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SUONO n° 514

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N. XXX<br />

Editoriale<br />

a cura del Direttore<br />

Il disco nero, Sanremo e<br />

le occasioni perdute<br />

Le percentuali bulgare negli ascolti dell’ultima edizione del<br />

Festival di Sanremo (oltre 10 milioni di spettatori e share<br />

attorno al 50%) lascerebbero pensare che la musica, salvo<br />

errori e omissioni tema centrale del festival, interessi e molto il<br />

popolo italiano che, in second’ordine, si “appassiona” anche a X-<br />

Factor (magari un po’ in ribasso) così come in passato, andando<br />

giù, sempre più giù nei ricordi, faceva con “Hit Parade”, “Per voi<br />

giovani”, “Bandiera Gialla”… Se questo afflato non si trasforma<br />

né si è mai trasformato in un consenso altrettanto ampio per la<br />

musica registrata e i mezzi per riprodurla è per una semplice e<br />

chiarissima ragione: ci sono tanti modi e livelli di coinvolgimento<br />

nel gustare la musica!<br />

L’osservazione, forse banale di per sé, va inquadrata in un contesto<br />

certamente più specifico come quello della rinascita del vinile<br />

che, secondo alcuni, sarebbe unicamente il frutto illogico di una<br />

moda transitoria e che, proprio per questa natura, si spegnerà<br />

prima o poi visto<br />

che a sostenerlo<br />

ci sarebbe<br />

un piccolo<br />

manipolo di<br />

pazzi. Perché<br />

è così, al netto<br />

dei giovani<br />

che lo fanno<br />

per curiosità,<br />

che vengono<br />

definiti i collezionisti:<br />

si<br />

cita, quasi increduli,<br />

che magari comprano i dischi in quanto oggetto e non<br />

per ascoltarli, obiettivo che peraltro si perseguiva anche “ai miei<br />

tempi”, quelli dei 45 giri, degli LP e delle cassette, per il grande<br />

rispetto che si dedicava al fallace oggetto di culto vinilico: in<br />

quanto passibile di graffi e danni, giammai avremmo voluto che<br />

si rovinasse. Non mi colpisce né mi fa storcere il naso come ad<br />

altri né tantomeno lo considero un segno di un incedere effimero...<br />

Più in generale, ritengo che proprio la categoria dei collezionisti,<br />

dei “Dust and Groove”, come li ha definiti il fotografo Eilon Paz,<br />

immortalandoli nel libro omonimo (436 pagine di foto realizzate<br />

girando l’America alla ricerca dei più scatenati collezionisti di<br />

vinile), o dei music lover (come li abbiamo definiti noi), rappresenti<br />

la chiave di volta per il rilancio e il duraturo futuro del vinile.<br />

Un consumatore strategico perché al contrario della maggior parte<br />

dei telespettatori del Festival di Sanremo, ama la musica alla follia<br />

(ma non ha sempre bisogno di fare follie) tanto da voler raccogliere,<br />

attraverso “l’oggetto – disco”, tracce del proprio percorso per<br />

condividerlo o a peritura memoria (ho avuto il compito doloroso<br />

di gestire l’imponente discografia di un amico che non è più tra<br />

noi e so di che cosa parlo), e dunque con una valenza culturale<br />

oltre che commerciale. Se le case discografiche pensano di poter<br />

ancora esistere è perché esistono ed esisteranno consumatori di<br />

questo tipo che svolgono un ruolo strategico tanto sul mercato<br />

quanto nell’alveo culturale. Pensavo che quel ruolo fossimo chiamati<br />

a ricoprirlo noi audiofili, ritrovando una centralità negli<br />

ampi confini della musica che ci è ornai preclusa da tempo ma,<br />

mi dicono, l’equazione audiofilo = amante della musica è tutt’altro<br />

che perfetta. Che peccato, tanto più perché al netto dell’approccio<br />

culturale, rimane in alternativa un tecnicismo esasperato, fuorviante<br />

e inutile, che ci identifica nella peggior maniera.<br />

Focalizzare tutto l’interesse su una maggiore o minore qualità tecnica<br />

(non artistica)<br />

di quel<br />

che si ascolta<br />

(uno degli altri<br />

cavalli di<br />

battaglia dei<br />

pro vinile e<br />

dei contro vinile)<br />

ha poco<br />

a che fare con<br />

il risveglio del<br />

disco nero e<br />

sono convinto<br />

che non sia in<br />

cima ai pensieri né determini le scelte della maggior parte delle<br />

persone che ascoltano musica! Lo dico in maniera apodittica e lo<br />

spiegherò pertanto solo in breve, tramite due spunti: il primo è<br />

la manfrina, che tutti più o meno ci siamo bevuti con l’avvento<br />

del CD, sulla sua supposta maggiore qualità, salvo accorgersi poi<br />

che non era necessariamente così (quindi la qualità è un valore<br />

variabile nel tempo?). Il secondo è la funzione di mero supporto<br />

costituito oggi dal vinile a fronte di tutta una filiera a monte<br />

quasi sempre del tutto digitale (e dunque, che senso ha parlare<br />

di superiorità o meno del vinile?).<br />

Le ragioni del successo del disco nero, come quelle della bontà o<br />

meno di ogni altro elemento che attiene alla filiera della riproduzione<br />

della musica, vanno ricercate altrove con spirito olistico e<br />

apertura mentale. Un’abitudine che non perdiamo e che ancora<br />

una volta è alla base delle pagine che vi apprestate a leggere…<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 3


Sommario<br />

N. XXX<br />

EDITORIALE ............................................................................3<br />

ANTENNA ...............................................................................6<br />

N. <strong>514</strong><br />

MARZO 2017<br />

INSIDE DENTRO LA MUSICA<br />

REPORTAGE The Bristol Show di Vincenzo Maragoni ........................................16<br />

PINO E NON SOLO Intervista a Teresa De Sio di Vittorio Pio ...................................20<br />

IL VINILE DEMOCRATICO Nuovi attori nuovi percorsi di Vincenzo Maragoni ...................22<br />

ANALOGICO A 360° Le audiocassette sono defunte? di Francesco Bonerba ......................26<br />

HEMIOLIA Coerenza analogica di Paolo Corciulo .............................................28<br />

DAVIDE & GOLIA Dove riporre il vinile di Vincenzo Maragoni .................................30<br />

MR VERTIGO Bring me a dream di Francesco Bonerba ........................................34<br />

IL DISCO NERA FA TENDENZA? di Salvatore Nocerino .....................................36<br />

NUMERI DA DISCO NERO di Francesco Bonerba ............................................46<br />

SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />

UN PRO-JECT(O) TREND de Il Tremila .....................................................50<br />

SPECIALE BRACCI Il braccio di lettura a cura della redazione .................................54<br />

SPECIALE BRACCI Tangenziali e altre storie di Giuseppe Caprioli ..............................62<br />

SPECIALE BRACCI Ma quanto mi pesi? a cura della redazione .................................68<br />

UNITÀ PHONO Bryston BP-2 a cura della redazione ..........................................70<br />

UNITÀ PHONO McIntosh MP1100 a cura della redazione ......................................74<br />

GIRADISCHI Pro-Ject Essential III a cura della redazione .....................................78<br />

GIRADISCHI Pioneer PLX-500 a cura della redazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .82<br />

GIRADISCHI Teac TN-400BT a cura della redazione ..........................................86<br />

GIRADISCHI Dual CS 505-4 a cura della redazione ...........................................90<br />

GIRADISCHI Clearaudio Concept a cura della redazione .......................................94<br />

S(U)ONORA ACCESSORI PER IL VINILE La guida all’acquisto a cura della redazione ............99<br />

ATLANTIC RHYTHM AND BLUES 1947-1974 La madre di tutte le battaglie di Paolo Corciulo .....116<br />

TUTTI PAZZI PER I BOX SET II In vinile? Il non plus ultra! di Vincenzo Maragoni ..............118


ANTENNA<br />

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Così dice<br />

Conrad Johnson<br />

Specializzato in sistemi separati di amplificatori<br />

soprattutto a valvole con rare avventure<br />

al di fuori di questo contesto, Conrad Johnson<br />

ha frequentato, poco, persino la categoria<br />

degli amplificatori integrati, per molti anni<br />

rappresentata dai modelli CAV50 a valvole e<br />

CA200 a stato solido. Attualmente sono stati<br />

sostituiti rispettivamente dal CAV45 e dal<br />

CA150. Caratteristica comune è che tutti sono definiti Control Amplifier, da qui il suffisso CA. In pratica la scelta del costruttore è di usare<br />

circuiti dal percorso di segnale più corto possibile. La semplificazione, secondo il costruttore, non va a scapito della qualità grazie all’impiego<br />

di una componentistica di alto livello e riguarda sostanzialmente la riduzione dello stadio di linea al solo selettore degli ingressi e al controllo<br />

di volume. Lo stadio di amplificazione è invece strettamente derivata dai finali, a stato solido nel caso del CA150, MF2275 e 2550, basati<br />

su un circuito di tensione in corrente a FET, secondo CJ somigliante sonicamente a quanto ottenibile con le valvole, e la sezione d’uscita<br />

a bipolari ad alta corrente. La cura nella realizzazione del controllo di volume è fondamentale nella riuscita sonora complessiva e utilizza<br />

componenti a elevata precisione a tolleranza stretta. Sul percorso di segnale e nella sezione di alimentazione sono impiegate resistenze<br />

a film metallico, condensatori con dielettrico in poliestere e polipropilene, fino ad arrivare ai morsetti d’uscita metallici, placcati in oro.<br />

Carlo D’Ottavi<br />

Amplificatore integrato Conrad Johnson CA150<br />

Prezzo: € 7.100,00<br />

Dimensioni: 48,30 x 11,40 x 37,10 cm (lxaxp)<br />

Peso: 15 kg<br />

Distributore: DML Audio<br />

Via Del Salice, 28 - 47822 Santarcangelo di Romagna (RN)<br />

Tel. 0541.62.39.05 - Fax 0541.62.67.61<br />

www.dmlaudio.it<br />

Tipo: stereo Tecnologia: a stato solido Potenza: 2<br />

x 135 W su 8 Ohm in classe AB stato solido Risp. in<br />

freq. (Hz): 20 - 20.000 +/- 0,5 dB THD (%): 1 S/N<br />

(dB): 100 Ingressi analogici: 7 RCA Note: Uscite<br />

per diffusori e RCA per subwoofer. Versione CA150SE:<br />

9.950 euro.<br />

Un cubetto molto piccolo (ne potrebbero entrare quattro su questa<br />

pagina) è il nuovo diffusore attivo HD3 di Audioengine, quello che<br />

si affianca al top di gamma HD6 nella linea HD Series destinata a chi<br />

vuole realizzare un sistema audio compatto e versatile allo stesso<br />

tempo. Ingressi cablati e wireless per l’HD3: linea RCA, mini-jack 3.5<br />

mm, USB, Bluetooth aptX con codec SBC e AAC. Per la sezione digitale<br />

viene utilizzato il DAC PCM 5102 che supporta segnali a 24 bit / 48 kHz.<br />

Sul frontale del diffusore master la connessione per la cuffia con un<br />

proprio amplificatore dedicato con chip OPA2134. Sezione di potenza<br />

integrata in Classe A/B da 15 watt RMS per canale che pilota una coppia<br />

di woofer in kevlar da 70 mm e una di tweeter con cupola in seta<br />

da 19 mm. Il condotto reflex sul frontale evita la maggior parte delle<br />

problematiche della tipica installazione di questo diffusore, quella a<br />

scrivania con la parete di fondo molto vicina magari per fare da supporto<br />

al computer o come alternativa ad una soundbar. Proprio in merito alla<br />

gamma bassa i progettisti hanno integrato un selettore che permette di effettuare un taglio passa-alto quando viene utilizzata l’uscita pre-out che alimenta<br />

un subwoofer esterno. In questa configurazione, quella ascoltata nella presentazione in anteprima, il sistema ha creato un fronte sonoro completo e, in<br />

rapporto alle dimensioni compatte dei diffusori, con un adeguato punch e una buona scena sonora. Prezzo in Italia probabilmente poco oltre i 400 euro.<br />

Vincenzo Maragoni<br />

Per info: Pro Audio Italia - www.proaudioitalia.it<br />

PULCI DA COMBATTIMENTO<br />

6 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


Vecchio stampo<br />

Anteprima assoluta Icon Audio per quello che<br />

diventerà il top della gamma dei diffusori:<br />

la cui sigla non è stata ancora ufficializzata<br />

(potrebbe essere MFV 15H). David Shaw,<br />

l’esuberante patron di Icon Audio, ha sottolineato<br />

il lavoro di progetto mirato a tenere<br />

il più basso possibile il taglio del crossover<br />

(500 Hz) tra i due altoparlanti: il midrange/<br />

tweeter a compressione da 12,5 cm caricato a<br />

tromba e il woofer da 38 cm in reflex. Secondo<br />

Shaw in questo modo la gamma vocale è<br />

affidata al sistema a tromba con una prestazione<br />

acustica che, per velocità e definizione,<br />

è vicina a quella di un diffusore elettrostatico.<br />

La tromba è in vero legno lavorato a CNC e<br />

non in materiale plastico. L’elevata efficienza<br />

del diffusore permette di sonorizzare con un<br />

elevato SPL stanze anche di medie e grandi<br />

dimensioni con 12/15 watt. Il quartetto jazz<br />

della sessione di ascolto con questo diffusore<br />

è sembrato fisicamente ben ricostruito nella<br />

stanza, con la collocazione dei singoli player<br />

ben identificabile nello stage, timbrica precisa<br />

e dettagliata. In evidenza l’escursione dinamica<br />

notevole che ha permesso di distinguere<br />

con precisione i passaggi più delicati allo<br />

stesso modo di quelli a pressione maggiore;<br />

gamma alta viva ma non aggressiva. Il prezzo<br />

ipotizzato da Shaw per questi diffusori è di<br />

circa 10.000 sterline in UK.<br />

Vincenzo Maragoni<br />

Per info: AVIntegra - www.avintegra.com<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 7


ANTENNA<br />

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Digitalizzare in Hi-Res<br />

con SweetVinyl<br />

SweetVinyl è un’azienda americana che, tramite una campagna di<br />

finanziamento, sta cominciando a produrre i Sugarcube SC-1 e SC-2<br />

destinati al miglioramento dell’ascolto dei dischi in vinile e della<br />

loro digitalizzazione. Nel periodo di sviluppo di questo progetto ha<br />

digitalizzato un gran numero di LP e fornito nastri-master per la<br />

produzione di nuovi dischi in vinile per case come la Warner Bros.<br />

L’obiettivo della linea Sugarcube e dei suoi due primi modelli SC-1<br />

e SC-2 è quello della rimozione del rumore del vinile e di quello<br />

introdotto dal sistema di registrazione e riproduzione. I progettisti<br />

sarebbero riusciti a ottenere questa rimozione di click e pop, come<br />

vengono chiamati questi disturbi, in modo non distruttivo nei confronti<br />

delle registrazioni originali. Tale rimozione avviene in tempo<br />

reale, durante la lettura del disco stesso. Il modello superiore, l’SC-2,<br />

registra anche in digitale, fornendo l’identificazione automatica dei<br />

metadati LP, i dati di identificazione della registrazione, etichetta,<br />

sigla, artisti, programma e così via, elenco dei brani, consegnando<br />

il tutto in file digitale via USB 3.0 a un server esterno. Completa il<br />

tutto una presa frontale per cuffia, con amplificatore interno dedicato,<br />

l’ascolto in streaming via Ethernet o Wi-Fi e il controllo via app sia<br />

Android che iOS.<br />

Carlo D’Ottavi<br />

Per info: Sweetvinyl - www.sweetvinyl.com/<br />

BELLO E POSSIBILE<br />

Una delusione per i vecchi e nuovi appassionati del<br />

giradischi per eccellenza, il Technics SL-1200 G/GAE, è<br />

legata al prezzo: 3.500 e 4.000 euro delle due versio-<br />

ni, mentre l’originale era decisamente più abbordabile.<br />

Technics sembra ora avere colto questi commenti e ha<br />

presentato il 1200-GR, una versione leggermente scalata<br />

dei modelli presentati l’anno passato. Le principali novità<br />

riguardano l’adozione di un piatto in alluminio più leggero,<br />

in un motore con uno spunto in partenza minore, per via di una<br />

coppia sviluppata più piccola. Telaio, braccio e le varie funzioni ri-<br />

sultano praticamente invariate a quanto visto nell’SL-1200G. Questo downgrade, ammesso che sia effettivamente tale da un punto<br />

di vista prestazionale, ha comportato un<br />

sorprendente abbattimento dei costi scesi<br />

sui 2.000 euro. Non potrà essere il giradischi<br />

più venduto dell’anno ma ora sicuramente<br />

si pone come uno dei più attraenti e possibili<br />

dell’Hi-end!<br />

Carlo D’Ottavi<br />

Giradischi Technics SL-1200 GR<br />

Prezzo: € 2.000,00 (indicativo)<br />

Distributore: Panasonic Italia S.p.A.<br />

Via dell’Innovazione 3 - 20126 Milano (MI)<br />

Tel. 02-67881 - Fax 02-66713316<br />

www.panasonic.it<br />

Tipo: con braccio Telaio: rigido multistrato<br />

alluminio su piedini smorzanti Trasmissione:<br />

diretta Piatto: alluminio Braccio: a<br />

esse con canna in alluminio<br />

NUOVA SERIE<br />

www.pmc-speakers.com<br />

The definition of performance.<br />

vieni ad ascoltarle a Chieti da:<br />

Un grande successo che va in scena<br />

da oltre quaranta anni<br />

Viale Benedetto Croce, 437<br />

66100 - Chieti Scalo (CH) - Italia<br />

Tel: +39 0871 562 198 - info@hifidiprinzio.it<br />

8 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


ANTENNA<br />

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Classico rinnovato<br />

Il modello giapponese di fonorilevatore DL 103 è uno di quelli<br />

da più tempo in commercio. A lungo il suo prezzo si è mantenuto<br />

su livelli davvero bassi nonostante le sue qualità musicali. Con il<br />

ritorno di moda del disco in vinile la Denon è tornata decisamente<br />

a puntare su questo prodotto. Le sue caratteristiche elettriche e<br />

meccaniche richiedono cura e alcune scelte particolari: la bassa<br />

tensione d’uscita e la bassa impedenza interna ne consigliano<br />

l’uso con uno step-up e meccanicamente con un braccio di massa<br />

medio alta a causa della sua bassa cedevolezza (leggi rigidità della<br />

sospensione del gruppo mobile). Il DL 103 è uno degli oggetti<br />

preferiti dagli appassionati del tweak (modifica) con l’obiettivo di<br />

renderlo più facile da abbinare. Tra gli ultimi elaboratori ci sono<br />

due aziende italiane i cui titolari hanno unito la loro passione per<br />

l’analogico, collaborando alla creazione di un fonorilevatore, il CS<br />

103, dove le lettere corrispondono alle iniziali della Clinamenaudio<br />

dell’ingegnere Buttafoco e alla Sublima di Alex Cereda. Il CS 103 è<br />

in realtà una piccola serie costituita da quattro versioni: due per<br />

il modello con puntina a profilo sferico e due per il modello R con<br />

puntina a profilo ellittico. L’intervento effettuato da Clinamen si<br />

basa fondamentalmente sulla sostituzione del rivestimento plastico<br />

con uno, di dimensioni ridotte, in carbon block (infatti i modelli<br />

Fonorivelatore Sublima CS 103<br />

Prezzo: € 490,00<br />

Distributore: Sublima<br />

Via Santeramo in Colle, 27 - 00133 Roma (RM)<br />

Tel.347 5800299 - Fax<br />

www.sublimacables.com<br />

sono siglati CS 103 cb e CS 103 R cb) e le altre in cocobolo (modelli<br />

siglati CS 103 co e CS 103 R co), un’essenza lignea del sud America,<br />

molto più leggera dell’ebano ma di pari rigidità. Il contributo di<br />

Sublima si basa sull’utilizzo del suo prodotto Jiva, una vernice<br />

non conduttiva con cui sono trattati il cantilever, il magnete in<br />

AlNiCo, le parti plastiche e in resina del guscio e le espansioni<br />

polari del sistema magnetico. Il risultato è una costruzione più<br />

rigida e smorzante in grado di seguire meglio le ondulazione del<br />

disco letto. Miglior tracciamento, già notevole nel modello base<br />

Denon, risposta più estesa, immagine più ampia e ferma. I prezzi<br />

vanno dai 490 € del 103 CS co ai 660 € della versione 103 CS R cb.<br />

Carlo D’Ottavi<br />

Tipo: MC Tensione di uscita (mV): 0,3 o 0,25 (R) Cedevolezza (cm/<br />

dyne): 5x10-6 Risp. in freq. (Hz): 20-45.000 Forza di appoggio<br />

(g): 2,3-2,7 Separazione canali (dB): >25 Stilo: sferico o ellittico<br />

(R) Impedenza di carico (Ohm): 40 Note: versione modificata di<br />

Denon DL103 e DL103 R, con corpo in cocobolo (co) o in carbon block<br />

(cb). Prezzo di base riferito al modello con stilo sferico e corpo in cocobolo.<br />

ERRATA CORRIGE<br />

Nell’articolo apparso a pag. 30 (Nuove sfide) del numero 513 di <strong>SUONO</strong>, appaiono alcune informazioni errate in merito a Sonus faber e in<br />

particolare il gruppo che comprende questa azienda viene citato in maniera non corretta: il nome della Holding, l’ombrello che comprende<br />

sotto di sé i singoli brand, è infatti “McIntosh Group”. “World of McIntosh” è, invece, un brand che identifica la Townhouse di New York come<br />

Experience center dei prodotti del gruppo.<br />

Ci scusiamo dell’inesattezza sia con l’azienda che con i lettori.<br />

10 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


ANTENNA<br />

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Un classico rinnovato<br />

Si chiama sempre Contour la nuova serie di Dynaudio ma con la precedente<br />

ha poco da condividere: progetto tutto nuovo, con nuovi elementi e<br />

nuove idee. I nuovi Contour potrebbero interessare anche chi cerca per il<br />

proprio impianto un prodotto “bello”, di quelli che stanno bene al centro<br />

di un salotto moderno: i progettisti di Dynaudio hanno lavorato su tanti<br />

elementi anche poco apparenti per arrivare al risultato. Piccola gamma<br />

con un paio di tower, un bookshelf e un canale centrale: in questo modo<br />

è facilmente soddisfatto sia un sistema stereo che HT.<br />

È subito evidente un elemento che lega i quattro modelli: la piastra in<br />

alluminio sulla quale sono vincolati gli altoparlanti, simile a quanto la<br />

Contour S (la versione hi-tech della Contour originale) ha fatto già oltre<br />

dieci anni fa. Una piastra realizzata tutta in un solo pezzo di alluminio<br />

estruso e lavorato a CNC, dallo spessore di 14 mm che, soprattutto nei<br />

due modelli tower, assume un peso rilevante. È proprio la massa l’obiettivo<br />

che si sono posti i progettisti, una massa che potesse svincolare<br />

gli altoparlanti fissati su di essa dalle possibili interazioni negative con<br />

il resto della struttura del mobile. Mobile che aggiunge ulteriore massa<br />

con i suoi pannelli in MDF di consistente spessore: 38 mm per quello<br />

posteriore, 26 per quello frontale e 16 o 19 (a seconda del modello) per<br />

quelli laterali. Sempre con lo stesso obiettivo di ridurre il più possibile<br />

le vibrazioni e le risonanze che non fanno bene alla musica. All’interno<br />

di questi mobili un ulteriore strato di MDF con dei tagli che creano una<br />

superficie irregolare, grazie alla quale si ottiene un piano irregolare che<br />

più di quello piatto riesce ad assorbire meccanicamente le risonanze<br />

interne. Il tutto viene completato con una finitura esterna molto raffinata,<br />

con diversi strati di laccatura e un processo generale che richiede circa<br />

otto ore di lavoro per ogni pezzo. Il mobile finale è caratterizzato dai<br />

bordi stondati: un elemento che permette di inserire meglio i diffusori<br />

in ambiente, rende il loro design meno duro e più facilmente accettabile<br />

rispetto alla soluzione “a spigoli”.<br />

La progettazione di questi diffusori ha interessato naturalmente anche<br />

gli elementi più tecnici, ovvero gli altoparlanti: il midwoofer da 180 mm,<br />

una unità completamente nuova con la sigla 18W55 e il woofer 24W65.<br />

Il lavoro su questi altoparlanti ha coinvolto il sistema Finite Element<br />

Method: è stato così sviluppato un nuovo centratore, un nuovo sistema<br />

magnetico (doppio in ferrite), una nuova bobina mobile e altri micro<br />

elementi che hanno portato a risultati netti. Il disegno del profilo del<br />

centratore, anche questo frutto della progettazione FEM, ha le pieghe una<br />

diversa dall’altra: secondo i progettisti questo permette un maggior controllo<br />

dell’escursione, a tutto vantaggio della riduzione della distorsione.<br />

La scheda tecnica di questo altoparlante dice che, rispetto alle generazione<br />

precedente, è stata aumentata l’escursione del 70%, l’altezza della<br />

bobina mobile del 24%, la superficie radiante della membrana del 20%,<br />

sospensione più alta di oltre 7 mm e allo stesso tempo una riduzione di<br />

circa mezzo millimetro della membrana. Per questa Dynaudio è rimasta<br />

fedele all’MSP, il mix di polimeri e silicato di magnesio ormai utilizzato<br />

da tempo nei suoi altoparlanti che ha come risultato la combinazione di<br />

bassa massa, elevata rigidità e alto smorzamento interno.<br />

Il più piccolo Contour 20, due vie con 18W55 e tweeter Esotar 2 da 28<br />

mm, comune a tutta la serie. Il canale centrale Contour 25C aggiunge<br />

un secondo midwoofer con un taglio del crossover dedicato a 300 Hz;<br />

soluzione utilizzata anche per il minore dei due tower Contour 30. Per il<br />

top di gamma Contour la coppia di woofer utilizzata è quella con 24W65,<br />

ai quali si aggiunge il midrange da 150 mm.<br />

Vincenzo Maragoni<br />

Per info: Hifight S.r.l.- www.hifight.it<br />

NUOVA SERIE<br />

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The definition of performance.<br />

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Tanti marchi prestigiosi e una vasta offerta di<br />

usato per trattare al meglio la Vostra Musica.<br />

Show room in Corso San Maurizio 79, Torino<br />

Tel.: 011501039 - w ww.dptrade.it - info@dptrade.it<br />

12 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


ANTENNA<br />

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Tanti di questi giorni!<br />

Festeggiamenti per i 30 anni e lancio di<br />

nuovi prodotti e altri che arriveranno a<br />

breve in casa Acoustic Energy. A Bristol ab-<br />

biamo ascoltato il bookshelf<br />

AE1 ve che riprende<br />

dimensioni ri-<br />

dotte e sigla del-<br />

lo storico AE1 ma dal<br />

quale si discosta per<br />

tutti gli altri elementi<br />

tecnici. Entrambi in<br />

alluminio gli altopar-<br />

lanti: tweeter 27 mm e<br />

midwoofer da 125 mm;<br />

ognuno di essi han un<br />

proprio amplificatore in<br />

Classe AB dedicato da 50 watt<br />

con filtro attivo del quarto ordine; possibilità<br />

di correggere la risposta in frequenza<br />

con comandi sul pannello posteriore con Acti-<br />

range<br />

di +/- 2dB sia per la gamma bassa che alta; ingressi RCA e XLR;<br />

risposta in frequenza dichiarata 40-25 kHz +/-6dB. Dimensioni<br />

30x18,5x25 cm; prezzo da confermare intorno alle 1.000 sterli-<br />

ne, forse meno. In sala d’ascolto gli AE1 Active hanno fatto<br />

dimenticare le loro dimensioni compatte con<br />

una timbrica molto decisa ed estesa<br />

in gamma bassa ben oltre quello che<br />

un piccolo woofer da 125 mm lasci<br />

immaginare. L’altra novità di Acoustic<br />

Energy, altrettanto compatta,<br />

è il BT: diffusore attivo portatile<br />

con ingresso analogico mini-jack<br />

e Bluetooth, telaio in alluminio,<br />

sezione di potenza da 40 watt con<br />

coppia di full-range da 60 mm sul<br />

frontale e due radiatori passivi ret-<br />

tangolari laterali. A bordo il Bluetooth<br />

4.2 aptX a bassa latenza. Dimensioni di<br />

14 x 20 x 10 cm per 2 chili di peso; fino a<br />

36 ore l’autonomia di ascolto.<br />

Vincenzo Maragoni<br />

ANCHE ELAC È “ATTIVA”<br />

L’AM 200 è il piccolo monitor attivo della casa tedesca che eredita dalle serie superiori il tweeter Jet 5<br />

e un woofer con membrana in sandwitch di alluminio mentre lo stadio di amplificazione è realizzato<br />

in classe A/B con una potenza totale di 80W. Un filtro a cinque posizioni consente di personalizzare<br />

l’emissione in modo da adattarla alle caratteristiche acustiche della stanza ed è presente una funzione<br />

di controllo del guadagno (a tre livelli) che consente di adattare il diffusore alla tensione di uscita del<br />

dispositivo sorgente. Sono presenti connessioni analogiche e digitali; per le prime il PM 200 è dotato<br />

di una presa RCA, un jack da 3,5 mm e una presa XLR. Due invece gli ingressi digitali S/PDIF, uno ottico<br />

e uno coassiale, in grado di accettare frequenze di campionamento fino a 192 kHz. La funzione daisychain<br />

consente il trasferimento dei segnali digitali da un altoparlante 200 AM ad un altro AM 200.<br />

L’operazione di collegare una sorgente e praticamente plug’n play e al termine della sessione di ascolto,<br />

l’apparecchio si spegne da solo grazie alla funzione automatica di accensione / standby.<br />

Il prezzo di vendita consigliato è di euro 599 per unità.<br />

Per info: LP Audio - www.lpaudio.it<br />

14 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


INSIDE<br />

di Vincenzo Maragoni<br />

Per non dimenticare<br />

la classe media<br />

30 anni sono tanti per un evento specifico legato<br />

all’audio, soprattutto in una terra dove di situazioni<br />

simili a questa ce ne sono molte altre. L’esposizione,<br />

presso il Marriot Hotel City Centre, ha utilizzato tre<br />

piani di spazi espositivi statici e due piani di salette<br />

di ascolto; e fin qui nulla che non si sia visto anche<br />

in Italia. Qual è, allora, il segreto?<br />

La sigla ufficiale è lunga, Sound and Vision The Bristol<br />

Show, ma per tutti è semplicemente “Bristol”: l’evento<br />

che quest’anno festeggia il suo importante traguardo dei<br />

30 anni. Ancora prima di nuovi prodotti siamo andati a curiosare<br />

sul segreto di questa longevità e successo, cercando di capire<br />

come sia possibile che in tempi difficili si crei ancora una fila per<br />

A sinistra Jerry Lewin, direttore generale dei negozi T-Audio; a destra Tony Revelle,<br />

organizzatore sul campo del Sound and Vision The Bristol Show.<br />

16 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


REPORTAGE THE BRISTOL SHOW<br />

entrare (e pagare 12,50 sterline!) e guardare, toccare e ascoltare<br />

nuovi e vecchi prodotti da parte di un pubblico che si dimostra<br />

sempre numeroso e competente, pronto a fare domande e chiedere<br />

informazioni. L’esposizione è curata dall’organizzazione<br />

combinata di T-Audio e “What Hi-Fi?”; mentre quest’ultima è<br />

una pubblicazione nota anche in Italia, i primi rappresentano<br />

un gruppo di 15 negozi specializzati (e relativo e-shop) presenti<br />

nel centro-sud dell’Inghilterra. Una piccola catena che nasce nel<br />

1966 e che da allora ha ampliato in maniera costante profitti e<br />

nuovi spazi, ha saputo modellare la propria offerta di prodotti<br />

seguendo le esigenze del pubblico, offrendo supporto tecnico alle<br />

diverse richieste, siano esse da “primo impianto” che di livello<br />

superiore. Forse questo è già un primo segreto di questa longevità,<br />

sia quella dei negozi che dello show che in qualche modo<br />

ne scaturisce: essere vicini al pubblico, capire e se possibile anticipare<br />

i cicli del mercato, non essere chiusi a nessuna novità.<br />

In questo senso sono di massimo esempio le parole del direttore<br />

della catena Jerry Lewin che qualche tempo fa disse: “Credo che<br />

Steve Jobs abbia salvato l’industria dell’Hi-Fi portando le nuove<br />

generazioni verso la musica grazie all’iPod. Nuove generazioni<br />

che crescendo hanno sentito l’esigenza di ascoltare con maggiore<br />

qualità e alcuni di loro sono diventati nostri clienti”. Lewin è<br />

uno che il mondo dell’Hi-Fi lo ha conosciuto in profondità ed è<br />

passato attraverso almeno un paio di grosse crisi di mercato: nel<br />

1972 inizia a lavorare per Audio-T, presso uno dei loro negozi,<br />

e ora ne è diventato il direttore generale con numeri importanti<br />

da esibire, a cominciare dal fatturato annuo di otto milioni di<br />

sterline – il 2016 è stato l’anno migliore degli ultimi 15 e il 2017<br />

sembra essere iniziato ancora meglio.<br />

Leggendo con un minimo di attenzione le caratteristiche della<br />

manifestazione si riesce a percepire il motivo del suo successo,<br />

nonostante la concorrenza diretta di altri show e la vicinanza<br />

temporale dell’HiFi Show Live della fine di ottobre scorso (di cui<br />

vi abbiamo presentato il reportage nel numero 511 di <strong>SUONO</strong>).<br />

A prima vista le due manifestazioni sembrano sovrapponibili,<br />

una ridondanza inutile: invece ognuna di loro ha una struttura<br />

ben precisa e delineata che permette, ad esempio, ad alcune<br />

aziende di essere presenti in entrambe le date e avere novità da<br />

presentare in entrambi i casi. La differenza è il posizionamento<br />

sul mercato: alto di gamma per HiFi Show Live, più vicino alle<br />

esigenze di una spesa medio-bassa Bristol (qui riportiamo solo<br />

le novità nell’ambito dell’analogico). In questo modo le due date<br />

non sono per nulla sovrapponibili ma, anzi, possono diventare<br />

l’una un supporto prezioso per l’altra. Il mercato medio è quello<br />

che l’Hi-Fi anglosassone ha letteralmente inventato negli anni<br />

’80, con una serie di marchi e prodotti che a costi molto abbordabili<br />

hanno portato tanta buona musica in mezzo mondo. Hanno<br />

inventato il cosiddetto value-for-money, una formula che da allora<br />

non hanno mai sostanzialmente abbandonato e che negli anni<br />

di vacche magre ha salvato tutta la filiera produttiva. Lo stesso<br />

value-for-money che ora caratterizza sia i negozi T-Audio che il<br />

Sound and Vision The Bristol Show e per entrambi i numeri sono<br />

positivi, molto positivi. Ma vuoi vedere che qualcuno da queste<br />

parti ha acceso il cervello?<br />

Versione Redux per il DiscOveryOne della Keitk Monks che compatta le<br />

dimensioni rispetto al modello originale da cui deriva, pur conservando<br />

sostanzialmente funzioni e caratteristiche. Una delle macchine per la<br />

pulizia dei dischi in vinile più note, apprezzata per la robustezza della<br />

struttura e l’affidabilità: la versione Redux riduce dimensioni e costo<br />

(circa 3.000 dollari US) per avvicinare un pubblico più ampio. Insieme<br />

all’ingombro il nuovo Redux riduce anche la rumorosità, elemento non<br />

trascurabile in caso di utilizzo per lungo tempo in casa. La procedura di<br />

pulizia completa delle due facciate di un LP si completa in meno di tre<br />

minuti, alla fine della quale la macchina si spegne automaticamente.<br />

Realizzato a mano, con elementi in carbonio per il telaio.<br />

Dalla collaborazione tra Keitk Monks e il rivenditore preferito Diamond<br />

Vinyl nasce la macchina per la pulizia del vinile Record Revolution. La<br />

Revolution in questione è legata al prezzo ampiamente sotto le 1.000<br />

sterline (795 in UK) che, di fatto, segna un record del settore per macchine<br />

di questo livello. Jonathan, il figlio di Keith Monks, ha dato il supporto<br />

tecnico a Diamon Vinyl per la realizzazione del Record Revolution che<br />

riprende il sistema Point Suction Precision Record Cleaning messo a<br />

punto e utilizzato per primi dai tecnici della BBC e che ancora oggi viene<br />

utilizzato per la pulizia dei dischi in vinile da British Library National<br />

Sound Archive e US Library of Congress. Il vantaggio di questo metodo,<br />

per semplificare molto il meccanismo, evita il contatto tra la superficie<br />

del disco e la cannula che aspira il liquido di pulizia: in questo modo si<br />

riduce la possibilità che questa stessa cannula sporca possa riportare<br />

sul disco altro materiale appena rimosso in un’altra sezione del disco.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 17


INSIDE<br />

Arriva a tre modelli il catalogo di DS Audio con le sue testine laser che hanno tanto<br />

interessato il mondo degli appassionati del vinile. Dopo la presentazione, ormai<br />

qualche anno fa, della DS-W1 e successivamente del top di gamma DS Master 1<br />

arriva ora la entry level DS 002 (in UK a meno di 5.000 sterline) con il suo phono<br />

stage dedicato. La struttura di base è la stessa degli altri due modelli: il fascio<br />

di luce che legge il movimento dello stilo, soluzione che ha come vantaggio<br />

immediato e diretto quello di avere una ridotta diafonia e una bassa forza di attrito<br />

elettromagnetico. La DS 002 ha il telaio in alluminio; in alluminio anche il cantilever<br />

e lo stilo con taglio Shibata; livello di uscita di 500 mV con una separazione pari a<br />

25 dB. In dotazione il phono stage dedicato con alimentazione con una capacità<br />

di filtro da 33.000 mF e sistema di isolamento meccanico con schermo da 1,5 mm<br />

di spessore. Sempre il phono stage mette a disposizione un doppio filtro per le<br />

basse frequenze selezionabile: 30 o 50 Hz a 6 dB/ottava.<br />

Una piccola linea di tre nuove testine progettate specificatamente per i nuovi<br />

appassionati del disco nero: la serie E di Goldring con prezzi che vanno da 60 a 100<br />

sterline, per cui partner ideali dei giradischi di primo prezzo, quelli caratterizzati, in<br />

linea di massima, da bracci di media e alta massa. Le nuove E Series utilizzano la<br />

tecnologia Magnetic Duplex, con due magneti a bassa massa angolati a 45 gradi<br />

e altrettante bobine che hanno l’obiettivo di ottimizzare la separazione stereo in<br />

quanto questa geometria è vicina a quella dello stilo incisore. E1, E2 e E3 le sigle<br />

dei tre modelli: il primo con cantilever in carbonio e gli altri due in alluminio;<br />

il modello top di gamma ha lo stilo ellittico mentre per i primi due è sferico. In<br />

comune la resistenza di carico tipicamente di 47k Ohm, la capacità di 100-200 pF,<br />

l’induttanza interna di 400 mH, la resistenza interna di 410 Ohm, la separazione tra<br />

i canali superiore a 20 dB, la massa di 1,5 grammi con un peso di lettura consigliato<br />

da 1,5 a 2,5 grammi.<br />

L’esperienza di un gruppo industriale, ormai internazionale, al servizio di un prodotto<br />

Hi-Fi, verosimilmente indirizzato a un pubblico di neo-appassionati, di giovani che<br />

si avvicinano al mondo del vinile per la prima volta: più che il valore tecnico il Turn<br />

3 di Reloop ha un merito relativo al mercato: fa capire come quello del vinile e dei<br />

giradischi per le nuove generazioni non sia solo un momento passeggero ma un<br />

elemento che il mercato professionale, quello abituato ai grandi numeri stabili,<br />

ha messo nel mirino. Reloop ha creato un brand (Reloop HiFi) e lo ha inaugurato<br />

proprio con questo Turn 3: giradischi dalla struttura semplice ma che sembra<br />

orientare le proprie risorse nel realizzare un prodotto di prezzo contenuto all’insegna<br />

dell’efficienza e della semplicità d’uso. In evidenza la grande manopola per la<br />

regolazione elettronica della velocità che aggiunge ai classici 33 e 45 giri anche i<br />

78; trasmissione a cinghia con alimentazione esterna; piatto in MDF con finitura in<br />

lacca lucida nera; piatto in alluminio; piedini di appoggio disaccoppiati; braccio dritto<br />

con regolazione dell’anti-skating e testina Ortofon 2M Red premontata. Come non<br />

di rado succede per i giradischi indirizzati a un pubblico più giovane, anche il Turn<br />

3 integra un pre fono e un essenziale convertitore A/D (seppur limitato a 16 Hz / 48<br />

kHz): in questo modo è possibile collegarlo direttamente a una coppia di diffusori<br />

attivi o al computer per avere a disposizione in tempo reale il file digitalizzato del<br />

vinile riprodotto. Prezzo in Italia sui 450 euro circa.<br />

Esperienza non usuale e sempre interessante da vedere dal vivo: un tecnico di<br />

Goldring ha dimostrato come viene realizzato l’avvolgimento a mano di una<br />

bobina. Il suo movimento poteva essere seguito, anche ingrandito, dal microscopio,<br />

e trasmesso sul monitor così da poter cogliere i particolari più piccoli, quelli che<br />

contano in un prodotto dalle dimensioni ridotte come quelle di una testina e della<br />

sua ancora più minuta bobina.<br />

Anche per il 2017 Rega ha presentato un modello specifico per il Record Store<br />

Day che con la prossima data del 22 aprile festeggia la sua decima edizione.<br />

Per l’occasione il prodotto ha una tiratura limitata a 500 pezzi, di cui 50 saranno<br />

autografati e personalizzati da artisti musicali. Un modello particolare che nasce<br />

dalla commistione di elementi ripresi da diversi modelli, la base è quella dell’RP3<br />

con braccio RB101 e testina Rega Carbon MC. I cuscinetti utilizzati sono di nuovo<br />

disegno e dichiarati a bassissimo attrito. Sia per il braccio che per tutti i meccanismi,<br />

così come anche per la geometria della testina integrata, Rega afferma che non ci<br />

sarà bisogno in futuro di nessuna regolazione e aggiustamento: questo modello<br />

è un plug-and-play sia nella fase iniziale che per tutta la durata dell’apparecchio,<br />

per cui adatto anche a chi non ha grossa esperienza in manutenzione di giradischi.<br />

Prezzo in UK di 250 sterline.<br />

18 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


INSIDE<br />

di Vittorio Pio<br />

foto Luciano Viti<br />

Pino e non solo….<br />

Parlando del suo omaggio a Pino Daniele lo definisce “un disco devozionale” frutto della sua emotività ma<br />

anche della ragione che l’ha indotta a evitare di pubblicarlo a ridosso della sua scomparsa. E l’orizzonte<br />

espressivo di Teresa De Sio spazia anche nella letteratura…<br />

20 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


INTERVISTA TERESA DE SIO<br />

omaggio, ma non in senso retorico, perché c’è<br />

molta solarità e gioia, proprio come sarebbe piaciuto<br />

a lui. L’ultima volta ci siamo trovati a cena a<br />

“Èun<br />

casa sua: anche in quella occasione è stato prodigo di consigli:<br />

“Dobbiamo fare la nostra musica”, mi ripeteva, e io ho sempre<br />

cercato un punto di incontro fra il suo stile blues e miei suoni.<br />

Entrambi hanno tanto a che vedere con un’autentica anima<br />

mediterranea. Perché lui, oltre a essere un artista straordinario<br />

che ha composto pezzi magnifici, era anche un grande amico.<br />

Uno di quelli con cui puoi anche prenderti il lusso di perderti<br />

un po’. Ma lungo la strada ha tracciato un solco attraverso il<br />

quale siamo passati tutti, traendone ispirazione e conforto.”<br />

Teresa De Sio racconta così il suo nuovo lavoro, Teresa canta<br />

Pino, un disco prodotto da lei stessa con Sosia&Pistoia e distribuito<br />

da Universal Music, che vede la luce a cinque anni di<br />

distanza dall’album Tutto cambia,<br />

con l’ispirata “deviazione” di due<br />

romanzi che potrebbero suggerire<br />

anche una validissima alternativa<br />

alla forma canzone, visto i consensi<br />

suscitati. Sulla copertina del disco<br />

si stagliano un gallo e una gallina:<br />

“Simboli eloquenti e benauguranti,<br />

ma non c’è niente di diretto e relativo<br />

a noi due.”<br />

I brani sono 15, estratti da varie<br />

fasi della carriera del grande<br />

cantautore: da Napule è a<br />

‘O Scarrafone, ai quali si aggiunge<br />

un inedito: si tratta di<br />

‘O Jammone, parla di un capo,<br />

e ovviamente non può che essere<br />

lui… Ma quanto è stato difficile venire a capo di un<br />

album rovistando nel suo canzoniere?<br />

La linea che mi ha guidato è stata quella di scegliere brani del<br />

Pino “napoletano”. Non potevo prescindere da quelli più popolari,<br />

per quello che hanno rappresentato per le vite di molti di noi, ma<br />

ho voluto anche dare spazio a pezzi forse meno conosciuti ma<br />

ugualmente interessanti. Fatte ‘na pizza ne rappresenta forse il<br />

caso più eloquente. Si tratta di una canzone contro i cliché, che in<br />

un posto come Napoli potrebbe rappresentare un alibi per cercare<br />

goffamente di non far vedere quei problemi che invece sono sotto<br />

gli occhi di tutti. Quando io iniziavo lui era già famoso. Ero come<br />

tanti altri una sua fan. Scrisse un pezzo per il mio primo disco<br />

solista. Ci siamo frequentati, poi smarriti, quindi riavvicinati<br />

nonostante le nostre strade musicali fossero ormai distanti: lui<br />

verso il blues, io verso il folk-rock. Tre anni fa insieme abbiamo<br />

fatto cinque concerti al Palapartenope con tanti altri amici. C’erano<br />

anche altri progetti...<br />

Nei crediti figura anche Niccolò Fabi, un incontro se non<br />

azzardoso quanto meno curioso…<br />

L’ho voluto coinvolgere semplicemente perché è bravo. La sua<br />

presenza sta a ribadire un diverso approccio, perché anche un artista<br />

che non viene dal rythm ‘n’ blues può essere tranquillamente<br />

dentro la musica di Pino. Il suo era un messaggio universale e la<br />

sua eredità artistica appartiene a tutto il mondo. Da questo punto<br />

di vista sento una grande affinità<br />

fra lui e Fabrizio De Andrè.<br />

Quali eventuali similitudini<br />

ci sono fra la scrittura di una<br />

canzone e quella di un libro?<br />

Direi nessuna: mi hanno permesso<br />

di mettere a fuoco le mie due anime.<br />

La canzone è una sintesi, in tre<br />

minuti devi esprimere una visione.<br />

Il romanzo ha tempi lunghi. Diciamo<br />

che sono grata a entrambi gli<br />

stili per aver fatto emergere questa<br />

parte imprescindibile di me.<br />

Che musica ascolta oggi? C’è<br />

qualcuno che in qualche modo<br />

l’ha sorpresa?<br />

Ascolto di tutto anche se la qualità latita. Tra le personalità recenti<br />

che mi hanno colpito c’è la spagnola Buika per la sua grande espressività.<br />

Ci sono dei generi da seguire con attenzione, ad esempio l’hip<br />

hop, capace di un rinnovamento continuo che viene dalla strada.<br />

Nella sua carriera c’è anche un incontro che la mette in<br />

pregiata e ristretta compagnia, ovvero quello con Brian<br />

Eno. Che ricordi ha adesso di quella esperienza? Siete<br />

ancora in contatto?<br />

Tutto il meglio possibile ovviamente. Brian ha un pensiero guizzante<br />

e fertile, è stato davvero un grande onore e privilegio quello<br />

di lavorare insieme a lui per ben due volte. Si, siamo in contatto:<br />

a lui l’Italia piace molto e ogni volta che viene a Roma mi<br />

chiama, come tutti i veri grandi è una persona molto semplice<br />

e disponibile.<br />

foto Luciano Viti<br />

Cosa l’aspetta adesso?<br />

Da questa primavera girerò i teatri d’Italia con questo nuovo spettacolo.<br />

Quindi la casa editrice Einaudi pubblicherà il mio nuovo<br />

romanzo: sarà il terzo. Da qui al prossimo anno, invece, dovrei<br />

completare il disco che sarà costituito totalmente da inediti.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 21


INSIDE<br />

di Vincenzo Maragoni<br />

Nuovi attori<br />

nuovi percorsi<br />

In tempi di ristrettezze finanziare mondiali, come quelli che stiamo vivendo, le aziende produttrici reagiscono<br />

alle difficoltà del mercato in modi diversi, a prescindere dal settore in cui operano.<br />

C’è chi lavora sulla qualità massima e insiste su un mercato<br />

di nicchia che assicura, in genere, maggiore stabilità;<br />

altri ampliano la gamma prodotti e con essa arrivano a<br />

potenziali clienti nuovi; altri ancora, non sapendo che fare... chiudono<br />

bottega. Queste e altre mille le strade che anche il settore dell’Hi-Fi<br />

in genere sta percorrendo con risultati che cambiano da situazione a<br />

situazione, da caso a caso. In questi tempi in cui tanti parlano di vinile<br />

c’è una storia che vale la pena raccontare: è la storia di un’azienda<br />

che in qualche modo sta provando a fare il percorso al contrario di<br />

quello che ti aspetti in momenti come questi. L’azienda è la Crosley<br />

e il casus belli sono i suoi giradischi “da supermercato” che hanno<br />

voglia di evolversi. Crosley è un marchio ancora poco noto in Italia e<br />

ancora meno in un contesto Hi-Fi ma negli USA ha una lunga storia<br />

alle spalle e una produzione da grandi numeri. Powel Crosley (nella foto<br />

di apertura), nella sua carriera di imprenditore a 360 gradi affronta il<br />

tema del low-cost molti anni prima che questa strategia commerciale<br />

diventi famosa. L’inizio della sua carriera è focalizzato verso il mondo<br />

dell’automobile: nel 1907, cercando di creare una propria produzione<br />

di automobili; qualche anno dopo, con una linea di accessori tra cui<br />

alcune sue invenzioni e brevetti. All’inizio degli anni ’20 Powel si rende<br />

conto che per acquistare una radio da portare a casa servivano oltre<br />

100 dollari, una cifra molto elevata; questa cosa stimolò la sua innata<br />

capacità di progettare e realizzare: acquistò un manuale tecnico (The<br />

A.B.C. of Radio) e insieme al figlio realizzarono la loro personale radio.<br />

Immediatamente intuì che questo poteva diventare un nuovo business:<br />

mise insieme dei tecnici molto giovani e produsse il primo modello<br />

denominato Harko dalle buona caratteristiche tecniche e, soprattutto,<br />

dal prezzo al pubblico di appena 7 dollari. Già nel 1924 Crosley Radio<br />

Corporation era uno dei maggiori produttori mondiali di radio. Il suo<br />

lavoro non si fermò alla radio in senso di apparecchio ricevente, ma si<br />

ampliò a tutto il mondo radiofonico per progettare e realizzare nuovi<br />

e più potenti apparati di trasmissione. Negli anni ’30 la sua azienda<br />

ampliò ulteriormente la produzione verso tutti quei prodotti elettrici in<br />

uso nelle case più moderne dell’epoca a cominciare dai frigoriferi, an-<br />

22 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


IL VINILE “DEMOCRATICO”<br />

che questi realizzati all’insegna del costo al<br />

pubblico più basso possibile. Negli anni ’50<br />

il marchio Crosley si estese anche alla produzione<br />

di apparecchi TV. Nel 1961 Powel<br />

Crosley muore; le sue ultime volontà furono<br />

di essere ricordato come “the man with 50<br />

jobs in 50 years”. La Crosley così com’è oggi<br />

nasce nel 1984 con un catalogo di radio e poi<br />

di giradischi, ancora fortemente focalizzati<br />

sul contenimento del prezzo finale, come<br />

aveva voluto anni prima il fondatore. Nelle note<br />

ufficiali di Crosley viene sottolineato come il primo giradischi<br />

a marchio Crosley è stato prodotto nel 1992, proprio quando il CD è<br />

nella sua stagione commerciale migliore. Ci sono altri due punti fermi<br />

nella mission aziendale, li lasciamo in originale così da non snaturare<br />

minimamente il loro senso: “There’s a Crosley for everyone” e “Analog<br />

sound for a digital generation”. Un catalogo prodotti che spazia dalle<br />

radio ai juke-box ai giradischi: il tutto con uno stile anni ’50, plastica<br />

colorata in bella evidenza e prezzi popolari. Niente che abbia a che fare<br />

in qualche modo con il nostro mondo dell’Hi-Fi tradizionale, tranne<br />

che per qualche segnale che abbiamo colto nelle ultime novità, quelle<br />

che ci hanno fatto scattare l’interesse e che meritano lo spazio dedicato.<br />

Più che meriti strettamente tecnici questi nuovi prodotti vanno sottolineati<br />

per meriti strategici: con essi Crosley prova a salire di livello,<br />

disimpegnandosi da un mercato decisamente generalista nel quale si<br />

LIDL E ALDI ALL’INSEGUIMENTO DEL VINILE<br />

Le due note catene stanno commercializzando da qualche mese<br />

nei loro punti vendita inglesi dei giradischi super cheap.<br />

Giradischi e discount: un ossimoro divenuto realtà qualche<br />

tempo fa quando sia Lidl che Aldi, multinazionali tedesche<br />

(rivali) con migliaia di supermercati sparsi in tutta Europa, hanno<br />

cominciato a vendere nei loro punti vendita inglesi dei giradischi<br />

low cost – e con low cost intendiamo tra i 30 e i 50 euro, prezzo<br />

che fa sembrare i Crosley dei prodotti audiofili.<br />

Già nel 2015 alcune importanti catene inglesi, inclusa la<br />

gigantesca Tesco, avevano iniziato a vendere vinili tra le fila<br />

dei propri banconi; Lidl deve evidentemente aver pensato che<br />

Il C20 si differenzia dal C10 per il braccio ad S che monta la testina Ortofon OM10 (dritto<br />

e con OM5e nel C10), per la presenza della porta USB che permette di inviare il suono, già<br />

in formato digitale, verso il computer per poter essere memorizzato.<br />

compra un prodotto (giradischi che sia) per il suo aspetto, per il colore,<br />

per le belle forme e naturalmente per il prezzo basso. Di tutti questi<br />

elementi Crosley ne ha fatto un punto focale del proprio mercato e questo<br />

ci sembra importante da un punto di vista del prossimo futuro. Chi<br />

acquista un giradischi del genere forse non spenderebbe cifre superiori<br />

per un prodotto tipicamente Hi-Fi, anche di quelli di primo prezzo: un<br />

giradischi Crosley lo trovi facilmente in negozi che hanno anche altri<br />

prodotti (scarpe, jeans, lampade…) o nella grande distribuzione. Entri,<br />

i tempi fossero maturi per iniziare a vendere anche giradischi.<br />

Così a novembre 2016 ha commercializzato a 50 sterline un<br />

giradischi all-in-one per 33, 45 e 78<br />

giri con due altoparlanti incorporati e<br />

un’uscita USB. Lo produce la ION Audio,<br />

azienda statunitense che sul suo sito,<br />

tra i punti vendita dove reperire i propri<br />

prodotti, annovera moltissime catene<br />

di supermercati e articoli casalinghi (c’è<br />

perfino un negozio di giocattoli)<br />

che poco o nulla hanno a<br />

che fare con l’audio. Per<br />

non essere da meno<br />

immediatamente dopo<br />

Aldi ha messo in vendita<br />

un giradischi a valigetta con<br />

le stesse caratteristiche di quello<br />

Lidl ma a un prezzo più contenuto:<br />

30 sterline.<br />

A sinistra Il giradischi distribuito presso Lidl<br />

La comparsa (surreale)<br />

A destra: La valiggetta reperibile presso<br />

la catena Aldi<br />

del giradischi in un luogo<br />

delle masse come il supermercato se da un lato fomenta<br />

insensatamente la moda nostalgica di questi ultimi anni, dall’altro<br />

riporta l’attenzione di tanti, soprattutto giovani, sull’“hardware”<br />

giradischi e sul “software” vinile. E per quanto riguarda la qualità,<br />

parafrasando Oscar Wild, “Non importa che suoni bene o male,<br />

l’importante è che suoni”!<br />

Francesco Bonerba<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 23


INSIDE<br />

Orologi, borse e accessori in pelle, biciclette e ora anche un giradischi: Shinola porta il suo<br />

stile di lusso ed elementi strutturali di buon livello in un settore fino a ora nuovo. Il Runwell<br />

Turntable è stato progettato con il supporto di VPI.<br />

lo vedi, ti piace, costa poco, lo compri! Un meccanismo molto veloce,<br />

da fast-food, lontano da quello che è il percorso tipico di un prodotto<br />

Hi-Fi tradizionale.<br />

Crosley sembra entrare ora nella seconda fase del suo percorso strategico:<br />

dopo aver portato a un pubblico molto ampio il tema del giradischi<br />

(seppur di plastica e con prestazioni molto limitate) adesso sembra<br />

voler stimolare gli stessi che hanno acquistato questi prodotti low-cost<br />

a fare un piccolo passo in avanti, a fare evolvere il proprio sistema, a<br />

migliorare le prestazioni. Lo fa con nuovi prodotti che perdono le fattezze<br />

e i colori da quasi-giocattolo per avvicinarsi al gruppo dei giradischi<br />

di primo prezzo per un sistema Hi-Fi degno di questo nome. Spinge<br />

in pratica i propri clienti a fare un passaggio importante, a investire<br />

qualche soldino in più (ma poi nemmeno troppi) per arrivare a un<br />

livello tecnico superiore, di quelli dal quale partire ulteriormente per<br />

cercare altri risultati. Torna utile qui ripetere uno dei claim aziendali<br />

che abbiamo già evidenziato, ovvero “Analog sound for a digital generation”<br />

che è significativo per spiegare questo passaggio: coinvolgere<br />

i nuovi utenti con un prodotto che altrimenti sarebbe lontano dai loro<br />

obiettivi. Il prodotto messo in campo da Crosley è il C10, realizzato<br />

in collaborazione con Pro-Ject: base in MDF con impiallacciatura in<br />

legno, braccio in alluminio, trazione a cinghia, perno in acciaio con<br />

base in teflon, regolazione dell’anti-skate e<br />

del peso, testina OM5e in dotazione e premontata.<br />

Accanto a questo il C20, che aggiunge<br />

un pre-phono integrato, un’uscita USB<br />

(per digitalizzare direttamente il disco) e la<br />

testina, che diventa una OM10. Prezzo di listino<br />

tra 430 e 500 dollari. Per sottolineare la<br />

propria presenza nel mondo del vinile Crosley<br />

aggiunge alla propria collezione di juke-box il<br />

modello Rocket Vinyl, quello che a differenza<br />

degli altri modelli utilizza dischi in vinile e non CD.<br />

Per la precisione il Rocket Vinyl supporta fino a 70 dischi<br />

da 7 pollici (i 45 giri) con possibilità di selezione lato A e B, sistema<br />

di altoparlanti stereo a due vie con amplificazione integrata da<br />

2x60 watt in Classe D, controllo remoto e streaming Bluetooh. Anche<br />

per il Rocket Vinyl il suo punto di forza non è certo il tema tecnico<br />

ma proprio come la coppia C10 e C20, l’impatto positivo e strategico<br />

che questo prodotto può avere verso il pubblico “nuovo”. C’è un’altra<br />

azienda americana che si è avvicinata al mondo del vinile, questa volta<br />

partendo da posizioni molto diverse da quelle di Crosley con un obiettivo<br />

però simile: quello di coinvolgere nuovi utenti. Shinola lo fa in modo<br />

diverso, o meglio puntando una fascia di mercato diversa, collocata ben<br />

più in alto. Opera nel settore degli accessori di lusso, in modo specifico:<br />

elementi di arredamento, pelle, orologi e biciclette. Recentemente a<br />

questi prodotti ha affiancato anche il Runwell Turntable: giradischi in<br />

edizione limitata (500 pezzi) con garanzia a vita e pre-phono integrato.<br />

Come da stile aziendale anche il Runwell Turntable è stato assemblato<br />

nel laboratorio di Detroit con elementi realizzati prevalentemente negli<br />

USA. Per la progettazione dei giradischi Shinola si è rivolta a VPI. Anche<br />

se su piani economici diversi (il Runwell Turnatable costa 2.500 dollari)<br />

l’obiettivo di Shinola è simile a quello di Crosley: andare a coinvolgere<br />

un pubblico non tradizionale, utilizzando un canale di vendita allo<br />

stesso modo non tradizionale per far conoscere il prodotto giradischi<br />

a chi, altrimenti, non avrebbe nessuno stimolo a entrare in un negozio<br />

Hi-Fi. Decisamente il percorso opposto che non pochi operatori del<br />

settore stanno, invece, facendo: alzare i prezzi per creare maggiore<br />

esclusività, continuare a vendere a pochi con margini di guadagno alti.<br />

Un’esclusività che sta allontanando nuovi e vecchi appassionati. Magari<br />

gli esempi di Crosley e Shinola potranno recuperare qualche new<br />

entry sempre ben gradita.<br />

24 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


INSIDE<br />

di Francesco Bonerba<br />

Le audiocassette<br />

sono defunte?<br />

Certo che si! Direte voi. E invece, in epoca di grandi nostalgie e ritorni di fiamma non è possibile dare nulla<br />

per scontato. In questo numero dedicato al “redivivo” vinile abbiamo cercato di capire se l’invenzione della<br />

