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BXIXQRA1X0

DELLE

SCISMI VTVlALI

VOLUME SESTO.
DIZIONARIO

DELLE

SCIENZE NATURALI

NEL QUALE .; .
Si tratta metodicamente dei differenti esseri della.natura',
CONSIDERATI O IN LORO STESSI , SECONDO "LO " SiILIO; ' ATftiljL
DELLE NOSTRE COGNIZIONI , O RELATIVAMENTE ALI/ UTILIT CHE Ve *
PU RISULTARE PER LA MEDICINA, l' AGRICOLTURA, IL COMMERCIO,
E LE ARTI.

ACCOMPAGNATO
DA UNA BIOGRAFIA DE' PI' CELEBRI NATURALISTI
OPERA UTILE AI MEDICI, AGLI AGHICOLTOHI , AI MERCANTI , AGLI ASTISTI,
AI MANIFATTORI, E A TUTTI COLORO, CHE DESIDERANO CONOSCERE LE
PRODUZIONI DELLA NATURA, I LORO CARATTERI GENERICI E SPECIFICI, IL LORO
LUOGO NATALE, LE LORO PROPRIET' , ED USI.

REDATTA
DA VARJ PROFESSORI DEL GIARDINO DEL RE ,
E DELLE PRINCIPALI SCUOLE DI PARIGI.

PRIMA TRADUZIONE DAL FRANCESE


COX AGGIVNTE E CORREZIONI.

Volume Sesto.

PER V. BATELLI E FIGLI


MDCCCXXXIf .
.V,

*
_ .
-
DEGLI AUTORI

PER

ORDINE DI MATERIE.

Fisica generale. mia delle Scienze, e professore


alla Facolt delle Scienze. (B. M.)
Sigg. LACROIX, membro dell' Ac
- AUBERT DU PETIT-TIIOU-
cademia delle Scienze, e profes
ARS (AP.)
sore al Collegio di Francia. (L.)
- BEAUVOIS. (PB.)
Chimica. -ENRICO CASSINI, membro
della Soc. Filomatica di Parigi.
FOURCROY, membro dell' Ac (E. CASS.)
cademia delle Scienze, e profes - DESPORTES. (D. P.)
sore al Giardino del Re. (F.) - DUCHESNE. (D. de V.)
CHEVREUL, professore al Col - JAUMES. (J. S. H.)
legio Reale di Carlomagno. (CH.) - LEMAN , membro della Societ
Mineralogia, e Geologia. Filomatica di Parigi. (LEM.)
-LOISELEUR DESLONG-
ALESS. BRONGNIART,mem CHAMPS , dottore in Medicina ,
bro dell'Accademia delle Scienze, e membro di varie Societ scien
e professore alla Facolt dell tifiche. (L. D.)
Scienze. (B.) - MASSEY. (MASS.)
BROCHANT DE VILLIERS, - PETIT-RADEL. (P. R.)
membro dell' Accademia delle - POIRET , membro di varie So
Scienze. (B. de V.) ciet scientifiche e letterarie , c
DEFRANCE, membro di varie continuatore dell'Enciclopedia Bo
Societ Scientifiche. (D. F.) tanica. (P.)
Botanica. - DE TUSSAC , membro di varie
Societ Scientifiche , e autore
DESFONTAINES, membro della della Flora delle Antille. (DE T.)
Accademia delle Scienze. (DESF.)
DE JUSSIEU, membro dell' Ac Zoologia generale, Anatomia
cademia delle Scienze, e profes e Fisiologia.
sore al Giardino del Re. (J.)
MIRBEL , membro dell' Accade - G. CUVIER , membro e segre

854-613
tario perpetuo dell' Accademiaj Agricoltura ed Economia.
delle Scienze , e professore al
Giardino del Re. (G. C. o C. V. - TESSIER , membro dell' Acca
o C.) demia delle Scienze , della Societ
Mammiferi. della Scuola di Medicina , e di
quella d' Agricoltura. (T.)
GEOFFROY, membro dell' Ac - COQUEBERT DE MOMBRET
cademia delle Scienze , e profes (G. M.)
sore al Giardino del Re. (G.)
GERARDIN. (S. G.)
- TURPIN, naturalista , incari
Uccelli. cato dell' esecuzione dei disegni ,
e direzione delle Tavole.
DUMONT , membro di varie - DE HUMBOLDT, eRAMOND
Societ scientifiche. (CII. D.) comunicheranno alcuni articoli
sopra gli oggetti nuovi che han
Rettili , e Pesci. no osservato nei loro viaggi , o
sopra gli argomenti di cui si sono
DE LACPDE, membro del pi parzialmente occupati. .
l' Accademia delle Scienze . e pro - F. CUVIER incaricato della
fessore al Giardino del Re. (L. L.) Direzione generale dell* Opera, e
cooperer agli articoli generali di
DUMERIL, membro dell' Acca Zoologia, ed all' Istoria dei Mam
demia delle Scienze , e professore miferi.
alla Scuola di Medicina. (C. D.)
DAUDIN. (F. M. D.) JSota dei Collaboratori
Italiani.
CLOQUET , dottore in Medi
cina. (I. C.) - ANTONIO TARGIONI-TOZ-
ZETTI . professore di Botanica ,
Insetti. e di Chimica. (A. T. T.)
-FILIPPO NESTI, professor,
DUMERIL, membro dell'Acca di Mineraloga nel!' I. e R. Musco
demia delle Scienze, e professore di Firenze. (F. N.)
alla Scuola di Medicina. (C. D.) -GIUSEPPE GAZZERI, pro
fessore di Chimica e direttore
Molluschi , Vermi e Zoofiti. delle I. e R. Magone di Toscana.
(G. G.)
DE LAMARCIL, membro del - ANTONIO BRUCALASSI (A.
l' Accademia delle Scienze, e pro B.)
fessore al Giardino del Re. (L. M.) - FEDERIGO RRUSCOLT, con
servatore dell' I. e R. Museo di
G. L. DUVERNOY, medico. Firenze, ed assistente alla Catte
(Dm.) dra di Anatoma comparata e li
DE BLAINVILLE. (De R.) Zoologa. (F. B.)
' UIIOHABIO

DELLE

3GI1H2B RAVVIAI!

o^MS*: .
.
CER : :
*.;.;;

CeRA, Cera. (Entom.) il nome che vira cina nella composizione della cera, ne fa
dato alla materia grassa e duttile co la entrare solamente un. Ma questa di-
quale le api costruiscono i favi del loro IOO
alveare o gli alveoli nei quali depongono scordanza non esclude che questa materia
le loro larve e la provvisione del miele. non sia sempre identica ; imperocch la
Abbiamo fatto conoscere ali1 articolo proporzione di cerina e di mancina con
Ape i metodi secondo i quali qnesta ma tenute nella cera pu variare, come ne
teria dottile lavorala dalle pecchie per gli altri corpi grassi varia quella di stea
formare le cellette. V. Ape. (C. D.) rina e d'oleina, senza che quesli cessino
CERA. {Chim.) Il nome di cera, specifica d'essere identici. Le diverse sostanze di
mente esclusivo una volta della cera delle che si nutriscon le api, i climi diversi
api , divenne poi generico per essere dove questi insetti abitano, ed altre cir
stato applicalo a diversi corpi grassi di costanze sono sicuramente, come lo av
una fusibilit poco diversa da quella di vertono il Boudet e il Boissenot, le cause
questa sostanza. Laonde d' una tal parola da cui muovono queste differenze di pro
avvenuto come di quelle di burro, e di porzioni. V. Ckbina, Ceraina, Miri
seo, che si sono applicate a corpi sva- cina. (A. B.)
rbitissimi , ma che hanno molte pro I principj elementari della cera sono i
priet fsiche comuni col burro del latte, seguenti:
e col sego di montone. Gay-Lussac. Tbenard.
Cesa dellk Api. Ossgeno 5,544
Composizione. Carbonio 81,784
Idrogene 12,672
" La cera non una materia omo-
eenea ; ma si compone di due sostanze 100,000
annunziate dapprima dal John sotto i
uomi di cerino e di miricina, e quindi Ricolta e preparazione della cera.
confermate dal Boudet e dal Boi ssenot; i
quali ne han riscontrata una terza unita Quando si vuol fare la ricolla della
alla cerina, e che hanno detta ceraina. cera di un alveare, si comincia da ren
Giusta le esperienze del Boudet e del dere asfisse le api col mezzo del vapore
Boissenot, la cerina e la miricina si tro di zolfo; quindi si tolgono i favi dall'al
verebbero nella cera dell'api presso a poco veare, si tagliano in fette a fine di met
nella proporzione seguente : tere allo scoperto l'interno degli alveoli.
Ceraina 0,7 I favi che si sono affettati si pongono a
Miricina o,3 gocciare sopra graticci , e si ha cura di
Un lai risultamenlo non concorda con rivoltarli di tempo in tempo. Si piglia
quello avutone dal John, che della miri la materia rimasta sul graticcio che ri
CER ( ) CER
tiene anche una certa quantit di miele, La densit dell; cera pare sia quella
si mette in una caldaja di rame, dove di 0,966.
versa dell'acqua, e si fa bollire il lutto fragile a una temperatura di qual
fino a tanto che non si sia fusa la cera che grado sopra lo zero termometrico, ed
Allora s'introduce la materia in certe spe duttile a una temperatura di circa 35.
cie di sacchi tessuti di vimini , e si Scaldandola gradatamente fino a 8o.
assoggetta ad una leggiera pressione. La si rammollisce pi o meno , e termina
cera, che sempre liquefatta o rammol col fondersi compiutamente in un liquido
lita, scola dal sacco. Raccolta questa cera senza colore , pi leggiero dell' acqua.
si fa fondere nell'acqua e si cola in vasi di Un termometro immenso in questo li
terra. Raffreddandosi essa si rappiglia alla quido, segna 62,75, quando accade la con
superficie dell'acqua; e quando gi gelazione. 11 qual risultamento stato da
t'rejfii, se ne/versa l'acqua, se ne toglie me osservato sopra la cera bianca c
il pune di "cYa," dalla parte inferiore del la cera gialla che provenivano dagli alveari
trial; si- parte ;via una materia granulosa stabiliti nel Museo di Storia Naturale di
detta piede *dt *c$a.; '. Parigi.
Per imbiancare la cera greggia si fonde Il Boslock dice che la cera bianca si
in una caldaja, e di poi per mezzo di un fonde a 68, e la cera gialla a 6i.
condotto che situato nella parte infe Esposta all'azione d'un carbone ar
riore della caldaja, si fa colare in un gran dente in contatto dell'aria, si volatilizza
tino pieno di acqua, dove ella cade so senza scomporsi, spandendo un piacevole
pra un grosso cilindro di legno orizzon odore aromatico.
tale, che gira intorno al suo asse. Allora
la cera si rappiglia in sottili lastre, o stri Propriet chimiche.
sce; le quali si tolgono, e si portano so
pra un prato esposto al sole, dove si di a) Caso in cui la cera agisce per affinit
spongono in strati grossi un pollice e risultante (1).
mezzo sopra grandi telaj , che sono alti
diciotto pollici da terra. L'aria, l'acqua L'acqua non ha azione sulla cera.
e la terra imbiancano a poco alla volta La cera solubile nell'alcool bollente,
la cera, la quale si rinnova di quando in la massima parte della quale freddandosi
quando; e tosloch mostra una bianchezza si deposita in fiocchi.
uniforme su le due superfici, si torna Cento parti d'alcool bollente a o,8i6
a fonderla per ridurla in strisce o na disciolgono 4i86 di cera secondo il Boul-
stri, che di nuovo si espongono sul prato. Iay, e 2, secondo una esperienza da me
Queste manipolazioni si ripetono finch fatta, alcuni anni sono.
la parte interna di queste strisce di cera Cento parti d'etere solforico bollente
non abbiano una bianchezza che uguagli ne disciolgono 25 di cera che si precipita
quella delle parti esterne. in gran copia per raffreddamento.
** II cloro ed il cloruro di calcio pos Gli olj fissi s'uniscono alla cera fusa;
sono impiegarsi per 1' imbianchimento e allora formano combinazioni indefinite
della cera, loudemlola in una lor solu che sono pi o meno consistenti, secondo
zione. Ma v'ha l'inconveniente che lacera che la cera in una preparazione pi
assorbendo una certa quantit di cloro, o meno considerabile. Il ceralo dei far
le candele che se ne formano non ardono macisti ne offre un esempio. I grassi si
che male. (A. B ) comportano in ugal modo della cera.
Propriet fisiche. Gli olj volatili la disciolgono a caldo;
La cera pura non ha colore, n sapore, e quando la soluzione si raffredda, lascia
ed ha soltanto un odore leggerissimo. Il depositare della cera che pare ritenga
color giallo e l'odore aromatico pi o dell'olio volatile; imperocch alla teru-
meno acuto della cera greggia o gialla,
dipendono da principii estranei alla na tale la cera di quei paesi che abbondano di :* 1'si
tura della cera. Per ispogliarla di queste rigneti.
propriet basta le pi volte esporla al La propriet che alcune cere hanno di
non perdere mai colore, pu ripetersi anche dalle
l'uria umida ed alla luce (i). direrse specie Ji api. In fatti nelle Antille
n'ha una specie che d una cera d'uu nero in
(i) Esistono delle cere il cui colore cosi delebile. (A. B.)
stabile, clic non permette mai d'imbiancarle; c (1) V. in questo Dir. la pag. 4^6, voi. 5.
CER ( 9 ) CER
peratura di 180 essa mollo pi molle produce allora lauto acido carbonico. Il
della cera ordinaria. Lavoisier facendola bruciare nell' ossigene,
La cera si unisce a molli principi concluse, giusta la quantit d'acido car
coloranti. bonico e di acqua prodottisi, che essa era
Gli acidi deboli non hanno azione sulla formala di
cem. Carbonio 82,28
Idrogene '7i7a
c) Caso in cui -la cera agisce per l'affinit -e
dei suoi elementi (i). 100,00
Gli acidi e gli alcali concentrali scom
' Il Boudet e il Boissenot hanno os pongono la cera pi o meno compiuta
servalo, che quando la cera sotto l'azione mente.
del Cuoco in una storta di vetro, i prodotti " L'acido nitrico la scompone con
Iella prima epoca della distillazione, delti vertendola, secondo il Berzelius, in acido
lurrodi cera, che sono bianchi e solidi c ossalico, e secondo il Trommherz, anche
che formano pi del terzo della cera impie in acido margarico.
gata, si compongono d'una gran quantit L'acido solforico concentralo vale a di
d'acido margarico e d'acido oleico, di scioglierla quando riscaldala fino al
miricina e di cerina non scomposta; quelli punto di fusione. La combinazione che
della seconda sono prodotti liquidi com ne risulta divien solida freddandosi e si
posti d'olio empireumatico che liei) di comporta foll'acqua in quel modo mede
sciolta una materia che si deposila sotto simo che gli olj grassi si comporlano col-
forma di lamine sottili e brillami, e che l' arido solforico.
a quel che pare, si forma di molta miri La specie di sapone che risulta dall'a
cina; gli altri della terza epoca sono un zione degli alcali caustici sulla cera
gas infiammabile formalo d' idrogene e di poco solubile nell'acqua; colla fusione di
carbonio , e di un poro di ossigene. Fi vien durissima, e trai lata cogli acidi se
nalmente rimane nella storta un leggero ne precipita la cera nel suo primo slato.
residuo di carbone. (A. B.)
*" In questa distillazione i due nominati
chimici non hanno riconosciuto forma- Ceha nELLA Mirica cerifera.
none <r acido sebacico, come supponevasi
dallo Chevreul, il quale credeva che que ** Composizione.
sto arido, non che quello acetico, polesse
trovarsi nell' olio empireumatico. Vero Trattala con 20 parli d'alcool bollente,
che il Trommherz, professore a Fri- si decompone e somministra per ogni
Lcmre , ha osservato che ove la tempera 100 parti:
tura durante la distillazione sia alzata piti Cerina 87
dei necessario, pu prodursi dell'acido se Miricina . . . i3
bacico. I prodotti che nella distillazione or
dinaria della cera si sono riconosciuti da 1 00
questo chimico sono l'olio empireumatico,
l'acido acelico e l'acido margarico senza Questa cera che ricuopre le bacche
indizio alcuno d' arido oleico. della mirica, ne vien separata mettendo
Il non prodursi acido sebacico nella di- qtieslc bacche in una caldaia con una
filiazione ben regolala iella cera pura , quantit d'acqua che le ricopra circa
c un criterio per distinguerla quando om, i5, facendo bollire il tulio, ed agi
e falsificala col sego. (A. B.) tando le bacche in modo da rimoverle dal
La molta quantit di carbonio e d'i- centro della caldaia fino alle sue pareti,
rogene contenuti nella cera, la disposi dove si premono per agevolarne la sepa
zione che questi elementi hanno nel razione della cera. Questa quando
prendere Io stalo gassoso, e la molta affi fusa non indugia a raccogliersi alla su
atai che conservano in queslo stato, sia perficie dell'acqua; e quando vi in
che la cera si volatilizzi senza scomporsi, quantit sufficiente si leva con un cuc
na che si alteri alquanto, spiegano per chiaio, e si filtra a traverso di una grossa
ch ella, esposta ad una sufficiente tem tela. Toslo che rappresa, si lascia sgoc
peratura, cos combustibile , e perch ciolare e quindi seccare : poi si fonde
per purificarla e ridurla in pani. Una
<i) V. in questo Disc la pag. 456, voi. 5. mirica mollo fertile pu dare 3 i/a chi
Diiion. delle Scienze Nat. Voi. VI.
CEl\ ( io ) CE II
Vjgr. di icnii; e 4 chilogr. di semi danno Secondo che riferisce il Bollasti e, dopo
i chilogr. di cera. che questa cera si trattala coli' alcool
La cera cosi ottenuta verde o grallo- freddo, vien disciolla nell'alcool bollente,
verdaslra. Ma trattandola per parecchie e se ne filini la soluzione, questa fred
volte coli' alcool bollente, dal quale vicn dandosi diviene gelatinosa e lallea, e d
precipitata in parte col raffreddamento, si dei c ristalli piumosi d'una lucentezza se-
giunge ad averla senza colore, rima lacca detti cerossolina; perorch son te
nendo nell'alcool il principio colorante nuti per una sostanza particolare avendo
che mi pare debba essere della slessa na la singoiar propriet di diventar luminosi,
tura del color verde delle foglie (V. O.o- triturati all'oscuro.
rofh.la). In questo trattamento perde an solubile nell'etere.
che la maggior parte del suo odore, per la E saponificabile dalla potassa.
ragione che lo ripete da un aroma volatile Unita al sego adoperata per far can
e solubilissimo nel!1 alcool- dele.
li Boslock dire che questa cera si
fonde a 42,88. Ma io ho trovato che si Ckha dell' albero di lla Vacca.
rappigliava a 5o. Come la cera delle api,
si volatilizza senza scomporsi , quando d'un bianco che tira un poco al
viene scaldata col mezzo di un gas, e si giallo.
decompone in parte solamente, quando Una temperai ura di 4 'a rammollisce
vien distillata. e la rende pastosa; ed una di Co la
Fusa, pi leggera dell'acqua; solida fonde.
e alla temperatura ordinaria, pi densa. solubile nell'alcool bollente, dal
Il Bostork giudica la sua densil a 102. quale col raffreddamento precipita.
Cento parti d' alcool bollente ne di Gli alcali caustici la suporificano.
sciolgono 5 ; e la maggior parte si depo Arde benissimo; e per ridotta in can
sila cui raffreddamento. dele serve agli usi economici.
Cento parti d'etere solforico bollente Per aver questa cera, si evapora il sugo
ne disciolgono 25; e col raffreddamento >i latticinoso del galactodendron, Kuntb in
ottengono dei cristalli lamellosi. Se l'espe Humb. et BonpI. iVoi>. gen., t. 3, albero
rienza siala fatta con cera verde, il dell' America meridionale; si fa coagular
principio colorante rimane in parte nel l'albumina, e se ne separa la cera allo
l'etere. stato fuso e per via di decantazione.
Cento parti d'olio di trementina caldo Questa cera s'assomiglia molto a quella
non ne disciolgono che 6. delle api.
E benissimo saponificata dalla potassa. Il sugo latticinoso ne contiene la met
Quindi gli abitanti dei paesi, ove la mi del suo peso.
rica cresce, fanno del sapone con questa
cera. Ceba della Bem.^casa cebifeba.
Secondo il Cadet , pare che quando
fusa possa disciogliere il lilargerio, otte Questa cera ricopre i fruiti d'una cu-
nendosi col raffreddamento un cerotto curbitacea, benincasa cerifera , Sa v., ori
mollo duro. ginaria della China.
E bianca grigia.
** Cera di Palma. Ha un odore simile a quello della pa
nia, che si perde colla fusione.
Questa cera si ottiene raschiando la Fusa in un soliti vaso di vetro passa
corteccia del ceroxylon andicola, Humb., ad un color bigio pi pieno; e freddata
fondendo sott'acqua la cera ottenutane e non couserva la mollezza della cera delle
colandola. api, ma comparisce pi fragile.
Ila un color giallo chiaro o verde non Ha una gravit minore di quella del
bello. l'acqua, e maggiore di quella dell'alcool
Ha tale fragilit da esser benissimo pol a 35.
verizzata. insolubile nell'acqua tanto a freddo
E pochissimo solubile in alcool freddo, chea calilo, solubile perla massima nel
e solubilissima in cinque o sei volte il l'alcool bollente, il quale freddandosi si
suo peso d'alcool bollente, dove col raf intorba, e lascia deposilare una materia
freddamento si rappiglia in una massa bianca fioccosa. Qucsla materia fioccosa rac
amorfa. colta sopra un filtro, comparisce nel pr
C.ER ( " ) CER
sciugarsi tolto la forma d'una laminotla In massa, dura, fragile, leggiermente
bianca gialliccia fragile e alquanto lucida. Si colorante.
liquefa sotto l'azion del calore; e si unisce Si fonde tra'750 e gli 8o.
all' olio d'oliva. Dcssa non ohe cerina. E insolubile nell'acqua.
Questa cera falla bollire neH'animoni.ira L'alcool d'una densit di 0,8293 non
liquida, la renile leggermente lallicinosa, ne discioglie pi di
restando in fondo al matraccio una porzione p r 2000 del suo pesor
indisciolla. Se vi si aggiunge una quantit alla temperatura di 20 a 25; e l'alcool
d'acqua stillala, uguali? a quella dell'al
cool impiegato, e si agita il matraccio, si bollente non ne discioglie D pi di !-eoo a 400.

