SUONO n° 514
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N. XXX<br />
Editoriale<br />
a cura del Direttore<br />
Il disco nero, Sanremo e<br />
le occasioni perdute<br />
Le percentuali bulgare negli ascolti dell’ultima edizione del<br />
Festival di Sanremo (oltre 10 milioni di spettatori e share<br />
attorno al 50%) lascerebbero pensare che la musica, salvo<br />
errori e omissioni tema centrale del festival, interessi e molto il<br />
popolo italiano che, in second’ordine, si “appassiona” anche a X-<br />
Factor (magari un po’ in ribasso) così come in passato, andando<br />
giù, sempre più giù nei ricordi, faceva con “Hit Parade”, “Per voi<br />
giovani”, “Bandiera Gialla”… Se questo afflato non si trasforma<br />
né si è mai trasformato in un consenso altrettanto ampio per la<br />
musica registrata e i mezzi per riprodurla è per una semplice e<br />
chiarissima ragione: ci sono tanti modi e livelli di coinvolgimento<br />
nel gustare la musica!<br />
L’osservazione, forse banale di per sé, va inquadrata in un contesto<br />
certamente più specifico come quello della rinascita del vinile<br />
che, secondo alcuni, sarebbe unicamente il frutto illogico di una<br />
moda transitoria e che, proprio per questa natura, si spegnerà<br />
prima o poi visto<br />
che a sostenerlo<br />
ci sarebbe<br />
un piccolo<br />
manipolo di<br />
pazzi. Perché<br />
è così, al netto<br />
dei giovani<br />
che lo fanno<br />
per curiosità,<br />
che vengono<br />
definiti i collezionisti:<br />
si<br />
cita, quasi increduli,<br />
che magari comprano i dischi in quanto oggetto e non<br />
per ascoltarli, obiettivo che peraltro si perseguiva anche “ai miei<br />
tempi”, quelli dei 45 giri, degli LP e delle cassette, per il grande<br />
rispetto che si dedicava al fallace oggetto di culto vinilico: in<br />
quanto passibile di graffi e danni, giammai avremmo voluto che<br />
si rovinasse. Non mi colpisce né mi fa storcere il naso come ad<br />
altri né tantomeno lo considero un segno di un incedere effimero...<br />
Più in generale, ritengo che proprio la categoria dei collezionisti,<br />
dei “Dust and Groove”, come li ha definiti il fotografo Eilon Paz,<br />
immortalandoli nel libro omonimo (436 pagine di foto realizzate<br />
girando l’America alla ricerca dei più scatenati collezionisti di<br />
vinile), o dei music lover (come li abbiamo definiti noi), rappresenti<br />
la chiave di volta per il rilancio e il duraturo futuro del vinile.<br />
Un consumatore strategico perché al contrario della maggior parte<br />
dei telespettatori del Festival di Sanremo, ama la musica alla follia<br />
(ma non ha sempre bisogno di fare follie) tanto da voler raccogliere,<br />
attraverso “l’oggetto – disco”, tracce del proprio percorso per<br />
condividerlo o a peritura memoria (ho avuto il compito doloroso<br />
di gestire l’imponente discografia di un amico che non è più tra<br />
noi e so di che cosa parlo), e dunque con una valenza culturale<br />
oltre che commerciale. Se le case discografiche pensano di poter<br />
ancora esistere è perché esistono ed esisteranno consumatori di<br />
questo tipo che svolgono un ruolo strategico tanto sul mercato<br />
quanto nell’alveo culturale. Pensavo che quel ruolo fossimo chiamati<br />
a ricoprirlo noi audiofili, ritrovando una centralità negli<br />
ampi confini della musica che ci è ornai preclusa da tempo ma,<br />
mi dicono, l’equazione audiofilo = amante della musica è tutt’altro<br />
che perfetta. Che peccato, tanto più perché al netto dell’approccio<br />
culturale, rimane in alternativa un tecnicismo esasperato, fuorviante<br />
e inutile, che ci identifica nella peggior maniera.<br />
Focalizzare tutto l’interesse su una maggiore o minore qualità tecnica<br />
(non artistica)<br />
di quel<br />
che si ascolta<br />
(uno degli altri<br />
cavalli di<br />
battaglia dei<br />
pro vinile e<br />
dei contro vinile)<br />
ha poco<br />
a che fare con<br />
il risveglio del<br />
disco nero e<br />
sono convinto<br />
che non sia in<br />
cima ai pensieri né determini le scelte della maggior parte delle<br />
persone che ascoltano musica! Lo dico in maniera apodittica e lo<br />
spiegherò pertanto solo in breve, tramite due spunti: il primo è<br />
la manfrina, che tutti più o meno ci siamo bevuti con l’avvento<br />
del CD, sulla sua supposta maggiore qualità, salvo accorgersi poi<br />
che non era necessariamente così (quindi la qualità è un valore<br />
variabile nel tempo?). Il secondo è la funzione di mero supporto<br />
costituito oggi dal vinile a fronte di tutta una filiera a monte<br />
quasi sempre del tutto digitale (e dunque, che senso ha parlare<br />
di superiorità o meno del vinile?).<br />
Le ragioni del successo del disco nero, come quelle della bontà o<br />
meno di ogni altro elemento che attiene alla filiera della riproduzione<br />
della musica, vanno ricercate altrove con spirito olistico e<br />
apertura mentale. Un’abitudine che non perdiamo e che ancora<br />
una volta è alla base delle pagine che vi apprestate a leggere…<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 3
Sommario<br />
N. XXX<br />
EDITORIALE ............................................................................3<br />
ANTENNA ...............................................................................6<br />
N. <strong>514</strong><br />
MARZO 2017<br />
INSIDE DENTRO LA MUSICA<br />
REPORTAGE The Bristol Show di Vincenzo Maragoni ........................................16<br />
PINO E NON SOLO Intervista a Teresa De Sio di Vittorio Pio ...................................20<br />
IL VINILE DEMOCRATICO Nuovi attori nuovi percorsi di Vincenzo Maragoni ...................22<br />
ANALOGICO A 360° Le audiocassette sono defunte? di Francesco Bonerba ......................26<br />
HEMIOLIA Coerenza analogica di Paolo Corciulo .............................................28<br />
DAVIDE & GOLIA Dove riporre il vinile di Vincenzo Maragoni .................................30<br />
MR VERTIGO Bring me a dream di Francesco Bonerba ........................................34<br />
IL DISCO NERA FA TENDENZA? di Salvatore Nocerino .....................................36<br />
NUMERI DA DISCO NERO di Francesco Bonerba ............................................46<br />
SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />
UN PRO-JECT(O) TREND de Il Tremila .....................................................50<br />
SPECIALE BRACCI Il braccio di lettura a cura della redazione .................................54<br />
SPECIALE BRACCI Tangenziali e altre storie di Giuseppe Caprioli ..............................62<br />
SPECIALE BRACCI Ma quanto mi pesi? a cura della redazione .................................68<br />
UNITÀ PHONO Bryston BP-2 a cura della redazione ..........................................70<br />
UNITÀ PHONO McIntosh MP1100 a cura della redazione ......................................74<br />
GIRADISCHI Pro-Ject Essential III a cura della redazione .....................................78<br />
GIRADISCHI Pioneer PLX-500 a cura della redazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .82<br />
GIRADISCHI Teac TN-400BT a cura della redazione ..........................................86<br />
GIRADISCHI Dual CS 505-4 a cura della redazione ...........................................90<br />
GIRADISCHI Clearaudio Concept a cura della redazione .......................................94<br />
S(U)ONORA ACCESSORI PER IL VINILE La guida all’acquisto a cura della redazione ............99<br />
ATLANTIC RHYTHM AND BLUES 1947-1974 La madre di tutte le battaglie di Paolo Corciulo .....116<br />
TUTTI PAZZI PER I BOX SET II In vinile? Il non plus ultra! di Vincenzo Maragoni ..............118
ANTENNA<br />
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Così dice<br />
Conrad Johnson<br />
Specializzato in sistemi separati di amplificatori<br />
soprattutto a valvole con rare avventure<br />
al di fuori di questo contesto, Conrad Johnson<br />
ha frequentato, poco, persino la categoria<br />
degli amplificatori integrati, per molti anni<br />
rappresentata dai modelli CAV50 a valvole e<br />
CA200 a stato solido. Attualmente sono stati<br />
sostituiti rispettivamente dal CAV45 e dal<br />
CA150. Caratteristica comune è che tutti sono definiti Control Amplifier, da qui il suffisso CA. In pratica la scelta del costruttore è di usare<br />
circuiti dal percorso di segnale più corto possibile. La semplificazione, secondo il costruttore, non va a scapito della qualità grazie all’impiego<br />
di una componentistica di alto livello e riguarda sostanzialmente la riduzione dello stadio di linea al solo selettore degli ingressi e al controllo<br />
di volume. Lo stadio di amplificazione è invece strettamente derivata dai finali, a stato solido nel caso del CA150, MF2275 e 2550, basati<br />
su un circuito di tensione in corrente a FET, secondo CJ somigliante sonicamente a quanto ottenibile con le valvole, e la sezione d’uscita<br />
a bipolari ad alta corrente. La cura nella realizzazione del controllo di volume è fondamentale nella riuscita sonora complessiva e utilizza<br />
componenti a elevata precisione a tolleranza stretta. Sul percorso di segnale e nella sezione di alimentazione sono impiegate resistenze<br />
a film metallico, condensatori con dielettrico in poliestere e polipropilene, fino ad arrivare ai morsetti d’uscita metallici, placcati in oro.<br />
Carlo D’Ottavi<br />
Amplificatore integrato Conrad Johnson CA150<br />
Prezzo: € 7.100,00<br />
Dimensioni: 48,30 x 11,40 x 37,10 cm (lxaxp)<br />
Peso: 15 kg<br />
Distributore: DML Audio<br />
Via Del Salice, 28 - 47822 Santarcangelo di Romagna (RN)<br />
Tel. 0541.62.39.05 - Fax 0541.62.67.61<br />
www.dmlaudio.it<br />
Tipo: stereo Tecnologia: a stato solido Potenza: 2<br />
x 135 W su 8 Ohm in classe AB stato solido Risp. in<br />
freq. (Hz): 20 - 20.000 +/- 0,5 dB THD (%): 1 S/N<br />
(dB): 100 Ingressi analogici: 7 RCA Note: Uscite<br />
per diffusori e RCA per subwoofer. Versione CA150SE:<br />
9.950 euro.<br />
Un cubetto molto piccolo (ne potrebbero entrare quattro su questa<br />
pagina) è il nuovo diffusore attivo HD3 di Audioengine, quello che<br />
si affianca al top di gamma HD6 nella linea HD Series destinata a chi<br />
vuole realizzare un sistema audio compatto e versatile allo stesso<br />
tempo. Ingressi cablati e wireless per l’HD3: linea RCA, mini-jack 3.5<br />
mm, USB, Bluetooth aptX con codec SBC e AAC. Per la sezione digitale<br />
viene utilizzato il DAC PCM 5102 che supporta segnali a 24 bit / 48 kHz.<br />
Sul frontale del diffusore master la connessione per la cuffia con un<br />
proprio amplificatore dedicato con chip OPA2134. Sezione di potenza<br />
integrata in Classe A/B da 15 watt RMS per canale che pilota una coppia<br />
di woofer in kevlar da 70 mm e una di tweeter con cupola in seta<br />
da 19 mm. Il condotto reflex sul frontale evita la maggior parte delle<br />
problematiche della tipica installazione di questo diffusore, quella a<br />
scrivania con la parete di fondo molto vicina magari per fare da supporto<br />
al computer o come alternativa ad una soundbar. Proprio in merito alla<br />
gamma bassa i progettisti hanno integrato un selettore che permette di effettuare un taglio passa-alto quando viene utilizzata l’uscita pre-out che alimenta<br />
un subwoofer esterno. In questa configurazione, quella ascoltata nella presentazione in anteprima, il sistema ha creato un fronte sonoro completo e, in<br />
rapporto alle dimensioni compatte dei diffusori, con un adeguato punch e una buona scena sonora. Prezzo in Italia probabilmente poco oltre i 400 euro.<br />
Vincenzo Maragoni<br />
Per info: Pro Audio Italia - www.proaudioitalia.it<br />
PULCI DA COMBATTIMENTO<br />
6 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
Vecchio stampo<br />
Anteprima assoluta Icon Audio per quello che<br />
diventerà il top della gamma dei diffusori:<br />
la cui sigla non è stata ancora ufficializzata<br />
(potrebbe essere MFV 15H). David Shaw,<br />
l’esuberante patron di Icon Audio, ha sottolineato<br />
il lavoro di progetto mirato a tenere<br />
il più basso possibile il taglio del crossover<br />
(500 Hz) tra i due altoparlanti: il midrange/<br />
tweeter a compressione da 12,5 cm caricato a<br />
tromba e il woofer da 38 cm in reflex. Secondo<br />
Shaw in questo modo la gamma vocale è<br />
affidata al sistema a tromba con una prestazione<br />
acustica che, per velocità e definizione,<br />
è vicina a quella di un diffusore elettrostatico.<br />
La tromba è in vero legno lavorato a CNC e<br />
non in materiale plastico. L’elevata efficienza<br />
del diffusore permette di sonorizzare con un<br />
elevato SPL stanze anche di medie e grandi<br />
dimensioni con 12/15 watt. Il quartetto jazz<br />
della sessione di ascolto con questo diffusore<br />
è sembrato fisicamente ben ricostruito nella<br />
stanza, con la collocazione dei singoli player<br />
ben identificabile nello stage, timbrica precisa<br />
e dettagliata. In evidenza l’escursione dinamica<br />
notevole che ha permesso di distinguere<br />
con precisione i passaggi più delicati allo<br />
stesso modo di quelli a pressione maggiore;<br />
gamma alta viva ma non aggressiva. Il prezzo<br />
ipotizzato da Shaw per questi diffusori è di<br />
circa 10.000 sterline in UK.<br />
Vincenzo Maragoni<br />
Per info: AVIntegra - www.avintegra.com<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 7
ANTENNA<br />
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Digitalizzare in Hi-Res<br />
con SweetVinyl<br />
SweetVinyl è un’azienda americana che, tramite una campagna di<br />
finanziamento, sta cominciando a produrre i Sugarcube SC-1 e SC-2<br />
destinati al miglioramento dell’ascolto dei dischi in vinile e della<br />
loro digitalizzazione. Nel periodo di sviluppo di questo progetto ha<br />
digitalizzato un gran numero di LP e fornito nastri-master per la<br />
produzione di nuovi dischi in vinile per case come la Warner Bros.<br />
L’obiettivo della linea Sugarcube e dei suoi due primi modelli SC-1<br />
e SC-2 è quello della rimozione del rumore del vinile e di quello<br />
introdotto dal sistema di registrazione e riproduzione. I progettisti<br />
sarebbero riusciti a ottenere questa rimozione di click e pop, come<br />
vengono chiamati questi disturbi, in modo non distruttivo nei confronti<br />
delle registrazioni originali. Tale rimozione avviene in tempo<br />
reale, durante la lettura del disco stesso. Il modello superiore, l’SC-2,<br />
registra anche in digitale, fornendo l’identificazione automatica dei<br />
metadati LP, i dati di identificazione della registrazione, etichetta,<br />
sigla, artisti, programma e così via, elenco dei brani, consegnando<br />
il tutto in file digitale via USB 3.0 a un server esterno. Completa il<br />
tutto una presa frontale per cuffia, con amplificatore interno dedicato,<br />
l’ascolto in streaming via Ethernet o Wi-Fi e il controllo via app sia<br />
Android che iOS.<br />
Carlo D’Ottavi<br />
Per info: Sweetvinyl - www.sweetvinyl.com/<br />
BELLO E POSSIBILE<br />
Una delusione per i vecchi e nuovi appassionati del<br />
giradischi per eccellenza, il Technics SL-1200 G/GAE, è<br />
legata al prezzo: 3.500 e 4.000 euro delle due versio-<br />
ni, mentre l’originale era decisamente più abbordabile.<br />
Technics sembra ora avere colto questi commenti e ha<br />
presentato il 1200-GR, una versione leggermente scalata<br />
dei modelli presentati l’anno passato. Le principali novità<br />
riguardano l’adozione di un piatto in alluminio più leggero,<br />
in un motore con uno spunto in partenza minore, per via di una<br />
coppia sviluppata più piccola. Telaio, braccio e le varie funzioni ri-<br />
sultano praticamente invariate a quanto visto nell’SL-1200G. Questo downgrade, ammesso che sia effettivamente tale da un punto<br />
di vista prestazionale, ha comportato un<br />
sorprendente abbattimento dei costi scesi<br />
sui 2.000 euro. Non potrà essere il giradischi<br />
più venduto dell’anno ma ora sicuramente<br />
si pone come uno dei più attraenti e possibili<br />
dell’Hi-end!<br />
Carlo D’Ottavi<br />
Giradischi Technics SL-1200 GR<br />
Prezzo: € 2.000,00 (indicativo)<br />
Distributore: Panasonic Italia S.p.A.<br />
Via dell’Innovazione 3 - 20126 Milano (MI)<br />
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Tipo: con braccio Telaio: rigido multistrato<br />
alluminio su piedini smorzanti Trasmissione:<br />
diretta Piatto: alluminio Braccio: a<br />
esse con canna in alluminio<br />
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The definition of performance.<br />
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8 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
ANTENNA<br />
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Classico rinnovato<br />
Il modello giapponese di fonorilevatore DL 103 è uno di quelli<br />
da più tempo in commercio. A lungo il suo prezzo si è mantenuto<br />
su livelli davvero bassi nonostante le sue qualità musicali. Con il<br />
ritorno di moda del disco in vinile la Denon è tornata decisamente<br />
a puntare su questo prodotto. Le sue caratteristiche elettriche e<br />
meccaniche richiedono cura e alcune scelte particolari: la bassa<br />
tensione d’uscita e la bassa impedenza interna ne consigliano<br />
l’uso con uno step-up e meccanicamente con un braccio di massa<br />
medio alta a causa della sua bassa cedevolezza (leggi rigidità della<br />
sospensione del gruppo mobile). Il DL 103 è uno degli oggetti<br />
preferiti dagli appassionati del tweak (modifica) con l’obiettivo di<br />
renderlo più facile da abbinare. Tra gli ultimi elaboratori ci sono<br />
due aziende italiane i cui titolari hanno unito la loro passione per<br />
l’analogico, collaborando alla creazione di un fonorilevatore, il CS<br />
103, dove le lettere corrispondono alle iniziali della Clinamenaudio<br />
dell’ingegnere Buttafoco e alla Sublima di Alex Cereda. Il CS 103 è<br />
in realtà una piccola serie costituita da quattro versioni: due per<br />
il modello con puntina a profilo sferico e due per il modello R con<br />
puntina a profilo ellittico. L’intervento effettuato da Clinamen si<br />
basa fondamentalmente sulla sostituzione del rivestimento plastico<br />
con uno, di dimensioni ridotte, in carbon block (infatti i modelli<br />
Fonorivelatore Sublima CS 103<br />
Prezzo: € 490,00<br />
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sono siglati CS 103 cb e CS 103 R cb) e le altre in cocobolo (modelli<br />
siglati CS 103 co e CS 103 R co), un’essenza lignea del sud America,<br />
molto più leggera dell’ebano ma di pari rigidità. Il contributo di<br />
Sublima si basa sull’utilizzo del suo prodotto Jiva, una vernice<br />
non conduttiva con cui sono trattati il cantilever, il magnete in<br />
AlNiCo, le parti plastiche e in resina del guscio e le espansioni<br />
polari del sistema magnetico. Il risultato è una costruzione più<br />
rigida e smorzante in grado di seguire meglio le ondulazione del<br />
disco letto. Miglior tracciamento, già notevole nel modello base<br />
Denon, risposta più estesa, immagine più ampia e ferma. I prezzi<br />
vanno dai 490 € del 103 CS co ai 660 € della versione 103 CS R cb.<br />
Carlo D’Ottavi<br />
Tipo: MC Tensione di uscita (mV): 0,3 o 0,25 (R) Cedevolezza (cm/<br />
dyne): 5x10-6 Risp. in freq. (Hz): 20-45.000 Forza di appoggio<br />
(g): 2,3-2,7 Separazione canali (dB): >25 Stilo: sferico o ellittico<br />
(R) Impedenza di carico (Ohm): 40 Note: versione modificata di<br />
Denon DL103 e DL103 R, con corpo in cocobolo (co) o in carbon block<br />
(cb). Prezzo di base riferito al modello con stilo sferico e corpo in cocobolo.<br />
ERRATA CORRIGE<br />
Nell’articolo apparso a pag. 30 (Nuove sfide) del numero 513 di <strong>SUONO</strong>, appaiono alcune informazioni errate in merito a Sonus faber e in<br />
particolare il gruppo che comprende questa azienda viene citato in maniera non corretta: il nome della Holding, l’ombrello che comprende<br />
sotto di sé i singoli brand, è infatti “McIntosh Group”. “World of McIntosh” è, invece, un brand che identifica la Townhouse di New York come<br />
Experience center dei prodotti del gruppo.<br />
Ci scusiamo dell’inesattezza sia con l’azienda che con i lettori.<br />
10 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
ANTENNA<br />
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Un classico rinnovato<br />
Si chiama sempre Contour la nuova serie di Dynaudio ma con la precedente<br />
ha poco da condividere: progetto tutto nuovo, con nuovi elementi e<br />
nuove idee. I nuovi Contour potrebbero interessare anche chi cerca per il<br />
proprio impianto un prodotto “bello”, di quelli che stanno bene al centro<br />
di un salotto moderno: i progettisti di Dynaudio hanno lavorato su tanti<br />
elementi anche poco apparenti per arrivare al risultato. Piccola gamma<br />
con un paio di tower, un bookshelf e un canale centrale: in questo modo<br />
è facilmente soddisfatto sia un sistema stereo che HT.<br />
È subito evidente un elemento che lega i quattro modelli: la piastra in<br />
alluminio sulla quale sono vincolati gli altoparlanti, simile a quanto la<br />
Contour S (la versione hi-tech della Contour originale) ha fatto già oltre<br />
dieci anni fa. Una piastra realizzata tutta in un solo pezzo di alluminio<br />
estruso e lavorato a CNC, dallo spessore di 14 mm che, soprattutto nei<br />
due modelli tower, assume un peso rilevante. È proprio la massa l’obiettivo<br />
che si sono posti i progettisti, una massa che potesse svincolare<br />
gli altoparlanti fissati su di essa dalle possibili interazioni negative con<br />
il resto della struttura del mobile. Mobile che aggiunge ulteriore massa<br />
con i suoi pannelli in MDF di consistente spessore: 38 mm per quello<br />
posteriore, 26 per quello frontale e 16 o 19 (a seconda del modello) per<br />
quelli laterali. Sempre con lo stesso obiettivo di ridurre il più possibile<br />
le vibrazioni e le risonanze che non fanno bene alla musica. All’interno<br />
di questi mobili un ulteriore strato di MDF con dei tagli che creano una<br />
superficie irregolare, grazie alla quale si ottiene un piano irregolare che<br />
più di quello piatto riesce ad assorbire meccanicamente le risonanze<br />
interne. Il tutto viene completato con una finitura esterna molto raffinata,<br />
con diversi strati di laccatura e un processo generale che richiede circa<br />
otto ore di lavoro per ogni pezzo. Il mobile finale è caratterizzato dai<br />
bordi stondati: un elemento che permette di inserire meglio i diffusori<br />
in ambiente, rende il loro design meno duro e più facilmente accettabile<br />
rispetto alla soluzione “a spigoli”.<br />
La progettazione di questi diffusori ha interessato naturalmente anche<br />
gli elementi più tecnici, ovvero gli altoparlanti: il midwoofer da 180 mm,<br />
una unità completamente nuova con la sigla 18W55 e il woofer 24W65.<br />
Il lavoro su questi altoparlanti ha coinvolto il sistema Finite Element<br />
Method: è stato così sviluppato un nuovo centratore, un nuovo sistema<br />
magnetico (doppio in ferrite), una nuova bobina mobile e altri micro<br />
elementi che hanno portato a risultati netti. Il disegno del profilo del<br />
centratore, anche questo frutto della progettazione FEM, ha le pieghe una<br />
diversa dall’altra: secondo i progettisti questo permette un maggior controllo<br />
dell’escursione, a tutto vantaggio della riduzione della distorsione.<br />
La scheda tecnica di questo altoparlante dice che, rispetto alle generazione<br />
precedente, è stata aumentata l’escursione del 70%, l’altezza della<br />
bobina mobile del 24%, la superficie radiante della membrana del 20%,<br />
sospensione più alta di oltre 7 mm e allo stesso tempo una riduzione di<br />
circa mezzo millimetro della membrana. Per questa Dynaudio è rimasta<br />
fedele all’MSP, il mix di polimeri e silicato di magnesio ormai utilizzato<br />
da tempo nei suoi altoparlanti che ha come risultato la combinazione di<br />
bassa massa, elevata rigidità e alto smorzamento interno.<br />
Il più piccolo Contour 20, due vie con 18W55 e tweeter Esotar 2 da 28<br />
mm, comune a tutta la serie. Il canale centrale Contour 25C aggiunge<br />
un secondo midwoofer con un taglio del crossover dedicato a 300 Hz;<br />
soluzione utilizzata anche per il minore dei due tower Contour 30. Per il<br />
top di gamma Contour la coppia di woofer utilizzata è quella con 24W65,<br />
ai quali si aggiunge il midrange da 150 mm.<br />
Vincenzo Maragoni<br />
Per info: Hifight S.r.l.- www.hifight.it<br />
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The definition of performance.<br />
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12 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
ANTENNA<br />
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Tanti di questi giorni!<br />
Festeggiamenti per i 30 anni e lancio di<br />
nuovi prodotti e altri che arriveranno a<br />
breve in casa Acoustic Energy. A Bristol ab-<br />
biamo ascoltato il bookshelf<br />
AE1 ve che riprende<br />
dimensioni ri-<br />
dotte e sigla del-<br />
lo storico AE1 ma dal<br />
quale si discosta per<br />
tutti gli altri elementi<br />
tecnici. Entrambi in<br />
alluminio gli altopar-<br />
lanti: tweeter 27 mm e<br />
midwoofer da 125 mm;<br />
ognuno di essi han un<br />
proprio amplificatore in<br />
Classe AB dedicato da 50 watt<br />
con filtro attivo del quarto ordine; possibilità<br />
di correggere la risposta in frequenza<br />
con comandi sul pannello posteriore con Acti-<br />
range<br />
di +/- 2dB sia per la gamma bassa che alta; ingressi RCA e XLR;<br />
risposta in frequenza dichiarata 40-25 kHz +/-6dB. Dimensioni<br />
30x18,5x25 cm; prezzo da confermare intorno alle 1.000 sterli-<br />
ne, forse meno. In sala d’ascolto gli AE1 Active hanno fatto<br />
dimenticare le loro dimensioni compatte con<br />
una timbrica molto decisa ed estesa<br />
in gamma bassa ben oltre quello che<br />
un piccolo woofer da 125 mm lasci<br />
immaginare. L’altra novità di Acoustic<br />
Energy, altrettanto compatta,<br />
è il BT: diffusore attivo portatile<br />
con ingresso analogico mini-jack<br />
e Bluetooth, telaio in alluminio,<br />
sezione di potenza da 40 watt con<br />
coppia di full-range da 60 mm sul<br />
frontale e due radiatori passivi ret-<br />
tangolari laterali. A bordo il Bluetooth<br />
4.2 aptX a bassa latenza. Dimensioni di<br />
14 x 20 x 10 cm per 2 chili di peso; fino a<br />
36 ore l’autonomia di ascolto.<br />
Vincenzo Maragoni<br />
ANCHE ELAC È “ATTIVA”<br />
L’AM 200 è il piccolo monitor attivo della casa tedesca che eredita dalle serie superiori il tweeter Jet 5<br />
e un woofer con membrana in sandwitch di alluminio mentre lo stadio di amplificazione è realizzato<br />
in classe A/B con una potenza totale di 80W. Un filtro a cinque posizioni consente di personalizzare<br />
l’emissione in modo da adattarla alle caratteristiche acustiche della stanza ed è presente una funzione<br />
di controllo del guadagno (a tre livelli) che consente di adattare il diffusore alla tensione di uscita del<br />
dispositivo sorgente. Sono presenti connessioni analogiche e digitali; per le prime il PM 200 è dotato<br />
di una presa RCA, un jack da 3,5 mm e una presa XLR. Due invece gli ingressi digitali S/PDIF, uno ottico<br />
e uno coassiale, in grado di accettare frequenze di campionamento fino a 192 kHz. La funzione daisychain<br />
consente il trasferimento dei segnali digitali da un altoparlante 200 AM ad un altro AM 200.<br />
L’operazione di collegare una sorgente e praticamente plug’n play e al termine della sessione di ascolto,<br />
l’apparecchio si spegne da solo grazie alla funzione automatica di accensione / standby.<br />
Il prezzo di vendita consigliato è di euro 599 per unità.<br />
Per info: LP Audio - www.lpaudio.it<br />
14 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
INSIDE<br />
di Vincenzo Maragoni<br />
Per non dimenticare<br />
la classe media<br />
30 anni sono tanti per un evento specifico legato<br />
all’audio, soprattutto in una terra dove di situazioni<br />
simili a questa ce ne sono molte altre. L’esposizione,<br />
presso il Marriot Hotel City Centre, ha utilizzato tre<br />
piani di spazi espositivi statici e due piani di salette<br />
di ascolto; e fin qui nulla che non si sia visto anche<br />
in Italia. Qual è, allora, il segreto?<br />
La sigla ufficiale è lunga, Sound and Vision The Bristol<br />
Show, ma per tutti è semplicemente “Bristol”: l’evento<br />
che quest’anno festeggia il suo importante traguardo dei<br />
30 anni. Ancora prima di nuovi prodotti siamo andati a curiosare<br />
sul segreto di questa longevità e successo, cercando di capire<br />
come sia possibile che in tempi difficili si crei ancora una fila per<br />
A sinistra Jerry Lewin, direttore generale dei negozi T-Audio; a destra Tony Revelle,<br />
organizzatore sul campo del Sound and Vision The Bristol Show.<br />
16 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
REPORTAGE THE BRISTOL SHOW<br />
entrare (e pagare 12,50 sterline!) e guardare, toccare e ascoltare<br />
nuovi e vecchi prodotti da parte di un pubblico che si dimostra<br />
sempre numeroso e competente, pronto a fare domande e chiedere<br />
informazioni. L’esposizione è curata dall’organizzazione<br />
combinata di T-Audio e “What Hi-Fi?”; mentre quest’ultima è<br />
una pubblicazione nota anche in Italia, i primi rappresentano<br />
un gruppo di 15 negozi specializzati (e relativo e-shop) presenti<br />
nel centro-sud dell’Inghilterra. Una piccola catena che nasce nel<br />
1966 e che da allora ha ampliato in maniera costante profitti e<br />
nuovi spazi, ha saputo modellare la propria offerta di prodotti<br />
seguendo le esigenze del pubblico, offrendo supporto tecnico alle<br />
diverse richieste, siano esse da “primo impianto” che di livello<br />
superiore. Forse questo è già un primo segreto di questa longevità,<br />
sia quella dei negozi che dello show che in qualche modo<br />
ne scaturisce: essere vicini al pubblico, capire e se possibile anticipare<br />
i cicli del mercato, non essere chiusi a nessuna novità.<br />
In questo senso sono di massimo esempio le parole del direttore<br />
della catena Jerry Lewin che qualche tempo fa disse: “Credo che<br />
Steve Jobs abbia salvato l’industria dell’Hi-Fi portando le nuove<br />
generazioni verso la musica grazie all’iPod. Nuove generazioni<br />
che crescendo hanno sentito l’esigenza di ascoltare con maggiore<br />
qualità e alcuni di loro sono diventati nostri clienti”. Lewin è<br />
uno che il mondo dell’Hi-Fi lo ha conosciuto in profondità ed è<br />
passato attraverso almeno un paio di grosse crisi di mercato: nel<br />
1972 inizia a lavorare per Audio-T, presso uno dei loro negozi,<br />
e ora ne è diventato il direttore generale con numeri importanti<br />
da esibire, a cominciare dal fatturato annuo di otto milioni di<br />
sterline – il 2016 è stato l’anno migliore degli ultimi 15 e il 2017<br />
sembra essere iniziato ancora meglio.<br />
Leggendo con un minimo di attenzione le caratteristiche della<br />
manifestazione si riesce a percepire il motivo del suo successo,<br />
nonostante la concorrenza diretta di altri show e la vicinanza<br />
temporale dell’HiFi Show Live della fine di ottobre scorso (di cui<br />
vi abbiamo presentato il reportage nel numero 511 di <strong>SUONO</strong>).<br />
A prima vista le due manifestazioni sembrano sovrapponibili,<br />
una ridondanza inutile: invece ognuna di loro ha una struttura<br />
ben precisa e delineata che permette, ad esempio, ad alcune<br />
aziende di essere presenti in entrambe le date e avere novità da<br />
presentare in entrambi i casi. La differenza è il posizionamento<br />
sul mercato: alto di gamma per HiFi Show Live, più vicino alle<br />
esigenze di una spesa medio-bassa Bristol (qui riportiamo solo<br />
le novità nell’ambito dell’analogico). In questo modo le due date<br />
non sono per nulla sovrapponibili ma, anzi, possono diventare<br />
l’una un supporto prezioso per l’altra. Il mercato medio è quello<br />
che l’Hi-Fi anglosassone ha letteralmente inventato negli anni<br />
’80, con una serie di marchi e prodotti che a costi molto abbordabili<br />
hanno portato tanta buona musica in mezzo mondo. Hanno<br />
inventato il cosiddetto value-for-money, una formula che da allora<br />
non hanno mai sostanzialmente abbandonato e che negli anni<br />
di vacche magre ha salvato tutta la filiera produttiva. Lo stesso<br />
value-for-money che ora caratterizza sia i negozi T-Audio che il<br />
Sound and Vision The Bristol Show e per entrambi i numeri sono<br />
positivi, molto positivi. Ma vuoi vedere che qualcuno da queste<br />
parti ha acceso il cervello?<br />
Versione Redux per il DiscOveryOne della Keitk Monks che compatta le<br />
dimensioni rispetto al modello originale da cui deriva, pur conservando<br />
sostanzialmente funzioni e caratteristiche. Una delle macchine per la<br />
pulizia dei dischi in vinile più note, apprezzata per la robustezza della<br />
struttura e l’affidabilità: la versione Redux riduce dimensioni e costo<br />
(circa 3.000 dollari US) per avvicinare un pubblico più ampio. Insieme<br />
all’ingombro il nuovo Redux riduce anche la rumorosità, elemento non<br />
trascurabile in caso di utilizzo per lungo tempo in casa. La procedura di<br />
pulizia completa delle due facciate di un LP si completa in meno di tre<br />
minuti, alla fine della quale la macchina si spegne automaticamente.<br />
Realizzato a mano, con elementi in carbonio per il telaio.<br />
Dalla collaborazione tra Keitk Monks e il rivenditore preferito Diamond<br />
Vinyl nasce la macchina per la pulizia del vinile Record Revolution. La<br />
Revolution in questione è legata al prezzo ampiamente sotto le 1.000<br />
sterline (795 in UK) che, di fatto, segna un record del settore per macchine<br />
di questo livello. Jonathan, il figlio di Keith Monks, ha dato il supporto<br />
tecnico a Diamon Vinyl per la realizzazione del Record Revolution che<br />
riprende il sistema Point Suction Precision Record Cleaning messo a<br />
punto e utilizzato per primi dai tecnici della BBC e che ancora oggi viene<br />
utilizzato per la pulizia dei dischi in vinile da British Library National<br />
Sound Archive e US Library of Congress. Il vantaggio di questo metodo,<br />
per semplificare molto il meccanismo, evita il contatto tra la superficie<br />
del disco e la cannula che aspira il liquido di pulizia: in questo modo si<br />
riduce la possibilità che questa stessa cannula sporca possa riportare<br />
sul disco altro materiale appena rimosso in un’altra sezione del disco.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 17
INSIDE<br />
Arriva a tre modelli il catalogo di DS Audio con le sue testine laser che hanno tanto<br />
interessato il mondo degli appassionati del vinile. Dopo la presentazione, ormai<br />
qualche anno fa, della DS-W1 e successivamente del top di gamma DS Master 1<br />
arriva ora la entry level DS 002 (in UK a meno di 5.000 sterline) con il suo phono<br />
stage dedicato. La struttura di base è la stessa degli altri due modelli: il fascio<br />
di luce che legge il movimento dello stilo, soluzione che ha come vantaggio<br />
immediato e diretto quello di avere una ridotta diafonia e una bassa forza di attrito<br />
elettromagnetico. La DS 002 ha il telaio in alluminio; in alluminio anche il cantilever<br />
e lo stilo con taglio Shibata; livello di uscita di 500 mV con una separazione pari a<br />
25 dB. In dotazione il phono stage dedicato con alimentazione con una capacità<br />
di filtro da 33.000 mF e sistema di isolamento meccanico con schermo da 1,5 mm<br />
di spessore. Sempre il phono stage mette a disposizione un doppio filtro per le<br />
basse frequenze selezionabile: 30 o 50 Hz a 6 dB/ottava.<br />
Una piccola linea di tre nuove testine progettate specificatamente per i nuovi<br />
appassionati del disco nero: la serie E di Goldring con prezzi che vanno da 60 a 100<br />
sterline, per cui partner ideali dei giradischi di primo prezzo, quelli caratterizzati, in<br />
linea di massima, da bracci di media e alta massa. Le nuove E Series utilizzano la<br />
tecnologia Magnetic Duplex, con due magneti a bassa massa angolati a 45 gradi<br />
e altrettante bobine che hanno l’obiettivo di ottimizzare la separazione stereo in<br />
quanto questa geometria è vicina a quella dello stilo incisore. E1, E2 e E3 le sigle<br />
dei tre modelli: il primo con cantilever in carbonio e gli altri due in alluminio;<br />
il modello top di gamma ha lo stilo ellittico mentre per i primi due è sferico. In<br />
comune la resistenza di carico tipicamente di 47k Ohm, la capacità di 100-200 pF,<br />
l’induttanza interna di 400 mH, la resistenza interna di 410 Ohm, la separazione tra<br />
i canali superiore a 20 dB, la massa di 1,5 grammi con un peso di lettura consigliato<br />
da 1,5 a 2,5 grammi.<br />
L’esperienza di un gruppo industriale, ormai internazionale, al servizio di un prodotto<br />
Hi-Fi, verosimilmente indirizzato a un pubblico di neo-appassionati, di giovani che<br />
si avvicinano al mondo del vinile per la prima volta: più che il valore tecnico il Turn<br />
3 di Reloop ha un merito relativo al mercato: fa capire come quello del vinile e dei<br />
giradischi per le nuove generazioni non sia solo un momento passeggero ma un<br />
elemento che il mercato professionale, quello abituato ai grandi numeri stabili,<br />
ha messo nel mirino. Reloop ha creato un brand (Reloop HiFi) e lo ha inaugurato<br />
proprio con questo Turn 3: giradischi dalla struttura semplice ma che sembra<br />
orientare le proprie risorse nel realizzare un prodotto di prezzo contenuto all’insegna<br />
dell’efficienza e della semplicità d’uso. In evidenza la grande manopola per la<br />
regolazione elettronica della velocità che aggiunge ai classici 33 e 45 giri anche i<br />
78; trasmissione a cinghia con alimentazione esterna; piatto in MDF con finitura in<br />
lacca lucida nera; piatto in alluminio; piedini di appoggio disaccoppiati; braccio dritto<br />
con regolazione dell’anti-skating e testina Ortofon 2M Red premontata. Come non<br />
di rado succede per i giradischi indirizzati a un pubblico più giovane, anche il Turn<br />
3 integra un pre fono e un essenziale convertitore A/D (seppur limitato a 16 Hz / 48<br />
kHz): in questo modo è possibile collegarlo direttamente a una coppia di diffusori<br />
attivi o al computer per avere a disposizione in tempo reale il file digitalizzato del<br />
vinile riprodotto. Prezzo in Italia sui 450 euro circa.<br />
Esperienza non usuale e sempre interessante da vedere dal vivo: un tecnico di<br />
Goldring ha dimostrato come viene realizzato l’avvolgimento a mano di una<br />
bobina. Il suo movimento poteva essere seguito, anche ingrandito, dal microscopio,<br />
e trasmesso sul monitor così da poter cogliere i particolari più piccoli, quelli che<br />
contano in un prodotto dalle dimensioni ridotte come quelle di una testina e della<br />
sua ancora più minuta bobina.<br />
Anche per il 2017 Rega ha presentato un modello specifico per il Record Store<br />
Day che con la prossima data del 22 aprile festeggia la sua decima edizione.<br />
Per l’occasione il prodotto ha una tiratura limitata a 500 pezzi, di cui 50 saranno<br />
autografati e personalizzati da artisti musicali. Un modello particolare che nasce<br />
dalla commistione di elementi ripresi da diversi modelli, la base è quella dell’RP3<br />
con braccio RB101 e testina Rega Carbon MC. I cuscinetti utilizzati sono di nuovo<br />
disegno e dichiarati a bassissimo attrito. Sia per il braccio che per tutti i meccanismi,<br />
così come anche per la geometria della testina integrata, Rega afferma che non ci<br />
sarà bisogno in futuro di nessuna regolazione e aggiustamento: questo modello<br />
è un plug-and-play sia nella fase iniziale che per tutta la durata dell’apparecchio,<br />
per cui adatto anche a chi non ha grossa esperienza in manutenzione di giradischi.<br />
Prezzo in UK di 250 sterline.<br />
18 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
INSIDE<br />
di Vittorio Pio<br />
foto Luciano Viti<br />
Pino e non solo….<br />
Parlando del suo omaggio a Pino Daniele lo definisce “un disco devozionale” frutto della sua emotività ma<br />
anche della ragione che l’ha indotta a evitare di pubblicarlo a ridosso della sua scomparsa. E l’orizzonte<br />
espressivo di Teresa De Sio spazia anche nella letteratura…<br />
20 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
INTERVISTA TERESA DE SIO<br />
omaggio, ma non in senso retorico, perché c’è<br />
molta solarità e gioia, proprio come sarebbe piaciuto<br />
a lui. L’ultima volta ci siamo trovati a cena a<br />
“Èun<br />
casa sua: anche in quella occasione è stato prodigo di consigli:<br />
“Dobbiamo fare la nostra musica”, mi ripeteva, e io ho sempre<br />
cercato un punto di incontro fra il suo stile blues e miei suoni.<br />
Entrambi hanno tanto a che vedere con un’autentica anima<br />
mediterranea. Perché lui, oltre a essere un artista straordinario<br />
che ha composto pezzi magnifici, era anche un grande amico.<br />
Uno di quelli con cui puoi anche prenderti il lusso di perderti<br />
un po’. Ma lungo la strada ha tracciato un solco attraverso il<br />
quale siamo passati tutti, traendone ispirazione e conforto.”<br />
Teresa De Sio racconta così il suo nuovo lavoro, Teresa canta<br />
Pino, un disco prodotto da lei stessa con Sosia&Pistoia e distribuito<br />
da Universal Music, che vede la luce a cinque anni di<br />
distanza dall’album Tutto cambia,<br />
con l’ispirata “deviazione” di due<br />
romanzi che potrebbero suggerire<br />
anche una validissima alternativa<br />
alla forma canzone, visto i consensi<br />
suscitati. Sulla copertina del disco<br />
si stagliano un gallo e una gallina:<br />
“Simboli eloquenti e benauguranti,<br />
ma non c’è niente di diretto e relativo<br />
a noi due.”<br />
I brani sono 15, estratti da varie<br />
fasi della carriera del grande<br />
cantautore: da Napule è a<br />
‘O Scarrafone, ai quali si aggiunge<br />
un inedito: si tratta di<br />
‘O Jammone, parla di un capo,<br />
e ovviamente non può che essere<br />
lui… Ma quanto è stato difficile venire a capo di un<br />
album rovistando nel suo canzoniere?<br />
La linea che mi ha guidato è stata quella di scegliere brani del<br />
Pino “napoletano”. Non potevo prescindere da quelli più popolari,<br />
per quello che hanno rappresentato per le vite di molti di noi, ma<br />
ho voluto anche dare spazio a pezzi forse meno conosciuti ma<br />
ugualmente interessanti. Fatte ‘na pizza ne rappresenta forse il<br />
caso più eloquente. Si tratta di una canzone contro i cliché, che in<br />
un posto come Napoli potrebbe rappresentare un alibi per cercare<br />
goffamente di non far vedere quei problemi che invece sono sotto<br />
gli occhi di tutti. Quando io iniziavo lui era già famoso. Ero come<br />
tanti altri una sua fan. Scrisse un pezzo per il mio primo disco<br />
solista. Ci siamo frequentati, poi smarriti, quindi riavvicinati<br />
nonostante le nostre strade musicali fossero ormai distanti: lui<br />
verso il blues, io verso il folk-rock. Tre anni fa insieme abbiamo<br />
fatto cinque concerti al Palapartenope con tanti altri amici. C’erano<br />
anche altri progetti...<br />
Nei crediti figura anche Niccolò Fabi, un incontro se non<br />
azzardoso quanto meno curioso…<br />
L’ho voluto coinvolgere semplicemente perché è bravo. La sua<br />
presenza sta a ribadire un diverso approccio, perché anche un artista<br />
che non viene dal rythm ‘n’ blues può essere tranquillamente<br />
dentro la musica di Pino. Il suo era un messaggio universale e la<br />
sua eredità artistica appartiene a tutto il mondo. Da questo punto<br />
di vista sento una grande affinità<br />
fra lui e Fabrizio De Andrè.<br />
Quali eventuali similitudini<br />
ci sono fra la scrittura di una<br />
canzone e quella di un libro?<br />
Direi nessuna: mi hanno permesso<br />
di mettere a fuoco le mie due anime.<br />
La canzone è una sintesi, in tre<br />
minuti devi esprimere una visione.<br />
Il romanzo ha tempi lunghi. Diciamo<br />
che sono grata a entrambi gli<br />
stili per aver fatto emergere questa<br />
parte imprescindibile di me.<br />
Che musica ascolta oggi? C’è<br />
qualcuno che in qualche modo<br />
l’ha sorpresa?<br />
Ascolto di tutto anche se la qualità latita. Tra le personalità recenti<br />
che mi hanno colpito c’è la spagnola Buika per la sua grande espressività.<br />
Ci sono dei generi da seguire con attenzione, ad esempio l’hip<br />
hop, capace di un rinnovamento continuo che viene dalla strada.<br />
Nella sua carriera c’è anche un incontro che la mette in<br />
pregiata e ristretta compagnia, ovvero quello con Brian<br />
Eno. Che ricordi ha adesso di quella esperienza? Siete<br />
ancora in contatto?<br />
Tutto il meglio possibile ovviamente. Brian ha un pensiero guizzante<br />
e fertile, è stato davvero un grande onore e privilegio quello<br />
di lavorare insieme a lui per ben due volte. Si, siamo in contatto:<br />
a lui l’Italia piace molto e ogni volta che viene a Roma mi<br />
chiama, come tutti i veri grandi è una persona molto semplice<br />
e disponibile.<br />
foto Luciano Viti<br />
Cosa l’aspetta adesso?<br />
Da questa primavera girerò i teatri d’Italia con questo nuovo spettacolo.<br />
Quindi la casa editrice Einaudi pubblicherà il mio nuovo<br />
romanzo: sarà il terzo. Da qui al prossimo anno, invece, dovrei<br />
completare il disco che sarà costituito totalmente da inediti.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 21
INSIDE<br />
di Vincenzo Maragoni<br />
Nuovi attori<br />
nuovi percorsi<br />
In tempi di ristrettezze finanziare mondiali, come quelli che stiamo vivendo, le aziende produttrici reagiscono<br />
alle difficoltà del mercato in modi diversi, a prescindere dal settore in cui operano.<br />
C’è chi lavora sulla qualità massima e insiste su un mercato<br />
di nicchia che assicura, in genere, maggiore stabilità;<br />
altri ampliano la gamma prodotti e con essa arrivano a<br />
potenziali clienti nuovi; altri ancora, non sapendo che fare... chiudono<br />
bottega. Queste e altre mille le strade che anche il settore dell’Hi-Fi<br />
in genere sta percorrendo con risultati che cambiano da situazione a<br />
situazione, da caso a caso. In questi tempi in cui tanti parlano di vinile<br />
c’è una storia che vale la pena raccontare: è la storia di un’azienda<br />
che in qualche modo sta provando a fare il percorso al contrario di<br />
quello che ti aspetti in momenti come questi. L’azienda è la Crosley<br />
e il casus belli sono i suoi giradischi “da supermercato” che hanno<br />
voglia di evolversi. Crosley è un marchio ancora poco noto in Italia e<br />
ancora meno in un contesto Hi-Fi ma negli USA ha una lunga storia<br />
alle spalle e una produzione da grandi numeri. Powel Crosley (nella foto<br />
di apertura), nella sua carriera di imprenditore a 360 gradi affronta il<br />
tema del low-cost molti anni prima che questa strategia commerciale<br />
diventi famosa. L’inizio della sua carriera è focalizzato verso il mondo<br />
dell’automobile: nel 1907, cercando di creare una propria produzione<br />
di automobili; qualche anno dopo, con una linea di accessori tra cui<br />
alcune sue invenzioni e brevetti. All’inizio degli anni ’20 Powel si rende<br />
conto che per acquistare una radio da portare a casa servivano oltre<br />
100 dollari, una cifra molto elevata; questa cosa stimolò la sua innata<br />
capacità di progettare e realizzare: acquistò un manuale tecnico (The<br />
A.B.C. of Radio) e insieme al figlio realizzarono la loro personale radio.<br />
Immediatamente intuì che questo poteva diventare un nuovo business:<br />
mise insieme dei tecnici molto giovani e produsse il primo modello<br />
denominato Harko dalle buona caratteristiche tecniche e, soprattutto,<br />
dal prezzo al pubblico di appena 7 dollari. Già nel 1924 Crosley Radio<br />
Corporation era uno dei maggiori produttori mondiali di radio. Il suo<br />
lavoro non si fermò alla radio in senso di apparecchio ricevente, ma si<br />
ampliò a tutto il mondo radiofonico per progettare e realizzare nuovi<br />
e più potenti apparati di trasmissione. Negli anni ’30 la sua azienda<br />
ampliò ulteriormente la produzione verso tutti quei prodotti elettrici in<br />
uso nelle case più moderne dell’epoca a cominciare dai frigoriferi, an-<br />
22 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
IL VINILE “DEMOCRATICO”<br />
che questi realizzati all’insegna del costo al<br />
pubblico più basso possibile. Negli anni ’50<br />
il marchio Crosley si estese anche alla produzione<br />
di apparecchi TV. Nel 1961 Powel<br />
Crosley muore; le sue ultime volontà furono<br />
di essere ricordato come “the man with 50<br />
jobs in 50 years”. La Crosley così com’è oggi<br />
nasce nel 1984 con un catalogo di radio e poi<br />
di giradischi, ancora fortemente focalizzati<br />
sul contenimento del prezzo finale, come<br />
aveva voluto anni prima il fondatore. Nelle note<br />
ufficiali di Crosley viene sottolineato come il primo giradischi<br />
a marchio Crosley è stato prodotto nel 1992, proprio quando il CD è<br />
nella sua stagione commerciale migliore. Ci sono altri due punti fermi<br />
nella mission aziendale, li lasciamo in originale così da non snaturare<br />
minimamente il loro senso: “There’s a Crosley for everyone” e “Analog<br />
sound for a digital generation”. Un catalogo prodotti che spazia dalle<br />
radio ai juke-box ai giradischi: il tutto con uno stile anni ’50, plastica<br />
colorata in bella evidenza e prezzi popolari. Niente che abbia a che fare<br />
in qualche modo con il nostro mondo dell’Hi-Fi tradizionale, tranne<br />
che per qualche segnale che abbiamo colto nelle ultime novità, quelle<br />
che ci hanno fatto scattare l’interesse e che meritano lo spazio dedicato.<br />
Più che meriti strettamente tecnici questi nuovi prodotti vanno sottolineati<br />
per meriti strategici: con essi Crosley prova a salire di livello,<br />
disimpegnandosi da un mercato decisamente generalista nel quale si<br />
LIDL E ALDI ALL’INSEGUIMENTO DEL VINILE<br />
Le due note catene stanno commercializzando da qualche mese<br />
nei loro punti vendita inglesi dei giradischi super cheap.<br />
Giradischi e discount: un ossimoro divenuto realtà qualche<br />
tempo fa quando sia Lidl che Aldi, multinazionali tedesche<br />
(rivali) con migliaia di supermercati sparsi in tutta Europa, hanno<br />
cominciato a vendere nei loro punti vendita inglesi dei giradischi<br />
low cost – e con low cost intendiamo tra i 30 e i 50 euro, prezzo<br />
che fa sembrare i Crosley dei prodotti audiofili.<br />
Già nel 2015 alcune importanti catene inglesi, inclusa la<br />
gigantesca Tesco, avevano iniziato a vendere vinili tra le fila<br />
dei propri banconi; Lidl deve evidentemente aver pensato che<br />
Il C20 si differenzia dal C10 per il braccio ad S che monta la testina Ortofon OM10 (dritto<br />
e con OM5e nel C10), per la presenza della porta USB che permette di inviare il suono, già<br />
in formato digitale, verso il computer per poter essere memorizzato.<br />
compra un prodotto (giradischi che sia) per il suo aspetto, per il colore,<br />
per le belle forme e naturalmente per il prezzo basso. Di tutti questi<br />
elementi Crosley ne ha fatto un punto focale del proprio mercato e questo<br />
ci sembra importante da un punto di vista del prossimo futuro. Chi<br />
acquista un giradischi del genere forse non spenderebbe cifre superiori<br />
per un prodotto tipicamente Hi-Fi, anche di quelli di primo prezzo: un<br />
giradischi Crosley lo trovi facilmente in negozi che hanno anche altri<br />
prodotti (scarpe, jeans, lampade…) o nella grande distribuzione. Entri,<br />
i tempi fossero maturi per iniziare a vendere anche giradischi.<br />
Così a novembre 2016 ha commercializzato a 50 sterline un<br />
giradischi all-in-one per 33, 45 e 78<br />
giri con due altoparlanti incorporati e<br />
un’uscita USB. Lo produce la ION Audio,<br />
azienda statunitense che sul suo sito,<br />
tra i punti vendita dove reperire i propri<br />
prodotti, annovera moltissime catene<br />
di supermercati e articoli casalinghi (c’è<br />
perfino un negozio di giocattoli)<br />
che poco o nulla hanno a<br />
che fare con l’audio. Per<br />
non essere da meno<br />
immediatamente dopo<br />
Aldi ha messo in vendita<br />
un giradischi a valigetta con<br />
le stesse caratteristiche di quello<br />
Lidl ma a un prezzo più contenuto:<br />
30 sterline.<br />
A sinistra Il giradischi distribuito presso Lidl<br />
La comparsa (surreale)<br />
A destra: La valiggetta reperibile presso<br />
la catena Aldi<br />
del giradischi in un luogo<br />
delle masse come il supermercato se da un lato fomenta<br />
insensatamente la moda nostalgica di questi ultimi anni, dall’altro<br />
riporta l’attenzione di tanti, soprattutto giovani, sull’“hardware”<br />
giradischi e sul “software” vinile. E per quanto riguarda la qualità,<br />
parafrasando Oscar Wild, “Non importa che suoni bene o male,<br />
l’importante è che suoni”!<br />
Francesco Bonerba<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 23
INSIDE<br />
Orologi, borse e accessori in pelle, biciclette e ora anche un giradischi: Shinola porta il suo<br />
stile di lusso ed elementi strutturali di buon livello in un settore fino a ora nuovo. Il Runwell<br />
Turntable è stato progettato con il supporto di VPI.<br />
lo vedi, ti piace, costa poco, lo compri! Un meccanismo molto veloce,<br />
da fast-food, lontano da quello che è il percorso tipico di un prodotto<br />
Hi-Fi tradizionale.<br />
Crosley sembra entrare ora nella seconda fase del suo percorso strategico:<br />
dopo aver portato a un pubblico molto ampio il tema del giradischi<br />
(seppur di plastica e con prestazioni molto limitate) adesso sembra<br />
voler stimolare gli stessi che hanno acquistato questi prodotti low-cost<br />
a fare un piccolo passo in avanti, a fare evolvere il proprio sistema, a<br />
migliorare le prestazioni. Lo fa con nuovi prodotti che perdono le fattezze<br />
e i colori da quasi-giocattolo per avvicinarsi al gruppo dei giradischi<br />
di primo prezzo per un sistema Hi-Fi degno di questo nome. Spinge<br />
in pratica i propri clienti a fare un passaggio importante, a investire<br />
qualche soldino in più (ma poi nemmeno troppi) per arrivare a un<br />
livello tecnico superiore, di quelli dal quale partire ulteriormente per<br />
cercare altri risultati. Torna utile qui ripetere uno dei claim aziendali<br />
che abbiamo già evidenziato, ovvero “Analog sound for a digital generation”<br />
che è significativo per spiegare questo passaggio: coinvolgere<br />
i nuovi utenti con un prodotto che altrimenti sarebbe lontano dai loro<br />
obiettivi. Il prodotto messo in campo da Crosley è il C10, realizzato<br />
in collaborazione con Pro-Ject: base in MDF con impiallacciatura in<br />
legno, braccio in alluminio, trazione a cinghia, perno in acciaio con<br />
base in teflon, regolazione dell’anti-skate e<br />
del peso, testina OM5e in dotazione e premontata.<br />
Accanto a questo il C20, che aggiunge<br />
un pre-phono integrato, un’uscita USB<br />
(per digitalizzare direttamente il disco) e la<br />
testina, che diventa una OM10. Prezzo di listino<br />
tra 430 e 500 dollari. Per sottolineare la<br />
propria presenza nel mondo del vinile Crosley<br />
aggiunge alla propria collezione di juke-box il<br />
modello Rocket Vinyl, quello che a differenza<br />
degli altri modelli utilizza dischi in vinile e non CD.<br />
Per la precisione il Rocket Vinyl supporta fino a 70 dischi<br />
da 7 pollici (i 45 giri) con possibilità di selezione lato A e B, sistema<br />
di altoparlanti stereo a due vie con amplificazione integrata da<br />
2x60 watt in Classe D, controllo remoto e streaming Bluetooh. Anche<br />
per il Rocket Vinyl il suo punto di forza non è certo il tema tecnico<br />
ma proprio come la coppia C10 e C20, l’impatto positivo e strategico<br />