Philips nata nel 1963 ha ancora, come molti sostengono, qualche chance di tornare alla ribalta, oppure no.<br />

Se ne parla insistentemente già da circa due anni ma di un ritorno<br />

in auge della musicassetta si inizia a vociferare una decina di anni<br />

fa, sulla scia di quei “Record Store Day” che hanno dato respiro<br />

prima e vivacizzato poi il mercato del vinile e, più in generale, dei supporti<br />

fisici, messi a dura prova dalla musica digitale e dallo streaming.<br />

Nel 2010 le speranze dei nostalgici sembrano infrangersi sulla decisione<br />

della Sony di interrompere definitivamente la produzione dei suoi storici<br />

Walkman ma nel 2013, quasi per reazione, un gruppo di etichette inglesi<br />

organizza il primo “Cassette Store Day”.<br />

La svolta decisiva avviene però nel 2014 e, curiosamente, arriva dal<br />

cinema, con l’uscita del blockbuster Sci-Fi targato Marvel Guardians<br />

of the Galaxy. La storia inizia nel 1988: il protagonista del film, Peter<br />

Quill (interpretato da Chris Pratt), viene rapito all’età di dieci anni da<br />

un gruppo di pirati spaziali e da allora non fa più ritorno sulla Terra.<br />

Per tutto il film Quill, diventato adulto, ascolta una compilation su musicassetta<br />

(intitolata “Awesome Mix Vol. 1”) lasciatagli in eredità dalla<br />

madre morente, riproducendola su un Sony Walkman TPS-L2 del 1979<br />

o uno stereo artigianale montato a bordo della sua astronave. Dentro la<br />

musicassetta alcuni straordinari pezzi che fungono anche da colonna<br />

sonora del film: Hooked On A Feeling dei Blue Swede, Go All The Way<br />

dei Raspberries, Spirit In The Sky Norman dei Greenbaum, Moonage<br />

Daydream di David Bowie e molti altri.<br />

L’edizione limitata della colonna sonora di Guardians of the Galaxy messa a disposizione<br />

nei negozi aderenti al Record Store Day tra il 17 e il 28 novembre 2014, ora<br />

reperibile solo online dagli 80 dollari in su.<br />

26 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


L’ANALOGICO A 360 GRADI<br />

Il box regalo natalizio de Il mestiere della vita di Tiziano Ferro venduto in esclusiva da<br />

Media World e contenente il CD dell’album, l’LP deluxe stampato su vinile nero da<br />

180 gr e la musicassetta da collezione, più otto cartoline fotografiche.<br />

La soundtrack si rivela un successo inaspettato (disco di platino, 2,5<br />

milioni di copie vendute in tutto il mondo nel 2014 e prima posizione<br />

in quattro chart di “Billboard”) e ne vengono commercializzate diverse<br />

versioni tra cui una su vinile e una, per l’appunto, su audiocassetta.<br />

La strategia di marketing, rivolta principalmente a collezionisti e/o quarantenni<br />

nostalgici che, come Peter Quill, rimpiangono un’infanzia cristallizzatasi<br />

nell’immaginario degli anni Ottanta, ha un ottimo riscontro.<br />

Tanto da spingere altre etichette a iniziative simili: le riedizioni speciali<br />

di dischi storici come Purple Rain, primo album da studio di Prince<br />

del 1984, e Slim Shady, pubblicato nel 1999 da Eminem; il lancio degli<br />

album Purpose di Justin Bieber, Hadron Collider di Nelly Furtado e,<br />

per restare in territorio italiano, Il mestiere della vita di Tiziano Ferro.<br />

In molti di questi casi, c’è da dire, l’audiocassetta è stata abbinata a un<br />

altro supporto o a un codice per fruire la musica in digitale, diventando<br />

così un mero gadget da collezione.<br />

Volendo però quantificare questo revival analogico, secondo “Billboard”,<br />

che cita alcuni dati Nielsen (non rintracciabili in nessun report pubblico<br />

dell’azienda, specializzata in statistiche), negli USA nel 2016 le vendite<br />

sono cresciute del 74%, con circa 129mila copie vendute rispetto alle<br />

74mila dell’anno precedente. Cifre analoghe si ritrovano nel Report<br />

stilato da Discogs.com, che nel suo marketplace riunisce circa 23 milioni<br />

di articoli musicali messi a disposizione da migliaia di venditori in tutto il<br />

mondo. Secondo il sito sarebbero state 60.070 le audiocassette vendute<br />

nel 2016, contro le 42.127 del 2015 (+42,59%). Un trend positivo che nel<br />

2015 era confermato anche da Steve Stepp, presidente della National<br />

Musica nello spazio: per cercare di conquistare l’aliena Gamora, Peter Quill le fa<br />

ascoltare dal suo walkman Fooled Around and Fell in Love di Elvin Bishop. Un momento<br />

romantico che difficilmente rivedremo all’infuori di un film.<br />

Audio Company, azienda di Springfield, Illinois, che produce circa il 95%<br />

delle audiocassette americane; in un’intervista Stepp riferiva che la sua<br />

azienda aveva registrato a partire dal 2006 incremento costante nelle<br />

vendite del 20% annuo, con un piccolo del +31% tra il 2014 e il 2015.<br />

Abbandonando però le percentuali favolose e la nostalgia del nastro<br />

magnetico, la realtà dei fatti è che l’audiocassetta continua a essere un<br />

supporto del tutto marginale, tornato momentaneamente in voga grazie<br />

al revival vintage di questi ultimi anni. Le 129mila copie vendute negli<br />

USA sono una goccia nel mare (lo 0,06%) se rapportate ai 200.8 milioni<br />

di vendite complessive dei supporti fisici (di cui 13.1 riconducibili ai vinili,<br />

fonte Nielsen) e, soprattutto, se comparate con l’anno d’oro delle audiocassette,<br />

il 1989: 450 milioni di album venduti negli USA. La stessa Cara<br />

Duckworth Weiblinger, vice presidente della RIAA (Recording Industry<br />

Association of America), contattata un anno fa dal sito residentadvisor.<br />

net ha dichiarato, in merito alle vendite di audiocassette: “Si tratta di un<br />

valore così esiguo che non soddisfa i criteri<br />

minimi per essere segnalato<br />

nelle nostre statistiche, dove<br />

riportiamo vendite su una<br />

scala di milioni di dollari”.<br />

Uscendo dai confini statunitensi<br />

la situazione non cambia:<br />

nel suo Report relativo<br />

al 2016 la BPI (British Phonographic<br />

Industry) inserisce<br />

le audiocassette al fianco<br />

di MiniDisc e DVD Audio<br />

sotto la voce “Altro”, voce che<br />

segnala una contrazione del<br />

-29,5% rispetto all’anno precedente,<br />

raggiungendo quota<br />

59.000 su un totale di 50.6<br />

milioni di supporti fisici ven-<br />

duti (0,1%).<br />

Indiscutibilmente c’è chi le ama ancora.<br />

Le amano i detenuti di alcuni carceri statunitensi,<br />

dove è consentito<br />

ascoltare musica solo su<br />

audiocassette. Le amano<br />

i nostalgici dell’analogico<br />

e i neofiti del vintage.<br />

Il Sony TPS-L2, primo walkman portatile venduto<br />

in Giappone a partire dal 1 luglio 1979, creato<br />

da Akio Morita, Masaru Ibuka (cofondatore della<br />

Sony) e Kozo Ohsone. All’epoca costava all’incirca<br />

200 dollari, ora si trova su eBay dai 600 euro in su.<br />

Le amano le band indipendenti e underground. Tuttavia difficilmente il<br />

trend positivo degli ultimi tempi potrà trasformarsi da moda passeggera<br />

in un fenomeno su vasta scala e di rilevante impatto economico. Se il<br />

ritorno al vinile dà forma a una nostalgia per la musica in alta fedeltà,<br />

infatti, il lento eclissarsi dell’audiocassetta, rude e ribelle sorella minore<br />

del disco nero, è un inno al suono sporco, gracchiante e vivo del Low-Fi.<br />

E difficilmente le aziende e le masse avranno interesse a investire su<br />

qualcosa che, pur facendo leva sull’effetto nostalgia, “suona peggio”.<br />

Le audiocassette sono e continueranno ad essere, probabilmente per<br />

anni, una nicchia per pochi appassionati. Per cui no, non è corretto dire<br />

che siano defunte: sono in pensione, come un attore che dopo aver dato il<br />

suo addio alle scene viene di tanto in tanto richiamato da qualche major<br />

a mo’ di illustre testimonial dei tempi che furono.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 27


INSIDE<br />

di Paolo Corciulo<br />

Coerenza Analogica<br />

“Il nostro business? È legato alla misura della pazzia e della passione di chi ama la musica, perché lo sforzo<br />

è enorme e, ovviamente, difficilmente ripagabile...”.<br />

“Il nostro business? È legato alla misura della pazzia e della<br />

passione di chi ama la musica, perché lo sforzo è enorme<br />

e, ovviamente, difficilmente ripagabile...”.<br />

Ha le idee chiare Claudio Valeri, e almeno si potrebbe parlare di<br />

lucida follia riferendosi a quel che lui e Pietro Benini, ingegnere del<br />

suono con all’attivo più di 600 registrazioni professionali, hanno<br />

deciso di mettere insieme. Si tratta, in sintesi, di una sorta di certificato<br />

di coerenza analogica che è il risvolto del modo in cui hanno<br />

affrontato l’attività di registrazione professionale sotto la sigla di<br />

Hemiolia. Ogni passaggio, dalla registrazione al supporto finale<br />

destinato al pubblico, è rigorosamente analogico: “Vogliamo<br />

arrivare a coprire l’intera gamma dei supporti analogici, dai<br />

master su nastro per primi, chiaramente, per poi andare ai 4<br />

tracce a velocità 19, alle cassette e ai vinili, tutti realizzati con<br />

un procedimento analogico e non solo: i master sono individuali<br />

per ogni supporto diverso, in modo che la fase di mastering<br />

sia sempre adattata al supporto finale”.<br />

Non paga, Hemiolia cerca anche di creare la filiera più corta possibile<br />

che, nel caso del prodotto finito su nastro, prevede master di terza<br />

generazione vera: dal session tape con la presa diretta di strumenti<br />

e voci, che viene utilizzato per realizzare il processo di editing e<br />

mastering, si arriva a una seconda copia (production copy) da cui<br />

vengono realizzate le copie finali di distribuzione (nella maggior parte<br />

dei casi le generazioni sono minimo quattro e in alcuni casi arrivano<br />

alla quinta prima che il prodotto finisca nelle mani del consumatore<br />

finale). Per fare questo il duo di Hemiolia ha recuperato non meno di<br />

50 / 60 registratori, riportandoli a nuovo, ritarandoli, ricappandoli e<br />

rilucidandoli. “Tradotto in ore uomo è una follia”, aggiunge Valeri,<br />

“d’altronde il registratore master utilizzato in sala produzione, un<br />

A 80 VU, veniva usato per la masterizzazione del vinile attaccato<br />

ai torni Neumann, dispone di due testine, una per il delay e una<br />

per la registrazione, ha richiesto 380 ore di lavoro per il refitting!”.<br />

E Pietro Benini sottolinea come ogni master debba essere realizzato<br />

ad hoc: “Quando si decide di utilizzare come supporto finale una<br />

cassetta, bisogna aver ben chiaro che si tratta di un supporto che<br />

La sala di registrazione con “certificato di coerenza analogica”<br />

28 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


HEMIOLIA<br />

Mirabassi, Taufic, Renzetti<br />

CORRENTEZA<br />

Hemiolia<br />

Registrato presso la Chiesa di Santa Croce a Umbertide Correnteza,<br />

nasce da una piccola dose di follia ed è il frutto dall’esperienza di tre<br />

musicisti, Gabriele Mirabassi al clarinetto, Roberto Taufic alla chitarra<br />

e Cristina Renzetti, alla voce accomunati dalla stessa passione per<br />

Jobim, autore di questo celebre brano e di tante altre canzoni. Una<br />

storia sbocciata da un entusiasmo incontrollabile, dall’amore per una<br />

terra ricca di contraddizioni, dalla passione per uno dei più grandi<br />

autori della storia del Novecento.<br />

Non è un caso che la “Correnteza”, in portoghese la corrente del fiume,<br />

rappresenti un percorso o un viaggio interiore che parte dal Brasile,<br />

attraversa spazi sconfinati e arriva dritto al cuore, emozionando,<br />

impressionando, lasciando una traccia indelebile. Una passione<br />

“catturata” in forma completamente analogica: “Abbiamo registrato<br />

questo disco utilizzando registratori a nastro magnetico, abbiamo<br />

eseguito tutte le operazioni di editing in modo meccanico, tagliando e<br />

giuntando i nastri così come era uso fare decenni fa, abbiamo effettuato la<br />

fase di mastering esclusivamente con apparati analogici e non abbiamo<br />

utilizzato nessun computer o software di alcun genere durante l’intero<br />

processo, nemmeno per il trasferimento finale del segnale analogico<br />

in formato digitale per poter poi essere stampato in supporti CD. Tutto<br />

questo per un unico ma fondamentale scopo che è quello, come la<br />

nostra filosofia vuole, di produrre musica non solo da ascoltare, ma<br />

per emozionare.”<br />

La sala per la produzione dei master tape: 16 registratori Telefunken M15A in linea e<br />

due Studer A80 VU come sorgenti nella catena di duplicazione.<br />

Le prime demo delle cassette hi grade Hemiolia<br />

in termini di possibilità del nastro offre 1/8 delle potenzialità.<br />

È ovvio che occorre comprimere ma bisogna stabilire come intendere<br />

l’operazione di compressione: noi utilizziamo un Maselek che<br />

consente di selezione la banda di intervento ed è anche espansore,<br />

possiamo intendere l’operazione come un atto di creatività e non<br />

solo di contenimento”. Perché, forse non l’avevamo sottolineato<br />

con la dovuta enfasi, Hemiolia intende produrre anche cassette…<br />

E per quale ragione?<br />

Ci sono tanti di noi che hanno splendidi oggetti a casa che non<br />

vengono più sfruttati e a questi si rivolge Hemiolia con un prodotto<br />

di alto pregio. Dal master specifico, ottenuto adattando<br />

(sempre con apparecchiature analogiche) la dinamica alle potenzialità<br />

della cassetta avviene una copia 1 a 1 su delle cassette che<br />

vengono testate e selezionate anch’esse una a una. “Alla scorsa<br />

fiera di Monaco per portare 25 cassette ne abbiamo scartate<br />

68! Perché purtroppo le cassette, essendo un supporto NOS,<br />

lo capite bene, non sai qual è lo stato di mantenimento. Così le<br />

prendiamo e gli facciamo dei test specifici...”.<br />

Ci si potrebbe chiedere se puntare su un certificato di coerenza analogica<br />

sia una scelta culturale o anche tecnica, soprattutto quando<br />

ormai l’alta risoluzione è alla portata di tutti: “Certi risultati li ottieni<br />

solo in un certo modo. Una valvola crea un suono che non riesci a<br />

paragonare a nient’altro!”. Non è solo un’affermazione di principio:<br />

Hemiolia ha creato, attraverso una serie di test di ascolto a paragone,<br />

un percorso che sembra confermare un paradosso, se non tornasse<br />

in mente la vecchia e ormai vituperata gerarchia della sorgente - non<br />

conta tanto il supporto a valle quando quel che si è fatto a monte.<br />

“Certo che con il digitale si può ottenere un buon risultato, soprattutto<br />

se la catena a monte è totalmente analogica; trovi una tridimensionalità<br />

che in altri dischi non trovi soprattutto se la catena<br />

delle macchine analogiche a monte è al massino livello e sono tarate<br />

al giusto”. E noi di <strong>SUONO</strong>, che abbiamo avuto il piacere di ascoltare<br />

un CD Hemiolia realizzato nell’ormai “superato” AAD, confermiamo<br />

pienamente. O, come dire: gli esami non finiscono mai e c’è sempre<br />

qualche nuova indicazione a stupirti…<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 29


INSIDE<br />

di Vincenzo Maragoni<br />

Davide & Golia<br />

Lo spazio: sembra non essercene mai abbastanza in casa e figuriamoci se una famiglia ne può sprecare di<br />

prezioso per i dischi… C’è chi su questo argomento ha ragionato e tirato fuori delle soluzioni: piccoli artigiani<br />

e grandi multinazionali si sono espressi sullo stesso argomento con soluzioni intelligenti e creative.<br />

Vinile, la vecchia collezione che ha ripreso slancio e stimolo<br />

con tante nuove ristampe e l’usato che inevitabilmente ha<br />

sempre il suo spazio. Già, lo spazio: di disco in disco alla<br />

fine lo spazio in casa termina e il conflitto con il resto della famiglia<br />

è sempre sul punto di esplodere. Il vinile è un materiale robusto per<br />

certi versi, delicato per altri: nemico principale sono le muffe pronte<br />

ad attaccare la superficie del disco e allo stesso tempo la carta della<br />

copertina con risultati strutturali ed estetici decisamente nefasti.<br />

Questo vuol dire, in prima battuta, che la collezione di dischi non<br />

può essere spostata in cantina! E poi la cantina è lontana, è scomoda<br />

nelle sere d’inverno in cui si vuole ascoltare un po’ di musica<br />

al calduccio del proprio soggiorno, con tutti i dischi a portata di<br />

mano per una scelta immediata. Quindi la soluzione ideale è quella<br />

del soggiorno, proprio l’ambiente in cui moglie e figli vorrebbero<br />

avere altro, tutto meno che quegli ingombranti (e tanti!) dischi. La<br />

soluzione sembra non esserci fatto salvo quella di nascondere alla<br />

vista ciò che non si può eliminare, di rendere bello e sopportabile<br />

ciò che l’altra metà della mela definisce ingombrante e inutile da<br />

30 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


DOVE RIPORRE IL VINILE<br />

SEMPLICI ED EFFICACI<br />

Teebook è un marchio concepito dal designer Mauro Canfori che<br />

lavora dal 1978 nel campo dell’architettura, della scenografia,<br />

del design e che nel 2002 ha fondato il marchio Teracrea, con<br />

Emanuela Destro, per creare una famiglia di nuovi contenitori per<br />

la vegetazione, facendo appello a designer di fama internazionale.<br />

A questi sono seguiti una serie di scaffali specificatamente<br />

progettati per contenere dischi in vinile, UBD e TEEnyle, semplici<br />

ed efficaci per accogliere gli LP. La produzione è affidata a due<br />

aziende italiane, una specializzata nel tagliare al laser l’acciaio,<br />

piegarlo e di verniciarlo, l’altra nel lavorare il legno.<br />

Il tremila<br />

Per info: www.teebooks.it<br />

tenere in casa. Soluzioni in questo senso ce ne sono tante, mobili<br />

e mobiletti per contenere sia i componenti del sistema audio che i<br />

dischi nei loro diversi formati, colori, materiali e prezzi. Spesso si<br />

tratta di soluzioni modulari, che possono aumentare la loro capienza<br />

nel tempo aggiungendo nuovi elementi o variando quelli di base. Da<br />

quelli essenziali e dallo stile molto tecnico di qualche anno fa siamo<br />

passati a elementi eleganti, raffinati, dalla costruzione che poco o<br />

nulla li separa da mobili di pregio che abbiamo in casa. Alla fine è<br />

proprio questo l’elemento che rende possibile la pacifica convivenza<br />

di dischi e resto della famiglia nello stesso ambiente: apparire il meno<br />

possibile come un “contenitore” per integrarsi al meglio con il resto<br />

dell’abitazione. In questo senso vi proponiamo alcune storie, simili<br />

per certi aspetti ma molto differenti per altri, ma tutte meritevoli di<br />

un approfondimento. L’elemento in comune è la proposta brillante<br />

per rendere la presenza di dischi in vinile (ma non solo) più soft ed<br />

elegante possibile, la differenza sono i numeri tra queste realtà dove<br />

c’è il piccolo e artigianale e l’industriale di chiara fama. Ma per una<br />

volta Davide e Golia lavorano insieme!<br />

Cominciamo da una piccola realtà, le cui dimensioni ironicamente<br />

sono sottolineate dal nome stesso del marchio... Lui è Simone Turati<br />

di Milano, un appassionato di musica e quindi di dischi: a 3.500 ha<br />

smesso di contarli e in giro per casa c’è quanto di meglio in tema di<br />

blues, Motown sound e rock anni ’70 si possa trovare. Sono accumulati<br />

in varie librerie, per terra, in ogni angolo dove sia possibile<br />

appoggiarli in attesa di una sistemazione che non arriva mai. La vita<br />

lancia un messaggio chiaro e forte a Simone: sta per nascere Nina<br />

e forse è il caso di riorganizzare lo spazio occupato dai suoi amati<br />

dischi. Cerca un contenitore che potesse risolvere il problema ma<br />

senza arrivare a un risultato; alla fine si ritrova con un foglio e una<br />

matita a progettare da solo qualcosa che risolva il suo problema.<br />

L’ispirazione arriva e con essa il profilo di un cubo, la forma che<br />

combina semplicità di realizzazione e ottimizzazione degli spazi,<br />

un cubo dalla struttura modulare in grado di seguire fedelmente<br />

le esigenze della collezione che cresce. Progetto alla mano Simone<br />

chiede al proprio falegname di fiducia di realizzare per lui alcuni di<br />

questi cubi: il risultato finale piace così tanto a entrambi che quel<br />

progetto personale diventa un’idea imprenditoriale vera e propria.<br />

Urge il nome, sia per la produzione in generale che per il cubo: per<br />

prima arriva Dodicipollici (www.dodicipollici.com) che è la misura<br />

del disco da cui tutto è partito, per seconda Nina, che allo stesso modo<br />

è stata la scintilla che ha fatto decollare il progetto. Nina (nel senso<br />

del cubo, non della neonata) in realtà è il prodotto di Dodicipollici<br />

che è indicato per contenere i CD, fino a 156 in due cassetti, ma la<br />

struttura esterna viene ripresa da Deca ed Ego, specifici per il vinile:<br />

il primo con cassetto e divisori interni adatto per contenere fino a<br />

65 dischi consultabili sia dall’alto che lateralmente, il secondo senza<br />

cassetto con una capacità ampliata fino a 95 pezzi. Per i tre prodotti<br />

il materiale e la realizzazione è sostanzialmente simile: multistrato<br />

di betulla con impiallacciature a scelta, lucidatura finale, taglio a 45<br />

gradi. Un sistema di viti passanti (molto semplice da utilizzare) e fori<br />

coincidenti permette di vincolare i cubi tra di loro per poter creare<br />

delle strutture variabili per forma e dimensioni anche grazie alla<br />

disponibilità di top, piedini, mensole e profili optional che permettono<br />

di rifinire queste strutture. Al cubo di base e le sue tre varianti<br />

sta per essere affiancato in catalogo il Media Cabinet: struttura dalle<br />

dimensioni più grandi (siamo a 165 x 53 x 45 cm lxaxp) che aggiunge<br />

ulteriori funzionalità a quelle del prodotto originale. Il Media Cabinet<br />

è composto da due cubi Ego ai lati, un elemento centrale dalla<br />

misura corrispondente a due cubi con anta a ribalta e le fessure che<br />

permettono di utilizzare con un telecomando qualsiasi componente<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 31


INSIDE<br />

Il modulo base della produzione Dodicipollici, l’Ego (senza cassetto<br />

130 euro; con cassetto 160) può contenere fino a 95 dischi in vinile;<br />

la differenza con Deca è la mancanza del cassetto che limita la<br />

capacità a 65 pezzi.<br />

installato qui dentro. L’ampio piano superiore può essere utilizzato<br />

per sostenere una TV oppure un giradischi e i relativi dischi alloggiati<br />

nei due Ego laterali; nella zona centrale possiamo mettere il resto<br />

dell’impianto oppure, togliendo i ripiani, può essere riempito di<br />

dischi in vinile. Anche Media Cabinet è realizzato in multistrato di<br />

betulla impiallacciato in teak e rovere. Il piccolo progetto personale<br />

di un appassionato di musica che diventa una brillante idea imprenditoriale<br />

funzionale e di grande fascino estetico.<br />

Anche la storia di Crate and Barrel è iniziata per certi aspetti da<br />

un’esigenza familiare. È il 1962 e Gordon e Carole Segal tornano a<br />

Chicago dopo il viaggio di nozze in Europa. Sono colpiti dalla quantità<br />

di prodotti per la casa che hanno visto nel loro giro, hanno ammirato<br />

la cura della realizzazione combinata con prezzi contenuti, le<br />

loro valigie sono piene all’inverosimile di questi ricordi. Si rendono<br />

conto che nel midwest americano questa tipologia di prodotti<br />

è praticamente assente, una giovane coppia come la loro non ha a<br />

disposizione questa scelta di qualità a questi prezzi: da qui l’idea<br />

di aprire un proprio negozio a Chicago. Arriva l’opportunità per i<br />

Segal di avere in affitto un locale a ridosso del periodo di vendite<br />

natalizio, quello più favorevole per gli incassi: la gran parte dei soldi<br />

dei due giovani sposi finiscono in forniture dei prodotti importati<br />

dall’Europa, per l’arredamento del negozio rimane veramente poco<br />

o nulla. La necessità aguzza l’ingegno: l’arredamento sarà, per forza<br />

di cose, essenziale, con legno alle pareti e scaffali di legno. In realtà<br />

si tratta delle scatole e dei barili con cui sono stati spediti i prodotti<br />

da vendere, ovvero “crate” e “barrel” in inglese. Nasce così il primo<br />

negozio Crate and Barrel, quello che nel corso degli anni ha dato<br />

vita a una catena che oggi conta quasi 200 punti vendita concentrati<br />

per la maggior parte negli Stati Uniti, con alcuni di essi in Canada<br />

e le piccole avanguardie in Estremo Oriente e Sudamerica. Mobili e<br />

accessori per la casa, quello che è possibile trovare in questi punti<br />

vendita del marchio, caratterizzati da uno stile lineare e solido allo<br />

stesso tempo, con tante soluzioni che risolvono le esigenze pratiche<br />

della casa moderna dove gli spazi sono limitati e non vanno sprecati.<br />

È la novità di Dodicipollici, il sistema Media Cabinet (1.150 euro) che partendo dai moduli a cubi realizza un vero e proprio mobile<br />

in grado di ospitare componenti Hi-Fi, video e naturalmente vinili.<br />

32 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


DOVE RIPORRE IL VINILE<br />

Una poltrona comoda, un arredamento soft e accogliente, tanti accessori eleganti ma soprattutto un sistema audio entry-level e tanti<br />

dischi in giro: il corner The Listening Room di Crate and Barrel accoglie in questo modo chi sta cercando di combinare arredamento<br />

e spazio per la musica in abitazioni anche di ridotte dimensioni.<br />

Recentemente la catena Crate and Barrel ha creato, all’interno dei<br />

suoi punti vendita, una sorta di corner che è stato definito The Listening<br />

Room, un nome che “suona bene”. In pratica si entra in un<br />

living room perfettamente ricreato, con tanto di mobili e accessori<br />

che ripropongono un ambiente casalingo, e questo sembra essere del<br />

tutto normale per un’azienda che, appunto, vende mobili e accessori.<br />

Ma c’è una particolarità, altrimenti tutto questo non avrebbe avuto<br />

spazio sulle pagine di <strong>SUONO</strong>: The Listening Room è attrezzata<br />

avendo come attenzione primaria quella di un tipico ascoltatore<br />

di musica. E quindi un divano comodo, tappeti belli alti sul pavimento,<br />

un mobile componibile che ha spazi e vani per accogliere<br />

componenti audio e dischi (sia CD che vinili) ma soprattutto ci<br />

sono tre prodotti audio che possono essere ascoltati e acquistati<br />

direttamene in negozio. A disposizione dei clienti c’è un giradischi<br />

Orbit Plus, una coppia di diffusori attivi Audioengine 2+ e la cuffia<br />

Bowers & Wilkins P5 in versione wireless; l’Orbit Plus ha un piccolo<br />

pre-phono integrato quindi può pilotare direttamente le due<br />

Audioengine. Chiaramente oltre i meriti tecnici e le prestazioni di<br />

questi prodotti il messaggio da evidenziare per questa soluzione<br />

è un altro: se il cliente non esperto non va in un negozio di Hi-Fi,<br />

allora è il produttore sveglio e dinamico a portare i propri prodotti<br />

in una location diversa. Questa esperienza di Crate and Barrel è<br />

un’ulteriore conferma di come il mondo dell’audio che “ancora<br />

pensa”, e non si lascia solo trainare passivamente dal mainstream,<br />

stia cercando soluzioni alternative ai rivenditori tradizionali<br />

che generalmente non sono in grado di dialogare e interessare le<br />

nuove generazioni, non hanno strumenti pratici e di mercato per<br />

coinvolgere chi non distingue un McIntosh da un MacIntosh. L’esperienza<br />

di Crate and Barrel (www.crateandbarrel.com) dimostra<br />

ulteriormente come il mondo dell’audio (o meglio l’audio delle<br />

nuove generazioni) non possa essere più gestito come un’isola<br />

felice, come un settore di mercato slegato da altri e non comunicante<br />

con essi. Viviamo in un’epoca dove fatti, cose e persone<br />

sono sempre estremamente legati e interconnessi l’uno con gli<br />

altri, dove nulla capita per caso e dove a ogni azione corrisponde<br />

una reazione. La stagione felice della cuffia non è capitata per<br />

caso: le caratteristiche tecniche degli smartphone più recenti, ma<br />

soprattutto la loro evoluzione in un-solo-oggetto-che-fa-tutto,<br />

ha spinto le persone ad ascoltare musica in movimento, in ogni<br />

situazione possibile. E per questo sono arrivate sul mercato (e<br />

sono state vendute) così tante cuffie e la presenza del microfono<br />

integrato nel loro cavo di collegamento è la conferma di quanto<br />

appena detto. La casa nuova e l’arredamento da completare, magari<br />

bello ma soprattutto funzionale e che non costi un capitale:<br />

obiettivo dell’Ikea o di Crate and Barrel, per chi vive dall’altra<br />

parte dell’oceano. Entrambi propongono anche altro oltre i loro<br />

prodotti tradizionali, come i televisori per il colosso svedese, come<br />

The Listening Room per quello americano. E il cliente viene invogliato<br />

a sedersi, a provare con il proprio fondoschiena la comodità<br />

di quel divano e adesso anche ad ascoltare un po’ di buona musica<br />

proprio come se fosse a casa sua. Particolare non trascurabile:<br />

nella The Listening Room sono disponibili per l’acquisto anche<br />

diversi dischi in vinile, cosi da poter tornare a casa con hardware<br />

e software già belli e pronti.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 33


INSIDE<br />

di Francesco Bonerba<br />

Bring me a dream<br />

Phono Press (Settala, Milano), Vinilificio (Bologna) e ora Mr Vertigo (Isola del Liri, Frosinone). Si moltiplicano<br />

a macchia di leopardo le piccole realtà imprenditoriali italiane che stanno cavalcando la rinascita del vinile.<br />

E che sono in grado di raccontarci se questo ritorno è destinato a durare o meno.<br />

Mr Vertigo è una start-up nata nel 2016 che si è fatta conoscere<br />

e apprezzare in pochissimo tempo per la propria passione,<br />

competenza e professionalità, rientrando tra le 100 Storie di<br />

Creatività 2017 del contest Lazio Creativo organizzato dalla Regione. I<br />

suoi creatori offrono una vasta gamma di servizi – tra cui un pacchetto<br />

destinato ai DJ che vogliono stampare su vinile e qualsiasi tipologia di<br />

packaging per CD, DVD e Blu-Ray – e puntano a trasformare il proprio<br />

sito in un portale per la musica indipendente nel quale la stampa è<br />

solo la prima fase di un percorso promozionale imperniato sull’artista.<br />

Li abbiamo intervistati per scoprire come lavorano e perché hanno scelto<br />

di puntare proprio sul redivivo disco nero.<br />

Partiamo dal vostro identikit: chi siete, in quanti siete, come<br />

e quando vi è venuta l’idea di imbarcavi in quest’avventura e<br />

perché avete scelto il nome Mr Vertigo.<br />

Siamo Alessandro Ferrante e Davide Saccucci e, per il momento, siamo<br />

in due nello svolgere la nostra attività in modo tale da ottimizzare al<br />

meglio i tempi. Abbiamo tutti e due trent’anni tondi tondi e l’idea ci è<br />

venuta dopo aver stampato il disco della nostra band (Colours dei White<br />

Walrus, che vi invitiamo ad ascoltare) su vinile. Una passione, quella<br />

per il vinile, che abbiamo sempre avuto. Il nome Mr Vertigo è dato dal<br />

fatto che il vinile è semplicemente un solco che crea un vortice verso<br />

l’interno e quindi… “Vertigo”.<br />

Quanto tempo avete impiegato per dar concretamente vita<br />

al progetto e come vi siete finanziati?<br />

Abbiamo dedicato tutto il 2015 allo studio, alla ricerca della strumentazione<br />

e infine alla sperimentazione per essere certi di avere un prodotto<br />

di qualità nel 2016. Ci siamo auto-finanziati con le risorse che avevamo<br />

a disposizione grazie ai lavori svolti negli anni precedenti.<br />

Una quindicina di anni fa il solo pensare di dar vita a un nuovo<br />

servizio di stampa su vinile sarebbe stata follia. Cos’è cambiato<br />

da allora? Secondo voi il fenomeno del disco nero, che<br />

ha attecchito con tanta facilità negli ultimi anni, è destinato<br />

a durare o a spegnersi come un fuoco di paglia?<br />

Pensiamo che il ritorno del vinile e dei supporti analogici in generale<br />

sia fortemente dovuto alla diffusione degli mp3 e dei download code.<br />

La semplicità e praticità della musica liquida ha surclassato la comodità<br />

che aveva portato il CD negli anni ’80, indirizzando tutti gli appassionati<br />

di musica legati al supporto fisico nuovamente verso i supporti<br />

“romantici” come il vinile.<br />

Oltre alla stampa industriale, offrite anche la possibilità<br />

di stampare in singola copia o tiratura limitata (fino a un<br />

massimo di 200) tramite incisione diretta. Da cosa nasce<br />

questa scelta?<br />

L’incisione diretta è dedicata alle persone o ai Dj che hanno bisogno<br />

della loro singola copia o di poche copie per utilizzarle come promo o<br />

come copia privata dei propri lavori.<br />

34 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


MR VERTIGO<br />

Alessandro Ferrante (sinistra) e Davide Saccucci (destra), rispettivamente con un picture disc e un vinile da 10” a tre buchi<br />

Scendiamo più nel dettaglio: come avete attrezzato il vostro<br />

laboratorio e che tipo di macchine utilizzate per la realizzazione<br />

dei vinili? Utilizzate qualche tecnica particolare?<br />

La nostra produzione si divide in tre fasi: la prima è dedicata al controllo<br />

e realizzazione dei master audio, la seconda riguarda invece la grafica,<br />

cartotecnica e packaging e infine c’è l’incisione del vinile (quella che preferiamo),<br />

alla quale bisogna prestare particolare attenzione trattandosi<br />

di un processo molto complesso e delicato. In ogni passaggio bisogna<br />

curare al meglio tutti i minimi particolari per avere alla fine un prodotto<br />

con un livello qualitativo elevato sia all’occhio che all’orecchio. Per la<br />

realizzazione dei vinili abbiamo un tornio che viene controllato dalla<br />

sua unità principale; su questa unità andiamo a settare i parametri che<br />

variano in base alla tipologia del supporto. Successivamente diamo il<br />

via all’incisione inviando il segnale audio dalla nostra DAW alla testina<br />

d’incisione. Il segnale audio originale e quello inciso vengono costantemente<br />

controllati da un preamp che va a correggere in tempo reali<br />

eventuali sbalzi di frequenze.<br />

Sul vostro sito fornite precise indicazioni sul mastering audio,<br />

la grafica e l’invio dei file. Qual è il profilo “tipo” del cliente<br />

che ordina vinili? Quanta consapevolezza c’è sull’oggetto<br />

vinile e quanto, invece, è solo un fenomeno di costume?<br />

Se parliamo di percentuali possiamo dire con certezza che un buon<br />

70% acquista e ordina il vinile con consapevolezza inviando i file audio<br />

perfettamente adatti per l’incisione. Il restante 30% non ha idea di<br />

come funzioni un solco sul vinile. In quest’ultimo caso ci pensiamo noi<br />

a ottimizzare l’audio inviato per l’incisione sul vinile.<br />

Pensate si possa trovare un equilibrio tra il mondo dell’alta<br />

fedeltà e quello della musica liquida?<br />

La musica liquida ha ormai raggiunto degli standard qualitativi molto<br />

alti. Sicuramente le due cose potrebbero a breve viaggiare in parallelo.<br />

L’mp3, nella musica liquida, continua a essere il formato più comodo<br />

e veloce per ascoltare musica ovunque e su tutti i dispositivi, anche se<br />

non ha nulla a che vedere con l’alta fedeltà.<br />

Che suggerimento dareste a giovani che vogliono avvicinarsi<br />

al mondo del vinile o desiderano registrare la propria musica<br />

su questo supporto?<br />

Di tuffarsi in questo mondo meraviglioso e di cominciare ad ascoltare<br />

musica da piccoli impianti Hi-Fi. Iniziare ad apprezzare il supporto fisico<br />

avendone cura. Consigliamo di evitare le “cinesate” e cercare piuttosto<br />

impianti usati, anche piccoli, che diano giustizia al supporto.<br />

La soddisfazione più grande che vi ha regalato finora il disco<br />

nero e un sogno nel cassetto.<br />

Ci siamo tolti tante soddisfazioni: abbiamo stampato dischi per Dj e<br />

artisti importanti come Roberto Dellera e Gianluca De Rubertis, per<br />

citarne alcuni. Il nostro sogno nel cassetto è quello di creare un vero e<br />

proprio movimento underground e indipendente in Italia ma soprattutto<br />

nella nostra zona.<br />

Avete in cantiere molte novità per questo 2017, tra cui un<br />

vinile trasparente a tre buchi formato 10’’ e due servizi, Vinyl<br />

Stream e Vinyl Funding. Anticipateci tutto l’anticipabile.<br />

Il servizio Vinyl Stream è nato da pochissimi giorni ed è una piattaforma<br />

digitale dove tutti gli artisti che stampano con noi i loro dischi potranno<br />

fare l’upload dei brani e quindi dare la possibilità ai loro fan di ascoltarli<br />

in streaming gratuitamente; inoltre c’è la possibilità di scaricare i brani<br />

attraverso un download code da allegare al supporto fisico. Speriamo<br />

che con il passare del tempo nasca un vero e proprio portale con un<br />

bel catalogo di musica indipendente. Il servizio Vinyl Funding sarà<br />

una piattaforma dove gli artisti possono creare la propria campagna di<br />

crowdfunding per la stampa dei loro supporti fisici, soprattutto vinile.<br />

Le novità del 2017 sono i Picture Disc, il vinile 10” a 3 buchi, la fonocartolina<br />

e molto altro ancora.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 35


INSIDE<br />

di Salvatore Nocerino<br />

Il vinile tra trend e fattore culturale<br />

In qualità di interfaccia della più astratta delle arti, il vinile e la sua forma oggettiva di opera d’arte in senso<br />

olistico materializza e sintetizza l’appeal sensuale del concerto, della scultura, della pittura e del libro.<br />

Nell’era dello streaming e dell’accesso (così la definisce<br />

nel 2000 Rifkin parlando di era dell’accesso per<br />

indicare uno sconvolgimento del concetto di proprietà,<br />

dato che i mercati stanno cedendo il posto alle reti, la proprietà è<br />

sostituita dall’accesso), assistiamo al ritorno di un formato tecnicamente<br />

obsoleto: come è possibile che mentre avvenga una vera<br />

e propria rivoluzione musicale in termini di fruizione, un vecchio<br />

formato torni sulla cresta dell’onda realizzando introiti che non<br />

hanno nulla da invidiare alle controparti gratuite o semigratuite<br />

e ipertecnologiche alle quali si accompagna? Fino a che punto si<br />

può sostenere che questo ritorno non sia semplicemente dovuto<br />

a una moda del momento o a un fattore nostalgico, quanto invece<br />

a una vera e proprio scelta culturale dell’ascoltatore?<br />

Verso la fine del primo decennio del 2000 e per oltre la prima<br />

metà del secondo decennio si è manifestata un’evidente ripresa<br />

parallelamente dell’interesse sia del consumatore di riferimento<br />

36 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


IL DISCO NERO FA TENDENZA?<br />

che della produzione industriale per il supporto LP, che sembrava<br />

essere destinato definitivamente alla storia già alla fine<br />

degli anni ’80, quando il CD ottenne il quasi totale dominio sulle<br />

vendite di musica. Dai dati di mercato si evince chiaramente<br />

che l’interesse per il vinile riguarda ampiamente un pubblico<br />

maturo senza escludere in nessun modo il pubblico più giovane.<br />

Anzi, ciò che risulta interessante è proprio quest’ultimo dato: il<br />

relativo boom di vendite di dischi di nuova produzione relativo<br />

a musica di interesse giovanile testimonia l’interesse di questa<br />

fetta di pubblico, nell’ordine del 20% annuo tra il 2007 e il 2010.<br />

Questo comportamento da parte del pubblico più giovane è legato<br />

molto probabilmente a una curiosità verso il formato, tanto per il<br />

valore simbolico che ha in sé quanto per il fatto che è il formato<br />

utilizzato dalla generazione precedente, quella dei loro genitori.<br />

Gli studiosi di moda nel senso più ampio del termine tracciano<br />

una sottile linea di demarcazione tra il rétro e lo storicismo, due<br />

aspetti molto importanti del fenomeno che probabilmente stanno<br />

influenzando questo revival del vinile. Infatti il rétro rielabora<br />

stili abbastanza recenti e di cui la maggior parte delle persone<br />

ha dunque memoria. Tanto l’utilizzo del formato LP, quanto il<br />

formato in sé possono trovare una risposta nel rétro. Lo storicismo,<br />

invece, cerca la propria ispirazione ancor più indietro nel<br />

tempo ma non ha nulla a che fare con costume o travestimento.<br />

Va sottolineato che il vinile si può considerare una tecnologia<br />

troppo recente per avere questo tipo di riferimento, poiché la<br />

fonografia stessa ha solo poco più di un secolo di vita. Ad ogni<br />

modo, non è raro che la moda vada a ripescare nel passato, anzi,<br />

lo fa di continuo, tanto che questo ripescaggio è divenuto un<br />

elemento strutturale e costituente della moda stessa. Vivienne<br />

Westwood è considerata tra gli stilisti uno dei maggiori storicisti<br />

contemporanei e ha ampiamente sostenuto che la modernità è<br />

una prospettiva che va abbandonata nella moda e che la moda<br />

Gli studiosi di moda tracciano una sottile linea di demarcazione tra il rétro e lo storicismo,<br />

due aspetti che probabilmente stanno influenzando il revival del vinile.<br />

stessa è indice di questo, in quanto la gente cerca qualcosa di<br />

intuitivo e di conseguenza torna in modo intuitivo al passato.<br />

Il sistema della moda di Roland Barthes spiega molto chiaramente<br />

quanto la moda stessa abbia una storia ciclica che molto raramente<br />

risulta allineata a cambiamenti sociali e a correnti interne<br />

alla cultura. Questa concezione, unitamente alle dichiarazioni<br />

della Westwood, può essere utile, in qualche modo, a spiegare<br />

come mai seppure il mondo della musica col suo mercato, i suoi<br />

stili e generi sia diretto verso il digitale, l’accesso e lo streaming,<br />

si verifichi la rinascita di un formato ripescato nel più recente<br />

passato. La spiegazione sembra calzare a pennello, dando fondamento<br />

alle considerazioni che tendono verso un fattore moda.<br />

È un fatto reale che il vinile, oggi come oggi,<br />

rappresenti una moda e stia tornando<br />

in grande stile senza risparmiare colpi.<br />

La moda si nutre di cambiamenti ma non intesi necessariamente<br />

come progresso, tanto è vero che tutto ciò che è fuori moda,<br />

prima o poi, finisce per tornare in voga. Nella moda al concetto<br />

di rétro si accosta il concetto di vintage. I due concetti sono<br />

sicuramente legati ma non coincidono, invero quando parliamo<br />

di vintage stiamo parlando di abbigliamento d’epoca originale<br />

e non di prodotti nuovi, ma che si ispirano stilisticamente a<br />

vecchi modelli, quasi a voler sostituire definizioni come usato o<br />

di seconda mano. Tutto ciò però non è sufficiente a spiegare la<br />

sopravvivenza e la longevità del formato. Il fattore moda, seppure<br />

molto significativo, non esclude un fattore culturale. Invero, la<br />

moda e gli usi fanno parte della cultura dei popoli e le due cose<br />

non si possono separare, vanno di pari passo. Sebbene la moda<br />

sia raramente allineata con i cambiamenti sociali e le correnti<br />

culturali, non significa che non ne faccia parte o che non ne sia<br />

elemento costitutivo.<br />

Anche la musica è spesso plasmata dalla moda e la musica è ricca<br />

di citazioni e riferimenti relativi al passato. Non sono esenti da<br />

ciò neanche le modalità di ascolto e i relativi formati di cui si<br />

dispone ampiamente oggi. Molto probabilmente esistono poche<br />

cose al mondo che variano significamente quanto la musica e l’esperienza<br />

musicale. Sembra infatti che gli ascoltatori siano sempre<br />

vincolati a un elemento soggettivo nell’ascolto e allo stesso<br />

tempo bisogna sempre ricordare che le proprietà fisiche del suono<br />

modellano oggettivamente quello che ascoltiamo. L’esperienza<br />

musicale mostra variazioni tipiche delle altre esperienze culturali<br />

e il motivo principale di queste variazioni è che la creazione, la<br />

trasmissione e la diffusione di musica, richiedono una complessa<br />

mediazione, tant’è vero che sono relative alla questione del<br />

medium musicale anche le condizioni di produzione e ricezione<br />

della musica. Di conseguenza non bisogna avere nessun dubbio<br />

sul fatto che il come culturale e tecnologico della musica<br />

sia altrettanto importante quanto l’aspetto ritmico e melodico.<br />

A conferma di questo una dichiarazione di John Cage: “Le persone<br />

devono imparare in definitiva a usare la registrazione non<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 37


INSIDE<br />

come musica ma come registrazione in sé”.<br />

Quando la musica diviene un disco in vinile acquisisce molteplici<br />

livelli di significato e questo è vero ancor più se prendiamo in<br />

considerazione il significato sociale che la musica porta con sé.<br />

La questione del vettore di suono e il suo percorso storico appartengono<br />

a questa storia: il formato musicale non è separabile<br />

dalla pratica e dal contesto tipico in cui è inserito e praticato. Ciò<br />

è vero tanto per il vinile quanto lo è per il walkman e per il lettore<br />

MP3. L’intreccio pratico di molteplici aspetti dell’esperienza<br />

musicale rende difficile la comprensione di come questi siano<br />

connessi tra di loro e quale ruolo abbiano nel complesso mondo<br />

del medium di musica. Da ascoltatori spesso si tende a dire che<br />

la musica è tutto ciò che conta. La verità però è che la musica è<br />

una figura semplificata del discorso, un’elisione del linguaggio<br />

di tutti i giorni che può glissare su molte condizioni più o meno<br />

ovvie che la rendono una potente forza sociale. Queste condizioni<br />

sono storicamente dinamiche, tecnologicamente contestualizzate,<br />

materialmente mediate e in quanto tali contano per noi molto<br />

più di quanto vorremmo normalmente ammettere. In breve si<br />

può affermare che c’è molto più che solo musica nell’ascolto casuale,<br />

il che fa percepire l’utilità evidentemente funzionale alla<br />

spiegazione, della divisione tra content e supporto…<br />

Una visione più ampia e meno esclusiva della musica riprodotta<br />

si può ottenere pensando alla registrazione analogica, non solo<br />

come una registrazione di musica ma anche come una registrazione<br />

culturale, guardando al mezzo analogico stesso come un messaggio<br />

culturale e facendo esperienza della materia più profonda (i<br />

contenuti) nella superficie concreta dell’oggetto stesso (supporto).<br />

La musica non è realmente immateriale,<br />

anzi, tutt’altro: la storia dell’esperienza<br />

musicale è un fenomeno materiale,<br />

così come il mondo della cultura<br />

umana più in generale, che si avvale<br />

di corpi sensuali, oggetti concreti e<br />

complesse mediazioni.<br />

L’idea romantica legata alla smaterializzazione della musica e<br />

quindi al concetto di contatto diretto con l’arte o il credere alla<br />

sostanza puramente estetica del contenuto non è mai stato possibile<br />

fino a ora senza la mediazione della materia. La persistenza<br />

della registrazione analogica nell’era digitale offre un esempio<br />

di medium che rifiuta di scomparire sebbene marginalizzato a<br />

una nicchia, dandoci una prova dell’importanza più generale<br />

del medium o del supporto. Proprio la continuità del formato<br />

nonostante l’irresistibile trasformazione digitale è il problema di<br />

base quando si affronta la questione della durevolezza e della rinascita<br />

del vinile. Nel rispondere quindi alle precedenti domande<br />

si continua a incappare in nuovi interrogativi, ad esempio: come<br />

e perché i media cambiano, e perché accade che alcuni supporti<br />

resistano al cambiamento? Quello che cambia è il tipo di supporto<br />

Nel 1950 il vinile avviò un processo che avrebbe cambiato la nostra cultura per sempre.<br />

che utilizziamo. Dalla sopravvivenza e dal revival del supporto<br />

analogico nel contesto digitale possiamo ben intuire che se anche<br />

il contesto non determina un fenomeno culturale, esso forma<br />

attivamente la nostra interpretazione riguardo a ciò che viene<br />

creato e al modo in cui noi diamo un valore alle cose. La totale<br />

digitalizzazione della cultura, e quindi non soltanto della musica,<br />

ci rende irrimediabilmente sensibili a ciò che potremmo guadagnare<br />

o perdere nell’abbracciare definitivamente e continuamente<br />

i progressi tecnologici. In buona sostanza, ciò che entra in<br />

gioco nel mercato di questo tipo di prodotti non è univocamente<br />

definibile ma ci sono molti fattori che sono legati alle emozioni,<br />

che ne determinano il successo e la sopravvivenza. Non è solo la<br />

qualità oggettiva del vinile a determinare la sua sopravvivenza,<br />

ma si può ad esempio pensare al particolare calore che viene<br />

attribuito all’ascolto analogico, agli odori, al colore, al rituale culturale<br />

legato all’uso di questo oggetto, a ciò che esso rappresenta<br />

simbolicamente e alla qualità superlative del confezionamento.<br />

In qualche modo la digitalizzazione ha gettato nuova luce sulla<br />

tecnologia analogica che in questo caso sembra non essere stata<br />

rimpiazzata bensì riallocata in una posizione potenzialmente<br />

più vantaggiosa. Nell’era della totale digitalizzazione è facile<br />

pensare al vinile come al formato per così dire sacro, rispetto al<br />

più mondano e per ogni giorno formato digitale. Lo standard<br />

del digitale viene quindi dal formato analogico, dove l’analogico<br />

come il vinile è la base reale che sottiene alla musica digitale.<br />

La registrazione analogica rappresenta un punto di riferimento<br />

38 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


IL DISCO NERO FA TENDENZA?<br />

La natura del vinile è quella di uno strumento unico e olistico, poiché l’uso di questo supporto richiede il coinvolgimento di più sensi contemporaneamente.<br />

nel panorama mediatico moderno, e sta al centro di una grande<br />

trasformazione culturale del XX secolo, con il ruolo di vettore<br />

del suono ultramoderno. Il vinile ha un valore simbolico estremamente<br />

elevato, mettendo in comunicazione gli artisti con il<br />

loro pubblico di riferimento attraverso il loro lavoro e quello di<br />

abilissimi ingegneri che sono stati in grado di materializzare<br />

ciò che a prima vista sembrava del tutto immateriale, ovvero<br />

sentimenti, pensieri, emozioni, idee e ideali. Ha catturato l’astrazione<br />

musicale fissando onde sonore in forma tangibile nella<br />

registrazione. La composizione musicale non è tangibile, ma la<br />

registrazione sonora l’ha resa tale attraverso il vinile! Non si<br />

ascolta semplicemente musica con il vinile ma c’è un contatto<br />

visuale diretto con la musica, come col braccio del giradischi che<br />

letteralmente suona il messaggio di una registrazione girevole,<br />

e ciò è parte integrante di un’esperienza musicale analogica.<br />

La registrazione analogica sta al suono e alla musica come il<br />

libro alle parole e alla letteratura e proprio per questo motivo la<br />

duratura eredità del vinile non può cessare di esistere automaticamente<br />

non appena una nuova tecnologia viene in essere, così<br />

come il teatro molto difficilmente potrebbe essere rimpiazzato<br />

dal cinema. Tutti questi media sono capaci di generare una propria<br />

cultura e tutte le culture sostengono i propri oggetti iconici.<br />

Nel 1950 il vinile tecnologicamente formato e ampiamente<br />

accessibile avviò un processo che avrebbe cambiato la nostra<br />

cultura per sempre. A livello sociologico ciò ha avuto due significati<br />

principali:<br />

1) Musica e suono si sarebbero potute trasmettere non solo a<br />

livello spaziale ma anche a livello temporale, cioè nel tempo.<br />

2) La musica sarebbe entrata a far parte dell’ambiente domestico<br />

e questo è stato un grande passo nella democratizzazione dell’accessibilità<br />

dell’esperienza musicale, di voci registrate e altri suoni.<br />

Una vera e propria rivoluzione che ha alterato la portata e la<br />

profondità della ricezione dell’estetica musicale e degli altri contenuti<br />

audio. Un mezzo per natura pubblico a uso privato.<br />

La musica è tanto un fattore di intrattenimento quanto un vettore<br />

di conoscenza e il vinile ha esposto gli ascoltatori alla musica<br />

facendo in modo che si ponesse attenzione su quanto ci sia al di<br />

fuori della propria cultura e su cosa le altre persone siano in grado<br />

di fare con la propria voce e i propri strumenti, permettendo alla<br />

gente di imparare la musica con l’ascolto, aprendosi al mondo<br />

della molteplicità di culture e di tradizioni musicali.<br />

L’LP ha aperto negli anni ’50 nuove porte alla percezione estetica,<br />

dove estetica e sociale sembravano essere fortemente intrecciati<br />

tra loro. Acquistato e scambiato, il vinile ha rappresentato una<br />

nuova consapevolezza culturale, una nuova rete di apprendimento<br />

e insegnamento, acquisendo quindi un ruolo significativo<br />

nella cultura internazionale, tale da non poter essere abbandonato,<br />

lo stesso ruolo che ha il libro cartaceo. Il pop moderno e<br />

la musica Dance emersero negli anni ’50 che di conseguenza<br />

vennero definiti la rivoluzionaria “swinging decade” del 1960 e<br />

attraverso il suono del Rock e del Soul il vinile divenne una parte<br />

inseparabile di questa storia.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 39