forma una spuma bianca. Filtrato questo Questa ultima soluzione si rappiglia col
liquido per carta, resta intorbato dalle so raffreddamento in una massa bianca ce-
luzioni di solfato e d' idrocloralo di calce. lestognola. (Cu.)
La potassa fusa (pietra da canteri) CERA. (Ornit.) stato applicalo questo
(apice di saponificar questa cera. nome, in latino cera, ceroma, ad una
S'unisce all'olio d'oliva. membrana ordinariamente colorita che,
L'acido solforico concentralo ed a caldo in molti uccelli, ricuopre la base del bec
l'attacca, assumendo uu color rosso scuro, co, e quella specialmente della mandi-
ed una maggior densit. Se vi si versa bula superiore. I rapaci diurni, i pappa
dell'acqua stillata, la massa formatasi pre galli , gli alellori , le anatre, sono gli uc
senta delle particelle o piccoli stracci celli nei quali pi comunemente si osser
bianchi, simili a quelli che si manifestano va. L'alellore ha questa membrana sulle
quando si prepara il sapone acido. due mandibulc, mentre vodesi sulla sola
Il prof. Branchi di Pisa fu il primo, mandihula superiore degli uccelli del ge
nel 1817, ad esaminar questa cera che gli nere Falco di Linneo, e vi occupa, in
fu comunicata dal prof. Gaetano Savi, au generale , una maggiore estensione che
tore del genere benincasa. V. Benincasa. nei pappagalli, che l'hanno assai piccola. II
(A. B.) colore, le proporzioni della cera offrono
agli ornitologi dei caratteri proprii a fa
Cera che ricopre i.h foglie cilitare la distinzione delle specie, caratteri
e le frutta. che pur vengono desunti dalle papille o
punti carnosi che ha talvolta, dalle rughe o
Il Tingry di Ginevra fu il primo che tubercoli che vi si osservano, e dalle sca
col mezzo dei dissolventi, giunse a levare gliette bianche e caduche che l'avvilup
la molli vegetabili una sostanza che gli pano , e che la fanno chiamare talora pa
sembr avere la maggiore analogia colla pillosa, papillosa, talvolta caruncolata ,
cera. Questo chimico l' ottenne dalle fo caruncxata , o forforacea , furfuracea.
glie di rafano trattate con alcool Indien (Ch. D.) ^
te; dalle quali foglie la sostanza cerei si CERACHATES. (Min.) E una delle variet
deposit col raffreddamento. di agata nominale da Plinio. Fra i suoi
Il Proust dipoi eslese la scoperta del inlerpelri, alcuni dicono 1 he fosse un'a
Tingry a quasi tutte le foglie, e massime gata con macchie rappresentanti corna,
alle foglie glauche, a molle frutta, come ed altri che fosse un'agata color di cera.
alle susine, ciliege, arance, cedri ce. Ma (B.)
noi faremo avvertire che manchiamo di CERAFRO, Ceraphron. (Entom.) Lalrc-
esperienze , le quali determinino le re' i I te aveva indicalo sotto questo nome,
lazioni di questa cera colla cera delle api, nelle sue Considerazioni sui generi , rag.
e che inoltre molle sostanze che si pre 3o6 , un genere d' inselli imenotteri della
cipitano in fiocchi dall' alcool bollente, famiglia dei prottolrupi, ovvero una spe
quando con esso vengon trattale delle ma cie di diplolcpe. (C. D.)
terie vegetabili , possono differire assai CERAIA. (Bot.) Ceraia, genere di piante
dalla cera ordinaria, malgrado che siamo della famiglia delle orchidee e della gi-
soliti d'applicar loro un tal nome: tiandria monandria del Linneo, cos es
Cera della Seta. senzialmente caratterizzato: corolla col
pelalo interno prolungalo alla base in
Trattando la seta cruda bianca e gialla un tubo subulalo, dilatato nella parie su
coli1 alcool bollente, il Roard n'ha otte periore, con cinque divisioni, contenente
nuto una sostanza che ha chiamata cera, un'appendice di molte incisioni; un'an
e che gode delle propriet seguenti. tera coperchiata, d'una sola loggia.
CER ( 12 ) CER
"* Questo genere stabilito dal Loureiro ricoperti d'una sostanza bianca, che una
e che conta una sola specie, non ge vera cera. Si giunge a separarla, mettendo
neralmente allottalo , essendo stato dal questi frutti nell'acqua calda, dove essa
Lindley insieme coWonychium , col pe- viene a galla. Quando seccala, se ne fanno
dilonum, col sarcostoma, col desrno- dei cerini che producono molla luce. Que
trichum, e col grastidium del Blume , st'albero la mirica cerifera. V. Mi
riferito al genere dendrobiumtAeWo S\vartz rica, e Cera. (J.)
(A. B.) - - CERAJOLO GIALLO. (Boi.) Il Paulel
Ckraia semplicissima, Ceraia semplicissi applica il nome francese di cirier jaune
ma, Lqur., Cochin., pag. 5 1 4- Pianta le dVagaricus ceraceos , Jacq., fungo che
gnosa c parasila, di radici fibrose e stri ha il colore della cera gialla. Pare sia
scianti, di foglie Taginali , piccole , poco sospetto. (Lem.)
numerose. Ha un fiore bianco pallido, so CERALUS. {Ornit.) V. Cerilo. (Ch. D.)
litario, peduncolato, quasi terminale, com CERAMBICE. (Entom.) Questa parola
posto d' una spata corta, laciniata , persi una traduzione dell'espressione greca e
stente; d'una corolla tubulata , con cin latina. Alcuni autori l'hanno adoperata
que incisioni profonde, disuguali, con un in francese, cerambice, ma la maggior
petalo interno, subulato o spronalo alla parte si servono della parola Capricorno.
base, dilatato nella parte superiore, diviso V. Capricorno. (C. D.)
in cinque parli, tre pi larghe, coniche, " CERAMBICINI, Cerambycini. (Entom.)
le altre due laterali, lineari; d'un ap Gran famiglia dell'ordine dei Coleotteri,
pendice molto piccola, tagliata in molte sezione dei Tetrameri, stabilita da Latre-
strisce, sostenente uno stilo cortissimo, He (Gener. Crust. et Ins., tom. Ili,
sul quale aderisce il filamento dello slame pag. 34, e Consider. gener., pag. i53),
corto ed elastico, coll'antera rotondata, che le assegnava per caratteri proprii: lab
leggermente compressa, coperchiata, d'una bro mollo slargalo alla cima, cuoriforme;
sola loggia. Questa pianta cresce nelle fo corpo sempre allungalo; antenne lunghe
reste della Coccincina, sulle rocce e sugli inserte in una smarginai ura degli occhi o
alberi. (Poib.) altrove; ma il corsaletto allora angu
** Questa pianta la stessa deWepi- stilo anteriormente. Questa famiglia com
dendrum ceraia, Raeusch. (A. B.) prendeva i generi Spondile, Priono, La
* CERVINA. (Chim.) Materia neutra in mia, Capricorno, Callidio, Necidale e Let
saponificabile, che risulta dalla reazione tura, ed oggid corrisponde (Regno ani ni.
degli alcali sulla cerina del John, insiem di Cuv.) alla famiglia dei Longicorni. V.
colla quale e colla miricina concorre Longicorni. ( Audouin, Diz. class, d. St.
alla formazion della cera. nat., tom. 3. pag. 33o,.)
" CERAMBYCINI. (Entom.) V. Cerambi-
Propriet, cini. (F. B.)
CERAMIANTEMO. (Bot.) Ceramianthe-
inattaccabile dagli alcali. murn, genere stabilito dal Donati, e adot
A una temperatura di 700, term. cent, tato dall' Adanson, per collocare una spe
comincia a fondersi. cie di fuco, comunissimo nel Mediterra
Distillandola , si volatilizza in gran neo, e l'Imperato che la nomin roc-
parte, senza dare origine ad acidi grassi. cella, fu il primo a darne figura nella
poco solubile nell'alcool , solubile sua Storia, pag. 6'|8 (1). Giusta il Do
nell'etere e nell'essenza di trementina. nali e l'Adanson, i caratteri di questo
Per queste propriet la centina si rav genere sarebbero: Pianta diritta, ramosa,
vicina alla miricina, colla quale nella carnosa; cassula sferica, deiscente alla
serie dei corpi grassi va a collocarsi a sommit, merc di un foro cilindrico, e
canto alla colesterina, all'ambreina ed al contenente un seme attaccato ad una pla
l' etal. centa centrale. (Lem.)
Storia. " Giova avvertire che il Donali e l'A
danson chiam;m qui cassida il concelta-
Il Boudet e il Boissenot separarono la colo o tubercolo , e seme la cassula che
ceraina dalla ccrina nel 1826. V. Cesa, contiene i semi. (A. B.)
Cerina, Miricina. (A. B.)
CERAJOLO. (Boi.) un arboscello della fcgartina (1) ** 11 fcramtanthemvm del Donali la
eonfrvodet, Lamx., mentre ilJtico
America settentrionale che ha i frulli, della capillare dell'Imperato non che una variet
forma e della grossezza d' un coriandolo, di questa specie. (A. B.)
CER ( i ) CER
La specie descritta da Donati trovasi vole , sia scuriccio , sia rosso , porporino
in copia nel mare Adriatico in lutti quei
punti, che son difesi dalle tempeste, e nel o verde. E ricca di molte specie e si di
Levante, di dove, al riferire dell'Impe vide naturalissimamente .in generi, il cui
rato medesimo, ci vien trasportata, per numero dovr sicuramente aumentarsi col-
levarne, macerandola nell'orina, una tinta l'andar del tempo. V. Talassiofiti.
analoga a quella ebe somministrano i li
cheni (i). Questa pianta di un colore I. Ceeamiee oaoGE.vEocAHrE.
rosso porpora e floscia; ha i rami cilin
drici , suddivisi in ramoscelli e guerniti Vere cassule omogenee, monocarpe
in tutta la loro estensione di numerose o policarpe.
cassule.
Questo genere, chiamato ceramion dal Ct' Cassule nude; filamenti cilindrici, com
l' Adanson, rappresenta la seconda sezione posti di articolazioni non manifestamente
del genere gigartina, Lamx., nella quale rigonfie.
sono collocati i ftteus scorpioide* e A. Filamenti semplici.
purpurascens del Turner, vicinissimi al
ceramianthemum del Donati, Adriat. , t . DesmAaESTELi,A,i9ejmarei/e//a,7{ob.,
pag. 27 , lab. 2. Questo genere com .Dicr. class. (T hist. nat. , tom. 3 , pag.
prende i cerami non articolati del Roth. 339; Oscillariae spec, Lyngb. Le spe
V. CEHAMto. (Lesi.) cie di questo genere presentano a prima
CERAMIANTHEMUM. (Bot.) V. Cera- vista un aspetto che giustifica certi al-
miimuii). (Lem.) gologi dell'errore nel quale sono caduti
'* CERAMIEAE. ( Bot. ) V. Cebamiee. pigliandole per oscillane. L'assoluta im
(Boht de St.-Vihc.) mobilit di queste piante , la loro estre
* CERAMIEE. (Bot.) Ceramieae. Fami mit fissa e la loro fruttificazione esclu
glia che abbiam creduto di dovere sta dono qualunque ravvicinamento fra enti
bilire, avuto riguardo alla confusione in che non appartengono probabilmente al
che si trovano vegetabili idrofili , fino ai medesimo regno.
nostri tempi quasi arbitrariamente riuniti
dai botanici sotto il nome di conserva e
di ceramium. Il genere immenso che porta B. Filamenti ramosi.
quest'ultimo nome presso diversi autori,
conteneva gran numero di vegetabili che -f*. Filamenti percorsi da lineamenti tra
rientrano nella famiglia in discorso, della mezzati da materia colorante.
quale per altro non pu esser consideralo
n come tipo, n come prospetto. Imperoc
ch vi erano stati gittati, come alla cieca, 2. Utichinsia , Hutchinsia , Agardh.
dei vegetabili ili famiglie remotissime, i Cassule leggermente peduncolate, ampol-
quali avevan solo di comune il crescere liformi, deiscenti nella loro estremit,
quasi lutti nelle acque. I caratteri delle d'onde danno esito ai semi.
ceramiee si determinano con facilit, con 3. Geatelupella, Gralelnpella, Kob.,
sistendo essi in filamenti essenzialmente loc. ciV., pag. 240. Cassule perfettamente
articolati, che producono all'esterno delle sessili e aggruppate verso l'estremit dei
cassule o gemme perfettamente distinte. ramoscelli.
Una definizione cosi chiara e precisa esclude 4. Broi&hiaetella , Brongniartella ,
molte fucaccc, confervee , artrodiee ed Nob. loc. cit. Gemme ovoidi, opache, che
ulvacee, introdotte dal Rolli e dal Decan- quando sono mature danno ai ramo^elli
dolle nel genere ceramium. fruttiferi l'aspetto dei frutti di certe le
Questa famiglia si compone di vegeta guminose articolate. Queslo genere in
bili aquatici, le pi volte marini anzich termedio tra la famiglia delle confervee
d'acqua dolce, cepillari, in generale di e quella delle ceramiee.
un abito elegante e d' un colore grade-
Internodi segnati da molte macchioline
(1) ** 5on vero che quest' alga serra a coloranti longitudinali e parallele.
dar tinta; e l'Imperato che le attribu tal pro
priet, la cred torse, dice il Lamouroux, una
rariel della sua alga j'uco, pag. '<(>'' del suo 5. Demsella, Nob., loc. cit.; Sphuccl-
fuco verrucoso, pag. 65o, due specie di licheni. lariae spec, Lyngb. Cassule ovoidi, quasi
(A. b.) pedicellate, rivestile d'un inviluppo traipa
CER ( 14 ) CER
rflite che le fa comparire come aneliate; la pianta aderisce, divengono d' un color
due macchioline in ciascuno articolo. rosso biondo lucido.
6. Dicabpella, Dicarpella, Kob., loc. 2 L' auduinella chalybaea, Kob.; Ce-
cit.\ Hutchinslae spec, Lyngb. Fruttifi ramium chalilaeum , Ag. , Syn. , 69 ;
cazione ambigua, la quale presenta, come Ectocarpus clialybaeus, Lyngb., loc. cit.,
nelle brongniarlelle, delle gemme interne, pag. i33, tab. 44- Specie d'acqua dolce
e come nelle utchinsie, delle casside am- molto graziosa, da noi scoperta nel VII.
pullarie all'esterno. Queste cassule sono anno della Repubblica Francese, nelle
sessili. fontane d'acqua pura e sulle ruote dei
Questo genere forma ancora un passag mulini, nelle vicinanze di Fougrcs, piccola
gio colla divisione seguente, perch i suoi citt dell'Armorica.Dopo quel tempo slata
articoli presentano in oltre in certi stali trovata in luoghi consimili sopra la conferva
una piccola macchia bistonda e centrale , glomerata nelle isole della Danimarca, dal
in mezzo alle macchie lineari longitudi dolio Lynsbye, ed una volta nelle vici
nali, che sono quattro o cinque. nanze di Vire dal nostro amico Delise.
7. Callitahnio, Callitliamnium.Lyvgb. Questa pianta ha un color verde mosco
Cassule ovali, polisperme, sessili, ascella ne, che lira al nero; ed i suoi fiocchi
ri; articolazioni dei ramoscelli con una emisferici o globulosi risultatili dai pic
sola macchia. Per quest'ultimo carattere coli filamenti setacei, che seccandosi ed
il callithamnium forma un passaggio alla aderendo alla calta divengono lustri, han
divisione seguente. no, per quanto sembra, un diametro di
due a sei linee.
3. L' auduinella miniata, Kob. Questa
j-p-p. Materia colorante aggruppata in mac sperie che trovasi in tutti gli erbarj sotto
chie rotondate in mezzo deli1 internodo. il nome di conferva hermanni del Dra-
parnaud, cresce sulle fonlinali e sulle le-
8. Ettocahpo , Ectocarpus , Lyngb. lemanee, nelle acque correnti. Pi piccola
Cassule quasi sessili, solitarie, non rive della precedente, ne a prima visi a di
stite d'una membrana che le faccia com stinta per la sua tinta vinosa.
parire aneliate come nelle deliselle. 11. Ceramio, Ceramium, Kob., loc. cit.
9. Cassicabpella, Capsicarpella, Kob., pag. 34i. Cassule solitarie, come aneliate
loc. cit. Cassula pedicellata, solitaria, bi a guisa di quelle delle deliselle, dove la
slunga, acuminata; in forma d'un pic materia colorante riempie la parte interna
colo corno, o meglio simile al frullo del dell'articolo, intorno al quale un mar
peperone. Questo genere stalo formato gine trasparente che potrebbe far credere
a spese del precedente. l'esistenza d'un tubo interno.
10. AunoiKBLLA, Audouinella,Nob., loc.
cit. Questo genere elegante, dedicalo al /3 Casside nude ; filamenti meno cilindrici,
giovine e dotto Audouin,ha per carattere: per esser formati d'articoli sensibilmente
filamenti cilindrici, non rigonfi alle ar assottigliati alla base.
ticolazioni, e con gemme esterne, nude,
ovali, bislunghe, opache c stipitate. Que 12. Bulbochete , Bullochaete , Ag.
sto genere pu dividersi in due sezioni. Questo genere caratterizzato da una
La prima dille quali conterr le specie calittra ciglifera disposta al punto d'in
che hanno le gemme solitarie ; la seconda serzione degli articoli.
quelle che le hanno riunite in un certo
numero sopra un medesimo pedicello. Le y. Cassule involucrate ; filamenti nodosi
auduinelle sono molto affini agli etlocarpi composti d'articolazioni.
del Lyngbye, ai quali appartenevano, ma 13. Bobina, Boryna Grateloup. I ca
ne differiscono per non esser le gemme n ratteri di questo genere sono quelli mede
sessili, n sferiche. Le specie pi nota simi della sezione, dove finora trovasi solo.
bili sono :
1 . L' auduinella funiformis , Kob.; II. CeBAMIEE GI.OMEBOCABPE.
Conferva tomentosa, Auct.; Ectocarpus
tomentosus , Lyngb., Tent., pag. i3a, Fruttificazione composta di glomeruli ftti,
tab. 44 1 A. Questa specie marina ha la nudi ed esterni.
fruttificazione solitaria e in forma d'oliva,
e forma sui fuchi dei fiocchetti bruno- 14. Botbitella, Botrylella Kob., loc.
cupi , i quali preparati sulla carta dove cit.; Ectospermae spec, Lyngh. Questo
CEU ( i5 ) CER
genere per noi provvisoriamente collo-' focus pinastroides, subfoscus, diffusus,
calo in questa famiglia', il che facciamo! e fruticulosus , sono le specie citate da
per un ravvicinamento puramente artifi lui come esempi del suo ceramium , non
ciale. Con ili flcnl ih si comprende , come che di quello del Gaertner.
una medesima famiglia presenti tante di Il Decandolle considera come specie
versit negli organi riproduttori. Le be- del genere ceramium qualunque pianta
tritelle si riportano per i suoi organi vi marina della famiglia dell'alghefilamen
cino ai balrarospermi, e saran forse collo tose o capellacee, essenzialmente artico
cale nella famiglia delle caodinee, quando late o tramezzate, e die alla superficie
saranno state esaminale di nuovo. (Bobt portano dei tubercoli , i quali sono i
de Sr.-Visc.) i concettacoli o i gongili o le cassule , e
Questa famiglia andata soggetta a sono polispermi. Questo genere cos defl
diverse modificazioni per parte di vari uito quello che noi abbiamo voluto in
botanici; ed alcuni, come Beniamino Gail- dicare all'articolo Alghe. Esso comprende
lon, la rigettan del tutto. Il Bonnemaison l'intiero ceramium del Rolh, e alcune
li caratterizza dal localo (corpo lubuloso, conferve di diversi botanici. Il numero
polimorfo, distinto o separato per tra delle specie di questo genere del Decan
mezzi, contenuto nel tessuto membranoso dolle considerabilissimo, e queslo genere
o gelatinoso) costantemente unico in cia stesso pu andar soggetto a suddivisioni
scun semmento; dalla membrana che ha che darebbero origine a generi pi na
un tessuto pi sottile e pi delicato che turali; perciocch il ceramium del bota
nella famiglia delle epiderraee, ed meno nico ginevrino, quantunque sia pi fa
intimamente unita al loculo nello stalo cile a riconoscersi , e con maggiore sem
ili vita e di perfezione. I generi di che plicit caratterizzalo, non cessa di essere
la fa comporre sono il ceramium. Rolli, un genere artificiale. L'estrema difficolt
Bory , Agardh ; il grijfithsia, Agardli; per studiarne le specie sugli individui
l1 audouinella , Bory. V. Talassiofiti. viventi, l'ostacolo pi forte che im
(A. B.) pedisce di estendere le nostre cognizioni
CERAMIO, Ceramius. (Entom.) Trovasi su tal proposito.
questo nome nelle Considerazioni gene I cerami , come noi gli consideriamo,
rali sugi' Insetti , di Lalreille , pag. 3io, , sono tutte piante capillari, ora rosso-por
per indicare una specie d' imenotlero vi porine o di colore di corno , color* che
cino alle vespe, scoperto nei contorni molle prendono invecchiando , e che
d'Aix da De rouscolombe, e che si di spiega il nome del genere, ora di un co
slingue per le sue ali superiori stese. lor verde di erba, e diafane. Le prime, a
Klug ne ha formato il genere Gnatho. propriamente parlare, sono i veri cerami.
(C. D ) Tulle hanno alle articolazioni un colore
CERAMIO. (Boi.) Ceramium. Il Rolli differente nel punto del loro contatto, a
ne1 suoi Catalecta botanica, stabili sotto segno tale che i filamenti rassomigliano
questo nome un genere di piante dove ri a monili o a rosori, e sono di una delica
porta alcune specie difocus e di conferva, tezza e di una eleganza estrema. Talvolta
che si rassomigliano per la loro fruttifi per essersi seccate queste articolazioni com
cazione. Son desse vegetabili filamentosi pariscono compresse alternativamente iu
non articolati, o impercettibilmente tra senso contrario; e poich sono nel loro
mezzati, e presso i quali la fruttificazione margine colorate di una tinta pi cupa,
consiste in concettacoli ( cassule, Rolh ) si crederebbe di vedere in esse delle pic
monospermi , sparsi sulla superficie dei cole catene. La qual forma frequentis
ramoscelli. I quali caratteri riuniscono sima nelle specie verdi, le quali potrebbero
al ceramium del Roth, i generi ploca- stabilire un gruppo a parte, ove queslo
mium e gigartina del Lamouroux, ce- carattere fosse esclusivo di questo genere,
ramianthemum del Donati, polysperma ed ove non si fossero manifestati dei
del Vaucher, e diversi fuchi. Quindi ri- passaggi per altre specie.
conoscesi di leggieri che il ceramium del I cerami, tanto su le roccie, quanto su
Roth nn gruppo del tulio artificiale. i vegetabili marini, stanno attaccali colle
Lo Stackhonse rilascia nei cerami so radici o con un piccolo imbasamenlo.
lamente le specie di fronda rigida, cor Hanno la fronda capillare, ori semplice,
nea, cilindrica, internamente gelatinosa, e ed ora ramosissima, dicotoma o irregolar
divisa per tramezzi traversati da un tubo mente divisa, o anche in forma di pen
che segue la lunghezza della fronda. I nello o di pinna: qualche volta , ma pi
CER ( 16 ) CER
di rado, i rami hanno nella loro lunghezza ramopsis del Beauvois comprende sicu
numerosi verticilli, formali da cortissimi ramente queste specie.
ramoscelli. I cerami abbondano immensamente in
Quando si collocano i cerami in modo lutti i mari, dove riveslono gli scogli co
da vederli con la lente traversali dalla lu perti dall'acque; e bench crescano , come
ce, e che sono stati inumiditi , con fa abbiam detto, sull'altre piante marine, non
cilit nel mezzo di qualche specie si per questo riescono loro parasili, impe
scopre il canale di cui fa parola lo rocch non debbono la propria esistenza
Slackhouse ed i tramezzi o diaframmi di alla loro distruzione. Le ondate gettano
quelle specie, presso le quali queste parti alla spiaggia una moltitudine di specie,
sono appena visibili. La presenza in al che con estrema difficolt si possono
cune specie del canale interno chiamato riconoscere, che sono d'interesse per
vena da qualche botanico, ha impegnato i soli botanici. Nullaostante , a questo
a dividerle in cerami che presentano genere appartengono quelle conferve in
questo canale, ceramia venosa, ed in ce diane descritte dal Loureiro, una delle
rami che ne mancano, ceramia avenia. quali di natura cornea , raccolta con
Questa divisione per altro troppo mi diligenza e ridotta colla macerazione in
nuta per un genere cosi ricco di specie. pastiglie da viaggio , riesce , come i
Spesso in fondo dell'articolazioni ve- nidi d'elle salangane , un mangiare deli
desi un tubercolo quasi cilindroide, che cato, sano e ricercato.
non da confondersi coi concettacoli . Faremo ora conoscere alcune delle spe
essendo quello una vera gemma che d cie pi notabili tra le sessanta o settanta
vita ad un nuovo ramoscello. Talvolta che compongono questo genere, e trenta
numerosi tubercoli consimili guerniscono delle quali si trovano sulle coste di
i ramoscelli, massime nelle specie cornee, Francia.
nelle quali i concettacoli nascono Ira le
ascelle dei ramoscelli, e di rado si tro
vano sparsi sulla loro eslremit. In alcune . I. Fusto guernilo difilamenti verti
cillati, o ravvcinatissimi.
specie sono essi pediceliali; in altre sono
essili , e sempre solitarj , qualche volta
vescicolosi, c qualche altra volta gigarli- Ceramio verticillato, Ceramium verti-
ni, giusta l'espressione del Lamouroux, cillaium, Decand., Fior. Fr., n. go ;
cio coi semi visibili a traverso la so Fucus hirsutum , Linn., Mant., t. a,
stanza gelatinosa e diafana che gli in fig. i. in un cespuglio ramoso, alto
viluppa. La disposizione e la natura due o tre pollici, di color verde carico,
di questi concettacoli diedero i caratteri bruniccio o quasi nero quando secco.
dei physotrix e pexispertna del Rafine- La parie inferiore dei fusti e ilei ramo
sque Sclimaltz. Questi conceltacoli son scelli nuda, formala d'anelli prominen
eglino veramente la fruttificazione o sem ti , che nelle altre parti della pianta ,
plici gemme propagatoci dei cerami? danno origine a filamenti pi lunghi del
Noi lo ignoriamo. Alcune specie ne pre l' inlernodo, semplici o disugualmente
sentano di rado, ma tuttavia sono assai ramosi, tramezzati, e che ricoprono il
moltiplicale. Non sarebb'egli permesso il fusto a guisa di una lana. Questa pianta
credere che in molte altre alghe filamen trovasi d'ordinario attaccata agli scogli e
tose della sezione delle conferve esistesse sui coralli, nell'Oceano e nel Mediter
una fruttificazione interna, la quale non raneo.
si rendesse visibile, se non merc della disso *" Questa specie forma il tipo del ge
luzione della pianta?Questa osservazione nere cladosteplius dell' Agardh. V. Ta-
fu, per quanto pare, confermala dal citato lassiofiti. (A. B.)
Rafinesque Schmaltz, mentre stabili il Ceramio a foglie d'equiseto, Ceramium
genere amasperma. Nei cerami erbacei, equisetifolium , Decand., Fior. Fr., n.
semplici o ramosi non si scorgono sempre 91. Un poco pi grande del precedente,
i concettacoli-, e tuttavia in qualche spe di color rosso cupo o vinato; ramoscelli
cie intermedia fra i veri cerami e le spe dei verticilli dicotomi, pi lunghi degli
cie qui sopra indicate , si vedono alla internodi ; verticilli ravvicinati. Trovasi
estremit dei ramoscelli dei tubercoli, nell'Oceano, sugli scogli delle coste di
ciascun dei quali sviluppasi in un pen Frauda, d' Inghilterra, di Scozia, di Nor
nello composto di un' infinit di fila vegia ec.
menti impercettibili e articolati. Il ce- ** Presso l' Agardh, questo ceramio
CEK ( i7 ) CER
falto tipo lei genicre griffithsia. V. Talas- Questa specie t'alza uno o due pollici al
Homi. pi. t comune nel Mediterraneo c nel-
Ceramio casuarixa , Ceramium casuari l' Oceano.
ne, Decand., Fior. n. p.3; Conferve, Cebamio rupestre , Ceramium rupestre ,
multifida, Sow. Ha i ramoscelli verticil Decand., Fior. Fr., n. 100; Conferva
lati, empiici, remoli, pallili, porporini rupestris , Limi.; Dill., Muse, I. 5, fig.
Cresce nell'Oceano. V. la Tav. i8a 29. Questa specie di color verde pi o
fig. 3. meno bruniccio o giallastro, e s'avvicina
Questo ceraniio riferito al genere molto alle cani ransie o conferve d'acqua
griffithsia , dove dello grffithria ca dolce. Forma dei pratelli o pellicce com
suarinae, Eng. Boi., e griffithsia, multi pattissime, composte di filamenti finissi
Jda dall' Agardh. V. Gbifpitsia, Talas- mi , ramosissimi , con articolazioni cilin
SIOF1TI. (A. B.) driche, rislrinte in senso opposto seccan
dosi. comunissima nell'Oceano; c conta
. II. Filamenti ramosi e biforcati. un gran numero di variet, alcune delle
quali, meglio conosciute, potranno divenir
Cebamio scarlatto, Ceramium coccinenm tante specie.
Decand. , n. j)5 ; Ceramium liirsulum, " II Gaillon stabilendo il genere ch/o-
Rolh, Calai., 2, t. 4- Di colore porpor ronitum, vi ha riferito questo ceramio
o scarlatto. Fusto ramoso, cilindrico, ar sotto la indicazione di chloronitum ru
ticolalo, guernito, verso la base, ili pic pestre. V. Cloronito, Talassiofiti. (A. B.)
coli filamenti semplici, articolali, poi d Ceramio curvato, Ceramium incurvum ,
lisi in diramazioni alterne, due volte Decand., Fior. Fr., n. 101; Fucus pi-
alate, piumiformi, e coi ramoscelli secon nastroides, Slackh., t. i3. Simile ad un
dari! , opposti, alternativamente semplici fuco; nericcio, cartilaginoso; di fusto co
o divisi; tubercoli fruttiferi, pedicellali, riaceo, ramoso, filamentoso, articolato;
polispermi, rosso-bruni. Militarli o gemi colle ultime diramazioni piegate a cal
ni, situati in fondo o all'estremit dei cio d' archibugio ; di ramoscelli rigidi ,
filamenti clic si trovan nella parie su che mostrano dei tubercoli fruttiferi
periore dei ramoscelli. Questa specie ele Cresce nell'Oceano e nel Mediterraneo.
gante , notabile per la sua forma di piu S'alza fino a dieci pollici c pi; e tro-
ma, s'alza fino a selle pollici. comune vasi attaccato agli scogli per mezzo di
sulle coste dell'Oceano. forti radici.
" 11 Lyngbye ha registrata (luesta spc S'allontana del tulio per il suo abito
rie nel suo genere callilhamnmm, ed il dalle altre specie di questo genere.
Bonnemaison in quello gaillona. V. Cal- " Il Turner e il Lyngbye hall tolta
lita a ss io, G a ili.ona, Talassiofiti. (A.B.) questa specie dai cerami, riferendola il
Cebamio a spazzola , Ceramium scopa- primo al genere rhodomela, ed il secondo
rium, Decani!., Fior. Fr., n. 96; Con a quello gigartina. V. Rodohela , Gi-
ferva scoparla. Limi.; Hill., Muse , t. 4, gabtira, Talassiofiti. (A. B.)
fi. 23. In cespugli foltissimi, ramosissi Ci ramio A pennello , Ceramium penicl-
mi, mollo bassi, e di color bruno oliva latum, Decand., Fior. Fr., n. 102. Di
stro; fusti cornei; gli ultimi ramoscelli color porpora, mollo delicato, ramoso, con
in forma di piuma, composti di filamenti ramoscelli terminali o laterali , portanti
capillari, rigidi ; tubercoli fruttiferi, ter dei tubercoli , che si sviluppano in pic
minali. V. In Tav. 182 , fig. t. Comune colissimi filamenti in forma di piccoli
ih II" Oceano e nel Mediterraneo sugli ciudi. Comune sugli scogli dell'Oceano.
scogli. ** Questa specie, che la conferva
" Questo ceramio la sphacelaria setacea, Husd., Turn., Ellis, Dillw., figura
teoparia del Lyngbye. V. Sfacelabia, ora nel genere griffithsia, sotto la indica-
Talassiofiti. (A. B.) razioue ili griffithsia setacea, Dillvy. V.
Ceramio fatto a catena, Ceramium cate- Griffitsia, Talassiofiti. (A. B.)
natum, Decand., Fior. Fr., n. 98; Con Ceramio pedicei-lato , Ceramium pedi-
ferva catenata, Linn.; Dill., Muse, t. 5, cellatum , Decand.; Fior. Fr., n. io3.
fig. 7. In cespugli ramosissimi, di color Di color porpora, ramosissimo e filamen
verde bruno; articolazioni membranose, toso ; filamenti lunghissimi ; tubercoli
bislunghe 0 cilindriche, c ristrintc alter fruttiferi, pedicellali, laterali, talvolti! pro
nativamente in senso opposto; lo che si liferi , cio, che danno origine a un fu
rende visibilissimo nella pianta secca. scello di filamenti articolati. V. la Tav.
Dizion. delle Scienze Nat. Voi. y. 3
CER ( i! ) CER
182, fig. 3. Questa specie s'alia pi dil . III. Filamenti semplicissimi.
cinque pollici-, e trovasi sugli scogli,'
sugli zoofiti coralligeni e sulle altre piante Ier amio lino, Ceramium Unum , Decand.;
marine. Conferva Unum, Rolh; Conferva capii-
"Questo ceramio,riferitoper il Lyngbye] lans, Linn.; Dill., Brit. Confi, t. 9 ;
tra le borine, col nome di boryna secun- DUI., Muse, t. 5, fig. 25 A. D'un bel
data, non dee confonder! col ctramium , verde che si conserva anche quando la
pedicellatum dell' Agardh, ch' la grif- pianta secca', filamenti simili a fili sem
Jthsia pedicellata, Dillw., n col cera-, plici, lunghi Ire o quattro pollici , for
mium pedicellatum della Flora Danese, j mati d'articolazioni cilindriche, fragili.
ch' il ceramium corymbosum , Eng.j Il Decandolle pensa che queste articola
Bot. V. Bobina, Gbiffitsia, Talassio-] zioni siano divise internamente in molte
Fin. (A. B.) cellule, dovecch nel cerumium capillare
t'ir, a ino nodoso, Ceramium nodulosum ,, le articolazioni non presentano che una
Decani I , Fior. Fr., n, 107; Fucus dif- sola cellula. Secondo il Dillwyn , la
fusus? Slackh, l. 16. Differisce dalla spc-[ fruttificazione consiste in globetli sessili,
eie precedente per i tubercoli sessi li . e sferici e sparsi sui filamenti. Questa spe
dalla seguente per i ramoscelli che fio cie cresce negli stagni salsi lungo le rive
riscono in ilue diramazioni diritte. Tro del Mediterraneo e dell'Oceano. Tien
vasi nell'Oceano e nel Mediterraneo. 10 slato medio tra le conferve marine e
** Tolta questa pianta marina dai ce-, le sperie d'acqua dolce.
rami, stata riportala al genere boryna,] Il ceramium jlum del Roth e del De
dove il Grateloup l'ha detta boryna no- candolle costituisce il genere chorda.
dulosa , e il Dillwyn boryna rubra.] V. Corda. (Lem.)
Ella la stessa della conferva rubra] " Il ceramium glomeratum del Bory
dello slesso Dillwyn, ceramium virgatum, de St.-Vincenl, la chantransia glorne-
ed elongatum del Koth, ceramium ru- rala . Decand., sotto la qual denomina
brum dell' Agardh e del Lynghbye. V. zione trovasi descritta in questo Dizio
Burina, Confkbva , Talassiofiti. (A. nario. V. Cantransia , e la Tav. 992.
B.) (A. B.)
Ci rami A forcipe, Ceramiumforcipatum, Poich nuove osservazioni microscopi
Decand., Fior. Fr., n. no. Questa che fatte, dopo che il Le man compil que
specie rossiccia, e divien bianchiccia o st'articolo, sulla struttura, sulla organizza
diafana seccandosi o invecchiando : le ar zione e sulla fisiologia di questi enti, hanno
ticolazioni rimangono sempre brune o offerti caratteri pi precisi; il Grateloup,
rosse. capillare, ed ha molte dicotomie, 11 Aganlh, il Lyngbye, il Bonnemaison, il
le ultime delle quali terminale da due Bory de St.-Vincent e noi stessi, abbiam
bracci curvati o avvolti in dentro, in dovuto dividere questo gruppo nume
modo da imitare una forcipe, danno il roso per formarne dei nuovi generi , ed
carattere costante per riconoscere questa aggiungervi nuove specie che non erano
specie che presenta moltissime variet. I ancora conosciute dal Decandolle. Que
filamenti somigliano tanti rosarii. 1 tu sta divisione ha prodotti i generi chorda
bercoli fruttiferi nascono nel mezzo dei e dasytrichia del Laiuouroiix , boryna
bracci delle pinzette terminali. comune del Grateloup, sphacelarkt del Lyngbye,
in tulio l'Oceano e nel Mediterraneo. hutehinsiae griffilhsia dell' Agardh, ce
La conferva pilosa del Rolh, Cai., 2, ramium e gaillona del Bonnemaison ,
l. 5, fig. 2, n' una variet. ed i nostri chJoronitum , rhodomela e
** Nella boryna cyliata del Dillwyn e lyngbya.
del Grateloup, o boryna Jbrcipata del Partendo da questa divisione e dallo
Bory de St.-Vincent, nman compresa que stabilimento di questi generi, i cui ca
sta specie di ceramio. ratteri saranno esposti ai loro respettivi
Il ceramiumforcipatum,yar. glabellum, nomi, noi riguardiamo come specie ap
Decand., ch' il ceramium diaphanum partenenti al genere ceramio, e come pro
del Bolli, riferito pure tra le borine, prie a segnarne i limiti: le specie ra
dettovi boryna diaphana dal Dillwyn. mose e non ramose , con endocr o mi
Si riportano a questa specie il teramium semplici, ugualialle loro estremit, spesso
axillare del DecanJolle e le boryna rejlessi o sinuosi nel mezzo, ripieni a" una
axillaris , elegans e diaphana del Gra materia colorala porporina , avendo per
teloup. V. Bobina, Talassiofiti. (A. B.) fruttificazione delle elitri discoidi , late-
CER ( 19 ) CER
nlie disposte in serie-, sessi/i o cortamente Ceramium roseum, Rolli.; Callitharnnion
pedicellate. Il colore di queste elilri, ilice roseitm, Lyngb.
il Bonnemaison nel suo Saggio sulle Idro- 5. Ceramium corymbosum, Lyngb.,
fiti /oculate, picarico diquello della pian lab. 38; Engl. bot., 2352; Fior. Dan.,
ta: talvolta il loro interno non olire che lab. i5g6, fig. 2; Chauv., Algues, n. 33.
una massa omogenea; e talvolta un lembo Sinonimi : Conferva corymbosa, Sow.;
trasparente racchiude una massa colorata. Callitharnnion corymbosum , Lyngb. ;
Quesl' ultimo stato comparisce in essa Ceramium pedicellatum. Fior. Dan.
posteriore al precedente, e vicino ail una 6. Ceramium thuyoides, Engl. bot.,
prossima maturazione; la quale non tab. 22o5. Sinonimi: Conferva thuyoi
compiuta se non quando i seminuli, che des, Engl. bot.
tan soggetti a variare di grossezza e ili y." Ceramium Felicii, Gaill.; Desmaz.,
(ormi, divengono distinti, si disgregano, Crypt., n. 2o3. = Sinonimi : specie ine
erompendo il proprio inviluppo, si pon dita, tra il cerando precedente ed il ro
gono in grado di riprodurre la loro spe seum.
cie. Questi due stali corrispondono allo ** Ecco la descrizione di questo cera
sialo antospermico e allo stalo concet- ndo. Fronde capillare poco membranosa ,
tacuhre. ramosissima; ramoscelli disuguali, alati,
Giusta la nuova circoscrizione del ge guernili di piccole diramazioni decrescen
nere ceramittm , le specie cos nominale ti; quattro semmenli, pi lunghi che lar
dallo Slackbouse e dal Lyngbye non gli ghi una volta e mezza. Questa specie, che
appartengono pi, e debbono essere rife trovasi a Dieppe , fu intitolala a Felice
rite ai generi rhodomela, hutehinsia, e Boucher, giovine naturalista , tolto alle
boryna. Del ceramium del Bory de Sl.- pi belle speranze nella et d'anni tre
Vincent debbono conservarsi le specie dici. (A. B.)
tolte al callitharnnion , Lyngb., meno il 8. Ceramium Boreri, tab. 174'
callitharnnion corallinum che appartiene ss Sinonimi : Conferva Boreri , Sow.;
al griffuhsia , rientrando le altre specie Dillw.
nel genere gaillona. Il ceramium, Lyngb., 9.0 Ceramium Turneri, Dillw., lab.
tranne le specie elongalum e brachygo- 100; Rolh., Cat., 3, tab. 5 ; Ibid., tab.
nium , s'identifica col boryna, Grat. In 2339. = Sinonimi: Conferva Turneri,
quanto poi al ceramium dell' Agardh, Dillw., Sow.; Ceramium Turneri, Rolh.
lai quale viene esposto nel suo Systerna io. Ceramium plumula, Ellis, Trans,
algarum, le specie della prima, quarta e phil., lab. 18; Dillw., lab. 5o; Fior. Dan.,
quinta trib ( meno il ceramium secun- lab. 828, fig. 1 ; Chauv., Algues, n. 6.
datum, n. 8, che appartiene alle borine), = Sinonimi: Conferva plumula, Dilhv.;
sono quelle che rientrino nel genere ce Callithemnion plumula; Lyngb., Ellis;
ramium, come noi lo definiamo, e come il Confervafioccosa, Fior. Dan.; Ceramium
Bonnemaison ha descritto. La seconda trib floccosum, Rolh.
del genere dell' Agardh appartiene alle bo 11.0 Ceramium Daviesii, Dillw., tab.
rine del Grateloup, e la terza alle gail- suppl., F; Ibid , lab. 2329; Lyngb., lab.
lone del Bonnemaison. V. Talassiofiti. il, B 1. = Sinonimi : Conferva Daviesii,
1. Ceramium repens, Dillw., lab. 18 Dillw., Sow.; Callitharnnion Daviesii,
Engl. bot., lab. 1608; Fior. Dan., i665; Lyngb.
Lyngb., tab. 4-.fig. B, C; Desmaz., Crypt., 12.0 Ceramium tetricum , Dillw., lab.
n- 212. = Sinonimi: Conferva repens 81; Engl. bot., tab. 1919. = Sinonimi:
Dilhv.; Both ; Callitharnnion repens, Conferva tetrica , Dillw. Sow. (Beniam.
Lyngb. GcilloR.)
2. Ceramium piuma, Dillw., lab. CERAMION. (Bot.) V Adanson chiama cos
suppl. F. = Sinonimi : Conferva piuma, il genere ceramianthemum del Donati.
Dillw. V. Cerahiautemo e Cikamio. (Lem.)
3. Ceramium Rotini, Dillw., tab. j3; CERAMITE, Ceramites. (Foss.) II Gcsnero
Engl. bot-, tab. 1702. Lyngb., tab. \\. ed il Mercati hanno cosi chiamale alcune
= Sinonimi: Conferva Rolhii, Dillw., ostriche fossili. V. Ostbiche fossili. (D. F.)
Callitharnnion Rothii, Lyngb.; Conferva CERAMITES. (Foss.)\. Ckramite. (D. F.)
violacea, Rolh. CERAMIUM. (Bot.) Questo nome, con
4- Ceramium roseum, Dillw, tab. 17; sacrato ad un genere acoliledone, stalo
Lyngb., tab. 3g; Engl. bot., lab. 996. dal Blume ( Fior. Nederl. Ind. , pag.
= Sinonimi : Conferva rosea , Dillw.; 1 1 34) applicalo male a proposilo a un gc
CER ( ao ) CER
liete dicotiledone, appartenente alVesan- Ow. , tab. 66. Questa specie diversifica
ttria monoginia del Linneo. Lo SehuUcs dalla precedente soltanto nelle foglie pi
pertanto (Syst. veg. lom. 7, pars, l,pag. lunghe e pi strette, punto dentale, leg
XVIIIJ) lia riparalo a questo inconve germente sinuate ai margini ; per i fiori
niente, (ambiando al genere del Blume il pi piccoli , disposti in un grappolo rac
nome di ceramium in quello di vanhal- colto in spiga ; per i petali pi corti.
lia. V. Clramio, Va.nai.ua. (A. B ) Cresce nelle vicinanze della citt diOwar.
CERAMIUS. {Entom.) V. Cebamio. (C. D.) (Poia.)
CERAMOPSIS. ( Bot. ) V. Cebamosside. ** Questo genere non adottalo per
(Lem.) lo Sprengel , che lo riunisce aValsodea,
CERAMOSSIDE. ( Bot. ) Ceramopsis. Il Thuar., dove la prima delle specie qui
Palisol de Bcaubvois indica con questo sopra descritte indicata col nome di
nome un genere di piante della famiglia alsodea guiiieensis, eia seconda con quello
delle alghe, e della sua trib delle fu-\ ili alsodea owariensis. (A. B.)
cce, sezione delle scutoidi. Questo genere CERANTHERA (Bot.) V. Cebantera.
diversifica dai cerami per la fruttifica-' (Poin.)
zione ohe s'apre in cima, e lascia scor- CERANTHUS. (Bot.) V. Gramo. (J.)
gere dei filamenti articolati 0 degli or- CER ANTO. (Boi.) Ceranthus. Il genere che
gani riproduttori, riuniti a modo di ro lo Schrcber form sotto questo nome, era
sario. L'autore non ha fatto conoscere le stalo da lui riguardalo come lo slesso del
specie che riporta a questo genere; le mayepea dcll'Aublet, che in conseguenza
quali, giusta la etimologia del nome ce egli aveva soppresso. Ma il genere del
ramopsis, debbono somigliare i cerami. l' Aublet conia quattro starai atlaeeati
V. Ci.uamio. (Lem.) alle ungbictle ilei pelali che aderiscono
CERANTERA. (Bot.) Ceranthera, genere al calice, carattere che lo ravvicina alla
di piante dicotiledoni della pentandria famiglia delle rainnee; dovecch il ce-
monoginia del Linneo, slabilto dal Beau- 1 ranthus non conta all'incontro che due
vois clic suppone possa appartenere alla slami inseriti sul punto di riunione di
famiglia delle melacee. I caratteri per i due petali, i (piali nascono dal gambetto
quali distinto sono i seguenti: calice dell'ovario. Questo carattere gli comune
quinquefido; cinque pelali attaccali colla col chionanthus , genere della famiglia
lor base sopra un tulio di cinque denti,' delle jasminee, a cui Io Swartz e il Vahl
che sorregge parimente cinque slami, al l'hanno riunito. Il Valli inoltre ha con
terni coi denti; cinque filamenti termi-j fuso con questo genere quello di maye
nati da una squamraa pelalilbrme , colle] pea, solto il nome di chionanthus tetran-
antere bicorni, di due logge, collocate dra: ma il numero, e pi di tulio la si
alla base di ciascuna squamraa; un ova tuazione degli stami, si oppongono a que
rio libero; uno siilo. 11 frutto quando sta riunione, quando si voglia esatto il
giovanissimo comparisce una cassula. carattere dato dall'Aublet. V. Chio.nanto.
Il carattere delle antere bicorni ha (J.)
fallo dare a questo genere il nome di CERAPHRON. (Entom.) Denominazione
ceranthera, composto di due parole greche latina del genere Cerafro. V. Cerafro.
^pas, corno, e pQypa, fiorito. | (C D.)
Conia due sole specie. .CERAPTERUS. (Entom.) Denominazione
Ceranteiia di foglie dentata, Cerant/ierai tebo. latina generica del Ceratlero. V. Cerat-
denta/a, Beauv., FI. Ow. , voi. 2, lab.' CERASBOLE. (C. D.)
65. Arboscello del regno d'Ovrare, i cui con questo nome (Bot.) I Greci indicavano
fusli si dividono in ramoscelli alterni,! coltura, perch per leun civaie di dfficit
loro pregiudizio
gucrnili di foglie picchiolale, ovali, lan-j credevano che s fatti semi
reolate, glabre, leggermente dentellate. li lai propriet per esser toccatiacquistassero
dalle corna
fiori sono disposti in un grappolo termi
nale. I peduncoli parziali sostengono nella' " dei bovi nel tempo della sementa. (J.)
loro sommit alcuni fiori pediccllali e ad] CERASCOMION. (Bot.) La pianta cosi
ombrella , formando le brattee una specie nominala da Dioscoride, si vuole sia l'oe-
di involucro. I petali sono lanceolati, una " nanthe fistulosa, L. (A. B.)
CERASINA. ( Chim. ) Il Boslock e il
volta pi lunghi del calice. Jonh , analizzando la gomma che scola
Ci n ANTI CA DI TOGLIE QUASI INTIERE, Ce- dal ciliegio e dalle altre specie di pruni,
ranthera subintegrijblia Beauv., Fior. distinsero con questo nome un principio
CEI\ ( ) CER
particolare che di poi si riconosciuto es semplici, opposte, e di fiori peduncolati',
sere hi slessa rosa della bassorina. V. Bas terminali. V'ha qualche specie che ha
sorina. (A. B.) solamente cinque stami e Ire siili. Ora si
CERASIOLA. (Bot.) La pianta che il Ci conoscono cinquanta specie di cerasti ; e
salpino c hiamava lamarum, e che il tci il Decandolle (Prodr., 1 , pag. 4 '4) ne
rrius communis , Limi., indicata con registra fino a sessanlanove, molte dellequali
questo nome volgare in Toscana, a motivo sono indigene dell'Europa. Il Linneo ne
della forma, e del colore dei frutti. (J.) conobbe solamente sedici, e le divise in
M CERASITI. (Geol.) Denominazione tal due sezioni , secondo la forma delle cas
volta applicata ad alcune petrificazioni side bislunghe o rotondate: ma il Lamarck
che Tengono caratterizzate per la loro ha preferito di dividerle giusta le due
sola rassomiglianza con ciliege che sareb considerazioni seguenti : i. se la corolla
bero fossili. (Diz. clas. di Storia nat., lunga quanto il calice, o n' pi cor
tom. 3." , pag. 344.) ta; a. se la corolla pi grande del
" CERASO. (Bot.) Per alcuni stato cosi calice.
volgarizzalo il nome latino di cerasus. Ceras rio coanUE , Cerastium vulgatum,
V. Ciliegio. (A. B.) Linn., Spec, 627 ; volgarmente cencio
CERASO-MACHO. (Bot.) Questo nome, che molle., orecchio di topo. Ha i fusti pe
significa ciliegio maschia, dato, secondo losi , vischiosi ; le foglie ovali ; i fiori
che riferisce il Jacquin, alla trichilia tri- bianchi , retti nelle dicotomie dei ramo
flora, nelle colonie spagnuole dell' Ame scelli da peduncoli assai corti , colla co
rica. (J.) rolla lunga quasi quanto il calice, colla cas
CERASTA , Cerastes. (Erpetol.) il nome sala bislunga cilindrica , una volta pi
di una (delire vipera di Egitto (V. Vi lunga del calice. Questo cerastio annuo,
pera ). Sba indica sotto la denominazione e fiorisce in aprile e in maggio: trovasi
di Cerasta m Siau il pitone ular-savva, non di rado nei campi e nei luoghi di
Couber javanicus , Shaw , Thes. II , lab. pastura asciutti.
XIX , n. 1. Daudin ne forma una va Cerastio alsinoide, Cerastium alsinoides,
riet del suo pilone tigre. V. Colubro e Pers., Synop., 1, pag. 5ai. Questa specie
Pitone. (I. C.) si dislingue dalla precedente per avere i
CERASTE, Cerastes. (Malacoz.) Il Poli, fusti pi patenti , con maggiori dicoto
Testacei delle Due Sicilie, indica sotto mie; i peduncoli pi allungati, ed i fiori
questo nome generico i molluschi bivalvi di cinque stami. Cresce nei campi sab
che hanno due sifoni cortissimi, o sola biosi del mezzogiorno della Francia.
mente due orifizii, l1 inferiore dei quali Cerastio di cikqce stami , Cerastium se-
pi grande pu essere formalo da una midecandrum, Linn., Spec, 627; Curt.,
specie di valvula; le branchie per met Fior. Lond., 2, t. 33. Conta solamente
riunite, i margini del mantello dentella cinque stami, come la specie preceden
ti, ma senza cirri, c finalmente il piede te; ma ne differisce per esser sempre pi
falciforme, subulato e lunghissimo. Cor piccola, per aver le foglioline del calice
risponde al genere Cardio. (De B.) scariose agli orli, e quasi la met pi
CERASTES. (Erpetol.) V. Cerasta. (I. C.) lunghe dei petali. Questa specie annua
CERASTES. (Malacoz.) Denominazione la- fiorisce in aprile. Trovasi lungo i campi,
lina del genere Ceraste. V. Ceraste soprattutto nei luoghi sabbiosi.
(De. B.) Cerastio campestre , Cerastium arvense ,
" CERASTINO. (Erpetol.) Nome di una Linn., Spec. 628; Myosotis arvensis ,
specie del genere Acanlofide. V. Acahto- liirsuta, flore majore, Vaili., Bot. Par.,
fide. (F. B.) i4>, h 3o, f. 4. Ha i fusti dislesi alla base,
CERASTIO. (Bot.) Cerastium , Linn., ge ramosi , risorgenti , pubescenti , retti da
nere di piante a fiori polipetali della fa peduncoli allungati e disposti per la mas
miglia delle cariofillee e della decandria sima parte alla estremit dei ramoscelli.
pentaginia del Linneo , i cui principali Questa specie perenne, e fiorisce dal
caratteri sono i seguenti : calice con cin maggio fijio al terminar dell'estate. co
que foglioline persistenti; cinque pelali mune lungo i campi e le vie.
bifidi; dieci slami ; un ovario supero, so Cerastiocotonoso, Cerastium tomentosum,
vi i,tato da cinque stili; una cassida ro Linn., Spec, 63f). volgarmente orecchio
tondata o bislunga, d' una sola loggia po- di topo. I fusti sono ramosi, giacenti alla
lispcrma c deiscente alla sommit. base , cotonosi , alti tla sei a otto pol
I cerasti sono piunle erbacee di foglie lici, gucrniti di foglie lineari, parimente
CER ( ) CER
cotonose; i fiori son bianchi, grandi, retti i un perianto di due foglioline persistenti
da peduncoli ramosi e terminali; le casside ed aderenti all'ovario; 2." un ovario su
son corte, ma non globulose. Questa pianta pero sovrastalo da due stili corti, e che
perenne, e fiorisce nel maggio e nel giu si cangiano in un frullo compresso , in
gno. Cresce naturalmente nella montagne, viluppalo dalle due foglioline del pe
in Provenza, nella Linguadoca, e in al-' rianto che formano come due corna.
tre parli del mezzogiorno d'Europa. Colli- Ckratocarpo arenario, Ceratocarpus arei
vasi in qualche giardino. narius, Limi., Spec, 1 3^5; Lamk., Illu-
Cerastio aquatico, Cerastium aquaticum, str. gen., lab. Ha i fusti pelosi, ra
Linn. Spec, 929; volgarmente budelina mosi , alti un piede circa; provvisti di
d'acqua. Il fusto angoloso, ramoso foglie alterne, lineari acutissime. 1 fiori
nella parte superiore, allo da due piedi sono ascellari, quasi sessili, per la mas
e pi, guernito di foglie ovali cuorifor sima parte solitari, gli uni maschi, e gli
mi , acute , sessili per la massima par altri femmine. Questa pianta annua, c
te; i fiori bianchi, peduncolati, e termi cresce nella Turchia europea, nel Levante
nali. Questa pianta perenne, e fiorisce e nella Tarlaria. (L. D.)
nel giugno e nel luglio. Non rara nei CERATOCARPUS. ( i?of.) V. Ceratocarpo.
luoghi umidi e ombrosi. (L. D.) | (L. D.)
CERASTIUM. (Bot.) V. Cerastio. (L. D.) CERATOCEFALA. (Bot.) V. Ceratoce-
CERASUS. (Bot.) V. Ciliegio. (L. D.) I fal. (E. Cass.)
CERATANTERA. (Bot.) Ceratanthera. CERATOCEFALO. (Bot.) Ceratocephalus
La gioita marantina, Linn., pianla della Il Vaillant, nelle Memorie dell'Accademia
monandria monoginia del Linneo, nativa di Parigi del 1720, riun sollo questo
delle Indie orientali, di foglie lanceolate, nome alcune piante composte, i cui semi
attenuate da ambi i lati, di spighe ter posati sopra un ricettacolo paleaceo, sono
minali, quasi sessili, strobili formi , bulbi coronati da due o quattro apofisi o corna,
fere, di antera quadricorne, fu per l'Hor- e le cui foglie sono opposte. Egli non
nemann falla tipo d'un genere partico consider punto la differenza dei semiflo-
lare, a cui assegn il nome di ceratan sculi , neutri in qualche specie, e fem
thera, a cagione della forma dell'antera. mine in altre. Questo genere non stalo
(A. B.) adottalo, e le sue specie sono state dis
" CERATANTHERA. (Bot.) V. Ceratan- seminate nei generi bidens , spilanthus ,
tera. (A. B.) coreopsis ec. Il Richard applica il nome
CERATIA. [Boti) V. Cerazia. (J.) di ceratocephalus al bidens pilosa, Linn.,
CERATINA, Ceratina. (Entom.) Questa della qual pianta fa, un genere partico
parola, che significa cornuto, stala as lare; nel che peraltro^ era sialo preceduto
segnata da La Irei Ile ad un genere d'ime- dal Moench sotto il nome di kerneria.
notleri vicinissimo agli ilei, e che ap V. CherneriA.
partiene per conseguenza alla nostra fa Il nome ' di ceratocephalus rimasto
miglia degli apiari o melliti. Questo ge-! fuori d'uso, fu per il Moench usalo
nere, i di cai caratteri sono poco distin per indicare un nuovo genere formato
titi, comprende fin q una sola specie, cio per il ranunculus Jalcatns, tolto dal
l'ileo a labbro bianco del Fabricio , che] suo genere primitivo. 11 numero definito
noi lasceremo in qnest'ultimo genere. V.! degli stami, il doppio rigonfiamento ve
Ileo. (0. D.) scicoso del seme , il suo prolungamento
CERATIOLA. (Bot.) V. Ceraziola. (Poir.) superiore in un corno, mostrano presen
" CERATITIS.(#of.)Il chelidonium slau- tare un sufficiente carattere distintivo. II
cium, Linn., o glaucium luteum , Scop. ! Moench chiamava questo genere ceralo-
ha questo nome presso Dioscoride. (A. B.) cephala, ed il ceratocephalus del Per-
CERATIUM. (Bot.) V. Ckrazio. (Lem.) soon. (E. Cass.)
CERATOCARPO. (Bot.) Ceratocarpus, ** Il genere del Moench e del Persoon
Linn., gnere di piante di fiori mono- stato generalmente adottato, giusta le
perantei, della famiglia delle alriplicee e' emende che A. St-Hilaire (Ann. Mus.
della monecia monandria del Linneo, chei Hist. nat., 19, pag. 463) e il Decan-
ha i seguenti principali caratteri: fiori mo dolle (Syst. 1, pag. 23o; Prodr., t, pag.
noici; ciascun fiore maschio conta: i.un| 26) hanno fatte alle descrizioni generi
perianto profondamente bifido: a. uno. che date dal Moench e dal Persoon. Ec
stame col filamento pi lungo del pe-, cone i caratteri emendali: calice di cin.
rianto: ciascun fiore femmina conta; i.0. que sepali persistenti, ma non prolungali
CER ( a3 ) CER
sul fusto come nei miosuri; la inferiore mucronata fra1 denti; due sono
pelali unguicolali; slami in numero inde squamme alla base dell'ovario, il quale
finito, sempre meno di quindici; carpelle 3nasi trigono, con tre punte; lo stilo di
numerose , disposte in una spiga corta , ue divisioni (forse di tre); un seme sol
tendo ciascuna due rigonfiamenti alla calo, sovrastato da Ire corni. (Poin.)
bue, e terminando in uno stilo persi- CERATODON.J(ilfa/nm.) V. Cebatodon-
itente, in forma di corno, sei volle pi TE. (F. B.)
lungo del seme; il quale tetragono e CERATODON. (Bot.) Il Bridel stabil
[irotvislo di un embrione ortotropo. sotto questa indicazione un genere di
I eeratocefali sono intermedii Ira' ra muscoiilee, che per diversi botanici rien
nuncoli e i miosuri. tra in diversi generi, come nel didymo-
Cliatocxfalo falcato, Ceratocephalusfal- don Hook.; mnium, Linn.; hryum, HofFru.
cuJuj , Pera. , Eiich., i, pag. 34i; A. St- et Dicks.; dicranum, Hedw., Brid., Sm.;
HiL; Decanil.; Ceratocepltala spiccila, trchostomum, Sm., Brid.; tortala, Bri
Moesch ; Ranunculus falcalus , Linn. , del. (A. B.)
Site., 781; Jarq., Fior, austr., t. 48- CERATODONTE, Ceratodon. (Mamm. )
Ficcala pianta erbacea annua, distinta Voce sinonima , secondo Brissoh , del Nar
perle corna dei pericarpi, falcate e quasi valo. (F. B.)
uten lenii. comune Ira le messi di CERATOFILLO. ( Bot. ) Ceratophyllum ,
tolta la regione del Mediterraneo del Linn., genere di piante dicotiledoni po
l'Europa e dell'Asia. lipetale, perigine, della famiglia delle
CuiTocLFALO obtocebA , Ceratocephalus litrariee, Juss-, e della monecia polian
orthoceras , Decand., Syst. 1, pag. 23i; dria del Linneo, i cui caratteri princi
Prodr., 1, pag. 26; Spreng., Syst. veg., pali sono i seguenti : Fiori maschi che
2, pag. 469; Ranunculus falcatus, Bieb., hanno un calice diviso in dieci parli; se
Fior, catte., a, pag. 29, exci. syn. Si dici a venti slami, con filamenti cortis
distingue dalla precedente per le corna simi, e con antere diritte, pi lunghe del
dei pericarpi diritte. annua; e trovasi calice: Fiori femmine che hanno un ca
frequentemente nei campi incolti della lice con cinque divisioni, e che conten
Tauria e della Siberia australe. (A. B.) gono nn ovario compresso, sovrastato da
CEB ATOC EFALOI DE.( Bot.)Ceratocepha- uno stimma sessile, obliquo. Questo ova
loides. II Vaillant autore di questo ge rio si converte in una piccola noce ovale,
nere lo fa differire dal suo ceratocepha appuntata . uniloculare e monosperma.
lus, solamente per le foglie alterne e per I ceratofilli sono piante aquatiche, pe
un fusto ordinariamente alalo. Sappiamo renni, di fusti erbacei, guernili di foglie
che simili caratteri generici non si ammet verticillate, con divisioni minute e lineari;
tono pi; e i n conseguenza questo genere ha di fiori ascellari di poca apparenza.
provala la sorte medesima del ceratocepha Non si conoscono che due specie, tulle
lus ; e le due o tre specie che gli apparte due indigene dell'Europa.
nevano sono stale disperse in altri generi. Cebatofillo scabro , Ceratophyllum de-
Tuttavia l'Adansoti ha tentalo di far ri mersum, Linn., Spec, 1409; Lamk., II-
vivere questi due generi sotto il nome di lustr. gen., t. 775. fig. 2. volgarmente
ridan , ma il suo tentativo andato a coda di cavallo, coda di volpe,fertro. Le
vuoto. V. Ckbatocefalo. (J.) foglie di questa pianta sono armale di piccoli
CERATOCEPHALOIDES. (Bot.) V. Ce- denti che le rendono ruvide al tallo. I
atoCefaloidb. (J.) frutti hanno tre corni, uno diritto e termi
CERATOCEPHALUS. ( Bot. ) V. Cehato- nale, e i due laterali divergenti, situati
CIFALO. (E. CASS.) verso la base. Questa pianta cresce negli
CERATOCHLOA. (Bot.) V. Cekatocloa stagni e nelle acque morte, dove i di Tei
(Po...) ramoscelli notano a fior d'acqua.
CERATOCLOA. (Bot.) Ceratochloa, genere Ceratofillo sommerso, Cera/onA/Z/um sub-
di graminacee, stabilito dal Beauvois Agr., mersum, Linn., Spec., 14094 Lamk., II-
tab. 1 5, fig. 7 , per la festuca unioloides lustr. gen., t. 775, fig. 1; volgarmente
o poa unioloides del Retzio. In questo coda di cavallo, coda di volpe. Questa
genere i fiori sono disposti in una pan specie differisce dalla precedente per le
nocchia quasi semplice', le spighette sono foglie lisce, e punto dentale, per le di
compresse, le valve embriciate su due file; visioni dentate del calice, e particolar
d ealice contiene da dodici a diciotlo fio mente per i frutti senza alcun corno. Cre
ri; le Talve della corolla sono bidentate, sce nei medesimi luoghi, ma meno co
CER ( i4 ) CEtt
munc , ed ha i ramoscelli pia immersi ** CERATOLOBO. (Bot.) Ceratolohus,
nell'acqua. nere di piante monocotiledoni della
I ceralodili non hanno propriet im miglia delle palme e della esandria r
portanti; c solamente, poich talvolta noginia del Linneo, cos caratterizzi
crescono in gran copia nei raarazzi e nelle spata rompici. 1. semplice, siliquilornie,
acque stagnanti, possono utilmente im ridila; dori nello stesso spailice poli
piegarsi come ingrasso delle terre, toglien monoici, in spiga: i maschi quasi pc
doli dalle acque per mezzo ili grandi ra celiali; con un calice piccolo tridente
strelli, e lasciandoli incuocere e fermen con una corolla di tre pelali , coere
tare. Tale operazione deve farsi alla meta alla base; con sei slami , che hanno i
dell'estate. (L. D.) lamenti riuniti alla base in un uree
CERATOFITO. (Polip.) il nome che adeso alla corolla, e le antere a sael
molli antichi naturalisti hanno applicalo attaccate sul dorso; con verun rudi mei
ai corpi organizzati della classe dei poli di pistillo: gli ermafroditi sessili; con
pi, di sostanza cornea, come le gorgonie, numero uguale di stami a quello dei fi
antipati , ec. (De B.) maschi; cogli stimmi sessili, erclto-palei
CERATOFORA. ( Bot. ) Ceratophora. Il fruito una bacca colorala a scacci
L'Humboldt ha figurata sotto questo nome corticata, monosperme.
(Frib., pag. 112, tab. 2.) una variet ra Questo genere che trovasi nei MS
mosa del boleto odoroso, boletus odora del Blume, d'onde gli Schulles ( Sy
titi, le cui divisioni somigliano tante cor veS- 7i P8 ai n '497 1 jW kXX3
na. Trovasi questo fungo frequentemente lo han tolto e lo han pubblicalo nel is.
nelle miniere dell'Hartz sulle travi e sulle differisce dal calamus per la singola
palanche. (Leu.) struttura della sua spata comune: in quan
CERATOIDE. (Bot.) Ceratoides. Il Tour- poi all'unica specie che gli riferii
nefort aveva assegnato questo nome ad questa si allonlaua da lutti i calami p
uno dei suoi nuovi generi osservati nel la figura cuneata delle foglie, dentate dal
suo Viaggio del Levante. Questo genere met fino all'apice.
ha la cassula monosperma indeiscente, la CuRATor.oBO glauco , Ceratoobo glaue
quale rimane nascosta in un calice ter sceris, Illuni.; Schull. , Sjrst. veg. , ;
minato da due prolungamenti in forma ili pars, 2, pag. 1 334- Pa'rai' c''e per l'i
corna. Il Linneo aveva riunito il genere bito somiglia mollo i calami. Ha il Irom
turneforziano al suo axiris: la qual riu allungalo, debole, sarmentoso, coperto
nione non slata ammessa dalla maggior filli aculei patenti; le frondi pennate;
parte dei botanici venuti di poi. Ma ri rachide orrida per aculei sparsi, patenti
stabilendo il genere antico, essi non hanno simi e su linl.it i, afilla verso l'estremit, 1I01
voluto adottare il nome del Tournefort , armata d'aculei minuti e uncinati; le ('<
perocch la desinenza in oides stala glioline romboidiee, cuneate e intierissin
proscritta dai nomi generici. Quindi cu nella parte infer ore, disugualmente det
ro!id fu dello dalPAdanson, iraschenin- tale nella superiore, raollincrvie; gli sp:
nikova dal Gueldensledt, gueldenstedlia dici laterali, inclinati, ramosi, coperti dall
dal Necker, diotis dallo Schreher, cera- spata siliquiforme, compressa, ancipite
tospermum dal Persoon. Pare che il nome cartacea, munita nella parie superiore <
di eurotia sia da preferirsi come il pi una punta lunga e rigida. Questa spai
antico. V. Eohozia. (J.) comincia dopo il bocciamenlo ad aprir;
CERATOIDES. ( Foss. ) V. Cxiatoidi. longitudinalmente, quindi lateralmente,
(D. F.) poi cade. Cresce sui colli calcarei press
CERATOIDES. (Bot.) V. Ckbatoide. (J.) K uri pan all'occidente della provincia d
CERATOIDI, Ceratoides. (Foss.) uno Buitenzorg, ed a Giava nell'interno di Bau
fra i nomi che sono stali dati ai corni la ni. (A. B.)
di Ammone. Sceuzero, Specim. Lit/iop. CERATOLOBUS. (Bot.)\. Cbkatolobo
ffelvet. fig. 82. (D. F.) (A. B.)
CERATOLITI. (Foss.) Denominazione CERATONEMA. (Bot.) Ceralonema, ge
impropria talvolta applicala a diversi mol nere stabilito dal Roth e riunito al sui
luschi fossili, come gli Orloceralili e le dematium dal Persoon, il quale inoltri
Ippuriti che si credevano corna petrificale pensa che il ceratonema rigidum de
di animali. alle volte voce sinonima di Ruth non sia che una variet bruna ce
Ceraloidi. V. Cebatoiot. (Diz. clas. di nerina del suo dematium ciliare, che <
Storia ffatur., tomo 3. pag. 349.) V hypoxylon ciliare del Bulliard , ri-
CER ( *5 ) CER
portalo dal Decandolle al genere f/iAne-ICERATOPHORA. (Boi.) V. Ceratofora.
ria, col quale il ceratonema ha maggior (Lem.)
relazione che col dematium. Questo ge ' CERATOPHYLAX. (Bot.) Nome greco
nere formalo di logge distilli e, nascoste della pedicutaria paluslris, L. (A. B.)
sotto l'epiderinine, le quali finiscono esler- '* CERATOPHYLLEAE. (Bot.) Famiglia
n.unente in un filo mento o ciglio nero di piante dicotiledoni stabilita dal Gray
lungo pi d' una linea e mezza. Secondo (Brit. pi. arr., a, pag. 554), e che per
il Rolli, i filamenti dei ceralonemi sono il Decandolle costituisce il LXXIII.0 or
coperti di grjueilini tubercolosi semini dine delle sue calicijloree. I caratteri per
feri. V. Sfkria. (Lem.) i quali questa famiglia distinta sono i
CERATONIA. (Bot.) V. Cerdbbio, Cero seguenti: Fiori monoici: calice (o perigo
su. (J.) nio ) libero, diviso in molle parli ( da
CERATOPETALO. (Bot.) Ceratopetalum, dieci a dodici), coi lobi uguali; petali
genere stabilito dallo Smith, vicinissimo nulli. I fiori maschi hanno: dieci a venti
alu ^miglia delle rutacee (i)e apparte stami, senza filamenti, colle antere ovaio-
nente alla pentandria monoginia del Lin- bislunghe, sessili, di due logge, con due
nea, cosi essenzialmente caratterizzato: ca o tre punte all'apice, raccolte nel centro
lice di cinque divisioni staminifere, persi del calice. I fiori femmine presentano :
stenti; cinque petali pennatofessi ; cinque un ovario libero, ovato, uniloculare; uno
stand , colle antere spronate; uno stilo; siilo filiforme, incurvalo, obliquo, collo
una cassu la di due logge, contenuta in stimma semplice. Il frutto una noce
fonJo del calice. di una sola loggia, monosperma, indei
Csatopetalo gommifero, Ceratopetctum scente, sovrastala dallo stilo. Il seme
gummiferum , Smith, Nov.-Holt., i, p. pende dall'apice, privo d'albume, ha
9, lab. 3. Grande e bell'albero, di rami l'embrione diritto, colla rad ii ina supera,
latenti che si dividono in ramoscelli op con quattro cotiledoni verticillati, due
posti, un poro angolosi; di foglie lunga dei quali meno larghi sono opposti, colla
mente picchiolale, ternate, colle loglio- piumetta molto couqiosta.
line sessili , lanceolate, dentate a sega; d Le ccratofillee sono piante aquatiche,
fiori disposti in una bella pannocchia ter quasi sommerse; hanno le foglie verticil
minale, colle diramazioni opposte. Il ca late, rigidette, divise in lobi filiformi,
lice, colorato di giallo, tinto di rosso acuti, appena dentati.
in cima; i petali alterni colle divisioni Questa famiglia, che ha per tipo il ce-
del calice, pi corti, disugualmente pen ratophyllum, Linn. , n conta che que
uatofessi , colle incisioni lineari; le antere sto genere, quantunque sia distintissima,
son rotondate, di due logge, prolungale alla pure non se ne determina con molla dif
base in una punta a guisa di sprone; ficolt il posto dell'ordine naturale. (A. B.)
I ovario libero, globuloso, situalo in CERATOPHYLLUM. (Bot.) V. Cebato-
fondo del calice; lo stilo corto. Il frutto FILI.O. (L. D.)
consiste in una cassulina ovale, di dui CERATOPLATO, Keratoplatus. (Entom.)
logge. Cresce alla Nuova-Olanda. (Pom. Bosc aveva indicalo sotto questo. nome
** Questo genere conia ora allreduespe un genere d' inselli dilteri, della famiglia
eie, che sono il ceratopetalum apetalum, delle idroraie, vicino alle tipule, che
e il ceratopetalum montanum. hanno le antenne larghe e compresse. V.
Il Caley vi aveva aggiunta , sotto li Ceroplato. (C. D.)
indicazione di ceratopetalum ovatum, un. CERATOPOGON. (Entom.) Denomina
terza specie, da lui scoperta nella Nuo zione latina del genere Ceratopogone. V.
va-Olanda : ma questa ha servito fino Ceratopogojie. (C. D.)
del i83o alla formazione d'un nuovo CERATOPOGONE, Ceratopogon. (Entom.)
senere , che il Don dislingue col nome Meigen ha indicate sotto questo nome
di sc/iizomeria. V. Schizomeria. ( A generico certe specie di tipule che hanno
B.) le antenne con un fascetlo di peli alla
CERATOPETALUM. (Bot.) V. Cerato- loro base, e le di cui larve producono
ftTALO. (PoIR.) delle vegetazioni mostruose sulle piante
ove le hanno deposte le loro madri.
(i) Questo genere ora classato nella fami (C. D.)
glia delle cunionacee, che il Brown {General CERATOPTERIS. ( Bot.) V. Ceratoi-te-
RemarciS ) ha stabilita per quei generi che il
Jassieu poneva d appendice alle sassifragee. V. eide. (Ad. Brosgsiard.)
CcaiOKACEK. (A. B.) | CERATOSANTE. (Bot.) Ceratosantt, gc-
Dizion. delle Sciente Nat. Voi. VI. 4
CEll ( 26 ) CER
nere del Burmann e dell" Adauson, adot- ceratonema del Rolli. V. Cibatone a,
talo dal Jussieu, identico m 11' anguria e Sferia. (Leu.)
del Plurnier, /co/i., a4 e MSS. a, lab. " Il Fries ha riunili i ceratospermi del
34. Questo genere stato riunito da Micheli al suo ceralostoma. V. CeRATO-
molti autori al trichosunthes del Linneo, STOWA. (A. B.)
trichosanthes corniritlata , Encycl., dal "CEHATOSPF,RMUM.(i?o/.)Ouestononie
quale differisce per i rimagli della co che presso il Micheli serve a indicare un
rolla non cigliali , ma divisi alla lor som genere di lunghi , fu dal Persoon appli
mit in ilue strisce. Il frutto di quat cato al ceratoides del Tournefort o en-
tro lu<;ge -nvece di Ire. (Poib.) rotia ilei Gueldenstent. V. CtRATosrER-
CERATOSANTHES. (Bot.) V. Cebato- bio, Ctn atoide, Eum.ziA. (A. B.)
SASTE. (PoIB.) " CERATOSTACHIDE. (Bot.) Ceratosta-
CER.nOSPERMO.(Bot.)Cerarospermum. chys, genere di piante dicotiledoni della
Il Micheli d questo nome, derivalo da famiglia delle canibretacee, e della otton
due voci greche che significano seme in ria monoginia del Linneo, cos carat
forma di corno n un genere al quale ri terizzalo: ealice <on lembo intiero; co
porta tre piante crittogame, le parli rolla appena d'otto pelali, piccoli; otto
delle quali da lui dette semi, hanno la stami, talvolta fino a sedici; stilo corto,
forma d'una mezza luna o d'un corno. con stimma bifido; ovario di due ovuli.
Ecco la descrizione delle tre piante. Il frullo una drupa baccal, coronala
Cebatospebsio aquatico , Ceratospermum dal lembo del calice, contenente una noce
aquaticum. Mieli., Xov. plani, gen., pag. compressa, d' un solo seme, coli' embrione
ia5, n. 1, lab. 56, f. a. Cresce in fondo (non albuminoso?) arrovesciato.
dell'acqua*, ed una crosta grossa, ge Questo genere fu stabilito dal Blume
latinosa , lustra, molto eslesa , fulva di e adottato dal Decandolle ; e conta la
fuori e grinzosa come la scorza della quer specie seguente.
ce, e bianca di dentro. Trovasi tutto l'an Cebatostachioe arboreo, Ceratostachys
no, e massime in autunno, nei colli del arborea , 151 uni., Ifijdr. ned. Ind., 644 ;
l' Iniprunela , presso Firenze, e special Decand., Prodr., 3, pag. a3. Grande al
mente in un ruscello dello Pialli. bero; di foglie sparse, bislunghe intieris
Cbratospebmo nebo, Ceratospermum ni- sime; di spighe ascellari; li fiori fitti
grum, Mieli., loc. cit. n. 2, lab. 56, f. capitali, frammisti da alcuni processi
1. Nasce sulla scorza morta degli alberi, filiformi , spongiosi. Cresce nelle foreste
e principalmente su quella del nucciuolo. montuose di Giava. (A. B.)
piccolo e discoide ; ed ha i semi che " CERATOSTACHYS. (Bot.) V. Clrato-
escono dal mezzo ilei disco, dopo la di STACHIDI:. (A. B.)
struzione della scorza. Trovasi iu decem CERATOSTEMA.(i?oi.)Cera/oj-<ema,Juss.,
bre nei contorni di Fireuze. genere dicotiledone della famiglia delle
Questa crittogama probabilmente una campanaiacee e della decandria mono
specie di naemaspara , che, come certe ginia del Linneo, cos caratlerizzato: ca
specie di questo genere, ha un concetta lice turbinalo, di cinque grandi incisioni
colo apparente. persistenti: corolla coriacea, lubulala, di
Ciratospermo nano, Ceratospermum mi cinque incisioni; dieci stami contenuti
nimum, Mich., loc. cit., lab. 56, f. 3. nella corolla, attaccati sul calice, coi fila
Simile ad una piccolissima coppa, ciglia menti corli, colle antere lunghissime, at
ta, o un poco pelosa, e che contiene dei taccale nel loro mezzo , biforcate alla
semi di color rosso di carne. Trovasi in sommit; un ovario aderente rolla parte
autunno sulla scorza dell'alloro. lubulala del calice; un solo stilo; uno
Pu essere che questa specie sia pure stimma. Il fruito, veduto mentre gio
una naemaspora. vane, comparisce una cassula coronala
Alcuni botanici riportano i celai ospermi dalle incisioni del calice , leggiermente
del Micheli al genere sphaeria , altri a cotonosa, di cinque nodi, di cinque log-
quello petiza: ma questi ravvicinamenti ^Rfc , polisperraa.
non compariscono esatti. I celalospermi Cbatostema del Pero', Ceralostema peru-
del Micheli non hanno inoltre che rela vianum, Juss. Questo arboscello ha le foglie
zioni lontane: i colla sphaeria cerato alterne, sessili, coriacee, ovali; i fiori grandi,
spermum del Tode e Persoon; 2.0 colla disposti all'estremit dei ramoscelli in una
variolaria ccratosperma del Bulliard , o spiga lassa, quasi pannocchiuta, coi pedi
sp/iacria podoides del Persoon; 3. colla celli bral leali. Giuseppe di Jussieu, au
CER ( 27 ) CER
lore di questo genere, fu il primo a os cinte da un anello elastico, largo, schiac
servare al Per la specie in discorso. ciato e strialo, il quale abbraccia solamente
(Poib ) la mela della cassida in quella parte oppo
** La pianla peruviana, della quale il sta alla parte dove deiscente. Questa cas
La Condamine ha lascialo, sollo il nome sida pare formala di due membrane: una
di c/tupalon, un disegno, una campano- esterna, gialla e solida; l'altra interna,
Iacea, che pare si avvicini alla specie pre sottilissima e bianca. I semi, invece di es
cedente. V. Choi-alon. (A. B.) sere finissimi e numerosissimi, come nella
' CERATOSTOMA. (Bot.) Ceratostoma. maggior parie delle felci, sono globulosi,
Questo genere, rhe il Fries ha separalo dal in piccol numero in ciascuna cassula , e
genere sphaeria, e che il Micheli aveva molto facilmente distinguibili colla lente.
indicato sotlo il nome di ceratospermum, Ognun vede quanto queste piante si
contiene quelle sferie che hanno l'orifi allonlanino per tali caratteri , non solo
zio ilei peridio prolungalo a guisa ili tubo. dalle pleridi, ma anche da tutte le poli-
Esse sono circa a quaranta , fra le quali podiacee, le cui cassule riposali sempre
sono da citarsi la sphaeria rostrata lei sopra a un pedicello , e sono circondale
Tode, Fung. Meckl., t. 10, fig. 79; la del lutto <la un anello elastico, stretto e
sphaeria cirrhosa del Pcrsoon; la spae- prominente. Dalle gleichenie poi differi
ria gnomon del Tode, ec. V. Cerato- scono unicamente per il loro anello ela
spermo. Sfkria. (Ad. Brongniart.) stico, in quanto che questo non abbrac
CERATOTTKRlDE.(tfo/.)Cera/o/><eW.r. cia la cassula che a met.
Nel Bullettino della Societ Filomalica Di questo genere conosciamo tre spe
di Parigi (novembre 1821) abbiamo sta cie, le quali nascono nei luoghi paludosi
bilito, sollo questo nome, un nuovo ge ed anche nell'acqua, ed abitano le regioni
nere di felce c he ha per tipo la pteris equinoziali.
tlialictroides dello Swarlz. Questa distin Poich queste specie son nuove o poco
zione siala confermata dalle osservazioni conosciute, noi ne daremo i caratteri.
d'uno fra" pi distinti botanici. Imperoc Ceratotteride talittroide , Ceratopteris
ch dopo aver noi pubblicata questa noti thalictroides , Nob. ; Acrostichum sili-
zia . trovammo nell'Erbario del defunto quosum et thalictroides, Linn , Spec;
Richard una lerza specie ili questo genere Pteris thalictroides, Sw., Willd. Questa
nuovo , che egli aveva separato sotto il pianla s'alza fino ad un piede; ha la
nome di cryptgenis. Non cade dubbio fronde pennata con pinnule bipennatofes-
che questa specie differisce considerabil- se, t cui serumenli , spesso forcuti, sono
menle dalle allre specie di pteris per la setacei o lineari nell' individuo fertile.
forma delle casside; e per quanto ri pare, Cresce nelle acque ferme, e nei fiumi
deve esser rollocala nella trib delle glei dell' India, del Ceilan , d' Amboina , di
cheniee, quantunque non presenti in un Giava ec. Gli abitanti di queste contra
modo esalto la medesima slrultura dell de , al riferire del Rumfio (Herb. Amb.,
gleirhrnie. Questo nuovo genere cosi 6, p. 176, tab. "jf\. fig. 1.) che ne ha dala
caratterizzato: u Cassole globulose, ses una assai buona descrizione, ne mangiano
ti sili , cinle a met da un anello eia- le foglie colle nell'acqua, come facciamo
u stiro, schiaccialo , largo, semicircolare degli spillaci.
u deiscente trasversalmenie; rassule inse Ceratotteride del Gaudichaud, Ceratopte
a rite in una sola fila sotlo l'orlo ripie ris Gaudichaudii, Nob. Questa specie
alo della fronde n.
u. gal non oltrepassa i cinque o sci pollici;
Le piante che compongono questo ge ha le frondi raccolte a cespuglio, bipen-
nere hanno una fronde molle, quasi tra nalofesse, con lobi liberi , setacei nelle
sparente, con nervosit reticolate, pi volle frondi sterili , pi stretti e pi lunghi
pennatofessa , con lobi sempre mollo pi nelle frondi fertili. Fu raccolta dal Gau-
stretti negl'individui fertili, che in quelli dichaud nei luoghi umidi e paludosi delle
sterili : nelle i rondi fertili le pinnule sono isole Mariane.
divise quasi come le corna di cervo Ceratotteride del Richard, Ceratopteris
lobi sono lineari o setacei ; gli orli sono Richardii, Nob. ; Cryptgenis ferala-
piegali per la parte di sotto, e si esteti cea. Quesla felce notabile s'alza da due
dono fino al nervo medio; le cassulc sono a tre piedi. Ha il fusto profondaraente,
ricoperte da questa fronde , globulose triato, nudo nella mel inferiore; le
sessili e distanti fra loro, deiscenti per fronde decomposte quattro volle, pennato-
una fessura laterale e parallela alla fronde. fesse, colle ultime divisioni, nelle frondi
CTR ( 28 ) CER
sterili, lineari, lunghissime. Del resto, la dai moderni, a differentissime pietre. Sic
ilruttui'a di questa specie la stessa ili come proviene da una parola greca, che si
quella delle altre due. Pu essere anche gnificafulmine, stato sempre assegnalo
che questa specie non sia che una va a pietre nelle quali si credeva avert os
riet della prima, poich non ne diffe servata qualche analogia con quella me
risce principalmente che per l'aspetto e teora, e si possono dividere in due classi
per i lobi pi lunghi della fronda sterile. le pietre che lo hanno ricevuto. Alcune
Cresce nei luoghi umidi della Guiana, offrivano, nel loro interno, quando si
dove fu scoperta da L.-C. Richard. (Ad. guardavano in un cerio senso, una viva
Bbongmabt.) lucentezza; le quali pietre molto si acco
Cebatottebide cobkdta, Ceratopteris cor stavano a quelle che dagli antichi erano
nuta, Lepr.; Pters cornuta, Pal.-Beauv. chiamate asterie, e forse con esse veni
Qucsla bella specie, che non bisogna con vano confuse (V. AsTebia). Mala cerau-
fondere colla ceratopteris thatictroides , nia di Plinio era un' asteria di qualit
dalla quale differisce totalmente, abita le inferiore, cristallizzata, turchiniccia, e
parli poco profonde d'alcuni niarazzi di trovava*! nella Carmania, caratteri che ben
acqua dolce della penisola del Capo-Verde convengono al corindone telesio, al quale
e del paese di Mboro, nel reame di Coyor. abbiamo riferita l'asteria. Pretende che si
Ella perenne; le sue frondi non sono facessero delle ceraunie fattizie, mettendo
immerse, n sono sterili che nella pianta a macerare certe piel re in un mescuglio di
giovane, non giunta ancora nel suo pieno accio e di nitro, e che la stella la quale
sviluppo. Tostoch ha acquistala una suf forma il carattere di questa pietra, allom
ficiente robustezza , gli orli delle espan comparisse.
sioni fogliacee si accartocciano sopra s Le allre pielre che non hanno veruna
stessi, divenendo i difensori della genera analoga con esse, hanno egualmente ri
zione che ne dee provenire. La pianta cevuto il nome di ceraunia, giacch sup-
manca di rizonio; sicch da un medesimo ]K>nevasi che fossero state lanciate dal cielo
punlo muovono un gran numero di ra dal fulmine.
dici fibrose e le foglie le quali si sviiup- Queste pietre, delle quali si vede un
pano dal centro alla circonferenza; le frut buon numero di variel nelle collezioni ,
tificazioni sono maggiori, se la pianta hanno una forma particolare ch' slata
conta pi tempo; le frondi arrivano spesso loro dala dall'arte, e rassomigliano per
fino all'altezza di tre piedi. (A. B.) la maggior parte, a cunei pi o meno lun
CERATTEBO, Cerapterus. (Entom.) il ghi. In alcune variel, tulli gli spigoli
nome di un genere d'inselli coleotteri, sono stali rotondali, eccettualo quello del
vicino ai paussi, stabilito nelle Memorie di luglio, ch' al contrario ordinariamente
Stockholm, del 1784, da Swedcr che vi la^lienlissimo, ed in alcune altre, la parte
ha riferita una specie le di cui antenne media e larga di queste pietre forala.
sono a clava perfoliala di dieci articoli. Si conoscono pi comunemente queste pie
11 suo corpo di forma quadrala, lunga tre sotto il nome di pietra di fulmine, e
e depressa. Vive come i bostrichi, sotto sono falle di qualunque specie di mine
le scorze degli alberi , ed ha cinque ar rali, ma particolarmente dei pi duri,
ticoli a tulli i tarsi. (C. D.) di giade, di selce piromaca, di diaspro ,
" CERAULOTOS. ( Polip.) Genere pro di Irappo, di petroselce , ed anco di lava
posto dal Donati, pag. 22, nella sua Sto compatta, dal che dipende che qualche
ria naturale del mare Adriatico, per al mineralogo del medio evo ha loro attri
cune produzioni marine. Il loro carattere buiti diversi colori.
di avere delle cassule alterne ai lati del notabile nella loro storia che si tro
fusto e dei rami, ed ogni cassula contiene vano quasi ovunque negli interrimenti ,
un seme cuoriforme. La qual descrizione e pare che cosi si trovassero fino dai Icmpi
c induce a credere che il Donati abbia dei Greci. Queste pielre sono slate evi
descritta qualche serlulcaria del genere dentemente i primi strumenti taglienti
Serlul.iria, come lo abbiamo definito. fabbricati dagli uomini. I popoli selvaggi
Avr riguardate le cellette per cassule, ne fanno tuttora dei simili, ai quali met
ed il polipo contratto per un seme. ( Diz. tono un solido manico, e se ne servono
class, di Storia Nat., tomo 3., pag. 352.) per armi o per asce.
CERAUNIAS, o CERAlLN ITE. ( Min.) Que- Le ceraunili si citano principalmcnle
slo nome , preso dalla mineralogia degli nell'India, sulle rive del mare, in Porto
antichi, stato da essi applicato, e quindi gallo ed in America.
CER ( a9 ) CER
E stalo pure applicato il nomo di cera- L'altre due specie meno notabili sono il
DDi'te e di pietra di fulmine alle grandi ceratium pixidatum, ed il ceratium bra-
Belata* iti (V. quest" articolo ) , e ad alcune chiatum della flora della Scandinavia.
piriti (V. Ferro solforato) , ed anco alle Questo genere ebbe il nome di cera
gbssopetre o denti fossili di pesci cani. Fi tium a cagione della forma delle dirama
nalmente , sono slate spesso confuse con le zioni della prima specie.
pietre meteoriche, pietre che sembrano Esso costituisce la settima serie delle
realmente cadute dall'atmosfera, e che membranacee del primo ordine delle mu-
hanno, come vederemo, dei caratteri di cedinee della famiglia dei funghi, del
sun i vi ed e v nientissimi. V. Meteoriti.(B.) Metodo del Link. Il Decandolle lo riu
CERAUN1TE. {Min.) V. Ceraunias. (B.) nisce ai bissi. (Lem.)
CERAUNIUM. (Bot.) Il ceraiinium di Pli- CERAZIOLA. (Bot.) Ceratiola, genere di
nio, menzionato da Ateneo, era un fungo piante della famiglia delle ericinee e della
che cresceva sotto terra, e che trovavasi diecia diandria ilei Linneo, il cui ca
in Tracia. Si -vuole che questo nome sia rattere essenziale il seguente: fiori dioi
corrotto dal greco cranion, e che indi ci; verun calice, veruna corolla: nei fiori
asse una specie di tartufo. (Lem.) maschi, due stami che escono fuori dalla
CURAZIA. {Bot.) Ceratia. Questo nome fu sommit di un bottone mezzo sbocciato:
dato a quattro differenti piante, cio al nei fiori femmine, un ovario globuloso
caruhbio, ceratonia; al ceroide, cercis; contenuto in un bottone chiuso all'api
al curbaril, hymenaea; al legno di co ce; uno stilo con uno stimma di molte di
rallo, erythrina. (J.) visioni. Il frullo una piccola bacca o
Il Persoon ha indicato col nome di drupa di due semi.
ceratia una sua sottodivisione del genere Questo genere affine all' empetrum ,
svarila per quelle specie che hanno una e non conta che una sola specie.
corolla quasi campanulata e prolungata Ceraziola scopiforme , Ceratiola ericoi-
rome a guisa di corno alla base. (Poir.) des, Mx., Amer., 2, pag. 222; Pursli ,
CERAZIO. {Bot.) Ceratium. L'Alberlini Fior. Amer., tab. i3. Arbusto che ha
e lo Scliweinitz hanno creato questo ge l'abito e l'infiorescenza di una scopa; di
nere per collocarvi Visoria mucida del ramoscelli pubescenti, lanuginosi, guer-
Persoon, che diversifica dalle altre specie niti ili foglie quaterne, quasi verticillate,
per i seguenti caratteri: funghi quasi ge strette, lineari, quasi in spiga. I bottoni
latinosi, ramosi, membranosi, rugosi, ar sono sessili, ascellari, uniflori, composti
mati di filamenti semplici e fioccosi, di otto squamine embriciate , le interne
sa i quali si trovano sparsi i concettatoli lanuginose che inviluppano le parti della
(sporidi i). fruttificazione. I fiori maschi separali dai
Quattro specie rientrano in questo ge fiori femmine sopra individui differenti,
nere. non hanno altro inviluppo che quello
Orazio id.noideo, Ceratium hydnoideum , delle squamme interne, le quali fanno le
Aib. et Schw., Nisk. t. 2, f. 7; Decand. FI. veci di calice. Questo arboscello cresce
fr. Suppl., n. 1 70; Isaria mucida, Pers. nei luoghi aridi e sabbiosi della Florida
Fungo muccoso, gelatinoso, quasi diafano, e della Nuova-Georgia. (Poir.)
di un bianco latteo o di neve, filamentoso, CERBERA. (Bot.) V. Ahooai. (Poir.)
con diramazioni divise, in corna acute, CERBERI-VALLI. (Bot.) Nome bramino
barbute, e seminifere, aggruppate in fa- d'una specie di cisso dell'Indie, cissus
scelto in modo da imitare gl'idni. Questo carnosa, che il tsjeri-valli dei Ma-
fungo estremamente delicalo, si distrugge, labarici. (J.)
e si risolve in una materia informe, appena CERBERO. (Erpetol.) Denominazione spe
toccato. Divien secco invecchiando, ed al cifica applicata da Dautliu ad un colubro
lora somiglia un bisso filamentoso. Tro che Schneider pone fra i suoi idri. V.
vasi sul legname morto in autunno, e in Colubro. (I. C.)
estale. Quando s'immolla, la membrana CERBIATTO, CERBIETTO. (Mamm.) V.
aggrinzila si apre, ed i seminuli vengono Cerviatti. (F. C.)
lanciati con elasticit. CERBIETTO. ( Mamm. ) V. Cerbiatto.
Ciai 10 dorato, Ceratium aureum, Link, (F. C.)
Beri. Mas., i8i3, pag. 339. Fungo este "CERBINA. (Bot.) Nome volgare della
so, con diramazioni filiformi numerosis erica tetralix. V. Scopa. (A. B.)
sime , di color giallo d'oro. Cresce sui CERCARIA, Cercaria. (Infus.) Dobbiamo
tronchi di alberi andati male, nella Slesia. a Muller la scoperta e lo stabilimento di
CER ( 30 ) CER
queslo genere, che comprende ilei pcco dicalo sotto la denominazione di ornalo.
lissimi animali , agastrici, ili forma varia (C. D.)
bilissima , trasparenti , e con un appen CERCEVOLO. ( Ornit. ) V. Cercedula.
dice posteriore semplice, eodifornie. La (Ch. D.)
maggior parie vivono nelle acque dolci , CERCHII POLARI. (Geogr. Fis.) V.
alcuni nel mare, e molti nelle infusioni Zoki, (L.)
vegetabili o animali. Muller annoverava " CERCHIO. (Jgric.) I tini, le bolli, i
venliilue specie in questo genere; ma De barili , i bigonci ed altri vasi consimili
Lamarck avendone tolte quelle che hanno usati Iteli1 agricoltura , sono latti di pi
l'appendice posteriore biforcalo, sotlo il pezzi di legno longitudinalmente com
nome di trieorerco, ne restano sole un messi insieme, delti doghe, i quali si ten
dici , che sembrano ancora assai male co gono riuniti per mezzo di cerchi , che
nosciute, come generalmente tulli gli ani vi si adattano un poco forzali ed in nu
mali delti inl'usorii. mero maggiore o minore. Questi cer
La pi singolare la Cercaria girino, chi si fanno di legnami diversi secondo
Cercaria gyrinus , Muli., Iufus., lab. le comodit che prestano i differenti paesi.
18, lig. i, che ha il corpo piccolissimo, I rami lunghi, diritti e pieghevoli di molli
bianco, gelalinoso, quasi glohuloso in alberi, sono messi a prolillo per fabbri
avanti, e terminalo dietro da un appen care i cerchi, e tali sono specialmente il
dice cilindrico allungalo ed appuntato. salcio, l'ontano, l'albero, il frassino, il
Trovasi, per quanto raramente, nelle in nocciuolo, ma sono preferibili la querce ed
fusioni animali , e pare che mollo somi il castagno, e per vasi di gran dimen
gli agli animalcoli osservali nello sperma sioni il l'aggio e l'olmo.
del cervo e del caprone. Citeremo pure In generale dovendo questi vasi slare
la cercaria tenace, Cercaria tenax, Muli., esposti nelle cantine o in luoghi umidi
Infra., lab. 20, lig. 1 , che trovasi nell'in necessario di preferire ai legni bianchi
fusione del tartaro dei denti, ed ha il e teneri che presio intarlano ed impor
corpo membranoso, ovale, trasparente, rino, i legni pi duri, come sono quelli
un poco ingrossato, e troncalo anterior di querce, di olmo, di castagno. Moder
mente, e che finisce in una brevissima coda namente Gaetano Baroni, Giardiniere del
e molto appuntata. V. Tav. 42*. (De B.) l'Orto botanico-agrario di Firenze ( V.
CERCARIEE. (Infns.) Bory de Sainl- Continuazione degli alti dei Georgofili
Vincent nel Tomo 3., pag. 355, del Di t. 11, pag. 117.), ha proposto eJ esperi-
zionario clas-iro di Sloria Naturale, ha pro mcnlalo i cerchi falli con la falsa acacia,
posto di stabilire questa nuova famiglia nel robinia pseudo-acacia, perch di una du
secondo ordine della classe degli Inlusorii, rala superiore ad ogni altro legn ime per
vale a dire in quello che si compone ili spe la cerchiatura delle bolli.
eie semplicemente appendicolate. Il ca La fabbricazione dei cerchi da bulli e
rattere comune a tutte le Cercariee di da tini, essendo un ramo importantissimo
avere un corpo globuloso o discoide , per dell' agricoltura, crediamo che sia utile di
fellamente distinto da una coda inartico darne un ragguaglio, ed a questo oggetto
lata, semplice e posteriore. Sei generi com trascriveremo quanlo lo stesso Baroni ce
pungono la famiglia delle cercariee, cio, ne dice a questo proposilo.
Tripos, Cercaria, Zoosperma., Virguti- e. Nel fare le tagliale dei boschi, per lo
na , Turlnnilla, Histrionella. (F. B.) pi di castagni, si scelgono i fusti diritti
CERCEDULA , CERCEVOLO. (Ornit.) In scevri di nodi e tagliature, e di rami la
qualche parte d'Italia cos vien chiamala terali; e si mettono a parie per farne i
la marzaiuola o carrucola, Anas querque- cerchi a suo tempo.
dii/a. Lina, (Ch. D.) u. Giunto il momento di fabbricare que-
" CERCERA. (Boi.) Presso Dioscoride ha sli cerchi, il cerchiaio principia da costruire
queslo nome V asarum europaeum. V. il forno, in un luogo ove sia facile avei
As.vao. (A. B.) dell'acqua , e il terreno abbia una leggiera
CERCEUAPHRON. (Bot.) Si vuole che inclinazione.
la pianta cos nominala presso Dioscoride, In primo luogo il cerchiaio fa una fossa
sia 1' anagallis phoen\cea. (A. B.) nel terreno , fonda un braccio e mezzo e
CERCERIS. (Entom. JLalreille ha assegnalo larga un braccio, lunga poi quanta la
queslo nome ad un genere d' imenotteri maggior lunghezza dei pali , che deve ri
he comprende alcune specie di Filanto durre in cerchi, e la tiene inclinata; e
(V. Filanto), come quello ch' stato in- dalla parie pi bassa dell'inclinazione,
CER ( 3 ) - CER
fa la bocca del forno al di sotto, e l' listila sopra, ponendo prima l' estremit supe
del fumo al di sopra. All' altezza di due riore, e ve ne mette tanti quanti ve ne
terzi di braccio, dalla profondit della pu entrare. Innaffiando poi bene bene
fossa, pone transversalmente alla medesima la terra che ricuopre il forno, per tutta
delle lastre di pietra, alcun poco distanti la sua lunghezza, melle nell'apertura in
fra loro, per sostenere i pali, e le inra"- feriore del forno medesimo dei rilagli
stra , nelle parli laterali, oppure nel far fatti iteli' acconciare lei pali di castagno,
la fossa, ri lascia un po< o ili baliente o legname fresco ed umido , buono per
di intaccatura alla detta altezza , per po sviluppare mollo fumo e ilare calore e
sarvi le dette laslre. Sulla superficie del umidit insieme, aggiuntavi poca stipa
terreno, pone altre lastre e legni attra secca, tanta per principiare ad accendere
verso, e ricuopre il tulio con parte della il fuoco. Il turno che si sviluppa, unito
terra estratla dalla fossa. al vapore acqueo e al calorico , va sa
u Nella parte pi bassa dell'inclinazione lendo per il fondo, e ripassando fra gl'in
del forno costruisce due aperture verticali, terstizi ilei pali slessi, lorna a uscire dal
una comunicante al vuolo inferiore, e l'apertura superiore, cio da quella dove
l'altra al vuoto superiore: quella pi bassa sono stali introdotti i delti pali; e cosi
serve per introdurvi il combustibile, e li riscalda, e g' inumidisce.
l'altra pi alla per l'uscita del fuiuo. u Quando la massa dei pali riscaldala
u Preparato il torno, si accinge ad accon tanto che levandone alcuno si possa te
ciare i pali . per ridurli in cerchi, comin nere in mano, si principia a levarne uno
ciando da rivederli e tagliarne i tronchetti alla volta; levato -che sia dal forno il
ili rami o altre prominenze, se ve ne fos mezzo palo, si prende con la piegatoja ,
sero; indi si dispone a fenderli. Per ese che uno slrtimenlo fallo di una cep
guire questa fenditura dei pali, fissa nel pala di legno duro o di frassino o di lec
terreno due paletti verticali, distanti tre cio, che ha quasi la figura di una clava,
in quattro braccia l'uno dall'altro, e ferma con la parte pi grossa alquanto ritorta,
a questi paletli un altro palo, posto oriz e presso alla curva ha una lacca. In que
zontalmente , all'altezza di un braccio e sta ei pone il palo stesso, e lo piega un
mezzo da terra. Ha gi con s una panca poco, lasciando la parte della scorza dalla
o capra, il piano della quale contiene Ire parie esterna; ogni mezzo braccio circa,
incisioni o tacche, affondate per un sesto lo forza con la delta piegatola, per assue
di braccio, distanti un braccio fra loro, farlo a ridursi in cerchio. Intanto ha ftta
per comodo di lavorarvi pi d'uno; e que verticalmente nel terreno un'asta, o un
sta panca la pone parallelamente al dello palo, nel quale sono dei buchi, ove met
palo orizzontale, alla distanza di circa tre tere dei cavicchi, a cerle misure respel-
braccia. Prende poi un palo riputilo, e tive ai cerchi da farsi. Passato il palo
mette il da piede, o il pi grosso del me slesso per la piegaloja, e messo il cavic
desimo, nella lacca della panca, e la cima chio nell'asta alla distanza necessaria dal
l'appoggia al palo posto orizzontalmente; terreno, pine il cerchio appoggiato al
indi prende la Mannaia da conciare., tutta l'asta , forzato dal terreno e dal cavic
di ferro, e dato un colpo dall' allo in basso chio a stare mezzanamente piegalo, e se
sopra al piede del palo, fa a questo un'in guila cosi a piegarne selle o otto. Poi li
taccatura per il lungo, forzando lateral prende (dall'asta ove gli ha posti) per le
mente di qua e di l in alternativa, e due estremit, e li pone per fermarli in
si appoggia, via via che prosegue, sul cerchio, nella rotaja. Questa rolaja ha
lato che rimane pi grosso e resislente , propriamente la figura di una ruota, del
per condurre la fenditura alla fine del pa diametro di Ire braccia con olto raggi;
lo, pi unita che sia possibile. e nella lunghezza dei raggi sono dei fori,
u Diviso nel mezzo il palo, ne prende da introdurvi dei piolelli di legno, egual
una parte per volta, e con la mannajo/a-, mente sparliti rial centro alla circonfe
fa all'cslrrmil pi grossa un'auzzatura a renza; ed inserita nel terreno per tutta
becco di flauto, acconciatura che chiama la sua grossezza, alzandosi sul piano sola
abboltitura, indi leva tutte le irregolari mente, quanto son lunghi i piolelti. Pone
t, restale dalla forzala fenditura. dunque in ogni raggio i delti piolelti, a
u Quando ha preparati tanti pezzi di quella distanza dal centro, che gli occorre^
qursti pali che crede poter bastare per per la grandezza del cerchio ( che ogni
empire il vacuo superiore ilei suo forno,! serie di fori d un cerchio di diversa di
gli introduce nella apertura o bocca di, mensione, o per bolle di una ccrla quan
CEtt ( 3a ) CER
ti I U ili barili), e preso il cerchio per la estremit della stecca, in modo da lasciar* i
estremit, come abbiamo detto di sopra, un capo a guisa di T, e ci chiamato
lo rinserra nel circuito fatto dai pioletti chiave maschia; nell'altra estremit della
sulla rotaja; e nella soprararaetlitura delle stecca, eh' la chiave femmina, si pratica
due estremit del palo sfesso , vi fa un un foro o apertura longitudinale a guisa
foro con un succhiello, e vi conficca unoj quasi di un ucchiello , ed introducendo
stecco di legno; indi con delle strisce di il capo fatto a T in questa apertura, e ri
scorza di castagno, fa in questo punto mettendo in pari il cerchio, si viene a
una fasciatura, fermando T estremit della serrare in modo da non poter pi uscire,
striscia, con infilzarla sotto il giro prece finch il cerchio sta addosso ai vaso che
dente. E allora il cerchio fatto. cinge. (A. T. T.)
u. Dopo che se ne sono fatti molti, s CERCHIO, o ANELLO MAGICO. {Fis.)
accomodano insieme, e si fanno dell Sono zone circolari sulle quali l'erba d' un
masse delle Chiavale o mazzi di un certo prato comparisce secca, mentre conserva
numero di cerchi , e si mettono a sta tutta la sua verzura, sia nell'interno,
gionare, per poi spedirli ai committenti, come all'esterno, e talvolta ancora succede
o mandarli a vendere et. il contrario. Alcune idee superstiziose
Per i tini, per le botti, o per altri con hanno fallo nei passati tempi attribuire
simili vasi di grandi dimensioni, costume ad un'operazione magica questo fenome
di usare i tronchi di giovani faggi no, la di cui causa tuttora ignota. (L.)
quali tosto che sono atterrati si sfendono CERCHIO DA CARATELLI. (Bot.) Una
per lo lungo e si accapezzano colla scure specie di bauhinia di foglie segnate da
e colla m innaiuola in modo da pulirli bene nove nervi, slata inviala dalla Marti-
dalla buccia e da ridurli quasi in lunghi nicca sotto questo nome, che le dato
regoli spianali nelle loro superficii. Que perch i suoi ramoscelli servono a far
ste specie di regoli poi si piegano nel dei cerchi da caratelli.
moJo slesso presso a poco che stato Questa bauhinia pare differente da
dello per i cerchi da bolle. In moli quelle descritte; imperocch ha i pedun
luoghi si rilevano le faggete per l'uso d coli dei fiori opposti alle ascelle , come
cavarne legno da cerchi, piantando i faggi nella vite. (J.)
fitti affinch allunghino molto e non CERCHIO di PENNE, Zona facialis.
grossino troppo, e ci per poter fare dei (Ornit. ) II Prof. Paolo Savi di Pisa , nella
regoli lunghi assai da piegarli in cerchi sua Ornitologia Toscana, tom. i., pag.
di grandi dimensioni. XXXIII, ha cos chiamata una serie di
Varj sono i modi praticati per fermare penne diverse dalle altre, per figura e
e legare i capi estremi del ramo piegalo lunghezza, disposte in maniera che for
in cerchio, perch stia fisso e serva a cer mano un cerchio, in cui sono racchiusi
chiare le botti, i caratelli ed altri vasi gli occhi, sulla parte anteriore della te
di legno. Mediante alcune intaccature sta, in alcuni uccelli e particolarmente
falle all'est remila dei rami piegali in cer nelle Strigi. (F. B.)
chio e raddossate, e con delle legature di CERCIDE. (Bot.) Cercis, Limi., genere di
salcio che hanno un fermo ed un appog piante dicotiledoni della famiglia delle le
gio in quelle intaccature , si tengono guminose e della decandria monoginia
fissati e stabili i cerchi, onde non si apra del Linneo, cos caratterizzalo: calice ino-
no, e ci praticasi per i tini, per le boi nofillo, corto, campanulato, venlricoso e di
ti, per i caratelli ce. Per contenere cinque denti; corolla papilionacea, di cin
cerchi pi piccoli e pi solidi, di car que pelali campanulati, col vessillo pi
tellini o altri piccoli vasi a doghe, si av piccolo delle ab che lo sorpassano; dieci
volgono gli estremi del ramo piegalo in slami, con filamenti liberi e distinti ; un
cerchio, in modo da formare una specie ovario supero, lineare, lanceolato, posalo
di nodo avvolto, il quale pigiato contro sopra un gambetto, e terminato da uno
le pareti del caratello sta forte e serve stilo curvalo in punta. Il frutto un le
di legatura. Per i barili , le bigonce e i gume bislungo, molto depresso, acuto, se
bigoncioli, si fanno i cerchi con stecche di gnato sul dorso da un'ala diritta, mem
castagno larghe e piuttosto sottili , le di branosa, contenente molti semi ovoidi,
cui estremit stanno salde per mezzo di attaccali nella sutura superiore.
una specie di abbottonatura, detta chiave. I cercidi, detti pi comunemente mag-
Questa abbottonatura si fa praticando nei giciondoli, sono alberi di foglie sempli
bordi due intaccature opposte di una ci, alterne, di fiori raccolti in mazzel-
CEIl ( 33 ) CILR
tini laterali. Se ne cono*cono due (ole Il tuo legno graziosamente Vessato di
specie. bruno, di Verdognolo e di giallo. E poi
Ceroide eoa vti e, Cercis si/iguastrum,hmi., ch ha una grana molto fine, ed capace di
Spec. 532 ; Duham., Arbr., nuov. edit., pigliare un bel pulimento, se ne potreb
voi. i, p. 17, lab. 7; volgarmente sili- bero benissimo fare dei lavori eleganti
quattro, maggiociondolo, albero digiuda, di tornio ec. , se acquistasse una gros
altero d'amore. Quest'albero s'alza da sezza maggiore dell'ordinaria: ma come
venti a trentacinque piedi. Il mio tronco, di rado se ne trovan dei pezzi buoni
rivestilo d1 una corteccia nerastra, acqui per lavorare, cosi se ne fa mollo poco
sta una circonferenza di quattro a sei uso. I suoi ramoscelli flessibili e di le
piedi. Le foglie sono picchiolate, roton gname resistente, potrebbero pure dare
dale, intaccate a cuore alla base, d'un dei cerchi da barili.
bel verde, glabre di sopra e di sotto. I Quest'albero non difficoltoso circa al
fior che nascono prima delle foglie sono suolo; poich alligna assai bene nelle terre
d'un color roseo carico e splendido, qual secche e leggiere, e teme solamente quelle
che volta quasi bianchi , peduncolati e umide e argillose. S'alleva dai semi, che
disposti in grappoli corli o in piccoli si pongono nel mese d'aprile in una terra
mazzetti sulle parti laterali dei rami, e ben lavorata ed esposta a levante o a mez
qualche volta sul tronco slesso. I legum zogiorno. In capo a due anni si trasporta
che loro succedono, sono piani, lineari, la pianticella nel piantonajo, dove usan
lanceolati , membranosi , contenenti da dole le cure convenienti, si lascia stare fino
otto a dieci semi ovoidi , compressi, ros a che sia in grado d'esser collocala al
sastri. Questi frutti rimangono attaccati posto; lo che accade quando conta sei o
sull'albero per Inllo l'anno, e fino a che otto anni d'et, e secondo a che si destina.
non si sviluppano i nuovi fiori. Cehcide del Canada', Cercis canadensis,
Questa pianta cresce naturalmente in Linn., Spec, 534- Quest'albero somiglia
Italia, nel mezzogiorno della Francia, in molto al precedente, dal quale differisce
Ispagna, in Portogallo, nella Turchia asia soltanto per i fiori pi piccoli, e massime
tica , e principalmente in Giudea. S'an per le foglie cuoriformi , appuntate in
novera tra' pi begli alberi che si colti cima. I fiori sono d'un color rosa pallido,
vino per ornamento dei giardini. In pri o qualche volta tutti bianchi, in minor
ma vera, sul finir d'aprile o sul comin numero dell'altra specie, e compariscono
ciar di maggio, si carica d'una quantit nel medesimo tempo. Questa specie cre
cojl grande di fiori, che alle volle ne re sce nell'America settentrionale dalla Vir
stano intieramente coperti i rami ed i ginia al Canada , e vi conosciuta col
ramoscelli; e questi fiori conservano pel nome di bottone rosso. Coltivasi nei giar
corso di tre settimane tutta la lor splen dini d'Europa, dove si tratta come la
didezza ; dopo di che questo albero pro specie indigena, della quale sopporta me
duce un grazioso effetto colle sue granili glio il freddo; poich resiste benissimo
e belle foglie, che non vanno soggette ad ai pi rigorosi inverni del nord dell'Ale-
esser divorate da veruno insetto , n da magna, dove non pu viver l'altra. (L. D.)
veruno quadrupede erbivoro. CERCINE. {Boi.) V. Obliccio. (E. Cass.)
Questi fiori hanno un sapore piccante e (Lem.)
assai piacevole, per cui si mettono qual CERCIO. (Ornit.) Quest' uccello delle Indie,
che volta solle insalate, tanto per orna sul quale si hanno delle notizie molto va
mento, quanto per condimento. Si accon ghe, , secondo Belon, grosso quanto uno
ciano anche coll'aceto, quando non sono storno, ed il suo mantello varialo di
per anco sbocciali, e con tal mezzo si con diversi colori ; molto garrulo , ed im
servano tutto l'inverno. para ad imitare la voce umana. (Ca. D.)
Coltivato nei giardini, quest'albero sop CERCIO, Cercyon. (Entom.) Genere del
porta benissimo le cesoje e il pennato, e l'ordine dei coleotteri, sezione dei pen-
piglia facilmente le forme che un vuole. tameri , famiglia dei palpicorni , creato
Come pianta di piacere, se ne posson fare da Leach (Zool. Mise, tom. Ili, pag.
delle palizzate, dei cosi detti gabinetti di 95), e smembralo dagli sferidii del Fabri-
verzura , e dei pergolati: ma poi come cio. Questo genere, fondato su caratteri
pianta utile, il Bosc crede che facendone di pochissima importanza, sembra com
dei boschi cedui , darebbe sicuramente va posto di molte specie. L'autore si limita
lor* alle cattiva terre ed in special modo a citare le due seguenti : il Cercyon uni-
a quelle cretose. punctatum, ed il Cercyon melanocepha-
Dion. delle Sciente Nat. Voi. VI 5
CER ( 34 ) CER
lum. Ambedue ai trovano nei contorni di mine , ed un poco compressi nei
Parigi ed in Toscana, e sono stali de II corpo superiore talora di un bruno
scritti dagli autori come formanti parie del lionato uniforme ; alle volle lo sculetto ,
genere sferiilio. (Diz. class, di Storia il mezzo del corsaletto e i margini della
nat., tomo 3., pag. 36o.) sutura sono di un bruno pi cupo. Il
CERCIS. (Bot.) Questo nome, secondo Ga- petto nero sotto, e l'addome bruno. Le
spero Bauhino, era dalo da Teofrasto al zampe sono del colore dell' addome.
populus tremula, Lini)., che il popu- Trovasi questo insetto, per quanto di
lus libyca di Plinio, del Mattioli e del rado, in quasi tutta lfEuropa. (C. D.)
Dodoneo. Pare che Teofrasto ammettesse 'CERCOCARPO. (Bot.) Cercocarpus, ge
due specie ili cercis, la seconda delle quali nere di piante dicoliledoni della famiglia
riferita dallo stesso Bauhino e da altri al delle rosacee e della icosandria mono-
l'albero di Giuda, che ha conservato il ginia del Linneo, cos caratterizzalo : ca
nome di cercis. V. Ceroide. (J.) lice turbinato, col lembo di cinque lobi;
CERCO , Cercus. (Entom.) Denominazione achenio coperto dal calice.
generica assegnata da Latreille a piccoli Questo genere stalo formalo dal Kunlh
inselli coleotteri che appartengono alla no per la specie seguente:
stra famiglia dei clavicorni o eloceri. CERCocARro kotergilloide , Cercocarpus
Questi insetti erano stati immeritamente fothergilloides , Kunth; Sprcng., Syst.,
collocali fra i dermesli, dai quali si al veg., 2, pag. 499- Albero di foglie alter
lontanano per varii caratleri. Latreille gli ne, bislunghe, dentate a sega; di fiori
ha separali da quel gruppo, al quale non umbellato-fascicolati. Cresce al Messico.
dovevano appartenere, e dopo di esso, (A. B.)
IUiger, sull'esempio d'Herbst , gli ha col CERCOCARPUS. (Bot.) V. Cbrcocar-
locati nel genere Calerete. Ci serviremo vo. (A. B.)
dell'opera di Latreille per tutto ci che CERCOCEBES.(Afamm.)Nome applicato da
diremo sa questo genere d' insetti , che Geoffroy ad una fra le divisioni da esso
per il primo ha fatto ben conoscere, formate nella numerosa famiglia delle
Clava delle antenne allungata e quasi scimmie dell' antico Continente ( Ann. del
conica; mascelle terminate da un solo Mus. di Storia Nat., tom. 19, pag. 97),
dente; corpo depresso; testa piccola , che e che comprende alcune specie dei ge
rientra in parte sotto il corsaletto , eh1 neri Cercopiteco e Macacco. (F. C.)
rotondo; elitre un poco pi corte deW ad CERCODEA. (Bot.) Cercodea. Questo ge
dome. nere, che lo stesso del tetragonia, Linn.,
I cerchi sono vicinissimi alle nitidule Suppl., e dell' haloragis, Forst., appar
ma se ne distinguono per la forma della tiene alla famiglia delle cercodianee e
clava dell'antenna, per le mascelle non alla ottonria tetraginia del Linneo, ed
bifide, e per il corsaletto orbicolare. Si cosi essenzialmente caratterizzato : ca
pu ancora men confondergli coi derme- lice supero , di quattro rintagli ; quattro
sti , che hanno rotonda la clava dell' an fletali bislunghi ; otto stami ; quattro sti-
tenna, il corpo convesso, la testa tutta i. Il frutto una drupa arida, conte
nascosta sotto il corsaletto, e l'elitre che nente un nocciolo di quali r logge.
cuoprono l'addome. Questo genere ristretto in principio a
Questi insetti vivono sui fiori e sono una solaspccie, stato di poi accresciuto di
mollo rari ; non si conoscono ancora le molle altre specie solto il nome di halo
loro larve, n le metamorfosi. Le specie ragis, originarie per la massima parie della
sono poco numerose, e ci limiteremo a de Nuova-Olanda. Le pi notabili sono le
scrivere quella che ha dapprincipio servito seguenti :
a Latreille per fissare i caratteri generici Cercodea ere-ita, Cercodea erecta, Murr.,
Cerco pedicdlare, Cercus pedicularius; Comm., Qoett., 1780, pag. 3, tab. 1;
Dermestes pedicularius , Linn. ; Pani., Lanik., Illustr. gen.,iab. 3 19; Tetrago
fase. 7 , n. 5. I due primi articoli nia ivaefoiia, Lino., Suppl., a5y ; Halo-
delle antenne pi grandi, specialmente ragis tetragonia, Lhrit., Stirp. nov., 1,
nei maschi; il corpo superiore castagno pag. 82; Haloragis alata, Forst., Prodr.;
chiaro; il petto nero. Ludwigia cercodea, Jacqu., Ic. rar.,
Quest' insetto lungo un poco pi di tab. 69. Questa specie tra le meglio
una linea. Le sue antenne brune liona conosciute del genere. Originaria della
te, e lunghe quanto il corsaletto, hanno Nuova-Zelanda, coltivala da molto tempo
i due primi articoli cilindrici nelle fem a Parigi nel giardino del re ed in altri
CER ( 35; ) CER
giardini d'Europa. Ha l'abito d'un teu- in pia lobi. I petali sono inseriti nella
cruim: i fusti sono quasi legnosi, te parte superiore del calice fra questi lobi,
tragoni, ruvidi; le foglie opposte, ovali, dei quali sono in ugual numero; e tal
acute, glabre, dentate a sega; i fiori ascel volta abortiscono- Gli slami partendo dallo
lari, verticillati, verdi rossicci , un poco stesso punto , sono in numero aguale o
pendenti, e riuniti due o tre insieme doppio. L'ovario aderente o infero so
sopra peduncoli cortissimi. I frutti sou vrastalo da altrettanti stili e stimmi ; e
grossi quanto un granel di grano, ripie diviene una bacca o una cassula, spesso
gati, di quattro angoli, duri, ovali, coni coronata dalle divisioni del calice, contante
ci, di quattro logge contenenti dei semi logge monosperme, quanti sono gli stili. I
molto piccoli. semi sono nel mezzo delle logge ; hanno
Cercodea m racemo, Cercodea racemosa, essi l'embrione posto nel centro d' un per
Kob.; Haloragis racemosa. Labili., Ifov.- rispermo carnoso, con due lobi corti e
HolL, i, pag. 100, lab. 128. Arbusto alto colla radicina montante prolungatissima.
due piedi ; di foglie quasi sessili, opposte, Le piante di questa famiglia sono pe
lanceolate, dentate a sega ; di fiori dispo la massima parie aquatiche ed erbacee.
sti in racemi ascellari e terminali, quasi Hanno le foglie opposte o verticillate, tal
semplici , poco guernili , lunghi quasi volta alterne; i fiori ora ascellari e solitarj,
quanto le foglie. Questi fiori sono pedi- ora in spighe terminali. I generi quivi
celiati, quasi a verticillo, provvisti di compresi sono: vanita, Tbunb.; cer
quattro petali coucavi , i quali talvolta codea, Solami., o halaragis, Forsl.; go-
mancano. Il frutto una drupa arida , niocarpus, Thunb. et Kaenig, o gonato-
ovale, di quattro angoli alati, di quattro carpus , Willd.; myriophyllum, e pro-
logge, e alle volte d'una sola per cagion serpinaca gi collocali nelle naiadee e
d'aborto; i semi sono bislunghi e so idror.aridee. (J.)
litari. CERCOLEPTES.
< (Afamm.) Denominazione
Cercodea di dde stili, Cercodea digyna, Ialina del genere Cercolelte. V. Cerco-
N'ob. ; Halorogis digyna, Labili., Nov.- lette. (F. C.)
Hort., 1, pag. 100, tab. 129. Questa CERCOLETTE,( Cercoleptes. ( Mamm. )
specie si distingue per i fusti legnosi, cilin Denominazione generica imposta ad un
drici, alti tre piedi.; per le foglie alterne, mammifero frugivoro dell'America meri
sessili, molto strette, intiere, leggier dionale; il nome di kinkajoii assegnalo
mente bianchiccie in cima. I fiori sono da Buffon all' animale che forma l'argo
solitari o riuniti da tre a sei insieme nelle mento di questo articolo, sembra derivato
ascelle delle foglie, appena pedicellati, dalla parola karkajou , adoperata dai viag
coli' ovario globuloso, e con due soli stili. giatori, e principalmente da Denis, per
Il fratto una drupa globulosa, conte indicare un carnivoro ancora indetermi
nente una noce di due logge, in ciascuna nato dell'America settentrionale , sulla di
delle quali sono dei semi solitari. cui voracit sono stati fatti dei racconti
Cercodea distesa , Cercodea prostrata, pi o meno esagerali, tutti erroneamente
Jiob.; Haloragis prostrata, Forst.; Lh- riferiti al kinkajoii di Buffon. Illiger ha
rit., Stirp. nov., 82. Ha i fusti legnosi, applicato al genere formato da questo ani
distesi; i ramoscelli tetragoni; le foglie male il nome di cercoleptes, che indica
sessili, opposte, glabre bislunghe lanceo la facolt propria della coda di questo
late, intierissime; i fiori solitarj, ascellari, animale, cio di avvolgersi ai corpi cir
appena pedicellati. Il frutto una drupa costanti. Il qual genere era gi stato for
arida e globolosa. Cresce nella Nuova-Ca- mato da G. Cuvier (Prospeilo elementa
ledonia, all'isola dei Pini e a Botany Bay. re), che lo aveva posto fra i carnivori
(Poir.) piantigradi , come poi fece lo stesso Illi
CERCODIANEAE. (Boi.) V. Cercodianee. ger. Molto tempo innanzi, Wosmaer ne
aveva fallo una donnola, Pennant un le
CERCODIANEE. ( Boi. ) Cercodianeae. mure , e Gmelin una viverra.
Questa famiglia di piante formava altre Questo mammifero, che sembra dover
volte la prima sezione delle onagrariee, formare un ordine particolare, e colle
calle quali differisce principalmente per gare fra loro i quadrumani , i primi in
la pluralit degli stili. Il carattere gene settivori cheirotteri, ed i carnivori, ha
rale di questa famiglia consiste in un ca sei incisivi, due canini, e cinque molari
lice d'un solo pezzo, faciente corpo alla per parte alle due mascelle. I due primi
base coli' ovario, e diviso superiormente molari che succedono ai canini dopo un
CER ( 36 ) CER
piccolo inlcrvitilo , specialmente alla ma- palmale orecchie ed il muto paorwzaetti ; la
scella inferiore , ono piccoli ed appunta- eia pianta carnicine, eie unghie
li, eJ hanno tulti i caratteri dei falsi biancastre. 11 suo cibo consiste pi in
molari; i tre seguenti sono tubercolosi. frutti che in materie animali, bench pe
Alla mascella superiore , la loro corona raltro sembri amare il sangue; e, secondo
presso a poco rotonda , la circonda un le osservazioni di De Humboldt, si serve
cerchio smalloso, ma si veggono al loro (Iella sua lunga lingua per succiare il mie
margine esterno due papille, due tuber le, e cos distrugge molli alveari di pec
coli che sono, per quanto pare, i resi chie salvalicbe. V. Tav. ii58.
dui non consumati del dente prima che to,diunlento animale notturno, molto mansue
l'animale ne avesse fatto uso. Dei quali Sititi con la passo, bench, al contrario,
maggiore agitila; sale facil
tre dentili medio il pi grande, e gli mente sugli alberi, e la sua coda gli serve
altri due sono presso a poco di eguale allora di quinto membro
grandezza. Alla mascella inferiore, i tre posto in iizione, permette che, quando
all' animale di
molari tubercolosi sono ellittici , i mar
gini del primo presentano due punte, ma servirsi dei suoi piedi per diversi al
gli altri non offrono che una superficie tri Porla usi.
unita , circondata di smalto, e questi denti con le sueperestremila
lo pi gli alimenti alla bocca
sono opposti, corona a corona, come lutti bendo , e dorme per anteriori, beve lam
parte , con la tesla
i Jenti trituranti.
Tulti i piedi hanno cinque diti armati sulAbita petto e ricoperta dalle sue braccia.
l' America meridionale, ove ha
di unghie appuntate, larghe di gi in su, ricevuto dagli Indiani della missione del
ma lateralmente compresse. I quali itili Rio-Negro,
souo riuniti fino alla seconda falange da lai Muischi, ilnella nome ili manaviri , e
una membrana poco estesa, e la loro pro quello di cuchumbi, Meza di Quendiaz,
uno dei quali do
porzione di grandezza in ordine decrescen vrebbe senza dubbio preferirsi, per in
te, e rifacendosi dal dito esterno, abbiamo dicare
che questo il terzo, il secondo dito il che nonqueslit specie, a quello di potto,
gli appartiene pi del nome di
quarto, ed il primo il quinto. La piani; kinhnjou, e sembra essere stalo portato
e la palma sono tutte nude, con sodi tu d'Affrica dai inori schiavi, i quali, come
bercoli , specialmente alla base delle un riferisce Bosman (Viaggio in Guinea), lo ap
ghie, e coperte di una pelle mollo deli plicano ail un animale 'lei loro paese ch',
cala. Ai piedi posteriori il pollice e l'indice per quanto pare, una specie iti lori. (F. C.)
restando ravvicinati pare che si separino * CERCONCELLO. (Bot) Nome volgare
abitualmente dai tre altri diti. La coda
del Lepidium sativum. (A. B.)
prensile e ricoperta per l'affatto di peli su CERCOPE,
tuttala sua superficie. Gli occhi sono gran Cercopis. (Entom.) Il Fabri-
di , semplici, a pupilla rotonda e con cio hit descritlo sotto questo nome gene
trattile a lai punto che il suo diametro rico un nolabil numero d'insetti eraitle-
appena un quarto di linea. Le orecchie ri, che appartengono alla nostra famiglia
sono semplici, rotonde e senza lobulo, le deiLeeolliroslri o auchenorinchi.
cercopi sono piccoli insetti , distin
narici piccole, aperte sui lati di un mu tissimi dalle vere cicale , assai per vicini
so , e simili a quelle dei cani. La lingua alle ricadelle o leltigonie di Geoflroy, tal
stretta, sottile, molto liscia e lunghis
sima. Gli organi genitali della femmina ch Olivier non ha credulo dovergli se
parare. Infatti, i caratteri di questi due
sono semplicissimi, e le mammelle ingui generi sono poco diversi. L'organizza
nali ed in numero di due. zione del becco non offre veruna essen
In questo genere si conosce finqu una ziale differenza ; le antenne, il corsaletto
sola specie.
Il Cercolette Potto, Cercoleptes cau- esano lo sculello sono le sole parti che pos
somministrare qualche si importante
divolvulus ; donnola americana chiamala carattere
pollo, Wosmagr; Yel/owmaucauco, Pen- si trovanoda per potere stabilire un genere;
molle specie che sem
nant, Quad, Syn. n. 108; hnkajoit , brano relutlare a qualunque sistematica di
Buff. , Suppl. lom. 3, tav. 5o; poto cati- visione, e che, per insensibili gradi, in
divolvulus , GeofF. , Cat. dei Mamm. del dicano il passaggio dalle cercopi
Museo; potto, F. Cuv., St. nat. dei cadelle. Comunque sia , abbiamo alle ci-
credulo
Mamm. D'un grigio giallognolo, che as
sume una tinta aurea al petto , al venirci dover conservare questo ce"1'1*6 artificia
* sui lati delle gote; gli occhi sono neri,| le, giacch vi sono ceate cercopi, che
CER ( 97 ) CER
hanno ben positivi caratteri, e che pos per essere alate. Giunte allo stato perfet
sono vantaggiosamente separarsi dalle tet- to, le cercopi vivono egualmente, come
tigouic, gi assai troppo numerose. le larve , dei sughi dei vegetabili, e s'in
Antenne di tre articoli, t ultimo un contrano sugli alberi o sulle piante. Sal
poco conico e letifero, inserte fra gli tano stendendo le loro ali, e si lanciano
ocelli; corsaletto quasi romboidale; / an rapidamente da un luogo all'altro.
golo posteriore smarginato, e rimpiaz Il genere Cercope numerosissimo in
zato da un piccolo scutello; due occhi specie, anco nei coulomi di Parigi; molle
lisci. per non sono ancora ben conosciute, e
La lesta, il corsaletto e lo scatello, ci contenteremo di descriverne alcune.
nelle cercopi, formano, con la loro riu 1. CERCOPESANGDISOLEHTA,CerCO^IXJa-
nione, una specie di rombo, di cui la guinolenta, Gtoffr; lav.8, fig. 5;Panz.,3i,
fronte rappresenta uno degli angoli, e lo lav. 12. Due macchie ed una fascia arcuata
scutello l'angolo opposto. La testa pic rosse per elitra ; una macchia del mede
cola, appena distinta dal corsaletto, ed simo colore da ambedue le parli del primo
offre anteriormente una fronte sporgente anello dell'addome; tutto il rimanente
che ha due occhiolini lisci, e si prolunga nero per l' affatto. V. Tav. 29.
in un becco ricurvo, composto di tre Si considerano per variet d questa
pezzi , e che contiene tre setole. Il cor specie, alcuni insetti che hanno l'addome
saletto di un solo pezzo. Lo scutello, pic rosso, l'ano nero, un cerchio rosso sulle
colo, sembra formato a carico dell'angolo ginocchia, una fascia , due macchie, o so
posteriore del corsaletto, che smarginato. lamente un punto del medesimo colore
Le elitre sono, come le ali, totalmente per elitra, ma questi insetti , assai meno
flessibili, trasparenti e pi lunghe dell'ad comuni della cercope sanguinolenta, deb
dome; le zampe posteriori, pi lunghe bono, come crediamo, appartenere ad una
delle altre, sono spinosissime e saltatorie. specie distinta.
Le larve di questi insetti sono molli, Si trovano gli uni e gli altri, in tutta
ellittiche, convesse sopra, piane sotto, e 1' Europa , nei boschi.
ton sei zampe. Restano quasi sempre fs 2. Cercope emorroidale, Cercopis he-
sale ed immobili sui giovani fusti delle morroidalis, Panz. , fase. 61, tav. 16,
piante e degli alberi, specialmente nelle Nera , lucente ; due macchie rosse sul cor
ascelle delle piante delle quali succiano saletto, talvolta riunite, e che formano
i sughi. Senza nessuna specie di dife una specie di fascia.
sa , e quasi mancanti dei mezzi per Questa specie almeno met pi piccola
fuggire, questi animali sarebbero divenuti della sanguinolenta, ed appena lunga tre
Li pretta di una folla di nemici, e spe linee. Tutto il suo corpo nero, le sue
cialmente degli icneumoni, o sarebbero ali sono brune cupe e semitrasparenti. Le
slati quasi sempre prosciugati dall'azione due macchie del corsaletto sono talvolta
lei sole, se la provida natura non avesse quasi riunite, e formano una specie di
loro" data la facolt di contribuire ad una fascia, lo che forse una differenza di
copiosa evaporazione, e di celarsi contem sesso. Questa specie si trova in Austria
poraneamente ad ogni sguardo, per mezzo e nei contorni di Parigi.
di una specie di astuzia, lo che ha loro 3. CERCor-E schiumosa , volgarmente
probabilmente meritalo il nome di cercopi, Scimvotto , Cercopis spumarla. De-
geer, 3-i , tav. II, fg.a 1 .*. Il corpo gri
iCtOKCp, astuto. Infatti, queste piccole
larse emettono, dall'ano e dai pori della gio sudicio, l'elitre nebulose, con uno
superficie del loro corpo, un liquore schiu o due spazii marginali trasparenti.
moso, bianco giallognolo o verdognolo, Questo comunissimo insetto ha ordina
(he tulle le ricuopre, talch rassomigliano riamente quattro linee di lunghezza; il
ad una massa di schiuma salivare, lolla corpo superiore ed inferiore grigio lu
la quale, la larva si contrae sopra s me stro, talora leggermente olivastro; le eli
desima, e subitamente rigetta una nuova tre sono di un grigio un poco pi cupo,
secrezione della slessa natura. Per tal mo nebuloso, e macchiate di bruno, eccet
tivo , alcuni hanno applicate a questi ani tuate due piccole parli triangolari diafa
mali le volgari denominazioni di schiume ne, che sono dirette obliquamente 1' una
di primavera, di scilivotti, e di sputi verso l'altra presso il margine esterno.
del cucco. Si trovano delle cercopi schiumose che
hanno una sola parie triangolare traspa
Le ninfe solo differiscono dalle larve rente; altre ne mancano , ed hanno le li
CER ( 38 ) CER
dappertutto egualmente macchiale. Que santa gradi ; per le borse faciali , e per
sta ccrcope era stata chiamata schiumosa, le callosit alle natiche; per le membra
poich sulla larva di tale iusetlo fu dap posteriori assai pi lunghe delle anterio
principio pi particolarmente osservata ri , lo che solleva singolarmente la parte
la singoiar propriet di cuoprirsi di schiu posteriore di questi animali, e d al loro
ma ; ma egualmente ritrovasi in molle al passo qualche imbarazzo, mane agevola
tre specie , e forse anco in tulle. mollo salti; per una coda lunga, e ge
4. Cebcope bifasciata , Cercopis bifa- neralmente alzata ad arco sul dorso, e
sciata , Fanz. , 7 , tav. 20. Testa e corsa finalmente, per i molari a quattro tuber
letto giallognoli ; elitre grige brune , con coli ottusi, senza quello a tallone all'ultimo
due placche marginali trasparenti. della mascella inferiore.
Questa specie pi piccola della cer- Questi animali, tutti originari'! delie
cope schiumosa, dalla quale differisce pi calde regioni dell'Affrica e dell'Asia,
d'altronde nel colore. Si incontra, come e che sono presso a poco della grandezza
la precedente, nei contorni di Parigi. di un cane di mediocre statura , non sono
5. Cercope tripasciata , Cercopis tri- men notabili per la loro petulanza ed
fasciata, Coq. , 1, tav. 8, fig. 10. Nera agilit quanto per la loro astuzia e ma
o bruna superiormente, due fasce bian lizia. Orgauizzati per salire sugli alberi
che sull'elitre, ed una terza del mede e per cibarsi di fruiti , e indotti dal loro
simo colore alla parte posteriore del cor istinto a vivere riuniti , riempiono le fo
saletto. reste, ne cuoprono le cime e vengono,
Questa specie ha presso a poco due li presso le abitazioni ed i luoghi coltivati,
nee e mezzo di lunghezza; bruna o a gettarsi sui campi per devastargli. Si
nera sopra , con tre fasce bianche , e con assicura che nelle loro escursioni usano
l' estremit posteriore delle elitre del me della maggior prudenza : che i pi pro
desimo colore. Il corpo inferiore grigio vetti , posti alla testa o alla coda del
giallognolo; le zampe posteriori sono lun branco, lo conducono e ne vegliano alla
ghissime, compresse e pettinate sul mar sicurezza, e se necessario combattere,
gine esterno. Questo insetto abita i con si espongono i primi ai colpi; che giunti
torni di Parigi. (C. D.) sul posto del saccheggio, vengono stabi
" Tutte le sopraddescrilte specie si lite delle sentinelle sui punti pi eleva
trovano egualmente in Toscana. (F. B.) ti, onde avvisare al minimo pericolo, e
CERCOPIS. (Entom.) Denominazione la che, disposti sopra una o pi linee, le
tina del genere Cercope. V. Cercope. frutta ole piante vengono gettate, dagli
(C. D.) individui che le svelgono o le colgono,
CERCOPITECO, Cercopithecus. (Mamm.) a quelli che lor sono pi prossimi, i qua
Questa denominazione (i) appartiene og li, a lombardata, le passano fino agli ultimi,
gid , nel linguaggio dei naturalisti , ad talch, nel minor tempo possibile, tutta
una famiglia di quadrumani dell'antico una raccolta passata di mano in mano
mondo, che si caratterizza per una testa da un campo o da un giardino nel rico
rotonda, che ha l' angolo faciale di ses- vero di questi animali devastatori. Quando
un animale estraneo o un domo penetra
(i) Cercopiteco un nome composto da nei luoghi ove si sono stabiliti quali so
3CpX0 , coda, e da TllQz'**0$, scimmia, e vrani, si riuniscono attorno a lui, Io inse
adoperato dai Greci, sull'esempio di Aristotele, guono, gli gettano i rami che possono rom
per indicare probabilmente le scimmie di lunga pere , e solamente lo lasciano in pace
coda. Plinio dice che in Etiopia si trovano dei quando si trova tanto lontano da non pi
cercopitechi a testa nera, a peli di asino, e di ispirare loro inquietudine.
voce diversa da quella delle altre scimmie. 1
moderni in generale hanno pure adoperato que Ad onta dell'elevalo grado d'intelli
sto nome per indicare le scimmie che hanno genza della quale sembrano esser dotati,
lunghe code, come i cercopitechi o i cebi. la vivacit e la mobilit del loro senti
La vecchia parola guenon della quale non mento impediscono di assoggettargli e di
stata data V etimologia, e che aver potrebbe addomesticargli per l' affatto, ond' ne
la stessa origine di guenipe^ guenille, ec, serve
in francese ad indicare le scmmie di questo ge cessario di tenergli continuamente a ca
nere- 11 qual nome in passato veniva general tena per evitare i guasti che cagionereb
mente applicato alle scimmie, per la maggior bero se fossero in libert. Nella loro gio
parte femmine, che piaceva allevare nelle ca vent hanno della dolcezza , una qualche
se, e che, per la loro sordidezza ed oscenit, docilit, e la foro petulanza graziosa;
potevano richiamare l'idea che nnnettevasi a
quello di guenipe. (F. C) ma giunti appena all'et adulta, diven
CELI ( 39 ) CEa
gono pia maligni e pi intrattabili an aprono immediatamente nella faccia, presso
cor degli animali feroci , specialmente i a poco ad egual distanza dalla bocca e
maschi , giacch le femmine conservano dagli occhi. Le labbra sono semplici e
sempre maggiore o minor dolcezza e ti sottili ; trovasi un sacco da ambedue le
midit. parti delle gote nella bocca , e la lingua,
peraltro necessario di dividere, sotto molto liscia , posteriormente terminata
il punto del naturale , i cercopitechi in da quattro glandule caliciformi, disposte
due o tre gruppi. Il primo, che si com come quelle dell'uomo.
porr del roalbrouck, del callitrice, del ver La sede principale del tatto nelle
dognolo, del roangabey, del palas, ec, ed al quattro mani, tutte coperte da una pelle
quale converr tulio quello che abbiamo delicata , ed organizzata come quella delle
gi dello *, eil il secondo , in cui si riuni nostre mani. Le labbra, senz'aver baffi,
scono la monna, l' ascanio, la diana, il mu hanno per su queste parli qualche pelo
stacchio, l'occhiettante, il nasobianco, che assai pi lungo di quelli del rimanente della
tutti sembrano, con altrettanta agilit, faccia; ed il pelame, generalmente ben
avere minor violenza dei primi nelle pas folto, in specie alle parti superiori,
sioni, ed essere pi affettuosi. Fors'anco per l' affatto sericeo nel maggior numero
bisognerebbe inoltre separare da questo di queste scimmie. Gli organi genitali dei
secondo gruppo l'entello e la mora che, maschi sono simili a quelli dei cinocefa
per ta loro lentezza , sembrano annun li ; lo scroto contiene e i testicoli e la
ziare una calma di sentimenti di cui non verga, la quale finisce in un glande piri
dotata verun' altra specie; ma non pos- forme , che ha superiormente l' orifizio
segghiamo ancora sufficienti osservazioni del canale dell'uretra. Nelle femmine,
onde caratterizzare questi gruppi per se tutte le parti esterne di questi organi sono
gni esterni sensibilissimi, ed uno scopo rudimentarie, e l'apertura della vagina
di ricerche a cui un pi esatto studio di si mostra con una semplice fessura lon
questi animali far certamente giungere gitudinale. In alcune specie peraltro , la
con sollecitudine. clitoride un poco rilevata , ma non ha
Queste scimmie, secondo le loro ana giammai un notabile sviluppo, e non hanno
logie di organizzazione, si collocano fra di comune, quando entrano in caldo,
gli orangutanghi ed i macacchi ; ma , sotto che l'accumulazione del sangue alle parti
il punto dell1 intelligenza , parrebbe che genitali ed i mestrui; alcune manifestano
dovessero venire dopo di essi , assai meno un tale stato colle esuberanze delle quali
petulanti dei cercopitechi, e per conse parleremo all'articolo dei cinocefali, men
guenza pi simili ai primi , notabili per tre altre nou lo fanno. Due nude callo
la calma e l'apparenza di riflessione che sit vestono le natiche ed aderiscono alle
sembra presiedere ai loro moti. tuberosit che si trovano alla parte poste
L' organizzazione interna dei cercopi riore dell'ischio. I denti sono sedici per
techi ha le maggiori analogie con l'uma mascella: quattro incisivi, due canini e
na, ed hanno eziandio con la nostra specie dieci molari ; cinque a destra ed altret
molta rassomiglianza negli organi esterni. tanti a sinistra. Alla mascella superiore,
L'occhio per l' affatto simile al no i due incisivi medii sono larghissimi , spe
stro in tutte le sue parti; l'orecchio non cialmente paragonati ai due laterali; i
ha elice posteriormente; questa ripiega canini sono lunghi e mollo acuti; i due
tura si arresta e finisce insensibilmente primi molari hanno solamente due radi
alla parte superiore della conca, e tutto ci , e sono composti, sulla loro corona,
quello che ne succede depresso, ond' di due tubercoli ; i seguenti hanno tre
ebe la gran cavit dell'elice non sussiste , radici e quattro tubercoli. Alla mascella
e sol vi si scorge il margine interno inferiore, gli incisivi medii sono egual
dell' antelice coi suoi rami superiori ed mente pi larghi dei laterali; ma la dif
inferiori-, i traghi sono sensibilissimi; ma ferenza assai minore che alla mascella
il lobo inferiore obliterato, c si veg opposta: i canini sono un poco pi pic
gono generalmente sotto l' antitrago due coli dei superiori; due falsi molari im
cavit, separate da un piccolo aggetto. mediatamente succedono: il primo sot
Il naso, composto nelle sue parti essen tile e con una sola punta, come quello
ziali come quello dell'uomo, non ha le dei carnivori; il secondo simile ai falsi
cartilagini esterne che rudimentarie; egual molari superiori, ed i tre molari che suc
mente quest'organo non sporgente, ec cedono hanno tutta la struttura di quelli
cettualo in una sola specie. Le narici si che loro sono opposti.
CER ( 40 ) CER
Come abbiamo gi dello, questi ani di un bel giallo, e questi ultimi ci dir
mali camminano e corrono male , ma sal gono d' innanzi in addietro scostandosi 1
tano e si arrampicano con una prodigiosa poco, talch, veduti di faccia, formai
facilit; e la facolt che hanno di potere come una specie di gorgiera. La facci;
impugnare con le quattro mani favorisce le orecchie e la pelle delle mani sono pi
a tal punto i loro moti, che uno dui l' affatto nere; la pelle dei testicoli ve
maggiori argomenti di sorpresa, allorch dognola . e le orecchie principiano ad :
s'incontrano nelle foreste, di vedere la lungarsi in punta. Il callitrice ba la fa
grottesca variet delle loro attitudini e la eia pi allungata e meno rotonda del
bizzarra dei loro gesti; non vi ha posi seguente specie, senza per che quei
zione difficile che non prendano, non differenza sembri in nulla influire sul
callo pericoloso che non facciano, e ci qualit dell'intelligenza.
con una sicurezza ed una prestezza della Uno dei callitrici viventi al Serrapl
quale nessuno altro animale potrebbe dare del Museo aveva , dall'occipite alle cali
l'esempio. Nel riposo, seggono sulle loro sita, 1 piede e 4 pollici; alle membra ai
natiche, e per dormire, lasciano, cos se teriori : 1 piede , 3 pollici e 9 linei
duti, cadere la loro testa sul petto. alle membra posteriori, r piede, 5 poi
Per quanto si veggano talvolta racco liei e 3 linee; dalla cima del muso all' o<
gliere il loro cibo con la bocca , ve lo por cipite, 6 linee; la sua coda aveva 2 pie*
tano ordinariamente con le mani, e, co c 2 pollici.
stantemente prima di riempire il loro Adanson ba trovato il callitrice in gra
stomaco , empiono le borse faciali ; mon quantit al Senegal.
dano all'occorrenza con molta destrezza Fare che abiti inoltre la Mauritania
i frutti, staccandone la buccia coi denti, le isole del Capo Verde.
ed annasano sempre quello che vien Il MALBHocck, Simia faunus , Gmel
loro dato prima di mangiarlo. Bevono il MalbroucK, F. Cuv., St. nat. dei Mamra
sorbendo. Rigettano i loro escrementi Simia cynosuros, Scopoli, Deiiciae Fau
ovunque si trovano, e pare che non pro nae et Florae, t. 19. Tutte le parti su
vino veruna incomodit della sordidezza periori del corpo sono di un grigio ver
che per essi ne deriva, quando sono in dognolo, risultante dal colore dei peli al
schiavit: ben diversi in ci datanti al ternalivamente giallo e nero nella lor>
tri animali che hanno si gran premura nel esterna: le membra, superiormente
di nascondere queste materie e di mante e la coda in tutta la sua lunghezza , son<
nere attorno a loro la pulizia. Nulla ci grige ; la faccia interna delle membra, 1
noto sulla loro generazione. parte posteriore delle cosce, il contorni
Le specie di questo genere sono nume dei testicoli, il ventre, il petto, il col
rose; se ne contano gi venti, e Wilte lo, la gola, le gote ed una fascia sulli
quelle che esistono non sono probabilmente sopracciglia, sono bianche; i peli dei lai
ancora conosciute. delle gole sono lunghissimi e si dirigom
Il Callitrice, Simia sabota, Limi., in addietro, formando delle specie di fe
Callitrice, F. Cuv., St. nat. dei Mam dine; gli occhi sono bruni; la faccia i
miferi; Bufi., t. XIV, tav. 37, Mnage- nera, eccettuato il giro degli occhi ch'<
rie du Musum. Questo cercopiteco ha carnicino; le orecchie e le palme delle
le parti superiori del corpo verdi giallo mani sono egualmente nere; le callosit
gnole, come Io indica il suo nome vol ed il contorno dell'ano sono rossi, ed i
gare di scimmia verde. Il qual colore pro testicoli del pi bell'azzurro oltremare
viene da peli coperti di anelli gialli e ne Ha dall'occipite alle callosit, 1 piede e
ri, sui quali domina il giallo; la faccia 4 linee ; dall' occipite alla cima del mu
esterna delle gambe ed il sottocoda pi so, 5 pollici e 4 linee; altezza delle mem
grigio, essendo il giallo dei peli in parte bra anteriori, 1 piede, e delle posterio
sparilo; il sopraccoda come il corpo su ri, 1 piede e 2 pollici.
periore , ma finisce in un lungo fiocco di di un carattere molto irritabile, cerna
peli gialli. Le parti inferiori , la faccia sempre di assalire per di dietro, e di rado
interna delle gambe , il di sotto della ma si affeziona a quelli che lo custodiscono.
scella , della gola e del collo sono di un Buffon dice che questo animale vive al
bianco giallognolo , come pure i peli che Bengala , ove si chiama malbrouci.
circondano, in addietro, le parti della Il Verdognolo, Simia subviridis, F.
generazione. I peli della parte superiore Cuv., St. nat. dei Mammiferi. Questa spe
delle sopracciglia e quelli delle fedine sono cie, nuova per l' affatto, si distingue dalle
GER ( 4i ) CER
due precedenti per le sue forine o colo preo ; ma il di sopra delle palpebre co
r , dal malbrouck, di cui ha la massa di stantemente di un bel bianco. Questo cer
colorilo, per le forme della lesta meno copiteco altissimo di gambe, ed eziandio
rotonde, per i testicoli che sono verdi cu si distingue per la nolabil larghezza dei
prei, invece di essere azzurri oltremare, suoi incisivi medii superiori; porla la sua
e per il colore dei peli che circondano coda arrovesciala orizzontalmente sul dor
queste parli, di un bel nini iato nel pri so; la femmina, quando entra in caldo ,
mo, e bianchi nel secondo. Perci si av ha una considerabile enfiagione attorno
vicina al callitrice, in cui peraltro que alle parli della generazione, larghissima
sii peli sono gialli, ed anco per il colore presso l'ano, e che si ristringe intorno
lei testicoli e per la forma piramidale alla vulva. V. Tav. 931.
della lesta; ma se ne distingue per il suo Questa specie ha inoltre due vuriela ,
colore di un verde assai pi scuro, per la prima con un leggero collare bianco
la fascia bianca delle sopracciglia, per le sul collo, bruna cioccolata sopra e bian
fedine bianche, e per la sua coda grigia castra sotto; l'altra bruna cioccolata ,
nera in punta. Tutte le parli superiori uniforme sopra e lionata pallida sotto. Am
del suo corpo, eccettuale le membra e bedue hanno le palpebre bianche , 0 poi
la coda, sono di un verde grigio , che ri ch questa variazione dal grigio al bruno
sulta da peli annulali di grigio nera non siala osservata che su due indi
slro, e di giallo livido; i peli delle co vidui della Collezione del Musco, da
sre hanno i medesimi colori, ma vi si credersi che provenga dal modo tol quale
vede pochissimo giallo, e tulli gli anelli sono stali conservali.
sono grigi e bianchi sulle zampe anteriori La pairia del mangabey poco cono
e posteriori. Alla faccia interna delle sciuta, per quanto Hasselquist Iodica di
membra, al ventre, al petto, alla parte Abissinia.
anteriore delle spalle, al collo, ed alla Il Patas, Simili mira, Giuel.; il Pa-
faccia interna della coita, il pelame bian tas, F. Cuv.; Si. nal. dei Mammiferi;
co; le fedine ed una fascia che passa sulle Buff, toni. XIV, laT. 25 e 26. Questa
sopracciglia hanno egualmente questo co specie ha tutte le parli superiori del corpo
lore; le orecchie, la pianta dei quattro di un lionato lustro, che va perdendo di
piedi e la faccia sono nere paonazzclte; forza ed assume una leggera tinta grigia
ma il giro degli occhi carnicino livido; scendendo sulle braccia e sulle gambe;
alcuni peli neri, lunghi e I osti, mollo si la coda lionata alla sua origine , il qual
mili a setole, nascono sulla cresta soprac colore si mescola col grigio e col giallo
ciliare fra i due occhi. La sua statura era gnolo a misura che si avanza verso l' estre
quella del malbrouck , e ne ignota la mit di quell'organo, e tutte queste tinte
patria. Rassomigliava mollo, per il carat sono eziando pi deboli sollo; il venire,
tere, alledue specie precedenti. V. Tav. 981 . il petto, la faccia interna delle membra
11 verdognolo giunge ben spesso in Eu e le fedine sono bianche, leggermente
ropa, e lutto induce a credere che sar traiate di giallo. La pelle delle quattro
stalo confuso dai naturalisti col callitrice inani carnicina verdognola, e quella
o col malbrouck. della faccia del medesimo colore, bens
Il Mangabey, Simiafuliginosa, Geoffr.; pi chiara; alcuni peli neri formano
il Mangabey , F. Cuv., St. nal. dei Mam una fascia sugli occhi, ed il naso, come
miferi; Buff.,lom. XIV, tav. 32. Tulle pure due linee sul labbro superiore a
le parli superiori del corpo, come pure la guisa di balli, sono egualmente rive
"oila, sono di un bel grigio lavagnino, stili di peli neri, ma cortissimi, Io clic
che diventa nero sulle zampe; le parti in fa comparire questo animale di una fiso
feriori sono bianche, bigioline; le fedine notula tutta sua.
pi o meno cupe, hanno talvolta il gri Il patas ha, dall'origine della coda alla
dio del dorso, e talora il biancastro delle cima del muso , 1 piede e t\ pollici ; dal
parti inferiori, e se ne veggono di tutte muso all'occipite, 5 pollici; la coda ha
le scalalure fra questi due colori. I pel 1 piede e 5 pollici; e l'altezza alla pi
delle fedine si dirigono in addietro, le elevala parte del dorso di 1 piede e u
ranni sonn nere , e le sopracciglia paonaZ' pollici.
tette; la faccia varia nei suoi colori; tal Pare che si trovi al Senegal, e forse
volta di una sola tinta livida cupissima verso l'alto Egitto.
alle Tulle la parie anteriore del muso La Diana , Simia diana, Limi.; il Ko-
nerastra , ed il rimanente della faccia cu lowai, Bull., Suppl. postumo, tav. 20; la
Dition. delle Scienze Nat. Voi. VI. G
CER ( 4a ) GEI!
Diana, Audebcrl, St. delle Scimmie, fam. 4, nat. delle Scimmie, fam. 4, scz. i.a, tav
sez. 3, tav.6. Tulio il corpo superiore, i a. Cercopiteco a naso bianco prominente,
fianchi, le braccia, le cosce, le gambe e la Bull., Supplementi postumi, lav. 18. Tutta
coda sono di un nero grigio lavagnino; la la schiena, il vertice, i fianchi, la parte
fronle ba dei peli bianchi, mollo radi; le superiore delle cosce, il petto ed il ven
tempie sono coperte di un pelo bianco fol tre sono di un grigio lavagnino, risultante
tissimo che finisce sotto il mento in una da peli grigi alla loro base, alternativa
lunga barba sottile e penduta; il pelle c mente annulli i di nero, e con uno stretto
r interno delle braccia sono bianchi; una anello grigio, che si trova giallo sulla te
gran macchia triangolare e bruna porporina sta e sul dorso, e da altri peli tulli neri
si stende dalla coda fino alle spalle; i peli ed in piccola quantit; le membra, il
dell'interno della coscia sono rancia! i, ed collo e la coda sono neri ; le fedine sono
una linea bianca si stende sulla parte foltissime, del colore della lesta, e da
esterna della coscia, dall'ano al ginoc essa separale per via di una fascia di al
chio; la faccia tutta nera. Trovasi la tri peli tulli neri, che va dall'occhio al
diana nella Guinea. l'orecchio, che nero scuro; la faccia
L' Ascanio, Simia petanrista. Gnidi.; nera turchiniccia; le palpebre superiori
l' Ascanio, F. Cut., St. nat. dei Mammi sono tan, il naso nero alla sua base,
feri; il nasobianco, Mnag. du Musum. e di un bel bianco alla met inferiore;
Tutto il corpo superiore verdognolo, sotto la mascella inferiore si veggono dei
tinto di un poro di lionato sul dorso e peli grigi, come pure alla faccia interna
sulla coda, c di grigio sulle zampe; la le delle cosce e sotlo le ascelle.
sta e le cosce sono di un verde mollo Ha dalla cima del muso all'origine della
puro; tutte le parti inferiori sono bian coda, 1 piede e 4 pollici; dal muso al
che , un poco bigiolinc sotto la coda ed l'occipite, 4 pollici; la coda ha 2 piedi
alla faccia interna delle membra; alcuni ed 1 pollice; ha di altezza alla spalla,
peli pi neri degli altri cingono la fron b pollici.
te, e passando all'angolo dell'occhio e so mollo credibile che questa specie
pra le orecchie, vengono a riunirsi die sia, come la precedente, originaria della
tro la testa ; le gole ed il mento sono ve Guinea.
stiti di peli bianchi, leggieri e folti; e, La Monna, Simia mona, Schrcber; la
fra l'occhio e l'orecchio, si trova una Monna , F. Cuv., St. nat. dei Mammiferi ;
ciocca dei medesimi peli separati dai primi Unii'., tom. XIV, tav. 3G, e Supplementi
e che si dirigono in addietro; la pelle postumi, lav. 19. II dorso, la cervice,
delle mani, delle labbra, del mento e i fianchi e il di sopra della groppa , sono
delle orecchie paonazzetta; la cima del di un bel castagno licchiolalo ili nero;
naso bianca, a motivo dei pelolini di tal il disopra delle gambe e delle cosce e la
colore che la rituoprono; la parte supe coda di un grigio lavagnino; da ambedue
riore del uaso, il giro degli occhi e le go la parli di quest'ultimo organo, sulla
te , sui pomelli, sono turchinicci; una groppa , si vede una macchia bislunga di
stretta linea di peli neri ben corti scende un bel bianco; il collo inferiormente, il
dal naso , circonda il bianco di questa pello, il ventre e la faccia interna delle
parte , e si stende sul labbro superiore. meiuhra sono egualmente di un bianco
L'altezza dell' ascanio era, quando stava purissimo: la testa verde aurea lucente;
sulle quattro zampe, di 10 pollici; la sua le sopracciglia hanno una leggiera fascia ,
testa aveva 3 pollici, e la coda 1 piede grigia , e da ambedue le parli delle gole,
e 6 pollici. si veggono folle fedine gialle pagliate, lic-
Pare che questa specie, come la prece chiolale ili nero; la faccia, dagli occhi
dente, sia originaria della Guinea. fino al naso, turchiniccia, e sul rima-
Il nasobianco, Allamand, edizione olan nenie del muso, di un bel color carnici
dese delle Opere di Buffon, e Bufi., Suppl. no; le zampe e le orecchie sono carni
postumi, di cui molti naturalisti hanno cine livide.
formala una specie distinta dall' ascanio, Questa specie di Affrica, e si trova
solo differendone per aver nerastro alla in Barberia, ma non sappiamo precisa-
faccia ci che questo ultimo ha turchino, samenle fin dove si estenda.
non deve forse riguardarsi ebe per una Il Mustacchio, Simia cepfius, Liun.;
variet di questa specie. il Mustacchio, Buff., tom. XIV, tav. 34;
L' Oochiettante , Simili niclilans , Aiidelx-t'l , St. nat. delle Scimmie, fam.
Gmcl. ; 1' Occhieltantc , Audebcrl , Si 4, sez. 2, lav. 12. Il dorso, lo spalle, lu
CER ( 43 ) CER
groppa e il disopra della coscia sono di! postumi, tav. 11 e 12; Audebfri, St. nat.
un cenerino rossiccio; la parte superiore drllc Scimmie, fam. 4, scz. 2, tav. 1.
delle braccia, delle gambe e ilei lo mani lineo pi grande del dooc, giacch ha tre
cenerina verdognola cupa; la cola lia la piedi e quattro pollici di altezza: rosso
sua met anteriore grigia ed il rimanente biondo, ed ha, come il precedente, la
riallognolo; tutto il corpo inferiore e coda ed una macchia sulla groppa bian
l'interno delle membra sono bianchi bi castre; la faccia tan, come pure le
gio ini; il disopra della testa verdogno- orecchie; la fronte ed il vertice sono rossi
lo: vedesi una fascia nera che va dal biondi cupi ; il mento ha lunghi peli, di
l'occhio all'orecchio; le fedine sono folle reni in avanti, rivolti in su, e rossi biondi
e di un bel color giallo; il giro della chiari; il dorso rosso biondo cupo, ir
bocca -vestilo ili peli neri , la faccia regolarmente variato di rosso biondo un
nera turchiniccia, ed osservasi sul labbro poco pi pallido, il petto ed il ventre
superiore uno spazio nudo , ili un gra hanno una leggera tinta grigia , con una
zioso turchino chiarissimo , falcato, le di linea trasversale pi chiara sulle mammel
cui punte risalgono da ambedue le parli le; il braccio rosso biondo vivace, con
del naso. V. Tav. 100. una linea diagonale gialla pallida , il cu
Ha dal muso all'origine della coda, I bito, le gambe, le mani ed i piedi sono
piede, ed essa 1 piede e C pollici. di un grigio giallognolo.
probabile che sia originario della Quello per che particolarmente distin
Guinea. gue questo cercopiteco , un lungo naso
Il Barbuto, Simia latibarbatus , Tem- di 4 pollici, largo, molto schiaccialo in
minck; Cercopiteco a faccia porporina, cima, e leggermente smarginalo, con le
Buff., Supplementi postumi, fig. ai, e narici aperte sotto ed all'estremit, e su
Pennanl , Quadrup., tom. I, pag. 184, scettibili di allargarsi e gonfiarsi a volont
tav. 2t. Queslo cercopiteco, uno dei pi dell' animale.
piccoli , nero ; la sua coda , lunghissi Questa specie abita , in numerosi bran
ma, finisce in una ciocca di peli bianchi chi, l'isola di Borneo, e soggiorna presso
foltissimi; la faccia e le mani sono pao i fiumi, ove fa sentire il suo grido, che
nazze porporine, la barba e le fedine distintamente articola haluiu ; trovasi
bianche; la prima triangolare, corta, egualmente alla Cocinchina , ove chiamasi
e scende a punta sul petto; le seconde doc o gran scimmia.
sono grandissime, nascondono le orecchie L' Kbtello , Simia enlellus , Dufrne ;
e si stendono a guisa di ali da ambedue l'Entello, F. Cuv., St. nat. dei Mammi
le parli della lesta. feri; Audebert , St. nat. delle scimmie,
Questa specie, mollo mansueta, facil Cam. 4i * 2i ,aT- * Questo cercopi
mente si addomestica, e trovasi nei bo teco , fattoci conoscere da Dufrne , as
schi del Ceilan, ove si pasce d frutti e solutamente di un bianco sudicio e bigioli-
di germogli. no, che assume una tinta rossiccia sulla
II Dooc, Simia nemaeus, Linn.; il groppa , e giallognola sulla lesta ; le spalle
Due, Bufi"., tom. XIV, tav. 41; Aude- hanno una tinta grigia mollo cupa , e la
hert. St. nat. delle Scimmie, fam. 4, sex. coda grigia rossa bionda; la pelle del
1.*, tav. 1. Questa gran scimmia, poco viso , della gola, delle orecchie, delle ma
conosciuta, ha il corpo e la testa grigi, la ni, dei piedi e delle callosit nera pao
spalla e la parte alla delle braccia di un nazza ; l' iride bruna rossa bionda ; i
grigio pi cupo, il cubilo, la coda , peli della fronte e del mento sona lunghi,
ed una larga macchia sulla groppa in e si dirigono in avanti , seguitando la li
basso sono di un bianco giallognolo; la nea delle mascelle.
coscia e le gambe brune porporine; i pie Ha dall'occipite all'origine della coda,
di, le mani e la fronte sono nere, le fe 1 piede cil 1 pollice; dal muso all'occi
dine e la barba , poco folle , sono gialle ; pite, 4 pollici e 2 lince; di (erra alla
un collare bruno porporino circonda il spalla . 9 linee ; di terra alla groppa , 1
suo collo, ch' rosso baio. V. Tav. 921. fiede; la coda ha 2 piedi, 2 pollici e 3
Abita la Cncinchina, ove chiamasi dotte inee.
o dot ogni specie di scimmia; votesi ra Questo animale vivo al Bengala, ha i
ramente in Europa , ed ha pi di due moli sconci e lenti, e le membra lun
piedi di altezza stando ritta. ghissime. Pu mettersi in dubbio che ab
Il Kahac, Simia nasica, Schrebcr; bia le borse faciali o almeno che le riem
il cercopiteco di naso lungo, Buff, Suppl. pia; poich, quando mangia, i lati delle
CER ( 44 ) CER
sue gote non rimangono punto prominen delle cosce sono nere; le gambe e le brac
ti, ben diverso in ci dagli alili cerco cia rosse bionde chiare, la faccia, le mani
pitechi che principiano ordinariamente e la coila rosse bionde porporine; il ven
dal riempirle avanti d'inghiottire il cibo. tre giallo rossiccio.
La Moba, Sirnia mauro, Liuti ; l'Adul Ila il,il muso fino all'origine della co
to, Edward* , tav. 3i i; il Giovane, Schre- da , 1 piede , 7 pollici e 6 linee.
ber, 228. Questo cercopiteco, adulto, I viaggiatori ed i naturalisti indicano
lutto nero, con una macchia bianca 50II0 eziando parecchii cercopitechi dei quali
l'origine della coda, e lunghi peli ve non facciamo qui parola , giacch sono
stono la sua fronte e le orecchie. Da gio troppo imperfettamente caratterizzali. Ne
vane, rosso biondo verdognolo, pi parleremo all' articolo dei loro proprii
bruno sulla coda, ed il suo pelo rassomi nomi. (F. C.)
glia a feltro. CERCOPITHECOS. ( Mamm.) V. Cebcopi-
Abila Giava, pi piccolo del prece thecus. (F. C.)
dente, ed ha, coro' esso, le membra assai CERCOPITHECUS, CERCOPITHECOS.
allungate. (Mamm.) Denominazione latina generica
Si distingue ancora. del Cercopiteco. V. Cebcopiteco. (F. C.)
Il Cehcopiteco dorato, Simili tiura- CERCUS. (Entom.) Denominazione latina
tas , di Geoflroy. Giallo aureo, con una del genere Cerco. V. Cerco. (C. D.)
macchia nera sul ginocchio: offre molte '* CERCYON. {Entom.) Denominazione
analoge con la mora per le sue forme latina del genere Cereio. V. Cebcio.
generali ed i lunghi peli delle sopracciglia (F. B.)
c delle orecchie. CERCYRUS. (Ittici.) Eliano, Varino ed
Termineremo finalmente la serie delle Esinhio applicano questo nome ad un
specie di cercopitechi le meno conosciute animale marino che si ritira nelle pietre,
fra i colobi, questo scimmie dell'antico come le palelle. E probabile che abbiano
mondo le quali, come dicesi, mancano voluto parlare di un mollusco; ma il
di pollici alle mani anteriori; abbiamo Romlelczio riguardaquesla denominazione
per su di esse tanto vaghe ed incerle come assegnala ad un pesce che confessa
notizie, che la loro esistenza sembrala di non conoscere. (I. C.)
dubbiosa agli occhi dei naturalisti i meno CERDANA. ( Bot. ) Cerdana, genere di
prevenuti ed esigenti. piante stabilito nella Flora del Per, ma
Il Colobo a mamtelletta , Simia po- che differisce troppo poco dal cordia del
licomos, Schrcber; il Cercopiteco a raan- Linneo, per meritare d'esserne diviso. V.
lellelln, Buff., Suppl. postumi, tav. 17; Cordia. (Poir.)
il Fitll-bottom, Pennant, St. nal.dei Qua " CERDIA. ( Jot. ) Cerdia., genere di
drupedi, tom. I , pag. 197, lav. 24. Nero piante dicotiledoni della famiglia delle
sul corpo , sulle braccia e sulle gambe ; paronichiee e della monandra monogi-
la coda lunga, di un bel bianco , e termi nia nel Linneo, cos caratterizzalo: ca
nala da un fiocco di peli ; la testa, il giro lice di cinque parli, coi lobi bislunghi ,
della faccia, il collo, le spalle ed il petto internamente pelaloidei, terminali all'a
coperti di lunghi peli folti e ondeggianti, pice in una setola mucroniformc ; petali
ili un giallo mescolalo di nero ; la faccia nulli; uno stame, di faccia ad una delle
nuda e nera. lacinie calicine; un ovario ovaio-globoso;
Questa specie ha tre piedi di altezza uno stilo filiforme, bifido all'apice. Il
quando ritta, ed abila la Guinea. frullo una cassula d'una sola loggia c
Il Colobo febbdgiheo , Simia ferrugi- di un solo seme.
nosus , Shaw; Bay-monkey , Penuant, Le cerdie sono erbe del Messico, basse,
St. nal. dei Quadrupedi , toni. 1 , pag. d' un abito intermedio fra le erniarie
198. Questa specie ha la testa e le gambe e le pollichie; di radice perenne, quasi
nere; il dorso baio cupo, e le gole, il semplice. Hanno i cauli patenti; le foglie
corpo inferiore e la faccia interna delle opposte o quasi verticillate, lineari, cu
membra di un baio chiarissimo. spidale, colle stipole membranacee, soli
Abila con la precedente, di cui Buffon tarie Ira le foglie opposte; i fiori piccoli,
la crede una variet. ascellari, appena pediceilali, col pedicello
II Colobo di Temmihck., Simia Tem- d'una o di due brattee.
minck , Desmarest, Mammiferi dell' En Di questo genere autore il Decan-
ciclopeda. Il disopra della testa, del col dollc, che lo intitol a Juan de Dios Ni-
lo, del dorso, le spalle e la faccia esterna zenle de la Corda, che in qualit di pil
CER ( 45 ) CER
ti re fece parie della spedizione al Mes sando allora al giallo. mollo verosi
sico. mile che il color verde della prima lava
Cluni a Mi*)f.s(iLA. Ceria virescens, De- tura dipenda dal principio colorante ce
cand. , Fior. Mex. ex Prodr. , 3 , pag. leste mescolato con un color giallo.
377. Ha le foglie opposte; i tiori bianco- Si raccolgono le lavature freddate e
verdognoli nell'interno. filtrate, e si fauno concentrare in una
CiRi'iA PoKFOBF.sCERTi!, Ceria purpure- storta, dove si ottengono per residuo due
scens, Decand. , loc. cit. Ha le foglie materie: la prima delle quali la sostanza
quaterne, quasi a verticillo; i fiori leg grassa rossiccia (1); e la seconda un
germente Unti neir interno d'un color estratto giallo, solubile nell'acqua e com
porpora chiaro. (A. B.) posto d' osmazoma , di solinifosfato di
CERDON. (Bot.) Uno dei vecchi nomi rac potassa , e di traccic di cloruro di sodio.
colti dal Ruellio, traduttore di Diosrori- Queste due materie vengono separate dal
de, dello struthium di questo autore, e l'acqua bollente, la quale discioglie la
che la gypsopfiila dei moderni. (J.) prima.
** CEREALI. (Jgric.) Si dicono in agri Quella parte di cervello che non so
coltura cercali tutte quelle graminacee, lubile neir alcool bollente , di un
semi delle quali si possono ridurre in bianco leggermente bigiognolo, e fioccosa;
farina, e farne pane. Quindi il grano, la seccandosi divieti bigia e semitrasparente,
vena, la segale, la saggina, il formentone, con una rottura simile a quella della
il miglio, il panico, ce, si distinguono con gomma arabica. Ma nell'acqua rigonfia, e
questo nome generale. (A. B.) si rammollisce; nel quale slato se si scalda
CEREBRALE [Materia] [Cervello]. leggermente con una soluzione di potas
(Chim.) La materia cerebrale dell' uomo sa, vi si discioglie senza produrre am
e formala, secondo il Vauqueliu, di: moniaca. Finalmente manifesta tutte le
propriet caratteristiche dell'albumina.
Acqua 80,00 L'albumina del cervello contiene dello
Sostanza grassa bianca . . . 4-53 zolfo e dei fosfati di calce e di magnesia.
Sostanza grassa rossiccia. . . 0,70 Ma non possibile scoprirvi la menoma
Albumina 7,00 parte di fosforo, tranne quello che ap
Osmazoma i,ia partiene ai fosfati.
Fosforo unito alle materie Descriveremo ora la propriet delle
grasse i,5o due sostanze grasse, rimettendo il lettore
Zolfo unito all'albumina. \ all'art. Osmazoma, per l'esame di questo
Soprafosfato di potassa1 . . f 5,5 materiale.
Fosfato di calce I '
Fosfato di magnesia. . . . J a.) Sostanza grassa bianca.
100,00 concreta, ma molle e peciosa.
Ha un aspetto rasato e brillante.
Rende unta la carta come gli olii or
inalisi del cervello. dinari.
Non acida.
Si stempra 1 parte di cervello in 3 Esposta al sole piglia un colore aran
parli d'alcool a 36; si fa bollire, e si fil ciato.
tra. La lavatura nericcia, la quale Venli parti d' alcool bollente a 36
col raffreddamento deposita una sostanza ne disciolgono 1 di sostanza grassa, pre
bianca grassa, sotto forma di lamine, e dei cipitandosi quasi lutto il restante col raf
fiocchi di albumina rimasti disciolli merc freddamento. Se la sostanza grassa conte
dell' acqua contenuta naturalmente nel nesse dell'albumina, questa non sarebbe
cervello, il quale si continua a trattare col- disciolta.
1' alcool finch contenga parti solubili in La potassa non basta a svilupparne am
questo fluido. La seconda lavatura, la ter moniaca, n a saponificarla.
za, la quarta, ed anco la quinta sono co
lorate di un bel celeste zaffiro. Noi igno (1) La sostanza grassa rossiccia che si estrae
riamo la causa di questo colore che non dalle due prime lavature stillate, ritiene un jjoco
cambia n con gli acidi u cogli alcali , di sostanza bianca lamellosa-, poich trattan
e che non sparisce quando si fanno con dola con alcool bollente, la dissoluzione defe
centrare le lavature, se non nel momento rita , a freddo , della sostanza grassa rossic
cia, e delle lamine bianche e brillanti, simili
in cui tutto l'alcool 6 volatizzato, pns- all'idrato d'acido borico.
CER ( 46 ) CER
Sotto Tazione del calore si fonde, senza giorni, ed in capo a questo tempo il co
per altro acquistare la medesima fluidit lore si fissa in un giallo pi carico, che
del grasso. non era in principio quello del liquore.
Si annerisce ad una temperatura infe Non si sprigiona alcun gas in un modo
riore a quella in cui il grasso comincia sensibile; e solamente si manifesta un odore
a scomporsi. Ma degna di molta conside sgradevole e solforato, un poco analogo a
razione la notabile quantit di acido quello ilei formaggio; ed il liquore di
fosforico che si produce, quando se ne viene alcalino. Se colla filtrazione si se
incenerisce il carbone. Siccome prima della para questo liquore dalla materia solida,
combustione non possibile trovarvi al vi si trover: i. dell'albumina in poca
cuna traccia di acido fosforico libero o quantit; 2 dell'osinazoma; 3. dell'acido
di fosfato, cosi fa d'uopo concludere col acclico; 4. dell'ammoniaca, la quale pu
Vauquclin, che essa contiene del fosforo darsi che tenga dell'albumina in dissolu
non combusto. zione. Quindi, trattando con alcool bollenl e
la materia solida rimasta sul filtro, si ot
b.) Sostanza grassa rossiccia. tiene una soluzione delle materie grasse,
la quale verde turchiniccia , e possiede
Ha un color rosso bruno ; un odore che peraltro tutte le altre propriet che si os
quello del cervello, ma pi acuto; ed servano nell'alcool che abbia bollilo col
un sapore di grasso irrancidito. cervello fresco. Finalmente, ci che non
Quando si tritura con un poco di ac stalo disciolto dall'alcool, semplice al
qua fredda, forma un'emulsione omogenea bumina. Dal finqu esposto, risulta che il
che si conserva per un tempo assai lun cervello poco alterabile nelle circostanze
go , e che coagulala dagli acidi mine sopraindicate; imperocch non vi ha quasi
rali. che poca albumina, la quale si riduca
La sostanza grassa rossiccia si discio in acido acetico e in ammoniaca. Ma
glie nell'alcool caldo, ad eccezione di quando il cervello viene esposto all'aria,
qualche fiocco di materia animale; e si allora si scompone con maggior sollecitu
deposita quasi tutta, raffreddandosi. dine, e con segni pi manifesti.
II suo carbone produce dell'acido fo Il cervelletto dell'uomo e quello de
sforico, quando si brflcia. gl'animali erbivori danno, giusta l'eccel
Il Vauquelin d'opinione che la so lente lavoro del Vauquelin, i risullamenli
stanza grassa rossiccia non diversifichi es medesimi di quelli che abbiamo esposti
senzialmente dalla sostanza grassa bianca; qui sopra.
ed condotto ad attribuire la differenza La midolla allungata ed i nervi hanno
presentata da questi corpi, a semplice una composizione analoga a quella della
osmazorua ritenuto dalla prima. A suo pa materia cerebrale. (Cb.)
rere, questo principio sarebbe la causa del CEREBRITE, Cerebrites. (Foss.) V. Mean-
di lei odore, colore e consistenza che drina. (D. F.)
minore di quella della sostanza bianca. CEREBRITES. ( Foss. ) V. Cerebrite.
(- F-)
dicline propriet del Cervello. " CEREBRO-SPINALE [Organo o Si
stema]. (Fisiol. gener.) V. Sistema ner
La materia cerebrale leggermente voso ENCEFALICO orEHKimo-SPINALE. (F. B. )
odorosa, bigia all'esterno e di un bianco " CEREFOGLIO. (Bot.) Nome volgare
latteo nell'interno. del chaerophylum cerejblium , Pers. V.
Si stempra nell'acqua, e forma una Cherofillo. (A. B.)
emulsione densa, la quale vien coagu CEREIBA. (Bot.) Nome brasiliano secondo,
lata in densi fiocchi dal calore, dall'ai il Pisone, del mangle bianco, che ha
cool, dagli acidi, e dalle materie astrin l'abito ili un salcio. Le foglie sono op
genti. poste, dall'ascella delle quali sorgono dei
Quando questa emulsione si rilascia per peduncoli carichi di fiori fitti, i quali
il corso di un mese a s stessa, dentro un hanno quattro divisioni, e quattro stami.
matraccio munito di un tubo a gas, ella Giova avvertire che nella massima parte de
dividesi in un liquido giallo, e in una ma gli autori trovasi il conocarpo distinto col
teria solida, parte della quale soprannoia nome di mangle bianco; e l'avicennia con
sul liquido, e parte va in fondo del ma quello di mangle bigio. Il Pisone parla di
traccio. Il liquido giallo piglia lentamente un altro mangle ch'ei nomina cereibuna,
un color roseo che dura circa a venti le foglie del quale son rigide e dense; il
CER ( 47 ) GER
fruito grosso quanto una nocciuola, il la pernice di mare, ed il cariama. Ha
quale serve a nutrire i colombi in man per caratteri il becco corto, convesso,
canza di un migliore alimento. Una in inclinato verso la punta ; la lesta tutta
dicazione cotanto imperfetta nega di ri coperta da una pelle nuda e rugosa , o
conoscere a qual genere questa pianta cera, che si estende sulla mandibula su
appartenga. (J.) periore, e nasconde le narici ; uno sprone
'*CEREINA.(C/ii/n.) Espressione sinonima ottuso all'angolo dell'ala; la parte bassa
di cattina. V. Cattima, Bassobjka. (A. B.J della gamba nuda; V esterno dei tre diti
CEREO. (Boi.) V. Catto, Ceheus. (L. D.) anteriori riunito da una membrana al
" CEREO A FIORE ODOROSO. (Bot.) l'intermedio sino alla mela; il dito po
Rome volgare del cactus gradijorus. V. steriore cortissimo , e che appena tocca
Catto. (A. B.) terra.
* CEREO COMUNE. {Bot.) Nome volgare La sola specie conosciuta in questo ge
del cactus heptagonus.V. Catto. (A. B.) nere stala trovata nella Nuova-Olanda.
" CEREO DELLA MADONNA. ( Bot.) Lathain 1' ha descritta nel secondo Sup
Nome volgare del verbascum thapsus, plemento della sua Synopsis, ove rap
Linn., detto anche candela regia. V. Can presentala nella Tav. i38*, e le ha assegna
dela hegia, Verbasco. (A. B.) nel Supplemento W Index ornithologi-
CEREO DEL PER'. (Bot.) Traduzione cus, la denominazione di Cereopsis Ifo-
del nome cereus peruanus spinosus, dato vae-Hollandiae. Questo uccello grosso
da Gaspero Bauhino a quella specie di quanto una piccola oca. La pelle grin
callo, cactus peruvianus, i cui fusti di zosa che, partendo dalla base del becco,
ritti, rilevati per pi costole sono coperti si estende lino oltre agli occhi , gialla.
d1 una serie di fascelti di spine che per Il suo mantello generalmente di un
corrono il bordo delle costole. grigio cenerino, la di cui tinta pi
* Un individuo di questa specie pian cupa sulle parti superiori. Le tettrici
talo a Parigi fino del 1700 nel giardino alari, le penne secondarie e le grandi
del re, vi ha esistito fino al i83o. Fu delle ali e della co la sono nerastre verso
conservato in una stufa, la cui parte su la cima. La parte nuda della gamba ed
periore fu inalzata in forma di lanterna, i tarsi sono gialli, eccettuato uno spazio
perch i ramoscelli di questa pianta aves triangolare sul davanti del piede, che
sero mezzo di crescere e di guarentirsi nero come pure i diti e le unghie. Il
dai diacci. V. Catto. (J.) becco, egualmente nero, ha 9 linee di
" CEREO QUADRANGOLARE. ( Bot. ) altezza, e i5 linee di lunghezza , misu
Nome volgare del cactus tetragonus. V. rato dagli angoli della bocca. V. Tav. 681.
Catto. (A. B.) Nel Museo britannico si conserva una
* CEREO TRIANGOLARE. (Bot ) Nome sola spoglia di questo uccello aquatico ,
volgare ilei cactus triangularis. V. Catto. le di cui abitudini non son conosciute.
(A. B.) (Ch. D.)
CEREOLITE. (Mia.) De Dre ha descritta CERERE. (Bot.) Nome volgare dell'ae-
sotto queslo nome, nel Catalogo del suo gylops ovata, L. V. Egilope. (A. B.)
Museo mineralogico , una sostanza poco CERERINO. (Min.) Variet di cererio, che
conosciuta , che verde giallognola , eil sembra essere la stessa dell'allinile. V.
ha la traslucidezza gelatinosa della cera Cehebio. (B.)
o del sapone, come pure la mollezza. CERERIO. (Mia.) Hisinger e Berzelius
stata, die' esso, erroneamente riguardata hanno applicato il nome di cerium da
per steatite. Cerere, pianeta, un nuovo metallo del
Si presenta in granelli disseminati in quale hanno riconosciuta la presenza in
certe lave, o nelle rocce che ne hanno un minerale di Tungsteno di Bastnas.
l'apparenza, e che provengono da Li- I caratteri di queslo genere non pos
sbouu , dalla Provenza , dal Delfinalo, sono desumersi che dalle propriet chi
dalla Corsica, dalle rive del Reno, dalla miche del suo ossido, poich il cererio,
Sassonia, ec. (B.) allo stato metallico, appena conosciuto.
CEREOPSIS. (Ornit.) Denominazione Ialina Solo sappiamo eh' un metallo bianco
del genere Cereosse. V. Cereosse. (Ch. D.) bigioliuo, lanielloso, fragilissimo, e vo
CER EOSSE, Cereopsis. (Ornit.) Latham latile ad un'alta temperatura.
ha formato di quest'uccello un genere Pu per trovarsi in alcune propriet
particolare che stalo adottalo da EIli particolari del suo ossido, un carattere
ger, e collocalo da quo! naturalista tra proprio a far riconoscere i suoi minerali;
CER ( 48 ) CER
suoi ossidi separati in parie dai corpi son. ) Cererio ossidalo silicifero nero
che loro sono uniti, e spinti con la cal (Haiiy).
cinazione al massimo di ossidazione , Abbiamo gi fallo conoscere questo mi
prendono un colore rosso mattone, e dan nerale alla parola Ai.i.amte ; differisce
no, con l'acido muriatico, una solu dai precedenti per il suo colore nero
zione rossastra; il prussialo di potassa bruno, per il suo aspetto lucente e per
precipita in bianco le soluzioni acide la sua frattura resinosa, per la sua pi
di cererio , lo che , come pu osservarsi, considera bi 1 durezza, e per la facilit di
una riunione di caratteri distintivi, rompersi ; finalmente , per il suo peso
propria al cererio, e che pu assai facil specifico, che tutto al pi di 4- Pare
mente riconoscersi. Non abbiamo ancora eziando suscettibile dicristallizzarsi, come
caratteri tanto precisi da stabilire in que pu vedersi all'articolo dell'allattile.
sto genere vere specie, e quelle che in La variet di cererite, analizzata da Hi
dichcremo non sono che provvisorie, poi singer, e da esso chiamala ccrerino, sem
che non sono fondale n sopra una com bra riferirsi al minerale di cui qui par
posizione conosciuta, in proporzioni de liamo, ch' composto dei seguenti prin
finite, n su forme cristallizzate fonda cipi:
mentali. Silice 3o,i7
i. Cererio cererite, Cerit (Hisinger e Calce 9,12
Berzelius) Cererite (Rlaproth). Cererio Allumina ii,3i
ossidalo silicifero rosso. (Haiiy). Ferro ossidalo 20,72
Questo minerale, che ha l'aspetto li Cererio ossidalo. ...... 28,19
toide, di un rosso pallido ed anco su Materie volatili ....... 0,40
dicio; un poco traslucido; la sua pol Rame (accidentalmente) . . 0,87
vere bigiolina; la frattura ne granu Hisinger riguarda la cererite ordinaria
lare, di grana fina, un poro lucente; il dei mineralogisti come un minerale mesco
suo peso specifico, ch' di 4 > 53 a 4i lalo di mollo antibolo.
93, l'ha falla riguardare da Cronsledt, da L'allanite, fallaci conoscere da T. AI-
De Boro e da Schede , per una variet lan, stata scoperta nella Groenlandia
di Tungsteno; di diffidi rottura, suf occidentale, dal professore Giesecke di
ficientemente duro da far fuoco all'accia Dublino, e trovasi in una roccia di gra
rino, ed infusibile al cannellino; non co nito. Quello che Hisinger ha chiamalo ce-
munica verun colore al vetro ili borace; rerino, s'incontra a Riddarhytta con 1
ma ridotto in polvere e calcinato, diventa cererile.
rosso, e perde fino a 12 per cento del 3. Cebebio obtite ( Berzelius ), cosi
suo peso, lo che dipende dalla separa chiamato, giacch si presenta in raggi
zione dell'acido carbonico che racchiude. diritti; rassomiglia alla gadolinite, ma
Haiiy vi ha riconosciuta l' elettricit mollo pi fusibile di quella sostanza, e
resinosa per confricazione, quando iso contiene,
lalo. Silice 32
I risultati delle analisi di questo mi Calce 7,84
nerale sono, come vedremo, ancora ben Allumina 14,80
divergenti. Protossido di cererio. . . . 19,50
Cererio ossidalo. . . 54,5o. . . 6j Protossido di ferro >3,44
Silice 34,5o. . . 17 Protossido di manganese . . 3,44
Ferro ossidalo. . . . 3,5o. . . 2 Iti ria 3,44
Calce 1,25. . . 2 Acqua 5,36
Acqua 5 E stata trovala a Kararfvet, presso
Acqua ed acido carbonico. . . 12 Fahlun, una variet d'orlile, che ha la
Rlaproth Vauquelin. propriet di bruciare, lo che deve al car
bonio contenutovi nella proporzione di
La cererite si trova in un lei lo di piriti 25 per 100.
cupree col bismuto, col moliddeno, forse 4. Cebebio floato. Berzelius, che ha
ancora con lo scellino ferrugineo, coll'an- riconosciuta questa nuova combinazione
fbolo orniblenda, con l'aitinolo, e con la del cererio nella natura, ne distingue due
mica, il qual letlo forma parie di un ter variet: la prima, da esso chiamataJluato
reno di gnesio, presso Riddarhytta, nel neutro di cererio , composta di
Wcstmorland in Svezia. b'Iualo di protossido di cererio. 3o/j3
2. Cebebio allamtk. Allanilc (Thouip- Fluulo di perossido di cererio. . 68
CEtl ( /,9 ) CER
Qualche vestigio di fluato d'ittria. dissero cerio (1), dal nome di Cerere,
cristallizzato in prismi esaedri rego pianeta scoperto nel 1801 dal Piazzi, chia
lari. mando cerjVe (2) il minerale dui quale si
L'altra . da lui chiamata sotlo-Jlualo estrasse il nuovo metallo.
di cereria, presenta gli ossi- li di questo Poco tempo dopo il lavoro del Berze
metallo combinalo con mela meno ili lius e dell' Hisinger, il Klaproth, ottenne
acido fluorico che nel fluito neutro. R.as- l'ossido ili cererio dalla ccrerile e lo con
somiglia assai , dice quel celebre chimico, sider, ugualmente che V itiria, come un
al diaspro porcellanite giallo, e mostra passaggio dalle terre agli ossidi metallici,
tuttaTia delle tracce di cristallizzazione. e lo appell ocroite. Finalmente il Vau-
5. Cererio itrocerite. ( Gahn e Ber quelin, dopo numerose esperienze su que
zelius.) K un minerale composto, secondo st'ossido, conferm le conclusioni dei chi
quei chimici, di fluato di cererio, di mici svedesi.
{liuto d'ittria e di fluato di calce nelle *' L'Ekeberg, il Thomson e il Wol-
seguenti proporzioni. laston hanno scoperta la presenza del ce
Calce 47s63 a 5o,oo rerio in diversi minerali della Groenlan
Itlria 9,1 1 a 8,10 dia ; e il Berzelius slesso lo ha ricono
Ossido di cererio . 18,22, a ili. p sciuto anche nella gadolite , Dell'orlile,
Acido fluorico . . . 25,o5 a 25,45 minerale assai comune nel granilo scan
ovvero dinavo, e lo ha trovato in combinazione
Fluato di calce. . . 69,16 a 68,18 coli' acido idrofluorico, e con vari mine
Fluato d'ittria. . . 11,61 a 10,60 rali nei contorni di Fahlun. (A. B.)
Fluato di cererio. . 23,22 a 20,22 Della. Cerehite.
Questo minerale si presenta in masse
amorfe poco voluminose ; i suoi colori Prima di questi lavori, la cererile era
sono il paonazzo, il bianco, il grigio, o stala posta dal Cronstedt nelle miniere
il rosso bigioliuo, e spesso lutti questi di lungslato di ferro; lo Scheele non
colori sono mescolati in un medesimo avendovi incontralo tungsteno l' aveva
pezzo; ha una struttura foliacea, un lu chiamala falso tungsteno; ed i fratelli
stro molto vivace; opaco, sulficienle- Elhuyer avevano pubblicata un'analisi
mente teuero da esser grafiialo dall'ac che aveva per iscopo di provare che la
ciaio, ma pi duro della calce fluata; il cererile conteneva 0,22 di silice, 0,24 di
suo peso specifico di 3. ^7; perde il ferro, e 0,54 di calce.
suo colore al cannellino, e diventa bianco,
ma non si fondi- che mescolato col gesso; Analisi della Cererite.
ridotto in fina polvere, si discioglie com
pletamente nell'acido muriatico bollente, Composizione.
e d una soluzione gialla.
Tulli questi minerali sono slati trovati La cererite di Bastnas formata di:
a Finbo in Svezia, in un grosso filone
di granito che traversa un terreno di Berzel. e Hising. Vauq.
gnesio, con smeraldi, zirconi, ec. ^
Il cererio si pure incontrato, ma in Silice 23,o . . 17,5
proporzioni assai meno considerabili, nelj Ossido di cererio . 5o . . 63
minerale di gadolinilc. V. Gadocinite.! Ossido di ferro . 22 . . 2
Sottocarbonaio di
<*> calce 5,5 . . 3 a 4
(-EKERIO. (Chim.) Corpo semplice combu
stibile, collocato nella classe dei metalli. Acqua tracce . 12
V. Corpi.
98,5
Si tratta la cererite con acqua regia, nella
Storia e Stato naturale. quale riman tutta disciolta, tranne la silice.
Si fa concentrare il liquore per iscacciarne
Il Berzelius e 1' Hisinger avendo nel la maggior parte dell'acido in eccesso.
804 analizzalo un minerale trovato fino (1) (a) ** Per forza dVtimologia deve dirsi
del ij5o nella miniera di rame di Bastnas, cererio e cererite, denominazioni che noi adot
a Riddarehylla in Weslmania , vi rico tiamo; e nel che seguiamo l'esempio di distinti
nobbero l'ossido d' un nuovo metallo, che chimici italiani e alemanni. (A. fi.)
Dition delle Sciente Jfat. Voi. Vi. 1
CER ( 5o ) CER
Si allunga il residuo con acqua, quindi Il Davy pi tardi ridusse l'ossido li
si filtra, e la silice rimane sul filtro. Sul cererio, facendolo scaldare col potassio. Il
liquore filtrato si Tersa dell'ammoniaca , cererio ottenuto compariva sotto forma
la quale lascia intatta la calce, e preci di una polvere metallica di un color bi
pita in totalit gli ossidi di cererio e di gio carico.
t'erro. Si lavano questi ossidi, e si trat ** Dalle dissoluzioni acide non pos
tano poi coli' acido ossalico, che forma sibile di ridurlo, n col potassio, n colla
col ferro un ossalato solubile, e col cere- pila elettrica. Pure colla grande batteria
rio un ossalato insolubile, anche in un ec del Children, a ventidue paja di lastre,
cesso di acido. Si fa evaporare fino a stalo ridotto, volatilizzalo e bruciato
secchezza l'ossolato di ferro, si calcina con un fuoco vivissimo.
il residuo, e si ottiene il perossido di Il Mosander ha falli alcuni saggi per
questo metallo. In quanto all'ossalalo di indicare il cererio dal suo slato di pro-
cererio, si calcina ugualmente dopo averlo tocloruro anidro; e vi giunto. Kg li ha
ben lavato, e il residuo un perossido. introdotto del protosolfuro di cererio in
Rispetto alla calce , pu esser precipitala una palla di velro fatta in una porzione
dalla sua dissoluzione col mezzo del sot di tubo barometrico; ha riscaldato que
tocarbonato di potassa; ed ilsottocarbonato sto tubo in una corrente di gas cloro
di calce insolubile prodottosi, dopo che purissimo. In questa operazione si formano
stato ben lavato , si riduce in ossido di del cloruro di zollo che si sviluppa con
calcio colla calcinazione. eccesso di cloro, e del protocloruro di ce
rerio che riman fsso. Su questo proto
Saggi sulla riduzione del cererio cloruro, che si ha cura di riscaldare, si fa
ossidato. passare del potassio in vapore, continuando
ci fino a tanto che vi sia assorbimento
di potassio. Cessato questo assorbimento,
L'Hielm invitato dal Berzeliuse dall'Hi- si rompe la palla di vetro, e si gitta il
singer, fu il primo a tentare la separazione tutto in alcool a 0,84. Allora accade for
dell' ossigene dal cererio. Al quale effetto mazione di cloruro di potassio, che insieme
egli mescol dell'ossido di questo me con un poco di potassio metallico che si
tallo coli' olio di lino , carbonizz la ossida, rimane disciolto nell'alcool, men
miscela, poi la introdusse in un crogiuolo tre il cererio ridotto vi resta indisciolto.
intonacatodi carbone senza flusso, e la espose Si tiene in pronto dell' alcool a o ,
pel corso di una mezz'ora a un calore ca col quale s'indebolisce l'azione, e si ar
pace di ridurre il manganese. Dal che resta tostoch tutto il cloruro di potassio
ottenne una polvere nera che presentava disciolto Si raccoglie il cererio metal
alla luce delle parli brillanti, che tinge lico, si spreme e s'asciuga nel vouto.
vano di nero la carta , e che finalmente
si discioglievano nell' acido idroclorico Cererio metallico.
con sviluppo di gas idrogene puro e di
acido idrosolforico, perch probabilmente Propriet.
l'ossido che era slato ridotto, conteneva
dell'acido solforico.
Il Vauquelin avendo esposto al fuoco K solido , fragile, lamelloso, bianco bi
di fucina una mescolanza di tartrato di gio; polverizzato di color cioccolata ca
cererio, di olio e di nero di fumo dentro rico (1).
a un crogiuolo di carbone, contenuto esso quasi infusibile.
pure in un crogiuolo di Hesse , non ot Sotto il brunitojo piglia un brillante
tenne che un piccolissimo globetto di melallico, e comparisce bigio cupo.
metallo pi bianco, pi fragile, pi puro, Non condutture dell' elettricit.
e pi lamelloso della ferraccia pura. Que Tenuto in conlatto dell'aria, si ossida
sto globetto era una lega di ferro e di (1) * Il ftlosander, dice il Berxelius, pensa
cererio , intaccabile dagli acidi semplici , che il cererio in polvere sia rosso; perocch,
appena dall' acqua regia : la dissoluzione quando si ottiene mescolato con un sale basico,
che ne risultava era rossiccia, e conte il che avviene alle volte, e si tratta con un acido
neva del ferro e del cererio. Questo allungato, il colore della porzione non disciolta
chimico opin che la piccola quanlilk passa tutte le gradazioni del rosso a misura che
di metallo ottenuto procedesse dalla vola diminuisce la quantit del metallo, continuando
fino al punto che il sale basico rimanga scolo
tilit del cererio. I rato del tutto. (A- fi.)
CER ( 5i ) CER
allorch questa umilia; ed esala un odore Pare che il precipitato bianco, ebe si
mollo sgradevole d' idrogene , analogo a ottiene mescolando l'idroclorato di pro
quello che spande il manganese. tossido di cererio con la potassa, sia un
Solto Tazione del fuoco all'aria libera idrato, e non un ossido libero. Questo
s'infiamma prima che sia arroventilo, e precipitato ha tale affinit per l' ossigene,
convertesi in ossido. e per l'acido carbonico , che basta la
Messo nell'acqua, questa si scompone, sciarlo esposto all'aria, perch si ossidi e
massime se calda, cedendogli il suo ossi- diventi efifervescente con gli acidi.
gene, e lasciando sviluppar l'idrogene La potassa e l'ammoniaca non lo di
allo stalo di gas. Aggiungendo a que sciolgono ; e , secondo il Vauquelin , non
st'acqua acido qualunque fra' pi deboli, vi si combinano in alcuna circostanza.
la scomposizione di lei , e in conseguenza Questo protossido precipitato dalle
l'ossidazione del metallo, succedono con sue dissoluzioni acide, in bianco coi lar-
una celeril sorprendente. trati , cogli ossalali e cogli idrocianati
E capace d'unirsi olire all'ossicene, alcalini, in bruno colla galla.
anche a diversi altri corpi combustibili , Gl'idrosolfati ne precipitano dell'i
come al cloro, al carbonio, allo zolfo, al drato bianco; il che prova che l'acido
selenio ec. (A. B.) idrosolforico non si combina col protos
sido di cererio.
Ossidi di Cererie.
Perossido di Cererio.
L' ossigene si combina in due propor
zioni al cererio, risultandone un protos Composizione.
sido e un perossido.
Hisinger
Protossido di Cf.rf.rio.
Ossigene . . . 20,91 . . . 26,1 15
Composizione. Cererio .... 79,29 . 100,000
Hisinger Preparazione.
Ossigene . . . 14,912 . . . 17,41 Questo perossido si ottiene calcinando
Cererio. . . . 85,o88 . . . 100,00 l'ossalalo di cererio in un crogiuolo di pla
tino, come abbiano detto parlando qui
Preparazione. sopra dell'analisi della cererite.
Si discioglie il perossido di cererio nel
l'acido idroclorico, e si fa evaporare la Propriet.
soluzione fino a secchezza, per iscacciarne
il cloro che risulla per la disossigenazione di color rosso mattone.
del perossido; si toma a trattare il residuo Pu provare un calor bianco senza
con l'acqua; si decompone l'idrocloralo che patisca scomposizione.
di protossido col mezzo del soltocarbonalo L'acido idroclorico lo discioglie svilup
di potassa; finalmente si lava il sotto- pando molto cloro, massime se l'opera
carbonato di cererio precipitato, e si zione vien fatta a caldo. Allora l'idro
scompone col calore. Per farquesta scom gene di una porzione dell'acido idroclo
posizione , conviene introdurre il sotto- rico si unisce all' ossigene ch'esubera
carbonato in un tubetto di vetro curvo la composizione del protossido , ed il
che si finisce di riempire con del mer cloro di questa porzione sviluppasi in gas.
curio, c tuffare l'estremit aperta del tu (Ca.)
betto in un bagno di questo metallo.
Propriet. ** Protosolfuro di Cererio.
bianco. Composizione.
Infusibile nel fuoco dei nostri fornelli.
Alla temperatura ordinaria non ha Zolfo 20,71
alcuna azione sul gas ossigene: ma ad Cererio 79i29
un'alta temperatura vi si combina , ed 100.00
acquista un colore rosso cupo mattone.
CER ( 52 ) CER
Questo solfuro non stalo possibile di cinando questo slesso carbonato in una
averlo isolalo, ma sempre in combina corrente di gas idrosolforico. Ma di rado
zione con solfuri e elettronegativi. puro, conlenendo quasi sempre un poco
Il Berzelius fu il primo a riconoscerlo. di sottosolfato di cererio.
Dbutosolfubo di Cebekio. Propriet.
Composizione. sotto forma d' una polvere verdo
gnola.
Zolfo 26 Gli acidi lo scompongono, sviluppando
Ccrerio 74 del gas idrosolforico e precipitando lo
100 zolfo.
Selenidbo Dt Cererio.
Preparazione-
Preparazione.
Il solfuro <li cererio si prepara con due
melodi differenti. i. Facendo passare sul Questo composto si prepara col calci
carbonato di cererio, alla temperatura ilei nare il soltoselenilo di ccrerio in una
ealor rovente, il solfuro di carbonio, si ot corrente di gas idrogene e se il sale con
tiene un solfuro rosso come il minio, po tiene anche del selenilo, allora riman su
roso e leggiero. 2.0 Fondendo a un calor blimato del selenio.
rovente hi.meo, dentro un vaso coperto,
il deutossido ili rererio con un grande Propriet.
eccesso ili solfuro di potassio, e separando
poi coll'acqua il solfuro di potassio, si ha in polvere rossa bruniccia.
un solluro di cererio in piccolissime pa Esposto all'aria esala un odore di gas
gliette gialle e brillanti, che somigliano idroselenico.
un poco l'oro musivo in polvere, e che L'acqua non ha propriet di scomporre
compariscono gialle e trasparenti, guar questo seleniuro.
date col microscopio. Gli acHi lo disciolgono, eccitando uno
sviluppo -<l gas idroselenico.
Propriet. Sotto l'azione del calore, all'aria aperta,
arde; e si sublima un poco d'acido sele-
Questo solfuro, tuttoch manifesti dif nioso.
ferenti caratteri esterni, secoridoeh e stalo Il residuo cherimane un sotloseleniato
preparato coli' uno o coll'allrodei melodi bianco, polverulento e appena solubile
qui sopra indicali, non varia punto pei negli acidi.
caratteri chimici.
Gli acidi Io disciolgono facilmente, svi Fosfuro di Cbbehio.
luppando del gas idrosolforico, senza che
rimanga residuo di zolfo. Le brevi tracce Non esiste.
di zolfo che lascia il solfuro ottenuto col
secondo metodo, non appartengono punto Carburo di Cebf.rio.
alla composizione del solfuro.
L'acqua e l'aria non hanno azione al Il Laugier, avendo esposto una pasta
cuna su questo composto. di ossido di ccrerio e di olio al calore di
un fornello a reverbcro, ottenne una ma
Storia. teria nera che ei consider come un car
buro di cererio. Questo carburo pesava
Il Mosauder fu il primo ad ottener quanto l'ossido impiegato, ed esposto al
questo solfuro, riscaldando il cererio metal l'aria, mentre era sempre caldo, si accen
lico nel vapore di zolfo. deva come un piroforo, e si conveniva
Ossisoi.furo di Cerebio. in acido carbonico e in ossido rosso.
Oltre il metodo del Laugier, ve n'ha
Preparazione. un altro del Mosander ed il seguente:
Si distilla il soltofosfato di cererio in una
Si ottiene con due metodi, ostillando il storta di porcellana, e si tratta il residuo
sottocarbonato di cererio collo zolfo, o cai- cogli acidi. Tutto ci clic non da que
CER ( 53 ) CER
sii attaccato, carburo di cercrio, il quale color giallo dorato, c pare contenga an
seccato e riscaldato brucia con vivacit , che del protocloruro.
lasciando del perossido di cererio.
Lo stesso carburo si ottiene anche cal Ioduro di Cererio.
cinando con un moderalo calore il tar-
Irato di cererio. Ma questo bruciando Ignoto.
scnia cambiar di peso, pare, come av
verte il Berzelius, sia un quadricarburo. Bromuro di Cererio.
Protocloruro di Cebebio. Ignoto.
Preparatone. Protofluoro di Cererio.
Riscaldando in una corrente di gas Solto forma di polvere bianca.
cloro secco del solfuro di cererio, si svi Insolubile.
luppa del cloruro di zolfo; e ci produce
unn massa bianca, porosa, eh " il protoclo Deutofluuro di Cererio.
niro anidro.
Sotto forma di una polvere gialla.
Propriet. Insolubile.
Trovasi formalo in natura in prismi
Quando allo stato d'anidro, solido esagoni , gialli ed opachi.
ed amorfo.
Solto Tazione d'un calore rosso na Ciasdro di Cererio.
scente si fonde, ma non si sublima.
L acqua lo discioglic; e la soluzione Ignoto.
che ne risulla non ha colore, e sola
mente ne piglia uno giallo in contado Sor.FociAnURO di Cererio.
dell'aria; e allora vi produzio le ili deu-
locloruro di cererio. Ignoto.
Evaporando questa soluzione fino alla
consistenza ili micie, si ottiene facilmente Leghe.
il protocloruro di rererio cristallizzalo.
I cristalli di questo composto, temili S' hanno poche nozioni intorno alle
espuli all'aria, divengono prontamente un leghe di cererio.
poco deliquescenti.
L'alcool gli discioglie ; e la soluzione Cererio e Ferro.
arde con fiamma verde che scintilla. Il
residuo di questa combustione un siile In massa poroa, bigia.
privo ili cloruro di cererio. Mollo cruda.
Se questi cristalli si scaldano dentro Limandola piglia un'apparenza metal
una storia, abbandonano dapprima la loro lira.
acqua di cristallizzazione, e quindi Una attratta dalla calamita.
parie di cloro unilo a dell'arido idroclo Il Gahn ottenne questa lega riduccndo
rico formatosi, nel caso che vi esista ilei il deulossido merc del carbonio , e col-
deulovloniro. Il residuo un tale bianco l' aggiunta del protossido di l'erro.
he ingiallisce sollecitamente, quando si
pone all'aria, dopoch stalo inumi Ci rrrio r. Piombo.
dito.
In massa nera.
Deutocloruro di Cererio. Poco coerente.
Piglia un brillante metallico, se con
un diaspro levigalo vien stropicciala sulla
Si prepara discioglieudo a freddo il caria. -
leulostido tli cererio nell'acido idroclorico. Questa lega si pu conservare per lungo
La soluzione giallo rossiccia. Nel caso tempo senza che s'alteri; poich, come
'he vi sia un eccesso d'acido idroclorico, sii stalo osservato, rimasta intatta per anni
"loppa del cloro, appena che si scalda diciannove, involtala in semplice carta.
soluzione, la quale allora piglia un Il Gahn l'ha ottenuta, seguendo lo
CER ( 54 ) CER
slesso metodo praticalo per la lega prece servon di base all'etimologia. ( Goille-
dente; se non che ha sostituito al pro mw.)
tossido di ferro il deutossido di piombo. CERETTA. (Bot.) Nome volgare italiano
della serratula tinctoria, usalo dal Vigna.
CERER1TE. (Min.) Denominazione appli-l (E. Cass.)
ca) a da Klaproth alCererio cererite.V Ce ** Presso il Mattioli chiamala ceretta
rerio. (B.) anche la genista tinctoria. (A. B.)
CERES. (Afta/.) Secondo Suida e Varino CEREUS (ffo/.)Era slato dato questo nome
la denominazione di un pesce, in greco a diverse piante di fusto diritto e scan
xepvjg. (I. C.) nellato come un cereo; tra le quali an
noverasi il catto del Per, detto da (ra
CERES. (Bot.) Il Nicolson, nella sua Slo- sper Bauhino cereus peruanus spinosus.
ria di San Domingo, dice che i Cantilli Questa pianta e molle altre sono stale riu
chiaman cosi quella specie di bignonia nite dal Linneo sotto la indicazione ge
detta granila di gatto, o liana a granfia nerica di cactus. V. Catto. (J.)
di gallo, bignonia unguis cali. (.) CERFOGLIO. (Bot.) Nome volgare del
CERESIA. (Bot.) Ceresia. Questo genere chaerophyllum ccrefo/ium, Pers. V. Che-
stabilito dal Persomi per il paspalum bofillo. (A. B.)
membranaceum, Limi., quantunque no " CERFUGLIO. (Bot.) Nome volgare del
tabilissimo per il suo abito, per la larga chaerophyllum cerefolium, Pers. V. Che-
membrana che riceve le spighette, per la rofillo. (A. B.)
lunga lanugine che ricopre le valve cali- CERIA, Cerio. (Entom.) Genere di dilteri
cine, nulla ostante non cessa di appar che appartiene alla nostra famiglia dei
tenere ai paspali per questi medesimi sarcostomi o proboscidati.
caratteri, che esistono, bench meno vi Questo nome generico, dapprincipio
sibili, anche nelle altre specie. Il Beau- adoperato dallo Scopoli per indicare i
vois osserv altri caratteri che lo indus- dilLeri che ha chiamate scatossi , slato
sero a conservare questo genere nella sua poi ripreso dal Fabricio, ed applicato a
Agrostografia , pag. 9, tab. 5, fig. 4; impe due diversissimi insetti ; il primo da esso
rocche ha notalo che le valve ilei calice chiamalo ceria a Jilominale, insello vicino
er.no dure e coriacee-, e quelle della corolla ai mulioni del medesimo autore, e che
molli e membranose: i quali caratteri sono Lai ivi II.- ha preso per lipo del suo g e-
del tutto opposti a quelli del paspalum, nere Psaro; l'altro , che il Fabricio chi.la-
che invece ha le valve calicine molli ed mava ceria clavicorne, e che oggi'ft co
erbacee , e qu della corolla dure e stituisce il vero geni-re Ceria general
conaccc. Io sono in dubbio, se il Linneo mente adottato dagli entomologi. Conser
avrebbe messo un simil genere. V. Paspa-I vandolo, crediamo necessario, per alcune
lo. (Poir.) ragioni che saranno frappoco esposte, di
** Poich il nome di ceresia fu impo mollificare i caratteri che gli sono slati
sto ad una graminacea, e poich l'autori finqu assegnati, e di cosi esprimergli:
del genere non ne spieg l'etimologia Antenne pi lunghe della testa, com
era naturai cosa il credere che avesse poste di quattro articoli; il primo li
avuta intenzione di dedicar questo ge bero, o riunito con anello dell''antenna
nere a Cerere, Dea delle messi: il per opposta in un solo pezzo; i tre attimi a
ch uno dei pi celebri odierni rifor fuso terminato da una punta acuta, se
matori della botanica , il Decandolle tacea, articolata alla sua base; bocca
(Tlieor. ele'm. de Botan. , pag. 261 ) d dei sirfi; le ali e le altere discoste.
biasimo al Persoon d' avere scello per la Le cerie hanno qualche analogia coi
protettrice dei Cereali una pianta di mulioni del Fabricio, e con gli patri di
nulla utilit. Ma un tal rimprovero manca Latrcillc, per le loro antenne affusate,
forse di fondamento, per la ragioue, che, pi lunghe della lesta, situate un poco
a parere del Palisot di Beauvois, il pa anteriormente agli occhi, e riunite spesso
spalum membranaceum ricev il nome alla loro base sopra un solo peduncolo;
di ceresia, in onore del Cre, direttore la mancanza per del pelo laterale basta
dell'Orlo botanico all'Isola di-Francia. II per distinguerle da questi generi vicini;
che essendo, bisogna convenire che il le cerie hanno <P altronde un aspetto
Persoon non osserv scrupolosamente l'uso ch' loro proprio fra i ditleri; la loro te
che si ha di seguire nella costruzione sta pi triangolare, pi larga del cor
Ielle parole, ortografa dei nomi che saletto; gli occhi sono molto grandi, el
CER ( 55 ) CER
il becco che contiene la tromba, simile a| contra mai con la ceria clavicorne, men
quello (lei sirfi, giallo, con una linea tre si riconoscono fra le cerie clavicorni,
longitudinale nera. Il corsaletto molto che si trovano assieme, le differenze de
largo , quasi quadrato e convesso. L'ad gli occhi che distinguono i sessi nella
dome glabro, allungalo, cilindrico, un maggior parte dei ditteri. perci evi
poco arcuato, nero, e cinto di fasce gialle; dente che la figura di Schellenberg non
un poco angustato Terso la sua inser pu appartenere n ad una femmina n
zione, ed ha due punti callosi gialli. Si ad un maschio della ceria clavicorne, ma
aggiungano a questi caratteri ali lunghe, ad un insello differente, che infatti si
mollo discoste, fortemente smarginate alla trova in Francia ed in Germania. Pare
base , e 1* osservatore poco attento avr che Latreille inclini a credere che que
piuttosto l'idea di un imenoti ero che di sto insello sia il medesimo del sirfo co
un dittero; perci l'entomologo poco eser nosseo del Fabricio; noi per non siamo
citato che incontra per la prima volta una di tale opinione, ed ecco le nostre ra
ceria , non si azzarda a prenderla , giac gioni, che qui circostanziatamente espor
ch a prima vista la crede una vespa. remo, poich ci sembrano utili onde com
Questi insetti, nello stato perfetto, ahi - pletare la storia del genere Ceria , e di
tano i boschi; si trovano sui fiori, e tal lucidare la sinonima di questi inselli.
volta ancora sulla carie dell'olmo, lo che Il sirfo conosseo della prima edizione
induce a credere che depongano le loro dell' Entomologa sistematica del Fabricio,
uova in quelle ulcere saniose, e che forse del quale ha formalo un mulone nel suo
vi viva la larva. Del rimanente, questa Supplemento, il medesimo insello della
idea una semplice probabilit che l'os mosca conossoide di Linneo, da esso citata
servazione potr confermare o distruggere, per sinonima; il quale insello, secondo
giacch le larve delle cerie non sono an l'opinione stessa di Latreille, non di
cora conosciute. verso dalla ceria clavicorne, com' agevol
i. Certa clavicorke, Ceria clavi- cosa il convincersene dalla descrizione egre
cornis, Fab., Panz., Fase. 44 i 20 ; giamente falla da Linneo. Panzer egual
Schellenherg , tav. 23, fig. i. mente ili lai parere, giacch l'insello che ha
II primo articolo dell'antenna riunito fallo rappresentare sotto il nome di sirfo co
con quello dell'altra opposta; addome con nosseo del Fabricio, la ceria clavicorne; il
tre fasce gialle; il margine esterno delle quale insetto non pu esser dunque quello
ali bruno. Questa specie comprende due da noi cercalo. Quindi, il Fabricio igno
variet. V. Tav. 28. rando sempre la vera mosca conossoide di
Variel A. Ceria a zampe gialle. Le Linneo, nella seconda edizione degli Ant-
zampe gialle con una sola fascia bruna liata, aggiunge ai sinonimi di questa spe
presso l'articolazione della gamba. Questa cie il sirfo coartato di Panzer, f. 45,pag.
variet stata trovata in Barber'a, da 22 , lo stesso che Schellenberg ha rap
Desfonlaines. presentato nella lav. X, fig. 1; ma que
Variel B. Ceria a zampe brune. Le sto insetto, che ha il carattere delle mi-
zampe brune con una tinta gialla verso lesie, fra le quali il Fabricio Io ha giu
le articolazioni del femore col corpo c stamente collocato, non pu pi avere
con la gamba. nessuna specie di analoga con la nostra
Questa variet un poco pi grande ceria, giacch di un genere differente.
della precedente , ed assai meno gialla , Risulta pertanto da questa discussione,
bench d'altronde simile. Si trova in Ger che l'insetto rappresentato nell'opera di
mania , in Francia, e non rara nei con Schellenberg, tav. 23, N. 2, non
torni di Parigi. n il sirfo conosseo ilei Fabricio, n tam
Pare che il Fabricio, sull'esempio de poco la sua milesia conossea ; e noi siamo
gli editori di Schellenberg, abbia riguar indolii a credere che sia un insello nou
dato l'insello rappresentato nella lav. 23, ancora descritto, che debba formare una
fig. 2 , delle lore opere, per la femmina seconda specie di ceria ben distinta dalla
della ceria clavicorne; ma Latreille ha prima, perla forma delle antenne libere
giustamente osservato che quella figura alla loro base, bench d'altronde questi
apparterrebbe piuttosto ad un maschio, due insetti perfettamente si rassomiglino.
giacch gli occhi sono quasi per l' affatto (C. D.)
riuniti. Si pu d'altronde aggiungere a CERIACRON. (Bot.) V. Cerio. (Poir.)
questa osservazione, che l'insetto a cui " CERIA-CUSPIA. (Bot.) Espressione si
vien riferita la citala figura, non l'in- nonima di sempervivum tectorum. (A. B.)
CER ( 56 ) CER
CERIESCO [Limose]. (Boi.) Variet di calore attacca la cerina, le si combina,
limone indicala dal Clarici, che la dice l'annerisce, sviluppa dell'acido solforoso,
Umori ceriesus. (A. B.) c somministra un residuo solubile nell'ac
CERILO, Cerylus. (Ornit.) Aristotele, li qua.
bro 8, capitolo 3, parla di due specie di Falla bollire colla potassa caustica, ri-
alcioni , il primo dei quali canta sui man saponificala, risultandone un marga-
canneti, e l'altro, pi grosso, mulo. Que ralo di potassa, ed una sostanza grassa
sto il piombino comune, Alcedo ispida analoga alla cera. Trattando coli' alcool
di Linneo, e l'altro, eh1 il ceraus del bollente la cerina saponificala, riman di-
l'ani ico traduttore di Aristotele, il cant sciollo tutto il margarato di potassa, ed
iti* del Gaia, il cerulus dello Scaligero indisciolla la soslanza grassa; la quale
il cerilo del Camus, stalo riguardalo insaponificabile, ed siala riguardala per
per il maschio dell'alcione da Ebano, De un materiale particolare, componente la
natura animalium, lib. 7, cap. 17; dallo cera , e per distinla col nome di ce-
Scoliaste di Aristofane, il quale scrive co- raina. Ella viene spogliala della potassa
rylus e cita Antigono; e dal Wotlui), De che le pu aderire, col mezzo dell'acido
differenliis animalium, lib. 7, cap. 43. idroclorico. V. Cebaiha.
Belon crede che il cerylus sia il mede
simo uccello del ceyeus o ceyx, di cui Preparazione.
Plinio fa menzione, lib. 32, cap. 8, par
lando dei nidi ili alcioni, considerali come La cerina si separa dalla cera, facendo
alimenti o medicine; ma sappiamo oggid questa bollire nell'alcool, filtrando a caldo
che questi nidi sono il lavoro della ron la soluzione, raccogliendo la materia grassa
dine salangana, e l'antico naturalista fran che si deposita col raffreddamento, e tor
cese potrebbe essere pi fondalo nella nando a far bollire insieme colla cera
sua opinione, che l'alcione vocale di Ari indisciolla la soluzione filtrala finch il
stotele, il quale, secondo esso, canta sui volume di questa cessi di diminuire, e la
canneti, sa il cannareccionr,7Hr(/;<j arun- soluzione non depositi pi materia grassa,
dinaceus, Linn., malgrado la differenza col raffreddamento. La materia depositatasi
nella conformazione e nelle abitudini ili in questa operazione la cerina.
esso e lei piombino comune. (Ch. D.)
CERILO, Cerylon.) (Entom.) Denomina Storia.
zione generil a che Latreille ha assegnalo
ad una specie di litio. V. Lirro. (C. D.) Il Juhn fu il primo ad annunziare che
* CERINA. (C/iim.) Sostanza grassa par la cera coaiponevasi di due sostanze ,
ticolare che rosi Unisce la maggior parte chiamando 1' una col nome di miri-
della cera comune. cina , perocch trov qucsla in gran co
pia nella cera della myrica cerifera, e
Propriet. l'altra con quello di cerina;c ci fu mollo
tempo avanli che lo Chevreul applicasse
Il suo peso specifico 0,969. questo stesso nome di cerina ad un'altra
fusibile, secondo il John, a 42,5, e materia per lui eslralta dal sughero, di che
secondo il Boissenol c il Boudel , a 62 parlalo nell'ari icolo seguente. H Boodet e
solubile in 16 parti d'alcool bollente. il Boissenot,il Lecanu e ilBussy, pi lardi
Ventiquattro parti d'elere freddo ba nel 182G, confermarono l'esistenza ilei
stano a scioglierla, ed una quantit assai due materiali annunziati dal John. V.
minore d'etere caldo; dalla qua I soluzione Cesa, "VI 1 e. ina. (A. B.)
la ccrina si precipita col raffreddamento. CERINA. (Chim.) Principio grasso vegeta
L'essenza di trementina calda la scio bile.
glie con facilit, e freddandosi l'abbandona
in grani molli. Propriet.
Sotto l'azion del calore, in vasi distil
latori, la cerina d, oltre i soliti gas, delle sotto forma di piccoli aghi bianchi.
sostanze grasse, anche dell'acido marg;i- La cerina, quando non stata per pa
rico che si fonde a 85; e riinan piccola recchie volte disciolta dall'alcool, ritiene
quantit ili cerina indecomposta. un principio colorante giallo che diviene
L'acido nitrico ha poca azione sulla pi manifesto, liquefacendo!*
cerina, anche a caldo. Messa nell'acqua bollente, si precipita
L'acido solforico coll'intervento del in fondo del liquido e si rammollisce senza
CER ( 5? )
liquefarsi ; nel che Tari ilulla cera che fiori disposti in grappoli terminali , guer-
i fonde'a 62.75, e che allora viene a fior nili di foglie.
<(' acqua. Si coniano sei specie: le seguenti cre
Scaldala sufficientemente , si fonile, scono nel mezzogiorno d'Europa.
si volatilizza, spandendo un leggiero odore Cerinte ruvida, Ceriate aspera, Willd.;
Distillata in una slorlina, ai fonile, in Spec, 1 , pag. 772; Cerinte major, j3,
giallisce . d dell'acqua aciila e della ce
rina mescolala con un prodotto grasso Limi., Spec, 196; Cerintlie quorumdam
empireumatico , giallastro; e rimali ile major versicolore flore, Clus., Hist.,
carbone. CLXVII; volgarmente cerinte, erba tor
un poco pi soluhile nell'alcool bol tora , erba vajola, scarlattina, polmo
lente della cera. naria, polmonaria romana. di radice
Col raffreddamento il liquore alcool annua , la quale produce un fusto di
leposila ilei piccoli aghi. ritto, glabro, allo un piede o un poco
Questa soluzione non agisce punto sulla pi, ramoso nella parie superiore , guer-
tintura di laccamuffa. nilo di foglie bislunghe, cuoriformi alla
Scaldala nell'acido nitrico a 3i, si base, abbracciafusli, contornale da ci
fonde e si raccoglie alla superfcie in gocce gli , coperte nella pagina superiore di
oleose. Quindi vi si discioglie; ed accad piccole e molle tuberosit che le ren
sviluppo di gas nitroso e dissoluzione della dono ruvide, e che talvolta si prolun
1 trini L'acido si colora di giallo, e ag gano in tanti peli. 1 fiori sono ascella
giungendovi dell'acqua, si produre un ri, peduncolati, disposti in cima ai ra
precipitato di rerina alterala, e rimane ilmoscelli in un racemo semplice ; hanno
calice fogliaceo, met pi corto della
un poco d'acido ossalico nel liquore.
La cerina non solubile nell'acqua di pora corolla, la quale gialla, segnala ili por
orli pavonazzo nella parie media, e
terminala da cinque denti corti. Cresce
nei campi del mezzogiorno della Francia,
Preparaiione. in Italia, in Ispagua e nel Levante.
Cerinte glabra, Cerinthe glabra. Miti. ,
V. Sughero. Dict., n. 2, Icon.. 91 ; Cerinthe major,
a, Linn., Spec, 196. Diversifica dalla pre
Stato naturale. cedente, della quale ha i medesimi nomi
volgari, per aver le foglie glabre, i tuber
La cerina esiste nel tessuto cellulare coli delle quali non sono visibili se non
ilei sughero. a ll'occhio arma lo di lente, e non le rendono
punto scabre al tatto; per non aver queste
Storia. foglie contornate di cigli; per avere i fiori
mel pi piccoli, col calice grande quasi
La cerina stala da noi scoperta. (Ch.) quanto la corolla ; per la radice che com
ARIATE. (Bot.) Cerinthe, Linn., genere parisce perenne. Cresce in Europa e in
li piante dicotiledoni della famiglia delle Siberia, nelle montagne sotto-alpine.
borrnginee, Juss., e della pentandria mono Cerinte di fiori piccoli, Cerinthe minor,
Linn., Spec, 1 , pag. 1 3? ; Jacq , Fior
ginia del Linneo, cos caratterizzalo: calice austr., lab. 124; volgarmente erba vajo
monoltlo, persistente, diviso (ino alla base
in cinque parti; corolla monopetala, tubu la, scarlattina. glabra come la pre
Iosa, colla fauce ilei tubo nuda, slar cedente , colla quale ha le maggiori affi
gandosi gradatamente nella p:irle supe gialli, nit, ma ne diversifica per i fiori tutti
per le corolle di cinque denti pro
riore che termina in cinque denti; cin fondi, nell'interstizio
<|iie slami con filamenti larghi e corli dei quali si scorgono
attaccati alla corolla, e con antere ala le antere, che nelle altre specie sono del
tutto nascoste dalla corolla. Cresce nei
bardate; due ovarj superi, Ira' quali s'i prati aridi e di monte e lungo le prode
naila uno stilo filiforme, che finisce in dei campi, in Italia, in Francia nel Dcl-
"no stimma semplice o leggermente in
laccalo; due noccioli, duri, lustri, ovali, fnalo, nella Provenza, in Alemagna. di
radice bienne, ed anche perenne.
ili ilue lo.ge monosperme: le pi volle Cerinte macchiata, Cerinthe maculata,
mio solo matura, e l'altro abortisce.
Le specie di questo genere sono piante Linn., Spec, 1; p. 137; Allion., Fior.
erbacee, di foglie semplici e alterne; di Ped., n. 178. Questa cerinte si distingue.
Dizioti. dille Sciente Nat. Voi. VI 8
CEll ( 58 ) CER
secondo 1 Allioni . la qu*lla di piccoli CERIO. [Min.) V. Ceberio. (B )
fiori , per le foglie pi grandi, OTali, in CERIO. (CAim.) V. Cerbbio. (Ca.)
taccale, tinte d'un verde pi glauco, e CERIOMICE. (Bot.) Ceryomyccs. Il Bal
costantemente macchiate; per i fiori gialli, ler chiama cos una delle liciolto classi
coi denti porporini. Cresce nei luoghi di da lui stabilite noi funghi. Questa classe,
pastura situati nelle montagne di Piemonte che la sedicesima del suo Metodo, com
e nel monte Caucaso. di radice perenne. prende i funghi che hanno la parie in
(L. D.) feriore del cappello tubulosa. In questa fa
" CERINTHE. {Bot.) Questo nome appli miglia son<i i boleti lei Linneo. V. Fo
cato a un genere di borraginee, si com ghi, Ceppatelli, Suillos. (Lem.)
pone di due voci greche, xnpo$, cera, CERIONANTHUS. ( Bot. ) V. Cerio-
avdog, fiore; perocch le api amano di KAKTO. (A. B.)
CERIONANTO. ( Bot. ) Cerionanthus.
posarsi sui fiori d'alcune specie di questo Lo S> hot t aveva proposto, sotto la deno
genere. V. Cerinte. (L. D.) minazione di cerionanthus , che il Decan-
CERINTHOIUES. ( Bot. ) V. Ceribtoide. lolle (Prodr.. l\, Pag- 6^7 e seg.) legge
(J.) carionanthus, un genere appartenente alla
CERIN'TOIDE. (Bot.) Cerinlhoides. Fra famiglia Ielle dissacee, che rientra nel
le diverse specie di polmonaria , alcune cephalaria dello Schrader. V. Cefala-
hanno il tubo della corolla uguale al ca ria. (A. B.)
lice , altre lo hanno pi lungo. Queste CERIO. (Bot.) Cerio. Il Mirbel dislingue
ultime or ino state separale dal Boerhaave sol lo questo nome un genere di frutti
sotto il nome di cerinlhoides , e quindi carcerulari, di cui slato parlalo all'ari.
dal Roth e dal Mocneh , sotto quello li Cariosside. (A. T. T.)
merlensia. Il carattere distintivo non CER1ROSTRI. (Ornit.) Tulli quegli uc
comparse di tale importanza da fare adot-| celli ohe hanno il becco con una mem
tare questa separazione. (J.) brana alla base vengono indicati sotto
CERIO. ( Bot. ) Ccrium. Questo genere questo nome. (F. B.)
nolo unicamente por la descrizione che CERIS. (Ittiol.) Kr,pig, in Difilo, in Sif-
n'ha dala il Loureiro, Fior. Coch., pag.
i3G, pare che abbia Ielle relazioni colla nio ed in Tralliano, la denominazione
famiglia delle solanacee , ed appartiene di un pesce dell'isola li Cipro, che non
alla pentandria monoginia del Linneo. ci nolo. L'ultimo li questi autori gli
cos essenzialmente caratterizzato: ca attribuisce una carne dura, di cui Vania
lice di cinque incisioni; corolla campa le virt aulidissenleriohe. (I. C.)
nulata, col lembo di cinque lobi; cinque CERISCUS. (Bot.) II Gaerlner, tab. 28,
stami inseriti sul tubo della corolla; uno figur sotto questo nome, un frutto, che
stilo. II fruito una bacca supera, di egli riconobbe nel lesto appartenere alla
pi logge penlagone, monosperme. gardenia spinosa , Linn., nominala da
La sola specie per la quale fu stabi lui gardenia dumetorum. (J.)
lito questo genere dal Loureiro , la se CERITHIUM. (Conch.) Denominazione la
guente. tina del genere Ceritio. V. Ceritio. (De B.)
Cerio spigato, Cerium spicatum , Lour., CERITIO, Cerithiam. ( Conch. ) Fabio
Fior. Coch.. pag. i36. una pianta Colonna il primo autore che abbia ado
annua, i cui fusti sono diritti, semplici, perato questo nome per indicare un pio-
cilindrici; le foglie alterne, piceiuolate, col genere di conchiglie, che Ailanson, e
glabre, lanceolate, quasi intiere; i fiori quindi Bruguires, hanno considerabil-
bianchi, pediccllati, disposti in spighe mente esteso, e caratterizzato in un modo
semplici, allungale, terminali , provviste pi preciso. Linneo collocava le specie
di brattee filiformi. Il frutto una pic che vi si fanno oggid entrare , nei suoi
cola bacca globulosa, divisa in molte logge generi Murice, Strombo, ec. Al contra
regolari, penlagone o monosperme, dispo rio, i conchiliologi pi moderni lo suddi
ste in una semplice serie intorno alla cir vidono in tre o quattro altri gruppetti
conferenza interna, mollo simili alle cel generici, che ben corrispondono a quelli
lule logli alveari Ielle api, d'onde il gi indicati da Klein sotto i nomi di \>er-
genere ha lollo il suo nomo. Cresce alla tagits. noetua, timpanotonos. Dionisio di
Coccineina , nei terreni coltivali. (Poir.) Monitori ne ha egualmente separalo il ce
" CERIO. (Bot.) V. Ceriokb, Cariosside. ritio telescopio, per formare il suo genere
(A. T. T.) Telescopio, c le specie che hanno il ca
CER ( 5g ) CER
nile corto e diritto, lotto il nome di pi- margine superiore. Il suo colore bruno,
nao, che sembra in parte corrispondere o di un lionato che penile al bruno, e
a quello che Brongniart ha chiamato po- di un bel bianco latte dentro. V. Tav.
tamide. Ad onta di questo divisioni , biso loia.
gna convenire che il presente genere Proviene dalle Granili Indio , ed co-
ancora assai mal stabilito, e che, concbi- munissima nelle collezioni.
liologicanienle parlando, dovrebbe pure 3. Il Cebitio fasciato, Cerithium
essere suddiviso. I suoi caratteri sono: fasciaturn, Brug., volgarmente il brucio
animale molto simile a quello del Muri striato, Gualt., tav. 5j , fig. K. e F. Con
ce; un velo superiormente alla testa; il chiglia vicinissima alla precedente, dalla
piede cortissimo , con un opercolo corneo, quale essenzialmente differisce per essere
coni enulo in una conchiglia univalve, quasi cilindrica anteriormente, e per avere
spirale, turricolata, ordinariamente tuber inoltre i giri della spira , che sono egual
colosa, a numerosi giri di spira; l'aper mente pieghettati al loro margine supcrio
tura piccola, ovale, obliqua, terminala an re, traversati da tre profonde strie. Il
teriormente da un canale assai corto , e fondo del suo colore di un bianco lu
pi 0 meno ricurvo verso il dorso. cente, con Ire fasce trasversali gialle
Gli animali di questo genere si trova sopra ogni giro , talvolta rimpiazzate da
no^ quanto pare, in lutti i mari, sui macchie del medesimo colore. Ha quasi
fondi motosi o renosi, e per lo pi verso tre pollici di lunghezza sopra sei linee
rimboccatura dei fiumi; ve ne sono ezian di larghezza.
dio alcune specie che vivono nel loro in Delle coste del Coromandel.
terno, giammai per , a quel che sembra, 4. Il Cehitio scabro, Cerithium aspe-
oltre al punto in cui il mare risale. La rum, Brug., Murex asper, Linn., volgar
sola specie che vien riguardata come ve mente il brucio bianco reticolato , Mar-
ramente fluviatile, fa oggid parte del ge lini, Concini., loro, IV., pag. 322, tav.
nere Potamide di Brongniart. Sy , fig. i483. ancor questa una specie
Suddivideremo le principali specie vi mollo vicina al Cerithium vertagus, e
venti di questo genere in tre sezioni, che specialmente al Cerithium fasciaturn ,
si potranno facilmente convertire in generi ma un poco pi piccola; ha dodici giri
particolari , qualora credasi necessario. V. di spira , con undici a dodici pieghe lon
le Tav. loia e 1086. gitudinali per ciascuno, ed ogni piega ha
tre tubercoli appuntali e molte strie tra
Sezione Priva. sversali finissime. ordinariamente bianca.
Specie che /tanno il canalefortemente Sezione Seconda.
ricurvo verso il dono , ed una
piega alla columella. Specie che hanno il canale diritto,
talvolta un poco ricurvo , una spe
1. 11 Cebitio obelisco, Ceritliium obe- cie di smarginatura alla riunione
liscus, Brug., volgarmente l'obelisco chi- superiore dei margini, e sema pie
nese, il campanile chinese, Gualt. , tav. ghe alla columella.
56, fig. M. Conchiglia alta due pollici, e
mezzo, e larga nove linee circa; la spira 5." Cerithium moluccanum, Renieri.
di quattordici giri , lucente, con strie tra Conchiglia di due pollici e mezzo di lun
sversali finissime, e con quattro costole ghezza su nove linee di larghezza, e la
granulose, ineguali; l'apertura ovale, di cui spira, composta di IreJici giri poco
superiormente terminata da un angusto convessi, coperta da fini strie trasver
canale. Il suo colore ordinariamente lio sali , quasi obliterate al vertice. vicinis
nato, mescolato di macchie bianche e bru sima alla seguente , e trovasi nel mare
ne. Dei mari dell'Arcipelago americano. Adriatico.
2. Il Geritici boccetta , Cerithium 6. Il Cebitio brucio , Cerithium alu
vertagus, Brug., Murex vertagus, Linn. ; co, Brug , Murex aluco , Linn., volgar
volgarmente la boccetta, Gualt., tav. 57, mente il brucio, o brucio screziato, Gualt.,
fig. 1). Conchiglia lunga al pi due pol tav. 57, fig. A. Conchiglia di tre pollici
lici e Ire liuee , e larga dieci o dodici li di lunghezza sopra uno di larghezza, com
nee, un poco ventricosa , composta di posta di tredici giri, coi sei inferiori tu
undici a dodici giri di spira, la di cui su bercolosi nel mezzo, ed i superiori con
perficie liscia e come pieghettata al loro finissime strie trasversali. Colore liian
CER ( 6< ) CER
castro , e lionato chiaro, macchiato o pun Presenteremo le pi ragguardevoli in
teggiato di bruno. V. Tay. iois. ciascuna classe.
Linneo dice che trovasi nel Mediterra
neo , lo che pu essere per ishaglio, se Prima classe.
condo Bruguircs, il quale crede che pro
venga dalla costa del Coromandel.
7.0 Il Cehitio hoduloso, Cerithium i. Cehitio sugoso , Cerithium rugo-
nodulosurn, Brug. , Gualt., tav. by , fig. sum, Lam., Ann. del Mus., torni. III., pag.
9. Conchiglia di cinque pollici di lunghezza 439. Conchiglia turricolata; spira compo
su tre pollici circa ili larghezza , massic sta ili undici a dodici giri; i primi quattro
cia, pesante; spira di quattordici giri con o cinque hanno molte strie incrociate,
una sola fila di nodi convessi, e la di cui gli altri quattro o cinque sotto sono lisci,
superficie ha delle strie a coppie. Labbro e gli ultimi, come pure il di sotlo del
destro crenulalo, smarginato e solcalo nel giro inferiore , trasversalmente solcati.
l'interno. Del mar Rosso, e dell'Oceano Lunghezza, 36 millimetri (16 lince).
Asiatico. Trovasi questa graziosa specie a Gri-
8. Il Cehitio di Adanso.v , Cerithium gnon , presso Versailles.
Adansonii , Brug.; il ccritio, Adans. , a.0 Cehitio substhiato , Cerithium
Couchil. del Senegal, tav. 10, fig. 2. Con substriatum , Lam., loc. cit. pag. 352.
chiglia di due pollici di lunghezza sopra Conchiglia conica, turricolata; spini com
una volta meno di larghezza, ventricosa, posi.1 di dieci a undici giri , i primi dei
trasversalmente striata da dodici giri il! quali sono talvolta pieni di tubercoli bi
spira che hanno una sola fila di tubercoli slunghi, egli altri trasversalmente solca
appuntati. Labbro destro crenulalo. Co li. L'apertura ovale, e terminata alla
lor bianco o leggermente punteggiato di sua base da un canaletto obliquo. Lun
bruno. Trovasi sulla costa del Senegal , ghezza, 32 millimetri (i5 linee).
e talora nel fiume Gambia. Trovasi questa specie a Maulette, presso
Houdan.
Sezione Terza. 3. Cehitio nodo , Cerithium nudum ,
Lam., loc. cit. pag. 44- Conchiglia tur
Specie che hanno il canale diritta ricolata, appuntala al vertice; spira com
brevissimo. ' posta di tredici a quattordici giri linamente
striati per traverso, e longitudinalmente
V. gli articoli Pihazo e Potamide. pieghettala verso la parie superiore della
(De B.) conchiglia. L'apertura obliqua, a canale
CERITIO, Cerithium. {Foss.) Questo ge corto ricurvo in addietro. Lunghezza,
nere certamente fra le conchiglie uni 88 millimetri (pi di Ire pollici).
valvi quello che presenta allo stato fos Questa specie trovasi a Grignon , ad
sile il maggior numero di specie, giacch Hauteville, presso Valognes, e negli strali
se ne trovano gi pi di cento nella no del calcarlo conchilifero dei contorni di
stra collezione. La quasi totalit di que Parigi.
ste specie s' incontrano nei pi recenti Ha molta analoga col Cerithium ver
strali, c non ne abbiamo mai vedute che tagli*.
sieno ben caratterizzale, e che sieno state 4- Cehitio dmisolcato, Cerithium uni-
trovale nei pi antichi. Peraltro De Ger- suteatum, Lam., pag. 44- Questa con
villc annunzia ( lettera del 17 Ottobre chiglia h molta analoga con la preceden
181 3, inserita nel Giornale di Fisica ) te, ma la sua lunghezza di soli venti
che nel banco con ammoniti e helem- millimetri (9 linee). Non ha pieghe lon
miti dei contorni di Bayeux, ha trovate gitudinali, e vedesi una stria pi appa
quadro specie di cerilii. rente delle altre che passa sul mezzo di
Onde renderci pi facile lo studio di ogni giro. La spira composta di nove
un si nolabil numero di specie, le ab a dieci giri.
biamo divise in tre classi, cio: Si trova questa specie nei medesimi
i. Quelle che non hanno pieghe alla luoghi del ceritio nudo. S'incontra pure
columella, n varici. con le due specie precedenti un'altra, o
2.0 Quelle che hanno varici senza pie una variet dell'ultima, la quale mollo
ghe alla columella. le rassomiglia , ma che, |>cr quanto adul
3. E quelle che hanno pieghe alla co ta , non acquista mai che 11 millimetri
lumella. (5 linee) di lunghezza, b degno di osser
CER ( 6. ) CER
Nazione che ti trovano quasi sempre con nel mattaione conchilifero di Hauteville,
ano o due orifzi i sugli ultimi giri. ove per rarissima. Ne possegghiarao de
5. Ceritio massiccio, Cerithium cros gli individui che sono stati trovati in una
simi, Nob. Conchiglia turricolata, compo rena gialla , ma non sappiamo in qual
sta di tredici a quattordici giri, i primi parte.
dei quali sono granulati e gli allri pieni
di strie trasversali. L'apertura corta ed Seconda classe.
obliqua. Lunghezza, 54 millimetri (2 pol
lici); larghezza dell'ultimo giro, 19 mil
limetri (8 linee circa). io.Ceritio costato, Cerithium cos/a-
Abbiamo trovata questa specie a Villiers, tum, Nob. Conchiglia conica, composta
presso Grignon. di quattordici giri un poco convessi , pieni
6. Ceritio ombilicato , Cerithium di strie trasversali di diverse grossezze, al
itmbi/icatum, Lam., Ann. del Mus., tom. cune delle quali, sull'ultimo giro, sono
7, tav. i^, fig 3. Conchiglia su buiata, com leggermente tubercolate. I giri superiori
posta di tredici a quattordici giri depressi hanno delle costole longitudinali. Si trova
e trasversalmente striati, e dislinguesi per una varice sulla parte destra, e la base
aver peri orala la columella, il qual ca finisce in un canale diritto. Lunghezza,
rattere le solo comune con la seguente 54 millimetri (a pollici); larghezza del
specie. Lunghezza, 14 millimetri (6 li l'ultimo giro, 22 millimetri (10 linee).
nee circa). Trovasi questa graziosa specie a Belz,
Questa specie trovasi a Grignon. dipartimento dell'Oise, n ad Hauteville.
n. Cehitio piriforme, Cerilhium pi Possegghiamo un individuo un poco pi
riforme, Nob. Conchiglia piriforme, com grande del sopraddescrillo. Il suo colore
posta di dieci ad undici giri convessi, che bianco, e farebbe credere che sia fossi
hanno qualche leggiera costola verticale. le , ma la sua trasparenza ce ne fa dubi
Lunghezza, 27 millimetri (1 pollice); lar tare, ed allora sarebbe l'analogo di que
ghezza dell' ultimo giro, 12 millimetri (G sta specie. La quale ultima conchiglia non
linee). conosciuta nella collezione del Museo
Questa specie trovasi ad Haulcville, di Parigi.
presso Valognes, e distinguesi per avere i. Ceritio varicoso , Cerithium va-
i primi giri piccolissimi, e gli ultimi quat ricosum, Murex varicosus, Brace, Conch.
tro proporzionatamente assai pi grossi foss. subapp., tav. 10, fig. 3. Conchiglia
delle altre specie. turricolata; spira composta di quattordici
8t Cehitio inverso , Cerithium inver- giri coperti di strie trasversali, e di leg
sum, Lam., Ann. del Mus., tom. 3, pag. giere costole longitudinali. Si trovano due
438. Brocchi , Conch. foss. subapp., tav. varici sull'ultimo giro, una al margine
IX, fg. 18. Conchiglia subulata; spira destro, e l'altra sulla parie ilei giro che
composta di venti a venlidue giri depres gli opposta. L'apertura un poco obli
si , voltali da sinistra a destra. Lunghez qua. Lunghezza, 82 millimetri (pi di 3
za, 20 millimetri (9 linee). pollici).
Trovasi questa specie a Grignon, negli' Trovasi questa specie nel Piacentino.
strati del calcario conchilifero ilei contorni 12.0 Ceritio crenulato, Cerithium
di Parigi, nel Piacentino, e ad Haute-' crenatum, Murex crenatus, Brace., me
ville; per da osservarsi che in quest' ul desima tavola, lig. 2. Conchiglia tur
tima localit met pi grande che nei ricolata , coperta di strie trasversali e gra
contorni di Parigi , ci ha molta analogia nulale. Ha una leggerissima varice sul
col cerithium persicum di Brug. (N. 36). l'ultimo giro della parte sinistra. L'aper
Trovasi con essa una variet eh' meno tura un poco obliqua , e finisce alla base
allungala. in un canale un poco ricurvo. Lunghez
9.0 Ceamo trapano, Cerithium te- za, 60 millimetri (2 pollici e 3 lince).
reira, Nob. Conchiglia conica, composta Trovasi questa specie nel Piacentino,
di sette ad otlo giri che hanno Ire cor e la sua analoga vive nel Mediterraneo.
doni lisci ci oltremodo rilevati. Lo spa-j i3. Cehitio decussato, Cerithium de-
zio che si trova fra loro egualmente li-j cussaturn, Nob. Conchiglia conica, com
scio. Non vedesi la sutura, giacch ri posta di tredici a quattordici giri pieni di
coperta la uno dei cordoni. Lunghezza,' strie incrociate. Sui diversi giri si veggouo
20 millimetri (9 linee circa). larghe varici poco rilevate. Lunghezza ,
Questa singolarissima specie incontrasi 85 millimetri (3 pollici e 1 linee).
CER ( 62 ) CER
Trovasi questa specie nei mattaiotti con trenta a trenlacinque giri. L'apertura
chiliferi di Hauteville. bislunga, ed un poco obliqua, terminata
alla base da un canale la di cui estremit
Terza classe. un poco ricurva. Ha due pieghe alla
columella; l'inferiore formala dal mar
i4 Ceritio cerchiato, Cerithium gine che la termina , e che si rialza in
cinctum , Lara., Ann. del Mus., tom. Ili, una varice obliqua in cui finisce il ca
pag. 345; murex margaritaceits , Broc nale. Alcuni individui, e quelli special
chi , Conch. foss. subapp., lav. 9, fig. mente di Hauteville dei quali sar frap
24. Conchiglia conica ; spira composta di po u parlato, hanno una terza piega po
tredici a quattordici giri, ciascun dei quali sta in dentro verso il mezzo della parte
ha tre costole trasversali granulate , che superiore di ogni giro. Ha talora 48 cen
imitano delle (ila di perle. L'apertura timetri (i5 a 16 pollici) di lunghezza, so
un poco obliqua. La columella ha una pra li centimetri (4 pollici) di diametro
piega. Lunghezza, 21 millilitri ri (9 linee). all'ultimo giro. Un filo ravvolto sulla sua
La maggior parte degli individui di que- sutura, dal vertice sino alla base, trovasi
sla specie hanno tre sole fila di perle avere pi di olio piedi di lunghezza. A
di egual grossezza ; alcuni per ne hanno misura che l'animale cresce, abbandona
quattro, altri eziandio cinque , e talvolta il vertice per andare verso la sua apertura,
le fila non sono di egual grossezza. e ne abbiamo riscontrala la prova tutte
Questa graziosa specie trovasi a Pont- le volte che abbiamo scoperta in quella
charlrain, in uno strato che contiene delle parte la columella. L'animale, ritirandosi,
conchiglie le quali non s'incontrano in forma dalla sua parie delle conramerazioni
quello di Grignon, che ne poco distan concave. Possegghiamo il vertice di una
te. Trovasi pure a Houdan, a Beynes, ad conchiglia di questa specie, a cui abbiamo
Hauteville, a Bord, ed in Toscana, nei fatto levare l'esterno dei venti primi giri,
contorni di Siena; ma varia assai di gran nei quali abbiamo trovale trentadue con
dezza in queste diverse localit. Pare che ramerazioni, e crediamo che possa esservi
occupi il punto ili mezzo tra il cerithium qualche individuo in cui se ne trovino
clavus ed il cerithium semi-coronatum ancor di pi.
di Lam. Quesla conchiglia essendo pesantissima,
i5. Ceritio a ringhiera, Cerithium nel tempo stesso ch' molto appuntala
spiratum, Lam., Ann. del Mus., tom. Ili, al vertice, trovasi esposta ad esser rotta
pag. 35 1 ; Favannes, tav. 66, fig. O; 6. in quella parte mentre vive l'animale.
Conchiglia liscia, fusiforme, composta di Lo sfregamento che alcune hanno provato
dodici giri separali da una ringhiera cana- quando si sono trasportale da un luogo ad
licolata. Il diametro dell'ultimo minore un altro, le ha talmente scorciate e con
di quello del giro che precede. Ha una sumate da una sola parie, che vedesi sco
piega alla columella. L'apertura, ch' perta la columella dei primi giri. Se l'a
quasi quadrangolare, finisce alla base in nimale non si fosse ritiralo, e se, riti
un canale pieghettato esternamente. Lun randosi, non avesse falle delle conrame
ghezza , 80 millimetri (3 pollici). razioni, sarebbe sialo esposto ad essere
Trovasi questa singolare specie a Chau- mutilalo o assalilo in quella parie dai
monl , dipartimento dell'Oise. suoi nemici; la natura non avendolo vo
16 Ceri rio astico, Cerithium anti- luto, gli ha data la facolt di ritirarsi, e
quum, Nob., Knorr, lav. c. VI, lom. II, di formare delle conramerazioni.
sezione prima. Conchiglia liscia turricola Abbiamo osservato che tutte le conchi
ta, e composla di giri concavi verso il glie univalvi, e specialmente quelle che
loro mezzo, che si trovano rilevali sulla sono turricolate, abbandonavano il loro
sutura. La columella ha una piega rile vertice, e formavano delle conramerazioni
vata. Lunghezza, 10 centimetri (quasi come il cerilio gigante.
4 pollici). Quesla specie straordinaria per la sua
Questa specie trovasi a Neusladl, presso enorme grandezza, e per la sua statura
Hanovrc , e l'individuo da noi posseduto che tanto cresce sopra le ali re specie
ferrugineo e calcedonioso. congeneri, u pu dubitarsi che in qua
17. Ceritio girante, Cerithium gigas lunque luogo incontrisi della Francia ,
Lara., Ann. del Mus., toni. VII, lav. 14, non costituisca essa una specie ben di
tig. 7; Knorr, lav. VII, fig. 2. Conchi stinta. La sua lunghezza permeile allora
glia turricolata, lunghissima, composta di ili riconoscere agevolmente le differenze
CER ( 63 ) CER
che spesso esistono fra le conchiglie che mente di tubercoli. Sul ventesimosesto
provengono la localit Jiverse , el ecco giro (il quale non ancora che a 22 mil
quanto abbiamo su tal punto osservato. limetri dal vertice) si principiano a ve
Quelle che si trovano a Griguon ed a dere delle costole trasversali lubercolate,
Courlagnon hanno s< pra ogni giro, presso fra le quali si trova un filo di piccole
al loro margine superiore, una fila <Ji tu perle ed una cordellina in faccia alla su
bercoli che sono tanto pi grossi, quanto tura. Verso il decimonono giro (a 60 cen
pi i giri, sui quali si trovano, si avvi timetri dal vertice) tulio comincia ad obli
cinano alla base. Superiormente questi terarsi, ed al vigesimoquarlo pi non
tubercoli si trovano cinque a sei strie restano sopra ogni giro che dieci costole
trasversali. Quelle che s'incontrano nei trasversalmente striale; finalmente sugli
mattaioni conchiliferi di Hauteville, di ultimi giri le strie sono per l'affallo di
partimento della Manica, invece di tu strutte. Tulli gli individui non lavorano
bercoli, banno delle costole un poco obli sul medesimo piano.
que, che sopra alcuni individui sono vi Quesla specie si trova in latti gli strali
cine T una all'altra, e si stendono sulla del calcarlo conchilifero dei contorni di
quasi totalit del giro; sopra altre, sono Parigi , e sono talmente comuni nei mal-
rade, pi grosse e pi oblique. Final laioni conchiliferi di Hauteville, che, in
mente, sono men lunghe e tubercolose qualche parte nelle vicinanze, se ne so-
sovr" altre, con questa differenza che la brinano le strade. Trovasi non fossile
porzione tubercolata di talf* costole, in nel mare ilei Sud.
vece di essere alla parte superiore di ogni Il Brocchi annunzia, nell'opera soprac
giro, come sulle conchiglie di Grignon e citata, che, nel Piacentino e nei contor
di Courlagnon, trovasi alla parie infe ni, ha trovate allo stato fossile le seguenti
riore. conchiglie, che dipendono dal genere Ce
Abbiamo sottocchio quattro conchiglie rilio: il murex alucoides, Oliv., che vive
di Grignon e di Courlagnon che si somi sulle coste dell'isola di Teneriffa; il mu
gliano per i tubercoli che le cuoprono; rex alucaster , Ren. , che vive nel mare
ne abbiamo tre che provengono da Hau- Adriatico; il murex terelela. Limi., di
leville, le quali hanno i giri pi flli, e cui trovasi la conchiglia non fossile nel
sono piene di costole. Se queste conchi mare delle Indie; ed il murex scafar,
glie si trovassero nella medesima localit Oliv., di cui incontrasi l'analogo vivente
con tali differenze , non esiterebhesi a sulla costa della Guadalupa.
credere che costituiscano due specie di- Resterebbe ancora a parlare di un nu
Terse; alla disianza per ove queste va mero grandissimo di specie di ceritii fos
riet si trovano, crediamo che sia la me sili conosciuti, alcuni dei quali hanno le
desima specie modificata dalle circostanze forme pi graziose, e specialmente per la
nelle quali si trovala. distribuzione delle protuberanze che gli
Queste conchiglie sono spesso consunte, cuoprono. Si trovano le figure di alcune
ed hanno raramente il loro vertice e l'a tra queste specie, e di altre del mede
pertura intera. simo genere, negli Ann. del Mus. , lom.
Non abbiamo mai incontrati a Grignon VII, tav. i3., fig. 6 7; tav. 14, fig. 4i
individui giovani del cerilio gigante, e se 5; Brander, Foss. Hanl., fig. 43, 4^;
ne trovano con la maggior frequenza ad Brocc, Conch. foss. subapp. , tav. 9, fig.
Hauteville; ne possegghiamo alcuni che 4, 10, i3, 17; lav. 10, fig. 1, 2, 4', Sov-
non hanno neppure 27 millimetri (1 pol verby, Min. Conch., tav 127, 128; Scilla,
lice) di lunghezza. Le differenti forme De Corp. mariti., tav. i5; Favannes, tav.
dalle quali (lassano avanti di esser giunte 66, e Knorr, tom. II, tav. c. 6, 7. (D. F.)
a tutta la loro grandezza, meritano di CERITIS. (Min.) Dobbiamo osservare che
esser conosciute, giacch queste osserva questo nome gi sialo adoperalo da Pli
zioni posso' o applicarsi ad un nolabil nio per indicare una pietra gemma che
numero di altre specie i di cui primi era, dic'esso, simile alla cera; era forse
giri talora diversificano molto dagli altri. la stessa cosa del cerachates, come Io
1 dieci o dodici primi giri hanno una crede Drlaunay. (B.)
sola carena in mezzo ad ogni giro; dopo CERIUM. (Bot.) V. Cebio. (Poir.)
alcuni giri, si vede inoltre una leggiera ** CERIX. (Conch.) Quesla parola, in Pli
stria alla sutura; pi basso se ne veggono nio ed in varii antichi naturalisti, indica
due che divengono tubercolose, ed in delle conchiglie univalvi, di difficile de
questa parte la carena si cuopre egual- terminazione, secondo ci che ne dicono
CER ( 64 ) CER
quegli aulori, e che sono, per quanto pria , che in greco significa antenne chio
pare , porpore o murici. (Bory de Sainl- mate, siala applicala da Geoffroy ad in
Vinceul, Diz. class, di St. nat., tomo setti le di cui antenne, irregolarissime
3. pag. 39g.) nei maschi, e spesso provvedute di fascelti
CERMATIA. (Entom.) Denominazione la pelosi, hanno sembralo offrirgli l'apparenza
tina del genere Cermazia. V. Cermazia. di una specie di pennacchio. Erano stali
(C. D.) confusi da Linneo con molli altri inselli
"CERMATIDES. (Entom.) Denominazione differenl issimi.
Ialina Iella famiglia dei Cermatidi. V. Antenne di nove articoli irregolari,
Clrmatidi (F. B.) specialmente nei maschi, della lunghezza
" CERMATIDI, Cermatides. (Entom.)Fa- appena del corsaletto, terminate in una
mlglia dell'ordine dei Miriapodi, stabilita clava solida, ricurva ovvero obliqua, o
dal Dottor Leach (Trans. Lina. Societ.. raramente in una lamina cornea; lab
tom. XI), e che comprende il genere Cer bra corte , intere o bifide; manUinie
mazia d'Illiger. (Audouin, Diz. class, di membranose , bilobe, adunche ; mascelle
St. nat., tom. 3., pag. 399.) lineari, pelose, assai pi lunghe delle
CERMAZIA, Cermatia. (Entom.) que mandibule ; palpi con tre articoli.
sto il nome sotto il quale Illiger ha in Tulli questi insetti hanno il corpo al
dicala la specie di scolopendra che De lungalo, pubescente, floscio, col lustro
La marek ha descritta sotto la generica e coi reflessi dei colori metallici. La te
denominazione di scutigera, Scolopendra sta piccola, fortemente inclinata ; il cor
coleoptrata. (C. D.) saletto ovale, depresso sopra , e piegato
CERNUA. (Ittiol.) Nome sotto il quale Be- anch'esso sul petto; le zampe, special-
lon , il Gesncro e l'Artedi, indicano il niente le anteriori, sono depresse d'avanti
piccolo perso, pesce mollo apprezzato da in addietro, ed i tarsi armali di quattro
gli Inglesi loro contemporanei, e che pe- gancetti.
scavasi in gran quantit nel fiume che I quali caratteri sono comuni ad am
scorre presso Oxford. V. Acuir. (I. C.) bedue i sessi, essendoveue per altri par
" CERNUUS. (Bot..) Espressione sinonima ticolari a ciascuno di essi. Le femmine
di mttans. V. Chino. (A. B.) hanno le antenne quasi regolari, diritte,
CERO. (Ittiol.) Nome provenzale di un pe in parte moniliformi, e davate. I maschi
sce marino comunissimo ad Anlibo, e di le hanno generalmente irregolarissime ,
cui parla Lachnaye Des Bois, senza en curvate in diversi sensi , composte di ar
trare in veruna particolarit. (I. C.) ticoli ineguali, spesso lamellosi, e come
** CERO. (Chetop.) Denominazione volgare pettinate, con fascetli pelosi ad uno o
della Serpula polytlialamia, Gmel., Fur pi articoli. La forma delle quali antenne
atila polythalamia , Laudi. V. Serpcla diversa in ogni specie, e quasi impos
e Forcella. (F. B.) sibile a descriversi, dovendo peraltro di
" CEROCHETO, Cerochetus. (Entom.) ligentemente osservarsi , giacch soprat
Genere dell'ordine dei Ditteri stabilito tutto in questi organi , nei maschi, pos
da Dumril, e che, secondo Lalreille, si sono incontrarsi i caratteri specifici pi
compone delle specie della famiglia degli costanti, andando sottoposti a mutazione
Atcriceri che presentano i seguenti carat i colori delle diverse parti del corpo. I
teri : antenne a pelo laterale, seTnpliee; palpi, nelle femmine, sono, come le an
il loro articolo intermedio pi corto del tenne, formali di articoli presso a poco
l'ultimo; testa sessile; addome ovale; an eguali, mentre si veggono inegualissiini
tenne batillilormi, nascoste in una cavit; nei maschi. Finalmente, in questi ultimi
ceninolo delle altere semplice. V. Tav. i tre primi articoli dei tarsi sono ciliali
5g3(Audouiu, Diz. class, di St. nat., tom. e pi grandi che nelle femmine.
3., pag. 399.) Le cerocome vivono sulle piante, nei
CEROCHETUS. (Entom.) Denomina luoghi asciutti, esposti al sole, e pare che
zione latina del genere Cerochelo. V. Ce- prediligano le graminacee, le composte
rocheto. (F. B.) e le ombrellifere. Quando cercano il loro
CEROCOMA , Cerocoma. (Entom.) Genere cibo, immergono le loro mascelle pelose e
d'insetti coleotteri eteromeri, o con quat tutta la tesla nel fiore, come gli animali
tro articoli ai tarsi posteriori, ad elitre che succiano, talch allora sono facilissime
flessibili, ilei la famiglia dei vescicatorii a prendersi. Camminano poco, ma volano
o epispaslici. con agilit, e quando si sentono prese,
La qual denominazione, assai impro- sospendono lutti i loro moli, e fanno il
CER ( 65 ) CER
in ili come molli altri insetti. Le loro corna o punte situale nella parte infe
larve non sono conosciute, mu credi- riore. Questo genere comprende due specie.
falle che vivano nella terra, come quelle La cerophora clava/a somiglia a una
delle milabriili e delle cantaridi.
Le cerocome sembrano finqui partico clava nuda alla base.
lari all'antico continente ; almeno nessun ricaLae cerophoratutta
capitata stipitata , sfe.
ricoperta di punte solide.
viaggiatore ne ha ancora portate d'Ame Tulle due queste specie crescono nella
rica; se ne conoscono due in Francia, ed provincia di New-Jersey , agli Si ali-
altre due in Affrica.
Cerocosa ni Schaepfbb, Cerocoma Schnef- Uniti. Questo genere era stalo dal Rafincsquc
feri , Geof., toni. I, lav. VI, fig. 9. An
tenne gialle, terminale nei maschi indicalo dapprima col nome di hectocerus.
nelle femmine da una clava ovale; ad CEROFORI. (Leu.)
dome lutto verde. V. Tav. i53. (Mamm.) Nome collettivo, as
Questo insetto pubescente, di un corna cave segnato da De Blainville ai ruminanti a
verde aureo o cupreo superiormente, si , come le antilopi , i montoni,
mile a quello della cantaride delle offici i bovi , ec. (F. C.)
ne , volgarmente canterella; la lesta ne CERONIA. (Bot.) Ceronia. Il carubbio era
indicalo con questo nome da Teol'raslo;
ra, come pure il corsaletto, che ha an ed era la ceratia di Dioscoride, e la ce-
teriormente una depressione triangolare; ratonia del Uoiloueo e del Dalecbampio.
l'addome di un celeste azzurro o bron Questo ultimo nome, adottalo lini Lin
zino; le zampe sono gialle. neo, ha prevalso. Il frullo dello carube
Questa specie trovasi in tutta l'Euro e carrubia; ed la siliqua edulis di
pa, n mollo rara nei contorni di Pa Gaspero Bauhino e del Tournefort. In
rigi , ed in Toscana.
Cebocoma di Schreber , Cerocoma Schre- Ispagna vante
serve a nutrirei cavalli; nel Le
mangialo da alili animali; e
beri, Oliv., Ins.. n. 4, tav. 1, fig. 2. An laddove nella scrittura sacra dicesi che
tenne gialle, terminate di un articolo il Figliuol prodigo,
triangolare nei maschi; brune ed a clava parteggiava del ciboridotto alla miseria,
dei porci che gli
ovale nelle femmine; i primi anelli del erano stati dati a guardare, e campava
l'addome gialli; l'ultimo, presso l'ano, ili silique , vescebatur siliqnis , qual
il' un celeste bronzino.
La cerocoma di Schreber somiglia per che commentatore ha creduto che que
l'affillto alla precedente, eccettuato il co ste silique fossero il fruito del carubbio.
lore dell'addome, e la forma delle an Pare che manchi quasi di fondamento
tenne del maschio. L'ultimo articolo ceratonia didi Teofraslo
l'opinione coloro che stimano che la
fosse la cassia in
compresso, quasi triangolare, ed ha alla bastoni. V. Carubbio, Cassia. (J.)
sua base una specie di piccola 11 potisi. CEROPALE, Ceropales. (Entom.) Genere
Abita i medesimi luoghi della prece dell'ordine degli imenotteri, stabilito da
dente, essendo per molto pi rara , spe Latreille per alcune specie di pompili. V.
ci,ilmenle verso il settentrione.
Cerocoma ni Wahl, Cerocoma JFahlii . CEROPALES. Mi 1 1.ino. (C. D.)
(Entom.) Denominazione
Fab., 2, 82, 2. Antenne e piedi neri- latina del genere Ceropale. V. Ceroi'Alv .
corpo verdognolo. (C D.)
Questa cerocoma solo differisce dap CEROPEGIA.
prima specie per il colore 1 lei le antenne e piante della (Bot.) Ceropegia, genere di
famiglia delle upocinee e
dei piedi. della pentandria monoginia del Linneo,
Trovasi in Barhera. (C. I).)
CEROFITO, Cerophytum (Entom.) Ge cosi essenzialmente caratterizzalo: calice
piccolissimo, persistente, di cinque denti;
nere dell'ordine dei coleotteri, sezione dei una corolla venlricosa alla base, tubolosi
pentameri, fondalo da Latreille, che com nel rimanente, col lembo di cinque lo
prende: -.anunc
prenue alcune s^in.
specie
: ;;;.,i;
di melasidi
^ ,U\m.tC.
. o di
_ D.
co- bi; cinque stami; due stimmi; uno stilo
Icotleri slcrnossi, vicini agli elalen.(C. D.) cortissimo; due follicoli lunghissimi, ci
<F- B >
CEROFORA. (Bot.) Cerophora. .1Il Hallr lindrici; semi papposi.
Questo genere, accresciuto pi del dop
nesque Si hmallz , Somiel., pag. 4.9, ha pio dacch fu pubblicalo dal Linneo, con
stabilito, sotto questo nome, un genere di tiene piante erbacee, di full i rampicanti,
funhi che deve riunirsi agi' nini, dai di foglie semplici e opposte; di fiori di
quali differisce solamente per le piccole ri
Disioit. delle Scialli Nat. Voi. 1 1
CER ( 66 ) CER
sposti in piccoli inanelli o in ombrelle Ceropegia giunca jola, Ceropegia junccai
ascellari. Roxb., Corom., tab. 10. Ha i fusti quasi
Le ipecie pili notabili sono le seguenti semplici; le foglie distanti, lanceolate; i
Ceropegia a candelabro, Ceropegia candela- peduncoli uniflori o bi fiori; la corolla
li nm , Lino.; Rheed., Hort. Maiali.. 9, grandissima , lunga due pollici circa ,
pag. 27, lab. 16. Ha i fusti gracili; le bianc 1 verdiccia, traversala da strie gra
foglie picchiolate, ovali bislunghe ; i fiori ziosamente punteggiale e screziate di por
disposti in ombrelle ascellari e pendenti, pora.
poi risorgenti in modo che ciascuna oro Nel Supplemento all' Enciclopedia io
brella rappresenta mollo bene un cali ne ho falle conoscere Ire specie:
delubro. Le corolle son rosse, o d'un i. La ceropegia longijlora ravvicinala
porpora bruno, col lembo peloso sulle per le foglie alla ceropegia candelabrum,
Divisioni; i frulli minuti e penitenti. e per la corolla alla ceropegia iuncea.
Cresce nei boschi sulle coste dei jVIa " Questa pianta non diversifica punto
labar. dalla ceropegia bulbosa, Roxb., alla quale
Ceropegia A saetta, Ceropegia sagittata, siala riunita. (A. B.)
Linn.; Laro., Ilnstr. ger., lab. 179, fi". 2.0 La ceropegia sinuata, Burn., Afr.,
1; Minroloma, Brow., Asclep., 12; Ail lab. l5, distinta dalla ceropegia sagittata
rrlit. nov., pag. 76. Il Brown ha l'atto per le foglie non sael I i t'ormi , pi lunghe;
di questa specie un genere particolare, ba dalla ceropegia tenui/olia, per le foglie
ilo sul polviscolo degli slami, eh' liscio sinuate nel contorno, per le radici com
e distribuito in dieci masseltc pendenti; poste di bulbi fusiformi, quasi fascicolale.
sul tubo staminifero nudo; sulla corolla " Questa ceropegia per Roberto
uri-colata. I fusti sono filiformi, cotonosi Brow 11 la sua microlama lineare, a cui
e rampicanti; le foglie slrette, falle a pure, come si dello, vieu riferita la ce
saetta, tomentose in ambe le pagine; i ropegia sagittata. (A. B.)
fiori rossi; le ombrelle ascellari. Cresce 3 La ceropegia nitida, di foglie lan
nella rena al capo di Buona-Speranza. ceolate, un poco ottuse, lustre di sopra;
Ceropegia di foglie minute, Ceropegia ili fiori disposti in piccoli corimbi ascel
tenui/olia, Linn; Lamk., Ilnstr. gen., lari.
lab. 179, fg. 2. Questa specie ha i fusti Il Loureiro ha menzionale, nella Flora
strisciatili; le foglie quasi sessili, slrette, della Coccincina, due s|>ccic che richieg
lineari, lanceolate, acutissime; le ombrelle gono un nuovo esame, e sono la cerope
ascellari, composte ili due o quattro fiori. gia obtusa e la ceropegia cordata.
Cresce nelle dune al capo di Bnona-Spe- Un'altra specie dell'America settentrio
ranza , e sulle coste del Mala bar. nale stala indicala dal Pursh, sotto il
Nella ceropegia biflora, Linn., le om nome di ceropegia palustris. (Poir.)
brelle non ban le pi Tolte che due * La ceropegia obtusa, Lour., eia ce
fiori : ma le foglie sono ovali , intiere ; ropegia palustris sono stale dichiarale
il fusto sarmento. Cresce all'isola del per due specie distinte: ma la ceropegia
Ceilan. cordata, Lour., slata riconosciuta per
Il Roxburg, nelle Piante del Coro- la slessa della ceropegia candelabrum,
mandel, ha descritte e figurate diverse L. (A. B.)
altre specie, e son le seguenti CEROPHORA. (Bot.) T. Ceropora. (Lfm.)
Ceropegia tubercolosa, Ceropegia tubero CEROPHYTUM. (Entom.) Denominazione
sa , Hi.\b.. Corom., 1, pag. 12, lab. 9. latina del genere Cerofilo. V. Cebofito.
Ha le radici rivestile a certe distanze di (C. n.)
tubercoli irregolari; le foglie ovali, acute; CEROPLATO, CER ATOPLATO. Ceropla-
i fiori in ombrelle ascellari tus,Kcroplatus. (Entom.) Sotto questo ne
Ceropegia acuminata , Ceropegia acumi nie, formato di due parole greche, xpB e
nata, Roxb., Corom^ tab. 8. vicinis 7r).0CTUS, che significano antenne larghe,
sima all' isaura ; ed ha le radici provvi viene indicalo un genere d'inselli della
ste di un bulbo rotondato; le foglie lan
ceolate, lungamente acuminale; le om famiglia delle lipide o idromie, stabilito
brelle diritte. da Uose, e pubblicalo negli Atti della So
Cebopeoia bulbosa , Ceropegia bulbosa , ciet di Storia naturale di Parigi.
Roxb., Corom., lab. 7. Ha un bulboso Questo nuovo genere comprendeva dap
lilario; le foglie piccole, obovali, mucro principio un solo insetto gi conosciuto
nate; i fiori piccoli, in ombrelle risorgenti da Raumur; Boscper, nel suo Viaggio
CER ( 67 ) CER
alla Carolina, ha trovala una nuova spe specie di bozzoli di una reticella assai pi
cie che deve appartenere a questa mede lilla, uhi nonostante s rada da potervi
sima divisione, eil il Fabrioio, nella sua se scorgere le ninfe rht vi albergano. L'in
conila edizione degli Ani liuti, ne ha descritti setto completamente sviluppalo, uscito da
un'altra , talch questo genere contiene questo bozzolo in capo a quindici giorni,
attualmente tre specie. Poich sono ancora non abbandona i boschi.
mollo rare, n abbiamo avuta occasione Ceboplato tipoloidk, Ceroplatus tipuloi-
di osservare che un solo fra questi insetti,' des , Bosc, Sor. di St. nat., pag. 42, tav.
ricaveremo da Bosc e dal Fabricio tutto! to, fi. 3, Coq., 3. 100, lav. 7, fig. 1.
quello che siamo per dirne. Giallo suilicio; qualche striscia longitu
Antenne bislunghe, mollo compresse, dinale nera sul corsaletto e sul margine
di quattordici o quindici articoli, un degli anelli addominali.
poco piti larghe verso il mezzo; tromba Il corsaletto globuloso e lutto coperto
certissima, bilabiata; due palpi brevis di pelolini neri; l'addome quasi popo
simi, di tre articoli poco distinti. lalo, compresso, e Ire volle pi lungo
Iceroplati hanno assolutamente il por- del corsaletto; le ali sono pi corte del
lamento delle tipule , alle quali molto so l'addome, bianche, con una macchia nera
migliano. La loro tesi a piccolissima, ed un punto del medesimo colore; le
rotonda, ed ha due corti tubercoli, situali zampe sono gialle. V. Tav. 5o,5.
anteriormente alle antenne. Gli occhi Questo insello sialo trovalo nella fo
sono grandi. Le loro singolari antenne, resta di Villers-Colerets, nel mese di Lu
che gli distinguono da tutti gli insetti co glio. La sua larva abita il boleto di
nosciuti, sono della lunghezza del cor quercia.
saletto, composte di quattordici o quin Ceboplato carbonaio, Ceroplatus carbo-
dici articoli ollremotlo compressi, di forma narius, Bosc, Diz. di St. nat., prima ediz.,
trapezoidale, e che insensibilmente decre lom. IV, pag. 543. Nero; i margini de
scono dal mezzo dell'antenna verso la sua in gli anelli addominali cenerini.
serzione e la cima. La loro I romba corlis- Questa specie ha le medesime forme
siraa, poco apparente, ed ha ilue picco Iella precedente, e solo ne diversifica per
lissimi palpi , che Bosc riguarda come for i colori. La testa, le antenne e le zampe
mali di un solo articolo, ed il Fabricio sono brune, i palpi, i lati del corsaletto
di tre. Il corsaletto gibboso, elevalo, inferiormente alle ali , il margine degli
prominulo dalla parte dello scutello; Pad anelli addominali e la parte supcriore delle
dome allungalo, compresso a forma di cosce, bianchi. Tutlo il rimanente ilei
fuso. Le zampe sono lunghe. corpo nero. Le ali sono bianche e tra
Conoscesi finqu la sola larva del ce- sparenti, con una macchia nera.
roplalo della Carolina; siccome per tutle Bosc ha trovato quest'insetto nella Ca
le specie di questi inselli sono vicinissime rolina,
nello stalo perfetto, probabile che i ca Ceboplato hebo, Ceroplatus atratus, Fai).,
ratteri delle larvesienoi medesimi. Quelle Sjrst. antliat. 16, 3. Nero; le cosce e le
del ceroplalo della Carolina sono vermi altere giallognole.
formi, bianche, glutinose, formate di anelli Queslo ceroplalo rassomiglia ai prece
e con le zampe a papilla. La loro testa denti per la (orma , ma il suo corpo
nera. Queste larve si trovano nel mese di tulio nero. Le altere e le cosce sono gial
giugno, e verso la fine di agosto, ed hanno lognole, e le ali trasparenti.
gi due pollici e mezzo di lunghezza; sono Questa specie abita la Germania. (C. D.)
tanto flosce, che si schiacciano facilmente CEROPLATUS. (Entom.) Denominazione
coi diti, e muoiono appena si ritrovano latina del genere Ceroplalo. V. Cebopla
in un luogo asciutto; perci non abitano to. (C. D.)
che i boleti i quali crescono sugli alberi, CERORINCA, Cerorhynca. ( Ornit.) Carlo
nei luoghi umidi ed ombrosi. Bonaparle ha proposto sol lo queslo nome
Le quali larve vivono in societ, e si un nuovo genere di uccelli che compo-
filano in comune, specialmente versogli nesi di una sola specie inedita, stata pri
ultimi tempi del loro crescere, una lente mitivamente desrrilla sol lo la denomina
reticella , di un bianco lustro fra le ma zione di Phaleris cerorhynca.
glie, per mezzo della quale si salvano c Questo nuo>o genere deve pertanto
si nascondono allorch vengono inquie prender posto accanto alle faleridi , nel
tale. Nell'epoca della loro metamorfosi, l'ordine dei palmipedi. Ha per caratteri,
si formano le nnc acconto all'altre delle il becco pi corto della lesta , mollo ioni
CER ( 68 ) CER
presso sui lati in tutta la tu lunghezia, d'un sol pezzo, Infido, l'interno (corolla
meno alto che lungo , assai liscio , a base tre volle pi lungo, di tre foglioline acu
nuda , ricoperta da una membrana callo te; slami mollo numerosi ; un rudimento
sa , sopravanzala da un lungo appendice, di pistillo: nei fiori femmine, un ovario
ottuso, di natura cornea e che si eleva sovrastalo da Ire Mimmi sessili ; una
verbalmente; le mandibulc ricurve e leg drupa monosperma, col nocciolo globolo-
germente smarginale ali.i cima. L'inferiore so, non forato alla base.
angolosa sotto ed aiuta, e solcala da Gli autori di questo genere sono l'Hum
due scanalature laterali, lineari e mollo boldt e il Bonpland , che Io stabilirono
profonde; i margini sono acuii, ma quelli per la specie seguente.
della mawlibula superiore sono dilatali , Cu il df.lle Ande, Ceroxylon ondice
e quelli dell'inferiore ricurvi. Narici si la, Hunib. et Bonpl., Plani, equin., 1,
tuate sotto la membrana callosa della base p. 2, lab. 1, 2; volgarmente palma della
ilei becco, laterali, lunghe, lineari, aperte, cera, o palma cerifera. Grande e bello ar
apparenlissiruc , semichiuse da una mem boscello, il cui tronco diviso da anelli s'alza
brana ; lingua corta, sottile, depressa e bi da centosessanta a centollanta piedi. Ha
fida alla punta? Testa globolosa; orbile le foglie alate, rette da un picciuolo trian
impiumate; occhi piccoli; collo corto, golare, che produce da ciascun lalo della
grosso; corpo massiccio; piedi situali molto sua base dei filamenti lunghi tre o quat
in addietro; tarsi mediocremente compres tro piedi; le foglioline numerose, lesse in
si , un terzo pi corli del dilo medio, cima, glabre, argentine di sopra, coperte
rugosissimi posteriormente ; i diti lunghi, di sollo d" una sostanza pulverulcnla, che
solidi, lisi i; il medio pi lungo, l'interno si leva in squamme parimente argentine.
pi corto e della lunghezza del tarso. Gli spadici sono ramosissimi, lunghi tre
Membrana interdigitale, mediocremente piedi circa, provvisti d'una spala allungala,
larga, intera. Unghie compresse, ricurve, d'un sol pezzo. Questa palma cresce sulla
acute; la inedia pi larga, dilatata ed acuta montagna di Quindiu , nella parte pi
al suo margine interno; ali corte, pic elevala delle Ande. Dal suo tronco gli
cole, un poco acute, con le remiganti abitanti del paese ricolgono una materia
spuntale, la prima un poco pi lunga e grassa in molta copia, delta cera di
le seguenti cortissime. Coda eorla, roton palma, che la mescolano con un terzo di
dissima, con quattordici lettrici. sego e ne fauno delle candele e dei ce
Carlo lonaparle ha pubblicali i carat rini.
teri di questo genere nel tomo 2, pag. L' elevazione di questa pianta , sopra
427 , degli Annali del Liceo di storia na il livello del mare , dice il Bonpland ,
turale di Nuova-York, ed di opinione offre un fenomeno sorprendente per la
che la specie la quale lo compone abbia geografia dei vegetabili. Le palme uon si
le stesse abitudini delle specie del genere trovano, generalmente, sotto i tropici,
Phaleris, e che il mantello vada soggetto che fino a cinquecento lese d'altezza: il
ai medesimi cangiamenti. freddo delle legioni pi elevate vieta loro
Il qual genere deve collocarsi fra que d'avvicinarsi di pi al limile inferiore
si' ultimo ed i Mormori. della neve perpetua. Ora, la palma in di
La cerorinca abita i mari situati fra scorso fa un'eccezione assai rara a questa
l'America e l'Asia, e Iniqui non si ol legge costante della natura: imperoich
temila che dalla costa N. O. di America questa palma non osservasi mai nelle pia
La sola specie conosciuta la Cebo nure, n comincia a mostrarsi se non all'al
rinca occidkntale (Cerorhynca occiden- tezza di novecento lese, uguale a quella
laJis, Car. Bonap.,Ann. dcILic. di Nuova- dalla cima del Puy-dc-Dme o del pas
Yorck , Ioni. 2, pag. 4a8; Phaleris ce- saggio del Monte-Cenisio. Pare che ella
rorliyncn , ibid. Zool, Jonrn., tom. 3. fugga i grandi caldi delle regioni meno
pag. 53), eh' nerastra sopra , bianca sot alle.
to, col becco giallognolo, e con piume Cebossilodeltoideo, Ceroxylon deltoideurn,
bianche attorno agli occhi ed alla com- Kunt in Humh. pi Bonpl., A'ov. gen ;
inellilura del becco. (Lesson.) Iriarlea , Ruiz et Pav. , Fior. Per. Que
CEROSSILO. (Boi.) Ceroxylon, genere di sta palma ha il tronco allo, coronato da
piante monocotiledoni della famiglia delle foglie iropari-alate , colle foglioline del
p<ilme e della monecia poliandria del toidi e frangiale; una spala con molle
Linneo, cosi caratterizzato: Fiori monoi divisioni ; quindici slami circa ; uno stim
ci: nei maschi, no calice doppio, l'esterno ma molto piccolo. (Poim.)
CER ( 69 ) CER
CER0STO1IA. (Entom.) Denominazione nio, era dalo in Francia al lalhyrus sali-
latina del genere Cerostomo. V. Cerosto- pus, pare che sia derivalo da cicer e ci-
o. (C. D.) cercula , nomi che la medesima pianta
CEROSTOMO, Cerostoma. (Entom.) Que aveva anticamente, del pari che da quello
sto nome, che significa bocca cornuta , di cicerchia, tallo cui volgarmente cono
sialo adoperalo da Lalreille per indicare sciuta in Italia. Il Belonio aggiunge che
un genere dell'ordine dei lepidotteri , Ti questa pianta la mancreta dei Vene
cino alle pirali , e che appartiene alla no ziani; e secondo il Clusio, ai suoi tempi
stra famiglia dei seticorni o cheloceri. era detta sars nei dintorni di Parigi, dove
Ecco i caratteri che lo distinguono. era mollo coltivala. (J.)
Quattro palpi; i superiori corti, gli CERRETTA. (Bot.) Nome volgare in To
inferiori allungati, ricurvi e falciformi scana registralo dal Mattioli della lisima
U secondo articolo peloso e penicillifor- chia comune, detta cosaria dagli abi
me\ t ultimo quasi nudo. tanti del Friuli. Il Cesai pino all'incon
Lilreille ha finqu riferito a questo ge tro indica con questo nome e con quello
nere un solo insello, ch' l'issolofo; chia di serretta la serratula tnctoria , usala
malo dorsatus dal Fabricio. Trovasi nel- dai tintori. V. Ceretta. (J.)
inlate, lungo i boschi, sugli alberi. La CERRIS. (Bot.) V. Cerro. (J.)
sua larva e le sue metamorfosi non sono CERRO. (Bot.) Nome volgare italiano,
conosciute. non della quercus aegylops, come vuole
Cuostomo a dosso m AccHiETTno,Cerostoma il Segur, della vallonea o gallonea ,
dorsatum , Lalreille, Buffon del Sonnini. ma della querce cerro , quercus cer
Ali superiori grige o cenerine, macchiale ris ; proveniente dal latino cerrus. Que
Ji bruno; le inferiori grige, il disotto del sta querce ha la cupola della ghiauda
corpo bianco argentino. come chiomosa, dovecch la quercus aegy-
Si veggono ordinariamente sopra una lops, che il Dodoneo chiama indistinta
macchia bianca, ed una o due macchie mente aegylops e cerris, l'ha coperta di
nere, comuni ad ambedue le ali", ma que squamine larghe; inoltre la querce cerro
sti caratteri non ci sono sembrali costanti ha laulo la copula che la ghianda mollo
in tulli gli individui. Questo piccolo le pi grosse. V. Querce. (J.)
pidottero si trova in tutta l'Europa, ed CERRO SUGARO. (Bot.) V. Cerro su
comune nei contorni di Parigi. (C. D.) ghero. (J.)
CEROXYLON. (Bot.) V. Cerossilo. (Poir.) * CERRO SUGHERO o SUGARO, SU-
" CERRA.(5or.)Nome volgare ilei fruito o GHERELLA. (Bot.) Nomi volgari della
ghianda della quercus cerris. V. Querce. quercus pseudosuler , registrati presso il
(A. B.) Mattioli, il Micheli ec. V. Querce. (J.)
' CERRENA. (Bot.) Il fungo conosciuto CERRUS. (Bot.) V. Cerro. (J.)
in Toscana sotto questo nome, e del quale "CERTALLO, Certallum. (Entom.) Ge
ila la descrizione il Micheli (ffov. plant nere dell'ordine dei coleotteri, sezione
gen. , pag. 1 22, n. 2 ), pare sia una va dei tetrameri, stabilito da Meterle, e adot
riet dell'agarici umbilicatus dello Sco- talo da Dejean (Calai, dei Coleot., pag-
poli. Questo lungo buonissimo a man ni), che ne rammenta una sola specie 1
giarsi, ed mollo ricercalo: cresce in fa il Certallum rufcolle , ed la stessa del
miglia a pi degli alberi, massima dei Callidium riificolle delFabricio.(Audouin,
pioppi. bianco disotto e bruno di so Viz. class, di St. nat., tom. 3, pag. 406.)
pra. V. Cardela, Pioppino. " CERTALLUM. (Entom.) Denominazione
Lo chalanes dei Francesi , piccolo latina del genere Certa Ilo. V. Certallo.
agarico che cresce sui frantumi dell (F. B.)
scorza di noce, riferito dal Paulet al suo CERTHIA. (Ornit.) V. Certhics. (Ch. D.)
peupliere brune (pioppino scuro), bianco CERTH1US. (Ornit.) I naturalisti hanno
in principio, e poi bruno o color noc- riconosciuto, sulla congettura di Belon,
ciuola , e di sfoglie bianche, pare sia lo che il ccrthius di Aristotele era il ram
slesso del cerrena del Micheli. Ha la carne pichino: perci Linneo ha formata della
resistente e bianca, non punto male parola certhia la denominazione generica
fico; ed anzi, aggiunge lo stesso Paulet, di questi ucccdli. (Ch. D.)
buonissimo a mangiarsi, e dice esser " CERTIA MURAIOLA (Ornit.) Nella
iene egli slesso convinto. (Lek.) Storia degli Uccelli , lav. 197, indicata
CERRES. (Bot.) Questo nome, che, se sollo questo nome la Tichodroma mura
condo che si legge nel Clusio e nel Belo- ria, Bonap., Certhia muraria, Lin. cur.
C-ER ( 70 ) CER
Gniel., Picus muraria*, Aldrov., Or del disco e della corona compattissimi,
miti., Iodi. 1, pag. 85i, lab. 852, 77- ovali, bislunghi, leggiermente glabri, con
chodroma phoenicoptera, Terara ., Petro- un orliccio apicilare , che simula l'aspetto
droma muraria, Vieillot , Ornit. Frane, d'un pappo stefanoiile; p:ip|>o nato dal
lav. 184, fig. a. V. Picchio muraiolo. l' orliccio apicilare, e composto di squara-
(F. B.) mellinc numerose, distribuite in una se
CERTOSINO. ( Bot. ) Chartreux. Fungo rie, contigue o separate ( di rado coalile
del genere agarico, che cresce intorno a pi o meno alla base), disuguali, cor
Parigi , e che di qualit sospette. Il tissime, finissime quasi come peli, fili-
Paulct (Trait. de Champ., voi. a, t. 89, formi-laminale, subulate, membranose,
fig. i-3) lo piglia per il velucati del Vail- molli, del tulio nude. Corolle della co
lant e per V agaricus leucophaeus dello rona con tubo lungo e gracile , con
Scopoli. Questo t'ungo d' un color bi lembo diviso fino alla base in tre o
gio, come quella razza di galli che i quattro strisce, lunghe, strette, lineari,
Francesi chiamano chartreux (certosini), palenti in tutti i sensi. Corolle del disco
colore che gli dato da certi pelolini con tubo corto, con lembo conico a ro
neri o squamine, raccolti sopra un fondo vescio, diviso superiormente in quattro
bianco, che rendono la superficie vellu o cinque lobi ovali, acuti. Antere prive
tata : il che fu dal Vaillanl significato il' appendici basilari. Stilo d' inulea-bul-
colla espressione di velucati. (Lem.) lalmea.
CERUA, KERUA, KEROUA. (Bot.) Nomi Abbiam falla questa descrizione gene
egiziani o arabi del ricino, ricinus com rica sopra un esemplare secco, raccolto
muni* , diversamente scritti, giusta il al Senegal, e che ci stalo dato dal Gay.
modo ili trascrivere dei viaggiatori delle Un altro esemplare della medesima pianta
varie nazioni. (J.) era slato in altri tempi da noi osservato
CERUANA. (Bot.) Ceruana [Corimbi/ere, nell'erbario del Jussieu. Questa una
Juss.; Singenesia poligamia superflua, specie distintissima dalla ceruana pra
Linn.] Questo genere di siuanlere appar tensi*, Forsk. , ma n' evidentemente
tenente alla nostra trib naturale delle congenere; ed offre una nuova prova che
inalee, proposto dal Forkacl e adottato il genere ceruana del Forkael, riunito a
dal Jussieu nei suoi Genera plantarum , torlo dal Vahl al genere buphtalmum,
fu abbandonato da tutti i botanici, dappoi deve essere necessariamente ristabilito,
ch il Vahl immagin di farne una spe come abbiam dello di sopra. I caratteri
cie di buphtalmum. Tuttavia avendo noi generici descritti in questo articolo erano
con accuratezza esaminata una calatide di gi stati per noi osservali in un esem
ceruana, il risullamenlo delle nostre os plare assai cattivo di ceruana pratensi*
servazioni stalo, che questo genere di appartenente all'erbario del Desfonlaines;
versifica essenzialmente dai bultalmi, e e potranno essere rettificati in qualche
che in conseguenza dev'esser ristabilito. punto, dopo una sufficiente verificazione.
Ecco i caratteri che abbiamo trovali. Cos, a modo d'esempio, gli ovarj ci erano
Calatide quasi emisferica, non raggiala, comparsi compressi a rovescio, cio, schiac
ina discoide : disco di molli fiori rego ciati da petto a rene: ma questa osser
lari , androgini; corona distribuita in pi vazione diviene dubbiosa, dacch gli ovarj
scric, composta di molli fiori tubulosi, della nostra ceruana rotundifolia , accu
femminei. Periclinio un poco superiore ratamente esaminali sull'esemplare del
ai fiori, irregolare, formato di squanime Gay e su quello del Jussieu, ci son sem
disuguali; le esterne pi grandi, disu brali compressi bilateralmente, cio schiac
guali, pi o meno superiori ai fiori, di ciati sulle due facce laterali. Tullavia, poi
stribuite in una o in due serie, erede, ch qualche ovario delle due specie di
quasi che addossate, aderenti alla base, ceruana ci ha mostralo Ire facce di-
fogliacee, ovali-acute, bratteiformi e for stinte da tre costole, ed il vero senso della
manti una specie d'involucro; le interne compressione degli ovarj pu essere equi
presso a poco uguali fra loro, e uguali voco fin anche in alcune calatidi rima
ai fiori, distribuite in una serie, addos ste compresse nel seccarsi ; fa di mestieri
sate, coriacee, ovali-bislunghe. Clinanto sospendere per ora il nostro giudizio. Co
piano, guernilo di squammetlc presso che munque sia, ed in tulli i casi, chiaramente
uguali ai fiori, bislunghe, piane, coria dalle nostre osservazioni risulta che le
cee, unincrvie, un poco abbreviale verso reruanc non sono congeneri coi bulini
la base, acute e quasi fogliacee. Ovarj mi. La confusione di questi due generi
GER ( 7' ) CER
muore dall'avere il Forskael miti descritti questo nome da lui attribuito al Gaerl-
i caratteri generici della sua pianta, dall'a- ner, come sinonimo di spilanthus. (J.)
verli il Vahl male osservati, e dall'avere CERULINA. (Chim.) Secondo il Crum,
il Jussieu credala la calatide raggiala la soluzione solforica d'indaco, che forma
con corona liguliflora. Per altro la de la base del colore detto nelle arti blu di
scrizione del Forskael, quantunque ine Sassonia o di composizione , costituito
salta in qualche punlo, ed oscura su molli da due sostanze coloranti, una eh' ei
allri, bastava a prevenire gli errori in chiama cenilina per esser turchina, e
che son caduti il Jussieu ed il Vahl. l'altra Jenicina per dare un bel color
Cuciva pbataiol, Ceruana pratensi! ^ porpora. V. Indaco. (A. B.)
Forsk. Pianta annua che cresce in Egitto, CERULUS. (Ornit.) V. Cebilo. (Ch. D.)
e rbe ha le orolle dei fiori femmine CERUME DEGLI ORECCHI. (Chim.)
pttsw a po<'o come quelle delle conile, Materia animale , separata dalle piccole
e non la calatide raggiata, come erronea glaudule che risiedono sotto la pelle nel
mente era stalo credulo. meato auditorio.
Cucja di foglie botosde, Ceruana ro- Appena che questa materia esce dalla
tszdifolia , Noi). Fusto erbaceo, alto pi gianduia alquanlo vischiosa e gialla:
J'uu piede (nell'esemplare incompleto che ma esposta all'aria diviene pi consistente
noi descriviamo), grosso, cilindrico, pe e d' un colore pi carico che tende a pas
lo, eretto, ramosissimo superiormente sare al rosso.
in una larga pannocchia. Foglie alterne, Il cerume ha un sapore amaro, un
pi o meno pelose in ambe le pagine; le odore aromatico, e un poco acre.
inferiori pi lunghe lue pollici e mezzo Scaldalo moderatamente sopra la carta,
circa , larghe circa un pollice e mezzo , la unge, rendendola trasparente a guisa
un poco intaccate alla base, dove abbrac d'un corpo grasso.
ciano il fusto quasi a mela, orecchiute, Gittato sui carboni ardenti, si rammol
nella parte inferiore quasi piuriuoliformi , lisce, tramanda un fumo bianco che ha l'o
largamente lineari o a guisa di nastro, dore del grasso bruciato; quindi si fonde,
intierissime sugli orli, nella superiore slar rigonfia , annerisce , esala l'odore delle
gate a<l un trailo, quasi orbicolari , rin materie animali, e lascia un carbone leg
taniate agli orli, divise per sini poro giero.
profondi in selle lobi rotondali pi o Quando si tritura nell'acqua forma una
sinuati; le foglie superiori grada- emulsione bianco-giallastra, che si scom
pi piccole, variabili, ordinaria pone snllecilamenle, producendo un fetido
mente come spatolate, superiormente den odore, e lasciando precipitare dei fiocchi
tale, cren u lille o sinuate. Calatidi nume bianchicci.
rose, pannorrhiute; alcune terminali ap Tali sono le propriet riconosciute nel
parentemente, ma in effetto laterali o cerume dal Fourcroy e dal Vauquelin.
ascellari; altre laterali o ascellari in ap Il Vauquelin ha ottenuto dal cerume:
parenza, e terminali in effetto. Ed in Mucillaggine albuminosa . i
vero, una calatide nasce in principio alla Soda [ 37,5
estremit d'un ramoscello, e quasi im Fosfato di calce |
mediatamente al di sotto di questa cala Olio grasso ....... .\ Ga 5
tide, e nell'ascella d'una piccola foglia, Principiocoloraute giallo .J '
nasce un ramoscello gracile, peduncoli-
forme, nudo, terminato ila una calatide 100,0
che va pi in alto della precedente, e
sboccia pi lardi : talch l'ultima compa Tratlatocoll'alcoo! caldo, vi si disciolgono
risce terminale, e l'ali ra laterale. Ciascuna l'olio grasso e il principio colorante gial
calatide accompagnata d' una o da due lo. 11 residuo insolubile, seccalo all'aria,
fc-glioline bratleii'ormi , analoghe alle trasparente, fragile, non perfettameDte
squamme esterne del periclinio, ma pi solubile nella potassa; bruciandolo esala
grandi. Ramoscello peduncoliforme che l'odore delle materie animali, e lascia un
nasce dall'ascella di una di queste foglie. carbone il quale colla incinerazione pone
Corolle gialle. Quesla una nuova specie allo scoperto la soda e il fosfato di calce.
nativa del Senegal. (E. Cass.) La soluzione alcoolica gialla; e fa
CERUCHIS. (Bot.) Il Mirhel, in un novero cendola evaporare d un olio giallo, Bina
li piante in appendice a una edizione rissimo, analogo alla trementina per l'o-
della Storia naturale del Buffon , cita dorec perla consistenza. Quest'olio suicar
CER ( -ji ) CER
boni ardenti tramanda un cxlore di grasso slati ancora descritti con tutta la neces
bruciato ; si discioglie negli olj fissi e foli saria esattezza onde distinguergli gli uni
tili , nell'etere e meglio ancora nell'al dagli altri. V. Cervo. (F. C.)
cool, specialmente a caldo; e finalmente CERVA DI SARDEGNA. (Mamm ) Per-
colla potassa forma una specie di sapou raull, nelle Memorie dell'Accademia delle
tenero. Scienze, applica questo nome aWaxis fem
Il Vauquelin non ha potuto separare il mina. V. Cervo. (F. C.)
principio colorante dell'olio, a motivo CERVA, GRANDE , PICCOLA. (Enlom.)
della poca proporzione in che questo Geoffroy ha applicalo il nome di grande
principio vi sta rispetto a quest'olio me biche alla femmina del lucano cervo, da
desimo. Tuttavia lo considera c ome analogo esso creduta una specie, e quello di pe
alla sostanza colorante della bile. (Ch.) tite biche al lucano parallelipipedo. V.
CERURA, Cerura.(Entom.) Schrank, nella Priocf.ri e Lucaho. (C. D.)
sua enumerazione delle farfalle di Vien CERVANTESIA. (Bot.) Cervantesia, ge
na , ha indicati , sotto questo nome ge nere di piante della famiglia delle time-
rir, i lepidotteri del genere Bombice, lee, e della pentandria monoginia del
come la coda-forcuta, che il Fabricio h; Linneo, cos essenzialmente caratterizza
chiamale vintila, j'urcula,Jtgi, ec. (C. D.) to: calice campanulato, pentagono; ve
CERUSA. (Chim.) Nome dato in commer runa corolla; cinque squamine tra'denti
cio al sollocarhonato di piombo. (Ch.) del calice; cinque slami; un ovario li
CEROSA D'ANTIMONIO. (Chini.) Si e bero; uno stimma sessile. Il frullo una
cosi talvolta nominato l'ossido d'antimo noce monosperma , inviluppata inferior
nio, precipitato per mezzo d'un acido, mente dal tubo del calice carnoso, in
dall'acqua che ha servito a lisciviare il grossato.
residuo della calcinazione d'una miscela Cervantesia cotonosa, Cervantesia tomen
di parli uguali d'antimonio e di nitrato to, Ruiz e Pav., Fior. Per., 2, pag. 19,
di potassa, o d'una miscela di i parte di tab. 221, fig. 6; Cervantesia bicolor,
solfuro il' antimonio e di 3 di nitrato di Cav., Icon. Bar., 5, pag. 49* lab. 47^.
potassa. (Ch.) Arboscello allo da dodici a quindici pie
CRVA. (Mamm.) Nome della femmina di, che si divide in ramoscelli sparsi,
del cervo. (F. C.) flessuosi, lanuginosi mentre som giovani.
CERVA DEI BOSCHI. (Mamm.) Cervo Ha le foglie sparse, picciuolate, ovali-bi
di Caicnna, rosso biondo, clic, da quanto slunghe, intierissime, coperte in ambe le
ne dice Barrre, pi grande della cerva pagine di una lanugine tomentosa, un
ilei paletuvieri , ha le corna cortissime l'Oco caduca, I fiori sono piccoli, dispo-
ed abita 1 interno delle foreste. Buffon sii in racemi asccllari e terminali, lano
1' ha creduta un capriuolo, e il D'Azara si, flessuosi ; il calice di cinque incisioni
il suo gouazou-pita. V. Cervo. colorale , ovali, acute; cinque squanime
Giova qui l'osservare che a diclina hianchicce invece di corolla (secondo il
si applica indistintamente il nome di cerva Cavanilles, una corolla monopetala Ire volte
al maschio o alla femmina di tutte le spe pi corta del calice, di cinque incisioni ro
cie di cervo. (F. C.) tondale); i filamenti inseriti alla base del ca
CERVA DEI PALETUVIERI. (Mamm.) lice, alterni colle squamine; le antere bifide
Barrre, nel suo Saggio di Storia dells alle due estremit; veruno si ilo; uno stimma
Francia equinoziale, dice chea Caienna semplice. Il frutloconsisle in una noce ova
viene cos chiamato un cervello di corna le, di cinque angoli, sovrastala da cinque
corlissime, che abita i luoghi paludosi grandi incisioni calicine, ingrossale, con
conosciuti in quel paese solio il nome di tenente un nocciolo d'una sola loggia,
paletuvieri. fungoso nella met inferiore. Questo ar
Buffon credeva che questa specie fosse boscello cresce al Per , nei luoghi sco
una semplice variet del capriuolo Euro scesi. (Poir.)
peo, e il D'Azara la riguarda perla me CERV ARI A .(Bot.)Cervaria. La dryas octo-
desima del suo guazou-bira: assegna per petala, pianticella alpina, ebbe questo nome
a questo delle corna lisce, grosse, a palco dal Gesiiero forse perch prima di lui,
d'un solo pezzo, mentre Laborde de questa pianta era siala detta per alcuni
scrive la cerva dei palei uvieri con le herba cervi. Pi recentemente il Rivin
corna ramose e mollo lunghe. Tutte que ha usato lo slesso nome per la lil/anotis
ste conlradizioni fanno naturalmente sup nigra di Teofraslo, che il Tbalius diceva
porre ebe i cervi Americani non sono essere chiamala cervaria nigra nelle fo-
GE11 ( 73 ) CEll
Teste dell' liu;l i , e che l' uthaitianiha temente ...lui., tutta la sostanza ruidullmr
cercaria del Linneo. Finalmente il Gaerl- pu esercitare le sue facolt , ed il cer
ner volle separar questa pianta dall' al/la vello non gode a loro riguardo di una pre
mantini, sotto il nome generico di cervaria, ponderanza si distinta, nell'uomo e negli
assegnandole per carattere distintivo dei altri animali di ordini superiori, che in
semi leggiermente pelosi e segnati da tre ragione della sua grandezza. Negli insetti
strie. Il Moenchha adottalo questo genere. e nei vermi , nei quali il cervello non
Ma altri ne hanno fatta una specie del per cos dire pi grande dei diversi nodi
genere selinum, e il Willdcnow l'ha la sparsi lungo la midolla della spina, ogni
sciata nel genere alhamantha. (J.) parte del corpo, qualche tempo dopo la
CERVELLETTO. (Anat.) V. Bucefalo. (C.) sua separazione, sembra potere agire e
CERVELLO. (Anat.) Il rigonfiaracnlo mi sentire come l'animale intero. Tutte le
dollare, situato all'estremit anteriore della parli del cervello non sono egualmente
midolla spinale, e per conseguenza di tutto necessarie alle sue funzioni; si veduto
il sistema nervoso, si chiama generalmente perderne delle considerabili porzioni in
il cervello, o l'encefalo. In un senso pi conseguenza di ferite, senza che l'intel
particolare, si distingue il cervello pro ligenza fosse sospesa. Siccome il cervello
priamente detto dal cervelletto, e dalla il centro del sistema nervoso, si cre
midolla allungala, che sono due altre parli duto che debba esservi qualche parte la
dell' encefalo. quale serva di centro al cervello mede
Il cervello senti dubbio il pi inte simo, ed quella eh' stata chiamata sen-
ressante ed il pi nobile Ira gli organi sorium cotumune, o sede dell'anima. Ab
del corpo animale; tutti i nervi vi rilet biamo veduta altrove l'incertezza in cui
toli capo, o immediatamente , o per l'in siamo sulla parte del cervello che meriti
termezzo della midolla spinale e della mi veramente questo nome; supponendo pe
dolla allungata. Se vien reciso un nervo, r , come non pu dubitarsene, che ve
o s'impedisce in un modo qualunque la ne sia realmente una in tal caso, pare
sua comunicazione col cervello, le parli che l'anima adoperi eziando molle diffe
alle quali questo nervo si estende perdono renti parti di questo grand' organo, anco
sul momento la loro sensibilit e moto, per l'esercizio delle sue facolt pi in
e se il cervello medesimo si comprime, tellettuali. Perci, siccome vediamo che
l'animale cade subilamenle in letarga. le due volle chiamate emisferi decrescono
Al cervello dunque debbono giungere in nelle specie di animali a misura che di
ultimo risultato le impressioni dei sensi vengono pi stupidi, naturale che sup-
esterni onde l'animale ne abbia la perce ponghiamo qualche analogia fra la gran
zione , e da esso, come da un centro, la dezza di queste volte e la superiorit del
volont imprime la sua azione ai musco l' intelligenza. Si riconosce egualmente
li; pure l'organo necessario del pensie qualche cosa di simile nei diversi indivi
ro, vale a dire, del paragone delle sen dui della specie umana; una fronte schiac
sazioni , e della formazione delle idee ge ciala si collega raramente con l'ingegno,
nerali le quali rappresentano ci che pi e le razze che hanno la fronte piccola ed
sensazioni hanno di comune. Finalmente, il cranio compresso, come i mori, non
la sede della memoria. L'annichilamento hanno mai potuto giungere ad un'elevata
di queste facolt , costante effetto delle civilizzazione. Il dottor Gali va assai pi
lesioni del cervello , lo prova evidente oltre; pretende che ogni sentimento,
mente ; quanto per le funzioni di que qualunque inclinazione, ciascuna delle
st'organo sono certe, altrettanto il modo modificazioni particolari delle nostre fa
con cui le esercita coperto di tenebre. colt abbia la sua sede in qualche regione
Si osserva in generale che sono tanto pi circoscritta del cervello; che la grandezza
perfette, quanto pi voluminoso il cer di questi diversi organi particolari seco
vello , ed eziando riconoscesi che tanto conduca necessariamente una predomi-
pi le divide col rimanente del sistema nauza delle disposizioni che loro corri-
nervoso, quanto pi piccolo diviene in pro spondon , e che le loro protuberanze ,
porzione della massa di questo sistema. I mostrandosi, fino ad un eerto punto, al
rettili, per esempio, che banno il cervello l' esterno del cranio, possano far giu
appena pi grosso della midolla spinale, dicare in un modo ben sicuro del morale
conservano tuttavia della volont c del degli individui. Pretende di aver raccolti
sentimento dopo aver perduto interamente molti fatti, osservando dei cranii d'in
il primo di questi due organi. Apparen- dividui che godevano in un modo distinta
Dition. delle Scienze Nat. Voi. ri. io
CER ( 74 ) CER
iti certa facolt , o che erano predominati CERVICAPRA. {Mamrn.) lato applicato
da certi vizii ad un punto irresistibile, | questo nome, e quello di capricerva , a
per dedurne delle regole generali, e per; differenti specie di ruminanti a corna ca-
formare una scienza da esso chiamala cra Te, mal determinate. Il Monadi, De Lap.
nioscopia. Bezoard~, pare essere uno ilei primi che
Osservasi pure una relazione Ira il vo T abbiano adoperalo. 11 Cheuferio lo ha
lume di certe parti del cervello , e certe pure applicato all'animale da esso rappre
disposizioni in apparenza puramente fisi sentato per quello che fornisce il belzuar
che. Cosi, gli animali erbivori sembrano orientale, ed stato dato da Linneo al!a
avere costantemente il paio anteriore dei! gazzella Affricana del Ruio. Il solo Falla
tubercoli quadrigemini pi grande in pro ne ha formalo il nome specifico di un ani
porzione di quel che vedesi nei carnivo male ben caratterizzata, della specie il
ri. Manca per assai onde queste diverse' gazzella di cui Buffon ba parlalo sotlo
osservazioni somministrino ancora suffi-j il nome di antilope, e ili cui Pallas ha
fieni i cognizioni sugli usi delle differenti1 per il primo dala uua buona figura ed
parli del cervello. Frattanto quest'organo! un'esatta descrizione, Spie. Zoo! ,fasc.
di un'estrema complicanza, come ve-j X (V. Antilope.) De Bluinville ne ha re
drerao nella descrizione che ne sar da centemente formata la denominazione del
noi falla alla parola Encefalo. V. Ence terzo sotlogenere della sua gran famiglia
falo. (C.) dei Cerofori. V. Cerofori. (F. C.)
CERVELLO. (Chim.) V. Cerebrale [Ma CERVICARIA. (Boi.) Nome antico dato
teria]. (Ch.) ad alcune specie di campanula, e al tra-
CERVELLO DI MARE. (Polip.) la de chelium, genere vicino. Secoudo il Lobe-
nominazione mercantile di molle specie lio, citato dal Dalechampio, il Gesnerr ap
di poliparii del genere Meandrina. V plicava questo nome anche a quella pianta
Mlandrina. (De. B.) alpina, distinta sotto quello di dryas. V.
CERVETTI. {Mamrn.) V.Ckrviatti.(F. C.) Ceb varia. (J.)
" CERVIA. {Bot.) Cervia, genere di piante CERVICINA. (Bot.) Cervicina, genere
dicotiledoni, della famiglia delle convol- di piante dicotiledoni della famiglia delle
vulacee e della triandria diginia del campanulacee e della triandria monogi-
Linneo, cos caratterizzato : calice libero, nia del Linneo, cosi caratterizzato: calice
diviso in cinque parli ; corolla imbu supero, persistente, di quattro foglioline ;
forme, colla fauce nuda, col lembo diviso corolla monopetala, cilindrico-campanu-
in cinque lobi, ipogina; tre stami; due lata, divisa in quattro prli; tre stami;
stili. Il frullo una cassula di due logge. uno stilo con tre stimmi. Il frullo una
Questo genere stalo stabilito dal Ro- cassula di ilue logge e di molti semi.
driguez e dal Lagasca per la specie seguente. Cervicina- campanuloide, Cervicina carn-
Cervia a foglie di santoreggia, Cervia panuoides, Dclil., Descr. de V Egypt.,
saturejaefolia, Rodrig.; Lagasc., Gen. et t. 5, fig. a; Roem. et Schull., Mani., a,
Spec. noi', diagn., p. j, n. 98 ; Roem. pag. 356 ; Spreng., Syst. veg. , i , pag.
Schult., Syst., a , pag. 857 ; Spreng., i45'. Pianticella dislesa, di rami semplici,
Syst. veg., 1 , pag. 36i. Pianta erbacea, irsuti. Le foglie inferiori sono opposte,
annua , aita poco pi il* una spanna. Ha le superiori alterne , ovato-lanceolate ,
l'abito della satureja hortensis. Cresce acute, con denti parimente acuti, ciglia
al nord delle Spagne presso la citt d'Hi- te, sessili. I fiori sono ascellari, solitari,
spalis. (A. B.) sopra un peduncolo pi corto della foglia.
CERVIATTI, CERVETTI, CERBIET- Cresce nell'Egitto, dove fu raccolta dal
TI, CERBIATTI. {Mamrn.) Vengono cos Delile, autore di queslo genere. (A. B.)
chiamati il cervo e la cerva giovani, fin CERV1COBRANCHI. (Ma/aco*.) De Bla-
ch hanno la loro livrea. (F. C.) iuville, nella sua nuova distribuzione me
CERVI BOLETUS. (Bot.) Il Cordus nelle todica degli animali molluschi , assegna
sue osservazioni sopra Dioscoride, e Gi questo nome di ordine alle specie di mol
seppe di Jusssieii nella sua Storia delle luschi acefalofori, i di cui organi della
Piante, danno queslo nome a un fungo, respirazione, simmetrica, sono collocali
ch' il ycoperdon cervinum, Limi., del superiormente al collo, e ricoperti da
quale il Persoon aveva dapprima fatto un una conchiglia semplice, simmetrica, e non
genere particolare, nominato hypogeum, spirale. I generi che vi fa entrare sono:
che poi ha riunito al genere scleroder Parhofoko, Fissorblla , Emarginula ,
ma, genere vicino ai tartufi, titber. (Leu. Navicella o Sittaria, e Patulla. V.
CER ( 75 ) CER
questi diversi articoli, a quello di Ma- Parleremo, all'articolo Hchinakti. dei
lacozoahi. (De. B.) caratteri che sono comuni ai cervi ed alle
CERVINI o FUNGHI COLOR DI CER altre specie ili questa numerosa famiglia
VO. (Bot.) Specie di funghi lei genere e qui solo ci occuperemo dei caratteri
amanita dell' Haller, agariciis, Linn., che proprii al genere eli cui facciamo la sto
hanno il gambo e le sfoglie rosso-bionde. ria. Il pi notabile di questi caratteri con
Il Paulet ne forma due gruppi , cio , i siste nelle corno, vale a dire in quelle
cervini solilarj e i cervini in famiglia. produzioni ossee della fronte, che cadono
(Lek.) e si riproducono alternativamente, pos
CERVISPINA. {Bot.) Il Cordus, aulico au sedute dai soli indiviilui maschi , ecret-
tore, nominava cos il ramno catartico. (J.) tuato nella specie (iella renna. Gli ani
CERVO, Cervus. (Mamm.) Nome derivalo mali offrono pochi fenomeni pi inespli
da quello che i Latini davano al nostro cabili di quella specie di vegetazione di
cervo, e che abbiamo noi medesimi con produzione spontanea , della quale non
servato a questo animale, estendendolo vedesi il germe, bench sia sottoposta a
per ai ruminanti i di cui individui ma leggi s precise e tanto fisse.
schi hanno la testa armala di corna, le Ad una certa et, le corna del cervo
quali crescono e cadono successivamente. cominciano a svilupparsi ; si vede dap
I cervi sono in generale animali nota principio una leggiera prominenza, rico
bili per la leggerezza delle loro forme, per perta dalla pelle, e dove si distribuisce
F eleganza delle proporzioni , e per la un notabil numero di vasi , poich vi si
prontezza dei loro moti; le loro gambe sente un vivo calore. La qual prominenza
sottili ed elevate senza esser di-bli , il sollecitamente si estende, ed in alcune
loro corpo svelto e rotondeggiante, il collo specie , si divide in diversi rami ; ad una
allungato, che sostiene con grazia una te rert'epoca cessa questo sviluppo, la pelle
sta sottile, una guardatura placida, ma che ricuopriva le corna perde il suo ca
penetrante ed ardila, un aspetto semisel lore, muore, si secca, e finisce col lace
vaggio , in cui pare dichiararsi non meno rarsi a brani; finalmente, queste corna
confidenza che timore , un pelame pu si staccano anch'esse dalla loro base e ca
lito, lustro, e di un colore che uon di dono; succede ordinariamente una leg
spiace all'occhio, hanno sempre fai lo porre giera emorraga, e nasce dalla pelle e dalla
i cervi nel numero degli animali pi fa porzione del frontale che sosteneva le
voriti della natura, e pi dagli uomini corna. Dopo ventiqualtr'ore, quando il
ricercati. cervo di buona costituzione, i vasi che
Si trovano cervi in Europa , in Asia versavano sangue rimangon chiusi , una
ed in tutta l'America. Se ne incontrano sottil pellicola ricoopre tutta la piaga, e
eziando nell'Affrica settentrionale, e, se si vede immediatamente incominciare la
dobbiamo credere ad alcuni viaggialori, produzione di allre corna; l'estremit dei
ne viverebbero nell'interno di quel con vasi si goufia, e quelli specialmente che
tinente. Ovunque, nei paesi selvaggi, po provengono dalla pelle; si forma una va
polano in abbondanza le foreste o le pia rice attorno alla base sulla quale erano
nure, e sono una delle principali risorse le corna, ed essa si dilata come quella
dell' uomo. che vedesi sulla scorza degli alberi, quando
II loro naturale si adatta facilmente le loro piaghe tendono a cicatrizzarsi,
alle circostanze che dipendono dai climi e senza per che i vasi i quali provengono
dalla temperatura. Quelli dei paesi caldi si dall'osso cessino di deporre la materia os
propagano senza difficolta nelle nostre re sea. Finqu lo sviluppo delle corna
gioni temperate, ed il cervo Europeo si stalo uniforme , i vasi si sono estesi in
naturalizzato all'Isola di Francia. Perci in una certa direzione ch' sempre la me
contreremo le medesime specie di cervi desima per ogni specie; giunti per ad
in tutte le regioni ove ostacoli troppo un certo punto, questi vasi si dividono;
grandi non han loro impedito di pene gli uni continuano a dirigersi come per
trare. Le parti settentrionali dell'antico l' innanzi , mentre gli altri prendono una
mondo e del nuovo ne sono una prova , diversa direzione, e sempre invariabile,
e se questa regola va soggetta ad alcune quando non sopravviene nessuno acci
eccezioni, sono esse pi apparenti che rea dente; questi ultimi che hanno fermalo
li: l'industria degli uomini ha spesso fatto un ramo o un palco , presto si ferma
ci che non sarebbe slato eseguito dalla no; ma i primi continuano sempre a svi
natura. lupparti , e di tanto in tanto alcuni ili
CEU ( ?6 ) CER
essi eziandio si separano per produrre al- ove non se ne sarebbero naturalmente
Iri palchi; si arresta finalmente questa sviluppati; ma questi ultimi effetti non
vegetazione, la pelle die la ricuopre nuo saranno < he una derivazione delle so
vamente si' secca , c cadono le corna per stanze; poich quando la causa dei can
essere rimpiazzate da altre. giamenti di forme di un corno non pro
Nulla sappiamo sull'origine della forza viene da un eccesso di materia, raro
che induce certi vasi della testa a svi che questa si porti straordinariamente in
lupparsi costantemente nelle diverse di una parte, senza che ci sia a carico
rezioni che producono le variatissime delle altre, lo che ancor vero relati
l'orme delle corna dei cervi. questo un vamente alle due corna di un medesimo
ramo della scienza, ch' coperto dalla pi cervo; se quello d'una parte diviene mo
profonda oscurila, che richiama l'atten struoso per eccesso, l'altro del lato oppo
zione degli osservatori , e promette felici sto lo diventa per difetto, ed questo
risultati alle loro esperienze. La caduta quasi sempre il caso delle corna dispari.
delle corna si spiega, al contrario, in uu Aggiungeremo infine, che quando l'et
moilo assai plausibile; in una certa epoca infiacchisce i cervi, le loro corna non si ri
del loro accrescimento, la parte inferiore producono pi con la medesima esattezza,
di quoste corna ingrossa a tal punto che rimpiccoliscono, si assottigliano, e fini
i vasi i quali vi passano finiscono col scono col prendere delle forme irregolari.
l'essere tanlo compressi da obliterarsi e Secondo le specie, le prominenze os
da cessare di far vivere le corna che, see le quali sostengono le corna hanno
presto allora , simili ad un corpo estra un'estensione maggiore o minore, e che
neo, si separano dal rimanente dell'or diminuisce con l'et; traggono esse la
ganizzazione, dalle parti tuttora animate loro origine da diverse parli dei frontali,
dalla vita. Perci, questo fenomeno rien- e prendono differenti direzioni. Sotto
Ira in tulli gli altri di simil genere, e questi diversi punti, i cervi nulla offrono
ci che vi ha di particolare si , che il di caratteristico; una specie peraltro, il
luogo ove si effettua l' esfoliazione obbe muntjac, si distingue per il peduncolo
disce- alle leggi dell'accrescimento delle delle sue coma, che si prolunga molto al
corna, ed alla sua intima costituzione. di l dell'ordinaria misura, e che gi ve-
Quello che rende ancor pi muraTi desi principiare da due costole sporgenti
glioso lo sviluppo delle corna dei cervi , all'estremit anteriore delle ossa frontali.
l'invariabilit delle loro forme, e la co I peli di certi cervi presentano dei ca
stanza delle leggi alle quali sottoposto. ratteri particolari che si ritrovano, per
Quando le circostanze sono le medesime, per quanto ad un minor grado, su tutte
le corna di due cervi di una stessa spe le altre specie, ed anco forse in tutti i
cie hanno forme eguali, e l'influenza delle ruminanti: non hanno l'elasticit e la
cause che possono modificarle principia a flessibilit di quelli della maggior parte
farsi sentire alle parti pi lontane dalla degli altri animali, e specialmente dei
testa; l'estremit superiore quella che carnivori o di qualche rosicatore ; sono
offre le forine pi variate, e quesla in vetrini presso a poco come la paglia secca,
fluenza s'indebolisce a misura che pi non aderiscono alla pelle che per un pe
ci avviciniamo all'origine delle corna. Le duncolo ben sottile in paragone del loro
sue parti inferiori offrono anch'esse agli diametro principale, e se ne slaccano
zoologi uno dei cantieri specifici pi quasi senza usar forza. La maggior parie
sicuri , per quanto le corna sieno forse , dei cervi non ha per abito che una sola
Ira lutti gli organi itegli animali, quelli specie di peli (V. Peli), quelli cio che
ni quali pu esercitarsi artificialmente sono lisci ed uniti , poich i lanosi sono
la maggiore influenza. Infatti, un cervo tanlo pochi da non dovere essere una ri
mal nutrito avr corna piccole e sottili, sorsa contro il freddo. La renne peraltro
senza per essere deformate; se inalato, hanno la pelle coperta da ima folta lana,
quest'organo potr assumere forme mo e quella che vedesi sulle specie dei no
struose, o per eccesso, o per difetto della stri climi d luogo a credere che sarebbe
materia di cui si compone; la castrazione pi abbondante se gli organi che la pro
arrester il suo sviluppo, e sembrer di ducono fossero eccitati dall'influenza di
struggere la sorgente alla quale doveva un clima pi freddo. La differenza delle
il suo nascimento. Una piaga far pren stagioni reca nel pelame cangiamenti di
dere un'altra direzione ai vasi, ed in tal non poca importanza, specialmente por
molo si polr far crescere dei palchi i rotori, che sono sempre pi vivaci e
CER ( 77 ) CER
pi variati nell'estate. I cervi dei paesi tal punto, una delle pi curiose. Le spe
caldi non Tanno soggetti a lai cangia cie i di cui individui vivono isolati , sono
mento, ancor quando sono naturalizzati suscettibili di addomesticarsi lino ad un
presso di noi, e vi si propagano da un certo puuto, specialmente le femmine; ma
certo numero di anni. Molte specie sono la loro confidenza raramente assoluta. Al
macchiate per tutta la loro vita, o sola contrario, le specie che vivono in branchi,
mente nella loro prima giovent, e tal come le renne, si sottomettono fino a dive
volta le macchie non si mostrano intera nir domestiche, lo che una nuova prova
mente che nelle stagioni calde, il qual che gli animali i quali naturalmente in
carattere non resiste per a certe influen clinano a riunirsi in numerosa famiglia ,
te: la variet del daino nero ha perdute sono i soli che gli uomini possano vera
le macchie bianche che la sua specie ha mente associarsi.
nell'estate, ed i suoi figli nascon pure Alcuni passano tutta la loro vita in
senza livrea. Le variet albine sono egual mezzo alle foreste e nelle regioni eleva
mente comunissimo fra 1 cervi. te, e gli altri, nelle pianure, o nelle sa-
I denti molari e gli incisivi sono simili vanne allagate e pantanose.
a quelli degli altri ruminanti; i maschi Si sono cercati nei caratteri che distin
per di alcune specie hanno alla mascella guono i cervi, i mezzi di suddividere na
superiore dei canini dei quali mancano turalmente questo genere gi composto
altre. Questi ultimi denti si allungano di pi di venti specie; la difficolt per
anco ad un tal punto nel muntjac, da di stabilire fra questi caratteri un ordine
somigliare per l'allatto a quelli del mosco. di subordinazione, di decidere quali sieno
Gli organi del moto nulla offrono che i pi importanti , ha impedito che felice
non sia comune alla maggior parte degli mente riuscissero siffatte ricerche. Infatti,
altri ruminanti, lo che presso a poco dovr prendersi, per caratterizzare que
pu egualmente dirsi dei sensi ; i pioli ste suddivisioni, la lunghezza delle pro
dei cervi sono completamente fessi; la minenze che sostengono le corna, o i denti
loro pupilla orizzontalmente allungata, canini, oi lacrimatoi, o i musi, ec. ec?
e pare che abbiano assai buona la vista; I gruppi non saranno naturali ; se adot
hanno l'orecchio grande e delicatissimo tiamo le prominenze, riuniremo dei cervi
l'udito; la loro lingua liscia , e per i che avranno i canini, ed altri che ne man
cibi sono di bocca pi gentile del bove; cheranno; alcuni avranno i lacrimatoi, gli
pare che abbiano assai buono 1' odoralo , altri ne saranno privi, ec; ed avr luogo
che sempre consultano, e la maggior parte 10 slesso inconveniente , qualunque sia
di essi hanno le narici circondate da un 11 carattere sul quale pongasi mente, e la
muso, laddove altri hanno pelosa questa maniera ancora con cui si riuniscano tali
parte della testa. Molti cervi hanno i caratteri; se vogliamo aggruppare insieme
lacrimatori; se per in alcuni quest'or i cervi che hanno i canini ed i lacrima
gano ha la forma d'una borsa, non si toi , ne separeremo altri che si ravvici
mostra in altri che come una leggiera nano per il carattere del muso e delle
pieg.i della pelle, ed alcune specie iie prominenze, e reciprocameute.
mancano per l'afifatlo. La voce io ge Per evitare l'inconveniente di formare
nerale un ragghio spiacevole. tra i cervi, e secondo l'organizzazione,
Gli organi della generazione nulla dei gruppi artificiali, e per riunirgli frat
hanno di particolare esternamente; nel tanto in modo da fargli riguardare sotto
maschio i testicoli sono in uno scroto al generali punti di vista, gli classeremo a
di fuori, ed il fodero si dirige in avanti; seconda delle loro posizioni geografiche,
nessun' organo particolare accompagna la e ci equivarr eziandio a formarne na
vulva nella femmina, e le mammelle sono turali divisioni.
quattro, fra le gambe posteriori. Nascono Cervi comuni alt antico
uno o due feti per volta, in primavera ed al nuovo mondo.
uei climi temperati, giacch entrano in
caldo nell'autunno, ma in ogni stagione Il Cervo comche, Cervus elaphus, Lio.,
nei paesi caldi, ove gli animali sono sem Buffon, tona. VI, fig. IX. Fusto delle cerna
pre disposti alla copula. curvato indentro; due o Ire palchi alla
I cervi non mancano d' intelligenza , e parte anteriore diretta in avanti. Le ili-
sanno trovare nel loro modo di giudicare e visioni dell' estremit superiore che par
nell'istinto numerosi? risorse contro i peri tono da un centro comune; canini; un muso.
coli. La caccia del cervo comune , sotto; Il maschio e la femmina aduli i hanno.
CER ( 78 ) CER
in estale, il dorso, i fianchi, e la parte Uno due o tre rami , i quali si chiamano
esterna delle cosce, di un lionato bruno palchi. Quelle del quarto anno si co
con una linea nerastra, che regna lungo ronano, e l'et poi rende pi grossi i
tutta la spina, e con una serie di mac fusti, e maggiormente sviluppa questa
chiette lionate pallide da ambedue i lati. corona che si divide talvolta in dieci o
Neil' inverno, queste prli sono di un gri dodici rami , assume diversissime forme ,
gio bruno uniforme. La groppa e la coda e da ci provengono i nomi di forca,
sono in ogni tempo lionate pallidissime, A' impalcatura, ec; mai per i cervi non
con una linea nerastra lateralmente alle hanno pi di tre palchi alla parte an
natiche. La lesta , i lati del collo, il di teriore di ogni fusto, e talvolta ne hanno
sotto del corpo e dei piedi , sono bruni soli due. Tutto ci che abbiamo detto
hi gii il ini; una larga fascia bruna regna fa peraltro supporre che le coma si sieno
sulla regione frontale e nasale. Tutti questi naturalmente sviluppate; poich spessissimo
colori incupiscono coli' avanzar dell'eia, accade che il corno d' una parte si defor
specialmente nei maschi. ma, che ha pi palchi di quello oppo
Il pelame del cervo comune offre un sto, ch'essi cangiano di direzione, ec. ec.,
esempio di quei peli asciutti e vetrini dei nel qual caso si chiamano dispari.
quali abbiamo parlato nelle nostre consi Dal terzo fino al sesto anno, il cervo
derazioni generali. reca il nome di cervo giovane; ai sei an
Questi animali hanno le pupille allun ni, si chiama cervo diprime dieci corna,
gate trasversalmente, un muso estesissi ed ai sette, cervo di dieci corna, per
mo , la lingua liscia , e le orecchie sem quanto possa averle con dodici o quattor
plici, appuntate, e di mediocre grandez dici rami, contando i palchi e le divi
za. II maschio si distingue dalla femmina sioni della corona. Passati gli otto anni ,
per le sue corna, e per i suoi acuti canini si chiama cervo vecchio e gran vecchio
alla mascella superiore. cervo. In tale et se ne souo veduti al
Il ccrvi;i Ilo, vale a dire il cervo o la cuni le di cui corna avevano sino a ven
cerva di meno di sei mesi, hanno tuttu il tiquattro rami, poich talvolta accade che
corpo sparso di macchiette bianche, sopra i palchi si biforcano; ma in questo caso
un fondo bruno lionato e gi si vede il le corna sono quasi sempre dispari. Il
color pallido delle natiche- palco inferiore ch' pi grande di tutti,
Vi sono dei cervi naturalmente pi si chiama capo palco; quello che gli
bruni gli uni degli altri , e se ne trovano succede, soprappalco, e gli altri, ca
dei bianchi. I primi vengono indicati in vicchi. Il fusto principale si chiama tron
Francia sotto il nome di cervi d' Attien co; l'anello ch' alla sua base , radice;
ila, ed in Germania , sotto quello di brand- i tubercoli dei quali sparso il margine,
hirsch, lo che significa cervo di color bitorzoletti; le elevazioni della radice e
nero bruciato. Alcuni autori hanno cre dei palchi, scorze; ed i solchi che le
duto che formassero una specie a parte; separano, scannellature. Pi il cervo in
e siccome, in tutti i vecchi cervi, il vecchia, pi si scostano i fusti, pi il
pelo del collo si allunga in modo da for tronco grosso, pi le radici sono lar
mare una specie di criniera , sono proba ghe, e le scannellature profonde.
bilmente quelli ebe gli antichi hanno chia I cervi perdono le loro corna in pri
mali ippelaft, o cavalli-cervi. mavera;! vecchi, per i primi, verso la
Quando il cerbiatto ha circa sei mesi, fine di febbraio; quelli di sette anni, a
cominciano a comparire sul suo osso fron mezzo marzo, quelli di sei anni, nell'apri
tale due tubercoli che si chiamano gobbi le, ed i giovani, nel maggio. Subito dopo
o gobbelti, ed acquista allora il nome di la caduta delle coma , si ritirano e si na
cervo di prima cornatura. Crescono essi, scondono nelle selve, finch abbiano ri
si allungano, divengono cilindrici , ed in messe le nuove corna, che sono totalmente
tale stato vicn loro dato il nome di corone. sviluppale ed indurile verso il mese di
Finiscono iti una faccia concava, sulla quale agosto; si fregano allora contro gli alberi
appoggia l'estremit inferiore del corno. per spogliarle della pelle disseccata che
Dopo il primo anno cominciano a for tuttora vi aderisce. Il cervo atto a ge
marsi le corna, che hanno allora un sem nerare all' et didiciolto mesi, per quanto
plice fusto senza nessun ramo, e si chia non abbia allora che i due terzi del suo
mano /.vi ; il cervo ha il nome di fusone accrescimento. Entra in caldo nel mese
per tutto il suo secondo anno. Al terzo, di settembre, lo che produce sul cervo
mette delle corna che ad ognifusto get- i pi slraordinari effetti. Questo anima
CEEl ( 79 ) CER
le , abitualmente s timido , allora ani La caccia del cervo ha formato in ogni
mato da un cieco furore , e diviene peri tempo l'esercizio dei guerrieri e il di
colosissimo, anco per gli uomini; corre vertimento degli uomini potenti , ed
le foreste e le pianure per ogni verso, giunta al punto di costituire un'arte este
la sua gola si gonfia, e fa sentire una voce sissima , che forma la parte principale di
aspra e forte ; mangia poco , non dorme, quella della venatoria. Il cacciatore deve
ed ogni qualvolta due cervi s1 incontrano, conoscere i luoghi ove il cervo soggiorna
si battono fuor di modo. Le cerve dap in ogni stagione, affine di potervelo cer
principio gli fuggono, ed necessario clie care; deve conoscere, dall'impronta dei
essi le violentino. 1 vecchi cervi, che piedi , l'et ed il sesso dell'individuo che
sono <r altronde i pi forti , ed i preferiti insegue; le fatte o escrementi, le portate,
dalle cerve, entrano per i primi in cal Vale a dire l'altezza alla quale le corna
do, il qual tempo dura presso a poco tre toccano i rami degli alberi, aiutano egual
settimane per ogni et , dal t he proviene mente il cacciatore nelle sue induzioni.
che vi sono dei cervi in caldo sino alla Bisogna pure che conosca e prevegga tutte
line di novembre- le accortezze dell'animale, come quelle
Uopo la stagione degli amori , i cervi di passare e di ripassare sulla via, di farsi
sono di un'estrema debolezza; si ritirano accompagnare da altre bestie per ingan
nei luoghi ili abbondante pastura per ri nare i cani, di fare un gran salto per
cuperare il vigore, ed questo il tempo gettarsi in disparte, di accovacciarsi e la
in cui pi facile il prendergli. Quando sciar passare i cani innanzi a lui , e fi
vi sono molte ghiande, prestissimo si ri nalmente di tuffarsi nell'acqua, non la
stabiliscono. La cerva porta otto mesi e sciando fuori che la cima del naso. Qae-
qualche giorno; fa ordinariamente un solo sta risorsa ordinariamente l'ultima; il
cerbiatto, che partorisce nel mese di mag cervo allora tr ivaii presto nell' ultime
gio o al principio di giugno. Ne ha la strettezze, n pi cerca che vendere a caro
maggior cura , e se i cani lo inseguono, prezzo la propria vita.
si presenta essa , e si fa cucciare per Il Cehvo del Canada', Cervus cana-
allontanargli , e poi lo raggiunge. densis, Linn., Perrot, fig. a65. Fusto
Il cerbiatto non abbandona la propria delle corna ricurvo in dentro, tre pal
madre in tutta Testale. Nell'inverno, i chi alla parte anteriore diretta in avanti.
cervi e le cerve di ogni et si radunano Le divisioni dell' estremit superiore che
in branchi tanto pi numerosi quanto pi non partono ila un centro comune; ca
la stagione rigida. Si dividono in prima nini; un muso.
vera; le rerve si nascondono per partori Questo cervo, per quanto comunissimo
re , ed i cervi per rimettere le corna ; nel Canada e nella Virginia , ove gli
e siccome i giovani ed i fusoni perdono Europei lo chiamano talora a/ce, talvolta
le loro corna pi tardi dei vecchi, riman daino, non stalo ancora esattamente os
gono riuniti per un tempo pi lungo. servato. Parrebbe, da quafito ne slato
Gli antichi attribuivano al cervo una riferito, che molto somigliasse al nostro
vita di prodigiosa lunghezza, ma, in fatto, cervo comune, e che se ne distinguesse
non oltrepassa i venti anni. per una maggiore statura, e per le corna
Si sono vedute, dicesi, talvolta delle senza impalmature, e coronamento. 1 ga
cerve cornute; altre sono semplicemente binetti del Museo reale di Storia natu
sterili, che in Francia si chiamano br- rale posseegono due leste di questo cer
haignes. La carne del cervo poco sti vo, quella dell'individuo di cui Perrot
mata , ma la sua pelle ricercala per la ha data la figura, e quella fatta incidere
concia, ed spesso forata, nell'estate, da da Buffon. Le quali teste, paragonate a
una specie di assillo, le di cui larve al quella del cervo comune, offrono poche
bergano nella sua grossezza. differenze nel numero, nella forma e nelle
Il cervo abita presso a poco tutta l'Eu proporzioni di ogni parte, e le corna in
ropa e tutta l'Asia fino al Giappone. Il fatti non finiscono in una impalmatura;
cervo di Corsica pi piccolo, special conservano per il carattere distintivo del
mente pi basso di gambe. Potrebbe darsi nostro cervo, vale a dire tre palchi alla
che fosse di una razza particolare; i cervi parte anteriore del fusto, avauli la co
di Barberi sembrano somigliargli pi che rona ; e se le corna del cervo del Canada
al cervo comune. I Portoghesi hanno non finiscono precisamente come quelle
trasportato il cervo all'isola di Francia, del cervo comune, tutti i palchi supe
ov* non trovavasi prima di essi. i riori si sviluppano alla parte posteriore
ce a ( 80 ) CER
del tronco, ovvero allro non compari cialmente in Tarlarla; in Amerita, final
scono che suddivisioni di esso, come sono mente, da 44 fi0 8 intorno ai
i rami che formano le corone e le im grandi laghi, sino all'Ohio, la Nuova-
palmature. Da ci risulterebbe che il solo Scozia, ed il nord degli Stati-Uniti.
caratlere distintivo di questo cervo con E un animale molto grave, che ama
sisterebbe nelle parti superiori delle cor il soggiorno delle foreste basse ed umide,
na , le quali , come abbiamo gi detto , abbondanli in paduli, in giunchi ed in
sembrano andar soggette ad un maggior ontani. Fugge specialmente l'uomo e le
numero di variazioni delle parti inferiori. sue coltivazioni, e gradatamente sparisce
Perci molti autori, e fra gli altri Buf ove si estende la popolazione. Siccome
fon . lo hanno considerato per una va le sue membra anteriori sono pi alte
riet o piuttosto per una razza del cervo delle posteriori , non galoppa n salta ;
Europeo. Uernandez, parlando del suo ma il suo passo un trotto pi o meno
uculiame. eh' , per quanto pare, il no rapido, per mezzo del quale fa peraltro,
stro cervo del Canada, dice che rassomi come dicesi, fino a quindici miglia tede
glia in tutto ai cervi di Spagna; e lutti sche in una sola tirala. I suoi piedi, come
i viaggiatori si sono accordali nel non ri quelli di molti altri cervi , fanno un
conoscere veruna essenzial differenza Ira certo romore quando corre, lo che sicu
questo cervo ed il nostro. Esso appunto ramente proviene dall'urlo reciproco dei
trovasi indicato sotto il nome di daino suoi zoccoli. Correndo nelle foreste, tiene
rosso, negli autori inglesi, e gli Indiani orizzontale la sua testa , e trottando sol
del nord lo chiamano wewas-kish. leva molto i suoi piedi anteriori. Dal
L' Alce , Cervus alces , Iiinn. Corna settembre fino all'aprile, soggiorna nei
che si scostano orizzontalmente dalla te luoghi elevati, sicuri dalle inondazioni.
sta , e formano due grandi lamine de Quando il tempo nuvoloso e cade la
presse k profondamente dentellate al mar neve, cerca le selve, e se chiaro, i bo
gine anteriore; senza canini e senza muso schi di alto fusto o i luoghi nudi. In
il pi grande fra i cervi, ed egua estate , scende nei bassi fondi , e gli ab
glia quasi il cavallo. Le coma del ma bisogna sempre dell'acqua quando manca
schio, poich ne manca la femmina , pe la neve.
sano talvolta quasi cinquanta libbre. Onde Mangia i germogli di molti alberi, non
}>oter sostenere un tal peso, l'alce ha ri poco danneggia le foreste, e distrugge
cevuto un 10U0 pi corto e pi robusto ancora i grani in erba ed i lini. Sarra-
legli altri cervi, lo che lo fa comparire sin riferisce che in America ama la fava
di un aspetto assai meno svello, e mollo lupina (anagyris Jbelida), e che la cerca
meno nobile. per pi allo di gambe sotto la neve. La sua maniera di pascere
della maggior parte di essi , e principal a terra consiste nell' inginocchiarsi, o a
niente delle anteriori. La sua lesta e pi scostare i piedi anteriori , a motivo della
grossa , ed il labbro superiore pi mas cortezza del suo collo; e per evitare in
siccio e pi lungo , lo che ha fallo dire parte questa situazione ama di pascere
agli antichi che mangia l'erba retrogra nei paduli, o di mangiare agli alberi. Per
dando. Il suo pelo grosso, e non ton la slessa ragione, cerca egualmente di
do, ma prismatico; si rompe fra le dita pascere a terra sulle salite. Pallas dice
allorch si piega, e quello della nuca e che nella Russia settentrionale il suo
del caro assai pi lungo e forma una cibo favorito una gramigna alta che
vera criniera. Sotto la gola del maschio vive nel letto dei fiumi. In eslate, si
trovasi una considerami prominenza, ed mette nell'acqua fino sulla testa , onde
in ambedue i sessi si veggono in quella meglio difendersi dai tafani e dalle mo
parte dei lunghi peli neri che formano sche, e mangiando fa tanto strepilo con
una specie di barba. Il suo colore un le narici , che si sente ad una notabil
grigio cupo: la criniera ed il sopraccoda disianza. Ovunque sono uomini, non va
sono eziando pi cupi ; il sottocoda a pascere che eli notte. Ogni famiglia
biancastro. composta di una vecchia femmina, di
L'alce abita in Europa dal 53 fino al due femmine adulte, di due giovani, e
63 grado di latitudine , in una parte di due maschi giovani, e molte di queste
della Prussia , della Polonia , della Sve famiglie vivono insieme. Nell'epoca degli
zia ; in Finlandia, in Russia, e special amori, si veggono riuniti fino a quindici
mente in Livonia ed in Ingria. In Asia, o venti individui, il qual tempo comin
scende pi basso, da 4^ fino a 5 1, spe cia alla fine del mese di agosto, e dura
CER ( 81 ) CER
tutto quello Ji settembre. I vecchi ma-j gli riesce di farlo cadere , presto se ne
sebi raccolgono allora le femmine , ed i impadronisce, l'apre dietro la spalla, gli
giovani cbe non entrano in caldo si al divora subito gli intestini, e nasconde con
lontanano per quel solo tempo. Quando rami n con foglie quello che non pu
non li sono bastanti femmine, i maschi mangiare. Quando l'alce vede venir l'or
cbe non hanno potuto averne divengono so , non fugge , ma si difende coi suoi
come furiosi; gridano presso a poro come piedi anteriori, e spesso gli riesce di al
i daini, e dimagrano assai. Si ossservato lontanarlo. Un solo lupo non assale mai
in America che inseguono le femmine, che alci giovani; ma nell'inverno i lupi
gettandosi a nuoto, da un'isola all'altra. si gettano in branco sugli adulti.
Le femmine cominciano a partorire a La carne dell'alce reputasi leggiera e
mezzo maggio , ed il parlo compito a nutritiva, e gli Indiani dicono che gli
mezzo giugno. La prima volta danno alla sostenta per pi lungo tempo di quella
luce un solo figlio, poi costantemente due, di ogni altro animale. Il suo naso stimasi
di rado tre. I giovani non sono macchiali, al Canada pr uno dei migliori bocconi,
ma di un bruno rossastro ; i fusi del primo ci! in Russia si preparano delle lingue
anno sono alti un pollice; quelli del secon di alce imbusecrhiale. Nei tempi scorsi si
do, un piede ; al terzo anno, divengono for adoperava in Svezia questo animale j>er
cuti, al quarto, mettono sei palchi, ed un tirare le slitte, ma ne stalo proibito
poco si deprimono; al quinto, sono pic l'uso, giacch facilitava alle volle la fuga
cole lamine, e quindi vanno sempre cre dei delinquenti, il qua! fatto singolare ci
scendo. Non ne sono stati veduti che vien riferito ila Pennant.
avessero pi di ventotto palchi. I vecchi La sua pelle eccellente per farne
alci depongono le loro corna uel gennaio cuoio, e le sue corna possono adoperarsi
e uel febbraio; i pi giovani nell'aprile come quelle del cervo.
e nel maggio ; i pi vecchi le hanno ri Assicurasi che quando questo animale
messe alla fine di giugno, e gli altri nel inseguito, gli accade spesso di cadere
mese di agosto. Mei tempo che le rimet lull'ad un tratto senz'avergli fatto fuoco
tono, stanno nei salceti, e quando occorre addosso e senza aver ricevuto ferita, lo
spogliarle della peluvia, ricercano le fo che credesi provenire da una specie ili
reste di alberi verdi. Le pi grosse che epilessia , e da ci derivala la super
si sieno trovate in Europa pesano tren stiziosa idea di attribuire al suo piede la
tasei libbre , e quelle di America qua chimerica propriet di guarire da quel
ranta. Pennant ne ha vedute di cinquan male allorch portasi addosso. Si pur
tasei , che avevano trentaquattro pollici voluto da ci far derivare il suo nome
di sbraccio, e delle quali ogni palco era tedesco e svedese, elenri, che significa
lungo trentadue pollici, e largo tredici. miserabile; ma pi probabilmente de
Un alce ucciso in Svezia sotto Carlo XI, riva dal suo antico nome, nelle mede
pesava 1229 libbre; un altro, dei monti sime lingue, eli o elch, che avr egual
Aitai, aveva otto piedi e dieci pollici dal mente dato origine a quello di alce, di
naso alla coda, e cinque piedi e sci pol cui si sono serviti i Greci ed i Latini
lici di altezza al caro ; la sua testa aveva per indicare questo animale. Il quale ul
due piedi e cinque pollici di lunghezza, timo nome non si trova n in Aristotele,
e la sua coda due pollici ed un terzo; n in Eliano. Il primo cbe ne parla
ma non era certamente uno dei pi Cesare, ma non lo ha ben conosciuto,
grandi. Non bisognerebbe peraltro prestar giacch dice che l'alce non ha corna , e
fede ai racconti di certi viaggiatori , i che le sue articolazioni non possono pie
quali dicono cbe in America ve ne sono garsi ; che dorme riposandosi contro 110
dell' altezza di dodici piedi, e con le corna albero, e che prendesi col tagliarlo, e
del peso di trecento libbre. col farlo cadere. La qual favolosa pro
L alce non vive che diciolto o venti priet da Plinio attribuita, lib. VIII,
anni ; il suo odorato non forte, ma ne cap. i5, al mac/t/is, come quella ili pa
eccellente l'udito. Non fugge si tosto scere retrogradando, mentre parla, due
davanti alle persone a cavallo o in car linee sopra, dell" alce, come di un ani
rozza quanto davanti ai pedoni; se il male simile al mulo. P.insania dice del
colpo fallisce, esso non fugge, ma affronta l'alce ch' intermedio fra il cervo ed il
l'aggressore. Il suo principal nemico cammello, e che il maschio ha le conia
Torso, che cerca ili trovarlo isolalo, e di sulle sopracciglia. Ecco lultociche tro
ferirlo sul collo o sulla testa, c quando vasi riguardo all'alce negli antichi, per
Diiion delle Scienze IVat. Voi. Vi. 1
CER ( 8a ) CM
quanto ne abbiano veduti parecchie volle le perde che nel mese ili maggio; ma
a Roma ; ve ne furono al trionfo di Au quando sterile, le cadono nell inverno
reliano, secondo Vopisco, e Gordiano ne come ai maschi, che impiegano otto mesi
mostr dieci ai suoi giuochi, secondo a rimettere le corna, n le hanno com
Giulio Capitolino. plete che nel mese di agosto, mentre la
L' origliai del Canada , che gli Inglesi femmina ve ne impiega soli cinque. I
chiamano moose-deer , dal suo nome al- maschi castrati conservano spesso le loro
gonquino monsou. pare che non differi corna un annodi pi degli altri; ma an
sca dall'alce. Pcnnanl dice essersi accer ch'essi le mutano in capo a questo tempo.
tato della loro identit sopra un espresso Entrano in caldo nel mese di ottobre, ed
confronto i maschi gridano e si comportano presso
La Renna, Cervus tarandus , Linn. a poco come i daini; tramandano, du
Corna ricurve in avanti , terminale da rante quel tempo, un forte odore capri
un'impalmatura, e coi palchi palmati; no, e solo di notte cuoprono la loro fem
senza canini e senza muso. mina. Si veduta una femmina ricevere
Questa celebre specie di cervo si di il maschio ai cinque mesi, ed essere fe
stingue per un carattere di pi, vale a condata. Hanno ricusalo di cuoprire delle