che questo prodotto può avere verso il pubblico “nuovo”. C’è un’altra<br />
azienda americana che si è avvicinata al mondo del vinile, questa volta<br />
partendo da posizioni molto diverse da quelle di Crosley con un obiettivo<br />
però simile: quello di coinvolgere nuovi utenti. Shinola lo fa in modo<br />
diverso, o meglio puntando una fascia di mercato diversa, collocata ben<br />
più in alto. Opera nel settore degli accessori di lusso, in modo specifico:<br />
elementi di arredamento, pelle, orologi e biciclette. Recentemente a<br />
questi prodotti ha affiancato anche il Runwell Turntable: giradischi in<br />
edizione limitata (500 pezzi) con garanzia a vita e pre-phono integrato.<br />
Come da stile aziendale anche il Runwell Turntable è stato assemblato<br />
nel laboratorio di Detroit con elementi realizzati prevalentemente negli<br />
USA. Per la progettazione dei giradischi Shinola si è rivolta a VPI. Anche<br />
se su piani economici diversi (il Runwell Turnatable costa 2.500 dollari)<br />
l’obiettivo di Shinola è simile a quello di Crosley: andare a coinvolgere<br />
un pubblico non tradizionale, utilizzando un canale di vendita allo<br />
stesso modo non tradizionale per far conoscere il prodotto giradischi<br />
a chi, altrimenti, non avrebbe nessuno stimolo a entrare in un negozio<br />
Hi-Fi. Decisamente il percorso opposto che non pochi operatori del<br />
settore stanno, invece, facendo: alzare i prezzi per creare maggiore<br />
esclusività, continuare a vendere a pochi con margini di guadagno alti.<br />
Un’esclusività che sta allontanando nuovi e vecchi appassionati. Magari<br />
gli esempi di Crosley e Shinola potranno recuperare qualche new<br />
entry sempre ben gradita.<br />
24 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
INSIDE<br />
di Francesco Bonerba<br />
Le audiocassette<br />
sono defunte?<br />
Certo che si! Direte voi. E invece, in epoca di grandi nostalgie e ritorni di fiamma non è possibile dare nulla<br />
per scontato. In questo numero dedicato al “redivivo” vinile abbiamo cercato di capire se l’invenzione della<br />
Philips nata nel 1963 ha ancora, come molti sostengono, qualche chance di tornare alla ribalta, oppure no.<br />
Se ne parla insistentemente già da circa due anni ma di un ritorno<br />
in auge della musicassetta si inizia a vociferare una decina di anni<br />
fa, sulla scia di quei “Record Store Day” che hanno dato respiro<br />
prima e vivacizzato poi il mercato del vinile e, più in generale, dei supporti<br />
fisici, messi a dura prova dalla musica digitale e dallo streaming.<br />
Nel 2010 le speranze dei nostalgici sembrano infrangersi sulla decisione<br />
della Sony di interrompere definitivamente la produzione dei suoi storici<br />
Walkman ma nel 2013, quasi per reazione, un gruppo di etichette inglesi<br />
organizza il primo “Cassette Store Day”.<br />
La svolta decisiva avviene però nel 2014 e, curiosamente, arriva dal<br />
cinema, con l’uscita del blockbuster Sci-Fi targato Marvel Guardians<br />
of the Galaxy. La storia inizia nel 1988: il protagonista del film, Peter<br />
Quill (interpretato da Chris Pratt), viene rapito all’età di dieci anni da<br />
un gruppo di pirati spaziali e da allora non fa più ritorno sulla Terra.<br />
Per tutto il film Quill, diventato adulto, ascolta una compilation su musicassetta<br />
(intitolata “Awesome Mix Vol. 1”) lasciatagli in eredità dalla<br />
madre morente, riproducendola su un Sony Walkman TPS-L2 del 1979<br />
o uno stereo artigianale montato a bordo della sua astronave. Dentro la<br />
musicassetta alcuni straordinari pezzi che fungono anche da colonna<br />
sonora del film: Hooked On A Feeling dei Blue Swede, Go All The Way<br />
dei Raspberries, Spirit In The Sky Norman dei Greenbaum, Moonage<br />
Daydream di David Bowie e molti altri.<br />
L’edizione limitata della colonna sonora di Guardians of the Galaxy messa a disposizione<br />
nei negozi aderenti al Record Store Day tra il 17 e il 28 novembre 2014, ora<br />
reperibile solo online dagli 80 dollari in su.<br />
26 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
L’ANALOGICO A 360 GRADI<br />
Il box regalo natalizio de Il mestiere della vita di Tiziano Ferro venduto in esclusiva da<br />
Media World e contenente il CD dell’album, l’LP deluxe stampato su vinile nero da<br />
180 gr e la musicassetta da collezione, più otto cartoline fotografiche.<br />
La soundtrack si rivela un successo inaspettato (disco di platino, 2,5<br />
milioni di copie vendute in tutto il mondo nel 2014 e prima posizione<br />
in quattro chart di “Billboard”) e ne vengono commercializzate diverse<br />
versioni tra cui una su vinile e una, per l’appunto, su audiocassetta.<br />
La strategia di marketing, rivolta principalmente a collezionisti e/o quarantenni<br />
nostalgici che, come Peter Quill, rimpiangono un’infanzia cristallizzatasi<br />
nell’immaginario degli anni Ottanta, ha un ottimo riscontro.<br />
Tanto da spingere altre etichette a iniziative simili: le riedizioni speciali<br />
di dischi storici come Purple Rain, primo album da studio di Prince<br />
del 1984, e Slim Shady, pubblicato nel 1999 da Eminem; il lancio degli<br />
album Purpose di Justin Bieber, Hadron Collider di Nelly Furtado e,<br />
per restare in territorio italiano, Il mestiere della vita di Tiziano Ferro.<br />
In molti di questi casi, c’è da dire, l’audiocassetta è stata abbinata a un<br />
altro supporto o a un codice per fruire la musica in digitale, diventando<br />
così un mero gadget da collezione.<br />
Volendo però quantificare questo revival analogico, secondo “Billboard”,<br />
che cita alcuni dati Nielsen (non rintracciabili in nessun report pubblico<br />
dell’azienda, specializzata in statistiche), negli USA nel 2016 le vendite<br />
sono cresciute del 74%, con circa 129mila copie vendute rispetto alle<br />
74mila dell’anno precedente. Cifre analoghe si ritrovano nel Report<br />
stilato da Discogs.com, che nel suo marketplace riunisce circa 23 milioni<br />
di articoli musicali messi a disposizione da migliaia di venditori in tutto il<br />
mondo. Secondo il sito sarebbero state 60.070 le audiocassette vendute<br />
nel 2016, contro le 42.127 del 2015 (+42,59%). Un trend positivo che nel<br />
2015 era confermato anche da Steve Stepp, presidente della National<br />
Musica nello spazio: per cercare di conquistare l’aliena Gamora, Peter Quill le fa<br />
ascoltare dal suo walkman Fooled Around and Fell in Love di Elvin Bishop. Un momento<br />
romantico che difficilmente rivedremo all’infuori di un film.<br />
Audio Company, azienda di Springfield, Illinois, che produce circa il 95%<br />
delle audiocassette americane; in un’intervista Stepp riferiva che la sua<br />
azienda aveva registrato a partire dal 2006 incremento costante nelle<br />
vendite del 20% annuo, con un piccolo del +31% tra il 2014 e il 2015.<br />
Abbandonando però le percentuali favolose e la nostalgia del nastro<br />
magnetico, la realtà dei fatti è che l’audiocassetta continua a essere un<br />
supporto del tutto marginale, tornato momentaneamente in voga grazie<br />
al revival vintage di questi ultimi anni. Le 129mila copie vendute negli<br />
USA sono una goccia nel mare (lo 0,06%) se rapportate ai 200.8 milioni<br />
di vendite complessive dei supporti fisici (di cui 13.1 riconducibili ai vinili,<br />
fonte Nielsen) e, soprattutto, se comparate con l’anno d’oro delle audiocassette,<br />
il 1989: 450 milioni di album venduti negli USA. La stessa Cara<br />
Duckworth Weiblinger, vice presidente della RIAA (Recording Industry<br />
Association of America), contattata un anno fa dal sito residentadvisor.<br />
net ha dichiarato, in merito alle vendite di audiocassette: “Si tratta di un<br />
valore così esiguo che non soddisfa i criteri<br />
minimi per essere segnalato<br />
nelle nostre statistiche, dove<br />
riportiamo vendite su una<br />
scala di milioni di dollari”.<br />
Uscendo dai confini statunitensi<br />
la situazione non cambia:<br />
nel suo Report relativo<br />
al 2016 la BPI (British Phonographic<br />
Industry) inserisce<br />
le audiocassette al fianco<br />
di MiniDisc e DVD Audio<br />
sotto la voce “Altro”, voce che<br />
segnala una contrazione del<br />
-29,5% rispetto all’anno precedente,<br />
raggiungendo quota<br />
59.000 su un totale di 50.6<br />
milioni di supporti fisici ven-<br />
duti (0,1%).<br />
Indiscutibilmente c’è chi le ama ancora.<br />
Le amano i detenuti di alcuni carceri statunitensi,<br />
dove è consentito<br />
ascoltare musica solo su<br />
audiocassette. Le amano<br />
i nostalgici dell’analogico<br />
e i neofiti del vintage.<br />
Il Sony TPS-L2, primo walkman portatile venduto<br />
in Giappone a partire dal 1 luglio 1979, creato<br />
da Akio Morita, Masaru Ibuka (cofondatore della<br />
Sony) e Kozo Ohsone. All’epoca costava all’incirca<br />
200 dollari, ora si trova su eBay dai 600 euro in su.<br />
Le amano le band indipendenti e underground. Tuttavia difficilmente il<br />
trend positivo degli ultimi tempi potrà trasformarsi da moda passeggera<br />
in un fenomeno su vasta scala e di rilevante impatto economico. Se il<br />
ritorno al vinile dà forma a una nostalgia per la musica in alta fedeltà,<br />
infatti, il lento eclissarsi dell’audiocassetta, rude e ribelle sorella minore<br />
del disco nero, è un inno al suono sporco, gracchiante e vivo del Low-Fi.<br />
E difficilmente le aziende e le masse avranno interesse a investire su<br />
qualcosa che, pur facendo leva sull’effetto nostalgia, “suona peggio”.<br />
Le audiocassette sono e continueranno ad essere, probabilmente per<br />
anni, una nicchia per pochi appassionati. Per cui no, non è corretto dire<br />
che siano defunte: sono in pensione, come un attore che dopo aver dato il<br />
suo addio alle scene viene di tanto in tanto richiamato da qualche major<br />
a mo’ di illustre testimonial dei tempi che furono.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 27
INSIDE<br />
di Paolo Corciulo<br />
Coerenza Analogica<br />
“Il nostro business? È legato alla misura della pazzia e della passione di chi ama la musica, perché lo sforzo<br />
è enorme e, ovviamente, difficilmente ripagabile...”.<br />
“Il nostro business? È legato alla misura della pazzia e della<br />
passione di chi ama la musica, perché lo sforzo è enorme<br />
e, ovviamente, difficilmente ripagabile...”.<br />
Ha le idee chiare Claudio Valeri, e almeno si potrebbe parlare di<br />
lucida follia riferendosi a quel che lui e Pietro Benini, ingegnere del<br />
suono con all’attivo più di 600 registrazioni professionali, hanno<br />
deciso di mettere insieme. Si tratta, in sintesi, di una sorta di certificato<br />
di coerenza analogica che è il risvolto del modo in cui hanno<br />
affrontato l’attività di registrazione professionale sotto la sigla di<br />
Hemiolia. Ogni passaggio, dalla registrazione al supporto finale<br />
destinato al pubblico, è rigorosamente analogico: “Vogliamo<br />
arrivare a coprire l’intera gamma dei supporti analogici, dai<br />
master su nastro per primi, chiaramente, per poi andare ai 4<br />
tracce a velocità 19, alle cassette e ai vinili, tutti realizzati con<br />
un procedimento analogico e non solo: i master sono individuali<br />
per ogni supporto diverso, in modo che la fase di mastering<br />
sia sempre adattata al supporto finale”.<br />
Non paga, Hemiolia cerca anche di creare la filiera più corta possibile<br />
che, nel caso del prodotto finito su nastro, prevede master di terza<br />
generazione vera: dal session tape con la presa diretta di strumenti<br />
e voci, che viene utilizzato per realizzare il processo di editing e<br />
mastering, si arriva a una seconda copia (production copy) da cui<br />
vengono realizzate le copie finali di distribuzione (nella maggior parte<br />
dei casi le generazioni sono minimo quattro e in alcuni casi arrivano<br />
alla quinta prima che il prodotto finisca nelle mani del consumatore<br />
finale). Per fare questo il duo di Hemiolia ha recuperato non meno di<br />
50 / 60 registratori, riportandoli a nuovo, ritarandoli, ricappandoli e<br />
rilucidandoli. “Tradotto in ore uomo è una follia”, aggiunge Valeri,<br />
“d’altronde il registratore master utilizzato in sala produzione, un<br />
A 80 VU, veniva usato per la masterizzazione del vinile attaccato<br />
ai torni Neumann, dispone di due testine, una per il delay e una<br />
per la registrazione, ha richiesto 380 ore di lavoro per il refitting!”.<br />
E Pietro Benini sottolinea come ogni master debba essere realizzato<br />
ad hoc: “Quando si decide di utilizzare come supporto finale una<br />
cassetta, bisogna aver ben chiaro che si tratta di un supporto che<br />
La sala di registrazione con “certificato di coerenza analogica”<br />
28 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
HEMIOLIA<br />
Mirabassi, Taufic, Renzetti<br />
CORRENTEZA<br />
Hemiolia<br />
Registrato presso la Chiesa di Santa Croce a Umbertide Correnteza,<br />
nasce da una piccola dose di follia ed è il frutto dall’esperienza di tre<br />
musicisti, Gabriele Mirabassi al clarinetto, Roberto Taufic alla chitarra<br />
e Cristina Renzetti, alla voce accomunati dalla stessa passione per<br />
Jobim, autore di questo celebre brano e di tante altre canzoni. Una<br />
storia sbocciata da un entusiasmo incontrollabile, dall’amore per una<br />
terra ricca di contraddizioni, dalla passione per uno dei più grandi<br />
autori della storia del Novecento.<br />
Non è un caso che la “Correnteza”, in portoghese la corrente del fiume,<br />
rappresenti un percorso o un viaggio interiore che parte dal Brasile,<br />
attraversa spazi sconfinati e arriva dritto al cuore, emozionando,<br />
impressionando, lasciando una traccia indelebile. Una passione<br />
“catturata” in forma completamente analogica: “Abbiamo registrato<br />
questo disco utilizzando registratori a nastro magnetico, abbiamo<br />
eseguito tutte le operazioni di editing in modo meccanico, tagliando e<br />
giuntando i nastri così come era uso fare decenni fa, abbiamo effettuato la<br />
fase di mastering esclusivamente con apparati analogici e non abbiamo<br />
utilizzato nessun computer o software di alcun genere durante l’intero<br />
processo, nemmeno per il trasferimento finale del segnale analogico<br />
in formato digitale per poter poi essere stampato in supporti CD. Tutto<br />
questo per un unico ma fondamentale scopo che è quello, come la<br />
nostra filosofia vuole, di produrre musica non solo da ascoltare, ma<br />
per emozionare.”<br />
La sala per la produzione dei master tape: 16 registratori Telefunken M15A in linea e<br />
due Studer A80 VU come sorgenti nella catena di duplicazione.<br />
Le prime demo delle cassette hi grade Hemiolia<br />
in termini di possibilità del nastro offre 1/8 delle potenzialità.<br />
È ovvio che occorre comprimere ma bisogna stabilire come intendere<br />
l’operazione di compressione: noi utilizziamo un Maselek che<br />
consente di selezione la banda di intervento ed è anche espansore,<br />
possiamo intendere l’operazione come un atto di creatività e non<br />
solo di contenimento”. Perché, forse non l’avevamo sottolineato<br />
con la dovuta enfasi, Hemiolia intende produrre anche cassette…<br />
E per quale ragione?<br />
Ci sono tanti di noi che hanno splendidi oggetti a casa che non<br />
vengono più sfruttati e a questi si rivolge Hemiolia con un prodotto<br />
di alto pregio. Dal master specifico, ottenuto adattando<br />
(sempre con apparecchiature analogiche) la dinamica alle potenzialità<br />
della cassetta avviene una copia 1 a 1 su delle cassette che<br />
vengono testate e selezionate anch’esse una a una. “Alla scorsa<br />
fiera di Monaco per portare 25 cassette ne abbiamo scartate<br />
68! Perché purtroppo le cassette, essendo un supporto NOS,<br />
lo capite bene, non sai qual è lo stato di mantenimento. Così le<br />
prendiamo e gli facciamo dei test specifici...”.<br />
Ci si potrebbe chiedere se puntare su un certificato di coerenza analogica<br />
sia una scelta culturale o anche tecnica, soprattutto quando<br />
ormai l’alta risoluzione è alla portata di tutti: “Certi risultati li ottieni<br />
solo in un certo modo. Una valvola crea un suono che non riesci a<br />
paragonare a nient’altro!”. Non è solo un’affermazione di principio:<br />
Hemiolia ha creato, attraverso una serie di test di ascolto a paragone,<br />
un percorso che sembra confermare un paradosso, se non tornasse<br />
in mente la vecchia e ormai vituperata gerarchia della sorgente - non<br />
conta tanto il supporto a valle quando quel che si è fatto a monte.<br />
“Certo che con il digitale si può ottenere un buon risultato, soprattutto<br />
se la catena a monte è totalmente analogica; trovi una tridimensionalità<br />
che in altri dischi non trovi soprattutto se la catena<br />
delle macchine analogiche a monte è al massino livello e sono tarate<br />
al giusto”. E noi di <strong>SUONO</strong>, che abbiamo avuto il piacere di ascoltare<br />
un CD Hemiolia realizzato nell’ormai “superato” AAD, confermiamo<br />
pienamente. O, come dire: gli esami non finiscono mai e c’è sempre<br />
qualche nuova indicazione a stupirti…<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 29
INSIDE<br />
di Vincenzo Maragoni<br />
Davide & Golia<br />
Lo spazio: sembra non essercene mai abbastanza in casa e figuriamoci se una famiglia ne può sprecare di<br />
prezioso per i dischi… C’è chi su questo argomento ha ragionato e tirato fuori delle soluzioni: piccoli artigiani<br />
e grandi multinazionali si sono espressi sullo stesso argomento con soluzioni intelligenti e creative.<br />
Vinile, la vecchia collezione che ha ripreso slancio e stimolo<br />
con tante nuove ristampe e l’usato che inevitabilmente ha<br />
sempre il suo spazio. Già, lo spazio: di disco in disco alla<br />
fine lo spazio in casa termina e il conflitto con il resto della famiglia<br />
è sempre sul punto di esplodere. Il vinile è un materiale robusto per<br />
certi versi, delicato per altri: nemico principale sono le muffe pronte<br />
ad attaccare la superficie del disco e allo stesso tempo la carta della<br />
copertina con risultati strutturali ed estetici decisamente nefasti.<br />
Questo vuol dire, in prima battuta, che la collezione di dischi non<br />
può essere spostata in cantina! E poi la cantina è lontana, è scomoda<br />
nelle sere d’inverno in cui si vuole ascoltare un po’ di musica<br />
al calduccio del proprio soggiorno, con tutti i dischi a portata di<br />
mano per una scelta immediata. Quindi la soluzione ideale è quella<br />
del soggiorno, proprio l’ambiente in cui moglie e figli vorrebbero<br />
avere altro, tutto meno che quegli ingombranti (e tanti!) dischi. La<br />
soluzione sembra non esserci fatto salvo quella di nascondere alla<br />
vista ciò che non si può eliminare, di rendere bello e sopportabile<br />
ciò che l’altra metà della mela definisce ingombrante e inutile da<br />
30 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
DOVE RIPORRE IL VINILE<br />
SEMPLICI ED EFFICACI<br />
Teebook è un marchio concepito dal designer Mauro Canfori che<br />
lavora dal 1978 nel campo dell’architettura, della scenografia,<br />
del design e che nel 2002 ha fondato il marchio Teracrea, con<br />
Emanuela Destro, per creare una famiglia di nuovi contenitori per<br />
la vegetazione, facendo appello a designer di fama internazionale.<br />
A questi sono seguiti una serie di scaffali specificatamente<br />
progettati per contenere dischi in vinile, UBD e TEEnyle, semplici<br />
ed efficaci per accogliere gli LP. La produzione è affidata a due<br />
aziende italiane, una specializzata nel tagliare al laser l’acciaio,<br />
piegarlo e di verniciarlo, l’altra nel lavorare il legno.<br />
Il tremila<br />
Per info: www.teebooks.it<br />
tenere in casa. Soluzioni in questo senso ce ne sono tante, mobili<br />
e mobiletti per contenere sia i componenti del sistema audio che i<br />
dischi nei loro diversi formati, colori, materiali e prezzi. Spesso si<br />
tratta di soluzioni modulari, che possono aumentare la loro capienza<br />
nel tempo aggiungendo nuovi elementi o variando quelli di base. Da<br />
quelli essenziali e dallo stile molto tecnico di qualche anno fa siamo<br />
passati a elementi eleganti, raffinati, dalla costruzione che poco o<br />
nulla li separa da mobili di pregio che abbiamo in casa. Alla fine è<br />
proprio questo l’elemento che rende possibile la pacifica convivenza<br />
di dischi e resto della famiglia nello stesso ambiente: apparire il meno<br />
possibile come un “contenitore” per integrarsi al meglio con il resto<br />
dell’abitazione. In questo senso vi proponiamo alcune storie, simili<br />
per certi aspetti ma molto differenti per altri, ma tutte meritevoli di<br />
un approfondimento. L’elemento in comune è la proposta brillante<br />
per rendere la presenza di dischi in vinile (ma non solo) più soft ed<br />
elegante possibile, la differenza sono i numeri tra queste realtà dove<br />
c’è il piccolo e artigianale e l’industriale di chiara fama. Ma per una<br />
volta Davide e Golia lavorano insieme!<br />
Cominciamo da una piccola realtà, le cui dimensioni ironicamente<br />
sono sottolineate dal nome stesso del marchio... Lui è Simone Turati<br />
di Milano, un appassionato di musica e quindi di dischi: a 3.500 ha<br />
smesso di contarli e in giro per casa c’è quanto di meglio in tema di<br />
blues, Motown sound e rock anni ’70 si possa trovare. Sono accumulati<br />
in varie librerie, per terra, in ogni angolo dove sia possibile<br />
appoggiarli in attesa di una sistemazione che non arriva mai. La vita<br />
lancia un messaggio chiaro e forte a Simone: sta per nascere Nina<br />
e forse è il caso di riorganizzare lo spazio occupato dai suoi amati<br />
dischi. Cerca un contenitore che potesse risolvere il problema ma<br />
senza arrivare a un risultato; alla fine si ritrova con un foglio e una<br />
matita a progettare da solo qualcosa che risolva il suo problema.<br />
L’ispirazione arriva e con essa il profilo di un cubo, la forma che<br />
combina semplicità di realizzazione e ottimizzazione degli spazi,<br />
un cubo dalla struttura modulare in grado di seguire fedelmente<br />
le esigenze della collezione che cresce. Progetto alla mano Simone<br />
chiede al proprio falegname di fiducia di realizzare per lui alcuni di<br />
questi cubi: il risultato finale piace così tanto a entrambi che quel<br />
progetto personale diventa un’idea imprenditoriale vera e propria.<br />
Urge il nome, sia per la produzione in generale che per il cubo: per<br />
prima arriva Dodicipollici (www.dodicipollici.com) che è la misura<br />
del disco da cui tutto è partito, per seconda Nina, che allo stesso modo<br />
è stata la scintilla che ha fatto decollare il progetto. Nina (nel senso<br />
del cubo, non della neonata) in realtà è il prodotto di Dodicipollici<br />
che è indicato per contenere i CD, fino a 156 in due cassetti, ma la<br />
struttura esterna viene ripresa da Deca ed Ego, specifici per il vinile:<br />
il primo con cassetto e divisori interni adatto per contenere fino a<br />
65 dischi consultabili sia dall’alto che lateralmente, il secondo senza<br />
cassetto con una capacità ampliata fino a 95 pezzi. Per i tre prodotti<br />
il materiale e la realizzazione è sostanzialmente simile: multistrato<br />
di betulla con impiallacciature a scelta, lucidatura finale, taglio a 45<br />
gradi. Un sistema di viti passanti (molto semplice da utilizzare) e fori<br />
coincidenti permette di vincolare i cubi tra di loro per poter creare<br />
delle strutture variabili per forma e dimensioni anche grazie alla<br />
disponibilità di top, piedini, mensole e profili optional che permettono<br />
di rifinire queste strutture. Al cubo di base e le sue tre varianti<br />
sta per essere affiancato in catalogo il Media Cabinet: struttura dalle<br />
dimensioni più grandi (siamo a 165 x 53 x 45 cm lxaxp) che aggiunge<br />
ulteriori funzionalità a quelle del prodotto originale. Il Media Cabinet<br />
è composto da due cubi Ego ai lati, un elemento centrale dalla<br />
misura corrispondente a due cubi con anta a ribalta e le fessure che<br />
permettono di utilizzare con un telecomando qualsiasi componente<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 31
INSIDE<br />
Il modulo base della produzione Dodicipollici, l’Ego (senza cassetto<br />
130 euro; con cassetto 160) può contenere fino a 95 dischi in vinile;<br />
la differenza con Deca è la mancanza del cassetto che limita la<br />
capacità a 65 pezzi.<br />
installato qui dentro. L’ampio piano superiore può essere utilizzato<br />
per sostenere una TV oppure un giradischi e i relativi dischi alloggiati<br />
nei due Ego laterali; nella zona centrale possiamo mettere il resto<br />
dell’impianto oppure, togliendo i ripiani, può essere riempito di<br />
dischi in vinile. Anche Media Cabinet è realizzato in multistrato di<br />
betulla impiallacciato in teak e rovere. Il piccolo progetto personale<br />
di un appassionato di musica che diventa una brillante idea imprenditoriale<br />
funzionale e di grande fascino estetico.<br />
Anche la storia di Crate and Barrel è iniziata per certi aspetti da<br />
un’esigenza familiare. È il 1962 e Gordon e Carole Segal tornano a<br />
Chicago dopo il viaggio di nozze in Europa. Sono colpiti dalla quantità<br />
di prodotti per la casa che hanno visto nel loro giro, hanno ammirato<br />
la cura della realizzazione combinata con prezzi contenuti, le<br />
loro valigie sono piene all’inverosimile di questi ricordi. Si rendono<br />
conto che nel midwest americano questa tipologia di prodotti<br />
è praticamente assente, una giovane coppia come la loro non ha a<br />
disposizione questa scelta di qualità a questi prezzi: da qui l’idea<br />
di aprire un proprio negozio a Chicago. Arriva l’opportunità per i<br />
Segal di avere in affitto un locale a ridosso del periodo di vendite<br />
natalizio, quello più favorevole per gli incassi: la gran parte dei soldi<br />
dei due giovani sposi finiscono in forniture dei prodotti importati<br />
dall’Europa, per l’arredamento del negozio rimane veramente poco<br />
o nulla. La necessità aguzza l’ingegno: l’arredamento sarà, per forza<br />
di cose, essenziale, con legno alle pareti e scaffali di legno. In realtà<br />
si tratta delle scatole e dei barili con cui sono stati spediti i prodotti<br />
da vendere, ovvero “crate” e “barrel” in inglese. Nasce così il primo<br />
negozio Crate and Barrel, quello che nel corso degli anni ha dato<br />
vita a una catena che oggi conta quasi 200 punti vendita concentrati<br />
per la maggior parte negli Stati Uniti, con alcuni di essi in Canada<br />
e le piccole avanguardie in Estremo Oriente e Sudamerica. Mobili e<br />
accessori per la casa, quello che è possibile trovare in questi punti<br />
vendita del marchio, caratterizzati da uno stile lineare e solido allo<br />
stesso tempo, con tante soluzioni che risolvono le esigenze pratiche<br />
della casa moderna dove gli spazi sono limitati e non vanno sprecati.<br />
È la novità di Dodicipollici, il sistema Media Cabinet (1.150 euro) che partendo dai moduli a cubi realizza un vero e proprio mobile<br />
in grado di ospitare componenti Hi-Fi, video e naturalmente vinili.<br />
32 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
DOVE RIPORRE IL VINILE<br />
Una poltrona comoda, un arredamento soft e accogliente, tanti accessori eleganti ma soprattutto un sistema audio entry-level e tanti<br />
dischi in giro: il corner The Listening Room di Crate and Barrel accoglie in questo modo chi sta cercando di combinare arredamento<br />
e spazio per la musica in abitazioni anche di ridotte dimensioni.<br />
Recentemente la catena Crate and Barrel ha creato, all’interno dei<br />
suoi punti vendita, una sorta di corner che è stato definito The Listening<br />
Room, un nome che “suona bene”. In pratica si entra in un<br />
living room perfettamente ricreato, con tanto di mobili e accessori<br />
che ripropongono un ambiente casalingo, e questo sembra essere del<br />
tutto normale per un’azienda che, appunto, vende mobili e accessori.<br />
Ma c’è una particolarità, altrimenti tutto questo non avrebbe avuto<br />
spazio sulle pagine di <strong>SUONO</strong>: The Listening Room è attrezzata<br />
avendo come attenzione primaria quella di un tipico ascoltatore<br />
di musica. E quindi un divano comodo, tappeti belli alti sul pavimento,<br />
un mobile componibile che ha spazi e vani per accogliere<br />
componenti audio e dischi (sia CD che vinili) ma soprattutto ci<br />
sono tre prodotti audio che possono essere ascoltati e acquistati<br />
direttamene in negozio. A disposizione dei clienti c’è un giradischi<br />
Orbit Plus, una coppia di diffusori attivi Audioengine 2+ e la cuffia<br />
Bowers & Wilkins P5 in versione wireless; l’Orbit Plus ha un piccolo<br />
pre-phono integrato quindi può pilotare direttamente le due<br />
Audioengine. Chiaramente oltre i meriti tecnici e le prestazioni di<br />
questi prodotti il messaggio da evidenziare per questa soluzione<br />
è un altro: se il cliente non esperto non va in un negozio di Hi-Fi,<br />
allora è il produttore sveglio e dinamico a portare i propri prodotti<br />
in una location diversa. Questa esperienza di Crate and Barrel è<br />
un’ulteriore conferma di come il mondo dell’audio che “ancora<br />
pensa”, e non si lascia solo trainare passivamente dal mainstream,<br />
stia cercando soluzioni alternative ai rivenditori tradizionali<br />
che generalmente non sono in grado di dialogare e interessare le<br />
nuove generazioni, non hanno strumenti pratici e di mercato per<br />
coinvolgere chi non distingue un McIntosh da un MacIntosh. L’esperienza<br />
di Crate and Barrel (www.crateandbarrel.com) dimostra<br />
ulteriormente come il mondo dell’audio (o meglio l’audio delle<br />
nuove generazioni) non possa essere più gestito come un’isola<br />
felice, come un settore di mercato slegato da altri e non comunicante<br />
con essi. Viviamo in un’epoca dove fatti, cose e persone<br />
sono sempre estremamente legati e interconnessi l’uno con gli<br />
altri, dove nulla capita per caso e dove a ogni azione corrisponde<br />
una reazione. La stagione felice della cuffia non è capitata per<br />
caso: le caratteristiche tecniche degli smartphone più recenti, ma<br />
soprattutto la loro evoluzione in un-solo-oggetto-che-fa-tutto,<br />
ha spinto le persone ad ascoltare musica in movimento, in ogni<br />
situazione possibile. E per questo sono arrivate sul mercato (e<br />
sono state vendute) così tante cuffie e la presenza del microfono<br />
integrato nel loro cavo di collegamento è la conferma di quanto<br />
appena detto. La casa nuova e l’arredamento da completare, magari<br />
bello ma soprattutto funzionale e che non costi un capitale:<br />
obiettivo dell’Ikea o di Crate and Barrel, per chi vive dall’altra<br />
parte dell’oceano. Entrambi propongono anche altro oltre i loro<br />
prodotti tradizionali, come i televisori per il colosso svedese, come<br />
The Listening Room per quello americano. E il cliente viene invogliato<br />
a sedersi, a provare con il proprio fondoschiena la comodità<br />
di quel divano e adesso anche ad ascoltare un po’ di buona musica<br />
proprio come se fosse a casa sua. Particolare non trascurabile:<br />
nella The Listening Room sono disponibili per l’acquisto anche<br />
diversi dischi in vinile, cosi da poter tornare a casa con hardware<br />
e software già belli e pronti.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 33
INSIDE<br />
di Francesco Bonerba<br />
Bring me a dream<br />
Phono Press (Settala, Milano), Vinilificio (Bologna) e ora Mr Vertigo (Isola del Liri, Frosinone). Si moltiplicano<br />
a macchia di leopardo le piccole realtà imprenditoriali italiane che stanno cavalcando la rinascita del vinile.<br />
E che sono in grado di raccontarci se questo ritorno è destinato a durare o meno.<br />
Mr Vertigo è una start-up nata nel 2016 che si è fatta conoscere<br />
e apprezzare in pochissimo tempo per la propria passione,<br />
competenza e professionalità, rientrando tra le 100 Storie di<br />
Creatività 2017 del contest Lazio Creativo organizzato dalla Regione. I<br />
suoi creatori offrono una vasta gamma di servizi – tra cui un pacchetto<br />
destinato ai DJ che vogliono stampare su vinile e qualsiasi tipologia di<br />
packaging per CD, DVD e Blu-Ray – e puntano a trasformare il proprio<br />
sito in un portale per la musica indipendente nel quale la stampa è<br />
solo la prima fase di un percorso promozionale imperniato sull’artista.<br />
Li abbiamo intervistati per scoprire come lavorano e perché hanno scelto<br />
di puntare proprio sul redivivo disco nero.<br />
Partiamo dal vostro identikit: chi siete, in quanti siete, come<br />
e quando vi è venuta l’idea di imbarcavi in quest’avventura e<br />
perché avete scelto il nome Mr Vertigo.<br />
Siamo Alessandro Ferrante e Davide Saccucci e, per il momento, siamo<br />
in due nello svolgere la nostra attività in modo tale da ottimizzare al<br />
meglio i tempi. Abbiamo tutti e due trent’anni tondi tondi e l’idea ci è<br />
venuta dopo aver stampato il disco della nostra band (Colours dei White<br />
Walrus, che vi invitiamo ad ascoltare) su vinile. Una passione, quella<br />
per il vinile, che abbiamo sempre avuto. Il nome Mr Vertigo è dato dal<br />
fatto che il vinile è semplicemente un solco che crea un vortice verso<br />
l’interno e quindi… “Vertigo”.<br />
Quanto tempo avete impiegato per dar concretamente vita<br />
al progetto e come vi siete finanziati?<br />
Abbiamo dedicato tutto il 2015 allo studio, alla ricerca della strumentazione<br />
e infine alla sperimentazione per essere certi di avere un prodotto<br />
di qualità nel 2016. Ci siamo auto-finanziati con le risorse che avevamo<br />
a disposizione grazie ai lavori svolti negli anni precedenti.<br />
Una quindicina di anni fa il solo pensare di dar vita a un nuovo<br />
servizio di stampa su vinile sarebbe stata follia. Cos’è cambiato<br />
da allora? Secondo voi il fenomeno del disco nero, che<br />
ha attecchito con tanta facilità negli ultimi anni, è destinato<br />
a durare o a spegnersi come un fuoco di paglia?<br />
Pensiamo che il ritorno del vinile e dei supporti analogici in generale<br />
sia fortemente dovuto alla diffusione degli mp3 e dei download code.<br />
La semplicità e praticità della musica liquida ha surclassato la comodità<br />
che aveva portato il CD negli anni ’80, indirizzando tutti gli appassionati<br />
di musica legati al supporto fisico nuovamente verso i supporti<br />
“romantici” come il vinile.<br />
Oltre alla stampa industriale, offrite anche la possibilità<br />
di stampare in singola copia o tiratura limitata (fino a un<br />
massimo di 200) tramite incisione diretta. Da cosa nasce<br />
questa scelta?<br />
L’incisione diretta è dedicata alle persone o ai Dj che hanno bisogno<br />
della loro singola copia o di poche copie per utilizzarle come promo o<br />
come copia privata dei propri lavori.<br />
34 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
MR VERTIGO<br />
Alessandro Ferrante (sinistra) e Davide Saccucci (destra), rispettivamente con un picture disc e un vinile da 10” a tre buchi<br />
Scendiamo più nel dettaglio: come avete attrezzato il vostro<br />
laboratorio e che tipo di macchine utilizzate per la realizzazione<br />
dei vinili? Utilizzate qualche tecnica particolare?<br />
La nostra produzione si divide in tre fasi: la prima è dedicata al controllo<br />
e realizzazione dei master audio, la seconda riguarda invece la grafica,<br />
cartotecnica e packaging e infine c’è l’incisione del vinile (quella che preferiamo),<br />
alla quale bisogna prestare particolare attenzione trattandosi<br />
di un processo molto complesso e delicato. In ogni passaggio bisogna<br />
curare al meglio tutti i minimi particolari per avere alla fine un prodotto<br />
con un livello qualitativo elevato sia all’occhio che all’orecchio. Per la<br />
realizzazione dei vinili abbiamo un tornio che viene controllato dalla<br />
sua unità principale; su questa unità andiamo a settare i parametri che<br />
variano in base alla tipologia del supporto. Successivamente diamo il<br />
via all’incisione inviando il segnale audio dalla nostra DAW alla testina<br />
d’incisione. Il segnale audio originale e quello inciso vengono costantemente<br />
controllati da un preamp che va a correggere in tempo reali<br />
eventuali sbalzi di frequenze.<br />
Sul vostro sito fornite precise indicazioni sul mastering audio,<br />
la grafica e l’invio dei file. Qual è il profilo “tipo” del cliente<br />
che ordina vinili? Quanta consapevolezza c’è sull’oggetto<br />
vinile e quanto, invece, è solo un fenomeno di costume?<br />
Se parliamo di percentuali possiamo dire con certezza che un buon<br />
70% acquista e ordina il vinile con consapevolezza inviando i file audio<br />
perfettamente adatti per l’incisione. Il restante 30% non ha idea di<br />
come funzioni un solco sul vinile. In quest’ultimo caso ci pensiamo noi<br />
a ottimizzare l’audio inviato per l’incisione sul vinile.<br />
Pensate si possa trovare un equilibrio tra il mondo dell’alta<br />
fedeltà e quello della musica liquida?<br />
La musica liquida ha ormai raggiunto degli standard qualitativi molto<br />
alti. Sicuramente le due cose potrebbero a breve viaggiare in parallelo.<br />
L’mp3, nella musica liquida, continua a essere il formato più comodo<br />
e veloce per ascoltare musica ovunque e su tutti i dispositivi, anche se<br />
non ha nulla a che vedere con l’alta fedeltà.<br />
Che suggerimento dareste a giovani che vogliono avvicinarsi<br />
al mondo del vinile o desiderano registrare la propria musica<br />
su questo supporto?<br />
Di tuffarsi in questo mondo meraviglioso e di cominciare ad ascoltare<br />
musica da piccoli impianti Hi-Fi. Iniziare ad apprezzare il supporto fisico<br />
avendone cura. Consigliamo di evitare le “cinesate” e cercare piuttosto<br />
impianti usati, anche piccoli, che diano giustizia al supporto.<br />
La soddisfazione più grande che vi ha regalato finora il disco<br />
nero e un sogno nel cassetto.<br />
Ci siamo tolti tante soddisfazioni: abbiamo stampato dischi per Dj e<br />
artisti importanti come Roberto Dellera e Gianluca De Rubertis, per<br />
citarne alcuni. Il nostro sogno nel cassetto è quello di creare un vero e<br />
proprio movimento underground e indipendente in Italia ma soprattutto<br />
nella nostra zona.<br />
Avete in cantiere molte novità per questo 2017, tra cui un<br />
vinile trasparente a tre buchi formato 10’’ e due servizi, Vinyl<br />
Stream e Vinyl Funding. Anticipateci tutto l’anticipabile.<br />
Il servizio Vinyl Stream è nato da pochissimi giorni ed è una piattaforma<br />
digitale dove tutti gli artisti che stampano con noi i loro dischi potranno<br />
fare l’upload dei brani e quindi dare la possibilità ai loro fan di ascoltarli<br />
in streaming gratuitamente; inoltre c’è la possibilità di scaricare i brani<br />
attraverso un download code da allegare al supporto fisico. Speriamo<br />
che con il passare del tempo nasca un vero e proprio portale con un<br />
bel catalogo di musica indipendente. Il servizio Vinyl Funding sarà<br />
una piattaforma dove gli artisti possono creare la propria campagna di<br />
crowdfunding per la stampa dei loro supporti fisici, soprattutto vinile.<br />
Le novità del 2017 sono i Picture Disc, il vinile 10” a 3 buchi, la fonocartolina<br />
e molto altro ancora.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 35
INSIDE<br />
di Salvatore Nocerino<br />
Il vinile tra trend e fattore culturale<br />
In qualità di interfaccia della più astratta delle arti, il vinile e la sua forma oggettiva di opera d’arte in senso<br />
olistico materializza e sintetizza l’appeal sensuale del concerto, della scultura, della pittura e del libro.<br />
Nell’era dello streaming e dell’accesso (così la definisce<br />
nel 2000 Rifkin parlando di era dell’accesso per<br />
indicare uno sconvolgimento del concetto di proprietà,<br />
dato che i mercati stanno cedendo il posto alle reti, la proprietà è<br />
sostituita dall’accesso), assistiamo al ritorno di un formato tecnicamente<br />
obsoleto: come è possibile che mentre avvenga una vera<br />
e propria rivoluzione musicale in termini di fruizione, un vecchio<br />
formato torni sulla cresta dell’onda realizzando introiti che non<br />
hanno nulla da invidiare alle controparti gratuite o semigratuite<br />
e ipertecnologiche alle quali si accompagna? Fino a che punto si<br />
può sostenere che questo ritorno non sia semplicemente dovuto<br />
a una moda del momento o a un fattore nostalgico, quanto invece<br />
a una vera e proprio scelta culturale dell’ascoltatore?<br />
Verso la fine del primo decennio del 2000 e per oltre la prima<br />
metà del secondo decennio si è manifestata un’evidente ripresa<br />
parallelamente dell’interesse sia del consumatore di riferimento<br />
36 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
IL DISCO NERO FA TENDENZA?<br />
che della produzione industriale per il supporto LP, che sembrava<br />
essere destinato definitivamente alla storia già alla fine<br />
degli anni ’80, quando il CD ottenne il quasi totale dominio sulle<br />
vendite di musica. Dai dati di mercato si evince chiaramente<br />
che l’interesse per il vinile riguarda ampiamente un pubblico<br />
maturo senza escludere in nessun modo il pubblico più giovane.<br />
Anzi, ciò che risulta interessante è proprio quest’ultimo dato: il<br />
relativo boom di vendite di dischi di nuova produzione relativo<br />
a musica di interesse giovanile testimonia l’interesse di questa<br />
fetta di pubblico, nell’ordine del 20% annuo tra il 2007 e il 2010.<br />
Questo comportamento da parte del pubblico più giovane è legato<br />
molto probabilmente a una curiosità verso il formato, tanto per il<br />
valore simbolico che ha in sé quanto per il fatto che è il formato<br />
utilizzato dalla generazione precedente, quella dei loro genitori.<br />
Gli studiosi di moda nel senso più ampio del termine tracciano<br />
una sottile linea di demarcazione tra il rétro e lo storicismo, due<br />
aspetti molto importanti del fenomeno che probabilmente stanno<br />
influenzando questo revival del vinile. Infatti il rétro rielabora<br />
stili abbastanza recenti e di cui la maggior parte delle persone<br />
ha dunque memoria. Tanto l’utilizzo del formato LP, quanto il<br />
formato in sé possono trovare una risposta nel rétro. Lo storicismo,<br />
invece, cerca la propria ispirazione ancor più indietro nel<br />
tempo ma non ha nulla a che fare con costume o travestimento.<br />
Va sottolineato che il vinile si può considerare una tecnologia<br />
troppo recente per avere questo tipo di riferimento, poiché la<br />
fonografia stessa ha solo poco più di un secolo di vita. Ad ogni<br />
modo, non è raro che la moda vada a ripescare nel passato, anzi,<br />
lo fa di continuo, tanto che questo ripescaggio è divenuto un<br />
elemento strutturale e costituente della moda stessa. Vivienne<br />
Westwood è considerata tra gli stilisti uno dei maggiori storicisti<br />
contemporanei e ha ampiamente sostenuto che la modernità è<br />
una prospettiva che va abbandonata nella moda e che la moda<br />
Gli studiosi di moda tracciano una sottile linea di demarcazione tra il rétro e lo storicismo,<br />
due aspetti che probabilmente stanno influenzando il revival del vinile.<br />
stessa è indice di questo, in quanto la gente cerca qualcosa di<br />
intuitivo e di conseguenza torna in modo intuitivo al passato.<br />
Il sistema della moda di Roland Barthes spiega molto chiaramente<br />
quanto la moda stessa abbia una storia ciclica che molto raramente<br />
risulta allineata a cambiamenti sociali e a correnti interne<br />
alla cultura. Questa concezione, unitamente alle dichiarazioni<br />
della Westwood, può essere utile, in qualche modo, a spiegare<br />
come mai seppure il mondo della musica col suo mercato, i suoi<br />
stili e generi sia diretto verso il digitale, l’accesso e lo streaming,<br />
si verifichi la rinascita di un formato ripescato nel più recente<br />
passato. La spiegazione sembra calzare a pennello, dando fondamento<br />
alle considerazioni che tendono verso un fattore moda.<br />
È un fatto reale che il vinile, oggi come oggi,<br />
rappresenti una moda e stia tornando<br />
in grande stile senza risparmiare colpi.<br />
La moda si nutre di cambiamenti ma non intesi necessariamente<br />
come progresso, tanto è vero che tutto ciò che è fuori moda,<br />
prima o poi, finisce per tornare in voga. Nella moda al concetto<br />
di rétro si accosta il concetto di vintage. I due concetti sono<br />
sicuramente legati ma non coincidono, invero quando parliamo<br />
di vintage stiamo parlando di abbigliamento d’epoca originale<br />
e non di prodotti nuovi, ma che si ispirano stilisticamente a<br />
vecchi modelli, quasi a voler sostituire definizioni come usato o<br />
di seconda mano. Tutto ciò però non è sufficiente a spiegare la<br />
sopravvivenza e la longevità del formato. Il fattore moda, seppure<br />
molto significativo, non esclude un fattore culturale. Invero, la<br />
moda e gli usi fanno parte della cultura dei popoli e le due cose<br />
non si possono separare, vanno di pari passo. Sebbene la moda<br />
sia raramente allineata con i cambiamenti sociali e le correnti<br />
culturali, non significa che non ne faccia parte o che non ne sia<br />
elemento costitutivo.<br />
Anche la musica è spesso plasmata dalla moda e la musica è ricca<br />
di citazioni e riferimenti relativi al passato. Non sono esenti da<br />
ciò neanche le modalità di ascolto e i relativi formati di cui si<br />
dispone ampiamente oggi. Molto probabilmente esistono poche<br />
cose al mondo che variano significamente quanto la musica e l’esperienza<br />
musicale. Sembra infatti che gli ascoltatori siano sempre<br />
vincolati a un elemento soggettivo nell’ascolto e allo stesso<br />
tempo bisogna sempre ricordare che le proprietà fisiche del suono<br />
modellano oggettivamente quello che ascoltiamo. L’esperienza<br />
musicale mostra variazioni tipiche delle altre esperienze culturali<br />
e il motivo principale di queste variazioni è che la creazione, la<br />
trasmissione e la diffusione di musica, richiedono una complessa<br />
mediazione, tant’è vero che sono relative alla questione del<br />
medium musicale anche le condizioni di produzione e ricezione<br />
della musica. Di conseguenza non bisogna avere nessun dubbio<br />
sul fatto che il come culturale e tecnologico della musica<br />
sia altrettanto importante quanto l’aspetto ritmico e melodico.<br />
A conferma di questo una dichiarazione di John Cage: “Le persone<br />
devono imparare in definitiva a usare la registrazione non<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 37
INSIDE<br />
come musica ma come registrazione in sé”.<br />
Quando la musica diviene un disco in vinile acquisisce molteplici<br />
livelli di significato e questo è vero ancor più se prendiamo in<br />
considerazione il significato sociale che la musica porta con sé.<br />
La questione del vettore di suono e il suo percorso storico appartengono<br />
a questa storia: il formato musicale non è separabile<br />
dalla pratica e dal contesto tipico in cui è inserito e praticato. Ciò<br />
è vero tanto per il vinile quanto lo è per il walkman e per il lettore<br />
MP3. L’intreccio pratico di molteplici aspetti dell’esperienza<br />
musicale rende difficile la comprensione di come questi siano<br />
connessi tra di loro e quale ruolo abbiano nel complesso mondo<br />
del medium di musica. Da ascoltatori spesso si tende a dire che<br />
la musica è tutto ciò che conta. La verità però è che la musica è<br />
una figura semplificata del discorso, un’elisione del linguaggio<br />
di tutti i giorni che può glissare su molte condizioni più o meno<br />
ovvie che la rendono una potente forza sociale. Queste condizioni<br />
sono storicamente dinamiche, tecnologicamente contestualizzate,<br />
materialmente mediate e in quanto tali contano per noi molto<br />
più di quanto vorremmo normalmente ammettere. In breve si<br />
può affermare che c’è molto più che solo musica nell’ascolto casuale,<br />
il che fa percepire l’utilità evidentemente funzionale alla<br />
spiegazione, della divisione tra content e supporto…<br />
Una visione più ampia e meno esclusiva della musica riprodotta<br />
si può ottenere pensando alla registrazione analogica, non solo<br />
come una registrazione di musica ma anche come una registrazione<br />
culturale, guardando al mezzo analogico stesso come un messaggio<br />
culturale e facendo esperienza della materia più profonda (i<br />
contenuti) nella superficie concreta dell’oggetto stesso (supporto).<br />
La musica non è realmente immateriale,<br />
anzi, tutt’altro: la storia dell’esperienza<br />
musicale è un fenomeno materiale,<br />
così come il mondo della cultura<br />
umana più in generale, che si avvale<br />
di corpi sensuali, oggetti concreti e<br />
complesse mediazioni.<br />
L’idea romantica legata alla smaterializzazione della musica e<br />
quindi al concetto di contatto diretto con l’arte o il credere alla<br />
sostanza puramente estetica del contenuto non è mai stato possibile<br />
fino a ora senza la mediazione della materia. La persistenza<br />
della registrazione analogica nell’era digitale offre un esempio<br />
di medium che rifiuta di scomparire sebbene marginalizzato a<br />
una nicchia, dandoci una prova dell’importanza più generale<br />
del medium o del supporto. Proprio la continuità del formato<br />
nonostante l’irresistibile trasformazione digitale è il problema di<br />
base quando si affronta la questione della durevolezza e della rinascita<br />
del vinile. Nel rispondere quindi alle precedenti domande<br />
si continua a incappare in nuovi interrogativi, ad esempio: come<br />
e perché i media cambiano, e perché accade che alcuni supporti<br />
resistano al cambiamento? Quello che cambia è il tipo di supporto<br />
Nel 1950 il vinile avviò un processo che avrebbe cambiato la nostra cultura per sempre.<br />
che utilizziamo. Dalla sopravvivenza e dal revival del supporto<br />
analogico nel contesto digitale possiamo ben intuire che se anche<br />
il contesto non determina un fenomeno culturale, esso forma<br />
attivamente la nostra interpretazione riguardo a ciò che viene<br />
creato e al modo in cui noi diamo un valore alle cose. La totale<br />
digitalizzazione della cultura, e quindi non soltanto della musica,<br />
ci rende irrimediabilmente sensibili a ciò che potremmo guadagnare<br />
o perdere nell’abbracciare definitivamente e continuamente<br />
i progressi tecnologici. In buona sostanza, ciò che entra in<br />
gioco nel mercato di questo tipo di prodotti non è univocamente<br />
definibile ma ci sono molti fattori che sono legati alle emozioni,<br />
che ne determinano il successo e la sopravvivenza. Non è solo la<br />
qualità oggettiva del vinile a determinare la sua sopravvivenza,<br />
ma si può ad esempio pensare al particolare calore che viene<br />
attribuito all’ascolto analogico, agli odori, al colore, al rituale culturale<br />
legato all’uso di questo oggetto, a ciò che esso rappresenta<br />
simbolicamente e alla qualità superlative del confezionamento.<br />
In qualche modo la digitalizzazione ha gettato nuova luce sulla<br />
tecnologia analogica che in questo caso sembra non essere stata<br />
rimpiazzata bensì riallocata in una posizione potenzialmente<br />
più vantaggiosa. Nell’era della totale digitalizzazione è facile<br />
pensare al vinile come al formato per così dire sacro, rispetto al<br />
più mondano e per ogni giorno formato digitale. Lo standard<br />
del digitale viene quindi dal formato analogico, dove l’analogico<br />
come il vinile è la base reale che sottiene alla musica digitale.<br />
La registrazione analogica rappresenta un punto di riferimento<br />
38 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
IL DISCO NERO FA TENDENZA?<br />
La natura del vinile è quella di uno strumento unico e olistico, poiché l’uso di questo supporto richiede il coinvolgimento di più sensi contemporaneamente.<br />
nel panorama mediatico moderno, e sta al centro di una grande<br />
trasformazione culturale del XX secolo, con il ruolo di vettore<br />
del suono ultramoderno. Il vinile ha un valore simbolico estremamente<br />
elevato, mettendo in comunicazione gli artisti con il<br />
loro pubblico di riferimento attraverso il loro lavoro e quello di<br />
abilissimi ingegneri che sono stati in grado di materializzare<br />
ciò che a prima vista sembrava del tutto immateriale, ovvero<br />
sentimenti, pensieri, emozioni, idee e ideali. Ha catturato l’astrazione<br />
musicale fissando onde sonore in forma tangibile nella<br />
registrazione. La composizione musicale non è tangibile, ma la<br />
registrazione sonora l’ha resa tale attraverso il vinile! Non si<br />
ascolta semplicemente musica con il vinile ma c’è un contatto<br />
visuale diretto con la musica, come col braccio del giradischi che<br />
letteralmente suona il messaggio di una registrazione girevole,<br />
e ciò è parte integrante di un’esperienza musicale analogica.<br />
La registrazione analogica sta al suono e alla musica come il<br />
libro alle parole e alla letteratura e proprio per questo motivo la<br />
duratura eredità del vinile non può cessare di esistere automaticamente<br />
non appena una nuova tecnologia viene in essere, così<br />
come il teatro molto difficilmente potrebbe essere rimpiazzato<br />
dal cinema. Tutti questi media sono capaci di generare una propria<br />
cultura e tutte le culture sostengono i propri oggetti iconici.<br />
Nel 1950 il vinile tecnologicamente formato e ampiamente<br />
accessibile avviò un processo che avrebbe cambiato la nostra<br />
cultura per sempre. A livello sociologico ciò ha avuto due significati<br />
principali:<br />
1) Musica e suono si sarebbero potute trasmettere non solo a<br />
livello spaziale ma anche a livello temporale, cioè nel tempo.<br />
2) La musica sarebbe entrata a far parte dell’ambiente domestico<br />
e questo è stato un grande passo nella democratizzazione dell’accessibilità<br />
dell’esperienza musicale, di voci registrate e altri suoni.<br />
Una vera e propria rivoluzione che ha alterato la portata e la<br />
profondità della ricezione dell’estetica musicale e degli altri contenuti<br />
audio. Un mezzo per natura pubblico a uso privato.<br />
La musica è tanto un fattore di intrattenimento quanto un vettore<br />
di conoscenza e il vinile ha esposto gli ascoltatori alla musica<br />
facendo in modo che si ponesse attenzione su quanto ci sia al di<br />
fuori della propria cultura e su cosa le altre persone siano in grado<br />
di fare con la propria voce e i propri strumenti, permettendo alla<br />
gente di imparare la musica con l’ascolto, aprendosi al mondo<br />
della molteplicità di culture e di tradizioni musicali.<br />
L’LP ha aperto negli anni ’50 nuove porte alla percezione estetica,<br />
dove estetica e sociale sembravano essere fortemente intrecciati<br />
tra loro. Acquistato e scambiato, il vinile ha rappresentato una<br />
nuova consapevolezza culturale, una nuova rete di apprendimento<br />
e insegnamento, acquisendo quindi un ruolo significativo<br />
nella cultura internazionale, tale da non poter essere abbandonato,<br />
lo stesso ruolo che ha il libro cartaceo. Il pop moderno e<br />
la musica Dance emersero negli anni ’50 che di conseguenza<br />
vennero definiti la rivoluzionaria “swinging decade” del 1960 e<br />
attraverso il suono del Rock e del Soul il vinile divenne una parte<br />
inseparabile di questa storia.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 39
INSIDE<br />
IL VINILE COME OggETTO E COME PRODOTTO<br />
La natura del vinile è quella di uno strumento unico e olistico,<br />
poiché l’uso di questo supporto richiede il coinvolgimento di<br />
più sensi contemporaneamente. Quando si riproduce un LP, su<br />
piatto girevole, inevitabilmente ci si sofferma a osservare la sua<br />