INSIDE<br />

IL VINILE COME OggETTO E COME PRODOTTO<br />

La natura del vinile è quella di uno strumento unico e olistico,<br />

poiché l’uso di questo supporto richiede il coinvolgimento di<br />

più sensi contemporaneamente. Quando si riproduce un LP, su<br />

piatto girevole, inevitabilmente ci si sofferma a osservare la sua<br />

etichetta e la sua superficie scintillante e ancora lo stilo raccogliere<br />

il suono... Oltre che artefatto olistico, il vinile è anche uno<br />

strumento specialistico che unisce il suo fascino multisensoriale<br />

con una singolare e calibrata identità tecnologica. Come prodotto<br />

di mercato può diventare una perfetta idea regalo e, ancor più,<br />

un oggetto da collezione; come il libro, è un oggetto che sta al<br />

centro di molte culture e società e probabilmente sopravvivrà alle<br />

future rivoluzioni dell’industria musicale. È facile immaginare<br />

che possa dare nuova vita a quei mercati complementari inevitabilmente<br />

connessi ad esso, come quelli legati alla tecnologia<br />

di riproduzione.<br />

Ogni tipologia di accesso alla musica è un modo diverso di approcciare<br />

ad essa. Vi si può accedere attraverso la radio, CD,<br />

LP, MP3, Cassette, non importa, il fatto è che ogn’uno di questi<br />

formati implica un diverso approccio al loro contenuto. La realtà<br />

è che lo sviluppo parallelo e la continuità di certi formati durante<br />

rivoluzioni come quella recente del digitale, e meglio ancora<br />

le ibridazioni, rispondono a una molteplicità di bisogni dell’ascoltatore,<br />

che risultano essere molto più adeguati di qualsiasi<br />

tentativo di raggiungere un unico formato omogeneo in nome<br />

della perfezione e della comodità.<br />

È evidente che l’ascoltatore non ricerca la<br />

perfezione come qualità fondamentale del<br />

supporto di riproduzione della musica, anzi,<br />

talvolta necessita dell’imperfezione per<br />

sentire come vivo e accogliente<br />

un brano musicale.<br />

Quando la musica diviene un disco in vinile acquisisce molteplici<br />

livelli di significato e questo è vero ancor più se prendiamo in<br />

considerazione il significato sociale che la musica porta con sé.<br />

Vettore di suono, il formato musicale non è separabile dalla pratica<br />

e dal contesto tipico in cui è inserito e praticato. Ciò è vero<br />

tanto per il vinile quanto lo è per il walkman e per il lettore MP3.<br />

L’intreccio pratico di molteplici aspetti dell’esperienza musicale<br />

rende difficile la comprensione di come questi siano connessi tra<br />

di loro e quale ruolo abbiano nel complesso mondo del medium di<br />

musica. Queste condizioni sono storicamente dinamiche, tecnologicamente<br />

contestualizzate, materialmente mediate e in quanto<br />

tali contano per noi molto più di quanto vorremmo normalmente<br />

ammettere. In breve si può affermare che c’è molto più che solo<br />

musica nell’ascolto casuale (sono suoni e rumori che vengono<br />

dalla riproduzione del vinile e, pur essendo elementi di disturbo,<br />

rendono questo tipo di ascolto unico nel suo insieme), il che fa<br />

percepire l’utilità evidentemente funzionale alla spiegazione, di<br />

quella divisione tra content e supporto.<br />

Il collezionismo legato al disco in vinile è sopravvissuto ad anni di profonda crisi per rivivere<br />

un’epoca florida e ricca.<br />

Questo è uno dei motivi che porta a pensare che finché ci sarà la<br />

necessità di fruire musica attraverso un determinato supporto,<br />

esso troverà la sua giusta collocazione all’interno della società<br />

e dei mercati. Si è visto però che il coinvolgimento derivante<br />

dall’ascolto di un disco in vinile è spesso maggiore rispetto ad<br />

altri formati. Oltre agli audiofili, ai DJ e ai collezionisti, che<br />

sono affezionati al formato e che spesso lo considerano il miglior<br />

strumento che sia mai esistito per l’ascolto e la riproduzione<br />

musicale, ci sono anche coloro che hanno scoperto l’LP in un secondo<br />

momento. Questi fanno parte di una generazione cresciuta<br />

con iPod e computer e che considera questi strumenti come lo<br />

standard di riferimento per l’ascolto, piuttosto che una tecnologia<br />

banale e di scarsa qualità. Resta chiaro che l’aspetto visivo, come<br />

ad esempio le iconiche, laboriose copertine e la qualità tattile dei<br />

33 giri, fanno pienamente parte della sua attrattività, oltre alla<br />

complessa sfaccettatura di qualità sonore. Le qualità che sono<br />

proprie dell’LP, infatti, risiedono anche nell’aspetto estetico, nei<br />

materiali, e sono relative anche al ruolo fondamentale che ha<br />

per gli ascoltatori. Il vinile è un oggetto e in quanto tale ha una<br />

collocazione spaziale e temporale che si delinea a livello estetico,<br />

in maniera semplice e con una forma accattivante. Inoltre rappresenta<br />

un’ancora che lega l’ascoltatore non solo al rituale ma anche<br />

ai ricordi, e questo è un elemento molto importante. Quindi per<br />

tutta una serie di ragioni, per un certo numero di amanti della<br />

musica non è semplicemente una questione di melodia, suoni<br />

40 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


IL DISCO NERO FA TENDENZA?<br />

e beat ma anche di elementi visuali e di una condizione fisica<br />

indispensabile a creare la magia.<br />

Come oggetto il vinile è anche una merce che viene prodotta,<br />

venduta e acquistata in un mercato e in quanto tale è soggetto a<br />

uno scambio oneroso che lo rende il fulcro di un’azione economica.<br />

Una merce quale il vinile è un content nel quale si possono<br />

incidere tutti i tipi di significati culturali e sociali; intorno a esso<br />

si è formato un sistema di pratiche e attività collettive che lo<br />

rendono soggetto alle speculazioni tipiche del mercato in una<br />

prospettiva profit-driven. Il disco è un prodotto culturale che<br />

viene utilizzato dal consumatore di riferimento anche come un<br />

modo per legarsi o distanziarsi rispetto a certe comunità e gruppi.<br />

In questa accezione è ricco di significati simbolici che richiedono<br />

l’attenzione dell’utente e ne stimolano l’immaginazione e il corpo;<br />

è uno strumento che vede moltissime possibilità di piacere, di<br />

distinzione e diletto.<br />

La larga digitalizzazione dell’ascolto e del consumo di musica hanno<br />

letteralmente trasformato la concezione del vinile, stimato sempre<br />

più come un prodotto di mercato dal grande valore economico; a<br />

tutti gli effetti è diventato un prodotto premium, di lusso, ma contemporaneamente,<br />

sempre come effetto alla digitalizzazione, è stato<br />

insignito di ulteriori connotazioni positive per gli ascoltatori. Infatti<br />

l’era digitale è, per così dire, amica del consumatore rendendo la<br />

musica onnipresente, estremamente trasportabile e accessibile in<br />

qualsiasi momento attraverso dispositivi portatili.<br />

piccolo gruppo di affezionati al formato. Questa logica però è<br />

attuabile e funziona solo in quanto supportata da motivazioni e<br />

significati culturali. Anche per il consumatore c’è un rischio nel<br />

consumo di questo prodotto, che viene descritto come ansia del<br />

consumo, non solo perché legata alla particolare pratica rituale<br />

che connota l’utilizzo dell’LP e per il fatto che richiede attenzione<br />

dovuta spesso all’alto costo e alla degradabilità dell’oggetto<br />

durante la riproduzione ma anche da altri fattori. Certo è che<br />

laddove la distribuzione digitale abbia reso democratico il consumo<br />

di musica più in generale e a livelli mai raggiunti prima, la<br />

larghissima diffusione che ne deriva non va di certo pari passo<br />

In un’era in cui scaricare un album o<br />

accedere allo streaming significa ascolto<br />

istantaneo, c’è una piccola opportunità di<br />

accedere alla dimensione del raro e dell’unico,<br />

rappresentata dall’LP.<br />

Ciò si determina non per il fatto che ogni vinile è di per sé una<br />

rarità e un pezzo unico ma dal fatto che, pur essendo prodotto<br />

in serie, all’interno del contesto in cui viviamo, tanto in termini<br />

di mercato che in termini di utilizzo, si presenta come uno strumento<br />

unico e raro e che prevede una tipologia di approccio alla<br />

musica unica e rara. Inoltre ci sono molteplici contesti di mercato<br />

e quindi modi di creare il valore nel vinile come prodotto che sono<br />

costruiti in relazione agli altri formati di ascolto della musica.<br />

Ci sono diversi esempi di creazione del valore legati al prodotto:<br />

si può creare valore attraverso una grande cura nella produzione<br />

dell’oggetto in sé o anche creando scarsità, ad esempio<br />

con una produzione relativamente ristretta. Quindi come noto,<br />

soprattutto in ambito economico relativo ai prodotti culturali,<br />

creare scarsità è essenziale nella creazione del valore, e l’LP è<br />

un esempio particolare di questo processo. La produzione di<br />

piccoli lotti non è l’unico sistema che può generare scarsità ed<br />

eventualmente un aumento del prezzo ma di per sé la produzione<br />

di piccoli lotti mira a una sorta di autenticità (unicità e quindi<br />

qualità) che assieme al valore artistico permetto lo sviluppo di<br />

un maggiore profitto, nel contesto di un consumo da parte di un<br />

È il fatto di poterlo toccare, di essere tattile, fisco, che rende unico il vinile quando viene<br />

comparato al digitale.<br />

con la creazione di un grande valore artistico o di mercato, anzi,<br />

spesso è avvenuto esattamente l’opposto, c’è stata una perdita di<br />

qualità a livello sonoro e sotto molti altri aspetti!<br />

In qualità di interfaccia di quella che spesso viene definita come<br />

la più astratta delle arti, il vinile e la sua forma oggettiva di opera<br />

d’arte in senso olistico materializza e sintetizza l’appeal sensuale<br />

del concerto, della scultura, della pittura e del libro. È un mezzo<br />

ordinario che incorpora un messaggio straordinario, un qualcosa<br />

la cui forma definisce il contenuto; un prodotto che ridefinisce<br />

il feticcio e un totem per le moderne tribù, rappresentate dalle<br />

diverse scene musicali. Tra i vari motivi che hanno permesso il<br />

ritorno in auge del formato è il fatto che esso non sia mai realmente<br />

e definitivamente scomparso. Nonostante la quota di vinili<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 41


INSIDE<br />

versione di un brano o di un album ma il passo per entrare in<br />

aree più cupe della mente umana è davvero breve. Il disco in<br />

vinile può essere, ed è, ambìto anche come oggetto d’arte e come<br />

oggetto culturale e non è raro incontrare collezionisti che vanno<br />

a caccia di ogni formato e packing esistente. È il caso di picture<br />

disc, edizioni straniere (che spesso possono avere copertina e/o<br />

tracklist diverse), dischi colorati, promo per la stampa ed EP su<br />

formati particolari come ad esempio il 10 pollici.<br />

Il collezionismo legato al disco in vinile è sopravvissuto ad anni<br />

di profonda crisi per rivivere un’epoca florida e ricca. Gli appassionati<br />

di Elettronica o Indie Rock e gli amanti del vinile<br />

tendono a non essere davvero vittime della moda vintage, né<br />

tantomeno retrò maniaci, snob, feticisti o collezionisti fanatici.<br />

Piuttosto si delinea chiaramente il significato più profondo del<br />

vinile in sé, che lo vede legato a uno stile particolare e a una<br />

particolare esperienza musicale, che non esclude la convivenza<br />

con altri tipi di esperienza musicale, dimostrandosi però abbastanza<br />

unico e autonomo da resistere alla pressione competitiva<br />

degli altri supporti.<br />

Stile e rituale nell’ascolto del disco sembrano<br />

essere importanti quanto la sostanza e il<br />

contenuto e viene da chiedersi se siano<br />

effettivamente elementi separabili.<br />

Nell’era digitale c’è una profonda richiesta di valori e tradizioni. Pubblicità apparsa recentemente<br />

su un quotidiano nazionale.<br />

sia ampiamente diminuita con l’avvento del CD, il supporto è<br />

rimasto in circolazione in quantità significativa. Bisogna considerare<br />

che all’epoca del passaggio tra i due supporti, ad esempio,<br />

molte radio facevano ancora largo uso degli LP e quasi ogni DJ<br />

preferiva continuare a utilizzare l’LP piuttosto che il Compact<br />

Disc. Inoltre non vanno dimenticati i numerosi appassionati di<br />

musica, che in maniera molto semplice e genuina, hanno preferito<br />

il suono del vinile piuttosto che quello del CD. Proprio grazie<br />

a queste categorie di soggetti, molte etichette discografiche si<br />

sono concentrate nella produzione di buoni LP, ad esempio di<br />

musica classica e materiale di repertorio, unitamente alla stampa<br />

di nuove uscite. In tal modo hanno ampiamente contribuito alla<br />

sopravvivenza del vinile oltre ogni previsione e, insieme a loro,<br />

collezionisti, fanatici e veri intenditori.<br />

È assolutamente necessario spendere qualche parola relativamente<br />

al collezionismo di musica, poiché il disco in vinile è il<br />

principale oggetto del collezionismo più classico in termini di<br />

musica. Il collezionismo può anche avere come soggetto il disco<br />

in vinile, si tratti di 45 giri o LP, ma non necessariamente è un<br />

fenomeno legato all’ascolto di musica in sé, anzi, sempre più<br />

spesso si sente parlare di individui che collezionano dischi in<br />

vinile ma non hanno neppure un giradischi per poterli riprodurre;<br />

un universo di fanatici che si accaparrano ogni singolo prodotto<br />

discografico pubblicato dalla loro band preferita, come remix, b-<br />

side, singoli, bootleg e quant’altro, siano essi ufficiali o meno.<br />

Questo fenomeno è dovuto alla mania di ascoltare ogni singola<br />

L’ascolto del vinile, al pari di altre performance, come suonare o<br />

recitare una parte, si verifica in uno spazio reale, con oggetti reali,<br />

in maniera da creare una connessione intima con l’ascoltatore.<br />

Il disco, infatti, è un oggetto reale, organico, tattile e definito,<br />

La dimensione materiale ha anche la funzione, verso chi utilizza questi supporti, di far<br />

rivivere in qualche modo alcuni momenti del passato.<br />

42 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


IL DISCO NERO FA TENDENZA?<br />

Kit fai da te: l’ambito analogico del vinile chiede una manualità lontana dalla immaterialità<br />

dello streaming.<br />

in un mondo fatto di intelligenza artificiale. È il fatto di poterlo<br />

toccare, di essere tattile, fisico, che rende unico il vinile quando<br />

viene comparato al digitale. L’LP offre una possibilità dialettica<br />

tra l’ascoltatore e la musica che altrimenti sarebbe evanescente,<br />

permettendo comunque alla gente la riproducibilità. La digitalizzazione<br />

della musica ha letteralmente tolto alla musica stessa<br />

quella fisicità che aveva acquisito col vinile anche a livello visivo,<br />

senza dimenticare che il vinile in sé rappresenta una pratica<br />

sociale di cui può essere esempio l’uso che se ne è fatto nei club<br />

attraverso i DJ. La musica digitale può essere fruita ovunque, è<br />

letteralmente ovunque. Il pericolo è che passi dall’essere ovunque<br />

a non essere più in nessun posto! In questo contesto il vinile<br />

diviene una calorosa e umana materializzazione della musica, che<br />

offre un ascolto casalingo o le performance nei club.<br />

Un aspetto cruciale che circonda l’oggetto vinile è la dimensione<br />

del possesso nel senso più ampio del termine. Possedere un LP<br />

significa avere un certo potere contrattuale in termini di commercio<br />

e scambio ma ancor più spesso è un estensione del sé e<br />

dell’identità sociale a livello spaziale e temporale, dove il passato,<br />

il futuro e la memoria di una persona sono legate a un oggetto.<br />

Il possesso di un particolare oggetto offre un tipo di efficacia<br />

sociale e di potere che fa riferimento senza dubbio alle risorse<br />

attivate per effettuare l’acquisto ma indica anche l’appartenenza<br />

a particolari gruppi culturali, epoche e scenari.<br />

In termini di consumo di musica, il possesso<br />

materiale del mezzo musicale aggiunge una<br />

dimensione importante, che ha la funzione<br />

di materializzare il proprio passato e i propri<br />

gusti musicali.<br />

In questi termini la dimensione materiale accordataci dal disco<br />

in vinile è unica e cruciale, senza contare che questo aspetto<br />

VALUE GAP<br />

Seppure il volume del consumo di musica registrata oggi sia più grande di<br />

quanto non lo sia mai stato nella storia, a causa di una distorsione critica nel<br />

mercato, una quota di consumo di musica su piattaforme digitali oggi non<br />

è sufficiente a remunerare gli artisti e investitori di quel che gli è dovuto.<br />

Questo è il value gap, anomalia alla base del mercato della musica digitale<br />

sul quale la comunità creativa internazionale è ora focalizzata. Sono in molti<br />

a chiedere un’azione da parte dei governi relativamente al questo divario di<br />

valore. Se questo problema non viene risolto è a rischio il raggiungimento di<br />

una crescita sostenibile per gli anni a venire. La necessità di agire a riguardo<br />

è stata riconosciuta anche dalla Commissione Europea alla fine del 2015.<br />

Il value gap nasce dal fatto che alcuni importanti e popolari servizi digitali<br />

come YouTube, sono in grado di aggirare le normali regole che si applicano<br />

alle licenze musicali. YouTube è il più grande di questi e ha più di 800 milioni di<br />

spettatori mensili di video musicale. Questi servizi sostengono che non c’è bisogno<br />

di negoziare le licenze per la musica disponibile sulle loro piattaforme,<br />

o stipulano licenze a prezzi artificialmente bassi sulla base della protezione<br />

fornitagli dalle Safe Harbour. Queste vigono tanto negli Stati Uniti quanto in<br />

Europa, e avevano lo scopo di proteggere gli intermediari online realmente<br />

esenti da responsabilità legate ai diritti d’autore e non sono stati progettati<br />

per esentare le società impiegate attivamente nella distribuzione di musica<br />

online che, invece, si fanno forti delle stesse regole.<br />

ha anche la funzione, verso chi utilizza questi supporti, di far<br />

rivivere in qualche modo alcuni momenti del passato; aspetto,<br />

in questo caso, riconducibile al fattore nostalgico che inevitabilmente<br />

si lega agli oggetti, in particolar modo quando hanno<br />

un così spiccato valore artistico e culturale. A livello sociale la<br />

pratica della proprietà materiale permette la cristallizzazione<br />

di un senso di sé, con una storia che risale a un tempo passato.<br />

Il vinile ha dunque assunto un potere iconico, e la forza di questa<br />

icona dipende anche dalla fusione di altri elementi performativi.<br />

Spesso viene posta una certa qualità nella produzione delle confezioni<br />

e dei box set, unitamente al grande valore artistico delle<br />

iconiche copertine in cui questa qualità non manca talvolta di<br />

essere indicata. Il packaging del vinile tende a essere sinonimo<br />

di qualità del vinile stesso.<br />

MOMENTANEE CONCLUSIONI<br />

Proviamo a esprimere infine alcune considerazioni, partendo da<br />

una considerazione: non vi è alcuna rinascita del vinile, in quanto<br />

tale formato non è mai effettivamente stato abbandonato. Ciò che<br />

è realmente avvenuto sembra essere stato semplicemente un cambiamento<br />

di ruolo del vinile nella nostra società. Effettivamente il<br />

vinile è stato per lungo tempo l’unico supporto in grado di veicolare<br />

il suono registrato e la musica, motivo per il quale non poteva che<br />

avere una grande fortuna, anche perché unico strumento un tempo<br />

capace di garantire una certa qualità. Già l’introduzione delle musicassette<br />

aveva a suo tempo dimostrato che alla presenza di diverse<br />

possibilità di veicolare la musica registrata, il vinile avrebbe dovuto<br />

dividere il mercato e almeno in parte il ruolo che rappresentava.<br />

Dal momento in cui il mercato e la tecnologia hanno aperto nuove<br />

opportunità di diffusione del suono, il vinile, perdendo lo status di<br />

unico strumento con il quale veicolare suoni e musica, si è conso-<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 43


INSIDE<br />

Il nuovo vigore dell’attuale mercato del disco in vinile è spinto in parte da un<br />

fattore imitativo dovuto alla moda ma ha delle forti connotazioni culturali<br />

dovute al formato in sé che esalta aspetti vintage e si presta al collezionismo<br />

ma anche a una riscoperta tra i giovani per il modo in cui si comporta da<br />

“media” tra il messaggio dell’artista e il consumatore.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

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2000<br />

Gianluigi Bonanomi, Renzo Zonin, Musica Liquida, Spotify, Deezer e la canzone<br />

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culturale: commitments, risorse, prodotti, in G. Brunetti e M. Rispoli<br />

(a cura di) Economia e management delle aziende di produzione culturale,<br />

Il Mulino, Bologna 2009.<br />

David Byrne, Come funziona la musica, Bompiani, maggio 2015 II.<br />

Simon Reynolds, Retromania, musica cultura pop e la nostra ossessione per<br />

il passato, ISBN Edizioni, Milano 2011.<br />

Nick Hornby a cura di, Rock, Pop, Jazz & Altro, Scritti sulla musica, Ugo<br />

Guanda Editore, Parma 2002, nuova edizione 2014.<br />

Luca cerchiari, Il disco, musica tecnologia e mercato dal positivismo al web,<br />

Casa editrice Odoya 2014, II.<br />

La divulgazione musicale in Italia oggi a cura di Alessandro Rigolli, atti del<br />

convegno 5 e 6 Parma novembre 2004, quaderni ladimus edt srl 2005 I.<br />

Mike Evans, Vinile. Il disco come opera d’arte, Atlante,18/02/2016 , I, 256p.<br />

Dominik Bartmanski & Ian Woodward, Vinyl: The Analog Record in the Digital<br />

Age, Bloomsbury Academic, 12/02/2015, I, 240p.<br />

lidato in una nicchia di fedeli ascoltatori.<br />

Il nuovo vigore dell’attuale mercato del disco è spinto in parte<br />

da un fattore imitativo dovuto alla moda ma che ha delle forti<br />

connotazioni culturali dovute al formato in sé, tanto da poter<br />

asserire che anche come moda non avrà un decorso veloce<br />

(troppi hanno acquistato costosi giradischi, impianti e dischi di<br />

ultima generazione) e presto troverà una sua stabilità. Molto<br />

probabilmente non è un formato destinato alla scomparsa, in<br />

quanto paragonabile al ruolo che svolge nella nostra società il<br />

libro cartaceo, altro formato di cui il mondo non sembra volersi<br />

privare. Tanto i libri cartacei, quanto gli LP, sembrano appartenere<br />

a un mondo di regole, simboli e tradizioni che stanno alla<br />

base della cultura dell’uomo e ne sono così impregnati da non<br />

permettere a questi capolavori dell’umanità di scomparire come<br />

scompare una tonaca, una balestra o un aratro. Probabilmente<br />

come strumenti cambieranno profondamente negli anni, grazie<br />

a innovazioni tecnologiche e tecniche ma difficilmente saranno<br />

destinati alla totale scomparsa. Il vinile crea affezione come oggetto<br />

in chi lo possiede, tanto per ciò che rappresenta (a livello<br />

di rappresentanza, di genere d’appartenenza e di appartenenza a<br />

livello personale, in quanto spesso vi si legano ricordi di genere<br />

molto vario) quanto per il fatto che è un oggetto in sé. Inoltre il<br />

fascino della copertina e dei materiali di cui è composto è forte<br />

e comprensibile.<br />

In ultima analisi è fondamentale considerare che oggi il mercato<br />

della musica vive in generale una grande diffusione ma questa non<br />

rappresenta una crescita sostenibile a causa del grande problema<br />

del value gap che le comunità internazionali stanno cercando<br />

di mediare. Il vinile, invece, rappresenta un modello economico<br />

consolidato che in passato ha permesso una certa continuità lavorativa<br />

al mestiere del musicista e alle etichette discografiche,<br />

cosa che oggi con il value gap non si verifica. Una certa distribuzione<br />

digitale gode di ampi margini di guadagno a discapito di<br />

chi è alla base della creazione di musica, attraverso un sistema<br />

di royalties obsoleto e non adeguatamente regolamentato che si<br />

basa ad esempio su quelle che vengono definite Safe Harbour.<br />

In ogni caso, nessun genere sfugge al vinile oggi e la trasposizione<br />

in LP di musica che non ha potuto in passato godere del formato<br />

ne è un esempio. Allo stesso modo anche le ultime uscite necessitano<br />

di essere stampate su vinile.<br />

44 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


INSIDE<br />

di Francesco Bonerba<br />

Numeri<br />

da disco nero<br />

Ormai lo sanno anche i muri: i vinili sono tornati. Piacciono<br />

ai giovani e ai nostalgici, sono trendy e alternativi, li vendono<br />

anche nei supermercati e presto potrebbero essere più<br />

popolari del loro principale antagonista, il CD. Assodato<br />

questo presupposto, ci siamo domandati: ma quanto vendono<br />

realmente? Esistono premesse di mercato tali da poter parlare<br />

di una vera e propria rinascita? O si tratta solo di un fenomeno<br />

estemporaneo amplificato dai media?<br />

In tempi di se mplificazioni e cinguettii, articoli acchiappalike e fake<br />

news ma, soprattutto, di scroll superficiali e “costante attenzione<br />

parziale” (dal titolo del libro McLuhan non abita più qui? di Alberto<br />

Contri), i titoloni a effetto sono indispensabili, il pane quotidiano del<br />

flusso ininterrotto di notizie flash proposte dai siti di informazione più<br />

aggiornati che a cascata si riversano sui social. È per questo che quando<br />

il disco nero ha iniziato a dare segni di risveglio ci si è affrettati a parlare<br />

di miracolo e rinascita senza avere a disposizione un quadro completo<br />

e dei dati a disposizione. Prima di “dare i numeri”, perciò, alcune indispensabili<br />

premesse che aiutano a comprendere meglio il fenomeno.<br />

Checché se ne dica, il disco nero non è mai morto e (finora) non è mai<br />

risorto! Negli USA, ad esempio, anche nel suo punto di massima crisi,<br />

il 1993, ha continuato a vendere generando profitti per 10,6 milioni<br />

di dollari (fonte: RIAA - Recording Industry Association of America).<br />

Analizzando sempre questi dati, tra il 1991 e il 2007, il suo periodo “più<br />

buio”, il vinile ha fluttuato tra alti e bassi, mantenendo una media di circa<br />

23,6 milioni di dollari di incasso annuale (grafico 1). Nulla rispetto ai<br />

2 miliardi e 400 milioni del 1978, una cifra mastodontica rispetto alla<br />

quale, però, sfigurano anche le vendite degli ultimi anni (i 416,2 milioni<br />

di dollari del 2015), spesso paragonate ai risultati del vinile nei primi<br />

Novanta, quando le vendite erano già drammaticamente precipitate.<br />

Certo è che quello degli ultimi anni è stato un trend positivo e costante,<br />

che ha impressionato gli operatori del settore spingendo molti a parlare<br />

di rinascita. Se ne è parlato così tanto che il fenomeno si è in parte<br />

autoalimentato. Analogamente a quello che sta accadendo ora per le<br />

audiocassette (vedi in altra parte della rivista), la stampa ha amplificato<br />

i risultati creando un vero “caso” che ha da un lato risvegliato qualche<br />

nostalgico sopito e dall’altro incoraggiato tanti giovani a cimentarsi con<br />

questo misterioso e affascinante reperto proveniente dal passato. A tal<br />

riguardo è illuminante un sondaggio dell’aprile 2016, svolto da ICM e<br />

reso pubblico dalla BBC, che ha evidenziato tre caratteristiche dei consumatori<br />

attuali: la metà circa degli intervistati prima di acquistare un vinile<br />

“testa” la musica ascoltandola in streaming – motivo per cui si potrebbe<br />

dire che la musica liquida stia aiutando e non contrastando, come da molti<br />

creduto, i supporti fisici; ha un’età compresa tra i 18 e i 34 anni; compra<br />

vinili che non ascolta perché non ha un giradischi (2%) o lo possiede ma<br />

non lo usa (46%) (grafici 2 e 3). Pur prendendo con le pinze l’indagine<br />

della BBC, probabilmente rappresentativa di un ristretto campione di<br />

riferimento, se fossero percentuali verosimili significherebbe che circa<br />

la metà di chi oggi compra vinili in Inghilterra lo fa per collezione o per<br />

Grafico 1<br />

46 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


I DATI NUDI E CRUDI CHE COSA DICONO?<br />

seguire una moda e non perché li abbia realmente scelti come supporto<br />

elettivo. L’altra metà è quella che li ascolta e che, presumibilmente, ha<br />

più di 34 anni, ovvero il pubblico di fedeli che il vinile non l’ha mai<br />

dimenticato. Ipotesi che sembra essere confermata anche dal tipo di<br />

musica acquistata su vinile. Dei dieci album più venduti in Inghilterra nel<br />

2016 (fonte: BPI - British Phonographic Industry) solo tre sono novità<br />

assolute (Blackstar di David Bowie, la colonna sonora di Guardians Of<br />

The Galaxy - che include prevalentemente musiche degli anni Settanta - e<br />

A Moon Shaped dei Radiohead). Stessa cosa in Italia: la top 10 dei vinili<br />

più venduti, stilata dalla FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana)<br />

su un campione di 3.400 punti vendita (rappresentativi di ipermercati,<br />

specializzati in tecnologia di consumo, specializzati in entertainment,<br />

supermercati, internet e negozi indipendenti), include solo quattro album<br />

usciti nel 2016 (Blackstar di David Bowie, Le Migliori di Mina e Celentano,<br />

Black Cat di Zucchero e Pooh 50 dei Pooh). Un po’ meglio negli USA,<br />

dove si arriva a cinque. I restanti, sia nel caso della classifica inglese che<br />

di quella italiana e statunitense, sono pietre miliari del passato a firma<br />

Beatles, Pink Floyd, Nirvana, Amy Winehouse, Miles Davis e via dicendo.<br />

Spopolano, dunque, da un lato i nuovi successi dei “Big” acquistati dagli<br />

appassionati e dall’altro i capolavori<br />

di un tempo, che meritano<br />

di far mostra di sé in qualsiasi<br />

collezione, soprattutto in quelle<br />

appena nate. Da questo punto di<br />

vista, l’aspetto materico del vinile<br />

lo mette al riparo dalla pirateria;<br />

come un buon libro, un graphic<br />

novel o un’edizione speciale in<br />

Blu-Ray difficilmente il vinile<br />

verrà piratato e, al contrario,<br />

un album scaricato illegalmente<br />

potrà convincere un utente che<br />

valga la pena acquistarne un’edizione<br />

che ne valorizzi la qualità.<br />

Grafico 2<br />

Arriviamo quindi all’ultimo aspetto di questa “rinascita” che ci preme<br />

evidenziare: il successo del vinile è bilanciato dal fallimento del CD e dei<br />

file digitali che, al contrario, hanno sofferto pesantemente della pirateria<br />

online e vanno lentamente estinguendosi. L’incapacità di rinunciare al<br />

supporto materico; la scarsa attrattiva di un prodotto, il CD, apparso<br />

sempre come un fratello minore del disco nero; la repentina affermazione<br />

dello streaming (vedi alla voce Spotify): molteplici sono i motivi<br />

per cui queste due forme di fruizione musicale stanno conoscendo un<br />

periodo di profonda crisi. A beneficiarne è stato però il vinile, che come<br />

in una battaglia elettorale ha potuto contare sui voti degli ascoltatori<br />

delusi dagli altri due partiti musicali. Qualche dato a riguardo. Secondo<br />

il rapporto di fine anno Nielsen nel 2016 negli USA c’è stato un calo del<br />

16.3% nelle vendite degli album su CD (da 125,3 a 104,8 milioni) e del<br />

20,1% in quelle dei corrispettivi digitali (da 109,2 a 89,2 milioni). In<br />

Inghilterra (fonte: BPI) si è passati per i CD dai 53,6 milioni del 2015<br />

ai 47,3 del 2016 (-11.7%) e per gli album digitali da 25,7 a 18,1 milioni<br />

(-29.6%). Anche in Italia “la musica” non cambia: nonostante i risultati<br />

in lieve controtendenza del 2015 rispetto al 2014 (+17% nelle vendite<br />

dei CD e -5% in quelle dei file digitali), secondo un’indagine FIMI commissionata<br />

a Deloitte, nel primo semestre 2016 le vendite album su CD<br />

avrebbero subito una contrazione del 13% rispetto allo stesso periodo<br />

dell’anno precedente (da 37,4 a 32,5 milioni), mentre i download digitali<br />

sarebbero calati addirittura del 30% (da 10,8 a 7,6 milioni). Un’emorragia<br />

che appare inarrestabile e ci introduce, invece, al più roseo prospetto dei<br />

dati di vendita dei vinili.<br />

Il mercato italiano<br />

L’indagine Deloitte/FIMI offre un quadro apparentemente lusinghiero<br />

delle vendite di LP nel nostro paese. Rispetto al 2014 nel 2015 c’è stato<br />

un incremento del 56%, passando da 3,8 a 6 milioni di euro di incassi<br />

associabili al disco nero. Un aumento percentuale notevole che, tuttavia,<br />

si ridimensiona se paragonato al resto del mercato, entro il quale va a<br />

rappresentare il 7% delle degli introiti derivanti da supporti fisici e il 4%<br />

dei ricavi totali. Nel primo semestre del 2016 (grafico 4) si è registrato<br />

un miglioramento delle vendite rispetto al 2015 (+43%, da 2,3 a 3,4<br />

milioni) che, tuttavia, risulta parecchio distante da quanto registrato<br />

nel primo semestre del 2015, quando il vinile segnò un +72% rispetto<br />

al 2014, passando da 1,3 a 2,3 milioni. Il trend, dunque, seppur positivo<br />

sembra aver subito un rallentamento.<br />

Il mercato inglese<br />

Lo scorso 3 marzo la BPI ha annunciato:<br />

“La vendita dei vinili,<br />

guidata da David Bowie, cresce<br />

del 53% e raggiunge quota 3,2<br />

milioni di unità, la miglior vendita<br />

dal 1991”. Un’affermazione<br />

che cela paradossalmente una<br />

certa fragilità del mercato del<br />

vinile inglese. Sia perché viene<br />

di fatto riconosciuto l’effetto<br />

trainante dell’album postumo di<br />

Bowie nel 2016 sia perché vengono<br />

omesse due precisazioni,<br />

presenti invece a margine delle classifiche BPI: la prima specifica che i<br />

vinili rappresentano il 2,6% del mercato (123,4 milioni di album venduti)<br />

e la seconda che il monitoraggio delle vendite musicali in Inghilterra<br />

è cominciato dal 1994, per cui il confronto con il 1991 è basato su una<br />

stima. Inoltre, appare in diminuzione l’incremento percentuale rispetto<br />

ai due bienni precedenti, stimato attorno al 64%. Anche in questo caso<br />

percentuali e raffronti non devono portare a conclusioni affrettate.<br />

Il mercato statunitense<br />

Quello degli USA è il terreno dove il fenomeno vinile sembrerebbe<br />

aver meglio attecchito. Anche grazie a personaggi eclettici come Jack<br />

White – vedi la recentissima nascita della sua Third Man Pressing<br />

(https://goo.gl/OWDs1u) – che da un lato ne hanno celebrato il mito<br />

e dall’altro si sono impegnati attivamente per il suo ritorno sulle scene.<br />

Secondo Nielsen nel 2016 il disco nero avrebbe fatto un balzo del<br />

10%, passando da 11,9 a 13,1 milioni di unità vendute (tra il 2014 e il<br />

2015 il salto era stato del 29,8%). La percentuale è ancora più rosea per<br />

Discogs.com (marketplace online da 23 milioni di articoli musicali), che<br />

stima al 23,50% l’incremento delle vendite attraverso il proprio portale,<br />

dove si sarebbe passati dai 2,6 milioni del 2015 ai 3,2 del 2016, una cifra<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 47


INSIDE<br />

Grafico 3<br />

più che significativa se comparata ai CD venduti lo scorso anno: 682.760<br />

unità. L’aumento delle vendite di vinili tocca addirittura quota 25,9%<br />

secondo BuzzAngle, competitor di Nielsen nelle indagini statistiche,<br />

che stima all’8% la quota complessiva occupata dagli LP all’interno del<br />

mercato fisico, mercato che lo scorso anno avrebbe subito una contrazione<br />

dell’11,7% (da 101,3 milioni di album venduti nel 2015 agli 89,4<br />

del 2016). Sarebbero dunque 7,2 milioni i vinili venduti nel 2016 contro<br />

i 5,7 del 2015, cifre alle quali BuzzAngle aggiunge alcune interessanti<br />

informazioni, tra cui l’album più venduto, Blurryface dei Twenty One<br />

Pilots (22.000 copie contro le 712.534 del CD A Pentatonix Christmas),<br />

e la percentuale di vinili acquistati durante il Record Store Day e il Black<br />

CD: -11.2% le unità vendute (da 43,8 milioni a 38,9) e -16,4% i profitti<br />

ricavati (da 531 milioni di dollari a 443,9) tra il primo semestre 2016 e<br />

quello corrispondente del 2015. Come nel caso dei dati FIMI/Deloitte è<br />

comunque possibile che questa tendenza sia poi controbilanciata dalla<br />

seconda metà dell’anno, portando a valori complessivamente positivi.<br />

Ciò che tuttavia si evince da questa grande varietà di dati in modo abbastanza<br />

incontrovertibile è che il vinile, al di là degli slogan sensazionalistici,<br />

continua a essere una nicchia all’interno del mercato musicale.<br />

Un piccolo Golia che a partire dal 2007 ha senza dubbio registrato un<br />

significativo incremento nelle vendite ma che, a distanza di dieci anni, ha<br />

già iniziato a dare qualche segnale di rallentamento, senza essere ancora<br />

riuscito neanche lontanamente a intaccare la supremazia dei CD, che<br />

pure continuano a perdere terreno.<br />

Tirando le fila del discorso, il quadro appare piuttosto chiaro. In quello<br />

che sembra destinato a diventare una panorama musicale contraddistinto<br />

dalla diversificazione dei supporti, l’avvento dello streaming ha<br />

determinato uno tsunami che sta progressivamente ridefinendo i continenti<br />

del pianeta Musica: l’impero dei CD va ridimensionandosi sempre<br />

più seguito a ruota dai file digitali tout court di bassa e alta qualità;<br />

il vinile ha recuperato spazio sottraendo terre ai CD ma difficilmente<br />

potrà ri-trasformarsi nell’enorme continente di un tempo; lo streaming<br />

e i ricavi da esso generato stanno invece espandendosi inesorabilmente<br />

(+67.5% nella sola Inghilterra, fonte BPI), gettando al contempo nuova<br />

luce sui supporti fisici, che diventano il veicolo privilegiato per nostalgia,<br />

memoria, collezionismo e mode. Nessuno degli attori che occupano il<br />

Grafico 4<br />

Friday del 2016: rispettivamente il 75% e il 65% degli album totali. Dei<br />

dati che aiutano a proporzionare il consumo di LP negli Stati Uniti e che<br />

ci raccontano come una fetta considerevole degli acquisti avvenga su<br />

stimolo di sconti o in prossimità delle festività (tra novembre e dicembre,<br />

secondo BuzzAngle, il 68% degli album acquistati sono CD o vinili). Last<br />

but not least va menzionata la RIAA (Recording Industry Association of<br />

America), che finora ha reso pubblici solo i dati relativi al primo semestre<br />

2016, a sorpresa negativi per il vinile. Secondo l’ente nella prima metà<br />

dello scorso anno si sarebbero venduti 8,4 milioni di LP/EP contro i<br />

9,2 del 2015 (-9,1%), con una diminuzione degli incassi da 221,1 a 207<br />

milioni di dollari (-6.3%). Percentuali non troppo lontane da quelle dei<br />

palcoscenico odierno, però, sembra destinato a scomparire nell’immediato<br />

(neanche le audiocassette, sebbene ancor più residuali!);<br />

tutti stanno contribuendo a dar respiro a un mercato, quello della<br />

musica, che qualsiasi studio di settore dice essere in attivo: incassi<br />

maggiori dell’1% per l’Italia nella prima metà del 2016; +1,5% di<br />

album venduti nel 2016 in Inghilterra per un miliardo di sterline<br />

di ricavi; +3,1% di album venduti lo scorso anno negli USA secondo<br />

Nielsen e guadagni complessivi al dettaglio per 3,4 miliardi di<br />

dollari per la RIAA. A dimostrazione che, nonostante gli inevitabili<br />

avvicendamenti generazionali, le migrazioni da un supporto all’altro<br />

e differenti modi di fruire il suono e le sue sfumature, la passione<br />

per la musica, come quella per i vinili, resta.<br />

48 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />

de Il tremila<br />

Un Pro-Ject(o) trend<br />

Un omaggio, a tiratura limitata, ai Fab Four, ma<br />

anche una soluzione analogica trendy che si<br />

inserisce e farà parlare all’interno della querelle<br />

(tra trendy e cultura) sul rilancio del vinile.<br />

Con la sua intuizione Pro-Ject torna a far parlare<br />

di sé e apre una nuova strada…<br />

Le storie e le fortune di<br />

un marchio sono fatte<br />

soprattutto di intuizioni,<br />

quel quid che consente all’uno di<br />

distinguersi dall’altro, senza dimenticare,<br />

in accordo con Eduardo<br />

De Filippo, che gli esami non<br />

finiscono mai…<br />

Così 26 anni dopo il suo inatteso<br />

esordio Heinz Lichtenegger<br />

torna a far parlare di sé per una<br />

ragione apparentemente banale<br />

ma che racchiude una possibile<br />

risposta ad alcune domande che<br />

accompagnano la rinascita del<br />

vinile. Qualcosa nel buio totale<br />

Lichtenegger l’aveva comunque<br />

intuita fin da subito quando nel<br />

Shepard Fairey è un rinomato artista di strada; ha dato vita allo Studio Number One<br />

e realizzato una serie di ritratti di artisti musicali<br />

50 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


NUOVE FRONTIERE PER IL VINILE<br />

Il ritratto di Harrison realizzato da Fairey da cui è stata tratta ispirazione per la realizzazione<br />

della versione “dedicata” del Pro-Ject Essential III<br />

Il Pro-Ject Essential III dedicato a George Harrison: viene venduto in bundle con un<br />

cofanetto contenente 12 LP di George Harrison a 799 euro.<br />

1991 esordì con il Pro-Ject 1, un<br />

giradischi che nell’aspetto, nella<br />

sua funzionalità e nel suo basso<br />

costo, rese subito evidenti quali<br />

fossero gli obiettivi del marchio.<br />

La casa austriaca, confidando<br />

sulla razionalizzazione del processo<br />

produttivo che gli era possibile<br />

grazie alla disponibilità di<br />

sedi produttive nella Repubblica<br />

Ceca e nella Slovacchia, era riuscita<br />

a realizzare un giradischi di<br />

qualità a un prezzo da entry level:<br />

il Pro-Ject 1 veniva infatti proposto<br />

a circa 350mila lire entrando<br />

così direttamente in concorrenza<br />

con il Rega Planar 2, unico vero<br />

rivale nel segmento di qualità a<br />

quei prezzi e in quel momento<br />

storico.<br />

Perché al di là dei due contendenti<br />

in quella fascia di mercato<br />

c’era il deserto assoluto! Era il<br />

periodo in cui il disco nero era<br />

utilizzato come una reliquia in<br />

ristrettissimi circoli, perché sotto<br />

le spallate del CD il mercato<br />

dell’analogico si era contratto<br />

riuscendo al più a crearsi una<br />

nicchia, nella quale uno zoccolo<br />

duro di irriducibili continuarono<br />

a sostenerlo. Si trattava inevitabilmente<br />

di un circolo di esperti<br />

a cui dedicare giradischi, bracci<br />

e accessori vari sempre più<br />

esclusivi, spettacolari e costosi,<br />

e il panorama delle macchine era<br />

diventato quasi esclusivamente<br />

popolato da giradischi a volte<br />

bellissimi, a volte pacchiani,<br />

monumentali e soprattutto costosi,<br />

sempre più costosi, anche<br />

per via dei numeri ridottissimi di<br />

produzione. Una sfida audace<br />

quella di Pro-Ject: scegliere<br />

un segmento abbandonato<br />

all’interno della nicchia<br />

analogica, quello della fa-<br />

scia più economica dei giradischi<br />

Hi-Fi, e presidiarlo con un<br />

marchio totalmente nuovo, senza<br />

un passato noto nel settore e veniente da una regione non cer-<br />

proto<br />

sulla cresta dell’onda in quel<br />

momento nel settore audiofilo<br />

(anche se nomi come Thorens,<br />

Dual, Kuzma gravitavano tutt’attorno<br />

geograficamente).<br />

La storia ha dimostrato che viaggiare<br />

in controtendenza a volte<br />

paga, anche se allora sarebbe<br />

stato difficile immaginare che,<br />

in seguito la rinascita del vinile,<br />

Lichtenegger avrebbe fatto da<br />

contraltare a una smaterializzazione<br />

della musica ancora inimmaginabile!<br />

Eppure le più recenti<br />

mosse del guru del “vinile value<br />

for money” sembrano confermare<br />

una capacità di intuizione, una<br />

marcia in più che lo mette qualche<br />

passo avanti agli altri (con<br />

la possibilità di sbagliare strada,<br />

naturalmente, ma al riparo dai<br />

“pecoroni”): ferve il dibattito<br />

sulla natura della rinascita del<br />

vinile? Si riaffacciano i giovani<br />

e si determinano nuove dinamiche<br />

nel processo di soddisfazione<br />

delle esigenze del consumatore?<br />

Lichtenegger risponde come sa.<br />

Perché quello di cui parleremo è<br />

allo stesso tempo trendy e cultura<br />

analogica, fashion e sostanza…<br />

Come si addice in questi casi partiamo…<br />

dall’inizio.<br />

E l’inizio è quanto mai esplicito<br />

o Essential, come il nome del<br />

giradischi che lo rappresen-<br />

ta. Quando la prima versione<br />

dell’Essential venne presentata<br />

(2010) il prepotente fenomeno<br />

del ritorno al vinile era anco-<br />

ra al di là da venire e l’idea<br />

di un giradischi economico,<br />

essenziale come suggerisce<br />

il nome stesso, apparve un<br />

po’ balzana, salvo costituire il<br />

tassello fondamentale su cui la<br />

Pro-Ject, proprio grazie al suo<br />

sguardo “illuminato”, avrebbe<br />

saputo consolidare la sua posi-<br />

zione, “aprendo” il mercato della<br />

riproduzione musicale di qualità<br />

anche ai giovani che sono stati<br />

elemento fondamentale della<br />

rinascita del vinile. Il giradischi,<br />

davvero economico (i 259 euro<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 51


SELECTOR<br />

La musica: il cofanetto include tutti i 12 LP in studio di George con le grafiche originali,<br />

oltre all’oramai classico Live In Japan (2LP) e 2 picture disc 12’’ di When We Was Fab e<br />

Got My Mind Set On You. Sia le rimasterizzazioni fatte partendo direttamente dai nastri<br />

analogici che il taglio dei vinili sono stati realizzati nei leggendari Capital Studio e<br />

tutti gli album sono stampati in vinile 180gr, con box rigido e copertina lenticolare<br />

in edizione limitata. I vinili che compongono la raccolta saranno disponibili anche<br />

singolarmente (il triplo LP di All Things Must Pass sarà in edizione limitata).<br />

del prezzo lo piazzavano nella<br />

prima se non primissima fascia<br />

di acquisto, unico tra i<br />

nomi di peso dell’analogico)<br />

venne sottoposto qualche<br />

anno più tardi (2013) a un<br />

piccolo restyling (Essential<br />

II) pur mantenendo lo stesso<br />

prezzo e costituisce, insieme<br />

all’Elemental (199 euro), la<br />

strategia di ingresso al vinile<br />

targata Pro-Ject. Oggi, 7 anni<br />

più tardi, arriva un “lifting” un<br />

po’ più di sostanza: al contrario<br />

del passaggio da Essential<br />

a Essential II, i cambiamenti<br />

che hanno portato alla<br />

versione III (in prova nelle<br />

pagine che seguono) comportano<br />

un aumento significativo,<br />

perlomeno rispetto<br />

alle cifre in gioco, del costo,<br />

da 259 a 325 euro, prezzo<br />

che, soprattutto, sposta il<br />

prodotto in una fascia superiore<br />

di mercato e allontana l’Essential<br />

III dal modello entry level. Quali<br />

siano le valutazioni di marketing<br />

della casa non lo sappiamo ma<br />

è bene considerare il fatto che<br />

Pro-Ject ha deciso così, identificando<br />

evidentemente in questo<br />

Non solo Essential: saranno ben 6 le special edition realizzate da Pro-Ject<br />

in accordo con Universal per omaggiare i grandi gruppi di ogni tempo.<br />

La seconda in ordine di tempo è realizzata sulla scocca del Debut Carbon<br />

Esprit SB e dedicata ai Beatles prendendo a spunto per l’artwork le copie di<br />

biglietti e opuscoli dal loro tour leggendario tra il 1962 e il 1966, durante il<br />

quale hanno tenuto 166 concerti in 15 paesi diversi e 90 singole città in soli<br />

quattro anni. Il giradischi (650 euro) viene fornito con testina Ortofon 2M Red,<br />

braccio in carbonio, piatto acrilico, corpo in MDF e un nuovo meccanismo di<br />

controllo del motore. Per l’occasione la Universal ha pubblicato un nuovo<br />

album in vinile da 180 gr. con il materiale dei tre concerti sold out tenuto<br />

all’Hollywood Bowl di Los Angeles tra il 1964 e il 1965.<br />

modo la risposta a delle esigenze<br />

di mercato.<br />

Il telaio dell’Essential III è stato<br />

inoltre utilizzato per un’operazione<br />

totalmente nuova in Hi-Fi e in<br />

particolare nel settore dell’analogico:<br />

dell’apparecchio, infatti,<br />

verrà messa in commercio una<br />

versione personalizzata a tiratura<br />

limitata, in omaggio a George<br />

Harrison. Hanno collaborato a<br />

realizzarla i designer dello Studio<br />

Number One e il gruppo discografico<br />

Universal che detiene<br />

buona parte dei diritti dei lavori<br />

di George Harrison. Studio Number<br />

One è stato creato dall’artista<br />

di strada Shepard Fairey che aveva<br />

già dedicato il suo lavoro ad<br />

alcuni famosi musicisti: l’artwork<br />

della versione dedicata dell’Essential<br />

III è stato progettato sulla<br />

base di un’esclusiva litografia del<br />

2014 dello stesso Fairey. Puntando<br />

sulla concomitanza dei 74<br />

anni dalla nascita di George, che<br />

la famiglia Harrison ha voluto festeggiare<br />

con l’uscita di George<br />

Harrison - The Vinyl Collection,<br />

il boxset che per la prima volta<br />

raccoglie tutta la carriera solista<br />

di Harrison, a partire dalla fine di<br />

febbraio i 12 album che compongono<br />

il cofanetto sono<br />

disponibili in bundle con la<br />

versione dedicata del Pro-<br />

Ject al prezzo complessivo<br />

di 799 euro.<br />

Contestualmente è di nuovo<br />

disponibile la biografia I Me<br />

Mine, pubblicata per la prima<br />

volta nel 1980 e realizzata at-<br />

traverso la conversazione con<br />

l’amico e addetto stampa dei<br />

Beatles, Derek Taylor. In I Me<br />

Mine George Harrison raccon-<br />

ta la sua vita, dall’educazione<br />

a Liverpool agli esordi della<br />

Beatlemania, fino alla svolta<br />

spirituale e filosofica. La nuova<br />

versione estesa del libro (632<br />

pagine) racconta l’intera carriera<br />

di Harrison anche attraverso<br />

le note a 141 canzoni:<br />

i testi scritti a mano sono<br />

riprodotti a colori e trovano<br />

posto anche nuove fotografie finora<br />

inedite. Insomma: una vera<br />

georgemania che tra giradischi<br />

e collezione in vinile diventa occasione<br />

filologica anche per i più<br />

giovani per accostarsi a un mondo<br />

che ha fotografato una delle stagioni<br />

più felici della musica.<br />

52 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

Il braccio di lettura<br />

Il braccio di lettura può essere definito come un male necessario: ha il compito di sostenere la<br />

testina permettendole di tracciare i solchi incisi nel disco e nel tempo le problematiche insite e<br />

introdotte sono state minimizzate e “aggirate” con classe. Vediamo come...<br />

Le caratteristiche meccaniche<br />

del braccio sono<br />

molteplici: innanzitutto<br />

questa “asta” deve essere imperniata<br />

in più punti in modo da<br />

assicurare movimenti sia in senso<br />

orizzontale che verticale, permettendo<br />

alla testina di mantenere<br />

una precisa posizione rispetto<br />

al solco del disco in modo che<br />

l’allineamento risulti costante<br />

nel tempo. Inoltre, deve essere il<br />

più possibile inerte rispetto alle<br />

vibrazioni esterne indotte sulla<br />

testina o trasmesse dalla testina<br />

stessa. In realtà la struttura di<br />

un braccio è assai più complessa<br />

e si compone di diverse parti:<br />

il porta testina detto anche conchiglia<br />

o shell, il corpo vero e<br />

proprio (asta); l’articolazione che<br />

permette al braccio movimenti<br />

orizzontali e verticali; il contrappeso<br />

per la regolazione della forza<br />

d’appoggio; il ferma braccio; l’alza-braccio<br />

o lift; l’antiskating per<br />

la compensazione della forza centripeta;<br />

il meccanismo della regolazione<br />

verticale di lettura (VTA);<br />

i conduttori elettrici della testina.<br />

L’asta, di forma diversa a seconda<br />

della filosofia progettuale, costituisce<br />

il corpo principale del<br />

braccio al quale un tempo veniva<br />

saldamente avvitato o innestato<br />

lo shell o portatestina. Può essere<br />

costruita in diversi materiali<br />

come il legno o la fibra di carbonio<br />

ma generalmente si usano<br />

metalli o leghe leggere. Attualmente,<br />

proprio grazie a particolari<br />

materiali in grado di ridurre<br />

drasticamente le masse in gioco,<br />

quasi tutti i bracci sono costruiti<br />

con l’asta a forma dritta con<br />

conchiglia saldata o facente parte<br />

integrante del braccio stesso per<br />

non comprometterne la rigidità<br />

e la leggerezza del sistema. I requisiti<br />

generali di un braccio sono<br />

una bassa inerzia, in modo da opporsi<br />

nel minor modo possibile<br />

alle variazioni di moto durante<br />

il tracciamento e un basso errore<br />

tangenziale di tracciamento considerando<br />

che la puntina è stata<br />

pensata e progettata per adagiarsi<br />

nel solco come se si trovasse<br />

perfettamente parallela al moto,<br />

caso assolutamente irreale se si<br />

considera che un braccio classico<br />

imperniato compie un arco di<br />

cerchi che “solo in un punto” ha<br />

le condizioni ottimali. Le principali<br />

note caratterizzanti del corpo<br />

del braccio sono quindi la massa,<br />

la forma e la lunghezza. La massa<br />

equivale al peso dell’asta e se ne<br />

possono distinguere alcune categorie<br />

(vedi Box A).<br />

La classificazione è necessaria in<br />

quanto la massa è strettamente<br />

legata all’inerzia del braccio che<br />

è collegata direttamente alla sua<br />

lunghezza e a sua volta l’inezia<br />

è collegata alla caratteristica di<br />

cedevolezza della testina; a un<br />

braccio a bassa massa viene infatti<br />

solitamente abbinata una<br />

testina ad alta cedevolezza, così<br />

come a una testina a bassa cedevolezza<br />

può essere abbinato un<br />

braccio di alta massa. In effetti<br />

alcune testine (come le Ortofon)<br />

indicano chiaramente la sigla di<br />

classificazione. Non solo: le masse<br />

del corpo testina e del braccio<br />

combinate insieme e legate soprattutto<br />

alle caratteristiche di<br />

forma e dimensione del sistema<br />

braccio+testina determinano<br />

risonanze spurie in frequenza<br />

molto bassa (0,5-10 Hz) che,<br />

intermodulandosi con il segnale<br />

audio e amplificate dall’equalizzatore<br />

RIAA, rischierebbero di<br />

saturare lo stadio phono e danneggiare<br />

i woofer.<br />

All’estremità dell’asta viene avvitato<br />

il portatestina detto an-<br />

54 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


SPECIALE BRACCI<br />

che shell o conchiglia. Lo shell è<br />

dotato di fori di forma allungata<br />

in modo da poter avvitare la<br />

testina alla distanza più consona;<br />

questo è dovuto al fatto che<br />

non è stata mai standardizzata<br />

la distanza esatta della puntina<br />

dai fori di fissaggio del corpo<br />

della testina. In alcuni dei bracci<br />

moderni non si utilizzano conchiglie<br />

o shell movibili per evitare<br />

problemi legati alla rigidità<br />

meccanica e al contenimento<br />

inerziale dell’intero sistema di<br />

lettura. Infatti lo shell, per essere<br />

fissato all’asta del braccio,<br />

ricorre a innesti a baionetta o a<br />

vite che penalizzano il sistema<br />

meccanico e introducono inoltre<br />

un ulteriore contatto elettrico su<br />

segnali molto deboli. In ogni caso<br />

lo shell, solitamente in metallo<br />

forato in modo da risultare rigido<br />

e leggero, permette un agevole<br />

intervento nelle varie operazioni<br />

di fissaggio della testina e delle<br />

connessioni elettriche. All’interno<br />

dell’asta vengono fatti scorrere<br />

i conduttori elettrici costituiti<br />

da cavi molto sottili e leggeri,<br />

solitamente terminati con pagliuzze<br />

dorate che permettono<br />

il collegamento meccanico con<br />

i quattro poli che fuoriescono<br />

dalle testine e differenziati con<br />

IL COLLEGAMENTO ELETTRICO<br />

Blu massa sinistra<br />

Verde massa destra<br />

Rosso segnale destro<br />

Bianco segnale sinistro<br />

TABELLA A: LE MASSE<br />

VH (Very High): massa molto elevata, 20 gr. circa<br />

H (High): massa elevata, 15-20 gr. circa<br />

M (Medium): massa media, 10-15 gr.<br />

L (Low): massa bassa, 5-10 gr.<br />

VL (Very Low): molto bassa 5 gr.<br />

quattro colori diversi; si tratta di<br />

un sistema elettrico totalmente<br />

bilanciato, cosa da tenere in seria<br />

considerazione nell’eventualità si<br />

possedessero stadi phono e, susseguentemente,<br />

amplificazioni<br />

bilanciate, al fine di ottenere ottimi<br />

risultati a livello di trasparenza<br />

del riscontro sonoro. Con<br />

l’esclusione dei bracci di tipo tangenziale,<br />

ogni “asta” deve necessariamente<br />

avere un sistema tale<br />

da permetterle un movimento in<br />

senso orizzontale, in verticale e in<br />

diagonale, in modo da assecondare<br />

il più possibile il movimento<br />

lungo i solchi e le deformazioni<br />

ondulate dei dischi. I costruttori<br />

si sono sbizzarriti nella realizzazione<br />

di questi snodi che possono<br />

sostanzialmente essere raggruppati<br />

per tipo di articolazione.<br />

Come in ogni fatto meccanico,<br />

il problema principale è quello<br />

di restringere il più possibile la<br />

forbice degli errori d’ogni genere.<br />

Grazie al progresso tecnico che<br />

ha messo a disposizione metalli o<br />

leghe molto leggeri ma estremamente<br />

duri e rigidi e sistemi dalle<br />

tolleranze e punti di contatto<br />

minimi, si è riusciti a risolvere il<br />

problema principale che affligge<br />

i bracci (cioè quello relativo agli<br />

attriti che si instaurano nello snodo<br />

cardanico, fino quasi a renderne<br />

nulla l’incidenza) ma anche il<br />

gioco meccanico negli organi di<br />

accoppiamento che a volte può<br />

essere fonte di disturbi e rumori<br />

oltre a ripercuotersi nella geometria<br />

del movimento. Uno dei problemi<br />

che permane, in quanto di<br />

impossibile risoluzione (perlomeno<br />

con i bracci tradizionali<br />

imperniati), è quello dell’errore<br />

tangenziale di tracciamento della<br />

puntina. Il solco del disco è stato<br />

tracciato durante la sua registrazione<br />

da un bulino che si muove<br />

in modo rettilineo dalla periferia<br />

al centro del disco incidendo la<br />

lacca; la puntina, invece, durante<br />

la lettura descrive un arco di<br />

circonferenza che coincide al<br />

massimo solo in due punti del<br />

suddetto segmento descritto dal<br />

bulino nella fase di incisione. La<br />

puntina, durante il suo percorso,<br />

sarà quindi sottoposta a un errore<br />

radiale pari a un angolo descritto<br />

dall’intersecarsi delle rette<br />

rispettivamente definite una dai<br />

punti corrispondenti al perno e<br />

alla puntina, l’altra dal raggio del<br />

cerchio relativo al disco stesso.<br />

Per risolvere questo tipo di problema<br />

si è ricorsi alla costruzione<br />

di aste più lunghe tali da permettere<br />

alla puntina di descrivere un<br />

arco di circonferenza più ampio.<br />

Un’altra soluzione è quella di piegare<br />

la parte finale dell’asta all’altezza<br />

della conchiglia o, ancora,<br />

dare una forma a S o a J all’asta<br />

in modo da simulare il comportamento<br />

di un’asta più lunga. Questi<br />

tipi di soluzione determinano,<br />

in ogni caso, altri tipi di problematiche<br />

legate essenzialmente<br />

all’aumento delle masse in gioco<br />

generate da bracci più complessi<br />

e lunghi.<br />

L’errore tangenziale di tracciamento<br />

determina aberrazioni di<br />

lettura della puntina del fonorivelatore<br />

dovute alla mancanza<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 55


SELECTOR<br />

Tipi di articolazione<br />

A cuscinetti a sfera. In questo tipo due cuscinetti a sfera posti in orizzontale<br />

permettono il movimento verticale del braccio mentre il movimento<br />

orizzontale viene permesso da un unico cuscinetto posto alla base del<br />

braccio. Questa tipologia è quella maggiormente utilizzata attualmente<br />

(vedi Rega) in quanto la realizzazione risulta molto economica e affidabile.<br />

A lama di coltello. Il sistema a lame di coltello viene impiegato solo per il<br />

movimento verticale del braccio ed è costituito da una lama a forma di cuneo<br />

solidale al braccio e disposta lungo un piano orizzontale. Questa lama è ospitata<br />

su un apposito alloggiamento scavato che permette il basculamento; il braccio<br />