dire che la femmina ha le corna come il daine e delle cerve. La femmina parto
maschio, bens pi piccole, e con le im risce nel mese di maggio, ordinariamente
palmature pi stretle. Si sono vedute delle due feti, e la vita della renna non ol
corna di renne Innghequasi quattro piedi; trepassa i sedici anni. Questo animale ha
la grandezza dell'animale adulto selvag un sacco membranoso posto fra l'osso
gio presso a poco la stessa di quella ioide e la cartilagine tiroidea che comu
del cervo; ma la renna domestica non nica con la laringe sotto l'epiglottide. La
pi grande del daino. Il suo corpo pi quale organizzazione scoperta da Camper
membruto, le sue gambe pi corte, pi non trovasi negli altri cervi. La renna
massicce , ed i suoi piedi pi grossi di non ferisce coi suoi palchi , ma d colpi
quelli di questi tillimi animali , lo che con le impalmature di su in gi, e come
ha giustamente fallo dire che ha pi la tutti i cervi, mena fortissimi calci coi
conformazione di un vitello che quella di suoi piedi anteriori. Se ne sono vedute
un cervo. Il suo pelo lungo, fitto e alcune ammazzare cos dei grossi cani ,
crespo, specialmente nell'inverno; quello ed assicurasi che vantaggiosamente si di
della gola pi lungo di quello del ri fende contro i lupi. Il ghiottone le ,
manente del corpo. L'individuo giovane come dicesi, assai pi pericoloso, preci
non ha livrea , bruno sopra , rosso- pitandosi dall'alto di un albero sul suo
biondo sotto ed ai piedi; l'adulto bruno dorso, ed aggrappandovisi ad onta di qua
cupo sul principio dell'anno, ma avvici lunque suo sforzo, finch l'abbia fatta mo
nandosi i giorni canicolari , assume una rire. ( V. Ghiottone). Quando la renna
tinta grigia bianca , e finisce coll'essere corre, ed sorpresa , i suoi piedi produ
quasi tutto bianco. Il contorno degli oc cono un certo romore, giacch le punte
chi sempre nerastro; il giro della bocca si urlano fra loro, o contro gli zoccoli de
bianco , come pure la coda, il perineo, gli altri piedi.
ed un anello superiormente agri zoccoli. Sappiamo che la renna domestica in
V. Tav. 36i. Lapponia, e che costituisce la principal
De Melliti che ha osservate le prime ricchezza del paese. Daremo un estratto
em della renna, dice che i giovani hanno dell' interessante relazione pubblicatane
dei gobbelti nascendo, e che ai quindici da Linneo.
giorni mettono dei fusi di un pollice. Le La Lapponia si divide in montuosa ed
corna del primo anno, in alcune renne in boschiva. La montuosa forma una ca
femmine di Russia, avevano un piede di tena di montagne paragonabile alle Alpi,
lunghezza e tre palchi: ma qualche renna che ha pi di dodici miglia di larghezza,
di Svezia egualmente femmina aveva so e che, separando la Lapponia svedese
lamente delle forche. dalla norvegica , si estende fino al mar
La renna maschio perde le sue corna Bianco. La Lapponia boschiva separala
dopo il tempo degli amori, nel novem dalla Svezia propriamente detta da una
bre o nel dicembre. sassosa foresta ili vecchi pini ed abeti,
La femmina che ha concepito con coperti di licheni filamentosi nerastri,
serva le sue corna finch abbia partorito; mentre la terra lo della specie di li
< siccome porla trentalre settimane, non chene chiamalo rangiferinus , giacch
CER ( 83 ) CER
forma il pr'mcipd nutrimento tirile ren giate, e negli anni seguenti raro il tro
ne. Fra questa foresta e le montagne vi varne senza cicatrici. Nelle montagne,
fu una regione ili trenta a quaranta mi- le renne cercano di elevarsi sempre verso
flia ili larghezza , composta in parte ili le pi alte cime, per evitare quesli pic
Dschi, ili pianure renose ed aride, ili coli nemici; ma i Lapponi, aiutali dai
colline e di vasti paduli. Ovunque i bo loro cani, le trattengono nelle valli eleva
schi sono stali bruciati, o dagli uomini, te. Le cornacchie vengono sul loro dorso
o dal fulmine, cresce in abbondanza il per slaccare le larve degli assilli, ma ca
lichene rangiferino. I Lapponi si divi gionano loro lauto dolore da non poterne
dono essi pure in montanari ed in bo tollerare la presenza.
scherecci. Questi hanno le loro propriet Nelle montagne, fi renua mangia di
nella regione bassa; sono tristi e adularli, verse erbe, e ne ricusa pure un ben no-
hanno isolate le loro capanne, e poco tabil numero; nell'inverno ha solo i li
uuraerose le loro in.iulre; vi suppliscono cheni, e specialmente il rangiferino. I
con la pi-sca abbondantissima nell'estate Lapponi bruciano le foreste troppo folte,
nei grandi fiumi di quel paese; gli altri giacch sanno che otto o nove anni dopo
hanno terre nelle montagne, ove passano l'incendio vi sar abbondante raccolta di
l'estate in capanne fra loro vicine a due questo lichene, ch' la loro principale
0 tre, ed il carattere di essi pi gaio, ricchezza; le renne scavano e rompono
e posseggono un maggior numero di nian- la neve per cercare questo alimento. La
dre. Il freddo eccessivo gli obbliga a scen maggior calamit si quando l' inverno*
dere in autunno nella regione bassa, per principia dalle piogge, e la terra si cuo-
passarvi l'inverno fra i Lapponi bosche pre di ghiaccio prima che sia nevicato.
recci; ma un altro flagello gli riconduce La sola risorsa di abbattere allora i
in primavera nelle loro montagne. Allo vecchi pini per avere i licheni che vi
struggersi delle nevi, nasce in Lapponia crescono sopra, ma essa mollo insuffi
una infinit di zanzare, che riempiono ciente. Il Lappone, come ognun vede,
l'aria come nuvole; gli uomini s no ob non ha bisogno di provvisioni ; ma ne
bligati a cuoprirsi le mani ed il viso di cessario che vada sempre errando con le
pece; non possono n parlare n sbadi sue renne, anco nella stagione in cui il
gliare all'aria, senza che la loro gola sole non sorge mai. un poco rinfran
riempiasi di questi inselli, e per allon cato in questo tristo mestiere dal bello
tonargli dalle loro capanne, non hanno spettacolo dell'aurora boreale; i lunghi
altri mezzi che il fumo del legno mar crepuscoli rimpiazzano un poco il giorno.
cio. Peraltro, questi insetti sono ptr i Si preserva dal freddo con gli abiti di
Lapponi di un' utilit indiretta , alimen pelle di renna che si fabbrica , e col gu
tando la prodigiosa quantit di uccelli scio della testuggine caretta di cui riem
aquatici, di fagiani di monte, di fran pie le sue scarpe.
colini di monte e di pernici che popo I pi ricchi Lapponi hanno delle man-
lano il loro paese, e la di cui carne gli dre di quattro a cinquecento renne, e
sostenta nell'autunno, e le uova nella talvolta di mille; i poveri ne hanno dieci
primavera. Le renne tormentate da que o dodici. Si usa di castrare i maschi al
ste zanzare che pungono le loro corna l' el di un anno , col morder loro i te
aDcor tenere, vengono subito alla capanna si icoli. Se ne lascia un solo intero per
per essere difese dal fumo, ma bisogna sei femmine, e ve ne sono pure, in certe
presto condurle sulle montagne, ove que parli, alcune alle quali si permette di
sti inselli sono assai meno numerosi. Una abitare i boschi , per esservi coperte dai
specie particolare di tafani partecipa a maschi selvaggi; quelli che provengono
quest'aggressione, uia il pi terribile fra da queste copule sono pi forti, men per
1 nemici della renna l'assillo. Talmente docili. I maschi castrali divengono pi
le spaventa, che un solo il quale voli per forti degli altri, e son quelli che ven
aria fa entrare una raandra di pi di gono attaccali alle slitte, cominciando a l
mille in una specie di furore. Le renne addestrargli a tale esercizio verso l'et
giovanissime sono meno esposte delle vec di quattro anni. Entrano in caldo alla
chie, giacch non mudano alla loro primi fine di settembre, nel qual tempo si spo
stagione di primavera , ed il loro pelo gliano le loro corna, e sono pericolosi;
rimanendo disleso, le uova degli assilli dimagrano, e muoiono talvolta pei loro
non possono cadere fino alla pelle. Al eccessi. Le femmine preferiscono i pi
terzo anno le pelli ne sono pi danneg- vecchi e pi robusti maschi, e si rifu
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giano vicine ;iJ essi quando sono inse giosa rapidit, poich fa sei a sette mi
guite 'lai giovani; non ricevono ordina glia di Svezia senza riposarsi; non per
riamente il maschio che nel secondo anno. sempre docile; talora si rivolta, ed assale
Dopo aver partorito nel mese ili maggio, il proprio padrone coi calci, si violente
danno latte dal mese di giugno, sino alla mente, ch'esso trovasi costretto a cuo-
fine di settembre; si allaccia loro il collo prirsi con la sua slitta. Ha i reni de
sera e mattina per condurle alla capan boli, e non una buona bestia da soma.
na, e mungerle; dopo di che si sporcano Esige costanti ed assidue cure , ed ha
ad esse i capezzoli coi loro escrementi, specialmente il vizio di sviarsi. Si teme,
onde non sieno poppale dai feti. Le fem in conseguenza , di condurla a pascere
mine amano assai i loro figli, e. quando altrove che nei luoghi scoperti, e tutti
gli hanno perduti, ovunque gli ricercano, gli individui di una mandra sono mar
con nn grugnito simile a quello del ma cali, onde potergli riconoscere.
iale. Ogni renna d una libbra per giorno Non vi sono quasi pi renne selvaggie
di un latte pi liquido di quello della in Lapponia, ma se ne veggono ancora
vacca, e che puzza un poco di sevo. Non dei branchi di pi di cento nelle mon
se ne fa burro in Lapponia , giacch tagne della Dalecarlia; si estendono al
bianco, insipido e poro abbondante; ma nord fino alla Spizberga, ed all'est fino
De Mellin dice che alcune renne ben pa al Kamtschatka ; scendono pi al mezzo
sciute nel Brandeburgo, hn dato del giorno in Russia che in Svezia. I Sa-
burro bianco come quello della pe moiedi ne hamio delle domestiche come
cora, e ili gustoso sapore. Il formaggio i Lapponi , ed adoperano eziandio la sua
.li renna ha il pregio di non bacare, ed pelle ad un uso di pi, giacch ne fanno
e il principale alimento dei viaggiatori delle vele per i loro battelli. Nessuno ani
in Lapponia. I Lapponi amano pure il male teme maggiormente il ealdo; il clima
siero per nutrirsene; sazia poco, ma di S. Pietroburgo gli gi insopporta
piacevole al gusto. Si fanno ancora di bile, e non se ne incontrano in Europa
verse preparazioni col latte di renna, avanti il sessantesimo grado. La maggior
mescolandovi delle coccole di mortella, parie degli autori si accordano nel riguar
dell'acetosa, ec. dare il carib di America per lo stesso
La carne di una renna serve ad ali animale della renna, alla quale somiglia
mentare quattro persone per uni setti per i suoi caratteri principali e per la
mana, e se ne secca per il tempo in cui sua facilit di addomesticarsi. Nel viag
la tormentano gli assilli , ed impediscono gio di Cartvvrighl trovasi la storia di un
ili comodamente ucciderla. Si ammazzano carib, preso giovane, e che aveva con
specialmente neir inverno; ma, in prima cepita per il suo padrone l'affezione di
vera, si cerca di supplirvi coi pesci, nel- un cane.
r estate col siero del latte, e nell'au Non con bastante motivo applicasi alla
tunno con gli uccelli. La carne non renna l'antica denominazione di taran-
punto apprezzata quando sono in caldo, dus. Nell'opera intitolata De miralili-
per la sua magrezza , ed il sangue si bus, ec. , trovasi che un animale di
mangia in roventini , come quello del a Snizia gr.m le come un bove, con la
porco. Le lingue delle renne, imbusec- u testa simile a quella del cervo, e di un
cbiale, sono, a quanto dicesi, eccellenti, pelo che muta di colore per assumer
ed il suo fegato mangiabile. La pelle u quello degli oggetti sui quali rimane .
della fronte, come pi forte, si adopera Plinio, lib. Vili, cip. 34, aggiunge che
per le scarpe, l'altra per gli abili, e u le sue corna sono ramose, i suoi piedi
quella dei giovani che muoiono, per cami u l'essi, il suo pelo grosso come quello di
cie; se ne fanno pure delle belle pel- u un orso, la pelle del suo dorso tanto
liccie che si vendono in Svezia. Dlla dura da poterne far corazze , e che
verga si ricavano corde o tirelle; la ve u il suo color proprio e naturale simile
scica serve di bottiglia , ed i tendini, di 11 a quello dell'asino . La qual descri
fdo. Le corna hanno in farmacia gli slessi zione gi meglio si riferisce alla renna.
usi di quelle del cervo. Si gettan via il Eliano, attribuendo al tarandus la favo
solo cervello ed i testicoli. losa propriet della quale abbiamo par
Le malatte della renna domestica sono lato, nulla dice delle circostanze aggiunte
presso a poco le medesime di quelle del da Plinio, e solamente che il suo dorso
cervo e del montone. Adoperata come impenetrabile alle frecce. Parla altrove
bestia da tiro, la renna di una prodi- di cervi addomesticati, che certi Sciti
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adoperano come cavalli, e che souo cer sai grandi ed i suoi sensi somigliano a
tamente le nostre renne ; non dice per quelli del cervo comune.
che sieno i medesimi del tarandus. Al Le prime corna del daino non compa
contrario, questo riguardato da tutti riscono, come nel cervo, che al secondo
eli antichi per rarissimo, e quasi impos anno , ed egualmente un semplice fu
sibile a prendersi, a motivo dei suoi can so. Il terzo anno, ogni fusto ha due pal
giamenti di colore. chi, uno presso le radici, e l'altro mollo
Una descrizione pi positiva della renna elevato sopra. Le impalmature cominciano
trovasi in Giulio Cesare, De Bell. Gal., egualmente a formarsi ed a mettere qual
lib. IV. Vi ha, dic'esso, nella foresta che piccolo palco. Divengono in seguilo
u Ercinia una specie di bove simile ad sempre pi grandi , ed i loro palchi pi
un cervo che ha nel mezzo della ironie numerosi e pi sporgenti. I bitorzolctti
u un corno elevato e diritto, la di cui e le scanalature sono sempre meno sensi
u cima si stende in diramazioni, e per bili che nel cervo.
u rosi dire in palme; il maschio e la Il daino pi delicato del cervo; le
& femmina hanno corna di egual forma sue corna cadono, ed entra in caldo
u e grandezza n. Vi sarebbero dunque stale quindici giorni pi tarili. Grida con una
fin da quel tempo delle renne in Ger voce bassa e come inlerrolta. Si addome
mania, e secondo Gaslonfebo e DeFouil- stica pi facilmente ilei cervo, ed meno
loux, pare che ve ne sieno stale nei Pi difficoltoso sulla scclla del proprio cibo,
renei . assai pi di recente, qualora ci n tanto lo debilitano gli amorosi piace
che questi autori dicono sulla caccia del ri. Ama i terreni elevali, mescolati di
rangifero si fondi sulla loro propria espe colline; quando gli vien data la caccia,
rienza, giacch la descrizione da essi da poro si allontana , e non fa che girare;
tane ben conviene alla renna. Il qual ricorre pure all' inganno col metter qual
nome di rangifero deriva certamente da che altro animale in suo posto, e si getta
renthier, nome tedesco e svedese di que nell'acqua quando incalzalo, non avendo
sto animale, come pur quello di rangi- per il coraggio di traversare delle acque
fer , col quale chiamasi in moderno la mollo eslese come il cervo. La sua cac
tino. cia abbisogna di maggiore attenzione, giac
ch le sue tracce sono meno t'orli. fe
Cervi proprii solamente alt antico condo nel secondo anno, come il cervo,
mondo. perde la facolt di generare ai quindici
o sedici anni, e ne vive sediri a diciol-
lo. I daini che si tengono nei parchi si
Il Daino, Cervus dama, Linn. Corna mettono ordinariamente in due truppe
divergenti, la parte superiore depressa nemiche, guidate dai pi provetti, ed
d'avanti in addietro, e profondamente ognuna cerca d' impadronirsi delle mi
dentellata al suo margine posteriore; la gliori situazioni. Le quali battaglie si
porzione bassa del Iron.-o rotondala, con rinnuovano finch sia completa la vitto
'lue palchi alla sua faccia anteriore, di ria. Il daino non tanto comune quanto
retti in avanti; senza canini; un muso. il cervo; raro in Francia ed in Ger
Il daino u<i poco pi piccolo del cervo mania, n se ne veggono in Russia n
comune. Ambedue i sessi hanno, nell'esta tamporo negli altri paesi settentrionali.
te, il dorso, i fianchi e la parte esterna Ve ne sono dei selvaggi in Lituania,
delle cosce di un bruno lionato sparso in Moldavia , in Grecia e nel nord della
dappertutto di macchie biancastre; in in Persia e della China, ed in Abissinia.
verno, queste parli sono di un bruno cupo Buffon dice che quelli di Spagna sono
uniforme; le natiche sono in ogni tempo quasi tanto grandi quanto i cervi. L'In
di un bianco puro , con una striscia nera ghilterra, ove non si trovano cervi,
ben distinta da ambe le parti. La coda, forse il paese ove vive il maggior numero
pi lunga di quella del cervo , e che si di daini; ma souo quasi tulli confinali
tende fino al garello, nera sopra e nei parchi , lo che pure ha luogo per
bianca sodo. Una linea nera regna lungo quelli che si veggono in Svezia ed in Nor
il dorso. Il venire, l'interno delle cosce, vegia ; in Russia si trovano quei soli che
il disotto del collo e la gola sono bian vi sono siali trasportali. il platyceros
castri; la lesta, la cervice, il collo late di Plinio, ma il dama di questo autore
ralmente , e le gambe , di un grigio ros un animale per l' affatto diverso, che
siccio. Questo animale ha lacrimatoi as- appartiene al genere delle antilopi. Il no
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slro daino pare che sia egualmente il prox i sessi sono simili, eccettuate le corna che
d'Aristotele, e Veuryceros di Oppiano. distinguono il maschio. Il dainotto mac
I cani preferiscono , a quanto dicesi , la chialo di bianco come il cerbiatto. Ha
carne del daino a quella di ogni altro sal- fusi nel secondo anno; nel terzo, ogni
vaggiume , sebbene non sia molto supe fusto getta un palco in avanti , e poi ne
riore alla carne del cervo. La sua pelle hanno ciascuno un secondo posteriormen
pi apprezzala per la eoncia. te , un poco pi alto del primo. Questo
Possiedesi una variet bianca del dai animale non ha lacrimatoi, e per i suoi
no, senza per che abbia acquistalo 1' ul sensi non differisce dal daino.
timo grado dell'albinismo, per quanto Il capriuolo, pi debole e pi piccolo
spesso vi giunga. Sembra un poc minore assai del cervo, ha maggior grazia, viva
del daino comune, ma non s'incontra allo cit , ed anco coraggio. E pi gaio, pi
stalo selvaggio. I giovani nascono tutti svelto; i suoi occhi sono vivaci, e le
bianchi e senza livrea; le corna per non membra pi agili. Balzella con forza e
sono andate soggette a cangiamenti. con leggerezza, sempre pulito, e sog
Olire questa variet bianca, dalla spe giorna nei luoghi elevali e di aria pura.
cie del daino ne pur nata una nera, che Ha il grande svantaggio di lasciare dietro
avrebbe lutti i caratteri di una specie, a s delle emanazioni che rendono pi
qualora si valesse ammettere per specifici ardenti i cani; ma ha pi istinto e ri
quelli che hanno finqui servilo a distin sorsa del cervo, e per ricorrere all'in
guere i cervi. di un bruno quasi ne ganno non aspetta che gli manchi la for
ro, pi pallido sotto il ventre e nell'in za. Subito dopo i primi lanci fa mille
terno delle cosce, ed il suo pelame uni giri, confonde le vie, fa un gran salto, e
forme s nell'esule che nell'inverno. La si accovaccia a terra per lasciar passare
macchia bianca delle natiche marginata i cani. I suoi costumi sono diff.-rentissimi
di nero sparila, ed i feti nascono del da quelli del cervo. E costante in amo
colore degli adulti e senza livrea. Del ri re, e sta riunito in famiglia. I due Tigli,
manente, le sue corna sono simili a quelle maschio e femmina , presto divengono
dei daini, ed ha pure la medesima statura sposi. Entrano in caldo una sola voli a
di quell'animale; mail daino nero pi nell'anno, nella prima mela di novembre.
sodile di schiena, pi svelto. Non sene co Non si accoppiano che allontanando i
nosce l'origine. Parrebbe che fosse venuta loro capriuoletti ; ma dopo ritornano, e vi
in Inghilterra, dalla Danimarca o dalla restano finch essi vadano a stabilirsi.
Norvegia: ma era ella nata in quelle re La capriuola porta cinque mesi e mezzo,
gioni? manchiamo su ci di sicure rlolizie. e partorisce, nel mese di aprile, due figli.
Il Capriuolo, Cervus capreolus, Limi. Si separa dal maschio per effettuare il
Corna che si elevano perpendicolarmente parto, e si nasconde nella pi folta parte
al di sopra della lesta. Un primo palco del bosco, per paura del lupo. I capriuo-
alla faccia anteriore, diretto in avanti, lelli la seguono in capo a dieci o dodici
un secondo pi allo alla posteriore , di giorni. Se qualche pericolo sopraggiunge,
retto in addietro; senza canini: un muso. gli nasconde, e si lascia dar la caccia in
Il pi piccolo fra i cervi di Europa , loro vece. Rimangono in lutto otto o
lungo meno di quattro piedi, due piedi nove mesi coi loro genitori. Il capriuolo
e mezzo allo, di forma graziosa e leggie perde le sue cor* alla fine dell'autun
ra. Ve ne sono due variet per il colo no, dopo gli amori, e le rimette nell'in
re; alcuni sono quasi rossi, e gli ali ri verno. La sua vita dura dodici o quin
grigi bruni giallognoli. Viene anche as dici anni. I rigidi inverni ne fanno mo
serito che nel paese di Luneburgo ve ne rir molti , e generalmente osservasi che
ha una razza quasi lulla nera; tutti per ne diminuisce il numero. La sua carne
hanno un disco attorno all'ano tutto bian eccellente a mangiarsi. Quella dei bruni
co, e la coda non comparisce al di fuori reputasi pi delicata della carne dei ca
del pelo, giacch ha un solo pollice ili vriuoli rossi biondi; per dura e di
lunghezza. Il pelo di estate assai pi assai cattivo sapore nei maschi di pi di
corto e pi morbido, quello d'inverno due anni. In Inghilterra non vi sono ca-
pi lungo e pi follo. Il corpo inferiore priuoli, ma sono comuni nelle montagne
pi chiaro del dorso, e la regione fron della Scozia. Del rimanente, se ne tro
tale e nasale pi bruna. Si veggono due vano in tutta l'Europa e nell'Asia tem
macchie bianche al labbro superiore, ed perala , per quanto non sieno molto co
una pi grande all'inferiore. Ambedue muni in veruna parie.
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L' Ahu , Ccrvus pygargus, Palla]. Per sono di un bianco puro neH'<ix<>; il
le corna rassomiglia al capriuolo Euro daino e la daina hanno queste parti del
peo , ma ne diversifica per la coda, che medesimo grigio bruno pallido come la
totalmente gli manca, e eh' solo rim porzione bassa del collo anteriore. La
piazzala da una caruucoletla , e per la qual slessa parie del collo , nelVaxis,
statura che eguaglia quella del daino. di un lionato simile a quello del dorso.
Il pelo lungo e fitto, del colore del Il daino si distingue eminentemente
capriuolo', ma il disco bianco delle natiche dagli altri cervi per le sue natiche di un
assai pi largo; il corpo inferiore e le bel bianco, fallo risaltare da ambedue le
membra sono mollo giallognoli ; l'interno parli da una fascia nera che separa que
delle orecchie bianco, come pure la punta sto bianco dal lionato; e la sua coda, nera
del labbro inferiore ; il giro del muso sopra, bianca sotto, slacca pure distinta
nerastro. Trovasi questo animale nelle mente all'occhio quello spazio bianco col
regioni della Tarlarla russa vicina al dividerlo in due parti eguali.
Volga. I Tartari lo inseguono sulla neve, Nell'ozi/, le natiche sono del mede
per mezzo delle loro scarpe a guisa di simo lionato del rimanente; la loro parte
grandi racchette , e facilmente lo rag pallida , che proviene dal colore dell' in
giungono, poich affonda nella neve ge terno della coscia, nascosta dalla coda,
lata. ch' egualmente lionata sopra, biancastra
L* Axis, Cervus axis, Linn. Corna che sotto, con nn leggiero margine nerastro
si dirigono quasi verticalmente, legger fra il lionato ed il bianco, verso la punta.
mente curvate in avanti , e che si rav L'oxjV ha il petto, il venire e la por
vicinano alle punte, con due palchi , zione superiore della faccia interna delle
uno alla base ed alla faccia anteriore, cosce biancaslre ; la parte inferiore di
diretto in avanti, e l'altro alla faccia questa faccia , le gambe ed i cubili , i
interna, alla mela dell'altezza delle cor tarsi ed i carpi, bruni pallidi; le estre
na , diretto in dentro ; senza canini ; un mit dei piedi bianche; il contorno dei
muso. suoi occhi pi pallido del rimanente
La specie dell' axis si distingue facil della sua lesta; la convessit ilei suo orec
mente dal daino per le sue corna rotonde chio grigia bruna, pi pallida alla sua
e senza impalmatura ; quando per si base; il suo margine interno nerastro,
tratta di paragonare delle femmine o dei con un punto bianco alla base.
maschi senza corna, o si veggono questi \axis diversifica eziando considera-
animali in diverse stagioni, tali caratteri bilmenle dal daino, poich , cangiando
pi non bastano, ed abbisognano pi pre com'esso di pelo due volle l'anno, non
cisi indizii, ed anco molto minuti. mula per di colore, e conserva il suo
Ecco un esalto confronto dell'ozi* col pelame spruzzalo s nell'inverno come
daino. nell' estale. In generale , i cangiamenti
Ambedue hanno il dorso, i fianchi, le che dipendono dalle stagioni sono sempre
spalle e le cosce di un lionato pi o meno meno distinti nelle specie della zona tor
cupo, spruzzato di bianco. Nelle due spe rida, che in quelle ilei paesi lemperali,
cie, vedesi, verso il margine posteriore ed ancor meno in quelle delle regioni
della coscia e lungo il fianco, una linea fredde. Cos gli alberi della zona torrida
bianca continua; ma tali distintivi sono non perdono mai le foglie, e le lepri del
di un bianco puro neiVaxis , pi sbia settentrione divengono bianche nell'in
dali e che pi pendono al giallo nel verno.
daino. L'axis femmina un poco pi grande
Una linea bruna o nera regna lungo della daina; la sua testa un poco
tutta la spina delle due specie: nelPa- pi allungala e pi appuntata. Il ma
xis , questa linea pi cupa e coperta schio non differisce dalla femmina nella
di spruzzi bianchi, qua e l sparsi ; pi distribuzione dei colori. Giunge presso a
chiara nel daino, ed ha solamente degli poco alla si atura del daino.
spruzzi lungo i suoi margini. Questa specie stata spesso trasportala
Nel daino, la testa grigia bruna pal in Europa, ove si propaga con la massima
lida uniforme; V axis ha di pi una facilit. Il nostro serraglio ne possiede
macchia alla Ironie , ed una linea sulla molti individui che si riproducono. 11
regione frontale e nasale, bruna nerastra. maschio sempre disposto alla copula, e
Tutto il disotto della mascella, la gola le femmine lo ricevono appena pi non
e la porzione alta dpi collo anteriore , allattano, ond' che si possono avere dei
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prodotti in qualunque stagione. Ma sic giassero volentieri il pane, ricusavano i
come quelli che nascono nell'autunno o pezzi sui quali era stato soffiato , lo che
nell'inverno non prosperano a motivo abbiamo noi pure frequentemente osser
del freddo, cosa importante di ravvi vato. Uaxis ricusa anco i pezzi slati
cinare i maschi alle femmine nel solo troppo maneggiati, e le sue narici, sem
autunno, 011 le partoriscano in primave pre in molo, ben dimostrano la costante
ra, essendo presso a poco di nove mesi la attivit del suo odorato.
loro gestazione. I feti nascono macchiati Il nome iVaxis ricavato da Plinio,
come gli adulti, e le corna dei giovani u Vi ha nell'India, dice quest'autore,
maschi cominciano a spuntare nel se u una bestia selvaggia chiamata axis, che
condo anno. Appena mettono le prime u ha la pelle simile a quella di un cer
corna, si vede un tubercolo che annun ti bialto, con macchie per pi bianche
zia il primo palco ; alle seconde si u e pi numerose . La quale indica
mostrano i due palchi, e da quest'e zione si riferisce certamente al nostro
poca le corna aumentano sempre in gros presente animale, per quanto manchi as
sezza ed in lunghezza. II loro accresci sai onde esclusivamente eli convenga.
mento diviene per specialmente sensi Credesi comunemente che Belon sia stalo
bile, principiando dal secondo palco, il primo ad avergli assegnalo una tal de
la qual parte superiore talvolta pi nominazione ; ma gli animali dei quali
grande dell'altra. Il fusto sempre parla mancavano di corna in ambedue i
molto unito e liscio. sessi. Perci questa seconda sinonimia
Questi animali vivono fra loro nella non pi perfettamenle provata.
miglior concordia, ma sono diffidenti; Non crediamo che la terza, quella de
peraltro, con qualche cura, riesce l'ad gli accademici di Parigi, lo sia maggior
domesticargli. ISaxis maschio non mal mente. Le loro cerve di Sardegna, delle
tratta le sue femmine come il cervo, ed quali Buffon ha voluto formare degli axis
il loro 'ontegno darebbe luogo a credere femmine, altro non ci sembrano che dai
che nello stalo selvaggio vivano in branchi. ne; dicono positivamente che la coda era
I loro peli, bench asciutti e vetrini, non nera. Come, d'altronde, degli axis sa
lo sono tanto quanto quelli del cervo rebbero venuti di Sardegna?
comune. Non hanno lacrimatoi ; del rima Il Muntjac, Cervus muntjac. Corna
nente, rassomigliano per i loro sensi alle sostenute da un lungo peduncolo, che si
altre specie del medesimo genere. elevano verticalmente, con un palco alla
Si osserva nella femmina un'abitudine loro base ed alla faccia anteriore, diretto
di non poca singolarit , e che consiste in avanti ; la cima delle corna ricurva
nell'allungare il collo, e nel torcerlo in in dentro ed in addietro. Un muso; lun
modo che la sua gola guarda il cielo, il ghi canini simili a quelli del mosco.
qual moto ha molta analogia con quello Questo cervo piccolissimo, ed ha ap
dell'uccello chiamato torcicollo. Sorprende pena due piedi e mezzo di lunghezza ,
tutti coloro che osservano Yaxis; ma sopra uno e mezzo di altezza. Le due
non si pu u indovinarne la ragione, prominenze dell'osso frontale, che sosten
n tampoco sapere in quale occasione gono le corna, presentano una notabilis
l'animale lo faccia; poich vedasi ripe sima singolarit; hanno un'origine co
terlo pi volte in alcuni minuti senz'ap mune alla disianza di due pollici al ter
parente motivo , e cessarlo quindi per mine della faccia ; l , cominciano a setv-
l'affallo per il corso di molte ore. si arsi P una dall'altra , facendo un angolo
Il grido dell' axis non totalmente di circa quaranta gradi ; poi salgono a
simile a quello del cervo, ed un pic linea retla lungo i margini della lesta ,
colo latrato houi, houi, houi, che fa sen sempre sotto la pelle, formando uno spi
tire quando viene inquietato. Del rima golo rilevato, della grossezza dell'indice;
nente, il suo modo di mangiare, di ru giunte alla parte alla della lesta, si elevano
minare, di fuggire, di combattere, punto perpendicolarmente all'osso frontale, sem
non differisce da quanto osservasi nel pre ricoperte dalla pelle. Le corna , con
cervo. le loro radici, hanno sette ad otto pollici
Collinson assicura che gli axis si me di lunghezza. Il pelame grigio bruno
scolano con le daine Pennant dice che sul dorso, pi pallido sotto il ventre;
quelli ilei Serraglio del principe d'Orange l' interno delle cosce e il disotto del collo
erano mollo domestici, ed avevano l'o sono biancastri, e gli zoccoli sopravanzati
dorato si delicato, che, per quanto man- da una macchia del medesimo colore. La
CER ( 89 ) CER
cotla lunga Ire pollici, bianca sotto. La co; il collo anteriore ed il corpo infe
pelle della fronte, Crai due prolungamenti riore sono un poco pi pallidi ; tutta la
delle tuberosit, molle, pieghettata, testa lionata pallida ; una linea un poco
elastica, e ricuopre una sostanza glandu- pi bruna regna lungo il dorso; le na
losa, dalla quale trapela una materia odo tiche sono biancastre, non per la grop
rfera. Questa specie ha i lacrimatoi che pa, u si vede color bruno ai lati, come
si osservano nel cervo, e che mancano nel daino. La parte esterna delle orec
nel capriuolo; ed originaria del Ben chie grigia scura, i piedi lionati bruni,
gala, secondo Allaraand, che l'ha per il e la coda, come nell'ax<>, lionata sopra,
primo descritta. Non se ne conosce la e bianca sotto. Le coma, lunghe un pie
femmina. La qual descrizione, falla sopra de, hanno due palchi corti, uno anterio
un animale giovanissimo, non ha potuto re, presso la radice; l'altro posteriore,
esser completa relativamente ai lunghi vicinissimo alla punta, lungo un piede.
canini che caratterizzano questa specie; Il Cervo nero dell'India, Cervus
peraltro Allaraand dice che il labbro era niger. De Blainville ha stabilita questa
sollevato in quella parte ove trovavansi specie sopra un disegno da lui veduto a
i canini, lo che annunzierebbe gi dei Londra. Le sue corna consistono in un
denti di uno sviluppo affatto diverso da fusto un poco concavo anteriormente ,
quello del cervo ove i canini non si ma con un palco nascente alla parte ante
nifestano in verun mdo esternamente. riore della sua base , ed un poco ricurvo
Pennant dice positivamente che il mun- in addietro. Il suo colore bruno quasi
tiac ha dei canini simili a quelli del mo nero, specialmente attorno agli occhi ed
sco ; aggiunge che questo cervo trovasi alla bocca; schiarisce sotto il venire, e
a Giava ed al Ceilan, che vi vive in fa la faccia interna dell'origine delle mem
miglia , e che vi se ne apprezza la car bra bianca.
ne. I Malesi lo chiamano Aidang, ed i II Cervo mosco, Cervia moschatus.
Giavani, munak. Di corna cortissime, semplici, coniche,
Oltre queste cinque specie di cervi , un poco curve in fuori ed in addietro,
proprie air antico continente e ben de senza radici alla loro base, sostenute da
terminale, gli autori parlano ancora di lunghissimi peduncoli compressi, cavi in
molte altre, senza per darne descrizioni dentro, e la di cui radice si prolunga da
tanto circostanziale da poterne dedurre ambedue le parli della regione frontale
i caratteri, e da esser certi sulla realt e nasale, in modo da formare una specie
della loro esistenza. Ne parleremo suc di canale in tutta la lunghezza di quella
cessivamente. parte della testa. La mascella superiore
Il Cervo porco , Cervus porcinus. armata di due lunghi incisivi simili a
Buffon lo ha descritto e rappresentato quelli del mosco. De Blainville ha stabi
sopra un individuo vivo, che oggid tro lita questa specie sopra una testa da esso
vasi preparato nel gabinetto del Museo. veduta al collegio di chirurgia a Londra.
Pennant, che ne d pure una figura sopra Il Cervo di piccole corna , Cervus
un individuo vivo, ne parla come di una subcornuius. De Blainville ha egual
specie che si trova al Bengala ed a Borneo, mente stabilita questa specie sopra una
e vedesi rappresentalo sotto il nome di testa veduta nel medesimo gabinetlo.
cervo porco nell'opera inglese ini ilo- Questo cervo rassomiglia al munljac nelle
lata: Caccie d'Oriente, di Willamson. corna, ma specialmente ne differisce per
L' esistenza di questa specie non mancar di canini.
dunque dubbia; ma i caratteri che le Il Cervo di corna ricurve, Cervus
Tengono attribuiti, e quelli che possono hamalus. Questa specie stata pur sta
desumersi dall'individuo preparato che il bilita da De Blainville, sopra delle corna
Museo possiede, non la distinguono suf vedute al collegio di chirurgia a Londra,
ficientemente da quella dell' axis , e che hanno quadro a cinque pollici di
nuove osservazioni ci sembrano necessa altezza , sono triangolari alla loro base,
rie per esattamente caratterizzarla. sparse inferiormente di I libercoli rilevati,
Il cervo porco ha le corna presso a e con un piccolissimo palco compresso e
poco simili a quelle dehVaxis", ma il piegato in fuori; finiscono superiormente
suo corpo pi tozzo, le sue gambe pi in una punta ricurva in gancetti poste
corte, e la sua statura non oltrepassa riormente ed un poco in fuori. Il lavoro
quella del capriuolo Europeo. Tutto il di De Blainville sui cervi, del quale ab
suo corpo lionato, macchialo di bian- biamo dato un breve estrallo, si trova
Dition. delle Scienze Nat. Voi. VI 1a
CER ( 90 ) CER
nel Bulleltino delle Scienze della Societ terna del fusto, che si dirige in dentro,
filomalica dell'anno 1816. e due o tre altri alla faccia posteriore -,
Grand' Axis. Pennant parla sotto que che si dirigono in addietro; senza cani
sto nome di nn paio di corna che si tro ni; un muso. V. Tav. 36i.
vano al Museo Britannico , e the , come 11 Serraglio del Museo di Storia natu
quelle dell' axis, hanno due palchi ; sono rale ha posseduto, per molli anni, uu ma
forti, nodose, biancastre ; hanno due piedi schio ed una femmina di questa specie,
e undici pollici di lunghezza, e sono sepa dai quali sono nati varii figli.
rate da un intervallo di due piedi e Questo cervo della statura deWascis-,
quattro pollici; il quale ultimo carattere ma le sue forme sono pi leggiere , ed
allontana queste corna da quelle MVaxis. il suo muso assai pi sottile. Nel Te
Pennant crede che potrebbero provenire stale il suo pelame di un bel lionato
da una specie che si trova a Borneo, la cannella, e di un bel grigio nell'inverno;
quale grande quanto un cavallo, e di il ventre, l'interno delle quattro cosce,
un colore rossastro. il margine posteriore delle cosce ante
Axis di mezzana statura. Pennant riori, l'anteriore delle posteriori, sono
parla egualmente sotto questo nome di bianchi. Una macchia bianca occupa
un cervo che abita in numerosi branchi l'interno del garello, o piuttosto del cal
il Ceilan, Borneo, le Celebi e Giava. cagno. La regione delle ossa frontali e
Questi cervi hanno due soli palchi alle nasali pende al grigio, l'estremit del
corna ; il loro colore lionato, e la sta muso bruna cupa, con due macchiette
tura un poco pi grande di quella del sul labbro superiore , e la cima dell' in
l' axis. Se ne trovano dei tutti bianchi. feriore bianca. Il giro degli occhi bru
Saremmo indotti a ravvicinare a que no, cinto da un cerchio biancastro; la
sta specie una testa armata delle sue cor coda lunga e grossa come quella del
na, portata dal Timor da Pron, che ap daino, di un bel bianco sotto, lionata so
partiene incontestabilmente ad una nuova pra ai due terzi superiori , nera al terzo
specie, e che trovasi nel nostro gabinetto inferiore, e bianca alla cima, giacch i
d'anatoma; dislinguesi da quella del peli bianchi del disotto oltrepassano gli
l' axis per le corna che divergono e non altri. Non si veggono macchie sul corpo,
si avvicinano alla loro punta, per il se n strisce nere sul dorso o sui lati delle
condo palco che si dirige in addietro , e natiche. La convessit dell'orecchio
che quasi eguaglia in lunghezza la parte grigia bruna cupa, ed alla sua base po
superiore del fusto, ma specialmente per steriore osservasi una macchia bianca.
i canini ed i lacrimatoi; del rimanente, I figli nascono con una livrea, eh"
la lesta del cervo di Timor assai pi di un lionato cupo, tulio sparso di mac
rastremata di quella dell' axis, per quanto chiette bianche.
presso a poco della medesima grandezza. Le corna degli individui adulti hanno
circa ventiquattro pollici, seguitando la
Dei Cervi proprii solamente loro curva, e cominciano a mostrarsi dopo
al Nuovo-Mondo. il primo anno dell'animale, dapprincipio
sotto forma di cavicchi, e quindi con nn
I viaggiatori sono stati tanto inesatti numero maggiore o minore di palchi. Il
su ci che hanno detto dei cervi Ame pi prossimo alla testa si sviluppa il pri
ricani, i nomi coi quali sono stati indi mo, e gli altri successivamente, a misura
cati questi animali tanto poro si rasso che le corna ingrandiscono, lo che per
migliano, e le descrizioni che ne abbiamo relativo alla forza del cervo. Abbiamo ve
sono tanto imperfette, che impossibile duta una seconda testa con due palchi ,
il dare un' esatta e completa storia di ed una terza che ne aveva ancora un
questi cervi. Nonostante, oltre l'orignal, solo; e gii individui del Serraglio non
il carib ed il cervo del Canada, che ne hanno mai avuti pi di tre, meutre
abbiamo riguardati per identici con l'al Bosc ha portato d'America delle corna
ce, la renna ed il nostro cervo comune, che avevano quattro palchi , e Pennant
se ne conoscono eziando cinque specie ne ha fatto rappresentare un paio che ne
ben distinte e caratterizzate con preci ha egualmente quattro. In generale, que
sione. ste corna sono meno solcate di quelle del
II Cervo della Lcigiana, Cervus nostro cervo Europeo.
virginianus , Gin. Corna fortemente ri Questa specie ha lacrimatoi i quali solo
curve in avanti; un palco alla faccia in- consistono in una leggiera piega della
CER ( 91 ) CER
pelle; del rimanente, non offre nei tuoi nera regna lungo la regione frontale e
organi del molo e dei sensi verun carat nasale. La porzione bassa dei piedi , il
tere che le sia particolare. sopraccoda, ed una fascia lungo il petto,
Entrava in caldo nell'autunno, e la ge sono egualmente neri; ma nelle femmine
stione era di circa nove mesi. La muda e nei maschi giovani la regione frontale
succedeva alle medesime epoche di quelle e nasale ed il petto sono nel colore per
dei nostri cervi Europei. l'affatto uniformi al rimanente del corpo.
Fennant dice che questo cervo vive I feti nascono senza livrea. Il D'Azara
in numerosi branchi, ed s facile ad ha osservato che nella medesima epoca
addomesticarsi che si abitua a ritornare si trovavano dei guazou-poucou che ave
da s medesimo all'albergo dopo essere vano le corna totalmente scoperte, ed
stato a pascere; che la sua carne una altri nei quali erano in pieno sviluppo;
delle principali risorse dei selvaggi, e che ed ha vedute molte femmine, nel mese
la sua pelle forma un importantissimo di ottobre, che erano vicine a partorire.
ramo di commercio. Parrebbe che que Questa specie ha i lacrimatoi.
sta specie sia mollo diffusa, che risalga Il cervo del Messico s'incontra in una
fino nel Canada da una parte , e scenda gran parte dell'America settentrionale, e
dall'altra fino nell'America meridionale. preferisce di abitare nei luoghi bagnati e
Fare che Lahontan ne parli, ed il gabi paludosi. A questa sola specie pare rife
netto del Museo ne possiede un indivi- ribile il quautlamazame di Hernandez, e
viduo eh1 stato mandato di Caienna. la cerva di Barallon di Laborde ; e sem
Catesby ha voluto probabilmente par bra che Pennant abbia riunite alla sto
lare di questo cervo sotto il nome di ria di questa specie molle particolarit
daino lionato, e Lepage dn Prati, sotto che appartengono a quella della seguente:
quello di capriuolo della Luigiana. Il Mazahe, Cervus campestri*. Corna
Il Cervo del Messico, Cervus mexi- curvate in avanti, che si scostano fino
canus. Corna fortemente curve in avanti, dalla loro base, e si ravvicinano alle
che si scostano in fuori, e si ravvicinano punte; un palco alla faccia interna, che
alle loro cime ; un palco alla faccia ante si eleva obliquamente; uno o due so-
riore del tronco, che si dirige vertical prappalchi alla faccia esterna, che si di
mente, ed armato di grossi denti; un rigono in addietro. Le corna rugose alla
sopra ppalco alla faccia posteriore, spar sua parte inferiore.
tito in pi divisioni, e l'estremit delle Lo slesso D'Azara ci ha data la de
corna egualmente suddivisa in pi ra scrizione di questo cervo , da esso chia
metti. Le quali corna si slargano in una mato gouazouti. Avanti a lui, Dauben-
specie di palma, finn dal secondo palco, ton, St. nat., tom. VI, ne aveva falle
e sono, specialmente alla loro base, piene rapppresentare le corna come 'apparte
di solchi e di bitorzolelti ; senza canini; nenti ad un capriuolo Americano. Ab
un muso. biamo pur veduta la tesla di queslo cer
Questa specie, ben descritta dal D'A vo, armata delle sue corna, che si tro
ura , non stala mai rappresentata; so vava nel gabinetto di Tenon, ed abbiamo
lamente Pennant ha dala la figura delle avuto a nostra disposizione un nolabil
corna. Ne abbiamo avuta la testa intera, numero delle sue corna.
proveniente da un individuo ben adulto, II gouazouti ha circa quattro piedi ili
ed armala delle proprie corna. lunghezza e due piedi di altezza, e le
Questo cervo, chiamato dal D1 Azani sue corna hanno nove a dieci pollici ,
guazou-poucou , ha circa settanta pollici seguendone le curve. Il suo pelo corto
di lunghezza, e cinquanta di altezza, vale e fitto, di un baio rossastro; le natiche
a dire eh' un poco minore del nostro ed il corpo inferiore bianchissimi ; i suoi
cervo Europeo. La lunghezza delle sue lacrimatoi sono molto sviluppati. I figli,
corna , seguendone la convessit , di quando nascono, hanno delle macchie
venti pollici circa. Il suo colore di un bianche, n raro il vedere dei gouazouti
rosso baio, eccettuato .sul petto e fra- tutti bianchi ed albini.
niezzo alle gambe posteriori, ov' bian Questo cervo abita in numerosi bran
castro. L'interno dell'orecchio e il di chi i campi, mai per i boschi. Si distin
sotto della gola sono interamente bianchi, gue per una somma leggerezza, e quando
come pure il giro degli occhi , la cima inseguito, tramanda un pessimo odore.
del muso, ci una linea che va dall'estre Il Marcgravio ha volulo forse parlare ili
mit del muso all'occhio. Una striscia esso sotto il nome di cuguacunpara , ed
CER ( 9 ) CER
Hernandez con quello ili mazame , la condo il medesimo autore, vive solitaria
ijuale ultima denominazione, che al Mes in mezzo ai boschi; ma pare, secondo al
sico significa cervo-, abbiamo creduto do tri, ch'egualmente s'incontri nei terreni
vergli assegnare. v inondati, e presso le rive del mare. Si
1/ Coassou , Cervus ntfus. Corna fu trova nelle medesime parti dell'America
siformi, che si ripiegano un poco in come la specie precedente. Alla Guiana
avanti; canini alla mascella superiore; un chiamasi cariac , ed Uernandez ha di
muso. essa probabilmente parlalo sotto il nome
Questa specie stala descritta dal D'A- di temamazame.
zara sotto il nome di guazou-pita. Da Per quanto sieno slate da noi riferite
lungo tempo Laborde 1 aveva fatta co a ciascuna delle specie che abbiamo de
noscere sotto quello di cerva rossa bionda scritte quelle che si trovano indicate ne
o cerva dei boschi, ma non si avevano gli autori con una certa chiarezza ,
sufficienti caratteri per distinguerla dalla non crediamo per che la loro identit
specie seguente, cio dal cariaci. Le te sia fuori di dubbio; e siccome s'incon
ste di tali due specie, mandate da Mar trano molti altri caratteri sui cervi Ame
tin al Museo di Storia naturale, ne hanno ricani , dei quali non ci stalo possibile
ben fatto conoscere i caratteri. fare l'applicazione, molto probabile che
La lunghezza di questo cervo di quat vivano eziando nel nuovo Conlinente dei
tro piedi circa, e la sua altezza, di trenta cervi che ci sono totalmente ignoti. Pe
pollici. Le sue corna hanno quattro o raltro, non ne faremo qui parola, giac
cinque pollici di lunghezza. Ha i lacri ch nulla potremmo dire di sufficiente
matoi. 11 corpo di un rosso aureo vivace, mente esatto e preciso.
eccettuata la parte anteriore della testa
ed i piedi che sono d'un rosso bruno. Cervi di patria non conosciuta.
Le labbra, il disotto della testa ed il sot
tocoda, e la parte posteriore del ventre,
sono bianchi. I figli nascono con una li Non raro di trovare nei gabinetti
vrea. Il pelame ruvido ed asciutto. delle corna di cervi la di cui origine non
Questa specie vive in numerosi bran conosciuta. Il Museo di Storia naturale
chi in mezzo ai boschi, d' onde non esce ne possiede un paio di non poca singo
mai, ed comune nelle regioni orientali larit, sul quale Geoffroy ha assegnato
dell'America meridionale. la cerva rossa alla specie di cui sonp proprie il nome
bionda di Laborde. 11 nome di coassou , di cervo coronato, e ne abbiamo un al
che le abbiamo assegnato, formato di tro paio che ha dei caratteri i quali non
gouazou, che significa cervo nell'idioma si ritrovano nelle corna di nessuna fra
dei Guarani, popolazione selvaggia del le specie conosciute.
Paraguai, di cui abbiamo solamente cre Il Cervo coronato ha le corna che
duto dovere addolcire la pronunzia. nascono immediatamente dalle ossa fron
11 Cariaco' , Cervus nemorivagus. tali, si elevano quasi verticalmente, e si
Corna fusiformi, diritte; senza denti ca compongono, fino dalla loro base, d'una
nini ; un muso. lamina un poco concava, divisa alla sua
Daubenton aveva descritta la femmina faccia anteriore in cinque o sei dentella
di questo cervo; ma la completa descri ture profonde. La loro altezza di quasi
zione della specie anch'essa dovuta al dieci pollici ; non vi si veggono n ra
D'Azara. I caratteri che le vengono da dici, n costole; la loro superficie molto
noi assegnati, sono slati desunti da varie unita, ed il colore nerastro.
teste di cariac possedute dal Museo. Le corna da noi possedute hanno un
Questo animale ha circa quaranta pol piede di lunghezza seguitandone i con
lici di lunghezza e due piedi di altezza. torni, e si curvano uniformemente in
Le sue corna hanno due a tre pollici. Il avanti e in dentro fino dalla met della
suo colore bruno bigiolino. La coda loro altezza. Nasce un palco a circa due
bianca sotto; le labbra ed il disotto della pollici dalla radice alla superficie inter
gola sono biancastri; il contorno dell'oc na, e si eleva obliquamente; partendo
chio, l'interno delle membra anteriori ed dal qual punto , le corna si deprimono
il petto fino alle cosce, sono di un bianco e si dividono al loro margine esterno in
tinto di color cannella. due o Ire palchi. La parte inferiore
La femmina, dice il D'Azara, partori piena di bitorzoletli. S accostano un poco
re due figli brizzolati. Questa specie, se- alle corna del nostro mazame.
CER CER
Dei Cervi fossili. stra renna comune, e che la sua statar
si avvicinasse a quella del nostro capriuolo.
Non cosa rara l'incontrare degli avanzi Capriuolo. Sono stale Irovate delle
fossili di cervi; ne sono stali trovati in corna che si riferiscono per molti riguardi
quasi tutta l'Europa , specialmente le a quelle del capriuolo comune, nei con
corna ; e quasi tutte le volle che questi torni d'Orlans, in un calcano marnoso
avanzi *ono stali sufficientemente consi ch'i, per quanto pare, un tufo d'acqua
derabili ila potere essere paragonali alle dolce, e che routiene contemporanea
parli analoghe delle specie oggid viventi, mente degli avanzi di paleolerio e di ma
stato osservalo che avevano apparte stodonte.
nuto a specie non conosciute. Parrebbe Sono stale pure scoperte delle corna
che si trovino per sempre nei terreni le quali si accostano a quelle del ca
mobili o di recente formazione. priuolo nei deposili di torba della Som
L'Alce d'Irlanda. Souo stale frequen ma, ed in quelle dei contorni di Beau-
temente trovate e descritte delle teste vais.
e delle corna di questo cervo, di' so Finalmente, si trovano con la massima
lamente analogo all'alce per la sua gran frequenza delle corna fossili che sembrano
dezza. Le sue corna differiscono da quelle avere appartenuto al nostro cervo comu
di quest'ultimo animale per aver divisa ne, e ne sono stale scoperte in Francia
ai suoi due margini la lamina che le com ed in Inghilterra, in Germania ed in
pone, e per la sua testa la quale, simile Italia, ce, ec. V. riguardo ai cervi fos
a quella del cervo, manca, nei suoi in- sili, le Ricerche sulle Ossa fossili di
termassillari e nelle ossa nasali di quei s quadrupedi di G. Cuvier, tomo IV.
notabili caratteri che distinguono la lesta Cebvo. Questa parola stala anco ado
dell'alce da tutte le altre del medesimo perala , unita ad un epitelo, per indi
genere. La quale specie pare che siasi care in particolare qualcuno fra gli ani
pure incontrala in Inghilterra e sulle mali dei quali abbiamo parlalo; perci
rive del Reno. Trovasi, in Irlanda, nei slato da noi veduto, trattando del cervo
letti di creta calcaria o di marna, situati comune, che due fra le sue variet si
sotto la torba. chiamavano Cervo di Corsica, e Cervo
Il Daino di Scania. Questo animale delle Arderne, e spesso trovasi Yaxis
solamente conosciuto per le sue corna , indicato coi nomi di Cervo del Gange
pubblicate dal Retzio nelle Memorie del e di Cervo del Bengala.
l'Accademia di Slockholm per l'anno 11 qual nome di cervo slato pure ap
1802. Le quali corna sono mollo pi plicato ad animali che non appartengono
grandi di quelle del daino ordinario, ed a questo genere. Gli Olandesi chiamano
il tronco ha un solo palco ; sono siale Cervo, al Capo di Baona-Speranza, una
tratte da un deposito di torba. specie di antilope, il marna, e vari! au
Il Dai>o d'Abbeville. Questa specie tori hanno imitato questo errore. Nel
anch'essa conosciuta per gli avanzi delle Viaggio a Siam del padre Tachard, e nel
sue corna, le quali dovevano essere molto Sba, tom. I, tav. '\2. fig. 4, il caama
pi grandi di quelle del nostro daino; egualmente indicato sotto il nome di
b.inno per qualche caraltere che le rav Cervo, e quest'ultimo autore, lav. 43,
vicina ad esse; frattanto nascono im fig. 3, parla solto il nome di Cervettino
mediatamente dai frontali, e quelle del della Gdinea, di una specie di mosco,
daino sono sostenute da uu peduncolo. come pure sotto quello di Cervo d'Affri
Sono slate trovate nelle rene che cuo- ca, tav. 4*>, fg. 1, di un ruminante senza
prono il declivio delle colline, a destra corna n rami, che impossibile di esat
della valle della Somma, vicinissimo ad tamente caratterizzare, per quanto sia una
Abbeville. femmina di cervo o di antilope. Bosmann,
La Ressa d'Etaiipes. stalo trovato nel suo Viaggio in Guinea, parla pure
ad Elampes, nelle rene in mezzo alle delle sue antilopi sotto il nome di cervo.
quali si formano i grs, un numero gran (F. C.)
dissimo di frammenti di corna che si ac CERVO-CAMELUS. (Mamm.) Il Gionslo-
rostano a quelle della renna assai pi nio rappresenla sollo questo nome il
che alle corna di verun'altra specie di lama. (F. C.)
cervo; sono per pi piccole , lo che fa CERVO-VOLANTE. (Enlom.) la volga r
rebbe supporre che l'animale al quale denominazione sollo la quale viene indi
b inilo appartenuto fosse minore della no cato uno dei pi grossi coleotteri d Ita
CES (94 ) CES
lia , che appartiene alla nostra famiglia se, mobili, di due logge, longitudinal'
dei Prioceri , ed al genere Lucano. V. mente deiscenti; pistillo libero; tre stili
Priockm e Lucano. (C. D.) che hanno internamente e longitudinal
CERVOGIA. (Chim.) In altri tempi era mente gli stimmi; ovario 3-loculare, con
distinta con questo nome la birra, de due ovuli in ciascuna loggia attaccali nel
rivalo dal latino cerevisia. V. Birba. di lei angolo interno, il superiore ascen
(A. B.) dente, l'inferiore impiccato. Il frutto
CERVULUS. ( Mamm. ) De Blainville , una cassula cuoriforme a rovescio, tri-
avendo divisi i cervi secondo la lunghezza loba, trivalve e colle valve aventi un
del peduncolo che sostiene le loro corna, sello nel loro mezzo. I semi (per aborto
propone di assegnare questo nome a quelli dell'ovulo superiore) sono solitari 'n c'a~
che lo hanno pi lungo delle coma me scuna loggia, e ascendenti; hanno l'integu
desime. (F. C.) mento sottile; il perispermo grosso, car
CERVUS. (Mamm.) Denominazione latina tilaginoso, carnoso; l'embrione incluso ,
del genere Cervo. V. Cervo. (F. C.) curvalo, verde; la radicina di faccia al
CERYLON. (Entom.) Denominazione la l'ilo; i cotiledoni lineari, incurvati.
tina del genere Cerilo. V. Cehilo. (C. D.) Questo genere stato stabilito dal Cam-
CERYLUS. (Ornit.) V. Cerilo. (Ch. D ) bessedes (Me'm. da Mus., anne, IX. cah.
CERYOMYCES. (Boi.) V. Ceriomice. ne, pag. 269) fino del 1829. E quasi
(Leu.) intermedio tra il geranium e Yoxalis, ma
CERZIA CENERINA. ( Ornit. ) Nella si ravvicina molto a quest'ultimo; e si di
Storia degli Uccelli, tav. ig5, fig. i e rebbe che riempia il vuoto che esisteva
196, fig. 1, trovasi indicato sotto questo tra le ossalidee e le geraniacee propria
nome il rampichino, Certhia Jamiliaris, mente dette.
Linn. V. Rampichiso. (F. B.) La caesarea albifiora e la caesarea
CESALPINEE. (Bot.) Caesalpineae. Que rubrijlora, piante brasiliane, sono le due
sto sotto ordine, formalo dal Brown, slato sole specie riferite a questo genere. (A. B. )
adottato dal Decandolle nella famiglia " CESENA. ( Ornit. ) E questo uno fra i
Ielle leguminose per quei generi che nomi volgari della Sylvia pilaris , Savi,
hanno i fiori qualche poco irregolari, ora Turdus pilaris, Linn. V. Merlo. (F. B.)
papilionacei, ora, e ci le pi volle, quasi " CESERONE. (Bot.) Presso il Vigna ha
rosacei; i pelali per bocciamenlo irrego questo nome volgare la cicerchia salva
lare embriciali, non valvati , qualche tila, lathyrus sylvestris , L. (A. B.)
volta nulli, mai coaliti fra di loro; gli CESIA. ( Bot. ) Caesia , genere di piante
stami pressoch uguali, sempre perigini, monocotiledoni appartenente alla famiglia
le pi volte liberi, pi raramente coalili delle asjbdelee e aVesandria monoginia
coi filamenti; l'embrione diritto colla piu- del Linneo, cosi caralterizzato: corolla ca
melta le pi volte notabile e grande duca, di sei incisioni uguali; sei filamenti
(A. B.) nudi, con antere inlaccate, coll'attaccalura
CESALPINIA. ( Bot. ) V. Brasiletto. (J. alla base; un ovario di Ire logge; due ovuli
S. H.) in ciascuna loggia; uno stilo filiforme; uno
CESANO. (Ornit.) Vien cos chiamalo a stimma. Il frutto una cassula quasi
Venezia il cigno, Anas cygnus, Linn. senza valva, tubercolosa, lobata, quasi
(Ch. D.) clavata all'apice, contenente dei semi
** CESAREA. (Bot.) Caesarea, genere di ventricosi, ombillicati.
piante dicotiledoni della famiglia delle Questo genere fu stabilito da Roberto
geraniacee e della decandria triginia del Brown per alcune erbe della Nuova-O
Linneo, cosi caralterizzato: calice diviso landa di radici tubercolose, fascicolate;
in cinque parli, persistente, coi lobi quasi di fusli semplici o ramosi, guerniti di
aristali , valvati per bjceiamenlo; cinque foglie graminiformi ; di fiori azzurri o
pelali alterni coi lobi calicini inseriti nel bianchicci , disposti in racemi semplici o
ricettacolo, liberi, unguicolati, contorli ramificati. Il bolanico inglese non osserv
per bocciamenlo; disco con cinque glan- che sole cinque specie.
dule alterne coi petali; dieci slami in Cesia fasciata, Caesia vinata, Rob. Brow.
seriti nel ricettacolo, cinque dei quali Ha i bulhi fascicolati; le foglie quasi
pi corli ed opposti ai petali, gli altri piane; i racemi semplici o un poco di
cinque pi lunghi inseriti di faccia alle ramali; i fiori inclinati; i filamenti com
glandule; filamenti liberi, filiformi, eretti pressi.
prima che il fiore sbocci; antere estor- Cesia di piccoli fiori, Caesia parviflora,
CES ( 95 ) CES
Rob. Bro w. Ha le radici fibrose ; i fiori Una sola pinna dorsale; senza false
diritti, raccolti in racemi pannocchiuli. pinne n sopra n sotto la coda; senza
Cesia occidentale , Caesa occidentu/is , carena laterale alla coda, e senza pic
Rob. Brow. Ha le foglie filiformi , scan cola pinna anteriormente altanale; acu
nellate; i fiori diritti; i racemi appena lei isolali innanzi la dorsale ; scaglie
diramati. lisce; pi di quattro raggi alle catope;
Cesia corijibosa, Caesia corymbosa, Rob. muso ottuso.
Brow. Ha le foglie quasi piane; i fusti Per questi caratteri, e per il prospetto
semplici; i fiori in piccol numero, dispo che abbiamo dato all' articolo Atrattoso-
sti a corimbo. ki, nel 3. Volume, pag. 88, si distin
Cesia di fiori laterali, Caesia la/eri gueranno facilmente i cesiomori da tulli
fiora , Rob. Brow. Ha i fusti ramosissi i pesci dei generi vicini. Del rimanente,
mi, provvisti di stipole; i fiori laterali, sono ancora ben poco conosciuti.
pendenti , quasi solitarj ; le cassule pen Il Cesiohoro di Baillon , Caesiomo
deDti, davate, quasi monosperme. (Poih.) rus Baillonii, Lacpde. Due aculei iso
" Lo Sprengel (Syst. veg., 2, pag. 88) lati anteriormente alla pinna dorsale ; il
accresce il genere caesia di altre quattro corpo e la coda vestili di scaglie assai
specie, tre delle quali son tolte dal ge grandi , rotonde , imbricate ; testa ed
nere anthericum. opercoli ricoperti di grandi lamine; denti
i. Caesia pusilla, Spreng., di radice appuntati, discosti ; mascella inferiore un
bulbosa ; di foglie lineari ; di scapo sem poco pi prolungala della superiore; quat
plice ; di fiori eretti, in racemo corim- tro macchie tonde cupe lungo la linea la
boso. Cresce al capo di Buona-Speranza. terale; due aculei anteriormente alla pinna
2.0 Caesia physodes, Spreg. ; Anthe anale, la quale, come la dorsale, fal
ricum physodes , Jacq. ; Anthericum ciforme; caudale nel maggior modo for
marginatum, Thumb., di radice bulbosa; cuta ; catope pi piccole delle pinne pet
di foglie bislunghe, ottuse, lustre, erette; torali.
di scapo semplice, pi lungo delle fo Questo pesce, dedicato dal Conte di
rile; di fiori coi filamenti papillosi, in Lacpde al naturalista Baillon, slato
racemo corimboso. Cresce al capo di scoperto e primieramente descritto da
Buona-Speranza. Commerson. Cuvier ili opinione che sia
3. Caesia carnosa, Spreng.; Antheri identico col sugherello glauco di De La
cum comosum, Thumb , di foglie spadi cpde.
formi, glabre ; di scapo angoloso, ramoso, Il Cesiovoko di Bloch, Caesiomorus
chiomoso all'apice; di fiori cigliati, race Blochii, Lacp.; Mookalie parali, Rus
mosi , cogli starni disuguali. Cresce nel sell, 11 i54. Cinque aculei isolati ante
l'Affrica meridionale. riormente alla pinna dorsale; corpo e
coda con piccolissime scaglie; due aculei
ricum coarctatum, Ruiz et Pav., di ra isolali innanzi la pinna anale, ch' fal
dice fascicolata; di foglie spadiformi, glau ciforme, come la dorsale; pinna caudale
che, coartale nel mezzo; di peduncoli forcuta , coi lobi molto discosti; testa
bifidi, pannocchiuli, coi pedicelli dispo grossa ; senza macchie lungo la linea la
sti ad ombrella. Cresce al Per. (A. B.) terale.
CESILA. (Ornit.) Uno fra i nomi italiani La presente specie slata scoperta e
della rondine considerala genericamente. descritta da Commerson , e dedicala a
(Cu. D.) Bloch da De Lacpde. (I. C.)
CESIOMORO, Caesiomorus. ( Ittiol. ) CESIONE, Caesio. (Ittiol.) Commerson ha
il nome di un genere di pesci, della fa applicato qupsto nome ad un genere di
miglia degli atrattosomi, ch' stato sta pesci, della famiglia degli atrattosomi, e
bilito da De Lacpde, e il cui nome in lo ha fatto derivare dalla parola latina
dica dei punti di rassomiglianza coi ce caesius , a motivo della Unta azzurra del
noni, OfiOpOS essendo un adieltivo greco, l'animale.
che significa similitudine. Il genere Cesione stato adottato da
Dumril ha adottalo questo genere, ma De Lacpde, da Dumril e da Cuvier,
Cuvier lo ha confuso con le Lichie e coi ed offre i seguenti caratteri:
Trachino! i. V. Licbia e Tracbisoto. Senza false pinne; una sola pinna
dorsale, senz1aculei ; occipite senza spi
I caratteri dei cesioruori sono 1 se ne; labbra estensibili.
guenti : II corpo bislungo, e la mascella su
CES ( 96 ) CES
pcriorc un poco protrattile; vi ha una CESPUGLIO ARDENTE. (Bot.) Si d
fila ili dentini appuntati per mascella, e qnesto nome ad un nespolo, mespilus
"lielro ti veggono ilei denti a pel di vel pyracantha, poich i suoi frutti d'un
luto appena visibili ; la pinna dorsale rosso vivo scarlatto , raccolti in grossi
tutta scagliosa, come pure l'anale, ed i mazzi in mezzo a un fogliame tinto di
lati della coda sono carenati: vi sono due un verde carico, fanno comparire l'ar
lunghe scaglie accanto alle calopc, ed una busto come tutto infuocalo. V. Nespolo.
fra esse, sette raggi alle branchie, e cin II cespuglio ardente del Malabar un
que a sei ciechi. issora , ixora coccinea , che per i suoi
Il genere Cesione si distingue dai Ce- fiori parimente d'un rosso vivo piglia l'a
siomori, dai Gastkrostei, dai Cbntbo- spetto medesimo della pianta qui sopra
boit e dai Lepisacanti, per la mancanza indicata. V. Issora. (J.)
degli aculei alla pinna dorsale; dai Caran- CESPUGLIO DI MONTAGNA. (Bot.) V.
soMoai , per le sue labbra estensibili; dai Cespuglio di Spagna. (L. D.)
Cefalacanti, per la mancanza delle spine CESPUGLIO D'INGHILTERRA. (Bot.)
all'occipite; dai Fonatomi, dai Centro- V. Cespuglio turco. (L. D.)
podi, dai Sugherelli e dagli Istiofori, CESPUGLIO DI PARNASO. (Bot.) Nome
che hanno due pinne dorsali; dagli Sgom volgare della parnassio palustris e della
bri, dai Tracbikoti, ec, che hanno delle convallaria bifolia. (L. D.)
false pinne sopra e sotto la coda, ec. V. CESPUGLIO DI SPAGNA o DI MON
questi diversi articoli, o specialmente il TAGNA. (Bot.) Nomi volgari della sla
prospetto della famiglia degli atrattosoroi; tice armeria. (L. D.)
nel Voi. 3., pag. 88. CESPUGLIO D'OLIMPO. (Bot.) Nome
II Cesione azzurro acreo, Caesio cae- volgare della statice armeria, che cresce
rulaureus , Lacp. Opercoli ricoperti di nei verzieri, e che coltivasi lungo i viali
scaglie simili a quelle del dorso ed im- nei giardini. (J.)
bricale; dorso celeste azzurro; una fascia CESPUGLIO TURCO, o D'INGHILTER
longitudinale gialla aurea sui lati; ventre RA. (Bot.) Nomi volgari della saxi-
bianco ed argentino; una macchia di un Jraga hypnoides. (L. D.)
bel nero alle bisi delle pinne pettorali; " CESSAIOLA. (Ornit.) Al Padul di Bien-
pinna ramiate fortemente smarginala, bru tina vien cos volgarmente chiamata la
na , orlata di un rosso rilucente ; anale Motacilla alba , Linn., presso di noi co
rossa; dorsale e pettorali brune; ratope nosciuta sotto il nome di cutrettola. V.
bianche. Lungo quanto il maccarello. V.j Cutrettola. (F. B.)
Tav. 11 5, CESTO, Ceslum. ( Aracnod. ) Lesucur ha
Del mare delle Molucche. Il sapore fatto conoscere sotto questo nome, nel
della sua carne gustoso. Bullettino della Societ filomatica per il
Cuvier di opinione che questo pesce mese di giugno 181 5, un genere di ani
potrebbe essere il Bodianus argenteus di mali marini singolarissimi, e cb' ben
Bloch, a3i,2. difficile di fare entrare negli attuali si
II Cesione equula di De Lacpde ha stemi. un corpo libero, tulio ge
servito a Cuvier per stabilire il nuovo latinoso, compresso, molto allungato tra
genere Equula. V. Equula. (I. C.) sversalmente, rastremalo dal mezzo alle
CESON. (Ornit.) Nome dell'Oca colom sue estremit, e marginalo inferiormente
baccio, Anas bermela, Lin., in qualche da due costole ciliate in tutta la loro lun
parte d'Italia, ove quello di cesone ghezza ; la bocca centrale , talch pu
specialmente applicato al germano, Anas dirsi ch' un animale radialo, ma con
boschas, Lin. (Ch. D.) due soli raggi lunghissimi : perci Le-
CESONE. (Ornit.) V. Ceson. (Ch. D.) sueur Io paragona ad una beroe che si
" CESPITA. (Bot.) Nome volgare dell' e- supponesse lateralmente tirata per due
rigeron graveolens , Linn., e deWerge- punti opposti, senza farle punto perdere
ron viscostim, Linn. (A. B.) della sua altezza. Ecco quanto ci dice
CESPUGLIO A BACCHE DI NEVE. (Bot.) sull'organizzazione del solo individuo, di
una specie di cliioeocca, rhiococca ra sgraziatamente incompleto, da esso osser
cemosa, le cui bacche raccolte in grap vato nel mare di Nizza, ove questi ani
poli ascellari , sono bianchissime. Questa mali sono conosciuti sotto la denomina
pianta cresce alla Giamaica, dove, ugual zione di sciabole di mare. La sua lun
mente che in diverse altre isole delle An- ghezza era circa di un metro e mezzo,
lille, coltivala come un caprifoglio. (J.) l'altezza di olio centimetri, c la sua gros-
CES ( 97 > CES
ili un solo centimetro. Nuotava iu Il cappello formato d'una pelle seni
nna posizione orizzontale , con la boera plice, grossa, ricoperta d'una epidermide
in *, ed il suo moto era lento ed on rosso-biondiccia o bigia, che screpolan
dulo. Attraverso la sua sostanza esterna dosi forma delle squamme parimente
ch'era perfettamente trasparente, si ve rosso-biondicce. Questo cappello va sog
deva il sacco stomacale situato superior getto a fendersi in molte parti. Le sfo
mente all'apertura della bocca, e che per glie sono bianche; i gambi bianchi argen
il suo colore pi cupo risaltava sul rima tini, e si slaccano dai cappelli senza rom
nente del corpo; da ambedue le parli di persi. Questo agarico cresce prestissimo in
questo sacco vi era una specie di lacinia molta copia, nelle terre sugate, mobili
applicala sulle sue pareti, e che aveva e leggiere, massime negli orti ben grassi,
un'altri parte sottile ed allungata, na dove si moltiplica a tal segno, da impe
scendo al suo margine inferiore. Ogni la dire, secondo il Paulet, Io sviluppo delle
cinia, rigonfia nel suo mezzo, diminuiva piante da cucina. Non comparisce perni
assai di grossezza alla sua estremila orale cioso , poich non cagiona inconvenienti
o inferiore, e r si riuniva a due filetti negl'usi culinari. comune negli orli di
che avevano tutta l'apparenza di vasi, i Parigi.
quali partivano a destra ed a sinistra per Cesto abgbhtino bianco, Touffe argentine
portarsi, risalendo, fino al margine infe bianche, Paul., loc. cif. , fig. 3. una
riore dell'animale, e vi si biforcavano. seconda variet di colore argentino lustro,
Una delle ramificazioni seguitava questo arida e segnata da leggieri incavi e pro
spigolo, e sosteneva le innuiuerabili ci minenze tanto sul cappello quanto sul
glia che la guernivano, mentre l'altra si gambo. Le sfoglie sono in principio bian
curvava fino presso a poco al mezzo del che, poi olivastre, e finalmente nere
l' altezza del corpo, e, prendendo poi una come l'inchiostro. Questo fungo s'alza da
direzione orizzontale, si prolungava cer cinque a sei pollici, e finisce col ridursi
tamente sino all'estremit di ogni appen in un liquore nero. pesante, e non pare
dice, lo che per non possiamo affermare, sia malsano. Trovasi in Francia nei bo
essendo incompleti questi appendici sul schi di Vincennes. (Lem.)
l'individuo osservato. V. Tav. 1176. CESTO D'ODORE DI SAPONE. {Bot.)
Conoscesi finqu in questo genere una Il Paulet (Trait. des Champ., 2, pag.
sola specie, chiamata da Lesueur Cestum 252, pi. 122, fig. 8) d il nome francese
Veneri* , il cesto di Venere: il suo co di touffe savonire ad un agarico della
lore di un bianco latticinoso d'idrofa- sua famiglia degli encriers secs, per avere
no , con leggieri reflessi azzurri: le ciglia l'odore ed il sapore del sapon bianco.
hanno tutti i colori dell'iride. rappre Questa specie bigia ; ha il cappello coi
sentata nel citato Giornale. (De B.) margini rilevati e leggiermente consun
CESTO ARGENTINO. (Bot.) Il Paulel ti; il centro intiero; il gambo bianco
distingue col nome francese di touffe ar da capo, e bigio alla base. Questo fungo
gentine, tre specie di funghi del genere cresce nei boschetti di Versailles. La
agarico, i quali appartengono alla fami sua carne riesce un poco piccante al
glia che egli indica colla denominazione di gusto: ma non ha cagionato alcun danno
encriers Jleurs o bouteilles Venere. agli animali che l'hanno mangiata. Nel
Carro abgbhtino pbopbiamente detto , l'opera del Paulet trovami pure altre spe
Touffe argentine prnprement dite, Paul., cie di funghi, distinte col solo nome di
Trait., 2, p. 265, pi. 129, fig. 1. Cresce touffe. (Lesi.)
in famiglia di pi di venti individui, e CESTOIDEA. (Entoz.) Denominazione
s'alza da cinque a sei pollici. Questo aga latina dei Cesi oidi, che formano il quarto
rico detto dai Francesi toupier, perch ordine degli Entozoari del Metodo del
solleva la terra a modo d'una trottola. Rudolfi. V. Cestoidi. (F. B.)
bianco, con squamme numerose e com CESTOIDI, Cestoidea. (Entoz.) Quarto or
patte, bigie o bianche argentine e lustre, dine degli Entozoari del Metodo del Ru
e con altre parimente bigie. Si scolorisce dolfi , che comprende i vermi i quali
e si discioglie poche ore dopo che stato hanno un corpo allungato, depresso, flo
collo. scio, continno o articolato; nna testa per
Carro abgehtiho bigio, Touffe argentine lo pi munita di due o quattro fossette
grise, Paul., loc. ci/., fig. 1 , 2. una o succiatoi, quasi mai labiata. Tulti gli
variet del precedente, la quale s'alza animali di quest'ordine sono androgini.
perpendicolarmente a guisa d'un pestello., L'ordine dei Cestoidi contienj i generi
Dizion. delle Sciente Nat. Voi. Vf.
CES ( 98 ) CES
Cariofilleo, Scolece, Ginnorinco, Tetra- genere nella famiglia delle sinanfere, ap
rinco, Ligula, Trienoforo , Botriocefalo e partenente alla nostra trib delle car-
Lenide, e corrispondcalla sezione dei Verrai duinee. Esso affine al carthamus, e al
planulari di Lamarck, ed all'ordine dei carduncellus , ed ha, come questo primo,
Flanarii di Cuvier. ( Lamouroux , Diz. i filamenti degli stami provvisti di sem
class, di St. nat.y tom. 3, pag. 4 io.) plici papille sparse. Si dislingue poi da
CESTRACIO. (Ittiol.) Denominazione la tutti due per le appendici del periclinio,
tina del genere Ceslracione. V. Cesi-ba ovali, scariose, laciniate. II Decandolle
cione. (I. C.) (Gen. pi., pag. i?3), aveva sentito chela
CESTRCIONE, Cestracio. (Ittiol.) Cu cynara acaulis, che erroneamente egli
vier ha stabilito un genere o sottogenere chiama cynara humilis, non era del lutto
di questo nome smembrandolo da quello congenere delle vere cinare, ed aveva
degli squali degli altri ittiologi. I carat confrontalo il di lei periclinio con quello
teri che gli assegna sono: della facea: ma non aveva avvertito che
Sfiatatoi: una pinna anale; denti a il pappo era semplice, anzich piumoso,
strato ; una spina anteriormente ad ogni come quello del genere cynara. V. Car
pinna dorsale; mascelle appuntate, che ciofo.
vengono in fuori quanto il muso, e che I caratteri pe' quali il nostro cestrinus
hanno, nel mezzo, dei dentini appun distinto sono i seguenti:
tati , e , verso gli angoli , degli altri Calatide grandissima, globulosa; compo
molto larghi , romboidali, f assieme dei sta di molli fori,ugnali, regolari, androgini.
anali rappresenta certe conchglie spi Periclinio emisferico, pi corto dei fiori,
ra/i. formato di squamine embriciate, coriacee,
Si distinguer dunque facilmente que allungate, rislrinte dal basso in alto, ter
sto genere dagli spinaruoli, dalle cen minate da un'appendice ovale, scariosa,
trine, dagli scinni, che mancano di anale; laciniata. Clinanto timbrici (alo, obovoide,
lai carcarii o pesci cani, dalle lamie, con quattro costole, leggiermente striato,
dalle zigene o pesci martelli, che non glabro, con l'areola basilare un poco
hanno sfiatatoi; dai galei , i denti dei obliqua nella parte anteriore, col pappo
quali sono analoghi a quelli dei pesci formato di squammettine numerosissime ,
cani; dai notidani, che hanno una sola distribuite in molte serie, lunghe, disu
dorsale ; dai musteli e dalle selachi , che guali, filiformi laminate, barbetlate. Co
non hanno spine. rolla col tubo lunghissimo, e col lembo
Se ne conosce fnqul una sola specie, cilindraceo, confuso esternamente col tu
ed bo, diviso fino alla mela della sua altezza
Il Cestracione del Poeto Jackson, in cinque lobi lunghi, stretti, lineari.
Cestracio Philippi. ( Squalo Philipp, La- Stami con filamenti muniti di semplici
cp. ; Squalus Philippi, Schn. ) Promi papille sparse, colle appendici apicilari
nenza distintissima presso gli occhi; denti rotondate in cima , colle appendici basi
su dieci o undici file; gli esterni pi lari corte.
piccoli; molti emisferici; lobo superiore Il principal carattere del cesi rino risiede
Iella pinna anale pi lungo. Bruno sopra, nell'appendice terminale delle squamine
biancastro sotto. del periclinio. Manca d'ogni affinit coi
stalo osservato al porlo Jackson della generi serratula e cynara.
INuova-Galles del Sud, durante il viag Cestrino cartasioide, Cestrinus cartha-
gio del Capitano Philipp a Botany-Bay. moides, Neb. ; Cynara acaulis , Linn.;
L'individuo che fu preso allora aveva Serratula acaulis, Decand. una pianta
due soli piedi di lunghezza, e cinque erbacea, di radice perenne, nativa del Le
pollici e mezzo nella sua maggior lar vante, delle colline della Barberia. Manca
ghezza. (I. C.) quasi totalmente del fusto: ha le foglie
CESTRINO. (Bot.) [Cinarocefale, Juss.; primordiali ovali-lanceolate intiere ; le
Singenesia poligamia uguale, Linn.] Il altre bipennatofesse, non spinose, glabre
Linneo rifer al genere cynara, e il De- e verdi di sopra , cotonose e bianche di
candolle al genere serratula, una pianta sotto. Sul colletto della radice non v'ha
che sicuramente non appartiene n al che una sola calatide, quasi sessile, com
l'uno, n all'altro, e che non pu conve posta di fiori odorosi, di colore aran
nientemente collocarsi in alcun genere cione. ( E. Cass.)
noto. Il perch noi abbiara giudicala cosa CESTRINUS. (Boi.) V. CEsiamo. (E. Cass.)
conveniente il formar per essa un nuovo CESTRO. (Boi.) Cestrum, genere di piante
CES ( 99 ) CES
a fiori monopetali della famiglia delle so- Feuillet, i fiori di questo arbusto fanno
lanacee, vicinissimo al genere lycium, da sentir da lontano, in tempo di notte, un
cai si distingue principalmente per i fi odore acuto di muschio: ma appena che
lamenti degli slami non pelosi alla base. ricomparisce il sole, questo odore diviene
I caratteri per i quali distinto sono i insopportabile, quasi fetido, e continua
seguenti: calice corto, tubulato, di cin per tutta la giornata. Le foglie sono bi
que denti; corolla imbutiforme, cui tubo slunghe, lanceolate', d'un odore sgrade
gracile, allungato, dilatato verso l'ori vole, con orecchictti alla base in forma
fizio , in un lembo di cinque inci di stipole; i fiori disposti in pannocchie
sioni piegate; cinque stami contenuti lasse, ascellari; la corolla pubescente, ver
nel tubo, coi filamenti glabri, talvolta diccia, tinta d'un rosso scuro. Questo ar
provvisti d'un piccolo dente, colle an busto originario del Per.
tere rotondale; lo stimma ottuso. Il frutto Cestro del Chili, Cestrum parqui, Lh
una bacca di due logge contenenti rit., Stirp., pag. 73, tab. 36; Parqui,
molti semi reniformi. Feuill., Per., a, pag. 72, tab. 3a, fig. 1.
Questo genere comprende degli arbo Quest'arbusto cresce parimente al Per,
scelli esotici, molti dei quali si coltivano ed meno alto del precedente. Ha le fo
negli orli botanici dell'Europa. Hanno glie pi piccole, non orecchiute; i fiori
le foglie semplici e alterne; i fiori di fascicolati , quasi sessili , colla corolla
sposti in mazzetti o in corimbi ascellari bianca verdiccia , porporina o pavonazza,
mollo simili per la forma a quelli del odorosissima in tempo di notte. I frutti
gelsomino. son bianchi, neri, ovali, contenenti circa,
Le specie pi notabili e meglio cono quattro semi bislunghi.
sciute, sono le seguenti. ** A questa specie si riferiscono il ce
Gestro botto b no, Cestrum nocturtinm , strum virgatum, Ruiz et Pav., e il ce
Linn.; Dillen., Hort. Ell/iam., p. 1 83, strum salici/blium, Kunt., non Jacq.(A. B. )
tab. i53 ; volgarmente galante di notte. Cestro a foglie d'alloro, Cestrum lau
Questo cestro dello notturno, perch i rifolium, Lhrit., Stirp., I, pag. 69,
suoi fiori all'avvicinarsi della notte tra tab. 34. I fusli di questa specie s'alzano
mandano un odore mollo piacevole , ma da otto a nove piedi; si dividono in ra
troppo acuto, per non risentirne dell'in moscelli glabri , guerniti verso la punta
coino, lo, quando siamo in luoghi chiusi. di foglie larghe, coriacee, ovali, ottuse,
Questi fiori compariscono nell'agosto e nel picciuolate. I fiori sono pannocchiuli ,
settembre in fascetli, nelle ascelle supe quasi sessili, giallastri. originaria del
riori, e sono verdicci. Succedono ad essi l'America.
delle piccole bacche bianche e globulose. Cestro velenoso , Cestrum venenatum ,
Le foglie sono ovali-lanceolate, tinte d'un Burm. Questo cestro che cresce al capo
bel verde. Quest'arboscello s'alza otto o di Buona-Speranza, quantunque assai vi
nove piedi da terra. originario dell'A cino alla specie precedente, se ne distin
merica meridionale. gue per le foglie lanceolate, bislunghe;
Cestro Dicano, Cestrum diurnum, Linn.; per i fiori del tutto sessili. I suoi frutti
Dillen., Hort. Eit/iam, p. 186, tab. 1 54, sono bacche bislunghe, turchinicce, ve
fig. 186. Questa pianta, poich i suoi fiori lenosissime, secondo che riferisce il Bur-
spandono un dolce e soave odore durante la maun. Gli Affricani schiacciano questi
giornata, ha ricevuto il nome volgare di frutti, coi quali avvelenano le carni che
galante di giorno. Ella un arbusto allo essi espongono all'avidit delle bestie fe
da dieci a dodici piedi, che si divide in roci per ammazzarle.
alcuni ramoscelli allungali, guernili d' Cestro campanulato, Cestrum campanu-
foglie picriuolate, ovali, bislunghe, las latum , Laink., Encycl. ; Demb., Herb.,
sissime ; ha i fiori bianchi, piccoli, in fa- un arboscello di ramoscelli un poco
sretti quasi a ombrella, numerosi, colle pubescenti , guernili di foglie ovali, acute,
divisioni della corolla corte , reflesse, ui cotonose nella pagina inferiore. I fiori
poco crespute. Cresce nell'Havane. sono sessili, fascicolati, colla corolla cam
** Il cestrum paidurn del Lamarck panulata , colle incisioni cuneiformi ,
forse la stessa specie di questa. (A. B.) pubescenti agli orli. Cresce al Per. II
Cestro orecchiuto, Cestrum auriculatum, legno di questa pianta, esposto al fuoco,
Lhrit., Stirp., 1, pag. 71, tab. 35; scoppia con lai forza, che le sue schegge
Fenili. , Per. , 2 , pag. a5 , tab. 20 , fig. rompono i vasi che vi sono esposti; il
3, mediocris. Secondo che riferisce il perch gli Spaguuoli del Per han dato
CES ( 'oo ) CES
a questo cestro il nome di quexba oliasi nella quinta sezione tra'generi tetranthus
(rompi pentole). | e rolandra (i),
Si conoscono anco oltre specie di ce-,C esdlia ascellarb , Caesulia axillaris ,
stro , molle delle quali si coltivano negli Roxb. Ha la radice fibrosa; il fusto ra
orli botanici. Tali sono: moso e disteso alla base, poi semplice e
i. Il Cestro di oeandi foglie, Ce- risorgente, cilindrico, glabro, alto da uno
strum macrophyllum del Ventcn. a due piedi; i ramoscelli semplici, nu
a. Il Cestro a foglie d'alaterno, merosi, ravvicinati; le foglie alterne,
Cestrum alaternoides del Poinel, o ce- lineari-lanceolate, glabre, dilatate alla ba
strum citrifolium del Reti. se , orlate di denti cortissimi, remoti; le
3. Il Cestro di foglie larghe, Ce calatidi situate nell'ascella delle foglie,
strum latifolium del Lamarck. solitarie, sessili, ordinariamente con due
4.0 Il Cestro ispido, Cestrum hir- brattee, che diversificano dalle foglie per
sum dello Swartx. essere solamente pi piccole. Tanto le
5. Il Cestbo cotonoso, Cestrum to~ foglie, quanto le brattee si dilatano alla
mentosum del Linneo. base in membrane venose , colorate , la
6. Il Cestro rampicante, Cestrum ciniate, formando intorno alla calatide
scandens del Vahl. una specie di falso periclinio esterno. La
Tutti questi cestri sono originari del calatide quasi piana o leggermente con
l'America e delle isole che ne dipen vessa, composta unicamente ili flosculi
dono. ermafroditi, numerosissimi. Il vero peri
Le diverse specie di cestro the ab clinio di due o Ire squamme larghe,
biamo qui ricordate, sono arboscelli molto membranose, bianche-rossicce, leggierissi-
graxiosi , alcuni dei quali hanno dei fiori mamenle venale , disugualmente grandi.
soavemente odorosi; e questi se mancano Il disco gucrnito nel suo contorno da
di splendidezza, sono peraltro in molla parecchie fimbrie! te dissimilissime, lineari
copia, raccolti in grossi mazzetti ascel per la massima parte, tutte acute, mem
lari , di color bianco o d' un verdiccio. branose, rossicce, pi corte dei fiori. Cia
(Poir.) scun fiore del tutto inviluppato nella parte
CESTRON. (Bot.) La bettonica ha questo inferiore da due squammette opposte, con
nome nelle opere di Dioscoride , secondo niventi. La cissela manca di pappo; la
il Dalechampio; ed cosi delta per aver corolla pavonazza ; le antere nericce(a).
la spiga di fiori allungali. E chiamata II Willdenow ha riferita a questo ge
anche psychotron, perch cresce, ag nere una seconda specie, caesulia radi-
giunge lo stesso Dalechampio, nei terreni cans. Ma noi abbiamo osservato nell'Er
freddi. bario del Jussieu ed in quello del De-
CESTRORHINUS. (Tttiol) V. Cestrorino. sfonlaines una pianta innominata che ci
a. c.) sembra esser quella del Willdenow, la
CESTRORINO, Cestror/iinus. (Tttiol.) quale dev' esser riferita al genere enydra
De Blainville applica questo nome agli del Loureiro, meyera dello Schreber. Il
squali del genere zigena, come la Zy- perch noi la descriveremo all'articolo
gaena vulgaris, Squalus zygaena, Linn., Enidra.
volgarmente pesce martello, la Zygaena
tiburo, Squalus tiiuro, Limi., e la dapprima che il generi?
Zygaena Blochiiy ec. V. Sodalo e Zi (1) Woi pensa:
gena. (I. C.) (F. B.) caesulia dovesse appartenere alla trib delle
eliantec, sezione delle eliantee-milleriee, trai
CESTRUM. (Bot.) V. Cestro. (Poir.) generi enrdra e navenburgia : ma poi cam
CESTUM. ( Aracnod. ) Denominazione la biammo d avviso.
tina del genere Cesto. V. Cesto. (De B.) (2) Rei 1814, sette anni dopo che compi
CESULIA. (Bot.) Caesulia {Corimbi/ere, esemplarelammo questo articolo, abbiamo osservato un
3uss.;Siagenesia poligamia uguale, Linn.]. coltivato disecco proveniente da un individuo
caesulia axillaris. In esso lo
Genere di sinantere stabilito dal Roxburgh stilo aveva due stimmatofori cortissimi, roton
fino del 1795 nella sua opera delle Piante dati, non divergenti , come meaao-abortiti e
del Coromandel (pag- 64, t. oj5) per una molto analoghi a quelli d'nn fiore maschio:
sola specie da lui delta caesulia axilla- ci non ostante questi due stimmatofori mostra-
van d'avere un orlicelo stimmatico marginale;
ris. Questo genere, malgradoch compa le antere erano abortite; la corolla pareva gial
risca di sede incerta , pure a cagione di lastra : non pu quasi mettersi in dubbio che
certe sue affinit colle vernoniee , per, i fiori del nostro esemplare non fossero nel loro
noi collocato in quella trib, dove rientra' stato ordinario e naturale.
CET ( io 1 ) CET
Malgrado che il genere In discorso casi agli stssi usi, come polr vedersi
diversifichi immensamente dall' enrdra agli articoli Balena e Capidoglio. V. Ba
Lour., o meyera, Srhr., tuttavia il Runth lera e Capidoglio.
( Voi', peri, et Spec.pl., 4, pag. 269.) afferma Si trover ai medesimi articoli , con la
chela caesulia axillaris del Roxburgh non descrizione degli sfiatatoi, guella del mec
ne differisca genericamente se non per canismo col quale il cetaceo; fa sgorgare
la calatide priva di corona. Ma il Bromi l'acqua superflua che s" relrcnli&. n/lji
aveva gi dimostralo [Journ. de phjrs., propria bocca, qoando.la . spalanca per
86, pag. 399. ) che la caesulia ha una inghiottire la sua prela; . j *
capocchia composta di calatidi uuiflore, Questi sfiatatoi sono'fe h'irlr-iMltll' ani
ciascuna delle quali ha un periclinio for male, e per mezzo di essi viene, per respi
mato di due squamine: dal che segue rare, a cercar l'aria alla superficie del
che i generi caesulia e meyera o eny l'acqua. Perci questi organi, che possono
dra , considerati dal Brown rome ap essere differentemente situati sulla testa
pena distinti fra loro, non si rassomi delle diverse specie, sono sempre rivolti
gliano in realt quasi punto pel lato pi o meno direttamente in s , e la re
dei loro caratteri generici. (E. Cass.) spirazione non avrebbe potuto effettuarsi
CETACEO. (Sfamm.) Questa denominazione che costringendo l' animale a prendere
deriva dal greco x.fl'Jos, ed stata adope una posizione disagiala , se fossero slati
rata da Aristotele per indicare degli ani alla cima del muso , come Io sono comu
mali marini , nei quali aveva gi ricono nemente nei quadrupedi.
sciuta la maggior parte dei caratteri che I cetacei sono per l' affatto privi di pe
ci fanno oggid distinguere i cetacei dai li, e ricoperti di una pelle nuda, sotto
grandi pesci. la quale si deposita un grosso strato di
Egualmente sotto questo medesimo no un lardo oleoso; alcuni hanno i denti,
me , dopo Aristotele, i naturalisti hanno ed in altri sono rimpiazzati dalle stecche.
parlato di quegli straordinarii animali (V. Stecche e Balena.) Quasi tutti hanno
che tanto poco somigliano nelle loro esterne una brutta forma ; la loro testa , di una
forme a quelli della classe dei mammife smisurata grandezza, paragonala a quella
ri, alla quale peraltro appartengono. del corpo, il suo spianamento, l'enorme
Infatti, se V elemento nel quale i ce apertura della loro bocca , la piccolezza
tacei sono costretti a vivere, ha necessa degli occhi, il loro collo che assoluta
riamente cagionate, nella forma generale mente manca, in apparenza, la total per
del loro corpo , tali modificazioni che dita della conca uditoria, tutto, finalmen
spesso i viaggiatori non hanno saputo di te, sembra riunirsi in questi animali,
stinguergli dai pesci, esaminando pi pro nelle proporzioni e sotto le forme le pi
fondamente la loro struttura, si vede che contrarie a quelle che ci piacciono, e che
in ultimo risultalo i cangiamenti da essi comunemente riguardiamo per belle.
provati si limitano agli organi del moto; Con una siffatta organizzazione, i sensi
che hanno, come i pi perfetti animali, non potevano essere delicati : una pelle
nna doppia circolazione; che respirano nuda, sotto la quale si stende uno strato
l'aria dai polmoni, e precisamente l'at di grasso, non punto favorevole al tallo;
mosferica; che hanno le mammelle, si ac occhi piccoli, orecchie senza conca ester
coppiano come i mammiferi , danno alla na, narici attraverso le quali passa con
luce un feto viro, e lo allattano. A dir tinuamente l'acqua, non sono di tal na
vero, i loro piedi posteriori sono per l' af tura da procurare una vista , un udito,
fatto spariti ; la loro colonna vertebrale un odorato mollo fine, e nulla annunzia
finisce in una pinna membranosa ed oriz che il gusto debba avere una maggiore
zontale, e due piccoli osselli, situati nei squisitezza. Perci i cetacei non dimostrano
muscoli all'origine della coda, non sem una grande intelligenza ; collocati in un
brano esistervi che per servire d'indizio mezzo ove sembra sassistere un gran ca
del posto che doveva occupare la pelvi. pitale di vita, si procurano in abbondanza e
I piedi anteriori non hanno provato can senza fatica il proprio cibo, e la maggior
giamenti si considerabili quanto i poste parte trovano nella loro massa e forza tut-
riori; sono rappresentali da pinne nel- toci di cui han bisogno per superare i
l' interno delle quali si ritrovano le me pericoli o per evitargli. Nonostante perven
desime parti delle estremit anteriori dei gono allo scopo eh' stato loro fissato dalla
pi perfetti animali, e servono in molli natura , e , per tal riguardo, questi ani
mali sono al pari di qualunque altro per
CET ( < ) CET
felli-, la loro esistenza, la conservazione, to. Quelle ossa fossili sono state scoperle
la perpetuazione della loro specie, tutto in Italia, e particolarmente in Toscana
ci prova che adempiono alle funzioni alle nel Valdarno inferiore e nel Mugello,
quali sono stali destinati , e che concor nella vicinanza di Dunkerque , sulla
rono con gli altri esseri all'armona 1 1 < 1 - riva del Reno, sulle coste di Norman
Pupijrtfs*. ; dia , nei contorni di Laon e nello slesso
V* QuV Certamente caderebbe in acconcio Parigi. Queste ultime furono trovate nel
<li ricercale la* era destinazione di que- 1779, in una cantina della strada Dau-
\'s\t singol>rj ^mammiferi , e di stabilire phine , a undici piedi di profondila , in
qual sht Teatmeiile il posto che debbano un banco di argilla giallognola e renosa,
occupare nella generale economa dell e si creduto riconoscere qualche analo
natura; ma la loro vita slata finqu per ga fra queste ossa e quelle dei capidogli.
noi immersa in una tale oscurit, non V. il Saggio di Geologa di De Faujas,
solo per l' elemento da essi abitalo, come tom. I, pag. 139. (F. C.)
ancora per le inaccessibili regioni le qual CETERAC. ( Bot. ) Questo nome, che per
gli occultano, che solo potremmo, su tal i moderni botanici significa un genere
punto, riferire qualche fallo isolalo, tul- di felci, era dagli Arabi applicato alla
t'al pi sufficiente per dedurne alcune principale specie di queslo medesimo ge
congetture. nere; la quale corrisponde, secondo che
Le quali considerazioni hanno cerla alcuni pensano, allo splenion o asplcnion
mente determinalo Grardin a riferire di Dioscoride. V. Cetracca. (Lem.)
agli articoli Balena e Capidoglio il mag CETERACH. (Bot.) V. Cetracca. (Leu.)
gior numero di questi fatti, e quelli non CETHOSIA. (Entom.) Denominazione la-
solo che sono comuni e particolari ai lina del genere Cetosi a. V. Cetosia. (C D.)
generi , come ancora quelli comuni ** CETI. ( Bot. ) La conyza sguarrosa,
particolari alle specie. Perci rimandiamo Limi., indicata con. queslo nome presso
a quegli articoli, per non dar luogo a ri Dioscoride. (A. B.)
petizioni. " CET1CO [Acido]. (Chim.) V. Acido ce-
Quand' anco ci fosse stalo impossibile di tico e Cetina. (A. B.)
risolvere, in un modo soddisfacente , la CETINA. ( Chim. ) Io fui il primo ad ap
questione che precede, il nostro argomento plicar questo nome allo spermaceti 0
non incontrer tanta difficolt limitandoci bianco di balena, derivandolo dal greco
a ricercare il posto dei celacei nella classe , balena. Questo corpo, ugualmente
alla quale appartengono. La loro organiz che la colesterina, e quella materia grassa
zazione meglio conosciuta dei loro co nella quale si convertono i cadaveri sotter
stumi, e paragonandola a quella degli al rali, si considerarono per il Fourcroy come
tri mammiferi, trovasi che, per la pic una sostanza unica, da lui detta adipo-
colezza del loro cervello, la poca esten cera. Stabilite le differenze che esistono
sione degli organi dei loro sensi, la man fra la celina e la colesterina, e le pro
canza delle membra posleriori , 1' oblile priet che le distinguono dagli altri prin-
razione delle mani e dei diti, ec. , ven cipii animali, ho dimostrato che la so
gono naturalmente a disporsi gli ultimi. stanza grassa dei cadaveri era un compo
I cetacei pertanto terminano la serie sto di acido margarico, d'acido oleico e
delle pi perfette specie del regno ani d'uu principio colorante rosso aranciaio.
male, <lelle specie con le quali abbiamo La cetina del commercio, poich pu
le maggiori analoge, di quelle che si di contenere una sostanza oleosa pi fluida
stinguono da tutte le altre dando alla luce della celina pura, ed una materia gialla
dei feti vivi , e come noi allattandogli. che pare risulti dall'azione dell'aria e
V. Mammiferi e Sistema Naturale. della luce sulla celina, convien trattarla
Le specie contenute nell'ordine dei ce coll'alcool bollente, farne gocciare i cri
tacei sono stale divise in sezioni princi stalli che si formano col raffreddamento
pali , quella cio delle Balene e l'altra del liquore, e discioglierla di bel nuoco
dei Capidogli. V. balena e Capidoglio. nell'alcool.
Cetacei fossili. Sono slati trovali de
gli avanzi di ossa fossili che sembrano /
provenire da cetacei; questi avanzi sono Propriet.
stali per talmente alterati eh' difficile
il formare qualche ragionevole congettura La cetina pura in belle lamine bril
sulle specie alle quali hanno appartenu lanti.
CET ( ic ) CET
Non ha n odore n sapore sensibili. olio empireumatico e del gas. Il carbone?
Se quando fusa, vi si immerge un ter pesa 1 grano. Il Thouvenel riguarda il
mometro, questo segna 49 nel momento prodotto cristallizzalo per semplice ce
che la Celina si congela , <lovecch la ce tina: quantunque questa opinione ab
tiDa di commercio si fonde a 44- bia molla verosomiglianza , pure io far
insolubile nell'acqua. avvertire che questi cristalli si fondevano
solubile negli olj fissi e volatili. a 23-5', mentre che la cetina fondevasi
L'etere la discioglie. a 440.
Cento parli d'alcool d'una densit di Io ho estratto dall'olio del dephinus
0,816, e bollente, disciolgono 4 di cetina globiceps , una gran quantit di una so
fusibile a 44. stanza cristallizzata che aveva la maggiore
Questa soluzione alcoolica non acida, analogia colla cetina; dalla quale differi
e col freddarsi deposita delle belle lamine va per fondersi da 43,5' a 44) invece
cristalline. di 49, per impastarsi con minor facilit
11 Pelletier e il Caventon dicono che della cetina colla potassa, e per saponi
la cetina non resta alterata dall'acido ni- ficarsi pi facilmente di questa ultima,
appena che impastata. (Cb.)
Colla massima difficolt si giunge a sa CETINO. (Bot.) Nome volgare della sa
ponificare la cetina; diche possiamo assi ponaria vaccaria, Linn. V. Satosaria.
cararei facendo digerire ed anche bollire (A. B.)
100 parli di cetina con 4o parti d'ac CETOCINO, Cetocis. (Cond.) un ge
qua che tenga in dissoluzione da 5o a nere stabilito da Dionisio di Montfort per
100 parti di potassa. Da questa operazione un corpo organizzato fossile, posto dagli
si ha una massa gelatinosa e semit raspa crittografi Ira le beleramili, e che sem
rente fino a tanto che calda, ma che bra solo differirne per aver concamerata
diviene opaca e pi consistente a misura tutta l'estensione della conchiglia, forato
che si raffredda, e che si separa da un il vertice da un'apertura in forma di stel
liquido giallastro. la, e per mancare di scanalatura. (De B.)
In questa saponificazione non si forma CETOCINO, Cetocis. (Foss.) Montfort,
in un modo manifesto alcun principio Conch. Sist. tom. I, tav. g3, e Knorr,
dolce , ma bens una materia gialla, ama tom. II, sez. II, pag. 241, tav. 1* , fg.
ra, solubile nell'acqua e nell'alcool. 4. Ecco i caralleri assegnati da Montfort
Io aveva dapprincipio creduto che la a questo genere : Conchiglia libera , uni
massa saponosa di cetina fosse principal valve, concamerata, diritta e conica;
mente formala d'un acido particolare bocca rotonda, orizzontale; sifone cen
cai assegnai il nome di acido celico, e trale; vertice forato da uno sfintere stel
che mi compariva congenere dell'acido lato; concamerazioni coniche ed unite.
arico. Ma in progresso di tempo ho Questi caratteri sono identici con quelli
iulo che questo preteso acido al assegnali dal mentovalo autore al genere
tro non era che acido margarico unito a Belemmite, eccettuato ci che riguarda
una porzione di cetina non saponificata, il vertice del cetocino , e la scanalatura
0 semplicemente alterata senza essersi aci che trovasi su qualche specie di belemmite.
dificala: di che potetti convincermi scom Possegghiamo una specie di queste ulti
ponendo il sapone di cetina coli' acido me , che abbiamo sempre riferita alla fi
idroclorico, quindi trattando la materia gura la quale trovasi nell' opera di Knorr,
grassa colla barite, e poi la specie di sapone tom. II, tav. 1*, fig. 4- Il sl|o vertice
che n'era risultata coll'alcool. Quest'ultimo ha delle scanalature verticali che formar
disciolse il corpo grasso non acido, e la potrebbero una specie di stella, se fosse rot
sci un composto di barite, d'acido mar to; ma abbiamo sempre credulo e lo cre
garico, e d'un acido oleoso, che forse era diamo tuttora che questo fossile non possa
acido oleico. costituire un genere differente dalle be-
Cento grani di retina fusibile a 44 1 lemmiti , delle quali una specie parti
assoggettali alla distillazione, si fondono colare. In tal caso i suoi caratteri rien
esalando uu vapore che si condensa in un trano in quel genere, n sono i mede
liquido giallastro, il quale finisce con ri simi dei sopraddescritti. V. Belemmite ,
dursi in cristalli lamellosi che pesano 90 Voi. 3, pag. 448 e 4^,9. (D. F.)
grani circa. Dopo questo prodotto, passa CETOCIS. (Conch. e Foss.) Denominazione
oca materia bruna che pesa 4 grani , latina del genere Cetocino. V. Cetocino.
formandosi inoltre dell'acqua acida, un (De B.) (D. F.)
CET ( 104 ) CET
CETOLOGIA. (Mamm.) V abate Bonnaterre | finale o bifide. Del rimanente, i caratteri
ha composta quesla parola ili due voca-' ella bocca sono presso a poco i medesimi
boli greci, il primo dei quali significa di quelli dei trichii, coi quali le cetonie
animale marino a" una straordinaria hanno le maggiori analoge, e solo nella
grandetta , e l' allro discorso ; e P ha differente forma di alcune parli del corpo
adoperata per esprimere la cognizione pu trovarsi un carattere essenziale per
dei cetacei, come appuDto ci serviamo distinguerle.
delle parole zoologa, ornitologa, ec, Corsaletto convesso trapezoidale ; un
per denotare la cognizione degli animali,! pezzo triangolare verso t articolazione
quella degli uccelli, ec. ec. (F. C.) delt elitre; V ultima scaglia pettorale
CETONIA, Cetonia. (Entom.) il nome sollevata , col margine esterno sporgente
di un genere d' insetti dell'ordine dei co lateralmente, e corrispondente ad una
leotteri pentameri , o a cinque articoli a sinuosit delle elitre; lo sterno promi
tutti i tarsi e con le antenne a clava per- nente.
foliata , della famiglia dei petaloceri o la- Le cetonie hanno in generale il corpo
mellicorni. ovale, un poco depresso sopra; la testa
Le cetonie appartenevano al numeroso piccola , ricoperta in parte da un cli
genere degli scarabei di Linneo , avanti peo pi lungo che largo, smarginato o
che il Fabricio le avesse distinte sotto bifido, o che finisce in una specie di cor
questa parlicolar denominazione, che poi no. Il corsaletto grandissimo, convesso
stata generalmente adottala, di cui per d'avanti in addietro e di forma trapezoi
l'etimologia non ci nota. dale, nel maggior numero delle specie.
Gli insetti situati in questo genere sono' Trovasi alta base esterna delle elitre, nella
quasi tutti ricchi di colori metallici o parte della loro inserzione sul petto, un
bruniti, che contrastano in un modo sin pezzo articolare scaglioso, visibilissimo so
golare con le loro abitudini mansuete ej pra; le elitre, in quasi tutti questi in
tranquille. Per quanto, infalli, il bron setti, ricuoprono totalmente l'addome,
zo, il rame e l'oro che ne fa bello il ed offrono una sinuosit da ambedue le
corpo, le specie d'armi che alcuni di essi parti del petto, che sembra carenalo sotto
portano sul loro clipeo, sembrino annun a motivo dell'aggetto sternale che si pro
ziare delle disposizioni guerriere, igno lunga talvolta fino sotto il corsaletto. Le
rano per l'arte di assalire e di vincere, differenti parti delle zampe, specialmente
n sanno tampoco disputarsi una preda, le cosce , sono depresse e molto larghe ;
e le loro mascelle, senza difese, non sono le posteriori si articolano sopra una la
destinate che a raccogliere il polline o il mina scagliosa concava, discosta dalle al
nettare. Pacifici abitatori delle selve, dei tre ed un poco mobile quando l' insello
nostri boschetti e giardini, si veggono fo dimena le zampe; il suo margine poste
raggiare sui fiori , talora aggruppali sulle riore sottile, tagliente e smarginato , e
cime dei sambuchi o sui corimbi dell'ace l'esterno, pi grosso, forma superiormente
ro', talvolta isolati in seno alla rosa, di aggetto in mezzo alla sinuosit corrispon
cui fanno maggiormente risaltare la fre dente dell'elitre; le gambe, specialmente
schezza , o in mezzo ai petali della peo le anteriori, sono fortemente dentate, ed
nia , della quale rendono pi spiccante i tarsi sottili finiscono in due gancetti.
la vaghezza. Le larve delle cetonie, giudicandone
L' organizzazione delle cetonie per- da quella della cetonia dorata, eh' la
fellamenle concorde a queste abitudini, meglio conosciuta, hanno molta somi
o, piuttosto, i loro costumi sono il ne glianza con quelle delle melolonte. La
cessario effetto di questa organizzazione larva della cetonia dorala ha presso a
medesima. Le loro antenne sono di dieci poco un pollice di lunghezza ; il suo cor
articoli , il primo pi grosso degli altri , po, bianco sudicio, formalo di dodici
ed i tre ultimi a clava perfoliata. In tutti anelli coperti di pelolini rossi biondi,
questi insetti si osservano mandibule mem con nove stigmi per parte; la testa
branose bilobe, mascelle con due gancet- larga , armala di due antenne articolate,
tinf e termiuale da un lungo fascetlo di e rivestita d'una pelle scagliosa bruna;
peli, disposizione favorevolissima per rac- la bocca formata di due mascelle e di
gliere il sugo dei Bori. I palpi sono cor piccoli palpi. Questa larva s' incontra
ti, filiformi, i massillari composti di quat nelle terre umide, e preferisce special
tro articoli, i labiali di tre; le labbra I mente il terriccio che trovasi sotto al
sono pochissimo sporgenti, intere, smar-j domicilio delle formiche, le quali, per
GET ( IOD ) CET
quanto pare, Don risentono molta mole e l'elitre nere con un disco bianco. La
stia neir averla vicina, e la lasciano vivere qual variet di colore, che Olivier ha
in pace. La larva della cetonia danneg fatta rappresentare nella tavola 5, fg. 33,
gi assai meno di quella della melolonta potrebbe ben dipendere da una differenza
le radici delle piante , poich la terra di sesso, e sarebbe presumibile che sia il
umida e qualche avanzo di vegetabili maschio.
possono bastare a nutrirla. In capo a tre Queste cetonie si trovano in Affrica.
o quattro anni, penetra nella terra i Cetonia cacico, Cetonia cacicus, Oliv.,
molta profondit onde ripararsi dai ghiac Enlom., lav. 3, fg. 22. Corsaletto rossic
ci, e si avviluppa d'un solidissimo boz cio con fasce nere ; elitre grigie o bian
xolo che costruisce agglutinando dei gra che, marginale di nero. t
ih Ili di rena , delle petruzze ed anco . Questa bella specie, quasi della gran
suoi escrementi. Nel qual ricovero passa dezza del golia , per il nuovo conti
uno o pi anni, avanti di subire la sua nente la gigantesca delle cetonie, come la
ultima metamorfosi. Se quell'abitudine prima lo era per l'antico. Il suo clipeo
di cosi fabbricarsi un bozzolo fosse co si divide in due piccole corna ricurve.
stante in tutte le cetonie, sarebbe ancor Il corsaletto rossiccio, vellutato , con
questa una nuova differenza fra il pre sei fasce semicircolari nere ; il colore del
sente genere e quello dei Irichii; giac l'elitre grigio, o di un bianco opaco,
ch abbiamo pi volle osservalo, almeno marginato ili nero; lo sculello rosso
nei triehii verdognolo ed emillero, che biondo. I pezzi triangolari dell'elitre, il
le ninfe non si avviluppavano mai, e che corpo inferiore e le zampe sono neri , e
erano sempre libere in mezzo al legno la base con peli rossi biondi.
marcio; ma probabile che lo slesso Quest'insetto dell'America meridio
egualmente accada riguardo a tutte quelle nale-
cetonie le larve delle quali vivono nel Cetonia folifemo, Cetonia polrp/iemus,
legno. Oliv. Enlom. tav. 7, fg. 61. Clipeo con
Il genere Cetonia numerosissimo, e Ire corna; il corsaletto verde con cinque
compreude, nella seconda edizione degli slrisce longitudinali giallognole.
Eleulerati del Fabricio, pi di centoventi pi piccola della precedente; la sua
specie appartenenti all'uno ed all'altro testa, grigia, ha tre coma nere, con uno
continente. Descriveremo le pi ragguar pi lungo biforcalo; tutto il corpo su
devoli, e quelle specialmente che si tro periore verde opaco, eccettuate cinque
vano in Europa. strisce giallognole, sul corsaletto, e tre
* Sculello tutto scoperto , clipeo for file longitudinali di macchie gialle sudi
cuto o profondamente bifido. (Genere cie per elitra. Tutto il corpo inferiore
Goliat/i di Lamarck.) verde lucente.
Cetonia gola. Cetonia goliatlia, Oliv., Questa cetonia stata portata dall'Af
Ut. <> fg. 33. Corsaletto bianco sudicio, frica equinoziale.
marginalo di nero ed ornalo di sci fasce Cetonia splendente, Cetonia micans, Oliv.,
brune o nere; elitre brune o nere. Enlom., tav. 1, fig. 2. Clipeo carenato,
Questa cetonia la pi gran specie dentato sui margini , e che finisce in un
conosciuta, ed anco uno fra i pi grossi corsaletto bifido; tulio il corpo di un
coleotteri che si sieno finqu trovali; ha verde splendente, i tarsi neri.
talvolta quasi quadro pollici di lunghez Questa specie, ancor pi piccola della
za. 11 clipeo anleriormcnle diviso in precedente, si trova nei medesimi luoghi.
due corna; il colore del corsaletto gri " Saltello in parte ricoperto da un
gio, e Io sculello bruno con una striscia prolungamento del corsa/etto ; clipeo
longitudinale bianca. Alla base dell'elitre semplicemente smarginato o sopravan
si vede una piccola fascia bianca ; i pezzi tato da un corno.
triangolari situati presso la loro articola Cetonia chinese, Cetonia chinensis, Oliv.,
zione sono verdi, come pure le cosce; tav. a, fg. 5. Clipeo bidentalo; il corpo
le zampe nere. I colori delle parli supe verde cupo sopra, bruno chiaro sotto.
riori del corpo sono opachi e velini.iti. Questa specie superiormente di un
In questa specie s'incontrano degliin- verde che talvolta pende un poco all'az
dividui i quali hanno da ambedue le zurro; il suo corsaletto prolungato in
parti del clipeo, olire la biforcazione or una punta ottusa che nasconde mia parte
dinaria, una specie di corno depresso ; dello sculello; le elitre sono acuminale e
hanno inoltre le fasce del corsaletto nere, finiscono in una spinuzza; il corpo infe-
Dition. delle Sciente JVat. Voi. VI 4
CET ( 106 ) CET
riore < le zampe sono di color bruno; i superficie del corsaletto e dell' elitre si
tarsi neri. Questa cetonia s'incontra alla osservano dei puntolini cavi, che per
China. divengono impercettibili attorno allo scu
Cetonia mora, Cetonia nigrita, Oliv., tav. letto. Finalmente, per ultima differenza
io, fig. aa. Clipeo smarginalo; tutto il fra questa e la cetonia precedente, la de
corpo superiore nero; le antenne, le pressione di ambedue i lati della sutura
zampe e le cosce , brune chiare. ed il tubercolo che sembra terminare la
La cetonia mora, della medesima forma convessit dell'elitre., sono assai meno di
e grandezza della precedente, si trova ne stinti che nella cetonia fastosa.
gli stessi luoghi. Questa specie trovasi in Italia.
Cetonia nitida, Cetonia nitida, Fab., Oliv.,' Cetonia marezzata, Cetonia mormorata,
I, tav. 3, fig. 16. Il clipeo terminato da Fab., 2, 127, 10; Panz., 4> 1 N. 17.
un cornetto ricurvo; il corpo verde opaco Corpo bislungo, verde scuro, bronzino
sopra; l'elitre ed il corsaletto marginati sopra ; le elitre ed il corsaletto con pa
di giallo scuro. recchie depressioni ineguali e con freghi
Questa graziosa specie un poco pi irregolari grigi.
grande della nostra cetonia dorata ; i co Questa specie , assai rara in Francia ,
lori superiormente sono opachi e come ma che trovasi frequentemente in Ger
vellutati, eccettuato sul clipeo, eh' di mania, ha il corpo proporzionatamente
un bel verde lucente. Il corpo inferiore pi allungalo della cetonia dorata, dalla
ha pure un verde giallognolo splendente quale d'altronde distintissima, per quelle
Questa specie si trova in tutta l'Ame depressioni ineguali e per quelle macchie
rica settentrionale, ma specialmente all< grige che si veggono sul suo corsaletto,
Carolina, di dove stata portata da Bosc. ed anco per la mancanza di qualunque
*** Sculetto tutto scoperto, clipeo smar specie di costole sull'elitre e di punti vi
ginato o intero. (Tutte le cetonie Euro- sibili attorno allo saltello. La larva di
ropee appartengono a questa divisione.) questa specie abita la quercia imputridita.
Cetoma fastosa, Cetonia Jastuosa, Fab. Prendesi talvolta per la cetonia marez
Srst., a, 137, 9; Panz. , /} 1 N. 16. zata una specie molto comune in Fran
Verde aurea, con reflessi lucenti sopra, cia, specialmente nella vicinanza delle
verde cuprea sotto, con l'elitre senz; foreste, ehe per pi si avvicina alla ce
macchie. tonia dorata , della quale forse uni
Il clipeo, in questa specie, piano semplice variet. La forma la medesi
ribordato e senza notabile smarginatura ma , e solo differisce dalla cetonia dorata
e come il corsaletto di un venie aureo per aver mancante di punti il contorno
lucenlissimo. Le elitre sono presso a poco dello scutello, e l'elitre ron due sole de
del medesimo colore; da ambedue le pari pressioni senza nessuna costola distinta.
della sutura vedesi una forte depressione, Cetonia dorata (Smeraldina, Geoffr. );
in mezzo alla quale si trovano parecchie Cetonia aurata, Oliv., tav. 1, fig." 1".
file di puntolini; posteriormente vi ha Corpo ovale, verde doralo o bronzino
una piccola eminenza poco rilevata, che sopra; le elitre punteggiate, con due co
termina la convessit dell'elitra. Il corpo stole rilevate e con piccole strisce tra
inferiore cupreo e come azzurriccio; il sversali grige.
margine esterno della scaglia pettorale Questo bell'insetto, l'ornamento dei
grosso e mollo sporgente nella smargina nostri giardini, goderebbe di un pregio
tura dell'elitre. assai maggiore se fosse meno comune, ed
Cbtohia metallica, Cetonia metallica tanto conosciuto da esserne inutile la
Fab., tom. a, 128, ia; Panz., 41, M. descrizione. Solamente osserveremo che
19. Verde opaca bronzina sopra ; di un uno dei sessi differisce dall'altro per quat
bel paonazzo lucente sotto; le elitre tro placchetle pelose bianche situate da
macchie. V. Tav. 71. ambedue le parti dell'addome.
Questa specie pi piccola della pre Vedesi questa cetonia, in quasi tutta
cedente. Il suo clipeo, ribordato e senza l'Europa sui fiori, specialmente su quelli
smarginatura, di un colore cupreo pao del sambuco, dei sorbi, delle ombrelli
nazzo, come pure pezzi triangolari alla fere, ec., e quando vien presa , getta dal
base dell'elitre e tutto il corpo inferiore. l'ani un liquore bruno e fetido. Qualche
I margini del corsaletto sono egualmente analoga di colore con la cantaride delle
velali della medesima tinta, e tutto il officine , volgarmente canterella, ha fatto
rimanente verde bronzino. Su tutta applicare , in alcuni paesi , il nome di
CET ( 107 ) CET
canterella a quesla cetonia, ed i dell'elitre e due fasce interrotte del me
profittando di tal falsa deno- desimo colore.
, mesculano talvolta la cetonia Le due fasce marginali del corsaletto
dorata con le vere canterelle, per quanto vengono a confondersi anteriormente con
non possegga veruna propriet vescica quella del mezzo; l'elitre hanno piccole
toria. file di punti Cavi, e presentano alla loro
Cztosia verde, Cetonia viridi*, Fab. , 2, base una macchia rossastra, e sul loro
128, 11; Panz., 4* N. 18. D'un verde mezzo, due fasce interrotte del medesimo
un poco opaco sopra, lucente sotto; le colore, ed egualmente marginate; lo scu-
elitre cori macchie irregolari bianche po lello rosso sudicio, marginalo di nero;
steriormente e sui margini. tulio il corpo inferiore dell'insello nero,
Questa specie , un poco pi piccola ed offre una scarsa quantit di peli.
della cetonia dorata , e della medesima La cetonia interrotta abita il Senegal.
(orma, non ha n depressioni, n costole, Cetonia pelosa. Cetonia hirta, Oliv., tav.
n punti apparenti; le elitre hanno sola 8, fig'. 36. Nera o bronzina, pelosa o
mente una piccola emincuza verso la loro quasi glabra; il corsaletto rotondo, con
convessit , come nella maggior parte vesso , carenato.
delle specie. Questo insetto ha quattro o sei linee
La cetonia verde trovasi in Italia ed di lunghezza; tutto il suo corpo nero
in Austria. o bronzino , coperto di peli grigi 0 rossi
Cetosia orione , Cetonia morio , Oliv. biondi, pi o men abbondanti. Il clipeo
tv. 2 , fig. 3. Di un nero paonazzo, vel smarginato e finisce in due denti acuti;
lutato sopra, lucente sotto; l'elitre mac il corsaletto quasi rotondo, mollo con
chiettate. vesso e diviso da una linea rilevata ; le
I tristi colori di quest'insetto Io ave elitre sono talvolta coperte di freghelli
vano fatto chiamare lugubre da qualche bianchi, talora quasi senza macchie.
autore ; infatti , quasi tutto nero , con Questa specie s'incontra frequentemente
ina leggera tinta di paonazzo, opaca so in tutta l'Europa, specialmente sui fiori
pra e lucente sotto. Il clipeo per Taf- dei cardi salvatici.
fatto rotondo; sul corsaletto e sull'elitre Pare che lo Scaraaeus squaiidus del
si veggono delle macchioline irregolari Systeina naturae, sia una variet glabra
grige sudicie. Ambedue l'elitre hanno una e senza macchie della cetonia pelosa.
costola rilevata , che posteriormente fini Cetonia stittica , Cetonia stictica , Oliv. ,
sce in un tubercolato, come nella mag. tav. 7, fig. 57; Panz., fol. 1, tav. 4- Nera
gior parte delle specie vicine. o bronzina, pelosa o glabra ; il corsaletto
La cetonia morione trovasi in Gerina trapezoidale non carenato, e con sei punii
aia, e nella Francia meridionale, ed in cavi e bianchi.
Italia. S'incontra pure a Fontenebl. La cetonia stittica ( Coltre funebre,
Gitosi*, marcata, Cetonia signata, Fab., Geoff.) della medesima grandezza e co
2, i35, 39; Oliv., tav. 5, fig. 35. Cor lore della cetonia pelosa ; ma la forma di
saletto nero, marginato lateralmente di versissima del corsaletto, e le depressioni
elitre brune chiare, marginale di che si veggono da ambedue le parli della
linea media, bastano per non mai con
Si osservano sul corsaletto una linea e fondere queste due specie. Si osservano
doe macchie rossastre, disposte a trian inoltre, nella Cetonia stittica, quattro
golo ; 1' elitre hanno due costole per eia- macchie bianche in mezzo all'addome; il
scuna, delle quali una poco rilevata, e qual carattere non per costante in tutti
l'altra, pi distinta e come interrotta nel gli individui, e ci sembra dipendere da
suo mezzo, finisce al tubercolo posterio una differenza di sesso, come in molle
re; quest'ultima in parte nera, come altre specie del medesimo genere.
pure i margini dell' elitre ; il corpo infe Per la mancanza di questo leggiero ca
riore e le zampe sono coperti di pel' rattere pare che il Fabricio abbia distinta
grigi rossi biondi. la sue cetonia funesta, che d'altronde
Questa specie slata trovala al capo perfettamente simile alla cetonia stit
di Buona-Speranza. tica.
Ceto 1A uhebbotta , Cetonia interrupta , Questa specie s'inconlra quasi sempre
Fab., 2, i3a, 49; Oliv., lom., 8, fig. 70. nei medesimi luoghi della precedente.
Il corpo nero lucente; il corsaletto con (C. D.)
re fasce rosse sudice ; i margini esterni jCTORHINUS. (Ttliol.) Denominazione la-
GET ( '08 ) GET
lina del genere Cetorino. V. Cetorino. dette capillari, moltissimo vantata in ni
(I. C.) tri tempi per le sue qualit pettorali ,
CETORINO, Cetorhinus. (Ittiol.) De Blain- dolcificanti, aperilive e astringenti : le
ville torma, sotto questo nome, un ge si attribuiscono le propriet di risolvere
nere ilei grandissimi squali che hanno i i calcoli, di guarire le malattie della mil
denti piccoli, conici e senza dentellature. za , e le coliche nefritiche. Questa felce
V. Selache. (I. C.) la doradilla degli Spagnuoli, il qual
CETOSIA, Cethosia. (Entom.) Latreille ha nome stato dato in Francia al genere
distinto sotto questo nome generico le aseplenium, al quale conviene sicura
specie di farfalle che hanno ai tarsi i gan- mente per l'aspetto doralo della parie
ceili semplici o senza divisioni, c che inferiore delle frondi insieme colla loro
d'altronde rassomigliano alle ninfali. Sono frutti ficaziane.
tutte esotiche, come le specie rappresen Cetracca di naranta , Ceterach maran-
tate da Cranier sotto i nomi di Giunone, tae , Dee. Quesla felce X acrostichum
Alcionea, Flegia , Eugenia, Calliope, marantae del Linneo, o una specie lei
Euterpe, Diafana, Lenea, Nise, Meta genere notholaena del Brown. V. No-
ni da , ce. (C. D.) TOLENA.
CETRACCA. (Bot.) Ceterach, genere di Cetracca delle Alpi , Ceterach alpinum,
felci, che si distingue dall' asplenium , Decand.; Polypolium arvonicum, Sm ;
Iiinn., per i gruppi di casside disposti in Acrostichum ilvense, Vili.; Lamk. Que
linee Irasversali, o in masselle bislunghe, sta specie forma il tipo del genere wood-
privi di tegumenti (indusium) proprj, sia di Roberto Brown, a cui si riferi
ma ricoperti di squamine o papillelte. scono pure diversi acrostici riuniti al ge
Questo genere, fondato dall' Adanson e nere ceterach dal Decandolle.
ristabilito dal Decandolle e dal Willde- Il Willdenow riporta a questo genere
non, ha per tipo una felce cos chiamata due allre specie , cio, la cetracca delle
in lutti i tempi. Il Linneo lo riun al Canarie, eh? V asplenium latifolium del
suo genere asplenium, lo Smith allo Bory, la quale somiglia mollo la cetracca
scolopendrium, lo Swartz al grammitis, officinale, eccetto nella grandezza, essendo
il Bernardi al vittoria. Il Willdenow sei volte pi alla; l'altra cresce nei bo
non riferisce a questo genere che alcuni schi di Caracas, ed il ceterach aspi-
aspleni degli autori. Il Decandolle vi ag dioides, Willd. (Lem.)
giunge qualche specie d' acrostichum , e CETRACH. {Bot.) Espressione sinonimi di
presume che il genere candollea , Mirb., ceterach. V. Ceterach. (Lem.)
o cyclophorus , Desv., e il pyrrosia, " CETRAGGINE. (Bot.) V. Cetroneila.
Mirb., debbano probabilmente essergli (A. B.)
riuniti , poich questi naturalisti pigliano ** CETRANGOLO. ( Bot. ) Nome volgare
per carattere la presenza delle squaiume, del cedralo. V. Cedrangolo , Cedro.
e non la disposizione delle cassule. (A. B.)
Cetracca officinale, Ceterach officinarum, CETRARIA. (Bot.) Cetraria , genere di
Decand.; Willd.; Asplenium ceterach, \ piante della famiglia dei licheni, stabilito
Linn. Blackw, tom. 216; Bull., Herb.,\ dall' Acharius, che lo caratterizza cosi:
tom. 383; volgarmente aspleno , asple-^ espansione (t/iallus) fogliacea, cartilagi
nio, capelvenere, doppia cedracca , erba nosa, membranosa, rintagliata in lobi
dorata , erba ruggine , felce dei muri. moltiplicati, nuda di sotto, guernila di
Questa specie, clic la pi importante concettaceli (apothecia) orbicolari , piani,
del genere, una felce le cui frondi na o anche leggiermente concavi, obliqua
scono in cesto da una radice fibrosa. mente adesi agli orli dell'espansione, e
Ciascuna franile lunga fino a Ire pol liberi inferiormente da un lato, con con
lici e mezzo, mezzo-pennata, con lobi torno prominente, inflesso, prodotto dal
bislunghi ed ottusi, colla pagina inferiore rialto dell' espansione. Questi concettacoli
coperta d'una moltitudine di squ nime hanno la parte interna cellulare e striata.
scariose, intiere, rosso-biondicce e lustre, Questo genere comprende da otto a
che la rendono pellucida. Sotto queste dieci specie che appartengono tutte al ge
squamme esistono le cassule in gruppi nere phycia del Decandolle. V. Ficia.
quasi lineari. (Lem.)
La cetracca nasce nelle fenditure degli CETRINA. (Bot. ) Nome volgare della
scogli e dei vecchi muri, in quasi tutta melissa officinalis , Linn. V. Melissa.
l' Europa. Ella annoverasi tra le felci (A. B.)
CEV ( 109 ) CEV
" CETRIOLO.(^o<.)V.Cetbiooio. (A.B.) CEVETTA, o ZIBETTO, Viverra ,
CETRIUOLI. ( Foss. ) Alcune punte di Linn. ( Mamm. ) Questa denominazione ,
echini o ricci marini fossili, di una forma che sembra provenire dall'arabo, lap-
bislunga , hanno ricevuta questa denomi principio applicala alla sostanza odorifera
nazione. V. Porte di Echini. (D. F.) cosi chiamala, stata poi assegnata all'a
"CTRIUOLO, CETRIOLO. (tfof.)Nome nimale che la produce, ed finalmente
volgare del cucumis salivus, Limi. (A. B.) divenuta quella del genere al quale ap
CTRIUOLO A SERPE. (Bot.) Nome partiene la cevetla. I principali animali
volgare del cucumis serpentinus dei col di queslo genere sono <:onosciutiss imi per
tivatori. (A. B.) il loro nome e per l'odorosa materia che
CTRIUOLO DI MARE. (Aitino*.) uno sommi nislrano al commercio, per quanto
fra i nomi che i marinari e gli abitanti 10 sieno poco riguardo alla loro natura.
delle ri ve del mare applicano a certe spe Le cevelte formano, nell'ordine dei car
cie <li oloturia, la di cui forma allungata nivori, un naturalissimo genere che si
rende ben lecita questa comparazione. pone Ira la famiglia delle martore e quella
(D. B.) dei cani. Men carnivori degli animali della
"CETR 1 UOLO SALVATICO. ( Bot.) Nome prima , lo sono pi di quelli della se
volgare della momordica elaterium, L., conda. I loro molari sono sei per parte
0 echalion elaterium, Rich. (A. B.) ad ambedue le mascelle: lue tubercolosi,
- CETRONELLA, CETRAGGINE. (Bot. 11 carnivoro, e Ire falsi molari; e, rome
La melissa officinalis, Linn., indicata in tutti gli altri animali di quest'ordine,
con questi nomi volgari presso il Sode- hanno sei incisivi per mascella, e due
rini. V. Melissa. (A. B.) canini. La loro lingua coperta di pa
** CETROS. ( Bot. ) Espressione sinonima pille ruvide, presso a poco come quella
d daphne gnidium, Limi, presso i Greci. dei gatti; le loro orecchie, rotonde, sono
(A. B.) di mediocre grandezza, e le narici, si
- CEVADICO [Acido]. (C/iim.) V. Ssba- tuate in cima alla farcia, sono circondate
dillico (Acido). (A. B.) da un muso come quelle lei cani. La loro
CEVAL-CHICHILTIC. ( Bot. ) L' Her- pupilla, ch' allungala verticalmente, re
nandez cita questo nome messicano d'una sta rotonda durante il giorno, ma ad una
vite Natica. (J.) viva luce pi non presenta che una fessura
** CEVALLIA. (Bot.) Cevallia, genere di lineare quasi imperceltibile. Hanno cin
piante dicotiledoni appartenente alla pen- que diti per piede, e camminando ne ap
tandria monoginia del Linneo, c forse poggiano la sola estremit sul terreno;
alla famiglia delle sanlointe , cos carat l'inleriiocortissiiiio, e le loro unghie sono
terizzalo: calice corollino, diviso in dieci semiretrallili, come quelle delle martore.
parti; cinque starai su boi.ili, piani, uguali, Hanno una borsa glandulosa presso l'ano,
cortissimi, coi filamenti inseriti alla base| e gli organi genitali sono simili a quelli
delle lacinie calicine, colle antere conni-1 dei gatti, vale a dire che la verga si di
venti, fatte a saetta, appendiriate all'a rige in addietro nello stalo ordinario; le
pice, di due logge longitudinalmente dei mammelle sono quattro o sei. Hanno due
scenti; uno stilo filiforme, lungo quanto specie di peli, ma i lanosi, di color gri
1 filamenti, con stimma capitato, smar gio, sono poco folti; i baffi sono lunghi
ginato, quasi bilobo; germe ovato, rim e l'orli. (F. B.)
piccolito alla base. Il fruito una noce Pare che le cevelte sieno animali not
o falsa noce d'una sola loggia contenente turni, i quali vivono come le volpi o i
un solo seme. gatti, sorprendendo, in tempo di notte,
Questo genere, stabilito dal Lagasca, gli uccelli ed i piccoli quadrupedi. Tulli
stalo generalmente adottato. Non conta i viaggiatori ne parlano, a motivo del
che una sola specie. profumo che se ne ricava, e dell'uso di
Cevallia di foglie sinuose, Cevallia si allevarne in schiavit; lo che per fanno
nuata. Lag., Gen. et Spec. nov. diagn., con molla superficialit.
pag. 11, 12, i/ji). Pianta erbacea, stri Si collocano in questo genere le ge
go; di foglie alterne, bislunghe, illuse, nette, che, infatti, hanno molla analogia
sinuate, cotonose di sotto; di fuori in con le cevetle ; peraltro, siccome ne dif
spighe capitate. Questa pianta , secondo feriscono per molli riguardi, ne faremo
che hanno osservalo lo Schulles e il Roe- un articolo a parte, lo che egualmente
mer, ha l'abito d'un echinops. Cresce nella sar degli erpesli, volgarmente icneumoni
Nuova-Spagna. (A. B.) e topi di Faraone, i quali, sotto il punto
CEV ( no ) GV
della dentizione, somigliano alle covette ,< e la di cui superficie concava ha anelli
ma che Unto d'altronde >e ne distin essa molti pori: l nasce la sostanza odo--
guono da esser noi autorizzati a parlarne rifera, che riempie il follicolo, e allorch
separatamente. questo vien compresso, n'esce sotto la
Si conoscono due sole specie di covet forma di vermicello, per penetrare nella
te, ed ambedue sono proprie alle pi gran borsa. Tutti questi follicoli sono av
calde regioni dell'Asia e dell'Affrica; si viluppati da una tunica membranosa che
trovano pure nell'arcipelago dell'India, riceve molli vasi sanguigni; la qual tu
al Madagascar, ec. nica anch'essa ricoperta da un muscolo
La Cbvetta, Viverra civetta , Linn.; che parte dal pube, e pu comprimere
JUe'nagerie da Musum d1 Hist. rial., in tutti i follinoli e con essi la borsa intera
fol.; Buffon, t. 9, tav. 34- Lunghissimi alla quale si attaccano; con questa com
peli , lungo la spina, che possono erigersi pressione si sgrava l'animale del superfluo
come una specie di criniera; gli anelli del suo profumo. slato osservalo che,
della coda poco distinti. V. Tav. 157. oltre alla materia odorosa, un'altra se ne
Questo quadrupede ha circa due piedi produce, che assume la forma di setole
e tre o quattro pollici di lunghezza, senza rotonde, e che si mescola alla prima. La
contare la coda, su dieci a dodici pollici cevetta ha di pi, da ambedue le parli
di altezza alla spalla. Il suo muso un dell'ano, un- forellino dal quale cola un
poco meno appuntalo di quello della liquore nerastro e fetidissimo.
volpe, ma un poco pi di quello della Perrault, che ha avuta occasione di
martora ; le sue orecchie sono rotonde e dissecare contemporaneamente un ma
corte, e le labbra hanno lunghi baffi. Il schio ed una femmina di cevetta, assicura
pelo che ricuopre il suo corpo mollo che non vi era fra loro, esternamente,
lungo ed un poco rozzo; quello special nessuna valutabile differenza ; ma ag
mente che regna sul mezzo del collo e giunge che questi animali avevano la lin
del dorso, forma una specie di criniera gua liscia , lo che un errore.
che l'animale erige allorch viene irri Si allevano molte cevette in schiavit,
tato; i peli della coda sono folli, e quelli per il loro profumo, che si raccoglie in
della sua parte superiore si erigono come diversi modi, o ragunandolo quando cade
i dorsali. Il color generale di questo ani dalla borsa, o prendendolo da essa con
male un grigio bruno mollo cupo, va uno strumento qualunque, e pare che
rialo di macchie e di fasce brune nera vengano eziando introdotte in quest'or
stre; una lascia di quest'ultimo colore gano delle materie grasse le quali assor
regna dalla nuca sino alla cima della co bono l'odorosa , e che poi si cstraggono.
da; i lati del corpo sono sparsi di mac Assicurasi che, por farne produrre una
chie irregolari, che divengono pi grandi maggior dose, solo occorre di violente
sulla groppa e sulle cosce ; le quattro mente irritare l'animale, ed a tale effetto
gambe sono di un bruno nerastro uni si prende, nella sua angusta gabbia, per
forme, come pure la met posteriore della i piedi posteriori, e fortemente si scuole.
coda, alla di cui base si veggono tre o L'Abissina uno fra i paesi ove si alleva
quattro anelli del medesimo colore. La un maggior numero di cevette, se dob
testa biancastra, ma una larga fascia biamo credere al padre Foncct, il quale
bruna, dopo aver contornato l'occhio, assicura che ad Enfras se ne alleva una
scende sulla gota e sotto il mento; il di quantit s prodigiosa da esservi dei mer
sotto della gola bruno, ed alcune linee canti che ne hanno lino a trecento.
di tal colore risalgono obliquamente sui Lo Zibetto, Viverra zibetha, Linn.,
lati del collo. Buff, t. IX, tav. Si. Anelli della coda
La borsa, quell'organo tanto singolare distintissimi; i peli del dorso simili agli
della cevetta, si apre esternamente in una altri, e che non si erigono a criniera.
lunga fessura, situata fra l'ano e le parli Sino a Buffon, questa specie era stala
della generazione, e simile in ambedue confusa con la precedente, ed esso ap
i sussi, dal che proviene la difficolt di punto osserv che mancava della criniera
esternamente distinguergli. La qual fes dorsale della cevetta , e che gli anelli
sura conduce in due cavit che possono della sua coda erano nel maggior modo
contenere una mandorla per ciascuna; la apparenti e distinti, mentre nella cevetta
loro interna parete leggermente pelosa, lo sono pochissimo. Paragonando le teste
e con molti fori che conducono in un di questi due animali, come possiamo
follicolo ovale , profondo qualche linea , farlo, si rileva, alla maggior grossezza ,
CEV ( ii i ) CEV
slontanaroento e curva delle arcale zigo ritroso come quelle dei gatti , senza es
matiche dello zibetto, che pi forte ed sere n tanto dure n tanto pungenti.
ba la testa pi rotonda della cevetta. Lo zibetto, dice Daubenton, baia te
L'animale ch' stato descritto e rap sta, il collo, il corpo e la coda allunga
presentato da Lapeyronie sotto il nome ti , ma le gambe sono corte. Il muso ha
di muschio , nelle Memorie dell' Accade molta somiglianza con quello della volpe,
mia delle Scienze dell' anno i?3i, appar bench pi grosso; gli occhi sono di me
teneva a questa specie; ma differiva, per diocre grandezza ed obliqui come quelli
alcuni riguardi, da quello di Buffon. Fa del lupo, della volpe, ec. ; le orecchie
remo perci conoscere ci che questi au come quelle del gatto, ma in proporzione
tori, i soli che abbiano descritto lo zibet pi corte e pi rotonde in cima. Ha cin
to, dicono di particolare sugli individui que diti per piede. Le ossa della coda
da essi osservati. Quando una specie sono grosse, ed coperta di un pelo corto
notissima , le piccole differenze indivi- e folto. Quella dello zibetto che ha ser
viduali che si riconoscono sono di poca vito a questa descrizione, era ricurva in
importanza, giacch la moltiplicil delle basso ed in avanti ; la qual curva era
osservazioni ha permesso che fossero va forse accidentale, e solo proveniva da
lutale. per diverso il caso quando una un' anchilosi ebe trovavasi nelle ultime
specie non ancora conosciuta, come la vertebre.
presente, che per due soli individui; non Il pelo era corto e folto, e nascondeva
possiamo allora decidere quali sieno le una specie di peluvia cenerina, ch'era
variazioni che provengono da semplici anco assai pi corta ; aveva diverse tinte
accidentalit. di bianco, di grigio, di bruno e di ne
11 corpo del muschio, dice Lapeyronie, ro, che formavano grandi macchie sul
pi sottile e pi agile di quello della collo e sulla coda, ed altre pi piccole sul
cevetta; la sua coda piuttosto bianca corpo e sulle gambe. La cima del muso
ebe grigia, spartita da otto anelli neri, era biancastra; la regione frontale e na
disposti a cerchi paralleli , larghi circa sale , e i lati del collo e della testa ave
Ire linee, lo che non ha la coda della vano un color grigio che si trovava me
cevetta ; coperto di un pelo morbido e scolato di bruno e di giallognolo quan lo
mezzo raso, ovunque di egual lunghezza. vi si guardava da vicino; la mascella in
Al contrario, nella cevetta di Perrault si feriore e la porzione bassa della faccia
vede lungo tutto il dorso fino alla base esterna dell'orecchio erano brune, la parte
della coda, il pelo pi lungo e pi irto alta ed il margine avevano un color cene
che in qualunque altra parte. Il muschio rino. Il vertice e la cervice erano di co
era tigrato di grigio; la cevetta lo era lor mescolalo di bianco sudicio, di bruno
di diversi colori , e le sue macchie for e di nero, e vi si vedeva una fascia ne
mavano delle fasce circolari attorno al rastra che si estendeva dal mezzo del col
corpo ; le macchie del muschio ne for lo, lungo il dorso e la groppa, sino al
mavano delle parallele secondo la lun mezzo della coda; due altre fasce nera
ghezza, dalle spalle fino al basso del cor stre, una per parte, cominciavano a qual
po. Aveva un piede ed otto pollici di che distanza dalle orecchie, e si stende
lunghezza dalla cima del muso fino alla vano lungo il collo e il davanti della spal
origine della coda, ch'era lunga circa la ; altre due del medesimo colore , una
quindici pollici. Il muso era appuntalo, egualmente per parte, erano situate pi
con baffi, e coperto di una pelle grigia; basse, cominciavano presso la base del
le sue orecchie erano pi schiacciate di l'orecchio, si stendevano quasi fino alle
quelle di un gatto, e sotto ad esse aveva spalle , e si riunivano sulla superficie in
un doppio collare nero e due fasce nere feriore del collo, sulla qual medesima far
per parte , che nascevano dal secondo cia del collo si vedeva una gran macchia
collare e finivano alle spalle. Aveva le dello stesso colore che si estendeva dalla
zampe nere, e le anteriori con quattro seconda fascia d' una parte fino a quella'
diti, armati di un'unghia corta, men dell'altra, e vi erano sulla gola da ambe
forte e meno appuntata di quelle dei due i lati due macchiette del medesimo
galli; il quinto dito mancava di unghia, colore; tutte le quali fasce e macchie dei
n toccava terra; le zampe posteriori lati e del disotto del collo erano sopra
avevano cinque unghie che tutte loccavan un fondo bianco. Si vedevano sui lombi,
terra , presso a poco egualmente confor lateralmente alla fascia nerastra , che si
male. Le papille della lingua erano a estendeva dal collo fino alla coda, due al-
CEY ( 112 ) CHA
Ire fasce di egiial colore, ch'erano per tessa cosa dell' habel-xelim citato da
' interrotta io varie parli. La spalla, 1 Serapione e da altri autori arabi; il quale
faccia esterna del braccio, i lati del petto cresce nella Barberia, nell'isola di Malta
e del corpo , i fianchi , la faccia esterna e in Sicilia, dove detto cImbelliti e
della coscia e della gamba , avevano un pensa ancora che l' habel-assis o altsis
color nerastro ed un grigio pi o meno di Tripoli, che al riferire del Bauvolf,
biancastro; i quali due colori formavano venduto in questa citt come comme
delle fasce alternative, verticalmente di stibile, debba esser la stessa cosa. Il che
rette sui lati del corpo e del petto, come par confermalo da una indicazione del
pure sui fianchi, ed orizzontalmente sulla Micheli, il quale dice che il cipero com
spalla , sulla faccia esterna del braccio, mestibile portalo dall'Affrica a Livorno,
della coscia e della gamba. Sulla coda vi dove coltivasi negli orli sotto il nome di
erano sette anelli bruni, ed altri sette bacicci (1). Ma sembra che la pianta in
bianchi, alternativamente disposti; gli diana del Humtio diversichi per Ih figu
anelli bruni erano assai pi larghi sull, ra, la quale rappresenta non un cipero,
faccia superiore della coda che sull'infe ma uno scirpo ili spiga semplice e ter
riore, ed i bianchi erano, al contra minale vicino allo scirpo articolato. (J.)
rio, assai pi larghi sulla faccia infe CHAB1N. (Mamm.) Dice il Sonnini che nelle
riore che sulla superiore. La cima della Antille francesi cosi vien chiamato il ba
coila era bianca; il petto, le ascelle, stardo che proviene dalla copula del ca
la faccia interna del braccio, il basso- prone e della pecora. (F. C.)
ventre, gli inguini e la faccia esterna CHABRAEA. (Bot.) V. Cabbea, Lasioe-
della coscia erano biancastri , e vedevasi biza. (E. Cass.)
qualche macchia bruna sul petto; il cu CHABRONTERA. (Ittiol.) Denominazione
bito, la faccia interna della gamba ed i specifica di un perisledione del mare Me
quattro piedi erano bruni. (F. C.) diterraneo. V. Pebistediohe. (I. C.)
CEYCUS. (Ornie.) V. Cesilo. (Ch. D.) CHABUISSEAU. (Ittiol.) Secondo Bosc, i
CEYVAS. [Boi.) Nome indiano derivato da pescatori della Rorcella cosi chiamano un
quello di ceiba, dato al bombate. (J.) pesciuolo che ha una linea turchina assai
CEYX. (Ornil.) V. Ceice e Cebilo. (Ch. D.) larga da ambedue le parli del corpo. Non
CEYX. (Enlorn.) Denominazione latina del sappiamo a qual genere appartenga.
genere Ceice. V. Ceice. (C. D.) Applicasi pure un tal nome ad una spe
cie di albula, Leuciscus j'eses (Cyprinus
CHA jeses, Linn.) V. Ai.bdla. (I. C.)
CHACAL. (Mamm.) V. Sciacal. (F. C.)
CHAA, MUNIS, NESCASCH. (Bot.) Nomi CHACAMEL (Ornit.) Questo nome slato
arabi dell'inula odorosa , coltivala nel formato, per contrazione, di quello ili
territorio d'Yemen in grazia della sua chachalacametl , che, in messicano, si
fragranza; profumandosene i capelli nei gnifica uccello stridulo, e sotto il quale
d festivi. Le foglie di questa pianta Fernandez (Hisl. av. No, ffispaniae,
si mangiano crude; e sono vantaggiose cap. 40 ne ha data una breve descrizio
nelle emorroidi, usate in fumigazione. I ne. Il Sonnini riguardava quest'uccello
Chinesi danno inoltre il nome di chaa per identico col rancanca, o aquilotto
al the, e quello di chaa-ounw alla ca- Americano (tom. 38 , pag. 69, e 42 , PS-
raellia del Giappone, camellia Japonica, 3i8 della sua edizione di Buffon; nulla
che ha molta affinit col the. (J.) per in esso annunzia un uccello rapace,
CHABANES. (Bot.) V. Cebeeka. (Lem.) ed piuttosto un gallinaceo della famiglia
CHABAZIZI (I). (Bot.) Il Rumfio parlando degli aleltori , che comprende gli aiet-
del teker dei Malesi, da lui detto (Herb. tubercoloso, che cresce nei contorni di
4>nb., voi. 6, p. 7, t. 3, tg. 1.) cyperus Verona, e che vi nominato frasi. Que
ditlcis, le cui radici sono guernite di tu sto vegetabile il cyperus ditlcis degli
bercoli buoni a mangiarsi , menziona nel antichi autori , e il cyperus esculentus
tempo slesso un altro cipero ugualmente
dei moderni. Egli lo riguarda come la (1) Il micheli dice questo nei suoi Nov. pi.
^en., pag. 45, n. 7. Giova qui avvertire che
(1) L'ortografa di questo nome ver il nome volgare di bacicci in Toscana ed a
nacolo siciliano del cyperus esculentus , L., Livorno inclusive, pi particolarmente applicato
qui alterata; poich nel dipani, fiori. Cath., al critmum Tnartimum, pianta diversissima dai
pag. 0), dove registrasi questo uome, ita scritto ciperi, e descritta in questo Dizionario all'art.
gabbatisi. (A. B.) Bacicci. (A. B.)
CIIA. ( "3 ) CU A.
tori propriamente detti, i paussi, le pe- CHACHAS. (Bot.) V. Chachacoma. (J.)
nelopi , i parrachi. Lo chacaroel 1 CHACHAUATOTOTL. ( Ornit. ) Fernan
conilo Fernandez, le parli superiori bru dez, che parla, cap. 188, di quest'uccello
ne, il corpo iuferiore bianco livido, il di passo al Messico , lo descrive per un
becco ed i piedi turchinicci , colori che poco pi grande del cardellino, col corpo
non appartengono positivamente a veruna inferiore giallo, con le altre parli mesco
specie conosciuta dei generi da noi indi late di turchino, di nero e di cenerino,
cali; ma, come gli alettori, soggiorna or col becco nero, e coi piedi bruni. (Cn. D.)
dinariamente sulle montagne , vi nidifica, CHACHAUL. (Bot.) Specie di calceolaria
Vi alleva i suoi pulcini ; ed il suo grido, del Chili , calceolaria serrala , Lam., la
risuonante e spesso ripetuto, gli d nuove quale nel suo paese nativo ha credilo di
analoge con essi. il Crax vociferans vulneraria, e per costumasi di applicarla
di Latham, e la Penelope vociferans di sulle ferite, dopo averla seccala c polve
Gmelin. (Ch. D.) rizzala. (J.)
CHACAN GUARICA, PUMAQUA. (Bot.) CHACRELLE. (Bot.) V. Cascabiglia. (J.)
Nomi messicani della bissa, al riferire CHACR1L. (Bot.) V. Cascariglia. (J.)
dell' Hernandez. Egli dice che la scorza di CHACURU. (Ornit.) Il D' Azara ha dala ,
questa pianta serve a far delle corde di sotto il n. 261 dei suoi Apuntiamenlos
una solidit maggiore di quelle fatte colla para la Hstoria naturai de los Para-
canapa, e che il seme somministra a'p xos , la descrizione di un uccello cos
tori una tinta : ma non parla poi dell'uso chiamato dai Guarani per il suo grido ,
abituale di questa materia colorante presso e che , per quanto pare , la tamata di
le nazioni selvagge delle Antille e del Buffon. V. Babbuto. (Ch. D.)
l'America meridionale; le quali se ne spal CHADA. (Bot.) Nome arabo d'una pianta
mano il corpo per preservarsi dal freddo che il Forslael indica sotto il nome di
e dalle punture degl'insetti. (J.) geranium arabicum, e la decozione della
CHACANI, CHECAM, TSJERANI. (Bot.) quale usata in fomenta o in umetta
Il Clusio ed il Rumfio riferiscono, che zione, calma i dolori ili testa. In altri
ne' dintorni di Cocbin, sulla costa Mala- cantoni pur della talab e gitasi. (J.)
barica, conosciuta con questo nome CHADAR. ( Bot. ) Il Forsknel d questo
palma areca , areca cat/iecu, ch' il Jau- nome arabo indistintamente alla mesua
fel degli Arabi. (J.) glabra , e ad uno dei suoi generi nuovi,
CHACARILI.E. (Bot.) V. Cascariglia. (J.) che egli per questa ragione chiama cha-
CHACAYE. (Bot.) Albero o arboscello del dara, e che il Vahl ha soppresso riferen
Per cos nominato nell'Erbario Peruvia done al genere grewia le due specie che
no, e che pare appartenga al genere vi erano riportale, una delle quali no
rhamnus, o almeno alla famiglia delle minata in Arabia sarai, e 1 altra na-
ramnee. Ha delle foglie opposte, piccole scham. (J.)
ovali, crenulale, mollo simili a quelle del CHADARA. (Ornir.)Cos vien*chiamato in
l'apalachina. Dall'ascella di queste fo Dauria un uccello del genere Corvo, ch'
glie sorgono delle spine , o dei pe slato dapprincipio desrrillo da Pallas sotto
duncoli corti che reggono dei fiori ca la denominazione di Corvus cyaneus, e
ratterizzali da quattro divisioni e da qual- quindi da Levaillant con quella di gaz-
tro starai. Giova avvertire di non con zcra turchina a testa nera, Uc. di Affr.,
fondere questa pianta col chaclias dello lom. 3, lav. 58. (Ch. D.)
stesso paese, che ha caratteri diffcrenlis- CHADARA. (Bot.) V. Chadab. (J.)
simi. (J-) CHADASCH. ( Bot. ) Questo nome indica
CHACHACOMA, CHACHAS. (Bot.) Una uno dei due alberi ignoti al Forsliael , e
specie di stereossilo, stereoxylum resi- da lui citati in appendice a un amyris, come
nosum , citala nella Flora Peruviana , aventi affinit con esso. (J.)
conosciuta con questi nomi al Per. CHADDER. (Bot.) V. Chaddib. (J.)
(J.) CHADDIR , CHADDER. ( Bot. ) Riferisce
CHACHALACAMETL. (Ornit.) V. Chaca- il Forskael che in un cantone d'Arabia
el. (Ch. D.) conosciuta con questo nome la boerhaa-
CHACHALTSCHA. (Ittiol.) Secondo il Ti- va diandra. (J.)
lesio, il nome che gli abitanti di al- CHADET. (Cond.) Adanson , Seneg., cosi
cune coste dell' Asia settentrionale appli-j chiama una specie di cerilio mollo vicina
cano ad una specie di gasterosteo. V. Cha-J al Ceritio eburneo, Cerithium eburneum
kal. (I. C.) ' di Bruguires, e che Bosc sembra riferire
Dition. delle Scienze Nat. Voi. ri. i5
CU A C n4 ) CHA
al Murex sinensis di Giuclin, eh' il gou- CHAFUR. (Bot.) L'avena fatua, Linn.,
mier d' AJ.nwin. Certi litm vulgatum di cos indicata in Arabia, al riferire del
Bruguires. (Df. B ) Forskael. (J.)
CHAELAISTHL'S. ( Bot. ) V. Chelanto. CHAGABET-EL-ABNEB.(Z?o.) La pianta
(Pois.) < lie in Egitto ha questo nome, il quale
CHAELLE. (Boi.) Vammi majns , al ri significa erba della lepre, costituisce il
ferire del Forskael , ha questo nome in genere arnebia ilei Forskael, e per il Vahl
Arabia, dove lo scandii infesta della ? il lytospermum arnebia. (.)
c/je//ae (J.) CHAGABET-EL-GEMEL. (Bot.) Questo
" CHAENANTHEBA. (Bot.) V. Chbnan- nome, che in Egitto significa erba del
TEBA. (A. B.) cammello, dato, secondo il Delile, al
CHAENANTOPHOBAE. (Bot.) V. Chekak- l'avena pensylvanica del Forskael, eh'
TOFOBE. (E. CaS5.) Yavena Forskalii del Vahl. (J.)
CHAENOCARPUS. (Bot.)\. Chenocabpo. CHAGABET-EL-NADEB. (Bot.) Il lichen
<>> parietinus, che ora la parmelia parie-
** CHAENOPLEUBA. (Bot.) V. Cheiso- lina dell' Acbarius, indicato con questo
PLEOBA. (A. B.) nome egiziano dal Delile. (J.)
" CHAEPS1S. (Bot.) V. Chesside. (A. B.) CHAGABI. (Bot.) Biferisce il Marsden, che
CHAEROPHYLLLM. (Bot.) V. Chebo- il liquore zuccheralo che a Sumatra si
fillo. (Le. D.) estrae dalla palma areca, diviene, adden
CHAETANTHERA. (Bot.) V. Chetak- sandosi , il jaggre o zucchero del paese,
TEKA. (E. CASS.) che i Francesi pronunziano chagari; e
CHAETARIA. (Bot.)X. Chetabia. (Poib. crede che da questo nome sia derivato
CHAET1A. (Enlomoz.) Denominazione con quello di saccharum, zucchero. (J.)
la quale Hill , nella sua storia degli ani CHAHA. (Ornit.) Cos vien chiamala all'In
mali, pug. i{. indica il gordio aquatico, die una gallinella delle Filippine, clic
dello volgarmente crino di cavallo, (i or forma la quarta variet del Ridlus phi-
li ins aquaticus , Linn. (Db B.) lippensis , L.illi., e che Vieillol ha posta
M CHAETOCALYX. (Boi.) V. Chetoca- nel suo genere Forzano. (Ch. D.)
L1CE. (A. B.) CHAHUIYOU. ( Bot. ) Nome caraibo, se
CHAETOCARPUS. (Bot.) V. Chetocabpo. condo il Surian, del pharus lutifolius,
(J.) specie di graminacee. (J.)
CHAETOCHILUS. (Bot.) V. Chetochilo. CHAIA. (Oruil ) Quest'uccello, dell'America
(Poib.) meridionale, avendo molte analogie con
* CHAETOCLOEMA. ( Bot. ) V. Cheto- le parre , parr, e con le palamedec, pa-
. Il MA. (A. B.) lamedea, i naturalisti ne hanno formali
CHAETOCBATEB. (Bot.) V. Chetocbate- una specie del primo genere, che hanno
BO. (J.) descritta sotto il nome di Parr chaoa-
" CHAETOGASTBA. ( Bot. ) V. Cheto- ria; se per, come le parre, ha le ali
5TBA. (A. B.) spronale, i suoi diti anteriori non sono
* CHAETOLEPIS. (Bot.) V. Chetolepi- tulli liberi per ]' affai to, come nelle par-
DE. (A. B.) re, n lutti membranosi alla base, come
CHAETOMIUM. (Bot.) V. Chetomio quelli delle palamedee; il dito esterno e
(A. B.) solo riunito al medio da una membrana
CHAETONYCHIA. (Bot.) V. Chetoni che si stende fino alla prima articolatone,
cbia. (A. B.) e il dito interno libero. Gli altri suoi
CHAETOPETALUM. (Bot.) V. Crnrro- caratteri generici sono di avere il becco
PETALO. (A. B.) robusto, pi corto della lesta, conico-con-
CHAETOPHORA. ( Bot. ) V. Chktofoba. vesso, un poco fornicalo, come quello
(Lem.) dei gallinacei, curvo in punta, e vestilo
CHAETOSPOBA. (Bot.) V. Cbetospoba alla sua base di cortissime piume; lo spa
(Poib.) zio compreso tra il becco e gli occhi nu
* CHAETOSTOMA. (Bot.) V. Cuetosto- do; il rimanente della lesta impennato;
ha. (A. B.) le narici scoperte; i tarsi ed una parie
CHAETUR US. (Bot.)V. Cheiubo.(A. B.) della gamba con scaglie esagone; il po''
CHAFOIN. (Mamm.) sialo molto oscura lice che tocca terra alla sua cima; le un
mente parlato, sotto questo nome , di un ghie dei diti anteriori acute , scanalale-
animale Americano clic sembra ravvici coi margini taglienti, un poco adunche;
narsi alle nienti. (F. C.) quella lei pollice diretta; il margini
CHA ( ii ) CHA
esterno dell'ala che presenta due sproni imporre al Paraguai, ove la femmina, per
appuntati , un poco ricurvi in sii , e la un egual molivo, chiamalo chaiai. Que
di cui superficie ha Ire piani distinti. sti uccelli mandano spessissimo di giorno
In nessuna collezione possiedesi la spo ed anco di notte, quando sentono qualche
gli* di quest' uccello , il li cui genere romore, fortissime, ed acutissime grida.
slato l'ormato sulle sole descrizioni fatte Si trovano i chaia presso Carlagena e
da Jacquiu e dal D' Azara, della sola spe sulle due coste del Ilio della Piala , nei
cie che sia conosciuta. luoghi ove l'acqua bassa, e specialmente
Quest'uccello ha trentun pollici di lun nei pattuii. Per quanto vi penetrino come
ghezza totale-, la sua coda ne ha nove; gli aironi, ci non fanno per cercarvi i
il suo sbraccio settantalre; la gamba selle pesci e le ranocchie, giacch il loro cibo
e mezzo; il tarso cinque e mezzo; il becco sembra consistere in sole pianle aquatiche.
diciassette linee. E allo un piede e mez A terra il loro passo grave, e tengono
zo. Le sue ali sono composte di veni otto il corpo in una posizione orizzontale , le
penne, delle quali la terza, quarta e quinta gambe discoste, la testa ed il collo in li
sono pi lunghe, e la sua coda di quat nea verticale. Allorch si sollevano in aria,
tordici penne graduale, con l' esterna pi fanno come gli avvoltoi , dei lunghi cir
corta. L' uccello non pi grosso ili un cuiti, finch si perdano di visla, e si ap
gallo comune; ma un singoiar fenomeno pollaiano ancora sulla cima dei pi grandi
10 fa comparire d' un volume assai pi alberi. Il D' Azara non ha oltenute posi
considerabile. Fra la sua pelle e la so tive notizie sul luogo ove questi uccelli
stanza muscolare vi sono infinite cellel- nidificano, avendogli detto alcuni sulle
tine le quali conlengono dell'aria; il tarso macchie in mezzo all'acqua, ed altri sui
ed i diti partecipano pure di siffatta di giunchi. Questi nidi spaziosi sono compo
sposizione, talch ovunque la pelle cede sti di ramoscelli, e la covala, che succede
alla minima compressione, facendo sen al principio d'agosto non produce, a quanto
tire uno sgrigiolo. Gli occhi sono nel pare , che due pulcini, i quali, vestiti an
centro di una membrana rossa, che si cora d'una semplice pelovia, si affrettano
estende fino al becco. Sul mezzo dell' oc a seguitare i loro genilori.
cipite si veggono delle penne strette , de Per quanlo le armi del chaia, i suoi
composte, lunghe circa Ire pollici, le ornamenti, il volume del suo corpo e la
quali formano una specie di diadema im sua voce sonora gli dieno l'apparenza
mobile e perpendicolare al punto della di un uccello guerriero, di un carat
loro inserzione. Le penne cotonose della tere molto mansueto; non soffre per che
testa e della parte alla del collo sono di gli si accostino uccelli rapaci, ed spe
una tinta piombala , chiara; sotto si veg cialmente in guerra aperta con gli avvol
gono due collari , il primo dei quali toi urub. Gli abitanti perci delle regioni
bianco rossiccio, e l'altro nero; il rima che abila procurano di allevarne nei pol
nente del collo, il dorso, il groppone ed lai, ove diviene il protettore del pollame,
11 corpo inferiore sono piombali; le penne insieme col quale si ciba, che seguila nei
scapolari, le tetlrici e le penne alari e campi, e che riconduce al far della notte, lo
caudali, nerastre; la porzione alta della che gli ha fallo applicare da Latham il
gamba ed il tarso di color roseo, come soprannome di fedele,faithfulj'acana, Ge
pure le unghie ed il becco. Non vi ha neral Synopsis of Birds, Ioni. Ili, pari.
notabil differenza fra i due sessi. I , pag. 2$6 , n. 29. (Ch. D.)
Per uno degli attributi di questo uc " Il D'Azara ha descritta un'altra spe
cello, Illiger ha assegnato al genere da cie di questo genere, cio la Chinina
esso stabilito il nome di chauna, sinonimo Chaia , la quale ha il mantello grigio
d' injlalus, inanis, a molivo dell'aria in piombalo pallido, le penne ilei ciuffo
terposta fra la pelle e la sostanza musco decompos'.c, che formano una specie di
lare , e Vieillot ha chiamato il suo opi- diadema sulla nuca, il collo lungo, ve
tto/op/tuSy desumendone il carattere dal stilo di piume cotonose grigie piombale
ciuffo occipitale posseduto dalla specie. con un doppio collare, il primo bruno e
Sull'esempio del Sonnini, quest'ultimo ha mancanle di penne, l'altro impiumato e
adoperalo, a imilazione di Jacquin, il nero, le tellrici alari, le reraiganli e le
nome <li r/u.varia per denominazione fran rellrici neraslre, la porzione alta della
cese dell'individuo a cui pu egualmente gamba ed il larso di color roseo, e lo
applicarsi, col I)' Azara, quella di c/m spazio nudo degli occhi rosso sanguigno.
ia, che il grido ilei maschio gli ha fallo Quesla specie, che abila il Paraguai,
CHA ( i 16 ) CHA
grossa quinto la precedente , di cui non rotondale, di due logge; un ovario li
e probabilmente che una variet di et. bero, peloso; due stili quasi capitati
La Chauna eluda non ci presenta , a in cima. Il frutto una drupa quasi
ilir vero, fenomeni tanto straordinari! nei arida di ilue logge, o d'una sola per ca
costumi come la Parr chavaria; ma gione d'aborto: in ciascuna loggia un
per contraccambio sappiamo che abita i seme ovale bislungo, aderente alla som
fangosi pachili del Paraguai, ove si ciba mit delle logge, privo di perispermo,
di piante aqualiche; che questo uccello colla radicina diritta, diretta in alto, con
vive molto ritiratolo solitario, o in com due cotiledoni sparsi.
pagnia della sua femmina, o finalmente Questo genere stabilito dal Oecandolle
in branchi assai numerosi; che pone il in onore ilei capitano Chaillet di Neuf-
suo nido sulle macchie circondale dall'ac chlel, che si distinse per avere profon
qua; che infine questo nido spazioso, damente studiale le piante della Svizzera,
(ormalo di ramoscelli che preservano la si compone di arboscelli della Cajenna ,
borraccina e la peluvia, contiene due notabili per i fiori che nascono sul pic
uova che i genitori covano a vicenda. ciuolo delle foglie. Questi arboscelli hanno
(Drapiez , Diz. class, di St. nat. , lom. i giovani ramoscelli un poco angolosi , e
3 , pag. 528-5295. rivestiti d'una lanugine cortissima, ap
** La collezione ornitologica del Mu pena visibile; le foglie alterne, articolate
seo di Firenze possiede un superbo indi sul fusto, mediocremente picchiolate, ovali
viduo adulto della Citatimi chaia. Il suo o ellittiche, prolungate in punta, glabre,
becco ha un pollice e tre o quattro linee, intiere; i fiori piccolissimi, i quali par
il tarso cinque pollici e cinque linee , e tono quasi sempre dalla sommit rigon
la sua lunghezza totale di trentuno a fiata del picciuolo.
trentadue pollici. Ci reca sorpresa come Questo genere contava dapprima dire
Jacquin e il D'Azara avendo presso a sole specie : ora ne conta fino a cinque.
poco assegnale a quest'uccello le mede Chailletia peduncolata, Chailletia pe-
sime dimensioni, abbiano poi detto ch' diincitlatu, Decand., Ann, Mus., voi. 17,
della statura di un gallo ordinario , lo che lab. 1. Ha le foglie ovali, acuminate, quasi
pu certamente riguardarsi per erroneo, cuoriformi, e disuguali alla base; i fiori
giacch infatti la Chauna chaia ha piut peduncolati, quasi in corimbo, coi pe
tosto il volume e la corporatura di un duncoli biforcali, poi trifidi o tricolomi,
tacchino, alla quale specie, e non al leggermente pubescenti. V. la Tav. 1024.
gallo comune, ben convengono le citate Chailletia di fiori sessili, Chetile!in ses-
dimensioni. (F. B.) sili/lora, Decand., loc. cit. Questa specie
CHAIALI. (Ornit.) V. Chaia. (Ch. D.) si distingue per le sue foglie ellittiche,
CHAIAR XAMBAR. (Bot.) Nome egiziano acuminate, abbreviale alla base; per i
o arabo della cassia in bastoni, cassiaJl- fiori piccolissimi, sessili sui picciuoli delle
stnla, secondo Prospero Alpino; la qual foglie raccolti in otto a dieci mazzetti.
pianta detta dal Forskael c/iij'ar-scha- (Poir.)
rahar. (J.) " CHAILLETIEAE. (Bot.) Nuova famiglia
CHAIAVER. (Bot.) V. Chayaver. (J.) di piante dicotiledoni, stabilita nell'ordine
CHAILLETIA. ( Bot. ) Genere di piante naturale da Roberto Brown, e che ha
della pentandria diginia del Linneo , la per tipo il genere chailletia, da cui toglie
cui famiglia non stata per anche ben de il nome, ed cos caratterizzata: calice
terminata (1), che ha delle relazioni coice/- (perigonio?) persistente, quinquefido, in
tis, e che cos caratterizzato : calice d'un ternamente colorato, coi lobi cmbriciali
sol pezzo, persistente, con cinque inci per bouciaruento; pelali (o squamme pe-
sioni profonde, bianchicce, cotonose al di taloidee da riguardarsi per slami abortiti)
fuori, colorale al di dentro; invece della nati dal fondo del calice, e alterni coi lobi
corolla cinque appendici neltariformi in del medesimo, piccoli, spesso bifidi, qual
squamme biforcate all'apice, alterne colle che volta connessi cogli stami alla base;
incisioni del calice, quasi d'ugual lun glandule opposte in molli di questi pe
ghezza; cinque stami inseriti sul calice, tali; slami che oltrepassano il calice, op
opposti alle sue divisioni , colle antere posti coi di lui lobi, alterni coi pelali si
tuati quasi nello stesso circuito di que
(1) Roberto ttrown ha fatto di questo ge sti ; antere quasi rotonde, di due logge;
nere it tipo d' una nuora famiglia , alla quale ovario libero, irsuto, di due o di tre lo
ha assegnato il nomo di Cuailletieae. (A.B.) culi contenenti due ovuli per due o tre
CHA ( 17 ) CHA
siili, liberi o coaliti', stirami quasi capi CHALA. (Bot.) Pianta bassa del Chili, che,
tali. Il frullo una drupa rivestila di una secondo il Feuille (pag. i5, t. 5), conta
corteccia coriacea secca, e contenente un delle foglie opposte , simili a quelle del
nocciolo di due o tre logge, una o due l'origano; dei fiori a campana, di cinque
delle quali sono spesso abortive. In cia divisioni pavonazze e circondale da un ca
scuna loggia un seme solitario, privo d'ai- lice pi corto, posati nell'ascella delle
l'inni', e pendente dall' apice della loggia. foglie. I naturali del paese si lavano la
Questa famiglia conta Ire generi, cio: bocca colla decozione fatta con questa
cliaillelia, Decand., leucosia, Pet.-Th. , pianta ; nel che trovano refrigerio al do
e tapura, Aubl., che comprendono alberi lor dei denti. (J.)
o arbusti di foglie alterne, bistipulale , ** CHALADRIOS e CHALADRIUS. (Or-
brevemente picciuolale, ovali, acute, pen nit.) Denominazioni che, presso gli an
ninervie, intiere; di fiori ascellari , posali tichi, distinguevano probabilmente il cor-
sopra peduncoli che le pi volle sono rierino, e delle quali l'ultima, che per
coerenti col picciuolo. Ella comparisce af scrivesi charadrius , divenuta la scien
fine alle rainnee, alle tcrebintacee , o ro tifica indicazione del genere. ( Bory de
sacee, nel caso che si riguardi come prov Saint-Vincent, Di*, class, d St. a/.,
vista di calice e di corolla ; ma dove que tom. 3., pag. 435.)
ste parti del fiore si abbiano invece per " CHALADRIUS. (Ornit.) V. Chaladrios.
perigonio e per squamale pelaloidee, al (F. B.)
lora o si mostra alfine alle samidee o alle CHALADROIS. (Ornit.) L' uccello che La
araenlacee. (A. B.) Chnaye Des Bois indica sullo queslo no
CHAIOTE. (Bot.) V. Chayote. (J.) me, che sembra essere una corruzione di
CHAISARAN. (Bot.) Gli Arabi, al riferire charadrios , il corrierinj, Charadrius
del Forskael, distinguono con questo nome liiaticida, Linn. (Ca. D.)
la centaurea lippii, che non bisogna con CHALAF, BAN. (Bot.) Nomi arabi del sal
fondere col clieisaran, specie di calamo. cio d'Egitto, salix aegyptiaca, al riferire
Questa centaurea delta khysaran dal del Forskael. Questa pianla per Pro
Delile. V. Calamo. (J.) spero Alpino delta calaf. Presso il Da-
" CHAIXIA. (Bot.) Filippo Picol-Lapey- lechampio trovansi i nomi chalif, sqfsaf,
rouse, (Arb. de Pyren., Suppl., pag. 37) bulef, attribuiti al salcio comune. V. Bu-
aveva sotto queslo nome indicato un suo lf. Quello di safsaf attribuito dal
genere, che per il Richard, per il Per- Forskael al salcio piangente, salix ba
soon e per gli altri botanici riunito al bilonica , ma dal Delile applicato al
genere ramondia. (A. B.) salix subserrata. Sappiamo eziandio che
CHAITINI. (Bot.) V. Cuatiiii. (J ) l'olivastro, elaeagnus, che ha un fogliame
CHARAL. (Ittiol.) I Ramtschadali, secondo analogo a quello del salcio , chiamato
il Tilesio, cos chiamano un pesce marino citale nel Levante. (J.)
lungo quattro o cinque pollici, e che vive CHALAZA. (Ornit.) V. Calaza. (Cn. D.)
io numerosi branchi sulle loro coste, ove CHALAZA. (Bot.) V. Calaza. (Mass.)
specialmente abbondantissimo verso il CHALAZIAS. (Min.) V. Calazia. (B.)
solstizio d'inverno, all' imboccatura dei CHALCALA. ( Bot. ) Uno dei nomi arabi
fiumi Ramtschalka , Avatscha c Paradun- citati dal Dalechampio per indicar la
ca. Risale saltando nelle loro acque, e stende pianta ombrellifera , eh' ei nominava li-
come remi gli aculei che rimpiazzano le banotis. Questa pianta si crede corri
sue calope. II Tilesio, che lo lui osservato sponda al rosinarinum di Dioscoridc; ed
nella baia di S. Pietro e di S. Paolo, dice il cachrys libanotis , L. (J.)
che ne delicatissima la carne, ma che CHALCANTHEMON, CHALCANTHON,
tanto comune da farlo seccare al sole CHALCAS, CHALCIT1S. (Bot.) Diosco-
oeir estate per cibarne nell'inverno i cani ride distingue, sotto questi diversi nomi,
e gli applica il nome di Gasterostens ca- quella pianla, ch' slata detta clirysan-
taphraclus , Mem. dell' Accad. di S. Pie themum leucanthemum dal Linneo. (E.
troburgo, 1809, pag. 226. V. Gastero- Cass.)
steo. (I. C.) CHALCANTHON. (Bot.) V. Chalcanthe-
CHAKEN. (Bot.) Nome peruviano d'una MOK. (J.)
specie di mirto di foglie tonde, descritta CHALCANTHUM. (Min.) V. Calcanto.
e figurata dal Fcuille , che vanta come (B.)
buono oftalmico il sugo estratto dalla ra CHALCAS. (Bot.) Questo genere della fa
schiattir del legno. (J.) miglia delle esperidee e della decandria
CfU ( !t8 ) CHA
monoginia del Linneo , stabilito per il CHALCITIS. (Bot.) V. Chaixanthkmoi. (J.)
camunium del Rumfio (Amb., 5, tab. CHALCOICHTYOLITHUS. ( Foss. ) V.
17) chalcas paniculata , Linn., ha tali Calcoittiolito. (D. F.)
relazioni col genere murraya, che pare CHALEF. (Bot.) Questo nome col quale
non solo gli debba esser riunito, ma for conosciuto al Levante l' elaeagnas angtt-
mar con esso una solj specie. A questo stifolia, e che presso i Francesi dive
genere corrisponde la marsana buxifolia^ nuto il nome volgare dell'intero genere
Sonn., liin. V. Mubraia. (Poib.) elaeagnuSy era stalo usato per indicare la
CHALCEIOS. (Bot.) Secondo l'Anguillara, famiglia a cui appartiene questo medesimo
citalo dal Clusio , il chnlceios di Teofra- genere. Ma dappoich stato riconosciuto,
slo la pianta bassa, legnosa e spinosa, e che stalo stabilito il principio che i
chiamala hellan sul monte Libano, e che nomi dei generi non possono adoperarsi,
il poterum spinosum dei moderni bo se non qunn lo pigliano una desinenza di
tanici. Il Rauvolf, nella Flora d'Oriente, adiettivo, il Venlenat ha sostituito a que
ricorda il hellan, che il Gronovio, editore sto vocabolo quello d' elneagnoides , ed
di questa Flora, riporta parimente a que il Decan lolle quello di elaeagneae, che
sto poterum. Ma dall'altro canto, il Da pare debba esser preferito. V. Eleagnee.
lechampio d la descrizione e la fgur. (J.)
della pianta, eh' ci nomina chalceios , e CHALFI. (Boi.) Nome arabo d'una grami
che crede sia quella di Teofraslo e di nacea, cynostirus durus, riferita dal
Plinio;e questa pianta Yechinops sphae- Beauvois al suo genere sclerochloa. (.)
rocephaltts , che, secondo che riferisce il CHALIF. (Bot.) V. Chalaf, Chalef, Bn-
Forskael, il chasjir degli Arabi. V. LEF. (J.)
Chasjib. (J.) CHALKAS. (Bot.) V. Cachxas. (J.)
CHALCETUM. (Bot.) La pianta di questo CHALRITIS. (Bot.) V. Cacblas. (J.)
nome, menzionata ila Plinio, , secondoche CHALUC. (ittiol.) Al tempo del Rondele-
pensano Gaspero Bauhino e il Dalechaiu zio, gli abilanti della Linguadoca indi
pio, la valerinnella del Tournefort, va cavano sotto questo nome un pesce del
lerianel/a locusta del Linneo. (J.) mare Mediterraneo che pur chiamasi ver-
CHALC1DES. (Erpetol.) Denominazione la gadellc. (I. C.)
tina del genere Calcide. V. Calcide. (I CHALUNGAN, CHANHUNGYAN, CHA-
C.) WALUNGAN. ( Bot. ) Nomi arabi della
* CHALCIDICI.(r/)ero/.) Denominazione maranta galanga^ dai quali deriva , se
latina dei Calcidici, che Oppel ha adope condo il Rumfo, quello calungan, adot
ralo per indicare la sesta famiglia da esso talo da Serapione, medico arabo, non che
stabilita nell'ordine dei saurii. V. Cal altri nomi corrotti, come calungia, calun-
cidici. (F. B) gian, cliarsendar, citali in diverse opere,
CHALCIS. (Ornit.) Questa parola, che La ugualmente che quello di galanga, che
Chnaye Des Bjis ed ali ri naturalisti ha prevalso. (J.)
scrivono catchis, adoperata da Arislo- CHAM. (Bot.) V. Legno di Chaw. (3.)
lelc per indicare un uccello , un pesce CHAMA. (Mamm.) Plinio, lib. Vili., cap.
ed un quadrupede oviparo. Secondo i 19, dice che si vedde per la prima volta
commentatori, il c/ialcis, uccello, sarebbe a Roma, ai giuochi del gran Pompeo, il
un sinonimo di cymindis^ di phines e di chama, chiamato rufier dai Galli, e che
ptynx o ptohx ; e Beton, che traduce aveva la testa del lupo, ed il corpo spruz
questo vocabolo con quello di falco not zalo come una pantera. Da ci si con
turno, crede che potrebbe essere l'alba- getturalo che il chama fosse la lince,
nella reale, Falco cyaneus, Linn. V. Ci- specie di gatto, il di cui pelame infatti
mikdf. (Ch. D.) rossiccio e licchiolato, e che pur vedesi
CHALCIS. (Erpetol.) Denominazione greca in qualche provincia della Francia. (F. C.)
e Ialina di un rettile che Plinio dice ve CHAMA. (Malacoz.) Denominazione Ialina
nefico. (I. C.) del genere C'ama. V. Caha. (De B.)
CHALCIS. (Ittiol.) Belon applica questo CHAMAE. (Bot.) V. Came. <J.) (E. Cass.)
nome alla sardina del mare Mediterraneo. CHAMAEACTE. (Bot.) V. Came, Ca-
Dice il Gesnero eh' un pesce dei MEATTE. (J.)
grandi laghi d' Italia. V. Cblbbin e Clu- CHAMAEBALANUS. (Bot.) V. Case , Ca-
PEA. (I. C.) HEDALAKO. (J.)
CHALCIS. (Entom.) Denominazione latina CHAMAEBATOS. (Bot ) Camp., Camf.bato.
del genere Calci. V. Calci. (C. D.)
CIU (V * ) CITA
CHAMAEBUXUS. (Bot.) V. Came, Came"9CHAMAELEO. (Erpelol.) Denominazione
BOSSO. (J.)
CHAMAECALAMUS. (Bot.) V. Came, Ca- Ialina del genere Camaleonte. V. Cama
leonte. (C. D.)
HECALAMO. (J.)
" CHAMAECERASUS. (Bot.) V. Came CHAMAELEO. (C. D.)
(Entom.) V. Camaleonte.
Cameceraso. (A. B.)
CHAMAECHRYSOCOME. (Bot.) V. Came CHAMAELEON. (Bot.) V. Camaleone, Ga
me, Cameleone. (E. Cass.) (J.)
Camlcbisocome. (J.)
CHAMAECISSUS. (Bot.) V. Came, Came- CHAMAELEUCE. (Bot.) V. Game, Came-
CISSO. (J.) leuce. (J.)
CHAMAECISTUS. (Bot.) V. Came, Came- CHAMAELINUM. (Bot.) V. Game,Sme
CISTO. (J.) lino. (J.)
" CHAMAECLEMA. (Bot.) V. Came, Ca CHAMAELIRIUM. (Bot.) V. Cameu-
MECLEMA. (A. B.) kio. (A. B.)
" CHAMECLINIS (Bot.) V. Cameclinide CHAMAELYCUM.
LICO. (J.)
(Bot.) V. Came, Came-
(A. B)
CHAMAECBISTA PAVOMS.(^o/.) V. Ca CHAMAEMELES. (Bot.) V. Camemele.
me, Camecresta di pavone. (J.) (A. B.)
CH AMAECYPAR1SSUS. (Bot.) V. Game. CHAMAEMELUM. (Bot ) V. Camemelo.
CaMECIPBESSO. (J.) (E. Cass.)
CHAMAEDAPHNE. (Bot.) V. Came, Ca- CHAMAEMESPILUS.
menespolo. (J.)
(Bot.) V. Came, Ca-
MEDAFNE. (J.)
" CHAMAEDAPHNOIDES. (Bot.) V. Ca CHAMAEMOLY. moli. (J.)
(Bot.) V. Came, Game-
me, Camedafnoide. (A. B.)
CHAMAEDOREA. ( Bot. ) Camedoeea CHAMAEMORUS. (Bot.) V. Came, Game-
(Poi.) moro. (J.)
CHAMEDROPS. (Bot.) V. Came, Came- CHAMAEMYRSINE. ( Bot. ) V. Game ,
drote, Camedri. (J.) Camemibsina. (J.)
CHAMAEDRYOS. (Bot.) V. Came, Came CHAMAEMYRTUS.
MEMIRTO. (J.)
(Bot.) V. Game, Ga-
drio. (J.)
CHAMAEDRYS. (Bot.) V.Came, Camedri. CHAMAENERION. (Bot.) V. Came, Ca-
(J.) MESEBIO. (J.)
CHAMAEFICUS (Bot.) V. Came, Came CHAMAEORCH1S. (Bot.) V. Came, Ca-
fico. (J.) MEOBCHIDE. (J.)
CHAMAEFILIS. (Bot.) V. Came, Came- Came, CHAMAEPERICLIMENUM. (Hot.) V.
felce. (Lem.) Camepebiclimeno. (A. B.)
" CHAMAEFISTULA. (Boi.) V. Came, CHAMAEPEUCE.
PEUCE. (J)
(Bot.) V. Came, Cajie-
Camefistola. (A. B.)
CHAMAEGEIRON. (Bot.) V. Game, Ca- CHAMAEPLATANUS.
Cameplataso. (J.)
( Bot. ) V. Game,
MEGF.mO. (J.)
CHAMAEGENISTA. (Bot.) V. Came, Ca- CHAMAEPLIUM.
PLIO. (J.)
(Bot.) V. Came, Came-
meginestba. (J.)
CHAMAEIRIS. (Bot.) V. Came, Cameiri CHAMAEPIDYA.
PIDIA. (J.)
(Bot.) V. Game, Game-
de. (J.)
" CHAMAEITEA. (Bot.) V. Came, Ga- CHAMAEPYTIS.
pitide. (J.)
(Bot) V. Gamb, Game-
meitea. (A. B.)
CHAMAEJASME. (Bot.) V. Came, Camb CHAMAEPYXOS. (Bot.) V. Game. (J.)
iale. (J.) *" CHAMAEREPES. (Boi.) V. Gamerepe.
(A. B.)
" GHAMAELARIX. (Bot.) V. Came, Ca- CHAMAERAPHIS.
MELAIICE. (A. B ) (Bot.) V. Camerafide.
(Poib.)
" CHAMAELAUGIEAE. (Bot.) V. Came- CHAMAERHITOS.
LACCIEE. (A. B.) (Boi.) V. Came, Ga-
mebito. (J.)
" CHAMAELAUCIUM. (Bot.) V. Came- CHAMAEBHODODENDROS.
laucio. (A. B.) (Bot.) V.
Game, Cbamebododendbo. (J.)
CHAMAELEA. (Bot.) V. Camelea. (J.) CHAMAERIPHES.
CHAMAELEAGNUS. (Bot.) V. Game, Ca- i MEBIFE. (J.) (Bot.) V. Came, Ca-
MELt ACIO. (J.) CHAMAEROPS.(#of.)V.CAMER<>PE.(PoiB.)
" CHAMAELEDON. (Bot.) V. Camele- !"
doso. (A. B.) CHAMAERUBUS. (Bot.) V.Came, Ca-
MEBUBO. (A. B.)
CH* ( 120 ) CHA
CHAMAERUM. (Bot.) V. Camb, Came- cana, con un semplice rudimento di pol
BO. (J.) lice alle zampo anteriori, fu presentala a
CHAMAESAURA. ( Erpetol. ) Denomina Buffon, che la confuse col suo coaita.
zione Ialina del genere Camesaura. V Geoffroy l'ha dopo riunita al suo genere
Camesaoba. (I. C.) Alele, sotto il nome di Atelcs penta-
** CHAMAESAURA. {Bot.) V. Came, Ca- dactyus. V. Cebo. (F. C.)
mfsadra. (A. B.) CHAMEL. (Tttiol.) Hasselquitz ci dice'ch
CHAMAESCHAENOS. (Bot.) V. Came, ad Alessandria d'Egitto cos chiamasi I'jE-
Camescheko. (J.) cheneis naucrales , Linn. V. Echbseide.
" CHAMAESENA. (Bot.) V. Came, Ca (I. C.)
MESE3A. (A. B.) CHAMELAEA. ( Conch. } Denominazione
CHAMAESPARTIUM. (Bot.) V. Came, latina ilei genere Camelea. V. Camelea.
Camesparzio. (J.) (De B.)
CHAMAESTEPHANUS. (Bot.) V. Game CHAMISME. (Bot.) Il Rafinesquc aveva
STEFANO. (E. CASS.) stabilito con questo nome un sotlogenere
CHAMAESYCE. (Bot.) V. Came , Came per la houstonia purpurea e per la Hou
5ICE. (J.) stonia pubescens. (A. B.)
CHAIUAETRACHEA. (Co/zc7/.)T\'omc Ialino * CHAMIRA. (Bot.) V. Camiha. (A. B.)
ilei genere Cametrachea. V. Cametra- "CHAMISSOA. (Bot.)\. Camissoa. (A. B.)
chea. (De B.) CHAMITIS. (Bot.) V. Camitide. (A. B.)
CHAMAEZELON. (Bot.) V. Came, Came- CHAMKA, CUAMQUE. (Bot.) V. Cala-
ZELO. (J.) FUB. (J.)
CHAMAGROSTIS. (Bot.) V. CamaGbosti CHAMLAGU. (Bot.) Questo nome, proba
DE. (L. D.) bilmente chinese dato a un arboscello
CHAMALIUM. (Bot.) V. Camalio. (E leguminoso, originario della China, ap
Cass.) partenente al genere caragana, che in
CHAMAR. (Bot.) V. Chebet. (J.) altri tempi era confuso col genere robi
CHAMARA. (Mamm.) Nome dell'yak, Bos nia. (J.)
grunniens , Pali., in sanscrito, secondo " CHAMOBYORETA. ( Bot. ) Presso i
Symes , nella relazione della sua amba Greci moderni cos indicala la calen
sciala ad Ava. (F. C.) dula oj/icinalis, L. (A. B.)
* CHAMARAIS. (Bot.) E un albero inde CHAMOMILLA. (Bot.) V. Camomilla. (E.
terminalo, che cresce alle Indie, dove Cass.)
produce un Trullo acidellochc si mangia * CHAMORCHIS. (Bot.) V. Camere^,
crudo o candito. (A. B.) Game, Cameorchide. (A. B.)
CHAMAR E. ( Bot. ) Il Burmann riferisce CHAWPA. (Bot.) Secondocb riferiscono il
nelle sue Planiae Aj'ricanne, pag. 197 Ruiz ed il Pavon, indicalo con questo
t. 72, che queslo nome applicalo a una nome al Chili il genere aidea, che pare
pianta ombrellifera, ch'ei nomina apium pini tosto una specie di iydrophyllum
radice crassa aromatica, ce, e die non della famiglia delle borraginee. (J.)
citala in veruna opera generale pi re * CHAMPAC. (Bot.)V. Champaca. (A. B.)
cente. La mancanza di fruii ideazione * CHAMPACA ( Bot. ) L'Adanson aveva
nega il determinarne il vero genere. (J.) cos nominato il genere miclie/ia dalla
CHAMARIPHE. ( Zoof. ) V. Camabife. parola champac, ebe nell'Indie orientali
(De B.) serve a indicare indislintamenle le specie
CHAMAROCH. (Bot.) V. Camaboch, A- di questo genere. V. Micheli*. (A. B.)
VERROA. (J.) CHAMPADA. (Bot.) V. Cambasal, Choo
CHAMBASAL. (Bot.) Nome portoghese di pada. (J.)
un arlocarpo indiano, artocarpus jacca, CHAMPADAHA. (Bot.) V. Chambasal,
che sembra derivalo da quello malese Choopada. (J.)
che gli proprio, champadaha , o tsjum- CHAMPANELLE. (Mamm.) V. Champak-
padaha, sotto cui indicalo ncWfferba- ZE. (F. C),
rium Amboinense del Rumilo,ed al quale CHAMPANZE. (Mamm.) Pare, secondo
si ifcrisce parimente il choopada dell'i De La Brossc, che gli Inglesi applichino
sola di Sumatra. (J.) questo nome e quello di quimpete'e , ad
CHAMEJASME. (Bot.) V. Cbamaejasme. una scimmia della costa d'Angola. I na
(J.) turalisti lo hanno asscgualo ad una spe
CHAMEK. (Mamm.) Denominazione sotto cie d'oraiig, alla Simia troglodites di
la quale una specie di scimmia Ameri- Linneo. Questo nome stalo scritto per
GIIA ( i ) CIIA
errore champandle nella prima Enciclo Giuseppe di Jussieu. Pu credersi che
pdia. (F. C ) sia una specie di buddleia, vicinissima al
CHAMPE. (Bot.) Il Garzias, citato da Ga- palquin del Chili , buddleia globulosa.
spero Bauhino, indica con questo nome Giuseppe di Jussieu dice che i fiori di
alcuni fiori delle Indie, ricercatissimi pel questa pianta si adoperano dai tintori, e
loro odore, e dei quali si piacciono le donne che nei condimenti dei cibi imitano il
indiane d'ornarsi i capelli. Sembra evi colore dello zafferano. (J.)
dente che l' albero che li somministra sia CHANDANA. (Bot.) V. Sandalo. (J.) '
la michelia champaca, L., conosciuta nel CHANDEL. (Boi) Nome ebraico, secondo
rimlia sotto il nome di champacam < il Mentzel, della colloquintida. (J.)
champac , o sampace, ed a Giara sotto CHANDRALIA, CHANDRAS. (Bot.) Nomi
quelli di cambaag e champe, i cui fiori, in usati da Teofraslo e dal Gaza, suo tra
pari grado odorosi e d'un bel color giallo duttore, per indicare la chondrilla ja-
dorato, sono, al riferire del Rumfio, usati mea, Linn., secondo l'Adanson. (J.)
dalle donue malesi e da quelle di Giava CHANDRAS. (Bot.) V. Chakdbalia. (J.)
e del Macassar per ornarsi la fronte < CHANG-CHU. (Bot.) Nome chinese del
profumarsi le vesliraenta. (J.) lauro canfora della China, di qualit in
CHAMPIA. (Boi.) V. Campii. (Lem.) feriore a quello che cresce a Borueo. (J.)
CHAMPLUM. (Erpetol.) V. Champss. (I. C. CHANG-KO-TSE-CHU. (Bot.) Questo nome
CHAMPSAN. [Erpetol.) V.Chawpss. (I.C.) chinese, che significa albero di lungo frut
CHAMPSS. (Erpetol.) uno fra i nomi to, vien dato alla cassia in bastoni, il
che gli antichi davano al coccodrillo del cui frutto cilindrico effettivamente e
Nilo. Erodoto, dopo aver detto che gli lungo alcuni piedi. (J.)
abitanti di Elefantina ne mangiano 1 CHANGOU N. (Ornit.) Il Sonnini, nella sua
carne, aggiunge : K.aXovTOU $ ti vpo- edizione di Buffon, e quelli che lo hanno
copiato, hanno cos scritto per errore il
xideikoi )l yt&l>.tyttl ( non vi lianno nome dell'avvoltoio descritto da Levail-
il nome di coccodrilli , ma di champ- lant nel tomo I, pag. 32 della sua Orni
sis), lo che parrebbe indicare che la pa tologa di Affrica. V. Chaogoos. (Ch. D.)
rola champss sia egiziana, tanto pi che CHANI. (Ittiol.) Secondo Forskael, il
poi assicura che quella di coccodrillo nome arabo del Labrus clianus di Linneo.
ionica. Da champss certamente proviene Secondo il medesimo autore , chani
il nome ili champlum, eh' anco oggid pure la denominazione araba di un pesce
in Egitto quello del coccodrillo, e di del mar Rosso, similissimo aV anged, ma
charnpsan, che in qualche opera s'indica due terzi pi piccolo. V. Ahged e Cba-
per sinonimo del nome di questo anima HOS. (I. C )
le. V. Coccodrillo. (I. C.) CHANLUNGJAN. (Bot.) V. Chaluhgak.
CflAMQUE. (Bot.) V. Calafo. (J.) (J.)
CflA-MU. (Bot.) Albero della China citato CHANNA, Channa. (Ittiol.) Nel Systema
iella Raccolta dei Viaggi, dove senza che Ichlhyologiae Blochii di Schueider, tro
se ne dia la descrizione, si dire solamente vasi sotto questo nome un genere di pe
che gli abitanti delle province meridionali sci da esso collocalo nella sua classe dei
di quelle contrade lo adoperano nella co pentatterigii, ordine degli achiri , e che
struzione degli edifizii , dei vascelli e appartiene alla famiglia dei pantolteri di
delle barche. (J.) Dumril. I suoi caratteri sono i seguenti:
CHANAS. (Bot.) Nome specifico d' un fico Corpo rotondo, compresso, coperto
d'Arabia, ficus chanas del Forskael. (J.) di scaglie larghe; pinne impari, non
CHANCELAGUE. (Bot.) la stessa pianta riunite; mascella inferiore pi lunga;
della gentiana peruviana , Laro., Dici., denti piccolissimi , numerosi, confusa
n. 29, che dipoi stata detta gentiana mente sparsi sulle mascelle e sul pala
cachen-lagua dal Molina, e ch'ironia chi- to ; opercoli scagliosi ; una sola pinna
nensis dal Willdenow , Spec. V. Ca- dorsale.
cheh-Lagcen. (J.) Per qaesli caratteri si distinguer fa
CHANCHUNGA. (Bot.) A Quito ha questo cilmente questo genere da quelli degli
nome un albero di foglie verdi ili sopra anarrichi e dei comefori, ai quali si av
e bianche di sotto, di fiori gialli capitati. vicina per qualche punto caratteristico.
Di quest'albero, che in altri luoghi del Il Channa, Channa orientalis, Schn.,
Per detto anche quiwal , esiste un tav. 90, fig, a. Tinta generale bruna ca
disegno imperfetto fra quelli lasciali da stagna; caudale rotonda; pinne senz'aculei.
Dition. delle Scienze JVat. Voi. VI 1G
CIIA ( !" ) CHA
un pesce dell'Indie orientali, primie- CHAPRKEUR. ( Bot.) Nella Raccolta dei
ramenle descritto dal Gronovio, Zooph., Viaggi, trovasi, sotto questo nome, una ra
i35, n. 408, tav. 9, fig. 1. (I. C.) dice della Virginia adoperata dai tintori,
CHANNO. (//fio/.) Il Sonnini, (Viag. iu senz'altra indicazione. (J.)
Grecia, tom. 1, pag. i8i) ci dice che i CHAPTALIA.(^or.)V.CATTALiA.(E. Cass.)
Greci moderni cos chiamano il Lntiano CHAQAQEL. (Bot.) Il Delile dice che l'e
serrano. V. Lutiamo e Serrano. (I. C.) ringio dei campi ha questo nome in
CHANOS, Chanos. {Ittici.) Nome di un ge Egitto. (J.)
nere di pesci della famiglia dei Lepido- CHARA. (Bot.) Il Thibaut di Berneau
pomi (V. quest'articolo), che De Lac- rrede che la chara, della quale parla Giu
pde ha separato dai muggini di Linneo lio Cesare, e della quale mangiavasi la ra
e i di cui caratteri, facili a stabilirsi, sono dice, sia la crumbe di Tartaria. 1 botanici
i seguenti hanno distinto col nome di chara un ge
Pinne pettorali non prolungate; pinna nere particolare di piante. V. Cara. (J.)
dorsale unica, senz'appendici; i lati della CHARACH. (Ornit.) V. Charah. (Ch. D.)
coda con ali membranose ; senza denti. CHARACHER. (Bot.) V. Characbera. (J.)
Il Chanos d'Arabia, Chanos arabicus, CHARACHERA. (Bot.) Nome uerivato dal
Lacp., Mugil chanos, Forsk., Linn. Te l'arabo characher , e adottato dal For
sta pi stretta del corpo, depressa, man skael per indicare uu arboscello, col
cante di scagliette, e di un verde mesco quale aveva fatto un genere nuovo, e che
lato di turchino; il labbro superiore smar esaminato di poi dal Vani , comparso
ginato e in fuori; le scaglie larghe, ro a questo botanico una specie di lantana,
tonde, argentine e lucenti. da lui detta lantana viburnoides. Que
Vi sono degli individui di questo pe sta pianta distinta per i fusti senza
sce del mare di Arabia che arrivano alla spine, per le foglie pelose, lanceolate,
lunghezza di dodici piedi , mentre altri scabre di sopra, vellutate di sotto, per
hanno soli quattro piedi di lunghezza. Gli i fiori in capolini allungati in forma di
Arabi gli indicano con diversi nomi. V. spiga. Nell'Arabia ella detta ancheJre-
Anged e Crani. (I. C.) sran. (J.)
CHANSARET-EL-ARUSl. (Bot.) Nei din CHARACINUS. (Ittiol.) Denominazione la-
torni del Cairo, secondo che riferisce il lina del genere Caracino. V. Cabaciso.
Forskael, cos nominato Yastragalus (I. C.)
trimestris. Il Delile narra che detto CHARAD, CHODARA. (Bot.) Nomi arabi
khansar-et-arouseh, cio, dito della spo d'una pianta, detta dal Forskael vale
sa, a motivo della forma del suo legume. riana scandens. (J.)
CHARADRIAS. (Ornit.) V. Cbaradrios.
CHANTRANSIA. (Bot.) V. Cantransia (Ch. D.)
(Lem.) CHARADRIDS. ( Ornit. ) Denominazione
CHAODINEAE. ( Bot. ) V. Caodinee. assegnata da Linneo e dalla maggior parte
(Bort de St.-Vinc.) dei naturalisti ai pivieri , ad imitazione
" CHAOS. (Bot.) V. Caos. (Bort de St. di quella di charadrias , che in Aristo
VlNC.) tele era gi stata riferita al piviere col
CHAPEAU CANNELLE. (Bot.) V. Cap collare, volgarmente fratino, e che con
pello cannella. (Lek.) servata dallo Scopoli come termine gene
CHAPEAUX PETITS. (Bot.) (B V. Cappel rico nella sua Introducilo ad Historiam
lini. (Lem.) naturalem. (Ch. D.)
" CHAPELIERA. ( Bot. ) V. Capeliera CHARAH, o CHARACH. ( Ornit. ) Cosi
(A. B.) chiamasi al Bengala l'uccello che Edvrards
CHAPPAVUR. (Bot.) V. Chayaver. (J.) ha chiamato (nei suoi Spicilegi!, part. 1,
CHAPPO. ( Bot. ) Il Mardsen, nella Storia pag. 35, tav. 226) velia rossa bionda col
di Sumatra, indira con questo nome e ciuffo, e ch' il Lanius cristatus, Limi.
con quello di salvia selvatica, una pianta (Ch. D.)
che ha l'odore, il sapore e le virt della CHARAI-PANNAI. (Bot.) Specie di ama
salvia d'Europa. S'alza sei piedi dal suolo; ranto della costa del Coromandel. (J.)
ha le foglie grosse, lunghe, dentellate; CHARAMAIS. ( Bot. ) V. Cheramela ,
il fiore simile a quello del senecione. Il Cicca. (J.)
quale ultimo carattere allontana del lutto CHARANTIA. (Bot.) Il Dodoneo indicava
questa pianta dalle salvie; n sappiamo con questo nome la momordica balsa
a qual genere riportarla. (J.) mina, pianta cucurbitacea , diflerentis
CHA ( 1*3 ) GHA
sima dalla balsamina dei giardini. Questo " CHARLWOODIA. ( Bot. ) Lo Sweet ,
nome corrispoude a quello di caranza, ri (Fior, australasic, t. 18) stabilisce sotto
cordalo dal Cesalpino , e col quale co questo nome, un genere di piante che
nosciuta volgarmente in Italia la slessa per gli Schultes (Syst. veg., 7, pars 2,
pianta. (J.) pag. i6?5 ) rientra in quello dracaena.
CHARAX. (Ittiol.) Xpoci; e un greco vo (A. B.)
cabolo col quale Eliano ed Oppiano hanno CHARMS. (Tttiol.) Secondo Hasselquist, gli
indicato, per quanto pare, il ciprino da Arabi cos chiamano un pesce delle coste
noi chiamato Carassio. V. quest'articolo e d'Egitto, eh' la Perca aegyptiaca. V.
CunonL Perso. (L C.)
Il Gronovio ha pure applicato il nome CHARMUTH. (Ittiol.) Denominazione spe
di charax a due pesci del Surinam e del cifica di un pesce della famiglia degli
Brasile che rientrano nel gruppo dei Ca oplofori, che proviene d'Egitto, e che
racini. V. Cabaciko. (I. C.) Hasselquist ha indicato sotto il nome di
CHARBA. [Hot.) Dice il Dalechampio esser Silurus anguillaris.Y. Macrotteronoto.
questo uno dei nomi arabi della cale- (I. C.)
bassa, cucurbita lagenaria, che presso il CHARNUB o CHARNUBI. ( Bot. ) Nome
Forskael e il Delile ha il nome di gara arabo del carubbio. V. Cahdbbio. (J.)
che par pi vero. (J.) CHARPANTIERA. ( Bot. ) Il Gaudi-
CHARBECHASUED. (Bot.) Nome arabo, chaud ha formato, sotto questa indica
secondo il Mentzel, dell'elleboro nero. (J.) zione, un nuovo genere di amarantacee,
CHARBOSA. (Bot.) V. Copoos. (J.) e lo ha pubblicalo fino del i83o nella
CHARCHARA. (Bot.) Nome arabo d'una parte botanica del Viaggio intorno al
specie d'aloe, aloe vacillans del Forskael. Mondo del capitano di Freyeinet. (A. B.)
p CHARSENDAR. (Bot.) V. Chaluhgak. (J.)
CHARCHUS. (Bot.) Nome arabo della pian CHARSJUF. (Bot.) Nome arabo del car
taggine, secondo il Mendel. Il Dalecham ciofo, secondo il Forskael. (J.)
pio, il Forskael e il Delile concordano CHARSS, CHARFI, CHARES. (Bot.) Nomi
nel nominarla Ussari e hamel , che si arabi del prezzemolo, apium petroseli-
gnifica lingua d'agnello. (J.) nurn , secondo il Dalechampio. Questi
CHARDAL. (Bot.) Riferisce il Forskael nomi differiscono molto da quello di
che il seme di senapa ha questo nome baedunis o baquedoitnis, menzionato dal
in Egitto, dove la pianta che Io sommi Forskael e dal Delile ; le testimonianza
nistra, e che la sinapis nigra , detta dei quali da preferirsi , poich questi
kabar. (J.) autori hanno viaggiato in quei luoghi.
CHARDEL o KARILLI. (Bot.) Gli Egi Il nome di kerafs, dato , secondo questi
ziani chiaman coti la sinapis arvensis , stessi autori , al sedano , apium graveo-
specie vicina alla sinapis nigra. Il De lens. ha maggior somiglianza con quelli
lile cita i nomi kabar e khardel per la eitati dal Dalechampio ; e si pu credere
sinapU juncea, ch'ei sospetta possa essere che siano da applicarsi piuttosto a questa
la sinapis nigra del Forskael. Nel Dale pianta. (J.)
champio pure trovasi il nome di cardel, CHARTAM. (Boi.) Il Forskael cita questo
citato per la senapa. (J.) nome arabo dello zaffrone, carthamus
CHARD1NIA. (Bot.) V. Caedihia.(E. Cass.) tinctorius. V. Cartamo. (J.)
CHARDONNERET. (Ittiol.) V. Cabdel- CHARTOLEPIS. (Bot.) V. Cartolepide.
uso. (I. C.) (E. Cass.)
CHARE-ALHATN. (Bot.) Nome arabo del CHARTREUX. ( Bot. ) V. Certosino.
sium, secondo il Mentiel. (J.) (Leu.)
CHARES. (Bot.) V. Carss. (J.) CHARUA. ( Bot. ) Questo nome arabo
CHARF1. (Bot.) V. Chabss. (J.) dato, secondo il Forskael, al suo ricinus
M CHARIANTHEAE. (Bot.) V. Carian- medicus , che, secondo il Delile, la
iee. (A. T. T.) stessa specie del ricino comune, ricinus
" CHARIANTHUS. (Bot.) V. Cariasto. communi* , il quale da lui detto kha-
(A. T. T.) roua. Inoltre il Rauvolf, nella sua Flora
CHARICA ELBAHR. (Bot.) Nome arabo d'Oriente, lo nomina cerua e kerua. I
dello xanthium strumarium , citato dal nomi karnii e karagasjti si danno a
Forskael. (J.) questa pianta nella Persia , secondo che
CHARIEIS. (Bot.) V. Carip.idp.. (E. Cass.) riferisce il Chemferio. Questa pianta e
forse la medesima di quella che il Per
CH4 ( 4 ) CUA
netti, secondo ch'ei narra nel suo Viaggio la medesima traduzione. Egli ha inoltre
nelle isole Maluine, osserv a Buenos- prodotta questa stessa pianta sotto il nome
Ayres, e della quale parla sotto il nome arabo di djirdama. (J.)
di charrua, senza darne altra indicazio CHASME. (Bot.) V. Cassie. (A. B.)
ne. (J.) " CHASMIA. (Bot.) V. Casmia. (A. B.)
CHARUB. (Bot.) Nome arabo della cera- CHASMONIA. (Bot.) Il Presi ha stabi
tonia siliqua, L., dal quale son derivati lito, sotto questa indicazione, un genere
l'italiano carubbio e il francese carou- della famiglia delle labiate e della didi-
bier. (J.) namia del Linneo, e lo caratterizza cos:
CHARUECA. (Bot.) Il MentzeI riferisce brattee subulato-spinose ; calice ampio,
questo nome spagnuolo della pistacia turbinato obliquamente, quasi di cinque
lentiscus. (J.) denti, col dente superiore grandissimo,
CHARUL. (Bot.) Secondo il Rauvolf, que cogl' inferiori poco distanti, e con tre sini
sto nome fu anticamente dato nel Le inferiori spinosi ; corolla col I ubo incluso
vante al paliurus. (J.) nel calice, di due labbri, col labbro su
CHARUMFEL. (Bot. ) Il Granger, che periore eretto, ovaio-spatolato, quasi pia
viaggiava nel Levante verso il 1736, no, smarginato, colf inferiore pi piccolo,
aveva sotto questo nome arabo inviati a patente, Infido , col lobo medio bifido;
Parigi al giardino del re . alcuni semi di quattro slami ascendenti sotto il labbro
una specie di basilico del Levante, d'o superiore, colle antere di due logge di
dore e di sapore del dianto. Questi semi varicate ; uno stilo quasi ugualmente
ebbero tempo di nascere e produssero una bifido all'apice; achenie aride, lisce. La
pianta che non esiste pi in quel giar moluccella spinosa, Linn., pianta che
dino, e il carattere specifico della quale cresce in Sicilia, si riferisce a questo ge
non fu stabilito. Giova osservare che il nere. V. Moluccella. (A. B.)
garofano che ha l'odore del dianto, pur CHASS. ( Bot. ) Nome arabo ed egiziano
detto in arabo charumfel o carumfd. V. della lactuca saliva, secondo il Forskael.
Calafur. (J.) Una variet verde di questa specie
CHASAB. (Bot.) Il MentzeI riferisce que delta chass-asfar, ed una variet rossa
sto nome arabo dell' acorus culamus. (.) chass-ahmar. V. Chasaeret. (J.)
CHASAERET. (Bot.) Il MentzeI nomina CHASS-AHMAR. (Bot.) V. Cbass. (J.)
cosi la lactuca saliva. V. Chass. (J.) CHASSE-FIENTE. (Ornit.) Levaillanl ha
"CHASALIA. (Bot )V. Casallia.(A. B.) applicata questa denominazione ad un av
" CHASALLIA. (Bot.) V. Casalia. (A. B.) voltoio Aflricano eh' il Vultur fulvus
CHASCANON. (Bot.) Uno dei nomi greci di Gmelin. (Ch. D.)
della lappa bardana, al riferire del Ment CHASSELAS. ( Bot. ) Variel di vile. V.
zeI. (J.) Vitb. (L. D.)
" CHASCOLYTRUM. (Bot.) V. Cascoli- " CHASSALIA. (Bot.) V. Casalia. (A. B.)
TBO. (A. B.) CHASS-ASFAR. (Bot.) V. Chass. (J.)
CHASI-ATTRALEB, GASI-ALCHALEB. CHASSER. (Bot.) V. Chouie. (J.)
(Bot.) Nomi arabi del satyrion dei Greci CHAST. (Bot.) Riferisce il Rauvolf che in
e del Dalechampio, che il dente di ca Siria ha questo nome il costus arabicus,
ne, erythronium dens canis. (3.) comune nei dintorni d'Antiochia. (J.)
CU ASI DA. (Ornit.) La cicogna, Ardea ri " CHASTENAEA. (Bot.) V. Castekba.
conta, Linn. , reca , in ebreo ed in (A. B.)
persiano, questo nome, che pur scrivesi CHASUS. (Bot.) Nome arabo di un cisto ,
liasida, e che, secondo il Gesnero, cistus monspeliensis, Linn., secondo il
egualmente dato, nella prima di quelle Dalechampio, che lo nomina ledon. Que
lingue, alla bubbola, Upupa epops, Linn. sto cisto nel novero di quelli su i
(Ch. D.) quali si ricoglie una specie di ladano. (J.)
CHASJIR. (Bot.) Secondo che narra il CHASUTH o KESSUTH. (^ot.)Nomi arabi
Forskael, ha questo nome in Egitto l'- della cuscuta, secondo il Dodoneo. (J.)
chinops sphaerocephalus , detto anche CHATA. (Ornit.) V. Cata. (Ch. D.)
sjok-edsjemmel, cio, cardo del cammello; CHATALHUIC. (Bot.) Nome messicano di
perocch da questo animale mangiato una cassia, le cui foglie sono composte
volentieri, quantunque spinosissimo. Il di circa nove coppie di foglioline, giusta
Belile parlando ddVeehiaops spinosus, la figura che ne d l'Hernandez, p. 70.
lo indica sotto il nome di khachyr, e Questa pianta non siala riportata a ve
sotto quello di chouk-el-gemel, ili cui d runa delle specie note, u possibile
CHA ( "5 ) CHA
Rassomigliarla alla cassia alessandrina buone a mangiarsi, ed hanno un sapore
cassia comune, la quale ha solamente squisito. (J.)
cinque coppie di foglioline. (J.) CHAUBE. (Bot.) Secondo che narra Ga-
CHATARIA (Bot.) V. Nepitella. (J.) spero Bauhino, i Turchi chiamavano cosi
CHATE,CHATTE, QUATTE. {Bot.) Nomi la bevanda che preparavano coi semi di
arabi e specifici di un popone , cucumis quell'albero detto bon o ban da Pro
diate, per il quale il Forskael cita pure spero Alpino, buncho da Avicenna, bunca
il nome di abdelavi, e il Delile quello di da Rhazes , tanto conosciuto ora sotto
a-bd-allaouy . aggiungendo che il frutto il nome di caff. V. Caff. (J.)
chiamato a-ggour, quando non ma CHAUCH. (Bot.) V. Chocb. (J.)
uro. (J.) CHAUGOUN (Ornit.) Specie di avvoltoio,
CHATELANIA. (Bot.) V. Catelamia. (E descritto e rappresentato da Levaillant
Cass.) nella sua Ornitologia d'Affrica, tom. I,
CHATHETH , CHITIRA , ITICA. [Bot.) pag. 32 e tav. ai, ch' il Vultur chau-
Nomi arabi della Iragacanta degli ani goun, Daud. (Ch. D.)
chi . astragalus tragacantha , secondo il CHAULIODES. (Entom.) Denominazione
Dalechampio. (J.) Ialina del genere Cauliode. V. Cauliode.
CHATIAK.ELLA. (Bot.) V. Catiachella. (C. D.)
(E Cass.) CHAULIODUS. ( Ittiol. ) Nome latino ge
CHATIAKELLE. (Bot.) Nome caraibo di nerico del Cauliodo. V. Cadliodo. (I. C.)
una pianta delle Antille , bidens nivea , CHAUMERET. ( Ornit. ) V. Cbauuet.
Linn. , o melananthera hastata del Mi (Ch. D.)
chaax. V. Catiachella. (J.) CHAUMET , o CHAUMERET. ( Ornit. )
CHATINI, CHATINIE, CHAITINI. (Bot.) L'uccello al quale talvolta applicasi, se
Nomi arabi dell'altea, secondo il Dale condo Salerne, questo nome , lo zivolo
champio. (J.) nero, Emberiza cirlus, Linn. (Ch. D.)
CHATINIE. (Bot.) V. Chatiki. (J.) CHAUNA. (Ornit.) V. Chaia. (Ch. D.)
CHATIS. (Bot.) Il Dalechampio dice che CHAUS. (Mamm.) Parrebbe, secondo Pli
il guado, isatis tinctoria, cosi indicato nio, che i Latini applicassero questo no
dagli Arabi. Questo nome differisce mollo me , come pur quelli di chama e di lu
da quello di Jidil-el-djemal , citato dal pus cervarius , alla specie di gatto Eu
Forskael per la sua isatis aegyptia. (J.) ropeo al quale i moderni assegnano pi
CHATMEZICH. (Bot.) Nome arabo d'una particolarmente quello di lince. (F. C.)
specie di tamarice , secondo il Menlzel CHAVANCEL. (Bot.) Il boletus solonien-
I nomi riferiti dal Forskael differiscon sis, Decand. , Flor.fr., 6, n. 3og,
d' assai ; perocch la tamarix gallica cos nominalo nella Sologna. Questo fungo
detta hattab-achmer , e quella di Le- cresce sul tronco degli alberi, di dove si
rante, atl. (J.) coglie in autunno per prepararne l'esca
CHATMIAE. (.Sor.) Nome arabo dell'a/cen da acciarino che si vende ad Orleans.
Jicifolia, secondo il Forskael. Ella il poroso; ha il cappello semicircolare , la-
khatmych del Delile. (J.) terale e sessile, del diametro d'un piede,
CHATMIANT. (Ornit.) V. Chavant. (Ch. bruno e rome frastaglialo qua e l nella
D.) superficie superiore, giallo nella inferiore.
CHATTAI-RENAY. (Bot.) Specie di dia La consistenza di questo boleto, natural
yoer o hedyotis della costa ilei Coro- mente arido, piuttosto carnosa che le
mandel , la quale forse l' hedyotis pa gnosa. (Leu.)
niculata. Sotto lo stesso nome vien pure CHAVANT. (Ornit.) Secondo Salerne, ap-
indicata nell'erbario di Pondichery una plicavasi nella Sologna questo nome e
specie di trianthema. (J.) quello di chatmiant comune al gufo sel
CHATTE. (Bot.) V. Chate. (J.) vatico , Siria; stridula , Linn. (Ch. D.)
CHATUKAN. (Ittiol.) Alcuni naturalisti di CHAVARIA. (Ornit.) V. Chaia. (Ch. D.>
cono che questa denominazione appli CHAVAYER. (Bot.) V. Chayaveb. (3.)
cala dagli Iaculi ad uno storione, ch' CHA-WGA. ( Bot. ) Albero della China
Vjcipenser stellatili, Pallas. V. Sto- menzionato nella Raccolta dei Viaggi,
M05E. (I- C.) che ha l'abito dell'alloro, le foglie sem
CHAU. (Bot ) Nella Raccolta dei Viaggi si pre verdi, e che quando nella bella sta
legge che un arboscello cosi nominato gione coperto di fiori, uno degli or
esiste nella Virginia. a cespuglio ed namenti dei giardini. (J.)
ha l'abito del ribes. Le sue bacche sono CHAYAVER. ( Bot. ) Questa pianla del
CHE ( ia ) CHE
r India ha una radice che adoperasi nelle CHEBDLO. (Bot.) Uno dei cinque mira
(inlorie sulla costa del Coromandel, come bolani menzionati nei libri di materia
la rabbia in Europa, ed appartiene, ugual medica e di farmacia. Questo quinto mi
mente che quest'ultima, alla famiglia rabolano il myrobolantis chebulus del
delle rubiacee: dai botanici delta olde- Veslingio, riferito dal Linneo al suo ge
landia umbellata. Nel Pinax di Gaspero nere ximenia, sotto la indicazione di ari
Bauhino trovasi sotto il nome di chap- miAia aegyptiaca, e col quale il Delile
pavur o mia virginea, una pianta della ha formato un genere distinto sotto il
Virginia, la cui radice pure impiegata nome di balanite! , che ha delle rasso
dai tintori. Ella forse la medesima del miglianze esterne coli' agihalid di Pro
chayaver, il nome e il paese del quale spero Alpino, ma che pure ne differisce.
sarebbero male indicati dal Bauhino. (J.) V. Balanite. (J.)
CHA-YEU. ( Bot. ) Secondo il Duhaldo , CHECANI. (Bot.) V. Chacahi. (J.)
i Chinesi chiaman cos l'olio levalo dal CHECCA-SOCCONCHE. (Bot.) Questo
fruito di un albero che ha qualche so nome peruviano quello della gardoquia
miglianza col th. Quest'albero medio incana, genere di pianta labiata della
cremente alto, e cresce naturalmente, senza Flora del Per, che ha il calice del limo
esser coltivalo, nel pendio delle montagne, e il fiore della salvia. Questa pianta per
e nelle vallale sassose. Il suo frutto ver il suo sapore gradevole s'usa come con
de, e d'una forma irregolare, contiene un dimento, e se n'adopera la infusione come
nocciolo osseo. (J.) cordiale. (J.)
CHAYOTE. ( Bot. ) Riferisce il Jacquin CHEDEK. (Bot.) In qualche libro antico
che nell'isola di Cuba ha questo nome trovasi cosi indicato il solarium melon-
una pianta cucurbilacea , che egli chia gena, che nel Levante, al riferire del
mava sycios edidis, e che il sechium Bauvolf, detto anche melostrana, la-
edule dello Swartz e del WilMenow. Il tleschaim; ed una delle sue variet vi
sua frutto buono a mangiarsi. Si di distinta col nome di bedengam. Il cha-
stinguono due specie, o meglio, due va dec, specie d'arancio, in alcuni luoghi
riet di quest'albero; una di frullo levi detti per corruzione anche chedec. (J.)
galo, grosso quanto un uovo di gallina; CHEEIi. (Bot.) L' osmunda struthiopteris ,
l'altra di frullo pi lungo e coperto di Linn., felce particolare delle contrade
punte molli. (J.) del Nord, ha questo nome nella Lappo-
CHAYOTILLO. (Bot.) Nome spagnuolo nia. (Lem.)
dalo, nel Messico, al calboa , genere di CHEELA. (Ornit.) V. la descrizione di que-
piante cucurbitacee , pubblicato dal Ca- st' uccello all'articolo Aquila. (Ch. D.)
vanilles. (J.) CHEF-CHOUF. (Bot.) Secondo il Delile ,
CHATQUARONA. (Erpetol.) Sba , T/ies. questo il nome arabo o egiziano del
1 1 , tab. 9 N. i a , cosi chiama un ser l' aristida lanata del Forskael , o ari-
pente ornato di bellissimi colori, che dice stida piumosa del Linneo. (J.)
provenire dal Brasile. il colubro chay- CHEILANTE. (Bot.) Cheilanthes. Questo
<jue di De Lacpde, o Coluber stolatus genere della famiglia delle felci, detto
cVi Linneo. La sua vera patria la costa cheilanthes dallo Swartz , e allosurus
del Coromandel. V. Colubbo. (I. C.) dal Bernardi , differisce pochissimo dagli
CHAYR. ( Bot. ) Secondo che riferisce il adianti. La sua fruttificazione consiste in
Delile, l'orzo comune, hordeum volgare, certi punti remotissimi , marginali , cia
cosi nominato in Egitto. Dal Forskael scuno dei quali ricoperto da una mem
detto sjaeir. (J.) brana (indusium) squammiforme, la quale
CHE, o X. (Mamm.) Denominazione chi- sta attaccala all'orlo della fronde, ed
nese dei mosco, Moschus moschiferus , deiscente di dentro in fuori; le cessule
Limi., secondo Novarelte. (F. C.) che compongono la fruttificazione, s'a
CHEB-EL-LEYL. (Bot.) Nome arabo della prono irregolarmente , ed hanno un
bella di notte, nyetago, al riferir del De anello.
lile. (J.) Le specie di questo genere, adottato
CHEBET. (Bot.) Secondo il Delile, que da un gran numero di botanici, giungono
sto il nome arabo dell'antthum graveo a quaranta circa. HPoiret d'opinione che
lente Lino., i semi del quale son detti si debban esse lasciare nel genere adian-
chamar. (J.) to. Vero che molle tra loro sono state
CHEBETIBA.(.Bof.)Nome earaibo della cu- considerate come specie di questo genere:
pania, citato nell'Erbario del Surian. (J.) ma forza dire che esse medesime l'or
CHE ( ia7 ) CHE
mano un gruppo, che, anche a prima vi piedi, la quale fu scoperta nelle isole di
tti, si distingue ila quello degli adianti, Francia e di S. Maurizio dal Bory de
della delicatezza dei quali i cheilanti Saint-Vincent. Ha le frondi tre volle
mancane sempre. Le altre specie erano sta te alale, colle pinnule ovali bislunghe, in
collocate nei generi pteris, lonchitis, aspi- tiere ed ottuse , colla fruttificazione alla
dium , polypodum , nephrodium , acro- estremit, la quale di forma bislunga,
stichum e trichomants. Queste diverse mu ed ricoperta da una membrana bruna.
tazioni provano che il cheilanthes ha Il nome di cheilanthes che vien da due
qualche affinit con tutti i generi qui no voci greche, che significarlofiore e labbro,
minati , e che da annoverarsi tra1 generi stato applicato a questo genere a ca
tollerati a fine di dare un collocamento a gione dell' aspetto che hanno i punti
certe specie di felci, che a cagione dei loro fruttiferi. (Lek.)
caratteri ambigui, si classerebbero male in CHEILANTHES. ( Boi. ) V. Cbeilante.
qualunque altro genere. V. Felci. (Leu.)
I cheilanti s'incontrano nell'antico e CHEILETIDI, Cheyletes. (Aracn.) Fami
nel nuovo continente. Hanno la fronde glia dell'ordine dei Tracheari, fondata da
d'ordinario un poco elevala, due, tre o Leach (Trans. Lina. Socie!., Iota. XI),
quattro volte alata; e non se ne conosce e che comprende i generi Cheilelo, Sma-
che una sola specie, la quale abbia la rio , Bdella, e Sarcotte. Leach osserva che
fronde semplicemente alata. questa famiglia poco studiata richiede un
I cheilanti pi notabili sono. nuovo esame. ( Audouin , D*, class, di
Chxilahte micbotteride , Cheilanthes mi- St. noi., tom 3., pag. 588.)
cropteris, Sw., FU., 3a4 , t. 3, fig. 5. CHEILETO, Cheyletus. (EntomA Sotto
Questa la specie di fronde semplicemente questo nome Latreille ha indicato l'acaro
alata o pennata: ha le pinnule rotondate, dei libri, Acarus eruditus, Schranck,
pelose e con contorno sinuoso crenulato. specie d'acaro con le raanJibule a pin
Cresce nei contorni di Quito. zette. V. Acabo. (C. D.)
Cheilastk oooaoso, Cheilanthes odora, CHEILINO, Cheilinus. (Ittiol.) cosi chia
Sw.;Sckhuhr,Cr//?f., lab. 1 23. Questa ele mato un genere di pesci della famiglia dei
gante e piccola felce, notabile per il piace leiopomi, ch' stato stabilito da De La-
vole odore che esala, massime quando cpde, ed ha i seguenti caratteri:
aecca e quando si confrica tra le dita, Una sola fila di denti ; pinna dorsale
cresce in Europa , e principalmente in unica; muso compresso; labbro supe
Italia, nel Tiralo, in Svizzera e nelle riore grossissimo, estensibile; grandi
isole d'Hires, sugli scogli, nelle vigne, ec scaglie o appendici alla base della pinna
Questa felce non il polypodiumfragrans caudale o sui lati della coda.
del Linneo, come era stato creduto, il quale I denti massillari dei cheilini sono co
cresce nelle Indie orientali, e forma pure1 nici; gli anteriori medii pi lunghi; hanno
ima specie di questo medesimo gene dei denti faringei cilindrici ed ottusi, di
re , cheilanthes fragrans , Sw.; e nem sposti a strato; i superiori su due grandi
meno il polypodium fragrans del De- placche; gli inferiori sopra una sola, che
sfontaines che trovasi nelle fenditure de corrisponde alle altre due.
gli scogli, nella Notalia e nella Barberia, L'interna organizzazione simile a
il quale parimente un'altra specie dello quella dei labri.
stesso genere cbeilante, cheilanthes sua- La linea laterale interrotta in faccia
veoiens , Sw. Tulle queste specie sono alla fine della pinna dorsale.
veri tipi del genere in discorso, e del Questo genere di pesci facilmente di
novero di quelle che sono state riunite ai stinto dai Cheilodittehi, che hanno due
generi pteris, adiantum, polypodum pinne dorsali; dai Labri, la di cui pinna
II cbeilante odoroso una felce alta caudale manca di appendici e di scaglie;
non pi di tre o quattro pollici. Ha le dagli Oficefali e dai Cheiliomi, che hanno
foglioline brune, un poco pelose; le fronde il muso depresso; dai Gonfost, che hanno
raccolte in cesti , glabre , due volte ed una specie di becco, ec. V. questi diversi
anche quasi tre volte pennate, colle ultime articoli.
pinnule bislunghe, ottuse, sinuose, e con La parola Cheilino deriva dal greco
lobi intieri, rotondati e ottusi. ytCkoi , ed indica il volume del labbro
Cbeilante davallioioe, Cheilanthes da superiore di questi animali.
vallioides. Bory; Willd., Spee. 5, p. 461. II Chkiliko scabo, Cheilinus scarusy
felce, alta da tre a quattro
CHE ( 128 ) CHE
Lacp., Lab: us scarus , Limi. Appen sceva dei fuchi e delle alghe che nascono)
dici sui luti della coda; deuti ottusi; linla sugli scogli in fondo al mare ; ricerca
biancastra, mescolala di rosso; scaglie egualmente i vegetabili ordinarli, e si
grandissime, trasparenti; lunghezza circa adoperano con successo, per adescarlo, le
un piede. foglie di piselli c di fave.
Questo pesce abita il Mediterraneo, e Molti naturalisti gli hanno accordata la
si mostra specialmente presso le coste della facolt di ruminare, lo che un errore.
Sicilia e della Grecia, ond' ch'i slato Altri assicurano che ha una voce: altro
conosciuto dai primi naturalisti greci, ed sbaglio egualmente. Forse fa sentire qual
Aristotele ne parla, come pure Ateneo, che romore coi suoi moli. Ma qual' il
Eliano ed Oppiano, sotto il nome di pesce che possa godere dell'organo della
tfxapeg. Fino dai primi secoli dell'Era voce? Il Cheilino trilobato, Cheilinus tri-
cristiana, si avanzava nel mare di Car lobatus , Lacp. Due lince laterali ; la
pazi*, sino al primo promontorio della piuna cambile Iriloba, larghissima, rico
Troade. La sua celebriti giunse al pi perta alla sua hase e da ambedue le parti
eminente grado presso gli antichi popoli, da Ire o quattro scaglie mollo considera
che nulla trascuravano per procurarsene. bili , libere e ondeggianti nella maggior
Sotto T impero di Claudio, Oliato Eli- parte Iella loro circonferenza; le pinne
perzio, comandante d'una flotta romana, dorsale ed anale prolungate a punta verso
ne rec molti vivi, che sparse sulla co la coda; color generale di un bruno tur
sta della Campania, ove presto moltipli chiniccio, fallo risaltare, sulla lesta, sulla
carono, giacch per cinque anni si face nuca e sugli opercoli, ila ma c hic o punti
vano rigettare nel mare quelli che i pe rossi, bianchi o gialli; le pettorali sono
scalori prendevano nelle loro reti. gialle; le calope hanno una tinta scalata
Nel leiupo del gran lusso dei Romani, di rosso.
il cheilino scaro formava le delizie delle Questo pesce, presso a poco del volume
tavole pi sontuose, ed entrava nella com d'un carpione ordinario, stato osservato
posizione di quelle famose vivande per le da Comraerson nel mare dell'Isola di
quali si riunivano gli oggetti pi rari, e Francia e del Madagascar.
che s'imbandivano sulla mensa di Vitel Il Cheilino fasciato, Cheilinusfuscia-
li'), nel piatto chiamalo lo scudo di Mi tus; Spariti fasciatus, Bloch, 257. Pinna
nervo. caudale falcala; linea laterale doppia;
I visceri di questo pesce, come ci dice denti conici, molari piccoli e rotondi; le
il Rondelezio, hanno un odore di viola [linne anale, dorsale e caudale, coperte
mammola, ed era appunto quella parte in parte ili scagliette; tinta generale gial
dagli antichi specialmente in esso ricer lognola; sei o selle fasce trasversali bru
cata, e riguardala per un cibo divino, ne; una fascia nera sulla pinna caudale,
come ci fa sapere Ateneo: la di cui cima d'altronde brunissima.
Hic scarus, aequoreis qui venie obe- Proviene dal Giappone.
sus ab undis, Il Cheilino codiverde, Cheilinus clilo-
Visceribus bonus est , caetera vile rourus ; Sparus chlorourus , Bloch, 260.
sapit. Pinna caudale Iriloba; una sola linea la
Mabtial. Epig. 8$ , lib. XIII terale; corpo e coila compressi; scaglie
II cheilino scaro vive, in numerosi larghe e sottili; l'opercolo terminalo da
branchi, nelle buche degli scogli che cir un prolungamento rotondo alla sua cima;
condano le rive dell'isole dell'Arcipelago; le calope e le pinne caudale ed anale
ue esce difficilmente, ed i pescatori greci verdi cupe; Unti generale verde.
assicurano che alla testa di ogni branco Del mare delle Antille e di quello del
vi ha costantemente un condottiero. Si Giappone. (I. C.)
prende con la sola lenza, e quando uno CHKILINUS. (Ittiol.) Denominazione latina
di questi pesci ha abboccato l'amo, si at del genere Cheilino. V. Cheilino. (I. C.)
tacca ad un Rio e si lascia nell'acqua; i CHEILIO. ( Ittiol. ) Denominazione latina
suoi compagni abbandonano i loro tene del genere Cheilione. V. Cheilione. (LG)
brosi ricoveri per stargli attorno, e fini CHEILIONE, Cheilio. {Ittiol.) Comraerson
scono col farsi prendere anch'essi. ha applicata questa denominazione ad un
In tutti i tempi , stato osservalo che genere di pesci della famiglia dei leiopo-
il cheilino scaro non era carnivoro come tni, eh' slato conservalo da De Lac-
gli altri pesci in generale, ma che si pa pde e da Dumril. Eccone i caratteri :
CHE ( ia 9 ) CHE
Denti a fila semplice , molto piccoli; CHEILODIPTERUS. (Ittiol.) Denomina
pinna dorsale unica, bassa e lunghissi zione Ialina generica del Cheilodittero.
ma; muso depresso, labbra grosse e nel V. Cheilodittero. (I. C.)
maggior modo pendale; corpo e coda CHEILODITTERO. Cheilodipterus. (It
molt i allungati; scaglie piccole. tiol.) Questo genere di pesci , della fami
E ben furile il distinguere questo ge glia dei leiopomi, stato formato per la
nere da quelli che compongono la fami prima volta da De Lacpde, che lo ha
glia lei Leiopomi. V. quest'articolo. smembrato dai generi Labro e Sciena de
Cheilione unV pressione greca, la quale gli altri autori. I suoi caratteri sono i se
indica il -volume delle labbra : guenti:
labium. Due pinne dorsali: senza denti inci
Il Cheilione dorato, Cheilio auratus sivi ne molari; opercoli senza spine
Tulio il corpo giallo aureo; qualche punto n dentellature; labbro superiore grosso
nero, sparso sulla linea laterale; lunghezza ed in fuori.
circa quindici pollici; pinna caudale ro La presenza delle due pinne dorsali ba
tonda. sta per distinguere questo genere da quelli
stato trovalo da Coromerson all'isola che immediatamente lo ravvicinano.
Maurizio, ov e tanto comune ebe non Il nome che reca indica d'altronde per
vien fallo conto della sua carne, per fettamente i suoi pi notabili caratteri ,
quanto sia bianca e di gustoso sapore. il volume del labbro, e l'esistenza di due
Il Cheilione bruno, Cheilio fuscus. dorsali ( ytlkoi, labium, e (JtrrTpO{ ,
Tinta generale bruna livida; calope bian bipinnatus.)
che ; macchie bianche sulle pinne dor
sale ed anale; le pettorali trasparenti; lun . I. Pinna caudale forcuta
ghezza di circa undici pollici. Dei mari o falciforme.
dell'India. (I. C.)
CHEI I,OCOCCA.( Bot.) Il Salisbury, Prodr..
pag. 4iai chiama c.heilococca apocynifo- Il Cbeii.oditteho ettacanto, Cheilo
Ha, la pianta che dipoi stata detta pla- dipterus heptacanthus, Lacp. Sette raggi
tylobiumformosus. V. Platilobio. (Poib.) aculeati e pi lunghi della membrana alla
CHEILODACTYLUS. (Ittiol.) Denomina prima pinna dorsale; caudale forcuta; ma
zione latina del genere Cheilodallilo. V. scella inferiore pi prolungala della supe
Cheilodattilo. (1. C.) riore; opercoli coperti di scaglie simili
CHLILODATTILO, Cheilodactylus. (It a quelle del dorso. V. Tav. 656.
tiol.) De Lacpde ha cos chiamato un Trovasi nel mare del Sud, ov' stalo
genere di pesci della famiglia dei dime- osservato da Commerson. V. Teknodonte.
redi, che ha i seguenti caratteri: Il Crisottero, Cheilodipterus chrysop-
Una sola pinna dorsale; raggi liberi terus , Lacp. Mascelle eguali; caudale
superiormente alle pinne pettorali; il lab lunata; seconda dorsale , caudale, ana
ir superiore grosso e molto estensibi le, e calope auree; colori bellissimi; dorso
le : il corpo e la coda nel maggior modo nero paonazzo ; da ambedue i lati nove
compressi ; catope un poco posteriori alle grandi fasce trasversali della medesima
pettorali ; denti a pel di velluto. tinta sopra un fondo argentino; quattro
La parola cheilodallilo greca, ed in strisce longitudinali dorate, egualmente
dica il v ahi tue del labbro e la separazione da ambedue i lati.
dei raggi pettorali (ytlq, labium, e Vive nelle acque della Marlinicca , ov'
?.xv\oi, digiti). slato osservato, descritto e rappresentato
da Plumier.
Il Cheilodattilo fasciato, Cheilo- Il Cheilodittero lineato, Cheilodip
dactylus fascialus , Lacp. ; Crnaedus , terus lineaius, Lacp. Denti lunghi, adun
Gronov.; Cichla macroptera , Schneider. chi , separali; otto strisce longitudinali
Pinna dorsale eslesa dalla nuca fin presso da ambedue le parti del corpo; una fa
la coda; anale falciforme; macchie cupe scia trasversale larga e curva presso la
sulle pinne dorsale e caudale; scaglie caudale, ch' falciforme.
grandi. Dell'Oceano equatoriale. Cuvierlo pone
Dei mari della Nuova-Zelanda. Gli in nel genere Apogone. V. Apogone.
digeni lo pescano con gli ami , per ci Il Maurizio, Cheilodipterus Mauritii,
barsene. (1. C.) Lacp.; Sciaena Mauritii, Bloch. Caudale
I
Dizion delle Scienze Nat. Voi. Vi.
CHE ( 3o ) CHE
falciforme , testa ed opercoli alepidoli; degli altri ; un ovario supero, III
tinla generale argentina, senza fasce, n sovrastato da uno stilo corto e terminalo
strisce, n macchie; denti piccoli, acuii. da uno stimma bifido o trifido; siliqua
Questo pesce stato descritto da Bloch, allungata, di due valve, di due logge,
sopra un disegno ed un manoscritto del contenente molti semi depressi, d'ordi
principe G. Maurizio di Nassau-Siegen nario circondata da un rialto particolare.
che, sul principio del secolo decimosetti I dianti o violacciocche sono piante
mo , govern una parte del Brasile. erbacee o suffruticose, di foglie alterne
Vive nelle acque del Brasile, ove divien e di fiori disposti in cimi al fusto o ai
grosso quanto il perso. ramoscelli in spighe o in racemi spesso
d'un bello aspello. Si conoscono da trenta
II. Pinna caudale rotonda specie di cheiranto, naturali tutte del
S l' antico continente , e molte delle quali
o rettilinea. si coltivano da gran tempo per orna
mento dei giardini. Parleremo solamente
li Cianottbro, Cheilodipterus cya- delle seguenti.
nopterus, Lacp.; Sciaena cirrhosa . Cau
dale rettilinea ; le due donali e la cau fiori porporini, violetti o
date turchine; mascella supcriore pi pro foglie cotonose.
lungata dell'interiore, che ha un cirro.
Dei mari dell'America meridionale, ove
stato osservalo e descritto da Flumier. Cheiranto teiste, Cheiranthus tristis,
L' AcoUpa, Cheilodipterus acoupa, La Linn., Spec^ 925 ; Leucoium minus, ec.
cp. Caudale rotonda; mascella inferiore Barrel., Icon., n. 8o3 e 999 ; La base
pi prolungata; molte fde di denti adun del fusto di questa specie costituisce
chi ed ineguali; parecchi ii raggi della se un tronco un poco legnoso , diviso ia
conda dorsale terminali da filamenti pi ramoscelli, lunghi da otto a do
Dei mari dell' America meridionale , dici pollici, guernili di foglie lanceolate
come il precedente. lineari, coperte di una peluvia corta, con
L' Occhione , Cheilodipterus boops , peli disposti a raggio, le inferiori sinua
Lacp., Lalrus boops, Houtluyn, Lina te, ed anco pennatofesse; le superiori co
Gli occhi grandissimi; la mascella infe munemente intiere, e pi strette. I fiori di
riore pi lunga; opercoli scagliosi, come colore ferruginoso o porpora scuro, sono
il dorso. sessili lungo la parte superiore dei ra
Del Giappone. moscelli, e disposti in spiga lassa, ed esa
L'Aquila di mare, Cheilodipterus lano, specialmente la sera, un odore pia
aquila, Lacp.; Sciaena aquila, Cuvier. cevole. I frulli sono silique gracili , li
Caudale rotonda; mascelle eguali, armate neari, bianchicce, e cotonose come il ri
di due file di denti; tinta generale bian manente della pianta, terminate dallo
castra. Giunge alla lunghezza di cinque stimma sessile, con tre lobi poco mani
piedi; la sua vescica natatoria produce da festi. Questa pianta cresce nei luoghi aridi
ambedue le parli varii prolungamenti co e sassosi dell'Italia, della Provenza, della
nici e ramosi. Pescato sulle coste della Lingua(loca, e della Spagna.
Manica, nel i8o3. ** Questa specie che la slessa del
I naturalisti descrivono eziandio qual l' AefDeWf angusti/olia, Lara., e del chei
che altro cheilodittero. (I. C.) ranthus hilaris, Willd., Herb., ripor
CHEIRANTHOIDES. (.Bof.) V. Cheirak- tata per Roberto Brown al genere mat
TOIDI. (J.) tinola, il che ha seguilo lo Sprengel;
CHEIRANTHUS. ( Sol. ) V. .Cheiranto n dee confondersi col cheiranthus tri
(L. D.) stis , Forsk., n col cheiranthus tristis,
CHEIRANTO. (Sol.) Cheiranthus , Linn Suffr., riportati pure al genere malthiola.
genere di piante dicotiledoni, della fami del Decandolle, il primo sotto la indica
glia delle croci/ere e della telradinamia zione di mattinola livida, e il secondo
tiliquosa del Linneo, i cui principali sotto quella di mattinola varia. (A. B.)
caratteri sono i seguenti: calice di quat ' Cheiranto di tre punte, Cheiranthus tri-
tro foglioline diritte, due delle quali cuspidatus, Linn., Spec. 926; Leucoium
spesso un poco gibbose alla base; corolla marinum, Camer., Hort., 87, t. a4i Mat
di quattro petali con unghietla pi lunga tinola tricuspidala , Rob. Brow. La ra
del calice; sei stami, due dei quali pi corti dice di questa specie, falla a fittone ed
CHE ( i3i ) CHE
d orgine ad un fusto spesso ra ha premura di toglier quelli che son
moso (in dalla base, allo da sei pollici ad passati. La ricolla dei semi si fa sola
un piede, guernilo di foglie bislunghe, mente con i fiori scempi, perocch que
sinuate, o quasi liriformi, coperte, ugual gli doppi sono sterili.
mente che tutta la pianta, di copiosi peli Cheibanto bianchiccio , Cheiranthus in-
che le rendono bianchiccie e delicate al canus, Linn., Spec. 92^ ; Leucojum can-
latto. I fiori son quasi sessili , mediocre didum maius, Dod., Pempt. i5g; vol
mente grandi, porporini, disposti in spi garmente violacciocca dei giardini , fior
ghe lasse in cima ai ramoscelli. I frutti buono , fior bianco , leucojo purpureo ,
sono silique cilindriche, che finiscono in quarantane, violacciocca bianca , violac
tre punte divergenti. Questa specie tro ciocca pallida, violacciocca rossa, vio
vasi nei luoghi sabbiosi lungo l'Oceano lacciocco bianco , rosso pallido. Questa
e il Mediterraneo. specie somiglia mollo la precedente, distin
'CheibaiNTo sinuato, Cheiranthus sinuatus, guendosene soltanto per il fusto perenne,
Linn., Spec, 926; Leucoium marinum mela pi alto, e per le silique un poco
majus, Clus., Hist.; 298; Mattinola si troncate all'apice e terminale dallo stimma
nuata , Rob. Brow. La radice a fttone, bilobo. I fiori variano dal violetto e dal por
lunghissima, e bienne, la quale produce pora fino al bianco. Isemi sono compressi,
unfiulo lunghissimo, coperto, ugualmente e contornati da una membrana bianchiccia.
che tutta la pianta, di una copiosa pelu Questa pianta cresce nei luoghi marittimi
ria corta e ftta, alto un piede e pi, del mezzogiorno della Francia, in Italia,
semplice nella parte inferiore, pi o meno e nella Spagna.
ramoso nella superiore. Le foglie sono Questo cheiranlo che coltivasi da lungo
bislunghe lanceolate, sinuate agli orli, tempo, come il precedente, ha sommini
qualche volta intierissime. I fiori sono stralo, com'esso, delle belle variet a fiori
porporini, assai grandi, peduncolati, dispo doppi, e di diversi color. Si semina in
sti in cima al fusto dei ramoscelli in primavera sopra stufa , o semplicemente
grappoli lassi. Le silique sono lunghissime in un terriccio a buona esposizione; e
e tetragone. Questa pianta cresce nelle quando le pianticelle si sono alzate circa
sabbie lungo V Oceano , e il Meditcr- Ire pollici, si trapiantano in un altro
terriccio gi spento, alla distanza di do
Cheibacto ahkdo, Cheiranthus animus, dici o quindici pollici l'ima dall'altra,
Limi.; Spec., 925; volgarmente violac dove si lasciano stare fino a che comin
ciocca a" estate, quarantino, violacciocco cino dalla forma dei loro bottoni , a dar
bianco , violacciocco. La radice a fittone segno di essere di fiori doppi. Tutti
ed annua, produce un fusto diritto, alto quegli individui che si riconoscono avere
un piede circa, diviso nella parte supcriore quest'ultima qualit, si pongono in vasi
in pi ramoscelli cotonosi. Le foglie sono a fine di preservarli dai ghiacci nel tempo
lanceolate bislunghe, delicate al tatto, verdi d'inverno, e se ne toglie la maggior parte
bianchiccie, intiere, o appena dentate. I degli altri, dei quali si serba solamente il
fiori sono grandi, di un piacevole odore, numero necessario per procurarsi dei semi.
retti da corti peduncoli, disposti in racemi Con molta difficolt si conserva in tempo
terminali, e con petali larghi e rotondati. d'inverno questo cheiranlo; poich teme
Le silique sono cilindriche, ed appunta le nebbie e l'umidit, e poich non ama le
te. Questa pianta cresce sul lido del ma stufe dove si tiene acceso il fuoco. Fa
re, nella Linguadoca e nell'Europa me d' uopo dargli aria pi spesso che sia pos
ridionale. sibile, esponendolo sempre al sole. I fiori
Questa specie, coltivata da gran tempo hanno un soave odore di garofano, e pro
con molta cura nei giardini, produce dei ducono coi loro bei colori un granosissimo
bei fiori doppi di quattro colori princi effetto. Questi fiori danno di se bella
pali che sono il violetto, il rosso, il co comparsa dal mese di giugno fino all'a
lor carnicino, ed il bianco; e questi diversi gosto.
colori danno pi di venti gradazioni dif *' Questo eheiranto , insieme col pre
ferenti. Tutti gli anni la sementa di que cedente , e col cheiranthus fenestralis ,
lla si fa nel marzo per aver dei Bori Linn. fil. , detto volgarmente violacciocco
nel giugno, o al pi tardi nell'aprile cavolo, e col cheiranthus glaber, Mill.,
e nel maggio, per goderne in lulta l'e si riguardano per il Brown per tante va
state. I fiori ai succedono gli uni agli al riet o sotto specie della sua mattinola
tri, e durano per luogo tempo quando sii incana. (A. B.)
CHE ( 12 ) CHE
Fiori gialli ; foglie glabre mazze , che si fanno coi giovani ramo
o per lo meno non cotonose. scelli di un anno, e che si mettono in vasi,
i quali si tengono all'ombra finch le
CnciaAUTo mutabile, Cheiranthus muta- mazze non si sieno attaccale, e si ripon
bilis , WHW., Spec. 3, p. 517; Curi.; gono nell'aranciera nel tempo d'inverno.
Bot. Mag., n. 195, lab. ig5; volgar Le variet di fiori semplici si moltiplicano
mente violacciocco variabile. Ha i fusli per seme: ma sono molto trascurate, col
legnosi, ili visi in ramoscelli guernili ili tivandosi di preferenza le doppie, e le
foglie lanceolate, glabre, acuminate , ab semidoppie. (L. D.)
breviate in picciuolo alla base, e dentale CHEIRANTOIDI. (Bot.) La famiglia delle
agli orli. I fiori sono pedicellati, disposti piante crucifere si divide in due sezioni
in racemi terminali, notabili pei loro pe caratterizzale dal frutto, il quale aifi-
lali intieri, gialli in principio, e da ul culoso, cio, corto nell'una, e siliquoso o
timo di un color porporino. Le silique allungato nell'altra. V'ha qualche autore
sono strette, terminate da uno stimma che in ciascuna di queste sezioni forma
capitalo ed intaccato. Questa specie delle suddivisioni , e distingue nella se
originaria dell1 isola di Madera; e colti conda le ertteacee o erucoidi, la cui sili
vasi in qualche giardino, dove non d qua si prolunga in forma di becco al
che fiori semplici. Pu passare gl'inverni di l delle ^alve, e le cheirantoidi elio
dolci in piena terra, ma pi sicuro il hanno solamente una punta cortissima in
metterla in un'aranciera. Si moltiplica cima della siliqua. (J.)
per semi , o per mazze. I fiori compari , CHEIRI, KEIRI, ALKEIRI. (Boe.) Somi
scono fino dal mese di marzo. arabi citati dal Dalechampio del chei Tanto,
Ciieiranto giallo, Cheiranthus cheiri , e specialmenle del cheiranthus cheiri.
Linn. Spec. 924 ; Leucojum aureum , Coli' aggiunta d'un altro nome, dive
Malth., Valgr. 877 ; volgarmente leu- nuto, per il Linneo, quello generico di
codio, leucojo, leucojo giallo, viola, vio cheiranthus; che significa fiore di cheiri.
lacciocca gialla, cheiri, viole a cioc V. Cheiramto. (J.)
che, viole gialle, violacciocco. Il fusto ** Il Decandollc, sollo la indicazione
di questa specie nudo , duro c quasi di cheiri, distingue la prima sezione che
legnoso nella parte inferiore , diviso in ei stabilisce (Prodr., 1, pag. i35) nel
ramoscelli fogliosi , alti da sei pollici genere cheiranthus , e nella quale racco
fino ad un piede nella pianta salvatica, e glie quelle specie che hanno lo stilo quasi
fino a due in quella coltivata. Le foglie nullo ed i semi smarginati. V. Cheiboioi.
sono lanceolate, intiere, acute, quasi gla (A. B.)
bre, di un color verde mezzanamente cupo, " CHEIROGALETJS. (Mamm.) Geoffroy
f fiori sono mollo grandi, di un bel co di Sainl-Hilaire ha fallo incidere negli
lor giallo d'oro nella pianta salvatica, di Annali del Museo, sotto questo nome,
un odore piacevole, e disposti in racemo un animale che sembra annunziare un
in cima ai ramoscelli. Le silique sono nuovo genere o soltogenere di quadruma
leggerissimamente tetragone, un poco com ne, scoperto da Commerson, e ritrovalo
presse, sovrastate da uno stilo cortissimo, nei suoi disegni. (Bory de Saint-Vincent,
e terminate dallo stimma persistente, e Din. clas. di St. nat., tom. 3., pag. 53i.)
bilubo. V. la Tav. i43. Comincia a fio ** CHEIROIDES. ( Bot. ) V. Cheiroidi.
rire nella primavera, e continua fino al (A. B.)
l'estate. " CHEIROIDI. (Bot.) Cheiroides. Seconda
Dalle fessure dei vecchi muri e degli sezione stabilita dal Decandolle (Prodr.,
scogli, dove cresce naturalmente, questa I, pag. i36) nel genere cheiranthus per
specie venne, fin da tempo remoto, re quelle specie che hanno lo siilo filifor
cala nei giardini, dove colla coltura me; i semi marginali; la siliqua tetragona.
divenula una pianta bellissima, che ha In questa sezione rientra il genere psilo-
somministrale molte variet a fior doppio stylis. Andrz. (A. B )
ed una volta pi grandi che nello stato CHEIROLOFO. (Boi.) Cheirolophus. [C/-
selvaggio. Le due pi belle variet sono narocefale, Juss.; Singenesia poligamia
il cosi ilei lo ramoscello o bastone a" oro, frustranea, Linn.] Questo nostro genere
i cui fiori hanno un bel giallo dorato, e il notabilissimo per la sua struttura am
ravanello savojardo, che ha i pelali scre bigua , la quale partecipa delle cenlau-
ziati di giallo, e di rosso bruno. Le va riee e delle carduinee, manifestando molta
riet di fior doppio si moltiplicano per affinit coi generi serratula , ap/tn ec.
CHE ( i3 ) CHE
a cagione dei caratteri dell'ovario e del Linn. Fusto legnoso, grosso , ramoso, allo
pappo,ecoi generi mantisalca,centaurium, due piedi circa, colla parte superiore cilin
er., per altre relazioni. Tuttavia , in drica, un poco striata, pubescente, bruno-
contrastabile, che il posto che meglio gli. rossa , e coi giovani ramoscelli come pul-
convenga nella trib delle centauriee,] verulenti o quasi tomentosi; foglie alter
e precisamente nel gruppo delle jaceinee ne, poco distanti, lunghe due pollici
vere, dopo i generi stizoloplius , aetheo- circa, larghe circa sette linee, quasi ses
pappns , psephellus , coi quali pure sili o un poco picciuolale per essere ab
mollo analogo, ma ne ben distinto. breviate alla base, lanceolate , acute, tinte
Il nome di cheirolophus, composto di d'un verde un poco cenerino, molli, pu
due parole greche, che significano cresta bescenti in arabe le pagine, talvolta in
in forma di mano, allude alle appendici tierissime, e talvolta pi o meno dentale
del periclinio , le quali sono palmate o a sega sugli orli, provviste alla base di
rimagliate come una mano aperta. due stipole lunghe, strette, lineari, lan
Ecco i caratteri generici. ceolate; calatidi solitarie in cima dei ra
Calatide discoide: disco di molti fiori, moscelli, discoidi, alte un pollice circa ed
quasi regolari, androgini, corona distri altrettanto larghe; corolle porporine; pe
buita in una serie composta di fiori am riclinio grosso, glabro, lustro, liscio, con
bigui , neutri. Periclinio ovoide , quasi squamme verdi, un poco rossastre supe
globuloso, estremamente inferiore ai fiori, riormente, non striate, provviste ciascuna
formato di squamme regolarmente em d'un'appendice assai grande, pi o meno
briciate, addossate, coriacee; le intermedie irregolarmente distesa, bianco gialliccia;
ellittiche, rotondate all'apice, un poco gli orli della squummu un poco scariosi,
sc.iriose sui margini della parie superiore, e quasi dello stesso colore dell'appendi
sovrastale da tn' appendice non decur- ce; Io che d a qnesla la falsa apparenza
rente scuriosa, quasi opaca , uninervia, d'un'appendice decurrente; pappi al
palmata , regolarmente divisa oltre la quanto giallastri.
met in sette o nove strisce presso a Abbiam fatta questa descrizione speci
poco uguali, lunghe, strette, piane, li fica e l'altra generica sopra un individuo
neari , subulate , come cigliate agli orli , vivente, coltivalo a Parigi nel giardino
non pungenti. Clinanlo piano , guernilo del re.
di fmbrielte libere, numerosissime, lun Cheibolofo pennatofesso , Cheirolophus
ghissime, disuguali, quasi filiformi. Fiori pinnatifidus, Nob.; Centaurea intybacea,
del disco: ovario bislungo, compresso, Larak. Abbiamo unicamente osservata
estremamente glabro, liscissimo, coll'a- una calatide secca e in cattivo stato, dalla
reola basilare larga, rotonda, quasi punto quale abbiamo desunti gli stessi caratteri
obliqua. Pappo non normale, un poco generici della specie precedente , tranne
pi corto dell'ovario, composlo di squam qualche leggiera modificazione. Questa
ine!tiue caduche, libere, numerose, di- calatide ci sembrala raggiala; le squam
sugualissime , dislribuile in molle se me intermedie del periclinio sono striate
rie, embriciate, irregolarmente disposte in cima, e sovrastate da una piccola ap
a ripiani, quasi filiformi, resistenti, ri pendice poco distinta dalla squamma,
gide, appuntate in cima, irregolarmente non decurrente, addossata , corta, larga ,
birbettate; verun piccolo pappo interno. quasi semicircolare, o come palmata, scu
Corolla pochissimo Tingente a rovescio, di riosa, bianchiccia, semidiafana, uninervia,
cinque divisioni lunghe strette. Slami con divisa fino a met regolarmente in sette
filamenti papillosi, con appendici apici- o in nove strisce presso che uguali, pia
lari delle antere, lunghe, ingrossate sugli ne, subulate, cigliale agli orli, non pun
orli, callose e olluse o rotondate in punta. genti, provviste ciascuna di un nervolino
Stilo con due slimmatofori lunghissimi, medio, pochissimo manifesto; i fiori della
gracili, coalili quasi fino in cima. Fiori corona hanno un falso ovario estrema
della corona: falso ovario lungo, gracile! mente lungo, gracile, glabro, non pap
non papposo. Corolla poco diversa da poso, e una corolla con tubo lungo e
quella dei fiori del disco, con lembo pi gracile, con lembo quasi confuso col tu
stretto, disugualmente diviso in cinque bo, lungo, slrelto , tubuloso, profonda
parli lunghe, strette, lineari. Quattro o, mente e disugualmente diviso in cinque
cinque falsi stami liberi, filiformi. | strisce, lunghe, disuguali, strette. Non vi
Chzikolofo lanceolato, Cheirolophus lan- , abbiamo trovato rudimento veruno di
ctolatus, Nob.; Centanrea tempervirens, slame; l'areola basilare dell'ovario ci
CHE ( i34 ) CHE
sembrata mostrare qualche particolarit mente dentato, accompagnate da stipole
notabile: ma il cattivo stato di questa lanceolate, caduche. I fiori sono grandi,
parie, nella nostra calatide secca, non ri solitarj, peduncolati, opposti alle foglie,
ha permesso di assicurarsene bene; le tinti di un bel rosso, situati all' estremi l
antere sono lunghissime, ed iianno le ap dei giovani ramoscelli. II peduncolo co
pendici apicilari,larghe, ingrossale agli orli, tonoso, unifloro, con Ire hratlee in cima,
colla sommit ottusa e prolungala in una lanceolate e pelose. Il calice ha l'appa
piccola punta smussata. (E. Css.) renza di una bella corolla campanulata ,
CHEIROLOPHUS. (Bot.) V. Cheirolofo. ed carnoso, lungo un pollice c mezzo,
(E. Cass.) con cinque rintagli profondi. Questo ea
CHEIROMTS. (Mamm.) Denominazione la lice rosso nell'interno, ed esternamente
tina assegnata da G. Cuvier al genere rivestito di una peluvia rosso-biondiccia;
Aie-ie di Geoffroi. Proviene da (jlvq , alla base di ciascun rintaglio ha un tu
topo, e da X'P mano. V. Aie-Aie. fossetta bercolo rotondato, corrispondente ad una
interna neltarifera: il qual carat
(F. C.) tere potrebbe far sospettare, che ci che
" CHEIROPSIS. (Bot.) V. Chbibossidb. qui si piglia per calice, fosse una vera
(A. B.) corolla. I filamenti sono colorati, liberi
CHEIROSSIDE. (Bot.) Cheiropsis. Il ed aperti a guisa di una mano nella loro
Decandolle dividendo il genere clematis parte superiore; dal che si deriva il nome
in quattro sezioni, distingue la terza con generico di cheirostemon. L'ovario
questo nome, alla quale riferisce quelle pubescente e sovrastato da uno stilo pi,
specie che hanno l'involucro caliciforrae lungo del tubo degli stami. Il frutto con
risultante da due brattee coalile, e situalo siste in una cassula legnosa, coperta di
in cima al peduncolo immedialamenle una peluvia nericcia, lunga tre pollici,
sotto il fiore; quattro o sei sepali, col di cinque logge, di cinque angoli pro
bocciamenlo quasi rientrante; petali nulli; minenti, deiscente in cinque valve, lungo
i frutti ( cariossidi ) con una coda bar questi angoli, dal loro apice fino verso la
bata. Questa sezione rappresenta presso met. I ricettacoli sono angolosi, coperti
r Adanson un genere distinto. (A. B.) di peli rosso-biondi ; i semi attaccali
CHEIROSTEMON. (Bot.) V. Cheiboste- merc di un pedicello su i Iati dell'an
woso. (Poie.) golo interno di ciascun tramezzo, e prov
CHE1ROSTEMONO. (Bot.) Cheirostemon, visti di una caruncola presso il loro
genere di piante dicotiledoni, vicino alla apice, al disotto del quale trovasi un
imiglia delle malvacee ( t ) ed appartenente ombellico allungato: il perispermo ha
alla monodelfia pentandria del Linneo, la stessa forma del seme ; i cotiledoni
cosi caratterizzato: calice coloralo, con sono ovali, fogliacei; la radieina corta
cinque rintagli, tre brattee alterne alla ovale. V. la Tav. 627. Cresce alla Nuova-
base del calice; corolla veruna; cinque Spagna, nelle foreste di GuatimaIa.(PoiB.)
filamenti riuniti in tubo, con antere li ** Quest'albero era rimasto incognito
neari ; uno stilo; una cassula di cinque ai botanici fino al cominciare di questo
logge. secolo; malgrado lutto quello che neavevan
L'Humboldt e il Bonpland stabilirono gi dello gli storici spagnuoli ed i viaggia
questo genere per la specie seguente. tori. Infatti, nella Storia del Messico di
Cheihosteuoko a foglie di platano, Chei- don Francisco Hernandez e nel Teatro
rostemon p/atanoides, Humb. et Bonpl., Messicano del padre Vetancurt , se ne fa
Plant. eq.\ i pag. 82, t. 24. Quest'albero spesso menzione, sotto diversi nomi mes
si alza circa quindici piedi da terra, so sicani, che tutti significano alberi con
stenendo una folta cima. I rami sono fiori in forma di mano: quindi gli Spa
storti, distesi orizzontalmente , coperti gnuoli che abitavano al Messico, lo chia
verso V estremit di foglie alterne , pic- mavano arbol manitas , che esprime lo
ciuolate, fulve e cotonose di sotto , glabre stesso. Nulla ostante, quanto ne dicono
di sopra, intaccale a cuore alla base, di questi scrittori cosi imperfetto, ed ha
vise in ette lobi, col contorno Icgger- tale impronta di quell'amore del maravi
glialo, che caratterizza le opere della mag
{1) * Il Kunth avendo, sotto la indicazione gior parte dei viaggiatori o scrittori frati,
di bombacee, fatto del genere bombax il tipo
d'un nuovo ordine nel sistema naturale, vi ha da scusare facilmente ai naturalisti la igno
tra gli altri generi riunito anche il cheirostc- ranza in che sono stali intorno a questo
mon. V. Bombacee. (A. 6.) albero. Veruno ne aveva parlalo come bo
CHE ( i35 ) CHE
Unico prima del 1795; nel quale anno direzione , si giunse fino a chiamargli im
don Dionisio Larratcgui lesse e stamp puri, talch non solo si ebbe ripugnanza
al Messico una disseriazione sul cheiro- a toccargli , ma si ricus eziandio di co
tttmon. Vero che la spedizione bota noscergli.
nica del Messico, diretta da Martino Ges- Gli scritti dei naturalisti atteslano l'i
s, si era mollo tempo innanzi che com gnoranza in cui si fu dapprincipio a loro
parisse questo opuscolo, recala a Toluca, riguardo.
citt distante sedici leghe dall'ovest del Aristotele gli definisce per uccelli con
Messico , per isludiarvi quest' albero , ali di pelle, n sa precisamenle se, a mo
del quale non esiste che un solo indi tivo dei loro piedi, sieno volatili; ma,
viduo, oggetto di cullo e di venera dall'altro canto, non pu determinarsi
zione per gl'indigeni di quel paese. I na a riguardargli per quadrupedi , non ve
turalisti della spedizione in discorso, poi- dendo in essi quattro piedi ben distinti.
che lo esaminarono nel mese di decem- Le sue riflessioni sulla mancanza della
bre, tempo della sua fioritura, potettero coda e del groppone lo conducono a idee
riconoscere, che questo bel vegetabile do teoriche, nessuna delle quali appoggiala
veva formare un genere nuovo, che di sopra una positiva osservazione.
stinsero col nome di chiranthodendron. Plinio ne parla unicamente per osser
Il qual nome stato poi cambiato in vare che vi sono degli uccelli che parto
quello di cheirostemon dall'Humboldt e riscono vivi i loro feti , e ebe gli allat
dal Bonpland, i quali ne videro nell'orlo tano per via di mammelle.
botanico del Messico un individuo prove Al risorgimento delle lettere in Euro
niente da quello di Toluca (Gcillemik.) pa, gli autori si limitarono dapprincipio
CHEIROTES.(r/>efo/.)V.CHiHoTES.(I.C.) a copiare gli antichi.
CHEIROTTERI, o PirisTaELLi. (Mamm.) L'Aldrovando cominci per il primo
Dalla prima impressione, sul proposito a maggiormente estendersi sui pipistrelli;
dei mammiferi, e dalla maniera della loro obbedendo peraltro ai pregi udizii del suo
locomozione , siamo giunti all'idea ed al secolo , ne form una medesima famiglia
nome di quadrupede. Infatti, quattro so con lo struzzo , unicamente perch que
stegni sotto un tronco attaccato verso il ste due specie di uccelli partecipano in
mezzo dell'animale, sembravano la pi egual modo della natura dei quadrupedi.
felice combinazione onde ogni cosa esi Lo Scaligero, per parte sua, forma del
stesse in reciproche convenienze. pipistrello un essere per l' affatto maravi-
In conseguenza pertanto di anomale glioso; gli riconosce e due e quattro pie
alcuni mammiferi mancano a questo piano di ; cammina senza zampe, e vola senz'a
primitivo, e taluni fra loro ve ne sono, li; vede quando non vi ha pi luce, e
l'uomo per esempio, che adoperano al moto cessa di vedere allorch comparisce l'au
progressivo un solo paio d'estremit; l'al rora. , aggiunge esso, il pi singolare
tro, in questo caso, s'impiega necessaria fra tutti gli uccelli, giacch ha denti, e
mente in usi secondarti , ed messo a manca di becco.
profitto, secondo nuove destinazioni, ed Se pi tardi si prest finalmente qual
in altrettante modificazioni quanti vi sono che attenzione ai pipistrelli, ci non fe-
soltogeneri fuori della legge comune. cesi dapprincipio per studiarue l'organiz
Se ci gi una curiosa considerazione, zazione, e solo vi si dedic quel tanto
quanto, con maggior ragione, non abbiamo di esame che bastar potesse per giungere
noi motivi per esclamare alla vista di uno a comprendergli in metodiche distribuzio
sviluppo che proviene da quest'anomalia, ni, o piuttosto non si consultarono in essi
quando esso succede fuori di tulle le pro che i punti della loro conformazione i
porzioni e di qualunque regola ? Il piano quali corrispondevano alle basi sulle quali
primitivo devia allora pi che mai, e ne si era costrutta la macchina dei sistemi
risultano delle combinazioni dalle quali zoologici.
ventiliamo ad allontanarci come da mo Peraltro accadde che sollecitamente si
struose produzioni. acquist un'esatta idea delle affinit dei
Tali sono le sensazioni e le idee che pipistrelli , giacch si erano felicemente
fecero nascere sino dall'origine delle cose scelli come punto di partenza per que
l'incontro e la vista dei pipistrelli; gli ste specie di lavori, i caratteri esterni
nomini furono prevenuti contro di essi; corrispondenti agli analomici pi generali
la loro deformit e bruttezza comparve e pi profondi.
ribaltante , ed esaltandosi le idee in tal rino da quel momento non si sepira
CHE . ( i3 > ) CHE
rono pi i pipistrelli dai quadrupedi vi n mollo lardarono i naturalisti a persua
vipari, ed uno studio pi essenziale della dersi che, se i pipistrelli t'incontrano nelle
loro organizzazione conferm le indica regioni dell'atmosfera insieme con gli uc-
zioni che aveva somministrale l'esame dei \ celli, vi si trasferiscono adoperandovi
loro denti. strumenti diversi; tutte le anomale deri
Infatti, hanno i pipistrelli, crime i qua vano pertanto dal tipo dei mammiferi.
drupedi vivipari, il cuore hiloculare, i pol Le parli che corrispondono ai diti so
moni celluiosi, sospesi e racchiusi nella no, negli uccelli, quasi distrutte; non vi
pleura, un diaframma muscoloso, inter si veggono che rudimentale, attenuale
posto Ira le cavit toracica ed addomina e connate le une alle altre, dal che
le; un cervello ampio e raccolto, il cra risulla che la mano degli uccelli un
nio composlodi altrettanti pezzi, ed egual semplice moncone; al di l esisle l'ala,
mente collegati, ed il medesimo sistema appoggiala e adattata su quella estremila
sensihile, e gli stessi apparali per la li- del membro, e consiste nelle sue lunghe
gestione e le secrezioni. I loro denti sono penne terminali, vale a dire, che iu ul
pure di tre specie ; tutto il loro corpo tima analisi la pi util porzione non .
egualmente coperto di peli, e danno pur in sostanza , composta che ili steli o di
vivi alla luce i loro feti, e gli allattano elementi appartenenti al sistema epider
con le loro mammelle, lo che gi sapc- mico.
vasi da lungo tempo senza per averne Nel pipistrello, al conlrario, lo stesso
dedotta, com' slato fatto oggid, la me membro appunto e principalmente la
desima conseguenza. Le loro ossa, musco mano sono straordinariamente ingranditi.
li, vasi , tutto in essi come nei quadru Figuriamoci la mano di una scimmia, le
pedi , e questa somiglianza tale, che le di cui parli solide fossero passale per una
pi piccole particolarit della loro orga filiera, e si discoslassero dal carpo, come
nizzazione basterebbero sole e separata i raggi di un segmento di cerchio, e si
mente, per dimostrare che sono veri mam avr una precisa idea della conformazione
miferi , e che non potremmo dispensarci di una mano di pipistrello.
dal comprendergli nella medesima classe. Il solo pollice non va soggetto alle me
Vi ha per una nolabil distanza da desime modificazioni: riman corto, libero
questo risullnmenlo alle ardite vedute di da qualunque vincolo, c suscettibile di
Linneo, che gli pose in un medesimo or variatissimi moli; tale ancora il pollice
dine con l'uomo e con le scimmie, n delle scimmie; siccome non adoperato
tem di assegnare ad ambedue un nome si per organo del volo, e poich conserva
mile; talora quello di antropomorphae (es la sua ordinaria funzione, e riman dito
seri a faccia umana), e talvolta l'altro in quanto all'uso, perci mantenuto in
di primate! (animali di primo ordine). lulla la sua integrit, vale a dire, resta
Per quanto sembrasse straordinaria que munito della sua ultima falange e della
sta classazione, fu essa consacrata dal ce sua unghia.
lebre nome del suo autore. I quattro diti, al conlrario, che la
Nonostante sopraggiunse poco dopo uua loro smisurala lunghezza cangia in stru
opinione alla quale non conveniva unifor menti del volo, passando ad un uso estra
marsi, e fu quella di una nuova scuola che neo, non sono pi suscettibili ilei loro abi
ammetteva ira tutti gli esseri delle ana tuale servizio, se non che colf agitarsi e
loge conseguenti e graduale, ed un pro coli' affaticarsi assai, possono talvolta i pi
gressivo andamento lai semplice al com pistrelli solamente servirsene per strasci
posto. In tali circostanze, animali costi carsi sopra un piano orizzontale, o per
tuiti come i mammiferi, e che si compor tenere abbracciali i loro figli.
tavano nell'aria nel modo degli uccelli, Un'altra anomala rende inoltre degni
somministravano un esempio di transi di attenzione questi quattro diti; pi non
zione di cui non mancarono di prevalersi i esistono nella loro integrit, pi non sono
nal uralisti. che diti senz'unghia, e, come se la fa
Era, fino ad un cerio punto, confon lange che gli termina, e che si mostra
dere l'effetto con la causa, ed implici ovunque altrove con una forma calcata
tamente riconoscere che la facolt del vo su quella dell'unghia ne dovesse seguire
lo, negli uccelli e nei pipistrelli, risulta tutte le condizioni, manca essa l ove
va , in sostanza , ila una medesima orga l'unghia sparila, lo che veramente
nizzazione. singolare. Perci , se il nome di falange
Fu esaminalo questo punto di fatto, unghiate non era gi stalo applicatoa que
CHE ( tj ) CHE
Ita parte della mano, sarebbe questo il race, pi le vediamo riscendere dal petto
caso di crearlo per rappresentare una su all' addome. Tulli i pipistrelli, eccettuati
bordinazione ili tanta costanza. i rinolofi, hanno esattamente le mammelle
Le lunghe falangi dei pipistrelli servono simili a quelle dei quadrumani, s per
alla loro ala come le stecche di un para il numero come per la posizione.
cadute all'assieme di quello strumento, a. Gli orfani della generazione. I pi -
Tale a dire sostegni destinati a fissare un pistrelli sono eziando, sotto tal punto
drappo che possa resistere all'aria. Non paragonabili ai soli quadrumani; il loro
manca esso nei pipistrelli , ed prodotto pene egualmente grosso, corto, ester
da un prolungamento della pelle dei fian namente visibile, e penduto sui testicoli.
chi; il dorso ed il ventre somministrano Se occorresse tener dietro alle analoge di
ambedue una sfoglia, come possiamo as questi esseri fino nella conformit delle
sicurarcene separando in due strati simili loro abitudini, parimente vedremmo che
la grossezza della membrana delle ali. Per i pipistrelli rassomigliano ai quadrumani
altro, ad onta che questa membrana sia per disordinate ispirazioni, e per una se
formata di due pelli riunite l'ima all'ai rie di ributtanti brutalit. Sappiamo, da
Ira, non ci si manifesta che sotto l'appa quanto ci dice Roch, che pipistrelli si
renza di una soltil reticolatura , traspa assuefanno egualmente, in domesticit, ad
rente e leggiera. usare da s soli degli organi della gene
Perci, siccome le ossa della mano non razione.
sono allungate che diminuendo di gros 3. I demi. Questo carattere ci conduce
sezza , cosi pure il sistema tegumentale ancor meglio all'idea che dal pipistrello
non si esleso sui fianchi, che assottiglian vien riprodotto il tipo dei quadrumani;
dosi in una egual proporzione. Ora, da poich, senza di ci, come concepire quella
osservarsi che in questo caso l'effetto di esatta ripetizione di forme in parti tanto
una legge generale dell'organizzazione, complicale, e s poco essenziali alla vita,
completa a maraviglia i mezzi del volo quanto lo sono i denti incisivi? Frattan
dei pipistrelli, giacch ossa pi compatte to, gli pteropi hanno questi denti come
ed una membrana pi grossa e pi den le scimmie, ed i pipistrelli propriamente
sa, specialmente ad una si notabil distanza delti, come i lemuri; i molari sono nelle
dalla forza motrice, avrebbero aggiunto medesime analoge, vale a dire, formati
al corpo di questi animali uu peso che in questi da una corona armala di punte,
tutti i loro sforzi non avrebbero certamente ed in quelli da un taglio piano.
potuto vincere. 4- Le borse faciali. Quasi tutte le
Quest'analisi dell'ala del pipistrello, di scimmie dell' antico mondo presentano una
mostrandoci un braccio ed una mano di vasta dilatazione dei muscoli buccinator,
mammifero , i di cui metacarpi e le fa in una perfetta convenienza con la loro
langi sono uniti da membrane, suffi ingordigia e col loro inquieto carattere.
ciente perstabilire che non solamente l'ala 1 quali fatti pur combinano con quelli
del pipistrello non in verun modo pa della storia dei pipistrelli, giacch hanno
ragonabile a quella di un uccello, ma di anch'essi le borse faciali che riempiono
pi che per ben concepire le sue estra d'inselli nelle loro caccie, riserbandosi a
nee a nom i lic, conviene ricorrere alla con- pascersene al loro ritorno nei proprii do
jiderazione delle estremit le pi favore micili
volmente disposte alla prensione, e le pi Tante analoge fra il pipistrello ed i qua
profondamente divise. drumani ci provano che Linneo, ponendo
Ora, i mammiferi a digitazioni pi pro il suo genere Vespertilio dopo i lemuri,
fonde, sono i quadrumani. Ritrovando ha veramente presentati i pipistrelli nel
pipistrelli pi vicini in ci a quel gruppo l'ordine delle loro naturali affinit; an
di verun altro della classe dei mammiferi, dato per pi oltre, come abbiamo gi
siamo per conseguenza indolii a ricono veduto , poich ha giudicate queste ana
scere che Linneo aveva ben giudicato delle logie s inlime che s degli uni come de
loro affinila. gli altri ha l'ormata una sola gran fami
Siamo ancor meglio condotti a questa glia, o l'unico ordine dei primati.
conseguenza dall'esame degli altri carat Sarebbe slato forse necessario il limi
Ieri che gli distinguono. tarsi a dire che queste famiglie deriva
i. Le mammelle. Pi ci allontaniamo vano le une dalle altre; ma nel tempo
dal gruppo dei quadrumani, che hanno stesso conveniva provare ci che una si
le loro glandule mammarie situate sul lo-1 grande anamala, la quale avevasi soll'oc-
Dition. delle Sciente Nat. Voi. FI. 18
CHE ( i38 ) CHE
rbio, potette esercitare d'influenza sul- pano a questa tendenza del sistema cuta
l' organizzazione; il braccio, impiegato in neo ad ingrandirsi, che ve ne sono alcune
minori ul ililk nell'uomo, ordinariamente prolungale sulla fronte, ed in parte riu
potente mezzo ilei molo progressivo per nite, e se ne conosce un esempio nel Ves
camminare sulla terra, assume tutt'ad un pertilio auritus, in cui eguagliamo in
tratto, nei pipistrelli, una smisurata gran lunghezza l'animale medesimo; parteci
dezza. In una circostanza di anomala gi pano inoltre a questa tendenza in un
tanto singolare, la natura trova il capi modo pi curioso , essendo doppie nella
tale e le risorse di anomalie ancor mag maggior parte dei pipistrelli. Infatti in
giori e pi strane; bench peraltro siavi dipendentemente dalla conca esterna, che
in questo caso allungamento di forme, non solo differisce dall'orecchio degli altri ani
vi ha pi rigorosa conservazione del me mali per una maggiore estensione , ne
desimo piano; giacch, con una conside- hanno una seconda che margina il meato
rabil grandezza, il braccio dei pipistrelli uditorio.
acquista un'immensa inBuenza. La qual Per quanto trovisi questo piccolo orec
parte dell'organizzazione, altrove eviden chio, o l'auricola, nei soli pipistrelli,
temente subordinala, in tal caso nell'uo non per un organo di cui non siavi
mo, passa nei pipistrelli all'ordine degli altrove veruna traccia; la natura non
organi pi rispettabili; vi diviene domi opera che con un cerio numero di mate
natrice, e lo realmente in questo sen riali i quali variano solamente fra loro
so, giacch allora una principal prero di dimensione; l'auricola ne una prova:
gativa, una prerogativa che sottopone ad deriva essa dal trago, o piuttosto il trago
essa imperiosamente, ed esige la correla medesimo che i naturalisti vorrebbero con
zione di tutte le altre parti organiche. siderare per una parte distinta, a motivo
In tal caso, la famiglia dei pipistrelli della sua estensione e dei suoi usi.
si presenta come un complesso che ha li La qual suscettibilit dei tegumenti a
miti distinti, o come uno di quei gruppi sporgere in fuori si fa egualmente osser
i quali, sotto il nome di ordini , formano vare all'accesso di altre cavita degli or
le prime sezioni della classe dei mammi gani dei sensi. Vi sono, infatti, molti pi
feri. pistrelli che hanno il naso contornalo da
Dimostriamo che infatti i caratteri i i reste e da foglie formale da una raddop
quali esclusivamente appartengono ai pi piatura della pelle; le quali membrane
pistrelli esercitano sulla loro economa sono disposte ad infundibolo il di cui
un'influenza tanto grande da giustificare fondo serve d'ingresso alle fosse nasali.
questa nuova maniera di considerargli. Ci che riguarda pertanto l'organo del
Una fra le cose pi degne di osserva l'odorato egualmente riferibile a quello
zione che presenta la loro organizzazione, dell'udito; ambedue sono provveduti di
quella disposizione del sistema cutaneo conche o ravvolgimenti esterni.
a prolungarsi oltre ai contorni dell'ani Membrane cos estese e tanto moltipli
male, ed a procurare agli organi dei sensi cate non possono esistere senza esercitare
maggiore estensione ed attivit. una grande influenza; perci vediamo che
Non si forse prestata molla attenzione il mondo esterno dei pipistrelli ne in
al modo col quale si effettua questa esten grandito.
sione. La pelle dei fianchi non solamente evidente, per esempio, che acqui
si porta sulle braccia, per distribuirsi da stano la cognizione di molli corpicciuoli
esse tra le falangi dei metacarpi e dei di- che non sono sensibili per nessun altro
li, ma abbraccia eziando le estremit po animale. Le osservazioni dello Spallanzani
steriori , e, prolungandosi fra le gambe, ci rendon conto che se essi si decidono
si spande lungo la coda, in modo da for sull'indizio del tatto, ci per lo pi fanno
mare attorno ai pipistrelli una, superficie senza ricorrere ad un immediato contat
eh' realmente fuori di qualunque pro to, e loro basta, onde essere avvertili della
porzione con la piccolezza del loro corpo. presenza degli oggetti corporei, di palpare
Non vi era infatli che una superfcie l'aria interposta fra essi e quesli oggetti,
di tale estensione che offrir potesse gli e di valutare il modo col quale reagi
organi di un latto s perfetto e squisito, sce sulla membrana delle loro ali.
talch lo Spallanzani, che ne ha osservali Se ne incontra un'altra prova in quei
i fenomeni, gli attribuiva ad un sesto vasti infundiboli situali anteriormente agli
senso. organi dell' udito e del tatto , e sono essi
Le orecchie esterne talmente parteci- altrettanti strumenti perfezionali che co
CHE ( i3g ) CHE
manicano agli esseri che gli posseggono, questi animali, i quali stanno come sospesi
la facolt , nel pia eminente grado , di per tutta la loro vita ai rami degli albe
raccogliere le pi piccole particelle del ri , e che non possono aver cura della
suono e le meno sensibili emanazioni odo propria conservazione, senza non essere
rose. costretti ad afferrare, formerebbe un grave
Con questi mezzi di rendersi allenti e inconveniente nei pipistrelli, i quali, ad
pronti ad ogni specie di percezioni, i pi ogni batter d'ala, temer dovrebbero che
pistrelli hanno inoltre la facolt di sot la resistenza dell'aria nou cagionasse la
trarrsi , facolt certamente indispensabi rotazione della loro mano. Non sono for
le , poich altrimenti sarebbero stali di tunatamente snscetlibili di questo moto di
sturbati da una si eminente perfezione del pronazione, ed bastato, per ci fare,
l'' organo dei sensi. L' auricola situata il sacrifizio di uno dei due ossi di quella
sul margine del meato uditorio, in modo parte, vale a dire il sacrifizio dell'ulna,
che diviene a volont una valvula che per non sparisce tolalinente; ne resta il
ne chiude l'ingresso, e a ci basta una terzo omerale, e questa porzione, saldata
debole inflessione dell'orecchio, ed an al radio, contribuisce a dargli tanta forza
co, in alcuni individui, l'increspamento e solidit ila sostenere il carpo e tulta la
ed il solo abbassamento delle cartilagini. mano.
E siccome egualmente le ripiegature e Possiamo calcolare quanto le estremit
le varici delle foglie nasali adempiono al anteriori si trovino ingrandite nei pipi
medesimo seopo riguardo alle narici , strelli, paragonandole alle posteriori, ri
perci manifesto che non senza un real maste nelle ordinarie dimensioni, le quali
vantaggio per i pipistrelli il sistema cu non sono inoltre che in parte vincolate
taneo assume un s considerabile accre nella membrana dei fianchi. 11 piede
scimento. Gli organi dei sensi vi acqui libero. La membrana ha i suoi ultimi at
stano cosi maggior volume e perfezione. tacchi sul tarso, di cui uno degli ossetti,
Da un'altra parte, l'eccedente esten sporgente infuori, assume la forma di una
sione della mano dei pipistrelli ha vera spina, e rende alla membrana interfemo
mente esercitata una specie di reazione, rale il servigio di mantenerla, quando
non solamente sugli organi che la fanno si sviluppa.
muovere, ma inoltre sopra altre parti di I diti posteriori sono piccoli, compressi,
un ordine pi elevato, ed ovunque altro eguali fra loro, e sempre in numero di
ve, sottoponendo a queste tulli gli altri cinque; il pollice non se ne distingue.
materiali dell'organizzazione. La quale Tutti sono terminali da artigli o lami
anomala, fuori di qualunque proporzione ne Ite cornee, fatte a quarto di cerchio,
e regola, che in nessuna parie trovasi ele mollo acute in punta , e notabili per la
vata a questo grado, divenuta un ca loro eguaglianza e parallelismo.
rattere predominante , giacch procura al- Bisogna che questa conformazione dei
l'aniraale delle funzioni inusitate in tulli diti entri in un modo ben necessario nel
gli altri mammiferi. Gli organi dei sensi, piano costitutivo dei pipistrelli, giacch
quasi ovunque altrove ritenuti in li non va soggetta mai a modificazione, ed
miti angusti, offrono nei pipistrelli le pi infalli, se ben vi si riflette, la cosa non
singolari complicanze , ed il loro cuore pu mancare di esser cos.
medesimo va soggetto ad una specie di Le funzioni altrove distribuite ai diti,
slogamento, giacch in essi situato si trovano, nei pipistrelli, come concen
mollo pi allo. I muscoli pettorali provano, trate nei posteriori, ove solamente esi
con maggior ragione, questa influenza; stono veri diti; abbiamo veduto che an
sono pi voluminosi , ed hanno contem teriormente un solo ne rimane conservato,
poraneamente la loro sede ed i loro attac gli altri quattro non essendo, propria
chi sopra uno sterno formato di pezzi mente parlando, che solide bacchettine,
non solo notabili per la loro grandezza solamente capaci di tendere o piegare la
come ancora per la loro perfetta ossifica membrana.
zione. Sappiamo, al contrario, che lo Tali sono le sole risorse del pipistrello
sterno dei quadrumani generalmente de per la locomozione , quando non vola.
bole, piccolo, e quasi lutto cartilagineo. Considerandole, non si supporrebbe clic
In essi, le ossa del braccio anteriore sono potesse facilmente metterle in opera onde
suscettibili dei movimenti detti di prona mutar ili jioslo come i quadrupedi; per
zione e di supinazione; la qual propriet altro, quando ci gli vantaggioso, sa
ch' una gr indissima perfezione riguardo a trarne un utilissimo partilo. Le sue ali
CHE ( 14 ) CHE
ripiegate, divengono al bisogno gambe an mento dei pericoli ai quali sono allora
teriori ; posa allora su quattro piedi, fi esposti, gli consiglia a ricercare i pi
nalmente cammina, ed anco si strascina profondi ed inaccessibili ricoveri, e fa
con lai velocit da poter dire che corre loro usare la precauzione di sospendersi
con prestezza. alla volta delle caverne, con la testa iu
Ma per ottener ci, quante pene, quanti gi. Semplicemente attaccati per le un
sforzi, quante diverse azioni! Si vede ghie posteriori, non debbono fare altro
dapprincipio portare innanzi ed un poco che staccarsi, per sfuggire, col volo, ad
per parte la cima della sua ala o mon un assalto imprevisto.
cone, fortemente attaccarsi al terreno, fa Esaminiamo frattanto i motivi di que
cendovi penetrare l'unghia del suo pollice; sta posizione inversa alla quale era di
poi, confidando in questo punto d'appog gran conto che fossero obbligati i soli pi
gio, raccogliere le sue gambe posteriori pistrelli; infatti, nessun' altra situazione
sotto il ventre, e cessare di star cocco gli renderebbe si prontamente all'indu
loni, elevandosi sulle sue membra poste stria ch' loro pi familiare, n sommi-
riori, e facendo contemporaneamente ese nistrebbe ad essi maggiori facilit per fug
guire a tutta la sua massa un mezzo capi gire e andare a perdersi nell'immensit
tombolo che getta innanzi il suo corpo; sic atmosferica.
come per non si fissa al terreno che ado I pipistrelli, pronti a slanciarsi, do
perandovi il pollice di una delle ali , il vendo spiegare lo scomodo mantello che
salto da esso fatto succede sopra una dia forma la membrana delle loro ali, n po
gonale, e subito lo rigetta dalla parte tendo farlo che col procurarsi lateral
per dove si era attaccalo; per il passo mente uno spazio proporzionalo alla sua
susseguente adopera il pollice dell'ala op estensione, non potevano, per incontrare
posta , e , capitombolando in senso con tutte queste combinazioni di successo,
trario, finisce, malgrado queste alterna che cadere da un luogo elevalo.
tive deviazioni, per camminare diritto I piedi posteriori dei pipistrelli dove
innanzi a s. vano dunque, per fissare questi animali
Il quale esercizio termina col defati alla volta dei loro domicilii, avere una
garlo assai; perci, onde vi si arrenda, o forma appropriata a siffatta destinazione;
bisogna che goda nel suo antro di una per lo cne divien facile il rendersi conto
perfetta sicurezza, o che vi sia costretto del parallelismo e dell'eguaglianza dei
da una serie di accidenti che l'abbiano loro diti , come pure della curva e del
fatto cadere sopra un piano orizzon l' acuta punta delle loro unghie; ed in
tale. fatti, se questi piedi, dei quali non ave
Qualunque pipistrello che si trovi in vamo dapprincipio riferite le forme al
quest'ultimo caso, presto se ne libera, piano dei pipistrelli, completano cosi il
giacch allora gli quasi impossibile di l'ir sistema (lo che d alle diverse parli
elevarsi e di riprendere il volo ; le sue degli organi della locomozione alcuni usi
ali hanno troppa estensione , e gli sforzi che si corrispondono, e che sono in ne
che pu fare non si risolvono per Io pi cessarie relazioni ) , pi non ci recher
che ad urtare contro il terreno, ed a sorpresa l'invariabilit Ielle forme di que
procurargli una nuova caduta. Se, al con ste estremila.
trario, gli riesce ili trasportarsi sopra un Appena si entra nei sotterranei dei pi
luogo elevalo, sopra un albero o anco pistrelli , senlesi subito l'odore dei loro
sopra un poggetto, si rimette facilmente escrementi , che si trovano raccolti in cu
nella sola situazione che gli convenga. muli spesso considerabili sul terreno, verso
La qual situazione il volo. I pipi il centro degli spazii da essi occupati, e
strelli preferiscono di percorrere le re di pi, non possiamo equivocare sul luogo
gioni aeree, poich l solamente godono d'onde provengono questi prodotti cscre-
di tutta la loro libert, mettono a pro mentizii, giacch 1 pipistrelli gli gettano
fitto tutte le loro risorse, ed hanno un'il dalla volta del sotterraneo.
limitata confidenza, talvolta ancora fino L appunto succede la riunione dei pi
ad abusarne colf andare incontro a reali pistrelli, e l effettivamente si radunano
pericoli. l'uno accanto all'altro; non bisogna per
Le quali corse non possono per esser dimenticarsi che vi rimangono sospesi per
continue, ed il riposo deve lor succedere. i piedi posteriori , ed allora , come con
Per tal critico momento riserbano i pi cepire che possano evacuare in una alti
pistrelli tutta la loro prudenza ; il senti- tudine si poco convenevole a tale oggt
CHE ( 14 ) CHE
(o? Diremo con' essi vi riescano, e rac- nude tanto prolungato, e perci sono pi
ronleremo quanto abbiamo velluto. pistrelli nel minor grado possibile.
Un pipistrello, in simii caso, mette pri Gli acuti denti della maggior parte sono
mieramente una delle sue zampe in li le sole armi ed i mezzi per assalire, af
bert di agire, e ne profitta subito per ferrare e dilaniare gli insetti dei quali for
urlare la volta, lo che ripete pi fiate di mano il loro cibo; hanno, per cogliergli
seguito. II suo corpo, messo in moto da a volo, una facilit che non era stata in
questi sforzi, oscilla e dondola sulle cin essi riconosciuta, la grandezza cio della
que unghie dell'altra parte , le quali for loro bocca, e sono , per tal riguardo, veri
mano, per la loro eguaglianza e paralle calcabotti.
lismo, una linea retta, coin sarebbe Passe La commettitura delle labbra non si
ili una cerniera. Quando il pipistrello estende, nei mammiferi, oltre ai denti
punto al pi alto punto della curva che canini; direbbesi che il labbro superiore
descrive, stende il braccio, e cerca sui si uniforma al sistema degli intermassil-
Isti un punto d'appoggio per attaccarvi lari , che gli subordinato , e che ne
l'unghia che lo termina, quella cio del il coperchio. Infatti, la bocca non larga
pollice dell'estremit anteriore. Per lo e bene squarciata che negli animali i
pi incontra il corpo di un altro pipi quali hanno lunghissimi gli intermassil-
strello vicino, talora un muro sui fianchi, lari, e si vede al contrario molto angu
onero un altro oggetto solido; ma, co sta in quelli che hanno le ossa piccolis
munque sia, ha ottenuto il suo intento; sime.
si messo in una situazione orizzontale, I pipistrelli, quelli almeno che si ci
col ventre in gi, vale a dire, in quella bano d'inselli, sono la sola eccezione da
situazione che gli conviene per sgravarsi noi conosciuta a questa legge; la com
degli escrementi, e per farlo in modo da mettitura delle loro labbra molto po
conservare la nettezza del proprio corpo. steriore, e corrisponde al penultimo mo
Ci richiama alla nostra memoria che lare. Le loro borse faciali possono riguar
dobbiamo eziando far conoscere gli or darsi come la causa di quest'anomala,
gani della digestione dei pipistrelli. Sem giacch le gote rese flosce da tali borse,
bra, a prima vista, che ammettendo la si spiegano e si estendono con le labbra,
necessit d'intime relazioni fra tutte le ed allora la mascella inferiore pu sco
parli di questi animali, l'anomala predo starsi dalla superiore, sino a formare con
minante che gli distingue, e che pone a essa un angolo retto.
loro disposizione l'uso di un mondo affatto Finalmente, i pipistrelli somigliano ai
diverso, avrebbe potuto adattarsi a tutte piccoli mammiferi insettivori per le triste
le specie di cibo che sono proprie ai mam abitudini, per la vita notturna, e perla
miferi, lo che appunto non troviamo; pre suscettibilit degli organi dei sensi che
cisamente perch vi era allora indifferenza gli forza a fuggire lo strepito e la luce,
a tal riguardo , e perch si fa sentire l'a e per il loro minor calore specifico ;
scendente del sotto-tipo di cui i pipistrelli passano l' inverno , o piultoslo la maggior
sodo come una deduzione; tutti i carat parte dell'anno net letargo; estremamente
teri dei quadrumani, sotto tal punto, ven sensibili alle pi piccole impressioni del
gono riprodotti, e, quel che vi ha di sin freddo e dell'umidit, non sono piena
golare, lo sono con leggiere modificazioni, mente attivi , e non escono dai loro do-
che tutte si riferiscono, o almeno si com micilii che nelle belle serate eslive; allora
binano con dei cangiamenti di poco conto per, vivamente eccitati, a nulla pre
nel modo col quale termina l'ala. stano alteuzione: occupati della loro cac
Il maggior numero dei pipistrelli vive cia con un ardore senza misura, o diven
d'insetti; il loro stomaco piccolo, senza gono invece una facil preda per gli uc
strozzatura n complicazione; il canale celli rapaci notturni , o cadono nei lacci
intestinale, di un diametro assai eguale, che loro vengono tesi; incappano nelle reti
corto, e manca per l' affatto il cieco. che si agitano sulla via che percorrono ,
I denti corrispondono a quest'ordine o rimangon presi alla lenza, giacch ab
di cose; gli incisivi sono lobati, i canini boccano con troppa avidit lutto quello
lunghi ed acati, ed i molari armati di che veggono svolazzare nell'aria.
ponte. I pipistrelli, cos derivali dal tipo dei
Alcuni pipistrelli, che vivono di frutti, quadrumani, ed offrendo inoltre ben nu
hanno i (lentie gli intestini un poco di merose analoge con la piccola famiglia
tersamente conformati; non hanno il der- dei carnivori insettivori , si presentano
CHE ( 42 ) CHE
dunque a noi come costituenti un ordine ad esaminare ci che era stato fallo ni
che ha limiti decisi , e eh' per l'affalto nanzi ad esso su questi mammiferi, e a
distinto. darne una Monografa. La sua Memoria,
Tale la questione che ci eravamo pro prezioso monumento, specialmente se ri
posti di trattare in questo articolo Chei- montiamo all'epoca della sua pubblica
rotteri. Prima di rimandare, per ogni zione, fu stampala nella Raccolta dell'Ac
genere, ad articoli speciali ed alle loro cademia delle scienze, dell'anno 1759.
lettere respeltive, esamineremo ci che La Monografa di quel celebre naturali
ne hanno pensato i principali autori si sta fu pure arricchita non solo di parec
stematici, e come hanno potuto classare chie specie esotiche trovale a Parigi nelle
questi animali, limitandosi all'uso delle pubbliche collezioni, come ancora di quelle
sole considerazioni zoologiche che erano che Adanson aveva di recente portale dal
allora in voga. Senegal.
Belon il primo che rappresent un Fino da quel momento, la famiglia dei
pipistrello, cio l'orecchione; l'Aldro- pipistrelli fu stabilita sopra solide basi ;
vando ne riprodusse la figura, e ve ne si ebbe una guida che si tenne in molto
aggiunse un secondo, cio la grossa specie conto e che si procur di seguitare.
Europea. Belon aveva inoltre descritta Linneo ne diede per il primo l'esem
con molta esattezza una terza specie da pio, non per in tutte le occasioni, giac
esso veduta in Egitto. ch eslrasse dal suo genere Vespertilio
Si seppe poi dai viaggiatori e dai na il pipistrello di Feuille, ovvero il becco-
turalisti iconografi, che ogni paese aveva, di-lepre, per formarne, nella duodecima
in qualche modo, i suoi pipistrelli. Se ci edizione del suo Systema, il genere Jfoc-
non fu dapprincipio asserito con molta tilio dei suoi Glires.
precisione, risultava almeno dalle opere Sino a quel tempo erano i naturalisti
pubblicale dal Clusio, dal Filone, dal rimasti tanto soddisfalli dell'uso dei denti
Bornio, da Flaccourt, da Sba e da Ed- incisivi per lo stabilimento dei generi,
wards. che diveniva ben naturale di contar mollo
Fino dal 1748 si possedevano questi sul valore di questo carattere ; rec dun
materiali, n credevasi ancora che all'e que sorpresa il sapere, primieramente da
sistenza di cinque specie di pipistrelli; il Brisson, e quindi da Daubenton, che i pi
Catalogo di Linneo non fa menzione di pistrelli sollo tal punto fra lor differivano.
un maggior numero. Il numero di questi animali non era
Almeno per sino a quel tempo i na ancora considerabile, e gi dedica vasi mag
turalisti erano stati concordi sullo stabi giore attenzione alle affinit degli esseri;
limento della famiglia dei pipistrelli, ed nonostante si continu, sull'esempio di
era uno di quei generi ch'era stalo creato Daubenton, a comprendere in un solo ge
per presenlimenloavanli l'invenzione me nere tutti i pipistrelli conosciuti; e, per
desima dei metodi. scusarsene in qualche modo, si affett
Altri principii diressero Brisson nel d'insistere sulla discordanza dei loro ca
i?56, che aveva disposti i quadrupedi ratteri generici, e sull'idea che questi esseri
secondo l'ordine numerico dei denti inci erano soggetti ad inesplicabili anomale.
sivi. Appena riconobbe che i pipistrelli, Non vi fu che Erxleben il quale ripro
per questa considerazione, si separavano dusse la divisione di Brisson, Pteropus
in due serie , si cred obbligalo di divi e Vespertilio e che vi si mostr un com
dergli egualmente in due generi , ed as pilatore poco giudizioso, giacch distrusse
segn loro i nomi di Pieropus e di Ve l'essenza del genere Vespertilio nel de
spertilio. Si aveva allora tanto poco ri finirlo come Brisson, e facendovi entrare
guardo alle naturali affinit degli esseri , i nuovi pipistrelli di Daubenton, ai quali
che nessuno affacci opposizione nel ve punto non conveniva quella definizione.
dere questi due gruppi lontani l'uno dal Successivamenle, altro non si fece che
l'altro, ed il loro intervallo ripieno da copiarsi gli uni cogli altri: d'altronde,
animali ben diversi dai pipistrelli. ci si limit ad un solo genere, e si cred
Nel tempo che pralicavasi questo falso soddisfare a ci che lo stato della scienza
metodo di sistemazione, Daubenton cer esigeva, col dare, in annotazioni, l'enu
cava degli auimali per la sua anatomia merazione dei denti incisivi di ogni specie.
comparata; trov in Francia quattro pi Questo appunto era quel carattere che,
pistrelli, che non vi erano ancora slati inteso in diversi modi, aveva dato ori
osservati , la quale scoperta lo impegn gine a quei diversi melodi di classare i
CHE ( '43 ) CHE
pipistrelli . al ohe prestammo atleti- piccoli, o mancano con esso, sono allora Tra
versati nel loro sviluppo da una speciale
Riconoscemmo primieramente che una influenza; pi non obbedendo ad un im
delle circostanze di quesli denti (sono pulso di tutta l'organizzazione, pi non ne
per Io pi crenulati) aveva dato luogo ad rendono lo steiso conto; variano al con
alcuni errori , per parte ancora dei no trario con l'intensit dell'azione locale che
stri pi abili osservatori. Pallas aveva con gravila su loro, ed, in tal caso, sono un
tati alla mascella inferiore del t'esperii carattere di un minor valore che nelle
Ho pietas, otto invece di sei incisivi che altre famiglie ove il loro accrescimento
vi sono realmente; e Daubenton non ne non in nulla contrastalo.
aveva osservato nessuno alla mascella su Ma se la cedono, per l'importanza, agli
periore del Vespertilioferrum eauinum. organi dei sensi vicini, divengono nuova
Potemmo eziando far conto di un'al mente un oggetto degno di considerazio
tra circostanza di questi denti , origine ne: in corrispondenza con questi organi ,
di altri errori, ed che essendo pi pic possono almeno farcene apprezzare le di
coli dei loro alveoli, facilmente se ne stac verse modificazioni , e concorrono con
cano , e mancano in alcuni individui essi a stabilire i caratteri di alcuni gruppi
Finalmente una terza osservazione spiega particolari o piccoli generi; ed, atteso che
ancor meglio le loro numerose anomale, queste diverse disposizioni sono pur si
ed la dipendenza in cui sono dagli or multanee con altre modificazioni da esse
Fini vicini. presentate, o negli organi della digestio
In ogni altro animale, fuorch nei pi ne, o nelle ali, nella coda e nella mem
pistrelli, vi ha una sola maniera di brana interfemorale, ne segue che ab
sere per gli organi dei sensi che hanno biamo una certa quantit di caratteri di
la loro sede presso i denti incisivi. Sono un ordine ancor tanlo elevalo da disporre
generalmente contenuti in certi limiti, i pipistrelli in distinte divisioni, e situar
n recano nocumento allo sviluppo dei- gli in piccolissime e naturali famiglie.
Tosse intermassillare, che successivamente Daremo i caratteri di queste piccole
somministra anch'esso agli incsivi tutto famiglie o di questi generi alle seguenti
il posto e la solidit convenienti. Nulla parole: Glossofago, Megahebuo , Miot-
turbando questa disposizione, i denti in TER1DE, NoTTILIONE , NlTTERIDE , NlTTI-
cisivi crescono nel loro alveolo secondo hmo, Plecoto, Fillostomo, Rinolofo ,
l'azione che sovr'essi esercitano gli ele Rihopoma, Pteeopo, Stenoderjia , Ta-
menti dei quali l'essere costituito: ef fozoo , e Vespertiliohe , o Pipistrello.
fetti, in qualche modo, del concorso di V. le TaT. 160, 181, 199, 200, ai5, 216,
molte cause qua e l sparse, e per la 217, 218, 219. (Ge.S. H.)
maggior parte occulte; i quali denti pos CHEISAR. (Bot.) V. Cheisaram. (J.)
sono allora adoperarsi per indicare que CHEISARAN, CHEISAR. (Bot.) Nomi arabi
ste cause in un modo generale, ed in que secondo il Rumfio ( Herb. Am. voi. 5 ,
sto senso appunto sono valutali per un p. 97, p. 5i), di una specie di calamo,
eccellente carattere generico. che il Loureiro nomina calamus pe-
Saccede il contrario nei pipistrelli ; i traeus. (J.)
loro organi dei sensi si complicano di ** CHEITIA. (Bot.) Keithia. Lo Sprengel
quella tendenza del dermide ad acquistare (Syst. veg., 2, pag. 172, n. i45o) sta
un considerabile accrescimento; l'organo bilisce sotto questo nome, un genere della
dell'odorato, fra gli altri, spesso oltu ottanJria monoginia del Linneo, di fa
rato da specie di valvule; siccome per miglia ignota, ma che forse appartiene
non succede quasi mai straordinario svi a quella delle capparidee; e lo caratte
luppo in un luogo, che altrove non di rizza cos: calice monosepalo, sfeso irre
venga esso un ostacolo, gli sviluppi delle golarmente e caduco; otto filamenti cor-,
fosse nasali influiscono sull'inlermassillare t'usimi, colle antere allungate, cuspidate;,
che diviene tanlo pi piccolo, quanto pi un ovario siliquoso, quasi pedicellato
esse si estendono e si prolungano; tal coronato dal pistillo.
volta' talmente rimpiccolito da non esser L'unica specie riferitagli e del Brasile:
pi che un punto osseo il quale im ma non se n'ha alcuna indicazione spe
merso e si perde nel dermide; talora in cifica. (A. B.)
fine sparisce per l' affatto. CHEKAO. (Min.) il nome di uno dei
Gli incisivi che ne seguono necessari componenti la porcellana della China.
niente tutte le con lizioni, e che divcngouol Non sappiamo con molta certezza qua!
CHE ( 44 ) CHE
iia questa sostanza, ch'entra nella com sabbiosi in Italia, e nel mezzo giorno
posizione della vernice in smalto , e c he della Francia.
pur serve, a quanto dicesi, per disegnarvi Chelkria pubescente, Eoeleria pttescens,
degli ornamenti a rilievo. Sembra peral Pers.; Eoeleria pubescens , Lamk., En-
tro, secondo le descrizioni datene, e l'opi cycl., a, pag. 93. Ha i culmi risorgenti
nion medesima di molti viaggiatori, che che nascono in cesto, che si alzano da
sia gesso, o calce solfala. (B.) sei a dodici pollici , guerniti di foglie
CHEKEN (Bot.) Specie di mirto delebi pubescenti; i fiori verdi bianchicci, rac
li, descritta dal Feuille. (J.) colti in una spiga composta, cilindrica,
CHELANTO, o CHETANTO. (Set.) Chae-) colle glume quasi uguali , pubescenti, ci
lanthus,yel Chaetanthus, genere di piante gliate sul dorso, colla gluma esterna
a fiori glumacei, stabilito da Roberto terminala da una punta corta. Questa
Brown per una pianta della Nuova-Olan specie annua , e trovasi comunemente
da , appartenente alla famiglia delle re- nelle sabbie lungo il mediterraneo.
stiacee, a liori dioici, e fascicolali. I fiori Crelehia fleiode, Eoeleria phleoides, Pers.,
maschi non sono slati osservali ; e quegli Synops. 1, p. 97. Festuca, phleoides, a,
femmine sono composti di un calice di pag. g5 , tab. a n. 7, Desf., Fior.
sei squamme cortissime, tre interne mollo Ariani., 1 , pag. 90 tab. 23. Ila i culmi
pi piccole e setacee; di un ovario sovra diritti alti da sei pollici a un piede ,
stalo da un solo stilo, e da uno stimma guerniti di foglie pubescenti; i fiori verdi
interno. Il frutto una noce monosperma bianchicci , disposti in una spiga cilin
circondata dal calice un poco ingrandito. drica, colle glume leggermente pubescenti
(Pois.) contenenti da tre a cinque fiorellini , i
CHELAPA. (Bot.) V. Celapa. (J.) quali hanno la gluma esterna cigliata
CHELERIA. (Bot.) Eoeleria , genere di sul dorso, e appuntata in cima. Questa
piante monocotiledoni della famiglia delle pianta annua cresce lungo le strade in
graminacee e della triandria diginia Italia, nei dipartimenti meridionali della
del Linneo, i cui principali caratteri sono Francia, in Barberia ec. (L. D.)
i seguenti: gluma biflora, pi di rado CUELIBE, Chtlibs. (Conch.) ancor que
triflora , con due valve compresse e ca sto uno di quei corpi quasi microscopici
renate; gluma corollare di due valve che Dionisio di Monitori ha introdotto
compresse, tre stami; un ovario supero, nel Sistema fra le sue conchiglie univalvi
sovrastalo da due stili con stimmi piu concamerale, in un modo per evidente
mosi, un solo seme. mente forzalo. Pare infatti che sieno glo-
La specie di questo genere sono piante beltini decrescenti, connati o riuniti gli
erbacee, di foglie lineari, alterne, di fiori uni agli altri in una linea retta, e che
disposti sopra peduncoli ramosi, corti, abbiano un' aperturina rotonda laterale.
risorgenti, formanti una pannocchia com Dionisio di Monlforl chiama la specie che
patta, che ha l'aspetto di una spiga. serve di tipo a questo genere, il chelibe
Questo genere fu stabilito per quelle spe gradualo, Chelibs gradatiti, ed , se
cie di aira, phalaris, poa e festuca, che condo esso, giacch pare ch'egli solo lo
mancavano dei caratteri necessarii per abbia osservato, un corpicciuolo lungo tre
appartenere a questi ultimi generi. quarti di linea , composto di due globet-
Si conoscono circa dodici specie di ti, un poco trasparente, di color roseo
hoeleria, per la massima parte europee. tinto di verde, e che per lo pi trovasi
Chzlbria crestata , Eoeleria cristata , decoloralo sulle rive dell'Adriatico. rap
Pers., Synops., i, pag. 97 ; Aira cristata, presentalo nel suo Sistema di Conchilio
Linn., Spec, 97; Poa cristata, Host., logia , tona. 1, pag. 3o8. (De B.)
Gram. Ausi., a, pag. 54, lab. <]5. Ha i CHELIBS. (Conciti) Denominazione Ialina
culmi risorgenti , accestiti, alti da otto del genere Chelibe. V. Chelibe. (De B.)
a quindici pollici, guerniti di foglie CHELIDE, Chelys. (Erpetol.) Dumril ha
pubescenti; i fiori bianchi verdicci, qual stabilito sotto questo nome un genere del
che volta screziati di violetto, disposti in l'ordine dei chelonii, al quale assegna i
una spiga pi o meno lunga, talora in seguenti caratteri :
terrotta. Questi fiori hanno le glume di Zampe a diti palmati, con pi d tre
suguali, acute, glabre, talvolta dentellate unghie mobili ; guscio molle , bens sca
sul dorso; l'esterna delle quali terminata glioso , che non difende ni la testa ni
da una punta prominente. Questa pianta le zampe; mascelle depresse; senta becco
perenne, e trovasi nei luoghi aridi, e corneo; narici infuori; timpano distinto.
CHE ( 145 ) CHE
La bocca delle chelidi molto somiglia come i rapaci, si dividono 111 diurni e
i quella dei pipa; il loro naso costituisce notturni, comprendono , per una parte,
una specie di tromba; la loro pelle co- le rondini ed 1 rondoni, e, per l'altra,
perla di tubercoli verrucosi; la coda i calcabotti. I loro caratteri comuni sono
mollo corta. di avere il becco depresso alla sua base,
XXus una parola adoperala dai molto squarciato, i piedi assai corti, e
le ali lunghissime. (Cu. D.)
Greci per indicare le tartarughe. CHELIDONIA. (Bot.) V. Celidonia. (J.)
La Matamati.,Chclysfimbriata. Dura., CHELIDONIA, o PIETRA DI RONDINE.
Tesludo ma/amata, firugu. , Testudo (Min.) Cos vengon chiamati dei piccoli
fimbriata. Si lui. Guscio bislungo, depres ciottoli quasi lenticolari , molto lisci, di
so, con tre carene longitudinali spinose; natura ordinariamente silicea , apparte
fronts con un'ala per parte; collo grosso, nenti alle agate, e forse ancora al calca-
frangiato; tredici placche dorsali, venti rio compatto. Si trovano nel letto di certi
cinque marginali; sterno ovale, bifido po torrenti , e se ne raccolgono specialmente
steriormente; tubo delle natici lunghissi nelle grotte di Sassenage, presso Grenoble,
mo; coda verrucosa , cilindrica, ottusa. V. ove scorre , come ognun sa, un rapido tor
Tav. ai 1. rente. Pare che debbano la loro forma e
II colore dell'animale bruno cupo liscezza al moto delle acque. Credevasi che
uniforme sopra, ed un poco pi pallido provenissero dai nidi di rondini. Si ado
sotto. perano per togliere di dentro agli occhi
Le zampe anteriori hanno cinque diti le polveri o corpi estranei che vi si sono
unguicolati, appena distinti; le posteriori introdotti. Per la loro piccolezza , forma
ne hanno quattro unguicolati , ed uno e liscezza , possono scorrere tra la palpe
pi corto , senz' unghia. bra ed il globo dell'occhio senz' irritarlo.
La matamata vive nei paduli del Su V. Pietra di Rondine. (B.)
rinam e di Caienna, ove si pasce di mol CHELIDONIE. (Foss.) Nei tempi scorsi
luschi. Nei tempi scorsi era mollo comune stato applicalo questo nome a piccoli denti
in qnell' ultima colonia, ove le si applica il di pesci fossili. V. Glossopethe. (D. F.)
nome col quale viene da noi indicala. Vi CHELIDONIUM. (Bot.) V. Celidonia. (J. )
assai pi rara oggid, poich mollo si CHELIDONS. (Ornit.)V. Chelidon. (Cb. D.)
perseguita con la caccia per la bont della " CHELIDRA , Chelidra. ( Erpetol. )
sua carne; ve ne ha per tuttora in ab Schweigger e Fitzinger hanno stabilito
bondanza nei laghi di Mayacar, nel seno sotto questo nome un nuovo genere di
di Houassa, ec. Il Museo di Parigi ne rettili dell'ordine e della famiglia dei
possiede due individui. Questa chelide chelonii, che comprende alcune testug
giunge alla lungheiza di due otre piedi. gini di acqua dolce, la di cui coda lunga
La l '.11 ki.i m. con due spine, Chelys bi- e le membra voluminose non possono in
tpinosa, Testudo bispinosa, Ruiz de Xel- teramente rientrare nel guscio. Sotto tal
va, Datidin. Guscio bislungo, depresso, punlo si ravvicinano specialmente alle
anteriormente troncato, posteriormente chelidi, dalle quali merilan per di esser
forcuto ; senz' alette membranose sulla distinte. La Chelydra serpentina e la-
fronte; otto appendici frangiati per parte, certina fan parte di queslo genere, che
e quattro sotto il collo. a Fleming piaciuto chiamar Chelonura.
Pare che abili il Brasile, ed solamente Saranno esse descritte al paragrafo 3.
conosciuta per una lettera dello spagniiolo dell'articolo Emide. V. Emide. (F. B.)
Ruiz de Xelva al defunto Daudin. V. CHELIFER. (Entom.) Denominazione la
Cselonii. (I. C.) tina del genere Chelifero. V. Chelifeho.
CHELIDON. (Ornit.) Questo nome che, in (C. D.)
Aristotele, sembra indicare la rondine, CHELIFERO, Chelifer, Geoffr., Obisium,
BJirundo rustica , Lin., stato adoperalo Illiger. (Entom.) Genere d'inselli atteri,
da altri naturalisti, che hanno scritto clte- senz'antenne e testa distinta, vale a dire
lidons, per comprendervi tutta la fami confusa col corsaletto , e con otto zampe,
glia degli uccelli i quali provveduti di un per conseguenza della famiglia degli aceri
largo becco, di un ampio gozzo, limilo o araneidi, caratterizzalo inoltre dalla fori'ia
il volo rapido, la visla acuta, e, tenendo dei palpi che sono lunghissimi e a guis.i
le loro mandibule abitualmente aperte, di branche o di tanaglie di gambero ,
inghiottono gli insetti dei quali esclu- come negli scorpioni e nei galeodi, bens
sivamente si cibano. 11: che,
Questi uccelli L_ con l'addome sessile e senza coda.
Disk, delle Scienze Ncf. Voi. VI. 9
CHE ( i/T6 ) CHE
fatt i rappresentare una spe sopra un collaretto monofillo rlntagliato;
cie di questo genere sulla tavola So , n. corolla di sei a otto petali, pi corti del
4 dell' atlante di questo Dizionario. L'eti calice, tubulosi inferiormente, disugual
mologa del nome per l' affatto greco- mente divisi in due labbri alla sommiti;
latina; la parola chelae-arm, adoperala venti a trenta stami, inseriti sul ricetta
dai Latini , lolla da greco xplxi , colo; cinque a sei ovarj o pi; altret
e significa le braccia o le branche dello tante cassule pedicellale, terminale da
una punta formata dallo stilo persisten
scorpione e dei granchi.
Il corpo dei elici i feri molto depresso, te;
fila.
semi globulosi , disposti in una sola
tutt'al pi della grossezza di una picco Questo genere diversifica dagli ellebori
lissima cimice di letto, munito di quat per il calice caduco, circondalo da un in
tro paia di zampe; il loro sincefalo quasi volucro persistente, e contiene due spe
quadralo, con un paio di occhiolini per cie originarie dell'antico continente.
parte. Questi piccoli insetti sono facilis Il Mer.it, autore di una nuova Flora
simi a distinguersi da tutti gli altri ace
ri; primieramente dai ragni , dalle miga- dei contorni di Parigi, separando questo
li, e dai trombidii, che non hanno i palpi sotto il dagli
genere ellebori, lo aveva dedicalo,
a branca, ma a gancetto; poi dagli scor bert, botanicodiprovenzale,
nome robertia, a Gaspero Ro
direttore del
pioni, l'addome dei quali finisce in una giardino della marina a Tolone, e che ha
coda articolata a gancetto; dai galeodi e arricchita la Flora Francese di
dai falaugii, che hanno i palpi semplici, pianle nuove. Ma poich il Bilia, molte nella
e dai Trini, che hanno otto occhi, come sua Storia de' Ranuncoli , aveva stabi
i ragni.
Questi inselli si trovano nei luoghi litopoich questo genere sotto il nome di koellea;
asciutti ed oscuri; si cibano di piccoli in emalo il Decaudolle ha in seguilo chia
robertia un genere di composte,
setti, specialmente di piccoli termiti o d noi abbiamo dovuto adottare il nome di
pidocchi di bosco (hemerobius fatidicus, koellea.
pitlsatorius.) Corrono per tutti i versi Cbellea d1 inverno , Koellea hyemalis ,
come i granchi. Bir., Ranunc., p. a; Helleborus hyt-
Le principali specie sono:
i. (in kmfi.ro cancroide, Chelijer can- malis, Linn., Spec, y83 ; Bull., Herb^
lab. 35 ; Eranthis hyemalis , Salisb. ,
croides. Trans. Linn. Soc., 8, p. 3o3; Robertia
quello che abbiamo fatto rappreseli hyemalis, Meral, Fior. Par. an.La sua
tare nella citala tavola n. 3o. radice, che un tubercolo un poco irre
Car. Bruno rossastro, coi palpi met golare, produce una o pi foglie, ed uno
pi lunghi del corpo.
a. Chelifbro cimicoidb, Chelijer ci- opicchiolale,
pi fusti. Le foglie sono lungamente
divise in cinque o selle lobi. I
micoides. fusti alti tre o quattro pollici, sono nudi
Car. Palpi una volta e mezzo Li lun in tutta la loro lunghezza , tranne la ci
ghezza del corpo, con la branca pi ma, dove hanno una sola foglia oraco
larga. (C D.)
CHELIMONTOMA. ( Boi. ) Nome arabo lare, lobata coin le foglie radicali , ed
in mezzo alla quale riposa un solo fiore,
della celidonia maggiore, secondo il Ta- giallo, e molto grande. Questa pianta
bernaraontano ed il Mentzel. Il Dale cresce nei boschi e nei luoghi ombrosi
champio legge clieodomontoma. (J.)
CHELIPO. (Entom.) Voce sinonimadi Che delle montagne, in Italia, in Francia, e
in molte altre parti d'Europa. Fiori
ffero. V. Chilifero. (C. D )
CHELLAE. (Bot.) Nell'Arabia, secondo il sce nel febbrajo, e nel cominciar di
Forskacl, lo scandix infesta porta questo marzo. Questa specie una pianta estrema
nome, o quello di gazar-sjaeitani. La mente acre quanto gli ellebori , fra i
carota c l'arami vi sono pur detti chael quali era collocata dal Linneo e da altri
le. (J.) botanici. Secondo il Pena, i fior di que
CHELLEA. (Bot.) lineileu. genere di piante sta pianta, al solo masticarli, infiammano
dicotiledoni della famiglia delle ranunco- ed enfiano instantaneamente la bocca, e
lacee, e della poliandria pentandria del cagionano delle vertigini. Poich que
Linneo, cos caratterizzato: calice di cin sta pianta in diversi paesi, fa parte della
que a otto foglioline colorale, nelaloidi
caduche , che riposano immediatamente composizione dell' esca avvelenata per di
struggere i lupi, ella ha, come divessi
CHE ( i47 ) CHE
aconiti ed altre specie, ricevuto il nome gia d'acqua salata per mezzo del suo lungo
di ammana- lupo. muso, e cosi gli coglie talora anco alla
ColtiTasi nei giardini per il suo gra distanza di sei piedi. La qual caccia di
noso fiore giallo, che riposa sopra un viene uno spettacolo tanto dilettevole
elegante collaretto di verzura. La radice, che le persone ricche della maggior parie
secondo che riferisce il Comerario, un delle isole dell' Indie orientali traggon
farle purgante , a segno tale che usato piacere dal mantenere in grandi vasi uno
fon poca discrezione pu cagionare dei o parecchii di questi animali. La loro
Forti danni. (L. D.) carne d'altronde gustosa e salubre.
CHELLIA. (Boi.) Koellia. Sotto questo Il Soffietto , Chelmon longirostris ,
nome il Moench indica un genere ch'ei Chaetodon longirostris , Limi. , Brous-
separa dai limi, per il thymus virginicus, son., Chaetodon enceladus , Shaw. Pinna
che ha l'apertura del calice guernita di caudale falcata; muso cilindrico e lun
denti e non di peli, ed il labbro infe ghissimo ; apertura della bocca piccola ;
riore della corolla prolungato in una lin coler generale ranciato.
guetta lineare. Il Biria in una sua Mo Questo pesce stato scoperto da Brous-
nografia , nomina koellen , 1* helleborus sonnet nelle acque del grande Oceano.
hjremti/is, gi separato come genere dal V. Chetodontb e Lzttosobi. (I. C.)
Boerhaave sotto il nome di heleboroi- *" CHELODONTA. ( Entom. ) Denomina
dei. V. Chf.llea, Ellbboboide. (J.) zione latina dei Chelodonti. V. Cbelo-
CHELMON. (Itliol.) Denominazione latini donti. (F. B.)
lei cenere Chel mone. V. Chelmove. (I. C.) *'* CHELODONTI, Chelodonta. (Entom.)
CHELMONE, Chelmon. (Itliol.) Cuvier ha Lai rei Ile ha applicata questa denomina
assegnalo questo nome ad un genere di zione ad un ordine dello divisione degli
pesci che ha smembralo dal numeroso Insetti Aceri o Aracnidi che comprende
gruppo dei chtetodonti , e che appartiene, le specie munite di mandibule, e la di
cora1 essi, alla famiglia dei leltosomi. Que cui bjcca non costituisce un tubo. Tali
sti pesci debrtono esser cosi caratterizzali. sono gli Aracnidi pulmonari e quasi
Senza dentellature, n spine agli oper tutti gli Olelri. V. Abacbidi, o Araseidi
coli- corpo ovale ; muso allungato in un ed Oletbi. ( Audouin, Diz. class, di St.
bteco stretto : una sola pinna dorsale. Nat., tom. 3., pag.
La forma del muso distingue i chel- *' CHELONARIO, Chelonarium. (Entom.)
moni dai veri chelodnnti, dai piataci, ita Genere doli' ordine dei coleotteri, sezione
gli eniochi, ec. ; la loro pinna donale dei pentameri, stabilito dal Fabricio (Sysl.
unica gli separa dai cheto litteri , che Eleuther., tom. pag. 101), e collo
l'hanno doppia; la mancanza delle den- cato da Latreille (Gencr. Crasi, et Ins.,
trllalure e Ielle spine agli opercoli gli tom. II , pag. 44 e Consider. gencr.,
isola dagli olacanli , dai pomacanti, ec. pag. 187.) nella famiglia dei Birrii. I
Il Cbelmose rostrato , Chelmon ro- suoi caratteri sono: testa per l' affatto in
ttratus , Chietodon rostrafus, Limi.; feriore H ricoperta da un corsaletto semi
Bloch, eoa, tg. i. Pinna caudale ro circolare clipeiforme; antenne di circa
tonda, pi corta del muso, eh1 cilin sette articoli , dei quali il secondo ed il
drico; cinque fasce trasversali nere e mar terzo grandissimi, compressi, ed i seguenti
ginate ili bianco da ambedue le parti del brevissimi , ricevuti in una scanalatura
corpo; una macchia nera, rotonda ed or pettorale. I Chelonarii che appartengono
lata di bianco, verso la base della pinna (Regno Anim. di Cuvier) alla gran fami
dorsale; linla generale aurea ed argen glia dei Clavicorni si distinguono da lutti
tina; venti strisce longitudinali brune e gli altri generi per le loro antenne. Si
molto strette; orifizio delle narici sem ravvicinano ai Birri per la forma ge
plice. V. Tav. 90. nerale del loro corpo; la testa piccola,
Questo pesce, bellissimo per la viva rotonda , nascosta dal protorace ; le an
cit dei suoi colori, abita i mari dell'In tenne snno moniliformi ed inserte ante
dia, soggiornando pi comunemente presso riormente agli occhi; il protorace pia
l'imboccatura dei fiumi, nei luoghi ove no, ed offre sui lati dei margini quasi
l'acqua fioco profonda. Si ciba d'in reflessi; lo scutello del mesotorace e pic
setti, particolarmente di quelli che vivono colo, peloso e rotondo; l'elitre sono lun
alla superficie dei mari sulle piante ma ghe quanto l'addome, e lo abbracciano
rine, ed usa, per prendergli, una sin lateralmente; le zampe sono corte, lar
goiar manovra: schizza sovr'essi una piog gite * comprpw come nei nosodendri e
CHE ( -48 ) CHE
nei birri. Quest' insetti sono originarli greco di cbelone dato al genere; l'inferiore
dell'America meridionale. I loro costumi leggermente trifido. Gli slami e le an
non sono conosciuti. Il Fabricio ne de tere sono pelose; le cassule ottuse, con
scrive due specie. Citeremo il Chelonario tenenti dei semi orbicolari, contornati da
nero, Chelonarium atrum , ch' forse una piccola sfoglia membranosa.
identico col Chelonarium Beauvois di Questa pianta fiorisce nel mese di ago
Latreille , rappresentato nel suo Genera sto, ed ama una terra umida e fresca, ed
Crust. et Ins., lav. 8, fig. j, con una de un'esposizione ombrosa. Essa getta molte
scrizione dell'antenna, fig. 8. ( Audouin, barbe: si moltiplica di rado per semi, e
Diz. class, di Si. nat., tom. 3. pag. spesso per mazze che si fanno in autunno
537.) ed anche meglio in primavera.
" CHELONARIUM. (Entom.) Denomina Alcuni riguardano come una variet
zione latina del genere Chelonario. V. di questa specie il chelone obliqua, Linn.,
Cbeloxario. (F. B.) che il chelone purpurea, Miller, digi-
CHELONE. ( Bot. ) Chelone , genere di talis mariana , Pluk., Mani., 64, tab.
piante dicotiledoni a fiori completi, mo 348, fig. 3. La sua principale differenza
nopetali, irregolari, della famiglia delle consiste nei fiori; ed assai generalmente
bignoniee e della didinamia angiosper- le sue foglie sono un poco pi larghe e
mia del Linneo, cos essenzialmente ca pi profondamente dentate.
ratterizzalo : calice di cinque divisioni Chelone babbcto, Chelone barbata, Cavan.,
profonde ; corolla monopetala , personata Icon. rar. 3, tab. 242; Chelone rueillioi-
e venlricosa; quattro stami didinamici; un des, Andr., Repos., tab. 34, non Linn.,
?uinlo filamento glabro, e sterile posto Suppl.; Chelone formosa , Vendi., Obs.
ra i due superiori; un ovario supero; 52. Questa specie, che si distingue per
uno stilo semplice con stimma ottuso. Il i suoi fiori di un bel colore rosso scar
frutto una cassula bivalve, di due logge latto, ha i fusti deboli, glabri, cilin
contenenti un gran numero di semi, drici; le foglie inferiori picciuolale, gla
Sotto il nome di pentstemon sono state bre, lanceolate, intierissime, le caldine
separale da questo genere le molte specie sessili, opposte; i fiori disposti in una
che hanno il quinto filamento sterile, e bella pannocchia terminale, allungata,
barbuto nella parte superiore. Di che colle diramazioni che sostengono due, tre,
noi parleremo a suo luogo; e qui osser o quattro fiori pedicellali, pendenti, lun
veremo solamente che bisogna avere una ghi un pollice. Questi fiori hanno le di
grande passione pei nuovi generi, per visioni del calice corte, glabre, ovali, leg
crearne uno sopra un carattere di s poco germente mucronate; la corolla diritta
momento e che pare non influisca in ve- bilabiata, col labbro inferiore di tre lobi
run modo sulle altre parti del fiore. Fa acuti, reflessi, aventi verso gli orli un
remo poi qui conoscere l' ourisia , Juss., ciuffo ili peli giallicci; i filamenti porpo
che il chelone ruellioides, Lino, fiI ., rini , incurvati in cima, che sostengono
Suppl. Giusta queste riforme, rimangono due antere attaccale alla base, e diver
per il genere chelone le specie segueuti. genti; lo stilo prominente.
Chelone 'i.abho , Chelone glabra, Linn. Questa pianta cresce al Messico; ed
Bella specie che cresce naturalmente in la pi elegante di tutte quelle che si
parecchie contrade dell'America setten coltivano; ed i fiori durano per pi lungo
trionale, e che ugualmente che la mag tempo. (Poib.)
gior parie delle seguenti, coltivasi come CHELONIA, Chelonia. (Erpetol.) Alessan
pianta di ornamento in diversi giardini dro Brongniart ha consacrata per il primo
d'Europa. La sua radice fibrosa, grossa, questa parola a indicare le tartarughe di
strisciante; i fusti alti tre piedi, glabri, mare, da esso riunite in un genere di
cilindrici, o appena tetragoni; le foglie stinto da quelle che abitano nell'acqua
quasi glabre, opposte, lanceolate, verdi, dolce o che vivono sulla terra. Perci il
dentate a sega, mediocremente picciuola- vocabolo 'XXVYl si trova conservato
te; le superiori strette , ed un poco pi
lunghe. I fiori sono bianchi, disposti in apresso di noi con un significato analogo
quello che aveva presso gli antichi
una spiga corta, compatta alla sommit Greci.
dei fusti e dei ramoscelli. La corolla
grossa, venlricosa; il suo labbro superiore di L'essenzial
rettili pu
carattere di questo genere
cos esprimersi:
un poco intaccato, ed incavato come il Zampe a pinne scagliose, le anteriori
dorso d'una tartaruga, d'onde il nome
CHE ( i49 ) CHE
pi lunghe; i diti riuniti da membra zostera o delle alghe , ovvero di mol
ne, ineguali , allungati, i due primi con luschi.
fere unghie sul loro margine esterno ,
t tutti terminati da lamine scagliose . I. Guscio diviso in placche ; zampe
larghe e depresse. unguicolate , mascella superiore in
L'involucro generale troppo piccolo tera.
per ricevere la lesta e specialmente le
umpe, che sono lunghissime. La Tartardga franca, Chelonia my-
La testa, quasi globulosa, bench qua das, Brong., Testudo mydas, Li un.. Te-
drangolare, anteriormente ottusa, po studo viridis, Schneid., Testudo marina,
steriormente ingrossata verso le tempie; Gesn., Testudo macropus , Walbaum.
pi stretta, o del medesimo volume del Mezzo del guscio con tredici scaglie ver
rollo. dognole, n imbricale, n carenate; cir
Negli individui giovani, il naso si pro conferenza della medesima parte compo
lunga in un corto cilindro. sta di ventiquattro a venticinque scudi ,
Le mascelle sono cornee, nude, spesso formati da venti a ventiquattro placche,
intere e taglienti, talora dentale a sega su quattro placche; file longitudinali, e
sui loro margini; la loro estremit ri- separate da tredici intervalli: mascella
runa n gancetto; la superiore abbraccia inferiore fortemente dentellata.
esattamente l'inferiore. La testa comparativamente pi pic
La volta del cranio coperta di sca cola che nelle altre tartarughe marine.
glie poligone, numerose, pi larghe nel Il guscio ovale, cordiforme, assai
mcizo che lateralmente , piccolissime in poco convesso, sollevato a schiena di asino
vicinanza degli occhi. nel mezzo della sua lunghezza, e frasta
Gli occhi sono grandi e leggermente gliato nella sua circonferenza da venti
sporgenti. cinque festoni.
Gli orifizii delle narici sono poco vi Le quattro prime placche vertebrali
sibili. hanno la figura di un esagono slargato;
Il collo corto , frequentemente pi la quinta rappresenta un segmento di
grosso della testa , rugoso , e semire- cerchio troncato alla sua punta; le otto
Irattile. placche laterali del dorso sono semplice
Il guscio poco convesso, ovale, mente penlagone; le venticinque della
cordiforme , coperto da una specie di circonferenza sono quadrate, piccole, spor
cuoio o di scaglia ; la sua parte media genti in fuori.
ossea; le costole sono ristrinte c separate Tulle queste scaglie sono trasparentis-
l'una dall'altra alla loro parte esterna; sime e vagamente colorite; sono molto
peraltro il giro del guscio totalmente sottili.
occupato da un cerchio di pezzi ossei Quando l'animale nell'acqua, il co
corrispondenti alle costole sternali. lore del guscio verde cupo; non vi si
Lo sterno costituisce una specie di distinguono allora che alcune macchie
anello osseo, il di cai centro occupato gialle, come ci dice Fougeroux di Bon-
la una placca ossea e da cartilagini. daroy.
ricoperto dalla medesima sostanza del gu Lo sterno pi corto del guscio.
scio. Tutte le placche che lo formano, Le zampe anteriori sono lanceolate, e
sono, del rimanente, in diverso modo le posteriori pi larghe.
dentellate. La tartaruga franca supera tutti gli
Le unghie cadono frequentemente ad animali del medesimo genere per la gran
una certa et. dezza del uo volume e per il suo peso.
La coda molto corta, quasi conica, Se ne sono vedute alcune lunghe sei o
scagliosa, ottusa. selle piedi, e del peso di sette o ottocento
L'esofago armato, dappertutto inter libbre.
namente, di punte cartilaginee acute, di Nel suo Viaggio alle isole Cauarie, Le-
rette verso lo stomaco. maire assicura che presso il capo Bianco
Le chelonie vivono tutte nei mari dei le tartarughe sono di tal grossezza , che
paesi caldi , sotto la zona torrida e fino il loro guscio non ha meno di quindici
verso il 5o grado di latitudine. Una sola piedi di circonferenza, e chela carne di
specie vive nell'acqua dolce, ed quella una sola basta per saziare una trentina
del Giappone. di uomini.
Si cibano o di vegetabili , come della Le tartarughe franche sono comuuis
CHE ( i5 ) CHE
s me sulle rive basse e renose dei due larghezza, a cono arrovesciato, vi depon
continenti , principalmente sotto la zona gono le loro uova , in numero talora di
torrida. Nou se ne prendono verso il cento in una sola notte. Nel tempo del
settentrione, o al di la del 5o grado di qual lavoro, nulla pu distrarle.
latitudine, che quando le tempeste vele Allora facile l' impadronirsene, talch
hanno trasportate. Ne sono siale trovale non deve sorprendere che le tartarughe
talvolta verso l' imboccatura della Loira. divengano sempre pi rare, giacch ogni
Nel 1752, ne fu pescala, a Dieppe, una anno si distrugge la speranza delle fu
del peso ili otto a novecento libbre. In ture generazioni. L'osservazione appunto
questi ultimi anni, ne abbiamo vedute di questo fatto aveva determinato il filan
due o tre piccole che provenivano dal tropo Martino Moncamps a proporre lo
medesimo porlo. stabilimento di serbatoi di tartarughe
Ricercano la vicinanza delle isole e nelle isole Sechelles.
delle coste deserte ; vanno a terra con la Effettuano cosi tre covate successive ,
minor frequenza possibile , e non vi ri frapponendo per ciascuna un intervallo
mangono ogni vofla che per un tempo di quattordici giorni o di tre settimane.
assai breve. Quando hanno soggiornato Non ritornano al mare che dopo aver
cosi all'asciutto, stentano dapprincipio ricoperte di rena le loro uova.
ad immergersi sott'acqua, ad onta dei Il padre Labat pretende che, sulla ce
loro sforzi per tuffarvisi , sia perch si sia di Affrica , una sola di queste tarta
sono ripiene di un notabil volume d'a rughe possa deporre duecento cinquanta
ria , ovvero , come crede De Lacpde , uova, ed anco un maggior numero.
per essersi tanto prosciugale da aver per Le uova per lo pi si sviluppano in
duto un sedicesimo del loro peso. capo a tre settimane circa, pi o meno,
In cerle epoche, si veggono le tarta secondo la latitudine ed il calore dell'at
rughe franche abbandonare il fondo del mosfera. A S. Vincenzio, una delle isole
mare, e trasferirsi in branchi verso l' im del Capo Verde, il diciassettesimo gior
boccatura dei grandi fiumi. S aio molto no. Vi ha per su tal proposito negli
timide, e non cercano mai di difendersi, autori una folla di contradizioni. Le uova
eccettualo per quando sono accoppiale sono tonde, di due a tre pollici di dia
Nella qnal circostanza , come dice Cate- metro , avviluppate da una membrana
sby , resistono con furore, ed affrontano molle, molto simile a cartapecora bagna
qualunque pericolo. la; la loro parte albuminosa non si coa
Il maschio, durante la copula, si atlacca gula al fuoco, ma il torlo vi s'indurisce
alla pelle carnosa del collo della femmi assai.
na , per mezzo delle unghie che fan Queste uova sono ottime a mangiarsi
parie delle sue pinne anteriori. Valmoni ed assai ricercate in tulli i paesi pra
de Domare e molti altri naturalisti dicono ticali delle tartarughe. Dicesi eziando
che, in quell'atto, il maschio posto sul che, in alcune regioni dell' America me
dorso della sua femmina, come Io stal ridionale, si addestrano i cani a trovarle.
lone sulla sua cavalla ; ma De Lacp le Una volta escite dall'uovo, le piccole
pretende che i loro slerni sicno applicati tartarughe si dirigono verso il mare senza
l'uno contro l'allro. che nulla possa da ci dislorle. S'im
Il coito delle tartarughe chiamato mergono dapprincipio con fatica sotto
cavalagc dai marinari, e , secondo Cate- l'acqua, per lo che molle di esse diven
sby, dura pi di quattordici giorni. gono la preda dei marangoni , dei gab
Nel mese di aprile vengono le fem biani, delle sule, e di altri uccelli rapaci,
mine a deporre le loro uova sulla riva come pure dei grossi pesci.
all' asciutto. Cercano dapprincipio un Nella prima et , il guscio ricoperto
luogo conveniente, senza esser mai ac da una pelle bianca e trasparente, che
compagnate dai maschi, uscendo dall'ac appoco appoco imbrunisce , forma delle
qua con molte precauzioni, dopo il tra grinze trasversali, poi va ingrossando , si
montar del sole, e riprendendo la via indurisce, e finalmente si divide in plac
del mare se si accorgono di poter essere che scagliose.
disturbate. Nel caso contrario, risalgono Secondo alcune particolari osservazioni,
superiormente alla linea della pi alta pare che l'accrescimento delle tartarughe
marea, scavano la rena con le loro pin franche sia molto rapido. Valmont de Bo
ne, e, dopo aver falla una buca di circa rdare racconla che un abitante di S. Do
due piedi di profondit su due piedi di mingo, partendo per la Francia , ne ira
CHE ( i5i ) CHE
bafc uua che , nel corso di un mese , La carne ed i brodi di tartarughe ven
crebbe circa un piede. gono raccomandati in molte affezioni
Daiupier ha osservato che, verso la morbose, come l'etisia polmonare, la si
stagione degli amori , le tartarughe, per filide inveterata, le serpigini, la lebbra,
il maggior numero, si allontanano, per il mal francese, ec.
due o tre mesi, dagli spazii di mare ove Il loro grasso spesso verde cupo; ha
abitualmente vivono; vanno a deporre le per il sapore del miglior burro. Il viag
loro uova a notabili distanze da quella giatore F. Leguat ci riferisce che, nelle
specie di domicilio, e poi le abbandonano. tartarughe dell' isola Rodrigo , questo
Nel viaggio, il maschio seguita la fem grasso tanto colorito che a prima vista
mina, e non l'abbandona che al ritorno. non si ardisce mangiarne, e che comunica
Credesi che per tutto il tempo della loro all'orina la tinta dello smeraldo.
assenza non mangino; certo , che ri Le tartarughe di Batavia sono poco
tornano molto magre, specialmente il ma apprezzate; quelle del fiume Endeavour,
schio. Lo stesso viaggiatore aggiunge alla Nuova-Olanda, come ci dice Cook,
inoltre che sono accompagnate, nel loro sono molto buone.
viaggio, dai pesci cani e da un'infinit Hanno un odore muschiato pi o meno
di altri pesci. acuto, secondo la stagione nella quale si
I luoghi pi notabili ove le tartarughe prendono.
franche depongono le loro uova , sono le Sembra pure che, incerte circostanze,
isole dei Caiman, nel mare delle Antille, in qualche spazio di mare, abbiano delle
e quella dell'Ascensione in mezzo all'O qualit malefiche; al tempo del viaggio
ceano atlantico equinoziale. Giungono del commodoro Anson , nel 174 1
alle isole dei Caiman dalla fine d'aprile Spagnuoli e gli Americani delle coste oc
sino al mese di settembre, e nessuna di cidentali del Messico, presso Panama, ne
esse pu aver fatto meno di quaranta o riguardavano come venefica la carne.
di cento leghe; poich tale la distanza Ma nelle colonie Europee, alle Antille,
dai punti pi vicini d'onde possono par- all'Isola ili Francia, sono molto ricercate,
lire, che sono le piccole isole meridio ed anco alla Giammaica, ove si tengono
nali di Cuba. Quelle che vanno all'isola in serbatoi ; la loro carne venduta
dell'Ascensione , debbono aver percorso nelle botteghe ad un prezzo minore di
almeno trecento leghe , o sieno venute quella del bove e del montone.
d' Affrica , o giungano d' America. Da questa me lesi ma isola parimente
Si osserva una innumerabile quantit se ne spedisce una gran quantit a Lon
di queste tartarughe nei canali che fra dra, ove la zuppa di tartaruga una de
loro lasciano le isole Gallopaghe, nel licata vivanda , ricercata dai ghiotti , e
grande Oceano equinoziale ; esse vanno a dai malati.
deporre le loro uova sulle coste dell'A Tutti gli anni, molti vascelli ne vanno
merica, a una distanza almeno di cento n premiere il loro carico alle isole del
quaranta leghe. Capo-Verde, e ne salano per trasportarle
E perci credibile , dice Clariet-Fleu- in America. Oggid l'Isola di Francia le
rieu, nelle sue note sul Viaggio di Mar- riceve dalle Sechelles.
chaud, che il medesimo istinto il quale Il grasso di tartaruga pu ancor som
induce le piccole tartarughe a trasferirsi ministrare dell'olio da ardere. Un indi
oel mare, le diriga verso i luoghi abitati viduo grosso ne fornisce trenta boccali
dalle loro madri, e dove troveranno un e pi.
abbondante alimento. * Secondo Plinio e Diodoro Siculo,
In seguito pure del fatto da noi indi certi popoli delle rive del mar Rosso
cato, pu spiegarsi come alcuni viaggia adoperavano, a guisa di barchette, i gu
tori in alto mare hanno trovate delle sci delle grandi tartarughe , ed altri ne
tartarughe franche a sette o ottocento cuoprivano le loro capanne. I guerrieri,
leghe in distanza da qualunque terra. nei medesimi paesi , facevano coi pic
Questo animale , del rimanente, uno coli degli scudi. Oggid, nelle colonie,
dei pi utili prodotti delle regioni equa questi gusci servono per abbeveratoi ai
tonali. Verso le rive lontane, sommini bestiami , per lavare i bambini , ed in
stra ai navigatori non solo un gustoso PiccanIla si adoperano come loro culle, ec.
come ancora un abbondante cibo, ed un (F. B.)
sicuro rimedio contro il male dello scor- Quando le tartarughe sono u terra, e
si vuole impadronirsene, si mettono su
CtlE ( i! 2 ) CHE
pine, o con le mani, ovvero, seono Abita i laghi del Giappone. Thutthei/;
troppo pesanti e voluminose, con bastoni l'ha descritta e rappresentala nei Ifov.
o con leve. Nella qual posizione si la Act. Suecica, Vili, pag. 178, tav. 7,
sciano per un maggiore o minor tempo. fig. 1.
Seconilo il padre Labat, si pu cosi con La Caretta, Chelonia imbricata, Te
servarle vive per quindici o venti gior studo imbricata, Linn. Guscio ellittico,
ni, purch si procuri di bagnarle di ac carenalo; placche del disco imbricale ,
qua marina quattro o cinque volte il macchiettate, in numero di tredici; quelle
giorno; peraltro dimagrano assai. dello sterno in numero di dodici; il
In mezzo al mare, si pescano le tar becco arcuato , intero.
tarughe con la fiocina. Lord Anson rife Il guscio debolmente sinuato in avanli
risce che, in alcune parti del mare del e pi stretto posteriormente; le scaglie
Sud, arditi palombari s'immergono sotto che lo ricuoprono sono grosse due o
ad esse mentre dormono , le prendono quattro linee, trasparenti, lisce ed imbri-
per la parte posteriore del guscio, e le cate col loro margine posteriore, tagliente
sostengono tanto tempo sull'acqua da po ed intero negli individui giovani, e spesso
terle mettere in un battello. corroso negli adulti. Le cinque scaglie
Secondo Laborde, antico medico a Ca- vertebrali sono d'ineguali dimensioni e
ienna, si prendono le tartarughe con una di diverse forme, con uno spigolo longi
rete chiamata /ole, larga quindici aventi tudinale un poco a schiena d'asino. La
piedi , e lunga quaranta a cinquanta ; le prima larghissima e con quattro facce,
maglie hanno' un piede per parte , ed il la di cui anteriore pi grande e semi
filo ha una linea e mezzo di grossezza. circolare; le tre seguenti sono esagone ,
Finalmente, un'altra maniera di pe pi lunghe che larghe; la quinta sola
scare le tartarughe, di servirsi di un mente pentagona e prolungata posterior
pesce del genere delle echeneidi o remo mente a punta.
re. Nel 1809, quando H. Salt era a Mo Le olio scaglie laterali sono larghissi
zambico, il vescovo avendogli donato uno me , quelle delle estremit quadrilatere,
di questi pesci, tutti gli abitanti lo assi e le intermedie peniamone; d'altronde,
curarono che adoperavasi fissandolo al sono della massima irregolarit, lisce,
battello con una corda , e che si attac piane e posteriormente imbricale.
cava con la lesta allo sterno della prima Le scaglie marginali sono venticinque,
tartaruga che incontrava, con tanta forza e le sole posteriori sono imbricale.
ch'essa non poteva fuggire. Commerson II colore di tulle le scaglie del guscio
ha pur narralo qualche* cosa di simile. nero, con macchie irregolari e traspa
V. per maggiori notizie l'articolo Ecue- renti pi o meno rossicce.
neide o Remora. Lo sterno rotondo ed un poco spor
La scaglia delle tartarughe franche non gente in avanti, allungato ed ottuso po
pu per la sua troppa sottigliezza essere steriormente; le sue dodici placche sono
adoperata coi medesimi vantaggi di quella larghissime, imbricale, biancastre e co
della caretta. riacee.
probabile eh' esistano parecchie va Le giunture fra lo sterno ed il guscio
riet della tartaruga franca ; ma i natu sono ricoperte da quattro placchelte qua
ralisti non le hanno ancora ben distinte. drate.
Daudin , per esempio , pare che abbia La testa ricoperta di scaglie non im-
stabilita la sua tartaruga cepediaua sopra bricate.
un individuo giovane della tartaruga franca. Le mascelle sono sporgenti, e l'infe
Il nome di mydas, col quale Linneo, riore ricurva in s, lo che ha fatto ap
per il primo, ha indicala in latino la plicare all'animale, dai marinari, il nome
nostra tartaruga franca , lo ha esso rica di becco-di-falco.
valo da Nifo, e Schneider lo crede cor Il collo, mollo estensibile, rivestito
rotto d'fxf. d' una pelle grinzosa.
La Ce elodia del Giappone, Chelonia Secondo Bonnaterre e Schneider, vi
japonica, Testudo japonica, Thuuberg, sono spesso quattro vere unghie per piede.
Schoepff. Guscio depresso, fortemente ca La carelta molto comune presso le
renato, nerastro; placche vertebrali su isole e le coste dell'America, sotto la
tre ordini; sterno bianco; testa triango zona torrida, nel mare Atlantico; prefe
lare, col vertice depresso e appianato. risce specialmente le isole dei Caiman, e
quelle della baia di Honduras, le coste
I