etichetta e la sua superficie scintillante e ancora lo stilo raccogliere<br />
il suono... Oltre che artefatto olistico, il vinile è anche uno<br />
strumento specialistico che unisce il suo fascino multisensoriale<br />
con una singolare e calibrata identità tecnologica. Come prodotto<br />
di mercato può diventare una perfetta idea regalo e, ancor più,<br />
un oggetto da collezione; come il libro, è un oggetto che sta al<br />
centro di molte culture e società e probabilmente sopravvivrà alle<br />
future rivoluzioni dell’industria musicale. È facile immaginare<br />
che possa dare nuova vita a quei mercati complementari inevitabilmente<br />
connessi ad esso, come quelli legati alla tecnologia<br />
di riproduzione.<br />
Ogni tipologia di accesso alla musica è un modo diverso di approcciare<br />
ad essa. Vi si può accedere attraverso la radio, CD,<br />
LP, MP3, Cassette, non importa, il fatto è che ogn’uno di questi<br />
formati implica un diverso approccio al loro contenuto. La realtà<br />
è che lo sviluppo parallelo e la continuità di certi formati durante<br />
rivoluzioni come quella recente del digitale, e meglio ancora<br />
le ibridazioni, rispondono a una molteplicità di bisogni dell’ascoltatore,<br />
che risultano essere molto più adeguati di qualsiasi<br />
tentativo di raggiungere un unico formato omogeneo in nome<br />
della perfezione e della comodità.<br />
È evidente che l’ascoltatore non ricerca la<br />
perfezione come qualità fondamentale del<br />
supporto di riproduzione della musica, anzi,<br />
talvolta necessita dell’imperfezione per<br />
sentire come vivo e accogliente<br />
un brano musicale.<br />
Quando la musica diviene un disco in vinile acquisisce molteplici<br />
livelli di significato e questo è vero ancor più se prendiamo in<br />
considerazione il significato sociale che la musica porta con sé.<br />
Vettore di suono, il formato musicale non è separabile dalla pratica<br />
e dal contesto tipico in cui è inserito e praticato. Ciò è vero<br />
tanto per il vinile quanto lo è per il walkman e per il lettore MP3.<br />
L’intreccio pratico di molteplici aspetti dell’esperienza musicale<br />
rende difficile la comprensione di come questi siano connessi tra<br />
di loro e quale ruolo abbiano nel complesso mondo del medium di<br />
musica. Queste condizioni sono storicamente dinamiche, tecnologicamente<br />
contestualizzate, materialmente mediate e in quanto<br />
tali contano per noi molto più di quanto vorremmo normalmente<br />
ammettere. In breve si può affermare che c’è molto più che solo<br />
musica nell’ascolto casuale (sono suoni e rumori che vengono<br />
dalla riproduzione del vinile e, pur essendo elementi di disturbo,<br />
rendono questo tipo di ascolto unico nel suo insieme), il che fa<br />
percepire l’utilità evidentemente funzionale alla spiegazione, di<br />
quella divisione tra content e supporto.<br />
Il collezionismo legato al disco in vinile è sopravvissuto ad anni di profonda crisi per rivivere<br />
un’epoca florida e ricca.<br />
Questo è uno dei motivi che porta a pensare che finché ci sarà la<br />
necessità di fruire musica attraverso un determinato supporto,<br />
esso troverà la sua giusta collocazione all’interno della società<br />
e dei mercati. Si è visto però che il coinvolgimento derivante<br />
dall’ascolto di un disco in vinile è spesso maggiore rispetto ad<br />
altri formati. Oltre agli audiofili, ai DJ e ai collezionisti, che<br />
sono affezionati al formato e che spesso lo considerano il miglior<br />
strumento che sia mai esistito per l’ascolto e la riproduzione<br />
musicale, ci sono anche coloro che hanno scoperto l’LP in un secondo<br />
momento. Questi fanno parte di una generazione cresciuta<br />
con iPod e computer e che considera questi strumenti come lo<br />
standard di riferimento per l’ascolto, piuttosto che una tecnologia<br />
banale e di scarsa qualità. Resta chiaro che l’aspetto visivo, come<br />
ad esempio le iconiche, laboriose copertine e la qualità tattile dei<br />
33 giri, fanno pienamente parte della sua attrattività, oltre alla<br />
complessa sfaccettatura di qualità sonore. Le qualità che sono<br />
proprie dell’LP, infatti, risiedono anche nell’aspetto estetico, nei<br />
materiali, e sono relative anche al ruolo fondamentale che ha<br />
per gli ascoltatori. Il vinile è un oggetto e in quanto tale ha una<br />
collocazione spaziale e temporale che si delinea a livello estetico,<br />
in maniera semplice e con una forma accattivante. Inoltre rappresenta<br />
un’ancora che lega l’ascoltatore non solo al rituale ma anche<br />
ai ricordi, e questo è un elemento molto importante. Quindi per<br />
tutta una serie di ragioni, per un certo numero di amanti della<br />
musica non è semplicemente una questione di melodia, suoni<br />
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IL DISCO NERO FA TENDENZA?<br />
e beat ma anche di elementi visuali e di una condizione fisica<br />
indispensabile a creare la magia.<br />
Come oggetto il vinile è anche una merce che viene prodotta,<br />
venduta e acquistata in un mercato e in quanto tale è soggetto a<br />
uno scambio oneroso che lo rende il fulcro di un’azione economica.<br />
Una merce quale il vinile è un content nel quale si possono<br />
incidere tutti i tipi di significati culturali e sociali; intorno a esso<br />
si è formato un sistema di pratiche e attività collettive che lo<br />
rendono soggetto alle speculazioni tipiche del mercato in una<br />
prospettiva profit-driven. Il disco è un prodotto culturale che<br />
viene utilizzato dal consumatore di riferimento anche come un<br />
modo per legarsi o distanziarsi rispetto a certe comunità e gruppi.<br />
In questa accezione è ricco di significati simbolici che richiedono<br />
l’attenzione dell’utente e ne stimolano l’immaginazione e il corpo;<br />
è uno strumento che vede moltissime possibilità di piacere, di<br />
distinzione e diletto.<br />
La larga digitalizzazione dell’ascolto e del consumo di musica hanno<br />
letteralmente trasformato la concezione del vinile, stimato sempre<br />
più come un prodotto di mercato dal grande valore economico; a<br />
tutti gli effetti è diventato un prodotto premium, di lusso, ma contemporaneamente,<br />
sempre come effetto alla digitalizzazione, è stato<br />
insignito di ulteriori connotazioni positive per gli ascoltatori. Infatti<br />
l’era digitale è, per così dire, amica del consumatore rendendo la<br />
musica onnipresente, estremamente trasportabile e accessibile in<br />
qualsiasi momento attraverso dispositivi portatili.<br />
piccolo gruppo di affezionati al formato. Questa logica però è<br />
attuabile e funziona solo in quanto supportata da motivazioni e<br />
significati culturali. Anche per il consumatore c’è un rischio nel<br />
consumo di questo prodotto, che viene descritto come ansia del<br />
consumo, non solo perché legata alla particolare pratica rituale<br />
che connota l’utilizzo dell’LP e per il fatto che richiede attenzione<br />
dovuta spesso all’alto costo e alla degradabilità dell’oggetto<br />
durante la riproduzione ma anche da altri fattori. Certo è che<br />
laddove la distribuzione digitale abbia reso democratico il consumo<br />
di musica più in generale e a livelli mai raggiunti prima, la<br />
larghissima diffusione che ne deriva non va di certo pari passo<br />
In un’era in cui scaricare un album o<br />
accedere allo streaming significa ascolto<br />
istantaneo, c’è una piccola opportunità di<br />
accedere alla dimensione del raro e dell’unico,<br />
rappresentata dall’LP.<br />
Ciò si determina non per il fatto che ogni vinile è di per sé una<br />
rarità e un pezzo unico ma dal fatto che, pur essendo prodotto<br />
in serie, all’interno del contesto in cui viviamo, tanto in termini<br />
di mercato che in termini di utilizzo, si presenta come uno strumento<br />
unico e raro e che prevede una tipologia di approccio alla<br />
musica unica e rara. Inoltre ci sono molteplici contesti di mercato<br />
e quindi modi di creare il valore nel vinile come prodotto che sono<br />
costruiti in relazione agli altri formati di ascolto della musica.<br />
Ci sono diversi esempi di creazione del valore legati al prodotto:<br />
si può creare valore attraverso una grande cura nella produzione<br />
dell’oggetto in sé o anche creando scarsità, ad esempio<br />
con una produzione relativamente ristretta. Quindi come noto,<br />
soprattutto in ambito economico relativo ai prodotti culturali,<br />
creare scarsità è essenziale nella creazione del valore, e l’LP è<br />
un esempio particolare di questo processo. La produzione di<br />
piccoli lotti non è l’unico sistema che può generare scarsità ed<br />
eventualmente un aumento del prezzo ma di per sé la produzione<br />
di piccoli lotti mira a una sorta di autenticità (unicità e quindi<br />
qualità) che assieme al valore artistico permetto lo sviluppo di<br />
un maggiore profitto, nel contesto di un consumo da parte di un<br />
È il fatto di poterlo toccare, di essere tattile, fisco, che rende unico il vinile quando viene<br />
comparato al digitale.<br />
con la creazione di un grande valore artistico o di mercato, anzi,<br />
spesso è avvenuto esattamente l’opposto, c’è stata una perdita di<br />
qualità a livello sonoro e sotto molti altri aspetti!<br />
In qualità di interfaccia di quella che spesso viene definita come<br />
la più astratta delle arti, il vinile e la sua forma oggettiva di opera<br />
d’arte in senso olistico materializza e sintetizza l’appeal sensuale<br />
del concerto, della scultura, della pittura e del libro. È un mezzo<br />
ordinario che incorpora un messaggio straordinario, un qualcosa<br />
la cui forma definisce il contenuto; un prodotto che ridefinisce<br />
il feticcio e un totem per le moderne tribù, rappresentate dalle<br />
diverse scene musicali. Tra i vari motivi che hanno permesso il<br />
ritorno in auge del formato è il fatto che esso non sia mai realmente<br />
e definitivamente scomparso. Nonostante la quota di vinili<br />
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INSIDE<br />
versione di un brano o di un album ma il passo per entrare in<br />
aree più cupe della mente umana è davvero breve. Il disco in<br />
vinile può essere, ed è, ambìto anche come oggetto d’arte e come<br />
oggetto culturale e non è raro incontrare collezionisti che vanno<br />
a caccia di ogni formato e packing esistente. È il caso di picture<br />
disc, edizioni straniere (che spesso possono avere copertina e/o<br />
tracklist diverse), dischi colorati, promo per la stampa ed EP su<br />
formati particolari come ad esempio il 10 pollici.<br />
Il collezionismo legato al disco in vinile è sopravvissuto ad anni<br />
di profonda crisi per rivivere un’epoca florida e ricca. Gli appassionati<br />
di Elettronica o Indie Rock e gli amanti del vinile<br />
tendono a non essere davvero vittime della moda vintage, né<br />
tantomeno retrò maniaci, snob, feticisti o collezionisti fanatici.<br />
Piuttosto si delinea chiaramente il significato più profondo del<br />
vinile in sé, che lo vede legato a uno stile particolare e a una<br />
particolare esperienza musicale, che non esclude la convivenza<br />
con altri tipi di esperienza musicale, dimostrandosi però abbastanza<br />
unico e autonomo da resistere alla pressione competitiva<br />
degli altri supporti.<br />
Stile e rituale nell’ascolto del disco sembrano<br />
essere importanti quanto la sostanza e il<br />
contenuto e viene da chiedersi se siano<br />
effettivamente elementi separabili.<br />
Nell’era digitale c’è una profonda richiesta di valori e tradizioni. Pubblicità apparsa recentemente<br />
su un quotidiano nazionale.<br />
sia ampiamente diminuita con l’avvento del CD, il supporto è<br />
rimasto in circolazione in quantità significativa. Bisogna considerare<br />
che all’epoca del passaggio tra i due supporti, ad esempio,<br />
molte radio facevano ancora largo uso degli LP e quasi ogni DJ<br />
preferiva continuare a utilizzare l’LP piuttosto che il Compact<br />
Disc. Inoltre non vanno dimenticati i numerosi appassionati di<br />
musica, che in maniera molto semplice e genuina, hanno preferito<br />
il suono del vinile piuttosto che quello del CD. Proprio grazie<br />
a queste categorie di soggetti, molte etichette discografiche si<br />
sono concentrate nella produzione di buoni LP, ad esempio di<br />
musica classica e materiale di repertorio, unitamente alla stampa<br />
di nuove uscite. In tal modo hanno ampiamente contribuito alla<br />
sopravvivenza del vinile oltre ogni previsione e, insieme a loro,<br />
collezionisti, fanatici e veri intenditori.<br />
È assolutamente necessario spendere qualche parola relativamente<br />
al collezionismo di musica, poiché il disco in vinile è il<br />
principale oggetto del collezionismo più classico in termini di<br />
musica. Il collezionismo può anche avere come soggetto il disco<br />
in vinile, si tratti di 45 giri o LP, ma non necessariamente è un<br />
fenomeno legato all’ascolto di musica in sé, anzi, sempre più<br />
spesso si sente parlare di individui che collezionano dischi in<br />
vinile ma non hanno neppure un giradischi per poterli riprodurre;<br />
un universo di fanatici che si accaparrano ogni singolo prodotto<br />
discografico pubblicato dalla loro band preferita, come remix, b-<br />
side, singoli, bootleg e quant’altro, siano essi ufficiali o meno.<br />
Questo fenomeno è dovuto alla mania di ascoltare ogni singola<br />
L’ascolto del vinile, al pari di altre performance, come suonare o<br />
recitare una parte, si verifica in uno spazio reale, con oggetti reali,<br />
in maniera da creare una connessione intima con l’ascoltatore.<br />
Il disco, infatti, è un oggetto reale, organico, tattile e definito,<br />
La dimensione materiale ha anche la funzione, verso chi utilizza questi supporti, di far<br />
rivivere in qualche modo alcuni momenti del passato.<br />
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IL DISCO NERO FA TENDENZA?<br />
Kit fai da te: l’ambito analogico del vinile chiede una manualità lontana dalla immaterialità<br />
dello streaming.<br />
in un mondo fatto di intelligenza artificiale. È il fatto di poterlo<br />
toccare, di essere tattile, fisico, che rende unico il vinile quando<br />
viene comparato al digitale. L’LP offre una possibilità dialettica<br />
tra l’ascoltatore e la musica che altrimenti sarebbe evanescente,<br />
permettendo comunque alla gente la riproducibilità. La digitalizzazione<br />
della musica ha letteralmente tolto alla musica stessa<br />
quella fisicità che aveva acquisito col vinile anche a livello visivo,<br />
senza dimenticare che il vinile in sé rappresenta una pratica<br />
sociale di cui può essere esempio l’uso che se ne è fatto nei club<br />
attraverso i DJ. La musica digitale può essere fruita ovunque, è<br />
letteralmente ovunque. Il pericolo è che passi dall’essere ovunque<br />
a non essere più in nessun posto! In questo contesto il vinile<br />
diviene una calorosa e umana materializzazione della musica, che<br />
offre un ascolto casalingo o le performance nei club.<br />
Un aspetto cruciale che circonda l’oggetto vinile è la dimensione<br />
del possesso nel senso più ampio del termine. Possedere un LP<br />
significa avere un certo potere contrattuale in termini di commercio<br />
e scambio ma ancor più spesso è un estensione del sé e<br />
dell’identità sociale a livello spaziale e temporale, dove il passato,<br />
il futuro e la memoria di una persona sono legate a un oggetto.<br />
Il possesso di un particolare oggetto offre un tipo di efficacia<br />
sociale e di potere che fa riferimento senza dubbio alle risorse<br />
attivate per effettuare l’acquisto ma indica anche l’appartenenza<br />
a particolari gruppi culturali, epoche e scenari.<br />
In termini di consumo di musica, il possesso<br />
materiale del mezzo musicale aggiunge una<br />
dimensione importante, che ha la funzione<br />
di materializzare il proprio passato e i propri<br />
gusti musicali.<br />
In questi termini la dimensione materiale accordataci dal disco<br />
in vinile è unica e cruciale, senza contare che questo aspetto<br />
VALUE GAP<br />
Seppure il volume del consumo di musica registrata oggi sia più grande di<br />
quanto non lo sia mai stato nella storia, a causa di una distorsione critica nel<br />
mercato, una quota di consumo di musica su piattaforme digitali oggi non<br />
è sufficiente a remunerare gli artisti e investitori di quel che gli è dovuto.<br />
Questo è il value gap, anomalia alla base del mercato della musica digitale<br />
sul quale la comunità creativa internazionale è ora focalizzata. Sono in molti<br />
a chiedere un’azione da parte dei governi relativamente al questo divario di<br />
valore. Se questo problema non viene risolto è a rischio il raggiungimento di<br />
una crescita sostenibile per gli anni a venire. La necessità di agire a riguardo<br />
è stata riconosciuta anche dalla Commissione Europea alla fine del 2015.<br />
Il value gap nasce dal fatto che alcuni importanti e popolari servizi digitali<br />
come YouTube, sono in grado di aggirare le normali regole che si applicano<br />
alle licenze musicali. YouTube è il più grande di questi e ha più di 800 milioni di<br />
spettatori mensili di video musicale. Questi servizi sostengono che non c’è bisogno<br />
di negoziare le licenze per la musica disponibile sulle loro piattaforme,<br />
o stipulano licenze a prezzi artificialmente bassi sulla base della protezione<br />
fornitagli dalle Safe Harbour. Queste vigono tanto negli Stati Uniti quanto in<br />
Europa, e avevano lo scopo di proteggere gli intermediari online realmente<br />
esenti da responsabilità legate ai diritti d’autore e non sono stati progettati<br />
per esentare le società impiegate attivamente nella distribuzione di musica<br />
online che, invece, si fanno forti delle stesse regole.<br />
ha anche la funzione, verso chi utilizza questi supporti, di far<br />
rivivere in qualche modo alcuni momenti del passato; aspetto,<br />
in questo caso, riconducibile al fattore nostalgico che inevitabilmente<br />
si lega agli oggetti, in particolar modo quando hanno<br />
un così spiccato valore artistico e culturale. A livello sociale la<br />
pratica della proprietà materiale permette la cristallizzazione<br />
di un senso di sé, con una storia che risale a un tempo passato.<br />
Il vinile ha dunque assunto un potere iconico, e la forza di questa<br />
icona dipende anche dalla fusione di altri elementi performativi.<br />
Spesso viene posta una certa qualità nella produzione delle confezioni<br />
e dei box set, unitamente al grande valore artistico delle<br />
iconiche copertine in cui questa qualità non manca talvolta di<br />
essere indicata. Il packaging del vinile tende a essere sinonimo<br />
di qualità del vinile stesso.<br />
MOMENTANEE CONCLUSIONI<br />
Proviamo a esprimere infine alcune considerazioni, partendo da<br />
una considerazione: non vi è alcuna rinascita del vinile, in quanto<br />
tale formato non è mai effettivamente stato abbandonato. Ciò che<br />
è realmente avvenuto sembra essere stato semplicemente un cambiamento<br />
di ruolo del vinile nella nostra società. Effettivamente il<br />
vinile è stato per lungo tempo l’unico supporto in grado di veicolare<br />
il suono registrato e la musica, motivo per il quale non poteva che<br />
avere una grande fortuna, anche perché unico strumento un tempo<br />
capace di garantire una certa qualità. Già l’introduzione delle musicassette<br />
aveva a suo tempo dimostrato che alla presenza di diverse<br />
possibilità di veicolare la musica registrata, il vinile avrebbe dovuto<br />
dividere il mercato e almeno in parte il ruolo che rappresentava.<br />
Dal momento in cui il mercato e la tecnologia hanno aperto nuove<br />
opportunità di diffusione del suono, il vinile, perdendo lo status di<br />
unico strumento con il quale veicolare suoni e musica, si è conso-<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 43
INSIDE<br />
Il nuovo vigore dell’attuale mercato del disco in vinile è spinto in parte da un<br />
fattore imitativo dovuto alla moda ma ha delle forti connotazioni culturali<br />
dovute al formato in sé che esalta aspetti vintage e si presta al collezionismo<br />
ma anche a una riscoperta tra i giovani per il modo in cui si comporta da<br />
“media” tra il messaggio dell’artista e il consumatore.<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
Jeremy Rifkin, L’era dell’accesso, La rivoluzione della new economy, Mondadori<br />
2000<br />
Gianluigi Bonanomi, Renzo Zonin, Musica Liquida, Spotify, Deezer e la canzone<br />
nell’era dello streaming, Informat 2014.<br />
M. Tamma e A. Curtolo, Lo sviluppo strategico delle organizzazioni di produzione<br />
culturale: commitments, risorse, prodotti, in G. Brunetti e M. Rispoli<br />
(a cura di) Economia e management delle aziende di produzione culturale,<br />
Il Mulino, Bologna 2009.<br />
David Byrne, Come funziona la musica, Bompiani, maggio 2015 II.<br />
Simon Reynolds, Retromania, musica cultura pop e la nostra ossessione per<br />
il passato, ISBN Edizioni, Milano 2011.<br />
Nick Hornby a cura di, Rock, Pop, Jazz & Altro, Scritti sulla musica, Ugo<br />
Guanda Editore, Parma 2002, nuova edizione 2014.<br />
Luca cerchiari, Il disco, musica tecnologia e mercato dal positivismo al web,<br />
Casa editrice Odoya 2014, II.<br />
La divulgazione musicale in Italia oggi a cura di Alessandro Rigolli, atti del<br />
convegno 5 e 6 Parma novembre 2004, quaderni ladimus edt srl 2005 I.<br />
Mike Evans, Vinile. Il disco come opera d’arte, Atlante,18/02/2016 , I, 256p.<br />
Dominik Bartmanski & Ian Woodward, Vinyl: The Analog Record in the Digital<br />
Age, Bloomsbury Academic, 12/02/2015, I, 240p.<br />
lidato in una nicchia di fedeli ascoltatori.<br />
Il nuovo vigore dell’attuale mercato del disco è spinto in parte<br />
da un fattore imitativo dovuto alla moda ma che ha delle forti<br />
connotazioni culturali dovute al formato in sé, tanto da poter<br />
asserire che anche come moda non avrà un decorso veloce<br />
(troppi hanno acquistato costosi giradischi, impianti e dischi di<br />
ultima generazione) e presto troverà una sua stabilità. Molto<br />
probabilmente non è un formato destinato alla scomparsa, in<br />
quanto paragonabile al ruolo che svolge nella nostra società il<br />
libro cartaceo, altro formato di cui il mondo non sembra volersi<br />
privare. Tanto i libri cartacei, quanto gli LP, sembrano appartenere<br />
a un mondo di regole, simboli e tradizioni che stanno alla<br />
base della cultura dell’uomo e ne sono così impregnati da non<br />
permettere a questi capolavori dell’umanità di scomparire come<br />
scompare una tonaca, una balestra o un aratro. Probabilmente<br />
come strumenti cambieranno profondamente negli anni, grazie<br />
a innovazioni tecnologiche e tecniche ma difficilmente saranno<br />
destinati alla totale scomparsa. Il vinile crea affezione come oggetto<br />
in chi lo possiede, tanto per ciò che rappresenta (a livello<br />
di rappresentanza, di genere d’appartenenza e di appartenenza a<br />
livello personale, in quanto spesso vi si legano ricordi di genere<br />
molto vario) quanto per il fatto che è un oggetto in sé. Inoltre il<br />
fascino della copertina e dei materiali di cui è composto è forte<br />
e comprensibile.<br />
In ultima analisi è fondamentale considerare che oggi il mercato<br />
della musica vive in generale una grande diffusione ma questa non<br />
rappresenta una crescita sostenibile a causa del grande problema<br />
del value gap che le comunità internazionali stanno cercando<br />
di mediare. Il vinile, invece, rappresenta un modello economico<br />
consolidato che in passato ha permesso una certa continuità lavorativa<br />
al mestiere del musicista e alle etichette discografiche,<br />
cosa che oggi con il value gap non si verifica. Una certa distribuzione<br />
digitale gode di ampi margini di guadagno a discapito di<br />
chi è alla base della creazione di musica, attraverso un sistema<br />
di royalties obsoleto e non adeguatamente regolamentato che si<br />
basa ad esempio su quelle che vengono definite Safe Harbour.<br />
In ogni caso, nessun genere sfugge al vinile oggi e la trasposizione<br />
in LP di musica che non ha potuto in passato godere del formato<br />
ne è un esempio. Allo stesso modo anche le ultime uscite necessitano<br />
di essere stampate su vinile.<br />
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INSIDE<br />
di Francesco Bonerba<br />
Numeri<br />
da disco nero<br />
Ormai lo sanno anche i muri: i vinili sono tornati. Piacciono<br />
ai giovani e ai nostalgici, sono trendy e alternativi, li vendono<br />
anche nei supermercati e presto potrebbero essere più<br />
popolari del loro principale antagonista, il CD. Assodato<br />
questo presupposto, ci siamo domandati: ma quanto vendono<br />
realmente? Esistono premesse di mercato tali da poter parlare<br />
di una vera e propria rinascita? O si tratta solo di un fenomeno<br />
estemporaneo amplificato dai media?<br />
In tempi di se mplificazioni e cinguettii, articoli acchiappalike e fake<br />
news ma, soprattutto, di scroll superficiali e “costante attenzione<br />
parziale” (dal titolo del libro McLuhan non abita più qui? di Alberto<br />
Contri), i titoloni a effetto sono indispensabili, il pane quotidiano del<br />
flusso ininterrotto di notizie flash proposte dai siti di informazione più<br />
aggiornati che a cascata si riversano sui social. È per questo che quando<br />
il disco nero ha iniziato a dare segni di risveglio ci si è affrettati a parlare<br />
di miracolo e rinascita senza avere a disposizione un quadro completo<br />
e dei dati a disposizione. Prima di “dare i numeri”, perciò, alcune indispensabili<br />
premesse che aiutano a comprendere meglio il fenomeno.<br />
Checché se ne dica, il disco nero non è mai morto e (finora) non è mai<br />
risorto! Negli USA, ad esempio, anche nel suo punto di massima crisi,<br />
il 1993, ha continuato a vendere generando profitti per 10,6 milioni<br />
di dollari (fonte: RIAA - Recording Industry Association of America).<br />
Analizzando sempre questi dati, tra il 1991 e il 2007, il suo periodo “più<br />
buio”, il vinile ha fluttuato tra alti e bassi, mantenendo una media di circa<br />
23,6 milioni di dollari di incasso annuale (grafico 1). Nulla rispetto ai<br />
2 miliardi e 400 milioni del 1978, una cifra mastodontica rispetto alla<br />
quale, però, sfigurano anche le vendite degli ultimi anni (i 416,2 milioni<br />
di dollari del 2015), spesso paragonate ai risultati del vinile nei primi<br />
Novanta, quando le vendite erano già drammaticamente precipitate.<br />
Certo è che quello degli ultimi anni è stato un trend positivo e costante,<br />
che ha impressionato gli operatori del settore spingendo molti a parlare<br />
di rinascita. Se ne è parlato così tanto che il fenomeno si è in parte<br />
autoalimentato. Analogamente a quello che sta accadendo ora per le<br />
audiocassette (vedi in altra parte della rivista), la stampa ha amplificato<br />
i risultati creando un vero “caso” che ha da un lato risvegliato qualche<br />
nostalgico sopito e dall’altro incoraggiato tanti giovani a cimentarsi con<br />
questo misterioso e affascinante reperto proveniente dal passato. A tal<br />
riguardo è illuminante un sondaggio dell’aprile 2016, svolto da ICM e<br />
reso pubblico dalla BBC, che ha evidenziato tre caratteristiche dei consumatori<br />
attuali: la metà circa degli intervistati prima di acquistare un vinile<br />
“testa” la musica ascoltandola in streaming – motivo per cui si potrebbe<br />
dire che la musica liquida stia aiutando e non contrastando, come da molti<br />
creduto, i supporti fisici; ha un’età compresa tra i 18 e i 34 anni; compra<br />
vinili che non ascolta perché non ha un giradischi (2%) o lo possiede ma<br />
non lo usa (46%) (grafici 2 e 3). Pur prendendo con le pinze l’indagine<br />
della BBC, probabilmente rappresentativa di un ristretto campione di<br />
riferimento, se fossero percentuali verosimili significherebbe che circa<br />
la metà di chi oggi compra vinili in Inghilterra lo fa per collezione o per<br />
Grafico 1<br />
46 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
I DATI NUDI E CRUDI CHE COSA DICONO?<br />
seguire una moda e non perché li abbia realmente scelti come supporto<br />
elettivo. L’altra metà è quella che li ascolta e che, presumibilmente, ha<br />
più di 34 anni, ovvero il pubblico di fedeli che il vinile non l’ha mai<br />
dimenticato. Ipotesi che sembra essere confermata anche dal tipo di<br />
musica acquistata su vinile. Dei dieci album più venduti in Inghilterra nel<br />
2016 (fonte: BPI - British Phonographic Industry) solo tre sono novità<br />
assolute (Blackstar di David Bowie, la colonna sonora di Guardians Of<br />
The Galaxy - che include prevalentemente musiche degli anni Settanta - e<br />
A Moon Shaped dei Radiohead). Stessa cosa in Italia: la top 10 dei vinili<br />
più venduti, stilata dalla FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana)<br />
su un campione di 3.400 punti vendita (rappresentativi di ipermercati,<br />
specializzati in tecnologia di consumo, specializzati in entertainment,<br />
supermercati, internet e negozi indipendenti), include solo quattro album<br />
usciti nel 2016 (Blackstar di David Bowie, Le Migliori di Mina e Celentano,<br />
Black Cat di Zucchero e Pooh 50 dei Pooh). Un po’ meglio negli USA,<br />
dove si arriva a cinque. I restanti, sia nel caso della classifica inglese che<br />
di quella italiana e statunitense, sono pietre miliari del passato a firma<br />
Beatles, Pink Floyd, Nirvana, Amy Winehouse, Miles Davis e via dicendo.<br />
Spopolano, dunque, da un lato i nuovi successi dei “Big” acquistati dagli<br />
appassionati e dall’altro i capolavori<br />
di un tempo, che meritano<br />
di far mostra di sé in qualsiasi<br />
collezione, soprattutto in quelle<br />
appena nate. Da questo punto di<br />
vista, l’aspetto materico del vinile<br />
lo mette al riparo dalla pirateria;<br />
come un buon libro, un graphic<br />
novel o un’edizione speciale in<br />
Blu-Ray difficilmente il vinile<br />
verrà piratato e, al contrario,<br />
un album scaricato illegalmente<br />
potrà convincere un utente che<br />
valga la pena acquistarne un’edizione<br />
che ne valorizzi la qualità.<br />
Grafico 2<br />
Arriviamo quindi all’ultimo aspetto di questa “rinascita” che ci preme<br />
evidenziare: il successo del vinile è bilanciato dal fallimento del CD e dei<br />
file digitali che, al contrario, hanno sofferto pesantemente della pirateria<br />
online e vanno lentamente estinguendosi. L’incapacità di rinunciare al<br />
supporto materico; la scarsa attrattiva di un prodotto, il CD, apparso<br />
sempre come un fratello minore del disco nero; la repentina affermazione<br />
dello streaming (vedi alla voce Spotify): molteplici sono i motivi<br />
per cui queste due forme di fruizione musicale stanno conoscendo un<br />
periodo di profonda crisi. A beneficiarne è stato però il vinile, che come<br />
in una battaglia elettorale ha potuto contare sui voti degli ascoltatori<br />
delusi dagli altri due partiti musicali. Qualche dato a riguardo. Secondo<br />
il rapporto di fine anno Nielsen nel 2016 negli USA c’è stato un calo del<br />
16.3% nelle vendite degli album su CD (da 125,3 a 104,8 milioni) e del<br />
20,1% in quelle dei corrispettivi digitali (da 109,2 a 89,2 milioni). In<br />
Inghilterra (fonte: BPI) si è passati per i CD dai 53,6 milioni del 2015<br />
ai 47,3 del 2016 (-11.7%) e per gli album digitali da 25,7 a 18,1 milioni<br />
(-29.6%). Anche in Italia “la musica” non cambia: nonostante i risultati<br />
in lieve controtendenza del 2015 rispetto al 2014 (+17% nelle vendite<br />
dei CD e -5% in quelle dei file digitali), secondo un’indagine FIMI commissionata<br />
a Deloitte, nel primo semestre 2016 le vendite album su CD<br />
avrebbero subito una contrazione del 13% rispetto allo stesso periodo<br />
dell’anno precedente (da 37,4 a 32,5 milioni), mentre i download digitali<br />
sarebbero calati addirittura del 30% (da 10,8 a 7,6 milioni). Un’emorragia<br />
che appare inarrestabile e ci introduce, invece, al più roseo prospetto dei<br />
dati di vendita dei vinili.<br />
Il mercato italiano<br />
L’indagine Deloitte/FIMI offre un quadro apparentemente lusinghiero<br />
delle vendite di LP nel nostro paese. Rispetto al 2014 nel 2015 c’è stato<br />
un incremento del 56%, passando da 3,8 a 6 milioni di euro di incassi<br />
associabili al disco nero. Un aumento percentuale notevole che, tuttavia,<br />
si ridimensiona se paragonato al resto del mercato, entro il quale va a<br />
rappresentare il 7% delle degli introiti derivanti da supporti fisici e il 4%<br />
dei ricavi totali. Nel primo semestre del 2016 (grafico 4) si è registrato<br />
un miglioramento delle vendite rispetto al 2015 (+43%, da 2,3 a 3,4<br />
milioni) che, tuttavia, risulta parecchio distante da quanto registrato<br />
nel primo semestre del 2015, quando il vinile segnò un +72% rispetto<br />
al 2014, passando da 1,3 a 2,3 milioni. Il trend, dunque, seppur positivo<br />
sembra aver subito un rallentamento.<br />
Il mercato inglese<br />
Lo scorso 3 marzo la BPI ha annunciato:<br />
“La vendita dei vinili,<br />
guidata da David Bowie, cresce<br />
del 53% e raggiunge quota 3,2<br />
milioni di unità, la miglior vendita<br />
dal 1991”. Un’affermazione<br />
che cela paradossalmente una<br />
certa fragilità del mercato del<br />
vinile inglese. Sia perché viene<br />
di fatto riconosciuto l’effetto<br />
trainante dell’album postumo di<br />
Bowie nel 2016 sia perché vengono<br />
omesse due precisazioni,<br />
presenti invece a margine delle classifiche BPI: la prima specifica che i<br />
vinili rappresentano il 2,6% del mercato (123,4 milioni di album venduti)<br />
e la seconda che il monitoraggio delle vendite musicali in Inghilterra<br />
è cominciato dal 1994, per cui il confronto con il 1991 è basato su una<br />
stima. Inoltre, appare in diminuzione l’incremento percentuale rispetto<br />
ai due bienni precedenti, stimato attorno al 64%. Anche in questo caso<br />
percentuali e raffronti non devono portare a conclusioni affrettate.<br />
Il mercato statunitense<br />
Quello degli USA è il terreno dove il fenomeno vinile sembrerebbe<br />
aver meglio attecchito. Anche grazie a personaggi eclettici come Jack<br />
White – vedi la recentissima nascita della sua Third Man Pressing<br />
(https://goo.gl/OWDs1u) – che da un lato ne hanno celebrato il mito<br />
e dall’altro si sono impegnati attivamente per il suo ritorno sulle scene.<br />
Secondo Nielsen nel 2016 il disco nero avrebbe fatto un balzo del<br />
10%, passando da 11,9 a 13,1 milioni di unità vendute (tra il 2014 e il<br />
2015 il salto era stato del 29,8%). La percentuale è ancora più rosea per<br />
Discogs.com (marketplace online da 23 milioni di articoli musicali), che<br />
stima al 23,50% l’incremento delle vendite attraverso il proprio portale,<br />
dove si sarebbe passati dai 2,6 milioni del 2015 ai 3,2 del 2016, una cifra<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 47
INSIDE<br />
Grafico 3<br />
più che significativa se comparata ai CD venduti lo scorso anno: 682.760<br />
unità. L’aumento delle vendite di vinili tocca addirittura quota 25,9%<br />
secondo BuzzAngle, competitor di Nielsen nelle indagini statistiche,<br />
che stima all’8% la quota complessiva occupata dagli LP all’interno del<br />
mercato fisico, mercato che lo scorso anno avrebbe subito una contrazione<br />
dell’11,7% (da 101,3 milioni di album venduti nel 2015 agli 89,4<br />
del 2016). Sarebbero dunque 7,2 milioni i vinili venduti nel 2016 contro<br />
i 5,7 del 2015, cifre alle quali BuzzAngle aggiunge alcune interessanti<br />
informazioni, tra cui l’album più venduto, Blurryface dei Twenty One<br />
Pilots (22.000 copie contro le 712.534 del CD A Pentatonix Christmas),<br />
e la percentuale di vinili acquistati durante il Record Store Day e il Black<br />
CD: -11.2% le unità vendute (da 43,8 milioni a 38,9) e -16,4% i profitti<br />
ricavati (da 531 milioni di dollari a 443,9) tra il primo semestre 2016 e<br />
quello corrispondente del 2015. Come nel caso dei dati FIMI/Deloitte è<br />
comunque possibile che questa tendenza sia poi controbilanciata dalla<br />
seconda metà dell’anno, portando a valori complessivamente positivi.<br />
Ciò che tuttavia si evince da questa grande varietà di dati in modo abbastanza<br />
incontrovertibile è che il vinile, al di là degli slogan sensazionalistici,<br />
continua a essere una nicchia all’interno del mercato musicale.<br />
Un piccolo Golia che a partire dal 2007 ha senza dubbio registrato un<br />
significativo incremento nelle vendite ma che, a distanza di dieci anni, ha<br />
già iniziato a dare qualche segnale di rallentamento, senza essere ancora<br />
riuscito neanche lontanamente a intaccare la supremazia dei CD, che<br />
pure continuano a perdere terreno.<br />
Tirando le fila del discorso, il quadro appare piuttosto chiaro. In quello<br />
che sembra destinato a diventare una panorama musicale contraddistinto<br />
dalla diversificazione dei supporti, l’avvento dello streaming ha<br />
determinato uno tsunami che sta progressivamente ridefinendo i continenti<br />
del pianeta Musica: l’impero dei CD va ridimensionandosi sempre<br />
più seguito a ruota dai file digitali tout court di bassa e alta qualità;<br />
il vinile ha recuperato spazio sottraendo terre ai CD ma difficilmente<br />
potrà ri-trasformarsi nell’enorme continente di un tempo; lo streaming<br />
e i ricavi da esso generato stanno invece espandendosi inesorabilmente<br />
(+67.5% nella sola Inghilterra, fonte BPI), gettando al contempo nuova<br />
luce sui supporti fisici, che diventano il veicolo privilegiato per nostalgia,<br />
memoria, collezionismo e mode. Nessuno degli attori che occupano il<br />
Grafico 4<br />
Friday del 2016: rispettivamente il 75% e il 65% degli album totali. Dei<br />
dati che aiutano a proporzionare il consumo di LP negli Stati Uniti e che<br />
ci raccontano come una fetta considerevole degli acquisti avvenga su<br />
stimolo di sconti o in prossimità delle festività (tra novembre e dicembre,<br />
secondo BuzzAngle, il 68% degli album acquistati sono CD o vinili). Last<br />
but not least va menzionata la RIAA (Recording Industry Association of<br />
America), che finora ha reso pubblici solo i dati relativi al primo semestre<br />
2016, a sorpresa negativi per il vinile. Secondo l’ente nella prima metà<br />
dello scorso anno si sarebbero venduti 8,4 milioni di LP/EP contro i<br />
9,2 del 2015 (-9,1%), con una diminuzione degli incassi da 221,1 a 207<br />
milioni di dollari (-6.3%). Percentuali non troppo lontane da quelle dei<br />
palcoscenico odierno, però, sembra destinato a scomparire nell’immediato<br />
(neanche le audiocassette, sebbene ancor più residuali!);<br />
tutti stanno contribuendo a dar respiro a un mercato, quello della<br />
musica, che qualsiasi studio di settore dice essere in attivo: incassi<br />
maggiori dell’1% per l’Italia nella prima metà del 2016; +1,5% di<br />
album venduti nel 2016 in Inghilterra per un miliardo di sterline<br />
di ricavi; +3,1% di album venduti lo scorso anno negli USA secondo<br />
Nielsen e guadagni complessivi al dettaglio per 3,4 miliardi di<br />
dollari per la RIAA. A dimostrazione che, nonostante gli inevitabili<br />
avvicendamenti generazionali, le migrazioni da un supporto all’altro<br />
e differenti modi di fruire il suono e le sue sfumature, la passione<br />
per la musica, come quella per i vinili, resta.<br />
48 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />
de Il tremila<br />
Un Pro-Ject(o) trend<br />
Un omaggio, a tiratura limitata, ai Fab Four, ma<br />
anche una soluzione analogica trendy che si<br />
inserisce e farà parlare all’interno della querelle<br />
(tra trendy e cultura) sul rilancio del vinile.<br />
Con la sua intuizione Pro-Ject torna a far parlare<br />
di sé e apre una nuova strada…<br />
Le storie e le fortune di<br />
un marchio sono fatte<br />
soprattutto di intuizioni,<br />
quel quid che consente all’uno di<br />
distinguersi dall’altro, senza dimenticare,<br />
in accordo con Eduardo<br />
De Filippo, che gli esami non<br />
finiscono mai…<br />
Così 26 anni dopo il suo inatteso<br />
esordio Heinz Lichtenegger<br />
torna a far parlare di sé per una<br />
ragione apparentemente banale<br />
ma che racchiude una possibile<br />
risposta ad alcune domande che<br />
accompagnano la rinascita del<br />
vinile. Qualcosa nel buio totale<br />
Lichtenegger l’aveva comunque<br />
intuita fin da subito quando nel<br />
Shepard Fairey è un rinomato artista di strada; ha dato vita allo Studio Number One<br />
e realizzato una serie di ritratti di artisti musicali<br />
50 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
NUOVE FRONTIERE PER IL VINILE<br />
Il ritratto di Harrison realizzato da Fairey da cui è stata tratta ispirazione per la realizzazione<br />
della versione “dedicata” del Pro-Ject Essential III<br />
Il Pro-Ject Essential III dedicato a George Harrison: viene venduto in bundle con un<br />
cofanetto contenente 12 LP di George Harrison a 799 euro.<br />
1991 esordì con il Pro-Ject 1, un<br />
giradischi che nell’aspetto, nella<br />
sua funzionalità e nel suo basso<br />
costo, rese subito evidenti quali<br />
fossero gli obiettivi del marchio.<br />
La casa austriaca, confidando<br />
sulla razionalizzazione del processo<br />
produttivo che gli era possibile<br />
grazie alla disponibilità di<br />
sedi produttive nella Repubblica<br />
Ceca e nella Slovacchia, era riuscita<br />
a realizzare un giradischi di<br />
qualità a un prezzo da entry level:<br />
il Pro-Ject 1 veniva infatti proposto<br />
a circa 350mila lire entrando<br />
così direttamente in concorrenza<br />
con il Rega Planar 2, unico vero<br />
rivale nel segmento di qualità a<br />
quei prezzi e in quel momento<br />
storico.<br />
Perché al di là dei due contendenti<br />
in quella fascia di mercato<br />
c’era il deserto assoluto! Era il<br />
periodo in cui il disco nero era<br />
utilizzato come una reliquia in<br />
ristrettissimi circoli, perché sotto<br />
le spallate del CD il mercato<br />
dell’analogico si era contratto<br />
riuscendo al più a crearsi una<br />
nicchia, nella quale uno zoccolo<br />
duro di irriducibili continuarono<br />
a sostenerlo. Si trattava inevitabilmente<br />
di un circolo di esperti<br />
a cui dedicare giradischi, bracci<br />
e accessori vari sempre più<br />
esclusivi, spettacolari e costosi,<br />
e il panorama delle macchine era<br />
diventato quasi esclusivamente<br />
popolato da giradischi a volte<br />
bellissimi, a volte pacchiani,<br />
monumentali e soprattutto costosi,<br />
sempre più costosi, anche<br />
per via dei numeri ridottissimi di<br />
produzione. Una sfida audace<br />
quella di Pro-Ject: scegliere<br />
un segmento abbandonato<br />
all’interno della nicchia<br />
analogica, quello della fa-<br />
scia più economica dei giradischi<br />
Hi-Fi, e presidiarlo con un<br />
marchio totalmente nuovo, senza<br />
un passato noto nel settore e veniente da una regione non cer-<br />
proto<br />
sulla cresta dell’onda in quel<br />
momento nel settore audiofilo<br />
(anche se nomi come Thorens,<br />
Dual, Kuzma gravitavano tutt’attorno<br />
geograficamente).<br />
La storia ha dimostrato che viaggiare<br />
in controtendenza a volte<br />
paga, anche se allora sarebbe<br />
stato difficile immaginare che,<br />
in seguito la rinascita del vinile,<br />
Lichtenegger avrebbe fatto da<br />
contraltare a una smaterializzazione<br />
della musica ancora inimmaginabile!<br />
Eppure le più recenti<br />
mosse del guru del “vinile value<br />
for money” sembrano confermare<br />
una capacità di intuizione, una<br />
marcia in più che lo mette qualche<br />
passo avanti agli altri (con<br />
la possibilità di sbagliare strada,<br />
naturalmente, ma al riparo dai<br />
“pecoroni”): ferve il dibattito<br />
sulla natura della rinascita del<br />
vinile? Si riaffacciano i giovani<br />
e si determinano nuove dinamiche<br />
nel processo di soddisfazione<br />
delle esigenze del consumatore?<br />
Lichtenegger risponde come sa.<br />
Perché quello di cui parleremo è<br />
allo stesso tempo trendy e cultura<br />
analogica, fashion e sostanza…<br />
Come si addice in questi casi partiamo…<br />
dall’inizio.<br />
E l’inizio è quanto mai esplicito<br />
o Essential, come il nome del<br />
giradischi che lo rappresen-<br />
ta. Quando la prima versione<br />
dell’Essential venne presentata<br />
(2010) il prepotente fenomeno<br />
del ritorno al vinile era anco-<br />
ra al di là da venire e l’idea<br />
di un giradischi economico,<br />
essenziale come suggerisce<br />
il nome stesso, apparve un<br />
po’ balzana, salvo costituire il<br />
tassello fondamentale su cui la<br />
Pro-Ject, proprio grazie al suo<br />
sguardo “illuminato”, avrebbe<br />
saputo consolidare la sua posi-<br />
zione, “aprendo” il mercato della<br />
riproduzione musicale di qualità<br />
anche ai giovani che sono stati<br />
elemento fondamentale della<br />
rinascita del vinile. Il giradischi,<br />
davvero economico (i 259 euro<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 51
SELECTOR<br />
La musica: il cofanetto include tutti i 12 LP in studio di George con le grafiche originali,<br />
oltre all’oramai classico Live In Japan (2LP) e 2 picture disc 12’’ di When We Was Fab e<br />
Got My Mind Set On You. Sia le rimasterizzazioni fatte partendo direttamente dai nastri<br />
analogici che il taglio dei vinili sono stati realizzati nei leggendari Capital Studio e<br />
tutti gli album sono stampati in vinile 180gr, con box rigido e copertina lenticolare<br />
in edizione limitata. I vinili che compongono la raccolta saranno disponibili anche<br />
singolarmente (il triplo LP di All Things Must Pass sarà in edizione limitata).<br />
del prezzo lo piazzavano nella<br />
prima se non primissima fascia<br />
di acquisto, unico tra i<br />
nomi di peso dell’analogico)<br />
venne sottoposto qualche<br />
anno più tardi (2013) a un<br />
piccolo restyling (Essential<br />
II) pur mantenendo lo stesso<br />
prezzo e costituisce, insieme<br />
all’Elemental (199 euro), la<br />
strategia di ingresso al vinile<br />
targata Pro-Ject. Oggi, 7 anni<br />
più tardi, arriva un “lifting” un<br />
po’ più di sostanza: al contrario<br />
del passaggio da Essential<br />
a Essential II, i cambiamenti<br />
che hanno portato alla<br />
versione III (in prova nelle<br />
pagine che seguono) comportano<br />
un aumento significativo,<br />
perlomeno rispetto<br />
alle cifre in gioco, del costo,<br />
da 259 a 325 euro, prezzo<br />
che, soprattutto, sposta il<br />
prodotto in una fascia superiore<br />
di mercato e allontana l’Essential<br />
III dal modello entry level. Quali<br />
siano le valutazioni di marketing<br />
della casa non lo sappiamo ma<br />
è bene considerare il fatto che<br />
Pro-Ject ha deciso così, identificando<br />
evidentemente in questo<br />
Non solo Essential: saranno ben 6 le special edition realizzate da Pro-Ject<br />
in accordo con Universal per omaggiare i grandi gruppi di ogni tempo.<br />
La seconda in ordine di tempo è realizzata sulla scocca del Debut Carbon<br />
Esprit SB e dedicata ai Beatles prendendo a spunto per l’artwork le copie di<br />
biglietti e opuscoli dal loro tour leggendario tra il 1962 e il 1966, durante il<br />
quale hanno tenuto 166 concerti in 15 paesi diversi e 90 singole città in soli<br />
quattro anni. Il giradischi (650 euro) viene fornito con testina Ortofon 2M Red,<br />
braccio in carbonio, piatto acrilico, corpo in MDF e un nuovo meccanismo di<br />
controllo del motore. Per l’occasione la Universal ha pubblicato un nuovo<br />
album in vinile da 180 gr. con il materiale dei tre concerti sold out tenuto<br />
all’Hollywood Bowl di Los Angeles tra il 1964 e il 1965.<br />
modo la risposta a delle esigenze<br />
di mercato.<br />
Il telaio dell’Essential III è stato<br />
inoltre utilizzato per un’operazione<br />
totalmente nuova in Hi-Fi e in<br />
particolare nel settore dell’analogico:<br />
dell’apparecchio, infatti,<br />
verrà messa in commercio una<br />
versione personalizzata a tiratura<br />
limitata, in omaggio a George<br />
Harrison. Hanno collaborato a<br />
realizzarla i designer dello Studio<br />
Number One e il gruppo discografico<br />
Universal che detiene<br />
buona parte dei diritti dei lavori<br />
di George Harrison. Studio Number<br />
One è stato creato dall’artista<br />
di strada Shepard Fairey che aveva<br />
già dedicato il suo lavoro ad<br />
alcuni famosi musicisti: l’artwork<br />
della versione dedicata dell’Essential<br />
III è stato progettato sulla<br />
base di un’esclusiva litografia del<br />
2014 dello stesso Fairey. Puntando<br />
sulla concomitanza dei 74<br />
anni dalla nascita di George, che<br />
la famiglia Harrison ha voluto festeggiare<br />
con l’uscita di George<br />
Harrison - The Vinyl Collection,<br />
il boxset che per la prima volta<br />
raccoglie tutta la carriera solista<br />
di Harrison, a partire dalla fine di<br />
febbraio i 12 album che compongono<br />
il cofanetto sono<br />
disponibili in bundle con la<br />
versione dedicata del Pro-<br />
Ject al prezzo complessivo<br />
di 799 euro.<br />
Contestualmente è di nuovo<br />
disponibile la biografia I Me<br />
Mine, pubblicata per la prima<br />
volta nel 1980 e realizzata at-<br />
traverso la conversazione con<br />
l’amico e addetto stampa dei<br />
Beatles, Derek Taylor. In I Me<br />
Mine George Harrison raccon-<br />
ta la sua vita, dall’educazione<br />
a Liverpool agli esordi della<br />
Beatlemania, fino alla svolta<br />
spirituale e filosofica. La nuova<br />
versione estesa del libro (632<br />
pagine) racconta l’intera carriera<br />
di Harrison anche attraverso<br />
le note a 141 canzoni:<br />
i testi scritti a mano sono<br />
riprodotti a colori e trovano<br />
posto anche nuove fotografie finora<br />
inedite. Insomma: una vera<br />
georgemania che tra giradischi<br />
e collezione in vinile diventa occasione<br />
filologica anche per i più<br />
giovani per accostarsi a un mondo<br />
che ha fotografato una delle stagioni<br />
più felici della musica.<br />
52 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
SELECTOR<br />
a cura della redazione<br />
Il braccio di lettura<br />
Il braccio di lettura può essere definito come un male necessario: ha il compito di sostenere la<br />
testina permettendole di tracciare i solchi incisi nel disco e nel tempo le problematiche insite e<br />
introdotte sono state minimizzate e “aggirate” con classe. Vediamo come...<br />
Le caratteristiche meccaniche<br />
del braccio sono<br />
molteplici: innanzitutto<br />
questa “asta” deve essere imperniata<br />
in più punti in modo da<br />
assicurare movimenti sia in senso<br />
orizzontale che verticale, permettendo<br />
alla testina di mantenere<br />
una precisa posizione rispetto<br />
al solco del disco in modo che<br />
l’allineamento risulti costante<br />
nel tempo. Inoltre, deve essere il<br />
più possibile inerte rispetto alle<br />
vibrazioni esterne indotte sulla<br />
testina o trasmesse dalla testina<br />
stessa. In realtà la struttura di<br />
un braccio è assai più complessa<br />
e si compone di diverse parti:<br />
il porta testina detto anche conchiglia<br />
o shell, il corpo vero e<br />
proprio (asta); l’articolazione che<br />
permette al braccio movimenti<br />
orizzontali e verticali; il contrappeso<br />
per la regolazione della forza<br />
d’appoggio; il ferma braccio; l’alza-braccio<br />
o lift; l’antiskating per<br />
la compensazione della forza centripeta;<br />
il meccanismo della regolazione<br />
verticale di lettura (VTA);<br />
i conduttori elettrici della testina.<br />
L’asta, di forma diversa a seconda<br />
della filosofia progettuale, costituisce<br />
il corpo principale del<br />
braccio al quale un tempo veniva<br />
saldamente avvitato o innestato<br />
lo shell o portatestina. Può essere<br />
costruita in diversi materiali<br />
come il legno o la fibra di carbonio<br />
ma generalmente si usano<br />
metalli o leghe leggere. Attualmente,<br />
proprio grazie a particolari<br />
materiali in grado di ridurre<br />
drasticamente le masse in gioco,<br />
quasi tutti i bracci sono costruiti<br />
con l’asta a forma dritta con<br />
conchiglia saldata o facente parte<br />
integrante del braccio stesso per<br />
non comprometterne la rigidità<br />
e la leggerezza del sistema. I requisiti<br />
generali di un braccio sono<br />
una bassa inerzia, in modo da opporsi<br />
nel minor modo possibile<br />
alle variazioni di moto durante<br />
il tracciamento e un basso errore<br />
tangenziale di tracciamento considerando<br />
che la puntina è stata<br />
pensata e progettata per adagiarsi<br />
nel solco come se si trovasse<br />
perfettamente parallela al moto,<br />
caso assolutamente irreale se si<br />
considera che un braccio classico<br />
imperniato compie un arco di<br />
cerchi che “solo in un punto” ha<br />
le condizioni ottimali. Le principali<br />
note caratterizzanti del corpo<br />
del braccio sono quindi la massa,<br />
la forma e la lunghezza. La massa<br />
equivale al peso dell’asta e se ne<br />
possono distinguere alcune categorie<br />
(vedi Box A).<br />
La classificazione è necessaria in<br />
quanto la massa è strettamente<br />
legata all’inerzia del braccio che<br />
è collegata direttamente alla sua<br />
lunghezza e a sua volta l’inezia<br />
è collegata alla caratteristica di<br />
cedevolezza della testina; a un<br />
braccio a bassa massa viene infatti<br />
solitamente abbinata una<br />
testina ad alta cedevolezza, così<br />
come a una testina a bassa cedevolezza<br />
può essere abbinato un<br />
braccio di alta massa. In effetti<br />
alcune testine (come le Ortofon)<br />
indicano chiaramente la sigla di<br />
classificazione. Non solo: le masse<br />
del corpo testina e del braccio<br />
combinate insieme e legate soprattutto<br />
alle caratteristiche di<br />
forma e dimensione del sistema<br />
braccio+testina determinano<br />
risonanze spurie in frequenza<br />
molto bassa (0,5-10 Hz) che,<br />
intermodulandosi con il segnale<br />
audio e amplificate dall’equalizzatore<br />
RIAA, rischierebbero di<br />
saturare lo stadio phono e danneggiare<br />
i woofer.<br />
All’estremità dell’asta viene avvitato<br />
il portatestina detto an-<br />
54 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
SPECIALE BRACCI<br />
che shell o conchiglia. Lo shell è<br />
dotato di fori di forma allungata<br />
in modo da poter avvitare la<br />
testina alla distanza più consona;<br />
questo è dovuto al fatto che<br />
non è stata mai standardizzata<br />
la distanza esatta della puntina<br />
dai fori di fissaggio del corpo<br />
della testina. In alcuni dei bracci<br />
moderni non si utilizzano conchiglie<br />
o shell movibili per evitare<br />
problemi legati alla rigidità<br />
meccanica e al contenimento<br />
inerziale dell’intero sistema di<br />
lettura. Infatti lo shell, per essere<br />
fissato all’asta del braccio,<br />
ricorre a innesti a baionetta o a<br />
vite che penalizzano il sistema<br />
meccanico e introducono inoltre<br />
un ulteriore contatto elettrico su<br />
segnali molto deboli. In ogni caso<br />
lo shell, solitamente in metallo<br />
forato in modo da risultare rigido<br />
e leggero, permette un agevole<br />
intervento nelle varie operazioni<br />
di fissaggio della testina e delle<br />
connessioni elettriche. All’interno<br />
dell’asta vengono fatti scorrere<br />
i conduttori elettrici costituiti<br />
da cavi molto sottili e leggeri,<br />
solitamente terminati con pagliuzze<br />
dorate che permettono<br />
il collegamento meccanico con<br />
i quattro poli che fuoriescono<br />
dalle testine e differenziati con<br />
IL COLLEGAMENTO ELETTRICO<br />
Blu massa sinistra<br />