è quindi libero di oscillare verticalmente mentre il movimento orizzontale è<br />

solitamente assicurato da un cuscinetto a sfera. Questa articolazione è facile da<br />

realizzare ed è notevolmente precisa ma molto delicata e instabile. L’esempio<br />

più celebre di articolazione a lame di coltello è lo SME, dove il produttore ha<br />

risolto brillantemente il problema dell’instabilità.<br />

Cardanica. Questo tipo di articolazione si realizza tramite due anelli<br />

metallici concentrici di cui il più piccolo viene attraversato dal braccio<br />

e fissato con due punte a forma di cono. A sua volta quest’anello si fissa<br />

al più grande con altre due punte sull’asse opposto al primo. Anche<br />

questa tipologia non è particolarmente difficile e costosa, salvaguardando<br />

inoltre una notevole efficacia in quanto i punti di contatto risultano solo<br />

quattro, il che consente un disaccoppiamento eccellente.<br />

Unipivot. È un sistema piuttosto difficile da realizzare e poggia la propria<br />

filosofia costruttiva sulla minima superficie di contatto. In questo tipo di<br />

progetto il braccio possiede un solo punto di contatto con il resto del corpo<br />

meccanico con il risultato di un ridottissimo attrito. Il corpo del braccio in<br />

pratica è posto in equilibrio statico su una punta conica che ne determina<br />

la base d’appoggio. I problemi principali di questo tipo di articolazione<br />

sono determinati dai materiali utilizzati che nel caso del punto d’appoggio<br />

devono essere estremamente duri mentre l’estrema delicatezza del sistema di<br />

bilanciamento crea disagi in termini di risonanze e criticità di bilanciamento<br />

tali da determinarne l’instabilità meccanica della testina. Come dire che, in<br />

alcuni casi, il rimedio è peggiore del male in quanto al concetto di ideale unico<br />

punto di contatto fa da contraltare un meccanismo delicato e instabile che ne<br />

svilisce i pregi. La bontà o meno di qualsiasi tipo di articolazione è strettamente<br />

collegata con la qualità dei materiali utilizzati e soprattutto della precisione<br />

meccanica della realizzazione costruttiva, oggi possibile a elevati livelli grazie<br />

all’utilizzo dei torni di precisione a controllo numerico.<br />

56 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


SPECIALE BRACCI<br />

Il giapponese Micro Seiki Ma505 possiede un complesso e originale sistema anti<br />

feedback a molla al posto di quello a olio siliconico solitamente usato da altri bracci,<br />

primo tra tutti SME. È inoltre possibile operare variazioni micrometriche tramite rotelle<br />

che tendono un filo direttamente collegato alla molla. L’articolazione è cardanica<br />

su tre punti, talmente ben fatta da meritare un primo piano.<br />

di tangenzialità rispetto al solco<br />

che, come abbiamo detto, è stato<br />

generato da un movimento rettilineo<br />

del bulino incisore. Non<br />

potendoci essere una risoluzione<br />

definitiva (e non è mai stato<br />

pensato un approccio radicale<br />

con una incisione “differente” da<br />

quella tangenziale), si è costretti a<br />

scegliere il male minore, rappresentato<br />

in questo caso dal far assumere<br />

alla testina una posizione<br />

che determini un errore mediamente<br />

accettabile e che non generi<br />

distorsioni particolarmente<br />

udibili. Ecco che il punto di tangenza<br />

del fonorivelatore può essere<br />

determinato dalla posizione<br />

della testina lungo lo shell (solitamente<br />

dotato di una scanalatura<br />

a slitta che ne permette il<br />

fissaggio a vite). Questo punto di<br />

tangenza ottimale si può ottenere<br />

utilizzando delle dime che aiutano<br />

a fissare tale posizione. Questa<br />

delicata operazione deve essere<br />

compiuta con una certa delicatezza<br />

se non si vuole rischiare di<br />

compromettere in modo irreparabile<br />

braccio e testina in quanto<br />

si deve effettuare con lo shell<br />

montato e con il braccio in posizione.<br />

In sostanza con un braccio<br />

tradizionale (altra cosa riguarda<br />

quelli tangenziali) al meglio si<br />

può solo determinare un errore<br />

minimo di tangenza, ma non si<br />

potrà mai ottenere la condizione<br />

perfetta di tracciabilità in tutto<br />

il range utile. Di conseguenza la<br />

puntina del fonorivelatore non<br />

sarà mai messa in condizioni di<br />

avere il contatto giusto con le pareti<br />

del solco vinilico, risultando<br />

pertanto disassata rispetto alla<br />

posizione ottimale e determinando<br />

un mancato sincronismo<br />

nella lettura delle due pareti,<br />

anche se questa imperfezione<br />

può essere considerata davvero<br />

trascurabile e poco rilevabile ad<br />

orecchio. Un ulteriore problema<br />

è legato alla forza centripeta generata<br />

dalla rotazione del disco<br />

che spingerà la testina verso il<br />

centro dello stesso; questo fenomeno<br />

è definito slittamento<br />

o skating. La forza centripeta<br />

generata è costante e l’intensità<br />

è determinata da diversi fattori<br />

come la pressione con la quale la<br />

puntina grava sul solco o la corrispondente<br />

superficie di contatto.<br />

Per ovviare a questo problema si<br />

rende necessario applicare una<br />

forza uguale e contraria che agisca<br />

in modo centrifugo sul punto<br />

di forza corrispondente alla puntina;<br />

tale forza è definita compensazione<br />

antiskating. Ottimizzare<br />

questo parametro significa evitare<br />

effetti deleteri sul risultato<br />

sonoro e sulla meccanica del fonorivelatore<br />

che si trova a operare<br />

in condizioni ottimali.<br />

Lo slittamento del braccio verso<br />

il centro del disco è un effetto<br />

che non è insito nel meccanismo<br />

del sistema del braccio ma s’innesca<br />

solo quando la puntina<br />

poggia sulla superficie del disco<br />

in movimento. In questo caso il<br />

sistema del giradischi e del braccio<br />

si trasforma in un sistema isostatico<br />

in cui la forza di trazione<br />

è bilanciata dalla forza della<br />

cerniera che coincide col perno<br />

del braccio. La forza in questione<br />

è centripeta, per cui deve essere<br />

in qualche modo compensata per<br />

evitare che la testina si rovini a<br />

causa della posizione non ortodossa<br />

del cantilever. Inoltre il solco<br />

interno del disco si deformerà<br />

in modo diverso rispetto a quello<br />

esterno con il risultato di avere un<br />

suono sbilanciato su uno dei due<br />

canali. I sistemi antislittamento<br />

(anti-skating) sono prevalentemente<br />

tre: a molla, a peso e magnetico.<br />

Il sistema a molla consiste<br />

nel posizionare una molla a<br />

spirale in carica tra la base fissa<br />

e il perno del braccio in modo<br />

da esercitare una forza contraria<br />

centrifuga che bilanci quella<br />

centripeta. Quello a peso consiste<br />

nel far passare attraverso una<br />

sorta di carrucola di scorrimento<br />

un filo di nylon con un contrappeso<br />

legato a un capo, mentre il<br />

capo opposto è fissato al braccio<br />

su un perno graduato. Man<br />

mano che il braccio viene trascinato<br />

verso il centro è costretto<br />

a sollevare il peso che contrasta<br />

in tal modo la forza centripeta.<br />

Il sistema magnetico appare<br />

quello più funzionale oltre a essere<br />

quello più moderno. La regolazione<br />

avviene tramite ravvicinamento<br />

di due magneti con le<br />

polarità uguali posizionate nello<br />

stesso verso in modo da ottenere<br />

repulsione tra loro; maggiore<br />

è la loro vicinanza maggiore è<br />

la forza anti-skating applicata.<br />

Appare quanto mai importante<br />

intervenire correttamente su<br />

questa regolazione che ha notevole<br />

influenza sul bilanciamento<br />

tra i canali e sulla longevità<br />

della testina. Tale importanza<br />

aumenta in modo proporzionale<br />

all’aumentare delle inerzialità in<br />

gioco e quindi in funzione della<br />

Il giapponese Dynavector DV505 è un braccio convenzionale e può essere definito del<br />

tipo biassiale in quanto è suddiviso in due parti distinte per il movimento orizzontale<br />

e quello verticale. Si basa sulla teoria che il movimento verticale necessita di piccole<br />

masse mentre per quello orizzontale le masse devono essere grandi. Il risultato è che,<br />

in effetti, il movimento verticale viene assicurato dalla parte terminale del braccio<br />

a ridosso della testina. Il DV50 non ha l’alza braccio e, alla versatilità di impiego,<br />

contrappone la complessità delle masse in gioco che potrebbero compromettere il<br />

controllo delle risonanze spurie.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 57


SELECTOR<br />

I primi giradischi Linn montavano questo braccio G707 quad master della giapponese<br />

Grace accoppiandoci la testina Supex 900. È un braccio da 12 pollici estremamente<br />

leggero di tipo semi-integrato. L’asta del braccio è costruita con un tubo da 6 mm in<br />

lega particolarmente leggera e dura. Il guscio in acrilico è stato saldamente incollato al<br />

braccio per cui, anche se di materiali diversi, può essere considerato parte integrante<br />

del sistema. L’articolazione cardanica è assicurata da micro cuscinetti di derivazione<br />

aeronautica. Il collegamento elettrico prevede cavi schermati a bassissimo effetto<br />

capacitivo.<br />

qualità dei materiali utilizzati per<br />

il sistema del braccio. Gli unici<br />

bracci che non risultano soffrire<br />

di errore di tangenzialità sono i<br />

bracci tangenziali...<br />

Per poter effettuare correttamente<br />

il tracciamento del solco,<br />

la puntina deve inoltre poggiarsi<br />

con un’intensità ben determinata<br />

il cui valore è espresso in<br />

grammi dalla casa costruttrice in<br />

quanto dipende anche dal profilo<br />

della puntina e dalle caratteristiche<br />

meccaniche dell’equipaggio<br />

mobile. Il braccio di lettura generalmente<br />

è equipaggiato con<br />

un sistema a contrappeso che<br />

consente di ottenere una specifica<br />

forza, espressa in grammi, con<br />

cui la puntina preme sul disco. La<br />

parte posteriore dell’asta permette<br />

di avvitare un peso che possiede<br />

inoltre una ghiera graduata<br />

movibile tale da poter determinare<br />

il carico secondo il peso della<br />

testina. Inizialmente si procede<br />

montando correttamente la testina<br />

sullo shell, dopo di che si<br />

agisce sul peso sino a ottenere<br />

l’equilibrio statico del braccio<br />

che deve risultare perfettamente<br />

parallelo al terreno (base del piatto);<br />

in questo modo si definisce il<br />

punto di equilibrio che deve essere<br />

fissato come riferimento a zero<br />

nella ghiera graduata. A questo<br />

punto occorre avvitare contemporaneamente<br />

peso e ghiera fino<br />

a raggiungere il peso determinato<br />

che solitamente si attesta tra<br />

1,5 e 2 grammi. Si tratta di una<br />

regolazione “indiretta” che è affetta<br />

da tanti errori sistematici<br />

che potrebbero deviare il valore<br />

effettivo da quello indicato anche<br />

con larghe escursioni. Per valutazioni<br />

con gran margine di errore<br />

(dell’ordine di qualche decigrammo)<br />

il sistema è sufficientemente<br />

preciso, ma per regolazioni più<br />

accurate e all’interno di intervalli<br />

più critici in cui si hanno testine<br />

molto pesanti e contrappesi<br />

da “zavorrare” bisogna affidarsi<br />

ad altri sistemi di rilevamento.<br />

Esistono anche bilancine<br />

meccaniche ed elettroniche che<br />

semplificano la prima fase degli<br />

interventi in questo tipo di regolazione<br />

che comunque può essere<br />

affinata a orecchio (senza esagerare<br />

e comunque consigliata<br />

solo ai più smaliziati ed esperti)<br />

tenendo presente che a un peso<br />

maggiore corrisponde un aumento<br />

delle frequenze basse con<br />

una più intensa sensazione di<br />

immanenza e presenza, mentre<br />

una diminuzione del peso rende<br />

le medio-alte più fresche e aperte.<br />

Un’altra regolazione di rilevante<br />

importanza è quella dell’altezza<br />

del braccio che determina l’angolo<br />

verticale di tracciamento, il così<br />

detto VTA (una regolazione non<br />

comune nei bracci di lettura anche<br />

di fascia alta). La puntina, infatti,<br />

deve tracciare il solco con un<br />

determinato angolo d’incidenza<br />

rispetto al piano orizzontale (solitamente<br />

pari a 15°). Per operare<br />

questa regolazione è necessario<br />

intervenire sull’altezza del perno<br />

variandone la verticalità. I sistemi<br />

di regolazione del VTA sono di<br />

varia tipologia e posti proprio alla<br />

base del perno stesso. In alcune<br />

occasioni, le manovre non sono<br />

neanche tanto agevoli come nel<br />

caso del Rega 250 che necessita<br />

dell’aggiunta di anellini nelle<br />

viti di fissaggio del braccio alla<br />

base d’appoggio, mentre uno dei<br />

più semplici è senz’altro quello a<br />

vite della SME V, che addirittura<br />

permette la regolazione con il<br />

disco in ascolto senza alcun problema.<br />

Per una corretta regolazione<br />

è necessario tener presente<br />

che l’asse geometrico del braccio<br />

deve essere parallelo al piatto.<br />

Solitamente questa posizione si<br />

determina con la puntina poggiata<br />

sul disco. Un’ulteriore sistema<br />

per rilevare l’esatta regolazione<br />

del VTA è quello di procedere<br />

procurandosi uno specchietto,<br />

dello stesso spessore di un vinile,<br />

che verrà poggiato sotto la puntina:<br />

osservando allo specchio<br />

il corpo della testina si noterà<br />

con maggiore facilità la perfetta<br />

posizione orizzontale del corpo<br />

della testina. Ovviamente questo<br />

sistema non può essere applicato<br />

con testine che non presentano<br />

forme regolari. Bisogna inoltre<br />

considerare che alcune testine<br />

necessitano di una regolazione<br />

diversa come, per esempio,<br />

la Van den Hul, con la quale si<br />

consiglia di alzare di un paio di<br />

L’asse della puntina è perpendicolare al solco (A); se la puntina non è perpendicolare<br />

al solco (B) non vi sarà sincronismo di lettura delle due pareti del solco medesimo.<br />

Se il braccio non è perfettamente parallelo al giradischi il sistema di lettura non è in<br />

grado di operare correttamente.<br />

58 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


SPECIALE BRACCI<br />

LA TIPOLOGIA DEL BRACCIO<br />

La tipologia è un elemento caratterizzante del braccio sebbene la sua incidenza<br />

riferita alla capacità di tracciamento è, alla luce del fatto che quel che conta è<br />

il posizionamento dello stilo perpendicolare al solco, relativamente ridotta.<br />

dritto, in cui la puntina si trova sullo stesso asse geometrico di rotazione del<br />

corpo del braccio;<br />

a J, in cui la parte finale dell’asta è piegata verso il centro del piatto (disco);<br />

a S, quando all’asta viene data la classica forma che ricorda questa consonante;<br />

a pantografo, in cui il corpo è costruito in modo tale da permettere allo shell di<br />

variare l’incidenza della puntina sul solco al variare della posizione lungo il<br />

raggio del disco.<br />

tangenziale, vale a dire senza perno in modo da consentire il movimento<br />

rettilineo di lettura simile al bulino tracciatore.<br />

Qui sotto: Braccio dritto<br />

A destra dall’alto: braccio a J, braccio a S, braccio a pantografo, braccio tangenziale<br />

millimetri il VTA rispetto alla<br />

regolazione ottimale. In senso<br />

generale, una regolazione bassa<br />

determina un suono più gonfio<br />

nelle basse frequenze, mentre a<br />

una regolazione alta corrisponde<br />

un suono più stridente e aperto<br />

sulla fascia dell’estremo alto della<br />

risposta in frequenza. In alcune<br />

occasioni mani esperte riescono,<br />

con piccoli ma fondamentali<br />

accorgimenti, a donare tonalità<br />

timbriche gradevoli intervenendo<br />

con sbilanciamenti sia sul VTA<br />

che sul peso di lettura, operazioni<br />

in ogni caso sconsigliate ai neofiti<br />

al fine di non compromettere<br />

l’integrità dell’intero sistema e<br />

della testina.<br />

Alcuni bracci, soprattutto quelli<br />

ad articolazione unipivot (ma<br />

anche alcuni a S o curvi), hanno<br />

la regolazione del bilanciamento<br />

laterale che compensa le forze<br />

torsionali che si riscontrano<br />

quando il baricentro del braccio<br />

non corrisponde con il centro di<br />

rotazione. Solitamente questo<br />

tipo di regolazione avviene tramite<br />

un peso che si sposta lungo<br />

un’asta graduata sistemata al lato<br />

del braccio. È una regolazione<br />

delicata e facilmente starabile;<br />

conviene controllare spesso la<br />

regolazione la cui imprecisione<br />

potrebbe compromettere la funzionalità<br />

del cantilever (l’astina<br />

su cui è incollata la puntina) e<br />

dell’articolazione del sistema. Per<br />

controllarne la corretta posizione<br />

si utilizza lo specchietto verificando<br />

in questo caso la perfetta<br />

verticalità del corpo della testina<br />

rispetto al piano orizzontale preso<br />

come riferimento.<br />

Per inciso: le regolazioni ottimali<br />

in un ampio margine operativo si<br />

ottengono in prima battuta con<br />

l’approccio “meccanico/geometrico”<br />

descritto finora ma poi si<br />

possono affinare tramite un’analisi<br />

del segnale rilevato dalla<br />

testina! Si tratta tuttavia di un<br />

metodo assolutamente non alla<br />

portata dell’utente, in quanto bisogna<br />

avere strumenti adeguati a<br />

partire da un disco test in vinile<br />

in cui sono incisi alcuni segnali<br />

opportuni e di strumenti di rilevamento<br />

in grado di misurare al<br />

volo bilanciamento dei canali e<br />

distorsione. Disponendo di tale<br />

strumentazione non è immediato<br />

raggiungere un eccellente risultato,<br />

ma la procedura consente<br />

di ottenere in modo “diretto” la<br />

regolazione più opportuna in<br />

quanto si rilevano “direttamente”<br />

i difetti introdotti dai disallineamento<br />

meccanici (ad esempio<br />

distorsione e sbilanciamento).<br />

Poi, per buona norma, ci sarà<br />

sempre un ultimo tuning “a orecchio”<br />

in quanto il peso di lettura<br />

agisce sulla timbrica del sistema<br />

e in questo caso solo l’orecchio,<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 59


SELECTOR<br />

FORMA DEL BRACCIO E TRACCIAMENTO<br />

Un braccio dritto consentirebbe di ottenere la minima inerzia in quanto il<br />

suo asse coincide con quello dell’intero sistema, la massa in questo caso è<br />

ridotta all’essenziale, di contro l’errore di tracciabilità è molto elevato. In rraltà<br />

il braccio è quantomeno piegato o curvo, detto a J: in questo modo è meno<br />

soggetto a fenomeni di risonanza rispetto a quello dritto che comunque,<br />

quando presenti, vengono risolti inserendo all’interno dell’asta del materiale<br />

leggero e smorzante. L’asse geometrico è in questo caso spostato per cui è<br />

necessario un peso di bilanciamento che consente un riequilibrio statico; in<br />

ogni caso i bracci moderni con snodo cardanico non utilizzano nessun peso<br />

che innescherebbe risonanze incontrollate.<br />

La forma del braccio a S consente di ridurre le risonanze interne del braccio<br />

aumentando molto la rigidità meccanica. La costruzione di questo braccio<br />

risulta particolarmente delicata per cui solitamente il costo è elevato. Quando<br />

ben costruito questo braccio possiede il baricentro coincidente con il centro di<br />

rotazione, riproponendo in tal modo la stessa situazione del braccio dritto ma,<br />

contrariamente a quanto di solito si pensa, questo tipo di braccio non risolve in<br />

alcun modo l’errore di tangenza. Tra i bracci dritti è necessario ricordare quelli<br />

tangenziali detti anche radiali. Questo tipo di braccio è l’unico che consente<br />

di risolvere il problema dell’errore tangenziale permettendo al braccio di<br />

scorrere lungo un asse parallelo al raggio del disco. Questo sistema molto<br />

costoso, permette anche di applicare la sospensione ad aria consentendo il<br />

completo disaccoppiamento dal restante sistema di lettura.<br />

Un braccio completamente diritto<br />

è tangente in un solo punto della<br />

spirale del solco, inoltre l’errore di<br />

tangenzialità aumenta dalla periferia<br />

verso l’interno del disco.<br />

L’overhang è la distanza tra il centro del disco e la puntina nel momento in cui l’asse<br />

geometrico del braccio coincide con il diametro del discografia.<br />

abbinato alla corteccia cerebrale<br />

e al buon senso (ma ancor più<br />

al buon gusto!) faranno la differenza.<br />

Si tratta della massima<br />

epressione di simbiosi fra uomo<br />

e macchina un po’ come quel che<br />

facevano i carburatoristi di tanti<br />

anni fa alla fine delle regolazioni<br />

con un piccolo cacciavite, ormai<br />

“soppiantati” da centraline e altri<br />

“maledetti aggeggi giapponesi!”<br />

(cit. Woody Allen, Il Dormiglione,<br />

1973)<br />

Quasi tutti i bracci sono dotati di<br />

un sistema meccanico d’innalzamento<br />

e abbassamento della<br />

Se il braccio dritto viene posizionato<br />

in modo che la tangenza avviene al<br />

centro del disco, l’errore aumenta (ma<br />

in modo minore) sia verso il centro<br />

che verso la linea di circonferenza.<br />

Se il braccio dritto è tangente<br />

all’ultima spira, l’errore tangenziale<br />

aumenta progressivamente dal<br />

centro al bordo del disco.<br />

Se la parte terminale del braccio è<br />

piegata l’errore di tangenza è minore<br />

e può essere reso nullo in due punti<br />

della spirale del solco.<br />

Con un braccio lungo l’ errore tangenziale di tracciamento viene ridotto ma si aumenta<br />

il momento di inerzia del sistema.<br />

puntina sul disco. È indubbiamente<br />

importante che tale operazione<br />

non sia mai fatta a mano<br />

al fine di evitare possibili shock<br />

a testina e solchi del disco quando,<br />

anche inavvertitamente, si<br />

compiono manovre troppo brusche.<br />

La maggior parte di questi<br />

sistemi ricorrono a un meccanismo<br />

smorzante a olio o silicone.<br />

Questi dispositivi permettono di<br />

posizionare la testina al di sopra<br />

del punto sul quale si vuol<br />

far cominciare la riproduzione<br />

e una volta abbassata la leva le<br />

permettono un “atterraggio” delicato<br />

e costante sul solco del disco.<br />

Un’ultima nota caratteristica dei<br />

bracci di lettura è rappresentata<br />

dal così detto overhang. Per un<br />

certo periodo l’overhang ha turbato<br />

i sonni degli audiofili che<br />

hanno cominciato a dubitare della<br />

loro sorgente analogica a causa<br />

di leggere variazioni sul giusto<br />

assetto di questo parametro.<br />

In realtà l’overhang è la distanza<br />

tra il centro del disco e la puntina<br />

nel momento in cui l’asse geometrico<br />

del braccio coincide con il<br />

diametro del disco. Questo parametro<br />

viene solitamente preso<br />

in considerazione nel momento<br />

del montaggio del braccio sul<br />

giradischi per avere un’ulteriore<br />

prova dell’esatta posizione di fissaggio.<br />

Un tantino di confusione<br />

si è venuta a creare con l’utilizzo<br />

dei bracci a J, ed è anche andato<br />

perso questo riferimento che<br />

man mano non è stato più preso<br />

in considerazione…<br />

60 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


SELECTOR SPECIALE BRACCI<br />

di Giuseppe Caprioli<br />

Tangenziali e altre storie...<br />

Si stima che il numero dei dischi in vinile fabbricati e venduti sia di oltre 30 miliardi ma nonostante<br />

ciò il supporto che più appassiona l’audiofilo è costituito generalmente di un materiale di qualità<br />

mediocre che reagisce più plasticamente che elasticamente alla lettura da parte dello stilo di un<br />

tradizionale braccio montato su un tradizionale giradischi. Il contenuto musicale, già parzialmente<br />

degradato durante il procedimento industriale per la produzione di massa, rimane inevitabilmente<br />

“consumato” a ogni lettura, richiedendo quindi che i dispositivi di lettura siano adeguatamente<br />

progettati e realizzati.<br />

Dai primi pickup a membrana, forzati all’imboccatura di<br />

un braccio che costituiva la parte iniziale di una tromba<br />

acustica (un complesso pesante anche centinaia di<br />

grammi sui dischi a 78 g/m!), grazie a un costante miglioramento<br />

nel tempo, che in parte continua tutt’ora, si è passati agli ultimi<br />

pickup elettromagnetici per i dischi LP, assai cedevoli, capaci<br />

di seguire i solchi gravandoli per non più di qualche grammo,<br />

montati su bracci opportunamente sagomati e imperniati. Fonte<br />

di questo fermento, che pure apparirebbe altrimenti strano per<br />

una tecnica introdotta più di un secolo fa, è il fatto che molti<br />

audiofili sembrano portati a prediligere i metodi tradizionali, particolarmente<br />

apprezzati perché ritenuti analogici, o più analogici<br />

che nel caso dei CD. Viene anche trascurata la circostanza assai<br />

rilevante che nei solchi esterni di un LP 33.3 g/m un minuto di<br />

musica è memorizzato in circa 27 metri nei solchi esterni, mentre<br />

vi sono dedicati solo 9 metri in quelli interni. La tecnica dei CD ha<br />

superato questo inconveniente: in registrazione e in riproduzione<br />

la velocità di rotazione viene regolata in funzione della posizione<br />

del laser o del diodo rivelatore per la costanza della campionamento.<br />

Certo neanche i CD sono perfetti: col tempo si sono<br />

lamentati deterioramenti del supporto che, anch’esso, risulta sensibile<br />

ai graffi... Dunque se pur qualcosa si è fatto per garantire<br />

una maggiore conservazione del formato (non sappiamo ancora,<br />

data la “giovane” età del dischetto al laser, se altri problemi si<br />

manifesteranno nelle nostre collezioni!) un discorso equivalente<br />

vale anche dal punto di vista qualitativo: il campionamento a<br />

44 kHz è stato avaramente scelto troppo vicino alla frequenza di<br />

Nyquist, che è circa il doppio della massima frequenza musicale<br />

da registrare.<br />

Ma abbandoniamo gioie e dolori<br />

digitali per ritornare defi-<br />

In questi disegni, tratti dal brevetto<br />

US2516565 (Guy, 1950), sono illustrate<br />

le condizioni geometriche per un<br />

braccio imperniato a tracciamento<br />

esattamente tangenziale (con qualche<br />

errore di disegno: nel triangolo<br />

1-3-5 della figura a sinistra, il lato 1-5<br />

forma 90 gradi con il lato 3-5, non con<br />

il lato 4-5).<br />

62 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


SPECIALE BRACCI<br />

Unico braccio imperniato del tipo a quadrilatero prodotto in scala industriale, il Garrard Zero 100, di manifattura non particolarmente sofisticata, consente una lettura<br />

tangenziale approssimata entro qualche primo di grado sessagesimale. Il brevetto assegnato alla Plessey è del 1978. Particolare cura nel progetto è stata dedicata affinché<br />

risultasse facilmente manovrabile come un braccio convenzionale rigido, tanto che era incorporato in un giradischi e addirittura in un cambiadischi. Peccato che invece non<br />

sia stata considerata la possibilità di costruirlo come una parte separata, magari con materiali migliori, da applicare a giradischi professionali, quali erano alcuni modelli<br />

della stessa Garrard.<br />

nitivamente ai patemi dell’analogista quando si accinge a calare<br />

la testina sui sacri adorati “reperti”... Come abbiamo detto, la<br />

lettura dei solchi è un’opera impervia e nel tempo i costruttori<br />

hanno cercato tra le soluzioni quella più adatta o, perlomeno,<br />

il compromesso migliore per farlo. In questa ottica è possibile<br />

spiegare il modesto successo di una soluzione sulla carta ideale<br />

come quella dei bracci tangenziali… Il problema del progetto<br />

di un braccio imperniato tangenziale risale alla preistoria della<br />

riproduzione dei dischi, già quando esistevano solo quelli a 78<br />

g/m e i bracci, se così potevano chiamarsi quei settori di tromba<br />

acustica chiusi all’imboccatura da un sottile diaframma eccitato<br />

da un ago metallico o vegetale (pesanti almeno 100 g), erano<br />

necessariamente imperniati dato che non era consigliabile che<br />

il materiale del disco trascinasse attraverso lo stilo metallico la<br />

DALLE LAMPADE… AL TANGENZIALE<br />

La storia di Ballfinger nasce da... una lampada di design! Siamo<br />

nel 2004 e Roland Schneider e il suo studio di design NRW (da<br />

Dusseldorf, Germania) presentano alla manifestazione “100%<br />

Design” di Londra il progetto di una lampada. Chiaramente non<br />

una lampada qualsiasi ma un oggetto di design, frutto di lunghi<br />

studi sul materiale da utilizzare e la meccanica precisa e affidabile<br />

che doveva essere il plus di questa realizzazione. La lampada<br />

Ballfinger ottiene un successo così forte che lo studio decide<br />

di trasformare il proprio asettico nome (NRW) nello stesso del<br />

prodotto simbolo. Schneider si rimette subito al lavoro con una<br />

piccola linea di orologi da polso sui quali riversare la propria<br />

passione e conoscenza per la meccanica di precisione: nel 2010<br />

nasce Triplex che comprende diversi modelli.<br />

Parallelamente agli orologi Schneider lavora sul progetto di<br />

un registratore a bobine, visto che la musica e l’audio sono la<br />

sua altra grande passione: nasce l’M 063 ma sopratutto il suo<br />

spettacolare telaio rigido in alluminio, così come è in alluminio<br />

gran parte del pannello anteriore e comandi. Da questo progetto<br />

prende spunto direttamente il giradischi PS 2, un trazione diretta<br />

con braccio radiale su giunto cardanico a controllo attivo, una<br />

soluzione che in teoria azzera l’errore dell’angolo di tracciamento.<br />

Il movimento del piatto è regolato da due processori che<br />

lavorano indipendentemente: uno per controllare la velocità e<br />

apportare le eventuali modifiche, con un controllo lineare che<br />

non è assolutamente percepibile all’ascolto; l’altro per regolare<br />

la posizione del braccio. Il telaio del PS 2 è un composto di legno<br />

massello e alluminio dallo spessore di 60 mm. Il braccio è in<br />

alluminio, della lunghezza effettiva di 223 mm e una frequenza di<br />

risonanza di 9,5 Hz. Come un buon trazione diretta anche il PS 2<br />

ha una coppia molto elevata che permette al piatto di alluminio di<br />

quasi 5 chili di peso di raggiungere la velocità ideale in 4 secondi<br />

dall’avvio. Connettori di uscita a scelta tra RCA e XLR.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 63


SELECTOR SPECIALE BRACCI<br />

Il brevetto italiano IT1023395 del 1978, conforme alle condizioni del citato brevetto<br />

americano Guy 1950. Realizzato in alcuni prototipi è stato utilizzato a suo tempo nel<br />

laboratorio di “Audiovisione”. Sue caratteristiche la lunghezza ridotta e la presenza<br />

di un solo perno aggiuntivo. Una versione moderna dovrebbe considerare la possibilità<br />

di eliminare gran parte del cablaggio analogamente a quanto accade con un<br />

radiomicrofono.<br />

pesante tromba. E sostanzialmente è ancora questo il motivo<br />

per cui i bracci imperniati sono da preferire a quelli radiali, nei<br />

quali il pickup è montato, perpendicolarmente ai solchi, su un<br />

carrello che lo sposta lungo un raggio del disco. Ma l’insieme<br />

del braccio che porta il pickup e il carrello non può essere molto<br />

leggero, anche se gli attriti possono essere resi minimi, magari<br />

con una sospensione a cuscino d’aria, e opportuni servomeccanismi<br />

debbono intervenire per alleviare l’effetto delle inevitabili<br />

eccentricità e ondulazioni (warps) del disco, che costituirebbero<br />

per la sospensione dello stilo di lettura indesiderate sollecitazioni<br />

a bassa frequenza e di notevole ampiezza: anche qualche<br />

millimetro rispetto all’assai minore ampiezza delle oscillazioni<br />

musicali del solco.<br />

Il braccio imperniato presenta invece una massa equivalente alla<br />

punta dello stilo sensibilmente minore della sua massa propria, di<br />

modo che lo stilo del pickup risulti caricato per poco più della sua<br />

propria massa, evitando così pericolose risonanze alle frequenze<br />

musicali più basse. Inoltre, considerando che difficilmente un<br />

cultore di alta fedeltà abbandonerà i suoi dischi alla mercé di un<br />

cambiadischi, con un tale braccio le necessarie manovre manuali<br />

di attacco e distacco del pickup dal disco risultano agevoli e<br />

precise. Un braccio imperniato non può però eseguire una scansione<br />

trasversale del solco, corrispondente a quella attuata dallo<br />

stilo d’incisione sul tornio per la preparazione del master e poi<br />

dello stamper per i dischi finali. Nel 1941 H.G. Baerwald aveva<br />

elaborato e pubblicato i criteri per la progettazione di un braccio<br />

imperniato al fine di rendere minimo l’errore di tangenza lungo<br />

tutto il percorso utile dello stilo sul disco. Indipendentemente<br />

dalla forma effettiva del braccio, per un disco di 30 cm l’errore<br />

di tangenza assume un valore massimo non superiore a 2°, che si<br />

annulla in due punti della zona incisa. Risultava quindi desiderabile<br />

studiare dispositivi che consentissero anche a un braccio<br />

imperniato di ottenere la costante tangenzialità al solco dell’asse<br />

longitudinale del pickup, eliminando completamente, o comunque<br />

riducendo, l’errore di tangenzialità. Particolarmente interessante<br />

risulta il caso di un braccio di lunghezza tale che durante il<br />

Il B790 è stato il primo giradischi tangenziale della Revox; sarebbero seguiti il B795 (un<br />

versione low cost senza speed adjustment), il B791, che lo avrebbe sostituito, e il B291,<br />

controllabile a distanza. Sul mercato italiano appare nel 1978 al considerevole costo<br />

di 500.000 lire (si consideri che il Thorens TD 126 ne costava 325.000 e il Linn LP 12<br />

385.000) che non gli valse però la palma del più costoso: il Luxman PD 121 (720.000)<br />

e il Micro Seiki DDX 1000 (760.000) si contendevano questo primato!<br />

Il braccio del brevetto US30<strong>514</strong>93 (Dreier, 1962), costituito da un parallelogramma<br />

i cui bracci lunghi sono elementi di due uguali meccanismi di Scott-Russel. Perfetta<br />

la tangenzialità ma richiede sei perni e due slitte!<br />

suo percorso la punta dello stilo del pickup passi per il centro del<br />

disco. Una lunghezza che può dunque risultare inferiore a quella<br />

di un braccio convenzionale, con un sensibile vantaggio per la<br />

riduzione della massa equivalente. Se il pickup viene installato<br />

su un supporto mobilmente imperniato all’estremo del braccio<br />

su un asse passante per la punta dello stilo, debbono essere<br />

soddisfatte semplici condizioni geometriche rappresentate, ad<br />

esempio, nel disegno riportato alla pagina iniziale del brevetto<br />

US 2516565, concesso a G.E. Guy il 25 luglio 1950. Anche Dante<br />

Alighieri conosceva bene la geometria da applicare in questo<br />

caso: “del mezzo cerchio far [non] si puote triangol si ch’uri<br />

retto non avesse ” (Paradiso XIII, 101-102). Si tratta della proposizione<br />

III.31 di Euclide, che in alcune scuole viene considerata<br />

come il teorema di Talete (nella mia scuola romana il teorema<br />

di Talete riguardava invece la proporzionalità dei segmenti in-<br />

64 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


SPECIALE BRACCI<br />

IL CROWDFOUNDING NUOVA FUCINA DI IDEE<br />

Non è un mistero per nessuno, abbiamo trattato l’argomento proprio nelle pagine di questo giornale, che anche per il settore Hi-Fi<br />

il crowdfunding sia diventato un indispensabile alleato soprattutto per lo sviluppo di progetti innovativi. Sorprenderà invece il fatto<br />

che la piattaforma di finanziamento popolare abbia infiammato l’immaginazione anche dei fautori della lettura tangenziale per i<br />

giradischi analogici.<br />

Proprio recentemente (8 marzo) si è<br />

concluso il periodo di finanziamento<br />

di 35 giorni (obiettivo raggiunto:<br />

860,227 dollari con 2.466<br />

sostenitori!) per il “Love”, che<br />

se da un lato ha ben poco da<br />

condividere con i sistemi “Hi-Fi”,<br />

soddisfa però una quantità di<br />

bisogni di cui, invece, i prodotti<br />

Hi-Fi nemmeno conoscono<br />

l’esistenza. Semplicità di inserimento<br />

in ambiente, semplicità d’uso e di<br />

start up, connettività, alimentazione<br />

indipendente, interattività con gli smart devies<br />

e con il mondo “tecnologico” odierno, tanto per stilare una rapida lista...<br />

Il Love, infatti, è un sistema indipendente che ruota intorno al disco<br />

(che rimane immobile) con la testina che scorre su una guida in<br />

modo tangenziale. È presente un apparato ottico di rilevamento<br />

delle dimensioni del disco e delle tracce, in modo da poter saltare<br />

una o più tracce tramite l’app di controllo. Le connessioni avvengono<br />

tramite Bluetooth oppure tramite Wi-Fi con sistemi compatibili con<br />

lo standard DLNA ed è stato pensato un metodo di abbinamento<br />

diretto con i sistemi SONOS visto che il segnale analogico viene<br />

digitalizzato al massimo della qualità con un formato CD (44.1kHz a<br />

16 bit) pienamente compatibile con i sistemi della casa californiana.<br />

Il progetto “Wheel” by Miniot, invece, è invece nato a settembre 2016<br />

con consegne previste per gennaio 2018. Si tratta di un sistema forse fra<br />

i più tradizionali mai azzardati tanto che troviamo molti dei molteplici<br />

problemi comuni a tutti i giradischi e che affliggono sopratutto quelli<br />

equipaggiati con braccio tangenziale. Non sottovalutiamo che una<br />

delle complicazioni nella realizzazione di un braccio tangenziale<br />

è quella di consentire l’inserimento del disco sul piatto rotante e<br />

per questo motivo il sistema che sorregge il braccio si complica<br />

notevolmente.<br />

L’approccio di Wheel è per certi<br />

versi geniale in quanto aggira<br />

completamente<br />

questa<br />

problematica: il sistema di lettura<br />

tangenziale è collocato al di sotto<br />

del piatto! La testina è rivolta<br />

verso l’alto e il contrappeso, che<br />

in genere contrasta l’eccessivo<br />

peso di lettura, in questo caso è<br />

necessario per imprimere il “giusto”<br />

peso di lettura… In un sol colpo si<br />

ottimizzano e riducono gran parte delle<br />

problematiche legate al tracciamento e<br />

all’aumento della lunghezza delle guide di<br />

scorrimento e, tra l’altro, diventa del tutto inutile tutto ciò che è al<br />

di fuori del diametro del disco con effetti anche potenzialmente validi<br />

sulla rigidità del sistema oltre a un effetto estetico estremamente<br />

accattivante. Certamente si perde il fascino del braccio di lettura e<br />

della testina che solca il vinile, ma ne affiora un altro del tutto inedito<br />

in cui il disco nero gira ed emette suono quasi in totale autonomia. E a<br />

proposito di soluzioni geniali, c’è da notare che con il sistema di lettura<br />

capovolto, la faccia esposta alla polvere non è quella in riproduzione,<br />

a tutto vantaggio della qualità e salvaguardia. Il giradischi, inoltre,<br />

può essere utilizzato in verticale!<br />

Il sistema è pensato anche con criteri audiophile oriented sia per le<br />

scelte dei materiali che per quelle dell’elettronica. La testina ipotizzata<br />

al momento è una Audio-Technica ATN95SE di fascia economica ma<br />

che equipaggia gran parte dei giradischi anche di fascia più alta, e<br />

non è escluso che si possano utilizzare altri tipi di pick up anche se le<br />

condizioni di utilizzo sono più complesse e restrittive di un montaggio<br />

tradizionale con braccio imperniato. Il Wheel è dotato di amplificatore<br />

per cuffia e sono previste anche soluzioni per connessioni wireless,<br />

DLNA, e compare tra le specifiche anche una sorta di smart connect<br />

ai sistemi SONOS.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 65


SELECTOR SPECIALE BRACCI<br />

Nel 1972 Jacob Jensen disegna per B&O, con la collaborazione dell’ingegnere Subir<br />

Pramanik, il primo giradischi tangenziale in assoluto, il Begram 4000. Utilizzava due<br />

bracci paralleli: uno per trasportare il pickup, l’altro con a bordo un sistema ottico di<br />

riconoscimento delle dimensioni del disco. L’apparecchio infatti era completamente<br />

automatico!<br />

tercettati da una trasversale su un fascio di parallele). Sia come<br />

sia è quindi necessario che durante il movimento azimutale di<br />

tale braccio l’asse longitudinale del pickup passi costantemente<br />

per il punto simmetrico del centro di rotazione del disco rispetto<br />

all’asse verticale del braccio. Dal centro del disco al suo simmetrico<br />

si svolge il diametro di un cerchio che ha per raggio la<br />

lunghezza del braccio fino alla punta dello stilo.<br />

L’allineamento ricercato è conseguenza del fatto<br />

che ogni angolo iscritto in una semicirconferenza<br />

sia retto. La relazione fra l’angolo<br />

di cui deve ruotare il pickup per una data<br />

rotazione del braccio (rispetto al diametro<br />

suddetto) è quella che c’è fra angolo al tro e angolo alla circonferenza: il pickup deve<br />

ruotare della metà della rotazione del braccio, e<br />

in senso opposto. Considerando diversamente le cose, siamo cen-<br />

in<br />

Erroneamente scambiato per un gadget (venne poi recensito positivamente da molte<br />

riviste dell’epoca), il Technics SL-10 compare nel 1979 (dopo un lunghissimo periodo<br />

di sviluppo cominciato oltre dieci anni prima) e resterà in produzione fino al 1985.<br />

Veniva fornito con una testina MC e con lo stadio fono equivalente incorporato.<br />

Imbattuto tangenziale democratico!<br />

presenza di un triangolo isoscele nel quale i lati uguali sono dati<br />

dalla lunghezza del braccio, la base è perpendicolare ai solchi nel<br />

punto di contatto dello stilo, l’angolo al vertice è quello della rotazione<br />

azimutale del braccio e la metà di tale angolo rappresenta<br />

la rotazione del pickup affinché il suo asse longitudinale risulti<br />

sempre perpendicolare alla base del triangolo e ai solchi. Nei<br />

disegni di Mr. Guy sono correttamente rappresentate entrambe<br />

le situazioni; peccato che nel prosieguo della sua esposizione egli<br />

preferisca proporre di realizzare tali condizioni in tre o quattro<br />

modi, tutti diversi da quello tanto evidentemente più semplice,<br />

mediante strutture a quattro o più elementi, uno dei quali contiene<br />

il pickup, e almeno uno dei quali a geometria o assetto variabile<br />

mediante camme, slitte o ruotismi a frizione, senza riguardo<br />

alle masse e all’attrito dei 5 o 6 perni necessari. Tutti elementi<br />

controindicati alla elevata cedevolezza della sospensione dello<br />

stilo di pickup adatti ai dischi LP, che a quell’epoca già esistevano.<br />

Nel caso in cui la lunghezza del braccio sia minore o maggio-<br />

re della distanza del suo perno<br />

dal centro<br />

del disco, la relazione fra la<br />

rotazione<br />

del braccio e la corrispondente<br />

rotazione del guscio<br />

del pickup non<br />

è più<br />

Clearaudio è tra le poche aziende che ancora punta e costruisce<br />

bracci tangenziali. In catalogo attualmente se ne contano<br />

ben tre!<br />

data dal semplice rapporto 1/2; anche se può<br />

essere analiticamente formulata, non se ne possono ricavare<br />

profili di camme facili da costruire da posizionare sul perno<br />

del braccio e su quello dello stilo. Allora una soluzione adeguatamente<br />

approssimata, entro mezzo grado o anche meno, può<br />

essere ottenuta affiancando al braccio principale, all’estremità<br />

del quale si trovi imperniato il guscio del pickup, un braccio<br />

ausiliario, di lunghezza e posizionamento opportuni, per la variazione<br />

continua del suo assetto durante il percorso dello stilo<br />

lungo la banda incisa del disco. Assegnati la posizione del perno<br />

del braccio principale e la sua lunghezza, la struttura del guscio<br />

del pickup e la posizione del suo perno all’estremo del braccio<br />

principale, mediante una semplice costruzione grafica vengono<br />

determinati la lunghezza e la posizione dei perni del braccio<br />

ausiliario in modo che l’errore di tangenzialità si annulli esattamente<br />

in tre punti della zona utile del disco. Dati questi tre<br />

punti c’è un cerchio che vi passa e il suo centro individua la<br />

66 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


SPECIALE BRACCI<br />

Anche Kuzma, costruttore slovacco specializzato in bracci e<br />

giradischi, annovera un modello di braccio tangenziale: si<br />

tratta dell’Air Line.<br />

posizione del perno fisso del braccio secondario.<br />

Fra questi punti, e anche al di là di essi, l’errore di tangenzialità<br />

può essere contenuto entro alcuni decimi di grado. Ma non si<br />

Connect your Passion<br />

possono evitare gli ulteriori tre perni rispetto a un braccio<br />

convenzionale, anche se in alcuni casi il braccio ausiliario che<br />

regola l’assetto del pickup può essere sostituito da un tirante<br />

costituito da un filo della stessa lunghezza, fissato nel punto<br />

corrispondente alla posizione stabilita del perno fìsso<br />

di questo, mantenuto in lieve tensione da un elemento<br />

elastico opportunamente posizionato. Un braccio di<br />

questo tipo che è stato commercializzato con un certo<br />

successo è lo Zero 100 della Garrard. Ma ne sono stati proposti<br />

molti altri, fra i quali l’ingombrante brac-<br />

cio Van Eps (US 3232625, 1966). Degna di<br />

menzione è un’altra corretta soluzione of-<br />

ferta dal brevetto US 30<strong>514</strong>93 (R.C. Dreyer,<br />

1962). Si tratta della geniale combinazione di due<br />

meccanismi cinematici: un parallelogramma, nel<br />

quale uno dei bracci corti contiene il<br />

pickup, men-<br />

tre i bracci lunghi costituiscono gli elementi di un<br />

meccanismo di Scott-Russel per la trasformazione esatta<br />

di un moto circolare in rettilineo, ben noto agli specialisti. Le<br />

loro estremità opposte al<br />

pickup del parallelogramma sono libere<br />

di slittare lungo percorsi lineari paralleli. Ne risulta quindi un<br />

complesso di sei perni e due slitte che costituiscono un carico<br />

insopportabile da uno stilo impegnato su un microsolco, e che<br />

rovinerebbero, senza rimedio, alla prima lettura, anche i solchi<br />

di uno storico 78 g/m.<br />

www.ricable.com<br />

Supreme Power<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 67<br />

Troniteck Distribuzione - Via Novara, 99/B - 28047 Oleggio (NO) Tel. 0321.92.12.71 - Email: info@troniteck-distribuzione.com


SELECTOR SPECIALE BRACCI<br />

a cura della redazione<br />

Ma quanto mi pesi?<br />

Quanto è importante la determinazione del giusto peso di lettura? Tantissimo, ed è altrettanto importante<br />

che poi questo valore venga regolato in modo accurato e ripetibile. Ecco come farlo con le vecchie e<br />

nuove maniere…<br />

Nella messa a punto dell’insieme braccio-fonorilevatore, dalla<br />

cui accuratezza dipendono in gran parte i risultati sonori di<br />

un impianto audio analogico, il peso di lettura o tracking force<br />

rappresenta, intuitivamente, una delle più importanti regolazioni; appare<br />

allora curioso come anche grandi costruttori di giradischi non forniscano<br />

i loro modelli con sistemi accurati per effettuare questa operazione, quasi<br />

che la nuova onda in piena di analogismo si sia dimenticata almeno in<br />

parte i fondamentali: è sorprendente come capiti spesso di doversi affidare<br />

a bilancine che sembrano dei giocattoli di plastica e la cui precisione<br />

è del tutto ipotetica! Tipicamente i modelli più economici sono costituiti<br />

da una sbarretta che poggia su un perno orizzontale, posto vicino a un<br />

estremo che rappresenta il lato corto dove poggiare la puntina, mentre<br />

il lato lungo presenta una graduazione, tipicamente da 0,5 a 2,5-3 grammi,<br />

dove posizionare un contrappeso. La graduazione, che spesso non<br />

è neanche per decimo di grammo, convince poco, e se impostiamo un<br />

certo peso di lettura e confrontiamo tale valore con quello che si rileva in<br />

diverse bilancine di questo tipo, il risultato è quasi sempre poco esaltante.<br />

Molto probabilmente ognuna darà un responso diverso e non ci resta che<br />

fare una media tra i vari valori registrati per poi regolarsi a orecchio...<br />

Va anche detto che una precisione estremamente spinta comunque va<br />

oltre le reali esigenze; consente però di ottenere un risultato costante<br />

e indipendente dalle condizioni di misura: ad esempio leggere 1,588<br />

oppure 1,584 gr significa la stessa cosa, ma è importante apprezzare<br />

che le variazioni rimangano<br />

in questo intervallo: il<br />

peso sarà comunque<br />

poco<br />

più di un grammo<br />

e mezzo! In<br />

genere, con le<br />

bilance meccaniche,<br />

ripetendo la<br />

La bilancina Shure è composta sostanzialmente da tre elementi: una duplice tacca<br />

di riferimento (a seconda del peso richiesto); un’asta a bilanciere; un sistema che<br />

consente di traguardare (grazie alla magnificazione di uno specchio) i due “coltelli”<br />

della bilancia.<br />

68 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


SPECIALE BRACCI<br />

misura si ottengono risultati che vanno da 1,5 a 2.0 gr...<br />

Un certo salto di qualità lo si ottiene, pur rimanendo nel campo delle<br />

bilancine di tipo tradizionale, con la Shure SFG-2, che offre una<br />

precisione nella graduazione e nella lettura del peso decisamente<br />

maggiore (forze di tracciamento da 0,5 a 3,0 grammi con incrementi<br />

in 0,05 grammi) e, bisogna dirlo, tutto ha un aspetto molto più serio,<br />

a cominciare dalla sensazione che si prova facendo ondeggiare la<br />

bilancina sui suoi perni, asserviti a cuscinetti progettati per ridurre al<br />

minimo l’attrito (ogni SFG-2 veniva calibrata in fabbrica). Peccato che<br />

questa storica bilancina sia di difficile reperibilità, non essendo presente<br />

sul mercato con costanza, visto anche che l’utilizzo è molto semplice. corre infatti accertarsi prima di tutto che il giradischi sia su una superficie<br />

Ocpiana<br />

e che il suo piatto sia livellato. Poi si posiziona la SFG-2 sul piatto<br />

del giradischi in modo che il perno del giradischi possa essere inserito<br />

nell’apposita sede a forma di V della SFG-2 avendo avuto cura di settare<br />

temporaneamente a zero il controllo dell’antiskating.<br />

A questo punto si posiziona il peso scorrevole presente sulla bilancina<br />

al valore che si desidera impostare (misurata in grammi); per pressioni<br />

maggiori di 1,50 gr occorrerà impostare il peso a un valore equivalente la<br />

metà di quanto desiderato e utilizzare un secondo punto di riferimento<br />

presente a bordo. Ora è possibile abbassare il braccio e il pick up in modo<br />

che lo stilo si posizioni su una delle due tacche che fanno riferimento<br />

alle due scale utilizzate. A questo punto potrà essere regolata la forza<br />

d’appoggio sul braccio fino a quando si raggiunge il traguardo, ottenuto<br />

facendo combaciare i due “coltelli” della bilancia, operazione che viene<br />

visualizzata facilmente tramite un gioco di specchi. Per completare l’operazione<br />

occorre ripristinare infine la regolazione dell’antiskating...<br />

Tutto bello e molto analogico ma nell’era digitale, sebbene questa parola<br />

faccia venire pruriti e reazioni di fastidio ai più talebani degli analogisti<br />

convinti, sarebbe davvero un peccato non approfittare della presenza di<br />

sistemi più precisi di regolazione di quelli di una bilancia a leva, o no? La<br />

Stylus Force Gauge è uno di questi sistemi e si presenta in un elegante<br />

cofanetto blu con scritte in oro che una volta aperto rivela lo strumento<br />

caratterizzato dal cabinet metallico verniciato silver opaco con una grande<br />

finestra e display dal fondo verde sulla sinistra e un coperchio a forma<br />

di semi-guscio sulla destra. Tolto il semi-guscio appare un piattello con<br />

una depressione circolare al centro dove va applicato un cerchio adesivo<br />

con tanto di punto nero per aiutare a collocare la puntina nella fase di<br />

misura del peso. Da notare che il piattello, compresa la base inferiore,<br />

ha uno spessore di poco superiore a quello di un disco in vinile pesante.<br />

Questo significa che il braccio non sarà perfettamente orizzontale ma<br />

leggermente inclinato verso l’alto, e in teoria per calibrare alla perfezione<br />

e fuor di ogni dubbio bisognerebbe alzare il braccio di quel tanto<br />

da riportarlo in perfetta orizzontalità con la puntina appoggiata sulla<br />

bilancia. In realtà si tratta di un problema tutto sommato trascurabile e,<br />

se avete un giradischi con braccio da 12 pollici, addirittura inesistente, in<br />

quanto con una leva così lunga il diverso spessore del piatto della bilancia<br />

rispetto a quello di un disco vinilico non produce una visibile variazione<br />

nell’inclinazione del braccio. Una volta inserite le due pile del tipo<br />

AAA nei rispettivi vani posti inferiormente si può accendere la bilancia.<br />

In effetti ci sono quattro pulsanti inseriti nel display, del tipo a sfioramento.<br />

Quando si accende la bilancia il display si illumina e occorre premere<br />

il tasto successivo (Mode) per selezionare l’unità di misura scelta per<br />

la lettura del peso: in grammi o oncia (oz), carato (et) e penny (dwt).<br />

Il display<br />

della bilancia digitale<br />

è a tre cifre significative<br />

dopo la virgola, il che equivale a una lettura che<br />

si spinge fino al milligrammo. In realtà l’errore associato dovrebbe<br />

attestarsi Intorno al 5 mg, però dal test che abbiamo effettuato con misure ripetute<br />

nelle stesse condizioni abbiamo rilevato escursioni maggiori di 1 mg ma comunque<br />

contenute sotto i 3 mg! Un eccellente risultato. La bilancina a ogni accensione effettua<br />

l’auto-calibrazione e il posizionamento a zero. Tuttavia è possibile utilizzare un peso<br />

calibrato da 20 g in dotazione per eseguire la taratura con un riferimento.<br />

Si noterà attraverso il display una certa indeterminazione che scompare<br />

dopo pochi secondi per poi apparire lo 0,000 fisso; la bilancia fornisce<br />

infatti una lettura del valore apprezzabile fino al milligrammo. Il massimo<br />

peso ammesso è di 20 grammi, un valore abbondantemente di<br />

sicurezza con ogni fonorilevatore in commercio; piuttosto va segnalato<br />

che in molte delle versioni in cui è commercializzata il piatto, dove poggia<br />

la puntina, non è completamente amagnetico per cui quando si misura<br />

il peso di una testina MC dotata di espansioni polari particolarmente<br />

potenti accade che si verifica una pur lieve interazione tra il campo magnetico<br />

generato e il piatto. Ciò non inficia particolarmente il rilevamento<br />

finale della misura ma innesca una serie di falsi rilevamenti che tendono<br />

a fuorviare. Si tratta di un evento abbastanza raro ma che, il caso vuole,<br />

si verifica proprio con quei fonorivelatori che più hanno bisogno di una<br />

regolazione accurata del peso.<br />

Digitale o analogica che sia, si consiglia sempre di calibrare la bilanciana,<br />

se possibile; per farlo, nel caso della Stylus Force Gauge, una volta acceso<br />

l’apparecchio, occorre premere per qualche secondo il tasto Mode fino a<br />

quando non compare la scritta Cai. Dopo poco comparirà la cifra 20,000<br />

grammi; a questo punto ponete sul piattello il pesetto di 20 grammi, presente<br />

nella confezione: comparirà la scritta Pass che conferma l’avvenuta<br />

taratura della bilancia. A questo punto spegnetela e sarà pronta a fare il<br />

suo lavoro. Abbiamo ripetuto più volte l’operazione di lettura e possiamo<br />

confermare l’estrema affidabilità e costanza di risultati che si ottengono.<br />

Rispetto alle tradizionali bilancine con cui l’abbiamo confrontata, solo<br />

la Shure SFG-2 ha mostrato valori congrui e un funzionamento altrettanto<br />

affidabile: la differenza è che in questo caso la precisione si spinge<br />

a livelli non paragonabili per nessuno dei sistemi tradizionali e, cosa<br />

tutt’altro che trascurabile, la lettura è assai più immediata e certa, grazie<br />

al grande display retro-illuminato con le cifre ben visibili. Se sospettate<br />

che la retroilluminazione del display possa in qualche modo influenzare<br />

la precisione della lettura (ricordiamo che stiamo leggendo pesi di<br />

pochissimi grammi e frazioni fino al millesimo) è prevista la lettura con<br />

l’illuminazione oscurata. Non abbiamo però rilevato differenze significative<br />

nella lettura con o senza retroilluminazione, mentre le variazioni<br />

che si notano ripetendo una determinata lettura sono dell’ordine dei<br />

2-4 milligrammi, davvero un nonnulla! Da notare che dopo un minuto<br />

di non utilizzo la bilancia si spegne, fatto non trascurabile visto che è<br />

molto facile dimenticare di spegnerla manualmente.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 69