CHE ( io ) CHE
della Vera-Cruz nel golfo del Messico, giallo, in numero di tredici; quelle della
la Giammaica settentrionale, le coste di circonferenza in numero di ventiquattro
Guinea, e l'Oceano indiano. a venlisei V. Tav. 195.
Il suo volume assai meno considera Dei mari della zona torrida.
bile di quello della tartaruga franca, e Se ne conservano parecchii individui al
raramente pesa pi di duecento libbre. Museo di Parigi.
La caretta si ciba della cosi detta erba La Caooasa , Chelonia caouana, Te-
da tartaruga , della borraccina degli sco studo caretta, Linn., Testudo cephalo ,
ti che cresce sott'acqua, ce. Secondo Schneid. Guscio convesso, con quindici
Catesby, mangia un fungo chiamato da placche dorsali, le vertebrali fortemente
gli Americani orecchio a" ebreo. carenate in addietro; estremit della ma
La sua carne di cattivo sapore e mal scella superiore adunca; piedi anteriori
usa. Secondo D.impier , fra le Sambales pi lunghi e pi stretti che nelle specie
e Porto-Belo, purga violentemente quelli vicine, e che conservano due unghie pi
die ne mangiano. Labat dice che alla distinte. Dodici placche allo sterno.
Mari mic ci produce la febbre, e fa na Il guscio, rosso biondo nerastro, po
scere per tulio il corpodei Agnoli. Le sue steriormente appuntato, e troncato supe
uosa peraltro sono eccellenti a mangiarsi. riormente al collo; le sue cinque placche
Afa, se la caretta non ci offre alcun vertebrali sono tutte esagone e di egual
maggio per la sua carne, merita la no lunghezza; le laterali pi larghe che lun
stra attenzione per quella scaglia che , ghe , le due prime pi piccole , e le in
tino ilai secoli pi remoti, ha servito a termedie pi grandi. Il giro del guscio
decorare i mobili ed i palazzi dei grandi; composto di venticinque placche, quasi
essa sola la fornisce ai nostri artefici, i tutte quadre e presso a poco d'egual vo
quali sanno trarne un si vantaggioso par lume.
tito, che ne fanno delle scatole, degli Lo sterno ovale, allungato, pi stretto
astucci, dei pettini, dei manichi di col e pi sporgente in addietro, circondato
telli, o di altri strumenti taglienti, delle da una carena, ed un poco scavato nel
guarniture di cofanetti o di specchi, ec. suo mezzo. Le sue (lodici placche sono
Il guscio di una caretta pesa ordina coriacee e molto simili a grossa cartape
riamente tre a quattro libbre; di rado cora. Vi sono iuollre due placchette sotto
questo peso si eleva a sette o otto libbre; le braccia, e tre placche sulle giunture dei
spesso e inferiore a quattro. due gusci, che sono larghe e mollo grandi.
Si staccano le scaglie dal guscio "Iella La testa grossa, ovale, un poco al
caretta ponendovi sotto del fuoco , e si lungata, coperta sopra da una gran placca
sollevano da loro medesime. Le quali sca convessa, contornala da dodici scagliette.
glie variano per la qualit. Si osservalo II becco sporgente ed analogo a quello
che quelle delle carette mal nutrite , del pappagallo.
ermo assai meo belle. La loro tinta pur La coda , cortissima , appena distinta.
(aria; ve ne sono delle lionate e traspa Le zampe anteriori sono falciformi, al
renti, ed altre quasi nere; il maggior lungale, le posteriori a spatola.
numero scalato di nero, di rosso biondo Questa chelonia era stata confusa con
e ili lionato. la caretta da Linneo, da Daubenton e da
Questa materia suscettibile di pren qualche altro naturalista, ma De Lacpede
dere il pi bel pulimento: le si d la l'ha per il primo distinta.
forma che vuoisi, comprimendola per meno abbondante e men comune
uieizo d'una pressa su slampe di ferro dalla tartaruga franca e della caretta.
nell'acqua calda, e si pu saldarla. Si Vive in molti mari, e se ne trovano nel
fonde pure in modo da riunirne in una Mediterraneo, sulle coste della Sardegna;
sola lamina i frammenti, la raschiatura, presso Cagliari se ne pescano talvolta del
' ritagli caduti nel lavorarla sul tornio, ce; peso di tre a quattrocento libbre. Ve ne
ma questa scaglia fusa nera, vetrina, sono egualmente in diverse parti del golfo
non trasparente e men suscettibile di del Messico, sulle coste della Giammaica,
pulimento. ed anco pi al nord, verso la Florida,
La Cbslosia Iigata, Cltelonia vir- secondo Catesby.
- " ; . Dumril. ( Bruce , Abyssin., lav. La caouaua voracissima; mostra inol
4a ) Guscio ovale, quasi orbicolare, ca tre non poco coraggio, e si ciba princi
renalo h schiena d'asino, a placche leg palmente di conchiglie, soprattutto di
germente imbricate, brune, variate di buccini, che pu con la massima facilit
Dition. delle Sciente Tfat. Voi. VI. ao
CHE ( 154 CHE
sminuzzate, secoudo l'autore da noi gi cosle di Baiberla. Acquista considerabili
citalo, per mezzo delle sue robuste ma dimensioni. 11 Rondelezio ne ha veduto
scelle. un individuo lungo cinque rubiti, pe
Secondo Schoepff, si veggono spesso ai- scalo a Front ignano; ed Amoureux ne
taccate sul suo guscio delle serpule, dei ha descritlo un altro, lungo cinque piedi
balani, ed altre conchiglie parasite. ed altrettanti pollici, presso a Celle nel
La carne della caouana oleosa, ran 779-
cida , coriacea ed acutamente muschiata, Nel 1729 ne fu presa una di scile piedi
per lo che poco ricercata; le sue uova ed un pollice verso l'imboccatura della
souo peraltro assai buone. Si eslrae pure Loira. De La foni, che allora la descrisse,
da essa un olio fetidissimo che serve per ci assicura che fece sentire terribili urla
ardersi , a preparare le cuoia, ed anco ad allorch fu uccisa; il qual fallo per
ungerne i vascelli, giacch pretendesi che ben lungi dal sembrar verisimile, o dall'es
il suo cattivo odore ne allontani le brume. sere basianlemcnle provato.
La sua scaglia per essere troppo sottile Gli antichi Greci ben conoscevano que
ed irregolare non pu adoperarsi nelle arti. sto animale, e col suo guscio appunto,
Caouana il nome che viene volgar secondo le tradizioni presso di loro con
mente dato ali1 animale di cui parliamo , servale, fu falla la prima lira. Perci lo
in quasi tutti i paesi ove trovasi. avevano consacralo a Mercurio, inventore
De Lacpdc ha fatta conoscere, sotto di quello strumento. Pausania peraltro
il nome di nasicorne , una chelonia dei (lib. VII I, cap. 23, 54) dice che le tar
mari ilei l'America equatoriale, vicinissima tarughe a siffatto uso adoperate erano
alla vera caouana. quelle dei boschi dell' Arcadia; e noi dob
II defunto Daudin riun pure alla caoua biamo fare osservare che il Rondelezio fu
na , la tartaruga cofano ili Catesby, il primo che accord questo nobil uso
la tartaruga di testa grossa di Dampier, alla chelonia liuto, nella qual cosa stato
la Tesludo macropus di Walbaum. imitato da quasi tulli i suoi successori. V.
. II. Guscio coperto da una specie Chelomi. (I. C.)
di cuoio ; mascella superiore smar CHELONII. (Erpetol.) Brongniarl ha ap
ginata da ambedue le parti verso plicalo per il primo questo nome ad un
la cima ; piedi senz'unghie. ordine <li rellili che comprende gli ani
mali gi stati indicati da Klein sotto la
La Chelonia liuto , Chelonia coria collettiva denominazione di testudinata,
cea, Testudo lyra, Shaw., Testudo co e da Linneo sotto quella di testudo. De
riar.ea, Linn. Guscio bislungo, scavato Lacpdc gli ha posti fra i suoi quadru
da profondi solchi longitudinali, post pedi ovipari caudali. Duraril, Cuvier ed
riormente riuniti, e coperto da una spe Oppel hanno presso a poco adottata la
cie di cuoio bruno. classazione di Brongniarl, e adoperalo il
Il guscio, convesso e rotondo nel suo nome da esso proposto.
contorno, talmente prolungato poste Il nome chelonii di greca origine:
riormente, che la punta da esso formala, Aristotele chiamava yzk<MYi la tartaruga
come osserva De Lacpde, sembra co
stituire una seconda coda superiormente marina.
alla vera. L'ordine dei chelonii naturalissimo;
La testa e le zampe sono rivestile del i suoi caratteri sono i seguenti:
medesimo cuoio del guscio. Corpo corto, ovale, convesso, coperto
De Blainville ha recentemente formato da un guscio e da uno sterno; quattro
della chelonia liuto il tipo d'un nuovo zampe ; senza denti ; senza metamorfosi.
genere da esso chiamalo Dermochelide Considerando! loro soli caratteri estemi,
V. Dermochelide. gli animali dell'ordine dei chelonii pos
Questa chelonia non abita che il mare sono aggrupparsi in pi generi che faremo
Mediterraneo, e forse l'Oceano atlantico. conoscere per mezzo di un prospello si
Va a deporre le uova nella rena sulle nottico.
corner, a bi eco L Emidi-..
mobili, palmati; pi di tre: j tagliente; ll ,lunghissima
1 unghie posterior mascelle |. coda(a \ Cullidra.
in numero di ^depresse,
depresse, non cornee
con Chelidk.
tre al pi, guscio molle sui margini
n Thiomce.
immobili, come saldati, riuniti a >PinM ^F" ^A"
1 7 V moncone rotondo 1 EsTUGGiitfc-
CHE ( i55 ) CHE
Oppel gli ha dapprincipio divisi sem media del corpo, che, ogni qualvolta
plicemente in due grandi famiglie prin camminano, il loro ventre appoggia sulla
cipali; ha assegnalo alla prima il nome terra. Del rimanente, le chelonie e le
di cltelonii, ed all'altra quello di amy- emidi nuotano con molta destrezza.
dae: la prima non composta che del I principali pezzi del loro scheletro
solo genere Chelonia; la seconda contiene presentano , d'altronde, delle modifica
i cinque altri. (Die Ordnungen, Fami- zioni che non si osservano negli altri ani
lieti, ce, der Reptilien. MiXnchen, 181 1.) mali vertebrati. Le loro vertebre dorsali
Linneo aveva posti tutti i chelonii in sono intimamente saldate e riunite con le
un sol genere, in quello cio delle te costole slargate, e concorrono alla forma
stuggini. Brongniart ha indicata la divi zione di un solido scudo che ricuopre il
sione di quest'ordine in Ire generi (Bull, corpo superiormente, e che vien chia
delle Scienze, della Societ ni.), ai quali mato il G oser. (V. questa parola.) Il loro
Damril ha assegnati dei nomi che sono sterno, per lo pia composto di nove pezzi
stali dopo generalmente adottali , anco distinti, molto esteso, e forma sotto il
ili Brongniart ( Me'moire des Savans corpo un altro scudo protettore. V. Stehso.
e'trangers, per l'Istituto), e sono quelli Nel rachide dei chelonii, le vertebre
delle Chelosie, delle Emidi e delle Te del collo e della coda sono pertanto le
stuggini. Pi tardi, sono stali eziando sole mobili. Quelle della prima di que
formati altri generi, cio: il genere Che ste parli sono sette; l'atlante un sem-
lide da Dumril, quello dei Triokici filice tubercolo , la di cui porzione annu-
da GeofiFroy Saint-Hilaire, e l'altro linai are distinta; la faccetta articolare, che
mente delle Chelidre, da Schweigger. lo unisce all'asse, una cavila glenoide.
V. questi articoli ed Amide. L'asse e le altre vertebre cervicali han
Per verit, si distinguer sempre, no, sulla faccia Irachelica del corpo, una
primo colpo d'occhio, un chelonio da cresta sporgente c longitudinale; le loro
qualunque altro rettile , per il doppio a potisi articolari sono molto prolungate
scudo nel quale racchiuso il suo corpo, posteriormente ; il solo asse ha un' apo-
e che lascia solo passare esternamente la fisi spinosa , che si dirige in avanti; nella
testa, il collo, la coda ed i quattro piedi terza vertebra, si riduce ad un semplice
Ma non potrebbesi ancora, in un primo tubercolo. Inoltre, la terza e la quarta
esame poco attento, trovare delle analo vertebra offre costantemente, sulle supcr-
ge, per il guscio che lo cuopre, coi pan fici per le quali il loro corpo corrisponde
golini , cogli armadilli , con certi crosta- a quello delle vertebre vicine, due emi
cei, ec, e con gli uccelli, per la sua spe nenze rotonde, apparentissime, lo che
cie di becco , per la forma del suo collo comunica loro la facilit di muoversi in
per il suo modo di fecondazione? Dui due sensi opposti.
l'altro canto, se i chelonii si distinguono Si contano cinque o sei vertebre cau
dagli ofidii per la presenza di membra , dali, che sono mobili le une sulle altre;
per l'esistenza di un solo pene, dai sali ma la cola, in questi animali, quasi
ni, per il loro guscio, dai baltracii , per inutile; dirige solamente un poco i mo
il loro guscio, dai baltracii, per la man vimenti del nuoto in quelle specie che
canza di metamorfosi , se ne ravvicinano vivono abitualmente nell'acqua.
per in certi punti. Cos, V Emjrs lon- Da quanto abbiamo detto rilevasi, che
gicollis di Shaw gli collega ai primi, la una gran parte dello scheletro dei chelonii
chelidra serpentina ai secondi, per i coc per l' affatto situata all'esterno, in modo
codrilli , le chelidi ed i triouici ai terzi, da essere immediatameule ricoperta dalla
per i rospi a scudo e per i pipa. Di pelle o da scaglie di una natura partico
viene pertanto della massima importanza lare. La qual singoiar disposizione fa s
lo studiare la loro interna organizzazione, che l'omoplato e lutti i muscoli delle brac
e stabilire con essa dei punti di paragone cia e del collo, invece di essere attaccati
proprii a rischiarare la loro classazione. sulle costole e sul rachide, come negli
altri animali, lo sono inferiormente, lo
I. Organi della locomozione nei che pu egualmente dirsi per le ossa del
chelonii. bacino e per lutti i muscoli della coscia;
perci una testuggine pu a tal riguardo
La lentezza delle testuggini passata chiamarsi, come dice Olivier, un animale
in proverbio. Le loro zampe sono, in arrovesciato.
fatti, tanto corte e lontane dalla linea La spalla e composta di tre ossa: l'omo
CHE ( i56 CIIE
piato, ki clavicola ad un osto furculare, Come nelle ranocchie, il neurileraa
pi grande degli altri due, diretto in ad colorilo, nerastro e coperto di luberco-
dietro, e corrispondente, come negli uc letti-, i nervi sono mollo grossi, relativa
celli, all'apofisi coracoide. L'estremit mente al cervello, lo che pu servire a
rachidia dell' ounoplato si articola col gu confermare una veduta fisiologica, di non
scio , e quella opposta della clavicola poca importanza, emessa dal celebre pro
con lo sterno, talch le due spalle for fessor Sommering; ma, del rimanente,
mano un anello nel quale passano l'eso non presentano veruna notabile partico
fago e la trachea-arteria. larit.
L'omero ha una forma affatto partico Tutti i chelonii hanno tre palpebre ;
lare; si articola con le tre ossa della spal l'inferiore la pi mobile; tutti hanno
la, per una grossa testa ovale, il di cui un apparato proprio alla secrezione delle
gran diametro diretto nel senso della lacrime, destinale a lubricare la superfi
depressione dell'osso. cie anteriore dell'occhio.
Il loro cristallino varia secondo i ge
II. Organi della sensibilit neri; nelle specie aquatiche, quelle cio
nei chelonii. dei generi Chelonia ed Emide, non len-
ticolare, ma costituisce una vera sfera.
Come tulli i rettili, questi animali Per le leggi della diottrica, si comprende
hanno una sensibilit molto ottusa, e, in facilmente il motivo di siffatta conforma
contraccambio , un' irritabilit che sor zione; nelle testuggini terrestri, lenli-
prende; ne sono stati veduti alcuni muo colare.
versi senza testa per varie settimane. Il La circonferenza della cornea ha delle
Redi, dopo avere estratto il cervello ad lamine ossee.
uua testuggine, l'ha veduta, per quanto Il globo dell'occhio generalmente
priva della facolt di riconoscere gli og poco convesso.
getti, camminar nonostante per sei mesi; Perci la vista generalmente assai de
un'altra, alla quale aveva assolutamente bole; molle specie sono inoltre lucifughe.
recisa la testa, visse per ventisette o ven- Come gli altri rettili, i chelonii hanno
totto giorni, senza camminare, a dir vero, un organo per udire, composto di un ve
ma aveva conservata la facilit di ritirare stibolo , di canali semicircolari , ec. La
le zampe sotto il guscio. Simili esperienze parete che separa il vestibolo dal cranio,
sembrano indicare che meno al cervello non si ossifica, e rimane in parte mem
che ai nervi debbono i chelonii la loro branosa. Vi ha un solo ossetto di fusto
sensibilit. sottile , duro , a piastra ovale o triango
La testa di questi animali , eccettualo lare, e fissalo per la sua estremit esterna
nelle chelidi, offre piuttosto dei caratteri nella massa cartilaginea che forma le pa
proprii a riunire i generi in una sola fa reti della cavit; penetra in un angusto
miglia, che a separargli gli uni dagli al canale che riesce nella finestra ovale, in
tri. pertanto pi grossa e pi convessa fondo alla cassa del timpano , la di cui
nelle vere testuggini che negli altri ge interna porzione si prolunga posterior
neri. In tutti, hanno sede in essa gli or mente in una vasta cellula rotonda. La
gani dei sensi, e d attacco ai muscoli tromba Eustachiana, ovvero il condotto
destinati a muovere le mascelle ed essa gutturale, un canale di mediocre lun
medesima sul collo. ghezza, diretto in gi ed in addietro, ed
Il cranio, bench piccolo, non lutto aperto sul palato alla parte posteriore ed
ripieno dal cervello, ed il volume di que interua dell'articolazione della mascella.
sto viscere, paragonato al rimanente del La vasta apertura esterna della cassa
corpo, tanto sproporzionalo che, in un chiusa da uua placca cartilaginea mollo
chelonio del peso di sessantanove libbre, grossa, ricoperta anch'essa da una pelle
l'encefalo non pesava che due dramme e scagliosa, simile per l' affatto a quella del
mezzo. rimanente della testa.
Gli strati ottici sono situati dietro agli Le narici sono poco estese; vi si os
emisferi; due tubercoli anteriori corri servano alcune ripiegature della mem
spondono ai corpi scanalati, dai quali na brana pituitaria, e la loro organizzazione
scono evidentemente i nervi olfallorii. I intermedia fra quella delle narici nei
tubercoli ottici sono grossissimi, e due pesci e nei mammiferi. Sono prolungate
altre eminenze vicine danno origine alle in una specie di tubo nei Irioniei e nelle
altre paia di nervi. chelidi. Del rimanente, l'odorato dei che
CHE ( 157 ) CJJE
lonii che vivono nell'acqua deve essere mente. Del rimanente, quando gli ani'
singolarmente modificato , e punto non mali di questa classe hanno morso un
somigliare all'attivit di questo senso in corpo, uon lo rilasciano, e dimostrano
quelli che respirano alla superfcie della una prodigiosa forza nelle mascelle, per
terra; nei primi, deve avere molta ana quanto i loro muscoli masseteri sieno po
logia col gusto, giacch un liquido che chissimo considerabili.
tiene sospese le molecole odorose. L'esofago, mollo esteso, poco dilata
La lingua dei chelonii, uon protrattile, bile, internamente armalo di papille
ma tre o quattro -volte pi lunga che coniche, dirette in addietro.
larga, carnosa, coperta sopra da papille Lo stomaco, situato trasversalmente ,
uniformi, coniche, lunghe, molli, fitte, manca di piloro.
ha l'aspetto del velluto. Serve piuttosto Il retto mette capo in una cloaca ro
alla deglutizione che al gusto, giacch tonda sotto la coda.
questi animali inghiottono senza masticare; Il fegato, esteso da sinistra a destra,
non vi ha d'altronde apparato secretore diviso in due lobi principali, nel di cui
della saliva. intervallo risiede il pericardio; ambedue
Non debbono godere del tatto che ad un questi lobi sono divisi in tre lunghe la
imperfettissimo grado; il loro corpo co- cinie, e talvolta iu quattro lobetli. La
perto da un solido guscio, scaglioso, tal vescichetta del fiele immersa nel paren
ch il solo collo e le braccia debbono es chima medesimo dell'organo.
sere sensibili , ed in questi solamente le La milza situata nel tragitto della
pieghe formate da una pelle dura, coria linea media.
cea, tubercolosa o scagliosa. La vescica ha muscolose pareti, la di
cui azione soggetta alla volont dell'a
III. Organi della nutrizione. nimale, e ci doveva esser cosi, poich
l'esistenza dello sterno impedisce quella
I chelonii sono oltremodo sobrii, e pos- dei muscoli addominali.
vivere quindici o sedici mesi senza Vi sono dei vasi, non per ganglii lin
mangiare, come Aristotele lo aveva per fatici; si osservano due canali toracici di
il primo osservato nelle sue opere , 1 stinti.
come lo provano le pi recenti osserva
lioni di Gauthier e di Blasius. Al giardino IV. Organi della circolazione.
del re, a Parigi, vi fu un'emide a lungo
collo, che digiun per sei intieri anni; La circolazione, nei chelonii, lenta
sembra per che assorbauo dalla pelle con ed in realt semplice. Pare che abbiano
una straordinaria attivit, poich, quando due cuori appoggiali 1' uno contro l'altro;
si svegliano dal loro lungo sonno inver uno di essi formato dalle due orec
nale, pesano un poco pi che nell'au chiette; l'altro, per quanto sembri costi
tunno. Le chelonie e le emidi si cibano tuire una cavit unica, contiene per
di vegetabili, i trionici di pesci , le te quattro ventricoli , due venosi e due ar
stuggini e le chelidi di piccoli animali, e teriosi, i quali comunicano fra loro,
specialmente di molluschi. talch, continuamente, si opera un mc-
L'apertura della bocca molto varia scuglio di sangue arterioso e venoso.
bile: i trionici hanno le labbra carnose, Abbiamo trovalo in una testuggine lo
e le chelidi una specie di becco tagliente, ricata, che Dumril ha avuto la bont di
quadrato e depresso; negli altri generi, le darci per dissecare, il pericardio fibro-
mascelle sono armate di lamine cornee , cartilagineo, assolutamente come vedesi
fortissime. nelle Lamprede. V. Lampheda e ClCLO-
Per ci che riguarda 1' articolazione STOaM.
della mascella, osservasi esser talmente di Al suo nascere, l'aorta si divide in due
sposta , che i moli d'abbassamento e di rami, talora in tre.
elevazione, di protrazione e di elevazione,
sono i soli eseguibili. Quando, intatti, in V. Organi della respirazione.
un'articolazione, il moto si opera simul
taneamente per pi punti, non pu esso Il meccanismo della respirazione deve
aver luogo in un gran numero di sensi essere nei chelonii affatto diverso da quello
per volta; ed in questi animali, il tem che osservasi nei mammiferi , poich le
porale e' la mascella offrono degli aggetti costole, essendo saldate, non possono per
e dellt cavit che s'incassano reciproca mettere l'ampliaiiont del torace ( e lo
CHE ( i58 ) CHE
sterno, per quanto mobile in certi casi, bio Colonna, descrivendo un guscio im
non pu neppur esso cooperarvi; final perfetto d'armadillo, ed ignorando il nome
mente manca il diaframma. Perci, nei dell' animale al quale era appartenuto ,
chelouii, come nei battracii, vi ha una assegn a questo animale da lui supposto,
vera deglutizione dell'aria, sol lo l'in la denominazione di chelonisco. (F. B.)
fluenza dei muscoli milo-ioidei e genio-! CHELONISCUS. (Mamm.) V. Chelonisco.
ioidei. (F. B.)
Mancano essi di velo palatino e di epi * CHELONITI. (Foss.) Gli antichi autori
glottide. La glottide si apre portandosi in hanno applicato questo nome alle testug
addietro anteriormente all'esofago, e si gini pelrificate, ed a gualche Glossope-
chiude quando distesa in avanti. tra. V. Testuggine e OLOssorLTBB.
Possono rimanere per un tempo lun Talvolta ancora sono stati cos chiamati
ghissimo senza far pervenir l'aria nei loro quegli echini fossili che presentavano la
polmoni, Io che gli rende suscettibili d' l'orma di una scaglia iti testuggine. V.
vivere per pi di due giorni nei gas de Scdtella. (D. F.) (F. B.)
leteri, senza per preservargli dal morir CHELONO, Chelomts. (Entom.) Jurine ha
subito sotto il recipiente della macchina indicato sotto questo nome generico nel
pneumatica. suo Metodo di classazione degli Imenot
Manca la laringe, ond' che non hanno teri , un insetto molto singolare , prece
voce , e mandano semplicemente dei so dentemente collocalo come una specie
spiri. Si per preteso di aver sentila d'icneumone, sotto la denominazione di
la Chelonia coriacea violentemente gri oculator. Non se ne conoscono i costumi.
dare. V. Chelonia. Il suo addome formalo di un solo anello,
che l'autore paragona ad uno zoccolo ar
VI. Organi della generazione. rovesciato, o ad una cassula ovoide che
abbia inferiormente un'apertura ovale
smarginata o spaccata per lasciar passare
Fra tutti gli animali, sono forse i che l'aculeo; il corsaletto ha due spinuzze la
louii i pi tardi nell'adempire all'alto terali posteriormente. Lalreille ha chia
della generazione. La copula dura ordi malo questo genere Sigalfo. Jurine ha rap
nariamente quattordici a quindici giorni presentato quest'insetto sotto il n. 4*,
c spesso venti o trenta, per quanto il nella tav. 12 della sua bell'opera. (C. D.)
maschio, pi pccolo della femmina, di CHELONOFAGI. (.E/pero/. )Nome col quale
mostri costantemente maggior vivacit. vengono indicati certi popoli che vive
Vi ha una semplice verga solcata e so vano di sole tartarughe, e che, al dir di
stenuta dalla cloaca, nel maschio, il di Plinio e di Diodoro Siculo, abitavano
cui sterno offre d'altronde una notabil presso l'Etiopia, sulle rive del mar Rosso.
concavit. Linneo ebbe dunque torlo nel- V. Chelonia. (I. C.)
l'attribuire per caratteri alle sue testug CHELONURA. (Erpetol.) V. Chelidea.
gini due peni {penes bini). (F. B.)
Nelle femmine, le ovaie, doppie, ra- CHELONUS. (Entom.) Denominazione la
cemiformi, mostrano le uova pi di dieci tina del genere Chelono. V. Chelono.
mesi innanzi il parlo. Gli ovidutti, ana (C. D.)
loghi a quelli degli uccelli , racchiudono CHELOSTOMA. (Entom.) Denominazione
ambedue un gran numero d'uova, ed latina del genere Chelostorao. V. Chelo-
hanno una gianduia particolare per la se 5TOMO. (C D.)
crezione della materia calcarla del guscio CHELOSTOMO, Chelostoma. (Entom.)
Le quali uova sono rotonde, avviluppale Lalreille cosi chiama un genere d'insetti
da una crosta non porosa, ed hanno, in imenotteri, della nostra famiglia dei mel
molte specie, un odore di muschio; il liti o apiari, per collocarvi YApis maxil-
torlo ne rancialo e molto oleoso, l'albu losa di Linneo, ch' la femmina, sospet
me verdognolo e difficilmente coagulabile tando il nostro autore che lo slesso Lin
Non vi ha incubazione, e l'epoca dello neo abbia formata del suo maschio \Apis
sviluppo dei feti variabilissima. V, le florisomnis. La disposizione delle nan-
Tav. 173, 194, 196, ali. (I. C.) dibule, che sono, almeno nelle femmine,
CHELONION. (Bot.) Il ciclamino o pan mollo infuori , arcuale e forcute, ha fallo
porcino, conta tra i diversi nomi greci, loro probabilmente assegnare il nome che
anche questo, secondo il Mentzel. (J.) le dislingue, il quale significherebbe in
CHELONISCO, Cheloniscus. (Mamm.) Fa greco bocca a branca. Lalreille ha fin-
CHE ( i5r) ) CHE
qui riferita a questo genere la sola spe quasi semplici, o poco ramosi, deboli,
cie precedentemente indicata. (C. D.) gracili, angolosi, alquanto glabri. Le fo
CHELPINIA. [Boi.) Koelpinia [Cicoriacee, glie s no sparse , lineari acute , glabre ,
iva. ; Singenesia poligamia uguale, tenere, quasi di tre nervi; le calatidi
Lino.]. un sollogenere che fa parte sono per la massima parte ascellari , ed
del genere rhagadiolus, e che appartiene una quasi radicale; il periclinio coto
all'ordine delle sinantere ed alla trib noso ; le corolle che sono gialle , si
naturale delle lattucee. Ecco i caratteri aprono la mattina e si chiudono verso il
che lo distinguono , e che noi abbiamo mezzod. (E. Cass.)
osservati sopra un individuo vivente, col CHELREUTERA. ( Sol. ) Koelreutera.
tivato a Parigi nel giardino del re L'Hedwig e il Bride! avevano dapprima
Calatide senza corona, come raggiala, dato questo nome a un genere di muscoi-
composta di pochi fiori, sfesi, androgini. dee , che ora chiamato funaria. (Lem.)
Periclinio cilindrico, inferiore ai fiori, CHELREUTER1A, (Boi.) Koelreuteria ,
formato di circa a cinque squamine di genere di piante dicotiledoni a fiori com
slribuite in una serie, uguali, addossate, pleti, polipetali, della famiglia delle sapin-
contigue, quasi lineari, e di circa a du dacee e della oltandria monoginia del
squamine! te soprannumerarie esterne. Cli Linneo, cos essenzialmente caratterizza
nanto pinolo, piano, senza appendicene, to: calice di cinque foglioline ; corolla di
molto aderente alla base degli ovarj quattro petali irregolari; quattro squamine
Uvarj no:i papposi , cilindrici , provvisti bifide, attaccate alle unghietle de' petali;
di costole longitudinali , coperti sulla tre glandule tra il pistillo e gli slami;
faccia esterna ed intorno all' areoia api otto stami ; un ovario supero pedunco
cilare di forti escrescenze carnose, spini lato, sovrastato da uno stilo trigono, e
formi; frutti straordinariamente prolun da tre stimmi. Il fruito consiste in una
gati, ed estremamente inarcati in dentro, cassula vescicosa, triangolare, trivalve,
armati di spine lunghe, grosse, dure, un Iriloculare, contenente in ciascuna loggia
cinale , sparse di piccole scabrosit, colle due semi.
spine della sommit regolarmente raccol Questo genere, confuso dapprima col
te, per cui compariscono come formanti sapindus, ne fu con ragione separalo; im
un pappo. perocch ne distinto per 1 frutti, i
Fino del 1776 il Pallas propose il quali nei sapindi consistono in tre cas
nere koelpinia , dedicandolo al botanico side carnose di un solo seme. Fino ad
Koelpin, suo amico. Ma questo genere ora non si conosce che una sola spe
slato in seguito riunito dal Linneo figlio cie. Il Persoon ne aveva presentata una
al genere lapsana , e dal Willdenow al seconda che ora forma un genere partico
genere rhagaiolus. Noi siamo d'opi lare denominato urvillea, stabilito dal
nione che di fatti la pianta, tipo di que l' Humholdl e dal Bonpland , Nov. gen.
sto genere, non possa costituire un genere Plani. V. Urvillea.
propriamente dello, perch nel rhagadio Chei.iieutekia pamiocchiuta , Keolreute-
lus eduli* abbiamo osservati gli ovarj ria panictdata , Willd., Spec. 2 , pag.
interni armati di papille cilindriche. Ma 33o; Lamk., Illustr. gen., lab. 3o8; Laxra.,
sembraci cosa conveniente il considerare Nov. Comm. Petrop,, 16, pag. 56 1 , lab.
la chelpinia come un sottogenere del 18; Koelreuteria paulinioides , Lhrit.,
rhagadiolus , distinguendolo per i frutt Seri, angl., pag. 18, lab. 19; Duham.,
spiuosi dai ragadioli propriamente delti, edit. nov., lab. 36 ; Sapindus chinensis,
che gli hanno invece senza spine, e che Linn. fl., Suppl. 226. Arboscello elegante
formano l'altro sottogenere. che nei nostri giardini s'alza da quindici
Chelpisia di foglie lineasi , Koelpinia a diciolto piedi. Ha le foglie alterne, pic-
linears, Pallas, Voyag. en Mass.; Lap ciuolale, impari-alate, composte di fo
lana koelpinia, Linn. fi!., Suppl. plani. glioline bislunghe, cuneate alla base,
Rhagadiolus koelpinia , Willd., Spec. quasi sessili, laciniate e dentale sul con
plani. Questa pianta erbacea, scoperta dal torno, ottuse in cima, glabre in ambe le
Pallas nel deserto d'Astracan, dove ei la vide pagine. I fiori sono graziosi , gialli , pic
fiorila nel mese di maggio , ha una radice coli, ma numerosissimi, disposti in larghe
annua, semplice, gracile, perpendicolare pannocchie in punta ai ramoscelli. Fio
dalla quale si alza un fusto estremamente risce, e fruttifica in estate nei giardini di
corto, diviso in due o Ire rami lunghi Europa. I frutti sono cassule pendenti,
da un mezzo piede ad un piede e mezzo, spesso con mezze tinte porporine.
C1IK ( ) CHE
Quest'arboscello originario delle con cie, per la forma dei fiori, e per la loro di
traile del nord dell'Asia o dell' Affrica, e sposizione, non essendo questi u pannoc-
fu introdotto in Inghilterra nel 176), e chiuti come quelli del genere maranta ,
rollivato in Francia dopo il 1789; nei n in spiga come nel genere curcuma,
quali tempi aveva i nomi volgari di curucu ma solitarj , e senza fusti , sorgendo im
o pauinia dorata. Il Linneo figlio lo mediatamente dalle radici.
aveva in principio collocato tra' sapindi; il Alcune specie di kaempferia sono col
Laxmann, stabilendo per questo arbo tivate in Europa. Vogliono esse la stufa
scello un genere particolare, lo dedic al calda tutto l'anno, frequenti innaffiatare
Koelreuter , botanico distinto dell' Ale- in estate , ed una (erra mezzanamente so
magna. Questo vegetabile si moltiplica stanziosa. Si moltiplicano col separarne
per margotti, per mazze, e per germogli, i germogli che nascono dal colletto delle
ugualmente che per semi. Ama le buone radici; i quali posti in vasi sopra una
terre sostanziose, e tenute fresche; e poi stufa a telaj non tardano ad Attaccarsi,
ch resiste ai freddi dei nostri climi, 0 convertendosi in piantoni nell'anno se
colloca nei boschetti. Le giovani piante guente. Hanno usi medici le radici, che
fioriscono nel secondo anno, quando si sono odorose , e che ili piii nel loro
mettano in un luogo ombroso, ed in spe paese natio vengon mangiate candite nello
eie quando si annaffino moderatamente. zucchero.
(Pom.) Chemfehia rotohda, Kaempferia rotunda ,
Il Murrai aveva applicato il nome di Linn., Fior. Zeyh; Lamk., ///. gen., tab.
koelreuteria al genere gisekia del Lin 1 , fig. a ; Bot. Magaz. , tab. 920 ; Ma-
neo. V. Gisechia. (J.) lankua , Rhed., ffort. M'alai., 1 1 , lab.
" CHELYDRA. {Erpetol.) Denominazione 9; volgarmente zedoaria, %edoaria ro
latina del genere Chelidra. V. Chelidra tonda. Ha le radici composte di bulbi
(F. B.) ovali, rotondati, lisci, fibrosi, talvolta riu
CHELYS. (Erpetol.) Denominazione latina niti a coppie, bianchi di dentro, cene
generica della Chelide. V. Chelide. (I. C, rini di fuori; le foglie tulle radicali, lun
CHEMAM , SCHEMMAM. ( Bot. ) Nomi ghe da sei a otto pollici, lanceolate, acu
arabi di un popone, cucurnis schemman te, che si abbracciano vicendevolmente
del Forskael, che il Dclile riferisce al suo Ira loro per cagione d'una base abbre
cucurnis duadim. Il frutto di questa cu- viata in un picciuolo vaginale. I fiori
eurbitacea in principio peloso, e poi di- sorgono da una spala bifida e radicale;
vien liscio maturando; e coltivasi per il hanno la corolla azzurra, talvolta me
suo forte ed assai grato odore, ma non scolala di roseo, di porpora e di bianco,
mangiato. (J.) ed esalano un soavissimo odore che somi
CHEMFERIA. (Bot.) Kaempferia, genere glia quello delle violemammole. Questo
di piante monocotiledoni, a fiori mono pianta cresce nell'isola del Ceilan e nelle
petali irregolari, della famiglia delle amo Indie orientali.
mee e della monandria monoginia del In qualche contrarla si candisce collo
Linneo, cosi essenzialmente caratterizzato: zucchero la radice ancor verde di que
calice monosepalo, tubuloso, che si apre sta pianta , e si usano come lo zen
obliquamente alla sommit; una corolla zero. Tutta la pianta distillata coli' ac
monopetala , con lembo doppio, l'esterno qua comune, somministra un olio es
di tre riutagli quasi uguali, l'interno ir senziale, denso, che si rappiglia prendendo
regolare, di quattro rintagli, uno dei quali la forma della canfora la pi fine: que
stretto, diritto , sostenente un'antera, gli st'olio, dicesi, buono contro i veleni e
altri tre rintagli larghissimi, aperti, con conlro la morsicatura degli animali vele
quello del mezzo bifido; un'antera di due nosi. Tanto dalla radice, quanto da tutte
lobi separali; un ovario infero ; uno stilo] le altre parti tramanda molto odore:
lungo quanto il tubo, terminato da uno si d per certo che sia sudorifica , ver
stimma bilaminato. Il frutto una cas-J mifuga, stomachica, antiemetica ; che ria
sula rotondataci tre logge, di tre valve, nimi la circolazione del sangue ; che rie
di molti semi. sca vantaggiosissima nelle malattie scor
* Questo genere, intitolato a Engel- butiche e nelle affezioni che tendono
berlo Kaempfcr di Vesfalia, medico bo all'apoplessia e alla paralisia. Se ne fa
tanico, e viaggiatore di grido del secolo uso mescolandone la polvere con quella
decimo settimo , diversifica dai generi dell'acoro, della cannella ec, a cui ti ag
curcuma < mnranta per l'abito delle spe giunge dello zucchero.
CHE ( 161 ) CHE
Cie>feria galanga, Raempferia galanga, CHEMNCIA. (Bot.) Lo Scopoli indica con
Lioo., Fior. Zeyl.; Lami., III. gen., questo nome nn genere delia Guiana ,
i, fig. i ; Sonchorus , Rumpb., Am- detto rouhamon dall' Aublet, e lasostoma
5, lab. 69; Bot. Magai., tab. dallo Schreber, che difersifica dallo strych-
85o, pag. 3 ; Kattjula kelangu, Rhed. , nos, per il numero delle parti della-frut-
Hort. Maiali., 11, lab. 4' i volgarmente ti Reazione diminuito di un quinto, e per
galanga falsa. I bulbi delle radici sono quello dei semi ridotti a due in ciascun
carnosi^) bianchicci , lunghi quali ro o frutto. Le quali differenze per altro non
cinque pollici , ed esalano un odore son comparse sufficienti per separare
acuto <li zenzero. Le foglie tutte radicali questi due generi. V. Stricro. (J.)
sono un poco rotondate, grosse, carnose, CHEMPS. (Bot.) Nome arabo del cece, al
terminate da una piccola punta ricurva. riferire del MentzeI e del Dalechampio,
Dal colletto delle radici sorgono uno o il quale lo chiama anche hamos ed atha-
pi fiori inviluppali alla base da foglie mos. Il Forskael lo nomina homos. (J.)
bianche. Questi fiori banuo la corolla CHEN. (Ornit.) Questa parola greca indica
linla spesso d' un color porpora splendido specialmente l'oca , ed in greco moderno
uel l'entro, colle divisioni cos delicate il termine chena abbraccia la famiglia
che si distruggono al minimo contatto: delle anatre. L'uccello di cui parla Va
il loro odore lo stesso di quello delle rino sotto la denominazione di chenniori,
radici. Quesla specie coltivasi in qualche non apparterrebbe, malgrado l'apparente
giardiuo d'Europa, ed originaria delle identit della radice, al medesimo genere,
Indie orientali. Delle radici si fa g<run- se, come dice il Gesnero. era una pic
d'uso in medicina come carminative e cola cornacchia che salasi in Egitto. (Ch.D.J
sudorifiche. CHENA. (Ornit.) V. Che. (Ch. D )
CieareRiA Dt foglie STRETTE, Kaempferia CHENALOPECES.(Or/i/r.) V. Chenalopex.
un insti[folla, Willd., Enum.; Ait., Hort., (C. D.)
E(W., ed. nov., pag. 8. Questa pianta che CHENALOPEX. (Ornit.) Quest'uccello, ci
per la corolla si avvicina alla kaempferia tato ila Aristotele, e il di cui nome
galanga, ne diversifica per il tubo stretto, stato tradotto in latino con quello di vul-
una volta pi lungo del lembo che panser o volpoca, ero venerato in Egitto
bianco; per il labbro azzurro-violetto; per per l'affetto che dimostrava verso i suoi
le foglie pi strette, pi allungate, ondu figli. Era stato riferito alla volpoca o ta
late agli orli; per la spata uniflora. Que dorna, Anas tadorna, Linn., ma Geof-
sla pianta coltivasi in diversi giardini di froy S.iint-Hilaire pretende che sia l'oca
Europa. armala , Anas aegyptiaca, Linn. Gli an
Cbesferi a di grandi foolie , Kempjeria tichi ornitologi hanno molto disputato sul
longa, Jacq., Scliaenb., a, tab. 317; Re- passo del libro 10, capitolo 32, della
doul , Ziiliac, 1, tab. 49- Specie che Storia naturale di Plinio, ove questo au
pel dolce e grato suo odore, tenuta tore, parlando di uccelli chiamati chena-
come preziosa dagli amatori di giardinag lopeces e chenerotes, si limila a dire che
gio. Ha le radici composte di cinque o sono specie d'oche, l'ultima delle quali,
sei tubercoli bislunghi, grossi carnosi; dai pi piccola dell'oca salvatica, un ricer
quali nascono immediatamente delle to cato alimento; e non hanno potuto de
glie accartocciate fra loro , come nel terminarle, per quanto probabilmente in
cannacoro, molto grandi , ovali-bislun tendasi qui parlare dell' Anser leucopsis,
ghe, un poco acute, macchiate di rosso Bechst., e dell'oca colombaccio, Anser
di esterno : i fiori sono riuniti da cin bernicla, Bonap. Dall'altro canto, Moer-
que a sette in un sol fascello. Questi fiori hing ha applicato il nome di chenalo-
che sbocciano uno dopo l'altro, son cir pex , come termine generico, al gran pin
condati ila una spata rossiccia, ed hanno la guino, Alca impennis, Linn. (Ch. D.)
corolla provvista d'un tubo gracile, rilevalo " CHENANTERA. ( Bot. ) Chaenanthera.
io un doppio lembo d'un bel bianco, un Il Richard aveva cosi indicato quel ge
poco rossiccio in punta delle divisioni. nere di melastomacee, che il Don ha ili-
Questa pianta fiorisce in primavera nelle stinto sol lo il nome di charianthus. V. Ca-
stufe calde, ed originaria delle Indie rianto. (A. B.)
orientali. (Poir.) CHENANTOFORE. (Bot.) Chaenantopho-
* Questa ipeeie ora tenuta per la rae. Il Lagasca, botanico spagnuolo, pub
slessa della kaempferia rotunda , Linn., blic nel 181 1 una dissertazione sopra
qui sopra descritta. (A. B.) un nuovo gruppo di piante da lui stabi
Dizion delle Scienze Nat. Voi. VI.
CHE ( iC ) CHE
lilo nella famiglia delle sinautere, e di senza per altro abbracciare pienamente
stinto col nome di chaenantophorae, cbc il sistema del Lagasca e del Decandolle.
si forma di tre parole greche, le quali vo- Ed in vero, dalle nostre osservazioni ri
tliou dire che queste piante portano ilei sulta che le chenanlofore o labialiflore,
ori in forma di gala. cosa notabile debbano formare due Irib naturali, im
che il Decandolle aveva proposto questo mediatamente vicine fra loro, ma perfet
medesimo gruppo, sotto il nome di labia- tamente distinte, in ispeiie per la strut
tflore , in una memoria letta nel gen tura dello siilo e dello stimma. Nella
naio del 1808 alla prima classe dell'Isti prima che noi nominiamo delle muti-
tuto di Francia. Ma questa memoria non siee, e che collochiamo innanzi alle no
fu pubblicata che nel i8i3, ed in oltre stre tossillagginee , i due rami dello
il Lagasca dice aver terminato il suo stilo dei fiori ermafroditi sono corti, non
opuscolo nel i8o5, ed avere inviato il divergenti, un poco inarcati in dentro,
manoscritto in Francia sul principio del scmicilindrici , rotondali in cima, dove
1808. Il perch riesce molto difficile a sono un poco ingrossati , provvisti sulla
giudicare a chi debbasene attribuire l'an faccia interna piana, di dire piccolissimi
teriorit; ed forse convenevol cosa l'ac orlicci st immalici marginali, confluenti
cordare ai due dotti botanici dei diritti alla sommit, e sulla parte superiore
uguali alla scopetta dell'importante rela della faccia esterna convessa, di alcune ,
zione che hanno fatto conoscere. papillelte colici Irici sparse. Nella seconda ,
Il Lagasca considera le sue chenanlo- che noi nominiamo trib delle nassiau-
fore come un ordine perfettamente natu viee, e che collochiamo in seguito alle no
rale, e che debba essere collocato tra le stre senecionee, i due rami dello stilo
cicoriucee e le corimbi/ere del Jussieu. dei fiori ermafroditi sono lunghi, diver
Il carattere essenziale che egli attribuisce genti, inarcati in fuori, semicilindrici tron
a quest'ordine consiste nel lembo della cali all'apice, dove sulla troncatura sono
corolla bilabiato superiormente, e col lab guernili di un ciuffo ili peli collettori:
bro esterno pi largo. gli orlicci stimmatici non compariscono
Quest'ordine per esso diviso io tre quasi punto. Il nostro metodo di cassa
sezioni. La prima comprende i generi di zione essendo unicamente fondalo sulle
calatidi non raggiate , e si soddivide in affinila naturali che risultano dal com
due parti, secondo che il clinanto nu plesso dei caratteri, e non da un ca
do, o guernito d'appendici. I generi che rattere unico, noi ammettiamo nelle no
hanno clinanto nudo sono i seguenti: pere- stre trib delle mutisiee e delle nassau-
zia; leucheria; lasiorrhita; dolichlatium; viee alcune sinanlere di corolla non
proustia; panargyrus; panphalea; calop- labiata , dovecch da queste medesime
tilium; nassauvia. I generi che hanno cli trib escludiamo alcune sinautere di co
nanto fmbrieltato sono i seguenti : tripti- rolla labiata : nel che noi differiamo in
lion; trixis; martrasia,jungla; polyachu- oltre dal Lagasca, e dal Decandolle. Le
rus. La seconda sezione comprende i generi nostre muliesee comprendono fra gli altri
di calatidi raggiate; e questi sono: muti, generi i seguenti: mutisia; chaetanthera,
sia ; chaetanthtra; aphyllocaulon; perdi- dierina, Nob.; aphyllocaulon, gerberia,
cium; chaptalia; diachantha. Finalmente Nob.; trichocline , Nob. ; chaptalia , a-
ta terza sezione, quella cio delle che- siopus, Nob.; leria, onoseris, ec. Anno
nautofore anomale, si compone dei generi veriamo Ira le nostre nassauviee que
che hanno il disco regola rilloro ; e tali st'altri generi: nassauvia; caloplilinm o
sono : bacasia ; barnadesia ; onoseris ; sphaerocepltalits , triachne , Nob.; tripti-
Jcnekia. lion ; trixis ; martrasia o dumerilia ;
Il nuovo gruppo proposto dal Lagasca panpltalea; lasiorrlxa, o chabraea ;pe-
e dal Decandolle, non ci pare che dai rezia o clarionea; homoianthus. Fa cosa
botanici sia sialo accolto con tutto quel naturalissima che il Lagasca che non
favore che merita. Coloro che sono pi aveva punto atteso ai caratteri differen
auterovoli e pi rispettabili tra seguaci ziali presentati dallo stilo e dallo stimma,
del metodo naturale, son convinti che le abbia nondimeno in generale assai bene
chenantofore non si riuniscono che per ravvicinato per un lato le nassauviee, e
un legame artificiale, e che debbono es per l'altro le mutisiee, sema confonderle
ser disperse. Dopo essere noi stali per come ha fallo il Decandolle. Imperocch
lungo tempo esitanti, abbiamo definiti egli ha stabilite le sue divisioni sopra
vamente adottala un'opinione contraria, caratteri di un valore tenuissimo, e che
CHE ( i63 ) CHE
non hanno alcuna relazione colle affini Ih nali come quelle delle perticarle, posle
naturali. Le mulisiee compariscono cos tra le foglie e persistenti. I fiori sono
affini colle lattucee, e colle carlinee , per piccoli, racemosi, persistenti, peduncolati ,
fui noi le- avevamo da prima collocate quasi fascicolali, accompagnati da brattee
Ira queste due trib. Ma ammettendo membranose , e privi di corolla : hanno
questa distribuzione, riesciva impossibile il calice composto di Ire foglioline con
di collocare convenientemente le nassau- cave, ovali, persistenti; i filamenti degli
tiee: il perch noi ci siamo decisi a re stami capillari, pi corti del calice; le
care un cambiamento nella serie che ab antere rotondale; l'ovario privo di stilo,
biamo adottata. (E. Cass.) sovrastato da due o tre stimmi ravvici
CHENCHELCOMA. [Boi.) Nome peruviano nati, colorati e pelosi. Il frutto contiene
della salvia oppositifolta della Fiora del un seme nudo, ovale, lungo quanto il
Per. (J.) il calice. Questa pianta cresce nei luoghi
CHE^DANA. (Bot.) Riferisce il Marsden , inondati e argillosi, nell'Islanda, sulle
che il legno sandalo cos nominato a montagne e verso la riva del mare. (Pois.)
Sumatra. (J.) * Chlmgia del Nepal, Kaenigia nepaten-
CHENEROTES. (Ornit.) V. Chenalopex. sis , Don; Spreng., Syst. veg., tom. 4,
ICb. D.) pars 2, pag. 3?. Ha il fusto ispido, le
CHENGO-VERAG. (Bot.) Il Mentzcl regi foglie ovate, acute, i fiori terminali, ag
stra questo nome ungherese del piretro glomerati. Cresce nei monti Evodi. (A. B.)
hrpericum perfoliatiim, L. (J.) CHENN. ( Bot. ) In qualche libro trovasi
" CHENGSTONIA. (Bot.) Kengstonia. Il sotto questo nome indicala Valianna o
Gray (Brit., 2, pag. 53 1) aveva stabilito henne degli Arabi, che la iawsonia dei
sotto questo nome un genere di sassi- botanici. (J.)
fragacee , che presso il Tausoh (Hort. CHENNEDIA. (Bot.) Rennedia, genere di
canal., fase, i) ed il Decandolle (Prodr., piante dicotiledoni a fiori completi, pa-
i pag. 44) rientra nella nona sezione pilionacei, della famiglia delle leguminose
ilei genere saxifraga , nella quale si e della diadelfia decandria del Linneo,
nonimo di liircatits. (A. B.) cosi essenzialmente caratterizzalo: calice
CHNIER. (Bot.) V. Quercino. (Le.) ili due labbri, il superiore intaccato, l'in-
CHEJilGIA. (Bot.) Kaenigia, genere di fericre con Ire divisioni acute; corolla pa-
piante dicotiledoni, a fiori incompleti, pilionacea, col vessillo reflesso, lontano
della famiglia delle poligonee e della dalla carena, colle ale appoggiate sulla
trinndria triginia del Linneo, cosi es carena ; un ovario bislungo ; uno stilo
senzialmente caratterizzalo : calice di tre corto, con stimma ottuso. Il fruito un
divisioni profonde; veruna corolla; Ire legume allungato, di molte logge separale
slami; un ovario supero: veruno siile; da tramezzi membranosi , e contenenti
due o tre stimmi ; un seme nudo. dei semi caruncolali intorno al cordone
* Questo genere linneano fu stabilito in otnbillicale.
onore di Emraanuele Koenig, che fu pro Il Ventenat stabil questo genere in
fessore a Baie sul cominciare del secolo onore di Kennedy, coltivatore distinto di
decimosellimo. Non conta che due specie, Londra, per diverse piante che il Curtis
una delle quali coltivasi in qualche giar aveva collocale tra le glicine, dalle quali
dino botanico , dove peraltro conservasi differiscono per il vessillo lontano dalla
con molla difficolt, massime nelle con carena, e spezialmente per i legumi di
trade meridionali. Convien farne la se molte logge.
menta dalla parte del Nord, in terriccio ** Questo genere stato arricchito di
di scopa e umidissimo, o spesso innaffialo. specie dal Brown, dal Kcr, dal Link, dal
Ciesigia dell'Islanda, Kaenigia islandi- Lindk-y e dal Lahillardiere. (A. B.)
ca, Limi., Mun.. 35; Lamk., ///. gen.,
tab. 5i; Fior. Dan., lab. Piccola +. Foglie semplici.
pianta erbacea , annua , alta due o tre
pollici. Ha il fuslo un poco succulento, Chenxkdia di foglie semplici, Kennedia
di pochi ramoscelli, palentissimi , oppo monophylla, Vent., Hort. Malm., tab. io5;
sti alle foglie. Queste sono alterne, arro Brow. in Ait., loc. cit. ; Glycine bima-
vesciate, ovali, leggiermente picchiolale, culnta, Willd.; Curt., Bot. Magai., tab.
un poco carnose, ottuse, intierissime, 263. Questa specie nativa della Nuova -
lunghe quanto g' internodi ; le termi Olanda, e coltivata presso di noi nelle
nali quaterne; le stipole solitarie, vagi- aranciere , notabile per i fiori azzurri
CHE ( 64 ) cnE
e le foglie semplici. Ha i fusti rampi ghe, ottuse, intierissime, coperte, men
canti e legnosi; le foglie ovali lanceo tre son giovani, di peli dislesi e setacci;
late, rotondate alla base, mucronate in la corolla lunga un pollice. Questa specie,
cima, un poco pubescenti di sotto, lun originaria della Nuova-Olanda, coltivasi
ghe Ire pollici, retto da picciuoli lunghi a Parigi nel giardino del re, ed in, altri
un pollice, provvisti alla base di due sti giardini il' Europa, dove vuole l'aran
pole corte , subolate, che pare faccian le ciera. (Poir.)
veci delle due foglioline che caratteriz " Chennedia tabacina , Kennedia taba-
zano le allre specie. I fiori sono disposti cina, Labili. Ha le foglie ternate, colle
in racemi ascellari lunghi due o tre pol foglioline bislunghe, mucronate, legger
lici, poco diramati ; ed hanno la corolla mente pelose; i rami voltali in senso
turchina con due macchie verdicce. contrario; i fiori in racemi pi lunghi
" Chennedia cordata, Kennedia cordata, delle foglie. Cresce nella Nuova-Caledo-
LinJ., Bot. reg., o,44- Ha le foglie cordate, nia. (A. B.)
largamente ovate, alquanto acute; di ra CHENNIO, Chennium. (Entom.) Lalreille
cemi composti di molti fiori. cos chiama alcuni piccolissimi coleotteri
Chennedia ovata, Kennedia ovata, Iter. Ha con due articoli ai tarsi, e che si trovano
le foglie ovate, semplici, mucronate, di nella terra umida. Ne ha descritta una
racemi composti di pochi fiori e pi corti sola specie, sotto il nome di bitubercolato.
delle foglie. Ha in essa riconosciute le mamlibule, un
dici articoli alle antenne, l'ultimo dei
quali pi grande e rome globuloso.
ff. Foglie ternate. V. Tav. 532. (C. D.)
CHENNION. (Ormi.) V. Che. (Ch D.)
Chbrnedia del Compto, Kennedia comp CHENNIUM. {Entom.) V. Chennio. (C. D.)
loniana , Lind. , Glycine comptoniana CHENOBOSCON. {Bot.) Nome greco della
Andr. Ha le foglie temale, con foglioline potentina anserina, secondo il Mentzcl.
ovaio-bislunghe , mucronate ; i racemi (J.)
eretti che superali le foglie. CHENOCABPO. {Bot.) Chaenocarpus. Il
Chennedia prostrata, Kennedia prostrata, Necker volendo suddividere il genere sper-
Brow. ; Glycine coccinea , Curi, non macoce della famiglia delle rubiacee, ne
Ven-. Ha le foglie ternate , con foglioline ha formalo tre soltogeneri, uno dei quali,
obovale, villose; i peduncoli che portano che quello in discorso, vien caratterizzato
uno o tre fiori, colla carena che supera dall'unit di seme nel fruito. Questa unit
le ali bislunghe; il fusto prostrato. (A. B.J risultante da aborto , slato riguardalo
Cdennedia scarlatta, Kennedia coccinea, come nn carattere insufficiente. (J.)
Vent., Malm., tab. io5; Brow. in Ail. CHENOLEA. (.So/.) Questo genere di piante
Bort. Hew., edit nov. Specie di bei fiori stabilito dal Thunbcrg, slato riunito
rosso-scarlatti , con due macchie gialle per il Lheritier al genere salsola, dal
alla base del vessillo. Ha i fusli legnosi, quale differisce solamente per il seme
dislesi o rampicanti; le foglie ternate, rinchiuso in una rassula , ed avvolto a
colle foglioline rotondate, pelose disotto, spirale. (J.)
ottuse, ondulate agli orli, con picciuoli * CHENOLITI. (Geol.) Sono state talvolta
pelosi , con stipole cuoriformi acute. I indicate con questo nome le cosi delle
fiori sono ascellari , solilarj snl peduncolo pietre di fulmine. (F. B.)
articolato nel mezzo, provvisto di una * CHENOPLEURA. {Bot.) Ckaenopleura,
brattea che abbraccia il fusto, ed den genere di piante dicotiledoni della fami
tata. Questa pianta cresce nella Nuova- glia delle melostomacee,?. della decandria
Olanda, e coltivasi in varj giardini d'Eu monoginia del Linneo, cos caratterizzato:
ropa , dove passa l'inverno nell'aranciera. calice conuato all'ovario, col lembo di
Chennedia di fiori rossi, Kennedia rubi- cinque denti ottusi; cinque pelali quasi
cunda, Vent., Malm., pag. io4; Gif rotondi; dieci stami appena pi lunghi
cine rubicunda, Willd.; Curt., Bot. Ma dei petali, colle antere aventi due fessure
gai., t. a68. Questa specie vicinissima longitudinali, e il connettivo ottusamente
alla precedente, n' distinta per i fiori, biorecchiuto alla base ; uno stilo clavato,
i quali d'ordinario sono in numero di collo stimma orbicolato, quasi ombelicato.
Ire sopra ciascun peduncolo, rossi o por Non ben noto se il frutto che si com
porini. I fusli sono rampicanti; le foglie pone di due o tre logg^e, sia una bacca; e
alterne, ternate, colle foglioline bislun di pi se n'ignorano semi.
CHE ( iG5 ) CHE
Questo genero che trovasi infierito nel 0 dentate o {intagliate ; i fiori piccoli ,
l'Erbario del Richard, stalo pubblicato verdicci e disposti in racemi alle ascelle
dal Decine lolle per la specie seguente. delle foglie superiori, o alle estremit dei
Ce ejopleur stenobotride , Chaenopleura fusti, e dei ramoscelli.
stenobotrys. Decanti., Prodr., 3, pag. 197 Le specie di questo genere si distri
Me/astorna stenobotrys, Rich.,i/j Bonpl., buiscono in due sezioni , secondo che le
Melasi., t. 3o, excl. Swartz. syn. Fru foglie sono dentate o rintagliate, o in
tice estremamente glabro , che ha quasi tierissime agli orli. Quasi tutte sono di
l'abito di quelle specie di miconia che qualche importanza. Noi indicheremo le
rientrano nella sezione delle leiosfere. Le pi notabili.
foglie sono picei uolate, bislungo-lanceolate, Prima. Sezione.
ottuse alla base, acuminate all'apice, Ieg
germentc e remotamente dentellate a se 7. Foglie dentate, angoloso-sinuate,
ga, e come cigliate, di Ire nervi e qual pennatofesse.
che Tolta di di. I fiori sono bianchi
carnicini , colle lacinie delle bratteole e Chenopodio bono-enbico, Chenopodium bo
del calice appena cigliate, vedute con oc nus Henricus, Linn., Fior. Dan., tab.
chio armato di una forte lente. Il tirso 579; volgarmente chenopodio untuoso, bo-
terminale, allungato, colle diramazioni nenrico, spinacio salvatico, colubrina, la-
opposte, quasi racemose. Cresce nei monti pato untuoso, mercorella,mercorella lun
della Spaglinola, e fors'anche alla Gia- ga, tutta buona, tota bona. Questa specie
maica. (A. B.) trovasi intorno ai luoghi abitati, e princi
CHENOPODA. (Boi.) Il Breynio aveva dato palmente sulle montagne presso le capanne
questo nome ad un aspalato di Monomo dei pastori. Ha una radice grossa e perenne,
tipa , che il Linneo per questa ragione dalla quale sorge un fusto allo un piede,
ha nominato aspalathus cheaopoda. Sotto che ha in cima una piramide di racemi di
questo medesimo nome trovasi pure in piccoli fiori disposti a gruppi, e che
dicata da Plinio e citala da Gaspero Bau guernito nella parte inferiore di foglie
bino, una genista spartrum di quest'ul saettiformi, come farinose di sotto, e con
timo, che non riferita nelle opere mo qualche dente ottuso e remoto agli orli.
derne: ella forse si avvicina aWanthyllis 1 teneri germogli di questa pianta si
trinacea, o meglio ancora alle asparagus mangiano come gli sparagi, e le foglie
horridus. (J.) come gli spinaci. Rilassa un poco il ven
CHENOPODIEE. (Bot.) Chenopodieae. La tre, e fa, per quanto dicesi, morire i bachi.
famiglia delle alrplicte cosi indicata Chenopodio verde , Chenopodium viride ,
per alcuni autori. V. Athiplicee. (J.) Linn.; Vaili., Paris.,36 t. 7, fig. 1; vol
CHE.NOPODIO.( Bot.) Chenopodium, Lin., garmente farinello, spinace salvatico.
Juss., Lamk., Illustr.pl. 181, genere di Questa specie cresce iu molta quantit in
piante dicotiledoni, della famiglia delle tutti i luoghi coltivali dell'Europa. Il suo
atriplicee e della pcntandria diginia fusto, alto da due a tre piedi , ramoso e
del Linneo, cos caratterizzalo: calice di guernito di foglie verdi, romboidali, si
cinque divisioni; cinque stami opposti alle nuate e dentate , ha nella sua estremit
divisioni del calice; un ovario sovrastato dei piccoli fiori disposti in lunghi racemi,
da due a tre slimmi, e che si converte coperti di polvere bianchiccia, e prov
in un frutto (achen) orbicolare, ricoperto visti nella parte inferiore di alcune brat
dal calice senza esserne adeso; un seme tee lanceolate , intierissime. Quest'erba
che racchiude un embrione gracile ripie non mangiala dai bestiami ; e per le
gato intorno ad un endospermo carnoso. campagne si secca soltanto per iscaldarne
Onesto genere si compone ora di circa i forni.
a sessanta specie erbacee, o suffruticose, i Chenopodio ibrido , Chenopodium hybri-
due terzi delle quali crescono in Europa dum. Curi., Fior. Lond., t. aiJ8; vol
nei campi, e nei luoghi incolti, ed il ri garmente chenopodio angoloso , spinace
manente in Asia, in Affrica ed in Ame velenoso. Quest'erba ha un odore fetido,
rica; due specie soltanto sono legnose, ed uccide i porci che ne mangiano, anche
due o tre di radice perenne e tutte le quando cotta. Il suo fusto, allo due
altre annue. L'altezza delle pi piccole piedi, ba pochissime diramazioni, porla
di cinque a sei pollici, e quella delle delle grandi foglie cuoriformi, contornale
pi gratuli di tre a quattro piedi: hanno' da angoli appuntati come quelli dello
il fusto ramoso; le foglie alterne intiere stramonio, e finisce in una specie di
CHE ( '66 ) CHE
pannocchia <H fiori privi ili brattee. Cre dei racemi uH fiori che col loro
sce nei campi. formano una pannocchia compatta. Le fo
Chenopodio botri, Chenopodium botrys , glie si mangiano come gli spinaci o l'a
Lino.; Blackw., Herb. , t. 3i5; volgar cetosella , ed i semi come il miglio brillato;
mente botri, chenopodio odoroso , pa- coi quali si fa pure una birra eccellente.
tieniia. Cresce nei luoghi sabbiosi ilei Questa pianta preziosa sar forse un giorno
mezzogiorno dell' Europa, e coltivasi nei naturalizzata in Europa per cura degli
giardini. Ha una superficie uo poco vi Spagnuoli.
schiosa , e tramanda un soave odore. Il " Chenopodio bosso, Chenopodium rukrum-,
suo fusto, alto da sei a dodici pollici , Linn.; Willd., Spec; Sm., Fior. Brit.;
ramoso, guernito di foglie bislunghe pr Atriplex sylvestris, Bauh., Pi*., p. 1 19;
fondamente sinuate, ed ha verso la som Lob., /e, p. 25/j; Pes anserinus, Fuchs.,
mit, dei piccoli racemi di fiori situati Hist.; p. 653; Jo. Bauli., J5fi.fr., 254;
nell'ascella delle foglie. Quest'erba viene triplice salvatico III, Mitt., p. 490; vol
raccomandata contro la tosse, e si usa in garmente atriplice silvestre, piede d oca.
cataplasma sul ventre nelle coliche ventose Pianta perenne, di fusto alto da due a tre
dei bambini. piedi, solcato; di foglie tinte di verde,
Chk>opodio ambrosioide, Chenopodinm am ovaio-romboidali , profondamente dentate
brosioides, Linn., Regnault, Boi., Ub. sinuate; di fiori in racemi retti, com
75 ; volgarmente t del Messico, cheno posti, quasi gueruiti di foglioline. pi
podio ti messicano. Questa pianta , ori corti del fusto. Cresce in Europa nelle
ginaria del Messico, si talmente molti siepi e lungo le vie ; fiorisce ned luglio.
plicata in Europa, che vi sembra indi Chenopodio volgare, Chenopodium urbi-
gena. Il suo fusto, alto due piedi, diritto cum, Linn.; Sm., Fior. Brit. Engl. boi.,
e suernilo in tutta la sua lunghezza di lab. 717; volgarmente erba saetta, pii
foglie lanceolate , e remotamente dentate, a" anatra, pie d'oca. Ha il fusto alto circa
porla nella sua parte inferiore alcuni ra un piede e mezzo, diritto glabro, striato,
moscelli semplici, ciascuno dei quali na le pi volte semplice; le foglie picciuo-
sce dall'ascella di una foglia, e nella parte late, alterne, piuttosto sinuato-denlate ,
superiore alcuni piccoli racemi fogliacei, che subdentatc, verdi in ambe le pagine,
soli I h rj nell'ascelle delle foglie. Quest'erba alquanto carnose, le superiori lanceolate
fu per un tempo moltissimo in voga ; e ed intiere ; i fiori in spighe venli , folte,
si pigliava in decozioni teiformi come poste nelle ascelle delle foglie superiori,
stomachica, sudorifica ed emanogoga. Il appoggiate al fusto, e che col loro insieme
suo sapore aromatico, e si avvicina : formano un racemo terminale. comu
a quello del cornino. nissima in Europa, annua, e fiorisce in
Chenopodio ANTF.LMir.Tico, Chenopodium un estate.
thelminticum , Linn.; Dill. , ffort. El Chenopodio bianco, Chenopodinm album,
tham. lab. 66, tg. 76. Pianta perenne Linn.; Chenopodium viride, Willd. non
e odorosa , comunissima in America nei Limi.; Chenopodium leiospermum , De-
luoghi coltivati, e tenuta in molla repu cand., Syn.; volgarmente atriplice salva-
tazionc in quelle contrade come vermi fica , cencio molle , farinaccio , spinace
fuga. Coltivasi nei giardini di Europi salvatico. Ha il fusto allo due piedi e
ha il fusto alto lue o tre piedi, ramoso, pi, diritto, angoloso, glabro; le foglie
guernito di foglie ovali, bislunghe, den alterne, picciuolate, triangolari, romboi
tale, nell'ascella delle quali verso la som dali, dentate nei lati anteriori, glabre,
mila sono dei fiorellini verdi, disposti in verdi di sopra, e bianche farinose di sot
racemi nudi. to, le superiori lanceolate e quasi intie
Chenopodio Quinoa, Chenopodio Quinoa, re; i fiori in racemi bianchi, diritti, ter
Linn.; Willd. ; Feuill., Peruv., edil. minali, risultanti da spighe alterne, ses
Grem., a, p. 19, lab. 10. Erba annua sili, fitte, le inferiori delle quali con una
famosissima al Chili ed al Per, dove piccola foglia alla base. Questa specie mollo
coltivata con molla diligenza. Il suo fu comune annua, e fiorisce nel luglio.
sto, allo tre piedi c guernito di ramo Chenopodio murale, Chenopodium mura
scelli ravvicinali, ha nella sua parte in le, Linn.; Decand.; Sm.; volgarmente spi
feriore delle foglie triangolari, ovali ed nace salvatico. Pianta tinta d'un bel ver
un poco dentate, e verso la sommit delle de. Il fusto alto un piede o un piede
foglie parimente triangolari e lanceolate: e mezzo, ramoso, quasi patulo; le foglie
nell'ascella di queste foglie s'incontrano deltoidi, profondamente sinuate, disugual-
CHE ( i7 ) CHE
mente dentate , acute , lisce , non cuori Chenopodio mariso, Chenopodium mariti-
formi., ma prolungate alla base; i fiori in mum, Limi., Spec., Sai; Dee., Syn.\ Sin.,
racemi terminali, corimbosi, nudi, diva Engl. Hot., lab. 633; Salsola marilirna,
ricali; i semi minutissimi, punteggiali. Engl. Suppl.; Suaeda salsa. Pali.; Moris.;
Comune in tutta l'Europa, annua; e fio Lob. Ha il fusto erbaceo, eretto, allo da
risce in estate. (A. B.) un piede e mezzo, quasi terete, diviso in
ramoscelli pallili ; le foglie carnose, gla
Seconda Sezione. bre , subulate , quasi angolose; i fiori
ascellari , raccolti in glomeruli distinti.
77. Foglie intierissime. Cresce in Europa e nella Siberia, nei
luoghi marittimi e salsi. (A. B.)
Chenopodio fetido, Chenopodium vulva CHENOPODIUM. ( Boi. ) V. Chenopodio.
ria. Limi. ; Blackw., Herb., pag. 100; (Mass.)
volgarmente vulvaria, ruggiadella, ficat- CHENORANFO. (Ornit.) L'uccello per la
tola, erba che puzza di baccal, erba di cui descrizione stato rimandato a
puziolona , diacciola salvatica, brinaiuo- questa parola, alla pag. 435 del 5. vo
la, erba connina, connina. Erba comune lume di questo Dizionario, quello che
in Europa nei luoghi incolti e lungo le Buffon ha indicalo sotto il nome di becco-
strade ed i muri. I suoi fusti, alti da sette aperto, e il di cui distintivo carallere
a otto pollici e pi, sono ramosi e distesi di avere le due man -fibule scavate nel
sul suolo. Le foglie sono piccole , ovuli loro mezzo, ove lasciano un vuoto, es
romboidali, coperte di polvere farinosa sendo chiuso il becco. La sua statura, il
quelle superiori hanno nell'ascelle dei pie suo portamento, le sue abitudini, ravvi
coli racemi di fiori. Questa pianta che con cinandolo agli aironi, Linneo e Latham
facilit riconoscesi per l'odore suo detesta lo hanno posto in quel genere: oltre per
bile, raccomandata come antistorica ed alla singolarit presentala dal suo becco,
usala in umettazioni e in fornente. la mandibula supcriore non ha una sca
Chenopodio a Spazzola, Chenopodium sco- nalatura longitudinale, e l'unghia del
parium, Limi.; volgarmente belvedere, dito intermedio non dentellata, come
beeieri. Questa specie originaria della negli aironi; d'altronde, come ci riferisce
Grecia, e coltivata nei giardini per l'ele Sonneral , i suoi tre diti anteriori sono
ganza del suo abito, ha il l'usto allo da uniti, fino alla prima articolazione, da
tre piedi e pi, sottile, diviso nella sua una membrana che vedesi negli aironi
lunghezza in ramoscelli ravvicinali ver fra i due soli diti esterni, e queste di
ticalmente, coperto di foglie cigliale lun verse circostanze erano ben sufficienti per
ghe due o tre pollici, larghe due o tre autorizzare lo stabilimento d'un genere
linee, provvisto verso la estremila, e separalo. De Laepde, applicandogli il
lungo i ramoscelli, di piccoli mazzetti di nome d' hians , iante, bene esprimeva
fiori sessili. Con quest'erba si fanno delle l' abituale e singolare stato delle mandi-
spazzole in Grecia , ed in Italia. (Mass.) bule ; ma questo adieltivo aveva l'incon
** Chenopodio di foglie acute , Chenopo veniente di non potere essere adoperato
dium acutifolium. Sai., Comp. Fior. per indicare sostantivamente l'individuo,
Brit.; Engl. Hot., lab. 1481 ; Sav. , ed era naturale di preferire la parola ana-
Boi. Elr., 4, pag. l44i Chenopodium stornus, originaria mente assegnata da Bon-
polyspermum. Fior. Dan., t. 11 53; Po- naterre, nell'Enciclopedia metodica, e che
lyspermum Cassiani , Loh., le, 256 ; poi stata allottala da Illiger e da altri
Blitum silvestre, Camer., Epit., p. 237; ornitologi. Il qua! termine, pi grato al
volgarmente cheno/H>dio maggiore. Pianta l'orecchio di quello di chenoranfo, sa
erbacea , annua, di fusto alto due o rebbe pure stato qui adoperato per evitare
tre piedi, eretto, ramoso, solcato, rossic l'inconveniente delle innovazioni che non
cio; di foglie ovale, acute, intierissime, sono assolutamente necessarie, se, avanti
rossicce tanto ai margini , quanto nella la pubblicazione del Prodromus- d' Illi
pagina inferiore; di fiori in racemi quasi ger, non fosse siala proposi la parola
cimosi, allungati, e quasi afilli. Cresce in chenoranfo, desunta ila yctlWV , hians,
Inghilterra e in Toscana, dove fiorisce e da pa^i^sj, rostrum.
nell'agosto.
Il chenopodium acutifolium , Kit., che I caralleri generici del chenoranlo. che
cresce in Ungheria, torse la stessa spe abbiamo solamente consideralo relativa
cie di questa. mente alle modificazioni che distinguono.
CHE ( 68) CHE
quest'uccello dagli aironi, consistono, nel adulto della prima, che ha tutti i carat
loro complesso, nell'avere il becco pi teri della giovent. Peraltro Sonnerat ri
lungo della lesta , grosso , lateralmente guardava come di sesso differente i due
compresso, le mandibule fornicale, e che individui fallici da lui conoscere; e la
lasciano nel loro mezzo uno spazio vuoto; sola circostanza che possa farne dubitare,
la maudibula superiore armata di den che il secondo ha una pelle nuda, nera,
tini , dal centro fino ali1 estremit, e fra il becco e gli occhi, ed un'altra che
l'inferiore liscia; le narici lineari, si dalla mandibula inferiore, si stende fino
tuate presso la base del becco; la faccia alla gola. In quanto alla denlellalura della
nuda o vestita di piume; le gambe spen mandibula superiore, se Buffon non ne
nale superiormente al ginocchio; i diti ha punto parlalo descrivendo il becco-
anteriori riuniti da una membrana; il aperto di Pondichry, probabilmente
pollice quasi della slessa lunghezza e che per omissione, poich la sua tavola colo
tocca terra in tutta la sua estensione; l'un rita la mostra; e se, da un'altra parte,
ghia intermedia depressa e senza dentel questa tavola non indica fra i diti la mem
latura; i piedi scagliosi. V. Tav. 358, brana osservasi che fra quelli dell'indi
Cuvier , avendo osservala una specie di viduo rappresentato da Sonnerat, ci pro
logoranza nelle fibre della sostanza cornea babilmente dipende dall'essersi queste pelli
del becco, crede che il vuoto il quale ritirate nel disseccarsi, e dal non essere stale
vedesi fra le due mandibule dipenda in pi ravvisabili dopo un lungo viaggio.
parte dalla delrizionc; ma quand'amo, Del rimanenle, il chenoranfo o becco-
nei vecchi individui, l'uso delle mandi aperto bianco, il solo delle di cui abitu
bule avesse contribuito ad ingrandire que dini abbia parlato Sonnerat, si trova alla
sto spazio, il vuoto certamente esiste fino costa del Coromandel negli ultimi tre
dalla nascita dell'uccello, e siccome pure mesi dell'anno, e, come gli aironi, sog
che la sua destinazione sia quella di age giorna allora sulla riva degli slagni c dei
volargli i mezzi onde ritenere i pesci ed fiumi, ove si pasce di rettili e di pesci.
i rettili che ha presi, senza essere obbli (Cn. D.)
galo a scostare In cima delle sue mandi ** In questo genere oggid conosciuta
bule, siffatta conformazione non sembra un'altra specie, cio il Chenoranfo, o
dover riguardarsi, con Buffon, comi? una Becco-nperto a lamine, Anastomus a-
specie di degradazione. melliger, Tem., tav. color. 23G , ch'
I naturalisti adottano generalmente due tutto di un nero a reflessi d'iride, ed
specie di ebenoranfi, la prima delle quali, ogni sua penna ha lo stelo terminalo da
mandata a Buffon da Sonnerat, rap una lamina cornea, stretta, che oltrepassa
presentata nelle tavole colorile sotto il le barbe. Questa specie trovasi, come le
N. 932 , e la seconda nel Viaggio alle precedenti, all'Indie orientali. (F. B.)
Indie, tom. 3, tav. 122, erroneamente CaE^Tlk.(Bot.)Sentia.Soto questo nome
segnata col nomer 219. La prima, chia TAdanson indica un suo genere, formalo per
mata da Gmelin e da Lalham Ardea la trigonella spinosa e per la trigonella po-
pondiceriana , giacch proviene da Pon- lyceratia, a cui attribuisce un calice corto
dichry, ha le ali nere, e tutto il rima di cinque denli, alcuni slami diadelfi e
nente ilei mantello grigio cenerino, con dei semi schiacciati; dovecch le altre
qualche ticchiolalura longitudinale nera specie si distinguono per un calice al
stra sulla lesta e sul collo; i piedi gial lungato, e terminalo da cinque costole,
lognoli, ed il becco del medesimo colore, per diversi stami monadelfi , e per i semi
fon la base nerastra; la sua lunghezza cilindrici. (J.)
di tredici a quattordici pollici. CHENTRANTO. (Bot.) Kentranthus. Il
La seconda specie, che VArdea coro- Vaillant, volendo suddividere il genere
rnandetiana dei medesimi autori, non ha valeriana, aveva nominate valerianoides
solamente le penne delle ali nere, ma le specie d'un solo stame e d'un solo
anco il dorso e la coda, fino alla di cui sprone in fondo della corolla. Il Necker
estremit si estendono le ali; il rimanenLe adottando questo genere lo ha nominato
bianco, fatto per risaltare al vertice ed kentranthus. Il Decandolle leggendo cen-
ai lati della testa da piume rastremate, tranthus invece di kentranthus, lo ha am
che si erigono e presentano delle bacchet messo, specialmente dopo che stala sta
tine nere; i piedi ed il becco sono di un bilita la nuova famiglia delle valerianee,
giallo rossiccio. Fino a quel punto com cornista di sei generi, tulli tolti dal ge
parirebbe questa specie per il maschio nere valeriana. V. Cihtbanto. (J.)
CHE { iGy ) CHE
CHEKTROF1LLO. (JBot.) Kenlrophyllum atrattile , cartamo lanoso , cece prete ,
vel Centrophyllum [Cinarocefule, Juss.; gruogo saracinesco salvatico, scardic-
Singenesia poligamia uguale , Linn.J. cwne , scardiccione salvatico. una
Questo genere li piante appartiene al pianta erbacea , annua , alla quasi due
l'ordine delle siuanlere e alla trib na piedi ; di fusto duro , eretto, ramoso supe
turale delle centauriee. Ecco i caratteri riormente, pi o meno lanoso; di foglie al
che abbiamo osservati su parecchi indi terne, sessili, mezzo-abbracciafusli, lan
vidui viventi e secchi , salvatici e colli- ceolate, nervosissime , rigide , pubescenti,
vati, del kenlrophyllum luleum. quasi pennatofesse, con divisioni remote ,
Calatide non coronata, di fiori uguali, acute, spiucscenli;le inferiori pi rintaglial e
numerosi, regolari, androgini. Perii linio delle superiori. Le calatidi sono alte quin
ovoide , estremamente inferiore ai fiori , dici linee circa, solitarie in cima ilei fu
aslrazion fatta delle appendici delle squam sto e dei ramoscelli , e formano insieme
ine esterne. Squamine regolarmente em una sorla di corimbo semplice ; lo corolle
briciate, addossate, coriacee; le esterne sono gialle con nervi nericci. Questa
ieri issi ine, sovrastate da un granjissima pianta che i Francesi chiamano chardon
appendice in forma ili foglia , patente, bni des Parisiens (cardo santo de' Pa
lanceolata , quasi pennatolessa , denta rigini ) abita i terreni secchi, i luoghi
ta, spinosa; le intermedie ovali, sovra- incolli, e lungo le strade. Nei contorni
slate da una appendice in forma di di Parigi fiorisce nel luglio, ed in To
foglia, meno grande; le interne bislun scana, secondo il prof. Savi, Bot. Etr
ghe, sovrastate da una appendiceli* scu 3, pag. i34.) nell'agosto. un poco ama
riosa, rosso-biondiccia, lanceolata, dentel ra, e si crede febrifuga e sudorifera.
lata, spinescente. Clinanto grosso, carno Chuitrofili.o di fiobi bianchi, Kentro-
so, quasi emisferico o conoidale, guernito phyllum album, Nob.; Carthamus ere
di fimbrielte numerose, lunghe, disugua ticas , Limi.; Atractylis leucophaea ,
li, libere, laminale, membranose, lineari Gaerl.; Moench. Questa seconda specie,
subulate. Ovarj corti, grossi, quasi tetra scoperta dal Tonrnelorl nell'isola di Creta
goni, estremamente glabri, grinzosi", areola o di Cand, somiglia molto la preceden
apicilare , che non porta n girello, n te: ma pi glabra, ha le foglie pi
anello, ma che circondata da un rialto lustre e meno rinlagliate , le inferiori
crenolato o dentellato; areola basilare tirale; le calatidi composte di fiori molto
estremamente obliqua-inferiore , larga , numerosi; le corolle bianche, con nervi
piana, orbicolare; pappo nullo o quasi neri ; il periclinio un poco lanoso.
nullo sugli ovarj delle due file esterne: Il Tournefort attribuiva i chentrofilli
pappo doppio sugli altri ovarj; l'esterno al genere nnicus, caratterizzato dal peri
due volle pi lungo dell'ovario, giallic clinio circondato da grandi foglie, e com
cio, composto di squaramelline numero posto di molte specie di generi diversi,
se, pluriseriali, regolarmente embricia come AcWatractylis del Linneo, della mag
te, disposte a ripiani, laminale-paleiformi, gior parie dei cartami dello stesso , della
uiembranose-coriacce, quasi scariose, den sua centaurea benedirla , e del suo car-
teliate a sega sugli orli, le esterne corte, duus syriacus. Il Vaillanl ha fatto un ge
lineari, slargate dal basso in alto, tron nere atraclylis ben caratterizzato,cbe com
cate o inlaccale in cima; le interne lun prende i chentrofilli. 11 Linneo ha rap
ghe , lineari-lanceolate , acute; il pappo portalo queste piante al suo genere car
interno molto pi corto dell'esterno thamus , composto di specie non conge
composto di squammelline uniseriali con neri, e caratterizzato presso a poco come
tigue, laminale, membranose, lineari, tron lo cniats del Tournefort. L'Adanson, lo
cale, dentale. Corolle uniformi, regolari, Sropoli, il Gaerlner e il Moench hanno
quinquefide. Slami con filamento ebe ha adottalo il genere atractylis del Vaillant,
nel suo mezzo un collarino di peli bia e sotto lo stesso nome. Il Necker ha dato
piallali; appendice apicilare dell'antera, al medesimo genere il nome di kentro-
rotondala in cima. phyllum, e l'ha caratterizzato con mi
* Chz.vtkopillo ni fiori gialli, Kentro- nori- esaltezza del Vaillant. Il Jussieu ,
phylliun luleum. Kob.; Carthumus la credendo sulla fede dell' Haller, che i
nntus , Lino.; Atraclylis lanata , Scop.; fiori marginali fossero neutri, class queste
Atractylis fusus agresti*, Gaerln. ; piante nel suo genere calcitrapa, vicino
Atraclylis pilota, Moench ; Centaurta alla centaurea benedirla del Linneo, che
lanata, Ucraini., Fior. Fr.; volgarmente egli attribuisce con esitanza a questo ge-
Diton. delle Sciente Nat. Voi. VI. 32
CHE ( 170 ) CHE
nere. Il Docandolle, nella Flora France vince che il genere kentrophyllum
se , considerando massimamente che i meglio collocato nella trib delle cen
frutti delle piante in discorso hanno l'oni- tauriee , che in quella delle carduinee.
bellico laterale , cio l'areni. 1 basilare Le pi lunghe squammctline del pappo
obliqua , le ha riportale al genere cen di questo genere sono lineari-Ianceotate,
tanni del Linneo. Ma dopo del tem acute, in modo che a prima vista pare
po, nella sua prima Memoria sulle com che presentino il carattere delle centau
poste, ha adottalo il genere kentraphyl- riee- prototipe , anzich quello delle cri-
lum del Necker, come facienle parte della seidee. Ma un pi attento esame dimo
divisione delle centauree. stra che esse sono abbreviate verso la ba
Tra'diversi botanici che abbiamo ci se, come verso la sommit, cio, che
tati , ve n'hanno alcuni che suppon sono pi ristrette verso la base di quello
gono che i chenlrofilli abbiano i fioi 10 siano nel mezzo; il che basta per fis
esterni della calatide sterili o neutri sare questo genere nella sezione delle
come quasi tulle le centauriee. Il Moench, crieidee.
all'incontro, afferma che tulli i fiori fuori di dubbio che i chentrofilli
della calatide sono realmente ermafro debbano costituire un genere distinto, al
diti, e le nostre osservazioni concor quale converrebbe benissimo , come fe
dano perfettamente colle sue su questo cero il Vaillant e il Gaertner, il
particolare. Quindi, sotto tal punto di di atraetylis. Ma il Linneo ha
vista, il genere kentrophyltum pare si crato questo nome ad un altro genere;
.illuni.mi un poco dalla trib delle cen ed in olire sarebbe inconveniente il cam
tauriee . massimamente per avere gli biare la nomenclatura linneana, anche
ovarj perfellamente glabri, come quelli quando lo meritasse.
delle carduinee. Rispetto alla obliquit Nell'erbario del Gay abbiamo osservata
dell' areola basilare, dimosl reremo altrove una pianta dell'isola di Creta, indicatavi
che questo carattere non appartiene esclu col nome di carthamus eucocaulos, Sra-,
sivamente a questa trib, rome opina il la quale appartiene al genere kentrophyl
Decaildollc (V. JUMKEA, Cui'RINA |. 1 lum. (E. Cass.)
dubbi che si possono avere sulle affinila CHENUCE. (Bot.) V. Chedhce. (J.)
naturali del genere kentrophyllum, di " CHEPPIA. (Ittiol.) volgarmente co
vengono anche di maggiore importanza , nosciuta sotto questo nome la Clupea aio
dopo le nostre osservazioni sulla struttura sa, Linn. V. Clupea. (F. B.)
degli stami, la quale presenta una nota CHERAMELA. (Bot.) Nome malabarico,
bile analoga con quella degli stami dei registrato da Rumfio, Herb. Amh.; 7,
cardoncelli, che sono della trib delle lab. 33, fig. a, della cicca disticha Linn.,
carduinee. Ed invero , nel carthamus dal quale derivato il nome francese di
caeruleus , milissimus, ertlieus, lanatus, cheramelier. V. Cicca. (J.)
abbiamo osservato un collarino di peli, CHERAMUS. {Ornit.) Questa parola, e
situalo nel mezzo della parte superiore li quella di ceramides , sembrano indicare
bera dei filamenti staminei , ed analogo la medesima specie di uccello, pur chia
a quello che abbiamo pure osservalo nella mato chenerotes , ch' presentato da Pli
centaurea cyanus; il collarino dei quat nio come appartenente al genere Anser,
tro cartami in discorso e formato da Oca. V. Cbenalopex. (Ch. D.)
folli peli lunghissimi, diritti, colla di CHERASELMA. {Bot.) Keraselma. II ge
rezione in tulli i sensi, rivolti alcuni nere euphorbia naturalmente suddiviso
in allo, allri in basso, e che nelle ilue in pi sezioni. Il Necker pure ne forma
prime piante circondano compiutamente alcune che ben gli convengono, e riferi
il filamento, e nelle altre due con una sce al suo genere heraselma le specie
interruzione sulla faccia interna. Vi ha che hanno il fuslo guernito di foglie, ed
inollre di notabile, che i peli ili ciascun 11 calice comune colle appendici lanceo
filamento s'innestano coi peli dei fila late o terminate da due punte mollo pro
menti vicini: talch, merc di loro, risulla minenti. (J.)
una connessione tra' cinque filamenti nel CHERATILITE e CHERATITE. (Min. )
mezzo Iella loro parte superiore libera. Lamelheric e Pinkerton hanno applicato
Finalmente nelle quadro piante citate questo nome ad un minerale ch', per
l'appendice apicilarc delle antere li quanto pare, il nostro Pithosei.ce o la
neare e terminala da un mezzo cerchio. Selce coenea.(V. questi articoli.) Siccome
Tuttavia, l.i struttura del pappo ci con- per non hanno esattamente determinati
CHE ( 7 CHE
i caratteri di questo minerale, ben dif taccate alla base , deiscenti longitudinal
ficile il dire precisamente a quale specie mente; qualche volta, un sesto filamento
si riferisca , ed d'altronde di assai poca sterile; un ovario sessile, ovale , di tre
importanza. (B.) lati, sovrastato da tre stili conniventi
CHERATITE. (Min.) V. Cberatilite. (B.) verso la loro parte superiore ; cinque
CHERATO. (Mia.) un nome d'ordine ovuli in ciascuna loggia. Il frutto una
Del Nuoto Sistema di Mineraloga di cassula sferica, cotonosa, mollo scabra,
allottato da Jameson. Riunisce i d'una loggia e pi di rado di Ire, pe
metallici naturali , come l'argen rocch due delle quali quasi sempre abor
to, il mercurio, che hanuo generalmente tiscono; uno o due semi in ciascuna log
l'aspetto corneo. (B.) gia. Questa pianta cresce sulle coste della
CHERATOF1TO. (Zoo/.) Parola che molli N uova-Olanda, dove fu osservala da Gau-
antichi autori di storia naturale hanno dichaud. {Poih.)
adoperata per indicare, in un modo assai CHERBACHEM. (Boi.) Moine arabo, dato
indeterminato, gli zoofiti che hanno l'asse secondo il Dalechampio, tanto all'elleboro
romeo, come le gorgonie, le anlipati, bianco, veratrum album, quanto all'el
mentre chiamavano litofiti quelli che leboro nero, helleborus niger. (J.)
hanno calcano quest'asse, come il corallo CHERBAS, CHAS. ( Bot. ) Al riferire del
propriamente detto. (Db B.) Dalechampio, sono questi nomi arabi della
CHERATOFITO. ( Foss. ) Il Valerius ha lattuga. (J.)
applicala la generica denominazione di CHERBOSA. (Bot.) V. Copous. (J.)
cheralofito ad alcuni poliparii fossili, la CHEREDRAMON. (Bot.) Uno dei nomi
di cui sostanza cornea. Pu credersi che antichi dell'equiseto, secondo il tradut-
abbia voluto parlare delle gorgonie tossili. lor francese del Dalechampio. Questa
V. GoRGORIE FOSSILI. (D. F.) pianta era anticamente pi conosciuta
CHERAUDRENIA. ( Bot. ) Keraudrenia, sotto il nome di hippuris , che di poi
genere di piante dicotiledoni a fiori in stato trasportato ad un'altra. (J.)
completi della famiglia delle bultaeriacee CHEREM. (Bot.) Nome ebraico della vite
(R. Brown),trib delle lasiopetaee (Gay), comune, secondo il Mentzel. (J.)
e della pentandria triginia del Lin CH EREMIA. (Bot.) Nome dato nell'isola di
neo, cosi caratterizzalo: calice campanu Borbone alla cicca disticha, la quale da
lato, pelaliforme, persistente; veruna co qualche abitante vi pur delta chreme-
rolla; cinque stami tutti fertili, di rado lir. V. Cicca. (J.)
un testo filamento sterile; un ovario su CHERFA. (Bot.) Riferisce il Clusio che in
pero, di tre lati; tre stili conniventi Ungheria ha questo nome il cerrus di
nella parte superiore; una cassula d'una Plinio che la quercus cerris dei bota
sola loggia, e di due abortite; molti semi nici. (J.)
reniformi. " CHERIA. (Bot.) V. Chereia. (A. B.)
t BIRACDB KM A A FOGLIE D' E&MANNIA , Ke- CHRIC. (Ornit.) Questo uccelletto, che
raudrenia hermanniaefolia, Gay, Mm., trovasi al Madagascar, una specie di
pag. 3a, lab. 8. Arboscello che ha l'abito beccafico ili Buffon, Motacilla madera-
d' un' kermannia. I suoi fusti sono duri, spalano, Gmel., e Sylvia madagascarien-
coi ramoscelli corti, coperti d'una scorza sis, Lalh. (Ch. D.)
porporina , sparsa di peli disposti a stella CHERINA. (Bot.) Cherina [Corimbi/ere ,
e rosso-biondicci; le foglie corte, alterne, Juss. ; Singenesia poligamia superflua ,
picciuolate, ovali, ellittiche, sinuate o un Limi.]. Questo nuovo genere di piante, che
poco crespute nel loro contorno , ispide noi abbiamo stabilito nella famiglia delle
di sopra, cotonose e pelose di sotto, colle sinantere, appartiene alla nostra trib na
stipole piccole, setacee, subulate, persi turale delle mutisiee, ed cos caratte
stenti, cigliate sui contorni da denti pe rizzato. .
losi. I fiori sono disposti in corimbi quasi Calatide raggiata, composta di un di
terminali; il peduncolo comune appena sco di molli fiori uguali, labiati, andro
pi lungo delle foglie, cotonoso; i pedi gini, e <li una corona distribuita in una
celli articolati verso il loro mezzo, aventi serie; di pochi fiori disposti a raggio, for
alla base delle brattee appena manifeste malo di squamine embriciate, ovali, uni-
Il calice i spillo, pubescente, di cinque nervie, membranose agli orli. Clinanto
notagli ovali, un poco acuti ; veruna co piano , nudo , affossato. Ovario allungalo,
rolla; cinque filamenti fertili, uguali, su- assoltiglialotnferiormente, coperto di forti
buUti, colle antere lineari, lanceolate, in papille carnose, e provvisto li un orlic
CTIE ( 72 ) che
( io apicilare. Pappo lungo , bianco, coro vrastato da Ire stili; una cassula di lr<*
posto di numerose squamraetliue disu valve e di tre logge, conlenenti ciascuna
guali , filiformi laminale, finissimamente due semi.
e regolarmente barbettale. Corolle dell Di questo genere non si conosce che
corona col tubo pi lungo del lembo, bilia una sola specie.
guetlalo, con la linguetta esterna Iarghissi Cbebleria falso-sedo, Chereria sedoides,
ma, tri lolia all'apice, quasi glabra, coll'in Linn., Spec, 608; Larak., Ilustr. gen.
terna colorata come l'esterna, ma pi por t. 379. La radice di questa pianta pe
ta, strettissima, lineare inferiormente, di renne, e ila origine a fusti numerosi, di
visa superiormente in due strisce filifor stesi, lunghi qualche pollice, disposti a
mi, non avvolte. Corolle del disco quasi re pralello, e muniti d'un gran numero (li
golari, appena labiate, coi due labbri cor-j foglie lineari, acute, opposte, riunite alla
fissimi, e profondissimamente divisi, l'e base, e ravviciiiatissinie. I fiori son pic
sterno in tre lobi , l'interno in due coli, di colore erbaceo, o un poco gial
soltanto. Slami con filamenti laminali e lastro, retti da corti peduncoli. Questa
papillosi, con arlirolo anterifero gracile, specie cresce nelle praterie elevate, e sa
con appendici apicilari lunghissime, I gli scogli umidi delle Alpi e dei Pirenei,
neari acute, coalile inferiorraeute ; con dove forma spesso dei pralelli mollo
appendici basilari , luughe, filiformi, un eslesi. (L. D.)
poco barbute. Fiori femmine con cinque CHERMASF.L. (Bot.) Il Belonio e il Clu-
rudimenti stamine!, liberi, e ridotti al sio indicano con questo nome le galle che
l'appendici apicilari. si trovano sul tamarice di Levante, ta-
Chehina di piccole foglie, Cherina marix orientalis , ch' Valle degli Egi
crophylla, Nob. Pianta erbacea , annua, ziani. (J.)
alta da sei a olio pollici, I lilla glabra, di CHF.RMEN, CHERMES. (Bot.) Nomi
fuslo eretto, ramoso, gracile, cilindrico; arabi dell'insetto detto anche kermes, che
di foglie alterne, sessili, lanceolate, in per lungo tempo fu creduto il frullo
tiere, lustre, piccolissime; di calatidi so della quercus cocci/era, sulla quale vive.
litarie all'estremit dei ramoscelli, con (J-)
disco di color giallo carico, e con corona CHERMES, Kermes. (jB/i/om.)Genered'iu-
rosso-bruna. Questa pianta, che nasce al setti emilteri, della famiglia dei fitadelgi
Chili, fu da noi osservala nell'erbario ilei o piantisug/ii,che comprende degli inselli
Jussieu. ad ali fra loro simili, trasparenti, non in
La nostra cherina vicinissima alle che crociate; il di cui becco pare che nasca
laniere: ma ne differisce sufficientemeiile dal collo, e che hanno due soli articoli
perii perielinio non involucrato, n ap- ai tarsi.
pcndiciato; per i fiori femmine colla Questo nome di chermes sialo dap
linguetta interna bifida, e non indivisa principio indifferentemente applicalo a
come nelle chetanlere; per i fiori erma molle specie di cocciniglie e d'inselli del
froditi , con corolla quasi regolarmente] genere del quale siamo per parlare; qui
quinqueloba. (E. Cass.) per il nome pi circoscritto, come verr
CHERIWAY. (Ornit.) Cuvier di opinione da noi indicato paragonando questi insetti
che l'aquila, cos chiamala da Jacquin, con quelli dei generi pi vicini, come le
sia una variet di et del Falco brasi cocciniglie, gli afidi e le psille. Nei cher
liensis , Grael. , o caracar del Marcgra-j mes, le antenne sono grosse alla base c
vio. (Ch. D.) sembrano far parte della troni e; mentre, ne-
CHERK-FALEK. (Bot.) Questo nome, che glialtri tre generi, le antenne sono filiformi
significa iride o arco baleno, si d di pi, le cocciniglie e gli afidi non hanno
Egitto, secondo il Dolile, ad una specie la facolt di saltare come i chermes; inol
di convolvolo, convolvulus cairicus , ed tre, te le psille, come lo accenna la loro
al fior di passione, plassiflora caeruea. denominazione, sono organizzate in modo
H.) da produrre quella specie di molo, of
CHERLERIA. (Boi.) Cherleria, Linn., frono altri caratteri, come una fronte per
genere di piante dicotiledoni, polipetale a cosi dire spaccala, e, attorno al corpo,
stami ipogini, della famiglia delle cario-, una materia fioccosa che ne trasuda e che
fillee e della decandria triginia del Lin fornisce talora un umore grasso e resinoso,
neo , cosi caratterizzato: calice di cinque alle volte un sugo sdolcinato e melalo.
foglioline; cinque petali piccoli e intac I costumi dei chermes sono d'altronde
cali; dieci stami; un ovario supero, so- presso a poco i medesimi di quelli delle
CHE ( i7 3 ) CHE
Cocciniglie. (V. quest'articolo.) Isoli ma La maggior parte delle specie sono
schi sono alali; le femmine sono altere semplicemente indicate sotto la denomi
e somigliano a mostruose escrescenze fisse nazione degli alberi sui quali sono stale
sulle scorze dei rami e delle radici; osservate, come il fico, l'acero, il fras
perci sono slati indicali sotto il nome sino, il salcio, 1' ontano, la betula, il fag
di gallinsetti. Gli anelli che formano l'ad gio, il bossolo, il sorbo, l'abeto, il pero,
dome, dapprincipio distinti avanti la fe l'olmo, ec. Altre si sviluppano sulle piante
condazione, si discoslano poi per lo svi erbacee, l'ortica, il cerastio, la persica -
luppo delle nova; si confondono in una ria, le graminacee, gli euforbii, ec. ec.
sola massa rotonda, alla di cui superficie V. Psilla. (C. D.)
impossibile il dislinguere anco le Iracce ** Sui nostri Lecci si trova qualche
delle articolazioni. volta un gallinsetto che somiglia la grana
Queste femmine non sono agili che Chermes del Leccio spinoso di Provenza.
nella loro prima giovent ; somigliano Giacinto Cestoni , Speziale Livornese ,
allora a piccoli porcellini delle piante che amico e corrispondente del celebre Redi,
avessero sei sole zampe; quando per sono fu il primo che l'osserv nel territorio
una volta fecondate, si fissano sui vege di Livorno, e la descrisse in una sua Let
tabili, e muoiono senza partorire, o depo tera riportala dal Vallisnieri, tom. 1, pag.
nendo le loro uova sotto la propria pelle 459. II Sig. Gordini, Speziale Livornese,
che si dissecca, e divien cosi un copertoio ha ritrovala questa grana sui Lecci verso
protettore perle giovani larve che debbono Monte Nero, ed il Sig. Carboncini, Spe
provenirne. Da ci rilevasi che i loro ziale di Campiglia, ne ha pur trovala
costumi sono per l'affitto simili a quelli nelle vicinanze di quel paese. Essa di
delle cocciniglie. color pi cupo della Grana Provenzale, e
Nonostante le belle osservazioni di devesi riguardare come una pura curio
Raumur sui gallinsetti , la storia dei sit naturale, giacch non ne hanno po
chermes non ancora perfettamente co tuto ottenere veruna tintura. (Savi, Gae
nosciula, e richiede nuove ricerche. tano, Trattato degli alberi della To
Le principali specie di questo genere scana, edizione seconda. Firenze, 181 1
sono le seguenti : Tomo i. pag. 178.)
i. 11 Chermes del pesco, Kermes per-\ " Il nostro amico, Antonio Brucalassi,
sica. V. Tav. 596. collaboratore in questo Dizionario per gli
Raumur lo ha descritto e rappresen articoli di Chimica e di Botanica, trov,
tato nel tomo IV. delle sue Memorie, tav. nell'estate del i83i , questa medesima
1, fig. 1 e a. grana sopra il tronco di uno dei lecci
Il maschio rosso; le sue ali traspa dello stradone del Poggio Imperiale presso
renti, pi lunghe del corpo, sono mar Firenze. (F. B.)
ginale di rosso; la femmina bislunga, ** Il Sig. Mazzoni di Prato ha natu
molto convessa e di un color bruno. ralizzala e resa indigena sui lecci della
a. Il Cbihmes del Leccio, Kermes nostra Toscana la grana Chermes di Pro
ilicis, Coceus, n. ) del Fabricio, ed venza e di Spagna, quella cio del com
egualmente rappresentato da Raumur, mercio e che serve alla tintura. II co
alla tavola 5 del tomo IV. lore che ne ha ottenuto non per di
conosciuto in Provenza e nelle parli quella forza e vivezza che distingue la
della Spagna ove cresce questa specie di grana di Provenza, poich, come si dice
quercia. La femmina ha il corpo roton nell'arte, un poco men calilo ed aper
do, rosso, coperto da una specie di pol- to. (F. B.)
viscolo verdiccio o bianco. Se ne fa la CHERMES. (Bot.) V. Chermes. (J.)
raccolta per servirsene nell'arie tintoria; CHERMES ANIMALE. (Chim.) V. Car
somministra un color rosso, analogo mina. (Ca.)
quello della robbia,e per rinforzare questo CHERMES MINERALE. (Chim.) Prepa
colore, si fa morire l'insetto nell'aceto, razione d'antimonio usala in medicina,
prima di farlo disseccare. e della quale non si conosce Cinqui esat
3. Il Chermes variegato. Kermes tamente la natura.
variegata*. Geoffroy lo ha descritto, o
almeno la femmina che si trova sulla no Compositione.
stra quercia , Quercus robur. grossa
come un cece; il suo colore giallo bru In generale si considera come un coni
no, con punii e lince brune. sto d'acido idrosolforico e d'una quan
posti
CHE ( 174 ) CHE
lUk d'ossido d'antimonio, che contenga pi servava per qualche ora il colore di questo
ssigene che non ne bisogna per trasfor composto: ma che in seguito arrivava un
mare in acqua l'idrogene dell' acido. Il momento, in cui questa porzione trasfor-
Proust pensa che la base del chermes sia mavasi in acqua e in solfuro d'antimonio,
l'ossido della polvere dell' Algarolti; della come era stato osservato dal Proust. Sa
quale opinione pure il Robiquel. Ma rebbe cosa importante il ricercare, se il
egli crede che la base dell'idrosolfato di chermes che ha perduto dell'ossido e che
antimonio ottenuto col far passare dell ancora colorato di porpora , fosse idro
cido idrosolforico nel tartaro emetico, sia solfato neuiro.
un ossido che contenga ia,a3 d'ossigane Due grani di chermes, tenuti dentro una
per ogni 100 di metallo. boccia a tappo smerigliato, piena d'acido
" Il Rerzelius considera il chermes mi idroclorico debole, hanno dato, dopo un
nerale come un protosolfuro d'antimonio contatto di diversi giorni, 5,8 di solfuro
idrato divisissimo, corrispondente al pro d'antimonio che riteneva un poco di zolfo.
tossido d'antimonio e formato, di L'acido aveva disciolto molto ossido.
Antimonio
Zolfo. ....... 100 37,2 l = sbsi
_~ L'azione dell'acido idroclorico debole
sull'idrosolfato d'antimonio, differisce del
Ma questa opinione, sostenuta dal prof. tutto da quella che esso esercita sul cher
Rose di Berlino, non slata adottata dai mes. Secondo il Robiquet, l'idrosolfato e
chimici francesi , n da alcun alemanno. l'acido idroclorico, dopo una macerazione
(A. B.) d'un mese , non mostrano aver provato
cambiaraeuto veruno. Ma se i corpi si
Propriet. tengono un tempo pi lungo in contat
to, a poco alla volta si scolora l'idrosol
Il chermes pi puro d'un color rosso fato, divien bruno marrone; earriva un'e
porpora carico; leggiero, come vellu poca nella quale acquista con molta sol
tato, e comparisce formato di piccoli cri lecitudine un volume assai considerabile.
stalli. Accaduto questo fenomeno, trovasi che
Non ha sapore nell'istante che si mette l'acido idroclorico non ha disciolto che
in bocca: ma alla lunga ve u' imprime atomi d'ossido.
uno sensibilmente metallico. L'acqua di potassa concentrata e calda
Esposta all'aria si scolorisce a poco a ha un'azione energica sul chermes. Que
poco; la quale alterazione si vuole di ste materie appena si trovano in contat
penda dalla lenta combustione del suo to, il chermes si converte in una pol
idrogene coll'ossigene atmosferico. vere gialla, nel tempo stesso che cede al
L'acido nitrico lo converte in peros l'alcali una porzione de' suoi elementi.
sido e in acido solforico, sviluppaudosi Neutralizzando quest'alcali con un acido,
dell'azoto, del vapor nitroso e del gas non si sviluppa gas idrosolforico, ma
nitroso. si deposila una materia detta zolfo do
In contatto dell'acido idroclorico con ralo. Finalmente trattando la polvere
centrato, produce una effervescenza ca gialla coll'acido idroclorico, ne riman di
gionata dall'acido idrosolforico. Se dopo sciolta la massima parte , e l'altra riman
che l'effervescenza ha cessato, si filtra il sempre zolfo dorato. Il Proust, autore di
liquore, si ha una soluzione : i. di clo queste oaservazioni , crede che la causa
ruro d'antimonio; a. d'acido idrosolfo dei cambiamenti impressi nel chermes
rico. Se nel momento che questa solu dal contatto della potassa, sia dovuta alla
zione filtrata, vi si aggiunge dell'acqua, perdita che esso fa d'una parte del suo
questa precipita della polvere dell' Alga- acido idrosolforico. Imperocch afferma
rotti, e l'acido idrosolforico forma un che la base del chermes resta la slessa ,
idrosolfato con una porzione dell'ossido e che l'acido idrosolforico non prova al
di questo precipitato. terazione tale da porre a nudo lo zolfo.
Il Robiquet ha veduto che l'acido idro Ci premesso, egli d'opinione che lo
clorico, allungato con un peso d'acqua zolfo dorato che si ottiene versando un
uguale al suo, non sprigionava acido idro acido nel liquore alcalino, che ha digerito
solforico dal chermes, ma che discioglieva sul chermes, non differisca ila quest'ul
una quantit notabile d'ossido da rimanerne timo so non per una maggior proporzione
precipitalo sotto la forma di polvere dcl- di ossido; ed in fine che la polvere gialla
l'Algarolli. Ha veduto in olire chela por che non c disciolla dal liquore alcalino,
zione del chermes rimasta indisciolta con- differisca dallo zolfo dorato solamente per
CIIE ( i75 ) che
Una maggiore proporzione di base. Os Dall'esposizione delle nostre cognizioni
serveremo noi frattanto, che in questo sul chermes, risulla che la composizione
modo di vedere non si spiega come il di questa sostanza, perch sia definitiva
chermes possa trasformarsi in due sostanze, mente stabilita, merita nuovi lavori.
nelle quali si ammettono proporzioni di
acido idrosolforico minori di quella che Sialo.
lo costituisce , quando si riconosce per
altro che gli acidi non sviluppano gas Il chermes non esiste in natura.
idrosolforico dalla potassa che ha digerito
sul chermes. Storia. Preparatione.
Il Robiquet esponendo 100 parti di
chermes a un calor leggiero, ma bastante Il Glaubero pare sia stato lo scopritore
a fargli perdere il colore suo proprio, ha del chermes. Un suo scolaro avendo falla
ottenuto 19 parli d'acqua e 81 parli di conoscere la preparazione al chirurgo La
un residuo, che a una pi alta tempera Ligerie, questi la comunic ad uno spe
tura si ridotto in gas acido solforoso, e ziale dei Certosini, chiamato Fra Simone,
in rubino d'antimonio: sostanza che il il quale ne eslese l'uso. Fino al 1720, il
Proust ha dimostrato esser composta, in modo di preparare il chermes era stalo
proporzione indefinita, di solforo d'antimo tenuto segreto: ma dopo quest'epoca, il go
nio e dell'ossido della polvere dell' Al- verno Francese lo compr a prezzo, ed il
garotti. Il Robiquet dice che non si pro La Ligier lo descrisse quasi come segue. Si
duce acqua quando si scaldano le 81 fa bollire per due ore del solfuro di an
parli di chermes scoloralo. Noi avver timonio col quarto del suo peso di liquore
tiremo , che considerando il chermes di nitro fissalo dai carboni (i), e col dop
secondo la comune opinione come un pio del suo peso di acqua pura. Sopra un
sottoidrosolfato di ossido di polvere del filtro di carta sugante si versa il liquore
l' Algarotli, non si spiega la produzione bollente, che si decanta di mano in mano:
dell' acido solforoso , perch il Proust questo freddandosi , diviene di un color
ha provato che quest'ossido si unisce, rosso mattone, e deposita del chermes. Il
merc del calore, al solfuro di antimo solfuro di antimonio che non rimasto di
nio , senza formare acido solforoso ; e sciolto, si tratta per due volte, aggiun
dall'altro canto il Robiquet avellilo os gendo in ciascuna volta la medesima
servato che il chermes scoloralo dal ca quantit di acqua ed un quarto meno
lore non contiene idrogene, risulta che del liquore di nitro fissato dai carboni.
la formazione dell'acido solforoso non Si raccoglie il chermes ottenuto dalle tre
pu attribuirsi all'ossigene di una por operazioni, si lava con acqua pura, e si
zione di acqua che sarebbe rimasta scom fa lentamente seccare.
posta. Dal che saremmo condotti ad am Nel 1734 il Geoffroy propose un metodo
mettere nel chermes scolorato un ossido economico per la stessa preparazione. Que
pi ossigenalo di quello della polvere sto metodo consiste nel fondere 2 parti
dell' Algarotli. di potassa: nel polverizzare la materia
Nel principio di questo orticolo ab ancora calda; nel farla bollire per due
biamo dello che il Robiquet teneva come ore nell'acqua; quindi nel filtrare il li
cosa probabile che la base dell'idrosol quore, e nel riceverlo in un'altra porzione
fato neutro di antimonio, fosse formata di di acqua bollente. Il chermes si deposita
100 di melallo e di 12,25 d'ossigene, col raffreddamento.
anzich di 100 di metallo e di 18 di Il metodo del CluzeI , bench meno
ossigene, proporzione nella quale questi economico dei precedenti , loro prefe
elementi costituiscono l'ossido della pol ribile, ogni qual volta si desidera avere
vere dell' Algarotli. Questo chimico si un prodotto costanl e nelle sue propriet,
fondato principalmente siili' essersi con ed allo stalo pi puro possibile. Questo
vinto che 100 parli d'idrosolfato neutro metodo consiste nel mettere in una cal
danno colla distillazione 10 parli d'acqua daia di ferraccia, 1 parte di solfuro di
e 90 di solfuro metallico. Ora, pigliando antimonio fina meni e polverizzato, 22 1/2
l'ossigene da 10 di acqua e il melallo parti di sol loca rbonato di soda polvcriz-
da 90 di solfuro, trovasi la proporzione
di 13,25 (1): 100. (1) * Carbonato di potassa, prorenieiitf dalla
(1) Adottando i dati che hanno servito al scomposizione del nitrato di potassa , latra sui
Robiijnet. carboni. (A. B.) f
CHE ( i7fi ) CHE
zul, e a5o parli di acqua, gi privata ili scolanze, i. di chermes e di ossido di
aria colla ebulluzione ; nel filtrarlo men antimonio, 2. di chermes, di zolfo e di
tre che bolle , e nel ricevere il liquido ossido , 3. di idrosolfato di antimonio
filtralo in terrine, che si lasciano poi neutro e di ossido; di quello che sia il
freddare lentamente dopo averle coperte. considerarle come combinazioni, i. di
Il chermes freddandosi si deposita; e ven chermes con un eccesso di base, a. di
tiquattro ore dopo la filtrazione vien git chermes con un eccesso di zolfo, 3. di
tata sopra un filtro di carta, e lavato con chermes con un eccesso di zolfo e di
acqua bollita, e per quanto possibile, non base (i). (Cu.)
in conlatto dell'aria. Si fa seccare a 25 CHERMES NATIVO. (Min.) stato tal
il chermes ottenuto , e si chiude in vasi volta cosi chiamalo l'antimonio color
opachi. rena d'oro, descritto sotto il nome di
Nella incertezza in cui siamo intorno antimonio idrosulfurato. V. Autihomo.
alla vera composizione del chermes, ci (B.)
asterremo da dare una teoria dellasua for CHERNERA. (Bot.) Remer. Il Willde-
mazione; e ci ridurremo soltanto a dire, now chiama cos un genere, al quale il
che quando sopra del solfuro di antimo Decandolle applica il nome di cnulinia.
nio si fa bollire un'acqua alcaliziata dalla V. Caulihi*. (L. D.)
potassa o dalla soda , accade scomposi Il Medicus distingue col nome di ker-
zione d'acqua, donde risultano dell' os nera il myagrutn saxatile del Linneo,
sido di antimonio e dell'acido idrosolfo e lo caratterizza per i corti slami inar
rico; che questi due composti restano di cati e curvali sull'ovario. Di questa pianta
sciolti; che col rafireddameiilo il liquido il Fersoon ne ha fatta una camelna ed
alcalino rilascia del chermes , ritenendo il Decandolle una cochlearia. (J.)
disciolti del sottoidrosolfato di potassa pi CHERNERIA. (Bot.) [Corimbi/ere, Juss.;
o meno sol furalo, e dell'ossido di anti Singtnesia poligamia frustranea, Linn]
monio probabilmente unito ad una por E un sotlogenere che partecipa del ge
zione di acido idrosolforico. Quando in nere idens , e che appartiene all'ordine
questa dissoluzione si versa un acido de delle sinanlere, e alla nostra Irib natu
bole, come il solforico o l'idroclorico, che rale delle eliantee, dove collocato nella
non abbia per altro la propriet di de sezione delle eliantee-coreossidee , trai
comporre l'acido idrosolforico, si ottiene generi cosmos e bidens. Eccone i carat
un precipitalo giallo arancione di zolfo teri, tali quali li abbiamo osservati so
dorato; e vi sviluppo di gas idrosol pra individui viventi del bidens pilosa e
forico. Lo zolfo dorato deve contenere del bidens serratula, coltivali a Parigi
dell'ossido di antimonio, dell'acido idro nel giardino del re.
solforico e dello zolfo. Tutto questo vien Calatide raggiala: disco composto di
dimostralo dall'analisi. Imperocch trat molli fiori regolari , androgini ; corona
tando Io zolfo doralo coll'acido idroclo- uniseriale e composta di fiori linguettali,
rico , si ottiene dell'acido idrosolforico, neutri. Periclinio doppio: l'esterno invo-
dell'ossido, della polvere dell' Algarotli , lucriforme, uguale o superiore all'inter
ed una quantit di zolfo, che, giusta l'e no, formalo di cinque a sette squamine
sperienza del Thenard, si elevato fino bratleiformi, uniseriali, patenti fogliacee,
a 12 per 100 di zollo dorato. Secondo lineari o bislunghe, spatulale; l'interno, o
le circostanze nelle quali lo zolfo do periclinio vero, presso a poco uguale ai
rato mentre si produce, e che possono fiori del disco, formalo di squamine uni-
essere difierentissime, rispetto almeno alla seriali, uguali, addossale, quasi lanceo
proporzione dei corpi che si trovano nel late , quasi membranose. Clinanto al
l'acque madri del chermes, vi ha luogo a quanto piano nel tempo della fioritura,
credere, che,se esiste un composto definito provvisto di squammelle pressoch uguali
diverso dal chermes che meriti il nome ai fior, bislunghe o lineari, membranose.
di zolfo doralo, questo composto non
slato finqu bastantemente isolalo dai (i) Non si con sufficiente attenzione esa
corpi che ne possono essere mescolali, da minato: i. se il precipitato ottenuto, facendo
doverne ammetlere l' esistenza. Il per passare dell'acido solforico nel tartaro emetico,
ch attenendoci a quanto sappiamo in sia un solfuro idrato, piuttoslocli un idrosol
torno alle sostanze a cui si dato il fato; a.0 se il chermes sia per s stesso un sol
furo di antimonio unito a un ossido pi ossi
nome di zolfo dorato, non riesce pi genato della base della polvere dell' Algarotti
assurdo il riguardarle come semplici me- e ad una porzione di acqua.
che ( 77 ) che
Ov.irj del dico lunghi, .stretti , qu.isi le giallo e d' una corona bianchiccia, larghe-
trigoni; pappo composto di due, di tre o cinque linee, e posano sopra peduncoli
Ui quattro squamine! line munite di bar terminali e un poco pelosi.
bette dirette dall'alto in basso. Fiori della Pel corso di molti anni abbiamo osser
corona composti d'un falso ovario sterile, vali degl'individui viventi di questa spe
mezzo abortito e d' una corolla con lin cie, coltivati a Parigi nel giardino del re,
guetta larga. ed abbiamo veduto che le loro calatidi
Il genere kerneria fu stabilito dal erano le piti volte senza corona e pi di
Moench fino del 1794 per una sola spe rado raggiate: in quest' ultimo caso la co
cie, bidens pilosa del Linneo. I caratteri rona era composta di cinque a sette fiori,
che egli gli assegna sono mollo diversi la corolla dei quali aveva il tubo corto
da quelli che abbiamo qui sopra esposti: e la linguetta parimente corta , larga, or-
talch se al nostro sottogenere conser bicolare, tridentata all'apice, provvista
viamo il nome dato dal Moench (1), lo di molti nervi giallicci. Il clinanto leg
facciamo in vista di non moltiplicare senz.i giermente concavo nel tempo della fioritura,
necessit le denominazioni generiche, tanto diveniva convesso quando maturano i frut
pi che ci vien data accusa di sopracca ti, ed il periilinio si arrovesciava come nel
ricarne la nomenclatura. Circa alle distiu- tarassaco. Gli ovarj s'allungavano molto, e
zioni generiche tra il nostro kerneria e disugualmente dopo la fioritura, divenendo
quello del Moench, vedasi l'art. Bidente. gl'interni gradatamente pi lunghi degli
Questo nostro soltogenere, caratleriz- esterni, ed abbreviandosi un poco supe
uto come noi lo proponiamo, non po riormente in un collo, su cui sia il pappo,
trebbe confondersi se non col genere co- e nel quale il seme non si prolunga. I
srnos. Ma ne differisce per i periclinj frutti maturi divergevano in modo da for
che hanno tutte le parti perfettamente mare un tutto globuloso.
libere fino alla base, anzich coalite in Cherheria di corona bianca, Kerneria
questa parte. E pu anche meno confon leucantha , Nob. ; Coreopsis leucantha ,
dersi col coreopsis, il cui pappo, quando Linn.; Bidens leucantha, Willd.; Kunlh.
-esiste, non mai munito di barbette di Pianta dell'America meridionale, erbacea,
rette dall'alto in basso. annua, alta da tre a quattro piedi; di fusto
Per noi soli chernerie tutte o quasi eretto, ramoso, tetragono, solcato, peloso
tulle le specie di bidens, descritte dal sugli angoli; di foglie opposte, lunga
Kunth, che giungono fino a venti , non mente picciuolate, lunghe da sei a otto
che le seguenti: bidens serrulata, Desf.; pollici, pennate, con cinque o tre foglio-
bidens chrysanthemoides , Mx.; bidens line picciuolate, ovali, abbreviate alla
chinensis, Willd.; bidens sambucifolia , base, acute all'apice, dentate, cigliate,
Cav.; bidens odorata, Cav.; bidens hetero- sparse di peli, lunghe per lo meno due
phytla, Orteg. Ma dubitiamo ancora se il pollici e mezzo; di calatidi grandi come
bidens pi/osa e il bidens bipennata deb- quelle dell' antftemis arvensis , termi
baao essere attribuiti a preferenza al no nali, lungamente peduncolate, erette, con
stro sollogenere. disco giallo e con corona bianchiccia. Il
Crerkeria incesta, Kerneria duba, Nob.; periclinio esterno si compone di otto brat
Kerneria tetragona, Moench, Metti., pag. tee verdi, spatolate, cigliate, patenti;
5g5; Ceralocephalus pilosns, Ridi., Cat. quello interno un poco pi corto. Le
du Jard. me'd., pag. 91 ; Bidens pilo sqnammette del clinanto sono due volte
sa, Linn. , Spec. piani., edit. 3, pag. pi corte dei frutti; i quali sono lunghi
1 i6G. Questa pianta americana erbacea; quasi un mezzo pollice, lineari, tetrago
di radice annua e fibrosa; di fusto allo tre ni, leggiermente compressi a rovescio,
piedi, ramoso, nodoso, dicotomo superior sovrastali da un pappo di due o di quat
mente, tetragono, profondamente scan tro squammetlinc presso a poco uguali,
nellato sui due lati opposti; di foglie op erette, barbettate con direzione d'alio in
poste, picciuolate, pennate, con tre o cin basso, mollo pi corte del frutto.
que foglioline ovali-lanceolate, acuminate, Cheskema a foglie di rovo, Kerneria ru-
leniate a sega , glabre. I picciuoli e i bifolia, Nob.; Bidens rulifolia, Kunth,
no li del fuslo sono guernili di molti peli; Nov. gen. et Spec. plani., tom. ^, pag.
io calatidi sono composte di un disco 237 (edit. in-4.0) tab. 38i. Pianta de!-
(1) Il Kerner, a cui il Moench intitol il s"( l' America meridionale, glabra, perenne,
(genere kertfria, autore d'uiu Flora di Slutl osolcato;
fors'anche legnosa; di fusto tetragono,
di foglie opposte, picciuolate, le
fard, e di diverse altre opere sulla botanica.
Diiion delie Scienze Nat. Voi. VI. a3
CHE ( 178 ) CHE
superiori semplici , le altre composte Ji un pollice, lanceolate, acute alle due
Ire foglioliue ovali, acute, dentale a sega, estremit, regolarmente dentate a sega
un poco coriacee, verdi e lustre di sopra, sugli orli , glabre in ambe le pagine; ra
pallide di sotto, la terminale picciuolala, moscelli fioriferi quasi nudi o che U011
lunga due pollici, acnmiuala , le laterali portano che qualche piccola foglia alter
quasi sestili, lunghe dieci linee; di cala na; calatidi raggiatissime , larghe quin
tidi grandi come quelle del chrysanthe- dici linee circa, solitarie in cima a pe
mum leucanthemum, terminali, corim- duncoli lunghi, gracili, nudi, terminali
bose, peduncolate, erette, con disco giallo e ascellari, d'ordinario alterni, ed in nu
e con corona parimente gialla: la quale mero di Ire circa alla estremila del fusto
composta di sette fiori circa, con tubo e di ciascun ramo; disco composto di
corto , coti linguetta bislunga , un poco fiori regolari, ermafroditi; corona uni-
tridentata, multinervia, piana, patente, seriale , interrotta , composta di circa
lunga seio sette linee. II periclinio esterno cinque fiori linguetlali , neutri. Il pe
di sei foglioline lineari, patenti; l'in riclinio esterno ed interno son quasi
terno appena pi corto, un poco colora che uguali tra loro, non che ai fiori
to: i frutti sono lineari, tetragoni, leg del disco; l'esterno composto di circa
giermente compressi a rovescio, lunghi quindici squamine bralleiformi , libere,
cinque linee , con pappo di due squam quasi uniseriali , non addossale, quasi
ineti ine barbeltale con direzione d'alto uguali , uniformi, strette , bislunghe ,
in basso. appena ottuse in cima, quasi triner-
Chebxeria falso-elianto, Kerneria he- vie, verdicce, cigliate sugli orli; l'in
Iianthoides, Nob.; Bidens helianthoides, terno formato di circa quindici squam
Kunlh, Nov. gen. et Spec- plani., tom. ine libere, distribuite in una serie, ad
4 , (edit. in-4.) pag. a3o. una pianta dossale, larghe, ovali, fogliacee nel mezzo,
erbacea , glabra , alta da tre a quattro ma cogli orli membranosi, colorati, pela-
piedi; di radice fibrosa, annua; di fu loiili, gialli; il clinanlo piano, guemito di
sto eretto, ramoso, quasi cilindrico, stria iquammette inferiori ai fiori, bislunghe
to ; di foglie semplici, opposte, quasi ses lanceolate, membranose e colorate sugli
sili, un poco contornale alla base, lun orli; i fiori della corona con un falso ova
ghe tre pollici, larghe cinque linee, stret rio compresso a rovescio, senza pappo e
tamente lanceolate, acuminate, dentate a senza pistillo, con una corolla articolata
sega, di calatidi granili come quelle del sul falso ovario, con tubo corto e largo,
chrysanlhemum leucanthemum, sono ter con linguetta grandissima, larghissima, el
minali e ascellari, lungamente pedunco littica, gialla-dorata , come vellutata di
late, erette, col disco composto di fiori sopra merc ili piccole papille, multiner
numerosi a corolla gialla, colla coroa via, terminata da tre creimi. il ure larghe
composta di circa otto fiori dello slesso ed ottuse; fiori del disco coll'ovario com
colore; i quali hanno il tubo corto, la presso a rovescio, papposo per due squam-
linguetta bislunga, bi-tridentata , mnlti- meltine opposte, laterali, uguali, lunghe,
nervia , piana patente, lunga dieci linee. filiformi, barbeltale con direzione d'alto
L' involucro o periclinio esterno, un poco in basso, colla corolla gialla dorata, colle
pi corto dell'interno, si compone di antere nericce, mediocremente rilevate,
otto foglioline bislunghe, patenti; l'in che hanno l'appendice a pici 1,ire provvista
terno, o periclinio vero, si compone di d'un grosso nervo rosso.
otto o dieci squamine colorate, li clinanlo Quantunque questa specie somigli mollo
porla delle squartimene membranose , la kerneria nelianthoides, noi la cre
presso a poco uguali, barbeltale con di diamo sufficientemente distinta. L'abbiamo
rezione d'alto in basso. descritta sopra un esemplare secco, inno
Questa pianta fu trovata dall'Humboldt minato, del quale ci fu cortese il Gode-
e dal Bonpland, al Messico, presso le mon froy nel 1818, e del quale egli ignorava
tagne di Chapultepec, in luoghi umidi, '.' origine.
dove fioriva nel mese di maggio. Cu er veria a FoGLiB di ferola, Kerneria
Chebnkria cobeosside, Kerneria coreopsi- ferulaefolia , Noh.; Coreopsis ferulaefo-
des, Nob. Fusto erbaceo, ramoso, striato, lia, Jacq., Hort. S haenbr., voi. 3. Fu
alquanto glabro; foglie opposte, un poco sti alti sei piedi, eretti, semplici, ramosi
connate alla base, dove sono quasi sessili solamente in cima, grossi, cilindrici, glau
o abbreviale a guisa di picciuolo, lunghe chi, leggiermente rossicci; foglie opposte,
quattro pollici e mezzo circa, larghe quasi connate alla base, lunghe sei pollici circa,
CHE ( ,79 ) CHE
larghe circi quattro, appena glauche, con foglioline strette, pennatofesse; calatidi
verdi pallide, alquanto glabre, picciuc- estremamente raggiate, larghe quasi un
late, tripennate, con divisioni strette, li pollice e mezzo, lassamente corimbose,
neari; calatidi terminali, poco numerose, o pannocehi u te, solitarie in cima di lun
raggiale, larghe quindici linee, posale ghi ramoscelli peduncoliforini ; corolle
sopra lunghi peduncoli gracili; disco com gialle; disco composto di molti fiori, re
posto di fiori numerosi, regolari, erma golari, ermafroditi; corona composta ili
froditi; corona composta di cinque o sei, cinque o sei fiori uniseriali, linguettati,
fiori uniseriali, Kgulati, neulri; pericli- neutri; periclinio pubescente, doppio: l'e
nio doppio, P esterno uguale all'inter sterno uguale all'interno, involucriforme,
no, involucrilorme , composto di squam composto di selle o olio squamme brat
ine bratteiformi , numerose (venli circa),; teiformi, presso a poco uguali ni fiori del
irregolarmente biseriali, libere, distanti, disco, formalo di squamme uniseriali,nguali,
patentisai me, lunghe, strette, lineari, ot addossate, alquanto ottuse, quasi mem
tuse, fogliacee, citiate ; il periclinio inter branose; ciinanto piano, guernito di squam-
no, o periclinio vero, presso a poco uguale melle presso a poco uguali ai fiori, stret
ai fiori del disco, formato di squamme te, lineari ottuse, membranose; fiori della
uguali, uniseriali, libere, addossale, bi- corona con un falso ovario sterile, privo
slunghe-Ianceoiate , membranose, colora di pappo e di siilo, e con una corolla
te; ciinanto alquanto piano, guernito di che ha la linguetta ellittica, grandissima
squaramette inferiori, lunghe, strette, li e larghissima; frutti del disco divergenli
neari, ottuse membranose, colorale; fiori e disposti a globo nel tempo della ma
della corona con un falso ovario mezzo turit, lunghi, stretti , quasi tetragoni o
abortito, privo di stilo, e con una corolla quasi cilindrarci, portando un pappo di
che ha il tubo corto , la linguetta gran due o tre squammeltine , assolutamente
dissima, larghissima, concava, moltinervia; contigue sul frutto, grosse, quasi trique-
fruiti del disco lunghi, stretti, lineari, tre, armate di qualche barbetta acuta, di
bislunghi, compressi a rovescio, con un retta dall'alto in basso.
pappo di due squammeltine opposte, la Abbiam fatta questa descrizione sopra
terali, continue ed estremamente aderenti individui viventi, coltivati a Parigi nel
al frutto, corte, grosse, rigide, quasi tri- giardino del re. Queste due ultime spe
quelre, provvisle di alcune barbette re cie sono le pi notabili del sotlogenere
sistenti, con direzione dall'alto in basso. kerneria, del quale formano il tipo. (E.
Abbiam fatta questa descrizione sopra Ciss.)
un esemplare vivente coltivalo a Parigi CHERNITES. (Min.) , dice Plinio, una
nel giardino del re. Dalla struttura del pietra propria a conservare i cadaveri:
frutto e del pappo, chiaro risulta che que ha peraltro poca azione, n gli consuma.
sta bella pimta non appartiene legittima Il corpo di Dario slato conservato iu
mente al genere coreopsis , ma bens al un sepolcro di tal materia. Questa pietra
genere Aerneria, ove ammettasi, come noi aveva la bianchezza dell'avorio.
facciamo, una distinzione generica o sotto- Sarebbe forse gesso bianco compatto,
generica t n'bidens a calatide non coronala il quale, come sappiamo, ha la maggior
e i bidens a calatide raggiata. Coloro che somiglianza con l'avorio, quando pu
rigettano questa distinzione, dovranno lito, al punto di divenir, com' esso, gial
rapportare al genere bdens questa falsa lognolo sugli spigoli? Sarebbe semplice
specie di coreopsis. mente un marmo bianco? Non possiamo
Chf rmsi a seghettata , Kerneria serru- ancora deciderlo. (B.)
lata , Nob. ; Bidens serrulata , Desf. , GHEROFILLO. ( Bot. ) Chaeropkyllum,
Tabi, de re. de Aof., 2.e edit., pag. i3o; Lam. , genere di piante della tamiglia
Coreopsis serruota , Poir., Enc. Sup- delle ombrellifere e della pentandria di-
pl. Pianta erbacea, totalmente glabra ginia del Linneo, i cui principali carat
(tranne il periclinio); fuslo allo tre piedi teri sono i seguenti: calice intiero; cin
circa, eretto, ramosissimo, rossiccio, leg que pelali disuguali, inlaccati; cinque
giermente coperto d'una polvere glauca; slami; un ovario infero, sovrastalo da
foglie inferiori opposte, pennate, o qualche due siili persistenti; un frutto allungalo
volta bi penna te, con picciuolo che ab o cilindrico, liscio o striato, composi o di
braccia il fusto, larghissimo, scannellalo, due semi appoggiati l'uno addosso al
con foglioline quasi sessili, ovali, dentale a l'alito.
sega, variabilissime; foglie superiori alterne, Qucslo genere, come lo aveva stabilito
cnE ( 180 ) CHE
il Lamarck , ben distinte per la forma di Spagna, finocchiella,felce muschiata.
gracile e allungata dei frutti. La divi Ha il fusto fistoloso, denso, scannellalo,
sione fallane dal Linneo in due generi , ramoso, un poco peloso, allo due o Ire
sotto i nomi di scandii e di chaerophyl piedi ; le foglie larghe , tre volte alate ,
lum, era poco naturale, e soprattutto leggiermente pelose, composte di foglio-
mal circoscritta. Le specie a fruiti pelosi line ovali, acute, incise e dentellate ; i
si distinguono dalle atamanle per man fieri bianchi , disposti in ombrelle medio
care di collaretto universale; dalle cau- cri. I frulli son lunghi da quattro a sei
calidi e dalle carote, per i peli molli e linee, notabili per le profonde scannel
non rigidi. lature. Quesla specie cresce nei prati delle
Delle molle specie che si conoscono, montagne del Delfinato, della Provenza
le principali sono le appresso: della Linguadoca, dell'Alsazia ec. Coltivasi
Chebofillo salvatico, Chaerophyllum sil negli orli per condimento delle insalate,
vestre, Linn., Spec, 36g; volgarmente avendo un odore gradevole e un poco ana- 1
cerfoglio salvatico, m'irride sabatica, logo a quello dell'anacio. La sua coltiva
prezzemolo d'asino. Questa specie ha il zione non ha nulla di particolare. Mol
fusto fistoloso, ramoso, striato, peloso tiplicasi per semi, o dividendone le barbe.
superiormente, un poco rigonfio in cia Chebofillo coltivato, Chaerophyllum sa-
scun nodo, alto due a tre piedi; le fo tivum, Lamk.; Dici-, 1, pag. 684; Scan
lio grandi, due o tre volle alate, gia dio: cerefolium, Linn.; Jaeq., Fior. Au-
re o leggiermente pelose; i fiori bian str., tab. 3o/>; volgarmente certfoglio,
chi, disposti in ombrelle composte di otto cerfoglio, cerfuglio, mescolanza, mir
a dolici raggi. I frutti son lisci , lustri , ritie salvatica. Questa specie ha il fusto
divenendo bruno-nericci quando matu ramoso, d'ordinario glabro, alto da un
rano. Questa specie cresce comunemente piede e mezzo a due piedi; le foglie
nei prati , sui confini dei boschi e nelle molli, due o tre volte alate, composte di
siepi; ha un odore acuto quasi fetido, ed foglioline un poco slargale ed incise; i
un sapore acre e un poco amaro. Siccome fiori bianchi, piccoli, disposti in ombrelle
vien presto, pu coltivarsi come pianta laterali, quasi sessili , e formate per la
da foraggio, essendo in special modo ricer massima parte da quattro o cinque raggi,
cata dagli asini; il perch ha ricevuto il provviste di collaretti parziali, composti
nome volgare di prezzemolo " asino. Nel di due o Ire foglioline, e rivolli da uno
nord se n'adoperano i fusti per Unger ili slesso lato. I frutti sono lisci c nericci.
verde le lane, ed i fiori per dare alle Questa pianta cresce naturalmente nel
medesime lane un color gialla mezzogiorno d'Europa, ed assai comu
** Questa specie per l'Hoffraan e il nemente coltivata ne^li orti come pianta
DecandcJle (Prodr., 4, pag. 22^) riferita da cucina, dove spesso usala per il
al genere anthriscus, sotto la indicazione suo sapore ed odore aromatico. Essendo
di anthriscus sylvestris. annua, non coltivasi che per semi ; e la
Le si riferiscono come variet : sementa si comincia nel mese di marzo
/3 tenuifoliu, Decand., Prodr., glabra, e si continua fino al terminar di set
colle foglie leggermente incise ; chaero tembre , avvertendo di farla in una
phyllum alpinum , Vili., Dauph.. 2 , p. in buona esposizione in primavera , ed in
462. Cresce nelle Alpi del Delfuato in pianta estale al nord ed all' ombra. Questa
Francia. adoperasi in medicina come apera-
y. pilulosa. Decani!., Mem. soc. gcn., aliva , incisiva , depurativa, resotuliva,
diuretica , ec, prescrivendone il sugo o
Voi. 4, c0' picciuoli e coi nervi delle facendone
foglie pubescenli-ispidi nella parte di quali entrar le foglie nei brodi , ai
sotto. danno un sapore piacevole.
fj. scabrida, Decand., Prodr., di fruiti ** Questa ombrellifera ora V anthri
leggermente scabri; chaerophyllum ma- scus cerefolium, Hoffm., Cimo., 4',
gellense, var. A, Ten., Prodr. Fior. r, f. ai, p. aio, t. i,2?, f. 26. Le ap
Neap., App. 4, P- '5, excl. var. B; an partengono, come variet |3, V anthri
thriscus nemorosa, Koch , Fior. Germ. scus trichosperma , Schul. non Pers.,
Cresce in Germania e m Italia. (A. B.) e il chaerophyllum trichospermum ,
Chebofillo odoboso, Cluierophyllum odo- Bess. (A. B.)
ratum. Lunik., Dici.; 1, pag. 683; vol Chebofillo prttiif. di Venebe, Chaero
garmente cerfoglio muschiato , cerfoglio phyllum pecttn , Nob. ; Scandix pecten ,
CHE ( 18 ) CHE
Lini.; Jacq., Fior. Austr., t. a63 ; vol lorch questo gruppo sar stato riesami
garmente acicola, acicula, pettine di Ve nato con un poco d'attenzione, ancor
nere, spillettoni, spillo di pastore, fora probabile che allora molle specie, collo
sacco, tarpaterra. Questa pianta dislin- cate in diversi generi, dovranno riferirsi
guesi dalle altre specie per i lunghi frutti alla medesima , ed al contrario si trove
che somigliano ad aghi o a denti di pet ranno alcune specie del medesimo genere
tine. I fusti sono ramosi d'ordinario fin che dovranno essere il tipo di piccole sud
dalla base, e non s'alzano che da otto a divisioni generiche. Prima per di queste
dodici pollici. Le foglie sono finamente innovazioni , bisognerebbe rinnuovare le
incise; e i fiori bianchi, piccoli, formanti osservazioni di Miiller, con tutte le pre
delle ombrelle poco guernite. comune cauzioni richieste dall'attuale stato della
nei campi e tra le messi. Il Tessier la ri scienza , e soprattutto bene accertarsi se
guarda per un buonissimo foraggio. (f>. D.) la maggior parte di queste pretese spe
' Cherofillo macchiato , Chaerophyllum cie non fossero diverse eia della mede
temulum, Linn., Spec, 3jo; Jacq., Fior. sima o di qualche altra specie conosciuta.
Austr., t. 63; Fior. Dan., t. GS^;Engl., Comunque sia, tutte le specie di cherone
Boi., t. i52i ; Hayn., Art. gew., t. 34; s'incontrano nelle acque dolci o salate,
Scandix temuta, Roth, Germ., i, pag. ma non nascono mai negli infusorii. De
22; Scandix nutans, Moench, Meth., Lamarck comprende in questo genere le
101; Mirrhis temuta, Gaertn., Fruct., cherone dell' autore danese ed i suoi
1, pag. 23, t. 10; Schult., Syst., 6, p. imantopi, che infatti pochissimo diversi
5iij ; Chaerophyllum aureum, Linn., ficano. Questo genere pu cos definirsi :
Mani., 356, non Spec; volgarmente corpo simmetrico, depresso o compresso,
anacio salvatico, cicutaria, pastricciano, Eiccolissimo, trasparente, munito di lab
pastricciani salvatici. Ha il fusto scabro, ri e di appendici pari in numero, e in
macchiato, le foglie bipennato-divise, ir una disposizione variabile. Contiene in
sute di sotto e di sopra, coi semmenti Miiller e nell'Enciclopedia metodica che
ovati, bislunghi, incisi, dentellati; l'in si limitata a copiarlo, una dozzina di
volucro quasi nullo; gl'involucretti re- specie descritte e rappresentale.
flessi, cigliati; le ombrelle inclinate. Que La Chkrona scodella , Eerona hau-
sta pianta, comune lungo le fosse e le strum, come pure la Cherona sottocop
ripe in Europa, ha qualit venefiche, pe pa, Eerona haustellum, che apparten
rocch mangiata per isbaglio invece delle gono probabilmente alla medesima spe
si inoche, che pur si dicono pastricciani, cie , hanno il corpo ovale, nel maggior
cagionali dolori fierissimi e gravi ma moilo depresso, contornato anteriormente
lattie. (A. B.) da cigli , e posteriormente tla specie di
CHERONA, Eerona. (Entomot.) Genere appendici molto prolungati.
di piccolissimi animali, e solo visibili al Le Ch eroi e patella, Eerona patel
microscopio, stabilito da Miiller fra i la, crivello, Eerona vannus, heastra,
Termi infusorii, e che gli zoologi poste Eerona pullaster, quadrata, Eerona
riori hanno ammesso senza molto esami lyncaster, mascherata, Eerona histrio,
narlo e posto nell' ultima classe del re pustolosa, Eerona pustulosa, ec, hanno
gno animale. per evidente che un il corpo pi o meno compresso, forse con
ben notabil numero delle cherone rap tenuto fra due specie di valve, come pare
presentate da Miiller appartengono ad un che ci abbia luogo per la prima specie,
ordine di animali assai pi elevali, e pro e gli appendici divisi in due l'asceti i,
babilmente a quello che dovr contenere uno anteriore e l'altro posteriore. La
le cipridi e gli entomostracei. Si vede cherona patella, oltre al camminare, pu
infatti che sono animali pari, simmetri unco nuotare, probabilmente come le ci
ci, provveduti di appendici in numero e pridi. Queste specie formano un gruppo
in disposizioni variabili, che Miiller ha particolare.
indicali sotto il nome di coma, talvolta Le Cherone mitilo, Eerona mytilus,
ancora tanto perfetti da servirsene l'a calva, Eerona calvitium , cipribe, Ee
nimale per camminare. Sono adunque rona cypris , ne costituiscono un altro
totalmente nel caso delle t riccie , dalle ch' molto vicino al precedente; ha per
quali probabilmente pochissimo differi il corpo pi allungalo e l'estremit po
scono, delle furcocerebe e di molti altri steriore con un paio di appendici assai
generi d'infusori) che dovranno essere pi lunghi degli altri. Sono probabil
riportali ad una classe pi elevala. Al- mente pi avanzate in organizzazione.
CHE ( 18 ) CHE
In quanto alle Cberose lepre, Kerona due sollogeneri. D'altronde , i molari an
fepus, e rastrello, Kerona rastellum-, teriori sono difierentissimi. Finalmente ,
sembrano assai pi semplici delle altre ; la diversit di grandezza un terzo ca
ma sono esse state completamente vedu rattere. L'arco zigomatico eziando pi
te? in generale una questione che eccentrico che in verun porco conosciuto;
pu farsi per molle osservazioni mi la smarginalura posteriore del palato si
croscopiche, e su cui nonostante riflellesi avanza sino in faccia al margine poste
generalmente assai poco , taulo pi fa riore del penultimo molare , talch as
cile il credere che il procurar di vedere. sai pi profonda che nei due sottogeneri
(Db B.) precitati. Ne risulta che questo animale
CHEROPOTAMO. (Mamm.) Viene ap delle nostre cave di gesso costituisce un
plicala questa denominazione come sino- genere di pachidermi ancor pi vicino
nma d' Ippopotamo. V. Ippopotamo. (Des- al gran genere dei porci di quel che lo
moulins, Diz. class, di St. nat., tom. sieno gli anoploterii , e con pi Valido
3, pag. 553.) motivo i paleoterii.
CHEROPOTAMO. (Mamm. Foss.) Cuv. Creile Cuvier che il sottogenere dei
(Ossa Foss., nuova ediz., lom. Ili, pag. Dicobuni sia stalo molto vicino a questo
260.) Con le ossa di Paleoterio e di Ano- nuovo genere , e che formi anco il pas
ploterio, si trovano, nelle cave li gesso, saggio tra esso e gli anoploterii.
quelle di due altri generi di Pachider Il terzo volume di Cuvier non es
mi: il primo ha recentemente ricevuto sendo stalo pubblicato che dopo il primo
da Cuvier il nome di Adapi , l'altro del nostro Dizionario, ed il genere Adapi
quello di Cheropolanio. essendo conlemporaneo ai Cheropotami ,
L'esistenza di quest'ultimo era slata ed associalo nei medesimi domicili!, ca
primieramente dimostrata da un fram ratterizzeremo qui quest'altro tipo di
mento di mascella, fg. n. 3, A, tav. 5i, pachidermi.
tom. 3, nella quale il terzo e quarto Adapis, Cuv., ibid. Degli slessi domi
lare, fig. 3, B, e 3, C, rassomigliano ai cili , e per conseguenza della medesima
corrispondenti del Babirussa ; ma la epoca del precedente; di una forma ge
figura conica del primo molare esclude nerale molto simile a quella dello spi
la famiglia dei porci, ed il solo pecari noso, ma un terzo maggiore. Quattro
ha il canino di egual piccolezza; ora i soli incisivi per mascella ; due per parte,
pecari assai pi piccolo del fossile in taglienti ed un poco obliqui come quelli
questione. dell'anoploterio , seguili in basso ed in
Poco avanti la pubblicazione del I. Ili allo da un canino conico pi grosso ed
della sua nuova edizione, Cuvier ha ri un poco pi sporgente degli ali ri denti;
cevuta una base incompleta ili cranio e il superiore a cono diritto, e l'inferiore
di faccia, tav. 68, fg. 1, e profilo, fig. -ol suo cono obliquo anteriormente : pare
2, la quale mostra evidentemente un pa- che vi fossero sette molari, sei dei quali
chiderino per i tubercoli dei molari, ed si veggono rappresentali nella tav. 5i ,
a forma piana delle sue su pedici glenoi fi. 4, A, e fig. 4 , B. I due primi mo
di: il confronto oculare dimostra che non lari della mascella inferiore sono appun
n un paleoterio, n un anoplolerio, n tali e taglienti. Questa specie forma dun
l'analogo ili vermi genere conosciuto. La que un altro tipo che sembra eollegare
corona dei tre molari posteriori superiori i pachidermi e gli insettivori.
offre quattro punte o tubercoli principali Per gli slessi motivi da noi gi spie
in forma di coni ottusi: fra i due anteriori gali, aggiungeremo qui il genere An-
ve ne ha un quinto pi piccolo, e fra i due thracotherium ( Cuv. Ossa foss., nuova
posteriori, un sesto ancor pi piccolo. In ediz., Tom. Ili, pag. 3ca3 ).
mezzo ai quattro grandi , vedesi una Alle falde della gran cresta dell'Appen-
piccola prominenza irregolare e legger pino, presso Cadibona, alla disianza di
mente biforcala; finalmente, tutto il dente qualche miglio da Savona, in un banco
circondato da un collaretto che si eleva ili carbon fossile di quattro a cinque
anch'esso in tubercoli all'angolo anteriore piedi di grossezza, eh' interposto fra
esterno e verso il mezzo del margine ester due banchi di psammili o gres micacei,
no; assai analoghi per la forma generale a formazione che sembra estendersi a grandi
quelli del babirussa e del pecari , sono in distanze dalla parte di Ceva e d' Acqui ,
proporzione pi larghi ed hanno un col- si Irovano gli avanzi di due specie, co
larello ben distinlo che manca in questi' slituenti il genere Anlracoterio con una
CHE ( i&3 ) CHE
terza scoperta nel dipartimento di Lot e quarto molare fra questi due alveoli ed
Carolina tra ossa di Coccodrillo, ec. Que il primo dei tre molari posteriori prece
ste ligniti, secondo Brongniart, sono della dentemente descritti. Il canino anteriore
formazione delle colline terziarie delle ai due molari conici rassomiglia un poco
falde dell'Appennino, posteriori o tutto agli incisivi inferiori di certi falangisti ,
al pi contemporanee ai nostri gessi. o ai corrispondenti che si chiamano ca
Come nella maggior parte dei pachi nini nei cammelli ; ma pi rassomiglia al
dermi, vi sono tre molari posteriori; gli canino inferiore del tapiro. Questa specie
inferiori hanno molta analoga con quelli delle cave di carbon fossile di Cadibona.
dei Sifodonli e dei Dicobuni , soltogeneri a.a specie. Ossa foss., Tom. III, pag.
dell' Anoplolerio; ma le loro piramidi sono 4o3. Stabilita sopra un ultimo molare si
pi angolose, ed un poco differentemente mile per l'affitto al corrispondente del
assieme riunite; i superiori somigliano grande Antracoterio, con la sola diffe
pure a quelli ilei Cheropotami, ma diver renza che il suo ultimo tubercolo pi
sificano per la curva delle loro facce. profondamente biforcato, ed i suoi due
i.* specie. Ossa Foss., a.* edizione, T. lobi non sono interamente accosto l'uno
Ili, pag. 3o8 e seguenti, e T. IV, pag. all'altro. Ha meta meno di lunghezza che
5oo. Il ramo raassillare inferiore era molto nella prima specie, ed in proporzione
grosso in proporzione della sua altezza, e pi stretto.
per tal punlo, come ancora peri tuber 3." specie stabilita, Tom. Ili, pag. 404,
coli dei suoi denti, si ravvicinerebbe ai sopra un frammento di mascella, tav. 80,
Mastodonti. Non sono die un poco pi fig. 5, tr >vato con ossa di tartaruga, Trio-
piccoli di quelli del mastodonte a denti nix , e di Coccodrillo, e con pezzi di
stretti , ed hanno eziandio meno punte. palme, fra Gontaut e Verteuil, diparti
L'ultimo molare della mascella inferiore, mento di Lot e Garonna. Vi sono i tre
lungo om,07, e largo o,o3, ha la sua co molari posteriori ; le loro forme sono per
rona armala di due paia di punte coni l'affatlo simili a quelle della gran ma
che, e di un'ultima punta ottusa e sola scella inferiore di Cidibona , ma la loro
mente nn poco bilda; le quali punte sono grandezza anco minore che nella pic
ottuse; la faccia esterna di quelle che cola; l'ultimo molare lungo o,mo3 , e
guardano infuori i un poco pi convessa largo 0,01 ; l'antipenultimo, lungo, 0,01,
della farcia interna di quelle che sono largo 0,007.
loro opposte; ma le facce che si guardano Finalmente, ne esisteva una quarta spe
sono angolose a motivo di uno spigolo ri cie, 1 denti della quale hanno i Ire quinti
levato , irregolare e talvolta biforcato. Il delle dimensioni lineari di quelli del
penultimo molare ha sole quattro punte. grande Antracoterio di Cadibona; era dun
Lunghezza, om,o4a, larghezza, 0,028. que la seconda in grandezza. Gli avanzi
I molari superiori a corona quadrata degli alveoli incisivi della mascella infe
pi larga che lunga, hanno quattro pi riore di cui Cuvier ha avuto un fram
ramidi. Le due interne, convesse dalla mento erano tanto mal conservati da non
parte del palato, sono angolose sul lato aver potuto decidere se il numero degli
delle esterne, le quali sono quadrangolari incisivi fosse di quattro o di sei. La qual
e ad angoli ottusi. Tutte hanno le punte mascella, rappresentata nella tav. 36, fig.
ottuse. Il margine interno della base del 5, Tom. IV, delle Ossa foss. di Cuv.,
dente rilevato, e forma anch'esso due nuova ediz., e i di cui denti di color nero
piccole piramidi, che alternano con le due sono lucentissimi, stala scoperta presso
grandi esterne della corona : all'angolo po Wissemburgo, non lungi da Baechelbrunn
steriore ve ne ha ancora una settima pi ove si scava nel carbon fossile.
piccola delle altre; finalmente ve ne ha Perci, come dice Cuvier, le lagune
un'ottava fra l'interna e l'esterna ante per le quali interrotta, nei pachidermi
riori, e meno rilevata di quelle fra le viventi, la seria delle forme la di cui
quali interposta. combinazione costituisce il tipo comune
Da un pezzo ili mascella inferiore, tav. di questa gran famiglia, sono completate
80, fig. 7, che mostra due alveoli sem dai numerosi generi della zoologa sotter
plici dietro un canino, Cuvier crede che ranea. Allorch vivevano questi animali,
questi due alveoli sieno il posto di denti la famiglia dei pachidermi era dunque
conici o molari anteriori trovati separa pi cne oggid numerosa , non solo per le
tamente, e gli sembra probabile che so specie dei suoi generi perduti, come an
lamente vi fosse un terzo o forse un cora per le specie perdute dei suoi generi
CHE ( li ) CUE
tuttora viventi, (Desmoulins, Diz. class, grana pi grossa, egualmente quella
di St. a/., tom. 3, pag. 439 e se8-) che pi si accosta alla sienite, e l'altra,
CHERORINCO, Choerorhynchus. {Ittiol.) di grana minuta, suscettibile di pren
Denominazione di un pesce del Giappo dere un bel pulimento.
ne, vicino agli Spari. V. Spso. (I. C.) Secondo De Carabry , vi ha una cava
* CHERRIA o CHERIA. (Bot.) Kerria, di chersantone grigio a Kerfissice, nou
vel Keria genere di piante dicotiledoni lungi da Saint-Poi, e nelle lande di Plon-
della famiglia delle rosacee e della icosan- daniel. Trovasi, secondo Bigot de Moro-
dria pentaginia del Linneo , cosi caratte gues, in pezzi rotolati, sulla riva del
rizzato: calice diviso in cinque parli, coi mare. (B.)
lobi ovati, tre ottusi, due quasi mucronati CHERSIDRO, Chersydrus. ( Erpetol. )
ecome callosi all'apice, erabriciali per boc- Celso, Ezio, ed altri medici antichi, cosi
ciamento; cinque pelali orhicolari; venti chiamano nn serpente velenoso, contro
stami circa, ohe, ugualmente che i petali, la di cui puntura propongono dei rime-
sopravanzano il calice; cinque siili; cin dii, ma che non sappiamo a qua! genere
que cassule globose. riferire.
Questo genere fu stabilito dal Decan- Cuvier ha stabilito sotto il medesimo
dolle in onore del Ker, per una specie che nome un sotlogenere nel genere degli
il Linneo aveva riferita tra' rovi e il idri, della famiglia degli ofidii cleroder-
Thunberg tra' corcori. mi. Gli assegna per tipo l' onlar-limpe ,
Chehria giapponese, Kerria j'aponica,De- serpente velenosissimo dei fiumi di GUl
cand., Trans. Lina, soc, it, pag. i56; va , che abbiamo descritto nel volume
Prodr., 2, pag. 54 1; Rubus japonicus, pag. 209, di questo Dizionario, sotto
Linn., Mant., 245; Corchorus japonicus, il nome d'Acrocordo fascialo. V. Acro-
Thunb., Fior. Jap., 227; Bot. Bep., CORDO.
587; Bot. maga., t. 1296; Spiraea fa- Crede Cuvier che con la parola Jjp-
ponica, Carab. , Ann. soc. nat., 1, pag. avfpog i Greci significassero la vipera
389; volgarmente corcoro del Giappone.
Frutice ramosissimo, coperto di una buc acquaiuola. V. Colubho. (I. C.)
cia liscia e verdiccia; di rami lineali; di CHERSOEA. ( Erpetol. ) Denominazione
foglie ovato-lanceolale , grossolanamente specifica di una vipera dell'Europa set
e disugualmente seghettate, coi nervi dop tentrionale. V. Vipera.
piamente pennati, provviste di stipole li La parola yiplcdx (terrestris) era,
neari subulate; di fiori gialli, che facil presso i Greci , l'epiteto di una specie
mente divengono doppii. originaria al d'aspide. (I. C.)
Giappone. CHERSONESO. (Geogr. FU.) Questa pa
Questa pianta trovasi di frequente col rola, ricavata dal greco, talvolta ado
livalanei nostri giardini, dove fa una bella perala , secondo il suo originai significa
comparsa, e richiede poche cure. (A. R.) lo, per indicare una penisola. V. Peni
CHERRY-TREE. (Bot.) Lo Swartz, Fior. sola, (li.)
Ind. occid-, dice che Vardisia tinifolia, CHERSYDRUS. (Erpetol.) Denomina
a cagione del suo legno rossissimo, cosi zione Ialina del sottogenere Chersidro.
nominata alla Giamaica ; ed aggiunge che V. Chersidro. (F. B.)
non bisogna confonderla coWehretia ti CHERU-CHUNDA. (Bot.) V. Chu.nda. (J.)
nifolia , la quale ha pure lo stesso nome CHERVI PALUSTRE. (Bot.) La pianta
nelle isole inglesi. (J.) indicata sotto il nome di chervi de ma-
CHERSANTONE, Kersanton. (Min.) 11 rais dal Desmoulins, traduttor francese
nome di kersanton viene applicato in del Dalechampio, il siser palustre di
Brettagna, e specialmente nelle vicinanze quest'ultimo, o Voenantafistidosa\ Linn.
di Brest , ad una roccia adoperata nelle (J.)
parti dei monumenti gotici le pi deli CHERVILLA. (Bot. V. Chervillum. (J.)
cate per le modinature e le sculture CHERVILLUM, o SERVILLUM. (Bot.)
delle quali sono ornate. Attualmente se Antico nome latino, secondo il Dodoneo,
e fa poco uso. del sium sisarum, che il chervilia de
una sienite nerastra di grana mi gli Spaglinoli, il tarato degli Italiani. Il
mila, vicinissima per una parte ai dia Dalechampio legge chervilia. (3.)
basi, e per l'altra ai frappili. Contiene CHETANTERA. (Bot.) Chaetanthera[Co-
idei quarzo ed un poco di mica. rimbifere , Juss.; singencsia poligamia
Ye ne sono due variet; la prima, di
CHE t .8 5 ) CHE
superflua, Linn.J Questo genere ili piante hanno cinque rudimenti di stami liberi ,
della famiglia detle sinantere, apparte abortiti e ridotti alla sola appendice api-
nente alla trib naturale delle mutisiee, cilare.
fu stabilito nella Flora del Per e del Chbtanter a cigliata, Chaetanthera ciliata,
Chili dal Unii e dal Pavon, che ne hanno Ruiz ci Pav. Pianta erbacea, alta da sei
descritte due specie sollo i nomi ilchae- a otto pollici, di radice semplice, falla
tanthera ci/iota, e di chaetanthera ser a fittone, storta , come quella della mas
rata. Quindi il Lagasca ed il Decandolle sima parie delle piante annue. Il fusto
avanzarono, il primo con incertezza, ed diritto, cilindrico, pubescente, si divide,
il secondo con certezza, che il perdicium due pollici sopra la base, in pi ramo
chilense apparteneva allo slesso genere; scelli quasi semplici, disuguali, eretli, e
sospettando in oltre il Decandolle che vi che muovono da un medesimo punto. Le
fosse luogo a riunirvi anche il perdicium foglie sono alterne, scssili, semi amples-
lactucoides del Vahl , che il Lagasca sicauli , lanceolate , glabre , luslre, den
all'incontro attribuisce dubitativamente al tale a sega; ciascun denle prolungalo in
suo genere perezia o clarionea. Checch un lungo ciglio. Le calatidi, solitarie in
ne sia, la chelanlera cigliala dovr, a cima dei ramoscelli, sono mollo grandi,
nostro parere , esser sempre considerata composte di fiori gialli, e provvisle d'un
come il vero tipo del genere; ed cccone involucro formalo di moltissime brattee
i caratteri come noi stessi gli abbiamo fogliformi. Questa pianta abita i campi
osservali nell'Erbario del Jussieu sopra un e le colline del Chili.
individuo di questa specie. Questi caratteri Fino del 1817 noi dicemmo che la
differiscono in qualche puh' ila quelli pianta, detta chaetanthera serrala nel-
che finora sono siali emessi dai botanici. T Krbario del Desfontaines, non era pro
Calatide raggiata composta di un disco babilmente quella cosi nominata dal Ruiz
di molti fiori uguali, labiati, androgini, e dal Pavon, perch oltre a non appar
e di una corona uniseriale , di fiori bi- tenere a questo genere, non apparteneva
ligulati , feminei ed involucrali. Involu neppure alla trib delle mutisice. Un
cro uguale al periclinio formalo di brat nuovo esame da noi fatto su questa pianta
tee che hanno la forma delle foglie. Pe nel 182^, ci ha fallo conoscere che era
riclinio uguale ai fiori del disco , com- un esemplare del perdicium squarrosum
poslo di squainme embriciate, largamente appartenente alla trib delle nassauviee.
lineari; l'esterne sovrastale da un'appen Il perdicium lactucoides ci ha mani
dice .bralteifornie, le interne formanti al festiti caratteri tali, che lo tolgono dal
l'apice una specie di appendice aguale, genere chaetanthera e dalla trib delle
scariosa e nericcia. Clinanto piano e per- nulisiee.
fellamenle nudo, coll'ovario cilindraceo, Il perdicium rhilense fu da noi osser
scabro per forti papille carnose, col pappo valo nell'Erbario del Jussieu, dove era
cornjtoslo di squammetline filiformi, bar- indicato col nome di chaetanthera seri
betlate. I fiori labiati hanno la corolla cea, Lagasc. Ha il periclinio involucralo,
divisa superiormente in due labbri ugual ma non ciglialo; le squamine esterne con
mente lunghi, l'esterno Iridenlalo in ci
ma, l'interno un poco pi stretto, intiero niente studiati con accuratezza altri esemplari
o bidenlato. Gli slami hanno i tlamenli secchi di questa medesima specie ; e fino del
larghi , laminali, coalili solamente nella iK^i riconoscemmo che la linguetta interna dei
parte basilare della corolla, con le appen fiori della corona era divisa in due parli fili
dici apicilari lunghissime, acute, inalile, formi nella parte superiore soltanto, la quale
accartocciata o attortigliata come un cirro.
con appendici basilari lunghe, filiformi Persistiamo poi nel sostenere che ella costante-
piumose o barbute, libere. I fiori biligu- niente ed evidentemente indivisa nella parte
lali hanno la linguetta esterna lunghis inferiore, quantunque il Decandolle (pag. 11)
sima, larga, tridentata in cima, coperta affermi che la linguetta in discorso sia sfesa fino
sulla faccia esterna di lunghi peli depressi; alla base. Il Lagasca dici; pure che bipartita.
Ma i fondatori del genere chaetanthera, il Ruiz
la linguetta interna pi corta, estrema ed il Pavon, sono pi esatti , descrivendo questa
mente stretta, membranosa, cirrosa, co linguetta clune bfida. Il nostro errore pertanto
stantemente indivisa ( i). Queste linguellc mosse da questo , cio, che la linguetta della
fpiale trattiamo essendo estremamente e forse
(i) Noi davamo questa descrizione generica quanto la linguetta esterna, raggiante, ed avendo
nel 1817, desumendola da un esemplare secco la parte superiore bifida ol tremotio delicata e fra
di chaetanthera ciliata dell'Erbario del Jus gile, questa parte trovavasi, per avventura, di
sieu. Ma dopo quel tempo abbiamo nuova- strutta nei fiori che avevamo esaminali.
Dizion. delle Scienze Nat. Fot. FI. a4
CHE ( '86 ) CHE
un'appendice fogliforine; le interne con nee , larga quindici circa, con disco e
un'appendice scariola, nera; gli ovarj con corona gialla, circondata da un in
gueruili di papille gianduliformi , col volucro superiore al periclinio , composto
pappo bianco e analogo a quello della di circa otto a dieci brattee analoghe alle
ehaetanthera ciliata; la linguetta esterna foglie , disuguali , pluriseriali , irregolar
dei fiori femmina coperta di lunghi peli mente disposte, lunghe, strette, lineari,
distesi; la interna, per quanto ci sem glabre, nella parte inferiore addossate,
brato, assolutamente indivisa : ma proba squammiformi , intiere, nella superiore
bilmente era distrutta la parie superiore non addossate, fogliacee, acute in punta,
bifida. Finalmente abbiamo acquistata la dentate agli orli. Il vero periclinio, uguale
certezza che il perdicium chilense appar ai fiori del disco, formalo di squamine
tiene alla trib delle mulisiee e al ge regolarmente embriciate, addossate; le
nere ehaetanthera. esterne bislunghe, coriacee, pubescenti,
L'Erbario del Desfontaines ci ha som- glabre su i due orli laterali e sul nervo
ministrata un'altra pianta dello stesso ge medio largo e prominente, sovrastate da
nere, e che noi crediamo una specie distinta un'appendice ovale, glabra, scariola, ne
intermedia tra la ehaetanthera sericea o riccia, che finisce in una piccola resta, le
chiensis, e la ehaetanthera serrata, interne lunghe, strette, bislunghe-lanceo-
Ruiz et Pav. non Dcsf. Eccone la de late, membranose, pelose sul mezzo della
scrizione. faccia esterna, scariole e nericce in punta
Chetahteba di piccole spire, ehaetan dove sono aristate. La corona composta
thera spinulosa , Kob. una pianta er d'una fila di fiori femmine, con corolla
bacea, la di cui radice a fittone produce bilinguettata ; linguetta esterna raggiata,
diversi fusti (due a quattro), distesi oriz lunga, grossa, opaca, pelosa esternamente ,
zoutalmenle sulla terra, lunghi da uno a tridentata in punta; linguetta interna pi
due pollici, gracili, cilindrici, glabri, corta, strettissima, esile, membranosa,
sparsi di alcune vestigia di foglie. Cia semi diafana, colla parte inferiore lineare,
cun fusto finisce in un ciuffo di foglie subulata, indivisa, colla superiore divisa
dal mezzo del quale sorgono d'ordinario in due parti attortigliate insieme a guisa
tre ramoscelli semplici; il primo di que di cirro: cinque falsi starai membranosi,
sti ramoscelli, disteso orizzontalmente sulla lineari subulati, ed uno stilo di mutisiea.
terra, gracile, cilindrico, rossiccio, co Il disco composto di fiori ermafroditi,
perto di lunghi peli laterali, bigiognoli nnmerosi, con corolla profondamente la
fulvi , che spariscono a poco a poco dalla biata, la quale ha il labbro esterno tri
parte media dei meritalli, e rimangono dentato, l'interno bidentalo. Gli ovarj
solamente verso le estremit di questi sono obovoidi, bislunghi , coperti di pa
cio, in vicinanza delle foglie; il secondo pille, col pappo lungo, bianchiccio, com
che in principio sorge diritto, e quindi posto di squarameltine numerose, disu
si piega in arco per ricadere sicuramente guali, filiformi, guernile di barboline.
sopra la terra, somiglia in tutto il resto al Le brattee componenti l'involucro, o
precedente , salvoch pi forte e prov almeno le pi interne di queste brattee,
visto di maggiori foglie; il terzo ascen si potrebbero attribuir benissimo al vero
dente , si raddrizza quasi verticalmente, periclinio, considerandole come squamine
finisce in una calatide, ed imita un falso esterne molto corte, e sovrastate da una
scapo; lungo due pollici e mezzo circa, lunga appendice bratteiforme. Qui ricorre
gracilissimo , rossiccio, alquanto glabro, uno di quei dubbi, diche parleremo al
guernilo di foglie alla base e nella parte l' articolo Composte , laddove l' invo
inferiore, e quasi sprovvisto nella supe lucro e il periclinio si confondono per
riore. Tutte le foglie di questa pianta gradazioni insensibili; perciocch le brat
sono alterne , sessili , lunghe un pollice tee dell' involucro hanno un picciuolo
circa, dirittissime, glabre, coriacee, d'un squamniiforme. 11 modo di diramazione,
sol nervo, colla parti.- inferiore pi stretta, proprio della ehaetanthera spinulosa,
lineare, picciuoli forme, intierissima sugli notabile, massime in una pianta a foglie
orli, colia superiore larga una linea circa, alterne , ed molto analogo a quello della
lineare, lanceolata, accartocciata per in ehaetanthera ciliata, il cui fusto si di
s agli orli, almeno in apparenza e vide, a qualche distanza dalla base, in di
puerilit ili denti radi, eretti e spini versi ramoscelli semplici o quasi semplici,
formi. La calatide solitaria, che termina i quali muovono da un medesimo punto:
il ramoscello scapiforuic , alta sei li ma nella ehaetanthera ciliata, che sicu
CHE ( 187 ) CHE
r.imente a' nostri occhi comparisce una un carattere comune a tutta la trib,
pianta annua , il fusto e i ramoscelli sono quello, cio, d'avere le antere con ap
verticali, e nessun ramoscello finisce in pendici basilari seloliformi. (E. Cass.)
una calatide. Opiniamo che la sommit del CHETANTHERA. (Bot.) V. Cbetanteea.
fasto, quando questo giunto a una data (E. Cass.)
altezza , abortisca o cessi di crescere per CHETARIA. (Boi.) Chaetaria. Il Beauvois
effetto d'una causa che sarebbe di gran (4grost,, pag. 3o, lab. 8, fig. 5 e 6)
momento lo scoprire, e questa sconcia avendo stabilita una differenza tra le se
tura determini la produzione dei ramo tole e le pagliette nelle graminacee, te n e
scelli disposti a verticillo intorno alla servito per un carattere generico. Secondo
cima abortita del fusto. Tuttavia noi ab lui, la setola un prolungamento d'un
biamo veduto un esemplare, il fusto del nervo, la cui base partecipi della sostanza
quale era lungo cinque pollici, gracile, delle valve o pagliette-, la resta una
diritto, semplicissimo, e terminato da sostanza dura, coriacea, inserita imme
una sola calatide: in questo caso infatti diatamente sulle valve e spesso senza un i
il fasto invece d'essersi arrestato e d'aver apparente origine, servendo il pi delle
diramalo a poca distanza dalla base, aveva volte come di stuccio alla setola ch'ella
continualo a crescere ed elevarsi seguendo abbraccia, ed alla quale aderisce forte
una sola e medesima direzione verticale. mente. Ammettendo questa distinzione,
Questo esemplare era evidentemente mollo si pu ella impiegare sola come un ca
pi debole degli altri: la qual cosa po rattere essenziale, sufficiente a stabilire
trebbe far credere che nel cessare di cre nuovi generi sopra specie gi collocate in
scere il fusto, stasse piuttosto l'effetto che altri generi che compariscono assai natu
la causa della produzione dei ramoscelli. rali , rome il genere stipa del Linneo?
Nella chaetanthera spinulosa giova am Il Beuvaois non ne conserva che quel
mettere che il fuslo veri irale che doveva piccolissimo numero di specie, la cui re
nascere direttamente dalla radice a fit sta semplice, non caduca, posta fra
tone, abortisca fin dall'origine (il che de due setole glie terminano la valva; do-
termina la produzione di diversi fusti la vecch nel genere chaetaria , la valva
terali, che si distendono orizzontalmente inferiore le pi volle prolungasi in una
sulla terra), e che ciascuno di questi fu punta terminala da tre setole quasi sem
sii cessi di crescere dopo che si qual pre uguali : veruna resta propriamente
che poco allungato, producendosi allora della. (Pota.)
alla loro estremit un cesto di fo CHETASTRO. (Bot.) Chetastrum. Il Vail-
glie , ed i tre ramoscelli qui sopra ile- lant, Mm. de V Acati . des Se, ann.
scritti. Questa specie ella perenne? 1722) aveva suddiviso in quattro generi
Malgrado le esterne apparenze, noi ne il genere scabiosa, giusta la struttura del
dubitiamo, perch i fusti e i ramoscelli calice proprio, tanto interno che esterno,
distesi sulla terra non producono, per e di ciascun fiore. Uno di questi generi
quelche ci sembrato, alcuna radice. Noi era Vasterocephalus, al quale il Nccker,
ignoriamo se il modo singolare di dira che adott la divisione del Vaillant, aveva
mazione, per noi avvertito nella chae cambiato il nome in quello di chaeta-
tanthera ciliata e nella chaetanthera spi strum. Queste divisioni generiche non
nulosa, esista pure nelle altre due spe sono state ammesse dai botanici moderni.
cie. Ma molto probabile che ci dipenda (L)
dalla estrema loro affinit colla nostra chae CHETASTRUM. (Bot.) V. Chetastbo. (J.)
tanthera spinulosa, che tuttavia crediamo CHETCHIA. (Bot.) un hieracium a fiori
sufficientemente distinta. Imperocch le gialli del Madagascar , secondo che rife
sue foglie, anche quando son giovani, non risce il Rochon. (J.)
sono punto rivestite di peli setacei e bian CHETE-ALHAMAR. (Bot.) Riferisce il
chi, come quelle della chaetanthera se Dalecharupio esser questo il nome del
ricea, o della chaetanthera chilensis. cocomero asinino, momordica elaterium.
La chaetanthera serrata, conosciuta co Il popone di Spagna, cucurnis citate, L.,
munemente merc d' una frase caratterisl ica nominato citate o chaetha. V. Chate.
soverchiamente breve ed insufficienlissi-
ma, deve aver le foglie carenate e il pe- CHETEFORA. (Bot.) Il Bridel forma nella
riclinio cigliato , cosa che non riscontrasi famiglia delle muscoidec un genere, I
nella nostra pianta. quale non ha col genere leskia altr; dif-
Il nome del genere in discorso esprime ferenza essenziale che la calittra mitrifor
CHE ( 188 ) CHE
ine, coperti da molli peli filamentosi , i bile per la sezione. Egli identico col ge
quali in olire circondano il collo della nere boenninghausia dello Sprengel.
cissula. I chelocalici hanno i fusti frutescenti,
Il Desvaux giudic bene di cambiare volubili ; le foglie imparipennate, biughe,
questo nome in quello di calytror.hae- colle foglioline mucronate, ovali; le sti
ta, che invece di significare porla-pelo pole Ianceolato-lineari, patenti-deflesse; i
o crine, in greco, come il nome imposto pedicelli in gran numero nelle ascelle,
.dal Bridcl, appella alla calittra pelosa; i filiformi, uni fiori ; i fiori gialli.
quali cambiamenti di nome anzich av. Le due specie che si riferiscono a que
vantaggiare la scienza, le nuocciono im sto genere, chaetocalyx vincentinae chae-
brogliando la nomenclatura. tocalyx pubescens , sono la glycine vin-
La lesiia crislata, Hedw., Sp. muse, centina, Ker., Bot. veg., t. 799, o boen
lab. fig. 1-7) I' unica specie del ge ninghausia vincentina , Spreng. , Sysl.
nere. Ha un abito (differente dalle altre veg-, 3, pag. 245, e la glycine pubescens ,
specie di leskia. Il suo gambo un poro Beri., la prima delle quali cresce nell'i
ramoso, diritlo in principio, quindi ri sola di S. Vincenzo , e la seconda a S.
curvo a guisa di pennacchio o cresta, Domingo. (A. B.)
guernito di foglie distiche, embriciate, CHETOCARPO. (Bot.) Chaetocarpus. Lo
larghe, lanceolate, reflesse e diversamente Schreber ha sostituito questo nome a
attortigliate alla estremit ; i pedicelli , quello di pouteria, che l' Aublet aveva
lunghi un pollice e pelosi, portano delle dato ad un suo genere di piante della
urne simili a piccole bottiglie pendenti Guiana. Tutti due questi nomi debbono
e inarcate. essere soppressi ; poich lo Swarlz ha con
Questa mascoidea fu scoperta nelle isole ragione riunito il genere in discorso al
del mar del Sud. (Leu.) suo labatia che appari iene alla famiglia
CHETHA. (Bot.) V. Chatb, Chetb-Aliia- delle ebenacee. (J.)
MAB. (J.) CIIETOCERI. (Entom.) Nome di una fa
CHETHMIE. (Bot.) Riferisce il Rauvrolf miglia d'inselli dell'orline dei lepidot
che nel Levante ha questo nome V hibi- teri , che abbiamo proposta nella Zoolo
scus syriacus. Gaspero Bauhino e il Tour- gia analitica, per comprendervi lutti i
neforl lo dicevano ketmia Syronim. Com generi di farfalle notturne che hanno le
parisce chiaro che dal nome chelhmie sia antenne selacee, e che provengono, per
provenuto quello di chetmia o ketmia, la maggior parte , ila larve 1 he hanno
dato volgarmente all'intiero genere liibi- dieci o anco sole olio zampe, e che, per
scns. V. Ketmia, Ibisco. (J.) siffatta organizzazione, strascicano ovun
" CHETMIA. [Boi.) Nome volgare dell'Aj- que con esse un fodero che si filano, ed
biscus syriacus, L., e d'altri ibischi. V. al quale fissano dei corpi estranei, o che
Chrtiimie, Ibisco, Ketmia. (A. B.) si scavano delle gallere rivestite da una
" CHETOCALICE. ( Bot. ) Chaetocalyx, specie di seta nelle sostanze animali o
genere di piante dicotiledoni , a fiori pa- vegetabili, mancate alla vita, delle quali
pilionacei, della famiglia delle legumino si cibano. La maggior parte volano di
se, e <lella diadelfiu decandria del Lin nolle, e fuggono la luce del giorno.
neo, cosi caratterizzato: calice coperto di Come tutti i lepidotteri , gli insetti
glandolo spinoso-setolose, bilabiato, colle completamente sviluppati della famiglia
lacinie del labbro superiore subulate, ri dei chetoceri hanno quattro ali scagliose.
curve , con quelle del labbro inferiore Nello stalo perfetto, la loro bocca, senza
ravvicinale; corolla con vessillo quasi ro mascella , provveduta di una lingua
tondo, smarginato, e con ali della carena ravvolta a spirale fra i palpi; non pos
conformi; stami diadelfi, con filamenti ta sono, per conseguenza, in tal condizione,
lora solamente connessi alla base; ovario li prendere altro cibo che materie liquide
neare , polispermo , sovrastalo dallo siilo le quali assorbono per il canale formato
compresso-fliforme villoso. Il legume dalle lamine di quest' organo che appel
ignoto. lasi la Lingda (V. quest'articolo); corri
Questo genere stabilito dal Decandolle spondono per conseguenza a quell'ordine
( Leg. mem., 6; Prodr., 2, pag. 2^3. ) d'insetti che il Fabricio ha chiamali i
quantunque non abbastanza noto per i glossati.
caratteri del fruito, pure per l'abito, com II nome di chetoceri , sotto il quale
parisce a Bine alle lefrosie forse quanto lo abbiamo indicata questa sezione dell'or
alle glicine, e da entrambe riconosci dine dei lepidotteri , formato di duo
CHE ( ig9 ) CHE
parole greche, la prima %OUTn, che si di esse sono facilissime a distinguersi per
la forma delle loro antenne , che sono ri
gnifica setola , e l' altra x,epa{ , corna , gonfie o davate, talvolta all'estremit, come
antenne , lo che tende a rappresentare nei globulicorni, famiglia che comprende re
l'idea di antenne setacee, vale a dire, farfalle , gli eterotteri , e le esperie ; ta
pi sottili all'estremila libera che all'o lora il rigonfiamento ha luogo verso la
rigine o al ponto iu cui s'inseriscono parte media, come nelle sfingi, nelle sesie
sulla testa, presso a poco come il pelo o e nelle zigene , che abbiamo chiamati i
la setola del cinghiale; perci abbiamo fusicorni, poich le loro antenne sono af
proposta come sinonima l'espressione di fusate.
seticorni. Non per questo, d'altronde, le La terza famiglia con la quale potreb
antenne degli inselli che abbiamo riuniti bero confondersi i chetoceri, quella dei
per tal carattere, sono realmente sem filicorni o nemoceri, che comprende le
plici e lisce , giacch talora si veggono bombici, i cossi, gli epiali; ma in questi
dirise sopra uno dei loro lati in lamelle, tre generi le antenne sono di egual gros
come una specie di pettine; il fusto per sezza in tuttala loro estensione, o filiformi.
sul quale sono ricevute quesle dentella Presentiamo nel seguente prospetto la
ture, costantemente setaceo. divisione di questa famiglia in olio ge
Tre altre famiglie d'insetti apparten neri, secondo la forma delle ali, che in
gono a quest'ordine dei lepidotteri. Due dica delle sezioni molto naturali.
, rsfese o divise 8. Pterofoso.
Pwne'\semplicl, non divise 4- Falena.
t piano; ali triangolari 3. Chahbo.
\ f acuta, ad / pi lunghe
inclinate , a ) spigolo <i fornicato,
a base 1
\ antenne Idei corpo 7. Alucita.
(meno lunghe. ... 2. Nottua.
( \ rotonda 5. Piaale.
fod r /"rolon,1 corl G- Tl&KDOL*-
^-depresso sopra, lunghissimo I. Litosia.
V. le Tav. i54 e 172 che rappresentano tulli questi generi , e l'articolo Lepidot-
tkbi, i nomi dei citati generi. (C. D.)
CHETOCHILO. (Boi.) Chaetochilus , ge l; un ovario supero; uno stimma ottu
nere di piante dicotiledoni della dian- so. Il fruito una cassula turbinala, acu
dria monoginia del Linneo, molto alfine minata, sovraslala da quattro denti, di
alla famiglia delle labiate ed al genere due logge polisperme , con un tramezzo
schweniia, al quale per alcuni riunito, allungato e compresso. (Poia.)
non differendone essenzialmente se non CHETOCLENA o CHETACLENA. {Bot.)
per le incisioni dell'i corolla priva delle Chaetaclaena. Il Don stabilisce sotto que
cinque pieghe o denti glandulosi che ca sta indicazione un genere particolare nel
ratterizzano le scuenchie. V. Scbenchia. l'ordine delle sinantere e nella sua trib
* L'unica specie di questo genere, chae delle diazeussee, e Io caratterizza cos:
tochilus lateriflorus^ Vahl, Enum., 1, p. ricettacolo alveolalo; fiori del disco er
101 , (sckwenkia browallioides, Humb.) mafroditi, tubulosi e di cinque denti;
un arboscello brasiliano di ramoscelli fiori della circonferenza femminei, e lin-
alterni , cilindrici , un poco pelosi verso guetlati; involucro con squamine nume
li sommit; di foglie alterne, picciuolate, rosissime, disposte iu quattro file circa,
orali, glabre, lunghe un pollice; di pe e terminate da una lunga setola ricurva.
duncoli solitarj , ascellari o opposti alle Questo genere conta una sola specie,
foglie, uniflori. Il calice tubulatu, gla chaetaclaena odorata , la quale cresce
bro , quasi bilabiato, di dieci nervi, col a Guayaquil. (A. B.)
labbro superiore bifido, coli' inferiore di CHETOCRATERO. ( Bot. ) Cliaetocrater.
viso in tre parli uguali, subulate. La Questo genere della Flora del Per del
corolla lunga un pollice e mezzo, col quale non si conosce che il carattere ge
tubo quasi filiforme, col lembo profon nerico, pare che altro non sia che una
damente diviso in cinque rintagli stret specie (V anavinga del Lamarck o casea-
tissimi, lineari, tre dei quali inferiori un ria del Jacquin , notabile parimente per
poco pi lunghi. I filamenti sono due volte uno siilo semplice, sovrastalo da tre stim
pi corti del tubo, inseriti verso la n mi , per gli starai in numero definito ,
CHE ( 19 ) CHE
e per alcune setole o squamine inter rive sassose. La loro volgar denominazione
medie, riunite alla base in un anello. bandoliera.
(J-) De Lacpde ha, per il primo, rico
CHETODITTERO,CAatforfiprerw.(/mW.) nosciuto che questo gran genere di pesci
De Larpde ha stabilito sotto questo ne conteneva molti altri distintissimi;
nome uu genere di riesci della famiglia lo ha per conseguenza diviso in pi grup
dei lettosomi , che si dislingue per i se pi, riserbando il nome di chelodonle a
guenti caratteri: quei soli che mancano di dentellature c
Due pinne dorsali ; denti piccoli,Jles- di spine agli opercoli. Le altre specie
sibili e mobili, e tutti gli altri carat sono repartite nei generi Acaktimonb ,
teri dei chetodonti. Acantopodo, Acartoro, AsnsiRo , Che
La parola chetodittero ricavata dal todittero, EnOPLOSO, Gt-IFISODONTE, OlA-
greco, e significa chetodonlecon due pinne CAHTO, PoMACANTO, POKACENTBO , e Po-
(Xafr)}, seta; 5(7tfS, dens; <7j, duo, e hadasidb. V. questi articoli.
Cuvier ha eziandio divisi i chelodonti
JtxepOJ/, pinna.) propriamente detti in varie sezioni, 50II0
Il Chetodittero di Plomieb, Chaeto- i nomi di Ciielmone, Plaimcb, Enioco
dipterus Plumierii , Lac, Chaetodon Epippo. V. queste parole. '
Plumierii, Bloch. Testa senza scaglie; Il carattere del genere Chetodonte 1
caudale falciforme ; forma romboidale. come oggid sussiste, il seguente:
Color generale di un verde mescolalo di Corpo ovale; spine dorsali che si se
giallo, con sei fasce trasversali strette, di guitano longitudinalmente senza molto
un verde cupo; tulle le pinne verdi. oltrepassarsi; denti piccoli , flessibili ,
Questo pesce stato osservato da Plu- mobili; bocca piccola , non prolungata
roier nei mari dell' America , ove prefe a becco; una sola pinna dorsale; oper
risce di soggiornare al di sopra dei fondi coli n dentellati n spinosi. V. Letto
sassosi. (1. C.) somi. 1
CHETODONOIDE. ( Ittiol.) Denominatone Lo Zebbo, Chaetodon striatus, Linn.,
specifica del Plettorinco. V. Pletto- Bloch, ao5. fig. 1; Hhomboides edentit-
HINCO. lus, Klein. Corpo orbicolare; pinna cau
pure il nome di un Luliano di De dale rotonda: due orifizii per narice; te
Lacpde. V. Lctiano. (I. C.) sta ed opercoli scagliosi; ano vicino alla
CHETODONTE , Chaetodon. (Ittiol.) De testa; tinta generale gialla; quattro o cin
nominazione di un genere di pesci della que fasce trasversali, larghe e brune; le
famiglia dei lettosomi. pettorali nerastre; eslremitk di tutte le
Questo genere numerosissimo in spe altre pinne egualmente nera. Carne di
cie nel Linneo, che lo ha cos chiamato gustosissimo sapore. Dei mari delle Indie
a motivo dei denti degli animali che Io orientali.
compongono, i quali sono simili a crini per Il Chetodonte imbrigliato, Chaetodon
la finezza e per la lunghezza: yatitti, capistratus ; Tetragonopterus laet'is ,
in greco, significa infatti la stessa cosa! Klein. Corpo ovale, pinna caudale roton
Iella coma o caesaries dei Latini , e] da, testa ed opercoli scagliosi; tinta ge
nerale gialla dorala, linea laterale curva
0<JHq, dente. I quali denti sono riuniti; verso il basso; una macchia nera, londa,
su parecchie file, come le setole di unaj grande, marginata di bianco, da ambedue
spazzola. le parti della coda ; ima fascia trasversale
Tutti i pesci che entrano nel genere sull'occhio. Alcune strisce angusle e brune
Chaetodon di Linneo, sembrano costi-; si dirigono verso la testa, da ambedue i
tuire una famiglinola a parte. Hanno tulli lati del corpo, partendo dalle pinne dor
il corpo nel maggior modo compresso, sale ed auale.
verticalmente elevato, e le pinne dorsale: Questo pesce non oltrepassa i tre o i
ed anale scagliose. Abitano i mari dei quattro pollici di lunghezza. Abita il
paesi caldi, e sono dipinti dei pi vaghi mare della Giammaica e quello delle In
colori , lo che ne ha fatti riunir molti : die; pescasi al Tranquebar.
nelle collezioni. La loro carne buona Il Chetodonte macchia neba, Chaeto
a mangiarsi. I loro ini estini sono lunghi don unimaculatus , Linn., Bloch , 201,
ed ampli, ed i ciechi sottili, lunghi e fig. 1. Pinna caudale falcala; una fascia
numerosi; hanno una vescica aerea grande] trasversale larga e nera al di sopra della
e folle. Frequentano generalmente le nuca, degli occhi e degli opercoli; una