Verde massa destra<br />
Rosso segnale destro<br />
Bianco segnale sinistro<br />
TABELLA A: LE MASSE<br />
VH (Very High): massa molto elevata, 20 gr. circa<br />
H (High): massa elevata, 15-20 gr. circa<br />
M (Medium): massa media, 10-15 gr.<br />
L (Low): massa bassa, 5-10 gr.<br />
VL (Very Low): molto bassa 5 gr.<br />
quattro colori diversi; si tratta di<br />
un sistema elettrico totalmente<br />
bilanciato, cosa da tenere in seria<br />
considerazione nell’eventualità si<br />
possedessero stadi phono e, susseguentemente,<br />
amplificazioni<br />
bilanciate, al fine di ottenere ottimi<br />
risultati a livello di trasparenza<br />
del riscontro sonoro. Con<br />
l’esclusione dei bracci di tipo tangenziale,<br />
ogni “asta” deve necessariamente<br />
avere un sistema tale<br />
da permetterle un movimento in<br />
senso orizzontale, in verticale e in<br />
diagonale, in modo da assecondare<br />
il più possibile il movimento<br />
lungo i solchi e le deformazioni<br />
ondulate dei dischi. I costruttori<br />
si sono sbizzarriti nella realizzazione<br />
di questi snodi che possono<br />
sostanzialmente essere raggruppati<br />
per tipo di articolazione.<br />
Come in ogni fatto meccanico,<br />
il problema principale è quello<br />
di restringere il più possibile la<br />
forbice degli errori d’ogni genere.<br />
Grazie al progresso tecnico che<br />
ha messo a disposizione metalli o<br />
leghe molto leggeri ma estremamente<br />
duri e rigidi e sistemi dalle<br />
tolleranze e punti di contatto<br />
minimi, si è riusciti a risolvere il<br />
problema principale che affligge<br />
i bracci (cioè quello relativo agli<br />
attriti che si instaurano nello snodo<br />
cardanico, fino quasi a renderne<br />
nulla l’incidenza) ma anche il<br />
gioco meccanico negli organi di<br />
accoppiamento che a volte può<br />
essere fonte di disturbi e rumori<br />
oltre a ripercuotersi nella geometria<br />
del movimento. Uno dei problemi<br />
che permane, in quanto di<br />
impossibile risoluzione (perlomeno<br />
con i bracci tradizionali<br />
imperniati), è quello dell’errore<br />
tangenziale di tracciamento della<br />
puntina. Il solco del disco è stato<br />
tracciato durante la sua registrazione<br />
da un bulino che si muove<br />
in modo rettilineo dalla periferia<br />
al centro del disco incidendo la<br />
lacca; la puntina, invece, durante<br />
la lettura descrive un arco di<br />
circonferenza che coincide al<br />
massimo solo in due punti del<br />
suddetto segmento descritto dal<br />
bulino nella fase di incisione. La<br />
puntina, durante il suo percorso,<br />
sarà quindi sottoposta a un errore<br />
radiale pari a un angolo descritto<br />
dall’intersecarsi delle rette<br />
rispettivamente definite una dai<br />
punti corrispondenti al perno e<br />
alla puntina, l’altra dal raggio del<br />
cerchio relativo al disco stesso.<br />
Per risolvere questo tipo di problema<br />
si è ricorsi alla costruzione<br />
di aste più lunghe tali da permettere<br />
alla puntina di descrivere un<br />
arco di circonferenza più ampio.<br />
Un’altra soluzione è quella di piegare<br />
la parte finale dell’asta all’altezza<br />
della conchiglia o, ancora,<br />
dare una forma a S o a J all’asta<br />
in modo da simulare il comportamento<br />
di un’asta più lunga. Questi<br />
tipi di soluzione determinano,<br />
in ogni caso, altri tipi di problematiche<br />
legate essenzialmente<br />
all’aumento delle masse in gioco<br />
generate da bracci più complessi<br />
e lunghi.<br />
L’errore tangenziale di tracciamento<br />
determina aberrazioni di<br />
lettura della puntina del fonorivelatore<br />
dovute alla mancanza<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 55
SELECTOR<br />
Tipi di articolazione<br />
A cuscinetti a sfera. In questo tipo due cuscinetti a sfera posti in orizzontale<br />
permettono il movimento verticale del braccio mentre il movimento<br />
orizzontale viene permesso da un unico cuscinetto posto alla base del<br />
braccio. Questa tipologia è quella maggiormente utilizzata attualmente<br />
(vedi Rega) in quanto la realizzazione risulta molto economica e affidabile.<br />
A lama di coltello. Il sistema a lame di coltello viene impiegato solo per il<br />
movimento verticale del braccio ed è costituito da una lama a forma di cuneo<br />
solidale al braccio e disposta lungo un piano orizzontale. Questa lama è ospitata<br />
su un apposito alloggiamento scavato che permette il basculamento; il braccio<br />
è quindi libero di oscillare verticalmente mentre il movimento orizzontale è<br />
solitamente assicurato da un cuscinetto a sfera. Questa articolazione è facile da<br />
realizzare ed è notevolmente precisa ma molto delicata e instabile. L’esempio<br />
più celebre di articolazione a lame di coltello è lo SME, dove il produttore ha<br />
risolto brillantemente il problema dell’instabilità.<br />
Cardanica. Questo tipo di articolazione si realizza tramite due anelli<br />
metallici concentrici di cui il più piccolo viene attraversato dal braccio<br />
e fissato con due punte a forma di cono. A sua volta quest’anello si fissa<br />
al più grande con altre due punte sull’asse opposto al primo. Anche<br />
questa tipologia non è particolarmente difficile e costosa, salvaguardando<br />
inoltre una notevole efficacia in quanto i punti di contatto risultano solo<br />
quattro, il che consente un disaccoppiamento eccellente.<br />
Unipivot. È un sistema piuttosto difficile da realizzare e poggia la propria<br />
filosofia costruttiva sulla minima superficie di contatto. In questo tipo di<br />
progetto il braccio possiede un solo punto di contatto con il resto del corpo<br />
meccanico con il risultato di un ridottissimo attrito. Il corpo del braccio in<br />
pratica è posto in equilibrio statico su una punta conica che ne determina<br />
la base d’appoggio. I problemi principali di questo tipo di articolazione<br />
sono determinati dai materiali utilizzati che nel caso del punto d’appoggio<br />
devono essere estremamente duri mentre l’estrema delicatezza del sistema di<br />
bilanciamento crea disagi in termini di risonanze e criticità di bilanciamento<br />
tali da determinarne l’instabilità meccanica della testina. Come dire che, in<br />
alcuni casi, il rimedio è peggiore del male in quanto al concetto di ideale unico<br />
punto di contatto fa da contraltare un meccanismo delicato e instabile che ne<br />
svilisce i pregi. La bontà o meno di qualsiasi tipo di articolazione è strettamente<br />
collegata con la qualità dei materiali utilizzati e soprattutto della precisione<br />
meccanica della realizzazione costruttiva, oggi possibile a elevati livelli grazie<br />
all’utilizzo dei torni di precisione a controllo numerico.<br />
56 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
SPECIALE BRACCI<br />
Il giapponese Micro Seiki Ma505 possiede un complesso e originale sistema anti<br />
feedback a molla al posto di quello a olio siliconico solitamente usato da altri bracci,<br />
primo tra tutti SME. È inoltre possibile operare variazioni micrometriche tramite rotelle<br />
che tendono un filo direttamente collegato alla molla. L’articolazione è cardanica<br />
su tre punti, talmente ben fatta da meritare un primo piano.<br />
di tangenzialità rispetto al solco<br />
che, come abbiamo detto, è stato<br />
generato da un movimento rettilineo<br />
del bulino incisore. Non<br />
potendoci essere una risoluzione<br />
definitiva (e non è mai stato<br />
pensato un approccio radicale<br />
con una incisione “differente” da<br />
quella tangenziale), si è costretti a<br />
scegliere il male minore, rappresentato<br />
in questo caso dal far assumere<br />
alla testina una posizione<br />
che determini un errore mediamente<br />
accettabile e che non generi<br />
distorsioni particolarmente<br />
udibili. Ecco che il punto di tangenza<br />
del fonorivelatore può essere<br />
determinato dalla posizione<br />
della testina lungo lo shell (solitamente<br />
dotato di una scanalatura<br />
a slitta che ne permette il<br />
fissaggio a vite). Questo punto di<br />
tangenza ottimale si può ottenere<br />
utilizzando delle dime che aiutano<br />
a fissare tale posizione. Questa<br />
delicata operazione deve essere<br />
compiuta con una certa delicatezza<br />
se non si vuole rischiare di<br />
compromettere in modo irreparabile<br />
braccio e testina in quanto<br />
si deve effettuare con lo shell<br />
montato e con il braccio in posizione.<br />
In sostanza con un braccio<br />
tradizionale (altra cosa riguarda<br />
quelli tangenziali) al meglio si<br />
può solo determinare un errore<br />
minimo di tangenza, ma non si<br />
potrà mai ottenere la condizione<br />
perfetta di tracciabilità in tutto<br />
il range utile. Di conseguenza la<br />
puntina del fonorivelatore non<br />
sarà mai messa in condizioni di<br />
avere il contatto giusto con le pareti<br />
del solco vinilico, risultando<br />
pertanto disassata rispetto alla<br />
posizione ottimale e determinando<br />
un mancato sincronismo<br />
nella lettura delle due pareti,<br />
anche se questa imperfezione<br />
può essere considerata davvero<br />
trascurabile e poco rilevabile ad<br />
orecchio. Un ulteriore problema<br />
è legato alla forza centripeta generata<br />
dalla rotazione del disco<br />
che spingerà la testina verso il<br />
centro dello stesso; questo fenomeno<br />
è definito slittamento<br />
o skating. La forza centripeta<br />
generata è costante e l’intensità<br />
è determinata da diversi fattori<br />
come la pressione con la quale la<br />
puntina grava sul solco o la corrispondente<br />
superficie di contatto.<br />
Per ovviare a questo problema si<br />
rende necessario applicare una<br />
forza uguale e contraria che agisca<br />
in modo centrifugo sul punto<br />
di forza corrispondente alla puntina;<br />
tale forza è definita compensazione<br />
antiskating. Ottimizzare<br />
questo parametro significa evitare<br />
effetti deleteri sul risultato<br />
sonoro e sulla meccanica del fonorivelatore<br />
che si trova a operare<br />
in condizioni ottimali.<br />
Lo slittamento del braccio verso<br />
il centro del disco è un effetto<br />
che non è insito nel meccanismo<br />
del sistema del braccio ma s’innesca<br />
solo quando la puntina<br />
poggia sulla superficie del disco<br />
in movimento. In questo caso il<br />
sistema del giradischi e del braccio<br />
si trasforma in un sistema isostatico<br />
in cui la forza di trazione<br />
è bilanciata dalla forza della<br />
cerniera che coincide col perno<br />
del braccio. La forza in questione<br />
è centripeta, per cui deve essere<br />
in qualche modo compensata per<br />
evitare che la testina si rovini a<br />
causa della posizione non ortodossa<br />
del cantilever. Inoltre il solco<br />
interno del disco si deformerà<br />
in modo diverso rispetto a quello<br />
esterno con il risultato di avere un<br />
suono sbilanciato su uno dei due<br />
canali. I sistemi antislittamento<br />
(anti-skating) sono prevalentemente<br />
tre: a molla, a peso e magnetico.<br />
Il sistema a molla consiste<br />
nel posizionare una molla a<br />
spirale in carica tra la base fissa<br />
e il perno del braccio in modo<br />
da esercitare una forza contraria<br />
centrifuga che bilanci quella<br />
centripeta. Quello a peso consiste<br />
nel far passare attraverso una<br />
sorta di carrucola di scorrimento<br />
un filo di nylon con un contrappeso<br />
legato a un capo, mentre il<br />
capo opposto è fissato al braccio<br />
su un perno graduato. Man<br />
mano che il braccio viene trascinato<br />
verso il centro è costretto<br />
a sollevare il peso che contrasta<br />
in tal modo la forza centripeta.<br />
Il sistema magnetico appare<br />
quello più funzionale oltre a essere<br />
quello più moderno. La regolazione<br />
avviene tramite ravvicinamento<br />
di due magneti con le<br />
polarità uguali posizionate nello<br />
stesso verso in modo da ottenere<br />
repulsione tra loro; maggiore<br />
è la loro vicinanza maggiore è<br />
la forza anti-skating applicata.<br />
Appare quanto mai importante<br />
intervenire correttamente su<br />
questa regolazione che ha notevole<br />
influenza sul bilanciamento<br />
tra i canali e sulla longevità<br />
della testina. Tale importanza<br />
aumenta in modo proporzionale<br />
all’aumentare delle inerzialità in<br />
gioco e quindi in funzione della<br />
Il giapponese Dynavector DV505 è un braccio convenzionale e può essere definito del<br />
tipo biassiale in quanto è suddiviso in due parti distinte per il movimento orizzontale<br />
e quello verticale. Si basa sulla teoria che il movimento verticale necessita di piccole<br />
masse mentre per quello orizzontale le masse devono essere grandi. Il risultato è che,<br />
in effetti, il movimento verticale viene assicurato dalla parte terminale del braccio<br />
a ridosso della testina. Il DV50 non ha l’alza braccio e, alla versatilità di impiego,<br />
contrappone la complessità delle masse in gioco che potrebbero compromettere il<br />
controllo delle risonanze spurie.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 57
SELECTOR<br />
I primi giradischi Linn montavano questo braccio G707 quad master della giapponese<br />
Grace accoppiandoci la testina Supex 900. È un braccio da 12 pollici estremamente<br />
leggero di tipo semi-integrato. L’asta del braccio è costruita con un tubo da 6 mm in<br />
lega particolarmente leggera e dura. Il guscio in acrilico è stato saldamente incollato al<br />
braccio per cui, anche se di materiali diversi, può essere considerato parte integrante<br />
del sistema. L’articolazione cardanica è assicurata da micro cuscinetti di derivazione<br />
aeronautica. Il collegamento elettrico prevede cavi schermati a bassissimo effetto<br />
capacitivo.<br />
qualità dei materiali utilizzati per<br />
il sistema del braccio. Gli unici<br />
bracci che non risultano soffrire<br />
di errore di tangenzialità sono i<br />
bracci tangenziali...<br />
Per poter effettuare correttamente<br />
il tracciamento del solco,<br />
la puntina deve inoltre poggiarsi<br />
con un’intensità ben determinata<br />
il cui valore è espresso in<br />
grammi dalla casa costruttrice in<br />
quanto dipende anche dal profilo<br />
della puntina e dalle caratteristiche<br />
meccaniche dell’equipaggio<br />
mobile. Il braccio di lettura generalmente<br />
è equipaggiato con<br />
un sistema a contrappeso che<br />
consente di ottenere una specifica<br />
forza, espressa in grammi, con<br />
cui la puntina preme sul disco. La<br />
parte posteriore dell’asta permette<br />
di avvitare un peso che possiede<br />
inoltre una ghiera graduata<br />
movibile tale da poter determinare<br />
il carico secondo il peso della<br />
testina. Inizialmente si procede<br />
montando correttamente la testina<br />
sullo shell, dopo di che si<br />
agisce sul peso sino a ottenere<br />
l’equilibrio statico del braccio<br />
che deve risultare perfettamente<br />
parallelo al terreno (base del piatto);<br />
in questo modo si definisce il<br />
punto di equilibrio che deve essere<br />
fissato come riferimento a zero<br />
nella ghiera graduata. A questo<br />
punto occorre avvitare contemporaneamente<br />
peso e ghiera fino<br />
a raggiungere il peso determinato<br />
che solitamente si attesta tra<br />
1,5 e 2 grammi. Si tratta di una<br />
regolazione “indiretta” che è affetta<br />
da tanti errori sistematici<br />
che potrebbero deviare il valore<br />
effettivo da quello indicato anche<br />
con larghe escursioni. Per valutazioni<br />
con gran margine di errore<br />
(dell’ordine di qualche decigrammo)<br />
il sistema è sufficientemente<br />
preciso, ma per regolazioni più<br />
accurate e all’interno di intervalli<br />
più critici in cui si hanno testine<br />
molto pesanti e contrappesi<br />
da “zavorrare” bisogna affidarsi<br />
ad altri sistemi di rilevamento.<br />
Esistono anche bilancine<br />
meccaniche ed elettroniche che<br />
semplificano la prima fase degli<br />
interventi in questo tipo di regolazione<br />
che comunque può essere<br />
affinata a orecchio (senza esagerare<br />
e comunque consigliata<br />
solo ai più smaliziati ed esperti)<br />
tenendo presente che a un peso<br />
maggiore corrisponde un aumento<br />
delle frequenze basse con<br />
una più intensa sensazione di<br />
immanenza e presenza, mentre<br />
una diminuzione del peso rende<br />
le medio-alte più fresche e aperte.<br />
Un’altra regolazione di rilevante<br />
importanza è quella dell’altezza<br />
del braccio che determina l’angolo<br />
verticale di tracciamento, il così<br />
detto VTA (una regolazione non<br />
comune nei bracci di lettura anche<br />
di fascia alta). La puntina, infatti,<br />
deve tracciare il solco con un<br />
determinato angolo d’incidenza<br />
rispetto al piano orizzontale (solitamente<br />
pari a 15°). Per operare<br />
questa regolazione è necessario<br />
intervenire sull’altezza del perno<br />
variandone la verticalità. I sistemi<br />
di regolazione del VTA sono di<br />
varia tipologia e posti proprio alla<br />
base del perno stesso. In alcune<br />
occasioni, le manovre non sono<br />
neanche tanto agevoli come nel<br />
caso del Rega 250 che necessita<br />
dell’aggiunta di anellini nelle<br />
viti di fissaggio del braccio alla<br />
base d’appoggio, mentre uno dei<br />
più semplici è senz’altro quello a<br />
vite della SME V, che addirittura<br />
permette la regolazione con il<br />
disco in ascolto senza alcun problema.<br />
Per una corretta regolazione<br />
è necessario tener presente<br />
che l’asse geometrico del braccio<br />
deve essere parallelo al piatto.<br />
Solitamente questa posizione si<br />
determina con la puntina poggiata<br />
sul disco. Un’ulteriore sistema<br />
per rilevare l’esatta regolazione<br />
del VTA è quello di procedere<br />
procurandosi uno specchietto,<br />
dello stesso spessore di un vinile,<br />
che verrà poggiato sotto la puntina:<br />
osservando allo specchio<br />
il corpo della testina si noterà<br />
con maggiore facilità la perfetta<br />
posizione orizzontale del corpo<br />
della testina. Ovviamente questo<br />
sistema non può essere applicato<br />
con testine che non presentano<br />
forme regolari. Bisogna inoltre<br />
considerare che alcune testine<br />
necessitano di una regolazione<br />
diversa come, per esempio,<br />
la Van den Hul, con la quale si<br />
consiglia di alzare di un paio di<br />
L’asse della puntina è perpendicolare al solco (A); se la puntina non è perpendicolare<br />
al solco (B) non vi sarà sincronismo di lettura delle due pareti del solco medesimo.<br />
Se il braccio non è perfettamente parallelo al giradischi il sistema di lettura non è in<br />
grado di operare correttamente.<br />
58 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
SPECIALE BRACCI<br />
LA TIPOLOGIA DEL BRACCIO<br />
La tipologia è un elemento caratterizzante del braccio sebbene la sua incidenza<br />
riferita alla capacità di tracciamento è, alla luce del fatto che quel che conta è<br />
il posizionamento dello stilo perpendicolare al solco, relativamente ridotta.<br />
dritto, in cui la puntina si trova sullo stesso asse geometrico di rotazione del<br />
corpo del braccio;<br />
a J, in cui la parte finale dell’asta è piegata verso il centro del piatto (disco);<br />
a S, quando all’asta viene data la classica forma che ricorda questa consonante;<br />
a pantografo, in cui il corpo è costruito in modo tale da permettere allo shell di<br />
variare l’incidenza della puntina sul solco al variare della posizione lungo il<br />
raggio del disco.<br />
tangenziale, vale a dire senza perno in modo da consentire il movimento<br />
rettilineo di lettura simile al bulino tracciatore.<br />
Qui sotto: Braccio dritto<br />
A destra dall’alto: braccio a J, braccio a S, braccio a pantografo, braccio tangenziale<br />
millimetri il VTA rispetto alla<br />
regolazione ottimale. In senso<br />
generale, una regolazione bassa<br />
determina un suono più gonfio<br />
nelle basse frequenze, mentre a<br />
una regolazione alta corrisponde<br />
un suono più stridente e aperto<br />
sulla fascia dell’estremo alto della<br />
risposta in frequenza. In alcune<br />
occasioni mani esperte riescono,<br />
con piccoli ma fondamentali<br />
accorgimenti, a donare tonalità<br />
timbriche gradevoli intervenendo<br />
con sbilanciamenti sia sul VTA<br />
che sul peso di lettura, operazioni<br />
in ogni caso sconsigliate ai neofiti<br />
al fine di non compromettere<br />
l’integrità dell’intero sistema e<br />
della testina.<br />
Alcuni bracci, soprattutto quelli<br />
ad articolazione unipivot (ma<br />
anche alcuni a S o curvi), hanno<br />
la regolazione del bilanciamento<br />
laterale che compensa le forze<br />
torsionali che si riscontrano<br />
quando il baricentro del braccio<br />
non corrisponde con il centro di<br />
rotazione. Solitamente questo<br />
tipo di regolazione avviene tramite<br />
un peso che si sposta lungo<br />
un’asta graduata sistemata al lato<br />
del braccio. È una regolazione<br />
delicata e facilmente starabile;<br />
conviene controllare spesso la<br />
regolazione la cui imprecisione<br />
potrebbe compromettere la funzionalità<br />
del cantilever (l’astina<br />
su cui è incollata la puntina) e<br />
dell’articolazione del sistema. Per<br />
controllarne la corretta posizione<br />
si utilizza lo specchietto verificando<br />
in questo caso la perfetta<br />
verticalità del corpo della testina<br />
rispetto al piano orizzontale preso<br />
come riferimento.<br />
Per inciso: le regolazioni ottimali<br />
in un ampio margine operativo si<br />
ottengono in prima battuta con<br />
l’approccio “meccanico/geometrico”<br />
descritto finora ma poi si<br />
possono affinare tramite un’analisi<br />
del segnale rilevato dalla<br />
testina! Si tratta tuttavia di un<br />
metodo assolutamente non alla<br />
portata dell’utente, in quanto bisogna<br />
avere strumenti adeguati a<br />
partire da un disco test in vinile<br />
in cui sono incisi alcuni segnali<br />
opportuni e di strumenti di rilevamento<br />
in grado di misurare al<br />
volo bilanciamento dei canali e<br />
distorsione. Disponendo di tale<br />
strumentazione non è immediato<br />
raggiungere un eccellente risultato,<br />
ma la procedura consente<br />
di ottenere in modo “diretto” la<br />
regolazione più opportuna in<br />
quanto si rilevano “direttamente”<br />
i difetti introdotti dai disallineamento<br />
meccanici (ad esempio<br />
distorsione e sbilanciamento).<br />
Poi, per buona norma, ci sarà<br />
sempre un ultimo tuning “a orecchio”<br />
in quanto il peso di lettura<br />
agisce sulla timbrica del sistema<br />
e in questo caso solo l’orecchio,<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 59
SELECTOR<br />
FORMA DEL BRACCIO E TRACCIAMENTO<br />
Un braccio dritto consentirebbe di ottenere la minima inerzia in quanto il<br />
suo asse coincide con quello dell’intero sistema, la massa in questo caso è<br />
ridotta all’essenziale, di contro l’errore di tracciabilità è molto elevato. In rraltà<br />
il braccio è quantomeno piegato o curvo, detto a J: in questo modo è meno<br />
soggetto a fenomeni di risonanza rispetto a quello dritto che comunque,<br />
quando presenti, vengono risolti inserendo all’interno dell’asta del materiale<br />
leggero e smorzante. L’asse geometrico è in questo caso spostato per cui è<br />
necessario un peso di bilanciamento che consente un riequilibrio statico; in<br />
ogni caso i bracci moderni con snodo cardanico non utilizzano nessun peso<br />
che innescherebbe risonanze incontrollate.<br />
La forma del braccio a S consente di ridurre le risonanze interne del braccio<br />
aumentando molto la rigidità meccanica. La costruzione di questo braccio<br />
risulta particolarmente delicata per cui solitamente il costo è elevato. Quando<br />
ben costruito questo braccio possiede il baricentro coincidente con il centro di<br />
rotazione, riproponendo in tal modo la stessa situazione del braccio dritto ma,<br />
contrariamente a quanto di solito si pensa, questo tipo di braccio non risolve in<br />
alcun modo l’errore di tangenza. Tra i bracci dritti è necessario ricordare quelli<br />
tangenziali detti anche radiali. Questo tipo di braccio è l’unico che consente<br />
di risolvere il problema dell’errore tangenziale permettendo al braccio di<br />
scorrere lungo un asse parallelo al raggio del disco. Questo sistema molto<br />
costoso, permette anche di applicare la sospensione ad aria consentendo il<br />
completo disaccoppiamento dal restante sistema di lettura.<br />
Un braccio completamente diritto<br />
è tangente in un solo punto della<br />
spirale del solco, inoltre l’errore di<br />
tangenzialità aumenta dalla periferia<br />
verso l’interno del disco.<br />
L’overhang è la distanza tra il centro del disco e la puntina nel momento in cui l’asse<br />
geometrico del braccio coincide con il diametro del discografia.<br />
abbinato alla corteccia cerebrale<br />
e al buon senso (ma ancor più<br />
al buon gusto!) faranno la differenza.<br />
Si tratta della massima<br />
epressione di simbiosi fra uomo<br />
e macchina un po’ come quel che<br />
facevano i carburatoristi di tanti<br />
anni fa alla fine delle regolazioni<br />
con un piccolo cacciavite, ormai<br />
“soppiantati” da centraline e altri<br />
“maledetti aggeggi giapponesi!”<br />
(cit. Woody Allen, Il Dormiglione,<br />
1973)<br />
Quasi tutti i bracci sono dotati di<br />
un sistema meccanico d’innalzamento<br />
e abbassamento della<br />
Se il braccio dritto viene posizionato<br />
in modo che la tangenza avviene al<br />
centro del disco, l’errore aumenta (ma<br />
in modo minore) sia verso il centro<br />
che verso la linea di circonferenza.<br />
Se il braccio dritto è tangente<br />
all’ultima spira, l’errore tangenziale<br />
aumenta progressivamente dal<br />
centro al bordo del disco.<br />
Se la parte terminale del braccio è<br />
piegata l’errore di tangenza è minore<br />
e può essere reso nullo in due punti<br />
della spirale del solco.<br />
Con un braccio lungo l’ errore tangenziale di tracciamento viene ridotto ma si aumenta<br />
il momento di inerzia del sistema.<br />
puntina sul disco. È indubbiamente<br />
importante che tale operazione<br />
non sia mai fatta a mano<br />
al fine di evitare possibili shock<br />
a testina e solchi del disco quando,<br />
anche inavvertitamente, si<br />
compiono manovre troppo brusche.<br />
La maggior parte di questi<br />
sistemi ricorrono a un meccanismo<br />
smorzante a olio o silicone.<br />
Questi dispositivi permettono di<br />
posizionare la testina al di sopra<br />
del punto sul quale si vuol<br />
far cominciare la riproduzione<br />
e una volta abbassata la leva le<br />
permettono un “atterraggio” delicato<br />
e costante sul solco del disco.<br />
Un’ultima nota caratteristica dei<br />
bracci di lettura è rappresentata<br />
dal così detto overhang. Per un<br />
certo periodo l’overhang ha turbato<br />
i sonni degli audiofili che<br />
hanno cominciato a dubitare della<br />
loro sorgente analogica a causa<br />
di leggere variazioni sul giusto<br />
assetto di questo parametro.<br />
In realtà l’overhang è la distanza<br />
tra il centro del disco e la puntina<br />
nel momento in cui l’asse geometrico<br />
del braccio coincide con il<br />
diametro del disco. Questo parametro<br />
viene solitamente preso<br />
in considerazione nel momento<br />
del montaggio del braccio sul<br />
giradischi per avere un’ulteriore<br />
prova dell’esatta posizione di fissaggio.<br />
Un tantino di confusione<br />
si è venuta a creare con l’utilizzo<br />
dei bracci a J, ed è anche andato<br />
perso questo riferimento che<br />
man mano non è stato più preso<br />
in considerazione…<br />
60 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
SELECTOR SPECIALE BRACCI<br />
di Giuseppe Caprioli<br />
Tangenziali e altre storie...<br />
Si stima che il numero dei dischi in vinile fabbricati e venduti sia di oltre 30 miliardi ma nonostante<br />
ciò il supporto che più appassiona l’audiofilo è costituito generalmente di un materiale di qualità<br />
mediocre che reagisce più plasticamente che elasticamente alla lettura da parte dello stilo di un<br />
tradizionale braccio montato su un tradizionale giradischi. Il contenuto musicale, già parzialmente<br />
degradato durante il procedimento industriale per la produzione di massa, rimane inevitabilmente<br />
“consumato” a ogni lettura, richiedendo quindi che i dispositivi di lettura siano adeguatamente<br />
progettati e realizzati.<br />
Dai primi pickup a membrana, forzati all’imboccatura di<br />
un braccio che costituiva la parte iniziale di una tromba<br />
acustica (un complesso pesante anche centinaia di<br />
grammi sui dischi a 78 g/m!), grazie a un costante miglioramento<br />
nel tempo, che in parte continua tutt’ora, si è passati agli ultimi<br />
pickup elettromagnetici per i dischi LP, assai cedevoli, capaci<br />
di seguire i solchi gravandoli per non più di qualche grammo,<br />
montati su bracci opportunamente sagomati e imperniati. Fonte<br />
di questo fermento, che pure apparirebbe altrimenti strano per<br />
una tecnica introdotta più di un secolo fa, è il fatto che molti<br />
audiofili sembrano portati a prediligere i metodi tradizionali, particolarmente<br />
apprezzati perché ritenuti analogici, o più analogici<br />
che nel caso dei CD. Viene anche trascurata la circostanza assai<br />
rilevante che nei solchi esterni di un LP 33.3 g/m un minuto di<br />
musica è memorizzato in circa 27 metri nei solchi esterni, mentre<br />
vi sono dedicati solo 9 metri in quelli interni. La tecnica dei CD ha<br />
superato questo inconveniente: in registrazione e in riproduzione<br />
la velocità di rotazione viene regolata in funzione della posizione<br />
del laser o del diodo rivelatore per la costanza della campionamento.<br />
Certo neanche i CD sono perfetti: col tempo si sono<br />
lamentati deterioramenti del supporto che, anch’esso, risulta sensibile<br />
ai graffi... Dunque se pur qualcosa si è fatto per garantire<br />
una maggiore conservazione del formato (non sappiamo ancora,<br />
data la “giovane” età del dischetto al laser, se altri problemi si<br />
manifesteranno nelle nostre collezioni!) un discorso equivalente<br />
vale anche dal punto di vista qualitativo: il campionamento a<br />
44 kHz è stato avaramente scelto troppo vicino alla frequenza di<br />
Nyquist, che è circa il doppio della massima frequenza musicale<br />
da registrare.<br />
Ma abbandoniamo gioie e dolori<br />
digitali per ritornare defi-<br />
In questi disegni, tratti dal brevetto<br />
US2516565 (Guy, 1950), sono illustrate<br />
le condizioni geometriche per un<br />
braccio imperniato a tracciamento<br />
esattamente tangenziale (con qualche<br />
errore di disegno: nel triangolo<br />
1-3-5 della figura a sinistra, il lato 1-5<br />
forma 90 gradi con il lato 3-5, non con<br />
il lato 4-5).<br />
62 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
SPECIALE BRACCI<br />
Unico braccio imperniato del tipo a quadrilatero prodotto in scala industriale, il Garrard Zero 100, di manifattura non particolarmente sofisticata, consente una lettura<br />
tangenziale approssimata entro qualche primo di grado sessagesimale. Il brevetto assegnato alla Plessey è del 1978. Particolare cura nel progetto è stata dedicata affinché<br />
risultasse facilmente manovrabile come un braccio convenzionale rigido, tanto che era incorporato in un giradischi e addirittura in un cambiadischi. Peccato che invece non<br />
sia stata considerata la possibilità di costruirlo come una parte separata, magari con materiali migliori, da applicare a giradischi professionali, quali erano alcuni modelli<br />
della stessa Garrard.<br />
nitivamente ai patemi dell’analogista quando si accinge a calare<br />
la testina sui sacri adorati “reperti”... Come abbiamo detto, la<br />
lettura dei solchi è un’opera impervia e nel tempo i costruttori<br />
hanno cercato tra le soluzioni quella più adatta o, perlomeno,<br />
il compromesso migliore per farlo. In questa ottica è possibile<br />
spiegare il modesto successo di una soluzione sulla carta ideale<br />
come quella dei bracci tangenziali… Il problema del progetto<br />
di un braccio imperniato tangenziale risale alla preistoria della<br />
riproduzione dei dischi, già quando esistevano solo quelli a 78<br />
g/m e i bracci, se così potevano chiamarsi quei settori di tromba<br />
acustica chiusi all’imboccatura da un sottile diaframma eccitato<br />
da un ago metallico o vegetale (pesanti almeno 100 g), erano<br />
necessariamente imperniati dato che non era consigliabile che<br />
il materiale del disco trascinasse attraverso lo stilo metallico la<br />
DALLE LAMPADE… AL TANGENZIALE<br />
La storia di Ballfinger nasce da... una lampada di design! Siamo<br />
nel 2004 e Roland Schneider e il suo studio di design NRW (da<br />
Dusseldorf, Germania) presentano alla manifestazione “100%<br />
Design” di Londra il progetto di una lampada. Chiaramente non<br />
una lampada qualsiasi ma un oggetto di design, frutto di lunghi<br />
studi sul materiale da utilizzare e la meccanica precisa e affidabile<br />
che doveva essere il plus di questa realizzazione. La lampada<br />
Ballfinger ottiene un successo così forte che lo studio decide<br />
di trasformare il proprio asettico nome (NRW) nello stesso del<br />
prodotto simbolo. Schneider si rimette subito al lavoro con una<br />
piccola linea di orologi da polso sui quali riversare la propria<br />
passione e conoscenza per la meccanica di precisione: nel 2010<br />
nasce Triplex che comprende diversi modelli.<br />
Parallelamente agli orologi Schneider lavora sul progetto di<br />
un registratore a bobine, visto che la musica e l’audio sono la<br />
sua altra grande passione: nasce l’M 063 ma sopratutto il suo<br />
spettacolare telaio rigido in alluminio, così come è in alluminio<br />
gran parte del pannello anteriore e comandi. Da questo progetto<br />
prende spunto direttamente il giradischi PS 2, un trazione diretta<br />
con braccio radiale su giunto cardanico a controllo attivo, una<br />
soluzione che in teoria azzera l’errore dell’angolo di tracciamento.<br />
Il movimento del piatto è regolato da due processori che<br />
lavorano indipendentemente: uno per controllare la velocità e<br />
apportare le eventuali modifiche, con un controllo lineare che<br />
non è assolutamente percepibile all’ascolto; l’altro per regolare<br />
la posizione del braccio. Il telaio del PS 2 è un composto di legno<br />
massello e alluminio dallo spessore di 60 mm. Il braccio è in<br />
alluminio, della lunghezza effettiva di 223 mm e una frequenza di<br />
risonanza di 9,5 Hz. Come un buon trazione diretta anche il PS 2<br />
ha una coppia molto elevata che permette al piatto di alluminio di<br />
quasi 5 chili di peso di raggiungere la velocità ideale in 4 secondi<br />
dall’avvio. Connettori di uscita a scelta tra RCA e XLR.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 63
SELECTOR SPECIALE BRACCI<br />
Il brevetto italiano IT1023395 del 1978, conforme alle condizioni del citato brevetto<br />
americano Guy 1950. Realizzato in alcuni prototipi è stato utilizzato a suo tempo nel<br />
laboratorio di “Audiovisione”. Sue caratteristiche la lunghezza ridotta e la presenza<br />
di un solo perno aggiuntivo. Una versione moderna dovrebbe considerare la possibilità<br />
di eliminare gran parte del cablaggio analogamente a quanto accade con un<br />
radiomicrofono.<br />
pesante tromba. E sostanzialmente è ancora questo il motivo<br />
per cui i bracci imperniati sono da preferire a quelli radiali, nei<br />
quali il pickup è montato, perpendicolarmente ai solchi, su un<br />
carrello che lo sposta lungo un raggio del disco. Ma l’insieme<br />
del braccio che porta il pickup e il carrello non può essere molto<br />
leggero, anche se gli attriti possono essere resi minimi, magari<br />
con una sospensione a cuscino d’aria, e opportuni servomeccanismi<br />
debbono intervenire per alleviare l’effetto delle inevitabili<br />
eccentricità e ondulazioni (warps) del disco, che costituirebbero<br />
per la sospensione dello stilo di lettura indesiderate sollecitazioni<br />
a bassa frequenza e di notevole ampiezza: anche qualche<br />
millimetro rispetto all’assai minore ampiezza delle oscillazioni<br />
musicali del solco.<br />
Il braccio imperniato presenta invece una massa equivalente alla<br />
punta dello stilo sensibilmente minore della sua massa propria, di<br />
modo che lo stilo del pickup risulti caricato per poco più della sua<br />
propria massa, evitando così pericolose risonanze alle frequenze<br />
musicali più basse. Inoltre, considerando che difficilmente un<br />
cultore di alta fedeltà abbandonerà i suoi dischi alla mercé di un<br />
cambiadischi, con un tale braccio le necessarie manovre manuali<br />
di attacco e distacco del pickup dal disco risultano agevoli e<br />
precise. Un braccio imperniato non può però eseguire una scansione<br />
trasversale del solco, corrispondente a quella attuata dallo<br />
stilo d’incisione sul tornio per la preparazione del master e poi<br />
dello stamper per i dischi finali. Nel 1941 H.G. Baerwald aveva<br />
elaborato e pubblicato i criteri per la progettazione di un braccio<br />
imperniato al fine di rendere minimo l’errore di tangenza lungo<br />
tutto il percorso utile dello stilo sul disco. Indipendentemente<br />
dalla forma effettiva del braccio, per un disco di 30 cm l’errore<br />
di tangenza assume un valore massimo non superiore a 2°, che si<br />
annulla in due punti della zona incisa. Risultava quindi desiderabile<br />
studiare dispositivi che consentissero anche a un braccio<br />
imperniato di ottenere la costante tangenzialità al solco dell’asse<br />
longitudinale del pickup, eliminando completamente, o comunque<br />
riducendo, l’errore di tangenzialità. Particolarmente interessante<br />
risulta il caso di un braccio di lunghezza tale che durante il<br />
Il B790 è stato il primo giradischi tangenziale della Revox; sarebbero seguiti il B795 (un<br />
versione low cost senza speed adjustment), il B791, che lo avrebbe sostituito, e il B291,<br />
controllabile a distanza. Sul mercato italiano appare nel 1978 al considerevole costo<br />
di 500.000 lire (si consideri che il Thorens TD 126 ne costava 325.000 e il Linn LP 12<br />
385.000) che non gli valse però la palma del più costoso: il Luxman PD 121 (720.000)<br />
e il Micro Seiki DDX 1000 (760.000) si contendevano questo primato!<br />
Il braccio del brevetto US30<strong>514</strong>93 (Dreier, 1962), costituito da un parallelogramma<br />
i cui bracci lunghi sono elementi di due uguali meccanismi di Scott-Russel. Perfetta<br />
la tangenzialità ma richiede sei perni e due slitte!<br />
suo percorso la punta dello stilo del pickup passi per il centro del<br />
disco. Una lunghezza che può dunque risultare inferiore a quella<br />
di un braccio convenzionale, con un sensibile vantaggio per la<br />
riduzione della massa equivalente. Se il pickup viene installato<br />
su un supporto mobilmente imperniato all’estremo del braccio<br />
su un asse passante per la punta dello stilo, debbono essere<br />
soddisfatte semplici condizioni geometriche rappresentate, ad<br />
esempio, nel disegno riportato alla pagina iniziale del brevetto<br />
US 2516565, concesso a G.E. Guy il 25 luglio 1950. Anche Dante<br />
Alighieri conosceva bene la geometria da applicare in questo<br />
caso: “del mezzo cerchio far [non] si puote triangol si ch’uri<br />
retto non avesse ” (Paradiso XIII, 101-102). Si tratta della proposizione<br />
III.31 di Euclide, che in alcune scuole viene considerata<br />
come il teorema di Talete (nella mia scuola romana il teorema<br />
di Talete riguardava invece la proporzionalità dei segmenti in-<br />
64 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
SPECIALE BRACCI<br />
IL CROWDFOUNDING NUOVA FUCINA DI IDEE<br />
Non è un mistero per nessuno, abbiamo trattato l’argomento proprio nelle pagine di questo giornale, che anche per il settore Hi-Fi<br />
il crowdfunding sia diventato un indispensabile alleato soprattutto per lo sviluppo di progetti innovativi. Sorprenderà invece il fatto<br />
che la piattaforma di finanziamento popolare abbia infiammato l’immaginazione anche dei fautori della lettura tangenziale per i<br />
giradischi analogici.<br />
Proprio recentemente (8 marzo) si è<br />
concluso il periodo di finanziamento<br />
di 35 giorni (obiettivo raggiunto:<br />
860,227 dollari con 2.466<br />
sostenitori!) per il “Love”, che<br />
se da un lato ha ben poco da<br />
condividere con i sistemi “Hi-Fi”,<br />
soddisfa però una quantità di<br />
bisogni di cui, invece, i prodotti<br />
Hi-Fi nemmeno conoscono<br />
l’esistenza. Semplicità di inserimento<br />
in ambiente, semplicità d’uso e di<br />
start up, connettività, alimentazione<br />
indipendente, interattività con gli smart devies<br />
e con il mondo “tecnologico” odierno, tanto per stilare una rapida lista...<br />
Il Love, infatti, è un sistema indipendente che ruota intorno al disco<br />
(che rimane immobile) con la testina che scorre su una guida in<br />
modo tangenziale. È presente un apparato ottico di rilevamento<br />
delle dimensioni del disco e delle tracce, in modo da poter saltare<br />
una o più tracce tramite l’app di controllo. Le connessioni avvengono<br />
tramite Bluetooth oppure tramite Wi-Fi con sistemi compatibili con<br />
lo standard DLNA ed è stato pensato un metodo di abbinamento<br />
diretto con i sistemi SONOS visto che il segnale analogico viene<br />
digitalizzato al massimo della qualità con un formato CD (44.1kHz a<br />
16 bit) pienamente compatibile con i sistemi della casa californiana.<br />
Il progetto “Wheel” by Miniot, invece, è invece nato a settembre 2016<br />
con consegne previste per gennaio 2018. Si tratta di un sistema forse fra<br />
i più tradizionali mai azzardati tanto che troviamo molti dei molteplici<br />
problemi comuni a tutti i giradischi e che affliggono sopratutto quelli<br />
equipaggiati con braccio tangenziale. Non sottovalutiamo che una<br />
delle complicazioni nella realizzazione di un braccio tangenziale<br />
è quella di consentire l’inserimento del disco sul piatto rotante e<br />
per questo motivo il sistema che sorregge il braccio si complica<br />
notevolmente.<br />
L’approccio di Wheel è per certi<br />
versi geniale in quanto aggira<br />
completamente<br />
questa<br />
problematica: il sistema di lettura<br />
tangenziale è collocato al di sotto<br />
del piatto! La testina è rivolta<br />
verso l’alto e il contrappeso, che<br />
in genere contrasta l’eccessivo<br />
peso di lettura, in questo caso è<br />
necessario per imprimere il “giusto”<br />
peso di lettura… In un sol colpo si<br />
ottimizzano e riducono gran parte delle<br />
problematiche legate al tracciamento e<br />
all’aumento della lunghezza delle guide di<br />
scorrimento e, tra l’altro, diventa del tutto inutile tutto ciò che è al<br />
di fuori del diametro del disco con effetti anche potenzialmente validi<br />
sulla rigidità del sistema oltre a un effetto estetico estremamente<br />
accattivante. Certamente si perde il fascino del braccio di lettura e<br />
della testina che solca il vinile, ma ne affiora un altro del tutto inedito<br />
in cui il disco nero gira ed emette suono quasi in totale autonomia. E a<br />
proposito di soluzioni geniali, c’è da notare che con il sistema di lettura<br />
capovolto, la faccia esposta alla polvere non è quella in riproduzione,<br />
a tutto vantaggio della qualità e salvaguardia. Il giradischi, inoltre,<br />
può essere utilizzato in verticale!<br />
Il sistema è pensato anche con criteri audiophile oriented sia per le<br />
scelte dei materiali che per quelle dell’elettronica. La testina ipotizzata<br />
al momento è una Audio-Technica ATN95SE di fascia economica ma<br />
che equipaggia gran parte dei giradischi anche di fascia più alta, e<br />
non è escluso che si possano utilizzare altri tipi di pick up anche se le<br />
condizioni di utilizzo sono più complesse e restrittive di un montaggio<br />
tradizionale con braccio imperniato. Il Wheel è dotato di amplificatore<br />
per cuffia e sono previste anche soluzioni per connessioni wireless,<br />
DLNA, e compare tra le specifiche anche una sorta di smart connect<br />
ai sistemi SONOS.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 65
SELECTOR SPECIALE BRACCI<br />
Nel 1972 Jacob Jensen disegna per B&O, con la collaborazione dell’ingegnere Subir<br />
Pramanik, il primo giradischi tangenziale in assoluto, il Begram 4000. Utilizzava due<br />
bracci paralleli: uno per trasportare il pickup, l’altro con a bordo un sistema ottico di<br />
riconoscimento delle dimensioni del disco. L’apparecchio infatti era completamente<br />
automatico!<br />
tercettati da una trasversale su un fascio di parallele). Sia come<br />
sia è quindi necessario che durante il movimento azimutale di<br />
tale braccio l’asse longitudinale del pickup passi costantemente<br />
per il punto simmetrico del centro di rotazione del disco rispetto<br />
all’asse verticale del braccio. Dal centro del disco al suo simmetrico<br />
si svolge il diametro di un cerchio che ha per raggio la<br />
lunghezza del braccio fino alla punta dello stilo.<br />
L’allineamento ricercato è conseguenza del fatto<br />
che ogni angolo iscritto in una semicirconferenza<br />
sia retto. La relazione fra l’angolo<br />
di cui deve ruotare il pickup per una data<br />
rotazione del braccio (rispetto al diametro<br />
suddetto) è quella che c’è fra angolo al tro e angolo alla circonferenza: il pickup deve<br />
ruotare della metà della rotazione del braccio, e<br />
in senso opposto. Considerando diversamente le cose, siamo cen-<br />
in<br />
Erroneamente scambiato per un gadget (venne poi recensito positivamente da molte<br />
riviste dell’epoca), il Technics SL-10 compare nel 1979 (dopo un lunghissimo periodo<br />
di sviluppo cominciato oltre dieci anni prima) e resterà in produzione fino al 1985.<br />
Veniva fornito con una testina MC e con lo stadio fono equivalente incorporato.<br />
Imbattuto tangenziale democratico!<br />
presenza di un triangolo isoscele nel quale i lati uguali sono dati<br />
dalla lunghezza del braccio, la base è perpendicolare ai solchi nel<br />
punto di contatto dello stilo, l’angolo al vertice è quello della rotazione<br />
azimutale del braccio e la metà di tale angolo rappresenta<br />
la rotazione del pickup affinché il suo asse longitudinale risulti<br />
sempre perpendicolare alla base del triangolo e ai solchi. Nei<br />
disegni di Mr. Guy sono correttamente rappresentate entrambe<br />
le situazioni; peccato che nel prosieguo della sua esposizione egli<br />
preferisca proporre di realizzare tali condizioni in tre o quattro<br />
modi, tutti diversi da quello tanto evidentemente più semplice,<br />
mediante strutture a quattro o più elementi, uno dei quali contiene<br />
il pickup, e almeno uno dei quali a geometria o assetto variabile<br />
mediante camme, slitte o ruotismi a frizione, senza riguardo<br />
alle masse e all’attrito dei 5 o 6 perni necessari. Tutti elementi<br />
controindicati alla elevata cedevolezza della sospensione dello<br />
stilo di pickup adatti ai dischi LP, che a quell’epoca già esistevano.<br />
Nel caso in cui la lunghezza del braccio sia minore o maggio-<br />
re della distanza del suo perno<br />
dal centro<br />
del disco, la relazione fra la<br />
rotazione<br />
del braccio e la corrispondente<br />
rotazione del guscio<br />
del pickup non<br />
è più<br />
Clearaudio è tra le poche aziende che ancora punta e costruisce<br />
bracci tangenziali. In catalogo attualmente se ne contano<br />
ben tre!<br />
data dal semplice rapporto 1/2; anche se può<br />
essere analiticamente formulata, non se ne possono ricavare<br />
profili di camme facili da costruire da posizionare sul perno<br />
del braccio e su quello dello stilo. Allora una soluzione adeguatamente<br />
approssimata, entro mezzo grado o anche meno, può<br />
essere ottenuta affiancando al braccio principale, all’estremità<br />
del quale si trovi imperniato il guscio del pickup, un braccio<br />
ausiliario, di lunghezza e posizionamento opportuni, per la variazione<br />
continua del suo assetto durante il percorso dello stilo<br />
lungo la banda incisa del disco. Assegnati la posizione del perno<br />
del braccio principale e la sua lunghezza, la struttura del guscio<br />
del pickup e la posizione del suo perno all’estremo del braccio<br />
principale, mediante una semplice costruzione grafica vengono<br />
determinati la lunghezza e la posizione dei perni del braccio<br />
ausiliario in modo che l’errore di tangenzialità si annulli esattamente<br />
in tre punti della zona utile del disco. Dati questi tre<br />
punti c’è un cerchio che vi passa e il suo centro individua la<br />
66 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
SPECIALE BRACCI<br />
Anche Kuzma, costruttore slovacco specializzato in bracci e<br />
giradischi, annovera un modello di braccio tangenziale: si<br />
tratta dell’Air Line.<br />
posizione del perno fisso del braccio secondario.<br />
Fra questi punti, e anche al di là di essi, l’errore di tangenzialità<br />
può essere contenuto entro alcuni decimi di grado. Ma non si<br />
Connect your Passion<br />
possono evitare gli ulteriori tre perni rispetto a un braccio<br />
convenzionale, anche se in alcuni casi il braccio ausiliario che<br />
regola l’assetto del pickup può essere sostituito da un tirante<br />
costituito da un filo della stessa lunghezza, fissato nel punto<br />
corrispondente alla posizione stabilita del perno fìsso<br />
di questo, mantenuto in lieve tensione da un elemento<br />
elastico opportunamente posizionato. Un braccio di<br />
questo tipo che è stato commercializzato con un certo<br />
successo è lo Zero 100 della Garrard. Ma ne sono stati proposti<br />
molti altri, fra i quali l’ingombrante brac-<br />
cio Van Eps (US 3232625, 1966). Degna di<br />
menzione è un’altra corretta soluzione of-<br />
ferta dal brevetto US 30<strong>514</strong>93 (R.C. Dreyer,<br />
1962). Si tratta della geniale combinazione di due<br />
meccanismi cinematici: un parallelogramma, nel<br />
quale uno dei bracci corti contiene il<br />
pickup, men-<br />
tre i bracci lunghi costituiscono gli elementi di un<br />
meccanismo di Scott-Russel per la trasformazione esatta<br />
di un moto circolare in rettilineo, ben noto agli specialisti. Le<br />
loro estremità opposte al<br />
pickup del parallelogramma sono libere<br />
di slittare lungo percorsi lineari paralleli. Ne risulta quindi un<br />
complesso di sei perni e due slitte che costituiscono un carico<br />
insopportabile da uno stilo impegnato su un microsolco, e che<br />
rovinerebbero, senza rimedio, alla prima lettura, anche i solchi<br />
di uno storico 78 g/m.<br />
www.ricable.com<br />
Supreme Power<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 67<br />
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SELECTOR SPECIALE BRACCI<br />
a cura della redazione<br />
Ma quanto mi pesi?<br />
Quanto è importante la determinazione del giusto peso di lettura? Tantissimo, ed è altrettanto importante<br />
che poi questo valore venga regolato in modo accurato e ripetibile. Ecco come farlo con le vecchie e<br />
nuove maniere…<br />
Nella messa a punto dell’insieme braccio-fonorilevatore, dalla<br />
cui accuratezza dipendono in gran parte i risultati sonori di<br />
un impianto audio analogico, il peso di lettura o tracking force<br />
rappresenta, intuitivamente, una delle più importanti regolazioni; appare<br />
allora curioso come anche grandi costruttori di giradischi non forniscano<br />
i loro modelli con sistemi accurati per effettuare questa operazione, quasi<br />
che la nuova onda in piena di analogismo si sia dimenticata almeno in<br />
parte i fondamentali: è sorprendente come capiti spesso di doversi affidare<br />
a bilancine che sembrano dei giocattoli di plastica e la cui precisione<br />
è del tutto ipotetica! Tipicamente i modelli più economici sono costituiti<br />
da una sbarretta che poggia su un perno orizzontale, posto vicino a un<br />
estremo che rappresenta il lato corto dove poggiare la puntina, mentre<br />
il lato lungo presenta una graduazione, tipicamente da 0,5 a 2,5-3 grammi,<br />
dove posizionare un contrappeso. La graduazione, che spesso non<br />
è neanche per decimo di grammo, convince poco, e se impostiamo un<br />
certo peso di lettura e confrontiamo tale valore con quello che si rileva in<br />
diverse bilancine di questo tipo, il risultato è quasi sempre poco esaltante.<br />
Molto probabilmente ognuna darà un responso diverso e non ci resta che<br />
fare una media tra i vari valori registrati per poi regolarsi a orecchio...<br />
Va anche detto che una precisione estremamente spinta comunque va<br />
oltre le reali esigenze; consente però di ottenere un risultato costante<br />
e indipendente dalle condizioni di misura: ad esempio leggere 1,588<br />
oppure 1,584 gr significa la stessa cosa, ma è importante apprezzare<br />
che le variazioni rimangano<br />
in questo intervallo: il<br />
peso sarà comunque<br />
poco<br />
più di un grammo<br />
e mezzo! In<br />
genere, con le<br />
bilance meccaniche,<br />
ripetendo la<br />
La bilancina Shure è composta sostanzialmente da tre elementi: una duplice tacca<br />
di riferimento (a seconda del peso richiesto); un’asta a bilanciere; un sistema che<br />
consente di traguardare (grazie alla magnificazione di uno specchio) i due “coltelli”<br />
della bilancia.<br />
68 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
SPECIALE BRACCI<br />
misura si ottengono risultati che vanno da 1,5 a 2.0 gr...<br />
Un certo salto di qualità lo si ottiene, pur rimanendo nel campo delle<br />
bilancine di tipo tradizionale, con la Shure SFG-2, che offre una<br />
precisione nella graduazione e nella lettura del peso decisamente<br />
maggiore (forze di tracciamento da 0,5 a 3,0 grammi con incrementi<br />
in 0,05 grammi) e, bisogna dirlo, tutto ha un aspetto molto più serio,<br />
a cominciare dalla sensazione che si prova facendo ondeggiare la<br />
bilancina sui suoi perni, asserviti a cuscinetti progettati per ridurre al<br />
minimo l’attrito (ogni SFG-2 veniva calibrata in fabbrica). Peccato che<br />
questa storica bilancina sia di difficile reperibilità, non essendo presente<br />
sul mercato con costanza, visto anche che l’utilizzo è molto semplice. corre infatti accertarsi prima di tutto che il giradischi sia su una superficie<br />
Ocpiana<br />
e che il suo piatto sia livellato. Poi si posiziona la SFG-2 sul piatto<br />
del giradischi in modo che il perno del giradischi possa essere inserito<br />
nell’apposita sede a forma di V della SFG-2 avendo avuto cura di settare<br />
temporaneamente a zero il controllo dell’antiskating.<br />
A questo punto si posiziona il peso scorrevole presente sulla bilancina<br />
al valore che si desidera impostare (misurata in grammi); per pressioni<br />
maggiori di 1,50 gr occorrerà impostare il peso a un valore equivalente la<br />
metà di quanto desiderato e utilizzare un secondo punto di riferimento<br />
presente a bordo. Ora è possibile abbassare il braccio e il pick up in modo<br />
che lo stilo si posizioni su una delle due tacche che fanno riferimento<br />
alle due scale utilizzate. A questo punto potrà essere regolata la forza<br />
d’appoggio sul braccio fino a quando si raggiunge il traguardo, ottenuto<br />
facendo combaciare i due “coltelli” della bilancia, operazione che viene<br />
visualizzata facilmente tramite un gioco di specchi. Per completare l’operazione<br />
occorre ripristinare infine la regolazione dell’antiskating...<br />
Tutto bello e molto analogico ma nell’era digitale, sebbene questa parola<br />
faccia venire pruriti e reazioni di fastidio ai più talebani degli analogisti<br />
convinti, sarebbe davvero un peccato non approfittare della presenza di<br />