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

UNITÀ PHONO<br />

Bryston BP-2<br />

Come molti altri costruttori,<br />

Bryston ha assunto<br />

negli anni passati un atteggiamento<br />

“contenitivo”<br />

relativamente al comparto<br />

analogico; basti pensare<br />

che lo stadio phono separato<br />

BP 1,5 e lo step-up TF-1,<br />

i predecessori degli apparecchi<br />

qui in prova, sono<br />

rimasti sul mercato almeno<br />

15 anni! Durante questo<br />

periodo l’azienda canadese<br />

ha concentrato il suo interesse<br />

relativo all’analogico<br />

sopratutto puntando sulla<br />

logica degli add-on di tipo<br />

modulare per i suoi monolitici<br />

amplificatori...<br />

Dopo molto tempo, dunuqe,<br />

è stato sostituito il<br />

pre-phono BP 1.5 MM/<br />

MC (alimentabile esternamente<br />

con alimentatore MPS-2), la cui<br />

non eccezionale sensibilità verso<br />

le MC, tensione minima accettata<br />

di 0,5 mV. La nuova linea comprende<br />

il pre-phono attivo BP2<br />

che va alimentato separatamente<br />

con l’unità PS-3 tramite il cavo<br />

fornito di serie, e lo step-up TF-2.<br />

In realtà l’offerta è molto più ampia<br />

e versatile, tale da soddisfare tutti<br />

gli utilizzatori di fonorilevatori,<br />

dai possessori di modelli MM con<br />

elevata tensione d’uscita a quelli di<br />

modelli MC dall’uscita più debole,<br />

anche meno di 100 microV; il prephono<br />

BP2 è infatti proposto in tre<br />

versioni: BP2-MM, BP2-20 MM/<br />

MC e BP2-30 MM/MC.<br />

Il BP2-MM per fonorilevatori ad<br />

alta tensione d’uscita e per i quali è<br />

sufficiente uno stadio di guadagno<br />

attivo da 41 dB è dotato di quattro<br />

valori di capacità selezionabili<br />

tra i 100 e i 400 picoF, mentre<br />

l’impedenza di carico d’ingresso<br />

è naturalmente quella fissa di<br />

47 kOhm, valore tipico di tutti i<br />

fonorilevatori magneto mobili.<br />

Il BP2-20 MM/MC, come è facile<br />

intuire dal nome, è invece adatto<br />

anche ai fonorilevatori a bobina<br />

mobile (MC). Tecnicamente si è<br />

risolto il problema della maggiore<br />

amplificazione richiesta, in modo<br />

da pilotare adeguatamente anche<br />

modelli MC da 300 microV d’uscita,<br />

facendo precedere lo stadio<br />

di guadagno da 41 dB con uno<br />

stadio passivo costituito da due<br />

trasformatori di step-up, uno per<br />

canale, che portano un ulteriore<br />

guadagno di 20 dB. Il rapporto di<br />

step-up è di 1:10 e il pre-phono è<br />

considerato idoneo per modelli<br />

MC con uscita dai 300 microV in<br />

su e impedenza interna tra fino a<br />

45 Ohm, con un valore considerato<br />

ottimale dal fabbricante di<br />

25 Ohm. Il BP2-30 MM/MC ha<br />

lo stesso schema con uno stadio<br />

passivo a trasformatori con un<br />

guadagno di 30 dB. Il rapporto<br />

di amplificazione dichiarato è di<br />

1:37 ed è consigliato con fonorilevatori<br />

dall’impedenza interna<br />

inferiore ai 5 Ohm e ottimale di 3<br />

e uscita tra i 100 e 300 microvolt.<br />

Da notare che l’utilizzo di trasformatori<br />

step-up rende superfluo<br />

UNITÀ PHONO BRYSTON BP-2<br />

Prezzo: € 2.300,00<br />

Dimensioni: 14,5 x 5,7 x 21 cm (lxaxp)<br />

Peso: 1,75 Kg<br />

Tipo: MM/MC Tecnologia: a stato solido Sensibilità (mV):


TEST<br />

l’utilizzo di selettori d’impedenza<br />

come normalmente avviene nei<br />

pre-phono MC che fanno uso di<br />

due stadi di guadagno attivi per<br />

elevare il segnale dei fonorilevatori<br />

MC a bassa uscita.<br />

Con le tre versioni del pre-phono<br />

BP2 abbiamo in sostanza tre valori<br />

di guadagno: rispettivamente<br />

41, 61 e 71 dB, sufficienti per amplificare<br />

al meglio il segnale della<br />

stragrande maggioranza di fonorilevatori<br />

attualmente in commercio.<br />

Anche lo step-up esterno<br />

TF-2 è disponibile in due versioni<br />

(TF-2 20 e TF-2 30) con guadagno<br />

rispettivamente di 20 e 30 dB.<br />

In questo modo si crea la possibilità<br />

di ulteriori combinazioni.<br />

Se si è ha un pre-phono BP2 MM<br />

e si vuole ascoltare un fonorilevatore<br />

MC a bassa uscita, ecco che<br />

può essere conveniente, invece di<br />

acquistare un nuovo pre-phono,<br />

utilizzare lo step-up TF-2 nella<br />

versione più indicata, 20 o 30, sia<br />

per il guadagno in tensione che<br />

per l’impedenza. Naturalmente<br />

gli step-up TF-2 20 e 30 possono<br />

essere abbinati anche a pre-phono<br />

di altri produttori...<br />

I primi modelli provati sono<br />

stati la MC Dynavector, con il<br />

pre-phono settato su MC, passando<br />

poi alla Grado Statement<br />

1, settando il BP-2 su MM.<br />

Per un verso o per l’altro gli abbinamenti<br />

non sono stati scevri<br />

da perplessità. Con Dynavector il<br />

suono è sorprendentemente, almeno<br />

rispetto ai primi ascolti con<br />

Lyra e Sumiko, caldo e potente<br />

in basso, anche troppo! Gli alti<br />

mantengono un loro dettaglio e<br />

finezza in linea con le potenzialità<br />

del fonorilevatore. Grado ha una<br />

tensione d’uscita troppo debole<br />

ma la sua impedenza di carico è<br />

da MM (47 kOhm). In realtà è sufficiente<br />

girare di più la manopola<br />

dell’amplificatore per ottenere un<br />

buon volume ma il suono appare<br />

comunque un po’ vuoto, mancante<br />

di energia. Mano a mano che<br />

i fonorilevatori si succedono, in<br />

realtà, il suono cambia ed è evidente<br />

che questo pre-phono abbia<br />

più che mai bisogno di rodaggio<br />

e la cosa migliore sia di lasciarlo<br />

sempre in tensione. Il BP-2 ha<br />

un interruttore, con led annesso,<br />

verde quando l’elettronica è<br />

operativa, diventa rosso quando<br />

il pulsante è premuto silenziando<br />

l’apparecchio.<br />

Per accelerare il rodaggio conviene<br />

tenere sempre acceso il BP-2<br />

e così in questo modo il suono<br />

si fa più corretto ed equilibrato,<br />

un po’ con tutti i partner provati.<br />

Non si deve comunque pensare<br />

a tempi di rodaggio biblici ma<br />

tenere l’apparecchio due o tre<br />

giorni sempre acceso può bastare<br />

per farsi una idea più attendibile.<br />

Il rock, con delle buone registrazioni<br />

- vedi la ristampa MoFi di<br />

Led Zeppelin II, o la prima stampa<br />

di Avalon dei Roxy Music, appare<br />

credibile e coinvolgente. La batteria<br />

di John Bonham non è per<br />

nulla rintronante, stupendo piuttosto<br />

per capacità di mettere in<br />

mostra tutte le varianti del suono<br />

di questo grande musicista, in grado<br />

di suonare le percussioni anche<br />

a mani nude delicatamente, o in<br />

modo più violento. Netti e veloci i<br />

colpi si susseguono in modo simile<br />

negli attacchi come nei decadimenti.<br />

Il basso saltellante e danzereccio,<br />

anni Ottanta, dei Roxy,<br />

è anch’esso definitissimo e pulito.<br />

La pulizia è davvero eccellente ed<br />

è facilissimo apprezzare tanti particolari,<br />

dalle percussioni ai suoni<br />

più sottili, finissimi, argento puro,<br />

con una grana praticamente assente.<br />

Questo accade soprattutto<br />

con l’Helicon che in teoria, con<br />

questa versione del BP-2, non dovrebbe<br />

andare troppo bene e, infatti,<br />

all’inizio aveva un po’ deluso.<br />

Il quadro ora si è fatto più ricco e<br />

pieno e il muro di suono realizzato<br />

è molto più completo, senza buchi<br />

e soddisfacente. Più i dischi sono<br />

ben registrati, meglio si comporta<br />

il BP-2, sempre pronto e solido a<br />

riprodurre un brano anche complesso,<br />

come può essere un pezzo<br />

sinfonico tipo Sacre du Printemps<br />

o un Pini di Roma. E il quadro è<br />

ricco di tutte le sfumature presenti<br />

in questi dischi. Il risultato è impressionante<br />

anche con un gruppo<br />

che utilizza strumenti antichi<br />

o copie del 600/700 e che esegue<br />

le Stagioni vivaldiane. Velocità<br />

che non crea affatto confusione<br />

perché si riescono a seguire tutte<br />

le linee degli strumenti, per esempio<br />

quelli d’accompagnamento, il<br />

basso continuo eseguito da clavicembalo<br />

e violoncelli chiarissimi<br />

e nitidissimi. Dato il bassissimo<br />

rumore con questo pre si può godere<br />

dell’ascolto musicale anche<br />

a bassi livelli d’ascolto, ad esempio<br />

quando si ascolta in tarda<br />

serata. In generale, se l’ambiente<br />

d’ascolto si trova in un’area silenziosa<br />

con un basso rumore di<br />

fondo, potrete apprezzare tutto<br />

il dettaglio registrato in un disco<br />

grazie a queste qualità dei piccoli<br />

Bryston. Il timbro non cambia<br />

mantenendosi chiaro e neutrale,<br />

senza cercare di abbellire o eufonicizzare<br />

dischi non registrati<br />

bene. Questo significa che siamo<br />

di fronte a un sistema selettivo<br />

che non perdona le sonorità grezze<br />

e tali le restituisce. Piuttosto le<br />

prove hanno dimostrato che i soli<br />

dati tecnici dichiarati non sempre<br />

permettono una facile previsione<br />

sul comportamento di un abbinamento<br />

piuttosto che un altro.<br />

Con il BP-2 MM/MC 20, in teoria,<br />

dovevano adattarsi meglio i modelli<br />

Sumiko o Audio-Technica<br />

rispetto all’Helicon di Lyra. I tre<br />

fonorilevatori hanno un’attitudine<br />

timbrica simile, seppur scalata<br />

vista la differente caratura dei<br />

modelli, ma è l’Helicon a fare la<br />

più bella figura.<br />

Probabilmente i migliori risultati<br />

si ottengono con fonorilevatori dal<br />

timbro più caldo, con un caldo più<br />

massiccio e solido e possibilmente<br />

le stesse raffinate qualità alle<br />

medie e alte frequenze dell’Helicon.<br />

Il primo modello che viene<br />

in mente, tra quelli recentemente<br />

provati, potrebbe essere il Kiseki<br />

PurpleHeart (testato su <strong>SUONO</strong><br />

Sul pannello frontale solo<br />

l’accensione e l’inedito tasto mute<br />

. Sul retro oltre ai collegamenti<br />

è anche presente la levetta di<br />

commutazione fra stadio MM o<br />

MC. Sull’alimentatore è presente<br />

anche un comando remoto di<br />

accensione. La connessione fra<br />

PSU e pre avviene con un cavo<br />

multipolare e connettori DIN<br />

Neutrik a sei poli.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 71


SELECTOR<br />

Il trasformatore step-up<br />

della sezione MC è un JT-44K-<br />

DX prodotto dalla Jensen<br />

Transformers in U.S.A.<br />

espressamente pensato per<br />

l’accoppiamento con fonorivelatori<br />

a media e bassa uscita e bassa<br />

impedenza. Assolve anche la<br />

funzione di isolatore da disturbi<br />

elettrici esterni.<br />

A ridosso dei connettori RCA, in<br />

metallo e fissati direttamente<br />

sul PCB, sono presenti i<br />

ponticelli di configurazione<br />

per l’ottimizzazione del<br />

carico capacitivo visto dai<br />

fonorivelatori MM selezionabili<br />

fra 100-200-300-400 pF.<br />

CERTEZZE & TRADIZIONE<br />

L’impostazione della sezione di amplificazione<br />

MM ricalca fedelmente<br />

quella degli optional implementati a<br />

bordo dei preamplificatori e degli amplificatori<br />

integrati della casa. Di fatto la<br />

scheda MM è considerata anche per il<br />

BP-2 nello stesso modo: viene utilizzata<br />

come un add on installato sul PCB principale<br />

attraverso connettori a pettine,<br />

che si va ad integrare con la sezione di<br />

alimentazione e quella di inserimento<br />

dell’ulteriore stadio di amplificazione<br />

passivo MC a trasformatori. È presente<br />

la possibilità di ottimizzare il carico<br />

visto dal fonorivelatore, anche se tale<br />

operazione è condizionata dal fatto<br />

che è necessario accedere all’interno<br />

dell’apparecchio dopo la rimozione del<br />

coperchio. Operazione ulteriormente<br />

resa più complessa dalla posizione non<br />

proprio facilmente accessibile delle connessioni<br />

e dei ponticelli da inserire ad<br />

hoc. Tuttavia si tratta di un processo<br />

di ottimizzazione che si effettua una<br />

sola volta. L’alimentazione impiega<br />

un trasformatore toroidale Eagle Rise<br />

da 52VA con doppio secondario di<br />

uscita di cui uno duale a +/-20 V, dati<br />

di targa decisamente inusuali per un<br />

preamplificatore fono! La componentistica<br />

è di tipo SMD per la sezione di<br />

amplificazione e vengono utilizzati PCB<br />

con piste ad alto spessore e per quanto<br />

riguarda l’alimentazione condensatori<br />

blindati da 2.200µF e 35 V.<br />

72 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TEST BRYSTON BP-2<br />

LO STEP-UP CANADESE<br />

UNITÀ FONO BRYSTON TF-2<br />

Prezzo: € 1.970,00<br />

Dimensioni: 14,5 x 5,7 x 21 cm (lxaxp)<br />

Peso: 1,5 Kg<br />

Tecnologia: a trasformatori, uno per<br />

canale Sensibilità (mV): 0,5 (TF-2<br />

20) 0,1 (TF-2 30) Risp. in freq. (Hz):<br />

20-20.000 +0,5/+0,1 dB Impedenza<br />

MM (kOhm): 4,71 (TF-2 20) e 4,85<br />

(TF-2 30) S/N (dB): > 120 Note:<br />

step-up in due versioni: TF-2 20 per<br />

fonorilevatori con impedenza interna<br />

fino a 45 Ohm (tipica 25 Ohm) e TF-2<br />

30 per fonorilevatori con impedenza<br />

interna fino a 5 Ohm (tipica 3 Ohm).<br />

Guadagno: 20 dB (TF-2 20) e 30 dB<br />

(TF-2 30).<br />

Il<br />

TF-2<br />

non necessita di<br />

alimentazione<br />

esterna:<br />

la sua funzione è quella di<br />

effettuare un certo guadagno e<br />

un aumento dell’impedenza di<br />

carico da presentare al pre-phono<br />

MM vero e proprio. Le due opzioni<br />

presenti del TF-2, il 20 e il 30, non si<br />

distinguono solamente per il diverso<br />

guadagno espresso in dB (appunto<br />

rispettivamente di 20 e 30 dB), ma<br />

anche per la diversa impedenza e<br />

tensione d’uscita del<br />

fonorilevatore<br />

da<br />

abbinare. Il TF-2 20 è<br />

indicato per modelli<br />

con tensione tra i 0,3<br />

e gli 0,5 mV e con<br />

una impedenza fino<br />

a 45 Ohm, 25 è il valore indicato<br />

come ideale, mentre la versione TF-2<br />

30 è indicata per modelli con una<br />

tensione d’uscita ancora più bassa,<br />

fino ai 0,1 mV, con un’impedenza<br />

interna inferiore ai 5 Ohm, meglio se<br />

da 3 Ohm.<br />

Le prime prove effettuate hanno<br />

visto il TF-2 20 posto in uscita dal<br />

giradischi con fonorilevatore MC<br />

da 0,5 mV d’uscita Lyra Helicon e<br />

impedenza interna di 5,5 Ohm.<br />

In uscita dallo step-up il segnale<br />

giungeva al pre-phono Synthesis<br />

Roma 79 DC, utilizzabile sia come<br />

amplificatore MM che nella versione,<br />

a guadagno maggiorato, per MC<br />

come quella utilizzata nel test. Per<br />

un primo test abbiamo utilizzato lo<br />

step-up combinato con il pre-phono<br />

Synthesis in modalità MM e quello<br />

del solo Synthesis in modalità MC.<br />

Nella configurazione con step-up<br />

il suono risulta particolarmente<br />

cristallino,<br />

trasparente<br />

e capace di<br />

introdurre<br />

un rumore di<br />

fondo pressoché nullo.<br />

Sfruttando la comoda manopola<br />

posta sul frontale del Synthesis è<br />

possibile, nella modalità MM che<br />

presenta un’impedenza di carico<br />

fissa di 47 kOhm, variare la capacità<br />

di carico su diversi valori.<br />

A orecchio, però, i diversi valori non<br />

hanno prodotto alcuna differenza<br />

sonora e questo si spiega proprio con<br />

l’utilizzo di un fonorilevatore MC che<br />

a questa grandezza è indifferente.<br />

Il suono risulta in generale più<br />

chiaro, il bilanciamento timbrico<br />

si è spostato a favore delle medie<br />

e alte frequenze, mentre il basso è<br />

più timido e meno presente pur se<br />

simile per estensione in frequenza.<br />

Ritornando ad ascoltare l’Helicon<br />

con il pre-phono italiano, sfruttando<br />

il suo maggior guadagno in modo<br />

MC, regolando l’impedenza di carico<br />

attorno ai 330 Ohm, ritroviamo<br />

conferma di queste caratteristiche<br />

dello step-up Bryston dal fatto<br />

che il suono si fa ora di colore più<br />

brunito e, contemporaneamente,<br />

più corposo e solido.<br />

Come spesso capita in questi ambiti,<br />

nei quali le differenze non sono<br />

peraltro enormi, ci piacerebbe una<br />

via di mezzo, una resa sonora che<br />

prenda da entrambe le situazioni il<br />

meglio: la silenziosità, la trasparenza<br />

ed estensione in alto del TF-2 e la<br />

maggiore corposità, definizione ed<br />

estensione in basso del valvolare<br />

Synthesis. Le piccole mancanze del<br />

trasformatore canadese sembrano<br />

legate a un abbinamento non<br />

ideale con l’Helicon. Per questo<br />

fonorilevatore<br />

potrebbe<br />

essere più indicato il TF-2 30. Il<br />

problema, infatti, si ripresenta<br />

alquanto simile, almeno per<br />

certi versi, con il pre-phono<br />

BP2 MM/MC 20. La resa sulle<br />

medie e alte frequenze è davvero<br />

notevole: dovizia di particolari,<br />

dettagli restituiti con grande<br />

precisione ed emozione, il piede<br />

che batte per dare il tempo di Lou<br />

Reed in One for my baby fa un certo<br />

effetto, tutto contribuisce a ricreare<br />

una scena tridimensionale, luminosa<br />

e trasparente. Anche in questo caso,<br />

però, si desidererebbe un suono più<br />

pieno e corposo per un migliore<br />

equilibrio timbrico, un maggior<br />

coinvolgimento emotivo e fisico.<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA BP-2 MM/MC 20<br />

1 Capacità di analisi del dettaglio ...................3<br />

2 Messa a fuoco e corposità ............................2<br />

3 Ricostruzione scenica altezza .......................2<br />

4 Ricostruzione scenica larghezza ...................3<br />

5 Ricostruzione scenica profondità .................3<br />

6 Escursioni micro-dinamiche ........................2<br />

7 Escursioni macro-dinamiche .......................2<br />

8 Risposta ai transienti ...................................3<br />

9 Velocità .......................................................3<br />

10 Frequenze medie e voci ...............................3<br />

11 Frequenze alte .............................................2<br />

12 Frequenze medio-basse...............................2<br />

13 Frequenze basse ..........................................1<br />

14 Timbrica ......................................................2<br />

15 Coerenza .....................................................2<br />

16 Contenuto di armoniche ..............................2<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Spartano nell’aspetto ma elegante e strutturato<br />

nelle soluzioni tecniche. Eccellenti i componenti<br />

utilizzati e le soluzioni di amplificazione in linea<br />

con la qualità Bryston.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Ampia abbinabilità anche con fonorivelatori con<br />

bassa uscita. Tuttavia i casi limite devono essere<br />

considerati prima dell’acquisto in quanto sono<br />

disponibili i prodotti con guadagni differenti.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Eccellenti prestazioni per quanto riguarda il<br />

rumore di fondo e il silenzio. La timbrica molto<br />

chiara e dettagliata suggerisce la scelta di partner<br />

giusti.<br />

505 - aprile 2016). Caldo e potente<br />

ma non meno rifinito sulle<br />

alte frequenze con solo un leggerissimo<br />

arrotondamento alle frequenze<br />

altissime, aspetto che può<br />

persino giovare in questo caso.<br />

Da notare la indistinguibilità tra<br />

la natura sonora del pre-phono<br />

BP-2 MM/MC 20 con quella dello<br />

step-up TF-2 20 se collegato al<br />

pre-phono in modalità MM.<br />

Nel complesso questo sistema<br />

phono offre un’ampia versatilità<br />

e capacità di abbinamento con<br />

una vastissima gamma di fonorilevatori.<br />

Questo è vero da un<br />

punto di vista elettrico, un po’<br />

meno dal punto di vista timbrico<br />

e sonico. Le sue spiccate doti di<br />

trasparenza, ricchezza nel dettaglio<br />

e nella ricostruzione di una<br />

scena vasta e profonda, rischiano<br />

di mettere in secondo piano le altre<br />

componenti del suono, come<br />

la pienezza, rotondità e dinamica<br />

se gli altri componenti del sistema<br />

dove viene inserito il Bryston<br />

insistono sulle medesime caratteristiche.<br />

Più che mai va ricercata<br />

una giusta sinergia sonora;<br />

in tal caso si può raggiungere<br />

un livello complessivo altissimo<br />

che può appagare completamente,<br />

ponendo fine all’eterna<br />

insoddisfazione dell’audiofilo<br />

più incontentabile.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

15 anni di onorata carriere per il precedente<br />

modello lasciano ben sperare una altrettanta<br />

longevità del nuovo, anche in considerazione ad<br />

una garanzia da parte del costruttore davvero<br />

esemplare e fuori da comune.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Ampia versatilità e abbinabilità. Nei casi felici risutlati<br />

di assoluto rilievo, altrimenti “solamente”<br />

di eccellenza.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 73


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

UNITÀ PHONO<br />

McIntosh MP1100<br />

Nel lessico che caratterizza<br />

le sigle degli apparecchi<br />

McIntosh si sono aggiunte<br />

più o meno recentemente<br />

le sigle “D”, che caratterizzano<br />

gli amplificatori<br />

con DAC a bordo, e “MP”,<br />

sinonimo dei pre-phono<br />

separati, un’assoluta new<br />

entry nel catalogo della<br />

casa americana (a partire<br />

dallo scorso anno con l’MP<br />

100, apparecchio nato per<br />

completare la bellissima<br />

linea in mezzo formato)<br />

votata fondamentalmente<br />

alla compatibilità con il<br />

digitale.<br />

Sebbene questa sia la principale<br />

motivazione che<br />

ha indotto l’azienda ad<br />

“aprire” un nuovo segmento di<br />

prodotto (quasi inevitabilmente<br />

visto che altrimenti chi acquista<br />

un prodotto di questa linea/formato<br />

non può collegarvi un giradischi)<br />

non si può ignorare che<br />

tale scelta corrisponda a una più<br />

generica necessità di presidiare<br />

il segmento analogico, in grande<br />

spolvero come sottolineano gran<br />

parte degli articoli di questo numero<br />

di <strong>SUONO</strong>. A conferma di<br />

ciò la successiva decisione di<br />

commercializzare, all’inizio di<br />

quest’anno, un ulteriore stadio<br />

phono a pieno formato, anche<br />

se la maggior parte delle amplificazioni<br />

McIntosh ne sono già<br />

provviste! Si tratta dell’MP 1100<br />

oggetto di questo test...<br />

Risulta doveroso anticipare che<br />

l’MP1100 introduce la possibilità<br />

di regolare il carico del fonorivelatore<br />

e la scelta di cinque<br />

curve di equalizzazione. Oltre ad<br />

altre proposte, queste sembrano<br />

aggiungere molto a un’offerta<br />

che di fatto era ferma da tantissimo<br />

tempo, e in questo l’MP<br />

100 aveva aggiunto decisamente<br />

poco. Come la maggior parte<br />

delle aziende di lungo corso nel<br />

settore, McIntosh ne ha seguito<br />

tutte le fasi, inclusa quella del<br />

declino (precedente) dell’analogico<br />

e come la maggior parte<br />

delle aziende ha reagito strategicamente<br />

offrendo l’opzione<br />

phono unicamente come un<br />

add-on (obbligato o facoltativo)<br />

all’interno dell’amplificazione;<br />

tutto ciò pur avendo in passato,<br />

come tutti, presidiato in pieno<br />

(vedi il box) il settore del vinile,<br />

perlomeno dal punto di vista di<br />

un costruttore di elettroniche.<br />

Quel che sta accadendo alla luce<br />

del rinascimento analogico (e<br />

che in qualche modo è testimoniato<br />

da alcuni degli apparecchi<br />

in prova in questo numero di<br />

Prezzo: € 14.500,00<br />

Dimensioni: 44.5 x 15.2 x 45.7 cm (lxaxp)<br />

Peso: 18,2 Kg<br />

Distributore: MPI ELECTRONIC SRL<br />

Via De Amicis, 10/12 - 20010 Cornaredo (MI)<br />

Tel.02.936.11.01 - Fax 02.93.56.23.36<br />

www.mpielectronic.com<br />

UNITÀ PHONO MCINTOSH MP1100<br />

Tipo: MM/MC Tecnologia: ibrido bilanciato con 4x 12AX7A<br />

Sensibilità (mV): 10 MMm / 1,25 MC Impedenza MC (Ohm):<br />

25, 50, 100, 200, 400, 1k o 47k S/N (dB): 80 (MC), 84 (MM), 118<br />

(linea) Note: 3 ingressi RCA di cui 1 anche XLR. Convertitore A/D<br />

a bordo con uscite ottica, coassiale e USB a 24/192. Regolazione<br />

di resistenza (7 set) e capacitanza (8 set)<br />

74 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TEST<br />

MASSIMA VERSATILITÀ<br />

La sezione di gestione e controllo<br />

dell’apparecchio offre una possibilità<br />

spesso sottovalutata che in questo<br />

caso però si rivela fra le più efficienti e<br />

ben pensate del settore e praticamente<br />

inedita nell’ambito del vinile:<br />

l’amplificazione, le equalizzazioni, le<br />

regolazioni del guadagno e dei carichi<br />

offerti ai fonorivelatori sono tutti<br />

implementati nell’ambito analogico,<br />

mentre la gestione è asservita<br />

da un microcontrollore. Anche le<br />

commutazioni dei vari componenti<br />

sono effettuate sia tramite relè di<br />

tipo REED e a stato solido. Il sistema<br />

consente la personalizzazione degli<br />

ingressi ma in modo farraginoso:<br />

bisogna tramite telecomando o tramite<br />

le manopole sul frontale scegliere ogni<br />

singola lettera per comporre la parola.<br />

Un metodo “antiquato” se si considera<br />

invece la semplicità d’uso e le possibilità<br />

di configurazione personalizzate per<br />

ogni ingresso in fatto di ottimizzazione<br />

del carico, del guadagno e delle curve<br />

di equalizzazione.<br />

Ottimizzazioni<br />

effettuate nell’ambito<br />

“analogico” e con<br />

soluzioni implementate<br />

a componenti discreti,<br />

servo assistiti ma che per<br />

ogni settaggio offrono<br />

un set ottimizzato<br />

e anche variazioni al volo<br />

selezionabili anche da telecomando.<br />

Da notare che i tasti del telecomando<br />

individuano anch’essi alcune delle<br />

funzioni più utili raggiungibili in modo<br />

diretto.<br />

<strong>SUONO</strong>) è che quel know how<br />

analogico, già acquisito e ora<br />

recuperato o totalmente nuovo,<br />

torna ad animare le aziende e il<br />

mercato. Il che, oltre a rafforzare<br />

quella piccola costola del mercato<br />

che è l’analogico, è tutt’altro<br />

che paradossale o anti-storico:<br />

è certamente più facile realizzare<br />

oggi un buon prodotto ad<br />

alto contenuto meccanico, vista<br />

l’ampia disponibilità di macchine<br />

a controllo numerico, che in<br />

passato!<br />

Ma torniamo all’MP 1100 oggetto<br />

di questo test e proviamo<br />

a posizionare “l’esordiente”<br />

all’interno del segmento di appartenenza<br />

(lo so che state facendo<br />

un balzo sulla poltrona<br />

ma continuate a leggerci!); come<br />

si fa a definire “esordiente” un<br />

apparecchio da 14.000 euro<br />

e oltre? Perché pur con quel<br />

prezzo (anche se lo street price<br />

è sensibilmente minore) l’MP<br />

1100 non rientra nell’Olimpo<br />

dei prodotti di questo genere;<br />

più di 25 modelli, pari a circa<br />

il 10% dei prodotti presenti nel<br />

mercato Italiano, hanno infatti<br />

prezzi anche ben superiori<br />

(fino a cinque volte) di questo<br />

apparecchio! Ciò non di meno<br />

l’apparecchio fa tesoro dell’espe-<br />

rienza della casa in questo speci-<br />

fico segmento a cominciare dalla<br />

scelta di utilizzare un circuito a<br />

valvole per l’ingresso MM e uno<br />

a stato solido per quello MC,<br />

soluzione adottata fin dal primo<br />

stadio phono, quello sviluppato<br />

nel lontano 1984, e sostenuta<br />

anche nei modelli top assoluti<br />

dell’amplificazione McIntosh:<br />

persino nei sistemi a doppio<br />

telaio, la versione a tubi del pre<br />

utilizza uno stadio phono MC a<br />

stato solido! D’altronde l’adozione<br />

di un trasformatore per<br />

innalzare la tensione in ingresso<br />

fu considerata da McIntosh<br />

impraticabile per gli effetti del<br />

nucleo magnetico e la sensibilità<br />

del trasformatore ai vari<br />

ronzii... L’apparecchio, totalmente<br />

bilanciato, dispone di tre<br />

ingressi phono (uno selezionabile<br />

RCA o XLR) ognuno sia MM<br />

che MC con carico selezionabili<br />

e commutabili (sei preset per<br />

la resistenza e 8 per la capacitanza)<br />

anche da telecomando e<br />

sono disponibili ben cinque curve<br />

RIAA nel dominio analogico<br />

(RIAA, LP, NAB, AES e 78 giri );<br />

inoltre, e si tratta della funzione<br />

che più genererà dibattito, è<br />

presente un convertitore A/D e<br />

un collegamento USB che, uniti<br />

alla inusuale, per un pre-phono,<br />

presenza di due ingressi linea (uno<br />

RCA e uno XLR), consentono la<br />

possibilità di digitalizzare e rippare<br />

su computer non solo il segnale<br />

proveniente dalla testina<br />

(caratteristica ormai usuale sui<br />

giradischi di ultima generazione)<br />

ma anche quello più genericamente<br />

di una fonte analogica<br />

(nastro, cassetta, radio). In altre<br />

parole anche nel ristretto agone<br />

dell’analogico più puro, come accaduto<br />

nel caso dei pre-dac-ampli<br />

cuffia di cui abbiamo più volte discusso,<br />

la commistione di genere<br />

ci costringe a ridefinire le categorie<br />

degli apparecchi: l’MP1100 è<br />

di fatto, fra i produttori Hi-end<br />

più tradizionali, il primo di una<br />

nuova generazione di apparecchi<br />

sovra-categoria. L’esigenza a cui<br />

si intende rispondere è ben conosciuta<br />

tra coloro che navigano<br />

i tumultuosi oceani dell’Hi-Fi da<br />

tempo: è quella della copia lavoro<br />

realizzata per preservare l’originale<br />

che, nel caso del vinile, è ad alto<br />

Ampia dotazione di ingressi e<br />

uscite, inconsueta per un pre<br />

fono! È presente un ingresso<br />

bilanciato per testine MC che<br />

offre una possibilità rara di<br />

collegamento. I connettori sono<br />

di ottima qualità e colpisce la<br />

dotazione di 4 terminali di massa<br />

di grandi dimensioni e molto<br />

simili a connettori di potenza<br />

che, però, non sempre sono così<br />

efficienti, considerato che le<br />

forcelle tipiche delle connessioni<br />

di massa dei giradischi sono di<br />

piccole dimensioni.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 75


SELECTOR<br />

La sezione digitale impiega un<br />

front end Asahi Kasei per la<br />

digitalizzazione del segnale che è<br />

affidata ad un AK5397 utilizzato fino<br />

a 192 kHz anche se supporta fino<br />

a 768 kHz/32bit. Il segnale digitale<br />

viene trasmesso in psdif tramite un<br />

AK4103 e in USB con il chip Bravo<br />

SA9227 entrami con formati a 192<br />

khz/24bit.<br />

La gestione delle funzioni<br />

e delle personalizzazioni<br />

è totalmente affidata<br />

ad un microprocessore<br />

programmabile che, oltre<br />

a supportare una serie di<br />

preset, consente anche la<br />

personalizzazione delle<br />

configurazioni.<br />

UNICO NEL SUO GENERE<br />

IL’MP1100 sembra appartenere alla<br />

nuova era di McIntosh anche in merito<br />

alle scelte sullo chassis e nei materiali<br />

utilizzati. Colpisce in particola<br />

modo la soluzione a telaio portante,<br />

tipica di apparecchi di ben altra stazza<br />

e dimensioni anche se tale soluzione<br />

ha soprattutto aspetti positivi e<br />

molto pratici nell’assemblaggio e<br />

manutenzione.<br />

La scocca inferiore impiega lamiera<br />

in acciaio INOX lucidato in linea con<br />

la tradizione, mentre per la parte<br />

superiore è stata abbandonata la lamiera<br />

ferrosa in luogo di un pannello<br />

in alluminio anodizzato e ripiegato.<br />

Stessa soluzione per il coperchio che<br />

ingloba il cristallo con lo schema a<br />

blocchi dell’apparecchio e la finestra<br />

che mostra le valvole installate<br />

in posizione obliqua su un castelletto<br />

realizzato sempre in acciaio<br />

INOX. La parte inferiore è occupata<br />

dalla sezione di alimentazione con<br />

il trasformatore R-Core fissato direttamente<br />

allo chassis e il grande PCB<br />

con parte si sistemi di gestione e la<br />

sezione dedicata alla conversione in<br />

digitale del segnale analogico. Nella<br />

parte superiore sono implementati i<br />

circuiti di amplificazione e di ricezione<br />

dei segnali di basso e di alto livello<br />

configurati in dual mono e separati<br />

addirittura da una lamiera metallica<br />

posta al centro dei due PCB.<br />

76 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TEST MCINTOSH MP1100<br />

L’ANALOGICO<br />

CHE NON VIDE MAI<br />

COMPLETA LUCE<br />

Correva l’anno 1978 e la rivista per<br />

cui lavoravo allora (“SuperStereo”)<br />

rientrava nelle grazie della McIntosh<br />

che ci invitò - non me che ero un<br />

novizio ma i miei superiori - a visitare la<br />

sede in USA dell’azienda. Poco tempo<br />

dopo ricambiammo l’invito ospitando<br />

Gordon Gow (uno dei due proprietari<br />

di allora insieme a Frank McIntosh) e<br />

sua moglie in redazione (quella volta<br />

c’ero, essendo nel frattempo salito<br />

di grado!). Gow si apprestava alla<br />

sua prima visita in Giappone, dove il<br />

marchio non aveva ancora notorietà<br />

pari al resto del mondo: andava lì<br />

in veste ambasciatore di McIntosh<br />

ma anche perché, ci disse, tramite<br />

un amico intendeva “sondare” un<br />

tasso di degrado.<br />

Al netto dell’effetto che rende iconico<br />

un prodotto McIntosh ancorché<br />

destinato, per iperbole, persino<br />

a grattugiare il parmigiano,<br />

l’MP1100 si rivela un apparecchio<br />

rassicurante sia per la sua completezza<br />

che per la sua versatilità,<br />

che è tale da indurci nell’unica<br />

vera seria critica, fonte di un entusiasmo<br />

che porta a richiedere<br />

sempre il “di più”: data la natura<br />

dell’apparecchio sarebbe infatti<br />

stata utile un’uscita variabile che<br />

lo avrebbe trasformato “anche”<br />

in un preamplificatore, seppur<br />

con pochi ingressi; ne avrebbe<br />

completato la versatilità ed esaltato<br />

gli aspetti di commistione<br />

che caratterizzano l’apparecchio<br />

e non è sufficiente in tal senso<br />

l’eventuale ipotetica obiezione<br />

sull’aggravio di costi visto che,<br />

comunque, stiamo parlando di<br />

un apparecchio al di sopra dei<br />

10.000 euro! Se si modulano le<br />

aspettative un gradino al di sotto<br />

di ciò che si considera ideale,<br />

l’apparecchio per quel che offre<br />

si profila come una pietra miliare<br />

per chi ambisce a un prodotto<br />

definitivo, naturalmente se ce lo<br />

si può permettere. Da punto di<br />

costruttore di testine (che allora<br />

si costruivano praticamente<br />

solo lì...) per realizzarne una con<br />

il marchio dell’azienda.<br />

Da quella visita, oggi è storia, Gow<br />

tornò con un accordo con la Mark<br />

Corporation per la realizzazione di<br />

una testina moving coil: la fase di<br />

sviluppo si protrasse fino al 1984 e<br />

generò due differenti modelli (MCC<br />

800 e 1000), caratterizzati dall’avere<br />

le bobine avvolte direttamente sul<br />

cantilever. Lo stilo, dunque, non era<br />

sostituibile dall’utente e la testina<br />

doveva eventualmente tornare<br />

in fabbrica per l’operazione e per<br />

ottenere il corretto allineamento dello<br />

stilo. Quasi contemporaneamente in<br />

McIntosh si posero anche il problema<br />

di come i possibili acquirenti di una<br />

di queste testine avrebbero potuto<br />

utilizzarla senza dover sostituire il<br />

preamplificatore: nacque così il prephono<br />

moving coil MCP-1. Nello<br />

vista sonoro l’MP1100 è ad oggi il<br />

miglior phono tra quelli offerti finora<br />

dalla casa americana a bordo<br />

dei suoi amplificatori; da non<br />

sottovalutare poi il plus valore<br />

dell’ottimizzazione del carico e<br />

delle curve di equalizzazione, benefit<br />

che non hanno nemmeno i<br />

pre al vertice del catalogo; sonicamente<br />

offre una rappresentazione<br />

sonora estremamente musicale<br />

dove contenuto armonico<br />

e dettaglio svettano a favore di<br />

una tavolozza sonora completamente<br />

soddisfacente lungo l’arco<br />

delle frequenze riprodotte. Il ritmo<br />

e il procedere di pianissimo e<br />

pieni orchestrali avvengono con<br />

una scansione ricca e credibile<br />

che si combina con una scena<br />

sonora le cui dimensioni non<br />

sono esasperate ma certamente<br />

in grado, in maniera ampia,<br />

di soddisfare la sensazione di<br />

veridicità dell’insieme. Anche<br />

l’operazione di digitalizzazione<br />

dei contenuti analogici è di ampia<br />

soddisfazione. Innanzitutto è<br />

stato rimosso il limite, più psicologico<br />

che pratico, della frequenza<br />

di campionamento: ora ognuna<br />

delle uscite (coassiale, ottica e<br />

USB) lasciano passare segnali<br />

stesso periodo Bob Graham, allora<br />

un ingegnere appena laureatosi<br />

al MIT, propose a Gordon Gow un<br />

braccio di sua invenzione: si trattava<br />

di un originale unipivot smorzato<br />

con silicone e cuscinetto del sistema<br />

realizzato di carburo di tungsteno.<br />

Iniziò una collaborazione e lo sviluppo<br />

del progetto con la realizzazione di<br />

alcuni campioni del braccio.<br />

Nel frattempo il CD cominciava<br />

prepotentemente a sbancare il<br />

mercato, tanto da far considerare<br />

recessivo tutto l’analogico e<br />

convincere Gow ad abbandonare<br />

il progetto che Graham avrebbe<br />

poi portato avanti creando una sua<br />

azienda (Graham Engineering). La<br />

concomitante uscita del mercato<br />

della Mark Corporation mise la parola<br />

fine, poco dopo l’inizio (i prodotti<br />

nemmeno arrivarono in Italia), alle<br />

avventure del front end analogico<br />

targato McIntosh!<br />

sempre a 24 bit ma selezionabili<br />

a 96 o 192 kHz. Inoltre due filtri<br />

analogici possono essere di aiuto<br />

durante le operazioni di ripping<br />

(che naturalmente richiedono un<br />

software apposito non fornito né<br />

tantomeno suggerito da McIntosh):<br />

il Rumble rimuove alcuni<br />

rumori che possono essere stati<br />

raccolti in fase di registrazione del<br />

disco mentre lo Scratch interviene<br />

sui piccoli danni che possono<br />

essere stati causati durante la lettura<br />

del disco da parte del fonorivelatore.<br />

Il filtro mono, infine,<br />

insieme all’apposita regolazione<br />

della RIAA, rende più veritiere le<br />

registrazione effettuate in questo<br />

formato. La qualità sonora del<br />

convertitore A/D ci è sembrata in<br />

linea con le migliori realizzazioni<br />

di questo tipo che abbiamo potuto<br />

testare. Forse nulla di trascendentale<br />

da quest’ultimo punto di<br />

vista ma un ulteriore tassello, insieme<br />

a un coacervo di funzioni e<br />

prestazioni, che unite all’indubbio<br />

fascino che ogni McIntosh è<br />

in grado di sprigionare rendono<br />

comunque l’apparecchio un oggetto<br />

dei desideri, oltre che utile<br />

strumento di qualità. In fondo i<br />

sogni sono fatti così, no?<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

1 Capacità di analisi del dettaglio ...................3<br />

2 Messa a fuoco e corposità ............................2<br />

3 Ricostruzione scenica altezza .......................2<br />

4 Ricostruzione scenica larghezza ...................3<br />

5 Ricostruzione scenica profondità .................3<br />

6 Escursioni micro-dinamiche ........................2<br />

7 Escursioni macro-dinamiche .......................2<br />

8 Risposta ai transienti ...................................2<br />

9 Velocità .......................................................2<br />

10 Frequenze medie e voci ...............................3<br />

11 Frequenze alte .............................................3<br />

12 Frequenze medio-basse...............................2<br />

13 Frequenze basse ..........................................2<br />

14 Timbrica ......................................................2<br />

15 Coerenza .....................................................2<br />

16 Contenuto di armoniche ..............................3<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Soluzioni sono ottimamente realizzate e implementate<br />

a bordo di uno chassis “McIntosh” da<br />

ogni punti di vista.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Fra i più semplici da usare e configurare almeno<br />

nelle funzioni base e direttamente connesse<br />

alle prestazioni sonore. Settaggi possibili anche<br />

in remote da telecomando.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Particolarmente “trasparente” con prestaizioni<br />

neutre e rigorose, tende a mettere in evidenza<br />

il carattere dei parner interfacciati.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Si può consierare la chiave di volta di un impianto<br />

analogico che però si compenetra anche<br />

nell’universo digitale; unico nel suo genere: non<br />

sono presenti oggi altrettanti esempi di icone<br />

della portata di McIntosh!<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Di fronte a produttori che perseguono strade<br />

estremamente caratterizzate per quanto riguarda<br />

l’amplificazione dei segnali deboli, è ancora<br />

difficile trovare un’alterantiva che unisca il vecchio<br />

e il nuovo con lo stesso stile.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 77


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

GIRADISCHI<br />

Pro-Ject Essential III<br />

Terza versione per un giradischi<br />

che ha fatto storia,<br />

riproponendo prima<br />

che il mercato lo sancisse il<br />

ritorno del vinile in un ambito<br />

più ampio della ipernicchia<br />

in cui sembrava<br />

rinchiuso. E di passaggio<br />

in passaggio il costruttore<br />

ha messo a punto un vero<br />

value for money nell’ambito<br />

del disco nero!<br />

Quando la prima versione<br />

dell’Essential venne<br />

presentata (2010) il prepotente<br />

fenomeno del ritorno al<br />

vinile era ancora al di là da venire<br />

e l’idea di un giradischi economico<br />

ed essenziale, come suggerisce<br />

il nome stesso, apparve un po’<br />

balzana salvo costituire il tassello<br />

fondamentale su cui la Pro-Ject,<br />

proprio grazie al suo sguardo “illuminato”,<br />

avrebbe saputo consolidare<br />

la sua posizione nel momento<br />

del rinascimento analogico,<br />

“aprendo” inoltre il mercato della<br />

riproduzione musicale di qualità<br />

anche ai giovani, che si sono rivelati<br />

elemento fondamentale del<br />

consolidamento di tale rinascita.<br />

In seguito (2013) l’azienda ha sentito<br />

la necessità di abbassare ulteriormente<br />

il tiro (e siamo ancora<br />

parte guardava al segmento Hiend<br />

della riproduzione analogica)<br />

con un giradischi a riduzione (che<br />

ha anche inaugurato la moda, per<br />

la verità non fortunatissima, dei<br />

giradischi naked), l’Elemental,<br />

dal costo al di sotto dei 200 euro,<br />

incluso braccio e testina! In questo<br />

modo la casa austriaca poteva<br />

annoverare ben due prodotti nella<br />

prima e primissima fascia di acquisto,<br />

unico tra i nomi di peso<br />

dell’analogico. Anche l’Essential,<br />

infatti, al momento della sua presentazione<br />

era un giradischi davvero<br />

economico (259 euro), e tale<br />

è rimasto anche qualche anno più<br />

tardi (Essential II - 2013) quando<br />

ha subìto un piccolo restyling focalizzato<br />

principalmente sull’arti-<br />

colazione del braccio, cosa insolita<br />

per Pro-Ject, unipivot nel<br />

tempo non fosse (e sembrerebbe<br />

non lo sia tutt’ora) possibile realizzare<br />

in economia un unipivot:<br />

nel modello adottato allora da<br />

Pro-Ject, infatti, era presente un<br />

inserto in plastica che ne limitava<br />

i movimenti e “vanificava” in<br />

parte il concetto stesso di unipivot.<br />

La resa in fatto di movimenti<br />

e articolazioni era abbastanza limitata<br />

tant’è che a <strong>SUONO</strong>, che<br />

provò l’apparecchio, decidemmo<br />

di effettuare una modifica che ne<br />

migliorò sensibilmente la resa ma<br />

che non era avallata in alcun modo<br />

dalla casa né venne successivamente<br />

presa in considerazione, a<br />

favore di un sistema cardanico di<br />

più semplice realizzazione (a onor<br />

del vero va segnalato che i modelli<br />

top della casa sono ancora quelli<br />

unipivot... ).<br />

in un periodo in cui la maggior<br />

primo e cardanica nel se-<br />

Quattro anni più tar-<br />

condo. Probabile<br />

di (e siamo giunti ai<br />

che al<br />

giorni nostri)<br />

il “lifting”<br />

è un po’<br />

più di sostanza<br />

Prezzo: € 325,00<br />

Dimensioni: 42 x 11,2 x 35 cm (lxaxp)<br />

Peso: 5 kg<br />

Distributore: Audiogamma S.p.A.<br />

Via Pietro Calvi, 16 - 20129 Milano (MI)<br />

Tel. 02.55.181.610 - Fax 02.55.181.961<br />

www.audiogamma.it<br />

GIRADISCHI PRO-JECT ESSENTIAL III<br />

Tipo: completo di testina Telaio: rigido in MDF Trasmissione:<br />

a cinghia Piatto: in MDF da 30 cm Velocità<br />

(RPM): 33,45 Braccio: da 8,6 Wow & Flutter (%): 0,70<br />

Note: testina Ortofon OM10; motore in DC controllato<br />

con un generatore di voltaggio interno e alimentazione<br />

esterna. Fnitura laccata rossa, bianca o nera.<br />

78 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TEST<br />

Un supporto a L in acciaio scorre in un elemento in plastica fissato con due viti al<br />

piano che determina anche la frizione necessaria per il movimento del coperchio. Il<br />

perno a sua volta si inserisce nella sede del coperchio con un attrito molto marcato<br />

che ne impedisce una agevole rimozione.<br />

e, che si tratti di causa o effetto<br />

non è dato sapere, arriva anche un<br />

aumento significativo del prezzo<br />

(in riferimento alle cifre in gioco),<br />

perlomeno in termini percentuali:<br />

l’Essential III si sposta in una<br />

fascia superiore di mercato e si<br />

“espone” a una concorrenza in<br />

parte giocata in casa (Vertical e<br />

Debut Carbon sono sempre della<br />

Pro-Ject) ma anche costituita dai<br />

principali attori del settore, Dual<br />

e Rega in testa. Stiamo comunque<br />

parlando di un segmento di mercato,<br />

quello dei giradischi completi<br />

di braccio e testina, tra i più<br />

economici del mercato Hi-Fi! Se<br />

lo spostamento merceologico potrebbe<br />

essere il frutto di una scelta<br />

politica della casa (e sarebbe<br />

interessante conoscere che cosa<br />

di nuovo ha intuito del mercato)<br />

certamente gli interventi effettuati<br />

ci raccontano quali elementi di un<br />

giradischi economico siano i più<br />

critici o comunque possano essere<br />

migliorati. Nel caso di Pro-Ject si è<br />

partiti dal telaio (inevitabilmente<br />

sempre rigido), ora costituito da<br />

una lastra alta 30 mm in MDF, rispetto<br />

al truciolare utilizzato nelle<br />

prime versioni; migliorata anche<br />

la finitura, ora laccata lucida (a<br />

differenza del rivestimento plastico<br />

ad alto spessore con effetto<br />

goffrato) sempre nei colori rosso,<br />

bianco o nero.<br />

Anche per il piatto si è passati dal<br />

truciolare all’MDF laccato a specchio<br />

sulla parte superiore e laterale<br />

dove scorre la cinghia di trascinamento;<br />

realizzato dalla tornitura<br />

di un elemento unico, non presenta<br />

interventi di bilanciamento<br />

dinamico anche in conseguenza di<br />

una massa complessiva che oltrepassa<br />

i 1003 gr. Per il tappetino è<br />

stato utilizzato un feltro di nuovo<br />

tipo anche se, a prima vista, non<br />

si notano differenze di rilievo.<br />

ll perno è fissato al disco. L’asse<br />

è in acciaio lappato da 6 mm di<br />

diametro e si inserisce in una sede<br />

in bronzo anch’essa lucidata a<br />

specchio e lavorata con molta più<br />

accuratezza rispetto al passato,<br />

in cui anche solo l’estrazione del<br />

piatto produceva rumori sinistri a<br />

differenza di ora dove l’estrazione<br />

è fluida,<br />

senza tentennamenti e senza apprezzare<br />

un gioco particolare con<br />

il piatto in sede.<br />

In merito alla trasmissione (a cinghia)<br />

il motore in corrente continua<br />

è fissato rigidamente al telaio<br />

e controllato da un generatore di<br />

tensione digitale di nuova realizzazione<br />

fissato alla base del telaio.<br />

La puleggia, sempre a due gole per<br />

le due velocità ammesse, 33 e 45<br />

giri, ha forma simile a quella utilizzata<br />

nel modello precedente ma<br />

invece che in plastica è stata creata<br />

da un blocco di alluminio lavorato<br />

con precisione. La rotazione<br />

è regolata dal controllore della<br />

velocità con il cambio fra 33 e 45<br />

giri che si attua meccanicamente<br />

agendo sulla cinghia e passando<br />

dalla puleggia di piccolo diametro<br />

a quella più ampia. Efficace<br />

l’isolamento dal piano, in modo<br />

particolare per le trasmissioni<br />

di vibrazioni ad alta frequenza,<br />

meno per quelle a bassa, anche<br />

se l’accoppiamento fra motore e<br />

base è alquanto rigido. Il piano,<br />

invece, è molto sensibile e lo diventa<br />

ancor di più nel momento in<br />

sui si utilizza il coperchio sia nella<br />

posizione chiusa ma ancor più in<br />

quella aperta quasi in verticale in<br />

cui l’oscillazione del coperchio<br />

interagisce significativamente<br />

con la tavola del telaio rigido del<br />

giradischi. Il movimento incerto e<br />

non fluido delle cerniere, inoltre,<br />

non facilita l’utilizzo del coperchio<br />

e non consente nemmeno una ri-<br />

mozione agevole dalle sedi per la<br />

rimozione totale prima di un utilizzo<br />

prolungato.<br />

DATI RILEVATI<br />

BRACCIO<br />

lunghezza (“): 9.09<br />

ETL (mm): 231<br />

PTS (mm): 217.5<br />

OvH (mm): 13.55<br />

Peso sulla puntina senza contrappeso (gr): 28<br />

Contrappeso (gr): 126<br />

PIATTO<br />

Diametro (mm): 332<br />

Massa totale rotante (gr): 752<br />

Diametro perno (mm): 10<br />

Legenda<br />

ETL = effective tonearm lenght PTS = distanza<br />

tra gli assi OvH = overhang<br />

Il braccio è rimasto lo stesso della<br />

seconda versione: è ad articolazione<br />

a cuscinetti, lungo 8,6 pollici<br />

con canna in alluminio verniciata<br />

in nero; il cavo di segnale che<br />

proviene dal braccio è collegato su<br />

un PCB di scambio direttamente<br />

ai cavi che andranno al prephono<br />

esterno, realizzati con due<br />

cavi identici per il polo caldo e la<br />

massa di ogni canale e una calza<br />

esterna di schermatura, al posto<br />

dei precedenti che erano collegati<br />

direttamente all’interno della sede<br />

del braccio con cavi di segnale<br />

standard. Viene confermata una<br />

scelta abbastanza originale, quella<br />

di adottare un braccio tra i più<br />

corti perlomeno in questa fascia di<br />

I cavi sono saldati direttamente<br />

su un PCB di scambio sul quale<br />

sono collegati anche i sottilissimi<br />

cavi che provengono dalla testina.<br />

Il collegamento è effettuato<br />

all’interno di un contenitore in<br />

plastica in cui è presente anche un<br />

cartoncino con un lato metallizzato<br />

che assolve alla funzione di<br />

schermatura in quanto<br />

collegato alla massa.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 79


SELECTOR<br />

Il motore, il più potente della serie, dispone di un controllo della velocità assistito con<br />

il circuito installato nelle immediate vicinanze, dotato di aletta di raffreddamento<br />

all’interno di un contenitore plastico.<br />

La puleggia è di ampio diametro, la<br />

selezione della velocità di rotazione<br />

si effettua a mano con il passaggio<br />

della cinghia da una gola all’altra.<br />

L’operazione è abbastanza semplice<br />

e agevolata dalla forma della<br />

puleggia, non lo è altrettanto quella<br />

di installazione della cinghia sul<br />

piatto considerato lo spessore di 2<br />

cm e le dimensioni molto ravvicinate<br />

di piatto e puleggia.<br />

Il perno da 6 mm di diametro,<br />

fissato alla base del piatto, si<br />

inserisce nella sede in bronzo,<br />

un cilindro che termina in<br />

basso con la sfera in acciaio<br />

direttamente fissata a<br />

pressione all’estremità della<br />

sede.<br />

Il perno è lubrificato ma<br />

non a bagno d’olio. Il perno<br />

di centraggio del disco è<br />

indipendente da quello di<br />

rotazione ed è fissato sulla parte<br />

superiore del piatto.<br />

FATTORE DI SINTESI<br />

La struttura del giradischi l riesce a<br />

sintetizzare in modo perfetto le componenti<br />

primarie che compongono un<br />

giradischi veramente minimale, anche<br />

se nella sua terza versione si apprezzano<br />

evoluzioni importanti a partire<br />

dal controllo di velocità del motore e<br />

del motore stesso. La tavola del giradischi<br />

poggia su tre piedi in gomma<br />

abbastanza caratteristici realizzati da<br />

Pro-Ject che hanno una ghiera esterna<br />

in plastica, il punto di appoggio in feltro<br />

e il corpo centrale in gomma molto<br />

cedevole che sospende letteralmente<br />

la tavola dal piano di appoggio. Non si<br />

tratta di una sospensione elastica ad<br />

ampia escursione, ma isola abbastanza<br />

efficacemente il piano del giradischi<br />

dalla superficie di appoggio. La nuova<br />

versione dell’Essential III impiega una<br />

laccatura di eccellente fattura sulle<br />

superfici a vista del piano e del piatto,<br />

con una ottima resistenza anche ai<br />

graffi superficiali. Il sistema di ancoraggio<br />

del coperchio parapolvere di<br />

protezione invece rimane inalterato<br />

rispetto al passato con un movimento<br />

non eccessivamente fluido e un innesto<br />

ai supporti della cerniera difficile da<br />

riposizionare. tutti gli elementi sono<br />

accoppiati direttamente alla tavola.<br />

Invece, il tasto di accensione del motore,<br />

ora viene collocato a vista sul<br />

lato esterno della tavola invece che<br />

occultato nella parte inferiore..<br />

80 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TEST PRO-JECT ESSENTIAL III<br />

L’articolazione cardanica è<br />

realizzata in metallo con due<br />

cuscinetti per il movimento<br />

verticale del braccio e un<br />

solo punto di fissaggio per il<br />

movimento orizzontale. La<br />

canna è indipendente dal<br />

supporto del contrappeso che<br />

è anche leggermente disassato<br />

verso il basso rispetto all’asta.<br />

Sulla parte superiore del<br />

supporto è presente il perno<br />

per il collegamento del piccolo<br />

contrappeso per al correzione<br />

dell’antiskating.<br />

Lo shell è ricavato direttamente<br />

dalla lamiera della canna. I cavi<br />

fuoriescono da un foro con il bordo<br />

in gomma e collegano direttamente<br />

la testina alla basetta di scambio<br />

sotto il braccio.<br />

prezzo, soluzione che evidentemente<br />

secondo Pro-Ject paga!<br />

Inoltre il braccio attuale ricalca la<br />

geometria delle serie più alte in<br />

gamma anche se molto semplificata,<br />

in quanto manca il sostegno<br />

supplementare del movimento<br />

orizzontale: il supporto che ruota<br />

sul piano orizzontale è fissato solo<br />

in basso; ha un massa abbastanza<br />

bassa e integra lo shell. Il moto è<br />

molto preciso in tutte le direzioni,<br />

anche se con qualche lieve gioco<br />

in particolar modo sul piano orizzontale;<br />

il supporto di sostegno<br />

del braccio<br />

nella posizione di riposo<br />

è in plastica abbastanza<br />

approssimativa e<br />

ospita anche la leva per l’alzabraccio.<br />

A dispetto di una<br />

realizzazione apparentemente<br />

cheap i movimenti sono precisi e<br />

offrono una sensazione di concretezza<br />

più valida rispetto all’apparenza.<br />

Il fonorilevatore premontato<br />

e dimato di serie è invece<br />

cambiato: si tratta sempre di un<br />

Ortofon ma si è passati dall’OM3<br />

(Essential I) all’OM5 (Essential<br />

II) fino all’attuale OM10, con un<br />

incremento costante di qualità<br />

e costi. In buona sostanza l’ammontare<br />

degli interventi ha quasi<br />

rivoluzionato il giradischi!<br />

Nell’utilizzo l’Essential mantiene<br />

fede al suo nome, perlomeno in<br />

fatto di messa a punto e possibilità<br />

d’ascolto, che avvengono in modo<br />

quasi immediato, tanto è semplice<br />

da far funzionare il giradischi.<br />

In pratica essendo l’Ortofon<br />

OM10 già montata e messa in<br />

dima, dopo aver verificato comunque<br />

per sicurezza che tutto sia a<br />

posto, bisogna semplicemente<br />

regolare il peso di lettura e l’antiskating<br />

spostando il cappio del<br />

filo (da cui pende il pesetto) lungo<br />

l’asticella inserendolo in una delle<br />

tacche per fermarlo. All’ascolto le<br />

buone premesse vengono mantenute<br />

da performance per certi versi<br />

ideali rispetto alla fascia di appartenenza<br />

né è semplice immaginare<br />

interventi di sensibile miglioramento.<br />

Nel sito di Pro-Ject<br />

c’è un configuratore che segnala<br />

la compatibilità del sistema giradischi<br />

- braccio (l’unico che può<br />

essere montato secondo la casa su<br />

questo modello) con varie testine e<br />

ci si può sbizzarrire su vari upgrade,<br />

anche se la soluzione adottata<br />

di base appare estremamente<br />

equilibrata in rapporto all’esborso<br />

economico. Essenzialmente tutto<br />

quello che serve e nulla di superfluo<br />

in omaggio a un value for<br />

money di stile britannico che nei<br />

giradischi nei tempi recenti non<br />

c’è mai stato!<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

L’utilizzo dell’MDF e del nuovo motore fornisce<br />

quegli aspetti che più mancavano alla precedente<br />

versione; anche il braccio si colloca fra i<br />

più prestanti...<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Il concetto di general purpose è pienamente<br />

soddisfatto dall’Essential che soddisfa gran parte<br />

delle esigenze e, una volta regolato, il giradischi<br />

ha ben poche necessità di ulteriori set-up.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

