Tricholoma saponaceum (Fr.) P. Kumm.

T. saponaceum var. atrovirens (Pers.) P. Karst. - T. saponaceum var. squamosus (Cooke) Rea - T. saponaceum var. squamosus f. ardosiacum (Bres.) Bon

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Tricholoma saponaceum

Principali caratteri identificativi: È difficile esporre in sintesi i caratteri che permettono di riconoscere T. saponaceum, essendo questa una specie estremamente variabile sia nel colore che nell’aspetto generale. Anche l’odore, che nelle condizioni tipiche è come di sapone (da cui il nome), sgradevole, può anche essere assente in funzione del clima o dell’età degli sporofori. Il colore più frequente è verde-giallastro, che però si può anche presentare con forti toni grigi, bruni, ocra o rossastri, oppure sbiancato. Il sapore è amarognolo. Il suo riconoscimento risulta facilitato dall’esperienza di molte raccolte, che comunque si eseguono in poco tempo grazie alla sua abbondanza sul nostro territorio.

Caratteri microscopici: Le spore sono da quasi globose a quasi ovoidali, lisce, ialine (trasparenti), di dimensioni 5,5-7 × 3,5-4,5 µm, con appendice ilarifera sporgente.

Habitat e fenologia: T. saponaceum cresce in associazione con molteplici specie arboree, praticamente ubiquitaria ed è molto comune e abbondante in tutta Italia, dall’estate all’inverno inoltrato.

Commestibilità: Anche se innocua, T. saponaceum è una specie non commestibile per l’odore ed il sapore sgradevoli.

Specie a confronto: L’estrema variabilità di T. saponaceum nel portamento e nel colore ha portato in passato alla creazione di molte entità infraspecifiche; ora, grazie ai moderni studi basati su DNA, molte di queste sono considerate rientranti nella specie tipo, cioè sinonimi dello stesso T. saponaceum (vedi sinonimi); ad esempio, non è raro trovare esemplari di dotati di gambo distintamente squamato (foto) che erano soliti venire attribuiti alla varietà squamosus (Cooke) Rea.
T. boudieri Barla, indicato in letteratura anche come T. saponaceum var. lavedanum Rolland, invece, si è rivelato una specie autonoma, differenziabile da T. saponaceum per la colorazione generale bruno-rossastra che tende ad arrossare sempre più con l'età; bisogna però fare attenzione alle occasionali, ma non rare, sfumature rosse sparse osservabili anche in T. saponaceum.
Altra specie simile a T. saponaceum è T. rapipes (Krombh.) Heilm.-Claus. & Mort. Chr. [= T. saponaceum var. napipes (Krombh.) J.E. Lange], molto comune sul nostro Appennino, ma poco conosciuta perché la sua autonomia e delimitazione tassonomica sono satati definiti solo nel 2013 su base molecolare; si riconosce per il cappello più giallastro, specialmente al bordo dove è molto chiaro, il gambo appuntito alla base, praticamente radicante, e l'habitat montano di conifera.
T. saponaceum può anche somigliare a T. sudum (Fr.) Quél. [= T. watsonii (Murrill) Murrill], molto raro, di taglia più piccola, con cappello grigio cenere, mai con toni verdastri come accade in T. saponaceum, sbiancato al bordo e carne con odore quasi farinaceo anziché di sapone.

Inquadramento:

    • DIVISIONE: Basidiomycota
    • SUBDIVISIONE: Agaricomycotina
    • CLASSE: Agaricomycetes
    • SUBCLASSE: Agaricomycetidae
    • ORDINE: Agaricales
    • FAMIGLIA: Tricholomataceae

      Note e curiosità: NN