sistemi più precisi di regolazione di quelli di una bilancia a leva, o no? La<br />
Stylus Force Gauge è uno di questi sistemi e si presenta in un elegante<br />
cofanetto blu con scritte in oro che una volta aperto rivela lo strumento<br />
caratterizzato dal cabinet metallico verniciato silver opaco con una grande<br />
finestra e display dal fondo verde sulla sinistra e un coperchio a forma<br />
di semi-guscio sulla destra. Tolto il semi-guscio appare un piattello con<br />
una depressione circolare al centro dove va applicato un cerchio adesivo<br />
con tanto di punto nero per aiutare a collocare la puntina nella fase di<br />
misura del peso. Da notare che il piattello, compresa la base inferiore,<br />
ha uno spessore di poco superiore a quello di un disco in vinile pesante.<br />
Questo significa che il braccio non sarà perfettamente orizzontale ma<br />
leggermente inclinato verso l’alto, e in teoria per calibrare alla perfezione<br />
e fuor di ogni dubbio bisognerebbe alzare il braccio di quel tanto<br />
da riportarlo in perfetta orizzontalità con la puntina appoggiata sulla<br />
bilancia. In realtà si tratta di un problema tutto sommato trascurabile e,<br />
se avete un giradischi con braccio da 12 pollici, addirittura inesistente, in<br />
quanto con una leva così lunga il diverso spessore del piatto della bilancia<br />
rispetto a quello di un disco vinilico non produce una visibile variazione<br />
nell’inclinazione del braccio. Una volta inserite le due pile del tipo<br />
AAA nei rispettivi vani posti inferiormente si può accendere la bilancia.<br />
In effetti ci sono quattro pulsanti inseriti nel display, del tipo a sfioramento.<br />
Quando si accende la bilancia il display si illumina e occorre premere<br />
il tasto successivo (Mode) per selezionare l’unità di misura scelta per<br />
la lettura del peso: in grammi o oncia (oz), carato (et) e penny (dwt).<br />
Il display<br />
della bilancia digitale<br />
è a tre cifre significative<br />
dopo la virgola, il che equivale a una lettura che<br />
si spinge fino al milligrammo. In realtà l’errore associato dovrebbe<br />
attestarsi Intorno al 5 mg, però dal test che abbiamo effettuato con misure ripetute<br />
nelle stesse condizioni abbiamo rilevato escursioni maggiori di 1 mg ma comunque<br />
contenute sotto i 3 mg! Un eccellente risultato. La bilancina a ogni accensione effettua<br />
l’auto-calibrazione e il posizionamento a zero. Tuttavia è possibile utilizzare un peso<br />
calibrato da 20 g in dotazione per eseguire la taratura con un riferimento.<br />
Si noterà attraverso il display una certa indeterminazione che scompare<br />
dopo pochi secondi per poi apparire lo 0,000 fisso; la bilancia fornisce<br />
infatti una lettura del valore apprezzabile fino al milligrammo. Il massimo<br />
peso ammesso è di 20 grammi, un valore abbondantemente di<br />
sicurezza con ogni fonorilevatore in commercio; piuttosto va segnalato<br />
che in molte delle versioni in cui è commercializzata il piatto, dove poggia<br />
la puntina, non è completamente amagnetico per cui quando si misura<br />
il peso di una testina MC dotata di espansioni polari particolarmente<br />
potenti accade che si verifica una pur lieve interazione tra il campo magnetico<br />
generato e il piatto. Ciò non inficia particolarmente il rilevamento<br />
finale della misura ma innesca una serie di falsi rilevamenti che tendono<br />
a fuorviare. Si tratta di un evento abbastanza raro ma che, il caso vuole,<br />
si verifica proprio con quei fonorivelatori che più hanno bisogno di una<br />
regolazione accurata del peso.<br />
Digitale o analogica che sia, si consiglia sempre di calibrare la bilanciana,<br />
se possibile; per farlo, nel caso della Stylus Force Gauge, una volta acceso<br />
l’apparecchio, occorre premere per qualche secondo il tasto Mode fino a<br />
quando non compare la scritta Cai. Dopo poco comparirà la cifra 20,000<br />
grammi; a questo punto ponete sul piattello il pesetto di 20 grammi, presente<br />
nella confezione: comparirà la scritta Pass che conferma l’avvenuta<br />
taratura della bilancia. A questo punto spegnetela e sarà pronta a fare il<br />
suo lavoro. Abbiamo ripetuto più volte l’operazione di lettura e possiamo<br />
confermare l’estrema affidabilità e costanza di risultati che si ottengono.<br />
Rispetto alle tradizionali bilancine con cui l’abbiamo confrontata, solo<br />
la Shure SFG-2 ha mostrato valori congrui e un funzionamento altrettanto<br />
affidabile: la differenza è che in questo caso la precisione si spinge<br />
a livelli non paragonabili per nessuno dei sistemi tradizionali e, cosa<br />
tutt’altro che trascurabile, la lettura è assai più immediata e certa, grazie<br />
al grande display retro-illuminato con le cifre ben visibili. Se sospettate<br />
che la retroilluminazione del display possa in qualche modo influenzare<br />
la precisione della lettura (ricordiamo che stiamo leggendo pesi di<br />
pochissimi grammi e frazioni fino al millesimo) è prevista la lettura con<br />
l’illuminazione oscurata. Non abbiamo però rilevato differenze significative<br />
nella lettura con o senza retroilluminazione, mentre le variazioni<br />
che si notano ripetendo una determinata lettura sono dell’ordine dei<br />
2-4 milligrammi, davvero un nonnulla! Da notare che dopo un minuto<br />
di non utilizzo la bilancia si spegne, fatto non trascurabile visto che è<br />
molto facile dimenticare di spegnerla manualmente.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 69
SELECTOR<br />
a cura della redazione<br />
UNITÀ PHONO<br />
Bryston BP-2<br />
Come molti altri costruttori,<br />
Bryston ha assunto<br />
negli anni passati un atteggiamento<br />
“contenitivo”<br />
relativamente al comparto<br />
analogico; basti pensare<br />
che lo stadio phono separato<br />
BP 1,5 e lo step-up TF-1,<br />
i predecessori degli apparecchi<br />
qui in prova, sono<br />
rimasti sul mercato almeno<br />
15 anni! Durante questo<br />
periodo l’azienda canadese<br />
ha concentrato il suo interesse<br />
relativo all’analogico<br />
sopratutto puntando sulla<br />
logica degli add-on di tipo<br />
modulare per i suoi monolitici<br />
amplificatori...<br />
Dopo molto tempo, dunuqe,<br />
è stato sostituito il<br />
pre-phono BP 1.5 MM/<br />
MC (alimentabile esternamente<br />
con alimentatore MPS-2), la cui<br />
non eccezionale sensibilità verso<br />
le MC, tensione minima accettata<br />
di 0,5 mV. La nuova linea comprende<br />
il pre-phono attivo BP2<br />
che va alimentato separatamente<br />
con l’unità PS-3 tramite il cavo<br />
fornito di serie, e lo step-up TF-2.<br />
In realtà l’offerta è molto più ampia<br />
e versatile, tale da soddisfare tutti<br />
gli utilizzatori di fonorilevatori,<br />
dai possessori di modelli MM con<br />
elevata tensione d’uscita a quelli di<br />
modelli MC dall’uscita più debole,<br />
anche meno di 100 microV; il prephono<br />
BP2 è infatti proposto in tre<br />
versioni: BP2-MM, BP2-20 MM/<br />
MC e BP2-30 MM/MC.<br />
Il BP2-MM per fonorilevatori ad<br />
alta tensione d’uscita e per i quali è<br />
sufficiente uno stadio di guadagno<br />
attivo da 41 dB è dotato di quattro<br />
valori di capacità selezionabili<br />
tra i 100 e i 400 picoF, mentre<br />
l’impedenza di carico d’ingresso<br />
è naturalmente quella fissa di<br />
47 kOhm, valore tipico di tutti i<br />
fonorilevatori magneto mobili.<br />
Il BP2-20 MM/MC, come è facile<br />
intuire dal nome, è invece adatto<br />
anche ai fonorilevatori a bobina<br />
mobile (MC). Tecnicamente si è<br />
risolto il problema della maggiore<br />
amplificazione richiesta, in modo<br />
da pilotare adeguatamente anche<br />
modelli MC da 300 microV d’uscita,<br />
facendo precedere lo stadio<br />
di guadagno da 41 dB con uno<br />
stadio passivo costituito da due<br />
trasformatori di step-up, uno per<br />
canale, che portano un ulteriore<br />
guadagno di 20 dB. Il rapporto di<br />
step-up è di 1:10 e il pre-phono è<br />
considerato idoneo per modelli<br />
MC con uscita dai 300 microV in<br />
su e impedenza interna tra fino a<br />
45 Ohm, con un valore considerato<br />
ottimale dal fabbricante di<br />
25 Ohm. Il BP2-30 MM/MC ha<br />
lo stesso schema con uno stadio<br />
passivo a trasformatori con un<br />
guadagno di 30 dB. Il rapporto<br />
di amplificazione dichiarato è di<br />
1:37 ed è consigliato con fonorilevatori<br />
dall’impedenza interna<br />
inferiore ai 5 Ohm e ottimale di 3<br />
e uscita tra i 100 e 300 microvolt.<br />
Da notare che l’utilizzo di trasformatori<br />
step-up rende superfluo<br />
UNITÀ PHONO BRYSTON BP-2<br />
Prezzo: € 2.300,00<br />
Dimensioni: 14,5 x 5,7 x 21 cm (lxaxp)<br />
Peso: 1,75 Kg<br />
Tipo: MM/MC Tecnologia: a stato solido Sensibilità (mV):
TEST<br />
l’utilizzo di selettori d’impedenza<br />
come normalmente avviene nei<br />
pre-phono MC che fanno uso di<br />
due stadi di guadagno attivi per<br />
elevare il segnale dei fonorilevatori<br />
MC a bassa uscita.<br />
Con le tre versioni del pre-phono<br />
BP2 abbiamo in sostanza tre valori<br />
di guadagno: rispettivamente<br />
41, 61 e 71 dB, sufficienti per amplificare<br />
al meglio il segnale della<br />
stragrande maggioranza di fonorilevatori<br />
attualmente in commercio.<br />
Anche lo step-up esterno<br />
TF-2 è disponibile in due versioni<br />
(TF-2 20 e TF-2 30) con guadagno<br />
rispettivamente di 20 e 30 dB.<br />
In questo modo si crea la possibilità<br />
di ulteriori combinazioni.<br />
Se si è ha un pre-phono BP2 MM<br />
e si vuole ascoltare un fonorilevatore<br />
MC a bassa uscita, ecco che<br />
può essere conveniente, invece di<br />
acquistare un nuovo pre-phono,<br />
utilizzare lo step-up TF-2 nella<br />
versione più indicata, 20 o 30, sia<br />
per il guadagno in tensione che<br />
per l’impedenza. Naturalmente<br />
gli step-up TF-2 20 e 30 possono<br />
essere abbinati anche a pre-phono<br />
di altri produttori...<br />
I primi modelli provati sono<br />
stati la MC Dynavector, con il<br />
pre-phono settato su MC, passando<br />
poi alla Grado Statement<br />
1, settando il BP-2 su MM.<br />
Per un verso o per l’altro gli abbinamenti<br />
non sono stati scevri<br />
da perplessità. Con Dynavector il<br />
suono è sorprendentemente, almeno<br />
rispetto ai primi ascolti con<br />
Lyra e Sumiko, caldo e potente<br />
in basso, anche troppo! Gli alti<br />
mantengono un loro dettaglio e<br />
finezza in linea con le potenzialità<br />
del fonorilevatore. Grado ha una<br />
tensione d’uscita troppo debole<br />
ma la sua impedenza di carico è<br />
da MM (47 kOhm). In realtà è sufficiente<br />
girare di più la manopola<br />
dell’amplificatore per ottenere un<br />
buon volume ma il suono appare<br />
comunque un po’ vuoto, mancante<br />
di energia. Mano a mano che<br />
i fonorilevatori si succedono, in<br />
realtà, il suono cambia ed è evidente<br />
che questo pre-phono abbia<br />
più che mai bisogno di rodaggio<br />
e la cosa migliore sia di lasciarlo<br />
sempre in tensione. Il BP-2 ha<br />
un interruttore, con led annesso,<br />
verde quando l’elettronica è<br />
operativa, diventa rosso quando<br />
il pulsante è premuto silenziando<br />
l’apparecchio.<br />
Per accelerare il rodaggio conviene<br />
tenere sempre acceso il BP-2<br />
e così in questo modo il suono<br />
si fa più corretto ed equilibrato,<br />
un po’ con tutti i partner provati.<br />
Non si deve comunque pensare<br />
a tempi di rodaggio biblici ma<br />
tenere l’apparecchio due o tre<br />
giorni sempre acceso può bastare<br />
per farsi una idea più attendibile.<br />
Il rock, con delle buone registrazioni<br />
- vedi la ristampa MoFi di<br />
Led Zeppelin II, o la prima stampa<br />
di Avalon dei Roxy Music, appare<br />
credibile e coinvolgente. La batteria<br />
di John Bonham non è per<br />
nulla rintronante, stupendo piuttosto<br />
per capacità di mettere in<br />
mostra tutte le varianti del suono<br />
di questo grande musicista, in grado<br />
di suonare le percussioni anche<br />
a mani nude delicatamente, o in<br />
modo più violento. Netti e veloci i<br />
colpi si susseguono in modo simile<br />
negli attacchi come nei decadimenti.<br />
Il basso saltellante e danzereccio,<br />
anni Ottanta, dei Roxy,<br />
è anch’esso definitissimo e pulito.<br />
La pulizia è davvero eccellente ed<br />
è facilissimo apprezzare tanti particolari,<br />
dalle percussioni ai suoni<br />
più sottili, finissimi, argento puro,<br />
con una grana praticamente assente.<br />
Questo accade soprattutto<br />
con l’Helicon che in teoria, con<br />
questa versione del BP-2, non dovrebbe<br />
andare troppo bene e, infatti,<br />
all’inizio aveva un po’ deluso.<br />
Il quadro ora si è fatto più ricco e<br />
pieno e il muro di suono realizzato<br />
è molto più completo, senza buchi<br />
e soddisfacente. Più i dischi sono<br />
ben registrati, meglio si comporta<br />
il BP-2, sempre pronto e solido a<br />
riprodurre un brano anche complesso,<br />
come può essere un pezzo<br />
sinfonico tipo Sacre du Printemps<br />
o un Pini di Roma. E il quadro è<br />
ricco di tutte le sfumature presenti<br />
in questi dischi. Il risultato è impressionante<br />
anche con un gruppo<br />
che utilizza strumenti antichi<br />
o copie del 600/700 e che esegue<br />
le Stagioni vivaldiane. Velocità<br />
che non crea affatto confusione<br />
perché si riescono a seguire tutte<br />
le linee degli strumenti, per esempio<br />
quelli d’accompagnamento, il<br />
basso continuo eseguito da clavicembalo<br />
e violoncelli chiarissimi<br />
e nitidissimi. Dato il bassissimo<br />
rumore con questo pre si può godere<br />
dell’ascolto musicale anche<br />
a bassi livelli d’ascolto, ad esempio<br />
quando si ascolta in tarda<br />
serata. In generale, se l’ambiente<br />
d’ascolto si trova in un’area silenziosa<br />
con un basso rumore di<br />
fondo, potrete apprezzare tutto<br />
il dettaglio registrato in un disco<br />
grazie a queste qualità dei piccoli<br />
Bryston. Il timbro non cambia<br />
mantenendosi chiaro e neutrale,<br />
senza cercare di abbellire o eufonicizzare<br />
dischi non registrati<br />
bene. Questo significa che siamo<br />
di fronte a un sistema selettivo<br />
che non perdona le sonorità grezze<br />
e tali le restituisce. Piuttosto le<br />
prove hanno dimostrato che i soli<br />
dati tecnici dichiarati non sempre<br />
permettono una facile previsione<br />
sul comportamento di un abbinamento<br />
piuttosto che un altro.<br />
Con il BP-2 MM/MC 20, in teoria,<br />
dovevano adattarsi meglio i modelli<br />
Sumiko o Audio-Technica<br />
rispetto all’Helicon di Lyra. I tre<br />
fonorilevatori hanno un’attitudine<br />
timbrica simile, seppur scalata<br />
vista la differente caratura dei<br />
modelli, ma è l’Helicon a fare la<br />
più bella figura.<br />
Probabilmente i migliori risultati<br />
si ottengono con fonorilevatori dal<br />
timbro più caldo, con un caldo più<br />
massiccio e solido e possibilmente<br />
le stesse raffinate qualità alle<br />
medie e alte frequenze dell’Helicon.<br />
Il primo modello che viene<br />
in mente, tra quelli recentemente<br />
provati, potrebbe essere il Kiseki<br />
PurpleHeart (testato su <strong>SUONO</strong><br />
Sul pannello frontale solo<br />
l’accensione e l’inedito tasto mute<br />
. Sul retro oltre ai collegamenti<br />
è anche presente la levetta di<br />
commutazione fra stadio MM o<br />
MC. Sull’alimentatore è presente<br />
anche un comando remoto di<br />
accensione. La connessione fra<br />
PSU e pre avviene con un cavo<br />
multipolare e connettori DIN<br />
Neutrik a sei poli.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 71
SELECTOR<br />
Il trasformatore step-up<br />
della sezione MC è un JT-44K-<br />
DX prodotto dalla Jensen<br />
Transformers in U.S.A.<br />
espressamente pensato per<br />
l’accoppiamento con fonorivelatori<br />
a media e bassa uscita e bassa<br />
impedenza. Assolve anche la<br />
funzione di isolatore da disturbi<br />
elettrici esterni.<br />
A ridosso dei connettori RCA, in<br />
metallo e fissati direttamente<br />
sul PCB, sono presenti i<br />
ponticelli di configurazione<br />
per l’ottimizzazione del<br />
carico capacitivo visto dai<br />
fonorivelatori MM selezionabili<br />
fra 100-200-300-400 pF.<br />
CERTEZZE & TRADIZIONE<br />
L’impostazione della sezione di amplificazione<br />
MM ricalca fedelmente<br />
quella degli optional implementati a<br />
bordo dei preamplificatori e degli amplificatori<br />
integrati della casa. Di fatto la<br />
scheda MM è considerata anche per il<br />
BP-2 nello stesso modo: viene utilizzata<br />
come un add on installato sul PCB principale<br />
attraverso connettori a pettine,<br />
che si va ad integrare con la sezione di<br />
alimentazione e quella di inserimento<br />
dell’ulteriore stadio di amplificazione<br />
passivo MC a trasformatori. È presente<br />
la possibilità di ottimizzare il carico<br />
visto dal fonorivelatore, anche se tale<br />
operazione è condizionata dal fatto<br />
che è necessario accedere all’interno<br />
dell’apparecchio dopo la rimozione del<br />
coperchio. Operazione ulteriormente<br />
resa più complessa dalla posizione non<br />
proprio facilmente accessibile delle connessioni<br />
e dei ponticelli da inserire ad<br />
hoc. Tuttavia si tratta di un processo<br />
di ottimizzazione che si effettua una<br />
sola volta. L’alimentazione impiega<br />
un trasformatore toroidale Eagle Rise<br />
da 52VA con doppio secondario di<br />
uscita di cui uno duale a +/-20 V, dati<br />
di targa decisamente inusuali per un<br />
preamplificatore fono! La componentistica<br />
è di tipo SMD per la sezione di<br />
amplificazione e vengono utilizzati PCB<br />
con piste ad alto spessore e per quanto<br />
riguarda l’alimentazione condensatori<br />
blindati da 2.200µF e 35 V.<br />
72 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TEST BRYSTON BP-2<br />
LO STEP-UP CANADESE<br />
UNITÀ FONO BRYSTON TF-2<br />
Prezzo: € 1.970,00<br />
Dimensioni: 14,5 x 5,7 x 21 cm (lxaxp)<br />
Peso: 1,5 Kg<br />
Tecnologia: a trasformatori, uno per<br />
canale Sensibilità (mV): 0,5 (TF-2<br />
20) 0,1 (TF-2 30) Risp. in freq. (Hz):<br />
20-20.000 +0,5/+0,1 dB Impedenza<br />
MM (kOhm): 4,71 (TF-2 20) e 4,85<br />
(TF-2 30) S/N (dB): > 120 Note:<br />
step-up in due versioni: TF-2 20 per<br />
fonorilevatori con impedenza interna<br />
fino a 45 Ohm (tipica 25 Ohm) e TF-2<br />
30 per fonorilevatori con impedenza<br />
interna fino a 5 Ohm (tipica 3 Ohm).<br />
Guadagno: 20 dB (TF-2 20) e 30 dB<br />
(TF-2 30).<br />
Il<br />
TF-2<br />
non necessita di<br />
alimentazione<br />
esterna:<br />
la sua funzione è quella di<br />
effettuare un certo guadagno e<br />
un aumento dell’impedenza di<br />
carico da presentare al pre-phono<br />
MM vero e proprio. Le due opzioni<br />
presenti del TF-2, il 20 e il 30, non si<br />
distinguono solamente per il diverso<br />
guadagno espresso in dB (appunto<br />
rispettivamente di 20 e 30 dB), ma<br />
anche per la diversa impedenza e<br />
tensione d’uscita del<br />
fonorilevatore<br />
da<br />
abbinare. Il TF-2 20 è<br />
indicato per modelli<br />
con tensione tra i 0,3<br />
e gli 0,5 mV e con<br />
una impedenza fino<br />
a 45 Ohm, 25 è il valore indicato<br />
come ideale, mentre la versione TF-2<br />
30 è indicata per modelli con una<br />
tensione d’uscita ancora più bassa,<br />
fino ai 0,1 mV, con un’impedenza<br />
interna inferiore ai 5 Ohm, meglio se<br />
da 3 Ohm.<br />
Le prime prove effettuate hanno<br />
visto il TF-2 20 posto in uscita dal<br />
giradischi con fonorilevatore MC<br />
da 0,5 mV d’uscita Lyra Helicon e<br />
impedenza interna di 5,5 Ohm.<br />
In uscita dallo step-up il segnale<br />
giungeva al pre-phono Synthesis<br />
Roma 79 DC, utilizzabile sia come<br />
amplificatore MM che nella versione,<br />
a guadagno maggiorato, per MC<br />
come quella utilizzata nel test. Per<br />
un primo test abbiamo utilizzato lo<br />
step-up combinato con il pre-phono<br />
Synthesis in modalità MM e quello<br />
del solo Synthesis in modalità MC.<br />
Nella configurazione con step-up<br />
il suono risulta particolarmente<br />
cristallino,<br />
trasparente<br />
e capace di<br />
introdurre<br />
un rumore di<br />
fondo pressoché nullo.<br />
Sfruttando la comoda manopola<br />
posta sul frontale del Synthesis è<br />
possibile, nella modalità MM che<br />
presenta un’impedenza di carico<br />
fissa di 47 kOhm, variare la capacità<br />
di carico su diversi valori.<br />
A orecchio, però, i diversi valori non<br />
hanno prodotto alcuna differenza<br />
sonora e questo si spiega proprio con<br />
l’utilizzo di un fonorilevatore MC che<br />
a questa grandezza è indifferente.<br />
Il suono risulta in generale più<br />
chiaro, il bilanciamento timbrico<br />
si è spostato a favore delle medie<br />
e alte frequenze, mentre il basso è<br />
più timido e meno presente pur se<br />
simile per estensione in frequenza.<br />
Ritornando ad ascoltare l’Helicon<br />
con il pre-phono italiano, sfruttando<br />
il suo maggior guadagno in modo<br />
MC, regolando l’impedenza di carico<br />
attorno ai 330 Ohm, ritroviamo<br />
conferma di queste caratteristiche<br />
dello step-up Bryston dal fatto<br />
che il suono si fa ora di colore più<br />
brunito e, contemporaneamente,<br />
più corposo e solido.<br />
Come spesso capita in questi ambiti,<br />
nei quali le differenze non sono<br />
peraltro enormi, ci piacerebbe una<br />
via di mezzo, una resa sonora che<br />
prenda da entrambe le situazioni il<br />
meglio: la silenziosità, la trasparenza<br />
ed estensione in alto del TF-2 e la<br />
maggiore corposità, definizione ed<br />
estensione in basso del valvolare<br />
Synthesis. Le piccole mancanze del<br />
trasformatore canadese sembrano<br />
legate a un abbinamento non<br />
ideale con l’Helicon. Per questo<br />
fonorilevatore<br />
potrebbe<br />
essere più indicato il TF-2 30. Il<br />
problema, infatti, si ripresenta<br />
alquanto simile, almeno per<br />
certi versi, con il pre-phono<br />
BP2 MM/MC 20. La resa sulle<br />
medie e alte frequenze è davvero<br />
notevole: dovizia di particolari,<br />
dettagli restituiti con grande<br />
precisione ed emozione, il piede<br />
che batte per dare il tempo di Lou<br />
Reed in One for my baby fa un certo<br />
effetto, tutto contribuisce a ricreare<br />
una scena tridimensionale, luminosa<br />
e trasparente. Anche in questo caso,<br />
però, si desidererebbe un suono più<br />
pieno e corposo per un migliore<br />
equilibrio timbrico, un maggior<br />
coinvolgimento emotivo e fisico.<br />
<strong>SUONO</strong>GRAMMA BP-2 MM/MC 20<br />
1 Capacità di analisi del dettaglio ...................3<br />
2 Messa a fuoco e corposità ............................2<br />
3 Ricostruzione scenica altezza .......................2<br />
4 Ricostruzione scenica larghezza ...................3<br />
5 Ricostruzione scenica profondità .................3<br />
6 Escursioni micro-dinamiche ........................2<br />
7 Escursioni macro-dinamiche .......................2<br />
8 Risposta ai transienti ...................................3<br />
9 Velocità .......................................................3<br />
10 Frequenze medie e voci ...............................3<br />
11 Frequenze alte .............................................2<br />
12 Frequenze medio-basse...............................2<br />
13 Frequenze basse ..........................................1<br />
14 Timbrica ......................................................2<br />
15 Coerenza .....................................................2<br />
16 Contenuto di armoniche ..............................2<br />
Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />
-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />
esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />
analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />
IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />
COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Spartano nell’aspetto ma elegante e strutturato<br />
nelle soluzioni tecniche. Eccellenti i componenti<br />
utilizzati e le soluzioni di amplificazione in linea<br />
con la qualità Bryston.<br />
VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Ampia abbinabilità anche con fonorivelatori con<br />
bassa uscita. Tuttavia i casi limite devono essere<br />
considerati prima dell’acquisto in quanto sono<br />
disponibili i prodotti con guadagni differenti.<br />
ASCOLTO<br />
■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Eccellenti prestazioni per quanto riguarda il<br />
rumore di fondo e il silenzio. La timbrica molto<br />
chiara e dettagliata suggerisce la scelta di partner<br />
giusti.<br />
505 - aprile 2016). Caldo e potente<br />
ma non meno rifinito sulle<br />
alte frequenze con solo un leggerissimo<br />
arrotondamento alle frequenze<br />
altissime, aspetto che può<br />
persino giovare in questo caso.<br />
Da notare la indistinguibilità tra<br />
la natura sonora del pre-phono<br />
BP-2 MM/MC 20 con quella dello<br />
step-up TF-2 20 se collegato al<br />
pre-phono in modalità MM.<br />
Nel complesso questo sistema<br />
phono offre un’ampia versatilità<br />
e capacità di abbinamento con<br />
una vastissima gamma di fonorilevatori.<br />
Questo è vero da un<br />
punto di vista elettrico, un po’<br />
meno dal punto di vista timbrico<br />
e sonico. Le sue spiccate doti di<br />
trasparenza, ricchezza nel dettaglio<br />
e nella ricostruzione di una<br />
scena vasta e profonda, rischiano<br />
di mettere in secondo piano le altre<br />
componenti del suono, come<br />
la pienezza, rotondità e dinamica<br />
se gli altri componenti del sistema<br />
dove viene inserito il Bryston<br />
insistono sulle medesime caratteristiche.<br />
Più che mai va ricercata<br />
una giusta sinergia sonora;<br />
in tal caso si può raggiungere<br />
un livello complessivo altissimo<br />
che può appagare completamente,<br />
ponendo fine all’eterna<br />
insoddisfazione dell’audiofilo<br />
più incontentabile.<br />
FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
15 anni di onorata carriere per il precedente<br />
modello lasciano ben sperare una altrettanta<br />
longevità del nuovo, anche in considerazione ad<br />
una garanzia da parte del costruttore davvero<br />
esemplare e fuori da comune.<br />
QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Ampia versatilità e abbinabilità. Nei casi felici risutlati<br />
di assoluto rilievo, altrimenti “solamente”<br />
di eccellenza.<br />
I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />
dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />
rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />
prodotto, del marchio e del distributore.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 73
SELECTOR<br />
a cura della redazione<br />
UNITÀ PHONO<br />
McIntosh MP1100<br />
Nel lessico che caratterizza<br />
le sigle degli apparecchi<br />
McIntosh si sono aggiunte<br />
più o meno recentemente<br />
le sigle “D”, che caratterizzano<br />
gli amplificatori<br />
con DAC a bordo, e “MP”,<br />
sinonimo dei pre-phono<br />
separati, un’assoluta new<br />
entry nel catalogo della<br />
casa americana (a partire<br />
dallo scorso anno con l’MP<br />
100, apparecchio nato per<br />
completare la bellissima<br />
linea in mezzo formato)<br />
votata fondamentalmente<br />
alla compatibilità con il<br />
digitale.<br />
Sebbene questa sia la principale<br />
motivazione che<br />
ha indotto l’azienda ad<br />
“aprire” un nuovo segmento di<br />
prodotto (quasi inevitabilmente<br />
visto che altrimenti chi acquista<br />
un prodotto di questa linea/formato<br />
non può collegarvi un giradischi)<br />
non si può ignorare che<br />
tale scelta corrisponda a una più<br />
generica necessità di presidiare<br />
il segmento analogico, in grande<br />
spolvero come sottolineano gran<br />
parte degli articoli di questo numero<br />
di <strong>SUONO</strong>. A conferma di<br />
ciò la successiva decisione di<br />
commercializzare, all’inizio di<br />
quest’anno, un ulteriore stadio<br />
phono a pieno formato, anche<br />
se la maggior parte delle amplificazioni<br />
McIntosh ne sono già<br />
provviste! Si tratta dell’MP 1100<br />
oggetto di questo test...<br />
Risulta doveroso anticipare che<br />
l’MP1100 introduce la possibilità<br />
di regolare il carico del fonorivelatore<br />
e la scelta di cinque<br />
curve di equalizzazione. Oltre ad<br />
altre proposte, queste sembrano<br />
aggiungere molto a un’offerta<br />
che di fatto era ferma da tantissimo<br />
tempo, e in questo l’MP<br />
100 aveva aggiunto decisamente<br />
poco. Come la maggior parte<br />
delle aziende di lungo corso nel<br />
settore, McIntosh ne ha seguito<br />
tutte le fasi, inclusa quella del<br />
declino (precedente) dell’analogico<br />
e come la maggior parte<br />
delle aziende ha reagito strategicamente<br />
offrendo l’opzione<br />
phono unicamente come un<br />
add-on (obbligato o facoltativo)<br />
all’interno dell’amplificazione;<br />
tutto ciò pur avendo in passato,<br />
come tutti, presidiato in pieno<br />
(vedi il box) il settore del vinile,<br />
perlomeno dal punto di vista di<br />
un costruttore di elettroniche.<br />
Quel che sta accadendo alla luce<br />
del rinascimento analogico (e<br />
che in qualche modo è testimoniato<br />
da alcuni degli apparecchi<br />
in prova in questo numero di<br />
Prezzo: € 14.500,00<br />
Dimensioni: 44.5 x 15.2 x 45.7 cm (lxaxp)<br />
Peso: 18,2 Kg<br />
Distributore: MPI ELECTRONIC SRL<br />
Via De Amicis, 10/12 - 20010 Cornaredo (MI)<br />
Tel.02.936.11.01 - Fax 02.93.56.23.36<br />
www.mpielectronic.com<br />
UNITÀ PHONO MCINTOSH MP1100<br />
Tipo: MM/MC Tecnologia: ibrido bilanciato con 4x 12AX7A<br />
Sensibilità (mV): 10 MMm / 1,25 MC Impedenza MC (Ohm):<br />
25, 50, 100, 200, 400, 1k o 47k S/N (dB): 80 (MC), 84 (MM), 118<br />
(linea) Note: 3 ingressi RCA di cui 1 anche XLR. Convertitore A/D<br />
a bordo con uscite ottica, coassiale e USB a 24/192. Regolazione<br />
di resistenza (7 set) e capacitanza (8 set)<br />
74 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TEST<br />
MASSIMA VERSATILITÀ<br />
La sezione di gestione e controllo<br />
dell’apparecchio offre una possibilità<br />
spesso sottovalutata che in questo<br />
caso però si rivela fra le più efficienti e<br />
ben pensate del settore e praticamente<br />
inedita nell’ambito del vinile:<br />
l’amplificazione, le equalizzazioni, le<br />
regolazioni del guadagno e dei carichi<br />
offerti ai fonorivelatori sono tutti<br />
implementati nell’ambito analogico,<br />
mentre la gestione è asservita<br />
da un microcontrollore. Anche le<br />
commutazioni dei vari componenti<br />
sono effettuate sia tramite relè di<br />
tipo REED e a stato solido. Il sistema<br />
consente la personalizzazione degli<br />
ingressi ma in modo farraginoso:<br />
bisogna tramite telecomando o tramite<br />
le manopole sul frontale scegliere ogni<br />
singola lettera per comporre la parola.<br />
Un metodo “antiquato” se si considera<br />
invece la semplicità d’uso e le possibilità<br />
di configurazione personalizzate per<br />
ogni ingresso in fatto di ottimizzazione<br />
del carico, del guadagno e delle curve<br />
di equalizzazione.<br />
Ottimizzazioni<br />
effettuate nell’ambito<br />
“analogico” e con<br />
soluzioni implementate<br />
a componenti discreti,<br />
servo assistiti ma che per<br />
ogni settaggio offrono<br />
un set ottimizzato<br />
e anche variazioni al volo<br />
selezionabili anche da telecomando.<br />
Da notare che i tasti del telecomando<br />
individuano anch’essi alcune delle<br />
funzioni più utili raggiungibili in modo<br />
diretto.<br />
<strong>SUONO</strong>) è che quel know how<br />
analogico, già acquisito e ora<br />
recuperato o totalmente nuovo,<br />
torna ad animare le aziende e il<br />
mercato. Il che, oltre a rafforzare<br />
quella piccola costola del mercato<br />
che è l’analogico, è tutt’altro<br />
che paradossale o anti-storico:<br />
è certamente più facile realizzare<br />
oggi un buon prodotto ad<br />
alto contenuto meccanico, vista<br />
l’ampia disponibilità di macchine<br />
a controllo numerico, che in<br />
passato!<br />
Ma torniamo all’MP 1100 oggetto<br />
di questo test e proviamo<br />
a posizionare “l’esordiente”<br />
all’interno del segmento di appartenenza<br />
(lo so che state facendo<br />
un balzo sulla poltrona<br />
ma continuate a leggerci!); come<br />
si fa a definire “esordiente” un<br />
apparecchio da 14.000 euro<br />
e oltre? Perché pur con quel<br />
prezzo (anche se lo street price<br />
è sensibilmente minore) l’MP<br />
1100 non rientra nell’Olimpo<br />
dei prodotti di questo genere;<br />
più di 25 modelli, pari a circa<br />
il 10% dei prodotti presenti nel<br />
mercato Italiano, hanno infatti<br />
prezzi anche ben superiori<br />
(fino a cinque volte) di questo<br />
apparecchio! Ciò non di meno<br />
l’apparecchio fa tesoro dell’espe-<br />
rienza della casa in questo speci-<br />
fico segmento a cominciare dalla<br />
scelta di utilizzare un circuito a<br />
valvole per l’ingresso MM e uno<br />
a stato solido per quello MC,<br />
soluzione adottata fin dal primo<br />
stadio phono, quello sviluppato<br />
nel lontano 1984, e sostenuta<br />
anche nei modelli top assoluti<br />
dell’amplificazione McIntosh:<br />
persino nei sistemi a doppio<br />
telaio, la versione a tubi del pre<br />
utilizza uno stadio phono MC a<br />
stato solido! D’altronde l’adozione<br />
di un trasformatore per<br />
innalzare la tensione in ingresso<br />
fu considerata da McIntosh<br />
impraticabile per gli effetti del<br />
nucleo magnetico e la sensibilità<br />
del trasformatore ai vari<br />
ronzii... L’apparecchio, totalmente<br />
bilanciato, dispone di tre<br />
ingressi phono (uno selezionabile<br />
RCA o XLR) ognuno sia MM<br />
che MC con carico selezionabili<br />
e commutabili (sei preset per<br />
la resistenza e 8 per la capacitanza)<br />
anche da telecomando e<br />
sono disponibili ben cinque curve<br />
RIAA nel dominio analogico<br />
(RIAA, LP, NAB, AES e 78 giri );<br />
inoltre, e si tratta della funzione<br />
che più genererà dibattito, è<br />
presente un convertitore A/D e<br />
un collegamento USB che, uniti<br />
alla inusuale, per un pre-phono,<br />
presenza di due ingressi linea (uno<br />
RCA e uno XLR), consentono la<br />
possibilità di digitalizzare e rippare<br />
su computer non solo il segnale<br />
proveniente dalla testina<br />
(caratteristica ormai usuale sui<br />
giradischi di ultima generazione)<br />
ma anche quello più genericamente<br />
di una fonte analogica<br />
(nastro, cassetta, radio). In altre<br />
parole anche nel ristretto agone<br />
dell’analogico più puro, come accaduto<br />
nel caso dei pre-dac-ampli<br />
cuffia di cui abbiamo più volte discusso,<br />
la commistione di genere<br />
ci costringe a ridefinire le categorie<br />
degli apparecchi: l’MP1100 è<br />
di fatto, fra i produttori Hi-end<br />
più tradizionali, il primo di una<br />
nuova generazione di apparecchi<br />
sovra-categoria. L’esigenza a cui<br />
si intende rispondere è ben conosciuta<br />
tra coloro che navigano<br />
i tumultuosi oceani dell’Hi-Fi da<br />
tempo: è quella della copia lavoro<br />
realizzata per preservare l’originale<br />
che, nel caso del vinile, è ad alto<br />
Ampia dotazione di ingressi e<br />
uscite, inconsueta per un pre<br />
fono! È presente un ingresso<br />
bilanciato per testine MC che<br />
offre una possibilità rara di<br />
collegamento. I connettori sono<br />
di ottima qualità e colpisce la<br />
dotazione di 4 terminali di massa<br />
di grandi dimensioni e molto<br />
simili a connettori di potenza<br />
che, però, non sempre sono così<br />
efficienti, considerato che le<br />
forcelle tipiche delle connessioni<br />
di massa dei giradischi sono di<br />
piccole dimensioni.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 75
SELECTOR<br />
La sezione digitale impiega un<br />
front end Asahi Kasei per la<br />
digitalizzazione del segnale che è<br />
affidata ad un AK5397 utilizzato fino<br />
a 192 kHz anche se supporta fino<br />
a 768 kHz/32bit. Il segnale digitale<br />
viene trasmesso in psdif tramite un<br />
AK4103 e in USB con il chip Bravo<br />
SA9227 entrami con formati a 192<br />
khz/24bit.<br />
La gestione delle funzioni<br />
e delle personalizzazioni<br />
è totalmente affidata<br />
ad un microprocessore<br />
programmabile che, oltre<br />
a supportare una serie di<br />
preset, consente anche la<br />
personalizzazione delle<br />
configurazioni.<br />
UNICO NEL SUO GENERE<br />
IL’MP1100 sembra appartenere alla<br />
nuova era di McIntosh anche in merito<br />
alle scelte sullo chassis e nei materiali<br />
utilizzati. Colpisce in particola<br />
modo la soluzione a telaio portante,<br />
tipica di apparecchi di ben altra stazza<br />
e dimensioni anche se tale soluzione<br />
ha soprattutto aspetti positivi e<br />
molto pratici nell’assemblaggio e<br />
manutenzione.<br />
La scocca inferiore impiega lamiera<br />
in acciaio INOX lucidato in linea con<br />
la tradizione, mentre per la parte<br />
superiore è stata abbandonata la lamiera<br />
ferrosa in luogo di un pannello<br />
in alluminio anodizzato e ripiegato.<br />
Stessa soluzione per il coperchio che<br />
ingloba il cristallo con lo schema a<br />
blocchi dell’apparecchio e la finestra<br />
che mostra le valvole installate<br />
in posizione obliqua su un castelletto<br />
realizzato sempre in acciaio<br />
INOX. La parte inferiore è occupata<br />
dalla sezione di alimentazione con<br />
il trasformatore R-Core fissato direttamente<br />
allo chassis e il grande PCB<br />
con parte si sistemi di gestione e la<br />
sezione dedicata alla conversione in<br />
digitale del segnale analogico. Nella<br />
parte superiore sono implementati i<br />
circuiti di amplificazione e di ricezione<br />
dei segnali di basso e di alto livello<br />
configurati in dual mono e separati<br />
addirittura da una lamiera metallica<br />
posta al centro dei due PCB.<br />
76 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TEST MCINTOSH MP1100<br />
L’ANALOGICO<br />
CHE NON VIDE MAI<br />
COMPLETA LUCE<br />
Correva l’anno 1978 e la rivista per<br />
cui lavoravo allora (“SuperStereo”)<br />
rientrava nelle grazie della McIntosh<br />
che ci invitò - non me che ero un<br />
novizio ma i miei superiori - a visitare la<br />
sede in USA dell’azienda. Poco tempo<br />
dopo ricambiammo l’invito ospitando<br />
Gordon Gow (uno dei due proprietari<br />
di allora insieme a Frank McIntosh) e<br />
sua moglie in redazione (quella volta<br />
c’ero, essendo nel frattempo salito<br />
di grado!). Gow si apprestava alla<br />
sua prima visita in Giappone, dove il<br />
marchio non aveva ancora notorietà<br />
pari al resto del mondo: andava lì<br />
in veste ambasciatore di McIntosh<br />
ma anche perché, ci disse, tramite<br />
un amico intendeva “sondare” un<br />
tasso di degrado.<br />
Al netto dell’effetto che rende iconico<br />
un prodotto McIntosh ancorché<br />
destinato, per iperbole, persino<br />
a grattugiare il parmigiano,<br />
l’MP1100 si rivela un apparecchio<br />
rassicurante sia per la sua completezza<br />
che per la sua versatilità,<br />
che è tale da indurci nell’unica<br />
vera seria critica, fonte di un entusiasmo<br />
che porta a richiedere<br />
sempre il “di più”: data la natura<br />
dell’apparecchio sarebbe infatti<br />
stata utile un’uscita variabile che<br />
lo avrebbe trasformato “anche”<br />
in un preamplificatore, seppur<br />
con pochi ingressi; ne avrebbe<br />
completato la versatilità ed esaltato<br />
gli aspetti di commistione<br />
che caratterizzano l’apparecchio<br />
e non è sufficiente in tal senso<br />
l’eventuale ipotetica obiezione<br />
sull’aggravio di costi visto che,<br />
comunque, stiamo parlando di<br />
un apparecchio al di sopra dei<br />
10.000 euro! Se si modulano le<br />
aspettative un gradino al di sotto<br />
di ciò che si considera ideale,<br />
l’apparecchio per quel che offre<br />
si profila come una pietra miliare<br />
per chi ambisce a un prodotto<br />
definitivo, naturalmente se ce lo<br />
si può permettere. Da punto di<br />
costruttore di testine (che allora<br />
si costruivano praticamente<br />
solo lì...) per realizzarne una con<br />
il marchio dell’azienda.<br />
Da quella visita, oggi è storia, Gow<br />
tornò con un accordo con la Mark<br />
Corporation per la realizzazione di<br />
una testina moving coil: la fase di<br />
sviluppo si protrasse fino al 1984 e<br />
generò due differenti modelli (MCC<br />
800 e 1000), caratterizzati dall’avere<br />
le bobine avvolte direttamente sul<br />
cantilever. Lo stilo, dunque, non era<br />
sostituibile dall’utente e la testina<br />
doveva eventualmente tornare<br />
in fabbrica per l’operazione e per<br />
ottenere il corretto allineamento dello<br />
stilo. Quasi contemporaneamente in<br />
McIntosh si posero anche il problema<br />
di come i possibili acquirenti di una<br />
di queste testine avrebbero potuto<br />
utilizzarla senza dover sostituire il<br />
preamplificatore: nacque così il prephono<br />
moving coil MCP-1. Nello<br />
vista sonoro l’MP1100 è ad oggi il<br />
miglior phono tra quelli offerti finora<br />
dalla casa americana a bordo<br />
dei suoi amplificatori; da non<br />
sottovalutare poi il plus valore<br />
dell’ottimizzazione del carico e<br />
delle curve di equalizzazione, benefit<br />
che non hanno nemmeno i<br />
pre al vertice del catalogo; sonicamente<br />
offre una rappresentazione<br />
sonora estremamente musicale<br />
dove contenuto armonico<br />
e dettaglio svettano a favore di<br />
una tavolozza sonora completamente<br />
soddisfacente lungo l’arco<br />
delle frequenze riprodotte. Il ritmo<br />
e il procedere di pianissimo e<br />
pieni orchestrali avvengono con<br />
una scansione ricca e credibile<br />
che si combina con una scena<br />
sonora le cui dimensioni non<br />
sono esasperate ma certamente<br />
in grado, in maniera ampia,<br />
di soddisfare la sensazione di<br />
veridicità dell’insieme. Anche<br />
l’operazione di digitalizzazione<br />
dei contenuti analogici è di ampia<br />
soddisfazione. Innanzitutto è<br />
stato rimosso il limite, più psicologico<br />
che pratico, della frequenza<br />
di campionamento: ora ognuna<br />
delle uscite (coassiale, ottica e<br />
USB) lasciano passare segnali<br />
stesso periodo Bob Graham, allora<br />
un ingegnere appena laureatosi<br />
al MIT, propose a Gordon Gow un<br />
braccio di sua invenzione: si trattava<br />
di un originale unipivot smorzato<br />
con silicone e cuscinetto del sistema<br />
realizzato di carburo di tungsteno.<br />
Iniziò una collaborazione e lo sviluppo<br />
del progetto con la realizzazione di<br />
alcuni campioni del braccio.<br />
Nel frattempo il CD cominciava<br />
prepotentemente a sbancare il<br />
mercato, tanto da far considerare<br />
recessivo tutto l’analogico e<br />
convincere Gow ad abbandonare<br />
il progetto che Graham avrebbe<br />
poi portato avanti creando una sua<br />
azienda (Graham Engineering). La<br />
concomitante uscita del mercato<br />
della Mark Corporation mise la parola<br />
fine, poco dopo l’inizio (i prodotti<br />
nemmeno arrivarono in Italia), alle<br />
avventure del front end analogico<br />
targato McIntosh!<br />
sempre a 24 bit ma selezionabili<br />
a 96 o 192 kHz. Inoltre due filtri<br />
analogici possono essere di aiuto<br />
durante le operazioni di ripping<br />
(che naturalmente richiedono un<br />
software apposito non fornito né<br />
tantomeno suggerito da McIntosh):<br />
il Rumble rimuove alcuni<br />
rumori che possono essere stati<br />
raccolti in fase di registrazione del<br />
disco mentre lo Scratch interviene<br />
sui piccoli danni che possono<br />
essere stati causati durante la lettura<br />
del disco da parte del fonorivelatore.<br />
Il filtro mono, infine,<br />
insieme all’apposita regolazione<br />
della RIAA, rende più veritiere le<br />
registrazione effettuate in questo<br />
formato. La qualità sonora del<br />
convertitore A/D ci è sembrata in<br />
linea con le migliori realizzazioni<br />
di questo tipo che abbiamo potuto<br />
testare. Forse nulla di trascendentale<br />
da quest’ultimo punto di<br />
vista ma un ulteriore tassello, insieme<br />
a un coacervo di funzioni e<br />
prestazioni, che unite all’indubbio<br />
fascino che ogni McIntosh è<br />
in grado di sprigionare rendono<br />
comunque l’apparecchio un oggetto<br />
dei desideri, oltre che utile<br />
strumento di qualità. In fondo i<br />
sogni sono fatti così, no?<br />
<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />
1 Capacità di analisi del dettaglio ...................3<br />
2 Messa a fuoco e corposità ............................2<br />
3 Ricostruzione scenica altezza .......................2<br />
4 Ricostruzione scenica larghezza ...................3<br />
5 Ricostruzione scenica profondità .................3<br />
6 Escursioni micro-dinamiche ........................2<br />
7 Escursioni macro-dinamiche .......................2<br />
8 Risposta ai transienti ...................................2<br />
9 Velocità .......................................................2<br />
10 Frequenze medie e voci ...............................3<br />
11 Frequenze alte .............................................3<br />
12 Frequenze medio-basse...............................2<br />
13 Frequenze basse ..........................................2<br />
14 Timbrica ......................................................2<br />
15 Coerenza .....................................................2<br />
16 Contenuto di armoniche ..............................3<br />
Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />
-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />
esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />
analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />
IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />
COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Soluzioni sono ottimamente realizzate e implementate<br />
a bordo di uno chassis “McIntosh” da<br />
ogni punti di vista.<br />
VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
Fra i più semplici da usare e configurare almeno<br />
nelle funzioni base e direttamente connesse<br />
alle prestazioni sonore. Settaggi possibili anche<br />
in remote da telecomando.<br />
ASCOLTO<br />
■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Particolarmente “trasparente” con prestaizioni<br />
neutre e rigorose, tende a mettere in evidenza<br />
il carattere dei parner interfacciati.<br />
FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
Si può consierare la chiave di volta di un impianto<br />
analogico che però si compenetra anche<br />
nell’universo digitale; unico nel suo genere: non<br />
sono presenti oggi altrettanti esempi di icone<br />
della portata di McIntosh!<br />
QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Di fronte a produttori che perseguono strade<br />
estremamente caratterizzate per quanto riguarda<br />
l’amplificazione dei segnali deboli, è ancora<br />
difficile trovare un’alterantiva che unisca il vecchio<br />
e il nuovo con lo stesso stile.<br />
I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />
dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />
rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />
prodotto, del marchio e del distributore.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 77
SELECTOR<br />
a cura della redazione<br />
GIRADISCHI<br />
Pro-Ject Essential III<br />
Terza versione per un giradischi<br />
che ha fatto storia,<br />
riproponendo prima<br />
che il mercato lo sancisse il<br />
ritorno del vinile in un ambito<br />
più ampio della ipernicchia<br />
in cui sembrava<br />
rinchiuso. E di passaggio<br />
in passaggio il costruttore<br />
ha messo a punto un vero<br />
value for money nell’ambito<br />
del disco nero!<br />
Quando la prima versione<br />
dell’Essential venne<br />
presentata (2010) il prepotente<br />
fenomeno del ritorno al<br />
vinile era ancora al di là da venire<br />
e l’idea di un giradischi economico<br />
ed essenziale, come suggerisce<br />
il nome stesso, apparve un po’<br />
balzana salvo costituire il tassello<br />
fondamentale su cui la Pro-Ject,<br />
proprio grazie al suo sguardo “illuminato”,<br />
avrebbe saputo consolidare<br />
la sua posizione nel momento<br />
del rinascimento analogico,<br />
“aprendo” inoltre il mercato della<br />
riproduzione musicale di qualità<br />
anche ai giovani, che si sono rivelati<br />
elemento fondamentale del<br />
consolidamento di tale rinascita.<br />
In seguito (2013) l’azienda ha sentito<br />
la necessità di abbassare ulteriormente<br />
il tiro (e siamo ancora<br />
parte guardava al segmento Hiend<br />
della riproduzione analogica)<br />
con un giradischi a riduzione (che<br />
ha anche inaugurato la moda, per<br />
la verità non fortunatissima, dei<br />
giradischi naked), l’Elemental,<br />
dal costo al di sotto dei 200 euro,<br />
incluso braccio e testina! In questo<br />
modo la casa austriaca poteva<br />
annoverare ben due prodotti nella<br />
prima e primissima fascia di acquisto,<br />
unico tra i nomi di peso<br />
dell’analogico. Anche l’Essential,<br />
infatti, al momento della sua presentazione<br />
era un giradischi davvero<br />
economico (259 euro), e tale<br />
è rimasto anche qualche anno più<br />
tardi (Essential II - 2013) quando<br />
ha subìto un piccolo restyling focalizzato<br />
principalmente sull’arti-<br />
colazione del braccio, cosa insolita<br />
per Pro-Ject, unipivot nel<br />
tempo non fosse (e sembrerebbe<br />
non lo sia tutt’ora) possibile realizzare<br />
in economia un unipivot:<br />
nel modello adottato allora da<br />
Pro-Ject, infatti, era presente un<br />
inserto in plastica che ne limitava<br />
i movimenti e “vanificava” in<br />
parte il concetto stesso di unipivot.<br />
La resa in fatto di movimenti<br />
e articolazioni era abbastanza limitata<br />
tant’è che a <strong>SUONO</strong>, che<br />
provò l’apparecchio, decidemmo<br />
di effettuare una modifica che ne<br />
migliorò sensibilmente la resa ma<br />
che non era avallata in alcun modo<br />
dalla casa né venne successivamente<br />
presa in considerazione, a<br />
favore di un sistema cardanico di<br />
più semplice realizzazione (a onor<br />
del vero va segnalato che i modelli<br />
top della casa sono ancora quelli<br />
unipivot... ).<br />
in un periodo in cui la maggior<br />
primo e cardanica nel se-<br />
Quattro anni più tar-<br />
condo. Probabile<br />
di (e siamo giunti ai<br />
che al<br />
giorni nostri)<br />
il “lifting”<br />
è un po’<br />
più di sostanza<br />
Prezzo: € 325,00<br />
Dimensioni: 42 x 11,2 x 35 cm (lxaxp)<br />
Peso: 5 kg<br />
Distributore: Audiogamma S.p.A.<br />
Via Pietro Calvi, 16 - 20129 Milano (MI)<br />
Tel. 02.55.181.610 - Fax 02.55.181.961<br />
www.audiogamma.it<br />
GIRADISCHI PRO-JECT ESSENTIAL III<br />
Tipo: completo di testina Telaio: rigido in MDF Trasmissione:<br />
a cinghia Piatto: in MDF da 30 cm Velocità<br />
(RPM): 33,45 Braccio: da 8,6 Wow & Flutter (%): 0,70<br />
Note: testina Ortofon OM10; motore in DC controllato<br />
con un generatore di voltaggio interno e alimentazione<br />
esterna. Fnitura laccata rossa, bianca o nera.<br />
78 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TEST<br />
Un supporto a L in acciaio scorre in un elemento in plastica fissato con due viti al<br />
piano che determina anche la frizione necessaria per il movimento del coperchio. Il<br />
perno a sua volta si inserisce nella sede del coperchio con un attrito molto marcato<br />
che ne impedisce una agevole rimozione.<br />
e, che si tratti di causa o effetto<br />
non è dato sapere, arriva anche un<br />
aumento significativo del prezzo<br />
(in riferimento alle cifre in gioco),<br />
perlomeno in termini percentuali:<br />
l’Essential III si sposta in una<br />
fascia superiore di mercato e si<br />
“espone” a una concorrenza in<br />
parte giocata in casa (Vertical e<br />
Debut Carbon sono sempre della<br />
Pro-Ject) ma anche costituita dai<br />
principali attori del settore, Dual<br />
e Rega in testa. Stiamo comunque<br />
parlando di un segmento di mercato,<br />
quello dei giradischi completi<br />
di braccio e testina, tra i più<br />
economici del mercato Hi-Fi! Se<br />
lo spostamento merceologico potrebbe<br />
essere il frutto di una scelta<br />
politica della casa (e sarebbe<br />
interessante conoscere che cosa<br />
di nuovo ha intuito del mercato)<br />
certamente gli interventi effettuati<br />
ci raccontano quali elementi di un<br />
giradischi economico siano i più<br />
critici o comunque possano essere<br />
migliorati. Nel caso di Pro-Ject si è<br />
partiti dal telaio (inevitabilmente<br />
sempre rigido), ora costituito da<br />
una lastra alta 30 mm in MDF, rispetto<br />
al truciolare utilizzato nelle<br />
prime versioni; migliorata anche<br />
la finitura, ora laccata lucida (a<br />
differenza del rivestimento plastico<br />
ad alto spessore con effetto<br />
goffrato) sempre nei colori rosso,<br />
bianco o nero.<br />
Anche per il piatto si è passati dal<br />
truciolare all’MDF laccato a specchio<br />
sulla parte superiore e laterale<br />
dove scorre la cinghia di trascinamento;<br />
realizzato dalla tornitura<br />
di un elemento unico, non presenta<br />
interventi di bilanciamento<br />
dinamico anche in conseguenza di<br />
una massa complessiva che oltrepassa<br />
i 1003 gr. Per il tappetino è<br />
stato utilizzato un feltro di nuovo<br />
tipo anche se, a prima vista, non<br />
si notano differenze di rilievo.<br />
ll perno è fissato al disco. L’asse<br />
è in acciaio lappato da 6 mm di<br />
diametro e si inserisce in una sede<br />
in bronzo anch’essa lucidata a<br />
specchio e lavorata con molta più<br />
accuratezza rispetto al passato,<br />
in cui anche solo l’estrazione del<br />
piatto produceva rumori sinistri a<br />
differenza di ora dove l’estrazione<br />
è fluida,<br />
senza tentennamenti e senza apprezzare<br />
un gioco particolare con<br />
il piatto in sede.<br />
In merito alla trasmissione (a cinghia)<br />
il motore in corrente continua<br />
è fissato rigidamente al telaio<br />
e controllato da un generatore di<br />
tensione digitale di nuova realizzazione<br />
fissato alla base del telaio.<br />
La puleggia, sempre a due gole per<br />
le due velocità ammesse, 33 e 45<br />
giri, ha forma simile a quella utilizzata<br />
nel modello precedente ma<br />
invece che in plastica è stata creata<br />
da un blocco di alluminio lavorato<br />
con precisione. La rotazione<br />
è regolata dal controllore della<br />
velocità con il cambio fra 33 e 45<br />
giri che si attua meccanicamente<br />
agendo sulla cinghia e passando<br />
dalla puleggia di piccolo diametro<br />
a quella più ampia. Efficace<br />
l’isolamento dal piano, in modo<br />
particolare per le trasmissioni<br />
di vibrazioni ad alta frequenza,<br />
meno per quelle a bassa, anche<br />
se l’accoppiamento fra motore e<br />
base è alquanto rigido. Il piano,<br />
invece, è molto sensibile e lo diventa<br />
ancor di più nel momento in<br />
sui si utilizza il coperchio sia nella<br />
posizione chiusa ma ancor più in<br />
quella aperta quasi in verticale in<br />
cui l’oscillazione del coperchio<br />
interagisce significativamente<br />
con la tavola del telaio rigido del<br />
giradischi. Il movimento incerto e<br />
non fluido delle cerniere, inoltre,<br />
non facilita l’utilizzo del coperchio<br />
e non consente nemmeno una ri-<br />
mozione agevole dalle sedi per la<br />
rimozione totale prima di un utilizzo<br />
prolungato.<br />
DATI RILEVATI<br />
BRACCIO<br />
lunghezza (“): 9.09<br />
ETL (mm): 231<br />
PTS (mm): 217.5<br />
OvH (mm): 13.55<br />
Peso sulla puntina senza contrappeso (gr): 28<br />