La scelta di una testina performante contribuisce<br />

a posizionare l’apparecchio ai vertici della<br />

categoria.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Il prodotto è praticamente esente da “obsolescenza”<br />

prematura e, considerati gli attori coinvolti,<br />

il prodotto risponderà per lungo tempo<br />

alle esigenze del consumatore.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Più che soddisfacente sia in termini di prestazioni<br />

che di livello di finiture. Tuttavia, il crescere<br />

oggi di un rinnovato interesse nel settore dell’analogico<br />

introduce nuovi attori che “non stanno”<br />

a guardare e iniziano a insidiare i “grandi”...<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 81


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

GIRADISCHI<br />

Pioneer PLX-500<br />

Potrebbe risultare paradossale<br />

ma quella che un<br />

tempo si rivelò come una<br />

delle ragioni per cui il vinile<br />

è sopravvissuto, la transumanza<br />

verso il mondo<br />

del djing, oggi che l’analogico<br />

vive una completa<br />

nuova giovinezza sembra<br />

aver invertito il suo corso<br />

diventando una transumanza<br />

dal mondo del dijing,<br />

visto che il giradischi<br />

sta ritornando a essere,<br />

almeno in piccola parte,<br />

consumer e “di tendenza”.<br />

Per beneficiarne le aziende<br />

che operavano principalmente<br />

del mondo<br />

dei dj sembrano oggi meno<br />

integraliste nelle loro proposte<br />

che “buttano l’occhio” al mondo<br />

dell’ascolto domestico anche, almeno<br />

in parte, perché artefici del<br />

ritorno al vinile sono in una certa<br />

misura i giovani che anelano essere<br />

dj… e un cerchio si chiude.<br />

Pienamente rappresentativa di<br />

tale evoluzione può essere la<br />

Pioneer, che dopo essere stata<br />

azienda di primaria importanza<br />

nella riproduzione domestica,<br />

poi di primaria importanza nel<br />

domestico e nel dj e infine solo<br />

nel dj, con le ultime generazioni<br />

dei suoi giradischi torna a butta-<br />

1000, ormai commercializzato<br />

da tempo e che molti hanno<br />

identificato, anche per una marcata<br />

somiglianza estetica, come<br />

l’anti-Technics, e questo dovrebbe<br />

spiegare tutto, vista la capacità<br />

di sintesi che l’SL-1200 ha<br />

saputo fornire tra i due mondi.<br />

Forse non è un caso che Hiro<br />

Morishita della Technics abbia<br />

sottolineato che il 1200 “è un giradischi<br />

analogico per l’ascolto<br />

in alta fedeltà” precisando che<br />

“anche i dj vanno bene, ma<br />

sono problematici come target<br />

di mercato: non vogliamo<br />

vendere il 1200 come il miglior<br />

strumento per il djing. Il 1200<br />

è il 1200”. Lo ha fatto, guarda<br />

caso, in oc-<br />

il Technics SL-1200 GR; due<br />

indizi sono quasi una prova, lo<br />

conferma l’apparecchio qui testato,<br />

che a sua volta è una sorta<br />

di demoltiplica del PLX-1000 e,<br />

come vedremo, guarda a ragione<br />

verso il mondo della riproduzione<br />

musicale domestica.<br />

Del Pioneer PLX-500, peraltro,<br />

va detto che non essendo<br />

la Pioneer una casa produttrice<br />

di giradischi, al più un ottimizzatore<br />

di questi prodotti (come<br />

il modello superiore anche il<br />

PLX-500 viene realizzato dalla<br />

taiwanese Hampin, azienda che<br />

opera per terzi dal 1965, e uno<br />

tra i pochi produttori giapponesi<br />

in attività di questo tipo), ogni<br />

somiglianza con il concorren-<br />

re l’amo verso il mercato consu-<br />

te più che voluta è certamente<br />

mer domestico, a cominciare dal<br />

tollerata: d’altronde sarebbe in-<br />

PLX-<br />

generoso, per l’uno o per<br />

l’altro, tentare un<br />

paragone tra un<br />

prodotto<br />

che costerà circa 2.000 euro e<br />

casione del lancio<br />

uno che costa quasi 1/5 di quel<br />

della versione economica del<br />

prezzo! Il PLX-500 è uno dei<br />

prodotto icona tra i giradischi<br />

più economici trazione diretta<br />

(per alta fedeltà o djing che sia),<br />

sul mercato italiano e condivide<br />

Prezzo: € 349,00<br />

Dimensioni: 45 x 15,9 x 36,8 cm (lxaxp)<br />

Peso: 10,7 kg<br />

Distributore: Pioneer Italia<br />

Via R. Lepetit, 8 - 20020 Lainate (MI)<br />

Tel. 02.93911 - Fax 02.9391300<br />

www.pioneer.it<br />

GIRADISCHI PIONEER PLX-500<br />

Tipo: completo di testina Telaio: rigido Trasmissione: diretta<br />

Piatto: Alluminio pressofuso, diametro: 332 mm Velocità<br />

(RPM): 33, 45, 78 Braccio: a Sda 230,5 mm con sospensione<br />

cardanica, overhang = 16 mm Wow & Flutter (%): < 0,15<br />

82 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TEST<br />

la scocca con<br />

altri tre o quattro<br />

modelli della stessa<br />

provenienza; nel caso del<br />

PLX-1000 la Pioneer aveva<br />

provveduto a suo carico a un’opera<br />

di tweaking che ha coinvolto<br />

la costruzione interna del<br />

giradischi, prevedendo un corso più breve del segnale dallo<br />

perstilo<br />

ai morsetti di uscita e il riposizionamento<br />

dell’alimentatore.<br />

Il PLX-1000 utilizza poi un<br />

telaio in zinco pressofuso ad alta<br />

massa con base rinforzata tramite<br />

resina (8 mm di spessore)<br />

e un ulteriore materiale smorzante<br />

(9 mm di spessore). Ovvio<br />

che tutto questo non sia completamente<br />

trasposto nell’opera<br />

“a riduzione” praticata sul 500<br />

che, però, si presenta come un<br />

giradischi massiccio, fatto sottolineato<br />

anche dal ragguardevole<br />

peso (ottenuto inserendo due<br />

piastre di metallo sullo chassis)<br />

e dalla presenza, evidenziata dal<br />

design molto tecnico, di quattro<br />

piedoni di ampie dimensioni e<br />

molto comodi da regolare su cui<br />

si poggia l’apparecchio. Il piatto<br />

è in alluminio pressofuso con<br />

incise le tacche necessarie allo<br />

stroboscopio per identificare la<br />

corretta velocità di rotazione,<br />

soluzione che avvicina esteticamente<br />

l’apparecchio a quanto<br />

preso come riferimento da<br />

Technics. L’accoppiamento fra<br />

perno e piatto è molto tenace<br />

e preciso in seguito alla giunzione<br />

conica del perno e della<br />

sede del piatto. La rotazione<br />

risulta leggermente eccentrica<br />

ma appena accennata, con un<br />

effetto ottico amplificato da<br />

una disposizione invece molto<br />

più decentrata delle rifiniture<br />

estetiche e delle marcature sul<br />

bordo per i rilevamenti stroboscopici.<br />

Il tappetino in feltro<br />

molto leggero e scivoloso tende<br />

a non attutire le risonanze del<br />

piatto in alta frequenza, dissipabili<br />

con molta facilità tramite<br />

un tappeto con altre caratteristiche<br />

(gomma, pesante e smorzato)<br />

come, ad esempio, quello<br />

installato sull’Audio-Technica<br />

(5 mm di spessore massimo,<br />

diametro da 294 mm e 376 gr).<br />

Il braccio è del tipo ad esse ad<br />

alta massa con attacco univer-<br />

sale e sospensione cardanica;<br />

la regolazione del VTA avviene<br />

tramite l’ampia ghiera<br />

alla base del braccio. Il<br />

Lo shell in alluminio pressofuso<br />

accetta qualunque tipo di<br />

testina e non si hanno particolari<br />

limitazioni per l’altezza,<br />

considerata la regolazione<br />

del braccio. è presente inoltre<br />

la possibilità di inserire una<br />

massa aggiuntiva per variare le<br />

caratteristiche di tranciabilità del<br />

sistema in condizioni critiche.<br />

DATI RILEVATI<br />

BRACCIO<br />

lunghezza (“): 9.09<br />

ETL (mm): 231<br />

PTS (mm): 217.5<br />

OvH (mm):13.55<br />

Peso sulla puntina senza contrappeso (gr): 28<br />

Contrappeso (gr): 126<br />

PIATTO<br />

Diametro (mm): 332<br />

Massa totale rotante (gr): 752<br />

Diametro perno (mm): 10<br />

Legenda<br />

ETL = effective tonearm lenght PTS = distanza<br />

tra gli assi OvH = overhang<br />

movimento è molto fluido e<br />

preciso nonostante la filettatura<br />

impressa su un cilindro di<br />

grande diametro. Tuttavia la<br />

regolazione dell’altezza non può<br />

essere effettuata durante la riproduzione<br />

in quanto il braccio<br />

è abbastanza sensibile alle sollecitazioni.<br />

Nelle vicinanze della<br />

sede del braccio trova posto uno<br />

spazio destinato a un eventuale<br />

secondo shell, soluzione molto<br />

gradita in ambito dj, così come<br />

la scelta di poter esporre le copertine<br />

all’interno del coperchio<br />

antipolvere, per mezzo di due<br />

tacche presenti in quella che,<br />

a coperchio aperto, diventa la<br />

sua base. Soluzione assai lontana<br />

dalle procedure Hi-Fi anche<br />

in ragione di una sensibile<br />

microfonicità del coperchio che<br />

è decisamente meglio smontare<br />

durante l’uso (consiglio<br />

estendibile a più o meno tutti i<br />

giradischi del lotto testato che<br />

risultano sonicamente sensibili<br />

alla presenza di questo accesso-<br />

rio utile ma controproducente<br />

per le prestazioni). Come molti<br />

dei modelli nati re-<br />

centemente, il 500 incorpora<br />

a bordo uno stadio fono MM,<br />

inevitabilmente di qualità modesta<br />

come in tutti i modelli di<br />

questa fascia di prezzo che, però,<br />

e questa è una soluzione pensata<br />

per il mercato Hi-Fi, è escludibile.<br />

È presente anche un convertitore<br />

A/D e una presa USB<br />

per il ripping del segnale letto<br />

dal giradischi, anche se il formato<br />

utilizzato è un 48 kHz 16<br />

bit. L’apparecchio viene fornito<br />

con il software Rekordbox che<br />

permette il ripping e funge da<br />

player per il computer.<br />

Il funzionamento del motore<br />

in DC, servocontrollato e senza<br />

spazzole, è uno spettacolo: rag-<br />

Il cavo phono esce dalla parte<br />

inferiore; sul retro il commutatore<br />

con cui è possibile selezionare fra<br />

uscita linea e phono escludendo<br />

il pre interno. A fianco del<br />

selettore, il connettore USB per il<br />

computer. In basso il connettore<br />

di alimentazione IEC C7.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 83


SELECTOR<br />

Il piatto è realizzato con una<br />

pressofusione in alluminio<br />

di basso spessore e massa<br />

non eccessivamente elevata,<br />

probabilmente per soddisfare i<br />

requisiti di “reattività” necessaria<br />

nel mondo del djing. Tuttavia,<br />

è possibile appesantire il piatto<br />

in quanto il rotore è in grado di<br />

sostenere masse più elevate dei<br />

750 gr nominali e aumentare il<br />

momento angolare più indicato<br />

per ascolti hi fi.<br />

Le espansioni polari del<br />

motore sono installate<br />

direttamente sul PCB in<br />

cui sono presenti anche le<br />

torrette di fissaggio con il<br />

piano superiore. Il rotore è<br />

inserito nella sede in bronzo<br />

e “attratto” dal forte campo<br />

magnetico. il circuito di<br />

pilotaggio ad alta corrente<br />

del motore è implementato<br />

direttamente sul PCB.<br />

BUON PUNTO DI PARTENZA<br />

La base del giradischi è costituita<br />

da una specie di scocca in plastica<br />

che ha principalmente la funzione<br />

di contenitore e sostegno alla parte<br />

superiore in cui sono collocati tutti i<br />

componenti del giradischi.<br />

Sulla base sono istallatati i quattro<br />

piedi di appoggio, molto efficaci,<br />

realizzati con un supporto in plastica<br />

color argento che ingloba una<br />

sospensione in gomma ampia e cedevole<br />

dalle ottime caratteristiche<br />

di isolamento. Da notare che i piedi<br />

sono fissati alla base in plastica con<br />

un bullone di grande diametro che<br />

si avvita su una sede in bronzo inglobata<br />

nella plastica con effetti molto<br />

evidenti sulla tenuta e sulla regolazione<br />

dell’altezza. Nella base è anche<br />

inserita la “zavorra” ottenuta con una<br />

lastra in ferro molto spessa che copre<br />

quasi tutta la superficie utile.<br />

Sul il piano superiore, anch’esso in<br />

plastica, è presente una piastra metallica<br />

delle dimensioni del piatto<br />

che si fissa al supporto del motore<br />

e assicura un contatto meccanico<br />

robusto fra il piano e il rotore. Sono<br />

presenti all’interno numerosi PCB su<br />

cui sono sviluppati parti del circuiti di<br />

controllo e di preamplificazione, considerato<br />

che il PLX-500 è dotato anche<br />

di pitch control, sistema escludibile e<br />

implementato all’esterno delcontrollo<br />

della velocità del rotore.<br />

84 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TEST PIONEER PLX-500<br />

La base del braccio è in alluminio pressofuso<br />

ed ingloba il sistema a doppio cilindro<br />

filettato per la regolazione “immediata”<br />

della posizione in altezza. L’articolazione è in<br />

alluminio su cuscinetti.<br />

La canna è innestata<br />

al supporto centrale,<br />

mentre la parte terminale<br />

posteriore è realizzata<br />

in alluminio pieno in cui<br />

è stata ricavata la sede<br />

elicoidale in cui scorre<br />

il contrappeso per la<br />

regolazione della forza<br />

di tracciamento della<br />

puntina.<br />

giunge la velocità selezionata in<br />

tempi brevissimi; è possibile la<br />

riproduzione a 78 giri, velocità<br />

che si seleziona tenendo premuti<br />

entrambi i pulsanti relativi alle<br />

altre due velocità selezionabili,<br />

mentre il controllo di velocità<br />

consente di variarla del 10%.<br />

Il sistema è dotato di un freno<br />

elettronico che praticamente<br />

azzera immediatamente la<br />

rotazione una volta che il pulsante<br />

di arresto viene premuto.<br />

Peccato che il motore emetta<br />

qualche rumore nelle correzioni<br />

di velocità che si verificano<br />

sia nelle operazioni di pulizia<br />

disco sia in “frenata”, quando<br />

si passa a una velocità più bassa.<br />

Il gioco del perno è praticamente<br />

nullo; anche se la girante<br />

è libera di muoversi in<br />

verticale, viene mantenuta in<br />

sede sia dalla gravità che dalla<br />

forte attrazione magnetica del<br />

gruppo motore. Assenti rumori<br />

di attrito o scivolamento.<br />

I piedi di appoggio offrono un<br />

buon isolamento ma il basamento<br />

del giradischi trasmette<br />

al gruppo braccio testina una<br />

discreta quantità di disturbi,<br />

con una coda lunga in bassa<br />

frequenza. Il coperchio, sia<br />

che venga tenuto aperto che<br />

in posizione chiusa durante<br />

la riproduzione, contribuisce<br />

in modo significativo alla propagazione<br />

dei disturbi interagendo<br />

con essi. Il sistema non<br />

presenta invece particolare<br />

suscettibilità ai fenomeni di<br />

rientro, nonostante l’appesantimento<br />

dello chassis, sia nella<br />

parte inferiore della base che<br />

nella parte superiore, tenda a<br />

captare rumori in gamma alta<br />

e impulsiva.<br />

In termini di prestazioni sonore<br />

l’apparecchio, con braccio e<br />

testina in dotazione, fornisce<br />

delle performance allineate alla<br />

fascia di appartenenza e poco<br />

più: risulta migliore di altri modelli<br />

di prezzo simile destinati<br />

al mondo dei dj ma non prevale<br />

sui giradischi destinati all’ascolto<br />

domestico. Va detto però<br />

che già solo utilizzando uno stadio<br />

fono esterno il livello delle<br />

performance migliora sensibilmente<br />

e un sensibile miglioramento<br />

si ottiene anche con un<br />

tappetino specifico per l’ascolto<br />

Hi-Fi. Se poi si sostituisce la<br />

testina, il sistema comincia a<br />

risultare particolarmente competitivo.<br />

A questo si aggiunga<br />

il fatto che l’apparecchio sembra<br />

particolarmente sensibile a<br />

possibili tweeking che possono<br />

migliorare il comportamento<br />

nei confronti delle vibrazioni.<br />

Se il giochino vi intriga i risultati,<br />

partendo da un’ottima base,<br />

possono diventare insperati; se<br />

il vostro è un comportamento<br />

più passivo forse sarebbe meglio<br />

orientarsi verso altro, fatte<br />

salvo velleità nel luccicante<br />

mondo del djing.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Si distingue per l’ottimo equilibrio fra la compoentistica,<br />

le prestazioni e la classe di prezzo<br />

di appartenenza in cui è decisamente difficile<br />

trovare concorrenti allo stesso livello.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Semplice da mettere a punto e ampiamente<br />

configurabili con testine dalle più disparte caratteristiche.<br />

La regolazione del VTA amplia il<br />

ventaglio di partner.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

In questa fascia di prezzo e anche con i componenti<br />

di serie si ottiene un suono molto definito<br />

articolato e mai eccessivamente “duro”.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

I prodotti di questa fascia vengono considerati<br />

più “dei consumabili” che oggetti di culto, nonostante<br />

il sistema non mostri particolari criticità.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Eccellente equilibrio fra soluzioni e risultati anche<br />

se è proprio la qualità sonora a far i conti con<br />

la scelta del “pacchetto”. Con pochi accorgimenti<br />

e con una fonorivelatore anche di fascia bassa i<br />

risultati aumentano esponenzialmente.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 85


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

GIRADISCHI<br />

Teac TN-400BT<br />

Avere un background,<br />

una tradizione, è un vantaggio<br />

o uno svantaggio?<br />

La tendenza in atto in piena<br />

era Orwelliana, a giudicare<br />

da ciò che le aziende<br />

dicono di sé nei siti aziendali,<br />

sembra quella di dimenticare<br />

o trascurare,<br />

salvo alcuni limitati casi,<br />

il proprio passato, la propria<br />

storia...<br />

Se il “percorso dietro di sé”<br />

diventa un portato pesante<br />

con lacci e lacciuoli che<br />

rendono meno pronti ad affrontare<br />

un presente assai dinamico,<br />

allora ben venga anche una certa<br />

smemoratezza o, come nel caso di<br />

Teac, la mancanza di uno storico<br />

significativo in merito. In merito<br />

a che? Al vinile, naturalmente! La<br />

qual cosa non è necessariamente<br />

un intralcio nei confronti delle<br />

nuove generazioni. A quelle guarda<br />

in particolare Teac che, chape-<br />

streaming player (alcuni provati<br />

anche su queste stesse pagine),<br />

né il DAP, i prodotti per iPod e<br />

tanto meno dei redivivi giradischi<br />

offerti in una gamma di ben sette<br />

modelli di cui cinque “irrituali” o,<br />

per meglio dire, “moderni”, vista<br />

la presenza a bordo di uno stadio<br />

phono, di un convertitore A/D e<br />

conseguentemente di un’uscita<br />

USB, offerti tra i 200 e gli 800<br />

euro. Potremmo addirittura dire<br />

che da questo punto di vista la<br />

casa giapponese è un’apripista,<br />

mi in assoluto tra i produttori di<br />

Hi-Fi di una certa rinomanza) che<br />

a questo set unisce la possibilità di<br />

collegamento via Bluetooth. Idea<br />

geniale perché con una semplice<br />

operazione di pairing un giradischi<br />

analogico (cioè il componente<br />

Hi-Fi più anziano che ci sia) può<br />

comunicare con un diffusore amplificato,<br />

con un ampli integrato<br />

Bluetooth o con una cuffia wireless<br />

(cioè i componenti più recenti<br />

e di successo del settore). Geniale<br />

perché anche al di fuori di questo<br />

au, ha saputo immergersi nelle<br />

soprattutto con l’ultimo nato, il<br />

primario scenario di utilizzo, si<br />

esigenze dell’adesso. Non stupirà<br />

prodotto in prova, che è anche il<br />

può collegare “a distanza” il<br />

dunque l’introduzione di validi<br />

primo della casa (e uno dei pri-<br />

giradischi a un impianto<br />

Hi-Fi se dotato di<br />

Prezzo: € 499,00<br />

Dimensioni: 42 x 10,2 x 35,6 cm (lxaxp)<br />

Peso: 4,9 Kg<br />

Distributore: Exhibo S.p.A.<br />

Via Leonardo da Vinci, 6 - 20854 Vedano al Lambro ()<br />

Tel. 039 4984.1<br />

www.exhibo.it<br />

GIRADISCHI TEAC TN-400BT<br />

Tipo: completo di testina Telaio: rigido rivestito Trasmissione: a<br />

cinghia Piatto: alluminio pressofuso Velocità (RPM): 33, 45 e 78 Braccio:<br />

a S, bilanciato dinamicamente, shell rimovibile 9 pollici Alzabraccio:<br />

idraulico Wow & Flutter (%): 0,2 Rumble (dB): 67 Note: motore<br />

DC, fonorilevatore di serie MM premontato Audio Technica AT-95E da<br />

3,5 mV di uscita. Uscita RCA selezionabile tra phono e preamplificata<br />

con scheda interna Phono EQ e uscita linea. DAC interno con uscita USB<br />

e Bluetooth. Alimentazione esterna.<br />

86 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TEST<br />

Lo shell in pressofusione di<br />

lega di alluminio, ha l’innesto a<br />

vite e dimensioni standard per<br />

accettare testine anche differenti<br />

dalla Audio Technica AT-95E in<br />

dotazione.<br />

ricevitore/trasmettitore Bluetooth<br />

(se, ovviamente, è di ultima<br />

generazione). Perché farlo? Beh se<br />

c’è un componente che gradirebbe<br />

allontanarsi dal resto dell’impianto<br />

al quale pure è legato...<br />

Il giradischi è fornito di braccio<br />

e fonorivelatore, con un telaio<br />

rigido rivestito in vinile che nella<br />

finitura impiallacciata con essenza<br />

di noce naturale risulta davvero<br />

molto piacevole, forse il più<br />

bello del gruppo preso in esame.<br />

Il braccio è a S ed è molto simile a<br />

quello utilizzato nel giradischi top<br />

anche se sono stati fatti cambiamenti<br />

che non sembrano orientati<br />

al contenimento dei costi ma alla<br />

necessità di offrire una proposta<br />

“necessariamente” differente da<br />

quella più costosa: in altri termini<br />

più una differenziazione dovuta a<br />

ragioni di marketing che di necessità<br />

concreta! Dispone di attacco<br />

universale, è da 9 pollici (lunghez-<br />

za effettiva da<br />

223 mm - 8,8<br />

pollici) men-<br />

tre il fonorilevatore è un Audio-<br />

Technica AT-95E premontato di<br />

serie. Nelle operazioni di lettura<br />

suscita un’ottima sensazione di<br />

precisione e robustezza soprattutto<br />

per la classe di prezzo di appartenenza<br />

e anche l’alza braccio<br />

restituisce una buona sensazione<br />

di movimento controllato e ben<br />

smorzato anche se risulta molto<br />

lento rispetto alla media. In ogni<br />

caso la puntina si adagia sul disco<br />

con delicatezza e senza fragorosi<br />

scrocchi. È avvertibile solo un<br />

lieve gioco durante il movimento<br />

orizzontale mentre il resto dell’articolazione<br />

offre movimenti precisi<br />

e senza esitazioni.<br />

La soluzione adottata per la motorizzazione<br />

del sistema risulta<br />

di buona qualità: la puleggia di<br />

piccolo diametro compie un elevato<br />

numero di giri anche per i<br />

dischi a 33, sebbene la cinghia<br />

sia collegata alla sede interna del<br />

piatto con diametro di 180 mm.<br />

La rotazione a elevato numero di<br />

giri in certe circostanze emette un<br />

leggero rumore di trascinamento<br />

che aumenta per la selezione dei<br />

dischi a 45 e 78 giri. Le vibrazioni<br />

trasmesse al piano da par-<br />

te del motore sono invece estremamente<br />

contenute, anche se le<br />

sospensioni elastiche del motore<br />

sono leggermente rigide. Il piatto<br />

è in pressofusione di alluminio da<br />

300 mm di diametro esterno con<br />

una ghiera interna da 180 mm<br />

in cui aderisce la cinghia piatta<br />

di affascinamento. L’innesto con<br />

il perno, di tipo conico, dà luogo<br />

a un accoppiamento meccanico<br />

molto rigido e preciso. Si apprezza<br />

una rotazione lievemente decentrata<br />

ma senza fluttuazioni;<br />

anche il gioco del perno è molto<br />

ridotto e solo lievemente accennato.<br />

Nel complesso l’isolamento<br />

del sistema dalle vibrazioni generate<br />

dal piano di appoggio risulta<br />

molto elevato mentre la tavola e<br />

il piatto tendono a trasmettere<br />

disturbi alla testina. Il coperchio<br />

non aumenta considerevolmente<br />

la suscettibilità alle vibrazioni<br />

e ai disturbi e offre anche un’eccellente<br />

sensazione di utilizzo con<br />

un movimento ammortizzato e un<br />

appoggio molto morbido grazie<br />

anche agli inserti in gomma morbida<br />

collocati ai lati verso la parte<br />

anteriore.<br />

A bordo c’è anche uno stadio phono<br />

eludibile grazie a un selettore;<br />

dalle prove effettuate risulta di<br />

qualità superiore alla media dei<br />

sistemi di questa fascia di mercato.<br />

Viene associato a due ulteriori<br />

add-on: il primo è costituito dalla<br />

possibilità di rippare il contenuto<br />

musicale letto dal giradischi, il secondo<br />

da una specie di standard<br />

nei giradischi di prima fascia,<br />

un convertitore A/D collegato a<br />

una presa USB che consente di<br />

trasferire un segnale<br />

DATI RILEVATI<br />

BRACCIO<br />

lunghezza (“): 8.70<br />

ETL (mm): 221<br />

PTS (mm): 206.5<br />

OvH (mm): 14.5<br />

Peso sulla puntina senza contrappeso (gr): 25<br />

Contrappeso (gr): 99<br />

PIATTO<br />

Diametro (mm): 300<br />

Massa totale rotante (gr): 560<br />

Legenda<br />

ETL = effective tonearm lenght PTS = distanza<br />

tra gli assi OvH = overhang<br />

digitale acquisito a 48 kHz e 16 bit.<br />

Il collegamento al computer è facilitato<br />

dall’assenza di driver specifici<br />

e da una compatibilità molto<br />

ampia ma il sistema non si dimostra<br />

uno strumento valido e versatile<br />

per il basso campionamento<br />

e in considerazione del fatto che<br />

non è possibile regolare alcun tipo<br />

di guadagno o di livello di acquisizione.<br />

Pochino per ottenere un<br />

ripping di qualità audiofila...<br />

Il secondo add-on è costituito dalla<br />

già citata compatibilità con lo<br />

standard Bluetooth e che è stato<br />

implementato al meglio nonostante<br />

la classe dell’apparecchio:<br />

il chip utilizzato, anche se fra i più<br />

comuni, è un CSR8670 impiegato<br />

in gran parte delle applicazioni<br />

Le connessioni sono collocate<br />

nella parte inferiore del giradischi<br />

in posizione cfacilmente<br />

raggiungibile. Il connettore di<br />

terra è molto ben dimensionato<br />

ed è fra i più efficienti della<br />

categoria. è possibile escludere la<br />

sezione fono e inviare il segnale<br />

ad un pre esterno.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 87


SELECTOR<br />

Il perno è tenuto nella sede in bronzo da un<br />

fermo e l’innesto con il piatto è di tipo conico.<br />

Il motore è fissato ad una piastra in metallo<br />

tramite tre sospensioni in gomma rigide ma<br />

efficaci nell’isolamento.<br />

La scheda Bluetooth, che integra un chip CSR8670, è connessa al resto dell’elettronica<br />

con un connettore rapido in cui scorrono i segnali audio con cavo schermato e le<br />

alimentazioni. è presente al lato il pulsanti per il pairing, raggiungibile sul lato esterno<br />

del giradischi.<br />

RITORNO AL FUTURO<br />

Il giradischi è realizzato su una tavola in<br />

MDF impiallacciato con vera essenza di<br />

legno verniciata con finitura naturale e<br />

pori aperti, tra l’altro molto elegante e<br />

ben eseguita soprattutto ai bordi, dove<br />

gli spigoli sono rifiniti a regola d’arte.<br />

Tutti i componenti sono fissati alla<br />

tavola che poggia sul piano tramite<br />

quattro piedi molto particolari che<br />

hanno la parte esterna in alluminio<br />

con una funzionalità prevalentemente<br />

estetica ma sono fancorati al piano<br />

con una specie di campana in gomma<br />

molto morbida e cedevole che isola<br />

molto efficacemente il giradischi da<br />

piano di appoggio.<br />

Nella parte inferiore è presente una<br />

copertura in plastica che ha la funzione<br />

essenzialmente di protezione per i<br />

cablaggi e le schede elettroniche per<br />

la regolazione della velocità e per la<br />

sezione di premaplificazione, nonché<br />

di supporto al modulo di trasmissione<br />

Bluetooth e della sua antenna.<br />

Nel PCB principale a ridosso delle connessioni<br />

sono presenti il pre fono e<br />

l’ampli linea realizzati con operazionali<br />

Texas TL-074 e JRC NMJ8080, lo<br />

stadio di regolazione della volocità e<br />

la sezione digitale USB che sfrutta un<br />

PCM2900C dotato di doppio convertitore<br />

ADC e DAC per l’acquisiszione<br />

dei segnali analogici con formato<br />

48kHz/16bit e la connessione ad un<br />

computer.<br />

88 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TEST TEAC TN-400BT<br />

Il braccio, ad alta massa, è installato su una base in plastica molto ampia<br />

fissata al piano. Non sono possibili regolazioni in altezza e di azimut:<br />

anche se lo shell è rimovibile il gioco è molto limitato e l’innesto porta lo<br />

shell a una posizione predefinita. È possibile regolare solo l’antiskating<br />

tramite la ghiera laterale.<br />

La canna è fissata<br />

al giunto interno<br />

dell’articolazione e<br />

fuoriesce verso la parte<br />

posteriore in cui si avvita<br />

il contrappeso che, per<br />

compensare la massa<br />

del braccio, a sua volta<br />

raggiunge i 100 gr.<br />

Le<br />

cerniere del<br />

coperchio<br />

sono ben<br />

progettate circa<br />

l’innesto alla base,<br />

sul movimento e nel<br />

fissaggio alla copertura.<br />

Il movimento è fluido<br />

e l’appoggio è attutito<br />

da due inserti in gomma<br />

sul lato anteriore. La rimozione è<br />

rapida e senza inceppamenti.<br />

Bluetooth di qualità, supporta codec<br />

losseless ed è dotato di ADC e<br />

DAC interno molto performanti.<br />

Il processo di pairing avviene utilizzando<br />

un pulsante posto al lato<br />

dello chassis e osservando il led di<br />

colore bianco posto nella ghiera<br />

di accensione: è possibile porre il<br />

sistema in modalità pairing che<br />

si abbinerà a un diffusore o amplificatore<br />

Bluetooth posto nelle<br />

vicinanze. Il sistema manterrà in<br />

memoria fino a otto dispositivi<br />

senza dover effettuare di nuovo<br />

la procedura di abbinamento.<br />

Da un punto di vista sonoro va<br />

rilevato come si intuisca quasi<br />

subito che il TN 400BT si presta<br />

particolarmente a un processo<br />

di upgrading scalabile con miglioramenti<br />

qualitativi apprezzabili<br />

ed evidenti in ogni fase: se il<br />

pre-phono è abbastanza curato e<br />

prestante e si potrebbe considerare<br />

un valido sostituto a uno integrato<br />

nell’ampli, il fonorivelatore,<br />

invece, pur essendo ampiamente<br />

impiegato in prodotti di questo<br />

prezzo, è l’elemento più critico e<br />

il sistema “apprezza” modelli di<br />

fascia molto superiore.<br />

Sebbene le performance rientrino<br />

nella fascia di appartenenza, basta<br />

cominciare questo percorso<br />

per ottenere risultati ben più<br />

significativi tanto per quel che<br />

riguarda la messa a fuoco dei<br />

dettagli e per la correttezza<br />

tonale che per la capacità di<br />

scansionare i vari piani sonori<br />

in maniera realistica. Rivelatrice<br />

l’esperienza a confronto tra la<br />

trasmissione via Bluetooth e via<br />

cavo. Il collegamento Bluetooth,<br />

che risulta indipendente dalla<br />

configurazione dell’uscita del<br />

giradischi, preleva il segnale<br />

direttamente all’uscita analogica<br />

preamplificata del phono con una<br />

qualità inaspettata e che potrebbe<br />

rivelarsi una valida alternativa<br />

anche in caso di upgrading dello<br />

stadio phono esterno. Abbiamo<br />

collegato wireless il Teac con<br />

il sorprendente integrato Elac<br />

Element EA 101EQ-G testato nello<br />

scorso numero di <strong>SUONO</strong> e se il<br />

pairing è avvenuto semplicemente<br />

senza particolari patemi, quello<br />

che ha veramente sorpreso è stata<br />

la qualità di quanto riproposto:<br />

praticamente indistinguibile<br />

la qualità tra la trasmissione<br />

tradizionale e via Bluetooth,<br />

persino con qualche nota di<br />

merito in più per quest’ultima,<br />

soprattutto in riferimento al brio e<br />

alla dinamica relativa alla gamma<br />

medio alta e alta. In sostanza, fino<br />

a livelli di raffinatezza dell’intero<br />

sistema media e medio alta, la<br />

trasmissione senza fili regge<br />

botta! Un’apertura che potrebbe<br />

delineare scenari, e in parte già lo<br />

fa, davvero eccitanti in futuro non<br />

tanto per la qualità assoluta della<br />

riproduzione quanto nel modo di<br />

fruirne e nella soddisfazione delle<br />

esigenze di un ascolto di tipo non<br />

religioso!<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Struttura e soluzioni semplificate ma efficaci e<br />

ben collaudate nel tempo; nonostante l’impostazione<br />

economica del prodotto, la realizzazione<br />

della tavola in MDF impiallacciato in vera<br />

essenza di legno è di qualità superiore.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Sarebbe un 10-, visto che il braccio condiziona<br />

almeno in parte la scelta dei possibili partner<br />

nel campo dei fonorivelatori.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

La prestazione complessiva è penalizzata dalla<br />

testina di fascia molto più economica del resto<br />

dell’apparecchio.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Anche se il marchio persegue un’offerta molto<br />

ampia di prodotti che spesso si sovrappongono,<br />

rimane una garanzia...<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Il progetto è fra quelli più consolidati e testati. Gli<br />

add-on, che in genere potrebbero condizionare<br />

la vita media del prodotto, costituiscono solo un<br />

benefit e non una limitazione intrinseca...<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 89


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

GIRADISCHI<br />

Dual CS 505-4<br />

Una delle peculiarità<br />

di una volta di Dual e, nel<br />

caso del prodotto in prova<br />

anche d’adesso, è che<br />

si tratta di un giradischi<br />

“quasi” semi-automatico;<br />

anche questo “orpello” determinò<br />

in passato guerre<br />

fratricide tra pro e contro<br />

(troppo poco audiofilo?),<br />

tenendo in scarsa considerazione<br />

la comodità di un<br />

automatismo che, rivisitato<br />

nella versione odierna,<br />

terminata la riproduzione,<br />

attraverso un leveraggio<br />

e rinvii meccanici che non<br />

hanno impatto sulla riproduzione,<br />

evita che testina<br />

e braccio sbattano a fine<br />

corsa.<br />

Sarà che la modernità ci<br />

ha impigriti abituandoci<br />

male ma la cosa è gradita!<br />

Viene insomma da immergersi<br />

completamente in quel buon humus<br />

di una volta: i Dual sono ancora<br />

costruiti nella Foresta Nera<br />

anche se ora a farli sono solo 15<br />

persone, quando l’azienda al<br />

massimo del suo fulgore arrivò a<br />

3.000. Il proprietario, dopo varie<br />

traversie, è un altro e non è detto<br />

che i progetti originari vengano rispettati<br />

filologicamente al 100%...<br />

Eppure è sempre un bel vedere e,<br />

soprattutto, un bel toccare. Anche<br />

perché il CS 505-4 è l’unico tra i<br />

modelli Dual che si presti al gioco<br />

delle rimembranze, forse perché<br />

dagli inizi degli anni ’80 quando<br />

vide la luce, ben quattro genera-<br />

versione due nel 1984, la tre verso<br />

la fine dello stesso decennio e la<br />

quarta, quella attuale, nel 1991.<br />

Il braccio è a massa bassissima<br />

(ULM - Ultra Low Mass) con shell<br />

in carbonio, soluzione che al tempo<br />

arricciò più di un nasino visto<br />

che nel frattempo, per l’accertata<br />

idiosincrasia con le testine a<br />

massa elevata, in particolare MC,<br />

e in virtù del fatto che un braccio<br />

proprio del tipo di quello utilizzato<br />

da Dual assolveva al suo compito<br />

su alcuni compattoni dell’epoca,<br />

si tendeva a orientarsi altrove.<br />

Va detto però che gran parte del<br />

lavoro sviluppato negli anni da<br />

Dual era orientato esclusivamente<br />

verso il braccio che, nelle sue molteplici<br />

versioni e aggiornamenti,<br />

rimane fedele a una filosofia co-<br />

negli obietti da raggiungere (cosa<br />

differente per i giradischi in quanto<br />

si notano anche nelle stesse serie<br />

versioni con trazione a cinghia<br />

o a trazione diretta e anche tavole<br />

rigide o controtelai flottanti!). La<br />

filosofia alla base dell’ULM (Ultra<br />

Low Mass) non si limita alla realizzazione<br />

di una canna leggera<br />

ma di un sistema complesso con<br />

il centro delle masse collocato nel<br />

mezzo del fulcro di rotazione sia<br />

del piano verticale sia di quello<br />

orizzontale coincidenti. La soluzione<br />

che avalla tale scelta, invece,<br />

è rafforzata dal tipo di regolazione<br />

della forza di tracciamento della<br />

puntina: laddove la quasi totalità<br />

dei costruttori sceglie la via<br />

semplice, ovvero la regolazione<br />

del peso sulla puntina tramite lo<br />

zioni si sono alternate a sottoline-<br />

struttiva e di base molto ben<br />

spostamento del contrappeso,<br />

arne la longevità: la<br />

definita e chiara<br />

DUAL ha scelto una strada<br />

molto<br />

complessa<br />

che, però,<br />

“annulla”<br />

quasi del<br />

tutto gli<br />

squilibri<br />

Prezzo: € 898,00<br />

Dimensioni: 44 x 15 x 37,5 cm (lxaxp)<br />

Peso: 5,77 Kg<br />

Distributore: Audio Living Design<br />

Via Pantanelli, 119 - 61025 Montelabbate (PU)<br />

Tel.0721.472.899 - Fax<br />

www.musictools.eu<br />

GIRADISCHI DUAL CS 505-4<br />

Tipo: completo di testina Telaio: sospeso Trasmissione: cinghia<br />

Piatto: alluminio Velocità (RPM): 33 1/3 e 45 Braccio: con<br />

shell intercambiabile Wow & Flutter (%): 0,06 Rumble<br />

(dB): 52 Note: semiautomatico, testina Ortofon OMB10, regolazione<br />

della velocità, nero<br />

90 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TEST<br />

Lo shell è in materiale plastico<br />

stampato a iniezione con una<br />

alta concentrazione di carbonio<br />

per ottenere una struttura<br />

leggera rigida ma sopratutto<br />

indeformabile.<br />

DATI RILEVATI<br />

delle masse che spostano il baricentro<br />

lontano dal fulcro: in<br />

sostanza il peso è determinato<br />

da una molla circolare installata<br />

coassialmente al perno del movimento<br />

verticale del braccio. In<br />

questo modo non esistono variazioni<br />

delle componenti delle forze<br />

in funzione della posizione verticale<br />

del braccio: seppur minime,<br />

la forza del contrappeso quando<br />

abbandona la posizione orizzontale<br />

si scompone in due, mentre<br />

con il sistema a molla rimane constante<br />

in tutto il moto e in tutte le<br />

posizioni. Tale scelta, unita a un<br />

massa ridotta del braccio e a un’adeguata<br />

cedevolezza delle testine<br />

da abbinare, consente di “seguire”<br />

il vinile in tutte le direzioni, soprattutto<br />

quelle dovute<br />

all’ondulazione verticale<br />

abbastanza<br />

frequenti nel<br />

caso<br />

di<br />

vini-<br />

li<br />

non<br />

ruota il contrappeso fino a ottenere<br />

l’equilibrio e successivamente si<br />

BRACCIO<br />

ruota il pomello sul braccio fino al<br />

lunghezza (“): 8.78<br />

perfettamente<br />

in piano od<br />

valore nominale che dipende dalla<br />

testina utilizzata. Successivamente<br />

ETL (mm): 223<br />

PTS (mm): 206.5<br />

si regola l’antiskating: Dual con-<br />

OvH (mm): 16.5<br />

ondulati.<br />

Peso sulla puntina senza contrappeso (gr): 12<br />

Tra le testine compatibili<br />

con il bassa massa una adatta per puntine con profilo<br />

sente due modalità di regolazione,<br />

Contrappeso (gr): 69<br />

il Dual sfrutta l’abbinamento con<br />

la Ortofon OM 10 che, sembra,<br />

sia stata realizzata con una joint<br />

venture proprio con Dual. Si tratta<br />

di un modello ottimo, anche per-<br />

ché utilizzabile fino a giradischi<br />

di classe media e medio alta. E<br />

se ciascuno dei tre modelli di cui<br />

avete già potuto intuire le doti<br />

attraverso le pagine della rivista<br />

guardano chi in un modo chi in<br />

un altro al futuro, il 505 tenacesente<br />

ellittico e l’altra per profilo conico.<br />

Va segnalato piuttosto il fatto<br />

che il sistema braccio-testina non<br />

permette la sostituzione rapida di<br />

quest’ultima ed è necessario ar-<br />

marsi di pinzette per staccare le<br />

connessioni. In compenso<br />

PIATTO<br />

Diametro (mm): 303<br />

Massa totale rotante (gr): 570<br />

Legenda<br />

ETL = effective tonearm lenght PTS = distanza<br />

tra gli assi OvH = overhang<br />

L’accesso all’interno<br />

è molto semplice<br />

in quanto il<br />

controtelaio<br />

flottante poggia<br />

mente si fa alfiere della tradizione<br />

sulle quattro molle<br />

del telaio. I cavi<br />

e di una storia di cui lentamente,<br />

sono fissati ai due<br />

ed è un fatto generale, si stanno<br />

telai ma liberi<br />

perdendo le tracce.<br />

di muoversi per<br />

Per mettere nelle condizioni d’uso<br />

non ostacolare il<br />

l’apparecchio, che è quasi un plug<br />

and play, di differente dagli altri<br />

disaccoppiamento<br />

fra i due elementi.<br />

premontati c’è da tenere conto del<br />

fatto che bisogna sbloccare la vite<br />

che blocca il controtelaio per il trasporto.<br />

Piuttosto è utile fornirsi di<br />

un disco stroboscopico di qualità<br />

(quello fornito è ridicolo) visto che<br />

nel tempo sono state soppresse le<br />

tacche di riferimento sul piatto<br />

che facevano bella mostra di sé<br />

nelle prime versioni. Le operazioni<br />

di settaggio sono abbastanza<br />

semplici a dispetto dell’apparenza:<br />

una volta installata la testina,<br />

si posiziona sul punto zero il<br />

pomello al lato del braccio, si<br />

nel complesso l’isolamento con<br />

il piano di appoggio è molto<br />

elevato per un’ampio range<br />

I cavi escono dal fondo<br />

dell’apparecchio: è uno dei pochi<br />

giradischi “bello” anche da dietro<br />

e posizionatile su un piano non<br />

necessariamente a ridosso<br />

della parete.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 91


SELECTOR<br />

L’accoppiamento del piatto con il<br />

perno del motore e del contropiatto<br />

avviene tramite un anello in<br />

plastica con innesto a baionetta e<br />

tiene il piatto in posizione stabile<br />

e precisa. Il movimento non risulta<br />

particolarmente disassato ed<br />

eccentrico.<br />

Il motore è fissato direttamente al<br />

piano flottante in metallo come<br />

il perno, il braccio e i leveraggi di<br />

azionamento. La puleggia in bronzo<br />

fosforoso adotta un particolare<br />

profilo a “botte” per i due diametri<br />

di rotazione relativi a 33 e 45 giri:<br />

agendo sulla rotellina a fianco della<br />

puleggia si aziona un distanziale che<br />

espande o raccoglie i segmenti della<br />

puleggia variandone il diametro e di<br />

conseguenza la velocità di rotazione<br />

sul contropiatto. Il motore è sospeso<br />

su inserti in gomma abbastanza<br />

cedevoli che assorbono le vibrazioni<br />

e non si apprezzano particolari<br />

disturbi derivati dal moto o dagli<br />

automatismi.<br />

il controtelaio è dotato di<br />

supporti per le quattro molle<br />

di sospensione che a loro<br />

volta sono poggiate in una<br />

piccola vaschetta di metallo<br />

che si innesta in una sede<br />

praticata nella cornice in MDF.<br />

Il controtelaio mantiene la sua<br />

posizione “per gravità”.<br />

Il piatto è realizzato con una lamiera in alluminio<br />

sagomata a pressione. Il bordo esterno è stato tornito,<br />

mentre nella parte interna è presente un anello in<br />

gomma incollato al bordo esterno che aumenta il<br />

momento angolare del piatto senza aumentarne la<br />

massa e assorbe anche le risonanze in alta frequenza<br />

che si possono ingenerare nel piatto.<br />

COME UNA VOLTA<br />

Il giradischi mostra una struttura molto<br />

semplice basata su un plinto in MDF<br />

molto robusto e rivestito con finitura<br />

legno che costituisce la base di appoggio<br />

per il controtelaio flottante.<br />

Tutto il resto è concentrato sul controtelaio<br />

flottante realizzato in lamiera<br />

stampata sul quale sono fissati anche<br />

i pochi organi di controllo accessibili<br />

dall’utente che nel CS 505-4 si riducono<br />

essenzialmente alla scelta della<br />

velocità di rotazione tramite l’apposita<br />

leva e la regolazione fine della velocità<br />

che avviene attraverso un pomello<br />

al di sopra della leva del cambio di<br />

velocità.<br />

L’attivazione del motore è subordinato<br />

al movimento del braccio che aziona<br />

una leva connessa all’interruttore. Il<br />

motore è alimentato alla tensione di<br />

rete ed è fissato sul telaio e coperto<br />

da un coperchio in metallo.<br />

L’accessibilità è molto comoda e potrebbe<br />

risultare utile per effettuare cicli<br />

di manutenzione al motore, sopratutto<br />

per la lubrificazione delle bronzine.<br />

Gli altri organi in movimento non necessitano<br />

di cure particolari anche<br />

perché i leveraggi non sono soggetti a<br />

movimenti continui ma intervengono<br />

solo per l’azionamento e per il cambio<br />

di velocità, tra l’altro molto utile in<br />

quanto viene azionata una guida che<br />

fa scorrere la cinghia nelle due sezione<br />

della puleggia.<br />

92 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TEST DUAL CS 505-4<br />

Il sostegno del giunto cardanico è in metallo, mentre l’articolazione<br />

è in materiale plastico arricchito con i cuscinetti per i movimenti. Le<br />

masse in gioco sono decisamente ridotte al minimo indispensabile.<br />

Il contrappeso è realizzato<br />

in più elementi accoppiati<br />

fra loro con materiale<br />

smorzante per contribuire<br />

all’assorbimento delle<br />

vibrazioni, sopratutto<br />

in alta frequenza. Non<br />

è presente una scala<br />

graduata in quanto la<br />

sua unica funzione è di<br />

raggiungere il punto di<br />

equilibrio orizzontale.<br />

La forza di tracciamento è applicata tramite un congegno a molla che agisce<br />

sull’asse di rotazione verticale dopo che è stato ottenuto il punto di equilibrio<br />

tramite il contrappeso.<br />

Il coperchio è fissato con due<br />

cerniere molto robuste e con una<br />

meccanica che consente<br />

un movimento fluido<br />

e ammortizzato.<br />

È possibile<br />

rimuovere<br />

agevolmente<br />

il coperchio<br />

prima<br />

dell’ascolto.<br />

di frequenze e di tipi di<br />

sollecitazioni anche impul-<br />

sive. La presenza del coperchio<br />

di protezione, che tra l’altro è fissato<br />

con le cerniere direttamente<br />

al plinto di base, non costituisce<br />

un elemento di disturbo e si può<br />

azionare anche con il giradischi<br />

in funzione. Anche il telaio flottante<br />

è abbastanza insensibile<br />

sebbene durante la lettura i disturbi<br />

trasmessi alla testina siano<br />

avvertibili.<br />

C’è da notare che i semi-automatismi,<br />

sia di variazione della velocità<br />

che di azionamento della funzione<br />

di autospegnimento, molto rumorosi<br />

in fase di attuazione, sono invece<br />

ininfluenti durante la lettura<br />

del disco in quanto i leveraggi e<br />

gli azionamenti non fanno parte<br />

integrante degli organi di lettura<br />

“critici” come, ad esempio, il braccio,<br />

la puleggia e il contropiatto.<br />

In sostanza quando si muove il<br />

braccio verso il disco una leva,<br />

posta alla base del braccio, aziona<br />

l’interruttore di avvio della rotazione<br />

e non ha più contatti meccanici<br />

con il braccio. Successivamente<br />

l’azionamento del lift avviene in<br />

modo manuale. Verso la fine del<br />

disco, una camma sul contropiatto<br />

agisce su una leva che a sua volta<br />

agisce sull’alzabraccio e sul meccanismo<br />

di accensione del motore:<br />

quindi gli unici elementi azionati<br />

sono l’alzabraccio e l’interruttore<br />

di alimentazione nella fase iniziale<br />

e in quella finale, mentre durante<br />

la lettura non ci sono elementi che<br />

interagiscono o fanno parte degli<br />

organi di “lettura”. Si tratta di uno<br />

degli automatismi meno invasivi,<br />

più audiophile e più utili del modo<br />

dei giradischi in cui l’unica vera<br />

necessità è quella di “alzare” la<br />

puntina dal disco, e tutti gli altri<br />

automatismi passano in secondo<br />

piano se non tolgono addirittura<br />

il gusto di “usare” direttamente il<br />

giradischi.<br />

La piacevolezza della riproduzione<br />

di questo Dual è notevole:<br />

tutto suona molto musicale con<br />

una buona articolazione delle<br />

frequenze verso l’estremo basso,<br />

anche se dal punto di vista della<br />

messa a fuoco e della capacità di<br />

scansionare i vari piani sonori<br />

si nota qualche mancanza (solo<br />

in minima parte in grado di giustificare<br />

le critiche che al tempo<br />

vennero mosse al sistema di isolamento<br />

utilizzato). Al contrario<br />

la porzione più alta della gamma<br />

di frequenze viene riproposta con<br />

una leggerezza e al tempo stesso<br />

corposità che rappresentano il<br />

giusto mix in questo segmento<br />

della banda di frequenze. L’apparecchio<br />

sembra inoltre poter<br />

sfruttare la qualità di testine anche<br />

di maggiore caratura, sebbene<br />

una soluzione di compromesso<br />

può essere quella di sostituire<br />

lo stilo della OM 10 con uno di<br />

maggior pregio: la testina accetta<br />

oltre al suo lo stilo di altri tre modelli<br />

con eguale cedevolezza ma<br />

differente taglio e qualità (OM<br />

20,30 e 40).<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Alcune soluzioni e certi materiali secondo i<br />

luoghi comuni non sarebbero all’altezza dei<br />

concorrenti, eppure le soluzioni adottate soddisfano<br />

appieno i requisiti del progetto.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Occorrono scelte ben oculate sui partner e le<br />

condizioni di utilizzo. Una volta identificati,<br />

ampliano l’utilizzabilità oltre i concorrenti sulla<br />

carta più “general porpouse”.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Un suono che per certi versi si potrebbe definire<br />

vintage a tutti gli effetti anche con un “gusto”<br />

spesso sottovalutato.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Una complessità che fa capo a competenze perse<br />

nel tempo. Fino a che il vinile non riguadagnerà<br />

la considerazione di un tempo, apparecchi<br />

come il DUAL saranno pane per i più esperti.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Mantiene promesse e aspettative: assenti elettronica<br />

e “diavolerie” informatiche,rappresenta<br />

oggi il punto di unione di un tempo in cui gli<br />

obiettivi erano molto più soddisfatti.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 93


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

GIRADISCHI<br />

Clearaudio Concept<br />

A tutto tondo: dischi,<br />

testine, bracci, giradischi,<br />

stadi fono, lavadischi e<br />

uno sterminato catalogo<br />

di accessori. In passato si<br />

è concesso anche qualche<br />

intemperanza, di dubbio<br />

successo, nel settore<br />

dell’amplificazione ma<br />

dopo la “sbornia” coincisa<br />

con il successo aziendale,<br />

conseguenza del ritrovato<br />

successo dell’analogico,<br />

ora la Clearaudio ha cominciato<br />

a razionalizzare<br />

la sua gamma di prodotti.<br />

C’è stato un momento<br />

in cui il catalogo<br />

Clearaudio appariva<br />

perfino sconfinato, il che insieme<br />

alle prove muscolari in<br />

occasioni delle manifestazioni<br />

fieristiche, con tanto di stand<br />

smisurati, testimoniava un successo<br />

quasi scoppiato in mano a<br />

questa azienda che di padre in<br />

figlio ha tramandato una profonda<br />

conoscenza in merito al<br />

settore che è oggi materia più<br />

rara che mai e la cui mancanza,<br />

nelle varie fasi della filiera<br />

analogica, può rappresentare<br />

l’unico rischio di opacità in un<br />

settore che sembra baciato dal<br />

sole della rinascita. Ma a partire<br />

dal secondo decennio del nuovo<br />

secolo Clearaudio, come dire, si è<br />

“data una regolata”, cominciando<br />

a razionalizzare la sua produzione<br />

e probabilmente non è un<br />

caso che abbia cominciato a farlo<br />

proprio dal Concept (omen nomen)<br />

che ha visto i suoi natali nel<br />

2010. Il prodotto Clearaudio si è<br />

sempre posizionato un gradino<br />

sopra i vari Rega e Pro-Ject, in<br />

quella fascia di mercato che già<br />

si avvicina al consumo di lusso<br />

ma un’esigenza sempre più sentita,<br />

soprattutto dopo l’arrivo<br />

dei newcomer del vinile: quella<br />

di offrire un giradischi il più possibile<br />

plug and play a chi ha poca<br />

dimestichezza (per tradizione o<br />

volontà) con regolazioni<br />

di VTA, peso, overhang, etc, etc...<br />

Sul mercato sono ormai molte le<br />

proposte di questo tipo e sarebbe<br />

errato considerarle unicamente<br />

destinate alle nuove generazioni,<br />

a meno di non includervi vecchie<br />

generazioni dal punto di vista<br />

anagrafico ma neofite in termini<br />

di conoscenza della materia<br />

specifica. Viviamo l’era della velocità,<br />

del poco tempo a disposizione<br />

(che rende quel tempo una<br />

risorsa rara) ed è verosimile che<br />

quel poco tempo il consumatore<br />

voglia dedicarlo ad ascoltare la<br />

musica più che<br />

a realizzare<br />

le condizioni<br />

ideali per<br />

Prezzo: € 1.700,00<br />

Dimensioni: 42 x 12,3 x 35 cm (lxaxp)<br />

Peso: 7,5 Kg<br />

Distributore: High Fidelity Italia S.r.l.<br />

Via Collodi - 20010 Cornaredo (MI)<br />

Tel. 02-93611024 - Fax 02-93647770<br />

www.h-fidelity.com<br />

GIRADISCHI CLEARAUDIO CONCEPT<br />

Tipo: completo di testina Telaio: rigido a risonanza ottimizzata Trasmissione:<br />

a cinghia Piatto: in POM da 3 cm su perno in acciaio e<br />

bronzo Velocità (RPM): 33 1/3, 45, 78 Braccio: Concept ad articolazione<br />

magnetica Alzabraccio: idraulico Wow & Flutter (%): +/-<br />

0,04 Note: fonorilevatore in dotazione Concept MM. Finitura nera con<br />

bordo alluminio. Finitura nera con bordo legno a 2.200 euro. Versione<br />

con testina Concept MC premontata a 2.350 euro. Versione con testina<br />

Concept MC premontata e bordo in legno a 2.850 euro.<br />

94 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TEST<br />

La particolare soluzione di<br />

montaggio della testina, anche se<br />

necessita di un controllo tramite<br />

dima per la regolazione, è indicata<br />

per la leggerezza e l’assenza di<br />

sbilanciamenti laterali di sorta.<br />

È possibile ottimizzare anche<br />

l’angolo di incidenza.<br />

farlo o, perlomeno, che saranno<br />

di meno le persone che senza<br />

rinunciare al piacere vinile troveranno<br />

il tempo da dedicare<br />

alla sua messa punto. Ecco così<br />

il Concept, sotto la soglia psicologica<br />

dei 2.000 euro, quindi<br />

comunque lontano da un costo<br />

attraente per un rappresentante<br />

della generazione liquida ma<br />

punto di partenza per un’avventura<br />

nel mondo del disco nero<br />

da parte di persone che avendo<br />

stabilizzato la loro vita possono<br />

percorrere o ripercorrere<br />

le strade del fascino legato alla<br />

riproduzione sonora. Viene proposto<br />

in una line up completa di<br />

braccio e testina premontati, con<br />

possibilità di varia- zione<br />

per quest’ultima<br />

in due<br />

ulteriori versioni<br />

la più<br />

raffinata delle<br />

quali, con te-<br />

stina MC, porta<br />

il costo a quasi<br />

3.000 euro.<br />

ll fonorilevatore<br />

di serie<br />

è un MM che<br />

possiamo assimilare<br />

ai vari Ortofon 2M<br />

presenti in altri giradischi che<br />

offrono il pacchetto completo;<br />

le prestazioni sono tipiche di<br />

questa categoria: suono piacevole,<br />

confortevole, con una ricostruzione<br />

della scena ampia, con<br />

i vari strumenti ben distribuiti<br />

lungo il palcoscenico immaginario.<br />

L’apparecchio, che rappresenta<br />

il punto di approdo più economico<br />

al catalogo del costruttore<br />

tedesco, è un classico modello<br />

con base rigida, poggiata su<br />

piedini regolabili in altezza, che<br />

fa utilizzo di materiali inerti e<br />

pesanti. A seconda del tipo e del<br />

modo in cui vengono utilizzati,<br />

sulla base del medesimo disegno<br />

Clearaudio declina altri due modelli.<br />

Il sistema di trasmissione a<br />

cinghia che ha sezione piatta e va<br />

fatta passare nell’unica gola della<br />

puleggia del motore e intorno<br />

al contropiatto. La selezione tra<br />

le tre velocità ammesse avviene<br />

elettronicamente tramite una<br />

manopola che fa anche da interruttore<br />

on/off. Base rigida e trasmissione<br />

a cinghia sono il credo<br />

dell’azienda che viene declinato<br />

sia sull’unico modello con base<br />

in acrilico (Emotion) sia nella<br />

serie più raffinata costituita da<br />

cinque modelli che “evolvono”<br />

partendo da un elemento originario<br />

costituito da una base<br />

con tre punti d’appoggio.<br />

Il braccio utilizzato (Concept)<br />

è molto simile al Verify (1.000<br />

euro) che, insieme al Clarify<br />

(1.500 euro), adottano il medesimo<br />

sistema di articolazione magnetica,<br />

priva quindi di qualsiasi<br />

punto di contatto “fisico” tra canna<br />

e castelletto se non in basso,<br />

dove il cavo in acciaio che fa da<br />

“fermo” tiene il braccio “appeso”<br />

magneticamente al castelletto.<br />

Simili le caratteristiche geometriche,<br />

quali lunghezza, si tratta<br />

di un 9,45 pollici con overhang<br />

da 6,5 mm... Le differenze visive<br />

sono legate al colore della canna<br />

e della parte posteriore dove c’è<br />

l’alberino con profilo a vite che<br />

serve a inserire il contrappeso<br />

– tutti elementi in colore nero,<br />

mentre nel Verify sono in alluminio<br />

rifinito silver – e in una leggera<br />

differenza nel disegno della<br />

levetta del meccanismo idraulico,<br />

più semplice in quest’ultimo<br />

braccio.<br />

Lo shell porta fonorilevatore è<br />

costituito da due elementi: uno<br />

fisso collegato alla canna del<br />

braccio con un’asola centrale<br />

lungo la quale far scorrere longitudinalmente<br />

l’altro elemento<br />

al quale va avvitato il fonorilevatore.<br />

Con il primo elemento regoliamo<br />

il cosiddetto overhang e<br />

con il secondo l’angolazione del<br />

fonorilevatore, ovverosia l’offset.<br />

Rispetto al sistema tradizionale<br />

nel quale abbiamo uno shell<br />

con due asole lungo le quali far<br />

scorrere, avanti o indietro, il fonorilevatore,<br />

in modo da ottenere<br />

la corretta messa a punto del<br />

sistema<br />

di lettura, questo<br />

DATI RILEVATI<br />

BRACCIO<br />

lunghezza (“): 9.45<br />

ETL (mm): 240<br />

PTS (mm): 223.5<br />

OvH (mm): 16.5<br />

Peso sulla puntina senza contrappeso (gr): 24<br />

Contrappeso (gr): 133<br />

PIATTO<br />

Diametro (mm): 297<br />

Massa totale rotante (gr): 2705<br />

Diametro perno (mm): 10<br />

Legenda<br />

ETL = effective tonearm lenght PTS = distanza<br />

tra gli assi OvH = overhang<br />

sembra più scarno ma può essere<br />

anche più accurato; è, infatti,<br />

adottato anche da alcuni modelli<br />

molto costosi realizzati da<br />

altri specialisti. Non si nota “a<br />

vista” alcun meccanismo per la<br />

regolazione dell’antiskating che<br />

non è né magnetico, come su<br />

altri modelli della casa, o con il<br />

classico contrappeso a filo.Nella<br />

realtà il dispositivo c’è e si trova<br />

sotto all’articolazione del braccio.<br />

L’articolazione magnetica<br />

del braccio consiste in una forte<br />

azione del magnete posto alla<br />

base dell’articolazione stessa,<br />

che attrae la canna verso l’alto.<br />

La canna rimane in equilibrio,<br />

senza quindi toccare la parte<br />

superiore del castelletto grazie a<br />

un filo metallico legato a essa e<br />

fissato sul fondo del pilastro del<br />

braccio. Questo filo può essere<br />

attorcigliato su se stesso tra-<br />

Nonostante la concezione con<br />

telaio rigido e piccoli piedi<br />

di appoggio in materiale<br />

viscoelastico l’isolamento dal<br />

piano è molto efficace sia alle alte<br />

che alle basse frequenze.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 95