I
CHE ( 191 ) CHE
macchia nera, granile e rotonda , sulla li sui lati del corpo, la di cui tinta gene
nea laterale; dorso argentino, macchiato rale gialla; la maggior parie delle pinne
di giallo ; pinne giallognole ; estremit contornate di nero.
della dorsale e dell'anale, e base della Una dentellatura indicala a falce al
caudale, brune castagne. Dei mari del preopercolo di questo chetodonte, nella
Giappone e dell' India. tavola 426 di Bloch, fg. 1, ha indotto De
11 Collare, Chaetodon collare, Linn., Laipde a porlo fra i pomacentri.
Bloch, 206, fig. 1. Caudale rotonda, muso Il Cocchiebe , Chaetodon auriga ,
un poco sporgente, membrana rilevata su Forskal. Il quinto raggio aculealo della
periormente ad una parte del globo del dorsale terminato da un lunghissimo fila
l'occhio, un solo orifizio per narice; due mento; scaglie romboidali; color gene
linee laterali da ambedue le parti, la su rale turchiniccio; quindici o sedici fasce
periore che si eleva dall'alto dell' oper curve , brune , oblique , da ambedue le
colo fino alla dorsale, e l'inferiore che parti del corpo; quattro Irasversali, rosse
si estende dal mezzo della coda fino alla bionde, sulla testa ; una fascia nera sugli
caudale direttamente ; due fasce trasver
sali bianche sulla testa; dorso turchino, occhi e sul margine della dorsale. Dei
mari dell'Arabia e dell'Isola di Francia.
testa bruna, pinne giallognole. Del Giap Chetodonte alepidoto, Chaetodon alepi-
pone. dotus. V. Sbsebiio-
Il Chetodonte coir otto fasce, Ciae- Chetodonte
todon octo-fascialus , Bloch , Chaetodon Chetodontb anello. arcuato.
V. Olacanto.
un Pomacaito.
capislratus, Perca nobili*, Linn., Caudale V. questa parola.
rotonda, muso un poco in fuori ; un solo
orifizio per narice, testa ed opercoli sca Chbtodonte augi intimi. L'abate Bonnaterre
gliosi , linea laterale nel maggior modo cos chiama l'Acantopodo argentino. V.
curva, e con scaglie molto larghe; otto Acantopodo.abgo , Chaetodon argus. V.
fasce trasversali brune, strette, e ravvici Chetodonte
Efippo.
nale a coppie da ambedue i lati del cor- Chetodonte armato. V. Enoploso.
]">: anale e dorsale marginale di bruno.
Chetodonte aboset. V. Olacanto.
Del mare delle Indie. Chetodonte asfur. Y. Pomacanto.
Il Vagabondo, Chaetodon vagabundus, Chetodonte biacdleato, Chaetodon ba-
Linn., Bloch , tav. 204 , fig. 2. Caudale cu/eatus, Bloch. V. Pbbnnade.
rotonda , testa ed opercoli scagliosi , due | Chetodonte bispisoso,
orifizii per narice, muso cilindrico ; tinta thus, Boddaert. PareChaetodon dincan-
generale gialla; una fascia trasversale nera sia identico coli' olacantochecondottiero.
questo pesce
V.
superiormente agli occhi; una fascia ne Olacanto.
ra, piegala ad uncino, verso l'estremit Chetodonte bbinato, Chaetodon canescens.
della coda , ed estesa dalla dorsale fino V. Enioco e Pomacanto.
all'anale; le quali due pinne e la cau Chetodonte chirurgo, Chaetodon chirur-
dale sono marginate di nero; sulla cau gus , Linn. V. Acantdbo.
dale vedesi una macchia falcata nera. V. Chetodonte condottiero, Chaetodon dux.
Tav. 90. V. Olacanto.
Questo pesce, che ha la carne grassa, Chetodonte cornuto. V. Emoco.
-o 1.1 e di un gustoso sapore, proviene Chetodonte del Bengala, Chaetodon ben-
dai mari dell'Asia, fra i tropici. galensis, Bloch. V. Glifisodonte.
II Chetodonte 01 Klein , Chaetodon Chetodonte delle isole di Nicobab, Chae
Kleinii, Bloch, 218, 2. Caudale rotonda, todon nicobareensis , Schn. probabil
un solo orifizio per narice; color gene mente il medesimo pesce dell' olacanto
rale mescolalo d'aureo e d'argentino; geometrico di De Lacpde. V. Ola
una sola fascia trasversale bruna e situata canto.
sulla testa, in modo da passare sull'occhio; Chetodonte di Boddaebt, Chaetodon Bod-
pinue gialle dorate. Dei mari dell'India. daerti. V. Acantopodo.
Il Seto.ne, Chaetodon setifer; Poma- Chetodonte di grandi scaglie, Chaetodon
centro filamentoso , Lacp. Caudale ro macrolepidotus. V. Enioco.
tonda ; un filamento lunghissimo ed una j Chetodonte di piccole scaglie, Chaetodon
macchia nera, ovale , marginata di bian microlepidotus , Gron. V Holacanthus
co, alla pinna dorsale ; una fascia nera, ciliaris. V. Olacanto.
orlata di bianco, che passa sugli occhi;,; Chetodonte disco, Chaetodon orbis, Bloch.
diverse strisce rosse in variale direzioni,! V. Efippo.
CHE ( tga ) CHE
Chetodontr encelado, Chaetodon encela Chetodonte soffietto, Chaetodon longir"
dui. Fare che questo pesce sia lo stesso itrii. V. Chblmone.
del chelraone rostrato. V. Chblmone. Chetodonte sohar. E un Aspisuro. V. que
Chetodokte fabbro, Chaetodon faber. V. sta parola.
Efippo. Chetodonte spobco , Chaetodon sordidus.
Chetodonte falcato , Chaetodon falcatili, V. Pomacanto.
Lacp. V. Efippo. Chetodonte teiha , Chaetodon teira. V.
Chetodonte falciuola, Chaetodon falcala. Platace.
V. Pomacbntbo. Chetodonte ticchiolato, Chaetodon gut-
Chetodonte gahbr , Forsk. l'acati (uro tatui. V. Centeogastero.
nerastro di De Lacpde. V. Acantubo. Chetodonte tbicolobe. un Olacanto.
Chetodonte gallina , Chaetodon gallina, V. questa parola.
Lacp. V. Platace. Chetodonte unicobno, Chaetodon uncor-
Chetodonte glauco. l' acantinione az nii. V. Naseo.
zurro di De Lacpde. V. Acanti Chetodonte vedova-civetta. L'abate Bon-
n ione. naterrre cos chiama l 'olacanto bicolore.
Chetodonte gottoso, Chaetodon arthriti V. Olacanto.
cui, Schn. V. Platace. Chetodonte zebro, Daubent., Chaetodon
Chetodonte guaperva, Daubenton. V. Ca- trioitegui, Linn. una specie di Acan
tdro. V. questa parola. (I. C.)
Chetodonte imperatore. V. Olacanto. CHETOLOSSI. (Entom.) la denomina
Chetodonte jagaque. Alcuni autori hanno zione con la quale abbiamo indicata una
applicato questo nome al glifisodonte numerosa famiglia d'inselti a due ali, o
moucharra di De Lacpde , Chaetodon dell'ordine dei ditteri, con la bocca car
saxatilis , Linn. V. Glifisodonte. nosa, retrattile, che pu rientrare in una
Chetodonte lanceolato. V. Cavaliere. cavila della testa , e con le antenne che
Chetodonte lineato, Chaetodon lineatiti. sostengono un pelo isolato, laterale, sem
Linn. l' Acanturo linealo di De Lac plice o barbuto. Il quale ultimo carat
pde. V. Acanturo. tere si trova presso a poco significalo
Chetodonte lutbscente. V. Pomacanto. dal nome desunto da due parole greche,
Chetodonte macchiato, Chaetodon macu XaiTKJ, setola, e Xo|os, laterale, obli
latili, Bloch. V. Glifisodonte. quo, che abbiamo egualmente procuralo
Chetodonte marginato, Chaetodon margi di rappresentare con la parola tratta dal
natiti. V. Glifisodonte. Ialino lateriieti.
Chetodonte mulatto, Bloch. un Ola I ditteri che abbiamo cos ravvicinati,
canto. V. questa parola.
Chetodonte nerastro, Daubent. V Acan- diversificano
medesimo
infatti da tutti quelli del
ordine per le particolarit che
thurus nigricam di De Lacpde. V. siamo per esporre; primieramente dai
Acanturo.
Chetodonte obata di Plhmibr. L'abate tafani, dagli eraci, dalle slomossidi, dalle
zanzare, finalmente da lutti gli insetti a
Bonnatcrre cos chiama il pomacanto do due ali , che hanno la bocca formala da
rato. V. Pomacanto. un succiatolo sporgente , corneo , e che
Chetodonte fard. V. Pomacanto. abbiamo chiamali scleroslomi ; quindi ,
Chetodonte pavone , Chaetodon pavo. V. dagli assilli o astomi , che hanno , nel
P()M ACENTRO.
Chetodonte pentacanto , Lacp. V. Pla posto della tromba o del succiatoio, Ire
tubercoli, i quali non servono, per quanto
tace. pare, alla nutrizione. In nn'altra fami
Chetodonte persiano, Bloch. l' Acanturo glia, la bocca, carnosa e distinta, differi
nerastro di De Lacpde. V. Acanturo.
Chetodonte pettine. l' Holacanthui ci- sce da quella dei chetolossi , per esser
munita di palpi o cirri articolali , e so
liarii. V. Olacanto. stenuta da un muso depresso e sporgen
Chetodonte pipistrello, Chaetodon vetper- te, e per esser d'altronde le antenne per
tilio. V. Platack. lo pi allungale, formate da un nolabil
Chetodonte punteggiato,Chaetodon puncta- numero di articolazioni distinte , come
tm, Linn. V. Efippo. nelle tipule, nelle irtee, nelle scalassi,
Chetodonte romboidale. V. Acantinione. che abbiamo chiamale mosche a becco o
Chetodonte rostrato, Chaetodon rottra- idromie. I soli insetti coi quali potreb
tui. V. Chblmone. bero i presenti confondersi, sono gli apio
Chetodonte sargoide. V. Glifisodonte.
CflE ( 93. ) CHE
ceri ; molto infuni loro somigliano per Presentiamo qui un prospetto analitico
le forme e le abitudini; essi per, o non che indica i generi compresi nella fami
hanno pelo isolato sulle antenne, ovvero, glia dei ditteri chetolossi, secondo la di
se lo hanno , collocato alla cima. ( V. sposizione del pelo laterale delle an
l'articolo Aploceui, Voi. a., pag. 347. tenne.
, sostenuta da un collo: corpo lineare, zampe lunghe a. CALOBATA.
pi [ curro,coni- /"lunghissime 1. Dolicopo.
corto; zampe \ordioarie 5. Cosano.
E i semplice, testa sessile ; affusate 9. Mu LIONE.
con I articolo rentre nascosto; f semplice 4. Cehocheto.
del mezzo cembolo delle {1 ciliato . 6. Teheva.
altere
- eretto; /"sessile 10. Sirfo.
~ testa\isolata 8. Sargo.
a pi lungo: / nascoste: corpo con tosti peli 7- Echinojiia.
antenne \erette in avanti nel riposo a. TetaKOCKRA-
piumoso o bar- /"prolungata a becco: ventre vuoto 11. CeNogasTro-
buto : tesia \non prolungata; ventre opaco ia- Mosca.
V. i nomi di tutti questi generi, e le Tav. r>y3. 5g \. (C. D.)
CHETOFORA. (Bot.) Chaetophora. L'A- ghe, uniformi, i-porose, col connettivo
gard forma, sotto questo nome, un genere, prolungato alla base, ora in uno sprone
a cui riporta un dato numero di specie semplice o bifido , ora iu due tubercoli ,
di rivadane e di nostoc (lincila, Micheli; talvolta minimi; un ovario libero, seto
treiriella, Linn.), che si somigliano per la loso all'apice e spesso dentellato. Il frutto
loro natura gelatinosa, per la loro forma una cassula di cinque loggie contenent i
determinata e contenente dei filamenti dei semi cocleati.
articolati. Il qual ultimo carattere signi Le chetogastre sono piante fruticose e
ficato dal nome greco chaetophora. assai di rado erbacee, tutte americane, e
Coetofoba a foglie d'indivia , Chaeto molte delle quali peloso-strigose. Hanno
phora endiviaefolia, Ag. Specie princi le foglie di tre e di cinque nervi, intie
pale del genere, che per il Desvaux forma rissime, o appena seghettate; i fiori ter
uu genere particolare, dello myriodaety- minali, porporini o bianchi.
lon. Questa crittogama una tremella per Questo genere , del quale autore il
l'Hudson, una rivularia pel Rotti, ed il Decandolle (Prodr. 3, pag. i3i), differi
batrachospermum Jasciculatum del Vau- sce dalle lisiandre per gli stami glabri e
cher e del Decandolle. Cresce nei ruscelli per l'infiorescenza; dalle artrosteiume per
su i sassi. V. Rivularia, Nostoc. le parti florali in numero di cinque e
*' Cbetofoha elegastb , Chaetophora ele- non di quadro; dalle osbecchie per le
$anj-,Lygb.; Rivularia elegans, Rolh;.r7a- appendici nulle tra' lobi calicini; dalle
trachosperrmtm intricatimi, Vauch. glo- melaslome per il frutto libero Cassola ro.
bulosa , verde lustra, d'una grossezza che Conta venti otto specie, tolte dal genere
varia da quella d'un granel di miglio rliexia , e distribuite in Ire sezioni.
fino a una nocciuola. Talvolta copre i
miriofilli ed altre piante di padule. V. la Pbiua Sbziosb.
Tav. 1047. (A B )
Il Moller. (Fior. Dan., lab. 670) fu il
primo a servirsi del uome di chaetophora Monocentra, Decand.
per indicare due specie di questo genere,
coperte esternamente li filamenti sem Calice con tubo obovato o turbinalo,
plici o articolati; le quali piante furono con cinque lobi lanceolati, quasi di
riunite dal Linneo al genere conferva. laniti alla base; antere col connet
(Lesi.) tivo prolungato alla base in un sem
* CHETOGASTRA. (Bot.)Chaetogastra, plice sprone; ovario dentato all'apice.
genere di piante dicotiledoni, polipetale,
della famiglia delle melastomacee e della Le specie contenute in questa sezione,
decantiriti monoginia del Linneo, cos che dovr forse formare un genere pro
caratterizzato: calice con tubo turbinato, prio, sono due frutici graziosi del Per,
peloso o squamtnoso, con cinque lobi per che hanno l'abito delle lisiandre, descritti
sistenti; cinque petali obovali; dieci stami in questo Dizionario all'art, rhexia. V
fon filamenti glabri, con antere hislun- Rbssu, e la Tav. 3ag.
Dizion delle Sciente Nat Voi. VI a5
CHE '94 ) CHE
Sbomida Sezione. quelle specie che hanno il calice di quat
tro lobi persistenti, eie 6etole rigide, e
Diotanthera, Decani). empiici, le quali stanno in luogo d'ap
pendici. Tutte queste specie sono ameri
Calice con tubo onoralo, non bratteato, cane. V. Osbecchia. (A. B.)
con cinque lobi ; antere col con CHETOMIO. (Boi.) Chaetomium, genere
nettivo prolungato alla base in uno di ipossilee stabilito dal Kunze, e adottato
sprone bifido, o ottusamente biorec- dall'Eherenberg, e cosi caratterizzato: spo
chiuto; fiori bianchi o rossi. rangio quasi globoso, membranaceo; peli
rigidetti, opachi, che s'aprono verso la
Chetogastra lanceolata , Chaetogastra sommit; sporidj trasparenti, confusi colla
lanceolata, Decana1., loc. cit.; Rhexia massa gelatinosa.
Jlexuosa, Ruiz et Pav., Fior. Per., 3, Questo genere comparisce affine alle
pag. 85 , t. 320 , Rhexia lanceolata sferie, e conta quattro specie, una delle
Benpi., Rhex., t. ai , non Wall, nec quali, chaetomium elatum, Kunz , stata
Poir.; Osbeckia lanceolata , Spreng. Sjrst, per lo Sprengel riportata tra le conoplee
veg., a, pag. 3ia. Ha il fusto fruticoso, del Persoon.
terete, foltamente villoso; le foglie pic- Cbetomio globoso, Chaetomium globosum,
ciuolate, lanceolate, acuminate, quasi se- Kant. globoso, nero, coi peli uguali,
gheltato-cigliate, di cinque nervi, in ambi semplicissimi, col vertice dischiforme e
i lati sparsamente -villose; i fiori raccolli d' un color bianco-sudicio. Cresce sugli
in pannocchie ascellari, pi lunghe delie steli e sulle foglie aride delle erbe.
foglie e terminali, disposte in tirso quasi Cbetohio delle Carte, Chaetomium char-
corimboso; il calice con tubo ovato, ap tarum, Ehrenb. globoso, nero, coi peli
pena pi lungo dei lobi subulati ; il con medii pi lunghi, circondato da una mac
neltivo quasi tubercoloso alla base. Cresce chia d un bel color giallo. Cresce sulla
al Per. caria emporetica putrescente.
Chetomio gelatinoso, Chaetomium gelati-
Terza Sbziobh. nosum. elevato, globuloso, gelatinoso,
3uasi trasparente, collo stroma guernilo
Bractearia , Decand. i fimbrielte e quasi confluente. Cresce
sulle graminacee putrescenti. (A. B.)
Calice con tubo obovalo, peloso, cir " CHETONICHIA. ( Boi. ) Chaetonycla.
condato di brattee libere, triseriali; Prima ione stabilita dal Decandolle
cinque lobi ottusi ; antere appena (Prodr. 3, p. 3^o) nel genere paroni
biorecchiute. chia della famiglia delle paronichiee , e
cos caratterizzata: sepali uguali, coll'a-
Cbetoqastra di foglie-ammucchiate, Chae pice dilatato membranaceo, e colla punta
togastra conferla , Decand., loc. cit., dorsale che finisce in una resta ; squam-
pag. i35; Rhesia con/rta, Bonpi., Rhex., metle forse nulle; fiori cimosi. (A. B.)
t. ao. frutescente, ramosissima, coi ra CHETOPETALO. ( Bot.) Chaetopetalum.
moscelli alquanto ispidi ; colle foglie corta Prima sezione stabilita dal Decandolle
mente picciuolale, ammucchiate, piccole, (Prodr., 3, pag. 1 35 ) stabilita nel ge
ovali-ottuse, trinervie, rivestile di foli nere arthrostema della famiglia delle me-
setole; coi fiori terminali, solitari, chini, lastomacee, e caratterizzata: da quattro
ciascuno dei quali circondato da sei brattee. petali ovali, aristati all'apice; da otto an
Il calice peloso, ha cinque denti leggier tere uguali, col connettivo non appendi-
mente ottusi; le antere sono quasi bio ciato; da un ovario con quattro denti al
recchiute alla base. Cresce al Per nei l'apice; da una cassula di quattro logge,
luoghi freddi presso Loxa. contenenti dei semi reniformi , cocleati.
Il nome generico di chaetogastra si Le specie che vi si comprendono sono
compone di due voci greche, ycuTri erbe suffruticose alla base, di fiori bian
(kaite) setola, e ycLZTri (gaster) ventre chiQuesta o gialli.
sezione merita forse di esser
(A. B.) messa al grado di genere. (A. B.)
" CHETOLEPIDE. (Boi.) Chaetolepis.Se- CHETOSPORA. (Bot.) Chaetospora, ge
tonda sezione stabilita dal Decandolle nere di piante della famiglia delle cipe-
(Prodr., 3, p. i/Jo) nel genere osbeckia racee e della triandria monoginia del
della famiglia delle melastomticee , per Linneo, che diversifica essenzialmente dal
CHE ( '95 ) CHE
genere schaenus per le setole che accoro de, aride; le spighette alterne, pedun
pagnano l'ovario alla base. colate, di tre o cinque fiori; le squamme
Questo genere, stabilito dal Brown . nude; i semi grinzosi.
conta una quindicina di specie distribuite CheDospoba palustre, Chaetospora palu
iti tre sottodivisioni , ed originarie della dosa, Rob. Brow. Ha le foglie glabre ,
Nuova-Olanda. piane, lisce, alterne; i culmi filiformi, se
micilindrici ; una pannocchia fogliosa; le
f. I. Spighette composte di squamine spighette quasi di tre fiori; le squamine
anervie , Liserial. , nude.
Chetospora ihBbrbe, Chaetospora imber-
Chetospoba ijsit.imisa, Chaetospora la bis , Rob. Brow. Hai culmi Aliformi; le
nata , Rob. Brow. ; Schaenus lanatus , foglie lisce; una pannocchia fogliosa; le
Labili., Nov. Holl., i, pag. 19, tab. 20. Ha spighette fascicolate, quasi sessili.
i calmi cilindrici, alti un piede, guernili Chetosfora ascellare, Chaetospora axil-
solamente alla base di foglie capillari, va laris, Rob. Brow. Questa specie si distin
ginali, pelose all' orifizio della guaina; un gue per le spighette ascellari e terminali,
involucro con una o due foglioline seta peduncolate, in numero di due o tre,
cee, pi lunghe delle spighette, le quali composte di Ire o quattro fiori; le squamme
sono in numero di due o tre, bislunghe, dentellate sulla propria carena; 1 culmi
un poco compresse, composte di sei a filiformi, fogliosi.
dieci squamme lanceolate, lanuginose ai
loro orli; un seme ovale, un poco trian . II. Spighette composte di squamme
golare; sei setole pelose, pia corte delle anervie, disordinati.
squamme.
Chetospoba di foglie ricurve, Chaeto Chetospoba lustra, Chaetospora lucens ,
spora curvifolia, Rob. Brow. Questa spe Rob. Brow. Questa specie, che i l' unica
cie si distingue dalla precedente per le di questa sottodivisione, ha i culmi ci
foglie ricurve, per le spighette di due o lindrici, fogliosi alla base; i fiori riuniti
tre fiori riuniti in un capo globoso, ter in capolini laterali; le squamme lustre;
minale, per le squamme non lanuginose le setole piumose; i semi lisci e trigoni.
agli orli.
Chetosfora turbinata , Chaetospora tur J. IH. Spighette composte di squamme
binata, Rob. Brow. Ha le foglie setacee, nervose alla base, embriciate in
glabre all'orifizio della guaina ; le spi due file.
ghette quasi uniflore, riunite in un capo
.__
turbinato; le squamme pelose agli orli. Chetospoba sfebocefala , Chaetospora
Chetosfora di setole corte, Chaetospora sphaerocephala , Rob. Brow. Le foglie,
brevisetis , Rob. BroW. Ha le setole pi collocate tutte alla base d'un culmo ci
corte dei semi; le spighette quasi sessili, lindrico, sono lauose all'orifzio della
riunite io un fascetto quasi turbinato; le guaina; le spighette ottuse, di due fiori,
squamme pubescenti sul contorno; le fo e riunite in un capolino terminale, con
glie barbute all'orifzio delle guaine. delle brattee fra ciascun mazzetto.
Chetosfora difforme, Chaetospora defor Chetospoba ancipite, Chaetospora anceps,
misi Rob. Brow. Ha i culmi scabri, ci Rob. Brow. Questa specie si dislingue
lindrici; le foglie barbute all'orifizio; le per i culmi di due angoli opposti ; ha i
spighette quasi solitarie; l'involucro mo fiori riuniti in un capolino globuloso,
nomio; le squamme lanuginose agli orli; bratteato.
Il Brown aggiunge a questo genere,
le setole piumose. ina con dubbio, due altre specie, cio
Chetosfora fedicellata , Chaetospora pe- la
diceilata, Rob. Brow. Ha i culmi lisci; spora chaetospora tetragona, e la chaeto
le guaine delle foglie barbute nel loro angolosistigya. Nella prima i culmi sono
orifizio; le spighette fascicolale, pedicel- lungalo. , Nellaninnolili i ; i fiori in fascetto al
seconda i culmi son nudi,
late, un poco curvate a modo di calcio
di pistola; le squamme pelose; le setole cilindrici; le spighette capitatele squamme
ricurve con una resta. (Pois.)
cortissime.
Chetosfora di spighe allungatb, Chaeto " Greville CHETOSSIDE. (Bot.) Chaetopsis. II
(Edinb. phil. journ. 3, pag. 63,
spora calostachya , Rob. Brow. Ha i t. 1 ) stabili
calmi scmicilindrici, gnerniti di foglie un genere di sotto questa denominazione
crittogame, che rientra nel
carenate, scabre ai margini; le guaine nu
CHE ( 19fi ) CHE
chloridium del Link, ;>l quale riunito. grotto, per i lobi del c;ilicc lanceolati e
V. Clobidio. (A. B.) pungenti, per le piccole spine naie all'a
* CHETOSTOMA. (Boi.) Chaetostoma, ge pice del tubo, per i pelali porporini, per
nere di piante dicotiledoni, della famiglia gli starai gialli, cinque dei quali pi corti,
delle meiastomacee e della decandria mo- coi filamenti articolati nel mezzo, col con
noginia del Linneo, cos caratterizzalo: nettivo non prolungato.
calice cou tubo oberato, quasi turbinalo,
cinto da un anello di rigide setole sotto ff. .Fiori quadrifidi; frutti ignoti.
i lobi, i quali sono quattro o cinque, leg
germente spinoso-pungenti, eretti; quat
tro o cinque petali ; antere da otto a Chetostoma tetrastica , Decand., loc. cit.
dieci, cortissimamente rostrate, e d'un sol Fruticetlo alto da sei a olio pollici, gla
poro, col connettivo non prolungato fino bro, eretto, di foglie sessili, lunghe Ine
linee, triquetre, rigide, acute, carenate,
all'articolazione o appena gibboso. Il fruito embriciate a quattro file; di fiori termi
una cassula prismatica, alquanlo lun
ga, di quattro o cinque angoli. Se ne nali, solitarj, ollandri, col calice glabro,
cigliato-anellato sotto i denti. Cresce sui
ignorano i semi.
Questo genere fn stabilito dal Decan- monti del Brasile.
La rhexia tetrastricha, Mart. et Schr.,
dolle per due specie, che sono fruticclli MSS., e la rhexia scoparla, Mart., Herb.,
brasiliani, estremamente glabri, e che osservale entrambe nell'erbario del Mar-
hanno l'aspetto delle scope, notabili per tius dal Decandolle, son comparse due
i fusti sonili, per le foglie raccollc, aride, variet di questa specie all'illustre bota
appena uninervie, acute, intierissime, e per nico ginevrino, che ha indicata la prima
i fiori terminali, solitari. Dal che appa chaetostoma crassipes a, e la seconda
risce che il genere in discorso distin
tissimo per l'abito, e che in quanto chaetostoma Jibrillosa /3. (A. B.)
ai caratteri normali non sufficiente CHETUM. (Bot.) Nome egiziano del psyl-
mente nolo. Rispetto poi alle sue affinila lium , secondo il Menlzcl. Il nome arabo
naturali , se ne consideriamo il calice di questa pianta, citato dal Dalechampio.
lo ravviciniamo alle osbecebie, ed all'in asara-chatona. (J.)
contro alle microlicie, se abbiamo riguardo * ' CHETURO. (Bot.) Chaeturus, genere
alla cassula. di piante monocotiledoni della famiglia
Il nome di chaetostoma, che si com delle graminacee e della triandrio di-
pone di due voci greche yatTV , se ginia del Linneo, cos essenzialmente ca
ratterizzalo : pannocchia contratta, colle
tola , e ajtyxt, bocca, appella all'es diramazioni articolate ; calice bivalve ,
sere l'orifizio o bocca del calice guer- maggiore della corolla , colla valva infe
aito esternamente di setole. riore lungamente subulata ; corolla quasi
ialina, mutici, tre volle pi piccola della
J-. Fiori quinquefidi; cassula pri valva superiore del calice; seme libero.
smatica. Questo genere fu stabilito dal Link ,
che lo descrisse e lo pubblic fino del
Ciietostoba porgeste, Chaetostoma pun 1799 nel Giornale di Botanica dello Schra-
gente Defand., Prodr., 3, pag. na; der. L' unica specie per la quale lo form
Rhexia pungens, Mart. et Schr., MSS.; il polypogon subspicatus , Willd., che
Rhexia armata? Spreng. Syst. veg., 2, il Brotero e l'Horneraann avevano rife-
pag. 3o8. Pianta fruticosa, estremamente ferilo alle agrostidi ed altri botanici agli
glabra; di foglie sessili, triangolari, rigide, alopecuri. Questa pianta, chaeturus fa-
pungenti, embriciate, intierissime, tri- sciculatus, cresce nella Spagna e nella
nervie, coi nervi laterali appena visibili; Lusitania.
di fiori terminali, solitarii ; decandri, coi Nell'Erbario del Pulisot-Beauvois ha il
lobi del calice nervoso-spinulosi. Cresce Guillemin osservala una seconda specie
nei campi aperti del Brasile presso Serro- di chaeturus, gi coltivata nel giardino
Frio. di Montpellier ed inviata al Palisot-Beau-
La rhexia pungens del Martitis e dello vois dal Decandolle, che la distinse col
Schrader,che abbiamo qui data perinonimo nome di c/iaeturus divaricata*. Dice il
di questa specie, si distingue per i rami Guillemin che questa graminacea suf
sottili e tereti, per le foglie lunghe due ficientemente distinta per la divergenza
o tre linee, col nervo medio alquanto quasi orizzontile dello sue spighette, e
CHE ( 19, ) che
per essere in generale pi gracile della | collo filiforme, portante un orlicelo api-
specie precedente. (A. B.) cilare, dilatato orizzontalmente, ed un
CHEU-KUS. ( Bot. ) Nel Compendio della pappo di squammettine filiformi, quasi ca
Storia generale dei Viaggi , si legge che pillari, appena barbettate. Fiori del di
il frutto del ptidium cos uominato sco in numero di quattro o cinque, e
alla China. (J.) perfettamente regolari, punto labiati, con
CHEUNCE, BHUNTE, BIRUACH. (Bot.) antere provviste d' appendici basilari ,
Nomi arabi dell' asphodelus ramosus, ri lunghe, subulate, piumose o barbute. Fiori
feriti dal Dalechampio. Il Tabernamon- della corona con corolla pi torta dello
taao ed il Mentzel lo chiamano chenuce. stilo, con tubo lunghissimo, gracilissimo,
II nome di burak citato dal Forsckael e con lembo abortito, irregolarmente den
per Vasphodelus jstulosiis. (3.) talo, come tronrato.
CHEUQUE. (Ornil.) Gli abitanti del Chili Cbevbeulia stolonifera, Chevreulia sto
cos chiamano l'uccello che rimpiazza lo lonifera , Nob. ; Chaptalia sarmenlosa ,
struzzo in America, e che, pi piccolo Pers., Sj-n., 2 , pag. /j56; Xeranthemum
della specie Affricana , ne differisce spe cespitosum, Pel Th. , Fior. Trist.
cialmente per aver tre diti. Quest'uc " Acugn., p. 39, lab. Vili. Pianticella
cello era precedentemente conosciuto sotto erbacea, la cui radice originaria produce
la denominazione di struzzo ili Magella diversi fusti sarraenlosi, ramosi, strisciai-
no , alla quale fn proposto di sostituire ti, che buttan barbe dai loro nodi. Que
quella di cheuque, adoperata dal Molina sti fusti son gracili, cilindrici, tomentosi,
nella sua storia del Olili. Questa sem hanno delle foglie opposte, connaie alla
plice parola sembrava infatti pi conve base, obovali, quasi spatolate, abbreviate
niente per indicare un uccello di cui gli inferiormente in una sorta di picciuolo
autori sistematici avevano formalo il ge membranoso, intiere, mucronate in cima,
nere Bhea; ma, dopo, il D'Azara ha pubescenti e verdi di sopra, cotonose e
fatto conoscere che Io cheuque recava al bianche di sotto. Al di sopra della radice
Paraguni i nomi di nand e di churi, e originaria e dei nodi che hanno buttate
Vieillot ha adottata, nel suo Prodromo, barbe, s'elevano verticalmente dei corti
la parola nand. Per non introdurre rami semplici , carichi di foglie ravvici
cangiamento senza bisogno , daremo la natissime, nelle ascelle delle quali sono
descrizione e la storia dello cheuque sotto delle calatidi che compariscono sessili
quest'ultima parola. (Ch. D.) nella fioritura: ma passato questo tempo,
CHEVIN. (Ittiol.) Secondo La Chnaye il loro peduncolo che aveva una lun
Des Bois, gli Inglesi cos chiamano il ghezza di due lince, ne acquista una di
Leuciscus dottila , Cuv., Cyprinus do- cinque pollici nel tempo della maturit ,
bula , Linn. V. Albula e Cipaixo. (I. mantenendosi gracile, cilindrico, coto
C.) noso. Le corolle sono giallognole.
CHEVREULIA. (Bot.) Chevreulia [Co Abbiamo sludiati i caratteri di questa
rimbi/ere, Juss. ; Singenesia poligamia pianta sopra alcuni esemplari raccolti dal
superflua, Linn.] Questo nuovo genere Commerson presso Montevideo, e conser
di piante, che noi stabiliamo nella fami vali nell'Erbario del Jussieu. Il Petit-
glia delle sinantere, appartiene alla no Thouars pensa che ella sia assai comune
stra trib naturale delle inulee. Eccone nell'isola di Tristan d'Acugna, sulle aride
i caratteri : montagne. I suoi caratteri generici diver
Calatide discoide, cilindracea, compo sificano molto da quelli del genere leria,
sta d'un piccolo discodi pochi fiori uguali, Decand. , che inoltre della trib delle
regolari , androgini, e d'una larga corona mutisiee.
pluriseriale, composta di molti fiori uguali, Chevbeolia lanceolata, Chevreulia lan
minuti, femminei. Periclinio uguale ai ceolata, Gaudich.; Nob. Questa specie, che
fiori, cilindraceo, formalo di squamine stata scoperta nei dintorni di Rio-Ja
embriciate, largamente lineari, rotondale neiro dal Gaudichaud, e che i stata da
all'apice, uninervie, glabre, lustre, sca noi veduta nell'Erbario di questo bota
riole su' margini e massime in cima; le nico, differisce dalla precedente per le
inteme progressivamente pi larghe e pi foglie strette, lanceolate ed acute.
strette. Cliuanto piano, nudo, appuntalo. Noi abbiam dedicato questo nostro ge
Ovario gracile, con un orlicelo alla base, nere al dotto chimico che ba arricchito
e prolungato superiormente fin dal mo d'eccellenti articoli questo Dizionario, e
mento della fioritura . in un lunghissimo che ha composto per gli Elementi di Bo
CHI C 98 ) CHI
tanica del Mirbel un Trattatello di Chi- CHIAMETLA. (Erpetol.) Arnoldo Montano
mica vegetabile. (E. Cass.) applica questo nome ad un serpente Ame
CHEYBEH. (Boi.) Riferisce il Delile che ricano, comune sul monte Cbiametla,
questo Dome egiziano vien dato al lichen presso la Nuova-Galizia e la provincia di
prunastri del Linneo, ora detto evernia Caliacan. Gli abitanti del Chili e di Gua-
prunastri dell' Acharius. Questa critto- dalajara lo chiamano cobra, o filo de
goma, che non nalurale dell'Egitto, ma Chiametla. (I. C.)
che vi portala dalla Grecia per un uso CHIAMPIN. (Bot.) Nel Compendio dei
economico, si mescola col pane per ren Viaggi si legge che al Ceilan e in altri
derlo pi saporoso. Il Forskael, che ri luoghi dell'Indie, esiste un albero cosi
corda quest'uso, nomina la pianta schaeba nominato, originario della China. Il suo
o sjaeba , nome , che , secondo lui , fiore, che bianco, tramanda un buon
significa capelli grigiognoli o bianchi. odore, ed acquista, quando si candisce, una
Quando egli chiese di conoscere la pianta consistenza considerabile ed un sapor as
cos nominata, gli fu mostrata una spe sai dolce. L'albero che produce un tal
cie d'assenzio, la quale a cagione del suo fiore, , dicesi, una specie di piccolo pla
color bianchiccio, porlava effettivamente tano. Questa indicazione non pu esser
questo nome; la qual pianta probabil vera; poich il fiore del platauo dif-
mente l' artemisia arborescens , che il ferentissimo: ma pu essere che quest'al
Delile cita pure sotto il nome di chey- bero sia la michelia champaca, della al
beh. (J.) l'Indie c/iampaca, dove i fiori di lei sono
" CHEYLETES. (Aracn.) Denominazione molto ricercati per la loro fragranza. V.
latina dei Cheiletidi, famiglia dell'ordine Michelia, Champac, Champaca. (J.)
dei TracLeari. V. Cheiletidi. (F. B.) CHIANITE. (Min.) Voce sinonima di cia
CHEYLETUS. ( Entom. ) Denominazione nite. V. Disteno. (B.)
latina del genere Cheileto. V. Cheileto. CHIANTOTOTL. (Ornit.) Fernandez, che
(C. D.) parla di questo uccello, cap. 139, lo de
CHE YU. (/irti'o/.) Secondo La Chnaye scrive della grandezza dello storno, col
Des Bois , i Chinesi cosi chiamano la becco cenerino ed un poco curvo , col
Cheppia. V. Clopea. (I. C.) petto e col ventre bianchi, macchiali di
CHIACCHIALACCA. (Ornit.) Secondo il scuro , col dorso di un bruno che pende
Gemelli Carreri, questo nome stalo ap al turchino , e con le ali di nn bianco
plicato dagli antichi Messicani a piccole nerastro. Ai quali caratteri aggiunge l'au
galline brune, grosse quanto il piccione tore che l'uccello vive nelle pianure, e
comune, e che, d'altronde, mollo somi eh' buono a mangiarsi. (Ch. D.)
gliano alle nostre. Questi uccelli, un CHIAPPAMOSCERINI. (Bot.)V. Chiap-
tempo domestici, sono poi rinsalvatichiti, PAMOSCINI. (A. B.)
e vivono nell'interno delle terre, al Mes CHIAPPA-MOSCHE. (Ornit.) V. Aliuzzo.
sico ed alla Guiaua. (Ch. D.) (Ch. D.)
CHIACHAS. (Bot.) V. Chinaos. (J.) CHIAPPAMOSCHE. ( Bot. ) Si d questo
' CHIAGGIUOLO. (Bot.) V iris fioren nome a diverse piante che hanno in qual
tina, li., ha presso il Vigna questo nome vol che loro parte una sosUnza viscosa, alla
gare, che un derivato dall'altro giag quale le mosche ed altri insetti rima
giuolo, sotto cni pi conosciuta vol nendo attaccati , non se ne possono di
garmente. (A. B.) strigare. Questa sostanza trovasi sparsa
CHIAI-CATAI. (Bot ) Una pianta di que sul fusto della silene nutans , Linn., e
sto nome menzionata presso il Dale- massime negl'interstizi delle antere dell'a-
champio in quel capitolo, ove parlasi pocynum androsaemifolium, e per detto
del rabarbaro. Ella cresce al Cataio, che fa volgarmente apocino chiappamosche, e
parte della provincia di Chianfu, dove forse di qualche altra apocinea. V. Arodio.
da quelli abitanti le si attribuiscono grandi (J.)
virt per corroborare lo stomaco , per CHIAPPA-MOSCHE PICCOLO DI GER
aiutare la digestione , per calmare i MANIA. (Ormi.) Vieillot, nel Nuovo Diz.,
dolori e dissipare le febbri. Poich questa tom. 21 , pag. tfiii, ha assegnato il nome
pianta manca totalmente di descrizione, di petit-gobe-mouches a" Allemagne, che
non possibile determinarla. (J.) noi cos traduciamo, al chiappa-mosche
CHIAMANDOLA. (Orna.) Nome usato in rossastro, Muscicapaparva, di BechStein e
Sardegna per indicare diverse specie di Temminck, del quale slato parlato iu que
.anatre. (Ch. D.) sto Dizionario, Voi. pag. 474-(Gb. D.)
cui ( '99 ) CHI
CHIAPPA-MOSCHKRINI. lOrnit.) Buffon senza trovarvi alcun frammento di so
ha applicato il nome di gobe-moucherons, stanze alimentatrici. Egli inoltre ha fatti
ehe noi cos traduciamo, a due specie di digiunare dei vermi sanissimi, ed ha ve
piccolissimi chiappa-mosche, che sono la duto che dopo ventiquattr'ore comincia
Muscicapa minuta e pygmaea di Gmelin vano a divenire un poco trasparenti , e
e ili Lai barn. (Ch. D.) ritornavano opachi dopo aver ripreso il pa
" CHIAPPAMOSCIiNI,CHIAPPAMOSCE- lt; da ci egli ne conclude che la malatta
RINI. (Boi.) Nome volgare dell' erigeron delle chiarelle un'alterazione nelle fun
viscosum. (A. B.) zioni digestive dei vermi da seta, per cui
CHIAPPARONE. (Ornit.) Cos chiamasi nel la materia muccosa , che loro serve di
Genovesato lo strillozzo, Emberiza mi sugo gastrico, di troppo si accumula nelle
liario, Linn. (Ch. D.) vie digestive, e gli rende cos infermi.
CHIAR. (Sot.) V. Faqocs. (J.) ( Delle diverse malattie dei bachi da seta,
CHIARA D'UOVO. (Ornit.) V. Albume. Memoria del Prof. Antonio Targioni
(Ch D.) Toiletti, Annali di Agricoltura di Fi
CHIARA D'UOVO. (C/iirn) V. Albd- lippo Re, tom. XI, pag. 6j, n. 3i (Lu
154.. (A. B.) glio 1811.)
* CHIARARAGUE. (Erpetol.) Secondo ** CHIARETTI. (Entom.) V. Chiarelle.
Gaimard , cos chiamasi a Rio-Janeiro la (F. B.)
vipera brasiliana. L'individuo di questa CHIARIFICAZIONE. (Chim.) Operazione,
specie, donala al Museo di Parigi da che, propriamente parlando, ha per og
Guoy e Gaimard , fu ucciso nelle monta getto di separare da un liquido certi
gne d' Estrelles. Langsdorf, console russo corpi che vi souo sospesi , o che pi o
a Rio-Janeiro, assicur i medici dell' Ura meno lo intorbano.
nia di aver veduto morire, nello spazio Giusta quanto abbiamo qui definito, par
di quallr'ore , un Moro punto da questo rebbe che la chiarificazione non fosse che
pericoloso rettile. (Bory de Saint-Vincent, una operazione meccanica , perocch una
Diz. class, di St. nat. , tom. 3., pag. materia sospesa in un liquido non vi
688.) combinata ; e ne conseguirebbe che i
CHIA IARAVILLA [Pesa]. (Bot.) Si cono processi di chiarificazione fossero del
scono tre sottovariet di pere sotto que tutlo meccanici. Ma faremo avvertire che
sto nome, una delle quali detta chia- in molli casi, nei quali hanno luogo que
ravilla del fior doppio e l'altra chiara- sti processi, si producono azioni chimi
villa del fior scempio, entrambe descritte che: il che ora dimostreremo, esponendo
dal Tournefort e dal Micheli. V. Pero. alcuni dei metodi pratici seguiti per chia
(A. B.) rificare i liquidi.
CHIARELLA. (Bot.) Presso il Cesalpino
dislinguesi con questo nome la salvia pra Chiarificazione per riposo.
tensi!, chiamando chiarella minore la sal Si fa uso di questo mezzo solamente
via verbenaca, Linn., e chiarella maggiore quando si tratta di liquido non altera
la salvia sclarea, Linn. V. Salvia. (A. B.) bile, o quando corpi che vi possona
CHIARELLA MAGGIORE. (Bot.) V. essere uniti , richieggono per la loro
Chiarella, Salvia. (A. B.) spontanea scomposizione, un tempo mag
" CHIARELLA MINORE. (.Sor.) V. Chia- giore di quello eh' necessario per la
bella. Salvia. (A. B.) formazion del deposito. Cos, quell'acqua,
CHIARELLE. (Entom.) Allorch i filu nella quale per una causa qualunque siano
gelli si fanno trasparenti, in ispecie sopra state stemprate della creta o dell'argilla,
la testa, che non vogliono mangiare, e ec. , ritorna limpida , rilasciata a s
che restano torpidi e infingardi, dicono le stessa. Avviene la medesima cosa al
donne che sono divenuti chiarelle o sugo di cedro spremuto; imperciocch col
chiaretti. Alcuni, ed in ispecie il Fon riposo si giunge ad averlo puro, e ci
tana, credettero esser questa infermit per la ragione che la materia sospesa im
una. specie d'idropisa; ma Nynsten ci piega a precipitarsi un tempo meno
assicura che avendo egli anatomizzali dei lungo di quello che vi voglia per la
bachi cos infetti, non vi ha trovato au scomposizione del sugo , ec. La chiarifi
mento di umori, ma anzi diminuzione , cazione per riposo si fa a cagione o della
e solo ha veduta una spalmatura gene differenza di densit che passa tra il li
rale, per il canale alimentare, di nna ma quido e la materia che vi si trova so-
laria muscosa, filante e trasparentisrima. o della coesione delle particeli?
CHI ( a oo ) CHI
Ji questa materia, o finalmente a cagione finit per certe sostanze disciolte nel li
li queste due cause riunite. quido .
Quindi avviene ohe il carbone *' im
ChIARIFICAZIONB PBR AGGIUNTA padronisce di molli corpi odorosi e colo
d'acqua. ranti, che possono trovarti nell'acqua. V.
Cabbove.
Vi sono dei liquidi , che lasciali a s
stessi, abbisognano per schiarirsi pronta caiabificazione per allumina
mente dell'aggiunta d'una data quan o argilla.
tit d'acqua. In questo caso l'acqua pu
agire in due modi. Quando s'agita coli' allumina o colla
1.Se il liquido ha una densit uguale argilla dell'acqua che lenga dei corpi
o presso a poco uguale a quella del corpo colorali in sospensione o in dissoluzione,
sospeso; l'acqua che vi s'aggiunge dimi questi vi rimangono attaccati.
nuisce la densit del liquido , e deter
mina cos la precipitazione del solido;
2. Se il liquido esercita sul corpo sospeso CaiARIFIF AZIONE PER GELATINA
una azione chimica di tal momento, da 0 PER COLLA FORTE.
sovrastare alla differenza di densit, l'ag
giunta d'acqua abbassando questa azio Quando certe sostanze astringenti al
ne, determina il deposito. terano la trasparenza dei sughi vegeta
bili, si possono esse precipitare con colla
Chiarificazione per filtrazione. di pesce, o con colla forte: nel che si
produce una combinazione di gelatina e di
Questo metodo usitatissimo si fonda sostanza astringente; e quasi tutta la gela
nell essere di tal volume le particelle tina precipita una certa quantit di so
della materia sospesa, da non traversare gli stanza astringente che era in dissoluzio
interstizi del filtro, dovecch le altre par ne. La presenza d'un acido agevola l'a
ticelle liquide lo traversano con facilit. zione della gelatina in parecchie circo
Il filtrare , per cos dire, lo slac stanze.
ciare un liquido. Dall' abbandonare che
fa un liquido qualche materia, men CniARIPICAZIOBB PER ALBUMINA
tre traversa un filtro, non dee conclu E PER CALORE.
dersi sempre che questo filtro non abbia
che un' azione meccanica ; imperocch L'albumina, quando se ne secondi l'a
havvi de'casi ne' quali il corpo separasi zione col calore, agisce pi energicamente
in virt d'un' azione chimica, esercilata della gelatina, nel chiarificare i liquidi;
dalla sostanza stessa del filtro: Io che ho poich non solo ella precipita tutte le
dimostrato rispetto a mia carta, a tra sostanze astringenti , ma agisce ancora
verso della quale si fa passare una solu sulle sostanze non astringenti, che vi si
zione di camaleonte minerale (V. Man trovali sospese. La ragione n' che l'al
ganese). Questa soluzione non contien bumina coagulandosi col calore in mia
sospeso alcun atomo d'ossido di manganese, massa solida , inviluppa queste sostanze
tuttavia la caria si appropria una por come in una rete, e le trascina seco
zione di quest'ossido che eravi in una sotto forma di fiocchi o di spuma.
vera combinazione.
Chiarificazione pbr calore.
Chiarificazione pbb carbone.
L'azione del calore nella chiarificazione
Facendo passare nn liquido torbo a dei liquidi, pu muovere da diverse cause.
traverso al carbone , si chiarifica benissi 1. Diminuendo la densit d'un li
mo. Ma in questo caso, a seconda della quido in una proporzione maggiore di
natura del corpo, vi posson essere diffe 3uella d'un solido sospeso, si agevola il
renti azioni ; imperocch il carbone pu eposito d'un corpo che sarebbe stato
agire: lungo tempo a precipitare a motivo
i. come filtro meccanico che ritenga della troppo piccola differenza di densit
Dei noi inlerstizj i corpi sospesi nel li tra questo corpo e il liquido.
quido. 2. Dilatandole particelle d'un liquido
a. come materia che abbi; della af- in una proporzione maggiore delle parti-
CHI ( aoi CHI
celle del solido , si permette a queste di quattro pelali; otto slami con filamenti lar
obbedire alla loro forza di coesione. ghi, corti, con antere longitudinalmente dei
3." Facendo coagulare l'albumina , o scenti, carnose sul dorso; ovario scabro per
una sostanza analoga che trovasi na setole ramose. Il frullo indeiscente , colle
turalmente in un liquido , come accade placente, nell'angolo interno delle logge,at-
alla maggior parte dei sughi di erbe e taccate verso la base e ascendenti; i semi
di foglie che escono torbidi dallo slret- sono cuneati , angolosi.
tojo, e che si chiarificano coli1 esporli al Questo genere intermedio tra i generi
fuoco, perch la materia sospesa rimane conostegia e charianthus, slato stabi
inviluppala da una sostanza che si coagula lito dal Decandolle per la specie seguente.
Chibessia cf.lestog.vola , Kibessia azurea ,
Chiarificazione merc n' alcune Decand., Prodr., 3, pag. 196; Melastoma
GOCCE D'UN LIQUIDO SALINO. azurea, filum., Bjidr. Fior. ned. Ind.,
p. 1079. Frutice arborescente , di foglie
Ho osservato che facendo cadere dalla trinervie, ovali bislunghe, attenuale ai
punta d'un vetro una piccola quantit lati, glabre, intierissime; di peduncoli
d'un liquido salino, o anche acido, in certi ascellari e terminali, uniflori o pauciflori,
liquori che tenevano sospesa della polvere Cresce nei monti selvosi di Giava, dove
di Cassio, si chiarificavano questi imman dello kibessie, d'onde il nome generico
tinente lasciando depositare la polvere di kibessia. (A. B.)
che vi si trovava, lo ignoro del tutto la " CHIBI. (Mamm.) Secondo il D'Azara,
causa di questo effetto. (Ch.) cosi chiamasi al Paraguai il gatto dome
CHIASORANFO. ( Ornit. ) V. Crociere. stico. (F. B.)
(Ch. D.) CH1BIGOUAZOU. (Mamm.) Denomina
CHIASTOLINO, e CHIASTOLITE. (Min.) zione che significa gran gatto, come ci
V. Maclo. (B.) riferisce il D'Azara, e che i Guarani ap
CHIASTOLITE. (Min.) V. Chiastoliso. plicano all'ocelollo, Felis pardalis , L.
(F. C).
CHIATTO. (Erpelol.) Secondo il Gesnero, CHIBOUE. (Hot.) Riferisce il Nicolson, che
questo uno fra i nomi italiani della a San Domingo ha questo nome la btir-
botta e del rospo. V. Botta. (I. C.) sera gummifera , detta volgarmente go-
" CHIAVANDELLO. (Bot.) Nome volgare mart , che lascia trasudar dalla corteccia
del crataegui aria, Linn., o sorbus aria, una resina estremamente vulneraria. V.
Pers. (A. B.) Borsera. (J.)
CHIBEHA. (Bot.) Kibera. L'Adanson se CHIC. (Ornit.) Questo nome si applica, in
para dal genere sisymbrium, il sisym- Provenza, a diversi uccelli del genere
brium supinum, del quale fa sotto il Zi volo, Emberiza. Lo chic propriamente
nome di kibera, un genere particolare, dello , secondo Guys , lo zivolo di Mi-
distinguendolo per i fiori ascellari, per la tilene, Emberiza lesbia, Linn.; rappre
siliqua corta , e per il disco di sei glan- sentato nelle tavole colorile di Buffon,
dule, mentrech, secondo eh' ei pensa , il sotto il N. 656, fig. a. Lo c/w"cfarnous
sisymbrium non ne ha che due. Ma questo pare che sia lo zivolo nero, Emberiza
geuere non stalo adottato; ed il De- cirlus, Linn.; lo chic giallo, lo zivolo
candolle (Syst. Reg. veg.) ne fa il titolo giallo, Emberiza citrinella, Linn., lo chic
d'una sua sezione dei sisimbri. (J.) gavotte o mustacchio , l' Emberiza pro-
CHIBERIA. ( Bot. ) Kyberia. Il Linneo vincialis, Linn., lo chic pernice, lo stril
compose il genere bellis di due specie lozzo, Emberiza miliaria, Linn.; Io chic
una a scapo nudo, l'altra a fuslo munito dei canneti, il migliarino di padnle, Em
di qualche foglia. Il Necker ha creduto beriza schoeniclus , Linn. Il solo chic
rhe questa differenza bastasse per far di d'Avausse non appartiene al genere Zi-
queste due specie due generi, ch'ei no volo, e indica la passera scopina, Mota-
mina bellis e kyberia , e che verun bo cilla modularis , Linn. (Ch. D.)
tanico sar menomamente tentalo d'adot CHICA. (Bot.) L'Humboldt e il Bonpland
tare. (E. Cass.) (PI. equinox.) menzionano, sotto questo
" CHIBESSIA. (Bot.) Kibessia, genere di nome, un arboscello di fuslo rampicante,
piante dicotiledoni della famiglia delle che essi riguardano per una specie di bi
melastomacee e della ottonria monogi- gnonia, distinguendola colla indicazione di
nia del Linneo, cos caratterizzato: calice bignonia chica. Aggiungono che colla
con lembo decidua in forma d'una calcitra; ' macerazione ed a bagno-maria si leva
Dizion. delle Sciente Nat. Voi. VI.
CHI ( aoa ) CHI
dalle foglie tti questa pianta una materia tre uccelli che visibilmente appartengono
che ha un colore presso a poco simile a all'ordine dei gallinacei, e passando da
quello dell'ocra calcinata o rosso-mattone. questi ai pappagalli ed agli ara , dice che
Questa materia colorante, conosciuta dai essi copiano il tono del chicaly-chicaly.
naturali parimente sotto il nome di dca. Se nelle parole romore e tono, adope
nelle contrade equinoziali un oggetto rale dal Waffero o dal suo traduttore per
di commercio; poich gli abitanti delle indicare la voce del chicaly, nulla vi ha
regioni vicine se ne servono, mescolan che abbia potuto farlo considerare per un
dola al grasso del coccodrillo, cocodrilus uccello cantore, pi non sussisterebbe il
acutus, ora per tingersi tulio il corpo caso di poterlo riguardare, unitamente al
di rosso, ora solamente il capo e alcune Sonnini , come un ara. Quest'uccello non
parli del volto. Pare che nuove esperienze presenta probabilmente i colori rossi, az
provino che questa sostanza possa essere zurri, ec., in masse, ma in reflessi me
impiegala nella pittura e nelle tintorie. (J.) tallici; e per la facolt di erigere la coda,
'* Questa materia iufusibile, u tra attributo che i tacchini hanno in comune
manda odore animale bruciandola. col gallo, e per l'uso che fanno gli In
L'acqua fredda non vale a scioglierla: diani delle loro penne dorsali, assai lun
ma l'alcool e l'etere sono i di lei dis ghe in molle di queste specie, non oc
solventi per eccellenza, e l'abbandonano corre il dubitare che non sia un vero gal
inalterata colla evaporazione. linaceo, il quale, per il suo grido, si av
La sciolgono pure gli olj grassi e le al vicina all'yacou o jacupema del Marcgra-
tre sostanze grasse. vio. Penelope cristata, Latham. (Ca. D.)
Dalle sue soluzioni cogl' idrati e coi CHICHA'. (Sol.) Al Brasile conosciuta
carbonati alcalini, vien precipitata per sotto questo nome una pianta che Augu
1' aggiunta d'un acido. sto di St-Hilaire ( Plani, usiteli. Bros. )
prontamente scomposta da un alcali n. 59) riguarda per una nuova specie di
in eccesso. Sterculia, e che ha chiamata stcrculia
trasformala in acido ossalico e in chic/ia. E un albero allo da trenta a qua
materia amara dall'acido nitrico. ranta piedi, di foglie trilobe, cuoriformi,
Dal cloro imbiancata. (A. B.) glabre di sopra, cotonose di sotto, rette da
CHICA. (Boi.) Bevanda falla al Per colla un picciuolo glabro; di pannocchie ter
farina di mais, tea mays , L., seccata al minali, lunghe, cotonose, ferruginee. Gli
sole. S' intride questa farina con acqua ovarj sono villosissimi, ed hanno le log-
dentro a grandi brocche: il liquore fer gie otlosperme. I semi quando san ma
mentio che ne risulta, spiritoso, e con turi acquistano la grossezza d' un uovo di
facilit inacidisce. Ha un sapore analogo piccione, ed un grato sapore; il perch
a quello d'un sidra di qualit inferiore. son mangiali dagli abitanti di Goyaz, dove
(J.) questa pianta cresce spontanea. (A. B.)
CHICALLO. (Tttiol.) L'abate Bonnaterre CHICHICA-HOATZON. (Boi.) Nome mes
indica , sotto questo nome, una specie di sicano d' un eringio , figuralo presto
pesce ilei fiumi di Norvegia, che riferi l'Hernandez, pag. i43; la qual pianta, se
sce dubbiamente al genere Sermone. (I. C.) condo che ne dice lo stesso autore, detta
CHICALY. (Ornit.) Il Waffero riferisce, al anche cohayalli, cio, serpente fetido,
capitolo V. del suo Viaggio nell'istmo del e tlipoton, o pianta nera e fetida. Pare
l' America, che nei boschi di quella re eh' ella abbia molta analogia coli' eryn-
gione si trova un grosso uccello chiamalo gium foetidum o colV eryngium at/uati-
dagli Indiani chicaly-chicaly , il quale cum, che s'incontrano entrari. bi nelle An-
fa un romore simile a quello del cuculo, lille. (J.)
ma pi acuto e pi rapido. La sua coda CHICHIC-HOANTI. (Bot.) Specie di hoanti,
lunga, e la tiene eretta come il gallo; o chenopodio del Messico, pi amaro de
il suo mantello offre una mescolanza di gli altri. V. Hobti. (J.)
turchino, di rosso e di altri vivaci colori, CHICHICTLI. (Ornit.) Fernandez , cap.
Gli Indiani fanno una specie di grembiule XVIII, descrive sotto questo nome una
con le penne che cuoprono il suo dorso; specie di civetta di cui Linneo ha for
soggiorna quasi sempre sugli alberi, e mala la sua Slrix chichictli. (Cai. D.)
vive di frutti; la sua carne nerastra e CHICHILTOTOTL. (Ornit.) Nel Messico
poco gentile, ma di un sapore discreta cos chiamasi il becco argentino , ch' il
mente buono. cardinale porporino di Brisson ,
Lo stesso viaggiatore parla quindi di j'acapa , Limi. (Co. D.)
CHI ( ao 3 ) Cltt
CH1CHIMICUNA (Bot.) Questo nome pe CHICOTIN. (Bot.) V. Ceppatbllino. (j.)
ruviano che significa nutrimento dei CHICOURYEH. (Bot.) Nome arabo , sotto
pipistrelli , quello lei nycterisition il quale, al riferire del Delile, cono
Jerrugineurn della Flora del Per; la sciuto in Egitto il radicchio, cichorium
qual pianta , forse, altro non che una inlybus , che nella Flora d'Egitto del
specie di myrsine, genere della famiglia Forskael dello sjikouria. chiaro che
delle ardisiacee. (J.) il nome cicoria degl'Italiani e chicore
CH1CHM. (Bot.) Secondo il Delile questo dei Francesi derivato dall'Arabo. Tutti
un nome arabo della cassia absus. (J.) due gli autori rilati aggiungono che
CHICIATOTOLIN. (Ornit.) V. Gihoatoto- nominato anche htndebeh , o hendeb: e
im. (Ch. D ) di l pure viene il suo secondo nome di
CHICLI. (Ornit.) L'uccello descritto dal endivia. (J.)
D'Azara sotto questo nome, N. 236 della GHICOY. (Bot.) Riferisce il Camellii citato
sua Ornitologa del Paraguai , una spe dal Rajo, che gli Spagnuoli nomihan cos
cie di bigia. (Ch. D.) 10 xi-cu o zapotl della China, eh' il
CHICOCAPOTES, CAPOTES. (Bot.) Nella jigo-caque dei Portoghesi. desso un
gran Raccolta dei Viaggi, pubblicata an albero di foglie semplici, alterne e grandi,
ticamente da Teodoro di Bry, trovasi e di frutti grossi quanto una mela. Que
sotto questo nome un albero, che Ga- sti frutti seccati al sole e ridotti a con
jpero Bauhino riportava al genere cy- serva con vino , con zucchero e qualche
donia. Quest'albero il marmelos o aromata, si portano alle mense verso la
cralaeva marmelos, Lino., colla quale il fine. La figura imperfetta che ne d il
Correa ha fatto in tempi pi vicini a Camelli in una raccolta di disegni non
noi il suo genere aegle, classalo tra le pubblicata e da noi posseduta, fa presu
auranziacee. (J.) mere che quest'albero appartenga al ge
CHICOINAEA. ( Bot. ) V. Chicoihea. nere diospyros. La quale opinione trova
(A. B.) una conferma nel nome di zapotl dato
CHICOINEA. (Bot.) Chicoinaea. Il genere a specie congeneri, e nell'essere i frutti
fsatura dell'Enciclopedia, apparlenente del diospyros virginiana chiamati figues
alla famiglia delle rubiacee, cos indi- caques ; lo che corrisponde al nome
rato presso il Commerson. V. Psatora. portoghese. Di questa opinione pure
(A. B.) 11 Lamark, che nella Enciclopedia me
CHICOREO, Chicoreus. (Conch.) Questo todica , menziona quest' albero sotto il
nome, alterato da Dionisio di Monitori nome di chit-s , credendo egli che sia
invece di cichoreus, stato da esso ap lo stesso dell' onoikaki del Giappone, ci
plicalo ad una divisione dei Miirex di tato e figurato dal Chemferio , che il
Linneo, che differiscono un poco dagli Thunberg nella sua Flora Japonica ,
altri, giacch l'apertura ovale munita, ha dipoi nominalo diospyros kaki. Il
al margine esterno del labbro destro , di chi-ku, o chiqueis, citalo nel Compen
lunghi appendici foliacei i quali, conser dio dei Viaggi , pure lo slesso albero.
vandosi in numero di tre file su tutti i (J.)
giri della spira , fanno comparire la con-1 CHICQUERA. (Ornit.) Nome indiano di un
chiglia di una forma triquetra. Il tipo di uccelletto rapace di Chandernagor , la di
questo genere, chiamato da Dionisio di cui mandi buia superiore ha due intacca
Monitori il chicoreo ricciuto, Chicoreus ture (lislintissime , e che Levaillant ha
ramosus, il Murex ramosus di Lin descritto per un falco ^ pag. 84, e rap
neo , volgarmente la cicoria rccia, o sal presentato nella tav. 3o della sua Orni
tamartino, rappresentato nel Gualtieri, tologa d'Affrica. (Ch. D.)
tav. ^7, fig. g. h. una conchiglia molto CHICfJAtLl. (Ornit.) V. Chiquatli. (Ch.
allungata, ili tre a quattro pollici di lun D.)
ghezza, rossiccia, striala e con costole CHIDIA. (Bot.) Kydia, genere di piante
trasversali, che vanno a terminarsi agli dicotiledoni, a fiori completi, polipetali,
appendici. L'animale chela forma, e che regolari, della famiglia delle malvacee e
per l' affatto simile a quello dei murici, monadeljkt poliandria del Linneo, cosi
murex, vive sulle coste di Affrica e di essenzialmente caratterizzato: calice dop
America. (Db R) (F. B.) pio; l'esterno di quadro o sei divisioni
CHICOREUS. (Conch.) Denominazione la profonde; l' interno d' un sol peno, cam
tina del genere Chicoreo. V. Chicoieo. panulato, e di cinque denti; cinque pe
(De B.) tali ooalili alla base, a/iertissimi; slam
cui ( 20 ) CHI
numerosi, riuniti in un sol gruppo, con Martius nei suoi Aova genera, aveva sta
antere fascicolate ; un ovario supero, so bilito sotto questa indicazione un genere
vrastalo ila tre stili ricurvi alla sommit, particolare per alcune piante brasiliane,
con tre stimmi slargali. Il frutto una che dallo Sprengel stato riunito al ge
cassula ili Ire logge e di tre valve, e con nere bonnetia. (A. B.)
tiene in ciascuna loggia un seme. " CHIESERIA. (Bot.) Kieseria, genere di
Chidia di calice grande, Ridia calicina, piante dicotiledoni polipetale a fiori pa-
Roxb., Corom., 3, pag. 11, lab. 21 5. Ha pilionacei, delta famiglia delle leguminose
i fusti legnosi , divisi in pi ramoscelli e della diadelfia decandria , del Linneo,
distesi, cilindrici , cotonosi mentre son cos raratterizzato: calice campanulato,
giovani, guerniti di foglie alterne, pic- gibboso alla base, di cinque denti, col dente
ciuolate, grandi, fatte a cuore, con cin inferiore pi lungo, carenalo ; vessillo or^
que o tre angoli acuti pi o meno pro bicolalo; pistillo villoso nella parte an
minenti, glabre di sopra, pelose di sotto. teriore. Il frutto un legume lineare,
I fiori son bianchi disposti in racemi quasi compresso, adunco all'apice.
pannocchiuti, ascellari, terminali, quasi Questo genere slato stabilito dal Rein-
pi corti delle foglie; il calice esterno di wardt per la specie seguente.
quattro foglioline bislunghe, ottuse, per Chiesekia setacea, Kieseria i-ericeo,Reinw.;
sistenti; l'interno peloso, campanulato, Spreng., Syst. veg., 3, pag. 245. Frutice
di cinque denti corti, acuti; la corolla cotonoso colle foglie pennate , coi fiori
composta ili cinque petali bislunghi, slar bianchi, raccolti in racemi terminali. Que
gati ed obliquamente intaccati a cuore in sta pianta cresce a Giava, dove fu raccolta
cima, pi corti del calice esterno; cinque dall'autore del genere, nel suo lungo sog
filamenti riuniti in un tubo nella lor giorno che fece in quella contrada.
parte inferiore, con altrettante antere Li keseria strida del Nes una
sessili, aggregate; un unico ovario, al pianta del tutto diversa dalle leguminose,
quale succede una cassula contenuta nel essendo una guttifera, e per dal Martius
calice, quasi di tre logge, di Ire valve, riunita al genere bonnetia. (A. B.)
deiscente alla sommit; un seme in cia CHIETOTTOTL.(Or/uV.) Questo uccello del
scuna loggia. Questa pianta cresce sulla Messico, di coi parla Fernandez, cap. 80,
costa del CoTomandel. , per quanto pare, una specie di lordo,
Chidia. di calice corto, Rydia fraterna, di color cenerino, e della grandezza della
Roxb., Corom., 3. pag. 11, lab. ai6. lordela. (Ch. D.)
Questa specie somiglia mollo la prece CHIFOSO, Kyphosus. (Tttiol.) De Lacpde
dente per i fusti e per le foglie. I fiori ha creato sotto questo nome che, al pari
formano una pannocchia terminale, con di quello di curto, desunto dal greco
diramazioni opposte: hanno il calice esterno e significa gobbo, un genere di pesci che
molto pi corto della corolla , con sei di- ci sembra appartenere alla famiglia dei
visioni lanceolate; l'interno pi grande; lellosomi, e che vicinissimo ai pime-
la corolla bianca, simile a quella dell'al letleri. Questo genere ha i seguenti ca
tra, ugualmente che il frutto. Cresce nelle ratteri :
montagne del Coromandel. (Poir.) Dorso altissimo; una gobba fra gli
" CHIDORO, Chydorus. (Crost.) Genere occhi, ed un'altra sulla nuca; opercoli
dell'ordine dei Branohiopodi e della se scagliosi, non dentellati.
zione dei Lofiropi di Latreille ( Regno Il qual genere contiene finqul una sola
anim. di Cuv.), stabilito da Leach, e che specie, ed ,
ha, secondo esso, per distintivi caratteri, Il Chiposo doppia gobba, Kyphosus bi-
due occhi e due antenne capillari. Que gibbus, che solo ci nolo per un disegno
sto nuovo genere, di un valore ben dif trovato nelle carte di Commerson, e che
ficile a giudicarsi per quel poco dettone , per quanto pare, lo slesso pesce di quello
dall'autore , pare che sia smembralo dai che ha servito di tipo al genere Dorsna-
Lincei di Moller , ed ha per tipo il suo rio di De Lacpde. La gobba cervicale
Lynceus sphaerius. Leach cita questa di questo pesce grossa, rotonda ed ele
soia specie da esso chiamala Chidoro di vatissima; la sua linea laterale segue la
Mailer, Chydorus MiUleri. Abita le la curva del dorso alla quale vicinissima;
gune d'acqua stagnante V. l'articolo En- le sue pinne pettorali sono allungate ed
tomostracki, genere XVII. (Audouin, appuntale; la sua pinna caudale oltre
Di, clas di St. nat.,torn. 4-, pag. 107.) modo forcuta.
" CHIELMEJERA. (Bot.) Kielmeyera. Il Il chifoso abita il mare del Sud, ed
cni ( 2*5 ) CHI
rappresentato nell'opera di Lacpde, l'Aublet, del combretum, dal quale
alla (avola Vili. (I. C.) derivalo quello Francese di chigomier.
CHIGGELLARIA. ( Bot. ) Kiggtllaria , V. CoMBBETO. (J.)
genere di piante dicotiledoni , a fiori CHII. (Ornit.) La specie di Iodola del Pa-
dioici della famiglia delle eujbrbiacee raguai alla quale il D' Azara applica que
e della diecia decandria del Linneo, sto nome, N. 146, per il grido che fa sen
cos essenzialmente caratterizzato : fiori tire scendendo dall'alto della regione aerea,
dioici: nei maschi; un calice di cin sembra appartenere alla sezione delle pi
que fbglioline; una corolla di cinque pe spole, Anthus, Beclist. e Cuv. (Ch. D.)
lali; cinque squamme o glandule I rilo CHIJAR SCHAMBAR. (Bot.) V. Chaiar
bate; dieci stami: nei fiori femmine; XAHBAR. (J.)
una corolla e delle glandule come nei CHI-KU. (Bot.) V. Chicot. (J.)
fiori maschi; un ovario supero; cinque CH1LBY. (Jttiol.) Denominazione araba di
stili, con stimmi semplici , qualche volta un pesce del Nilo. V. Schilbe. (I. C.)
I-ili i i . Il fruito una cassula rotonda, CHILCA. ( Boi. ) Al Per si distinguono
uniloculare, di cinque valve, contenente con questo nome diverse specie del ge
parecchi semi arillati. nere molino, formato nella Flora di quel
Cbiggellaria dell' Affrica , Kggellaria paese, e che si confonder col baccharis,
africana, Limi., Hort. Cliff., lab. 29; ove si separino da quest'ultimo tulle le
Lam., ///. gen., lab. 821; Pluk., Almag , specie non dioiche per collocarle tra le
lab. 176, fg. 3. Arboscelllo ramosissimo, conize. (J.)
coltivato in diversi giardini d'Europa, CHILCANAUTHLI. (Ornit.) Quest'uccello
e originario del capo di Buona-Spcranza. del Messico, descritto da Fernandez al
Ha i ramoscelli cilindrici, cotonosi verso cap. 3i, slato riferito all'alzavola rossa
la sommila; le foglie alterne , ovali-lan bionda di coda lunga di Buffon, Anas
ceolale, dentate sugli orli, verdi, quasi dominica, Linn. V. Anatra. (Ch. D.)
glabre di sopra, glandulose sugli angoli CHILCOQUIPALTOTOTL. (Ornit.) Fer
delle diramazioni nervose , coperte di nandez nella sua Storia naturale degli Uc
coni peli nella pagina inferiore. I fio celli della Nuova-Spagna, cap. i83, dice
sono piccoli, di color d'erba o bianchi* che questo volatile grande quanto il
ci, laterali, o ascellari, disposi i in racemi merlo; che ha il becco di un nero pen
corti, con stimmi lalvolla bifidi; le cas dente al turchino, la testa tierastra. i piedi
sale globulose, coriacee, rigide e vellu verdognoli , il corpo inferiore pallido, ed
tate di fuori , d' una sola loggia , di cin il superiore mescolato di giallo, di verde,
que valve , di molli semi rotondati an di bianco e di nero; che vive nelle pi
golosi. calde regioni, e che il suo canto non ha
Il Jacquin nei suoi Icones rariores, veruna singolarit. Lo stesso autore parla,
tab. 628 , ha data sotto il nome di kig nel seguente capitolo, di un altro uccello
gtllaria inlegrifolia , la figura d'una simile a questo, e che solo ne differisce
pianta del capo di Buona-Speranza , che per avere la teda scarlatta ed i piedi
coltivasi in qualche giardino, e che pro gialli; e indica quest'ultimo uccello col
babilmente non altro che una semplice nome di chillotoll , che egualmente ap
variet della specie precedente di foglie plica ad una specie diversa ed assai pi
non dentate. piccola, la quale descritta al cap. 210.
La chiggellaria per avere i fiori pic V. Chiltototl. (Ch. D.)
coli e di poca apparenza non ha altro CHILDARUM. (Bot.) Narra il Menlzel che
merito, come arboscello d'ornamento, che la felce era cosi nominata da Avicenna.
di potere conservare le foglie tutto Tan (J.)
no. In estale si tiene in luogo poco CHILER. (Erpetol.) Secondo alcuni lessi
ombroso, annaffiandolo spesso; e durante cografi, i Turchi cos chiamano il cama
1 inverno per guarentirlo dai geli, basta leonte. (I. C.)
tenerlo nell'aranciera. Si moltiplica per CHILI'. (Ornit.) Il Molina, descrivendo que
margotti e per mazze, le quali si fanno st'uccello, che pur chiamasi thili , Tur-
colle giovani messe , e si pongono in dus plumbeus , Gmel. , tilti o tilly di
vasi sopra stufa e sotto stufa. Questa Buffon, riferisce che gli abitanti del Gli ili
pianta vuole una terra consistente, che si attribuiscono il nome dato a quel paese
rinnuova ogni due anni. al grido che questi lordi, comunissimi,
CHIGOMIER. (Bot.) V. Chioocma. (J.) fecero sentire alle prime orde d'Indiani
CHIGOUMA. (Bot.) Nome galibo, secondo che vi si stabilirono. (Ce. D.J
.CMt ( 20 6 ) CHI
CHILIA.DENO. (Bot.) Chiliadenus [Corim sta pianta fu trovala in Catalogna, e nei
bufere, Jais.; Singenesia poligamia su dintorni di Marsiglia, sugli scogli esposti
perflua, Limi ]. Questo genere di piante al sole.
da noi proposto lino del 1817 (Bull, des Questo genere molto analogo al genere
Se, pag. 1 38 , sept. an. 1817) sotto la in jasonia; dai quale peraltro differisce suffi
dicazione di myriadanus, appartiene al cientemente per la calatide non coronata
l'ordine delle sinantere e alla nostra trib e per gli ovarj allungati , ispidi nella
naturale delle inulee, sezione delle inulee parte inferiore , glanduliferi nella parte
prototipe, dove noi lo collochiamo tra superiore. Ha qualch affinit col carpe
generi jasonia e carpesium. Eccone i ca sium rispetto agli ovarj.
ratteri generici , osservati da noi sopra Il nostro chiliadenus camphoratus fu
esemplari secchi , che negli Erharj del scoperto da Barrelier, che lo attribuiva
Jussieu e del Desfonlaines sono indicati al genere conyza. Il Linneo lo rifer al
coi nomi di erigeron glutinosum, Linn., genere erigeron, dal quale fu per il La-
ed inula saxatilis, Lam. marck trasportato in quello inula (1). II
Calatide senza corona, di fiori uguali, Castagne e il Robillard avendo posto
numerosi, regolari, androgini. Periclinio mente che la calatide era priva di coro
uguale ai fiori, formato di squamme em na, han creduto potere collocare difiniti-
briciate, addossate, largamente lineari, vamente la pianta in discorso nel genere
coriacee, sovrastale da un'appendice non chrysocoma, a cui a vero dire sembra
addossala , bralteiforme , fogliacea. Cli appartenere, ove non si consultino che
nanlo privo d'appendicette, piano, alveo- i caratteri tecnici, esterni e superficiali,
lato. Ovarj allungati, cilindracei, ispidi esclusivamente ammessi prima di noi, per
inferiormente, glanduliferi superiormente. la distinzione dei generi, nell'ordine delle
Pappo doppio; l'esterno corto, bigiogno sinantere. Tuttavia il pappo doppio e le
lo, composto di squammetline disuguali , antere provviste d'appendicene alla base
irregolari, laminate, membranose; l'in sono due caratteri estranei alle vere cri
terno lungo, rossiccio, composto di squam socome, e che i botanici hanno talvolta im
metline filiformi, sparse di barboline. An piegati per caratterizzare certi generi. In
tere con lunghe appendici basilari, bar quanto a noi, il pi grave motivo per
bute. Stili d'inulea. escludere questa pianta dal genere chry
Di questo genere non conosci imo che socoma, ch'ella appartiene alla nostra
la specie seguente. trib naturale delle inulee, dovecch le
Chiliade.xo canforato, Chiliadenus cam- le crisocome sono delle asleridee. Il per
phoratus , Nob. i8a5; Myriadenus, Nob., ch noi proponevamo, nel Bullettino delle
Bull, des Se, (sept. 1817) pag. i38; Scienze del settembre 1817, questo nuovo
Chrysocoma saxatilis , Decand., Fior. genere che allora nominammo myriadenus,
fr., 5, pag. 468; Chrysocoma campho- a cagione delle numerose glandule che
rata, Rob. et Cast., ibid.; Erigeron glu guerniscono la pianta, e. massime la parte
tinosum flore luteo , Pouor. , Meni, de superiore degli ovarj. Ma, poich questo
V Acad. de Toni., tom. 3, pag. 3 18; Inula nome era stato prima di noi applicato dal
saxatilis, Lamk., Flor.fr., 2, pag i53; Desvaux ad un genere di leguminose, noi
Decand., Flor.fr., l\, pag. i54; Erige lo cambiamo in quello di chiliadenus che
ron glutinosum, Linn., Mani., pag. 11 a; diversifica sufficientemente dall'altro in
Conyza montana saxatilis , hyssopi quanto all'occhio e all'orecchio, quan
folio villoso et glutinoso , hispanum , tunque abbia quasi lo stesso significato. I
Baor. , le, tab. i58. una pianta erba nuovi generi vanno talmente moltipli
cea pelosa mentre giovane, quindi quasi candosi oggi giorno, merc delle scoperte
glabra, che trasuda una materia vischiosa, dei viaggiatori e delle osservazioni dei bo-
fa quale odora di canfora. di radice t anici, che, ove si persista a mantenere
perenne, la quale produce molti fusti di le regole arbitrarie, frivole e pedantesche
ritti , lunghi da sei a dodici pollici, sem che si pretende imporre alle denominai'
plici inferiormente, divisi superiormente zioni generiche, si giunger ben presto
in alcuni ramoscelli semplici e disposti a alla impossibilit di nominarli. (E. Cass.)
corimbo. Le foglie sono numerose, lan-
ceolale-lineari , appuntate, intiere, spesso (1) egli certo che la nostra pianta sii IV-
un poco storte da comparire oblique sul nnla saxatilis del Lamarck? Questo autore
fusto. Le calatidi, composte di fiori gialli, atFerma che la sua pianta raggiata, e che non
sono solitane In cima ai ramoscelli. Quo- Ven'geron glutinosum del Linneo.
CHI ( ao; ) CHI
CHILIADENUS. (Boi.) V. Chiliadkho. (E. lindraceo , formalo di squamine embri
Cam.) ciate , uniseriali, addossate, quasi foglia
CHILIANO. (Ittiol.) Denominazione speci- cee, ovali. Clinanto piccolo, convesso,
fi di varii pesci di generi differenti, ma guernilo di squammette presso che uguali
cbe tutti si trovano al Chili. Tali sono ai fiori, lineari, quasi membranose, uni-
uno sparo, un pimelodo, un rnugi Ioi nervie, frangiale e barbute in cima. Ova
de, ec. V. Sparo, Pimelodo, Mugiloi- rio gracile, cilindraceo, strialo, munito
di, ec. (I. C.) di qualche pelo lungo, sparso di glan-
- CHIL1ANTHUS. (Bot.) V. Chilianto. dule. Pappi del disco e della corona per
(A. B.) fettamente simili, lunghi, corrugali, ros
" CHILIANTO. (Bot.) Chilianlhus, genere sicci , composti di squammelline nu
di piante della famiglia delle verbenacee merosissime, pluriseriali , disugualissime,
e della tetrandria monogenia del Linneo, flessuose, filiformi, debolissimamente bar-
cosi caratterizzato: calice quadrifido; co bellulate, punto caduche. Fiori del disco
rolla tubulosa quadrifida; stami inseriti con corolla non glandulosa , divisa in
sulla corolla. Il frullo una cassula d'una cinque lobi lunghi e lineari , colle an
sola loggia, quadrivalve, tetrasperma. tere incluse. Stilo diviso in due dirama
Il Burchell, autore di questo genere, lo zioni lunghissime, libere.
ha stabilito per una sola specie, chilian- Cbiliotkico amelloide, Chiliotrichumamel-
tluis arboreus, che ei toglie dalle scopa- loideum, Kob.; Amellus diffusns, Willd.
rie del Linneo o callicarpe del Laraarck, Arbusto dello stretto di Magellanes, di
corrispondendo alla scoparla arborea del fusto ramosissimo, di foglie alterne, obo-
primo e alla caiiicarpa paniculata del vali-lanceolate, cotonose di sotto; di ca
secondo. Dessa un albero dell'Affrica au latidi solitarie e terminali , con disco
strale. V. Scopa&ia. (A. B.) giallo e con corona violetta.
CBIL1BUQUE. (Mamm.) Il Sonnini dice Dall'essere stati assai male descritti
che al Chili viene cosi chiamato il lama, caratteri del genere amellus, derivato
Camelus llacma, Limi. (F. C.) sicuramente l' errore dei botanici che
CHILIODYNAMIS , PHILETAEBIUM. hanno ritmilo a quel genere la pianta in
(Bot.) Vecchi nomi latini, al riferire del discorso. Noi abbiamo con accuratezza
Dodoneo, di quella pianta cbe ora co studiati gli amellus lychnitis ed annus,
nosciuta con quello di cucubalus behen. ed abbiamo osservato: il periclinio emi
Questo autore indica pure il nome di sferico, formato di squamine lineari-acu-
ckiliodynamis , come dato da alcuni ad le; il clinanto largo, conico; l'ovario
una genziana, gentiana cruciata. (J.) obovale, compresso ai due lati; il pappo
CHILIOFILLO.(5of.) Chiliophrllon. Nome doppio ; l' esterno cortissimo , coroni-
greco che significa mille foglie, dato al- forme, membranoso, irregolare, interrotto,
Yachillon degli antichi, che il nostro rintaglialo; l'interno formato di squam-
millefoglio, millefolium del Tournefort. roetline corte, remole, caduche, filiformi,
Il Ruellio, nella sua edizione di Diosco- grosse, provviste di lunghe barbetline,
ride, dice che lo slesso nome greco fu bianche; le corolle del disco con grossis-
dato in alcuni luoghi al poligono, poly- sime glandole, coi lobi cortissimi ; le an
gonum. (J.) tere rilevale; lo stilo incluso. (E. Cass.)
CHILIOPHYLLON. (Boi.) V. Caiuoptixo. CH1LLA. (Mamm.) Il Molina dice eh' il
(J-) nome di una volpe del Chili (Saggi sulla
CHILIOTRICHUM. (Bot.) V. Chiliothi- Si. nal. del Chili), da esso riferita al Ca-
co. (E. Cass.) nis alopex, certamente per isbaglio. Non
CHILIOTRICO. (Bot.) Chiliotriclutm [Co- la descrive. (F. C.)
rimbifere, Juss.; Singenesia poligamia CH1LLAS. (Min.) V. Killas. (B.)
uguale, Linn.]. Questo nuovo genere di CHILLI. (Bot.) Nome messicano del pepe
piante che noi stabiliamo nella famiglia rone, capsicum, secondo che narra l'Her-
delle sinantere, appartiene alla nostra nandez, il quale ne indica diverse specie
trib naturale delle asteridee. Eccone i o variet, come il quanchilli, il ch'ilio, il
i caratteri. cotzli, il tlalchilli, lo zenalchilli, il te-
Calatide raggiala, composta d'un disco sochilli, il melchilli, ec. Annunzia poi
di molli fiori, uguali, regolari, androgi Io zenzero sotto il nome di chilli delle
ni, e d'una corona uniseriale, di ftcTri Indie orientali. (J.)
lingueltati, femminei. Periclinio presso a CHILLINGA. (Bot.) Killinga. L'Adanson
poco uguale ai fiori del disco , quasi ci- aveva, sotto tal nome, formalo un genere
cui ( 208 ) CHI
per Vathamantha sicula e per Vatha- ha i culmi scabri, ugualmente che gl'in
mantha cretensis, caratterizzale dai semi volucri e le foglie, alti cinque pollici;
pelosi, segnali solamente da cinque li l'involucro trifillo; i fiori disposti in Ire
nee e non rilevali da costole. Il Ri vino, capi laterali , appena pi grossi di un
lo Scopoli e il Gaertner ne facevano il granel di pepe.
loro genere libanotis : ma n l' uno n Chillingia di foglie sthette, Kyllingia
l'altro di questi generi sono stati adot brevifolia, Vahl, Enum.; Roltb. Icon.,
tati. Questo libanotis diverso dal li tab. 4 , fig- 3. Ha le radici striscianti ; i
banotis dell' Haller e del Moench , che culmi numerosi , filiformi, alti due piedi,
V athamanta libanotis del Linneo e il angolosi , circondati da guaine porporine,
deta dell' Adanson, i cui semi, parimente provvisti d'una sola foglia; l'involucro
pelosi, sono profondamente solcali. di tre foglioline allungate; i fiori in ca
II Linneo figlio leggendo kyllingia, ha polini sessili, terminali, grossi quasi quanto
sotto questo nome dislinto un genere di un granel di pepe; la corolla con valve
ciperacee. V. Chillingia. (J.) cigliale sulla loro carena. Cresce nelle In
CHILLINGIA. (Bot.) Kiilingia, genere di die orientali.
piante monocotiledoni, a fiori glumacei Chillingia di piccole squamite, Kiilingia
della famiglia delle ciperacee e della sauamulata, Vahl, loc. cit. Si distinguono
triandria monoginia del Linneo , cosi sulle valve della corolla alcune s(juam
caratterizzalo: gluma calicina di due valve mettine bianchicce e compresse; i culmi
disuguali; gluma florale bivalve; tre sta numerosi filiformi; le foglie piane; l'in
mi; un ovario supero, sovrastato da un volucro di quattro foglioline; i fiori in
solo stilo bifido o Infido in punta. Il capolini solitarj, globulosi, grossi quanto
frullo consiste in un seme trigono, invi un pisello; le valve della corolla gialla
luppalo dalla gluma florale, senza setole stre sugli orli , verdi sulla carena ; i semi
alla base. neri, rotondati. Questa pianta cresce nella
Chillingia a capolino, Kyllingia mono- Guinea.
cephala, Linn. fil., Suppl.; Roltb., /con., Chillingia nana, Kyllingia pumi/a, Mx.,
t. 4, f. 4' Lamk., ///. gen., lab. 38, fig Sor. Amer., pag. 28. Ha i culmi setacei,
i ; Pee mottenga , Rhed., Hort. Ma- appena alti due o tre pollici; le foglie
lab., 12 , lab. 53; Gramen capitatimi, strettissime; i fiori in capolino globoloso,
Rumph., Herb. Amb., 6, lab. 3 , fig. 2. bianchiccio, sessile, grosso quanto un
Pianta dell'Indie orientali e delle Moluc- granel di pepe.
che , di radici striscianti e fibrose ; di Molle altre specie di chillingia sono
culmi sottili, triangolari, lunghi da sei stale riunite al genere mariscus; e tali
a sette pollici; di foglie lineari, gramini- sono: kyllingia panicea, Roltb.; kyllin
formi, verdi, glabre, leggiermente carenale, gia umbellata , Roltb. Il Beauvois ne
rigide agli orli , lunghe quasi quanto i cita due dei reami d' Ovvare e di Benin,
culmi. I fiori sono riuniti in un involucro cio, la kyllingia bullosa, Beauv., Plant.
di Ire o quattro fogliolinc lunghissime. Otv., 1, tab. 8; la kyllingia globulosa ,
Chillingia di tre capi, Kyllingia triceps, tab. Si. (Poir.)
Linn. fil., Sappi.; Lamk., Illusi, gen., CH1LLINITE. (Min.) Il dottor Taylor ha
lab. 38, fig. 2; Rotth., Icon, tab. 4, fig. assegnato questo nome ad un minerale da
G; Mottenga, Rhed., Hort. Malab., 12, esso scoperto , in alcune vene di granito,
lab. 52; Ani Schaenus niveus , Linn. presso la riunione di questa roccia col
Quesla specie mollo vicina alla prece micaschisto, a Rilleney, nella vicinanza
dente, se ne distingue per i fiori riuniti di Dublino, in Irlanda.
in tre capi sessili , ovali , bislunghi. Ha E verde pallido mescolato di un poco
la radice fibrosa, odorosa; i culmi quasi di bruno o di giallo, ed alteralo alla sua
filiformi, triangolari, lunghi sei o sette superficie. Presenta qualche apparenza di
pollici; le foglie un poco pi corte dei prisma e delle giunture parallele ad un
culmi; quelle dell'involucro in numero prisma romboidale. La sua frattura tra
di tre o quattro, strette, disuguali. Que sversale finamente granulare; traslu
sta pianta cresce nelle Indie orientali. cido e di facil rottura, e si lascia graf
Secondo il Vahl (Enum. pi., 2, pag. fiare dall'acciaio. Il suo peso specifico
382.), trovasi nell'America meridionale di 2,7. 11 dottor Barker vi ha trovato:
una pianta vicina alla precedente, da lui Potassa 5
letta kiilingia odorata. Quesla pianta Allumina 24,5
malto pi piccola in tutte le sue parti ; Silice 52,5
CHI ( 109 ) CHI
Ferro oa,5 sosi. Se noi cerchiamo di osservare la
Manganese 00,7 parte dell'alimento destinata alla nutri
Acqua 5,o zione, sollo la forma pi vicina a quella
Si l'onde al cannelliuo in uno smallo in cui esisteva nel chimo, vedremo essere
bianco. sollo quella d'un liquido detto chilo tini
E accompagnalo nel suo domicilio dal fisiologi; il qual liquido puessere estratto
Irilano , dal quarzo , dal feldspato e dal dai vasi chiliferi, dalle glandole mesen
granato. teriche, e dal canale toracico. Ma non
Pbilipps fa osservare la notabile ana assicuriamo che il chilo, oltre la materia
loga che trovasi fra questo minerale ed nutritiva del chimo, non contenga anche
il tritano, e crede che una nuova ana altre sostanze, che si trovavan ne'vasi
lisi far trovarvi il litio invece della linfatici e nel canale toracico , nel mo
potassa. (B.) mento che vi portata questa luateria
CHILLO. (Boi.) V. Chilli. (J.) nutritiva.
" CHILMORIA. (Bot.) Chi/moria. L'Ha
milton ha stabilito, sotto questa denomi Chilo di Cavallo.
nazione, un genere di piante appartenente Il Vauquelin esamin nel 181 1 il chilo
alla decandria monoginia del Linneo, e d'un cavallo intiero di quattro anni, e
ili famiglia ignota, cosi caratterizzato: fiori coli' apparenza di una buona salute, mal
liganii ; calice ili cinque sepali; corolla grado che presentasse qualche sintonia
di cinque petali che alternano con altret di quella malattia detta moccio. Questo
tante squamine; stami che variano ila cin cavallo fu ucciso dopo ch'ebbe mangiato
que a quindici, con stimma pellaio, ses del fieno e della vena in molta copia ;
sile. Il fruito una bacca uniloculare e ed apertone il cadavere fu allacciato il
pidisperala. canale toracico , presso la sua inserzione
Questo genere conta due specie all'ascellare destra ; quindi fatte due aper
Chilkobia dodecamdra, Chilmoria dode- ture, una verso la met del canale tora
1 l'idra. Hi nuli.; Spreug. Sjrst. veg., a, cico, e l'altra ad una delle branche sotto
pag. 33o. Ila le foglie bislunghe, intie lombari , si ottenne un chilo rossiccio
rissime; fiori solitarj, di dodici stami. dalla prima apertura, ed un chilo bianco
Cresce nelle Indie orientali, dalla seconda. Questi due chili furono
'.ni lmoria pkstandra, Chilmoria pentan- esaminati qualche ora dopo che furono
dra, Mainili.; Spreng., loc. cit. Ha le fo estratti.
glie bislunghe, dentate a sega; i Bori so Esame del chilo bianco.
li tarj, di cinque slami. Cresce al Malabar.
(A. B) Aveva l'aspetto del latte, e conteneva
CHILO. (Fisiol.) Il chilo un fluido bian del sangue grumoso bianco ed opaco.
chir che ha l'apparenza del lalte, l'o Il liquido separalo dal sangue grumoso,
dore dello sperma ed un sapore dolce; si comparve alcalino.
separa dal chimo nei primi intestini, ed Era coagulalo dal calore, dagli acidi e
assorbito dai vasi che lo conducono nelle dall'alcool; ed il coagolo era vera albu
vene per riparare le perdite del sangue. mina, che riteneva un corpo grasso con
V. Chimo, Ciec.olazio.ne , Sangue, ec. siderato dal Vauquelin come analogo alla
(F. C) parte grassa del cervello , per essere ,
CHILO. ( Chim. ) Gli alimenti, convertiti com'essa, insolubile nella potassa, e per
in Chimo (V. quest'art.) nello stomaco colorire di giallo verdiccio l'alcool bollen
degli animali delle classi superiori, pas te, col quale si tratta il chilo.
sano nell'intestino tenue, dove mesco Il sangue grumoso, spremuto col con
landosi col sugo pancreatico e colla bile corso dell'acqua per toglierne tutto quanto
acquistano nuove propriet. I cangia poteva tener di solubile in questo liquido,
menti che allora subiscono , tendono a si ridusse ad una sostanza membranosa,
disporre il chimo a cedere ai piccoli vasi alquanto elastica, o d'un tessuto fibroso.
linfatici, contenuti in gran numero nella Questa sostanza messa sopra un car
membrana dell'intestino, quella parte di bone ardente, crepitava, si agitava, si fon
materia eh' stata destinata a nutrir l'a deva, diveniva bollosa rigonfiandosi, span
nimale. La porzione poi del chimo che deva del fumo giallo ammoniaco-oleoso , e
non concorre a questa funzione, passa lasciava un carbone voluminoso. L'acido
nel grosso intestino, d'onde vien resa acetico (ormava con essa una specie d'e
allo stato di escrementi solidi o gas- mulsione, la quale finiva col diventar chiara
Dion. delle Sciente. Nat. Voi. VI. '7
cui ( ) cui
spontaneamente, depositando piccola parte da; ma vi mancava troppo per esserlo
della materia grassa, che, come abbiam det quanto il grumo del sangue. Eccetto il
to, esiste nell'albumina del chilo. colore, questo chilo aveva le medesime
Trattata con una soluzione di potassa, propriet del chilo bianco.
spandeva lo stesso odore della fibrina as Oltre le sostanze che abbiamo indicate
soggettala al medesimo reagente. 11 li nel chilo, il Vauquelin vi ha trovato an
quore, in prima oleoso, si schiariva, e de che della potassa, del cloruro di potassio,
positava una materia bigiognola', separato e dei solfati di ferro e di calce.
da questo deposilo e saturato con un Prima del Vauquelin , il Dupuytren
acido , non sviluppava 1' odore solforoso aveva fatte sul chilo del cane, e l'Era-
proprio della soluzione alcalina d'albumina. raert e il Reuss sul chilo del cavallo,
Il Vauquelin bench s'intertenga sulle delle osservazioni analoghe a quelle da
molte rassomiglianze della parte fibrosa del noi riferite, colla differenza peraltro, che
chilo colla fibrina del sangue, fa nondimeno eglino non menzionano la materia grassa
osservare ch'ella ne diversifica per avere descritta dal Vauquelin.
una tessitura fibrosa meno distinta, una Il Marcel, nel i8i3, fece nuove ricer
minore tenacit ed elasticit , e per esser che sul chilo. Egli si diede specialmente
pi solubile nella potassa. Ed aggiunge , a determinare le differenze chimiche che
che questa materia potrebb'essere albumina esister potevano tra il chilo d'un cane
che avesse cominciato a pigliare il carat nutrito per lungo corso di tempo cou
tere della fibrinu , e che ne fosse sialo alimenli vegetabili, e il chijo d'un altro
sospeso il passaggio; imperciocch essa riu individuo della medesima specie nutrito
nisce propriet comuni con questi due con alimento di natura animale. I due
principi immediali. chili furono levali dal canale toracico tre
ore dopo che i cani avevano mangialo , e
Esame del chilo rossiccio. prima della completa estinzione delle pro
priet vitali.
Era coagulato, come il precedente; ed Ecco nella seguente tabella i risulta
, il grumo era pi coloralo della parte flui meli) i ottenuti

Chilo vegetabile Chilo animale


Rassomiglianze.
Densit della parte fluida 1021 a 1032. Idem
Odore di sperma. Idem
Le sostanze saline sono nella proporzione di 9,2
circa per 1000 di chilo, che la stessa pro
porzione dei sali contenuti negli altri liquidi
animali. Idem
Il grumo pi putrescente della parte sierosa. Idem
La materia animale del chilo formata quasi
tutta di albumina. Idem
1000 parti esposte a una temperatura di 1000,
perdono da 910 a rjlio circa d'acqua. Idem
DIFfKBENZE.
Quasi sempre trasparente; grumo quasi senza Quasi sempre latteo; coagulo opaco e roseo. Col
colore. La superficie non si ricopre d'una riposo si ricopre d'una materia grassa, ana
materia risguardata dal Marcet come analoga loga alla panna del latte (1).
alla panna del latte.
Pu conservarsi per pi settimane, e talvolta Comincia a putrefarsi in capo a tre 0 quattro
anche per pi mesi, senza putrefarsi. giorni.
Colla distillazione d del sottocarbonato d'am Colla distillaaione d pi sottocarbnnato di am
moniaca disciolto in acqua, un olio fisso pe moniaca e d'olio; un residuo salino ferrugi
sante, un residuo salino ferruginoso e carbo- noso e carbonoso.
noso.

(1) Il Marcet ammettendo nel chilo animale una sostanza analoga alla panna del latte, la di
stingue dal coagulo, che a lu pare albumina e non caseum , come fu nel 1811 preteso dal ~
CHI ( ) CHI
Abbiam gi detto di sopra che il chilo del piante dicotiledoni della famiglia delle
quale abbiamo esposta l'analisi fatta dai labiate, e della didinamia ginnospermia
pi celebri chimici, non era del tutto for del Linneo, ravvicinato ai generi scutel
mato a spese degli alimenti, e che po laria e prostanthera. I caratteri per i
teva contenere, oltre Ila parte nutritici quali fu stabilito sono i seguenti: calice
di questi alimenti medesimi, alcune ma di due labbri , bibralleato , e con tubo
terie esistenti nei vasi linfatici, prece strialo; il labbro superiore intiero; l'in
dentemente all'azione di questi sul chimo; feriore meno bifido; corolla labiata, con
1' analisi da me fatta d'un liquido che roorione intiero e corto; il labbro infe
il Hagendie eslrasse dal canale toracico riore di tre incisioni; quello del mezzo
d'un rane che aveva digiunato per cin pi grande, bilobo; quattro stami didi
que giorni, mollo propria ad appoggiar namici, colle antere intaccale alla base;
questa idea. Ed invero, 1000 parti di quattro semi (cocchi) in fondo del calice.
questo liquido, considerato rome linfa dal Questo genere fu stabilito dal Brovtn
Magendie, mi hanno dato: per la specie seguente.
Chilodia di foglie lineasi , Chilodia
Acqua 926,4 scutellarioides, Brow., Ifov.-Hott., pag.
Fibrina 4i2 307. Piccolo arbusto di fusti legnosi ; di
Albumina 61,0 foglie opposte , lineari , intiere , ricurve
Sottocarbonato di soda .... 1,8 sugli orli; di fiori solitarj ascellari, pe
Cloruro di sodio 6,1 duncolati. Cresce nella Nuova-Olanda,
Fosfato di calce . . . .\ dove fu scoperto al porlo Jackson da
di magnesia ...}.. o,5 Roberto Brown. (Poia.)
Soltocarbonalo di calce) CHILODIA. (Bot.) Chylodia. Questo ge
nere del Richard che noi crediamo non
1000,0 sia slato mai pubblicalo lo stesso del
wulfia del Necker, reso di pubblica ra
Ora, vi una grande analogia fra questi gione nel 1791. Il perch noi lo faremo
risultatemi e quelli ottenuti da Magen conoscere sotto quest'ultimo nome. (E.
die; e tuttavia la linfa aveva una densit Cass. )
di 1022,38, si coagulava spontaneamente, CHILOGLOTTIDE. {Bot.) Chiloglottis ,
ed aveva un colore roseo ed un odore di genere di piante della famiglia delle or
sperma. (Ch.) chidee e della ginandria diandrici del
CH1LOB. ( Mamm.) Erxleben dice che i Linneo, cosi essenzialmente caratterizza
Burati rosi chiamano lo scoiattolo volan to : corolla (perianto semplice, M.) quasi
te, Sciurus volans, Linn. (F. C.) bilabiata , di sei petali , gli esterni e i
CH1LOCHLOA. ( Bot. ) V. Chilocloa laterali scannellati, cilindrici all'apice,
(PoiB.) inseriti sotto il pelalo inferiore, il quale
CHILOCLOA. {Boi.) Chilochloa. Il Beau unguicolalo, glandoloso nel suo disco,
vois ( Agrost. , pag. 37 , lab. 7 , fig. provvisto alla base d' un'appendice a
3.) stabili per alcune specie di phalaris striscio; colonna bifida all'apice; un'an
e di phleum , questo genere di gra tera di due lobi ravvicinati; due masse
minacee, che si distingue per i fiori di polviscolari in ciascuna loggia.
sposti in una spiga cilindrica, ramosa , Questo genere limitato a una sola spe
che hanno invece del calice due valve cie, fu stabilito dal Brovtn, ed ha molta
uniflore , disuguali , acute , spesso pelose affinit coi cyrtostylis e pterostylis dello
sul dorso e agli orli, pi lunghe della stesso autore.
corolla; la quale bivalve, un poco carti ChILOGLOTTIDI! DI DDE FOGLIE, Chiloglottis
laginosa , colla valva superiore intaccata; diphylla, Brow., Nov.-Holl., 1, pag. 3 12.
il rudimento filiforme e pedicellato d'un Questa orchidea originaria delia Nuova-
fiore abortito ; due squamine glabre, in Olanda, ha le radici provviste d'un bulbo
tiere, lanceolate alla base dell'ovario; solitario ; le quali buttano due foglie
uno stilo corto, bifido; un seme libero, ovali, nervosissime, abbreviate alla base,
non solcato. contenute in una guaina scariosa;uno
Il Beauvois riferisce a questo genere: scapo bratteato nel mezzo e terminato
la plialaris cuspidata ; la phalaris pani- da un fiore rosso biondiccio. (Pom.)
culata; il phleum arenarium; il phleum CHILOGLOTTIS. {Bot.) V. Cbiloglottide.
asperum; il phleum behmerii. (Poir.) (Poni.)
CHILODIA. ( Boi. ) Chilodia , genere di CHILOGNATHA. (Entom.) Denominazione
CU! ( *< * ) CHI
Ialina dei Chilognati. Chilognati CHIMAERA. (Malacoz.) Denominazione
(C. D.) Ialina generica dell'animale delle pinne.
CHILOGNATI , Chilognatha. ( Entom. V. Chimera. (De B.)
Questo nome, che significa labbra-ma CRIMAFILA. (Bot.) Chimapfula. Il Pursh
scelle, era stato adoperato da Latreille (Fior. Am.) ha fatto conoscere, sotto que
per indicare una famiglia d'insetti atteri, sto nome generico, alcune specie di pi-
corrispondente ad una divisione dei mil role , come la pyrola maculata , la py-
lepiedi o miriapodi, che comprende le glo rola umbellata ec, le quali differiscono
inerii] i, i centogambi,i polisseni. V. Mi dalle altre per Io stimma sessile , orbico-
riapodi. (C. D.) lare, e per le antere in forma di becco,
CHILOPODA. (Entom.) DenominazioDc la forate e deiscenti in due valve.
Una dei Chilopodi. V. Chilopodi. (C. D.) Le pirole formano un genere natura
CHILOPODI, Chilopoda. (Entom.) il lissimo; il principal carattere del quale con
nome di un gruppo d'insetti atteri, for siste in una cassida di cinque logge e di
malo da Latreille, nella famiglia dei mi cinque valve. Quindi qualunque leggiera
riapodi, per collocarvi le scolopendre, le differenza nelle altre parti della fruttifi
scutigere, ed altri generi vicini, che cazione non pu autorizzare a scindere
hanno il primo e secondo paio di zampe le relazioni che esistono fra specie rav
cangialo in labbra , come tende ad espri vicinate per tanti altri caratteri. (Pota.)
merlo la parola greca. V. Miriapodi. CHIMANGO. (Ornit.) Uccello riferito dal
(C. D.) D' Azara , N. 5 , al caracar , Polyborus
CHILTOTOTL. (Ornit.) Questo nome chimango, Vieill. V. Caracar. (Ch. D.)
applicalo dal Fernandez agli uccelli da CUIMAPHI LA. (.5V.)V.Chim afila. (Pois.)
esso descritti nei capitoli 38, 184 e 210. CHIMARRHIS. (Bot.) V. Cui* arride.
Abbiamo gi parlalo , alla parola Chil- (POIR.)
coqoipaltototl, di quello che forma l'ar CHIMARRIDE. (Bot.) Chimarrhis, genere
gomento del capitolo 184. di piante dicotiledoni della famiglia delle
L'uccello del capitolo 38 annunziato rubiacce e della pentandria monogenia
della grandezza e del colore della passe del Linneo, cosi caratterizzato: calice in
ra; ha per il becco meno forte , pi fero, intiero agli orli; corolla imbutifor
lungo, ricurvo e nero, la testa ed il ven me, con tubo corto, con lembo di cinque
tre di color rosso acceso , la coda nera , divisioni patenti, pelose, con filamenti
ed un canto molto piacevole. Il chiltolotl scabri alla base, uno stilo cou stimma bi
del cap. 10 un uccello che non oltre fido. Il frutto una cassida bivalve, bi-
passa la grossezza del cardellino , e che loculare, disperma: le valve sono binile
ha tutto il mantello scarlatto, eccelluate in cima.
le ali che sono in parte nere, ed alcune Questo genere stato stabilito dal
macchie bianche presso gli occhi. Questa Jacquin per la specie seguente.
specie , che ha il becco nero e piccolo , Chimarride di fiori cimosi, Chimarrhis
fa piuttosto sentire una specie di mor cymosa, Jacq., Amer., 61; volgarmente
morio che un vero canto; vive d'insett legno di fiume. Grande albero che sor
che cerca sugli alberi , come i rampi regge una cima elegante e frondosa. I
chini. ramoscelli sono glabri, numerosi; le fo
Ambedue gli uccelli , malgrado le ana glie picciuolate, opposte, glabre, orali-
loge dei loro colori, sembrano d'altronde acute: i fiori piccoli, bianchicci, disposti
tanto diversi 1' uno dall'altro da non do in racemi ascellari, folli, terminali. Le
vergli associare, ed appunto l'ultimo stipole non sono stale osservale. Questa
citalo nella Sinonimia della tana^ra scar specie cresce alla Martinicca. (Poia.)
latta , tav. color, di Buffon, N- 127 e " CHIMARRONA SALVATICA, BUR-
i56. (Cu. D.) RACHA CHIMARRONA.(flof.) Sechium,
CHIMACHIMA. (Ornit.) Quest'uccello, ile- plantagineam, Limi., Mant., Jacq., Tln-
scritto dal D'Azara nella sua Ornitologia dob., tab. 45, cui corrispondono Vechium
del Paraguai , N. 6, da esso collocato borianense, Poir., Enc, e gli echium
dopo il caracar , e distinto col nome di planlagineum e plantaginoides, , secondo
Polyborus chimachima da Vieillot. V. Augusto di St-Hilaire, conosciuto sotto
Caracar. (Ch. D.) questi nomi al Brasile, ove ha gli stessi
CH1MAERA. (Ittiol.) Denominazione la usi delle altre borraginee. Questa pianta
tina del genere Chimera. V. Chimera. comunissima noli' America , ma non
(I. C.) spontanea ; perocch vi fu trasportala in
cm ( i3) cui
sieme con altri semi dall'Italia e dalla nuca; due altre circondano gli occhi e
Francia meridionale. (A. B.) s'incontrano all'estremit del muso; due
CHIMERA, Chimaera. (Tttiol.) Genere di arrivano alle commettiture della bocca ,
pesci della famiglia dei cbismopnei ili Du- e le due ultime serpeggiano sulla parte
roril, e di quella dei selacii di Cuvier. inferiore del muso. V. Tav. 3y5.
I suoi caratteri sono i seguenti: Le pinne pettorali sono assai grandi e
Catope dietro le pinne pettorali; una falciformi.
sola apertura per parte per le branchie; La spina della prima dorsale poste
prima dorsale al di sopra delle petto riormente dentellata.
rali, ed armata di un forte aculeo; se Vi sono due pinne anali ; la prima
conda dorsale , che principia immedia cortissima e falciforme.
tamente dietro la prima, e che si estende Le catope circondano l' ano, ed aderi
fino sulla cima della coda, la quale si scono ad un appendice carnoso.
protrae in un lungo filamento. probabile che le chimere abbiano
Esaminando diligentemente la disposi una vera copula, come gli squali. De La-
zione delle branchie , ti riconosce che cpde anco di parere che la femmina
sono attaccate per la maggior parte del presenti una doppia vulva, onde corri
loro margine, e che vi sono realmente spondere all'organo doppio maschile.
cinque aperture in fondo all'orifzio co Il cuore schiaccialo e piccolissimo,
mune che mette capo all'esterno. il fegato grosso, t rilobo, la bile verde
Le ossa palatine e timpaniche sono sem cupa, lo stomaco lungo e cilindrico.
plici rudimenti sospesi ai lati del muso, L'iride degli occhi bianca; questi or
e la mascella superiore solo rappresen gani risplemlono di notte come gli occhi
tala dal vomere. dei galli, dal che provenuto che in qual
Le mascelle compariscono armale di che paese le chimere vengono chiamate
placche dure invece di denti. gatti marini.
Il muso sporgente e foracchiato da * La chimera vive in mezzo all'Oceano
un nolabil numero di pori disposti su li settentrionale, e pare che si sia divisa le
nee regolari. zone glaciali col callorinco che abita i
I maschi hanno, come quelli degli soli mari del polo antartico. Queste due
squali, degli appendici duri alle catope, specie, del rimanente, non si accostano
che per sono divisi in tre rami: hanno che di rado alle regioni temperate, e pre
di pi due lamine spinose, situate ante feriscono di soggiornare in mezzo alle
riormente alla base delle medesime pin montagne di ghiacci ed alle tempeste che
ne; sostengono fra gli occhi una colonna le sconvolgono. Peraltro non raro il
carnosa terminata da un gruppo di pic prendere la chimera artica nel nostro
coli aculei. mediterraneo. (F. B.)
L'intestino corto e diritto, ed ha, in La chimera artica vive abitualmente
ternamente, una valvula, come quello de nelle profondit dell'Oceano. Si pasce di
gli squali. granchi, di molluschi, di conchiglie, e si
Le uova sono mollo grosse, coriacee, getta egualmente sulle legioni delle arin
' margini depressi, e vellutati. ghe che cuoprono i mari del Settentrione
II nome di chimera stato applicalo in certe epoche dell'anno.
a questi animali per la loro bizzarra fi I Norvegi si cibano delle sue uova e
gura, la quale eziando aumenta allorch del fegato. La sua carne non mangia
ono slati disseccati con poca attenzione. bile per la sua durezza.
La Chimi r a artica , volgarmente Pe I Norvegi egualmente fanno inoltre, col
sci; Macako, Chimaera monstrosa, Linn. filetto che termina la sua coda, dei netta-
(fle delle aringhe del Nord, Daubenlon.) pipe. Estraggono dal fegato un olio da essi
Corpo compresso, argentino, ticchiolato usato nelle malattie degli occhi e nelle ferite.
di bruno, molto allungato; scaglie quasi Non sono state vedute chimere pi lun
impercettibili; testa grande, piramidale, ghe di tre piedi. (I. C.)
''coperta da una pelle che forma una CHIMERA, Chimaera. {Malacoz.) Il Poli,
piega ad ogni fila di pori mucipari ; oc Test, delle due Sicilie, assegna questo
chi grandissimi; linee laterali bianche, nome generico all'animale delle pinne,
distintissime, marginate di bruno, riunite pinna, e cos Io caratterizza: sifone uni
otto il mezzo della coda , e che si divi- co, allungato, sottile, sinuoso, grosso e
'lno verso la lesta in varie diramazioni muscoloso alla sua base; le branchie un
pi o meno sinuose; due si uniscono sulla poco riunite alla loro parte superiore; il
crii ( a. 4 ) CHI
mantello provveduto di un muscolo ra CHIMICHICUNA. (Bot.) Nome peruviano
mificato., ed un poco riunito verso la cima del nyeterisitium, nuoNo genere di pian
delle branchie; l'addome assai sporgente; te, stabilito nella Flora del Per, il quale
assoluta mancanza di piede; un appendice molto affine al genere myrsine, e n'
linguiforme alla base di un bisso costan probabilmeute una semplice specie. J.
temente semplice. V. Pihua. (De B.) CHTMIDIDA. (Bot.) Nella Guiana indi
CHIMERA ANTARTICA, (///io/.) V. Cal calo con questo nome il courbaril, hy-
lorinco. (I. C.) manea. (J.)
CHIMICA. (Chim.) Scieuza naturale che CHIMO. (Fisiol.) applicata questa deno
tratta della attrazione che le molecole minata alla materia che risulta itagli ali
dei corpi esercitano in apparente con menti impregnati della saliva ed impa
latto, e dei fenomeni che ne risultano, stati dallo stomaco, poi mescolati al sugo
sia che questi fenomeni , come il calore, gastrico, alla bile ed al fluido pancreatico.
il freddo o la luce, non agiscano che du Dal chimo si estrae il Chilo. V. quest'ar
rante l'azione, sia che persistano dopo ticolo. (F. C.)
l'azione, come sono tutte le propriet CHIMO. (Chim.) Gli alimenti macinati in
che si osservano nei corpi che hanno ob bocca degli animali delle classi superiori
bedito alla loro attrazione reciproca. e specialmente dei mammiferi, s'imbe
La chimica distingue i corpi in semplici vono di saliva e di mucco; quindi tra
e in composti, caratterizzando i primi per versando la faringe e l'esofago penetrano
un dato numero di propriet, dopo averli nello stomaco, dove si mescolano coi li
isolati da ogni sostanza eterogenea, e ca quidi contenutivi (V. Sugo gastrico), ed
ratterizzando i scrollili per la natura e per in capo ad una o pi ore vi si conver
la proporzione degli elementi che li costi tono in una sorla di poltiglia, pi o meno
tuiscono, non che per le principali loro omogenea, secondo che quelli alimenti sono
propriet. stati pi o meno divisi , e sono pi o
Tulle le azioni molecolari dei corpi meno capaci di essere digeriti. Quesla
possono esser comprese in Ire divisioni sorta di pappa o poltiglia, distinta col
principali: nome di chimo.
i. L'azione che produce la coesione Pochissime sono le esperienze, che fino
delle particelle d'un solido, l'aderenza ad ora si sono fatte sulla composizione
delle particelle d'un liquido, l'adesione del chimo. Il Werner nel 1800 vide che
di due solidi, l'adesione d'un solido e di il chimo degli animali non coagulatasi
un liquido, l'adesione d'un solido e di punto, e che conteneva un acido fisso
un gas. proveniente dalla membrana muccosa
Questa la pi semplice di tulle; dello slomaco. L'Emincrt nel 1807 pre
dalla quale dipende la causa prima del tese che il chimo dei carnivori e degli
l'elevazione o dell'abbassamento dei li erbivori contenesse fra le altre sostanze
quidi intorno ai solidi che vi sono im molla gelatina, dell'acido fosforico e del
mersi; i corpi che hanno obbedito a que l'ossido di ferro. Finalmente il Marcel
sta azione possono essere separati per forze nel 18 1 3 fece sul chimo di un gallo d'In
d' attrazione. dia nutrito di soli vegetabili, delle osser
2.0 L'azione che produce l'unione di vazioni che ora esporremo-
due o pi corpi in proporzione inde Il chimo di questo animale era sotto
lini i a ; forma di una pasta omogeuea , opaca ,
3. Finalmente, l'azione che d origine brunaslra , aveva l' odore dei pollami
ad unioni , le quali non possono farsi se ordinari, e compariva piulloslo acido che
non in proporzioni definite. alcalino. Rilascialo a s stesso per il corso
Quesla la pi energica di tutte. Nel di dodici giorni si trov essere tulio pu
carattere principale delle unioni prodotte trefai lo.
in virl delle due ultime azioni, sia l'im Filtrata una porzione di acqua nella
possibilit di separare i corpi uniti con quale era stato del chimo in macero, fu
forze non chimiche, come l' elettricit, il essa coagulata dal calore, e dagli acidi mi
calore, la luce, l'affinit elettiva. nerali. Il liquore spoglialo, per mezzo del
Tutte le operazioni delle quali si giova deutocloruro di mercurio, di tutta la ma
il chimico per giungere al suo scopo, si teria coagulabile, non era precipitalo dalla
riducono a semplici sintesi o a semplici galla. Dal che il Marcel concluse la pre
analisii cio, ad unire dei corpi, o a ri senza dell'albumina e l'assenza della ge
durre l'e> composti nei loro elementi. (Cb.) latina in quest'acqua.
CHI ( ai 5 ) CUI
Il i Inni" era quasi ilei tulio ilitciollo cantus praecox , cui ha dato il nome di
a freddo dall'acido acetico. chimonanthus. Il Loiseleur Deslongchamps
L' idroclorato di potassa ne precipitava all'incontro lo nomina meratia. Questo
dell'albumina sotto t'orma di piccoli fioc genere, appartenente alla famiglia delle
chi bianchi. calicantee e alla icosandria poliginia del
Cento parli di chimo evaporale a sec Linneo, si distingue dai calicanti principal
chezza esalarono un odore acuto proprio mente per gli starai tutti uguali, cinque
dei gallinacei , e la materia fssa si rico dei quali sono fertili e persistenti, sal
pri di una pellicola coriacea. Questa dandosi alla base in modo da chiudere in
materia seccala pesava 200 ; e carbo tieramente la fauce del calice.
nizzata in un crogiuolo di platino lasci Chimojiasto fhauhahte, Chimonanthusfra-
18 di un residuo fisso il quale conte grans , Lindi.; Calycanthus praecox.
neva 12 di carbone e 6 di una materia, Limi.; Kaempf. , Amoen., 878, t. 879;
nella quale il Marcel riconobbe il ferro, volgarmente calicanto a fior giallo, ca
li calce, ed il cloruro di potassio o di licanto primaticcio. Frutice ramoso; di
sodio. foglie opposte, bislunghe, acuminale gla
Secondo il Marcel, l'esistenza dell'albu bre ; di fiori laterali , sparsi , sessili , zol
mina nel chimo tanto pi notabile, in fini e rossi internamente. V. la Tav. 984.
quanto che questa sostanza non pu es Questa pianta che coltivasi nei nostri giar
sere stata prodotta che per un'azione dini, originaria del Giappone e della
chimica esercitala dagli organi digestivi China. (A. B.)
sopra alimenti che erano assolutamente CHIMONICHA. (Bot.) V. Codpus. (J.)
privi di albumina. CHIMPANZE, CHIMPENZE o CHIN-
In generale nel tempo che si pro luce PENZE, e CHAMPANZE. (Mamm.)
il chimo non vi ha produzione, o vene V. CHAMPANZt. (F. C.)
ha pochissima , di gas. Dal che segue CHIMPENZE. (Mamm.) V. Chibpahzb.
che la quantit ponderabile degli ali (F. C.)
menti trovasi lulta , o quasi tutta nel CHINA. (Bot.) Si d questo nome a piante
chimo e che in conseguenza li di lui differentissime. La china corteccia, china
natura deve variare a seconda della na cortex, la china ordinaria o chinachi-
tura degli alimenti. A questo modo il na, cine/tona; la china radice, china ra-
veliere non pu obiettarsi la supposizione dix, la cina, smilax china; la china
che il chimo debba considerarsi come cackn il nome peruviano d' una specie
composto di due parti, una delle quali di bittneria, byltneria ovata. (J.)
sempre identica in un medesimo ani CHINA, o CHINACHINA. (Bot.) Cin-
male, deve servire a nutrirlo, mentre chona, genere di piante dicotiledoni della
l'altra deve esser rigettata come escre famiglia delle rubiacee e della pentandria
mento. Imperocch quest'ultima variando monoginia del Linneo, cosi caratterizza
a seconda della natura degl'alimenti, il to: calice con tubo turbinato, con lembo
chimo, del quale ella farebbe in questa diviso in cinque parti, con lobi bislunghi,
ipotesi una delle parti costituenti, varie- per boccia meli lo valvali; cinque stami
rebbe al variare itegli alimenti. con filamenti corti, inseriti nel tubo me
Tra i casi estremamente rari, nei quali dio, 1:011 antere lineari, del tulio incluse;
osservasi una quantit notabili' di gas, ne uno stimma bifido, quasi clavalo. Il frutto
citer uno presentato dal cadavere di un una cassida ovata o bislunga, quasi se
uomo giustiziato. Questi gas, che il Ma- gnata di qua e di l da un solco, bilo-
gendie estraste dallo stomaco poco dopo culare, coronala dal calice, deiscente in
la morte, hanno dato: sette parti, coi mericarpi manifestamente
Ossigene 11,00 solubili dalla base all'apice, colla parte
Acido carbonico 14,00 ripiegata in dentro disgiunta. Le placente
Idrogene puro 3,55 sono prolungate; i semi molto numerosi,
Azoto 7 1 ,45 eretti , embriciati da basso in allo, com
verosimile che l' ossigene e l'azoto, pressi , alali per effetto d'un margine
almeno in parte , provenissero dall'aria membranaceo, con albume carnoso.
atmosferica. (Cb.) Giusta questa descrizione generica, che
"CHIMONANTHUS. (Bot.)\. Chimohakto. quella che il Decandolle ha data nel suo
(A. B.) Prodromo (lom. 4i pag. 35 1), molte specie
" CHIMONANTO. (Bot.) Chimonanthus. che figuravano nel genere in discorso, son
Il Lindle; ha fatto un genere del caly- ora (lassate nei generi cosmibuena,obuena,
CHI ( ai 6 ) CUI
Pohl., bttrchellia, Brow., calesbaca, Linn., quale messe in voga la china nel 1C76,
danais , Corani., exostemma, Decand., e che Luigi XIV ne comprasse a prezzo
hymenodjction , Wall., luculia, Sweet., da lui il modo d'amministrarla a dosi
machaonia , Humb. et BonpL, nauclea, convenienti. Da quel tempo in poi la
Linn., palicourea, Aubl., remijia, o remi- china si sempre mantenuta in riputa
gia , Decand., e uncaria, e pinkenia Mi. zione: ma quella che si conosce coi nomi
Le scorie delle specie della maggior parie di chinachina officinale, di corteccia
di questi generi sono slate contuse sotto peruviana , che la cinchona condami
il nome di china, chinachina, quinquina, nea, Humb., e che per lungo tratto di
prima dell'illustre botanico ginevrino. tempo rimasta la sola specie adoperata
(A. B.) ed anche conosciuta, ha dovuto mettere
* Le chine sono alberi o arboscelli pe a parie della sua riputazione diverse al
ruviani. Hanno le foglie cortamente pc- tre specie scoperte dai viaggialori mo
ciuolalc, coi margini piani; le stipole derni, massime dall'Humboldt e dal Bon-
ovale o bislunghe, fogliacee, libere, deci pland, per avere la corteccia di queste
due ; i fiori pannocchiuto-corimbosi, ter ultime prodolti i medesimi effetti. Prima
minali, bianchi o roseo-porporini. Queste che la chimica avesse isolati i due prin
specie poi si distinguono per una scoria cipi attivi della china, la chinina e la
amara, aromatica, astringente, la quale cinconina, riesciva diflicilissiuioa determi
in molle di esse preziosa per essere un nare quale fra le chine introdolle fosse
ottimo febbrifugo, per rianimare le forxe quella da preferirsi. In oltre fra l'immenso
dello stomaco ec. Non prima del i63o, la numero di specie di china, citale in com
china ( e fu la corteccia della cinchona mercio sollo nomi diversi , probabilis
condaminea , Humb. et Bonpl., tipo del simo che si siano confuse molle variet
genere) richiam l'attenzione degli Euro prodolle dallo slesso albero, e dipendenti
pei che abitavano al Per, sia che que dall'et, dal suolo, dal clima e dalle parli
sta scoperta fosse l'effello d'un caso fe dell'albero slesso, sulle quali si falla la
lice, sia che gl'Indiani n'avessero rico ricolta della corteccia.
nosciute le propriet febbrifughe (i). Co ** Le specie di questo genere son ora
munque fosse, questa produzione acqui ridotte per il Decandolle a sole diciotlo,
st in brevissimo lemi>o mollo credilo doveci.h prima giungevano quasi a inu
nel suo luogo natio, per la guarigione che la, e si distribuiscono nel modo che
n'ottenne nel i638 li conlessa ili Cin- segue.
chon, sposa del vice-re del Per; la quali-
era ila gran tempo tormentala da febbre: f. Corolle esternamente Sericee
e da lei un tal rimedio prese il nome di o cotonose. (A. B.)
polvere della contessa. Questa donna ebbe
premura di far conoscere questo polente * Chisa peruviana , Cinchona condami
specifico, il quale continu per lungo nea, Humb., et Bonpl., Plant. equin., 1,
tempo ad essere usalo in America, prima p. 33, t. 10; Mag.fr. beri., 1 pag. 112;
che giungesse a cognizione in Europa. Tsaltin., lab. 108; Decani!., Prodr., j,
Passaron pi di trenta anni, innanzi che pag. 352; Cinchona officina/is , Linn.,
i medici europei lo ammettessero come Spec, 244', Vahl, Act. soc. hist. nat.
rimedio, malgrado che i gesuiti lo aves linfa., 1, pag. 17, t. 1; Lamb., Cinch.,
sero fallo conoscere con vantaggio, aven p. i5. f. 1; Quina-quina, Condain. , Act.
done dalla Spagna esteso l'uso al ri acad. par., (173H) pag. 1 1 4 ', Cinchona
manente d'Europa, sotto i nomi di cor vritusino, Pav., Quitto/, ined. in Herb. ;
teccia peruviana, di polvere della con volgarmente chinachina, china di Loxa,
tessa, di polvere o di corteccia dei ge o di Loia, china grigia, cascarilla fine,
suiti, difebbrifugo del cardinal di Lago. corteccia peruviana , corteccia dei ge
fama che fosse un tal Talbot inglese, il suiti, febbrifugo del cardinal di Lugo. l
bero di foglie bislunghe, acuminale da
(i) Riferiscono PHaller ed altri autori che ambi i lati, glabre, nitide, spSrse di pic
un indiano attaccato da una ostinata intermit cole fossette nella pagina inferiore all'a
tente, avendo per avventura bevuto dell'acqua scelle delle diramazioni nervose; di fiori
d'una pozzanghera , dove avevano soggiornato che hanno la corolla col tubo roseo, col
dei rami della cinchona condaminea, ilutnb., lembo binato, coi lobi d'un bianco di
ed essendo rimasto libero del morbo, fu il primo neve di sopra: le cassulc ovale il doppio
a render note le propriet febbrifughe di tal
vegetabili. (A. B.) pi lunghe che larghe. Ha la corteccia
CHI ( 21' ) CHI
molto sottile, arrotolata, grigia air ester potessero essere due specie distinte. Cre
no, leggiermente giallognola nell'interno, sce nei luoghi freschi delle Ande a Bo-
ila Ila quale , mentre l'albero in vita , gota, alla Nuova-Granata e al Per.
scola un sugo giallo amaro ed astringen Appartengono a questa specie le seguenti
te. Cresce sui monti del Per presso variet.
Loxa, Guacabamba, e Ayavada. a. nitida, Roem. et Schult., Syst. 5,
** Questa specie che dall'Humboldt, e dal pag. 9; Roiz et Pav., Fior. Per., 2, p.
Poiret nel testo francese di questa opera, 5o, tab. 191; cinchona offtcinalis, Ruix,
tu creduta diversa dalla cinchona offici Quinol., pag. 56, n. 2. Grande arbo
nalis , la pi anticamente conosciuta e scello di foglie ovate e appena acute, che
conta la seguente variet. le pi volle cresce solitario.
{3. chahuarguera , Decand., Bibl. uni- |3. lanceolata, Roem. el Schult, loc.
vers. (1829) lom. 2, pag. 1 44 7 cinchona cit.; Ruiz el Pav., Fior. Per., 2, pag.
chahuarguera, Pav., Quinol. ined. Que- 5i; 3, pag. 1 , (. 223; cinchona glabra,
sta variet si distingue |>er le foglie ellit Rtiiz; Cascarilla tampino, Ruiz, Quinol.,
tiche , un poro pi larghe e per i lobi pag. 64. Albero di foglie lanceolate bi
del calice un poco pi lunghi e pi acu slunghe acute.
ti. Cresce a Quilo. (A. B.) y. angusti/olia, Decand., Prodr., 4,
'China Rossk, Cinc/iona scrobiculata, Humb. pag. 352; Ruiz, Quinol., Suppl., pag.
et Bonpl., Plani, eguin., 1, pag. 166, tab. n. 17, t. f, fig. a. Questa variet che
47; Decand., Prodr. 4, pag. 352; Fral- un alberello di toglie strettamente lanceo
tin., lab. 297; Schult., Syst., 5, pag. 10; late, accartocciate ai margini, cresce a
volgarmente cascarillafine. Arboscello di Santa-F, d'onde la corteccia che ella
foglie ovali bislunghe , acute da ambi i somministra ha tolto pressoi farmacisti il
lati, glabre, nitide di sopra, colle fossette nome di china di Santa-Fi.
situate nella pagina inferiore all'ascella A questa specie si riferisce pure Vama-
delle diramazioni nervose, guernite di rilla de manna degli Spagnuoli.
peli e ripiene d' un umore acre, vischioso Crina gialla , Cinchona pubescens, Vahl,
e sgradvole. Ha il calice pubescente; la Art- Soc. hist. nat. hafn., 1, pag. 19,1.
corolla odorosa, rosea, col tubo pubescente 2; Lamb., Cinch., 21, t. a; Cinchona cor
all'esterno, col lembo lanoso; gli stami coti diglio, Mulis ex Humb., Mag., 117;
filamenti glabri; la cassukt ovale bislunga, Cinchona officinalis, Lin., Syst. veg , edit.
tre volle pi lunga che larga , con due 12, voi. 2, pag. 64, Gaertn., Fr., 1, t. 33.
suture opposte; i semi bislunghi, acuti da Albero di foglie ovate, rarissimamente
ambi i lati. La sua corteccia che somiglia quasi cordate, coriacee, pubescenti o leg
molto quella della specie precedente ha giermente glabre di sopra, cotonose di
quasi lo stesso credilo in commercio, dove sotto; di fiori raccolti in una pannoc
se ne fa un gran consumo, ma vi meno chia brachiata, colle corolle esternamente
sparsa della seguente; bruno-rossiccia, pubescenti, col lembo internamente ir
ed il suo sugo giallo ed astringente. suto, colle cassule ovato bislunghe, che
Cresce nelle vaste foreste al Per , nella hanno nella parte esterna delle dirama
provincia di Jaen di Bracomoros. zioni nervose longitudinali, e che sono
" Cu ih a ianciata, Cinchona lanci/olia, tre volte pi lunghe che larghe. La sua
Mut. ex Humb., Mag. beri. (1807), pag. corteccia, delta dagli Spagnnoli quinquina
116; Decand., Prodr., 4, pag. 352; Alib. amarilla, ha molta riputazione presso i
Fievr. pernic. ic; volgarmente china ron farmacisti; d una infusione d'un color
data del Per , china calisaria , o ca- giallo d'oro, che volge al verde la solu
lisaja. Albero di foglie obovato lanceo zione di solfato di ferro, e precipita il
late, mollo glabre da ambe le pagine, tartaro emetico e il nitrato di mercurio-
non glandulosc; di fiori raccolti in una Questa specie cresce nei bassi monti delle
pannocchia brachiala, colle corolle sericee Ande al Per, alla Nuova-Granata e a
all'esterno, colle cassule bislunghe, al Caracasana, e fu scoperta nel 1738 da
quanto lisce, cinque volte pi lunghe che Giuseppe di Jussieu.
larghe. La sua corteccia grigia all' Conta le seguenti variet.
sterno e giallo-aranciata nell'interno] ed oc. cordata, Decand., Prodr., 4, p:lg.
conosciuta dai farmacisti col nome ili 353, che la cinchona cordi/olia del
china ranciatadel Per, sotto il qtial nome Mulis, e la cinchona rugosa del Pavon,
il Decandulle inclinerebbe a credere ebevi Quin. ined.
Dizion delle Scienze Nat, Voi. Vi. 28
CHI ( 218 ) CHI
/3. ovata, Decand., Prodr., 4- pag. 353; Ilibi. univers. (1829) voi. 2, pag. i5i;
Prodr., 4 , pag- 353. Albero di foglie
Ruiz el Pav., Fior. Per., 2, pag. 5a, t. ovale,
icj3\cinchona pallescens,i\vn,Ap. Film., riacee, quasi rotonde, appena acute, co
Cascarillo pallido, Ruiz, Quinol., jiag. pagine, estremamente glabre in ambe le
coi nervi ravvicinati; eli fiori in
?4 , n. 7. Albero di foglie larghe, coto pannocchie corirabose, colla corolla leg
nose di tolto, e pubescenti villose di -opra. germente colonosa all'esterno, coi lobi
La sua corteccia conosciuta dagli Spa- irsuti di sopra, col calice che ha il lembo
gnuoli coi nomi di i/una amarMa e di glabro, campanulato, guernilo di cinque
cascarilla pallida. denti acuti: se ne ignora il frullo. Cre
/. hirsiila, Decand., Prodr., 4i pag sce nell'America australe. La sua cortec
353; Ruiz et Pav., Fior. Per., 2, pag. cia non ha usi medici.
21, I. 192; cinchona tenuis , Ruiz, Questa specie si avvicina moltissimo
Vitm. Albero di foglie quasi ovali, gla
bre di sopra, pubescenti ed inule di sotto. alla precedente per i fiori, ma se ne al
lontana per il calice che un poco pi
La cascarilla dtlgado o cascarilla de grande. Ha le seguenti variet.
pillao , che la cascarilla tenuis, Ruiz,
Quinol., pare siano levate dai ramoscelli j3. obtusifolia , Decand., Prodr., 4 1
giovanissimi di questa variet. pag. 353; cinchona coccinea, var., Pav.;
<J. heterophylla , Decand. Prodr., 4, cinchona oblusifolia, Pav., Quinol. ined.
pag. 358. Ha i fiori alquauto lassi ; le fo in Herb. Moricand. Albero di foglie el
glie glabre di sopra , leggermente pube littiche, ottuse; di frutto che quando
scenti di sotto su i nervi e fra mezzo i mollo giovane somiglia quasi quello della
cervi. cinchona crassifolia, ma pi volumi
La cinchona heterophylla del Pavon, noso.
Quinol. ined., non pare differisca daque- y. lucumaefolia , Decand., Prodr., 4,
sta specie. pag. 353 ; Pav. Quinol. ined. in Herb.
China porporina, Cinchona purpurea, Ruiz Moricand. Albero di foglie ellittiche, bi
et Pav., Fior. Per., 2, pag. 52, t slunghe, alquanto acute.
193; Decand., Prodr., 4, pag. 353. Al tiritiisinga, Decand. Prndr., 4, pag-
bero di foglie largamente ovali, quasi 353; Pav., Quinol, ined. in Herb. Mori
cuneale alla base, quasi cuspidate all'api cand. Albero di foglie bislunghe lanceo
ce, glabre di sopra, leggermente pubescenti late, quasi acute, di nervi in piccol nu
di sotto su' nervi; di fiori raccolti in una mero. (A. B.)
ampia pannocchia brachiali! , quasi 10- * China dell'Humboldt. CincAona Humbold-
rimbosa, colla corolla appena cotonosa liana , Roem. et Schult., Sysl-, 5 , pag.
all'esterno, con lembo irsuto nell'interne-, i3 ; Cinchona ovalifolia , Humb. et
colle cassule cilindracee, che fluiscono Bonpl., Plani, equin., 1, pag. 65, t. 19,
con essere ovaio-bislunghe, longitudinal non Ruiz et Pav.; Trattin., tab. 2?5.
mente nervose all'esterno, quattro volte Albero di foglie ovali, quasi ottuse, di
pi lunghe che larghe. Cresce nei monti sopra lustre, di sotto pubescenti, quasi
bassi, selvosi e alquanto frigidi dell'Ande sericee; di fiori in pannocchia brachiata,
al Per, presso Chinchao, Pati ec. La pauciflora, colla corolla bianca candida,
sua corteccia , conosciuta in America col lunga da sei a otto liuee , sericea all'e
nome di cascarilla bobo de /tota morada, sterno, colla fauce glabra , coi lobi villosi
amara, acidetla, di color fosco all'ester internamente all'apice, colle cassule lon
no, fulvo slavato nell'interno. gitudinalmente nervose all'esterno, lunghe
Questa specie, nella quale rientra come un pollice, larghe cinque linee. Cresce
variet la cinchona morada del Ruiz , nelle Ande del Per , presso Caenca,
Quinol., pag. 67, n. 5, e iors' anche la dove della cascarilla peluda , e
cinchona coccinea del Pavon, Quinol. love fu scoperta dall'Humboldt e dal
ined, si ravvicina moltissimo alla prece Bonpland. Questa specie s'eleva sopra un
dente, della quale ad alcuni comparsa tronco allo da olio a dodici piedi, coperto
una semplice variet: ma n' dislint d'una scorza grigia scura, con delle scre
per le foglie membranose, non coriacee, polature longitudinali giallo-chiare ; la
quasi glabre, per i frutti un poco pi quale scorza d colla incisione uu sugo
lunghi rispetto alla loro larghezza. giallognolo, amaro, astringerne: questo
Cbina di calice gran dk, Cinchona macro- tronco si divide in rami pelosi.
calyx , Pav., Quinol. ined.; Decand * China sanguigna , Cinchona magni/olia,
CHI ( aig ) CHI
Ruiz et Par., Fior. Per , 2, pag. 53, t. vicina molto a questa specie, ma che ne
196, non Eonpl.; Decand. . Prodr., ^, differisce per esser tutta glabra, e per
pag. 353; Cinchona lutescens, Ruiz, Ap. aver la corolla gracile, gli slami preJmi-
lritm. Suppl. 1, pag. 262; Cinchona nenti, e le cassule parimente prominenti ,
grandifolia, Poir., Dici. 6, pag. 36; Cin slata tolta dalle cincone e riferita eso-
chona obi'ongij"olia , Mutis, MSS. ex slerame.
Humb., Mag. beri., 1, pag. 118; Casca- " China di grosse foglie, Cinchona cras-
rilla amarMa, Rniz, Quino/., pag. 71 , sifolia, Pav., Quinol. ined.; Decand., Bi-
ex Humb.; volgarmente china connine, bl. univers., loc. cil.; Prodr., 4, p. 354
china rossa. Questa specie un granile Albero di foglie bislunghe, quasi ottu
albero lei Perii che sorregge una corona se, assottigliate alla base, coriacee, gla
molto frondosa. Ha la corteccia bruna bre in ambe le pagine , la inferiore
cenerina, rossiccia nell'interno, d'un sa- delle quali, quando queste foglie sono
p-ire amaro acidetto; i giovani ramoscelli giovani assai, villosissima alle ascelle
quadrangolari, rossicci; le foglie glabre, Ielle vene; di stipole mem bramicec-con-
ampie, ovali, intierissime, lustre, pallide crele; ili fiori in corimbi terminali, tri
di sotto con nervi villosi ai lali; una colomi, con diramazioni ancipiti, e pau-
grandi; pannocchia brachiala, patente, ciflore; di frulli ovali bislunghi, coronati
lunga un piede, composta di fiori, che dal respellivo calice, d'una lunghezza tri
hanno il calice porporino, la corolla bian pla della larghezza. Cresce verso Qnito
ca, odorosa, lunga un pollice, col lembo e Loxa. La sua corteccia non ha usi
un poco peloso, le cassule grandi, bi- medici. (A. B.)
slungo-lereli, d'una lunghezza sellupla * China dicotoma , Cinc/tftna dichotoma ,
della larghezza. Cresce nelle foreste delle Ruiz et Pav., Fior. Per., 2, pag. 53,
Ande al Perii e alla Nuova-Granata , lab. 197; Ruiz, Quinol. Suppl pag. 3,
dove della qitina roxa, Jlor de As-n- n. 12. Specie distinta per le diramazioni
har. La sua corteccia poco usala in semplici, dicotome ed apertissime delle
Europa, meno che non vi giunga mesco sue pannocchie. E un albero pofo allo,
lata con qualche altra china, massime col tronco coperlo d'una corteccia bruna,
colla rossa. un poco bernoccoluta, amarissima , aci-
' Ghisa bianca, Cine/tona macrocarpa , delta, coi ramoscelli leggermente com
Vahl, Acl. soc. hist. nal. Hafn., r, pag. pressi, guernili di foglie bislunghe lan
20, t. 3, excl. synon.; Decand., Prodr , ceolate. I fiori sono unilaterali, appena pe-
4, pag. 354; Lamb., Cinch , 1, pag. 22, dicellali; le cassule strette, lineari; i semi
t. 3; Cinchona ovali/olia, Mulis ex Humb., bruni, circondati ila un'ala membranosa.
Mag. beri-, (1807), pag. 118; Cinchona Cresce neHe foreste delle Ande al Perii.
magni/loro, Pav., Quino. ined.\ volgar- * China di foglie acute , Cinchona acu-
mente, china di S. F. Albero di foglie tifolia, Ruiz et Pav., Fior. Per., 3, p. 1,
ellittiche, coriacee, mollo glabre di sopra, lab. 225. Albero allo venti piedi; ili ramo
quasi irsuto-pubescenti di sotto; di fiori scelli pubescenti; di foglie ovali, acule, on
in una pannocchia tricoloma; di corolle dulale, intierissime, pelose di sotto lungo
pubescenti alP esterno , coi lobi interna le diramazioni nervose; di pannocchie
mente irsuti, di cassule cilindracee, due terminali, composte di fiori che li,nino la
volle pi lunghe che larghe. Cresce a S. corolla glabra, il tubo un poco angoloso,
F di Bogota. quattro volle pi lungo del calice, il
** La sua corteccia bruna cenerina al lembo con incisioni lanceolate, gli stami
l'esterno e giallo pallida nell'interno, non prominenti, le cassule turbinale, lun
sottile e talvolta della grossezza d'una ghe un pollice, pubescenti, i semi cir
linea; mollo compatta, ed ha una rot condati da un risalto membranoso. Cre
tura disuguale, legnosa ed a si rati. Masti sce al Per nelle foreste delle Ande.
candola comparisce in principio di sapor ** La rorlccr?i:i di questa specie, che
poco amaro, il quale annunzia nn che di il Ruiz (Quinol., Suppl. pag. 8, n. i4)
saponaceo. rara in commercio. distingue colla frase spaglinola di casca
Il Hoemer e Io Schultes (Syst., 5, pag. rilla de hoja aguda, sottile, di color
i3 ) riportano questa specie una variet fosco, di sapore stiltico, mediocremenle
(3, la quale cresce verso Santa Marta. China amaro.
di fiori piccoli . Cine/tona mieran-
(A. B.) tha, Rniz ci Pav., Fior. Per., a, pag.
" La cinchona brachycarpa che si rav- 52i ; Rniz. Quinol., Suppl., p. t, n. 11;
CHI ( 220 ) CHI
Deca mi., Prodr., 4> pag. 354- Questa piedi. Cresce nelle Ande al Per presso
specie che cresce negli alti e freddi monti Jaen de Bracaraoros.
selvosi dell'Ande al Per , verso Sant-An- " La corteccia di questa china, che
1onio di Playa-Grande , dove distinta al Per detta volgarmente cascarilla
col nome di caseori/lo fino, un arbo bova, non stala per anche ricevuta in
scello di foglie amplic ovali , ottuse, gla medicina. (A. B.)
bre, quasi pubescenti verso la base delle Chi a A fiori rosei , Cinchona rosea,
vene nella pagina inferiore; di pannocchia Ruiz et Pav., Fior. Per., 2 , pag. 54, t.
brachiala, grande, composta di molti fiori 199; Decand., Prodr., 4- p. 355. Cin
che hanno la corolla sericeo-cotonosa, ros chona fiusca, Ruiz, Ap. film. Suppl. 1,
siccia esternamente; le cassule bislunghi pag. 262; Cascarilla pardo , Ruiz, Qui
d' una lunghezza tripla della larghezza. nol., pag. 77 , n. 8. Albero allo circa
La cine/tona parviflora del Poiret , quindici piedi, ricoperto d'una scorza
Dici. Encycl., 6, pag. 36, n. io, e del bruna, sparsa di macchie scure cenerine,
Mutis, appartiene a questa medesima spe- molto astringente , e appena amara, non
eie, dalla quale differisce per le pannoc usata in medicina. I ramoscelli sono leg
chie meno amplie, per le corolle e per germente compressi , guerniti di foglie
altre piccole cose. (A. B.) ovali, quasi attenuate alla base, ottusa
' China glandulosa, Cinchona gianduii- mente acuminale all'apice, glabre in ambe
fera-, Ruiz et Pav., Fior. Per., i, pag. le pagine : le pannocchie quasi animili -
2a4; Ruiz, Quinoi., Suppl., pag. 5, n. chi.ite, con diramazioni corimbose; i fiori
i3; volgarmente china Guanucco, china pcdicellati, col calice porporino, colla co
Huanucco. Questo arboscello cresce nei rolla rosea, esternamente glabra, col lembo
monti selvosi delle Ande al Per, dove, superiormente cotonoso, colle cassule bi
al riferir dell' Humboldt , delta casca slunghe, d'una lunghezza tripla della
rilla negrilla; s'alza da dieci a dodici larghezza. Cresce nei bassi boschi delle
piedi da terra. Ha la scorza bianco-cene Ande al Per, e in gran copia a Pozuzo
rina; le foglie ovali, lanceolate, glabre, e a S.-Antonio di Playa-grande ; nei quali
ondulate, cotonose di sotto, con una glan- luoghi indicata col nome di asmonich.
dulctla all'origine delle diramazioni ner (Poir.)
vose nella pagina superiore; i fiori in * La cinchona peiniha. Pav. Quinol.
pannocchie quasi corimbose; il calice con ined., e la cinchona muzonensis, Goudol,
denti porporini ; la corolla corta , bianca Phil. mag. (1828 febr.), pag. i32, si re-
rosea , con tubo esternamente vellutato , gislrano dal Dccandoile fra le chine non
con lembo internamente lanuginoso; le sufficientemente note. La prima cresce
cassule bislunghe, d'una lunghezza tripla nell'America meridionale, e probabil
della larghezza. mente al Per ; e la seconda nelle vaste
** A queste specie si riferisce la ovina foreste che snuo presso la citt di Muzo
glandulosa del Ruiz, Quinol., Suppl., nella Columbia.
pag. 5, u. i3, la cui corteccia ama La cinchona angusti/olia, Swarlz, la
rissima e aromatica , all'esterno bianca cinchona coriacea , Poir., la cinchona
cenerina, e nell'interno dello stesso colore, corymbifera , Forsl., la. cinchona Jlori-
ma pi slavato e come giallo chiaro. bunda, Swartz, la cinchona phiippica,
Cav., di che si trova la descrizione nel
ft. Corolle glabre. (A. B.) testo francese di questo Dizionario , es
sendo passate nel genere exostemma, ci
riserbiamo a parlarne quando tratteremo
Cbiha di fioki caduchi, Cinchona cadu- di quel genere. (A. B.)
ciflora, Hurab. et Bonpl., Plant. equin., " CHINA AROMATICA. (Boi.) Nome vol
pag. 167 ut adn. ; Decani!., Prodr., 4, gare del croton cascarilla. V. Croton.
pag. 355; Cinchona magni/olia , Hunib. (A. B.)
et Bonpl., Plani, equin., 1, pag. i36, t. " CHINA BICOLORATA. {Boi.) Nome
, non Ruiz et Pav.; Traltin., t. 353. volgare della bracca ferruginea. V. Bru-
la le foglie diritte e non reflesse , gla cka. (A. B.)
bre ovali, un poco pi lunghe del calice. " CHINA-CHINA. (Boi.) V. China. (A. B.)
Queste foglie e le loro stipole producono "CHINA DELLA NUOVA SELVA. (Boi.)
una gelatina bianca trasparente, che piglia V. China DELLE isole. (A. B.)
la consistenza d'una resina giallastra. Que " CHINA DELLE ISOLE o DELLA
sta specie un albero che s'alza da cento NUOVA SELVA. [Boi ) Vengono in com-
CHI ( aai ) eni
mere io , sotto questo nome, diverse cor Chinato di Soda.
tecce di china , delle quali non si cono
scono bene le specie a cui appartengono. Cristallizza in prismi esaedri.
(A. B.) Pare anidro.
CHINA DI CARTAGENA. (Boi.) Ha inalterabile all'aria.
questo nome in commercio la corteccia
della portlandia hexandra, Jaq., eh' la Chinato d'Ammoniaca.
coutarea speciosa dell' Anblet. (A. B.)
CHINA DI S. DOMINGO. (Bot.) V. deliquescente.
China Piton. (A. B.) Coli' evaporazione si sviluppa una por
" CHINA DI S. LUCIA. (Bot.) V. China zione di ammoniaca.
Pitok. (A. B.)
" CHINA NUOVA. (Chim.) venuta in Chinato di Barite.
commercio, sotto questo nome, una cor
teccia d' un albero non ancora conosciuto. Cristallizza in ottaedri allungati.
Questa corteccia, analizzata dal Pellelier All'aria diviene opaco.
e del Cavenlou , ha mostrato di conte pochissimo solubile nel' alcool a
nere della materia grassa ed una sostanza o,83o, ed solubilissimo nell'acqua.
resinoide rossa, del concino, una materia Chinato di Magnesia.
colorante gialla, della gomma, e dell'acido
chinovico. Il Gruner vi ha riscontrato solubilissimo.
pure delle tracce d'aliali vegetabile, che Forma delle escrescenze cristalline ana
ei tiene per una base particolare diverso loghe a quelle dei cavoli fiori.
dalla chinina e dalla cinconina: 100 parti
di questo alcali saturano 12,2 d'acido Chinato di Calce.
solforico. (A. B.)
CHINAOS. (Boi.) Nome arabo del faggio, V. Chinico [Acido].
al riferire del Mentzel e del Dalecharn-
pio: quest'ultimo lo nomina anche chia- Chinato di Manganese.
chas. (J )
CHINA PAYA. (Bot.) Al Chili ha questo Cristallizza in laminelte rosee.
nome la vermifuga della Fora del Per,
eh' la stessa pianta della jlaveria^ pub Chinato di Zinco.
blicata anteriormente nella famiglia delle
corimbifere. Quest'ultimo nome prove- Cristallizza in laminelte 0 in masse ag
nifa dall'uso che al Chili si fa di questa glomerale.
pianta dai tintori per levarne dei colori
gialli. Quello di vermifuga datole dipoi, Chinato di Nichel.
deriva dall'essere, parimente al Chili,
usata per uccidere i vermi che s'ingene in una massa verde gommosa.
rano nelle ulceri putride degli animali: solubilissimo nell'acqua.
il che si fa pestando la pianta, mescolan
dola con sale , e quindi applicandola Chinato di Febeo.
alla parte. (J.)
" CHINA PITON, CHINA DI S. DO sotto forma d'una massa giallo-ros
MINGO, CHINA DI S. LUCIA. (Bot.) sastra, gommosa e solubile nell'acqua.
li corteccia della cinchona Jloribunda,
Sw., riferita per il Roemer e per lo Chinato di Piombo.
Schultes tra le esostemme, sotto la indi
cazione di exostemma Jiuribundum , In aghi tenui.
cos chiamata in commercio, V. Esostem- alteralo dall'aria.
a. (A. B.) Vi un sottochinalo di piombo che si
" CHINATI. (Chim.) Combinazioni saline ottiene precipitando un chinalo con usi
formale dall'acido chinico. sottoacetato di piombo.
Chinato di Rame.
Chinato di Potassa. Cristallizza in aghi verdi o in lamine
romboidali.
deliquescente ed amaro. Esposto all':iria divien bianco.
CHI aaa ) CHI
Chinato di Mercdhio. che sia l'avvoltoio nero, nel suo prima
anno. (Ch. D.)
Inrrislallizzabile. CHINE-CHINE, o SIN-SIN. (Mamm.) Ap
Senza colore. plicasi questo nome, alla China e nella
Tiralo a secchezza romparice jotlo Tartara, ad una scimmia senza coda, che
forma J'tina massa giallo-rossastra poco alcuni naturalisti hanno riguardato, ma
solubile nell'acqua. certamente per errore, come l'orang-ou-
lang. (F. C.)
Chinato d'Argento. CHINEESCHE-BILANG. (Ittiol.) Nella sua
Collezione dei Pesci di Amboina, ilice il
Buischio che gli Olandesi cos chiamano
In papillelle leggiere. una specie di gronchio coronalo delle
Esposto alla luce annerisce con facilit. Indie orientali, che ha la lesta coperta
(A. B.) da un certo numero di spine. La sua
CHINATI [Pino-]. (Ctiim.) Combinazioni carne grassa, ma piena di lische: gli
saline formate dall'acido pirochinico. V. Europei di rado ne mangiano; ma i Chi-
Chirico [piro-] [Acido]. (Ch.) nesi la tengono in molto conto, e la con
CHINCAP1N. (Bot.) Ha questo nome nel discono con l'aglio e col pepe. (I. C.)
suo paese nativo il castagno 'Iella Virgi CHINESE. (Ittiol.) Si applica questo nome
nia, il quale d dei frutti molto pi pic specifico a molti pesci, particolarmente ad
coli di quelli del castagno ordinario, ca- una specie del genere Balestra della di
stanea vesca. detta chinquapin c querce visione dei monacanti. V.' Balestra e
chinenpin , quella specie di querce d'A Monacanto.
merica , che la quercus prinos pumi/a De Lacpde ha pure indicata sotto
.lei Michaux. (J.) questo nome una razza da esso descritta
CHINCHE. (Mamm.) Denominazione asse sopra un disegno chinese, e che si rav
gnala da Buffon ad una specie del genere vicina, per quanto pare, alle Torpedini
Mefiti, e riferita da Fcuill, come appar o ai Rini. V. Torpedine e Rino. (I. C.)
tenente ad un quadrupede Brasiliano, che CHINESE [alla] LA FALENA. (Entom.)
tramanda un fetidissimo odore; che ha] Geoffroy ha applicato il nome di Phaline
cinque diti a tutti i piedi, due fasce bian chine'e, che noi cosi traduciamo, ad una
che da ambeilue le parli del dorso, e che specie di bombice con le ali superiori a
vive nei cunicoli. V. Mefiti. (F. C.) spigolo, nera, rigata di giallo; le inferiori
CHINCHELCOMA. (Bot.) Nome peruviano1 rosse, con macchie nere. la Bombyx
della salvia oppositifolia della Flora dell hera di Linneo. (C. D.)
Per. (J.) CHINGOLITO.(0/7/.}V.Chingolo. (Ch.D.)
CHINCHI. ( Mamm. ) Denominazione del CHINGOLO. (Ornit.) A Buenos-Ayres ed
chinche, Ilverra mephitis, Linn., in al a Monte-Video, applicasi questo nome e
cuni autori tedeschi. (F. C.) quello di chingolito, ad un uccello che
CHINCHI (Bot.) Riferisce il Dombey che il D'Azara colloca sotto il N. i35, fra i
al Per distinta con questo nome una suoi chipi, famiglia composta, in gran
specie di dianto dell' India, o tagele, ta- parte, di specie le quali si riferiscono alle
geles minuta^ che ha, come le sue conge fringille. Questo autore riguarda il chici
neri, un odore acuto, e che entra come golo per la passera del Brasile, di Buf
condimento nelle pietanze. Il Cavanilles, fon, della quale opinione non il suo
(Tcones t. 169.) registra, sotto il nome di traduttore Sonnini. I Guarani lo chia
chinchimaliy un'altra specie, ch' la tage- mano chesihasi, poich canta tutto l'anno
tes tenuifolia di questo autore, e che con un tono di voce chiarissimo e molto
mollo affine colla precedente. (J.) simile a quello della lodola. La sua lun
CHINCHIMAU. (Bot.) V. Chinchi. (J). ghezza totale di cinque pollici e due
CHINCHINCULMA. (Bot.) V. Chiucamfa. terzi. Ha parecchi freghi nerastri sul da
(J.) vanti c sui lati della testa; la nuca ros
CHINCO. (Mamm.) Denominazione del sastra, con una macchia nera sotto; le
chinche, Viverra mephitis, Linn., in al penne dorsali nerastre nel centro, e ros-
cuni autori italiani. (F. C.) sicce sui margini; le penne alari e cau
CHINCOU. (Ornit.) L'uccello descritto sotto; dali brune, e le parti inferiori biancastre.
questo nome ila Levaillant, tom. I, pag. II maschio e la femmina hanno, solamente
34. della sua Ornitologia di Affrica, e da nell'inverno, un ciuffo sulla testa; gli
esso rappresentatovi nella tav. 12, pire| individui giovani offrono delle differenze
CHI 2*3 ) CHI
nel loro colore avanti la prima muda. Il soluzione si riduce a consistenza di si-
nido di questi uccelli, che trovasi talora roppo prima che cristallizzi.
su rami di alberi poco alti, talvolta a Forma con tutte le basi dei sali solu
terra, o nelle buche dei muri, contiene bili: il perch la sua soluzione, come
circa quattro uova biancastre, con nume pure quella del chinalo di potassa, non
rosi punti rossastri sulla parte ottusa. precipita verun sale metallico solubile,
(Ci. D.) tranne il sotloacelato di piombo. L'acido
CHINICI) [Acido]. (Cium.) Acido organico. chinico converte quest' ultimo sale in
acetato di piombo, per la ragione che
Composizione. precipita l'eccesso di base allo stalo di
sottochinato, secondo il Pellelier e il Ca-
Hanry Plisson Liebig ventou.
L'acido chinico sotto l'azione del ca
Carbonio . . . . 3J,nj . 46,23* lore rimane scomposto, rigonfiando in
Idrogeno 5,56o . 5,09 principo, e quindi annerendo.
Ossigeno 6o,3a5 . 37,68 Colla distillazione, si scompone nei ma
B.) teriali che seguono:
l. Liquido acquoso piccante.
Stato naturale. a- Olio scuro acidissimo.
3. Cristalli d'un acido che il Pel-
L' acido cbinico esiste naturalmente letier e il Caventou chiamano pi-
nella china alto stalo di sale, combinato rochinico.
alla calce. 4- Diversi gas.
5. Carbone.
Estrazione.
Storia.
Si fa digerire una data quantit di
china nell'acqua; se ne filtra il liquore, Quest'acido fu scoperto dal Vauquelin
e ti fa concentrare per ottenere un su un sale a base di calce, che il De-
estratto che si tratta coli1 alcool. La schamps, farmacista di Lione era sialo il
materia indisciolta messa in contatto col- primo a riconoscere nell'estratto di china.
l' acqua, cede a questo liquido: i. una (Ch.)
materia vegetabile che lo rende vi CHINICO [piro-] [Acido]. (Cium.) Acido
schioso; 2. del chinato di calce- Si che si ottiene dalla distillazione dell'a
filtra il liquore e si lascia evaporare spon cido chinico.
taneamente; ed in progresso di tempo
si ottiene il chinato di calce cristalliz Preparai ione.
zato in lamine, che possono essere esae
dro, romboidali, e talvolta anche qua Si separa dal prodotto liquido della di
drale. Questi cristalli si debbono assog stillazione, filtrando questo medesimo li
gettare a nuove cristallizzazioni fiuch si quido a traverso del coione, il quale ri
ottengano perfettamente senza colore. Al tiene l'olio e lascia passare il liquido ac
che giunti, si fa disciogliere il chinato di quoso. Facendo concentrare questo liquido
calce in dodici volle il suo peso d'ac a un moderato calore, e lasciandolo fred
qua, e vi si versa a poco alla volta del dare, l'arido cristallizza.
l'acido ossalico disciolto in molta acqua
la calce ne rimali precipitata allo stato Propriet.
d'ossalalo, e l'acido chinico ritenuto
dall'acqua. Culla evaporazione si ha que cristallizzato in aghi riuniti in fiocchi.
st'acido cristallizzato. Non ha colore quando non contiene
olio.
Propriet. Non ha odore.
E solubilissimo nell'acqua e nell'alcool.
Cristallizza in lamine divergenti , non Precipita leggermente l'acelatodi piombo
colorale. e il nitrato d'argento.
Ha un sapore acidissimo, che non Il suo carattere distintivo di precipi
punto amaro, quando i cristalli non con- tare in un bellissimo color verde il sol
tengono cinconina. falo di perossido di ferro senza precipi
solubilissimo nell'acqua; e la sua tare il tartaro emetico e la gelatina.
CHI ( 4 ) CHI
capace <)i unirti alle basi salificabili solubilissima nell'alcool e nell'etere
c 'li formar con esse dei sali particolari idrati.
detti pirochinati. Quando questo alcali stalo disciollo
I pirochinali di potassa, di soda, d'am in alcool non assoluto, e che se n' fatta
moniaca, di calce, sono solubili. evaporare la soluzione, rimane una ma
teria trasparente fusibile a 90, simile alla
Storia. cera fusa, la quale dopo che scaldata con
diligenza e per un tempo assai lungo ,
Si deve la si operi* di quest'acido al perde la sua fluidit lasciando sviluppare
Pelletier e al Cavenlou. (Ch.) l'acqua che le era unita.
CHININA e CINCONINA. (Chim.) Nomi La chinina si unisce agli acidi, e forma
dati a due alcali organici che esistono con essi dei sali solubili generalmente
nella China. nell'acqua, e tutti d'un aspetto periato.
Descriveremo le propriet di quest
due alcali, cominciando dalla chinina; e b ) Caso in cui la chinina alterata.
poi esporremo i melodi, merc dei quali
si giunge ad isolare questi alcali. Questo Distillala, d i prodotti che si
articolo un estratto della memoria del dalle sostanze organiche.
Pelletier e del Cavenlou sulla china. Quando si scalda col deutossido di ra
me, non si ottiene che acqua ed acido
Chinina. carbonico.
** Composizione. Sa/i a base di chinina.
La chinina composta di carbonio, di Si preparano tutti unendo direttamente
azolo, d'idrogeno e d'ossigeno. la chinina agli acidi.
Pelletier, Liebig Solfati ni Culmina.
Dumas
Secondo il Robiquel, quando si unisce
Carbonio 75,oo . 75,76 la chinina all'acido solforico, e se ne fa
Azoto. . 8,45 8,11 cristallizzare la combinazione , si ottiene
Idrogeno 6,66 . . 9,5a un soprasolfato, senza aver mai un sale
Ossigeno 10,40 . . 8,61 neulro, qualunque precauzione si prenda
(A. B.) per neutralizzare esattamente l'acido col-
l'alcali.
Propriet fsiche.
SOPBASOLFATO.
cristallizzabile.
Seccala fino al punto di privarla Composizione.
tulla l' umidit, comparisce sotto forma Robiquet
d' una massa porosa bianco-sudicia.
amarissima. Acido 19,1
Chinina 63,5
Propriet chimiche. Acqua e perdila
a ) Caso in cui la chiuiua non soffre
alterazione.
Esposta all'aria, non assorbisce acido Preparazione.
carbonico, n acqua, u ossigeno. Si pu preparare trattando la chinina
Non s'unisce n allo zolfo, n al car
bonio. coll'acqua acidulala dall'acido solforico.
Volta al color turchino la carta di lac
camuffa arrossala da un acido. Propriet.
pi solubile nell'acqua bollente che
nella fredda, disciogliendosene nella prima Cristallizza in prismi quadrangolari de
solamente o,oo5. pressi, ben terminali, compatti, traspa
Gli olj fssi e gli olj volatili possono renti.
distoglierne piccole quaalil. solubilissimo nell'acqua anche quando
CHI ( 2 25 ) CHI
fredda. Una Ul soluzione non ha sapore] " Cristallizza in aghi iridescenti.
sensibilmente acido, e tuttavia volge al Si fonde assai prima d'arrivare a ioo
color rosso la laccamuffa.
Qualunque sia il numero delle cristalliz Preparazione.
zazioni che si faccia provare al sale, que
sto conserva sempre la medesima propor II Winkler ha osservalo che l'idroclo-
zione d'acido. ralo di chinina quando vien preparato
trattando direttamente la chinina coll'a-
Sottosolfato. cido idroclorico allungato , e massime
quando si fa evaporare alla temperatura
Composizione. Iella ebullizione , ha molta tendenza a
pigliar l'aspetto d'una resina: ma ag
Rohiquet giunge poi che si ottiene in cristalli bel
lissimi , quando si fa una esatta miscela
Acido 10,0 di 480 parti di solfalo di chinina caduto
Chinina 80,9 in efflorescenza e di i3g parli di cloruro
Acqua e perdita 09,1 di bario cristallizzato, e dopo avervi ag
giunta dell'acqua si lascia il tutto per
100,0 qualche tempo digerire a una tempera
Questa determinazione e la precedente tura di 4o- Dopo di che si procede alla
sono state fatte precipitando 100 parti di filtrazione del liquore, lavando il depo
solfato per mezzo della potassa ; tacendo silo di solfato di barite rimasto sul filtro,
bollire, filtrando per separar la chinina, e quindi alla evaporazione del liquore
< mescolando il liquore filtrato e sopra- filtrato e della lavatura; e si l'uno cht
saturato d'acido nitrico col nitrato di l'altra, quando son tirate fino a pellicola,
barile. danno il sale cristallizzato.
Pelle tier, Cavenlou
Idriodato di Chimca.
Acido 10,91
Chinina 100,00 Preparazione.
Il Pelletier e il Caventou hanno de
terminata la proporzione del sollosolfato Trattando la chinina e l'acido coll'ac-
di chinina, pesando la quantit necessaria qua calda, risultano dell'idriodalo e dell'io
di chinina per neutralizzare una quantit dato di chinina; i quali sali precipitane
nota di acido solforico. col raffreddamento, sotto forma d'una
polvere bianca.
Preparazione.
Propriet.
Cristallizza in aghi o in lamine stret
tissime, larghe e leggermente flessibili. L'idriodato di chinina forma col cia
poco solubile nell'acqua a freddo, nuro e col cloruro di mercurio alcuni
ed assai nell'acqua bollente; dalla quale precipitati cagliosi, che pare contengano
riman separalo col raffreddamento. i due sali. (A. B.)
Agisce su' reagenti a modo degli alcali; NlTHATO DI CHININA.
n per questo ha sapore manifestamente
alcalino. Preparazione.
Il Robiquet ha scoperto che il sotto
solfalo cristallizzato per tre volte di se Quando si neutralizzata una data
guito, conteneva un poco pi d'alcali di quantit d'acido nitrico colla chinina, e
quello che era stato fatto cristallizzare si concentrata la soluzione che ne risul
una sola volta. ta, riman separato un liquido oloaglnoso,
che il nitrato di chinina.
Id&oclobato di Chioma. ** Propriet.
Acido 7,o86a in prismi cortissimi, inclinali sulla
Chinina 100 loro base; due delle l'accie presentano
Propriet. uno splendore di perla. I cristalli si la
sciano fendere, e si dividono parallela
pi solubile del solfato di chinina. mente a faccie periate. (A. B.)
Dizion delle Scienze Nat. Voi. VI. *9
CUI ( a6 ) Cni
Fosfato di Chinina. ! Gallato di misi.
Propriet. Preparazione.
Cristalli* facilissimamente in piccoli
aghi incolori e trasparenti. Si prepara trattando direttamente Ta-
solubile nell'alcool. cido gallico colla chinina. Il sale che ne
t istilla neutro.
Absekiato di Chinina.
Propriet. Propriet.
Somiglia il fosfato : ma e meno periato.
pochissimo solubile a freddo, ed un
Acetato di Chinina. poco pi a caldo.
La soluzione fati a a caldo divieti lat
Propriet. tescente freddandosi.
La chinina forma coll'acido acetico un solubile nell'alcool e in un eccesso
sole leggerissimamente aciilo, che con fa d' acido.
cilit cristallizza in aghi lunghi , larghi, L'acido gallico e le tinture di galla
periati; i quali formano una massa amorfa precipitano le soluzioni di chinina suffi
allorquando la cristallizzazione rapida, cientemente concentrate, in gallato di
o si aggruppano in modo da formare questa base.
delle papille.
poco solubile nell'acqua fredda: ma * Chinato di Chinina.
stemperato in eccesso in questo liquido,
la porzione indisciolta si precipita in lun
ghi filamenti setacei. Preparazione.
pi solubile nell'acqua bollente; il
perch la soluzione si rappiglia in massa Questo sale si depone coli' evaporazione
per raffreddamento. spontanea in croste bianche , papillose
quasi tolte, che talora compariscono for
Ossalato di Chinina. mate di piccoli aghi, i quali tenuti all'a
ria cessano il' essere trasparenti, ed acqui
Propriet. stano un aspetto corneo.
Volge al verde lo sciroppo di viole
poco solubile nell'acqua fredda, e mammole.
molto pi nell'acqua bollente. Laonde,
in quest'ultimo caso, la soluzione si rap Propriet.
piglia col raffreddamento in una massa
periata cb' formata d' aghi. amarissimo.
E solubilissimo nell'alcool, massime a poco solubile in alcool di 36.
caldo. estremamente solubile nell'acqua.
La chinina pu formare un soprossa- Sotto l'azione del fuoco si decompone
lato cristallizzabile in aghi , pi solubile senza lasciar residuo manifesto.
dell' ossalato nell'acqua fredda. L'ammoniaca, la potassa e l'acqua di
calce lo scompongono, dando luogo ad al
Preparazione. trettanti chinali di queste basi.
I sali d'argento e di piombo leggier
L'ossalalo di chinina si pu preparare mente aciduli non vi cagionano precipi
versando dell'acido ossalico o dell'ossa- tali apparenti.
lato d'ammoniaca nei sali solubili di chi Con maggior facilit cristallizza in aghi
nina. quando unito ad un piccolissimo ec
cesso d'acido.
Ta&tbato di Chinina.
Stato naturale.
Propriet.
Questo sale, che pu formarsi dall'arte,
Somiglia il precedente; ed un poco ha la sua esistenza naturale nella cor
pi solubile. teccia delle diverse chine. (A. B.)
CHI ( lij ) CHI
CINCONINA. La cinconina scaldata nell'acqua col-
l'iodio , determina la produzione degli
** Composizione. acidi idriodico e iodico, che s'uniscono
ad essa. Fin che il liquore caldo non
Pellet., Dumas Brande si intorba , m.i freddandosi deposita una
miscela d'idriodato e d'iodato di cin
Carbonio . . . 76,97 784 conina.
Azoto 9,02 14,6
Idrogeno . , . 6,22 7,5 h) Oso in cui In cinconina rimane alterata.
Ossigeno . . . 7,79
(A. B.) L'acido nitrico concentrato la trasforma
in materia amara e conciante.
'Sinonimia. Distillandola si comporta come le altre
sostanze vegetabili.
Cikco.ii.no dm. Dott. Gomes. Combusta coli' ossido di rame si con
verte iu acqua e in acido carbonico.
Propriet fisiche. Quando vien bruciata in una cassula ,
non lascia residuo di cenere.
Cristalli iza in piccoli aghi prismatici.
Quando vien separata rapidamente dal Sali di Cinconina.
l'acqua, comparisce sotto Torma di lastre
bianche, traslucide, cristalline. Si preparano unendo direttamente la
Ha un sapore d'una amarezza partico cinconina agli acidi.
lare, che si manifesta appena in princi
pio, per esser la cinconina poco solubile Solfato iirio di Cihcomka.
nell'acqua. Per la stessa ragione il suo
sapore non mai intenso come i sali so Compositione.
lubili di questa base.
Questi sali sono Binarissimi e slittici; Acido 100 .... 1 3,021
e dura per lungo tempo la sensazione che Cinconina. . . . 768,064. . 100
imprimono su la lingua.
Propriet.
Propriet chimiche.
Cristallizza in prismi di quattro piani ,
m) Caso in cui la cinconina non s'altera. due dei quali pi larghi degli altri. I
prismi son terminati da una faccia incli
Esposta all'aria ne attira a poco alla nata, e sono un poco lustri e flessibili.
volta l'acido carbonico. Quando i .prismi sono esilissimi, si ag
Non si combina ad alcun corpo sem gruppano in l'asceti i.
plice, n agli ossidi. Questo sale ha un sapore amaris-
Ritorna al color turchino la carta tinta simo.
di laccamuffa arrossata da un acido. neutro.
solubile in 2S00 parli d'acqua bol Sotto l'azione d'una temperatura poco
lente. sopra i ioo, si liquef e piglia l'aspetto
La sua soluzione divien torba fred della cera fusa.
dandosi. solubilissimo nell'acqua , e crislal-
solubilissima nell' alcool , massime lizza facilmente.
quando bollente. solubile nell'alcool.
Questa soluzione alcoolica amarissi- insolubile nell'etere idratico.
mj, e cristallizza freddandosi. ** Si conoscono pure un solfato basico
E molto meno solubile nell'etere idra- e un iposolfato di chinina, che si distin
lieo, di quello lo sia nell'alcool, spezial guono per caratteri loro particolari. (A. B.)
mente alla temperatura ordinaria.
Si discioglie in piccola quantit negli Idb.ocxora.to DI CmCOKlKA.
olj fissi e volatili.
Le sue soluzioni negli olj fissi, fatte a Compositione.
caldo, non intorbano col freddarsi. Ma
succede il contrario per la sua soluzione Acido 8i9
nell'olio di terebentina. Cinconina 100
CHI ( a 8 ) CHI
Propriet. da un carbonato alcalino, quanto col te
nere la cinconina esposta all' aria ; peroc
neutro. ch ella gode della propriet di assorbire
Cristallizza in aghi. l'acido carbonico che trovasi sparso nel
Si fonde sotto ioo. l'atmosfera. (A. B.)
solubilissimo nell'acqua , solubile
nell'alcool, e pochissimo nell'etere idro Acetato di Cinconina.
tico.
Preparatione.
** Idbjodato di Cinconina.
Non si pu neutralizzare l'acido ace
Essendo poco solubile nell'acqua, si tico colla cinconina. Quando si fa svapo
giunge ad averlo cristallizzato col lasciar rare una data quantit d'acido che ne
freddare una soluzione saturata a caldo. saturato , si giunge a un momento in
Trattato col cianuro e col cloruro di cui l'acetato precipita in piccoli grani o
mercurio si comporta come V idriodato ili in pagliette traslucide.
chinina. (A. B.)
Propriet.
Nitrato di Cinconina.
neutro quando stato lavato.
Preparatone. poco solubile nell'acqua.
Quando vien disciolto nell' acqua aci-
Si prepara trattando direttamente la dulata dall'acido acetico, o si fa evapo
cinconina con acido nitrico debolissimo, rare lentamente il liquore , rimane una
perch l'alcali non ne sia decomposto. massa simile a una mucillaggine, la quale
si riduce, messa in contatto coli' acqua,
Propriet. in acetato acido solubile , e in acetato
neutro che non si discioglie, almeno in
neutro. totalil.
Quando se ne fa concentrare la solu
zione, se ne separa una parte in goccio Ossalato D Cinconina.
le! le oleaginose, le quali a una bassa
temperatura, piglian l'aspetto della cera. Propriet.
Questa propriet che ravvicina la cinco
nina alla chinina, la distingue dalla stric bianco polverulento.
nina , dalla brucina e dalla morfina : Pochissimo solubile nell'acqua fredda,
dalle quali tre ultime basi diversifica an un poco pi nell'acqua scaldata.
che per non passare al color rosso con Un eccesso d'acido lo rende pi solu
un eccesso di acido nitrico. bile nell'acqua.
solubilissimo nell'alcool, pi a caldo
Fosfato di Cinconina. che a freddo.
Propriet. Tabtuato di Cinconina.
solubilissimo, e cristallizza con est rema
difficolt. Propriet.
Assentato di Cmcobiva. un poco pi solubile nell' acqua del
precedente.
Propriet.
" CniKATo di Cinconina.
neutro.
solubilissimo, e cristallizza molto Propriet.
difficilmente.
solubilissimo nell'acqua, dalla quale
** Ca*BO*ATO di Cinconina. si ottiene in cristalli acicolari, intralciati,
d' una lucentezza setacea, qaando si eva
Questo sale si ottiene tanto col far pora la soluzione fino a consistenza di
precipitare un sale solubile di cinconina sciroppo.
CHI ( aa9 ) CHI
Staio naturale. solubile nell'acqua fredda , e poco pi
nell'acqua calda.
Risiede nella corteccia delle diverse Questa soluzione, col freddarsi, diviene
chine. (A. B.) lallicinosa, poi schiarisce, e finalmente
deposita sulle pareti del vaso il gallato
Gallato di Cinconina. sotto forma di piccoli cristalli granellosi,
traslucidi.
Il precipitato ottenuto merci della in
Propriet. fusione di galla versata nelle infusioni di
china, che contengono della ciuconina,
Questo sale allo sialo neutro, poco vien prodotto dal gallato di questa base.
Noi esporremo qui le propriet per le quali si distinguono fra di loro la cinconina
< la chinina.
Quadro comparativo delle propriet della Cinconina e della Chinina.

Cinconina. Chinina.

Forma (in aghi prismatici in fiocchi setacei (i).


Sapore (amaro particolare amaro, molto pi sgradevole,
Fusibilit (infusibile fusibile , almeno allo stato d' i-j
dralo.
Azione dell'Alcool | solubile;
I vi pu cristalliz-
zare facilmente
solubile; non vi pu cristalliz
zare che con molla dimcolta(a).

Azione j tnn.
dell htere . !1 pochissimo
~ . , ... solubile;' vi vpu solubilissima; non vi pu cri
\ cristallizzare stallizzare.
Ildroclorato (cristallizzabile in aghi . . . cristallizzabile solamente in
fiocchi setacei.
Composizione (acido g,o35, base 100 acido 7,0862, base 100.
Fosfato !\ incristallizzabile
gommoso
; aspetto cristallizza in aghi periati.
Arseniato ( incristallizzabile cristallizza in aghi prismatici,
I* , ce 0 meno solubile; cristalli che si
\1 solubilissimo;
granulosi piccoli cristalli aggruppano in stelle su mu-J
uipoli ec.

Storia, estrazione, usi della Cinconina cesso merc del quale egli ha separalo il
e della Chinina. cinconino dalla scorza della china gri
gia, consiste nel trattare l'estratto alcoo-
La cinconina stala scoperta dal Dot lico di questa corteccia con l'acqua, la quale
tor Gomes di Lisbona, che l'ha conside lascia un residuo rosso eh' ei nomina
rata come il principio amaro al quale principio estrattivo. Fa evaporare fino a
la china deve le sue propriet febrifu- secchezza la soluzione acquosa, e traila il
ghe, e l'ha nominata cinconino. Il pro residuo con l'acqua di potassa, la quale
(1) ** Ifel testo francese di questo Dizionario si legge invece in massa amorfa. Ma lo Che-
vreul pubblicava questo articolo nel i8aa; e la convinzione nei chimici che la chinina fosse cri
stallizzabile non nasceva che nel i8&5, allorch il Pelletier annunziava che Hisciogliendo della
chinina in alcool di 40 a 4, e rilasciando la soluzione, in luogo freddo e non umido, ad una
spontanea evaporazione, l'aveva ottenuta cristallizzata in fiocchi setacei, formati di filamenti, che os
servati col microscopio comparivano tanti prismi allungati, dei quali non pot determinare la forma,
ma che erano diversissimi da quelli di cinconina. Egli inoltre osserv col Hobiquet, che se in
una dissoluzione bollente e mlto diluita di solfato di chinina, si aggiunge un alcali minerale, la
chinina isolata riman disciolta nel liquido, dal quale col raffreddamento si separa in lamine
o in sfoglie nere e forma delle volte d una bella apparenza; e questa una vera cristallizzazione.
(A. B.)
(1) ** V. la Hota qui sopri. (A. B.)
CHI ( a3o ) CHI
discioglie un poco di principio estrattivo, cipita la cinconina. Si gettano sopra un
e lascia inlalto il cinconino che egli filtro le materie freddate ; si lava il pre
giunto a purificare, disciogliendolo nel cipitato, e si fa seccare a bagno maria;
l'alcool, e mescolando la soluzione con dopo ili che si tratta con alcool bollente
l'acqua che lo precipita. a 4ui >l quale discioglie la cinconina.
Il dottor Gomes non riconobbe l' alca- L'alcool filtralo, mentre bollente e
lidit del cinconino. quindi concentrato , lascia depositare la
Il Thenard fu il primo a congetturare cinconina. La quale si purifica facendola,
che il principio scoperto dal Gomes era un ridisciogliere e cristallizzare, fino a che
alcali vegetabile. Ben presto questa conget rimanga senza colore. Pu essere anche-
tura fu verificata per un lato dall' Houton- purificata lavandola a freddo con etere
Labillardiere e per l'altro lato dal Pelletier idralieo.
e dal Caventou. I quali ultimi cambia Tale il primo processo che il Pelle
rono il nome ili cinconino in quello di tier e il Caventou hanno adoperato per
cinconina, e si dedicarono ad un lavoro preparare la cinconina. Essi in progresso
esteso sulle diverse specie di china usate di tempo hanno proposto il seguente.
in medicina. Fecero eglino conoscere in a. ) Si tratta a caldo l'estratto alcoo-
special modo le propriet the derivano lico di cinconina col l'acido idroclorico
dall'alcalinit della cinconina ; e quindi allungatissimo di acqua, dal che -si ottiene
scopersero la chinina nella china gialla una dissoluzione d' idroclorato di cinco
e l'esistenza simultanea di questi alcali nina , rimanendo un residuo rosso che
nella cbina rossa e in altre chine; videro contiene una materia grassa.
che questi alcali vi erano allo stato di b. ) Si decompone colla magnesia in
chinato, o di soprachinato; finalmente fe eccesso l'idroclorato filtrato. Si lava il
cero conoscere molle propriet delle so precipitato, si fa seccare a bagno maria,
stanze che accompagnano la cinconina e quindi si tratta con alcool bollente, il
la chinina. quale s'impadronisce della cinconina. Si
flira; e facendo evaporare il liquore, si
Estrazione della Cinconina. ottiene l'alcali cristallizzato.
a. ) Si trattano a caldo 2 chilogrammi Estrazione della Chinina.
di china gialla spezzata, con 6 chilo
grammi di alcool gagliardo; il che si ri Adottando il primo metodo colla china
pete per quattro volte. Si distillano i li gialla, si ottiene la chinina, non essen
quori alcoolici, ed al finire della distilla dovi altra differenza essenziale, che il li
zione, si aggiungono al resiJuo 2 chilo quore alcoolico bollente invece di cri
grammi di acqua. Con tal mezzo si ot slallizzare, lascia un residuo giallastro,
tiene: i. un liquido acquoso; 2. un trasparente e punto cristallino; ed la
precipitato di una materia di appa chinina. La quale nel caso che contenga
renza resinosa. Si aggiunge un poco di della materia grassa , vien trattala con
potassa a queste sostanze , che si get acqua debolmente acidulata con acido
tano sopra un filtro, e si passa dell'acqua idroclorico; imperocch ella soltanto di-
alcalina sulla materia che vi rimane; il sciogliesi. L'idroclorato che ne risulta
che si continua fino a tanto che la lava si scompone poi merc d' un alcali.
tura rimanga senza colore. Dopo tutto
questo, si lava con acqua pura la mate Separazione della Cinconina
ria resinoide. dalla Chinina.
b. ) Si tratta la materia resinoide con
acido idroclorico. Con tal mezzo si at Quando questi due alcali sono disciolti
tiene una dissoluzione d'rdroclorato di nell'alcool, vi un grado di concentra
cinconina, ed un residuo di una materia zione, in cha la cinconina cristallizza in
grassa verde. Se si adoperasse l'acido parte, rimanendo allora la chinina nel
troppo concentrato, rimarrebbe disciolta l'acqua madre con un poco ni cinconina.
una quantit notabilissima ili questa ul Evaporando fino a secchezza l'acqua ma
tima* sostanza. dre, e trattando il residuo con etere
c. ) Si filtra l' idroclorato di cinconina, idratico si discioglie la chinina e pochis
e si fa digerire sotto l'azione di un leg sima cinconina. Finalmente prendendo la
giero calore con magnesia pura. Questa chinina, unendola all'acido acetico, e fa
si unisce all'acido idroclorico, e ne pre- cendo cristalliztare il sale che ne risulla,
CSI ( ) CHI
giunge a ottenere la chinina purij- presso tutti le ricadute, tanto frequenti
u dopo queste malattie.
La cinconina separata delia chinina u Questa circostanza tanto pi notabile,
nei diversi trattamenti , si purifica col u in quanto che due di questi individui
farla cristallizzare e col lavarla in etere k sono stati salassati , due altri hanno
idralico freddo. u avute delle indigestioni, ed altri due
u avendo fatti dei bagni, sono stati si
Azione della Cinconina e della li curamente esposti all'impressione del
Chinina sulla economia animale. 11 freddo nell'uscir dall'acqua : cose tutte
che in generale si considerano come
Il Magendie si assicurato che questi ti capaci di cagionare delle ricadute.
due alcali non hanno alcuna azione de u Le materie resinose e legnose con
leteria su1 cani, sia che si facciano loro ti tenute nella china , amministrale isola
trangugiare, sia che nelle loro vene se ti tamente , cio separate dalla chinina ,
ne iniettino da za io grani. ti alla dose di due once , non hanno in-
Il Doubl ha guarito col solfato di u terrotto gli accessi , i quali dal solfato
chinina alcalino parecchi individui at u di chinina, usato poi solo, sono stali
taccati da febbri intermittenti bene ca 11 incontanente sospesi. Vi sono stali dei
ratterizzate , cominciando dalla dose di u malati che hanno sofferti dolori pas
i grano e aumentandola fino a 9 grani ti seggieri, chi alla lesta, chi allo stomaco,
inclusive , a seconda della etk e del tem u subito dopo aver preso questo solfato,
peramento del malato. Egli lo prescrisse ti Magli stessi individui avendo nei giorni
con ugual successo: i. nelle convalescenze u seguenti usato dello slesso rimedio alla
lunghe e penose delle febbri muccose, ti medesima dose, o a dosi pi forti, non
presso i bambini e gii adulti; a. nelle ti hanno provalo nulla di questo.
lunghe debolezze di stomaco; 3. dopo ti Da quanto procede, pare dimostrato
le crisi delle affezioni reumatiche. u che la virt febbrifuga della china
Il Magendie ha veduti buoni risulta' u gialla e d'altre chine risiede, se non
menti della chinina amministrata in casi ti esclusivamente, almeno principalmente
d'affezioni scrofolose, ed'idroposie d'in u in quello dei suoi principj a cui si
dividui di costituzione debole. u dato il nome di chinina.
Crediamo bene dovere qui trascrivere u Non ho fatto prendere che una sola
l' estratto delle osservazioni fatte dallo u volta il solfato di cinconina. Il quale
Chomel sull'uso dei solfati di chinina e u ha interrotti gli accessi febbrili, alla
di cinconina : u Di tredici individui u dose di venti grani, e gli ha resi sola
u die' egli, attaccati da febbri intermit ti mente pi miti alla dose di sei n.
u tenti , e curati col solfato di chinina , Il solfato di chinina s'amministra sbat
u dieci son guariti, due non hanno pro tuto nell'acqua. Il Robiquet pensa che
li vata che una semplice diminuzione il soprassoldo sia da preferirsi al sotto
a negli accessi, ed uno' non ne ha otle- solfato a cagione della sua maggiore so
u nuto alcun notabile effetto. lubilit. (Ca.)
u Dei dieci individui che sono stali CHINKAPALONES. (Bot.) Presso il Gar-
guariti, cinque lo sono stati colla prima gias si legge che i Portoghesi del Mala-
dose, gli allri cinque colla seconda. bar distinguono col nome ili cenjories la
u In questi due casi il solfalo di chi piccola specie di banana, e con quello di
li nina, usato dopo la china grigia, ma chinkapalones la grande. 11 Clusio pure
u strato d'agire con maggiore energia; nei che ne parla nei suoi Exotici, chiama le
<t tre casi in cui il solfato di chinina prime cenories, e le seconde chincapalo-
u stato impolente , la china stessa non nes. Dal quale ultimo nome probabile
v. stata di maggiore efficacia. che derivi di quello cincampaon , dato
u II solfato di chinina , amministrato dallo Scaligero allo stesso fruito. Il Rum-
a un'ora prima dell'accesso, non ha ma fio, autore di questa opinione, crede inol
li nifestata una notabile azione , e sola tre che il cadelqfon dello Scaligero , e il
ti mente ha prevenuto l'accesso succes cadalini dei Portoghesi sia la stessa ba
si sivo. nana. (J.)
u La stessa sostanza, continuata a dose CHINO o RINO. (Bot.) Sostanza vege
u decrescente per otto giorni dopo le tabile , astringente, nera o bruna cupa,
febbri quotidiane, e per quindici giorni rossastra, d'aspetto resinoso, e solubile nel
dopo le febbri terzane , ha prevenuto! l'acqua. Per lungo tempo n' stata igno-
CHI ( a3 ) CHI
rata l'origine; ed ba successivamente ri dia, una buona descrizione e una bella figu
cevati i nomi di gommakino o chino, ra. Questa pianta sarmentosa, e s'alza mollo
di resinai/lino o chino, di gatta o me dal suolo; ba i ramoscelli patenti, con
glio di gitta-gambeer , di gambeer (che numerose diramazioni guemiti di foglie
si profferisce gambir) e di gomma di opposte, ovali, appuntate e glabre; i fiori
Gambia, per corruzione di quest'ultimo raccolti in capolini in cima di peduncoli
nome. Tali denominazioni cos variate ascellari , con un involucro composto d
non ban fatto cbe spandere nuova oscu quattro brattee, ovali acute, saldate alla
rit sulla origine e sulla natura di questa base. Questo arboscello cresce nelle parti
sostanza. La quale non n unii gomma, calde dell'India orientale. Colle sue fo
n una resina , ma un estratto secco ot glie e coi suoi giovani fusti si prepara il
tenuto dalla decozione o dalla infusione chino, e ci per mezzo di due metodi,
acquosa svaporata a secchezza dei fusti e molto minutamente descritti dall'Hunter
delle giovani foglie di alcuni alberi. Dal nella citata opera. II primo di questi me
cbe si conclude che il chino analogo todi consste nel far bollire nell'acqua pel
al caccili, all'aloe , all'oppio e agli altri corso d'un' ora e mezza, le foglie della
sughi o estratti concreti di piante. II pianta, nel ripeter la decozione con nuova
nome di gomma di Gambia il pi im acqua , e nel far condensare le colature
proprio di tulli, potendo indurre in er fino a consistenza di rob. Si cola questo
rore sulla patria dei vegetabili che danno sopra lastre, e quando divenuto solido
il chino. Imperocch la gomma di Gam si taglia in pezzi che si fanno seccare al
bia, menzionata dal Moor nei suoi viaggi sole, avendo cura di rivoltarli spesso.
alle sorgenti della Gambia, una sostanza Il secondo metodo si riduce a tenere
aslringenle, somministrata probabilraenle per qualche ora infuse nell'acqua le fo
da numerose acacie che crescono in quelle glie e i teneri germogli di questa pian
contrade affricane; e pu darsi chedessa sia ta: dal che si ha un deposilo feculento,
un sugo condensato d'acacia o una sostanza cui basta il calore del sole per condensar
estrattiva dei bablah , che sono i frutti si; e si modella in trocisci. Questa ultima
dell'acacia arabica, ricchissimi di male- sorta di chino portala di rado in Eu
ria astringente. 11 chino, quantunque per ropa, mentre l'altra vi vien in gran co
sua natura analogo a quesla pretesa pia. Ella, cio la prima sorla, in masse
gomma di Gambia, non proviene da piante irregolari, secche e fragili, dividendosi
consimili; ed il nome di gambeer o gam coti facilit in frammenti pi piccoli.
bir , d'origine indiana , non ha relazione Quei pezzi che pare abbiano appartenuto
veruna con quello di Gambia, che indica alla parte inferiore della massa , hanno
un gran fiume dell'Affrica occidentale. delle impressioni rettangolari, formale dalle
Tuttavolta, lungi da credere che quesla stoje, sulle quali la massa ha dovuto stare
sostanza sia il prodotto d'una sola specie per finir di seccarsi.
di piante, siamo d'avviso che le diverse Il chino bruno nericcio all'esterno.
sorte di chino . o almeno parecchie so Ha una rottura quasi nera , lustra ,
stanze che ne hanno tutte le propriet, nella quale ai vedono qua e l sparse
provengano da vegetabili differentissimi. delle piccole cavit.
Tutti quelli presso i quali predomina il opaco, e non ha odore: ma ne ac
principio astringente, posson dare colla quista uno leggermente bituminoso,quando
decozione e colla evaporazione certi estrat si polverizza, o che si traila con acqua
ti, che pi o meno s'avvicinano al vero bollente.
chino, e che non diversificano tra di loro Polverizzato, piglia un colordi cioccolata.
se non per semplici modificazioni nelle Si polverizza e cricchiola sotto il den
loro propriet fisiche. te, e non colorisce quasi punto la saliva.
Cominceremo da far conoscere quella Ha un sapore astringente e un poco
variet di chino eh' pi sparsa in com amaro.
mercio, per poi parlare delle altre variet Non si rammollisce sotto l'azione del
meno apprezzabili. calore.
Il vero chino, conosciuto nell'India poco solubile a freddo nell'acqua e
orientale sotto il nome di gatta o gitta- nell'alcool; solubilissimo all'incontro in
gambir, il prodnlto d' una rubiacea, chia questi liquidi bollenti. Per i quali ca
mata nauclea gambir , Hunt.; della quale ratteri il chino facilmente distinto dal
PHunter ha dato , nel nono volume delle l'asfalto o bitume giudaico, col quale ba
Transazioni della Societ Linneanadi Lon- qualche apparente rassomiglianza.
CHI ( a33 ) CHI
Il colore e 1' aspetto esterno del chino Tra gli altri estratti secchi che hanno
variano nei diversi paesi dell' India, dove molte somiglianze col chino della nauclea
si prepara , anche quando si adoperino gambir, citeremo particolarmente quello
sempre le foglie della nauclea gambir che si ottiene colla decozione dal legno della
L Hunter dice che a Smirne e lun coccoloba uvifera, L., albero della famiglia
la costa del Mi labar, meno coloralo delle poligonee. Questa sostanza in
che altrove. frammenti bruno-cupi, alcuni dei quali
Siccome il chino mollo pi solubile hanno delle scannellature , che sono le
nell'acqua bollente, cosi la decozione si impronte del vaso nel quale si sono in
intorba freddandosi, e lascia precipitare duriti. Hanno una rottura resinosa, nera,
un copiosissimo sedimento, il quale s'ag brillante; sono trasparenti quando si
glutina in masse capaci di rammollirsi spezzano molto sottilmente, comparendo
sotto l'azione del calore. allora d'un color rosso di rubino. Questa
Il residuo della decozione acquosa del sostanza manca totalmente d'odore, si
chino insolubile nell'alcool, e infusibile rammollisce in bocca, s'attacca ai denti,
dal calore, e colora la saliva di rosso. Ha un sapore
Le soluzioni di chino precipitano la in principio un poco acido, quindi astrin
gelatina, il solfato di ferro, e in gene gente ed amaro, a cui ne succede un al
rale tutti i sali che servono a far rico tro d'un dolce particolare. Polverizzata,
noscere la presenza degli astringenti. ha un colore bruno rossiccio, come quello
Da tutto ci si pu concludere che del olcolar. Questo estratto contiene
questa sostanza composta di mollo con moltissimo concino; e, secondo il Guib-
cino unito a una materia estrattiva colo vurt , il chino del quale il Vauquelin
rante. fece l'analisi. Possiede forse in un pi
Quel chino , del quale il Vauquelin alto grado del vero chino le propriet
( Ann. de Chim., XLVI , p. Sai ) pub astringenti.
blic l' analisi, non pare sia il vero chino Il sugo astringente dell' eucalyptus re-
prodotto dalla nauclea gambir, ma si sinoifera, albero della Nuova-Olanda, fu
bene da un'altra sorta , che si leva dalla per un tempo confuso col chino. Scola
coccoloba uvifera (V. la Tav. ioaU), e di egli da quest'albero a guisa delle gomme
cui faremo or ora parola. Ma vi ha da e delle resine , vi si condensa , e non ai
credere, giusta le loro qualit fisiche, che fa che raccogliernelo , senza usare altra
la natura chimica di entrambi sia la me cura: ma potrebbe essere estratto per
desima o quasi la medesima. mezzo della decozione ugualmente bene
Nella China e nella Baiavi* si usa il che il chino e il cacci ; dei quali ha 1*
chino per conciare i cuoi. Le propriet stesse propriet, sebbene pi deboli. (Gdil-
medicinali di questo sugo non possono uttia.)
revocarsi in dubbio-, e sono mollo analoghe CHINODONTE, Kynodon. (Erpetol.) G.
a quelle del cacci, vale a dire di molta Teod. Klein ha assegnato questo nome
efficacia in certi cast di dissenterie, di ad un genere dei suoi serpenti. V. Erpe
diarree, d'emorragie e di tutte quelle tologa. (I. C.)
malattie che conviene siano combattute CHINOIDINA. (Chim.) Il doltor Ser-
cogli astringenti. tuerner d' Hammeln annunzi fino del
Ove la membrana mucrosa digestiva 1829 l'esistenza di nuovi alcaloidi nella
non sia troppo irritala, s'amministra il china, uno de' quali ei distinse col nome
chino alla dose di sei a otto grossi e pi, ili chinoidina.
e ti ripete questa dose due o tre volte
al giorno. La decozione che si adopera Estrazione.
tanto all'esterno quanto per iniezioni , si
prepara mettendo uno o due grossi di
chino in due libbre d'acqua. Questo principio, sulla esistenza del
La tintura di chino prescritta alla quale non tutti i chimici vanno d'ac
dose di un mezzo grosso ad un grosso in cordo, stalo levalo per il Serluerner
una pozione. dalla china rossa e dalla china gialla, u I
I Malesi applicano esternamente il chino m precipitati formati , egli dice, dagli al-
per guarire dalle bruciature e da altre u cali negli estratti allungati o acidificati
lesioni della cuticula. Lo masticano spesso u delle cortecce di china, contengono ol
mescolato con foglie di betel e con cal ii tre gli alcaloidi conosciuti fino ad og-
ce, come fanno del caccili. m gi , altre sostanze parimente alcaloi-
Dion. delle Sciente Nat. Voi. VI 3o
CHI ( *34 ) CHI
u dee, non per anco menzionate. Questi line dell'acido chinovico colle basi salifi
u nuovi alcoloidi , massime quelle in di- cabili.
u discorso, si trovano nel precipitato al
ci calino, molto intimamente unito a Caratteri generate.
u una sostanza resinosa acidula , che ha
u sulla economia animale un'azione, se non Tulli i rinnovali rimangono colla mas
u perniciosa, almeno poco salutare. Dalla sima facilit scomposti dagli acidi; quelli
u qual resina acidula io son pervenuto, alcalini, i soli finora studiati, sono solu
u merc del carbone vegeto-animale, del bilissimi.
ti l'acido croconico, mescolato con del Car
li bone puramente animale, a rendere iso- Chimovato di Babitk.
u lata la chinoidina. ilcssa, colla quale
k si scolora la cosi detta resina delle ac- Solubile nell'alcool e nell'etere.
u que madri, da cui si separa, per mezzo Poro solubile nell'acqua, ma in grado
u della cristallizzazione, il solfato di chi maggiore dell'acido chinovico.
li nina ( cio la dissoluzione della sostanza
u alcaloidea creduta nell'acido solforico Chisovato di Calce.
u allungato di tre o quattro parti d'ac-
u qua ) dopo aver fatto precedere questa Si comporta coli' alcool , coli' etere e
u operazione con un trattamento alcoo- coll'acqua, come il sale precedente.
u lieo di questa soluzione medesima ri
ti dotta a consistenza sciropposa, affinch Chisovato ni Maciesia.
h ne rimangan superate le materie terrose.
Solubile nell'acqua, nell'alcool e nel
l'etere.
Carotiri. Le sue soluzioni non precipitano quelle
dei sali neutri d'argento, di piombo, di
Tanto per la sua indissolubilit ( o rame e di ferro: intorba ma solamente
u poca solubilit ) nell'acqua, quanto per quelle dell'acetato di piombo e del clo
u il suo colore e sapore, si avvicina agli ruro di mercurio. Ne restan pure preci
u altri alcaloidi contenuti nelle cincone: pitati i sali a base di cinconina.
u ma se ne allontana per la sua capa
li cita per gli acidi; nel che se li lascia Storia.
u molto addietro.
u Distinzioni caratteristiche di questo La consiguazionc di questi sali si deve
u principio sono pure la sua reazione al Pellelier e al Caventou. (A. B.)
u alcalina sui differenti colori vegetabili, " CHINOVICO [Acido]. ( Chim. ) Acido
u e la sua intiera combinazione con un organico vegetabile.
u principio estrattivo, bruno e di qualit
u sospette (acido, sottacido). Estraxione.
* Le combinazioni salino della chinoi-
dina hanno un aspetto vischioso , e si Quest'acido si leva da una corteccia
u comportano, sotto l'azione del calore, detta china nuova appartenente a un al
u a guisa dei balsami ; si fondono con fa bero dell'America meridionale , portlan-
ti cilit, quantunque mostrino di conte- dia grandiflora, L., Eccone il metodo:
< nere spesso gli acidi allo stato secco . Si tratta con alcool e con magnesia l'e
stratto alcoolico di questa corteccia. La
Usi. magnesia si unisce in parte alla materia
colorante, al concino e all'apoteraa, for
Se stiamo a quanto ne dice il Sertuer- mando con essi una combinazione in
ner, la chinoidina ha qualit medicinali solubile, e in parte all'acido chinovico,
di gran lunga superiori a quelle della formando un sale solubile. Si filtra il
chinina. Ma tutto questo merita confer liquore , e quindi vi si versa un acido
ma. (A. B.) capace di dare origine a un sale ma
" CHINONE. (Bot.) Viene sotto questo gnesiaco solubile: allora l'acido chinovico
nome in commercio una corteccia di chi isolato dalla magnesia va a precipitare in
na , di coi non nota la specie. (A. B.) fiocchi bianchi in fondo del liquore; il
CHINORODON. {Bot.) V. Cyhosbatos. (J.) quale filtrato, lascia sul filtro l'acido in
M CHINOVATI. (Chim.) Combinazioni sa-
CHI ( a35 ) CHI
Propriet. CHIOCCIOLA, Helix. (Maiacoz.) Genere
di molluschi conchiliferi, ammesso da tutti
io fiocchi brillanti, bianchi e leggeri. gli zoologi per un notabil numero di spe
pochissimo solubile nell'acqua. cie di animali della famiglia dei limarini,
facilmente solubile nell'alcool e nel sparsi in tutte le parli della terra, e che
l'etere. La soluzione alcoolica vien pre tanto facile il caratterizzare per la forma
cipitala dall'acqua. dell'animale, quanto ci difficile per
La uatura di quest'acido comparisce quella della conchiglia ; perci stato re
molto analoga con quella degli acidi gras centemente proposto di stabilire in que
si, massime coli' acido stearico. sto genere un ben considerabil numero di
capace di unirsi alle basi salifica sezioni generiche, per facilitare la distin
bili, e di formar con esse dei sali parti zione delle conchiglie. I suoi caratteri
colari, detti chinovati. sono : animale di forma appena variabile,
fornito inferiormente di un disco mu
Storia. scolare o piede talvolta subpeduncolato,
pi o meno gibboso e spirale superior
mente; il mantello che forma, al ponto
Il Pelletere il Caventou hanno scoperto di riunione delle duo parti del corpo, una
quest'arido. (A. B.) specie di varice o di anello (collare), nella
CHINPENZE. (Mamm.) V. Chimpanzb. di cui grossezza si veggono l'orifizio ro
(F. C.) tondo della cavit respiratrice e quello
CHINQUIS. (Ornit.) Questo nome, formato dell'ano. La testa poco distinta, con due
da Buffon con la parola pi composta paia di tentacoli ottusi, retrattili, l'anteriore
chn-tchien-ihi, indica l'uccello che al pi piccolo, il posteriore pi grande, e
cuni naturalisti hanno chiamato fagian- che reca alla cima gli occhi. La bocca
Svone, pavone della China e pavoncello di accompagnata da un paio di appendici
lacca, Paoo thibetanus, Briss.e Limi., mollo corti ed ottusi , superiormente
e del quale Temminck ha formato il ge armata di un piccolo pettine dentario.
nere Poliplellro, Polyplectron. V. Poh- Gli organi della generazione che fini
plettro. (Ch. D.) scono esternamente in un orifizio unico,
CHINTACH. (Bot.) Riferisce il Menile! situato al lato estarno e posteriore del
esser questo un nome ebraico del grano, grati tentacolo sinistro. Conchiglia di forma
triticum. (i.) variabilissima , in generale pi o meno
CHINTA-NAGOU. (Erpetol.) Nome india globulosa, talvolta discoide; di spira corta,
no, secondo Russe), di una variet della ottusa; l'apertura intera, rotonda, ordi
vipera naja degli autori. V. Naja. (I. C.) nariamente trasversale, di .margini disu
CHIN-TCHIEN-RHI. (Ornit.)\. Chihqdij niti, e pi o meno modificata dall'ultimo
(Ch. D.) giro di spira; senza vero opercolo, ma
" CHIOCAOR. (Bot.) Nell'America meri con un epiframraa in un notabil numero
dionale si prepara coi semi del formen di specie.
tone, zea mays, L. , una birra, che vi L' organizzazione dell' animale delle
conosciuta sotto questo nome. (A. B.) chiocciole ha molla analogia con quella
CHIOC-BOTA. {Bot.) Uno de'nomi che nei delle lumache. Per formarsene un'idea,
dintorni di Smirne si d a una specie di" bisogna rappresentarsi una di queste lu
robbia usata dai tintori per levarne un mache, vale a dire, un corpo ovale al
bel color rosso. L'autore del Dizionario lungato, convesso sopra, piano sotto, in
economico , che d questa indicazione cui la massa dei visceri della digestione
aggiunge che questa pianta ha in quella e di una parte di quelli della generazio
contrada anche i nomi di ozu/a, eime, ne , avesse formata una specie di ernia
che dai Greci moderni detta litari ed nella estensione del terzo medio del dorso,
etari , e che il fouoy degli Arabi. (J.) o meglio, nello spazio formato dallo scu
" CHIOCCIA. (Ornit.) Cos chiamasi la do, ed avesse seco tirata la pelle , consi-
gallina quando cova le uova e custodisce derabilmente assottigliata. La qual massa,
i pulcini. (F. B.) sul di cui davanti trovasi l'apparato della
CHIOCCIO. (Ornit.) Cos chiamasi il que respirazione , si gira a spirale, ed con
rulo grido col quale la gallina o chioccia tenuta in una conchiglia di si mi I forma.
mostra la sua tenera affezione ai propri Ci rester allora a descrivere il corpo pro
pulcini , e gli chiama presso di se nei priamente dello, vale a dire, la tcsla e
momenti di pericolo. (Ch. D.) la massa muscolare che lo termina sotto
CHI ( a36 ) CHI
c posteriormente, e che dislinguesi col Per dar oorapimento a tulio quello che
nome di piede; la massa erniale dei vi riguarda l'esterno dell'animale, in quella
sceri, e la varice che forma il mantello parte, aggiungeremo che spasso vedesi,
attorno alla specie di peduncolo che riu con molla facilita, a poca distanza dalla
nisce al corpo questa massa , lo che vien radice esterna del tentacolo destro, un
chiamato il collare; e finalmente la con fessolino in una specie di rigonfiamento:
chiglia, che costantemente la riveste, e ivi appunto sboccano gli apparati della
nella quale possono rientrare pi o meno generazione. La massa viscerale, come ab
completamente la testa ed il piede. biamo gi accennato , interamente na
Il corpo, rome lo abbiamo circoscritto, scosta dalla conchiglia ; pi o meno a
presso a poco semicilindrico in tutta spirale, e pi o meno sporgente, coperta
la sua parte anteriore, essendo pi o da una pelle sottilissima e liscia; unita
meno convesso sopra e piano sotto; po al corpo propriamente detto da una spe
steriormente finisce in una specie di lin cie di peduncolo formalo dall'elevazione
gua, o di parte pi depressa e ordinaria dorsale di esso, c coperta da una pelle
mente poco appuntata, ch' tutta musco egualmente rugosa. Il qua! peduncolo
losa , ed il semplice prolungamento del pi o meno lungo , secondo le specie; pe
piede.Si applica questo nome alla porzione netra in una sorta di anello muscolare
depressa e molto grossa dell' involucro assai grosso che contorna la massa visce
esterno che occupa tutta la faccia inferiore rale, ed quella parte che chiamasi il
del corpo dell' animale, poich sovr'essa si mantello negli altri molluschi , e nelle
muove strasciconi. Questo piede, per l'af- chiocciole il collare. Circonda tulio l'o
fatto libero posteriormente, si prolunga rifizio della couchiglia, e forma un cer
fino sotto la testa, dalla quale separato chio completo. Occorre distinguervi due
per via di un solco molto profondo. Tutta parli ben manifeste: la prima interna,
la superficie inferiore del corpo o del liscia, di margine sottile, che forma an
piede perfettamente liscia, al contrario teriormente una larga smarginatura de
della superiore, fatta rugosa da molti tu stra , alla di cui estremit vedesi , da
bercoli poco rilevati, separati da solchi ambedue le parti, un appendice rotondo.
in generale assai irregolari , per quanto Egualmente in una smarginatura laterale
alcuni di essi sembrino disposti in un destra di questa membrana trovasi l'ori
modo pi simmetrico; cosi se ne vede fizio polmonare. L'altra parte del man
ano che fa il giro del margine superiore tello il collare propriamente detto:
del piede, e due altri ve ne sono che oc mollo pi grossa, e forma una vera va
cupano la parte anteriore del dorso, di rice, che, passando sulla smarginatura la
rigendosi, da ambedue le parti, verso lo terale destra dell'altra parte, la converte
spazio che separa il piede dalla lesta , la in un foro presso a poco rotondo. Fra
quale non realmente ben distinta, spe queste due medesime parli, e posterior
cialmente sopra, che dagli organi dei quali mente all'orifizio polmonare vedesi quello
munita, che sono i tentacoli, in nu dell'ano, in una specie di fessura verti
mero di due paia; il primo anteriore ed cale.
un poro interno, e sono i pi piccoli, e La conchiglia, nelle chiocciole, offre
l'altro posteriore ed esterno, e sono i pi la medesima struttura generale, e, per con
grandi, che, d'altronde, sono sempre fa seguenza, lo stesso modo di accrescimento
cili a riconoscersi, giacch vedesi alla loro di quella degli altri malacozoari; me
cima nn punto nero riguardato per un diocremente grossa , spesso ancora molto
occhio. Questi tentacoli assai differiscono sottile, di rado coperta da un'epidermi
dagli organi di simil natura che si tro de, e non mai periata internamente. tal
vano nelle altre famiglie di molluschi, volta assai sproporzionala col corpo del
giacch sono retrattili, vale a dire, che l'animale, ed in modo che ne sola
possono totalmente sparire rientrando nel mente ricoperto in una parte della sua
l'interno dell'animale con un meccani estensione, che sempre la massa dei vi
smo che sar successivamente spiegato. Fi sceri e soprattutto l'apparato della respira
nalmente, all'estremit anteriore della te zione; perci queste specie ravvicinano
sta della chiocciola vedesi un'apertura il genere Chiocciola alle Vilrine. La forma
pieghettala che forma la bocca e, da am generale di quesla conchiglia variabi
bedue le parti , la testa si slarga iu un lissima. Cosi, talora realmente depressa,
appendice rotondo molto corto, a guisa o schiacciala di s in gi, ed in tal caso
d'orecchietta, e sono gli appendici orali. la spiia composta di uno scarso numero
cai ( *37 ) CHI
di giri, 1" ultimo dei quali grandissimo; e si decompongono in due ed anco cin
talvolta i globulosa, e finalmente avviene que filetti continui, e talora in macchie.
che sia fortemente compressa o planorbi Il sistema delle fasce superiori sempre
ca; allora i giri della spira divengono circoscritto dalla carena o dal suo posto;
numerosissimi, si ravvolgono quasi nel me pu anch'esso suddividersi in tre, cinque
desimo piano , ed aumentano insensibil e pi di fasce continue o decomposte,
mente di diametro. Finalmente, si tro delle quali la pi costante e la pi estesa
vano alcune specie che sono trochiformi, quella che seguita la sutura, e la ca
0 la di cui spirale si eleva verticalmente a rena in tutta la sua lunghezza. Final
punta conica, mentre la base riman piana. mente, si trova un gruppo di specie di
In quanto a quelle che sono elevatissime, chiocciole nelle quali il colore unifor
ed anco cilindriche, non appartengono me , eccettuata una fascia bruna o bianca
esse al genere Chiocciola, come qui lo che seguita la carena. Ci sembrato che
consideriamo. I giri di spira sono quasi la disposizione dei colori denati assai bene
sempre carenati o subcarenati in gioven i gruppetti naturali delle specie delle
t; ma vi ha un certo numero di specie chiocciole.
nelle quali l'ultimo lo costantemente Dalla conchiglia , ch' in relazione col
Finalmente, quasi tutte le conchiglie delle rimanente del corpo per i soli muscoli
chiocciole sono ombilicate, almeno ancora retrattori del piede e della testa , passe
in giovent; ma ve ne sono parecchie remo adesso allo studio dell'organizza
nelle quali quest'ombilico sparisce o na zione.
scosto da una specie di callosit, prodotta La pelle o l'involucro della chiocciola
da nno slargamenlo del margine sinistro , nelle parti che non sono ricoperte dalla
dell'apertura, vale a dire, di quello che conchiglia, di una squisita sensibilit: per
io parte formato dal prolungamento della ci riceve una notabil quantit di nervi.
columella. L'apertura, ordinariamente pi fatta rugosa, alla faccia superiore, da
larga che lunga, sempre perfettamente numerose tuberosit irregolari, poco rile
intera o senza smarginatura; pu essere vate, separale da solchi proporzionali,
rotonda, ovale, o semilunare; per sem nei quali sembra circolare la materia
pre pi o meno modificata dal penultimo muccosa , e spandersi su tutte le parti.
firn di spira, che sporge nel suo interno, La sua struttura o composizione anato
margini sono quasi sempre disuniti, Io mica d' altronde la stessa di quella de
che forma il perstoma discontinuo, ov gli altri molluschi, peraltro con questa
vero, se sono riuniti , Io che indicato differenza che il numero dei pori muc-
dal peristoma subcontinuo o discontinuo, cosi deve essere eziandio pi considera
ci semplicemente prodotto da un de bile, lo che pu giudicarsi dalla notabil
posito calloso. Il margine sinistro for quantit di materia viscosa o muccosa che
malo in maggiore o minor parte dal pro trapela; pero minore che nelle lumache.
lungamento della columella, ed al punto Il collare offre specialmente molti di que
di riunione , trovasi spesso una specie di sti pori, dei qnali pu anco distinguersi
piccolo aggetto: questa parte columellare la disposizione ed il termine.
del margine sinistro si slarga ordinaria Perci il senso generale del tallo deve
mente alla sua origine, e nasconde pi o essere ed infatti delicatissimo in questi
meno l'omhilico talora saldandosi com animali. Bisogna aggiungervi i tentacoli
pletamente sui suoi margini. Il peristoma dei quali abbiamo gi esposte la forma e
pu essere tagliente, ingrossato, o circon la disposizione: la pelle che gli avviluppa
dato da una varice marginale o interna; pare che sia di una sensibilit eziando
pu essere diritta, dilatato o rivolto in maggiore di quella del rimanente del
fuori; ma, in tutti questi caratteri, vi corpo; pi fine, men forse viscosa, e
sono delle insensibili gradazioni. Si vede specialmente assai pi ricca di nervi.
pure, nella disposizione dei colori, qual Ma la loro funzione si limita essa a
che cosa di generale. Le chiocciole sono questa sensibilit generale? non ne hanno
per lo pi di colore uniforme, ed allora essi una particolare? Ci appunto ci sem
1 bruno in tutte le sue scali tu re ; ma, bra probabile. Nella nostra maniera di
pi generalmente, sopra un fondo pi vedere, il paio anteriore dei tentacoli ser
chiaro, si slaccano delle fasce colorite, virebbe da organi dell' olfatlo. Alcuni
che possono suddividersi in due specie, hanno creduto che tutta la pelle di que
cio le inferiori e le superiori ; le infe sti molluschi fosse, per cos dire, pitui
riori sono pi corte e cessano pi presto, taria, cio, che potesse loro trasmettere
CHI ( 238 ) CHI
la sensazione degli odori; ma, secondo gi annunziato. Il pi grosso fascio va a
l'analogia, ci non ci sembra probabile. terminare alla parte media , presso a po
Comunque sia, poich non questo il co, della faccia superiore o viscerale del
momento di disputare su tal punto, piede; il qual muscolo appunto fa rien
certo che le chiocciole hanno un fino odo trare quel disco muscolare nell'anello for
rato, giacch sono facilmente allettate da mato dal collare, e perci nella conchi
molte piante delle quali loro piace l'o glia , piegandolo nel suo mezzo. Dal
dore. lato esterno del medesimo fascetta, parte
L'ultimo paio di tentacoli reca, coin un altro muscolo; penetra nell'interno
abbiamo detto di sopra, un punto nero del tubo dei tentacoli , dei quali forma
pi o meno esteso alla loro cima, che la parete interna, e va a fissarsi alla loro
tutti gli autori vanno d'accordo nel ri cima, talch, con la sua contrazione, fa
guardare per occhi, e probabilmente, con rientrare indentro il tentacolo, arrovescian
molla ragione. Lo Swammerdamio ne ha dolo come un dito di guanto. Questi or
pur fatta l'anatomia e dice di avervi tro gani sono, al contrario, distesi dall'azione
vate tutte le parti che compongono un delle fibre annulari della pelle che gli
vero occhio. Bisogna per che sia molto forma; un altro paio di muscoli, appar
imperfetto, poich sappiamo che oppo tenente al medesimo fuscello columellare,
nendo un corpo al primo o al secondo termina sui Iati della massa orale, e la
paio dei tentacoli di questi animali, non tira per conseguenza in addietro; por
10 scorgono, per quanto ci sembrato, tata innanzi da piccoli muscoli assai piti
non piuttosto con l'uno che con l'altro. corti, che, dalla circonferenza del labbro,
Nelle chiocciole non si trova alcun ve finiscono sui margini anteriori di quella
stigio di un organo speciale dell'udito, massa. Finalmente, vi ha ancora un mu
ed infalli, questi animali non intendono, scolo distinto che, dalla parte media dei
a quanto pare , il romore , menoch non muscoli del collare, si porta alla radice
divenga tanto considerabile e si vicino della parie rigonfia della verga.
ad essi da produrre un movimento sen Gli organi della digestione hanno ezian
sibile nell'aria che gli circonda. dio maggiori analoge con quanto osser
L'apparato della locomozione delle vasi nelle lumache , che quelli della lo
chiocciole generale o parziale; gene comozione. La testa, che abbiamo veduta
rale finch la fibra muscolare o contrat separata anteriormente dal piede per via
tile non distinta dalla pelle della quale di un solco molto profondo, presenta, da
forma lo strato interno, dirigendosi per ambedue le parti, un piccolo appeudioe
tutti i versi; solamente molto pi gros corto ed ovale, ed alla sua cima , un
sa , e prende una direzione pi determi orifizio di simil forma, un poco trasver
nata, allorch appartiene alla porzione sale, idi cui margini, e specialmente il
dell'involucro per mezzo della quale muo superiore, sono con molla regolarit pie
vesi realmente l'animale; perci la gros ghettati; questa la bocca. AI suo mar
sezza della pelle al piede assai pi con gine superiore ed un poco internamente
siderabile che altrove , e le fibre musco vedesi un piccolo pettine dentario, cor
lari, divise in piccoli fascelti, sono lon neo, di color nero, e che diviso assai
gitudinalmente disposte. Per mezzo in regolarmente in un numero di dentella
fatti di questo piede si muove l'animale, ture, variabile secondo le specie. Si pe
ed anco con sufficiente speditezza , con- netra poi nella cavit orale, ch' avvi
traendo ed allungando successivamente luppala da muscoli molto grossi il di cui
tutti quei piccoli fascetti nella direzione complesso formala mussa orale: abbiamo
longitudinale , in modo ila formare delle gi detto com'essa , la quale composta
specie di ondulazioni. Gli organi parziali essenzialmente di un grosso muscolo obli
della locomozione , sono i muscoli pro quamente tessuto da ambe le parti , un
priamente delti, vale a dire, distinti fa poco come nel ventricolo degli uccelli,
scetti di fibre, che hanno una determi portala indietro da un paio di muscoli
nata direzione. Il pi ragguardevole di provenienti dal fascetto columellare, ed
questi muscoli quello che vien chiamato innanzi , da muscoli egualmente longitu
11 muscolo della columella, poich ha l dinali , assai per pi corti , che , dal
sua origine all'asse della conchiglia. Il punto ove giungono i retrattori, finiscono
qual muscolo considerabile e formato di alla circonferenza dell'orifizio orale. Nei
parecchii distinti fascetti, che tutti ade suo interno si trova inferiormente un ri
riscono alla conchiglia , come abbiamo gonfiamento linguale che pochissimo pr
CHI ( a3g ) CHI
langu in addietro, e che non armato1 cavit, vanno a far le veci di arteria pol
di spine cornee. Contro questa varice agi monare.
sce appunto nella masticazione il pettine L'organo della respirazione situato
dentario superiore, che tirato indietro in una vasta cavit posta superiormente
da un distinto fascetto di fibre longitudinali. alla massa generale dei visceri, e che oc
Alla parete affatto superiore della massa cupa tutto l' ultimo giro di spira della
orale, comincia l'esofago ch' molto sottile, conchiglia, per conseguenza obliquamente
e al di cui ingresso sboccano delle glan- diretta da sinistra a destra , e di dietro
dule salivari di un bianco opaco, granu in avanti: abbiamo gi detto che comunica
lose , e che si prolungano slargandosi a con l'aria esterna per un orifizio presso
molta distanza sul canale intestinale; es a poco rotondo, e praticato nel lato de
so, costantemente membranoso si pro stro del margine ingrossalo del mantello,
lunga al lato sinistro della massa visce o nel collare. Tutta la parte inferiore di
rale, annientando dapprincipio un poco questa cavita liscia , e formala da una
di volume, e formando cos una specie membrana evidentemente muscolare; ma
di primo stomaco poco distinto e longi la superiore o la volta quasi tutta vasco
tudinale; giunto per verso la cima della lare. Le ramificazioni di una parte dei vasi
spira, si rigonfia un poco pi, formando che vi si trovano provengono dalle grosse
una cavit cieca poco considerabile, d'onde vene che abbiamo vedute seguire la circon
nasce, vicinissimo al termine dell'esofago, ferenza della cavit, e formano il piano
l'intestino che ritorna in avanti , e che , pi esterno. Dall'estremit delle ramifi
dopo una ben notabile circonvoluzione , cazioni di questi vasi polmonari ne na
applicato contro il fegato, segue la cavit scono altre che successivamente si riuni
della respirazione, si colloca alla parie po scono , i ramoscelli in ramificazioni , le
steriore del suo piano, e sbocca fuori per ramificazioni in rami, e, finalmente, si
un orifzio immediatamente situato die portano essi , in numero di sei o seste ,
tro a quello della respirazione. Il fe d' avanti in addietro , e sboccano in un
gato , a' una mediocre estensione e di tronco molto grosso che occupa il mezzo
color bruno cupo, composto di tre della parte superiore della cavit, diri
0 quattro lobi , dei quali il pi posteriore gendosi verso il suo angolo posteriore ove
riempie la sommit della spira con l'ovaia; sbocca nell'orecchietta del cuore.
gli altri sono applicati lungo l'intestino. Perci la chiocciola, come tutti i mol
1 canali biliari, successivamente riuniti, luschi della medesima famiglia , respira
vanno a terminare per un canale unico l'aria in natura in una cavit evidente
nello stomaco medesimo, nell'intervallo mente polmonare. Il meccanismo di que
del cardia e del piloro. sta funzione molto semplice; l'animale
Dalle pareti di questo canale intest vi fa entrar l' aria portando la cavit re-
naie, come pure da tutti gli altri visceri spiratrice nell'ultimo giro della spira, vale
della digestione e della generazione, cio a dire nel pi largo, mettendo fuori della
dal fegato, dall'ovaia e dai testicoli, na conchiglia tutte le parti che possono uscir
scono, per numerose ramificazioni, le vene ne, e notabilmente dilatando l'orifizio pol
le quali, come in tutti gli altri molluschi, monare; la rigetta, al contrario, ritirando
fanno esse sole le funzioni di vasi assor il suo corpo in una parte pi stretta della
benti. Le quali vene successivamente si conchiglia , e ci tanto pi completa
riuniscono, e ne risulta una grossa che mente in quanto che vi fa inoltre rien
seguita il margine concavo della spira , trare la testa, il piede, ec. ; ma questi
e che , giunta verso la cavit respira- movimenti di respirazione non sono mai
trce, segue il tragitto del retto; vicino n isocroni n regolari.
al termine di esso , questa vena si riuni Il fluido elaborato nell'organo respira
sce con due altre che hanno raccolto il torio, ovvero il sangue che di un bianco
sangue dall'involucro dell'animale, e che un poco turchiniccio, arriva, per mezzo
sono situate una per parte. Finalmente della vena polmonare , nel cuore. Que
si riunisce pure alla vena comune un al st'organo situato un poco obliquamente
tro vaso venoso proveniente dai visceri dalla parte sinistra ed al terzo posteriore
situati anteriormente all'organo della re della cavit respiratoria, in una cavit
spirazione, e che passalo sotto il cuore. particolare o pericardio. considerabile
Da ci risulta che tutta la cavit respi- e formalo di due parti triangolari in
ratrica contornata da grossi vasi venosi, fila , e che si toccano per la loro base.
che frattanto, suddividendosi in questa La vena polmonare entra per la punta
cni ( 24 0 ) CHI
dell' orecchietta , eh' sensibilmente pi sticolo , e specialmente con la seconda
piccola, e di pareti pi sottili del ven-J parte dell'ovidutto, da esser ben difficile
tricolo. Al punto dell'imboccatura del l'accertarsi come vi si termini.
l'una nell'altra, esistono due specie di La seconda parte dell'ovidutto di un
valvuletle dirette secondo il corso del diametro assai pi considerabile; forma
fi 11 iilo. Dall'estremit del ventricolo esce, dei rigonfiamenti assai fitti, determinati
al contrario, l'aorta che, dopo essersi ri dalla maniera con la quale vi aderisce
gonfiata in un bulbetlo , si divide quasi il canale deferente, e che la fanno molto
subito in due tronchi, il primo dei quali somigliare all'intestino colon dei marami-
va a ramificarsi nella parte posteriore dei feri. Nella qual parte dell'ovidutto le uova
visceri, cio al fegato, all'ovaia, al te ricevono il loro involucro gelatinoso, che
sticolo, ed all'ovidutto, dopo aver segui depositano sovr'esse le pareti di quest'or
tata la convessit della spira; l'altro tronco gano. Presso il suo termine, quella parte
si distribuisce, al contrario, agli organi dell'ovidutto non offre pi rigonfiamenti,
anteriori come pure al piede. e si apre largamente nella cloaca comune
Dobbiamo cominciare la descrizione agli apparati dei due sesssi.
dell'apparato della generazione da quella Vicinissimo al posto del suo termine
di un organo sul di cui uso e natura gli trovasi quello del canale di una vescica,
anatomici non vanno d'accordo, e che il di cni uso per l'affatlo ignoto, e che
crediamo appartenere alla depurazione ori- profondamente situata fra i visceri della
naria; situato alla parte posteriore della digestione. globulosa, le sue pareti sono
volta della cavit polmonare, forma un sottili, e contiene un fluido bianco, molto
sacco triangolare, esternamente liscio, ed al liquido; il suo canale, assai lungo, stret
contrario, internamente fornito di nume to, si applica accosto al canale deferente
rosissime lamine collocate ad ogni tratto, ed alla seconda parte dell'ovidotto; ed
e con molta regolarit disposte. Lungo il innanzi di terminarsi con esso, notabil
margine che si trova dalla parte del retlo, mente si rigonfia. G. Cuvier ha fatta l'os
regna un canale escretore che si porta in servazione che la lunghezza di questo ca
addietro fino all'angolo posteriore dell'or nale proporzionale a quella della verga.
gano. Giunto in quella parte, ad un tratto Un poco pi avanti dell' apertura dei
si ricurva, e, seguitando il retto contro due canali da noi descritti , da ambedue
il quale adeso, si porta in avanti e a le parli, si vede un gruppo di piccoli cie
destra per finire in un solco , presso l'o chi allungati, spesso molto numerosi (ve
rifizio della cavit polmonare. ne sono 66 nel martinaccio), che si riu
Gli organi della generazione sono com niscono talvolta pi insieme prima di
plicatissimi in questi animali. Da lungo! sboccare per un canale comune nella cloa
tempo si fatta l'osservazione che ogni| ca. Il loro orifizio molto angusto, ed
individuo ha i due sessi distinti, e che, anch'esso un organo del quale ignorasi
per conseguenza, veramente ermafro l'uso; nelle lumache non sussiste. Il nu
dito, bench non possa peraltro riprodursi mero dei ciechi varia secondo le specie ;
senza l'azione di un altro individuo. si chiamano talora vescichette multifide,
Il sesso femminile si compone, i. di' Io che farebbe credere che fossero para
un'ovaia; 2.0 di un primo ovidutto; 3.| gonale con le vescichette seminali; le ri
d'una seconda specie di ovidutto, luogo guarderemmo per pi volentieri come spe
di deposito momentaneo chiamato ma cie di prostate. Contengono infatti un
trice da alcuni autori, e finalmente d'una' fluido di molta bianchezza.
vescica. L'apparalo maschile composto, 1 - di
L'ovaia assai poco considerabile:, un testicolo; a. di un epididimo ; 3. di
forma una piccola massa composta di gra- un canale deferente ; 4- d'un organo ec
nellini biancastri, e situata nel lobo po citatore o verga.
steriore del fegato, quasi per l'affatto alla Il testicolo molto pi considerabile
cima della spira. dell'ovaia; forma una massa allungata,
L'ovidutto un canale bianco che parte,' molto liscia , di un tessuto quasi omoge
in un modo di ben difficile determina neo ed assai resistente, adesa contro l'o
zione, dall'ovaia, e che, dopo avere dap vidutto, e che pur si prolunga molto in
principio aumentato di diametro formando addietro; nel posto in cui la prima parte
un notabil numero di ripiegature sagit dell'ovidutto si riunisce alla seconda, vi
tale fittissime, talmente si assottiglia,' ha egualmente uu'inliraa connessione col
quando giunto in connessione col te- testicolo; nel qual punto si vede nascere
CHI ( 24 1 ) CHI
l'epididimo. Esso, il di cui volume varia per quanto pare , dopo il parto delle
secondo l'epoca nella quale si disseca l'a uova.
nimale, forma una ben larga fascia bianca, Il sistema nervoso, nelle chiocciole,
a numerose ripiegature trasversali, che si considerabilissimo: l'ormato di una parte
aderiscono contro la seconda parte dell'o centrale superiore al canale intestinale, o
vidutto del quale forma i rigonfiamenli. di un paio di gangli! mollo grossi, de
Un poco avanti il termine del canale pressi, riuniti nella linea media con una
della vescica, contro il quale posto l'e commettitura di continuit; il cervello
pididimo, va esso continuando in un ca propriamente dello; i nervi che distri
nale unico, non pieghettato, di un ben buisce da tulio il suo margine esterno
grosso diametro, e che, dopo alcune fles sono molto numerosi ed assai considera
sioni irregolari , finisce al punto di riu bili. Il primo paio ci sembra nascere da
nione delle due parti della verga. una specie di tubercolo poco distinto,
L'organo eccitatore, o la verga, com ch' alquanto inferiore al ganglio; d ori
posta di due parti: la prima, sottilissima gine ad un grosso nervo che si porla versola
ed assai lunga, quasi filiforme, libera radice del piccolo tentacolo, vi se ne perde
mente natante, nella cavit viscerale, nel una gran parte, mentre il rimanente va
l'intervallo dei visceri; la sua estremit all'appendice orale. Alla radice di questo
libera terminata da un piccolissimo ri nervo, ed evidentemente pi indentro,
gonfiamento; tutta cava , e le sue pa nasce un altro filetto che si dirige alla
reti sono muscolari. La seconda parte della massa orale; un altro pi grosso va ai mu
verga assai meno lunga, ma di un dia scoli labiali inferiori. Finalmente il pi
metro pi considerabile; le sue pareli sono grosso fra lutti nasce a parte sopra un
mollo grosse, formate di fibre annulari o piano pi superiore, ed il nervo del
trasversali. La sua estremila anteriore tentacolo oculare; penetra nella cavit che
sporge a guisa di papilla nella cloaca. vi forma il muscolo relratlore, c, dopt
generalmente ammesso che, nella copula, essersi pi o meno ravvolto a spirale, se
questa lunga verga si sfoderi come fanno condo che il tentacolo pi o meno esleso,
i tentacoli, e che, per conseguenza, di finisce nel punto oculare. L'angolo esterno
venga esterna. e posleriore dei ganglii superiori si pro
Ci resta a descrivere un ultimo organo lunga in addietro per un cordone consi
che appartiene alle sole chiocciole, e l'uso derabile, composto di Ire fileni, sino ad
del quale mollo singolare , come ve un doppio ganglio inferiore, ch' quello
dremo in seguito parlando dei costumi di dell'apparalo della locomozione. real
questi animali ; chiamasi la borsa del mente situato solto l'esofago ove non sem
dardo. Sarebbe difficile il decidere a bra formare che una massa depressa sim
quale apparalo appartenga ; formato da metrica, pi grossa del superiore. I nervi
una borsa pi o meno allungata, ottusa, che distribuisce sono numerosissimi; i pi
rotonda alla sua estremit libera o poste inferiori, in numero di Ire per parie, pe
riore, e le di cui pareti sono molto grosse netrano successivamente nel piede con le
ed assai muscolose ; situala superior- suddivisioni del muscolo della columella.
meute alle vescichette multifide; il suo Gli anteriori, finissimi, vanno ai muscoli
interno presenta una cavit ben poco con columellari dei tentacoli e della massa
siderabile, con quattro solchi, e il di cui orale. Vi ha un ganglio particolare per
fondo ha una papilla; termina nella cloaca l'apparato della generazione, ch' situalo
per un angusto orifzio, inferiormente a alla radice della borsa terminale; riceve
quello dell'apparalo femminile. L'interno un grosso filetto di comunicazione dal
di questa borsa, e specialmente la papil ganglio cerebrale, e distribuisce dei fileni
la, segrega una materia cretacea, come alle diverse parti dell'apparato. In quanto
spatica, che, disponendosi a strati nella ul ganglio dei visceri digestivi, bench
cavila della borsa, ne assume la forma e non ci rammentiamo di averlo distinta
produce una specie di dardo appuntato mente veduto, non affacciamo quasi ve-
e quadrangolare, che ha un canale assai run dubbio che non esista come nelle
angusto nel suo interno. Il qual margine aplisie.
pu essere rinnuovato quando stato per Le chiocciole si trovano, a quanto pa
duto o rollo. Vedremo presto l'uso di re, in tulle le parli della terra; se ne co
questa specie di dardo lutto calcano, che noscono, infatti, dell'Europa, dell'Af
solamente principia a formarsi verso il frica, delle due Americhe, dell'Asia e del
tempoDizion.
degli amori, e che piNat.
delle Sciente. vedesi,VI. l' Auslralasia. Generalmente si trovano in
non rol.
3t
CHI ( 24 ) CUI
maggior quantit nei luoghi umidi ; ma piede, e che serve ad essi per attaccarsi con
se ne incontrano eziandio nei posti aridi maggior forza ai corpi anco i pilisci rimane
e asciutti. Io che mai non avviene per le alla loro superficie, e, per il prosciuga
lumache. Si ritirano ordinariamente nelle mento ch' prontissimo, lascia una trac
buche delle vecchie mura, ilei massi, sotto cia come argentina , la quale indica sem
la scorza dei vecchi alberi , ed anco nella pre la via che questi animali hanno po
terra. S'internano pi profondamente nella tuto seguitare. Questa materia appunto
stagione invernale , almeno presso di noi, forma 1 epiframma, e con quella ch' se
giacch , nei climi ove la vegetazione gregata da tutte le parti della pelle, che
continua, probabile che le chiocciole non ricuopre la massa viscerale, e specialmente
svernino, ovvero si nascondano al con dai margini del mantello o del collare,
trario nel gran caldo, e specialmente nel producesi la conchiglia. Non abbiamo mai
l'epoca in cui non piove. Prima di en vedute chiocciole che possano nuotare, n
trare in quello stalo di torpore, le chioc tampoco strascicarsi in una situazione ar
ciole dei nostri climi ritirano tutto il rovesciala alla superficie dell'acqua come
corpo nella conchiglia , e producono al le limnee e generi vicini. Le chiocciole
suo ingresso una specie di opercolo mo escono dal loro domicilio per andare ge
mentaneo, fsso, che vien chiamalo epi neralmente in traccia del loro cibo, o di
gramma , evidentemente composto di un individuo della propria specie, con lo
molecole calcane, poco abbondanti, riu scopo di accoppiarsi. Sono avvertite della
nite da un glutine animale, e trasudate presenza dei corpi esterni solamente per
a strali dalle parti del corpo che rien mezzo della finezza del loro tatto: infatti,
trano le ultime nella conchiglia, vale a al minimo contatto di una parte qualun
dire, dalla varice esterna del collare. Vi que del loro corpo, ma specialmente dei
ha peraltro un cerio numero di specie, loro tentacoli, si ritirauo pi o meno
anco nei nostri climi, che non producono completamente nell'interno della loro con
epiframma: forse allora penetrano pi pro chiglia , e non ne riescono che appoco
fondamente nella terra. Alla fine dell'Au appoco e con la maggior precauzione. La
tunno cos si ritirano le chiocciole. Per scelta che le chiocciole fanno di certe
tutta la bella stagione, non rientrano nelle erbe non d luogo a dubitare che sieno
buche che le occultano se non durante il dotale del senso del gusto. Sembra che
caldo del giorno , e specialmente nei riconoscano i corpi a distanza col solo
tempi asciutti; giacch appena piove, e aiulo del senso dell'odorato, la di cui
soprattutto quando cadono delle piogge sede deve essere nel primo paio di ten
relle, si reggono uscire da tutte le parti, tacoli , e ci in un modo assai completo,
rome ordinariamente fanno nella notte. Il giacch sappiamo che questi animali sono
loro modo di locomozione, che pu fa invitali a molta distanza dall'odore delle
cilmente conoscersi situando uno di que piante che preferiscono. Non probabile
sti animali sopra un "corpo trasparente, che l'organo della vista il quale trovasi
una particolar rettazione nella quale l'a alla cima dei grandi tentacoli sia loro di
nimale pare che sdruccioli sul piano che un uso notabile. Primieramente, sono pi
lo sostiene, e di cui seguila tutte le an attive nella notte; poi evidente che
frattuosita, ma, guardandovi pi da vi la struttura dell'organo molto incom
cino, si vede che questa rettazione ese pleta, e l'esperienza ci dichiara inoltre,
guita per mezzo della successiva azione di che avvicinando un corpo a questi ten
tutte le file delle librette muscolari, delle tacoli, la chiocciola non lo distingue pi
quali composta la faccia inferiore del presto di quando egualmente si appros
corpo, un poco come in certi animali ar sima al primo paio. D'altronde, la loro
ticolati, che hanno considerabilissimo il estrema timidezza, le precauzioni che
numero delle articolazioni. Per quanto usano, camminando, di stendere, pi che
siffatta guisa di locomozione sia molto possono, le due paia di tentacoli innanzi
lenta , le chiocciole non cessano per di al loro corpo, per esplorare tulli gli
camminare pi di quel che a prima vista ostacoli, indicano evidentemente un ani
crederebbesi. Siccome il loro punto d'ap male presso a poco cieco.
poggio sempre preso in avanti, precisa Le chiocciole si cibano essenzialmente
mente in questa direzione, e mai in addie di sostanze vegetabili, ili erbe tenere,
tro, si strascicano costantemente. La ma succulente, e di frutti di simil natura:
teria muccosa ch' separala da tultele parti ma sembra che mangino pure delle so
di questi animali, ma specialmente dal loro stanze animali, come formaggio; rosicano
CHI ( 2^3 ) CHI
le foglie ed i frulli con la loro mascella coli ohe sono in un'agitazione quasi con
opposta alla lingoa , e ci con molto vi vulsiva; se per i tentacoli di un indi
gore , e talvolta tanto presto ila non poco viduo vengono a toccare quelli dell'altro,
danneggiare i nostri giardini. Special allora subito si ritirano. Questi prelimi
mente per nei tempi caldine verso la line nari durano talvolta pi giorni, nei quali
della primavera, quando lutino cessalo di gli organi della generazione tendono a
(vernare , mangiano di pi , e cagionano svilupparsi. Si vede dapprincipio dilatarsi
per conseguenza maggiori guasti. A mi il comune orifizio , esternamente arrove
sura che nei noslri climi pi ci avvici sciarsi, e mostrare allora i due orifizii par
niamo all'autunno, mangiano sempre me ticolari interni; ne risulta che il tentacolo
no, sino a che finalmente si nascondono destro inferiore obbligato a piegarsi for
in qualche buca, e cadono in una specie temente indentro, in modo da toccar
di torpore. nello del lato opposto. La borsa comune
Verso la fine della primavera le chioc il ell'apparalo femminile si arrovescia per la
ciole si ricercano con la mira di ripro prima infuori , come farebbe un dito di
dursi. Ogni individuo, come abbiamo guanto, poi la parte grossa dell'organo
detto di sopra, contiene gli apparati dei eccitatore maschile fa altrettanto, e final
due sessi , ma non pu essere sufficiente mente la parte sottile. Tulli questi or
a s medesimo; e perch le sue uova gani, considerabilmcnte gonfiai dall'af
sieno fecondate, bisogna che vi concorra flusso degli umori, presentano un aspetto
il fluido seminale di un altro individuo ed un colore opalino. Il qual primo sviluppo
a lui simile , ed al quale rende lo stesso all'esterno si opera quasi subito, ma non
servigio. Una chiocciola agisce dunque cos avviene ilei rimanente; ed infatti ,
contemporaneamente da maschio e da fem ogni individuo lancia all'altro il suo ap
mina, e ben comprendesi che animali cosi paralo in un modo languidissimo, e la co
timidi non possono giungere a riunirsi tanto pula sembra dipendere dall'incontro for
completamente come fanno che dopo molte tuito delle parti che si convengono. Pe
precauzioni. Qualche giorno innanzi di raltro, i due individui essendosi intrec
accoppiarsi, le chiocciole cessano di man ciati in modo da toccarsi l'uno con l'altro
giare, o almeno mangiano pochissimo, e dalla parte destra del collo, si effettua la
ti radunano; allorch due individui si copula, vale a dire, la reciproca intro
sono sufficientemente avvicinatasi riz duzione dell'organo eccitatore maschile
zano verticalmente nella met anteriore nel condotto della femmina; allora la
del loro corpo , restando l'altra met ap parte sottile dell'organo maschile mag
plicata sul terreno, con la punta della giormente si sviluppa, e, secondo lo
conchiglia in basso. 11 desiderio della co Swaramenlainio, pu vedersene i moli at
pula indicalo dalla consideratili dilata traverso le pareti trasparenti della cosi
zione dell'orifizio della respirazione , e delta matrice. Durante la copula, i ten
specialmente dallo slato quasi convulsivo tacoli sono ricurvi quasi a cerchio, e rien
di dilatazione e di contrazione del co trano e di taulo in tanto si svolgono.
mune orifizio degli organi della genera La durata di ogni copula di circa
zione: allora, per determinare se ambedue dodici ore; l'enfiagione degli organi im
sono giunti all'epoca convenevole, si pro pedisce che possano separarsi i due in
vano, per cosi dire, lanciandosi il dardo dividui accoppiati, meno che vi concorra
prodotto dalla borsa. Dicesi che talvolta un violento sforzo. A ciascuna copula si
lancialo con tanla forza da rimanere riproduce un dardo.
aderente alla pelle di quello che lo ha Gli amorosi bisogni di questi animali
ricevuto, ed alle volte cade a terra; ci durano per un tempo assai lungo, e di
sembra pi probabile che non sia lan cesi inoltre, che dopo dieci o dodici copu
ciato, ma che, ritenuto nella borsa che le, possano egualmente accoppiarsi doposc
lo couliene, e eh' per met rivoltala, settimane: sembra peraltro che la feconda
ogni individuo si punga l'uno dopo l'al zione succeda solamente alla terza copula.
tro , e che allora possa molto profonda Compita la copula , le parti escono
mente entrare nella pelle , o cadere. Pe gonfie, e solo dopo un quarto d'ora c
raltro i due individui si accostano, ed ap pi, cessalo che sia lo stalo d'irritazione,
plicano l'una contro l'altra la met eretta possono esse rientrare. L'animale sembra
del loro corpo. Si producono allora dei allora spossato, non mostra pi vivacit,
numerosissimi moti nella lesta, negli ap rientra nella conchiglia, o con molla Icn
pendici labiali, e specialmenle nei tenia- lezza si strascica.
CHI ( 2/,4 ) CHI
Se si apre una chiocciola poco tempo l'umidit. Il numero di queste uova non
topo la copula, si trova la erga dimi sembra molto considerabile.
nuita ili volume, la borsa del dardo con In capo ad nn tempo alquanto varia
traila, e che pi non contiene vestigio bile, secondo le specie, e forse anco se
<li esso, le vescichette multifide vuote, il condo le circostanze, le uova si svilup
canale della vescica pi dilatato , e che pano, e n'esce una chiocciolina gi rive
racchiude talvolta il dardo, secondo l'os stita di una conchiglia, a dir vero, sot
servazione dello Stvammerdamio. Le ra tilissima, e quasi membranosa; perci te
mificazioni dell1 ovidutto nell'interno del mono assai in quell'epoca l'azione dis
l'ovaia contengono un fluido nel quale seccante dell'aria, e specialmente quella
galleggiano delle membranuzze rotonde, del sole, e unicamente di notte escono
con un punto nero;, ovvero delle uova; dalle buche nelle quali sono nate. Il loro
la prima parte dell'ovidutto, propria accrescimento dapprincipio assai pron
mente detto, offre alcune dilatazioni ine to; ma dopo diviene molto pi lento,
guali, e come ripiene di una materia cal- talch giudicandone dalle strie di accre
raria. La sua seconda parte , ovvero la scimento della conchiglia, questi animali
porzione rigonfia , manifestamente au debbono lungamente vivere, sul che per
mentala in tutte le sue dimensioni , e nulla abbiamo di ben conosciuto. L'ac
contiene una nolabil quantit di una crescimento del loro corpo ne necessita
materia bianca, analoga al lalle di pesce. infatti uno proporzionale nella conchiglia.
In seguilo, la materia che conterr sar All'epoca in cui ci succede , le chioc
gelatinosa, e molto si gonfier nell'acqua. ciole si radunano in branchi. L'animale
In quanto al testicolo, pare che anche resta in riposo , penetra in qualche cavi
esso sia pieno di molta quantit di fluido. t, e da tutte le parti del mantello, e
Qualche tempo dopo, gli embrioni, specialmente dal suo margine varicoso, si
slaccati dall'ovaia, pervengono nella por segrega uno strato di materia glutinosa-cal-
zione rigonfia dell' ovidutto. Vi sono av caria, che si applica dentro al preceden
viluppali in una considerevole quantit te , un poco sopravanzandolo; la qual
della materia di cui abbiamo parlato, e parte appunto della riunione di questo
che forma all'animaletto il fluido il di nuovo strato forma la stria d'accresci
cui assorbimento deve nutrirlo; pi lar mento, eh' tanto pi larga quanto me
di, o in un'altra parte di quest'ovidutto, glio l'animale nutrito e pi vigoroso.
si deposita una membrana esterna, tal Quando la conchiglia giunta a tutto
volta sufficientemente calcarla, e l'uovo l'accrescimento di cui suscettibile, non fa
completo; in capo a quindici giorni que pi che ingrossarsi, e forma, nella maggior
ste uova sono partorite. Duverney fa una parte delle chiocciole, una specie di varice
curiosa osservazione sul modo col quale pi o meno grossa; e sulla parte della
si formano, per cos dire, queste uova. spira che modifica l'apertura si deposita
Se si apre, die' egli, la chiocciola poco una materia calcarla , ordinariamente di
tempo innanzi che deponga le sue uova, poca sodezza, che pu riunirne i due
non vi si trovano uova , ma piccoli em margini, ed la cosi detta callosit. Ben
brioni natanti in un liquido molto ch a tal punto possa la conchiglia chia
chiaro, e che hanno dei movimenti assai marsi completa o terminata, l'animale
vivaci; divengono uova nel tragitto che era adulto, vale a dire, poteva riprodursi
debbono percorrere prima di essere par molto prima; per importante l'osser
torite. vare che la conchiglia di un medesimo
Le nova delle chiocciole sono ordina individuo assai differisce, secondo l'epoca
riamente rotonde, assai grosse e bianche; della vita dell'animale alla quale si esa
sono dapprincipio un poco glutinose, e mina. In generale la spira tanto meno
soprattutto nelle specie che le depongono elevata quanto pi giovane l'animale,
in fila , ed a coroncina. e, per conseguenza, l'ultimo giro pro
Per Io pi sono partorite una ad una, porzionatamente pi grande; l'ombilico
o in massa irregolare , in buchi scavati pi scoperto, l'apertura pi larga,
dall'animale in una terra molle, ma as il margine pi tagliente, e la conchiglia
sai pi comunemente in buche naturali , pi sottile. Perci, quando termina
anfrattuose e pi o meno profonde della ta, l'ultimo giro esce dalla linea della
terra, degli alberi, dei massi o delle vec spirale, e diviene cadente, Io che rende
chie mura; generalmente, nei luoghi non pi angusta l'apertura. Le quali differenze
soggetti a prosciugarsi, e dove costante sono d'importante conoscenza; senza di
CHI ( 245 ) CHI
che, ci esporremmo a considerare per spe menti della Francia. Dicesi che, nei con
cie degli individui di et diverse. Si os torni della Roccella, si tengono in serba
servano inoltre in questi animali, e spe toi mettendole le une sulle altre a stra
cialmente nelle loro conchiglie, alcune ti, fra ciascun dei quali si stende della
anomale: cosi se ne veggono alcune che borraccina ovvero altre piante. Credesi
sono peri' affatto sinistre, vale a dire che che gli individui i quali vivono nei luo
hanno tutte le parti arrovesciate da de ghi elevati sieno i migliori, e che pren
stra a sinistra, ed allora la conchiglia ha dano un poco il sapore delle piante che
il suo margine libero a sinistra, ed il co- loro servono di cibo. In generale mollo
lnmellare a destra. probabile che debba essere una carne
Se ne trovano pure alcune nelle quali il assai dura, per la proporzionale gran
tortiglione o la parte del corpo eh' a dezza del piede. Certo che varii popoli
spirale, invece di essere strettissimo, al semicivilizzati mangiano le chiocciole af
contrario torto assai debolmente, o solo fumicate, cio seccate al fumo.
un poco ricurvo; allora la conchiglia ha A Parigi, ed iu molte altre grandi
presa la forma di una specie di cavastrac- citta, se ne trova una notabil quantit
ci , e si chiama scalare. Non nota la sui mercati; non si usano per come cibo,
causa di queste anomalie. facendosene invece dei brodi mucillaggi
Gli usi delle chiocciole sono ben poco nosi per le persone affette da certe ma
numerosi; sembra per che le grosse spe lattie di petto ; e com prendesi che ben
cie, e soprattutto il marlinaccio, servano possono adempire allo scopo che in tal
all'alimento dell'uomo in varii paesi. I caso la medicina si propone. un poco
Romani, da quanto ci narra Plinio, lib. pi permesso il dubitare della propriet
Vili, cap. 3g, ne facevano un notabil che viene attribuita alle chiocciole di po
consumo, e le bramavano sulle loro ta ter cio essere vantaggiosamente adope
vole, poich questo autore, nella sua Sto rate per guarire l'ernie incipienti, pro
ria naturale, ha creduto dover dare il ducendo il ristringimento dell'anello in
nome di quello che, per il primo, imma guinale, Io che per viene assicurato dal
gin di allevare questi animali in specie l'autore di nn traltatello intitolato Co-
di parchi, e d'ingrassargli con scelte so clioperla , cio da Giorgio Tarenne. Ado
stanze. Le migliori venivano dall'isola di pera a tale effetto il sangue dell'animale
Astipalea, una delle Cicladi; le pi pic che ha ottenuto pungendolo con uno stru
cole da Reale nella Sabina; le pi grandi mento acuto, e ponendolo, a guisa di
dall' Illiria , e le mediocri dal territorio una specie di cataplasma , sulla massa
di Solite, nella Mauritania tangitana. I della fascia. Nel tempo di qualche mese
Romani tenevano pure in molto conto le due o trecento di questi animali possono,
chiocciole di Sicilia, delle isole Baleari e dic'egli, bastare per una completa gua
dell'isola di Capri. Si tenevano in specie rigione. Non staremo neppure ad enume
di serbatoi, e vi si ingrassavano con vino rare tutte le altre propriet che sono state
cotto, farina, ec. Fulvio Arpino ebbe per attribuite alle chiocciole intere, o ad al
il primo questa idea poco avanti la guerra cune delle loro parli, e che per il mag
civile del gran Pompeo. Separava diligen gior numero erano riconosciute a priori
temente ogni specie, ed era giunto ad ot dalla viscosit del sangue e dalla materia
tenere degli individui la di cui conchi calcaria contenuta dai loro umori. Le
glia conteneva octoginta quadrantes. persone che bramassero saperle, dovranno
Tutta questa storia ricavata da Plinio; ricorrere al Gesnero, all' Aldrovando ed
ma sembra che abbia qui fatto qualche agli antichi trattati di terapeutica , giac
confusione, specialmente per la grandezza ch i moderni non ne parlano, e giusta
che l'educazione avrebbe prodotta; giac mente.
ch Varrone, a cui si attenuto, ci Ci estenderemo un poco pi sull'uso
dice delle sole specie di Solite, che natu che i fisiologi han fatto di questi animali,
ralmente giungono a tal grandezza. Del per provare che la riproduzione non si
rimanente, pare che questa educazione limitava a parti poco essenziali e ad ani
delle chiocciole non durasse mollo tempo, mali poco elevati nell'ordine, ma che
poich non ne parla Macrobio. Alcuni au poteva egualmente succedere in animali
tori riferiscono che si mangiano eziandio composti di organi numerosi ed impor
in diversi paesi, e fra gli altri nella Sle tantissimi, vale a dire nella testa tutt'intera,
sia, nel Brabante, nel paese di Liegi, nella Sulle chiocciole infatti afferma positiva
Svizzera, in Italia, ed in molti diparti- mente Io Spallanzani di essersi accertato^
f

( 46 ) CHI
rose esperienze; rarsi, vi si prest forse meno attenzione,
tulle le que- ma quando nel 17O4, in una lettera del
quali si sola- P. Boscovich al De Lacondamine, nella
tletlo melodo spc- quale il dotto geometra annunzi che le
>ri , egualmente ap chiocciole alle quali si tagliava la testa ,
-ienze, hanno negato ne spunlavano un'altra per l'affai lo si
-> dallo Spallanzani, mile , come lo provavano le esperienze
.ize di Trembley sulle dell'abate Spallanzani; e come esso fece
i polipi d'acqua dolce, ci conoscere pi particolarmente, dap
messo fuori di dubbio che , in principio in una lettera inserita ae\V A-
Mtfallo grado di organizzazione, un ani vant-Coureur del 3o. Ottobre del mede
male poteva riprodurre non solo le di simo anno, e quindi in un programma
verse parti del suo corpo , ma che , ta sulle riproduzioni, pubblicalo in italiano
gliato esso in pezzi, ciascuno di questi nel 1768, e tradotto in francese lo slesso
poteva divenire un perielio animale; gli anno, moltissime persone massacrarono
era perfino riuscito di fare spuntare sei una quantit innumerabile di chiocciole,
a sette teste sopra un solo corpo, divi con lo scopo di verificare queste esperien
dendolo longitudinalmente in altrettanti ze. Lo slesso Voltaire, come pu vedersi
pezzi, lo che fu comunicato da Trembley nelle sue Questioni sull'Enciclopeda, ar
a Raumur, che lo fece conoscere nella ticolo Colimacon , si fece esperimenla-
prefazione del sesto volume delle sue Me lore ; e se in un'altra occasione non si
morie sugli Insetti , e che fu circoslan mostr buon geologo, neppure in questa
ziato con tutta la convencvol cura nel riusci abil fisiologo. Nel 1769 il celebre
l'immortale opera del primo, nel i?44- Adanson , dell'Accademia delle Scienze,
L'anno dopo, cio nel 1745, Bonnet, dopo averne fitta la prova su pi di i5oo
volendo ripetere le esperienze di Trem chiocciole, neg che gli individui ai quali
bley, e non avendo potuto procurarsi idre stala recisa, non tutta la testa , ma la
verdi, prov se alcuni vermi d'acqua dol sola mascella ed i tentacoli, senza per
ce, specie di naiadi, potessero egualmente lasciarne radici, riproducessero questi or
riprodurre le parli che fossero stale loro gani, e ne concluse che Io Spallanzani,
tagliale; e siccome non poteva espcriraen nelle sue amputazioni, recideva solamcnlc
tare sugli appendici, ci fece sul corpo, la parte superiore della lesta.
e vedde che polevasi tagliarlo in venti Cotte, dolio meteorologista , fece stam
sei parli, e che ognuna di esse riprodu pare, nel Giornale di Fisica del 1774 ,
ceva un animale completo, talch, con un toni. 3, pag. 370, un articolo nel quale
calcolo di molta semplicit, dimostr che dichiarava che dopo numerose esperienze
da un solo individuo lungo due pollici , fatte dal 1768 al 1774 1 era egualmente
il quale fosse taglialo in olio parli, e que indotto a concludere ebe le chiocciole alle
sle successivamente in un medesimo nu quali stala completamente recisa la te
mero, a misura che fossero divenule per sta, non la riproducono, e che muoiono,
fette, si avrebbero, nel quarto anno, 32, per quanto possano slare senza mangiare
7G8 individui. per un tempo ben lungo.
Questa facoll che i vermi posseggono Valmont De Bomare tent le medesime
di riprodursi quando vengono mutilati, esperienze, nel 1768 e nel '769, su pi
fu egualmente dimostrala in animali pi di cinquanta chiocciole, ma egualmente
in apparenza complicati , cio nelle atti senza buon successo, come pu vedersi al
nie, dall'Abate Dicquemarc; fece infatti l'articolo Limacon del suo Dizionario di
vedere, che si pu dividere il loro corpo Storia naturale, edizione del 1776.
in un notabil numero di parli purch nel Peraltro, alcune persone erano stale pi
pezzo si trovasse una parte della bocca. fortunate, e, fra le altre, la celebre Bassi
Fino a quell'epoca, per quanto questi di Bologna, Lavoisier, Schaeffer, ec:; la
fatti sembrassero mollo straordinarii, sic Memoria per che sembra porre fuori di
come per non erano stati osservali che dubbio il risultato dell'esperienza dello
sopra animali poco elevali nell'ordine, e Spallanzani, fu quella inserita da Bonnet
tutte le di cui parli sono fino ad un cerio nel giornale di Fisica, tom. 10, pag. i63.
punto similari, si trov un ben scarso nu Insist sulle cautele da praticarsi nude
mero d' increduli , o meglio , poich le l'esperienza riuscisse; accompagn la sua
esperienze erano fatte sopra animali che Memoria di figure per mostrare le parli
non erano comunissimi e facili a procu recise, ed il modo col quale si riprolu
CHI ( a47 ) CHI
cono per una specie di vegetazione ; vi specie di solco alla riunione del tronco.
si vede che ha sempre tagliati i tentacoli Secondo lo Spallanzani, pare che la ma
fino alla loro base, come pure tutto il niera con la quale si effettua questa ri
disopra della testa e la mascella ; e che produzione sia molto variabile, e che tal
la riproduzione la quale offre alcune di volta ancora rimanga incompleta; Tarenne
versit, e per il tempo in cui si effettua, per ci dice che avendo tagliata la testa
come pure per l'ordine nel quale si ri a duecento chiocciole , e gettatele in un
producono gli organi, ha per realmente boschetto umido alla fine di un giardi
luogo. Disgraziatamente non fece l'ana no, onde pi agevolmente trovassero il
toma degli organi da esso recisi, n l'al cibo che poteva lor convenire, riconobbe
tra di quelli che rimettevano , talch le in tutti gli individui che pot ritrovare
sue esperienze non sono ancora conclu alla fine della bella stagione, una nuova
denti. testa mollo simile ad un chicco di cane;
Nel 1778, O. Muller, Giorn. di Fis., aveva quattro cornetti, una bocca e lab
tom. 12, a* parte, agosto, pubblic delle bra; alla fine della seguente estate, le te
esperienze che confermavano quelle di ste furono perfettamente riprodotte, ec
Bonnet; si serviva di cesoie ben taglienti cettuato che la pelle ne era liscia o ci
e le adoperava obliquamente, in modo da catrizzata , come nelle amputazioni par
staccare la sola mela superiore della te ziali. Bench lo Spallanzani abbia meno
sta, cio i quattro tentacoli, il labbro su di Tarenne descritto il processo operato
periore, la mascella, e talvolta una pic rio da lui seguitato , si vede che aveva
cola parte del piede. gi realmente ottenuti i medesimi risul
Finalmente sono stale fatte da G. Ta tati, com'egli confessa. A tenor di ci do
rdine delle esperienze sul medesimo sog vrebbe rimaner costante che la testa in
getto, assai pi concludenti, che le pub tera delle chiocciole pu rigenerarsi al
blic nel 1808 in un trattatello di coclio- lorch stata recisa; peraltro mostreremo
pera , del quale abbiamo gi parlato di sempre una certa ripugnanza ad ammet
sopra: ora non pi concesso il negare tere quest'asserzione come un fallo libero
che le chiocciole possono riprodurre la da qualunque dubbio. Difficilmente con
loro testa tutta intiera, giacch assicura cepiamo come possano i filetti nervosi, i
che il pezzo da esso prestamente tagliato muscoli, i vasi che sono stali recisi nel
con cesoie ben taglienti , che adoperava mezzo della loro lunghezza, riunirsi con
perpendicolarmente un poco dietro ai le porzioni che spuntano dalla lesta, di
grandi tentacoli e sotto il piede , conte venuta una specie di gemma, ovvero, am
neva non solamente i tentacoli, la mascella mettendo che la rigenerazione partisse
ed il labbro superiore, ma ancora la massa dai medesimi filetti nervosi e muscolari ,
orale tutta intera , il cervello e la parte come, per esempio, rinascerebbero i primi
anteriore del piede. Monostante assicura e riprodurrebbero il cervello? Onde la
che le chiocciole cos mutilate, dopo un convinzione fosse completa, bisognerebbe
anno e pi, hanno racquislata una testa che venisse fatta un'accurata dissezione
completa; se altri osservatori, die' egli, della tesla riprodotta, e che si paragonasse
non hanno veduto questo fatto, ci de con quella stata recisa. Del rimanente,
rivato dal non aver posta la chiocciola non questo il luogo ili parlare di tulio
mutilala nel caso di potersi cibare; poi ci che avrebbero d'interessante tali di
ch di somma importanza l'osservare, verse ricerche, ed il trattare un s bell'ar
aggiunge egli, che se l'animale non man gomento spetta all'autore dell'articolo
gia, impossibile che riproduca la sua te sulla rigenerazione o riproduzione nei
sta; peraltro lo Spallanzani non parla di corpi organizzali animali.
questa circostanza, ma dice positivamente Se i vantaggi delle chiocciole sono ben
che la testa si rigenera, facciasi la sezione poco considerabili, non cos pu dirsi dei
o sopra o sotto il cervello. Perci , qua loro svantaggi, o almeno dei loro incon
lunque sia la ripugnanza che possa aversi venienti; tulli coloro che si occupano di
nell' ammettere questo fatto della rigene agricoltura le riguardano per ona specie
razione della testa tuli' intera delle chioc di flagello. Infatti, allorch questi animali
ciole, sarebbe difficil cosa il negarlo. Suc sono abbondanti , distruggono spesso in
cede due anni circa dopo il taglio, e la una sola notte tutta la posta di una
nuova testa solo diversifica dalla prima pianta oleracea , pochissimo tempo dopo
per aver pi bianca e pi liscia la pelle eh' spuntala dal terreno, c quando an
the la ricuopre: talvolta, inoltre, vi ha una cora Uncrissima : assalgono pure le pi
CHI ( *k ) CHI
belle frutta, e specialmente le pi succu un'assai maggior difficolt nel caratteriz
lente , quando sono vicine alla loro ma zare il genere che deve contenerle, e nel
turit, e presto le distruggono, o da loro distinguerle fra loro. Infatti, se certo
medesimi, o facilitando l'azione degli al che gli animali non offrano realmente ve
tri animali frugivori, come le vespe, i rune differenze generiche, o di un valore
ragni falangii, o quella della pioggia dalla di qualche importanza , non minor la
quale proviene la putrefazione. Molti per possibilit di trovare nella conchiglia quasi
tanto si sono occupali nel ricercare i tutte le forme possibili , o almeno un
mezzi proprii a distruggere le chiocciole, grandissimo numero di quelle che si ri
o ad impedir loro di arrivare sino ai frut trovano in altri gruppi di famiglie di mol
ti. Il migliore per distruggerle certa luschi, e delle quali sono stali fatti dei
mente quello di farne diligentemente la generi distinti , senz'aver riguardo alla
caccia di mattina , di sera, o dopo una forma dell'animale: converr egli dunque
pioggerella, e di schiacciarle, ma si pu stabilire tulli questi generi, o unifor
ancora impedire la loro propagazione marsi a quanto ha fatto Linneo? Era cer
avendo cura di tener sempre i muri hene tamente impossibile il fermarsi al punto
arricciali, senza crepe o anfrattuosita, ri in cui era Gmelin quando ha caratteriz
gettando le bordure troppo folle, e quelle zale le specie di questo genere, poich
specialmente fatte col bossolo , le siepi nelle duecento cinquantadue che divide
egualmente fitte, e tutti quegli antichi or in sei sezioni, secondo la general forma
namenti di giardini formali di lassi e di della conchiglia , la presenza di una ca
biancospini; in generale bisogna evitare rena o di un ombilico, confonde degli
qualunque disposizione che potesse offrire animali differentissimi sotlo il punto del
alle chiocciole V umidit ed un ricove l'organizzazione e, per conseguenza, sotto
ro , menoch non ci se ne serva come quello dei costumi e delle abitudini; ed
d' una specie d'insidia nella quale si possa poi da osservarsi che le specie del me
trovarle riunite in maggiore o minor nu desimo genere naturale sono talora divise
mero per schiacciarle. Si preverrebbero in differenti sezioni. Si pu dunque fran
ancora i loro nocevoli effetti sui frulli camente assicurare che ha guastalo ci
d'alberi isolati, procurando d'intonacare che era stato fallo da Adanson e da Mul-
una parie del tronco con una materia ler, i quali avevano stabiliti parecchii ge
viscosissima, e fra le altre, con la specie neri ben caratterizzali con specie confuse
di catrame, residuo della distillazione del sotlo il nome di chiocciola. Bruguires,
carbou fossile, o di quello comune di le nell'Enciclopeda metodica, e specialmente
gno. Si ottiene presso a poco il medesimo De Lamarck, adottarono questi differenti
effetto ponendo una certa quantit di ce generi che furono confermali dall'anato
nere o di materia pulverulenta appi del ma pi o meno circostanziala che G.Cuvier
l'albero; ma il catrame migliore, giac diede delle specie principali. Draparnaud,
ch arresta egualmente il cammino di nella sua Storia naturale dei Molluschi
molti altri dannosi animali. terrestri e fluviatili di Francia , stabil
Le specie delle chiocciole pare che sieno anch' esso alcuni nuovi generi che furono
eccessivamente numerose nella natura; per generalmente adottati. Finalmente Dioni
lungo tempo sono state assai trascurate dai sio di Montfort, non considerando asso
conchiliologi, poich, generalmente, nulla lutamente che le conchiglie le quali tanto
preseutano di singolare riguardo alla forma differiscono nelle chiocciole, propone inol
ed ai colori, e d'altronde i marinari, che tre un assai maggior numero di sezioni
raccolgono le conchiglie per le collezioni, generiche, slate ammesse da varii zoologi
comunemente ben poco allontanandosi forestieri, talch il genere Helix di Gme
dalle rive del mare, non ne recavano che lin , in quest' ultimo conchiliologo, di
di rado; dopo per che sono stali fatti viso in trentadue generi che sono, sud
speciali viaggi di storia naturale, visitati i dividendogli per famiglie: i. in quella
continenti, e specialmente dopo la determi dei ciclostomi, i generi Ciclostoma , Ci-
nata distinzione che i geologi han fatta cloforo, Paludina e Val vaia; 2 in quella
dei terreni d'acqua dolce, ovvero degli degli ellissostonii, ch' mollo vicina alla
interrimenti mediterranei, si avuto un precedente, i generi Ampullaria, Mela
assai maggior bisogno di studiare le chioc nia e Iantina; 3. nei pulmonali coli due
ciole, e si sono raccolte con una premura tentacoli contrattili, i generi Limnea, Ra
molto maggiore: ma ila questa grande dice e Flanorbe; 4 ne' pulmonali con
accumulazione di specie pur risultata due tentacoli retrattili , Scarabo e Cari
CHI ( .49 ) CHI
ibio; 5." finalmente nelle vere chiocciole in piccole sezioni, secondo la forma ge
o pulmonali con quadro tentacoli con nerale conica, globulosa, subdepressa e
trattili, i generi Bui imo, Suceinea , Ani depressa della conchiglia; le tre prime sono
lina, Liguo, Polifeiuo, Verligine, Clau- poi suddivise, secondo che la conchiglia
silia, Pupa, Ibcro, Zonile , Straparollo, oinbilicata, perforala o imperforata: in
Acavo, Caprino, Poliodonle, Cepole e quanto all'ultima, distribuita in tre di
Tomogero, ai quali bisogna riunire i ge visioni, sulla considerazione del pcrisloma
neri Bulimulo, Condro ed Elicella, dipoi o del margine dell'apertura ch' reflesso,
stabiliti. Nella fondazione di questi ge marginato, o semplice e tagliente. La qual
neri, finch si avuto riguarJo, non so disposizione delle chiocciole , per quanto
lamente alla conchiglia, ma essenzialmente mollo artificiale, agevola per assai la di
all'animale, le suddivisioni che sono stale stribuzione, e per conseguenza, la cogni
successivamente proposte sono veramente zione delle specie; per limitata a quelle
buone, e sono state quasi generalmente di Francia. Dionisio di Montfort ha vo
adottate; ma non pu dirsi cos degli al luto necessariamente comprendere nelle sue
tri, cio dei generi che riposano sulla sezioni generiche tutte le specie cono
sola considerazione della conchiglia. Molli sciute al tempo in cui scriveva; ha per
zoologi ne ammettono un piccolissimo nu assai meno riguardo alla forma generale
mero, e rigettano, per esempio, quasi della conchiglia, e solo considera la pre
tutti quelli ebe Dionisio di Montfort ha senza dell' omhilico, la carena della spira e
stabiliti nel genere Helix, come lo ha la forma dell'apertura taglienleo ribordala,
circoscritto Draparnaud. De Frussac, che dentala o non dentata ; e siccome cita una
si pi specialmente occupalo degli ani sola specie per ogni genere, ben lungi
mali molluschi terrestri e fluviatili, e che dall'avere quanto Draparnaud contribuito
ha pubblicati! sulla loro storia un' opera ad una miglior distribuzione delle specie.
veramente pregiatile per la bellezza e Ma De Frussac, usando, presso a poco, le
l'esattezza delle figure, va pi oltre, al slesse considerazioni di Draparnaud, con
meno in apparenza; giacch, eccettuati i questa differenza, come abbiamo fallo os
generi delle quattro prime famiglie che servare di sopra, che fa rientrare nel suo
abbiamo iudicali di sopra, vuole che nes genere Helix tutte le suddivisioni che
suno degli altri sia ammesso, e che sieno erano slate separate, giunto a compren
riuniti sotto la generica denominazione derne tulle le specie in una tavola sinot
d' Helix: ma lo ripetiamo, ci non che tica che presenteremo, dopo averne espo
apparentemente, poich proponendo delle ste le basi. Considera primieramente, come
sezioni sotto-genoriche, alle quali assegna aveva indicato Draparnaud , l'animale e
denominazioni e caratteri particolari, rien la conchiglia , e la proporzione relativa
tra per l' affatto nel modo di vedere di dell'uno all'altra, lo che stabilisce un
Dionisio di Montfort , che ha forse anco ravvicinamento coi pulmonali a quattro
esagerala ; giacch evidente che quando tentacoli, che sono nudi o quasi nudi; su
si vorr indicare una specie di conchiglia ci stabilita la prima suddivisione in
del suo gran genere ffelix-, si citer a pre specie redundantes, vale a dire, che hanno
ferenza la suddivisione generica alla quale l'animale grossissimo per la loro conchi
apparterr , e per conseguenza la deno glia, al punto di non poter che difficil
minazione da esso assegnatale. Ma siccome mente rientrar dentro; e le specie inclu
de Frussac certamente l'autore che ha sele, che offrono una disposizione contra
pi completamente si udiate le numerosis ria. In ciascuna di queste prime sezioni,
sime specie di questo genere, e soprat prende poi a considerare la forma gene
tutto il solo ebe le abbia fatte rappresen rale della conchiglia, secondo che la spira
tare con esaltezza, sotto tutte Ir tacciti e si avvolge pi o meno nel senso orizzon
nelle loro diverse variet, cosa evidente tale o verticale, e sono da lui le cos dette
he dovr in seguilo esser citalo preferi helices volutatae nel primo caso, ovvero
bilmente a qualunque altro conchiliologo, elicoidi, ed helices evolutatae, o cocloidi
per lo che esporremo il metodo di classa nel secondo. Dalla qual secondaria consi
ticene del suo genere Chiocciola. Drapar derazione sono desunte le denominazioni
naud, non essendosi proposto di descrivere dei cos da lui delti sottogeneri, che nep
che le specie di Francia, le quali sono circa pure sempre corrispondono ai generi di
sessanta, ed ammettendo come veri generi Draparnaud e di Dionisio di Montfort e
le succince, i bulirni, le clausilie e le pu di Lamarck, per quanto sicno stabiliti sui
pe , ha suddivise le sue vere chiocciole medesimi caratteri , che presso a poco
Dizion. delle Sciente Nat. fot. 'I.
CHI ( 25o ) CHI
questi autori hanno adoperati, vale a dire, che sia quella la di cui carne ha un mi
sulla presenza o mancanza di un ombili- glior sapore, ed meno indigesta. Trovasi
co, di una carena pi o meno evidente, nella Francia meridionale, ove chiamasi
di una varice e di denti al peristoma , tapada, come pure nelle isole e sulle co
che pu essere continuo o discontinuo, e ste del Mediterraneo, ed in Italia. (F. B.)
finalmente sulla forma e sul modo con ** Allorch questa specie fa rientrare
cui va a finire la columella. Cosi, tutti i il corpo nella conchiglia, l'aria, nell'e-
sottogeneri che appartengono alle specie scirne, fa sentire un friggio, cio uno
elicoidi hanno una denominazione formata strepilo simile a quello prodotto dall'olio
della parola helico, riunita ad un'altra nel bollire, dal che le derivato il nome
che indica un carattere pi secondario , di friggiculo.
mentre per i sottogeneri delle specie co- Questi animali si veggono presso di noi
cloidi , i loro nomi principiano sempre rampicare sui muri nel principio dell'in
con la parola codilo; finalmente ogni sot verno. (F. B.)
togenere eziandio suddiviso in fami 2. La Chiocciola orbata, Helix piet,
glinole che ordinariamente corrispondono Linn. , De Frussac, tav. 12, i3 e 14,
ai generi degli autori precedenti , solo tuli' intere per le sue numerose variet.
per distinte da epiteli. Bench tutta que Specie di forma molto analoga a quella
sta macchina sia evidentemente artificiale, della precedente, vale a dire, un poco
come lo confessa il suo autore, se vero globulosa, rigonfia; l'apertura peraltro
che permetta una distribuzione delle spe men grande proporziouatamente. 11 colore
cie in modo da farle pi facilmente ri variabilissimo; il fondo pu essere di nn
conoscere, dovr essere adottata, almeno grigio cenerino, roseo o color di zolfo,
provvisoriamente, fino a che lo studio de con una fascia bruna pi o meno stretta,
finitivo degli animali confermi o distrugga decurrente dalla punta della spira al mar
questa prima veduta, e siccome questa distri gine dell'apertura. Vive in Italia, secondo
buzione comprende tulle le specie conosciu Gmelin. De Frussac dice che non vi ha
te, abbiamo dovuto adottarla; ne daremo certezza sulla sua patria , e indica la
il prospetto, e faremo poi conoscere una China,
o due specie di ogni sezione , maggior 3. La Chiocciola hblakostoma, Helix
mente trattenendoci su quelle d'Europa, e melanosloma, Draparn., St. nat. dei Mol-
specialmente di Francia, poich ci sarebbe lus. terrest. e fluv., tav. 5, fig. 24. Con
impossibile il farle tutte conoscere. chiglia globulosa, venlricosa, grossa, so
lida, larga, rozzamente striata, grigia lio
SoTTOGBHE&E. nata, spesso con una fascia pi colorita
sulla met dei giri della spira, l'ultimo
Klicogksa , Helicogena. dei quali assai maggiore degli altri. II
peristoma ordinariamente semplice; l'in
* Le Columellate, Columellatae. Spe terno dell'apertura color di caff. L'ani
cie che hanno la columella solida male grosso e grave; la parte anteriore
e storta. del corpo ha tre fasce biancastre, longi
tudinali ; il suo epiframma molto sot
i. La Chiocciola haticoide , volgar tile.
mente Friooicdlo, Helix naticoides , Si trova nella Francia meridionale , a
Chemm. ; De Frussac, tav. 1 1 , fig. 17. Marsilia , nei campi , appi dei mandorli,
Conchiglia subglobulosa , un poco ventri- e vi conosciuta sotto il nome di terras-
cosa, sottile, finamente striata, d'un co san. Si mangia.
lore uniforme, di un bruno verdognolo 4- La Chiocciola della Giammaica,
sopra; l'apertura grande, a margini quasi Helix jamaicensis , Gmel.; De Frussac,
taglienti; la columella morbida interna tav. 14, fig. C, 7, 8, 9. Conchiglia an
mente. V. Tav. 849. ch' essa un poco globulosa, ma pi grossa,
* L'animale, di un color bigiolino, larga un pollice e mezzo, bruna, fasciata
poco cupo, molto grosso: perci dif di bianco; la spira ottusa; il peristoma
ficilmente contenuto nella sua conchiglia, varicoso. Proviene dalla Giani maica.
e l'epifrainma convesso esternamente. 5. La Chiocciola corretta di caccia
molto ardiloe teme assai il freddo; presto si tore, Helix corna militare^ Linn., Gmel.,
nasconde sotterra ove passa, dice Drapar- De Fr., tav. i5 , fig. 5,6, 7. Grossa e
naud, dieci mesi dell'anno. Fra tutte le bella conchiglia, subdepressa, ed un poco
specie di chiocciole che si mangiano, pare carenata, che ha il peristoma arricciato
che hanno al
del colore, o
0 fina Imeni e
bianca, di
stia epider-
lungo tempo,
giardini e nei
miglie. vKdiri, Helix
DOldi. , tav, 34, tut-
che. 1 specie vici-
inee. che solo ne
meliate, I peristoma ,
rate. ' ne dei colori,
e. riazione, sono
esse. .erabra peral-
enti. rcola, e che
ellate. levala. Tro-
illate. della prece-
tome.
OEEBBesse- olita , vol-
HELIX-o'"- lla, Helix
ici. av. 6, fig. n,
astome. tlissima alle
> globnlosa ,
ie un poco
nane. columellare
stome. le. Il colore
ellate. malo, sparso
licolate. brune, le di
inate. decomposte.
istome. i giardini ,
tome.
i. Ielle chioc-
e nasse, ove
B.)
jmi.
dee. , o specie
j conchi-
Ite. 1 e f om-
to, afes-
licate- y della co-
rate.
lee.
;ri. iola, volgar-
oidi. x pomatia ,
jstoroc. utt'inlera; e
t. Conchiglia
0 solida, con
ri. jssicce, e con
del medesimo
idi. 1 un poco in-
eloidi. talora d un
tale.
ilie. grigio giallo-
osi tubercoli
iie degli indi-
glie scalari.
questi aule
sulla presei
co, di una
di una vai
che pu es
finalmente
cui va a fi
(ottogeneri
elicoidi hai
della paro)
che indica
mentre pei
cloidi, i 1
con la pare
togenere
gliuole che
ai generi
per distici
sta macchi
come lo c
che permt
eie in me
conoscere
provvisori
unitivo de
questa prii
buzione ce
te, abbia,
il prospeti
o due spe
mente tra
special me
iuipossibi