Contrappeso (gr): 126<br />
PIATTO<br />
Diametro (mm): 332<br />
Massa totale rotante (gr): 752<br />
Diametro perno (mm): 10<br />
Legenda<br />
ETL = effective tonearm lenght PTS = distanza<br />
tra gli assi OvH = overhang<br />
Il braccio è rimasto lo stesso della<br />
seconda versione: è ad articolazione<br />
a cuscinetti, lungo 8,6 pollici<br />
con canna in alluminio verniciata<br />
in nero; il cavo di segnale che<br />
proviene dal braccio è collegato su<br />
un PCB di scambio direttamente<br />
ai cavi che andranno al prephono<br />
esterno, realizzati con due<br />
cavi identici per il polo caldo e la<br />
massa di ogni canale e una calza<br />
esterna di schermatura, al posto<br />
dei precedenti che erano collegati<br />
direttamente all’interno della sede<br />
del braccio con cavi di segnale<br />
standard. Viene confermata una<br />
scelta abbastanza originale, quella<br />
di adottare un braccio tra i più<br />
corti perlomeno in questa fascia di<br />
I cavi sono saldati direttamente<br />
su un PCB di scambio sul quale<br />
sono collegati anche i sottilissimi<br />
cavi che provengono dalla testina.<br />
Il collegamento è effettuato<br />
all’interno di un contenitore in<br />
plastica in cui è presente anche un<br />
cartoncino con un lato metallizzato<br />
che assolve alla funzione di<br />
schermatura in quanto<br />
collegato alla massa.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 79
SELECTOR<br />
Il motore, il più potente della serie, dispone di un controllo della velocità assistito con<br />
il circuito installato nelle immediate vicinanze, dotato di aletta di raffreddamento<br />
all’interno di un contenitore plastico.<br />
La puleggia è di ampio diametro, la<br />
selezione della velocità di rotazione<br />
si effettua a mano con il passaggio<br />
della cinghia da una gola all’altra.<br />
L’operazione è abbastanza semplice<br />
e agevolata dalla forma della<br />
puleggia, non lo è altrettanto quella<br />
di installazione della cinghia sul<br />
piatto considerato lo spessore di 2<br />
cm e le dimensioni molto ravvicinate<br />
di piatto e puleggia.<br />
Il perno da 6 mm di diametro,<br />
fissato alla base del piatto, si<br />
inserisce nella sede in bronzo,<br />
un cilindro che termina in<br />
basso con la sfera in acciaio<br />
direttamente fissata a<br />
pressione all’estremità della<br />
sede.<br />
Il perno è lubrificato ma<br />
non a bagno d’olio. Il perno<br />
di centraggio del disco è<br />
indipendente da quello di<br />
rotazione ed è fissato sulla parte<br />
superiore del piatto.<br />
FATTORE DI SINTESI<br />
La struttura del giradischi l riesce a<br />
sintetizzare in modo perfetto le componenti<br />
primarie che compongono un<br />
giradischi veramente minimale, anche<br />
se nella sua terza versione si apprezzano<br />
evoluzioni importanti a partire<br />
dal controllo di velocità del motore e<br />
del motore stesso. La tavola del giradischi<br />
poggia su tre piedi in gomma<br />
abbastanza caratteristici realizzati da<br />
Pro-Ject che hanno una ghiera esterna<br />
in plastica, il punto di appoggio in feltro<br />
e il corpo centrale in gomma molto<br />
cedevole che sospende letteralmente<br />
la tavola dal piano di appoggio. Non si<br />
tratta di una sospensione elastica ad<br />
ampia escursione, ma isola abbastanza<br />
efficacemente il piano del giradischi<br />
dalla superficie di appoggio. La nuova<br />
versione dell’Essential III impiega una<br />
laccatura di eccellente fattura sulle<br />
superfici a vista del piano e del piatto,<br />
con una ottima resistenza anche ai<br />
graffi superficiali. Il sistema di ancoraggio<br />
del coperchio parapolvere di<br />
protezione invece rimane inalterato<br />
rispetto al passato con un movimento<br />
non eccessivamente fluido e un innesto<br />
ai supporti della cerniera difficile da<br />
riposizionare. tutti gli elementi sono<br />
accoppiati direttamente alla tavola.<br />
Invece, il tasto di accensione del motore,<br />
ora viene collocato a vista sul<br />
lato esterno della tavola invece che<br />
occultato nella parte inferiore..<br />
80 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TEST PRO-JECT ESSENTIAL III<br />
L’articolazione cardanica è<br />
realizzata in metallo con due<br />
cuscinetti per il movimento<br />
verticale del braccio e un<br />
solo punto di fissaggio per il<br />
movimento orizzontale. La<br />
canna è indipendente dal<br />
supporto del contrappeso che<br />
è anche leggermente disassato<br />
verso il basso rispetto all’asta.<br />
Sulla parte superiore del<br />
supporto è presente il perno<br />
per il collegamento del piccolo<br />
contrappeso per al correzione<br />
dell’antiskating.<br />
Lo shell è ricavato direttamente<br />
dalla lamiera della canna. I cavi<br />
fuoriescono da un foro con il bordo<br />
in gomma e collegano direttamente<br />
la testina alla basetta di scambio<br />
sotto il braccio.<br />
prezzo, soluzione che evidentemente<br />
secondo Pro-Ject paga!<br />
Inoltre il braccio attuale ricalca la<br />
geometria delle serie più alte in<br />
gamma anche se molto semplificata,<br />
in quanto manca il sostegno<br />
supplementare del movimento<br />
orizzontale: il supporto che ruota<br />
sul piano orizzontale è fissato solo<br />
in basso; ha un massa abbastanza<br />
bassa e integra lo shell. Il moto è<br />
molto preciso in tutte le direzioni,<br />
anche se con qualche lieve gioco<br />
in particolar modo sul piano orizzontale;<br />
il supporto di sostegno<br />
del braccio<br />
nella posizione di riposo<br />
è in plastica abbastanza<br />
approssimativa e<br />
ospita anche la leva per l’alzabraccio.<br />
A dispetto di una<br />
realizzazione apparentemente<br />
cheap i movimenti sono precisi e<br />
offrono una sensazione di concretezza<br />
più valida rispetto all’apparenza.<br />
Il fonorilevatore premontato<br />
e dimato di serie è invece<br />
cambiato: si tratta sempre di un<br />
Ortofon ma si è passati dall’OM3<br />
(Essential I) all’OM5 (Essential<br />
II) fino all’attuale OM10, con un<br />
incremento costante di qualità<br />
e costi. In buona sostanza l’ammontare<br />
degli interventi ha quasi<br />
rivoluzionato il giradischi!<br />
Nell’utilizzo l’Essential mantiene<br />
fede al suo nome, perlomeno in<br />
fatto di messa a punto e possibilità<br />
d’ascolto, che avvengono in modo<br />
quasi immediato, tanto è semplice<br />
da far funzionare il giradischi.<br />
In pratica essendo l’Ortofon<br />
OM10 già montata e messa in<br />
dima, dopo aver verificato comunque<br />
per sicurezza che tutto sia a<br />
posto, bisogna semplicemente<br />
regolare il peso di lettura e l’antiskating<br />
spostando il cappio del<br />
filo (da cui pende il pesetto) lungo<br />
l’asticella inserendolo in una delle<br />
tacche per fermarlo. All’ascolto le<br />
buone premesse vengono mantenute<br />
da performance per certi versi<br />
ideali rispetto alla fascia di appartenenza<br />
né è semplice immaginare<br />
interventi di sensibile miglioramento.<br />
Nel sito di Pro-Ject<br />
c’è un configuratore che segnala<br />
la compatibilità del sistema giradischi<br />
- braccio (l’unico che può<br />
essere montato secondo la casa su<br />
questo modello) con varie testine e<br />
ci si può sbizzarrire su vari upgrade,<br />
anche se la soluzione adottata<br />
di base appare estremamente<br />
equilibrata in rapporto all’esborso<br />
economico. Essenzialmente tutto<br />
quello che serve e nulla di superfluo<br />
in omaggio a un value for<br />
money di stile britannico che nei<br />
giradischi nei tempi recenti non<br />
c’è mai stato!<br />
IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />
COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
L’utilizzo dell’MDF e del nuovo motore fornisce<br />
quegli aspetti che più mancavano alla precedente<br />
versione; anche il braccio si colloca fra i<br />
più prestanti...<br />
VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
Il concetto di general purpose è pienamente<br />
soddisfatto dall’Essential che soddisfa gran parte<br />
delle esigenze e, una volta regolato, il giradischi<br />
ha ben poche necessità di ulteriori set-up.<br />
ASCOLTO<br />
■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
La scelta di una testina performante contribuisce<br />
a posizionare l’apparecchio ai vertici della<br />
categoria.<br />
FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
Il prodotto è praticamente esente da “obsolescenza”<br />
prematura e, considerati gli attori coinvolti,<br />
il prodotto risponderà per lungo tempo<br />
alle esigenze del consumatore.<br />
QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Più che soddisfacente sia in termini di prestazioni<br />
che di livello di finiture. Tuttavia, il crescere<br />
oggi di un rinnovato interesse nel settore dell’analogico<br />
introduce nuovi attori che “non stanno”<br />
a guardare e iniziano a insidiare i “grandi”...<br />
I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />
dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />
rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />
prodotto, del marchio e del distributore.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 81
SELECTOR<br />
a cura della redazione<br />
GIRADISCHI<br />
Pioneer PLX-500<br />
Potrebbe risultare paradossale<br />
ma quella che un<br />
tempo si rivelò come una<br />
delle ragioni per cui il vinile<br />
è sopravvissuto, la transumanza<br />
verso il mondo<br />
del djing, oggi che l’analogico<br />
vive una completa<br />
nuova giovinezza sembra<br />
aver invertito il suo corso<br />
diventando una transumanza<br />
dal mondo del dijing,<br />
visto che il giradischi<br />
sta ritornando a essere,<br />
almeno in piccola parte,<br />
consumer e “di tendenza”.<br />
Per beneficiarne le aziende<br />
che operavano principalmente<br />
del mondo<br />
dei dj sembrano oggi meno<br />
integraliste nelle loro proposte<br />
che “buttano l’occhio” al mondo<br />
dell’ascolto domestico anche, almeno<br />
in parte, perché artefici del<br />
ritorno al vinile sono in una certa<br />
misura i giovani che anelano essere<br />
dj… e un cerchio si chiude.<br />
Pienamente rappresentativa di<br />
tale evoluzione può essere la<br />
Pioneer, che dopo essere stata<br />
azienda di primaria importanza<br />
nella riproduzione domestica,<br />
poi di primaria importanza nel<br />
domestico e nel dj e infine solo<br />
nel dj, con le ultime generazioni<br />
dei suoi giradischi torna a butta-<br />
1000, ormai commercializzato<br />
da tempo e che molti hanno<br />
identificato, anche per una marcata<br />
somiglianza estetica, come<br />
l’anti-Technics, e questo dovrebbe<br />
spiegare tutto, vista la capacità<br />
di sintesi che l’SL-1200 ha<br />
saputo fornire tra i due mondi.<br />
Forse non è un caso che Hiro<br />
Morishita della Technics abbia<br />
sottolineato che il 1200 “è un giradischi<br />
analogico per l’ascolto<br />
in alta fedeltà” precisando che<br />
“anche i dj vanno bene, ma<br />
sono problematici come target<br />
di mercato: non vogliamo<br />
vendere il 1200 come il miglior<br />
strumento per il djing. Il 1200<br />
è il 1200”. Lo ha fatto, guarda<br />
caso, in oc-<br />
il Technics SL-1200 GR; due<br />
indizi sono quasi una prova, lo<br />
conferma l’apparecchio qui testato,<br />
che a sua volta è una sorta<br />
di demoltiplica del PLX-1000 e,<br />
come vedremo, guarda a ragione<br />
verso il mondo della riproduzione<br />
musicale domestica.<br />
Del Pioneer PLX-500, peraltro,<br />
va detto che non essendo<br />
la Pioneer una casa produttrice<br />
di giradischi, al più un ottimizzatore<br />
di questi prodotti (come<br />
il modello superiore anche il<br />
PLX-500 viene realizzato dalla<br />
taiwanese Hampin, azienda che<br />
opera per terzi dal 1965, e uno<br />
tra i pochi produttori giapponesi<br />
in attività di questo tipo), ogni<br />
somiglianza con il concorren-<br />
re l’amo verso il mercato consu-<br />
te più che voluta è certamente<br />
mer domestico, a cominciare dal<br />
tollerata: d’altronde sarebbe in-<br />
PLX-<br />
generoso, per l’uno o per<br />
l’altro, tentare un<br />
paragone tra un<br />
prodotto<br />
che costerà circa 2.000 euro e<br />
casione del lancio<br />
uno che costa quasi 1/5 di quel<br />
della versione economica del<br />
prezzo! Il PLX-500 è uno dei<br />
prodotto icona tra i giradischi<br />
più economici trazione diretta<br />
(per alta fedeltà o djing che sia),<br />
sul mercato italiano e condivide<br />
Prezzo: € 349,00<br />
Dimensioni: 45 x 15,9 x 36,8 cm (lxaxp)<br />
Peso: 10,7 kg<br />
Distributore: Pioneer Italia<br />
Via R. Lepetit, 8 - 20020 Lainate (MI)<br />
Tel. 02.93911 - Fax 02.9391300<br />
www.pioneer.it<br />
GIRADISCHI PIONEER PLX-500<br />
Tipo: completo di testina Telaio: rigido Trasmissione: diretta<br />
Piatto: Alluminio pressofuso, diametro: 332 mm Velocità<br />
(RPM): 33, 45, 78 Braccio: a Sda 230,5 mm con sospensione<br />
cardanica, overhang = 16 mm Wow & Flutter (%): < 0,15<br />
82 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TEST<br />
la scocca con<br />
altri tre o quattro<br />
modelli della stessa<br />
provenienza; nel caso del<br />
PLX-1000 la Pioneer aveva<br />
provveduto a suo carico a un’opera<br />
di tweaking che ha coinvolto<br />
la costruzione interna del<br />
giradischi, prevedendo un corso più breve del segnale dallo<br />
perstilo<br />
ai morsetti di uscita e il riposizionamento<br />
dell’alimentatore.<br />
Il PLX-1000 utilizza poi un<br />
telaio in zinco pressofuso ad alta<br />
massa con base rinforzata tramite<br />
resina (8 mm di spessore)<br />
e un ulteriore materiale smorzante<br />
(9 mm di spessore). Ovvio<br />
che tutto questo non sia completamente<br />
trasposto nell’opera<br />
“a riduzione” praticata sul 500<br />
che, però, si presenta come un<br />
giradischi massiccio, fatto sottolineato<br />
anche dal ragguardevole<br />
peso (ottenuto inserendo due<br />
piastre di metallo sullo chassis)<br />
e dalla presenza, evidenziata dal<br />
design molto tecnico, di quattro<br />
piedoni di ampie dimensioni e<br />
molto comodi da regolare su cui<br />
si poggia l’apparecchio. Il piatto<br />
è in alluminio pressofuso con<br />
incise le tacche necessarie allo<br />
stroboscopio per identificare la<br />
corretta velocità di rotazione,<br />
soluzione che avvicina esteticamente<br />
l’apparecchio a quanto<br />
preso come riferimento da<br />
Technics. L’accoppiamento fra<br />
perno e piatto è molto tenace<br />
e preciso in seguito alla giunzione<br />
conica del perno e della<br />
sede del piatto. La rotazione<br />
risulta leggermente eccentrica<br />
ma appena accennata, con un<br />
effetto ottico amplificato da<br />
una disposizione invece molto<br />
più decentrata delle rifiniture<br />
estetiche e delle marcature sul<br />
bordo per i rilevamenti stroboscopici.<br />
Il tappetino in feltro<br />
molto leggero e scivoloso tende<br />
a non attutire le risonanze del<br />
piatto in alta frequenza, dissipabili<br />
con molta facilità tramite<br />
un tappeto con altre caratteristiche<br />
(gomma, pesante e smorzato)<br />
come, ad esempio, quello<br />
installato sull’Audio-Technica<br />
(5 mm di spessore massimo,<br />
diametro da 294 mm e 376 gr).<br />
Il braccio è del tipo ad esse ad<br />
alta massa con attacco univer-<br />
sale e sospensione cardanica;<br />
la regolazione del VTA avviene<br />
tramite l’ampia ghiera<br />
alla base del braccio. Il<br />
Lo shell in alluminio pressofuso<br />
accetta qualunque tipo di<br />
testina e non si hanno particolari<br />
limitazioni per l’altezza,<br />
considerata la regolazione<br />
del braccio. è presente inoltre<br />
la possibilità di inserire una<br />
massa aggiuntiva per variare le<br />
caratteristiche di tranciabilità del<br />
sistema in condizioni critiche.<br />
DATI RILEVATI<br />
BRACCIO<br />
lunghezza (“): 9.09<br />
ETL (mm): 231<br />
PTS (mm): 217.5<br />
OvH (mm):13.55<br />
Peso sulla puntina senza contrappeso (gr): 28<br />
Contrappeso (gr): 126<br />
PIATTO<br />
Diametro (mm): 332<br />
Massa totale rotante (gr): 752<br />
Diametro perno (mm): 10<br />
Legenda<br />
ETL = effective tonearm lenght PTS = distanza<br />
tra gli assi OvH = overhang<br />
movimento è molto fluido e<br />
preciso nonostante la filettatura<br />
impressa su un cilindro di<br />
grande diametro. Tuttavia la<br />
regolazione dell’altezza non può<br />
essere effettuata durante la riproduzione<br />
in quanto il braccio<br />
è abbastanza sensibile alle sollecitazioni.<br />
Nelle vicinanze della<br />
sede del braccio trova posto uno<br />
spazio destinato a un eventuale<br />
secondo shell, soluzione molto<br />
gradita in ambito dj, così come<br />
la scelta di poter esporre le copertine<br />
all’interno del coperchio<br />
antipolvere, per mezzo di due<br />
tacche presenti in quella che,<br />
a coperchio aperto, diventa la<br />
sua base. Soluzione assai lontana<br />
dalle procedure Hi-Fi anche<br />
in ragione di una sensibile<br />
microfonicità del coperchio che<br />
è decisamente meglio smontare<br />
durante l’uso (consiglio<br />
estendibile a più o meno tutti i<br />
giradischi del lotto testato che<br />
risultano sonicamente sensibili<br />
alla presenza di questo accesso-<br />
rio utile ma controproducente<br />
per le prestazioni). Come molti<br />
dei modelli nati re-<br />
centemente, il 500 incorpora<br />
a bordo uno stadio fono MM,<br />
inevitabilmente di qualità modesta<br />
come in tutti i modelli di<br />
questa fascia di prezzo che, però,<br />
e questa è una soluzione pensata<br />
per il mercato Hi-Fi, è escludibile.<br />
È presente anche un convertitore<br />
A/D e una presa USB<br />
per il ripping del segnale letto<br />
dal giradischi, anche se il formato<br />
utilizzato è un 48 kHz 16<br />
bit. L’apparecchio viene fornito<br />
con il software Rekordbox che<br />
permette il ripping e funge da<br />
player per il computer.<br />
Il funzionamento del motore<br />
in DC, servocontrollato e senza<br />
spazzole, è uno spettacolo: rag-<br />
Il cavo phono esce dalla parte<br />
inferiore; sul retro il commutatore<br />
con cui è possibile selezionare fra<br />
uscita linea e phono escludendo<br />
il pre interno. A fianco del<br />
selettore, il connettore USB per il<br />
computer. In basso il connettore<br />
di alimentazione IEC C7.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 83
SELECTOR<br />
Il piatto è realizzato con una<br />
pressofusione in alluminio<br />
di basso spessore e massa<br />
non eccessivamente elevata,<br />
probabilmente per soddisfare i<br />
requisiti di “reattività” necessaria<br />
nel mondo del djing. Tuttavia,<br />
è possibile appesantire il piatto<br />
in quanto il rotore è in grado di<br />
sostenere masse più elevate dei<br />
750 gr nominali e aumentare il<br />
momento angolare più indicato<br />
per ascolti hi fi.<br />
Le espansioni polari del<br />
motore sono installate<br />
direttamente sul PCB in<br />
cui sono presenti anche le<br />
torrette di fissaggio con il<br />
piano superiore. Il rotore è<br />
inserito nella sede in bronzo<br />
e “attratto” dal forte campo<br />
magnetico. il circuito di<br />
pilotaggio ad alta corrente<br />
del motore è implementato<br />
direttamente sul PCB.<br />
BUON PUNTO DI PARTENZA<br />
La base del giradischi è costituita<br />
da una specie di scocca in plastica<br />
che ha principalmente la funzione<br />
di contenitore e sostegno alla parte<br />
superiore in cui sono collocati tutti i<br />
componenti del giradischi.<br />
Sulla base sono istallatati i quattro<br />
piedi di appoggio, molto efficaci,<br />
realizzati con un supporto in plastica<br />
color argento che ingloba una<br />
sospensione in gomma ampia e cedevole<br />
dalle ottime caratteristiche<br />
di isolamento. Da notare che i piedi<br />
sono fissati alla base in plastica con<br />
un bullone di grande diametro che<br />
si avvita su una sede in bronzo inglobata<br />
nella plastica con effetti molto<br />
evidenti sulla tenuta e sulla regolazione<br />
dell’altezza. Nella base è anche<br />
inserita la “zavorra” ottenuta con una<br />
lastra in ferro molto spessa che copre<br />
quasi tutta la superficie utile.<br />
Sul il piano superiore, anch’esso in<br />
plastica, è presente una piastra metallica<br />
delle dimensioni del piatto<br />
che si fissa al supporto del motore<br />
e assicura un contatto meccanico<br />
robusto fra il piano e il rotore. Sono<br />
presenti all’interno numerosi PCB su<br />
cui sono sviluppati parti del circuiti di<br />
controllo e di preamplificazione, considerato<br />
che il PLX-500 è dotato anche<br />
di pitch control, sistema escludibile e<br />
implementato all’esterno delcontrollo<br />
della velocità del rotore.<br />
84 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TEST PIONEER PLX-500<br />
La base del braccio è in alluminio pressofuso<br />
ed ingloba il sistema a doppio cilindro<br />
filettato per la regolazione “immediata”<br />
della posizione in altezza. L’articolazione è in<br />
alluminio su cuscinetti.<br />
La canna è innestata<br />
al supporto centrale,<br />
mentre la parte terminale<br />
posteriore è realizzata<br />
in alluminio pieno in cui<br />
è stata ricavata la sede<br />
elicoidale in cui scorre<br />
il contrappeso per la<br />
regolazione della forza<br />
di tracciamento della<br />
puntina.<br />
giunge la velocità selezionata in<br />
tempi brevissimi; è possibile la<br />
riproduzione a 78 giri, velocità<br />
che si seleziona tenendo premuti<br />
entrambi i pulsanti relativi alle<br />
altre due velocità selezionabili,<br />
mentre il controllo di velocità<br />
consente di variarla del 10%.<br />
Il sistema è dotato di un freno<br />
elettronico che praticamente<br />
azzera immediatamente la<br />
rotazione una volta che il pulsante<br />
di arresto viene premuto.<br />
Peccato che il motore emetta<br />
qualche rumore nelle correzioni<br />
di velocità che si verificano<br />
sia nelle operazioni di pulizia<br />
disco sia in “frenata”, quando<br />
si passa a una velocità più bassa.<br />
Il gioco del perno è praticamente<br />
nullo; anche se la girante<br />
è libera di muoversi in<br />
verticale, viene mantenuta in<br />
sede sia dalla gravità che dalla<br />
forte attrazione magnetica del<br />
gruppo motore. Assenti rumori<br />
di attrito o scivolamento.<br />
I piedi di appoggio offrono un<br />
buon isolamento ma il basamento<br />
del giradischi trasmette<br />
al gruppo braccio testina una<br />
discreta quantità di disturbi,<br />
con una coda lunga in bassa<br />
frequenza. Il coperchio, sia<br />
che venga tenuto aperto che<br />
in posizione chiusa durante<br />
la riproduzione, contribuisce<br />
in modo significativo alla propagazione<br />
dei disturbi interagendo<br />
con essi. Il sistema non<br />
presenta invece particolare<br />
suscettibilità ai fenomeni di<br />
rientro, nonostante l’appesantimento<br />
dello chassis, sia nella<br />
parte inferiore della base che<br />
nella parte superiore, tenda a<br />
captare rumori in gamma alta<br />
e impulsiva.<br />
In termini di prestazioni sonore<br />
l’apparecchio, con braccio e<br />
testina in dotazione, fornisce<br />
delle performance allineate alla<br />
fascia di appartenenza e poco<br />
più: risulta migliore di altri modelli<br />
di prezzo simile destinati<br />
al mondo dei dj ma non prevale<br />
sui giradischi destinati all’ascolto<br />
domestico. Va detto però<br />
che già solo utilizzando uno stadio<br />
fono esterno il livello delle<br />
performance migliora sensibilmente<br />
e un sensibile miglioramento<br />
si ottiene anche con un<br />
tappetino specifico per l’ascolto<br />
Hi-Fi. Se poi si sostituisce la<br />
testina, il sistema comincia a<br />
risultare particolarmente competitivo.<br />
A questo si aggiunga<br />
il fatto che l’apparecchio sembra<br />
particolarmente sensibile a<br />
possibili tweeking che possono<br />
migliorare il comportamento<br />
nei confronti delle vibrazioni.<br />
Se il giochino vi intriga i risultati,<br />
partendo da un’ottima base,<br />
possono diventare insperati; se<br />
il vostro è un comportamento<br />
più passivo forse sarebbe meglio<br />
orientarsi verso altro, fatte<br />
salvo velleità nel luccicante<br />
mondo del djing.<br />
IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />
COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
Si distingue per l’ottimo equilibrio fra la compoentistica,<br />
le prestazioni e la classe di prezzo<br />
di appartenenza in cui è decisamente difficile<br />
trovare concorrenti allo stesso livello.<br />
VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Semplice da mettere a punto e ampiamente<br />
configurabili con testine dalle più disparte caratteristiche.<br />
La regolazione del VTA amplia il<br />
ventaglio di partner.<br />
ASCOLTO<br />
■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
In questa fascia di prezzo e anche con i componenti<br />
di serie si ottiene un suono molto definito<br />
articolato e mai eccessivamente “duro”.<br />
FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
I prodotti di questa fascia vengono considerati<br />
più “dei consumabili” che oggetti di culto, nonostante<br />
il sistema non mostri particolari criticità.<br />
QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Eccellente equilibrio fra soluzioni e risultati anche<br />
se è proprio la qualità sonora a far i conti con<br />
la scelta del “pacchetto”. Con pochi accorgimenti<br />
e con una fonorivelatore anche di fascia bassa i<br />
risultati aumentano esponenzialmente.<br />
I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />
dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />
rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />
prodotto, del marchio e del distributore.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 85
SELECTOR<br />
a cura della redazione<br />
GIRADISCHI<br />
Teac TN-400BT<br />
Avere un background,<br />
una tradizione, è un vantaggio<br />
o uno svantaggio?<br />
La tendenza in atto in piena<br />
era Orwelliana, a giudicare<br />
da ciò che le aziende<br />
dicono di sé nei siti aziendali,<br />
sembra quella di dimenticare<br />
o trascurare,<br />
salvo alcuni limitati casi,<br />
il proprio passato, la propria<br />
storia...<br />
Se il “percorso dietro di sé”<br />
diventa un portato pesante<br />
con lacci e lacciuoli che<br />
rendono meno pronti ad affrontare<br />
un presente assai dinamico,<br />
allora ben venga anche una certa<br />
smemoratezza o, come nel caso di<br />
Teac, la mancanza di uno storico<br />
significativo in merito. In merito<br />
a che? Al vinile, naturalmente! La<br />
qual cosa non è necessariamente<br />
un intralcio nei confronti delle<br />
nuove generazioni. A quelle guarda<br />
in particolare Teac che, chape-<br />
streaming player (alcuni provati<br />
anche su queste stesse pagine),<br />
né il DAP, i prodotti per iPod e<br />
tanto meno dei redivivi giradischi<br />
offerti in una gamma di ben sette<br />
modelli di cui cinque “irrituali” o,<br />
per meglio dire, “moderni”, vista<br />
la presenza a bordo di uno stadio<br />
phono, di un convertitore A/D e<br />
conseguentemente di un’uscita<br />
USB, offerti tra i 200 e gli 800<br />
euro. Potremmo addirittura dire<br />
che da questo punto di vista la<br />
casa giapponese è un’apripista,<br />
mi in assoluto tra i produttori di<br />
Hi-Fi di una certa rinomanza) che<br />
a questo set unisce la possibilità di<br />
collegamento via Bluetooth. Idea<br />
geniale perché con una semplice<br />
operazione di pairing un giradischi<br />
analogico (cioè il componente<br />
Hi-Fi più anziano che ci sia) può<br />
comunicare con un diffusore amplificato,<br />
con un ampli integrato<br />
Bluetooth o con una cuffia wireless<br />
(cioè i componenti più recenti<br />
e di successo del settore). Geniale<br />
perché anche al di fuori di questo<br />
au, ha saputo immergersi nelle<br />
soprattutto con l’ultimo nato, il<br />
primario scenario di utilizzo, si<br />
esigenze dell’adesso. Non stupirà<br />
prodotto in prova, che è anche il<br />
può collegare “a distanza” il<br />
dunque l’introduzione di validi<br />
primo della casa (e uno dei pri-<br />
giradischi a un impianto<br />
Hi-Fi se dotato di<br />
Prezzo: € 499,00<br />
Dimensioni: 42 x 10,2 x 35,6 cm (lxaxp)<br />
Peso: 4,9 Kg<br />
Distributore: Exhibo S.p.A.<br />
Via Leonardo da Vinci, 6 - 20854 Vedano al Lambro ()<br />
Tel. 039 4984.1<br />
www.exhibo.it<br />
GIRADISCHI TEAC TN-400BT<br />
Tipo: completo di testina Telaio: rigido rivestito Trasmissione: a<br />
cinghia Piatto: alluminio pressofuso Velocità (RPM): 33, 45 e 78 Braccio:<br />
a S, bilanciato dinamicamente, shell rimovibile 9 pollici Alzabraccio:<br />
idraulico Wow & Flutter (%): 0,2 Rumble (dB): 67 Note: motore<br />
DC, fonorilevatore di serie MM premontato Audio Technica AT-95E da<br />
3,5 mV di uscita. Uscita RCA selezionabile tra phono e preamplificata<br />
con scheda interna Phono EQ e uscita linea. DAC interno con uscita USB<br />
e Bluetooth. Alimentazione esterna.<br />
86 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TEST<br />
Lo shell in pressofusione di<br />
lega di alluminio, ha l’innesto a<br />
vite e dimensioni standard per<br />
accettare testine anche differenti<br />
dalla Audio Technica AT-95E in<br />
dotazione.<br />
ricevitore/trasmettitore Bluetooth<br />
(se, ovviamente, è di ultima<br />
generazione). Perché farlo? Beh se<br />
c’è un componente che gradirebbe<br />
allontanarsi dal resto dell’impianto<br />
al quale pure è legato...<br />
Il giradischi è fornito di braccio<br />
e fonorivelatore, con un telaio<br />
rigido rivestito in vinile che nella<br />
finitura impiallacciata con essenza<br />
di noce naturale risulta davvero<br />
molto piacevole, forse il più<br />
bello del gruppo preso in esame.<br />
Il braccio è a S ed è molto simile a<br />
quello utilizzato nel giradischi top<br />
anche se sono stati fatti cambiamenti<br />
che non sembrano orientati<br />
al contenimento dei costi ma alla<br />
necessità di offrire una proposta<br />
“necessariamente” differente da<br />
quella più costosa: in altri termini<br />
più una differenziazione dovuta a<br />
ragioni di marketing che di necessità<br />
concreta! Dispone di attacco<br />
universale, è da 9 pollici (lunghez-<br />
za effettiva da<br />
223 mm - 8,8<br />
pollici) men-<br />
tre il fonorilevatore è un Audio-<br />
Technica AT-95E premontato di<br />
serie. Nelle operazioni di lettura<br />
suscita un’ottima sensazione di<br />
precisione e robustezza soprattutto<br />
per la classe di prezzo di appartenenza<br />
e anche l’alza braccio<br />
restituisce una buona sensazione<br />
di movimento controllato e ben<br />
smorzato anche se risulta molto<br />
lento rispetto alla media. In ogni<br />
caso la puntina si adagia sul disco<br />
con delicatezza e senza fragorosi<br />
scrocchi. È avvertibile solo un<br />
lieve gioco durante il movimento<br />
orizzontale mentre il resto dell’articolazione<br />
offre movimenti precisi<br />
e senza esitazioni.<br />
La soluzione adottata per la motorizzazione<br />
del sistema risulta<br />
di buona qualità: la puleggia di<br />
piccolo diametro compie un elevato<br />
numero di giri anche per i<br />
dischi a 33, sebbene la cinghia<br />
sia collegata alla sede interna del<br />
piatto con diametro di 180 mm.<br />
La rotazione a elevato numero di<br />
giri in certe circostanze emette un<br />
leggero rumore di trascinamento<br />
che aumenta per la selezione dei<br />
dischi a 45 e 78 giri. Le vibrazioni<br />
trasmesse al piano da par-<br />
te del motore sono invece estremamente<br />
contenute, anche se le<br />
sospensioni elastiche del motore<br />
sono leggermente rigide. Il piatto<br />
è in pressofusione di alluminio da<br />
300 mm di diametro esterno con<br />
una ghiera interna da 180 mm<br />
in cui aderisce la cinghia piatta<br />
di affascinamento. L’innesto con<br />
il perno, di tipo conico, dà luogo<br />
a un accoppiamento meccanico<br />
molto rigido e preciso. Si apprezza<br />
una rotazione lievemente decentrata<br />
ma senza fluttuazioni;<br />
anche il gioco del perno è molto<br />
ridotto e solo lievemente accennato.<br />
Nel complesso l’isolamento<br />
del sistema dalle vibrazioni generate<br />
dal piano di appoggio risulta<br />
molto elevato mentre la tavola e<br />
il piatto tendono a trasmettere<br />
disturbi alla testina. Il coperchio<br />
non aumenta considerevolmente<br />
la suscettibilità alle vibrazioni<br />
e ai disturbi e offre anche un’eccellente<br />
sensazione di utilizzo con<br />
un movimento ammortizzato e un<br />
appoggio molto morbido grazie<br />
anche agli inserti in gomma morbida<br />
collocati ai lati verso la parte<br />
anteriore.<br />
A bordo c’è anche uno stadio phono<br />
eludibile grazie a un selettore;<br />
dalle prove effettuate risulta di<br />
qualità superiore alla media dei<br />
sistemi di questa fascia di mercato.<br />
Viene associato a due ulteriori<br />
add-on: il primo è costituito dalla<br />
possibilità di rippare il contenuto<br />
musicale letto dal giradischi, il secondo<br />
da una specie di standard<br />
nei giradischi di prima fascia,<br />
un convertitore A/D collegato a<br />
una presa USB che consente di<br />
trasferire un segnale<br />
DATI RILEVATI<br />
BRACCIO<br />
lunghezza (“): 8.70<br />
ETL (mm): 221<br />
PTS (mm): 206.5<br />
OvH (mm): 14.5<br />
Peso sulla puntina senza contrappeso (gr): 25<br />
Contrappeso (gr): 99<br />
PIATTO<br />
Diametro (mm): 300<br />
Massa totale rotante (gr): 560<br />
Legenda<br />
ETL = effective tonearm lenght PTS = distanza<br />
tra gli assi OvH = overhang<br />
digitale acquisito a 48 kHz e 16 bit.<br />
Il collegamento al computer è facilitato<br />
dall’assenza di driver specifici<br />
e da una compatibilità molto<br />
ampia ma il sistema non si dimostra<br />
uno strumento valido e versatile<br />
per il basso campionamento<br />
e in considerazione del fatto che<br />
non è possibile regolare alcun tipo<br />
di guadagno o di livello di acquisizione.<br />
Pochino per ottenere un<br />
ripping di qualità audiofila...<br />
Il secondo add-on è costituito dalla<br />
già citata compatibilità con lo<br />
standard Bluetooth e che è stato<br />
implementato al meglio nonostante<br />
la classe dell’apparecchio:<br />
il chip utilizzato, anche se fra i più<br />
comuni, è un CSR8670 impiegato<br />
in gran parte delle applicazioni<br />
Le connessioni sono collocate<br />
nella parte inferiore del giradischi<br />
in posizione cfacilmente<br />
raggiungibile. Il connettore di<br />
terra è molto ben dimensionato<br />
ed è fra i più efficienti della<br />
categoria. è possibile escludere la<br />
sezione fono e inviare il segnale<br />
ad un pre esterno.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 87
SELECTOR<br />
Il perno è tenuto nella sede in bronzo da un<br />
fermo e l’innesto con il piatto è di tipo conico.<br />
Il motore è fissato ad una piastra in metallo<br />
tramite tre sospensioni in gomma rigide ma<br />
efficaci nell’isolamento.<br />
La scheda Bluetooth, che integra un chip CSR8670, è connessa al resto dell’elettronica<br />
con un connettore rapido in cui scorrono i segnali audio con cavo schermato e le<br />
alimentazioni. è presente al lato il pulsanti per il pairing, raggiungibile sul lato esterno<br />
del giradischi.<br />
RITORNO AL FUTURO<br />
Il giradischi è realizzato su una tavola in<br />
MDF impiallacciato con vera essenza di<br />
legno verniciata con finitura naturale e<br />
pori aperti, tra l’altro molto elegante e<br />
ben eseguita soprattutto ai bordi, dove<br />
gli spigoli sono rifiniti a regola d’arte.<br />
Tutti i componenti sono fissati alla<br />
tavola che poggia sul piano tramite<br />
quattro piedi molto particolari che<br />
hanno la parte esterna in alluminio<br />
con una funzionalità prevalentemente<br />
estetica ma sono fancorati al piano<br />
con una specie di campana in gomma<br />
molto morbida e cedevole che isola<br />
molto efficacemente il giradischi da<br />
piano di appoggio.<br />
Nella parte inferiore è presente una<br />
copertura in plastica che ha la funzione<br />
essenzialmente di protezione per i<br />
cablaggi e le schede elettroniche per<br />
la regolazione della velocità e per la<br />
sezione di premaplificazione, nonché<br />
di supporto al modulo di trasmissione<br />
Bluetooth e della sua antenna.<br />
Nel PCB principale a ridosso delle connessioni<br />
sono presenti il pre fono e<br />
l’ampli linea realizzati con operazionali<br />
Texas TL-074 e JRC NMJ8080, lo<br />
stadio di regolazione della volocità e<br />
la sezione digitale USB che sfrutta un<br />
PCM2900C dotato di doppio convertitore<br />
ADC e DAC per l’acquisiszione<br />
dei segnali analogici con formato<br />
48kHz/16bit e la connessione ad un<br />
computer.<br />
88 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TEST TEAC TN-400BT<br />
Il braccio, ad alta massa, è installato su una base in plastica molto ampia<br />
fissata al piano. Non sono possibili regolazioni in altezza e di azimut:<br />
anche se lo shell è rimovibile il gioco è molto limitato e l’innesto porta lo<br />
shell a una posizione predefinita. È possibile regolare solo l’antiskating<br />
tramite la ghiera laterale.<br />
La canna è fissata<br />
al giunto interno<br />
dell’articolazione e<br />
fuoriesce verso la parte<br />
posteriore in cui si avvita<br />
il contrappeso che, per<br />
compensare la massa<br />
del braccio, a sua volta<br />
raggiunge i 100 gr.<br />
Le<br />
cerniere del<br />
coperchio<br />
sono ben<br />
progettate circa<br />
l’innesto alla base,<br />
sul movimento e nel<br />
fissaggio alla copertura.<br />
Il movimento è fluido<br />
e l’appoggio è attutito<br />
da due inserti in gomma<br />
sul lato anteriore. La rimozione è<br />
rapida e senza inceppamenti.<br />
Bluetooth di qualità, supporta codec<br />
losseless ed è dotato di ADC e<br />
DAC interno molto performanti.<br />
Il processo di pairing avviene utilizzando<br />
un pulsante posto al lato<br />
dello chassis e osservando il led di<br />
colore bianco posto nella ghiera<br />
di accensione: è possibile porre il<br />
sistema in modalità pairing che<br />
si abbinerà a un diffusore o amplificatore<br />
Bluetooth posto nelle<br />
vicinanze. Il sistema manterrà in<br />
memoria fino a otto dispositivi<br />
senza dover effettuare di nuovo<br />
la procedura di abbinamento.<br />
Da un punto di vista sonoro va<br />
rilevato come si intuisca quasi<br />
subito che il TN 400BT si presta<br />
particolarmente a un processo<br />
di upgrading scalabile con miglioramenti<br />
qualitativi apprezzabili<br />
ed evidenti in ogni fase: se il<br />
pre-phono è abbastanza curato e<br />
prestante e si potrebbe considerare<br />
un valido sostituto a uno integrato<br />
nell’ampli, il fonorivelatore,<br />
invece, pur essendo ampiamente<br />
impiegato in prodotti di questo<br />
prezzo, è l’elemento più critico e<br />
il sistema “apprezza” modelli di<br />
fascia molto superiore.<br />
Sebbene le performance rientrino<br />
nella fascia di appartenenza, basta<br />
cominciare questo percorso<br />
per ottenere risultati ben più<br />
significativi tanto per quel che<br />
riguarda la messa a fuoco dei<br />
dettagli e per la correttezza<br />
tonale che per la capacità di<br />
scansionare i vari piani sonori<br />
in maniera realistica. Rivelatrice<br />
l’esperienza a confronto tra la<br />
trasmissione via Bluetooth e via<br />
cavo. Il collegamento Bluetooth,<br />
che risulta indipendente dalla<br />
configurazione dell’uscita del<br />
giradischi, preleva il segnale<br />
direttamente all’uscita analogica<br />
preamplificata del phono con una<br />
qualità inaspettata e che potrebbe<br />
rivelarsi una valida alternativa<br />
anche in caso di upgrading dello<br />
stadio phono esterno. Abbiamo<br />
collegato wireless il Teac con<br />
il sorprendente integrato Elac<br />
Element EA 101EQ-G testato nello<br />
scorso numero di <strong>SUONO</strong> e se il<br />
pairing è avvenuto semplicemente<br />
senza particolari patemi, quello<br />
che ha veramente sorpreso è stata<br />
la qualità di quanto riproposto:<br />
praticamente indistinguibile<br />
la qualità tra la trasmissione<br />
tradizionale e via Bluetooth,<br />
persino con qualche nota di<br />
merito in più per quest’ultima,<br />
soprattutto in riferimento al brio e<br />
alla dinamica relativa alla gamma<br />
medio alta e alta. In sostanza, fino<br />
a livelli di raffinatezza dell’intero<br />
sistema media e medio alta, la<br />
trasmissione senza fili regge<br />
botta! Un’apertura che potrebbe<br />
delineare scenari, e in parte già lo<br />
fa, davvero eccitanti in futuro non<br />
tanto per la qualità assoluta della<br />
riproduzione quanto nel modo di<br />
fruirne e nella soddisfazione delle<br />
esigenze di un ascolto di tipo non<br />
religioso!<br />
IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />
COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
Struttura e soluzioni semplificate ma efficaci e<br />
ben collaudate nel tempo; nonostante l’impostazione<br />
economica del prodotto, la realizzazione<br />
della tavola in MDF impiallacciato in vera<br />
essenza di legno è di qualità superiore.<br />
VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
Sarebbe un 10-, visto che il braccio condiziona<br />
almeno in parte la scelta dei possibili partner<br />
nel campo dei fonorivelatori.<br />
ASCOLTO<br />
■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
La prestazione complessiva è penalizzata dalla<br />
testina di fascia molto più economica del resto<br />
dell’apparecchio.<br />
FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Anche se il marchio persegue un’offerta molto<br />
ampia di prodotti che spesso si sovrappongono,<br />
rimane una garanzia...<br />
QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Il progetto è fra quelli più consolidati e testati. Gli<br />
add-on, che in genere potrebbero condizionare<br />
la vita media del prodotto, costituiscono solo un<br />
benefit e non una limitazione intrinseca...<br />
I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />
dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />
rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />
prodotto, del marchio e del distributore.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 89
SELECTOR<br />
a cura della redazione<br />
GIRADISCHI<br />
Dual CS 505-4<br />
Una delle peculiarità<br />
di una volta di Dual e, nel<br />
caso del prodotto in prova<br />
anche d’adesso, è che<br />
si tratta di un giradischi<br />
“quasi” semi-automatico;<br />
anche questo “orpello” determinò<br />
in passato guerre<br />
fratricide tra pro e contro<br />
(troppo poco audiofilo?),<br />
tenendo in scarsa considerazione<br />
la comodità di un<br />
automatismo che, rivisitato<br />
nella versione odierna,<br />
terminata la riproduzione,<br />
attraverso un leveraggio<br />
e rinvii meccanici che non<br />
hanno impatto sulla riproduzione,<br />
evita che testina<br />
e braccio sbattano a fine<br />
corsa.<br />
Sarà che la modernità ci<br />
ha impigriti abituandoci<br />
male ma la cosa è gradita!<br />
Viene insomma da immergersi<br />
completamente in quel buon humus<br />
di una volta: i Dual sono ancora<br />
costruiti nella Foresta Nera<br />
anche se ora a farli sono solo 15<br />
persone, quando l’azienda al<br />
massimo del suo fulgore arrivò a<br />
3.000. Il proprietario, dopo varie<br />
traversie, è un altro e non è detto<br />
che i progetti originari vengano rispettati<br />
filologicamente al 100%...<br />
Eppure è sempre un bel vedere e,<br />
soprattutto, un bel toccare. Anche<br />
perché il CS 505-4 è l’unico tra i<br />
modelli Dual che si presti al gioco<br />
delle rimembranze, forse perché<br />
dagli inizi degli anni ’80 quando<br />
vide la luce, ben quattro genera-<br />
versione due nel 1984, la tre verso<br />
la fine dello stesso decennio e la<br />
quarta, quella attuale, nel 1991.<br />
Il braccio è a massa bassissima<br />
(ULM - Ultra Low Mass) con shell<br />
in carbonio, soluzione che al tempo<br />
arricciò più di un nasino visto<br />
che nel frattempo, per l’accertata<br />
idiosincrasia con le testine a<br />
massa elevata, in particolare MC,<br />
e in virtù del fatto che un braccio<br />
proprio del tipo di quello utilizzato<br />
da Dual assolveva al suo compito<br />
su alcuni compattoni dell’epoca,<br />
si tendeva a orientarsi altrove.<br />
Va detto però che gran parte del<br />
lavoro sviluppato negli anni da<br />
Dual era orientato esclusivamente<br />
verso il braccio che, nelle sue molteplici<br />
versioni e aggiornamenti,<br />
rimane fedele a una filosofia co-<br />
negli obietti da raggiungere (cosa<br />
differente per i giradischi in quanto<br />
si notano anche nelle stesse serie<br />
versioni con trazione a cinghia<br />
o a trazione diretta e anche tavole<br />
rigide o controtelai flottanti!). La<br />
filosofia alla base dell’ULM (Ultra<br />
Low Mass) non si limita alla realizzazione<br />
di una canna leggera<br />
ma di un sistema complesso con<br />
il centro delle masse collocato nel<br />
mezzo del fulcro di rotazione sia<br />
del piano verticale sia di quello<br />
orizzontale coincidenti. La soluzione<br />
che avalla tale scelta, invece,<br />
è rafforzata dal tipo di regolazione<br />
della forza di tracciamento della<br />
puntina: laddove la quasi totalità<br />
dei costruttori sceglie la via<br />
semplice, ovvero la regolazione<br />
del peso sulla puntina tramite lo<br />
zioni si sono alternate a sottoline-<br />
struttiva e di base molto ben<br />
spostamento del contrappeso,<br />
arne la longevità: la<br />
definita e chiara<br />
DUAL ha scelto una strada<br />
molto<br />
complessa<br />
che, però,<br />
“annulla”<br />
quasi del<br />
tutto gli<br />
squilibri<br />
Prezzo: € 898,00<br />
Dimensioni: 44 x 15 x 37,5 cm (lxaxp)<br />
Peso: 5,77 Kg<br />
Distributore: Audio Living Design<br />
Via Pantanelli, 119 - 61025 Montelabbate (PU)<br />
Tel.0721.472.899 - Fax<br />
www.musictools.eu<br />
GIRADISCHI DUAL CS 505-4<br />
Tipo: completo di testina Telaio: sospeso Trasmissione: cinghia<br />
Piatto: alluminio Velocità (RPM): 33 1/3 e 45 Braccio: con<br />
shell intercambiabile Wow & Flutter (%): 0,06 Rumble<br />
(dB): 52 Note: semiautomatico, testina Ortofon OMB10, regolazione<br />
della velocità, nero<br />
90 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TEST<br />
Lo shell è in materiale plastico<br />
stampato a iniezione con una<br />
alta concentrazione di carbonio<br />
per ottenere una struttura<br />
leggera rigida ma sopratutto<br />
indeformabile.<br />
DATI RILEVATI<br />
delle masse che spostano il baricentro<br />
lontano dal fulcro: in<br />
sostanza il peso è determinato<br />
da una molla circolare installata<br />
coassialmente al perno del movimento<br />
verticale del braccio. In<br />
questo modo non esistono variazioni<br />
delle componenti delle forze<br />
in funzione della posizione verticale<br />
del braccio: seppur minime,<br />
la forza del contrappeso quando<br />
abbandona la posizione orizzontale<br />
si scompone in due, mentre<br />
con il sistema a molla rimane constante<br />
in tutto il moto e in tutte le<br />
posizioni. Tale scelta, unita a un<br />
massa ridotta del braccio e a un’adeguata<br />
cedevolezza delle testine<br />
da abbinare, consente di “seguire”<br />
il vinile in tutte le direzioni, soprattutto<br />
quelle dovute<br />
all’ondulazione verticale<br />
abbastanza<br />
frequenti nel<br />
caso<br />
di<br />
vini-<br />
li<br />
non<br />
ruota il contrappeso fino a ottenere<br />
l’equilibrio e successivamente si<br />
BRACCIO<br />
ruota il pomello sul braccio fino al<br />
lunghezza (“): 8.78<br />
perfettamente<br />
in piano od<br />
valore nominale che dipende dalla<br />
testina utilizzata. Successivamente<br />
ETL (mm): 223<br />
PTS (mm): 206.5<br />
si regola l’antiskating: Dual con-<br />
OvH (mm): 16.5<br />
ondulati.<br />
Peso sulla puntina senza contrappeso (gr): 12<br />
Tra le testine compatibili<br />
con il bassa massa una adatta per puntine con profilo<br />
sente due modalità di regolazione,<br />
Contrappeso (gr): 69<br />
il Dual sfrutta l’abbinamento con<br />
la Ortofon OM 10 che, sembra,<br />
sia stata realizzata con una joint<br />
venture proprio con Dual. Si tratta<br />
di un modello ottimo, anche per-<br />
ché utilizzabile fino a giradischi<br />
di classe media e medio alta. E<br />
se ciascuno dei tre modelli di cui<br />
avete già potuto intuire le doti<br />
attraverso le pagine della rivista<br />
guardano chi in un modo chi in<br />
un altro al futuro, il 505 tenacesente<br />
ellittico e l’altra per profilo conico.<br />
Va segnalato piuttosto il fatto<br />
che il sistema braccio-testina non<br />
permette la sostituzione rapida di<br />
quest’ultima ed è necessario ar-<br />
marsi di pinzette per staccare le<br />
connessioni. In compenso<br />
PIATTO<br />
Diametro (mm): 303<br />
Massa totale rotante (gr): 570<br />
Legenda<br />
ETL = effective tonearm lenght PTS = distanza<br />
tra gli assi OvH = overhang<br />
L’accesso all’interno<br />
è molto semplice<br />
in quanto il<br />
controtelaio<br />
flottante poggia<br />
mente si fa alfiere della tradizione<br />
sulle quattro molle<br />
del telaio. I cavi<br />
e di una storia di cui lentamente,<br />
sono fissati ai due<br />
ed è un fatto generale, si stanno<br />
telai ma liberi<br />
perdendo le tracce.<br />
di muoversi per<br />
Per mettere nelle condizioni d’uso<br />
non ostacolare il<br />
l’apparecchio, che è quasi un plug<br />
and play, di differente dagli altri<br />
disaccoppiamento<br />
fra i due elementi.<br />
premontati c’è da tenere conto del<br />
fatto che bisogna sbloccare la vite<br />
che blocca il controtelaio per il trasporto.<br />
Piuttosto è utile fornirsi di<br />
un disco stroboscopico di qualità<br />
(quello fornito è ridicolo) visto che<br />
nel tempo sono state soppresse le<br />
tacche di riferimento sul piatto<br />
che facevano bella mostra di sé<br />
nelle prime versioni. Le operazioni<br />
di settaggio sono abbastanza<br />
semplici a dispetto dell’apparenza:<br />
una volta installata la testina,<br />
si posiziona sul punto zero il<br />
pomello al lato del braccio, si<br />
nel complesso l’isolamento con<br />
il piano di appoggio è molto<br />
elevato per un’ampio range<br />
I cavi escono dal fondo<br />
dell’apparecchio: è uno dei pochi<br />
giradischi “bello” anche da dietro<br />
e posizionatile su un piano non<br />
necessariamente a ridosso<br />
della parete.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 91
SELECTOR<br />
L’accoppiamento del piatto con il<br />
perno del motore e del contropiatto<br />
avviene tramite un anello in<br />
plastica con innesto a baionetta e<br />
tiene il piatto in posizione stabile<br />
e precisa. Il movimento non risulta<br />
particolarmente disassato ed<br />
eccentrico.<br />
Il motore è fissato direttamente al<br />
piano flottante in metallo come<br />
il perno, il braccio e i leveraggi di<br />
azionamento. La puleggia in bronzo<br />
fosforoso adotta un particolare<br />
profilo a “botte” per i due diametri<br />
di rotazione relativi a 33 e 45 giri:<br />
agendo sulla rotellina a fianco della<br />
puleggia si aziona un distanziale che<br />
espande o raccoglie i segmenti della<br />
puleggia variandone il diametro e di<br />
conseguenza la velocità di rotazione<br />
sul contropiatto. Il motore è sospeso<br />
su inserti in gomma abbastanza<br />
cedevoli che assorbono le vibrazioni<br />
e non si apprezzano particolari<br />
disturbi derivati dal moto o dagli<br />
automatismi.<br />
il controtelaio è dotato di<br />
supporti per le quattro molle<br />
di sospensione che a loro<br />
volta sono poggiate in una<br />
piccola vaschetta di metallo<br />
che si innesta in una sede<br />
praticata nella cornice in MDF.<br />
Il controtelaio mantiene la sua<br />
posizione “per gravità”.<br />
Il piatto è realizzato con una lamiera in alluminio<br />
sagomata a pressione. Il bordo esterno è stato tornito,<br />
mentre nella parte interna è presente un anello in<br />
gomma incollato al bordo esterno che aumenta il<br />
momento angolare del piatto senza aumentarne la<br />
massa e assorbe anche le risonanze in alta frequenza<br />
che si possono ingenerare nel piatto.<br />
COME UNA VOLTA<br />
Il giradischi mostra una struttura molto<br />
semplice basata su un plinto in MDF<br />
molto robusto e rivestito con finitura<br />
legno che costituisce la base di appoggio<br />
per il controtelaio flottante.<br />
Tutto il resto è concentrato sul controtelaio<br />
flottante realizzato in lamiera<br />
stampata sul quale sono fissati anche<br />
i pochi organi di controllo accessibili<br />
dall’utente che nel CS 505-4 si riducono<br />
essenzialmente alla scelta della<br />
velocità di rotazione tramite l’apposita<br />
leva e la regolazione fine della velocità<br />
che avviene attraverso un pomello<br />
al di sopra della leva del cambio di<br />
velocità.<br />
L’attivazione del motore è subordinato<br />
al movimento del braccio che aziona<br />
una leva connessa all’interruttore. Il<br />
motore è alimentato alla tensione di<br />
rete ed è fissato sul telaio e coperto<br />
da un coperchio in metallo.<br />
L’accessibilità è molto comoda e potrebbe<br />
risultare utile per effettuare cicli<br />
di manutenzione al motore, sopratutto<br />
per la lubrificazione delle bronzine.<br />
Gli altri organi in movimento non necessitano<br />
di cure particolari anche<br />
perché i leveraggi non sono soggetti a<br />
movimenti continui ma intervengono<br />
solo per l’azionamento e per il cambio<br />
di velocità, tra l’altro molto utile in<br />
quanto viene azionata una guida che<br />
fa scorrere la cinghia nelle due sezione<br />
della puleggia.<br />
92 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TEST DUAL CS 505-4<br />
Il sostegno del giunto cardanico è in metallo, mentre l’articolazione<br />
è in materiale plastico arricchito con i cuscinetti per i movimenti. Le<br />
masse in gioco sono decisamente ridotte al minimo indispensabile.<br />
Il contrappeso è realizzato<br />
in più elementi accoppiati<br />
fra loro con materiale<br />
smorzante per contribuire<br />
all’assorbimento delle<br />
vibrazioni, sopratutto<br />
in alta frequenza. Non<br />
è presente una scala<br />
graduata in quanto la<br />
sua unica funzione è di<br />
raggiungere il punto di<br />
equilibrio orizzontale.<br />
La forza di tracciamento è applicata tramite un congegno a molla che agisce<br />
sull’asse di rotazione verticale dopo che è stato ottenuto il punto di equilibrio<br />
tramite il contrappeso.<br />
Il coperchio è fissato con due<br />
cerniere molto robuste e con una<br />
meccanica che consente<br />
un movimento fluido<br />
e ammortizzato.<br />
È possibile<br />
rimuovere<br />
agevolmente<br />
il coperchio<br />
prima<br />
dell’ascolto.<br />
di frequenze e di tipi di<br />
sollecitazioni anche impul-<br />
sive. La presenza del coperchio<br />
di protezione, che tra l’altro è fissato<br />
con le cerniere direttamente<br />
al plinto di base, non costituisce<br />
un elemento di disturbo e si può<br />
azionare anche con il giradischi<br />
in funzione. Anche il telaio flottante<br />
è abbastanza insensibile<br />
sebbene durante la lettura i disturbi<br />
trasmessi alla testina siano<br />
avvertibili.<br />
C’è da notare che i semi-automatismi,<br />
sia di variazione della velocità<br />
che di azionamento della funzione<br />
di autospegnimento, molto rumorosi<br />
in fase di attuazione, sono invece<br />
ininfluenti durante la lettura<br />
del disco in quanto i leveraggi e<br />
gli azionamenti non fanno parte<br />
integrante degli organi di lettura<br />