SELECTOR<br />

La puleggia in bronzo del motore è<br />

di piccolo diametro e la cinghia di<br />

trascinamento aderisce a un contropiatto<br />

in alluminio pieno da 16 cm e 7,5 cm<br />

di spessore. Il motore è accoppiato alla<br />

base tramite un sistema elastico molto<br />

rigido che non trasmette le, seppur lievi,<br />

vibrazioni del motore alla pesante davola<br />

di sostegno. Praticamente assente anche<br />

il benché minimo ronzio a 33 giri mentre<br />

per le altre due velocità si ode un sibilo e<br />

si avverte qualche vibrazione.<br />

È possibile regolare finemente e<br />

indipendentemente la velocità di<br />

rotazione tramite tre trimmer posti sul<br />

pannello posteriore e accessibili con un<br />

cacciavite di piccole dimensioni.<br />

L’asse da 10 mm di diametro<br />

è immerso nel cuscinetto a<br />

bronzina in bagno d’olio con il<br />

punto di contatto in ceramica.<br />

Praticamente assenti giochi<br />

laterali e attriti significativi.<br />

Il piatto principale è ricavato dalla tornitura di un blocco<br />

unico di materiali acrilico POM. La superficie superiore è<br />

completamente in piano in cui poggia la parte utile del<br />

disco, mentre nella parte inferiore è praticato un incavo per<br />

nascondere alla vista il piatto principale, ricavato dalla tornitura<br />

di un blocco unico di materiali acrilico POM. La superficie<br />

superiore è completamente in piano in cui poggia la parte utile<br />

del disco, mentre nella parte inferiore è praticato un incavo per<br />

nascondere alla vista il contropiatto in alluminio che poggia<br />

nella parte centrale.del piatto solo attraverso una corona<br />

circolare esterna e con il centraggio che avviene tramite l’asse<br />

centrale con un accoppiamento meccanico estremamente<br />

preciso e fluido nell’inserimento.<br />

A MODO NOSTRO<br />

La filosofia alla base della realizzazione<br />

del piano è da una certo punto di<br />

vista più semplice di quanto venga<br />

prospettato, in quanto si tratta della<br />

riduzione delle vibrazione ottenute<br />

tramite la stratificazione di vari materiali<br />

con differenti proprietà elastiche<br />

e smorzanti, unite alla soluzioni di<br />

incollaggio delle varie superfici.<br />

Ciò da luogo ad un piano comunque<br />

inerte e ad alta massa in cui ci si può<br />

sbizzarrire anche con differenti finiture<br />

estetiche che, in certe condizioni,<br />

hanno anche un impatto sulla resa<br />

oltre che sull’aspetto.<br />

Nel piano sono realizzate le sedi e gli<br />

alloggiamenti dei componenti che si<br />

riducono al minimo indispensabile,<br />

anche in considerazione del fatto<br />

che non è prevista una copertura<br />

stabile ancorata al giradischi ma eventualmente<br />

esterna e fornita come<br />

optional.<br />

La semplificazione del concetto<br />

stesso di giradischi però vede “amplificate”<br />

le scelte tradizionali come<br />

ad esempio il piatto e il contropiatto<br />

e i vari accoppiamenti che sono<br />

realizzati con una precisione molto<br />

elevata e una accuratezza delle lavorazioni<br />

meccaniche abbastanza rara<br />

in questa fascia di prezzo.<br />

Solo il braccio si discosta da un approccio<br />

tradizionale, introducendo un<br />

punto di vista unico nel suo genere.<br />

96 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TEST CLEARAUDIO CONCEPT<br />

Il sistema è composto di pochi componenti molto robusti in alluminio, lavorati con basse<br />

tolleranze e accoppiati fra loro: l’alzabraccio idraulico è inserito in un foro nella staffa<br />

di sostegno e tramite un bulloncino laterale è possibile regolare l’altezza e il punto di<br />

intervento. Bisogna disporre di una chiave a brugola lunga e sottile, ma la regolazione<br />

si effettua con facilità e accuratezza. Stessa procedura per la regolazione del VTA: basta<br />

agire su una vite posta al lato della piastra di sostegno.<br />

Nella parte inferiore è presente il<br />

pomello collegato al cavo di sostegno<br />

che, ruotandolo, imprime una torsione<br />

che agisce sull’antiskating.<br />

Il tipo di sospensione “anticonvenzionale” annulla del tutto ogni possibile disturbo<br />

legato al gioco degli accoppiamenti meccanici: ad eccezione del cavo in acciaio,<br />

sottoposto a un’intensa tensione ma comunque libero di oscillare, non ci sono<br />

contatti diretti che danno luogo a trasmissione di vibrazioni o altro tipo di rumore.<br />

mite una vite proprio dal fondo<br />

del braccio al quale si accede da<br />

un’ampia apertura circolare posta<br />

sotto la base del giradischi.<br />

L’azione della vite, aumentando<br />

o diminuendo la torsione del<br />

filo, regola l’intensità dell’anti<br />

skating del braccio. Il VTA, cioè<br />

l’altezza del braccio, si regola<br />

tramite una vite posta nella<br />

basetta circolare che lo fissa al<br />

plinto del Concept. Allentando<br />

la vite si libera il piloncino del<br />

braccio che così può scorrere in<br />

alto e in basso. Tutte operazioni<br />

che sono già state effettuate in<br />

fabbrica ma che è bene controllare,<br />

sviluppando quella modesta<br />

infarinatura sulle procedure che<br />

le riguardano.<br />

Nonostante la concezione con<br />

telaio rigido e i piccoli piedi di appoggio<br />

in materiale viscoelastico,<br />

l’isolamento dal piano è molto<br />

efficace sia alle alte che alle basse<br />

frequenze. Anche il braccio è<br />

abbastanza insensibile a rumori<br />

e disturbi trasmessi dalla base o<br />

dalla tavola di sostegno. Alla prova<br />

d’ascolto il giradischi, pur utilizzando<br />

un fonorilevatore “semplicemente”<br />

magneto mobile come<br />

il Concept MM, alla base del suo<br />

catalogo, ha prodotto risultati e<br />

performance sonore notevoli. Le<br />

basse frequenze non sono perfettamente<br />

scontornate e precise e<br />

una certa vaghezza e approssimazione<br />

può farsi largo ma è anche<br />

vero che con un buon ingresso<br />

phono si possono ottenere risultati<br />

migliori proprio nel campo della<br />

pulizia e del controllo in tale ambito.<br />

Le performance sonore sono<br />

comunque di tutto rispetto un po’<br />

su tutta la gamma di frequenze, facendo<br />

dell’equilibrio e di una buona<br />

dose di dettaglio e trasparenza<br />

l’elemento distintivo più forte. La<br />

lettura del disco è molto precisa<br />

e, se il disco è ben realizzato, il<br />

rumore di fondo appare praticamente<br />

inesistente, ed emergono<br />

facilmente i suoni e i particolari di<br />

contorno, senza nessun effetto di<br />

una lettura troppo clinica e fredda.<br />

Per ottenere una maggiore velocità<br />

e brillantezza, una dinamica più<br />

marcata che possa drammatizzare<br />

il brano che si ascolta, ci vuole il<br />

passaggio a un fonorilevatore di<br />

qualità superiore e la stessa Clearaudio<br />

si candida come suo più<br />

logico, ma non certo obbligato,<br />

partner. Il Concept sembra in grado<br />

di crescere decisamente con il<br />

salire di livello nel fonorilevatore<br />

abbinato, considerando le capacità<br />

dell’interessantissimo braccio<br />

che, al di là della sua particolare<br />

articolazione e di una<br />

prima sensazione di delicatezza<br />

nell’uso, è un eccellente modello<br />

in grado di abbinarsi con un<br />

grande numero di fonorilevatori<br />

sia per compatibilità meccanica<br />

che dimensionale. In sintesi un<br />

giradischi che può competere<br />

tranquillamente con una vasta<br />

gamma di prodotti anche di fascia<br />

superiore.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Esecuzione meccanica “esemplare” mentre altri<br />

aspetti sembrano essere stati trascurati. In ogni<br />

caso, un ottimo equilibrio fra efficienza, semplicità<br />

ed eleganza delle forme e delle soluzioni.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Le prestazioni aumentano proporzionalmente<br />

con il livello di qualità della testina abbinata esibendo<br />

oltre a una versatilità d’uso notevole anche<br />

in merito alle regolazioni di ottimizzazione.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

L’equilibrio del “pacchetto” completo è molto<br />

ben centrato e dosato; il punto meno forte è il<br />

fonorivelatore che, quando sostituito, mette in<br />

evidenza doti del sistema di lettura notevoli.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Il sistema non mostra criticità e soluzioni che<br />

potrebbero variare le proprie funzionalità nel<br />

tempo. Il marchio e la distribuzione contribuisco<br />

a un livello di concretezza fra i più “solidi”.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Uno dei più economici e con il miglior Q/P della<br />

fascia di appartenenza anche in considerazione<br />

alla dotazione di base...<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 97


SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />

ANALOGICO FOR DUMMIES<br />

S(U)ONORA<br />

S(U)ONORA è la selezione<br />

dei prodotti consigliati<br />

sulla base dell’esperienza<br />

e della libera scelta dello staff di<br />

<strong>SUONO</strong>. Guida all’acquisto parziale<br />

perché dell’universo sterminato<br />

di prodotti presenti sul<br />

mercato italiano ne segnala solo<br />

una parte: non contiene infatti<br />

tutti i migliori apparecchi presenti<br />

sul mercato ma tutti gli apparecchi<br />

che ne fanno parte sono...<br />

migliori! Nel senso che si tratta<br />

di prodotti generalmente migliori<br />

della media per costruzione, affidabilità,<br />

riscontro tecnico e ascolto,<br />

in ciascuno o in parte di questi<br />

parametri ai quali si aggiungono<br />

elementi come affidabilità, assistenza<br />

post vendita, garanzia e<br />

sua applicazione, rapidità nelle<br />

riparazioni, tempestività nel mettere<br />

a disposizione aggiornamenti<br />

in grado di far rendere al meglio<br />

l’acquisto effettuato… Proprio<br />

l’esame critico di questi elementi<br />

non solo è il frutto più completo<br />

del nostro know how ma stabilisce<br />

il primo criterio con cui abbiamo<br />

effettuato la selezione dei prodotti.<br />

Tutti elementi che nella dispersiva<br />

galassia dell’analogico assumono<br />

una valenza ancor più marcata,<br />

visto che taluni modelli non sono<br />

disponibili nel nostro paese attraverso<br />

la filiera ufficiale. Per voi abbiamo<br />

scelto quelli che comunque<br />

nel terzo millennio sono acquistabili<br />

in rete e possono essere utilili<br />

comunque alla “causa”!<br />

ACOUSTIC REVIVE<br />

DBLP<br />

Prezzo € 500,00<br />

Tipo: clamp pressa dischi stabilizzatore Note:<br />

Dimensioni: diametro base: 80 x A39mm Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: 8 (diam.) x 3,9 (alt) Peso<br />

(kg): 0,386<br />

PHONO 1.2PA<br />

Prezzo € 2.650,00<br />

ACCESSORI PER IL VINILE<br />

RL-30 III<br />

Prezzo € 2.360,00<br />

Tipo: Smagnetizzatore per LP, CD, cavi e connettori<br />

Note: equipaggiato con un "generatore di ioni<br />

negativi (minus ion)" che migliora il suono e lo<br />

rende più reale e naturale. Alimentazione: 230V.<br />

Peso (kg): 9,4<br />

ACROLINK<br />

8N-RPH/5<br />

Prezzo € 2.420,00<br />

8N Note: versione speciale per Phono; lunghezza<br />

1,2 m; terminato dritto 5pin-RCA o XLR<br />

8N-RPH/R<br />

Prezzo € 2.420,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame purezza<br />

8N Note: versione speciale per Phono; lunghezza<br />

1,2 m terminato RCA>RCA o XLR>XLR<br />

LGW-8N<br />

Prezzo € 420,00<br />

8N Note: connettori placcati d'oro (24 carati) o in<br />

rodio (LWR) sopra uno strato d'argento puro dello<br />

spessore di 10 micron<br />

AESTHETIX AUDIO<br />

ABCD - 1<br />

Prezzo € 310,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame PCOCC-A<br />

single core Note: coppia da 1.2 metri terminato<br />

connettore dritto DIN 5 poli lato braccio, RCA<br />

lato pre.<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame purezza<br />

Tipo: ponticelli phono Conduttore: rame purezza<br />

Tipo: smagnetizzatore testine Benz MC Note:<br />

alimentazione a batterie, separata e interruttori di<br />

cicli, auto alla fine del ciclo<br />

99


SELECTOR<br />

ALLNIC AUDIO<br />

SPEEDNIC<br />

Prezzo € 300,00<br />

SOLO CRYSTAL OVAL PHONO CABLE<br />

Prezzo € 654,00<br />

LTP 11<br />

Prezzo € 500,00<br />

CORK MATT<br />

Prezzo € 32,00<br />

Tipo: misuratore stroboscopico velocità di rotazione<br />

AMAZON AUDIO<br />

CLAMP<br />

Prezzo € 250,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: solo rame di<br />

cristallo puro OFC Schermatura: 100% Caratteristiche:<br />

tecnologia brevettata -Hollow Oval<br />

Design- Geometria Ovale Note: per segnale phono,<br />

coppia da 1 metro, terminata RCA; da 1,5 m euro<br />

803,00; altre lunghezze disponibili.<br />

AUDIO TEKNE<br />

ARA 500 1,0M P<br />

Prezzo € 700,00<br />

Tipo: pressore per giradischi Note: in puro carbon<br />

block Dimensioni (l x a x p) cm: diametro 18<br />

Peso (kg): 0,250<br />

AUDIODESKSYSTEME GLÄSS<br />

VINYLCLEANER PRO<br />

Prezzo € 2.500,00<br />

Tipo: tappetino per giradischi in sughero Note:<br />

spessore 1,5mm ottimo accoppiamento sul piatto<br />

e smorzatore delle vibrazioni<br />

CUSTODIA INTERNA<br />

Prezzo € 10,00<br />

Tipo: Custodia interna in carta di riso foderata.<br />

Note: Viene utilizzata dai produttori americani di<br />

vinile 180 e 200 grammi. Confezione da 20 pezzi<br />

DIMA<br />

Prezzo € 5,00<br />

Tipo: pressore per giradischi<br />

ANALYSIS PLUS<br />

LOW MASS PHONO<br />

Prezzo € 456,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: argento con<br />

strand di rame puro OFC Schermatura: 100%<br />

Caratteristiche: tecnologia brevettata -Hollow<br />

Oval Design- Geometria Ovale Note: per segnale<br />

Phono, coppia da 1 metro terminata RCA; da 1,5 m<br />

euro 528,00; altre lunghezze disponibili.<br />

SILVER OVAL PHONO CABLE<br />

Prezzo € 984,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: litz di rame<br />

Schermatura: rame Note: cavo phono con<br />

connettore dritto pentapolare/RCA da 1 mt, 1,5<br />

m euro 810<br />

CH 10<br />

Prezzo € 1.250,00<br />

Tipo: matt per giradischi Note: matt per giradischi<br />

in puro carbon block, elimina ogni vibrazione<br />

trasmessa dal giradischi alla testina Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: diam 29,7, spessore 1 Peso (kg): 1<br />

CH 7<br />

Prezzo € 470,00<br />

Tipo: macchina lavadischi a ultrasuoni Note:<br />

Lavaggio completamente automatico di entrambe<br />

le facciate (lato A e B del disco); lavaggio per<br />

immersione in liquido di pulizia; lavaggio con<br />

sistema ad ultrasuoni e rulli rotanti in microfibra.<br />

Asciugatura automatica. Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: 33 x 27 x 20 Peso (kg): 4,5<br />

AUDIOMARKETING<br />

12INTF<br />

Prezzo € 10,00<br />

Tipo: Custodia interna antistatica per LP Note: in<br />

carta di riso foderata: confezione da 20 pz<br />

ANTISTAT<br />

Prezzo € 3,50<br />

Tipo: Panno antistatico per LP Note: Cattura la<br />

polvere e toglie le cariche elettrostatiche. Il panno<br />

contiene sostanze antistatiche che non lasciano<br />

alcun residuo nei solchi. Per la pulizia dei dischi<br />

in alternativa o in aggiunta alla spazzola in fibra<br />

di carbonio<br />

CARBON CLEAN<br />

Prezzo € 9,00<br />

Tipo: dima per giradischi Note: per il corretto posizionamento<br />

della testina, in cartoncino plastificato<br />

lucido, fornita di astuccio<br />

ECRY<br />

Prezzo € 17,00<br />

Tipo: custodia esterna trasparente per LP crystal<br />

calibrata Note: La misura calibrata evita che la<br />

copertina possa uscire facilmente quando il disco<br />

viene riposto sullo scaffale. Confezione da 100<br />

pezzi. Disponibile in versione con confezione da<br />

200 pezzi 30,00 euro<br />

EFL<br />

Prezzo € 8,00<br />

Tipo: Custodia esterna alta trasparenza con flangia<br />

richiudibile. Note: Permette di sigillare l'lp dalla<br />

polvere. Confezione da 20 pz.<br />

EHIGH<br />

Prezzo € 11,00<br />

Tipo: Custodia esterna per LP Note: per dischi high<br />

quality ad alto spessore, ideale per dischi singoli<br />

180 gr e doppi. Ha uno spessore di oltre 6 micron<br />

circa 3 volte quello di una busta normale. Permette<br />

di proteggere dischi anche doppi o con copertina<br />

richiudibile. Confezione da 20 pezzi<br />

INT12<br />

Prezzo € 11,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: argento con<br />

strand di rame puro OFC Schermatura: 100%<br />

Caratteristiche: Tecnologia brevettata -Hollow<br />

Oval Design- Geometria Ovale Note: per segnale<br />

Phono, coppia da 1 metro terminata RCA; da 1,5 m<br />

euro 1.254,00; altre lunghezze disponibili.<br />

Tipo: Shell portatestiene Note: in puro Carbon<br />

Block attacco standar EIA cavi interni in litz di<br />

rame da 180 e set di viti universali Peso (kg): 0,18<br />

Tipo: Spazzola in fibra di carbonio Note: Antistatica<br />

a doppia setola autopulente per la pulizia<br />

a secco dell'lp<br />

Tipo: Custodia interna per LP in carta bianca kraft<br />

antitaglio Note: confezione da 50 pezzi<br />

JACKET<br />

Prezzo € 9,00<br />

Tipo: custodia esterna in cartoncino gloss per LP<br />

Note: disponibile nella colorazione nera: confezione<br />

da 5 pezzi<br />

100


S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />

AUDIOMICA LABORATORY<br />

HEMAT GOLD<br />

Prezzo € 369,05<br />

PSC Note: terminato con connettore dritto 5 poli<br />

JIS e 2 RCA, più massa; lunghezza 1,5 m<br />

GROUNDGOODY<br />

Prezzo € 30,00<br />

WILD LP<br />

Prezzo € 2.889,00<br />

AT-618<br />

Prezzo € 90,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame OFC Caratteristiche:<br />

cavo phono con terra Note: Filtro<br />

DFSS, lunghezze disponibili 1 m e 2 m<br />

AUDIONAUTES<br />

HDG CLAMP 1000 ANNIVERSARY<br />

Prezzo non disponibile<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame PSC plus<br />

Isolante: tubo in polimero al fluoro e aria Note:<br />

cavo di massa da abbinare ai cavi phono che ne<br />

sono sprovvisti. Terminato con forcelle placcate<br />

argento. Diverse lunghezze disponibili a partire<br />

da 60 cm. Versione con conduttore in argento PSS<br />

a partire da 139.<br />

HL-5<br />

Prezzo € 27,50<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: PSS in argento<br />

massiccio Isolante: tubi ad aria in teflon Note:<br />

sistema DBS a 72V, connettore lato braccio a 5 poli<br />

dritto o ad angolo retto, lato pre 2 connettori RCA<br />

o XLR più massa; lunghezza 1 metro<br />

WILDCAT TONEARM<br />

Prezzo € 99,00<br />

Tipo: Clamp per giradischi Note: L'AT618 mantiene<br />

il disco fermo sul piatto e ne stabilizza le<br />

vibrazioni. Raccomandato per l'uso con giradischi<br />

dotati di motore a buona coppia e sospensioni<br />

rigide. Sconsigliato per l'uso con giradischi dotati<br />

di sospensioni morbide Dimensioni (l x a x p) cm:<br />

diametro 8 cm, altezza 3,6 cm Peso (kg): 0,600<br />

AT-6180<br />

Prezzo € 30,00<br />

Tipo: pressore per dischi Note: grafite ad alta<br />

densità; per giradischi a telaio flottante; edizione<br />

Speciale Anniversary da 1kg Peso (kg): 0,96<br />

HDG CLAMP 300 2017<br />

Prezzo € 195,00<br />

Tipo: ponticelli phono Conduttore: rame cristalli<br />

lineari Note: set di pagliuzze terminate per collegamento<br />

testina ai 4 pin dello shell<br />

LEOPARD<br />

Prezzo € 849,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame solido<br />

PSC Note: 1,5 mt, per segnale phono, terminato<br />

con connettore pentapolare tipo JIS lato braccio e<br />

connettori RCA con calza lato pre<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT 607<br />

Prezzo € 15,00<br />

Tipo: Disco stroboscopico Note: frequenze 50/60<br />

Hz, velocità 33-45-78 giri<br />

AT-HS1<br />

Prezzo € 18,00<br />

Tipo: pressore per dischi Note: grafite ad alta<br />

densità; per giradischi a controtelaio flottante;<br />

edizione 2017 Peso (kg): 0,350<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: argento PSS<br />

Isolante: tubi aria/polietilene Caratteristiche:<br />

con DBS 72V Note: cavo phono da 1,2 m, connettore<br />

pentapolare lato braccio, RCA o XLR completi<br />

di massa lato pre<br />

HDG CLAMP 600 2017<br />

Prezzo € 245,00<br />

Tipo: pressore per dischi Note: grafite ad alta<br />

densità; per giradischi a telaio rigido; edizione 2017<br />

Peso (kg): 0,550<br />

HDG MAT 2017<br />

Prezzo € 375,00<br />

RECORD BRUSH<br />

Prezzo € 15,00<br />

Tipo: liquido pulisci stilo Note: indicato per la<br />

protezione dello stilo del fonorilevatore e dei dischi.<br />

La formula di pulizia speciale scioglie la polvere e<br />

lo sporco che ostacolano il corretto tracciamento.<br />

Tipo: shell porta testina in metallo Note: guarnizione<br />

in gomma. Inclusi cavetti. Compatibile<br />

con giradischi AT-LP120-USB, AT-LP240-USB e<br />

AT-LP1240-USB.<br />

Tipo: spessore in materiale smorzante per giradischi<br />

Note: grafite speciale ad alta densità; per<br />

giradischi a telaio rigido; diametro 30cm, spessore<br />

1 cm; edizione 2017 Peso (kg): 1,2<br />

Tipo: spazzola pulisci dischi Note: doppia spatola<br />

in fibra di carbonio<br />

WEL SIGNATURE LP<br />

Prezzo € 3.999,00<br />

AT-615<br />

Prezzo € 50,00<br />

AT-LH13 OCC<br />

Prezzo € 140,00<br />

AUDIOQUEST<br />

COUGAR TONEARM<br />

Prezzo € 399,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame solido<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: PSS argento<br />

solido Isolante: FEP tubi aria/teflon Caratteristiche:<br />

rivestimento nero con strisce nere Note:<br />

sistema di dissipazione del rumore in carbonio a 4<br />

strati DBS 72V, terminato con connettore JIS a 5 pin<br />

verso 2 RCA dorati o XLR più terra. Lunghezza 1,2 m.<br />

Versione da 2 m euro 4.899<br />

Tipo: Bolla di precisione per la regolazione orizzontale<br />

del giradischi Note: corpo in alluminio<br />

Tipo: shell porta testina Note: Technihard con<br />

overhang e azimuth regolabili. Inclusi: cavetti di<br />

collegamento, 7 paia di viti per fissaggio, chiave<br />

esagonale per le regolazioni<br />

101


SELECTOR<br />

AT-LP5DT<br />

Prezzo € 40,00<br />

nera o silver<br />

MAGIC POTION<br />

Prezzo € 36,00<br />

La Grange, Oasis, Bardo e Spyder Note: base in<br />

granito Dimensioni (l x a x p) cm: 18 x 6,5 x 16<br />

Peso (kg): 12<br />

BEARING OIL<br />

Prezzo € 50,00<br />

CAMMINO<br />

PH 1.0S<br />

Prezzo € 870,00<br />

Tipo: coperchio antipolvere per giradischi AT-LP5<br />

Note: in acrilico trasparente, comprensivo di<br />

accessori per il montaggio<br />

AT-MG10<br />

Prezzo € 70,00<br />

Tipo: shell porta testina in magnesio Note: inclusi:<br />

7 paia di viti di installazione, cavetti di collegamenti<br />

placcati oro<br />

Tipo: liquido di pulizia Note: liquido per la pulizia<br />

delle parti acriliche dei giradischi Basis<br />

BRINKMANN<br />

BASE DEDICATA BARDO<br />

Prezzo € 500,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Pure copper<br />

OFC Schermatura: Due schermi Caratteristiche:<br />

attacco dritto DIN 5P - RCA Lungh. 1,25 mt Note:<br />

Sistema multi conduttore Finely Stranded a bassa<br />

capacità con smorzatore di vibrazioni<br />

PH 1.2 REF<br />

Prezzo € 2.400,00<br />

Tipo: olio sintetico a basso attrito Note: progettato<br />

specificamente per l'utilizzo con cuscinetti a<br />

CMB di Clearaudio, ma riduce l'attrito nella maggior<br />

parte dei pozzetti dei cuscinetti dei perni dei piatti.<br />

CLEVER CLAMP<br />

Prezzo € 34,00<br />

AUDITORIUM 23<br />

HOMMAGE MAT<br />

Prezzo € 150,00<br />

Tipo: basetta dedicata a bracci da 10 pollici Note:<br />

versione per braccio 12 pollici euro 800<br />

CLAMP<br />

Prezzo € 480,00<br />

Tipo: tappetino per giradischi<br />

RECORD MAT<br />

Prezzo € 90,00<br />

Tipo: pressore per giradischi Note: opzionale per<br />

Balance, La Grange, Oasis e Bardo<br />

DIMA PROTRACTOR<br />

Prezzo € 330,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: multifilare<br />

in rame ad alta purezza Schermatura: Quattro<br />

schermature e smorzatore di vibrazioni Capacità<br />

(pF): 70 pf Caratteristiche: Per braccio giradischi<br />

Note: Circuito accordatore di campo elettromagnetico<br />

per minimizzare gli effetti mutui interni<br />

proprietario. Lunghezza: 1,25 m<br />

CLEARAUDIO<br />

ACCU POWER SUPPLY<br />

Prezzo € 840,00<br />

Tipo: record clamp in plastica Note: sfrutta il<br />

perno centrale per appiattire il disco; adatto per<br />

qualsiasi giradischi<br />

DIAMOND CLEANER BRUSH<br />

Prezzo € 24,00<br />

Tipo: tappetino antistatico per giradischi Note:<br />

miscela di cotone e gomma<br />

BASIS AUDIO<br />

BASIS REFLEX CLAMP<br />

Prezzo € 659,00<br />

Tipo: Dima per allineamento braccio e fonorilevatore<br />

Note: completamente in metallo, universale<br />

e regolabile a seconda della lunghezza del braccio,<br />

con goniometro con due punti di riferimento a<br />

errore tangenziale nullo secondo norme IEC.<br />

RONT II<br />

Prezzo € 3.910,00<br />

Tipo: vedi note Note: alimentatore a batteria a<br />

ricerca automatica per la serie plus<br />

AZIMUTH OPTIMIZER<br />

Prezzo € 4.300,00<br />

Tipo: spazzola pulizia a secco delle puntine<br />

DOUBLE MATRIX PROFESSIONAL<br />

Prezzo € 5.300,00<br />

Tipo: clamp premidisco universale Note: finitura<br />

Tipo: alimentatore a valvole per giradischi Balance,<br />

Tipo: vedi note Note: strumento per la misurazione<br />

e regolazione dell'angolo di azimuth;<br />

incorpora un un pre phono e una uscita cuffia per<br />

il monitoraggio dei segnali<br />

Tipo: macchina lavadischi Note: lavaggio di entrambi<br />

i lati de disco in un passaggio con braccio di<br />

pulizia, spazzole per lo scarico dell'elettricità statica,<br />

assorbente di 20 mm; finitura trasparente Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: 40,5 x 18 x 38 Peso (kg): 16,5<br />

102


S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />

DUSTCOVER<br />

Prezzo € 200,00<br />

HEADSHELL CABLE SET<br />

Prezzo € 85,00<br />

PURE GROOVE MICROFIBRE BRUSH<br />

Prezzo € 24,00<br />

SMART MATRIX PROFESSIONAL<br />

Prezzo € 1.350,00<br />

Tipo: coperchio antipolvere per giradischi in acrilico<br />

Note: per Concept, per Champion e Magnum<br />

euro 600, per Solution, Master e Innovation Comp.<br />

euro 850, per Reference euro 510, per Performance<br />

euro 300, per Avantgarde euro 490, per Emotion<br />

euro 235<br />

ELIXIR OF SOUND<br />

Prezzo € 30,00<br />

Tipo: set di quattro cavi per testine Note: rame<br />

OFC ad alta purezza, connettori amagnetici, lunghezza<br />

50 mm<br />

LEVER GAUGE<br />

Prezzo € 24,00<br />

Tipo: spazzola per dischi in microfibra antistatica<br />

Note: può essere usata per pulire i dischi dalla<br />

polvere o per applicare il fluido di lavaggio<br />

QUADRO CLAMP<br />

Prezzo € 190,00<br />

Tipo: macchina lavadischi Note: rotazione in<br />

senso orario e antiorario Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: 34,5 x 20,5 x 34,5 Peso (kg): 12<br />

SMART SEAL RECORD CLAMP<br />

Prezzo € 140,00<br />

Tipo: record clamp in acciaio inox Note: per<br />

giradischi a massa elevata, adatto a giradischi a<br />

telaio rigido<br />

Tipo: liquido di pulizia per stili Note: flacone da<br />

10 ml. Se ne consiglia l'uso anche con i dischi nuovi<br />

prima del primo ascolto per la rimozione dei residui<br />

di pressatura del vinile<br />

FLAT BELT<br />

Prezzo € 25,00<br />

Tipo: bolla ad alta precisione per la messa in piano<br />

Note: versione base, per regolare l'orizzontalità<br />

di giradischi o basi d'appoggio; versione corpo in<br />

acciaio euro 67; versione deluxe acciaio placcata<br />

in oro euro 83<br />

LP DRILL<br />

Prezzo € 45,00<br />

RECORD CLEANING BRUSH<br />

Prezzo € 28,00<br />

Tipo: per la protezione dell'etichetta dei dischi<br />

Note: da utilizzare durante la fase di lavaggio,<br />

bloccaggio magnetico, specifico per Smart Matrix<br />

e macchine lava dischi con piatto magnetico.<br />

SMART STYLUS GAUGE<br />

Prezzo € 24,00<br />

Tipo: spazzolino pulizia dischi in fibra carbonio<br />

Note: indicato per la pulizia accurata dei dischi con<br />

2 file contenenti oltre 1 milione di setole in fibra di<br />

carbonio anti-statiche.<br />

Note: Cinghia di ricambio per giradischi Concept,<br />

Performance e Ovation<br />

Note: Punta per correggere eventuali imperfezioni<br />

dei fori dello spindle, diametro 7,3 mm<br />

MATRIX MICROFIBRE STRIP-SET<br />

Prezzo € 32,00<br />

Tipo: set strisce adesive in microfibra Note: per<br />

tutte le macchine lavadischi Matrix<br />

MATRIX SEAL RECORD CLAMP<br />

Prezzo € 170,00<br />

RECORD CLEANING FLUID<br />

Prezzo € 44,00<br />

Tipo: liquido per la pulizia dischi Note: flacone da<br />

50 cl euro 44; flacone da 100 cl euro 70<br />

SILENT BELT<br />

Prezzo € 50,00<br />

Tipo: bilancina per regolare il peso di lettura delle<br />

testine Note: fornisce in modo semplice il peso di<br />

lettura del fonorilevatore una volta appoggiato lo<br />

stilo sulla sua parte superiore. Con graduazione da<br />

1,5 a 3,5 grammi.<br />

SMART SYNCRO<br />

Prezzo € 770,00<br />

FLAT PAD<br />

Prezzo € 14,00<br />

Tipo: cinghia di ricambio per giradischi Emotion<br />

Note: versioni per altri giradischi diametro 1 e 2<br />

mm, stesso prezzo Dimensioni (l x a x p) cm:<br />

diametro 2mm<br />

Tipo: sotto punta con capacità di smorzamento<br />

Note: versione in acciaio inossidabile euro 21<br />

Tipo: per la protezione dell'etichetta dei dischi<br />

Note: da utilizzare durante la fase di lavaggio,<br />

bloccaggio meccanico, ideale per tutte le macchine<br />

lava dischi ClearAudio<br />

SMART MATRIX MICROFIBRE STRIP<br />

Prezzo € 16,00<br />

Tipo: set di 2 strisce adesive in microfibra Note:<br />

per macchina lavadischi Smart Matrix. Versione per<br />

Double Smart Matrix euro 27, versione con due strisce<br />

a 16 euro; anche per macchine in versione Pro.<br />

Tipo: alimentatore filtrato per apparecchi con<br />

assorbimento fino a 3W Note: controllo di velocità<br />

per tutti i motori sincroni, frequenza di uscita<br />

regolabile tra 47 e 89 Hz. Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: 10,2 x 3,6 x 13,1 Peso (kg): 0,57<br />

103


SELECTOR<br />

STROBOSCOPE TEST RECORD<br />

Prezzo € 230,00<br />

per leggere il peso di lettura delle testine; calibrazione<br />

automatica, protezione batteria<br />

CLINAMEN AUDIO<br />

HARMONIC WOOD CLAMP<br />

Prezzo € 320,00<br />

strati sottili in kapton Note: un metro terminato<br />

RCA, anche 1,5 mt euro 740, ogni metro aggiuntivo<br />

euro 400<br />

REFERENCE PHONO<br />

Prezzo € 2.170,00<br />

DURAND TONEARMS<br />

PHONO CABLE<br />

Prezzo € 2.700,00<br />

Tipo: segnale phono Caratteristiche: terminazione<br />

DIN pentapolare lato braccio e RCA o XLR lato pre<br />

Note: specifico per braccio Kairos, lunghezza 1,2<br />

m; versione da 1,5 m euro 3.200<br />

Tipo: disco traccia stroboscopica Note: per regolazione<br />

fine velocità giradischi<br />

THE WEIGHT<br />

Prezzo € 4.500,00<br />

TURBOWEIGHT<br />

Prezzo € 150,00<br />

Tipo: contrappeso per bracci Rega Note: peso<br />

calibrato e foro eccentrico per migliorare le doti<br />

meccaniche del braccio, in acciaio Inox<br />

TURNTABLE CAREKIT STARTER<br />

Prezzo € 170,00<br />

Tipo: Clamp per giradischi Note: Realizzato in<br />

legno armonico + inserto in ottone. Disponibile in<br />

Pink Ivory, Ebano e Macassar Ebony. Il peso di 350<br />

gr lo rende adatto sia a giradischi rigidi che flottanti.<br />

Lucidato a cera e rifinito a mano Dimensioni (l x a<br />

x p) cm: 8,6 x 5 x 8,6 Peso (kg): 0,35<br />

HEADSHELL IN COCOBOLO<br />

Prezzo € 295,00<br />

Tipo: segnale phono Note: 1 mt terminato RCA,<br />

anche da 1,5 m euro 2.880; mod. TCA-5/RCA da 1<br />

e 1,5 m euro 2.170 e 2.880, ogni metro aggiuntivo<br />

euro 1.400 la coppia<br />

ULTRA PHONO<br />

Prezzo € 3.690,00<br />

Tipo: segnale phono Note: per segnale phono,<br />

coppia terminata TAC-5 RCA da 1m; altre lunghezze<br />

disponibili<br />

DOCET<br />

DEMAG-WEB<br />

Prezzo € 300,00<br />

Tipo: clamp pressa dischi Note: in legno massello,<br />

metallo e teflon per il corpo principale e zaffiro per<br />

il contatto con il disco Dimensioni (l x a x p) cm:<br />

diametro 7,6 Peso (kg): 0,55<br />

DYNAVOX<br />

DIMA STROBO<br />

Prezzo € 19,00<br />

Tipo: kit per la manutenzione e pulizia giradischi<br />

Note: kit composto da: spazzola per dischi "pure<br />

groove", spazzola in fibra di carbonio, spazzola e<br />

liquido per pulizia del diamante, pasta per lucidare,<br />

grasso per cuscinetti, liquido di pulizia per acrilico,<br />

cacciavite<br />

TWISTER CLAMP<br />

Prezzo € 135,00<br />

Tipo: shell portatestina Note: Headshell in legno<br />

armonico di cocobolo stagionato. Attacco EIA<br />

ricavato dal pieno con isolamento in Derlin. Clips<br />

in bronzo fosforoso placcate oro, filo litz. Rifinitura<br />

a mano e trattato con cera naturale. Grano di fissaggio<br />

per tarare planarità Peso (kg): 0.015<br />

CRYSTAL CABLE<br />

ABSOLUTE DREAM PHONO<br />

Prezzo € 13.400,00<br />

Tipo: segnale phono Note: versione base da 1<br />

mt, 1,5 mt euro 18.100; ogni mt aggiuntivo euro<br />

9.450. Versione terminata TAC-5/RCA da euro 7.250<br />

MICRO PHONO<br />

Prezzo € 730,00<br />

Tipo: demagnetizzatore per testine MM e MC<br />

Ingressi: 1 Note: permette di demagnetizzare la<br />

componente elettromagnetica ripulendo completamente<br />

le bobine<br />

DR. FEICKERT ANALOGUE<br />

CLEAN<br />

Prezzo € 2.490,00<br />

Tipo: disco di regolazione Strobo Note: cartone<br />

laminato; diametro 30 cm; consente di ottimizzare<br />

la velocità del giradischi (50Hz), 33, 45 e 78 giri.<br />

FLUIDO PER PULIZIA<br />

Prezzo € 19,00<br />

Tipo: Alimentatore a batteria Note: Alimentatore<br />

24V per giradischi Feickert. Doppio pacco batteria.<br />

Disponibile anche con voltaggio 12V e 12+12V per<br />

altri apparecchi.<br />

Tipo: clamp pressa dischi con sistema di assorbimento<br />

delle risonanze Note: con ghiera in<br />

acciaio; leggero e adatto anche per giradischi a<br />

telaio flottante<br />

WEIGHT WATCHER<br />

Prezzo € 250,00<br />

Tipo: segnale phono Note: coppia terminata<br />

RCA da 1 mt, anche 1,5 mt euro 1.300, ogni mt<br />

aggiuntivo euro600; mod. TAC-5/RCA da 1/1,5<br />

mt euro 830/1430, ogni metro aggiuntivo euro<br />

600 la coppia<br />

PICCOLO PHONO<br />

Prezzo € 540,00<br />

THE PROTACTOR NG<br />

Prezzo € 199,00<br />

Tipo: bilancina digitale Note: precisione 0,01 gr;<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: argento/oro<br />

Schermatura: calza in argento Isolante: due<br />

Tipo: dima universale per montaggio di bracci<br />

Note: specifico per il set-up delle testine, dimatura<br />

e regolazione del VTA<br />

Note: flacone 200 ml con ugello di spruzzo<br />

104


S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />

OLIO CON SPAZZOLINO<br />

Prezzo € 11,00<br />

ECHOLE<br />

OBSESSION SIGNATURE PHONO<br />

Prezzo € 3.550,00<br />

LA SOURCE 102<br />

Prezzo € 270,00<br />

PHONO<br />

Prezzo € 195,00<br />

Note: liquido con spazzola per la pulizia dello stilo.<br />

OLIO LUBRIFICANTE<br />

Prezzo € 18,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Argento, Oro,<br />

Palladio Caratteristiche: lunghezza 3 feet. Note:<br />

per lunghezze maggiori aggiungere € 770 ogni feet<br />

FURUTECH<br />

AG-12<br />

Prezzo € 600,00<br />

Tipo: ponticelli phono Conduttore: in rame<br />

argentato Alpha da 0,6mmq Isolante: teflon<br />

Note: set di 4 per collegamento fonorilevatoreshell,<br />

terminato in fosforo/bronzo con trattamento<br />

Alpha e rodiati<br />

SKII<br />

Prezzo € 170,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: in rame Schermatura:<br />

PTE Resistenza (mOhm): 0.0002 Capacità<br />

(pF): 55pF/m Note: cavo da 1,5m con DIN 4<br />

poli e terminato RCA<br />

PHONO EXTRA<br />

Prezzo € 1.750,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Ibrido solid<br />

core in puro argento e rame Isolante: dielettrico<br />

in bagno d'olio Note: cavo da 1,5m con DIN 4 poli<br />

e terminato RCA<br />

PHONO IL MAGNIFICO<br />

Prezzo € 6.900,00<br />

Note: bottiglia di vetro con contagocce da 22 ml<br />

SPAZZOLINA CARBONIO<br />

Prezzo € 16,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: 4 OFC argentati<br />

bilanciati PCOCC con trattamento criogenico Alpha<br />

Schermatura: quadrupla Note: cavo per giradischi<br />

terminato DIN/RCA, disponibile anche RCA/<br />

RCA a 600 euro e con DIN a "L" euro 680<br />

DESTAT MK II<br />

Prezzo € 640,00<br />

Tipo: Pennello elettrostatico Note: Per la pulizia di<br />

CD, DVD, LP, Lenti di proiettori e schermi piatti; Formato<br />

da pelo di capra rinforzato da fibre acriliche<br />

ricoperte di sulfide di rame: permette di rimuovere<br />

le cariche elettrostatiche<br />

GOLD NOTE<br />

GEL MAT<br />

Prezzo € 50,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: solid core in puro<br />

argento Schermatura: argento e DC Isolante:<br />

dielettrico in bagno d'olio Note: cavo da 1,5m con<br />

DIN 4 poli e terminato RCA<br />

PHONO PLUS<br />

Prezzo € 590,00<br />

Note: spazzola in carbonio antistatica per pulizia<br />

del disco<br />

SPAZZOLINA FELTRO<br />

Prezzo € 13,00<br />

Note: spazzola in velluto per pulizia del disco<br />

Tipo: sistema di annullamento delle cariche elettrostatiche<br />

Note: specifico per LP, CD e DVD, utilizzabile<br />

anche su connettori, cappe per giradischi,<br />

cavi. Funziona con 4 batterie AA.<br />

Tipo: tappetino in Techno Gel per giradischi Note:<br />

spessore 2 mm<br />

KYMYAS<br />

Prezzo € 50,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: solid core in<br />

rame puro Isolante: dielettrico Elastollan® Note:<br />

cavo da 1,5m con DIN 4 poli e terminato RCA<br />

EAT<br />

HEADSHELL YOSEGY<br />

Prezzo € 450,00<br />

DF-2 FLATTENER<br />

Prezzo € 3.600,00<br />

GRAHAM ENGINEERING<br />

IC-90<br />

Prezzo € 1.465,00<br />

Tipo: porta testina specifico per modello EAT<br />

Yosegy Note: in composito<br />

Tipo: apparato per restauro dischi Note: sistema<br />

per appiattire dischi lp ondulati tranne quelli di<br />

peso inferiore a 110 grammi e quelli stampati tra il<br />

1973 e 1974 - la procedura prevede riscaldamento<br />

e raffreddamento a pressione costante<br />

Tipo: trattamento di pulizia degli LP Note: set con<br />

due liquidi composto da uno di pulizia a base ammoniacale<br />

e uno di trattamento per ridurre i graffi<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: argento Note:<br />

da Din a RCA- lunghezza 1,25 mt € 1.465,00; da DIN<br />

a RCA con pipa piatta - cavo da 1,25 mt - € 1.840,00;<br />

da DIN a RCA - lunghezza 1,50 mt € 1.950,00<br />

105


SELECTOR<br />

GRAHAM SLEE PROJECT<br />

GREEN POWER SUPPLY<br />

Prezzo € 40,00<br />

HARMONIX<br />

TU 800 EX IMP<br />

Prezzo € 250,00<br />

VINYL-1<br />

Prezzo € 155,00<br />

Note: Scheda Phono MM per Obelisk SI e Pre<br />

FINGER LOCKING<br />

Prezzo € 17,00<br />

IKEDA SOUND LAB<br />

IS-2T W<br />

Prezzo non disponibile<br />

Tipo: alimentatore<br />

PSU-1<br />

Prezzo € 247,00<br />

Tipo: tappetino per giradischi accordato Note: Efficace<br />

su bilanciamento tonale, chiarezza, profondità,<br />

dinamica.Nuova versione più leggera, adatto a<br />

qualsiasi giradischi. Dimensioni (l x a x p) cm:<br />

29,3 / 0.3 Peso (kg): 0,210<br />

TU 812MX<br />

Prezzo € 2.800,00<br />

Tipo: shell porta testina Note: in lega d'alluminio<br />

in un sol pezzo, contatti in lega di titanio e conduttori<br />

in rame OFC 6N Peso (kg): 0,02<br />

SORANE<br />

Prezzo non disponibile<br />

Tipo: shell porta testina Note: corpo in lega<br />

d'alluminio, connettori in alluminio, terminali placcati<br />

oro e conduttori in rame. Cofanetto in legno<br />

contenente 3 shell nei tre colori rosso, oro e nero<br />

Tipo: dado per il fissaggio dei bracci Rega<br />

GYRO BEARING<br />

Prezzo € 250,00<br />

Tipo: alimentazione Note: per tutti gli stadi phono<br />

Graham Slee; Intro PSU euro 46<br />

J.A. MICHELL<br />

BEARING OIL<br />

Prezzo € 7,00<br />

GRYPHON<br />

PS2 RIAA MM/MC<br />

Prezzo € 2.200,00<br />

Tipo: modulo MM/MC Note: per i modelli: Tabu,<br />

Callisto, Prelude, Atilla, Athena, Diablo e Diablo 300<br />

HANSS ACOUSTICS<br />

PG-10<br />

Prezzo € 65,00<br />

Tipo: Clamp per giradischi Note: Come TU 812mk2<br />

con prestazioni ancora superiori. Peso (kg): 0,331<br />

TU-800M'TRIBUTE'<br />

Prezzo € 1.150,00<br />

Tipo: tappetino per giradischi Note: realizzato<br />

a mano è composto da uno strato da 0,5 mm di<br />

carta impregnata di resina sulla parte superiore<br />

con strisce metalliche dello spessore di 0,5 mm.<br />

Peso (kg): 0,47<br />

HEED AUDIO<br />

OBELISK TX2<br />

Prezzo € 1.020,00<br />

Tipo: olio per il perno piatto<br />

CARTRIDGE TAGS<br />

Prezzo € 21,00<br />

Tipo: perno rovesciato del Gyrodec<br />

GYRO KIT<br />

Prezzo € 315,00<br />

Tipo: piatto e molle del Gyrodec<br />

HR PSU<br />

Prezzo € 835,00<br />

Tipo: alimentatore per motori in continua Note:<br />

fornisce alimentazione elettronica a basso rumore<br />

per i motori a corrente continua come sui giradischi<br />

Tecnodec, GyroDec e Gyro SE, rendendo più stabile<br />

il loro funzionamento<br />

Tipo: Bilancina digitale elettronica Note: per la<br />

taratura del peso della testina.<br />

RC-20<br />

Prezzo € 1.000,00<br />

Tipo: Alimentatore per giradischi Note: a 2 velocità<br />

33/45 giri 220V.<br />

ORBIT 2<br />

Prezzo € 445,00<br />

Tipo: terminazioni per pagliuzze cavo phono<br />

Note: Set di 4 pezzi, placcati argento<br />

CINGHIA<br />

Prezzo € 30,00<br />

HYDRAULIC RUBBER SET<br />

Prezzo € 10,00<br />

Note: Set di 9 gommini per masse piatto Hydraulic<br />

/ Prisma / Electronic<br />

HYDRAULIC WELL FLUID<br />

Prezzo € 35,00<br />

Note: Fluido siliconico per vaschetta Hydraulic<br />

Reference<br />

ISOLATION BASE<br />

Prezzo € 470,00<br />

Tipo: macchina lavadischi Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: 37 x 38 x 27 Peso (kg): 11,8<br />

Tipo: Alimentatore per giradischi Note: a 2 velocità<br />

33/45 giri 220V. Orbit 1, versione con motore a<br />

corrente alternata a 110 volt Dimensioni (l x a x<br />

p) cm: 9.5 x 7.5 x 22<br />

Tipo: cinghia per giradischi Gyrodec, Syncro e<br />

Transcriptor<br />

Tipo: base per giradischi Gyro SE<br />

106


S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />

KIT TESTINE<br />

Prezzo € 11,00<br />

SUPPORTO BRACCIO<br />

Prezzo € 110,00<br />

Tipo: basette per montaggio bracci per giradischi<br />

Gyrodec e Gyro SE Note: finiture argento; mod.<br />

00924, per Syncro Arm, Gyro Arm, Rega 250/300 e<br />

Rega RB900, stesso prezzo; versioni o/n euro 125;<br />

versioni speciali "S", argento euro 150 oppure oro/<br />

nero euro 175<br />

KIMBER KABLE<br />

KS 1016<br />

Prezzo € 1.170,00<br />

Isolante: teflon Note: con terminazione RCA e<br />

connettore DIN a 5 poli, da 50 cm; altre lunghezze<br />

disponibili 1/1,5/2 metri<br />

TAK-CU<br />

Prezzo € 380,00<br />

TECNOWEIGHT<br />

Prezzo € 155,00<br />

Tipo: kit per il montaggio delle testine Note:<br />

comprende viti, dadi e brugola<br />

MOLLE<br />

Prezzo € 30,00<br />

Tipo: molle per gyrodec ed orbe Note: cadauna<br />

ORBE KIT<br />

Prezzo € 740,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: 6 in rame iper<br />

puro Note: coppia da 0,5 metri, terminata con connettori<br />

RCA WBT 0102; altre lunghezze disponibili<br />

KS 1230-DINAG<br />

Prezzo € 1.690,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame, geometria<br />

OGO/2 Varistrand Note: con terminazione<br />

RCA e connettore dritto DIN a 5 poli, da 50 cm, per<br />

giradischi; altre lunghezze disponibili 1/1,5/2 m<br />

Tipo: kit di contrappesi per Rega RB 250/300/600<br />

TAK-HB<br />

Prezzo € 575,00<br />

UNI COVER<br />

Prezzo € 82,00<br />

Tipo: piatto, molle e accessori dell'Orbe Note: per<br />

il solo kit clamp euro 195<br />

PERNI<br />

Prezzo € 140,00<br />

Tipo: set di 3 perni Note: per giradischi Orbe e<br />

Gyrodec<br />

PERNI E MOLLE<br />

Prezzo € 195,00<br />

Tipo: set di tre perni e molle per sospensioni per<br />

Orbe e Gyrodec<br />

RECORD CLAMP<br />

Prezzo € 53,00<br />

Tipo: coperchio universale per giradischi Note: in<br />

plexiglass trasparente<br />

VTA ADJUSTER<br />

Prezzo € 35,00<br />

Tipo: regolatore del VTA per bracci Rega Note:<br />

Versione Rega 3 Point Fixin (mod. 251/301) euro 66<br />

KAB<br />

SPEEDSTROBE<br />

Prezzo € 109,90<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: 4 in argento<br />

puro Isolante: V-teflon Note: per segnale phono:<br />

0,5 metri, connettori DIN a L, su richiesta SME, e<br />

RCA, messa a terra; altre lunghezze disponbili<br />

fino a 3 metri<br />

KS 1236-DINAG<br />

Prezzo € 2.005,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: argento e rame<br />

Isolante: teflon Note: con terminazione RCA e<br />

connettore DIN a 5 poli, da 50 cm; altre lunghezze<br />

disponibili 1/1,5/2 metri<br />

KLAUDIO<br />

KD-CLN-LP200<br />

Prezzo € 5.900,00<br />

Tipo: pressore Note: per aderenza disco/piatto,<br />

finitura nera; versione specifica per giradischi<br />

Rega, stesso prezzo<br />

SECURE COVER<br />

Prezzo € 445,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: 6 in argento<br />

iper puro Isolante: V-teflon Note: per segnale<br />

phono: 0,5 metri, connettori DIN a L, su richiesta<br />

SME, e RCA, messa a terra; altre lunghezze disponbili<br />

fino a 3 metri<br />

TAK-AG<br />

Prezzo € 935,00<br />

Tipo: coperchio in plexiglass per giradischi Gyro<br />

SE e Orbe SE<br />

Tipo: misuratore di velocità Note: disco in PVC<br />

da 10" di colore nero con indicazioni bianche<br />

sulla velocità, illuminazione al quarzo alimentata<br />

a batteria da 9 Volt.<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: argento<br />

Tipo: macchina lavadischi a ultrasuoni Note: pulizia<br />

del vinile senza contatto tra le parti. Completamente<br />

automatica e programmabile. Accensione<br />

automatica all'inserimento dell'LP e spegnimento<br />

dopo ciclo finale di asciugatura. Cicli di lavaggio<br />

(1-5 minuti) ed asciugatura (2-4 minuti) Peso<br />

(kg): 21,8<br />

107


SELECTOR<br />

KNOSTI<br />

NEW KNOSTI<br />

Prezzo € 69,00<br />

RADIKAL AKURATE<br />

Prezzo € 3.710,00<br />

WOODEN BELT<br />

Prezzo € 60,00<br />

CL 116<br />

Prezzo € 23,50<br />

Tipo: alimentatore per pre phono Urika Note:<br />

Alimentazione e controllo in DC a 33 e 45gg per<br />

giradischi Sonkel LP12, cabinet ricavato dal pieno<br />

in alluminio. Versione con stadio fono Urika euro<br />

5.850 Dimensioni (l x a x p) cm: 35 x 6 x 35,5<br />

Peso (kg): 10<br />

Tipo: macchina lavadischi completa di liquido<br />

Note: Made in Germany. Permette di lavare i dischi<br />

in maniera sicura ed efficace. Nuovo modello con<br />

guarnizione di chiusura per protezione etichetta.<br />

Provato su <strong>SUONO</strong> 354 - 03/2003<br />

LINN<br />

KEEL<br />

Prezzo € 3.250,00<br />

RADIKAL KLIMAX<br />

Prezzo € 6.230,00<br />

Tipo: alimentatore per pre phono Urika Note:<br />

alimentazione e controllo del motore in DC da 33 a<br />

45gg per giradischi Sondek LP12; cabinet ricavato<br />

dal pieno in alluminio. Versione con stadio fono<br />

Urika euro 8320 Dimensioni (l x a x p) cm: 35 x<br />

6 x 35,5 Peso (kg): 10<br />

TRAMPOLIN II<br />

Prezzo € 220,00<br />

Tipo: accordatore per testina phono Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: 0,12 x 0,23 Peso (kg): 0,0035<br />