El
Le Col
eie che
e storta
i. La
mente Fi
Chemm. ;
Conchiglie
cosa, sotti
lore unito
sopra; l'a
taglienti ;
mente. \
L'ani
poco cupe
ficilmente
e Tepifrai
molto ardi
nasconde
naud, die
specie di
CUI ( a5 ) CHI
a varice , con un incavo sensibile al ter que. Se ne trovano alcune che hanno al
mine della columella. Color bianco, sotto contrario carnicino il fondo del colore, o
un'epidermide bruna; l'apertura rossa sono tutte rosse bionde , o finalmente
bionda. Dell'India. Gi si allontana assai brune molto cupe. Quando bianca, di
dalle due prime. Se ne ignora precisa pende dall'avere perduta la sua epider
mente la patria. mide, e dall'esser morta da lungo tempo.
Si trova nei campi , nei giardini e nei
** Le Acave, Acavae; soltogenere Aca boschi.
to. ( Dion. di Monlf. ) Specie che 9. La Chiocciola dei giardini, Helix
hanno f ombilico lutto coperto da hortensis. Muller; De Fr., tav, 34, t ut-
una sorta di allargamento della co l'intera. ancor questa una specie vici
lumella. nissima alle precedenti , e che solo ne
differisce per aver bianco il peristoma ,
6. La Chiocciola, sagrinata , Helix giacch la general disposizione dei colori,
aspersa , Linn., Gmel. , volgarmente la ed anco la loro eccessiva variazione, sono
Giardiniera, De Fr., tav. 18 e 19, tot- per l'affalto le medesime. Sembra peral
t'intera per le variet di colore e per le tro che sia in generale pi piccola, e che
mostruosit. In questa specie, disgrazia la spira sia uu poco meno elevata. Tro
tamente troppo comune nei nostri giar vasi nei medesimi luoghi della prece
dini , la conchiglia globulosa , coi giri dente.
della spira mollo rotondi ; la superficie 10. La Chiocciola vermicolata , vol
rugosa : il fondo del colore di un giallo garmente Chiocciola Marinella, Helix
talvolta lionato, e talora pi cupo, tra vermiculata, Muli., Drap., tav. 6, fig. 7,
versato da quattro larghe fasce brune, 8. Conchiglia anch'essa vicinissima alle
decorrenti dalla spira all'apertura, il di precedenti , ma un poco pi globulosa ,
cai peristoma bianco e slargato in fuori. pi grossa, la di cui superficie un poco
Le quali fasce sono spesso poco distinte sagrinata, ed offre al margine columellare
ed interrotte. Il colore dell'animale un rigonfiamento pi sensibile. Il colore
verde nerastro sopra, e pi chiaro sotto. di un grigio pi o meno lionato, sparso
comunissimi in tulle le parli della di punti bianchi , con fasce bruue, le di
Francia, in Italia, ec. talvolta sinistra cui superiori sono per lo pi decomposte.
e scalare. Il peristoma bianco. Abita i giardini ,
7. La Chiocciola silvatica, Helix sel e le vigne. Si mangia.
vatica, Drap., De Fr., tav. 3o, fg. 4, ** I pescatori si servono delle chioc
9. Conchiglia globulosa, molto sottile e ciole marinelle per adescare le nasse, ove
leggera, ordinariamente bianca sopra, e si prendono le anguille. (F. B.)
giallognola sollo; traversala da fasce brune
o lionate , in numero variabile , con la *" Le Perforate, Perforatae, o specie
superiore talvolta come frangiata. Il pe di chiocciole che hanno la conchi
ristoma, slargalo, incavalo ed a margine glia pi o meno globulosa e V om-
tagliente, paonazzo, come pure la cal iilico un poco allo scoperto, a fes
losit dell' ombilico. Assai comune nella sura dietro tallargamento della co
Francia settentrionale, ma spesso confusa lumella.
con la seguente dalla quale principalmente
differisce per aver l'apertura meno de 11. La Chiocciola vignaibola, volgar
pressa, ed il margine columellare con un mente Martinaccio , Helix pomatia ,
aggetto meno sensibile. Linn., De Fr., tav. s , tutt' intera; e
8. La Chiocciola nemorale, Helix ne- per l'animale, tav. 24, fig. 1. Conchiglia
moralis , Linn., De Fr., tav. 33 e 34 1 globulosa, ventricosa, molto solida, con
tutt' intera; volgarmente la Livrea. Spe strie trasversali, irregolari, rossicce, e con
cie mollo vicina alla precedente dalla fasce spesso quasi obliterale del medesimo
quale forse diversifica per avere il peri- colore pi cupo. Il peristoma un poco in
stoma e la callosit dell' ombilico di un grossato, appena slargato, e talora d un
bruno cupissimo, come pure la parte della bruno paonazzo.
spira che modifica l'apertura; del rima L'animale assai grosso, grigio giallo
nente, il fondo del colore egualmente gnolo, e coperto da numerosi tubercoli
giallo, talora senza nessuna fascia, ma allungati , irregolari.
ser lo pi orualo da un numero di fa Si trovano in questa specie degli indi
sce brune , variabili da una fino a cin- vidui sinistri e delle conchiglie scalari.
cni ( 25 ) CHI
comune nella parte settentrionale di Mullvr , Chemm., Conch., 9, fig.
dell'Europa, in Italia, et.; nei contorni 1 i6r. Depressa, imperforata, grigia, pun
di Parigi si trova comunemente nelle vi teggiata di bianco; l'apertura bruna san
gne. Si mangia, e specialmente si adopera guigna e ribordata. Spagna, Portogallo, e
per fare dei brodi viscosi. E quella specie la Giaramaica?
che si trova sui mercati. La Chiocciola pieghettata, Helix p/i-
12. La Chiocciola listata, Helix li- r.ata, Lamk., tav. del Dizion. Ellissost.,
gota , Muli.; De Fr., tav. 20, fi. 1 , 4- fig. lab. Conchiglia mollo depressa, di
Subglobulosa, un poco ovale, d'un pol un colore uniforme bruno giallognolo, con
lice e mezzo o circa di lunghezza; aper strie trasversali talmente rilevale da for
tura ovale; peristoma ottuso, ma non re mare specie di pieghe. L'apertura assai
flesso. Color bianco, con cinque fasce modificata dal penultimo giro della spira,
brune. Pare che l'omhilico non sia quasi e fortemente ri bordata. Non ci nota la
visibile. Proviene d'Italia. patria ('i questa specie. V. Tav. a53.
13. La Chiocciola cinta. Helix cincta. 17. La Chiocciola splendida, Helix
Muli., De Fr., lav. ao, fig. 7, 8. E mollo splendida, Draparn., Mollus. di Francia,
analoga alla precedente, dalla quale solo tav. 6, fig. 9, il- Conchiglia subdepressa,
differisce per esser pi grossa , per aver liscia, lucente, sottile, mollo leggera, e
la spira proporzionatamente un poco pi quasi trasparente, con una cavernuzza
grande, e finalmente il peristoma dello nel posto dell'ombilico. L'apertura quasi
stesso colore delle fasce. Proviene egual rotonda, pi alta che larga, a margini ta
mente d'Italia. glienti, con una piccola varice bianca in
4- La Chiocciola color di porfido, terna. Color bianco, con una a cinque
Helix arbustorum, Linn., De Fr., tav. fasce brune o lionate , talora un poco
27, fig. 5 c 6, e tav. 29, fig. 1, 5. Con decomposte. Della Francia meridionale.
chiglia veramente globulosa, solida, a nu
merosi giri di spira, c che indicano una trac Sottogenere.
cia di carena; l'apertura molto piccola, su-
borbicolare , marginata da una varice re
flessa bianca; il rimanente della conchi Elicodonta, Helicodonta, vale a dire,
glia ordinariamente bruno verdognolo, specie che hanno la conchiglia pi
con macchiette gialle; una fascia bruna o meno globulosa o depressa, e raper-
sulla tracria della carena. tura armata di denti.
Si trova nelle siepi e sugli arbusti del
l'Europa settentrionale. * Personale, Personatae.
Pare che offra alcune variet di colore;
talvolta pure la fascia bruna manca quasi 18. La Chiocciola boccaccia , Helix
per l'affatto. De Frussac ne rappresenta personata, Lamarck; Helix isognomo-
un individuo sinistro ed un altro che stomos, Linn., Draparn., loc. cit. tav.
aveva la spira snbscalare. 7 , fig. 26. Conchiglietta depressa , di
15. La Chiocciola bianchissima, Helix spira un poco rilevata , coperta da una
candidissima, Draparn., De Fr., tav. 27, ben nolabil quantit di peli caduchi; l'a
fig. 9, i2. Graziosa specie, molto simile pertura subtriangolare, cadente e ristrinta
alla precedente per la forma generale , da un peristoma contornato e fornito di
ma eziando pi globulosa , pi solida ; denti internamente; colore uniforme c
la spira pi convessa e perfettamente corneo. comune in Alsazia e nei con
bianca. Il peristoma semplice, ottuso, ed torni d'Arbois. Gmelin aggiunge che tro
appena slargato. vasi in Turingia ed alla Virginia, lo che
L'animale, nerastro, ha i suoi tenta pi incerto.
coli generalmente pi corti delle altre 19. La Chiocciola planorbe, Helix
specie. obvoluta, Moller; Helix holosericea,
Si trova in Provenza e nel Comtat, nei Linn., Gmel., Draparn., loc. cif., tav.
campi e sul fusto delle piante secche. 7, fig. 27, 28, 29; la Vellutata a Bocca
*"* Le Depresse, Depressaci o imper triangolare, di Geofifroy. Conchiglietta
forate. Specie depresse, e die hanno un poco pi grande della precedente, del
r ombilico ripieno. medesimo colore, egualmente coperta di
peli caduchi, almeno in giovent, che
16. La Chiocciola lattea, Helix lac- per ne diversifica per essere totalmente
tea, Linn., Gmel., sulla testimonianza depressa, e per aver la spira pi concava
CHI ( a53 ) CHI
che convessa', l'apertura ha egualmente piramidale, subcarenata, finamente striala
a poro la medesima forma, con ed ornata di fasce*, il peristoma reflesso
differenza che non ristrinta da ed armato internamente di due denti. Di
denti. Ha d'altronde un ombilico apertis cesi che questa specie sia stata trovata
simo. V. Tav. 849. nel giardino botanico di Strasburgo. Dra-
Si trova, a quanto pare, in tutta la parnaud non ne parla.
Francia, in Germania, in Svizzera, ec. 24. La Chiocciola impressa, Helix im
pressa, Lamck., Nicolson, Storia di S. Do
* Lamellate, Lamellatae. mingo, tav. 3, fig. 9. La Cepolb di Nicol-
mj> , di Dionisio di Montfort. Conchiglia
20. La Chiocciola, scanalata, Helix globulosa , subcarenata , bruna cupa , con
carabinata, De Fr. Questa specie, re una fascia Iatticinosa in tutta la spira; il
centemente introdotta da De Frussac, peristoma marginato, con un dente all'orlo
stata da lui osservata nella Collezione di sinistro ; una piega o un'impressione al
De La Tour, non ancora rappresentata, dorso e verso il margine della conchiglia,
e se ne ignora la patria. che forma un altro aggetto interno. Del
l'isola di S. Domingo.
*** Massillate, MaxiUatae.
Sottogbnebe.
11. La Chiocciola imperatrice, He
lix imperatore Dion. di Montf., tom. 2.0, Elicigoka , Helicigona.
tav. i54- Grossa e bella conchiglia, molto
depressa, subcarenata, ombilicata, bianca, Specie che hanno la conchiglia
con strie d'accrescimento distintissime, carenata.
e la di cui apertura , un poco cadente e
subquadrala, ristrinta in tutta la sua * Le Carocolle, Carocolla.
circonferenza da sci a sette denti fortis (Dion. di Montf.)
simi e molto sporgenti. Il peristoma va
ricoso , grosso. Dell'India. il tipo del 25. La Chiocciola cabocolla, Helix
genere Polidontk, di Dionisio di Mont- carocolla, Linn., Gmel., Lister, tav. 63,
fort. fig. 61 ; volgarmente I'Occhio di becco ,
la falsa Lampada , il Carocollo. Con
*** Anastome, Anastomalae. chiglia mollo grossa, talvolta di due pol
lici di diametro, di spira depressa o schiac
22. La Chiocciola rirgente, Helix ciata , composta di numerosi giri ; care
ringens , Linn., Gmelin, Leacb, Miscel nata; l'apertura subangolosa, contornala
lanee di Zoolog., tom. 2, tav. 107. E una da un peristoma varicoso e bianco. Tutto
conchiglia molto singolare, giacch l'a il rimanente della conchiglia ordinaria
pertura rotonda, a peristoma subcontinuo mente di un bruno cioccolata; l'ombilico
e dentato, rivolta verso il dorso della nascosto. Si trovano degli individui nei
spira. Del rimanente, depressa e non quali la tinta generale pi chiara, e la
ombilicata. Il color generale bianco lal- carena biancastra. una conchiglia delle
ticinoso, con fasce strette, ranciate, de- Indie.
currenti nel senso della spira ; qualche
macchia del medesimo colore sotto. ** I Vortici , Vortices, genere
una rara conchiglia delle Indie orientali. Vortex. (Ocken.)
Pare che il numero dei denti dell'aper
tura differisca assai. il tipo del genere 26. La Chiocciola lampada, Helix la
Tomogero di Dionisio di Montfort. picida, Linn., Draparn., tav. 7, fig. 33,
rappresentata nella tav. 253 di questo Di 3*-, volgarmente la Lampada. Conchi-
zionario, sotto il nome di Tomogebo de glietla bruna mollo cupa, o talvolta gri
presso. gia , con macchie longitudinali brune scu
re, mollo depressa, fortemente carenala,
***** Impresse, Impresine. (G. Ce ombilicata; l'apertura subangolosa, col pe
pole, Dion. di Montf.) ristoma continuo, largo e si rombalo. Si
trova sotto le pietre, sui massi, intuita
23. La Chiocciola bidintata, Helix l' Europa.
indentata, Linn., Gmel., Chemra., Con- 27. La Chiocciola marginata, Helix
ch., t. 22, fig. io5s, a D. Conchiglia marginata. Linn., Gmel., sulla leslimo
cni ( aS ) CHI
niania di Moller. il Capocollo fasciato planorbica, subcarenata, con Sirie ben
delia tav. a53 di questo Dizionario, EI- distinte; l'apertura grande, obliqua, col
lissost. , fi. 3 , a , b. Conchiglia di nove peristoma slargato o reflesso, marginato
linee di diametro, convessa sopra, un poco e bianco; ombilico profondo ed aperto;
piana sotto, suborniglieli, obliquamente color bianco sudicio, o carnicino, con
striata; bianca, con due o tre fasce brune una fascia longitudinale bruna cupa, de-
ridotte ad una presso l'apertura, ch] tra currente; talvolta di un solo color bian
sversale , subtriangolare e col peristoma castro, giallognolo o carnicino pallido, e
ribordato. Non se ne conosce la patria. talora presenta due a sci fasce brune, le
di cui superiori sono talvolta decomposte.
SoTlOGESISRE. Ve ne ha una variet la di cui spira
meno depressa.
Questa specie, a quanto pare, solo tro
Elicella. Helicella. (Lamarck.) vasi nelle parti meridionali dell'Europa
c nei paesi elevati, nelle Alpi, e forse
* Lomastomc, Lomastomae. ancora nei Pirenei. Muller dice che pur
s'incontra nella Barberi.
La Chiocciola di Qcwpeh , Helix
a8. La Chiocciola cornea, Belix cor quimperiana , De Fruss. , St. nat. dei
nea. Drap., tav. 8, fig. i, a, 3. Conchiglia Moli. terr. e fluv., tav. 66, fig. 2. Specie
trasparente, depressa, ma appena carenata, vicina alla chiocciola planorhe per la
un poco piconvessa sotto che sopra, con un forma e la disposizione della spira , asso
ombilico mediocremente largo; l'apertura lutamente revoluta nel medesimo piano,
ovale, bislunga; il peristoma bianco, re la parte superiore essendo piuttosto sca
flesso, quasi continuo. Color corneo, con vata che sporgente , ma assai pi sottile,
una fascia bruna rossastra, decurrenlc, e, pi fragile, con le strie d'accrescimento
verso il inargine, l'origine di due altre. ben distinte; l'ombilico assai profondo,
L'animale bruno: si trova in Francia quasi cilindrico, per quanlo largo; l'a
nei contorni di Castelnau. Non bisogna pertura semiluDare; il peristoma slargato,
riferire a questa specie V Helix cornea piano, bianco, subtagliente al suo mar
di Gmelin, eh' una specie di planorhe. gine esterno e biancastro: color generale
ag. La Chiocciola leggiadiutta, He bruno corneo molto cupo, con due o tre
lix pule/iella, Muli., Draparn. , tav. 7, cerchii bianchi, che probabilmente pro
fig. 3o, 34; la Piccola striata di Geof- vengono da antichi peristomi, a diversi
froy. Piccolissima specie , di una a due punti della lunghezza della spira.
linee di diametro; depressa, mollo ombi- L'animale ha i tentacoli lunghi e sot
licata, bianca o cenerina, con costole ri tili ; porla la sua conchiglia mollo in ad
levale spazieggiate, avanzo dei peristomi dietro, e attraverso le sue pareti si veg
successivi, ma solo provenienti dall'epi gono sulla pelle interna numerose mac
dermide. Peristoma continuo per l'affatlo, chie nere.
circolare, grosso, reflesso e bianco. Questa specie si trova in Francia, nei
Comunissiraa sotto le borraccine in contorni di Quiraper.
tutta l'Europa. La Chiocciola fascicola, Helix fa
La Chiocciola dei Pirekei, Helix pi sciola, Draparn., loc. cit., tav. 6, fig. 22.
renaica, Drap., loc. cit., tav. i3, fig. 7. Specie che sembra vicina alla chiocciola
Conchiglia vicinissima alla chiocciola cor cornea, poich egualmente depressa,
nea, quasi completamente planorbica, striata, molto liscia 0 Incerile, appena
cornea, liscia , lucente, appena carenata ; carenata , un poco pi convessa sotto che
apertura ovale; il peristoma reflesso, un sopra, essendo il vertice egualmente un
poco ingrossato , bianco , e manifesta poco rialzalo; pure di color corneo, con
mente discontinuo: color generale ver una fascia bruna decurrente; ma ne dif
dognolo, senza fascia bruna. ferisce per aver l'apertura un poco trian
Secondo Draparnaud, questa specie golare, ed il peristoma con una varice
stata trovala a Prals de Mello, nei Pi appena bianca ed un pocu sinuosa ; per
renei. conseguenza non reflesso, e fiualmenle
La Chiocciola a zona, Helix zonara, ben lungi dall'essere subcontinuo; l'om
Linn., Gmel., sulla testimonianza di Mul- bilico egualmente profondo e cilindrico.
ler, Gheroni., Cond. 9, tav. 1 39, fig. 1188- stata trovata nelle vicinanze della
1189. Conchiglia mollo sottile, depressa, Roccella.
CHI ( a55 ) CHI
" Aplostome, Aplostomae. fig. 3o. una specie molto vicina alla
precedente per la forma generale ; glo-
30. LaCHioccioLASTADEH, Helix algi bulosa, subdepressa, molto solida, traspa
ra , Linn., Helix aegophlhalmos , Grael., rente, di un color corneo chiaro o car
Draparn., loc. cit., taT. 7, fig. 38, volgar- nicino, un poco carenata , con una linea
inenie il falso occhio di becco. Conchi biancastra che seguita la carena. Al mi
glia ben grossa , molto depressa o pla- croscopio, la sua superficie comparisce
norbica, un poco convessa sopra, e con come finamente rabescata da strie spirali
cava sotto; nel maggior modo ombilicata, ondulate ; il colore del peristoma inter
subcarenata, quando giovane; giallo namente pi rossastro, ed forse pi re-
gnola o verdognola; apertura semilunare, flesso. Abita nei boschi.
a margini taglienti. L'animale grigio 34. La Chiocciola certosina , Helix
lavagnino; i tentacoli superiori sono molto carthusiana , Muller , Dra p., loc. cit.,
lunghi. Pare che gli organi della genera tav. 6, fig. 33. ancor questa una spe
zione differiscano alquanto da quelli del cie molto vicina alle due precedenti, ma
martinaccio, almeno per la verga e il un poco meno convessa della chiocciola
dardo. Si accoppia ordinariamente nell'au dubbia, e pi della bi marginata ; l'aper
tunno, non forma epiframraa, e si na tura semilunare, meno allungata e pi
sconde sotto le foglie passe, o nelle bu rotonda che in quest'ultima; l' ombilico
che. La sua bava, a quanto pare, ab pi aperto; finalmente, il peristoma
bondantissima, per molto acquosa. V. biancastro internamente, e non bruno;
Tat. 849. la fascia biancastra appena visibile. Si
Queste specie comunissima nella Fran trova nei campi.
cia meridionale, nei giardini, nei campi, 35. La Chiocciola glabella , Helix
nei boschi, ec. Gmelin dice in Barberia, flabello, Drap., loc. cit., tav. 7, fig. 6.
nell'India e nell'America meridionale. pecie assai pi piccola della precedente,
31. La Chiocciola dei cellieri, Helix alla quale per mollo vicina ; pi
cellario, Grael., sulla testimonianza di Mul- colorita , carenata , e la fascia biancastra
ler, Schroeter, Conch. terrest., tom. 2, fig. della carena pi distinta; l'apertura
26. Conchiglia assai glabra, pellucida, del pi rotonda, e la varice biancastra interna
diametro di tre linee e mezzo, depressa, meno apparente, che talvolta manca per
convessa sotto , giallognola sopra, e lalti- P affatto.
cinosa sotto, con un largo ombilico. L'a Si trova nelle vicinanze di Lione, ec.
nimale bianco ed un poco trasparente. La Chiocciola fallace, Helix fruti-
comune nella Turingia e nei cellieri cum , Muli., Helix terrestri! , Linn.,
della Danimarca. Gmel., Dra pam., loc. cit., tav. 5 , fig.
16-17. Conchiglia globulosa, tanto sottile
*** Igromane , Hygromanae. da esser trasparente ; l'apertura rotonda;
il peristoma assai dilatato, un poco in
3a. La Chiocciola bimarginata , He grossato e con una varice interna; l' om
lix carthusianella. Drap., loc. cit., tav. bilico largo e profondissimo: colore ordi
C, fig. 3i-3a. Conchiglia subdepressa, nariamente tutto bianco, talvolta con una
molto sottile, e nonostante solida, tra fascia rossastra o variata di bruno e di
sparente , liscia , con un'apparenza di ca rossastro, o finalmente corneo, con una
rena, prodotta da una linea bianca latti- leggera tinta rosea. L'animale varia pur
cinosa , che seguita i giri della spira; l'a di colori ; per lo pi giallognolo, zolfi
pertura semiovale; il peristoma tagliente, no, lo che ancor vedesi attraverso la con
un poco slargato, con una varice bian chiglia. Della Bresse.
castra internamente. Ombilico assai poco La Chiocciola lucida, Helix lucida,
aperto; color generale biancastro, bruno Drapara., loc. cit., tav. 8, fig. 11-ia.
verso il peristoma, e pi bianco esterna Piccolissima specie subdepressa , liscia,
mente , nel luogo della varice. lucente, sottile, trasparente, di color cor
L'animale pallido leggermente mac neo bruno; apertura mediocre, semiovale,
chialo di nero , lo che vedesi attraverso semilunare, col peristoma tagliente; r om
la conchiglia. bilico assai aperto.
Comunissima nei campi e nei giardini L'animale, eh' nero e grigio, abita i
della Francia e dell'Italia meridionali. luoghi umidi e pantanosi; secondo le os
33. La Chiocciola dubbia, Helix in servazioni di De Frussac, l' Helix ni
carnata, Muli., Drap., loc. cit., tav. 6, tida di Muller.
CUI ( a! ) CHI
La Chiocciola cristallina, Helix cri me; l'apertura trasversale; il peristoma
stallina, Muli., Draparn., loc. cit., tav. tagliente; color generale corneo o scuro,
8, fig. 13-17. Specie talora anco pi pic con macchie pi cupe e disposte sopra
cola (iella precedente , giacch varia as con molla regolarit.
sai per la grandezza ; anco pi compressa L'animale nerastro sopra; i tentacoli
o depressa , della massima sottigliezza, inferiori sono molto corti. Questa specie
fragilit, trasparenza e lucentezza; color si trova in tutta l'Europa, sotto le fo
bianco un poco verdoguolo; apertura se glie marce ed il legno morto.
milunare e subdepressa; il peristoma ta
gliente ed un poco ribordato; l'ombilico "** Eliomane, Heliomanes.
stretto ; 2 a 3 millimetri.
Quando morta, diventa bianca opa La Chiocciola striata, Helix striata,
ca. Abita la Francia meridionale, a Mont Draparn., loc. cit., tav. 6, fig. 18, ai, il
pellier; trovasi pure nelle vicinanze di Nastrino, di Geoffroy. Conchiglia di G
Angers. a 8 millimetri , talvolta subglobulosa e
La Chiocciola lucente, Hclix nitida, talora quasi depressa , trasversalmente
Draparn., Helix cellario , Muli., volgar striata in un modo assai eguale, un poco
mente la Lucente, di Geoffroy; Draparn., carenata, per lo pi bianca con fasce de-
loc. cit., tav. 8, fig. 23-25. Specie pi currenli brune, delle quali una sola, cio
grande (8 a i3 millimetri), molto depres la pi larga, tocca il margine, talvolta
sa, concava sotto, convessa sopra, liscia, tulta bianca; il vertice peraltro sempre
sottile, trasparente; color di corno chiaro bruno; l'apertura rotonda; il peristoma
sopra, e bianco latticinoso un poco ver slargato e con una varice interna bianca,
dognolo sotto. Sutura distintissima; aper che ha talora uno o due dentini.
tura grande, obliqua, a margini taglien Quesla specie, che offre numerose va
ti. L'ombilico infundibuliforme. L'a riet , si trova comunemente in tutte le
nimale grande, grigio turchiniccio. parti della Francia , e ricerca i luoghi
Si trova comunemente in tuttala Fran asciutti, sassosi, la base dei muri, e le
cia, nei luoghi umidi ed ombrosi. piote esposte al sole.
La Chiocciola nitidula , Helix n'iti La Chiocciola nastro, Helix ericeto-
tiiila , Draparn., loc. cit., tav. 8, fig. 21 rum, Gmel., Muli., Draparn., loc. cit.,
22. La pi piccola fra tulle le chiocciole tav. 6, fig. 12; il gran nastro, di Geof
lustre (2 a 3 millimetri), egualmente froy. Generalmente piii grande della pre
assai depressa, concava solto, c soprattutto cedente, alla quale molto vicina (8 a
assai vicina alla precedente. peraltro 10 millimetri); peraltro pi depressa; le
men bianca sotto. La sua apertura mi strie sono meno rilevate; 1 ombilico pi
nore, tagliente, meno obliqua, e i due aperto; i due margini dell'apertura sono
margini maggiormenle si ravvicinano. pi vicini a toccarsi, e le tracce della ca
L'ombilico anco pi largo. L'animale rena dell'ultimo giro ancor meno sensi
grigio periato macchialo di punii neri bili: pur talora tutta bianca.
e bianchi. L'animale biancastro, bigiolino sopra.
Trovasi con la precedente, della quale Si trova comunemente nei medesimi
forse una semplice variet. luoghi della precederne, e pare che ricer
La Chiocciola piujiba, Helix pygmea, chi il terreno calcano.
Draparn., loc. cit., tav. 8, fig. 8-10. Con La Chiocciola delle piote, Helix ce
chiglia, una fra le pi piccole del gene rnite*!, Helix ericetorum, var. a, Muli.,
re, depressa, un poco convessa sopra, fi Draparn., /oc. cit., lav. 6, fig. r 4~ 1 7
namente striata, un poco trasparente, bi- pur quesla una specie vicinissima alle due
giolina o bruna pallida; l'apertura roton precedenti, ma ancora un poco pi
da, semilunare; peristoma tagliente; oin- grande della chiocciola nastro; ordina
bilico infundibuliforme. riamente subdepressa , talvolta un poco
Dei contorni di Lione. subglobulosa: il suo colore del rimanente
La Chiocciola bottone, Helix rotan o tutto bianco ovvero ornalo d'una o
dola, Limi., Gmel., sulla testimonianza di pi fasce brune, delle quali una sola ar
Muller, volgarmente il Bottone, Draparn., riva sino al margine; il peristoma quasi
loc. cit., tav. 8, fig. 4_7- Specie assai pic sempre paonazzo come pure la varice in
cola, depressa, un poco convessa sopra, terna; l'ombilico mollo largo.
subcarenata, striata; la spira composta di Dei medesimi luoghi dulia chiocciola
iei giri;un grand' ombilico iufundibulifor- nastro.
CUI ( 35 ) CHI
La Chiocciola negletta , Helix ne- fig. 16-17. Conchiglia un poco globulosa,
glecta, Draparn., loc. eit., lav. 6, fig. i3. subdepressa, sottile, trasparente, un poco
Egualmente vicina alla chiocciola nastro, carenata , di color corneo chiaro , e co
specialmente per la grandezza; il suo om-l perta di lunghi peli giallognoli ricurvi ;
bilico egualmente larghissimo; ma pare il peristoma semplice o tagliente, talora
che sia generalmente pi globulosa o meno con una varice interna; l' ombilico angu
depressa ; pure generalmente bianca o stissimo: 4 5 linee di diametro.
scura fasciala di bruno , ma le l'asce che Comune in tutte le parli della Francia,
si prolungano nell'interno sono sempre sulle piote, nei giardini.
confuse da freghetli bruni che vanno dal La Chiocciola sudicia, Helix con-
l'una all'altra, o interrotte da macchiette spurcata, Draparn., loc. cit., tav. 7, lig.
bianche. II peristoma bruno vinato. 23-25. In questa specie, ch' egualmente
Offre egualmente qualche variet. Tro comune nelle siepi di tutte le parti della
vasi, dice Draparnaud , a Lauserle e nel Francia, negli spacchi dei muri, la con
Sorezese. chiglia subdepressa, con fitte strie, ine
La Chiocciola degli oli veti , Helix guali , e coperta di sottili peli, flosci, ri
olivelorum, Linn., Gmel., Helix incerta, curvi: il colore grigio o rossiccio, mac
Draparn., loc. ci/., tav. i3, fig. 8-9. Con chialo di bruno o di lionato; l'apertura
chiglia depressa, e anch'essa simile, per ha i suoi margini taglienti; l' ombilico
la forma, alla chiocciola nastro, ordinaria mediocre.
mente pi convessa, che per ne diver La Chiocciola ispida, Helix hispida,
sifica assai per essere molto sottile, liscia, Linn., Gmel., Draparn., loc. cit., tav. 7,
lustra , rossa bionda cupa sopra , e rossa fig. 20-22; la Vellutata di Geoffroy. Pic
bionda pallida , biancastra o turchiniccia cola specie anco pi comune della pre
sotto: il suo ombilico pure molto largo; cedente, egualmente subdepressa, pellu
jiare che il peristoma sia sempre taglien cida, sottilissima, corata, ma per l' af
te , senza interna varice. fatto bruna e coperta di peli ricurvi bian
Questa specie, che Draparnaud aveva chi, o di laminette lustre caduche; il
ricevuta da De Frussac, si trova, a quanto peristoma, semplice, ha talora un'interna
fare, nella Francia meridionale, ed in varice.
Italia , negli oliveti. Comune in tutte le parti della Francia.
La Chiocciola plebea, Helix plebeium, La Chiocciola ausila, Helix a/bella,
Draparn., loc. cit., tav. 7 fig. 5. Questa Linn., Draparn., loc. cit., tav. 6, fig.
specie principia la serie di quelle che 25-27. Conchiglia nel maggior modo de
hanno la superficie coperta di peli, di pressa, affatto piana sopra, convessa sol lo,
sgraziatamente assai caduchi. subde- fortemente carenata, le strie d' accresci
pressa, sottile, pellucida, leggermente stria mento visibilissime; l'ombilico molto pro
ta; T ultimo giro della spira, un poco ca fondo, infundibuliforme ; apertura ango
renato, ha una fascia bianca, sopra un losa emicanliforme; il perisloma tagliente,
fondo scuro; il peristoma scuro con una con una piccola varice interna ; colore
leggera varice interna bianca, che forma uniforme giallo pallido, con la carena
esternamente una fascia pi chiara del bianca o tutta bianca, eccettuato il ver
rimanente della conchiglia; l' ombilico tice della spira, ch' bruno.
mediocremente slargalo. Abita le spiagge marittime della Fran
E di Francia, e comunissima nei con cia meridionale, e, secondo Graelin, i
torni d'Arbois, nella Franca Contea, se massi dell'Europa.
condo De Frussac. La Chiocciola elegante , Helix ele-
La Chiocciola pelosa, Helix villosa, gans, Linn., Gmel., Draparn., loc. cit.,
Draparn., loc. cit , tav. 7, fig. 18. Specie tav. 5, fig. 1-2. Specie distintissima dalla
un poco pi grande della precedente, dalla precedente, bench per il complesso dei
quale specialmente differisce per aver la caratteri ne debba essere ravvicinala, giac
spira un poco pi depressa verso il ver ch trochiforme; del rimanente, pure
tice, e pi carenata; i peli sono lunghi fortemente carenata, e la carena si pro
e meno caduchi, e l'ombilico apertissimo lunga sui giri della spira; le strie d' ac
e molto profondo; il peristoma meno crescimento sono sensibilissime, e l'aper
colorilo, e la sua varice meno distinta. tura della stessa forma: bianca, eccet
Si trova nelle montagne di Savoia. tuato il disotto ove si trovano due o tre
La Chiocciola pubescente, Helix se linee concentriche di punti bruni, ed il
ricea. Muli., Draparn., loc. ci/., lav. 7, vertice, che egualmente bruno ed ot
Dition. delle Sciente Nat. Voi. VI.
CHI ( a* ) CHI
luso. Vi ha pure una piccola varice in uba nuova specie di cui non si cono
terna. sce la patria; il suo nome indica il co
comune nei campi, sulle piante secche. lore di un bianco rossiccio.
La Chiocciola conica, Helix conica,
Draparn., loc. ci/., tav. 5, fig. 3, 4 e 5. " Lamellate, Larnellatae.
Appartiene anch'essa a questa sezione, e
molto si avvicina alla precedente; per La Chiocciola epistilio, Helix epi-
ne diversifica per essere meno rigorosa stylium, Muli., Lisler, Cond. , tav. 67,
mente Irochiforine , essendo la sua base fig. 60. Conchiglia di un pollice di dia
meno piana, ed i giri della spira un poco metro , ialina , striala , subglobulosa , un
pi rigonfi, meno fasciolali; la linea della poco piana e liscia sotto, con sette giri
carena per altro anch'essa rilevata e di spira, imperforata; l'apertura serailu-
staccata dalla spira: finalmente, l'aper nare; il peristoraa reflesso e liscio. Il co
tura meno depressa ; del rimanente , lore tutto bianco. Non se ne conosce
l'ombilico, le strie d'acerescimeuto sono la patria.
le medesime. Un altro distintivo carattere
una fascia bruna decurrente sulla spi *** Canalicolale, Canaliculatae.
ra , ed una serie di puntini dello stesso
colore ch'egualmente la seguita, li ver La Chiocciola dnidentata, Helix uni-
tice ottuso e bruno; il peristoraa, ta dentata, Cheinnitz.
gliente come in tutte le altre specie di
questa sezione, ha pure una piccola va *"* Marginate, Marginatele.
rice bianca interna.
Abita sulle coste del Mediterraneo. La Chiocciola di Stoudeh, Helix stou-
La Chiocciola conoide , Helix conoi- deriana, De Fr., loc. ci'/., tav. io3, fig. 6.
dea, Draparn., loc. ci'/., tav. 5, fig. 7. Quasi tulle le specie che entrano nella
Egualmente trochiforme , ma un poco seconda divisione del genere Helix, come
pi allungata, e specialmente assai meno lo dispone De Frussac, appartengono a
carenata-, anco l'apertura quasi roton generi comunemente ammessi, e per con
da: il peristoraa tagliente, torse senza seguenza sono stale o saranno descritte
interna varice. 11 vertice egualmente ali articolo di questi generi. Crediamo
ottuso e bruno; i giri della spira roton per, onde completare il prospello, do
di, con strie d'accrescimento visibilissime: vere almeno indicare il nome di una spe
il color generale bianco, con una fascia cie per ogni suddivisione, giacch allora
bruna decurrente; la sutura profonda. sar facile il formarsene un' idea. Per
Questa specie, che offre qualche va maggiori notizie, si dovr ricorrere al nome
riet riguardo alla divisione delle fasce , generico.
si trova , come le precedenti , sulle coste
renose del Mediterraneo. V. Tav. 849. S. G. Coclostila, CochloJtyla.
La Chiocciola piramidata, Helix py-
ramidata, Draparn., tav. 5 , fig. 6. Fare * Lomastome, Lomastomae. Helix ven
che questa specie sia molto vicina alla tricosa , Chemn. ; Bulimus ventricosus ,
chiocciola conoide, dalla quale diversifica Brug.
per essere pi grande e meno esattamente * Aplostome, Aplostomae. Helix an
conica ; la sua apertura per pi com data; Bulimus undatus , Brug.
pressa, e pi ventricosa; del rimanente,
il peristnma , un poco pi slargato del- S. G. Coclitoha , Cochlitoma.
l'ombilico, ha una varice bianca interna;
il vertice ottuso, bruno; tutto il rima * Ligirne , genere Liooo di Dionisio
nente bianco, con le strie d'accresci di Montf.; Helix virginea; Bulimus vir-
mento distintissime. neus, Brug.
Si trova nei medesimi luoghi. ** Achatinae, genere Agatina, Lami.;
Sottogenere. Helix zebra; Bulimus zebra , Brug.
Elicostila, Helycostila. S. G. Coclicopa , Cochlicopa.
* Aplostome, Aplostomae. * Polyphemae, genere Polifemo, Dio
La Chiocciola ocrolecca, Helix ocro- nisio di Montf.; Helix glans, Linn.; Bu
lenca, De Fr., loc. ci'/., tav. 3o, fig. 1. limus glans, Brug.
CHI ( 25 9 ) cui
" Styloidae, Stiloidbe; Helix colum- levala ; l'apertura col margine semplice,
na, Linn.; Biilimus columna, Brug. appena slargala; T ombilico un poco visi
bile a fessura.
S. G. Cocmcella , Cocklicella. 3. Helix pomatia ; 4- Helix candi
dissima; 5. Helix arbustorum.
* Turritae; Bulimus decollatus, Brug. C. Specie un poco depresse; il perisloma
c Drap ni. slargalo, obliquo, strombato, taglientissimo
al suo margine esterno, e fornito, inter
S. G. Coclogeka , Cochogeno. namente, d'una varice separala da una
specie di solco, eccettualo nella prima
specie; l'orabilico lutto nascosto dall'ori
* Umbilicatae; Helix flammea, Muli., gine del margine columellare che si ap
Linn. il Kahbeol d'Adanson. plica sopra saldandosi per il suo margine
** Perforatae; Helix radiata, Linn , esterno.
Gmel.; Bulimus radiatus , Brug. Colorazione per fasce sempre pi di
*** Bulimae; Helix obscura, montana, stinte.
Linn., Gmel.; Bulimi Spec, Draparn. 6. Helix aspersa; 7.0 Helix vermi-
**** Helicteret ; Turbo lugubris , culata; 8 Helix hortensis; 9.0 Helix
Cheron. nemoralis ; 1 o. Helix sy/valica ; li."
***** Stomatoides; Voluta auris Sile Helix splendida.
ni, Linn., Gmel.; Bulimi Sp-, Brug.; Au- D. Specie subglobulose , mollo sottili;
riculae specn Lamk. il peristoma tagliente, un poco slargato,
****** Dontostornile ; Auricidae spec, senza interna varice, che principia per un
Lamk.; tridens , quadridens , Draparn. allargamento che applicasi obliquamente
snll'ombilico, e che ba il margine estemo
S. G. Coclodonta, Cochlodonta. sempre libero.
ia. Helix rhodostoma; i3. Helix
* Pupae; dolium, umbilicata, Dripam. variabilis; i4- Helix maritima; i5. He-
*" Cereales, genere Condro, G. Guvier; Iixfruticum.
Pupa cinerea, secale, Draparn. E. Specie anco un poco pi depresse ,
sottili, traslucide, come cornee, spesso srh-
S. G. Coclodina , Cochlodina. carenale; l'orubilico visibile e come ri
si rinto; il peristoma tagliente, un poco
* Pupoides ; Helix carinula , Linn. , slargalo, e contornalo inlernamente da
Gmel. una v.irice ben distinta e grossa ; il
** Tracheloides ; Turbo cylindricus , margine sinistro che principia da un al
Chemn. largamento che circonda l' ombilico, e che
*** Anomales; Pupafragils, Draparn. ha il taglio per l'affallo rialzato.
*"** Clausiliae, genere Clausima di Colorazione uniforme pi o meno sbia
Draparnaud. dala, spesso con una fascia lattea sulla ca
Finalmente, termineremo con una enu rena.
merazione delle specie di Francia dispo 16.0 Helix carthusianella; 17.0 Helix
nendole, secondo il complesso delle ana siarthusiana; 18.0 Helix incarnata; 19.0
logie, in varie piccole sezioni che ci sem Helix glabella; 20 Helix sfriggila; ai.0
brano naturalissime; siamo per ben lungi Helix limbata ; 22.0 Helix unidentata ;
dal credere che debbano formare generi a3. Helix edentula; 2^.Hetix cinctella.
o sottogeneri, cio HVere delle denomina F. Specie ancor pi depresse, per l' af
zioni particolari, prima di esser certi se fatto planorbiche o talvolta subconoidi,
gli animali offrano qualche differenza, lo sottili; l' ombilico grande, infundibuli-
che non probabile. forme o cilindrico; il perisloma tagliente,
A. Specie emisferiche o naticoidi, che diritto e senza varice. Colore ordinaria
hanno il perislorna semplice, senza esser mente uniforme e sempre senza fasce.
tagliente; l'orabilico tulio nascosto dall'ai' A. Specie lisce e lucenti.
largamento dell'origine del margine si
nislro. * Planorbiche.
i , Helix naticoides; 2 Helix mela-
B. Specie globulose; l'ultimo giro aua 25 0 Helix nitida; 26.0 Helix nitidula;
pi grande degli altri; la spira molto ri 27 Helix crystallina; rio? Helix lucida.
CHI ( ,6o ) CHI
Subconoidi che trovasi appi delle Alpi, e per con
seguenza probabilmente in Francia. (De B.)
29 Helixfulva; 3o. Helix rupestri?; CHIOCCIOLA, Helix. (Foss.) Le chiocciole
31. Helix aculeola. propriamente dette essendo conchiglie ter
B. Specie non lucenti. restri, deve recar maraviglia che se ne in
32. Helix olivetorum; 33. Helix roton contrino allo stato fossile nei depositi ma
data; 3;j. Helix pygmaea; 35. Helix rini. Quando ci accaduto, vi sono esse
algira. state trasportate dai fiumi o dalle riviere,
G. Specie per l' affatto depresse o pla o da qualche irruzione del mare sulle ter
norbiche, e talora interamente trochifor re; ed in tal caso sono testimoni i quali
mi, carenate o non carenate, sempre per attestano che quando si formarono tali de
nmhilicale, e cbe hanno il peristoma co positi, vi erano delle terre scoperte ove
stantemente tagliente, diritto e con una avevano potuto vivere gli animali che le
varice interna. hanno formale.
Colorazione per fascie o uniforme. Il mattaione conchilifero della Turena
a. Specie planorbiche colorile da fasce , a nostra notizia , il solo luogo ove ne
36. Helix ericetorum; 3j. Helix ce- sieno stale trovate. Ne possegghiamo due
spitum; 38. Helix neglecta. che provengono da quel deposilo, e che
b. Specie planorbiche di colore unifor ci sono state date da De Trislan: hanno
me, e ordinariamente pelose. le maggiori analogie con V Helix vermi-
3g. Helix plebeium; 4o. Helix villo culata che solo trovasi allo stato vivente
sa; 4i. Helix sericea; ^2. Helix con- nei dipar'iimenl meridionali di Francia ,
spurcata; 43. Helix hispida; 44- He e sono piene di avanzi di poliparii e di
lix striata. conchiglie marine.
c. Specie trocoidi, disposte secondo V e-' Le chiocciole fossili si trovano, in ge
videnza della carena. nerale, nei terreni di acqua dolce, ove
45. Helix conoidea ; Helix py- sono spesso accompagnate da limnee e da
ramidata; 47.0 Helix conica; 48 Helix planorbi, e dove non hanno spesso lascialo
elegans. che il loro nucleo interno. Se ne incon
a. Specie planorbiche e fortemente ca trano nelle brecce, e talora nei terreni
renale. che sono slati sconvolti dai vulcani.
49 Helix albella; ho.0 Helix lapicida Ecco le specie che hanno presentati dei
H. Specie per l' affatto depresse o pla caratteri sufficienti per distinguerle.
norbiche, ordinariamente molto ombilica Chiocciola di Ramond, 'Helix Ramon-
la; J' apertura assai obliqua, con un pe di, Brong., Ann. del Mas. di Storia natu
ristoma subcontinuo, che ha una varice rale, lom. i5, tav. 23, fig. 5. Questa spe
rotonda, grossa, marginale. Colore unifor cie ha soli quattro giri di spira, Tuli imo
me, corneo o bruno , spesso con una fa dei quali si slarga sensibilmente verso la
scia pi cupa nel posto della carena. bocca; coperta di strie oblique, un poco
a. Apertura senza denti. sinuose; diametro, un pollice. Ha qualche
5i. Helix cornea; 52. Helix pulchel- analoga con V Helix guttula, Oliv. Si
la; 53. Helix pyrenaica; 54- Helix bo trova nelle marne calcarie, dure, mesco
naria; 55. Helix quimperiana; 56. He late nel tufo di Vake, impregnato di bi
lix fasciola; 5?. Helix obvoluta. tume, a Pont-du-Chteau presso Clermont.
b. Apertura dentata. Chioccioli ni Coq, Helix Cocquii,hrongn.,
58. Helix personata. Questa specie loc. cit., tav. 23 , fig- 6. Conchiglia
forma il passaggio a quelle del genere Ca depressa , a giri cilindrici , con strie
racollo. ineguali, parallele al margine della boc
Lo che forma in tutto cinquantotto spe ca; diametro, sei linee. Si trova a Nouelle
cie, vale a dire lo stesso numero che ne presso Issoire in un calcano duro, e nei
ha rappresentalo Draparnaud, per quanto contorni d'Orlans. Ha molle analogie con
esso abbia erroneamente comprese, come l' Helix carthusianella di Draparnaud,
di Francia, le sue Helix rufa e brevipes, che vive nel mezzogiorno della Francia.
che non lo sono, come ha fatto osservare Chiocciola di Morogce, Helix Morogue-
De Frussac, e che d'altronde apparten si, Brong., loc. cit., tav. 23, fig. 7.
gono al suo genere Elicolimace; noi per Conchiglia suborbicolare, con cinque giri
vi abbiamo compresa una nuova specie di spira, mollo lisci; diametro, olio linee.
dei contorni di Quimper, sotto il nome Si trova con la seguente nel calcarlo d'ac
d' Helix quimperiana, e l' Helix tonaria. qua dolde della strada di PithiTiers , a
cni ( 26 ) cai
Ire leghe da Orlans , con planorbi e calcano secondario del Querey e dell' A-
limnee. genese le quattro seguenti specie di chioc
Chiocciola di Trista , Helix Tristani, ciole fossili.
Brougn., loc. V., tav. 23 , fig. 8. Con 1. Helix nemoralis affinisene Fruss.,
chiglia liscia, suborbicolare, con una ca Ann. del Mus. di St., nat., tom. 19, pag.
rena poco elevala sul mezzo dell'ultimo 242. La forma di questa conchiglia as
giro. composta di cinque giri poco con solutamente analoga a quella della nemo-
vessi e poco separati gli uni dagli altri. rale; per fornita di strie che la distin
Diametro, quattro a cinque linee. Ha molta guono. Ha pure qualche analogia con YHe
analogia con YHelix cinctella di Drapar- lix Ramondi.
naud, che trovasi vivente a Loriol, Mon- 2. Chiocciola de la Gabde , De F
telimart, a Beaucaire ed altre parti nei russ. , loc. cit., Conchiglia composta di
contorni. quattro giri, ombilicata e d'apertura ri-
Si trovano pure nel medesimo calcano strinta. Ha molta analogia con YHelix ar-
i nuclei interni di grandi chiocciole che hustorum di Draparnaud, che di rado tro
hanno dieci linee di diametro, e che sem vasi nei contorni di Parigi, ma che co
brano avere molta analogia con YHelix mune nella Francia meridionale.
nemoralis. Nei medesimi luoghi si trova 3. Un'altra specie vicina all' incarnata,
egualmente un'altra specie di chiocciola Muli. , o forse la medesima.
globulosa , pi piccola della Moroguesi , 4. Ed un'altra la di cui analoga non
pi grande della Tristani, e che manca gli nota.
' della carena di quest'ultima. De Frussac ammette che le chiocciole
Chiocciola di Lima* , Helix Lemmi , contenute nelle brecce ossee di Nimes
Brong. , loc. cit., tav. 23, fig. i). Questa appartengano alle specie viventi cono
specie ha molta analogia con YHelix Coc-\ sciute sotto i nomi d' Helix cornea, A'He
quii; ma pi convessa, meno striata, ed lix pisana, d' Helix algira, A' Helix la
ombilicata. Diametro, quattro linee. Si picida e A'' Helix vermiculala. Ha credulo
trova nelle selci d'acqua dolce di Palai- riconoscere YHelix albella nel fossile del
seau, dipendenti dalla seconda formazione gabinetto di Caen, descritto da Brard.
di acqua dolce. Si trovano dei nuclei interni di chioc
Chiocciola ni Desmarkst, Helix Desma- ciole in un calcano duro a due leghe a
restiana , Brongn. , loc. cit., tav. 23 , ponente di Magonza. Il diametro dei pi
fig. 10. Conchiglia liscia, nel maggior modo grossi di dieci linee T ma non possono
depressa , composta di sei giri o sei giri riconoscersi le specie.
e mezzo, che insensibilmente diminuiscono S'incontrano simili nuclei che hanno
di grossezza; e 1' ultimo, veduto di sopra, pi di un pollice di diametro, a Marti-
non molto pi largo degli altri. Diame gues, dipartimento delle Bocche del Ro
tro, due linee e mezzo. Trovasi con la dano.
precedente. Cuvier ha riconosciuta YHelix algira
Chiocciola di Menab, Helix Menardi, nelle brecce ossee di Nizza. Possegghiamo
Brongn., loc. ci/., tav. 23, fig. 11. un pezzo della grossezza del pugno, che
Conchiglia trochiforme, composta di cin solamente composto di conchiglie le
que giri di spira presso a poco eguali, con quali sembrano dipendere da quest'ultima
strie o costole compatte, trasversali ed specie *, sono collegate da un cemento
oblique. Diametro , due linee e mezzo. rossastro che le riempie in parte. Un
Trovasi in un calcarlo d'acqua dolce, ta cartellino indica che questo pezzo pro
lora marnoso, talvolta solido, grigio e viene dal monte Bolca.
pieno di cavita, ad una mezza lega dal Sono stale egualmente trovate delle
Mans, fra la Sarthe e la si rada di Aicncon. chiocciole nelle brecce di Celle, nei con
Chiocciola scabra , Helix scabra , Def. torni del Giengen in Svevia, a Sciaffusa,
Conchiglia suborhicolare, composta di cin a Quedlimburgo nell'alta Sassonia, nelle
que giri gremiti di piccole scabrosit. vicinanze di Francfort sul Meno, d'Ulm,
Prima di avere acquistala tutta la sua di Nordlingen, ed in Inghilterra.
grandezza, ha, come molle specie di con Il genere Helix di Linneo compren
chiglie di questo genere, una carena sulla deva delle conchiglie che sono siate poi
parte del giro ove deve essere collocata collocale da De Lamarck in nuovi ge
la sutura. Diametro, cinque linee. Trovasi neri. Di tal numero sono le agatine e le
nel Batsberg. ampullarie, e siccome a queste due pa
D' Audebard de Frmsac ha trovale nel role abbiamo nella presente opera riman
CHI ( a6 . ) CHI
dato all'articolo Chiocciola, presenteremo Ampdllahia conica,Ampuliaria conica,
qo le specie fossili che vengono riferite Lamk. Conchiglia ovale-conica, a giri
a questi due generi. lisci e convessi, con l'ombilico semico-
Nei depositi marini del Piacentino si perlo. Lunghezza , 14 linee. Trovasi a
trova una specie di conchiglia eh' li a Betz (Oise).
scia, sottile, globulosa , e i di cui carat Ampullaria appuntata , Ampuliaria
teri molto si avvicinano a quelli delle acuta, Lamk., loc. cit. , voi. 8, tav. 61,
agatine; la sua columella non per fig, 5. Conchiglia ventricosa, liscia, di
troncata alla base. La sua spira , compo spira corta ed appuntala , con l'ombilico
sta di quattro a cinque giri, brevissima, semicoperto. Lunghezza , 14 linee. Tro
e l'ultimo proporzionatamente assai pi vasi a Grignon e a Courlagnon presso
grosso degli altri. La sua lunghezza di Keinis.
otto linee; trovasi rappresentata nell'o Ampdllahia acuminata, Lamk., loc.
pera del Brocchi, Conch. Foss. subapp., cit., tav. 61, fig. 4- Conchiglia ventri-
Ut. i , fg. 9. Questo autore le ha asse cosa alla base, liscia, di spira allungata ed
gnata la denominazioue di Bulla heli- acuta, con l'ombilico ricoperto. Le con
coides. chiglie di quesla specie che si trovano a
Bench questa specie non riunisca pre Grignon , hanno dodici a diciotlo linee
cisamente lutti i caratteri assegnati alle di lunghezza; ma ne posseggbiamo alcune
conchiglie terrestri alle quali stalo ap che hanno due pollici e mezzo di lun
plicalo il nome di agatine , e trovisi in ghezza e sono coperte di strie trasver
un deposito marino, abbiamo credulo do sali sull'ultimo giro. Non sappiamo ove
ver ravvicinarla a queste ultime piutto- sicno state trovate.
slorh a qualunque altro genere. Ampdllahia a ringhiera, Ampullaria
Le ampullarie essendo conchiglie flu spirata, loc. cit., tav. 61, fig. 7. Conchi
viatili dei climi caldi, reca sorpresa l'in glia ventricosa , di spira coda , con una
contrarle allo stalo fossile nei soli depo ringhiera depressa attorno alla columel
siti marini. Per verit queste ultime sono la; bench le conchiglie di quesla specie,
generalmente pi grosse, e tanto differi che si trovano a Grignon, non oltrepas
scono da quelle non fossili da esserne di sino nove linee di lunghezza, si ha qual
stinte. Credesi che il loro opercolo fosse che giusto motivo nel riguardare come
corneo, giacch, sebbene queste conchi dipendente dalla medesima specie l'ampul-
glie sieno corounissime negli strati del laria ibrida, Lamk., che trovasi a Beise
calcano conchilifero rozzo, non si trova ad Hauleville, e che quasi della gros
mai nessuna traccia di esso. Non cos pu sezza del pugno.
dirsi delle natiche, con le quali alcuni Ampullaria depressa, Ampullaria de
autori han voluto collocarle; non raro pressa, Lamk., loc. cit., lav. 6r, fig. 3.
il trovarne l'opercolo calcano che si Nerita helicium, Brocchi, tav. 1, n. 10.
conservalo. Conchiglia globulosa, grossa, ombilicala,
De Lamarrk avendo poste dapprinci con una carena poco elevala sul mezzo
pio nel genere Ampuliaria , e quindi in dell'ultimo giro. La base della columella
un altro da esso chiamato Ampullina, le depressa. Lunghezza, quattordici linee.
conchiglie delle quali parliamo, crediamo Trovasi a Grignon, a Parnes, ad Acy
dover presentarle, come ha fallo questo (Oise), ad Hauteville e nel Piacentino.
dotto naturalista negli Annali del Museo Ampullaria canalicolata, Ampulla
di Storia naturale. ria canaliculata, Lamk. Questa specie ha
Ampdllahia fimmea, Ampullaria pyg- molla analogia con la precedente; ma es
maea , Lamk., Ann. del Mus., voi. 8, senzialmente ne differisce per essere co-
la?. 61, fig. 6. Conchiglia ventricosa, slantemente prti piccola, e per aver cana
discoide-globulosa, liscia, ombilicala; aper licolata la spira. Lunghezza, cinque linee.
tura allungala e girala a sinistra. Lun Ampullaria aperta, Ampullaria pota
ghezza , una linea. Trovasi a Chaumonl la, Lamk., loc. cit., tav. 61, fig. 2. Helix
(Oise). mutaltilis, Brauder, fig. 5j. Conchiglia li
Ampolla ai a aCk\kTk,Ampullariaexca- scia, ventricosa, ombilicala, di spira corta
vala, Lamk., loc. ci/., Velini del Museo, ed acuta, di apertura grandissima. Lun
n. 3c, fig. 5. Conchiglia ventricosa, sub- ghezza, diciotlo linee.
glohulosa, liscia, a columella scavata o per Ampdllahia sigaretina , Ampullaria
l'affallo mancante. Lunghezza, tre linee. sigaretina, Lamk., loc. cit-, lav. 61, fig.
Trovasi a Grignon presso Versailles. 1. Conchiglia ventricosa, senza ombilico,
CHI ( 263 ) CHI
di spira corla, di apertura grande ed au- vuoto che abbia potuto contenere 1' ani
ricolata. Lunghezza, diciolto linee. Que male. La columella ombilicata, eia parte
ste tre ultime specie si trovano a Gri- superiore dell' ultimo giro ha delle lami-
gnon , a Courtagnon , a Parnes, e Del nette longitudinali. Vi ha luogo di cre
l' Hampshire in Inghilterra. dere che questa conchiglia fosse ricoperta
Ampullaria globulosa , Ampullaria dall'animale che non ha potuto esservi
globulosa. Del. Questa specie si avvicina contenuto. Trovasi questa specie nel niat-
all' ampullaria depressa; ma pi globu- taione conchilifero di OrglanJes, diparti
losa e pi grande, e manca di carena sul- mento della Manica , ove per rara.
1' ultimo giro. Ampullabia difforme, Ampullaria de
Trovasi a Beta e a Montmirail. formisi Def. Conchiglia fusiforme, coperta
Nei vulcani spenti della valle di Ronca di strie trasversali poco distinte; la parte
trovasi una specie che ha molla analoga alla di ogni giro pieghettata contro la
con la precedente; per meno globu- sutura; l'apertura ovale, ed il margine
losa e pi grande , ed alcuni ' individui destro ha una callosit molto grossa, che
hanno sull'ultimo giro due larghe fasce considerabilmente la ristringe. Lunghez
trasversali di un turchino nero. L' eru za, due pollici; diametro dell'ultimo gi
zione vulcanica , che ha sorprese queste ro, un pollice.
conchiglie, le ha poste in circostanze per Non abbiamo creduto dover terminare
le quali hanno potuto conservare questi quest'articolo senza parlare di questa sin
colori. golarissima conchiglia che ci stata data
Ampullaria crassatiha , Ampullaria da Sovrerby, il quale annunzili eh' stala
crassa/ina, Lamk., loc. ci*., lav. 61 , fig trovata con molte altre simili all'isola
8. Conchiglia assai veni ricosa, quasi glo Sant' Elena. Una certa trasparenza da essa
bulosa, di guscio grosso e di spira corta conservala fa un poco dubitare che sia
canalicolala, conica, composta di sette gi fossile, ma il suo esterno prova che ha
ri; la columella offre alla base una curva dovuto soggiornare per lunghissimo tempo
ed un allargamento che la ravvicinano, a nella terra.
quanto pare, alle melanie. quasi della Il ristringimento dell'apertura che si
grossezza del pugno. Si trova a Pontchar- crederebbe potere attribuire a qualche
Irain e presso il Serraglio di Versailles, malattia dell'animale, se Sovrerby non
in uno strato che sembra appartenere alla avesse assicuralo che ne esistono molte si
seconda formazione marina, della quale si mili, un carattere molto frequente per
trovano le tracce sull'alto della collinetta le conchiglie terrestri ; finqo non si ha
Moni mari re. Le specie di conchiglie fos per avuta occasione di osservarlo per le
sili che contiene differiscono da quelle che marine, talch difficilissimo l'accertare
si trovano a Grignon, eh1 lontano da non solo che sia fossile, ma ancora che
Pontcharlrain una sola lega. sia marina. Peraltro De Lamarck crede
Faujas ha trovata a Saint-Paulet, presso che appartenga al genere Ampullaria piul-
la citt del Pont-Sainl-Esprit , in una lostoch a qualunque altro. (D. F )
marna bituminosa, superiormente ad una CHIOCCIOLA A CLAVICOLA RIVOL
miniera di carbon fossile, una specie d'am- TATA. (Malacoi.) stalo applicato qne-
pullaria che ha il guscio molto grosso. sto nome e quello di lampada antica al
Il margine superiore di ogni giro ha una l' Belix ringens di Linneo, di cui Dio
carena che forma una ringhiera attorno nisio di Montfort ha formalo il tipo del
la spira. Differiscono da tutte quelle co suo genere Tomogero, e De Lamarck il
nosciute per aver l'apertura ovale. Questo genere Anostoma. (Desm.)
autore ne ha data la figura negli Annali CHIOCCIOLE A BOCCA DEPRESSA.
del Museo, toni. 14, tav. 19, ng. 1-6. [Cond.) D' Argenville, De Favanne, ee.,
Ampullaria imperforata, Ampulla cosi chiamano le specie del genere Tro-
ria imperforata , Def. Abbiamo credulo chus di Linneo. (De B.)
dover collocare questa conchiglia nel ge CHIOCCIOLE A BOCCA ROTONDA.
nere Ampullaria al quale sembra ravvi (Conch.) Sono le specie del genere Turbo
cinarsi. Per quanto abbia poco pi di una di Linneo, e per conseguenza dei sollo-
linea di lunghezza presenta dei caratteri generi che i conchiliologi moderni ne
mollo singolari. La sua spira appuntata hanno separali. (De B.)
composta di Ire giri, l' ultimo dei quali CHIOCCIOLE A BOCCA SEMIROTON-
assai pi grande degli altri, ed il solo che DA. {Conch.) Sono le specie di conchiglie
sia i-avo,* gli altri non offrendo vcrun del genere Werita di Linneo. (De B.)
CHI ( a 4 ) CHI
CHIOCCOLO [Caccia del]. Con queslo porluno, vale a dire quello in cui gli uc
genere di caccia, che pur chiamasi Fistie- celli lasciano il bosco per andare a pascere
rella o Fraschetta, si prendono molte nei campi, nelle vigne, ce, o quando ri
specie di uccelli silvaqt Non differisce tornano al bosco per dormire, cio, come
mollo dalla Pipe dei Francesi , anzi si abbiamo dello, o poco dopo il nascer del
pu considerare come una modificazione sole, o poco avanti il tramontare. Si na
di quella. Prende nome del fischio che sconde allora il cacciatore nel suo casotto,
adoprasi in essa per attirar gli uccelli, che e comincia a fischiare col chioccolo, cio
il medesimo con cui imitasi il chiocco a fare escire a traverso di questo un suono,
lar delle merle. Egli un fischio di ot o romore monotono e prolungalo, simile a
tone della figura di quello da Lodole, ma quella voce o soffio, come suol chiamarsi,
quasi tre volte pi grande. Gli uccelli si che fanno i galli e le civette vedendo qual
prendono mediante piccole bacchette lun che 4oro nemico. Tutti gli uccelletti che
ghe circa mezzo braccio, quasi dapper stanno nelle vicinanze , probabilmente
tutto invischiate, a cui si d il nome di prendendo quel romore per la voce di
paniuzzi. Per trasportarle si tengono tutte qualche gufo o barbagianni, ammali dal
insieme riposte nel pani accio, custodia o l' anli patta che hanno per questi loro ne
fodero di cartapecora : la sola estremit mici, tulli entrano in molo. Fischiando,
non invischiata rimane al di fuora, ed svolazzando, si avvicinano adagio adagio al
o appuntata o meglio anche armala d'uno luogo da cui parie quella voce strana. Quei
spillo. Si fa la caccia al nascere o al tra che sono a una distanza maggiore, bench
montar del sole, qualche volta ancora sul non odano il chioccolo, sentendo il grido
mezzogiorno, nei luoghi macchioni , o in dei primi, anch'essi rispondono, ed agli altri
mezzo ai giovani Tagli o boschi cedui , si accostano, cosicch ben presto una folla
vicino a btri ben guarniti d'alberi, o a ne intorno alla lesa. Le ghiandaie, i
boschetti ove sicn soliti andare all'albergo merli, le cince, le capinere, i fringuelli
molli uccelli. L si sceglie un luogo me sono dei primi ad accorrere, ed a spar
diocremente distante dagli alberi alti, ed gere nel bosco l'allarme: lutti agitatissimi
in cui sieno due o tre giovani piante poco ed irati, sono continuamente in molo con
fronzute, ed alte sole otto o dieci braccia le ali, e con la coda; volando di rametto
in mezzo di queste devesi fabbricare, e in rametto, chi gracchia, chi fischia, chi
mediante i loro rami pi bassi, e mediante chioccola, tulli insomma con le varie
altri rami e frasche che si tagliano nelle lor voci fan conoscere il sentimento che
vicinanze, un capannello capace di conte gli agita. Siccome non vedono niente da
nere una o due persone, avvertendo bene spaventargli, sempre pi si accostano alla
di cuoprirlo esaltamente, e non lasciarvi capanna del cacciatore, e la loro curiosit
nessuna apertura per la quale possano gl e rabbia essendo maggiormente incitala
uccelli scuoprire il cacciatore. Debbons dal fischio che odono pi da vicino, an
poi togliere agli alberelli che circondano che di pi vogliono appressarsi a questo,
la capanna, tutti i rami sottili, e lasciare e volano sopra i rami imminenti al ca
ad essi semplicemente i grossi come il pannello: ma non badando al visco, po
maggior dito, o poco meno. Col piegarli, sandosi sopra i paniuzzi o ramoscelli po
legando quei di una pianta con quelli del sticci, o anche solo urlandovi, ci restano
l' altra , si distendono in modo da farli impaniati, e con i loro sforzi e col loro
stare orizzontalmente pi che si pu , e peso, gli slaccano, e seco gli porlan ca
Li circondare il meglio possibile il capan dendo. L'uccello allora che trovasi pre
nello. Guamisconsi quindi tutti questi so, stride sempre pi, e sempre pi dibat
carni di paniuzzi, che medianle lo spillo.di tendosi, maggiormente s'invischia. A quei
cui se ne armala la cima, si ficcano nella gridi, accorrono nuovi uccelli, che dalla
scorza in modo che facciano col ramo , rabbia affascinati, non prendono ammae
presso a poco, un angolo di quarantacin stramento dalla disgrazia dei compagni,
que gradi, o che sieno distanti un palmo ma ancor essi stolti si precipitano verso
circa gli uni dagli altri. Se non sono mu la loro rovina; cosicch iiuando la foresta
niti dello spillo si l'anno stare sopra i rami sia ben popolata d' uccelli, ben presto ter
ficcandone la punta in tanti intacchi falli mina la caccia, per non esser rimasto pi
nella scorza. Abbiasi cura che nessun po alcun paniuzzo sugli alberelli. (Savi, Or
satoio resti senza paniuzzi. Tutto ci pre nit. Tose, tom. pag. 8C e seg.)
parato , non manca per incominciare la CHIO'-CHIO'. (Ornit.) Denominazione
caccia , che di aspettare il momento op- volgare del Totanus Jfusctu , Leisler,
CHI ( a65 ) CHI
Scolopax fosca , Linn. V. Pastina. lunga dei denti del calice, con filamenti
(F. B.) degli starai leggierissimameute pubescenti.
* CHIOCOCCA. (Bot.) Chiococca, genere Cresce nei colli selvosi delle isole Cari-
di piante dicotiledoni della famiglia delle bee, del Messico e di Cartagena.
rubiacee e della pentandria monogenia " Questo frutice che fu la prima spe
del Linneo, cosi caratterizzato: calice cie conosciuta del genere, trovasi ricordato
aderente ali1 ovario, con lembo libero, dal Plukenet e dallo Sloane sotto il nome
urceolato, di cinque denti; una corolla di Jasminum, e paragonato dal Dillenio e
infundibuliforme , quinquefida, regolare, dal Plumier ad una specie di caprifoglio,
colle incisioni reflesse , colla fauce del lonicera perclymenum, L.; ed in questi
tubo barbuta; cinque stami inseriti alla ultimi tempi stato confuso colla chio
buse della corolla e non rilevati sopra di cocca anguifaga del Marzius, dalla quale
lei; uno stilo unico con stimma indiviso differisce considerabilraente. La radica di
o bifido. 11 fruito una bacca rotondata, questo frutice viene , al riferire di Pa
compressa ai lati, coronata dal calice, trick Brovrne, mollo raccomandata perla
contenente due noccioletti (pireni) carta sua efficacia contro i reumatismi ribelli
cei, monospermi : il seme pendente , ed anche contro la sifilide , nelle Anlillc
colla radicina lunga, supera, colTalbuine inglesi.
cartilaginoso. Conta quattro variet.
** Questo genere che ha molta analo |3. scandens, Pers., Ench. 1, pag. 209;
gia col genere psycothria, conta per spe Brown., Jam., 164 , n. 2 ; Svr., Obs.,
cie alcuni frutici e arboscelli , le pi
volle quasi rampicanti; di foglie opposte, 76 , var. |3. Frutice di rami tenuissimi ,
ovate o bislunghe, acute, glabre, con sti mollo evidentemente rampicanti, di foglie
pole larghe alla base, persistenti, pi o bislunghe ; di racemi semplici , pi corti
meno apiculate; di fiori peduncolati, delle foglie. Cresce alla Giamaica e nel
bianchi giallognoli, in racemi ascellari, l'isola di S. Croce.
opposti , semplici o pannocchiuti; di ra f. laxiflora, Decand., Prodr., 4, pag.
dici emetiche e alessiterie. Dalle chio- 482. Frutice rampicante; di foglie bislun
cocche sono state escluse: la chiococca ghe; di racemi pannocchiuti, pi lunghi
alternifolia , Linn.; la chiococca axilla- della foglia. Questa variet la osserv il
ris, Sess., Fior. 3Sex.; la chiococca noc- Decandolle coltivata.
turna, Jacq.; la chiococca spicata, Binai.; <J. longifolia, Decand., Prodr., 4, pag.
e le chiococca opulina, tamburina e tri- 482. Frutice di foglie bislunghe, molto
flora dello Sprengel. Le quali sette specie acuminate; di racemi semplici, quasi pi
son passale nei generi cestrum , coffea, lunghi della foglia. Cresce alla Guadalupa,
margaris. e xanthophylum. dove fu raccolta dal Badier.
Il Oecandolle distribuisce le chiococche 6. floridana, Decand., Prodr., 4i pag.
nei due seguenti paragrafi, il primo dei 482 ; Chiococca racemosa , Mx., Fior,
quali comprende le specie americane , e bor.-am., 1 , pag. io3. Frutice di foglie
il secondo le specie asiatiche o auitro- ellittiche, appena acuminate; di racemi
lasiche. semplici , quasi pi lunghi della foglia.
Cresce nei luoghi marittimi della Florida
C. I. Chiococche vere. e del Messico.
' C uiococca Di folte foglie, Chiococca cen-
Osi. Specie solamente americane. (A. B.) sifolia, Mart., Spec. mal. med. bras.,
pag. 17, t. 6. Arboscello di foglie ovate,
* Chiococca di frutti bianchi, Chiococca quasi cordate , colle stipole lunghe alla
racemosa , Linn. , Spec, 246 ; Decand., base, alquanto prolungate all'apice, di ra
Prodr., 4, pag. 4^2; Jacq., Amer., 68; cemi composti di molti fiori che hanno
Sw., Obs., 76; Andr., .Sor. Rep., t. 284; la corolla mollo pi lunga dei denti del
Trattin., Tab., t. 63i ; Hook., Fior. exot. calice, i filamenti degli stami foltamente
t. 93; Sloan., Jam. Hist., t. 188, fig. 3; barbuti. Cresce al Brasile nelle foreste di
Dill., Elth., t. 225. Frutice che si alza Ferradas, e dei monti Bahiensi.
da quattro a sei piedi ; di ramoscelli Le radiche di questa specie somigliano
deboli, allungati, sarmentosi, guerniti di mollo quelle della seguente, le quali
foglie glabre, opposte, lustre, ovali, acu sono al Brasile, riferisce il Marzius, pro
te, lunghe due pollici; di racemi compo miscuamente usate come medicinali.
sti di molti fiori, colla corolla molto pi Conta la seguente variet.
Diiion. delle Sciente. Nat. Voi. VI. 34
CHT ( 266 ) crii
me, Cai.
cubensis. Decani!., Prodr., 4, pag forse che una specie Horf. brit., pag. 46, altro non
Hale foglie ovate, quasi cordale ; i di psychotria.
482. Ella ha il fusto fruticoso, parasito, pe
racemi parcamente composti; gli alami rocch cresce sogli alberi nelle selve
coi filamenti barbuti. Cresce nell'isola tuose di Giava; le foglie bislungo-Ianceo-
di Cuba, dove fu raccolta dal Ramon de late, acuminate ad ambe le estremit; i
la Sagra. fiori in corimbo terminale e tricoloma.
Chiococca angoifuga , Chiococca anguifu- (A. B.)
ga , Mari., Spec. mal. mad. Bras., pag CHIODATA. (Tttiol.) una specie parti
17, t. 5; Decand., Prodr., 4, pag- 4*3; colare di fili , armata di grossi aculei
Chiococca brachiata, Ruiz e Pav., Fior. che sono siati paragonati a chiodi ; per
Per., 2, pag. 67, t. 219, fig, b; Chiococca ci stata chiamala., da alcuni natura
racemosa, Humb. et Bonpl. in Kunth, listi, sull'esempio del Linneo, razza cla-
Nov. gen. am., 3, pag. 352; Sieb., Fior vata, Raja clavata. V. Razzi.
trin. exs., n. 38; Chiococca parviflora, Per un egual motivo parimente di
et Chiococca paniculata, Willd. in Roem. stinto con questo nome uno squalo. V.
et Scli., Srst., 5, pag. 2o3. Grazioso ar Squalo. (F. M. D.)
boscello, alto da sei a dieci piedi; di fusti CHIODECTON. ( Bot. ) V. Chiodettoito.
e rami diritti, pieni di midolla, e guer | (Lem.)
ni li di belle foglie lisce, tinte d'un verde I* CHIODETTONO. (Bot.) Chiodecton, ge
gajo, ovate acuminate; di stipole larghis nere d'acoliledoni, appartenente alla fami
sime, corte, brevissimamente cuspidate; glia dei licheni e alle crittogame del Lin
di racemi pannocchiuti, composti di fiori neo, affine al genere glyphis , dal quale
che hanno la corolla appena tre volte differisce per le sue verruche che son
pi lunga dei denti del calice. Tanto i bianche, e che contengono i conceltacoli.
ramoscelli che i peduncoli dei fiori son Questi conceltacoli formano alla superfi
glabri ; e i fiori , per quanto dicesi cie tanli punti elevati e notabili , quasi
nono bianchi. Cresce nelle foreste ver glohulosi ed un poco neri.
gini del Brasile, della Guiana francese, ** L'Acharius eh' l'autore di questo
dell'isole della Trinili e del Per, nel genere, a cui diede il nome di chiodec
l'isola di Cuba e nell'Agro di Cumana ton (dal greco chios, bianco, e decton ,
Questo arbusto celebre al Brasile per ricettacolo), lo pubblic dapprima nella sua
le propriet medicinali che si attribui Synopsis inethodica lichenum, e poi nel
scono alla sua radice, chiamata cainca 1817 nel 12.0 volume delle Transazioni
dal nome d'un serpente. V. Caikca. della Societ Linneana di Londra, e vi re
Conta la variet seguente. gistr solamente due specie, le quali ora
{3. pubescens, Decand., Prodr., 4, pag dal Fe sono state aumentate fino a sette,
483; Wild, in Roem. et Sh., Syst., 5, j Chiodettoco (A- B.)
sferoide, Chiodecton sphae-
pag. aoa. rale , Ach.., Syn., 108 ; Trans. Linn.
Lond., loc. cit., pag. 4 i > ,a^>- 3, fig. a>
$. II. Chiococche dubbie. Crosta estesa , bianca, pallida, finissima,
tubercolosa; verruche quasi sferiche d'un
Oss. Appartengono a questa divisione specie
asiatiche o austrolasiche , in veruna delle quali bel bianco, conlenenti nel loro centro dei
stata descritta la inserzione degli slami. (A. B.) , concetlacoli ammucchiati.
|Chiodetto!o sebiale, Chiodecton seriale,
'* Chiococca babbdta , Chiococca barbata, Ach., Syn., loc. cit.; Trans. Linn-,
Tta&.,Prodr. 1, pag. 96; Decand., Prodr., Crosta Lond. , loc. cit. , 44, tab. 3 , fig. 3.
4 , pag. 483. Frutice di fusto diritto , di contorno; gialla scuriccia , liscia, e nera sul
foglie ovali, quasi acute ad ambe le estre poco convesse, verruche bislunghe, difformi, un
mit, di fiori ascellari, con corolla barbuta i quali sono disposti contenenti i conceltacoli,
all'orifizio, retti da corti peduncoli uniflori. rosario. Questa specieincresce una serie come un
su quella cor
Cresce nell'isola della Societ e degl- teccia conosciuta in commercio sotto il
Amici. (Pois.)
** Questa specie s'allontana del tutto nome di corteccia
ui corieuuiu d'w- angustura 1, che, . i
come sappiamo, proviene dalla bonplandia
dalle chiococche per il suo abito.
La chiococca javanica, BIuiu., Bijdr. tri/olia, Willd. (Leu.)
Chiodettoro del mirto, Chiodecton myr-
Fior. ned. ind., pag. 768, a cuj si rife
risce la oqffea javanica dello stesso Blu-J ticola, Fe; Spreng. Syit. veg., 4i VS
CHI ( *7 ) CHI
Crosta diffusa, bianca, farinosa, quasi cavo -di rospo, Chiodo rotto, Quercino
granellosa; verruche turgide, ovali, dif- ventricoso. (Lek.)
farinacee , con- CHIODI DORATI. ( Bot. ) Clous dors.
iti dei concettaceli angolosi , atri. Piccoli agarici, che pigliano questo nome
Cresce sulla corteccia del mirto comune. dalla loro forma simile a quella d'un
Chiodettono diffuso, Chiodecton ejfusum, piccolo chiodo, e dal loro colore gialla
Fe; Spreng., Sjrst. veg-, loc. cit. Crosla stro. Se ne distinguono quattro variet o
bianca, alquanto molle, segnata da linee specie, che si legano per Variet interme
nere; verruche prolungale, difformi, molli, die, come appresso.
contenti dei concettaceli confluenti. Cre Piccoli chiodi dorati fatti a rotto-
sce sulla corteccia della china di Lima. se, Pets clous dors bouton. L'a-
Chiodettono del Mebat, Chiodecton Afe- garicus fragilis, Liun. , n' una variet
ratii^ Fe; Spreng., Sjrst. veg., loc. cit. color di tabacco di Spagna.
Tallo leauissimo, bigio, diffuso; verruche Piccoli chiodi dorati di color aran
dilatate, irregolari, appianate, bianchicce, cione, Petits clous dors de couleur d'o-
contenenti dei concettaceli aero-scuri. Cre range. Questi comprendoni l' agaricus
ste sulla corteccia della china calisaja. clavus, Linn.
Chiodettono represso, Chiodecton depres- Piccoli chiodi dorati a lamine rosee
sum , Fe ; Spreng., Sjrst. veg., loc. cit. o rosse, Petits clous dors Juillets
Crosta bigio bianchiccia, diffusa, molle; roses ou rougts. Si compongono degli
verruche sparse, quasi globose, con im agaricus rosellus, subcarneus, Iremulits
pressioni concave , fosche e molto atre e coriaceus del Baiseli, tab. 19-21, fig.
nell'interno. Cresce sulla corteccia delle 99, 100, io$, 109.
chine, massime della gialla. Piccoli chiodi dorati, giallo-pallidi
Chiodettono paradosso , Chiodecton para- a lamine bige, Petits clous a" un jmine
dojcttm, Fe; Spreng., Sysi. veg., loc. cit. pale et Juillets gris. Coniano Vaga-
Tallo pulverulento, bianco glauco; ver ricus bulbularis del Batsch , tab. 20 ,
ruche quasi rotonde, bianche rugiadose, fig. 108.
alquanto molli-, quasi tomentose al mar Pccoli chiodi dosati d' un bistro
gine, con poche impressioni, atre nell'in chiaro, Petits clous dors a" un bistre
terno. Cresce sulla corteccia della china clair. Sono essi Y agaricus liberlatis del
rossa. (A. B.) Betsch, tab. 14, fig. 62.
CHIODI. ( JFoss. ) Alcuni autori hanno Questi funghi non mostrano d'esser
detto ch'erano stati trovali dei pezzi di nocivi. (Lem.)
legno petrificati nei quali erano tuttora CHIODO (Conch.) Denominazione vol
confilli dei chiodi di ferro. Il fatto avrebbe gare della Terebra maculata, Buccinum
bisogno di essere verificalo; ma, ammetten maculatum, Linn. V. Terebra. (F. B.)
dolo, nulla se ne potrebbe concludere sul CHIODO. (Bot.) Il prof. Re ha radicata
l'antichit della specie umana, giacch le sotto questo nome quella malattia degli
cause per le quali una sostanza legnosa ovili, che pi comunemente conosciuta
pu essere trasformata in una minerale, sotto l'altro di rogna. V. Rogna. (A. B.)
non hanno bisogno di essere supposte di CHIODO. (Bot.) Si d questo nome al ca
una natura diversa da quelle che agiscono lice del garofano, caryophllus aroma-
oggid nel mondo. (D. F.) tius, L., -colto primo che il fiore sia sboc
CHIODI DI CARRETTA o GROSSI ciato. Questi calici si adoperano per con
CHIODI. (Bot.) Clous de oharrette, o dimento; il perch son divenuti un og
Gros clous. Il Paulet ha stabilita, sotto getto importante di cultura e di com
questi nomi francesi , una famiglia di mercio. Quelli poi che si lasciano sull'al
funghi , che rientra nel genere agaricus bero perch giungano a maturit e por
del Linneo. Ella conta alcuna specie che tino il seme, si dicono chiodi matrici o
hanno la forma di grossi chiodi, notabili chiodi madri. (J.)
per il loro gambo lunghissimo, molto pi CHIODO A SERPENTE. (Bot.) V. Chiodo
forte in alto che alla base, ed appuntato. rotto. (Lem.)
Queste specie che hanno qualit sospette, CHIODO CAPO DI ROSPO. (Bot.) Clou
sono in numero di cinque, cio, il grand tte-de-grapaud. Agarico d'odore di terra
clou de Moudon, il clou de Sellarci , il umida; di gambo tosto, fibroso, e sog
clou caste, il doti lte de grapaud, e lo getto ad aprirsi o a fendersi; di cappello
chenier ventru. V. Chiodo di Moudon gibboso, tinlo d'un colore bruno o bigio
(Grahde), Chiodo di Senard, Chiodo cupo; di lamine trasparenti, di color cor
cui ( 268 ) ciir
nco. Questo fungo che cresce nelle terre lici, sopra a un gambo lungo, soggetto a
sabbiose dei dintorni di Parigi , massime curvarsi in modo da comparir come rot
lungo il bosco della Grange, cagiona sulla to. Le lamine sono tinte d'un bianco leg
economia animale degli effetti che lo ren germente violetto o giallastro. Il cappello
dono sospetto. Non toccalo da quei suol fendersi , ed rigato sugli orli.
vermi che vivono negli altri funghi. Il notabile , che questo fungo repugna ai
Paulet (Trait. des Champ. 2, pag. i43 vermi e alle larve , ed loro funesto.
pi. 5o.) ha osservato che questi vermi se (Lev.)
ne allontanano perfino, e costretti a stare " CHIODO [Fungo]. (Bot.) Presso il Mi
con esso in un medesimo vaso, periscono cheli ha questo nome volgare la clava
V. Chiodi di carretta. (Lem.) ria atra del Linneo. (A. fi.)
CHIODO DA PORTA. (Enlom.) V. Poh- " CHIOMA. (Ornit. e Mamm.) Negli uc
Cellino. (C. D.) celli questo nome si d a quelle penne
CHIODO DI DIO. {Boi.) Nome volgare sottili e pendute, che discendono loro
dello sparganium. (L. D.) dall'occipite. Nell'uomo questo nome si
CHIODO DI MOUDON [Grande]. (Bot.) applica ai capelli, e nei quadrupedi a
Agarico, che il Paulet (Trait. des Champ., quei peli , che sono pi lunghi , e che
pi. 58.) figura sotto il nome francese di clou pendono insieme dalla testa o dal collo.
grand de Moudon, e che colloca nella sua (F. B.)
famiglia dei clous de charrelte (chiodi d CHIOMA DEGLI ALBERI. (Bot.) Diverse
carretta). tulio tinto di color cannella specie filamentose di licheni appartenenti
carico, e s'alza da quattro a cinque poi al genere usnea, poich crescono sugli
liei e pi. Il suo gambo ha un diametro alberi e pendono da' loro rami, hanno
d' un pollice ; ed il cappello ne ha uno ricevuto questo nome volgare; e nel Del-
di tre o quattro. Questo fungo piace per finato in Francia si dicono pure cheve-
l'odore e per il sapore, e si mantiene lure de pin (chioma di pino) quelle che
senza corrompersi. Dato a un cane , non crescono su questa pianta.
ha prodotto alcuno effetto da annunziare L' hypnum coralloides, Pers., che cre
in se qualit sospette. Trovasi in au sce su i rami e su i tronchi di faggio, di
tunno a Moudon, in Francia. (Lem.) pino e talvolta sulla ceppaja delle quer-
CHIODI DI PALA. ( Bot. ) Si d questo cie, pi comunemente indicato con
nome , secondo il Bosc , al fiore non an questo nome volgare. Di questa critto
cora sboccialo d'una specie di drimys gama se ne distinguono quattro variet ,
le quali son forse tante specie distinte;
CHIODO DI SENARD. (Bot.) Clou\de ed una tra le altre, figurata dallo Schoef-
Senard. Il Paulet (Trait. des Champ., fer, tab. i4g, e dal BuIIiard, tab. 309, so
pi. 48, fig. a.) figura, sotto questo nome miglia, mentre giovane, a un cavol fiore.
francese , un agarico di color di can Il Paulet descrive due specie di chiome
nella chiaro, alto da tre a quattro pol d'alberi, una bianca, pi conosciuta sotto
lici, di gambo che ha un diametro di il nome di corno di cervo , l'altra di
tre o quattre linee; di cappello che color carnicino: le quali pure sono al
ha un'estensione solamente d'un pollice trettante variet dell'hypnum coralloides.
e mezzo, senza esser rigato al margine, Questo fungo sospetto, quantunque, al
come quello del chiodo di Moudon. Ha dir del Micheli, sia buono a mangiarsi.
un sapore acerbo, analogo a quello dei V. Ericio, Idno. (Lem.)
frutti non maturi, e l'odore del ravizzo ** CHIOMA DI GIOVE. (Bot.) Nome vol
ne, brassiea napo, L. Dato a un cane, gare della dryas octopetala. (A. B.)
egli lo ha vomitato , ed ha mostrato di CHIOMA DORATA. (Bot.) Nome volgare
dolersene. Trovasi in autunno nella foresta di due crisocorae, chrysocoma linosyris
di Senard in Francia. V.Chiodi di car e coma-aurea. (Lem.)
retta. (Leu.) CHIOMATA. (Ornit.) L'aquila d'Affrica,
CHIODO ROTTO o CHIODO A SERPEN cos chiamata da Levaillant, il Falco
TE. (Bot.) Clou casse, o clou en ser occipitalis, Lath. (Ca. D.)
perti, Paul., Trait., 2, p. 142, pi. 4t), CHIOMATO [Seme]. (Bot.) Semen corna
fig. 1 , 2, 3. Agarico mollo sospetto , che timi. Dicesi chiomato qoel seme che porta
cresce in autunno all'ombra degli alberi, un ciuffo di lunghi peli mollo sciolti. Que
nei boschi di Boulogne in Francia. di sto ciuffo o chioma nasce in certe piante,
un bianco sudicio o d'un violetto palli come per esempio nel tamarisco, dal tegu
dissimo, e s'alza da quattro a cinque pol mento proprio del seme, mentre in altre,
citi 269 ) CHI
tome nell'epilobio, nell'apocino ec., ri diverse specie riunitevi dapprima per
salta dal funicolo o cordone ombilicale semplice somiglianza d'abito, ma che ne
del seme ; il qual funiculo seccandosi si diversificano per una bacca arida, di due
divide in un' infinita di filamenti setacei. logge monosperme, e per la corolla di
Giova avvertire di non confondere la quattro petali. V. Lihocieba.
chioma o ciuffo col pappo propriamente Le specie seguenti sono le sole conser
detto, pigliando questo ultimo sempre ori vate in questo genere.
gine dalla sommit d'un ovario infero e Cuioxanto della Virginia , Chionanthus
non d' un seme. (Mass.) virginica, Linn.; Caesb., Carol., i,tab.
CHIONA, Chiona. (Cond.) Mgerle (Nuovo 68; LamU., Illustr., tab. 9, fig. 1 ; vol
Sistema di Conchiliologa) stabilisce sotto garmente Albero di neve. Arboscello
questo nome un piccol genere di conchi molto elegante, che s'alza da otto a dieci
glie smembrato da quello delle Veneri piedi, e s divide in numerosissimi ramo
di Linneo, e che cosi caratterizza: con scelli. Ha le foglie opposte , picciuolate ,
chiglia quasi equivalve , un poco cordi- ovali, acute ad ambe le estremit, pube
forme , dentellata sai suoi margini ; la scenti di sotto, glabre di sopra , lunghe
vulva e l'ano manifesti ; le labbra incli da sei a sette pollici; i fiori numerosis
nate in avanti ; la cerniera quasi media, simi, tinti di un bianco di neve , di
con quattro denti , senza nessun altro sposti in racemi pendenti , pannocchiu-
laterale. ti; le drupe porporine. E originario del
L'animale una callista del Poli. l'America settentrionale, ed occupa un
Questo genere contiene, secondo M posto distinto nei boschetti dei nostri
gerle , ventuna specie , da esso divise in giardini : fiorisce alla fine di prima-
due sezioni.
Sezione I. Specie che hanno la con Si vuole che la corteccia della radice,
chiglia spinosa o aculeala in avanti, pestata ed applicala sulle piaghe recenti,
Esempio : Chiona dysera ; Venus dyse le guarisca in breve tempo.
ra, Linn., Gmel., Chemn., Conch., 6, Chionarto delle Antille , Chionanthus
tav. 98 , fig. 287-290. E una conchiglia caribuea, Jacq., Coli., 2, pag. no, tab.
quasi cordiforme , un poco convessa , e 6, fig. 1; Chionanthus compacta, Vahl,
traversata da sfoglie distanti , poco nu Emtm.; Ceranthus , Schreb., Gen. Ha le
merose, a cintura, il di cui margine foglie ellittiche, lanceolate, nervose, acu
reflesso e crenulato; il suo colore va minate, lunghe da tre a quattro pollici;
riabile; proviene d'America. i racemi ramosi; i peduncoli comuni
Nella seconda sezione che comprende spesso accoppiati; quelli parziali opposti;
le specie le quali non sono spinose, ci- i superiori ternati, portanti tre fiori ses
teremo la Chiona gallina , Venus gal sili; le brattee piccole, subulate; i pedi
lina, Linn., Gin., Chemn., Concini., 6, celli bianchicci , pelosi come il calice ; i
tav. 3o, fig. 3o8-3io; anch'essa una petali strettissimi, quasi subulati.
conchiglia quasi cordiforme , un poco Chionabto Dt cobolla grossa, Chionanthus
compressa, inegualmente convessa, e de incrassata, Sw. Albero d'una superba
bolmente scannellata', bianca , con le altezza, il quale cresce nelle foreste della
costole punteggiale d'un rosso giallogno Giamaica. Ha le foglie picciuolate, al
lo ; la valva e l'ano sono cordiformi. lungale , glabre , intiere; la pannocchia
Si trova nei mari di Europa e di diritta, patente; i peduncoli fasligiali,
America. (De B.) semplici o ramosi; i superiori di tre fiori
CHIONANTHUS. ( Bot. ) V. Cbionakto. pedicellati; la corolla bianca, colle divi
(Poi.) sioni grosse, cilindriche; le antere sessili,
CHIONANTO. (Bot.) Chionanthus, genere bifide alla base.
di piante della famiglia delle jasminee e Chionarto a sgoloso, Chionanthus Ghaeri,
della diandria monoginia del Linneo, Gaerln. Specie del Ceilan, della quale
cos caratterizzato: calice di quattro di non si conosce che il frutto. Consiste
visioni profonde; corolla col tubo cortis questo in una drupa ovale, acuta ad
simo, col lembo di quattro divisioni strette ambe l'estremit, scannellala, angolosa, di
e lunghe: due antere, sessili; uno stilo color giallo ocraceo, rivestita d'una buc
cortissimo, con stimma ottuso e Infido. cia fungosa, di sei o dieci angoli, conle
Il frutto consiste in una drupa conte nente un solo nocciolo osseo, monospermo.
nente una noce striata e monosperma Chionanto ascellare, Chionanthus axil-
Sono state separate da questo genere laris, Rob. Drow., Nov.-Holl., 5a3. Quc
CHI ( a7 ) CHI
sta specie , che fu scoperta da Roberto di foglie opposte, coriacee, congiunte alla
Brown sulle coste della Nuova-Olanda, ha base merc d'una guainetta stipolare, in
le foglie allungate, ellittiche, acute in tiera; di fiori bianchi, cimosi colla cima
eima; i fiori disposti in spighe cortissime terminale, peduncolata. Cresce nell'isola
nelle ascelle delle foglie. Bortose. (A. B )
** Chiohahto pubescente, Ckionanthus pu CHIONILE. (Min.) Pinkerton, nella sua
bescente Humb. Albero di foglie bislun Cassazione mineralogica , ha assegnato
ghe, alquanto ottuse , mollemente pube questo nome alla variet di calcario con-
scenti di sotlo; di fiori in pannocchie crezionalo che volgarmente chiamasi Jlos
abbreviate, villose, terminali, con pedun jerri. V. Calce carbonata, COI! CEEZlO-
coli Iriflori. Cresce alla Nuova-Granata. NATA. (B.)
Chionanto di rami dioriti, Chonanthus CHIONIS. (Ornit.) V. Coleor ahfo.ICh. D.)
ramijlora, Roxb. Albero di foglie larga CHIOPPO. (Boi.) Dal popolo cono
mente lanceolate, acute, intierissime, gi sciuto sotto questo nome Vacer campe-
bre; di pannocchie ascellari pi lunghe stris, L. V. Acero. (A. B.)
delle foglie. Cresce alle isole Molucche CHIOZZO. (Ittiol.) In qualche parte d'I
Chiosanto dicotomo, Chonanthus dicho- talia vien cos chiamato il ghiozzo. V.
toma , Roxb, Specie fruticosa ; di rami Ghiozzo. (I. C.)
dicotomi, di foglie cuneiformi, quasi co CHIPA. (Bot.) Nome gabbo, sotto cui l'Au-
riacee, reflesse, glabre ; di racemi ascella blet descrive Videa decandra. (3.)
ri , pi corti delle foglie , con pedinili CHIPITIBA. (Bot.) Nome caraibo d'una
iriflori. Cresce al Coromandel. specie di sapindo, che il Surian scoperse
OlIONANTO A FOGLIE DI SMILACE, Chionan nelle Antille, e che il Richard nomin
thus smilacifolia, Wall. Specie fruticosa sapindus veno*us. (J.)
sempre verde e rampicante; di rami te- CHIPIU'. (Ornit.) I Guarani comprendono,
iraquelri; di foglie ovali, acuminate, tri- sotlo questa denominazione, gli uccelletti
nervie, glauche; di paunocchie ascellari granivori, che, secondo il D'Azara, hanno
terminali, piramidale. Cresce nelle In per attributi il corpo un poco allungato,
die orientali. (A. B.) le diciollo penne dell'ala stese e toste,
Per le altre specie di chionanto si veda le dodici della coda strette, forti, appuir
l'articolo Linocieea. (Poib.) late; il becco diritto, forte, piramidale,
" CHIONE. (Boi.) Chiane, genere di acuminato e di roandibule eguali; la lin
piante dicotiledoni della famiglia delle gua triangolare; le penne della testa e
rubiacee e della pentandria monogenia del dorso assai corte. Questi uccelli, che
del Linneo, cosi essenzialmente caratte hanno rapido il volo, bench incerto, e
rizzalo: calice con tubo obovalo, con talora mollo elevato, si cibano di piccoli
lembo marginale, di cinque denti; co- semi e d'insetti che quasi tutti cercano
folla lubulosa , corta, di cinque lobi al a terra. Poich spesso difficile il rife
quanto piani, ottusi; slami inseriti so rire con certezza ad altri uccelli gi co
pra il tubo; stilo semplice, con stimmi di nosciuti, quelli che il D'Azara descriva
due lobi corti, ottusi. 11 frutto in forma sotto nomi diversi, o di classare conve
d' oliva , quasi carnoso, che seccandosi di- nientemente, e senza permetterci riunioni
vien leggiermente solcalo.; coronato dal arbitrarie, gli uccelli tuttora inediti, cre
lembo del calice, e contiene una noce diamo, per meno esporci a lacune, ed al
ossea biloculare, con semi solilarj, quasi rischio di nuovamente parlare dei mede
4ereti. simi uccelli , di dover qui dare una no
Questo genere fondato dal Richard tizia di quelli che l'autore spagnuolo
che lo chiam crusea , ha per il De- comprende fra i suoi chi pi.
caudolle ricevuto il nome di chiotte ; e Il Chipiu' a testa rigata, n. i3o,
conta una sola specie. che il Somii ni crede essere una specie
Chiome glabra, Chione glabra, Decand. differente dalla passera lagia, Fringilla
Prodr.,^, pag. Crusea, Rich. Petronio, Limi., e dalla Fringilla cana-
Mem. soc. hist. nat. Par., 5, pag. 204, densis, alle quali viene riferilo dal D'A
t. 19, fig. 1 , non Schied. et Depp. nec zara, ha il volo elevalo, ed il suo grido,
Borii, nec Decand .; Psyclietria megalo- molto debole , pu esprimersi con chu-
sperma, Vahl, Ecl . am., 3, pag. 3, t. 21, chudiu o chevich. La sua lunghezza
ex Herb. Juss-, An.? Jacquinia venosa totale di sei pollici e mezzo. La testa
Svi., Prodr., 47; Roem. et Sch., Syst., offre, sopra un fondo nerastro, delle ri
4, pag. XLVXI -49 1. an albero glabro, ghe gialle; il collo anteriore ed una parte
CHI ( 271 ) CHI
del pello sono di un bianco aureo; la go Luigiana, ovvero il semilino nero e rosso
lf, pi bianca, sparsa di macchie nera di Buffon.
stre ; le penne ilei corpo superiore sono Il Chipid' reso e bosso biondo, n. i43
nerastre, marginate di bianco dorato; la che il D' Azara ha trovalo al solo Para-
coda, bruna sopra, argentina sotto, finisce guai, e il di cui canto gli sembralo pi
in bruno; i piedi sono nerastri. melodioso di quello del cardellino e del
Il Chipid' a testa gialla, n. i3i, canarino. L'occhio di quest'uccello so
grande quanto il precedente: l' occipite ed pravanzalo da un frego bianco a guisa di
il collo posteriore sono di un giallo ca sopracciglia, la tesla di un celeste azzur
narino, mentre il davanti della testa, il ro; il dorso ed il groppone sono bruni
vertice e la schiena sono neri ; le altre rossicci; le penne alari e caudali bianca-
penne dorsali e le uropigiali sono biau sire, con un orlo bruno chiaro; le pani
cbe, con un orlo bruno giallognolo. Que inferiori rossicce; il becco nero.
t'uccello pare che sia l'agripenne ovvero Il Chipid' nebo e bianco, n. 1 44i c'le
ortolano delle risaie, Ernberiza oryzivo sale pi alto sugli alberi , ove cerca gli
ra, Linn. insetti; che vola solamente per passare da
II Chipic' propriamente detto, n. i32, un albero all'altro, mandando un piccolo
ovvero la specie il di cui grido ha fallo grido; ha il becco curvo, la coda scalata,
applicare il nome alla famiglia, si appo! e, per queste diverse circostanze, si av
laia in fitti branchi sugli alberi o sulle vicina ai rampichini; peraltro, come il
macchie, canta piacevolmente, ed ha ra guirahuzo, sospende ad un ramo biforcalo
pido il volo. Il D'Azara riguarda quest'uc il suo nido, nel quale depone delle uova
cello come identico col calenzuolo, Loxia bianche, punteggiale di nero sulla parte
chloris; ma il Sounini affaccia su tal punto ottusa: ha quattro pollici e nove linee di
qualche dubbio avvalorato dalla descri lunghezza ; il suo becco e la tesla sono
zione da esso fatta di quest'uccello, e che neri, eie parti superiori di un color piom
va poco d'accordo col fondo del mantello balo, mescolato di azzurro; le grandi let
del calenzuolo, nel quale dominano il trici alari, le loro penne e quelle della
verde e l'olivastro, colori che sembrano coda, nerastre, con porzioni bianche, ed
estranei all'uccello del Paraguai. il corpo inferiore biancastro. (Ch. D.)
Il Choc, n. i33; il Gafarron, n. r 34 ; CHIQUAHOHOHL. (Ornit.) V. Chiqoato-
il Chmgolo, n. i35; I'Aragdira, n. totl. (Ch. D.)
i36; il Capita, n. i3y; il Saltatore, CHIQUATLI. (Ornit.) Secondo Fernandez,
n. i38; il Dondolo, n. i3a; I'Orec- cap. 29, questo nome e quello di Chiqua-
chio bianco, n. 140; il Manihbb, n. totl sono applicali ad un uccello del Mes
141. V. queste parole nel loro ordine al sico, ehe somiglia la noslra beccaccia, e
fabetico. che pur chiamasi noctua. (Ch. D.)
Le tre altre specie che il D' Azara de CHIQUATOTL. (Ornit.) V. Chiqdatm.
scrive dopo i suoi chipi dei n. i3o, (Ch. D.)
a 141, non sembrano dovere appartenere CHIQUATOTOTL. (Ornit.) Fernandez,
alla medesima famiglia, giacch, a sua con cap. 168, parla sotto questo nome di un
fessione, hanno il becco pi appuntato, uccello che, per errore, stalo scritto in
pi lungo e pi somigliante a quello dei certe opere Chiquahohohl : una specie
becchi a punteruolo; le loro mandibule di pittima, che ha delle strisce gialle ai
sono di egual lunghezza, pochissimo com lati della testa, delle macchie nere sul collo
presse sui Iati, e possono rompere piccoli e sul petto, ed il corpo variato di bian
semi. Il loro principale alimento consiste co, di giallo e di bruno. (Ch. D.)
in insetti, che molti neppur cercano sulla CHIQUEIS. (Bot.) V. Chicot. (J.)
terra, ma sugli alberi. CHIQUERA.(Orm7.)V.CHiCQ0EBA.(CH.D.)
Il primo fra questi tre uccelli il chi- CHIQUICH1KITI. ( Bot. ) Nome caraibo
pi nero e rossastro, n. i4a, il di cui della cacaiia porophyllum, citato nell'Er
mantello nero sul corpo, rossastro sot bario del Surian. (J.)
to, eccettuato un frego bianco che parie CHIQUO. (Entom.) Cos vien chiamalo in
delle narici, una porzione del ventre, il America un insello attero che penetra
petto e la cima della coda , egualmente sotto la pelle dei piedi , principalmente
Dianche , e le tettrici inferiori delle ali , sui Mori, e che produce degli ulceri do
che sono screziale di bianco e di nerastro. lorosi. V. Pdlcb penetrante. (C. D.)
L'autore trova qualche analoga fra que CHIR. ( Bot. ) Riferisce il Menlzel, esser
ll'uccello e la bigia macchiettala della questo il nome greco del dipsacus. (J.)
( ) CHI
CHIRADOLETRON. (Boi.) Antico nome cinque stami con filamenti riuniti in co
dello xanthium , citato da Dioscoride. lonna, con tre antere terminali, con due
(E. Cass.) laterali couniventi : i fiori femmine con
* CHIRAITA. (.ffof.) Chirayta. Nome spe un ovario supero; una bacca quasi di
cifico e volgare d'una genziana, gcntiana tre logge, contenenti sei semi distinti.
chirayta, Roxb. V. Chiretta. (A. B.) Chirgani ma elegante , Kirganelia ele-
CHIRANTHODENDRON. (Bot.) V. Cai gans, Juss., Gen., pag. 387; Phyllanths
RANTODEHDRO. (J.) kirganelia , Willd. , Spec. 4 1 pag. 587 ;
CHIRANTODENDRO. {Boi.) Chirantho- Phyllanthus virginia, Pers., Synops., 2,
dendron. Il Lescalier, in una sua Disser pag. 591 ; volgarmente legno di dami
fazione speciale, indic sotto questo nome gella. Arboscello di fusto che si divide
una pianta malvacea, conosciuta nel Mes in ramoscelli cilindrici, rivestili d'una
sico sotto l'altro di macpalxoehi quahuitl, corteccia bruna, muniti di stipole, e guer-
e figurata dall' Hernandez , p. 383. Que niti di foglie alterne, alate, che escono
sta pianta notabile per l dispersione1 dal medesimo punto in numero di due
degli stami, i quali sono disposti in modo a quattro, colle foglioline lineari , lanceo
da formare come un piede d'uccello di late, intierissime, lunghe quattro linee,
rapina. L'Humboldt e il Bonpland n'ban abbreviale alla baie , acute in cima , col
data una bella figura sotto il nome di comune leggermente compresso e pube
cheirostemon , che par meglio convenire scente. I fiori sono in numero di tre a
al carattere principale di questa pianta. sette riuniti nelle ascelle delle foglie, e
V. Cheirostkmoko. (J.) retti da un peduncolo capillare. Il frutto
* CHIRAYTA. (Bot.) V. Chiraita. (A. B.) una piccola bacca che somiglia mollo
CHIRBAZ. [Bot.) V. Copoos. (J.) quelle del berleeri. Questa specie fu rac
CHIRETTA. (Bot.) Nome volgare della colta nell'isola Maurizia dal Commerson.
gentiana chirayta, Roxb., che quello (Poir.)
col quale conosciuta volgarmente al ** Si conoscono ora altre quattro spe
l' India. (A. B.) cie di kirganelia, che lo Sprengel (Syst.
* CHIRETTA. (Cium.) I fusti legnosi e veg., 3, pag. 48) ha tolte dal genere phyl
la midolla della gentiana chirayta, Roxb., lanthus. Una di esse cresce nelle isole
usata dagl'Indiani di Calmutta come feb Mascariensi, e le altre tre a Quito. (A. B.)
brifugo, sono stali analizzati dal Lassai- CH1RI. (Mamm.) U P. Vincenzio Maria
gne e dal Brissel che gli hanno trovali parla, sotto questo nome, di un animale
composti come segue. Indiano, gran nemico dei serpenti, che
i. D'una resina. si crede riconoscere per un icueumone o
2 D' una materia amara, giallo-ca topo di Faraone, sulla descrizione da esso
rica. fallane; ma parrebbe, secondo il Sonnini,
3. D' una materia colorante giallo- che tal nome non sia quello di questo
bruna. animale nell'India, e che lo avesse rice
4- Di gomma. vuto dal P. Vincenzio Maria per il solo
5. D'acido malico. effetto di un errore cagionato dall'igno
6. Di cloruro di potassio. ranza di quel viaggiatore della lingua de
7.0 Di solfato di potassa. gli Indous. (F. C.)
o. Di fosfato di calce. CHIRICOTE. (Ornit.) L'uccello che, se
9.0 Di silice. condo il D'Azara, i Guarani cosi chiamano
io." Di tracce d'ossido di ferro. per il suo grido pare che sia una specie
Questi fusti sono giallastri, grossi quasi di gallinella. (Cn. D.)
Stianto una penna da scrivere , rivestiti CHIRIMOYA o CHERIMOLIA. ( Bot. )
'una epidermide scuriccia, ramosi supe Ijanona cherimolia del Lamarck o anona
riormente, alti da due a tre piedi e conte tripetala dell' Aiton, specie peruviana, il
nenti molla midolla, la quale, ugualmente cui frutto ha un sapore piacevole ed an
ohe i fusti, di sapore amarissimo. (A. B. noverasi tra' migliori fra tutti quelli delle
CHIRGANELIA. (Bot.) Kirganelia, genere altre specie di quelle contrade stesse
di piante dicotiledoni a fiori monoici vi d'onde ella indigena, indicata col
cinissimo ai fillanli, e appartenente ali: nome di cherimolia al Per, e con quello
famiglia delle euforbiacee e alla monecia di chirimoya nel Compendio dei Viaggi
pentandria del Linneo, cos essenzial e in altri libri. (J.)
mente caratterizzato: fiori monoici: i ma CHIRIPP. (Ornit.) Denominazione di
schi con un calice di cinque divisioni una specie di pappagallo del Pjraguai,
CHI ( *73 ) CHI
Psittacus chiripepe, Vieill. (Ch. D. ) Chirocentro skB&iK,Chirocenlrus denlex,
(F. B.) Esoce chirocentro, Lacp., Clupea den
CHIRIP1BA. (Bot.) Un croton indeterrai tei, Schn., Clupea dorai, G mclin; Sa-
]) j l o dell' Erbario del Surian, vi indi bran, Commerson. Mascella inferiore pro
cato con questo nome caraibo. (J.) lungala; pinna dorsale pi corta dell'anale,
CHIRIRI. (Ornit.) Il D' Azara ha cos chia ed ambedue falciformi; testa ed opercoli
mata, per il grido che continuamente ri senza scaglie; pinna caudale falcala, di
pete, una specie di cuculo che appartiene lobi grandissimi, l'inferiore pi lungo del
alla sezione dei cor/adi Levaillant, eil al superiore; tinta generale argentina; una
genere Caulicoli , Coccyzus di Vieillot. specie di scrofa rotonda superiormente
(Cu. D.) alle pettorali; senza ciechi; vescica aerea
M CHIRITA. (Bot.) Chirita. Il Don ha lunga e stretta.
formato sotto questo nome un genere di Questo pesce vive nel mare delle In
piante appartenenti alla famiglia delle die. (I. C.)
personale e alla diandria monoginia del CHIROCENTRUS. (Ittiol.) Denominazione
Linneo, native del Nepal e riferite per latina del genere Chirocentro. V. Cuino-
lo Sprengel al genere bonnaya del Link. ckktbo. (I. C.)
(A. B.) " CHIROCEPHALUS. (Crost.) Denomi
" CHIRITI. (Min.) Stalattiti che rappre nazione Ialina del geuere Chirocefalo. V.
sentano la forma di una roano. (F. B.) Chirocefalo. (F. B.)
"CHI ROCEFALO, Chiroceplialus.( Crost. ) CHIROCERA, Chirocera. (Entom.) Lalre-
Genere stabilito da Benedetto Prvost i I le ha indicata sotto questo nome una
(Giornale di Fisica, Tom. LVII , Luglio specie d'insetto imenoltero, vicina alle cal
i8o5, pag. 37-54 e 89-117) sopra una spe ci, dalle quali differisce per le antenne,
cie di Brancbiopodo nella quale ha ere che sono pettinate. (C. D.)
dulo riconoscere dei caratteri proprii , 1 CHIRONECTES. (Mamm.) (Ittiol.) De
che veramente ne presenta dei mollo sin nominazione latina generica del Chironct-
golari. Riferiamo questa specie al genere te. V. Chiro.nktte. (F. C.) (I. C.)
Branchiopo, V. Brahciiiopo, e la crediamo CHIRONETTE, Chironectes. (Mamm.)
identica col Branchiopo dei paduli, Can- Nome desunto dal greco , il quale signi
cer paliidosus di Mailer. ( Audouin, Diz fica che nuota con le mani. Illiger lo ha
class, di Sf. Nat., tom. /|., pag. 'io.) applicato al genere da esso formalo della
CHIROCENTRO, Chirocentrus. (Ittiol.) piccola lontra della Guiana, Didelphis
De Lacpde ha assegnato questo nome palmata, Geoffr. V. Didelfo. (F. C.)
ad una specie di pesce osservata da Com CHIRONETTE, Chironectes.(Itliol.) Coro-
inerson, e da esso collocata nel suo genere merson aveva applicato questo nome ad
Esoce. Cuvier ne l'ha smembrata per for- una specie di pesce che De Lacpde ha
marne un genere particolare. collocata nel genere Lofio. Cuvier lo ha
I caratteri di questo genere sono i se allottato per rimpiazzare quesl' ultima
guenti: espressione, e formarne un genere che
Mascelle armate d'una fila di forti appartiene alla famiglia dei chisniopnei,
denti conici, i ili cui due medii superiori e i di cui caratteri possono cosi esporsi.
e tutti gli inferiori sono mollo lunghi; Raggi liberi sulla testa, il primo sol-
lingua ed archi branchiali armati di ti/e, terminato spesso da unfiocco; i due
denti a spina di cardo; lunga scaglia ap seguenti aumentati da una membrana, o
puntata superiormente ad ogni pinna pet molto rigonfiati, o riuniti in una pinna;
torale , i di cui raggi sono durissimi ; corpo e testa compressi; bocca vertica
corpo allungato, compresso, tagliente sot le; apertura branchiale piccola e situata
to ; catope piccole. dietro la pinna pettorale; la pinna dor
La parola chirocentro indica lo special sale estesa in quasi tutta la lunghezza
carattere di questo genere, quello che pu del dorso; catope giugulari; pelle senza
servire a separarlo, a prima vista, dai luc scaglie.
ci, la presenza cio di una specie di spina Tutto il corpo spesso fornito di ap-
presso le pinne pettorali, JElp, manus,
xvTpSV, aculeus.
II genere chirocentro appartiene alla ria, pu, come i tetraodonti, gonfiare il
famiglia dei Si.igonoli di Dumril. V. Sia suo ventre e formarne una palla.
oopoti ed Esocn. Le pinne pettorali sono sostenute come
Dizioft. delle Scienze Nat. Voi. VI
CHI ( 274 ) CHI
la <lne braccia, che ambeiluc si reggono mento sopra il labbro superiore, ma con
per le (lue ossa, paragonabili al radio ed due corna cartilaginee articolale. Pinne
al cubilo, che in questo genere sono pi pettorali ed anale peduncolate, come pure
lunghe che in qualunque altro. le catope , che somigliano ad una mauo
A terra, i chironelti, <'on le loro pione di talpa.
pari, si strascicano quasi come piccoli qua Lunghezza un mezzo pollice, larghezza
drupedi; le pettorali, in ragione della loro tre , e grossezza due linee.
posizione, fanno le veci dei pieili poste Questo pesce abita l'alto mare fra l'Eu
riori. Questi pesci possono vivere fuori ropa e l'America. stato descritto per la
dell'acqua per due o tre giorni. prima volta da Bosc, che lo ha preso pi
Abitano i mari (lei paesi caldi. volle fra i fuchi natanti (fucus nalans).
Il genere Chironette distintissimo da Il Kiqoet col fiocco, Chironectes tri-
quello dei Boldr (Batrachus, Klein), che cornis. ( Antennarius antenna tricorni ,
hanno il corpo depresso, e da quello delle Comracrs.) Estremit del filamento del lab
Malti, che hanno una sola piccola pinna bro superiore triloba.
dorsale molle, e che mancano di vescica Questo pesce stalo trovato da Com
natatoria. Corrisponde presso a poco al merson sulle coste orientali dell'Affrica.
vero genere Lofio di Dumril, al genere L'individuo da esso descritto, aveva quasi
Antennarius di Commerson , ed in gran cinque pollici di lunghezza su circa due
pa rte ai Ioni di De Lacpde e di pollici di larghezza.
Se hneider. De Larpile crede che sia una sem
La parola chironette greca, e indica plice variet dell' istrione, e Cuvier che
che l'animale nuota specialmente con le sia identico col Lophius hispidus di
sue pinne pettorali (ft^, manus, e vetri, Schneider.
Il Chibonette Commeiisosiano, Chiro-
nato.) nectes Commersonii. (Lofio Commerson,
L' Istrione, Chironectes hstrio. (Lo- Lac|ide.) Un lungo filamento terminalo
phius hstrio, Limi., Lophius tumidus,
Osbek.) Un lungo filamento terminato da da una piccolissima massa carnosa sul lab
bro superiore; il corpo nero; un punto
due appendici carnosi sopra il labbro su bianco per parte; pelle granulosa e ruvida
periore; pelle rugosa; mascella inferiore al tallo; lingua e palalo armali di denti;
pi lunga della superiore; denti sottilis due gobbi dietro l'apertura della gola, il
simi; testa piccola; cirri attorno le labbra; posteriore pi grande, non curvato a gau-
catope che mollo rassomigliano ai piedi
dei mammiferi; corpo armalo, in molli cello. Commerson ha dissecalo questo pesce,
luoghi , di piccoli aculei e di corti fila che ha lo stomaco assai vasto, il perito
menti. Dorso aureo; ventre bruno; fasce, neo nerastro, la vescica natatoria ovoide,
strisce e macchie- irregolari brune.
Questo pesce ha meritato un tal nome bianca ed aderente al dorso.
Dei mari dell'India.
per i pronti e variali moli che imprime Il vebo Chironette , Chironectes ve
alle sue pinne ed ai suoi filamenti, e che nis. (Lopiius variegatus, Sbaw , Anten
sono stali paragonati ai gesti scenici. Forse narius chironectes, Coroni., Lofio chiro
ancora stato cosi chiamalo perch gon nette, Lacp.) Un filamento terminalo da
fia rapidamente il suo addome, e muta una piccola massa carnosa, pi lungo e
di figura per cosi dire a volont. pi sottile che nell' istrione , sul labbro
L'istrione giunge alla lunghezza di nove superiore; il corpo rossastro con macchie
o dieci pollici. S'incontra nei mari del nere; due gobbi sulla testa, nel posto dei
Brasile e della China. filamenti dell'istrione; jl posteriore pi
Al Ceilan, secondo Thunberg, raro grande
che oltrepassi la lunghezza dell'indice. e pi allo.
Nei tempi scorsi si procurava di traspor tesIlbigibbus.
Chironette gobbo-doppio, Chironec
Caratteri del precedente; so
tarne degli individui vivi in Olanda, ove lamente il corpo
si vendevano fino a dodici ducali. variato di nero e di
Si nasconde nell'erbe marine e fra le grigio.
piet re , onde spiare e sorprendere la sua die;Proviene, com' esso, dai mari delle In
ambedue sono stali per la prima volta
preda, e si ciba specialmente di piccoli descritti
croslacei. La sua carne non mangiabile. da Commerson.
II Chironette liscio, Chironectes lae- Corpo Il Pescador , Chironectes ocellatus.
vigatus. (Lofio unito, Bosc.) Senza fila- neri; una compresso, giallognolo, con punti
macchia nera rotonda, col ccn-
CHI ( 27 ) CHI
Ir bianco tulle pinne dorsale c caudale, 90, ci pare debba esser riferita al ge
e presso l'anale. nere sebaea del Brown, composto del
Del mare dell'Avana. Secondo il Parr, l' exacum albens , dell' exacum corda-
vi chiamato Pescador. V. Boldr, Ba- tum, ec. Questa chironia ha l'abito di
tkaco ; Lofio, Chisiiopnei, e la Tav. 3^4. queste ultime piante, e i sepali del calice
(I. C.) cigliali. Ella nativa dell'isola del Cei-
CH1RONIA. (Boi.) Presso gli amichi fu lan, e trovasi figurata presso il Burmann,
dato il nome di vitis nigra e di ch'iro Zeri., t. 67, e conservata nel suo Er
nia vitis al tamnus communi* , che si bario sotto il nome di lysimachia folio
arrampica sugli alberi, come la vile co sinuato , calyce carinolo ec; il qual Er
mune e la brionia : il perch questa bario posseduto a Parigi da Beniamino
pianta fu della da Gaspero Bauliino an Delessert. Finalmente il frutto della chi
che bryonia racemosa (J.) ronia baccifera, essendo, come lo an
CHIRONIA. (Bot.) Antico nome della cen- nunzia il nome specifico, una bacca, an
taitrea centaurium, Linn. (E. Cass.) zich una cassula, e questa pianta pre
"CHIRONIA. (Bot.) Chironia, genere di sentando inoltre delle differenze colle chi
piante dicotiledoni monopetale ipogine, ronie, sia rispetto al calice, sia rispetto
delia famiglia delle gerizianee e della pen- allo stimma, n' avvenuto che il Moench
tandria monoginia del Linneo. Questo ha proposto di farne il tipo d'un nuovo
celebre naluralisla avendo indicato, solto genere a cui d il nome di roeslinia.
uu tal nom generico, un gruppo di piante Se noi adottiamo i principali rislringi-
indigene per la massima parte del capo di menti qui indicali, il genere chironia
Buona -Speranza, ed avendogli assegnato, fra trovasi ridotto a poche specie, e tale,
eli altri caratteri , quello di aver l'antere tranne poche eccezioni, qual Io aveva co
avvolte a spirale dopo la fioritura, ne stituito il Linneo. Eccone i caratteri: ca
avvenuto che quasi tutti gli autori fer lice di cinque sepali ovali, rotondati in
mandosi a questa sola opinione, hanno cima, finiti in una corta punta, e saldali
collocalo nel genere chironia pianle che fino alla mela della loro altezza ; corolla
si riferiscono ad altri generi conosciuti, e <li cinque pelali, saldali inferiormente in
che ne formano dei particolari. Nel pic un tubo corto, quasi cilindrico e addos
eo! numero di chironie descritte dal Lin sato sull'ovario, separati superiormente,
neo, ve n'ha alcuna ch e suscettiva d'es espandendosi in un lembo grandissimo di
serne tolla per riunirsi ad altri generi. sei divisioni rotonde , ottuse e tinte di
Tulli i botanici concordano che la pre vivaci colori; cinque stami alterni coi pe
senza d'un solo carattere non tale da tali , e nel loro angolo di divisione inse
far collocare una pianta in un dato ge riti , con filamenti corti, e con antere
nere cognito; poich vi vogliono inoltre adese in principio, molto pi lunghe dei
delle relazioni pi decise in l ulte le parli filamenti, avvolte a spirale dopo la fiori
di qnesta pianta, con quelle del genere che tura, di quattro valve biloculari, deiscenti
s'accresce di specie. Cos la gentiana cen in due suture laterali; ovario ovoide, so
taurium, la gentiana spica/a, e la gentiana vrastato da uno stilo declinato, assai lun
maritima, Linn., che lo Smilh e il De- go, e da uno stimma capitato; cassula
candolle hanno poste Ira le chironie, for ovaia, formala da due valve, i cui orli,
mano un piccol genere naturalissimo, in in alcune specie, rientrano talmente nel
dicato anticamente dal Reneaulme sollo l'interno da dividere il frutto in due
il nome di erytrhaea, e ben caratteriz o qualtro logge : ed in questo senso
zato dal Richard, nella Synopsis del che debbesi pigliar l'espressione di peri-
Persoon, ma dove trovansi pure descritte carpium l\-loculare , assegnala dal Per
delle specie appartenenti ad altri generi soon come carattere del genere chiro
(V. Eritrea). Tulle le chironie dell'Ame nia. Secondo il Gaerluer, il fruito della
rica settentrionale, descritte dal Michaux, chironia frutescens, Linn., una bacca
npparlengono al genere sabbatia stabilito come quella della chironia baccifera, so
dal Pursh e dal Nultal, e caratterizzalo lamente uu poro pi piccola. Se la con
giusta le indicazioni dell' Adaiison. Le sistenza del fruito la slessa nelle due
sabbazie per le loro affinila colle clorc, piante supposte di generi differenti, ella
celle chironie e coll'eritrec , riuniscono non pu servire di carattere generico, e
intimamente questi diversi generi in una in conseguenza il roeslinia del Moench,
sezione della famiglia delle genzianee. La non potrebbe ammettersi.
chironia trinervis, Lini)., Zeyl., pag. Le chironie abitano la parte pi au
CUI ( 376 ) CHI
strale dell'Affrica, dal rapo ili Biiotia- ramoscelli corti, ascellari, guernili di fo
Speranza fiuo al nord del paese degli Ot glie incrociate, ritmi Ir alla base, persi
tentoni. Pare, che, come le nostre gen stenti, bislunghe, ollusissime, coperte di
ziane, amino i luoghi elevali di pastura una folla lanugine, e rilevale da tre nervi
delle montagne. Ed in vero, a certe spe nella pagina inferiore. I fiori sono grandi,
cie si danno per stazioni la cima dell larghi due pollici per lo meno, d'un bel
montagna della Tavola, le montagne de porpora, vischiosi, peduncolati, solitati
gli Ottentotti, le colline del Capo, ec. Po nelle ascelle delle foglie superiori. Que
che specie sono siale Iraslatale nei giar sta specie parimente originaria del
dini d'Europa, dove i fiori d'un color capo di Buona-Speranza ; e coltivasi nei
rosa vivace, imitano quelli della vinca nostri giardini, dove fiorisce in agosto e
rosea del Madagascar. Elle richieggono in settembre. (L. D.)
una Icrra leggiera, come il terriccio d CHIRONIO. (Boi.) Chironium. Han rice
scopa; un calore non soverchiamente eie vuto questo nome diverse piante. Quella
vaio, n minore di quello delle stufe che Teolraslo chiama panax chironium,
temperate o dell1 aranciera. Si coltivano , secondo il Dalechampio e Gaspero
con dilucidi,'!, e con dilncoli pure si con Bauhino, la senecio doria dei moderni.
servano in generale per lungo tempo, ab Si pure ora col nome di centaurea, ora
bisognando, oltre d'un mediocre calore, con quello di chironium indicala la cen
anche di molt'aria e di molla luce: il per taurea minore, della quale il Centauro
ch non resistono all'aria stagnante delle Chirone si servi per sanarsi della ferita che
stufe ordinarie. Malgrado tulli questi osta ricev per la freccia d'Ercole. Il panax chi
coli, le specie che ora saremo per de ronium dell'Auguillan e del Cordo Te-
scrivere , si trovano molto sparse in Eu nula campana, inula heenium; quello del
ropa. (Gl'ii.lf.mi.n.) Mattioli, da lui dello anche Jlos solis,c
(.Immisi a pelosa, Chironia Jrutescens , dal Cesalplno chironia, l' eliantemo co
Linn. , Spec, 2^3. Questa specie un mune, helianthemum vulgare: solto que
prezioso arbusto di fusto alto da lue : sto nome di chironium incontrasi presso
tre piedi, diviso in molli ramoscelli cilin il Camerario, anche l' helianthemum glu-
drici, pubescenti, guernili di foglie op tinosum. Tra?panax di Gaspero Bauhino,
poste, lineari lanceolate, un poco car che sono tante ombrellifere , se ne con
nose, coperte d'una leggiera peluvia bian tano due colla sinonimia di panax chi
chiccia; di fiori grandi, tinti d'un bel ronium: il primo de'quali, detto pari
rosso carico, bianchi in una variet, di mente panax costinum , la pastinaca
sposti in cima dei ramoscelli. Quesli opopanax dei moderni; l'altro, che il
fiori si chiudono nella nolte, e durano Morison appella panax heracleum , il
per lungo tempo, cominciando a compa laserpitium chironium del Linneo. In
rire nel mese di giugno, e succedendosi mezzo a tulle queste diverse citazioni
gli uni agli altri fino all'ottobre. Questa riesce mollo difficile il determinare qual
specie originaria ilei capo di Buona- fosse il vero chironium degli antichi. (J.)
Speranza; ed per la bella dei suoi fiori CHIRONIUM. (Bot.) V. Chieomo. (J.)
coltivata nei nostri giardini, dove si mol CHIRONOMO, Chironomus. (Enlom.)
tiplica per semi , per mazze o per mar il nome di un genere di ditleri stabilito
gotti : ella vuole frequenti innaflalure da Meigeu nella famiglia delle tipule 0
in estate. idromie per collocarvi alcune piccole spe
On no ma A foglie di Liso, Chironia li cie di quelle delle culiciformi. Questo
noides, Linn., Spec, 272. Arbusto allo nome generico sialo adottalo dal Fabri-
da due a tre piedi; di fuslo diviso in cio, ma vi ha riunito i ceratopogoni , i
molli ramoscelli , guerniti ili numerose lanipi e le coretre dello slesso Meigen.
foglie persistenti, lineari, strette, acute, Pare che le larve di questi ditleri si svi
sessili, lunghe un pollice, glauche ; di fiori luppino nell'acqua. Rauraur, che ne ha
rosso-porporini, solitarj alla estremila dei osservate molte, le chiama vermi-[iolipi.
ramoscelli. Questa pianta, come la prece Si formano delle specie di foderi o slucci
dente, originaria del capo di Bnona-Spe- terrosi, V. Tipola. (C. D.)
ranza; e coltivasi pure nei nostri giardini. ** CHIRONOMUS. (Entom.) Denomina
Cbironia pubescente, Chironia decussata, zione Ialina lei genere Chironomo. V .
Veni., Hort. Cels., p. 3i t. 3i. Arbu Cimi. osmio. (F. B.)
sto di fusto diri) lo, allo da due a Ire CHIRONS-NATTER , COLUBRO CHI
piedi, quasi semplice, diviso in cima in, RONE. (Erpetol.) Merrem cosi chiama il
CHI ( ) CHI
Couber fitscus di Linneo, ovvero il co buisce un pappo piumoso aWeupatorium
lubro scuro con due strisce, di Daudin. e al kyrstenia. (E. Cass.)
V. Colubro. (I. C.) CHIRURGO. (Ornit.) Brisson ha descritto
CHIROSCELE, Chiroscelis. (Entom.) De sotto questo nome parecchie specie di parre
Lamarck ha pubblicata sotto questo no armate alla parte anteriore dell'ala di uno
me, negli Annali del Museo, torti. Ili, sprone acutissimo, che corrisponde ad una
pag. 261, una specie d'insello coleottero lancetta quando l' uccello se ne serve per
Iella famiglia dei tenebrioni, spedito dalla propria difesa. (Ch. D.)
Nuova-Olanda dal defunto Pron. Le mac CHIRURGO. (Ittiol.) V. Acahturo. (I. C.)
chie riguardate da De Lamarck per fo CHISMOBRANCHI. (Malacoz.) De Blain-
sforiche, sono forse analoghe a quelle che Tille indica sol to questo nome un ordine
si osservano in alcune femmine di blap- dei suo molluschi cefalofori, la di cui ca
ti , e forse servono egualmente ai mede vit respiratoria, contenente organi della
simi usi , vale a dire, ad invitare il ma respirazione non simmetrici , comunica
schio. V. Blapte. (C. D.) col fluido ambiente per una semplice
w CHIROSCELIS. (Entom.) Denomina fessura posta fra il margine anteriore del
zione latina del genere Chiroscele. V. Chi- mantello e la parte superiore del dorso
roscele. (F. B.) dell'animale, lo che trovasi concordare
CHIROTE, Chirotes o Cheirotes. (Erpe- con la forma della conchiglia che ha l'a
tol.) Dumril ha formalo sotto questo pertura grande ed intera. I generi che
nome un genere di rettili nella famiglia vi dispone compongono le famiglie delle
dei saurii urobeni. V. Bimano, e la Tav. Megastome, Emiciclostomi, Ciclostosii e
437. (I. C.) Goniostohi. V. questi articoli e Conchi
" CHIROTECA, Chirotheca. (Polip.) Il liologa, e la Tav. 877. (De B.)
Runfio ha descritta sotto questo nome 1 CHISMOPNEI. (lttiol. Nome del secondo
Spongia villosa di Pallas, o Spugna spi ordine e della terza famiglia dei pesci
nosa di Bosc. (Lamouroux, Diz. class, cartilaginei nel sistema ittiologico di Du
di St. nat., tom. 4, pag. 34-) mril. I pesci che gli compongono, costitui
CHIROTES o CHEIROTES. (Erpetol.) V. scono il secondo online del sistema di
Chikote. (I. C.) De Lacpde , e rientrano in parte nei
" CHIROTHECA. (Polip.) V. Chiroteca. plettognali sclerodermi, e negli acantolte-
(F. B.) rigii di Cuvier. V. questi diversi articoli e
CHIRQUINCHUM , 0 CIRQUINCHUM, Ittiologa.
0 CIRQUINCON. (Mamm.) Nome degl L'essenzial carattere dei chismopnei
armadilli alla Nuova-Spagna. Il Ruischio pu cos esprimersi :
gli chiama chirquinetis. (F. C.) Pesci cartilaginei, senza opercoli, ma
CHIRQUINEUS. (Mamm.) V Chirooin- con membrana raggiata ; aperture bran
CHOM. (F. C.) chiali che formano una semplice fessura
CHIRRI. (Ornit.) V. Chiriri. (Ch. D.) sui lati del collo; quattro pinne pari.
CHIRSTENIA. {Bot.) Kyrstenia. Il Ne- La parola chismopneo greca, e si
cker divise il genere eupatorium del Lin gnifica animale che respira per una
neo in tre generi, a1 quali diede i nomi di fessura(yqivri,ftssura, e TfVeW, respiro).
eupatorium, di kyrsteniac di willugboeya. Presenteremo il prospello dei generi
Il genere kyrstenia ci paruto corri
spondere al genere batschia del Moench; nei ; compongono
che
sono poco
la famiglia dei chismop
numerosi, e basati sulla
e il genere willugboeya al genere mika-
nia del Willdenow: ma il Necker allri- posizione delle catope.
Famiglia dei Chismopnei.
/depressi
giugulari | compressi: raggi ( lunghissimi 1. Bold&.
corpi \ liberi sulla testa (mancanti 2. Chironetteo Lofio.
3. Malte.
2qa <J\ toraciche:
. l con 1la pelle
1
11 |/ grandi
0 ,. ..scaglie
1 scagliette
scapitene . . _
. . . . 1 . . . . 4. Balestra.
5. Monacanto.
rj j coperta da
add ' ali COn Un S0' t3SS' spinoso 2. Triacanto.
^ 1 1 ( ordinarie . . Chimera.
V. ai loro respettivi luoghi la storia di questi differenti generi. V. pure Cartila
gini , e le 73, 74t 89t 3&2> 374> 375- (' 0
CHI ( 27 ) CHI
CHISOCHETON. (Bot.) Chisocheton. Il nei due calici, coronato dagli stili, com
genere di me/iacee, appartenente alla mo- posto di molte piccole cassule nericce,
nadelfia esandria del Linneo, stabilito scabre , e formanti un capo emisferico.
sotto questo nome dal Blume, ha rice (Foia.)
vuto per lo Sprengel quello <li schizo- ' CHITARRA [Eoi.) (Bot.) Nome vol
chiton. V. Schizochitoco. (A. B.) gare d'una specie di senecione, senecio
CHISSIPHUINACH. (Bot.) Questo nome jacobaea. (A. B.)
peruviano, che significa luna crescente ' CHITINA. (Chim.) Nuova sostanza sco
in tempo eli notte, stato dato alla mon- perta da Augusto Odier ( Mm. de la
nina salicifolia , specie d' un genere Soc. d'/iist. nat. de Par., toni. 1 , pag.
della Flora del Per, vicino al genere 29) nelle elitre e in altre parli solide de
polygala. Questa pianta si crede sia de gl'insetti, presso i quali costituisce la
tersiva e capace di fare allungare i ca base e la quarta parie circa di quegl' in
pelli: quindi dalle donne peruviane ne viluppi considerati fino a questi ultimi
per tale uso adoperala la infusione a tempi come analoghi alla materia cornea
freddo. Questa medesima pianta vi pur degli animali vertebrati.
detta hacchiquis. (i.) Si giunge a ottenere questa sostanza
CHITAIBELIA. (Bot.) Kitaiielia, genere trattando a caldo le elitre rolla potassa;
di piante dicotiledoni a fiori completi, la quale, poich non capace di disrio-
monopetali, della famiglia Ielle malvacee glierla, altro non fa che privarla delle
e della monodelfia poliandria del Lin altre materie animali , a cui questa so
neo, cos essenzialmente caratterizzato: stanza va unita. Nel che sta un primo
calice doppio ; V esterno di sette o nove carattere che distingue la chitina dagli
divisioni profondissime ; cinque petali altri corpi, come dalle corna, dai capelli,
conniventi alla base; stami numerosi, mo dall'epidermide, parli tutte solubili nella
nade 1 fi; un ovario supero di cinque lobi; potassa.
parecchi stili conniventi. Il frutto si La chitina ha per carallere pure d'es
forma di molte cassule monosperme, riu ser solubile a caldo nell'acido solforico,
nite in un capo emisferico di cinque lobi. di non ingiallire nell'acido nitrico, di
"* Questo genere, del quale autore bruciare senza fondersi, vale a dire la
il Willdenov, fu intitolato a Paolo Ki- sciando un carbone che conserva la (orma
taibel, che fu professor di botanica a Pesi, dell'organo da cui proviene, ed in fine
in Ungheria. (A. B.) di non contenere azoto II quale ultimo
Chitaiselia a foglie di tite, Kitaibelia carattere la ravvicina alle sostanze ve
vitifolia, Walldst., PI. Jfung., i , pag. getabili; e per l'autore la paragon al
29, tab. 3i ; Willd., Ad. Soc. Berol., legnoso.
2, pag. 107, tab. 4, ng- 4- Pianta colti Le membrane delle ale si formano uni
vata da alcuni anni in qua a Parigi nel camente di chitina; ed i nervi che sono
giardino del re ed in qualche altro giar pi solidi, compariscono della stessa na
dino d'Europa; la quale fu scoperta nel tura delle elitre, cio, contengono oltre
l'Ungheria e nei dintorni di Pelerwara- la chitina:
din. Ella spande un odore acuto e nau
seante; ha una radice grossa c ramosa; i. Dell'albumina.
i fusti diritti, alti tre, sei ed olio piedi, 2.0 Una materia estrattiva solubile nel
scannellali, coperli di peli bianchi, e di l'acqua.
visi in ramoscelli flessuosi; le foglie al 3. Una sostanza animale bruna solu
terne, picciuolale, larghe, intaccate a bile nella potassa, e insolubile nel
uore alla base, pelose in ambe le pagi l'alcool.
ne ; le inferiori di selle lobi , le supe Un olio coloralo solubile nell'al
riori di cinque; i lobi acuti e guerniti cool.
di grossi denti parimente acuii ; le sti 5. Sotlocarbonalo di potassa.
pole cigliate, acuminale. I fiori sono ascel 6. Fosfato di calce.
lari, solilarj o accoppiali, retti da pedun 7.0 di ferro.
coli semplici; il calice esterno con Ire
nervi sulle divisioni; l'interno pelosis Il Thouvenel , il Beaupoil c il Robi-
simo agli orli ; la corolla bianchiccia ; i quet analizzando le cantaridi, han tro
petali a cuore arrovesciato, cuneiformi vata una materia parenchimatota , che
-alla base, striali, barbuti nella parie di una vera chitina.
dentro verso gli orli ; il fruito racchiuso Augusto Odier ha incontrala la chitina
CHI ( 279 ) CHI
nel guscio dei crostacei, e li di gler , Chemnilz , nella sua grand' opera ,
ricercarla nell'inviluppo dei e ed in una dissertazione particolare, Otlon
degli zoofili. (Aodouin.) Fabricio, Pennant e Schroter ne fecero
CHIT1NI. {Bot.) V. Chatisi. (J.) conoscere un certo numero di specie di
" CHITINN. [Min.) Credesi che la pietra tutte le parti del mondo, che Ginelin
cosi chiamata dagli antichi fosse il peri- raccolse a suo modo, senza nessuna cri
dolo. V. Pehidoto. (Bory de Saint-Vin tica, nella sua edizione del Sistema Na
cent, Diz. class, di St. Nat., tom. 4- turae. De La marek ne ha fatte conoscere
pag. 35. alcune nuove; ma la perdita della sua vi
CHIUSA. (Bot.) V. Chathath. (J.) sta sopravvenuta nell'epoca della pubbli
CHITOJI. (Malentoz.) Denominazione latina cazione di quella parie della sua opera,
del genere Chitone. V. Chitone. (De. B.) non gli permesse di studiare questo ge
CHITONE, Chiton. (Malentoz.) Genere di nere come aveva fallo per tanfi altri;
animali mnltiarlicolati , stabilito da Lin perci tuttora in una nolabil confusio
neo, e talmente distinto da tutto ci che ne, che procureremo di diminuire.
si conosce nella serie animale, eh' stato Abbiamo gi fallo osservare che i na
successivamente adottato da tulli gli zoo turalisti non vanno d'accordo sul posto
logi, per quanto abbiano varialo sul suo che deve occupare questo genere di ani
posto nel metodo. Pare che gli antichi mali; alcuni, come il D' Acosta, credono
non abbiano conosciuti quesli animali, o che sia una specie di crostaceo, opinione
almeno non ci hanno lasciala nei loro generalmente rigettata ; gli altri suppon
scritti veruna osservazione che possa tarlo gono che sia un vero mollusco, il quale
presumere. Gli autori dopo il risorgimento deve prender poslo presso le patelle o le
delle lettere, Belon e il Rondelezio, non fillidie. il modo di vedere di Adanson,
ne hanno egualmente parlalo. In una e dopo esso, di Cuvier e di De Lamarck,
figura di quest'ultimo, che rappresenta mentre Linneo ed i suoi seguaci Io hanno
una palella , si trova un'altra piccola collocato nella loro divisione artificiale
figura innominata, che indica evidente dei vermi testacei multivalvi , lo che
mente una specie di chitone, ma non ha mollo si accosta alla nostra opinione, vale
spiegazione nel lesto. Sembra dunque che a dire che sia un grado ili organizzazione
il Vallisnieri sia il primo che abbia falla particolare il quale formi una classe di
menzione di un animale di questo gene stinta fra i malacozoari e gli entomo-
re, sotto il nome di Cimex marinus. Si zoari.
suppone per che i naturalisti norvegi Per metterci in stalo di decidere la
avessero fatto parola di questo animale questione , studieremo la forma generile,
anco precedentemente, lo che riconoscesi come pure l'organizzazione di questi sin
da una citazione falla dall' Jacobaeus di golari animali con qualche particolarit.
un luogo passo del Wormio; ma leggen Il corpo di un chitone generalmente
dolo con attenzione , facile il vedere piti o meno ovale, quasi egualmonle ro
che questi dne autori hanno voluto par tondo alle estremit, ma talora subcilin
lare di alcune specie di cymothoa , giac drico, in modo da somigliare, nel primo
ch si tratla di occhi complessi, di zampe caso, ad una fillidia, e nel secondo, ad
e di un numero di articolazioni che non una larva di qualche grosso coleottero;
quello dei veri chitoni. Peraltro questa convesso sopra, e pi o meno piano sotto,
supposizione ha fatto applicare agli ani presenta dalla parte del dorso una specie
mali del genere C/titon la volgar deno di scudo o di mantello che ridonda da
minazione francese d' oscabrion , nome tutti i lati; la faccia inferiore piana oc
islandese, del quale daremo l'elimologa cupata in tutta la sua lunghezza , ed in
alla parola Oscabiorn. V. Oscabioh. una maggiore o minor parte della sua lar
Peliver pubblic ben presto una grande ghezza, da un disco muscolare assai gros
specie sotto il nome di chitone della Ca so, ordinariamente rugoso per traverso,
rolina. Il Runfo ne aveva pubblicata un'al e che molto somiglia al disco locomotore
tra, e Adanson ne aveva pur falla cono dei molluschi gasteropodi. Lo scudo dor
scere una specie delle rive del Senegal. sale costanlemeulc consolidalo nella sua
Peraltro nella sola duodecima edizione parte media, ed in tutla la sua lunghez
del Systema Naturae Linneo ha stabilito za, da una serie longitudinale di otto pezzi
il suo genere Chiton , il di cui nome, calcari!, o valve, spesso mollo grosse, so
derivato dal greco, significa lorica o co vente imbricate d'avanti in addietro, "U
razza. Dopo quel lempo, Muller, Spen talora, per quanto di rado, che appena
cui ( 280 ) CHI
si toccano, e sulla di cui forma c dispo margine anteriore ; e due laterali , molta
sizione parleremo in seguilo. Questo par- simmetriche e pi strette, il di cui ver
licolar sistema di conchiglie compreso tice riunito a quello della valva e la
pi o meno largamente dai margini pro di cui base occupa uno dei lati.
lungali del rimanente dello scudo eh1 Certe specie non offrono che indizi i di
completamente carnoso, muscolare, e la questa divisione in tre areole, ed altre
di cui superficie del lembo, raramente li non ne presentano veruna traccia, lo che
scia, per lo pi ricoperta da una specie di ci somministrer dei caratteri zoologici
scaglie o di peli calcarii, ed anco da setole sufficientemente buoni.
o da peli pi lunghi e pi flessibili. In un La lamina d'inserzione di queste valve
certo numero di specie, oltre questa serie intermedie, sempre anteriore, formata
di valve e di peli calcarii, si veggono ila da ambedue i lali di due parti, una an
ambedue le parti, e disposti a coppie con teriore e l'altra laterale. La loro gran
molla simmetria, dei grossi fascetti di se dezza proporzionale, direzione e stato va
tole profondamente immersi nella pelle, riano tanto, se non in ogni vera specie,
ed anco nel suo strato muscolare c con alraen per in ciascun gruppo di specie,
trattile. da rendersi impossibile di nulla dirne di
Abbiamo poro fa detto che i pezzi della generale.
conchiglia dei chitoni sono costantemente Le valve terminali hanno questo di co
otto (1) e posti gli uni dopo gli altri', ve mune che sono spesso semicircolari, e la
diamo adesso ci che hanno di generale loro superfcie liscia o striata non divisa
e di particolare. Tutti sono general in areole, come le intermedie, ma assai
mente assai grossi, vetrini, a prima vista differiscono giacch la parte circolare del
perfettamente simmetrici, regolari, ed il l'anteriore in avanti ed il suo vertice
loro modo di accrescimento ci sembra the in addietro , mentre nella posteriore il
sia simile a quanto vedesi nelle conchiglie margine circolare in addietro, ed il ver
dei veri molluschi', la loro faccia interna tice pi o meno al di sopra di quel ri
ordinariamente liscia e bianca, ma tal bordo. Questa inoltre ben facile a ri
volta colorita; l'esterna lo quasi coslan conoscersi , giacch ha una lamina d' in
temente e spesso ancora in un modo as serzione in tutta la sua circonferenza, men
sai vago, nel tempo slesso eh' raramente tre nell'altra vedesi al solo margine an
liscia. Tutli eziandio presentano per ca teriore. Queste lamine possono del rima
rattere comune un disco propriamente nente essere intere ocrenulale, lo che som
detto col suo vertice, ed inoltre una la ministra buoni caratteri per la distinzione
mina d'inserzione, che penetra infatti nelle delle specie.
parti molli, e eh' spesso crenulata o den La testa dei chitoni non distinta, e
ticolata. per conseguenza non vi ha nessuna trac
Le valve d'un chitone si dividono in cia di apparati dei sensi , n occhi , n
due categorie, le terminali o estreme, una tentacoli. Sotto 1' estremit anteriore si
anteriore, una posteriore, e le intermedie vede solamente una specie di varice la
in numero di sei. biale, per l' affatto al livello del piede, in
Queste tanto si somigliano da potere forma di ferro di cavallo, mollo depressa
essere contemporaneamente descritte ; in sotto, e nel di cui mezzo, presso a poco,
generale assai pi larghe che lunghe, sono sbocca l'orifizio anteriore del canale in
spesso carenale o anco in forma di tetto; testinale. Il suo orifizio posteriore , assai
la superfcie del loro disco, liscio o tu pi piccolo e molto pi nascosto, egual
bercoloso, quasi sempre divisa in tre mente medio ed inferiore, situalo al mar
areole triangolari, ima media, il di cui gine posteriore del piede, sotto il ribordo
vertice al inargine posteriore del disco del mantello o dello scudo. Rimane all'e
e la base in avanti , che occupa tutto il stremit di un tubetto il di cni orifzio
trasversale e pieghetlato.
(1) Alcuni amori parlano di chitoni a sette Di tutlo quello che comparisce all'e
ed anco a sei valve; ma i permesso il dubi sterno, altro non ci resta a considerare
tarne. Fintiui non ne abbiamo potuto trovarne che le branchie le quali sono composte
dei simili 111 nessuna collezione, e l'osserva- di piramidette triangolari, compresse, po
zione ila noi fatta, che nelle specie medesime, ste fra il ribordo del mantello ed il piede,
le quali hanno la pi rudimental conchiglia, le
otto valve costantemente sussistono, non per e formano cos posteriormente una spe
mei te il credere clic il numero delle valve non cie di ferro di cavallo, i di cui rami si
sia fisso in questo genere. avanzano pi o meno dalla parie della
CHI ( a8 ) CHI
bocca, ci il termine dell' apparalo gene soeri, senza che siavi quasi altra aderenza
ratore, che costituito da due paia di che quella prodotta dai vasi i quali dal
orlimi laterali , situati da ambedue i lati cuore si portano al canale intestinale,
della parte posteriore del solco del man come pure dal termine di esso e da quello
tello, il primo fra la radice delle due dell'apparato della generazione. Tutta la
ultime branchie, e l'altro a due o tre faccia interna di questa guaina, assai pi
branchie in avanti. Questi orifizii tono grossa sotto l'addome, ove costituisce il
contornati da labbretti come squamatosi. piede, che al dorso, inferiormente ve
L'organizzazione dei chitoni tanto stita da uno strato di fibre sericee, tra
particolare quanto la loro forma generale sversali , e che verso le parti laterali del
esterna. L'abbiamo studiata sopra un in corpo si ravvicinano in fascetli il di cui
dividuo di ogni divisione naturale da noi termine si compie ad ogni articolazione.
stabilita in questo genere, e ne faremo Oltre a ci , il dorso offre dei fascetti
conoscere i principali punti. muscolari distinti , bench poco grossi, e
L'involucro cutaneo poco o punto che si dividono in longitudinali ed in
distinto dal tessuto muscolare sottoposto, obliqui. I longitudinali sono per l'afftto
almeno nella sua parte principale; vi ti medii; gli obliqui vanno dalla punta o
lislingue manifestamente una parte epi dal vertice di una valva alla base ante
dermica, subcornea, raramente liscia, ed riore della precedente. Oltre a questo vi
assai comunemente scabra di piccole tu sono dei fascetti di muscoli che si attac
berosit calcane in forma di scaglie o di cano alle lamine d'inserzione delle valve,
tubercoli pi o meno appuntati. Le sca nel tempo stesso che la maggior parie
glie sono disposte a quincunce ed in un della faccia interna della valva d attacco
nodo assai regolare come quelle di un a fasce muscolari trasversali, alle quali si
serpente; i tubercoli spinosi non sono attaccano i fascetti longitudinali ed obli
mai in tal caso. Oltre per questi tuber qui piutlostochalla conchiglia medesima.
coli, la pelle dei chitoni talora rive La bocca della quale abbiamo indicata
stila di peli piuttosto cornei che calcarli, la posizione per 1 affatto inferiore, ed in
ed incastrati pi o meno profondamente mezzo ad un labbro pieghettato e come
nella pelle. Questa specie di peli, la di radiato, conduce, per via di un tubetto
cui forma alquanto varia, principiano da verticale e quindi ricurvo ad angolo retto,
una base porosa , per la quale aderiscono in una cavit orale molto considerabile,
alla pelle nei fori ch'essa presenta; non che divisa in due parti, come in molti
penetrano realmente nel suo tessuto, ma molluschi , la prima superiore e l'altra
io un seno della sua superficie. Olire que inferiore. La prima, assai pi grande e
sti peli, distribuiti in un modo irrego pi lunga , formata da una membrana
lare, se ne veggono talora alcuni che si trasparente mollo sottile, che deve essere,
fascicolano e si dispongono con molta sim a quanto pare, suscettibile di una ben
metria sul lembo del mantello, come ab notabile dilatazione laterale. Si veggono
biamo gi detto; souo essi solamente pi infatti alla sua parte superiore due spe
fini , e formano una massa che aderisce cie di pieghe a ferro di cavallo strettis
per un bottone rotondo, immerso nello simo, che debbono agevolare questa di
scavo della pelle, senza per che siavi latazione. Alla parte affatto superiore di
muscolo distinto attaccalo alla base. questa cavit si vede, da ambedue i lati,
Abbiamo gi fatto osservare che non un organetto dentellato verso i suoi mar-
vi ha nessun organo speciale di sensazio f;ini, ch' evidentemente la gianduia sa
ne, neppur cirri tentacolari, n sui mar lvare: sollevando la parete superiore della
gini del mantello, n tampoco all'orifi membrana orale, si trova la cavit me
zio orale. desima nella quale si vede un bottoncino
L'apparalo della locomozione, ch' pur anteriore in torma di V, in cui risiede
composto di fibre contrattili dirette in il nastro linguale di color nero, poi una
lutti i sensi, e che si confondono cou la specie di labbro o semicanale alla parele
pelle, offre una nolabil particolarit nel superiore della cavit, e che comunica
mwlo col quale le dorsali si sono fasci col canale intestinale o esofago. Da am
colate per il molo delle valve della con bedue i lati di questa parte si vede un
chiglia. Trovasi primieramente che lutto corpo come bulboso, ch' formalo dalla
1 involucro dertno-musculare forma una faccia interna della lamina membranosa
>pecie di fodero o di sluccio nel quale della massa orale della quale siamo per
contenuta la massa agglomerata dei vi- parlare , e che vi forma una^ specie di
Diiion. delle Scienze Nat. Voi. VI.
CHI ( 282 ) CHI
ripiegatura. Nella disposizione generale avanti. Ve ne sono inoltre alcuni if (Ti
dei visceri, questa parte passa sotto la cui punto fsso presso a poco il mede
massa orale, e fra essa e l'esofago vi ha simo, ma che vanno al contrario all'e
un notabil numero di fascetlini musco stremit anteriore della massa orale. Ol
lari che si attaccano alla parte superiore tre questi muscoli estrinseci, le placche
della pelle; finalmente, dopo un semica orali ne hanno degli intrinseci the, tanto-
nale, questa parie della cavit orale co sopra quanto sotto, vanno da una parte
munica con l'esofago. Nell'altra parte di queste placche all'altra, e formano nu
della bocca, continuandosi solto la massa merosissimi cordoni o fascetti.
orale, vi ha una lunga guaina diritta, L'esofago corto e rigonfio al punto
quasi quadrala posteriormente, la quale della sua inserzione nello stomaco diritto
altro non che il nastro linguale; vedesi per l'affallo. Esso stomaco, immediatamente
nella prima parte della bocca al suo piano applicato contro l'esofago, dal quale se
inferiore , ed largo e composto di due paralo per via d'una strozzatura, col
file di denti squaminosi , sopra un fondo locato tutto in avanti nella cavit visce
armalo di un notabil numero di altri as rale. E semplice, membranoso, presso a
sai pi piccoli ; si prolunga pi o meno poco globuloso; la su interna parete lon
in addietro sotto il canale intestinale fra gitudinalmente pieghettata. come avvi
esso ed i lobi anteriori del fegato. luppata da una parte dei lobi del fegato.
Tutta questa cavit orale in mezzo Quest'organo molto considerabile, e
ad una massa muscolare assai pi forte e ci che offre di pi singolare si che se
molto pi complicala che in veruno ani guita il canale intestinale in quasi tutta
male da noi dissecato; perci ne assai la sua lunghezza, e specialmente perch
difficile la descrizione. I fascetti, di egual formato da piccoli e numerosi ciechi
uso e direzione, sono per cos dire de gialli presso a poco della medesima lun
composti in cordoncini subcilindrici, lo ghezza, che si aprono successivamente in
che rende eziandio maggiore la compli un gran canale che ha principiato verso
cazione. I muscoli possono peraltro esser la punta posteriore, e che si accresciuto
sempre divisi in superiori, inferiori ed appoco appoco a misura che si avan
anteriori; provengono per la maggior parte zato verso Io stomaco; quando vicino
da una specie di lamina subcarlilaginea , ad aprirsi in quest'organo per un consi
Jlegala sopra s medesima, e che forma derabile orifzio, riceve la diramazione del
a ambedue le parli come una sorta d lobo anteriore del fegato.
mascella. I muscoli superiori costituiscono L'intestino propriamente detto, che Ha-
una massa conica che, dal mezzo della sce dall'estremit dello stomaco, essendo
seconda valva e dallo spazio intermedio presso a poco nella sua direzione, sot
ad essa ed alla prima, penetra quasi per tilissimo e mollo allungato, e forma nu
pendicolarmente un poco d'avanti in ad merose circonvoluzioni nella sostanza me
dietro, e si attacca a tulta la parte supe desima del fegato, dopo di che passa sotto
riore della faringe , fra le due masse la il cuore e finisce all'ano, del quale ab
terali. I muscoli laterali sono tre; uno biamo gi indicata la posizione nella linea
anteriore, che dai Iati della massa si porta media solto il ribordo del mantello fra
obliquamente verso il margine anteriore esso ed il piede.
del mantello; uno medio, assai pi corto, L'apparalo respiratorio si compone,
dietro al precedente, ed ai Iati della guaina come abbiamo gi avuta occasione di ac
del corpo verso la seconda articolazione; cennarlo, parlando delle parli esterne, di
finalmente, un posteriore il quale non una fila di piramidone triangolari, la di
forma che un solo fascettino, e che dalla cui base alla scanalatura che separa il
punta posteriore egualmente si porta sui mantello dal piede, ed il vertice, libero,
lati della guaina. Finalmente, vi ha ancora sotto il medesimo margine del mantello;
un fascettino unico, affatto anteriore, e che la loro riunione forma una specie di ferro
da una parte dell'estremit anteriore del di eavallo i di cui rami posteriormente
mantello si reca all'opposta della massa sono separali dall'ano, e si prolungano
orale. I muscoli inferiori hanno la prin pi o meno in avanti, essendo per sem
cipe 1 direzione d'avanti in addietro, vale pre ben lontani dal toccare il margine an
a dire, che inseriti alla guaina del man teriore del corpo. Tulte queste piramidi
tello, sotto il seroodo anello, si portano componenti sono del rimanente formate da
verso l'estremit posteriore della massa piccole lamelle che cadono ad angolo ietto
linguale che debbono portar molto in fra due margini longitudinali vascolari.
CHI ( 283 ) CHI
L'apparalo circolatorio composto, se mollo grosse e presentano nell'interno nu
condo il solilo, di vene, di arterie e d'un merosissime colonne carnose, dirette in
organo d'impulsione o di un cuore. molli sensi obliqui, e specialmente secondo
Le vene non si veggono che in due la lunghezza. La sua punta posteriore
grossi tronchi i quali seguitano la parte ottusa e d origine ad una piccola aorta
inferiore del ribordo del mantello, inter per le parti posteriori del corpo. Dall' e-
nate nello stesso dermide sema pareti di sl remila anteriore, al contrario, ne ab
stinte, e che con molla probabilit servono biamo facilmente distinta una assai pi
contemporaneamente da vene cave e da grossa che seguila la linea media del dor
vene polmonari, vale a dire, che ricevono so. La sua distribuzione ai differenti vi
successivamente il saugue che ritorna dalle sceri non ci esaltamente nota, ma, da
parti e quello rhe giunge dalle piramidi quanto abbiamo veduto, ci sembrato che
branchiali. Lo che certo per queste, e nulla offrisse di singolare. Quelle che vanno
si veggono ancora, oltre la ramificazione ai visceri vi giungono quasi verticalmente
branchiale principale, quelle che ritornano in un sottilissimo mesenterio dorsale. Ci
da ogni lamella. Ingrossano dunque a mi stato facile il tener dietro ad un'arte
sura che si avvicinano all'estremit po ria in tutto il margine del mantello, e
steriore del corpo, che seguitano nella sua che probabilmente proviene dall'aorta po
circonferenza , sboccano alla punta del steriore. Risiede nello stesso tessuto car
l' orecchietta. noso, e somministra ad ogni branchia, a
11 cuore, assai pi grande in proporzione misura che le passa davanti, un'arteria
di quello dei molluschi, perfettamente branchiale che vi si distribuisce nel modo
simmetrico ed affatto collocalo alla parte ordinario. Questo grosso tronco arterioso
posteriore del dorso dell'animale. Non ci di un calibro sensibilmente pi piccolo
sembrato dapprincipio contenuto in un di quello della vena.
vero pericardio , ma solamente situato al Le pareli delle arterie libere sono egual
di sopra di una specie di diaframma, che mente sottili quanto quelle delle vene, lo
separa l'estremit posteriore del corpo in che rende in generale assai difficile lo stu
lue parti, una delle quali inferiore per dio della distribuzione del sistema vasco
l'estremit anale dei visceri della digestione lare.
e della generazione; ma abbiamo poi di L'apparato generatore si compone di
stintamente veduto un pericardio formato un'ovaia considerabile un poco flessuosa,
da una membrana mollo sottile che si at che occupa tutta la linea dorsale, dall' e-
tacca posteriormente agli organi della ge slremil anteriore del corpo fino alla po
nerazione. steriore. formalo di una parte longitu
Le orecchiette, assai pari e simmetriche, dinale o centrale assai pi grossa nel mez
sono molto grandi e triangolari, stando zo, ed assottigliata alle due estremit, da
la base contro il cuore ed il vertice este ambedue i lati della quale si vede una
riore ed anteriore al punto di riunione folla ili piccoli ciechi, o meglio di specie
della vena cava. Le loro pareti sono molto di piccoli arbuscoli, che vanno a dispor
sotlili e trasparenti. L'orifizio di comu si, nel loro sviluppo, negli interslizii mu
nicazione col sistema venoso nulla presenta scolari fino alla linea di riunione del man
di singolare, ma quella col ventricolo vien tello con le branchie. Il loro colore
fatta per due piccoli orilizii ovali, situali bianco bigiolino. L'ovaia medesima evi
uno iu avanti e l'altro in addietro, verso dentemente divisa in lobuli depressi, pal
la punta del ventricolo, e circoscritti fra mati in un modo assai irregolare, e la sua
due labbra carnose, che fanno le veci di membrana della massima sottigliezza.
valvule. Questo almeno ci che abbiamo Oltre quest'ovaia, trovasi alla sua parte
ve luto in un modo evidente sopra il chi posteriore, e quasi confuso con essa, un
tone amicalo ilei mari dell'Arcipelago ame altro organo , che il Poli ha riguardato
ricano. In un'altra specie pi grande non come appartenente al sesso maschile; noi
abbiamo per veduto che un orifizio au- per saremmo pi volentieri indotti a
ricolo-venl ricolare. crederlo l'organo del visco, che deve
Il ventricolo situato per l'affitto nella circondare tutte le uova avanti la loro
linea inedia, e che occupa la lunghezza uscita. Quest'organo formato da un dop
delle Ire valve posteriori , grandissimo, pio rigonfiamento, separalo da una stroz
allungato e rigorosamente fusiforme, vale zatura , di cui il posteriore piriforme,
a dire, rigonfio nel mezzo ed assottiglialo il rigonfiamento in avanti, la punta in ad
alle due estremila. Le sue pareti sono dietro, ed il ludo avviluppato nella mas
CHI ( >t ,) CHI
sima parte dalla membrana ovifera che Reazione posteriore assai pi sottile; pe
gli aderisce. Le sue pareti sono sottilissi netra nelle fibre muscolari e quasi me
me, e presentano nell'interno un corpo die del piede, al quale si distribuisce.
ovale , revoluto come una conchiglia di Ci che abbiamo detto sull'organizza
bullea , c che ha cava la parte rigonfia. zione dei chitoni , stalo osservato su
Tutte le parli di quest'organo erano pie specie comuni della Francia e su grossi
ne, nell'individuo da noi disseccato, di individui di specie esotiche. Aggiunge
una grandissima quantit di una materia remo quanto abbiamo veduto sopra spe
coagulabile, come muccosa. Il termine del cie che hanno dei mazzetti di peli , di
l'apparato generale realmente non poco sposti a coppie da ambedue le parli del
singolare, giacch succede a destra ed a corpo, assai allungalo e vermiforme. Il
sinistra. L'estremit posteriore dell'ovaia, o canale intestinale, lunghissimo e sottile,
meglio della parte terminale, arrivata alla ci sembrato anco pi lungo e formare
punta anteriore del cuore, si biforca o d un maggior numero di circonvoluzioni
origine ad un canale pi angusto di esso, che nelle specie comuni; ma, del rima
che si dirge verso il margine del man nente, presentava l'aspetto particolare a
tello, ove passa nella medesima smargina questo genere di animali. L'esofago, ri-
tura dell'arteria polmonare per terminarsi strinlo, dopo avere oltrepassata la massa
ad uno dei tubercoli, e forse ai due tu orale, si pone al di sopra di una lingua assai
bercoli , che abbiamo detto trovarsi sotto lunga, e di due glaudule salivari egual
il ribordo del mantello. mente allungale, come Dei chitoni co-
Le uova, contenute nell'ovaia, erano ranni, ma percorre una maggiore esten
innumerevoli , minutissime, e brune cu sione della cavit prima di aprirsi nello
pe, probabilmente per l'azione del li stomaco, eh' un semplice rigonfiamento
quido conservatore. dell'esofago con una piccola cavit cieca,
Il sistema nervoso, che ci resta ad esa e tutto avviluppato dal fegato, composto
minare, onde completamente conoscere di numerosissimi granellini ; ne succede
l'organizzazione dei chitoni, cosi co l'intestino sottilissimo, che forma molte
stituito: si vede da ambedue le parli della fitte circonvoluzioni ( era pieno di una
massa orale, non per applicato contro materia bianca, che ci sembrala cre
di essa, un ganglio molto sviluppato o tacea), e finisce poi all'ano, situalo giu
un plesso nervoso, dal quale parte un sta il consueto. Nel mezzo delle circon
grosso cordone midollare, che fa il giro voluzioni intestinali, vale a dire, nel me
del margine anteriore del corpo, situato senterio, ove si veggono manifestamente
in una specie di solco; per realmente giungere i vasi provenienti dall'aorta, si
sopra l'esofago, ed appunto ci che de- trovano dei lobi pi o meno considera
vesi riguardare per il cervello medesimo. bili del fegato suddiviso.
Dal margine interno del ganglio laterale Da quanto abbiamo detto sulla organiz
nasce un cordoncino che si porta in den zazione dei chitoni, sar facile il compren
tro, e va a riunirsi ad un piccolissimo dere qual debba essere il loro posto nella
ganglio, posto sotto la massa orale, e dal serie.
ili cui margine anteriore partono i filetti Abbiamo gi fatta l'osservazione che
che vanno alla bocca. Vi ha pure un fi Adanson, e quindi molti zoologi moder
letto trasversale, che serve a riunire i ni, hanno creduto che questi animili aves
due ganglii laterali, talch l'anello eso- sero molle analoge con le patelle o con le
faceo completo. Partono egualmente da fillidie. Vediamo fino a qual punto sia
quest'anello inferiore alcuni filetti che giusto tal paragone.
vanno all'esofago. Finalmente, dall'an Nella forma generale, pari e simmetri
golo posteriore di ogni ganglio laterale ca, evidente che questi due generi hanno
nascono due grossi cordoni* dei quali uno qualche analogia, ma la somiglianza si li
esterno ed assai pi considerabile seguita mita quasi a quel punlo. Infatti, le filli-
tutto il margine del corpo, o meglio del die come le patelle hanno almeno due or
piede, contenuto in una specie di guaina, gani dei sensi, tentacoli ed occhi, dei quali
compresa fra la pelle propriamente detta non si veggono tracce nei chitoni. In que
e lo strato di fibre trasversali, argentine. sti medesimi generi vi ha per conseguenza
Si continua pure lungo la radice delle una vera testa , per quanto pi o meno
branchie, e va probabilmente a finire per coperta dai margini del mantello, lo che
un'anastomosi alla parie posteriore e me non trovasi in verun modo in questi ultimi.
dia del corpo. Finalmente, l'altra rami- La disposizione del sistema locomotore
CHI ( a85 ) cm
affililo diversa; cosila pelle dei chitoni il paragone con le fillidie, le sole con le
costantemente coperta di scaglie, di tu quali possa farsi; infatti la posizione del
bercoli o di spine calcarie o cornee, lo cuore interamente posteriore al corpo, la
che non si ancora incontrato in vermi disposizione e la forma delle orecchiette,
mollusco, e neppure nelle fillidie e nelle come pure del ventricolo, sono realmente
iiatelle, oltre che certe specie hanno dei tutte diverse da quanto vedesi nelle fil
peli fascicolati a coppie, come in certi ani lidie, e richiamano maggiormente alla me
mali articolati. moria ci che osservasi nelle bivalvi.
Il corpo protettore che costantemente L'apparato generatore permette ancor
si svilupp, ma a gradi un poco differenti, meno di ravvicinare i chitoni alle fillidie
alla faccia dorsale dei chitoni, non si vede o alle patelle. Infatti, queste ultime, sotto
mai nelle fillidie, e talmente differisce tal punto, non offrono alcuna differenza
da quello delle patelle, da dover recar sor con gli altri molluschi ermafroditi , vale
presa che siasi potuto considerare tanto a dire, che vi ha un'ovaia circoscritta,
superficialmente da dire eh" una conchi un ovidutto, una specie di matrice, per
glia di patella rotla nella sua lunghezza, la parte femminile; un testicolo, un ca
Con nn simil modo di argomentare si po nal deferente, un organo eccitatore , per
trebbe quasi dire, che una catena una la parte maschile; le due parti terminan
verga di ferro articolato. dosi in un solo ed unico tubercolo, situalo
Il sistema muscolare ha dovuto seguire dal lato destro, e pi o meno presso il
ed ha indilli seguito queste differenze , collo. Ora nulla vi ha di simile nei chi
poich nei chitoni si veggono al dorso dei toni, i quali ci hanno, al contrario, pre
muscoli mollo simmetrici , spartiti in sentato un'ovaia non circoscritta, e suscet
tante porzioni quaute sono le scaglie o tibile di molta estensione, come nelle bi
le valve della conchiglia. valvi; appena, ed in modo dubbio, una
Nell'apparato digestivo, i due orifizii parte maschile assai incompleta; finalmen
del canale intestinale sono egualmente ter te, un doppio termine, l'uno a destra e
minali, lo che rarissimo fra i molluschi l'altro a sinistra, e del quale conosciamo
cefalali, e certamente non esiste nelle fil l'analogo esempio nei soli ottopodi, de-
lidie n tampoco nelle patelle, ove l'ano capodi, ec.
sempre supero-dorsale nelle une, e pi o L'immenso numero delle uova di chi
meno anteriore e laterale nelle altre. Il tone pure differentissirao da quanto os
qual carattere per di somma impor servasi nelle fillidie per analogia , e cer
tanza. tamente nelle patelle.
ben vero che la massa orale ha qual Finalmente la disposizione del sistema
che somiglianza con quanto vedesi nelle nervoso non permette, a nostro parere,
patelle, non per nei muscoli che la co verun confronto, giacch nei chitoni nulla
stituiscono e che la muovono, ma per la vi ha che possa paragonarsi all'anello eso
presenza di un rigonfiamento linguale, fageo delle fillidie e delle patelle, come
posto e costituito presso a poco nello stesso pure in esse non si veggono i cordoni la
modo, ed egualmente armato di denteila- terali dei chitoni.
Perci, in una parola, non vi ha nessun
In quanto alla forma del rimanente del possibile confronto nel sistema nervoso ,
canale intestinale , a quella dello stoma- come pure negli apparati dei sensi e
co, e specialmente della struttura del fe della locomozione. Se vi ha qualche so
gato, la somiglianza divien meno eviden miglianza nell'apparato digestivo, le dif
te, per quanto ve ne sia pur qualcuna , ferenze sono almeno equivalenti. Quelle
che al pi il modo col quale termina che offrono gli apparati respiratorio e cir
L'apparato della respirazione al pri colatorio sono eziandio assai maggiori, e
mo aspetto offre eziandio qualche ravvi l'apparato generatore completamente
cinamento alle fillidie. Peraltro le bran dissimile, e presenta anco un tipo parti
cliie di questo genere di molluschi sono colare. dunque impossibile in un me
assai meno complete, ed altrimenti con todo naturale ravvicinare animali cotanto
formate che nei chitoni. Con le patelle diversi. I chitoni non debbono dunque
non vi ha alcuna specie di confronto, giac esser collocati fra i molluschi, e siccome
ch questo genere di molluschi non ha egualmente impossibile il formarne de
realmente branchie. gli animali del tipo degli entomozoari ,
Gli organi della circolazione offrono inol giacch il loro sistema nervoso locomo
tre maggiori differenze, anco con lo stabilire tore non alla parie inferiore del canale
CHI ( a86 ) CHI
intestinale, sembrer presso a poco im Come ti riproducono essi? Vi ha egli
possibile il fare altrimenti che costituirne una copula? Mei caso in cui si ammettes
un gruppo classico distinto fra gli enlo- sero due sessi distinti, bisognerebbe pure
mozoari eil i malacozoari. Sono dunque che ci avvenisse; confessiamo per che
presso a poco nel caso dei neraalopodi o queslo non ri sembra probabile.
cirripedi, e possono formar con essi una Siamo nella supposizione che le uova,
divisione del regno animale, lo che aveva fecondate in tutti gli individui, sieno ob
presentilo l'ammirabil geni di Linneo, bligale a traversare l'organo del visco,
con lo stabilire la sua divisione dei mnl- che vi acquistano le loro membrane av
tivalvi. Fors'anco sarebbe possibile il ri ventizie, e che poi si attacchino agli
conoscere qualche analoga nella conchi scogli ed agli altri corpi submarini sui
glia di queste due classi di animali, poi quali debbono vivere, presso a poro come
ch si nell'una come nell'altra vi ha una nei molluschi.
valva orale ed un'anale, servendo le in Da quanto a nostra notizia sulle spe
termedie a riunirle. cie di queslo genere, pare che se ne tro
I costumi e le abitudini dei chitoni non vino in tulli i mari; infatti, sappiamo
sono forse stale osservate in un modo an positivamente che ve ne sono parecchie
cora ben sulficienle, ma probabile che nella Groenlandia, quasi sotto il polo nord,
nulla offrano di singolare. ed i moderni viaggiatori ne hanno recale
Tutti questi animali vivono nell'in dalle terre le pi australi. Tulle le rive
terno ilei mare, sulle rive, aderenti su intermedie ce ne hanno egualmente som
tulle le specie di corpi, di qualunque ministrale, ed perci un genere univer
natura essi sieno ; peraltro non ne ab salmente diffuso. Ma dobbiamo ancor qui
biamo mai trovali su corpi organizzali. fare l'osservazione che abbiamo gi fatta
Spesso rimangono all'asciutto in tutto il per un nolabil numero di altri generi,
tempo di una bassa marea, ed allora non vale a dire che le specie sono assai pi
mutano in verun modo di posto. La loro numerose e pi grosse nei mari australi
aderenza anco talmente forte,ch' spesso che nei settentrionali.
difficile lo staccargli senza lacerazione. La distinzione delle specie dei chitoni,
Questo modo di aderenza evidente non tanlo facile quanto sembra a pri
mente formato, non solo dal piede mede ma vista, e possiamo positivamente assi
simo, ma specialmente dai margini del curare che tulio quello che i pi accre
mantello che compongono una specie di ditati aulori hanno fatto su tal punto
Miei.limili. Infatti, nel momento in cui assai incompleto, talch , le figure che
cercano di attaccarsi con forza, si vede hanno unite alle loro descrizioni essendo
uscire ila ogni parte l'acqua o l'aria com anch'esse non di rado molto inesatte, ne
pressa fra il corpo ed il piedeo il mantello. risulta che noi non vorremmo assicurare
Quando sono stali staccali per forza, di non esserci ingannati nella sinonimia.
si appallottolano come i porcellini terre Gli organi sui quali richiameremo suc
stri, e ci con molla prontezza e con lai cessivamente l'attenzione per la distin
vigore da riuscir difficile l'aprirgli. Lo zione della specie sono i seguenti:
fanno da loro medesimi con la massima 1. La presenza o la mancanza delle
lentezza, e Bosc parla di una specie delle coppie di mazzetti di setole, disposte con
coste dell'America settentrionale a cui fu- molta regolarit da ambedue le parti del
rouo necessarii selle ad olio giorni per lembo, che sia o non sia rivestilo di sca
completamente aprirsi. Infitti, agevol glie , di spine o anco di peli.
cosa il riconoscere che i muscoli antago 2. La disposizione delle branchie che
nisti della coaglohazione , vale a dire i principia pi o meno in addietro, e fini
dorsali, essendo lauto deboli, debbono di sce pi o meno in avanti.
stendersi con limil i lentezza. 3. La forma delle valve della conchi
Quando i chitoni vogliono cercare il glia , specialmente considerala nella pre
loro alimento, sollevano un poco il piede senza pi o meno distinta delle areole la
e con esso si strascicano, ed anco con una terali.
certa prestezza , a quanto ne dicono gli 4 La grandezza proporzionale di que
osservatori , poich noi non ne abbiamo ste valve ed il loro grado di occlu
mai veduti camminare. sione.
In che consiste il loro cibo? appunto 5. La forma delle lamine d'inserzione
ci che non sappiamo. Sembra per pro- ed il numero delle loro smarginatile o
lubile che sia vegetabile. denti.
CHI ( *8/) CHI
6. Finalmente, la disposizione dei co sessantanove lamine; infatti, principia quasi
lori della conchiglia. da ambedue le parli dell'ano e finisce
Non avremo dunque riguardo alla pr- verso il mezzo della lunghezza della va
porzioual grandezza della conchiglia, giac rice labiale. I termini dell'apparato della
ch ci sembra che in ogni gruppo natu generazione sono anch'essi in diversissimo-
rale -vi sieno, su tal proposito, ben nota modo situali: il primo si trova fra la de
bili variazioni. cimasesta e la decimasetlima branchia , ed
I gruppi dei chitoni da noi propost il secondo fra la decimanona e la vente
sono quattro. sima.
Nel primo sono le specie le di cui valve Finalmente, la quarta sezione, pi di
hanno delle areole laterali ben distinte, stinta di tutte le altre per la disposizione
ed il lembo costantemente coperto da tu- fascicolata dei peli pi o meno lunghi da
bercoletti scagliosi perfettamente disposti; ambedue le parli del lembo, ha le sue
un poco come le scaglie della pelle dei valve costantemente senza traccia di nes
serpenti. In questa sezione le branchie suna areola.
esistono in tutta la lunghezza dalla varice Abbiamo osservata la specie ali quale
labiale . del ribordo del mantello, dalla li stata da noi applicala la denominazione
nea di separazione , qualora ci non sia di Garnot: la sua linea branchiale cor
in uno spazio mollo largo posteriormente, ta; infatti, principiando un poro posterior
e i due orifizii della generazione sono as mente al limite del piede, finiste a molta
sai portati innanzi, il posteriore fra la de disianza dall'ano: composta di ventisette
cima e r undecima branchia, e l'anteriore branchie da una parte, non ne aveva cer
fra essa e la duodecima. In quanto alle tamente che ventiquattro dall'altra, per
valve della conchiglia, le terminali sono quanto il primo orifizio dell'apparato ge
quasi sempre simili, semicircolari, e le in neratore fosse ai due lati fra la vigesima-
termedie corte , la terza pi di tulle le priraa e la vigesimaseconda penultima ,
altre. ed il secondo in faccia all'ultima.
Nella seconda sezione sono le specie
nelle quali le areole delle valve interme A. Specie ad areole laterali distinte,
die della conchiglia sono eziandio uu poco col lembo coperto da scagliette.
distinte, e il di cui lembo armato di
ponte calcane o subcornee pi o meno I. Denti f inserzione pettinati.
lunghe. Abbiamo osservato l'animale d'una
grossa specie di questa sezione, alla quale Il Chitone scaglioso, Chiton squamo-
abbiamo applicata la denominazione di sus, Lina, Gmel., Enc. mei., lav. 162,
chiton raripilosus. La serie delle bran fig. 3, 4- Corpo ovale, un poco allunga
chie, assai poco considerabile (4o)i prin to, egualmente rotondo alle due estremi
cipia anco pi lontana anteriormente al t: conchiglia assai larga, subcarenala, di
l'ano, e finisce esattamente alla linea di olio valve, le di cui intermedie hanno
separazione del piede e della massa ora le loro areole triangolari laterali ben di
le. Il primo orifizio dell'apparalo gene stinte, rozzamente granulate, e dentico
ratore precisamente nell'interno dell'ul late al loro margine posteriore ; le termi
tima lamina branchiale, ed il secondo fra nali quasi simili, a Sirie tubercolose, di
la qnarta e la quinta. In quanto alla con vergenti, arcuate dal vertice alla circon
chiglia, certo che le valve terminali dif ferenza. Il margine articolare si retto, di
feriscono sempre fra loro in un modo sen viso in diciassselle denti corli e pettinati.
sibile, la posteriore essendo costantemente Il lembo coperto da piccolissime scaglie;
la pi piccola ed un poco palelliforme. colore verde turchiniccio pi o meno
La terza sezione, ben poco distinta, con cupo. V. Tav. 939.
tiene le specie nelle quali le areole delle Dei mari di Caienna. Ne abbiamo stu
valve intermedie sono anco assai meno dialo un individuo, conservate nell'alcool,
sensibili che nella precedente, e il di cui proveniente dalla collezione di Richard.
lembo egualmente coperto di punte cal 11 Chitore ni Spenole, Chiton Spen-
cane o subcornee, pi o meno allungale. gleri. Corpo presso a poco di egual forma
Abbiamo osservalo l'animale della specie della specie precedente; egualmente coria
pi comune nelle collezioni e che pro ceo; ma col lembo alternativamente co
viene dai mari di Caienna. La linea bran lorito da fasce bianche e nere, lo che non
chiale, assai pi lunga e pi numerosa abbiamo mai veduto in nessuno degli in
che nella prima sezione , composta di dividui della specie precedente.
CHI ( a88 ) CHI
Riferiamo a quella specie il chitone Chemn., Conch., 8, tav. 96, fig. Sii. Con
scaglioso rappresentato da Spengler. chiglia bianca cenerina, col lembo sqira ra
11 Chitone variegato, Chilon varie- moso, le valve intermedie punteggiate con
gatus, Chenin. , Cton. tav. I, fig. 3, a la maggior finezza.
b. Corpo meno sensibilmente allungato Dei mari d' America.
delle specie precedenti, meno carenato; 11 Chitone tubercoloso, Chiton tubtr-
le strie delle areole laterali pi fini, pi culatus , Gmel. , Chiton cylindricus ,
lisce; disco tutto bruno; il lembo colorito Schroter, Conch., 3, pag. 494 1 tav- 9i
da fasce nere e bianche, come nel chitone fig. 19. Enc. mei., tav. if>3, fig. 4 e fi-
di Spengler. Corpo ovale-bislungo, stretto o subcilin
Il Cbitohe siho-h.riw.solo, Chiton drico, un poco tubercoloso per la promi
nigrovirescens. Corpo piccolo, ovale, poco nenza delle rugosit delle areole laterali ;
allungato, oniscoide, subcarenalo; lembo color verdognolo sul dorso, cqn fasce on
coperto di scaglie poco numerose, e pro dulate brune; una fascia dorsale larga, ne-
porzionatamente assai grosse. Conchiglia rissima; ilati cenerini, mescolati di bianco.
larga; le valve terminali, ornate di scan Dei mari d'America.
nellature, divergenti dal vertice alla ba Il Chitone moltimacdlato , Chiton
se ; Valve intermedie trasversali ; cinque muitimacnlatus. (Coli, del Mus.) Corpo
o sci scannellature divergenti sulle areole ovale, assai poco allungalo, col lembo si ret
laterali e strie longitudinali sull'areola me tissimo e finamente scaglioso; conchiglia
dia. Color generale verde nerastro. larga, di olio valve mollo strette; l'areola
Dei mari del Capo di Buona-Speranza. media delle sei intermedie liscia, o con
11 Chitone tetto, Chiton tectum. Corpo semplici strie d'accrescimento; le areole
ovale, corto, depresso, fortemente care laterali con sei ad otto raggi granulosi ;
nalo nel suo mezzo; lembo assai stretto, le valve terminali con raggi meno granu
coperto di scagliette spianale, fittissime e losi, diritti e divergenti dal vertice alla
numerosissime; conchiglia grande di otto circonferenza ; il margine d'inserzione di
valve ; le terminali ornate di raggi sub viso all'anteriore in quindici denti, alla
tubercolosi ; le areole laterali delle inter posteriore, in undici, tutti pettinati; co
medie con quattro o cinque raggi tuber lore della conchiglia venie internamente,
colosi ; la media con qualche grossa sca e graziosamente variata di linee interrotte
nalatura diritta e spianata ; colore grigio nere paonazzelte sopra un fondo grigio
biancastro con una serie di graziose mac eslernamente; tre macchie nere al mar
chie turchine attorno al lembo. gine posteriore delle areole laterali.
Questa piccola specie, della quale ve Del Porto del Re Giorgio, alla Nuova-
lici un individuo al Museo, proviene pro Olanda.
babilmente dai mari della Nuova-Olanda. Il Chitone scudo , Chiton clypeus .
Il Chitone striato, Chiton striatas . (Coli, del Mus.) Conchiglia corta , ovale,
Barnes, Amer. Journ. ofse, Voi. j, pag. convessa; le areole laterali delle valve in
69. Corpo un poco pi largo del chitone termedie, come le terminali, raggiate dal
scaglioso; le areole laterali trasversalmente vertice alla circonferenza ; areole medie
scanalate, le dorsali o medie longitudinal quasi scanalale longitudinalmente; color
mente; le valve terminali stellate; lembo generale bruno verdognolo con macchiette
stretto, coperto da piccolissime scaglie ro circolari di color d'acquamarina o variate
tonde e lustre; color cupo nello stalo fre di lunule gialle e verdognole.
sco, cenerino in quello secco. Graziosa specie, della Nuova-Olanda.
Delle coste del Per. Il Chitone guscio di tartaruga, Chi
Il Coitone marezzato. Chiton marmo- ton testudinarius. Corpo ovale, arcuato,
ratus, Lino., Gmel., sulla testimonianza convesso, poco o punto carenalo; lembo
di Cheron., Chiton, tav. 1, fig. 5. Corpo coperlo da piccolissime scaglie; conchiglia
pi o meno stretto e convesso, poco ca grande, molto liscia e lustra ; valve ter
renalo, nel maggior modo glabro, variato minali, radiale esternamente, e special
di nero , di bianco e di verdognolo sul mente nell'interno, da solchi che vanno
dorso, e di fasce alternativamente bianche dal vertice al margine d'inserzione, di
e ferruginee sul lembo. V. Tav. 939. viso in dodici denti fortemente pettinali;
Questa specie , che proviene dall' O- areole laterali delle valve intermedie ,
eeano americano, mollo somiglia al nostro solo indicate da una leggera carena, con
chitone dipinto. strie d'accrescimento appena dislinlc; .>>-
Il Chitone indiano, Chiton indiati, lor generale verdognolo, con macchie
CHI ( ) CHI
verdi piti cupe sul lenii; la conchiglia sima finezza; le areole laterali poro di
di un bruno di guscio di tartaruga , ta stinte; le lamine d'inserzione anteriori
rlala di qualche macchia pi sbiadata. anguste , le terminali quadridentate. Co
Patria incogniti; ma probabilmente dei lore variato di bruno, di rosso e di car
mari dell' Auslralasia. nicino esternamente, bianco con un frego
Il Chitone eleganti, Chiton elegans. roseo nell'interno.
(Coli, del Mus.) Conchiglia ovale, di egual Dei mari della Nuova-Olanda.
forma delle specie precedenti, ma pi ca Il Chitone tuo, Chiton niger, Bar
renala, composta di olio valve, presso a nes, loc. cit. Corpo ovale-bislungo; le
poco anco nelle medesime proporzioni; le valve intermedie bislunghe; lembo assai
areole laterali sono per molto rialzate, largo e coperto di scaglie allungale, di
e pur lisce come l'arcola media; le valve un bianco rossastro, e di fileni longitu
terminali egualmente lisce; colore varialo dinali irregolari ed interrol li. Color gene
di rosso, di nero e di bianco sudicio esler- rale bruno nero e lustro.
n i mcnle, di un bianco verdognolo nel Dei mari del Per. Questa specie non
l'interno. deve forse appartenere alla presente se
Della Nuova-Olanda. zione.
a. Denti aV inserzione non pettinati. Il Chitone bicoloee , Chiton bicolor ,
Chemn., Conch., 8, tav. 94, fig. 79^.
Il Chitone dipinto, Chiton pictus , (Conchiglia molto grande, grossa; valve di
Chiton laevis variegatus, Chemn., Chit., slese, l'anteriore striata e radiala; color
far. i, tg. 4i ei' nc. mei., l.iv. 162, verde mare sopra, bianco internamente ,
fig. 7, 8. Conchiglia ovale, assai poco al i margini neri.
lungata, subcarenala; conchiglia larga; le Non ci nota la patria di questa specie.
valve terminali radiale dal vertice alla II Chitone allungato, Chiton e/onga-
base, a lamine d'inserzione corte, con tus. Corpo mollo allungalo, stretto, con
quattordici denti interi all'anteriore e quin vesso, egualmente rotondo alle due estre
dici alla posteriore ; valve intermedie tra mit, non carenato; le valve terminali
sversali, li uh meni e granulose; le areole sensibilmente minori in proporzione che
laterali con sei raggi granulosi molto fini; nelle specie precedenti ; ma nonostante
colore giallognolo, con alcune macchie e simili; valva anteriore tubercolosa nella
riamine brune da ambedue le parli della mela della sua estensione; il suo margine
carena. d'inserzione diviso in quindici denti cor
Questa specie, di cui non ci nota la tissimi e non pettinali ; valva posteriore
patria, ben distinta dal chitone sca corta, con undici denti egualmente non
glioso; la possegghiamo ed abbiamo po pettinati al suo margine posteriore d'in
tuto paragonarla. Ci sembra che la figura serzione; le areole laterali delle interme
di Chemuitz le convenga completamente. die mollo sensibili; il lembo subsquam-
Trovasi nella Collezione del Museo al raoso; colore variabilissimo, verde da am
giardino del Re, ove ha il nome di Chi- bedue le parli; il mezzo del dorso bianco
Ione gondola, Chiton cymbium. Ila ap giallognolo.
pena la lunghezza ili un pollice. Abbiamo stabilita questa specie sopra
Il Chitone Listolato , Chiton lineo- parerchii individui della nostra Collezione
la/us. (Coli, del Mus.) Corpo ovale, molto e di quella ilei Museo. Proviene dai mari
allungalo; le areole laterali delle valve della Nuova-Olanda, d'onde stata portata
intermedie meno distinte che nelle spe da Pron e Lesueur. perfettamente di
cie precedenti, e che offrono numerose stinta da tulle quelle che sono rappre
strie sui margini; le scaglie del lembo pic sentale.
colissime; i denli delle lamine d'inser Il Chitone piroga, Chiton longicymba,
zione non pettinati; colore variato di Dufr. Corpo allungalissimo; lembo coperto
macchiette longitudinali brune sopra un da piccolissime scaglie come farinose; con
fondo giallognolo. chiglia lunghissima, composta di otto
Questa specie, mollo vicina al chitone valve grandi, che crescono dalla prima al
allungalo, stala portala dall'isola King l'ultima, convesse e perfettamente lisce;
da Pron e Lesueur. le intermedie con areole laterali, larghe,
Il Chitone adorno , Chiton festivus. distinte da un aggetto angoloso; color ge
(Coli, del Mus.) Conchiglia mollo allun nerale verde sturo, varialo o screziato di
gala, carenala; valve strette, a tetto an macchiette bianche, pi larghe sulla li
goloso, dappertutto granulari con la nws- nea dorsale.
Dizion. delle Sciente. Nat. l'ai. l'I. 37
CHI C 290 ) CHI
Questa grazio pecie li trova Della fasce gialle scure; l' interno e i denti
collezione del Museo, e proviene dalle d'inserzione bianchi. V. Tav 939.
rive dell'isola King. Del mare delle Indie.
B. Specie ad areole laterali distinte; C. Specie ad areole laterali poco o
lembo irregolarmente peloso o tu punto distinte ; lembo irregolar
bercoloso; denti d'inserzione non mente peloso o tubercoloso; denti
pettinati. d' inserzione pettinati.
Il Chitone gigante, Chiton gigas, 1. In avanti ed in addietro.
Lino., Gruel., N. 22, Chemn. , Concft.,
8, lav. 96, fig. 819, ed Enc. racl., tav Il Chitone cngcicolato, Chiton un-
261, fig. 3. Chitone granitissimo (quattro guiculatus. Corpo orale , mediocremente
pollici e pi di lunghezza), ovale, assai grosso, col lembo mollo angusto, coperto
poco allungato, convesso, poco o punto da spinuzze calcarie, lille, bianche e nere;
arenato, composto di otto valve assai conchiglia grande, di otto valve; le in
grosse. Le valve anteriore e posteriore termedie senza indizio di areole laterali,
pi piccole; le intermedie molto grosse, ma con strie d'accrescimento tubercolose
con indizii di areole laterali, che formano^ ben distinte da ambedue le parti, e col
una leggera prominenza da ambedue lei vertice prolungalo a guisa d'unghia, che
parti. Color generale grigio biancastro s'imbricano le une sulle allre. Color pi
sullo scudo calcano, e bruno pi o meno! ceo cupo sui lati e specialmente nel mezzo
cupo sul lembo, probabilmente con spine! della conchiglia; le macchie medie con
cali-arie corte. tornale di bianco sudicio.
Dei mari dell'estremit meridionale del- 1 Non ci nota la palria di qHesta gra
l'Affrica. ziosa specie, della quale abbiamo veduto
Il Chitone gigantello, Chiton subgi- un individuo nella Collezione di FI.
gas. Corpo ovale, grosso, carenato, lem Prvosl. Per il suo colore mollo si acco
bo? conchiglia grossa, solida, larga e for sta al chitone piceo, ma la forma ungui-
temente carenata, valve terminali piccole, colata delle sue valve intermedie ne la
specialmente la posteriore, a lamine d'in distingue manifestamente.
serzione dentate e subpettinate; valve in Il Chitone perlato, Chiton gemma-
termedie trasversali; areole laterali oltre tus. Corpo ovale, poro allungalo, assai
modo sporgenti e radiate; le lamine d'in grosso; conchiglia mollo larga, presso a
serzione anteriori continue nella linea me poco formata come nelle specie prece
dia; colore bianco giallognolo, un poco denti; le valve intermedie col vertice
varialo di macchie brune sopra, tutto subunguicolato e tutte coperte di tuber-
bianco internamente. rolelti; delle terminali , l'anteriore ha il
Questa pecie, della quale non ci nota suo margine d'inserzione diriso in undici
la patria, ella distinta dal Chiton gi- denli pettinati, e la posteriore in nove,
gas? Non lo possiamo accertare, giacch poco distinti, ma nel maggior modo pet
non l'abbiamo sufficientemente studiala. tinali; il lembo armalo di numerosissime
Il Chitone di Magellano, Chiton ma spine calcarie, fitte ed irregolari; colore
geliamoti, Linn., Gmel., N. 12; Seba, bruno chiaro, con una fascia media pi
Mas. , 3, tav. 1, fig. 14, i5. Corpo cupa, contornala da macchie gialle a V
ovale, grosso, convesso sopra; color ge su ciascuna valva.
iterale bruno cupo, con una fascia nera Questa graziosa specie, assai vicina al
medio-dorsale fra due altre longitudinali Chitone unguicolalo, della Nuova-Olan
pi strette, gialle. da. La possegghiamo nella nostra colle
Questa specie, che giunge ad una ben zione. Ve ne ha al Museo una variet nera
notabil grandezza, vive nello stretto di coi V Inanelli.
Magellano. Il Chitone convesso, Chiton convexus.
11 Chitone bruno, Chiton fuscus , Corp> ovale, grosso, col lembo medio
Limi., Gmel., N. i3, Chemn., Conche cre, coperto da numerosissime spinuzze o
8, lav. 95, fig. 799, 800. Conchiglia pi tubercoli spinosi calcarli, ineguali*,imi ;
stretta della precedente, nel maggior conchiglia grande, con otto valve conves
modo glabra, pi elevata e carenala; co se, grosse, in generale granulale dapper
hir bruno ron macchie triangolari nere, tutto con la massima finezza, ma special
c da ambedue le parli si veggono delle mente sulle areole laterali; con strie di
cni ( 29 ) CHI
accrescimento mollo sensibili; valve in Della collezione del Museo. Patria
termedie sublrian^olari e spesso rotonde; ignota.
le lamine d'inserzione alate e con una Il Chitone aculeato , Chiton aculen-
fessura submedia nel mezzo di un mar- iuj, Gmel., Chemn., Conch., 10, lav.
pine pettinato; la valva terminale ante 173, fig. 1692. Corpo ovale, armalo sul
riore, egualmente convessa in avanti come lembo di sottili aculei, subulati, ineguali,
in addietro; il margine di aderenza corto, rossi; conchiglia di otto valve conchiformi;
diviso in nove denti profondamente pet I' ultima pi piccola delle altre.
tinati; la valva terminale posteriore ovale, Dei mari di Asia.
col vertice medio trasversale, che ha la Il Chitone a umiluki, Chiton ami-
sua lamina d'inserzione divisa in otto culatus, Linn. , Gmel., N." 28, Pallas,
denti pettinati. Nov. Ac.t. Pet., 2, pag. 241, tav. 7, fig.
Color generale della conchiglia, bruno 26, 3o. Conchiglia reniforme, fragilissima,
esternamente, con macchie e raggi lio coperta esternamente da un cuoio scabro.
nati sul mezzo, e verde biancastro nel
l'interno. 2. avanti solamente.
possibilissimo che questa specie, la
quale proviene dai mari dell'Arcipelago
americano, sia mollo vicina al Chiton Il Chitone di Gaimard, Chiton Gai-
granulatiti di Gmelin; non potendo per mardi. Corpo molto corlo , ovale , con
assicurarlo, abbiamo piuttosto preferito di vesso, oniscoide; lembo mediocre, coperto
riguardarla come distinta, e darne un'as da pochissime spine calcane assai forti;
soluta descrizione. Ne abbiamo dissecato conchiglia grossa , mediocre; valva termi
l'animale; le sue lamine branchiali sono nale anteriore, striala e leggermente gra
molto numerose (69), e i termini dell'ap nulala; la posteriore pi piccola, eoi ver
parato generatore sono situati, il primo tice per l'adatto marginale; le valve in
fra la 5o.a e la 5i.a; il secondo, fra la termedie non tubercolate; ma con strie
53.* e la 54.*; talvolta le valve della sua d'accrescimento in forma di solchi tra
conchiglia sono mollo pi trasversali o sversali; areole laterali, con una costo-
piii corte. lina; colore del lembo bianco con sei
11 Chitone grandioso, Chiton granu macchie quadrale, nere, la quarta delle
latoi. Limi., Gmel., Chemn., Conch., 8, quali due volte pi grande da ambedue
tav. 96, fig. 806. Corpo ovale, grosso, piano le parli; conchiglia quasi nera con una
sopra, o almeno rotondo, coperto di nu macchia triangolare angusta, gialla o bian
merosi punti elevati, disposti in serie; il ca, da ambedue i lati della linea dorsale,
lembo largo, coriaceo e spinoso; areole pi cupa del rimanente; linea branchiale
nere e bianche alterne, certamente sui estesissima, quasi della mela della disianza
margini. fra la testa e l'ano, e formata da cin
Dell'Oceano americano. quantadue lamine branchiali; i termini
II Chitone ricco, Chiton piceus, Limi., dell'apparalo generatore dopo la quaran
Gmel., N. 17; Chemn., CAir., lav. 2, tesima e la quaranladuesima.
fig. 6 a 6 n. A, c Corpo ovale, poco al Abbiamo veduto Ire individui di que
lungato, grosso, a dorso rotondo, glabro, sta specie, conservali nell'alcool, e recati
e piceo, varialo di nero e di bianco. Le dal porto Jackson da Quoy e Gaimard,
valve della conchiglia come nella specie della spedizione del capitano Freycinet.
precedente. Pare che non oltrepassi la lunghezza di
Dell'Oceano americano. un pollice a quindici linee.
Il Chitone a zone, Chiton zonatus. Il Chitone irto , Chiton hirtosui,
Corpo ovale, subcarenalo; lembo medio Pron. Corpo ovale, largo, un poco gros
cre, coperto di tubercoletti come farinosi; so, depresso, col lembo mediocre, coperto
conchiglia di olio valve, tutte perfetta da numerosissimi tubercoletti squaramo-
mente lisce; delle intermedie, la prima spinosi ; conchiglia di olio valve come
pi grande e come triloba anteriormente, nelle specie precedenti , men per lun
ed unguicolala al vertice; le altre che ghe e pi larghe; le strie marginali d'ac-
aumentano d'avanti in addietro, ad areole crescimenlo ben distinte, rozze; i ver
laterali indicale da una linea carenata; co tici e le areole poco manifeste; il mar
lore grigio biancastro, graziosamente va gine aderente dell' anteriore cortissimo ,
riato di zone brune sotto, verdognolo in armalo di undici denti pettinati; quello
ternamente, i della posteriore quasi mancante ed intero.
CHI ( >g ) CHI
Color generale bianco, con macchie irre Il Chitone a costole, Chiton costa-
golari brune sul lembo. tus. Corpo ovale, sensibilmente pi largo
Dei mari dell1 isola King. nel mezzo che alle due estremit; lembo
coperto ili peli assai lunghi; conchiglia
D. Specie ad areale laterali poco o subcarenata di otto valve, le intermedie
punto distinte ; lembo irregolar assai pi grandi delle altre, con un ver
mente peloso o tubercoloso; lamine tice siibunguicolalo, e le areole laterali
d' inserzione dentate o non dentate, separate dalla media per via d'una ro-
non mai per pettinate. stnla rilevata; la terminale anteriore pic
cola, semicircolare, ron dieci costole ri
i. Denti alla sola valva anteriore. levate raggianti; color generale della con
chiglia giallognolo, varialo di macchie
Il Chitone albeggiante, C/iiton al- brune, pi cupo esternamente, bianro nel
bidus. (Coli, ilei Mus.) Corpo ovale, gros l'interno.
so, assai depresso; il lembo mediocre e Del porto del Re Giorgio.
coperto da corti e finissimi peli. Conchi
glia grande, di olio valve, presso i poro a. Denti olle valve terminali an
nella medesima proporzione che nella teriore e posteriore.
specie precedente; le areolc laterali delle
intermedie un poro indicate da una su Il Chitone marginato , Chiton mar-
perficie spianata e contornale da qualche ginatus, Pennant, British Zool., 4, pg.
stria d'accrescimento; delle terminali , 61, tav. 36, fig. 2. Corpo largo, ovale,
l'anteriore come festonata sul suo mar mollo depresso, subcarenato nel suo mez
gine aderente, diviso in nove denti lar zo; valve intermedie larghe, angolosis
ghi "ed interi, la posteriore, senza divi sime, finamente granulose e subdenlico-
sioni alla sua lamina d'aderenza. Color late al loro margine posteriore; l'ante
del lembo di un grigio bruno uniforme; riore con nnve denl i poco profondi, non
tutta la conchiglia di un hianco sudicio pettinati. Colore graziosamente varialo
o bigiolino per deposito sopra, d'un verde di turchino, di rosso e di bianco, tal
acquamarina nell'interno. volta semplicemente bigiolino per la dis
Dei mari dell'Isola King. seccazione.
Il Chitone raripeloso, Chiton rari- Questa specie quella che si trova pi
pilosus. Corpo ovale, grosso, convesso, comunemente sulle rive della Manica e
rapii carenalo; lembo mediocre, con alcuni probabilmente pi al Nord.
grossi peli neri, flessibili, un poco pi piccola.
numerosi alla sua circonferenza; conchi Il Chitone cenerino, Chiton cinereus.
glia di otto grosse valve, appena carenate; Limi., Gmel., Chemn., Conch. , 8, tav.
Je due terminali pi piccole; l'anteriore 96, fig. 818. Corpo piccolissimo (due linee
semicircolare, con nove larghi denti di di lunghezza sopra una ed un terzo di
inserzione; la posteriore ovale trasversal larghezza], depresso, un poco pi stretto
mente con le sue lamine d'inserzione in anteriormente, carenalo, liscio, con tre
tere , anteriormente alate; le valve inter solchi dorsali longitudinali; lembo subti-
medie subsimili, con una prominenza ro Iiato nella sua circonferenza. Colore di
tonda alla parte media del loro margine tutto l'animale e della sua conchiglia ros
anteriore; la lamina d'inserzione subu- sastro in tempo di vita e che diviene ce
lata , con una sola profonda intaccatura nerino per il disseccamento.
da ambedue le parti; color bruno sul Dei mari della Norvegia, ove vive fra
lembo, e bianco rossiccio sulle valve tanto le radici delle alghe.
esternamente quanto neh' interno. V. Il Chitone bianco, Chiton albus, Limi.,
Tav. 847. Gmel., Chemn., Chit., tav. , fig. 9.
Abbiamo caratterizzata questa specie Corpo bislungo (di quattro linee e mezzo
sopra un bell'individuo intero della no di lunghezza sopra due linee e mezzo di
stra Collezione, che dobbiamo all'amici larghezza), liscio, mi poco glabro, egual
zia del Dottor Leach. Ne ignoriamo la mente rotondo alle due estremit, de
patria, ma lo crediamo distinto dal Chi presso e carenalo; la forma delle otto sca
tone gigante e da quello del Per, col glie come nella seguente. Color generale
quale l'avevamo a prima vista confuso. bianco.
La sua total lunghezza di pi di tre Dei mari di Norvegia.
pollici. Il Chitone bosso, Chiton ruber, Limi.,
Cni ( ag3 ) CHI
tornei. , Cheiliti. , Chit. , tav. a , fig. 8 ; Dei mari di Norvegia presso Bergen.
Chiton marmoreus , Olt. Fabr., Faun. Il Chitoni liscio, Chiton laevis, Linn.,
Groenl., pag. 4ao> N. 42- Corpo ili Gmel., n. 27 , sulla testimonianza di
cinque linee e mezzo a diciotto linee di Petinant, Brit. Zool., 4i P>g- 6' 1
lunghezza sopra due linee e due terzi a 36, fig. 3. Conchiglia nel maggior modo
sei linee e mezzo di larghezza , ovale- glabra, con una fascia dorsale elevata. V.
bislungo, glabro, o appena scabro, sub Tav. 939.
carenato; valve in numero di otto, le Dei mari d' Inghilterra presso Scarbo-
selle anteriori rotonde in avanti, sub- rough.
ramose in addietro , la posteriore ro Non ci recherebbe maraviglia che le
tonda alle sue due estremila ; dieci nove specie da noi poste in questa se
denti alla prima, come pure all'ultima, zione fossero semplici variet della me
uno a ciascuna delle intermedie, e con desima, lo che per impossibile l'ac
carene leggerissime , che partono da certare, tanto sono incomplete le descri
tutte queste smarginature e convergono zioni e le figure datene dagli autori.
al vertice ; lembo presso a poco li Il Chitonk del Pehd', Chiton peru-
scio; colore della conchiglia varialo e ma vianus , di Lamarck , Enc. mei., tav.
rezzalo di bruno, di bianco e di verdo i63, fig. j. Corpo ovale , grosso , medio
gnolo sopra, rosso dentro, secondo Ott. cremente allungalo; conchiglia di otto
Fabricio, e rosso sopra, secondo Muller. valve substriate e che mostrano delle
L'animale di colore ocraceo. tracce di areole laterali; il lembo coperto
Dei mari del setlenlrione. di crini neri; le valve terminali subsi-
Confrontando 1' eccellente descrizione nilari e semicircolari.
fatta di questa specie da Ollon Fabricio, Delle coste del Per.
ci sembra quasi indubitalo che sia iden Il Chitone spinoso, Chiton spinosus,
tica con quella che gli autori inglesi Brug. Giorn. di St. nat., 1, pag. 25, tav.
hanno poi distinta col nome di C/iiton 2, fig. t, 2. Corpo ovale, molto depresso,
marginatus , almeno i numerosi indivi glabro; la conchiglia assai poco larga,
dui di questa specie da noi posseduti ci formata sempre di olto pezzi lisci, roton
sembrano che abbiano tutti i caratteri del di, e coi terminali un poco trilobi; il
chitone marezzato del Fabricio. lembo molto grande ed armalo di spine
Il Chitone color di ciliegia, Chiton calcarie, mobili, subarcuale e nerastre.
ceratimi*, Linn., Gmel., Chenin., Conch., Specie assai grande ( tre pollici J dei
8, tav. 84, fig. 796. Conchiglia liscia, di mari Australi.
otto valve, di color rosso ciliegia, coi Il Chitone Riccio, Chiton echinatus.
denti d'inserzione bianchi. Barn., loc. cit. Corpo ovale-bislungo, co
Questa specie, della quale non ci perto da una rozza epidermide, nera e
nota la patria, tanto incompletamente ruvida , aderentissima alla conchiglia , e
e s mal rappresentala da non poterne che quasi tutla la nasconde, eccettuata
dir nulla di preciso. la carena dorsale ; lembo largo pi della
Il Cbitobecihice, Chiton cimex, Linn., met della conchiglia e con numerose
Gmel., Chemn., Conche 8 , tav. 96, fig. scabrosit ineguali, irregolari, rotonde al
81 5. Piccola specie carenata, diafana, con l' estremit e bianche. Animale verde
fasce nerastre e pi chiare, alternanti; le pallido, col margine interno pi chiaro.
valve eslreme punteggiale con la mag Delle coste del Perii.
gior finezza. Il Chitone chitonello, Chiton chito-
Dei mari di Norvegia. nellus , De Lamk., Anim. inveri., t. 6,
Il Chitone asello, Chiton asellus , part. i.4, pag. 3 5. Corpo allungato, sub-
Linn., Gmel., Chemn., Conch., 8, lav. cilindrico, vermiforme, coperto in una
96, fig. 816; Enc. raet., lav. 161, fig. 12. piccolissima parte del suo dorso da una
Conchiglielta convessa sopra, nerissima, conchiglia formala di otto valve, piccole,
con una macchia bianca sai mezzo di lisce, a margini interinimi; la posteriore
ogni valva. mucronata all'estremit; l'anteriore ro
Dei mari di Norvegia. tonda in avanti e pi larga delle altre;
Il Chitone piccolissimo, Chiton mini- lembo proporzionatamente assai largoe co-i
mui, Linn., Gmel., Chemn., Conch., 8. perto da piccolissime spine calcarie, irre
tav. 96, fig. 814, ed Enc. inet., tav. 161, golari.
6g. 8. Piccolissima conchiglia, glabra, Dei mari della Nnova-Olanda.
nera, e qua e l come farinosa. Il Chitone striato, Chiton striatus,
CHI ( ay4 ) CHI
De Lamk., loc. cit. Corpo di egual forma lenzione ch'esso per l' affatto liscio ed
della specie precedente. Conchiglia di ha un paio di fascetti di peli di pi, lo
otto piccole valve, striate dal vertice alla che, a dir vero, molto dubbio.
circonferenza; le sei intermedie foliacee; Il Chitone echinoto, Chiton echinottis,
la posteriore ottusa in addietro. Enc. met., tav. i63, fg. 14, i5, probabil
Dei mari della Nuova-Olanda. mente sulla testimonianza di Chemnitz ,
Queste due ultime specie costituiscono Conch., 10, tav. 1 j3, fig. 1688. Corpo ova
il genere Chitonello di De Lamarck. le, mollo depresso, carenalo pi che nelle
E. Specie in generale pi allungate, specie precedenti; valve mediocri, tutte
la parte conchiliacea pi stretta e granulose, eccettuala la carena, che l'or
talvolta quasi tutta nascosta; nove ma una specie di punta distinta; sei grandi
paia di pori simmetricamente dispo dentellature alla prima valva; il margine
ste da ambedue i lati del dorso, e della posteriore, fra tutte la pi piccola,
che danno tutte inserzione ad un un poco festonato; nove paia di piccoli
Jascetto di setole; le branchie assai fascetti di setole bianche; colore varialo
meno portate innanzi ; seni1 areale di nero e di bianco giallognolo; lembo
laterali; lamine d'inserzione gran lutto coperto di piccole setole.
dissime, dentate, non pettinate. Distinguiamo questa specie per un in
dividuo della nostra collezione, ch' ben
Questa sezione formar potrebbe giusta diverso dal Chitone crinito delle nostre
mente un genere distinto da quello dei coste della Manica. Ci sembra che molto
chitoni propriamente detti, rome lo ave somigli a quello rappresentalo dalla ci
vamo proposto nel nostro articolo Mol tala figura dell'Enciclopeda.
luschi, del Supplemento all' Enciclope Pare che questa specie sia comune tulle
da Britannica , e come pare che il dot coste dell'Oceano.
tor Leach lo avesse adottato. Il suo prin- Il Chitone di Gahnot , Chiton Gar-
cipal carattere consisterebbe nella dispo noti. Corpo ovale, assai poco allungato,
sizione fascicolare dei peli del lembo, un poco depresso, coperto sopra da una
pi che nella forma generale del corpo pelle finamente spinosa e rugosa, che ri-
c nella relativa piccolezza della conchi cuopre quasi tutta la conchiglia; lembo
glia, pi o meno apparente; giacch ab di mediocre larghezza , con nove grossi
biamo veduto che certe specie della pre fasci di setole da ambedue le parti; con
cedente sezione offrono quest'ultimo ca chiglia di otto valve assai piccole, ma
rattere, ed unicamente sovr' esso De La bene imbricate, ricoperte da un'epider
marck ha stabilito il suo genere Osca- mide rugosa, a disco piccolo in paragone
brelle. Il nostro potrebbe chiamarsi Chi- delle lamine d'inserzione ; l'anteriore con
Tonello. sei larghi denti ; la posteriore assai pi
Il Chitone fascicolare, Chiton fasci piccola delle altre, col margine intero;
cuiaris. Limi., Gmel., n. 4, Enc. met., una piccolissima smarginatura obliqua e
tav. i63, fg. 11, 12. Conchiglia ceneri posteriore alle lamine d'inserzione ali-
na, liscia, leggermente carenata, con dieci formi delle valve intermedie ; colore in
paia di fascetti di setole bianche. V. terno della conchiglia di un bel verde
Tav. 939. acquamarina ; il disco ed il corpo dell'a
Delle coste d' Affrica. nimale bruni cupi.
Il Chitone cbinito, Chiton crinitus, Questa specie stata portata da Gar-
Pennant, Brit. Zool., 4, pag. 60, lav. not, naturalista della spedizione del ca
3fi, fig. 1, ed Enc. met., tav. 63, fig. 9, pitano Duperrey , dai mari del Capo di
10. Corpo ovale, molto grosso; conchiglia Buona-Speranza.
di mediocre larghezza (il terzo circa del Il Chitone policheto, Chiton polyche-
dorso), formala da otto valve granulate; tus. Corpo piccolissimo, ovale; lembo con
le sei intermedie quasi eguali, simili; l'an nove paia di grossi fascetti mollo ravvi
teriore semicircolare, con sei dentellature; cinati; setole argentine, eguali; conchi
la posteriore piccolissima, un poco pa- glia piccolissima ; il disco delle valve in
telloide; nove paia di fascetti di setole termedie assai grande, e con cinque luti
bianche sul lembo eh1 inoltre coperto quasi eguali; lamine d'inserzione me
di fini peli, numerosissimi e lunghi. diocri, profondamente unifissurate molto
la specie comune sulle coste di Fran in addietro; quella della valva posteriore
cia e che i naturalisti inglesi hanno rife< con tre lobi quasi eguali ; colore bruno
rila al Chitone fascicolare, senza fare at verdognolo.
CHI ( *95 ) CHI
Dei mari della Nuova-Olanda ; colle Abbiamo veduti due individui di que
zione del Museo. sta specie nella Collezione del Museo
Il Chitone roseo, Chiton roseus. Corpo britannico a Londra; uno aveva due pol
orale, un poco allungato, subvermi forme ; lici e mezzo di lunghezza e I1 altro due
lembo molto esleso, coperto da moltissimi soli pollici.
fitti peli, e che nascondono dei fascelli di Il Chitohe di Leach, Chiton Letichi.
setole mollo piccoli ; il corpo delle valve Corpo ovale, assai corto, subdepresso o
intermedie sub ciangolare, col vertice an meno cilindroide che nella specie prece
teriore troncato, e coperto di tu bermi dente, pi largo in avanti che in addie
depressi sui lati; colore della conchiglia, tro; tre serie di grossi pori sul dorso ;
roseo; il rimanente grigio nero. una media di otto, i di cui posteriori
Della Nuova-Olanda. sono pi ravvicinali, senza rigonfiamento
Il Chitohe di Lesoeoh, Chiton Sueu- basilare e che conduce in cavit contenenti
rii. Corpo piccolo, ovale, oniscoide; delle piccole valve a margini interi e
lembo con nove paia di fascelli di setole bene articolati fra loro; due laterali di
mollo piccoli; le valve intermedie hanno dieci, a margini papillosi, i di cui ante
il loro corpo trapezoidale con una specie riori pi ravvicinati e gli altri corrispon
di penici Ilo di strie nel mezzo, e le loro denti ad ogni spazio inlervalvare.
lamine d'inserzione di mediocre gran Abbiamo veduto un bell'individuo di
dezza ; color generale bigiolino. questa specie, della quale non ci nota
Del Porto del re Giorgio. la patria, nel Museo britannico; evi
Il Chitohe scabro , Chiton scaber. dentemente distinta dalla precedente.
Corpo ovale, allungalo, un poco vermi
forme , di lembo molto grosso ed assai F. Specie incompletamente conosciute.
largo, coperto di fini peli e di piccoli Il Chitohe ispido , Chiton hispidus ,
fascelli; conchiglia piccola, che occupa Linn , Gmel., ScbroSt., Conch., 3, pag.
il solo terzo medio ilei dorso , formata 4q3, tav. 9, fig. 18; Enc. mei. tav. i63,
di otto valve sollili, fragili; le interme fig. 5. Conchiglia di mediocre grandezza,
die pi grandi delle terminali, triango formala da sei valve nere cenerine, con
lari nel loro corpo proporzionatamente macchie e punti bianchi, e con sottilis
ben piccolo in confronto delle lamine di sime strie e con la maggior finezza gra
inserzione, che si prolungano a guisa di nulate.
ali; lamina d'inserzione della valva ter Questa specie, che dicesi dei mari di
minale anteriore, ancor pi grande, con America , ci sembra assai dubbia per il
sei lobi ; quella della posteriore pafelli- numero delle sue valve.
forme , con quattro lobi; color generale Il Chitone tubercolato, Chiton tuber-
della conchiglia grigio biancastro. cuatus, Linn., Gmel., Schrot., Conch.,
Dei mari della Nuova-Olanda. 3, pag. 49.4, tav. 9, fig. 19; Enc. mei. lav.
Il Chitohe vermi i ormi , Chiton vermi- 168, fig. 6, e tav. 63, fig. 4- Conchiglia
Jbrmis- Corpo allungalo, cilindrico, ot bislunga-ovale, stretta, di selle valve, co
tuso alle due cime, appena un poco pi perte da tubercoli ineguali, disposti a
grosso in addietro che in avanti, rugoso quincunce; color cenerino, mescolato di
per traverso e che offre inferiormente un bianco sui lati, con fasce ondulate, brune
piede strettissimo, canalicolato, sopravan sul dorso , ch' verdognolo e con una
zato dai margini ricurvi del mantello ; larga fascia nerissima.
il mezzo del dorso coperto da una serie Dei mari d'America. ancor questa
di otto piccolissime conchiglie, in parte una specie dubbia, almeno per il numero
nascoste, sottili, a strie trasversali, senza delle valve.
vertice ben distinto , disposte in modo Il Chitohe punteggiato, Chiton puncta-
che le Ire prime si toccano, e la quinta fj, Linn., Gmel , n. 6. Corpo con una
dalla sesta meno (listante della sesia conchiglia di otto valve; liscia, e con punii
dalla settima, che poi noi sono pi delle cavi.
due ultime; la prima pi grande delle Questa specie, che potrebbe essere iden
altre e quadrilobala al suo margine an tica col Chitone fascicolare, abiterebbe,
teriore. Una doppia serie di pori latera secondo Gmelin, l'Asia, l'Europa e l'A
li , come nelle specie precedenti , nei merica; ma vi ha probabilmente confu
quali per non abbiamo veduti i penicilli sione nelle indicazioni. (De B.)
di setole. V. Tav. q3o,. CHITONE, Chiton. {Foss.) Per quanto le
Patria ? Forse la Nuova-Olanda. specie di questo genere sieno numerose
CHI ( a6 ) CUI
allo stalo viveute, si trovano raramente sono ovati, troncati all'apice, involti da
lussili , e Iniqui se ne sono incontrale un arillo carnoso.
nei soli strati del calcario conchilifero Presso il Don indicato, sotto questa
rozzo. nome, un genere diversissimo da quello
Chitone di Grigmon, Chiton grignonensis in discorso, e riferito dal Decandolle al
Lanik.. Ann. del Mus., Voi. i, pag. 3o8; suo diplochita insieme col fothergiila
Desi., Descriz. delle cond, foss. dei coni, dell'Aublet.
di Parigi, Ioni, a, pag, 7, tu v. 1, fig. Chitonia del Messico, Chitonia mexicana,
7; Velini del Mus., n. 1, fig. 6, 7, 8. Poi Sess. in Derand., Prodr., a, pag. 707;
ch non si trovano che pezzi slaccati dal Spreng., Syst. veg., a, pag. ai6. Frutice
guscio di questa specie, difficile raccer di foglie alterne, forse imparipennate,
tare di qual numero di tali pezzi fosse 6-jughe, con foglioline ovali, picchiolate;
composto; tutte le valve hanno una linea di fiori solilarj rossi ; di semi neri con
e mezzo a due linee di larghezza ; sono arillo soverchiamente rosso. Cresce al
leggermente granulate ed hanno molla ana Messico. (A. B.)
logia con quelle d" una piccola specie che CHITOTE. ( Mamm. ) Giovanni Barbot ,
talora si trova nelle borraccine di Corsica nella sua descrizione della costa d' An
(Deshayes); ma non ne hanno veruna con gola , parla , sotto questo nome , d' un
quelle delle cinque o sei piccole specie quadrumano del quale d una cattiva
che esistono sulle coste d'Inghilterra e di figura, e eh' stalo riferito al genere
Normandia. Trovasi questa specie fossile Lemure. (F. C.)
a Grignon, dipartimento della Senna ed CHITRACULIA. (Bot.) Chytraculia. Pie
Oise, ad Hautcville e ad Orglandes, di tro Browne nella sua Storia delle Piante
paramento della Manica. della Giammaica stabil sotto questo nome
Abbiamo trovate in questi due ultimi per il myrtus chytraculia del Linneo,
luoghi ed a Fonlenai-Saints-Pres , presso un genere di piante, dappoi detto chr-
Manles, delle valve ch'erano fortemente traiia dall' Adanson, ed ora riunito per
granulale, e che formano una Variet del lo Swartz al genere calyptranthes. (J.)
Chiton grignonensis, se pure non dipen CHITRALIA. (Bot.) V. Chiteacolia. (J.)
dono da una specie particolare. (D. F. ) CHIT-S. (Bot.) V. Chicoy. (J.)
CHITONELLO, Chitonellus. (Malentoz.) CHITTE. (Erpetol.) Russel descrive sotto
De Lamarekha stabilita sotto questo nome questo nome il colubro lavagnino di Dau-
una piccola divisione nel gran genere Chi din. una parola della lingua degli In
tone di Linneo, per alcune specie che diani. V. Colcbbo. (I. C.)
hanno il corpo assai pi allungalo, sub CHITTUL. (Erpetol.) Gli Indiani del Ben
vermiforme ovvero un poco cilindrico, e gala cos chiamano, secondo Russel, l'i-
la conchiglia, sempre composta di otto vai drofe a fasce turchine, di Daudin. V.
ve , ed assai pi piccola che negli altri Ideofb. (I. C)
chitoni. ** CHI'. (Ornit.) Denominazione volgare
De Lamarck caratterizza in questo ge della Strix scops, Lin. V. Civetta. (F. B.)
nere due sole specie, ch'esso chiama, la CHIUCUMPA , HU1NCUS. ( Bot. ) Nomi
prima, il Chitone liscio, Chiton laevis, e peruviani della mutisia acuminata delti
l'altra, il Chitone striato, Chiton stria- Flora del Perii ; nella quale si cilan
tus. V. l' articolo Chitone, ove sono de pure per la medesima pianta quelli di
scritte alla fine della sezione D. (De B. chinchinculma e chinchilculma. (i.)
CHITONELLUS. (Malentoz..) Denomina CHIURLO, Numenius. (Ornit.) I Greci in
zione latina del genere Chilonello. V. Chi- dicavano gli uccelli di questo genere con
Tonello. (De B.) le parole clorios e noumenios , e gii au-
*' CHITONIA. (Bot.) Chitonia, genere di tichi naturalisti, con quelle di numenius,
piante dicotiledoni appartenente alle zt- arquata , falcinellus. Linneo gli ha col
gofille spirie e alla ottanjria monogenia locati nella famiglia delle beccacce; ma,
del Linneo, cos caratterizzalo: calice di sull'esempio di Brisson, Lalham ed i mo
viso in cinque parti, deciduo; quattro derni naturalisti negli hanno estratti, adot
pelali orbicolali; otto slami; un ovario tando per termine generico il vocabolo
di quattro angoli, sovrastato da uno stilo numenius, derivato da neomenia, luna
c da 11110 stimma pellaio-emisferico. Il nuova , per il loro becco falciforme. I
fruito una cassula ili quattro logge, di chiurli si distinguono dai tantali c dagli ibis
quattro valve carenate, alate, tetragone, propriamente detti, perch i primi ballilo
con due semi in ciascuna loggia ; i quali un becco di cicogna , a dorso rotondo c
CHI ( a 97 ) CHI
curvo alla sola punta, ci i secondi lo hanno cibo. Le femmine di questi uccelli diffi
arcuato nella met della tua estensione , cilmente si distinguono dai maschi. In Eu
men forte e quasi quadrato alla sua base, ropa si trovano due sole specie di chiurli,
con una parte delia testa o del collo man ma ve ne ha un maggior numero in Asia,
cante di penne: mentre, con una curva in Affrica e nel Nuovo-Continente.
simile, i chiurli hanno il becco rotondo iiublo grosso, Numenius arcuatus, Latti.,
in tutta la sua lunghezza, assai pi sot Scolopax arquata, Liun. Quest'uccello,
tile, e la testa, come il collo, lutti ve rappresentato nelle tavole colorite di Buf
stiti di penne. Considerando isolatamente fon, n. 818, e nelle Ornitologe inglesi
gli altri loro caratteri generici, si osser di Lewin, tom. 5, e di Graves, tom. 1,
vano nei chiurli delle narici laterali linea grosso quanto un cappone, e lungo due
ri, situale in una scanalatura pi o meno piedi e pi. Il suo becco ha quasi sei
prolungata, ma che non si estende fino pollici, e la coda neppur cinque; ha tre
air estremila del becco, la di cui mandi piedi e quattro pollici di sbraccio. Il suo
bola superiore, debolmente ottusa, oltre mantello non presenta che del grigio, del
passa un poco l'inferiore : una lingua bruno e del bianco. Il secondo di quesl i
corta e triangolare; piedi sodili , nudi colori si stende longitudinalmente nel cen
superiormente al ginocchio ; i tre diti tro delle penne, il di cui rimanente gri
anteriori riuniti da una membrana che gio sulla lesta, sul collo, sulla gola, sul
non oltrepassa la prima articolinone dalla dorso, sulle scapolari, e biancastro sul pet
parte interna, ma si estende un poco pi to, sulla porzione alta del ventre e sulle
dal lato esterno; il pollice, il di cui at lettrici alari, che hanno le penne brune
tacco pi allo, torca terra con la sola nerastre, con macchie bianche alle barbe
cima. interne; il groppone, l'addome, le cosce
Covier separa dai veri chiurli i chiurli e l'ano sono "bianchi; la coda cenerina
piccoli, phaeopus, ed i mignalloni, fal- biancastra con strisce brune trasversal
cinet/us, dei quali forma due sotlogeneri, mente disposte. La mandibula superiore
caratterizzali, il primo dalla depressione e l'estremit dell'inferiore sono brune ne
del becco verso la cima e da una mag rastre; la prima parte di quest'ultima
giore estensione del solco delle narici, il di color carnicino; i piedi sono cenerini
secondo dalla mancanza del pollice. Forse cupi. Secondo Temioinck, la femmina non
le considerazioni relative al primo di que ha sull'orlo delle penne dorsali e delle
sti uccelli sono un poco leggiere, poich scapolari la tinta rossa bionda che si os
i costumi del chiurlo piccolo non differi serva nei maschi, ed i giovani dell'anno
scono d' altronde la quelli degli altri recano un becco quasi diritto ed un terzo
chiurli; ma la mancanza del pollice, per men lungo di quello dei vecchi , che si
il secondo, di un'altra importanza, se curva nell' ingrandirsi. Questa specie, che
ancor vi si aggiunge quello di membrane si trova nell'Europa settentrionale, fino
fra i liti anteriori, e se di pi si consi in Siberia, e nel mezzogiorno, in Italia,
deri, che i mignatloni vanno soltoposti ad in Grecia, s'incontra pure in Egitto ed
una doppia muda , mentre i chiurli ne in altre parti dell'Affrica e dell'Asia; vive
hanno una sola nell'anno. Credesi dunque sulla riva del mare , dei fiumi e dei la
che, se vi ha luogo ad un'aggregazione, ghi fangosi, nelle pratere, nei campi
ci dovrebbe essere piuttosto con le are e nei luoghi renosi presso le acque;
narie, dalle quali i mignatloni non diver poco si ferma nei campi, che traversa in
sificano che pur la curva del becco. (V. branchi: si vede pure nei tomboli e nelle
l'articolo Ibis. macchie, ove nidifica; i luoghi ov' pi
I chiurli vivono sulle rive del mare e numerosa, sono quelli bagnati dalla Loi-
dei fiumi, nei paduli, nelle pratere, e ra. Depone quattro o cinque nova di un
s'inoltrano spesso nell'interno delle terre; fondo olivastro , con macchie rotonde ,
si cibano di vermi, d'insetti, di chiocciole brune rossastre, che formano una specie
e di piccole conchiglie. Il loro passo di corona verso la cima ottusa. Se ne vede
grave e misurato; non si appollaiano; il la figura nella 35." tavola di Lewin, n.
loro volo sostenuto ed elevatissimo; emi 1. La carne di questo chiurlo, un tempo
grano in numerosi branchi , ma vivono apprezzata, pi non lo oggid, per quanto
isolati net tempo della riproduzione. Ni abbia un odor tale che i migliori cani da
dificano sulla rena o nell'erbe, ed i loro fermo la puntano come la starna. S'in
pulcini abbandonano il nido appena nati contrano talvolta dei chiurli bianchi, lo
per cercare da loro medesimi il proprio che per *"
l'effetto d'una degenerazione
OD
Dzion. delie Scienze Nat. Voi. VI.
CHI ( ag ) CHI
accidentale, e simile a quella che motiva urlo della baia d'Hudson, Soliti., non di
l'albinismo di certe beccacce e di qual versifica dal chiurlo piccolo; ma non
che merlo e passera. V. Tav. 38o. cosi del Numenius borealis del medesi
** Giunge qualche chiurlo grosso in To mo autore, che ha per sinonimo V eski-
scana nell'Ottobre, e per tutto l'autunno maus curiew, descritto nel tomo 3., par.
ed inverno si continua a vederne, ma la 1* della Synopsis, pag. 125.
maggior quantit comparisce nel Maggio. Willughby aveva gi osservato che il
Allora si stabiliscono sulle pratere per una Gesnero faceva una raddoppiatura collo
quindicina di giorni, riuniti in numerosi cando due volte il chiurlo piccolo fra le
branchi. Mentre volano fan sentire un sciabiche, sol lo la denominazione di pAa-
fischio forte e monotono. In Aprile par eopus e di gal/inula; e quest'ultimo si
tono lutti. Vanno a nidificare nei paesi pure ingannalo applicandogli i nomi di
settentrionali; qualche coppia resta in Ger IVmd-Vogel e di TVetter-Vogel, che ap
mania, in Francia, ed in Svizzera: ma non partengono al chiurlo comune. Secondo
a nostra notizia che alcuna covi in Ita Buffon, l'uccello rappresentato da Edwards,
lia. Fanno il nido sulle pratere, anche tav. 356 dei suoi Spicilegii, sotto il nome
su quelle arenose ed asciutte. Le loro uova di picco/o ili\ non egualmente che un
sono pi piccole di quelle di gallina. Se chiurlo piccolo disegnalo in uno slato di
ne prendono molti con le reti aperte, ten muda.
dendo ad essi come ai pivieri e gambet Quesla specie che, nei mesi d'Aprile e
te; ma si adoperano stampe di chiurli, ed di Maggio, passa regolarmente in nume
un fischio che imiti il loro. (Savi, Ornit. rosi branchi lungo le coste per dirigersi
Tose, tom. 2.0, pag. 32i.) verso il Seltenlrione, assai rara in Fran
ChiCBF.o piccolo, Numenius phaeopus, Lath., cia ed in Germania; ma pi comune in
Scolopx phaeopus, Gmei., tavola colorila Olanda ed in Inghilterra, ove Lewin crede
di Buffon, n. 842, e di Lewin, n. i55. che rimangano alcune coppie, per quanto
Il chiurlo piccolo, la di cui grossezza in generale questi uccelli nidifichino, come
met minore di quella del chiurlo comu pare, nelle regioni del cerchio artico ed
ne , molto lo somiglia nel mantello. Ha in Asia. Le sue uova , che lo slesso na
soli quindici a sedici pollici di lunghezza turalista ha rappresentate nella tav. 35 ,
e due piedi e cinque a sei pollici di sbrac n. 2, sono del colore di quelle del chi
cio. La parte superiore della sua testa of urlo comune, ma pi piccole. I costumi
fre, dalla fronte 6no all'occipite, due lar ed il genere di vila son pure i medesimi
ghe fasce brune, separate nel mezzo da nelle due specie, che mangiano vermi ed
una pi stretta, variata di grigio e di bian inselli, e frequentano gli stessi luoghi,
co, e due altre del medesimo colore fra senza per mescolarsi insieme.
esse e l'occhio; la gola bianca; il collo Vieillot fa menzione di un altro chiur
ed il petto sono coperti di penne grige lo, che non sarebbe estraneo all'Europa,
bianche sui margini, e brune nel centro; giacch sarebbe slato compreso da Rafi-
quelle della parte superiore del dorso e nesque-Schroaltz nei suoi Uccelli della Si
le scapolari sono di un bruno pi cupo cilia, sotlo il nome di addarono-, con tutto
nel mezzo, e leggermente orlate di grigio; il mantello, il becco ed i piedi neri: ma
le penne , alari sono nerastre, eccettuale sarebbe necessaria una pi circostanziata
alcune macchie bianche alle barbe inter descrizione per assicurarsi del genere e
ne; la parte inferiore ilei dorso, il ventre, della specie di quest'uccello, e riconoscere
le cosce, le penne anali sono bianche ; le se fosse piuttosto un ibis, e particolarmente
caudali sono i rigale trasversalmente di il mignatlone , che, sotto certi punii di
bruno sopra un fondo grigio; il becco luce, comparisce nero.
nerastro, eccettuata la prima met della " Si trovano i chiurli piccoli in To
mandi buia inferiore, che pende al color scana, e particolarmente nel Pisano, per
carnicino; l'iride bruna, ed i piedi sono tulio l'inverno, ma in picco! numero:
piombati. Temminck ha fatta sul becco molti se ne vedono arrivare nel Maggio,
li questa specie la medesima osservazione ma si trattengono pochi giorni. Volano
come su quello del chiurlo comune, no in fitti branchi, e con gran velocit. Sono
tando che, quasi diritto ed appena lungo mollo sospettosi. Si prendono con le reti
un pollice e mezzo nei giovani, acquista aperte, tendendo loro nel modo stesso che
il doppio di estensione e si curva con l'e usasi per il chiurlo grosso. (Savi, Ornit.
t. Secondo il medesimo autore, il Nu Tose, tom. 2.0, pag. 323.)
menius hudsonicus, Lath., o primo chi-]1 iiuRLo del Madagascar, Seolopax incida
CHr ( a99 ) CHI
gascarietisis, Limi.. Numenius madaga piccolo, un terzo pi lungo del tarso ,
scariensis , Lalh., tav. color, ili Buffon, in cima nero , scuro nerastro alla base.
n. 198. Quest'uccello, riguardato <la Buf Iride nera. Penne del pileo lionate, ne-
fon per identico col chiurlo comune, ha rasle nel mezzo. Fasce sopraccigliari lar
infalli moltissima analogia con esso; ne ghe , biancastre, macchiate di neraslro
eguale la statura; il suo becco solamente come il pileo. Cervice dello slesso colore,
un poco pi lungo, ed i suoi piedi sono e macchiata nel modo stesso delle fasce
di un bruno rossastro e pi cupo che nel sopraccigliari. Penne della schiena 4 sca
l'altro; ma l'abito non offre cbe qualche polari , e remiganti secondarie nere scu
differenza nella distribuzione dei colori, ri cce nel mezzo , con margine lionato
in generale bruni, grigi, bianchi o rossicci. sudicio. Penne della parie posteriore
Olire le macchie brune, quasi dappertutto della schiena e groppone, candide: quelle
longitudinali nel primo, si veggono nel del groppone hanno sullo stelo una bella
secondo delle strisce trasversali sulle sca macchia nera a goccia. Sopraccoda can
polari, sul pello o sulle lettrici inferiori dido , con alcune macchie nere in cima
della coda , le quali sono rossicce , come alle penne. Gola candida. Gozzo bianco,
sulle loro penne, che sono grige. La gola leggermente tendente al cedalo, coperto
bianca e le unghie nerastre. da lolle macchie nere a gocciola. Pello
ClDBLOTTELLO, A umenius tenuirostris, e fianchi candidi , con macchie nere ro
Vici II. L'uccello cosi chiamato da Vieil- tonde, e qualcuna pi piccola a gocciola.
lot, e che trovasi in Egitto, probabil Addome e sottocoda , candidi. L' allo
mente lo stesso che vedesi al Museo sodo dell'addome asperso da piccole mac
la denominazione di Chiurlo di Egitto. chie bislunghe nere. Cuopritrici superiori
Eguaglia nella stalura il chiurlo piccolo delle ali nerastre, con largo margine ir
dal quale differisce per la larghezza delle regolare bianco: quelle delle remiganti
ticcbiolature brune ed in forma di lacrime primarie hanno il margine bianco solo
che ha sul ventre; la sua coda trasver nella cima. Remigatili: le prime quattro
salmente rigata di bianco e di bruno, e nere scure, marginate di bianco solo in
le penne del vertice e del dorso, brune ternamente: le altre han tutti i loro
nel centro, sono marginale di rossiccio. margini cou larghe e belle macchie bian
*' Da poco tempo questa specie ben che , chs nelle remiganti secondarie si
lonosciuta. Essa fu per la prima volta de uniscono l'una coll'altra. Timoniere bian
scritta da Vieillot, come propria all'Egit che, con fasce trasverse nerastre. Piedi
to, ma in modo cosi succinto da darne neri piombati. Unghie nere.
solo un'iJea; e questa specie per molto I costumi del Ciurloltello, Numenius
tempo sarebbe anche rimasta incerta, se tenuirostris , sono simili a quelli del
1 celebre Ornitologo Carlo Luciano Bo- chiurlo piccolo , Numenius phaeopus.
uaparle Principe di Musigli.ino, non l'a Secondo le osservazioni del Principe di
vesse di nuovo, e con la conveniente esat Musiguano, egli molto comune lungo
tezza illustrata. Di pi egli slato il primo il Tevere, sulle praterie umide: l vi
' trovarla in Europa: dopo di lui noi l'a passa l'inverno, e si trattiene fino alla
vemmo dalle vicinanze di Pisa , e nello primavera. Da noi in Toscana molto
'esso tempo il Doli. Pajola di Padova raro: non si vede che nel Maggio, ma
l'aveva Irovala nel Veneziano: il Prof. accidentalmente, giacch alcuni anni ne
Bontlli di Torino ne trov anch' egli due arrivano in quantit, in alcuni altri non
individui nel Piemonte, ed ora che que se ne vede neppure un solo individuo,
sta specie ben noia, non dubitiamo che come appunto avvenne nella primavera
sollecitamente essa sia riconosciuta come del 1828, mentre in quella del 1827
propria di quasi tulle le parli dell'Eu molli individui ne furono uccisi sui no
ropa (e specialmente dell'Europa orien stri piani. (Savi, Ornit. Tose, Tomo 2."
tale) giacch ci sembra probabile che fino pag. 3a4 e seg.)
lesso essa sia sfuggila allo sguardo degli Latham e Gmelin hanno assegnati i
Ornitologi, confondendola col Numenius nomi di Numenius africanus e di Sco-
phaeopus , o come pensa il sunnominato lopax africana ad un pi piccolo uccel
* rincipe di Musiguano, sia siala giudicala lo, che si trova al capo di Buoni-Speranza
un giovanedi quella specie. Crediamo per ed al Senegal, e la di cui total lunghezza
ci qui opportuno il darne una pi estesa non oltrepassa nove pollici. Il vertice, il
descrizione. collo anteriore ed il petto sono grigi
Becco pi sottile di quello del chiurlo chiari, con onde grige pi scure; il ven
CHI ( 3oo ) CHI
Ire e le penne anali sono bianche; il sul margine di ogni penna; con le grandi
corpo superiore e le (citrici alari grige penne alari nere, e con la coda grigia
cupe; le penne alari nerastre, quelle vinata, con fasce trasversali nere,
della coda grige e marginate di bianco. 'Chiurlo rossiccio. Vieillot forma una spe
li becco, lungo diciollo linee, legger- eie particolare di questo chiurlo dell' A
mente arcualo, nero, come pure i piedi | merica settentrionale, da esso chiamalo
e le unghie. Temminck cita quest'uccello Numenius me/anopus, e considerato da
fra i sinonimi della sua Tringa subar- Gmelin e da Latham, forse un poco leg
quala o piovanello panciarossa nel suo germente, per una semplice variet della
abito d'inverno. Scolopax arquata o Numenius arcuatiis.
Cbioblo a testa bianca, Numenius leuco- Sembra infatti, ad onla della sua statura,
cephalus , Lath., Scolopax leucocepha- pi vicina a quella del chiurlo romane,
la , Grael. Quest'uccello del capo di appartener pi al chiurlo piccolo, i due
Buona-Speranza, che Latham ha rappre solchi della sua mandibula superiore esten
sentalo nella tav. 80 della sua Synopsis, dendosi quasi fino alla punta, ed il becco
tom. 3, pag. ia3, grande quanto il essendo proporzionatamente pi lungo che
chiurlo comune, del quale ha pure il nel primo. Il vertice ancor pi nero,
portamento. La testa ed una parie del come nel chiurlo piccolo; ed il fondo del
collo sono bianchi; le penne delle ali mantello diverso da quello degli altri
sono nere, ed il rimanente dell'abito due, giacch la tinta dominante il rosso
di un turchino cupissimo ; il suo becco biondo, che osservasi specialmente al ven
rosso. tre ed all'ano, parli che sono bianche in
Il Sonnini, nella sua edizione di Buf questi. Il quale uccello probabilmente lo
fon, tom. 58, pag. 342 , riguarda questo stesso di quello che nel Museo di Parigi
uccello come identico con l' hagedash ha il nome di chiurlo rosso biondo, per
ovvero hadelde del medesimo paese, che quanto quest'ultimo comparisca pi gran
descritto da Sparrman , tom. i. del de. I piedi sono bruni cupissimi, e con
suo Viaggio al Capo , pag. 3of e 3o2 le sole parole, pedibus nigris, Gmelin I1.1
della traduzione francese, ediz. in 4-; indicalo questo chiurlo, al quale non si
ma pare che non abbia fatta molla at applicano in verun special modo le par
tenzione alla lunghezza della coda , che ticolarit da esso accennate sull'abitazio
questo naturalista indica come doppia di ne, sul ci ho e sulla covala del chiurlo
quella del becco, mentre nell'uccello del comune.
quale si parla corta quanto la coda Chiurlo bobealb, Numenius borealis., Lath.
del chiurlo comune. L' hagedash sembra Il Sonnini, ediz. di Buffon, loro, 58, p.
d'altronde appartenere piuttosto al ge 378, ha descritto, sotto il nome di se
nere Ibis. condo chiurlo della baia d'Hudson, que
Chiurlo a berretto sebo. Vieillot ha so st' uccello , che Gmelin ha confuso col
stituita questa denominazione, espressa primo chiurlo della slessa baia sotto il
in latino da Numenius atricapllits , a nome di Scolopax borealis, e ch' di una
quella di Numenius luzoniensis , Lath., statura tre volle minore di quella del
e di Scolopax luzionensis , Grael., con chiurlo comune , col quale, d'altronde,
le quali era stato indicato il chiurlo ha molti caratteri di rassomiglianza. Il
ticchiolalo dell'isola di Lucon, di cui suo becco proporzionatamente pi pic
fatta menzione alla pag. 85 del Viaggio colo; i suoi piedi sono neri turchinic
di Sonnerat alla Nuova-Guinea, e che ci; la testa biancastra, con linee brune;
rappresentato nella tav. 48 della mede le parli inferiori sono bianche giallognole,
sima opera. Questa specie, un terzo pi e vi ha su questo fondo qualche linea
piccola del chiurlo piccolo, col quale pare bruna e stretta al collo ed al petto; il
che abbia maggiore analoga che col centro delle penne dorsali bruno cupo,
chiurlo comune, descritta dall'autore ed il loro margine grigio bianco; le penne
col vertice nero, con le altre parli della alari sono brune, e la coda rigata di
testa, col collo e col pedo bianchi, con bianco sudicio. Quest'uccello, che abila i
strisce longitudinali nere e strettissime ; terreni inondati c le praterie umide della
col ventre intersecalo da fasce e da trat baia d'Hudson, vi si ciba ili vermi e d'in
teggi trasversali, pi larghi ed egualmente selli.
neri sul medesimo fondo; col dorso e Chidblo gouabona, Buffon; Numenius gua-
con le tetlrici alari color di terra d'om rauna, Lath., Scolopax guarauna. Lino.,
bla, con quattro o sei macchie bianche Numenius americanns fuscus , Briss.
CHI ( 3oi ) CHI
Quest'uccello, lungo circa due piedi, 1 finch non si presenti la favorevole occa
che si trova al Brasile ed alla Guiaua, I: sione di esaminarlo in natura. Ci conten
la testa, il collo e la gola coperti di teremo dunque, osservando che abita le
penne brune nel centro e biancastre sui terre basse e pantanose che circondano il
lati; il dorso, il petto, il ventre e la fiume dei Mosquiti ed i laghi della Flo
parte alta delle gambe di un bruno ca rida e della Georgia, di riferir qui il te
stagno; le scapolari, il groppone, le lei sto medesimo del traduttore di Bartram.
trici alari e caudali, di un bruno a re- u Quest'uccello presso a poco della
flessi verdi, come pure le penne alari e grossezza di una gallina domestica. Tutto
caudali esternamente ; il becco giallognolo il suo corpo, tanto sopra che sotto,
alla sua base e bruno verso la cima ; i piombalo; ma ogni penna marginata
piedi grigi bruni, e le unghie nerastre. di bianco, lo che fa comparir l'uccello
Cbidblo ciuchi. Jfumenius chichi. Il nome ticchiolato , se guardasi da vicino. Il suo
di questo uccello proviene dal grido che occhio grande e situato assai alto sulla
pronunzia con una voce roca, volando ad testa, ch' molto prominente. Il becco
una grandissima altezza dopo il tramon ha cinque o sei pollici di lunghezza ;
tar del sole. Il D' Azara, che lo descrive curvalo presso a poco nella forma che
sotto il V 364, '" sempre veduto in presenta uu arco teso- Presso la sua
branchi di venti a sessanta nei terreni base, largo o grosso, compresso sui
argillosi del Paraguai e nelle pianure di lati, e depresso sopra e sotto, lo che
Buenos-Ayres. I Guarani lo chiamano ca- forma un quadrato di circa un pollice,
ruay ; ma la rassomiglianza di questo sul quale sboccano le narici. Al di l le
nome con quello di carau, che applicano due mascelle sono rotonde; diminuiscono
ad un aramo, ha impedito all'autore spa- a gradi fin presso la loro cima, ove, nella
gnoolo di adottarlo, e lo ha detcrminato lunghezza di circa un mezzo pollice, di
i chiamar V uccello di cui si l ratta curu- vengono pi grosse di quel che non sono
cau (chiurlo) a collo variato. Questa spe immediatamente sopra, lo che fa che non
cie , lunga diciotto pollici e mezzo, ha il sono mai assolutamente chiuse in tutta la
disopra del corpo, delle ali e della coda loro lunghezza. La mascella superiore
nerastro, con reflessi paonazzi e verdi; le un poco pi lunga dell'inferiore. Il becco
penne della testa' e dei collo, cotonose verde cupo, pi chiaro ed un poco gial
tilt issi me, hanno un orlo bianco sopra un lognolo verso la base, ed agli angoli della
fondo turchino cupo; il disotto ed i lati sua apertura. La coda corta; la penna
del corpo sono di un paonazzo nerastro; del mezzo ne la pi lunga; le altre
i piedi sono bruni e lisci , ed il becco vanno da ambedue i lati diminuendo, e
piombato. Il chiurlo chichi, che il D'A- sono del medesimo colore del rimanente
zara ha trovato nel medesimo paese del dell'uccello, solamente nn poco pi cupe;
guarauna del Marcgravio, ha molta so le due esterne ,fij corte, sono perfetta
miglianza con quest'ultimo uccello, ed mente bianche. L'animale pu agitarle da
probabile che sia la medesima specie, co ambedue i lati con la velocit del lampo,
m' di parere lo stesso Azara. lo che fa specialmente quando inquie
Latham, nel Supplemento del suo In to , e manda contemporaneamente un
dex ornilliologicus, ha aggiunto alle spe grido allo ed acuto. II suo collo lungo
eie americane del genere Chiurlo un uc e sottile, e le sue gambe, anch'esse lun
cello chiamato dagli Indiani della Floridi ghe, mancano di penne fin sopra al gi-
ephouskica . lo che significa uccello stri nocchio; sono nere forlemenle pioni-
dulo, e lo ha chiamato numenius vocife baie.
rus. Bartram , che il primo lo ha de Chi imo Tev rea, Numenius tahitiensis ,
scritto nel suo Viaggio nelle parli sud Lalh., Scolopax taliitiensis , Gmel. Te
dell'America settentrionale, tom. i., pag vrea il nome che reca ad Otaiti que
361 e seg. della traduzione francese , lo sta specie di chiurlo, che ha venti pol
indicava sotto il nome di Tantalus pie lici di lunghezza, ed d'una statura vi
tas, confessando la sua incertezza sul ge cina a quella del chiurlo comune. Il ver
nere al quale realmente apparteneva. Sa tice bruno, ed il rimanente, come pure
rebbe infalli per la forma del suo becco il cullo, di un bianco rossastro, sparso di
mi ibis piullosto che un chiurlo, per molti freghi scuri e longitudinali, il dorso
quanto l'autore non faccia menzione al e le lettrici superiori delle ali sono brune
cuna di parli nude alla faccia; ma il vero e frangiale di rossiccio; le parti inferiori
posto MVephouskica non potr assegnarsi del corpo sono di un bruno tinto di rosso
38 *
CHI ( 3oa ) CHL
biondo; le penne alari sono nerastre, fico, ed alla quale, appunto per questa
le caudali gialle sudire, con macchie ir ragione , fu delta dal Linneo carica.
regolari nerastre sulla prima parie, e con probabilissimo che il rhivef sia Io stesso
fasce dello stesso colore sull'altra; il bec albero. (J.)
co, rosso alla base, bruno nel rima CHIVINO. (Ornit.) In qualche parte d'I
nente; i piedi sono turchinicci , e le un talia viene rosi chiamalo l' Assiolo o Chi,
ghie nere. Strix scops, Linn. (Ch. D.)
Vieillot applica il nome specifico di CHLAEN1US. (Entom.) Denominazione
chiurlo a piedi turchini, Nitmenius cya- latina generica del Clenio. V. Clemo.
nopus, ad un uccello della Nuova-Olanda (F. B.)
che Latham sembra riguardare per una CHLAENOBOLUS. (Bot.) V. Clebobolo.
semplice variet del chiurlo ordinario, ma (E. Ciss.)
che, secondo il primo di questi natura CHLAM1SPORUM. (Bot.) V. Clamisfobo.
listi, ha un becco assai pi lungo, ed il (Poim.)
mantello di un ferruginoso sudicio, che CHLAMYDIA. (Bot.) V. Clamidia. (J.)
tende al bruno. CHLAMTS. (Entom.) Denominazione la
Si pure applicata la denominazione tina del genere Clamide. V. Clamidi.
di chiurlo a varii uccelli che non ap (F. B.)
partengono a questo genere. Tali sono CHLEDIPOLA. (Bot.) V.Cledipola. (Lem.)
il chiurlo di terra , sinonimo di cor " CHLEDRISTOMUS. (Moli.) Nome Ia
rione; il gran chiurlo d'America, che lino del genere Cledristomo. V. Cleobt-
il couricaca. Molli altri , eh1 erano stomo. (F. B.)
considerali per chiurli avanti la divi CHLENACEAE. (Bot.) V. Clebacee. (J.)
sione del genere Tantalus, sono attual " CHLIDANTHUS. (Bot.) V. Chlidasto.
mente ibis, ed in questo numero si tro (A. B.)
vano il mignattone, il chiurlo castagno, CHLIDONIA. (Inf.)V. Clidosia. (F. B.)
il chiurlo verde, il chiurlo piccolo dei CHLOANTHES. (Bot.) V. Cixiabte. (Foie.)
boschi di Caienna, il chiurlo pccolo " CHLOEIA. (Ann.) Denominazione latina
d? America, il chiurlo variato del Mes del genere Cloeia. V. Cloeia. (F. B.)
sico, il chiurlo lustro, il chiurlo bru ' CHLONION. (Bot.) La pianta che sotto
no, il chiurlo del Brasile, il chiurlo questo nome trovasi indicala presso Dio-
spagnuolo , il chiurlo del Surinam. scoride, probabilmente Veryngium cam
(Ch. D.) pestre, Linn. V. Eringio. (A. B.)
* CHIURLO. (Ornit.) Al padul di Bien CHLORA. (Bot.) V. Cloba. (L. D.)
lina volgarmente conosciuto sotto que CHLORANTHUS. (Bot.) V. Clobabto.
sto nome V Ibis fulcinellus, Tcmm., o (Poib.)
Mignattone. (F. B.) CHLOREUS.(Orm<.)V.Cm.oRios. (Cu. D.)
CHIURLO MAGGIORE. (Ornit.) Nella CHLORIDIUM. (Bot.) V. Clobidio. (Lem.)
Storia degli Uccelli, lav. 44, e indicato M CHLORIMA. (Entom.) Deuominazioue
sotto questo nome il Numenius arcuafus, latina del genere Clorima. V. Ciobima.
Lath., o Chiurlo grosso. (F. B.) (F. B.)
CHIURLO PICCOLO. (Ornit.) sembralo CHLORION. (Ornit.) Aristotele ha parlalo,
a Cuvier che questa piccola specie di in diversi luoghi , di un uccello talora
chiurlo, Numenius phaeopus, Lath., Sco- chiamato chloreus , e talvolta chlorion.
lopax phaeopus , Linn. , debba formare Su tal proposito si trovano in Plinio, nel
un sottogenere nella famiglia dei veri Gcsnero, ec, dei commentarii nei quali
chiurli, Numenius. Ve abbiamo esposti i si disputa se questi due nomi apparten
motivi all'articolo Chiublo. (Ch. D.) gano al medesimo uccello o ad uccelli
CHIVEF. (Bot.) Giovanni e Gaspero Bau- diversi. Gli autori si sarebbero forse me
hino citano, sotto questo nome che in glio trovali d'accordo su tal punto se
lngua siriaca suona fico , un'albero che avessero consideralo che il colore domi
essi dicono somigliare il fico dei negri, nante del rigogolo maschio il giallo, e
ed il cui frullo grosso quanto un popone, quello della femmina il verde, circostanze
avere una polpa soavissima , la quale le quali fanno credere che l'uccello unico
si strugge in bocca , e dei semi che si di cui qui si tratta VOriolus galbula,
avvicinano parimente a quelli del po Linn. (Ch. D.)
pone. Sappiamo che questo fico dei negri " CHLORION. (Entom.) Nome Ialino del
non che la papaia , carica papaya, la genere Clorio. V. Glorio. (F. B.)
quale in diverti luoghi porla il nome di * CHLORIS. (Ornit.) Questo nome che, in
CIIO ( 3o3 ) CHO
Aristotele e nell'Aldrovando, Ornil.. tom. Diton. class, di St. Nat., tom. 4.0,
3, pag. 85o, tar. 85i, si riferisce al no pag. 48).
stro calenzuolo, Loxia chloris , Linn., CHOASPITES. (Min.) Valmonl de Boraare
stato applicato da Brisson ai diversi uc crede che questa pietra preziosa degli an
celli che , nella, sua Ornitologia, formano tichi debba riferirsi al crisoberillo di
una parlicolar sezione delle iringille. Nel Werner. V. Crisoberillo. (B.)
P. Feuille, la Chloris erithacoides pare " CHOAUNE. (Bot.) Prospero Alpino re
che si riferisca al beccafico a lesta rossa gistra questo nome che sinonimo di
bionda, Mutacilla ruficapilla, Linu. (Cu. caff presso i Turchi. (A. B.)
D.) (F. B.) CHOB. (Jttiol.) Denominazione specifica di
CHLORIS. (Boi.) V. Cloeidi. (Poie.) un pesce che si prende nel fiume San
CHLOROMYRON. (Boi.) V. Clobomibo. Lorenzo, e eh' stalo osservato dal Ca
(Poie.) stiglione La sua carne saporosissima; il
CHLOROMTS. ( Mamm. ) Denominazione suo corpo nero sopra e bianco sotto;
che abbiamo creduto dovere assegnare al la sua linea laterale nerastra. Pare che
genere composto degli aguli per il loro appartenga alla famiglia dei Ciprini. V.
bel colore verde aureo. Questi animali ClPRIBO. (I. C.)
sono siati descritti all'articolo Cavia. V. CHOBAES, CHOBAZ. (Boi.) Whibiscus
Cavia. (F. C.) purpureus. specie, che, come la sida Iurta
" CHLORONITUM. (Boi.) V. Clobonito. qui sotto menzionata, appartiene alla fa
(A. B.) miglia delle malvacet , distinta dagli
CHLOROPHYTUM. (Boi.) V. Clobofito. Arabi, secondo il Forskael, col nome di
(Poie.) chobaes o di chobaz. (J.)
CHLOROPUS. (Ornil.) L' Aldrovando, lib. CHOBAR , CHOBAZA. (Bot.) Nomi arabi
ao, cap. 33, 34 e 35, ha descritte (re d'una specie di sida, sida Iurta, cosi
sciabiche sol lo questo nome, desunto dal nominata, secondo il Rum fio, Amb., voi.
colore verdognolo dei loro piedi, e di cui 4, pag. 39, per avere i frutti d' una forma
Linneo ha particolarmente fatta l'appli alquanto simile a quella d'un panetto,
cazione alla pi grande, eh' la sciabica chiamato chobs in lingua araba. (J.)
propriamente detta di Buffon, Fulica CHOBAZ. (Bot.) V. Chobaes. (J.)
rhi'or opus , Linn. (Ch. D.) CHOBAZA. (Bot.) V. Chobab. (J.)
CHLOROSAURA.(r^e/o/.)X>.Upoupa CHOBBEIZE. ( Bot. ) La malva comune ,
, secondo il Gesnero, il nome che i malva rolundifolia , al riferir del For
skael, ha questo nome in Arabia. Il Da-
Greci moderni applicano al ramarro. (1. C.) lecbampio la nomina clmbezze,cluibas.(S.)
CHLOROXYLON. (Boi.) V. Clobossilo. CHOBS. (Bot.) V. Chobab. (J.)
(>> CHOBS-EL-OKEB.(tfof.)Nome arabo della
CHNOPHORA. ( Boi. ) V. Chofoea. campanula ediliis del Forskael , della
(A. B.) quale si mangia la radice, che grossa.
CHNOUS. (Boi.) L'Adanson riferisce que I fiori di questa pianta sono violetti, ed
sto nome egiziano dello scolymus. (i.) hanno le divisioni del calice arrovesciate
CHOA. ( Mamm. ) Dice Kolb che questo sulla
nome uno fra quelli che gli Oltenloti CHOCH.cassula. (J.,
(Boi.) Nome egiziano del pesco,
applicano all'elefante. (F. C.) secondo il Forskael ; la qua! pianta in
CHO -A A. (Mamm.) Queslo nome ollen
loto, il di cui circonflesso rappresenta Arabia detta anchefersik. Il Dalecham-
pio, dice il chaur.li degli Arabi , ed
l'i.ilo particolare alla lingua di quel po il Delile, il khoukh. (J.)
polo, si riferisce, secondo Kolb, al gatto CHOCHI. (Ornit.) L'uccello del Paraguai
domestico. (F. C.) a cui stato applicato per il suo grido
CHO-AKA-MMA. (Mamm.) Kolb cosi scrive queslo nome, riferito dal Sonnini al
il nome che gli Oltenloti applicano ad cuculo bruno variato di rosso biondo, di
un babbuino, probabilmente al babbuino Buffon , tav. color. N. 812, Cuculus nae-
nero, Simia porcaria. I circonflessi rap- vius , Linn.
presenlano il colpo di lingua particolare cyzus chochi,diil Vieillol.coccizo chochi, coc-
al linguaggio di quella nazione. (F. C.) CHOCHO. (Bot.) Nome dato, al(Ch. D.)
riferir dello
" CHOANA. (Polip.) Polipario rappresen
tato dal Gualtieri , tav. in vers., che di piante cucurbitacee , e che pergenere
Swartz, al frutto del sechium,
l'A-
sembra ravvicinarsi alla Madrepora in- danson usalo per indicare questo mede
fundibuliformis di Bosc. ( Laraouroux , simo genere. (J.)
CHO ( 3o4 ) CHO
CHOCHOPITLI. (Orni/.) Quest'uccello del stinguono una piccola variet, facendo
Messico , di cai parla Fernandez al cap. precedere questo nome da quello di choin
23 , pag. 19, pare che si riferisca al gran (montone), oppostamente all'altro di mo-
chiarie bianco e bruno di Caienna, ch' rin (cavallo), che loro serve ad indicare
rappresentato nelle tavole colorite di Buf una variet pi grande. (F. C.)
fon sotto il N. 976. l'ibis bianco e CHOISA. (Bot.) V. Coisa. (A. B.)
bruno di Vieillot. (Cu. D.) CHOLAEPUS. (Mamm.) Illiger avendo
CHOC-NAR. (Bot.) Presso i Persiani, al formato un genere particolare dell' unau,
riferir del Redi, chiamata choc-nar una Bradypus didaetylus, Linn., gli ha as
bevanda amarissima, che piglia tal nome segnalo questo nome. V. Polteohb. (F.
dalle radiche di melo grano, punica gra- C.) (F. B.)
natum , Linn., che ne sono il principale CHOLEOS. (Ornit.) Belon espone, pag.
ingrediente. Per comporta pestano quelle 289 della sua Storia della natura degli
radiche, e ne levano il sugo, che mesco Uccelli, le ragioni per le quali crede
lato con droghe gagliarde fanno poi bol che questa parola indicasse anticamente
lire in acqua a guisa del caff. Questa be la ghiandaia , Corvus glandarius, Linn.
vanda eccita gli animi all'allegra; ed (Ch. D.)
molto usata da ogni ceto di persona, CHOLEVA. ( Entom. ) Denominazione la
massime nei convili. (A. B.) tina del genere Coleva. V. Coleva. (C. D.J
CHODA. (Bot.) Nome arabo, citato dal For- CHOLIBA. (Ornit.) Quest'uccello notturno
skael, d' un'anagallide, anagallis latifo- del Paraguai, descritto dal D'Aiara sotto
lia, Linn. (J.) il N. 48 , e chiamato dai Guarani uru-
CHOUARA. (Bot.) V. Charad. (J.) curea, pare che abbia qualche analoga
CHODARDAR. (Bot.) Nome arabo citalo col talchicually di Nieremberg, Bst. noi.,
dal Forskael per il suo cotyledon orbi- lib. 10, cap. 39. (Ch. D.)
culata. (J.) CHOMAESCH. (Bot.) Riferisce il Forskael,
CHODEIRA. (Bot.) Dice il Forskael, che esser dato questo nome arabo a quella
la bunias orientaiis, L., cos nominata variel di citrus, conosciuta altrove sotto
in Arabia, dove della anche doraema. (J.) quello di cedro. (J.)
CHODIE. (Bot.) Nome arabo d'una specie CHOMAH. (Bot.) Il Forskael dice esser
di rarraanlina , justlcia triflora,a\ rife queslo il nome arabo della sua ruellia
rire del Forskael. La justicia viridis di hispida. (3.)
questo autore, che per il Wahl riguar CHOMAK. (Mamm.) Trovasi questo nome
dasi come la stessa delle justicia eebo- in Erxleben, il quale dice che i Russi
lium, della in Arabia chasser o kos- cos chiamano l'amster, Mus cricetus ,
sai/. (J.) Linn. (F. C.)
CHODRAB. (Bot.) Uno dei nomi arabi che CHOMEITAH. (Ornit.) Secondo Savigny,
si danno ad un senecione , senecio ha gli Egiziani i quali abitano le rive dei
dicnsis, trovato in Arabia e descritto laghi Menzaleh, Burlos, ec, cos chia
dal Forskael. (J.) mavano l'aquila di mare. Falco ossifra-
CHOENOMELES. (Bot.) Il Lindley nel gus, Linn.; ma il ckomeitali-el-kcbir de
suo lavoro sulle pomacee ( Trans. Soc. gli Arabi del Deserto il grand'avvolloio
Linn. Lond. , i3, pag. 97) d questo barbuto, Phene gigantea del medesimo
nome ad un genere da lui proposto per autore. (Ch. D.)
il pyrtis japonica del Thunberg, il cui CHOMELIA. (Bot.) V. Comelia. (Poir.)
essenziale carattere consisle principal CHOMET. (Ornit.) V. Chaobet. (Ch. D.)
mente nella deiscenza naturale del frutto CHOMET. (Erpetol.) Alcuni commentatori
in cinque valve all'epoca della maturit. dei libri santi credono che questa parola,
(A. Richard.) la quale trovasi nel Leviath., 3o, fosse
CHOERORHYNCHUS. (Ittiol.)\. Chero- usata dagli Ebrei per indicare la Luci-
RISCO. (I. C.) gnola, Anguis fragilis, Linn. V. Luci-
CHOFTI. (Ornit.) Belon pretende che i ONOLA. (I. C.)
Lorenesi applicassero, ai suoi tempi, que CHOMIK-SKR-ZECZEC. (Mamm.) Se
sto nome al Lu grosso, che, secondo Sa- condo Rzaczynski, il nome che i Po
lerne, egualmente chiamavasi nella fiore lacchi danno all'amsler, mus cricetus,
sta d'Orlans. (Ch. D.) Linn. (F. C.)
CHOIN-JALMA. (Mamm.) Pallas dice che CHON-AMBASA. ( Mamm. ) Nome del ca-
i Calmucchi applicano il nome d jalma racal , Fclis caracal , in Abissini , se
all'alaglaga, Mus jaculut, e che ne di- condo Sali. (F. C.)
CHO ( 3o5 ) CHO
CHONDRACANTHUS. (Entomoz.) foglie yengon mangiale come quelle del
minazione latina del genere Condra> anto cavolo palmisto, e che essi stessi nelle loro
V. CoNoaicAMTo. (Di B.) escursioni botaniche in mezzo a boschi
CHONDRACHNE. (Boi.) V. Cohdracne. deserti, se ne nutrirono. Il legno nero,
(Poir.) compatto, e nondimeno facile a fendersi.
" CHONDRIA. (Bot.)\. Cordria. (A. B.) Se ne fanno dei bastoni , delle frecce ,
CHONDRILLA.(^o/.)V.Coxdbilla.;Lem. degli archi, e delle bacchette da archi
CHONDRIS. (Bot.) Plinio distingue sotto bugio. (J.)
i nomi di pseudodictamnum e di chon- CHOOMPACO. (Bot.) Riferisce il Mardsen
dris quella pianta per il Mattioli < che a Sumatra cos indicala la c/iarn.
il Dodoneo chiamala pseudodictamnus paca dei Malabarici , che la michelia
per Gaspero Bauhino e il Tournefort dei botanici. (J.)
pseudodictamnus , e perii Linneo mar- CHOOPOTA. (Bot.) A Sumalra distinto
rubium pseudodictamnus. (J.) con questo nome, secondo il Marsden, il
CHONDRODENDRU.tt. (Bot.) V. Cosdro- jaka o artocarpus jaca dei bolanici, del
DBSDRO. (J.) qual si conoscono due specie: Vootan, pi
CHONDROPETALUM. (Bot.) V. Cosdro- apprezzalo e pi raro, che ha le foglie
PETALO, RESTIOSE. (PoIR.) appuntate; il nanio, pi comune, noia-
" CHONDROSEA. (Bot.) V. Condrosba. bile per le foglie rotondale in cima. Il
(A. B.) frullo d'entrambi sorge dal tronco, pesa
CHONDROSIUM. ( Bot. ) V. Cosdrosio. fino a cinquanta libbre, sol lo il suo
(Poir.) inviluppo esterno e bernoccoluto son col
CHONDROSUM. ( Boi. ) V. Cosdrosio. locali molli semi, i quali si mangiano ar
(Poir.) rostiti come le caslagne. Questi semi sono
CHONDRUS. (Cond.) Denominazione la conlenuti in una sostanza carnosa d'un
tina del genere Condro. V. Condro. sapore squisito, che comparisce acuto a
(De H chi ne mangia la prima volta. L'albero
CHONDRUS. (Bot.) Questo nome che ne d un sugo bianco che serve a far della
gli antichi autori ravvicinalo al nome pania; e dalle radici tagliate a fette e
d' Italica, pare sia quello d' una prepara bollile nell'acqua, se ne leva una tinta
zione falla colla farina della pianta ce gialla. Nella medesima isola esistono il
reale detta /'"' o tea dagli antichi , sookoon e il calave'e , che appartengono
triticum spetta , Linn. , dai moderni allo stesso genere. Il primo che non ab
Il Dodoneo parla a lungo di questa pre- bonisce i semi, un vero albero a pane,
punizione, e dice essere nutritiva in mas simile a quello delle isole del Sud, ed
simo grado. (J.) moltiplicato ugualmente per polloni. Il
** I moderni botanici si son serviti del suo fruito dopo che stalo affettato, bol
nome chondrus, per indicare un genere lilo o arrostilo, vien mangialo insieme
di piante acotiledoni della famiglia delle collo zucchero da quegli abitanti, dai
alghe. V. Condro. (A. B.) quali molto ricercato. Essi in oltre ado
CHONIDETROS. (Bot.) Specie di gom perano la scorza del calave'e per farne
ma, che, al riferire del Gargia e del Da- vestinienla. Queste due specie hanno le
lechampio, somiglia il succino, e che frau- foglie allungale e profondamele sinua
dolentemente si mescola colla canfora rac te. Il Rumilo (Amb., voi. i, pag. io;})
colta a Borneo. (J.) descrive, sotlo il nome di soccus, molle
CHON-KUI. (Ornit.) Secondo Pelis De La specie ili questo genere; e nella raccolta
Croix , nella sua Storia di Timur-Bec, per lui falla dei nomi particolari dati a
il cfaon-kui un uccello rapace, che, nella queste specie in diversi paesi, come al
Tarlarla , si presenta ai Sovrani, ornato l'Indie , alle Molucche e alle Filippine, si
di pietre preziose, e come un contrasse inconl rano quelli di rianca, di jaca, di
gno d'omaggio. stato congetturato che panas , d' ambi , di champadaha , di
quest'uccello polesse essere identico col chambasal, di towada ec. Il Rhede, nel
Chdngar. V. Chumgar. (Ch. D.) suo Hort. Malab., voi. 3 , pag. 26 e
CHONTA. (Bot.) Nome peruviano d'una 27, cila eziandio diverse specie sotlo i
palma che appartiene al genere marti- nomi di tsjaka e ansjeli. V. Artocarpo.
nezia della Flora del Per, dove della (J.)
martinezia ciliala , perch le sue foglie CHOPART. (Ornit.) Questo nome, che pur
pcnnale hanno le foglioline cigliale. Gli scrivesi choppard , e quello di grosse
autori di quella Flora dicono che queste tte moire, sono, secondo Salernc, appli
CHO ( 3o6 ) CHO
cali in Piccardla al monachino, Loxia lopax, ridotto ai beccaccini propriamente
pyrrhula , Linn. (Ch. D.) detti, consistono nel l'aver questi il becco
CHOPI. (Ornit.) Specie d' Utero del Para- diritto, a punta dilatata, ottusa, e rugosa
guai, che il D'Azara ha descritto sotto nell'uccello morto, mentre il becco dei
il N. 6a della sua Ornitologa di quel chorliti liscio e curvo alla cima. Que-
paese. (Ch. D.) st' ultimo genere corrisponde alle rinchee
CHOPPARD. (Ornit.) V. Chopaet. (Ch. D.)| di Cuvier, il quale, facendo osservare,
" CHORAGUS. (Entom.) Denominazione nel suo Regno animale, pag. 487, che le
latina del genere Corago. V. Cor ago. due tuandihule si inarcano leggermente
(F. B.) alla loro cima, aggiunge che i solchi delle
CHORAM. (Ittiol.) Nome arabo di una va narici si prolungano fino all'estremit del
riet del gambarur (Esox marginatili, becco superiore , il quale non ha solco
Linn.), di cui parla Forskal, e che si impari. Le specie indicate da Vieillot
pesca nel mar Rosso. V. Scombresoce. come appartenenti a questa divisione, so
(I. C.) no. i. il chorlito del Capo di Buona
CHORAS. (Mamm.) Molti autori tedeschi Speranza, rappresentato da Buffon, tav.
hanno parlalo, sotto il nome di choras, color. 270; 2.0 il chorlito del Madaga
del mandrillo, Simia maimon, Linn. scar, tav. color. 922; 3. il chorlito della
(F. C.) China, tav. color. 881 ; 4- ' chorlito
CHORBA. ( Ittiol. ) Denominazione cal delle Indie, o beccaccino bianco di Son-
mucca del grande storione, secondo al nerat, tom. a del suo Viaggio alle Indie,
cuni lessicografi. V. Storione. (I. C.) pag. 218; 5. il chorlito verde (Rallus
CHORDA. (Bot.) V. Corda. (Lesi.) bengalensis, Gmel.) Le quattro prime
CHORDARIA. (Bot.) V. Corda. (Lem.) specie sono state descritte alle pagine 3o,4.
CHORDOSTYLUM. (Bot.) V. Cordostilo. e seg. del voi. 3. di questo Dizionario,
(Poir.) fra i beccaccini, e sar parlato, all' art i-
CHORECHOIBI. (Amen.) Desmarest in ticolo Pantana, della quinta specie, che
dica questo nome calmucco per sinonimo ha il collo ed i lati della testa brani, il
di galeode. (Gurin, Di, class, di St. vertice ed il petto bianchi, il dorso ver
Nat., tom. 4-i pag. 63.) dognolo, come pure le ali, le quattro pri
" CHORETRUM. ( Bot. ) V. Corktro. me penne delle quali sono porporine con
(A. B.) macchie ranciate.
CHORI-BORI. (Bot.) Nome bramino del Il D'Azara aveva collocato dopo i suoi
mellamtodda/i dei Malabarici , che il chorlitos, un uccello i di cui tarsi, nel
Linneo credeva essere la muntingia ca maggior modo compressi, offrivano un ca
labura, e che il Richard riporta con rattere particolare. Vieillot ne ha formato
pi ragione alla celtis orientalis. (J.) il genere Steganopo. V. questa parola.
CHORIS1A. (Bot.) V. Corima. (A. B.) (Ch. D.)
CHOR1SOLEP1S. (Bot.) V. Corisolepide. CHORO. (Mamm.) Scimmia urlona d'A
(E. Cass.) merica , della quale parla De Humboldt,
CHORISPERMUM. (Bot.) V. CoaisrERMo. nella sua Raccolta d'osservazioni zoolo
(E. Cass.) giche, tom. 1, pag. 343. V. Cebo. (F. C.)
" CHORISPORA. (Bot.) V. Corispora. " CHORODAMON. (Bot.) Presso Diosco-
(A. B.) ride distinto con questo nome V hra-
CHORISTEA. (Bot.) V. Coristea. (J.) cleum sphondylium, L. (A. B.)
CHORIZANDRA. (Bot.) V. Corizandra. CHOROI. (Ornit.) L'uceeUo che, seeondo
(Poir.) il Molina, vien eoA chiamato al Chili,
CHORIZEMA. (Bot.) V. Corizema. (Poir.) un pappagallo verde sul corpo e grigio
CHORLITO. (Ornit.) Il D'Azara ha de sotto, Psittacus choraeus, Gmel. (Ca. D.)
scritti sotto il nome di chorlitos, e sotto CHOROK. (Mamm.) Nome russo della mar
i n.i 3q4 e seg. della sua Ornitologia del tora di Siberia, di Pallas, secondo Erxle-
Paraguai, varii uccelli appartenenti ai ge ben. (F. C.)
neri Scolopax e Tringa, la maggior parte CHORORO. (Ornit.) Il D'Azara, che ha
dei quali saranno descritti in questo Di veduto un solo individuo di questa spe
zionario ali1 articolo Pantana. Vieillot ha cie, ucciso nei boschi del Paraguai dal
adoperalo il medesimo termine per for suo amico Noseda, ne d la descrizione
marne il ai 3. genere del suo Metodo, sotto il N. 333, dopo i suoi ynamb o
in latino Rostratula. Le principali dif tinami di Buffon , confessando per che
ferenze di questo genere e del ai4-i Sco- quest'uccello gli sembra appartenere ad
CHO ( 3o7 ) ciio
Mn' slira famiglia. Le ragioni che f.i co Adanson ha indicata una specie del ge
noscere omle sostenere questa opinione, nere Cono. V. Cono. (Gurin, Di*, class,
sono che il chororo ha una roda della di Stor. Nat., tom. \.a , pag. 65).
quale mancano i tinami; che il suo dito CBOUAN. (Bot.) Nome dato ad un seme
posteriore e tutte le sue unghie sono pi incognito, portato dal Levante, e alquanto
lunghe ; che ha uno spigolo rilevato die simile ai capolini dal semai contro ,
tro il tarso; che le sue narici non sono avendo un color verde giallastro, ed un
conformale come quelle dei gallinacei, e sapore un poco acidelto. Il Bosc aggiunge
che la sua lingua, simile ad una lancetta, che adoperasi talvolta nelle tintorie , ed
leggermente villosa in punta. L'uccello probabilmente il seme del fien greco,
ha un poco pi di otto pollici di lunghez trigonella foenum grecum. (J.)
za; la sua coda, due pollici e mezzo; le CHOUC. (Ornit.) Questo nome applicalo,
ali spiegate, un piede: il becco, ch' quasi nell'Enciclopeda, al corvetto nero, Mo-
diritto, ha nove linee di lunghez. a e quat nedula nigra , di Brisson , variet del
tro di larghezza. La testa d'un color Corvus monedula, Linn., ch' rappre
di caff poco cupo, con un frego bianco sentata sotto il N. 5aa nelle lav. color,
sull'occhio; il dorso verdognolo piom di Buffon. (Ch. D.)
bato; le penne dell' ala sono nerastre; la CHOUCADOR. (Ornit.) Levaillant ha de
cima della coda bianca, con una fascia scritto e rappresentalo sotto questo no
nera sopra; le lettrici inferiori delle ali me, nella sua Ornitologia di Affrica, toni.
sono bianche e marginate di nero; le 2, pag. io5 e lav. 86, un uccello che
penne che cuoprono il disotto del corpo Daudin ha collocalo nella 3* sezione dei
egualmente bianche e terminate di nero, suoi storni, e chiamalo storno choucador,
hanno una macchia triangolare di que- Sturnus ornatus. (Ca. D.)
st' ultimo colore nel centro; il becco CHOUCALLE. (Bot.) V. Calla. (L. D.)
biancastro , ed i. tarsi di un bianco che CHOUCHOU. (Bot.) V. Cohokoucoulihuk .
pende al rosso biondo. (J.)
Quest'uccello stato ucciso sotto il 26.0 CHOUCHOUROU. ( Bot. ) Nome caraibo
grado di latitudine, in un bosco folto ed eWhibiscut tiliaceus, insertilo nell'Er
umido; solo riesce l'accostarsegli al tra bario del Surian. (J.)
montar del sole, ora nella quale passeg CHOUCOU. (Ornit.) Levaillant, Uccelli di
gia solitario nei viottoli, a coda ritta. Affrica, tom. 1, pag. 100, ha applicalo
(Ch. D.) questo nome ad una civetta rappresentata
CHORRAESCH. {Boi.) Nome arabo d' una nella tar. 38 della medesima opera , e
variet dell'euforbie degli antichi, secondo quello di choucouhou ad un'altra specie
il Forskael. (J.) rappresentala nella lav. 3g, Sono le Strix
CHORS. ( Mamm. ) L'orso bruno cosi choucou e nisuella, di Daudin e di La-
chiamalo dai Persiani, secondo Erzleben tham. V. Civetta. (Ch. D.)
(F. C.) CHOUCOUHOU. ( Ornit. ) V. Choucou.
CHORTINON. (Bot.) Si legge in Plinio (Ch. D.)
che dal seme del ramolaccio , raphanus CHOUHAK. (Bot.) Nella Nubia, secondo il
sativus, L., si leva un olio detto chor- Delile, ha questo nome lo spartium the-
tinom. (J.) baicum, nuova specie descritta e figurata
" CHORTO-KADIPHE. (Bot.) I Greci da questo viaggiatore nella sua grande
moderni distinguono con questo nome il opera sull' Egitto. (J.)
buphtltalmum maritimum. (A. B.) CHOUK. (Boi.) Questo nome egiziano, che
CHOSAR-ERROBAD. (Bot.) Riferisce il significa spina , , secondo il Delile, dato
Forskael che il suo ornithogalum Jla- a una specie di sparagio, asparagus hor-
vum ha questo nome in Arabia. (J.) ridtis, Linn., le cui foglie sono resistenti
CHOSJIAEIN. (Bot.) Nome arabo d'un ci ed acute come tante spine. (J.)
sto, che il Forskael crede sia il cistus CHOUK-EL-GEMEL. (Bot.) V. Chasji.
thymefolius ; il qual nome dato dallo (J.)
stesso autore anche al suo cistus stipi- CHOULAN o KOULAN. (Mamm.) Nome
tatus, che il Wahl riferisce al cistus dell'asino allo stato selvaggio, presso i
Lippii del Linneo. Il Dalechampio parla Tartari, secondo Pallas. (F. C.)
d'un cisto, detto in arabo chnsus , che CHOUROUCOULIHU, CHOUCHOU.
pare sia il cistus monspeiiensis , e sul (Bot.) Nomi caraibi della ixa, secondo
quale si ricoglie una specie di ladano (J.) il Surian, citati nell' Erbario del Vaillant.
" CHOTIN. ( Moli.) Nome sotto il quale
CHR ( 3o8 ) CUR
CHOVANNA-MANDARU.(o<.)Sulla costa montano citato dal Mendel , che i Can-
Malabarica hanno questo nome , al rife diotti danno questo nome all'orzo. (J.)
rire del Rheede , la bauhinia variegata CHROKEL. (Ornit.) Buffon ha descritto
e la bauhinia purpurea, <lue alberi della sollo questo nome, dopo la quaglia comu
famiglia delle leguminose. (J.) ne, l'uccello che Rzaczynski ha egual
CHOYNE. (Bot.) Gio. Bauhino parla presso mente citato, dopo aver parlalo ili que
il Thevet , d' un albero che cresce nel sta quaglia, pag. 277 della sua Storia na
l'America, e che gli abitanti d'una re turale di Polonia , ove questa parola
gione, regianis morpionis . distinguono scrina chrosciel, con due accenti sull'j
con questo nome. Le foglie di questa e sul c, che danno a queste lettere il
pianta sono simili a quelle d'un alloro; il suono del li. Il Gesuita polacco dice che
frutto grosso quanto un cocomerino o i cacciatori chiamano quaglia grossa, Co-
quanto un uovo di struzzo, non man turnix /na/or,quesl'ucccllo, il quale corre
giabile. La corteccia d u ra, e serve a farne constraordinaria velocit attraverso i grani
vasi da bere , ed un arnese che da quegli e le pratere, e che spesso pu cos libe
abitanti chiamato maraca. Il Clusio pa rarsi dalla loro persecuzione. Buffon, che
ragonava questo frullo a quello d'un pic all'articolo Chrokel , riguarda l'uccello
colo cocomero ; e pare pi probabile che per una semplice variet della nostra qua
possa esser quello d'una crescentia, che glia, colloca peraltro la parola Chrosciel
ha pure il fusto arborescente ed il frullo fra le sinonime del r quaglione, Ballus
della stessa grossezza, adoperato nei mede crex , e lutto induce a credere che qui
simi usi , a cagione della sua corteccia siavi una raddoppiatura: la coturnix ma
ugualmente dura. (J.) jor, invece di essere una specie di qua
CHOZAM. (Boi.) Riferisce il Forskael es glia particolare alla Polloni.), pare che sia
ser questo uno dei nomi arabi della cleome infatti il r quaglione, al quale d'altronde
ornithopodioidcs. (J.) > si applica, in un pi special modo, quanto
CHRAESI. (Boi.) Nome egiziano dello zy dicesi della sua rapida corsa, nella citala
gophyllum proliferum ilei Forskael, o zy opera, ove non si fa verun'allra menzione
gophyllum album del Linneo. Il Forskael del r quaglione, uccello tanto comune
applica questo medesimo nome ani he alla da esserne stata omessa la descrizione.
salicornia , che parimente chiama hattab- (Ch. D.)
hadade. (.) CHROMIS (Ittiol.) Denominazione latina
CHREMIS. (Ittiol.) XpfMJi la greca del genere Cromi. V. Cromi. (I. C.)
denominazione di un pesce che non pos " CBITO. CHROMOCHITON. (Bot.) V. Cromo-
siamo determinare. (I. C.) (A. B.)
CHR1STA MARINA. (Bot.) V. Cresta " pide. CHROMOLEPIS. ( Bot. ) V. Cromoi-e-
(A. B.)
Marisa. (L. D.)
CHRISTIA. (Bot.) V. Cristia. (Poia.) " CHRONOBIUM. ( Bot. ) V. Cronobio.
" CHRISTIMIA. ( Bot. ) V. Cristimia. (A. B.)
CHROOLEPUS. ( Bot. ) V. Croolkpo.
(A. B.) (A. B.)
CHRSTMAS-FLOWER.(.ffo/.)Queslo nome C1IROSCIEL. ( Ornit. ) V. Chrokel.
che in italiano suona fiore di Natale, (Ch. D.)
applicato dagl'Inglesi all'elleboro nero. (J.) CHRYSAEA. (flor.) Il Dalechampio chiama
CHRISTOPHORIANA. (#of.) Questo nome cos una specie
dato dal Dodoneo all'erba detta di San noli me tangeredidelbalsamina , impatiens
Cristoforo, e adottato dal Tournefort, CHRYSAETOS. (OrmV.)Linneo. (J.)
stato rigettato dal Linneo che gli ha so Termine greco, che
stitnito quello di actaea, che, secondo chi significa aquila dorala, e che Buffon ap
riferisce Gaspero Bauhino senza peraltro plica specialmente alla sua grand' aquila,
assicurarlo, fu il nome col quale viene da Falco chrysaetos, Linn., per quanln non
Plinio indicata questa medesima pianta. sembri differire dall'aquila reale. Falco
Giova qui aggiungere che diverse aralie fulvus, Linn., che per essere la prima
si trovano presso gli antichi citale sotto un giovane, e la seconda un individuo
lo slesso nome. (J.) pi adulto. (Ch. D.)
CHRISTOPHORON. (Ittiol.) I Greci mo " CHRYSAETUS. (Ornit.) L' Aldrovando,
Ornit., Tom. pag. no, lav. in, n3,
derni chiamano %pie~o<popov il pesce S. parla sollo questo nome dell' Aquila im
Pietro, Zeusfaber, Linn. V. Zeo. (I. C.) periale , Falco imperialis , Bechslein.
CHRITHARI. (Bot.) Riferisce il Taberna- (F. B.)
CHR ( 3oy ) CUll
CHRYSANTHELLINA. (Boi.) V. Crisak- era , secondo alcuni autori dato da
TELLIBA. (E. Cass.) Galeno alla noce moscada , myristiat
CHRYSANTHELLUM. {Boi.) V. Cbisak- aromatica, L. (J.)
TELLO. (E. CASS.) CHRYSOBALANUS.(^or.)V.CBisoBAi.ANo.
CHRYSANTHEMOIDES. (Bot.) V. C (POIB.)
SABTtMOlDK. fj.) CHRYSOCALIS. (Bot.) Nome antico della
CHRYSANTHEMUM. (Bot.) Se si aprono matricaiia, citato nell'opere di Diosco-
diversi libri di botanici, si vedr che que ride. (E. Cass.)
sto nome, che significa fiore doralo, ha " CHRYSOCANTHARUS. (Entom.) Voce
servilo a indicare diverse piante siuge- sinonima di cetonia dorala presso gli an
nesiache appartenenti a trenta generi di tichi. (Bory de Sainl-Vincent, Diz. class,
versi, che per la massima parte si collo di St. nat., tom. t\., pag. g3.)
cano Ira le raggiale1, del quale ordine pure CHRYSOCARPOS. (Bot.) Nome citalo dal
il genere a cui questo nome rimasto, Dalechampio dell' ellera di foglie non lo
(V. Cbisahteno). Maggiore poi divien la bate, hedera poetica di Gaspero Bauhino
sorpresa , incontrando questo medesimo e del Tournefort. (J.)
nome applicato ad alcuni ranuncoli, a CHRYSOCHLOR1S. (Mamm.) Denomina
una proteacea e ad una slaavia , fra le zione latina del genere Crisoclori. V. Cbi-
ramnee. (J.) soclobi. (F. C.)
CHRYSAOR. (Foss.) Denominazione latina CHRYSOCOMA. (Bot.) V. Cbjsocoma. (E.
del genere Crisaoro. V. Cbisaobo. (D. F.) Cass.). V. Chbtocomb. (A. B.)
CHRYSAORA. (Aracnod. e Polip.) Deno CHRYSOCOME. (Bot.) Diverse piante sin-
minazione Ialina dei generi Crisaora. V genesiache che per i moderni botanici si
CbisaobA. (Db B.) riferiscono ai generi gnaplialium, e xe-
CHRYSEIS. (Bot.) V. Cbiseidk. (E. Cass.) ranthemum s'indicano presso gli antichi
CHRYSELECTRUM. (Min.) V. Cbiselei- autori con questo nome. La chrysocomc
TEO. (B.) Dioscorides et Plinii , Col. cophr., 1, p.
M CHRYSEUM. (Bot.) V. Cbiseo. (A. B.) t. 81, o linosyris nupcrorum, Lob., 81,
CHRYSEUS. (Mamm.) Oppiano parla di Bisl., 223, ha servilo al Linneo di tipo
quest'animale come di una specie di lupo per il suo genere c/irysocoma. V. Cbi-
che abita T Asia minore, e che si distin socoma. (A. B.)
gue per un pelame doralo. pi grande " CHRYSODON. (Jnnel.) V. Crisodohte.
del lupo comune, e ne straordinaria la (F. B.)
forza-, si nasconde nelle lane, ec. A que CHRYSOGASTER. ( Entom. ) Denomina
sti diversi caratteri si creduto ricono zione latina del genere Crisogaslro. V.
scere lo sciacal , Canis aureus. (F. C.) Cbisogastbo. (C. D.)
CHRYSIDES. (Entom.) Denominazione la CHRYSOGONUM. (Bot.) V. Cbisogoso.
tina della famiglia delle Crisidi. V. Cri (E Cass.)
si:... (C. D.) CHRYSOLACHANUM. ( Bot. ) V. Caiso-
" CHRYSIPHIALA. (Bot.) V. Cbisipiala. LACAHO. (J.)
(A. B.) " CHRYSOLAMPIS. (Min.) Gli antichi
CHRYSIPPEA. (Bot.) V. Cbisippea. (J.) applicavano questo nome ad una pietra
CHRYS1S. (Entom.) Nome Ialino del genere verde giallognola, ch'era probabilmente
Criside. V. Cbiside. (C. D.) una variet di peridoto. (Delafosse, Din.
CHRYSIS. (Bot.) Il Reneaulme, che fiori class, di St. Nat., tom. pag. 96.)
sul cominciare del secolo decimo settimo, " CHRYSOLAMPUS. (Entom.) Nome la
chiamava cosi il gira sole, helianthus tino del genere Crisolampo. V. Crisolam-
unnuus. (i.) po. (F. B.)
CHRYSITES. (Min.) Nome che gli antichi CHRYSOLITHA. (Foss.) V. Cbisomta.
davano alla pietra di paragone, per l'uso (F. B.)
che se ne fa per saggiar Toro. (B.) CHRYSOLOPUS.(/J/om.) Nome latino
" CHRYSIT1S. (Bot.) Alcune specie di del genere Crisolopo. V. Cbisolopo. (F. B.)
gnaplialium e massime lo gnaplialium CHRYSOLUS. (Conch.) Denominazione la
staechas, s'indicarono per gli antichi con tina del genere Crisolo. V.Cbisolo.(De B.)
questo nome. (A. B.) " CHRYSOLYA. ( Bot. ) V. Cbisolia.
CHRYSITRIX. [Bai.) V. Cbhitbe. (Poib.) (A. B.)
CHRYSOBALANOS. ( Bot. ) Questo nome CHRYSOMALLUM. (Bot.) V. Cbisomallo.
adottato dal Linneo per indicare l'icaco (Poib.)
d'America, chrysolialanus icaco, Limi., CHRYSOMELA. (Entom.) Denominazione
Dition delle Sciente Nat. Voi. VI. 39
CHR ( 3io ) CHU
latina del genere Crisomcla. V. Crisome- plicano questo nome al semprevivo dei
la. (C. D.) tetti. Il Menlzel crede che sia la me
CHRYSOMELA. (Boi.) Una delle Ire Ta desima pianta della chrysocome, specie
rici* di cotogni), cjrdonia, citate dal Da- di gnaphalium . (J.)
lecharapio, secondo Columella. (J.) CHRYSOSPLENIUM. (Bot.) V. Cbisosfle-
CHRYSOMELINAE. (Entom ) Nome la- dio. (Lesi.)
lino della famigli delle Cri.'omeline. V. CHRYSOSTROMUS. (Ittiol.) Nome latino
Cbisomllike. (F. B.) del genere Crisostromo. V. Cbisostbomo.
CHRYSOMELON. (Bot.) Nome che ligni (E <?.)
fica uomo d'oro, dato da alcuni antichi CHRYSOTHALES. (Bot.) Uno dei orai
all'albicocco e al suo frullo. (J.) antichi dati, secondo il Dalecharapio, ad
CHRYSOM1TRIS. (Ornit.) Se Aristotele, una specie di sedo a fiori gialli, che pare
parlando di quest'uccello, di cui il Ca. abbia molla relazione col sedum refle-
mus ha tradotto il nome greco con ber xum. (J.)
retto ri' ora, non lo riunisse ad altri dei CHRYSOTOSUS. (Ittiol.) Denominazione
quali ilice che non mangiano n vermi latina del cenere Crisotoso. V. Cbisotoso.
n alcun essere vivente, questa denomi (E C)
nazione converrebbe assai meglio al fior CHRYSOTOXUM. (Entom.) Denomina
rancino, Motaclla regulus. E imi .. il quale zione latina del genere Crisolosso. V. Cai-
reca infatti un ciuffo d'oro, che al car sotosso. (C. D.)
dellino, che ha del giallo alle sole ali CHRYSTALLION. (Bot.) V. Catafbtsis,
eh' meglio indicato da aurivittis ; ma POLICABIA. (J.)
gli antichi autori si sono generalmente ac CHRYSTA MARINA. (Bot.) V. Cbista
cordati nel riguardare il chrysomitris MARINA. (J.)
per il cardellino, Fringilla carduelis , CHRYSURUS. (Bot.) V. Cbisobo. (L. D.)
Limi. (Ch. D.) CHTENI eKALAGRIOCHTENI.(o//.)
" CHRYSOPHORjV (Entom.) Denomina Nomi sotto i quali indicata, snlle co
zione latina del genere Crisofora. V. Cb- ste della Grecia, secondo Forskal, una con
sofoba. (F. B.) chiglia bivalve del genere Pettine, e eh' ,
CHRYSOPHORA. (Bot.)V. Cbisofoba. a quanto pare, il pettine punteggialo,
(A. B.) Pecten varius. (Gurin, Di*, class, di
CHRYSOPHRYS. (Ittiol.) I Greci hanno St. nat., tom. ^.,pag. 104.)
applicato questo nome, che significa so CHTHONIA. (Bot.) V. Ctonia. (E. Cass.)
pracciglio d'oro, al cenlrolofo moro, o CHUB. (Ittiol.) Denominazione d'un pesce
corifena pompilo. Questo pesce ha infall del genere Albula, Leuciscns chub. il
una macchia dorala sugli occhi. V. Cek- ciprino chub di De Lacpde. Si pesca
tkolopo. (E C.) in molli Rumi d'Europa. Il Risso lo ha
CHRYSOPHYLLUM. (Bot.) V. Cbisofillo osservato nella Taggia, fiume della contea
(POIE.) di Nizza. (I. C.)
CHRYSOPHYS. (Ittiol.) Voce sinonimi CHUBESE. (Bot.) V. Chobbeisr. (J.)
di Orata, Aurata vulgaris, Cuv, . SparuS CHUCHIE. (Mamm.) Oviedo indica cosi
aurata , Linn. (F. B.) un animale nel quale si riconoscono i
CHRYSOPHYS. (Min.) Plinio Alcuni au caratteri ili una specie di pecari. (F.
tori credono che questa pietra preziosa C.)
degli antichi sia il topazio. (B.) CHUCHU. (Bot.) Riferisce il Feuille esser
CHRYSOP1A. (Bot.) Cbisopia. (Poi.) cosi chiamalo il lupino al Per. (J.)
* CHRYSOPS.(n/o/n.)V.CioPE.(F. B.) CHUCIA. (Mamm.) Il Cardano parla, sollo
CHRYSOPS1S. (Entom.) Denominazione qneslo nome, di animali a borsa , proba
latina del genere Crisosside. V. Cbisossi- bilmente di qualche didelfo. (F. C.)
de. (C. D.) CHUCK-WILLS. (Ornit.) Nome che gli abi
CHRYSOPTERON. (Min.) V. Cbisottebo tanti della Florida e della Nuova-Georgia
(B.) hanno applicato, per il suo grillo, ad una
CHRYSORHIZA. (Bot.) V. Cbisobiza. specie di calcabolto che Vieillot, nella sua
(A. B.) Storia naturale degli Uccelli dell'America
CHRYSORRHAEA. (Entom.) Denomi settentrionale, chiama Caprimulgus po-
nazione specifica di un Lepidottero del pctue. (Ch. D.)
genere Bombice. V. Bombice. (F. B.) CHUCLADIT. (Ittiol.) Secondo F. De La
CHRYSOSPERMON. (Bot.) Nel Vocabo Roche, a Ivica cosi chiamasi la Lampreda
lario del Calepino si legge che alcuni ap d mare, Petromyion marinus, ed il
CHU ( 3i i ) CHU
Lepadogastero ili Gouan. V Lampreda dysarum gyrans , secondo l'autore del
e Lbpadogastebo. (I. C.) l'Enciclopedia. Nel Bengala detto bu-
CHUCLET. (/io/.) F. De La Roche d ram-chndai. (J.)
riferisce che ad Ivica cosi chiamasi il ero- CHUNGAR. (Ornit.) Fra gli uccelli della
gnolo , Atlierna hepselus. V. Aterina. gran Tarlarla, questo, che trovasi con
(I. C.) molta frequenza nella parte del paese dei
CHUCUTO. (Marnm.) De Humboldt dice Mongoli che tocca le frontiere della China,
che nelle Missioni del Cnssiquiare viene uno fra i pi belli. Dicesi che sia tutto
applicata questa denominazione alla sua bianco, eccettualo il becco, le ali e la
pilecia cacajao. (F. C.) coda, che sarebbero di un superbo rosso.
CHULEM. (Boi.) Gaspero Bauhino suppone Si aggiunge che la sua carne delicata
che la pianta graminacea cosi nominala e di un sapore analogo a quello del fran
presso il Gargia , sia quella che noi ora colino di monte. Si chiama changar in
conosciamo sotto il nome di poa pra- lingua turca, e Kralzscliot in lingua rus
tenss. Ma il Rumfio nel suo arti sa. Il traduttore inglese della Storia ge
colo sullo schenanto, Herb. Am., voi. nerale dei Viaggi ha supposta dell'iden
4, p. i83, dice che il Gargia assomiglia tit fra questo uccello ed il chon-Ku ,
la sua radice a quella del chulem men uccello rapace di cui parla Petis De La
zionalo da Serapione: ed aggiugne che i Croix nella sua Storia di Timur-Beck. Il
commentatori di quest'ultimo sono im qual ravvicinamento, che non fondato
barazzati nel determinare ci che con su veruna specie di descrizione, ha con
venga intendere per chulem. Pensa egli tribuito ad aumentare delle incertezze che
che questa parola sia derivata da karum, ancora non slato possibile il rimuove
nome arabo dato all' acorus ; ed osserva re; e, per schiarire questo punto, sarebbe
che infalli le radici di schenanto d'a necessario di allontanare primieramente
coro hanno molla somiglianza nella loro qualunque idea d'analogia fra l'uccello
conformazione. (J.) rapace chon-Kui, ed il chungar, riguar
CHULON. (Mamm.) Dicesi che sia un ani dato dagli autori della Storia generale dei
male della Tarlarla, della grandezza e della Viaggi, tom. 6, pag. 6o4, per una gralla
forma del lupo, di lungo pelame, morbi o uccello di riva della specie dell'airone.
do, follo e grigio. In Russia ed alla China Abul'ghazi-Khan, il di cui testo citalo
se ne apprezza la pelliccia. A questi ca in note, non dice che l'uccello abbia le
ratteri si credulo ritonoscere la lince. ali e la coda rosse , ma solamente che i
(F. C.) piedi, il becco e la testa sono di tal co
CHUMAROCURMA. (fiof.) Some affricano lore; ora queste ultime circostanze s'in
della ruta, cilato dal Ruellio traduttore contrano nel tantalo d'Affrica, Tantalus
di Dioscoride. (J.) ibis, Limi., rappresentato nelle tavole co
CHUMO. (Bot.) V. Chunjo. (J ) lorite di Buffon, n 289, sotto il nome
CHUMPI. {Min.) il nome che Alfonso d'ibis bianco d'Egitto. Riguardo alla
Barba dava al platino, che ancor riguar- pretesa delicatezza della sua carne, sappia
davasi in quell'epoca per una specie di mo quanto poca importanza meritino le
smeriglio. (B.) individuali osservazioni di tal natura. V.
CHUNCHU [Abbol del]. ( Bot. ) L'albero Chon-Kui. (Ch. D.)
cosi nominalo al Per, secondo gli autori CHUNNO. (Boi.) Gli abitanti della Virgi
della Flora di quel paese, la loro gim nia distinguono con questo nome il pane
bernatia obovata, genere della famigliai che essi fanno colla radice t uberosa della
delle mirobolanee , pubblicato anterior patata, o la pasta che levano da questa
mente nei nostri Genera planlarum.sollo medesima radice. Al riferir del Clusio ,
il nome di chuncoa. V. Ccncoa. (J.) coloro che ahilano verso Quilo, nell'A
CHUNCO. (Bot.) V. Cchcoa. (Poib.) merica meridionale, chiamano questa me
CHUNCOA. (Bot.) V. Cdbcoa. (Poib.) desima preparazione anche col nome di
CHUNDA o SCHUNDA. (Bot.) Nome ma- chumo. (J.)
labarco d'una specie spinosa di solano, CHUPALON. ( Bot. ) Il La Condamine ,
solanum undatum. Un'altra specie pi mentre era al Per, invi ad Antonio di
spinosa, solanum ferox , delta ana- Jussieu, sotto tal nome, la descrizione e il
chunda; e la charuchunda , o scheru-] disegno di un arboscello vicino al genere
se/lurida , il Solanum indicum , lena vacciniamo che pare appartenga del tulio
specie parimente spinosa. (J.) al genere ceratostema, nella famiglia delle
CHUNDALI. (Bot.) Nome indiano dcllVje- campnnulacee. Questo arboscello notabile
cuu ( 3ia ) CIIY
per un calice aderente , per una corolla champio, questo il nome arabo Iella ve
monopetala, in forma di sonaglio, terminala na. (J.)
ila cinque denti, per dieci itami inseriti CHURUMAYA. (Bot.) Specie di pepe del
sul tubo di questa corolla, con filamenti Per, detto piper churumaya dal Ruiz
corti e con antere lunghe, diritte e pro e dal Pavon (Fior. Per., i, pag. 35,t. 58)
fondamente forcute in allo. L'ovario ade che n' han dato la descrizione e la fi
rente al calice, sovrastalo da uno stilo gura. (J.)
semplice e da uno stimma di cinque pic CHURZETA. (Bot.) Il Ruellio e il Ment-
cole divisioni, e si converte in un frullo zel citano sotto questo nome affricano il
carnoso, simile a una piccola mela, e di crisantemo. (J.)
cinque logge polisperme. Le foglie di CHUSQUEA. (Boi.) Cdsquea. (A. B.)
questo arboscello sono semplici ed alterne; CHUTALS1UM. ( Bot. ) Nome peruviano
i fiori tinti d' un bel rosso, sono in maz della nanneiharia della Flora del Per,
zetti ascellari o terminali. A quelche pare, genere nuovo di palme di tronco basso,
questa pianta la stessa di quella che in di fogliame forcuto, colle divisioni deu-
alcuni libri indicata cliupalulon.es , e tellalc da un Iato. I fiori hanno l'odore
che slata paragonata ad alcuni ibischi, della radice del giaggiolo. (J )
(J.) CHU-TSE. (Bot.) Nome chinese del bamb,
CHUPALULONES. ( Bot. ) V. Chupalok. menzionalo nel Compendio della Storia
(J.) generale dei Viaggi. (J.)
CHUPIRI, CHARAPETI. (Bot.) Nel Com CHUVA. (Mamm) Secondo De Humboldt,
pendio della Storia dei Viaggi, voi. 4i p viene cos chiamato sul fiume delle Ama-
323, fatto dal La Harpc, si legge che un zoni l' Ateles marginatus di Geotfrov.
arboscello indicato con questo nome al (F. C.)
Messico, vi gode di molla riputazione, es CHUXTAID. (Bot. ) Il Dalechampio rife
sendovi la sua radice riguardala come risce questo nome arabo dell'ananasso.
buonissima per combattere il mal venereo (J-)
e diverse maialile cutanee. La descrizione CHYDORUS. (Crost.) Denominazione
eliVi ne reca, lolla assolutamente dall'o Ialina del genere Chidoro. V. Chidobo.
pera dell' Hcrnandez sulle piante del Mes (F. B.)
sico, nella quale se ne pu vedere la CHYEH. (Bot.) V. Cheybeh. (J.)
figura. Ma tanto la descrizione, quanto la CHYLINE. (Bot.) Nome greco, secondo il
figura sono troppo imperfette, perch si Mentzel, del ciclamino , cyclamen. (3.)
possa determinare il genere a cui appar CHYLODIA. (Boi.) V. Chilodia. (J.)
tiene questo arboscello; e pare soltanto CHYMCHYMKA. (Mamm.) Erxleben cita
che sia una pianta monopetala della fa questo nome come sinonimo della mar
miglia delle personale. (}.) tora zibellina , presso i Kamtschadali.
CHUQUIRAGA. (Bot.) V. Ccqoibaga. (E (F. C.)
Casi.) CHYNLEN. (Bot.) Il Murrai (App. midic^
CHURGE. (Ornit.) Quest'uccello, ch' l'o voi. 6) parla d'una radica cosi indicata,
tarda mezzana delle Indie, di Buffon, l'in che dalla China rec al Bergius l'Ekenberg,
dian bustard d'Edwards, Spicil., tav. abile navigatore svedese. Questa radica
a5o, posto da Brisson nella serie dei non ha odore, e colora la lingua di zaf
pivieri, sotto il nome di Pluviali* ben ferano. La di lei infusione nel vino
galensis, ed 1' Otis bengalensis di Lin-j vantala per stomachica dai Chinesi,i quali
neo. (Cn. D.) la vendono a carissimo prezzo. Il Bergius
CHURLI. (Bot.) Churli. Riferisce il Do- ne conferma la efficacia per le proprie
donco, presso il Ruellio, che nei dintorni sue esperienze: ma osserva che talvolta
di Soissons in Francia si leva di terra il ha cagionato dei vomiti. (J.)
bulbo d'una specie d'ornitogalo , che si CHYPKEFA. (Bot.) Il Clusio registra que
chiamava churles, e che dalla povera sto nome ungherese del rovo. (J.)
genie era mangiato come le castagne in CHYROU1S. ( Bot. ) Lo Chomel ( Plani,
tempo di carestia. Questo bulbo era pari usuel.) cita questo nome francese per il
mente gradilo dai fanciulli. Dicesi inoltre daucus carota , L. (J.)
che nella Piccardia la radice Iella cicer CHYRRHABUS. (Orni/.) Esichio e Varino
chia tuberosa, lathyrus tuberosa. Limi., fanno menzione d quest'uccello, senza
era detta chourles, e serviva pure di nu indicarne la specie. Sigismondo Gelenio
trimento. (J.) creile che sia lo scharbe dei Tedeschi,
CHURTAL. (Bot.) Al riferire del Dale- ch' il marangone, Pelecanus carbo, Limi.;
CYA ( 3i3 ) CIA
ma la sua opinione puramente' congettu cilici di una specie di conchiglia del ge-
rale. (Ch. D.) . nere Bulla, Bulla lignaria, tipo del ge
CHTCTRACULIA. (Bot.) V. Chitbacclia. nere Scafandro di Dionisio di Monitori ,
(J-> cos chiamala per il suo colore rosso
CHYTRALU. (Boi.) V. Chitbacdlia. (J.) biondo e per il modo col quale princi
CHY-WA-LY-YU. (Ittiol.) Nella Storia ge pia ad accartocciarsi. (De B.)
nerale dei Viaggi, loro. Vili, in 4.0, pag. " CIAMBETTA. (Ittiol.) Secondo il Sal-
7, cosi chiamasi una specie di carpione viani, cos chiamato il pesce martello
della China, di carne assai delicata e mollo su qualche costa del Mediterraueo. (Bory
grassa. Si pesca nell'estensione di quindici de Saint-Vincent , Diz. class, di St.
o venti leghe, al di sopra e al di sotto Nat., tom. 4-i pag- 108.)
del Patle-Cheu. Gli abitanti del paese at CIAMEA, Cyamea. (Min.) Era, secondo
tribuiscono la delicatezza di questo pesce Plinio, una pietra nera che racchiudeva
al suo cibo, che consiste in una eerta bor dei nuclei , simili ad una fava, e che se
raccina la quale cresce sugli scogli ohe ne facevano uscire col romperla. Tutti i
circondano il Wang-ho. Se ne trasporta mineralogisti hanno riferita questa pietra
- un notabil numero al Pechino, nel tempo alla singoiar variet di minerale di ferro
dell' inverno, per l'imperatore e per i eh' cava , e eh' stata volgarmente in
mandarini della sua corte. (I. C.) dicata sotto il nome di pietra aquilina,
iTaetites: il ferro ossidalo geodico di
CIA Hatiy. Bertrand applica questa denomi
nazione ai nuclei che escono dalle eli
ti, quando si rompono, e la indica per
CIA. (Ornit.) Questo nome, che Linneo ha sinonima di Caltimus (V. questa parola).
specialmente applicato allo zivolo rauciat- Ma sembra , da quanto ne dice Plinio,
lo, Emberiza et, identico con la. eia che la prima, la ciamea , sia l'etite in
se/valica e la eia montana dei Genove tera, e che l'altro, il callimus, ne indi
si, indica, con gli epiteti di palearis Del chi i nuclei. (B.)
l' Aldrovando, e di migliarino in italia CIA MIGLIARINI (Ornit.) In qual
no, lo zivolo giallo, Emberiza citrinella, che parte d'Italia ha questo nome lo zi-
Limi. Lo stesso termine si trova nelle de volo giallo, Emberiza citrinella, Lin.
nominazioni di specie appartenenti ad al V. Zivolo. ( Drapiez , Diz. class, di St.
tri generi: cos il eia-ciac, in Piemonte, nal., tom. 4-, pag 108.)
il merlo col petto bianco, Turdus tor- CIAMO , Cyamus. (Crost.) Latreille de
quatus, Limi., ed il cia-ciat , nel me scrive solfo questo nome generico il
desimo paese, il codibugnolo, Parus cau- pidocchio della balena, del genere Pyc-
datus , Limi. (Cu. D.) nogonum del Fabricio, che Linneo e Pal-
" CIA', (liut.) Nome orientale del t thaea las avevano collocalo fra i porcellini
viridis, Limi., usato nel nostro volgare sotto il nome di Oniscus ceti. V. Tav.
dal Redi e da altri autori. V. Ti. (A. R.) 758. (C. D.)
CIACAMPELON. (Boi.) V. Chibrapalo- CIAMO. ( Bot. ) Cyamus. Nome generico
mu.(J.) applicato da alcuni botanici moderni alla
CU-CIAC. [Ornit.) V. Cia. (Ch. D.) nymphaea nelumbo, Linn. Questo genere
CIA-CIAT. {Ornit.) V. Cia. (Ch. D.) era stato molto tempo avanti stabilito dal
CI A COL. (Ornit.) Denominazione bresciana Jussieu sotto il nome di nelumbium. V.
della mulacchia , Corvus cornix , Lin., Nelumbo, Cyahos. (J.)
the pur vi si chiama cioccla e grolla. CIA MONTANA e CIA SELVATICA.
(Ch. D.) ( Ornit. ) I Genovesi applicano volgar
C1ACOLA. (Ornit.) V. Ciacol. (Ch. D.) mente questo nome allo zivolo muciatlo,
" CIAFAGLIONE. (Bot.) Nome volgare Emberiza cia, Linn. V. Zivolo. (Dra
delle chamaerops humilis. V. Camebo- piez, Diz. class, di St. nat., tom. 4-,
M. (A. B.) pag. 108.)
C1AFFO. (Ornit.) Questo nome indica a CIAMOSS1DE. (Bot.) Cyamopsis, genere
Torino il sordone, Motacilla alpina, Lin. di piante dicotiledoni della famiglia delle
(Ch. D.) leguminose e della mortadella decandria
CUCI LA, (Ornit.) In qualche parie del del Linneo, cos caratterizzato: calice tur
l'Italia cosi chiamalo il corvetto, Cor binalo, lubuloso, quinquefido, coi lobi
vus monedula, Linn. (Ch. D.) lanceolato-subulati acuti , i due superiori
CIALDONE. (Cond.) Denominazione spc- un poco remoti; petali quasi uguali che
CIA ( 3.4 ) CIA
finiscono con aprirsi clasticamente ; ves reagire la potassa sopra una dissoluzione
sillo quasi rotondo; ale bislunghe; carena acquosa di percloruro di cianogeno , in
Ili pel, ila. diritta, acuta; dieci stami mo- vece d'avere un sai neutro, si ba un bi-
nadelfi; ovario lineare, (crete; stilo ascen cianato unito a dell'idrocloralo di potassa,
dente con stimma capitalo. Il fruito dal quale facile il separarlo attesa la
un legume compresso, bivalve, bislungo, sua poca solubilit nell'acqua. (A. B.)
lineare, rostrato per lo stilo, acuminalo, bi- CIANEA, Cyanea. (Aracnod.) Genere della
nervoso presso la sutura superiore, il quale, famiglia delle medusarie, stabilito da P-
contiene in tante logge cellulosedetteiVMmi ron e Lesucur per un certo numero di
sette o otto semi obovati, o troncati coru- specie, che hanno quadro stomachi . ed
Fressi, coll'emlopleura (umida che simula altrettante bocche; un peduncolo perfo
aspetto dell'albume, coi cotiledoni olili ralo al loro centro; quattro braccia ap
tiro-piani, alquanto grossi e fogliacei, pena distanti e come capelluto; un gruppo
colle foglie primordiali semplici , ovate. di vescichette aeree nel centro dell'om
Questo genere stabilito dal Decandolle, brella e dei tentacoli. Quasi tulle le spe
affine per un lato coi dolici o colle < a cie di questo genere sono dei mari del
navalie, e per l'altro lato coi lipini, colle Settentrione : la pi ragguardevole
psoralee o colle indigofere. quella che l'abate Dicquemare ba de
Ciaxossioe psoraloiDE, Cyamopsis psora- scritta e rappresentata nel Giornale di
luides. Decand., Leg. mem., VI; Prodr., Fisica, 1784, tav. 1, sotto il nome di or
2, pag. 216; Psoralea tetragone/lobo , tica di mare, e che Pron chiama Cianea
Linn., Mant. , 104 ; Dolichos fabaefor- di Lamarci. La sua ombrella depres
mis , L'Hcrit., Stirp.* t. 78; Dolichos sa, con sedici smarginai uro . olio delle
psoraloides, I .ani.. Dici., 2, pag. 3oo; Lu- quali sono superficiali, e con otto auri
pinus trifolialus, Cav., Icon. , 1, t. 5g> cole marginali ; i tentacoli di colore
Erba annua, creila; di stipole subolale; di azzurro formano otto fascelli; le brac
foglie pennato-lriloliale, colle foglioline cia sono arborescenti e biancastre; vi
ovale, dentellate, glauche; di fiori pie sono olio grossi tronchi di fascelli ae-
coli, proli i , porporesccnti , raccolti in ra riferi e di vescichette aeree nel centro
cerni ascellari, cortissimi. Cresce nell'In dell' ombrella, ed un orbicelo interno con
die orientali, d'onde verosimilmente sedici punte e del pi bell'azzurro ol
stala trasportala nell'Arabia e nelle isole tremare; ha 12 a i5 centimetri ili dia
Caribee. (A. B.) metro, e si trova sulle coste dell'Havre.
CIANASTRO. (Bot.) V. Ciakosside. (E. Pron e Lesueur collocano pure in questo
Cass.) genere, come altrettante specie distinte,
* CIANATI. (Chim.) Combinazioni saline da essi chiamale ciance artica, baltica,
dell'acido cianico colle diverse basi sali boreale , britannica , i diversi sinonimi
ficabili. riferiti ila Gmeliu alla sua Medusa ca-
piilata, come pure la specie osservala
Caratteri. sulle coste di Portogallo dal Tilesius , e
che aveva riguardata come appartenente
alla medesima specie di Linneo. La chia
Sono decomposti dall'azione del fuoco, mano la Cianea lusilauica, Cyanea luti-
sema che detuonino; il che li dislingue tanica. V. Tav. 1149. (Dr. B.)
dai cianati (fulminati) del Liebig. Siamo CIANEA. (Bot.) Cyanea. Quando il Re-
all'oscuro sugli altri caratteri generali. neaulme divise in pi generi il genere
Non si conosce che il seguente sale. gentiana, distinse con questo nome la
genziana pneumonanthe , che ha un ca
Ciahato di Potassa. lice corto, una corolla lunga, piegala,
segnata da cinque denti e delle antere
Propriet. quasi riunite ; la qual pianta , delta
pneumonanthe dal Cordo , indicala
cristallizzabile. presso l'Ada nson e il Borrkausen col nome
Estremamente solubile nell'acqua. di circinalis. (.)
CIANEE. ( Bot. ) Cyaneae. Primo gruppo
Preparazione. dai noi formalo nella prima sezione della
nostra Irib naturale delle centauriee per
Si pu ottenere trattando direttamente quei generi di sinantere che hanno le ap
l'acido cianico colla potassa. Ma se si fa pendici intermedie notabilmente derur-
CIA ( 3i5 ) CIA
renti sugli orli delle squamine. V. Ceh- Suppl. I fiori sono bianchi, le foglie stret
TADB1BE. (E. CASS.) te, lineari, qua;i filiformi.
CIANELLA, Cyanella. (Ornit.) Vanderste- Ciab ella a l'iobi d'oecbide, Cyanella or-
gen de Putto applica questo nome alla chidiformis , Jacq., Icon. rar., 2. tab.
specie di zholo che Sparrroan ha descritta 447- Questa spacie hai fusti diritti, glabri,
e rappresentala nella tav. 4a e 43- del ramosi e fogliosi. Le foglie sono glauche,
biuseum Carisonianum, sotto la denomi cartilaginose, dentellate agli orli; quelle
nazione d' Emberiza cyanella , che le radicali ovali , abbreviale in picciuolo alla
stala conservala da Graelin. (Cb. D.) base; quelle cauline piane, rigide, allun
CIAKELLA. ( Bot.) Cyanella, genere di gate , spadiformi , acute, scannellate, am-
piante monocotiledoni, della famiglia delle plessicauli. I fiori sono in racemi diritti,
asfodelee e dell' esandria monoginia del terminali; la corolla porporina violetta,
Linneo, cosi caratterizzato: corolla (ca imitando quella d' un'orchide, con tre pe
lice) di sei divisioni profondissime, le tali superiori risorgenti, accompagnati da
Ire inferiori quasi pendenti; sei stami tre slami, e con altri tre petali ripiegati
con filamenti corti, conniventi alla base, ugualmente ebe gli stami. (Poib.)
uuo dei quali d'ordinario pi lungo e CIANEO, Cyaneus. (Erpetol.) Denomina-
inclinalo ; un ovario supero ; uno stilo, zioue specifica d'un colubro, Coluler cya
con stimma semplice. 11 frutto una cas- neus, Linn., che De Lacpde ha chia
sula di tre logge, di Ire valve polisperme. mato verde e turchino. V.Colobbo.(I. C.)
Questo genere conta delle specie di fu CIANFRUSCOLA. (Ornit.) Nella Valdi-
sto semplice, erbaceo, poco allo; di radici chiana conoscesi volgarmente sotto questo
perenni , bulbose; di foglie semplici , nome il Rullas chloropus. V. Sciabica.
strette; di fiori disposti in spiga. Sono (F. B.)
tutte originarie del capo di Buona-Spe- CIANICO [Acido]. (Chim.) Acido che ha
ranza; ed alcune fra queste si coltivano per radicale il cianogeno e per principio
nelle nostre slufe d'aranciera, si molti acidificante l'ossigeno.
plicano per via di talli o di semi posti
sotto stufa a telai in vasi pieni d' una Composizione.
terra leggiera.
Cianella del Ci Po, Cyanella capensis ,
Linn.; Jacq., Ifort., 3, lab. 35; Pluck., Serullas
lab. 433; fig. 2; Lanik., ///. ger., tab.
a3cj. Ha le radici con un piccolo bulbo Cianogeno .... 62,257= 1 atomo
compresso, da cui sorgono diverse foglie Ossigeno 37,743=2 alomi
glabre, lineari lanceolate, acute, che 100,000
colla loro guaina abbracciano il fusto
alla base , il quale quasi nudo, ramoso
lungo da sei a olio pollici, guernilo sotto Preparazione.
ciascun ramoscello d' una foglia alquanto
corta. I fiori son piccoli, d'un color por Vi sono due melodi per preparare que-
pora chiaro che lira al violetto, disposti st' acido.
in racemi corti e lassi, retti da pedicelli
quasi orizzontali , colle divisioni della Primo metodo.
corolla bislunghe, acute, profondissime,
aperte irregolarmente, colle anlere gialla Il Serullas polverizza il percloruro di
stre, cogli slami inferiori inclinati o quasi cianogeno, Io introduce in un matraccio
pendenti e un poco pi grandi degli al di collo lungo, vi versa dell'acqua e vi
tri. Coltivasi in diversi giardini d'Europa. fa bollire la miscela. Qui accade scompo
Ciasella gialla , Cyanella lutea , Linn. , sizione di percloruro e d'acqua; il cloro
Suppl. Ha le foglie radicali mollo pi lar e il cianogeno del primo vanno a combi
ghe di quelle della precedente, lanceo narsi, l'uno coli' idrogeno e l'altro col-
late, punto lineari, piuttosto spadiformi; l' ossigeno della seconda. Il che ottenuto,
i fiori gialli, per lo meno il doppio pi si riceve in una cassula la soluzione che
grandi, retti da pedicelli pi lunghi, si lira a secchezza; dopo di che se ne
meno aperti; gli slami con filamenti riu tritura il residuo, il quale si lava e si
niti in tubo alla base; un'antera maggiore rilava sopra un feltro con acqua frodila,
delle altre. finch questa non resli pi intorbala da
Cianella bianca , Cyanella alba, Linn un sale d'argento con eccesso d'acido. Al
CIA. ( 3 16 ) CIA
lora il residuo che rimasto iadisciollo mento sia rapido, si deposita in prismi a
sul filtro puro acido cianico. quattro piani, alquanto obliqui, e termi
nali da piramidi di due facce. L' acido
Secondo metodo. cianico anidro non diviene efflorescente
quando si scalda in contatto dall'aria; e
Il Woehler pone dentro un matraccio soltanto fortemente decrepila, quando si
dei cristalli d'urea perfettamente pura, che aumenta la temperatura.
egli continua a scaldare a un dolce calore L'acido cianico si combina colle basi sa
fino a che cessa lo sviluppo di carbonato di lificabili, formando dei sali particolari detli
ammoniaca. Mentre l'urea infusione, cianati. V. Cianati.
si separa da lei una materia solida e gra Pare non abbia alcuna azione deleteria
nellosa, pigliando la massa una consistenza sulla economia animale.
di poltiglia, ed abbandonando l'acido cia
nico, che qnando asciutto comparisce pol Storia.
verulento, di color bigio o d'un bianco
sudicio. Ma in tale stato quest'acido non Quest'acido, la cui scoperta dovuta
puro, abbisognando per divenirlo d'es al Serullas che ne studi le propriet e
sere disciollo nell'acqua bollente , dalla ne diede la composizione , stato per il
quale col raffreddamento si deposita in Woehler riconosciuto identico con altro
cristalli piccoli , d' uu bianco perfetto e acido annunziato dallo Schde e detto di
brillanti. poi acido pirourico; n dee confondersi
Quest'ultimo metodo riesce pi facile coli' acido cianico del Liebig che stato
e pi economico. dimostrato essere lo stesso dell'acido ful
minico di questo chimico. V. Fulmirico
Propriet. [Acido]. (A. B.)
CIANITE. (Min.) questo uno fra i nomi
Quest'acido, ottenuto giusta i metodi assegnati alla pietra rh' stata poi chia
indicati, allo stato d'idrato: nel quale mata sapparo da De Saussure, e Diste-
slato, secondo il Serullas, la sua cristal ho da Hauy. V, questa parola. (B.)
lizzazione romboedra , e , secondo il ** CIANITI. (Chim.) Combinazioni saline
Woehler, si riporta al sistema prismatico dell'acido cianoso colle diverse basi sali
obliquo. ficabili.
Non ha colore, n odore.
quasi insipido. Caratteri.
Reagisce sulla carta tinta colla lacca
muffa a guisa degli altri acidi. Alcuni di questi sali sono scomposti
Esposto all'aria cade in efflorescenza. dall'acqua, altri dagli acidi; e si gli uni
Sotto l'azione d'una temperatura che che gli altri danno origine cogli elementi
sia capace di far bollire il mercurio , in del loro acido ad ammoniaca e ad acido
parte si sublima in aghi bianchi e bril carbonico , senza produr punto acido
lanti, e in parte si decompone dando ori- idrocianico.
cine a dell'acido cianoso, a dell'acido car
bonico e a dell'azoto. Ciahito di Potassa.
Merc del calore, disciolto dagli acidi
solforico, nitrico e idroclorico, nei quali Propriet.
rimane inalterato.
insolubile nell'alcool, solubile nel anidro.
l'acqua fredda, ed un poco pi nell'acqua Cristallizza in lamine simili a quelle
calda. dal clorato di potassa.
Esposto all'aria ad una temperatura Ha il sapore del nitrato di potassa.
maggiore della ordinaria, perde 23,4 Per solubile nell'alcool.
cento d'acqua di cristallizzazione, divien L'acqua egli acidi lo disciolgono e lo
latticinoso ed opaco, e passa allo stato ani scompongono.
dro. Per averlo cristallizzalo in questo In vasi difesi dall'umidit e dall'aria
stato, basta discioglierlo a caldo nell'acido si fonde al calor rovente , senza che pa
solforico, o nell'acido idroclorico concen tisca scomposizione.
trati; imperocch dai quali acidi, ove il Fuso insieme col potassio, ne risulla col-
raffreddamento sia lento, si deposila in l'andar del tempo un miscuglio di potassa
oltaedri regolari, e ove questo raffredda- e di cianuro di potassio.
CIA ( 3 j ) CIA
Se poi si fonde insieme collo zolfo, i Cianito 01 Piombo.
prodotti che ne risultano sono solfato di
potassa, solfocianuro e solfuro di potassio. Propriet.
Preparazione. in forma di una polvere composta
di piccoli aghi delicati.
Il Woebler mescola esattamente parti poco solubile nell'acqua bollente.
uguali di prussiato di potassa, o cianuro Trattando questo sale colla potassa cau
ferroso potassico anidro, e di perossido stica , si produce una polvere giallo-ros
Ui manganese, e assoggetta il mescuglio sccia, che se si riscalda fuori del con
al calore rosso nascente. Il Liebig d a tatto dell'aria, acquista un color rosso nel
questo mescuglio la forma di un cono, ed tempo che si fonde, e freddandosi si con
invece di riscaldarlo tutto, lo accende al verte in una polvere verde che non
vertice, per cui il mescuglio rimanendo a stala studiata.
poco alla volta investito da questa com
bustione, si converte tutto in cianito di Preparazione.
potassa : il quale freddato ebe sia, si pol
verizza e si fa bollire con alcool di 0,86. Si ottiene precipitando l'acetato di
Questa soluzione alcoolica abbandona , piombo col cianilo di potassa.
freddandosi, il sale cristallizzalo.
Cianito d'Argento.
Cubito di Barite.
Propriet.
Propriet.
sotte forma d'una polvere bianca.
in piccoli cristalli prismatici. alquanto solubile nell'acqua bol
insolubile neh" alcool , e solubile nel lente.
l'acqua, dalla quale colla evaporazione Questo sale arroventato annerisce, si
vien trasformato in carbonato di barite e fonile, e s' infiamma anche fuori del con
in ammoniaca. tatto dell'aria producendo dello strepilo.
facilmente solubile nella ammoniaca,
Preparazione. dalla quale, durante la evaporazione, si
separa sotto forma ili grandi cristalli la
Facendo traversare l'acqua di barite da mellari e semitrasparenti. Questi cristalli
una corrente di gas cianogeno, si ottiene che contengono molla ammoniaca , ' la
questo cianito, e di pi un cianuro di perdono tutta, e divengono opachi, appena
bario il quale vien poi decomposto merc che si trovano in contallo dell'aria o del
d una corrente di gas acido carbonico, che l'acqua.
colla barite forma un sale insolubile. Si
separano questi due sali, filtrando il li Preparazione.
quore, net quale riman disciolto il solo
cianilo di barite. Questo sale, dopo una
leggiera concentrazione, si fa precipitare Quando si mescolano insieme il nitrato
versando nel liquore una data quantit d'argento e il cianilo di potassa, accade
d'alcool. reazione e quindi produzione di cianito
d'argento, che precipita in una polvere
Cianito d'Ammoniaca. bianca, solubile nell'acqua bollente.(A.B.)
" CIANITIDE. (Bot.) Cianitis, genere di
Non ben dimostrala l'esistenza di piante dicotiledoni della famiglia delle
questo sale. Vero che sappiamo che sassifragacee e Iella decandria tri-pen-
unendo dell'ammoniaca all'acido cianoso, taginia del Linneo, cosi caratterizzato:
si produce sempre , come lo ha fitto ve calice con tubo aderente all'ovario, con
dere il Woehler , della urea , la quale lembo di cinque denti; cinque petali quasi
contiene sempre , e nelle proporzioni me carnosi, inseriti in un disco ipoc'ino; da
desime, gli elementi che dovrebber con tre a cinque stili patenti, con stimmi
correre alla formazione di questo cianito: ottusi, connati. Il frutto una bacca coro
ma questa combinazione non tale, che nata dai denti del calice, pseudo-3-5-lo-
permeila di separare l'acido cianoso c culare, polisperma , coi tramezzi incom
l'ammoniaca. pleti, inflessi, carnosi, seminiferi.
Dizion. delie Scienze Nat. Voi. VI. 4o
CIA ( 3i8 ) CIA
Questo genere del quale autore il sinantere disperatissime , cred bene di
ly-in eri , conta la sola specie seguente. distinguere i ciani da quest'ultimo genere
Ci a Mi] de selvatica. Cianitis Sylvatca , per la calatide raggiata, e riconobbe che
Reinw. in Blum. Bijdr. ned. ind., pa. 1 attillila che passava fra entrambi era di
921; Decan i. , Prodr. t\, pug- 16. Suf tal momento, da far sentire di non essere
frutice li foglie opposte, picciuolate, bi putito alieno da riunirli in un sol genere.
slunghe lanceolate, leggermente glabre Venuto di poi il Vaillant, adott il ge
in tutta la meta superiore fino all'apice, nere cyanus, giusta la distinzione tur-
e dentate a sega. Le cime sono pannoc- neforziana. Pi tardi il Linneo confuse i
chiute, terminali, cortamente peduncolate generi cyanus e jacea nel suo gran ge
nere centaurea, che comprende quasi 1 ni la
con diramazioni Irifide. Questa specie cre
sce a Giava, dove conosciuta col nome la trib delle ceutauriee, dividendolo in
di tisere-gil-gil. Si conoscono di lei due diverse sezioni, le due prime delle quali,
intitolato jaceae e cyani, hanno caratteri
variet.
|3. Cianitis paniculata, Blum., Herb. del tulio diversi da quelli dei generi
cyanus e jacea del Tournefort e del
et MSS.; Decand., loc. cit. Frutice che Vaillant; di maniera che la jacea pra-
differisce dalla specie descritta unicamente tensis trovasi nella sezione della rha-
per le cime ramose, lungamente pedun pontica , e la jacea nigra in quella dei
colate, disposte in una pannocchia pro cyani. L'Adanson ha un genere cyanus
lungata. Cresce a Giava. e un genere acosta, che pare corrispon
y. Cianitis corimbosa, Blum., loc. cit.; dano molto bene ai generi cyanus e ja
Decand., loc. cit. Frutice che forse me cea del Tournefort e del Vaillant: mala
rita di esser dichiarato per una specie di principal distinzione sta per esso nella pre
stinta; di cime ramose , lungamente pe senza del pappo nel cyanus, e nell'assenza
duncolate, quasi fastigiate,corimbose.Cre-| ne\V acosta. Il Jussieu ha di bel nuovo
sce a Giava. (A. B ) ristabiliti i generi cyanus e jacea del
" CIANITIS. (Bot.) V. Cunitioe. (A. B.) Tournefort e del Vaillant , conservando
CIANO. (Bot.) Cyanus [Cinarocefale, ad entrambi i medesimi nomi e caratteri
Juss.; Singenesia poligamiafrustranea , distintivi. Il Gaerlner, sotto il titolo di
Limi. ] Questo genere di sinantere di cyanus , ha riunite la jacea nigra e al
stinto per i seguenti caratteri: fiori ter tre selle specie di centauriee, che certa
minali composti di due sorte di flosculi; mente non sono congeneri. Presso il Ne-
quelli del disco ermafroditi e quinque cker avvi un genere cyanus e un genere
fidi; quelli della circonferenza neutri jacea, distinti per il periclinio, che ha
pi lunghi, mollili. li , irregolari; calice le squamme dentate e cigliate sugli orli
comune erabricialo di squamme cartila nel primo, e scariose e lisce nel secondo.
ginose , cigliate alla sommit; semi co Il Moeneh distingue in un modo lutto
ronati da un pappo corto, sessile, leg suo i generi cyanus e jacea ; impercioc
germente ciglialo; ricettacolo guernito di ch atlribuisce al cyanus una corona di
setole rigide. (D. P.) fiori neutri , raggianti o non raggianti, e
Questo genere che ha per tipo la cen le squamme del periclinio ora semplici,
imirea cyanus,h., si riduce per noi a quelle ora scariose e lisce alla sommit ; e nel
specie nelle quali le squamme intermedie genere jacea fa consistere delle calalidi
del periclinio hanno un contorno appen- composte di fiori tulli ermafroditi e fer
diciforme, scarioso, profondamente diviso tili , per cui questo genere si riduce a
in strisce subulate e cigliale, e lo stilo una sola specie , jacea nigra. Il Persoon
porta dueslimmatofori corti, liberi fino alla dividendo il genere centaurea del Lin
base, divergenti, inarcati in fuori. Appar neo in dieci sezioni, dichiar cyani quelle
tiene alla nostra trib naturale delle cen- specie che hanno le squamme dentale a
tauriee; e conta delle specie tutte indi sega. Il Decandolle, che, nella Flora
gene dell' Europa, le quali sono piante francese, aveva gi riuniti in una me
perenni o annue, di foglie semplici, e di desima sezione i generi cyanus e jacea
fiori terminali. del Jussieu, ha di poi proposto un ge
11 Dodoneo e i fratelli Bauhino hanno nere cyanus, caratterizzato dalle squamme
parlalo del genere cyanus. Ma il primo del periclinio non spinose, ma pennato-
a darne dei convenienti caratteri fu il fesse-cigliate; il quale comprende i ge
Tournefort , il quale segnando dei giusti neri cyanus e jacea del Jussieu, il lepet-
confini al genere jacea, che abbracciava ranthus del Necker e lo zoegea del Linneo.
CIA ( 3i 9 ) CIA
Koi pertanto adottando i generi cya dovecch il pappo grande esterno di
nus e j'acea, non ne facciamo stare le verge per facilitare la disseminazione.
differenze nella calatide raggiata o non Riesce facilissimo il distinguere questi
raggiata, come il Tournefort, ma in molti due pappi; imperciocch l'esterno vio
caratteri esaltissimi e trascurati finora. letto e l'interno bianco. Giova in oltre
Tale n' quello somministratoci dallo avvertire che in una sola serie trasversa
stilo, che nel vero cyanus ha i due stim- le , sono i peli distribuiti intorno ai
matofori del tutto liberi fino alla base, Alamenti degli stami, in modo da for
dovecch nel genere jacea gli ha coalili mare lungo la met dell'altezza di questi
da un capo all'altro o almeno nella parte una specie di collarino; nel qual punto
inferiore. (E. Cass.) il filamento si piega in una direzione
Ciano comode, Cyanus vulgaris, H. Cass.; molto obliqua, e cambia tosto di colore.
Cyanus segetum, D. P.; Centaurea cya (E. Cass.)
nus, Linn.; Bull., Hort.,i. 231 ; volgar Questa pianta quando coltivasi nei giar
mente ciano minore , fior J' aliso , fio- dini d dei fiori che, tranne il giallo,
raliso,Jior campese, croce di S. Ste pigliano tutti i colori: ve ne sono dei
fano , farinello battisecola , battisegola , bianchi, dei rosei, dei porporini, degli
hattisecula, battisocere. Questa pianta screziati ec.
conosciuta da tutti, e distinta da' Fran Queste variet si riproducono per seme,
cesi coi nomi di auifoin, di casse-la e si coltivano comunemente nei parterre,
nette, e di blavelle, trovasi in molta dove fanno un graziosissimo effetto. Si
copia nei campi tra le biade. Ha il seminano in autunno e in primavera, e
fusto diritto, allo da uno a due piedi, non si trapiantano mai, per la ragione
ramoso e coperto d'una peluvia bian che trapiantandole o vanno a male, il
chiccia; le foglie lunghe, strette, coto che avviene spesso, o producono dei fiori
nose, intiere o guernite di qualche den pi piccoli.
te; i fiori d'ordinario tinti d'un bel ce Le grandi propriet che per gli anti
leste. (D. P.) chi si attribuivano a questa pianta , si
In questo ciano il fruito maturo ha possono ora rivocare in dubbio. La infu
sopra l'areola apicilare un orliccetto cir sione dei fiori era raccomandata contro
colare, cartilaginoso, molto manifesto, ri la idropisia; l'acqua che se ne stillava
levato tra il pappo interno e il cerchio vanlavasi nella debolezza della visla e
d'inserzione della corolla. Questo orliccio nelle malattie delle palpebre, per la qual
coperto e incassato da un anello for cosa da'francesi questa pianta merit il
mato dalla base della corolla, al di fuori nome di casse lunette; le foglie bollile
della linea circolare, per cui la corolla nella birra, davano a questa il credilo di
aderisce all'ovario. Si noti che questo essere aperitiva e buona contro la itte
anello basilare della corolla e l' orliccio da rizia e la retenzione d'orina. A'di nostri
lui coperto, sono prodotti contemporanea non ci serviamo che del sugo dei fiori per
mente, e soltanto dopo la fecondazione. abbassare le infiammazioni d'occhi nelle
La corolla, quantunque articolata sull'ova leggiere oftalmie.
rio dal quale spontaneamente si separa , Da questi fiori se ne leva anche un
persiste su di lui per lungo spazio di bel color violetto, che arrossa cogli acidi
tempo dopo la fecondazione, avendo al e diviene azzurro coli' allume. Questo co
lora il lembo seccato, e mantenendosi lore serve per miniare. Il Dambourney
sempre in vita il di lei tubo, almeno alla ha tentato di profittarne per la tintura
base. Nel quale sialo continua Rao a tanto delle lane: ma veruno suo tentativo ha
che non si spargono i semi, epoca in sortilo buono effetto. Giova qui aggiun
cui la corolla, del tutto secca, abban gere che questi medesimi fiori, pestati in
dona il fruito. E probabile che questa sieme con zucchero, si adoperano per co
disposizione abbia per oggetto di guaren lorire le creme, le confetture ec.
tire il seme dalla umidit, impedendo che Ciano montagnolo, Cyanus montanus Nob.;
l'acqua piovana penetri per l'areola api Centaurea montana, Linn.; Jacq., Aastr.,
cilare nell'interno del pericarpo. La me t. 3y i ; volgarmente ciano maggiore ,
desima distribuzione per noi attribuita centaurea montagnola. Ha il fusto alato,
anche al piccolo pappo interno, che , per unifloro, alto da tre pollici a un piede,
quanto sembra, igrometrico, e che dopo guernito di foglie lanceolate, iutiere, de-
la caduta della corolla , rimane eretto, o currenti e cotonose; i fiori terminali , ce-
pure diviene pi o meno convergente, i lesti o porporini, pi grandi di quelli
CU ( 32 , ) CIA.
della specie precedente ai quali sono sero dei cianuri di potassio, la lisi i via
mollo somiglianti. Questa pianta peren non conterrebbe che idrocianaio di po
ne e cresce sulle montagne della Francia, tassa, il quale sotto l'azione degli acidi
dell' Alleraagna e della Svizzera, e col non d n ammoniaca, n acido carbonico.
tivasi in qualche giardino. (D. P.)
** In Toscana trovasi a Monte Labbro, Analisi del Cianogeno.
alla Vallomlirosa e alla Verna. In que
st'ultima localit fu raccolta per la prima Quando dentro a un eudiometro si fa,
volta dal Boccone. (A. B.) merc d'una scintilla elettrica, detonare
CIANOCEFALO, Cyanocephalus. (Ornit.) una mescolanza di 1 volume di ciano
Il Molina ha, per il primo, fatta cono geno e 2,5 volumi d'ossigeno, s'ottengono
scere, nella sua Storia naturale del Chi 2 volumi d'acido carbonico, 1 volume
li, pag. 227 della traduzione francese, que d'azoto e 1/2 volume d'ossigeno. Quindi
sta specie di colibr a testa azzurra, che ammettendo che 1 volume d'acido carbo
in Gmelin il Trochilus cyanocephalus., nico sia formalo di 1 volume di carbonio
epiteto (he Audebert, tom. i. degli Uc e di 1 volume d'ossigeno, ne segue che 1
celli dorati, pag. 11 5., ha isolato per farne volume di cianogeno dev'essere formato
una parlicolar denominazione. (Ca. D.) di 2 di carbonio e di 1 d'azoto.
CIANODATTILO, Cyanodactylus. (Erpe- Una esperienza semplicissima pu ser
tol. ) Rafinesque-Schmaltz ha assegnato vire a confermare questa proposizione.
questo nome ad una tarantola di Sicilia. Si metta in un tubo di vetro chiuso
V. Tarantola. (I. C.) dall' un dei capi : i.del cianuro di mer
CIANOFERRO o CIANOFERRURO. curio ben secco; 2.0 del perossido di ra
( Chim. ) Il Gay-Lussac ha distinto con me; 3. del rame grossolanamente limato.
questo nome un composto di cianogeno Si faccia giugnere l'apertura del lui
e di ferro ch'ei riguarda come radicale sotto una campana piena di mercurio, e
dell'acido idroferrocianico. V. Idroferho- si evapori il cianuro di mercurio. Quando
cianico [Acido]. (A. B.) il perossido e il rame saranno infuocati,
" CIANOFERRURO. (Chim.) V. ClANO- si raccoglieranno sodo la campana 33,6
FERRO. (A. B.) di gas azoto, e G6/f d'acido carbonico.
CIANOGENE. (Chim.) V. Cianogeno. (Ch.)
CIANOGENO o CIANOGENE. (Chim.) Prepara: ione.
Combinazione gassosa d'azoto e di car
bonio. Si ottiene il cianogeno facendo dige
rire del perossido di mercurio con del
Composizione. l'azzurro di Berlino stemprato nell'acqua.
Allorquando la materia non comparisce
Azoto. . . 1 1 conjensat; jn , volume. pi di color turchino, si grlla sopra un
Carbonio. 2 ) filtro di carta: ci che rimane su questo
filtro perossido di ferro, ed il liquore
Produzione del Cianogeno. filtralo contiene del cianuro di mercurio
che ritiene del ferro. Si fa bollire queslo
Il cianogeno si produce quando si cal liquore su del perossido di mercurio: al
cina del carbone azotato con della po lora rimali precipitato dell'ossido di ferro,
tassa; alla quale, e non al potassio come e resta disciollo mollo perossido di mer
potrebbe credersi . si unisce il cianogeno curio. Si procede a un'altra filtrazione, si
che si form i. Il che dimostrato dai fatti neutralizza con acido idrocianico o con
seguenti: i. ad un'alta temperatura l'a acido idroclorico il liquore che molto
cido idrocianico scomposto dalla potassa alcalino; quindi si fa evaporare, e dili
in gas idrogeno e in cianogeno che si uni gentemente si secca in totalit il residuo
sce agli alcali ; 2. la liscivia del carbone che cianuro di mercurio, mescolato con
azotato calcinalo colla potassa fatta a fred sublimalo corrosivo, nel caso che siasi
do, somiglia la soluzione di cianuro ili neutralizzato il liquore con acido idroclo
potassa. Questa liscivia non contiene n rico, e che solo cianuro nell'altro caso.
ammoniaca, n acido carbonico: ma se Quando il residuo ben secco, vien intro
vi si versa un acido, allora si producono dotto in una slortina di vetro o in tubo
questi due composti, non che dell'acido chiuso dall'undeicapi,e dopo avere intro
idrociano. Ora, se nella calcinazione del dotta sullo una campana di mercurio l'e
carbone azotato colia potassa si produces- stremit aperta del vaso distillatorio , si
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espone questo a un calore non capace 'li sorbe (re volte il suo volume , e l'acqua
fondere il vetro. Il cianuro annerisce, si quattro volte e mezzo.
fbu<le e si riduce in cianogeno, in mer L'etere solforico e l'essenza di tremen
curio, e in un carbone leggiero, che tina l'assorbono in una proporzione per lo
azoturo li carbonio. Una porzione di cia meno uguale a quella in cui assorbito
nuro si volatilizza senza scomporsi. dall' acqua.
Ove il cianuro ili mercurio non fosse 11 cianogeno possiede una debole acidit;
perfettamente neutro, il cianogeno sarebbe poich arrossa ia tintura di laccamuffa, e
mescolalo il1 acido carbonico e d'azoto; ritorna al color turchino quella gi resa
ove fosse umilio, darebbe dell'acido car rossa , quando si fa scaldare.
bonico, dell'ammoniaca e molto vapore
idrocianico, e ove fosse alcalino ed umido, si Azione dei corpi semplici.
avrebbero, oltre a questi ultimi prodotti,
anche dell'azoto ed un liquido bruno che
non punto di natura oleosa, come lo L'aria non ha azione a freddo sul cia
aveva pensato il Proust. Finalmente se si nogeno: ma se la temperatura alta, il
esponesse il cianuro neutro e ben secco cianogeno brucia con una fiamma di co
a un calore capace di fondere il vetro, si lor turchiniccio misto a porpora, come av
sprigionerebbe dell'azoto. viene quando si fa traversare da una cor
rente elettrica una mescolanza di 1 vo
Propriet fisiche. lume di cianogeno e 2,5 d'ossigeno.
'* Il Woehler ha isservalo che il gas
Il cianogeno un gas permanente, senza cianogeno e il gas ossigeno messi in con
colore. tatto del platino spungoso non si combi
Il suo odore penetrante e analogo in nano, finch il platino ha una tempeia-
qualche parte a quello dell'acido idro- lura uguale all'ordinaria: ma se si ri
cianico, dal quale peraltro facilissimo il scalda convenientemente, senza portarlo
distinguerlo al grado del calor rosso , e si espone a
La sua densit di 1,8064. una corrente di gas cianogeno nell'aria
** Sotto una pressione uguale a quella atmosferica , non indugia ad arroventarsi;
di 3/i a 4 atmosfere si condensa in un nel quale stalo si mantiene per tutto quel
liquido senza colore, che refrangc la luce tempo che trovasi in contatto del gas.
meno dell'acqua, n perde la sua fluidit (A. B.)
anche sotto 180 allo zero termometro. A un calor rosso non bastante a fon
II cianogeno liquido ha una gravit di dere il vetro, l'iodio, lo zolfo e il fo
0.9, ed poco solubile nell'acqua alla sforo scompongono il cianogeno.
quale soprammonta. Alla medesima temperatura l'idrogene
Si ottiene con facilit il cianogeno li nello slesso caso. Vero che avvi qual
quido facendo uso del metodo seguente. che circostanza nella quale l'idrogeno e
Dopa avere introdotto del cianuro di mer il cianogeno possono combinarsi nella pro
curio in un tubo di vetro ricurvo, aperto porzione di due volumi uguali, senza con
da una estremit e chiuso dall'altra, se densazione apparente, e cosi produrre l"a-
ne salda l'estremit aperta , la quale si cido idrocianico. V. Idhociamco [Acido].
tien fredda, nel tempo che sopra un lu ** Il cianogeno quando allo slato di
me a spirito di vino si riscalda l'altra cianuro di mercurio d'acido idrocianico,
estremit che contiene il cianuro. Allora messo sotto l'azione del gas cloro puro
il cianogeno che si separa dal mercurio, in recipienti adattati, abbandona nel primo
si solleva in vapore e va a condensarsi caso il mercurio e nel secondo l'idroge
nella estremila fredda. (A. B.) no, e si combina al cloro in due pro
porzioni diverse: cio, nel primo caso
Propriet chimiche. forma Vacido cloracia nico , che il Bcr-
thollel fu il primo ad annunziare sotto
Il cianogeno sostiene un'altissima tem il nome di acido prussico ossigenato, e
peratura senza che rimanga scomposto. che per il Berzelius il clorido ciano-
** La scintilla elettrica lo scompone jo, e nel secondo caso, un composto che
lentamente, precipitandosene del carbo il Serullas scoperse il primo chiaman
nio , senza che diminuisca il volume del dolo percloraro di cianogeno, che si
gas. (A. B.) nonimo di clorido cianico presso il Ber
A una temperatura di 200 l'alcool n'as- zelius. Del primo composto sar trattalo
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U1 art. Clobocimco [Acido), e qui ci parti d'iodio e da 17,2 di cianogeno, il
limiteremo soltanto a parlar del secondo. che equivale ad un volume d'iodio e a
Il percloruro di cianogeno si ottiene in un volume di cianogeno allo stalo di gas.
troducendo in una bottiglia, che abbia V. Iodoei.
una capacit poco maggiore d'un litro Il bromo nello stesso caso dell'iodio.
tanto gas cloro asciuttissimo da scacciare Si meltono due parti di cianuro di mer
tutta l'aria atmosferica, e poi un grammo curio e una parte di bromo in una storta
d'acido idrocianico anidro, turando la tubulala , la quale si ha cura che sia
bottiglia e lenendola per qualche giorno circondata da una mescolanza refrige
sotto l'azione della luce solare. Il gas rante; imperocch, essendo vivissima
cloro reagisce sull'acido idrocianico, e l'azione, accaderebbe che per il molto
scomponendolo si converte in parie in calore che si sviluppa , si perderebbe
acido idroclorico, e in parte in percloruro grande quantit di bromo. In questa
di cianogeno. Uve l'acido idrocianico in operazione il bromo scomponendo il cia
trodotto l'osse in una quantit soverchia, nuro di mercurio, d origine a nuove
si produrrebbe una materia untuosa come combinazioni, cio, a un bromuro di que
il sego e d'un color rosso carico, la sto metallo che rimane in fondo della
quale per una aggiunta di gas cloro pas storta e a un bromuro di cianogeno che
serebbe allo slato di percloruro. L'acido sollevandosi in vapore va a attaccarsi
idroclorico prodottosi ri man Della storia alle pareli della storta medesima. Quando
sotto forma di gas, mentre il percloruro questo vapore del tutto sparilo, e la
di cianogeno aderisce alle pareti del vaso temperatura si ridotta al grado di
sotto forma cristallina. Se ne scaccia l'a prima si adatta alla tubulatura un re
rido insufflando dentro la bottiglia del cipiente, si scalda dolcemente la storta,
l'aria secca; quindi versatavi un poco ed allora il bromuro di cianogeno rias
d'acqua ed introdottivi dei frammenti di sumendo lo sialo vaporoso passa nel re
velro, si agita la bottiglia, per cui se ne cipiente, sulle pareti del quale si con
stacca dalle pareli il percloruro, che dis densa talvolta in forma di cubi regolari
seccato e distillato comparisce bianco e e trasparenti, tal altra in lunghi aghi
cristallizzalo in aghi. delicati. Questo bromuro per le sue qua
Il percloruro di cianogeno piccante lit fisiche somiglia molto all' ioduro di
all'odoralo, ed ha un sapore debole. E cianogeno, massime quando sotto forma
eminentemente velenoso. d'aghi. Ma ne diversifica per avere un
Ha una gravila specifica di i,32. Per odore pi penetrante, per essere pi vo
fondersi richiede i }o e per sublimarsi latile, pigliando lo stalo di vapore a una
pi di igo. temperatura di i5 , dovecch l'ioduro
Questo percloruro si compone di 72,85 di cianogeno richiede una temperatura
di cloro e di 2-, 10 di cianogeno, il che maggiore di quella dell'acqua bollente;
equivale a un volume di cianogeno e due filialmente per godere d'una pi grande
volumi di cloro. solubilit nell'acqua e nell'alcool.
L'acqua bollente lo scompone, e d Il bromuro di cianogeno scomposta
origine all'acido cianico; la fredda lo dalla potassa in dissoluzione, che Io con
scioglie appena. Questa lo precipita dalle verte in idrocianuro e in idrobromato
dissoluzioni alcooliche ed eleree. di polassa.
L'iodio non ha azione sul cianogeno La sua azione sulla economia animale
isolalo: ma quando questo in sialo di tra le pi deleterie che aver possano (ulte
combinazione, allora ne rimane attacca le combinazioni cognite di cianogeno.
lo, risultandone degli ioduri. Infatti, giu Il bromuro di cianogeno risulta da un
sta le esperienze del Woehler, esponendo volume di bromo e da un volume di
dentro a una fiala a un delicato calore una cianogeno.
parte d'iodio e due di cianuro di mercurio S'ignora l'azione che pu fare il se
o d'argenlo, accade reazione fra questi lenio sul cianogeno. (A. B.)
due corpi: l'iodio mentre in parie Il rame, l'oro e il platino non si com
unisce a uno dei due metalli indicati, e binano al cianogeno.
forma con essi un ioduro, si unisce pure Il ferro a una temperatura rossa quasi
al cianogeno e costituisce con esso un bianca scompone quella parte di ciano
ioduro che si sublima in fiocchi legjeri geno colla quale si trova in contallo; nel
che si compongono di piccoli aghi bian che si mette allo scoperlo l'azoto, il ferro
ehi. Questa combinazione risulla da 82,8 si ricopre d' un carbone leggerissimo e
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divieti fragile , perdendo tutta la tua dut a volumi d'ammoniaca; e finalmente il
tilit. E da notarsi , che se si pone del volume d'idrogeno che avanzer, pro
platino insieme col ferro nel tubo di por durr a volumi d'acido idrocianico unen
cellana destinato per questa operazione, dosi al volume di cianogeno non scom
il platino, come pure le pareli del tubo, posto.
non si ricoprono di carbone, e che questo Il cianuro di potassa non produce az
fenomeno somiglia del tutto quello offer zurro di Berlino colle soluzioni di ferro,
toci dal gas ammoniaco , quando questo finche non vi si aggiungono acidi.
gas si fa passare sul ferro riscaldalo fino La soda, la barite e la stronziana si
al rosso. comportano come la potassa.
Il cianogeno non si combina a freddo Il Gay-Lussac considera questi cianuri
che con molta lentezza al potassio: ma come veri sali. I quali non solo possono
se l' operazione si fa a caldo , rimane ra esser prodotti direttamente, ma ancora
pidamente assorbito dal potassio, con svi col far passare del cianogeno sul sotto
luppo di calore e di luce. L'assorbimento carbonato di queste basi, esposti a un ca-
uguaglia precisamente il volume d'idro lor nero.
geno che la quantit di potassio occorsa Un volume di cianogeno s'unisce a i,5
nella esperienza avrebbe sviluppalo, se volume di gas ammoniaco. L'azione di
fosse stala messa nell'acqua. Allorch si questi due gas comincia nell'istante del
adopera cianogeno preparato con un cia loro contatto; ma non finisce che dopo
nuro di mercurio umido, e che in con parecchie ore. Si produce un vapor bianco
seguenza contenga dell'acido idrocianico, e denso, il quale ben presto sparisce; il
si ottiene un residuo gassoso, nel quale volume del gas diminuisce molto; ed in
esiste dell'idrogeno, perch il potassio ha fine una materia solida si deposita sulle
la propriet di separarlo dal cianogeno pareti della campana in cui si fa la mesco
al quale unito. lanza dei gas. La materia solida bruna
non si discioglie che in piccole quantit
Azione dei corpi composti. nell'acqua ; la quale ne riman colorata
d' un arancione bruno carico , senza che
La soluzione di potassa un poco con acquisti le propriet di precipitare in
centrata messa in contatto del cianogeno, azzurro i sali di ferro.
10 assorbe. Se vi ha eccesso di alcali, il Il cianogeno assorbito dall'acqua nella
liquore rimarr colorato leggiermente in quale si stempralo dell'idrato di peros
giallo citrino. Ma se all'incontro vi ha sido di ferro, non produce azzurro di
eccesso di cianogeno, il liquore rester Berlino, anche quando vi si aggiunge
colorito in bruno. dell'acido idroclorico: ma se ne produce,
Questa soluzione un vero cianuro di se prima di versarvi quest'ultimo acido,
potassa. Non precipita l'acqua di calce, si messa della potassa nel liquore.
n manifesta alcuno odore ammoniacale , Il perossido di manganese e il deutos-
quando vi ha un eccesso di calce viva: sido di piombo secchi non assorbono, che
11 che prova che questa soluzione non colla massima lentezza, il cianogeno; il
contiene n acido carbonico , n ammo quale assorbimento meno lento, quando
niaca-, i quali corpi vi sarebbero con questi corpi sono inumiditi.
tenuti, se l'acqua fosse stata scomposta Il perossido di mercurio presenta lo
nel tempo in che il cianogeno rest as stesso fonomeno, e d origine a una com
sorbito dalla potassa. Ma, se al liquore si binazione che d'un azzurro bigiognolo,
aggiunge un acido, istantanea la scom e leggiermente solubile nell'acqua.
posizione dell'acqua; e vi ha produzione Il cianogeno mescolato col gas idrosol
d'ammoniaca, d'acido idrocianico e d'a forico, vi si unisce lentamente nella pro
cido carbonico che si sviluppa con effer porzione di i volume a i,5 volume. La
vescenza. Supposto che la potassa con combinazione gialla, solida, sotto forma
tenga a volumi di cianogeno, saranno di piccoli aghi intralciati fra loro; so
scomposti i volume di cianogeno e 4 vo lubile nell'acqua; non precipita il ni
lumi d'acqua; i a volumi d'ossigeno del trato di piombo, e non forma azzurro coi
l'acqua si combineranno ai a volumi d'a sali di ferro.
cido carbonico, a i volume di cianogeno, Il cianogeno a caldo si unisce al sol
e produrranno a volumi d'acido carbo furo di barite, formando un composto fu
nico; 3 volumi d'idrogeno si combine sibilissimo di color scuro nero. Quando
ranno a i volume d'azoto, e produrranno questo composto viene trattato coll'acqna,
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vi si discioglie parzialmente; la soluzione Storia.
che ne risulta senza colore, ma se si
mescola con dell'idroclorato di ferro, ne Il Gay-Lussac scoperse il cianogeno
acquista uno bruno marrone. nel 1814, e lo distinse con questo nome
Il cianogeno non scompone il solfuro derivato dal greco y.vctV0<; (azzurro) e
d'argento.
** Facendo roventare il solfuro di po yevvaCd (io genero ), perch entra nella
tassio nel gas cianogeno, ossivvero facendo composizione dell'azzurro di Berlino. (Ch.)
fondere il cianuro di potassio insieme CIANOIDI (Bot.) Cyanoides. Il Dodoneo
collo zolfo, si giunge a ottenere il c chiama cosi la centaurea nutricala, Ehi..
nogeno combinato allo zolfo, e ci in (E. Cass.)
preparazioni diverse. V. Idbosolfociasico " CIANORCHIDE (Bot.) Cyanorchis. Il
[Acido], e Idroipeksolfocianico [Acido] Pelil-Thouars (Hist. des orch. des ils.
(A. B.) austr. d* Afr. ) usa questa denominazione
Quando si discioglie un poco di ciano per indicare un genere d'orchidee della
geno nell'idrosolfato solforalo di barile, sezione delle elleboriue. Questo genere
rimali precipitato dello zolfo : ma aggiun si compone d'una sola specie, Vepiden-
gendo un eccesso di cianogeno, lo zolfo drum tetragonum dei botanici, o tetra-
riman disciolto, e il liquore diviene d'un gocyanis dello stesso Petit-Thoiiars. La
bruno marrone molto carico. qual pianta, indigena delle isole di Fran
Il cianogeno scaccia l'acido carbonico cia e di Borbone, dove fiorisce in aprile,
dai soltocarbonati, sotto l'azione d'un ha un fusto quadralo, alto da sei a sette
lore scuro, producendo dei cianuri d'os decimetri; delle foglie ovali acute, gran
sidi. itissime, e dei fiori porporini, disposti in
spiga lungo un a*>e laterale. La figura
Considerazioni sul Cianogeno. che il Petit-Thouars (loc. cit., tab. 34.)
n'ha fatta intagliare, d una idea esatta
* Il cianogeno Ira' corpi pi notabili di quesla specie. (Goillemin.)
clic si siano scoperti , ove si ponga " CIANOSO [Acido]. (C/u'm.) Acido che
mente alle importanti relazioni sotto cui ha per radicale il cianogeno e per prin
si pu riguardare. Ed in vero il ciano cipio acidificante l'ossigeno.
geno, poich brucia con fiamma quando Quanlo sar ora detto di quest'acido,
in contillo coll'ossigene e che ne per noi levato dall'opera del Berzeli us.
alta la temperatura, e poich ricondu
ce il solfato rosso di manganese al mi
nimo d'ossidazione, e forma col cloro l'a
cido clorocianico ; comparisce un corpo in volume
combustibile, che nei due primi casi agi
sce per l'affinili d'uno de' suoi elementi, Cianogeno .
il carbonio, e nell'ultimo caso per l'affi Ossigeno . . 23,26
nit risultante de' suoi elementi, compor Carbonio . 35,56
tandosi allora come un corpo semplice. Azoto. . . . 41,18
Dall'altro canto, se si avverte alla pro
porzione in che il cianogeno s'unisce al
l'idrogeno, e alle propriet che possiede
l'acido idrocianico, risultanza di questa Produzione dell'1 acido cianoso.
combinazione, vedremo che il cianogeno
forma un idracido, come fanno il cloro, Molte e variate sono le circostanze,
il bromo, l'iodo, lo zolfo, il selenio, il nelle quali ha luogo la produzione del
telluro, e che in vista di ci pu parago l' acido cianoso ; nel che vedremo che il
narsi ai corpi comburenti. Finalmente il cianogeno agisce in un modo analogo al
cianogeno , consideralo per il lato della cloro, all'iodio e agli altri corpi detti
sua combinazione cogli alcali, ci d l'e allogeni dal Berzelius.
sempio d'un comburente dotato dell'aci Se una soluzione acquosa d'una base
dit a un grado notabile, e tale da sta salificabile, come quella di barile, si fa
bilire un passaggio tra' corpi semplici traversare da una corrente di gas ciano
dotati della propriet comburente senza geno , si scompone parzialmente la base.
acidit, e i corpi composti dotali dell'a Quindi mentre una porzione di ciano
cidit senza propriet comburente. geno si unisce al metallo ridotto della
CIA ( 3*5 ) CIA
baie, che nel caso nostro il bario, e e l'ossido di manganese passerebbe dallo
forma con esso un cianuro, l'altra porzio stato di deutossido a quello di perossido.
ne aderendo all'ossigeno risultante dalla In tutti questi casi l'acido cianoso non
scomposizione parziale dell'ossido di ba trovasi mai allo stalo libero, ma sempre
rio, ne rimane acidificata , e si trasforma allo stato di cianito di barile o di po
in acido cianoso, che trovandosi in pre tassa, dalle quali basi non slato finora
senza di quella parte di barite che non possibile d'averlo puro. Imperocch ogni
stata scomposta, si salifica con essa, e qual volta si cerca isolamelo con qualche
cos forma un cianilo di barite. acido, accadono quasi islantanearaenle e
Il Woehler ha veduto prodursi l'acido la sua separazion dalla base e la sua
cianoso anche nelle circostanze seguenti: scomposizione.
a) Quando si distilla Turato di mercurio Preparazione.
in una storta , e si ricevono i prodotti
gassosi della barite caustica disciolta nel Riscaldando in un piccolo apparalo
l'acqua. Di mano in mano che il cianuro distillatorio l'acido cianico anidro, questo
di barite va formandosi , resta scoiu in parte si sublima inalterato, e in parte
posto da una corrente di gas acido car scomponendosi si trasforma in acido cia
bonico: quindi per mezzo dell'alcool vien noso, in azolo e in acido carbonico. I
precipitato dal liquore il cianito di barite vapori in che si solleta l'acido in di
b) Quando si fa passare il gas cianogeno scorso , vengono , merc d' un forte raf
sai carbonato di potassa roventato al freddamento, a condensarsi sulle pareti
fuoco, e si fa fondere questo sale. Allora del recipiente, dove compariscono sotto
si sviluppa dell'acido carbonico, e finisce forma di strie simili a quelle che pro
l'operazione con dare un mescuglio di duce l'etere dentro ai vasi.
cianito e di cianuro di potassa. Propriet.
c) Quando si fa fondere il cianuro di
mercurio col carbonato di potassa. I pro L'acido cianoso puro sempre o ani
dotti che si hanno in questo caso sono dro o sotto forma d'un liquido incristal
gli stessi i he nel caso precedente, tranne lizzabile, trasparente e senza colore.
un poco di mercurio allo stato metallico. volantissimo.
d) Quando si fa un mescuglio di i3 Ha un odore molto acuto.
parti di cianuro di mercurio e di a di ni Irrita fortemente gli occhi.
trato di potassa, e quindi deutro a un cro Versalo nell'acqua la riscalda, la scoro*
giuolo rovente si gilta a piccole porzioni pone parzialmente, si scompone esso
queslo miscuglio che vi piglia fuoc o. pure, e d origine coi propri elementi
ej Quando si mescolano 4 parli di prus- e con quelli dell'acqua a un carbonato
siato di potassa caduto in efflorescenza J d' ammoniaca.
ossia cianuro di potassio e prolocianuro di Messo in contatto coli' ammoniaca rie
ferro, e 3 parti di nitrato di potassa, e risulla dell'urea. Non ben dimostrato
si gii la a poco alla volta il miscuglio in se qui accada scomposizione o piuttosto
un crogiolo infuocato. Qui accade torma combinazione salina, tra l'acido e l'am
zione di cianito di potassa , che solleva moniaca, e che l'urea risultante rappre
tosi in un fumo bianco e denso, va ad senti un cianito. V. Cianiti.
aderire sulle pareli dei corpi freddi. L'urea si produce anche quando non
f ) Quando in un vaso chiuso si fa de sia perfettamente asciutto il recipiente
tonare insieme con un poco ili nitrato che riceve i vapori dell'acido cianoso nel
di potassa il sangue seccalo, ossivero il tempo della sua preparazione.
carbone proveniente dalla calcinazione Queslo acido, sia per la sua composi
del sangue. zione, sia per la sua capacit di satura
g ) Quando parti ugnali in peso di pe zione colle basi, comparisce quasi iden
rossido di manganese finamente polveriz tico coli' acido fulminico del Liebig.
zalo e di sale in efflorescenza , prove Storia.
niente dalla liscivia del sangue, si mesco
lano esattamente fra loro, e se ne riscalda L'esistenza dell'acido cianoso stala
la massa fino al punto d'arroventarla al dimostrata dal Woehler, malgrado che il
cun poco, avvertendo di non spingere Vauquelin ne dasse qualche seniore fino
troppo innanzi la temperatura, poich del 1818. (A. B.)
rimarrebbe scomposta una parte di acido CIANOSSIDE. (Bot.) Cyanapsis [Cinaro-
cianoso che iu questa operazione si l'orma, cefalt, Juss.; Singenesia poligamia frif
Dition. delle Sciente Ifat. Poi. Vi. 4'
CIA ( 3aG ) CIA
strania, Lino.] Quantunque il nostro ge- poste di un disco bianchiccio o giallastro e
uere cyanopsis , pubblicato net 1816, sia di una gran corona porporina, ed hanno
molto pi antico del cyamopsis del De- il periclinio pubescente. Osservai questa
randolle, pubblicato nel 1825, pure ove pianta a Parigi nel giardino del re, dove
si giudicasse che due nomi generici, coltivata da lungo tempo. (E. Cass.)
differenfissimi per la loro etimologia, si CIANOTIDE. (Bot.) Cyanolis, genere
potessero rassomigliare soverchiamente di piante monocotiledoni della famiglia
pel suono, noi consentiamo di cambiare delle commellnee e della esandria mo-
il nome di cyanopsis in quello, di cya- noginia del Linneo, cosi caratterizzato:
nastrum. spate difille, mollo embriciate, d'uno o di
Questo genere di piante che abbiamo due fiori; calice persistente, patente, de
stabilito nelle sinantere (Bull. Soc. ph' fioraio, connivente, tripartito, colle la
lom., decemb. 1816), appartiene alla no cinie uguali, lanceolate, concave; corolla
stra trib naturale delle centauriee e alla tripartita, uguale, patente, decidua, colle
sezione delle centauriee-criseidee tra'ge lacinie rotondate , colle unghie connate ;
neri volutarella e chryseis. sei stami, inseriti alla base del tubo della
Eccone i caratteri. corolla, coi fila menti coperti superiormente
Calatide coronata , raggiata , composta di peli articolati; uno stilo dilatato e
il1 un disco che conta molti fiori riti- barbalo nella parte superiore, collo stimma
genti a rovescio ed androgini, e d'una co tuhuloso. Il frullo una cassula ovaio-
rona uniseriale, formata d fiori ampliati, bislunga, Iriloculare e trivalve, colle logge
neutri, Periclinio inferiore ai fiori del monosperme per aborto: i semi sono,
disco ed ovoide, formato di squamine re quasi quadrati e collaterali , uno dei
golarmente embriciate, addossate, inter- quali eretto e l'altro pendente, coll'om-
dilatate, ovali lanceolate, coriacee, con bellico basilare e coli' embrione apicilare.
un contorno stretto, scarioso, nericcio, Questo genere indicato dal Brown ,
dentellato, e di un1 appendice terminale, formato dal Don e adottalo dal Roemer
patente , subulala , spiniforme. Glinanto e dallo SchulLes, sia per l'abito, sia per
piano, grosso, ramoso, coperto di firn- i pelali connati alla base, sia per la
briette lunghe, disuguali, libere, filiformi struttura dei semi, comparisce molto di
Ovari con dieci o dodici costole rotonde verso dal- genere tradescantia , a cui
regolarmente distribuite, e separate di vien riunito dallo Sprengel. Dapprima
solchi trasversalmente grinzosi. Pappo gial non contava che una sola specie: ma il
lastro, lungo quanto l'ovario, composto Roemer e lo Schultes adottandolo ( Syst.
di circa sei serie concentriche di squa tom. 7, pars 2 pag. n5o), lo hanno ar
mettine embriciate, disposte a ripiani, la ricchito d'altre otto , per essi tolte dai
minate, membranose, lineari, slargate del generi commelina, Lina, tradescantia,
basso in alto, ottuse in cima, non bar- Linn. Willd. ec, ephemerus , Moench ,
bettate , ma dentellate su gli orli della zygnmenes , Salysb. Sono tutte esotiche
loco parte superiore. Verun piccolo pappo all'Europa. V. Tbadescakzia.
interno. Corolle della corona col lembo Noi citeremo solamente quella specie
diviso fino alla base in quattro, cinque, per la quale ebbe origine questo genere.
o sei strisce lunghe, due delle quali pi CiAsoTinii barbata, Cyanolis barbata,
corte sono anteriori , o interne. Fiori del Don, Prodr. Fior. Ncp., pag. 46; Roem.
disco con diramazioni dello stilo del et Schust., Syst., lom. 7, pars 3, pag.
tutto libere. 11 53; Tradescantia barbata, Spren.,
Ciabossidk di molti RAGGI, Cyanopsis ra- Syst. veg. Cur. post. pag. 1 38. Pianta di
diatissima , Nob. ; Centaurea pubietra radice fibrosa , darla quale sorgono pi
Pers., 5/11.; Centaurea murieata, Hort, fusti alti un mezzo piede e pi, procom
Par. - una pianta erbacea, patente, ra benti, ramosi, angolati, villosi longitudi
irosissima , alta un piede e mezzo; di fu nalmente da un sol Iato, barbali folta
sto striato, un poco pubescente; di foglie mente nei rigonfiamenti presso le artico
alterne, leggermente glabre: le radicali lazioni. Le foglie, lunghe da nove a venti
picciuolate, ovali; le cauline inferiori ses linee e larghe solamente da due a tre,
tili, bislunghe, pennatofesse con pinnule hanno le guaine strette, lunghe tre linee,
rare, distanti, ovali, intiere; le cauline su villose all'esterno. Gl'involucri sono difil
periori sessili, bislunghe, intiere. Le rala- li , e racchiudono un fiore sessile, piccolo,
(idi che terminano i ramoscelli nudi solitario. Cresce al Nepal, dove fu rac
peduncoliformi superiormente, sono colta dal Wallich. (A. B.)
CIA ( 3a? ) CIA
* C1AN0TRIDE. (Bot.) Cyanotris. IH Fra le specie che lo Smith riferir a
Rafinesque (Mag. 1819.) propose, solto questo genere, sono il polypodium fra
questo nome, un genere monocotiledone gile e il polypodium regium , Lino., e
della famiglia dei giunchi e della esan- il polypodium dentatum, Dicks., che lo
dra trigiriia del Linneo per tre piante Swartz riunisce all' asfiidium, genere nel
indigene della Carolina, della Georgia e quale il Decandolle colloca queste specie
della Florida, le quali il Michaux e il Ja- (V. Aspidio). Ma lo Swartz, il Willde-
cquin riuniscono al genere hetonias. V. novr , l'Humboldt, il Bonpland e Ro
Eloma. (A. B.) berto Brown ban fatto conoscere altre
CIANOTTERO, Cyanopterus. (Ittiol.) De ventiquattro specie bellissime di cyathea,
nominazione assegnata ad una specie di che sono quasi tutte grandi felci alboree
cheilodittero dei mari dell'America; ' dei paesi caldi; il tronco dlie quali
desunta dal greco (xayof, cderiifeus, e imita quello delle palme, s'alza fitto *
Itlepx, pinna) e significa a pinne tur ventiquattro piedi , e si corona di belle
fronde. Roberto Brown esaminando al
chine. V. Cheilodittero. (I. C.) cune di queste specie, si trovato co
CIANURI. (Chim.) V. Idrciahati. (Ch.) stretto a stabilire o a proporre dei nuovi
V. CIANOGENO. (A. B.) generi che ora nomineremo.
" CIANURO DOPPIO FERROSO IDRI i. Alsophila, dove egli riporta la
CO, 0 CIANURO FERROSO ACIDO, cyathea aspera, Smith; la cyathea exten-
(Chim.) Espressione sinonima presso il sa, Swartz ; il polypodium lunulalum ,
Berzelius di acido idroferrocianico. V. Forst. V. Alsopila.
Idroferrocianico. [Acido], (A. B.) a. Sphaeropteris , dove si riportano
CIANURO FERROSO ACIDO. (Chim.) la cyatea arborea Sw.; la cyatea deal
V. Cianuro doppio ferroso idrico. (A. B.) bata, Sw.; la cyathea medullaris, Sw.;
lARLOTTO. (Ornit.) Nello Stato Ro e altre quattro specie i cui tegnmenti
mano volgarmente conosciuto sotto dei punti fruttiferi si rompono trasver
questo nome il chiurlo grosso, Scolopax salmente. V. Sperotteride.
arcuata, Lnn. (Drapiez, Diz. class, di 3. Hemitelia. Roberto Brown vi ri
St. nat., tom. 4- pag. 109.) parla la cyathea mitltiflora, Sm.; la cya
CIARPA. (Ittiol.) Questo nome sialo ap thea /torrida; Sw.; la cyathea capensis,
plicato a varii pesci di generi differenti. Sm., e molle altre specie delle Indie oc
Il Conte De Lacpde lo ha assegnalo cidentali , caratterizzate dal tegumento
ad un pesce balestra., Balistes rectan- persistente, fatto a volta, semicircolare
gulus , scoperto da Cpmmerson nella vi alla base, inserito nella parte inferiore
cinanza dell' Isola di Francia. Una specie del ricettacolo e con orli liberi.
di cbelodorite chiamasi egualmente ciar 4* Cyathea, genere nel quale rimar
pa, e talvolta tutto il genere indicalo' ranno provvisoriamente le specie non
da questa espressione, che sembra allora esaminate lai Brown.
sinonima di bandoliera. V. Balestra Ecco alcune delle specie pi notabili
Chetodohte. (I. C.) del genere cyathea come stato stabilito
CIA SELVATICA. ( Ornit. ) V. CiA dallo Swartz e dal Willdenow.
MONTANA. (F. B.)
CIATA. (ot.) Cyatta. L'Hill e l'Adanson
distinsero con questo nome il genere 1* Frnda Alata quasi rialta.
cyatoides del Micheli , o niularia del
Bulliard. V. Bicchierino. (Lem.) Ciatea soperra, Cyathea speciosa, Humb.
CIATEA. (Bai.) Cyathea. Questo genere et Bonpl.; Willd., Spec. pi. Felce arbo
della famiglia delle felci , creato dall rea, con tronco o stipite segnato da Ire
Smith, stato cos caratterizzalo : Frutti solchi nella parte superiore , ait fino a
Acazio i sparse solto la fronda in formi ventiquattro piedi, e coronato di fronde
di punti rotondati, inserite sopra un ri alale, lunghe cinque piedi e larghe due.
cettaeolo emisferico o prominente e eia Le frondule o foglioline sono lanceolate
v i forme , ricoperte ciascune da un tegu o lineari , e finiscono in una puula
mento o indusio, che si slacca dall'alto molto lunga; son lunghe quasi un piede
e costituisce dipoi una specie di cio e hanno il contorno sinuoso e dentato,
tola, nel mezzo della quale esistono le presso il quale esiste la fruttificazione
cassule attaccale a un ricettacolo cen disposta in punti sparsi. Questa superba
trale. felce fu scoperta ed osservala dall' Hmu
CIA ( 3. 8 ) CIA
boldt r dal Bonpland presso Carpe nel con questo nome il genere nidularia, una
l'America meridionale. specie del quale da lui raccolta in quel
l'isola e da lui riferita al genere cya-
thoides. Mie, Ger , pi. ioa, pare siala
a. Frokda dce o tre volte alala . nidularia verniciosa del Bulliard. (Lesi.)
CIATIFORME o CIOTOL1FORME. (<*.)
Ciatea abborea. Cyatea arborea* Willd., Cyathiformis. La corolla del symphtum
Spec. pi.; Polypodium arboreum, Limi.; tuberosum, le glandole dei picciuoli del
Filix, Plum, FU., i, Fit., i-a; Peliv., ricino, del pesco, del ciliegio, ec, sono
/. 42< ' l>g- Questa l'elee s'alza ciatiformi, cio, in forma di ciotola o fatte
a guisa d'albero rome la precedente, ras a bicchiere. (Miss.)
somigliando ad una piccola palma, giusta " CIATO. {Bot. ) Cyathus. L'Haller, il
l'osservazione di Pietro Browne. Ha il Persoon ed altri distinsero con questo
tronco rugoso, alto venti piedi, e ili un nome quel genere di funghi, gi stabilito
diametro di mezzo piede. Si corona di dal Micheli sotto la denominazione di
fronde lunghe da cinque a sei piedi, tinte cyathoides, e che per il Bulliard e per
di un bel verde e bipennate, colle fron- altri stato poi detto nidularia. V. Bic
dule lanceolate, dentale, quelle della som chierino. (A. B.)
mila delle fronde riunite. V. la Tav. CIATOCLINE. {Bot.) Cyathocline[Corim-
iooa, fig. i. Questa bella specie cresce bifere, Juss.; Singenesia poligamia su
lungo i ruscelli alla Giatnaica, a S. Do perflua, Lini).]. Questo genere di sinan-
mingo, alla Marlinicca, al Brasile. Il tere da noi stabilito e pubblicalo nel i83o,
suo tronco, quando si brucia, d una ce appartiene alla nostra trib naturale delle
nere ricca di potassa. inulte, terza sezione delle inulee-buttal-
Nelle Indie orientali esistono molle mee , secondo gruppo delle grangeinee.
felci arboree vicinissime a questa , ma Ecco caratteri che gli assegniamo.
che per non essere ben conosciute fino Calatide quasi globulosa, discoide. Disco
ad ora , non sono stale ammesse nelle composto di poi hi fiori regolari, maschi?
Species Plnntarum. Corona molliseriale , composta di fiori
Ciatea elevata, Cyathea rxcelsa, Bory, racemosi tubili isi , femminei. Perirlinio
Poyag.. i , pag. 79 ; Willd., Spec. pi. inferiore ai fiori del disco, ma superiore
Il tronco di questa specie s'alza venti al rlinanto, formato di squamine disu
cinque piedi da terra , coronandosi alla guali, quasi I riseriali; le esterne pi cor
stia sommila di fronde amplie, tripen te, lanceolate, fogliacee; le intermedie
nate, colle foglioline bislunghe, ottuse, pi lunghe, lanceolate, membranose; le
abbreviate ed acutissimamente dentellate interne lineari, subulale , membranose.
all'estremila, colle costole armale di peli Clinanto elevato, largo, mollo concavo,
rigidi e appuntali. Le /fruttificazioni sono aperto, ciatiforme, nudo, che sorregge i
solitarie in fondo delle rimagliai ure. fiori del disco nel centro o in fondo
Questa felce cresce nell'isola di Borbone della sua cavit, e i fiori della corona su
e nell'isola Maurizia. tulio il restante della sua superficie in
Ciatea orrida , Cyathea /torrida . Sw.; terna ed esterna. Fiori del disco: Falso
Willd., Spec; Polypodium horridum, ovario nullo? o forse confuso colla base
Linn.', Plum., FU.. 9 , t. 8. Le radici della corolla. Corolla fatta a imbuto,
lunghe e folle di questa felce producono stretta alla base, larga in cima, di sei
delle fronde che hanno i picciuoli grossi corte divisioni. Antere semiprominenli ,
un pollice, diritti e lunghi quattro pie con appendici apicilari ottuse e quasi
di, coperti di pungigli< ni. Questi pic rotondale, con appendici basilari nulle.
ciuoli finiscono in fronde tripennate, colle Stilo incluso, che comparisce indiviso,
foglioline molto lunghe, divise in altre guernilo di collellori. Fiori della co
piccole foglioline lunghe un piede e rona: Ovario o frullo pici olissimo, ovoi
mezzo, rimagliale esse pure in foglioline de-bislungo , appena compresso, glabro,
lanceolate, leggermcnle inarcale, dentel levigalo, privo assolutamente di collo,
late alla estremila. La fruttificazione d'orliccio apicilarc e di pappo. Corolla
in masseur sul contorno delle ultime articolata sull'ovario, lunga, gracile, tu-
foglioline. Cresce nelle Isole e al Brasile. bulosa, molto rigonfia e globulosa alla
(Leu.) base, tridentata in cima.
CI ATI A (Bot.) Pietro Browne, nella sua CiATocusR libata, Cyatliocline lyrata,
Storia naturale della Giamaica, dislingue Nob. Pianticella erbacea, annua ; di fusto
CIA ( 3*9 ) CIA
semplice , eretto , lungo da Jue a quat genere particolare da lui detto decaspo-
tro pollici, gracile , cilindrico, pubescen ra. Lo stesso Brown ha pure stabilito il
te; di foglie alterne, le inferiori ravvi genere irochocarpa per la cyathodes
cinale, lunghe nove linee circa, larghe laurina, Rudg., Trans. Lina. Parleremo
circa tre , l'irate irregolarissimamente a suo luogo di questi generi (V. Deca-
colle divisioni laterali alterne, bislunghe, spora, Irococahpa) ; e intaniti citeremo
dentate massimamente verso la sommit, qui solamente le specie seguenti.
colla divisione terminale rotondata, quasi Ciatode glauca , Cyathodes glauca , La-
di cinque lobi, dentala, colla costola bill., Jfov-Holl., 1, pag. 57, lab. 81. Al
media munita di lunghi peli membra bero scoperto al capo Van-Diemen nella
nosi, articolati, come ricciuti, con qual Nuova-Olanda dal Labillardiere. S'alza da
che pelo della slessa natura sparso in venticinque a trenta piedi; ha i ramoscelli
ambe le pagine; quelle superiori li guernili di foglie sessili, alterne, fascico
stanti, gradatamente pi piccole delle) lale, ed anche quasi verlicillate, strette,
inferiori e meno rintagliate; di calatidi lanceolate, acuminate, striate, glabre, in
piccole, quasi globiilose, poco numerose, tierissime, glauche di sotto; i fiori soli
d'una linea di diametro, brevemente pe tari , ascellari, quasi sessili in cima dei
duncolate, ravvicinate in cima del fusto, ramoscelli; le foglioline del calice ovali,
ch' appena ramificalo. schiiose, leggiermente cigliale agli orli,
Questa descrizione generica e specifica circondate da squamme acute, reflesse in
stala per noi falla sopra esemplari fuori; i filamenti inseriti ncll' orifizio del
secchi, che il Raynauil raccolse al Peg tubo, colle antere prominenti; l'ovario
e che nel 1828 don al Meral, il quale glohulnso, circondato da un un colo ade
cortesemente ce gli ha voluti comuni rente alla base, intiero all'orlo; lo stilo
care. Ma p r esser rimasti questi esem persistente, grosso alla base, pi corto
plari con poche calatidi, e queste in cal-l della corolla; lo stimma ottuso; una
tivissimo stato, ci stato fona d'usarne drupa globulosa, rivestila d'una densa
discretamente; il perch pu essere che polpa, buona a mangiarsi, contenente un
noi abbiamo commessi degli errori in nocciolo d'otto logge, in ciascuna delle
questa difficilissima analisi. quali un seme pendente dall'asse del
Comunque sia , ci sembra chiaro che frullo, coll'embrione cilindrico, conie-
questa pianticella graziosa sia una gran- nulo in un prrispermo carnoso , colla
geinea. vicina al genere centipeta, e che radicina supera.
su di lei possa fondarsi un genere ili Il Brown aggiunge queste altre sperie.
tinto, notabile per la forma singolare Ciatode straminea, Cyalodes straminea ,
del clinanlo, alla quale illude il nome ili Brow , A'nv.-Boll., 1 , pag. 53g. Ha le
cyathocline, composto dal greco ytMo&oc, foglie ovali, oltose, muliche , patenti,
molto nervose , inlerrotlamente fascico
(cyathos) bicchiere, ciotola, jtXlVli {cline late o quasi verticillate; i fusti diritti.
Ietto. (E. Cass.) Il frutto ima drupa di cinque logge,
CIATODE. (Bot. Cyathodes, Labili.; Ur- colle divisioni della corolla barbute.
ceo/aire, Encycl. Geuere di piante dico Ciatode bianchiccia, Cyatliodes dealbata,
tiledoni , a fiori completi , monopetali Brow., loc. cil. Ha i fusti cadenti; le
della famiglia dellf epacriilee e del li foglie lineari, diritte, un poco patenti,
pentandria monoginia del Linneo, cos terminale in una punlolina arida in ci
essenzialmente caral terizzatn: calice di ma , con due o tre nervi nella pagina
cinque foglioline, con squamine embri inferiore ; la corolla barbuta. Il frullo
ciate alla base; corolla tubulata; cinque una drupa di due a cinque logge.
starai; uno stilo; un ovario supero ur Ciatodp di foglie piccole , Cyathodes
ceolalo alla base. Il frutto una bacca parvifolla , Brow., loc. cit. Specie noia-
o drupa polisperma. bile per le sue piccole foglie lineari-lan-
Questo genere comprende alcuni alberi ceolate, appena lunghe un mezzo pollice,
o arboscelli della Nuova-Olanda , di fo patenti, leggermente cigliate, con cinque
glie semplici, alterne; di fiori ordinaria nervi semplici nella pagina inferiore; la
mente solilarj. Il Labillardiere , autore corolla glabra.
del genere in discorso, vi jril'erisce due Il Brown d'avviso che a questo ge
sole specie, una delle quali (cyathodes nere debba riferirsi la styphelia abietina
disticha) ne stata lolla dal Brown , che del L biliardiere. (Poir.)
ha creduto dover con essa stabilire un CIATOFORO. (Bot.)Cyatophorum. Il Pa-
CIA ( 33 ) CIB
liiot Beauvois stabil, sotto questo nome Lu grosso, Motacilla trochilus , Linn.
un genere di muscoidee che lo slesso (Ch. D.)
<lelVhoolteria dello Smith, riunito per i" CIAVA. (Ornit.) Nome sotto il quale co
Bridel e per Io Sbvraegrichen al genere nosciuto sulle Alpi il gracchio forestiero,
leskea, del quale , a vero dire, ha tutti Corotts graculus , Lin. (Ch. D.)
i caratteri generici. A questo genere serve ** CIAVARDELLO. (Bot.) Nome volgare
di tipo Vanictangium bulbosum dell'Hed- ilei crataegus terminalis, Linn., o sor-
wig,o leskea pennata, Labili., Nov.-Holl. bus terminalis , Pers. (A. B.)
tab. 253, fig. i ; la quale insieme con al " CIAZICO ARGENTURATO [Acido].
tre tre specie forma nel genere leskea un (Chim.) V. Acido cuneo argehturato,
gruppo caratterizzalo dalla calittra gi. e Idroab&entocimco [Acido]. (A. B.)
Era, e dalle foglie distiche e slipolale. " CIAZICO FERRURATO [ Acido ].
(V. Leschea). Nella specie dell'Hedwig (Chim.) V. Idroferrocianico [Acido].
la guaina che inviluppa il peduncolo del (A. B.)
l'urna alla base, lunga, cilindrica e cia * CIAZICO SOLFORATO [Acido]. (Chim.)
tiforme, caratteri di troppo poco mo V. Idrosolfocianico. [Acido]. (A. B.)
mento per divenire generici. (Lem.) CIBAG. (Boi.) Si legge presso Gio. Bau-
CIATOIDI. (Boi.) Cyathoides. Il Michel hino che il Paludano aveva, sotto tal nome,
distinse con questo nome un genere al inviato dal Levante un seme nero , ap
quale rifer diverse specie di funghi, puntalo, il quale germogliando aveva
che dal Linneo e da altri botanici sono data origine ad una pianta della ro
stati confusi sotto quello di peziza len bustezza d'un pino, ma pi gentile.
tifer. Questo genere stalo adoltalo| (J-)
sotto la denominazione di cyathus, impo CIBARI!. (Entom.) Alcuni autori d'ento
sta dall'Haller, e sotto l'altra di nidula-', mologa hanno adoperata questa espres
ra assegnatagli dal Bulliard. V. Bicchie-I sione, desunta dl latino, del Fabricio,
bino. (Lem.) instrumenta cibaria, per indicare gli or
** Le specie Micheliane sono le se gani della manducazione o della degluti
guenti. zione. V. Bocca (negli insetti). (C. D.)
I. Cyathoides cyathiforme, cine- ** CIBBANTERA. ( Bot. ) Cybbanthera.
reum ec. Mich., Noe. pl.gen., pag. 222 , L'Hamilton propone, sotto questa deno
tab. 102, fig. 1, che si riporta ali; minazione, un genere dicotiledone della
peziza Umifera, Boll, o cyathus olla famiglia delle scrqfulariee e della didi-
Pers. namia angiospermia del Linneo, per
2.0 Cyathoides r.yathijorme , vbsctt- una pianta nativa del Nepal., cybbanthera
rum ec, Mich., loc. cit., tab. 102, fig. 2, connata, di fusto eretto, ramoso; di fo
che identico colla peziza striata, Boll., glie connate, ovate, crenulale, nervose,
o cyathus striatus , Pers. glabre; di fiori alterni, sessili e circon
3. Cyathoides luteum , Mich., loc. dati da tre brattee.
cit., tab. ioa, fig. 3, eh' la stessa pianta Questo genere non ammesso dallo
della peziza lae\>is , Husd. , o cyathus Sprengel (Syst. Veg. Cur. post., pag. 234.)
crucibulus , Pers. che ne riferisce la specie all' herpstis del
4. Cyathoides scutellatum , Mich., Gaertner. (A. B.)
loc. cit., tab. 102, fig. 4, riferito al cya CIBELE. (Bt.) Cybele. Lo senocar-
thus cupida, Linn. pus Forster, Brovv., eh' l' embotkrium
Una quinta specie si registra pur dal umbellatum, Forst., pianta della lefran-
Micheli, la quale rimane tuttora a de dria monoginia del Linneo e della fa
terminarsi. (A. B.) miglia delle proteacee, nativa della Nuova-
CIATOLA. (Bot.) Cyatula. Il Loureiro Caledonia, serve al Salisbury per tipo d'un
(Fio. Codi., pag. 124) stabil sotto que genere particolare detto cybele V; Stb
sta denominazione un genere di piante rocarpo. (A. B.)
della Coccincina, che meglio esaminato CIBIBI. (Ornit.) Nel Piemonte cos chia
si veduto che rientra nel genere acliy- mata la cinciallegra, Parus major, Linn.
ranlhes, ed forse la stessa cosa del (Ch. D.)
l' achyranthes prostrata del Linneo. V. CIBICIDE, CibicideS. (Conch.) Specie di
AcHIRANTB. (PoiB.) (J.) conchiglia polilalama, microscopica, ete
** CIATTE. (Bot.) Nome volgare del cu- roclita , che il Soldani ha rappresentata.
cumis chale . (L. A. B.) Test. lab. 46 1 os. 1 70 , senza cercare
CIAUCIN. (Ornit.) Nome piemontese del di ravvicinarla a specie conosciute, e
C1B ( l ) eie
della quale Dionisio di Montfbrt forma tolto il nome di, nelicourvi , Loxia pen -
un genere distinto, da esso cos carat silis, Linn., e rappresentala nella tav.
terizzato: conchiglia libera, univalve, con 112 del Viaggio di Sonnerat alle Indie
camerata, a base depressa; il vertice co orientali. (Ch. D.)
nico, sollevato a pan di zucchero; aper CIBUS SATURNI. (Bot.) Presso gli anti
tura lineare, alta quanto la conchiglia, ed chi ebbe questo nome l'equiseto. V. Equi
appoggiala contro il rigiro della spira; seto. (J.;
concamenzioni unite. La sola specie di CICADA. (Entom.) Denominazione Ialina
questo genere, chiamala da Dionisio di del genere Cicala. V. Cicala. (C. D.)
Monitori il cibicide lucente, Cibicides " C1CADARIAE. (Entom.) Denominazione
refutgens, trovasi allo sialo vivente come latina della famiglia delle Cicadarie. V.
a quello fossile, presso Livorno e nel ClCADAHIE. (F. B.)
territorio di Siena. diafana, periata e " CICADARIE, Cicadariae. (Entom.) Fa
coi color dell'iride. (De B.) V.Tav. g5o miglia dell'ordine degli Emilleri, sezione
CIBICIDES. ( Cond. ) Denominazione la degli Omotteri , stabilita da Latreille
tina ilei genere Cibicide. V. Cibicide ( Consider. gener. , pag. 252 , e Regno
(De B.) anim. di Cuv.) che le assegna per carat
" CIBO DELLE LEPRI. (Bot. ) Nome teri: anlenue ordinariamente piccolissime,
volgare ilei convolvulus arvensis, Linn. coniche o subulate di tre a sei pezzi, con
V. Convolvolo. (A. B.) una Buissima setola in cima all'ultimo;
" CIBO REGIO BIANCO. (Bot.) Nome tarsi con tre articoli. Questa curiosa fa
volgare dell' asphodelus ramosus, Linn miglia comprende i grandi genesi Cicada
V. Asfodelo. (A. B.) e Fulgora di Linneo. Tutti gli Insetti
" CIBO REGIO GIALLO* ( Bot. ) Nome che la compongono si cibano del succhio
volgare dell' atphodclut luteus, Linn. V. dei vegetabili. Le femmine hanno una
Asfodelo. (A. B.) trivella scagliosa che loro serve a deporre
CIBORIUM. (Bot.) V. Ctabos. (J.) nelle piante il prodotto della feconda-
- CIBOTIUM. (Bot.) V. Cibozio. (A. B.) zipne. I maschi hanno talvolta un or
" CIBOZIO. (Bot.) Ciotium , genere di gano, per mezzo del quale producono
piante acotiledoni della famiglia delle un romore particolare, conosciuto sotto
felci e della crittogamia del Linneo, il nome di canto.
cos caratlerrizzato: sori quasi globolosi, Le cicadarie possono dividersi in varii
{nasi marginali, contigui ; ricettacoli sfe generi nei seguente modo:
rici, cartilaginosi , deiscenti in due valve.
Questo geuere stabilito, dal Kaulfuss, f Antenne di sei articoli distinti;
conta due specie. tre occhiolini lisci.
Cibozio dello Chajiisso, Ciotium Cha-
missoi, Kaulf.; Spreng., Sysl. veg. , 4<
pag. 127. Felce arborea; fronde tripen-| Genere: Cicala.
nata , colle foglioline quasi confluenti , Questo genere comprende la divisione
bislunghe, ottuse, quasi crenate all'ani delle cicale porta-manna di Linneo, ed il
ce, coi sori ammucchiati , colle rachidi genere delle Tetligonie del Fabricio. Stoll
glabre. Cresce nell'isola Sandwich. chiama questi insetti Cicale cantalrici
Cibozio del Labillardiehb, Cibostium Bii-\ per l'organo sonoro posseduto dal ma
lordierii Kaulf.; Spreng., loc. cit. Felce schio.
arborea; fronde tripennata, colle foglioline
ovate, acute, dentale, coi sori quasi qua-] +f Antenne di tre articoli; due
terni, colla rachide pelosa. Cresce nella occhiolini lisci.
Nuova-Olanda, dove fu raccolta dal La-
biliardiere, che la chiam dicksonia
aatarctica. (A. B.) Gli insetti appartenenti a questa divi
CIBU. (Ornit.) L'uccello cos chiamato nel sione sono siali chiamali cicale mute.
tomo a. delle Ricerche asiatiche, e pre I. Antenne inserte immediatamente
sentato da Chzy per sinonimo del Kipou sotto gli occhi; fronte spesso prolungala
dei Persiani , di cui parla Kaswiui nel a guisa di muso, di figura variabile, se
suo libro delle Maraviglie della Natura , condo le specie: la divisione delle Ful
sembra , per la forma e per la posizione gorale, Fulgorellae.
del suo nido sospeso ai rami degli alberi, Generi: Fulgoba, Asibaca, Dblface,
che sia la specie di frosone conosciuta Tettigometra. Latreille riunisce alle Fui-,
eie ( 33* ) CIC
gore i suoi Cissii ed i piccoli generi Ly- la mancanza degli occhi lisci, e finalmente
stra, Fiata, Issus e Verte del Fabricio. per gli appendici anali che, nelle delfaci,
II. Antenne inserte fra gli occhi. Que pi rassomigliano a quelli delle ricale di
sta divisione ha preso il nome di Cica- Latreille. Rirby descrive una sola specie;
Ielle, deadeline, che sono le Cicale ra- l'individuo sul quale la fonila una fem
nalre di Linneo. mina i di cui organi copulatori esterni
Generi; Etalio, Ledba , Membbace, somigliano a quelli degli otioceri. L'u
Cebcope e Tettigoiiia; le Membraci cora- nica specie che possiede reca il nome
premlono i generi Centrotus e Darnis SAnotia Bonnelii. della Georgia. Rirby
del Fabricio; le Teltigonie i generi Ci- ne d un'eccellente figura.
cada e Jassus del medesimo. V. questi Le anotie e gli otioceri hanno le loro
articoli antenne immediatamente inserte sotto gli
Per poco che diasi un'occhiata sulla occhi , ed appartengono per conseguenza
famiglia della quale parliamo, ci sor alla divisione delle fulgorelle; ma nou
prende la notabil diversit degli esseri hanno occhi lisci, e debbono, per questa
che vi si trovano riuniti; mentre altrove notabil particolarit, formare una nuova
le distinzioni generiche sono talora tanto sezione. V. Otiocebo. ( Audouin , Dii.
scalate da poter passare da un gruppo al class, di Si. Nat. , tom. 4i P"g- to9 e
_Jlallro senza veruna sensibile transizione. "g )
Qui, i caratteri sono talmente separali CICADE. (2?or.) Cycas, genere di piante
che i naturali vincoli i quali debbono dicotiledoni, della famiglia delle cicadee,
riunire i generi, sembrano, in molli casi Rich ., e ile Ila diecia poliandria del Linneo,
di non facile intelligenza. La quale osser cosi essenzialmente caratterizzato: Fiori
vazione che ogni entomologo in grado maschi disposti in un amento conico, ter
di fare, conduce assai naluralmenle a ri minale , embriciate) da squamine spaluda
flettere che nella famiglia delle Cicadarie, te, carnose, compattissime, con molle an
e fra certi generi, sussistono varie lacune tere nella parie inferiore; fiori femmine
che nuove scoperte presto o lardi ci per situali sugli orli d'uno spadice coriaceo,
metteranno di riempire; lo che d'altronde schiacciato, con qualche crenolatura, fra
recentemente dimostralo dal fatto. ciascuna delle quali trovasi un ovario
Rirhy, dotto entomologo inglese, ha di sessile, ed anche un poco immerso nel
recente descritti (Lina. Sor. Trans seno della crenolatura medesima, sovra
lem. XIII.) due nuovi generi vicini a stalo da uno stimma semplice. 11 frutto
quello delle Fulgore, ed ai quali ha as una drupa quasi ovale, contenente,
segnato i nomi ili Oliocero e d'Anotia sollo un mallo carnoso e poco grosso, un*
Tratteremo del primo al suo ordine alfa noce sottile, legnosa d'una sola loggia,
betico; ma la cognizione del secondo es nella quale un seme duro, con una tos-
sendoci pervenuta posteriormente ali; setta alla base.
pubblicazione del nostro primo volume, Le cicadi sono piante legnose, origina
diremo qui ci che offre di pi notabile. rie per la massima parte delle Indie orien
Le anolie sono intermedie agli Otioceri tali, e sono di un abito mollo pittoresco;
e alle Delfaci; ma ne differiscono per certi perocch non perdono mai foglie, le quali
caratteri. Si distinguono dai primi per la mantenendosi accartocciate anche prima
mancanza di appendici alla base delle an del loro sviluppo , danno a queste piante
tenne, per una maggior cortezza del becco, l'apparenza di felci. Se ne coltivano al
per gli occhi semilunari e mollo promi cune specie nelle stufe calde di diversi
nenti, per il maggiore allungamento del giardini d'Europa, dove si tengono in
naso e per la differenza che si osserva casse piene di una terra leggiera , com
nella disposizione delle nervosit delle eli posta di terriccio di scopa e di terra da
tre, come pure per il dente angolare della arancio. Quando sono in piena vegetazione
loro base anteriore. Si allontanano dalli vogliono essere spesso innaffiate. Si mol
seconde per una testa compressa bicare tiplicano comunemente pervia di uovoli,
nata, leggermente prolungala a becco, per che sono bulbi che vengono in fondo
la comparativa lunghezza degli articoli alla ceppaja verso il colletto della radice.
delle antenne, il primo essendo brevissi Si separano questi dal tronco, quando in
mo, per la mancanza del particolare sprone capo a due o tre anni cominciano ad
che arma le gambe posteriori delle del allontanarsene, e a buttar qualche foglia.
faci, per il diverso modo col quale le el' Cicade delle Indie, C/ca* circinalis, Linn.;
tre sono venate e perla loro forma, perj Lam., ///. gin., lab. 891; Todda-pana,
. CIC ( 333 ) CIC
Rfaed. , Maini., 3, lab. i3, ai; Olus cura conservano in tempo di guerra , pe
calapoides, Rumph., Amb., i, Ub. 22-23, rocch piccolissima dose di questa sostanza
volgarmente sago , sag , palma del sa basta a sostentare per lungo tempo i sol
go, palma indiana del sago. Questa dati. Quindi quei popoli coli' oggetto di
palma s'alza talvolta ila quindici lino a privare i loro nemici di questo mezzo ,
venti piedi da terra sopra un tronco dannano a morte coloro che esportano
grosso, squauimoso, coronalo da un fascio dal Giappone il frutto di questo vegetabile.
o grumolo di foglie alate, lunghe da tre Cicade inerme , Cycas inermis , Lour. ,
a quadro piedi, composte di due file di Fior. Coch., 2, pag. jf. Questa specie
foglioline piane, lineari, inarcate, nu fu dal Loureiro osservala alla Coccincina.
merose, ravvicinatissirae, rette da un pic Si distingue per i picciuoli delle foglie
ciuolo comune, armalo verso la base di privi di spine.
piccole spine pungentissime. I fiori ma Roberto Rrown menziona altre due
schi sono riuniti in amenti assai grossi, cicadi scoperte sulle coste della Nuova-
carnosi, dell'aspetto d'una grossa pina, Olanda ; e sono
e sono solitarj e terminali. Gl'individui Cicade mezzana, Cycas media, Brow.,
femmine producono in cima del tronco, Nov.-Holl., 348. Si avvicina molto alla
tra' picciuoli delle foglie, molti spadici o cycas circinalis: ha le foglioline acutis
linguette coriacee, cotonose, spadiformi, sime, quasi piane, un poco acuminate,
dentellate, provviste da ciascun lato di leggermente incurvate sugli orli; le infe
qualche considerabile crenolalura che ha riori cortissime , spiniformi ; la rachide
nell'ascella una noce ovale, grossa quanto piana di sopra nella met supcriore; gli
una piccola arancia. Cresce nelle Indie spallici femmine fogliacei, finiti in una
orientali, e si moltiplica facilmente per punta subulata che porta da due a sei
barbalalle. Coltivasi a Parigi nel giardino fiori ; gli ovarj glabri ; le drupe ovali ,
del re, e in altri giardini d'Europa. V appena angolose.
le T.tv. 242 e 243. Cicade angolata, Cycas ungulata, Brow.,
Gl'Indiani mangiano le mandorle dei loc. cit. Ha le foglioline rautiche; le infe
frulli di tutte le specie di cicade, rie- riori cortissime, spiniformi; i picciuoli
scendo sane, nutritive e mollo gustose tetragoni ; le rachidi di due angoli verso
Il tronco della specie in discorso produce, la sommit ; gli spadici carichi di sei a
come molle altre specie di palme, un sago dieci fiori, finiti in una punta subulata,
pi o meno copioso: ma, giusta le osser pi lunga dell'apice dentato e fogliaceo;
vazioni del Rumilo, il vero sago di com gli ovarj glabri; 'le squamine dei fiori
mercio non si leva da questa pianta. maschi abbreviale alla base , colla som
Cicade del Giappone, Cycas revoluta mit sterile e corlissima.
Thumb.; Rumph., Amb., lab. 24; volgar La cycas cqffra, Thnm., la zamia
mente palma del sago, palma chinese cycadis , Linn, Sappi. V. Zamia. (Poia.)
del sago , pianta del sago , sago , sag. " CICADEE. (Bot.) Cycadeae. Il Jussieu,
Questa specie s'alza mollo meno della pre trailo da alcune somiglianze esterne nel
cedente, della quale ha le foglie pi strette. l'abito e nell'accartocciamento delle fo
Gli spadici dei fiori femmine sono quasi glie, aveva, nella sua opera immortale dei
palmati, mollo slargali superiormente, lanu Genera Plantarum, collocati tra le piante
ginosi, con digitazioni pungenti. 11 tronco acotiledoni, nella famiglia delle felci, i
ramoso, allo cinque piedi, grosso quanto generi cycas e zamia. Ma per le osser
una co>cia d'uomo, ricoperto di peluvia vazioni del Pclil-Thouars e quelle del
o di peli rosso biondicci, che restano dopo prof. L. C. Richard, essendo giunti a
la Caduta delle foglie. Queste sono alate, conoscere la struttura del frutto e del
con foglioline strette lineari, numerose, l'embrione in questi due generi, si ve
terminale da una punta spinosa. I frulli duto quanto essi si allontanano dalle
sono noci ovali, rossi, compressi, lunghi piante acotiledoni o crittogame, alle quali
un pollice e mezzo. Cresce naluralmcnte erano stali associati. Ed in vero, questi
al Giappone', e coltivasi a Parigi nel vegetabili , i quali a cagione del loro
giardino del re, e in altri giardini d' Eu abito ricordano assolutamente le palme,
ropa. manifestano nella struttura dei fiori e dei
I Giapponesi mangiano il fruito di frutti le pi intime relazioni colle pianle
questa cicade, dal tronco della quale De dicotiledoni, ed in special modo colle co
li-vano un sago mollo stimato, di cui nifere. Il perch il prof. Richard ne ha
fauno delle provviste che colla massima formala, sotto la denominazione di cica-
Dizion. delle Scienze Nat. Voi. Vj. 42
eie ( 334 ) CIG
dee , una famiglia che ei colloca imme presentano la medesima struttura in questi
diatamente a conio delle conifere. Noi due generi : sono essi pi o meno elobu-
cominceremo dall'assegnarne i caratteri , losi ; hanno il calice, che determina la loro
perch ci sia quindi pi agevole il far forma, globuloso, con una piccola aper
sentire l'analogia che passa fra queste tura in cima, prolungato in un tubo corto,
due famiglie, e in conseguenza il deter e impiantato immediatamente sull'ovario.
minare con esattezza il posto che la fa Questo semi-infero, cio, ha la sola met
miglia in discorso deve occupare nella se superiore rilevata e libera nell'interno
rie degli ordini naturali. del calice , dovecch l'altra met aderisce
Le cicadee che si compongono unica intimamente colle di lui pareti: questo
mente dei generi cycas e tamia, sono ovario finisce superiormente in una pa-
piante esotiche che hanno l'abito delle pilletta allungata, che dee considerarsi ad
palme. 11 tronco cilindrico di questi ve un tempo e come stilo e come slimma.
getabili c ora cortissimo e appena mar Il frullo si compone del calice che di ne
calo, ora alto da trenta a quaranta piedi cessit persistente, ingrossa , diviene
ed anche pi, conservando un diametro anche leggermente osseo nella parte in
press* a poco uguale in tutta la sua lun terna, e ricopre il vero frutto, che
ghezza , nudo d'ogni diramazione qualche uniloculare , monospermo , indciscenle.
volta fino alla sommit. Un ciuffo di foglie Questo frutto ha il pericarpo sottile che
dislese in tutti i sensi corona il tronco e aderisce intimamente col tegumento pro
le diramazioni: queste foglie sono gran prio del seme, in modo da non poterne
dissime, pennate, e prima del loro svi essere separato. Il seme contiene una
luppo hanno le pinnule, o foglioline delle mandorla che si compone d' un grosso
quali si compongono, accartocciale, so endospermo carnoso, divenendo col sec
pra s slesse, presso a poco come nelle carsi duro e corneo, formando tutta la massa
lelci; circostanza che non ha di poco della mandorla, e racchiudendo nella prie
contribuilo a ravvicinare a queste crit superiore un embrione arrovescialo, ascel
togame la famiglia in proposilo. I fiori lare, allungalo, posto in una cavit che
sono costantemente dioici , e nascono in occupa i due terzi della lunghezza del-
mezzo delle foglie , le quali terminano l'endospermo. L'embrione prolungalo;
il tronco. I fiori maschi cosliluiscono la sua estremit cotiledonale , che in
delle sorte d'amenti in forma di coni, feriore, spartita in due lobi o cotile
lunghi talvolta due piedi e pi , com doni disuguali , pi o meno saldali fra
posti di squamine spatulate , rigonfie loro, ma sempre distinti nella lor ba
alla sommit, unica parte esternamente se, dove souo separati l'un dall'altro
visibile, rivestile nella faccia inferiore per una fessura longitudinale che tra
da un gran numero di stami, ciascuno versa tutta la massa dell'embrione. In
dei quali deve considerarsi come for questa fessura, rappresentante la base dei
mante un fiore maschio. Ogni stame in due cotiledoni, trovasi la gemmula for
altro non consiste che in un'antera pi mata da foglioline coniche, calettate le
o meno globulosa, o ovoide, d'una sola une nelle altre. La radicina appena di
loggia deiscente per un solco longitudi stinta dalla base del corpo cotiledonale,
nale: queste antere sono solitarie o riu e finisce in una specie di piccola barba
nite alla baie in due, in tre o in quat sottile, avvolta sopra s stessa, che pi o>
tro. L'infiorescenza dei fiori femmine va meno intimamente aderisce coll'iuviluppo
ria nei due generi cycas e zamia. Nel o tegumento proprio del seme. V. le Tav.
primo un lungo spadice compresso, spa- 242 e 243.
tuliforme, acuto, dentato su' due lati, ha Se noi confrontiamo l'organizzazione
verso il mezzo di ciascun dente quattro dei fiori nelle cicadee con quella delle
o cinque fiori femmine , che stanno iso conifere , facilmente dimostreremo la
latamente in tante piccole fossette longi molta analogia che passa fra questi due
tudinali. Le zamie all'incontro hanno i fiori gruppi. SI nell'uno che nell'altro, i fiori
femmine disposti, come i fiori maschi, in maschi formano in generale delle specie
una specie di cono o d'amento ovoide, di coni o d'amenti. Ciascuna antera pu
composto di squamine peliate, densissime esser considerata come un fiore maschio;
alla sommila, che finiscono in un pedicello e queste antere, le pi volte uniloculari,
che ha la sua inserzione nel mezzo della sono attaccate alla farcia inferiore delle
loro faccia inferiore , dove sono attaccati squamine che forman gli amenti. NeHe
due fiori femmine arrovesciati. Questi fiori cicadee , del pari che nelle conifere , i
C1G ( 335) eie
fior femmine sodo eretti, ora arrovesciati,da tutti gli altri emilteri: primieramente,
ora solitarj, ora accoppiati. 11 loro ova non hanno il vero carattere che indiche
rio sempre semi-infero; il calice im rebbe questo nome, cio, che le loro ali
mediatamente addossato sul pistillo, che superiori non incrociate non sono in parte
lo ricopre del tutto, e lo accompagna fino coriacee ed opache , ed in parte molli e
allo stato di frutto perfetto. Questo fruttomembranose; ed in secondo luogo, gli
contiene un seme solo, che ha il tegu articoli dei loro tarsi sono tre, e non
mento poco distinto dalla parete interna due, come negli afidi, nei chermes, ne
del pericarpo, e che si compone d'un gli aleirodi ed in altri piantisughi a quat
grosso emlospermo carnoso. Convien dire tro ali fra loro simili.
che difficilmente si troverebbero due fa Come tutti gli auchenorinchi o colliro
miglie che nella organizzazione dei loro stri , il becco delle cicale pare che nasca
fiori abbiano maggiore analogia di queste. dal collo, come lo aveva gi indicato
Vero che n' diverso l'abito, perocch Aristotele, nella sua Storia degli animali;
nel tempo che le conifere ne hanno uno le loro antenne sono cortissime. Di pi
loro proprio, le cicadee ci ricordano del differiscono dalla maggior parte degli al
tulio le palme, alle quali si avvicinano tri generi per l'inserzione di queste an
pure per la organizzazione del Irouco, tenne, che sono situate fra gli occhi, per
ch' presso a poco la medesima di quella la presenza ed il numero degli occhi li
delle palme. Ma in una classazione fon sci o stemmi, Ire dei quali si distinguono
data sopra la struttura dell'embrione, disposti a triangolo: inoltre, le cosce delle
l'organizzazione del tronco dev'ella te zampe anteriori sono rigonfie ; le ali sono
nersi in un maggior conto di tutle le conformate a spigolo, pi lunghe del
parti del fiore e del frutto? Noi non lo corpo, specialmente le superiori o elitre.
pensiamo; e crediamo invece, che sia Le femmine hanno una trivella ovvero
pi secondo ragione, il collocare le cica- una sega che si muove fra due lamine
dee immediatamente a canto delle coni scagliose le quali fanno le veci d'una
fere, anzich avvicinarle alle palme. guaina, ed un vero ovidutto o organo
Dopo aver parlato dei caratteri che del parto. I maschi facilmente si ricono
ravvicinano le cicadee alle conifere, si scono per i due strumenti sonori he
debbono necessariamente indicare quelli hanno alla base dell'addome, e che aderi
che ne le distinguono. scono al corsaletto: sono due specie di
Questi caratteri consistono: timpano, o membrane sonore e vibratili,
i. Nell'abito, che, come abbiamo detto,dietro le quali si veggono due porzioni
del lutto differente. di cilindri mobili sui primi anelli del
a. Nella struttura dell'embrione, i due
l'addome, la di cui forma varia secondo
cotiledoni del quale sono disuguali e sal le specie, che per producono presso a
dati nelle cicadee, dovecch sono uguali, poco il medesimo efftto della ruota che
distinti spesso pi di due nelle coni fa vibrare la corda in un moto s mono
fere. (A. Richard.) tono nello strumento chiamalo la lira
CICADELLA. (Entom.) Denominazione la tedesca. Raumur ha egregiamente falla
tina del genere Cicaletta. V. Cicaletta. 'conoscere la struttura di tulle queste parti
(C D.) nel tomo 5. delle sue Memorie, e vi ha
CICALA, Cicada, Linn., Tettigoma, Fabr. unite esatte figure.
(Entom.) Genere d'insetti dell'ordine de Le cicale sorbiscono il succhio degli al
gli erailteri, o dei ringoti del Fabrcio, beri e degli arboscelli, nei loro tre stati,
che abbiamo collocato nella nostra fami di larve, di ninfe e d'inselli perfetti. Le
glia degli auchenorinchi o collirostri. femmine, con la trivella che termina il
Il nome di cicala proviene evidente loro addome, depongono, come le tentre
mente dalla parola latina cicada, che dini , o mosche a sega , le uova sotto le
trovasi in Plinio, lib. II, cap. 26, ed in scorze dei rami che hanno incise, come
Virgilio: per via di piccoli traiti di sega longitu
Raucis dinali. In ogni incisione si trovano da
Sole sui ardenti resonanl arbutta eicadis. cinque fino ad otto uova , ed ogni fem
Ecl. II, Alexis, vers. i3. mina pu partorirne fino a seicento.
I Greci la chiamavano TSTTlf ed Dalle quali uova nascono piccolissime
larve sbiavate o tutte bianche, che sono
al piti della grossezza d'una pulce: ap
Questi inselli facilmente si distinguono pena possono camminare, scendono lungq
ere ( 336 ) CIC
il fiuto o il tronco, e penetrano nella letto nero posteriormente, con linee co
terra, ove succhiano le radici ad uno o lor di ruggine: ali trasparenti, con una
a due piedi di disianza dal suolo, secondo macchia bianca e due lince oblique di
Ja natura del terreno; vi si cangiano in punti bruni. Pretendesi che per le trafit
ninfa agile, verso la fine del primo anno, ture di questo insetto coli la manna dal
o al principio del secondo dalla loro na tronco della specie di frassino che la for
scita, dopo esser rimaste letargiche nel nisce. (C. D.)
l'inverno. Queste ninfe hanno allora i * Tutte le sopraddcscrilte specie si tro
rudimenti d'ali e le lampe anteriori svi- vano anco in Toscana. (F. B.)
luppalissime, destinate a scavare la terra CICALA. (Entom.) In alcuni dipartimenti
ed a procurare all'insetto una facile uscita settentrionali della Francia, ove la cicala
per nuovamente ritornare nell'atmosfera, cantatrice solo conosciuta di nome , si
arrampicarsi sui rami, ove si aggrappano chiamano cigales le diverse specie di lo
e si spogliano del loro involucro, ed as custe, e fra le altre la verdissima e la
sumono le ali per le quali possono tra verrucivora. V. Locusta. (C. D.)
sportarsi onde fecondarsi e propagare la CICALA DI MARE. (Crost.) la deno
loro razza. Le cicale vivono, una gran minazione che viene applicala ad una spe
parte dell'estate, sui germogli giovani, cie di crostaceo. V. all'articolo Crosta
ove immergono la loro lunga tromba, per cei il genere Squilla. (C. D.)
sorbirne il succhio; i maschi vi fan C1CALETTA , Cicad-elta. (Entom.) Dimi
sentire, di giorno, sui pi cocenti ardori nutivo di cicada, cicala piccola: le pio-
del sole, ed alcune specie anco di notte, cicale ili Geffroy; le teteigonie, Olivier,
quel canto o piuttosto quello strepilo mo Latreille. Avevamo indicalo sotto questo
notono tanto conosciuto nei paesi caldi. nome, nella Zoologa analitica, un genere
Le vere cicale sono molto rare nei con d'inselli emilleri, della famiglia degli
torni di Parigi. Le prime da noi sentile AucHENoniNcm (V. questa parola), che
ed osservate, verso il mezzogiorno della erano stati collocati da Linneo nel ge
Francia , erano presso a pot o sotto la me nere Cicala, dal quale differiscono per il
desima latitudine di Bord. Peraltro De numero degli occhi lisci , che sono due
Rauinur dice che ne sono stale osser e non tre , e per i margini del corsa
vale a Denainvilliers , presso Pilhiviers, letto, che non sono dilatati, n spinosi,
dipartimento del Loiret. come nei ceiilroti e nelle roembraci;
Le principali specie di cicale che si questo genere non per stalo adottalo.
trovano in trancia, sono le seguenti: Il Fabricio, avendo chiamale tettigonie
La Cicala del frassino, Cicada fra- le vere cicale canini rici, ha formali i
xini , Raumur, Mera. tom. V, tav. 16; generi Listra, Cicala e lasso, delle spe
Teltigonia fraxini, Fab., fig. 1 fino a G. cie che snno l'argomento di questo ar
Gialla sotto; nerastra sopra; i margini del ticolo.
corsaletto e dello scutello, di un giallo Abbiamo indicali i caratteri che di
ruggine; una macchia nera opaca alla stinguono le cicalette dalle cicale e dalle
base delle elitre. V. tav. 29. membraci : la mancanza degli stemmi
Geoffroy ha descritta questa specie sotlc^ nelle pro/necossidi le separa facilmente
il nome di cicala a bordura gialla; ma, dalle cicalette: ora sono questi i soli
in tale occasione, stabilisce il genere Pro generi della presente famiglia che ab
cicala, ch'esso chiama teltigonia in lati biano le antenne inserte fra gli occhi;
no, e cicoria le vere cicale, lo che as giacch in tutti gli altri, come le Jtate ,
solutamente il contrario delle denomina le fulgore, le cercopi e le delfaci , le
zioni ilei Fabricio. antenne sono talvolta, come in queste
La Ccala ematoda, Cicada sangui ultime, inserte negli occhi, e talora sot
nea. Nera, a corsali-Ilo macchiato di ros to, come in tutti gli altri.
so; le costole delle ali ed il margine de Questi insetti vivono sulle piante ,
gli anelli del ventre, rossi. delle quali sorbiscono il succhio: come
La Cicala plebea, Cicada plebeia. Scu- tutti gli emitteri, sono agili nei tre siali
tello con due punte; ali trasparenti, con di larva, di ninfa e d'insello completa
costole color di ruggine. b la pi comune mente sviluppalo. La maggior parte sal
nei contorni di Marsilia, di Nizza, ed in tano prestamente quando si vuol pren
Italia. dergli, e cosi si sottraggono al pericolo.
La Cicala dell' orno, Cicada orni, Volano pure con molta franchezza. Si
Lini]., Teltigonia punctala, Fa br. Corsa trovano ordinariamente sotto la faccia in
CIC ( 337 ) CIC
feriore delle foglie, ove vivono talvolta ini Cheramela, Bumph., Amb., 7, tab. 33,
famiglia , rome le cimici. fig. 2; volgarmente amvallis. Pu con
Descriveremo qui alcune specie ili que molta probabilit supponi, che questa
sto numeroso genere d' insetti. specie sia la medesima dellWe-v/ioa acida,
Cicaletta fasciata , Cicadella vinata. Linn. Per le sue grandi relazioni coi Al
Gialla, con una lascia color di ruggine, ianti , stata della phyllanthus longifo-
longitudinale, doppiamente dentata. lius, Jacq., Hort. Sc/iaendr., 2, lab.
Cicaletta verde, Cicadella viridis. Eli 194. Ha i ramoscelli prolungati, sempli
tre verdi, testa gialla con punti neri. cissimi, che alcuni autori riguardano per
Cica letta interrotia , Cicadella inter- il picciuolo d'una foglia alata; le foglie
rupta. Gialla, con due strisce nere inter alterne, glabre, ovali, lanceolate, acute,
rotte, longitudinali. intierissime, mezzanamente picciuolate; i
Cica letta dell'olmo, Cicadella ulmi. Ali fiori piccoli, monoici, raccolti in gruppi
verdi giallognole, con la cima nera.(C. D.) sopra racemelti peduncolati, situati alla
"CIC ALONA, e CICALONE. (Ornit.) Nella base dei ramoscelli.
Storia degli Uccelli, tav. 5?4 e 5^5, tro Cicca kodiflora, Cicca nodifiora, Lamie,
vasi indicala col primo di questi nomi ///. gen. , lab. -)55 , fig. 2. Il Lamarck
l1 Anas streper, Liun., volgarmente Ca ci fece conoscere questa specie, della
napiglia, che al paitul di Bientina co quale il Sonnerat gl'invio dall'isola di
nosciuta sotto quello ili Cicalone V. Aha- Giava alcuni esemplari. Ella di leggieri
tba. (F. B.) dislinguesi dalla precedente per le foglie
CICALONE. (Ornit.) Levaillant ha asse pi piccole almeno il doppio, ovali, o
gnato il nome di jaboteur , che noi cos quasi orbicolari, per i fiori piccolissimi ,
traduciamoci un merlo da lui descritto raccolti in gruppi ascellari, quasi sessili,
nei suoi Uccelli d''Affrica, pag. 3g, e distribuiti lungo i ramoscelli. I frutti son
rappresentato nella tav. 112. Il Sonnini bacche piccole e globulose.
lo riguarda per identico col merlo bruno La pianta che il Loureiro (Fior, Co-
del Senegal , Turdus senegalensis, Lath., chin., pag. 680), chiam cicca racemosa,
eh' rappresentalo nella 563.a tav. di appena si distingue dalla prima specie,
Buffon. (Cu. D.) stanilo alla descrizione datane dall'autore.
" CICALONE. (Ornit.)\. Cicalona. (F. B.) Ha le foglie ovali; i fiori con quattro Tin
CICATRICULA. (Ornit.) Macchia bianca tagli, raccolti in racemi; le bacche acide.
che si vede sulla membrana dalla quale Cresce nelle Indie orientali nel reame di
sono ricoperte le parti interne dell1 uovo, Champava, e coltivati alla Coccincina.
nel punto in cui trovasi il germe, che, (POIR.)
attesa la specifica leggerezza del torlo , CICCADA. (Ornit.) Denominazione che, se
sempre vicino, durante l'incubazione, al condo il Gesnero, pag. 596, slata asse
ventre dell' uccello , il di cui calore deve gnata, come pure quella di cicymis, ad
operarne lo sviluppo. (Ch. D.) un uccello notturno, noctua, per onoma-
CICATRICULA. ( Bot. ) V. Ombellico. topeia, e per il color glauco dei suoi oc
(Mass.) chi. (Ch. D.)
CICCA. ( Bot. ) Cicca. Alcuni arboscelli CICCA RA. (Bot.) V. Cachi. (J.)
delle Indie orientali ban dato origine ad CICCIOLE. (Bot.) La peziza auriculas ,
un genere Iella famigli delle euforbia- Linn., ha questo nome volgare presso il
cee t appartenente alla monecia tetran Cesalpino. (A. B.)
dria di Linneo. Ravvicinato ai fidanti, CICCIOLO. (Bot.) In alcune parli d'Italia
se ne distingue per avere i fiori mouoi conosciuto con questo nome un agarico
ci: i maschi mancano di corolla, hanno delicatissimo e mollo ricercato, che dai
un calice di quattro foglioline , rotondale Provenzali per detto bouligoule dal
e concave; quattro stami con antere glo- latino bolus gulae. Questo fungo "<*-
bulose: i fiori femmine si compongon garicus eryngii del Decandolle. (Lem.)
d'un ovario sovrastato da quattro stili e ** Di questo agarico, detto volgar
da altrettanti stimmi bifidi. Il frutto mente anco colore di ciccia lavata, ma
una cassu la o meglio una bacca globu- pi comunemente calcatreppola, si tro
losa, di quattro cocchi conniventi; in vano presso il Micheli (Nov. pi. gen.,
ciascun dei quali un seme. i5i, n. 7, tab. 73, fig. 2) la descrizione
Cicca di foglie distiche , Cicca disticha , e la figura. (A. B.)
Linn.; Lamk., ///. gen., lab. 757, fig. 1; CICCL1DOTO. (Bot.) Cicclidotits , Nob.,
Neli-poli, Rhed, Mala//.. 3, lab. 47*48; Prodr. d'Aetheog., genere di pianle
eie ( 338 )
Jella famiglia delle muscoidee, est se distinse sotto questo nome la gentiana
zione degli entopogoni , dove il venti filiformis , alla quale assegna per carat
cinquesimo genere. I suoi caratteri sono: tere un fiere unico terminale, un piccolo
calittra con coperchietlo conico, acuto, calice di quattro divisioni; una piccola
quasi mamillare; un solo perislomo in corolla di quattro lobi , quattro stami.
terno , che ha i cigli avvolti a spirale, (L. D.)
riuniti in molle massette disuguali e CICER. (Bot.) V. Cece. (A. B.)
reticolate: nel che sta il principal cara! |CICEKA, CICERCULA. (Bot.) Nora! dati
tere del genere. (P. B.) anticamente alla cicerchia comune, la-
Il Weber e il Mohr pretendono che thyrus sativus e ad altre specie con
questo ultimo carati-ere sia inesatto; im generi. (J.)
perocch son d'avviso che i cigli siano ** Il Moench aveva sotto la denomi
liberi fino alla base, ritagliati in tre o nazione di cicerula , stabilito nn genere
in quattro parli e forali da piccoli bu di leguminose, al quale riportava la spe
chi nella parte inferiore. Quindi essi cie di lalhyrus qui sopra indicata, ed al
riuniscono il cicclidotus a] genere tri- tre specie. (A. B.)
chostomum , e precisamente al tricho- CICERBITA. (Bot.) Questo nome col
stomum fonnaloides dell' Hedwig, del quale volgarmente s'indica l'intiero ge
Mohr e del Decandolle, eh1 la fonti nere sonchus (V. l'art, seg.), renne dai
nalis minor del Linneo. V. TatcosToao. Plinio applicato al sonchus olerecens ,
{Lem.) Liun. (3.)
Questa unica specie del genere ciccli Il Walirolh si in qnesti ultimi tempi
dotus ha i fusti ramosi; i fiori ovali con servito del nome cicerbita per distin
uu tubo cortissimo e inviluppato in fo- guere un suo genere particolare a noi
glioline pericheziali, le quali oltrepassano ignoto , ma che presumiamo possa con
l' urna quando son giovani. Le foglie sono fondersi col nostro mulgedium. Impe
ovali, lustre, trasparenti, verdi chiare, rocch noi abbiamo osservata nell'Erba'
come lo sono quasi tutte le muscoidee' rio del Gay una pianta, dettavi cicerbita
aquatiche. Ella cresce nelle acque vive c.orymbosa , Walr. , Sc/ied. crii., pag.
correnti ; e noi l'abbiamo trovata nella 435; lacluca stricta, Walilst. et Kit., fa
miniera di Marly. quale, per quanto sembraci, si riporta al
Non bisogna confondere questa muscoi- nostro genere mulgedium, e si ravvicina
dea col tricliostornum aquaticum , del pi delle altre specie al genere lacluca
Bridel, che nasce nei medesimi luoghi, per avere il collo del fruito meno corto
e che si dislingue dalla nostra specie per e meno grosso. V. Molgedio. (E. Cass.)
il peristomo, il quale esterno, ed ha CICERBITA. (Bot.) Sonchus [Cicoriacee,
denti filiformi e quasi setacei, sfesi lino Juss.; Singenesia poligamia uguale, Lio.].
alla base e non reticolati , ed in oltre per Questo genere di piante appartiene al
l'urna che manca di perichezio. (P. B.) l'ordine delle sinantere, alla trib natu
A questo genere, che, come abbiamo rale delle lattucee alla nostra sezione
annunziato di sopra, per diversi botanici delle lattucee-prototipe , nella quale lo
non adottato, l'Arnott riferisce an abbiamo collocato tra'due generi picri-
che il trichostornimi vaginatum, posto dium e lacluca.
dal Bridel nel genere racomitrum. (Lem.) Il nome generico di sonchus, osato da
CICCLIDOTUS. (Bot.) V. Cic<xidoto. (P, Teofrasto, da Dioscoride e da Plinio,
B.) (Lem.) viene, per quanto dicesi, da una parola
CICCUM. ( Bot. ) I tramezzi interni del greca che significa vuoto, il che allude
fruito del melograno erano cosi chiamat ai fusti fistolosi di queste piante.
dagli antichi botanici. (J.) Il Tourneforl mal caratterizz questo
CICCUS. (Ornit.) Questa parola, secondo genere, dandogli per carattere unico la
l' Aldrovando, lib. 19, indica una specie forma del periclinio, e vi confuse i pi-
d'oca, chiamala dai Tedeschi sternganz, cridii ed un urospermum. Il Vaillant,
vale a dire oca stellata, per le macchie sempre esatto e sagace, riconobbe che il
che presenta il suo petto. (Ca. D.) vero carattere del sonchus stava nella
" CICEMBRO. ( Bot. ) Nome volgare del forma degli ovari , i quali sono ovali ,
sisymbrium nasturtium. (A. B.) schiacciati e privi di collo, e riconobbe
CICENDIA. ( Bot. ) Cicendia. L'Adauson inoltre che l'orario delle lattughe ne
che di conserva con diversi altri botanici differiva unicamente per l'esistenza d'un
divise in pi generi il genere gentiana, collo. Questo botanico esimio, le cui pre
CIC ( 339 5 CIC
liose osservazioni si sono per troppo lungo di sqnaromettine numerose, disuguali, fi
spazio di tempo trascurate, ha stabiliti liformi, barbettate.
sotto altri nomi i generi picridium e Si conoscono circa trenta specie di ci-
urospermum , che lai suo predecessore cerbiti , delle quali noi descriveremo
furono male a proposito collocati trai soltanto le seguenti come le pi interes
sonchus. Il Linneo non avendo sentita santi.
tutta l'aggiustatezza delle distinzioni del Cicerbita comune, Sonchus oleraceus, Lin.;
Vaillaut, e interlenendosi pi sul periclinio volgarmente cicerbita, crespigno, cre-
che su'frulti, ammesse da prima , come il spignoli, allattalepre, ingrassamuli, ne-
Tournefort , il picridium nel genere son gromoro. Pianta erbacea, annua, alla da
chus; ma dipoi ne lo escluse per riferirlo uno a due piedi; di radice fusiforme; di
al genere scortonera, dove ancor peg fuslo ramoso, cilindrico, tenero, fistoloso,
gio collocato. L'Adanson, mal conoscendo fragile; di foglie alterne, amplessicuali ,
in questo le affinit naturali, riun al ge lisce, variabilissime, d'ordinario rumina
nere h'.eracium i generi sonchus e picri te, coi lobi acuti e dentali, quello termi
dium. Il Gaertner, che era principal nale pi grande degli altri e triangolare ;
mente inlento a considerare i frutti , ri di calatidi composte di fiori giallo-palli
porlo tuttavia i picridium al genere son di, rette da peduncoli in principio coto
chus. nosi, quindi glabri , pressoch cimosi o
Noi peraltro adottando intorno a ci umbellati alla sommit del fusto e dei
tutte le disposizioni del Vaillant , collo ramoscelli; di periclini glabri. Questa
chiamo il genere sonchus tra il picri specie comunissimi , massime negli
dium dal quale differisce per i frulli orti, dove fiorisce tutta l'estate.
ovali e schiacciali, e il lactuca dal quale ** Di questa specie di cicerbita si co
s'allontana per i frutti senza collo. noscono tre variet, le quali sono le se
Avvi qualche specie di questo genere, guenti.
che ha i frutti coronati in cima da un a. Cicerbita comune liscia, Sonchus
oriiccio elevatissimo, e coli' orlo superiore laevis, AH., Ped., i, pg. 322; Matta.,
frangiato, il quale imita un piccolo pappo p. ^97 i volgarmente cicerbita domestica,
esterno. Questo carattere da noi osservato, sonco liscio, grispigno liscio. Ha le fo
ma prima di noi avvertito dal Gaertner, glie amplessicauli, dentellate ed intiere.
basterebbe forse a stabilire un genere o Questa variet nasce negli orti e nei
un sottogenere intermedio traile cicerbite luoghi colti di tutta l'Italia.
le lattughe. |3. ClCEEBITA COMUNE SPINOSA, Son-
La prcnanthes ninnata, che noi ab chus asper, AH., Ped., 1 , pag. 222 ;
biamo osservata a Parigi nel giardino del Matth.,
re, non di (ferisce, per quanto sembraci, salvalica,p. cicerbita
496; volgarmente cicerbita
spinosa, cicerbita
dal sonchus pinnatus, se non per le fo aspra, cicerbitone Saivalico
glie pi strelle e per le calatidi compo crespine, grispignolo, sonco, aspro. crespina,
Ha
ste di un pi piccol numero di fiori. le foglie amplessicauli, rigide, crespute,
Potrebbe dirsi questa specie essere il mezzopennate, con denti leggermente spi
sonchus ieptocephalus.
Ecco i caratteri delle cicerbite, come nosi. Cresce nei luoghi pingui, traile sie
noi gli abbiamo osservati sopra individui pi, y.e Cicerbita
nei cigli dei campi.
comune aspba , Sonchus
viventi della massima parte delle specie asper integer,Vo\\., Fior. Ver., 2, pag.
del genere.
Calatide non coronala , come raggiata, 600; Zann., ///., p. 196; volgarmente
sonco aspro. Ha le foglie amplessicauli,
composta di molli fiori sfesi, androgini. rigide, crespute o ondulate agli orli, dove
Periclinio campanulato, inferiore ai fiori sono guernite
esterni, formato di squamine embriciate, ti. Cresce nei da piccoli denti spinescen
addossate, bislunghe lanceolate, ottuse, collina. (A. B.) luoghi aridi ed incolti di
un poco membranose sugli orli. Clinanto I conigli, le vacche, i cavalli, i muli,
alquanto concavo, ora del tutto nudo, i montoni , le capre amano assai questa
ora quasi nudo, cio alveolato , o guer- cicerbita, la quale amara e molto latti
nito di laminelte o di papille. Ovari cinosa. Quando tenera , se ne nutrisce
obovali, compressi, e talvolta compressi anche l' uomo , facendola cuocere, o pure
a rovescio, sempre mancanti di collo, mangiandola cruda in insalata.
talvolta provvisti d' un contorno su eia- Cicebbita campstre, Sonchus araensis,
delie due costole. Pappo composto
cu: ( 340 ) eie
Linn.; volgarmente grespino dei campi. Questa bella cicerbita trovasi in Francia
Ha la radice perenne, strisciante, carno nei luoghi ombrosi e tra le rocce delle
sa, lallicinosa ; il fusto erbaceo, allo Ire alle montagne del Forez, del Lyonnois,
pieili circa, eretto, quasi semplice, quasi delle Alpi, dei Pirenei, dei Vosges, del
cilindrico, fistoloso; le foglie alterne, am- Monlc-il'Oro, dove fiorisce nel luglio e
plpssicauli, rnneinate, glabre, cuoriformi nell'agosto.
alla base, un poco acute in cima, con ** L'Allioni ha raccolta questa specie
tornate ila piccoli denti spinescenti; le nella Savoia.
calatidi in piccol numero, grandi, com Cicerbita dei muri, Sonchus tenerrimus.
poste >li fiori giallo-dorati disposte in Lino., Spec. 1 1 1 7 ; volgarmente cicerbita,
cima del fusto in una sorla d'ombrella, crespigno dei muri , pisciacane. Ha il
coi peduncoli armati, ugualmente che fusto erbaceo, alto un piede c mezzo e
pendini , di peli capitali giallastri o pi, sottile, ramoso, cilindrico, le foglie
bruni. Questa pianta assai comune nei pennatofesse o bipenuatofesse, cuoriformi
campi argillosi, dove fiorisce nel giugno e a saetta alla base; i fiori gialli con
e nel luglio. calici pelosi, retti da peduncoli quasi co
Cicerbita palustre, Sonchus palustris . tonosi e disposti ad ombrella. Questa ci
Limi. ; volgarmente grespigno dei prati cerbita comune in Italia, massime in
Ha una radice perenne, ramosa, punto Toscana; bienne, fiorisce nel maggio
strisciante: da questa radice sorgono de e nel giugno, e torna di nuovo a fiorire
fusti resistenti, alti sei piedi circa, eretti, in autunno. (A. B.)
quasi semplici, angolosi, tubulati. Le fo Cicerbita fruticosa, Sonchus Jritticosus,
glie sono alterne, amplessicauli , rnnei Willd. Il fusto di questa specie legnoso,
nate, glabre, sagittate alla base, acnle in grosso , come spugnoso , allo da uno a due
punta, contornate di piccoli denti rigi pieili, eretto, nudo, cilindrico, rivestita
di; le calatidi, composte di fiori giallo- d'una scorza grigia; conserva per lutto
pallidi, sono numerose, meno grandi di l'anno intorno alla sua sommila, alcune
quelle della specie precedente, e dispo foglie raccolte in rosetta, sessili, grandi,
ste in una pannocchia terminale, ora- allungate , lanceolate , dentate , glabre
brelliforme; i peduncoli e i pendini come tutta la pianta. Le calatidi, com
sono ricoperti di peli capitati e nericci. poste di fiori giallo-dorati , sono grandi
Questa cicerbita fiorisce nel giugno e e disposte in larghi corimbi in cima dei
ilei luglio, lungo i paduli, e in altri luo ramoscelli; i peduncoli ramosi, con qual
ghi acquitrinosi. che brattea squammiformc; i pendini
Cicerbita del Plomier, Sonchus Plumie- grossi. Questa cicerbita abita le alle rocce
r, Linn. Questa specie ha la radice pe della isola di Madera, dove fu scoperta
renne, ed tutta glabra. S'alia ]>er lo dal Masson, che la introdusse tra noi
meno tre piedi dal suolo; ha le foglie nel 1777. Nei climi rigidi d' Europa, come
inferiori lunghe un piede e meno, con quelli di Francia, non vive in inverno se
quattro o sei divisioni su ciascun lato, non chiusa nell'aranciera : fiorisce in
e terminale da un gran lobo quasi trian primavera, e si moltiplica per semi o
golare; le superiori piccole, amplcssicaul' per mezzo di rigetti o di barbatelle.
alla base, acutissime in punta; le cala- Abbiamo osservato su questa specie
lidi composte di pochi fiori azzurri o notabile, che gli stami erano talvolta
lilla, grandi e disposti in una pannoc pi o meno compiutamente monadelfi ;
chia terminale coriinbiforme, coi pedun che il lembo della corolla non compa
coli e i periclini non pelosi: particola riva sfeso fino alla base; che il dinante
rili che fa distinguere questa specie dal era sempre alveolalo, con tramezzi car
sonchus aJ/inus, Willd. Dal periclinio nosi, prolungati in strisce suoniate, fim-
trasudano delle gocciolelle d'un sugo briettiformi ; e che le squamine del pe
latticinoso, che divien concreto e anne riclinio erano addossate, come nell'altre
riscc all'aria. Abbiamo notalo che gl specie del genere , malgrado che i bota
ovari avevano un contorno lineare su nici dicano che questo periclinio squam-
ciascuna loro costola: ma non abbiain moso, cosa che sembra indicare che le
veduto che fossero prolungali superior squamme siano reflesse. (E. Cass.)
mente in un collo, come pretendesi per CICERBITA DI FIOR ROSSO o IN
alcuni botanici; ed ove l'osservazione di DIANA. (Bot.) Nome volgare della caca
questi fosse esalta , questa sinantera non tili sonchijb/ia , Pers., o cacaia cocci -
sarebbe pi un sonc/ius, ma uua lacluca. nea, Targ. Tozz. (A. B.)
GIC ( 34i ) eie
CICERBITA DI PADULE. (Bot.) Nome Parleremo gi principalmente delle spe
volgare del potamogeton crispum, L. V. cie utili e di quelle che si coltivano per
PoTAMOGETO. (K. B.) ornamento de'noslri giardini.
CICERBITA INDIANA. {Bot.) V. Ci-j
CfcRBITA DI VIOK ROSSO. (A. B.) Prima Sezione.
CICERBITA SALVATICA. (.Sor.) Questo]
nome, olire a una variet della cicerbila Specie annue.
comune, s'applica anche a una lattuga,
lactuca scariola, Limi. V. Lattuga
(A. B.) Peduncoli i-a-3.
" CICERBITONE SALVATICO. ( Bot. )
indicala volgarmente con questo nome Cicerchia veccioliha , Lathyrus aphaca ,
una variet della cicerbita comune, son- Linn., Spec, 1029; Aphace, Dod., Pempt.,
c/ius oleruceus, L. V. Cicerbita. (A. B.) 545 ; volgarmente qfaga , veccia lustra ,
CICERCHIA. (Bot.) Lathyrus, Linn., ge veccia bastarda, veccia sterile, mulla-
nere di piante dicotiledoni, della famiglia g/iera, maierella, pitine, fior galletto.
delle leguminose e della diadelfia decan Ha la radice fibrosa, annua, dalla quale
dria del Linneo, cos caratterizzato: ca sorgouo uno o pi fusti semplici o ra
lice raonofillo, campanulato, di cinque mosi, gracili, deboli, alti da uno a
incisioni acute, poco disuguali; corolla due piedi , guerniti di cirri semplici ,
papilionacea, con vessillo cuoriforme e ri privi di foglioline, ma provvisti alla base
levato, con ali bislunghe e lanceolate, di due grandi stipole cuoriformi fatte
con carena mezzo orbicolare, prominente, quasi a saetta , glauche , opposte, e come
un poco pi corta delle ale; dieci slami, facienti le veci di foglie. I fiori sono giallo-
nove dei quali coi Filamenti coalili nella chiari, mollo piccoli , solitari sopra un
parte inferiore; ovario supero, bislungo, lungo peduncolo situato nell'ascella dei
o lineare, compresso, sovrastato da uno cirri. Questa pianta comune in Europa
stilo risorgente, con una striscia lineare tra le biade, e fiorisce nel maggio e giu
pelosa che gli scende dal mezzo in gi, gno. molto gradila dai bestiami, e come
terminato da uno stimma semplice. foraggio, rende migliore la paglia alla
Le cicerchie o latiri non si distinguono quale trovasi mescolata: ma, poich riesce
che imperfettamente dalle vecce e dai pi pregiudicevole alla ricolta delle biade, gli
selli, ed i loro caratteri fondali sopra par agricoltori noli debbono ritenersi da estir
ticolarit minuziose, avviene spesso che parla dai campi, massime quando vi
difficilmente si scorgano, u Si pu conget- straordinariamente moltiplicata.
u turare, dice il Lamarck , che l'aver Cicerchia moco, Lathyrus cicero, Linn.,
u posto rnenteairabilo(_/cj'ej)particolare Spec., io3o; volgarmente cicerchina, tno-
u li queste piante, anzich alla loro frut- clii. annua, ha un fusto allo un piede
u lifcazione, abbia meglio servito a riu- o poco pi, angoloso, glabro, guernito di
u nirle in questo genere. Ed in vero le foglie picciuolate, composte di due lun
u larghe stipole di quasi tutti i piselli ghe foglioline lanceolate lineari , il cui
u e le foglioline piccole e numerose della picciuolo comune terminato da un
u maggior parte delle vecce, distinguono cirro semplice o ramoso; i fiori sono
u a prima vista questi due generi da assai porporini , solitari sopra un lungo
u quello delle cicerchie Tutte le piante peduncolo; i legumi ovali bislunghi, sol
comprese in quest'ultimo genere sono cali sul dorso. Cresce naturalmente nei
erbacee , annue o perenni : hanno le fo campi, in Italia e nel mezzogiorno Iella
glie alterne, d'ordinario composte di po Francia.
che foglioline, col picciuolo comune ter ** Questa specie alla quale si riferi
minato da un cirro e provvisto di due scono il lathyrus sativus, Lam. ^3, Dici, a,
stipole alla base; i fiori ascellari, solitari, pag. 705 e la cicercula anceps, Moeuch ,
o disposti parecchi insieme sul medesimo corrisponde al cicera del Columella, del
peduucolo, e in generale d'un piacevole Palladio e di molti altri autori, ed al
aspetto. Se ne conoscono ora pi di cin moniti ilei Cesalpino. \Jaracus sive ci
quanta specie, pressoch la met naturali cera del Dodoneo, Pempt., 523 , fu ri
dell'Italia e della Francia. Sette sono slate portato erroneamente a questa medesima
trovate in America; le altre apparten specie, finoh il prof. Ottaviano Targioni
gono a diverse contraile dell'aulico con Tozzctli Io riconobbe per una semplice
tinente.
Diuon. delle Sciente Nat. Voi VI. 43
CIC ( 3^2 ) CIC
variet della specie seguente , lathyrus Targ. Tozz. , loc. cit. ; Hall. , tist.
sativus, Limi. [A. B.) pi., 438.
I 11x11 In si coltivano in Ispagna e in /. Lathyrus sativus, flore purpureo,
qualche cautonc della Francia ; e per Targ. Tozz., loc. cit.', Tourn., Hist.,
quanto dicesi,, se ne mangiano i semi 395 Hall., Uist. pi. 438.
nel primo paese, malgradoch ria nolo A queste due ultime variet, dette vol
che possano divenire un alimento peri garmente cicerchie brizzolate, cicerchie
colosissimo all' uomo , quando siano in screziate e cicerchie nere, si ripartano
trodotti nel pane. Vero che messivi in V ervum rnfnm del Fuchs, V aracus sive
una piccola proporzione, pare non cagio cicera e la cicercula minor dei Dodo-
nino tristi effetti. Nella forte carestia del neo, la cicercula aegyptiaca del Cinsi,
1817, in Francia, alcune persone che ne ed altri sinonimi.
a ve va 11 messi nel pane pi del dovere, (J. Lathyrus flore ex caeruleo et albo
parte morirono , e parte rimasero offesi vario, Targ. Tozz., loc. cit.; Hall., loc.
da incurabili paralisi nelle parli inferiori. cit.; Boerh., Lugdb., 2, p. 42; Lathyrus
Cicerchia comune, Lathyrus sativus, Linn., sylvestris , flore vario ex albo et cocci-
Spec, io3o; Lathyrus sive cicernla, neo t Ray.
Dod., Pempt., 522; volgarmente cicer Il Decandolle (Prodr., 2, pag. 373) ne
chia', cicercula, gese nero, ingrassaman- registra due variet, una p, lathyrus
zo. annua, come la precedente: ha i angustatus, Ser., Mss., di foglioline e
fusti alti da un piede e mezzo a due di stipole lineari strettissime, e l'altra y,
piedi, glabri, come tutta la pianta, lathyrus coloratus, Ser., Mss., la quale
alati , gucrniti di foglie che si compon nativa di Teneriffa , corrisponde al la
gono di due foglioline strette, lanceolate, thyrus sativus B., Hoffm., rerz. FI.,
col picciuolo comune terminato da un (1024) pag. 235, eil ha la corolla bian
cirro d'ordinario Infido-, i fiori solitari, ca, col vessillo anteriormente , lateral
peduncolati, screziali di bianco, d'azzurro mente ed inferiormente di colore violaceo
0 di rosso, talvolta tinti d'un solo di che pi intenso sulle venature, colle
questi colori. I legumi sono ovali bislun ale separale da una gran marchia ceru
ghi, schiacciali, con due ale membranose lea. (A. B.)
sulla loro sutura dorsale, e conlenenti La ricerchia comune coltivasi in molle
ciascuno due o Ire semi angolosi. Questa contrade, sia per foraggio, sia per seme.
pianta cresce naturalmente in Italia e Riesce meglio e d pi copiose rac
nelle altre parli meridionali l'Europa. colte nei paesi meridionali, dove se ne
Fiorisce nel giugno e nel luglio. fa la sementa in autunno, di quello che
*" Di questa specie si ha una eslesa ed nel Nord, dove la sementa non pu far
esalta sinonimia in una sua dotta Me sene che in primavera, cio, quando i
moria sulle cicerchie del prof. Ottaviano diacci non fanno pi temere. Coltivala
Targioui Tozzelti. Egli ha dimostralo che come pianta da foraggio, si falcia nel
1 e/ ivi degli antichi, al quale si attribuiva tempo che i fiori sono mezzo passali:
fin dai tempi d' Ippocrate la paralisi delle ma quando se ne vuole avere il se
parli inferiori, malattia da Ippocrate slesso me, si aspetta che questi siano, almeno
chiamala crurum impotentia, deve ri per la massima parte, giunti a matura
guardarsi per la piani a medesima del la zione.
thyrus sativus, alla quale pure dee rife Tutti i bestiami amano le cicerchie in
rirsi l' orobus del Fusch , non che i suoi erba; i buovi, le vacche, e sopra tutto
ervum salivum, ervum album sativum ed i montoni le mangiano con avidit. I
ervum rufum. Il lodalo Targioui indica semi, tanto colli quanto ridotti in fa
di questa cicerchia quattro variet. rina grossolana, riescono pure d'un nu
a. Lathyrus sativus flore fructuque trimento buonissimo per gli slessi ani
albo, Targ. Toz?.., loc. cit.; Tourn., Inst. mali, e massime per i porci, che ingras
3g5; Bauh., Pin., 343; Cicercula major, sano in brevissimo tempo: questi semi si
Dod.; Pisum graecorum, Trag., jffist., possou dare eziandio ai polli e ai piccioni.
p. 618, lab. 6i4; Ervum album sativum, In Italia, in Spagna e in varj luoghi
Fuchi, Hisl. 570, tab. 571; Aracus alter, del mezzogiorno della Francia , le cicer
sive lathyrus minor? Dod., Pempt., 523; chie servono pure di alimento ali uomo,
volgarmente cicerchia bianca. spezialmente alla povera gente. Vero
. Lathyrus sativus vexillo roseo , che quando son secche si cuociono dif
eie ( 343 ) eie
Ficilmente e sono Jure a digerirsi per sono grandi, d'un gralo odore, retti
gli stomachi non tanto forti: all'incontro due o Ire insieme ila un lungo pe
si digeriscono con assai maggiore facilit duncolo.
ed hanno un sapore piacevole, quando * Questa specie conta due variet: la
si mangiano in farinata, ed in specie prima a, lathyrus purpureus, Sims,
quando son verdi. Bot. Mag., t. 60, che si vuole originaria
'* Malgrado tulle queste buone qua della Sicilia, ha il vessillo d'un color
lit della cicerchia comune, devono co violetto molto intenso, e le ale e le ca
loro che se ne cibano, guardarsi dal farne rene azzurre; la seconda |3, lathyrus
un soverchio uso; poich, come si rac
coglie dalla pi volte citata Memoria del roseus
che si
, Decand., Prodr., 2, pag. 374,
dice trasportala a noi dall'isola
prof. Targioni Tozzetli , e da altri au del Ceilan,ha il vessillo roseo, e leale
tori, pu cagionare quei medesimi tristi e la carena bianche.
effetti che reca la cicerchia moco. Del variet i legumi sonoIn bislunghi ambedue queste
, quasi
che la Toscana ebbe una prova solenne cilindrici. Entrambe si coltivano da lun
nella carestia degli anni 1784 e 1735; go tempo nei nostri giardini per la bel
nel qual tempo molle famiglie di con
tadini patirono gravi danni di storpiature lezza dei loro fiori, e pi ancora per la
insanabili nelle parti inferiori, per essersi grata fragranza che questi esalano. Non
richieggono esse veruna cura particolare;
nel corso di piti mesi nutriti di pane imperocch le pi volte si moltiplicano
fatto con mescolo, nel quale enlravano[ anche naturalmente
per una cerla dose le cicerchie. Riferisce in terra prima che seperne semi che cadono
il Binninger che per prevenire i danni ta ; e gl'individui che vengono inla questo
faccia ricol
che recano le cicerchie, e che egli at modo sono sempre belli, quando non
tribuisce all' ervum ervilia , ne fu proi
bita la sementa nel 1671; ed il Vical siano stali danneggiati da geli troppo
parlando ilei lathyrus cicero, ma dee forti. Quindi fa d' uopo cominciar la se
intendersi del lathyrus sativus, aggiunge menta in autunno, ripeterla alla (in di
marzo o al principio d'aprile, e conti
che ne fu rinnovato il bando nel 1705 nuarla iolerpolatamcnte di quindici in
e nel 1710 (A. B.)
Cicerchia angolata. Lathyrus angulatus. quindicin'abbiano
giorni , perch con tal mezzo se
sempre degl'individui in fiore,
Limi.. Spec, io3i; volgarmente cicer durante una gran parte della primavera
chione. Ha la radice fibrosa , dalla quale e dell'estate. Infatti quegl' individui che
sorge un fusto gracile, angoloso, guar hanno passato l'inverno, cominciano a
nito di foglie composte di due foglioline fiorire nel maggio , e quegli altri che si
lineari, col picciuolo comune terminalo seminano in tempi differenti nel corso
la un cirro d'ordinario semplice. I fiori della primavera, danno in seguilo i loro
son paonazzi , azzurrognoli o rossicci fiori , che si succedono senza inlerriizione
mollo piccoli , solitari sopra peduncoli per quattro o cinque mesi. Tanto gli uni,
mollo pi lunghi dei picciuoli delle fo quanto gli altri non hanno di bisogno d'es
glie, e prolungati in una lunga punta sere innaffiati: ma se la alidore, convien
setacea. I legumi sono allungati, poco adacquare quelle piante che furono se
compressi, e contengono spesso pi di minate pi tardi. Le cicerchie odorose
dodici semi. Questa specie cresce Ira le vogliono esser collocale al pi dei muri
biade, dove alle volte si moltiplica a e lungo i mandorlati che ne rimangono
segno da riescir loro nocevolissima. I benissimo guernili, e ne sorreggono i
bestiami la mangiano con piacere ; il fusti: piantate in mezzo ilei filari, bi
perch si potrebbe coltivare come pianta sogna mettere delle frasche perch si
da foraggio.
Cicerchia odorosa, Lathyrus odoratus * sostengano.Cicerchia aknca, Lathyrus annuits,
Limi.. Spec, io32; volgarmente pisello Limi.. Spec, io3a; S.iv. Bot. Etr., 1 ,
odoroso. Ha il fusto angoloso , ramoso n. 23o, pag. 175 Buxb., Cent. 3, t. 42,
leggermente peloso come tutta la piani; fig. 1 ; Lathyrus hispanicus , Riv.
s'alza d tre piedi e pi da terra, attac glabra, venie pallida; ha i fusti diffusi
candosi come le specie precedenti, ai alati; le foglie composte di foglioline
corpi circonvicini, e ci per mezzo de lineari allungate; i cirri trifuli; le sti
cirri che finiscono i picciuoli delle fo pole mezzo sagitlate, strettissime, molto
glie. Queste si compongono di due fo pi corte del picciuolo; i peduncoli uni
glioline ovali o ovali-bislnnghe. I fiorii
eie ( W\ ) eie
fiori o biflori , della lunghezza Ielle fo lineari bislunghe, glabre, nervose, ter
glie, guerniti ili piccole bratleolc; le minate da una piccola punta setacea ,
lacinie calicine lanceolate, appena pi colle stipole mezzo sagittale, lineari, quasi
luuglie elei tubo; i legumi bislunghi li uguali al picciuolo alalo; i cirri trifidi.
neari, linamente reticolali, non alati. I fiori sono rossi, colla carena bianca,
spontanea in Ispagna e in Italia : in colle lacinie calicine ovatee lunghe quanto
Toscana fiorisce nel maggio. il tubo, retti due o tre insieme ila un
Cicerchia pisellina, Lathyrus ochrus , peduncolo pi lungo appena delle foglie.
Decand., Fior. Fr., 4, pag. 5^8; Prodr.. I legumi sono bislunghi, irsuti; i seroi
4, pag. 3?5; Pisum Ochrus, Linn., Spec, globosi , verrucosi punleggiali. Cresce
io2j Ochrris pallida , Per., Encn., 2, nel mezzogiorno d'Europa: in Toscana
pag. 5o5; Tourn., Inst., t. 219. 220; fiorisce nel giugno.
Bauh., Fin., pag. 343; Dod., Pempt., Cicerchia cmmeno , Lathyrus clymenum.
pag. 5 12; Lob., le, 2, pag. 68; volgar Linn., Spec. io32; Decand., Prodr., 2,
mente araco nero. Ha la railice fibrosa pag. 375; volgarmente dimeno. Ha il in
eJ annua; un fusto spesso diviso fin dalla sto tetragono, alalo; i picciuoli inferiori,
base in ramoscelli deboli, prostati, lunghi dilatati, afilli, lineari lanceolati; i supe
da uno a due piedi, tetragoni, alali, riori di cinque o sei foglie, lineari, colle
guerniti di foglie acuminale, le inferiori stipole mezzo sagillalo-lineari ; i pedun
delle quali bislunghe, semplici o for coli uguali in lunghezza alle foglie, di
mate "solamente da un picciuolo che in uno a tre fiori, coi denti calicini, disu
tutta la sua lunghezza guernito d'una guali, pi lunghi del tubo. I legumi sono
membrana fogliacea; le superiori con compressi, bislunghi, tenuamenle arti
un simile picciuolo, in punta del quale colati , colle suture seminifere rigonfie ,
son due foglioline ovali e un cirro d'or coi semi compressi variegati. annua;
dinario I ri lido. I fiori sono bianchicci, e cresce nell'Europa australe. Varia per
le pi volle solitari sopra peduncoli il vessillo rosso, per le ali e per i fiori
ascellari e pi corti dei picciuoli. I le del tulio cerulei.
gumi sono compressi, con due piccole ale Questa cicerchia per il Moencb ,
membranose sul dorso. Cresce tra le biade Meth., i5o, il suo clymenum uncinatum.
nel Levante, in Birberia, nel mezzo Cicerchia articolata, Lathyrus articula-
giorno della Francia, in Italia: in To tus, Linn., Spec. io3i; Gaertn., Fruct..
scana fiorisce nel maggio. 2, pag. 33i, I. i52, fig. 2; Clymenum
Cicerchia capillabe, Latlirrus setifo- bicolor, Moenh , Meth., i5o; volgarmente
lius, Linn., Spec, io3i; Dee,. Prodr., galletti, veccia salvatica. Ha il fusto te
2, pag. 3?3; Casp. Bauh., Pin., pag. 344; tragono, alalo ; i picciuoli inferiori afilli
Io. Bauli., Hist-, 2, pag. 3o8; Lathy lineari, acuminali; i superiori di cinque
rus prostratus? Brign. Pianta glabra, 0 sei foglie, lineari, colle stipole mezzo
di fusti erelli tetragoni; di foglie com sagittale [.inoculale; i peduncoli d'ugu;il
poste di foglioline slrcllissiine , collesti, lunghezza delle foglie, di uno a tre fiori,
pole mezzo sagittale strettissime, lunghe coi denti calicini quasi uguali, pi corli
quanto il picciuolo, coi cirri trinili. I del tubo. I legumi per il rigonfiameulo
peduncoli sono filiformi , pi corti delle prodotto dai semi, nodosi e tenuamenle
foglie, articolali all'apice, cinti da una reticulati , colle suture seminifere rigon
piccola bralleola, uniflori ; i fiori di color fie, coi semi compressi alro-purpurei ,
rosso violaceo pallido, coi denti calicini quasi vellutati. annua e cresce nel
acuti, lunghi quanto il tubo; i legumi 1 Europa australe. Conta la variet se
ovato bislunghi, corti, reticolati ;i semi guente.
globosi, verrucoso-rugosi, porporini. Cre |3. Lathyrus auricualus, Ser., Mss.;
sce nel mezzogiorno d'Europa: in To Decand., Prodr., loc. cit. Ha i picciuoli
scana fiorisce nel maggio.
Cicerchia pelosa , Lathyrus hirsufus , inferiori fiori
afilli , largaraenle orecchiuti, i
porporini e finalmente cerulei. A
Linn., Spec, io32; Dee., Prodr., 2, questa variet pare debba riferisi pure il
pag. 3;3; Engl. Bot., tab. 1265; La
thyrus siliqua Ilirsuta , Jo. Bauh. , lathyrus auriculatus del Berloloni, Plani,
rar. 2, pag. 38.
Hist., 3, pag. 3o5; volgarmente veccia. Cicerchia alata, Lathyrus alatus, Tenor.,
Ha i fusti distesi, alt i un piede e mezzo Prodr., 42, non Sibth et Smith ; Decand ,
in a, solfili , strettamente alali ; le foglie Prodr., 2, pag. 3y5. Ha il fusto tetragono.
composte d'una sola coppia di foglioline
C!C ( 3.',5 ) eie
alalo; le foglioline, da sei a otto lanceo giuc a un fusto ramoso, gracile, debole,
late, bislunghe, leggermente mucronate, allo da un piede a un piede e mezzo,
alterne; i pici inoli alali; le- stipole lan giiernilo di foglie composte di due fo
ceolate, quasi sagittale, disuguali ; i pe glioline ovali o ovali bislunghe, glabre,
duncoli pi lunghi delle foglie, di due a come tutta la pianta, e col picciuolo
Ire fiori porporini e grandi, coi denli ca comune terminalo da un cirro quasi
ligini disuguali, pi corti del tubo; i semplice. 1 fiori sono d'una grandezza
legumi compressi, piani, polispermi. Cre mediocre , d' un odor grato e d' un bel
sce in Italia, ed mollo aitine al la color rosso , retti ila quadro a otto in
thyrus clymeum, Linn. sieme ila un peduncolo due o Ire volte
Cicerchia sferici, Lathyrus spliericus, pii lungo delle foglie. Questi fiori for
Relz, Ohs. 39; Decand., le. rar., 1, pag. mali dei piccoli racemi che producono
10, I. 32; Prodr., 3?2. alquanto gla un grazioso effetto. Questa pianta trovasi
bra; di t'usi i eretti, tetragoni, subulati tra le biade, in Italia e nelle altre parti
all'apice; di foglie composte di foglioline meridionali d'Europa.
spadiformi, mucronate, nervose; di sti I tubercoli prodotti dalle radici di
pole mezzo sagittale, lineari, lunghe questa cicerchia sono brunicci esterna
quanto il picciuolo e il peduncolo; di mente, e contengono una specie di polpa
peduncoli uniflori , alquanto grossi , coi tenera, bianca, che ha un sapore molto
denti calicini stretti, pi lunghi del tu analogo a quello delle castagne. Questi
bo; di legumi quasi tobulosi , longitudi tubercoli rammassali sul terreno nel tempo
nalmente nervosi, coi nervi in gran nu delle lavorature d'autunno e d'inverno,
mero e grossi ; di semi sferici. Cresce si mangiano dopo averli falli cuocere
nell'Europa australe. nell'acqua o sotto la cenere: dai fan
Questa specie a cui si riferiscono il ciulli son mangiati anche quando son
lathyrus coceyneus , Ali., Fior. Ped., crudi. Secondo l'analisi fallane dal Par-
n. 1222, il lathyrus axillaris. Lami;. mentier, essi contengono della fecola,
Dict., 2, p. 706, conta la seguente va dello zucchero ed una sostanza glutinosa;
riet. il ebe equivale agli elementi medesimi
fi. Lathyrus pi/osus, Decand. non Lin. del grano, e per questi tubercoli po
Ha i fusti irsuti e le foglioline cigliate. trebbero panizzarsi. Tutlavolla la sover
Cresce nella Tauria, ed forse la slessa chia loro piccolezza e la soverchia rarit
del lathyrus ungula!us , Slev. non Linn. loro sulle radici di questa cicerchia
Cicerchia nissoliasa , Lathyrus nissolia. non consentono a far credere che pos
Linn., Spec., 1029; Sav., Bot. Etr., 2, sano essi divenire un oggetto di coltura
n. 698, pag. 25i ; Smith, Engl. Bot. utile.
t. 122. Ha il fusto retto; i picciuoli di " Il Braconnot pure ha , dopo il Par-
latati, fogliaceo-graminacei , di tre o cin mentier, analizzate le tuberosit di questa
que nervi, afilli; le stipole piccole, su- cicerchia ; ed ecco i risullamenti otte
bulate, spesso nulle; i fiori solitari, sor nutine.
retti da lunghi peduncoli, articolali al
l'apice, non bratteati: i legumi compressi, Acqua 327,98
stretti, nervosi, reflessi. Trovasi nei campi Amido 84,00
di tutta l'Europa australe. (A. B.) Zucchero analogo a quello
di canna 3o,oo
Materia animalizzata . . . i5,oo
Seconda Sezione. Mal eria analoga all' adipe-
cera o,gp
Specie perenni. Fibra legnosa 25,20
Albumina i4,oo
Peduncoli molli/lori. Olio rancido 0,90
Ossalato di calce 01,80
Fosfato di calce o,5o
Cicerchia tuberosa, Lathyrus tuberosus. Fosfato di potassa 0,10
Linn. Spec, io33; volgarmente ghianda Malato di potassa 0,20
di terra , castagna di terra. Ha la ra Solfato di potassa 0,22
dice strisciante, perenne, la quale getta Cloruro di potassio , . . . 0,10
qua e l dei tubercolelti grossi quanto Principio odoroso ..... tracce
una nocciuola o un poco pi , e d ori (A. B,)
eie ( 3/,6 ) eie
1 bestiami gradiscono quesla pianta p. Lathyrus oblongus, Ser., Mss.;
in erba, ed i porri ne ricercano con avi
dit i tubercoli. 1 fiori pel loro grazioso Oed., Fior. Dan., t. 3a5. Ha le foglio-
aspetto e per la fragranza che esalano line B. )
pi corte, elliltico-bislunghe. (A.
potrebbero procurare a quesla specie un Cicerchia di foglie larghe , Lathyrus
poslo nei nostri giardini: ma le sue ra latifolius , Limi., Spec, io33 ; Fior.
dici serpeggianti che fanno ogni anno Dan., t. y85; volgarmente pisello a maz
cambiar di posto ai fusti, negano che vi zi , pisello eterno , pisello perenne, di
li possa coltivar con successo. meno, ingrassabue, mocaione, mocaione
Cicerchia frataiola, Lathyrus pratensi*, di foglia lunga, pisello di siepe, pisello
Linn., Spec, 1089; FI. Dan., t. 527
volgarmente erba galletta, erba grilletta salvatico, rubiglie, rubiglio , rubiglio di
bosco, rubiglio salvatico, ruglione , ru~
gialla, pisello dei prati, veccia. La sua viglio. Questa specie non differisce dalla
radice perenne produce un fusto ango precedente
loso, pubescente, ugualmente che le foglie per le fogliese pi non per i fusli pi alti ,
larghe , per i fiori pi
ed i caliri , alto due piedi e pi. Le grandi e pi numerosi.
foglie si compongono di due foglioline terie e t ra1 cespugli , nelCresce nelle pra
mezzogiorno di
lanceolate, rette da un picciuolo che ha Europa; e coltivasi nei giardini, dove se
alla base due stipole sagittale, e termi
nalo da un cirro sovente semplice. I ne fa la sementa nel posto medesimo in
fiori soii gialli, di mediocre grandezza, cui questa pianta deve rimanere, poich
raccolti da sei a dieci insieme sopra un difficilmente resiste alla trapianlagione.
luugo peduncolo. Questa pianta cresce Non comincia a fiorire che in capo a
tre anni; dal qual tempo in poi divien
nei prati e nei boschi. pi bella ogni anno , e si ricopre di ma
Diversi agronomi inglesi hanno cele
brala questa ricerchia per un eccellente gli uni mazzi
gnifici
agli
di fiori che si succedono
altri dalla fin di giugno fino
foraggio: ma fin qui non slata parti
colarmenle coltivala in Francia e in altre all'agosto. Tutti i bestiami gradiscono le
foglie e le giovani messe di quesla legu
parli d'Europa. E poich mollo gra minosa: ma quando i fusti hanno finito
dita dai bestiami, se ne potrebbero far di crescere, sono allora troppo grossi e
dei saggi per assicurarsi se fossero per troppo duri per esser mangiati; talch
riuscire vantaggiosi i suoi prodotti
Cicerchia salvatica, Lathyrus sylvestris, questa pianta non coltivata per forag
Linn., Spec, io33; FI. Dan., t. 325; gio. I volatili ne amano molto i semi ;
volgarmente ceserone , cicerchione, erba epiasiccome ella ne produce in gran co
, cos potrebbe riescir vantaggioso il
galletta rossa, ingrassante , ingrassabue coltivarla per quest'oggetto.
di foglia stretta, pisello salvatico, mo ** Di questa specie si conosce la va
najone di foglia stretta, roviglie , ru- riet seguente.
biglio di macchia, rubiglione, raglia
ne , veccia , veccione , veccione di mac |3. Lathyrus monstrosus , Decand.,
chia , veccione salvatico , veggioloni. Meni, leg., 1 , pag. 2 ; Prodr., a , pag.
Dalla sua radice perenne sorge un fusto S70. Ha i calici di cinque sepali lineari;
ramoso, alato, glabro come tutta la pian i petali e gli starai abortivi ; i legumi
ta, alto da Ire a quattro piedi. Le toglie fogliacei ; i semi abortivi. (A. B.)
si compongono ili due foglioline lineari Cicerchia palustre , Lathyrus palustris,
lanceolate, rette da un picciuolo, il cui Linn., Spec., io34; Fior. Dan., t. 399.
cirro si ramifica. I fiori sono molto gran Quesla specie di leggieri riconoscibile
di, rosso-chiari, disposti molti insieme per le foglie composte di sei foglioline
nella parte superiore d'un lungo pedun Janceolale-lineari- Ha i fusli alti da due
colo. I legumi sono prolungati e conten a tre piedi, alali, labri; i fiori celesto-
gono spesso pi di dodici semi. Questa gnoli, d'una grandezza mediocre, dispo
pianta cresce nei prati di montagna, e sti da Ire a sei insieme sopra un pedun
nei boschi: mangiata dalle vacche e colo pi lungi) delle foglie. Quesla cicer
lai montoni. chia perenne e collisasi nei luoghi
** Conta due variet, palustri; e pare sia mangiala con pia
a. Lathyrus ensifolius , Ser., Mss.; cere dai bestiami: sicuramente sarebbe
Bad., Diar. phys. chem. papiens., an. util cosa il moltiplicarla nei luoghi pa
.1824. Ha le foglioline molto prolungate ludosi, dove cresce spontanea, e dove
strettissime. tanto di rado si incontrano naturalmente
CIC ( 34; ) eie
altre piante capaci <li dare un buon fo elitre dure che cuoprono tutto il corpo,
raggio. (L. D.) ad antenne setacee non dentate; a tarsi
** Si registrano lue variet di questa proprii al corso , dei quali il penultimo
specie. articolo semplice, intero; col corsaletto
|3. Lathyrus linearifoliuS, Ser., Mss.; pi stretto della lesta, che ha la bocca
Decand., Pro/Ir., 2, pag. 3yi. Ha le fo armala di forti mamlibule , appuntate ,
glie e le stipole strettissime. ed i palpi , in numero di sei , spinosi e
"/. Lathyrus subextipulatus , Ser. , villosi.
Mss ; Lathyrus palustris. Nuli, ex Herb. Tulle queste particolarit bastano per
Decani! ; Pn>dr., loc. cil. Ha le foglio- distinguere le cicindele da tutti gli altri
line lineari bislunghe, bi-jughe, le stipole coleotteri, ionie pu vedersi Del prospelto
minime, setacee. (A. B.) sinottico che ne presentiamo all'articolo
C1CERCHINA. ( Bot. ) Nome volgare Creofagi. V. questa parola.
dato al lathyrus cicero , Linn. V. Ci Il presente nome di cicindela, tolto dai
cerchia. (A. B.) Latini, cicindela, col quale indicavano
CICERCHIONE. (Bot.) Nome volgare un insetto lucente, stalo usato dalla
<li ilue specie di cicerchia, lathyrus an- maggior parie degli autori per indicare
gulatus , e lathyrus sylvestris. V. Ci inselli ben diversi gli uni dagli altri; ta
cerchia. (A. B.) lora, e pi comunemente, la lucciola, co
CICERCULA. (Bot.) V. Cicera. (J.) me osserviamo nel Mulelo; alle volle le
C1CHLA. (Ittiol.) Denominazione lai ina del cetonie dorale, le cantaridi o canterelle,
genere Cicla. V. Cicla. (I. C.) le nilidule e lutti gli insetti a reflesso
" CICHOREUS. (Conch.) V. Chigoreo. metallico. Geoffroy, riconoscendo che le
(F. B.) cantaridi delle officine o canterelle erano
C1CHORIACEAE. (Bot.) V. Cicoriacee. slate male a proposito indicale sol lo il
(E. Cass.) nome di cicindela, e collocate nel mede
CICHORIO AFFINIS. (Bot.) Il Plukenet simo genere dei telefori che non hanno
distinse con questo nome la sigesbeckia il medesimo numero di articoli ai tarsi,
orientaiis , Linn. (E. Cass.) cred ben fatto il separare con un nome
CICHORIUM. (Bot.) Nome latino del ge diverso le cantaridi dai telefori ai quali
nere cicoria. V. Cicoria. (E. Cass.) aveva assegnato questo nome di cicinde
CICI. (Ornit.) Secondo Moreau de Jonns, la, u che era gi quello di un genere vi
Monografia delle Vipere trigonocefale, cosi ti ' ino alla lucciola, e forse di quel mede-
chiamasi alla Marlinicca un frosone verde u si mio al quale oggid lo rendiamo, n
oliva, Loxia indicatore che, col suo volo (Geoff., lom. I, pag. 170.) Il nostro au
circolare e coi suoi gridi, scuopre agli uo tore sapeva peraltro che Linneo aveva
mini il ricovero della vipera ferro d assegnato questo nome di cicindela agli
lancia. (Co. D.) inselli che formano l'argomento di que-
CICI. (Bot.) Il Gesnero, al riferire di Ga- st' articolo.
spero Bauhino, indicava cos il ricino co Le cicindele sono coleotteri oli remodo
mune. (J.) carnivori, ornati per lo pi di colori lu
CICIDA. (Ornit.) Questo nome, che si trova centi, dorali; che s'incontrano nei luoghi
sul vocabolario estratto da un manoscritto renosi, ove corrono con la maggior pre
dell'anno i'|2o. stampalo alla fine del stezza per impadronirsi della preda, che
Prodromus Itistaine avium di Klein, divorano viva. La maggior parte, quando
indica la cinciallegra. Parus major, Linn. si prendono, esalano un piacevole odore,
(Ch. D.) leggermente muschiato, che pur traman
C1C1GNA. (Erpetol.) Denominazione vol dano altri insetti i quali abitano i renai.
gare di un sepe viviparo a Ire diti. V. Bench le cicindele volino molto veloci,
Sepe e Cecf.lla. (I. C.) si fermano a poca distanza dal luogo che
" CICILIANA. (Bot.) V hyperium andro- abbandonano, e pare che abbiano una vi
saemum , Linn., ha questo nome vol sta eccellente.
gare presso il Micheli. (A. B.) Le loro larve, che sono stale primie
* CICILIANO [Grano]. (Bot.) Si conosce ramente osservale da Geoffroy, e quindi
col nome volgare di erano ciciliano o egregiamente descritte e rappresentale da
siciliano la tea rnays. V. Mais. (A. B.) Desinarci nel Bui lettino delle Scienze,
CICINDELA, Cicindela. (Entom.) Genere si scavano nella terra o nella rena dei
d'inselli coleotteri penlameri creofagi, ad fori verticali profondi pi ili un piede;
il loro corpo allungato ha sul dorso due
GIC ( 348 ) eie
tubercoli, sui quali si appoggiano, e, pie officine, o canterella, la cetonia smeral
dina , ec. (C. D.)
gandosi a Z, salgono e scendono come gli CICINDELE
spazzacaminini ; la loro larga lesili serve Geoffroy cosiAchiamava, COCCARDE. (Entom.)
sull'esempio di
a trasportare la rena del foro che si sca Raumur, le specie di telefori che posso
vano;, 6"
giunte all'orifizio del buco, getlan- no (are uscire dai Liti del corsaletto e
in distanza questa rena. Stanno pure 111 dell'addome
agualo all'ingresso di questo foro, ove ordinariamentealcuni appendici carnosi,
colorili. V. Malacbio.
presentano la loro larga lesta come un
specie di ponte tradilore che sprofonda (C. D.)
o cade a trabocchetto allorch vi passa CICINDELETAE. (Entom.) Denomina
sopra qualche imprudente insetto, il qua zione latina della famiglia delle Cicinde-
le, appena passato sotto questa specie di ' lele. V. Ciciudeletb. (F. B.)
botola, subito divorato. La qua! larva, CICINDELETE, Cicindeletae. (Entom.)
di cui facile osservare i maneggi col Famiglia dell'ordine dei Coleolleri, se
porla in stretti tubi Ji vetro, ben dii czione dei Penlaraeri, stabilita da Lalreille,
ncile a prendersi. Per riuscirvi, abbiamo indauna lui convertila (Regno anim. di Cuv.)
trib che corrisponde al gran ge
con buon successo introdotto un fuscellino nere Cicindela
di paglia nel foro da noi scandagliato per teri: mascelle di Linneo, ed ha per Carat
terminale da un unghiel-
riconoscervi la presenza dell'insetto; la la; linguelta piccolissima, nascosta dal
quale specie di scandaglio, lasciala in si mento; palpi a quadro articoli distinti,
to, ci procurava un facil modo per giun il primo dei quali libero. Secondo La
gere fino all'insello; altrimenti, la rena lreille (St. nalur. e iconograf. deiColeolt.
avrebbe riempilo il foro, e ce ne avrebbe d'Europa, Tom. I, png. 38), le Ciciude-
falla perdere la direzione.
Le specie pi comuni nei contorni di lete Coleolleri
sono generalmcnle disliule dagli
Parigi ed in Toscana sono le seguenti : altri carnivori per le loro ro
La Cu- i.MitLa campestre , Cicindela ebuste mandibule, armale di forti denti,
mollo incrociate, per le loro antenne
campestri! ; il velluto verde con dodici filiformi
punti bianchi, Geoffroy, I, 153,27. ^er"'e granili e osporgenti,
setacee e sottili, per gli occhi
per la lesla grossa e
dorata; elitre rome sericee, con sei punii pi larga del corsaletto, per i palpi la
bianchi per ciascuna.
Questa specie la pi comune: trovasi biali pelosissimi e terminati, come i mas-
nei viali dei nostri giardini. Cerca di sillari esterni, da un articolo a guisa di
mordere allorch si prende, ma non f; cono arrovescialo, allungalo e compresso
verun male. 0 quasi triangolare, e per i piedi lunghi
e sottili. Il lato interno delle loro gambe
La Cicindela ibrida. Cicindela hybri- anteriori
da\ la bupreste a ricami bianchi, Geoffroy. non offre mai quella smargina
Verde dorata, con l'elitre a reflesso ros tura che caralterizza il maggior numero
sastro con una fascia e due lunule bianche. degli insetti della trib dei Carabici, ed
Si trova sulle sabbie, nei boschi renosi. 1 gancetli dei tarsi non sono mai denta
La Cicindela gebmamca , Cicindela li. L'estremila posteriore delle elitre
germanica. Cuprea, con l'elitre verdi do spesso ollusissima o troncala; loro co
rate, con un punto ed una lunula termi lori e particolarmenle quelli del corpo
nale bianchi. inferiore sono melallici e lucentissimi ;
Si trova a Parigi, sulle rive del fiume varie macchie, linee e punti bianchi o
bianchi giallognoli, dei quali sono sparse
dalla parte del Campo di Marte.
La Cicindela salvatica , Cicindela sovente le loro elitre, formano dei gra
sylvatica. Bruna; elitre con una fascia ziosi disegni, e fanno maggiormenle risal
ondulala e con due punii bianchi. V. tare questi oni. inieiii i. Il labbro superiore
Tav. 5z. spessissimo dentellato e diversamente
Si trova nei boschi renosi, a Fonlenebl colorilo della tesla; ordinariamenle
Geoffroy aveva indicate sotto il nome biancastro.
Per questi caratteri, facilmente si di
di cicindele le cantaridi di Linneo, e per
conseguenza del Fabricio, che Dege; stinguono le Cirindelelc dai Carabici coi
aveva chiamale Telefari. V. Tu.mono quali hanno per le maggiori analoge,
pure il nome comune delle lucciole, sia per le loro forme cslcrne rome per
e di lutti gli inselli che risplemlono, l' i cosi unii e l'organizzazione. Questi in
lalerc, la fulgora, e molli inselli coleo! selli sono voraci in tulli i loro siali;
Ieri verdi dorati, come la cantaride delle amano i luoghi renosi esposti al sole.
GIC ( 349 ) CIG
Alcune specie abitano le rive degli slagni coli senta spine n dentellature ; la Locca
e i lidi del mare. un Poco protrattile , bene squarciata.
La loro larva stata osservata nel ge Si distingueranno facilmente le riele
nere Cicindela. dai labri, che hanno doppie labbra car-
Lalreille, nell' ultima opera citala, di nose e denti non disposli a pel di vcl-
stribuisce i generi proprii a questa trib luto; dai cantari che hanno il muso
nel seguente modo: poco squarcialo e poco protrattile; dai
f. Penullimo articolo dei palpi labial pristipomi , che h anno il margine del
quasi cilindrico e lungo (corpo assai ra preopercolo dentellato; dagli spari , che
ramente si rollo ed allungato; palpi hanno due pinne dorsali.
lora molto lunghi). Le specie di cicla sono assai moltipli
I. Un dente in mezzo al margine su cale nell'opera di Schneider: ma pa
periore del mento , nella sua smargina recchie appartengono al genere Cantaro
tura; palpi massillari interni distintissimi (V. quest'articolo); altre a quello ilei
e di due articoli, che ricuoprono, denlici,ee. Quelle delle quali crediamo
condo il consueto, l'estremila superiore dover particolarmente parlare, sono:
delle mascelle. La Cicla ocellare, Cicilia oce/laris,
Generi: Manticora, Ctbnostoma, Me- Schn., tav. 66. Bocca grande, obliqua
GACEFALA, CICINDELA. mente squarciala ; mascella inferiore pi
II. Senza denti in mezzo al margin lunga, appuntata ; denti piccolissimi; due
supcriore del melilo; palpi massillari in fasce trasversali brune ; una macchia ilei
terni piccolissimi, poco disi inli, e di un medesimo colore verso la fino della
solo articolo. pinna dorsale; un'altra macchia rotonda,
Genere: Terate. nera, marginata di bianco all'origine
f-f. Penullimo articolo dei palpi la della pinna caudale; pinna dorsale smar
biali dilatato dalla parte della testa, com ginata nel suo mezzo ; essa e l'anale co-
presso, o quasi lunulalo, o a triangolo perle -verso la loro base da scagliette, e
arrovesciato o aecetli forme (corpo sempre sparse di macchie bianche, rotonde ne
stretto ed allungato, col corsaletto lungo, gli intervalli dei loro raggi ; due ossi ru
quasi globuloso o conico-cilindrico). gosi nella regione palatina. Delle Indie
Generi: Tricondila, Collidre. orientali.
Si potrebbe , prendendo per prima base La Cicla forca, Cicilia furca , Labro
delle divisioni la forma del corpo e quel! forca, Lnbrus furca. Lacp. Ultimo
poi ilei corsaletto, giungere ad una pi sem raggi dell., pinna dorsale e dell'anale,
plice distribuzione, la quale per, secondo lunghissimo; i due lobi della caudale
Lalreille, sarebbe meno naturale. V. tutti appuntali e pr dungatissirai ; la mascella
gli articoli citati. ( Audouin, Diz. class, inferiore pi lunga della supcriore. Sco
di St. Jat., tom. 4i P"8- 1,5 ' perta e rappresentala da Commcrson
116.) nel gran golfo dell'India, e noi mare
CICINNURUS. (Ornit.) Vicillot ha for che separa la Nuova-Olanda dal Conti
malo questo genere del manucoda , e- nente dell'America.
strallo da quello Paradisea di Linneo. Dumril ha riconosciuto che questo
I'88. del suo melode (Cu. D.) p?sce identico col caransomoro sacre-
CICLA, Cichla (Iltiol.) Schneider (M. E. stino. V. Caransomoro.
Blocchii Systema Ichthyologiae) ha sta La Cicla ololf.pidota, Cicilia holole-
bilito per il primo, sotto questo nome, pidota, Labrus hololepidotus , Lacp.
un genere di pesci da esso collocalo fra Caudale mollo rotonda ; lesta ed opercoli
i suoi Ettattkricii Toracici. Cuvicr lo con scaglie simili a quelle del dorso;
ha poi adottato, e posto nella quinla ogni opercolo terminalo a punta. Scoperta
trib della quarta famiglia dei suoi pesci e descritta da Commcrson nel grande
Acabtotterigu , ovvero quella dei Per- Oceano equatoriale.
coidi. Appartiene alla famiglia dei Leio- La parola ololepidota desunta da!
*omi di Dumril. V. questi diversi ar greco, e significa tutta scagliosa ; la to
ticoli. tal superfcie di questo pesce , infalli,
Il genere Cicla, ch' stalo smembrato coperta di scaglie.
dai labri di Linneo e di De Lacpde , Cicla scardola di siARt , Cicilia brama,
offre i seguenti caratteri: Schn. V. Cantaro.
Denti a pel di velluto o a spina di Cicla dentata, Cicilia dentei, Schn., Spa-
cardo ; una sola pinna dorsale ; gli oper- rus dentex, Bloch. V. Dentice.
Dition. delle Sciente Nat. Voi. VI. 44
CU: ( 35o ) eie
Cicla pelagica ,. Cicilia pelagica, Schn., suoi vertici sbucciati , come osservasi
Scornber pelagicus. Limi., Sgombro mo- negli anodonli e negli unioni.
notlero, Daubenton. V. Carabsomoro. In questo genere che realmente diffe
Cicla macrottera, Cic/ila macroptera , risce assai poco da quello delle veneri ,
Schn. il Cheilodattilo fasciato di si conosce un ben notabil numero d
De Lacpde. V. quest'articolo. specie , che Megerie ha poste nei generi
CrcLA codirossa, Cichla erythrura, Srhn., da esso chiamati Corbicula , Cornea e
Sparus erythrurus, Bloch. V. Smabide. Pisum , e che D'Audebard De Frussac,
Cicla del Scrina, Cicilia surinamensis, il quale si mollo occupalo di tutti i
Schn., Sparus surinamensis , Bloch. V. molluschi terrestri e fluviatili, riunisce
Cromi. in due sottogeneri, da lui cos caratte
Cicla macchiata, Cichla maculata, Schn rizzali in alcune note manoscritte , eh*
V. Dentice. si compiaciuto comunicarci.
Cicla sfruzzata, Cichla guttata, Schn. V.
Denticb. I. Sottogeserb.
Cicla punteggiata, Cicilia purwtata, Schn
V. Dentice.
Nell'opera di Bloch queste tre ulti Cobneocyclas , Fruss., Cornea ,
me specie sono considerate coin persi. Mgerle.
(I. C)
CICLA. (Bot.) Nome antico, citato da Ga Conchiglia orbicolare, nn poco
spero Bauhino, d'una bietola bianca, che gata , pi o meno sferica , e di color <
per questa ragione il Linneo ha detta neo, sottile, trasparente, coperta da
beta cicla. V. Bietoea. (J.) un'epidermide insensibile ed unita nelle
CICLADE, Cyclas. (Malacoz.) Questo no piccole specie , grossa , opaca , con un
me di genere applicato, da Bruguires color nero o verdognolo, nelle grandi. Il
in poi, ail un gruppetto di animali mol ligamento poco apparente. Denti apiciali
luschi, lamellibranchi , conchiferi, della in numero di uno a tre per valva, tal
famiglia delle concacee, confusi da Linneo volta quasi insensibili, variabili per la
fra le sue telline e le sue veneri, e che forma e per la direzione; due, raramente-
sono tutti fluviatili. Pu cosi caratteriz tre o quadro denti laterali per valva,
zarsi: Animale simile a quello delle ve longitudinali e rialzati , uniti agli apiciali
neri, o ben poco diverso, ch' il tipo da filetti poco rilevali , lo che gli fa tal
della famiglia , contenuto iu una con volta comparire come isolali.
chiglia bivalve , molto grossa , ordinaria Le specie che De Frussac riferisce a
mente orbicolare, di epidermide verdo questo sotlogenere sono:
gnola , equivalve , subequilaterale , per La ClCLADE DELLA CAROLINA , Cyclas
fettamente chiosa , senza dentature ; il caroliniana, Bosc, St. nat. delle Conch.,
vertice quasi medio, ed anteriormente voi. 3., tav. i8,fig. 4. una delle pi
inclinato ; cerniera similare , normale , grandi specie del genere; ha tre denti
formala di due a tre denti apiciali o alla cerniera , i vertici ed i margini an
cardinali , talvolta quasi mancanti , e di teriori corrosi; il suo colore nero, ed
altri laterali discosti, lamelliformi, pi mollo grossa. Si trova all' imboccatura
o meno estesi ; ligamento esterno , poste dei fiumi, nell'America setteutrionale.
riore e convesso; due impressioni musco La Ciclade del Ceilan, Cyclas cey-
lari ; impressione addominale larga. lanica, Chemnilz. , Conch., VI, pag. 333,
Questi animali, che si trovano costan tav. 3a, fig. 336. Venus coaxans, Gmelin.
temente nelle acque dolci , hanno total Conchiglia di due pollici e mezzo di
mente i costumi e le abitudini delle ve lunghezza su tre di larghezza, verde
neri; camminano per mezzo dell'appen esternamente, bianca nell'interno cor*
dice addominale, ch' talora formato da strie trasversali, ineguali, membranose;
una base slargata , dalla quale si eleva un due fra i denti apiciali bifidi. Dei fiumi
appendice allungata , flagelliforme. Vi del Ceilan. V. Tav. 496.
vono nel fango , non per in una dispo La Ciclade dei ruscelli, Cyclas ri-
sizione verticale, e fanno uscire i loro valis, Drap., Mollus. pag. 129, tav. A X,
tubi dalla parte posteriore della conchi fig. 4-5, Tellina cornea, Grael. Conchi
glia un poco socchiusa. La loro concli glia globulosa, convessa, ottusa , striata ;
glia ordinariamente coperta da un'epi con una fascia giallognola presso il suo
denuide verde, non offre per sempre margine; assai piccola, sottile e tra
CIG ( 35i ) eie
iparentissima. Si trova nei fiumi e nei cresta , e (Inamente solcale sulle loro
ruscelli dell'Europa. facce.
La Ciclade eivicola , Cyclas ridicola, La Ciclade eehafbodita , Cyclas her-
Leach, Cyclas cornea, Drap., St., pag. maphrodita , Martini, Magnif. t, pag.
128, tav. X, fig. i-3. Conchiglia mollo 402, t. 1, fig. 1-2; Venus hermaphrodita,
sottile, un poco trasparente , striata, con Gmel. Conchiglia triangolare , grossa ,
vessa, gialla sudicia o scura esternamen mollo glabra , di colore d' oliva , con fasce
te; il ligameuto visibile', una macchia poco distinte. molto rara, e provieue
gialla pallida sulla lunula e sul corsalet dai fiumi di Guinea.
to. un poco pi grande della prece La Ciclade dei fiumi, Cyclas Jlumi-
dente, con la quale ha molta analoga , e nea, Tellina Jluminea, Muli, e Gmel.
li trova nei medesimi luoghi. V. Tav. 4<K>- Conchiglia di sette a otto linee di lun
La ClCLADE DELLB FOSTASE , CyclaS ghezza sopra altrettante di altezza, trian
fontinalis , Drap., MoHus., pag. i3o, tav. golare, convessa, con costole trasversali,
X, fig. 8-1 1. Conchiglietta globulosa, un verde esternamente, con una macchia
poco depressa, un poco inequilaterale, semicircolare nera nell'interno. Dei fiumi
col vertice amai acuto. ordinariamente della China.
biancastra; i denti sono appena sensibili. La Ciclade flcmiuale, Cyclas Jlu-
Proviene dalle fontane dei contorni di minalis , Muller, Chemnilz, Conch.,
Montpellier. tom. VI, pag. 3io, tav. 3o, fig. 3g. Tel
La Csclade dei paddli, Cyclas la- linaJlitminalis , Gmel. Conchiglia grossa,
xustris, Muli., Cyclas caticulata, Drap., opaca , triangolare , trasversalmente stria
Mollus., pag. i3o, tav. X, fig. i2-i5. ta. Del fiume Eufrate.
Conchiglia subJepressa, di forma inesat La Ciclade fluviatile, Cyclas Jlu
tamente quadrata , turchina giallognola , viatilis, Muli. VemisJluviatilis, Chemn.,
sottilissima, oltremodo fragile, I raspa Conch., VI, pag. 192, t. 32, fig. 32 1 ;
rente e finamente striata-, un tubercolo Tellina Jluviatilis, Gmel. Conchiglia di
rotondo al vertice di ogni valva. Se ne nove linee di lunghezza sopra otto di
ignora la patria. altezza, triangolare, con rugosit trasver
La Ciclade consobrina, Cyclas con- sali brune verdognole. Dei fiumi della
sobrina, Fruss., Cyclas lacustri*, Drap. China.
St., pag. i3o, tav. X, fig. 6-9, la cama Finalmente l'ultima specie la Ci
dei ruscelli di Geofiroy. Conchiglia sotti clade fargosa, Cyclas limosa, rappre
lissima e molto depressa, subrombiforme, sentata in Malon, Trans. Liun., tom. X,
striata , un poco inequilaterale. Si trova pag. 326, tav. 24, fig. 8 e 9. (De B.)
nei laghi e nei paduli, ma assai rara. CICLADE , Cyclas (Foss.) La sola specie
D'Audebard de Frussac riferisce ezian di questo genere che sia stata incontrala
do a questo sottogenere la cyclas similis allo slato fossile , fu trovala , con ceritii
diSay , Encid. Araer., art. Conch., tav. 1, ed altre conchiglie marine, in uus strato
fig. 95 la cyclas diibia del medesimo, di grs superiore, a Betz, dipartimento
tav. 1, fig. Io; la cyclas amnia , tellina dell' Oise. De Lamarck crede che sia flu
omnia di Muller, descritta in Drapar- viatile ; ma diversifica assai da tutte le
naud sotto il nome di cyclas palustris, Cicladi conosciute, e specialmente da
c rappresentata nella tav. X, fig. i4-<5. quelle dei nostri paesi. Le ha assegnato
il nome di ciclade perduta , Cyclas de
II.0 SottogkHebe. perdita (Ann. del Mus. ), ed rappre
sentata nei velini del Museo, velino
n. 29, fig. 5. ovale-lrasversa , un poco
Ctawoctclas; Cerbicida , Mgerle. convessa. La sua larghezza di dieci li
nee, e la lunghezza di otto. E coperta
Conchiglia triangolare, o un poco al di strie trasversali che sono quelle d' ac
lungata, pi o meno convessa, grossa, crescimento. Ha tre denti cardinali alla
solida, inequilaterale, coperta da un'epi cerniera , e due laterali compressi ed
dermide verde, turchina paonazza inter entranti , come nelle specie non fossili.
namente; ligamento corto ed assai con La sua forma si accosta assai a quella
vesso; denti apiciali in lamine corte ed delle pafie. (D. F.)
in numero di cinque per valva; denti CICLADE. (Bot.) Cyclas, genere stabilito
laterali in lamine o costole forti ed al dallo Schreber e che pare che insieme
lungate, rilevate, denticolate sulla Ioro| coli' altro suo genere crudia debba riu
eie ( 35, ) eie
nirsi aWapalaloa dell'Aublel V Crudia, con tubo pi lungo del calice, con lembo
Apalatoa. (J.) con cinque incisioni lanceolate, retiesse;
CICLAE. (Ornit.) Belon ( Della natura de cinque slami conniventi merc delle an
gli uccelli, libro 6., cap. 3i) cosi seri?e tere, e che sopravanzano il tubo; un ova
la parola in'^X7, kichle , con la quale rio rotondato, sovrastato da uno stilo fi
Aristotele indica i tordi , turdi dei La- liforme , pi lungo degli stami, e termi
lini, che poi distingue in pi specie nato da uno stimma acuto; uua cassula
carnosa, globulosa, deiscente alla sommila
(Ch. D.)
CICLAMININA, o ARTANITINA. (Ch.) in Icinque valve, polisperme.
ciclamini , o panporcini, sono piante
Sostanza particolare vegetabile. erbacee, di foglie tutte radicali, intiere;
di fiori pendenti, sorretti da scapi uni
Propriet. ti n.
Se ne conoscono olio specie.
Non ha colore. Ciclamino d'Europa, Cyclamen europaeum,
in piccoli grani cristallini. Limi., Spec. 207 ; Willd., Spec, 1, pag.
poco solubile nell'acqua, c facil 809; Jacq., Fior. Austr., t. 4' ; Bull.
mente solubile nell'alcool. Berb., t. 6; volgarmente artanita. La
Non diseiogliesi punto nell'etere, negli sua radice un tubercolo rotondalo, com
olii volatili e negli olii grassi. presso, bruniccio di fuori, dal quale sor
La soluzione alcoolica ha un sapore gono molte foglie cuoriformi, picciuolale,
amaro deciso, e non manifesta propriet dentate o angolose agli orli, glabre, scre
n alcaline n acide. ziale di verde e di bianco nella pagina
L'acqua e l'etere intorbano questa so superiore, e rossicce in quella inferiore.
luzione -, e la infusione di galla ne pre Questa radice produce in oltre molti scapi
cipita interamente la ciclaminina lunghi da tre a quattro pollici, in cima
L'acido nitrico converte la ciclamnina dei quali sono dei fiori bianchi o legger
in acido ossalico. mente porporini. Cresce naturalmente nei
1/ acido solforico la colora di rosso. luoghi erbosi freschi ed ombrosi di collina
poco solubile negli acidi vegetabili, e nei bosrbi delle montagne della parie
ina lo pi che nell'acqua. media d' Europa, dove fiorisce in settem
bre e in ottobre. Coltivasi nei giardini
Preparazione. per la torma elegante dei suoi fiori; d'or
dinario vien moltiplicata per semi, come
Si tratta con alcool l'estratto della ra si fa delle altre specie, avendo cura di
dice del ciclamino d' Europa ; se ne di far la sementa subilo dopo che la pianta
stilla la soluzione alcoolica ; e rilasciato matura, e di porre i semi in vasi per
il residuo ad una evaporazione sponta riporli nelle stufe in lempo d'inverno.
nea , se ne deposita la ciclaminina. Nell'anno seguente si trapiantano separa
tamente i giovani tubercoli, i quali danno
Stato naturale. dei fiori nel terzo o quarto anno. Si pu
anche tagliare in pi pezzi le grosse ra
Oltre la radice del cyclamen ettro- dici, come si fa delle palale, lasciando un
paeum, vuoisi che anche quella della occhio a ciascun pezzo, il quale si pone
primula veris contenga della ciclamini subito in terra, dove non indugia a ci
na, quantunque in piccolissima dose. catrizzarsi e a buttar nuova barba: li
quale ultima operazione convien farla to-
Storia. sloch la pianta ha perdute le foglie.
Questa radice tuberosa mollo acre
La scoperta di questa sostanza do quando fresca, ma cessa d'esserlo sec
vuta al Saladin che la chiam arlanilina. candosi. Ella un gagliardo purgativo ed
(A. B.) anche emetico, e vien inoltre spacciata per
CICLAMINO. (Boi.) Cyc/amcn, Limi., ge vermifuga: ma generalmente non usala
nere di piante dicotiledoni, monopetale, in medicina. Col sugo cavato da questa
ipogine, della famiglia delle lisimachiee radice preparavasi in altri tempi nelle
o primulacee e della pentandria mono- farmacie il cos dello unguento a" arta
giaia del Linneo, i cui principali caratteri nita, che aveva la propriet di purgare
sono i seguenti: calice semiquinquefido, applicandolo sul hassoventre , di provo
persistente; corolla monopetala, rotala, care il vomito ponendolo sull'epigastrio.
CTC ( 353 ) eie
etl in fine d'agire come diuretico allor Limi., Spec, 207. Diversifica dai pre
ch s'applicava sulla regioni dei reni. Ma cedenti per aver la corolla colle divisioni
qucslo unguento, malgrado l ali propriet reflesse. Cresce nell'isola del Ceilan.
che compariscono ili si gran momento, Ciclamino di Coo, Cyclamen coum, Willd.,
andato, al pari della pianta stessa, Spec, 1, pag. 809; Curi., Boi. Mag., t.
disuso. Il nome volgare di panporcino, 4; volgarmente panporcino delV isola di
dato indistintamente a tutte le specie del Coo. Ha le foglie cuoriformi, rolondale,
genere, venuto perch delle loro radici intierissime; i fiori porporini; la corolla
tuberose sono ghiottissimi i porci, i quali colle incisioni pi larghe di quelle della
per nutrirsene le cercano sgrufolando il specie precedente, ma pi corte. Questo
suolo. ciclamino originario dell'isola di Slan
"* Questo ciclamino non si conosce in cilo, nell'Arcipelago, anticamente Coo.
Toscana, n in diverse altre parli d'I Coltivasi nei nostri giardini, dove fiorisce
talia, dove erroneamente in tutte le opere in primavera.
li materia medica e in alcune di bota " Il Tausch(.r7oA\,pag. 642, an. 1829)
nica si registra per cyclamen europaeum, rettificando i caratteri e la sinonimia d'al
Limi., il cyclamen neapolitanum, Ten., cune piante, propone che si debba ri
che la specie seguente. guardare il cyclamen coum. Miti., per
Ciclamino comode, Cyclamen Neapolita una variet a foglie intiere sull'orlo del
num , Ten., Fior. Neap., Prodr., Sappi., cyclamen europaeum. (A. B.)
2, pag. 66; Guss., Fior. Sic-, i, pag. 23o; Ciclamino di Persia, Cyclamen persicum,
Cyclamen europaeum , Sav., Fior. Pis., Willd., Spec, 1, pag. 809; volgarmente
i , pag. 21 3; Mal. med. veg., pag. 43, lab. ciclamino bianco , ciclamino odoroso di
4i; Ucr. Hort. Pan , pag. 86, non Linn.; Vinezia , panterreno odoroso , panpor
Cyclamen autumnale , Boos; Cyclamen cino dell' isola di Cipro. Le foglie di
hederaefolium, Berlol., Amoen. irai., pag questa specie sono ovali bislunghe, in
18 ; Cup., Bori. Cath., pag. 63, et Suppl. taccale a cuore alla base, crcnulate agli
a/e., pag. 24; Panph., 3,1. g5-225; Cy- orli. I fiori son porporini o del tutto bian
claminus inodorus , Clus., aiti, i, pag. chi. Questo ciclamino originario della
265 volgarmente artanita, panporcino, Persia; e coltivasi nei nostri giardini,
panporcino a foglie rotonde, panporcino dove fiorisce prestissimo: ma abbisogna,
senza odore, panterreno senza odore. Ha come il precedente, d'esser riposto in
le foglie cordato-ovale, acute, angolate, stufa in tempo d'inverno.
crenate; la corolla colle lacinie ovate, ot Ciclamino di foglie lineari, Cyclamen
tuse, piane. Cresce ovunque nelle selve; linearifolium , Decand., Fior. Fr., 3,
e fiorisce costantemente in autunno in pag. 4^3; Icon. pi. rar., pag. 3 , t. 8.
Toscana, nel Genovesato e nelle Calabrie. Questa bella pianta s'allontana straordi
Ciclamino sparso, Cyclamen repandum, nariamente, dice il Decandolle, da tutte
Sibili., Fior. Gr., a, pag. 72; Guss., le specie conosciute, per le foglie lineari,
Fior. Sic, I, pag. 229; Cyclaminum lunghe da sei a otto pollici, larghe una
orbiculato folio, Cup., Hort. Cath., pag. linea in tutta la loro estensione , iutiere
64. Ha le foglie cordate, sparsamente den e ottuse. Queste foglie nascono da una
tale; i picciuoli scabri all'apice; la co ceppaia radicale, perenne , nericcia e
rolla colle lacinie bislunghe ottuse. Crc-j squammosa , dalla quale sorgon pure uno
sce nella Calabria, nella Sicilia e nella 0 due scapi uniflori un poco pi lun
Francia. (A. B.) ghi delle foglie. Il fiore somiglia quasi
Ciclamino a foglie d'Elleha, Cyclamen del tutto quello del ciclamino comune.
hederaefolium, Willd., Spec, 810; vol Questa pianta fu scoperta dall'Olivier in
garmente panporcino a foglie dueller. Provenza nei boschi un poco umidi, detti
Questa specie dislinguesi dalle precedenti Souves , tra Arcs e Oraguignan : fiorisce
per le foglie angolose e dentellate. Cresce al principiare d'autunno.
nei luoghi ombrosi dell' Italia, della Gre Diversi botanici hanno dei dubbi su
cia e della Svizzera ; fiorisce in Prima questa ultima specie a cagion della forma
vera, e coltivasi nei giardini. straordinaria delle foglie; e di questo nu
" Questa specie corrisponde al cycla mero siamo noi pure, e sospettiamo che
men turopaeum, Utili., Dici., ed i il l'Olivier, il quale s'occupava pi della
cyclaminus verno tempore florens del entomologia che della botanica, abbia colli
^ Clusio. (A. B.) 1 fiori del ciclamino comune prima che
Ciclamino delle Indie, Cyclamen inticum, siano accompagnati da foglie, ed abbia
eie ( 354 ) eie
invece di queste prese le foglie lineari (li femmine; presenta una loggia che si av
qualche altra pianta. (L. D.) volge intorno allo spadice , e contiene
" CICLANTEE. (Bot.) Cyclantheae. Il una quantit innumerabile d' ovuli pic
Poiteau stabilisce, sodo questo nome, una colissimi , che cuoprono quasi tutta la
-nuova famiglia tra le monocotiledoni, parete interna dell'ovario; e questo fi
per il solo genere cyclanthus. V. Ci nisce alla sua sommit in uno stimma
clanto. (A. Richard.) bifido che si estende da ciascun lato
'* CICLANTO. (Bot. ) Cyclanthus. Questo sotto la forma d'una lamina dentata. Non
genere di piante monocotiledoni, del quale si conosce il frutto maturo. V. le Tav.
il Poiteau ha pubblicato la descrizione 542 e 543.
e la famiglia nel nono volume delle Me Questo genere si compone di due spe
morie del Museo di Parigi, pag. 34, lab. cie erbacee, che per il loro abito ricor
a, tra1 pi singolari che si conoscono, dano intieramente un pothos o qualun
ed offre una organizzazione che manca que altra pianta della famiglia delle
-d'analogia con qualunque altra del regno aroidee. Hanno la radice perenne e fi
vegelahile. 1 caratteri del cyclanthus brosi; le foglie grandissime, picciuolate,
che si compone di due specie originarie bifide o profondamente bipartite; i fiori
delle foreste della Guiana francese e della disposti a spadice retto da uno spadice
Martinicca, saranno per noi esposti come semplice.
furono presentati dal Poileau stesso; e Ciclanto bel Plomieb, Cyclanthus Plu-
quindi emetteremo quale sia la nostra mereii, Poit., loc. cit., pag. 3y, t. 3.
opinione intorno a questo genere. I fiori Fu scoperto dal Plumier che ne lasci
formano uno spadice ovoide, allungato, la figura nei suoi Mss., tab. 36, e 38.
retto da un peduncolo o scapo semplice, Ha le foglie segnate da un nervo, e
circondalo da una spala politili.1. Questo semplicemente bifide in punta. Cresce
spadice si compone di fiori maschi e di alla Martinicca e all'isola San-Vincenzo.
fiori femmine , disposti circolarmente. Se Ciclanto bipartito, Cyclanthus bipar
ci figuriamo, dice l'autore di questo ge titili^ Poit., loc. cit., pag. 36, t. 3. Lo
nere, due nastri, incavati, avvolti circo stesso Plumier scoperse pure questa spe
larmente o spiralmente intorno a un ci cie , della quale diede la figura. Ella
lindro, uno dei quali pieno di stami e si distingue dalla precedente , per le fo
l'altro pieno d'ovuli, avremo una idea glie divise fino alla base in due lobi lan
molto esatta di questi fiori e della loro ceolati, acuti. V. le Tav. 542 e 543.
disposizione; e ove si supponessero que E comune lungo le savane umide, e
sti nastri segnali a certe distanze d sotto i boschi umidi in terra bassa della
tramezzi trasversali che dessero origine Guiana, nei dintorni della Gabrielle,
a tanti fiori distinti, cesserebbe latta la dove volgarmente conosciuta col nome
semplicit, e la pianta che forma il ge di arQiima diable.
nere cyclanthus entrerebbe naturalmente La struttura di questo genere s'allon
nella famiglia delle aroidee. Nei fiori ma tana talmente da quella degli altri ge
schi il calice aderisce in quasi tutta la neri di piante monocotiledoni, che il
sua estensione al calice dei fiori fem Poiteau s'avvisa che possa esso formare
mine; aperto in cima, e si estende il tipo d'un nuovo ordine naturale in
circolarmente o a spirale continuata in termedio tra le aroidee e le pandanee.
torno all'asse dello spadice. Gli stami Ed invero, l'organizzazione ilei fiori
sono in gran numero, ed inseriti iti fondo femmine uon ha nulla d'analogo con
del calice; hanno i filamenti cortissimi, alcun altro genere conosciuto. Tutta-
le antere mollo prolungate e di due volta questa singolarit pu essere pi
logge. Il calice dei fiori femmine pi apparente che reale; ed iufatli non si
grande di quello dei fiori maschi , eoi conosce ancora il frutto del ciclanto.
quale unito per il suo lato esterno, do- Polrebb'egli essere che ci che si de
vecch per tutto il suo lato interno sal scritto per semplici ovuli, altro non siano
dato colla parete dell'ovario ch' intero. che numerosissimi pislelli attaccali alle
Al di sopra dell'ovario, il calice com pareli d'uu involucro? Il che se fosse,
parisce sotto l'aspetto di due lamine di questo genere avrebbe una organizza
vergenti e reflesse, avvolte a spirale in- zione comune alle oroidee, alle quali
ierno allo spadice , come il calice dei fiori s'avvicina tanto per l'abito. La qual
maschi. L'ovario ha la stessa forma e la cosa non pu rimaner decisa senza l'a
Medesima disposizione del calice dei fiori; nalisi del frutto. La nostra
eie ( 355 ) CIC
acquista in oltre qualche probabilit di e conta due specie, la cyclobothra bar
pi, quando si rifletta che in tutte le bala e la cyclobothra purpurea, che sono
aroidee 1' ovario supero , dovecch due fritillarie del Kun\h,Jritillaria bar
nelle ciclantee, secondoch queste sono bata efritillaria purpurea. Ma il Roemer
stale descritte, sarebbe infero. (A. Richard.) e lo Scbultes (Syst., tom. 7, pars 2, pag.
CICLIDIO, Cyclidium. (Jgast.) un ge 1688.) riferisce queste due liliacee esoti
nere stabilito da Muller fra gli animali che al genere calochotrus, e registra Irai
da esso indicati sotto la classica denomi generi mal noti (loc. cit., pag. 1610) il
nazione d' infusorii, e che comprende genere dello Sweet. (A. B.)
tulli quelli che hauno il corpo micro CICLOBRNCHI, Cyclobranchia. (Mala-
scopico, trasparente, membranoso, de co*. ) il nome sotto il quale De Blain-
presso, orbicolare o ovale. Si trovano ville indica il quarto ordine della prima
nelle infusioni vegetabili. Non offrono classe dei malacozoari o dei cefalofori. I
veruno indizio d'appendice n di cavit suoi caratteri sono: gli organi della re
intestinale. II loro moto , secondo Muller spirazione simmetrici, branchiali, in for
(il solo autore che gli abbia fnqul os ma di arbuscoli , talora assai corti, di
servati), ordinariamente assai lento e se sposti a cerchio intorno ad un centro
micircolare. Sono essi realmente animali? alla parte posteriore dorsale. II corpo
(V. Infosomi.) Si coniano in questo ge nudo, tubercoloso, convesso, con un largo
nere otto specie, tulle descritte e rap piede proprio a strascicare , e che occupa
presentate nell'opera di Muller, e co (ulta l'estensione dell'addome: ambedue
piate nell'Enciclopedia metodica. Le pi i sessi sono posseduti dal medesimo indi
comuni sono: i. il Ciclidio bdlla, Cy viduo: l'ano medio e posteriore. Questo
clidium bulla, eh' orbicolare ed ialino, gruppetto, smembralo dai nudibranchi di
trovasi nell'infusione del fieno, ed rap Cuvier, non contiene che specie marine,
presentalo in Muller, Inf. tav. II, fig. i assai numerose, e distribuite in tre soli
a. Il Ciclidio glaocoxio, Cyclidium generi, Doai, Onchidori e Peronia. V.
glauconum , Muli., Inf., tav. Il, fig. 6-8, queste diverse parole, l'articolo Mala
ch' ovale, ed ha l'interno difficilmente cozoari e le Tav. 206 e g3g. (De B.)
visibile: trovasi nell'acqua serbata d'in CICLOFORO, Cyclophorus. (Conch.)
verno. 3. Il Ciclidio kbbastbo, Cycli la denominazione generica sotto la quale
dium nigrcans, ch' un poco bislungo, Dionisio di Monlfort ha separato dai
marginato di nero; stato osservato nel cicloslorai aquatici il cyclophorus vol-
l'infusione della lenticchia d'acqua, ed vulus degli autori, helix volvulus di
rappresentato in Muller, tav. II, fig. 9, Muller, per aver la conchiglia ombili-
e nella lav. 43* di questo Diz. 4- Il cata, ed i margini dell'apertura perfet
Ciclidio galleggiami , Cyclidium flui tamente riuniti e rigonfii in una varice
tante Muli., Inf., tav. II , fig. 4-5. circolare e persistenle. La sola specie di
ovale, cristallino, e si vede nell'acqua questo genere , da esso chiamata il ciclo-
pntrida marina. (Db B.) foro volvulo, cyclophorus volvulus, rap
"CICLOBOTRA. (Bot.) Cyclobothra. Lo1 presentalo nel tom. 2.0 , pag. 290 della
Svreet stabilisce, sotto questo nome, un sua Conchiliologia sistematica , ed in
genere nuovo di piante monocotiledoni, Cbemnitz , Conch., 9, tav. 123, fig.
appartenenti Mesandria triginia del 1 064-1066, vive nei canali del Delta in
Linneo e alla famiglia delle liliacee, e Io Egitto. una conchiglia forte e grossa,
caratterizza cos: perianto pelaloideo, che ha i giri della spira molto rotondi;
imbracato, quasi campanulato, diviso in il suo colore giallo aureo, frammischiato
sei foglioliue alquanto diritte, quasi pa di lionato, macchialo di bianco, rigato
tenti, internamente e al di sopra della alla base esternamente, e bianco nell'in
base scavate da una fossetta nettarifera, terno come pure sulla varice circolare.
rotonda, barbata; le esterne il doppio pi L'orabilico distintissimo, e mai non si
piccole; sei stami inseriti alla base del oblitera con l'et. L'animale poi non
perianto, coi filamenti alquanto piani; differisce punto da quello dei veri ci-
un ovario trigono, con Ire solchi, sovra clostomi. (De B.)
stato da tre stimmi, scannellati in dentro, CICLOFORO. (Bot.) Cyclophorus, genere
reflessi all'apice. Il frutto una cassula di felci stabilito dal Mirbel sotto il nome
bislunga, ottusamente trigona, polisperma di candollea, e cos caratterizzato: frut
Questo genere, secondo che dice il di tificazioni disposte in punti nudi ; cas-
lui autore, vicinissimo al calochortus, sule immene in piccole fossette disposte
CIC ( 35 i ) ck;
irregolarmente sulla faccia inferiore delle brana branchiale; linea laterale distintis
fronde. I quali caratteri non distinguono sima ; muso rotondo ; lesta larga e de
sufficientemente questo genere dal poly- pressa, bocca grande; due corti cirri al
podium; ed in olire le cinque specie rife labbro superiore; mascella superiore un
ritevi dal Mirbel, sono siale considerate poco prolungala; denli,,piccoIi ed acuti;
come specie di polypodium e di acrosti- dorso bruno, lati e lesta gialli, ventre
chum. Il Desvaux ha credulo bene ili bianco con puntini bruni; pinne bruue ,
modificare i caratteri generici, e cambiare eccettuate le inferiori, che sono lurchi-
il nome di candollea, gi usato per un al niccie: pelle floscia e coperta d'una densa
tro genere, nell'altro di cyclophorus, che viscosit. Lunghezza diciollo pollici circa.
ne esprime il carattere essenziale, quello V. Tav. 418.
cio di presentare delle cassule attaccate Questo pesce, di carne grassa e muc-
e raccolte circolarmente in fondo e sulle cosa, si ciba d'inselli, di vermi e di
pareli di una cavit esistente nella gros animaletti marini ; depone le uova alla
sezza della fronda; le quali cassule for fine dell'inverno o al principio della
mano dei gruppi privi di tegumenti (in- primavera , e Steller dice che sono della
sidium) , posti gli uni presso gli altri, grossezza di un pisello. Nella Groenlan
ma distinti. Questo nuovo carattere esclu dia serve di cibo. Abita i mari pi set
de dal genere cyclophorus la condot tentrionali, nella vicinanza del polo. S'in
toci poypodioides del Mirbel, in luogo coili ra su tutte le coste del mar Glaciale,
della quale sono stale collocate dal De fino verso il Kamtschatka , e spesso nelle
svaux altre due specie di polypodium , imboccature dei fiumi che vi portano i
cio, il polypodium adnascens e il poly- ghiacci e le acque. Se ne pesca talvolta
podium stigmosum dello Swartz. Il per in Inghilterra ed in Olanda, particolar
ch questo genere si compone ora di mente ad Amsterdam, nel braccio di mare
sei specie di felci, le quali tutte crescono chiamato Y.
nelle Indie orientali, all'isole Sechelles, Il ClCLOGASTEB.0 LINEATO , Cycloga-
ed a quella di Borbone. Esse hanno le sterus lineatus , Cyclopterus lineatus ,
fronde semplici, intiere, tomenlose, mas Linn. Un solo raggio branchiale; tinla
simamente di sotto, e senza nervi , colle generale bruna castagna con fasce longi
fruttificazioni nel terzo della loro mel tudinali biancastre, alcune delle quali
superiore. Queste frondi nascono da ra sono diritte, e le altre ondulale; labbra
dici o ramoscelli striscianti, coperti di ricoperte ila una grossa pelle, e papillose
squamine dislese: carattere comune con alla loro faccia interna; dorso srrignuto;
molte specie di polipoli a frondi sem pinna caudale appuntala; lo scudo for
plici, a cui converr riferir questo genere mato dalle pinne inferiori , cinto di pa
nel caso che non venga adottalo. La de pille rossastre. Del mar Bianco.
scrizione delle specie pu vedersi nel Il ClCLOGASTSKO GELATINOSO , Cychga-
Journal de Botanique voi. 3, pag. 19. stertis gelatinosus , Cyclopterus gelati-
(Lem.) nosus , Pali.; Targa gelatinosa, Boniu-
CICLOGASTER , Cyclogasterus. (Tttiol. ) terre. Pinne pettorali larghissime ; aper
Il Gronovio ha per il primo formato tura della bocca rivolta in s; pelle
sotto questo nome un genere di pesci , molle, alepidola, viscosa, ed abbondan
che contiene il liparis. Questo genere temente spalmata d'un umore glutinoso,
entra nella famiglia dei plpcotteri di Du- che trapela da ventiquattro orifizii, due
mril, ed offre i seguenti caratteri: dei quali sono situati fra la narice e l'a
Tutte le pinne impari riunite ; una pertura della bocca, e dieci altri regnano
sola dorsale molto lunga ; corpo liscio, dalla commettitura delle labbra , fino
allungato e compresso posteriormente ; verso l'opercolo; le labbra sono doppie,
nel resto, tutti i caratteri dei Ciclotte grosse, carnose, l'inferiore protrattile;
ri. V. ClCLOTTEBO. gli opercoli sono flosci ; il corpo quasi
Si distingueranno facilmente i ciclo- trasparente e nel maggior modo oleoso;
gasteri dei lepadogasteri , che hanno le la sua lunghezza di circa diciotto pol
pinne pettorali doppie riunite, e dai ci lici , e la tinta generale di un bianco
clotteri , che hanno due dorsali e le pinne mescolato di roseo; opercoli porporini
impari isolale. cupi , pinne anale e dorsale paonazze
Il Ljpabe , Cyclogasterus liparis, e quasi nere.
Cyclopterus liparis, Linn. Tulle le pin Pallas ha, per il primo, descritto que
ne impari riunile; sette raggi alla mem- sto pesce, che abita i mari del Kam
eie ( 357 ) eie
Ucbatka, c la ili lui carne e tanto cat sono traversale da allre raggianti , fl suo
tiva che i cani medesimi ricusano di diametro di undici linee circa. Non
mangiarne. sappiamo ove sia stala trovata questa
Pare che il gobioide smirneo di De specie. V. Tav. 689.
Lacpde debba riferirsi a questo genere, Ciclolite emisferica, Cyclolites hemisphe-
come pure il cyclopterus montagui, Soc. rica, Lamk., loc. cit., Scheuchz., Herb.
Wern., I, V, I, ed il cyclopterus gobius. diluv., tab. i3, fig. 1. Polipario orbico
Zcol. Dan., CLIV, A. lare, convesso sopra, a centro bislungo
La parola ciclogastero greca (xUxXos; ed a lamine finissime; diametro, venti
due a ventilre linee. Si trova nel Delfi-
circuus , yotuTp, venter) e significaci nato. V. Tav. 537.
ventre a cerchio, lo che indica la di- Ciclolite ellittici. , Cyclolites elliptica ,
sposizione delle catope. (I. C.) Lamk., loc. cit., pag. 234; Cruetlard ,
CICLOLITE, Cyclolites. (Madrep.) Ge Mem. 3, tav. 21, fig. 17 e 18. Sembra
nere di poliparii stabilito du De Lamarck che questo polipario differisca solo dal
per la madrepora porpita di Linneo e precedente per la sua forma allungata ,
per alcune specie vicine, delle quali < ed incliniamo a credere che appartengano
per l' affatto ignoL .'animale, e che of ambedue alla medesima specie, poich
frono una sola stella lamellosa, la quale quasi tutti i circoli concentrici della
occupa la parte superiore del polipario , faccia inferiore sono rotondi, ed i soli
eh' pietroso, libero, orbicolare ovvero pi esterni assumono maggiore grossezza
ellittico, corto e fornito di lamelle glabre alle cime e formano l'ellisse. Se questo
sopra, depresso sotto, con linee concen polipario fosse sialo veduto pi giovane ,
triche circolari. un genere evidente si sarebbe certamente trovato orbicolare.
mente assai vicino a quello delle fungiti, Il presente fossile s'incontra nel monte
e che contiene sole specie fossili. Linneo Canigou e nelle vicinanze di Perpignano.
dice peraltro che la madrepora porpita Ciclolite ceistata, Cyclolites crstata,
si trova nel mar Rosso ed in quello Lamk., loc. cit., pag. 234. Polipario or
delle Indie, ed rappresentata nelle bicolare, convesso sopra. La sua super
Amoen. acad. i , pag. 91 , N. 7, tav. 4, ficie superiore coperta di carene la-
fig. 5. orbicolare, con una lacuna mellose, che vanno in diversi sensi fino
centrale rotonda. (De B.) a qualche distanza dal margine , e sono
CICLOLITE, Cyclolites. (Foss.) Ecco i cinti da una fascia circolare di lami
caratteri che De Lamarck ha assegnati a ne che lo cuoprono, raggiando dal cen
questo genere, che Cinqui stato sola tro alla circonferenza. Non si trova al
mente trovato alla condizione fossile. cuna cavila nel mezzo, lo che fa du
Polipario pietroso, libero, orbicolare bitare che appartenga al genere Odo
o ellittico , convesso e lamelloso sopra , rile. Questo polipario un poco fer
sublacunoso al centro , depresso sotto, con ruginoso, e non sappiamo ove sia sialo
linee circolari concentriche. trovato.
Una sola stella lamellosa , che occupa Indipendentemente dalle specie soprad-
la superficie supcriore; le lamine finis descritte, ne possegghiamo eziandio pa
sime, intere, lisce. (Anim. inveri., tom. recchie altre, una delle quali di forma
a, pag. a3a.) ellittica , anco in tutti i suoi circoli con
Questo polipario ha le maggiori ana centrici , bench il mezzo della stella
loge con le fongie, dalle quali facilmente non sia bislungo; un'altra di forma or
si dislingue per le linee circolari concen bicolare , che ha sole sette linee di dia
triche della sua superficie inferiore , e metro, col vertice molto elevato, e della
per le lamine glabre della sua stella. quale si vede una figura nell'opera di
probabilissimo che le cicloliti sienn, cia Knorr, voi. 2, tav. F. 3, che indi
scuna , il polipario di un solo animale , cata per proveniente dal cantone di Ba
poich presentano una sola stella lamel silea ; ed una terza che ha diciotto linee
losa. di diametro, e che differisce da tutte le
Ecco le specie conosciute. altre per la sua depressione.
Ciclolite rdmismvle, Cyclolites numi- Crediamo che qnesli fossili si trovino
smalis , Lamk.. loc. cit. pag. 233; Por esclusivamente negli antichi strali del
pita circolare, Gueltard , Mem.. tav. 23, globo. (D. F.)
fig. 4*5. Polipario orbicolare; le linee CICLOPE , Cyclops , Muller. (Crost.) E
concentriche 'Iella sua faccia inferiore la denominazione di un genere d' cnlo-
Dition. delle Scienze Nat. Voi. Vi. 45
CIC ( 358 ) eie
moilracei senta guscio , della famiglia dei che dopo la seconda muda, la quale suc
denudali o ginnonelli, che hanno la te cede nel mese d'agosto.
sta confusa col corsaletto, con un solo Il maschio, all'epoca della fecondazio
occhio rotondo , cosne lo annunzia il ne, abbraccia la sua femmina con le sue
loro nome. due antenne in mancanza del corsaletto,
Deger, Linneo e Geoflroy asevano e cosi la tiene finch si presti alla copu
riferite queste specie al genere IVIonoeu la, la quale si effettua con l'introduzio
lo. Muller ne le ha separale, per riu ne degli organi c he il maschio reca all'e
nirle in un genere particolare del quale stremit della coda, e che penetrano in
ecco i caratteri. un'apertura che ha la femmina all'arti
Non hanno testa distinta , e l'occhio colazione del terzo anello.
unico, posto sulla parie superiore ed Jurine si accertalo che una sola fe
anteriore del corpo , preceduto da due condazione basta per vivificare le uova
lunghe antenne, con peli o filamenti di varii parli.
articolali mobilissimi, lina sola specie La quale specie di metamorfosi, o di
ne offre quattro. Il corpo , di forma successivo sviluppo delle parti, ha fallo
ovale, allungala, ricoperto di placche si che quesli medesimi animali , sotto le
cornee sottilissime, iu numero di cinque loro diverse forme, sono stali riferiti a
ad otto, che vanno diminuendo Terso diversi generi, sollo i nomi di nauplii e
la coda , che diritta e bifida alla sua di amimone.
cima, ove si veggono quasi sempre due I ciclopi si osservano nelle acque dei
filamenti conici, pelosi, che si biforcano pantani e degli slagni. Le specie meglio
anch'essi in alcune specie. conosciute sono le seguenti :
11 numero delle zampe o delle pinne II Ciclope qoadricornf., Cyclops qna-
varia , come la loro posizione. Se ne drcornis , che Muller ha rappresentalo
contano da sei a dieci , disposte a coppie, nella sua opera sugli entomoslracei, tav.
ognuna delle quali si biforca , e presenta 18, dalla fig. I fino a 4, cne ha la
numerasi filamenti , dei quali si serve coda forcuta e le quattro antenne li
l'insetto, come gli uccelli delle penne neari.
delle loro ali , per appoggiarsi sull'acqua Il Longicobhe, rappresentato dal me
e questi ultimi sull'aria. desimo aulore nella slessa opera, tav. i>|
Sono modelli di remi leggieri, resi nelle fig. j, 8 e 9. Questa specie stala
stenti, ed il moto dei quali perfetta osservata uell' acqua del mare. V. la
mente combinato per l' uso al quale sono Tav. 714. (C. D.)
destinati. Spesso quesli enlomoslracei, il CICLOPI?,, Cyclops. (Conch.) Dionisio di
tii cui peso idrostatico presso a poco Montfort , nella sua Conchiliologia siste
quello dell'acqua, restano immobili matica, separa sotlo questo nome alcune
tranquilli ad un'altezza determinata ob specie di buccini di Linneo, la di cni
bedendo lenta mente alla loro gravila conchiglia ha la spira assai corta, depres
zione. sa, quasi verticale; una base, al contra
Jurine, di Ginevra, ha falle, sullo rio, mollo larga, rotonda, con una larga
sviluppo di questi animaletti, delle cu callosit unita sulla columella , ed una
riossime osservazioni da esso pubblicate piccolissima apertura assai irregolare, ri-
nel Bulle! tino della Societ nloraalica strinta, fortemenle smarginata anterior
per i mesi di nevoso e piovoso anno V, mente, col labbro esterno marginalo. Il
delle quali presenteremo qui l'estratto. tipo di questo genere, che Dionisio di
La specie osservata il ciclope qua Montfort chiama il ciclope stellalo, Cy-
dricorne. Appena esce dall'uovo, l'anima clopt asrerizanSi il Buccinum neritum
le quasi sferico; ha sole quattro corte di Linneo, rappresentalo nel Gualtieri,
zampe e due antenne. In capo a quin Test., tav. 65, fig. C. I. una ronchi-
dici giorni, si vede comparire un pie gl ietta, della grandezza dell'unghia, col
colo prolungamento alla parte posteriore fondo bianco sudicio, ornato d' una reti-
del suo corpo. Il terzo paio di zampe colatura colore aurora; il labbro esterno
non si manifesta che cinque altri giorn' e la callosit della columella sono bian
dopo, e ne occorrono cinque altri per chi, tinti di roseo, e l'interno dell'aper
completamente svilupparsi. Muda ai yen- tura bruno rossastro. Questa conchiglia
tolto giorni, e sempre pi si accosta alla si trova ucl Mediterraneo, ov' assai ra
forma che deve conservare per il rima- ra. V. la Tav. 392. (De B.)
nenie della sua vita. Non depone le uova|CICLOPlA.(or.)C>-c/o/>ia,genere di piante
C1C ( 35r, ) eie
dicotiledoni, della famiglia delle legumi pedicelli bibmtteati alla base. Cresce al
nose e Iella decandria monoginia del capo di Buona -Speranza. (A. B.)
Linneo, cosi caratterizzato: calice con CICLOPITE. (Mia.) Il Ferrara , nella sua
ciuque divisioni disuguali, rientranti alla Mineraloga della Sicilia, cosi chiama un
base; corolla papilionacea , col vessillo minerale che deve, a quanto pare, rife
segualo da rughe longitudinali, colle ali rirsi alPanalciino. V. Analcimo. (B.)
provviste di nna piega trasversale ; dieci CICLOPOGONO. (Bot.) Cyclopogon, ge
stami liberi caduchi, uno stimma bar nere nuovo d' orchidee stabilito dallo
buto, e di due costole. Il frutto nn Stemberg e dal Presi per una pianta rac
legume compresso polispermo. colta in America dal dottor Haenke, e
Questo genere stabilito dal Ventenal, e che il cyclopogon ovalifolium,Sleab. et
mal conosciuto in principio, fu per qual Presi, Beli'/. Haenk., tab. i3, fig. 1.
che tempo confuso con altri generi. Questo genere vien distinto per i seguenti
* Ciclopia a foglie di ginestra, Cyclopia caratteri: perianto ringenle , di tre se
genistoides, Vent.; Decand., ffov. gen., pali , i due inferiori lineari, riflessi, il
pag. 3; Brown in Ait., ed. JVov. fori. AUperiore eretto, tridentato all'apice; lab-
Kew. 3, pag. 5; Podalyria genistoides, bretlo patente, bislungo, concavo, guer-
W'ilici.; Ibbetsnnia genistoides, %\m\ Bot. nito alla base d'un processo tri lobo, atte
mag., tab. I25a; Gompholobium macula- nualo verso l'apice, dove dilatasi in una
tum, Anilr., Bot. Rep.,lab 427; Sophora lamina spatolata, quasi rotondata ; gino-
genistoides , Burn., cap. 12; Galega ge- stemio stipitato ; antera quasi termina
nestoides, Thunb.; Pluk., I. 4 13, f. 5. Ar le , persistente , colle logge ravvicina
boscello del capo ili Bunna-Spcranza,di ra te, colle masse polviscolari pulverulente.
moscelli angolosi , pelosi mentre son gio (A. B.)
vani; di foglie sparse, sessili, ternate, nn "CICLOSPERMO. (Bot.) Cyclospermum.
merosissime, lunghe un pollice appena, Seconda sezione stabilita dal Decandolle
leggiermente accartocciate agli orli; di nel genere Itelosciadium, nella quale son
fiori gialli, solitari, peduncolati, ascellari, riunite quelle specie che mancano d'in
accompagnali da brattee membranose, volucro, e che hanno il frullo molto gla
ovali lanceolate, acute, situate alfa base bro. (A. B.)
dei peduncoli. Il calice glabro, tubulato, CICLOSTEGIA. (Bot.) Cyclostegia. Il
campanulato, di cinque divisioni Hrsn Bentham, sodo questa denominazione,
guali, lanceolate, acuminale , colle quat propone per una specie indiana , cyclo
Ir superiori ravvicinale, colla mfe- stegia strobilifera , Benlh., in Wall., Cat.
riote pi grande1, concava, posta sotto Herb. Ind., n. i56a, un genere nuovo
la carena; il vessillo ampio, ovale, di labiale, ch'ei caratterizza cosi: Fiori
ungnicolato, venato di porpora; le ali in spiga slrobiliforme ; brattee membra
slargale, quasi sagittale alla base; la ca nacee, venose, cigliale al margine, embri
rena, lanata pi corta dette ali; le antere ciate, ciatiformi; calice uguale, di cinque
piccole. (Poih ) denti; corolla quadrifida, coi lobi quasi
" Ciclopia a foglie di Gallio, Cyclopia uguali, il supcriore quasi creilo, smargi
galioides, Decand., Prodr, 2 , pag. 101; nato, gli inferiori appena patenti; antere
Sophora galioides, Berg., Cap., i/^i; ovali, colle logge confluenti. (A. B.)
Pluk., Alm., t . 4 1 3, fig. 4; Aspalathus cal CICLOSTERMA, Cyclosterma. (Conch.)
losa. Burm., Fior. Cap., 21. Suffrutice un nuovo genere stabilito da Mariott,
inferiormente glabro; di rami irsuti al in una Memoria letta alla Societ Reale
l'apice come lo sono anche le foglie su di Londra nel 1817, jper una conchiglia
periori ; di foglioline subulate, mucro delle Imi ie orientali , della quale per
nate. Le lacinie calicine sono mneronato- non ci sono noti i caratteri. (De B.)
acuminate ; le brattee ovato-lanceolate. CICLOSTOMI, Cyclostomi Pisces (Tttiol.)
Cresce al capo di Bnona-Speranza. Dumril ha stabilita sotto questo nome
Ciclopia di foglie larghe , Cyclopia la- una famiglia di pesci cartilaginei, nell'or
tifolia , Decand. , Ann. Soc. noi , 4 , dine dei trematopnei , e le assegna i se
pag. 98; Prod., 2, pag. 10 1; Genista guenti caratteri:
buxifolia, Burm., Cap. Prod., 21. Ar Senta opercolo ; corpo cilindrico ,
boscello tutto glabro; Ire foglioline quasi nudo, viscoso, senta pinne pari; bocca
sessiFi ellittiche, o ovate, appena mucro rotonda all'estremit del tronco; senta
nate; le superiori solitarie; fiori in pie- mascelle orizzontali.
col numero, coi lobi del calice acuti; La parola ciclostomo desunta dal
CIC ( 36 ) CFC
greco, e significa bocca circolare (Y.OK.OC,, tazione sulla famiglia deiDumril
gnoso modo il professor (Disser
Pesci cicloslo
circulus, UT(l, bucca.) mi, Parigi, 1812, in 8.), riconosceremo
A prima vista, questi pesci molto so analogie anco pi evidenti. Cos gli an
migliano alle anguille per la forma al nelidi hanno , come i ciclostomi , il corpo
lungala e rotonda del loro corpo, che allungato, molle, viscoso , alepidoto, con
per comparisce come troncata anterior rughe trasversali pi o meno distinte e
mente, per via della singolare conforma contrattili, alle quali aderiscono i mu
zione della bocca. In generale, sono vi scoli; la loro testa intimamente unita
vacissimi, glutinosi e viscosi; la maggior al corpo; non presentano mai membra
parte abitano i mari ed i laghi, d'onde articolate, ed hanno un sangue rosso, che
risalgono in primavera nei fiumi. circola nei vasi. Pu trovarsi maggiore
Tutte le specie di quesla famiglia man analoga nei caratteri generali?
cano di vescica natatoria ; perci rieninno Inoltre , gli strumenti destinali alla
m fondo all'acqua appena cessano d prensione o alla masticazione degli ali
muovervisi ; si servono per di vari menti nelle lamprede e nelle missini, sono
mezzi per fissarsi, onde non essere tra simili a quelli di molti annelidi. Infatti
sportati dalla corrente delle acque. Le l'assoluta mancanza dei denti degli am
lamprede infatti gettano, per cos dire, inoceli si ritrova nei lombrichi, nelle
l'ancora sui corpi solidi, ai quali si at arenicole, nelle serpule e nelle lerebelle;
taccano con la specie di coppella che una notabile analoga vedesi fra le hoc-
costituisce la loro bocca, e le missini, che coniche e nel maggior modo musco
per mezzo del gancetto mobile che arma lose, armale di pezzi calcarli, spesso den
il loro labbro superiore , si aggrappano tati a sega , che si muovono trasversal
sulle parti pi molli dei pesci, dei quali mente nelle nereidi, nelle afrodile e nelle
poi succhiano il sangue. Gli aminoceli lamprede; si riconoscono le due file tra
per, o lamprede di fiume, hanno sola sversali, pettinate, taglienti, e come do
mente la facolt di nascondersi con la rale, della bocca delle anfitrili, nella me
massima rapidit sotto la rena ed il fan desima parte presso la missine.
go , giacch curvando e piegando le La circolazione dei cicloslomi frat
loro labbra, si formano una specie di tanto quasi analoga a quella dei pesci,
6rifo- . . con quesla differenza che tutti i loro
Tutti i cicloslomi si pascono di ma Vasi sono collegati al parenchima degli
terie animali viventi o morte: molli sono organi nella di cui grossezza serpeggiano,
ciechi. presso a poco come negli animali vera
Questa famiglia forma veramente il mente vertebrati lo sono le arterie e le
passaggio dalla classe dei pesci a quella vene della dura madre, delle ossa e del
degli annelidi, ed anco in questi ultimi fegato. Una disposizione aualoga caratte
tempi, si esitato sul posto che conver rizza il sistema vascolare della sangui
rebbe assegnarle. Quanto infatti i ciclo suga e del lombrico.
stomi non somigliano agli animali inver II meccanismo della respirazione nelle
tebrati di quesla ultima classe ? Non lamprede e negli aminoceli tutto di
hanno essi, invece di vertebre, un tronco verso da quello della maggior parte degli
cartilagineo d'un solo pezzo, che anco altri pesci, eccettuati i plagiostomi. Que
si ramraorbida in certe epoche dell'anno? sla maniera si accosta a quell i che ci of
Non hanno membra articolale; molli di frono gli animali i polmoni dei quali sono
essi, sempre ciechi, si attaccano agli an messi in espansione dalle costole. Qui le
mali per succhiarne il sangue, come le pareti cartilaginee del torace fanno l'effetto
sanguisughe o i lombrichi ; mancano tutti di molle che tendono a portarsi continua
di mascelle orizzontali e mobili, ed hanno) mente in fuori , e per conseguenza a dare
il tubo intestinale semplice e spesso senza maggiore ampiezza a tutti i diametri di
mesenterio*, la loro respirazione si effet questa cavit, nel tempo stesso, che in
tua per un solo e medesimo genere di ragione della loro flessibilit, ne permet
orifzii; le uova situate nella slessa cavit tono il ristringimenlo. Di pi, la pro
.degli intestini , riunite in un grappolo priet che hanno questi animali di poter
unico, non sono portate fuori da ovi fare entrare e uscire l'acqua dagli ori-
dutti. tizi i esterni delle branchie, ci presenta
Se noi proseguiamo pi oltre questo una particolarit che totalmente differisce
parallelo, come ha fatto nel piti inge- da quanto succede nella respirazione dei
CIC ( 36i ) CIC
eri pesci ; ma negli annelidi rediamo un negli aminoceli, che hanno un solo grap
fenomeno analogo. polo d'uova attaccato al peritoneo sotto
Nei ciclostomi, non si veggono costole l'aorta. Questa unica ovaia non ha ovi
ordinarie, ma le piccole branchiali, ap dutto; allorch le uova debbono essere
pena sensibili nelle razze e negli squali, partorite, se ne slaccano e cadono pro
sono in essi molto sviluppate ed unite babilmente nella cavit del peritoneo,
le une alle altre, per formare come una la quale comunica con la cloaca per due
specie di gabbia, mentre mancano di orifzii infundibuliformi , situati sul mar
archi branchiali solidi. gine dell' intestino retto, presso a poco
Le branchie, invece di formare dei come nelle razze. da osservarsi che il
pettini, come in tulli gli altri pesci, so grappolo delle uova finisce ad una certa
migliano a borse formate dalla riunione distanza dall'ano, ed tanto stabilmente
<r una delle facce d' una branchia con ritenuto da non potere accostarsi a quei
quella opposta della branchia vicina. condotti , che fanno comunicare la cavit
Gli organi della generazione degli an del peritoneo con l'acqua nella quale
nelidi egualmente ci mostrano una gran immerso l'animale.
dissima analoga con quelli che loro cor La scoperta di queste particolarit fu
rispondono nei ciclostomi. Nei lombrichi, falla nel 1812, epoca nella quale Du
per esempio, le uova cadono nella cavit mril le pubblic , tre anni , per conse
del ventre, senza esser condotte fuori guenza, innanzi che Everardo Home avesse
da ovidutti ; escono dalla cloaca per pic letta una Memoria sul medesimo argo
cole e particolari aperture, com' stato mento alla Societ reale di Londra.
sservalo dal Willis e dal Redi, e come La famiglia dei ciclostomi attual
ha veduto Cuvier nell'arenicoli e nel- mente composta di quattro generi, dei
r afrodi la. Dumril ha riconosciuta la quali esporremo i caratteri nel seguente
medesima disposizione nelle lamprede e prospetto sinottico.