“critici” come, ad esempio, il braccio,<br />
la puleggia e il contropiatto.<br />
In sostanza quando si muove il<br />
braccio verso il disco una leva,<br />
posta alla base del braccio, aziona<br />
l’interruttore di avvio della rotazione<br />
e non ha più contatti meccanici<br />
con il braccio. Successivamente<br />
l’azionamento del lift avviene in<br />
modo manuale. Verso la fine del<br />
disco, una camma sul contropiatto<br />
agisce su una leva che a sua volta<br />
agisce sull’alzabraccio e sul meccanismo<br />
di accensione del motore:<br />
quindi gli unici elementi azionati<br />
sono l’alzabraccio e l’interruttore<br />
di alimentazione nella fase iniziale<br />
e in quella finale, mentre durante<br />
la lettura non ci sono elementi che<br />
interagiscono o fanno parte degli<br />
organi di “lettura”. Si tratta di uno<br />
degli automatismi meno invasivi,<br />
più audiophile e più utili del modo<br />
dei giradischi in cui l’unica vera<br />
necessità è quella di “alzare” la<br />
puntina dal disco, e tutti gli altri<br />
automatismi passano in secondo<br />
piano se non tolgono addirittura<br />
il gusto di “usare” direttamente il<br />
giradischi.<br />
La piacevolezza della riproduzione<br />
di questo Dual è notevole:<br />
tutto suona molto musicale con<br />
una buona articolazione delle<br />
frequenze verso l’estremo basso,<br />
anche se dal punto di vista della<br />
messa a fuoco e della capacità di<br />
scansionare i vari piani sonori<br />
si nota qualche mancanza (solo<br />
in minima parte in grado di giustificare<br />
le critiche che al tempo<br />
vennero mosse al sistema di isolamento<br />
utilizzato). Al contrario<br />
la porzione più alta della gamma<br />
di frequenze viene riproposta con<br />
una leggerezza e al tempo stesso<br />
corposità che rappresentano il<br />
giusto mix in questo segmento<br />
della banda di frequenze. L’apparecchio<br />
sembra inoltre poter<br />
sfruttare la qualità di testine anche<br />
di maggiore caratura, sebbene<br />
una soluzione di compromesso<br />
può essere quella di sostituire<br />
lo stilo della OM 10 con uno di<br />
maggior pregio: la testina accetta<br />
oltre al suo lo stilo di altri tre modelli<br />
con eguale cedevolezza ma<br />
differente taglio e qualità (OM<br />
20,30 e 40).<br />
IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />
COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
Alcune soluzioni e certi materiali secondo i<br />
luoghi comuni non sarebbero all’altezza dei<br />
concorrenti, eppure le soluzioni adottate soddisfano<br />
appieno i requisiti del progetto.<br />
VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
Occorrono scelte ben oculate sui partner e le<br />
condizioni di utilizzo. Una volta identificati,<br />
ampliano l’utilizzabilità oltre i concorrenti sulla<br />
carta più “general porpouse”.<br />
ASCOLTO<br />
■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
Un suono che per certi versi si potrebbe definire<br />
vintage a tutti gli effetti anche con un “gusto”<br />
spesso sottovalutato.<br />
FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />
Una complessità che fa capo a competenze perse<br />
nel tempo. Fino a che il vinile non riguadagnerà<br />
la considerazione di un tempo, apparecchi<br />
come il DUAL saranno pane per i più esperti.<br />
QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
Mantiene promesse e aspettative: assenti elettronica<br />
e “diavolerie” informatiche,rappresenta<br />
oggi il punto di unione di un tempo in cui gli<br />
obiettivi erano molto più soddisfatti.<br />
I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />
dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />
rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />
prodotto, del marchio e del distributore.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 93
SELECTOR<br />
a cura della redazione<br />
GIRADISCHI<br />
Clearaudio Concept<br />
A tutto tondo: dischi,<br />
testine, bracci, giradischi,<br />
stadi fono, lavadischi e<br />
uno sterminato catalogo<br />
di accessori. In passato si<br />
è concesso anche qualche<br />
intemperanza, di dubbio<br />
successo, nel settore<br />
dell’amplificazione ma<br />
dopo la “sbornia” coincisa<br />
con il successo aziendale,<br />
conseguenza del ritrovato<br />
successo dell’analogico,<br />
ora la Clearaudio ha cominciato<br />
a razionalizzare<br />
la sua gamma di prodotti.<br />
C’è stato un momento<br />
in cui il catalogo<br />
Clearaudio appariva<br />
perfino sconfinato, il che insieme<br />
alle prove muscolari in<br />
occasioni delle manifestazioni<br />
fieristiche, con tanto di stand<br />
smisurati, testimoniava un successo<br />
quasi scoppiato in mano a<br />
questa azienda che di padre in<br />
figlio ha tramandato una profonda<br />
conoscenza in merito al<br />
settore che è oggi materia più<br />
rara che mai e la cui mancanza,<br />
nelle varie fasi della filiera<br />
analogica, può rappresentare<br />
l’unico rischio di opacità in un<br />
settore che sembra baciato dal<br />
sole della rinascita. Ma a partire<br />
dal secondo decennio del nuovo<br />
secolo Clearaudio, come dire, si è<br />
“data una regolata”, cominciando<br />
a razionalizzare la sua produzione<br />
e probabilmente non è un<br />
caso che abbia cominciato a farlo<br />
proprio dal Concept (omen nomen)<br />
che ha visto i suoi natali nel<br />
2010. Il prodotto Clearaudio si è<br />
sempre posizionato un gradino<br />
sopra i vari Rega e Pro-Ject, in<br />
quella fascia di mercato che già<br />
si avvicina al consumo di lusso<br />
ma un’esigenza sempre più sentita,<br />
soprattutto dopo l’arrivo<br />
dei newcomer del vinile: quella<br />
di offrire un giradischi il più possibile<br />
plug and play a chi ha poca<br />
dimestichezza (per tradizione o<br />
volontà) con regolazioni<br />
di VTA, peso, overhang, etc, etc...<br />
Sul mercato sono ormai molte le<br />
proposte di questo tipo e sarebbe<br />
errato considerarle unicamente<br />
destinate alle nuove generazioni,<br />
a meno di non includervi vecchie<br />
generazioni dal punto di vista<br />
anagrafico ma neofite in termini<br />
di conoscenza della materia<br />
specifica. Viviamo l’era della velocità,<br />
del poco tempo a disposizione<br />
(che rende quel tempo una<br />
risorsa rara) ed è verosimile che<br />
quel poco tempo il consumatore<br />
voglia dedicarlo ad ascoltare la<br />
musica più che<br />
a realizzare<br />
le condizioni<br />
ideali per<br />
Prezzo: € 1.700,00<br />
Dimensioni: 42 x 12,3 x 35 cm (lxaxp)<br />
Peso: 7,5 Kg<br />
Distributore: High Fidelity Italia S.r.l.<br />
Via Collodi - 20010 Cornaredo (MI)<br />
Tel. 02-93611024 - Fax 02-93647770<br />
www.h-fidelity.com<br />
GIRADISCHI CLEARAUDIO CONCEPT<br />
Tipo: completo di testina Telaio: rigido a risonanza ottimizzata Trasmissione:<br />
a cinghia Piatto: in POM da 3 cm su perno in acciaio e<br />
bronzo Velocità (RPM): 33 1/3, 45, 78 Braccio: Concept ad articolazione<br />
magnetica Alzabraccio: idraulico Wow & Flutter (%): +/-<br />
0,04 Note: fonorilevatore in dotazione Concept MM. Finitura nera con<br />
bordo alluminio. Finitura nera con bordo legno a 2.200 euro. Versione<br />
con testina Concept MC premontata a 2.350 euro. Versione con testina<br />
Concept MC premontata e bordo in legno a 2.850 euro.<br />
94 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TEST<br />
La particolare soluzione di<br />
montaggio della testina, anche se<br />
necessita di un controllo tramite<br />
dima per la regolazione, è indicata<br />
per la leggerezza e l’assenza di<br />
sbilanciamenti laterali di sorta.<br />
È possibile ottimizzare anche<br />
l’angolo di incidenza.<br />
farlo o, perlomeno, che saranno<br />
di meno le persone che senza<br />
rinunciare al piacere vinile troveranno<br />
il tempo da dedicare<br />
alla sua messa punto. Ecco così<br />
il Concept, sotto la soglia psicologica<br />
dei 2.000 euro, quindi<br />
comunque lontano da un costo<br />
attraente per un rappresentante<br />
della generazione liquida ma<br />
punto di partenza per un’avventura<br />
nel mondo del disco nero<br />
da parte di persone che avendo<br />
stabilizzato la loro vita possono<br />
percorrere o ripercorrere<br />
le strade del fascino legato alla<br />
riproduzione sonora. Viene proposto<br />
in una line up completa di<br />
braccio e testina premontati, con<br />
possibilità di varia- zione<br />
per quest’ultima<br />
in due<br />
ulteriori versioni<br />
la più<br />
raffinata delle<br />
quali, con te-<br />
stina MC, porta<br />
il costo a quasi<br />
3.000 euro.<br />
ll fonorilevatore<br />
di serie<br />
è un MM che<br />
possiamo assimilare<br />
ai vari Ortofon 2M<br />
presenti in altri giradischi che<br />
offrono il pacchetto completo;<br />
le prestazioni sono tipiche di<br />
questa categoria: suono piacevole,<br />
confortevole, con una ricostruzione<br />
della scena ampia, con<br />
i vari strumenti ben distribuiti<br />
lungo il palcoscenico immaginario.<br />
L’apparecchio, che rappresenta<br />
il punto di approdo più economico<br />
al catalogo del costruttore<br />
tedesco, è un classico modello<br />
con base rigida, poggiata su<br />
piedini regolabili in altezza, che<br />
fa utilizzo di materiali inerti e<br />
pesanti. A seconda del tipo e del<br />
modo in cui vengono utilizzati,<br />
sulla base del medesimo disegno<br />
Clearaudio declina altri due modelli.<br />
Il sistema di trasmissione a<br />
cinghia che ha sezione piatta e va<br />
fatta passare nell’unica gola della<br />
puleggia del motore e intorno<br />
al contropiatto. La selezione tra<br />
le tre velocità ammesse avviene<br />
elettronicamente tramite una<br />
manopola che fa anche da interruttore<br />
on/off. Base rigida e trasmissione<br />
a cinghia sono il credo<br />
dell’azienda che viene declinato<br />
sia sull’unico modello con base<br />
in acrilico (Emotion) sia nella<br />
serie più raffinata costituita da<br />
cinque modelli che “evolvono”<br />
partendo da un elemento originario<br />
costituito da una base<br />
con tre punti d’appoggio.<br />
Il braccio utilizzato (Concept)<br />
è molto simile al Verify (1.000<br />
euro) che, insieme al Clarify<br />
(1.500 euro), adottano il medesimo<br />
sistema di articolazione magnetica,<br />
priva quindi di qualsiasi<br />
punto di contatto “fisico” tra canna<br />
e castelletto se non in basso,<br />
dove il cavo in acciaio che fa da<br />
“fermo” tiene il braccio “appeso”<br />
magneticamente al castelletto.<br />
Simili le caratteristiche geometriche,<br />
quali lunghezza, si tratta<br />
di un 9,45 pollici con overhang<br />
da 6,5 mm... Le differenze visive<br />
sono legate al colore della canna<br />
e della parte posteriore dove c’è<br />
l’alberino con profilo a vite che<br />
serve a inserire il contrappeso<br />
– tutti elementi in colore nero,<br />
mentre nel Verify sono in alluminio<br />
rifinito silver – e in una leggera<br />
differenza nel disegno della<br />
levetta del meccanismo idraulico,<br />
più semplice in quest’ultimo<br />
braccio.<br />
Lo shell porta fonorilevatore è<br />
costituito da due elementi: uno<br />
fisso collegato alla canna del<br />
braccio con un’asola centrale<br />
lungo la quale far scorrere longitudinalmente<br />
l’altro elemento<br />
al quale va avvitato il fonorilevatore.<br />
Con il primo elemento regoliamo<br />
il cosiddetto overhang e<br />
con il secondo l’angolazione del<br />
fonorilevatore, ovverosia l’offset.<br />
Rispetto al sistema tradizionale<br />
nel quale abbiamo uno shell<br />
con due asole lungo le quali far<br />
scorrere, avanti o indietro, il fonorilevatore,<br />
in modo da ottenere<br />
la corretta messa a punto del<br />
sistema<br />
di lettura, questo<br />
DATI RILEVATI<br />
BRACCIO<br />
lunghezza (“): 9.45<br />
ETL (mm): 240<br />
PTS (mm): 223.5<br />
OvH (mm): 16.5<br />
Peso sulla puntina senza contrappeso (gr): 24<br />
Contrappeso (gr): 133<br />
PIATTO<br />
Diametro (mm): 297<br />
Massa totale rotante (gr): 2705<br />
Diametro perno (mm): 10<br />
Legenda<br />
ETL = effective tonearm lenght PTS = distanza<br />
tra gli assi OvH = overhang<br />
sembra più scarno ma può essere<br />
anche più accurato; è, infatti,<br />
adottato anche da alcuni modelli<br />
molto costosi realizzati da<br />
altri specialisti. Non si nota “a<br />
vista” alcun meccanismo per la<br />
regolazione dell’antiskating che<br />
non è né magnetico, come su<br />
altri modelli della casa, o con il<br />
classico contrappeso a filo.Nella<br />
realtà il dispositivo c’è e si trova<br />
sotto all’articolazione del braccio.<br />
L’articolazione magnetica<br />
del braccio consiste in una forte<br />
azione del magnete posto alla<br />
base dell’articolazione stessa,<br />
che attrae la canna verso l’alto.<br />
La canna rimane in equilibrio,<br />
senza quindi toccare la parte<br />
superiore del castelletto grazie a<br />
un filo metallico legato a essa e<br />
fissato sul fondo del pilastro del<br />
braccio. Questo filo può essere<br />
attorcigliato su se stesso tra-<br />
Nonostante la concezione con<br />
telaio rigido e piccoli piedi<br />
di appoggio in materiale<br />
viscoelastico l’isolamento dal<br />
piano è molto efficace sia alle alte<br />
che alle basse frequenze.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 95
SELECTOR<br />
La puleggia in bronzo del motore è<br />
di piccolo diametro e la cinghia di<br />
trascinamento aderisce a un contropiatto<br />
in alluminio pieno da 16 cm e 7,5 cm<br />
di spessore. Il motore è accoppiato alla<br />
base tramite un sistema elastico molto<br />
rigido che non trasmette le, seppur lievi,<br />
vibrazioni del motore alla pesante davola<br />
di sostegno. Praticamente assente anche<br />
il benché minimo ronzio a 33 giri mentre<br />
per le altre due velocità si ode un sibilo e<br />
si avverte qualche vibrazione.<br />
È possibile regolare finemente e<br />
indipendentemente la velocità di<br />
rotazione tramite tre trimmer posti sul<br />
pannello posteriore e accessibili con un<br />
cacciavite di piccole dimensioni.<br />
L’asse da 10 mm di diametro<br />
è immerso nel cuscinetto a<br />
bronzina in bagno d’olio con il<br />
punto di contatto in ceramica.<br />
Praticamente assenti giochi<br />
laterali e attriti significativi.<br />
Il piatto principale è ricavato dalla tornitura di un blocco<br />
unico di materiali acrilico POM. La superficie superiore è<br />
completamente in piano in cui poggia la parte utile del<br />
disco, mentre nella parte inferiore è praticato un incavo per<br />
nascondere alla vista il piatto principale, ricavato dalla tornitura<br />
di un blocco unico di materiali acrilico POM. La superficie<br />
superiore è completamente in piano in cui poggia la parte utile<br />
del disco, mentre nella parte inferiore è praticato un incavo per<br />
nascondere alla vista il contropiatto in alluminio che poggia<br />
nella parte centrale.del piatto solo attraverso una corona<br />
circolare esterna e con il centraggio che avviene tramite l’asse<br />
centrale con un accoppiamento meccanico estremamente<br />
preciso e fluido nell’inserimento.<br />
A MODO NOSTRO<br />
La filosofia alla base della realizzazione<br />
del piano è da una certo punto di<br />
vista più semplice di quanto venga<br />
prospettato, in quanto si tratta della<br />
riduzione delle vibrazione ottenute<br />
tramite la stratificazione di vari materiali<br />
con differenti proprietà elastiche<br />
e smorzanti, unite alla soluzioni di<br />
incollaggio delle varie superfici.<br />
Ciò da luogo ad un piano comunque<br />
inerte e ad alta massa in cui ci si può<br />
sbizzarrire anche con differenti finiture<br />
estetiche che, in certe condizioni,<br />
hanno anche un impatto sulla resa<br />
oltre che sull’aspetto.<br />
Nel piano sono realizzate le sedi e gli<br />
alloggiamenti dei componenti che si<br />
riducono al minimo indispensabile,<br />
anche in considerazione del fatto<br />
che non è prevista una copertura<br />
stabile ancorata al giradischi ma eventualmente<br />
esterna e fornita come<br />
optional.<br />
La semplificazione del concetto<br />
stesso di giradischi però vede “amplificate”<br />
le scelte tradizionali come<br />
ad esempio il piatto e il contropiatto<br />
e i vari accoppiamenti che sono<br />
realizzati con una precisione molto<br />
elevata e una accuratezza delle lavorazioni<br />
meccaniche abbastanza rara<br />
in questa fascia di prezzo.<br />
Solo il braccio si discosta da un approccio<br />
tradizionale, introducendo un<br />
punto di vista unico nel suo genere.<br />
96 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TEST CLEARAUDIO CONCEPT<br />
Il sistema è composto di pochi componenti molto robusti in alluminio, lavorati con basse<br />
tolleranze e accoppiati fra loro: l’alzabraccio idraulico è inserito in un foro nella staffa<br />
di sostegno e tramite un bulloncino laterale è possibile regolare l’altezza e il punto di<br />
intervento. Bisogna disporre di una chiave a brugola lunga e sottile, ma la regolazione<br />
si effettua con facilità e accuratezza. Stessa procedura per la regolazione del VTA: basta<br />
agire su una vite posta al lato della piastra di sostegno.<br />
Nella parte inferiore è presente il<br />
pomello collegato al cavo di sostegno<br />
che, ruotandolo, imprime una torsione<br />
che agisce sull’antiskating.<br />
Il tipo di sospensione “anticonvenzionale” annulla del tutto ogni possibile disturbo<br />
legato al gioco degli accoppiamenti meccanici: ad eccezione del cavo in acciaio,<br />
sottoposto a un’intensa tensione ma comunque libero di oscillare, non ci sono<br />
contatti diretti che danno luogo a trasmissione di vibrazioni o altro tipo di rumore.<br />
mite una vite proprio dal fondo<br />
del braccio al quale si accede da<br />
un’ampia apertura circolare posta<br />
sotto la base del giradischi.<br />
L’azione della vite, aumentando<br />
o diminuendo la torsione del<br />
filo, regola l’intensità dell’anti<br />
skating del braccio. Il VTA, cioè<br />
l’altezza del braccio, si regola<br />
tramite una vite posta nella<br />
basetta circolare che lo fissa al<br />
plinto del Concept. Allentando<br />
la vite si libera il piloncino del<br />
braccio che così può scorrere in<br />
alto e in basso. Tutte operazioni<br />
che sono già state effettuate in<br />
fabbrica ma che è bene controllare,<br />
sviluppando quella modesta<br />
infarinatura sulle procedure che<br />
le riguardano.<br />
Nonostante la concezione con<br />
telaio rigido e i piccoli piedi di appoggio<br />
in materiale viscoelastico,<br />
l’isolamento dal piano è molto<br />
efficace sia alle alte che alle basse<br />
frequenze. Anche il braccio è<br />
abbastanza insensibile a rumori<br />
e disturbi trasmessi dalla base o<br />
dalla tavola di sostegno. Alla prova<br />
d’ascolto il giradischi, pur utilizzando<br />
un fonorilevatore “semplicemente”<br />
magneto mobile come<br />
il Concept MM, alla base del suo<br />
catalogo, ha prodotto risultati e<br />
performance sonore notevoli. Le<br />
basse frequenze non sono perfettamente<br />
scontornate e precise e<br />
una certa vaghezza e approssimazione<br />
può farsi largo ma è anche<br />
vero che con un buon ingresso<br />
phono si possono ottenere risultati<br />
migliori proprio nel campo della<br />
pulizia e del controllo in tale ambito.<br />
Le performance sonore sono<br />
comunque di tutto rispetto un po’<br />
su tutta la gamma di frequenze, facendo<br />
dell’equilibrio e di una buona<br />
dose di dettaglio e trasparenza<br />
l’elemento distintivo più forte. La<br />
lettura del disco è molto precisa<br />
e, se il disco è ben realizzato, il<br />
rumore di fondo appare praticamente<br />
inesistente, ed emergono<br />
facilmente i suoni e i particolari di<br />
contorno, senza nessun effetto di<br />
una lettura troppo clinica e fredda.<br />
Per ottenere una maggiore velocità<br />
e brillantezza, una dinamica più<br />
marcata che possa drammatizzare<br />
il brano che si ascolta, ci vuole il<br />
passaggio a un fonorilevatore di<br />
qualità superiore e la stessa Clearaudio<br />
si candida come suo più<br />
logico, ma non certo obbligato,<br />
partner. Il Concept sembra in grado<br />
di crescere decisamente con il<br />
salire di livello nel fonorilevatore<br />
abbinato, considerando le capacità<br />
dell’interessantissimo braccio<br />
che, al di là della sua particolare<br />
articolazione e di una<br />
prima sensazione di delicatezza<br />
nell’uso, è un eccellente modello<br />
in grado di abbinarsi con un<br />
grande numero di fonorilevatori<br />
sia per compatibilità meccanica<br />
che dimensionale. In sintesi un<br />
giradischi che può competere<br />
tranquillamente con una vasta<br />
gamma di prodotti anche di fascia<br />
superiore.<br />
IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />
COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
Esecuzione meccanica “esemplare” mentre altri<br />
aspetti sembrano essere stati trascurati. In ogni<br />
caso, un ottimo equilibrio fra efficienza, semplicità<br />
ed eleganza delle forme e delle soluzioni.<br />
VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Le prestazioni aumentano proporzionalmente<br />
con il livello di qualità della testina abbinata esibendo<br />
oltre a una versatilità d’uso notevole anche<br />
in merito alle regolazioni di ottimizzazione.<br />
ASCOLTO<br />
■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
L’equilibrio del “pacchetto” completo è molto<br />
ben centrato e dosato; il punto meno forte è il<br />
fonorivelatore che, quando sostituito, mette in<br />
evidenza doti del sistema di lettura notevoli.<br />
FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
Il sistema non mostra criticità e soluzioni che<br />
potrebbero variare le proprie funzionalità nel<br />
tempo. Il marchio e la distribuzione contribuisco<br />
a un livello di concretezza fra i più “solidi”.<br />
QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
Uno dei più economici e con il miglior Q/P della<br />
fascia di appartenenza anche in considerazione<br />
alla dotazione di base...<br />
I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />
dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />
rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />
prodotto, del marchio e del distributore.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 97
SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />
ANALOGICO FOR DUMMIES<br />
S(U)ONORA<br />
S(U)ONORA è la selezione<br />
dei prodotti consigliati<br />
sulla base dell’esperienza<br />
e della libera scelta dello staff di<br />
<strong>SUONO</strong>. Guida all’acquisto parziale<br />
perché dell’universo sterminato<br />
di prodotti presenti sul<br />
mercato italiano ne segnala solo<br />
una parte: non contiene infatti<br />
tutti i migliori apparecchi presenti<br />
sul mercato ma tutti gli apparecchi<br />
che ne fanno parte sono...<br />
migliori! Nel senso che si tratta<br />
di prodotti generalmente migliori<br />
della media per costruzione, affidabilità,<br />
riscontro tecnico e ascolto,<br />
in ciascuno o in parte di questi<br />
parametri ai quali si aggiungono<br />
elementi come affidabilità, assistenza<br />
post vendita, garanzia e<br />
sua applicazione, rapidità nelle<br />
riparazioni, tempestività nel mettere<br />
a disposizione aggiornamenti<br />
in grado di far rendere al meglio<br />
l’acquisto effettuato… Proprio<br />
l’esame critico di questi elementi<br />
non solo è il frutto più completo<br />
del nostro know how ma stabilisce<br />
il primo criterio con cui abbiamo<br />
effettuato la selezione dei prodotti.<br />
Tutti elementi che nella dispersiva<br />
galassia dell’analogico assumono<br />
una valenza ancor più marcata,<br />
visto che taluni modelli non sono<br />
disponibili nel nostro paese attraverso<br />
la filiera ufficiale. Per voi abbiamo<br />
scelto quelli che comunque<br />
nel terzo millennio sono acquistabili<br />
in rete e possono essere utilili<br />
comunque alla “causa”!<br />
ACOUSTIC REVIVE<br />
DBLP<br />
Prezzo € 500,00<br />
Tipo: clamp pressa dischi stabilizzatore Note:<br />
Dimensioni: diametro base: 80 x A39mm Dimensioni<br />
(l x a x p) cm: 8 (diam.) x 3,9 (alt) Peso<br />
(kg): 0,386<br />
PHONO 1.2PA<br />
Prezzo € 2.650,00<br />
ACCESSORI PER IL VINILE<br />
RL-30 III<br />
Prezzo € 2.360,00<br />
Tipo: Smagnetizzatore per LP, CD, cavi e connettori<br />
Note: equipaggiato con un "generatore di ioni<br />
negativi (minus ion)" che migliora il suono e lo<br />
rende più reale e naturale. Alimentazione: 230V.<br />
Peso (kg): 9,4<br />
ACROLINK<br />
8N-RPH/5<br />
Prezzo € 2.420,00<br />
8N Note: versione speciale per Phono; lunghezza<br />
1,2 m; terminato dritto 5pin-RCA o XLR<br />
8N-RPH/R<br />
Prezzo € 2.420,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame purezza<br />
8N Note: versione speciale per Phono; lunghezza<br />
1,2 m terminato RCA>RCA o XLR>XLR<br />
LGW-8N<br />
Prezzo € 420,00<br />
8N Note: connettori placcati d'oro (24 carati) o in<br />
rodio (LWR) sopra uno strato d'argento puro dello<br />
spessore di 10 micron<br />
AESTHETIX AUDIO<br />
ABCD - 1<br />
Prezzo € 310,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame PCOCC-A<br />
single core Note: coppia da 1.2 metri terminato<br />
connettore dritto DIN 5 poli lato braccio, RCA<br />
lato pre.<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame purezza<br />
Tipo: ponticelli phono Conduttore: rame purezza<br />
Tipo: smagnetizzatore testine Benz MC Note:<br />
alimentazione a batterie, separata e interruttori di<br />
cicli, auto alla fine del ciclo<br />
99
SELECTOR<br />
ALLNIC AUDIO<br />
SPEEDNIC<br />
Prezzo € 300,00<br />
SOLO CRYSTAL OVAL PHONO CABLE<br />
Prezzo € 654,00<br />
LTP 11<br />
Prezzo € 500,00<br />
CORK MATT<br />
Prezzo € 32,00<br />
Tipo: misuratore stroboscopico velocità di rotazione<br />
AMAZON AUDIO<br />
CLAMP<br />
Prezzo € 250,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: solo rame di<br />
cristallo puro OFC Schermatura: 100% Caratteristiche:<br />
tecnologia brevettata -Hollow Oval<br />
Design- Geometria Ovale Note: per segnale phono,<br />
coppia da 1 metro, terminata RCA; da 1,5 m euro<br />
803,00; altre lunghezze disponibili.<br />
AUDIO TEKNE<br />
ARA 500 1,0M P<br />
Prezzo € 700,00<br />
Tipo: pressore per giradischi Note: in puro carbon<br />
block Dimensioni (l x a x p) cm: diametro 18<br />
Peso (kg): 0,250<br />
AUDIODESKSYSTEME GLÄSS<br />
VINYLCLEANER PRO<br />
Prezzo € 2.500,00<br />
Tipo: tappetino per giradischi in sughero Note:<br />
spessore 1,5mm ottimo accoppiamento sul piatto<br />
e smorzatore delle vibrazioni<br />
CUSTODIA INTERNA<br />
Prezzo € 10,00<br />
Tipo: Custodia interna in carta di riso foderata.<br />
Note: Viene utilizzata dai produttori americani di<br />
vinile 180 e 200 grammi. Confezione da 20 pezzi<br />
DIMA<br />
Prezzo € 5,00<br />
Tipo: pressore per giradischi<br />
ANALYSIS PLUS<br />
LOW MASS PHONO<br />
Prezzo € 456,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: argento con<br />
strand di rame puro OFC Schermatura: 100%<br />
Caratteristiche: tecnologia brevettata -Hollow<br />
Oval Design- Geometria Ovale Note: per segnale<br />
Phono, coppia da 1 metro terminata RCA; da 1,5 m<br />
euro 528,00; altre lunghezze disponibili.<br />
SILVER OVAL PHONO CABLE<br />
Prezzo € 984,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: litz di rame<br />
Schermatura: rame Note: cavo phono con<br />
connettore dritto pentapolare/RCA da 1 mt, 1,5<br />
m euro 810<br />
CH 10<br />
Prezzo € 1.250,00<br />
Tipo: matt per giradischi Note: matt per giradischi<br />
in puro carbon block, elimina ogni vibrazione<br />
trasmessa dal giradischi alla testina Dimensioni<br />
(l x a x p) cm: diam 29,7, spessore 1 Peso (kg): 1<br />
CH 7<br />
Prezzo € 470,00<br />
Tipo: macchina lavadischi a ultrasuoni Note:<br />
Lavaggio completamente automatico di entrambe<br />
le facciate (lato A e B del disco); lavaggio per<br />
immersione in liquido di pulizia; lavaggio con<br />
sistema ad ultrasuoni e rulli rotanti in microfibra.<br />
Asciugatura automatica. Dimensioni (l x a x p)<br />
cm: 33 x 27 x 20 Peso (kg): 4,5<br />
AUDIOMARKETING<br />
12INTF<br />
Prezzo € 10,00<br />
Tipo: Custodia interna antistatica per LP Note: in<br />
carta di riso foderata: confezione da 20 pz<br />
ANTISTAT<br />
Prezzo € 3,50<br />
Tipo: Panno antistatico per LP Note: Cattura la<br />
polvere e toglie le cariche elettrostatiche. Il panno<br />
contiene sostanze antistatiche che non lasciano<br />
alcun residuo nei solchi. Per la pulizia dei dischi<br />
in alternativa o in aggiunta alla spazzola in fibra<br />
di carbonio<br />
CARBON CLEAN<br />
Prezzo € 9,00<br />
Tipo: dima per giradischi Note: per il corretto posizionamento<br />
della testina, in cartoncino plastificato<br />
lucido, fornita di astuccio<br />
ECRY<br />
Prezzo € 17,00<br />
Tipo: custodia esterna trasparente per LP crystal<br />
calibrata Note: La misura calibrata evita che la<br />
copertina possa uscire facilmente quando il disco<br />
viene riposto sullo scaffale. Confezione da 100<br />
pezzi. Disponibile in versione con confezione da<br />
200 pezzi 30,00 euro<br />
EFL<br />
Prezzo € 8,00<br />
Tipo: Custodia esterna alta trasparenza con flangia<br />
richiudibile. Note: Permette di sigillare l'lp dalla<br />
polvere. Confezione da 20 pz.<br />
EHIGH<br />
Prezzo € 11,00<br />
Tipo: Custodia esterna per LP Note: per dischi high<br />
quality ad alto spessore, ideale per dischi singoli<br />
180 gr e doppi. Ha uno spessore di oltre 6 micron<br />
circa 3 volte quello di una busta normale. Permette<br />
di proteggere dischi anche doppi o con copertina<br />
richiudibile. Confezione da 20 pezzi<br />
INT12<br />
Prezzo € 11,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: argento con<br />
strand di rame puro OFC Schermatura: 100%<br />
Caratteristiche: Tecnologia brevettata -Hollow<br />
Oval Design- Geometria Ovale Note: per segnale<br />
Phono, coppia da 1 metro terminata RCA; da 1,5 m<br />
euro 1.254,00; altre lunghezze disponibili.<br />
Tipo: Shell portatestiene Note: in puro Carbon<br />
Block attacco standar EIA cavi interni in litz di<br />
rame da 180 e set di viti universali Peso (kg): 0,18<br />
Tipo: Spazzola in fibra di carbonio Note: Antistatica<br />
a doppia setola autopulente per la pulizia<br />
a secco dell'lp<br />
Tipo: Custodia interna per LP in carta bianca kraft<br />
antitaglio Note: confezione da 50 pezzi<br />
JACKET<br />
Prezzo € 9,00<br />
Tipo: custodia esterna in cartoncino gloss per LP<br />
Note: disponibile nella colorazione nera: confezione<br />
da 5 pezzi<br />
100
S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />
AUDIOMICA LABORATORY<br />
HEMAT GOLD<br />
Prezzo € 369,05<br />
PSC Note: terminato con connettore dritto 5 poli<br />
JIS e 2 RCA, più massa; lunghezza 1,5 m<br />
GROUNDGOODY<br />
Prezzo € 30,00<br />
WILD LP<br />
Prezzo € 2.889,00<br />
AT-618<br />
Prezzo € 90,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame OFC Caratteristiche:<br />
cavo phono con terra Note: Filtro<br />
DFSS, lunghezze disponibili 1 m e 2 m<br />
AUDIONAUTES<br />
HDG CLAMP 1000 ANNIVERSARY<br />
Prezzo non disponibile<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame PSC plus<br />
Isolante: tubo in polimero al fluoro e aria Note:<br />
cavo di massa da abbinare ai cavi phono che ne<br />
sono sprovvisti. Terminato con forcelle placcate<br />
argento. Diverse lunghezze disponibili a partire<br />
da 60 cm. Versione con conduttore in argento PSS<br />
a partire da 139.<br />
HL-5<br />
Prezzo € 27,50<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: PSS in argento<br />
massiccio Isolante: tubi ad aria in teflon Note:<br />
sistema DBS a 72V, connettore lato braccio a 5 poli<br />
dritto o ad angolo retto, lato pre 2 connettori RCA<br />
o XLR più massa; lunghezza 1 metro<br />
WILDCAT TONEARM<br />
Prezzo € 99,00<br />
Tipo: Clamp per giradischi Note: L'AT618 mantiene<br />
il disco fermo sul piatto e ne stabilizza le<br />
vibrazioni. Raccomandato per l'uso con giradischi<br />
dotati di motore a buona coppia e sospensioni<br />
rigide. Sconsigliato per l'uso con giradischi dotati<br />
di sospensioni morbide Dimensioni (l x a x p) cm:<br />
diametro 8 cm, altezza 3,6 cm Peso (kg): 0,600<br />
AT-6180<br />
Prezzo € 30,00<br />
Tipo: pressore per dischi Note: grafite ad alta<br />
densità; per giradischi a telaio flottante; edizione<br />
Speciale Anniversary da 1kg Peso (kg): 0,96<br />
HDG CLAMP 300 2017<br />
Prezzo € 195,00<br />
Tipo: ponticelli phono Conduttore: rame cristalli<br />
lineari Note: set di pagliuzze terminate per collegamento<br />
testina ai 4 pin dello shell<br />
LEOPARD<br />
Prezzo € 849,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame solido<br />
PSC Note: 1,5 mt, per segnale phono, terminato<br />
con connettore pentapolare tipo JIS lato braccio e<br />
connettori RCA con calza lato pre<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT 607<br />
Prezzo € 15,00<br />
Tipo: Disco stroboscopico Note: frequenze 50/60<br />
Hz, velocità 33-45-78 giri<br />
AT-HS1<br />
Prezzo € 18,00<br />
Tipo: pressore per dischi Note: grafite ad alta<br />
densità; per giradischi a controtelaio flottante;<br />
edizione 2017 Peso (kg): 0,350<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: argento PSS<br />
Isolante: tubi aria/polietilene Caratteristiche:<br />
con DBS 72V Note: cavo phono da 1,2 m, connettore<br />
pentapolare lato braccio, RCA o XLR completi<br />
di massa lato pre<br />
HDG CLAMP 600 2017<br />
Prezzo € 245,00<br />
Tipo: pressore per dischi Note: grafite ad alta<br />
densità; per giradischi a telaio rigido; edizione 2017<br />
Peso (kg): 0,550<br />
HDG MAT 2017<br />
Prezzo € 375,00<br />
RECORD BRUSH<br />
Prezzo € 15,00<br />
Tipo: liquido pulisci stilo Note: indicato per la<br />
protezione dello stilo del fonorilevatore e dei dischi.<br />
La formula di pulizia speciale scioglie la polvere e<br />
lo sporco che ostacolano il corretto tracciamento.<br />
Tipo: shell porta testina in metallo Note: guarnizione<br />
in gomma. Inclusi cavetti. Compatibile<br />
con giradischi AT-LP120-USB, AT-LP240-USB e<br />
AT-LP1240-USB.<br />
Tipo: spessore in materiale smorzante per giradischi<br />
Note: grafite speciale ad alta densità; per<br />
giradischi a telaio rigido; diametro 30cm, spessore<br />
1 cm; edizione 2017 Peso (kg): 1,2<br />
Tipo: spazzola pulisci dischi Note: doppia spatola<br />
in fibra di carbonio<br />
WEL SIGNATURE LP<br />
Prezzo € 3.999,00<br />
AT-615<br />
Prezzo € 50,00<br />
AT-LH13 OCC<br />
Prezzo € 140,00<br />
AUDIOQUEST<br />
COUGAR TONEARM<br />
Prezzo € 399,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame solido<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: PSS argento<br />
solido Isolante: FEP tubi aria/teflon Caratteristiche:<br />
rivestimento nero con strisce nere Note:<br />
sistema di dissipazione del rumore in carbonio a 4<br />
strati DBS 72V, terminato con connettore JIS a 5 pin<br />
verso 2 RCA dorati o XLR più terra. Lunghezza 1,2 m.<br />
Versione da 2 m euro 4.899<br />
Tipo: Bolla di precisione per la regolazione orizzontale<br />
del giradischi Note: corpo in alluminio<br />
Tipo: shell porta testina Note: Technihard con<br />
overhang e azimuth regolabili. Inclusi: cavetti di<br />
collegamento, 7 paia di viti per fissaggio, chiave<br />
esagonale per le regolazioni<br />
101
SELECTOR<br />
AT-LP5DT<br />
Prezzo € 40,00<br />
nera o silver<br />
MAGIC POTION<br />
Prezzo € 36,00<br />
La Grange, Oasis, Bardo e Spyder Note: base in<br />
granito Dimensioni (l x a x p) cm: 18 x 6,5 x 16<br />
Peso (kg): 12<br />
BEARING OIL<br />
Prezzo € 50,00<br />
CAMMINO<br />
PH 1.0S<br />
Prezzo € 870,00<br />
Tipo: coperchio antipolvere per giradischi AT-LP5<br />
Note: in acrilico trasparente, comprensivo di<br />
accessori per il montaggio<br />
AT-MG10<br />
Prezzo € 70,00<br />
Tipo: shell porta testina in magnesio Note: inclusi:<br />
7 paia di viti di installazione, cavetti di collegamenti<br />
placcati oro<br />
Tipo: liquido di pulizia Note: liquido per la pulizia<br />
delle parti acriliche dei giradischi Basis<br />
BRINKMANN<br />
BASE DEDICATA BARDO<br />
Prezzo € 500,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Pure copper<br />
OFC Schermatura: Due schermi Caratteristiche:<br />
attacco dritto DIN 5P - RCA Lungh. 1,25 mt Note:<br />
Sistema multi conduttore Finely Stranded a bassa<br />
capacità con smorzatore di vibrazioni<br />
PH 1.2 REF<br />
Prezzo € 2.400,00<br />
Tipo: olio sintetico a basso attrito Note: progettato<br />
specificamente per l'utilizzo con cuscinetti a<br />
CMB di Clearaudio, ma riduce l'attrito nella maggior<br />
parte dei pozzetti dei cuscinetti dei perni dei piatti.<br />
CLEVER CLAMP<br />
Prezzo € 34,00<br />
AUDITORIUM 23<br />
HOMMAGE MAT<br />
Prezzo € 150,00<br />
Tipo: basetta dedicata a bracci da 10 pollici Note:<br />
versione per braccio 12 pollici euro 800<br />
CLAMP<br />
Prezzo € 480,00<br />
Tipo: tappetino per giradischi<br />
RECORD MAT<br />
Prezzo € 90,00<br />
Tipo: pressore per giradischi Note: opzionale per<br />
Balance, La Grange, Oasis e Bardo<br />
DIMA PROTRACTOR<br />
Prezzo € 330,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: multifilare<br />
in rame ad alta purezza Schermatura: Quattro<br />
schermature e smorzatore di vibrazioni Capacità<br />
(pF): 70 pf Caratteristiche: Per braccio giradischi<br />
Note: Circuito accordatore di campo elettromagnetico<br />
per minimizzare gli effetti mutui interni<br />
proprietario. Lunghezza: 1,25 m<br />
CLEARAUDIO<br />
ACCU POWER SUPPLY<br />
Prezzo € 840,00<br />
Tipo: record clamp in plastica Note: sfrutta il<br />
perno centrale per appiattire il disco; adatto per<br />
qualsiasi giradischi<br />
DIAMOND CLEANER BRUSH<br />
Prezzo € 24,00<br />
Tipo: tappetino antistatico per giradischi Note:<br />
miscela di cotone e gomma<br />
BASIS AUDIO<br />
BASIS REFLEX CLAMP<br />
Prezzo € 659,00<br />
Tipo: Dima per allineamento braccio e fonorilevatore<br />
Note: completamente in metallo, universale<br />
e regolabile a seconda della lunghezza del braccio,<br />
con goniometro con due punti di riferimento a<br />
errore tangenziale nullo secondo norme IEC.<br />
RONT II<br />
Prezzo € 3.910,00<br />
Tipo: vedi note Note: alimentatore a batteria a<br />
ricerca automatica per la serie plus<br />
AZIMUTH OPTIMIZER<br />
Prezzo € 4.300,00<br />
Tipo: spazzola pulizia a secco delle puntine<br />
DOUBLE MATRIX PROFESSIONAL<br />
Prezzo € 5.300,00<br />
Tipo: clamp premidisco universale Note: finitura<br />
Tipo: alimentatore a valvole per giradischi Balance,<br />
Tipo: vedi note Note: strumento per la misurazione<br />
e regolazione dell'angolo di azimuth;<br />
incorpora un un pre phono e una uscita cuffia per<br />
il monitoraggio dei segnali<br />
Tipo: macchina lavadischi Note: lavaggio di entrambi<br />
i lati de disco in un passaggio con braccio di<br />
pulizia, spazzole per lo scarico dell'elettricità statica,<br />
assorbente di 20 mm; finitura trasparente Dimensioni<br />
(l x a x p) cm: 40,5 x 18 x 38 Peso (kg): 16,5<br />
102
S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />
DUSTCOVER<br />
Prezzo € 200,00<br />
HEADSHELL CABLE SET<br />
Prezzo € 85,00<br />
PURE GROOVE MICROFIBRE BRUSH<br />
Prezzo € 24,00<br />
SMART MATRIX PROFESSIONAL<br />
Prezzo € 1.350,00<br />
Tipo: coperchio antipolvere per giradischi in acrilico<br />
Note: per Concept, per Champion e Magnum<br />
euro 600, per Solution, Master e Innovation Comp.<br />
euro 850, per Reference euro 510, per Performance<br />
euro 300, per Avantgarde euro 490, per Emotion<br />
euro 235<br />
ELIXIR OF SOUND<br />
Prezzo € 30,00<br />
Tipo: set di quattro cavi per testine Note: rame<br />
OFC ad alta purezza, connettori amagnetici, lunghezza<br />
50 mm<br />
LEVER GAUGE<br />
Prezzo € 24,00<br />
Tipo: spazzola per dischi in microfibra antistatica<br />
Note: può essere usata per pulire i dischi dalla<br />
polvere o per applicare il fluido di lavaggio<br />
QUADRO CLAMP<br />
Prezzo € 190,00<br />
Tipo: macchina lavadischi Note: rotazione in<br />
senso orario e antiorario Dimensioni (l x a x p)<br />
cm: 34,5 x 20,5 x 34,5 Peso (kg): 12<br />
SMART SEAL RECORD CLAMP<br />
Prezzo € 140,00<br />
Tipo: record clamp in acciaio inox Note: per<br />
giradischi a massa elevata, adatto a giradischi a<br />
telaio rigido<br />
Tipo: liquido di pulizia per stili Note: flacone da<br />
10 ml. Se ne consiglia l'uso anche con i dischi nuovi<br />
prima del primo ascolto per la rimozione dei residui<br />
di pressatura del vinile<br />
FLAT BELT<br />
Prezzo € 25,00<br />
Tipo: bolla ad alta precisione per la messa in piano<br />
Note: versione base, per regolare l'orizzontalità<br />
di giradischi o basi d'appoggio; versione corpo in<br />
acciaio euro 67; versione deluxe acciaio placcata<br />
in oro euro 83<br />
LP DRILL<br />
Prezzo € 45,00<br />
RECORD CLEANING BRUSH<br />
Prezzo € 28,00<br />
Tipo: per la protezione dell'etichetta dei dischi<br />
Note: da utilizzare durante la fase di lavaggio,<br />
bloccaggio magnetico, specifico per Smart Matrix<br />
e macchine lava dischi con piatto magnetico.<br />
SMART STYLUS GAUGE<br />
Prezzo € 24,00<br />
Tipo: spazzolino pulizia dischi in fibra carbonio<br />
Note: indicato per la pulizia accurata dei dischi con<br />
2 file contenenti oltre 1 milione di setole in fibra di<br />
carbonio anti-statiche.<br />
Note: Cinghia di ricambio per giradischi Concept,<br />
Performance e Ovation<br />
Note: Punta per correggere eventuali imperfezioni<br />
dei fori dello spindle, diametro 7,3 mm<br />
MATRIX MICROFIBRE STRIP-SET<br />
Prezzo € 32,00<br />
Tipo: set strisce adesive in microfibra Note: per<br />
tutte le macchine lavadischi Matrix<br />
MATRIX SEAL RECORD CLAMP<br />
Prezzo € 170,00<br />
RECORD CLEANING FLUID<br />
Prezzo € 44,00<br />
Tipo: liquido per la pulizia dischi Note: flacone da<br />
50 cl euro 44; flacone da 100 cl euro 70<br />
SILENT BELT<br />
Prezzo € 50,00<br />
Tipo: bilancina per regolare il peso di lettura delle<br />
testine Note: fornisce in modo semplice il peso di<br />
lettura del fonorilevatore una volta appoggiato lo<br />
stilo sulla sua parte superiore. Con graduazione da<br />
1,5 a 3,5 grammi.<br />
SMART SYNCRO<br />
Prezzo € 770,00<br />
FLAT PAD<br />
Prezzo € 14,00<br />
Tipo: cinghia di ricambio per giradischi Emotion<br />
Note: versioni per altri giradischi diametro 1 e 2<br />
mm, stesso prezzo Dimensioni (l x a x p) cm:<br />
diametro 2mm<br />
Tipo: sotto punta con capacità di smorzamento<br />
Note: versione in acciaio inossidabile euro 21<br />
Tipo: per la protezione dell'etichetta dei dischi<br />
Note: da utilizzare durante la fase di lavaggio,<br />
bloccaggio meccanico, ideale per tutte le macchine<br />
lava dischi ClearAudio<br />
SMART MATRIX MICROFIBRE STRIP<br />
Prezzo € 16,00<br />
Tipo: set di 2 strisce adesive in microfibra Note:<br />
per macchina lavadischi Smart Matrix. Versione per<br />
Double Smart Matrix euro 27, versione con due strisce<br />
a 16 euro; anche per macchine in versione Pro.<br />
Tipo: alimentatore filtrato per apparecchi con<br />
assorbimento fino a 3W Note: controllo di velocità<br />
per tutti i motori sincroni, frequenza di uscita<br />
regolabile tra 47 e 89 Hz. Dimensioni (l x a x p)<br />
cm: 10,2 x 3,6 x 13,1 Peso (kg): 0,57<br />
103
SELECTOR<br />
STROBOSCOPE TEST RECORD<br />
Prezzo € 230,00<br />
per leggere il peso di lettura delle testine; calibrazione<br />
automatica, protezione batteria<br />
CLINAMEN AUDIO<br />
HARMONIC WOOD CLAMP<br />
Prezzo € 320,00<br />
strati sottili in kapton Note: un metro terminato<br />
RCA, anche 1,5 mt euro 740, ogni metro aggiuntivo<br />
euro 400<br />
REFERENCE PHONO<br />
Prezzo € 2.170,00<br />
DURAND TONEARMS<br />
PHONO CABLE<br />
Prezzo € 2.700,00<br />
Tipo: segnale phono Caratteristiche: terminazione<br />
DIN pentapolare lato braccio e RCA o XLR lato pre<br />
Note: specifico per braccio Kairos, lunghezza 1,2<br />
m; versione da 1,5 m euro 3.200<br />
Tipo: disco traccia stroboscopica Note: per regolazione<br />
fine velocità giradischi<br />
THE WEIGHT<br />
Prezzo € 4.500,00<br />
TURBOWEIGHT<br />
Prezzo € 150,00<br />
Tipo: contrappeso per bracci Rega Note: peso<br />
calibrato e foro eccentrico per migliorare le doti<br />
meccaniche del braccio, in acciaio Inox<br />
TURNTABLE CAREKIT STARTER<br />
Prezzo € 170,00<br />
Tipo: Clamp per giradischi Note: Realizzato in<br />
legno armonico + inserto in ottone. Disponibile in<br />
Pink Ivory, Ebano e Macassar Ebony. Il peso di 350<br />
gr lo rende adatto sia a giradischi rigidi che flottanti.<br />
Lucidato a cera e rifinito a mano Dimensioni (l x a<br />
x p) cm: 8,6 x 5 x 8,6 Peso (kg): 0,35<br />
HEADSHELL IN COCOBOLO<br />
Prezzo € 295,00<br />
Tipo: segnale phono Note: 1 mt terminato RCA,<br />
anche da 1,5 m euro 2.880; mod. TCA-5/RCA da 1<br />
e 1,5 m euro 2.170 e 2.880, ogni metro aggiuntivo<br />
euro 1.400 la coppia<br />
ULTRA PHONO<br />
Prezzo € 3.690,00<br />
Tipo: segnale phono Note: per segnale phono,<br />
coppia terminata TAC-5 RCA da 1m; altre lunghezze<br />
disponibili<br />
DOCET<br />
DEMAG-WEB<br />
Prezzo € 300,00<br />
Tipo: clamp pressa dischi Note: in legno massello,<br />
metallo e teflon per il corpo principale e zaffiro per<br />
il contatto con il disco Dimensioni (l x a x p) cm:<br />
diametro 7,6 Peso (kg): 0,55<br />
DYNAVOX<br />
DIMA STROBO<br />
Prezzo € 19,00<br />
Tipo: kit per la manutenzione e pulizia giradischi<br />
Note: kit composto da: spazzola per dischi "pure<br />
groove", spazzola in fibra di carbonio, spazzola e<br />
liquido per pulizia del diamante, pasta per lucidare,<br />
grasso per cuscinetti, liquido di pulizia per acrilico,<br />
cacciavite<br />
TWISTER CLAMP<br />
Prezzo € 135,00<br />
Tipo: shell portatestina Note: Headshell in legno<br />
armonico di cocobolo stagionato. Attacco EIA<br />
ricavato dal pieno con isolamento in Derlin. Clips<br />
in bronzo fosforoso placcate oro, filo litz. Rifinitura<br />
a mano e trattato con cera naturale. Grano di fissaggio<br />
per tarare planarità Peso (kg): 0.015<br />
CRYSTAL CABLE<br />
ABSOLUTE DREAM PHONO<br />
Prezzo € 13.400,00<br />
Tipo: segnale phono Note: versione base da 1<br />
mt, 1,5 mt euro 18.100; ogni mt aggiuntivo euro<br />
9.450. Versione terminata TAC-5/RCA da euro 7.250<br />
MICRO PHONO<br />
Prezzo € 730,00<br />
Tipo: demagnetizzatore per testine MM e MC<br />
Ingressi: 1 Note: permette di demagnetizzare la<br />
componente elettromagnetica ripulendo completamente<br />
le bobine<br />
DR. FEICKERT ANALOGUE<br />
CLEAN<br />
Prezzo € 2.490,00<br />
Tipo: disco di regolazione Strobo Note: cartone<br />
laminato; diametro 30 cm; consente di ottimizzare<br />
la velocità del giradischi (50Hz), 33, 45 e 78 giri.<br />
FLUIDO PER PULIZIA<br />
Prezzo € 19,00<br />
Tipo: Alimentatore a batteria Note: Alimentatore<br />
24V per giradischi Feickert. Doppio pacco batteria.<br />
Disponibile anche con voltaggio 12V e 12+12V per<br />
altri apparecchi.<br />
Tipo: clamp pressa dischi con sistema di assorbimento<br />
delle risonanze Note: con ghiera in<br />
acciaio; leggero e adatto anche per giradischi a<br />
telaio flottante<br />
WEIGHT WATCHER<br />
Prezzo € 250,00<br />
Tipo: segnale phono Note: coppia terminata<br />
RCA da 1 mt, anche 1,5 mt euro 1.300, ogni mt<br />
aggiuntivo euro600; mod. TAC-5/RCA da 1/1,5<br />
mt euro 830/1430, ogni metro aggiuntivo euro<br />
600 la coppia<br />
PICCOLO PHONO<br />
Prezzo € 540,00<br />
THE PROTACTOR NG<br />
Prezzo € 199,00<br />
Tipo: bilancina digitale Note: precisione 0,01 gr;<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: argento/oro<br />
Schermatura: calza in argento Isolante: due<br />
Tipo: dima universale per montaggio di bracci<br />
Note: specifico per il set-up delle testine, dimatura<br />
e regolazione del VTA<br />
Note: flacone 200 ml con ugello di spruzzo<br />
104
S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />
OLIO CON SPAZZOLINO<br />
Prezzo € 11,00<br />
ECHOLE<br />
OBSESSION SIGNATURE PHONO<br />
Prezzo € 3.550,00<br />
LA SOURCE 102<br />
Prezzo € 270,00<br />
PHONO<br />
Prezzo € 195,00<br />
Note: liquido con spazzola per la pulizia dello stilo.<br />
OLIO LUBRIFICANTE<br />
Prezzo € 18,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Argento, Oro,<br />
Palladio Caratteristiche: lunghezza 3 feet. Note:<br />
per lunghezze maggiori aggiungere € 770 ogni feet<br />
FURUTECH<br />
AG-12<br />
Prezzo € 600,00<br />
Tipo: ponticelli phono Conduttore: in rame<br />
argentato Alpha da 0,6mmq Isolante: teflon<br />
Note: set di 4 per collegamento fonorilevatoreshell,<br />
terminato in fosforo/bronzo con trattamento<br />
Alpha e rodiati<br />
SKII<br />
Prezzo € 170,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: in rame Schermatura:<br />
PTE Resistenza (mOhm): 0.0002 Capacità<br />
(pF): 55pF/m Note: cavo da 1,5m con DIN 4<br />
poli e terminato RCA<br />
PHONO EXTRA<br />
Prezzo € 1.750,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Ibrido solid<br />
core in puro argento e rame Isolante: dielettrico<br />
in bagno d'olio Note: cavo da 1,5m con DIN 4 poli<br />
e terminato RCA<br />
PHONO IL MAGNIFICO<br />
Prezzo € 6.900,00<br />
Note: bottiglia di vetro con contagocce da 22 ml<br />
SPAZZOLINA CARBONIO<br />
Prezzo € 16,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: 4 OFC argentati<br />
bilanciati PCOCC con trattamento criogenico Alpha<br />
Schermatura: quadrupla Note: cavo per giradischi<br />
terminato DIN/RCA, disponibile anche RCA/<br />
RCA a 600 euro e con DIN a "L" euro 680<br />
DESTAT MK II<br />
Prezzo € 640,00<br />
Tipo: Pennello elettrostatico Note: Per la pulizia di<br />
CD, DVD, LP, Lenti di proiettori e schermi piatti; Formato<br />
da pelo di capra rinforzato da fibre acriliche<br />
ricoperte di sulfide di rame: permette di rimuovere<br />
le cariche elettrostatiche<br />
GOLD NOTE<br />
GEL MAT<br />
Prezzo € 50,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: solid core in puro<br />
argento Schermatura: argento e DC Isolante:<br />
dielettrico in bagno d'olio Note: cavo da 1,5m con<br />
DIN 4 poli e terminato RCA<br />
PHONO PLUS<br />
Prezzo € 590,00<br />
Note: spazzola in carbonio antistatica per pulizia<br />
del disco<br />
SPAZZOLINA FELTRO<br />
Prezzo € 13,00<br />
Note: spazzola in velluto per pulizia del disco<br />
Tipo: sistema di annullamento delle cariche elettrostatiche<br />
Note: specifico per LP, CD e DVD, utilizzabile<br />
anche su connettori, cappe per giradischi,<br />
cavi. Funziona con 4 batterie AA.<br />
Tipo: tappetino in Techno Gel per giradischi Note:<br />
spessore 2 mm<br />
KYMYAS<br />
Prezzo € 50,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: solid core in<br />
rame puro Isolante: dielettrico Elastollan® Note:<br />
cavo da 1,5m con DIN 4 poli e terminato RCA<br />
EAT<br />
HEADSHELL YOSEGY<br />
Prezzo € 450,00<br />
DF-2 FLATTENER<br />
Prezzo € 3.600,00<br />
GRAHAM ENGINEERING<br />
IC-90<br />
Prezzo € 1.465,00<br />
Tipo: porta testina specifico per modello EAT<br />
Yosegy Note: in composito<br />
Tipo: apparato per restauro dischi Note: sistema<br />
per appiattire dischi lp ondulati tranne quelli di<br />
peso inferiore a 110 grammi e quelli stampati tra il<br />
1973 e 1974 - la procedura prevede riscaldamento<br />
e raffreddamento a pressione costante<br />
Tipo: trattamento di pulizia degli LP Note: set con<br />
due liquidi composto da uno di pulizia a base ammoniacale<br />
e uno di trattamento per ridurre i graffi<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: argento Note:<br />
da Din a RCA- lunghezza 1,25 mt € 1.465,00; da DIN<br />
a RCA con pipa piatta - cavo da 1,25 mt - € 1.840,00;<br />
da DIN a RCA - lunghezza 1,50 mt € 1.950,00<br />
105
SELECTOR<br />
GRAHAM SLEE PROJECT<br />
GREEN POWER SUPPLY<br />
Prezzo € 40,00<br />
HARMONIX<br />
TU 800 EX IMP<br />
Prezzo € 250,00<br />
VINYL-1<br />
Prezzo € 155,00<br />
Note: Scheda Phono MM per Obelisk SI e Pre<br />
FINGER LOCKING<br />
Prezzo € 17,00<br />
IKEDA SOUND LAB<br />
IS-2T W<br />
Prezzo non disponibile<br />
Tipo: alimentatore<br />
PSU-1<br />
Prezzo € 247,00<br />
Tipo: tappetino per giradischi accordato Note: Efficace<br />
su bilanciamento tonale, chiarezza, profondità,<br />
dinamica.Nuova versione più leggera, adatto a<br />
qualsiasi giradischi. Dimensioni (l x a x p) cm:<br />
29,3 / 0.3 Peso (kg): 0,210<br />
TU 812MX<br />
Prezzo € 2.800,00<br />
Tipo: shell porta testina Note: in lega d'alluminio<br />
in un sol pezzo, contatti in lega di titanio e conduttori<br />
in rame OFC 6N Peso (kg): 0,02<br />
SORANE<br />
Prezzo non disponibile<br />
Tipo: shell porta testina Note: corpo in lega<br />
d'alluminio, connettori in alluminio, terminali placcati<br />
oro e conduttori in rame. Cofanetto in legno<br />
contenente 3 shell nei tre colori rosso, oro e nero<br />
Tipo: dado per il fissaggio dei bracci Rega<br />
GYRO BEARING<br />
Prezzo € 250,00<br />
Tipo: alimentazione Note: per tutti gli stadi phono<br />
Graham Slee; Intro PSU euro 46<br />
J.A. MICHELL<br />
BEARING OIL<br />
Prezzo € 7,00<br />
GRYPHON<br />
PS2 RIAA MM/MC<br />
Prezzo € 2.200,00<br />
Tipo: modulo MM/MC Note: per i modelli: Tabu,<br />
Callisto, Prelude, Atilla, Athena, Diablo e Diablo 300<br />
HANSS ACOUSTICS<br />
PG-10<br />
Prezzo € 65,00<br />
Tipo: Clamp per giradischi Note: Come TU 812mk2<br />
con prestazioni ancora superiori. Peso (kg): 0,331<br />
TU-800M'TRIBUTE'<br />
Prezzo € 1.150,00<br />
Tipo: tappetino per giradischi Note: realizzato<br />
a mano è composto da uno strato da 0,5 mm di<br />
carta impregnata di resina sulla parte superiore<br />
con strisce metalliche dello spessore di 0,5 mm.<br />
Peso (kg): 0,47<br />
HEED AUDIO<br />
OBELISK TX2<br />
Prezzo € 1.020,00<br />
Tipo: olio per il perno piatto<br />
CARTRIDGE TAGS<br />
Prezzo € 21,00<br />
Tipo: perno rovesciato del Gyrodec<br />
GYRO KIT<br />
Prezzo € 315,00<br />
Tipo: piatto e molle del Gyrodec<br />
HR PSU<br />
Prezzo € 835,00<br />
Tipo: alimentatore per motori in continua Note:<br />
fornisce alimentazione elettronica a basso rumore<br />
per i motori a corrente continua come sui giradischi<br />
Tecnodec, GyroDec e Gyro SE, rendendo più stabile<br />
il loro funzionamento<br />
Tipo: Bilancina digitale elettronica Note: per la<br />
taratura del peso della testina.<br />
RC-20<br />
Prezzo € 1.000,00<br />
Tipo: Alimentatore per giradischi Note: a 2 velocità<br />
33/45 giri 220V.<br />
ORBIT 2<br />
Prezzo € 445,00<br />
Tipo: terminazioni per pagliuzze cavo phono<br />
Note: Set di 4 pezzi, placcati argento<br />
CINGHIA<br />
Prezzo € 30,00<br />
HYDRAULIC RUBBER SET<br />
Prezzo € 10,00<br />
Note: Set di 9 gommini per masse piatto Hydraulic<br />
/ Prisma / Electronic<br />
HYDRAULIC WELL FLUID<br />
Prezzo € 35,00<br />
Note: Fluido siliconico per vaschetta Hydraulic<br />
Reference<br />
ISOLATION BASE<br />
Prezzo € 470,00<br />
Tipo: macchina lavadischi Dimensioni (l x a x p)<br />
cm: 37 x 38 x 27 Peso (kg): 11,8<br />
Tipo: Alimentatore per giradischi Note: a 2 velocità<br />
33/45 giri 220V. Orbit 1, versione con motore a<br />
corrente alternata a 110 volt Dimensioni (l x a x<br />
p) cm: 9.5 x 7.5 x 22<br />
Tipo: cinghia per giradischi Gyrodec, Syncro e<br />
Transcriptor<br />
Tipo: base per giradischi Gyro SE<br />
106
S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />
KIT TESTINE<br />
Prezzo € 11,00<br />
SUPPORTO BRACCIO<br />
Prezzo € 110,00<br />
Tipo: basette per montaggio bracci per giradischi<br />
Gyrodec e Gyro SE Note: finiture argento; mod.<br />
00924, per Syncro Arm, Gyro Arm, Rega 250/300 e<br />
Rega RB900, stesso prezzo; versioni o/n euro 125;<br />
versioni speciali "S", argento euro 150 oppure oro/<br />
nero euro 175<br />
KIMBER KABLE<br />
KS 1016<br />
Prezzo € 1.170,00<br />
Isolante: teflon Note: con terminazione RCA e<br />