MUSICAL SURROUNDINGS<br />

FOZGOMETER AZIMUTH<br />

Prezzo € 390,00<br />

Tipo: Spazzolina per LP in velluto Note: contenitore<br />

e pulitore per la spazzola integrati Dimensioni (l<br />

x a x p) cm: 13.5 x 4.5 x 4 Peso (kg): 50<br />

CL-1000 LP ROLLING CLEANER<br />

Prezzo € 120,00<br />

Tipo: struttura in alluminio per giradischi Sondek<br />

LP12 Note: Opzione per il giradischi Sondek LP12.<br />

Struttura realizzata dal pieno in un unico pezzo di<br />

alluminio aeronautico che comprende controtelaio,<br />

basetta e collare del braccio.<br />

KORE<br />

Prezzo € 1.010,00<br />

Tipo: base inferiore per giradischi Sondek LP12 Note:<br />

in alluminio dotata di piedini isolanti regolabili<br />

MIT<br />

ORACLE MA_X PHONO<br />

Prezzo € 10.368,00<br />

Tipo: misuratore dell'azimuth del fonorilevatore<br />

Note: unità alimentata a batteria portatile da<br />

utilizzare in combinazione con un disco test Misura<br />

separazione dei canali, bilanciamento dei canali, e<br />

la direzione del segnale in modo rapido e preciso<br />

Note: Pulizia del vinile, evoluzione del CL152. Il<br />

rullo è realizzato in elastomero di silicone che, con<br />

una leggera pressione, riesce a entrare nei solchi<br />

e catturare la polvere grazie alla sua superficie<br />

appiccicosa<br />

HS-5000<br />

Prezzo € 30,00<br />

NAGAOKA<br />

AD653<br />

Prezzo € 20,00<br />

Tipo: Controtelaio in alluminio Note: Nuovo<br />

controtelaio in alluminio per il Sondek Lp12. La<br />

basetta è integrata al controtelaio. Disponibile per<br />

bracci Linn, Rega, Naim, SME<br />

Tipo: segnale phono Note: coppia da 1 m terminata<br />

RCA; altre lunghezze disponibili. È possibile<br />

selezionare il carico 47k ohm, 1000 Ohm, o 100<br />

ohm nella parte attiva del cavo<br />

Note: Headshell rimovibile per Bracci con attacco<br />

sme. Magnesio e lega di alluminio, massima<br />

rigidità<br />

NO 102<br />

Prezzo € 28,00<br />

LINGO 3<br />

Prezzo € 1.620,00<br />

MIYAJIMA LAB.<br />

METAL WASHER<br />

Prezzo € 25,00<br />

Tipo: alimentatore per giradischi Sondek Note:<br />

Commutazione elettronica velocità 33/45 giri<br />

MAJIK LP12 PSU<br />

Prezzo € 520,00<br />

Tipo: alimentatore interno per giradischi LP12<br />

Note: velocità fissa 33gg<br />

Tipo: spaziatore per testine con attacco DIN<br />

Tipo: adattatore per 45 giri Note: estrusione in<br />

alluminio<br />

Tipo: Buste Interne Note: Buste antistatiche<br />

antigraffio per LP. 50 per confezione<br />

108


S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />

NESSIE VINYLMASTER<br />

NESSIE VINYLMASTER<br />

Prezzo € 2.250,00<br />

RCC<br />

Prezzo € 28,00<br />

RCS<br />

Prezzo € 8,00<br />

BUBBLE LEVEL<br />

Prezzo € 37,50<br />

Tipo: set di due strisce Note: in velluto, per tubo<br />

aspirazione macchina lavadischi OKKI NOKKI RCM<br />

Tipo: Macchina lavadischi Note: Lavadischi completa<br />

di clamp, panno, liquido e manuale. Il liquidi<br />

contenuto nel serbatoio integrato permette un<br />

minimo di 100 cicli di pulizia Dimensioni (l x a x<br />

p) cm: 40 x 33 x 17 Peso (kg): 9<br />

Tipo: record clamp per macchina lavadischi OKKI<br />

NOKKI RCM Note: legno ebano, versione in ebano<br />

euro 335<br />

RCD<br />

Prezzo € 67,00<br />

RCT<br />

Prezzo € 40,00<br />

Tipo: Livella in alluminio/vetro per la messa in<br />

piano del giradischi<br />

NOTTINGHAM<br />

ANALOGUE<br />

DUST COVER<br />

Prezzo € 29,00<br />

Tipo: tubo di aspirazione per macchina lavadischi<br />

RCM OKKI NOKKI Note: 12 pollici in alluminio,<br />

versione 7 pollici e 10 pollici stesso prezzo, nuove<br />

versioni RCTN in plastica euro 56 per tutte le<br />

lunghezze<br />

DS-1 DIGITAL SCALE<br />

Prezzo € 145,00<br />

Tipo: coperchio parapolvere per macchina lavadischi<br />

RCM Note: in perspex<br />

RCF RECORD CLEANING FLUID<br />

Prezzo € 12,00<br />

ORTOFON<br />

6NX TSW 1010<br />

Prezzo € 249,00<br />

Tipo: Bilancia digitale con display LCD misura<br />

pressione stilo<br />

Tipo: disco copertura piatto e taratura antiskating<br />

LH 10000<br />

Prezzo € 469,00<br />

MAT<br />

Prezzo € 32,00<br />

Tipo: tappetino per piatto giradischi Notthingham<br />

RECORD BRUSHES<br />

Prezzo € 22,00<br />

Tipo: liquido pulizia dischi concentrato Note: permette<br />

di ottenere una soluzione pulente da un litro<br />

RCM RECORD CLEANING<br />

MACHINE<br />

Prezzo € 500,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame ad alta<br />

purezza OFC Capacità (pF): 85 Note: per bracci<br />

con connessione a 5 pin, diametro esterno 10 mm,<br />

connettore 5 pin 2 RCA placcati oro; 1,2 m; versione<br />

R terminato 2RCA/2RCA ; versione con connettore<br />

a 5 pin a L e 2 RCA<br />

ALIGNMENT TOOL<br />

Prezzo € 6,00<br />

Tipo: shell porta testina Note: Realizzato in<br />

alluminio e zinco con al centro un elastomero in<br />

agglomerato plastico proprietario. Adatto tra le<br />

altre alla MC 90, MC Windfield e alla serie Cadenza.<br />

Peso (kg): 14,5<br />

LH 2000<br />

Prezzo € 65,00<br />

Tipo: spazzola in carbonio per la pulizia degli LP<br />

STYLUS GAUGE<br />

Prezzo € 29,00<br />

Tipo: Dima a disco per la regolazione della testina<br />

e del braccio<br />

Tipo: shell porta testina Note: standard<br />

OKKI NOKKI<br />

RCB<br />

Prezzo € 12,00<br />

LH 6000<br />

Prezzo € 99,00<br />

Tipo: spazzola in legno Note: versione WG con<br />

setole in pelo di capra euro 23<br />

Tipo: macchina lavadischi motorizzata Note:<br />

include spazzola e due flaconi di fluido; due sensi<br />

di marcia, spegnimento automatico. Pulisce un<br />

disco in pochi minuti e senza sforzo. Finitura nera<br />

o bianca. La rotazione a freddo permette l'utilizzo<br />

consecutivo di più ore. Telaio in alluminio<br />

Provato su <strong>SUONO</strong> 430 - 07/2009<br />

Tipo: Dima per l'allineamento della testina<br />

Tipo: shell portatestina Note: per Windfeld, Jubilee,<br />

Kontrapunkt<br />

109


SELECTOR<br />

LH 8000<br />

Prezzo € 125,00<br />

SB-2<br />

Prezzo € 249,00<br />

TAPPETINO PER GIRADISCHI<br />

Prezzo € 46,00<br />

BRUSH IT<br />

Prezzo € 10,00<br />

Note: montato sul Palmer 2.5; morbido, sottile e<br />

resistente, universale, spessore 1 mm<br />

PRO-JECT<br />

ACRYL IT<br />

Prezzo € 109,00<br />

Tipo: piatto in acrilico trasparente Note: per<br />

giradischi serie Debut III e Xpression<br />

Tipo: shell porta testina Note: in legno<br />

LH 9000<br />

Prezzo € 179,00<br />

Tipo: Stroboscopio con contenitore in alluminio.<br />

Alimentazione a batterie 2 x 1,5V Note: Diametro<br />

del disco: 100 mm; materiale dei disco: acciaio<br />

inossidabile; box in alluminio; funziona a batterie<br />

2x1,5 V; precisione del circuito di oscillazione:<br />

1/100 Hz (0,1%) Dimensioni (l x a x p) cm: 6,7 x<br />

2,2 6,8 Peso (kg): 0,130<br />

ACRYL IT E<br />

Prezzo € 99,00<br />

Tipo: spazzola per la pulizia dei dischi Note:<br />

setole in carbonio per la rimozione della polvere<br />

per mezzo del caricamento elettrostatico della<br />

superficie generato dal loro sfregamento sul disco.<br />

CLAMP IT<br />

Prezzo € 79,00<br />

SPU COLLECTOR BOX<br />

Prezzo € 9.900,00<br />

Tipo: Shell portatestina standard in magnesio e<br />

fibra di carbonio Peso (kg): 16,8<br />

LIBELLE<br />

Prezzo € 8,00<br />

Note: cofanetto in legno in edizione limitata di 100<br />

pezzi, contenente 4 testine della serie SPU: Classic,<br />

SPU Gold Reference, SPU85 e SPU 90th Anniversary<br />

STYLUS BRUSH<br />

Prezzo € 3,00<br />

Tipo: piatto in acrilico indicato con pressore Clamp<br />

it Note: indicato per i giradischi Elemental ed<br />

Essential in sostituzione del piatto originale in<br />

MDF Dimensioni (l x a x p) cm: 30 diam x 2<br />

Peso (kg): 1,2<br />

Tipo: adattatore 45gg<br />

ADAPT IT<br />

Prezzo € 19,00<br />

ADJUST IT<br />

Prezzo € 25,00<br />

Tipo: pressore per dischi in alluminio Note: sistema<br />

brevettato, per tutti i giradischi, riduce le<br />

risonanze durante la riproduzione, montaggio<br />

semplice e veloce, regolazione fine della pressione<br />

sul disco, completamente in metallo, con fondo<br />

in pelle<br />

CLEAN IT<br />

Prezzo € 10,00<br />

Tipo: spazzolina per la pulizia della puntina<br />

CORK MAT<br />

Prezzo € 19,00<br />

Tipo: spazzolino pulisci stilo<br />

Tipo: Livella in plastica per la messa in piano del<br />

giradischi. Note: in plastica<br />

STYLUS BRUSH CF<br />

Prezzo € 12,00<br />

LW 6 N<br />

Prezzo € 44,00<br />

Tipo: ponticelli phono Conduttore: in rame 6N<br />

OFC Note: Set di 4 cavetti per il collegamento<br />

braccio/testina. Terminali dorati.<br />

Tipo: Spazzolino pulisci stilo in fibra di carbonio<br />

STYLUS GAUGE<br />

Prezzo € 9,00<br />

Tipo: set di strumenti per la regolazione e taratura<br />

del braccio Note: adatto a tutti i bracci Pro-Ject,<br />

consente la regolazione fine dei cuscinetti. Include<br />

2 inserti per diversi cuscinetti, completamente in<br />

metallo, alluminio e ottone.<br />

ALIGN IT<br />

Prezzo € 119,00<br />

Tipo: tappetino in sughero per tutti i giradischi<br />

Pro-Ject<br />

COVER IT 1<br />

Prezzo € 249,00<br />

SB-1<br />

Prezzo € 179,00<br />

Tipo: Bilancina manuale misura pressione stilo<br />

Tipo: stroboscopio<br />

PALMER AUDIO<br />

ALIGNMENT PROTRACTOR DIMA<br />

Prezzo € 62,00<br />

Tipo: dima universale Note: per allineamento<br />

testina Palmer Alignment Protractor.<br />

Tipo: set di strumenti per l'allineamento e la<br />

regolazione della testina Note: regolabile per le<br />

diverse lunghezze dei bracci da 8 a 12 pollici di<br />

lunghezza effettiva. Idoneo per qualsiasi modello<br />

anche non Pro-ject.<br />

Tipo: coperchio antipolvere universale Note:<br />

versione IT1, dimensioni 52,5 x 29 x 52,5 euro 235<br />

Dimensioni (l x a x p) cm: 52 x 29 x 52,5<br />

110


S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />

COVER IT 2.1<br />

Prezzo € 229,00<br />

LUBE IT<br />

Prezzo € 18,00<br />

mentazione 18 V Uscite: 16 V AC/19 mA Note:<br />

alimentazione separata Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: 1,3 x 3,6 x 10,4 Peso (kg): 0,56<br />

PURIST AUDIO DESIGN<br />

AQUEOUS AUREUS PHONO<br />

Prezzo € 1.527,50<br />

SPIN CLEAN MKII<br />

Prezzo € 109,00<br />

Tipo: coperchio antipolvere Note: in acrilico<br />

cristallo specifico per modelli RPM Carbon, RPM<br />

9.2 Evolution e Ground It deluxe Dimensioni (l x<br />

a x p) cm: 45 x 25 x 35,5<br />

COVER IT RPM 9/9.1<br />

Prezzo € 99,00<br />

Tipo: coperchio antipolvere per giradischi RPM<br />

9-1 e 9.2<br />

FELT MAT<br />

Prezzo € 10,00<br />

Tipo: lubrificante high tech per perno giradischi<br />

MEAUSURE IT<br />

Prezzo € 89,00<br />

Tipo: macchina lava dischi completamente<br />

manuale Note: fluido per il lavaggio da 4 oz in<br />

dotazione<br />

VC-S<br />

Prezzo € 449,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: in lega di<br />

argento, rame e oro Schermatura: al 100% a<br />

treccia Isolante: teflon Resistenza (mOhm):<br />

0,134 a metro Capacità (pF): 25 ogni 33 cm Note:<br />

specifico per collegamenti phono giradischi-pre, da<br />

1,2 metri, terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA,<br />

DIN a L-XLR trattati triplo Criomag. Ogni 50 cm<br />

in più euro 195.<br />

CORVUS PHONO<br />

Prezzo € 2.743,00<br />

Tipo: bilancina elettronica lettura forza d'appoggio<br />

testine<br />

PULEGGIA 78 GIRI<br />

Prezzo € 17,00<br />

Tipo: tappetino in feltro per piatto Note: per tutti i<br />

giradischi Pro-Ject; disponibile nei colori blu, verde,<br />

verde chiaro, giallo, arancio, rosso, rosso scuro,<br />

grigio antracite e nero<br />

LEATHER IT<br />

Prezzo € 49,00<br />

Tipo: puleggia e cinghia per tutti i giradischi<br />

Pro-Ject<br />

PULLEY SB<br />

Prezzo € 9,00<br />

Tipo: macchina lavadischi a 33 e 78 giri semiautomatica<br />

Note: Pulizia e asciugatura del disco<br />

in 2 secondi. Clamp che preserva l'etichetta del<br />

disco dal lavaggio. Spargimento del liquido sulla<br />

superficie del disco manuale. Braccio di pulizia e<br />

asciugatura automatico. Coperchio antipolvere<br />

opzionale. Dimensioni (l x a x p) cm: 43,5 x 33,5<br />

x 28 Peso (kg): 10,5<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame SCC<br />

Schermatura: 100% in lamina Isolante: polipropilene<br />

Resistenza (mOhm): 0,053 a metro<br />

Capacità (pF): 28 ogni 33 cm Note: da 1,2 metri,<br />

terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA, DIN-XLR<br />

trattati triplo Criomag. Ogni 50 cm in più euro<br />

188,50.<br />

GENESIS PHONO<br />

Prezzo € 754,00<br />

Tipo: puleggia per 78 giri per giradischi Pro-Ject<br />

WASH IT<br />

Prezzo € 16,90<br />

Tipo: tappetino per piatto giradischi in pelle Note:<br />

il mat in pelle presenta i vantaggi di smorzamento<br />

delle risonanze del sistema piatto-disco, maggiori<br />

rispetto a uno in feltro, con una inferiore capacità<br />

di trattenere polvere e cariche statiche.<br />

RECORD PUCK<br />

Prezzo € 69,00<br />

Tipo: flacone liquido concentrato per lavaggio<br />

dischi Note: specifico per macchina lavadischi VC-S.<br />

Disponibile da 100 ml fino a 1000 ml.<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame OFC<br />

Schermatura: al 98% a treccia Isolante: santoprene<br />

Resistenza (mOhm): 0,0842 a metro<br />

Capacità (pF): 45 ogni 33 cm Note: da 1,2 metri,<br />

terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA, DIN-XLR<br />

trattati triplo Criomag. Ogni 50cm in più euro 71,50<br />

VENUSTAS PHONO<br />

Prezzo € 2.138,50<br />

LEVEL IT<br />

Prezzo € 25,00<br />

Tipo: pressore per dischi<br />

PURE SOUND<br />

TENUTO MAT<br />

Prezzo € 430,00<br />

SPEED BOX S<br />

Prezzo € 129,00<br />

Tipo: bolla in legno per la messa in piano del<br />

giradischi Note: bolla in ampolla con spirito e<br />

supporto in legno, indicata per la perfetta messa<br />

in piano del giradischi, sia della base che del piatto.<br />

Tipo: regolatore di velocità 33-45 Ingressi: ali-<br />

Tipo: tappetino per giradischi Note: Mat per giradischi<br />

in lega di bronzo; Peso 2.2 Kg, spessore 5mm.<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: multiconduttore<br />

in lega rame, argento e oro Schermatura:<br />

poliestere, rame argentato con copertura a treccia<br />

al 100% Isolante: teflon Resistenza (mOhm):<br />

0,053 a metro Capacità (pF): 40 ogni piede<br />

Note: da 1,2 metri, terminato RCA-RCA, XLR-XLR,<br />

DIN-RCA, DIN-XLR trattati triplo Criomag. Ogni<br />

50cm in più euro 182<br />

111


SELECTOR<br />

RECORD LABORATORY<br />

LIQUIDO PULIZIA DISCHI IN VINILE<br />

Prezzo € 18,00<br />

SHUNYATA<br />

ANACONDA-S PHONO<br />

Prezzo € 3.630,00<br />

STANTON<br />

H4-S<br />

Prezzo € 19,00<br />

Tipo: pressore dischi Note: specifico per giradischi<br />

modello M-10; versione per l'M-20 euro 390<br />

Tipo: segnale phono Note: coppia di cavi da 1 m,<br />

terminata RCA. Altre lunghezze disponibili.<br />

SHELL 1252<br />

Prezzo € 215,00<br />

COBRA PHONO<br />

Prezzo € 1.540,00<br />

Tipo: portatestina per braccio M2-9, M2-10, M2-<br />

12 Note: versioni per modello da 9/10 e 12 pollici<br />

Tipo: speciale conchiglia portatestina adattabile<br />

sia a bracci dritti che a S<br />

Tipo: liquido antistatico per la pulizia del vinile<br />

Note: pulisce a fondo i solchi dei dischi rimuovendo<br />

i residui più profondi senza danneggiarli.<br />

Può essere utilizzato con lavadischi manuali o con<br />

aspirazione. Flacone da 1050 cc<br />

RECORD LAB. PICK-UP CLEANER<br />

Prezzo € 19,50<br />

Tipo: segnale phono Note: coppia di cavi da 1 m,<br />

terminata RCA. Altre lunghezze disponibili.<br />

PYTHON PHONO<br />

Prezzo € 2.240,00<br />

SHELL 1252/IV D<br />

Prezzo € 245,00<br />

Tipo: portatestina per braccio modello IV D Note:<br />

versione V-D per braccio modello V D, versione<br />

M-10 per braccio modello M-10 stesso prezzo<br />

SHELL 3951<br />

Prezzo € 245,00<br />

SC-4<br />

Prezzo € 19,00<br />

Tipo: Liquido per la pulizia dello stilo Note:<br />

elimina completamente le incrostazioni che si<br />

depositano sulla puntina e migliora la capacità<br />

di tracciamento. Non lascia residui. Bottiglietta in<br />

vetro (20 ml)con pennello dosatore<br />

SHUN MOOK<br />

EBONY HEADSHELL<br />

Prezzo € 390,00<br />

Tipo: Porta testina in ebano accordato Note:<br />

Porta testina in Ebano antico Mpingo lavorato ed<br />

accordato a mano. Attacco SME<br />

LP RECORD CLAMP<br />

Prezzo € 2.900,00<br />

Tipo: segnale phono Note: coppia di cavi da 1 m,<br />

terminata RCA. Altre lunghezze disponibili.<br />

SHURE<br />

SFG-2 GAUGE<br />

Prezzo € 39,90<br />

Tipo: bilancina Note: per misurare la tracking<br />

force della testina<br />

SME<br />

CINGHIA<br />

Prezzo € 65,00<br />

Tipo: per giradischi 10-20-30<br />

DISCO STROBO<br />

Prezzo € 81,00<br />

Tipo: disco stroboscopico per controllo velocità<br />

del giradischi<br />

Tipo: portatestina per i bracci 309/310/312 Note:<br />

completa delle pagliuzze con codice colore per<br />

i contatti del fonorilevatore e il cavo di segnale<br />

del braccio.<br />

SOUNDSMITH<br />

CI<br />

Prezzo € 79,00<br />

Tipo: regolazione azimuth su bracci VPI unipivot<br />

EZ<br />

Prezzo € 63,00<br />

Tipo: kit professionale di pulizia per stilo Note:<br />

Liquido e spazzola<br />

VC-1<br />

Prezzo € 49,00<br />

Tipo: kit di pulizia per dischi in vinile Note: comprende<br />

un flacone di liquido speciale detergente<br />

antistatico e una spazzola<br />

STEIN MUSIC<br />

ACHAT 1<br />

Prezzo € 60,00<br />

Tipo: Dima per il corretto allineamento della<br />

testina<br />

DE-3 LP CONDITIONER<br />

Prezzo € 2.060,00<br />

FD 2013<br />

Prezzo € 42,00<br />

Tipo: fluido smorzante per alzabraccio<br />

PIPETTA<br />

Prezzo € 125,00<br />

Tipo: Accordatore per giradischi Note: Accordatore<br />

di risonanza in Ebano antico per l'accordatura<br />

dell'LP in vinile.<br />

Tipo: Connettore angolare per bracci IV e V<br />

RECORD CLAMP<br />

Prezzo € 335,00<br />

Tipo: set di 4 viti con rondelle amagnetiche Note:<br />

per il fissaggio dei fonorilevatori allo shell del<br />

braccio<br />

Tipo: demagnetizzatore per LP Note: elimina carica<br />

elettrostatica e stress del materiale. Peso (kg): 3<br />

112


S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />

STILLPOINTS<br />

LP ISOLATOR<br />

Prezzo € 549,00<br />

EXTRA UPPER PLATTER<br />

Prezzo € 4.000,00<br />

Tipo: Base supplementare per piatto Note: in<br />

puro Titanio, da mettere sopra al piatto; accessorio<br />

esclusivo per giradischi Air Force One<br />

SPECIAL DAMPING TABLE<br />

Prezzo € 6.900,00<br />

Tipo: Base per giradischi Note: per Air Force One<br />

e Two, realizzata in un mix di cristallo e acrilico.<br />

terconnessione 1,5m. con connettore Din a L o<br />

rettilineo, con presa RCA o presa femmina XLR. Per<br />

braccio giradischi Thales o altri, disponibile con DIN<br />

angolato 90° o rettilineo.<br />

THE CARTRIDGE MAN<br />

CARTRIDGE ISOLATOR<br />

Prezzo € 135,00<br />

giradischi Note: allegata anche una dima per<br />

allineamento testina e del braccio<br />

THE MUSIC MAT<br />

Prezzo € 165,00<br />

Tipo: clamp per giradischi Note: con isolatore<br />

tecnologico<br />

TELLURIUM Q<br />

BLUE PHONO<br />

Prezzo € 230,00<br />

Tipo: mat per giradischi Note: in polimero<br />

SUTHERLAND<br />

THE TIMELINE<br />

Prezzo € 550,00<br />

Tipo: isolatore antivibrazioni per testine Note:<br />

basetta da frapporre tra shell braccio e testina<br />

THE CHORD COMPANY<br />

SARUM REFERENCE TONEARM<br />

Prezzo € 3.500,00<br />

DIGITAL STYLUS FORCE GAUGE<br />

Prezzo € 415,00<br />

Tipo: segnale phono Note: Modellati sul modello<br />

Blue di interconnessione, lunghezza 1 metro, terminati<br />

RCA-RCA<br />

Tipo: clamp e stroboscopio Note: blocca disco<br />

di massa elevata con controllo incorporato della<br />

velocità di rotazione del piatto via laser<br />

TARA LABS<br />

PR.ZERO GX PHONO CABLE-5PIN<br />

Prezzo € 4.636,00<br />

PHONO BLACK<br />

Prezzo € 359,00<br />

Tipo: segnale phono Note: Coppia da 1 metro,<br />

terminata RCA<br />

TELOS AUDIO DESIGN<br />

QMT QUANTUM MAGNETIC TUNIG<br />

Prezzo € 1.100,00<br />

Tipo: misuratore forza d'appoggio testina Note:<br />

display a 3 cifre, campo di misura da 0,2 a 4 grammi,<br />

accuratezza migliore di 0.05, 30 minuti di durata<br />

con carica carica (ricaricabile), zona di applicazione<br />

della forza e cantilever nonmagnetici, contenitore<br />

in plastica con piedini antiscivolo Peso (kg): 0,150<br />

DIGITAL TURNTABLE LEVEL<br />

Prezzo € 415,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC placcato<br />

argento Isolante: PTFE Caratteristiche: 4<br />

conduttori, tecnologia Super ARAY Note: Per bracci<br />

giradischi, 1.2 m. Metro aggiuntivo €1.900,00.<br />

Disponibile con connettore DIN a L o dritto<br />

SARUM SLIM TONEARM<br />

Prezzo € 2.640,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC<br />

placcato argento Isolante: PTFE Caratteristiche:<br />

2 conduttori, tecnologia Super ARAY Note: Per<br />

bracci giradischi da 1.2 m, con connettore DIN L.<br />

Metro aggiuntivo € 930,00<br />

SIGNATURE TONEARM<br />

Prezzo € 1.140,00<br />

Note: demagnetizzatore utilizzabile du ogni elettronica,<br />

diffusori testine sorgenti, cavi, CD e vinili<br />

Tipo: segnale phono Note: per ogni metro aggiuntivo<br />

€ 735,00; disponibile RCA/XLR. Ogni canale<br />

utilizza due conduttori Rectangular Solid Core con<br />

otto tubi in teflon. Il cavo permette di avere un<br />

basso valore di capacità, ideale per testine con<br />

uscita media e alta<br />

TECHDAS<br />

BASE SUPPLEMENTARE BRACCIO<br />

Prezzo € 2.000,00<br />

Tipo: Base per ulteriore bracci Note: Base aggiuntiva<br />

per montare ulteriore braccio, in metallo<br />

e legno<br />

DISC STABILIZER<br />

Prezzo € 850,00<br />

THALES<br />

LEVI-BASE<br />

Prezzo € 2.700,00<br />

Tipo: Base di isolamento per giradischi o elettroniche<br />

Note: con sistema di disaccoppiamento<br />

regolabile ad aria<br />

THALES PHONO<br />

Prezzo € 1.500,00<br />

Tipo: Livella elettronica per giradischi Note:<br />

display 2 x 3, campo di misura da +35° a -35°,<br />

accuratezza migliore di 0.1°, costruzione nonmagnetica<br />

e anti-statica<br />

TEST RECORD<br />

Prezzo € 47,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC<br />

placcato argento Caratteristiche: Tecnologia<br />

Tuned ARAY Note: 1.2 m, con connettore DIN a<br />

L. Metro aggiuntivo € 740,00. Configurazione dei<br />

conduttori specifica per giradischi<br />

THE FUNK FIRM<br />

ACHROMAT<br />

Prezzo € 105,00<br />

Tipo: clamp pressa dischi<br />

Tipo: segnale phono Note: Cavo Phono di in-<br />

Tipo: disco test per il settaggio completo del<br />

Tipo: tappetino universale per giradischi Note: in<br />

materiale antirisonante, disponibile da 3 e 5 mm<br />

di spessore disponibile verso per SL1200 130 euro<br />

113


SELECTOR<br />

BO!NG<br />

Prezzo € 160,00<br />

STABILIZER<br />

Prezzo € 160,00<br />

REFERENCE PHONO<br />

Prezzo € 3.630,00<br />

VAN DEN HUL<br />

CARTRIDGE SPIRIT LEVEL<br />

Prezzo € 29,00<br />

Tipo: Piedino accordatore/disaccoppiatore Note:<br />

Sistema di sospensione a molle. Versioni specifiche<br />

per giradischi Rega i Technics 1200SL<br />

THORENS<br />

CINGHIA<br />

Prezzo € 27,00<br />

Tipo: clamp Note: stabilizzatore smorzato per<br />

piatti Thorens<br />

TONEARM GAUGE<br />

Prezzo € 18,00<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: rame litz<br />

Schermatura: triplo in Mylar di alluminio Isolante:<br />

teflon Resistenza (mOhm): 0,011 Capacità<br />

(pF): 8,7 / ft Caratteristiche: coppia terminata<br />

RCA Note: coppia terminata RCA da 1 m; altre<br />

lunghezze disponibili tra 3.780 e 4.220 euro<br />

Tipo: livella a bolla per il controllo della messa<br />

in orizzontale dello shell della testina Note: da<br />

porre a diretto contatto dello shell porta testina<br />

Dimensioni (l x a x p) cm: 0,9 x 1,6 x 1,27<br />

CC 1.0<br />

Prezzo € 2,00<br />

SUPER PHONO<br />

Prezzo € 910,00<br />

Tipo: bilancina di precisione per rilevare peso<br />

di lettura Note: per la regolazione del peso di<br />

lettura del fonorilevatore con una scala graduata<br />

da 1 a 3 grammi<br />

Tipo: cinghia di ricambio per tutti i modelli Thorens<br />

esclusi TD 124, TD 180 e TD 280 mk IV<br />

CINGHIA 800<br />

Prezzo € 35,00<br />

Tipo: cinghia per serie giradischi 800 Note: disponibile<br />

anche cinghia per modelli precedenti (esclusi<br />

TD 124, 170, 180, 190, 280) euro 27<br />

DUST COVER 800<br />

Prezzo € 150,00<br />

TRANSPARENT CABLE<br />

MUSICLINK PHONO<br />

Prezzo € 230,00<br />

Tipo: segnale analogico Note: per segmale phono,<br />

coppia da 1m terminata RCA. Altre lunghezze<br />

disponibili tra 1.000 e 1.270 euro<br />

Tipo: clip per connettori testina-shell Note: per<br />

connettori da 1 mm di diametro, dorato. Versione<br />

per connettore da 1,2 mm euro 2,5<br />

D 501 SILVER HYBRID<br />

Prezzo € 510,00<br />

ULTRA PHONO<br />

Prezzo € 1.820,00<br />

Tipo: cappa antipolvere per serie 800<br />

DUST COVER TD309-TD209<br />

Prezzo € 140,00<br />

Tipo: segnale phono Note: per collegamenti<br />

phono, coppia da 1 metro terminata RCA. Disponibile<br />

anche terminato pin a L per collegamento<br />

a bracci predisposti. Altre lunghezze disponibili<br />

tra 280 e 460 euro<br />

OPUS RCA PHONO<br />

Prezzo € 15.800,00<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: DUE Schermatura:<br />

doppia, 112 conduttori a struttura Litz, 1<br />

foglio alluminio Isolante: in teflon Resistenza<br />

(mOhm): 0,011 Capacità (pF): 180 Caratteristiche:<br />

terminato Note: coppia terminata RCA da 1 m.<br />

Altre lunghezze disponibili tra 1.930 e 2.260 euro<br />

XL RCA PHONO<br />

Prezzo € 7.260,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: centrale da<br />

0,15 mmq in argento matched Crystal Schermatura:<br />

Ibrido in rame OFC argentato ad elevata purezza<br />

e strato di Linear Structured Carbon Isolante:<br />

In schiuma di polyethylene Resistenza (mOhm):<br />

11,9 a 100 mt Caratteristiche: Interconnessione<br />

tra bracci e preamplificatori, microfono e console<br />

Note: bilanciato da 1 mt, disponibile anche in lunghezze<br />

da 1,2 e 1,5 mt a 560 e 640 euro. Disponibile<br />

anche in bobine da 10 e 25 mt a 1.080 e 2.700 euro<br />

HEADSHELL LINK 1.0-1.2 SET<br />

Prezzo € 43,50<br />

Tipo: cappa antipolvere per giradischi TD309-<br />

TD209 Note: realizzata in plexiglass piegato a<br />

caldo<br />

DUST COVER TD550<br />

Prezzo € 950,00<br />

Tipo: cappa antipolvere per giradischi TD550<br />

Note: in metacrilato<br />

Tipo: segnale analogico Note: Coppia terminata<br />

RCA, disponibili altre terminazioni; disponibili altre<br />

lunghezze tra 16.500 e 18.630 euro<br />

Note: Coppia da 1 mt terminata RCA, disponibili<br />

altre terminazioni; disponibili diverse lunghezze<br />

tra 7.600 e 8.670 euro<br />

Tipo: ponticelli phono Note: contiene 4 cavetti di<br />

3,5 cm con codice colore diversificato, cavo mcs-300<br />

connettori cc-1.0 e cc-1.2<br />

114


S(U)ONORA GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI PER IL VINILE<br />

MCS 150 M<br />

Prezzo € 47,00<br />

BASE VTA-12<br />

Prezzo € 2.700,00<br />

SDS MOTOR DRIVE<br />

Prezzo € 1.600,00<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

HS-1<br />

Prezzo € 96,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: multifilare 7<br />

trefoli argento Marche Crystal Isolante: nylonpoliuretano<br />

Resistenza (mOhm): 0,9/metro<br />

Note: specifico per cablaggio bracci ad alta flessibilità,<br />

rivestimento nei colori rosso, verde, blu e<br />

bianco. Prezzo al metro<br />

MSS 7<br />

Prezzo € 16,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: 7 trefoli in<br />

Matched Crystal OFC con rivestimento in argento<br />

Note: per cablaggio all'interno dei bracci, sezione<br />

0,0127 mmq, al metro; disponibile in rosso, verde,<br />

blue e bianco<br />

THE TAC 90<br />

Prezzo € 45,00<br />

Tipo: base per bracci da 12 pollici serie JMW Note:<br />

regolazione VTA/SRA durante l'ascolto. Scatola<br />

connessioni in Limo, output RCA<br />

HW-16.5<br />

Prezzo € 1.100,00<br />

Tipo: macchina lavadischi semi automatica Note:<br />

spazzola per l'applicazione del liquido in dotazione;<br />

asciugatura automatica; peso 12,7 kg; finitura<br />

legno nero<br />

Tipo: dispositivo per l'eliminazione dei disturbi<br />

e la stabilizzazione della tensione di rete Note:<br />

consente la regolazione fine della velocità di tutti i<br />

giradischi con motore sincrono in AC; indicati per i<br />

modelli HW-19, Aries e TNT<br />

WIREWORLD<br />

ECLIPSE 7 PHONO<br />

Prezzo € 450,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OCC<br />

Isolante: Composilex 2 Caratteristiche: cavo<br />

fono, finitura Femmina DIN a RCA o XLR; da 1mt<br />

Note: disponibile anche da 1.5 mt. e 2 mt; rispettivamente<br />

da 507,00 / 564,00€. A richiesta DIN A<br />

90° e altre lunghezze<br />

PLATINUM ECLIPSE 7 PHONO<br />

Prezzo € 1.550,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Argento OCC<br />

Caratteristiche: cavo phono, finitura Femmina<br />

DIN a RCA o XRL, da 1 mt Note: disponibile<br />

anche da 1,5mt e da 2,0mt rispettivamente a<br />

2.045,00/2.540,00 €. Mono al mt. 495,00 € +<br />

terminazione 560,00 €<br />

SILVER ECLIPSE 7 PHONO<br />

Prezzo € 562,00<br />

Tipo: shell Note: in ebano nero con punto di presa<br />

in bronzo placcato oro.Fornito con pagliuzze realizzate<br />

in cavo standard o con cavo 6N Peso (kg): 0,10<br />

HS-2<br />

Prezzo € 110,00<br />

Tipo: shell Note: in legno di ciliegio, punto di presa<br />

in bronzo placcato oro Peso (kg): 0,10<br />

HS-3<br />

Prezzo € 115,00<br />

Provato su <strong>SUONO</strong> 427 - 04/2009<br />

Tipo: connettore pentapolare a 90° per bracci<br />

Note: rame puro argentato e dorato, isolante in<br />

teflon; prezzo cad<br />

VPI<br />

ADS<br />

Prezzo € 1.600,00<br />

Tipo: controllo esterno del motore del giradischi<br />

Note: regolazione fine della velocità distinta per<br />

33 e 45 giri Dimensioni (l x a x p) cm: 40,6 x 7,6<br />

x 30,4 Peso (kg): 4,5<br />

BASE VTA 10<br />

Prezzo € 2.040,00<br />

MW-1 CYCLONE<br />

Prezzo € 1.900,00<br />

Tipo: macchina lavadischi automatica Note:<br />

spazzola per l'applicazione del liquido in dotazione,<br />

motore reversibile, asciugatura automatica, chassis<br />

in alluminio,finitura in legno. Peso (kg): 12,7<br />

RCM FLUID<br />

Prezzo € 25,00<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: Rame OCC<br />

rivestito in Argento Caratteristiche: cavo fono,<br />

finitura Femmina DIN a RCA o XLR; da 1mt Note:<br />

disponibile anche da 1.5 mt. e 2 mt, rispettivamente<br />

da 675,00/788,00€ mono al mt. € 113.00 +<br />

terminazione 336,00 €<br />

SOLSTICE PHONO<br />

Prezzo € 304,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC<br />

placcato in Argento Caratteristiche: cavo fono,<br />

finitura Femmina DIN a RCA o XLR; da 1mt Note:<br />

disponibile anche da 1,5 e 2 mt (rispettivamente<br />

330,00 e 356,00 €) e sfuso 21 euro/mt + terminazione<br />

230€<br />

XLO<br />

ULTRAPLUS UP3A<br />

Prezzo € 405,00<br />

Tipo: shell Note: in legno di bosso con punto di<br />

presa in bronzo placcato oro Peso (kg): 0,08<br />

WA-1<br />

Prezzo € 3,00<br />

Tipo: rondelle per regolazione peso braccio Note:<br />

set di 2 rondelle in ottone placcato oro 24k, adatte<br />

a viti M3 e M2.6<br />

YR-01<br />

Prezzo € 35,00<br />

Tipo: base per braccio da 10 pollici serie JMW Note:<br />

regolazione VTA/SRA durante l'ascolto. Scatola<br />

connessioni in Limo, output RCA<br />

Tipo: flacone di liquido pulisci dischi<br />

Tipo: segnale analogico Caratteristiche: Cavo<br />

Phono Lunghezza 1 mt Note: Finiture opzionali:<br />

DIN a RCA - RCA a XLR - DIN A XLR; altre lunghezze<br />

disponibili 1,5/2/3 mt rispettivamente euro<br />

465,00/525,00/645,00. Stereo al mt in aggiunta<br />

125,00 euro<br />

Tipo: pagliuzze Note: per installazione tra headshell<br />

e testina; conduttore 22AWG in rame<br />

placcato argento e isolamento in Teflon<br />

115


SELECTOR DOSSIER COFANETTI<br />

di Paolo Corciulo<br />

La madre<br />

di tutte le battaglie<br />

AA.VV.<br />

Rhythm and Blues 1947 – 1974<br />

Atlantic, 1985<br />

Se fossi costretto a partecipare al gioco della torre o all’altrettanto scontata selezione degli oggetti da<br />

portare nell’isola deserta, sceglierei questo titolo perlomeno per due ragioni: 1) con un barbatrucco in<br />

realtà mi porterei a casa sette meravigliosi LP doppi 2) cosa c’è di meglio che risciacquar la bocca in<br />

Arno che, per il genere “moderno”, vuol dire abbeverarsi alla fonde del rhythm and blues?<br />

116 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


ATLANTIC RHYTHM AND BLUES 1947 – 1974: UNA RACCOLTA FONDAMENTALE<br />

Più seriamente: fatico a immaginare<br />

qualcosa di più completo e<br />

“miliare” della raccolta di brani<br />

con cui la Atlantic a metà degli anni ’80<br />

volle suggellare l’opera che dal 1947<br />

aveva portato avanti sul filone che<br />

rappresenta la colonna dorsale di ogni<br />

genere musicale moderno (eccetto la<br />

classica), in quanto contaminazione di<br />

jazz, boogie, blues e gospel che ha dato<br />

origine al Rock ‘n’ Roll.<br />

Un’opera che ottenne risultati insperati,<br />

certamente migliori di quanto avesse<br />

mai osato sperare Ahmet Ertegun,<br />

il fondatore. Turco trapiantato negli<br />

States a causa dell’attività di ambasciatore<br />

del padre, Ertegun era un fervente<br />

appassionato di musica (già allora<br />

aveva una collezione di oltre 15.000<br />

dischi a 78 giri) e con l’aiuto del dentista<br />

di famiglia e uno studente di odontoiatria,<br />

Herb Abramson, dette vita<br />

alla Atlantic Recording Corporation.<br />

Inizialmente una delle tante etichette<br />

indipendenti, la Atlantic sarebbe poi<br />

diventata un gigante della musica intercettando<br />

e interpretando lo svilup-<br />

po dei canoni della musica popolare nel<br />

tempo. Grande merito fu tra le altre cose<br />

quello di guardare al progresso tecnologico<br />

senza preclusioni: anche grazie al recording engineer e produttore<br />

Tom Dowd, Atlantic è stata una delle prime etichette indipendenti<br />

a effettuare registrazioni in stereo. Dowd utilizzava un<br />

registratore stereo portatile in contemporanea con il registratore<br />

mono esistente dello studio e già nel 1953 l’etichetta introdusse<br />

in commercio LP con registrazioni stereo, visto che da tempo<br />

si registrava “in parallelo”. Più tardi Dowd sperimentò anche<br />

la registrazione binaurale con due microfoni opportunamente<br />

disposti e, infine, il multitraccia: lo studio di New York di Atlantic<br />

è stato anche il primo in America a installare le macchine di<br />

registrazione Ampex di questo tipo.<br />

Splish, Splash di Bobby Darin è stata la prima canzone registrata<br />

sul registratore a 8 tracce, mentre solo alla metà degli anni<br />

Sessanta i multitraccia faranno il loro ingresso diffuso negli studi<br />

di registrazione (gli Abbey Road Studios non hanno installato<br />

impianti a 8 tracce fino al 1968!).<br />

I sette LP doppi di questa preziosa collezione sono divisi per<br />

periodo e consentono facilmente di seguire e valutare l’evoluzione<br />

del genere, via via che questo da patrimonio inizialmente<br />

esclusivo dei musicisti di colore viene “adottato” anche dai bianchi<br />

per giungere a maturità ed esplodere alla fine degli anni ’50<br />

con Ray Charles (che di lì a poco avrebbe lasciato l’etichetta) o<br />

i Drifters. E si intuiscono i frutti della collaborazione con Stax /<br />

Volt Records (la casa di Menphis venne distribuita da Atlantic a<br />

partire dall’inizio degli anni ’60), altra etichetta seminale di cui<br />

chi scrive è altrettanto orgoglioso possessore di un altrettanto<br />

raro cofanetto in vinile!<br />

Insomma: un set box che tutti dovrebbero avere per ragioni filologiche<br />

in vinile anche se è quasi introvabile; la versione CD (in<br />

8 volumi) va comunque bene!<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 117


SELECTOR DOSSIER COFANETTI<br />

di Vincenzo Maragoni<br />

In vinile? Il non plus ultra!<br />

La matericità e la possibilità tattile di avere a che fare con informazioni, liriche e foto dell’artista preferito<br />

fanno dell’LP il mezzo più amato dai collezionisti che oggi tornano a poter scegliere su un panorama<br />

abbastanza ampio di prodotti. Merito in gran parte delle etichette indipendenti che in tempi non sospetti<br />

hanno rilevato dalle grandi major i diritti a stampare l’obsoleto vinile. E qqualcuno si mangia le mani...!<br />

David Bowie<br />

THE MAN WHO FELL TO EARTH<br />

UMC<br />

Per 40 anni è rimasta la colonna sonora che... non c’è e che finalmente<br />

è disponibile per tutti i fan di David Bowie anche se, sostanzialmente,<br />

l’intervento del Duca Bianco qui è limitato alla sola interpretazione<br />

(tra l’altro il suo esordio in questo ruolo) e non alla musica. Bowie<br />

interpreta l’alieno Thomas Jerome Newton che con le sue conoscenze<br />

prova a sconvolgere la Terra. The Man Who Fell to Earth, uscito in<br />

Italia come L’uomo che cadde sulla Terra, è un film di Nicolas Roeg,<br />

tratto dall’omonimo romanzo di Walter Tevis, del 1976. Buona parte<br />

della colonna sonora è composta e suonata appositamente da Stomu<br />

Yamashta e John Phillips con ulteriori tracce da altri e diversi interpreti,<br />

tra i quali Steely Dan. La recente pubblicazione della colonna<br />

sonora deriva dalla doppia concomitanza dei 40 anni dell’uscita del<br />

film e del ritrovamento di nastri con tracce che ormai sembravano<br />

perdute. Il Deluxe Box contiene la rimasterizzazione su due LP su<br />

Queen<br />

ON AIR DELUxE EDITION<br />

Mercury Records<br />

Più che una semplice raccolta di registrazioni On Air è un vero e proprio<br />

pezzo della storia dei Queen, quello che ogni fan del gruppo dovrebbe<br />

avere. Si tratta di registrazioni live che il gruppo ha effettuato in parte<br />

ancora prima di pubblicare il loro primo disco! Tra il febbraio 1973 e<br />

l’ottobre del 1977 i Queen registrarono sei sessioni live esclusive per la<br />

BBC per un totale di 24 tracce audio, incluse versioni alternati-<br />

ve, di quelle che poi abbiamo ritrovato nei loro primi<br />

dischi. Un fatto che depone ulteriormente a favore<br />

della sezione radio della BBC, da sempre attenta alla<br />

musica sia in senso di tecnica che di interpretazione:<br />

invitare quattro ragazzi perfettamente sconosciuti<br />

e concedere loro spazio per poter registrare<br />

dei pezzi originali. La prima di queste sessioni (5<br />

febbraio 1973) è stata completata cinque mesi prima<br />

dell’uscita del primo disco ufficiale dei Queen: il<br />

mitico John Peel trasmette in sequenza<br />

My Fairy King, Keep Yourself Alive,<br />

Doing All Right e Liar. . I Queen<br />

tornano alla BBC nel luglio lo stesso anno, proprio<br />

delin<br />

concomitanza con la<br />

vinile da 180 grammi, un poster e un libro di 48 pagine con foto rare<br />

e il commento del critico cinematografico e musicale Paolo Hewitt.<br />

Nel box set sono duplicate le tracce musicali anche su doppio CD.<br />

pubblicazione del loro primo disco con altre canzoni trasmesse dal<br />

vivo. La terza apparizione è datata dicembre 1973 e approfittano di<br />

questa occasione per presentare l’inedita Ogre Battle, quella che sarà<br />

inclusa nel loro secondo disco (Queen II) sul quale i quattro avevano già<br />

iniziato a lavorare. Aprile 1974, altre due canzoni di Queen II vengono<br />

registrate e trasmesse in un’altra session: White Queen e Nevermore.<br />

Nell’ottobre del 1974 i Queen tornano alla BBC, un mese prima della<br />

uscita del loro terzo disco, Sheer Heart Attack, e vengono presentate<br />

Now I’m Here, Stone Cold Crazy, Flick Of The Wrist<br />

e Tenement<br />

Funster. Bisogna attendere l’ottobre del 1977 per<br />

vedere ma soprattutto ascoltare di nuovo i Queen<br />

dal vivo alla BBC: in quella occasione propongono<br />

canzoni di News Of The World nello stesso mo-<br />

mento in cui l’album veniva presentato in UK:<br />

tra le altre suonano due versioni diverse di We<br />

Will Rock You, una standard e una accelerata.<br />

Oltre ai tre LP la Deluxe Edition contiene anche<br />

un libro con fotografie rare (alcune inedite) e note<br />

scritte da Greg Brooks, l’archivista dei Queen,<br />

dai produttori delle BBC Jeff Griffin and<br />

Bernie Andrews e dai due conduttori<br />

dell’epoca John Peel e Bob Harris che<br />

hanno presentato le session. Prezzo: 50<br />

sterline anche su queenonlinestore.com.<br />

118 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TUTTI PAZZI PER I BOX SET II<br />

Nina Simone<br />

THE COMPLETE PHILIPS YEARS<br />

Decca<br />

La grande voce di Nina Simone catturata in questo box set<br />

in edizione limitata di sette album realizzati dalla cantante<br />

negli anni che vanno dal 1964 al 1967 con le registrazioni<br />

effettuate per la Philips. The Complete Philips Years<br />

presenta sette dischi in vinile su supporto da 180<br />

grammi, con lavoro di rimasterizzazione dei nastri<br />

originali. I titoli sono: Nina Simone in Concert<br />

(1964), Broadway-Blues-Ballads (1964), I Put<br />

a Spell on You (1965), Pastel Blues (1966),<br />

Let It All Out (1966), Wild is The Wind (1966)<br />

e High Priestess of Soul (1967). I dischi sono<br />

proposti con la fedele ristampa delle grafiche delle edizioni originali.<br />

Questi sono gli anni della maturità musicale dell’artista e in questi si<br />

percepiscono nettamente i segni delle battaglie sui diritti civili, grande<br />

passione di Nina Simone insieme alla musica. I master sono stati curati<br />

dagli Abbey Road Studios, tutta la fase di lavorazione è avvenuta su file<br />

WAV a 24 bit / 192 kHz in stereo. Dei sette titoli del boxset<br />

Broadway-Blues-Ballads e Let It All Out sono pubblicati su<br />

vinile per la prima volta dalla loro usci-<br />

ta originale. Il disco<br />

Nina Simone in<br />

Concert è il frutto dei tre concerti<br />

che l’artista ha tenuto alla Carne-<br />

gie Hall di New York tra il marzo<br />

e l’aprile del 1964 e contiene la<br />

versione live di I Love You, Porgy e<br />

Don’t Smoke In Bed, considerate due<br />

delle sue migliori interpretazioni. Nello<br />

stesso disco c’è anche la versione dal vivo di<br />

Mississippi<br />

Goddam, una delle canzoni più significative dell’impegno civile<br />

di Nina Simome: canzone ispirata dall’uccisione dell’attivista Medgar<br />

Evers da parte del Klu Klux Klan nel 1963 e che ha ispirato il film L’agguato<br />

di Rob Reiner oltre Only A Pawn In The Game di Bob Dylan.<br />

Mississippi Goddam, uscita come singolo, è stata a lungo boicottata<br />

in molti stati del sud degli Stati Uniti. The Complete Philips Years è<br />

disponibile anche in versione su CD.<br />

CREAM<br />

FRESH CREAM<br />

IMS-Polydor<br />

Eric Clapton, Jack Bruce e Ginger Baker, in una sola parola: Cream.<br />

In soli tre anni e tre dischi il trio inglese ha saputo condensare un così<br />

elevato livello musicale e creativo da rimanere come esempio per tanti<br />

anni e per tante band successive a loro. Disponibile ora una versione<br />

speciale di Fresh Cream, il loro primo disco del 1966 che mette insieme<br />

standard del blues (Robert Johnson, Muddy Waters e Willie Dixon) con<br />

composizioni originali dei tre che puntano molto sull’improvvisazione.<br />

Un disco forse ancora grezzo ma che dimostra la tecnica strumentale<br />

elevatissima dei tre. Il boxset in edizione limitata contiene sei dischi in<br />

vinile da 180 grammi, libro di 64 pagine con foto e testi, nuovi commenti<br />

sulla realizzazione del disco originale scritti da David Fricke di “Rolling<br />

Stone”, codice per il download della copia digitale. I sei dischi (la rimasterizzazione<br />

è stata curata da Bill Levenson) propongono la versione<br />

originale mono, la versione stereo, vari singoli, mix e versioni differenti<br />

da quelli già pubblicati, alcune outtakes e dieci tracce inedite. Tra le rarità<br />

del boxset anche alcune BBC Session, con interviste (a Eric Clapton) e<br />

musica live, nello specifico: Saturday Club dell’8 novembre 1966, Guitar<br />

Club del 28 novembre 1966, R & B Club del 9 dicembre 1966, Saturday<br />

Club del 10 gennaio 1967. La versione con CD e Blu-ray di Fresh Cream<br />

contiene un Blu-Ray audio con file a 24 bit / 96 kHz delle versioni stereo<br />

e mono dell’album originale. Prezzo medio: 90/100 euro.<br />

SEx PISTOLS<br />

LIVE ’76<br />

UMC<br />

Il punk ha appena superato il compleanno numero 40 e in questo<br />

una delle tappe più importanti della sua storia è stato il tour dei<br />

Sex Pistols nel 1976. Il box set Live ’76 propone quattro esibizioni<br />

live del gruppo in altrettante location tra il giugno e il settembre di<br />

quell’anno. La rimasterizzazione del materiale originale è stata realizzata<br />

negli Abbey Studios che, oltre a una maggior qualità sonora<br />

(con tutti i limiti tecnici delle esibizioni dal vivo dei Sex Pistols!),<br />

hanno curato anche la scaletta originale dei concerti sia per l’ordine<br />

di esecuzione che per la completezza. Il box set contiene i quattro LP<br />

in vinile da 180 grammi che ripropongono i concerti di Lesser Free<br />

Trade Hall, Manchester (4 giugno); Screen on the Green, Islington<br />

(29 agosto); HM Prison, Chelmsford (17 settembre); Club, Burton on<br />

Trent (25 settembre). Lo show di Lesser Free Trade Hall è stato definito<br />

uno dei maggiori concerti di musica rock, alla pari di Woodstock<br />

e Live Aid, anche se il pubblico era molto ridotto come numero;<br />

la cronaca racconta che tra il pubblico quella sera erano presenti<br />

Morrissey e i Joy Division. La data di Screen on the Green ha visto<br />

i Sex Pistols in un evento speciale insieme a Clash e Buzzcocks. La<br />

data di Chelmsford è stata voluta fortemente da Malcolm Maclaren<br />

che ha scelto il carcere di massima sicurezza della città come luogo<br />

simbolo per il loro concerto. Della data di<br />

Burton on Trent a lungo è stato dispo-<br />

nibile un bootleg. Il box set contiene<br />

anche rare fotografie delle esi-<br />

bizioni, fac-simile dei presskit<br />

e copie di articoli<br />

pubblicati su Me-<br />

lody Maker,<br />

Sounds,<br />

Rock Star e<br />

Rock New.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 119


SELECTOR DOSSIER COFANETTI<br />

Ian gillan<br />

THE VINYL COLLECTION 1979-1982<br />

Demon Records<br />

La grande voce dei Deep Purple senza i Deep Purple. Esce per Demon<br />

Records il box set The Vinyl Collection 1979-1982 con cinque titoli<br />

(sette dischi) che Ian Gillan ha inciso in studio negli anni tra il 1979 e<br />

il 1982 lontano dal gruppo: Mr Universe (1979), Glory Road (1980, 2<br />

LP con bonus disc ‘For Gillan Fans Only’), Future Shock (1981), Double<br />

Trouble (2 LP, 1981) e Magic (1982). Nel 1973 Gillan lascia i Deep<br />

Purple per dedicarsi ad altre attività, sia musicali che fuori dallo stage<br />

(come la gestione di un albergo!); due anni dopo il ritorno alla musica<br />

con la Ian Gillan Band dal successo meno che memorabile. Nel 1978<br />

Gillan riparte con un nuovo gruppo e nuove idee e da qui la parentesi<br />

che viene immortalata in questi dischi riediti in formato LP su supporto<br />

da 180 grammi che riporta la grafica originale ma con carta e stampa di<br />

migliore qualità. Per Future Shock è stato riproposto lo stesso booklet<br />

di 16 pagine inserito nella stampa originale. Mr Universe è il primo<br />

disco di Gillan solista pubblicato in UK, con un gruppo di altissimo<br />

livello: naturalmente oltre a Gillan alla voce abbiamo Bernie Tormé<br />

alla chitarra, John McCoy al basso, Colin Towns alle tastiere, Mick<br />

Underwood alla battaria. Glory Road esce nel 1980, e porta Gillan e<br />

il suo gruppo alle posizioni più alte delle varie classifiche di vendita a<br />

Top Of The Pops e lo incorona come leader indiscusso di quello che<br />

allora viene definito NWoBHM (New Wave of British Heavy Metal),<br />

la commistione tra il nuovo movimento heavy metal e quello più classico.<br />

Album dai testi più intimi e personali Future Shock del 1981, che<br />

mischia diversi generi musicali e anche graficamente per la copertina.<br />

Nel doppio Double Trouble del 1981 arriva il chitarrista Janick Gers e<br />

l’album assume un aspetto musicale più tendente al melodico. Magic<br />

del 1982 segna il punto più alto di Gillan solista prima del suo arrivo<br />

nei Black Sabbath e da qui successivamente il “ritorno a casa” nei<br />

Deep Purple. Da citare la cover Living For The City di Stevie Wonder.<br />

Lo stesso Gillan a proposito di questa edizione: “Il vinile è meraviglioso,<br />

ti viene naturale prenderlo con le mani, rigirarlo e trattarlo con rispetto<br />

quando lo appoggi sul giradischi. Hai appena acquistato un oggetto<br />

di qualità che non butterai via mai. Guarda la grafica, la copertina,<br />

leggi i testi...”. L’edizione esclusiva di Amazon UK contiene in più il 7<br />

pollici di Spanish Guitar. Prezzo medio 80/84 sterline.<br />

Sly And The Family Stone<br />

ANTHOLOgY LIMITED EDITION COLORED<br />

Friday Music Records<br />

Un disco che musicalmente aggiunge poco alla potente discografia di Sly And The Family<br />

Stone: Anthology Limited Edition Colored è sostanzialmente una raccolta di successi ripro-<br />

posti in una versione esteticamente molto accattivante. Il doppio vinile di questa edizione è in<br />

giallo oro trasparente, realizzato con vinile da 180 grammi con rimasterizzazione dei nastro<br />

originali curata da Joe Reagoso ai Friday Music Studios. Questa edizione riprende quanto<br />

già pubblicato nel Greats Hits del 1981, aggiunge i singoli Thank You, Family Affair e Dance to<br />

the Music; viene inoltre rivisto l’ordine delle tracce per conservare la cronologia di uscita originale di<br />

ogni pezzo. Prezzo medio intorno ai 50 dollari.<br />

Rush<br />

2112 40TH ANNIVERSARY<br />

UMC<br />

L’occasione è quella di festeggiare i 40 anni<br />

di 2112, uno dei dischi più significativi e rappresentativi<br />

della carriera dei Rush: diversi<br />

box set con diversi supporti, tra i quali quello<br />

con triplo LP. Il disco originale è uscito nel<br />

1976 ed è stato proclamato disco d’oro l’anno<br />

successivo; molti lo definiscono il primo<br />

del sound più progressive dei Rush. Lavoro<br />

di rimasterizzazione curato presso gli Abbey<br />

Road Studios su vinile da 200 mi. 2112 40th Anniversary edizione<br />

LP contiene la riedizione del disco<br />

gram-<br />

originale; versioni live inedite di<br />

Overture, The Temples of Syrinx<br />

(Northland Coliseum, Edmonton concerto del 25 giugno1981) e A<br />

Passage to Bangkok (Manchester Apollo, Manchester concerto del<br />

17 giugno1980); alcune versioni di brani interpretate da altri artisti<br />

quali Dave Grohl, Taylor Hawkins, Nick Raskulinecz, Billy<br />

Talent, Steven Wilson, Jacob Moon, and Alice in Chains.<br />

Troviamo anche foto inedite, note aggiuntive scritte dal<br />

giornalista musicale Rob Bowman, racconti a fumetti di<br />

supporto a ogni canzone, testi manoscritti da Neil Pe-<br />

art, artworks di Hugh Syme. È presente nel boxset<br />

anche il mat per giradischi Starman e l’ologram-<br />

ma di 2112 sulla facciata F del terzo disco. È stato<br />

realizzato anche il box set<br />

Super DeLuxe Edition<br />

che riunisce tutti i formati utilizzati<br />

nelle versioni singole e quindi CD +<br />

DVD, Blu-Ray e triplo LP. Prezzo ufficiale<br />

delle versione LP: 80 dollari<br />

su rushbackstage.com.<br />

120 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


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122 <strong>SUONO</strong> febbraio 2017

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