Famiglia dei Ciclostomi.

lentacolate ; orifizii delle j due, ventrali Missine.


branchie in numero di \ sette, laterali Ettatresto.
. .
senza palpi ne. ,tentacoli
, ... bocca 1I dentata
;'1 . , , Lampreda.
.
r sdentata Amhocbto.
Cuvier ha assegnato alla famiglia dei ciclostomi il nome di succiatori. (V. questa
parola, Ammoceto, Ettatremo, Lampreda, Missine e Teematopnei, e le Tav. 36
35i. (I. C.)

CICLOSTOMO. Cyclostomus (Ittiol.) De nere Paludina e Vivipara, lo che stalo


nominazione specifica di un bodiano. V. adottato da D' Audebard De Frussac ,
Bodiano. (I. C.) almeno nelle sue Memorie geologiche ;
CICLOSTOMO, Cyclostoma. ( Malacoz. ) poich nel suo Sistema conchiliologico ,
Questo genere stalo proposto per la aveva per l' affatto seguilo Draparnaud.
prima volta da De Lamarck, nella prima Si tratta ora di sapere se si dovranno
edizione dei suoi Animali invertebrati, collocare nei veri ciclostomi le sole spe
e la specie che citava per tipo era il cie terrestri, ovvero ordinarvi eziando
turbo delphinut di Linneo , di cui ha quelle fluviatili, bench con molla cer
poi formato il suo genere Delfinula. tezza la loro organizzazione sensibilmente
Bosc assegn quindi il medesimo nome differisca da quella della vivipara pro
alla conchiglia della quale De Lamarck priamente della, questione che potr com
ha costituito il suo genere Scalarla. Fu pletamente risolversi quando sar stata
meglio circoscritto da Draparnaud, che interamente abbandonata la divisione dei
solamente vi comprese diverse specie molluschi secondo la natura degli organi
terrestri e di acqua dolce. Finalmente, della respirazione , che toglie molte na
dopo la pubblicazione dell'anatomia della turali analoge. Perci gli zoologi che
vivipara fasciata, eseguita da Cuvier, pi degli altri fan conto di quest'antica
De Lamarck e Dionisio di Monlfort ne divisione, sono obbligati a mettere il ci-
la separarono per formare il loro ge closloroo elegante, eh' terrestre, e per
CIC ( 36a ) CIC
conseguenza pulmonato, fra i pellinibran- giri di spira , molto allungala, un poco
chi, ordine he comprende soli animali trasparente , di colore incarnato, ombili-
aquatici, giacch non hanno potulo evi cala, un poco striata, e con l'apertura a
dentemente separarlo dai ciclo*tomi aqua margini dilatali, piani, e aderenti ad un
tici, e questi per conseguenza dalle pa- punto della spira. Proviene dalla Giatn-
ludine. Comunque sia , ecco i caratteri maica e dalle isole vicine.
del genere Ciclostomo, lasciandovi le sole Il Ciclostomo Lisbone , Cyclostoma
specie terrestri: Animale trachelipodo, laeo, Nerita laeo, Muli., Turbo laico,
la di cui testa probosciforme , o a gui>a Gmel., List., Concfi., tav. 25, fig. a3.
di tromba, ha due tentacoli cilindrici, un Conchiglia bislunga , ombilicata , bruna,
poco rigonfi! alla rima, contrattili, e due slriata, con punti convessi : margini bian
occhi sessili, situali alla parie esterna chi, dilatati. Ha quindici linee di lun
della base dei tentacoli; cavit respira ghezza, cinque giri di spira, e proviene
toria anteriore, obliqua, polmonare, che dalla Giammaica.
comunica con l'aria esterna per una larga Per le altre specie riferite a questo
fessura; sbocco dell'ano al suo margine genere dagli autori , V. Palpdi>a e Vi
destro; i sessi separati su due diversi in vipara. (De B.)
dividui; conchiglia di spira mediocre; i CICLOSTOMO, Cyclostoma (Foss.) Le
giri della spira perfettamente rotoudi, conchiglie di questo genere allo stalo fos
l'ultimo pi grande degli altri; apertura sile s'incontrano nello strato del calcano
rotonda o quasi rotonda, intera, a mar conchilifero dei contorni ili Parigi, e nei
gini riuniti circolarmente e taglienti (ca terreni di formazione d'acqua dolce; e
rattere che distingue le conchiglie di De Lamarck crede che le specie le quali
questo genere dal cicloforo di Dionisio si trovano a Grignon, abbiano dovuto for
iti Monitori), e perfettamente chiusa da mar parte delle conchiglie terrestri o
un opercolo ra Icario. fluviatili, e che si trovino l per es
Questi animali vivono a terra, nei luo servi stale trasportale dalle riviere o dai
ghi un poco umidi, sotto le foglie marce fiumi.
o nei tronchi degli alberi egualmente im Il Ciclostomo mummia , Cyclostoma
putriditi, ove talvolta si trovano in gran mumia, Lami., Ann. del Muv, lom. Vili,
dissima abbondanza , almeno la specie tav. 37, fig, 1, tom. XV, tav. 22, fig. 2,
comune, il ciclostomo elegante, Ciclo e tav. 24 , fig. 8 e 9. Questa conchiglia
stomo elegante Drap., Mollus., tav. I, trovasi alla parte superiore degli strali del
fig. 5 , turbo e/egans , Muli., V elegante calcario conchilifero dei contorni di Pa
striala di Geoffroy. I suoi tentacoli ci rigi. La sua lunghezza di dieci linee ;
sono sembrati evidentemente contrattili; la sua spira composta di sette al olio
peraltro De Frussac dice espressamente giri un poco convessi e coperti di strie
che sono retrattili, della qual cosa dubi trasversali poco rilevale, e di altre longi
tiamo, per osservazione diretta e per ana- tudinali finissime. L'apertura rotonda
gia , poich non conosciamo tentacoli ili ovale, a margini riuniti, appena reflessi
tal sorta che nella famiglia delle chioc ed ingrossati in una piccola varice mar
ciole. Questo piccolo mollusco singo ginale.
lare per il modo col quale cammina: in L'abbiamo trovala sopra una collina,
fatti, eseguisce specie di passi a sghem ad una mezza lega a ponente di Grignon,
bo, ad imitazione del pedipede d' Adan- in un luogo chiamato Frilense, e sulla
son , come lo ha fatto osservare De F rima della rollina del Breuil , presso
russac; ma ci sembrato che ci ese Manles-la-Ville, con potamidi.
guisse per mezzo del suo piede e delti Se ne trova una variet pi piccola a
sua massa probosciforme, c non , com'egli Beauchanip, presso Pontoise, a Sainl-
dice , con le due parli laterali del piede Ouen e presso Montmarlre. Brani , che
che alternativamente solleverebbe. V. la l'ha trovala nei grs, le ha assegnalo il
Tar. 3 14. nome di ciclostomo mummia dei gres, e
La conchiglia di questa specie si di se ne vede la figura negli Ann del Mas-,
stingile per le strie fini e longitudinali Ioni. XV, lav. 24, fig. 10 e ir.
<'he l'adornano. Il Ciclostomo corretta di pastori,,
Il Ciclostomo LiticrwA , Cyclostama Cyclostoma cornu rasforis, Lamk., Ann.
Uncina , Turbo Uncina , Gmel., List., del Mus. Il diametro di questa conchiglia
Conche tav. 26, fig. 24. Concliiglietta d d due soli millimetri; orbicolare,
Ire otto lince di lunghezza, con cinque formala da quattro giri di spi
eie ( 363 ) eie
mie, trasversalmente striali, l'ultimo de Raggi delle catope sospesi attorno al
quali si stacca un poco alla base. H. bacino, e riuniti da una sola membrana,
un oinhilico infundibuliforrae che rim talchi queste due pinne formano Sotto
piazza la columella. Si trova a Grignon il ventre un disco ovale e concavo ; bocca
come le due seguenti specie. larga, armala alle due mascelle ed alle
11 Ciclostouo spihd i.omi , Cyc/ostoma ossa faringee di dentini appuntati ; pinne
spiruloides , Lamk., Velini ilei Mus., impari distinte le une dalle altre ; oper
Y" \~. lij;. 4- Questa conchiglia molto coli piccoli; sei raggi alle branchie pet
somiglia, per la sua forma esterna, alla torali vastissime e come riunite sotto
spirula (spirala fragilis). La sua spira la gola per abbracciare il disco delle ca
composta di tre giri, l'ultimo dei quali tope ; scheletro cartilagineo ; due pinne
staccato itagli altri. liscia e trasparen dorsali.
te-, il suo diametro presso a poco di La parola ciclottero, desunta dal greco
Ire millimetri. XVxXoq, circulus, e TTTep, pinna), e che
II ClCLOSTOHO DI BOCCA GnAN.DE, Cy-
i Instoinii macrostoma , Larak., Ann. del significa pinne a cerchio, indica chiara
Mus. Questa conchiglietta singolarissima mente, come vedesi, il principal carattere
per la sproporzionata grandezza della sua di questi pesci , la riunione cio delle
apertura che la ravvicina nlV ffelix au- catope.
ricularia di Linneo. sottile e traspa I ciclotteri hanno uno stomaco ampio,
rente , ed ha un solo millimetro di lar numerosi ciechi, on lunghissimo intestino
ghezza. ed una vescica natatoria mediocre.
Il ClCLOSTOMO l legante ANTICO, Cy- Pare che gli antichi non abbiano co
clostoma elegans antiquum, Brong., Ann. nosciuti i pesci del genere Ciclottero.
del Mus., toni. XV, lav. 22, lg. i. Si Peraltro Giorgio Pisida , greco scrittore
finqu trovato il solo nucleo esterno di del VII.0 secolo, gli ha Indicati sotlo il
questa conchiglia , che ha la maggior so nome di naucrates, unitamente alla re
miglianza col cyclostoma elegans. Questi mora , giacch parla della loro pinna ,
nuclei si trovano in un calcano d'acqua qtiae ad medium pectus circumplicata
lolce bigiolino della foresta di Fontene- cingit cytubuli instar. (Hexemeri ver
bl, sullo spianato della tavola del gran- sus 987.)
maestro , ed in un calcano marnoso II Lumpo, Cyclopterus lumpus, Linn.
presso Mans. Corpo fornito di molte file di tubercoli
Si conoscono eziando allo stato fossile durissimi; testa corta; un solo orifizio
il ClCI.ovro.MO l'LAKOHBULO, il ClCLOSTOHO per narice; bocca grande; lingua grossa
i( rr uhi. lato di La man :k , il ClCLOSTOHO e mobile; pinna dorsale anteriore senza
ci sell ato di Brard , del quale si vede la raggi; dorso neraslro, lati biancastri,
figura negli Ann. del Mus., Ioni. XV, ventre tranciato; i raggi di quasi tutte le
lav. a4 i ">(? '-3, ch' stato trovalo in pinne d'un giallo che pende al rosso;
una selce bruna, a Sainl-Ouen, presso l'anale e la seconda dorsale grige, con
Parigi, e nello scavo dei pozzi dell'ab- macchie quasi nere. Lunghezza due a
balliloio di Monlraartre; ed il Ciclostoho! tre piedi. V. la Tav. 43i.
seiicabenato, del medesimo, che si trova l'eia I colori del lampo variano secondo
negli strali di creta cali-aria delle miniere il suoedcorpo,
il sesso. I tubercoli che armano
di carbon fossile di Beaurin in Piccarda, ordinariamente disposti so
sotlo uno strato di conchiglie marine. pra sette file, tre per parte, ed una lungo
Le colline dei contorni di Magonza il dorso e la parte superiore della coda,
tono in gran parte composte di piccolis pur variano nella loro conformazione ;
alcuni sono depressi, gli altri rotondi, c
simi ciclostomi di due specie che si ri
trovano, secondo D'Audebard de Frus- taluni aculeati.
sac , nel Quercy e nell' Agenese , ed in Le sue cartilagini sono verdognole ;
Slesia. gli organi delle sensazioni, specialmente
Pare che l'analogo vivente di questi quelli dell'udito e della vista, sono sem
piccoli ciclostomi si trovi abbbondante- brali agli anatomici pi perfetti che ne
raenle nel lago Maguelone. (D. F.) gli ali ri pesci, ed alcuni hanno inoltre
CICLOTTERO o TARGA, Cyclopterus. riguardalo rome una sede del tallo e per
(Ittiol.) Genere di pesci della famiglia dei una specie di mano assai cslesa, il disco
plerolteri, di Dumril , e i di cui carat inferiormente formalo dalla riunione delle
teri possono cosi esporsi : catope. Bloch ha provalo, con le sue dis
CIO ( 36, ) eie
sezioni, che il lurapo aveva il canale in u parto con una specie di scherzi ud
testinale sei a sette volle pi lungo del ii rosi e di misurali soffregamenli , non
corpo, e siccome nuotatore di poca de u perdeva la sua tenerezza col latte de
strezza, sarebbe stalo esposto a morire li stinato a fecondare le uova, ma esten-
di fame, senza questa particolarit che ti deva il durevole sentimento che lo
gli permeile di aspettare pi lunga u animava fino ai piccoli esseri vicini a
mente la sua preda, coli' impedire che ti nascere; custodiva con quella che si
la digestione si operi con molta rapidit. u era scelto i frutti della loro unione;
Il iumpo, che pur chiamasi lepre di ti gli difendeva con un coraggio di cui
mare o targa , soggiorna abitualmente u era pur suscettibile la madre, e che
nel fondo del mare, nascosto sotto gli ti spiegava anco con maggior successo ,
scogli, ovvero attaccalo alla loro base perch pi grande e pi forte ; e che,
per mezzo della sua pinna clipeiforme, ti dopo avergli preservati dai crudeli
ed necessaria una somma forza per stac u denti dei loro nemici, fino al tempo
camelo, come lo hanno provato le espe u iu cui, gi un poco sviluppali, pote-
rienze di Hanov e di Pennant. Il suo v vano almeno scampar dalla morte con
cibo principalmente consiste in vermi ti la fuga, aspettava, sempre costante ed
marini ed in pesciuoli ; ma , siccome u attento, presso la sua compagna, che
grave ed ha pochi mezzi di difesa , di u una nuova primavera loro ridonasse
viene facilmente la preda delle foche , u nuovi piaceri. Faccia questo quadro
degli squali, ec. La sua carne rauc- ti gustare almeno un momento di felicit
cosa, floscia e di poco gustoso sapore. u alle anime pure e tenere ! Ma, perch
Frattanto si mangia in alcuni mari set ti tal soddisfazione, sempre tanto rara ,
tentrionali, ove socialmente s'incontra ti deve per loro esser corta quanto il
questo pesce: in Irlanda ancora, si sala, ti racconto che l'avr fatta nascere? Per
e si fa seccare per conservarla durante ii ch l'austera verit impone allo sta
l' inverno ; ma generalmente non serve ti rico di non lasciar sussistere una felice
che ad adescare per la pescagione degli u illusione? Amore indiviso, tenerezza
altri pesci. ti sempre viva, fedelt coniugale, illimi-
' Il Iumpo uno fra i pesci sui quali u tato attaccamento agli oggetti della sua
piaciuto narrar cose maravigliose. u Co ti affezione, perch la commovente pit
ti loro, la dolce sensibilit dei quali ri ti tura dei dolci effetti ila voi prodotti,
u cerca con tanto interesse ( dice De u non ella stala posta iu mezzo ai
u Lacpde in un passo eloquente e ti mari che per un cuore amante e per
u spesso citalo), e trova con tanto pia u una ridente immaginazione? . . . De
ti cere le immagini di commoventi af- li voiio essere stali osservati pi volte
u fezioni che presentano alcuni esseri ti due lumpi l'uno accanto all'altro e
ti fortunati in mezzo all'immenso corn ti per lungo tempo immollili sugli scogli
ai plesso dei prodotti della creazione sui u o sulla rena dei mari. Si saranno sup-
tt quali la natura ha si inegualmente dif- u posti maschio e femmina ; la loro vi
u fuso l'alito della vita ed il fuoco del ti cinanza ed il loro riposo sar stalo
sentimento , ascoltino un momento ci u credulo l'effetto di una reciproca af-
u che molti naturalisti hanno raccontato u fezione, e non ci si sar creduti de
tt del pesce di cui scriviamo la storia, li bolroente autorizzati ad accordar loro
ti Sappiano che fra quei innumerevoli u quella lunga fedelt e quelle durevoli
u abitanti dei mari, che solo cedono ad u attenzioni che ci piaciuto rappre-
u un momentaneo bisogno, ad uno zotico u sentare con s graziosi cnlori u.
tt appetito, ad un godimento tanto poro La Targa spinosa, Cj-cloplerus spino-
ti diviso quanto fuggitivo, che non cono- sus. Piccole spine sul corpo; raggi di
scono n madre, n compagna, n figli, stinti alla prima pinna dorsale , ed io
u stato scritto che trovavasi un privi numero di sei. Nerastro sopra , bianco
ti legialo animale il quale, per una irreti sotto; due tubercoli dentellati al palalo.
ti si ibile propensione, preferiva una fena Lunghezza ed abitudini del precedente.
ti mina a tutte le altre, le si affeziona Questo pesce dei mari del Settentrio
ti va, la seguitava nelle sue corse, l'ani ne, ed abita particolarmente i golfi ed i
ci lava nelle sue ricerche , la soccorreva seni delle coste meridionali della Groen
u nei suoi pericoli, ne riceveva di mo landia; va in fregola nel mese di marzo, e
li slrazioni affettuose al pari di quelle! lesile uova hanno un colore lionato. Gli
u che le compartiva , facilitala il suo abitanti non ne mangiano inai la carne ,
eie ( 365 ) CIC
per quanto non ricusino quella del lum Del mare che separa il Kamlichalka
p. Schneider lo ha rappresentalo, tav. 46| dall'America settentrionale.
del suo Biocidi Systema Ichthyologiae. La Targa porporina , Cyclopterus
Il Ciclottero minuto , Cyclopterus^ spalala. Muso depresso, lunghissimo, di
minutus , Pallas, Linneo. Tre tubercoli latato in cima a spatola; tinta generale
sul muso; nn lungo aculeo invece di rossa cupa.
prima pinna dorsale; due tubercoli bian Questo pesce, dei mari d'Inghilterra,
chi presso l'apertura delle branchie; il rappresentalo da Borlase, tav. a5, n.
primo armato di due spine , ed il se 28, nella St. nat. di Cornovaglia.
condo pieno di scabrosit: labbra dop La Targa lineata , Cyclopterus li-
pie. Comunemente lungo un pollice. neatus, Schneider. Tinta generale bruna,
Questo ciclottero abita l'Oceano allan con linee longitudinali pi chiare; lesta
lieo, ed rappresentato negli Spicilegio ottusa; iride azzurra; bocca grande;
Zoologica di Pallas, tab. a, n. 7, 9, mascella superiore prolungata; denti pic
Il ClCLOTTEBO SPISI. DOPPIA, Cyclopte- coli, fitti.
rus nudus , Linneo. La testa posteriore Del mar Bianco. Queslo pesce pro
armata d1 una spina per parte ; pelle nuda babilmente identico con quello che ab
e senza tubercoli; catope riunite e di biamo descritto sotto il nome di ciclo-
vise ciascuna in due porzioni assai di gastero lionato.
stinte, la di cui anteriore sostenuta La Targa topo, Cyclopterus muscu-
da quattro soli raggi, e la posteriore da lus, Lacpde. Mascelle eguali, ano gran
moltissimi. Lunghezza del precedente. de, vicino alla testa; senza scaglie; tinta
Questo pesce del mare delle Indie. grigia rossa bionda e chiara verso la le
Cuvier crede che sia identico col go- sta, e grigia bruna verso la coda. Lun
biesox cephalus di Lacpde , e col le ghezza di tre a quattro pollici.
padogatter dentex di Schneider. ( V. Questo ciclottero si prende d'autunno
(Gobibsoce.) nei mari delle vicinanze dell' Hvre-de-
La Taega dentice, Cyclopterus den Grare, ove stalo scoperto da Nol, di
tei, Pallas, Lepadogaster dentex, Schnei Roano. I pescatori lo chiamano topo
der. Apertura della bocca quasi eguale marino.
alla larghezza della lesta; denti forti, co Ciclottero barbuto. il Lipare. (V. Ci-
nici e distribuiti in numero ineguali* CLOGASTERO.)
sirao da ambedue le parli delle mascel ClCLOTTEBO BIHACDLATO. Un GoBIESOCE.
le ; la mascella superiore ne ha quattro (V. questa pjrola.)
a destra e tre a sinistra; e l'inferiore Ciclottero delle rive, Cyclopterus litlo-
sette a sinistra, tre a destra e dieci ne reus, Schn. un Gobibsoce. (V. questa
mezzo. Pelle dura , magra , nuda , senza parola.)
acolei n tubercoli; dorso rossastro, ven< Ciclottebo gelatinoso. il Ciclogastero
tre biancastro; testa depressa ; labbri gelatinoso. V. Ciclogastero.
grosse, doppie, con caruncole carnose e Ciclottebo lineato. probabilmente un
mollo flosce alla loro faccia interna. Un Ciclogastero. V. questa parola. (I. C.)
prolungamento carnoso, cavo, forato alla CICLOTTERO. (Bot.) Cyclopterus.
cima, e destinalo a spargere il latte sulle Roberto Bromi stabili sotto questo nome
uova, situato presso l' ano nel maschio. un genere di praleacee , che rientra nel
Lunghezza d'uno a tre piedi. grevillea dello slesso autore , dove forma
Dei mari che bagnano le rive dell'A una sezione. V. Grevillea. (A. R)
merica meridionale. Rappresentato in CICOGNA, Ciconia. (Ornit.) Linneo ha
Pallas, loc. cj'r., tav. I, n. 1 e 4- compreso nel medesimo genere , sotto la
La Targa panciuta, Cyclopterus ven- denominazione latina ardea , gli aironi,
tricosus, Pallas, Linneo, Lepadogaster\ le gru e le cicogne, assegnando loro per
venlricosus, Schneider. Venire oltremodoj comuni caratteri un becco diritto, ap
gonfio per una doppia ed assai ampia puntalo , lungo , compresso , solcato da
vescica orinarla ; bocca larghissima e ri nna scanalatura; narici lineari, piedi le-
volta in sii; denti piccoli, ineguali, ir tradatlili. Brisson ha separate le cicogne
regolarmente distribuiti, aperture delle dagli aironi per la scanalatura longitu
branchie lubulose; pelle spalmata d'una dinale , sensibilissima , che vedesi sulla
densa muccosita; tinta generale olivastra; mandibula superiore di questi ultimi , e
pinna candale terminata da una linea che obliterata nelle cicogne; ha per
quasi retta. Lunghezza un piede. lasciate le gru nel genere Ciconia , per
Diiion. delle Sciente Nat. Voi. VI 46
eie ( 366 ) eie
quaulo la forma delle loro narici offrisse nelli pi interi del consueto, il ventri
un carattere nou meno proprio a farle colo muscoloso, ed i ciechi tanto piccoli
distinguere dagli uni e dalle altre, llli- che appena si distinguono.
ger, Meyer, Beclislein e Temminck e * Le cicogne si trovano in Europa, in
Cuvier hanno adottati per gli aironi, le Asia, in Affrica, ed altre s' incontrano in
gru e le cicogne, i generi rdea, Grus America. Non hanno grido, ed il solo
e Ciconia, dei quali ecco i distintiti ca strepilo che facciano sentire, lo schiocco
ratteri: i. gli aironi hanno il becco che producono battendo insieme le loro
squarcialo fino sotto rocchio, con una mandibule, leggiere e larghe, i di cui
scanalatura che si estende dall'origine margini presentano delle scabrosit , e
della mandibula superiore fino Terso la non si riuniscono bene che verso la
puula , mentre essa , appena sensibile punta. Quando l'animale irritalo o
nella icogna, rimpiazzata nella grue agitalo da qualche forle impressione, ro
da una fossa larga e concava , avendo vesci.! la testa in modo da riposare il
d'altronde queste ultime il becco medio becco quasi parallelamente sul dorso al
cremente squarciato; a. le narici larghe, lora le due mandibule battono vivamente
ovali, lontane dalla testa e forale da insieme, e gli schiocchi che scemano a mi
parte a parte in mezzo alla fossa nelle sura che il rollo si raddirizza , cessano
gru, sono lineari, strette e situate pi quando ha ripresa la sua naturai posi
vicine alla testa nelle cicogne e negli zione. Gli antichi adoperavano le parole
aironi; 3. il dito esterno degli aironi imitative crepitai, glotterat, per espri
solo riunito al medio da una membrana mere questo romore, che Petronio ha
della quale manca l'interno, mentre ne chiamalo uno strepilo di crotali, e che
gli altri due esiste la membrana fra i aveva gi fatto applicare alla cicogna
tre diti anteriori, e forma una pi larga l'epiteto di crotalistria. Presso di noi
palmatura fra i diti esterni delle cicogne poi questo romore della cicogna dicesi
che fra quelli delle gru; 4- >1 'i'l po stabello per la somiglianza ch'egli ha
steriore, eh' articolato a livello degli con quello d'una tabella.
altri e posa a terra su pi falangi negli I moti di quest'uccello sono lenti, i
aironi e nelle cicogne, si articola pi suoi passi grandi e misurati; come le
alto sul tarso e tocca appena terra nelle altre gralle, porta il piede in avanti con
gr; 5. il margine interno dell'unghia temporaneamente con la gamba , e tale
del dito medio dentellato negli aironi, specie di passo dipende da un genere
mentre tutte le unghie sono lisce nelle d'arlicolazioue di cui Dumril ha svilup
gr e nelle cicogne ; e grosse, ottuse e pato il meccanismo in una Memoria in
simili a quelle dall'uomo in queste ul serita per estratto nel Ballon i no delle
time, appena ollrepassano la cima del Scienze della Societ filomalica, an. VII,
dito. N. a5. Allo stesso meccanismo debbono
Le mitterie, myeteria , che hanno il le cicogne la facolt di dormire sopra
medesimo genere di vita delle cicogne, una sola zampa lenendo l'altra piegala
ne son pure assai vicine per i caratteri e spesso ancora sospesa ad angolo redo.
generici ; ne hanno per uno particolare Nel loro volo, vigoroso e sostenuto, por
c sensibilissimo che ne le ha fitte sepa tano la tesla tesa in avanti, e le loro
rare da molli naturalisti, ed il raddi zampe, volte in addietro, servono ad
rizzamenlo delle due mandibule alla esse di timone. I paduli, le praterie, le
loro cima. rive sono il loro pi abituale soggior
Dopo il comparativo esame dei princi no, ed i pesci , i rettili, i piccoli mam
pali caratteri dei generi d'uccelli pi miferi, precedentemente triturati e ma
fra loro vicini , compiremo di far cono cerati, i vermi e gli inselli formano il
scere quelli che sono gli speciali attri loro ordinario alimento.
buti delle cicogne, aggiungendo che que Cicogna bianca, Cicoma alba-, Briss., Ar-
sti grandi uccelli hanno gli occhi con dea ciconia, Linn., tav. color, di Buffon,
tornati da una pelle nuda , il collo ele N.866. Quest'uccello ha circa tre piedi
vato, il becco allungato, le gambe in e quattro pollici di lunghezza, dalla
parte mancanti di penne e mollo distese cima del becco sino a quella della coda,
le ali larghe e vigorose che cuoprono la e quattro piedi fino all'estremit delle
coda, la lingua assai corta e triangolare, unghie; il suo becco lungo selle pol
la laringe inferiore senza muscolo pro lici e nove linee, ed ha sei piedi a tre
prio, i branchi pi lunghi composti d'a pollici di sbraccio; il giro dei suoi occhi
CIC ( 3( i ) eie
nuJo e coperto da una pelle grinzosi, nere cure delle quali sono suscettibili
nera rossastra; il color dominante del questi uccelli verso i loro genilori gi
suo mantello il bianco; sono nere al vecchi , non sono meno notabili ; ed in
cune penne scapolari, le grandi lettrici loro onore appunto i Greci hanno creata
alari e le loro trenta penne, le quali la legge che ne porla il nome , e che
offrono una doppia smarginatura , es obbliga i figli ad alimentare coloro dai
sendo le pi vicine al corpo quasi della quali hanno ricevuta la vita , quando
slessa lunghezza delle esterne; le otto o languiscono nell'indigenza.
nove pi grandi penne sono d'altronde Pare che le cicogne provino pure il
talmente conformale, che si separano le sentimento della gratitudine per la pro
une dalle altre, e lasciano fra loro un lezione eh' slata loro accordata, ritor
vuoto che le fa comparire staccate; le nando ogni anno nei medesimi luoghi ;
penne della parie inferiore del collo sono ma il loro proprio interesse basta per
lunghe, pendute ed appuntate; il becco spiegare questi costanti ritorni dei quali
ed i piedi sono rossi. Le femmine somi somministrano egualmente esempio le
gliano ai maschi; ma i giovani si rico- rondini e molti altri uccelli. Del rima
scono alla tinla bruna delle ali ed al nente, il popolo tuttora oggid persuaso
nero rossastro del becco. V. Tav. 354- che rechino buona ventura nella casa ove
La cicogna bianca, quasi ovunque di si stabiliscono; vi sono inoltre alcuni paesi
passo, potrebbe resistere ai freddi delle ove si pongono sui tetti delle mole e
regioni settentrionali dell'Europa, e sem Ielle casse destinate a servir di base per
bra emigrar meno per sottrarsi ai rigori la costruzione dei loro nidi. Quando le
invernali, che per godere costantemente cicogne ritrovano questi nidi al loro ri
di un cibo fresco ed abbondarne del quale torno di primavera, vi si stabiliscono con
mancherebbe se non mutasse clima. Passa manifesti segni di gioia; ed allorcb sono
l'inverno in Affrica, e specialmente in obbligate a costruirne dei nuovi, si veg
Egitto, d'onde ritorna alla primavera gono affaccendate nell' accumulare fu
in Francia, in Olanda, in Germania, in scelli di legno e di giunchi dei quali gli
Polonia , in Svezia ed in Russia. Questi compongono. Hanno l'abitudine di nidi
uccelli sono rari in Italia , e specialmente ficare sulle torri , sui campanili , sulla
in Inghilterra , ove non si veggono che cima di grandi alberi , sulla riva delle
accidentalmente, ed in qualunque paese acque o sulla punla di scoscese rupi ; e
evitano i luoghi deserti ed i terreni ste la premura che hanno di nascondere i
rili, ove non potrebbero trovare la loro propri i figli alla vista di ci che gli cir
sussistenza. conda, nei luoghi ancora ove sono meno
Non vi sono uccelli che i diversi po inquietale , non permette di credere fa
poli abbiano pi universalmente proletti cilmente al racconto della Monlagu, che
quanto l'attuale, che, infatti, rende si probabilmente ingannata nel creder
ovunque servigli purgando la terra dagli nidi di questi uccelli dei materiali am
animali nocevoli, n cagiona danno in massali nelle strade di Costantinopoli ore
veruna parte. La qua! venerazione era gli avr veduti camminare.
porlata, presso gli antichi, ad un tal Mauduyt rende conto, nell'Enciclope
punto che reputava delitto l'ammazzar da metodica, di un fallo proprio a far
ne , ed in Tessaglia vi era di pi la pena per lo contrario comprendere quanto le
di morte per l' uccisore d' uno di questi cicogne bramino aver libert nell'opera
uccelli. La cicogna era, come l'ibis, l'og dell'incubazione e nell'educazione della
getto d'un culto presso gli Egiziani, e loro progenie. Avendo fatto venire dal
le sue qualit morali hanno certamente l'Alsazia un maschio ed una femmina, ed
contribuito ad aumentare questo rispetto, avendogli posti in un vasto giardino,
che si perpetualo presso gli Orientali, traversato da varii bracci della Senna,
e che tuli ora ritrovasi in Svizzera ed in ve gli ha facilmente addomesticati; la
Olanda. Ha tanta affezione per i suoi qual coppia vi ha vissuto per pi anni,
figli che non gli abbandona nei maggiori senza patir freddo, a quanto pareva, e
pericoli, e la storia ha consacrala l'am senza cercare di mutar clima nella pri
mirabile azione della cicogna di Delfi mavera e nell'autunno , bench allora
che, dopo essersi inutilmente sforzala a questi uccelli facessero assai lunghi gin
rondur via i propri i figli , si lasci bru nell'aria; ma , se risultalo da queste
ciare con loro nell'incendio di quella osservazioni che l'emigrazione non era
citt, piuttoslocb abbandonargli. Le te- di una necessit assoluta per gli indivi
tIC ( 368 ) CLC
dui ai quali fi procurava di sommini- Il parto delle cicogne di dueo quattro
3Ira re io qualunque tempo viveri che uova bianche sudice e giallognole , un
consistevano in carne ordinaria ed in in poco meno grosse , ma pi lunghe di
testini di animali, non riescilo a fargli quelle dell'oca, e sono rappresentate nelle
moltiplicare in quella specie di stato di Ova avium di Kleiu, tav. 17, n. 2, e
domesticit , per quanto fossero circon nell' Ornitologia britannica di Lewin ,
dati da alberi altissimi e da edifiiii sui tom. 5, tav. 33, n. 2. Il' maschio le
quali avrebbero potuto situare il loro nido. cova mentre la femmina va a cercare il
Hermann, di Strasburgo, ha pubblica proprio sostentamento; i figli nascono in
ti, nelle sue Observationes zoologicae, capo ad un mese, e nella loro prima et
varii curiosi fatti sulle cicogne. Alcune sono coperti d'una pcluvia bruna. I ge
persone, vicino alla di cui casa si erano nitori non vanno contemporaneamente
stabilite diverse coppie, gli riferirono che alla caccia per nutrirgli, ed uno di essi
il maschio sembrava loro pi grande e sta sempre in guardia presso i figli sino
pi grosso della femmina ; che avevano al momento in cui possono esercitarsi a
veduti questi uccelli occuparsi al lume volare circolarmente attorno al nido.
di luna nel cercare i materiali necessarii Alle prove non equivoche di questa
per la costruzione del loro nido, ed usar tenerezza per i figli , alcuni autori ag
frequentemente, per pi giorni, amplessi giungono come contrassegno del merito
e carezze nelle quali il maschio teneva che le cicogne annettono alla fedelt con
per un poco pi di tempo del gallo la iugale, un racconto di viaggiatori, a te-
sua femmina strettamente abbracciata fra nor del quale, nelle vicinanze di Smirne,
le sue ali spiegale. Lo stesso naturalista gli abitanti si prenderebbero il gusto di
avendo posseduta per lungo tempo una sostituire delle uova di gallina a quelle
cicogna addomesticata, ba falle da per s di cicogna. Appena nali i pulciai, il ma
stesso sulle sue abitudini interessanti os schio, alla vista di quelle estranee rigore,
servazioni, delle quali ecco le principali. manderebbe lamentevoli grida e chiame
L' avvicinarsi di un grosso cane, o qua rebbe le cicogne vicine le quali, irritate
lunque altro sentimento di timore, le dall'apparente infedelt della loro com
faceva produrre una specie di fischio, pagna, l'ammazzerebbero a furia di bec
allungando il collo e gonfiando la gola, cate. Ma se qualcuno slato testimone
come le oche. Nei tempi freddi, non esi d'un fatto di simil natura, ben dubbio
tava ad immergere i piedi nell'acqua, e attese le violente grida attribuite ad un
stava per intere giornale esposta alla uccello che manca di voce , perch , in
pioggia. Quando il termometro era dieci vece di trovare la causa tntta naturale
gradi sotto il gelo , si bagnava il ventre dell'agitazione di questi animali nella
con T acqua di cui aveva empito il bec sorpresa prodotta dall' inatteso aspetto
co, ed al contrario allorch, in tempo se dei piccoli mostri, relativamente alla loro
reno, le se ne gettava sul corpo, solleci specie, andare a rintracciarla in un sen
tamente la scuoteva. Riposava spesso timento che supporrebbe raziocinii tanto
sulle ginocchia nel luogo ove passava la astratti e tanto complicati da non potere
notte, con la lesta alta, ed assumeva essere l'effetto d'un puro istinto?
pure quest'abitudine sul selciato, con Quando le cicogne si preparano alla
tenendo allora i snoi diti in modo da far partenza, si cercano e si avvicinano per
loro formare un angolo che sollevava il esser pronte al momento del segnale.
tarso e gli impediva di toccar terra. Un amico di Hermann gli ba riferito
Mangiava vermi , molluschi , dei quali che nel mese di agosto di ogni anno
prima rompeva il guscio, ostriche, gran vedeva costantemente le cicogne riunirsi
chi, ragni e larve d'inselli; era avida a centinaia fra Schelcsladt e Colmar,
del formaggio ed aveva un'estrema ri ove passavano il giorno nei luoghi pan-
pugnanza per il burro. Dopo avere in lanosi, la notte sugli alberi delle fore
ghiottiti dei topi, gli ha rifatti interi e ste, e che dopo varie settimane cos im
non ne ha pi voluti altri; ricusava piegate per completare la loro riunione,
pure le falene , le mignatte , le uova di partivano al somare d' un vento setten
lucertole e le salamandre. Questa cicogna trionale e di notte. Siccome questi uc
si lasciava toccare ed accarezzare dai ra celli, che si alzano tutti insieme, si per
gazzi , e quando veniva cacciata da un dono in un momento nello spazio del
luogo, si ritirava senza resistenza, ma cielo, la loro partenza di difficile os
con gravila ed a testa alla. servazione, n polrebbesi prestar fede a
eie ( 369 ) CIC
quanto vien detto, cio che mettano in con scalature verdognole, o talvolta con
peni l'ultimo arrivalo. poche macchie brune, che Klein ha
Cicogna resa, Ciconia nigra, Rai. Questa rappresentate nella lav. 18, N. 1 , delle
specie, eh' I* Ardea nigra ili Linneo, sue Ova avium. Ad onta del selvaggio
la Ciconia fosca di Brisson , rappre carattere di quest'uccello, riuscito di
sentala nelle tavole colorite (li Buffon, addomesticarne e mantenerne per pi
n. 3gg, sotto il nome di cicogna bruna. anni nei giardini. La sua carne di cat
Grossa quanto una tacchina, ha due pie tivo sapore.
di, nove pollici ed altrettante linee dalla Cicogna uagdahi , Ciconia magliari. Onici.
cima del becco Tino a quella della coda, Questa specie Americana, originariamente
e circa tre piedi e mezzo fino all'estre descritta dal Marcgravio, pag. 214 della sua
mit delle unghie; il suo becco, dalla Storia naturale del Brasile, e recentemente
punta sino agli angoli della bocca , ha dal D'Azara sotto il nome di bagna/-', che
pi di sei pollici di lunghezza, e la sua reca al Paraguai ove pur conoscesi sotto
coda nove pollici ; il suo sbraccio di quelli di mbaguari e di tuyuyu-gitazu ,
cinque piedi. La lesta , il collo e tutte ha quarantatre pollici di lunghezza to
le parli superiori del corpo, come pure tale e sessanta di sbraccio. Il suo becco ha
le ali e la coda , sono nerastre con re una cavit alla base, ed uu orlo verso
flessi paonazzi; la parie inferiore del la cima della mandibula inferiore; le
pelto e del ventre sono di un bianco penne della testa sono poco ricche di
paro , il becco e la pelle nuda degli oc barbe, ma lunghe, e raen per di quelle
chi di un rosso cremisi, ed i piedi di del collo ; la pelle nuda che contorna gli
un rosso pi cupo. Le medesime parli occhi papillosa, e si estende, per uu
sono di un verde olivastro nei giovani , angusto passaggio, fino all'angolo della
che hanno il collo e la gola coperti di bocca , circostanze che ravvicinano mie-
pennuzze brune, terminate da on punto si' uccello agli aironi. La parte alta della
biancastro. Gli individui che sono rap gola presenta egualmente uno spazio nu
presentali in Frisch , tav. 197, ed in do, ma liscio, e capace di dilatazione,
Nauraan. tav. 23, erano giovani; e quello eh' traversato nel suo mezzo da una
di Buffon , che gi aveva le gambe Tos stretta riga di penne. Le scapolari, le
sasi re, era vicino allo stato adulto. grandi lettrici, l'aletta e le penne dell'ala
Meni re la cicogna bianca, d'un natu sono, come pure la coda, nere a reflessi,
rale mansueto e confidente , si stabilisce e tutto il resto del mantello bianco.
presso le nostre case, cerca il suo cibo La gamba ed il tarso sono rossi ; le un
nei nostri campi e giardini, sulla riva ghie nere ; il becco, turchino celeste alla
dei fiumi pi frequentati , e punto non la sua base , nerastro nel rimanente; l'iride
spaventa il tumulto delle citt , la cicogna bianca, e la pelle del giro dell'occhio
nera, selvaggia e solitaria, cerca i luogh' rossa.
remoli, i paduli boscosi e le grandi fo Quest'uccello, poco salvalico, s'incon
reste. La specie ne assai meno nume tra ordinariamente a coppie al Paraguai
rosa di quella della cicogna bianca, e e a mezzogiorno del rio della Piata , ove
non si stabilisce nelle medesime regioni. talvolta si riunisce in branco. S'alza a
Non si vede quasi mai in Olanda , ove grandissima altezza , e si appollaia rara
l'altra molto comune; non fa che pas mente sugli alberi. Nidifica verso la fine
sare in Francia, e iu diverse parli (fella dell'anno, ed i suoi figli sono bruni ne
Germania , ma pi numerosa nelle Alpi rastri sopra , e bianchi sotto il ventre.
svizzere , e soggiorna pure in Ungheria, Allorch questi uccelli nascono nelle case,
in Turchia, in Polonia; si inoltra anco divengono talmente domestici , che dopo
fino in Svezia; in Italia piuttosto rara aver percorso le campagne ed i paduli ,
Viaggiatrice come la cicogna bianca , ab ritornano costantemente in quell'ora nella
bandona i luoghi ove il rigore della sta quale si suole dar loro da mangiare dei
gione pi non le permette di trovar cibo, pezzi di carne.
consistente in pesciuoli, dei quali s'im Cicogna a sacco, Cut., Ardea dubia, Gmel.,
padronisce tuffandosi rapidamente nei la Ardea argala, Lai li. Questa specie, di
ghi, ed iu ranocchie, cavallette ed in cui un individuo ha vissuto per pi anni
selli che raccoglie nelle erbe e nelle pra al giardino del Re di Parigi, stato in
terie delle montagne. Nidifica nelle fore dicato al Museo di Storia Naturale sotto
ste, sui pini e sugli abeti pi alti , e il nome di cicogna gozzuta. Vargala
depone due o tre uova bianche sudice del Bengala, Vargill ovvero hurgil dei
CIC ( 3-0 ) CIC
contorni Ji Calcutta; il boorong camling na del genere Cicogna. V. CtCOGKl.
o booring oolar di Sumatra, eh' rap (Ca. D.)
presentato nel primo supplemeulo della CICORIA. (Bot.) Cichorium. [Cicoriacee,
Synopsis of Birds, di Lalham, lav. io5. Juss. ; Singenesia poligamia uguale ,
Ha cinque piedi di altezza verticale, e Linn j. Questo genere di pianle della
quasi sette di lunghezza; la testa ed il famiglia delle sinantere , appartiene alla
collo, mancanti di penne, sono sparsi di trib naturale delle lattucee.
peli che lasciano quasi nuda una pelle Eccone i caratteri:
rossastra e callosa; sotto il mezzo del Calatide di molti fiori quasi uguali,
collo pende un appendice grosso come sfesi , androgini. Periclinio doppio: l'e
un salsicciotto; il suo mantello nero sterno formalo di squamine uniscriali,
bronzino; le parti inferiori sono bianche; corte, lasse; l'interno formalo di squamine
la coda composta di dodici penne, ri uniseriali , lunghe , depresse. Clinanto
coperta sotto da piume setacee decompo spesso guernito di corle fimbrielle. Os
ste, che le donne adoprano nella loro sela con pappo cortissimo, con squamine
acconciatura da testa. Il suo becco enor paleiformi, multiseriali, embriciate.
me, acuto, lateralmente compresso, e la Abbiamo osservalo che nel tempo di
di cui base ha sedici pollici di giro, perfella maturila, il pericarpo diviene
giallognolo ; i piedi sono bruni. alle volle deiscente e come vai \.ito alla
Quesl' uccello, che vive in branchi base.
IT imboccatura dei fiumi, nel Bengala, Le cicorie , delle quali si conoscono
si trova anco nelle parti meridionali cinque specie, sono piante erbacee , an
dell'Affrica, ove si pasce di testacei, di nue, bienni o perenni, di fiori turchini,
rettili , di pesci ed anco di mammiferi o talvolta bianchi o rosei. Abitano l'Eu
dei quali spezza le ossa avanti il' inghiot ropa, la Barberia e le Indie orientali.
tirle, e che facilmente digerisce. Siccome Cicoria radicchio , Cichorium intybus ,
distrugge molli serpenti e rettili dannosi, Linn.; volgarmente cicoria , radicchio,
veneralo nel paese. In schiavit, la radicchio sahatico, radicchio di campo,
sua ingordigia lo rende onnivoro, e age radicchio scoltellato. perenne, ed co-
volmente si familiarizza. munissima lungo le vie. Il suo fuslo, allo
Smeathman ne ha veduto uno che, al da uno a due piedi e ramoso , porta
momento del paslo, si metteva dietro la delle foglie bislunghe lanceolate, runci
sedia ilei suo padrone, e rubava spesso nate, un poco pelose sulle costole e sui
qualche vivanda, se non era attenta nervi, e delle calatidi ascellari , quasi
mente sorvegliato; gli riusc pure una sessili, e geminate.
volta d'impadronirsi d' un pollo lesso che * Questa sinanlera ha frequenti usi in
inghiott sul momento; il coraggio per medicina, come tonica , stomachica, ape-
di quest'uccello lontano dall'eguagliar- ritiva. Da qualche agronomo vien rac
ne la voracit; poich, ad onta delle comandata come un eccellente foraggio.
minacce che sembra far dapprincipio col- Il radicchio lanlo coltivalo, quanto sal
l' aprire il suo largo becco, un ragazzo, vai ico, si mangia in insalata. II salvalico
armalo d'una piccola bacchetta, basta riesce mollo amaro, al che allude Virgi
per farlo fuggire. (Ch. D.) lio in quell'emistichio et amaris intyba
CICOLIDE. (Bot.) Cycholis. Nome greco Jibris. Quello coltivalo mollo meno
d' una pianta della dagli antichi sola amaro dell'altro, e varia assai nella figura
rium vescicarium. Plinio confonde questo delle foglie, acquistando allora diversi
solarium cullo strychnon dei Greci. Gio. nomi, come di radicchio romano, di
Bauhino d la descrizione e la figura di radicchio buono, ili mazzocchi di ra
quesla pianta, la quale, a vero dire, altro dicchio ec. II radicchio bianco o radi
non che l'alchechengi, physalis alke- chino, delto dai Francesi barbe de ca-
iengi, ila lui chiamala halicacabum. N piciti , e che si vende nel gennaio, altro
<lee qui rimaner confusa col cardiasper- non che radicchio sotterralo nella rena
mum, di genere differentissiruo, che ha dentro le cantine. Gli ortolani coltivan
una specie delta cardiaspermum halica dolo in diversi modi , procurano con
cabum. (i.) esso delle insalate per tulle 'e stagioni.
CICOLINA e CIECOLINA. (Erpetol.) In Le radici di radicchio , oltre l'esser buone
qualche parie d' Italia cos chiamasi la a mangiarsi colte, hanno servilo anche
Lucignola, Anguis Jragilis, Linn. (I. C.) in tempi di carestia ad accrescere la fa
CICOPilA. (Ornit.) Denominazione lali- rina del pane; e torrefalle e maciuatc
CIC ( 37i ) CIC
si son trovate essere un buon suppli- gate e ricce che in alcune parli d'Eu
mento del caff. ropa son pasturate dalle vacche e dai
" Si conosce un'analisi, ma molto su montoni, si conoscono sotto questo no
perficiale, di questa sinantera, fatta dal me volgare. (A. B.)
Juch , dalla quale egli ebbe o,z5 d'uu CICORIA D' INVERNO. (Bot.) Nome vol
estratto amaro contenente tracce di zuc gare della crepis biennis, Linn. V. Cbe-
chero, un sale a base d'ammoniaca, e pide. (E. Cass.)
o,o3 d'una resina particolare, e della CICORIA RICCIA. (Conch.) Denomi
fibra legnosa. (A. B.) nazione volgare del Murex ramotus,
Cicoria indivia, Cichorium endivia, Linn.; Linn., Chicoreus ramosus, Mont. V.
volgarmente indivia, endivia , indivia Chicoheo. (F. B.)
maggiore , indivia minore , indivia ric CICORIA SALVATICA. (Bot.) Presso
cia , porcellia, servola. Si crede origi il Mattioli s'applica questo nome volgare
naria delle Indie orientali, e forse non non solamente al cichorium ntybus ,
che una variet della specie precedente, Linn., ma anche alla zacintha verrucosa
dalla quale differisce soltanto per esser del Gaerlner, che la lapsana zacintha
annua, per alzarsi di pi, per aver le del Linneo. V. Cicoria, Zacihta. (A. B.)
foglie glabre, intiere o dentate, rara CICORIACEE. (Bot.)Cichoriaceae. Il Vail-
niente lobate, e le calatidi alcune sessili, lant e il Jussieu chiamano cos un gruppo
altre lungamente peduncolate. L'indivia di piante perfettamente naturale, il quale
non meno utile del radicchio; ed comprende da trenta a quaranta generi
generalmente coltivata dagli ortolani, per della famiglia delle sinanlere. Questo
uno dei migliori erbaggi. Le variet che gruppo stato per noi adottato nella
si preferiscono di questa pianta son due, nostra classazione, dove in luogo ili farne
cio, i mazzocchi e V indivia crespa ad esempio del Jussieu , una famiglia, ne
riccia. (E. Cass.) ahbiam fatta una semplice trib. Ed ab
" Cicobia spinosa , Cichorium spinosum, biamo inoltre sostituito al nome di eZ-
Linn. Ha il fusto glabro, con dirama coriacee , tolto da un genere un poco
zioni dicotome, spinescenti, con foglie anomalo, quello di latlucee, che ricorda
spalulate, <lentale superiormente. I fiori ad un tempo e il genere pi importante
sono ascellari e solitari. Cresce in Creta della trib ed uno dei caratteri generali
in Sicilia e nel rimanente d'Italia. di questo gruppo. Il carattere di mag
Cicobia divaricata , Cichorium divarica- gior momento delle lattucce sta nella
lum, Schousb. Ha il fusto glabro; i rami corolla, e consiste nell'essere le incisioni
divaricati; le foglie inferiori runcinale; del lembo talmente disuguali , che una
due peduncoli in ciascuna ascella , uno di loro, e questa l'anteriore, va fino
dei quali prolungato e va soggetto ad alla base, dovecch le altre cinque non
abortire. Cresce nell'Egitto e nella Mau sono che semplici intaccature alla som
ritania. mit. I botanici assomigliando male a
Cicoria mawa, Cichorium pumilum, Jacq proposilo questa specie ili corolla a quella
Ha il fusto ispido, quasi ramoso; le fo dei fiori femmine raggianti , le confon
glie obovale bislunghe , dentellate dono sotto la denominazione comune di
fiori gemelli , sessili. Cresce nell'isola di semifloscoli , improprissima specialmente
Cipro. per le corolle delle laltucee. II perch
Lo Schultes registra un'altra specie di noi chiamiamo le prime corolle ligulate,
cicoria, cichorium ambiguum , che non e le seconde corolle sfese. La trib delle
vien ricordala dallo Sprengel. Iattucec la prima della nostra serie:
Il nome di cicoria o cicorea si deriva ma, come questa serie circolare, la
per il Bodeo e il Linneo dal greco ititi) prima trib si trova vicina all'ultima,
(ci) vengo, cresco, e da ymptOV (cho- che quella delle vernoniee. E a vero
dire, l'una e l'altra di queste trib son tra
rion) campo, cio, che trovasi nei Cam loro molto analoghe, non solo per lo stilo
pi, che cresce ovunque. Altri poi lo e per lo stimma , la cui struttura as
derivano dall'arabo sjikurie. (A. B.) solutamente la stessa in entrambi, ma
" CICORIA. (Conca. ) Denominazione eziandio per la corolla, la quale so
volgare del Murcx saxatilis, Linn. V vente palmata nelle vernoniee. Ora, le
MomcE. (F. B.) corolle palmate si ravvicinano molto alle
" CICORIA DI MARE. (Bot.) Diverse corolle sfese. (E. Cass.)
alve di frondi piane o compresse, allun CICRAMO, Cychramus. (Entom.) Knge-
eie ( h* ) eie
In) ha indicata sotto questo nome gene Le sue elitre hanno una tinta cuprea?
rico una divisione di nitidule, corae la pe- con punti rilevati disposti su tre linee;
dicularia del Fabricio, la lutea d' Illiger. le zampe sono rossiree. Abbiamo trovala
Herbst ne aveva formati degli strongili, questa specie nel bosco di Lucheux, presso
e Latreilledei bituri. V. Nitidula. (C. D.) Doullens, in Piccarda. (C. D.)
CICRO, Cychrus di Paykul o del Fabri CFCUM.V. (Ornit.) Denominazione latina
ci. (Entom.) Genere d' insetti coleotteri sotto la quale era anticamente conosciuto
pentameri , ad antenne setacee, della fa l' allocco di padule , Strix ulula, Linn.
miglia dei creofagi o carnivori. (Ch. D.)
I cicri hanno il corsalelto largo quanto CICUNIA. (Ornit.) In Belon. questa parola
le elitre, la lesta distinta o non inca considerata per sinonima di corvus no-
strata nel corsaletto, che rotondo, e le cturnus, o nycticorax. (Ch. D.)
parti della bocca prolungale in nna specie CICUTA. (Bot.) Cicuta, Lamk., genere di
di becco. piante dicotiledoni , polipetale epigine
Questi diversi caratteri bastano per di della famiglia delle ombellifere , e della
stinguere, a prima vista, le specie di pentandria diginia del Linneo, i cui
questo genere da tutte quelle che ap principali caratteri sono i seguenti: col
partengono alla medesima famiglia. In laretto universale polifillo ; collaretti par
fatti, nelle monticare, nelle cicindele, ziali di tre foglioline rivolte da un sol
negli elafri, nei bembidii, nelle dripte lato; calice intiero; cinque petali cuori
e nelle colliuriti la testa pi larga del formi e disuguali ; cinque stami; un
corsaletto: negli scarti, nei notiojili ovario supero, sovrastato da due stili. Il
nelle divine e negli omofri, la testa fruito ovale globuloso, formato di due
incastrata nel corsaletto; e, fra i generi semi addossati l'uno sull'altro , con cin
che hanno libera questa parte, talvolta que costole crenulate su ciascuna delle
rislrinta, corae nei brachini, nelle an- loro fasce convesse.
tie e nei tachipi alle volte il corsaletto Delle cinque specie che compongono
riunito alle elitre e quasi quadralo, questo genere, quattro crescono in Af
come nei carabi. I soli calosomi hanno, frica , e si conoscono quasi unicamente
come i cicri, il corsaletto rotondo; ma, per i loro caratteri botanici. Sfa la quin
in questi ultimi, la bocca si prolunga in ta, naturale dell'Europa, celebre da
una specie di becco o di muso, lo che molto tempo per le sue qualit velenose.
non vedesi nei calosomi. ( V. la tavola Imperciocch sappiamo che in Atene si
dei coleotteri creofagi, N. 53.) facevano col sugo di lei morire coloro
Oltre ai caratteri da noi indicati , che erano condannali a perder la vita ;
cicri facilmente si riconoscono, giacch e sappiamo eziandio che Socrate e Fu
mancano d'ali, le loro elitre connate ab cinile bevvero la cicuta , e la morte in
bracciano l'addome, e le zampe anteriori giusta di questi due grandi uomini ha
non presentano smarginatura. resi immortali gli effetti deleteri di questa
Questi insetti si trovano nei luoghi pianta (1).
ombrosi, sotto le borraccine, nei boschi. Quasi tutti gli autori pare concordino
Il Fabricio ha riferite a questo genere sulla identit della nostra cicuta con
sole cinque specie, ma il Weber ed il quella degli antichi Greci; ed altres
Bonelli ne hanno fatte conoscere altre, probabilissimo che gli antichi Romani
In Francia se ne trovano due sole spc-| chiamassero spezialmente cicuta questa
eie : la prima pianta , bench fosse presso di loro un
II Cicbo hostbato , Cychrus rostro- tal nome applicato , come nome generale,
tus , che abbiamo fatto rappresentare ai fusti cilindrici e fistolosi di certe piante
nella citata tavola N. 53. nero, liscio;
il suo corsaletto sagriuato ha un solco (1) * La velenosa bevanda ebe io Atea* ca-
longitudinale; le elitre, che si ricurvano stodivasi pubblicamente per darsi a coloro che
sotto al ventre che abbracciano, sono l'Areopago dannava a morire, e che Socrate
egualmente sagrinate, e presentano una bevve , non si sa bene in che consstesse , e
linea rilevata sul loro margine esterno. sicuramente non consisteva nel sugo delta ci
La seconda specie cuta, la cui azione sulla economia animale
Il Ctcao attenuato, Cychrus alte morte, tutt1 altra che quella di recare una placida
nuota*, che Olivier ha rappresentato! da consultarsi come il tossico ateniese. Intorno al che
quanto il prof. Calvi n'ha
alla tavola XI del N. 33 della sua En-f scritto nel suo Discorso della morte di Socrate.
(omologa, fig. 128. (A. B.)
CIC ( 373 ) CIC
atte a dare ili quelli strumenti Ji mu tato dell'uso della pianta in medicina,
sica campestre , conosciuti col nome d hanno recato dei gravi inconvenienti.
zampogne o di zufoli; il perch Virgilio Quindi il Lamarck, il Jussieu e quasi
fa dire al pastore CoriJone: tutti gli altri botanici francesi hanno con
n Est nulli disparibusseptem compact a cicutis ragione ricordato il nome di cicuta per
la pianta che da s lungo tempo era
,, Fistula
EcL. II. t. 30. stata cos chiamata.
e a Meni Ica: Cicuta officinale o macchiata, Cicuta
M Ilac te nos fragili donabimus ante cicuta. major, Lamk , Dici. Enc, tom. a, pag. 3;
ECL. V. t. 85. Cicuta maculata, Lam., fior. Fr., 3,
L'aver dello Plinio in un luogo che vi Spec, pag. 104 ; Conium maculatimi , Linn.,
erano molti che mangiavano crudi o cotti Bull., Herb., 349; Jacq., Fior. Austr., t. i55;
i fusti di cicuta , cosa che a prima giunta comune, erba t.grande, 63 , volgarmente cicuta
conio macchiato.
non sembra potere in verun modo con Ha il fusto cilindrico, liscio,
ciliarsi cogli effetti pericolosi e troppo su tutta la parte inferiore difistoloso, sparso
piccole mac
noti della nostra pianta, pu avere in
dotto nella credenza che la cicuta degli chie porporine cupe , alto da tre a cinque
piedi, ramoso nella parte superiore; le
antichi Romani non fosse la stessa della foglie
nostra. Ma ove si ponga mente che nel gliolinetredentate volte alate, composte di fo-
o pennatofesse , e verdi
capitolo medesimo e in diversi altri, il cupe; i fiori bianchi,
naturalista Ialino parla positivamente della apertissime e molto disposti in ombrelle
numerose. Questa
cicuta, come d'un veleno che reca la pianta cresce nella massima parte d'Eu
morte, non si esiter ad attenersi a que ropa, dove trovasi nelle siepi e pei cigli
t'ultima considerazione; e si trover al dei campi, nei luoghi freschi, ombrosi ed
tres con che facilmente spiegare questa incolti. bienne, ed ha un odore fetido
coutradizione apparente in un errore in nauseante. V. la Tav. 53.
cui l'autore sar caduto per la somiglianza La cicuta riesce pi o meno velenosa
del nome della cicuta con quello del fa colla maggior parte degli animali, mas
sto di qualche altra pianta. Ed in vero, sime quando
da credere che se Plinio ha detto che i montoni che lafresca. Tranne le capre e
mangiano impunemente,
il fusto della cicuta era mangiato crudo non tocca dagli altri bestiami. Riferisce
o collo, lo avr detto in quanto che avr il Mattioli che essendo stala mangiala da
copiato senza esame, ci che avr in altri
letto intorno a qualche pianta, chiamata certi asini, questi caddero in uno stato
cicuta per avere il fusto nstolosoe indicalo quale slatoda siesser
letargico presi per morti : dal
tolsero solamente quando
nel tempo stesso per buono a mangiarsi , si cominci a scorticarli.
come per esempio il finocchio, il sedano, ** Riferisce lo Steven, botanico russo,
l'angelica e molte altre piante della fa che in alcuni luoghi del Nord , come
miglia medesima.
Fino al Linneo, la parola cicuta era nella Crimea e nei dintorni d'Odessa, la
stata da tutti i moderni adottata come gente di campagna mangia impune
mente la cicuta, dopo averla fatta bol
nome latino del genere in discorso, poi
ch i latini avevano nel loro idioma tra silirespoglia pi volte nell'acqua: nel che essa
di tutto il suo principio vele
dotta la parola xwetov , che presso i noso, come fanno anche diverse altre piante
Greci indicava cicuta. Ma il Linneo vo sospette. (A. B.)
lendo ricordare il nome greco con quello I sintomi d'avvelenamento di cicuta
di conimi:, da lui sostituito all'altro di che si manifestano negli uomini sono in
cicuta, fece un cambiamento col quale generale vomito, cardialgia , svenimen
lungi da giovare alla scienza, non fece ti , sonnolenza , e qualche volta delirio.
che complicarla fuori di proposito, tanto La morie accade di rado a meno che la
pi che trasfer il nome di cicuta ad un quantit di cicuta presa non sia troppo
genere di piante, cicutaria, Lamk., una grande, o che siano mancati dei pronti
specie del quale , a vero dire, velenosa soccorsi. La medicatura pi conveniente
come la cicuta comune , ma non pare sia per combattere gli effetti deleteri di
la pianta di che hanno parlato gli autori questo veleno, consiste nel provocare dei
greci e romani. La traslazione di nome vomiti abbondanti, i quali si sollecitano
fatta dal Linneo, ha potuto cagionare in ispecie con mezzi meccanici, e con
tali equivoci, che, allorquando
Dizion. delle trat-lVI. far prendere degli acidi vegetabili, come
Scienze Nat.si frol. 47
CIC ( 374 ) CIC
l'aceto a il JUgo ili limone , allungali con] Resina o, ! 5
acqua. Il vino riesce bene lei pari in Estratto analogo alla gomma. 3,5
quello caso; e noi abbiamo conosciuti due Estratto solubile nell'acqua e
individui che dopo aver mangiata una nell'alcool 2,j3>
frittata, dove era stala messa della cicuta Acido acetico
invece di cerfoglio, Irai molli travagli che Solfato di potassa
provarono, e che erauo segni d'avvelena ldrocloralo di potassa
mento, ebbero degli svenimenti e una Nitrato di potassa
sonnolenza considerabile; e ne furono ri Maialo di calce 92,4
sanali colla massima celeril, soltanto col Fosfato di calce
bever ripelulameute diversi bicchieri di di magnesia
vino. E questa propriet del vino fu noia di ferro
agli antichi , tra1 quali vi era chi ne di manganese
faceva un uso singolare. Imperciocch Acqua.
Plinio ( Lib. XIV cap. aa ) parlando della Il Paris crede ohe la propriet medi
ubriachezza e .logli eccessi a cui si davano cinale della cicuta risieda nel principio
i bevitori, dice che ve n'erano dei cosi resinoso. (A. B,)
rotti a questo vizio, che andavano per CICUTA AGLINA. (Bot.) Nome vol
fino a mangiar la cicuta, perch il timor gare dell' aethttsa cynapium. V. Etusa.
di morire li obbligasse a bever del vino. (A. B.)
Presso gli antichi, la cicuta come medi CICUTA AQUATICA. (Bot.) Si d que
cinale non fu usala che esternamente nei sto nome a Ire piante differenti: la prima
dolori reumatici (i): ma presso i moderni la cicutaria aquatica, Lamk.;la seconda
l'uso di lei si considerabilmente accre Voenanthe crocala, Limi.-, e la terza
sciuto; e malgrado le sue propriet pe il phellandrium aquaticum , Limi.
ricolose, ella stata amministrata inter (L. D.)
namente , come rimedio utilissimo in ^ICUTA D'ACQUA (Bot.) Nome volgare
molte malattie ribelli. I buoni effetti della cicutaria aquatica, Lami;., o cicuta
della cicuta si sono preconizzati nella virosa, Linn. V. Cicutaria. (J.)
tosse convulsiva, negli ingorghi dei visceri CICUTA PICCOLA. (Bot.) Nome volgare
addominali, nelle affezioni scirrose e can Ml'aethusa cynapium. V. Etosa. (J.)
cerose , nelle scrofole , nei reumatismi CICUTA ROSSA. (Bot.) Nome volgare
cronici , nella gotta ec. Come medica del geranium robertianum. (A. B.)
mento interno si amministra quasi seni CICUTA VELENOSA. (Bot.) Nome
pre sotto forma d'estratto risultante dal volgare della cicutaria aquatica, Linneo.
sugo spremuto dei fusti e delle foglie V. Cicutaria. (A. B.)
fresche: si d anche la pianta ridotta iu " CICUTAJA. (Bot.) Nome volgare del
polvere. L'estratto si comincia a usarlo l' erigenon graveolens , Linn. (A. B.)
ad una piccola dose, un mezzo grano o CICUTABIA. (Bot.) Nome volgare del
due grani il giorno, e si continua tutti chaerophyllum temulum , del ligusti-
i giorni, ma sempre aumentando grada austriacum , e del phellandrium
tamente le dosi fino a quelle di uno o aquaticum. (A. B.)
due grossi. La polvere di cicuta si am CICUTARIA. (Bot.) Cicutaria, Lamk., ge
ministra in proporzioni analoghe. (L. D.) nere di piante dicotiledoni, polipetale
** Prima che il Brandes , e il Geiger apogine, della famiglia dello ombrellife
isolassero dalla cicuta la cicutina e la co- re, e della pentandria diginia del Lin
uicina, nelle quali due sostanze sta il neo, i cui principali caratteri sono i se
principio deleterio di questa pianta, lo guenti: collaretto universale nullo; il
Schrader aveva analizzalo il sugo della parziale composto di tre o cinque foglio-
cicuta, da 100 parli del quale ebbe i line; calice inliero; cinque pelali ovali,
risiili,i melili che seguono. curvati, quasi uguali; cinque slami; un
Fecola verde 0,80 ovario infero, sovrastalo da due stili; due
Albumina vegetabile o,3r semi ovoidi, solcati, addossali l'uno sul
l'altro.
Il genere cicutaria del Lamarck, lo
(1) Gli amichi pure amministrarono in- stesso di quello che il Linneo nominava
ternamente la cicuta, come si raccoglie dalle
opere d'Ippocrate, che ne consigli la deco cicuta, si compone di tre specie che cre
zione in bevanda in alcuni cai di malattie scono in generale nei luoghi aquatici 0
d'utero. (A. B.) nei prati umidi. Una sola di queste spe
CIC ( 375 ) CIC
rie creice in Europa, e le altre "lue Del Pluk., I. 76, fig. 1. Ha il fusto mac
l' America settentrionale. chiato; le foglie tre volte ternate, colle
CicorAHiA aquatica, Cicutaria aquatica, foglioline quasi ternate, lanceolate, acu
Lauik., Dict. Enc, 2, pag. 2; Cicuta minate , mucronato-seghettate ; le infe
virola, Lino., Spec, 366; volgarmente riori lunghe quasi un piede; i peduncoli
cicuta, cicuta aquatica , cicuta d'acqua , terminali; gl'involucretti setacei. Cresce
cicuta velenosa. Ha il fusto cilindri nei luoghi paludosi della Filadelfia, dalla
co, fistoloso, allo da due a tre piedi, Carolina alla Nuova-Inghilterra.
ramoso, guernilo di foglie due o tre La cicutaria bulbifera , Lamk., non
volte alate , glabre, verdi cupe, composte sembra corrispondere del tutto alla cicuta
di foglioline strettamente lanceolate e bulbifera, Linn. (A. B.)
dentate a sega; i fiori bianchi, quasi re CICUTWA. [Bot) Noule volgare del
golari, disposti in ombrelle lasse. Questa lignsticitm austriacum. (A. B.)
pianta cresce nei luoghi paludosi di tutta " CICDTINA e CONICINA. (Cliim.) Due
l'Europa; perenne e fiorisce nell'estate. principi organici particolari, da'quali la
** Questa specie ha per sinonimi il cicuta, conium maculatum, Linn., ripete
coriandrum cicuta, Rolli, Germ., 1, pag. le sue qualit velenose.
i3o, e il sium cicuta, Vest, Ench.,
n. 3n; e conta la variet seguente. ClCUTISA.
teiiuifolia, Schrank, Akad. munch.
philos. class., j, p. 56, t. 4, f. Ha il Propriet.
(ronco della radice sottile, colle fibre ci
lindriche, affastellate; le foglie bipenna- Non n alcalina n acida.
losclle, coi filamenti lineari, interi, o qua solubile nell'acqua e nell'alcool.
e la quasi dentati a sega; i fiori disposti L'iodio la precipita copiosamenle dalla
ai! ombrelle opposte alle foglie, e termi sua soluzione acquosa sotto color carni
nali. Cresce nella Germania.
L'Orlila e il Richard riguardano la cino.
cicuta virosa del Bulliarl (Herb. Fr., in La color
galla ed il concino la precipitano
bruniccio.
tab. i5i) per la stessa specie della ci L'acido fosforico e l'acido ossalico non
cutaria maculata e non della cicuta
ria aquatica del Laraarck. Ma il Roeiner vi hanno azione; nei qual caso sono
Fure i sali di ferro, di rame, di zinco, e
e lo Schulles (Syst. 6, pag. 4^2) e il allume.
Decandolle (Prodr., 4, pag. 99) sou di Il cloruro di platino induce un preci
contrario avviso. (A. B.) pitato scuriccio ; e il prolocloruro ili
Tutte le parli della cicutaria aquati stagno un precipitato giallo sudicio
ca , e principalmente le radici ed i fusti, Il carbonato di potassa e quello di
contengono un sugo giallastro eh1 un soda cagionano un intorbamenlo leggiero.
violento veleno per l'uomo e per gli Il protonitralo di mercurio da luogo
altri animali. Vi sono peraltro degli au ad uu copioso precipitalo giallo.
tori che danno per certo che le capre ed Il prolonitrato di piombo precipita
i porci ne mangiano impunemente le fo gran copia di questo principio sotto un
glie; ed altri all'incontro, che l'acqua color bianco sudicio. Il che pure fa il
stessa nella quale ella cresce, perico nitrato d'argento.
losa per i bestiami che vi si abbeverano. Il tartaro emelico ne precipita poca
Comunque sia, i migliori mezzi da usarsi quanlil in bianchiccio.
per combattere i principi deleteri di I precipitali cagionali dall'acqua di
questa pianta, nei casi d'avvelenamento calce, dal muriato di calce, dall'acetato
da essa cagionati , sono da prima i vo e dal nitrato di barite, sono d' un bianco
mitivi, e quindi le bevande acquose aci- sudicio, e non riruangon del tutto di
dulate con aceto. (L. D.) sciolti dall'acido nitrico.
" Cicutaria macchiata, Cicutaria macu La cicutina ha un sapore amaro e vi-
lata, Lamk., Dict., 2, pag. 2; Cicuta ma' roso.
culata, Linn., Spec. 36^; Dee, Prodr., Piccola dose di cicutina basta a dar
4, pag. 99; Roem. et Sch., Syst., 6. pag. la morie agli animali , ed in brevissimo
453; Willd.; Spec., 1, pag. i556; Pursh, tempo. Imperciocch un mezzo grauo
Fior. Sept. Am., pag. ig5: Nutt., Gen. Am. stato sufficiente ad ammazzare in un'ora
pi. 1, pag. igr; Angelica caribaeorum e tre quarti un coniglio; due grani in
CIG ( 376 ) CID
cinquantacinque minuti; e cinque gran Si combina agli acidi, e gli neutraliz
iu soli due minuti. za ; ed i sali che ne risultano sono pa
rimente velenosi, ma non quanto la base.
Preparazione. Questi sali si alterano, tenuti esposti
all' aria; e, tranne il solfato, sono tutti
Il Brandes tiene in digestione la ci cristallizzabili.
cuta fresca nell'alcool, quindi tratta il A guisa dell'ammoniaca, la conicina
liquido con magnesia e con idrato d' al tenuta in vicinanza degli acidi volatili ,
lumina o di piombo, e poi procede alla produce dei fumi bianchi, ma meno in
distillazione. Il residuo che ne rimane tensi.
filtrato , e colla evaporazione a bagno La capacit di saturazione della coni
maria vien tirato a secchezza: nel quale cina notabile.
stato si assoggetta all'azione dell'alcool e
dell'etere, i quali disciolgono il principio Preparazione.
di che si parla. Questa soluzione etereo-
alcoolica di cicutina si evapora', si torna Si stilla la cicuta fresca con potassa e
coli' etere a discioglierne il residuo, e fa con acqua finch il liquido tramanda,
cendo di bel nuovo evaporare la soluzio odore; dopo di che si tratta con acido sol
ne, si giugne ad avere la cicutina sotto forico il prodotto distillato , poi evapo
l'aspetto d'una massa d'un color bruno randolo si tira a consistenza di sciroppo.
chiaro che tira al gialliccio, d'uno sgra Allora si lava questo residuo con alcool
devole odore. Questa massa alle volte con assoluto; la qual cosa si ripete fino a
tiene dei cristalli punteggiati qua e l di tanto che l'alcool continua a precipitare
una sostanza estranea. solfato d'ammoniaca. Al che pervenuti,
Il Giseke ha ottenuta la cicutina non si separa tutto il solfato precipitato dal
solamente dal sugo della cicuta , ma an liquore alcoolico, e distillato quest'ultimo
che dai semi freschi di lei, stillando questi se ne liscivia il residuo con potassa cau
iu presenza dell'acqua, della calce, della stica concentratissima. Si dislilla la lisci
magnesia o della potassa caustica, satu via; nel che la sostanza basica passa in
rando con acido solforico il residuo di co sieme coli' acqua, separandosi dalla po
lor giallo e d'odore viroso e penetrante, tassa che rimau capo morto della distil
ed estremamente alcalino per l'ammo lazione.
niaca che vi si manifesta ; finalmente, dal
solfalo di ammoniaca, che pu cristalliz Storia.
zarsi con un' accurata evaporazione ,
isolando la cicutina col mezzo dell'al Il Leiger stalo il primo a far cono
cool assoluto che lascia intatto il primo e scere la conicina. (A. B.)
discioglie quest'ultima. Egli d'avviso CICUTWO. ifihim.) V. Cicutina. (A. B.)
che la cicutin.n mentre in combina CICYMIS. (Ornt.) V. Ciccada. (Ch. D.)
zione dell'ammoniaca possa esser volatile. " CIDAR.I. (Echin.) Denominazione asse
gnata da Klein alla prima sezione degli
Storia. Anociti nella famiglia degli Echini o Echi
nodermi. (Lamouroux, Di*, class, di St.
La scoperta della cicutina dovuta al nat., tom. 4.0, car. 117.)
Brandes che la tenne per una sostanza CIDARIS. (Echinod.) Klein, nel suo Trat
alcalina. tato degli Echinodermi, cosi chiama le
Cohiciha. specie di echini che, avendo l'ano dorsale
opposto alla bocca, hanno una forma emi
Propriet. sferica o sferoidale. Sono gli echini pro
priamente detti. V. Cidamte. (De B.)
molto alcalina, ed volatile. CIDARITE, Cidarites. (Echinod.) De La-
E in forma d'un olio giallastro. raarck, nella nuova edizione ilei suoi Ani
Ha un odore acuto analogo a quello mali invertebrati, separa, sotto questo no
della cicuta e a quello del tabacco. me, tutte le specie di veri echini, i di
amara ed estremamente acre. cui tubercoli spinosinosi sono perforati
periorau alla
ana
L'acqua la discioglie. cima, e nei quali le spine sono coslanle-
Tenuta esposta all'aria, pare che si al mente di due specie, :cie, le pi grandi ba-
Ieri. cilliformi, claviformi,
>rmi, o digilifrmi, e le
E velenosa in massimo grado. altre acicolari; in tutti gli altri (sani
GII) ( 3; ; ) CID
Ieri si uniformano al geuere Echino. V. a. Cidarites bispinosa, Lamk., pag. 57,
Echino. N. 10; 3. Cidarites annuii/era, Lamk.,
Il qual genere, cosi circoscritto, com pag. 57, N. 11, recale dai mari Australi
prende le specie che varii naturalisti chia da Peron e Lesueur; 4 Cidarites me-
mavano turbanti e diademi , e la di cui tu/aria, Lamk., pag. 35, N. 7, Klein,
organizzazione, finqu non conosciuta, Leske, tav. 3g, fig. 5; 5. Cidarites gl-
probabilmente diversifica pochissimo da ranoides, becco di grue, Enciclop. tav. i36,
quella degli altri echini. fig. 1.; 6. Cidarites baculosa. bastoniron-
De Lamarck caratterizza sole dician chiosi; 7.0 Cidarites pislillaris, pistillare.
nove specie di ridanti, ma assai proba Seconda selione. I Diademi. Guscio
bile che ne esista un maggior numero, e orbicolare depresso; ambulacri diritti; le
le suddivide in due sezioni. spine, la maggior parte o per lo pi
Sezione prima. I Turbanti. Guscio fistolose.
rigonfio, subsferoide, ad ambulacri ondu Delle sei specie viventi di questa se
lati; le spine pi piccole a linguette; zione, citeremo:
alcune distiche, che ricuoprono gli ambu La Cidahite diadema, Cidarites dia
lacri , e le altre che circondano la base dema, Lamk., Equinometra setosa, Klein,
delle grandi spine. Leske, tav. 37, fig. 1, 2. Il guscio emi
Citeremo : sferico, depresso, offre cinque stretti am
La Cidarite imperiale, Cidarites im bulacri ; spine lunghe, setacee, subfisto
periali*, Lamk., Anim. invertebr., Tom. lose e scabre. Oceano delle grandi Indie.
3., pag. 54, N. 1., Cidaris imperiali*, La Cidahite radiata, Cidarites radia
Klein, Leske, pag. 126, tav. 7, fig. A. Gu ta, Lamk., Cidaris radiosa, Klein, Leske,
scio subglobuloso, depresso sopra e sotto; tav. 44, fig. 1.
gli ambulacri e le piccole spine di un Questa specie, rara e grande, la quale
paonazzo porporino; le grandi spine ci si distingue per richiamare alla memoria
lindriche, un poro venlrirose, striate alla la forma delle asterie piacenti formi, or
rima ed annuiate di bianco. Del mar bicolare, larghissima, depressa, poco gros
Rosso e del Mediterraneo. sa, le areole degli ambulacri sono un poco
La Chiarite istrice, Cidarites hy- elevate a costole, ed i pori disposti in
strix, Lamk., loc. cit., pag. 55., N. 5., fascetli di quattro. Delle coste dell'Asia.
Cidaris papi/lata, Klein, Leske, pag. 1 29, Le altre specie sono: i. Cidarites spi
tav. 7, fig. B C, e le spine, tav. 52, fig. 1. nosissima , la Cidarite spinosa grossa ,
Della stessa forma della precedente, ma Lamk.; la Cidarite calamaria, Cidarites
assai pi piccola proporzionatamente, con calumarla, Lamk., Klein, Leske, tav. 45,
le grandi spine che sono lunghissime e fig. 1, 4; 3. la Cidarite subulare, Ci
longitudinalmente striate ed in numero darites subularis, Lamk., pag. 58, N. l4;
di cinque per ogni serie. Dell'Oceano la Cidarite pulvinata, Cidarites pulvinata,
d'Europa e del Mediterraneo. Lamk., pag. 5o, N. 18. (De B.)
La Cidarite tribuloide, Cidarites tri- CIDARITE, Cidarites. (Foss.) I fossili di
uloides, Lamk., Cidaris papillata, var., questo genere da noi conosciuti, man
Klein, Leske, tav. 37, fig. 3. Questa spe cando delle loro punte e non essendo
cie, che non rara nelle collezioni, d'una perfettissima conservazione , dif-
globulosa, un poco depressa ; le grandi ficil cosa il determinare tulli i caratteri
spine, in numero di otto per ogni serie, che possono distinguere fra loro le specie,
sono rotonde, attenuale, un poco pieghet e riferirle a quelle che non sono fossili.
tate all'estremit, ch' oltusa. Proviene Pure abbiamo credulo che tre se ne pos
dall'Oceano Indiano. sano distinguere. La prima si riferirebbe
La Cidahite verticillata, Cidarites alla cidarite istrice, Cidarites hystrix ,
verticillata, Lamk., Enc, tav. i36, fig. 2. 3. Lam. (Anim. invertebr:, toni. Ili, pag. 54),
Questa specie, ch' d'un volume mediocre che si trova rappresentala nell'opera di
e di forma ordinaria, si dislingue per for Scilla, De Corp. maria., lab. XXIII, fig.
mare le grandi spine dei bacilli cilindri C, E, F, lab. XXIV, fig. 1 a, nel Trat
ci, troncati, subgranulosi, a tre o quat talo delle Petrificazioni di Bourguet ,
tro nodi, che presentano tutti otto o dieci tav. 53, N. 35o, 354 , e nell'opera di
angoli. Se ne ignora la patria. Knorr, tom. 2, tav. E. 11.
Le sette altre specie caratterizzale da Trovasi questa specie nelle colline di
De Lamarck, sono: i. Cidarites tubaria, Messina, a Malta ed a Vitteanx presso
o trombetliera, Lamk., pag. 5j, N. 9; Digione, in uno strato a corni d'Amroone.
CID ( 3;8 ) CIE
Facciamo osservare che, negli individui CIDONIA. (Bot.) Per alcuni sialo cosi
fossili, le papille sono meno numerose e volgarizzalo il nome latino cydonia del
gli ambulacri pi sinuosi che in quelli genere cotogno. V. Cotogno. (A. B.)
non fossili. CIDONIO, Cydonium. (Agast.) la deno
Pare che la seconda abbia le maggiori minazione specifica d'un corpo organiz
analoge con la cidarile imperiale, Cida- zato, confuso da Linneo fra gli alcioni!.
rites imperiali* , I,am. (loc. cit. ) , della (De B.)
quale si trova una figura nella Enciclop. CIDROMELA. (Bot.) Il Lobelio nominava
tav. i36, fig. 8. Peraltro la specie fos cosi il cedro. (J.)
sile ha un maggior numero di papille ** CIECA. (Ittiol.) volgarmente cono
Iella cidarile imperiale. Non sappiamo sciuta sotto questo nome l'anguilla pic
ove sia slato trovalo questo fossile. cola, [oich nella prima eia poco si di
La terza, la cidarile crenulare, Cida- stinguono gli organi della sua vista. V.
rites crenularis , Lam., Anim. inver- Anguilla. (F. B.)
lebr., lom. Ili, pag. 59, N. 16; Trattalo CIECA, o SERPENTE CIECO. (Erpetol.)
delle Pelrificazioni , tav. 52, N. 344- Cosi vengono chiamate le lucignole , giac
Corpo subglubuloso , coperto di dieci file ch hanno piccolissimi occhi. V. Lcci-
principali di tubercoli crenulali ; gli am GNOLA. (C. D.)
bulacri vanno slargandosi verso la base, ** CIECA. (Bot.) Quarta sezione stabilita
c sono divisi in quella parie da un dop dal Decandolle (Prodr., 3, pag. 3a3) nel
pio ordine di tubercoli pi piccoli. genere passiflora, per quelle specie che
Questa specie trovasi in Svizzera ed a hanno il calice di cinque lobi; l'involu
Itauville presso Valognes. Tulle le so- cro nullo o minimo; i peduncoli uniflori
praddescrille fan parte della nostra col ed i nervi semplici che spesso sorgono
lezione. (D. F.) dalle medesime ascelle. (A. B.)
CIDARlTES.(c/'o(/.) Denominazione la CIECE-ETE, o SCICHE-CHETE.
tina del genere Cidarile. V. Cidarite. (Crost.) Cosi chiamasi, in America, una
(De B.) grossissima specie di crostaceo la di cui
CIDAROLLO, Cidarolltis. (Conci,.) Il Sol- carne mollo ricercata per alimento e
laui (Test., lab. 36, vas. 160, 5) rappre per rimedio in eerle malattie. Bosc crede
senta nel numero delle sue polilalame una che sia l'Ocipode combattente. V. all'arti
conchiglietla microscopica di due terzi di colo Crostacei, il genere Ocipode. (C. D.)
linea, diafana, a colori d'iride, che tro CIECO. (Ittiol.) Questo epitelo appartiene
vasi in abbondanza nella rena delle rive - certamente ai pesci dei quali Bloch e La-
della Toscana; realmente assai singolare, cpde hanno l'ormalo il loro genere Ga-
e bisognerebbe vederla per formarsene strobranco, e ch'eia stalo erroneamente
una precisa idea. Dionisio di Moni fori collocato dai naturalisti nella classe dei
che la chiama Cidarollo piegato, Cidarol- molluschi, sotto il nome di missine. V.
lus plicatus, ne forma un genere, cosi Gastbobbanco. (F. M. D.)
da esso carallerizzalo ; conchiglia libera, CIECO. (Ittiol.) Si applica questo nome
univalve, concamerata, a disco, di spira all'alterino di Brander e ad una specie
eminente, a base depressa, ravvolta a guisa d'ammoceto, Ammocaetus ruber . V. Ar-
di turbante; bocca aperta, che riceve ver teritto ed Ammoceto. (I. C.)
ticalmente il rigiro della spira ; concame- CIECOLINA. (Erpetol.)\. Cicolisa. (I. C.)
razioni unite ; sifone non conosciuto. CIELO [ Colobe AZZDBRO DtL ]. ( Fis. )
(De B.) V. Abia. (L.)
C1DAROLLUS.(Co/ic/i.) Donominazione 1 CIENFUEGIA. (Bot.) Espressione sino-
lina del genere Cidarollo. V. Cidarollo. niraa di cienfuegosia presso il Willde-
(De B.) now. V. Ciknpoegosia. (A. B.)
CIDNO, Cydnus. (Enlom.) Nome assegnato CIENFUEGOSIA. (Bot.) Cienfuegosia, ge
lai Fabricio ad un genere d'inselli emit- nere di piante dicotiledoni, della famiglia
leri, della famiglia dei rinoslomi, per delle malvacci e della monadelfia ot-
riunirvi certe specie di cimex di Linneo, tandria del Linneo, cos caratterizzato:
n di pentatome, come quelle descritte calice doppio; l'esterno composto di do
sotto i nomi ili moria, tristis,Jlavicornis dici pezzi eorli, setacei; l'interno d'un
V. l'ari ii <ilo Pentatoua. (C. D.) solo pezzo, con cinque Tintagli acuminati;
CI DON AGO. (Bot.) Cydonago. Il mespilus corolla di cinque pelali inseriti sul tubo
cotoneaster dei botanici era distinto con degli stami; slami poco numerosi, quasi
questo nome dal Gesnero. (J.) verlicellati sopra un tubo centrale; nn
CIF ( 379 ) CIF
ovario globuloso; uno stilo semplice , in cera, Fries, loc. ci'/., pag. 203 ; Pelila
grassalo in cima, con stimma elevato. Il lacera, Pers.; Petixa membranacea, Alb.
frutto una cassula mucronata dallo Mi et Schw. Cresce su' frutici, massime sulla
lo, <li tre logge , con un seme in ciascuna vite.
loggia. 4.0 Cifella digitale, Cyphella digi
Il Cavanilles, autore ili questo genere, tati! , Fries , loc. ci'/., pag. 1 ; Pena
lo consacr alla memoria del Cicnfuegos, digitati!, Alb. et Schw. non Schwgr.
botanico spagnuolo, contemporaneo ili Cresce lungo i tronchi ilei pinus picea.
Gaspero B.iulimo, e noto per una storia 5. La Cifella. huscaiola, Cyphella
delle piante piena di dotte ricerche. muicicola, Fries, loc. ci/., pag. 200;
Cienfoegosia digitata, Cienfuegosia digi Pelila inaetjualilatera, Schum.; Thele-
tata, Cav., Vis., 3, lab. 73, fig. a; F11- phora luteicem , Pers.; Pelila axilla-
gosia , Juss., Gen.; Pers.; Decand.; Cien- riit Nees. Cresce su i muschi frondosi.
fuegia, Willd. Questa specie eh' l'u Questa specie conta tre variet, le quali
nica del genere una pianta fruticosa sono : |3. cyphella inaequalilatera Fries;
di fusti glabri, ramosi; ili foglie alterne y. cyphella lutescens, Fries ; cyphella
picciuolale, quasi digitate, profondamente
divise in tre, e le pi volte in cinque Neckerae, Fries.
Le cifelle sono funghi piccolissimi , e
Tintagli disuguali, lanceolati, un poco notabili per la cupola inclinata, e diretta
ottusi , intieri o con due o Ire grosse
dentellature; di fiori ascellari, pedunco inferiormente,
nerico loro
al che allude il nome ge
assegnato. Crescono tutte sui
lati, solitari per la massima parte, in legni morti e sui muschi.
punta dei ramoscelli. I pelali sono lun CIFELLA. (Bot.) Cyphella. (A.SonB.)distinte
gamente uuguicolati, colla lamina ovale con questo nome le fossette orbicolari e
ottusa, leggiermente ricurva. Il fruito marginale che si osservano sulla faccia
una cassula globuloea, grossa quanto un "nferiore dei licheni delti iticta. (Mass.)
piseli e pi, di tre logge monosper CIFIA. (Bot.) Cyphia , genere di piante
me. originaria del Senegal. (Polii.) dicotiledoni, a fiori completi, della fami
CIEU-KO. (Bot.) Il Boym, missionario ge
suita , menziona nella Flora sinensis , glia delle lobeliacee e della pentandria
sotto questo nome chinese , lo psidium. monoginia del Linneo , cos essenzial
mente caratterizzato: calice di cinque
&>
CIF. (Bot.) V. Citi. (J.) incisioni ; corolla di cinque pelali con
CIFELIO. (Bot.) Cyphelittm. L'Acha- niventi alla base; cinque slami con an
rius stabili sotto questo nome un genere tere libere, con filamenti pelosi e spesso
di licheni, che non stato adottato, e le riuniti alla base; uno stilo, con stimma
cui specie sono stale riunite ai generi grosso, inclinalo. Il frutto una cassula
calycium, Per., phacidium, Fr., e pyre- di Questo due logge.
genere fu stabilito per diversa
'
nothea. (A. B.)
* CIFELLA. (Bot.) Cyphella. Il Fries specie di labelia , a cui apparteneva in
ha stabilito, sotto questo nome, un ge principio. Queste specie sono piante er
nere nuovo nella famiglia dei funghi per bacee, originarie, tranne una, del capo
diverse specie di pelila, e lo distingue di Buona-Speranza , di foglie semplici,
per i seguenti caratteri : ricettacolo quasi alate,
in
digitate o labiate; di fiori disposti
spiga, bratteati.
membranoso, concavo-obliquo e inclinato Cifia rampicante,
in modo, che U membrana trovasi alle Lobelia volubili!Cyphia volubili!, Willd.;
volle quasi inferiore; teche nulle; sporule fusti erbacei, glabri,, ramosi,
Limi., Suppl. Ha i
filiformi, av
globulose, sparse sotto forma di polvere. volti a spirale; le foglie alterne,
Le specie che compongono questo ge- glabre, lineari, alcune intiere conremole, qual
1 0 La Cifella perddla, Cyphella che dente appena visibile, un poco cal
lose, alterne, leggermente trifide; i fiori
pendilia. Fries, Syst. myc, a, pag. 3o3; alterni , disposti quasi in racemi lungo i
Pelila penduta , Schwgr.; Pelila digi ramoscelli , retti da peduncoli solitari ,
tali!, Scwgr. non Alb. et Schw. Cresce uniflori, pi corti dei fiori; la corolla
alla Carolina su' noci.
i. La Cifella ceocipobub, Cyphella piccola;pelose.
le antere bislunghe, diritte,
cruciformi!, Fries, loc. ci/.; Pena cru Cifia bulbosa, Cyphia bulbosa Berg.; Lo
ciformi!, Batsch.
3. La Cirilla laciba, Cyphella la belia bulboia, Linn., Spec. Burm., Afr.,
CIF ( 38o ) CIG
99, t. 38, fig. a. Ha la radice cilindrica; pag. 391, n. 44- Pianta fruticosa di fu
quasi fusiforme, fibrosa, terminata infe sto eretto, superiormente ramoso, di fo
riormenle da una tuberosit rotondata < glie pennate, levigate, colle foglioline
nericcia; il fusto erbaceo,- diritto, sem strettissime, quasi capillari. Cresce nelle
plice, quasi glabro, un poco ramoso verso Canarie e nelle Antille. (A. B.)
la sommit ; le foglie glauche, sparse, ses ** C1FIO. ( Bot. ) Cyphium. Il Gmelin
sili, quasi palmate, colle incisioni strette, legge cosi il genere cyphia del Bergio.
lineari, perla massima parte trifidc; V. Cifia (A. B.)
foglie inferiori un poco picciuolate; " CIFOLOTTO. (Ornit.) L'Olina, nella
fiori rossicci, pedicellati, disposti in ra sua Uccelliera, pag. 4, cosi chiama la
cemi terminali; i peduncoli pubescenti, Pyrrhula vu/garis, Briss. , volgarmente
con una brattea lineare, spesso tri fida; Monachino. V. Fbosone. (F. B.)
petali o le divisioni della corolla profon CIFONE, Cyphon. ( Entom. ) Paykull , e
de , strette, lineari, quasi uguali ; gli dietro lui il Fabricio, hanno cosi chia
stami vellutati ; lo stimma troncato e pe mato un genere d'insetti coleotteri pen-
loso; una cassula conica, di due solchi, tameri, ad elitre molli, della famiglia
biloculare, semisupera. dei mollipenni o apalitri, che Latreille
Cipia di fusto nodo , Cyphia phyteuma , aveva gi distinti sotto il nome di elodi.
Willd.; Lobelia phyteuma, Linn., Spec. Questi insetti erano stati, per la maggior
Questa specie notabile per i fusti nu parte, sparsi in diversissimi generi, come
di, glabri, erbacei, o guerniti solamente le cistele, le galleruche, le alticbe. V. Elo
di qualche squamma alterna , piccola e de, e la Tav. 9. (C. D.)
remota. Le radici sono bislunghe, dal CIGLIA. (Anat.) Questo nome, che alcuni
colletto delle quali sorgono parecchie fanno provenire da cillere, altri da celare,
foglie ovali bislunghe, ottuse, alquanto stato primieramente applicato ai peli
crenulate all'apice, vellutate o quasi gla che vestono le palpebre, e che contribui
bre. I fiori, disposti in una spiga lassa, scono a preservare gli occhi dai corpic-
sono sessili, alterni, o quasi laterali; ciuoli che si aggirano nell' aria. Tutti
hanno il calice di cinque rintagli stretti, i mammiferi ne sono forniti. (F. C.)
contornati da piccoli denti remoti; la Molli uccelli hanno le palpebre con
corolla profondissimamente divisa ; gli tornate di ciglia , che sono lunghissime
stami pi corti; le antere bislunghe vel nello struzzo, nel calao d'Abissini, Del
lutate. l'avvoltoio oric, nel messaggero o segre
* Cifia di foglie dicitate, Cyphia digi tario; in quest'ultimo, sono slargale alla
tata, Willd., Spec*, i,pag. gai; Lobelia base, e scavate a canale, concavo sotto e
digitata , Thunb., Fior. Cap., a, pag. 5o, convesso sopra. La palpebra superiore del
Ha il fusto rampicante, le foglie glabre e casuario pur vestita, nella sua parie
digitate. media, d' una serie di piccole ciglia nere
* Cifia cardauire, Cyphia cardamines , che si rotondano a guisa di sopracciglia,
Willd., Spec, i, pag. g53; Lobelia car e nella gallina di Faraone si osservano
damines, Thunb., Fior, Cap., a, pag. 49. egualmente dei lunghi peli neri, rivolti
Ha le foglie alate, le foglioline ovali, in s. (Ch. D.)
dentate, uno scapo diritto. In entomologa , questo nome stato
* Cifia di foglie incise , Cyphia incisa , esteso ai tosti peli che contornano i mar
Willd., Spec., i, pag. 953; Lobelia inci-\ gini di certe parti; perci diconsi zampe
sa, Thumb., Fior. Cap., 2, pag. 5o. Ha citiate, ali citiate. Talvolta ancora la spe
le foglie incise , quasi pennatofesse , lo cie ne riceve il proprio nome, ond' che
scapo diritto. (Pota.) dicesi l'empide ciliata, ec. (C D.)
* Cifia di foglie dentate a sega , Cy CIGLIA. (Bot.) Cilia. Allorch nelle mu-
phia serrata , Spreng. , Syst. veg., 1 , scoidee il perislomo dell'orifizio dell'urna
pag. 809. Ha le foglie radicali bislunghe, contornato da strisce, quelle della pa
assottigliate alla base, sessili, crenato- rete inferiore dell'urna si dicono ciglia,
dentate a sega, esternamente glabre, dovecch le altre della parete esterna as
ugualmente che il fusto squamoso; i fiori sumono il nome di denti.
in racemo; coi calici reflessi, dentali a Molte altre parti di piante sono prov
sega. viste di ciglia. Ed infatti si hanno delle
Cifia di foglie pennate, Cyphia pinna/a, foglie cigliate nel sempervivum tectorum,
Roem. et Schult., Syst., 5, pag. 4775 nell' erica tetralix e nella saxifraga hy-
Lobelia pianata, Larak., Enc. me/A., 3, pnoides ; delle stipole cigliate nel polygo
G1G ( 38. ) CIG
num periicario; delle brattee cigliate punta curva ed ottusa, e l'inferiore, pi
nella prunella; delle antere cigliate nel- stretta e pi corta, depressa; che le
l' orobanche minor, nella prunella, nella narici sono situate in mezzo al becco,
lavandaia spica; degli stimmi cigliali che la lingua carnosa e frangiata sui
nel rumex scutatus , nella sanguisorta margini, e che i piedi, i di cui tre diti
media; dei semi, ec, cigliati nella me- anteriori sono palmati , si trovano inserti
nyanthes nymphoides. La fauce della alla parte posteriore del corpo e fuori di
genziana campestre, i petali del tropclo, equilibrio: circostanze, molle delle quali
della ruta, ec. , sono cigliati per essere non s' incontrano nelle oche o nelle ana
contornati da sottili strisce in l'orma di tre, avendo le prime specialmente il
ciglia. (Mass.) becco pi corto, rislrinlo alla punta, le
CIGNO , Cygnus. ( Ornit. ) La numerosa gambe poste verso il mezzo del corpo,
famiglia delle anatre egualmente com e le seconde avendolo depresso, pi largo
prende i cigni e le oche. Sono lutti colle alla punta , ed il collo assai corto.
gati per tante analoge, che non ci hnqu 1 cigni, che signoreggiano sulle acque,
riuscito d' isolare con sicurezza, ed in un e che ne l'ormano il pi vago ornamento,
raoilo preciso, l'universalit delle specie. vivono sui fiumi, sugli slagni e" sui laghi.
Per altro ve ne sono molte le di cui dif I semi , le radici c le diverse parli delle
ferenze sono talmente sensibili, che ba piante aquatiche, formano il loro prin
sta un colpo d'occhio per far giudicare cipale alimento: perci hanno il cieco,
che non debbono appartenere al mede ed anco gli altri intestini, lunghissimi.
simo genere; e, questa osservazione ap Le dentellature del becco servono loro
plicandosi nel presente caso ad animali probabilmente a tagliare queste sostanze,
comunissimi che hanno dei nomi i quali e nel tempo stesso a procurare l'uscita
inutilmente lenterebbesi di mutare, si ha dell'acqua con esse introdotta. Mangiano
forse ragione nell' ammettere , per la se pure ranocchie, sanguisughe, insetti,
parazione delle numerose specie in gruppi vermi, e varii naturalisti vi aggiungono
particolari , dei caratteri pi deboli e ancora dei pesci, il quale ultimo fallo
meno decisi di quel che se si trattasse di per contestato da altri, e specialmente
animali recentemente scoperti, a riguardo dal professor Titius, le di cui osserva
dei quali si goderebbe di una latitudine zioni, tradotte dal tedesco, sono siale
illimitata. stampale nel Giornale Enciclopedico, anno
Per considerazioni appunto ili tal na 1775, lom. 8. pag. 5 14-
tura, nel secondo volume di questo Di Questi uccelli sono monogami. Nidi
zionario, abbiamo proposto all'articolo ficano a terra, sulle rive delle acque, ed
Ahatba, ili dividere questa famiglia, non i loro figli abbandonano il nido , nuotano
solamente in tre sezioni , ma in Ire ge e mangiano da per s appena nati. I
neri che avessero nomi diversi, e che, cigni, che nuotano con tanta facilit che
per la metodica denominazione delie spe un uomo, rapidamente camminando sulla
cie , solo esigerebbero l'aggiunta di un riva, pu a fatica seguitargli, volano
epiteto alle parole toscane cigno , oca , pure con molta forza e leggerezza, e pos
anatra, ed a quelle latine, cygnus, an- sono intraprendere lunghi viaggi. 11 moto
ser, anas, le loro corrispondenti. I due delle loro ali , dice Magne di Marolles ,
soli caratteri indicali nel prospetto della Caccia col fucile, cap. 7, pag. 539, pro
pag. 107 , per i cigni , consistono nello duce un romor sonoro ed armonioso che
spazio nudo che vedesi tra il becco e senlesi a molta distanza, e che il Soli
l'occhio e nella lunghezza del collo. Non li ini inclina a riguardare per l'origine
potremmo dissimularci che quest'ultimo della favola relativa al loro canto. Il loro
puramente relativo, e che in generale social carattere gli induce a vivere in
la nudit d'una parte della testa non compagnia dei loro simili , e , sulle acque
costituisce un carattere generico propria come in aria, si veggono sempre a branchi.
mente detto: ma possiamo aggiungervi I palmipedi hauno generalmente l'a
che il becco del cigno pi allo che bitudine di lustrarsi le penne per ren
largo alla sua base, la quale talvolta derle impermeabili all'acqua; i cigni per
tubercolata; che le mandibule, di una fanno una vera e ben assidua toelette,
larghezza eguale in tutta la loro esten dalla quale le materne cure sono unica
sione, sono dentellate a lamine sui mar mente capaci di distrarre la femmina
gini; che la maudibula superiore, di quando cova. Prelendesi avere osservalo
forma presso a poco cilindrica, ha la che la maniera con la quale i cigni si
Dizion. delle Sciente Nat. Voi. VI.
C1G ( 38 ) CIGr
comportami sul loro elemento, imlica i e Lalh , tav. color, di Buffon, gi3, e di
cangiamenti di temperatura: quando tuf Lewin , 238. Quesl' uccello , volgarmente
fano la met del loro corpo nell'acqua, chiamalo cigno domestico, e che chiamar
sarebbe un segno di bel tempo, ed un potrebbesi , forse pi convenientemente ,
indizio contrario allorch fanno saltare cigno tubercolato, se non si volesse con
l'acqua attorno a loro in forma di mi servare l'opposizione di nome con la
nuta rugiada. specie seguente, ha circa quattro piedi
Pare che la vita dei cigni oltrepassi il e mezzo di lunghezza, dalla cima del
secolo; la qual longevit un naturale becco fino a quella della coda. Il suo
effetto della durala dell'incubazione, e becco ha tre pollici e sei linee , e la
del tempo che impiegano ad assumere il coda sette pollici e mezzo; ha quasi otto
loro totale accrescimento. La loro carne piedi di sbraccio e pesa venti a venti
nera e dura, e gli antichi non ne fa cinque libbre. Tutto il suo corpo bianco
cevano certamente imbandire i loro ban uiveo; il becco rossastro, eccettualo il
chetti che sotto l' aspello d'una vivanda margine delle mandibule, l' unghietta, le
di pompa e d'oslenlazione. La loro pe- narici , la pelle nuda che occupa lo spazio
luvia, d'una singoiar finezza, serve a compreso fra il becco e l' occhio, ed ona
fare dei manicotti, delle pellicce, dei protuberanza sulla fronle, che sono nere;
cuscini , delle nappe da impolverare, ec. l' iride bruna , ed i piedi sono di un
Si conoscono, come propriamente ap nero leggermente scalato di rossastro. La
partenenti al genere Cigno , sole quattro femmina un poco pi piccola del ma
specie, due delle quali si trovano in schio; il tubercolo meno grosso ed il
Europa, la terza nell'America meridio collo pi sottile. I giovani dell'anno sono
nale, e l'ultima nella Nuova-Olanda. bruni cenerini ; il becco ed i piedi hanno
Secondo G. Cuvier, non possono sepa una tinta piombala. Nel secondo anno il
rarsi dai cigni certe specie finqu riguar becco diviene giallognolo, ed alcune penne
dale come oche, e tali sono l'oca di bianche si mescolano alle grigie. Sola
Guinea, Anas cygnoides, Linn., Tav. mente nel terzo anno il mantello acqui
color, di Buffon, N. 347, il di cui ma sta tutta la sua bianchezza.
schio ha un appendice impennalo sotto I luoghi abitati da questa specie, nello
il becco; l'oca di Gambia, Anas gam- stato salvatico, sono, secondo Temminck,
bensis , Linn., tav. 102 della Synopsis i grandi mari dell'interno, specialmente
di Lalham, che ha l'aletta armata di verso le regioni orientali dell'Europa;
due grossi sproni; l'ora bronzina, Anas ma divenuta domestica nella maggior
melanotos , Gmel., tav. di Buffon cfn: parte dei paesi. Nei tempi scorsi molti
esiste per una generale e dichiarata an se ne vedevano in Francia , nei fossi dei
tipatia fra i cigni e le oche, mentre la castelli, nelle grandi vasche, ed anco
prima di quelle che abbiamo nominate nei fiumi ; ma oggid ve ne sono bea
e che si alleva nei pollai , vi vive in pochi , e le regioni ove ne restato un
buona concordia con l'oca comune, e con maggior numero sono l'Olanda e la Prus
molta frequenza produce eziandio con sia. La volontaria e generale domesticit
essa. F. Cuvier ha citato , per verit, un di questi vaghi uccelli forse dovuta ai
esempio di copula che ha avulo luogo al riguardi che si sono avuti per essi, non
Giardino delle Piante fra nn cigno sel cercando in nessuna parte di fargli schia
vatico e l'oca domestica; ma le partico vi. Infatti quelli che si tengono rinchiusi
larit che ne ha pubblicate negli Annali nei cortili sono sempre tristi e fanno
del Museo di Storia naturale, tom. 12, continuamente degli sforzi per fuggirse
pag. 119, provano che questa unione ne ; partono pure , specialmente alle epo
accidentale, non accompagnata dalle or che nelle quali sentono dei cigni salva
dinarie e durevoli cure della paternit , tici , se non si ha la precauzione di tar
non deve considerarsi , rispetto al cigno, par loro le ali ad ogni muda. La forza
che per un'eccezione motivata dall'isola del cigno ne eguaglia le grazie, e, ri
mento nel quale si trovava. Non crediamo spettato da tutti gli uccelli aquatici, non
pertanto, almeno provvisoriamente, dover ha, fra i pi fieri abitatori dell'aria,
riunire ai cigni le oche delle quali si altro nemico che l' aquila ; sa ancora ri
tratta , ad onta della rassomiglianza dei spingerne gli assalti coi precipitati col pi
loro becchi. della sua ala vigorosa, e riporta spesso
Ciono reale , Cygnus olor , Vieill., Cy- vittoria nelle battaglie da esso non pro
gnus gibbus , Bechst., Anas olor, Gmel. vocate , ed alle quali per non ha cer "
CIG ( 383 ) CIG
rato di sottrarsi. Pretendesi che il colpo fra il cigno domestico ed il salvatico.
della sua ala sia tanto violento da romper Buffon pure combatteva ancora l'opinione
la gamba d' un uomo. del Willughbjr e del Raio, i qnali gi
Perch egli necessario che questi uc gli riguardavano come specie differenti;
celli, i quali non hanno, in quasi tutti ma tolta qualunque incertezza dacch
i tempi , che pacifiche abitudini , diri stata comparativamente osservala la loro
gano talvolta il proprio coraggio contro trachea arteria , la quale, nel cigno sal
loro medesimi! Ma, come osserva giudi- vatico, invece di dirigersi in linea retta
ziosameute un celebre autore, le pi fu nel polmone come la trachea del primo,
riose passioni nascono dalla passione pi si ricurva e penetra in gran parte in
dolce , e questi esseri che, nei loro amori, una cavit della spina sternale, lo che
si accarezzano voluttuosamente, e che, ne raddoppia quasi la lunghezza , ed os
intrecciando il loro collo, respirano Te- servasi in ambedue i sessi. L'Aldrovando
brezza d'un prolungato amplesso, si bat aveva scoperta questa particolarit; ma,
tono poi con rabbia contro i loro rivali, non avendo avuta, come il Raio, l'oc
che procurano di soffogare tenendo loro casione di dissecare le due specie , la cre
la testa sott'acqua. Queste guerre, che deva comune ad ambedue.
durano intere giornale , finiscono per lo ** A questa specie appartengono i ci
pi con la morte d1 uno dei due cam gni domestici che cosi bene ornano i ca
pioni. nali , le vasche ed i laghi artificiali. Di
Le parti che i cigni scelgono per co cesi che quest'uccello non distrugga n
struirvi il nido , sono le rive meno fre inquieti i pesci, ma che anzi gli difen
quentate degli stagni e dei fiumi; lo da. proprio delle parli orientali del
pongono sopra erbe secche o canne at settentrione dell'Europa, ma in stato sel
terrate , ed il parto, che comincia nel vaggio viene qualche volta da noi, ben
mese di febbraio, consiste in selle ad ch molto pi raramente del cigno sal
otto uova, di forma bislunga e di un vatico. Nell'autunno del 1822 ne com
grigio chiaro verdognolo, delle quali parve una coppia sul lago di Maciuccoli,
Lenin ha data la figura nella sua Or ove un certo tempo si trattenne. (Savi,
nitologa inglese, toni. 8 , tav. 5a. Le Ornit. Tose, tom. 3., pag. 173.)
quali uova sono partorite ad un giorno Cigno salvatico, Cygnus melanorhyn-
d'intervallo l'uno dall'altro. L'incuba- chus , Itteyer, Cygnus Jerus , Briss., ed
zione dura circa sei settimane-, la sola Anas cygnus, Lino., tav. i5o d'Edwards,
madre rimane sulle uova; e quando ab Spie. L'esterno carattere, per cui si ri
bandona il nido per andare a cercar conosce questa specie, che pur chiamasi
pasto, le coopre di penne e di giunchi. cigno salvatico o cigno cantore, la
In tutto questo tempo, il maschio resta mancanza del tubercolo che si trova
costantemente presso la sua femmina sulla fronte della prima, e l'inversa di
ch' sempre pronto a difendere contro stribuzione dei colori del becco, che in
qualunque assalto, ed in tali circostanze questa nero, con la base gialla, come
diviene anco pericoloso. Lenin pretende pure la pelle che circonda la regione
che allora si sia perfino messo sotto i piedi degli occhi. Usasi generalmente d'indicare
dei giovanetti di quindici a sedici anni. Il questi cigni d' una statura pi piccola
maschio divide pure con la femmina le cure degli altri; ma gli autori che loro attri
della nascente famiglia, e Levrin era ai buiscono queste proporzioni, gli presen
male informalo quando pretendeva che i tano pure non della medesima bianchez
cigni uccidessero talvolta i loro figli za, la qual circostanza potrebbe far cre
Questi, il di cui mantello va soggetto dere che le misure sieno state prese so
alle successive scalature che sono gi pra individui non ancora giunti al loro
stale indicate , sono da essi guidati fino stato perfetto. Proprio ad avvalorare que
al mese di novembre; gli nascondono e sta congettura si l'aver veduto dei ci
riscaldano sotto le loro ali , e quando gni di questa specie che erano d'una
figli nuotano, la madre si pone alla tesi statura pi grande , pi elevata , ed ave
del branco ed il maschio dietro. Dopo vano un maggiore sbraccio ed il collo
quest'epoca sono allontanati dai maschi pi sottile e pi lungo. Secondo Lewiu,
e si radunano fra loro sino al momento che ha data nella tav. 23? la figura di
in cui cercano di formare da per s quest'uccello, e nella tav. Si quella
nuove famiglie. delle sue uova di un verde olivastro, il
Anticamente non facevasi distinzione suo becco offre inoltre una singoiar par
CTG ( 38* ) CIG
licnlarit nell'articolazione flessibile che A questa specie appunto hanno gli
ha osservala verso il mezzo della sua antichi attribuita una voce tanto melo
mandibula superiore. Ma questa cirro- diosa; ma, per quanto fosse accreditata
stanza non proverrebbe essa dallo sialo questa opinione, non era per universale.
difettoso dell'individuo sul quale il men Luciano, Plinio, Eliano l'hanno conte
tovato autore ha falla la sua descrizione? stala , e lo stesso Virgilio nou parla che
I cigni salvatici abitano le regioni set delle spiacevoli grida del cigno. I natu
tentrionali dei due continenti; vi nidi ralisti hanno per credulo dover ricercare
ficano, e solo le abbandonano quando vi se l'organizzazione di questi uccelli nulla
sono costretti dal rigore del freddo. Pas presentasse che servir potesse a spiegare
sano allora in Scozia, in Olanda, in Fran le cause ilei fenomeno, e l'Aldrovando
cia ; ne vengono pure nell'interno delle avendo osservato, nella trachea-arteria
terre negli inverni rigidi. Si veddero, in del cigno salvatico, la particolar confor
nolabil quantit, sulle coste della Bret mazione della quale abbiamo gi parlato,
tagna e della Normandia nel 1709, e, ha abbracciala l'opinione di coloro che ,
nel 1788 si diffusero, in numerosi bran fra i moderni, credevano, come Fede
chi, in diverse pirli del regno. rigo Pendasi e Giorgio Braun, al canto
La comparsa dei cigni nei paesi tem di questi uccelli. La cavit dello sterno,
perali una prova incontestabile dell'in nella quale serpeggia la trachea-arteria
tenso freddo che regna in quelli che ab invece d'inserirsi immediatamente nel
bandonano; ma si avrebbe torlo nel pre torace, pur vedesi ugualmente nella grue
vedere un rigidissimo inverno, essendo ed in altri uccelli aquatici; la laringe
spesso accaduto il contrario, e special vi ha la slessa posizione, le pieghe e le
mente nel 1782. inflessioni della trachea-arteria sono si
II volo di questi uccelli , in generale, mili, ed il solo effetto che probabilmente
molto elevato , e sono slati veduti dei ne risulta per la voce, di comunicarle
branchi composti di vecchi e di giovani lo strepitoso rimbombo ed i suoni di
che avevano ancora la loro livrea, nei trombetta che questi ultimi uccelli fanno
quali essi occupavano il centro, mentre sentire.
il maschio gli precedeva alla distane di Frattanto l'abate Arnaud, e quindi
ottanta a cento tese, e la femmina ri Mongez, hanno voluto profittare della
maneva dietro a tutti; ma quando pas presenza di due cigni salvatici sulla pe
sano a tiro di schioppo, siccome ogni schiera di Chantilly, ove si erano da
colpo d'ala gli porta ben lontano in loro medesimi stabiliti, per cogliere l'oc
avanti e con molta prestezza, si deve, casione di riconoscere quinto avevano
per cogliergli, lo che si fa con un'arme detto gli antichi sui cigni cantori. Il primo
carica di grossa munizione, precedergli ha trovata una certa modulazione nelle
d'un piede ed anco pi. Pare che in Islan grida di questi uccelli; non ha per dis
da, ed al Kamlschalka, la caccia di questi simulato che non potevano chiamarsi
uccelli, la quale pi particolarmente si canti, e che la loro voce , invece di esser
effettua nel tempo della muda , epoca dolce, era al contrario acuta, penetrante
in cui non possono volare, non richiegga e paragonabile al suono di un clarinetto
tante precauzioni; poich i cani, a tale imboccato da qualcuno a cai questo stru
oggello addestrali, gli prendono quando mento non fosse familiare. Ha tentato di
non riuscito ammazzargli a colpi di provocargli coi suoni artificiali che ha
bastone. Uopo avere mangiata la carne, procurato di porre all'unisono dei loro
i Kamtschadali si ornano delle loro penne proprii accenti; ma i cigni non vi hanno
e con la pelle si fanno delle pellicce. prestala la minima attenzione ; ed osserva,
I Russi dei contorni dell' Oby ricor riguardo alle grida fatte sentire dal ma
rono ad un altro mezzo per procurarsi schio e dalla femmina, nell'occasione di
questi uccelli. Nell'epoca dello sciogliersi una zuffa contro un'oca lasciata presso
delle nevi, gli invitano nei luoghi ove di loro, e che sarebbe moria se non fosse
dimoiato, col porvi delle stampe di slata soccorsa, che fortunatamente per
oche e di anatre. I cigni si gettano sopra l'orecchio, non cantano mai tutti due
con furore, ed i cacciatori, che hanno alla volta , giacch ne risulterebbe la pi
praticale delle aperture dietro ai rami aspra e la pi insopportabile fra le dis
delle pianle, o stanno nascosti dietro la sonanze.
neve ammucchiata , possono facilmente Mongez, che, dopo aver Ielle le sue
sparargli contro i colpi. . personali osservazioni, il 19 e 29 luglio
CIG ( 385 ) CIG
1 783 , alle Accademie delle Scienze e slagni erbosi posti nel mezzo dei boschi,
delle iscrizioni, le ha falle stampare, il ora andavano a riposarsi sul mare. N il
medesimo anno, nel 23. volume del loro passo, n il loro arrivo costante
Giornale di Fisica dell'abate Rozier, in Toscana; ma questo ordinariamente
parla in un modo poco diverso di queslo suole accadere nel novembre. Nidifica
canto nella sua Memoria, piena d'al per il solito nel cerchio polare boreale,
tronde d'interessanti notizie. Vi ha tro sulle canne, e le granili erbe prossime
vata qualche analoga con la cruda voce alle acque. Il nido fatto con stecchi,
ilei pavone, ma il suo orecchio ne era e fronde di piante aquatiche, ammassate
piacevolmente dilettato, n si stancava ed intralciale insieme in tal quantit ,
li sentirlo. Il qual canto, che pu essere che assai si solleva dal livello dell'acqua.
rappresentato da mi fa e re mi, ha luogo Le uova sono da cinque a selle per co
la mattina e la sera, e quando i cigni sono vala, di color verde olivastro, e grosse
commossi da forti o straordinarie sensa pi del doppio di quelle d'Oca. (Sa
rioni. Confessa l'autore che non tanto vi, Ornit. Tose, tom. 3., pag. 171 e
varialo quanto quello degli uccelli can I72).
tori propriamente detti ; ma lo un poco Ciono A testa M.n*. Cygnus nigri Collis,
nell'ultima nota, la quale tengono lun Lath., Anas melancorypha , Mol. Questa
gamente. La conclusione di questa Me specie, ch' slata veduta da Bougainville
moria, ben diversa da quella di Morin e da Pernetly nello si rei lo di Magellano ed
nella sua dissertazione inserita nel tomo alle isole Mainine, e dall'abate Molina al
5. delle Memorie dell'Accademia delle Chili, comunis>ima nei contorni del Rio
iscrizioni, edizione in 4-, pag. 2<4, e della Piala ed a Buenos Ayrcs. Il D'Azara,
che gli antichi non si sono ingannati par N. 4^5 dei suoi Uccelli del Paraguai, ec,
lando del canto del cigno. ne d una descrizione pi eslesa degli
Secondo Mongez, che aveva sentila la altri autori. La sua lunghezza totale
voce dei cigni nel solo mese di luglio, di trentotto a quaranta pollici, ed il suo
epoca della muda, essa doveva essere pi sbracci ) pi di cinque piedi. La coda
melodiosa in primavera , stagione degli ha diciotlo penne, e le ali ne hanno
amori, ma Grouvelle , allora segretario venlollo a trenta, le quali sono tanto
di gabinetto del principe di Cond, ha sottili che il cannello delle pi grosse
avuto occasione di verificare che gli ac non ha pi di due linee di diametro. I
centi i quali erano proferiti da tali uc tarsi sono compressi lateralmente, e le
celli nei pi dolci momenti, pi somi aperture delle narici, ovali e senza mem
gliavano ad un mormorio che ad una brana cslerna. Una fascia bianca, an
specie di canto. Non si pu dunque, in gusta, si estende dalle palpebre fino al
veruna epoca, nulla riconoscervi che sia disopra dell'occipite. Il rimanente della
proprio a giustificare la favola immagi tesla nero, come pure il collo nella
nala, come tante altre, dagli antichi sua met superiore, ed il resto del man
poeti, e ci sorprende che Valniont de tello bianco; il becco, rosso sanguigno
Bomare, custode del gabinetto di Chan fino alla sua met, , secondo il D'A
tilly , e pi in grado di qualunque altro lili, nerastro nel rimanente. Questi uc
di sentire i cigni nelle diverse epoche celli salvatici vivono in numerosi bran
dell'anno , abbia fatti dei tentativi per chi, ed il Molina dice, St. nal. del
accreditare una finzione tanto pi mani Chili, pag. 2i3 della traduzione, che la
festa, in quanto che supponeva dei canti femmina, la quale depone ordinariamente
in un momento in cui la languente na sei uova , porta i figli sul dorso quando
tura lascia appena la forza di esalare de abbandona il nido per andare a cercare
boli sospiri. la propria sussistenza.
** Queslo bellissimo uccello, quando Cigno ero , Cygnus atratus, Viell.. Anas
il freddo lo scaccia dal settentrione, viene a/rata, Lath., Anas plutonio, Shaw,
spesso ad ornare i nostri paduli, e se Mise, tav. 108. Quest'uccello, del quale
non vi inquietato, vi passa lutto l'in falla menzione nel Viaggio del Capi
verno. Nel 1822, un branco di sei o tano Philipp a Bolany-Bay, traduzioue
selle si slabili nella reale bandita di S. francese, pag. 128; in quello di Jones
Rossore , e vi rimase fino alla primavera. Wliile alla Nuova-Galles del Sud, pag.
Essi sovente variavan luogo; ora si ve 118 e 1^3 della traduzione ; nella tradu
devano navigare in mezzo alle lame, o zione francese del Viaggio di Vancouver,
paduli politi, e liberi d'erbe, ora negli tom. in 4-5 I"r- 65 e 81 , pi
CHI ( 386 ) CIL
particolarmente descritto nel Vi di nandez, cap. 59, nella slessa lingua
Labillardire alla ricerca di La chiamato huexolote. (Cu. D.)
tom. i, ediz. in 8., pag. i3o. CILA, Cylas. (Entom.) Olivier ha cosi
L'individuo, la di cai figura trovasi indicata una suddivisione dei brenti, in
nella tav. 9 dell' Atlante del medesimo setti coleotteri tetrameri, della famiglia
Viaggio, fu ucciso sopra un lago, du dei rostricorni o rinoceri , dei quali ha
rante un soggiorno al capo di Dimen formato un genere separalo, giacch le
Un poco pi grosso dei nostri, questo loro antenne finiscono in una specie di
cigno ne ha le belle forme. Eccettuate clava, e non sono filiformi. Sono insetti
le sei prime penne di ogni ala, che sono dell' Affrica. Olivier riferisce a questo
bianche, lutto il rimanente del corpo genere due sole specie, da esso descritte
nero lustro. Il becco e la pelle nuda della e rappresentale nella sua opera, sotto il
sua base sono rossi ; le zampe grige cupe. N. 84 bis. La prima il brento, o cila
Labillardire parla di un rigonfiamento bruuo; l'altra , il cila formica. La prima
che forma due protuberanze alla base del proviene dal Senegal, e la seconda dal
becco, le quali sono appena sensibili su l'Isola di Francia. V. Brento e Rinoce-
quello della femmina; dice pure che l'e hi. (C. D.)
stremit della mandibula superiore Ira- CILATTIDE. (Bot.) Cylactis, genere
versata da una fascia biancastra, e che di piante dicotiledoni della famiglia delle
il mezzo della mandibula inferiore del rosacee cosi caratterizzalo: calice cam
medesimo colore, le quali circostanze panulato , di sei o dieci divisioni , con
non indicate in altre descrizioni , pote sepali alquanto disuguali ; corolla quattro
vano per dipendere dall'et dell'indi o sei petali; stami in numero indefinito;
viduo. Questi cigni sono tanto comuni otto o dieci carpello sessili, ovale che por
alla Nuova-Olanda , che varii navigatori tano uno stilo allungato e capitalo all'a
hanno caricala una sciatta col prodotto pice, e finiscono col divenir baccate.
d' una sola caccia. V. Tav. 44- Questo genere, del quale autore il
La Chnaye Des Bois, nel suo Dizio Rafinesqne, mollo dubbio; impercioc
nario universale degli animali, parla di ch s' ignora se i lobi del calice siano di
un cigno che ha il piede destro armato stribuiti in una o in due serie, e se il
di artigli come quello di un uccello ra seme sia eretto come nel comaropsis o
pace, ed il sinistro palmato, e pretende penduto come nel rubus.
che di questa specie ve ne sieno molti La cylactis montana, Rafin., e la cjr-
in America. Non avremmo fatta qui men lactis lyncemontana dello slesso, che
zione di questa mostruosit o di tal rac crescono nell'America boreale, si riguar
conto, se Thillaie non avesse, nel tomo dano dal Decandolle (Prodr., 2, pag. 568)
i. del Giornale di Storia naturale, che per una medesima specie, e sono le uniche
nel 1792 era redatto da Lamarck, Bru- del genere. (A. B.)
guires, et,, fatta inserire la descrizione " CILIA. (Bot.) Denominazione latina di
di un altro preteso cigno col piede sini ciglia. V. Cigli*.. (A. B.)
atro palmato, e col destro feso. Da quanto CILIANDRO, (Bot.) V. Coerteo. (J.)
confessa il medesimo osservatore risulta CILIARE. (Tttiol.) Denominazione di un
che nell'intervallo dei diti del piede feso pesce del genere Olacanlo. V. Olacasto.
si vedevano le due sfoglie della mem (I. C.)
brana, e verso la prima falange una CILIARE. (Bot.) V. Teicostomo. (Lesi.)
emione di membrana sembrava scagliosa, ** CILIARI. (Ornit.) V. Perse. (F. B.)
a un simile slato di cose ha egli me- ** CILIARIA. (Bot.) La ciiiaria hryoides,
desimo congetturalo che questa disposi Haw., Entini. Sax., 4'i secondo il De
zione non poteva essere che artificiale. candolle (Prodr. 4, pag- 4*>) la variet
Ma come allora, ad onta dell'evidenza j3 della sua saxifraga aspera. (A. B.)
del ciarlatanismo e della mutilazione, ha
egli voluto impegnare il viaggiatore C1LIATO. di un
(Ittiol.) Denominazione specifica
Olocenlro. V. Olocbhtro.
torre di mezzo la sua strana incertezza? pure il nome d'un pesce Americano
(Ch. D.)
CIGNO INCAPPUCCIATO. (Ornit.) V ilchenome il Linneo ha collocalo fra i persi, sotlo
di Perca argentea. De Lacpde
Dhokte. (Ch. D.)
CIHUATOTOLIN. (Ornit.) Denominazione ne forma un Centronolo. V. Centroscito
messicana della tacchina, Meleagris gal- e Pebso. (I. C.)
/o/wo, Linn. Il lacchino, secondo Fer- CILICAA. (Crost.) Denominazione la-
C1L ( 38? ) CIL
lina del genere Cilicea. V. Cilicea. Linneo non badando punto alle differenze
(F- B.) leggerissime che s'incontrano nella forma
" CILICEA, Cilicaea. (Crost.) Genere dei noccioli dei loro fruiti, aveva riuniti
della famiglia dei Cimotoadi , stabilito questi tre generi in un solo, sotto la de
dal Dottor Leach (Dix. delle Se. nal., nominazione di prunus. Ma poich il
Tom. XII, pag. 34a), e che pu clas Jussieu, il Ventenat e parecchi altri bo
sarsi nell'ordine degli Isopodi e nella se tanici moderni hanno ristabiliti o adot
zione degli Pterigibranchi di Latreille tati questi tre generi, rome lo erano stati
{ Regno An. di Cuv. ) riunendolo agli dal Tournefort e da altri autori pi an
Sferorai di quest'autore. Il genere Cilicea tichi , e poich questa divisione av
ha per caratteri: addome col primo e col valorata e consacrata da un uso quasi ge
secondo articolo cortissimo, riuniti al nerale e che rimonta a un tempo mollo
terzo eh' grande; l'ultimo smarginato remoto, ahbiam credulo cosa ben fatta
alla sua cima , con un piccolo aggetto l'ammetterla.
alla smarginatura. Il Dottor Leach ne Si conoscono ora circa a quaranta spe
cita una sola specie, la Cilicea di La- cie di cerasus ; le quali tutte sono alberi
treille, Cilicaea Latreillii, che ha l'ul o arboscelli, di cui otto sono indigeni del
timo articolo addominale con due eleva l' Europa o vi sono resi naturali; e tutti
zioni gibbose, la prima (nel maschio) gli altri sono originari dell'Asia e del
prolungata ed appuntata; la laminetta nuovo continente.
caudafe esterna con sei estremit poste I ciliegi si dividono molto natural
riormente smarginate. La localit di que mente in due sezioni. Nella prima vanno
sta specie non conosciuta , ed i carat a collocarsi le specie che hanno i fiori
teri assegnati da Leach sono tanto inde disposti in racemi ; nella seconda quelle
terminati da non poter giudicare del pre che hanno i fiori solitari o solamente in
gio di questo nuovo genere che certa corimbo. Faremo conoscere i ciliegi pi
mente dovr riunirsi agli Sferomi. V. notabili, e quelli che per i loro usi ed
Tav. 292. ( Audouin , Di, class, di St. utilit, meritane maggiore attenzione.
nat. tom. 4-i pag. i3i ).
w CILICIONE. (Bot.) Presso il Monti- Primi Sezione.
giano distinto con questo nome volgare
il senacio vulgaris, Linn. (A. B.) Fiori disposti in racemi.
CILIDRO, Cylidrus. (Entom.) Latreille
ha cos chiamato un genere da esso sta Ciliegio racemoso, Cerasus padUS , De-
bilito per collocarvi una specie di insetti cand.; Lois., in Nov. Duham., 5, pag. 2,
coleotteri pentameri , vicini ai cleri o tab. 1 ; Prunus padus , Linn.; volgar
tricodi, coi quali erano stati confusi. mente falso legno di S. Lucia , pado ,
(C. D.) pruno pado. un grande arboscello o
"* CILIEGIA. {Bot.) Nome che si d vol un albero di terza grandezza , che si
garmente al frutto delle diverse specie alza da venti a venticinque piedi, e che
del genere cerasus. V. Ciliegio. (A. B. pu acquistare alla base una circonfe
CILIEGINA. (Bot.) Nome volgare del so- renza di due piedi e mezzo a tre piedi,
anum psendocapsium Linn. (L. D.) quando ha finito di crescere. Le foglie
M CILIEGINE. ( Bot. ) Nome volgare del sono alterne, picciuolate, ovali-lanceolate,
physais alkekengi , Linn. (A. B.) glabre, dentate agli orli ; i fiori bianchi,
CILIEGIO. (Bot.) Cerasus, Juss., genere peduncolati, disposti in grappoli un poco
di piante della famiglia delle rosacee e pendenti, e pi lunghi delle foglie; i
della icosandria monoginia del Linneo, frutti piccoli, grossi presso a poco quanto
i cui principali caratteri sono i seguenti un pisello, neri in una variet, e rossi
calice campanulato, caduco, di cinque Io in un'altra. Cresce spontaneo in Europa,
hi ; cinque petali ; da venti a trenta sta massime nei luoghi di montagna; e colti
mi ; un ovario supero , sovrastato da un vasi nei giardini di delizia e nei bo
solo stilo. Il frutto una drupa carnosa, schetti , per i suoi fiori racemosi , che
quasi sferica, glabra, leggermente solcata compariscono nel mese di maggio, e fanno
da un lato , contenente un nocciolo ro di se assai vaga mostra. Si moltiplica fa
tondalo, angoloso ai lati, d'nno o di due cilmente, tanto per semi , quanto per pol
semi. loni, o per mazze. Piantalo che sia , non
I ciliegi hanno le maggiori relazioni richiede altre cure, n punto delicato
coi pruni e cogli albicocchi; per cui il circa la natura del suolo, purch questo
CIL ( 388 ) CIL
non >ia soverchiamente arido , poich lo specie ha molte relazioni colla prece
ama un poco umido. dente, della quale forse una variet;
I frulli di questa specie messi in bocca ma ne diversifica per le foglie pi lar
compariscono ila prima un poco amari ghe e pi lisce nella pagina di sotto;
ed acerbi , e finiscono poi col divenir per il picciuolo provvisto di quattro
dolciastri: son mangiati in Scozia e glandole ; per i fiori in racemi pi
Kamtschatka. Nei paesi, ove questo al lunghi, pi diritti, pi compatii; per
bero cresce in libert, e dove acquista i peduncoli pi corti, e finalmente per
una certa grossezza, si fanno col suo legno i pelali rotondati e non ovali. ori
che tenero c leggiero, degli zoccoli ginaria della Virginia , della Carolina , e
che non screpolano. I tornitori l'adope di molte ali re parti dell'America setten
rano pure per diversi lavori; ed ricer trionale, dove la corteccia dei rami
cato da' carradori per farne delle traver usata come febbrifuga. In Italia e in
se; imperocch ha una fibra lunga , di Francia coltivasi allo scoperto, nei giar
vieti pi compatto colla pressione, e dif dini e nei boschetti, e si moltiplica nel
fcilmente per variazioni atmosferiche si modo slesso della specie precedente. Ha
dissecca o rigonfia. A cagione dell'odore il legno rossiccio , venato di nero e <fi
acuto e sgradevole, che esala dalla cor- bianco, ed odorosissimo: in America, dove
leccia dei ramoscelli, questo ciliegio h quest'albero s'alza fino a trenta o qua
ricevuto il nome di bois-puant ( legno ranta piedi , adoperalo per fame dei
puzzoleule)tra'Vosges, dove molto sparso. mobili, imperocch piglia un bel puli
Questa corteccia anche amara, un pori mento.
astringente; il perch, saranno circa ol Ciliegio del Pobtogallo, Cerasus lusi-
tanta anni, che un medico che abitava tanica, Lois. in Nov -Doli, on.. 5, pa?. 5;
nei Vosges, fu indotto ad usarla in luogo Prunus lusitanica. Limi., Spec., 678;
della chinachina nella cura delle feb Mill , le. i3i, t. 196, f. 1; Dill., Elth.,
bri intermittenti. Nelle Memorie dell'Ac 193, t. 159, f. 193; volgarmente pruno
cademia delle S. ieuz, di Slockholm portoghese , lauro portoghese , lauro
sono pure ielle osservazioni intorno alle della Pensilvania. un grande arbo
u propriet antiveneree. scello sempre verde, che nei giardini di
"* Le variet che di questa specie re Parigi s'alza da olio a dieci piedi , e
gistra il Decandolle sono quattro. mollo pi nei paesi caldi. Ha i ramo
Cerasti! padus vulgaris , Scr., Mss.; scelli guerniti di foglie alterne, picciuo-
Cerasus padus, a. Decand., Fior. Fr latc , ovali-lanceolate, dentate, lustre e
4i Pag. 58o. Ha i fiori grandi, lassi, lun verdi cupe di sopra , molto glabre in
gamente peduncolati; i frutti amari. ambe le pagine, glandulose sul picciuolo.
|3. Cerasus padus parvijlora, Ser.. I fiori sono bianchi, disposti in racemi
compalli , risorgenti, ascellari; i frulli
Mss.; OEd., Fior. Dan., t. 2o5; Decand. piccoli,
Prodr., a, pag. 53g. Ha i fiori piccoli ; quando son ovali, rossi cupi, o quasi neri
i peduncoli pi corti e pi falli; i fruiti maturi. Quest'arboscello
neri. originario del Portogallo, dove dello
/. Cerasus padus rubra, Ser , Mss.; asarero. Coltivasi da lungo tempo in
Cerasus padus fruclu rubro, Decand., Francia e in Italia, dove contribuisce mol
Fior. Fr., 4, pag. 58o; Prunus rubra, to all'ornamento dei giardini, a cagione
Willd., Arb., 337, t. 4, f. a, ex Ait., ed, del suo fogliame sempre verde , e dei
a, pag. 299. Questa variet, della quale suoi. lunghi racemi di fiori che compari
non si descrivono i fiori , ha i frutti rossi. scono nel maggio e nel giugno. Teme i
e). Cerasus padus bracteosa , Ser, , forti geli, per cui, nel clima di Parigi
Mss., Cerasus padus , fi. Deca mi -, fferb. molti lo piantano in casse , per riporlo
et Prodr., a, pag. 53g. Ha i fiori nu durante l'inverno nell'aranciera. Ma col
lucrosissimi, e i pedicelli lungamente tivandolo in questo modo non divien mai
bralleati. (A. B.) tanto bello; e per meglio cimentarlo
* Ciliegio della Virginia , Cerasus virgi- allo scoperto, ,1 vendo solamente cura di
niana. Mi., Fior. Sor. Amer., 1 , p, fasciarlo con paglia quando sopraggiun
a85; Prunus rubra, Ait., Hort. Kew., gono i freddi rigorosi. Vero che po
ed. 1. a, pag. i6a; Willd.. Arb. 238, t. 5, trebbe correre meno pericolo . se si
fig. 1 ; Prunus arguta , Big. in liti, ad piantasse a pi d'un gran muro, dalla
Decani., Prodr. 2, pag. 53g. Questa parte di mezzogiorno: esposizione, che
gli conviene meglio d' ogni altra. Si
C1L ( 389 ) C1L
lollipliea per margotti e per semi. Que odore assai grato, mollo analogo a quello
sti ultimi nel clima di Parigi non ma delle mandorle amare. I frutti sono pic
turano che di rado, fuorch sulle vecchie cole drupe ovali, appuntale, pochissimo
piante , o andando annate caldissime carnose, e nericce quando son mature.
Ma nel mezzogiorno della Francia ma Quest'arboscello, detto pi comune
turano sempre bene. mente lauroceraso , originario di Tre-
M Conta la seguente variet. bisonda , sulle coste del Mar Nero.
fi. Cerasus hixa, Ser., Mss.; Decand., Trasportato da prima dal suo paese na
Prodr., 2 , pag. 540. Cresce nelle isole tio a Costantinopoli, David Ungnad , in
di Tenerifla , delle Canarie e delle Pal viato d1 un imperatore d' Aleraagna , ne
me: si distingue per le foglie pi gran sped a Vienna nel 15^6 al Clusio un
di , per i fiori pia lassi, e disposti in ra individuo, dal quale sono provenuti lutti
cemi allungati. Rientrano in questa va quelli che si coltivano ora in Europa,
riet il prunus hixa, Brouss. in Willd., dove in tutte le parti meridionali questo
Enum., 5 17, e il prunus multiglandu- arboscello si benissimo naturalizzalo ( 1 ).
losa, Cav., Ann. Se. nat. (1801) 3, pag, Nei climi freddi, sull'andare di quello di
59. (A. B.) Parigi, vien parimente piantato in piena
* Ciliegio della Carolin a , Cerasus caro- terra : ma fa d' uopo dargli una buona
liniana Mx., Fior. Bor. Amer., 1, pag. esposizione e tenerlo difeso dai forti
s85 ; Lois. in Duham. nouv. r> . p. 5 ; geli , resistendo facilmente a quelli che
Prunus caroliniana, Ait., Hort. Kew non fanno discendere il termometro cin
2, pag. i63 ; volgarmente pruno caro- que o sei gradi sotto lo zero. Si molli-
liniano. Questo un albero di media plica come i precedenti.
altezza. Ha i ramoscelli risorgenti , for La natura ha posto nelle foglie del
manti una specie di piramide ; le foglie lauroceroso un aroma che non esiste in
cortamente picciuolate, bislunghe lanceo quelle degli altri ciliegi, o che ve n'ha
late, lisce, nn poco coriacee, persistenti un indizio appena , e che incontrasi so
e intiere; i racemi dei fiori disposti lamente nei noccioli dei frulli delle al
nelle ascelle delle foglie, e pi corti di tre specie, o di qualche genere della
queste; i frutti piccoli, quasi globulosi, slessa famiglia. Questo aroma si leva colla
acuti , pochissimo carnosi, e che riman infusione o colla distillazione nell'acqua
gono sull'albero per lutto l'inverno. Queslo o nell'alcool. I quali liquidi fa di me
ciliegio, originario della Carolina e della stieri che non ne siano soverchiamente
Florida, coltivalo in qualche giardino, carichi; imperciocch se si stilla pi
dove si moltiplica per margotti, per mazze volte l'acqua sulle foglie del lauroce
e per semi venuti d'America; poich roso, se ne leva un liquore , detto aci/ua
questi non si son ancora maturati nel coobonata di lauroceraso, eh' un vio
nostro clima. In America quest'albero lento veleno per gli uomini e per gli
s'alza quanto il nostro ciliegio di monte, altri animali; il che stalo bastante
cerasus avium. da sperare che pure mente provalo per diversi casi accaduti
presso di noi acquisti un giorno tutto il in Inghilterra , per l'esperienze fatte a
suo crescimento, poich senza risentirne dottor Londra, in presenza della Societ reale,dal
alcun danno sopporta i freddi di Parigi Mortimer, e per quelle fatte in
* Ciliegio laceocekaso, Cerasus laurocera Francia dal Dulia mei
si , Lois., in Nouv.-Buham., 5, pag. foglie L'olio essenziale di queste medesime
6; Prunus laurocerasus , Linn. , Sp. tempi in anche Italia
pi pericoloso. In altri
se ne fabbricava sol lo la
678; volgarmente lauro, lauroceraso,
pruno lauroceraso , lauro di Trebison- denominazione di essenza di mandorle
da , lauro regio, alloro. Questa specie amare, ed era usalo per condimento
un granile arboscello che s'alza da dodici nelle cucine , nou che dai profumieri
a quindici piedi nei climi freddi , come! e dai liquoristi: ma le autorit ne proi
quello di Parigi, e molto pi nel mezzo birono saviamente la fabbricazione e la
giorno d'Europa. Ha le foglie ovali bi vendita , a motivo dei funesti accidenti
slunghe, cortamente picciuolate, lustre, che potevano venire in conseguenza di
di color verde gaio di sopra, perfettamente un uso inconsiderato. Il Fontana espe-
glabre nei due lati, coriacee, persistenti, con
Gualche dente agli orli; i fiori bianchi, ()* Bell'Orto Pisano si cominci a coltivarlo
ispoiti in lunghi racemi ascellari, d un fino dai tempi del Crsalpino , pochi anni dopo
la sua introduzione in Europa. (A. B. )
Dizion. delle Sciente Nat. Voi. VI. 49
CIL ( ho ) CiL
rimenlaudo questa sostanza pot con una Ciliegio canino, Cerasus mahaleb, Miti.;
sola goccia applicala sur una piaga, far Lois. in Nov. Duham., 5, pag. 6, tab. 2;
morire un cane coi medesimi sintomi Prunus mahaleb, Linn., Spec., 5y8; Jacq.,
che si manifestano iniettando il veleno Fior. Austr., t. 277; volgarmente legno
della vipera. di S. Lucia, pruno-ciliegio canino.
A malgrado lei danni che possono pro un albero che si alza da venti piedi ed
venire dall'uso inconsiderato delle pre anche pi, quando coltivato in un buon
parazioni del lauroceraso, vi hanno dei terreno. Ha le foglie alterne, picciuolatr,
medici distinti che sono d'avviso che ovali , quasi rotonde, glabre, contornate
amministrandole con circospezione, l'arte da denti fitti , cortissimi e glandulosi. I
salutare potrebbe giovarsene in certe af fiori si sviluppano insieme colle foglie,
fezioni morbose , e queste preparazion e sono bianchi , retti da peduncoli lun
per la energia di che son dotate, potreb ghi da sei a otto linee, e disposti da
bero divenire un mezzo potente di gua set a otto insieme in raceraelti che hanno
rigione. Un pratico inglese assicura d'avere l'aspetto di corimbo, essendo i peduncoli
nelle malattie, che ripeton per causa l'o inferiori pi lunghi dei superiori. I frut
struzione dei visceri addominali , ammi ti, met pi piccoli delle ciliege comuni,
nistrate con buon successo, tanto l'infu sono nericci, ed amarissimi. I tordi e i
sione delle foglie, quanto l'acqua stillata, merli ne sono ghiottissimi.
alla dose di trenta a sessanta gocce, tre Questo ciliegio cresce naturalmente
o quattro volte per giorno. nelle diverse contrade dell'Europa, e non
Il veleno del lauroceraso inoltre raro in Francia, massime nei luoghi di
sottile a segno, che le emanazioni di montagna, comunissimo poi nei dintorni
quest'albero non sono senza inconvenien di S. Lucia nei Vosges , d'onde ha
te; e vi ha chi certifica che basta ripo tolto il nome di legno di S. Lucia. In
sarsi all'ombra di questa pianta in tempo qualche dipartimento della Francia co
di caldo, per provare dei mali di testa e nosciuto sotto il nome di que'not e di
degli stimoli al vomito: sicuramente sa. malagu. Si pianta nei boschetti, dove
rebbe di maggior pericolo l'addormen- fanno un effetto molto grazioso i suoi
tarvisi. fiori , i quali compariscono fin dal mese
Nonostante le qualit nocive e le pe d'aprile.
ricolose propriet di queste foglie, pure Quando s'innesta sul cerasus avium,
si adoperano esse tutti i giorni nelle CU' acquista un maggior rigoglio e perviene
cine per condizionare diverse prepara a una maggiore altezza. Ci serviara pure
zioni di latte, col metterle nelle creme, di questa pianta come soggetto per inne
nelle zuppe, nelle pappe ec; alle quali stare tutte le variet di ciliege. Le quali
pietanze comunicano un sapore molto un errore il credere che per l'innesto
gustoso di mandorle amare. Ma per la tatto su quest'albero, piglino un sapore
ignoranza che s'ha da molti del pericolo amaro; imperocch quelle a frutto dolce
che vi nell'usarne in soverchia copia , vi conservano perfettamente la loro qua
avviene spesso che alcuni ne restano lit.
incomodati. Quando si coltiva come albero di de
I chimici moderni credono d'avere lizia , non abbisogna di veruna cura
riconosciuto che il principio deleterio particolare. Laonde, dopo averlo pian
che esiste nell' aroma concentrato del tato, si pu lasciarlo in braccio alla na
lauroceraso, altro non sia che acido prus tura, poich straordinariamente rustico
sico o idrocianico, naturalmente formato e si adatta a tutta sorte di terreno. Ed
in questo vegetabile. L'azione di questo invero, prospera del pari e nelle terre
principio sulla economia animale pare paludose e nelle pi aride ; alligna anche
che varii moltissimo, secondo la quan in quelle composte di pura creta, ed in
tit introdotta. Imperocch a piccole dosi, contrasi perfino nelle fessure degli scogli
esso agisce come eccellente tonico ed ec in quei luoghi ove cresce spontaneo. La
citante ; a dosi pi forti, diviene un ga propriet di che gode il ciliegio canino
gliardo irritante, violento purgativo ed di venire nelle terre le pi cattive , lo
anche emetico; a dosi pi forti ancora, rende pianta preziosa per esser messa nei
distrugge l'irritabilit e reca la morte terreni pi ingrati , che con tal mezzo si
quasi istantaneamente , senza che se ne convertono in boschi cedui. Della qual
possano con alcun mezzo arrestare gli ef verit per convincersi , basta por mente
fetti funesti. al vantaggioso partito che in Francia,
CIL ( 39i ) CIL
nelle sue tenute, il De Malesherbes ha lavoro. Prima di metterlo in opera con-
cavato ila quest' albero facendone dei vien che sia molto secco , poich ha
semenzai e delle piantagioni considerabili il difetto di molto incurvarsi.
in terreni che parvero destinali a una Il Dalechampio e l'Haller dicono che
sterilit eterna. i frutti del mahaleb potrebbero servire
Si possono pure avere col ciliegio canino nell'arte tintoria; poich il loro sugo
delle ottime chiuse; poich dal colletto capace di dare un color porpora assai
delle radici sorgono dei l'usti, i quali quasi bello. Questa analogia di propriet co)
orizzontalmente s' intersecano fra di loro. vaccinium degli antichi, dal quale essi
Ma queste chiuse temono il dente dei levavano parimente un color porpora, ha
greggi, e massime quello dei montoni e fatto dire al Dalechampio, che questo
delle capre, che amano molto le foglie vaccinio non era forse altra cosa che il
e le gemme di questa pianta. mahaleb. I commentatori hanno molto
Si moltiplica questo ciliegio, seminan discusso circa a determinare cosa fosse
done in un terreno ben lavorato i frutti, questo vaccinio che usavasi per tingere
appenach, giunti a perfetta maturit, di porpora, come Io provano i passi se
son caduti dagli alberi. Se in questo tempo guenti :
non si ha terreno disponibile, giova am " 5ec te purpureo velent Tacciata fuco.
montarli in un canto, perch mancando Ovid., Triit. lib. I, eleg. i.
<Ji queste precauzioni , la loro mandorla Vccinium temperanlcs , et lac mi
si secca , ed i semi non germogliano per ti scentes , purpuram facunt ele-
la massima parte che nel secondo anno u gantem.
eii anche mai. Il semenzaio richiede so Vilr., lib. 4i cap. ult.
lamente delle sarchiature. Alcuni vogliono che fosse il giacinto,
La parola mahaleb, consacrala ora altri una specie del genere ora cono
come nome specifico a questo ciliegio, sciuto sotto il nome di vaccinium; altri
araba. I medici di quella nazione avevano anche i fruiti del ligustro. Ma che sia
introdotto nella pratica medica l'uso dei il ligustro non cade sotto i sensi, poich
noccioli di questa specie, ai quali tra le Plinio in un luogo parla del vaccinium
altre propriet attribuivano quella di di come d'un albero , ed in un altro luogo
sciogliere i calcoli della vescica. In altri lo distingue assolutamente dal ligustro:
tempi si trovavano di questi noccioli a Non nisi in aquosis proveniunt .... li-
nelle farmacie, ed allora si portavano u gustra .... item vaccinia , Ilaline au-
dall'Oriente; e s'ignor per lungo tempo u cupiis sata, Galliae vero eliam pur-
da qual albero fossero prodotti. Ora sono u. purae tingendae causa ad servitorum
del tulio caduti in disuso. u vestes . Pi., lib. 16, cap. 18. [Non
Il legno del mahaleb rosso biondic a nascono se non in luoghi acquosi ....
cio, assai dnro, capace di pigliare un bel u i ligustri. . . . e i vaccini ancora, i quali
pulimento: quando si lavora tramanda u in Italia si piantano nelle uccellaie ,
un' odore mollo gradevole, ma leggerissimo u ma in Gallia ne fanno anco color
di viola. Per avere lo slesso nome del h rosso (porpora) per tignere i vestimenti
vero legno di S. Lucia , che ci viene dal a de' servidori . Trad. del DoraenichiJ.
l' isola di questo nome, stalo qualche Di tulle le opinioni che si sono
volta confuso con esso; e pi spesso an avute intorno al vaccinium , la pi ve
che, parlando degli usi nei quali s'im rosimile ci pare sia quella del Dalecham
piega, gli si attribuito tutto ci che pio. Ed in vero, nel mahaleb s'incontrano
spetta al vero legno di S. Lucia , detto dei caratteri o propriet che apparten
altrimenti legno di Falissandra : ma n' gono alla pianta degli antichi : come que
difTerentissimo. Riesce pi facile di con sta, il mahaleb un albero; gli uccelli
fonderlo con quello del cerasus padus, son ghiotti dei suoi frutti come di quelli
al quale si rassomiglia molto per il colore del vaccinium; e finalmente questi frulli
e per l'odore. Potrebbe impiegarsi nei medesimi possono somministrare un color
lavori del falegname, massime per far dei porpora.
mobili: ma poich avviene di rado che Seconda sezione.
se ne trovino dei pezzi di tal grandezza
che diano delle tavole d'un gran diame Fiori solitari o in ombrella.
tro, cosi si preferisce il ciliegio racemo
so. Gli ebanisti, gli stipettaj e i torni- ' Ciliegio seuphe in non. Cerasus sem-
tori te ne servono per qualche piccolo per/lorens, Decand., Fior. Fr., 4, pg.
cil ( 3y2 ) CIL
481; Lois. in Nov. Duham., 5, pag. 8, tab. venuti dopo di lui l'hanno, e con ra
9; Prunus semperjlorens, Ehrh., Beitr.. gione, considerato come formante una
7, pag. i32; Prumis serotino-, Rolb, Cat., specie ben distinta. un arboscello
1 , pag, 58 ; volga rmente ciliegio di S. molto fronzuto che s'alza da quattro a
Martino, ciliegio d'Ognissanti. uu al sei piedi in forma di cespuglio. Le fo
bero di inedia grandezza, i cui rami < glie sono sparse, cortamente piceiuolate,
massime i giovani ramoscelli sono debol ovali bislunghe , lisce e lustre di sopra ,
e pendenti. Le foglie sono alterne, pie- perfettamente glabre da ambi i Iati, cre-
ciuolate, ovali, dentale a sega. I fiori na nulate anzich dentellate, d'ordinario ot
scono sulle giovani messe dell'anno; sono tuse. I fiori son bianchi, molto piccoli,
bianchi, solitari nelle ascelle delle foglie, retti da peduncoli assai lunghi, talvolta
retti da lunghi peduncoli , ed in numero solitari, o le pi volte riuniti da due a
di quattro a otto su ciascun ramoscello, cinque insieme in ombrella sessile e ascel
il quale d' ordinario terminato da un lare. I frutti sono d'un color rosso vivo,
fiore. Le divisioni del calice sono dentel grossi quanto una piccola ciliegia ordi
late e reflesse. I frutti, grossi come le naria, d'una polpa rossiccia, acidissima,
pi piccole ciliege, hanno la pelle dura, senza che abbia nulla di sgradevole
la polpa bianca, acida, d'un sapor poco quando il frutto maturo.
gradevole, e sono rossi chiari. Questo piccolo ciliegio si moltiplica
Questo ciliegio ha di particolare , che i per semi che si pongono in piena terra;
suoi primi fiori compariscono nel mese di e la sua cultura non esige cure parti
giugno, e che a questi ne succedono altri, colari. Cresce naturalmente nei luoghi
che senza interruzione si rinnovano per aridi e di collina, in Alemagna, in Au
lulla Testate. Poich i frutti prodotti dai stria, in Ungheria, in Moldavia ec Si
primi fiori vanno a maturare nell'ordine coltiva in qualche giardino per il gra
ordinario, accade spesso di vedere l'albero zioso effetto che vi fanno i suoi fiori , i
in autunno carico nel tempo stesso di fio quali compariscono verso la fine di aprile
ri, di fruiti verdi e di frutti maturi. Col o sul cominciar di maggio. Anco al ter
tivasi nei giardini. Se n'ignora il paese minar dell'estale, questo arboscello man
originario. II Willdenow era d'avviso che tiene sempre un bell'aspetto per le sue
potesse essere una semplice specie ibrida; foglie lustre e per i suoi frulli rossi, dei
ed altri hanno opinalo che altro non quali suol rimaner carico per assai lungo
fosse che una variet del ciliegio comune. tempo, perch questi non vengon man
Ma ha caratteri cosi decisi e differenti giali , e gli uccelli ne son poco ghiotti.
dalle altre specie sue congeneri, da eom Pu cesoiarsi, e gli si possono dare tutte
parir questo poco probabile; e noi in le forine: ma noi siamo d'avviso che il mi
vece siamo condotti a credere che formi glior modo per renderlo utile, sia quello
una specie particolare e ben distinta. Co di servirsene come soggetto ila innestarvi
munque sia , si innesta sul ciliegio co le migliori variet di ciliege. Verun" altra
mune e sul ciliegio canino; e siccome specie o variet del genere ci sembra
produce una quantit prodigiosa di rami suscettiva, come questo piccolo arboscello,
storti, convien aver cura di spogliamelo, a formare dei ciliegi nani, da potersi
altrimenti i fiori dei rami di mezzo on sempre con facilit tenere in vasi o io
derebbero a male. Per tenerlo pulito, casse.
giova ancora togliergli tulli quei piccoli Ciliegio del Canada' , Cerasus /minila,
ramoscelli, che dopo aver portalo i frutti Mi., Fior. Bar. Amer., 1, pag. 286; Lois.,
si seccano nell'inverno seguente. in Nov. Duham., 5, pag. 3i; Cerasus
Ciliegio di foglie lustre, Cerasus cha- glauca, Moench., Motli., 6^3; Prunus
maecerasus, Lois., in Nov. Duhain., 5, pumi/a, Limi., Maut. 73; Mill., Te, I.
pag. 29, lab. 5 , fig. A ; Cerarus inter 89 , fig. 2 ; volgarmente pruno cana-
media, Lois., loc. ci'/., pag. 3o; Prunus dense. E un alberello alto appena un
intermedia , Poir., Dic.t., 5, pag. 6jf\ ; braccio e mezzo; di fusto inclinalo; di
Prunus fruticosa, Pali, ex Bess; Cha- molli rami sottili, rossicci ; di foglie lan
maecerasus fruticosa, Pers., Ench. 2, ceolate, ottuse, glabre, nitide, glauche
pag. 34; volgarmente ciliegina , ciregi- di sotto, intiere agli orli, o con poche
to, ciriegilo, pruno ciliegina. Il Lin intaccature ottuse e poco profonde; di
neo riguard questo piccolo ciliegio per stipole denlalo-cigliate alla base; di fiori
una semplice variet del ciliegio comu bianchi, disposti in ombrellette triflore,
ne : ma il Jacquin e quasi lutti gli autori J e appena peduncolati , coi calici campa
GIL ( 39 ) C1L
nulati, dentati tul lembo, coi pelali lan 4- Ciliegio mano di frutto tondo
ceolati ottusi. Questa specie originaria pbecoCe , Cerisier nain Jruit rond
del Canad.'i ; fiorisce nel maggio; coltivasi precoce, Lois. in Nov. Duham., 5, pag.
nei giardini d'Europa, dove avviene di 168, t. 3. Forma un albero allo solamente
rado che abbonisca i frulli, e vien mol da sci a olio piedi. Coltivasi per farne
tiplicata per margotti e per polloni. (A. B.) dei viali d'alberi. La polpa del frullo
Ciliegio comune, Cerasus vulgaris, Lois. scarsa e acidissima.
in N'ov. Duham., 5, pag. 18 ; Prunus 5. Ciliegia a pigna, Cerile bouquet ,
cerasus, Linn.; volgarmente ciliegio, ci- Duham., Arbr. 4, pag. 176, t. 3; Cera
riegio , ciriegio romano. Questa specie sus racemosa, hortensis, Bauh., Pin.,
un albero che s'alza da venti a venticin 45o ; Cerasus polygyna , fi. Ser. in
que piedi da terra. Il suo tronco pu ac Decand. Questa variet si fa distinguere
quistare una circonferenza di quattro a sei per avere il centro del fiore occupalo da
piedi, e si divide in rami ed in ramoscelli pi- pistilli ( 1 a la), a cui succedono tre
d'ordinario patenti in modo da formare quattro o quinque frutti addossali l'uno
naturalmente una corona rotondata. Le sull'altro, e ciascuno con nocciolo distin
foglie sono ovali, dentale, glabre, verdi to. Questi frutti sono di polpa acidissima,
cupe, rette da picciuoli mollo resistenti. per cui sono poco mangiali se non quan
I fiori sono bianchi, retti da peduncoli do son colli con zucchero.
allungali e disposti in ombrelle quasi 6. Ciliegia di corti peduncoli, Cerise
sessili e poco guernite ; i petali , ovali , courte gueue, Lois, in Nov. Duham.,
intieri, appena, ma di rado, inlaccati, Questa variet ha un frullo d'una gros
apertissimi. 1 fruiti sono come sferici , sezza un poco maggiore della mediocre;
pieni d'un sugo quasi sempre sensibil rosso-chiaro, posato sopra un peduncolo
mente acido, pi o meno zuccheralo, se lungo da sei a otto linee, e d'un sapore
condo 1: variet: in quanto al calore, va un poco troppo acido. Quest'albero ma
riano pure dal bianco giallastro al roseo, tura i frulli verso la met di luglio, ma
al rosso, e fino al porpora nerastro. di rado rende mollo.
Il ciliegio comune non , come diremo 7.0 Ciliegia di Monthorenct , Cerise
pi innanzi, indigeno dell'Europa, dove, de Montworency,M\ihiiva.,Arbr., 1, pag.
massime nelle parti temperate, essendosi 181 ; a Cerasus Monlmorencyara, Ser.
naturalizzato fino da venti suoli , vi ha in Decand. Questa ciliegia assai grossa,
prodotte variet numerose. Delle quali rossa-cupa quando perfettamente ma
ora se ne contano circa a quaranta. Fa tura, posala sopra un peduncolo lungo
remo qui menzione delle pi notabili. da quindici a sedici linee, ha una polpa
bianchiccia, non troppo acida, e gusto
Variet'. sa. Quest'albero rende molto, e matura i
frutti sul cominciare di luglio.
1. Ciliegio di fiori sbhidoppi, Ce- 8. Ciliegia di Montmobency a fbutto
riser Jleurs semi-doubles , Duham. I grosso , Cerise de Montmorency gros
suoi fiori contengono da quindici a venti fruii, Duham.; Gros-gobet . Oobet
petali e le pi volte due pistilli, per cui courte gueue, Lois.; Cerasus gobelin,
i frulli sono sovente gemelli. Questi y. Ser. in Decand. Questa variet d
frulli sono poco gradevoli per una sover delle ciliegie pi grosse e migliori delle
chia acidit: quiudi l'albero coltivasi uni precedenti, ma allega difficilmente , e
camente per i fiori. d'ordinario reude molto poco.
2. Ciliegio di fio doppio , Cerasus 9.0 Ciliegia di Villennes, Cerise de
Jlore pieno, Bauh. Questa variet, come Villennes , Guindoux rouge , Lois. in
albero d'ornamento, pi bella della pre Nov. Duham., 5, pag. 23, n. 14, l. 7.
cedente. Non d frutto perch lutti i Questa ciliegia ha un diametro d'undici
suoi slami si trasfanno in petali , ed il linee ed un'altezza ili dieci, posa sopra
pistillo in piccole foglioline verdicce che un peduncolo assai lungo, di color
occupano il centro del fiore. D'ordinario rosso-chiaro, ha la polpa bianca succo-
s'innesta sul inahaleb. lenta , leggermente acida , e d' un sapore
3. Ciliegio a fiori di pesco, Cerasus piacevolissimo. Questa bella ciliegia Ira
persiciflora , Ser. in Decand. Questa va le migliori che si mangiano fresche, e
riet che corrisponde al cerasus hortensis riesce ottima per candirsi. Matura sul
flore roseo, Bauh., Pin., 4&o, nota finir di giugno o sul cominciar di luglio.
bile per i suoi fiori rosei. io. Ciliegia reale primaticcia, o Ci
GIL ( 3g ) CIL
liegi\ d'Inghilterra, Cerise royale nerrimo, succo subdulci, Mich., Rar.
hative , ou Cerise d"Angleterre , Le Mss. Questa ciliegia di mediocre vo
Bour. Troie. Jard., 248; Lois. Questo lume, quasi rotonda; ha la pelle lastra
frutto compresso alle due estremit, ha come verniciata , sottile, tinta d'un rosso
una circonferenza di due pollici e mezzo cupo; la polpa tenera, sugosa e dolce.
e una altezza di nove linee. La pelle che 16.0 Ciliegia moscadella, Cerasus
dapprima d'un bel rosso, diviene, quando saliva, fructu subrotundo, utrinque lim
la ciliegia perfettamente matura, cu bi/icato , carne dura , alba moschata ,
pissima ; nel qual tempo la polpa un pediculo crassiore , Mich., Rar. Mss.
poco rossa , molle , pochissimo acida , Questa ciliegia che matura verso la met
e molto gustosa. Questa variet tenuta a di luglio, rotonda, bianco-giallastra, e
spalliera a mezzo giorno, matura i frutti qualche volta sparsa di punti rossi molto
fin dal cominciare di giugno. pallidi. La polpa contiene un sugo dolce
n. Ciliegia dolciastra o Bella di e aromatico.
Chiosy , Cerise doticene ou Belle de Vi sono altre variet parimente molto
Choisy, Lois., pag. 25, n. 20, t. 11. stimale e che noi tralasciamo di descri
Ciliegia d' un color rosso tenero quasi vere , rome la ciliegia primaticcia , la
roseo, d'una polpa fondente, zuccherala, bisciolina, la Usciolano, la duracina, la
quasi punto acida, delicatissima. Gli uc poponcina, la martellina, la San piera,
celli sono ghiottissimi di questa ciliegia. la san giovanni, la turca, la zucca/a ec.
Questa variet suol render pochissimo. (A. B.)
12.0 Ciliegia agerotta grossa nera Di tutti gli antichi autori che han par
serotika, Grosse griotte noire tardive, lalo del ciliegio comune, concorde l'opi
Loir. in Nov. Duham., pag. 26, n. 21, nione , che questo vegetabile sia nella sua
t. 14, f. A. Questa ciliegia ha una cir origine esotico all' Europa. Plinio d per
conferenza di trenlasei a trentotto linee; certo che non esisteva in Italia prima
riposa sopra un peduncolo lungo circa della viltoria di Lucullo su Mitridate,
due pollici e mezzo; ha la pelle rosso- e che fu questo generale che lo trasport
cupa quasi nera, la polpa acidissima e dal Ponto, l'anno di Roma G80. Pure,
amara : ma una soverchia maturit cor malgrado la testimonianza unanime de
regge qualche poco questo sapore. Si gli antichi , havvi qualche moderno che
tiene a spalliera verso il nord. Queste ha reso dubbio il fatto. Il Rajo e il
ciliege si possono conservare fino all'ot Linneo e alcun altro avevano emessa
tobre. questa opinione, quando l'ab. di Rozier
i3. Ciliegia agerotta da rosolio o s'accinse a provarla con ragionamenti
aharaschtna , Griotte a ratafi, Ceri- che a prima giunta mostrano avere qual
sier petit fruit noir , Duham. Frutto che verosimiglianza , ma che nondimeno
piccolo, di sette o otto linee di diame ci appaiono di poca solidit , e pos
tro, e di sei o sette linee d'altezza. Ha sono di leggieri essere confutati. Pensa
la pelle grossa , rosso-scura , quasi nera ; il Rozier, che Lucullo portasse in Italia
la polpa parimente rosso-scura , acre ed solamente delle specie, o a meglio dire,
amara, auche quando perfettamente delle variet migliori che quelle che di
matura; il che accade nell'agosto. Questa gi vi erano allo stato salvatico, e alle
ciliegia non si mangia cruda; e si adopera quali i Romani non ponevano attenzione,
soltanto per far rosoli e per far il vino per esserne i frutti poco saporosi, amari
di ciliegie. e troppo acidi. Lo stesso autore vuole
i4- " Ciliegia bianca, Cerasa alba che il tipo di tutte le variet di ciliegio
dulcia, Baub., Pia.; Cerasus salivafru- conosciute oggi, sia stalo sempre e lo sia
ctu rotundo albo subdulci, tenerrimo, ancora spontaneo nelle foreste della Francia.
Tourn., Inst.; Mich., Rar. Mss. piuttosto All'incontro, par cosa costante che fino
voluminosa pi rotonda verso l'attacca a questi tempi veruna variet di ciliegio
tura del peduncolo, e meno nell'altra comune cresca spontanea in Italia, al
estremit, dove appianata e un poco meno nella parte meridionale. Rispetto
appuntala. Ha la pelle d'un bianco cereo poi a quelle che sicuramente venir pos
da un lato e d' un color rossiccio-chiaro sono in Francia, convien distinguere due
dall'altro; la polpa acquosa, e di buon specie differentissime , non confonderle,
sapore e aderente al nocciolo. n concluder dell'una per l'altra. cosa
i5. Ciliegia lustria, Cerasusfril certa che il ciliegio di monte, cerasus
etti subrotundo, rubro splendente , re- avium , un albero spontaneo, che nelle
CIL ( 395 ) CIL
nostre foreste vicn seminato dalla mano cerasus vulgaris e il cerasus avium,
della natura. Ma dal concludere che que accaduto che alcuni autori moderni
st'albero sia sempre cresciuto natural hanno deviato da quanto gli antichi scris
mente nei nostri boschi, nasce forse legit sero sulla origine del primo.
tima l'altra conclusione, cio, che il ciliegio Non esistevano dunque, prima di Lu-
comune vi cresca esso pure? E se, per via cullo, ciliegi propriamente detti, n nelle
di supposizione, si pu provare che non vi Gallie, n in Italia, quantunque per un
venga mai naturalmente, noi saremo al Iato apparisca, secondo che raccogliamo
lora d'avviso d'avere in un modo suffi da Teofrasto e da Ateneo, che i Greci
ciente dimostrata la sua straniera origine. li conoscessero molto tempo innanzi a
In fatti in Francia il cerasus avium in Lucullo.
contrasi nella massima parte dei boschi Gli autori che confortano la nostra opi
e nelle grandi foreste, alcune delle quali nione hanno osservato con ragione che
ne sono quasi del tutto composte ; dovecch, il nome di cerasus derivava chiaramente
se qualche pianta di ciliegio comune in da quello di Cerasnnte, citt del Potilo.
contrasi allo stato salvatico, sempre nei Aggiugneremo qui che un tal albero
luoghi vicini all'abitato, ed manifesto pnre comune sulle coste del mar Nero,
che questi alberi provengono dai noc non che presso la stessa citt, dalla quale
cioli sparsi dalla mano dell'uomo o dis ha tolto il nome; il che trova una con
seminati dagli uccelli. Non stato av ferma in quelle parole del Tournefort:
vertito che se il ciliegio comune fosse un a La campagna di Cerasunte, die' egli
albero indigeno e fosse naturale delle u. nel suo Viaggio al Levante, ci parve
uostre foreste, vi si dovrebbe trovare in u molto bella per erbarizzare, formandosi
molta copia , e ne dovrebbe anche for u di colline coperte di boschi, dove i ci-
mar delle intere. u liegi nascono spontanei .
Il ciliegio tanto coltivato, quanto rila Il ciliegio comune, ugualmente che il
sciato alla natura, si moltiplica immen ciliegio di monte, pare che alligni molto
samente, e per i suoi numerosi frutti e meglio nelle regioni temperate, ed anche
per le sue radici. A' tempi di Virgilio, uu poco fredde, anzich nei paesi caldi :
quando quest'albero era sempre nuovo, cosa gi slata osservata dagli antichi;
era gi stalo osservato che aveva la pro poich Plinio dice, che, malgrado qua
priet di buttare dalle radici innumere lunque diligenza, il ciliegio non poi
voli rampolli ; al che allude il poeta del adattarsi al clima dell'Egitto, dovecch
Lazio in quei versi: cenlo venti anni dopo la sua introduzione
M Pullulat ab radice alm densissima svlra; in Italia, fu trasportato (ino nella Gran-
" Ut cerasis ulmisque Brettagna. Nel che sta una conferma di
Virg., Georg., lib. a. pi, che, quelle parti un poco settentrio
nali dell'Europa convengono meglio a
Merc di questi potenti mezzi di mol quest'albero, che le altre che sono al
tiplicazione , il ciliegio potrebbe da per mezzogiorno: il perch le variet pi
s solo formare delle intiere foreste, ed belle di ciliege che ora noi possediamo,
a pi forte ragione avrebbe dovuto con ci son venute d'Inghilterra, d'Olanda,
servarsi in quelle delle nostre contrade, se d'Allemagna e di Prussia.
nella sua origine vi fosse stato posto dalla Per aver delle belle ciliege non basta
in. ino della natura. Tuttavia, secondo che un clima favorevole; fa d'uopo anche
abbiamo osservato, non incontrasi mai o che i coltivatori usino alle piante certe
assai di rado nei nostri boschi; e ove se cure particolari : ed invece trascurano
ne trovi sparso qua e l, ci avviene troppo, tanto nel piantarle in esposi
sempre nei luoghi vicini alle abitazioni zioni favorevoli, quanto nel moltiplicare
degli uomini , e uon mai nel centro di le buone variet coll'innesto. Nei dintorni
quelle immense ed antiche foreste , di Parigi, dove pi che in alcun' altra
avanzi di altre che in altri tempi co parte della Francia, la fatica dell'agri
privano una parte delle Gallie; foreste coltore pu nella coltivazione del cilie
solitarie, dove gli nomini non penetrano gio rimaner compensata dal molto con
che molto tardi , e dove anche al pre sumo che si fa di ciliege nella capitale,
sente non portano essi che di rado la scu le persone di campagna non praticano
re devastatrice. Quindi concludiamo, che nulla di questo; imperocch piantano
ilall'aver mancato d'esattezza e dall'aver d'ordinario solamente le specie pi me
confusi due alberi molto distinti, cio, il diocri.
CIL ( 306 ) CIL
Il ciliegio comune e il ciliegio ili monte a spacco usato solamente su' vecchi
non richieggono poi cure particolari , alberi.
non mostrando neppure la menoma dif Il legno del ciliegio comune natu
ficolt circa alla natura del suolo; e so ralmente di color rosso lionato, e ne pu
lamente ognuno si guarder di piantarli pigliare un altro pi cupo. Viene ado
nei terreni troppo umidi, troppo freddi, peralo per farne dei mobili; nel che
ed in quelli argillosi, perch in queste peraltro s'usa in generale a preferenza
qualit di terreno i fiori vanno soggetti quello del cilegio di monte , come di
ail abortire, e i frutti v'acquistano un grana pi dura e pi compatta. Il qu.d
sapore poco piacevole, o sono d'ordinario legno dolce e facile a lavorarsi. I fa
pi acidi. Amano i luoghi di montagna legnami e gli ebanisti ne usauo diversa
e le coste elevate; e convengono loro i mente; dai fabbricanti di strumenti mu
terreni calcari, i leggieri , e i sabbiono- sicali ricercato per la sua suonorit.
si, purch non siano n troppo caldi, n Ma chi ne fa poi molto consumo sono i
troppo aridi. Le ciliege riescono pi de tornitori. In altri tempi , i diversi fab
licate in un suolo di questa natura, acqui bricanti si contentavano di passare sui
standovi un sapore eccellente, e venen lavori fatti di ciliegio di monte, nn
dovi in una maggior copia. pello inzappalo in acqua di calce: ma
Si moltiplicano queste due specie o il colore di questo legno andava allora
per semi , o per polloni che provengono soggetto a sbiadire, e la tinta rossiccia
dalle barbe. L'ultimo mezzo rende poco; dal legno acquistata , andava a perdersi
ma il primo ne somministra tal quantit, in breve tempo. Oggi si trovato il
che riesce spesso soverchia quando si modo di far prendere al ciliegio di monte
fatta la piantagione in terre sabbiose e un bel color rosso col tenerlo da venti
leggiere. La moltiplicazione per polloni quattro a trenlasei ore nell'acqua di
facilissima: ma con ragione biasimata calce e col pulirlo dopo eh' seccalo.
dai buoni coltivatori, conciossiach gli La tinta fallagli conquesto mezzo acqui
alberi cos rilevali buttano essi pure un stare, solidissima, e non va pi soggetta
numero soverchio di polloni, che spos a sbiadire : talch questo legno indigeno
sano in breve tempo la pianta principale. pu slare in confronto con diversi legni
Poich i ciliegi di seme formano sem esotici, imitando assai bene l'acagi unito
pre degli alberi pi alti e pi rigoglio e cupo. In quei paesi, nelle foreste dei
si, dee dunque preferirsi questo mezzo quali i ciliegi di monte sono comuni, e
di moltiplicazione, quando si vogliono dove vengono grossissimi , s' impiegano
fare grandi piantagioni e formar dei sog questi nelle costruzioni, se ne fanno delle
getti per innestarvi le diverse variet di tavole , e delle doghe da botti , le quali
ciliegio di monte, come quelle conosciute hanno credito di comunicare una grazia
sotto i nomi ili acquaiole e di bigarelle. al vino che vi si chiude. Siccome questi
Per li sementa sono da anteporsi i alberi vengono dirittissimi, riescono molto
frulli del cerasus avum a quelli delle al caso, mentre son giovani, a farne dei
differenti variet di ciliegio comune . pali da vite e dei cerchi per i tini e per
massime quando gl'individui che ne na le bolli. Finalmente, come combustibile,
scono, sono destinati ad essere trapiantati un legno eccellente, perocch reca mollo
a bosco. Appena fatta la ricolta delle ci calore, ed buono a far carbone.
liege o poco dopo, si procede a porne i La gomma che scola dalle fenditure
noccioli in una terra leggiera e ben la della scorza dei ciliegi comuni e dei ci
vorata ; ed ove per non avere terreno in liegi di monte , e che conosciuta col
pronto, convenga rimettere questa ope nome di orichicco, si dice per alcuni che
razione alla fine dell' inverno , indi abbia propriet analoghe a quelle della
spensabile di distenderli nella rena o in gomma arabica : ma comparisce esserne
terra; al che mancando, le mandorle po molto differente , e questa differenza non
trebbero risecchire o irrancidire, e non sta nel non essere tanto bianca, n tanto
esser pi atte a germogliare. trasparente , ma solamente nel rigonfiarsi
I giovani ciliegi di monte provenienti nell'acqua, invece di disciogliervisi come
da seme e destinati a servir di soggetto fa la gomma arabica.
alle differenti loro variet o a quelle La scorza media di queste due specie
del ciliegio comune , s' innestano a scudo di ciliegio pu dare una tinta gialla; e
quando hanno quattro o cinque anni, per alcuni medici si tentato di sosti-
a seconda della loro forza. L' innesto tituirla alla chinachina nella cura delle
GIL ( 397 ) GIL
febbri inlermiltenti: nel che le sue pro e il maraschino, perch nei paesi ove
priet non sono slate (ino ad ora che si preparano , formano dei rami molto
pochissimo esperimenlale. considerabili di commercio.
La polpa delle ciliege , a seconda Il iirsc/ienwasser un liquore spi
delle variel, ora molle, dolce e zucche ritoso , una sorla d'acquavite gratissima,
rina, ora dura e fragile, ora molle e acida. che s'oli irne distillando le ciliege del
Iti quanto alle loro propriet generali, cerasus avium. Questo liquore, chiaro
questi frutti sono dolcificanti, lassativi, e trasparente quanto l'acqua pi limpi
rinfrescanti, massime quelli acidi ; il sugo da , vien distillato in maggior copia nelle
dei quali allungato con acqua zuccherai antiche province d'Alsazia e della Fran-
forma in eslate una grata bevanda che ca-Coutea, in Francia, nei cantoni di
pu sostituirsi alla limonala. L' acqua Berna e di Baie, in Svizzera e nella Sve-
stillata delle visciole nere usata in me via ; dalle quali province viene sparso in
dicina rome antispasmodica e calmante. tutta l'Europa. La visciola nera salvatici
Colle ciliege comuni e colle viscide sec d il migliore kirschenwasser ; alla quale
che e bollite nell'acqua, si pu fare una vengon dietro le visciole rosse, e final
tisana pctlorale, vantaggiosa nelle affe mente le ciliege acquaiuole, le quali
zioni catarrali. La infusione acquosa dei somministrano lo spirito pi gagliardo.
peduncoli, chiamali volgarmente code di Le ciliege acide lo danno sempre d'una
ciliege, ha credito di essere mollo diu quantit inferiore. Il grado medio del
retica. peso specifico del kirschenwasser tra i
Oltre la molta copia di ciliegie che vien 22 e 26 dell'areometro del Baura.
mangiata nel lempo che queste sonofre Il maraschino un altro liquore al-
sche, se ne conservano eziandio certe va coolico che si leva da una piccola ciliegia
riet in diverse maniere; e vi ha chi ac acida, delta marasca, amarasca o amara-
concia le bigarelle nell'aceto, come si la schina. Questo liquore riesce al guslo di
dei capperi e dei cedrioli. Si seccano per molti assai pi dolce e pi gradito che il
l'inverno diverse variel di ciliege ac kirschenwasser , che spesso di tal forza
quaiole, di agerotte e di visciole, col da dovere essere innacqualo per poterlo
tenerle sopra graticci esposte al sole o al bevere. II vero maraschino che trovasi
calor moderalo d' un forno : metodo in commercio vien tulio da Venezia, da
mollo antico, imperocch ricordalo da Trieste, e massime da Zara nella Dal
Plinio. Si conservano le ciliege anche mazia. Quello di Zara il migliore e pi
nello spirilo di vino sciroppalo con zuc stimalo. Per lunga pezza di tempo si
chero, e aromatizzalo con garofani e can sono ignorali in Francia i processi della
nella; nel quale slato diconsi ciliege in preparazione di questo liquore: iua ora
guazzo, e possono mantenersi anche pel si sa che consistono nell' infrangere le
corso di due anni senza che patiscano al ciliege inaiasi Itine , in modo da schiac
terazione. Si candiscono con zucchero: se ciare i noccioli e le mandorle , nel me
ne fanno delle conserve, delle composte, scolarvi un centesimo del loro peso di
e rielle confezioni. miele, e nello stillarle quando cominciano
Le diverse variel di polpa mangia a provare lo stesso grado di fermenta
bile, tranne quelle di polpa dura e fra zione che provano le uve. Il prodollo
gile, possono adoperarsi per farne vino di questa prima distillazione si rettifica
di ciliege: nel che si preferiscono le vi a bagnomaria, e si torna a stillare tante
sciole e le acquaiole a fruito nero o volte, quante si giudica necessario, cio,
rosso. Questo vino riesce mollo grato fino a tanto che l'alcool siasi privalo
beversi : ma si conserva con difficolt d'ogni.corpo estraneo: di che abbiamo un
anche tenuto in bottiglie. Alcuni sono criterio dal piacevole odore e sapore che
d'avviso di poterlo conservare con ag acquista il liquore. Quindi si fa sciogliere
giungervi dello zucchero e anco dell'ac dello zucchero bianco in una sufficiente
quavite. quantit d'acqua semplice, si mescola
La visciola grossa nera entra nella collo spirilo, e se ne lascia stagionare la
composizione del rosolio ratafi di Gre mescolanza. II buono e vero maraschino
noble, ottimo liquore, il maggior con non comune; ed una gran quantit di
sumo del quale si fa nel mezzogiorno quello che si vende in commercio, non
della Francia. Ma fra tulli i liquori ot che kirschenwasser mescolato con certa
tenuti dalle diverse variel di ciliege, dose d'acqua e di zucchero.
i pi importanti sono il kirschenwasserKCiliegio di MOBit, Cerasus avium, Lois.
Dition. delle Scienze Tu/, f'ol. VI. 5o
GIL ( 398 ) CIL
in Nov. Duham., 5, pag. io, t. 3; vol precoce , Lois. in Nov. Duham, 5 pag.
garmente ciliegio hisciolino , visciolino. 120. Le ciliege aqaaiuole si distinguono
Questa specie un albero che lia un generalmente pcressere in forma di cuore
tronco che divien grosso quanto un uomo e per provenire da alberi pi frondosi dei
e pi. ed alto da trenta a quaranta viscioli propriamente detti. L'acquainoia
piedi. Ha d'ordinario i rami molto risor primaticcia le pi volle principia a com
genti, i quali Corrai no sempre una co parire fino dal terminar di maggio; ma
rona meno rotondata che nel ciliegio co sempre matura alla met di giugno: nel
mune. Le foglie sono lunghe tre o qual quale stalo d' nn bel rosso , ed ha la
tro pollici, ovali, dentate a sega, glahre, polpa un poco dura e d' un grato sapore.
e verdi-cupe di sopra, rette da picciuoli 5. Acocaicola rossa , Guigne roride,
gracili , deboli , per cui esse sono pi o Lois. in Nov. Duham., 5, pag. 17 n. 29,
meno pendenti. I fiori riposano sopra I. 19. B. Questa ciliegia pi allungala
peduncoli gracili, e sono disposti due o della precedente, ed in tutte le sue parti
quattro insieme, di rado in un maggior un poco pi grossa. Ha parimente la pelle
numero, formanti delle ombrelle sessili: d'un color rosso pi cupo, ma la polpa
talvolta sono anche totalmente solitari molli^ona e poco saporita.
Il calice reflesso; la corolla bianca com Si conoscono ancora diverse altre sotto-
posta di petali a [ieri i . ovali, intaccati a variet di ciliege acquaiuole, come l'ac-
cuore alla sommit. I frutti son piccoli quaiuole bianche, l'acquainole nere , pic
pi ovoidi che cuoriformi, rosso-cupi ( cole e grosse, l'acquainole di sapore pic
nericci , acri ed amari prima che sieno cante, e l'acquaiuole cnor di pollo.
maturi, e sciapi! i in fine. Quest'albero 6. Bigarlli.a comdne . Bigarrenu
fiorisce in aprile , e matura i frutti il commun , Lois. in Nov. Duham. L>e bi-
giugno. Cresce spontaneo nei boschi del garelle sono perfettamente cuoriformi, un
l'Europa temperala; ed in Francia i poro compresse, solcate longitudinalmente
comunissimo nelle grandi foreste, e mas in una delle loro facce. Hanno la polpa
sime nei luoghi di montagna. resistente, fragile, molto aderente ella
Le variet del ciliegio di monti si sono pelle. Nella bigarella comnne la pelle
colla coltivazione moltiplicale come quelle poco unita, lustra, d'un bel color rosso
del ciliegio comune. dalla parte percossa dal sole, e rome
marmorizzata di rosso e di bianco dalla
Variet. parte opposta. Questo fruito intermedio,
pel tempo in cui matura, tra le bigarelle
1. ViscipLo di fio doppio, tferi- primiticce e le seroline; imperocch la
sier a fleurs doubles , Duham., Arbr., sua maturit avviene nel luglio.
i, p. 157; Coltivasi per ornamento dei La bigarella bianca primitiecia, la bi
giardini ; imperocch i suoi fiori, che hanno garella rossa primaticcia, la grossa biga
una larghezza di un pollice fino a dicintto rella rossa, la bigarella nana , ec, differi
linee , producono un effetto assai bello. scono dalla precedente o pel colore, 0
2. VlSCIOLO DI GROSSO FRUTTO HERO, per il tempo in cui maturano.
Merisier gros frnit noir, Duham., * Le variet che dai francesi si cono
Arbr.. i.pag. 180; Lois. in Nov. Duham., scono sotto i nomi di heaume Mane* di
1, pag. 12, n. 2, t. 4, f- D. Il suo heatime noir* e che rientrano tutte, come
frutto molto pi grosso di quello della variet heaumiana |3, nel cerasus julia-
pecie salvatica. La polpa tenera, d'un na, Ser. in Decand., occupano un poslo
color rosso cupissimo, quasi nero, d'un di mezzo tra le acquaiuole e le bigarelle;
sapore dolce, zuccherato, ma un poco poich il loro frullo pi resistente
sciapito.
I liquoristi n' usano per dare il colore di quello delle prime e meno di quello
ilei le seconde. (L, D.)
ai rosoli.
3. ** VlSCIOLO DI FHOTTO BIANCO CILIEGIO Gio ni S.
CAPITANO. (Bot.) V. Citn-
Domingo. (3.)
Merisier fruit liane . Lois. in Nov.
Duham., 5, pag. 12, n 3. t. 4, f. B. G; CILIEGIO DEGLI OTTENTOTI. (Boi.)
Cerasus pallida , f. Ser. in Decand. Ha Si d questo nome volgare alla cassine
di foglie concave, cassine concava, LamV.
i frutti d'un bianco-cereo e rossi dall
(J.l
parte ch'c rivolta verso il sole, le fogli CILIEGIO
con due glandule alla base. (A. B.) DI COIIWITH. [Bot ) V. Ci
4 Acquahtola primaticci*, Guigne liegio ni S. Domingo. (J.)
C1L ( 399 ) GIL
CILIEGIO DI S. DOMINGO. (Bot.) Nelle al genere bancisia, ed cosi caratteriz
Anlille si distinguono con questo nume zalo : calice corto , persistente, colorito ,
diversi arboscelli appartenenti al genere di qualtro lobi ; corolla tubolata , di
malpigttia, perch il loro fruito carnoso quattro divisioni lineari, acute e ravvi
ha la t'orma e il colore d'una ciliegia cinale in cima; un'antera sessile nella
tuttavia questo frullo ne differisce per| concavit di ciascuna divisione; uno stilo
contenere tre semi e per esser d' un sa cortissimo, con stimma di qualtro lobi.
pore molto meno piacevole. La malpi-\ Il frutto una bacca monosperma.
ghia punici/olia e la matpighia glabra Questo genere slato formato dal Lou-
sono i ciliegi di San Domingo e dell'An- reiro per la specie seguente.
tille, propriamente detti. Ha i nomi di Cilipdbia bossa , Cylndria rubra, Lour.,
ciliegio capitano, di legno da capitano Fior. Coch., 1 , pag. 87. un albero
0 ciliegio di Couwith , la matpighia che cresce alla Coccincina. Ha un tronco
tirens , le cui foglie sono nella pagina mediocremente allo; i ramoscelli ascen
inferiore puntate di aghi pungentissimi. denti; le foglie glabre , opposte, lanceo
(J.) late, leggermente dentate a sega ; fiori
CILIEGIO DOLCE DEL MESSICO. (Bot.) terminali , retti da peduncoli moltiflori.
V. Capolik. (J.) Ciascun fiore ha un calice inferiore cor
CILIEGIO FALSO DELLA CHINA. (Bot.) to, tubulalo, persistente, di quattro Tin
La titfea chincnsis cosi nominata per. tagli patenti , acuii , colorati ; uua corolla
avere un frutto grosso quanto una ci' tubulata , di quattro rintagli lineari ,
lieg'a- (J ) carnosi, acuti, prolungati in una specie
CILIEGIONA [Uva]. (Bot.) Vi sono di tubo cilindrico, piegati a modo di
diverse variet di uva, ricordale dal Mi cappuccio alla sommit, e contenenti cia
cheli (Ber. Mss. ) sotto questo nome, scuno un'antera sessile di due logge;
rome l'uva ciliegiona tonda di Spagna, l'ovario ovale; lo stilo cortissimo, so
l'uva ciliegiona rossa tonda , l' uva cilie vrastalo da uno stimma quadrilo!. Il
giona di Cagliari ec. V. Vite. (A. B.) frutto una bacca molto piccola , ne
" CILINDRACEE. (Bot.) Cylindraceae. riccia, quasi arida, contenente un seme
Il Decandolle (Prodr. 3, pag. 47') di lanuginoso. (Poir.)
videndo il genere opuntia in cinque CILINDRICO, TERETE. (Bot.) Cylindri-
sezioni, dislingue la prima sotto queslo cus , teres. Perch una parte sia detta
nome, nella quale colloca quelle specie cilindrica, non necessario che abbia
1 cui fusti cilindracei non sono n arti un diametro uguale in tutta la sua lun
colati, n solcali, ma hanno dei tu ghezza: imperocch basta che il taglio
bercoli areolati, convessi e degli aculei trasversale presenti ovunque un circolo.
fascicolati. Le specie comprese in questa Cosi la radice della frassinella, il fusto
sezione non sono sufficientemente note ; del dattero e delle palme in generale,
e pu essere, come pensa il Decandolle, il culmo della canna e della maggior
che abbiano caratteri da costituire un parte delle graminacee, lo scapo del ta-
genere intermedio tra il cactus e l'o- rassaco , le Toglie della cipolla, la spiga
puntia. (A. B.) della tifa, gli amenti del nocciuolo, il
CILINDRACEO. ( Bot. ) V. Cilindrico. peduncolo della statice armeria , il ca
(Mass.) lice del dianto, il tubo della corolla
CILINDRANTEREE. (Bot.) Cylindran- della bella di nulle, il legume della li
thereae. Il Vachendorff ha distinto con stula , ec, sono lutti cilindrici. Vero
queslo nome le sinanlere, che dalla mas che quando il diametro non uguale in
sima parte dei botanici son dette im tutta la sua lunghezza si usa di pre
propriamente composte. (E. Cass.) ferenza il nome di terete. Trattandosi
CILINDRI A. (Bot.) Culinria, genere di d' un corpo cilindrico sottilissimo si fa uso
piante dicotiledoui di famiglia indeter dei nomi capillare, filiforme ec; e se il
minata (i) e della tetrandria monoginia] taglio trasversale d' un corpo non per
del Linneo, che pare si avvicini mollo fettamente cilindrico, si dice cilindraceo.
(E. Cass.)
(i) Il Jujsieu (Ann. Mus., 7, pag. !$o) CILINDRIFORMI o CILINDROIDI.(/i-
tom.) Denominazione di una famigliuoU
lo colloca Ira le proteacee : ma il Brown, che d'inselli coleotteri, con quatlro arliculi
che si in un modo speciale occupato di que
sta famiglia, non vi ricorda punto il genere a tutti i tarsi, o tetrameri, con le an
cylindna. (A. B.) tenne davate non sostenute da un becco.
CIL ( 400 ) CIL
e col corpo cilindrico , come viene in presso; nelle altre famiglie, come nei fi-
dicato dal loro nome desunto da due paro tofagi e nei silofagi, le antenne non sodo
le greche, xvkivapov, cilindro, e foia, davate.
Perci, il nome che recano distngue
forma, figura. La qual famiglia corri sufficientemente
sponde a quella che Lalreille ha chia Corrispondono aii leredili coleotteri cilindroidi.
per la forma
mata clerii.
Questi caratteri bastano per distinguere del corpo e per le loro abitudini, e solo
i cilindroidi dagli altri coleotteri posti ne diversificano per il numero degli ar
ticoli dei loro tarsi. Si cibano e si svi
nel medesimo terzo sottordine. Intatti, luppano nel legno che distruggono, e
tutti gli inselli vicini ai cureulioni, ov mollo danneggiano i legnami da costru
vero i rinoceri , hanno le antenne soste- zione ed i mobili. V. la Tav. 190.
tenute da un becco o sopra un prolun Ecco in qual molo abbiamo distinti i
gamenlo frontale. I soli omaloidi hanno generi di questa famiglia, per la Zoologia
le antenne davate, come i cilindroidi-, analitica, nel prospetto N. 139.
ma il corpo dei primi schiaccialo e de-
( rislrello
, .. posteriormente
, . , (! ro ondo 4- Clero.
r \_ . ,
marginalo ? Corihetb.
a.
Corsaletto j cubico: antenne perfoliale 1. Apate.
non ristretto f fornicato: antenne) rotondo 2. Bosteico.
(davate: venire | troncalo 3. Scolito.
(C. D.)
CILINDRITI, (Foss.) il nome che sti tra le squammette del clinanlo. colla
stalo applicalo ai coni fossili. V. Co.no. corolla gracile, tubulusa , terminala da
Sono slati pure cosi chiamali gli in un lembo mezzoabortilo, corto, con tre
crini fossili di fusto rotondo. (D. F.) lobi da un solo lato. Fiori del disco, in
CILINDRO, CyUnder. (Conch.) Il Runfio numero di sei circa , posti in cima al
cosi chiamava le olive- pure il nome clinanlo, ciascun dei quali difeso ester
del genere Rollo di Dionisio di Montforl namente da una squanimella, colla corolla
V. Rollo. (De B.) notabile per i contorni dei lobi ripiegati
CILINDROCLINE. (Bot.) Cylind, odine in (lenir, cogli slami dei filamenti lar
[Corimbifere , Juss.; Singenesia poliga ghi, laminati, membranosi, coaliti sola
mia necessaria, Linn.J. Questo nuovo mente nella parte basilare della corolla,
genere di piante appartenente alla fami culi' articolo anterifero, lungo e gracile,
glia delle sinanlere e da noi stabiliti coli'. oliera rilevata, ( oli" appendi e api-
(Bull. Soc. philom., janv. 1817), rientra cilare acuta, colle appendici basilari lun
nella nostra trib naturale delle inulee ghe, subulate. Se questi fiori non sono
Eccone i caratteri. maschi, per effetto d'essere imperfo
Calatide coronala, discoide, bislunga, rato lo stilo, il quale quasi semplice,
cilindracea, un poco ovoide, composta e rimane incluso nel tubo delle antere ;
d'un disco risultante da pochi fiori re quesle hanno poi un ovario ed un pappo
golari, maschi, e d'una corona molti- presso a poco simili a quelli dei fiori
seriale, resultatile da molti fiori tubulosi, della corona.
femminei. Periclinio formato di squaiume Cu.indroclise del Comsierso*, Cylindro-
embriciate, addossate, squammelliformi , chine Commersonii, Nob. Questa pianta
ovali, coriacee, frangiato-cigliate agli orli. abita nell' Isola- di -Francia , dove dal
Clinanlo assiforme , cilindrico , legnoso , Coiumerson fu raccolto l'esemplare che
gucrnilo di squammctle embriciate, di abbiamo osservato nell'Erbario del Jus-
sposte a ripiani, periclinoidi , squammi sieu , e che vi in licito con incertezza
formi, acute, uguali ai fiori. Cissele lun conyza hirsuta, Limi. Noi presumiamo
^he, gracili, cilindracee , assottigliale iu che il fusto che n' stalo staccalo, fosse
ieriormente, un poco inarcate, provviste arborescente, poich il di lui frammento
di olio grosse costole semicilindriche , che rimane unito all'esemplare, legno
sparse di peli rigidi. Pappo composto <l so , grosso , rivestito d' una scorza ruvida;
squaramelline quasi uniseriali , cornee , i ramoscelli sono coperti di lunghi peli
barbcllate nei due contorni, come a pet lanosi; le foglie raccolte in rosette in
tine. Fiori delia corona del lutto nasco cima ai ramoscelli, sodo alterne, lunghe
CIL ( 40 ) CIL
cinque pollici, bislunghe, ovali-spatolate, caratteri, oltre uno scheletro osseo c le
abbreviate inferiormente in una specie catope addominali: V. la Tav. 3oo.
di picciuolo , interissime , grosse , colla Un corpo rotondo, cilindrico; una
pagina superiore grinzosa , scabra, sparsa bocca non prolungata ; labbra non esten
li peli corli, grossi e rigidi, colla pagina sibili.
inferiore coperta d'una lana foltissima e Il prospetto qui annesso dar un'idea
bianchiccia. Le calatidi sono riunite in dei generi che la compongono.
piccoli corimbi compatti in cima di pe La parola ci 1 lini rosomi desunta dal
duncoli semplici, nudi, lunghi due pol greco ( *6XtVCrp0S, cilindro , fftofia, cor
lici, e che nascono molti insieme dalla po ), e indica la forma del corpo dei
biforcazione dei rami. (E. Cass.) pesci di questa famiglia.
CILINDROIDI. (Entom.) V. Cilimdri- Il genere Ahablefo stato formato
FORMI. (C. D.) dall' Arledi, come pure il genere Cobite;
C1LINDROSOMI. (htiol.) Dumril ha sta De Lacpde ha stabiliti i generi Mi-
bilita sotto questo nome, fra i suoi pesci sGoaito, rCHDULo, Colubrina, Butirino,
olobranchi addominali, una naturai fa Cifrinodonte , Tritterosoto, Ompor ;
miglia assai numerosa, che particolar dobbiamo a Cuvier quello delle Lebie ,
mente corrisponde ai generi Cobite ed ed a Schneider, quello delle Fecilie V.
Amia di Linneo e dell' Arledi. Ha per queste diverse parole, e AoDOMtB ali. (I. C.)
Famiglia dei Cilindrosomi.
1 doppia Anablepo.
) semplice;
semplice; lunga Amia.
dorsale C (di tre; , hal MisoUBHO.
ibranch'aU idi cinque Lebia.
. distiata tlnnUmer0 (di quattro .... ClPRIRODONTE.
senza denti Cobite.
senza cirri: testa /"'""Sbissima
\corta
Butirino.
Fundblo.
J \ tripla; corpo scaglioso; pinna anale unica Tritteronoto.
. /"corta, stretta Colubrina.
mancante; anale ^luugJ) ^ OtfPOR.
" CILINDROSPORA. (Bot.) Cylindro- quattro divisioni, la superiore bifida , o
ipora , Cylindrosporium , vel Cylindro- intaccata in cima, l'inferiore profondis
sporum, genere di crittogame della fa. sima; una corolla papilionacea , persi-
miglia dei funghi , stabilito dal Greville slente. Il frullo un legume disperino.
e cos caratterizzalo: sporidie cilindriche, Questo genere stabilito dal Roxburg
troncate, non tramezzate, nude, libere, per una sola specie, ne stato quindi
raccolte in mucchi sull'epidemie delle accresciuto dal Siras e dall' Ailon.
foglie fresche. Ci lista di fiori bianchi, Cylista albi/lora,
Questo genere mollo vicino al /usi Sims, Mag. Bot. tab. 1859. Questa pianta
dium , non conta che una specie. dell'isola di Francia ha i fusti rampi
Cil'sdrospor a concentrica, Cylindrospora canti, cilindrici, coperti di peli rosso-
concentrica, Grev., Crytp. Scoi., t. 2j; biondi; le foglie composte di tre foglio-
Cylondrosporum brassicae, Steud. Nom. line non sessili, molto ampie, ovali,
Bot., a, pag. 1 4 1 Piccolo fungo in l'orma acuminate, prolungate in punta in una
di piccole macchie concentriche bianche striscia stretta, venata, pubescente; le
(A. B.) stipole lanceolate , acuminate ; un ra
CILINDROSPORIO. (Bot.) V. Cilin cemo ascellare semplice o diviso, che
OROSPORA. (A. B.) sostiene dei fiori bianchi, sessili, o me
" CILINDROSPORO. (Bot.) V. Cilin- diocremente pedicellati, accompagnali da
DROSPORA. (A. B.) brattee membranose , rosso biondicce, ca
CIL1STA. (Bot.) Cylista, genere ili piante duche; il calice lungo quasi quanto l;i
dicotiledoni, della famiglia delle legu corolla, la quale ha il vessillo orbico-
minose e della diadelfia decandria del lare , intaccato, la carena mollo incur
Linneo, cos caratterizzato: calice di vata, composta di due pezzi; le ale pie-
CIM ( 4oa ) Clfo
cole, con due denti alla i te antere,CIMBACNE. (Boi.) Cymbacline , genere d.
globolose; l'ovario peloso pure lo piante monocotiledoni della famiglia delie
stilo ; uno stimma capitato. graminacee e della triandria monoginia
Cilista scauosa , Cylista scariola, Roxb., del Linneo, cos caratterizzalo: spighe
Corom., i, pag. 64 , lab. 92. Arboscello quasi digitale; spighette semplici, ge
di fusto rampicante, guernito di foglie minale, una ermafrodita, l'altra femmi
alterne, picciuolate, ternate, pubescenti, na: nella ermafrodita un calice unilloro,
molto simili a quelle dei fagiuoli, accom bivalve, colla valva inferiore navicolare;
pagnale da piccole stipole lanceolate, una corolla colle valve pi corte di
subulate. I fiori sono disposti in racemi quelle del calice, cigliate sul dorso; tre
ascellari, lunghi quanto le foglie; hanno stami; uno stilo bifido: nei fiori fem
il calice molto pi grande della corolla , mine veruna valva calicina; una sola
e questa piccola e gialla. I legumi sono valva corallina, bifida in cima.
monospermi o dispermi. Cresce sulle Questo genere non benissimo noto , e
montagne del Coromaudel. non ammesso generalmente , fu stabilito
La cylista villosa dell' Aiton il dal Relz per una specie ch'ei toglie dal
dolichos hirtus , Andr., Boi. Rep., lab, genere rottboella del Willdenovr.
446. (Poi E.) Ciubacre cigliata , Cymbachne ciliata .
C1LIZOMA. {Boi.) Cylizoma. Il Necker Relz, Obs., 6, pag. 26; Rottboella
sostitu questo nome a quello di deguelia, cymbachne, Willd., Spec., 1, pag. 465.
sotto cui distinto uno dei generi della Dalle radici di questa pianta sorgono dei
Guiana, pubblicati dall' Aublet. (J.) culmi gracili , semplici o ramosi , nudi
C1LLACH. (Mamm.) Dapper dice che nel o monofilli. Le foglie radicali sono corte,
regno di Quoja si trovai.o due animali piccole, guernite agli orli e sulla guaina
clic si chiamano cillach vondoh, i quali di lunghi cigli bianchicci. I fiori sono
sono della grossezza dei nostri cervi, hanno disposti in spighe lineari, lunghe un
le corna lunghe un palmo, sono rossicci, pollice e mezzo, larghe una linea : hanno
ec : Si parla certamente di qualche anti la rachide lineare, membranosa, articolala,
lope. (F. C.) flessuosa e concava esternamente in cia
C1LLEF HCOA. (Boi.) I prugnuoli, specie scuna articolazione; le antere nere; lo
di lunghi del genere agaricus , si distin stilo terminalo da due stimmi nericci e
guono ron questo nome in Ispagna, se barbali. Questa pianta cresce al Bengala .
condo che riferisce il Desmarets. (J.) (Poia.)
CILODIO, Cylodium. (ErUom.) Il Fabricio C1MBALARIA. (Bot.) Nome volgare e spe
aveva dapprincipio cos chiamalo il ge cifico della /inaria cymbalaria , che
nere che ha poi distinto col nome di Co- cresce nei fori dei muri che reggono i
lidio. V. Colidio. (C. D.) campi. V. Lika&ia. (J.)
CIMA. (Boi.) Cyma. La cima e l'ombrella CIMBALIO. (Bot.) Cymbalion. Questo
composta si rassomigliano molto Ira loro. nome greco , al riferire del Dalechampio,
In entrambe i peduncoli primari partono quello della pianta da lui chiamata co-
lutti da un punto comune , ed i fiori tyedon secando, la quale la joxi-
sono elevali presso a poco allo slesso li fraga cotyledon o una delle sue varieta-
vello: ma nella ombrella composta, i pe Lo stesso nome trovasi pur citalo dal
duncoli secondari partono del pari da uno Cesalpino. (J.)
slesso punto comune , doveceb nella " CIM BALLO. (Bot.) un agarico com
cima partono da punti differenti. La ca mestibile, di color rosso lionato, col cap
rola, il finocchio, l'angelica, ec, presen pello a forma d'imbuto. Questo fungo,
tano esempi di ombrelle composte; il elei quale non stata ancora determi
sambuco, il corniolo hanuo i fiori in nata la specie , cresce in Toscana , dove
cima o falsa ombrella. (Mass.) fu raccolto dal Micheli, che lo ha de
" CIMAZIO. (Bot.) Cymation. Curzio scritto (Nov. pi. gen., pag. i53, n. a)
Sprengel (Syst. veget., 2, pag. 12,) aveva sotto la indicazione volgare di cimballo
sotto questo nome stabilito un genere o di grumolo del colore del rovescio
particolare, che di poi egli stesso {Syst. della vacchetta, che inclina al colore
veg. Cur. post. Ioni. 4, pars 2, pag. i3o, <T Isabella. (A. B.)
4' et seg.) ha abolito, riferendone le " CIMBANTE. (Bot.) Cymbanthes 11 Sa
due specie, cymalion laevigatum e cy- lisbury, al riferir degli Schultes (Syst.
mation undulatum , al genere ornitho- J, pars. 2, pag. i526), aveva indicata
g/ossum del Salisbury. (A. B.) sotto il nome di cymbanthes foetida,
CIM (4o3 ) CIM
una colchicacea, ch'ei faceva tipo d'un quinquefidi; le corolle col labbro supe
genere particolare che non stato adot riore inler5simo, diritto. Cresce tra il
tato. Questo genere ch'era pur tipo , Boristene ed Ipani. (A. B.)
presso lo stesso Salishury, d'una nuova [CIMBECE, Cimbex. (Entom.) Genere d'in
famielia detta delle cimbantee, rientra setti imenotteri, con l'addome sessile, con
per il Jacquin nel melanthiam , e per le antenne davate, della nostra famiglia
il Willdenow, il Lindi, lo Schlechten- degli uropristi o serricaudi.
dal e gli Schuiltes va a collocarsi in Olivier ha preso dal greco d'Aristotele
capo del genere androcymhium. Vero questo nome di cimbex , xiju/Bzj^. Pa
che la descrizione del Jacqnin diversifica
l'assai da qaella degli altri botanici: tal re infatti che tal denominazione indi
ch non potrebbe assicurarsi pienamente casse una specie d'imenottero vicino alle
se la cymbanthesJbetda, Salisb. in Mss., vespe ed alle api, che si cibava di poco
Trans. Hort. Sor.., i, pag., 3ag, o me- miele; ma Geoffroy, toni. II, pap. 261,
anthium eucomoides,iaaj.,Col/. Suppl., ne aveva gi formato il genere Frelon,
io<J, Te. rar., lab. 4^2 , fosse la mede Crabro, e Io aveva posto come interme
sima pianta AeW androcymbium euco- dio o mezzo di passaggio, fra gli imenot
moides, Willd., Mag. Naturf. Fr., a, teri ed i nevrotteri, che aveva riuniti sotto
pag. 21. Questa pianta cresce al capo il commi nome di tetralteri ad ali nude.
di Buona-Speranza. (A. B.) Jurine, nel suo nuovo metodo di clas
** CIMBANTEE. (Bot.) V. Cmbaste. (A. B.) sare gli imenotteri, non ha adottati que
ClHBARIA. {Boi.) Cymbaria, genere di sti nomi di cirabece e di frelon; ha con
piante dicotiledoni della famiglia delle servato agli insetti che formano l'argo
personale e della didinamia angiosper- mento di questo articolo, e che compon
mia del Linneo, cosi caratterizzato: ca gono il suo primo genere, il nome di ten
lice di dieci rinlagli disuguali, lineari; tredine , avendo indicate le altre mosche
corolla monopetala, irregolare , con lobo a sega sotto i nomi di aanto, di doter,
ventricoso bilabiato, col labbro superiore di nemato, di pterono, di critto e di ce-
fatto a volta, bifido, coli' inferiore di tre faleia.
lobi disuguali, ottusi, col palato rigonfio ; L' addome immediatamente applicalo
quattro stami didinami; uno stimma sem al corsaletto, e le antenne davate, ba
plice ; una r.assula bivalve; binoculare, stano per distinguere gli inselli di que
conlenente un ricettacolo centrale di quat sto genere da tutti gli altri imenotteri.
tro angoli alali e membranosi. Possiamo peraltro riunire a questo carat
Questo genere molto affine all'antir- tere alcune parlicolaril di conformazione
rino conta due specie. ben proprie a dimostrare la loro respet-
Cihbabia di Siberia, Cymbaria daurica, tiva analogia.
Linn., Amm. Ruth., t. i, fig. 2; Limi;., Tutte le eimbeei provengono da bruci
77/. gen., t. 53o. Questa pianta cresce detti falsi, che hanno pi di sellici zam
nella Siberia in luoghi di montagna e pe, che si cibano di foglie di piante, ove
sassosi , ed bianchiccia e leggermente spesso si trovano col corpo ravvolto a spi
pubescente. Dalle sue radici fibrose sor rale, quando sono in riposo. La maggior
gono parecchi fusti lunghi sei o sette parte, in tale slato, hanno la propriet
pollici, con qualche ramoscello opposto di fare uscire dal loro corpo una specie
e sterile. Le foglie sono parimente oppo di umore che lanciato, in un gelto con
ste, lineari lanceolate, acute, d'una tinta tinuo, da varie aperture che sono situate
venie pallida bianchiccia; i fiori grandi, sopra ciascuna delle nove coppie di stigmi.
laterali , quasi sessili, gialli, con macchie I quali bruci, per trasformarsi, penetrano
porporine nell'interno e d'aspetto gra ordinariamente sotterra, appi degli alberi,
zioso, col calice di dieci denti diritti, o nella terra vegetabile che si forma
argentini; coi filamenti degli stami lun nel tronco imputridito dei salci, dell'on
ghi quanto il tubo della corolla, soste tano, delle betule; vi si filano un bozzolo
nenti delle antere bifide e un poco pro di finissima seta, composto di molli strati
minenti. L'ovario ovale, supero; la o sottilissime tuniche, i di cui filamenti
cassula cuoriforme a rovescio , acnla, un sono assieme riuniti da una specie di colla
poco compressa. (Poib.) animale, impermeabile all' umidit che la
" Cimbabia dei. Borhtebe, Cymbaria bo- larva vi trabocca. Spesso rimane parecchi!
rysthenica , Pali.; Sprcng., Syst. veg., 2, mesi prima di assumere la forma di lar
pag. 8i5. Ha le foglie lineari; i calici va, di cui tutte le parli, per quanto dap-
cim ( 404 ) CIM
principio raollissime ed incolori, reslano per una nerila, De Roissy per una 1 re-
distinte, ma nella pi completa flessibilit. pidula, di cui De Lamarck ha formalo
Questi insetti complelamenle svilnppati 1 suo genere Navicella, e che, Inngo
si trovano sai fiori; ma volano male e ron tempo innanzi, De Frussac aveva pro
zando-, vanno soggetti al letargo. Se ne posto d' indicare sotto la generica de
conosce un buon numero di specie. Ecco nominazione di Settaria. V. Settaria.
i caratteri delle cimbeci che pi comune (De B.)
mente si trovano nei contorni di Parigi CMBEX. (Entom.) Denominazione latina
ed in Toscana. del genere Cimbece. V. Cimbece. (C. D.)
Cimbece cosce grosse , Cmbex femorata. CIMBIDIO. (Bot.) Cymbidium, genere di
Nera, con una macchia ovale gialla sul piante monocotiledoni a fiori incompleti
primo anello del venire; antenne gialle, della famiglia delle orchidee e della gi-
come pure i tarsi. il frelon nero, a nandria diandria del Linneo, cosi ca
smarginatura, di Geoffroy. Il suo brucio ratterizzato : corolla di cinque pelali
verde, con due linee laterali gialle, ed quasi uguali , palenli , con un sesto pe
una dorsale turchina. Si trova sull'ontano lalo (labbro ) iihero, inferiore, concavo
e sul salcio. alla base, piano nel suo lembo, punto
Cimbece oei boschetti, Cmbex lucorum. spronalo; colonna degli organi sessuali
Tutta nera, villosa, con le antenne nere. punto alata; un'antera terminale coper
Questa specie non i!i versifica da quella chiata , col polviscolo distribuito in due
chiamala scura da Panzer, che per essere masselle; stimma posto nella parie an
villosa. teriore della colonna, che riguardasi come
Cimbece gialla, Cmbex lutea, Fab., Axil- siilo. Il frullo una cassula ovale, trigona
/aris, Panz.; il Frelon a spallette, Gcoffr. od esagona , d'una sola loggia, di tre
Giallo; con la base dell'addome e con valve monosperme.
la parte posteriore del corsaletto brune. Le specie contenute in questo genere
Le macchie gialle dell'origine del corsa erano slate per la massima parie riunite
letto hanno somministrala a Geoffroy la dapprima Ira gli epidendri. Alcune, e
denominazione che gli ha servito a indi queste in maggior numero, sono parasi
care questa specie. V. la Tav. 535. te, altre terrestri , e tulle esotiche al
Cimbkce marginata , Cmbex marginata. l'Europa. Hanno le radici ordinariamente
Nera, coi segmenti dell'addome marginali bulbose; gli scapi radicali; i fiori in spi
di giallo pallido; estremit dell'antenna ghe o in grappoli terminali, con spate,
o clava gialla. alcuni dei quali si fanno molto distin
Cimbece del salcio , Cmbex amerinae. guere per l'eleganza, per la forma e per
Nera, a peluvia cenerina; addome rosso il colore della corolla.
biondo sotto ed all'estremit; labbra bian Distribuendo le specie in due sezioni,
che; clava delle antenne gialla. Il brucio indicheremo le seguenti come quelle che
che si trova sulla Salix capraea, Lin., son degne ili maggiore attenzione.
delta volgarmente Salica , verde, con
una linea nera sul dorso. Pbima Seziose.
Cimbece fasciata, Cmbex fasciata. Tult
nera, con le zampe pallide; le ali supe Specie terrestri.
riori con una macchia bruna trasversale
Cimbece sericea, Cmbex sericea. Nera, con Cimbidio elegaste, Cymbidium pulchel-
le zampe pallide e con l'addome verde lum, Sw.; Limodorum tuberosum, Lin.,
cupreo, e sericeo. Il maschio differisce Syst.: Mx., Amer.\ Limodorum barba-
dalla femmina per essere pi piccolo, e tum, Lamk., Encycl.; Cnopogon, Brow.
per aver gialle le antenne. in Ait. Questa specie, distinta per i suoi
Cimbece lieta, Cmbex latta. Nera, coi fiori porporini, assai comune nell'Ame
margini dei segmenti addominali gialli, rica settentrionale , dove inconlrasi dal
come pure le zampe. Canada fino alla Florida. Ha le radici
Cimbece scora, Cmbex obscuraJ?m. Tutla mediocremente bulbose, le quali produ
nera, col corpo liscio, lustro, e con le ali cono uno scapo gracile, inviluppilo alla
scure. V. Tentredine ed URor-RiSTi. (C. D.) base da due o Ire guaine alterne, ed un
CIMBER. (Cond.) il nome sotto il quale poco sopra da una foglia stretta, lineare,
Dionisio di Moni fori stabili, nel 1810, in alquanto nervosa; i fiori disposti in una
un genere particolare, la Patella porcel spiga semplice, composta di qualche fiore
lana di Gmeliu, che Chemnitz riguardava alterno, sessile, con spala lanceolata acu-
CIM ( 4& ) CIM
la; il labbro della corolla abbreviato alla Caracca. Ha i bulbi ovali bislunghi ,
base, barbuto nel suo lembo. aggregali, da ciascuno dei quali nascono
Cimbidio pudico, Cymbidium verecundum, due o tre foglie radicali, quasi lineari,
Sw.; Lmodorum tuberosum, Jacq., Coli., resistenti, un poco ottuse, lunghe un piede
4, pag- 108; Lmodorum altum , Jacq., e mezzo; i fusti dirittissimi , flessibili,
Ic. rar., 3, lab. G02; Lmodorum trifi- alti due piedi , diramati in una pannoc
dutn, Mi., Amer.\ Mart., Cent. lab. 5o. chia potentissima , composta di fiori pe-
Questa specie che cresce nell'isola di Ba- dicellali , odorosi solamente durante il
hama, ed coltivala in diversi giardini giorno; la corolla gialla verdiccia; i pe
d'Europa sotto il nome di lmodorum tali superiori apertissimi; l'inferiore ri
tuberosum, stala per alcuni confusa col sorgente, trilobo.
lmodorum altum del Linneo. Ella ras Cimbidio di foglie scancellate, Cymbi
somiglia a quest'ultimo per l'abito, ma dium canaliculatum , Lamk., Encycl.;
se ne distingue per i fiori d'un porpora Cymbidium rigidum Willd.; Plum., Ic,
pallido e rossiccio: ha i petali esterni 101, fig. 1. Ha le radici semplici, fili
aperti, un poco ricurvi, gl'interni conni formi; i fusti diritti, semplicissimi, con
venti; il labbro un poco conico, ventri- guaine bislunghe, lanceolate ; le foglie ri
coso alla base, orbicolare nel lembo, ere gide, alterne, inferiori, strette, allargate,
sputo e frangiato agli orli, intaccato in scannellale, disposte su due file; i fiori
cima. Nel cymbidium altum i fiori so pedice II.iti in spighe lasse; i petali quasi
no bianchi giallastri ed il labbro liscis ovali, patenti; l'inferiore acuto, ovale
simo. a rovescio; le casside pcndenli , bislun
Cimbi dio giallo, Cymbidium luteum, Willd.; ghe, scannellale, coronate dai petali sec
Feuill., Per., 2, tab. 20; Lmodorum chi. Cresce nell'America meridionale.
luteum , Latuk., Encycl. Questa pianta Cimbidio gigante, Cymbidium giganteum,
fu scoperta al Chili, dove cresce nei luo Svr. ; Lmodorum giganteum , Humb.,
ghi umidi , e dove le donne che hanno Prodr.; Satyrium giganteum , Linn.,
di poco partorito ne mescolano il sugo Suppl. Pianta del capo di Buona-Speran-
col brodo di carne, e lo bevono per farsi za, notabile per i fusti alti sei piedi,
venire il latte in maggior copia. Ha le coperti di squamme vaginali; per i bulbi
radici composte di bulbi affastellali; le rotondati; per le foglie spadiformi , un
foglie d'un bel verde, bislunghe, acute, poco ricurve; per i fiori grandi, d'un
molto simili a quelle del giglio; lo scapo bel giallo aranciato, disposti in spighe;
lungo due piedi , terminato da una spi per il petalo inferiore astalo , gibboso
ga corta, composta di grandi fiori alter alla base, disugualmente trtono; per i
ni, sessili, tinti d'un bel giallo; i cin petali esterni mezzanamente aperti.
que pelali superiori disuguali, mezzana Cimbidio di grandi fiori, Cymbidium gran-
mente aperti; il labbro pi corto, bisturi dijlorum, Sw.; Lmodorum grandjlo-
go, ottuso; le brattee pi lunghe dell'o rtim, Aubl. Gnian., 2, tab. 32i. Questa
vario. pianta, originaria della Guiana, si distin
Cimbidio ni foglie verdicce, Cymbidium gue per i suoi grandi e bei fiori gialli.
virescens , Willd.; Lmodorum piqui- Il pelalo inferiore punteggiato di ros
chen, Lamk., Encycl:, Feuill., Per., 2, so, trilobo; i pelali superiori ovali lan
tab. 19. Altra specie del Chili , i cui ceolati, disuguali; le radici con un tu
bulbi affastellali contengono una sostanza bercolo rotondalo: il fusto angoloso, lungo
bianchiccia, acquosa, d'un sapor dolcia due piedi ; le foglie ovali bislunghe, lan
stro ed un poco piccante. I fusti son gla ceolate; due o tre fiori terminali, con
bri, spongiosi, alti tre piedi, cortamente e brallea lunga, slargata, ovale, acuta.
acidamente guainali; le foglie lanceolate, Cimbidio spadiforme, Cymbidium ensifo-
acute , radicali ; i fiori grandi, bianchi ver lium , Sw.; Epidendrnm ensifolinm ,
dicci, sessili, disposi i in una spiga ovale, Smith, Spici/. Bot., Lmodorum en-
folta; i tre pelali esterni lanceolati, acu satum , Thunb. , Jap. ; Banck. , le;
ti; i due interni bislunghi, ottusi; il Kaempf., tab. 3o. Questa bella specie
labbro corto, ottuso; le casside strettis trovasi alla China ed al Giappone: bai
sime, lunghe un pollice e pi. fiori odorosissimi, pedicellati, di cinque
Cimbidio diurno, Cymbidium diiirnum, pelali lanceolati, patenti, col sesto o in
Sw.; Lmodorum diurnum , Jacq., Ic feriore, pi largo, ricurvo. Le foglie sono
rar., tab. Go3. Pianta dell'America, osser numerose, diritte, striate; gli scapi nudi,
vala nelle foreste che sono all'intorno di di due angoli, lunghi due piedi; i fiori
Dizion. delle Scienze Nat. Voi. VI. 5i
CIM ( /Jo6 CIM
alterai, situali nelle ascelle delle brattee come troncati cima. Questa piani.;
membranose, aniplessicauli, acuminate. cresce nell'Asia
Cimbidio striato , Cymbidium striatum,IClMBIDIO delle montagne , Cymbidium
Willd.; Limodorum striatimi, Thumb. montanum, Sw. Fiatila che cresce sugli
Japon. et le. jap~, laD- 9- Questa pianta alberi alla Giamaica. Ha i fusti semplici,
ordinaria del Giappone, ha in cima di alti due o Ire piedi, cilindrici, genico
uno scapo diritto e angoloso, alcuni fiori lati; le foglie alterne, amplessicauli, lar
coi petali lanceolati , col lobo o petalo' ghe, lanceolate, un poco ottuse, leggier
inferiore bislungo, col lembo piano, tri- mente ricurve in punta; i fiori bianchi,
lobo. Le foglie sono tutte radicali , ner pedicellati, remoli, alquanto grandi , di
vose, spadiformi, striate. sposti in racemi diritti, flessuosi; i cin
Il cymbidium sinense, Willd., o epi que petali superiori quasi uguali, conci
dendrum , Andr., Bot. Rep., lab. a 16, vi, ovali lanceolati, acuii ; l' inferiore pi
diversifica dal precedente per la forma e allungato, trilobo; quello del mezzo pi
la disposizione dei fiori, poco numerosi, lungo , segnato da punti rossicci ; la cas-
lutti voltati davanti, per i pelali striali, sula bislunga, trigona.
coi tre esterni mollo pi stretti, reflessi Cimbidio a foglie di piantaggine , Cym-
in fuori, coi due interni conniventi, col bidium plantagineum,Y\\\d.; Reti., Obs..
labbro ripiegato, punteggiato, bislungo ed 6, pag. 60. Specie dell' Indie orientali,
ottuso. Cresce alla Cbina. che cresce su' rami superiori degli alberi.
Si riferiscono a questa sezione anche il Dalle radici di questa orchidea sorgono
cymbidium hyemale, WillJ.; il cymbi diverse foglie lineari, trigone, glabre, un
dium utriculatum, Willd.; il cymbidium poco scannellale, lunghe appena due pol
tubolare , Sw., o satyrium tabulare , lici; gli scapi un poco pi lunghi delle
Linn., Suppl. ; cymbidium aculeatum , foglie. I fiori pedicellati e disposti in grap
Sw. , o satyrium aculeatum, Linn., poli su due file, hanno la corolla bianca, coi
Suppl. ec. pelali apertissimi, i tre eslerni pi gran
di, concavi, membranosi; le cassule ovali
Seconda Sezione. bislunghe, un poco angolose ; i semi bian
chicci , numerosi , attaccati con dei fili
Specie parasite. capillari , cortissimi , da' quali vengono
lanciati lontano con elasticit.
Cimbidio ai tdsnale, Cymbidium autumna- Cimbidio afillo, Cymbidium apfiyllum,Sfr:,
le, Sw.; Epidendrum autumnale, Forst Limodorum aphyllum, Roxb., Corom.,
Pianta della Nuova-Zelanda, di radici 1, pag. 34, lab. 4'- Specie delle Indie
striscianti; di fusti semplici , un poco 1 nielli ali . notabile per i fusti totalmente
compressi; di foglie ravvicinai issime, gla privi di foglie, cilindrici, articolati, ter
bre , lanceolate , nervose ; di fiori in minali da fiori quasi sessili, laterali,
spiga quasi pannocchiuta ; di peduncoli per il labbro accartocciato alla base.
sparsi di piccole brattee fatte a squamine. Cimbidio a foglie d'aloe, Cymbidium
Il labbro risorgente ed ottuso. aloijblium, Sw.; Epidendrum aloifolium,
Cimbidio licopodio! db, Cymbidium lyco- Jacq., Hort. Schaenb., 3, lab, 38o; Eans-
podioides, Willd.; Reti, Obs., 6, pag ijram maravara, Rhed. , ia, tab. 8.
55. Questa specie cresce sui tamarindi , Questa specie cresce sulla costa del Ma-
nelle Indie orientali. Ha i fusti penden lahar. Ha uua radice grossa, nodosa, ai-
ti, semplicissimi, compressi, lunghi un taccata colle sue fibre alla corteccia degli
piede; le foglie carnose, lanceolate, em alberi; le foglie bislunghe, ottuse, slar
briciate ; i fiori sesssili , embriciati , in gale in cima, un poco grosse, piegate ail
spighe compatte , molto simili a quelle! embrice, lisce, verdi brune; gli scapi nu
dei licopodi; la corolla gialla aranciata; di, semplicissimi, sostenenti dei fiori scre
i cinque petali superiori un poco acuti ; ziali di bianco, di rosso e di giallo; cin
l'inferiore piano, cuneiforme; le brattee que petali bislunghi, acuti , tinti d' un
corte e cigliate. bel rosso, con contorno bianco; il sesto
Cimbidio muschiato, Cymbidium moscha- petalo pi largo, pi corto , trilobo; le
tum, Willd.; Epidendrum mosc/iatum, cassule bislunghe, reflesse nel mezzo.
Sym., Itin. ed. gali., pag. 92 , tab. 2G. Cimbidio a foglie di gidnco, Cymbidium
Ha i fusti ramosi e rampicanti; le foglie juncifolium, Willd.; Epidendrum junci-
glabre, lanceolate, un poco ottuse; i ra fotium , Linn.; Plum., le, 184 , fig- 2-
cemi nuli; i due petali inferiori ottusi, Cresce nei boschi alla Martinieca, ade-
CIM ( 4"7 ) CIM
rendo fortemente colle radici al tronco Cinbidio a ventaglio, Cymbidium flabel
dei vecchi alberi. Ha le foglie dirilt liforme , Sw. Ha le foglie tulle radicali
numerose, subulate, dal mezzo delle quali aperte a ventaglio , abbreviate alla base
s'alzano diversi fusli nudi, gracilissirai , e compresse , quindi piane , allungale,
cilindrici, lunghi due piedi, divisi in Ire ovali lanceolate, acute; gli scapi cilindri
0 quattro articolazioni , e sostenenti da ci, una volta pi corti delle foglie , ter
otto a dieci bei fiori gialli con macchie minati da un sol fiore assai grande, me
rosse. Questi fiori hanno il sesto pelalo diocremente pedicellato, con due brattee
giallo, slargato, semplicissimo; le cassule ovali, acute; la corolla bianca, coi pelali
bislunghe, rigonfie, augolose. superiori lunghi un pollice, ovali lanceo
Ciubidio scritto , Cymbidium scriptum, lati, acuti, cogl' interni ondulali; le cas
Sw. ,- Epidendrum scriptum , Linn. ; sule trigone , un poco ricurve; i semi
Ruraph., Amb , 6, pag. o,5 , lab. 42- cinti da un arillo bianchiccio e diafano.
Pianta parasita delle isole Mollicene, la Cihbidio di foglie sdbulate, Cymbidium
quale cresce sui tronchi dei cocchi , ed subulatum, Sw. Questa specie cresce sul
notabile per la molta bellezza dei suoi tronco J 1; alberi
degli Il : alla
11 Giamaica.
f: ! II.. le
Ha 1
fiori. Da un ciuffo di fibre radicali sor radici filiformi e striscianti; le foglie gla
gono tre o quattro fusli bulbosi, corti, bre, subulalc, lunghe un piede; i fiori
conici, d'una sostanza erbacea e muccosa; pedicell.il i , disposti in racemi lunghi due
1 quali hanno alla sommit alcune foglie pollici, che sorgono immediatamente dalle
ovali bislunghe, trinervie. I fiori sono radici ; i petali superiori lineari, slargali,
disposti in una lunga spiga lassa in cima quasi uguali; l'inferiore ovale, concavo
<]' uno scapo nudo. La corolla gialla , acuto; una capsula bislunga, di sei strie,
sparsa di macchie bruno-rosse, assai estese, abbreviala alle due estremit.
che in certa guisa somigliano i caratteri Cimbidio di foglie minote, Cymbidium
ebraici', le cassule lunghe un pollice, tri tenuifolium , Willd.; Epidendrum tenui-
gone, rigonfie nella parte supcriore, di sei folium, Linn.; Tsjcrou-mau-maravara,
rosi ole. Le donne primarie dell' isola Rhed., Malab., 12, lab. 5. Pianta delle
di Ternate si fanno esclusivo l'uso d Indie e del Malabar, la quale cresce sulla
adornarsi coi fiori di questa pianta. Vuoisi mangi/ra indica, Linn. Ha le radici
che la polpa interna dei fusti, pesta legnose; i fusti cilindrici, ripieni d'un
mescolata con curcuma nell'acqua salala sugo mucillagginoso; le foglie slrelte, li
s'applichicon vantaggio su' panerecci, e che neari, subulate; i peduncoli ascellari, ca
messa sul bassovenlre uccida i venni. richi di tre fiori circa , gialli , con con
Cihbidio nodoso , Cymbidum nodosum torno rosso, col petalo inferiore bianco,
Willd.; Epidendrum nodosum, Linn guernito di rosso. Questi fiori sono bel
Herm., Parad., 187, pr 207 /con. lissimi a vedersi, e tramandano un odore
Pluk., Alm., lab. 117, fig. 6 ; Sloan., soave, e durano per il corso di quat
Jam., lab. lai, fig. 3. Bella specie del tro mesi. La radice di questa orchidea
l'America meridionale, di fusli nodosi odora di muschio, ed astringenti' ed
alla base, inviluppali inferiormente dalla amara: tutta la pianta usala in forma
guaina d'una sola foglia lineare, scan di cataplasma per far maturare gli ascessi
nellata, acuta ; di fiori grandi , mollo ele senza dolore. La sua polvere stempe
ganti , bianchi giallastri , quasi senza rata nell'aceto, riesce bene nel fermare
odore in tempo di giorno, d'un soavis le perdite di sangue, i fiori bianchi e le
simo odore in tempo di notte; di cinque gonorree.
pelali, piani, stretti, lineari, acuti, aper Cihbidio di foglie triangolari, Cymbi
tissimi, col sesto amplio, fallo a cuore, dium triquetrum, Sw., Fior. Cresce su
acuminalo, abbrevialo in tubo alla base. gli alberi alla Giamaica. Ha i fusli sem
(Rubidio morsicato, Cymbidium praemor- plici, d'un color porpora carico, sparsi
sum , Sw.; Epidendrum praemorsum, ili qualche squamma lanceolata, termi
Roxb., Corom., lab. Thalia morava, nati da sci a dieci fiori un poco pedicel-
Rbed., Malab., 12, tab. 43; Rudb., lali , mediocremente grandi. Questi fiori
E/ys-, a, lab. 8. Pianta delle Indie orien hanno i pelali superiori quasi a croce ,
tali, di fusli diritti, semplici, estrema disuguali, screziali di rosso e di bianco,
mente glabri ; di foglie un poco remote, ovali, coniavi, ricurvi in lima; il pelaln
glabre, lineari, scannellate, inlaccale e inferiore una volta pi grande , ovale ,
come morsicale in punta; di fiori disposti a cuore; le foglie glabre, spadiformi, quasi
in spighe laterali, opposte alle foglie. triangolari, mucronate, lunghe tre o quat-
C1M ( /|o8 ) C1M
Ir pollici; le cassule pendenti, pediccl- * Cimbidio ni frutti spinosi, Cymbidium
late , lunghe quasi un pollice, trigone, echinocarpon , Sw. , Nov. act. Ups. .
deiscenti in sei strie. 6, pag. 71; Epidendrum echinocarpon,
Cimbidio glandoloso, Cymbidium glandu- Sw., Prodr., 124; Limodorum pendu
losum, Kunlh in Humb. et Bonpl., Nov. timi, Aubl., Guian. 2, pag. 819, lab. 322;
Gen., i, pag. 3'jo. Ha le radici grosse , Pachyphyllum echinocarpon , Spreng. ,
bianrhicce, sugherose , con un bulbo al Sysl. veg-, 3, pag. j3i. Ha il fusto com
lungato; le foglie piane, lineari, acute presso, cadente, guernilo di foglie di
lunghe sei pollici; uno scapo diritto, ci stiche, embricialo-patule , membranacee;
lindrico, alto cinque pollici , sparso d i fiori solitari, peduncolati, ascellari,
glandole scssili; tre o quattro fiori pe- lunghi quanto le foglie; le cassule di Ire
dicellali ; i pedicelli glandoloii ; la co angoli, seloloso-spinose. Cresce alla Gia-
rolla mezzananienle aperta , di colore maica e alla Guiana. V. la Tav. 1, fig. 6.
aranciato, con cinque pelali spatolati (A. B.)
acuti, venati, reticolali, col pelalo infe Molle altre specie apparlengono a que
riore pia corto, trilobo. Cresce sulla co sta secomla sezione, e sono ricordate da
sta del monte Avila nell'America meri differenti aulori; tali sono: cymbidium
dionale. clypeolum, Willd., o epidendrum cly
Cimbidio cuoriforme, Cymbidium cordige peolum, Forsl.; cymbidium triste, Forst.;
rum, Kunlh, loc. cit. Questa orchidea cymbidium pendutimi, Sw., o epiden
gitla dalle radici bulbose delle foglie pia drum pendulum , Roxb., Ciron., 1, lab.
ne, coriacee, lineari, lanceolate, ottuse, 44 n<?n Aubl.; cymbidium ovaturn, Sw.;
luughe un piede. Ha i fusti diritti, cilin cymbidium guttatum , Willd., o epiden
drici; circa sei fiori pediccllati; la corolla drum, Limi, ; cymbidium tesseltatum ,
porporina, con cinque pelali spatulati, n Sw. ; Roxb., Corom., I. 42, cymbidium
vosi, lunghi un pollice col sesto petalo pi furvum, Willd., ec.
lungo, di Ire lobi, l'intermedio dei quali Dopo che fu stabilito il genere cym
pi grande, cuoriforme a rovescio, leg bidium, alcuni moderni autori ne hanno
germente crenulato , giallo aranciato. lolle molle specie per collocarle in ge
Cresce nella provincia di Venezuela nel- neri nuovi. Questi generi sono : angn-
r America meridionale. loa ; brassavola ; calopogon ; corallar-
Cimbidio pavonazzo, Cymbidium violaceum, hizu ; cyrtopodium ; aerides ; dipodium :
Kunlh , loc. ci'-. Questa specie stala isochilus ; oncidium; trichoceros, ec.
scoperta sulle rive dell'Orenoco. Ha 1 (Poir.)
foglie disposte in due serie , bislunghe , * CIMBIFORME [Seme]. (Boi.) Semen
ellittiche, ottuse, scannellate, con una cymbiforme. Si dicono semi cimbiforini
macchia nera internamente, lunghe ap quelli che hanno la forma d' una piccola
pena tre pollici, larghe uno; lo scapo navicella; di che la calendula officinali*.
lungo otto [toltici; i fiori pavonazzi, quasi Limi., d un esempio. (A. B.)
sessili, apertissimi; tre pelali lanceolati, CIMBIO, Cymbium. (Malacoz.) Genere d'a
lunghi due pollici; due interni pi lun nimali moUuschicefalofori,stabilitoda Kle
ghi, crenulati; l'inferiore ili tre lohi, in, e adottalo in questi ultimi tempi da
coli' intermedio crenulato alla sommila. Dionisio di Monitori, per un certo nu
Cimbidio di fiori bianchi, Cymbidium mero di conchiglie e di animali dei quali
candidum , Kunth , loc. cit. Le radici Adanson ha l'ormalo il suo genere lelo,
di questa orchidea hanno un bulho com c che Linneo, ed anco De Lamarck, col
presso, allungato, coperto dalle guaine locano fra le loro volule. I caratteri che-
Ielle foglie; le foglie piane lineari, lun si pu assegnargli sono: animale gastero-
ghe olio pollici circa; lo scapo sovra- podo, fornito di un larghissimo piede pro
slato da due fiori bianchi, quasi sessili, prio a strascicare; la lesta grandissima,
patenti; i tre pelali esterni lanceolati, con due corli tentacoli in forma di lin
lunghi due pollici e pi; gl'interni ovali guette triangolari, depresse, distanti; gli
rotondati, un poro pi lunghi; il letto occhi sessili al loro Iato esterno; una trom
quasi rotondo, scannellato, rigalo ili ba; un canale come alalo per li respira
rosso, di tre lobi, coli' intermedio pavo zione; che pu difficilmente esser conte
nazzo, inlaccalo Questa specie cresce nuto in una conchiglia involuta , mollo
presso la citt di Carlagena , nella val sottile, di spira cortissima, papillosa, e i
lata del fiume Cauca, sul tronco del di cui giri sono separati da un solco, l'ul
l' avaria. timo essendo maggiore di tulli gli .diri;
COI C 4o9 ) cm
apertura grandissima, due volte pi lunga Adanson dice che ha trovati dei feti vivi
che larga , ampiamente smarginata alla nella maggior parte degli individui da
parte anteriore; la columella bistorta, con esso esaminali nei mesi d'aprile e di mag
tre o quattro grosse pieghe oblique, e gio. I feti, nascendo, hauno le proprie
che formano tutto il margine sinistro; il conchiglie lunghe gi un pollice, e non
margine destro tagliente. V. Tav. 3i2. sono pi di quattro o cinque per indivi
La specie di maggiore interesse a co duo. Accade che si pongono nella piega
noscersi quella sulla quale Adanson ha tura del piede della loro madre. Questa
stabilito il suo genere lelo, e che cos specie pesa tal \ olia fino a sette ad otto lib
chiama, poich ci ha date delle impor bre. La sua carne molto coriacea, spe
tanti notizie sull'animale. Si trova rap cialmente quella del piede. Non ne meno
presentala nella tav. 3 della sua opera. d'una grandissima risorsa per gli abitanti
la voluta cymbium di Gmelin; e potr della costa vicina al Capo-Verde, ove tro
chiamarsi il cimbio ieto, Cymbium ye- vasi in molta copia. L'affumicano e vanno
tum. La sua conchiglia, un poco variabile a venderla nell'interno delle terre, ove
per le proporzioni e per la grandezza, ha si mangia con piacere, dopo averla falla
talvolta nove a dieci pollici di lunghezza cuocere nell'acqua per rammollirla.
sopra sette ad otto di larghezza. I giri La seconda specie che appartiene a
della spira sono canalicolali, non per ar questo genere, il pbilin d' Adanson, S-
mali li punte. Vi sono quattro pieghe ng., tav. 3; Voluta olla , Gmel. pi
alla columella; il suo colore ordinaria sottile e pi lunga della precedente. Adan
mente lionato, talora macchiato di bian son dice averne vedule alcune lunghe pi
co. In quanto all'animale, la sua testa di un piede e mezzo. tulta carnicina;
grandissima, falla a mezzaluna, larga la la columella, che, nelle vecchie, offre tre
mel della conchiglia, convessa sopra e ta o quattro pieghe oblique, ne ha sole due
gliente sui margini; i tentacoli, assai di nelle giovani, il ili cui colore, egualmente
stanti, hanno la forma di linguette trian diverso, bruno denlro ed agatato chiaro
golari, depresse, tre volte pi lunghe che esternamente. L'animale proporziona
larghe, ed assai pi corte della testa; gli tamente assai men grande che nella pre
occhi sono situali in mezzo ad essa , ma cedente.
ad una notabile disianza posteriormente pi rara dell' ieto, e si trova verso
ai tentacoli; la bocca si prolunga in una l'imboccatura del Niger.
lunga tromba cilindrica, la di cui estre Finalmente, la terza specie che cite
mila armata di dentini a guisa di gan remo in questo genere, la corona di
cetti. Il mantello ricuopre la parte interna Etiopia, Voluta aet/iiopica, Gmel., Cym
della conchiglia, ma senza comparire ester bium aethiopicum, List., Conch.; t. 797,
namente ; sul davanti si ripiega, per for fg. h. una conchiglia sottile, ventrico-
mare, anteriormente alla cavila branchia sa, un poco allungala, di colore un poco
le, un tubo assai grosso, cilindrico, eh variabile secondo l'eia, ma ordinariamente
reca da ambedue le parli, in tutta la sua di un giallo pagliato unilo, e coi giri di lla
lunghezza, una soda membrana, carnosa spira, specialmente l' esterno, armali di
e quadrala e che direttamente si avanza punle pio meno rilevale, provenienti da
fra i tentacoli. Il piede di questo animale uoa specie di canaletto triangolare che
ne forma la pi cousiderabil parie: per vedesi all'estremit posteriore dell'aper
ci non pu rientrarne che un quarto tura.
tutl'al pi nella conchiglia. Allora si piega Proviene dal golfo Persico , dai mari
in due in tutta la sua lunghezza, in modo d'Affrica e di Asia. comunissima nelle
da formare nel suo mezzo un lungo ca collezioni. (De B.)
nale. Quando steso, ha una forma ellit CIMBONOTO. (Bot.)Cymbonotus. Il Gau,
tica , ed una volta pi lungo e meli dichaud ha portala dalla Nuova-Olanda
pi largo della coli' biglia. La sua gros una sinanlera , che egli ci ha permesso
sezza considerabile, specialmente in ad d'osservare, e che ci sembrala appar
dietro, ove rialzalo da uno spigolo ch' tenere alla nostra trib naturale delle
solcalo e come diviso da profondissime arloliilee, malgrado che tulle le allre
rughe. Tulio il corpo dell' ielo di u pianlc conosciute in questo gruppo na
bruno che pende al nero ; gli occhi sono turale abitino la regione del capo di
neri, e vi ha un cerchio nero all' estre Buona-Speranza. Quesla arlolidea deve
mila del tubo della respirazione. Questi sicuramenle formare un genere nuovo,
animali sembrano ovovivipari ; infatti , che potrebbe nominarsi cymbonotus , e
CIM ( 4 0 ) CIM
the fa ili mestieri collocare in quella no 3o4 ; Anthistiria prostrata , Willd. ;
stra trib tra' generi arctotheca, a cui Spec, t\, pag. 901; Pers,, Syn., r, pag.
rassomiglia per i frutti glabri e non pap- io5; Pet. de Beauv. Ha i culmi ramo
posi, e odontoptera a cui rassomiglia per sissimi, alti un piede, genicolati, lisci,
la struttura dei frutti. prostrati , e che gettano barbe dai nodi;
La pianta del Gaudichaud ha le foglie le foglie numerose , alterne, lisce, scabre
radicali, picchiolile, ovali lanceolate, to sul margine, pi strette e appena pi
mentose e bianche di sotto; gli scapi lunghe delle guaine che sono compresse;
uonocalatidi; le corolle gialle; la cala la carena dell'involucro ugualmente the
tide raggiala, composta d'un disco mol- il margine, muricato-cigliala ; i fiori di
tifloro , regolarifloro , androginifloro , e sposti a verticillo, barbali alla base, i
1' una corona uniserialc , liguliflora , maschi raccolti quattro insieme, gli er
feroniin flora ; il periclinio e il clinanlo mafroditi due insieme. Cresce nelle Indie
presso poco come ne\V arctotheca; i orientali; ed perenne.
frulli glabri, quasi globulosi , irregolari, CiwBoPoGoso melakocahpo, Cymbopogon
assolutamente non papposi, analoghi del melanocarpus , Spreng., Syst. veg., 1 ,
resto a quelli dell" odontoptera , cio, pag. 289; Andropogon melanocarpon ,
provvisti di due ale laterali, grosse, dure, Ell.;S/i/7a/ne/anoca/yi,Miihleb.;Spreng..
coriacco-cornee , dentellate agli orli, ri- Syst. veg., 1, pag. 256. Ha l'involucro
curvate sulla faccia esterna del frullo. aristalo, glabro; i fiori lanceolati, pedicel-
I/affinit delle artotidee-prototipe e Iali, rivestili ugualmente che la rachide,
delle calendulee trovasi ben confermata d'una lanugine scura: le reste lunghissime,
dalla struttura dei fruiti dell'orfon/o/>/era storie; le foglie lineari, scabre. Cresce
e del cymbonotus ; i quali, nel caso che nella Georgia.
siano ridotti sossopra, sono moltissimo Le altre specie sono: il cymbopogon
analoghi coi frulli cimbiformi della ca schoenanthus , Spreng., o andropogon
lendula ojfficinalis. (E. Cass.) schoenanthus , Linn., nativo dell'Arabia,
CIMBOPOGONO. (Boi.) Cymbopogon, dell'Indie orientali o del Capo di Buona -
genere di piante monocotiledoni , dell; Speranza ( V. Andropogoso ) ; il cym
famiglia delle graminacee c della trian bopogon condensatus, Spreng., 0 an
dria diginia del Linneo, rosi caratteriz dropogon condensatus, Humb., nativo
zato: fiori poligami, brattea o involu della Nuova-Granata ; il cymbopogon
cro fogliaceo, nionolllo, che comprende Humboldtii, Spreng., che corrisponde
i fiorellini verticillati aggregati, gli er all' anthistiria rejlexa, Humb., e al
mafroditi mescolati coi maschi; calice, l' andropogon bracteatus, Willd., c che
tanto dei fiori ermafroditi, quanto dei cresce nella Nuova-Andalusia. (A. B.)
maschi, bivalve, mutico, peloso alla CIMBRARERA. (Z?of.) Riferisce il Jacquin
base; corolla di due valve, una delle che per gli Spagnuoli distinta con
quali . risiala nei fiori ermafroditi, e questo nome V eugenia carthaginensis ,
ululici nei maschi. i cui ramoscelli pieghevoli, si usano in
Questo genere, del quale autore Spagna dai vetturali per scudisci. (J.)
Curzio Sprengcl, si rompone di sei specie CIMBRO. ( Ittiol. ) Schneider ha indicalo
erbacee che si tolgono dai generi andro sotto il nome di Gadus cimbricus, una
pogon, anthistiria e stipa. specie di pesce che descriveremo all'arti
Cimbopogono elegante, Cymbopogon ele- colo Mustela, e che abita i mari del Set
gans, Spreng , Pugili., 2, pag. lj; Syst. tentrione. V. Mustela. (I. C.)
vtg-i I, pag. 289; Andropogon cymba- CIMBULIA, Cymbulia. (Malacoz.) un
rius , Limi., Mani., pag. 3o3; Willd., genere di animali mollo singolare, ben
Spec, 4i Pag' 9"9- Pianta cespugliosa; ch incompletamente conosciuto, dell'or
di culmo liscissimo, grosso quanto una dine degli plerodibranchi, nella classe dei
penna d'oca; di foglie lanceolate allun molluschi cefalofori, stabilito da Pron e
gate, glabre; d'involucro coloralo; di Lesueur per un animale da essi trovalo
fiori aggregali , lanosi alla base : i ma nel Mediterraneo, sulle coste di Nizza. 1
schi qualerni , e tutti disposti in una suoi caratteri sono: corpo assai allungalo,
pannocchia effusa. Cresce nell'Indie orien anteriormente terminalo da una testa poco
tali; ed perenne. distinta, con due tentacoli, con due oc
Cimbopogono glandoloso , Cymbopogon chi ed una tromba, posteriormente da un
glandulosus , Spreng., loc. cit.; Andro appendice natatorio, filiforme, e da am
pogon prosiratani , Lina, Mant., pag. bedue le parli con una pinna assai larg
CIM ( 41 , ) CIM
sulla quale le branchie sono disposte a Tutti gli insetti che compongono i ge
relicolatura , che pu essere quasi tutto neri della medesima famiglia hanno ge
contenuto in un guscio o specie di sluc neralmente il corpo cimbiforme o a linea
cio gelatinoso, trasparente, cartilagineo, rilevala sotto, per lo pi tre o quattro
allungalo, aperto ad uua delle sue l'acce, volte pi lungo che largo e non assolu
troncato ad una delle sue estremit, e ter tamente depresso. Inoltre, nei m'iridi, le
minato all'altra da una specie di punta. antenne sono ordinariamente variabili ,
La sola specie di questo genere, la cim- ma pi grosse negli articoli intrrraedii
bulia di Pron, Cymbulia Peroni!, rap che alla base ed alla cima. Nei redimii ,
presentala negli Annali del Museo. L'ab la testa come sostenuta da un collo o
biamo veduta nella collezione di Lesueur, da un rislringimenlo dell'occipite; final
ma non ancora sufficientemente da for mente nelle ploiere e nelle idrometre ,
marcene un1 idea precisa. Sappiamo da il corpo sottilissimo, allungato, soste
Lesueur che Pron ba fatto entrare, come nuto da zampe assai lunghe e fini, come
carattere di questo genere, una tromba pu vedersi paragonando le cinque prime
che infatti rappresentata nella figura ; figure della tav. 193 dell'atlante di que
quella per che ha riguardala per tale sto Dizionario.
aderiva s poco all'animale da doverla Il nome ili punaise in francese proviene
considerare per qualche corpo estraneo probabilmente dalle parole latine, putere
che cercava d'inghiottire. Quello che P naso, puzzare dal naso.
ron riguarda per occhi, ci sembrato sus In quanto all'espressione Ialina, si trova
sistere alla cima di specie di tentacoli , nei pi antichi autori per indicare il me
talch sarebbero realmente tentacoli re desimo insetto, come rilevasi da questo
trattili. Del rimanente, il guscio assai verso di Marziale :
vago, lutto trasparente quando fresco, Nec toga, nec focus est, nec tutus ci
e di color corneo nell'alcool. interna mice lectus.
mente vestilo da una finissima membrana Linneo aveva compresi sotto il nome
o specie di mantello. V. Tav. 914. (Db B.) di cimex, i numerosi generi da noi col
' CIMBURO. (Bot.) Cymburus. Sotto locati nelle tre famiglie dei rinostomi, de
questo nome il Salisbury propose un ge gli zoadelgi e degli idrocorei. Abbiamo
nere di verbenacee che slato riunito a creduto dover successivamente separarle
quello di zapania. V. Zafasia. (A. B.) in diversi generi facili a caratterizzarsi.
CIMEX. ( Emoni. ) Denominazione latina Ora, la Cisiice dei letti, Cimex lectula-
del genere Cimice. V. Cimice. (C. D,) rius, si trovata formar sola un genere
CIMICE. (Conch.) I mercanti di conchiglie per l'-iffatlo distinto. Forse, a dir vero,
intendono sotto questo nome, per la sua non sono stale ancora distinte le specie,
depressione e talvolta ancora per il suo giacch ve ne sono alcune che vivono
colore, l'auricola nocciuola di De La- nei nidi delle starne, in quelli delle ron
raarck , tipo del genere Scarabo di Dio dini, nei pollai, e non ci par dimostrato
nisio di Montforl. che sia la medesima razza d'insetti.
Pare che alcuni autori abbiano egual Queslo insello, che vive da parasito
mente adoperala questa denominazione nelle nostre case, da tutti ben cono
aggiungendovi l'epiteto di marina, tra sciuto; ne abbiamo data una figura ingran
duzione di ciinex marinus, per indi dita sotto il n. 2. della tav. 193, gi ci
care i chitoni. (De B.) tata , dell'aliante di questo Dizionario.
CIMICE, Ciinex. (Entom.) Genere d'insetti Fugge la luce; l'eccessiva depressione del
dell'ordine degli eraitleri, della famiglia suo corpo, ch' passata appo i Francesi
dei sanguisughi o zoadelgi, vale a dire in proverbio, gli permette di ritirarsi
che hanno il becco il quale sembra na nelle pi piccole fessure e nei buchi
scere dalla fronte, le antenne lunghe, ter dei nostri intavolali e mobili, ove vive
minale da un articolo pi sottile, e le in famiglia e propaga la propria razza.
lampe proprie a camminare. Succhia il sangue dell'uomo nel corso
U particolar carattere di queslo genere della notte, turbandone il sonno; spe
consiste nella costante mancanza delle ali, cialmente conosciuto per l'odore infetto
nella somma depressione del corpo, e nel che tramanda nel pericolo o qnando
numero degli articoli delle antenne, ch' viene schiacciato. Il quale odore fuga
slamente di quattro, l' ultimo dei quali ce ; pcuetra per in tulli i <orpi,e pro
ha la forma di una setola o pi sottile viene da un umore volai iisjimo. L in
dia sua estremit libera. setto cade letargico nel freddo c diviene
CIM ( 4" ) CIM
mollo vivace nella pi calda stagione del cos chiamala una specie d'acanlia , che
l'' anno. la preda dei reduvi (cimici abbiamo descritta sotto il n. i3. Voi. i.,
mosche), e delle ploiere, che lo succhiano pag. 27. V. Acantia. Il Fabricio l'ha
e lo distruggono. posta nel genere Tingis , conservandole
L'istinto di tali insetti singolare, sia la specifica denominazione di clavicornis.
per giungere verso l'uomo addormentato, (C. D.)
salendo vcrlicalraenle sui muri, per poi CIMICI AQUATICHE o IDROCORISE.
precipitarsi sui Ietti, sia per conservare (Entom.) Lalreille riunisce sotto questo
la loro rana deponendo le uova nei luo nome gli inselli emitleri , della famiglia
ghi pi ritirali, ove le femmine le ag dei remitarsi o idrocorei. (C. D.)
glutinano; poich ne abbiamo spesso tro CIMICI D'ACQUA. (Entom.) V. Idboco-
vate sotto la volta che formano le unghie KET. (C. D.)
alla loro estremit libera sul pollice del CIMICI-MOSCHE. (Entom.) V. Rsnovia
piede. (C. D.)
Linneo ha scritto che le cimici erano CIMICI TERRESTRI o GEOCORISE.
appena conosciute in Inghilterra avanti (Entom.) Lalreille cos chiamava le ci
l'anno 1670. La maggior parte dei pre mici non aquatiche. (C. D.)
lesi rimedii cimicifughi sono veleni o li * CIMICIATTOLA. (Bot.) Son distinte
quidi, che debbono portarsi sull'insetto con questo nome volgare la parietaria
medesimo, lo che di ben difficile ese officinali*, e alcune variet della vitis
cuzione. Un'esatta ricerca ed alcuni gra vinifera, Linn. V. Vite, Pabietaria.
ticci di vetrice, tra i di cui fuscelli si (A. B.)
ritira l'insetto nel corso della notte, e *" CIMICIDES. (Entom.) Denominazione
che poi si scuotono di giorno, souo, a Ialina della famiglia dei Cimicidi. V. Ci-
quanto pare , i migliori mezzi per libe micidi. (F. B.)
rarsene. (C. D.) * CIMICIDI, Cimicides. (Entom.) Fami
CIMICE A CORAZZA. (Entom.) Specie glia dell'ordine degli Emitleri, sezione
del genere Scutellera. V. Scctelleba degli Eterolteri , stabilita da Lalreille
(C. D.) ( Gener. Crust. et Ins., e Consid. gener-,
CIMICE-AGO. {Entom.) Nome assegnato pag. 25 r ), che l'ha smembrata dal gran
da GeofTroy ad una specie del genere genere Cimex di Linneo, e che presenta
Idrometra. V. Idrometra. (C. D.) per caratteri : antenne scoperte o appa
CIMICE A REMI. (Entom.) Geoffroy ha renti , inserte avanti gli occhi , becco con
cos chiamati gli insetti del genere No Ire o due articoli distinti ed apparenti,
lonetta. V. Notonetta. (C. D.) cominciando dall' estremila dell'aggetto
CIMICE COL COLLARE ALLA SPA che riceve il labbro; labbro eorlo, poco
GNUOL ANTICO. (Entom.) Specie del o punto prolungato al di l del muso o
genere Acanlia. V. Acaktia. (C. D.) dell'origine della parie sporgente del
CIMICE CULICIFORME. (Entom.) V. becco; tarsi del mageior numero col
PoDICEBO. (C. D.) primo o coi due primi articoli brevissimi.
CIMICE DEI GIARDINI. (Entom.) Que La famiglia dei Cimicidi corrisponde
sta denominazione particolarmente ap (Regno anim. di Cuvier) alla seconla
plicala al Ligeo altero. V. Liceo. (Dfsm.) divisione della famiglia delle Geocorise.
CIMICE DEI LETTI. (Entom.) il ge- V. Geocorise. (Audonin, Dis. class, di
nere Cimice propriamente detto. V. Ci St. Nat., tom. 4 , pag. i4).
mice. (C. D.) CIMICIFUGA. (Bot.) Cimicifuga, genere
CIMICE DELL'ARANCIO. (Entom.) V. di piante dicotiledoni , della famigli
Chermes. (C. D.) delle ranuncolac.ee e della poliandria
CIMICE-LEVIATAN. (Entom.) Specie del tetraginia del Linneo, cos essenzial-
genere Coreo. V. Coreo. (C. D.) menle caratterizzato: calice di qualtroo
CIMICE-NAIADE. (Entom.) V. Ploiera. cinque foglioline caduche; quattro pic
(C. D.) coli cornetti coriacei , pelaliformi: circa
CIMICE-SCORPIONE. (Entom.) V. Nepa a venti slami appena prominenti, inseriti
e Ranatra. (C. D ) sul ricettacolo; due a quattro ovarj, so
CIMICE SIAMESE. (Entom.) V. Scotel vrastati ciascuno da uno siilo ricurvo;
lera. (C. D.) lo stimma attaccalo lateralmente lungo
CIMICE TESTUGGINE. (Entom.) V. Scu lo stilo. Il frutto consiste in due o quat
tellera. (C. D.) tro cassule, deiscenti lateralmente, e ri
CIMICE-TIGRE. (Entom.) Geoffroy ha piene di semi squaminosi.
CIM ( 43 ) CIM
Questo genere s'avvicina all' actaea ra-" CIMICIOTTO, CIM1CIOTTA. (Bot
cemosa per l'abito, e V isoprrum per S'indicano col nome volgare di cimi-
la fruttificazione , e conta le specie se oiollo la ballota nigra e il teucrium
guenti. hircanum. Il prof. Savi (Fior. Pis., 2,
Cimicifuga fetida , Cimicifuga fottuta, pag. 56) appella volgarmente l'intiero
Linn., ///. gen , lab. 487 ; Actaea cimi- genere ballota col nome di cimiciolta.
fuga, Linn. Questa pianta tramanda un V. Ballota. (A. B.)
odore fetidissimo; e vuoisi che riesca CIMICIOTTUM. (Bot.) Riferisce il Cesal-
assai bene nello allontanare le cimici dai pino che la ballota nigra dall'avere un
letti. Ha le radici corte e nodose; i fu odore che ricorda quello della cimice,
sti alti cinque o sei piedi , ramosi , fisto tolse il nome di cimiciottum. V. Cimi-
losi , leggermente pelosi ; le foglie una ciotto. (J.)
0 due volte alate; le foglioline ovali, CIMIERO, Morio. (Conch.) Genere di con
dentate a sega, incise o lobate; la ter chiglie stabilito da Dionisio di Montforl
minale spesso tritona; i fiori disposti in per un ben piccolo numero di specie
racemi terminali, ramosi alla base, varia del genere Casside di Bruguires, ma che
bili nel numero delle parti che gli com ne differiscono per alcuni caratteri. De
pongono. Cresce nella Siberia. Laraarck, che ha egualmente credulo
Cimicifuga palmata, Cimicifuga palmata, dover fare questa suddivisione, gli ha
Hi., Amer.; Curi., Bot. Magai., lab. poi applicalo il nome di cassidaria. Per
i63o. Lami., III. gen., lab. 5oo (falso Lin inneo e per lutti gli antichi conchilio
Hydrostis ). Questa specie fu scoperta logi, erano buccini. Gli animali del ge
nelle alte montagne della Girolina lungo nere Cimiero non differiscono per verit ,
1 ruscelli. Ha le foglie semplici e palma almeno genericamente, da quello delle
te; i fiori disposti in una pannocchia porpore e dei buccini, ci I infatti Adan
dicotoma, ciascun dei quali contiene son dice del suo fasin e del suo siburon,
circa dodici ovari distinti, ravvicinati i quali sono, a dir vero, propriamente
in un capolino rotondalo. Erroneamente cassidi, che rassomigliano in tulio a
ella fu figurala sotto il nome tV/iydrostis quello dell'animale della porpora, eccet
nell'Illustrazioni dei generi dell'Enci tualo nel mantello che esce un poco sul
clopedia. labbro destro della conchiglia. I caratteri
Cimicifuga amebicana , Cimicifuga ame di questo genere di conchiglie sono:
ricana , Mx., Amer.; Cimicifuga cordi- Conchiglia subglobulosa , venlricosa, tu
folia, Pursh , Amer. Questa specie bercolosa , di spira appuntata e cortissi
cosi poco distinta dalla cimicifuga foe- ma , con l'ultimo giro molto maggiore
tida , da non sembrarne che una sem di tutti gli diri presi insieme; apertura
plice variet. Le foglie sono molte volle un poco allungala, ovale, subcanalicolata
alale; i fiori lungamente pedicellali, anteriormente; il margine esterno ribor
ugualmente che gli ovari, i quali sono dalo e che si slarga in fuori; la columella
glabri, e talvolta in numero di sei. Crc- debordala, liscia e che forma tutto il
^ sce nelle folle foreste della Carolina. margine sinistro o interno.
Cimicifooa SKapESTABiA , Cimicifuga ser Questo genere, veramente artificiale,
pentario, Pursh; Actaea racemosa, Linn.; forma una specie di passaggio verso le
Actaea monogyna, Walt. Ha le foglie bolli (dolium), e le specie che deve
decomposte; le foglioline ovaio-bislun contenere non sono ancora ben determi
ghe, incise, mucronate dentale; i fi"" nale. La principale, quella che serve di
monogini , disposti in racemi pannoc- tipo al genere, il Buccinimi echino-
chiuli, prolungati. Cresce nell'Americaj phorum di Linneo, la casside tubercolata
boreale. (Poib.) di Bruguires, volgarmente conosciuti
" Lo Sprengel ( Syst. veg., 2, pag sollo il nome di caschetto tubercoloso.
G28) riferisce a questo genere anche Dionisio di Monlfort lo chiama il cimiero
" actaea japonica, Thunb. (A. B.) echinoforo, Morio echinophorus , Cassi
** CIMICINA [Erba]. (Bot.) Nome volgare daria echinofora, Lamck., Euc. mei., tav.
del coriandrum sativum, Linn., perocch 4o5, 3, a b. una conchiglia che ha
suoi frutti quando son giovani odorano talvolta tre pollici di altezza, la super
di cimice. Il geranium robertianum h: ficie striata e addogala trasversalmente,
pure lo stesso nome volgare. (A. B.) ed inoltre parecchie file di tubercoli di
" CIMICIOTTA. (Bot.) V. Ciiiiciotto sposti a linee longitudinali. Il colore
(A. B.) lionato, rosso biondo o biancastro; pro-
Diiion delle Sciente Nat. f ol. VI. 52
CIM ( 44 ) CIM
' viene dai mari ili America, dal Mediter dentala , e per i cordoni che si trovano
raneo, e specialmente dal mare Adriatico. presso la sutura. Trovasi a Parnes presso
De Lamarck rappresenta ancora, loc. Gisors, a Chaumont (Oise), e ad Hau-
cit., fig. i, a e b, una specie pi grande teville ( Manica ).
alla quale assegna il nome di Cassidaria Il Cimiero carenato, Cassis carino
tyrrhena. Differisce dalU precedente per la, Lamk., velini del Mus., n. 4< fi?- ,
avere la sua superficie esterna, oltre alle BiKcimim nodosum , Brander , Foss-,
strie trasversali finissime, delle varici n. i3i; Knorr, Foss., tav. 3c,. fig 6?
trasversali regolarmente spazieggiate, lo Conchiglia ovale, coperta da fini strie
che le d l'aspetto cerchialo delle boli trasversali. L'ultimo giro ha quattro, e
Una terza specie, egualmente rappresen talvolta cinque file di tubercoli trasver
tata da De Lamarck sotto il nome di salmente disposti ; lunghezza un pollice
Cassidaria striata, pi piccola, pi e nove linee. In alcune variet il mar
allungata; la sua superficie anch'essa gine destro internamente dentato. Tro
cerchiata c striata, ma il labbro destro vasi questa specie a Grignon , a Parnes,
assai meno slargato; anco un poco a Fontenai-Saints-Pres presso Mantes;
dentellata inlernamenle, lo che la rav ed a Betz, dipartimento dell1 Oise, ma
vicina alle vere cassidi. Non sarebbe un gli individui che si trovano in quest'ul
individuo giovane della precedente? (De tima localit sono pi piccoli. Ha molta
B.) analoga col Buccinum echinopkorum di
CIMIERO. ( Foss. ) Le specie di questo Linneo, che trovasi vivente nel Medi
genere, ch'erano state un tempo poste terraneo.
fra le cassidi , e delle quali De Lamarck Il Cimiero del Piacentino, Def. Que
ha poi formato il genere Cassidaria, sono sta specie, che ha pi di due pollici di
poco numerose allo stato fossile , e si lunghezza , ha molta analoga con la pre
trovano nello strato del calcario conchi cedente per le strie e le file di tuber
lifero superiormente alle crete calcane. coli che la cuoprono; ma_ ne diversifica
Il Cimiero ad arpa, Cassis harpae- per la sua grandezza, perNa grossezza,
formis, Lamk., Annali del Mus. di St. per le strie trasversali assai pi grosse
nat., tom. 6. tav. 43, fi;, i. Conchiglia delle quali coperta, e per l'interno
ovale-rigonfia, con costole longitudinali, del suo margine destro, ch' armato,
rilevate, interrotte verso la parte alla come pure la columella, di denti assai
del giro ove trovasi una e talvolta due fitti. Alcuni individui hanno due sole
file trasversali di tubercoli. Fra l'ultima file di tubercoli. Si trova nel Piacentino.
fila e la sutura regna una scanalatura Il Cimiero tubercoloso , Def. Questa
che gira attorno a quest'ultima. La base specie, che incontrasi conia precedente,
trasversalmente striata; lunghezza, un molto le rassomiglia; ma ne differisce
pollice e nove linee. Trovasi questa gra per la sua lunghezza, ch' talvolta pi
ziosa specie a Grignon , dipartimento di di tre pollici , come pure per il suo mar
Senna ed Oise, e nello strato del cai gine destro e per la columella, che non
cario conchilifero dei contorni di Parigi, sono dentati. Ha le maggiori analoge
ma non comunissima. con una specie allo slato vivente, che
Il Ci mirro incrocicchiato. Cassis can trovasi nelle collezioni.
celiata, Lamk., Ann. del Mus. Conchi Il Cimiero costellato. Def. Questa
glia ovale-rigonfia , coperta di strie che specie, che di una grossezza superiore
si incrociano. L'ultimo giro ha verso la a quella di una noce, ha, sull'ultimo
parte alta due file trasversali di tuber giro, quattro costole trasversali, unite,
coli; fra la pi elevata e la sutura re delle quali le due pi elevate sono acute.
gnano quattro cordoni d'inegual grossez Non sappiamo ove trovisi.
za, che girano attorno ad essa. Il mar Quelle fra le conchiglie del presente
gine destro internamente dentato in genere., che hanno tubercoli, quando
tutta la sua lunghezza, e la columella hanno acquistato tutto il loro accresci
coperta di costoline trasversali. mento , sono quasi lisce al vertice , op
Crede De Lamarck che questa singo postamente a molti altri generi, e fra
lare specie potrebbe essere una semplice gli altri alle volute, che hanno i primi
variet della precedente; ma, bench la giri assai pi pieni di strie e di costole
sua forma e grossezza sieno presso a poco degli ultimi. (D. F.)
le medesime, molto ne differisce per le CIMIERO, CELATA, MORIONE. {Boi.)
sue strie incrociate, per la sua apertura Galea, Moria. Ha questi nomi il labbro
CIM ( 4t5 ) CIM
superiore delle corolle labiate , allorch circonda l'ovario; uno stilo eretto. Il
un tal labbro concavo internamente e frutto una bacca di quattro logge in
come fatto a volta. Hanno pure questi ternamente cartaceo- crostacee , mono
medesimi nomi le divisioni superiori del sperme; l'embrione colla radicina corta, e
perianto delle orchidee, affine di distin coi cotiledoni ellittici.
guerle dalla divisione inferiore, indicata " Questo genere, stabilito da prima
col nome di labbretto, o labello, label- dal Gaeriner, stato di poi adottalo dal
lum. (Mass ) Koenig e dal Dryander, che ne hanno
CIMIERO MILITARE. (Bot.) S'indica tal completali i caratteri, e determinato
volta con questo nome volgare Yorchis il suo vero posto nidi' ordine naturale;
militari*., Liun., perocch la disposizione il che non pot farsi dal Gaeriner che
d'alcune parti del fiore presenta la for ne desunse i caratteri da un frutto del
ma d'un cimiero. Vi ha chi crede che Ceilan, senza aver cognizioni delle parti
il nome specifico di militaris le sia dato sessuali del fiore. Egli fa provenir que
in vece a cagione della forma del lab sto frutto da una specie a cui diede
bretto o lobo inferiore del calice che so per sinonimo una pianta, menzionata dal
miglia un poco la casacca d'un militare. Burmann e dall'Hermann sotto il nome
HO di ankaenda, e differenlissiraa da quella
" CIMINALIS. (Boi.) Tra' diversi generi che per il Linneo s'indica pure sotto
che il Borkhausen ha stabilito nella fami questo medesimo nome, e che appartiene
glia delle genzianee ed a spese del genere alla famiglia delle mirtee. V. Amkaknda.
gentiana, vi ha quello indicato col nome Oltre alla specie che unica in principio
di ciminalis, che comprende la gentiana costituiva il genere iu discorso, il Ue-
pneumonanlhe, Linn. , e la gentiana candolle v'aggiunge tulle quelle che for
acaulii , Jacq. A quest'ultima gentiana mavano il genere jambolifera del Lin
si riferiscono non solamente la r.imina- neo, del Loureiro e del Vahl: talch ora
lis acauli*, Borkh., ma anche la ci/ni- il genere cyminosma ricco di quattro
nalis longiflora , Moench , e la cimi specie. Le ciiniuosme sono arboscelli che
nalis grandiflora, Mayrhoff., esprimenti hanno le foglie opposte, intiere; i fiori
tutte tre una medesima pianta. I carat corirabosi ; e le foglie ed i frutti che
teri di questo genere che non slato hanno l'odor del omino.
adottato, sono: calice grossolonamente Ciminosma peduncolata, Cyminosma pe-
pentagono, di cinque denti; corolla cam dunculata, Decand., Prodr., i, pag. 722;
pauulata quinquefida; stami cou antere Jambolijera, Linn., Fior., Zeyl., 58,
coalite in un tubo, stimma semplice. excl. Syn.; Jambolifera pedunculaia ,
(A. B.) Vahl, Symb., 3, pag. 5a, t. 61 ; Dryand.,
CIM1NDE, Cymindis. (Entom.) Latreille Act. Soc. Linn., 2, pag. 233; Gaerln.,
ha applicata questa generica denomina Fr., 1, pag. 281, in adn. Ha le foglie
zione ad una divisione dei carabi del lanceolate, ellittiche, ottuse; i pelali li
Fabricio. Corrisponde al genere Tarus neari lanceolati, d'una lunghezza tre
di Clairville. I caratteri che Latreille volte maggiore di quella del ( alice. Cre
assegna a questo genere , sono desunti sce al Ceilan.
dalle parti della bocca, e particolarmente 11 perin-panel del Rhede, Hort. Ma-
dalla rispettiva lunghezza e dalla forma lab., 5, I. i5, pare debba riportarsi a
dei palpi. Tali souo le specie di cara- questa specie. La jambolifera pedun-
bus chiamate liumeralis , crassicollis , culata, Lour., Fior. Coch., 1, pag. 283,
axillaris, miliaris, linealus (C. D sembra differirne per le foglie smargina
" CIMINO. (Bot.) Presso il Mattioli cos te , ed esser tale da non appartenere alle
indicalo volgarmente il cumino, curai ciminosme. (A. B.)
num cyminum, Linn. (A. B.) * Ciminosma ANCHENDA, Cyminosma an-
* CIMlPiOSMA. (Bot.) Cyminosma, ge kenda , Gaerln., Fr., 1, pag. 280, lab.
nere di piante dicotiledoni della famiglia 58, fig. 6 ; Arbor Zeylanica , cuminum
delle rutacee, e della ottonria rn onoginia redohns, Ankenda dieta, Burn., Zeyl.,
del Linneo, cos caratterizzato: calice di 27; Herm., Mus., 73. S'ignorano le fo
quattro sepali orbicolati; due dei quali glie di questa specie. I petali sono bi
quasi minori ; quattro petali lanceolati slunghi , esternamente pubescenti, e fioco
patenti ; otto stami , pelosi alla base, in pi lunghi del calice. Cresce al Ceilan.
seriti sui pelali e alterni con essi; antere (Poia.)
versatili; disco carnoso, ottangolare, e che ** Cihihosma oikibosa , Cyminosma odo
cm ( 4. C ) CIM
rata. Decanti.. Prodr., i, pag. 722; uto dal Koenig e dal Sims quest'altro di
Jambolifera odorata, Lour., Fior. Coch-, cymodocea. 11 Decandolle lo fa rientrare
1, pag. 284. Frulicello di foglie ovale, nel genere toster, il che non seguilo
obliquamente troncale alla base, pun dallo Spiengel, che lo adolta sotto la de
teggiate di sotto; di fiori in corimbi ter nominazione assegnatagli dal Koenig e
minali, racemosi; di bacche, per aborto dal Sims. Non conta cha la specie se
forse , monosperme. Cresce negli orli guente.
della Coccincina. Ci MODOCEA marina, Cymodocea aequorea,
Ciuinosua besikosa , Cyminosma resinosa, Koen.; Sims.; Phucagrostis, Cavol. Ha
Deeand., Prodr., i, pag. 722; Jambo il fusto sarmentoso, radicante, articola
lifera resinosa, Lour., Fior. Codi.. 1, to; le foglie lineari ottuse , guaiDate.
pag. 284. Arboscello di foglie bislunghe ;di Cresce nel Mediterraneo. (A. B.)
peduncoli ascellari molliflori; di bacche CIMOFANC-. {Min.) ( il crisoberillo dei
quasi rolonde,e di quattro logge. Cresce mineralogisti della scuola di Freyberg;
nella Coccincina. (A. B.) i crisoliti opalizzante , galteggiante ed
CI MODOCEA ,Cymodocea. [Crost.) Leach orientale, dei gioiellieri). Queslo mine
ha indicato sotto questo nome un genere rale notabile per la sua durezza, giac
di crostacei malacoslracei, ad occhi ses ch la pi dura fra le pietre propria
sili. V. l'articolo Cimotoade. (G. E. L.) mente delle, dopo i corindoni. Si pre
CIMODOCEA, Cymodocea. (Polip.) Pic senta in cristalli o parli di cristalli prisma
colo genere della famiglia delle serlula- tici , che hanno una frattura vitrea nel
rie, stabilito da Lamouroiix per due spe senso perpendicolare al loro asse, e scabra,
cie che principalmente ne differiscono talvolta ancora sensibilmente lamellosa nel
per essere il polipario, semplice o poco senso parallelo alle facce di questi prismi.
ramoso, formalo ili tronchi fistolosi, an- La quale sfaldatura naturale per gene
nulati solo inferiormenle , e forniti in ralmente difficile ad ottenersi; pi facil
tutta la loro lunghezza di cellette cilin mente la indicano i reflessi, che sono
driche, pi o meno allungale, filiformi, spessissimo accompagnati da un galleg
alterne ovvero opposte. Non si conosce giamento o luce ondeggiante, biancastra
la forma dei polipi, ma assai probabile e come perlala, che si manifesta nella di
che sieno simili a quelli .Ielle serlularie. rezione delle commettiture naturali, e
Lamouroui descrve in queslo genere che vi un carattere notabilissimo del
due sole specie: la prima, la Cimodocea ci molano, proprio a farlo riconoscere
semplice, Cymodocea simplex, rappre tulle le volte ch'esisle.
sentata nella tav. 7, fig. 2 della sua opera ; Haiiy ha assegnato per forma primitiva
slata trovala sulle cosle d'Inghilterra; al ciraofano, un prisma retto a base ret
i suoi tronchi sono semplici, un poco tangolare, nel quale le proporzioni dei
ondulati, con cellette alterne, lunghe e lati della base dell'altezza stanno fra loro
filiformi; il suo colore lionato giallo come i numeri 25: 17. e 14.
gnolo; giunge a 10 e 12 centimetri di Ha la retrazione doppia, ed un peso
altezza. La seconda proviene dalle An- specifico di 3, 79. Non elettrico per
tille. Lamouroux la chiama, per opposi calore, ma lo facilmente per confrica
zione , la Cihodocea hamosa, Cymodocea zione. Non si pu fonderlo al cannellino
ramosa, tav. 7, fig. a A. Infatti, il suo senz'addizione.
tronco, assai pi basso che nella prima, Il cimofano una pietra alluminosa,
un poco ramoso, annulato; le cellette composta, secondo Rlaproth, d'allumini
sono opposte su tutti gli anelli. (De B.) o, 71, di silice o, 18, di calce o, 06,
" CIMODOCEA. (Boi.) Cymodocea, ge e di ferro ossidalo o, 01 5.
nere di piante monocotiledoni, della fa Il suo colore ordinario un giallo
miglia delle najadi e della diecia mo- pallidissimo, che tende al verdognolo.
nandria del Linneo, cosi caratterizzato: spesso perfettamente limpido, ad onla
calice nullo: corolla nulla; filamento dei reflessi galleggianti dei quali abbiamo
prolungalo; antera di quattro logge; parlalo di sopra, e che si manifestano sol
massa polviscolare confervacea ; due ger quando si guarda in un cerio senso.
mi (piasi sessili ; uno siilo con due stimmi I cristalli di cimofani, un poco volu
subulati , prolungali; cassule bivalvi, minosi e di una forma lauto precisa da
monosperme. essere determinabile, sono fiuqul assai
Questo genere , che il Cavolini stabil rari. Haiiy conta in questa specie cinque
soUo il nome di phucagrostis , ha rice- variet di forme. La pi importante
cri ( 47 ) C1M
quella da esso chiamata ottovigesimale, ed rosario , Cymopolia rosarium , Sol. ed
un prisma ad olio pani, lei quali ogni EH., tav. 21, fig. hH, H 1-3, si dislin
vertice, se fosse completo, presenterebbe gue per avere le sue articolazioni quasi
dieci faccclle, lo che darebbe in tutto globulose, almeno le superiori, e se
venlotto facce. 11 cimofano ti dapprin parale da un piccolissimo intervallo.
cipio trovalo in cristalli sparsi o in pezzi (De B.)
rotondi, in quei terreni degli aggregali '* CIMOSE [Piaste]. (Bot.) Cymosae
che si chiamano di trasporlo e di allu plantc.e. Questo nome che ora s'applica a
vione, e che contengono molle pietre quelle piante che hanno i fiori disposti
gemme di diverse specie, al Peg, nel a cima , fu per il Linneo usato per in
l'isola del Ceilan ed al Brasile. Dalla dicare un suo ordine naturale, riunito
qual parte dell' America si sono recente poi da lui slesso alle sue aggregale.
mente portali dei ciraofani rotolali quasi (A. B.)
della grossezza di una noce. CIMOTOA, Cymothoa. (Crost.) Genere
Brute ha fatto conoscere ai mineralo primitivamente stabilito dal Fabricio, per
gisti che faceva parie di una roccia gra- collocarvi le specie volgarmente cono
naloide, composta di quarzo, di felspato, sciute sotto il nome di assilli , di pidoc
di talco e di granati , e che si trova ad chi di mare, di assilli dei pesci. Hanno
Haddam , nel Connecticut, agli Stati- la forma di porcellini , ma le branchie
Uniti d'America. Questo cimofano ha una libere, membranose. Sono animali para-
struttura pi lamellare di quello dei ter siti , che si attaccano sul corpo dei pesci,
reni che abbiamo citali , ed Haiiy assicura principalmente nelle vicinanze o nell'in
che si veggono facilmente alla luce le tre terno della bocca , delle branchie , e del
commettiture naturali in senso di sfalda l'ano. Succhiano, a quanlo pare, il san
tura perpendicolare l'ima sull'altra: l'ha gue di questi animali. Leach ha diviso
chiamato cimofano diottaedro. il genere Cimotoa in varii altri, e ne ha
Il cimofano, per la sua durezza ed anco formala una famiglia solto il nome di
per la lucentezza, ha potuta talvolta es Cimoloade. V. Cimotoade. (C. D.)
ser confuso con cerli corindoni lelesii , CIMOTOA , Cymothoa. (Foss.) Negli selli
quasi limpidi. slato dapprincipio poco si! di Papenheim si veggono delle im
apprezzalo e poco ricercato dai gioiellieri; pronte o dei corpi fossili che non hanno
ina pare che da qualche tempo abbia ac quasi veruna grossezza.
quistalo maggior credito. (B.) Le quali impronte, che hanno circa
CIMOLITE. (Min.) una variet d'argil dieci linee di lunghezza sopra sette di
la. Gli antichi la prendevano dall'isola larghezza, recano circa dodici slrie tra
di Cimoli , oggid l'Argentiera, vicino a sversali, come quelle che si veggono sul
quella di Milo: dal che le venuto il dorso di certe specie di corni d' am-
nome di cimolile, e l'adoperavano per mone.
disugnere i panni. V. Argilla. (B.) Cinqui riconosciuto, che alla sola
C1MONAGERO. (Bot.) Nome col quale famiglia delle cimoloade possono appar
venne dall'isola di Malta invialo il cu tenere simili impronte. (1). F.)
mino, cuminum cyminum, Limi., a Ga- CIMOTOADE, Cymothoadae. (Crost.) Fa
spero Bauhino. (J.) miglia di crostacei raalacostracei, ad oc
C1MOPOL1A, Cymopolia. {Corali.) Nuovo chi sessili, che ha per caratteri distinti
genere della famiglia o gruppo delle co vi: Quattro antenne, le anteriori supe
ralline, stabilito ila Laiuouroux pei due riori; corpo depresso, addome formalo
specie filoid i , dicotome, le di cui arti ili quattro, cinque o sei pezzi, che hanno
colazioni cretacee sono separate , monili tulli, sui lati, due appendici foliacei, fis
formi, ed offrono alla loro superficie dei sali ad un peduncolo comune: gli ultimi
pori visibili ad occhio nudo, che suppo di questi pezzi sono soprammessi, e sem
nesi dover servire di logge ai polipi. pre pi ingrossati dalla materia crostacea.
Provengono ambedue dai mari delle An- Tutti gli appendici del ventre sono nudi
t il le. La prima specie, la cimopolia bar o allo scoperto.
buta, Cymopolia barbata, Lamx., rap Linneo riun gli animali che attual
presentala nell'Ellis, Corali., tav. 25, mente compongono questa famiglia ai
fig. e C; le sue art isolazioni sono cilin suoi porcellini, onisci. Il Fabricio, fino
driche, e l'estremit delle sue ramifica dal 1793, form dei porcellini a bran
zioni terminata dal prolungamento delle' chie libere e membranose il genere Cy
fibre dell'asse. La seconda, la cimopolia mothoa, e, poco Icnipo dopo Lalreille se-
C1M ( 4. 8 ) CIM
par alalie Cimotoe il genere Sferomo che gli considereremo separatamente, e da
tu adottato da De Lamarci. Nel 1814 e remo i caratteri dei generi e delle spe
i8i5, smembrammo dai generi Cimotoa cie che comprendono.
e Sferomo i generi Ega, Euridice, Lira Tutte le cimotoade abitano il
noria , Campecopea , Nesa , Cimodocea e
Dinamene. L RAZZA.
Oggid, per comporre quest'articolo
abbiamo dovuto sottoporre ad un nuovo Genere I.
esame tutti i malaroslracei ad occhi ses
sili. II seguente lavoro offre il risultalo Suoli. ( Serolis. )
generale delle nostre osservazioni sulla
famiglia delle cimotoade. Antenne superiori formate di quattro
Esaminando tutte le specie, e ripor articoli pi grandi dei tre primi delle
tandole a generi precisi e naturali, pare antenne inferiori: l'ultimo articolo com
che questi debbano essere separati in posto di molti altri pi piccoli ; le an
pi stirpes , razze o sottofamiglie , le tenne inferiori con cinque articoli ; i
quali abbiano dei caratteri distintissimi due primi, piccoli; il terzo ed il quarto
che le rendano facili a riconoscersi. (principalmente quest'ultimo) allungati;
I. Razza. Corpo poco convesso; ad il quinto composto di vani altri pi pic
dome composto di quattro anelli distin coli; il secondo paio di zampe col penul
ti, I' ultimo dei quali pi grande degli timo articolo slargato e con le unghie
altri ; occhi situati sul vertice della te lunghissime; il sesto paio della parte (o-
sta, discosti l'uno dall'altro; antenne in sleriore serve a camminare , un poco
feriori pi lunghe. spinoso, ed ha le unghie leggermente
II. /lazza. Corpo convesso; addome curve; gli appendici anteriori del ventre
composto di cinque anelli; i quattro formati di due parli eguali, foliacee, ro
primi saldati l'uno all'altro, almeno nel tonde alla loro cima , pelose alla base ,
loro mezzo, il quinto essendo il pi gran poste sopra un pcdoncolo comune; i due
de; occhi posti fra il lato ed il vertice appendici posteriori del ventre piccoli e
della testa, che quasi toccauo il margine stretti; l'appendice interno non risalta.
anteriore del torace, e ricevuti in una Questo genere offre, al primo aspetto,
smarginai ura da ambedue le parli del qualche somiglianza col trilobite; ma ba
suo primo anello; antenne inferiori pi sta un leggiero esame per assicurarsi che
lunghe. non vi ha fra loro la pi piccola analogia.
III. Razza. Corpo convesso; addome Sui Ire primi articoli, fra gli appen
composto di cinque o sei anelli distinti, dici del ventre, vi sono tre appendici
l'ultimo ilei quali pi grande; occhi trasversali che finiscono in punte poste
posti lateralmente; antenne inferiori pi riormente; gli occhi altissimi su tubercoli.
lunghe ancora della met del corpo; un Sebole del Fabkicio (Serolis Fabri-
ghie tutte simili, leggermente curve. cii). Tre tubercoli in mezzo e dietro gli
IV. Razza. Corpo convesso; addome occhi (2-1), disposti a triangolo; l'ultimo
composto di sei anelli distinti, l'ultimo anello dell'addome carenato; la carena
pi grande degli ali ri ; occhi posti late prominente alla sua base. Cymothoa pa-
ralmente; antenne inferiori non mai pi radoxa, Fab., Lat.
lunghe della meta del corpo. Le un L'ultimo anello dell'addome ba, alla
ghie del secondo, terzo e quarto paio di sua parte superiore, da ambedue i lati,
zampe arcualissime, le altre leggermente due linee elevate; la prima che si stende,
curve. in una direzione obliqua, dalla parte su
V. Razza. Corpo convesso; addome periore della base del tubercolo della ca
con sei anelli distinti, l'ultimo pi gran rena verso il Iato; l'altra che si dirige
ile; occhi poco apparenti; antenne quasi parallelamente all'anello anteriore del
eguali in lunghezza. l'addome, ma che non arriva fino alla
VI. Razza. Corpo convesso ; sei anelli carena.
distinti all'addome , l'ultimo pi grande; Abbiamo veduti due soli individui di
occhi posti lateralmente, discosti l'uno questa interessante specie , la sola ili tal
dall'altro e composti di granellili di genere finqui conosciuta. Il primo nella
stinti; antenne quasi eguali in lunghez collezione di Banks, ed stato trovato
za. Dopo avere indicati i pi importanti nelle rade della Terra del Fuoco; lo ha
caratteri di queste razze o sotto-famiglie, descritto il Fabricio. L'altro fa parte della
CIM ( 4>9 ) CIM
nostra Collezione , e ci stato dato da spiagge dell'Oceano , fra i talassiofiti o
Dufresne, che ci ha detto averlo ricevuto sotto le pietre. Se ne trovano per al
dal Senegal. cuni in alto mare, aderenti ulte piante
II. RIZZA. marine che galleggiano alla sua superfi
cie; nuotano e camminano con molta
La maggior parte degli animali di agilit, e servono in gran parte di cibo
questo gruppo abitano gli scogli delle ai pesci.
Tavola dei Generi.
A. Appendici posteriori del ventre, con la sola laminelta esterna
che risalta.
* Torace col penultimo articolo pi grande dell' ultimo.
Appendice ventrale l curvo allungato a. Cahpecopba.
posteriore \ diritto e passabilmente lungo 3. Nbsa.
** Torace coi due ultimi articoli di egual lunghezza.
Appendice ventrale posteriore diritto ed assai lungo 4- Cilicea.
B. Appendici posteriori del ventre con la laminelta esterna ed in
terna che risalta.
* Corpo inconglobabile.
Addome coni' ultimo < smginatn al!a >,ja cima . con una la"l'a
articolo nella smarginai tira 5. Cihodocba.
I con una semplice fessura alla sua estremiti . 6. Disamene.
** Corpo conglobabile.
(Addome col suo ultimo articolo intero.)
Laminelta esterna del- / pi grande dell' interna convessa sopra . . 7. Zozaba.
l'appendice ventrale < depressa e della medesima forma dell'in
posteriore terna 8. Sfebomo.
Geserb II. torace rugoso, posteriormente terminalo
da due spine; addome rugoso: l'ultimo
Campbcofea ( Campecopea , Leach ). anello con due tubercoli verso il suo
mezzo. Oniscus identatus, Adams, Act.
i. Campecopba pelosa (Campecopea Soc. Linn., V, 8, lab. a, fig. 3. Color
hirsuta, Leach). Corpo peloso; il sesto cenerino, leggermente strialo di turchino
anello del torace prolungalo a spina. o di rosso. Abita gli scogli della parte
Oniscus hirsutus. Montagli, Act. Soc. occidentale dell' America. Si trova solfo
Linn., VII, tom. 6, fig. 8. Lunghezza, un le pietre o talassiofiti , a mare basso.
ottavo di pollice; color bruno; l'ultimo Lunghezza, sei linee. V. Tav. 859.
anello dell'addome con qualche punto
turchino pallido. Abita la costa meri Gksf.be IV.
dionale di Devonshire in Inghilterra. V.
Tav. 85g.
a. Campecopea di Cbabch (Campe Cilicea ( Cilicaea ).
copea Cranchii). Corpo poco peloso, il
sesto anello del torace semplice.
G. Cranch scuopri due individui di Addome col primo e col secondo arti-
questa specie a Falmouth , sulla costa oc licolo cortissimi, saldati al terzo ch'
cidentale dell'Inghilterra. grande; l'ultimo smarginato alla sua estre
Questa specie pi piccola della pre mit, con un piccolo aggetto nella sua
cedente: ne dififerisre visibilmente per smarginatura.
aver meno peli, ed il sesto anello del Cilicea di Latbeille, (Cilicaea La-
torace mancante di spina. treillii). L'ultimo articolo dell'addome
con due elevazioni gibbose. La prima
Grana* III. (nel maschio) prolungata ed appuntata;
Nbsa (Ifaesa, Leach). la laminelta caudale esterna con sei estre
mit smarginate posteriormente. Non
Nesa bidektata ( Naesa bidentata , nota la localit di questa specie. (Nostro
Leach). Corpo liscio; il sesto anello del Gabinetto). V. Tav. 393.
C1M ( 4o ) CIM
Genbrb V. questa specie nel mare di Sicilia, ed ha
arricchita la nostra collezione di pareri-hii
Cimodocea ( Cymodocea , Leach ). individui. V. Tav. 292.
Laminetla ventrale posteriore, legger Generi. VI.
mente depressa , non foliacea, ma for
nita di lunghi peli da ambedue le parli; Dinamene (Dynamene, Leach).
la laminetla esterna quasi diritta ester
namente; slargata dentro, ed appuntata Laminette ventrali , posteriori, com
verso la sua cima. presse, di egual grossezza, e foliacee.
* Laminelta ventrale, posteriore, ester Il sesto articolo del torace posterior
na , molto dilatala, esternamente e ad un mente prolungato. L' ultima lamini "
tratto acuminata. esterna del venire pi lunga dell'interna.
i. Cimodocea smarginata (Cymodo Le din: lincili frequentano gli scogli
cea emarginata ). Addome col suo pro delle cosle, e pare che gli preferiscami
lungamento terminale smarginato alla ci per le piccole cavit piene di rena che
ma. Il terzo ed il quarto articolo dell'ad presentano. S'incontrano fra i lalassiotti.
dome hanno due tubercoli; l'ultimo dei specialmente nei piccoli stagni formali
quali pi granile. negli scogli a mare basso. Nuotano con
Var. a. II quinto , sesto e settimo ar molta prestezza ed elegnuza , si girano
ticolo del torace, l'addome, come pure sul dorso come gli sferomi, ed esegui
gli appendici del ventre, granulosi. scono rapide e variale evoluzioni.
Var. b. Torace unito, addome granu i. Dinamene di Montago. ( Dyna-
lato. mene Montagui). Corpo sublineare; il
Abita le coste occidentali dell'Inghil sesto articolo del torace con un prolan-
terra. Abbiamo trovata la variet a sulla gamenlo, depresso sopra; due tubercoli
costa del monte Edgecombe, presso Pli- all'ultimo articolo dell'addome; la sua
rooulh. Cranch ha trovata la variet b a fessura quasi di egual larghezza. Abita le
Falmouth. rive della costa occidentale del Devon
a. Ci<m<>r.i< a troncata ( Cymodocea shire in Inghilterra.
Intricata). Addome leggermente granu ** Torace con tutti gli anelli semplici,
lato, col suo prolungamelo terminale e con la piccola lamina esterna del ventre
interno e troncalo alla cima. pi corta dell'interna.
Oniscus trituratili- , Montagli, M. 55. a. Dinamene rossa (Dynamene ru-
Cymodocea truncata , Leach , Edimb. bra ). Corpo sublineare ; fessura dell'ul
Encycl., VII, 433, ec. timo articolo quasi eguale in larghezza.
Il lerzo e quarto articolo dell'addome Oniscus ruber , Montagli ( Mise. ) Abita
hanno due tubercoli dorsali, gli ultimi la costa occidentale dell'Inghilterra, ove
dei quali sono pi grandi. comunissiiua. Color rosso.
L'ultima laminetla esterna del ventre 3. Dinamene vebde (Dynamine li-
gradatamente terminata in nna punta al ridis). Cor(K> quasi ovale; la fessura del
l'esterno. l' ultimo articolo dell'addome larghissima
Monlagu scuopr questa specie sulla costa alla base. Color verde. Trovasi in nolabil
occidentale del Devonshire in Inghilterra, quantit con le specie precedenti.
ove l'abbiamo trovata una volta.
3. Cimodocea bifida ( Cymodocea Genere VII.
bifida). Addome granulato; il terzo e
quarto articolo haDno due tubercoli sul Zozara ( Zuzara).
loro dorso; gli ultimi pi grandi e bifidi;
l'ultimo articolo dell'addome col suo pro Ultimo articolo dell'addome smarginalo
lungamento terminale sporgente e debol alla sua cima , con un leggiero aggetto
mente smarginato. Non ci nota la lo ch'esce dal fondo della smarginalura.
calit di questa specie. (Nostro Gabinetto). i. Zozara sf.mipuntata ( Zuzara
4- Cimodocea di Lamarck ( Cymodo semi-punctata). Corpo liscio; articoli del
cea Lamarciii). Addome liscio; il lerzo torace punteggiati posteriormente; il set
ed il quarto articolo con due spine sul timo prolungalo in addietro; il qual pro
dorso; l'ultimo articolo col suo prolun lungamento diretto in basso, punteggialo
gamento terminale stretto, e con la punta sopra, granulato da ambedue le parti alla
intera. Guglielmo Svvainson ha trovata sua base; l'ultima lauiinclta esterna termi
CIM ( 421 ) CIM
naia ad un tratto in punta. Localit non lorili di rosso; le antenne hanno rossastro
conosciuta. (Nostro Gahinello). il loro ultimo articolo.
a. Zozaba diadema ( Z uzara diade 5. Sfebomo di Hookek (Sphaeroma
ma). Corpo liscio; il settimo articolo del Hookeri). Corpo liscio; i due ultimi ar
torace prolungato posteriormente-, il qual ticoli dell'addome sono hicarenati; le ca
prolungamento dilatato a guisa di dia rene appena rilevale; l'ultimo segmento
dema. L'ultima laminetla esterna ilei rotondo alla sua circa. Sphaeroma Hoo
ventre finisce gradatamente in punta ro keri, Leach, Edimb. Encycl. , VII, 433.
tonda alla sua cima. Questa bella specie Abita le coste di SulTolk in Inghilterra.
stata trovata nei mari della Nuova- Questa specie stata scoperta da Hooker,
Olanda., fra le sertularie, da R. Brown, che ce l'ha inviala, con la sua intera
da cui l'abbiamo ricevuta. collezione di crostacei della Gran-Bretla-
gna. Il suo colore grigio cenerino o
Genere Vili. rossastro, sparso di punti neri: le antenne
cenerine; le carene dell'ultimo articolo
sono talora interrotte o con due tuber
Sii: homo, Lat. (Sphaeroma, Lat.) coli. In un individuo, la laminelta ven
trale posteriore ha il suo esterno legger
Addome con l'ultimo articolo ordina mente dentato a sega.
riamente intero. 6. Sfebomo di coda bdgosa ( Sphae
* L'ultimo articolo dell'addome con roma rugicauda). Corpo liscio; ultimo
-due leggiere smarginature alla sua cima. articolo dell'addome rugoso; la sua estre
i. Sfebomo cobto (Sphaeroma cur- mila rotonda. Sphaeroma rugicaitda ,
tum ). Terzo articolo dell'addome larga Leach, Edimb. Encycl., VII, 4o5 e 433.
mente smarginalo posteriormente; l'ul Si trova sulle coste della Francia e della
timo appuntato alla sua rima. Gran - Brettagna. Color cenerino, mac
Oniscus curtus, Montagu, M. 53. Abita chialo e rigato di nero. Varia per aver
la costa occidentale dell'Inghilterra, ma lutto l'addome rugoso, come pure gli ar
rarissimo. ticoli posteriori del torace. Abbiamo tro
a. Sfebomo di Pbi deadx (Sphaeroma vata questo specie nelle Ebridi in Sco
Prideauxianum). Il quarto articolo del- zia, ov' abbondantissima. L'abbiamo poi
l'aildome rotondo alla sua cima, bicare- ritrovata all'imboccatura ilei nume di
nato anteriormente; le carene ottuse e Tamar, presso Plimoulh, nel Devonshire.
poco distinte. assai pi vivace della specie seguente.
C. Prideaux ha trovalo un solo indi 7.0 Sfebomo dentato a seca (Sphae
viduo ili questa specie sulle coste occi- roma serralum). Corpo liscio; addome
denlali del Devonshire in Inghilterra , e rotondo alla sua cima; l'ultima lami-
ce lo ha lato per il noslro Gabinetto. netta ventrale rotouda eslernamenle. Oni
3. Sii nono di Domril (Sphaeroma scus serralus, Fabr., Mani. Sus., i-242i
Dumerilii). Il quarto ed il quinto arti Oniscus globater, Pali., Spec. Zool.,
colo dell'addome hicarenati; le carene di Fase. 9, pag. 70, tav. 4, fig. 100. Sphae
ogni articolo distintissime; l'ultimo arti roma cinerea, Lalr. Questa specie , eh'
colo appuntato alla sua rima. il vero tipo del genere Sphaeroma, abita
** ltimo articolo dell'addome senza l'Oceano Europeo ed il Mediterraneo.
(marginatura. Ha gli occhi neri, le antenne lionate, le
4 Sfebomo di Tbistan ( Sphaeroma zampe cenerine, e le unghie lionate, con
Tristense). Corpo liscio; il torace col la punta nera; il corpo cenerino o bian
suo settimo articolo appena visibile; l'ul castro, marezzato di rosso e di grigio
timo dell'addome che termina ad un trailo cupo, come tutti gli sferomi. Questa spe
in punta ottusa, con due tubercoli al cie vive in numerose riunioni. Si trova
lungali e poco distinti alla sua base spesso nelle pietre, fra i ciottoli rotolali
Var. a. settimo articolo del torace sem e la ghiaia. V. Tav. 85g.
plice. 8. Sfebomo grande ( Sphaeroma gi-
Abbiamo ricevuta questa curiosa specie gas). Corpo liscio; ultimo articolo del
dal capitano Cannichael, che l'ha trovata l'addome che finisce in punta, rotondo alla
in molla quantit all'isola di Tristan sua cima. Lunghezza, un pollice. Ne
d'Acunha. Il suo colore grigio cene ignola la patria. Ne abbiamo veduti due
rino, macchiato di rosso. Gli articoli soli individui, uno nel Gabinetto della
macchiati ed i loro margini posteriori co Societ Linneana; l'altro fa parte della
tillon, delle Scienze Nat Voi. VI
ClSl ( 422 ) CUI
nostra Collezione , e ci fu dato ila l)e| le olio ultime zampe con spine, almeno
Lamarck. alla cima dei loro articoli. I generi di
IH. RAZZA. questa razza formano un naturalissimo
gruppo. Vivono in mezzo all'Oceano 0
Antenne inferiori, come pure il primo presso le coste , e nuotano con molla
eil il secondo ari itolo, quasi cilindrici; eleganza e rapidit.'
Tavola dei Generi.

* Addome composto di cinque articoli { ^ J^^y \ \ \ ' ; ' , J


* Addome composto di sei articoli, occhi granulali 11. Cibolasa.
In questi tre generi, la laminetta ven Swainson ha trovato questo grazioso ani
trale posteriore esterna pi grande e male in nolabil copia nel mare di Sicilia.
pi larga dell1 interna ; e, in tulle le spe V. Tav. 291.
cie che abbiamo avuta occasione di esa
minare , essa obliquamele troncala G E Mini: XI.
alla sua estremit interna, mentre l'e Cirolana (Cirolana).
sterna pia o meno appuntata, e le an
tenne inferiori sono pi lunghe della Cibolana di Cbanch (Cirolana Cran-
met del corpo. chii). Corpo liscio, punteggialo : l'ultimo
articolo dell'addome triangolare, rotonJo
Genere IX. alla sua estremit. Abita le coste occi
dentali della Gran-Brettagna, ed siala
Eoridice (Eurydice, Leach ). scoperta da Cranch.
Euridice bella (Eurydice pulchra). IV. RAZZA.
Corpo liscio: addome con l'ultimo arti
colo semi-ovale. Euridicepulchra, Leach Tulli i generi di questa razza si com
Act. Soc. Linn., XI, 370. Abita le pongono di specie pi o meno parasite;
spiagge meridionali , renose , del Devon- quelli della prima gran divisione, spe
shire in Inghilterra. Color cenerino, mi cialmente i generi Conilera, Rocinela ed
rabilmente varialo di nero. Egu, lo sono assai meno. Formati per il
nuoto, si muovono nell'acqua con molla
Gin EBE X. facilit e prestezza. Quelli della secon
da, cio i generi Canolira , Anilocra ed
Nelociba ( Nelocira ). Olencira, bench assai bene confermati
Nelocira di Swainson (Nelocira Swain- per il molo, stanno abitualmente sui pe
soni). Corpo liscio, punteggialo: addome sci, a carico dei quali vivono. Non cre
con l'ultimo articolo triangolare; i lati diamo che ne sieno slati presi molti d
leggermente arcuali , la punta rotonda. allo mare.
Tavola dei Generi.
A. a., 3. e 4 paio di unghie curvissimi. Le altre poco arcuate.
Le otto ultime zampe posteriori spinose almeno alla cima del
loro articolo. Testa non sporgente in avanti. Occhi granulali;
antenne superiori col primo e col secondo articolo quasi cilindrici . la. Comlkba.
Occhi. ! 1:granulati; . i duesuperiori
111 antenne primi
: : |ll larghissimi
1quasi1 cilindrici
e_ compressi i3. R oc ir. tu
articoli delle i4- Eoa.
B. Tutte le unghie molto ricurve. Otto fra le zampe posteriori non
spinose. Testa sporgente in avanti.
quasi eguali , di lun
Occhi granatati ; antenne / zampe d' egual ghezza media , le in
grossezza ; terne un poco pi lun
superiori col loro primo
articolo presso a poco piccole lamine ghe i5. Cakouba.
di egual larghezza , 1 ventrali posteriori leineguali, allungale,
esterne pi lunghe . 16. Ahilocba.
quasi cilindriche ; le zampe posteriori gradatamente pi lun
ghe delle anteriori ij. Olbkciba.
GIM ( /,a3 )
Genere XII. carene, prolungato, al di l della sua cima,
a guisa di denti.
Conilera ( Conilera ) Aega tridens, Leach, Act. Soc. Linn.,
XI, 3 70. Abita i mari di Scozia. (Ga
binetto di Sowerby. )
Orchi piccoli, discosti, non prominen 3. Ega eicarenata (Aega bicarinata).
li; i lati degli articoli dell1 addome quasi L'ultimo articolo dell'addome ha due
diritti, involuti. carene oblique; la sua cima quasi tron
Conilera di Montagu (Coni/era Mon cata, smarginata. Localit non conosciuta.
tagli). Corpo liscio, non punteggialo: ul (Nostro Gabinetto.)
timo articolo dell'addome pi lungo che
largo; i lati arcuati verso il loro mezzo; Genere XV.
estremila rotonda.
Montagu ha potuto procurarsi un solo Canolira ( Canolira ).
individuo maschio di quesla specie, che
ha avulo da un pescatore a Salcorabe , Occhi poco granulali, convessi, disco
sulla rosla sud-ovest del Devonshire iu sti; addome con gli articoli imbricali la
Inghilterra, e ce l'ha invialo. teralmente; l'ultimo un poco pi largo
alla sua cima.
Genere XIII. Canolira del Risso ( Canolira Rissoniana).
L'ultimo articolo dell'addome largamente
rotondo alla sua cima. Localit non co
Rocinela ( Rocinela ). nosciuta. (Nostro Gabinetto).
Occhi grandissimi , un poco convessi,! Genere XVI.
anteriormente convergetti i e quasi ravvi
cinali; i lati degli articoli dell1 addome Anilocra (Anilocra).
falciformi e prominenti.
Rocinela del Devonshire (Rocinela Occhi granulati, convessi, discosti: lati
danmoniensis). Non possegghiamo che un degli ultimi articoli dell'addome quasi
cattivo individuo di questa specie. Pro involuti ; 1' ultimo articolo pi tiretto
viene dagli scandagli di Plimoulh in In alla sua rima.
ghillerra, ed in stalo cosi incompleto 1.0 Anilocra di Cuvier (Anilocra Oli
ch' impossibile il farne una descrizione vieri). L'ultimo articolo dell'addome
specifica. (Nostro Gabinetto.) leggermente carenato; l'estremila grada
tamente acuminata, rotonda. Colore scu
Genere XIV. ro, macchiato di nero; torace ed addome
coi margini posteriori degli articoli pi
pallidi. Si trova nel mare dell'isola Ivica.
Ega ( Aega ). Comunicataci da Cuvier.
2.0 Anilocra del Mediterraneo (Ani
Occhi grandi, leggermente convessi, an locra mediterranea). Ultimo articolo del
teriormente convergerli i ; i lati degli ar l'addome quasi carenalo, rotondo alla sua
ticoli dell'addome imbricali nelle Ire sole cima. Cymothoa albicornis , Fabr., Eni.
specie che abbiamo vedute; l'ultima la- Syst., 11, 509. Abita il Mediterraneo.
miuella interna del venire troncala alle Colore bruno cupo cenerino. Gli articoli
sua estremila interna. del torace e dell'addome gialli sudici
i. Ega intaccata (Aega emargina cenerini; l'ultime dell'addome finamente
ta). L'ultimo articolo dell'addome la macchiato di nero.
teralmente dilatalo avanti il suo mezzo; 3. Anilocra del Capo (Anilocra ca-
la sua estremila finisce in punta, ma pensis ). L' ultimo articolo dell' addome
rotonda; l'ultima laminetla interna del che si ristringe tutt'ad un tratto al di
venire ha la sua cima smarginata ester l del suo mezzo, debolmente rolondo e
namente. Aega emarginata, Leach, JSn- quasi carenato; l'ultima laminetla ven
cycl. Boi., Suppl. i, 4*8, lav. za. Lo trale esterna lunghissima. Abita i mari
calit non conosciuta. (Nostro Gabinetto.) del Capo di Buona-Speranza. Color livido
Femmina. V. Tav. 859. bruno olivastro o cenerino; tutti gli ar
a. Ega a tre denti (Aega tridens). ticoli posteriormente marginati di color
L' ultimo articolo dell'addome con tre testaceo o biancastro. V. Tav. 293.
G1M ( 424 ) ciat
Genere XVII. Olencira di Lauarck (Olencira La-
marckii). L'ultimo articolo dell'addome
Olencira (Olencira) gradatamente termiualo in punta fino alU
sua estremit ch' rotonda. Localit non
Occhi poco granulati, convessi, disco conosciuta. (Nostro Gabinetto).
sti; lati degli articoli dell'addome inibri-
cali', l'ultimo articolo allungalo, appun V. RAZZA.
tato alla sua cima; le ultime laminette
del ventre (specialmente ali1 esterno) an Le otto cosce posteriori inferiormente
guste , armate di spine. dilatate.
Tavola dei Generi,
* Estremit dell'ultimo articolo appuntala o rotonda.
Ultime laminette ventrali ! ,,eSaaU' 1,eslerna Pi Sram,e 18. Nerocila.
\ presso a poco eguali 19. Livoneca.
" Ultimo articolo dell'addome quadrato trasversale.
Le ultime laminette ventrali quasi eguali 20. ClMOTOA.
Gli animali di questa razza sono pa- circa alla sua estremila: le ultime lami-
rasiti per l'affatto, e vivono totalmente nette ventrali considerabilmente rilevale
sui corpi dei pesci ai quali fortemente al di l dell'estremila dell' ultimo articolo
aderiscono per mezzo delle loro unghie dell'addome, ed internamente troncate
forti e ricurve, formate appunto per tal alla loro cima. Abita i mari della Giaiu-
uso. maica. Scoperta e comunicataci da R.
Redman.
Genere XVIII. 2.0 Livoneca di Desharets ( Livoneca
Desmaretii). Ultimo articolo dell'addo-nie
Nerocila ( Nerocila ). semicircolare: le ultime lamelle ventrali
sublineari cortissime a punte rotonde.
I lati degli articoli ilei torace e del Loralil non conosciula. (Noslro Gabi
l'addome terminali in punte; quelli del netto ).
l' ultimo articolo gradatamente dilatati 3. Livoneca di Rafinesq.hr ( Livoneca
dalla base fino al mezzo , poi rotondi. Rafinesiii). Ultimo articolo dell'addome
Le ultime laminette del ventre folia- dilatalo sopra ambedue le parli, diclroil
cee, l'esterna pi lunga. suo mezzo, pi stretto e rotondo all'e
Nerocila di Blainville ( Nerocila stremila; le laminette venlrali posleriori,
Blainvillii). L'ultima laminetta del venire quasi lineari,, rotonde alla cima , e che
appuntata. Cymothoafalcala, Fabr., Eni. non si prolungano al di l dell'articolo
Syst.. 11, ">o j. Localit non conosciuta. dal quale nascono. Localit non cono
( Nostro Gabinetto ). sciuta. (Nostro Gabinetto).

Genere XIX. Genere XX.