connettore DIN a 5 poli, da 50 cm; altre lunghezze<br />
disponibili 1/1,5/2 metri<br />
TAK-CU<br />
Prezzo € 380,00<br />
TECNOWEIGHT<br />
Prezzo € 155,00<br />
Tipo: kit per il montaggio delle testine Note:<br />
comprende viti, dadi e brugola<br />
MOLLE<br />
Prezzo € 30,00<br />
Tipo: molle per gyrodec ed orbe Note: cadauna<br />
ORBE KIT<br />
Prezzo € 740,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: 6 in rame iper<br />
puro Note: coppia da 0,5 metri, terminata con connettori<br />
RCA WBT 0102; altre lunghezze disponibili<br />
KS 1230-DINAG<br />
Prezzo € 1.690,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame, geometria<br />
OGO/2 Varistrand Note: con terminazione<br />
RCA e connettore dritto DIN a 5 poli, da 50 cm, per<br />
giradischi; altre lunghezze disponibili 1/1,5/2 m<br />
Tipo: kit di contrappesi per Rega RB 250/300/600<br />
TAK-HB<br />
Prezzo € 575,00<br />
UNI COVER<br />
Prezzo € 82,00<br />
Tipo: piatto, molle e accessori dell'Orbe Note: per<br />
il solo kit clamp euro 195<br />
PERNI<br />
Prezzo € 140,00<br />
Tipo: set di 3 perni Note: per giradischi Orbe e<br />
Gyrodec<br />
PERNI E MOLLE<br />
Prezzo € 195,00<br />
Tipo: set di tre perni e molle per sospensioni per<br />
Orbe e Gyrodec<br />
RECORD CLAMP<br />
Prezzo € 53,00<br />
Tipo: coperchio universale per giradischi Note: in<br />
plexiglass trasparente<br />
VTA ADJUSTER<br />
Prezzo € 35,00<br />
Tipo: regolatore del VTA per bracci Rega Note:<br />
Versione Rega 3 Point Fixin (mod. 251/301) euro 66<br />
KAB<br />
SPEEDSTROBE<br />
Prezzo € 109,90<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: 4 in argento<br />
puro Isolante: V-teflon Note: per segnale phono:<br />
0,5 metri, connettori DIN a L, su richiesta SME, e<br />
RCA, messa a terra; altre lunghezze disponbili<br />
fino a 3 metri<br />
KS 1236-DINAG<br />
Prezzo € 2.005,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: argento e rame<br />
Isolante: teflon Note: con terminazione RCA e<br />
connettore DIN a 5 poli, da 50 cm; altre lunghezze<br />
disponibili 1/1,5/2 metri<br />
KLAUDIO<br />
KD-CLN-LP200<br />
Prezzo € 5.900,00<br />
Tipo: pressore Note: per aderenza disco/piatto,<br />
finitura nera; versione specifica per giradischi<br />
Rega, stesso prezzo<br />
SECURE COVER<br />
Prezzo € 445,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: 6 in argento<br />
iper puro Isolante: V-teflon Note: per segnale<br />
phono: 0,5 metri, connettori DIN a L, su richiesta<br />
SME, e RCA, messa a terra; altre lunghezze disponbili<br />
fino a 3 metri<br />
TAK-AG<br />
Prezzo € 935,00<br />
Tipo: coperchio in plexiglass per giradischi Gyro<br />
SE e Orbe SE<br />
Tipo: misuratore di velocità Note: disco in PVC<br />
da 10" di colore nero con indicazioni bianche<br />
sulla velocità, illuminazione al quarzo alimentata<br />
a batteria da 9 Volt.<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: argento<br />
Tipo: macchina lavadischi a ultrasuoni Note: pulizia<br />
del vinile senza contatto tra le parti. Completamente<br />
automatica e programmabile. Accensione<br />
automatica all'inserimento dell'LP e spegnimento<br />
dopo ciclo finale di asciugatura. Cicli di lavaggio<br />
(1-5 minuti) ed asciugatura (2-4 minuti) Peso<br />
(kg): 21,8<br />
107
SELECTOR<br />
KNOSTI<br />
NEW KNOSTI<br />
Prezzo € 69,00<br />
RADIKAL AKURATE<br />
Prezzo € 3.710,00<br />
WOODEN BELT<br />
Prezzo € 60,00<br />
CL 116<br />
Prezzo € 23,50<br />
Tipo: alimentatore per pre phono Urika Note:<br />
Alimentazione e controllo in DC a 33 e 45gg per<br />
giradischi Sonkel LP12, cabinet ricavato dal pieno<br />
in alluminio. Versione con stadio fono Urika euro<br />
5.850 Dimensioni (l x a x p) cm: 35 x 6 x 35,5<br />
Peso (kg): 10<br />
Tipo: macchina lavadischi completa di liquido<br />
Note: Made in Germany. Permette di lavare i dischi<br />
in maniera sicura ed efficace. Nuovo modello con<br />
guarnizione di chiusura per protezione etichetta.<br />
Provato su <strong>SUONO</strong> 354 - 03/2003<br />
LINN<br />
KEEL<br />
Prezzo € 3.250,00<br />
RADIKAL KLIMAX<br />
Prezzo € 6.230,00<br />
Tipo: alimentatore per pre phono Urika Note:<br />
alimentazione e controllo del motore in DC da 33 a<br />
45gg per giradischi Sondek LP12; cabinet ricavato<br />
dal pieno in alluminio. Versione con stadio fono<br />
Urika euro 8320 Dimensioni (l x a x p) cm: 35 x<br />
6 x 35,5 Peso (kg): 10<br />
TRAMPOLIN II<br />
Prezzo € 220,00<br />
Tipo: accordatore per testina phono Dimensioni<br />
(l x a x p) cm: 0,12 x 0,23 Peso (kg): 0,0035<br />
MUSICAL SURROUNDINGS<br />
FOZGOMETER AZIMUTH<br />
Prezzo € 390,00<br />
Tipo: Spazzolina per LP in velluto Note: contenitore<br />
e pulitore per la spazzola integrati Dimensioni (l<br />
x a x p) cm: 13.5 x 4.5 x 4 Peso (kg): 50<br />
CL-1000 LP ROLLING CLEANER<br />
Prezzo € 120,00<br />
Tipo: struttura in alluminio per giradischi Sondek<br />
LP12 Note: Opzione per il giradischi Sondek LP12.<br />
Struttura realizzata dal pieno in un unico pezzo di<br />
alluminio aeronautico che comprende controtelaio,<br />
basetta e collare del braccio.<br />
KORE<br />
Prezzo € 1.010,00<br />
Tipo: base inferiore per giradischi Sondek LP12 Note:<br />
in alluminio dotata di piedini isolanti regolabili<br />
MIT<br />
ORACLE MA_X PHONO<br />
Prezzo € 10.368,00<br />
Tipo: misuratore dell'azimuth del fonorilevatore<br />
Note: unità alimentata a batteria portatile da<br />
utilizzare in combinazione con un disco test Misura<br />
separazione dei canali, bilanciamento dei canali, e<br />
la direzione del segnale in modo rapido e preciso<br />
Note: Pulizia del vinile, evoluzione del CL152. Il<br />
rullo è realizzato in elastomero di silicone che, con<br />
una leggera pressione, riesce a entrare nei solchi<br />
e catturare la polvere grazie alla sua superficie<br />
appiccicosa<br />
HS-5000<br />
Prezzo € 30,00<br />
NAGAOKA<br />
AD653<br />
Prezzo € 20,00<br />
Tipo: Controtelaio in alluminio Note: Nuovo<br />
controtelaio in alluminio per il Sondek Lp12. La<br />
basetta è integrata al controtelaio. Disponibile per<br />
bracci Linn, Rega, Naim, SME<br />
Tipo: segnale phono Note: coppia da 1 m terminata<br />
RCA; altre lunghezze disponibili. È possibile<br />
selezionare il carico 47k ohm, 1000 Ohm, o 100<br />
ohm nella parte attiva del cavo<br />
Note: Headshell rimovibile per Bracci con attacco<br />
sme. Magnesio e lega di alluminio, massima<br />
rigidità<br />
NO 102<br />
Prezzo € 28,00<br />
LINGO 3<br />
Prezzo € 1.620,00<br />
MIYAJIMA LAB.<br />
METAL WASHER<br />
Prezzo € 25,00<br />
Tipo: alimentatore per giradischi Sondek Note:<br />
Commutazione elettronica velocità 33/45 giri<br />
MAJIK LP12 PSU<br />
Prezzo € 520,00<br />
Tipo: alimentatore interno per giradischi LP12<br />
Note: velocità fissa 33gg<br />
Tipo: spaziatore per testine con attacco DIN<br />
Tipo: adattatore per 45 giri Note: estrusione in<br />
alluminio<br />
Tipo: Buste Interne Note: Buste antistatiche<br />
antigraffio per LP. 50 per confezione<br />
108
S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />
NESSIE VINYLMASTER<br />
NESSIE VINYLMASTER<br />
Prezzo € 2.250,00<br />
RCC<br />
Prezzo € 28,00<br />
RCS<br />
Prezzo € 8,00<br />
BUBBLE LEVEL<br />
Prezzo € 37,50<br />
Tipo: set di due strisce Note: in velluto, per tubo<br />
aspirazione macchina lavadischi OKKI NOKKI RCM<br />
Tipo: Macchina lavadischi Note: Lavadischi completa<br />
di clamp, panno, liquido e manuale. Il liquidi<br />
contenuto nel serbatoio integrato permette un<br />
minimo di 100 cicli di pulizia Dimensioni (l x a x<br />
p) cm: 40 x 33 x 17 Peso (kg): 9<br />
Tipo: record clamp per macchina lavadischi OKKI<br />
NOKKI RCM Note: legno ebano, versione in ebano<br />
euro 335<br />
RCD<br />
Prezzo € 67,00<br />
RCT<br />
Prezzo € 40,00<br />
Tipo: Livella in alluminio/vetro per la messa in<br />
piano del giradischi<br />
NOTTINGHAM<br />
ANALOGUE<br />
DUST COVER<br />
Prezzo € 29,00<br />
Tipo: tubo di aspirazione per macchina lavadischi<br />
RCM OKKI NOKKI Note: 12 pollici in alluminio,<br />
versione 7 pollici e 10 pollici stesso prezzo, nuove<br />
versioni RCTN in plastica euro 56 per tutte le<br />
lunghezze<br />
DS-1 DIGITAL SCALE<br />
Prezzo € 145,00<br />
Tipo: coperchio parapolvere per macchina lavadischi<br />
RCM Note: in perspex<br />
RCF RECORD CLEANING FLUID<br />
Prezzo € 12,00<br />
ORTOFON<br />
6NX TSW 1010<br />
Prezzo € 249,00<br />
Tipo: Bilancia digitale con display LCD misura<br />
pressione stilo<br />
Tipo: disco copertura piatto e taratura antiskating<br />
LH 10000<br />
Prezzo € 469,00<br />
MAT<br />
Prezzo € 32,00<br />
Tipo: tappetino per piatto giradischi Notthingham<br />
RECORD BRUSHES<br />
Prezzo € 22,00<br />
Tipo: liquido pulizia dischi concentrato Note: permette<br />
di ottenere una soluzione pulente da un litro<br />
RCM RECORD CLEANING<br />
MACHINE<br />
Prezzo € 500,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame ad alta<br />
purezza OFC Capacità (pF): 85 Note: per bracci<br />
con connessione a 5 pin, diametro esterno 10 mm,<br />
connettore 5 pin 2 RCA placcati oro; 1,2 m; versione<br />
R terminato 2RCA/2RCA ; versione con connettore<br />
a 5 pin a L e 2 RCA<br />
ALIGNMENT TOOL<br />
Prezzo € 6,00<br />
Tipo: shell porta testina Note: Realizzato in<br />
alluminio e zinco con al centro un elastomero in<br />
agglomerato plastico proprietario. Adatto tra le<br />
altre alla MC 90, MC Windfield e alla serie Cadenza.<br />
Peso (kg): 14,5<br />
LH 2000<br />
Prezzo € 65,00<br />
Tipo: spazzola in carbonio per la pulizia degli LP<br />
STYLUS GAUGE<br />
Prezzo € 29,00<br />
Tipo: Dima a disco per la regolazione della testina<br />
e del braccio<br />
Tipo: shell porta testina Note: standard<br />
OKKI NOKKI<br />
RCB<br />
Prezzo € 12,00<br />
LH 6000<br />
Prezzo € 99,00<br />
Tipo: spazzola in legno Note: versione WG con<br />
setole in pelo di capra euro 23<br />
Tipo: macchina lavadischi motorizzata Note:<br />
include spazzola e due flaconi di fluido; due sensi<br />
di marcia, spegnimento automatico. Pulisce un<br />
disco in pochi minuti e senza sforzo. Finitura nera<br />
o bianca. La rotazione a freddo permette l'utilizzo<br />
consecutivo di più ore. Telaio in alluminio<br />
Provato su <strong>SUONO</strong> 430 - 07/2009<br />
Tipo: Dima per l'allineamento della testina<br />
Tipo: shell portatestina Note: per Windfeld, Jubilee,<br />
Kontrapunkt<br />
109
SELECTOR<br />
LH 8000<br />
Prezzo € 125,00<br />
SB-2<br />
Prezzo € 249,00<br />
TAPPETINO PER GIRADISCHI<br />
Prezzo € 46,00<br />
BRUSH IT<br />
Prezzo € 10,00<br />
Note: montato sul Palmer 2.5; morbido, sottile e<br />
resistente, universale, spessore 1 mm<br />
PRO-JECT<br />
ACRYL IT<br />
Prezzo € 109,00<br />
Tipo: piatto in acrilico trasparente Note: per<br />
giradischi serie Debut III e Xpression<br />
Tipo: shell porta testina Note: in legno<br />
LH 9000<br />
Prezzo € 179,00<br />
Tipo: Stroboscopio con contenitore in alluminio.<br />
Alimentazione a batterie 2 x 1,5V Note: Diametro<br />
del disco: 100 mm; materiale dei disco: acciaio<br />
inossidabile; box in alluminio; funziona a batterie<br />
2x1,5 V; precisione del circuito di oscillazione:<br />
1/100 Hz (0,1%) Dimensioni (l x a x p) cm: 6,7 x<br />
2,2 6,8 Peso (kg): 0,130<br />
ACRYL IT E<br />
Prezzo € 99,00<br />
Tipo: spazzola per la pulizia dei dischi Note:<br />
setole in carbonio per la rimozione della polvere<br />
per mezzo del caricamento elettrostatico della<br />
superficie generato dal loro sfregamento sul disco.<br />
CLAMP IT<br />
Prezzo € 79,00<br />
SPU COLLECTOR BOX<br />
Prezzo € 9.900,00<br />
Tipo: Shell portatestina standard in magnesio e<br />
fibra di carbonio Peso (kg): 16,8<br />
LIBELLE<br />
Prezzo € 8,00<br />
Note: cofanetto in legno in edizione limitata di 100<br />
pezzi, contenente 4 testine della serie SPU: Classic,<br />
SPU Gold Reference, SPU85 e SPU 90th Anniversary<br />
STYLUS BRUSH<br />
Prezzo € 3,00<br />
Tipo: piatto in acrilico indicato con pressore Clamp<br />
it Note: indicato per i giradischi Elemental ed<br />
Essential in sostituzione del piatto originale in<br />
MDF Dimensioni (l x a x p) cm: 30 diam x 2<br />
Peso (kg): 1,2<br />
Tipo: adattatore 45gg<br />
ADAPT IT<br />
Prezzo € 19,00<br />
ADJUST IT<br />
Prezzo € 25,00<br />
Tipo: pressore per dischi in alluminio Note: sistema<br />
brevettato, per tutti i giradischi, riduce le<br />
risonanze durante la riproduzione, montaggio<br />
semplice e veloce, regolazione fine della pressione<br />
sul disco, completamente in metallo, con fondo<br />
in pelle<br />
CLEAN IT<br />
Prezzo € 10,00<br />
Tipo: spazzolina per la pulizia della puntina<br />
CORK MAT<br />
Prezzo € 19,00<br />
Tipo: spazzolino pulisci stilo<br />
Tipo: Livella in plastica per la messa in piano del<br />
giradischi. Note: in plastica<br />
STYLUS BRUSH CF<br />
Prezzo € 12,00<br />
LW 6 N<br />
Prezzo € 44,00<br />
Tipo: ponticelli phono Conduttore: in rame 6N<br />
OFC Note: Set di 4 cavetti per il collegamento<br />
braccio/testina. Terminali dorati.<br />
Tipo: Spazzolino pulisci stilo in fibra di carbonio<br />
STYLUS GAUGE<br />
Prezzo € 9,00<br />
Tipo: set di strumenti per la regolazione e taratura<br />
del braccio Note: adatto a tutti i bracci Pro-Ject,<br />
consente la regolazione fine dei cuscinetti. Include<br />
2 inserti per diversi cuscinetti, completamente in<br />
metallo, alluminio e ottone.<br />
ALIGN IT<br />
Prezzo € 119,00<br />
Tipo: tappetino in sughero per tutti i giradischi<br />
Pro-Ject<br />
COVER IT 1<br />
Prezzo € 249,00<br />
SB-1<br />
Prezzo € 179,00<br />
Tipo: Bilancina manuale misura pressione stilo<br />
Tipo: stroboscopio<br />
PALMER AUDIO<br />
ALIGNMENT PROTRACTOR DIMA<br />
Prezzo € 62,00<br />
Tipo: dima universale Note: per allineamento<br />
testina Palmer Alignment Protractor.<br />
Tipo: set di strumenti per l'allineamento e la<br />
regolazione della testina Note: regolabile per le<br />
diverse lunghezze dei bracci da 8 a 12 pollici di<br />
lunghezza effettiva. Idoneo per qualsiasi modello<br />
anche non Pro-ject.<br />
Tipo: coperchio antipolvere universale Note:<br />
versione IT1, dimensioni 52,5 x 29 x 52,5 euro 235<br />
Dimensioni (l x a x p) cm: 52 x 29 x 52,5<br />
110
S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />
COVER IT 2.1<br />
Prezzo € 229,00<br />
LUBE IT<br />
Prezzo € 18,00<br />
mentazione 18 V Uscite: 16 V AC/19 mA Note:<br />
alimentazione separata Dimensioni (l x a x p)<br />
cm: 1,3 x 3,6 x 10,4 Peso (kg): 0,56<br />
PURIST AUDIO DESIGN<br />
AQUEOUS AUREUS PHONO<br />
Prezzo € 1.527,50<br />
SPIN CLEAN MKII<br />
Prezzo € 109,00<br />
Tipo: coperchio antipolvere Note: in acrilico<br />
cristallo specifico per modelli RPM Carbon, RPM<br />
9.2 Evolution e Ground It deluxe Dimensioni (l x<br />
a x p) cm: 45 x 25 x 35,5<br />
COVER IT RPM 9/9.1<br />
Prezzo € 99,00<br />
Tipo: coperchio antipolvere per giradischi RPM<br />
9-1 e 9.2<br />
FELT MAT<br />
Prezzo € 10,00<br />
Tipo: lubrificante high tech per perno giradischi<br />
MEAUSURE IT<br />
Prezzo € 89,00<br />
Tipo: macchina lava dischi completamente<br />
manuale Note: fluido per il lavaggio da 4 oz in<br />
dotazione<br />
VC-S<br />
Prezzo € 449,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: in lega di<br />
argento, rame e oro Schermatura: al 100% a<br />
treccia Isolante: teflon Resistenza (mOhm):<br />
0,134 a metro Capacità (pF): 25 ogni 33 cm Note:<br />
specifico per collegamenti phono giradischi-pre, da<br />
1,2 metri, terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA,<br />
DIN a L-XLR trattati triplo Criomag. Ogni 50 cm<br />
in più euro 195.<br />
CORVUS PHONO<br />
Prezzo € 2.743,00<br />
Tipo: bilancina elettronica lettura forza d'appoggio<br />
testine<br />
PULEGGIA 78 GIRI<br />
Prezzo € 17,00<br />
Tipo: tappetino in feltro per piatto Note: per tutti i<br />
giradischi Pro-Ject; disponibile nei colori blu, verde,<br />
verde chiaro, giallo, arancio, rosso, rosso scuro,<br />
grigio antracite e nero<br />
LEATHER IT<br />
Prezzo € 49,00<br />
Tipo: puleggia e cinghia per tutti i giradischi<br />
Pro-Ject<br />
PULLEY SB<br />
Prezzo € 9,00<br />
Tipo: macchina lavadischi a 33 e 78 giri semiautomatica<br />
Note: Pulizia e asciugatura del disco<br />
in 2 secondi. Clamp che preserva l'etichetta del<br />
disco dal lavaggio. Spargimento del liquido sulla<br />
superficie del disco manuale. Braccio di pulizia e<br />
asciugatura automatico. Coperchio antipolvere<br />
opzionale. Dimensioni (l x a x p) cm: 43,5 x 33,5<br />
x 28 Peso (kg): 10,5<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame SCC<br />
Schermatura: 100% in lamina Isolante: polipropilene<br />
Resistenza (mOhm): 0,053 a metro<br />
Capacità (pF): 28 ogni 33 cm Note: da 1,2 metri,<br />
terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA, DIN-XLR<br />
trattati triplo Criomag. Ogni 50 cm in più euro<br />
188,50.<br />
GENESIS PHONO<br />
Prezzo € 754,00<br />
Tipo: puleggia per 78 giri per giradischi Pro-Ject<br />
WASH IT<br />
Prezzo € 16,90<br />
Tipo: tappetino per piatto giradischi in pelle Note:<br />
il mat in pelle presenta i vantaggi di smorzamento<br />
delle risonanze del sistema piatto-disco, maggiori<br />
rispetto a uno in feltro, con una inferiore capacità<br />
di trattenere polvere e cariche statiche.<br />
RECORD PUCK<br />
Prezzo € 69,00<br />
Tipo: flacone liquido concentrato per lavaggio<br />
dischi Note: specifico per macchina lavadischi VC-S.<br />
Disponibile da 100 ml fino a 1000 ml.<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame OFC<br />
Schermatura: al 98% a treccia Isolante: santoprene<br />
Resistenza (mOhm): 0,0842 a metro<br />
Capacità (pF): 45 ogni 33 cm Note: da 1,2 metri,<br />
terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA, DIN-XLR<br />
trattati triplo Criomag. Ogni 50cm in più euro 71,50<br />
VENUSTAS PHONO<br />
Prezzo € 2.138,50<br />
LEVEL IT<br />
Prezzo € 25,00<br />
Tipo: pressore per dischi<br />
PURE SOUND<br />
TENUTO MAT<br />
Prezzo € 430,00<br />
SPEED BOX S<br />
Prezzo € 129,00<br />
Tipo: bolla in legno per la messa in piano del<br />
giradischi Note: bolla in ampolla con spirito e<br />
supporto in legno, indicata per la perfetta messa<br />
in piano del giradischi, sia della base che del piatto.<br />
Tipo: regolatore di velocità 33-45 Ingressi: ali-<br />
Tipo: tappetino per giradischi Note: Mat per giradischi<br />
in lega di bronzo; Peso 2.2 Kg, spessore 5mm.<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: multiconduttore<br />
in lega rame, argento e oro Schermatura:<br />
poliestere, rame argentato con copertura a treccia<br />
al 100% Isolante: teflon Resistenza (mOhm):<br />
0,053 a metro Capacità (pF): 40 ogni piede<br />
Note: da 1,2 metri, terminato RCA-RCA, XLR-XLR,<br />
DIN-RCA, DIN-XLR trattati triplo Criomag. Ogni<br />
50cm in più euro 182<br />
111
SELECTOR<br />
RECORD LABORATORY<br />
LIQUIDO PULIZIA DISCHI IN VINILE<br />
Prezzo € 18,00<br />
SHUNYATA<br />
ANACONDA-S PHONO<br />
Prezzo € 3.630,00<br />
STANTON<br />
H4-S<br />
Prezzo € 19,00<br />
Tipo: pressore dischi Note: specifico per giradischi<br />
modello M-10; versione per l'M-20 euro 390<br />
Tipo: segnale phono Note: coppia di cavi da 1 m,<br />
terminata RCA. Altre lunghezze disponibili.<br />
SHELL 1252<br />
Prezzo € 215,00<br />
COBRA PHONO<br />
Prezzo € 1.540,00<br />
Tipo: portatestina per braccio M2-9, M2-10, M2-<br />
12 Note: versioni per modello da 9/10 e 12 pollici<br />
Tipo: speciale conchiglia portatestina adattabile<br />
sia a bracci dritti che a S<br />
Tipo: liquido antistatico per la pulizia del vinile<br />
Note: pulisce a fondo i solchi dei dischi rimuovendo<br />
i residui più profondi senza danneggiarli.<br />
Può essere utilizzato con lavadischi manuali o con<br />
aspirazione. Flacone da 1050 cc<br />
RECORD LAB. PICK-UP CLEANER<br />
Prezzo € 19,50<br />
Tipo: segnale phono Note: coppia di cavi da 1 m,<br />
terminata RCA. Altre lunghezze disponibili.<br />
PYTHON PHONO<br />
Prezzo € 2.240,00<br />
SHELL 1252/IV D<br />
Prezzo € 245,00<br />
Tipo: portatestina per braccio modello IV D Note:<br />
versione V-D per braccio modello V D, versione<br />
M-10 per braccio modello M-10 stesso prezzo<br />
SHELL 3951<br />
Prezzo € 245,00<br />
SC-4<br />
Prezzo € 19,00<br />
Tipo: Liquido per la pulizia dello stilo Note:<br />
elimina completamente le incrostazioni che si<br />
depositano sulla puntina e migliora la capacità<br />
di tracciamento. Non lascia residui. Bottiglietta in<br />
vetro (20 ml)con pennello dosatore<br />
SHUN MOOK<br />
EBONY HEADSHELL<br />
Prezzo € 390,00<br />
Tipo: Porta testina in ebano accordato Note:<br />
Porta testina in Ebano antico Mpingo lavorato ed<br />
accordato a mano. Attacco SME<br />
LP RECORD CLAMP<br />
Prezzo € 2.900,00<br />
Tipo: segnale phono Note: coppia di cavi da 1 m,<br />
terminata RCA. Altre lunghezze disponibili.<br />
SHURE<br />
SFG-2 GAUGE<br />
Prezzo € 39,90<br />
Tipo: bilancina Note: per misurare la tracking<br />
force della testina<br />
SME<br />
CINGHIA<br />
Prezzo € 65,00<br />
Tipo: per giradischi 10-20-30<br />
DISCO STROBO<br />
Prezzo € 81,00<br />
Tipo: disco stroboscopico per controllo velocità<br />
del giradischi<br />
Tipo: portatestina per i bracci 309/310/312 Note:<br />
completa delle pagliuzze con codice colore per<br />
i contatti del fonorilevatore e il cavo di segnale<br />
del braccio.<br />
SOUNDSMITH<br />
CI<br />
Prezzo € 79,00<br />
Tipo: regolazione azimuth su bracci VPI unipivot<br />
EZ<br />
Prezzo € 63,00<br />
Tipo: kit professionale di pulizia per stilo Note:<br />
Liquido e spazzola<br />
VC-1<br />
Prezzo € 49,00<br />
Tipo: kit di pulizia per dischi in vinile Note: comprende<br />
un flacone di liquido speciale detergente<br />
antistatico e una spazzola<br />
STEIN MUSIC<br />
ACHAT 1<br />
Prezzo € 60,00<br />
Tipo: Dima per il corretto allineamento della<br />
testina<br />
DE-3 LP CONDITIONER<br />
Prezzo € 2.060,00<br />
FD 2013<br />
Prezzo € 42,00<br />
Tipo: fluido smorzante per alzabraccio<br />
PIPETTA<br />
Prezzo € 125,00<br />
Tipo: Accordatore per giradischi Note: Accordatore<br />
di risonanza in Ebano antico per l'accordatura<br />
dell'LP in vinile.<br />
Tipo: Connettore angolare per bracci IV e V<br />
RECORD CLAMP<br />
Prezzo € 335,00<br />
Tipo: set di 4 viti con rondelle amagnetiche Note:<br />
per il fissaggio dei fonorilevatori allo shell del<br />
braccio<br />
Tipo: demagnetizzatore per LP Note: elimina carica<br />
elettrostatica e stress del materiale. Peso (kg): 3<br />
112
S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />
STILLPOINTS<br />
LP ISOLATOR<br />
Prezzo € 549,00<br />
EXTRA UPPER PLATTER<br />
Prezzo € 4.000,00<br />
Tipo: Base supplementare per piatto Note: in<br />
puro Titanio, da mettere sopra al piatto; accessorio<br />
esclusivo per giradischi Air Force One<br />
SPECIAL DAMPING TABLE<br />
Prezzo € 6.900,00<br />
Tipo: Base per giradischi Note: per Air Force One<br />
e Two, realizzata in un mix di cristallo e acrilico.<br />
terconnessione 1,5m. con connettore Din a L o<br />
rettilineo, con presa RCA o presa femmina XLR. Per<br />
braccio giradischi Thales o altri, disponibile con DIN<br />
angolato 90° o rettilineo.<br />
THE CARTRIDGE MAN<br />
CARTRIDGE ISOLATOR<br />
Prezzo € 135,00<br />
giradischi Note: allegata anche una dima per<br />
allineamento testina e del braccio<br />
THE MUSIC MAT<br />
Prezzo € 165,00<br />
Tipo: clamp per giradischi Note: con isolatore<br />
tecnologico<br />
TELLURIUM Q<br />
BLUE PHONO<br />
Prezzo € 230,00<br />
Tipo: mat per giradischi Note: in polimero<br />
SUTHERLAND<br />
THE TIMELINE<br />
Prezzo € 550,00<br />
Tipo: isolatore antivibrazioni per testine Note:<br />
basetta da frapporre tra shell braccio e testina<br />
THE CHORD COMPANY<br />
SARUM REFERENCE TONEARM<br />
Prezzo € 3.500,00<br />
DIGITAL STYLUS FORCE GAUGE<br />
Prezzo € 415,00<br />
Tipo: segnale phono Note: Modellati sul modello<br />
Blue di interconnessione, lunghezza 1 metro, terminati<br />
RCA-RCA<br />
Tipo: clamp e stroboscopio Note: blocca disco<br />
di massa elevata con controllo incorporato della<br />
velocità di rotazione del piatto via laser<br />
TARA LABS<br />
PR.ZERO GX PHONO CABLE-5PIN<br />
Prezzo € 4.636,00<br />
PHONO BLACK<br />
Prezzo € 359,00<br />
Tipo: segnale phono Note: Coppia da 1 metro,<br />
terminata RCA<br />
TELOS AUDIO DESIGN<br />
QMT QUANTUM MAGNETIC TUNIG<br />
Prezzo € 1.100,00<br />
Tipo: misuratore forza d'appoggio testina Note:<br />
display a 3 cifre, campo di misura da 0,2 a 4 grammi,<br />
accuratezza migliore di 0.05, 30 minuti di durata<br />
con carica carica (ricaricabile), zona di applicazione<br />
della forza e cantilever nonmagnetici, contenitore<br />
in plastica con piedini antiscivolo Peso (kg): 0,150<br />
DIGITAL TURNTABLE LEVEL<br />
Prezzo € 415,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC placcato<br />
argento Isolante: PTFE Caratteristiche: 4<br />
conduttori, tecnologia Super ARAY Note: Per bracci<br />
giradischi, 1.2 m. Metro aggiuntivo €1.900,00.<br />
Disponibile con connettore DIN a L o dritto<br />
SARUM SLIM TONEARM<br />
Prezzo € 2.640,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC<br />
placcato argento Isolante: PTFE Caratteristiche:<br />
2 conduttori, tecnologia Super ARAY Note: Per<br />
bracci giradischi da 1.2 m, con connettore DIN L.<br />
Metro aggiuntivo € 930,00<br />
SIGNATURE TONEARM<br />
Prezzo € 1.140,00<br />
Note: demagnetizzatore utilizzabile du ogni elettronica,<br />
diffusori testine sorgenti, cavi, CD e vinili<br />
Tipo: segnale phono Note: per ogni metro aggiuntivo<br />
€ 735,00; disponibile RCA/XLR. Ogni canale<br />
utilizza due conduttori Rectangular Solid Core con<br />
otto tubi in teflon. Il cavo permette di avere un<br />
basso valore di capacità, ideale per testine con<br />
uscita media e alta<br />
TECHDAS<br />
BASE SUPPLEMENTARE BRACCIO<br />
Prezzo € 2.000,00<br />
Tipo: Base per ulteriore bracci Note: Base aggiuntiva<br />
per montare ulteriore braccio, in metallo<br />
e legno<br />
DISC STABILIZER<br />
Prezzo € 850,00<br />
THALES<br />
LEVI-BASE<br />
Prezzo € 2.700,00<br />
Tipo: Base di isolamento per giradischi o elettroniche<br />
Note: con sistema di disaccoppiamento<br />
regolabile ad aria<br />
THALES PHONO<br />
Prezzo € 1.500,00<br />
Tipo: Livella elettronica per giradischi Note:<br />
display 2 x 3, campo di misura da +35° a -35°,<br />
accuratezza migliore di 0.1°, costruzione nonmagnetica<br />
e anti-statica<br />
TEST RECORD<br />
Prezzo € 47,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC<br />
placcato argento Caratteristiche: Tecnologia<br />
Tuned ARAY Note: 1.2 m, con connettore DIN a<br />
L. Metro aggiuntivo € 740,00. Configurazione dei<br />
conduttori specifica per giradischi<br />
THE FUNK FIRM<br />
ACHROMAT<br />
Prezzo € 105,00<br />
Tipo: clamp pressa dischi<br />
Tipo: segnale phono Note: Cavo Phono di in-<br />
Tipo: disco test per il settaggio completo del<br />
Tipo: tappetino universale per giradischi Note: in<br />
materiale antirisonante, disponibile da 3 e 5 mm<br />
di spessore disponibile verso per SL1200 130 euro<br />
113
SELECTOR<br />
BO!NG<br />
Prezzo € 160,00<br />
STABILIZER<br />
Prezzo € 160,00<br />
REFERENCE PHONO<br />
Prezzo € 3.630,00<br />
VAN DEN HUL<br />
CARTRIDGE SPIRIT LEVEL<br />
Prezzo € 29,00<br />
Tipo: Piedino accordatore/disaccoppiatore Note:<br />
Sistema di sospensione a molle. Versioni specifiche<br />
per giradischi Rega i Technics 1200SL<br />
THORENS<br />
CINGHIA<br />
Prezzo € 27,00<br />
Tipo: clamp Note: stabilizzatore smorzato per<br />
piatti Thorens<br />
TONEARM GAUGE<br />
Prezzo € 18,00<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: rame litz<br />
Schermatura: triplo in Mylar di alluminio Isolante:<br />
teflon Resistenza (mOhm): 0,011 Capacità<br />
(pF): 8,7 / ft Caratteristiche: coppia terminata<br />
RCA Note: coppia terminata RCA da 1 m; altre<br />
lunghezze disponibili tra 3.780 e 4.220 euro<br />
Tipo: livella a bolla per il controllo della messa<br />
in orizzontale dello shell della testina Note: da<br />
porre a diretto contatto dello shell porta testina<br />
Dimensioni (l x a x p) cm: 0,9 x 1,6 x 1,27<br />
CC 1.0<br />
Prezzo € 2,00<br />
SUPER PHONO<br />
Prezzo € 910,00<br />
Tipo: bilancina di precisione per rilevare peso<br />
di lettura Note: per la regolazione del peso di<br />
lettura del fonorilevatore con una scala graduata<br />
da 1 a 3 grammi<br />
Tipo: cinghia di ricambio per tutti i modelli Thorens<br />
esclusi TD 124, TD 180 e TD 280 mk IV<br />
CINGHIA 800<br />
Prezzo € 35,00<br />
Tipo: cinghia per serie giradischi 800 Note: disponibile<br />
anche cinghia per modelli precedenti (esclusi<br />
TD 124, 170, 180, 190, 280) euro 27<br />
DUST COVER 800<br />
Prezzo € 150,00<br />
TRANSPARENT CABLE<br />
MUSICLINK PHONO<br />
Prezzo € 230,00<br />
Tipo: segnale analogico Note: per segmale phono,<br />
coppia da 1m terminata RCA. Altre lunghezze<br />
disponibili tra 1.000 e 1.270 euro<br />
Tipo: clip per connettori testina-shell Note: per<br />
connettori da 1 mm di diametro, dorato. Versione<br />
per connettore da 1,2 mm euro 2,5<br />
D 501 SILVER HYBRID<br />
Prezzo € 510,00<br />
ULTRA PHONO<br />
Prezzo € 1.820,00<br />
Tipo: cappa antipolvere per serie 800<br />
DUST COVER TD309-TD209<br />
Prezzo € 140,00<br />
Tipo: segnale phono Note: per collegamenti<br />
phono, coppia da 1 metro terminata RCA. Disponibile<br />
anche terminato pin a L per collegamento<br />
a bracci predisposti. Altre lunghezze disponibili<br />
tra 280 e 460 euro<br />
OPUS RCA PHONO<br />
Prezzo € 15.800,00<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: DUE Schermatura:<br />
doppia, 112 conduttori a struttura Litz, 1<br />
foglio alluminio Isolante: in teflon Resistenza<br />
(mOhm): 0,011 Capacità (pF): 180 Caratteristiche:<br />
terminato Note: coppia terminata RCA da 1 m.<br />
Altre lunghezze disponibili tra 1.930 e 2.260 euro<br />
XL RCA PHONO<br />
Prezzo € 7.260,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: centrale da<br />
0,15 mmq in argento matched Crystal Schermatura:<br />
Ibrido in rame OFC argentato ad elevata purezza<br />
e strato di Linear Structured Carbon Isolante:<br />
In schiuma di polyethylene Resistenza (mOhm):<br />
11,9 a 100 mt Caratteristiche: Interconnessione<br />
tra bracci e preamplificatori, microfono e console<br />
Note: bilanciato da 1 mt, disponibile anche in lunghezze<br />
da 1,2 e 1,5 mt a 560 e 640 euro. Disponibile<br />
anche in bobine da 10 e 25 mt a 1.080 e 2.700 euro<br />
HEADSHELL LINK 1.0-1.2 SET<br />
Prezzo € 43,50<br />
Tipo: cappa antipolvere per giradischi TD309-<br />
TD209 Note: realizzata in plexiglass piegato a<br />
caldo<br />
DUST COVER TD550<br />
Prezzo € 950,00<br />
Tipo: cappa antipolvere per giradischi TD550<br />
Note: in metacrilato<br />
Tipo: segnale analogico Note: Coppia terminata<br />
RCA, disponibili altre terminazioni; disponibili altre<br />
lunghezze tra 16.500 e 18.630 euro<br />
Note: Coppia da 1 mt terminata RCA, disponibili<br />
altre terminazioni; disponibili diverse lunghezze<br />
tra 7.600 e 8.670 euro<br />
Tipo: ponticelli phono Note: contiene 4 cavetti di<br />
3,5 cm con codice colore diversificato, cavo mcs-300<br />
connettori cc-1.0 e cc-1.2<br />
114
S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />
MCS 150 M<br />
Prezzo € 47,00<br />
BASE VTA-12<br />
Prezzo € 2.700,00<br />
SDS MOTOR DRIVE<br />
Prezzo € 1.600,00<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
HS-1<br />
Prezzo € 96,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: multifilare 7<br />
trefoli argento Marche Crystal Isolante: nylonpoliuretano<br />
Resistenza (mOhm): 0,9/metro<br />
Note: specifico per cablaggio bracci ad alta flessibilità,<br />
rivestimento nei colori rosso, verde, blu e<br />
bianco. Prezzo al metro<br />
MSS 7<br />
Prezzo € 16,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: 7 trefoli in<br />
Matched Crystal OFC con rivestimento in argento<br />
Note: per cablaggio all'interno dei bracci, sezione<br />
0,0127 mmq, al metro; disponibile in rosso, verde,<br />
blue e bianco<br />
THE TAC 90<br />
Prezzo € 45,00<br />
Tipo: base per bracci da 12 pollici serie JMW Note:<br />
regolazione VTA/SRA durante l'ascolto. Scatola<br />
connessioni in Limo, output RCA<br />
HW-16.5<br />
Prezzo € 1.100,00<br />
Tipo: macchina lavadischi semi automatica Note:<br />
spazzola per l'applicazione del liquido in dotazione;<br />
asciugatura automatica; peso 12,7 kg; finitura<br />
legno nero<br />
Tipo: dispositivo per l'eliminazione dei disturbi<br />
e la stabilizzazione della tensione di rete Note:<br />
consente la regolazione fine della velocità di tutti i<br />
giradischi con motore sincrono in AC; indicati per i<br />
modelli HW-19, Aries e TNT<br />
WIREWORLD<br />
ECLIPSE 7 PHONO<br />
Prezzo € 450,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OCC<br />
Isolante: Composilex 2 Caratteristiche: cavo<br />
fono, finitura Femmina DIN a RCA o XLR; da 1mt<br />
Note: disponibile anche da 1.5 mt. e 2 mt; rispettivamente<br />
da 507,00 / 564,00€. A richiesta DIN A<br />
90° e altre lunghezze<br />
PLATINUM ECLIPSE 7 PHONO<br />
Prezzo € 1.550,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Argento OCC<br />
Caratteristiche: cavo phono, finitura Femmina<br />
DIN a RCA o XRL, da 1 mt Note: disponibile<br />
anche da 1,5mt e da 2,0mt rispettivamente a<br />
2.045,00/2.540,00 €. Mono al mt. 495,00 € +<br />
terminazione 560,00 €<br />
SILVER ECLIPSE 7 PHONO<br />
Prezzo € 562,00<br />
Tipo: shell Note: in ebano nero con punto di presa<br />
in bronzo placcato oro.Fornito con pagliuzze realizzate<br />
in cavo standard o con cavo 6N Peso (kg): 0,10<br />
HS-2<br />
Prezzo € 110,00<br />
Tipo: shell Note: in legno di ciliegio, punto di presa<br />
in bronzo placcato oro Peso (kg): 0,10<br />
HS-3<br />
Prezzo € 115,00<br />
Provato su <strong>SUONO</strong> 427 - 04/2009<br />
Tipo: connettore pentapolare a 90° per bracci<br />
Note: rame puro argentato e dorato, isolante in<br />
teflon; prezzo cad<br />
VPI<br />
ADS<br />
Prezzo € 1.600,00<br />
Tipo: controllo esterno del motore del giradischi<br />
Note: regolazione fine della velocità distinta per<br />
33 e 45 giri Dimensioni (l x a x p) cm: 40,6 x 7,6<br />
x 30,4 Peso (kg): 4,5<br />
BASE VTA 10<br />
Prezzo € 2.040,00<br />
MW-1 CYCLONE<br />
Prezzo € 1.900,00<br />
Tipo: macchina lavadischi automatica Note:<br />
spazzola per l'applicazione del liquido in dotazione,<br />
motore reversibile, asciugatura automatica, chassis<br />
in alluminio,finitura in legno. Peso (kg): 12,7<br />
RCM FLUID<br />
Prezzo € 25,00<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: Rame OCC<br />
rivestito in Argento Caratteristiche: cavo fono,<br />
finitura Femmina DIN a RCA o XLR; da 1mt Note:<br />
disponibile anche da 1.5 mt. e 2 mt, rispettivamente<br />
da 675,00/788,00€ mono al mt. € 113.00 +<br />
terminazione 336,00 €<br />
SOLSTICE PHONO<br />
Prezzo € 304,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC<br />
placcato in Argento Caratteristiche: cavo fono,<br />
finitura Femmina DIN a RCA o XLR; da 1mt Note:<br />
disponibile anche da 1,5 e 2 mt (rispettivamente<br />
330,00 e 356,00 €) e sfuso 21 euro/mt + terminazione<br />
230€<br />
XLO<br />
ULTRAPLUS UP3A<br />
Prezzo € 405,00<br />
Tipo: shell Note: in legno di bosso con punto di<br />
presa in bronzo placcato oro Peso (kg): 0,08<br />
WA-1<br />
Prezzo € 3,00<br />
Tipo: rondelle per regolazione peso braccio Note:<br />
set di 2 rondelle in ottone placcato oro 24k, adatte<br />
a viti M3 e M2.6<br />
YR-01<br />
Prezzo € 35,00<br />
Tipo: base per braccio da 10 pollici serie JMW Note:<br />
regolazione VTA/SRA durante l'ascolto. Scatola<br />
connessioni in Limo, output RCA<br />
Tipo: flacone di liquido pulisci dischi<br />
Tipo: segnale analogico Caratteristiche: Cavo<br />
Phono Lunghezza 1 mt Note: Finiture opzionali:<br />
DIN a RCA - RCA a XLR - DIN A XLR; altre lunghezze<br />
disponibili 1,5/2/3 mt rispettivamente euro<br />
465,00/525,00/645,00. Stereo al mt in aggiunta<br />
125,00 euro<br />
Tipo: pagliuzze Note: per installazione tra headshell<br />
e testina; conduttore 22AWG in rame<br />
placcato argento e isolamento in Teflon<br />
115
SELECTOR DOSSIER COFANETTI<br />
di Paolo Corciulo<br />
La madre<br />
di tutte le battaglie<br />
AA.VV.<br />
Rhythm and Blues 1947 – 1974<br />
Atlantic, 1985<br />
Se fossi costretto a partecipare al gioco della torre o all’altrettanto scontata selezione degli oggetti da<br />
portare nell’isola deserta, sceglierei questo titolo perlomeno per due ragioni: 1) con un barbatrucco in<br />
realtà mi porterei a casa sette meravigliosi LP doppi 2) cosa c’è di meglio che risciacquar la bocca in<br />
Arno che, per il genere “moderno”, vuol dire abbeverarsi alla fonde del rhythm and blues?<br />
116 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
ATLANTIC RHYTHM AND BLUES 1947 – 1974: UNA RACCOLTA FONDAMENTALE<br />
Più seriamente: fatico a immaginare<br />
qualcosa di più completo e<br />
“miliare” della raccolta di brani<br />
con cui la Atlantic a metà degli anni ’80<br />
volle suggellare l’opera che dal 1947<br />
aveva portato avanti sul filone che<br />
rappresenta la colonna dorsale di ogni<br />
genere musicale moderno (eccetto la<br />
classica), in quanto contaminazione di<br />
jazz, boogie, blues e gospel che ha dato<br />
origine al Rock ‘n’ Roll.<br />
Un’opera che ottenne risultati insperati,<br />
certamente migliori di quanto avesse<br />
mai osato sperare Ahmet Ertegun,<br />
il fondatore. Turco trapiantato negli<br />
States a causa dell’attività di ambasciatore<br />
del padre, Ertegun era un fervente<br />
appassionato di musica (già allora<br />
aveva una collezione di oltre 15.000<br />
dischi a 78 giri) e con l’aiuto del dentista<br />
di famiglia e uno studente di odontoiatria,<br />
Herb Abramson, dette vita<br />
alla Atlantic Recording Corporation.<br />
Inizialmente una delle tante etichette<br />
indipendenti, la Atlantic sarebbe poi<br />
diventata un gigante della musica intercettando<br />
e interpretando lo svilup-<br />
po dei canoni della musica popolare nel<br />
tempo. Grande merito fu tra le altre cose<br />
quello di guardare al progresso tecnologico<br />
senza preclusioni: anche grazie al recording engineer e produttore<br />
Tom Dowd, Atlantic è stata una delle prime etichette indipendenti<br />
a effettuare registrazioni in stereo. Dowd utilizzava un<br />
registratore stereo portatile in contemporanea con il registratore<br />
mono esistente dello studio e già nel 1953 l’etichetta introdusse<br />
in commercio LP con registrazioni stereo, visto che da tempo<br />
si registrava “in parallelo”. Più tardi Dowd sperimentò anche<br />
la registrazione binaurale con due microfoni opportunamente<br />
disposti e, infine, il multitraccia: lo studio di New York di Atlantic<br />
è stato anche il primo in America a installare le macchine di<br />
registrazione Ampex di questo tipo.<br />
Splish, Splash di Bobby Darin è stata la prima canzone registrata<br />
sul registratore a 8 tracce, mentre solo alla metà degli anni<br />
Sessanta i multitraccia faranno il loro ingresso diffuso negli studi<br />
di registrazione (gli Abbey Road Studios non hanno installato<br />
impianti a 8 tracce fino al 1968!).<br />
I sette LP doppi di questa preziosa collezione sono divisi per<br />
periodo e consentono facilmente di seguire e valutare l’evoluzione<br />
del genere, via via che questo da patrimonio inizialmente<br />
esclusivo dei musicisti di colore viene “adottato” anche dai bianchi<br />
per giungere a maturità ed esplodere alla fine degli anni ’50<br />
con Ray Charles (che di lì a poco avrebbe lasciato l’etichetta) o<br />
i Drifters. E si intuiscono i frutti della collaborazione con Stax /<br />
Volt Records (la casa di Menphis venne distribuita da Atlantic a<br />
partire dall’inizio degli anni ’60), altra etichetta seminale di cui<br />
chi scrive è altrettanto orgoglioso possessore di un altrettanto<br />
raro cofanetto in vinile!<br />
Insomma: un set box che tutti dovrebbero avere per ragioni filologiche<br />
in vinile anche se è quasi introvabile; la versione CD (in<br />
8 volumi) va comunque bene!<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 117
SELECTOR DOSSIER COFANETTI<br />
di Vincenzo Maragoni<br />
In vinile? Il non plus ultra!<br />
La matericità e la possibilità tattile di avere a che fare con informazioni, liriche e foto dell’artista preferito<br />
fanno dell’LP il mezzo più amato dai collezionisti che oggi tornano a poter scegliere su un panorama<br />
abbastanza ampio di prodotti. Merito in gran parte delle etichette indipendenti che in tempi non sospetti<br />
hanno rilevato dalle grandi major i diritti a stampare l’obsoleto vinile. E qqualcuno si mangia le mani...!<br />
David Bowie<br />
THE MAN WHO FELL TO EARTH<br />
UMC<br />
Per 40 anni è rimasta la colonna sonora che... non c’è e che finalmente<br />
è disponibile per tutti i fan di David Bowie anche se, sostanzialmente,<br />
l’intervento del Duca Bianco qui è limitato alla sola interpretazione<br />
(tra l’altro il suo esordio in questo ruolo) e non alla musica. Bowie<br />
interpreta l’alieno Thomas Jerome Newton che con le sue conoscenze<br />
prova a sconvolgere la Terra. The Man Who Fell to Earth, uscito in<br />
Italia come L’uomo che cadde sulla Terra, è un film di Nicolas Roeg,<br />
tratto dall’omonimo romanzo di Walter Tevis, del 1976. Buona parte<br />
della colonna sonora è composta e suonata appositamente da Stomu<br />
Yamashta e John Phillips con ulteriori tracce da altri e diversi interpreti,<br />
tra i quali Steely Dan. La recente pubblicazione della colonna<br />
sonora deriva dalla doppia concomitanza dei 40 anni dell’uscita del<br />
film e del ritrovamento di nastri con tracce che ormai sembravano<br />
perdute. Il Deluxe Box contiene la rimasterizzazione su due LP su<br />
Queen<br />
ON AIR DELUxE EDITION<br />
Mercury Records<br />
Più che una semplice raccolta di registrazioni On Air è un vero e proprio<br />
pezzo della storia dei Queen, quello che ogni fan del gruppo dovrebbe<br />
avere. Si tratta di registrazioni live che il gruppo ha effettuato in parte<br />
ancora prima di pubblicare il loro primo disco! Tra il febbraio 1973 e<br />
l’ottobre del 1977 i Queen registrarono sei sessioni live esclusive per la<br />
BBC per un totale di 24 tracce audio, incluse versioni alternati-<br />
ve, di quelle che poi abbiamo ritrovato nei loro primi<br />
dischi. Un fatto che depone ulteriormente a favore<br />
della sezione radio della BBC, da sempre attenta alla<br />
musica sia in senso di tecnica che di interpretazione:<br />
invitare quattro ragazzi perfettamente sconosciuti<br />
e concedere loro spazio per poter registrare<br />
dei pezzi originali. La prima di queste sessioni (5<br />
febbraio 1973) è stata completata cinque mesi prima<br />
dell’uscita del primo disco ufficiale dei Queen: il<br />
mitico John Peel trasmette in sequenza<br />
My Fairy King, Keep Yourself Alive,<br />
Doing All Right e Liar. . I Queen<br />
tornano alla BBC nel luglio lo stesso anno, proprio<br />
delin<br />
concomitanza con la<br />
vinile da 180 grammi, un poster e un libro di 48 pagine con foto rare<br />
e il commento del critico cinematografico e musicale Paolo Hewitt.<br />
Nel box set sono duplicate le tracce musicali anche su doppio CD.<br />
pubblicazione del loro primo disco con altre canzoni trasmesse dal<br />
vivo. La terza apparizione è datata dicembre 1973 e approfittano di<br />
questa occasione per presentare l’inedita Ogre Battle, quella che sarà<br />
inclusa nel loro secondo disco (Queen II) sul quale i quattro avevano già<br />
iniziato a lavorare. Aprile 1974, altre due canzoni di Queen II vengono<br />
registrate e trasmesse in un’altra session: White Queen e Nevermore.<br />
Nell’ottobre del 1974 i Queen tornano alla BBC, un mese prima della<br />
uscita del loro terzo disco, Sheer Heart Attack, e vengono presentate<br />
Now I’m Here, Stone Cold Crazy, Flick Of The Wrist<br />
e Tenement<br />
Funster. Bisogna attendere l’ottobre del 1977 per<br />
vedere ma soprattutto ascoltare di nuovo i Queen<br />
dal vivo alla BBC: in quella occasione propongono<br />
canzoni di News Of The World nello stesso mo-<br />
mento in cui l’album veniva presentato in UK:<br />
tra le altre suonano due versioni diverse di We<br />
Will Rock You, una standard e una accelerata.<br />
Oltre ai tre LP la Deluxe Edition contiene anche<br />
un libro con fotografie rare (alcune inedite) e note<br />
scritte da Greg Brooks, l’archivista dei Queen,<br />
dai produttori delle BBC Jeff Griffin and<br />
Bernie Andrews e dai due conduttori<br />
dell’epoca John Peel e Bob Harris che<br />
hanno presentato le session. Prezzo: 50<br />
sterline anche su queenonlinestore.com.<br />
118 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TUTTI PAZZI PER I BOX SET II<br />
Nina Simone<br />
THE COMPLETE PHILIPS YEARS<br />
Decca<br />
La grande voce di Nina Simone catturata in questo box set<br />
in edizione limitata di sette album realizzati dalla cantante<br />
negli anni che vanno dal 1964 al 1967 con le registrazioni<br />
effettuate per la Philips. The Complete Philips Years<br />
presenta sette dischi in vinile su supporto da 180<br />
grammi, con lavoro di rimasterizzazione dei nastri<br />
originali. I titoli sono: Nina Simone in Concert<br />
(1964), Broadway-Blues-Ballads (1964), I Put<br />
a Spell on You (1965), Pastel Blues (1966),<br />
Let It All Out (1966), Wild is The Wind (1966)<br />
e High Priestess of Soul (1967). I dischi sono<br />
proposti con la fedele ristampa delle grafiche delle edizioni originali.<br />
Questi sono gli anni della maturità musicale dell’artista e in questi si<br />
percepiscono nettamente i segni delle battaglie sui diritti civili, grande<br />
passione di Nina Simone insieme alla musica. I master sono stati curati<br />
dagli Abbey Road Studios, tutta la fase di lavorazione è avvenuta su file<br />
WAV a 24 bit / 192 kHz in stereo. Dei sette titoli del boxset<br />
Broadway-Blues-Ballads e Let It All Out sono pubblicati su<br />
vinile per la prima volta dalla loro usci-<br />
ta originale. Il disco<br />
Nina Simone in<br />
Concert è il frutto dei tre concerti<br />
che l’artista ha tenuto alla Carne-<br />
gie Hall di New York tra il marzo<br />
e l’aprile del 1964 e contiene la<br />
versione live di I Love You, Porgy e<br />
Don’t Smoke In Bed, considerate due<br />
delle sue migliori interpretazioni. Nello<br />
stesso disco c’è anche la versione dal vivo di<br />
Mississippi<br />
Goddam, una delle canzoni più significative dell’impegno civile<br />
di Nina Simome: canzone ispirata dall’uccisione dell’attivista Medgar<br />
Evers da parte del Klu Klux Klan nel 1963 e che ha ispirato il film L’agguato<br />
di Rob Reiner oltre Only A Pawn In The Game di Bob Dylan.<br />
Mississippi Goddam, uscita come singolo, è stata a lungo boicottata<br />
in molti stati del sud degli Stati Uniti. The Complete Philips Years è<br />
disponibile anche in versione su CD.<br />
CREAM<br />
FRESH CREAM<br />
IMS-Polydor<br />
Eric Clapton, Jack Bruce e Ginger Baker, in una sola parola: Cream.<br />
In soli tre anni e tre dischi il trio inglese ha saputo condensare un così<br />
elevato livello musicale e creativo da rimanere come esempio per tanti<br />
anni e per tante band successive a loro. Disponibile ora una versione<br />
speciale di Fresh Cream, il loro primo disco del 1966 che mette insieme<br />
standard del blues (Robert Johnson, Muddy Waters e Willie Dixon) con<br />
composizioni originali dei tre che puntano molto sull’improvvisazione.<br />
Un disco forse ancora grezzo ma che dimostra la tecnica strumentale<br />
elevatissima dei tre. Il boxset in edizione limitata contiene sei dischi in<br />
vinile da 180 grammi, libro di 64 pagine con foto e testi, nuovi commenti<br />
sulla realizzazione del disco originale scritti da David Fricke di “Rolling<br />
Stone”, codice per il download della copia digitale. I sei dischi (la rimasterizzazione<br />
è stata curata da Bill Levenson) propongono la versione<br />
originale mono, la versione stereo, vari singoli, mix e versioni differenti<br />
da quelli già pubblicati, alcune outtakes e dieci tracce inedite. Tra le rarità<br />
del boxset anche alcune BBC Session, con interviste (a Eric Clapton) e<br />
musica live, nello specifico: Saturday Club dell’8 novembre 1966, Guitar<br />
Club del 28 novembre 1966, R & B Club del 9 dicembre 1966, Saturday<br />
Club del 10 gennaio 1967. La versione con CD e Blu-ray di Fresh Cream<br />
contiene un Blu-Ray audio con file a 24 bit / 96 kHz delle versioni stereo<br />
e mono dell’album originale. Prezzo medio: 90/100 euro.<br />
SEx PISTOLS<br />
LIVE ’76<br />
UMC<br />
Il punk ha appena superato il compleanno numero 40 e in questo<br />
una delle tappe più importanti della sua storia è stato il tour dei<br />
Sex Pistols nel 1976. Il box set Live ’76 propone quattro esibizioni<br />
live del gruppo in altrettante location tra il giugno e il settembre di<br />
quell’anno. La rimasterizzazione del materiale originale è stata realizzata<br />
negli Abbey Studios che, oltre a una maggior qualità sonora<br />
(con tutti i limiti tecnici delle esibizioni dal vivo dei Sex Pistols!),<br />
hanno curato anche la scaletta originale dei concerti sia per l’ordine<br />
di esecuzione che per la completezza. Il box set contiene i quattro LP<br />
in vinile da 180 grammi che ripropongono i concerti di Lesser Free<br />
Trade Hall, Manchester (4 giugno); Screen on the Green, Islington<br />
(29 agosto); HM Prison, Chelmsford (17 settembre); Club, Burton on<br />
Trent (25 settembre). Lo show di Lesser Free Trade Hall è stato definito<br />
uno dei maggiori concerti di musica rock, alla pari di Woodstock<br />
e Live Aid, anche se il pubblico era molto ridotto come numero;<br />
la cronaca racconta che tra il pubblico quella sera erano presenti<br />
Morrissey e i Joy Division. La data di Screen on the Green ha visto<br />
i Sex Pistols in un evento speciale insieme a Clash e Buzzcocks. La<br />
data di Chelmsford è stata voluta fortemente da Malcolm Maclaren<br />
che ha scelto il carcere di massima sicurezza della città come luogo<br />
simbolo per il loro concerto. Della data di<br />
Burton on Trent a lungo è stato dispo-<br />
nibile un bootleg. Il box set contiene<br />
anche rare fotografie delle esi-<br />
bizioni, fac-simile dei presskit<br />
e copie di articoli<br />
pubblicati su Me-<br />
lody Maker,<br />
Sounds,<br />
Rock Star e<br />
Rock New.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 119
SELECTOR DOSSIER COFANETTI<br />
Ian gillan<br />
THE VINYL COLLECTION 1979-1982<br />
Demon Records<br />
La grande voce dei Deep Purple senza i Deep Purple. Esce per Demon<br />
Records il box set The Vinyl Collection 1979-1982 con cinque titoli<br />
(sette dischi) che Ian Gillan ha inciso in studio negli anni tra il 1979 e<br />
il 1982 lontano dal gruppo: Mr Universe (1979), Glory Road (1980, 2<br />
LP con bonus disc ‘For Gillan Fans Only’), Future Shock (1981), Double<br />
Trouble (2 LP, 1981) e Magic (1982). Nel 1973 Gillan lascia i Deep<br />
Purple per dedicarsi ad altre attività, sia musicali che fuori dallo stage<br />
(come la gestione di un albergo!); due anni dopo il ritorno alla musica<br />
con la Ian Gillan Band dal successo meno che memorabile. Nel 1978<br />
Gillan riparte con un nuovo gruppo e nuove idee e da qui la parentesi<br />
che viene immortalata in questi dischi riediti in formato LP su supporto<br />
da 180 grammi che riporta la grafica originale ma con carta e stampa di<br />
migliore qualità. Per Future Shock è stato riproposto lo stesso booklet<br />
di 16 pagine inserito nella stampa originale. Mr Universe è il primo<br />
disco di Gillan solista pubblicato in UK, con un gruppo di altissimo<br />
livello: naturalmente oltre a Gillan alla voce abbiamo Bernie Tormé<br />
alla chitarra, John McCoy al basso, Colin Towns alle tastiere, Mick<br />
Underwood alla battaria. Glory Road esce nel 1980, e porta Gillan e<br />
il suo gruppo alle posizioni più alte delle varie classifiche di vendita a<br />
Top Of The Pops e lo incorona come leader indiscusso di quello che<br />
allora viene definito NWoBHM (New Wave of British Heavy Metal),<br />
la commistione tra il nuovo movimento heavy metal e quello più classico.<br />
Album dai testi più intimi e personali Future Shock del 1981, che<br />
mischia diversi generi musicali e anche graficamente per la copertina.<br />
Nel doppio Double Trouble del 1981 arriva il chitarrista Janick Gers e<br />
l’album assume un aspetto musicale più tendente al melodico. Magic<br />
del 1982 segna il punto più alto di Gillan solista prima del suo arrivo<br />
nei Black Sabbath e da qui successivamente il “ritorno a casa” nei<br />
Deep Purple. Da citare la cover Living For The City di Stevie Wonder.<br />
Lo stesso Gillan a proposito di questa edizione: “Il vinile è meraviglioso,<br />
ti viene naturale prenderlo con le mani, rigirarlo e trattarlo con rispetto<br />
quando lo appoggi sul giradischi. Hai appena acquistato un oggetto<br />
di qualità che non butterai via mai. Guarda la grafica, la copertina,<br />
leggi i testi...”. L’edizione esclusiva di Amazon UK contiene in più il 7<br />
pollici di Spanish Guitar. Prezzo medio 80/84 sterline.<br />
Sly And The Family Stone<br />
ANTHOLOgY LIMITED EDITION COLORED<br />
Friday Music Records<br />
Un disco che musicalmente aggiunge poco alla potente discografia di Sly And The Family<br />
Stone: Anthology Limited Edition Colored è sostanzialmente una raccolta di successi ripro-<br />
posti in una versione esteticamente molto accattivante. Il doppio vinile di questa edizione è in<br />
giallo oro trasparente, realizzato con vinile da 180 grammi con rimasterizzazione dei nastro<br />
originali curata da Joe Reagoso ai Friday Music Studios. Questa edizione riprende quanto<br />
già pubblicato nel Greats Hits del 1981, aggiunge i singoli Thank You, Family Affair e Dance to<br />
the Music; viene inoltre rivisto l’ordine delle tracce per conservare la cronologia di uscita originale di<br />
ogni pezzo. Prezzo medio intorno ai 50 dollari.<br />
Rush<br />
2112 40TH ANNIVERSARY<br />
UMC<br />
L’occasione è quella di festeggiare i 40 anni<br />
di 2112, uno dei dischi più significativi e rappresentativi<br />
della carriera dei Rush: diversi<br />
box set con diversi supporti, tra i quali quello<br />
con triplo LP. Il disco originale è uscito nel<br />
1976 ed è stato proclamato disco d’oro l’anno<br />
successivo; molti lo definiscono il primo<br />
del sound più progressive dei Rush. Lavoro<br />
di rimasterizzazione curato presso gli Abbey<br />
Road Studios su vinile da 200 mi. 2112 40th Anniversary edizione<br />
LP contiene la riedizione del disco<br />
gram-<br />
originale; versioni live inedite di<br />
Overture, The Temples of Syrinx<br />
(Northland Coliseum, Edmonton concerto del 25 giugno1981) e A<br />
Passage to Bangkok (Manchester Apollo, Manchester concerto del<br />
17 giugno1980); alcune versioni di brani interpretate da altri artisti<br />
quali Dave Grohl, Taylor Hawkins, Nick Raskulinecz, Billy<br />
Talent, Steven Wilson, Jacob Moon, and Alice in Chains.<br />
Troviamo anche foto inedite, note aggiuntive scritte dal<br />
giornalista musicale Rob Bowman, racconti a fumetti di<br />
supporto a ogni canzone, testi manoscritti da Neil Pe-<br />
art, artworks di Hugh Syme. È presente nel boxset<br />
anche il mat per giradischi Starman e l’ologram-<br />
ma di 2112 sulla facciata F del terzo disco. È stato<br />
realizzato anche il box set<br />
Super DeLuxe Edition<br />
che riunisce tutti i formati utilizzati<br />
nelle versioni singole e quindi CD +<br />
DVD, Blu-Ray e triplo LP. Prezzo ufficiale<br />
delle versione LP: 80 dollari<br />
su rushbackstage.com.<br />
120 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
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122 <strong>SUONO</strong> febbraio 2017