Livoneca ( Livoneca ). CiiioToA (Cymothoa, Fabr.)
Lati degli articoli del torace rotondi Articoli del torace quasi angolosi sui
posteriormente ; quelli degli articoli del lati e posteriormente ; gli angoli rotondi;
l' addome paralleli, rotondi, ingrossali i lati degli articoli dell'addome paralleli,
solto; l'ultimo ristrinlo verso la sua estre ingrossali sotto; l'ultima giuntura tra
mila, la quale rotonda; le laminelle sversale e quasi coriacea; l'ultima lami-
ventrali posteriori foliacee; l'esterna un netta ventrale quasi mucronata, e presso
poco pi lunga dell'interna. possibile a poco eguale alle altre.
che questo genere sia artificiale , e che i. Cimotoa assillo (Cymothoa oe-
ne comprenda due o forse tre altri. strum). Le carene delle olio ultime cosce
i. Livoneca di Redxan {Livoneca acuminate, rilevate alla loro base; lesta
Redmanii). L'ultimo articolo dell'addo quadra , trasversale; la sna estremit in
me rotondo, partendo dal suo mezzo, fino qualche modo ristrinta e diritta. Oniscus
CIM ( 4*5 ) cm
oettrum , Linn. ; Cymothoa oestrum , possibile il ritrarne vcrun partilo. Pare
Pabr., Lalr. V. Tav. 859. che seguitino quasi sempre la linea retta,
a.0 Cimotoa di Leschenaclt (Cymo traforando il legno in tutte le sue dire
thoa Leschenaultii ). Base delle carene zioni, meno che non incontrino un noc
delle olio ultime cosce che forma ad un chio nel loro tragitto; allora ne seguono
trailo un aggetto ottuso; lesta quadra, i contorni. La femmina un lerzo pi
trasversale, un poro rislrinla alla sua grossa del maschio, e facilmente si rico
estremit, con una leggiera impressione. nosce alla borsa nella quale porla le sne
Abita i mari di Fondichry. Leschenaull uova ed i feti che ne provengono. (Que
ile ha mandati parecchii individui al Mu sta specie ha la borsa della slessa gran
seo di Storia naturale. dezza di quella degli altri generi di que
3. Cimotoa di Dcfresne ( Cymothoa sta famiglia). Produce ordinariamente sette
Dufresni). Le carene delle otto ultime feti, talvolta nove. Peraltro non ne sono
paia di cosce largamente rilevate; testa stati trovati che cinque nella borsa di al
quadra, trasversale, pi stretta in avanti cuni individui. Quando l'animale vivo,
e diritta. Localit non conosciuta. Ci Suasi si appallutlola. Dagli arsenali della
stata data nel i8i3 da Dui resile. rran Brettagna ci sono stati mandati va
4 Cimotoa di Mathieu ( Cymothoa rii pezzi di legno che erano completa
Mathieui). Le carene delle otto ultime mente distrutti da questo animale deva-
paia di cosce ad un tratto rilevate; la statore. (G. E. L.)
loro estremit basilare ottusamente promi- *' CIMOTTERO. (Bot.) Cymopterus , ge
nenie; testa quadra, trasversale, larga nere di piante dicotiledoni della famiglia
mente intaccala alla sua cima. Abita i delle ombrellifere e della peritantiria di
mari dell'Isola di Francia. (Malhieu.) gitila del Linneo, cos caratterizzalo:
5.Cimotoa di Baku (Cymothoa Bank- calice di cinque denti minuti; petali
sii). Carene delle otto ultime paia di co quasi rotondo-ovili , inflessi all'apice;
sce subitamente arcuate, testa mollo acu frullo quasi ellittico, compressogli selle
minata, partendo dal mezzo, all'estremit. o odo ale; mericarpi , di quattro ale i
Cymothoa imbricata, Fabr., Ent. syst., perfetti, di Ire ale gl'imperfetti ; le ale on
11, 5o3. Abita i mari della Nuova-Zelan dulate; vallecole piane, uninervie (segnate
da. (Museo della Societ Linneana.) da una costola primaria ?), colla commet
6. Cimotoa a testa triangolare (Cy- titura nuda, di Ire slrie; carpoforo se
motlioa trigonocephala). Carene delle ol to parabile dai mericarpi.
ullime paia di cosce subitamente arcuale: Questo genere, i cui caratteri qui espo
lesta triangolare. Localit non conosciuta. sti son quelli dati dal Nutlal, dal Ra-
(Nostro Gabinetto). finesque e dal Decandolle, e non quelli
che si trovano presso lo Schultes, ha
VI. RAZZA. molla affinila col laserpitium, ed ben
distinto dal tltapsia, Nult.
Cerere XXI. ( Smotter glomerato, Cymopterus glo-
meratus, Decand., Prod., 4> P"g- 24 i
Limsobia (Limnoria, Leach). Selinum acaule, Pursh, Fior. bor. Am.,
2, Suppl., pag. y32; Thapsia glomerata,
Limnoria verbinatora (Limnoria te- Nult , Gen. am., 1, pag. 184. una
rebrans). Corpo cenerino; occhi bruni pianta erbacea, liscia, bassa, di radice
nerastri. Limnoria terebrans , Leach , tuberosa, perenne; di stelo quasi cascante,
Edimb. Encycl., VII, 433. e quasi nudo; di foglie biternalo-incise,
Questo animaletto , che non ha pi coi lobi corti, ottusi, decussati, col pic
d'una linea o due di lunghezza, si trova ciuolo lungo. L'ombrella di quattro o
nelle diverse parli dell'Oceano britannico, sei raggi corti, senza involucro, cogl'in-
e verrina il legname dei vascelli con una volucretti divisi in cinque o sette parli,
incredibil prontezza. Furono per la prima dimidiali; i fiori poligami; quelli fem
Tolta riconosciuti i guasti che cagionava, mine quasi sessili e bianchi; quelli ma
al tempo della costruzione d'un l'aro su schi pedirellali e centrali. Cresre nelle
gli scogli di Bell, presso la costa di Sco aperte pianure verso il fiume Missur
zia. Stepbenson, ingegnere, incaricalo di nell'America boreale. (A. B.)
dirigere quella fabbrica , ci ha mandati " * CINA. (Bot.) Nome volgare della smi-
varii grossi pezzi di legno talmente forati lax china, Linn. Si conosce dai far
da questi animali distruttori, ch'era im- macisti la cina gentile che quella di
CIN ( 46 ) CIN
miglior qualit , e la ciim pelrita, eh' l'ha chiamata asperula cynanchica, vici
di radice pi dura. V. Smilace. (A. B.) nissima aWasperula tinctoria, alla quale
" CINA GENTILE. (Boi.) V. Cina. (A. B.) il Lamarck la riferisce come variet. (J.)
CINA PETRITA. [Boi.) V. Cina. (A. B.)1 CINANCO. (Bot.) Cynanchum, genere di
CINA SANTONICA. (Bot.) Ha queslo piante dicotiledoni, a fiori monopetali,
nome volgare l'artemisia judaica, Linn della famiglia delle apocinee e della pen-
(A. B.) tandria digioia del Linneo, cosi essen
" CINABRO, Cinnaharis. (Min.) Gli an zialmente caratterizzato: calice corto, per
tichi applicavano queslo nome al sugo sistente, di cinque denti; corolla mono
del sangue di drago o di altri vegetabil petala, col tuho cortissimo, col lembo di
che adoperavano le donne per render pi cinque divisioni aperte in stella, provvisto
bella la loro carnagione. poi esclusi nel suo orifzio d'un anello particolare,
vamente passalo nella mineralogia nella circondante le parti sessuali, di cinque den
quale indica il solfuro di mercurio. V. ti; cinque stami alterni colle divisioni
Mercurio. (Bory de Saint-Vincent, Diz della corolla opposte ai denti dell'anello,
class, di St. JYat., tom. 4, pag. 1 34 ). con antere di due logge, saldate nella fac
CINABRO. ( Chim. ) Combinazione del cia interna dei filamenti ; ovario supero ,
mercurio collo zolfo. V. Mercurio. (Ch.) bifido, sovrastato da due stili cortissimi.
* CINABRO D' ANTIMONIO. (Chim.) Il frullo composto di due follicoli bi
Combinazione ilei cloro coli' antimonio. slunghi , acuminati , uniloculari, deiscenti
V. Antimonio. (A. B.) da un sol lato, conlenenti dei semi nu
" CINABRO VERDE. (Chim.) Ha queslo merosi , coronali da un pappo setaceo,
nome nell'arti il cromalo di piombo. cmbriciati intorno a una placenta libera.
V. Cromati. (A. B.) Queslo genere contiene degli arboscelli
CINAEDIA. (fttioi.) Ci dice Plinio o delle erbe, specie esotiche per la massimi
queslo nome veniva anticamente dalo alle parie all'Europa, di fusli spessissimo sar-
pietre che si trovavano nella testa del menlosi, ripieni di un sugo proprio lalli-
pesce rbiamalo Cinaedus. V. Cinaedus. cinoso; di foglie opposte; di fiori ascellari
(I. C.) o terminali, disposti in mazzetti omhrel-
CINAEUUS. (ffliol.i Plinio ha applicalo liformi, in spighe o in corimbi. Molle di
questo nome ad un pesce da noi credulo queste specie, riunite da prima a queslo
il labro cinedo degli autori, Labrtis ci genere, ne sono slate escluse per passare
naedus^ Lini). L' Aldovrando ed il Gion- in altri generi, cmesono: doemia, sar-
slonio ne hanno parlalo sotlo il nome di costemma , gonolobus , marsdenia.
Cinaedus Bondeletii. V. Larro e Canus. Ecco le specie principali.
Il Cinaedus cnuda lunata, del Gro-j&NANco vomitorio Cynanchum vomito-
limi", il dentice, Sparus dentex , riitm, Lamk., Encycl.; volgarmente ipe
Linn. V. Dentice. (I. C.) cacuana delT Isoia-di-Francia. Questa
CINAGROSTIDE. ( Bot. ) Cynagrostis. pianta fu scoperta in quest' isola dal Son-
Anticamente , secondo che riferisce Ga- neral. Ha i fusti legnosi, bianchicci, ram
spero Rutilino . indienvansi per alcuni picanti, leggermente pubescenti; le foglie
con questo nome, quelle specie di grami ovali lanceolate, un poco cotonose di sot
gne ch'egli riporta alla sua sezione delle to, rette da picciuoli corti; i fiori pic
gramina conica, in capo della quale sta coli, disposti in corimbi lisci, retti da pe
il dente canino n di cane, triticnm re- duncoli pelosi; le divisioni del calice
pens del Linneo , o agrnpyrum repens strette, setacee, della grandezza della co
del Beauvois. (J.) rolla. Le radici di questa apocinea sono
CINAMITE. (Min.) V. Essonite, Kasel- emetiche, e si amministrano alla dose di
stf.in , e Pietra cannellite. (B.) venti. lue grani , dopo che sono stale pe
CINANCHICA o SINANCHICA. (Bot.) Cy- state.
nanchica vel Synanchica. Il Dalecham- ** Verte ancora fra'botanici, se questo
pio distinse sotlo questo nome una s|iecie cinanco sia una specie distinta o una
d'asperula, per esser essa con vantaggio semplice variet del cynanchum ipeca-
usata nella cura dell'angina, malattia che cuanha, Willd., e per tale da essere, in
in greco della cynanche o synanche. sieme con quest'ultimo, riunito al genere
Di questa pianta Gaspero Bauliino aveva asclepiade, come variet |3 dell' asclcpias
falla una robbia, rubia cynanchica , ed asthmatica , Linn. Roberto Brovrn for
il Tournefort una rubeola. Il Linneo poi
1' ha compresa nel genere asperu/a, dove mando il genere secamone a spese del
CIN ( 4*7 ) GIN
genere periploca, vi riferisce tra le altre vicinatissimo al precedente; e per alcuni
specie anche la periploca emetica, Reti, si anche riguardato per una semplice
alla quale pure si ri pori.i per alcuni il variet di foglie meno larghe, pi acule,
ciuanco in discorso. V. Asclepiade, Se- di peduncoli comuni pi allungali. Cresce
CAMONE. (A. B.) in alcune contrade dell'Europa meridio
Ci n a M.o cotonoso , Cynanclium tomento- nale; e noi l'abbiamo raccolto sulle coste
sum , Lamk., Encycl. Questa specie di Barberia.
dell1 Indie orientali, dove fu scoperta dal Ciuanco dell' Humboldt, Cynanclium
Sonnerat. Ha il fusto cotonoso, cilindrico Humboldtianum, Roem. et Schult., Syst.,
e bianchiccio; le foglie numerose, ovali, 6 , pag. io5 ; Cynonchum suerosum ,
un poco cuoriformi, ottuse, mucronate, Kunlh. in Humb, et Bonpl., Nov. gen.
biancastre di sotto; i fiori disposti in om Spec, 3 , pag. 2o5. Ha i fusti ramosissi
brelle laterali, poco guernite. mi, bianchicci ; le foglie bislunghe, acute
Cinanco eretto , Cynaric hum erectum , ad ambi i lati, quasi mucronate, glabre;
Linn.; Jacq., Hort. tab. 38. Pianta della le ombrelle sessili ; il calice appena pube
Siria, coltivata in qualche giardino di scente, la corolla divisa in cinque parti,
Europa; di fusti diritti, folti, sottili, punto colle lacinie lineari, filiformi; lo stimma
rampicanti, glabri, non molto ramosi, convesso. Cresce presso Cumana.
alti tre piedi; di foglie glabre, cuorifor Questo cinanco non da confondersi
mi, tinte d'un verde chiaro un poco glau col cynonchum suerosum, Linn., che
co. I fiori numerosi e disposti in co per il Brown stato tolto dai cinanchi
rimbi laterali, hanno il calice cortissimo; e riferito al genere gonolobus. V. Gono-
la corolla bianca, con divisioni bislunghe, LOBO. (A. B.)
un poco strette, ottuse, aperte in stella. * Cinanco irto, Cynonchum hirtum, Linn.;
** Roberto Brown (Mem. JVern. Soc., Pluk.,yG, fig. 5; Gonolobus liirtus, Brow.;
i, pag. 3i) arricchisce di questa specie il Roem. et Schult., Syst*, 6, pag. 64. Dif
uo genere mardsenia. (A. B.) ferisce dal precedente per i fusti rivestiti,
Cinanco 01 Montpellieb, Cynonchum mon alla lor sommit, di copiosi peli rosso-
spel'iacum , Li un.; Cav., Ic. rar., 60; biondicci, per le foglie pi grandi. Cre
CI iis., Hist., 1 pag, 126; volgarmente sce nell'America settentrionale.
scammonea di Montpellier, scammonea * Cinanco disteso, Cynanclium prostra-
di Spagna. Le sue radici son lunghe, stri tum, Cav., Ic. rar., 1 , tab. 7 ; Gonolo
scianti, ramose, e producono dei fusti er bus prostratus, Brow.; Roem. et Schult.,
bacei , glabri , cilindrici , sarmentosi ; le Syst., 6, pag. 64. Pianta del Messico,
foglie ovali, rotondale, molto intaccale a coltivata a Parigi nel giardino del re,
cuore, talvolta pi larghe che lunghe, un e in altri giardini d'Europa. Ha i fusti
poco acute, pi spesso ottuse e mucrona gracili, distesi, pubescenti di sotlo; i fiori
te, glabre, molli, verdi cenerine; i fiori ascellari, solitari, o riuniti in ombrellette
bianchicci, piccoli, disposti in corimbi la poco guernite; la corolla piccola, verdic
terali , ombrelliformi; le divisioni della cia, colle incisioni strette, lineari, ottuse.
corolla allungale, strette, apertissime. Cre Cinanco di foglie piccole, Cynanclium
sce nei luoghi marini, in Francia nei din parviflorum, Sw., Prodr., pag. 53; Fior.
torni di Narbona, di Montpellier, e in Ind. occ, 1 , pag. 53; ; Willd. Questa
Ispagna, Italia ec. A questa specie si at specie ha molle relazioni colla preceden
tribuiscono le medesime propriet che te: ma se ne distingue per i fusti gla
alla vera scamonea di Siria, ma in un bri, filiformi, rampicanti; per le foglie
grado pi debole. ovali, appena intaccale alla base; per i
** Questa specie non dee confondersi fiori piccoli , ascellari , disposti in om
col cynonchum monspeliacum, Brot. , e brelle quasi sessili. Cresce nell'America
col cynonchum monspeliacum, fi Lamk., meridionale a S. Domingo, nei luoghi
che appartengono alla specie seguente. di montagna e nei boschi.
* Cinanco ACOTO, Cynanclium neutrini, Lin., pag. " Il Brown (Mem. Wern. Soc., 1,
Hort. Cliff, pag., 79; Willd., Spec, 1, 53) ha separala questa specie dai
pag. 1254; Jacq., Mise, 1, 16, tab. 1; cinanchi e l'ha fatta tipo del suo genere
metastelma. (A. B.)
Brow., Mem , Wern. Soc., 1 , pag. 44 > * Cinanco aboelb, Cynonchum arghel ,
Periploca monspel. foliis acutioribus , Delisl., Mem. sur F Egypt.; Nectoux
Tourn., Inst., g3; Apocynum 3 latijblium, Voy. de t Haute-Egypt., pag. tab. 3 ;
Clus., Hist. 125. Questo cinanco rav- Cynancum o/eaefolium;Koem. et Schull.,
CIN C 4*8 ) CIN
Syst., 6, pag. 109, volgarmente falsa fiori fascicolali, quasi sessili. Cresce in
sena. Questa specie, scoperta nell'Alto- Affrica.
Egitto, importante per le sue foglie Cinanco di molti FioBi, Cynanchum Jlori-
adoperate negli usi medesimi in che si bundum , Brow., Mem. Vern. Soc., I,
impiegano quelle di sena. Ha i fusti di pag. 463 ; Roem. et Sch., Syst., 6 , pag.
ritti, legnosi; i ramoscelli glabri, bian 97. Ha le foglie mollo glabre, acumina
chicci; le foglie ovali, quasi sessili, lan te ; il peduncolo comune pi corto delle
ceolate, intiere, coriacee, bianchiccc; i foglie; le ascelle afille; le carene interne
fiori bianchi, disposti in piccoli corimbi della corona prolungate in lacinie. Cre
folti, ascellari ; le divisioui del calice lan sce nella Nuova-Olanda al di l dei tro
ceolate; la corolla un poco pi lunga pici.
del calice. Cinanco del Broyvn , Cynanchum Brow-
Cinanco fonale, Cynanchum furiale, Poir., nianum , Roem. et Sch., Syst., 6, pag.
Encycl. Suppl. Questa specie scoperta a 97 ; Cynanchum peduncolatum , Brow,
S. Domingo dal Poiteau, facilmente ri loc. cit. Ha le foglie alquanto glabre; il
conoscibile per la finezza dei suoi fusti peduncolo comune pi lungo delle foglie;
gracili, filiformi, avvolti sopra se stessi, o le ascelle difille; le carene interne della
sui corpi vicini ; per le foglie glabre , corona prolungate in lacinie. Cresce nella
piccole, remote, strettissime, troncate in Nuova-Olanda ai tropici. (A. B.)
punta, cuneiformi alla base; per i fiori jCINANTEMIDE. ( Bot. ) Cynanthemis.
laterali, piccoli, pedicellati, riuniti in Nome greco dell* anthemis coluta, citalo
piccole ombrelle sessili ; per i follicoli da Gaspero Bauhino presso il Lobelio.
glabri , compressi , lunghi un pollice (J-)
circa. CINAPINA. (Chim.) Base organica esi-
Cinasco cresputo, Cynanchum crispum, stente Dell' aethusa cynopium , Lino.,
Thunb. et Jacq., Frug., lab. 36, fig. 5. pianta velenosa.
Ha le foglie lustre, lanceolate, un poco
rigide, ottuse, crespute sul contorno e mi Propriet.
poco pelose agli orli; i peduncoli corti,
ascellari, spesso geminati, uniflori; i fiori insolubile nell'etere.
odorosi; il calice un poco peloso; la co solubile nell'acqua e nell'alcool;
rolla verdiccia; l'appendice bianca cam nelle quali soluzioni cristallizza in prismi
panulata. Cresce al capo di Buona-Spe romboidali.
rama. (Poih.) Trattala cogli acidi , vi si combina e
" 11 cynanchum crispijlorum , Svf., costituisce dei veri sali.
specie molto differente da questa; im Il solfalo di ciuapina cristallizza in
perocch il Brovra ha in essa riscontrali prismi.
caratteri tali da separarla perfino dai ci-
nanchi, e formarne insieme con altre apo- Storia.
cinee il suo genere gonolobus.
Cinasco del Bonpland, Cynanchum Bon- La scoperta Iella rinapina dovuti
plandianum, Roem. et Sch., Syst., 6, al Ficinus. (A. B.)
pag. 98; Cynanchum lanceolatum,Humh. CINAPIO. (Bot.) Cynapium. 11 Rivino di
et Bonpl., Tfov. gen. et Spec, 3 , pag. stingue col nome di cynapium quelli
2o3 , n. 3. Ha il fusto volubile, ramo umbellifera, che poi dal Linneo fu dell
sissimo; i rami opposti, uno dei quali aethusa cynapium. L1 Heisler n' aveva
spesso obliteralo, lereti, glabri, segnali da fatto il suo genere wepferia. (J.)
una riga alcun poco pubescente; le foglie CINARA o CYKARA. {Bot.) Nome latino
lanceolate, acuminate, glabre ; le ombrelle del genere carciofo. V. Cabciofo. (E.
quasi sessili ; il calice un poco pubescen Cass.)
te; la corolla di dieci lobi; lo stimma ** CINAREE. (Bot.) Quinto gruppo stabi-
conico, convesso, smarginato. Si crede che lito dal Cassini nella sua trib naturale
la palria di questa pianta possa essere la delle carduinee per quelle sinaulere che
Nuova-Andalusia. hanno il periclinio colle appendici larghe
Il cynanchum lanceolatum, Poir. non o strette, coriacee , pungenti; il frutto
Thumb., che ha per sinonimo il cynan tetragono , con pericarpo duro. V. Car
chum hastatum, Pers., specie dubbia, duinee. (A. B.)
la quale ha le foglie quasi alabardate- * CINARICE. (Bot.) Cynarice. L]Adan-
lanceolate, colle orecchiette rotondale, i son di avviso che sia una specie d'a
GIN ( 4*9 ) GIN
pocino la pianta che Dioscoride indic mescolate colle vernoniee, le inulee, e le
con questo nome. (A. B.) caulinee, e tali sono i generi sto/sesia, ho-
CINAROCEFALE. (Boi.) Cynarocep/talae lolepis, heterocoma, pacourina, syncar-
vel Cinarocephalae. Questo nome che pha , cardopatium , stobaea , xeranthe-
nella sua etimologia significa capo di mum, staehelina, cliuquiraga, carlowizia,
carciofo, fu usato (la) Vaillant e dal cantina, atraetylis : aggiungiamo che la
Jussieu per indicare un gruppo ili piante sottodivisione in tre parti di questa se
stabilito o riconosciuto ila essi nella fa zione , secondoch il pappo composto di
miglia delle sinantere. Questo gruppo, squammettine paleiformi, di squaminettine
del quale il Jussieu fa una famiglia barbellulate o di squammettine barbate,
ch'ei colloca tra le sue cicoriacee e le allontana il cirsium dal carduus, e non
sue coriinbifere , meno naturale delle da tollerarsi per molte altre ragioni. La
prime, e pi naturale delle ultime. Ma quarta ed ultima sezioue , quella delle
?[uesla pretesa famiglia, che non di centauree, la sola che sia di fatti natu
allo che una sezione di famiglia , non ci rale. Nella nostra classazione, la massima
pare ammissibile, n in una cassazione parte dei generi comunemente confusi
naturale, u in un'artificiale. In una clas sotto il titolo di cinarocefale , trovansi
sazione naturale non da ammettersi, ripartiti in quattro trib, e sono: quella
perch riunisce generi appartenenti a delle echinopodee o ecbinossee, che non
parecchie trib differenti; in un'artifi comprende che il solo genere echino-
ciale non sapremmo come adoprarla, per pus o echinopsis ; quella delle carduiuee;
ch non presenta un solo carattere che quella delle centauriee, che potrebbe es
le appartenga esclusivamente, e che non sere riunita alla precedente e costituire
incontrisi in diverse corimbifere. Quello una semplice seziuuc di trib; ed infine
fra1 caratteri che paruto pi esclusivo, quella delle carlinee. (E. Cass.)
l'articolazione delle diramazioni dello CINAROCEPHALAE. (Boi.) V. Cinaro
stilo sul proprio trouco: questa artico cefale. (E. Cass.)
lazione tuttavia manifestissima nella CINAROIDES. (Bot.) Presso il Pluke-
nostra trib delle artotidee , compresa net cos indicata una pianta, apparte
nelle corimbifere del Jussieu , e le pi nente al genere proteo , dove ha conser
volte nulla nella nostra trib delie vato questo nome come specifico. (A. B.)
carlinee , che questo botanico confonde CINARRODIO. (Bot.) Cynarrhodium.
tra le sue cinarocefale. per il Desvaux indicata con questo
Del resto, ammettendo le cinarocefale nome una specie di fruiti, che son quelli
del Jussieu, converrebbe ancora cambiare delle rose. Questi frutti sono eterocarpici,
la divisione di questo gruppo in tre se etairionici, composti di ovari o carceruli
zioni, le due prime delle quali foniate ossei , incassati nelle pareti del calice di
unicamente sulla presenza o sull'assenza venuto carnoso, e quasi chiuso in cimi.
delle spine, non possono evidentemente I cinarrodi si conoscono nelle farmicie
sostenersi, e la terza manifesta un me- col nome di cinosbati. (A. B.)
scuglio di generi appartenenti alle nas- C1NCERA. (Ornii.) Al Palul di Bien-
sauviee, alle vcrnoniee, e alle echinossee. tina cosi chiamata la Cinciallegra, Pa-
Il Decanjolle ha proposta un'altra di rus mnior , Linn. V. Cincia. (F. B.)
visione delle cinarocefale, che la giusta " CINCHONA. (Bot.) Nome latino del ge
riputazione di questo botanico non ci nere china. V. China. (A. B.)
concede di passare sotto silenzio. Egli le CINCHONACEAE. (Bot.) V. Cisconacee.
distribuisce in quattro sezioni. La primi (A. B.)
quella delle ecbinossee, contiene solamenl* " CINCHONEAE. (Boi.) V. Cincokee.
tre generi, i quali nell'ordine naturale (A. B.)
appartengono a tre gruppi differentissi CINCIA, Parus, Limi. (Ornit.) Gli uc
mi , essendo ' infatti- ilil boopis
' una boopi celli di questo genere hanno per ca
dea , la rolandra una vernoniea , l' echi- ratteri: un becco grosso alla base, co
nopsis un'echinossea. La seconda sezione, nico, corlo, molto robusto, appuntato ed
detta delle gundeliacee, non compren le un poco compresso sui lati ; le narici ro
che due generi, del pari male associati; tonde e ordinariamente nascoste da peu-
imperocch l'ano, la gundelia, una nuzze toste, dirette in avanti; la lingua
vernoniea, e l'altro, Vacicarp/ia, un tagliata in quadro e terminala da quat
boopidea. La terza sezione, chiamata delle tro fileni cartilaginei, posti ad egual di
carJuacee , presenta le vere carduinee stanza li uni dagli altri, secondo Levail-
Dizion delle Sciente Nat. Voi. VI. 54
Cltf ( 43o ) CIN
Inni, ma talvolta intera eJ appuntala se tano il dondolare senza rilasciarla e senza
condo Vieillot; i piedi forti e con tre desistere dal beccarla. Mangiano pure
Jili anteriori ed uno posteriore, tutti di della carne, dei fichi, della canapuccia
visi secondo Temrainck, ma i di cui due ed altre piccole semenze; ma, siccome i
esterni sono, secondo Vieillot, riuniti alla bruci e gli inselli formano il loro prin
loro base; le unghie rastremale, proprie cipale alimento, quelle della prima se
ad aggrapparsi, con quella del pollice pi zione svolazzano continuamente di ramo
forte e pi curva. La penna spuria, di in ramo e d'albero in albero, vi si so
media lunghezza , quasi nulla , e la spendono per ogni verso, anco con la
quarta e quinta remigante sono le pi testa in gi , percorrono il tronco, e fru
lunghe. scilo in tutte le piccole fessure della
Cuvier separa dalle cince propriamente scorza e negli spacchi delle muraglie per
dette quelle che sono conosciute sotto i scuoprirne. Le cince riparie saltano con
nomi di basettini e di fiaschettoni , le la medesima prestezza sui giunchi e sui
prime avendo la cima della mandibula fusli di altre piante aquatiche; ma, i
superiore un poco curvata sull'inferiore, luoghi che abitano essendo meno acces
ed i secondi il becco pi sottile, pi ap sibili,! loro costumi non sono tanlo bene
puntato e pi diritto. conosciuti quanto quelli delle altre cince,
Temminck, che divide gli uccelli di Eu che sappiamo aver l'abitudine di nascon
ropa appartenenti al genere Cincia in due dere dei semi e farne delle provvisioni ,
sezioni, i silvani ed i riparti, desume la per quanto questi magazzini non possano
loro distinzione dalla prima remigante , essere vantaggiosi alle specie che passano
che di media lunghezza nei primi , e l'estate sulle montagne e scendono d'in
mancante o quasi mancante nei secondi. verno nelle pianure. In primavera bec
Osserva inoltre, relativamente ai costumi, cano i germogli degli alberi , e cagionano
che i silvani vivono nei boschi e nidifi un'altra specie di guasti nei giardini ove
cano nelle buche naturali degli alberi, e si mantengono le api, delle quali molle
che i riparti, vale a dire il basettino ed specie sono avidissime. Non risparmiano
il fiaschettone, vivono nei canneti, nelle gli uccelletti che trovano malati nel loro
giuncaie e nelle macchie presso le acque, nido, n quelli che sono caduti nei lacci;
ove i loro nidi sono fabbricati con mag forano loro il cranio per inghiottirne il
giore artifizio. cervello, ed in egual modo si compor
Levaillant, che non ammette come cince tano verso quelle specie , di esse pi de
molte specie cos chiamate in varie opere boli, che vengono racchiuse nelle mede
sugli uccelli, considera il basettino per sime gabbie. Coraggiose quanto feroci,
appartenente al genere dei Beccafichi: con non esitano ad assalire uccelli assai pi
traddice pure l'opinione di coloro i quali forti di loro, come le civette, e dall'altro
attribuiscono alle cince la facolt di ar canto sono tanto stizzose , che talvolta si
rampicarsi lungo i tronchi degli alberi battono anco fra loro sino agli estremi.
come i picchi, mentre non possono, se Peraltro spesso si riuniscono fuori dei
condo esso, mutar di posto che spiegando tempi dell'incubazione, e pacificamente
le ali e facendo un piccol volo,o per lo si occupano in societ nel ricercare il
meno un salto per parte , sempre per ac proprio alimento; ma nella stagione degli
compagnato da un colpo d'ala qualunque. amori s'isolano per occuparsi della co
Gli uccelletti che hanno ricevuto il struzione dei nidi, o nelle bnche degli
nome di cince e le di cui pi grosse spe alberi e dei vecchi muri o nelle cavit
cie non sono neppure della grandezza della dei massi, ec, o, per alcune specie, so
passera, hanno il corpo muscoloso e mollo spendendogli alle canne, ec. Le materie
carnoso; il loro tarso corto, i piedi sono che vi adoperano, sono talora borraccina,
vigorosi, e la testa di una notabile so crini, lana, penne ; talvolta erbe minute ,
lidit per la grossezza delle ossa del cra piccole radici , peluvia e piante. Se le
nio. Perci , tenendo strette fra le loro cince sono i pi forti uccelli relativa
unghie le nocciuole o altri frutti a noc mente alla loro piccolezza , sono anco i
ciolo, le cince forano a colpi di becco, e pi fecoudi. La loro covata , sempre nu
fanno uscire dall'involucro, coi filetti della merosa, giunge, come dicesi, talora fino
loro lingua, le mandorle, che costituiscono a diciotto e venti uova , e difendono i
una parte del loro cibo. stalo osservalo loro figli con sommo coraggio.
che, se sospendesi una noce in cima ad L'attivit e la petulanza di questi uc
un filo, esse vi si aggrappano e ne segni- celli gli fanno spesso cadere nelle insidie
CIN ( 43 1 ) CIN
che loro vengono lese, e delle quali d paesi pi caldi, si trovano in Francia per
la descrizione l'Avicellologia francese. tutto l'anno; ma, siccome ve ne sono al
Del rimanente , siccome le prime che si cune che passano l'estate nelle montagne
prendono e che si chiudono nelle gabbie elevate, e da un altro canto, quelle del
mandano continue grida che richiamano Settentrione si ritirano nell'autunno in
gli uccelli della loro specie , riesce facile regioni pi temperate, in quella stagione
il farne numerosa preda senza ricorrere appunto sono pi abbondanti nelle pianu
a molli arlifizii. re. Le cinciallegre hanno nel tempo de
Si trovano cince in tutte le parti del gli amori un canto assai piacevole; ma
l'antico continente; ne vivono pure nel in generale non fanno sentire che due
l'America settentrionale ed anco nell'Au- specie di gridi, il primo dei quali, che
stralasia; quelle per che dicesi essere sembra esprimere titig/ie, ha qualche so
state trovate nell'America meridionale, miglianza con lo stridore d'una lima ed
non sono bene accertate. ha procurato all' uccello il nome di ser
rarler, magnano, e l'altro pu esattamente
Cince Europee. esprimersi con le sillabe sliti-stiti, ripe
tute pi volle di seguilo. Bench questa
cincia si appai fino dal mese di Febbraio,
Cihciallegra, Parus major, Lino. Questa non fabbrica che assai pi tardi un nido,
specie, che pur chiamasi cincia grossa , il quale ordinariamente collocato in nna
rappresentata negli Uccelli coloriti di buca d'albero, talvolta negli spacchi dei
Buffon, tav. 3, n. 1 ; negli Uccelli di muri, e i di cui materiali consistono in
Franconia, di Wolfif, primo fascicolo; ne borraccina, crini, penne ed altre sostanze
gli Uccelli di Germania, di Borkhausen, molli. La femmina vi depone olio a do
settimo fascicolo, tav. 3g, n. 2; in quelli dici o quattordici uova bianche e sparse
della Gran Brettagna, di Lewin, toni. 4, di macchie rosse chiare, pi numerose
tav 118; in quelli di Nuzeman e Sepp , sulla parte ottusa , le quali sono rappre
tav. 60, ed in quelli di Uonovan, tom. 3, sentate nella tav. 27, n. 1, di Lewin,
tav. 69. Ha circa cinque pollici e mezzo e nella tav. 6 dell' Ovarium britannicum
di lunghezza, e pesa quasi un'oncia. La di Graves. L'incubazione dura soli dodici
testa , la gola ed il collo anteriore sono giorni; i figli, che rimangono ad occhi
neri a reflessi, come pure una striscia che chiusi per un tempo ben lungo, abbando
si stende in lunghezza sul mezzo del petto nano il nido quindici giorni circa dopo
e del ventre, e finisce alle penne anali, la loro nascita, e restano appollaiati fino
che sono bianche; una macchia di que alla nuova stagione sugli alberi vicini,
st'ultimo colore e quasi triangolare occupa ove continuamente fra loro si richiamano,
la regione delle tempie; il corpo superiore abitudine della prima et , alia quale
verde olivastro fino al groppone, eh' probabilmente dovuta quella che conser
cenerino turchino come le tettrici alari , vano di accorrere alla voce dei loro simili.
le quali sono traversate da una fascia Nello spazio di sei mesi, questi figli ac
bianca giallognola; la coda cenerina tur quistano tutto il loro accrescimento, e
chiniccia fuori e nera internamente; la quattro mesi dopo la prima muda sono
penna esterna met bianca , e la cima in stato di riprodursi: perci non vivono
della seguente dello slesso colore; il corpo pi di cinque anni. Le covate si rinnuo-
inferiore, eccettuata la fascia nera, giallo vano due ed anco tre volle l'anno, se le
pallido ; il becco nero, ed i piedi sono prime sono state in qualche modo disgra
piombali. La femmina e i giovani differi ziale; ma allora il numero delle uova
scono nell'aver pi pallido il giallo, il meno considerabile.
nero meno lustro e la t'ascia nera del corpo Quando le cinciallegre hanno scelta una
inferiore meno larga. Vi sono parecchie buca, vi ritornano tulle le sere, e se ven
variet di questa specie, e, fra le altre, gono inquietate con una bacchetta, fanno
una che ha l'ali rossicce e pi o meno sentire un picrol sibilo che i ragazzi ere-
strisciale di bianco. Se ne vede pure, sul don quello d'una serpe e che gli inliruo-
frontespizio del primo volume di Lewin, risee ; se per difficile il farle uscire
una eh1 singolare per avere il becco in con questo mezzo, vi si riesce facilmente
crociato, lo che certamente dipende da un battendo sul tronco degli alberi vuoti, lo
vizio accidentale. che d'altronde agevolala scoperta del loro
Le cince di questa specie, che preferi nido.
scono le regioni temperate e fredde ai Abbiamo gi veduto quali inconvenienti,
GIS ( 43a ) di
risultino dall' introduzione ilelle cince, e risce in pianura. ( Savi, Orni/. Tote,
specialmente li quelle della presenle spe tom. 2.0, pag. 17).
cie, la pi forte ili tutte, in una iiccellie- iticiA bigia , Parus palustri! , Linn., tav.
r.i, anco assai grande, che racchiudesse al i3 di Frisch, fig. 2. B; lav. 3 di Buf
tri uccelli; abbiamo per degli esempii fon, fig. 3; tav. 120 di Lewin, e a5 di
contrarli , e reca forse sorpresa il sapere Nozeman e Sepp. Montbeillard riguarda
che una cincia cos vorace si addomestica questa specie per una variet della cincia
al punto di venire a mangiare in mano, romagnola; ma i moderni naturalisti non
e docilmente si presta agli cserciziiai quali esitano a considerarla per una vera spe
si addestra il cardellino. La pasta che cie. un poco pi grossa di quella e
meglio le conviene in gabbia si fa con pesa circa tre dramme; la sua lunghezza
midolla di pane, carne tritala, canapuc di quattro pollici e di tre o quattro
cia pestala, al che pu aggiungersi ilei linee. Non ha sulla nuca la macchia
sevo, la qaal sostanza desta un partico bianca che vedesi su quella della prece
lare appetito in questo uccello , la di cui dente, e la lesta tutta incappucciala
carne, dice Lev?in , molto amara di nero, il qual colore occupa una mi
*" La cinciallegra un uccello comu nore estensione sotto la gola; le gole sono
nissimo in tutti i luoghi della Toscan bianche, il mantello grigio scalato di
ed in tutte le stagioni. (F. B.) bruno; le parti inferiori, che sono bian
Cincia romagnola, Parus ater, Linn castre, offrono pure le medesime scala -
Frisch, tom. tav. i3, n. 2; Wolff, ture. Il nero del cappuccio meno cupo
Uccelli di Francia, 6. fascicolo ; Lewin, nella femmina e pochissimo apparente
tom. 4i ,f,v. 119; Donovan, tom. 4 , tav. sulla sua gola, che ha delle macchiette
79. Questa specie , che pesa due dramme grigie. Ve ne sono delle variet acciden
ed ha quattro pollici ed un quarto di tali che non hanno nero sotto il becco,
lunghezza e sei pollici e Ire quarti di e tutto il di cui abito pi o meno stri
sbraccio, ha la coda un poco forcuta. Il scialo di bianco. Temminck ha ricevuti
ventre, la gola ed il collo anteriore sono dall'America settentrionale degli indivi
neri cupi; la nuca offre un grande spa dui affatto simili a quelli d'Europa.
zio bianco, e vedesi sulle parti laterali Questa specie, che trovasi nei boschi
del collo una larga fascia del medesimo e nei giardini, ma che specialmente pre
colore, che passa sotto gli occhi; il corpo ferisce i luoghi freschi ed aquatici,
superiore cenerino e l'inferiore bianco pi abbondante in Olanda che nelle altre
sudicio; le ali sono traversale da due fa regioni dell'Europa; ma si trova pure
sce bianche, e, come la coda, marginale nell'interno del Nord, e particolarmente
di verde II becco nero ed i piedi sono in Svezia ed in Norvegia. Il suo cibo
piombati. Secondo Moerhing, la lingua identico con quello ilei le altre cince, e
ha due soli filetti, e la sua parte inter nidifica , al par di loro , negli alberi vuoti,
media, eh' intera, si solleva quasi ver particolarmente nei meli e nei peri. La
ticalmente. femmina partorisce dieci o dodici uova
Questa cincia abita i boschi, special bianche, macchiale di rosso, che Lewin
mente quelli ove sono degli abeti ed al dice essere pi tonde di quelle delle altre
beri sempre verdi, i giardini, i verzieri, cince, e che ha rappresentate nella lav.
e si diffonde nelle pianure verso la met 27 , N. 3.
dell'autunno; si arrampica lungo gli al "* Abita in Toscana i boschetti, e le
beri , come le sue congeneri, ed oltre alle macchie dei monti di mediocre eleva
cimici di bosco ed altri insetti, come zione. Il Dottor Carlo Passerini l'ha tro
pure alle loro larve, mangia i pinocchi vata nelle vicinanze della nostra Firenze;
ed i semi dei larici. Nidifica negli alberi noi nei poggi del Senese, vicino all'an
vuoti e nelle buche delle case diroccale. tica badia di S. Galgano. Non l'abbiamo
La sua covata di otto a dieci uova mai veduta nel Pisano. (Savi, Ornit.
hianchc con qualche macchia porporina; Tose. tom. 2.0, pag. 19).
sono rappresentate in Lewin, tav. 27, Gueneaii di Montbeillard riguarda per
n. 2 , e nc\VOvarium britunnicum di una variel di questa specie la cincial
Graves. legra cenerina di Buffon, tom. 3, pag.
** piuttosto rara in Toscana; vive 549, la quale, secondo Vieillot, uua
sopra i nostri monti pi alti; ma in au bigia, e che pratica infatti, nelle mac
lumia, nel tempo del passo degli altri chie vicino a terra, e non nelle buche
uccelletti, sempre qualcuna ne rompa- degli .dberi , un nido ch' vestilo ili
CTN ( /,33 ) GIN
crini internamente c dove la femmina Il Parus lugubris non ci noto che
partorisce solamente cinque uova , che giammai siasi trovato in Italia: ma sic
non hanno macchie tosse come quelle come un uccello proprio alle rive orien
Ielle cince, ma sono punteggiale di nero, tali dell'Adriatico, e ci sembra cosa fa
come le uova delle bigie, e il di cui cilissima che qualche individuo traversi
fonilo bruno chiaro verdognolo. Que quel mare e si ferrai in Italia , perci
st'uccello, che ha i due diti laterali fra ne diamo la descrizione. comune mollo
loro eguali , e aderenti al medio, cio nell'Istria, nella Dalmazia e nell'Un
l'esterno perla prima falange e l'interno gheria. Non si conoscono n i suoi co
per una membrana, si trova d'estate in stumi, ni il moilo di nidificare.
Inghilterra , ove vive d'insetti nei giar Cincia piccola , Parus coeruleus , Linn.,
dini. tav. 3. n. adi Bufif., tav. 121 di Levrin,
Temminck descrive nel suo Manuale 5? di Donovan e j di G. Graves , toro.
d'Ornitologa , dopo la cincia bigia I. Questa specie, eh' la pi comune e
sotto il nome di cincia dalmatina, Pa la pi graziosa, ha quattro pollici e
rus lugubri*, Nati., nn uccello che po mezzo di lunghezza, e sette pollici di
trebbe confondersi col precedente, ma sbrnc.ccio. Il vertice di un bell'azzurro;
che Pallas ha considerato per specie nella la fronte, le sopracciglia e le terapie sono
sua Fauna rossica, non ancora pubbli di un bianco puro; un freghetto nero,
cata , e della quale Nallerer di Vienna, ha partendo dal becco, passa attraverso gli
portati alcuni individui dai suoi viaggi occhi e si stende fino all' occipite ch' di
nelle provincie meridionali dell'Ungheria un azzurro pi cnpo; le gole hanno un
ove l'ha trovata lo stesso Temminck, contorno nero, colore che occupa egual
come pure in Dalmazia. Quest' ultimo mente il disotto della gola. La schiena
autore indica l'uccello del quale trattasi verde olivastra; la coda , tagliata in
con questa frase: grandetta della cin quadro , turchiniccia , come pure le ali,
ciallegra; il nero velato e scuro che che sono traversate da una striscia bianca;
non si estende al di l dell' occipite, ed un bel giallo regna sul petto e sulle parti
il nero della gola che occupa molto spa laterali del ventre, in mezzo al quale
zio; mentre la cincia bigia non di una vedesi una striscia longitudinale nera tur
grandezza maggiore di quella della cincia chiniccia, ch' meno apparente sulla fem
piccola, il nero cupo del suo vertice si mina, d'altronde un poco pi piccola del
estende molto innanzi sulla nuca, ed il maschio, e le di cui tinte sono in gene
nerastro della sua gola occupa poro spazio. rale meno vivaci. Nei giovani il bianco
* Il prof. Paolo Savi di Pisa, nel rimpiazzato dal giallognolo, e l'azzurro
tomo 3., pag. 212-213, della sua Orni dal bruno cenerino. V. Tav. 5^5.
tologia Toscana, ha data di quest'uccello Questa specie, ch' sparsa iu tntta
una pi estesa descrizione, che qui ci l'Europa, e che pur trovasi solla costa
par necessario il riferire. d'Affrica, abita i boschi, specialmente
Maschio , e femmina. Becco mediocre quelli di faggi e di querce ; le campagne,
mente grosso, color di com. Iride scura., i verzieri, i giardini; vive di coccole
Pileo , ed alto della cervice , di color nero salvatiche, di faggiuole, e dello slesso
smorto : questo colore si unisce con il co cibo delle cinciallegre, delle quali ha le
lore sbiadito cenerino giallastro del dorso, abitudini egli appetiti, ed in compagnia
delle scapolari, delle piccole e medie cuo- di esse fa dei viaggetti nell'autunno. Se
pritrici delle ali e del sopraccoda. Grandi vantaggiosa per la distruzione degli
ciioprtrici delle ali , remiganti e timo insetti, reca guasto nei giardini, ove
niere di color cenerino fosco, marginale becca i germogli degli alberi, e slacca i
di cenerino biancastro. Dall'angolo ilei giovani frutti che porla al suo magazzi
becco parte una macchia bislunga che no. Al pari delle cinciallegre, assale eoa
ristringesi dietro l'orecchio, poi dilatasi, egual stizza le civette, e rosica le carni
e termina sfumandosi col color cenero degli uccelletti che pu prendere, al
gnolo delle cervice. Un largo soltogola punto di farne degli scheletri beli' e pre
nero sbiadito subtriangolare. Tutte le parati. Le buche degli alberi o dei muri
parti inferiori di un biancastro sudicio. sono i luoghi ove si ritira nella notte,
Piedi ed unghie cenerine nerastre. e dove fabbrica un nido nel quale vi
Lunghezza totale: soldi 4, quattrini 1. sono molte penne; soffia come le cincial
Apertura del becco: picc. 5. Coda: quali legre quando s'introduce la mano o una
5 picc. a. Tarso: picr. 9. bacchetta nel suo pertugio, ove la fem-
CI* ( 434 ) CIN
mina partorisce nel mese di aprile dieci l'inferiore biancastro, ed i Aanchi odo
a dodici uova, ma talora un numero as rossi biondi chiari. II becco nerastro
sai pi considerabile. Le quali uova sono ed i tarsi sono piombati. Il ciuffo meo
spruzzate di macchie roi-e sopra un fondo lungo nella femmina, che ha Io spazio
bianco, e pu valersene la figura in nero della gola pi piccolo.
Lewin, tav. 27, n. 4; > Nozeman e Pare che la Francia settentrionale, da
Sepp, tav- 24; e nell' Ovarium britan- una parte, e la Svezia dall'altra, sieno
nicum di Graves. Non bisogna toccarle, i limili delle escursioni di questa specie,
giacch si rischierebbe di fare abbando ch' rara in Olanda ed in Inghilterra,
nare il nido, ove l'uccello non ritorne ma che peraltro stata uccisa nella con
rebbe, quando V incubazione fosse molto tea d'York ed in Scozia. Preferisce il sog
avanzata, se avesse avuto luogo la rot giorno nei terreni sodi e nei luoghi so-
tura di uno di queste uova; allorch lilarii, abbondanti di ginepri e di abeti,
per sono nati i figli , la madre ne ha ove vive sola, fuggendo la compagnia
molta cura e vigorosamente gli difende. degli altri uccelli, di quelli ancora della
La cincia piccola piace per la sua vi sua specie. Si ciba di ragui, di piccoli
vacit, per la petulanza dei suoi moli bruci nudi e d'altri insetti, come pure
per il suo mo>lo di frugare attorno ai di coccole e del seme degli alberi sempre
un ramo; ma provoca tulli gli altri uc verdi, e nidifica nelle buche degli alberi,
celli, che non l'ultima ad assalire negli spacchi dei muri e dei casolari di
quando trova occasione di farlo con van roccali , nei nidi abbandonati dagli sco
taggio, e si azzuffa ancora con le sue iattoli, ed anco nei mucchii delle pietre.
compagne. Sarebbe per un bellissimo La femmina vi partorisce otto a dieci
uccello per tenersi in gabbia; ma non vi uova bianche , macchiale di rosso san
vive lungamente, e Mauduyt, che ne ha guigno sulla parte ottusa. Di rado pren
cibati con canapuccia pestata, con noe desi alla schiaccia quest' uccello, che d'al
ciuole sminuzzale e con una pasta com tronde non potrebbe vivere in schiavit.
posta di carne tritala e di pane di pa ** Abita pure le Alpi del Piemonte ,
paveri, non gli ha potuti tenere in vita del Tirolo, ec. (F. B.)
per pi di un anno. Crede questo autore Cincia codoha, o Codiboonolo, Parus cau-
the la mancanza di esercizio sufficiente datus, Linn., tav. 5o2 di Buffon, n. 3,
perch esseri tanto attivi , che d'altronde Borkhausen , Uccelli di Germania , fasci
vivono principalmente d'inselli, non pos colo i3, il maschio e la femmina; Lewin,
sano abituarsi a rimaner prigionieri ii tav. 122; Graves, tom. 2, tav. 9; Do
un luogo angusto. Del rimanente, sic novan, lom. 1, lav. 16. Questo uccello
come quelle che si prendono adulte non (che gli autori dicono esser chiamato in
ricusano il cibo che vien loro offerto, le Santongia queue-de-polon\ nei contorni
persone che vorranno fare nuovi tenta di Verdun, demoiselle; nella Snlngna,
livi, debbono scegliere gabbie assai va Jburreau, gueule-de-Jbur ; a MontbarJ,
ste, e provvederle di piccoli covaccioli moiniet ovvero moignel ; altrove, mca
ove quesli uccelli possano nascondersi a rtire , moterat e monstre , perch le sue
loro piacere e specialmente passarvi la piume sono quasi sempre accapricciate ),
notte. ha il corpo rastremalo, rapido il volo, e
** La cincia piccola comune in To siccome la sua coda graduata pi lunga
scana quanto la cinciallegra. (F. B.) del corpo, si crederebbe, quando vola,
Ciucia col ciuffo, Parus cristalli!, Limi, una freccia che fende l'aria.
tav. color, di Buffon , n. 5o2, fig. 2: Questa cincia, che le sue penne de
tav. nj di Lewin, toni. 4i e 'av. 26 composte fanno quasi sempre comparire
di Donovan , lom. 2. La lunghezza di rabbuffata e pi grossa di quel ch noi
questa specie, che pesa circa il terzo sia realmente, grande quanto il fiorran
d'un' oncia, di quattro pollici e di sei cino. La sua lunghezza totale di cinque
o di otto linee; ha sette pollici e mezzo pollici e due terzi. Il suo becco, pi
di sbraccio, e la sua coda oltrepassa le grosso di quello della cincia piccola, ha
ali di circa dieci linee. Il ciuffo scalato la mandibula superiore un poco adunca;
che orna il suo vertice, magliaio di la sua coda , lunga tre pollici e mezzo ,
nero e di bianco; la fronte e le gole sono composta di dodici penne ineguali, che
di quest'ultimo colore, eh' contornato sono irregolarmente scalate, ed oltre
da un collare nero , pi largo sulla gola ; passa le ali di due pollici e mezzo. Sic
il corpo superiore grigio rosso biondo, come le penne resstono poco e si sUc-
GIN ( 435 ) CIN
cano al pi leggiero sforzo , Belon le ha bruno sulla testa; sulla gola e sul collo
applicato il nome di perd-sa-gueue. Il anteriore vi ha una placca nera che scende
pileo, la gola e tutto il corpo inferiore sul petto, ed accompagnata da ambedue
sono bianchi; il petto ombreggiato <li le parti da una fascia bianca , che par
nerastro, ed il ventre, i fianchi e le tendo dagli angoli della bocca, passa sotto
penne anali sono talvolta tinte di rosso; l'occhio, e scende di l sul petto, ove
il dorso , il groppone e le sei penne del forma una larga cintura; il bianco as
mezzo della coda sono nere, come pure sume sul ventre una tinta cenerina , che
le remiganti ; le scapolari sono rossastre, diviene rossiccia sui fianchi; le ali e la
e le grandi lettrici alari cenerine e mar coda sono brune cenerine , e le remi
ginate di bianco; le penne laterali della ganti marginate di rossiccio , come pure
coda sono bianche sulle barbe esterne ed le penne esterne della coda, ch' lunga e
alla cima. La femmina ha sugli occh cuneiforme. Quest'uccello abita le parti
una fascia nera che si prolunga sulla pi settentrionali dell'Europa e dell'A
nnca e si riunisce al nero della schiena. sia, e si diffonde nell'inverno in alcune
I giovani si riconoscono alle macchiette province della Russia.
nere sulle gote e brune sul petto. Cincia cerulea, Temm. Questa specie, rap
Questi uccelli che, in quasi tutte le presentata sotto il nome di parus cyanus,
regioni dell' Europa , abitano i boschi e Pali., nelle Nuove Memorie dell'accade
le selve, le abbandonano nel cuore del mia di Pietroburgo, tom. 14, pari, i.*,
l' inverno per avvicinarsi ai luoghi abi tav. 23, n. 2, e nel Viaggio di Lpe-
tali , e se ne veggono allora nei giardini chin , tav. i3, n. 1 , identica col pa
e nei verzieri dei branchetti che proba rus saebiensis di Sparrman, Mus. Carls.
bilioente sono composti d'una sola fami tav. 25 , col parus kujaescik , Gmel. e
glia. Si cibano d'insetti come le diverse Lath., e con la grossa cincia turchina di
cince , e fra gli altri di piccoli scarabei. Brisson, Ornit., tom. 3, pag. 348. Si tro
In primavera fabbricano, a tre o quatlroj va, come la precedente, nell'Europa set
piedi di altezza e sull'inforcatura de* tentrionale, e verso la fine dell'autunno,
rami degli arboscelli, un nido di una nel centro della Russia; s'incontra pure,
forma presso a poco ovale, con borrac ma raramente , nella Svezia , nella Ger
cina, licheni, lana, e lo rivestono in mania settentrionale ed in Pollonia. Nulla
ternamente di piume. Il qual nido ancora sappiamo sopra i suoi costumi ed
chiuso superiormente, ed ha un'apertura abitudini. La sua lunghezza di cinque
laterale , talvolta ancora una seconda op pollici e mezzo, tutte le parti inferiori
posta alla prima , per facilitare la situa del suo corpo sono bianche , come pure
zione della coda. La femmina vi parto la fronte, le tempie ed una gran macchia
risce dieci a quattordici ed anco venti sulla nuca ; il vertice bianco ceruleo ;
uova piccolissime e contornate da punti una fascia turchina cupissima passa sugli
rossi sopra un fondo biancastro. La fi occhi e contorna la testa; il corpo supe
gura del nido e delle uova si trova nella riore e le penne del mezzo della coda
tavola gi indicala di Donovan, e nel! sono di un turchino azzurro; le remi
26." di Nozeman: si veggono pure le ganti e le reltrici laterali sono marginate
sole uova in Lewin, tav. 27, n- 5, e di bianco. La coda lunga e cuneiforme.
nell' Ovarium britannicum di Graves. La femmina bianca cenerina sul pileo,
Questa specie di cincia, che non si e le tinte turchine ed azzurre del suo
prende facilmente alla schiaccia, fa sen mantello sono meno pure.
tire con molta frequenza un piccol grido Cincia di Norvegia, Parus Stromei, Lath.,
di riunione ri, li, ti, ti, e ne ha un Parus ignotus, Brunn. e Gmel. Questa
altro, guiekeg, guiekeg, che sembra man specie , scoperta da StrOm , ha il becco
darlo nei casi di pericolo il capo del nero sopra, giallo sotto; i piedi neri, il
branco, e che lo fa sul momento sparire. corpo superiore verde giallo; la gola ed
" La cincia codona o codibugnolo | il petto macchiati di castagno sopra un
r.omunissima in Toscana tanto nell'estate fondo di quest'ultimo colore, ed il ventre
che nell'inverno. (F. B.) turchino. Muller fa pur menzione, nel
Cisoia a cintura dianca, Parus sibiricus Prodromo della sua Zoologia danese, pag.
Gmel. e Lath., tav. color, di Buff., n 34 , n. 284 , di una Cincia a corona
708, 6g. 3. Questa specie ha cinque poi rossa, Parus grisus, Lath., che si trova
liei di lunghezza. Le pirli superiori sono! alla Groenlandia ; ma quest'ultimo autore
cenerine rossicce sul corpo e scalate di' crede che sia il fringuello col ciuffo ,
GIN ( 4 ; ) gin
Fringilla flammea , non ancora vestito loro conchiglia. Lo stesso naturalista, che
ilei suo abito perfetto. ha avuta occasione di studiare i costami
Le cince gi descritte sono tutte, ec di questi uccelli nei contorni della citt
cettuato il Parus paiusris , uccelli sil ove abita ed alla quale si avvicinano tal
vani , che formano la prima sezione ili volta nell'inverno, dice che corrono sul
Temminck, e le due specie Europee ghiaccio nei giunchi, come le culrettole
delle quali siamo per parlare , sono gli sulla riva delle acque, e che non hanno
uccelli riparli della seconda. alcuna delle abitudini delle cince comu
Basettino, Parus biarmicus, Limi. Il ni. Secondo Lalham, sospendono fra tre
maschio e la femmina di questa specie sono fusti di canne, vicini gli uni agli altri,
rappresentati nella 6i8." tav. colorita di un nido composto di sostanze morbidette,
Buffon, n. i e a, ed il solo maschio in No di peluvia,edi punte di erbe aquatiche
ieman, tav. 47 i in Lewin, tav. ia3, e in secche , ove depongono quattro a cinque
Donovan, Ioni, i, tav. i.Cuvier osserva, uova ed anco sei ad otto, secondo Tem
nel suo Regno animale, Ioni, i, pag. 38o, minck, le quali sono rossastre, con mac
che i basettini differiscono dalle cince chie brune, pi numerose sulla parte
propriamente dette per la mandibula su ottusa. I costumi dei basettini , che pur
periore del loro becco, la di cui cima si chiamatisi barbuti , sono , a quanto pare,
ricurva un poco sull'altra. Hanno sei pol pi sociali di quelli delle altre specie.
lici ed un quarto di lunghezza , ed la " Quest'uccelletto comune nel pe
pi grossa specie del genere. I due sessi dule di Bientina, ed uno dei pi gra
facilmente si distinguono. Il pileo del ziosi ed eleganti , per le forme , e per i
maschio cenerino chiaro, e vi sono fra colori. Continuamente svolazza , e si ar
il becco e l'occhio delle penne assai lun rampica fra le cannelle, fra le paglie, e
ghe, nere vellutate, che formano, da am fra i macchioni di salci e tantalici, cer
bedue i Iati , una specie di basetta ter cando gli insetti ed i semi. Grilla conti
minata a punta lateralmente al collo; la nuamente e con voce anco molto sonora.
parte posteriore della testa , il collo su Ci hanno detto che si addomestica piut
periore, il dorso, il groppone ed il so tosto facilmente , e che in schiavit si
praccoda sono rossi biondi ; la gola ed il mantien bene con del semolino di gran
collo anteriore sono di un bianco puro, turco. (Savi, Ornit. Tose, tom. a.*
che assume una tinta rosea sul petto e pag. a3 e a4 )
sul mezzo del ventre; la coda, lunga due Fiaschettone, Parus pendulinus, Lin.,
pollici e nove linee e dello stesso colore o Pendolino, Buff., e Parus narbonen-
del dorso, graduata e cuneiforme; le sis, Gmel., tav. color, di Buffon, 618,
penne anali sono nere. Il becco rin fig. 3, e 708, fig. t, il giovane appena
culo ed i tarsi sono neri. La femmina uscito del nido. Il becco pi sottile e
non ha basette ; il suo sottocoda del pi appuntato di quello delle altre cince;
colore del ventre, e non vedesi il bel co ha quattro pollici ed un quarto di lun
lore carnicino sul suo petto. L'abito de ghezza. Il vertice biancastro; la parte
gli individui giovani, avanti la loro prima posteriore del collo e la cervice sono
muda, quasi lutto di un rosso biondo cenerine. Sulla fronte del maschio vi ha
chiaro; vi ha molto nero sulle barbe una slrisciuola nera che si prolunga fino
esterne delle penne alari e sulle penne dietro gli occhi. Le parli superiori del
caudali , e osservasi nel mezzo del dorso corpo sono grige rossicce; la gola
un grande spazio nero, che sparisce per bianca , ed il petto biancastro con scala-
non lasciare dopo la muda che alcune ture rosee; le lettrici alari sono castagne
macchie longitudinali. Qualche variet e marginate di rosso biondo giallognolo
accidentale pi o meno macchiata di e di bianco, come pure le penne alari
bianco e di biancastro. e caudali, che sono nerastre. Il nero
I basettini, che abitano sulle rive del della fronte meno esteso nelle femmine,
mar Gispio, in Svezia, in Danimarca, e non vedesi nei giovani fino alla loro
in Inghilterra , ove se ne veggono tutto prima muda.
l' anno , e specialmente in Olanda , non Questa specie abita in Pollonia, in
sono che di passo in qualche parte della Russia , in Ungheria , in Germania , in
Francia. Vivono d'insetti, di semi di Italia ed in tutta la Francia meridiona
canne, e Baillon figlio, d'Abbeville, ag le, sulla riva degli stagni e lungo le
giunge a questo cibo delle piccole chioc acque coperte di salci e di pioppi, i di
ciole aquatiche , che inghiottouo con la cui pappi lanosi fanno parte della co-
GIPf ( 437 ) CIN
struzione del tuo nido, che ha la forma sua forma e lunghezza da quello delle
d'una borsa, ed sospeso ai ramoscelli cince comuni, lo ha posto fra queste ul
flessibili degli alberi aquatici, o intrec time sulla sola testimonianza del natura
cialo nelle canne di giunchi. La femmina lista corrispondente del Museo di Storia
depone cinque a sei uova candide con naturale di Parigi. Dopo, non si sono
alcune macchie rosse bionde , e non pi ottenute sull'uccello del quale si tratta
grosse di quelle dello scricciolo. Que altre notizie, se non che il maschio e la
sto nido, chiuso da ogni lato e che ha femmina sempre si accarezzano in gabbia
una sola apertura laterale, ordinariamente fino a spossarsi; l'intensit dell'esistenza
dalla parte dell'acqua, riunisce i vantaggi avendo necessariamente una grande in
del calore, del riparo contro la pioggia e fluenza sulla sua durata, la vita dell' uc
della sicurezza contro i nemici di ogni ge cello deve essere abbreviala da tali ecces
nere. Questo intelligente volatile tanto si. Questa specie grossa quanto la cin
accorto da non cader mai in veruna in ciallegra ; ma, siccome la sua coda cor
sidia. ta, ha soli cinque pollici ed un quarto.
** Abita in Toscana le gronde dei pa- 11 suo becco, lungo otto linee, nero
duli coperte da macchie di salci, tama- alla base e ranciato vivo alla punta. La
rici , ontani, cannelle, ec. Sta nascosto mandibula superiore oltrepassa un poco
abitualmente nelle frondi, dimodoch dif l'inferiore, ed aggiungesi che i margini
ficilmente si scuopre. Se ne trovano sul ne sono leggermente intaccati. Tutto il
padul di Bientina, ma non vi sono mollo mantello nero lavagnino, eccettuala uua
comuni. Ne abbiamo veduti alc uni nelle fascia mela gialla e met rossa bionda,
salciaie del p.idule di Castiglioni. (Savi,che si stende longitudinalmente sull'ala
Ornit. Tose, toni. 2, pag. 25.) ed formala dal margine di alcune penne
secondarie.
Cince esotiche. Linneo, Syst. nat., ediz. 12, e Lalham,
sul di lui esempio, pongono accanto alla
specie precedente, sol lo il nome di parus
Dopo aver descritte con qualche esten cela, una cincia nera della quale non
sione le cince Europee , parleremo pi fanno conoscere le dimensioni, ma che il
succinlamente degli uccelli classati dai naturalista svedese dice provenire dal
naturalisti fra le cince , e che sono stati l'India, e che solo diversifica dalla prima
trovati in Asia, in Affrica, in America o per avere il becco bianco, ed invece della
nell'Australusia. semplice macchia gialla delle ali una si
C'scia di Persia , Parus alpinus. Questa mile all'origine della coda, circostanze
specie, che abita le alte montagne della che possono dipendere dall'eia o dal ses
Persia, e ch' slata descritta da S. G. so. Monlbeillard , che ha richiamata la
Gmelin e da Pallas, grande quanto la propria allenzione su queste analogie,
nostra cincia codona , con la quale ha cila Lepage Du Pratz , comecch abbia
dell'analogia. La sua unghia posteriore veduto il medesimo uccello alla Guiana ;
mollo lunga e la coda forcuta. Le penne ma vi ha probabilmente un errore in
delle parti superiori del corpo sono nere questa citazione, ove, parlando dell'au
con un orlo cenerino, e quelle delle parli tor francese d'una storia della Luigiana,
inferiori sono macchiale di nero sopra un si rimanda all'opera inglese che ha per
fondo rosso pallido; una linea biancu va titolo : Essay on the naturai history of
dal becco alla nuca : le penne delle ali Guyana. L'autore qualunque sia ha d'al
e le loro lettrici sono nere, e queste ul tronde potuto commettere uno sbaglio
time terminate di bianco; vi ha una mac sul genere dell'uccello, e questa conget
chia bianca cuneiforme all' estremila delle tura eziando avvalorata dalla circo
penne laterali della coda, eh' nera in stanza che le cince non si trovano , a
tulio il rimanente. quanto pare, nell'America meridionale.
Ciucia amorosa, Parus amatorius, Gmel., Cihcia della China , Parus sinensis ,
e Parus amorosus, Lalh. L'abate Gal- Gmel. e Lath. La lunghezza di quella
lois , che aveva portato questo uccello specie, ch' di soli tre pollici ed un
della China, avendolo comunicato a Com- quarto, non permette ravvicinamento a
raerson nel 1769 , esso lo ha chiamalo suo riguardo; tulio quello che ne sap
parus erastes, l'amoroso della China , e piamo si che il suo becco nero, i
Guneau di Monlbeillard, avendo ricono piedi rossi, il mantello bruno ferrugineo,
sciuto che il suo becco differiva per la pi pallido sulla testa e sul collo , e le
Dition. dell Sciente Nat. Voi. VI- 55
GIN ( 438 ) GIN
penne alari e caudali brune con un orlo Nella notte questa specie si ritira nelle
nero. buche degli alberi, ove fabbrica, con ru
Ciucia grigia a gote bianche, Parits ci- scellini di legno, un nido internamente
nereus. Vieill. Questa specie, eh' rap rivestito di lana, nel quale partorisce sei
presentala negli Uccelli d'Affrica di Le- ad otto uova bianche. Le parti del Capo
vaillanl, tav. i3g, n. a, stata inviala di Buona-Speranza ov' pi abbondante,
da Balavia. grossa quanto la cincia sono le rive del fiume Sondag ed il paese
piccola. Il pileo, la gola, il collo anteriore dei Cafri.
ed il petto sono neri; le gole e le orec Cincia bigiolina, Parus cinerascens,\ie\\i.
chie sono ricoperte da una placca bianca Quest1 uccello , rappresentalo sulla 1 38.'
Le parti superiori del corpo sono, di un lav. di Levaillant, un poco pi piccolo
grigio turchiniccio che roulorna le penne della cincia nera, della quale ha d'altronde
nere delle ali , le di cui grandi lettrici la forma ed i caratteri. II corpo superiore
hanno la punta bianca. Le penne late grigio turchiniccio, come pure i fianchi,
rali della coila sono bianche e scalate; il le di cui scalature sono pi biancastre ; le
corpo inferiore bianco roseo. Il becco penne medie e le grandi penne alari sono
grigio bruno; i piedi sono piombati, e inarginate di bianco; la coda quasi tutta
le unghie nere. nera, e le sue lettrici superiori ed inferiori
Vieillot riguarda quest'uccello per una sono grige frangiate di bianco. Il becco
variet della Cincia nerastra d' Affri e le unghie sono nere brune, ed i piedi
ca, Parus qfer, Lath. turchinicci.
Ciucia di Nankin, Parus ndicus , Linn. Cincia eruna a petto nero, Parus fuscus,
e Lath. L' uccello cos chiamato da Vieill. Levaillant, che l'ha falla rappre
Sonnerat , Viaggio alle Indie , lom. a . sentare nella lav. |3<), n. 1 , annunzia
pag. 204, lav. 114, n. a, e che Virey, eh' la pi piccola specie da esso trovata
lom. 52, pag. 33o, del Buffon del Son in Affrica, e la sola che abbia veduta nelle
nini, chiama cincia a ventre rosso bruno vicinanze del Capo di Buona-Speranza. La
dell'Indie e della China, consideralo testa, il collo e la gola sono neri, il qual
dall' ultimo di questi aulori per identico colore forma sul petlo una larga piastra
con quello rappresentalo nel Museum che si stende, ristringendosi, fino al roezio
carlsonianum di Sparrraan , tav. 5o, il del ventre; una fascia bianca, partendo
quale grosso quanto la cinciallegra, ed dal becco, separa il nero della gola e della
ha il becco ed i piedi bruni, le parli su testa posteriore; il corpo superiore bru
periori del corpo cenerine, le penne alari no terreo e l'inferiore grigio rossiccio; il
e caudali nerastre, e la gola bianca pal becco nero; gli occhi e le unghie sono
lida. Sembra peraltro che fosse un giova bruni.
ne , giacche Sonnerat presenta i colori Questa cincia preferisce il soggiorno
della cincia di NanUin come pi rilucenti delle montagne coperte di massi, e forma
e pi vivaci. nelle loro cavila un nido assai volumi
Cuvier riguarda il parus malabaricus, noso, composlo di borraccina, di molla
Linn. e Lath., tav. 114 di Sonnerat, n. lana e di penne. Levaillant osserva a suo
1 , ed il parus coccineus dei medesimi , riguardo che il parto , come per le cince
rappresentali in Sparrman, lav. 48 e 49* europee tanto pi considerabile quanto
sotto il nome di peregrinus, come tallio- pi piccola la specie, ed aggiunge che il
pali ovvero aliuzzi. canto gragra , gragra , che fa sentire
Ciucia sera d'affrica, Parus niger, Vieill. quando prova sorpresa o timore , pare
Questa specie, rappresentala nell'Ornito che sia comune a tulle le specie del me
logia di Levaillant, tav. i3j, n. 1 e 2. desimo genere.
somiglia alla nostra cinciallegra, della quale Sonnerat ha descritta nel secondo vo
ha il canto. Eccettuali alcuni freghi bian lume del suo Viaggio alle Indie ed alla
chi sull'ala e sulla coda, lutto il suo abito China, pag. 106, sotto il nome di cincia
nero; il becco dello slesso colore ; gli piccola, del capo di Buona-Speranza, una
occhi sono bruni cupi, i piedi piombati specie eh' rappresentata col suo nido,
e le unghie brune. Nella femmina, eh' tav n5, ed alla quale Montbeillard ha
un poco pii piccola del maschio, il nero applicato il nome di Bruno leggiero,
meno cupo, particolarmente sotto il cor Parus capensis, Linn. c Lalb. Quest'uc
po, e, nei giovani, i margini sono scalali cello , ebe ha il mantello generalmente
ili rosso biondo, il nero pi cupo sul grigio cenerino, e le penne alari e cau
dorso , ed il corpo inferiore bigioli dali nere sopra, come pure il becco ed i
GIN ( 439 ) CIN
piedi , pone nelle pi folle macchie un Linn. e Lalh., tav. 18 di Wilson, fig. 3.
nido globiforme allungato , il di cui in Questa specie dell'America settentrionale,
gresso per parte, e nel quale vi ha un ch' lunga circa cinque pollici e mezzo,
piccolo ricettacolo ove sta il maschio men e il di cui becco ha cinque linee e
tre la femmina cova. Ma Levaillant ri mezzo , chiamala cincia col ciuffo
ferisce quest' uccello al suo pine-pine , della Carolina da Brisson e da Monl-
specie di beccafico, ch' rappresentato beillard, e avingarsuk nella Groenlandia,
rome pure il nido, le di cui dimensioni ove pur trovasi, secondo Otlon Fabricio,
sono rettificate, sulla tav. i3i degli Uc Faun. Groenl., tav. 123, n. 85. Le lun
celli di Affrica. ghe penne, che ordinariamente riposano
Al Museo di Storia naturale vedesi una sulla sua testa, non assumono la forma di
ciucia mandata da Teneriffa, dal defunto un ciuffo appuntato che nel momento in
Mauge, la quale differisce dalla nostra rui l'uccello, agitalo da qualche passione,
cincia piccola per avere il turchino pi le erige. La fronte colorita da una spe
cupo e quasi nero sulla testa. cie di slrisciuola nera; tutte le altre parti
Cincia kiskis, Parus atricapillus , Gmel. superiori del corpo sono grige e le infe
e Lalh. Questa specie, rappresentata nel riori bianche con una tinta rossiccia , il
l'Ornitologa americana di Wilson, lom becco ed i piedi sono grigi piombali.
lav. 8, n. 4 ha nell'America set Quest'uccello passa tutlo l'anno alla Ca
tentrionale il nome di kis-kis heshis, rolina ed alla Virginia , ove soggiorna
ch' slato abbreviato da Vieillol : la nelle foreste e vive d'insetti, particolar
cincia a tetta nera del Canada, di Bris- mente di dilleri, sui quali, secondo Vi-
son. Trovasi nel Nord fino alla baia d'Hud rey, piomba con un volo rapidissimo, cir
son e nell'Ovest fino al 62 grado di la costanza che piuttosto amiunzierebbe un
titudine; nei mesi di ottobre o di no aliuzzo che una cincia. Trovasi frequen
vembre vedesi nel centro degli Stai i-Uni temente in compagnia dei kiskis. Il canto
ti, nei boschi e nei giardini, ove cerca il del maschio , secondo Wilson, notabile
proprio cibo sulla cima degli alberi, che per la sua variet. La sua voce, debole
percorre con un'estrema rapidit, facendo in certi momenti quanto quella di un
sentire ad ogni momento un picco! grido topo, diviene in altri un fischio chiaro e
che ne esprime il nome. I viaggi di que sonoro, che fa scnlire nei boschi, accom-
ste cince si eseguiscono nell'autunno, dal paguandolo con un molo d'ala precipi
nord al sud, per famiglie di nove a do tato. Fabbrica il suo nido nelle buche
dici individui, che, in primavera, ritor degli alberi, evi partorisce ordinariamente
nano a coppie nel nord. Col fabbricano, sei uova bianche , che hanno macchiala
in una buca d'albero scavalo dagli scoiai di rosso la parte ottusa.
toli o dai picchi, un nido nel quale Cincia fkche ke-schisch, Parus hudso-
femmina depone sei uova bianche sparse nicus, Gmel. e Lalh. Questo nome, dato
di macchioline rosse. Quest'uccello, lungo con una sillaba di pi dai naturali del
circa cinque pollici , somiglia nel suo paese abitato dalla presente specie, sialo
mantello alla cincia bigia , parus palu preferito da Vieillol a quello di cincia
stri*, dalla quale diversifica per avere il della baia d'Hudson, regione ove tro
nero della gola che scende pi basso , i vasi un altro uccello del medesimo ge
colori pi distinti, per esser pi grande nere. Questo, descritto da Forster nel
e di coda pi lunga, e per non avere n toni. 6a. delle Transazioni filosofiche ,
il medesimo genere di vita n un simil pag. 43o, e rappresentalo da G. F. Mul-
grido. Non vi sono caratteri proprii ler nelL" sua raccolta On various subieets,
far distinguere il maschio dalla femmina ; tav. 21, abita lutto l'anno le macchie di
ma stalo osservalo che i giovani hanno ginepri che circondano la baia d'Hudson,
il pileo bruno sudicio. e dei quali mangia nell'inverno i frulli.
La Cincia a gola nera, Parus pa- Le mosche, specialmente i muslichi ed i
lustris , var. Lalh., di cui parla Mont- maringuini , sono i suoi alimenti d'estate,
beillard all'articolo delle variet della stagione nella quale fa sentire un debol
cincia romagnola, e che ilice essere slata garrito. In primavera fabbrica nei luoghi
portata dalla Luisiana da Lebeau, un pi folti un nido nel quale la femmina
individuo della specie del kiskis. La figura depone cinque uova nel mese di giugno.
1* della tavola colorita 5o2 quella di Le penne iti questa cincia sono lunghe
un giovane della medesima specie. e poco filte; il corpo bruno rossiccio,
Ciucia a ciuffo grigio , Parus hicolor , eccettuato il dorso, ch' cenerino verdt-
GIN ( 440 ) cm
gnolo ; la gola, di color nero, cirondala denominazioni proprie a maggiormente
da una fascia bianca, che si stende fino confondere la materia.
sotto gli occhi ; la coda rotonda e lunga L' uccello chiamato Cincia americana
lue pollici e mezzo; tutto l'uccello non la bigia dei pini. La Cincia di Ba-
ne ha pi di cinque. hama, di Calesby, la Coereba Jla-
L' uccello rappresentalo sulla tavola co veola, Vieill. La Cincia barbuta il
lorita di Buffon, 708, n. 2, sotto il nome basettino, del quale parlasi nell'Albino
di cincia col ciuffo di Caienna , e de sotto il nome di cincia barbuta u" Iut-
scritto sotto quelle di ^fiorrancino cincia, land. La Cincia col berretto , col
il tirannulo col ciuffo di Vieillot, Syl pennino o col pennacchio., la Cincia
via elata, Lath. col ciuffo. La cincia di color bruciato
Cincia capocchiona, Parus macrocephalns, la cinciallegra. La Cincia coi col
Lath. Trovasi, presso la baia della Re lare e la Cincia col cappuccio nero , di
gina Carlotta nella Nuova-Zelanda , cjue- Calesby, sono la bigia railrata. La cin
st' uccello, che i naturali chiamano mirro cia cenerina e la Cincia grigia a gola
mirro, e di cui Lathara ha data una fi gialla , sono egualmente bigie. La
gura, tav. 55 della sua Synopsis. Non h Cincia gialla di Catesby, tav. 63 , la
pi di quattro pollici di lunghezza; ma bigia macchiala rossastra. La Cincia
la sua testa coperla di lunghe penne della Linguadoca la femmina d'un
rastremate e molto ftte, sembra d'una giovane del fiaschettone. La Cincia
grossezza sproporzionata con la sua sta montagnuola , nell'Albino, il fiaschel-
tura. Il mantello presenta tre soli colo tone , e la Cincia montagnuola di Stra
ri : la fronte bianca , come pure una sburgo la Cincia romagnola. La
larga fascia sulle ali , e Io stesso colore Cincia nera a testa dorata d'Edward*
domina quasi sulla lotalil delle tre penne la pipra a testa d'oro. La Cincia
laterali della coda ; il corpo inferiore di Pollonia il fiaschettone. La Cin
giallo ranciato, pi cupo sul petto e pi cia fringuillo di Catesby la bigia col
debole sulle parli inferiori; il rimanente (oliare. La Cincia dei canneti una
del corpo nero; il becco, piccolissimo, denominazione applicata al basettino, al
giallognolo, ed i piedi sono nerastri. fiaschettone ed al codibugnolo. La
La femmina bruna pallida sul corpo Cincia a testa color di maiolica la
gialla sotto, ed ha le penne della coda cincia piccola. La Cincia a testa nera
nerastre. Nell'isola di Norfolk slata la Cincia romagnola. La Cincia a
trovala una piccola variel che ha i ventre rosso bruno dell'Indie e della
pcllo di un bel rosso. China la Cincia di Naokin. La
Cincia rossa-cenerina della Nuova-Ze Cincia della Virginia una bigia a
landa, Parus Novae Seelandiae, Lalh groppone giallo. La Cincia cristata o
Questa specie, che abita nelle vicinanze incappucciata , in Salerne , la cincia
della baia Dusky, e che i naturali chia col ciuffo. La Cincia a groppone
mano to-to, ha cinque pollici di lun scarlatto la bigia a groppone rosso.
ghezza. Il becco, bruno alla sua base ( La Cincia a groppone giallo di Catesby
nerastro in cima, non ha pi di Ire li la medesima. La Cincia dorata
nee ; la fronte rossa bionda ; le soprac d'Edwards la Tanagra til. (Ce. D.)
ciglia sono bianche ; il disotto degli oc " CINCIA BIGIA. (Ornit.) Denominazione
chi ed i lati della testa sono cenerini; volgare del Parus palustris, Linn. V.
le parti superiori del corpo offrono un Cincia. (F. B.)
mescuglio di cenerino, di bruno e di " CINCIA CODONA (Ornit.) Nel Pisano
rosso; vedesi una macchia quadrata , volgarmente conosciuto sotto questo
bruna , in mezzo alle penne laterali della nome il Parus caudatus, Linn. V. Cin
coda; il corpo inferiore grigio rosso cia. (F. B.)
biondo, ed i piedi , lunghi un pollice , " CINCIA COL CIUFFO. (Ornit.) Deno
sono nerastri. minazione volgare del Parus cristatus,
Fra gli uccelli sepraddescrilli sotto i Linn. V. Cincia. (F. B.)
nome di ciucia parecchi ve ne sono cer CINCIA DALMATINA. (Ornit) Deno
tamente che non appartengono a questo minazione volgare del Parus lugubris ,
genere , ma , nello stato della scienza Natt. V. Cincia. (F. B.)
contribuiremo a semplicizzare il lavoro " CINCIA GROSSA. (Ornit.) Nel Pisano
d'una monografia pi precisa, cotl'ind cos chiamasi volgarmente il Parus ma
care come si non une un certo numero di jor, Linn. V. Cincia. (F. B.)
CIN ( 44 ) CIN
CINCU PICCOLA. (Ornit.) Presso di della grandezza di un coniglio, coperto
noi e nella provincia Pisana volgar di lunghi e ftti peli, i pi fini e i pi
mente conosciuto sol io questo nome il morbidi che si conoscano nelle ordinarie
Parus coeruleus , Linn. V. Ciucia. pellicce; le sue orecchie sono grandi e
(F. B.) seminude; la sua coda, lunga il terzo
CINCIA PUTICCHIA. (Ornit.) Presso del corpo , vestita di peli meno deli
di noi e nel Pisano volgarmente cosi cati, disposti in modo da farla comparire
chiamato il Parus coeruleus, Linn. V. lateralmente compressa. I suoi piedi an
Ciucia. (F. B.) teriori hanno quattro diti con un rudi
" CINCIA ROMAGNOLA. (Ornit.) Home mento di pollice; i posteriori soli tre.
volgare del Parus ater, Linn. V. Cin Queslo quadrupede abita le montagne
cia. (F. B.) dell'America meridionale. (F. B.)
CINCIALLEGRA. (Ornit.) Denomina CINCILLE. ( Mamm. ) V. Cincill. (F.
zione volgare del Parus major, Lin. V, C)
Cincia. (E. B.) " CINCINALIS. (Boi.) Il Gleditch aveva
CINCIALLEGRA CENERINA. (Ornit.)\ cos indicato quel genere di felci, che il
Nella Storia degli Uccelli, tav. 3^7 , ha Brown poi chiam notholaena. Quest'ul
queslo nome il Parus palustri*, Linn. tima denominazione ha prevalso all'altra,
V. Cincia. (F. B.) perch il Gleditch descrisse troppo vaga
" CINCIALLEGRA MAGGIORE. (Ornit.) mente il genere, e perch il nome da
Nella Storia degli Uccelli, tav. 377, di lui imposto avendo un aggiettivo per ra
stinto con questo nome il Parus major, dicale, stava contro le regole della no
Linn. V. Cincia. (F. B.) menclatura botanica; il che non dell'al
CINCIALLEGRA MINORE. (Ornit.) tro nome assegnato dal Brown. Per la
Nella Storia degli Uccelli, tav. 3j6, fig qual cosa il Deswaux, che molto tempo
a, indicalo con questa denominazio avanti che mandasse alle stampe il Pro
ne il Parus ater, Linn. V. Cincia dromo della Flora della Nuova-Olanda,
(F. B.) aveva fatta la monografia di questo ge
CINCIALLEGRA PICCOLA. (Ornit.) nere sotto la indicazione di cincinalis,
Nella Storia degli Uccelli, tav. 376, fig, quindi, nel suo Giornale di Botanica,
1, descritto con questo nome il Parus tom. 3, pag. 92, rinunziando a questo
coeruleus, Linn. V. Cincia. (F. B.) nome, adott l'altro browniano. V. No-
CINCIABELLA. (Ornit.) una fra le toleha. (A. B.)
volgari deuominazioni del Parus coeru " CINCINPOTTOLA. (Ornit.) Presso di
leus, Linn. V. Cincia. (F. B ) noi cos chiamasi volgarmente il Parus
CINCILL o CINCILLE. (Mamm.) De major, Linn. V. Cincia. (F. B.)
CINCIRROUS. (Tttiol.) Denominazione vol
mente applicata, nel commercio, ali gare, indicala da Commerson, del Cirrile
pelle di un animale sconosciuto, che, macchiato all'Isola di Francia. V. Ciaai-
secondo ogni apparenza , chiamasi al Per tk. (I. C.)
cincille, il qual nome trovasi nella Storiaj CINCLIDIO. (Bot.) Cinclidium, genere
naturale delle Indie occidentali dell'Acosta, della famiglia delle muscoidee, cos ca
ove dice che u Le cincille sono piccoli ratterizzalo: cassula provvista d'un pe-
t> animali, come scoiattoli, che hanno un ristomo doppio , l'esterno di sedici denti
n pelo morbidissimo e della maggior li- liberi e acuti, l'interno memtbranoso ,
71 srezza, e che si trovano nella Sierra conico, di sedici strie e di sedici fori bi
al Per . (F. C.) slunghi , opposti ai denti; fiore termi
** La cincill presentemente un nale, diseoideo, ermafrodito.
animale un poco meglio conosciuto, 1 Questo genere stabilito dallo Swartz
sappiamo eh' forse vicino alle cavie e adottato dal Weber, dal Mohr, e
pi forse ai lagomi , ovvero ai topi, e dallo Schwaegrichen, comprende una sola
per conseguenza appartiene al quinto specie.
ordine dei mammiferi, cio ai rosicatori Cinclidio stigio, Cinclidium stygium,S\r.,
Non sanno per i naturalisti in qual Dior. Bot., Schrad. (1801), pag. 27,
genere precisamente collocarlo, per non tab. 2; Web. et Mohr, Taschenb., pag.
conoscerne i denti. Le sue pelli ci giun 483; Schwaeg., Suppl., 2, pag. 85, tab.
gono in notabil copia per il commercio 87, fig. 1, 2. Fusto diritto, ramoso; fo
delle pellicce , ma non si ancora po-' glie rotondate, intiere, marginale, ter
tuto ottenerne il corpo completo. quasi minate da una setola ch' la continua-
cin ( 44 ) CIN
d'un ramo che scorri per mezzo tenzione, avrebbero egualmente ricono
alle foglie; peduncolo lungo, portante sciuto che non era n uno storno u un
una cassula bislunga, un poco strozzala merlo.
verso la base, con un coperchielto con Il Merlo acqc aiuolo, Cinclus aqm-
vesso in forma di papilla, e coperto da ficus, Bechst.. Sturnus cinclus, Lino.,
una calittra cappucciforme. Turdus cinclus , Lalh. l' uccello rap
Questa rauscoidea somiglia il mnium presentato, sotto il nome di merlo ac
serpyllifolium, Linn., del quale peral quaiuolo, nelle tavole colorite di Buffon,
tro assai pi grande. Il Palisol Beauvois n. o/n>. Lungo circa sette pollici, questo
ne fa una specie del suo genere amblyo- uccello ha le gambe alte, impennale sino
dum, e il Bridel la riferisce alla sua al ginocchio, e la coda corta, lo che lo
meesia stygia. Questa muscoidea fu sco ravvicina alle miolere. La parte alta della
perta da prima nei paduli e nelle pra testa e la cervice sono brune baie, le
terie paludose dei dintorni d'Upsal in penne alari e caudali piombale cupe;
Svezia ; quindi fu trovata anche nel alcune scaglie d'una tinla pi chiara si
nord dell'AIeraagna ed esiste anche nelle osservano sulle lettrici alari , sul dorsoe
vicinanze di Mayence. Fruttifica nel lu sul groppone; la gola ed il petto sono
glio. (Lem.) bianchi; il ventre ed i fianchi bruni ros
CINCL1DIUM. (Bot.) V. Cisclidio. (Lem.) sicci; le cosce e le penne anali, bruni
CINCLO, volgarmente Merlo acquai colo, score. Il becco nerastro, ed i piedi
Cinclus. (Ornit.) La greca parola Xl'l/xXe;, cornei. I giovani hanno il ventre bianco.
e la latina cinclus, sono state applicale V. Tav. 678.
ad uccelli diversi. In Aristotele, questo Il merlo acquaiuolo un uccello soli
termine indicava uno fra i pi piccoli tario e taciturno, che soggiorna abilual-
uccelli di riva. Belon e l'Aldrovando ne mente presso le fonlaue ed i ruscelli
hanno fatti dei beccaccini ; Moerhing ha limpidi le di cui acque scorrono sulla
credulo riconoscervi il voltapietre, ed ghiaia , nelle alte montagne. Trovasi in
altri il cannareccioue. Brisson ha parti Spagna, in Sardegna, in Francia, in Ita
colarmente applicalo il nome di cinclus lia , in Toscana , e fino nelle parti pi
a differenti specie di lodole di mare, ed settentrionali dell'Europa, ove dimora
in Buffon il cinclo o merlo acquaiuolo lutto l'inverno presso le cascate d'acqua
la lodola di mare col collare, o cinclus e le rapide fontane che non sono gelale.
torquatus del primo di questi autori. I Talora cammina lentamente, talvolta re-
nuovi ornitologi hanno riguardato il merlo desi posato sulle pietre fra le quali ser
acquaiuolo, merlila aquatica, rappresen peggiano i ruscelli. Vola in linea retta,
talo in Gmelin, 1. 3, pag. 585, per radendo da vicino la terra , e mandando
T uccello al quale doveva propriamente un picco! grido come l'uccel S. Maria.
appartenere la denominazione di cinclo; Poich gli insetti aquatici sono il suo
e Bechslein ha formato il genere Cin cibo principale, va cercandogli sul letto
clus, eh' stato poi adottato da Tem- medesimo dei ruscelli, seguitandone il
minck e da Cuvier, e i di cui principali declivio, e, continuando il suo cammino
caratteri sono d'avere un becco compres ancor quando la profondit dell'acqua lo
so, diritto; con la punta della mandi forza a sommergersi; ne traversa il fon
bola superiore leggermente ricurva sul do, a testa alta, senza parer d'aver mo
l'inferiore, le narici concave , longitudi lato elemento; vi cammina per ogni verso
nali, ricoperte da una membrana, e i con la medesima faciliti come se fosse
diti tulli divisi. sulla terra , ed Heberl ha solamente os
Per quanlo l'abitudine di frequentare servato che nel momento in cui l'acqua
la riva dei ruscelli sia sialo certamente gli passava le ginocchia , lasciava pendere
il motivo che ha fallo considerare il le sue ali agitandole. Il qual moto aveva
merlo acquaiuolo per appartenente alla forse per oggetto di far penetrare nel
famiglia delle tringa, Brisson non l'a l'acqua uno strato d'aria, dal quale, in
vrebbe probabilmente associalo ai piova- fatti, sembrava circondato, e questa ope
nelli, se avesse fatta l'osservazione che, razione probabilmente analoga 1 q|a
lungi dall'avere la cima del becco ottu degli insetti chiamali dilischi e idrofili,
sa, le sue mandibule andavano sempre che sempre si veggono in mezzo ad una
bolla d'aria. Se questo fatto pu servire
rastremandosi; e se Linneo e Lai ha ni a spiegare il modo di respirazione del
l'avessero considerato con maggiore at- merlo acquaiuolo quand' sott'acqua, non
CL\ ( 443 ) CIN
varrebbe a render ragione del motivo] Seconda Sottotrib.
per il quale le Mie penne vi sono imper
meabili; olire per alla loro fittezza, sono Cihconbe, Cinchoneae, Decand.
spalmate da una sostanza untuosa , come
quella delle anatre; ed stato osservato, Fiori appena pedicellati e ebe non riposano
immergendo uno di questi uccelli in un sul ricettacolo.
vaso pieno d'acqua, ch'essa ricadeva in
globetli senza bagnarne le penne. 4- Stevensia, Poil.; 5. Coutarea,
Il merlo acquaiuolo non si trova con Aubl.;6. Ilillin. Jacq.;7.0 Hymeno-
la sua femmina che nel tempo degli amo pogon, Wall, in Roxb.; 8. Cinchona,
ri, epora nella quale fabbricano sopra il Decand.; 9.0 Burn. Pohl.; 10 0 Be-
terreno , e spesso vicino ai roloni delle mij'ia, Decand.; 1 1. Luculia, Sweet.;
fabbriche, con fili d'erba, radicene secche ia. Hymenodyction, Wall.;1 3. Exo-
e foglie passe , un nido ricoperto da una stemma, Decand.;14- Danai*, Coram.;
cupoletla, e la di cui apertura ve i5. Manettia, Mutis; 16.0 Bouoar-
stita di borraccina. La femmina vi par dia, Salisb.; 17 Pinineya, Michx.;
torisce quattro o cinque uova biancastre, i8. Calycophyllum, Decand. (A. B.)
lunghe un pollice, e con sei linee di di CINCONEE. (Bot.) Cinchoneae Seconda
metro alla parte ottusa. Lenin ne ha sottotrib, nella quale il Decandolle di
data una figura poco esatta nel mezzo vide la sua trib delle cinconacee- V.
della i3.a tavola del tomo 2 dei suoi Cotonacee. (A. B.)
Uccelli della Gran-Brettagna. (Ch. D.) CINCONINA. (Chim.) V. Chikma. (Ch.)
** Merio acquaiuolo di Palli, Ciri -*CINDERSNATURAL.(J*fi-n.)Brongiiiart
clus Pollasti , Temm. Tutto bruno ros riferisce questo nome all'antracite tro
sastro cupissimo, simile del rimanente, vata nelle vicinanze di Roana. (Bory de
per la forma e la grandezza , al merlo Saint-Vincent, Di*, class, di St. no/.,
acquaiuolo comune. Di Crimea. (Drapiez, tom. 4.0, pag. i37 ).
Dit. class, di St. nat., tom. 4.0 pag. CINERA , Cineras. ( Malachentomo*. ) E
xZn.) un genere recentemente proposto dal
CINCLUS. (Ornit.) Denominazione latina Dottor Leach, nel Supplemento all'En
del genere Cinclo. V. Ciiiclo. (Ch. D.) ciclopedia d'Edimburgo, per una specie
CINCO-CHAGAS. (Bot.) Riferisce il Gri d'anatifa membranosa che Ocken con
sley che il cinco-chagas dei Portoghesi fonde nel suo genere Olio. I suoi carat
il tropaeolum mimi* , e che il cinco teri sono: Animale simile a quello dei
el retno la polentina rtptans. (J.> Cirri pedi ( V. CiRMPBDi), avviluppato da
CINCONA. (Bot.) Cinchona. Per alcuni un mantello peduncolato, che gradata
si legge cosi volgarmente il genere china, mente finisce a clava, senz'appendici
V. Chisa (A. B.) auriformi, e nelle di cui pareti si svi
'* CINCONACEE. (Bot.) Cinchonaceae luppano cinque piccolissimi pezzi calca
Prima trib che il Decandolle ( Prodr., rli. I costumi e le abitudini di questi
4, pag. 343.) stabilisce nella famiglia delle animali debbono essere simili per l'af
minacce, e alla quale assegna i seguent fetto a quelli degli altri cirripedi. Il
caratteri: frutto cassulare , di due logge Dottor Leach ci annunzia conoscerne tre
polisperme; semi alati, con albume car specie, nna delle quali, rappresentata
noso. Questa trib si compone di diciotto nella citata opera , sotto il nome di ci-
{Ceneri, che sono alberi o arboscelli di fo nera fasciato, Cineras vittatus , si dislin
glie opposte, di stipole interpicciuolari gue per alcune fasce nerastre verticali
e si distribuisce in due sottotrib, come sopra un fondo bianco giallognolo. (De B.)
segue: CINERARIA. (Bot.) Cineraria [Corimbi-
fere, Linn.; Singenesia poligamia super
Prima Sottotrib. flua, Linn.J. Questo genere di piante
della famiglia delle sinantere, appartiene
Nacci.ee. riducicene. Decand. alla nostra trib naturale delle senecio
ne, dove termina la terza ed ultima se
Fiori espilati , sessili sopra il ricettacolo zione delle senecionee-otonnee.
globoso. Calatide raggiata, composta d'un disco
di molti fiori , uguali , regolari e andro
i. Nauclea , Lino ; a.0 Uncaria, gini, e di nna corona uniseriale, costi
Schreb.; 3. Adina, Saliib. tuita da fiori ligulati, femminei. Perieli
CIN (444 CIN
Ilio cilindraceo , formalo di squamine alla base, sono grandi, cuoriformi, ango
uguali, addossate, fogliacee, lineari. Cli- lose, crenulate, grinzose, tinte d' un verde
nanto nudo , alquanto piano , affossato. gaio di sopra, graziosamente colorale di
Cissela cilindracea, scanalata, con un pappo porpora di sotto; le calatidi sono molte,
costituito da squammettine filiformi, bar disposte in corimbi pannocchiuli e termi
bettate. nali; il disco d'un porpora scuro, e la
I botanici avendo ammesse nel genere corona d'un porpora chiaro. Questa bella
cineraria certe specie che hanno delle sinantera esala sulla sera un odore soave.
squammette soprannumerarie , conver Per moltiplicarla si suole, sul finir del
rebbe, per essere conseguenti, riunir que l'estate, divider la ceppaia iu pi por
sto genere alla jacobaea: imperocch nel zioni , e porre separatamente ciascuna
l'assenza o presenza delle squammette porzione in un vaso pieno di terra di
sta di fatti il solo carattere che possa scopa. Nella fredda stagione giova tener
trovarsi per distinguere i due generi in questa pianta nell'aranciera. Queste ed
proposilo; e noi ci avvisiamo che i bo altre cure restano compensale dal bello
tanici non saranno mai per adottare l'idea dei suoi fiori, che si succedono incessan
del Gaertner, che presume fondar que temente dal febbraio fino all'agosto.
sta distinzione sulle foglie indivise o ri Cineraria marittima, Cineraria mariti-
tagliate. Inoltre noi che distribuiamo in ma, Linn. Ha la radice perenne, dalla quale
due sezioni differenti le senecionee a pe- sorgono dei fusti alti da un mezzo piede
riclinio squamettato, e quelle a periclinio a due piedi, ramosi, diffusi a cespuglio,
semplicissimo o non squammettato, ci ve bianchi cotonosi; le foglie picciuolate,
diamo astretti a conservare i due generi pennatofesse, colle lacinie bislunghe, lan
jacobaea e cineraria, distinguendoli tra ceolate, verdi cupe e pubescenti nella
di loro per il periclinio squamettato nel pagina superiore, cotonose, bianchissime
jacobaea e perfettamente nudo in quello e nervose in quella inferiore, rette da
cineraria, ed escludendo con ogni seve picciuoli decurrenli sul fusto; i fior
riti, da quest'ultimo tutte quelle specie gialli, retti da peduncoli ramosi, disposti
che alla base del periclinio manifestano a corimbo. Cresce sulle scogliere marit
delle squammette soprannumerarie. Il ge time d'Europa. (A. B.)
nere cineraria cos definito, non pu ri' Il piccolo arbusto che coltivasi sotto il
raaner confuso con verun altro delle se- nome di cineraria celeste, e eh' la cine
raria amelloides, Linn., non appartiene
C'heraria campestre. Cineraria campe a questo genere , e nemmeno alla trib
stri!, lieti. una pianta erbacea di ra Ielle senecionee; imperocch divenuto
dice perenne ; di fusto alto uno o due il tipo del nuovo nostro genere agathaea,
piedi, eretto, semplice, scannellato, coto ed stato per noi descritto sotto il nome
noso; di foglie radicali picciuolate, ovali, di agathaea cae/estis. V. Agatea. (E.
qnasi spatolate, crenulate, glabre di so Cass.)
pra, cotonose e bianche di sotto; di fo CINERARIO. (Chim.) Presso i chimici e
glie cauline sessili, lanceolate, intiere; di nelle arti distinto conquesto nome quella
calatidi poco numerose, composte di fiori parie del fornello che rimane immediata
gialli, e provviste di un periclinio coto mente sollo la gratella del focolare, dove
noso, posate sopra peduncoli semplici, e arde il combustibile, come la legna, il car
disposte in un piccol corimbo terminale. bone ec.Le ceneri che risultano da questa
Questa specie , che fiorisce nel giugno , combustione, traversano gl'interstizii della
trovasi in diverse parti d'Italia ed in Fran gratella, e si raccolgono nel cinerario. Con
cia vicino a Parigi, a Neuilly-sur-Marne, tal mezzo il combustibile non manca mai
ad Avron e Montmorency: cresce nei del libero contatto dell'aria; il che non
boschi umidi e nei prati. avverrebbe, ove le ceneri si accumulas
Cineraria sAHGniGKA, Cineraria cruenta, sero nel focolare. Quando l'operazione
Lhrit. originaria di Teneriffa , e fu deve andare mollo in lungo, vi vogliono
portata in Inghilterra dal Masson nel dei cinerari d'una grande dimensione,
1777. Ella tra le specie pi importanti oppure convien disporli in modo che con
del genere: imperocch la sua radice, che facilit se ne possano levar le ceneri,
perenne, preduce molti fusti erbacei, quando vi siano queste raccolte in tal
eretti, ramosi, alti un piede e mezzo, copia, da render malagevole la circola
glabri, e scuri; le foglie, rette da lunghi zione dell'aria, che per i fori della gratella
picciuoli alali, amplessicauli e orecchiuti traversa il fornello. (Cb.)
cm C 445 ) GIN
CINERAS. ( Malachentomea.) Denomina fra loro ed il pi esterno da ambedue le
zione latina generica del Ci nera. V. Ci parti direlto in addietro, mentre il me
nera. (De B.) dio perpendicolare e l'intermedio diretto
CINERIDEA. (Ma/achentoinot.) Denomi obliquamente in avanti; ha soli quattro
nazione Ialina della famiglia dei CiuerMi. incisivi inferiori, che sono proclivi; i mo
V. Ciheridi. (De B.) lari sono dappertutto in numero di cin
CINERIDI, Cineridea. (Malachentomoi.) que, ed il primo della mascella inferiore
il nome di famiglia sotto il quale il Dott. discosto dagli altri. Il corpo sembra co
Leach, nella sua nuova cassazione dei cir- perto sopra di corti peli e lionati bruni,
ripeiii, indica leanatife membranose, e che, che pendono al grigio lionato assai chiaro
per conseguenza, corrisponde al genere sotto. La coda mollo corta e diritta; le
di Ockeu. Ha per caratteri dei pezzi gambe sono ben grosse ed i piedi, come
calcarli assai piccoli , ed il corpo supe quelli dei porci propriamente detti, hanno
riormente ben poco compresso. Appar quattro zoccoli, dei quali i soli due pi
tiene al suo ordine dei campilozomati, granili posano a terra. Per il nostro Cin
campyloiomata. V. Cirripedi. (De B.) ghiale V. l'articolo Porco. (Desm.)
* NEROGNOLA. (Boi.) Nome volgare CINGHIALE. (Iuta/.) V. Capkos. (I. C.)
antiquato del chelidonium majus. V. CINGHIALE A MASCHERA. ( Mamm. )
Celidonia. (A. B.) Federigo Cuvier ha applicato il nome di
CINETO, Cinetns. (Eniom.) Jurinc ha cinghiale a maschera, Sus larvatus , ad
cosi chiamali dei piccoli imenotteri, dei una specie di porco. V. Porco. (Desm.)
quali non ha osservati che alcuni indi CINGHIALE D'AFFRICA, CINGHIALE
vidui da esso riferiti come specie ad un DEL CAPO VERDE, CINGHIALE D'E
genere che non ha rappresentato , ma TIOPIA, CINGHIALE DIFFORME,
che sembra vicino ai neoltocritti. (C. D.) CINGHIALE DI LARGO GRIFO.
CINETUS. (Entom.) Denominazione latina (Mamm.) Questi nomi sono slati applicali a
del genere Cinelo. V. Cineto. (C. D.) due mammiferi d'Affrica, che appartengono
CINGALLEGRE. (Ornir.) Secondo il Celli, all'ordine dei pachidermi, e dei quali F.
l'uccello conosciuto sotto questo nome Cuvier ha formato un genere particolare
in Sardegna la cincia piccola, Parus sotto il nome di Facochero. V. Facoche-
coeru/eus , Linn. (C. D.) ao. (Desm.)
" CINGALLINA. (Ornit.) Nella provincia CINGHIALE D'AMERICA, CINGHIALE
Senese cosi volgarmente chiamalo il DEL BRASILE, CINGHIALE DEL
Parus major, Linn. V. Cincia. (F. B.) MESSICO. (Mamm.) Con questi diversi
CINGHIALA. (Mamm.) La femmina del cin nomi chiamasi il pecari. V. Porco.
ghiale. (Desm.) (Desm.)
CINGHIALE. (Mamm.) il tipo selvaggio CINGHIALE DELLE INDIE di Brisson,
della specie del nostro porco domestico e CINGHIALE DELLE MOLUCCHE
Europeo, ma non certamente di tutte le di varii autori. (Mamm.) Denominazioni
razze domestiche delle altre parti del mon attribuite al babirussa. V. Porco. (Desm.)
do. Perci Lesson e Garnot hanno consi CINGHIALE DI MARE. (litio/.) V. Ba
derato per lo stipite originario della razza lestra e Porco marino. (I. C.)
chinese o tonchina, un cinghiale non an CINGHIALETTO. (Mamm.) Nome del cin
cora conosciuto, che hanno trovato alh ghiale giovane. (F. C.)
Nuova-Guinea, e del quale hanno pubbli CINGLO, Zingel (Ittiol.) il nome d'un
cata la figura nel primo fascicolo, tavola genere di pesci, della famiglia degli acan-
8, della Parte zoologica del viaggio at topomi, che Cuvier ha recentemente se
torno al mondo , fallo sulla corvetta la paralo dai persi e dalle sciene, e i di cui
Conchiglia. caratteri possono cosi esporsi:
Quest'animale, da essi chiamalo Porco Opercoli spinosi e dentellati; due pinne
dei Pap, Sus papuensis, pare che abbia dorsali presso a poco eguali; muso nel
un piede e mezzo di altezza, misurala maggior modo prominente; denti a pel
alla^spalla. La sua tcsla conica, il grifo di velluto.
mediocremente grosso; le sue orecchie, Per questi caratteri e per il prospello
che non hanno molla lunghezza, sono di sinottico che abbiamo dalo all'articolo
ritte ed accartocciate; i suoi canini, pic Acastopomi, si distingueranno facilmente
coli qnanto quelli dei nostri porci dome- i cingli dagli altri generi vicini.
sliei, non sono punto apparenti esterna Le specie ne sono poto moltiplicate, e
mente; i sei incisivi superiori sono distanti vivono nelle acque dolci della Germauia
Diiion. delle Sciente Nat. Voi. Vi. 56
( 446 ) CIN
meridionale; i loro visceri somigliano a nome e quello di plicaria nella Pollonia.
quelli del perso comune. (J.)
Il Cikglo, Zingel sciaenoides, Perca CINGULATA. [Mamm.) Illiger ha formala
zirigel . Linn. , Bloch, 106; Dipterodon una famiglia degli armadilli alla quale ha
zingel, Lacp. Pinna caudale falcala ; ma assegnalo questo nome. (F. C.)
scella superiore pi prolungata dell'infe CIMPEDE, Cynips. (Entom.) Genere d'in
riore; Icsla grossa e depressa; palalo e selli imenotteri a venire peduncolato, de
mascelle con numerosi denti, forti ed ap presso, compresso, ad antenne filiformi,
puntati; lingua dura; due orifizi i per na senza frattura, di dodici a quindici arli-
rice; occhi sul vertice della testa; oper coli al pi, a cosce rigonfie, della famiglia
coli formati d'un solo pezzo; scaglie dure degli abdilolarvi o neoltoeritti.
e dentellate; color generale giallo; ven Questa denominazione di cinipede per
tre l>i astri; macchie e fasce trasversali l' affatto greca: xvvfpo xUVt^c;. Sembra
brune. V. Tav. io54-
Prendesi questo pesce nei fiumi della che indicasse una specie di mosca canina.
Germania meridionale , particolarmente Linneo se ne servilo per far conoscere
nel Danubio; si pesca pure in molti la insetti diversi da quelli ai quali GeorTroy
ghi della Baviera e dell'Austria. Giunge ha assegnato questo nome. Il genere Di-
spesso alla lunghezza di diciotlo a venti plolepe al contrario quello delle cinipe-
pollici, ed al peso di quattro a cinque lib di. Da ci naia una notabile confusione
bre; la sua carne bianca, tosta, di un gu fra gli autori.
stoso sapore e di facile digestione. molto Noi riuniamo, sotto nome di cinipede,
vorace, e si fa temere dagli altri pesci, la maggior parte delle specie comprese
per la forza delle sue spine e per la nel medesimo genere da Linneo, e da
durezza delle scaglie; perci moltiplica as Cuvier, nella sua ultima opera sul regno
sai, ad onta della guerra che gli muovono animale distribuito secondo la sua orga
i pescatori. nizzazione, le quali sono le diplolepi di
L' Apbon, Zingel asper , Perca asper, Geoffroy, d'Olivier e di Lalreille.
Linn., Dipterodon asper, Lacp. Aper La maggior parte delle specie hanno il
tura della bocca piccola, semilunare, si il corpo tozzo, come scrignulo, giacch il
tuata inferiormente al muso; orifizii delle loro corsaletto fornicato e pi allo della
narici doppi; testa larga; coda molto al testa, eh' piccola, ed ha tre stimmi, fra
Iung.it; pinna caudale forcuta; ano pi gli occhi che sono ovali. Le ali sono pi
vicino alla testa che alla pinna caudale; lunghe del ventre , che un poco abbrac
color generale giallognolo, dono nero, ven ciano nello stalo di riposo, come osserrasi
tre bianco; tre o quattro fasce trasversali egualmente nelle mosche a sega 0 lenlre-
nere; pinne gialle. dini. L'addome compresso, come care
Questo pesce vive nel Rodano ed in nalo sotto. Nelle femmine offre una spe
qualche altro fiume e riviera della Fran cie di troncatura obliqua, ed una fessura
cia; in Germania, nel Wolga, il Jaik, ed longitudinale, ch' l'estremit di una sca
alcuni laghi della Baviera. Giunge alla nalatura ove risiede ci che Geoffroj l>
lunghezza di circa un piede. La sua carne impropriamente chiamato P aculeo , ma
sana e di un gustoso sapore. ch' una sottilissima trivella, formala d'un
Depone, sul principio della primavera, solo pezzo, ravvolta a spirale alla base, e
le sue uova, che sono piccole e bianca la di cui estremit libera scavala a ca
sire, e solamente allora si pesca con le nale, condenti laterali. una specie d'ovi;
reti o all'amo, giacch, in qualunque al dutlo quasi capillare, la di cui punta e
tra stagione, soggiorna quasi sempre in diretta dalle due lamine dell' addome,
fondo all'acqua; bens prendesi talvolta presso a poco come fanno gli artefici che
nell'inverno sotto ai ghiacci. sostengono la punta del trapano, quando
Si ciba d'insetti e di vermi. In certi sottilissimo, e che deve agire al di fon
paesi, pretendono i pescatori che si cibi del pezzo ch' destinalo a trapanare.
unicamente d'oro, poich si trovano tal Quando l'insello ha forala l'epidermide
volta nel sua stomaco delle pagliette di dei vegetabili per deporvi uno 0 pi "o*
questo metallo, che per vi sono entrate va, ingrandisce e prolunga l'apertura. e
col fango che pu inghiottire in fondo ai d alla sua trivella un moto di Va e tie
fiumi. Stenta assai a morire. (I. C.) ni, che fa muovere le dentellature come
CINGULARIA. (Bot.) Presso il Lemery le lamine d'una sega, per farvi un incavo
si legge che il licopodio aveva questo maggiore. probabile che la ferita ricera
GIN ( 44 ) CIN
qualche umore destinato a produrre una retili, che (ulte producono delle galle di
specie il' afflusso dei sughi ilei vegetabile una forma particolare.
verso il punlo dell'inserzione, poich dopo Due specie di questo genere sono utili
poco tempo nascono, secondo le specie alla nostra industria. Una di esse ado
delle piante e degli insetti di questo ge perata nel Levante per accelerare e per
nere, dei tumori o vegetazioni morbose, fezionare i frutti del fico. Un'altra pro
escrescenze pi o meno bizzarre, ma as duce la noce di galla : si fa accumulare
sai costanti nella disposizione generale, che l'acido gallico ed il tannino in certe escre
si chiamano galle, e bedegar. scenze che pur ci vengono dal Levante,
Queste specie di tuberosit ri trovano e che servono a diverse tinture, princi
su diverse parli dei vegetabili; sulle fo palmente a quelle del nero, ed all'inchio
glie, i picciuoli, i ramoscelli, gli steli , i stro da scrivere.
fiori, le radici; e la loro storia sar pi Indicheremo alcune fra le specie di que
particolarmente esposta all'articolo Galla. sto numerosissimo genere, che offrirebbe
Talvolta queste galle sono isolate, sem una delle monografie pi interessanti per
plici , e tutte contengono un uovo, una i naturalisti, e pi utili per la scienza.
larva o una ninfa di cinipede. Altre volte Bisogna consultare su tal materia la 12.*
la maitre ha deposte le sue uova in un Memoria di Rc.iumur, nel tomo III, pag.
modo pi o meno regolare, le une accanto 4i3, e le tavole da 34 a 47-
alle altre, sopra una specie di modello o La Cinipede della galla, Cynips tal
di tipo, eh' presso a poco sempre il me lite tinctoriae, Olivier, Viaggio nell' Im
desimo. Ve ne sono alcune che hanno la pero Ottomanno , tav. i5. Lionata palli
figura di frutti, non solamente per la for da, a peluvia sericea e biancastra; ali con
ma, ma ancora per il colore; altre simu nervosit brune; il ventre inferiore ne
lano capi di fiori di sinantere, come quelli rastro lustro.
detti a carciofo. Talune imitano la bor Quest'insetto, che spesso trovasi secco
raccina, come il bedegar della rosa cani nelle galle del commercio, proprio dell'A
na. Si trovano talvolta in queste galle al sia minore. Gii Orientali hau cura di rac
tre larve d'insetti parasiti, che dopo es cogliere queste galle sulla specie partico
sersi pasciute delle larve o delle ninfe lare di quercia che le produce, prima che
delle cinipedi, ne sono uscite, ed hanno l'insetto, il quale vi racchiuso, sia to
potuto far credere a qualche osservatore talmente sviluppato. Sono quelle che i
che questi insetti avessero dato origine a mercanti chiamano galle verdi o galle ne
siffatte specie di escrescenze morbose, che re; sono pi piccole e relativamente as
offrono dei casi di patologia vegetabile cu sai pi pesanti delle altre, di un minor
riosissimi , e dai quali i fisiologi potreb prezzo di quelle chiamate bianche o leg
bero dedurre molte interessanti osserva giere, e che, per lo pi, lasciano vedere
zioni, giacch lo sviluppo di questi tumori esternamente un forellino tondo da cui
rapidissimo, ed ogni specie d'insetto co l'insetto fuggito. Queste galle sono pi
glie nel tempo preciso l'epoca in cui la spugnose e contengono una minor quan
vegetazione, in ciascuna delle piante, si tit del sugo analogo al tannino, il quale
opera con maggiore attivit, per deporvi contiene un acido particolare che preci
le uova. pita il ferro della maggior parte dei Sali
Per quanto le larve delle cinipedi si che lo racchiudono, facendogli prendere
sviluppino con la maggior rapidit, si tro un color nero cupo. Si adoperano talvolta
vano per lungo tempo allo stato di ninfe, queste galle in medicina, e in natura, o
ed anco, nei nostri climi, molte specie in tintura alcoolica , come astringenti e
passano l'inverno sotto questa forma. Non stittiche.
si sviluppano, e non compariscono nel La maggior parte di queste galle, e le
loro ultimo stato che in primavera, quando pi apprezzate, provengono dalla Natlia
i giovani steli o le foglie sono in piena e dalle vicinanze d'Aleppo.
vegetazione. La Cinipede delle bacche di qoebcia,
Pare che questi insetti occupino un di Cynips qnercus baccarum, Leach, Nov.
stinto posto nell'economia della natura, insect species, fig. i4- Nera, con la base
giacch moltissime piante sono attaccale delle antenne e con le zampe giallognole.
da differenti specie. Per esempio, le querce Questa specie si sviluppa sotto la fac
di Francia vanno soggette a queste spe cia inferiore, alle nervosit rilevale delle
cie di escrescenze parasite, in diverse par foglie di quercia ; vi produce delle specie
li, cagionate da pi di dieci specie diffe- di pictole galle globulosc, tKiin bel rosso.
CIN ( 448 ) CIN
L ClJilFEDE UHM. A FOGLIA DI QUbaClA, La ClMPEDE DELL* EDERA TERRESTRE ,
Cynipi quercus folti, Rea uni., tom. HI, Cynips glechomae. Geoffroy e Raumur
tav. 3g, fig. i3 a 17. Nera, con alcune l'hanno descritta, e l'ultimo l'ha rappre
linee sul corsaletto; le zampe grige; co sentata nella tav. 4 2 della citala Memo
sce nere sotto. ria, fig. 1 a 5. bruna nerastra, col cor
Si trovano spesso sotto le foglie di quer saletto peloso.
cia delle grosse galle fungose, della gros Si sviluppa nelle galle dure, rotonde,
sezza di una piccola ciliegia; in queste che si osservano alla base delle foglie del
escrescenze appunto si sviluppa la cini- l'edera terrestre, glechoma hederacea, che
pede da noi indicala secondo Raumur. si deformano e si arricciano per questa
La ClMPEDE DEL PICCIUOLO DI QUERCIA, morbosa vegetazione.
Cynips quercus petioli. Roesel l'ha rap Finalmente la Cinipede del fico, Cy
presentala nel tom. Ili, lav. 35, fig. 3, nips psenes. Linneo ha fatto conoscere
eGeoffroyla descrive sotto il nome di cini- quest'insetto nel tomo I. delle Amoeni-
pede della galla a grappolo della quercia. tales academicae, pag. 4>- Fra stalo os
Bruna nerastra, liscia; a zampe pallide, servalo da Hasselquist, da Forster, e, do
eccettuate le cosce che sono nere. po, Olivier lo ha egualmente studiato nel
Proviene da pircole galle rotonde, du Levante, ove si adoperava per la Capri-
re, disposte a grappoli sui lati dei pie ficaziohe, vale a dire, per accelerare la
oiuoli delle foglie della quercia. maturit dei fichi. (V. questa parola.)
La Cimpede del peduhcolo, Cynips L'insetto completamente sviluppato
quercus pedunculi. Rcaumur l'ha rap nero lustro, con le ali senza macchie.
presentala nel tomo III, tav. 4, fig- 1 Vi ha ancora una ventina almeno di
a 6, e l'ha egregiamente descritta nel me specie conosciute in questo genere, ed un
desimo volume a pag. 44'-> sotto il nome notabil numero di galle delle quali s'igno
di galle degli amenti della quercia, ovvero rano gli inselli produttori. (C. D.)
a grappoli di ribes. L'insello perfetto CINIPSERI. Cynipsera. {Entom.) Latreille
piccolissimo. aveva riunito sotto questo nome ili fami
Il Fabricio, sull'esempio di Linneo, glia, nel 3. volume dei Crostacei e de
dice che l'insetto piccolissimo, grigio, gli Insetti dell'opera del Sonnini, pubbli
con una croce nera sulle ali. cata in continuazione a quella di Buffon,
La Ciuipede dei ramoscelli della le leucossi, le calci, le cinipedi e gli sce
quercia, Cynips quercus ramuli. Pallida, lti. V. Neottocritti. (C. D.)
con le ali e l'addome neri. '* CINNA. (Hot.) Cinna, genere di piante
La galla che produce coperta da una monocotiledoni, della famiglia delle gra
peluvia bianca , lanosa , e si osserva sui minacee e della monandra diginia del
rami giovani della quercia. Linneo, cosi caratterizzato: fiori in pan
Si conoscono pi di dieci altre specie nocchie, composti; ciascun fiore pedicel-
di galle che si sviluppano sulla quercia, lalo, contenuto in una lepicena di due
come quella a pomo, a carciofo, a bottone valve disuguali, pi corte di quelle della
da camicia, a cappello, a dischi numismali gluma, le quali sono due, l'inferiore pi
Il salcio, il faggio, la vetrice, l'acero, t grande, bifida in puula e con una setola
molle altre piante, sono pure attaccale da dorsale, la superiore intiera; due squarti
questi insetti, fra i quali citeremo ancora: mene alla base dell'ovario, lanceolate, in
La Cimpede della hosa mia. Cy tiere, glabre, ovali, come strozzate poco
nips rosae, Rcaumur. tom. Il I , Meni. sotto il punto di mezzo; slame solita
XII, tav. 46, fig. 58, e tav. 47, fig- 1. a rio; stilo corto bipartito, con stimmi pe
4. la diplolepe della rosa canina, Geof- losi; cariosside non striata e libera.
froy, loro. II, pag. 3 10, n. 2. Nera; zampe L'unit di slame che costantemente os
ed addome ocracei; ano nero. V. Tav. 556. servasi nel genere cinna, del pari che in
Questa specie produce quella specie di altre graminacee, una di quelle aberra
borraccina o di escrescenza capelluta che zioni che cagionarono al Linneo i maggiori
osservasi sulla rosa canina e sul rosaio. Le ostacoli nell'ordinamenlodei generi nelsuo
larve vi sono riunite in gran numero; sistema sessuale. Egli era talmente preso
vi si scavano delle specie di cellette ro dalle relazioni naturali che legano tra
tonde ove passano l'inverno sotto la for di loro le graminacee, per cui ebbe sem
ma di ninfe. Anticamente si adoperava in pre ripugnanza di disseminarne i generi
medicina come astringente nelle diarree. in diverse classi del suo metodo. Laonde,
(V. Bedeguard.) quantunque molle agrostidi, festuche ec,
GIN ( 449 ) CIN
abbiano un numero anomalo di slami,' applicato daGaspero Bauhino ora al lau
am meglio lasciarle colle altre i rus cussia , ora alla canetla alba. (J.)
trianJria: ma allorquando l'iutiero genere CINNAMOMUM. (Boi.) Il Burmann fece
presentava sempre questo numero ano dell'albero della cannella, dello poi dal
malo, gli convenne rimovere un tal ge Linneo laurus ciaaamomum, e d' altre
nere e collocarlo dove il numero lo in laurinee, un genere particolare, eh' ei di
dicava. Il che egli fece per il genere in stinse col nome di ciaaamomum , ed al
proposito, non che per Yoryza, per Van- quale assegn per caratteri : fiori pantioc-
thoxantlium^et il pharus ec. (Guillemin). chiuti; bacca cinta da un calice persistente,
Questo genere che ha per sinonimo cupoliforme , o dentato. Questo genere
l' aboia dell' Adanson, fu stabilito dal Lin slato in seguilo con varie modificazioni
neo per una graminacea dell'America bo adottato dal Don e dall' Hooker ed ulti
reale, ciana aruadiaacea, che il Lamarck mamente dal Nees. Quest'ultimo dopo
riferi traile agrostidi, sotto la indicazione avere con molta ponderazione esaminati
di agrostis ciana. Il Triuius adottando parecchi esemplari di laurinee, tanto spon
il genere linneano, vi ha aggiunta una tanee quanto coltivale, che per il Wal-
seconda specie, ed e X anthoxaathum cri- lich si son portale dall'Indie, e dopo
nitum, Forsl., o agrostis crinita, Brow., avere diligentemente consultati gli autori
pianta della Nuova-Zelanda. (A. B.) che hanno trattalo di queste piante , e
CINNABAR1S. (Bot.) Il nome che ora meglio che gli fosse possibile correttane
dato esclusivamente ad un minerale, dagli la sinonimia, stalo d'avviso di dovere
antichi era dato al sangue di drago. Con riferire al genere in discorso tredici spe
questa sostanza levata da uno o da pi" cie, d'alcune delle quali, cio, di quelle
vegetabili, formavasi un cosmetico, onde le cui scorze e fiori si trovano in com
le donne rianimavano i colori del loro mercio, faremo qui cenno. Al suo cinaa
volto. (J.) momum zeylanicum ha riunite le due
" C1NNABARIS. ( Min. ) V. Cikadbo variet di laurus ciaaamomum ch'egli
(V. B.) aveva ammesse in altro suo lavoro sulle
" CINNAMO. (Bot.) Nome volgare del cannelle, e vi ha pure aggiunlo il lau
laurus cinaamomum , Linn. V. Alloro. rus cassia del Linneo, che per lui una
(A. B.) variel divenula forse spontanea, o piut
CINNAMOLGUS. (Ornit.) V. Cisbamolo- tosto la pianta che colla cultura si
gbs. (Ch. D.) cambiala nella vera cannella. Ha distinto
CINNAMOLOGUS,CINNAMOMUS o GIN col nome di cinnamomum arornaticum
NAMOLGUS. ( Ornit. ) V. Cinhamomeo. quella laurinea, che altra volta egli tenne
(Cb. D.) essere il laurus cassia, e ch' il laurus
" CINNAMOMEA, CINNAMOMI A. (Boi. cinnamomum del Loureiro, divenuto per
Nomi volgari della nigella saliva. (A. B.) il Ker il cinnamomum nitidum e per lo
CINNAMOMEO. (Ornit.) Gmelin e Lathara Sprengel la persea nitida. Il cinnamo
hanno applicato ad uu rampichino rosso mum dtJce, ch' sinonimo del laurus
biondo sopra e bianco so! lo, l'epiteto di d'ilcis dei Ronxburg, e il cinnamomum
cinnamomea, e quest'uccello rappresen kiamis sono altre due specie che egli nel
tato, sotto il nome di cinnamon, nella tav suo primo lavoro sulle laurinee descrisse
263 della St. nal, ilei rampichini, d'Aude- come una specie nuova sotto il nome di
bert e Vieillot. Dall'altro canto, Aristotele, laurus Burmnnni. I fiori di cassia del
Teofrsto, Eliano, Plinio, ec, hanno va commercio di parere che siano i boi-
gamente parlato dell'uccello conosciuto toni dei fiori appena sviluppati del suo
sotto i nomi di cinnamomus o ciaaamol- cinaamomum dulce. Lo Sprengel ha ri
gus. Il Gesnero, lib. 3, pag. 263, e l'Al- ferito al genere persea i cinnamomum
drovando, lib. 12, gli hanno consacrato cathia, pyrifolium atomentosum del Don.
ben lunghe dissertazioni ; ma non ne ri V. Alloeo. (A. B.)
sulta verun fallo positivo che sembri me CINNAMOMUS. (Ornit.) V. Cikkamologos.
ritar la cura di esser riferito. (Ch. D.) (Ca. D.)
** CINNAMOMIA. (Bot.) V. Cihsamouea. CINNAMUM. (Bot.) Il profumo distinto con
(A. B.) questo nome, e celebre prima dei tempi di
CINNAMOMO. (Bot.) Cinaamomum. Nome Plinio, prodotto, secondo questo autore,
anlico e d' uso della cannella, laurus cin da un arboscello che cresce nel paese dei
aamomum, Linn., della quale divenuto Trogloditi, vicino all'Etiopia sulle rive
il nome specifico. Questo medesimo nome del mar Rosso. Questo profumo, del quale
CIN ( 45o ) et
fu pur menzione Ovidio nei Fasli, veniva lisuga, da Vieillot. Finalmente, in questi
trasportato, dice Plinio, nel porto dei Ge- ultimi tempi. Horsfield ha crealo il genere
baniti, d'onde passava in diversi paesi. Le Pomatorhinus per ricevere alcuni uccelli
quali indicazioni non sono sufficienti a ri vicini ai Cinnyris, e Vigors , in un re
ferire il cinnamum ad una sostanza cogni centissimo lavoro, ch' fatto in comune
ta. Siccome Plinio talvolta lo nomina anche con Horsfield, ha singolarmente moltipli
cinnamomum, sarebbe ella legittima la cale le sezioni generiche nella sua cosi
conclusione, che fosse la cannella o il detta famiglia naturale delle Mellisughe.
vero r.innamomum raccolto al Ceilan, Il genere Cinniride, Cinnyris, Cuv.,
che secondo il parere dei pi, la to- appartiene all'ordine dei Passeracei Te-
probana degli antichi, ma che non nasce nuirostri del Regno animale ; alla y* fa
in vicinanza dell'Etiopia? Noi incline miglia dei Letloranfi, della Zoologa ana
remmo in vece a credere che fosse la litica; alla 12* famiglia dei Silvani At
mirra, della quale non si conosce l'ori tornisi di Vieillot (Analisi d'Ornitologa):
gine, o pure uno dei prodotti dell'amari/ al secondo ordine dei Passeracei, alla 4-'
opobalsamum , originario dell'Arabia e Famiglia di Latreille (Famiglie del Re
delle rive del mar Rosso. (J.) gno animale); al 6. ordine degli Aniso-
CINNIRIDE, Cinnyris. Cuv. (Ornit.) G. dattili di Temminck (Analisi d'Ornito
Cuvier ha applicata la greca denomina loga); alla famiglia delle Certiadee di
zione di Cinnyris , propria d' un uccel Vigors.
letto attualmente sconosciuto, ai soul-raan- I cinniridi sono cosi genericamente ca
gas , parola che , nel linguaggio del Ma ratterizzali: becco diritto o leggermente
dagascar, significa, secondo ommerson, ricurvo, lungo, sottilissimo, acutissimo, un
mangia zucchero, ed ha riunita sotto que poco trigono, suhulato, slargato alla base,
sto nome una numerosa serie di uccellet coi margini delle mandibule finamente
ti, la maggior parte ricchissimi in colori, dentellati come i dicci. Narici laterali
dell'antico continente, avendo pi parti chiuse da una membrana nuda. Coda non
colarmentc riserbalo il nome di Mangi; consumata alla cima. Lingua estensibile,
zucchero, Nectarinia, Illig. , alle specie tubulosa, che pu uscire dal becco e sten
a coda egualmente non logora, a becco dersi al di fuori, e biforcata alla sua punta
arcuato ed appuntalo, del nuovo mondo o talvolta con tre filetti. Piedi mediocri,
Vi ci Hi il ha conservalo a questi ultimi man tarso pi lungo, o della lunghezza del dito
gia zucchero il nome americano di Gcit intermedio. La prima e la quiotu remi
Goit, Coereba, Briss. (V. questa parola) gante eguali, la seconda, terza e quarta
e ne ha separati quelli a livrea meno no pi lunghe di tulle.
bile solto il generico nome di Fornaio Le narici dei cinniridi sono situate alla
(V. questa parola). Ha pure isolale le spe base del becco: sono superiormente semi
cie proprie alle isole del mare del Sud chiuse da una membrana e chiuse per Taf-
ed all'Australia, e che si avvicinano ai fatto in certe specie, ebe Horsfield ha
filedoni, dai quali difficile il separarle; perci situate nel genere Pomatorhinus,
giacch hanno, come questi ultimi, la lin lo che corrisponde a narici opercolate.
gua terminata da un penicillo di tenui fi I cinniridi sono uccelli che si distin
bre. Questi cinniridi a lingua penicillata, guono per il lustro metallico o per la lu
sono oggid universalmente chiamati Eo- centezza delle pietre preziose che abbel
botb&i, Melithreptus. (V. quest'articolo). liscono il mantello della maggior parte
Finalmente, la maggior parte dei man delle specie. Tulli sono dell'antico con
gia zucchero di Levaillant sono cinniridi. tinente e degli arcipelaghi dell'Asia. Il
Gli antichi autori, Linneo, Gmelin e loro abito varia secondo le et ed i ses
Lalham fra gli altri, riunirono sotto il si. In generale, la livrea del maschio
generico nome di Certhia , i cinniridi, i ricca nel tempo degli amori, e quella
guil-guit ed i veri rampichini. Le certhia, della femmina scura o di colori bruni
oggid, si trovano dunque distribuite nei giallognoli sudici. Da queste differenze na
generi, ben naturali sotto il punto geo scono gli innumerevoli errori che regnano
grafico, dei veri rampichini, Tichodro nella sinonima di queste specie. I cinni
ma, Illig.; Mangia zucchero, IVectarinia, ridi sono vivaci, accorti; succhiano con
Illig.; Fornai, Furnarius, Vieill.; Dicei la loro lingua il trasudamento melato che
Dicaeum, Cuv.; Eoroteri, Melithreptus, presentano molli fiori affricani o asiatici.
Vieill.; Climatteride, Climacteris, Temm.; Abitano i folli boschi , o il loro confine,
Cinniride, Cinnyris, Cuv., chiamato Mei- e sono pochissimo sospettosi. Questi ur
CIN ( 45 i ) GIN
celli rappresentano nell'antico continente limone occupano i lati del petto in fac
i Guit-Guit, gli Uccelli-mosche ed i Co cia al moncone dell'ala.
libr del nuovo mondo: perci sono con La femmina, di coloie scuro, non ha
fusi sotto questo nome nella maggior parte paonazzo.
delle relazioni dei viaggiatori. Questo cinniride abita Malimba, sulla
La muda ha la singolarit per le spe costa d' Affrica.
cie di questo genere, di succedere due Cinniride bronzino, Cinnyris aeneus, Vie
volte l'anno. Nella sola epoca della cova illot. Questa specie rappresentata nella
i maschi assumono il ricco mantello, che tav. 297 degli Uccelli di Affrica, di Le
non tardano a perdere per rivestirsi d'una vaillant. Temminck crede che sia la Cer-
livrea pi scura. Le femmine conservano thia polita d'Edvrards, tav. 265, e tav. 11
costantemente il loro abito dell'et adulta. d'Audebert, e Cuvier la indica per la Cer-
Secondo Levaillant, nidificano spesso thia purpurata.
in una buca d'albero, e ricevono dai coloni Il maschio di questa specie ha la testa,
olandesi il nome di Blomsuyger ovvero il collo, il dorso, il groppone, le lettrici
Succiafiori. I Portoghesi egualmente glij alari e caudali di color bronzo, che passa
confondono coi colibr sotto il nome di per tinte gatteggianti al turchino ed al
Chupaflores , eh' esprime la medesima verde. Un nero bronzino tinge le ali e
idea. la coda ; il corpo inferiore, il becco ed i
Cinniride CLUMO,Cinnyris chalybea. Que piedi sono neri.
sta specie rappresentata nelle tav. co La femmina generalmente sopra di un
lor., tav. 246, ng. 3. Vieillot ha erette in verde oliva pi cupo, e che passa al bruno
specie almeno sei variet di et o di man nerastro sotto. In inverno, quando il ma
tello. Perci l'ha chiamata o descritta schio perde la sua livrea, il mantello so
sotto i nomi di Cinnyris pectoralis, tav. miglia a quello della femmina.
10; di Cinnyris virescens , tav. 34; di Questo cinniride nidifica in una buca
Cinnyris chalybeus, tav. i3; di Soui- d'albero, c depone cinque o sei uova bian
manga a collare nero, tav. 80, 18 e 24. che rosee, punteggiate di rossiccio.
Questo cinniride ha cinque pollici e Vieillot crede che sia la Certhia aenea
mezzo di lunghezza. Ha il becco e i piedi di Latham , rappresentata nel 4- fa$c ,
neri. Il corpo superiormente verde au tav. 78, del Mus. Carls. di Sparrman.
reo, a reflessi metallici purissimi. Il grop L'Affrica ne la patria.
pone celeste azzurro. Il petto e la gola Cinniride del Madagascar, Cinnyris ma
sono separati da una ciarpa di quest ul dagascariensis, Vieill. 18. Questo cinni
timo colore. Il ventre ed il petto sono ride o sou'i-manga il pi anticamente co
rossi vivaci. La regione anale e le cosce nosciuto, e da esso deriva il nome del ge
sono grige. Le ali e la coda sono brune nere tolto alla lingua malgascia. Brisson
chiare. Due ciocche di penne di color li l'ha chiamato Certhia madagascariensis
mone occupano i Iati del petto. violacea. E la Certhia soui-manga di Lin
La variet della tavola 34 di Vieillot neo e la Certhia madagascariensis di
ha la gola ed il groppone ricoperti d Latham, Syst. ornith. , sp. 7.
verde aureo; il ventre nero verdogno Maschio. Quest'uccello ha quattro pol
lo, separato dal petto da una fascia ran- lici di lunghezza totale. La testa, la go
ciata e da un'altra turchina. la, e tutta la parte anteriore del corpo,
La variet della tavola i3 differisce po hanno la viva lucentezza dello smeraldo.
chissimo dalla specie precedentemente de Sul collo passano due collari , il primo
scritta, ed comunissima in Affrica, dal paonazzo e l'altro giallo castagno molto
Senegal fino al capo di Buona-Speranza. vivace; il rimanente del disopra del man
ClNNIRIDE DI COLOR FILIGGIKOSO , Cinnyris tello olivastro ; una macchia di un bel
fuliginosus, Vieillot, tav. 20. (Uccelli do giallo occupa ambedue le spalle. Il petto
rati). Questa specie ha quattro pollici e e bruno, come pure le penne e le grandi
mezzo di lunghezza. Il becco ed i piedi lettrici alari. Il ventre giallo chiaro. I
sono neri, eccettnate la fronte, la gola, le tarsi sono bruni, come pure le penne cau
piccole lettrici delle ali, che sono di un dali. La coda composta di dodici penne
paonazzo lucentisiimo; il resto del man eguali.
tello tutto di color fuligginoso velluta- Femmina. Somiglia nn poco al maschio,
to, che passa al bruno sulle ali e sulla co ma indicasi alquanto pi piccola. Le sue
da, pi chiaro sul collo e sulle parti su linle sono scure e pendono al bruno oli
periori del dorso. Due ciocche d'un giallo vastro sopra ed al giallo olivastro sotto.
cm (452) cm
Giovane. Secondo Vieillot (lav. ig. U sta di dodici penne eguali. Secondo Adan
celli dorati d' Audebert) l'individuo da son, fabbrica il suo nido in forma di cop
esso riguardato per il giovane di questa pa, come il raperino ed il fringuello, e
specie, molto si ravvicina per l'assieme non vi adopera altri materiali che la pe-
del corpo all'uccello adulto ; solamente il luvia o i pappi lanosi delle piante. La fem
suo mantello quasi lutto grigio, di una mina partorisce comunemente cinque osci
tinta pi chiara sulle parli inferiori, e uova. Una grossa specie di ragno , vora
pi cupa sopra e sulle penne caudali ; i cissimo, caccia spesto dal nido i genitori
piedi ed il becco sono del medesimo co e s'impadronisce dei figli, dei quali suc
lore. chia il sangue.
Questo cinniride abita la grand' isola Abita il Senegal ed il Madagascar.
del Madagascar, ove Commerson P ha os Cinniride bruno e bianco, Cinnyris nigral-
servalo vivo. bus. Vieillot forma di quest uccello una
Cinnibide anoaia-diab, Cinnyris lotenius, specie, che ha rappresentata nella lav. 81,
Vieillot, Nuovo Diz. di St. nat., tom. 3i, e che Latham riguardava per una variet
pag. 493. la Certhia lotenia di Linneo del cinniride olivastro a ventre porpo
(sp. 25), e di Latham (sp. 16). slato rino. Quest'individuo sarebbe un giova
descritto da Brisson sotto il nome di ram ne, che verde superiormente, mentre le
pichino verde del Madagascar , e rap penne alari, il collo, la gola e il dorso,
presentato nella tav. 3 e 4 della Storia sono bruni; il petto e la regione anale
dei souY-manga di Vieillot. bianchi; il groppone porporino rossa
Angala-dian il nome di questo cin stro, la coda nera, il beer nero e bianco.
niride presso i Madecassi, e pare che sia Non se ne conosce la patria.
egualmente lo slesso uccello chiamalo an Cinniride bello, Cinnyris pu/chellus, Vieil
guit-chi dai naturali del distretto di Ta- lot. Questa specie siala descritta sotto
matave. E comunissimo al Madagascar ed il nome di Certhia putcella da Linneo,
anco sulla costa occidentale d' Affrica, ove sp. 19. Trovasi rappresentata nella tav.
Adanson l'osserv nelle sue diverse et. color, di Buffon, 670, fig. t, e nella tav.
Peraltro viene erroneamente indicalo come 293 degli Uccelli d'Affrica di Levail-
proprio del Ceilau, ed sialo confuso con lant.
l'uccello chiamato da Seba onnicolore, e Il petto di quest'uccello rosso. Un
da Klein Jalcinellus omnicoor zeilani- tinta verde a reflessi metallici splende su
cus. Adanson, per il primo, nolo quest'er tulle le parli inferiori e superiori del cor
rore, che Vieillot ha recentemente ripe po. Le ali e la coda sono nere, come pure
tuto. il becco ed i piedi. Le due penne cau
Maschio. Questo cinniride quasi tutto dali intermedie oltrepassano le altre di
di un verde aureo lucenlissimo sulla te due pollici. Ha di lunghezza totale sei a
sta, sulla gola, sul dorso e sul groppone , selle pollici.
che passa al nero metallico o al turchino La femmina generalmente d'un bruno
d'acciaio brunito, secondo i diversi re olivastro sul petto, che passa al grigio
flessi della luce. Una tinta celeste occupa sulla testa, sul corpo e sulle ali, le quali
la parte alla del petto, e si sfuma insen sono brune.
sibilmente in basso passando al paonazzo. Il giovane somiglia perfettamente alla
Il corpo inferiore nero cupo, e le tet- femmina.
trici alari e caudali presentano le tinte Questo cinniride, comunissimo su tutta
pi pure di un paonazzo che degenera in la costa d'Affrica, e specialmente al Se
verde aureo. Un frego nero vellutato ve- negal, chiamato da Buffon, nelle sue
desi fra la narice e l'occhio. Il becco ed Tavole colorite, rampichino a coda lunga
i piedi sono neri. del Senegal. Alcuni autori credono che
Femmina. Questa, descritta da Brisson, sia quello descritto nel Sba (tomo . pag.
e che Adanson dubitava essere un indi 8) sotto il nome di avicola amboinensis
viduo maschio in abito non adulto, ha i discolor et perpuchra.
colori pi scuri, la testa bruna, con mac Cinniride a cappuccio paonazzo, Cinnyris
chie verdi auree; il corpo inferiore bianco violaceus, Vieill., Uccelli dorati, tav. 3g;
sudicio, ticchiolato di nero, e le ali e la Mangia zucchero banciato, Lcvaill.
coda brune nere ; le femmine , secondo Maschio. Quest'uccello ha la lesta, il collo
Adanson , non differirebbero dai maschi e la gola d' un paonazzo scuro, che passa
L' angala-dian ha cinque pollici ed un al verde metallico; il rimanente di un
quarto di lunghezza, e la coda cempo- verde olivastro, come pure le penne alari
GIN ( 453 ) GIN
c caudali. Il verde del collo anteriore passa e nella tav. i5 ili VieiIJoL Deve pure es
al turchino. II venire rancia! o; il becco sere a lui riferita uua variet pi picco
ed i piedi sono neri. Ha sei pollici di la, cio il cinniride a cravatta turchina,
lunghezza. Certhia jugularis, Linn , rappresentato
Femmina. Levaillant ne ba data una nella tav. 3i della Storia degli Uccelli
figura nella tav. 392, n. 2. (Uccelli d'Af dorati.
frica ). di un verde oliva che pende Il cinniride currucario il rampichino
superiormente al giallo, pi chiaro sotto. grigio delle filippine di Brisson;la certhia
I suoi piedi sono neri. pltilippensis olivacea della tav. 57G, fig.
Giovane. grigio olivastro sopra e 4, non probabilmente che un'altra va
giallo olivastro sotto. riet di et o di sesso. Sarebbe pure il
Questo cinn iride fabbrica il suo nido rampichino della tav. 3o di Sonnerat.
nelle macchie , con borraccina e con li ( Viaggio alla Nuova Guinea ).
cheni esternamente, e con materie lanose Questa specie ba circa quattro [rollici
nell'interno. Partorisce cinque uova bian di lunghezza. L' angolo dell'ala di un
che giallognole spruzzale di bruno. Il ma paonazzo di rame di rosetta. Una linea
schio ha uu canto piacevole. del medesimo colore si stende fino alla
Abita il capo di Buona-Speranza. parte alta del ventre. La regione anale
Cinniride cardinalb, Cinnjris cardinalis. e le lettrici inferiori della coda souo
Questo cinniride stato descritto sotto il grige bianche. II corpo superiore gri
nome di mangia zucchero cardinale da gio bruno. Il groppone, di egual colore,
Levaillant, tav. 291, fig. 1 e 2, e Vieil- tinto di paonazzo. Le ali sono brune,
lot dubita che appartenga alla specie del come pure il becco ed i piedi. Due cioc
cinniride piccolo a lunga coda del Congo. che d'un giallo vivace ranciato occupano
Quest' uccello ha il petto e le parti po i lati del petto.
steriori d' un rosso carminio vivissimo. La Nella Certhia jugularis , eh' anco
testa , il collo , il dorso , il groppone , le pi piccola, la coda turchina ed il
lettrici superiori della coda e delle ali , corpo inferiore giallo.
sono verdi a reflessi dorati, come pure le Questa specie abita le isole Filippine.
due lunghe peune della coda; le penne Cisniridb cdpheo, Cinnytis politus,\ ieill.,
delle ali e della coda nere, con un orlo Certhia polita. Lutti., tav. 59, fas. 3,
verde metallico; il becco ed i piedi neri. Sparrm. Questa specie ha cinque pollici
La femmina pi piccola del maschio di lunghezza. superiormente ricoperta
ed ha il ventre giallo. I giovani sonoj di penne dorate verdi, che passano al
bruni olivastri. porporino. La gola paonazza, ed il
Levaillant dice che questo cinniride vive petto presenta una strisciuola rossa bion
principalmente del sugo melato che va da ; due ciocche di penne gialle occupano
raccogliendo nei fiori dell'a/oe dicholoma i lati del petto; le parti posteriori, il
e di un giglio rosso del paese dei Namac- becco ed i piedi sono bruni. Vieillot
ebesi. crede che abbia molla analogia col cin
Abita il capo di Buona-Speranza. niride porporino.
Cinniride cenebino , Cinnyris cinereus. Cinniride cirrato, Cinnyris cirrhatus .
Questa specie, eh' la Certhia cinerea di Vicill. Lai ha ni ha descritto quest'uccello
Lathara, non ci stata fatta conoscere sopra un disegno che gli fu mandalo dal
che da questo autore sistematico. Ha otto Bengala. Il dorso, la cervice ed il pileo
pollici e mezzo di lunghezza. La testa, sono ricoperti di penne olivastre, mar
il collo, la schiena, il petto, sono cene ginate di scuro. Le prime penne sono
rini senri. Un frego giallo traversa le go Brune; il ventre, la coda ed il becco,
te. La parte bassa del dorso, le lettrici neri. Ha di lunghezza quattro pollici
alari ed il groppone sono verdi lustri. Le circa, e tulio indica un giovane non an
penne sono brune; la gola gialla palli cora adulto o una femmina.
da, mescolata di verde aureo sul mezzo La sua patria sarebbe dunque l'India.
e sul petto; il ventre bianco; la coda Cinniride indiano, Cinnyris indicus. Que
bruna, come pure i piedi. Crede Vie sta specie almeno assai dubbiosa. E de
illol che sia un giovane. scritta e rappresentala dal Sba, tav. 17,
Abita il capo di Buona-Speranza. fig. 2, che le assegna per patria l'India.
ClHKIBIDB A CRAVATTA PAONAZZA, Cinn/ris Questo cinniride sarebbe lutto di un
currucaria, Lalham. Questo cinniride celeste azzurro, eccettuata la gola eh'
rappresentalo nella tav. color. 576, fg. 3,| bianca pura ; i piedi sono neri.
Dition. delle Sciente Knt Fai. VI. 57
un ( 454 ) cm
CiHSiuds A becco bosso, Cinnyris ery- rappresentato da Temminck tolto H nome
throrynchus. Anco questa specie ci di Nectarinia Hasseltii tav. 276, fig. 3.
itala l'atta conoscere da Lalbam, die l'ha L'individuo maschio, il solo conosciu
descritta sotto il nome di Certhia ery- to, ha la coda quadrata, ed il becco un
throrynchos ; Vieillot la crede un indi poco corto e leggermente ricurvo. Il ver
viduo giovane , ma non sa a quale specie tice e l'occipite sodo di un venie gal
riferirlo. leggiante in giallognolo. Tutta la parte
Ha circa cinque pollici. 11 becco nero superiore del collo nera vellutata ;
alla punta, ma rosso uel rimanente della il dorso, le scapolari, le piccole tetlrici
sua lunghezza. 11 pileo e la cervice sono delle ali, il groppone, le lettrici della
olivastri, il petto ed il ventre bianchi, coda ed il margine delle penne sono di
le ali, la coda ed i piedi bruni. un porporino galleggiante in verde me
Dicesi dell' India. tallico. Tutto il collo anteriore ed il
GlHHIBlDE A BECCO FALCIFORME , Cinnyris petto sono porporini paonazzi. Il ventre
Jalcatus. Latitato ba descritto quest'uc castagno cupo ; le ali e la coda sono
cello sotto il nome di Certhia falcata. di un bel nero; l'addome nero Telato.
La testa , il collo ed il corpo superiore ( Temm. )
sono verdi a reflessi paonazzi ; la gola , Questa specie, assai rara, abita l'isola
il petto e la coda di quest'ultimo co di Giava.
lore. 11 ventre, il sottocoda, le grandi 1NB1BIDE giallo, Cinnyris solaris: la
lettrici alari , come pure le penne, sono Nectarinia solaris della fg. 3, tav. 34;,
d'un bruno pallido; il becco nerastro, di Temminck.
fortemente ricurvo; i piedi sono bruni e Maschio. Questo cinniride ha il becco
le unghie nere. Ha circa cinque pollici sottile, ricurvo; il collo anteriore, la
di lunghezza. fronte, sono di un verde cupo, a re
L'India ne la patria. flessi metallici, che passano al porporino
Cibmbide a ventre scABLATTo, Cinnyris cupo. Tutto il corpo inferiore di una
coccinigasler. Questo cinniride, il di cui tinta gialla o ranciata vivissima. Le penne
individuo maschio rappresentato da dei fianchi, che rivestono le spalle, sodo
Temminck, lav. 388, fig. 3, sotto il di un giallo puro. Le parti superiori
nome di nectarinia coccinigasler , si di hanno una tinta olivastra velata ; le ali
stingue per il superbo abito che lo fa sono nere e marginate d'olivastro; la coda
bello. Proviene dulie isole Filippine, di nera , a leggieri reflessi, e le due penne
dove stato portato da Dussumier. Si laterali hanno la cima biancastra.
mantiene domestica a Manilla, ov' co Questo cinniride abita l'isola d'Am-
mune, con acqua iuzuccherata, come boina , di dove stato portalo da Rein-
abbiamo spesso veduto praticarsi per i vrardl.
colibr. imiiridb a gote gialle , Cinnyris chry-
Non se ne conosce la femmina. Il ma sogenys. Il maschio di questa specie
schio, lungo tre pollici e sei linee, in rappresentato, nelle tavole colorite di
abito di nozze, ha il vertice e la nuca Temminck, sodo il nome di nectarinia
ricoperti di penne verdi, che passano al chrysogenis , tav. 388, fig. 1.
giallognolo e ad una tinta metallica. Un Questo cinniride proviene dalla colle
color rena d'oro vellutato occupa la schie zione di due interessanti viaggiatori ,
na, la parte inferiore del collo, e le let Kuhl e Van Hassell, troppo presto ra
trici medie delle ali. Una tinta d'acciaio piti alle scienze che con si buon successo
brunito, a reflessi porporini e paonazzi, coltivavano. Abita Giava, nel boscoso e
orna la parte bassa del dorso, il grop selvaggio distretto di Bantam, e si pasce
pone e le piccole tetlrici delle ali. Il unicamente di ragni , come i cinnridi
collo anteriore ed il petto superiore sono a becco lungo e modesto, giacch stalo
d'un ricco paonazzo turchiniccio e me osservato che queste specie hanno la lin
tallico. Tutto il ventre fino alle cosce gua corta e cartilaginea. La quale abitu
del pi vivo scarlatto. Le penne anali, dine, tanto estranea ai veri cinnridi o
e quelle della base delle cosce, sono oli alle nettarinie, aveva consigliato Tem
vastre. Le ali sono nere; le penne cau minck a proporre una sezione destinata
dali nere turchinicce, marginale di pao a separare questo gruppetto sotto la de
nazzo. 11 becco ed i piedi sono neri. nominazione di arachnotera.
Abita le isole Filippine. Il cinnyris chrysogenys ha di lun
Ci* Min he di HassElt, Cinnyris ffatseltii, ghezza totale circa cinque pollici e mez
CUI ( 455 ) cirr
co. Il solo becco ha quasi diciolto linee Un berretto verde aureo cuopte il ver
Un verde assai puro cuopre la testa , il tice. Le piccole lettrici delle ali ed il
collo e il dorso ; le ali sono di un verde sopraccoda sono di un venie metallico
olivastro, come pure la coda, ch' egua cupo; il dorso, le medie lettrici, le penne
le. II grigio ed il venie sfumano il pel lo della coda , di un paonazzo porporino
Il venire ed il sottocoda sono verdi gial nero; le penne alari brune. Una larga
lognoli. Le orecchie sono ricoperte da cravatta rossa viva, contornala d'azzur
una ciocchetta gialla. Una linea del me ro, ha origine sotto il becco e scende
desimo colore sopravanza l'occhio e lo sai petto. Due ciocche di piume do
circonda come un sopracciglio. Il becco rate occupano i lati e risalgono sulle
lunghissimo e bruno ; i piedi si dicono spalle. Il ventre, i piedi, il becco, sono
brani chiari nel testo, e sono stali rap neri.
presentali carnicini nella tavola. issimi-, grazioso, Cinnyris lepidus;
Abita Giava. la Certhia lepida di Latham; il ram
Cinniride 4 becco 1.01100, Cinnyris longi- pichino di Malacca di Sonnerat, e la
rostratus , rappresentalo nella lav. 84, Nectarinia lepida di Temminck, tav.
fig, 1, sol lo il nome di nectarinia longi- 126, fig. 1. e a.
rostro-, Temmk. la specie G5.* del ge Questo cinniride ha di lunghezza to
nere Crri /din di Latham, ed il pritan tale quadro pollici e tre a quattro linee.
dini dei Giavesi, secondo Horsfield. Maschio. Olire una fascia paonazza ,
I pi grandi individui di quesla spe che parte di qua e di la dal becco, scende
cie hanno sei pollici e sei linee. Il becco sui lati del collo e separa il verde rupo
ha un pollice e dieci linee. L'uccello delle gote dal cenerino rosso biondo del
tutto di una tinta olivaslra sulle parli collo anteriore. II vertice, la nuca ed
superiori. Le penne alari sono brune , il dorso, hanno dei colori metallici che
marginate d'olivastro; le penne caudali mostrano le tinte verdi e paonazze. Un
uerastre, con la rima bianca. Lo spa paonazzo puro cuopre le spalle, il mezzo
zio fra l'occhio ed il becco, la gola ed del dorso ed il groppone. Le ali sono
il collo anteriore, bianco; tulio il ri brune, e le loro penne marginale di ver
manente giallo chiaro. La mandibula dognolo. Le rellrici sono nere paonazze,
superiore del becco i nera, e l'inferiore contornate di verde metallico. Tutto il
bianca sotto. corpo inferiore, dal pedo in gi, di
Questo cinniride abita le isole di Gi.iv un bel giallo. (Temm.)
e di Sumatra. Femmina. un poco pi piccola del
Trovasi egualmente , a quanto dicesi , maschio, generalmente verdognola sopra,
nell' India. giallognola mescolala di verde sotto ; le
Ci n m n>k modesto, Cinnyris inornatus ; ali e la coda sono cenerine brune; la
la nectarinia inornata della lav. 84 , gola bianca giallognola; il becco nero,
fig. 2, di Temminck. Horsfield Io ha de come quello del maschio.
scritto sodo il nome di cinnyris affinis, Questo cinniride abita le isole della
ed i il chess dei Giavesi. Sonda e specialmente Giava. Si pasce di
Quest o cinniride ha quasi sette pollici ragni e di piccoli insetti.
I piedi e la mandibula inferiore sono Cinniride di Manilla, Cinnyris manillen-
bruni. Alcune pennuzze scagliose vestono sis, Vieill., Nuovo Diz. di St. nal., tomo
la fronte. Tulio il corpo superiore di 3i, pag. 5o3. L'autore della Storia degli
una tinta verde uniforme, che pende al Uccelli di Buffon, Montbeillard , riguar
l'olivastro. La coda di questo colore: ha dava quesla specie per una semplice va
del nero alla cima, e le penne sono ter riet del cinniride lei Madagascar. Lin
minate sopra di grigio e sodo di bianco. neo e Latham ne hanno falla una specie
II margine delle ali giallognolo chiaro; distinta sotto il nome di certhia manil-
la gola ed il rollo anteriore hanno delle tensis, che Vieillot ha adottato.
piccole strie brune sopra un fondo grigio; t Abbiamo veduto, dice Montbeillard,
tutto il rimanente cenerino biancastro, u nel gabinetto di Mauduit un cinniride
con macchie grige cupe. (Temminck.) u. dell'isola di Lucon, che ha la gola, il
Questa specie coraunissima a Giava u collo ed il pedo color d'acciaio lustro,
Cimmmdk pettorale, Cinnyris peclora/is, u con reflessi verdi, turchini, paonaz-
Temm., tav. i38 , fig. 3. Il solo maschio u zi, ec, e varii collari, che il rilucente
di questa bella e ricca specie slato giuoco di questi reflessi sembra ezian-
rjppresenlato. dio moltiplicare. Pare, peraltro , che
CIN ( /|56 ) CIN
u quallro se ne distinguano pi costanti. ter o mangia zucchero , della quale ha
.. L'inferiore paonazzo, nerastro, il se fatta la sua Certhia asiatica. Quest'au
ti gucnlc castagno, poi uno bruno, e tore le assegna quaLfro pollici circa di
u finalmente, uno giallo. Si veggono due lunghezza. Il suo mantello di un bell'az
u macchie ili questo colore superior- zurro, eccettuate le ali, che souo di un
u mente alle spalle ; il rimanente del bruno nerastro; il becco ed i piedi sono
u. corpo inferiore grigio olivastro; il neri.
u corpo superiore verde capo, con rc- Cinniride obnato , Cinnyris ornatus. Il
u flessi turchini, paonazzi, ec.; le penne maschio e la femmina sono rappresentali
u alari ed il sopraccoda sono d'un bruno nella tavola colorita di Temminck , n.
u pi o meno cupo, con un occhio ver- i38, fg. 1 e 2. Il becco sottile e leg
u dognolo. Ha ili lunghezza totale un germente ricurvo.
u. poto meno di quattro pollici . Maschio. La fronte e la gola di un
Quest'uccello abita l'isola di Lucon. turchino metallico, come pure il so-
Cinniride d'Amboina, Cinnyris amboinen- Sraccoda, le di cui penne sono marginate
sis. Questa specie probabilmente mal i bianco. Tutto il corpo superiore e le
descritta. Lai ha ni l' ha fatta conoscere ali sono di un verde olivastro uniforme.
sotto il nome di Certhia amboinensis . Il petto inferiore ed il ventre sono gialli
sulla leslimonianza di Sba (tom. 2, pag. puri, il becco ed i piedi neri.
62, lab. 2, fig. 2). La poca fiducia che La femmina grigia sopra, biancastra
deve prestarsi alle citazioni, spesso erro sotto; una larga macchia lionata chiara
nee , della raccolta di Sha , fanno dubi occupa l'addome; il paonazzo colorisce
tare di questa specie, della quale Brisson le spalle; la co la graduata, bruna sot
aveva formalo, certamente con ragione, to; ogni penna ha la punta grigia o bianca
un colibr. Coni 11 in pie sia, quest'uccello sudicia.
ha la testa, la gola, il collo, gialli e ver Cinniride di kuhl, Cinnyris Knhli. Tem
di; il corpo superiore cenerino grigio; minck ha dedicalo questo grazioso cinni
il petto rosso fulgido; il ventre, le cosce ride a Kuhl, abile naturalista viaggiato
ed il sottocoda verdi; le lettrici delle ali re, sotto il nome di Neclarinia KuUii.,
sono nere, le ali marginate di giallo e le ed ha rappresentato il maschio e la fem
penne contornale di verde chiaro; il becco mina nella tav. 3i6, fg. 1 e 2.
giallognolo. Il maschio adulto ha tutto il pileo, le
La patria di quest'uccello, ricchissimo lettrici della coda ed una parte delle sue
io colori, almeno dubbia. due penne, d'un verde metallico, eccet
Cinniride co le ali oobate, Cinnyris tuato il groppone, ch' d'un giallo aureo
chrysoptera. Questa specie dubbia , e vivissimo. La gola, il collo anteriore e la
Vieillot non l'accenna che sulla testimo linea media del petto sono d'un rosso cre
nianza di Lalham, il quale l'ha descritta misi. Sul davanti del collo delineata, a
sotto il nome di Certhia chrysoptera, V arrovescialo, una fascia azzurra gatteg
avendo solamente posseduto un disegno giale; il ventre verde nerastro; ma
speditogli dal Bengala. il pi nolabil carattere di questa specie
Questo cinniride piccolo, variato di riscontrasi nella nitida bianchezza delle
nero e di giallo sulla testa e sul collo. Le rune dei fianchi e del disotto delle ali.
lettrici alari sono d'un giallo dorato vi maschi in muda mancano di verde
vissimo; le penne alari e caudali, il becco metallico alla testa , ed rimpiazzato
ed i piedi, neri. da un verde opaco. La fascia azzurra
Cinhibide color, n' aurora, Cinnyris sub- non visibile o debolmente accennata,
fiavus, Vieill. , Nuovo Diz. di St. nat., ed il cremisi sparso di penne grige.
tom. 81, pag. ^94- H ' fronte verde au (Temmk.)
rea; la gola ed il collo anteriore d'un Priva del magnifico abito del maschio,
turchino d'acciaio lustro; le parli poste la femmina (fig. 2) sul petto e sul collo
riori di un bel colore aurora vivacissimo; d'un grigio verdognolo, pi cupo sul
le ali e la coda verdi; la testa e la cer vertice; i fianchi sono bianchi argentini;
vice di un rosso chiarissimo; il becco nero il resto del mantello di un verde ana
ed i piedi bruni. (Vieillot.) logo a quello del dorso del maschio.
Quest' uccello indiano. Questa specie abita l'isola di Giava-
Cinniride azzurro, Cinnyris asiaticus. Un Cinniridr coi baffi, Cinnyris mysfacalis,
disegno di questa specie fu mandalo dalle Temmk., tav. 126, fig. 3. Conoscesi sola
Indie a Lalham col nome di sugar ea- mente il maschio di questa bella specie,
GIN ( 45? ) CIN
che ha la coJa gra duata , lunghissima , Questa specie slata trovata da Auppel
con le due penne medie assai prolun- in Nubia, nei contorni di Dongola.
gatj CiNMBiriK AD auricola faonazza, Cinny-
Da ambedue le parti del becco si de- ris phoenicotis. Temminck , nella tav.
linea un affetto paonazzo metallico assai 388, fig. 2, d la figura della femmina
lucente. Il qual colore egualmente osser di questa specie, il di cui maschio era
visi sul groppone e su tulle le penne stalo rappresentato nella tav. 108, fig. 1.
caudali, sulla letta, ove forma un ber-! ( 18.0 fase. ) Questo cinniride ha il becco
retlo; il collo, il dorso, il petto, sono] corto e diritto, ed stalo anzi posto nei
di un rosso splendente; le ali sono ce becchi-fini sotto il nome di Sylvia cin-
nerine nerastre; il mezzo del ventre galensis. Temminck dice che vive nello
di un bel grigio; il rimanente delle parli stesso modo degli altri cinniridi, e che,
inferiori bianco puro; i piedi sono bruni al pari di essi , la sua lingua a tromba
rossastri. e dardeggia nel centro dei fiori per
La sua lunghezza un poco pi di eslrarne la materia zuccherina, e che i
quattro pollici. cinniridi a becco corlo debbono per con
Questo cinniride abita Giava e si pa seguenza ricercare i fiori a corolle o a
sce d'insetti, e specialmente di ragni. calici poco profondi.
Ciiciubidb metallico, Cinnyris metallicus. Maschio. Il cinniride ad auricola pao
Nella tavola 347 > Temminck ha rappre nazza slato rappresentato da Temminck,
sentato, n. 1 e 2, il maschio e la fem tav. 108, fig. 1, e forma una sezione con
mina della nectarinia metallica. alcuue altre specie a becco di cutrettola.
Questa specie ha molta analoga col descritto in Brown ( Zool. illusi., pag.
mangia zucchero-beccafico di Levaillant 82, tav. 32 ).
(Uc. d'Affrica, voi. 6, pag. ni, fig. 2, Il maschio di questa specie ha il becco
tav. 293), e Temminck, paragonandogli della lunghezza della tesla ; l' occipite
l'uno all'altro, trova che nel cinniride verde aureo lustro, come pure la nuca,
metallico il becco meno corto e pii il dorso e le piccole lettrici delle ali; le
arcualo, i filetti della coda sono pi lar grandi tetlrici e le penne sono brune
ghi e le tinte offrono pure delle dif opache; le caudali nere, marginate di
ferenze. verde metallico. Le gole sono porporine
Maschio. La tesla, il collo anteriore, a reflessi d'iride, ed una fascia paonazza
il dorso , le piccole lettrici delle ali, sono nitidissima le contorna, nascendo infe
di un verde lustro metallico. Un mezzo riormente agli occhi e stendendosi sui
collare di un azzurro vivo porporino e lati del collo. Il petto ed il collo sono
metallico cinge la regione toracica. Tulle lionati ; tutto il corpo inferiore giallo
le altre parli inferiori sono di un gra vivace. Ha di lunghezza un poco pi di
zioso giallo giunchiglia; una fascia gial quattro pollici.
lognola , chiara, traversa il groppone, che Femmina. Tulle le parli superiori del
ha una tinta eguale a quella del collare; corpo, la testa, le gole, i lati eia parte
tulle le penne della coda e i due fileni posteriore del collo, sono d'un verde
sono ili un nero velalo di azzurro me opaco; le ali e la coda brune, marginale
tallico; l'ala nera, ma le lettrici medie d'olivastro; la penna esterna della coda
sono di un turchino porporino. Il ma cenerina, e la seguente ha pur la cima
schio assume nell'inverno la livrea della di tal colore. La gola ed il collo ante
femmina. (Temo.) riore sono bruni castagni; tulle le altre
femmina. Diversifica assai pi del ma parli inferiori sono gialle. Il becco su-
schio dal mangia zacchera-beccafico di hulalo, nero, e con le mandibule assai
Levaillant. Tutte le parli superiori del analoghe a quelle dei becchi-fini {Sylvia).
corpo sono rivestite di grigio velalo e Abita le isole di Giava e di Sumatra,
cenerino pi cupo sulle ali , le di cui e forse quella del Ceilan.
penne sono orlale di biancastro; la coda Cinniride rosso E grigio , Cinnyris rubro-
senza filetti, nera a leggieri reflessi; cana, Teraro., tav. 108, fig. 2 e 3, ma
tulle le penne sono frangiale di bianca schio e femmina. Questa specie appar
stro e terminate sopra di bianco; la gola tiene anch'essa ai i-inniridi a herco corlo
e l'addome sono biancastri, ed il rima- e diritto. stala rappresentala da Le
nenie delle parli inferiori di un giallo vaillant (Uc. d'Affrica, lom. 3, tav. i36)
limone chiaro; il becco ed i piedi sono sotto il nome di beccafico rosso e grigio.
neri. Maschio. La lesta , la nuca , i lati ed
C1N ( 458 ) GIN
il collo anteriore, il dono, il groppone biondo olivastro , che offre superiormente
ed il iopraccoda, di un bel rosso, un alcune tinte dorate; il maschio in muda
poco pi chiaro sulla gola che nelle altre le rassomiglia, secondo Vieillot.
parli, il petto ed i fianchi cenerini; Questo cinniride comunissimo al Se
l'addome ed il sottocoda bianchi; le ali negal.
e la coda turchine nerastre , a reflessi Cinniride splendente, Cinnyrit splendente
d'acciaio lustro; finalmente, il becco ed Vieill., tav. a. Ua di lunghezza totale
i piedi neri. circa cinque pollici: la gola, il collo, il
La femmina, o il maschio nella muda, dorso ed il groppone sono ornati di un
biancastro sotto, con tinte bigioline sui paonazzo risplendente, a reflessi verdi
lati , bruno rossastro sopra ; il groppone aurei. Il petto riluce di un rosso vivace,
rosso; le ali e la coda brune, con leg che passa inferiormente al paonazzo; il
sieri reflessi d'acciaio lustro, il becco ventre, alla sua parte superiore, tur
biancastro alla base. ( Tenni. ) chino paonazzo, e nero inferiormente;
Questa specie abita Giava , Banda e due ciocche di penne gialle occupano i
Sumatra. lati del petto. Le lettrici della coda , il
Cinniride di Clemenza , Cinnyrit Clemen- margine esterno delle penne , l' angolo
tiae , Lesson , tav. 3o , fig. a. ( Zool. della delle ali, sono di un verde dorato; il
Conchiglia ). becco ed i piedi neri.
Il maschio di questo cinniride, ch' Abita l'Affrica, e particolarmente il
il solo da noi conosciuto, ha di lunghezza Congo.
totale tre pollici e sei linee. Il becco ed Cinniride abbagliante, Cinnyrit splendi-
i piedi sono neri. dut, Vieill, Certhia splendida, Shaw
11 pileo, il dorso, il groppone, le grandi (Levaillant, tav. ag5). Si distingue questa
" Ile ali sono d'un giallo oliva specie per la lucentezza del paonazzo, a
lettrici delle
uniforme. Le penne alari sono brune, reflessi porporini ed azzurri che ricuo
marginate di giallo. La coda legger prono la testa, il collo, il petto, i fianchi
mente ineguale o composta di penne un ed il ventre; sulle quali parti sono disse
poco graduate e di color bruno cupo, minati dei punti d'un rosso vivo, tinti
l'ulto il corpo anteriore, dalla gola fino d'oro e di smeraldo. Il dorso, le penne
al petto, di un nero d'acciaio pao scapolari , il sopraccolla, il groppone, sono
nazzo metallico. Il ventre nero vellutato. di un verde aureo, le penne alari e cau
Due ciocche di un colore aurora vivis dali nere e vellutate; il becco ed i piedi
simo, occupano i lati del petto. Le penne neri.
della regione anale e dei fianchi sono La femmina 'd'un bruno terreo so
oli vasi re. pra, bruna olivastra sulle ali e sulla co
Questo cinniride stato da noi ucciso da; bigiolina sotto.
nei boschi che ricuoprono le montagne Colloca il suo nido nel tronco tarlalo
della Soya , nell' isola di Amboina. de delle mimose, e partorisce quattro a cin
dicalo a Clemenza Dumont, nostra spo que uova bianche.
sa, allieva di Huet per V iconografia Zoo Abita l'Affrica.
logica, e figlia dell'autore dell' Ornitolo Cinniride a Gola grigia, Cinnyrit cinerei-
ga di questo Dizionario. collii, Vieill., Muovo Diz. di St. nat,
Cinniride beccafico, Cinnyrit platurus. pag. 5oa , tom. 3i.
Vieill. Levaillant ha descritto quest'uc La gola ed il collo anteriore sono di
cello sotto il nome di mangia zucchero- un grigio, che passa al turchiniccio sulla
beccafico , nella figura a della tavola ag3 testa e sul collo. Dall'angolo della com
dei suoi Uccelli d' Affrica mettitura del becco parte un frego nero,
La testa, il collo, la gola, il dorso ed che contorna in basso le gole ed i lati
il margine esterno delle teltrici alari , del mento; le ali ed il sopraccoda sono
sono d'un verde bronzino, a reflessi do d'un verde cupo; il petto e le parti po
rati, che passa al paonazzo sul groppone steriori sono gialle, ed il sottocoda bian
e sul sopraccoda. Le penne alari e cau co; il becco allungalo e nero, come pure
dali sono brune; le penne intermedie i piedi.
della coda lunghissime, strette, dorate e Quest'uccello, a quanto dicesi, pro
a reflessi d'iride, e terminate a mestola, prio dell'Affrica.
Il petto giallo chiaro; il becco corto Cinniride gautocino, Cinnyrit collari! ,
quasi diritto e nero. Vieill.; il mangia zucchero gamlocino
La femmina di o Gordon blu di Levaillant, fig. tea,
CIN ( 459 ) CIN
tav. 399 della Storia degli Uccelli Cinniride vellutato, Cinnyrit sericea*,
d'Affrica. Lesson , tav. 3o, fig. 3, della Zoologa
Questa specie ha la tetta, il collo, il di Lesson e Garnot.
mantello, il groppone, le lettrici alari Questo cinniride ba tre pollici e sei
ed il (opraccoda ili un verde giallognolo linee di lunghezza totale. Come la mag
aureo. Una cintura azzurra traversa il gior parte degli individui di questo ge
petto; le parti posteriori sono gialle vi nere, si distingue per la lucentezza delle
vaci ; le penne alari marginate di verde penne metalliche che lo rivestono. In
dorato; il becco ed i piedi nerastri. fatti , al nero vellutato e gentile che
La femmina non ba cintura azzurra; forma tutto il fondo della sua livrea,
il giallo della sua livrea pure meno succedono su molte parti i pi ricchi
vivace. L'individuo giovane le somiglia. colori.
Il cordon blu gamtocino abita le vi * Non sarebbe forse fuori di proposito
cinanze di Gtamtous, presso il Capo di il procurare di rendersi conto dei feno
Buona-Speranza , ove stato scoperto da meni che accadono nella colorazione delle
LevaUlani. penne. Come segue infatti che una tal di
Cinniride a fronte DOSATA, Cinnyris au- versit di colori sia propria agli uccelli,
rifrons, Vieill., tav. 5. e che non siasi mai tentato n con l'ana
Questo cinniride si distingue per il suo lisi chimica, n con esperienze fisiche,
abito nero vellutato, sul quale risalta il di studiare s notabili propriet? Le tinte
berretto verde aureo che cuopre la fronte metalliche sono appunto quelle che deb
ed il vertice, e per il rosso lucente o bono specialmente sorprenderci. Sappiamo
paonazzo metallico che occupa il davanti che s'incontrano sopra un solo mammi
della gola. Penne azzurre rivestono le fero, cio sulla talpa dorata, Talpa asia
spalle e cuoprono il groppone. La sua tica, Limi., mentre gli uccelli dei climi
lunghezza di cinque pollici e cinque li caldi, e particolarmente certe specie, ne
nee. Il becco ed i piedi sono neri. hanno talvolta composta tutta la loro
L'individuo giovane di questo cinni livrea. (F. B.)
ride , rappresentato nella lav. 6 degli Il colore delle penne viene generalmente
Uccelli dorati, ha il suo abito scuro me attribuito alla disposizione degli elementi
scolalo di grigio bianco, senza turchino organici della materia cornea dello stelo,
d'acciaio alle ali, n al groppone; il delle lamine o barbe e barbule che le ter
verde aureo della testa nero apparente. minano, e contemporaneamente alle ma
Levaillant, fig. a, tav. 394, ha rap terie coloranti che vi sono introdotte dal
presentata la femmina sotto il nome di sangue. Ma resta ancora a sapersi come
mangia zucchero vellutato. d'un grigio sieno prodotti i colori metallici, e se deb
bruno olivastro sulla testai sulla cervice bano la loro origine a queste due cause
e sul corpo superiore, e nera sul collo ovvero ad elementi non ancor conosciuti?
anteriore; il rimanente grigio olivastro. Il becco ed i piedi del cinniride maschio
Il maschio in abito d'inverno le rasso in abito vellutato, sono neri; le penne
miglia , eccettuato il berretto verde e la alari sono brune ; il vertice ricoperto da
placca paonazza del petto, che punto non un berretto verde smeraldino. Le tetlrici
molano. medie delle ali, il groppone, il sopraccoda,
Questa specie, secondo Levaillant, ni sono egualmente d'un verde aureo lucen-
difica nelle buche degli alberi e nelle tissirao; il davanti della gola occupato da
macchie, e partorisce cinque uova bigie- una placca galleggiante paonazza o piutto
line, punteggiate di verde oliva. sto a tinta di ferro specolare.
Il cinniride a fronte dorala abita in Questa specie abita i boschi dei contor
molta copia le vicinanze del Capo di ni del porlo di Dorry, alla Nuova-Guinea.
Buona-Speranza. Cinnihide papuano, Cinnyris Novae Gui-
Cinniride A PRONTE CELESTE, Cinnyris neae, Lesson.
frontali!. Latham cos descrive la Cer- Non conosciamo il maschio di questa
thia frontalis. Testa bruna, come pure specie, che si avvicina al Cinnyris lon-
il dorso; parte inferiore del corpo nera girostris. Il suo becco pi lungo e pii
stra; penne alari e caudali nere; grop slargato alla base che in molti altri cin-
pone celeste, come pure la faccia ed il niridi, ed ha quasi dieci linee. II suo co
giro del becco ; piedi e becco neri. Lun lore nero, e quello dei piedi piom
ghezza, quattro pollici e qualche linea bato. Il corpo ha di lunghezza totale, dalla
Abita V Affrica. coda alla base del becco, pi di tre poi
GIN ( fio ) CIN
liei. Tulio il corpo superiore verde oliva cello canta con una melodia eguale a
uniforme, pi giallo sul groppone; le quella del rusignolo ; ha per sul nostro
penne alari hanno le loro barbe brune corifeo dei boschi il vantaggio di porger
internamente, olivastre fuori; il davanti contemporaneamente diletlo all'udito ed
della gola verde giallognolo; il ventre alla vista. Ornalo di ricchi e risplendenti
di un giallo leggermente mescolato d'un color, il suo mantello offre un verde
poco di verde. chiaro galleggiante sulla testa, sul collo,
Questo cinniride abita le rive del porto sulla parte anteriore del dorso e sulle
Dorry, alla Nuova-Guinea. piccole lettrici delle ali; un celeste az
Cinniride cavaliere, Cinnyris eques, Less., zurro sul groppone; un color rena d'oro
rappresentato nella tav. 3i della zoologa sulle ali e sulla coda , ed un bel rosso
della Corvetta la Conchiglia. sulla gola ; il becco ed i piedi sono neri.
Questo cinniride ha di lunghezza to Grande quanto il raperino. Trovasi questo
tale tre pollici e mezzo. Il suo becco ed uccello al Capo di Buona-Speranza.
i piedi sono neri; tutto il corpo, tanto Lutham ha fatta una raddoppiatura de
sopra ebe sotto , tutto di color bruno scrivendo una seconda volta questo cin
fuligginoso; una stretta fasciuola , di un niride nel supplemento della sua General
rosso di fuoco, nasce inferiormente alla Synopsis, sotto il nome di blue rumped
gola e finisce superiormente al petto creeper.
come un nastro da cavaliere. Levaillant ci assicura (articolo del suo
Questa graziosa specie, chiamata amit mangia succher a placca rossa ) che
ovvero amambo, non rara nei grandi quest'uccello il cinniride a collare, ma
alberi che circondano il porto d'Offack, che sono caduti in inganno nel descrivergli
nell'isola di Waigiou. la gola rossa invece del petto. (Vieill.)
Cinniride rosso dorato, Cinnyris rubro- Cinniride paonazzo a petto rosso, Cin
fusca, Cuv., Cinnyris nibarus, Vieill nyris discolor, Vieill.; Certhia senega-
Questo cinniride , di patria non cono lenss , Lath.; Uccelli dorati, tav. 8.
sciuta, stato descritto per la prima volta il cinniride paonazzo a petto rosso di
ila Vieillot, pag. ^9 degli Uccelli dorali. Buffon, il Senegal-creeper di Lalham,
La figura che ne d, tav. 27, lo rappre e la Certhia scnegalensis di Linneo.
senta di un rosso doralo sul corpo, con Ha quattro pollici e quattro linee di
le piccole teltrici delle ali paonazze lu lunghezza. Il suo becco ed i piedi sono
stre, e con le penne alari eie rettrici brune neri; un verde aureo lustro cuopre il
E lungo tre pollici e nove linee; il vertice ed il gozzo; una linea longitudi
suo becco ed i piedi sono neri. nale di questo colore parte dalla raaudi-
Cinniride di Sierra-Leone, Cinnyris quia bula inferiore e finisce sui lati della gola
ticolor. Questa graziosa specie, egregia passando sugli occhi. La gola ed il petto
mente rappresentata nella tavola 79 degli sono variati di azzurro, di paonazzo, di
Uccelli dorali di Vieillot , la Certhia verde e di rosso, cangiante in bruno o
venusta di Lalham, e la Certhia venustus in rosso a tinta uniforme, secondo i re-
di Vieillot. (Nuovo Diz. di St. nat.) flessi della luce. Un bruno vinato vellu
La fronte ed il petto sino al mezzo tato colorisce il collo, il dorso, il grop
del ventre sono d'un paonazzo lucente; pone ed il venire.
la gola porporina nera; il collo ante Il Cinniride rigato, tav. 9 degli Uc
riore ed il groppone sono azzurri ; la te celli dorati di Vieillot, , secondo que
sta posteriore, il di dietro del collo, del st'ornitologo, probabilmente la femmina
dorso , sono smeraldini , come pure le della specie sopraddescritta , o forse l'in
penne caudali. Le ali sono brune rosse dividuo giovane.
bionde; il ventre castagno; la base del Il maschio in abito d'inverno brano
becco giallognola, la punta bruna, come bigiolino su tutte le parti superiori del
pure i piedi. corpo, delle li e della coda; la femmina
Ha tre pollici e nove linee di lun pende al rossiccio e mollo somiglia al
ghezza totale, ed abita l' Affrica. maschio in muda.
Cinniride verde ,a gola rossa , Cinnyris Questo cinniride comune al Senegal.
viridis, Vieill.; Certhia viridi* ed afra, 11 Cinniride variato, rappresentalo
Lath.; tav. 347 degli Uccelli d'Edwards; nella tav. 21 degli Uccelli dorali, pro
e tom. 2, tav. 116, fig. 2, del Viaggio babilmente una femmina 0 un giovane.
alle Indie di Sonnerat. Del Congo.
Sonneral ci fa sapere che quesl'uc-' Cinniride paonazzo , Cinnyris
GIN ( 461 ) CIN
Vicillol i ili iure questa <pecie ( lai. 12) n il vellutato dei fiori , la luoenlezia dei
al purpt indian creeper d' Edward* i metalli , i riflessi delle gemme pi ri
(tav. 265), cinnyris purpurata. Ha il si splendenti ; il paonazzo porporino, l'az-
corpo paonazzo, ad ali nerastre, ed ha zurro ed il verde cupreo regnano sulla
di pi del cinniride porporino una fa sua gola. Questa ricca unione sepa
scinola castagna superiormente al petto. li rata dal rosso vellutato del pello per
Dell'India , alla Costa di Malabr. via d'una stretta cintura verde dorata
Cinnibide vebde e grigio. Questo cinniride n lustra; le quali scalature s'isolano tutte
rappresentalo nella tav. 25 degli Uccelli sulle altre parli del corpo; il celeste
dorali , certamente in abito incompleto. n azzurro corona la tesla ; il verde do
La testa azzurra; il corpo superiore li rato domina sull'occipite e sul corpo
verde e l'inferiore grigio; il becco ed i n superiore; un rosso cupo cuopre il
piedi sono neri. n ventre ed i suoi lati ; finalmente, l'as-
Abita la costa d'Angola. sieme ombreggialo dal bruno nera-
Ci SN IRIDE TEBDE E BRL'NO, CilUiyris li atro delle penne delle ali e della coda ;
tens , Vieill., tay. 34. 11 l' iride rossa ; il becco ed i piedi
Questo cinniride verde ; un turchino sono neri. Ha di lunghezza totale sei
paonazzo, scalato di rosso velalo, ricuo- pollici .
pre il petto; un bruno opaco tinge il Questo cinniride abita l'Affrica.
ventre , le ali e la coda ; il becco nero, Cinniride della Proti a , Certhia capensis.
ed i piedi sono brani. ' Quest'uccello ha avuto per lungo tempo .
Abita la costa d'Affrica al Giugo. un posto incerto in varii generi: perci
C limbi DB tricolori-: , Cinnyris cupraea , Latham ne ha fatta una bubbola (pupa
Cuv.; Cinnyris tricolor , Vieill., lav. 23; promerops) ed un grotta ione (Merops
Certhia aenea. Spaimi. (Mus. Carls., cafer); Linneo, le certhia chaybea,
fase. 4 , 78 ) Questo cinniride ba il capensis e cafra ; Levaillant, un mangia
corpo anteriore d'un rosso cupreo assai zucchero, da esso chiamato della proteo,
lustro, e tutte le parli posteriori scure. giacch frequenta quest'albero e ne ri
Il sottocoda di un bel nero; il becco cerca il nettare. la Certhia superba
ed i piedi sono bruni. di Vieillot, rappresentata nella tav. 5 e
Saest' uccello, mollo comune a Ma- 6 della Storia dei Promeropi , ed il suo
a nel Congo , frequenta principal Cinnyris longicaudatus del lom. 3i, pag.
mente gli alberi delle rive del mare. 5io, del Dizionario di Storia naturale.
Ci nmride a Testa celeste , Cinnyris cya- Levaillant dice che i coloni olandesi del
nocephaus , Vieill., lav. 7. Quest'uccello Capo di Buona-Speranza gli applicano di
i distingue per la bella tinta celeste pao versi nomi, tali essendo quelli di coda a
nazza che riveste la testa ed il collo, freccia, di mangia zucchero a coda lun
fino alla porzione alla del ventre, e eh ga, di re dei mangia zucchero, ec.
gli forma una specie di mantiglia. Le Il cinniride della proteo, maschio , ha
parti superiori del corpo sono verdi, ed diciotto pollici di lunghezza totale. La
il ventre grigio bruno; due fastelli sola coda ne ha dieci; il venire grigio
gialli occupano i lati del petto, come in rossiccio, e l'occipite, come il corpo su
molte specie. periore e le prime iienne delle ali, sono
comune a Malimba sulla costa d'Af di un bruno bigiolino; la gola bianca
frica. con un cerchio grigio brano, il petto
ClHNIRIDB SOUGMMBINDOD , CinnyrS SU- rosso biondo ed il venire ha delle mac
gnimbindus. Vieillot ( lav. 22 ) ha con chie fiammulatc brune e bianche; il sot
servato a questa magnifica specie il nome tocoda giallo; le penne sono brune, il
che reca presso i Mori di Malimba, alla becco ed i piedi neri.
costa d'Affrica, di dove stala portala La femmina pi piccola , e la sua
da Ferrein. La chiama Cinnyris super- coda meno lunga.
bus (tom. 3i, pag. 5i2, del Nuovo Questo cinniride, comnne nei contorni
Diz. di St. nat.), e cos descrive, pag. del Capo di Buona-Speranza, fabbrica il
44, tom. 2, degli Uccelli dorati, questa suo nido nelle proteo, con borraccina e
specie ancor rara nelle collezioni. Su- con sottili erbe, e riveste l'interno di la
n pera tutti i cinniridi per una maggior na. La femmina partorisce quattro a cin
n statura e per i colori la di cui armo- que uova olivastre.
* nla e bellezza nulla lasciano a deside 11 Cinniride * placca boss*, Cinnyris
ri rare. Il suo abito riunisce il colorito,, smaragdinus, Vieillot, tav. 3oo, rappre-
Dion. dette Stierue Nat. Voi. VI. 58
CIN ( /|6
molato nella lav. i e a degli Uccelli d'Af vialo da Lcschenault. Soggiorna pure in
frica di Levaillant, sollo il nome di man altre parti dell'India , giacch il natura
gia zucchero a placca rossa. Il maschio lista Mac lo ha trovato al Bengala. Li
ha la lesta, il collo, il mantello e le let gola di questo cinniride di un turchino
trici delle ali d'un verde smeraldo splen cupo, lustro ed a reflessi; il collo ante
dente d'oro; nn collare blu d'acciaio lu riore e le parli posteriori sono d'un giallo
stro; il collo anteriore verde doralo; il giunchiglia ; la testa , la cervice , verdi
petto rosso; il groppone ed il sopraccoda dorale cangianti; le ali verdi , come pure
turchini porporini; il venire e Je parli la coda , che ha le due penne esterne
posteriori d'un grigio olivastro; la coda bianche alla cima; il becco nero, i
nera velata di azzurro; le ali nere brune tarsi bruni e la coda rotonda.
marginate d'olivastro; una macchia gialla Vieillot ha fatto rappresentare , negli
sotto le ascelle; il becco ed i piedi neri. Uccelli dorati, tav. 29 della Storia dei
V. Tav. 635. cinniridi , sotto la denominazione di cin
La femmina pi piccola del maschio, niride a gola celeste, un individuo che
grigia bruna cenerina sopra, grigia oliva gli mollo analogo. (Vieillot.)
stra sol petto e sui fianchi La qual tinta Abita C Indja.
passa al bianco sulle parli posteriori; il Il Cinniride codinero, Cnnyrs me-
becco ed i piedi sono bruni nerastri. Il lanurus , Vieill., Certhia melanura,la-
maschio in abito d' inverno non ne diffe th>im. Questo cinniride, al quale Sparr-
risce che per la macchia gialla la quale man , che lo ha per il primo descritto
sollo le ali. (fase. 1 lav. 5) assegna per patria il capo
Questa specie nidifica nelle buche de di Buona-Speranza , ha il becco nero ; la
gli alberi. La sua covala di quattro o testa ed il dorso paonazzi; il petto ed il
cinque uova bianche turrhinicce, spruz ventre che tendono al verde; le teltrici
zate di lionato. Il maschio ha molta ana delle ali brune e marginale d'olivastro;
loga rol cinniride a collare di Buffon; la roda nera , assai lunga e forcuta ; i
ma Levaillant ci assicura che sono due piedi di questo colore, e le unghie gial
specie distinte. Essa principalmente diffe lognole: lunghezza sei pollici e due linee.
risce nell'aver pi larga la sua placca ros (Vieillot )
sa, il corpo inferiore grigio biancastro e Il Cinniride nero A PBT-ro Rosso, Cn
per esser pi grande. (Vieillot.) nyrs erythrothorax, Vieill. Quest'uc
Il Cinniridb Piccolino, Cnnyrs pu- cello, descrilto per la prima volta da
silus, Vieill., tav. 298 degli Uccelli d'Af Vieillot , e portalo da Perrein dalla costa
frica di Levaillant, solto il nome di su- d'Angola , uno fra i pi belli della sua
crion. La lesta ed il collo anteriore di famiglia. Ha la fronte ed il pileo d'un
quest'uccello, ch' grande quanto lo scric ricco verde dorato, contornato, presso
ciolo, reflettono un celesle porporino ver l'occipite, da una fascia che assume nn
de; la cervice, il mantello, le scapolari e tono giallognolo; la cervice, le scapolari
le tettrici superiori delle ali sono casta e le lettrici delle ali d1 un nero vellutato,
gne porporine ; le penne intermedie della a reflessi paonazzi ; il davanti di questa
coda ed il margine delle laterali, d'un parte, la gola , il dorso ed il groppone,
verde bronzino; le teltrici superiori ed d'un paonazzo lustro; il petto ed il ven
il groppone d'un paonazzo lustro; il petto tre rossi scuri; il basso ventre grigio; le
e le parli posteriori d'un ranciato ros ali e la coda di un brano nerastro mar
sastro; il becco ed i piedi nerastri; le ginato di paonazzo sulle penne caudali;
penne primarie nere e velate di blu; il becco ed i piedi neri.
l'iride castagna vivace. Abita l'Affrica.
La femmina pi piccola del maschio, Il Cinniride di Perrein, Cnnyrs
e ne diversifica per avere tulle le parti Perreini, Vieill. Quest'uccello, che Per
superiori d'un verde olivastro; tutte le rein ha portato dal regno di Congo,
inferiori di un giallo pallidissimo, pi grande quanto il cinniride a fronte do
cupo sul petto e sui fianchi, il becco ed rata. Un ricco verde aureo a reflessi re
i piedi nerastri. Il maschio in abito d'in gna su tutte le parti superiori, sulle ali
verno le somiglia ; ma il color giallo e snlla roda; il rimanente dell'abito
pi cupo sul collo anteriore. (Vieillot.) nero vellutato; il becco ed i piedi sono
Il Cinniride sola, Cnnyrs soia , neri opachi ; la coda smarginata. (Vieil
Vieill. Quest'uccello ha il nome di sola lot, Diz. di St. nat.)
silan a Pondiehry, d'onde stato in- II Cinniride del paese Di Mabatti,
GIN ( /,63 ) GIN
Certhia maratta, Lath. Ha qualche ana Il ClNMRlDK A PEH.XE SKR1CEE , Cl/t-
logia col rinniriile azzurro , e ne differi nyris bombicinus , Vieill., variet C del-
sce per avere lutto il corpo di una tinta \'african creeper di Lalham , Synops.
porporina , e le penne della coda , eccet ofbirds, ovvero Certhia afra di Linueo.
tuale le intermedie, marginate di pao Questa vaga specie si dislingue per il
nazzo; inoltre, ha sui lati del petto una bel vellutato delle sue penne ; per il verde
ciocca di penne gialle, delle quali non smeraldino doralo del dorso, delle lettrici
falla parola nella descrizione del chi., delle ali e della coda ; un berretto verde
niride azzurro. (Vieillot.) cuopre l'occipite; un blu d'acciaio bru
Il Cixmbideohnicolobe, Certhia omni. nito che passa all'azzurro, occupa le gote,
color , Lath. Quest'uccello, la di cui il davanti del collo, della gola e del petto;
descrizione tratta dal Sba , abita , una cintura rossa traversa quest'ultima
die1 egli, il Ceilan. La sua lunghezza parte; il venire celeste; il becco ed i
di olio pollici ; un verde scalato d'ogni piedi sono neri; le penne alari sono di
specie di colori rilucenti, fra i quali un rosso vivo, come pure il margine
sembra dominare l'aureo, sparso su dell' estremit della coda. Ha cinque pol
tutto il suo mantello. Sarebbe la pi lici e mezzo di lunghezza totale.
grossa e la pi grande specie di cinniride Abita l'Affrica.
se realmente esiste rome l'ha fatla rap Il ClIMRIDK A U'M.A CODA DEL Co.lGO,
presentar Sba. ( Vieillot. ) Cinnyris caudatus , Vieill. Non ammet
Il CtNNiHiPB basCiato, Certhia au- tiamo questo cinniride come specie che
rantia, Lath. Quest'uccello, secondo sulla testimonianza di Vieillot, il quale
Smeatmann, trovasi in Affrica. Ha quat dice di averlo diligentemente paragonato
Ir pollici di lunghezza; il becco nero; col cinniride verde doralo cangiante, a
il corpo superiore verde; l'inferiore gial lunga coda, del Senegal, e di essersi
lognolo; la gola ranciala; le penne delle accertato delle loro differenze. Peraltro
ali e della coda nere; i piedi bruni. le diversit che le separano sono legge
(Vieillot.) rissime, e l< vicinanza delle loro patrie
Il Cinniride pokpobino, Cinnyris pur- rispettile, debbono autorizzare a non
puratus, Vieill., rappresentato nella lav. riguardarle che come una variet l'una
i r degli Uccelli dorati e descritto da dell'altra.
Montbeillard sotto il nome che lo distin Il cinnyris caudatus rappresentalo
gue; il purple indiati creeper d'Ed nella tavola degli Uccelli dorati. Tutto
ward, rappresentalo nella tav. 265. Tale il suo corpo verde aureo Ineditissimo ,
almeno la sinonimia che ne d Vieillot, come pure le due penne intermedie della
per quanto si scosti un poco dalle de coda. Le penne alari e caudali souo bru
scrizioni lasciate da questi aulori. ne; il petto superiore turchiniccio; il
Il cinniride porporino, rappreseli lato suo mezzo rosso vivace ed il basso ventre
da Vieillot, ha la fronte turchina nera bigiolino ; il becco ed i piedi sono bru
ed il rimanente della testa verde can ni. grande quanto il Lui grosso ed ha
giante in paonazzo porporino , che assume sei pollici di lunghezza totale. Secondo
una tinta pi scura sul gozzo e sulla go le notizie comunicale da Perrein a Vieil
la ; due ciocche di penne gialle occupano lot, succia i fiori ed comunissimo a
i lati del petto, la di cui porzione alla Malimba.
separala dalla gola per via di due fasce Vieillot , pag. 62 ilei tomo secondo
trasversali, la superiore paonazza lustra della storia dei cinniridi, gli assegna per
e la seconda d'un bel rosso. Il qual pao sinonima i nomi di cinniride piccolo a
nazzo cangia in blu sulle feltrici delle lunga coda, rampic/iino di coda lunga
ali, le di cui penne sono nere, come del Senegal di Brissou, cinniride verde
pure il ventre, il becco, i piedi e la dorato cangiante, a coda lunga, di Buf
roda ; ma questo nero assume una tinla fon , di Beautiful creeper di Latham, fi
turchiniccia sull'ultima. Ha di lunghezza nalmente^ Certhia pulchella di Linneo.
totale quattro pollici e mezzo. Le man- Questa variet abita il Congo.
dibule sono molto forti ed arcuate. Il Cinnibide bosso e nero, Cinnyris
La femmina o il giovane di un grigio rubrater, Lesson. Questa specie, che ve-
olivastro , un poro pi cupo sulla coda , desi al Museo di Storia naturale, abita
e di un bianco kigiolino sotto il corpo. le isole Filippine, ove l'ha trovata Dus-
Quest' uccello deve essere dell' India o suinier, e l'isola d'Oualan, ove ne ab
delle Filippine. biamo ucciso un buon numero d" indivi
GIN ( 464
dui. Si accosta un poco per il mantello Come viene indicato dal tuo nenie,
all' Eorotero Kuyamata , rappresentato credesi propria dell'isola di Clbes.
nella tav. 58, pag. 92, tomo a., degli Il ClNNIR 1DB A LUNGO BECCO, Ciniljrril
Uccelli dorati di Vieillot, e che attribuisce longirostris. Latham ha chiamato Ctr-
a Tanna , una delle Ebridi ; ma tutti i tliia longirostra un uccello in eli gio
suoi caratteri ne costituiscono un cinni- vane o una femmina di cui gli fu in
ride, cbe si distingue per i due soli co viato un disegno dal Bengala. 11 suo
lori senza lustro metallico, che formauo becco lungo pi d' un pollice ; tutu b
il suo abito. Il dorso ed il ventre, come cervice e tutto il pileo verdi chiari; il
pure il collo, il petto e la testa , sono dorso, le ali e la coda nerastre e nursi-
d'un rosso vivace; siccome per questo nate di verde oliva; il collo anteriore
rosso occupa la sola cima di ogni penna bianco ; il ventre giallognolo ed i piedi
e la loro base nera , ne risultano, qua sono turchinicci.
e l , allorch sono scompigliate , delle Il Cinniride castagno porporato 1
macchie brune ; le ali e la coda sono PErro bosso, Cinnyris speratiti, VieiH^
brune, ed il becco ed i piedi neri. Lun Nuovo Diz. di St. nat., tom. 3i , pag.
ghezza quattro pollici. Quest'uccello 5o5 ; Buffon , fig. 1 e a , tavoli color.
di movimenti vivaci ed agili. fami 246 ; Cereliin sperata ovvero Red irta
liare, poco diffidente, e preferisce di sled creeper di Latham , e Bampichjo
stare sui grandi alberi del genere Bru- porporino delle Fii.irpiNE di Brissoa.
guiera, che circondano l'isola. I naturai Pare che questo cinniride offra parecchie
10 chiamano cisse. variet che si accostano le une all'altre.
Abita le isole oceaniche le pi occi Infatti la specie primitiva ha la testa, li
dentali, e deve, certamente, trovarsi sulle gola , il collo anteriore variati di liunalo
isole Pelew. Quoy e Gaimard lo hanno e di nero lustro, che passa al blu pao
pure portalo dalle isole Marianne. nazzo; la cervice ed il corpo anteriore
Il ClNSIBIDB VERDE B POBPORINO, Cn~ sono castagni porporini, e sulla parte po
nyris coccinigastra , Certhia, Lath. Ha steriore, come sulle lettrici delle ali, j
cinque pollici ed un quarto di lunghezza ; vede un paonazzo cangiante iu venie do
11 bcco nero; la testa, il collo anteriore rato. Le lettrici medie sono terminate ili
ed il petto d' un porporino amatislino castagno porporino; il petto ed il nu
lucentissimo , marginato sul petto da un tre superiore sono <!' un rosso viro. Il
nastro rosso vermiglio; il ventre nero; rimanente del corpo inferiore giallo
il basso ventre ed il sottocoda celesti por olivastro; le penne e le grandi lettrici
porini lustri , la cervice , le piccole let delle ali sono brune , marginate di rosso
trici delle ali , il dorso , il groppone e le biondo; lo penne caudali souo nerastre,
penne che ricuoprono l' origine delle con reflessi d'acciaio brunito e contor
penne caudali, d'un verde aureo lucen nate di paonazzo, a reflessi verdi dorati ;
te; il rimanente delle ali e la coda d'un i piedi sono bruni ; il becco nero so
nero verdognolo, le due o tre penne pra, bianco sotto.
esterne frangiate al di fuori di verde do Vieillot, tav. 16 , ha rappresentato m>
rato; un mazzetto di penne gialle da cinniride della collezione di Datone,
ambedue le parli del petto, inferior che riguarda per una variet. Quest'uc
mente alle ali ; i piedi neri. cello ha quattro pollici e non differisce
Trovasi in Affrica. (Vieillot.) dal precedente che per la diversa ab
il ClNNIBIDB VERDE A VENTRB BIANCO , iura dei colori del petto, differenia tanto
Cinnyris leucogaster , VieilK Quest'uc leggiera da non permettere di separi"
cello, dell'isola di Timor, ove l'ha Ir nelo come specie. Abita , al par di liu>
vato Maug , ha la testa , la gola e tulle le isole Filippine e pare che sia stalo
le parli superiori verdi dorate; il petto rappresentato dal Sba, il quale dice che
d'un turchino d'acciaio lustro; il ventre ha il canto del l'usignuolo. Ha , del ri
e le parti posteriori bianche ; le ali nere manente, il petto di un bel castagno; il
come pure la coda, eh' un poco bifida; ventre giallo puro nel suo mezzo e bianco
il becco nero ed i piedi bruni. (Vieillot.) sericeo sui lati.
Il Cinniride di Macassar, Cinnyris Il ClNtfiaiDB A GOLA PAONAZZA > *
macassaricnsis. Questa specie, almeno petto bosso, rappresentato nella lal\3J
dubbia , non slata descritta che sulla del tomo 2.0 degli Uccelli dorati d'i";
testimonianza di Sba, toni. 1 , pag. 100, dcberl e di Vieillot, sotto il nome di
tav. 63, n. 3. cinniride a gola paomttta , i anc'1 0"
CIN ( 465 ) GIN
una variet del cinniridt porporino a' il corpo inferiore giallo; l'iride fosse;
petto rosso. Ne parla Sonnerat nel tao il becco nero ed i piedi brani. La fem
Viaggio alla Nuova Guinea sotto il nome mina ed il maschio sono in giovent di
di rampichino di Lucori, che ha rappre un verde oliva sudicio.
sentato nella lav. So , fi. A. Lalham ne II CrsNiaiDE a coda ldsga, Cinnyris
aveva falla una variet del suo red brea- famosus, Vieill.; Certhia famosa, Linn.;
sted creeper. Famous creeper, Lalham, Synops. qjf
Scoperto da Sonnerat, quest' uccello ha 6irds;-KA.uricamo a coda lunga del
verdi le penne della testa; la gola pao Capo di Buona Speranza di Brisson ; il
nazza lustra; il petto d'un rosso fra il gran CiifM&iDB a coda lunga, di Buf
vermiglio ed il carminio; le piccole let fon, lav. color., 83, 1; il Cinniride ma
trici delle ali sono color rena d'oro, e lachite, Levaillant. Secondo questo viag
l'angolo di esse verde lucente; il grop giatore , il towa (fiele) degli Ottentoti,
pone, le penne e le tettrici superiori ed il groen suiker-vogel ( uccello maugia-
della coda, d'Un color d'acciaio lustro, zucchero, verde) dei coloni olandesi del
che pende al verdognolo; le inferiori Capo di Buona-Speranza.
verdi opache; il ventre giallo: il becco Fra i bei cinniridi, la di cui livrea
ed i piedi neri. Ha di lunghezza tre pol scintilla per la lucentezza dei pi ricchi
lici e sette linee. (Vieillot.) metalli o delle gemme che la decorano,
Il giovane di questa variet avanti la questa specie senza dubbio insigne. Non
sua prima moda, ha un abito assai ana offre quella diversit di tinte che lusin
logo a quello del rampichino piccolo blu gano con la loro incostanza e vivacit
e bianco d'Edwardj, secondo Vieillot; l'occhio dell'osservatore; ma, in cambio,
ma quest'ornitologo trova che il bruno il verde risplendente, velato d'oro, che
il quale colorisce le parti superiori della uniformemente cuopre il suo mantello,
testa e del corpo non ha verun reflesso. la rende ricca e bella al pari di qualun
La gola ed il petto sono bianchi ; il ven que altra del medesimo genere.
tre e 1' addome gialli chiari. Tulio l'abito di questa specie di un
La femmina del cinniride porporino, a bel verde doralo, che passa leggermente
petto rosso, rappresentata nella lav. 17 al bl d'acciaio verso l' addome. Le
degli Uccelli dorati di Vieillot, sotto il penne alari e caudali sono nere paonaz
nome di cinniride a cintura castagna. ze; le penne secondarie marginate di
Come tulle le femmine di questo gene verde aureo esternamente, come pure le
re, il suo mantello non ha lustro, ed due lunghe penne della coda , che oltre
composto di un mescuglio di verde e di passano le laterali pi di due pollici. Un
giallo, che passa per leggiere tinte all'o frego nero vellutato nasce alla commet
livastro. Il becco ed i piedi sono ne titura del becco e va all'occhio. Due
rastri. piccoli fascelti di penne giallognole oc
Quest1 uccello abita le isole Filippine. cupano i lati del petto. Il becco ed i
Il Cihhibidb 01 Malacca, Cinnyris piedi sono neri. La total lunghezza di
lepidus , Vieill.; Sonnerat, Viaggio alle nove pollici e mezzo.
ludie, tomo a, pag. 116, fig. i; Sparr- Vieillot, nella tav. 38, d la figura di
raan , 35 ; Certhia lepida , Lalham. nn cinniride che riguarda per la femmina
Vieillot ha cosi descritto questo cinniri della specie da noi descritta , la quale
de: un poco pi piccolo del raperino-, avrebbe cinque pollici di lunghezza. Il
fronte d'un verde cupo galleggiante; suo mantello sarebbe superiormente di un
una fascia longitudinale verdognola ter grigio cenerino giallognolo, che passa al
rea, che parte dall'angolo superiore del giallo chiaro sulle parti inferiori del cor
becco, passa sotlo gli occhi e scende sui po. Una macchietta giallognola situala
lati del collo, ove Unisce rotondandosi. presso gli occhi, ed una linea gialla parte
Una striscia di un bel paonazzo nasce dalla commettitura del becco ed arriva
dall'angolo delle due inandibule e si pro ai lati del collo. I piedi ed il becco sono
lunga lino all'ala. Un rosso bruno cuo- nerastri. Vieillot crede inoltre che l'in
pre la gola; una tinta paonazza, che ha dividuo indicato da Montbellianl per la
il pulimenlo e la lucentezza del metallo, femmina, sia un maschio in muda.
si stende sulle piccole tetlrici delle ali; Queslo bel cinniride comune nelle
le medie sono color rena d'oro, le grandi vicinanze del Capo di Buona-Speranza.
brune terree; il dorso, il groppone e la La femmina fabbrica il suo nido con fu-
coda sono di un bel paonazzo cangiante; scellini flessibili, coperti esternamente di
era ( 466 ) CIN
borraccina e vestili internamente di lana. teylonicus, Vieill.: il Cishiridb olivastro
Il maschio, dice Levaillant, ha un piace- a goba porpobina la Certhia zeilo-
vol garrito , e manda continuamente un nica di Lathani, e si trova rappreseDtato
fischio, che si fa sentire a molla distanza. al n. 4 della tav. color. 5^6, di Buffon.
Il Cinniride grazioso, Cinnyris ele- Cuvier riguarda le figure 29 e 3o degli
gans , Vieill. Questa specie rappresen Uccelli dorati di Vieillot come rappre
tata nella tavola ?5 degli Uccelli dorati sentanti la medesima specie o almeno
sotto il nome di cinniride a becco dirit una leggiera variet, Io che sembra evi
to, Cinnyrs rectirostris. dente. Il cinniride a gola celeste di Vieil
Termina esso la storia dei rampichini
di Vieillot, che per le sue mandibule ri lot dovrebbe dunque esser tolto dalle
conosce in lui qualche analoga con i specie. La gola, il collo anteriore ed il petto,
beccalchi. Ha il pileo, il dorso, il grop sono ricoperti di penne paonazze lucen-
pone, le lettrici delle ali e la gola d'un tissime. Il corpo inferiore giallognolo,
verde cupreo; le penne delle ali e della ed il superiore olivastro; un orlo di que-
coda verdi chiare e marginate di verde st' ultima tinta regna sulle penne della
sudicio; il collo inferiore giallo; due coda e delle ali, e sulle grandi lettrici,
piccoli fascetti di questo colore sui lati ohe, generalmente, sono brune. Becco
del petto; il ventre d'un giallo sudicio, nero e piedi cenerini. Lunghezza quattro
che schiarisce sul sottocoda. Ha di lun pollici.
ghezza totale tre pollici e mezzo. Il Abita le Filippine.
becco ha sei linee ; nerastro , come Il Cinnibide olivastro del Madaga
pure i piedi. scar , Cinnyris olivaceus : la Certhia
Si suppone dell'India. olivacea di Latham , che Montbeilljrd
Il Cinnibide namacchf.se , Cinnyrs riguarda per una variet del cinniride oli
fuscus, Vieill. Levaillant ha rappresen vastro a gola porporina , e che Vieillot
tala nella tav. 296 questa specie sotto il descrive per una specie, toin. 3i, pag.
nome di mangia zucchero namacchese. 5ot, del Nuovo Diz. di St. nat.
Il maschio ha la testa, la cervice e le
lettrici alari d'un bruno a reflessi poco stiFra i numerosi generi, creali in que
ultimi tempi e smembrali dai veri
lustri ; la gola d' un paonazzo a rodessi cinniridi
turchinicci; le ali e la coda sono brune di dover , pirla dai rampichini, ec, crediamo
re dei principali, secondo
nere; le parti posteriori del corpo ed il il grado delle loro naturali analogie con
ventre bianchi; il becco ed i piedi bru la interessante famiglia che ci occupa.
ni. La femmina grigia bruna cenerina
sulle ali e sulla coda ; il rimanente Genere Pomatorhinus ,
bianco bigiolino.
Abita il capo di Buona-Speranza. Horsfield , Zool. Resea: in Java.
Il Cinnirjde color resa n'oHO, Cin
nyris rubescens . Vieillot annunzia, nel Questo genere ha un opercolo corneo,
Nuovo Diz. di St. nat., toni. 3i , pag che ricuopre le narici ; il becco subi
5oG , sotto questo nome una nuova spe tamente compresso verso la punla e si
eie, che cosi descrive: Questo cinniride, slarga al di l delle narici. Negli alt ri
grosso quanto il Cinnyris fuliginosus , caratteri somiglia ai cinniridi.
ha la fronte d'un verde aureo cangiante PoMATORINO TEMPORALE , PomatOrhi-
in blu lucenle verso il vertice; l'occi nus temporali*, Vigors ed Horsf. Trans,
pite e le gote sono nere. Questo colore soc. linn. Lond., tomo i5 , pag. 33o.
getta dei reflessi color rena d'oro sulle Quest'uccello, ch' il dusky bee ealer
ali e sulla coda. Un ricco color rena ili di Lalh., Gen. /tisi-, lom. 4, '4^1 n. 3i,
oro vellutato domina su tutte le parti ha il mantello lionato cenerino, ohe passa
superiori. La gola ed il collo anteriore al lionato giallognolo sotto. Ha la fronte,
sono d'un verde aureo risplendentissimo, le tempie, la gola, ed il pello bianchi,
contornalo di celeste verso il collo infe ed una leggiera linea sotto gli occhi, nera
riore; il petto, il ventre e le lettrici in come pure la coda , che ha bianca la ci
feriori sono d' un nero vellutato ; il becco ma. Il becco nero e biancastro verso
ed i piedi neri opachi. la fronte. Ha di lunghezza dieci pollici
Abila il Congo e qualche altra parte e tre linee, e l'individuo ohe ha servito
dell'Affrica. a stabilire questa specie stalo trovato
Il Cinniride del Ceilan, Cinnyris a Shoahvalerbay, sulle coste della Nuova
CIN ( 46 ) CIN
Olanda, nell'agosto Jel i8oa, da Roberto Genere Prima ,
Bromo.
Pomatohino a sopbacciglia , Poma- Horsfield, loc. cit.
torhinus superciliosus , Vigors ed Horsf. Questo genere non differisce dal pre
loc. cit. Questa specie, inedita, lionata cedente che per il suo becco comparati
scura. La linea che passa sopra gli occhi vamente pi diritto e gradatamente at
si stende fino alla nuca. La gola, il pet tenualo verso la punta, come pure per
to, la parte anteriore dell'addome, come la mancanza d'opercoli delle narici, che
pure la cima della coda , sono bianche ; rassomigliano a quelle dei cinnyris, ma
il becco ed i piedi neri. Il corpo ha di che sono pi larghe e di forma diversa.
lunghezza totale sette pollici e nove linee. Il tarso alto.
Quest'uccello stato scoperto sulla La Prinia familiaris la sola nuova
costa Sud della Nuova-Olanda da Brown. specie di Giava che appartenga a questo
Queste due specie appartengono alla genere.
Nuova-Olanda. Sappiamo infatti che la Horsfield ha eziandio creato il genere
parte intertropicale di quella vasta terra Orthotomus, che ha molta analogia coi
ha le stesse prodazioni animali delle due precedenti, e comprende una sola
terre circondanti delle Molucche e della specie, l' Qrthotomus sepium, egualmente
Nuova-Guinea; perci crediamo che la di Giava.
seconda venga indicata come propria del
Sud dell'Australia solo per trasposizione Genere Mizomela,
dicartellino: deve essere certamente della
parte settentrionale. Myzomela, Vigors ed Horsfield, Trans.
Pomatohino d'Isidobo, Pomatorhinus Soc. lina. Lond., tom. i5, pag. 3i6.
Isidorei, Lesson. Questo uccello inedito,
della Nuova-Guinea , ha nove pollici di Questo genere, recentemente formato,
lunghezza totale, dalla punta del becco e puramente australasio, ha per tipo il
alla cima della coda. Il becco lungo un cinniride cardinale , Certhia cardinali?,
pollice, leggermente ricurvo, giallo, as Gmel. Il suo becco corto e sottile, ri
sai compresso verso la punta: la com curvo sopra lo spigolo, a margine tenue
mettitura ha un ribordo, e ricuopre la verso la base; le narici sono longitudi
mandibnla inferiore. I tarsi sono robusti, nali, lineari, un poco angolose, ricoperte
armati di larghi scutelli. I diti sono forti, da una membrana , ed hanno il terzo
con le unghie compresse; quella del pol della lunghezza del becco. La lingua, le
lice pi forte delle anteriori; il dito ali, i piedi, sono come nei cinniridi. La
medio il pi lungo. La roda com roda uguale e corta.
posta di dieci penne graduate , e lunga In questo genere Vigors ed Horsfield
un poco meno di quattro pollici. Le ali collocano molte mellisughe delle Ufole
sono corte, di penne quasi eguali, che Sandwich, e soprattutto le seguenti spe
vanno fino ai due terzi della coda. La cie, che indicheremo nominatamente, per
quarta, quinta e sesta remiganti sono le non render questo articolo soverchiamente
pi lunghe; la prima la pi corta di lungo.
tutte. 1 . Specie. Myzomela cardinalis. la
L'abito di quest'uccello tutto d'una Certhia cardinalis di Gmelin; il Cinsi-
tinta molto uniforme ; le ali e la coda B.IDE BOSSO E GHIGIO di Vieillot , Uv. 36,
sono d'un castagno assai vivace, pi tom. 2, pag. 58.
chiaro sulla gola e sul petto, pi scuro a.a Specie. Myzomela tenuirostris ;
sul ventre , e mescolato al grigio sulla Certhia tenuirostris, Lath., Ind. Orn.,
testa e sul dorso. L' estremit delle penne sp. 52; il Capo kero, Vieill., tav. 60.
caudali per lo pi consumata. I tarsi 3." Specie. Myzomela fulvifrons. Que
sono bruni rossi biondi, e le unghie sta specie nuova, bench molto si ac
giallognole. costi alla Certhiafusca di Gmelin.
Abita i boschi delle vicinanze del porto
di Dorry , alla Nuova-Guinea , ove ne Genere Mizahta,
abbiamo osservati due soli individui. Myxantha, Vigors ed Horsfield, loc. cit.
Pomatobiko houtaghuolo, Pomator-
hinus montami , Horsf. Questa specie Questo genere formato per ricevere
abita le boscose montagne di Giava, a il merops garrulus di Latbam , Ind.
7000 piedi sul livello del mare. I orn. sp. 9. Suppl., ed una nuova specie.
CIfl ( 468 ) CIU
Genere Autochbba , per alcuni leggieri caratteri. Temmincl
cosi lo significa : becco corto , debiti
Anthochaera, loc. eh. molto compresso in tutta la sua lunghei-
za , poco arcuato , subulalo; mandibola
In questo genere, anch'esso vicino ai eguali, appuntate-, narici basali, laterali,
Cinnindei, Horsfield e Vigors pongono il coperte da una membrana nuda; pici
merops carunculatus di Latham, Ind. robusti; tarsi della lunghezza del dllo
sp. 20 , e la Ceriliiu melivora , Ind., medio , che , come il pollice , straordi
Suppl. sp. 8, eh' probabilmente il go- nariamente lungo; unghie assai granii
riick di Vieillol, ed alcune specie nuove- e curve, lateralmente solcate, subulale,
molto adunche; dito esterno riunito fino
Genere Tbofidobikco, alla seconda articolazione; l' interno sino
Tropidorynchus , loc. ct. alla prima, laterali, inegualissimi -, li
mediocri ; prima remigante corta ; la -
Questo genere, che Horsfield e Vigors conda men lunga della terza, ch',coni
hanno creato per ricevere il Merops No- la quarta, la pi lunga.
vae Z eltmdiae , descritto in questo Di Climattebidb picuuro , Climacteris pici-
zionario sotto il nome di Philedon cir- mnus, Temmk., tav. color. 381, fig. 1
cinnatus, pare che abbia le maggiori ana Quest'uccello ha il ventre grigio cupo;
logie coi veri cinniridi. Vi aggiungono la nuca e il collo grigi chiari ; le ali e
pure il corvo-calao, il Merops monachus le due penne intermedie della coda gr
ai Latham, e la Gracula cyanotis del brune, color di terra; una larga fascia,
medesimo autore. di color d' anchina , passa presso a poco
sul mezzo delle penne; le nitrici uro
Genere Sericolo , nere, e solamente brune alla cima ti
Seri cui'us , Swainson. alla base. La gola e le gote sono bianche
sudice; il petto grigio; le penne Ielle
Questo genere destinato a ricevere parti inferiori sono bianche nel menoe
l'uccello chiamato da Levrin melliphaga marginate di bruno; il sottocoda isa-
chrysocepliala, e rigogolo principe-reg- bellino , con larghe macchie brune e tra
fenle da Quoy, Gaimard e Temroinck sversali ; ha di lunghezza sei pollici e sei
igors ed Horsfield descrivono la fem linee.
mina che abbiamo rappresentata, e citano Trovasi a Timor, a Clbes e 11
la nostra tavola (V. Sericolo)', ma, in costa settentrionale dell'Australia.
vece d' una parola specifica si indetermi Cliuattebide rampichino, Climaderii
nata quanto quella di testa dorala o gial scandens, Temmk., tav. color., iig.
la, gi applicata a diverse specie, e che Quest' uccello ha cinque pollici e ielle
dieci uccelli meritano assai pi del prin ad otto linee. Il suo abito ha molta ana
cipe-reggente eh' quasi tutto giallo au loga con quello della specie precedente-
rto, abbiamo dovuto, adottando il nome La testa, il colio , il dorso e le scapolari
di scriculo, conservare l'espressione di sono d'un bruno color di lena d'ombra;
regens, che gli Inglesi hanno conservata ma le penne della lesta compariscono sca
a quest' uccello nella Colonia del porto gliose, essendo marginate di nero; le ali
Jackson, e che dovrebbe lusingare il loro sono brune cenerine , con due fasce tra
amor proprio nazionale. sversali, la prima superiore, gialla ocra
Due nuovi generi, recentemente creat cea , e l' altra scura ; il groppone e le doe
dagli autori dei quali abbiamo citati i la penne centrali della coda, come pure la
vori, ji riferiscono anch'essi ai cinniridi base delle altre, hanno una tinta torchi-
e sono i generi Mimetes di Ring , niccia cenerina o piombata; la coda <
Psophodes. In quest'ultimo posta la brnna nerastra , marginata di giallo rooo
frusta da postiglione ovvero la Musci- biondo; la gola ed il collo anteriore sor
empa crepitans, Lath. Ind. Suppl. sp. io. bianchi puri ; il petto ed il meno del
ventre isabellini ; 1 fianchi ed il sottocoda
Genere Clihatteside, sono variati di lucignoli bianchi longitodi-
Climacteris, Temmk., fase. 47- nali, contornati di strisce brune: il maschio
ha una gran macchia rossa bionda sui la'1
Questo genere, composto di due nuove del collo. Il climatlcride rampichino abila
specie dell'Oceania, ha le maggiori ana le coste orientali della Nuova-Olanda 0
logie coi cinniridi, e solo ne diversifica Australia. ( Lesso*.)
CIN ( /,6,j GIN
CINNYRIS (Ornit.) Denominazione Ialina piene di sangue , che si veggono nelle
del genere Cinniride. V.Cinhibide.(Ch.D.) femmine di alcune specie di scimmie ,
* GINO. (Bot.) Nome volgare della rosa quando sono in caldo.
canina. Limi. V. Rosa. (A. B.) Slrabone nomina questi animali, senza
CINOGALI-;. (Bot.) Cynochale. Il Ruelli. aggiungere nulla di proprio a caratteriz
cita questo nome, col quale era antica zargli.
mente indicalo Ira1 Greci il poligono. (J.) Plinio si limila a dire che i cinocefali
CINOCEFALO, Cynocephalus. (Mamm.) sono scimmie di un naturale pi feroce
Denominazione originariamente desunta delle altre.
dal greco i{UV5"/tij)aXss, che significa te Finalmente, Bliano, De Nat. Anim.,
che parla dei cinocefali in molti libri
sta di cane ; i Latini ne fecero cynoce della sua opera, non riferisce veruna pan-
phalus, e noi ne abbiamo fatto cinoce ticolarit della loro organizzazione che
falo. Non faci 1 cosa il decidere a quale possa far riconoscere la specie alla quale
specie di scimmia fosse questo nome ap appartengono. Solamente,
plicalo dagli antichi. La maggior parte dire con Diodoro che sonoben. lungi dal
dei commentatori , e Buffon medesimo, trattabili , racconta che in Egitto se inne animali
hanno credulo che cosi chiamassero una vedevano alcuni che avevano imparalo a
particolare specie di bertuccioni, e si fon distinguere le lettere , ed a suonare il
davano principalmente sopra un passo d
Aristotele, lib. II, cap. i3, ov' detto ( he flauto e la cetra.
Non ricorrendo ad altre sorgenti ,
i cinocefali non differiscono dai piteci, dunque evidente che non potevasi giun
i quali mancano di coda , che per un gere a risultati diversi da quelli ottenuti
muso pi allungalo, pi simile a quello da Buffon, vale a dire, che il cinocefalo
ilei cani, per denti pi forti, per una fosse una specie di pileco, di bertuccio
maggiore statura , e per pi ferocia. In ne. Oggid per che l'errore di Buffon
quanto al nome di pileco , fu riserbalo presso a poco accertalo , ricadiamo nel
per un'altra specie di bertuccioni, giac campo delle congetture. Eviteremo per
ch Buffon giustamente osservava che l'o- altro d'incorrervi, e ci limiteremo alle
rang-outang n i gibboni , i quali pur seguenti riflessioni.
mancano di coda , non potevano essere Se ai d nostri, confusi, a dir vero, dai
slati conosciuti dai Greci , In cbe pu nomi di pileco e di cinocefalo, i natura
egualmente asserirsi del jocko, bench que listi sono stali condotti a formare due
sta specie abiti l'Affrica. Ma, per le sue specie di scimmie senza coda, separando,
recenti osservazioni sulla scimmia disse come sappiamo che han fatto, per man
rata da Gallien, Blainville ha dimostrato canza di esatte osservazioni, le femmine
che il pileco degli antichi era il nostro e i giovani bertuccioni , dai maschi e
bertuccione , e noi non conosciamo che dagli adulti, sarebbe ben possibile che gli
questa sola specie, d'onde risulla che la antichi, i quali nulla descrivevano e non
questione sul quadrumane, al quale i ricevevano i nomi degli animali che per
Greci applicavano il nome di cinocefalo, tradizione, avessero commesso il medesimo
finqu indeterminata.
Aristotele non il solo autore antico errore, e femminache, per alcuni di essi, il ber
che abbia parlato di queste scimmie a tuccione ed il maschio in gio
lesta di cane; ma, consultando quelli che cione vent fossero stali il pileco, ed il bertuc
maschio, completamente sviluppalo,
ne hanno pur falla qualche parola, non
si giunge a pi precisi risultati. Agatar- ilgano cinocefalo. Allora naturalmente si spie
chide, che stalo, a quanto pare, copiato brare econi una parie di ci che pu sem
radilil Iorio in lutto quello che
da Diodoro Siculo, ci riferisce che quesle abbiamo riferito, ed i caratteri coi quali
scimmie si trovano in Etiopia, che sono Aristotele distingue queste scimmie , e
simili ad uomini mal fatti , che le loro quanto dice Eliano sulla facilit con la
grida somigliauo ai nostri gemili, che non quale s'istruiscono gli ultimi, e la fe
sono suscettibili di domesticit, che hanno rocia che Plinio e Slrabone Ioni attri
uno sguardo paurevole , e che le fem- buiscono: i bertuccioni femmine ed i ma
iniue hanno la loro matrice alt esterno, schi giovani sono, infatti, suscettibili di
per lutto il tempo della vita, Io che cer una certa educazione, mentre vi sono
tamente significa che le prli della gene-' poche scimmie pi maligne e pi intrat
razione, in quesle femmine, sono circon tabili del bertuccione maschio adulto.
date da quelle esuberanze mostruose e Per altro questa supposizione non sa-
Dizion dell Sciente Nat. Voi. VI. 59
GIN ( /,;0 ) CIN
rcbbe ancor sufficiente p?r render ragione I cinocefali hanno quattro incisivi, e
del nome di cinocefalo, che punto non due canini per mascella; due falsi molari
converrebbe al bertuccione, in nessuna e cinque molari, due dei quali a quattro
epoca "Iella sua vita, e che al contrario tubercoli, e l' ultimo a cinque, vale a
tanto bene conviene alle specie d'un' in dire , terminalo da un tallone alla ma
tera cliisse ili scimmie, il ili cui muso al scella inferiore. I loro piedi hanno cin
lungato molto infatti si accosta a quello que diti , ed i pollici sono separati ai
dei cani , e che gli antichi senza dubbio piedi posteriori come agli anteriori; le
conoscevano. Non vi ha quasi monumento loro quattro gambe sono d'egual lun
egiziano sul quale non si trovino con ghezza. Hanno borse faciali e callosit,
molla esattezza rappresentate delle scim e le loro natiche sono nude; le narici
mie a testa di rane, dei veri cinocefali-, si prolungano, come abbiamo detto, fino
ed i nomi di cepus e di sphingia erano all' estremit del muso; non sono per
certamente i proprii di due specie di circondate da un apparalo glanduloso, da
questo genere : i racconti degli autori nn muso, come nei lemuri.
gli fanno conoscere per tali, e senza dif I principali fra questi generici caratteri
ficolt si riconoscono delle scimmie a te potrebbero convenire ai Macacchi. (V.
sta canina indicale sotto questi nomi sul Macacco.) Infatti , queste scimmie non
mosaico di Palesi rimi. Dall'altro canto, differiscono dai cinocefali che per una sta
sappiamo che il cinocefalo era adorato ad tura generalmente pi piccola, e per le
Erraopoli, e nei monumenti che avan narici le quali, non prolungandosi fino
zano di quell' antica citt si trover alla cima del muso, ma aprendosi late
forse la soluzione del problema che ci ralmente, presso a poco come due sem
occupa. plici fessure, danno a questi animali una
Nell'incertezza che regnava sulla de fisonoma assai particolare: perci abbiamo
terminazione del cinocefalo degli antichi, creduto doverne qui trattare in un arti
gli autori sistematici hanno , nei moderni colo separato , per quanto in un'opera
tempi, adoperato arbitrariamente questo' metodica ci sembrino, s gli uni che gli
nome, alle volte come generico, talora altri, dover formare due suddivisioni del
come specifico. Il Gionstonio lo ha appli medesimo genere, come avevamo indicato
calo ad una scimmia caudata che, secondo nel nostro lavoro sui denti.
ogni probabilit, era identica col macacco I cinocefali, in generale, ri accostano
di Buffon : Brisson lo applica ad una alla grandezza dei nostri pi grossi cani.
delle sue scimmie, al bertuccione, e ad I loro diti sono riunili da una estensione
nno dei suoi cercopiteci, al nostro bab della pelle fino alla seconda falange, ed i
buino; e fu imitato in quest'ultimo punti pollici , alle due estremit , considerabil-
da Linneo , Erxleben , Gmelin , ec, ec mente si scostano dagli altri diti ; quelli
finalmente Brongniart lo ha assegnato al dei piedi anteriori sono cortissimi, e nella
gran papione di Buffon, ec. Dall'altro locomozione questi animali posano a terra
canto, Geoffroy e G. Cuvier nel lavoro' i soli diti; le loro unghie sono allungale
che hanno fallo in comune sulle scimmie, e a doccia, sottili e non appuntale. La
adoperando questa parola in un modo ge coda varia per la lunghezza ; si erige alla
nerico, se ne servono per indicare in la- sua base nell'estensione di due a tre
lino la loro divisione dei bertuccioni; pollici; appena ha oltrepassala questa
G. Cuvier Io ha recentemente applicato, misura, tutto il rimanente penduto,
nel sno ultimo prospetto del Regno ani' e non sembra suscettibile di molo; in
male, alla suddivisione dei suoi babbuini fatti in loro un organo privo d'in
che contiene il papione di Buffon, la si fluenza.
mia porcaria di Boddaert, il tartarico d La loro lesta stata sempre paragonata
Belon, e la nostra Simia leucophea. a quella dei cani o degli orsi. La fronte
Noi l'useremo egualmente come nome sparisce tutta. Le creste sopracciliari,
generico, in tutta per l'estensione del mollo prominenti, cuoprono gli occhi,
l'applicazione della quale suscettibile, che hanno la pupilla rotonda e bruno il
vale a dire per tntte le scimmie che cerchio che la cinge. Due spigoli, nn
hanno il muso, come quello dei cani, ter poco arcuali, prodotti dal notabile svi
minalo dalle narici, ma senza muso. Con luppo delle ossa massillari superiori ,
questo solo carattere, infatti, si pu rav sono situati sulle gote da ambedue le
vicinare l'una all'altra tutte le scimmie parli del naso e nella sua medesima
che essenzialmente si direzione. Le palpebre sono simili alle
era ( 47 ) era
umano. La conca esterna dell'orecchio Ai- circostanza ilella storia di questi animali
versifica dalla nostra per il considerabile relativa alla generazione.
viluppo del lobulo e per l'allungamento Il pelame si compone di una sola spe
a punta della sua parte superiore. L'elice cie di peli, ed molto folto; le parti in
termina a questa punta, e non esiste po feriori del corpo ne sono meno fornite
steriormente; vedesi una depressione molto delle superiori, nelle quali i colori sono
profonda in mezzo al lobulo, e presenta pi vivaci. In tulli, i peli sono grigi ce
una eminenza che non trovasi nell' orec nerini alla loro base, e per il rimanente,
chio umano. Le narici sono anteriormente quelli che vestono le parli superiori sono
aperte e molto dilatate. In varie specie , alternativamente coloriti d' anelli d' un
sono separate alla loro parte superiore da giallo pi o meno pallido e di nero; gli
una smarginalura ben distinta. La lingua anelli per dell'uno o dell'altro di questi
mollo liscia, oltremodo estensibile, e le colori possouo essere pi o meno estesi: al
labbra sono appena apparenti, assai per lorch dominano i neri, gli animali hanno
niobi li. La bocca ha, come sappiamo, nel questa tinta; se lai colore si mescola egual
suo interno, due cavit da ambedue le mente col giallo bruno, col giallo puro o col
parli, chiamale borse faciali. (V. questa giallo pallido, la tinta diviene castagna
parola.) verdognola, o bigiolina, ec. La faccia e
L'organo principale del tallo risiede le mani non hanno ordinariamente che
nelle mani e nei diti, le quali parli hanno pochissimi peli. I colori della pelle diver
la medesima organizzazione esterna come sificano secondo le specie; le sole natiche
nell'uomo. I cinocefali hanno una singo sono costantemente rosse.
iar destrezza per raccogliere i pi piccoli I cinocefali, eccettualo il pongo, che,
corpi, e si servono spesso della punta delle secondo le recenti osservazioni di G. Cu-
dita per palpargli. vier, forse l' orang-outang adulto, i ci
Gli organi genitali hanno, a quanto ci nocefali, lo ripeliamo, sono, fra tulli i
sembralo, in lutti i maschi la medesima quadrumani, i pi grandi e i pi forti.
struttura. La verga terminata da un Le loro lunghe gambe, il corpo tozzo,
glande piriforme , che ha superiore l'aper specialmente alle parli anteriori, i loro
tura ; nello stato di riposo, si rilira tutta movimenti decisi e subiti, ne annunziano
e si nasconde nello scroto; nou vi ha pre il vigore e l'agilit; ed alla loro tesi al
puzio propriamente detto, ed all'epoca lungata come quella dei cani, ma assai
della pubert, lo scroto assume un nota pi forte e raccolta nelle spalle, agli oc
bile sviluppo, e vi scendono i testi chi ravvicinati, diretti rn avanti e pro
coli. fondamente nascosti sotto un grosso so
La vulva non comparisce all' esterno pracciglio, ai canini forti quanto quelli
che per una semplice apertura longitudi dei pi grossi carnivori, ed alla loro voce
nale; non vi si scorge nessuna traccia di talvolta stridula, talora simile al latralo
ninfe n di labbra, e la clitoride, situata d' un cane, ovvero al grugnito d' un por
assai inferiormente all'apertura della va co, si riconosce il maligno e bruta! natu
gina, pi o meno allungala ; ma in ge rale che gli caratterizza.
nerale, non l'abbiamo ma veduta oltre Questi animali sr sostengono abitual
passare due a Ire linee. Nell'epoca in cui mente sulle loro quattro zampe, ed a
le femmine entrano in caldo, vale a di stento camminano sui predi posteriori; ma
re, ogni mese, purch non sieno gravide, si arrampicano agli alberi con la maggior
si manifesta alla vulva, ed in tutte le facilit, e si slanciano di ramo in ramo
parti circondanti, un'accumulazione di con una destrezza ed un'agiliti che hanno
sangue, che produce talvolta delle mo sempre recato sorpresa a coloro che ne
struose esuberanze , e ordinariamente , sono stati testimoni.
verso il tempo ch'escono di caldo, un me II loro principale alimento si compone
struo pi o meno abbondante. Le mam di frulli, di semi e d'tnsetti, che pren
melle, costantemente due, sono situate sul dono raccogliendogli con le labbra , o por
petto. tandogli alla bocca con la mano; bevono
Questi animatisi congiungono nel modo sorbendo, tome tutti gli animali a labbra
di tulli gli altri mammiferi-, solamente estensibili, e, comparativamente alla gran
il maschio impugna le gambe della sua dezza del corpo ed alla loro estrema at
femmina superiormente ai calcagni con tivit, mangiano poco. Se ne conosce la
le sue mani posteriori. lubricit, della quale ci danno esempii
Non sappiamo che sianola Terun altra gli individui che vivono presso di noi in
CL\ ( 4; ) UN
chi vii il , pi r quanto mal mitrili, e sotto mite che comunica alla fisonomi.i. ha dato
l'influenza d'un clima freddo ed umido. luogo ad errori assai gravi nella determi
Ih quzl fona saranno i loro appetiti in nazione delle specie: perci i naturatici
quelle ardenti regioni .Iella zona torrida, ne hanno formale diverse, giacch ave
ove questi animali trovano costantemente vano soli' occhio degli individui d'eia dif
un abbondante e sostanzioso cibo? Perci ferenti. La loro lesta non acquista le sue
viaggiatori degni di fede assicurano eli' definitive proporzioni che quando si sono
pericoloso per una donna, in Affrica, sviluppati gli ultimi molari, vale a dire,
l' esporsi presso i luoghi abitati da queste verso l'ottavo o il decimo anno, ed egual
grosse specie di scimmie, e che se ne sono mente allora i canini hanno acquistata
vedute alcune portar via delle More, e dilla la loro grandezza. Fino all'epoca
tenerle presso di loro, per lo spazio di della pubert, le natiche conservano un
molli anni, ed accuratamente alimentar color livido, lo scroio non comparisce,
le. Ogui branco, a quanto pare, si fssa ed i testicoli rimangono nascosti; ma i
in una regione che solo abbandona agli loro appetiti si manifestano assai prima
ultimi estremi, e dove non some che si di quest'epoca, e siffatti animali, a forza
stabilisca vermi altro animale, e soprat di eccessi, presto si snervano nell'isola
tuilo nessuna specie differente dalla sua . mento e nella inattivila in cui neces
la qual propriet difende eziandio contro sario tenergli in schiavit, se vengeoo
gli uomini. Se ne compariscono alcuni, abbandonati a loro medesimi.
questi animali si chiamano sul momento, Il carattere di questi animali in per
si riuniscono , e con le dimostrazioni le fetta armona non le altre loro facoll,
pi minaccevoli e con le grida le pi e la brulal malvagit che gli caratterizza
acute, procurano di spaventargli; se que si dimostra in tutte le occasioni. Non si
sti mezzi a nulla valgono, gli assalgono affezionano neppure a coloro che gli so
eoi sassi, coi rami degli alberi, ed anco stentano; allorch sono slimolali da un
gli cuoprono dei loro escrementi. Con la desiderio, vivamente sollecitano onde sia
sola l'orza riesce il liberarsene, ed il ro- loro soddisfallo, e e possono afferrare
iriore delle armi a fuoco punto non gli la mano che vien loro offerta, ordinaria
intimorisce. Quando si avvicinano alle mente la si Taziano coi denti o con le unghie.
abitazioni, vi cagionano considerabili gua Fra gli animali carnivori, come il
sti ; e si dice che dispongano tulio con leone, l'ina o il lupo, si troverebbe una
tanta previdenza da essere avvertili del ragion sufficiente a questa ferocia nei
minimo pericolo, e da eseguire le lo loro appetiti ed il bisogno che hanno ili
ro rapine senza perder tempo e con nutrirsi ili sangue; ragione che pur sa
tutta sicurezza. Pare che la loro vita rebbe concepibile in animali che fossero
debba essere mollo lunga, giudicandone agitati dal timore, e indotti a nuocere
dalla lentezza del loro accrescimento; |)er impedire che non venga loro recata
non cominciano ad essere adulli che verso offesa. Nessuna di queste ragioni pu dar
il sesto o 1 oliavo anno, lo che porte luogo alla crudel propensione dei cino
rebbe la durala Iella loro vila a circa cefali; fanno il male senza necessit, per
cinquantanni, supponendo, Ira i diffe quanto non debbano prevenirlo in alcuno,
renti periodi del loro sviluppo, propor e noli possano profittarne. Pare che uu
zioni analoghe n quelle che si osservano cieco rancore contro ogni essere vivente
nelle medesime circostanze presso la mag faccia parte dell'essenza della loro natu
gior parte degli altri mammiferi. Nella ra; direbbesi anco che spingono questo
loro decrepitezza, divengono orridi per seni imenlo contro tulio ci ch'esiste,
la loro bruita figura, per le sconce pro giacch si veggono lacerare, foglia a fo
porzioni del loro corpo, e per i loro glia , le piante delle quali si cibano. Cer
stentali movimenti. tamente, sarebbe assai difficile il decide
Le fmmine sono pi piccole ed hanno re, sulla considerazione delle cause finali,
costumi pi mansueti dei maschi; i loro qual possa essere lo scopo d'una tale esi
canini non oltrepassano gli incisivi , e tal stenza; ma, per un'apparente bizzarria,
volta riesce l'addomesticarle. In lutti gli anco maggiore, questo bisogno di mal
altri punti somigliano ai maschi. fare, fondamenta! distintivo del cantiere
I giovani non differiscono dagli adulli di sifilidi animali, non si mostra coslan
che per la grandezza e per le propor temenle: pare che la propensione al male
zioni pi scorciale della testa. Il quale o al bene sia in loro unicamente l'effetto
uitiiuo carattere, per l'espressione pi } d'un capriccio, giacch il pi leggiero
CI Pi ( 473 ) cm
motivo la produce o la distrugge. Quel sono indotti a tal disordine dal notabile
cinocefalo, ch'era furibondo contro di sviluppo degli organi secretori dello sper
voi, viene ad un tratto a dimostrarvi un ma: tanl' vero che la natura non lascia
affettuoso sentimento che un istante vedr quasi mai scusa legittima agli eccessi.
trasformarsi in un nuovo accesso di odio. Questi caratteri sono stali in gran
Nella loro prima giovinezza, le percosse parte ricavati da animali in schiavit.
riescono talvolta ad intimorirgli ed a cor Quelli che hanno relazione con l'inlelli-
reggergli, ma, quando hanno acquistala genza e col carattere sono certamente di
tutta la loro forza , non vi ha pi contro versi da quelli sotto i quali sarebbero
di essi alcun mezzo di correzione, per compresi questi animali nella liberl della
poco che abbiasi data libert ai loro moti. natura; non ne sono per men veri, e
L'uomo il pi agile non potrebbe vin non servono che a far meglio conoscere
cergli , n tampoco resistergli ; quando gli esseri che gli presentano. Col porre
gli trasporta la collera , uniscono ad un'e gli animali in relazioni diverse si forzano
strema forza muscolare, un'impetuosit a manifestare il loro naturale, e bisognava
che nulla pu eguagliare; e nel tempo forse situare i cinocefali sotto l'immediata
stesso che impugnano con le loro quattro dipendenza dell'uomo, per farci conoscere
mani , lacerano tutto quello che incon che questi animali, i quali si cibano prin
trano con gli enormi canini che ne ar cipalmente di frutti, e che si riuniscono
mano la bocca. Un uomo alle strette con in numerosi brandii , sono pi intratta
un orso potrebbe vincere la lotta pi fa bili di quelli che si pascono di preda , c
cilmente di quello che se si battesse con vivono sempre solilarii.
un cinocefalo irritalo. Senza richiamare in dubbio ci che i
Questi animali non sono neppur suscet viaggiatori ci hanno riferito sui costumi
tibili d'affezione nel sentimento che sem di queste scimmie, non men certo che,
bra esserne il pi inseparabile, nell'a malgrado la loro intelligenza, sono poco
more; del qual sentimento posseggono i suscettbili dell'educazione che la violenza
soli desideri! , ma i pi brutali e sgrade principia, ed alla quale tanti altri ani
voli: alla vista degli uomini e special mali si sono assoggettati: non per che
mente delle donne, che imparano a di l'intelligenza dei cinocefali sia alterata
stinguere con l'odoralo, qualunque altro dall' impazienza della schiavit, e che il
oggetto divicn loro estraneo; i loro gesti, desiderio di racquistare la loro liberl
gli stuardi, la voce, tutto in essi dimo non lasci pi posto in essi ad altri sen
stra la violenza dei loro appetiti, ed 11 timenti; si abituano facilmente alla pi
loro trasporto non ha pi misura, qua rigorosa schiavit, e finiscono col non
lora procurisi eccitarne la gelosa. fare veruno sforzo per sollrarvisi e col
Riguardo a questi appetiti, non dob godervi della pi completa sicurezza. Ari
biamo passare sotto silenzio un'osserva altre sorgenti pertanto bisogna ricercare
zione che abbiamo potuto per pi volte le cause dei fenomeni che ci presentano,
ripetere, e che potr trovare altrove la e che potrebbero fare eccezione a quella
sua applicazione. Quando i cinocefali sono regola generalmente stabilita, cio clic gli
hiusi in casotti sullicienlemeiile vasti da animali divengono tanto pi facilmente
poter sottrarsi al gasligo, succede sempre domestici, quanto pi sono intelligenti e
che si procurano da per s gli amorosi con maggior forza spinti dal loro natu
piaceri; allora si abbandonano a questo rale a vivere in societ.
disordine quasi senza misura, lo che pra Le quali cause ci sembrano risiedere
ticano fino dalla loro prima giovinezza, nella vivacit e nella variet delle im
se, per una causa qualunque , il loro fisico pressioni delle quali sono suscettibili que
sviluppo provi ostacolo. Al contrario, ste scimmie. La domesticit un'abitu
quando sono tenuti in gabbie tanto an dine, e perch un'abitudine qualunque
guste da potergli cogliere e percuotere, si stabilisca e si fortifichi, bisogna neces
oppure si veggono disposti ad operar sariamente che duri quella causa che la
male, finiscono col non provar pi che produce: ora, ogni rapida successione
moderali appetiti ni quali non hanno d'impressioni diverse un ostacolo insu
neppure pi bisogno di soddisfare. Il qual perabile all'abitudine ; e la societ che
risultato si ottiene tanto pi facilmente, questi animaH formano tra loro dipen
in quanto che questi animali godono di dendo da una naturai disposizione, pos
miglior salute, ed raro che ne nascano siamo concluderne che hanno bisogno di
degli accidenti. Sappiamo pertanto che vivere riunili ; il qual bisogno per in
ClN ( 474 ) CIC
dipendente dalle qualit necessarie perch che siamo abituati , sotto tal ponto t
l'uomo ne divenga l'oggetto. a collocare immediatamente accanto al
La vivacit delle impressioni nulla ha, l' uomo.
d'altronde, d'incompatibile con la pron Tutti i cinocefali sono originarli delle
tezza e con la precisione nel giudicare, pi calde regioni dell'Affrica.
che sembrano naturali ai cinocefali, come Questo genere comprende finqui sei sole
a tutte le altre scimmie, e maggiormente specie. Abbiamo posseduti vivi parecchii
10 sarebbero con la loro forza e con la individui di cinque di esse, ed avuta oc
estensione delle combinazioni. Perci , casione di veder pur vivo e di far di
senza rigettare totalmente i racconti dei pingere un maschio adulto della sesti;
viaggiatori, crediamo che si possa giusta noi dunque ne parleremo sulle nostre
mente dubitare della loro esattezza, per proprie osservazioni.
tutto quello eh' relativo alle particola Quattro di queste specie hanno code
rit le quali suppongono dei giudizii di molto lunghe , e due l'hanno cortissimi.
un ceri' ordine. Pochi uomini si sono pre Queste due ultime si distinguono eziandio
parati all'osservazione degli animali, e dalle altre per le narici un poco meno
sanno mostrarceli tali come si presentano; prolungale in avanti , Io che le fa com
di quanto hanno veduto non ci riferiscono parire d'una particolar fisononiia. Alcuni
che l'estratto, il quale si compone di ci autori , sulla considerazione della codi,
ch' loro sembralo pi importante, vale hanno creduto dover farne un soltogene-
a dire, di quello che sono abituati a ve re ; noi ci limiteremo a descriverle se
dere nell' uomo. Al quale errore bisogna condo gli altri, senza separamele con un
certamente attribuire le idee che gene nome comune; la coda , nei cinocefali,
ralmente dominano sulla natura dell'in un organo di tanta poca importanza che
telligenza dei bruti, e per conseguenza le le differenze nella sua lunghezza non
difficolt che s'incontrano tutte le volle possono che somministrare qualche spe
che vogliamo esprimere su tale argomento cifico carattere. Lo che pu egualmente
nuove idee. Infatti, per trattare con chia dirsi di un poco pi o d'un poco meno
rezza di questa materia, bisognerebbe in d'aggetto nelle cartilagini nasali, quando
qualche modo stabilire una nuova scienza d'altronde l'organo dell'odoralo non ne
ed un nuovo linguaggio; poich, qual punto modificato ; e, per tutto il resto,
11 mezzo di farsi intendere parlando del per l'organizzazione e per il naturale,
l'intelligenza degli animali con un lin lutti i cinocefali si somigliano.
guaggio il quale non stato formato che Il Papioke, Sima sp/ijrnx, Scinto.,
per l'intelligenza dell' uomo, e per quella Buffon , tom. XIV , tav. 3. Daubenton
sola parte del suo intelletto che lo separa ha descritta con molta esattezza questa
dal bruto e ne costituisce un animale ra bella specie di cinocefalo. La coda gli
gionevole ? scende fino al mezzo delle gambe. Tulle
Non vi ha alcuna parola nella nostra le parli superiori del corpo sono screziate
lingua destinata ad esprimere un'azione di bruno e di nero, vale a dire, che <
intellettuale, che non supponga l'idea peli sono coperti , nella porzione che "
della volont : la slessa parola azione ne vede all'esterno, di piccoli anelli d'eguale
inseparabile , e se per volere neces estensione ed alternativamente neri e
sario conoscere , la facolt di volere gialli cupi. La pelle della faccia e delle
non fu mai compartita al bruto; vale a mani tutta nera, e le palpebre sono
dire che noi non abbiamo neppure una superiormente bianche; nuoto ilistin'iro
parola esatta per esprimere quello che carattere che fa agevolmente distinguere
bisognerebbe intendere per ci che im questo cinocefalo da tutti gli altri. Le
propriamente chiamiamo le azioni degli sue narici hanno questo di particolare,
animali. che si avanzano obliquamente al d' "
Dimandiamo indulgenza per queste ri del muso per il prolungamento della h>ro
flessioni , che sono forse tarde , giacch parte superiore, ch' seguitala in lai di
.siamo slati gi condotti a giudicare le rezione dalle cartilagini laterali.
azioni di alcuni animali con principii dif- Tulle le parli inferiori sono del meJe-
ferenlissimi da quelli che sono comune simo colore delle superiori , ma pi P*'"
mente ammessi ; dovevamo per giustifi lide, e la tinta bruna pi uniforme.
carci sul silenzio da noi osservalo, per Finalmente, i lati delle gole sono vestili
mancanza di fatti precisi, riguardo all'in di peli lionati. Le femmine ed i piovani
telligenza di quelli che ci occupano, e hanno lutti questi caratteri.
CIN ( 4?5 ) cm
Questa specie originaria delle regioni il cranio non si eleva che pochissimo
medie d'Affrica. Nulla possegghiamo sui superiormente agli occhi. Trovasi al capo
suoi costumi e carattere che le sia parti di Buona-Speranza , ed quella che Kollb
colare, giacch non stata punto studiata ha avuta probabilmente in vista nella
nel suo stato di natura, ed assai poco in storia ch fa delle grandi scimmie e
schiavit. quali, ai suoi tempi, devastavano i giar
Il Babbuino, Simia cynocephalus, Lin. dini del Capo.
(Questo cinocefalo non stato rappresen I giovani e le femmine somigliano per
talo). Questa specie non stata mai esat l' affatto ai maschi nei colori.
tamente descritta ed in modo da farla II Tabtabino, Simia hamadrias, Lin.,
agevolmente distinguere dalie altre. Alias. Buff., lom. XIV, tav. 18. Il color
stata confusa con la specie precedente, ed generale di questa scimmia grigio ver
la sola con la quale poteva esserlo. Se dognolo ; il suo principal carattere consi
ne distingue peraltro per caratteri di ste nella bella criniera che le cuopre le
poca importanza. La sua coda non oltre spalle; i peli delle sue gote sono un poco
passa le cosce. La faccia e le orecchie pi biancastri; la faccia e le mani d'un
sono d'un color carnicino livido, un poco color carnicino livido, e la coda le scende
pi chiaro attorno agli occhi; le narici fino al mezzo delle gambe; le sue narici
non si prolungano oltre al muso, e le non si prolungano al di l del muso, e
cartilagini laterali, un poco smarginate per la forma si accostano a quelle del
nel loro mezzo , rimangono , in questa babbuino. V. Tav. 99.
parte, posteriormente al setto medio. Le una fra le specie che sono state pi
parti superiori del corpo sono di nn ver frequentemente descritte ; peraltro non se
dognolo e di un nero chiari, vale a dire, ne conosce finqu la storia che imper
che i peli hanno alternativamente degli fettamente. Dicesi originaria dell'Arabia.
anelli gialli e neri mollo larghi. I lati Il Mandrillo, Simia maimon, Linn.,
delle gote sono coperti di peli bianchi Buff, lom. XIV, tav. 16 e 17; Mnage-
giallognoli, il qual colore si estende fino rie da Mitse'e. La specie del mandrillo
sotto il collo. una fra quelle che pi frequentemente
Le parti inferiori sono pi pallide delle si porla in Europa dalle coste occiden
superiori, e quasi bianche negli individui tali dell'Affrica, ove trovasi in molla ab
giovani. bondanza. Si dislingue ed ben caratte
Questa specie non stala pi com rizzata dalla sua faccia nera, dal naso ros
pletamente studiata della precedente, ed so, e specialmente dai due spigoli tur
pure originaria delle regioni dell'Affrica chini e grinzosi delle sue gote.
situate al di l dell'Atlante. Le parti superiori del corpo sono brune
Il Cinocefalo nebo, Simia porcaria, verdognole assai uniformi, e le inferiori
Bodd.; Scimmia nera , Vaili., Secondo bianche ; le membra bigioline, e la pelle
Viaggio in Affrica, (ora. XVII, tav. 3. delle mani nera ; la coda ha soli due a
Questa specie ben si distingue da tutte tre pollici d'estensione: le narici sono
le altre per 11 colore del suo pelame, che aperte un poco posteriormente, vale a
generalmente nero verdognolo, poich dire, che le loro parti superiori non si
a' incontrano alcuni anelli giallognoli sui prolungano quanto le inferiori: del rima
peli che sono , in tutta la loro visibile nente, i mandrilli somigliano agli altri
estensione, neri filegginosi; i peli del cinocefali. Le femmine sono simili ai ma
collo, pi lunghi degli altri, formano una schi, ed i giovani hanno tutti i caratteri
specie li criniera; la faccia e le mani degli adulti.
sono egualmente nere , ma le palpebre Nelle femmine, quando entrano in cal
superiori sono biancastre, e pare che in do, cio ogni mese, le parli gonfie pre
alcuni individui veggasi talvolta una mac sentano una protuberanza piriforme , la
chia bianca sul petto. La qual particola di cui parte pi angusta alla clitoride.
rit spetta all'individuo descritto da Bod- Il Drillo, Simia leucophea, Nob. Ann.
daert , lo che ha servito ad alcuni au del Mus., tom. IX, tav. 57. ( la figura
tori per farne una specie distinta. La T una femmina giovanissima , e non ne
coda discende fino al basso delle gambe, abbiamo ancora altra, se forse quella
ed il naso prolungasi come quello del dell'yelow haboon di Pennant, la quale
papione. assai inesatta. )
Questa specie una fra quelle che Questa specie non diversifica dalla pre
hanno le parti cerebrali meno sviluppate: cedente che per aver tutta nera la faccia,
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senta veruna apparenta di turchino; il Cristallizza in prismi esaedri terminali
suo pelame un poco pi verdognolo, e ila Ire faccette, ed anche in prismi di
le sue parli inferiori sono pi colorile. ritti romboidali, o in prismi acuminali
Sono questi i soli caratteri essenziali per alle estremila e sovente riuniti in gruppi
i quali i drilli si distinguono dai man raggianti o incrocicchiali alle basi.
drilli. Ne abbiamo veduti tre individui: pochissimo solubile nell'acqua che
un maschio ed una femmina adulti , ed abbia una temperatura di io, e solubile
una giovanissima. Tutti si somigliavano, un quarto del suo peso nell'acqua bol
eccettuato nei colori, i quali, nei giova lente.
ni , erano assai pi giallognoli di quelli Questa soluzione reagisce sulla tintura
degli adulti; e la protuberanza che raa- di laccamuffa.
nifestavasi alle parti genitali della ferami E inalterabile dall'acqua di barite, da
na, quand'era in cablo, componeva si di quella di calce, dai sali di barite, di
due distinte porzioni, una molto grande piombo e di ferro.
situala alle parti superiori , ed una pi Triturala la cinodina colla calce o colla
piccola posta sotto, e ch'era separata dalla potassa, non manifesta odore d'ammoniaca.
prima per via d'una semplice strozzatu L'acido solforico non la scompone, ma
ra. Il naturale ili questi animali pur so la discioglie semplicemente.
migliava assai a quello dei mandrilli. Sotto l'azione del fuoco, sia in vasi
stala applicata a questa specie la deno aperti, sia in vasi chiusi, si scompone
minazione latina di leucophea , giacch, t ra sformandosi in mollo carbonato di are
in origine , non fondavasi che sopra un ni oniaca che va a depositarsi sulle pareti
giovane individuo al quale conveniva; del tubo del vaso, e nei solili prodotti
non pi esali, e se non la mutiamo,| che danno le sostanze animali e vegetabili
per evitare l'incouvenienle della mbl-
tiplicil dei nomi , assai maggiore d Preparazione.
quello della loro esattezza. (F. C.)
CINOCEFALO. (Bot.) Cynocephalus. Se Si leva la cinodina dalle radici del cy
con.lo il Dalechampio, era per Plinio si nodon dactylon. A tal effetto si fa di
gnificato con questo nome Vantirrhinum esse una decozione , se ne lascia depositare
ntojiis. (J.) il sedimento, che vien separato; e quindi
CINOCEFALO BIANCO. {Iltiol.) Klein ha si concentra la decozione fino a consistenza
applicato al pesce cane il nome di cyno sciropposa. Il che ottenuto, e lasciato il
cephalus alias. V. Cahcahia. (I. C.) decollo per alcuni giorni in luogo fresco,
CINOCEFALO GLAUCO. (Affo/.) Klein se ne separa la cinodina cristallizzala; la
ha chiamalo cynocephalus glaucus lo quale raccolta e sciolta nell'acqua bol
smeriglio V. Carcama. (I. C.) lente, torna a cristallizzare freddandosi, ed
CINOCRAMBE. [Boi.) Cynocrambe. Di allora allo stalo di purezza. (A. B.)
verse piante furono anticamente indicate CINODONE. (Bot.) Cynodon, genere di

con questo nome. U Gerard lo applicava piante monocotiledoni della famiglia delle
alla mercuriale cotonosa; il Cesalpino a graminacee e della triandria diginia
due ni ri plici; il Lonicer a un apocino, del Linneo, cos caratterizzato : calice con
(ipocinum androsaemifolium; il Pona e gluma uniflori , di due valve carenate,
Gaspero Bauhino alla pianta cos chiamala mutiche, disuguali, divaricate nell'anlesi,
"da Dioscoride , e che ora della theli- pi corte della corolla; corolla curva,
gonum cynocrambe. Questo nome in di glabra, compressa, carenata, mulica, car
verse edizioni del Linneo, fu erronea tilaginea, di due valve d'ugual lunghez
mente scritto conocrambe. (J.) za, l'esterna pi larga, navicolare, l'in
CINODINA. (Chim.) Il prof. Semola di terna scanalata , addossala ; cariosside con
Napoli annunzi nel 1827 avere scoperta involucro; nettarj di due paleole minute.
nella radice della gramigna, cynodon dac- Questo genere stabilito dal Richard e
ty/on, Pers., un principio particolare che pubblicato dal Persoon (Syrops., 1, pag.
ei distinse col nome di cinodina , e che 86) per il panicum dactylon, Lino.,
ha molla analogia coll'asparagina. stalo arricchito d'alcune altre specie dal
Propriet. Brown, dal Trinius, dal Rolli e dall'Hum
boldt. Ma lo Sprengel , contro il parere
Bianca, lustra e trasparente, fragile. della maggior parte dei botanici , non
Senza sapore e senza odore. lo adotta, e ne riporta tutte le specie al
D'un peso specifico di i,5o. genere digitarla.
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Fra tulle queste graminacee non vi ha CINODONZIO. (Bot.) Cynodontium, ge
elle le specie seguente , che sia indigena nere di piante della famiglia delle mu-
dell' Europa scoidee , cos caratterizzato : pcrislomo
Cihodone gramigna , Cynodon dacty/on, semplice, coronalo da otto a sedici coppie
Ricli. in Per., loc. cit.; Panicum dacty- di denti solamente ravvicinali; una sola
lon, Lino., Spec, 85; Digitarla dacty- urna priva d' apotisi; i fiori terminali,
lon , Ali., Fior, ed., a, pag. 238 , n. ermafroditi.
2170; Poli., Fior. Ver., 1, pag. ?5 ; Di * Questo genere comprende olio spe
gitarla stolonifera, Sehrad., Flor.Germ., cie, europee per la massima parie, e delle
1, pag. i65, lab. 3, fig. 9; Hosl., Fior. quali due sole si trovano iu Francia.
Austr., 1 pag. o,3 ; Paspalum dar.tylon, Esse sono il cynodontium capillaceitm ( 1 ),
Derand., Fior. Fr., 3, pag. 16, n. 180G; e il cynodontium longiroslrum dell'Hed-
Gramen legitimum, Ginann., Stor. delle vrig e dello Schwaegrichen ; piccole mu-
pin. Ravenn., pag. i83, n. 2; volgar scoidee di fusti semplici o poco ramosi ,
mente gramigna, capriola. Le radici di di foglie sparse o disposte in due o qual
questa pianta, ronosciulissime sotto il che volta anche in tre file. Le urne sono
nome di gramigna, sono largamente stri ovali e piriformi, diritte o inclinate,
scianti , articolale , bianche , di sapor guernite d'un roperchietlo acuto, e co
dolce , colle articolazioni guernite di perte da una calittra: non esiste peri-
squamme ovate, acute, striate, alterne; chesio. Queste piante crescono di prefe
i culmi striscianti , lunghi da uno a renza sugli scogli delle montagne, e nei
due piedi , dai nodi dei quali escono dei luoghi arenosi.
ramoscelli risorgenti, gracili, lunghi da L'Hedwig aveva dapprima nominato
un piede ; le foglie distiche, lineari, swarlzia questo genere, quindi lo chiam
acuminale, striate, molto scabre, massime cynontodium , nome che per il Bridel
su1 margini ; la stipola cortissima , lacera, stalo cambiato in quello (li cynodontium.
contornala da ambi i lati di peli presso I fiori ermafroditi e terminali lo distin
l'orifzio; i fiori verdicci o pi spesso guono dal genere didymodon, al quale
leggiermente rossicci, unilaterali, addossali loSwarlz, il Decandollc e molli altri lo
gli uni sugli altri, e disposti all'apice dei hanno riunito, e con ragione, per quanto
culmi e dei ramoscelli in quattro oselle a noi pare. Il Palisot di Beauvois, nella
spighe filiformi, digitale, lunghe da uno a sua Eleogaraia, divide il genere cynodon
due pollici, internamente barbale fino dal tium in due generi. Nel primo, a cui
primo lor comparire. comune nei campi conserva il nome di cynodontium, l'urna
c nei luoghi sabbiosi; ed perenne. priforme; nel secondo, swartzia,
La sua radice , del pari che quella ovale. Ma lo slesso Beanvois ha di poi
del triticum reptans , usata in medi riuniti questi due generi al trematodon,
cina per farne decolli ed estralli cre per non farne che un solo, ch'ei nomina
duli deostruenti, modificativi e dolcifi cynodontium (Dlerv., Dici, rf' Hst. nat.,
canti. La materia zuccherina che vi si ed. 2 ), e che nella parte botanica dei
contiene, potrebbe, come pensa il Ri Supplementi all' Enciclopedia, per il
chard, dare colla fermentazione una quan Poiret descritto alla parola swartzie.
tit sufficiente d'acquavite da compensare Tultavolla il trematodon non pare
le spese e fatiche occorrenti per la estir debba esservi riferito, poich nel tre
pazione d'una tal pianta , tanto dannosa matodon longicollis che cresce nei luo
all'agricoltura, perocch ella colle sue ghi sabbiosi della Carolina, e che in
radici in brevissimo tempo s'impadronisci principio costituiva il genere trematodon
lei terreni, distruggendovi gli altri ve del Richard e del Michaux, i denti del
getabili. Ma questa medesima radice, e peristorno non sono intieri, come dicono
con essa i culmi e le foglie, usate per] questi botanici , ma bens bifidi e di
foraggio, riparano in qualche modoi danni stanti, giusta l'osservazione del Bridel.
che esse recano, essendo tutta la pianta Inoltre questi denli sono guernili di strie,
molto gradita dai bestiami, e massime dai e negl'intervalli dei quali esistono dei pic-
cavalli. (A. B.)
CINODONTE, Cynodon. (Ittiol) Deno
minazione specifica d'un dentile, ch' il afi(1)80)* fuIt ilMicheli (Nov. pi. geo., pag. 1 4 >
Dentex cynodon, Cuv., Spnrus cynodon. scoidea, l'unicaprimo a descrivere questa rou-
che cresca in Italia, e da lui
Bloch, 278, Cicilia cynodon, Schneidcr. raccolta in Toscana, ntll'appennino pistoiese.
V. Dbmticr. (1. C.) (F. B.)
Dizion. delle Sciente fat l ui. VI
) GIN
ioli Fori. Il Bridgi colloca questa niuscoi- circa sono naturali dell'aulico rontineule;
dea uel genere dicranum, preuo il dicra nove crescono in America, c tre sole sodo
num ambiguum. Lo Schvvaegrichen con indicate nella Nuova-Olanda.
serva il genere trematodon ch'ei fonda Parleremo delle specie pi notabili.
sopra un'altra specie della Guadalupa,
perocch vi dova i medesimi farai Ieri, Pbi.ua Sezione.
ed annunzia che vi si debbono riunire
il dicranum ambiguam e molle altre \ tre cinoglosse.
specie dello tesso gcuere. Cos il trema
todon non pu appartenere in verun caso Semi piani e scabri.
al genere cynodontum , il quale pure,
a cagione delle sue numerose relazioni CrtiooLOss* officikai.e, Cynoglossum offi
coi generi trichostomum, grimmia e di- cinale, Limi., Spec.y 192; Cynoglossum,
dymodon, dove si gi trovalo riunito, Blackw., Herb., t. 2^9; volgarmente ci
non presenta the deboli caralteri gene noglossa, lingua di nane, lingua canina,
rici , il che basta a farlo sopprimere. pisciacane , erba vellutina. Ha il fusto
(Lev.) diritto, semplice nella parte inferiori!,
CINOFALLOFORO. ( Bot. ) Cynophallo- ramoso nella superiore, allo due piedi cir
ptioros. Il Plulenet , poich cred di ca , guernilo di foglie ovali lanceolate,
vedere nel frutto allungato d'una specie verdi bianchicee di sopra, pi bianche di
di rappero un clic di somiglianza col sotto e pelose; i fiori rossicci 0 azzurri,
penis caninus , si determin a indicarlo venati di un riuso pi intenso . disposti
con questo nome , che per il Linneo si in punta dei fusti e dei ramoscelli , m
fallo quello specifico di queslo mede racemi lassi e rivolli da un sol tato,
simo cappero. (J.) colle divisioni del calice un poco acuir. I
CINOGLOSSA. {Iot.)Cynoglossum, Limi., semi sono contornali di punte disposte a
genere di piante dicotiledoni, monopetale, stella alla sommila. Questa pianta co
ipogiue, della famiglia delle borraginee mune lungo i cigli dei boschi e dei cam
e della pentandria monoginia del Lin pi, in Italia, in Francia, in Svizzera, in
neo, i cui principali caratteri sono i se Alemagna , iu Inghilterra, ec.; ed
guenti: calice moiiijfillo bislungo o cam bienne.
panulato, ili cinque Tintagli; corolla mo ** Per alcuni il cynoglossum bicolor,
nopetala, infundibulilorme , con lembo Willd., si riguard come variet fi di
diviso in cinque lobi otlusi, coli'orifizio quesla specie. (A. B.)
del (ubo quasi chiuso da cinque ftjuam- La cinoglossa creduta anodina , nar
inetle convesse e prominenti : cinque cotica e alcun poco astringente. La de
stami; un ovario di quattro lobi, sovra cozione delle radici e delle foglie riesce,
stato da uno stilo subululo, terminalo da per quanto dicesi, assai buona nelle affe
uno stimma inlaccato; quattro semi com zioni catarrali, nella diarrea, nella dis
pressi, dentati, in fondo del calice per senteria, nell'emorragia ec. Ma in gene
sistente. rale poco usata in queslo modo: e K
Il Tournefort aveva formalo un genere la cinoglossa conosciuta in medicina, lo
particolare sotto il nome omphalodes per quasi unicamente in grazia del noraf
quelle specie di cinoglossa che hanno la che ella d ad una preparazione della
corolla col tubo corto e col lembo pia comunemente pasta di cinoglossa, la
no, rolafo; i semi lisci, in forma di ce quale, a dir vero, un eccellente cai
stello, dentali, o sinuati agli orli. Il Lin mani e e sonnifero: ma tali propriet ella
neo non adott questa divisione; e l'e ripete dalla copiosa quantit d'oppio rat
sempio del riformatore svedese slato, la compone.
fuorch dal Moench, seguitato da tutti i ** Delle radici di cinoglossa ti conosce
botanici venuti dappoi ; i quali conside un'analisi chimica fatta da Attilio Jacopo
rano le onfalodi come cinoglosse. Noi pure Cenodella nel 1828 e da lui presentala
fa rem lo slesso, e ci contenteremo, perle all'Ateneo di Brescia.
specie che sarem per descrivere, di divi Eccone i risultanicnti :
dere il genere in discorso in due sezioni.
Le cinoglosse sono piante erbacee , di Acqua e principio odoroso , lo,V)
foglie semplici, alterne , e di fiori dispo Materia colorante . ) g-gg
sti in racemo terminale. Se ne conoscono Materia grassa. . . j 1
quarantotto specie, delle quali quaranta Materia resinosa 02,0?
GIN (479) CIN
Materia gommosa 05,00 alto due piedi circa, guernilo ili foglie
Materia estrattiva . | lanceolate, coperte d'una lanugine corta
r.
Concino I! 09,00
J cenerina, che le rende morvide al tallo;
Materia estrattiva solubile Del le inferiori decorrenti sui picciuoli, le su-
l' acqua 08,o3 ]" rion scssili. I fiori son piccoli, d'un
Materia animale 02,00 rosso pallido, disposti in racemi corti, uni
Acido pettico 09,00 laterali; hanno le divisioni del calice di
Maialo acido di potassa .... o3,o8 ritte, pubescenli, e gli stami il doppio
Acetato di calce 01,06 pi lunghi della corolla. I semi sono ar
Ossolato di calce o3,oo mali di punte disposte a stella alla som
Inulina 0,102 mit. Cresce nella S'ria e nella Cap-
Fibra legnosa 36,oo padocia.
(A. B.) Cinoglossa clandestina, Cynoglossum clan-
CINOGLOSSA DI MONTAGNA , Cynoglossum destinitm , Desf., FI. Atlant., 1 , pag.
montamim , Lamh., Vici. Encycl., 2, 159, t. 42- Ha il fusto diritto, pelosu,
pag. 238. Questa specie si avvicina mollo alto da due a tre piedi, ramoso superior
alla precedente, ma ne diversifica per mente, guernilo di foglie lanceolate li
esser meno alla, quasi glabra e solamente neari, ricoperte di numerosissimi peli ,
sparsa di qualche pelo, e per aver le che le rendono morvide al tallo; le in
divisioni del calice otluse. Cresce sulle feriori picei uniate , le medie e le supe
montagne, in Italia, in Francia e in altre riori sessili. I fiori sono viole ni e dispo
contrade d'Europa. sti in racemi lassi e unilaterali: hanno
** Questa specie si riporta ora insieme il calice vellutato, con incisioni ovali-
col cynoglossum apenninurn, Rolli , al lanceolate, appena pi cori e della corol
cynoglossum sylvaticum , Sin. (A. B.) la, la quale si distingue per i lobi coto
Cinoglossa volgark, Cynoglossum pictum nosi ed olitisi alla sommit. I semi sono
Ait.; Willd., Spec, 1, pag. 761. Quella ovali , compressi, armati di punle unci
specie somiglia moltissimo la cinoglossa of nate alla sommila. Cresce in Barbe ri a,
ficinale, della quale ba gli stessi nomi vol dove fu raccolta dai Desfontaines.
gari: ma pure ne diversifica costantemente * Il cynoglossum officinale, Brot.,
per le foglie pi strette, coperte di peli e il cynoglossum fuvum , Rodulpb., son
corti , e <o> numerosi da renderle del sinonimi di questa specie. (A. B.)
tutto bianrhicce , per le foglie superiori Cinoglossa a foglie di cheiro, Cynoglos
mezzo abbracciafusli, rome pure per la sum cheirjblium , Linn., Spec, 193 ;
forma e per il colore delle corolle rhe sono' Cynoglossum erettami primum , Clus.,
aperte, e variano dal rosso all'azzurro Hist., CLXII. di radice perenne, 1L1 Ila
con venature pi cupe. Cresce nei luoghi quale sorgono diversi fusti erbacei, di
di costa e lungo le vie, in Italia, ed in ritti, semplici inferiormente, alti da sei a
Francia fino ai dintorni di Tours e ili dieci pollici. Le foglie sono bislunghe ,
Orleans. tulle coperte, iigiiameiilech i fusti ed
** Il cynoglossum creticum, Ali., e il il calice, d'una lanugine fine, folla, eorla
cynoglossum amplexicaule, Lamk., si e bianchiccia; le inferiori picciuolale, le
riferiscono a questa specie. (A. B.) superiori sessili. I fiori sono rossicci o
Cinoglossa, a foglie di guado, Cynog/os-] bianchi con vene rosse, disposti in cima
sum glastifoium, Willd., Spec. 1 dei fusti e dei ramoscelli in racemi poco
754 ; Desfont., Coroll., 27, 1. 18. Ha il pendenti', le corolle sono quasi il doppio
fusto diritto, allo da uno a due piedi, pi grandi del calice. I semi hanno una
guernilo di foglie lanceolate , glabre , superficie mollo scabra. Questa specie
sparse di tubercoletli infossati} le infe cresce nei luoghi sassosi e sterili della
riori ottusissimc, le superiori un poco Linguadoca, della Provenza e dell'Italia.
acute. I fior sono tinti d'un color az ** Sono di questa medesima specie il
zurro intenso, disposti in racemi lassi e cynoglossum argenteum , Lamk, e Van-
terminali: hanno le divisioni del calice chusa lanata , Linn.
lineari, un poco ottuse, fitte. I semi sono Cinoglossa ih Pioscoride , Gynogossum
membranosi , cuoriformi. Il Toumefort Dioscoriilis, Vili., Deph., 2, pag. 4^7,
trov questa pianta nell'Armenia. ii. 2; Gmel., Syst. veg., 1 , pag. 3i8,
Cinoglossa di lunghi stami, Cynoglossum n. 5; I, elmi., Asperif-, pag. i5o, n.
stamineum, Desfont., Coroll., 28, t. 19. 118; Vili., Prosp., 21, ere/. Syn.. Cy
Ha il fusto semplice, diritto, pubescente noglossum elongatnm, Horncai., H. R.
( 48o )
Havn., a, pag. p,56; Cynoglossum virgi- glabre; i fiori in piccol numero , disposti
nicum , W il lil . Eniini . non Limi.; Ci- in uu racemetlo terminale, spesso bifido;
noglossum rcmotum , Moench, Mei li.. la corolla turchina azzurrognola, colla
pag. 4>9i Cynoglossum valentinum, Leg. fauce bianca. Questa pianta cresce natu
Ha il Insili creilo-, le foglie strettamente ralmente nei luoghi riescili ed ombrosi
lanceolate, aruminale, dilatate alla base- delle montagne del mezzogiorno d'Eu
pelose ispide; i fiori in racemi allungati, ropa; coltivasi nei giardini p*r l'ele
non bratteati, lassi, cogli slami inclusi. ganza dei fiori, che compariscono assai
Questa specie cresce nel mezzogiorno per tempo.
della Francia. Cinoglossa del Pohtogallo, Cynoglossum
Cinoglossa cotonosa, Cynoglossum tomen- lusitanicum , Lino., Spec, 193. Ha il
tosum , Lehm., Asperif., pag. i44s n fusto tenue, glabro, alto un piede, diviso
ito; Roera. et Sch., Syst-, 4< P"- 761 ; in due o tre ramoscelli; le foglie verdi
Spreng., Syst. veg., 1, p. 564. Ha il fusto e glabre di sopra, pi pallide di sotto, e
cretto; le foglie inferiori bislunghe lan sparse d'alcuni peli corti; le inferiori
ceolate, alquanto ottuse, le superiori li ovali lanceolate, pcciuolale; le superiori
neari lanceolate, amplessicauli , rivestile lanceolate, sessili ; i fiori rossi, o violetti,
il1 una lanugine folta, dorata; i racemi disposti in racemi terminali e poco sguer
terminali, non bratteati, composli di niti. Cresce naturalmente nel Portogallo.
molli liori . Cresce in Italia. "* Questa specie significala pel La-
Cinoglossa del Colonna , Cynoglossum gasca col nome di cynoglossum brassi-
Columntte, Tei)., Fior. Jfeap. pag. i4; caufelium , e pel Lehmann con quello
Biv., Manip.. a, pag. 3; Guss., Fior. Sic, iV omphalodes amplexicaulis. (A. B.)
1 , pag. 217 ; Cinoglossa altera media Cinoglossa a foglie di lino, Cynoglossum
fructu cotylodes , Column., Ecphr., 1 linifblium, Linn., Spec., io,3. Ha il fusto
lab. 178. Ha le foglie ovate lanceolate, diritto, semplice, di rado ramoso, aito da
amplessicauli , coperte d'una lanugine due a sei pollici, guernilo di foglie bi
bianca; i racemi pannocchiuli ; i semi con slunghe, un poco glauche, quasi glabre,
delle incisioni a raggi sul margine, e nut o armate di qualche pelo corto; le infe
ricali nel centro. Cresce nel reame di riori abbreviale in picciuolo ajla base; le
Napoli. superiori sessili. I fiori sou bianchi, di
1 1 cynoglossum pumilum sive Austria sposti in racemo terminale. Cresce natu
min alterum, descritto da prima dal Clu- ralmente nella Brettagna, nella Provenza,
sio, e quindi dal Linneo riunito al re in Italia, nel Portogallo. annua. (L. D.)
nere myosotis , sol lo la indicazione <l CINOGLOSSO. (Boi.) Si d questo uome
tnyosolis lappula, nel lesto originale di indistintamente al cynoglossum officinale
quest'opera figurava e nel cynoglossum, e al cynoglossum pictum. V. Cinoglossa.
riferitovi dal Loiseleur Dcslongcliamps (A. B.)
col nome di cynoglossum Clusii, e nel CINOGLOSSOIDE. (Hot.) Cynoglossoides.
echinocarpum. Noi pertanto seguendo le Il botanico Danty d'Isnard, nelle Memorie
.sempio della maggior parte dei botanici, dell'Accademia del 1718, aveva stabilito
io abbiamo rilascialo in questo ultimo sotto questo nome un genere ili piante,
genere. V. Echinocarpo. (A. B.) che il Linneo ha di|ioi riunito alla bor
rana, borrago, malgrado che ne diversi
Seconda Sezione. fichi per il calice angoloso e orecchiuto
alla base, per la rorolla meno aperta,
Oupalodi, Omphalodes, Tourn. per i filamenti degli slami riuniti in
fondo, e per le foglie inferiori opposte.
Semi lassi, con una arricciatura CO
diritta, sinuata o crenulata. CINOMAZO. (Bot.) Cynomazon. Plinio, al
riferire del Calepino , d inditferento-
Cinoglossa onfalode, Cynoglossum ompha- nienle il nome di cynomazon e quello
lodes , Linn., Spec, io,3; Bull., Herb., chamaeleon niger al r.arthamus corym-
t. 309; volgarmente piccala borrana. Ha bosits del Linneo, che ora costituisce un
la radice fibrosa, orizzontale, perenne; genere nuovo chiamalo cardopatium. (J .)
dalla quale nascono dei fusti semplici, alti CINOMETRA. (Bot.) Cynometra, genere
da quattro a sei pollici , e quelli buttano di piante dicotiledoni, a fiori completi,
dalla base dei rampolli striscianti. Le fo polipetali, della famiglia delle legumi/tose
glie sono ovali lanceolate, glabre o quasi j c della decandria monoginia del Lin-
( 48f ) GIN
neo, cos essenzialmente caratterizzato: l'olio che se ne leva da' semi usalo con
calice <li quadro divisioni profonde, re tro la rogna e le altre malattie cutanee.
flesse; cinque pelali uguali , lanceolati ; Cinomi. tra alata , Cynometra pianata ,
dieci slami liberi, colle antere bifide al Lour., El. Conc/i., 1 , pag. 329. Questa
l' apice ; un ovario supero, navicolare, so specie un grande albero che il Lou-
vrastato da uno stilo e da uno stimma reiro osserv nelle foreste della Cocci11-
semplice. Il frutto un legume corto, cina. Ha le foglie impari alate, colle fo
carnoso, uniloculare, fallo a mezza luna, glioline glabre, opposte, lanceolate, intie
leggiermente compresso ai lati, tuberco rissime ; i fiori disposti in racemi termi
loso cslernamenlc , contenente una polpa nali , col calice di cinque incisioni quasi
un pom secca , nella quale slatino nno uguali, colla corolla di cinque petali, con
0 qualche volta due semi. dieci slami. Il legume giallastro, luna
Questo genere, vicinissimo a\' liyme- to, carnosissimo, acuminalo, non tuberco
miea, Linn., si compone di specie che loso, contenente un solo seme rosso, ova
sono alberi lutti originari delle Indi, le, bislungo. (Poib.)
orientali, di foglie alterne, coniugale per Cimi.mp.tra poli andr, Cynometra po-
la massima parte, di fiori ordinariamente lyaadra, Roxb.; Spreng., Syst. veg., 2,
laterali, disposti sui ramoscelli ed anche pag. 3aj. Ha le foglie mozzo-pinnale,
sul tronco dell'albero. bijugate; i ramoscelli fioriferi; i fiori
Ecco le specie. poliandri. Cresce nelle Indie orientali.
ClKOUETBA DI TRONCO FIORIFERO, Cynome Lo Sprengel rifer Ira le cinometre
tra caultflora, Linn.; Lamk., III. gen. anche Valoexylum Agallochum , Lour.,
lab. '13 1. fig. 2; Cynomorium, Rumpb., sotto la indicazione di cynometra Agal-
Amb.y i, pag. iG3, lab. Ga. Albero delle loc/ia. (A. B.)
Indir orientali, mediocremente alto, d'un CINOMIA. (Bot.) Cynomia. Dioscoride e
tronco nodoso, solcalo, rivestilo d'una il Ruellio, suo commentatore , citano frai
scorza liernoccolula e nericcia , e che diversi nomi dati in diversi luoghi alla
regge una corona folla, composta di lun pulicaria, anche questo di cynomia. V.
ghi ramoscelli carichi di foglie alterne, CaiAfhysis, Pulicaria. (J.)
coniugale, composte di due foglioline gi CINOMIO, Cynomys. (Mamm.) Rafinesque
bre, resistenti, coriacee, ovali, poco acute, ha cos indicalo un nuovo genere di ro
retle da un picciuolo comune mollo pie sica lori, che conliene due specie dell'A
colo. I fiori nascono sul tronco, raccolti merica srllenlrionale. I cinomii hanno
in piccoli mazzetti; hanno il calice di borse faciali; i denli conformali come
viso in quattro divisioni bislunghe, ripie quelli degli scoiattoli ; cinque diti a tulli
gale sul peduncolo; la corolla di cinque i piedi, coi due interni degli anleriori
pelali lanceolati, quasi diritti; gli slami armali d'unghie acute, e la coda coperta
pi lunghi della corolla. I legumi sono di peli distici. Il Cthomys socialis ha
irregolari, tubercolosi, avendo quasi la la lesta grossa, il corpo largo anterior
forma d'una mezza luna; sono mono mente, le gambe corlc, il pelame rosso
spermi e qualche volta disperroi, secondo mattone sopra e grigio sol lo: la sua sta
certi individui che il Sonneral port dal tura assai considerabile, giacch ha di
Madagascar. ciassette pollici e mezzo (inglesi) di lun
Cinouetra di imi FioRii'E! , Cynometra ghezza, e la sua coda ne ha soli quattro
rami/lora, Linn.; Lamk., ///. gen-, lab. e mezzo. lo scoiattolo latrante di Le
33 1 ; Cynomorium syvtstre , Rumph., wis e di Clarke , che lo hanno trovalo
Ami., i, pag. 167, tab. 03; 7Vi'zwi,Rhed., nelle pianure del Missouri, ove si scava,
Mollili.. 4, pag. 65, lab. 3i. Questo al in societ, dei vasti cunicoli sotterranei.
boro sempre verde ; il Ironeo del quale La sua voce somiglia a quella di un
s'alza pi di quello del precedente, e t agliuolo. Questo animale I' arclomys
sorregge una corona pi lassa; le foglie mitsouriensis di Wardm, e P aictomys
parimente coniugale, si compongono di ludoviciana di Ord. Il Cynomys griseus,
lue foglio] in e meno toste, pi acute lungo solami nle undici pollici ed un
1 fiori nascono non sul tronco, ma su quarto (inglesi) o dirci pollili e quattro
ramoscelli, Ira le foglie; i legumi son linee (piede di re), tulio grigio. IT suo
pi piccoli, tubercolosi, fatti a mezza lu mantello finissimo , e le nnghie sono
na, monospermi. lunghe; la coda ha Ire pollici e mezzo:
Le radici di questa pianta hanno alle non sappiamo se abbia borse faciali. Tro
Indie orientali credilo di purgative; e vasi nelle pianure del Missouri.
CIN ( 4 Ma ) CIN
Questo genere cynomys ha bisogno ili Lama., lustr. yen., tab. j4a > Bocc
nere esaminalo, e probabilmente vetta SVc, lab. 8i pessima ; Cynomorium
soppresso; poich le specie che comprende purpureum, Mich., Jfov. pi. gen., pag,
si riferiscono, a quanto ci sembra, al ge 17, lab. 12; Fungits typhoides Libur-
nere Spermofilo di F. Cuvier, fondato su nensts , THI., Cat. Bori. Pis., pa 6\.
buoni caralteri. (Desm.) lab. 25; volgarmente fungo di Malta.
CINOMOLGO,C/nomo/g.f.(;izamm.)Negli Questa pianta mollo singolare, dire il
autori greci trovasi il nome di cynomol- Lamarck, ha l'aspetto d'un fungo e
gus per indicare un popolo che si nu T abito il* una clavaria semplice. Sec
triva principalmente di cani; e Linneo candosi divien solida e come legnosa.
lo ha applicato al cercopilhecus ongo- Nella sua met superiore ha la forma di
lensis major, del Marcgravio, eh' un un capo bislungo, elevalo, quasi cilindri
cinocefalo, e ch'i sialo erroneamente ri co, coperto di fior distinti, filli ed ovun
guardato per un roacacco. (F. C.) que embriciali, come un amento. Non
CINOMORIO, Cynomorion. (Zoojit.) Ellis butta alcuna foglia, ma nel tempo ch e
ha cos chiamala la pennatula cinomorio, giovine, tutta coperta di squamine spar
della quale Cuvier ha formato il genere se, embriciate, ovali, convesse in fuori.
Verctillo. V Alcyonium epipetrum di Quando queste squamme sono in parte o
Gmelin. V. Vebltillo. (De B.) del lutto cadute, e quando la pianta
CINOMORIO. (Bot.) Cynomorium, genere nel suo pieno sviluppo, si rende notabile
di piante singolarissimo che nell'ordine un pedicello grosso e bernoccolato , sul
naturale non slato riportalo fino ad quale sta una sorla d'amento elevalo, co
ora ail alcuna famiglia nota (l), e che nel nico, come verrucoso, di colore scarlatto,
sistema sessuale appartiene alla moneca carico di fiori monoici frammisti alle volle
monimdria. Ha i fiori monoici parasiti, di fiori ermafroditi. Questa pianta trovasi
riuniti sopra un corpo carnoso, bislungo, nell'isola di Malta, in Toscana presso Li
formante uno spadice grossissimo , che vorno, in Sicilia e alla Martiuicca, dove
mostra l' aspetto d'un fungo. I fiori non cresce parasita sulle radici di di veni
hanno altro invoglio che squame bislun alberi ed arboscelli, a guisa delle la-
ghe, embriciate, che fa le veci di calice tree, degli orobanche ec. Ha un sapore
prima dello sviluppo dei fiori. Le squamine astringente, e un poco acido; il perch il
cadendo mettono per la massima parte Linneo ne riguarda l'uso rome efficacissimo
ulto scoperto dei fiori numerosi che hanno nelle emorragie, nelle pentite, nel flusso
un solo stame, il cui filamento diritto, di sangue, nella dissenteria ec. A tale
Tji lungo della squamma calicina, c sor effetto si polverizza dopo averla falla sec
regge un'antera assai grossa di due lo care, e si amministra alla dose di uno
bi. I fiori femmine, separali dai maschi, scropolo e pi, stemprala nel vino o nel
o mescolali con essi , hanno un ovario brodo. Importante ne il commercio
infero, accompagnalo da un calice [tersi- che se ne la a Malta ed in Svizzera.
stenle, di quattro divisioni profonde; uno 11 Desfonlaines, che raccolse quesl
stilo semplice; lo stimma ottuso. Il frutto pianta medesima nei dintorni di M isw.
un seme nudo, rotondato. nel reame d'Algeri, in luoghi sabbiosi e
Alla sola specie conosciuta, Io Swartz bagnali da acqua salse, dice che gli Arabi
ne ha aggiunte due altre dell' America. ne fanno delle ricolle e trovano in essa
Ma i minuti ragguagli eh' ci ne di , si un buono alimento.
allontanano in diversi punti dal carattere Cinohohio Della Giawaica , Cynomorium
essenziale qui sopra esposto. probabi jamaicense, Sw., Fior., 1, pag. 1 i,Brow.,
lissimo che il genere batnnophora del Jam., 334. Questa specie cresce nelle fo
Forster debba riunirsi a questo genere. reste della Giamaira sulle radici dei vec
* Cikohobio scarlatto, Cynomorium cocci- chi alberi. Ha la parie inferiore grossa,
neurn , Limi., Amoen. acad., a , lab. 2 ; fungosa, tubercolosa, color di ruggine; lo
spadice corto, squammoso, prolungato in
(i) * 11 Richard studiando con molta ac" amento, coperto d numerose squamine,
curatezza i caratteri di questo genere, giunto le inferiori delle quali sono strrtle, acu
,a collocarlo nella sua nuova famiglia delie ba- minale, le superiori pi larghe, brune,
lanoforce. Egli ha rilasciata in questo genere caduche. Cadute che siano, l'amento pre
una sola specie , cynomorium coccincum ,
Limi., avendo del cynomorium jamaicense e senta numerosi quadrali rosso-sanguigni.
del cynomorium cayennense dello Swariz* I fiori compariscono monoici, frammisti
fo rinato if suo genere heiosis. j(A. B.) eli moltissime pagliette filiformi, bianco
( 483 ) GIN
porporine, diritte, davate , contenendo rosa canina, Linn. , presso il Sodcfini.
ciascuna un Core che consiste, in quanto V. Cinokbodo. (A. B.)
ai maschi, in un calice (corolla, Sw.) di C1NOSCIADIO. (Bot.) Cynosciadium ,
tre divisioni concave, ottuse, porporine, genere di piante dicotiledoni della fami
C in un filamento che sorregge un'antera glia delle ombrellifere e della pentandria
di tre valve, nel rudimento d'un pistillo diginia del Linneo, cosi caratterizzato:
triangolare, acuto. Se n'ignorano i frutti. calice di cinque denti subulati, persisten
Cihonohio della Gaiessa , Cynomorium ti; pelali obovati , quasi ellittici, ottusi,
cayenmnsc, Sn., loc. cit. Secondo lo intieri, piani; si ili podio conico, persisten
Svrartz, questa pianta ha delle radici dure, te, cogli stili cortissimi, reflessi; frutto
ramose, e striscianti; i pedicelli lunghi da ovale bislungo o ovato, assottigliato all'a
due a sci pollici, striati, strettissimi; un pice; mericarpi con cinque costole gros
involucro calitlriforme, di quattro foglio- se, corti -ose, le due laterali marginanti ;
line, contenente l'amento prima del suo vallecole d' una sola fascia, colla commel-
sviluppo ; l'amento quasi globuloso, carico litura di due fasce alquanto rette; seme
di sqiiaiumeltine, peliate, rotondale, ma grosso, quasi semiterele; carpoforo bi
poco grosse, caduche ; i fiori maschi mesco partito.
lati di fiori femminei, posti fra pagliette I cinosciadi sono piante erbacee ame
filiformi e numerosissime; un calice (co ricane, glabre, di fusti angolati, fistolosi,
rolla Sw.) di tre foglioline lanceolate ramosi , lunghi uu piede e pi , parca
concave , ottuse ; un filamento il doppio mente fogliosi; di foglie pennate, o pal
pi lungo del calice, coll'antera di tre mate, colle incisioni lineari , allungate,
valve; i fiori femmine con ovari bislun intiere, quasi articolate alla base e aventi
ghi, mollo piccoli, un poco dentellati il la forma di foglioline; di fiori bianchi,
punta, con uno o due stili filiformi, lun disposti ad ombrella , con involucro ed
ghi quanto le pagliette, collo stimma al invoiucretti poli filli.
quanto grasso ; un seme molto piccolo. Questo genere , del quale autore il
(Poi.) Derandolle, intermedio tra l' oenanlhe
C INONTODIO. ( Bot.) Cynontodium. L'Hed- e Vaelbuia, distinguendosi dall'uno e
wig distinse dapprima con questo nome dall'altro, e dai generi affini, per i petali
quel genere di inuscoidee, che poi chiam piani ed intieri, e principalmente dal-
cynodontium. V. Cikoponzio. (Lesi.) V aethusa per il calice di cinque denti,
C1NORESTE , Cynoraesthes. ( Entom. ) per le fasce della commettitura alquanto
Hermann figlio, nella sua Memoria atte- diritte, per l'involucro polifillo, dal se-
rologica , ha indicate sotto questo nome se/i per lo slilipodio conico, dall' oenan-
di genere alcune specie di ricini, delle the per il carpoforo distinto.
quali sono slati poi fatti quelli dell' issode Conta due specie, cynosciadium di-
e dell' arga. Sono insetti parasiti, che si gitatum, Decano., Prodr., \ , pag. 1 4 r
attaccano alla pelle dei mammiferi, degli e cynosciadium pinnatum, Decana., loc.
uccelli e dei rettili. (C. D.) cit., entrambe scoperte dal Nutlal nel-
CINORINCHIO.(5o.)C^noW/icAi>/m.Kome 1' America boreale al fiume Arkansa, e da
dato dal Flukennet al penttemon del lui nei suoi MSS. riferite traile eluse.
Mitriteli, del quale il Linneo aveva fatto (A. B.)
un chelone, e che dall'Aiton e dal Will- CINOSORCHIDE. ( Bot. ) Cynosorchis.
denow slato, ed a ragione, ristabilito Questo nome che suona in latino testi-
rome genere; imperocch per avere il culus canis, fu dato dagli antichi a di
tramezzo parallelo alle valve della cassida, verse specie (Vorcliis, per aver esse la
leve esser reroosso non solo dal genere radice fornita di due tubercolelti : tali sono
chelone , ma eziandio dalla famiglia delle Vorcr.s pyramidalis, unicularis ec. (J.)
bignoniee e collocato in quella delle per CINOSSILO. (Bot.) Cynoxilon. Il Pluke-
sonale. net distingueva con questo nome una
CINOBRODO, CINOSBATO. (Bot.) Cy- specie di nissa, nytsa biflora del Willde-
norrhodon , Cynorrhodos , Cynosbatos. now. Questo nome pur citalo tal Ment-
Nomi antichi, dati fino dai tempi di Dio- zel , come uno di quelli dati al chamae-
scoride e di Plinio, a diverse specie di leon niger, ch' il nostro cardopatium.
rose, e massime alla rosa canina, e alla a.)
rosa rubiginosa , le cui foglie stropic CIN~OSURO. (Bot.) Cynosurus, genere di
ciandole odorano, di mela renette. (J.) piante dicotiledoni ipogine, della famiglia
CINOSBATO. (Bot.) Nome volgare della delle graminacee e della triandria di-
cm ( 484 ) CIN
ginia del Linneo , cosi principalmente della potentilla reptans, Linn. V. Po
caratterizzato: calice di due glume mol- tentilla. (A. B.)
liflore; corolla di due glume lineari, lan- " CINQUEFOGLIO BIANCO. (Bot.) Nome
ceolate, intiere, l'esterna mutica o ari volgare della potentilla argentea, Linn.
stala; tre stami; un ovario supero, so V. Potentilla. (A. B.)
vrastato da due siili; una brattea divisa CINQUEFOGLIO D'ACQUA 0 DI
in parti distiche, poste sotto ciascuna PADULE. (Bot.) Nome volgare del co-
spighetta. marum palustre, Linn., o potentilla pa
1 cinosuri sono piante erbacee, annue lustri*, Scop. V. Potentilla e Cosmo.
o perenni, <li fiori con brattee unilatera- (A. B.)
li, disposti in racemi raccolti in spiga. Si CINQUEFOGLIO DI PADUI.E. (Bot.)
ne conoscono olio specie, due delle quali V. CINQUEFOGLIO D'ACQOA. (A. B.)
indigene dell'Europa, le altre naturali CINQUEFOGLIO GIALLO, (fio/.) Nome
dell'Asia e dell'Affrica. V. Cbiscbo. volgare del bupleurum rotundifolium .
Cinosubo cristato, Cynosurus eristatus, Linn. (A. B.)
Linn., Spec, io5; Hosl., Gram., 2, pag. CINQUENERBI o CINQUENERVI.
68, t. 96 volgarmente gramigna canaio- (Bot.) Presso il Vigna hanno imlislinla-
la. Ha i culmi sottili, alti da un piede a mente queslo nome volgare diverse pian
un piede mezzo, guerniti di foglie linea taggini, come la plantago media, la piai.-
ri , glabre. I fiori sono verdicci, disposti tago major e la plantago lanceolati
in un racemo raccolto in spiga ed unila V. Piantaggine. (A. B.)
terale; le glume calicine contengono da CINTE. (Bot.) Nell'Erbario del Corameren
tre a cinque fiori; le brattee sono alale trovasi indicato, sotto queslo nome e sullo
a guisa di pettine. Questa graminacea quello di bois senti, un arboscello eoo
perenne ; cresce nei boschi , nei prati . qualche spina , che il rhamnus cir-
sui cigli dei campi di tutta l'Italia, cumscissus. (J.)
della Francia e della maggior parte della " CINTONCHIELLO. ( Bot. ) Il genere
Spagna. montia, Mich., cosi indicalo volger-
Chioser di Spagna , Cynosurus lima , menle dal prof. Savi nella Flora Pisana,
Linn., Spec, io5; Desf., Fior, /iti., t dove la montia fontana, Linn., <IelLi
pag. 83, t. 19. Ha i culmi gracili, di due cintonchiello palustre. (A. B.)
o di tre articolazioni, alti da cinque a CINTONCHIELLO PALUSTRE (Bot.)
sette pollici, guerniti di foglie strettissi V. Cintonchiello. (A. B.)
me, terminali da una spiga ovale bislun CINTONCHIO PUCINELLA. (Boi:,
ga, glauca , composta di due file di spi Ijolsine media, Linn., ha ricevuto que
ghette sessili, strettamente raccolte l'una slo nome volgare nella Flora Pisana ilei
sull'altra, rivolte tutte da un sol lato, prof. Savi. (A. B.)
contenenti da quattro a otto fiori. Cresce CINTURA. (Bot.) Sulle cosle del mare
in Ispagna e in Barberia. (L. D.) hanuo queslo nome alcune specie ti fuco
CINOTTONO. (Sot.) Cynoctonum, Grael., ovarec, rome il Jiicus saccliarinus,icU
Syst. nat:, Wallh., Fior. Carol., 108. anche cintura di Nettuno, il cui fogli""
Genere stabilito dal Walther per due semplice, largo, membranoso e lunghissimo
piante della Carolina, che secondo il ha quasi la forma d'una cintura.
Michanx, debbono riportarsi al genere CINTURA ARGENTINA. ( Mot. ) Ito"
ophiorhiza. V. Ofiobiza. (Poib.) che comunemente applicasi al trichiuro
Dioscoride dice che ai suoi tempi da- paglianculo, Tricliiurus lepturus, Lino-
vasi il nome di cynoctonum e quello di V. Tricbiobo. (I. C.)
lycoctonum a un aconilo comune in Ita CINTURA DA PRETE. (Ornit.) L'uccello
lia , il quale probabilmenl e Yaconitum cosi chiamatoda Gueneaudi Monlbeill"^
lycoctonum dei moderni. Il Ruellio, tra Alauda flava, Gmel., Lodola gola giifc
dutlore di Dioscoride , aggiugne che que che Latham riguarda per una variet M*
sta pianta aveva pure il nome di cyamos gorgierina nera, pare, infalli, che'
leucos , e presso gli antichi Romani quest'ultima specie nel suo abilo est'"-
quello di colomestrum. (J.) (Cb. D.)
** CINQUEFOGLIE. (Sot.) Nome volgare CINTURA DI NETTUNO. (Bot.) V.Cij-
tanto della potentilla reptans , Linn., CIOJA.tuba. (Ornit.)
(Lem.) Denominazione picmon'ese
quanto della potentilla recta , Linn.
V. PoTEHTILLA LA. B.) del gracchio, Corvus pyrrhocorax, W*
CINQUEFOGLIO. (Sot.) Nome volgare (Ch. D.)
CIO ( 485 ) CIO
" CIOMBOLINO(5of.)Norae volgare .lei verbasci, della scrofularia, della blallaria,
Yantirrhnum cymbalaria. Limi. (A. B.) dell'echio, dell'ortica, del cavolo, dell'ace
CION. (Ornir.) Secondo Buffon, in qualche tosa, ec. V. Rihoceri. (C. D.)
prie d'Italia cosi chiamasi il lordo sas- CIONUS. (Entom.) Denominazione Ialina
sello, Turdus ilincus , Linn. (Ch. D.) del genere Ciono. V. Clono. (C. D.)
" CIONDOLINO. (Boi.) Nome volgare del CIOTA o CIOUTA. (Bot.) Variet di vile.
cytisus labumus , Linn. V. Citiso. (A. V. Vite. (L. D.)
B.) CIOTOLE. (Bot.) Il Paulet distingue col
CIONIO. (Boi.) Cionium, genere di piante nome francese godets , che in italiano
acoliledoni della famiglia dei funghi, or suona ciotole, due specie di funghi , che
dine delle licoperdiacee vere, o gastro- somigliano per la loro forma una ciotola.
micee, sezione Ielle micetodee, stabilito dal Ciotole rilevate , Godets monte's , Paul.,
Link (Beri. Mag., 1809, pag. 28), e cosi Trait. des Champ^ a, pag. 225, pi. 104,
caratterizzalo: pendio globuloso , irrego fig. 8-9. un piccolo agarico che il Pau
lare, semplice, membranoso, che verso la let comprende nella sua famiglia dei
sommit si divide e si slacca in squam mausserons godailles (prugnoli a ciotola)
ine ; filamenti o fiocchi, che nascono dal di color di nocciuola, e che d'ordinario
fondo del peridio e da una colonnella o cresce in famiglia di tre o quattro indivi
asse centrale poco rilevato; sporuli agglo dui. Ha un cappello d'un pollice di diametro,
merali. retlo da un gambo lungo quattro o cin
Queslo genere vicino al physarum, que pollici. La sostanza di questo fungo
e lo talmente al didymium , che il Link arida , leggiermente odorosa , come
stesso in un secondo lavoro sui funghi, lo quella dei prugnoli. Trovasi questa cril-
ha dipoi riunito traMidiniii, dai quali egli tagoma in autunno nei boschi , e vien
medesimo per formare il genere in di venduta insieme cogli altri prugnoli. Gli
scorso aveva da prima separali i didy animali che ne hanno mangiata, non
mium complanatum, Jarinaceum e tigri- hanno risentili incomodi.
nitrn dello Schrader. Le quali specie per Ciotole dello sterco di cavallo, Godei
il Persoon si riguardano come tanti pny- crotinier, Paul., loc. et/., a, pag. 4oa, pi.
tarum: ma in esse il peridio non tra 184, fig. 8. Quest'agarico che costiluisce il
versalo da un asse centrale o colonnetta, genere poronia del Gledislch, e che la
quantunque quest'asse sia della slessa na pezeza punctata, Linn., non trovasi che
tura dei pelliccili del physarum, e non sullo sterco di cavallo. Ha la forma d'una
un perium interno, rome lo disse lo Schra coppa o ciotola, piccola quanto una lente,
der. (Leu.) di color bigio, di superficie sparsa di gra
** Due nuove specie di cionium sono nelline per cui ruvida al latto. A que
siale perfettamente figurale dal Dillmar slo fungo il Paulet d pure i nomi fran
nella Flora d'Alemagna dello Storni, sol lo cesi di godet piqu', e di petit godei cro-
i nomi di cionium iridis. Diti ni., Fung. tinier. (Lesi.)
Germ., Fase. 1, t. 7, e di cionium xan- CIOTOLONE. (Bot.) Nome volgare re
thopus, Dilli., loc. cV., Fase., 3, t. Y$ gistralo presso il Micheli dell' helvella
Le quali specie ci sembrano molto vicine acaulis. (A. B.)
fra loro, e forse non sono che variet CIOTTOLARA. (Bot.) una specie di li
l'una dell'altra. V. la Tav. 745, fig. a chene menzionala dall' Imperalo. La ciot
(Ad. Brogniard.) tolar!, die' egli, una borraccina che cre
CIONIUM. (Bot.) V. Ciomo. (Lesi.) sce sugli alberi, si ramifica fin dal basso,
CIONO, Cionus. (En'om.) il nome pro in modo da somigliare una pianta d'as
posto da Clairville nella Entomologia el senzio; d'una sostanza cartilaginosa , e
vetica per indicare un genere di coleot finisce in piccole ciotolctte. Incontrasi
teri rinoceri o roslricorni fra i cureulioni, sulle querce; e pare sia una specie di
che ha le antenne davate e genicolate, physcia del Decandolle, e 'forse la phy-
composte di nove articoli, il primo dei scia ciliaris. I profumisti usano in pol
quali lunghissimo; il secondo e terzo me vere questa pianta per dare corpo agli
diocri, obeoniri ; i Ire seguenti rorli, ro odori. (Lem.)
tondi, e gli ultimi cl.ivati. Queslo genere CIOTTOLO (Min.) Viene applicalo questo
che non e slato adottato dal Fabricio, viene nome alle selci rotolale. V. Selce e Ter
da lui confuso con quello dei rinebeni reno di Trasporto. (B.)
Tali sono le specie descritte sotlo i nomi CIOTTOLO D' ALF.NZON , o piuttosto
della lisimachia, lythri, del tassobarbasso, Diamante d'Albkzom. (Min.) Cosi ven-
Dizion delle Scienze Nat. Irol. Vi- 61
CIO ( 486 ) GIP
gono chiamali ilei piccoli cristalli di contornato alle volte alla base da w
quarzo trasparenti. V. Quarzo. (B.) o peli. L'embrione monocotiledone,
CIOTTOLO D'EGITTO. (Min.) una piccolissimo, situalo in fondo d'un peti
variet di diaspro. V. Diaspro kgiziako. spermo carnoso o farinoso, che occupi
(B.) tutta la parte interna del seme; la radi
CIOTTOLO D' INGHILTERRA. (Min.) cala diretta inferiormente sull'aliarci-
V. Pudisoa. (B.) tura del seme. I fusti sono cilindrici
CIOTTOLO DI BRISTOL, DI CAIENNA, angolosi, semplici o le pi vite ramoii,
DI MEDOCCO , DEL RENO. ( Min. ) nudi, o carichi di foglie ; le foglie, Unto
Sono quarzi rotolali. V. Quarzo. (B.) radicali , quanto cauline , sono sempre
CIOTTOLO DI RENNES. (Min.) V. Po- si re Ile, alterne, ciascuna delle quali fu
DI.NGA. (B.) ma alla base una guaina indivisa, e
CIOTTOLO DI ROCCA. (Min.) tato non sf.esa come nelle graminacee; le fo
appticalo questo nome ud alcune variet glie fiorali, simili per la forma, sono ses
di petroselce. V. Petroselce. (B.) sili, e senza guaina. I fiori di rado sono
CIOUC. (Ornit.) Denominazione piemontese solitari, ma quasi sempre raccolti in fa-
dell'assiuolo, Strix scops, Linn. (Cn. D.) scelli , in spighe o in ombrelle , e sono
CIOUTE. (Bot.) V. Ciota. (L. D.) contornati da un involucro polifillo.
CIPARISSO. (Bot.) Cxparissut. Gli an Giusta questi caratteri generali, si vede
tichi chiamarono cos il cipresso. V. Ci che questa famiglia , che dapprima fu
presso. (J.) delta delle ciperoidi, e che piglia il ino
CIPARISOFICO. ( Bot. ) Ciparisofcus. nome dal genere cyperus, appartiene alla
Frullo umido, interno, quasi conico, che classe delle monoipogine, cio, alle mo
riposa sopra una o due appendici pari nocotiledoni a slami inseriti sotto l'ovario.
mente coniche, sovrastalo da un fiore che In quanto all'abito e ad alcuno dei suoi
ha la figura d'un labbrello rotondo, e caratteri, affine per un lato colle gra
dal quale s'alza un mazzetto di filamen minacee, e per un altro colle giuncacee;
ti. Il Donali, autore di questo genere, gli ma dalle prime n' facilmente distinta
iliede per tipo il fucus cipressinus del per la forma delle antere acute in punti,
l'Imperato. Questa pianla, dentro la qua come osserv per la prima volta il F<-
le, al dire dello stesso Imperato, i pesca lisot De Beauvis, per la struttura ilei
tori napoletani involgono il pesce per semi e per la guaina intiera delle foglie,
conservarlo fresco ui che sia possibile, e dalle seconde per non avere il calice
pare sia il fiicus discors , o il fucus se- formalissimo, gli slami perigini ed un
doides. V. Foco. (Lesi.) frullo cassulare di pi logge deiscenti io
CIPARISOFICUS. (Bot.) V. Ciparisofico. pi valve.
(Lem.) Questa famiglia si divide naluralmenle
CIPARISSIA. (Bot.) Cyparissias. Questo in due sezioni principali, una delle quali,
nome che Dioscoridc applicava a un eu- ed la pi estesa , contiene tutti i generi
forbio, anche ora quello specifico d'una a fiori ermafroditi, l'altra conta quelli a
pianta dello stesso genere. (J.) fiori diclini o unisessuali. Il numero ili
CIPF.RACEE. (Bot.) V. Ciperre. (J.) questi generi, poco cousiderabile da primi,
CIPEREE o CIPERACEE. (Bot.) Cype- si ora molto accresciuto, tra per la sco
racee. I fiori nella maggior parte dei perta di generi uuovi, e la suddivisione
generi di questa famiglia sono ermafro degli antichi.
diti; ed in alcuni di questi generi gli Cos nella sezione dei generi diclini*
organi sessuali sono separati in fiori di dove primitivamente nou era che il o>
versi in uno stesso individuo , o raris rex, convenuto aggiungere i gene"
simamente in individui differenti. Ciascun teleria, Gaerln.;. opetiola, Gaertn.; Ma
fiore ha alla base una brattea o paglietta nia, Pers.; kobresia , Willd.; diplacrun,
che le pi volte fa le veci di calice, Brow.; zosterospermum Beauv. Il genere
spesso mancando quest'ultimo. Gli slami vignea di quest'ultimo autore, che par
sogliono essere tre, di rado pi o me lo slesso dello Schelkameria del Moencb.
no; hanno le antere non forcute, e sono e che comprende le carici a due stili d
inseriti sollo l'ovario. Questo semplice, a seme compresso , non stato ancora
sovrastalo da uno stilo terminato sovenle definitivamente adottalo.
da Ire stimmi, qualche volta da due, e si La sezione a fiori ermafrodili, divisa
r onvcrlc in uu frutto nudo o rinchiuso secondo che i fiori sono disposti in P*
in una specie d' utricolo membranoso , ghe o in spighette , e in racemi, conia
GIP ( 4*7 ) CV
ite Ira' fiori in spighette, glil conta dugcnlo trentasette. I ciperi si tro
antichi generi remirea, Aubl.; tyllingia,' vano in tutte le parli del mondo.
Linn.; e thrycocephalum,Vors\ ., che sono Cipero articolato, Cyperus articolatus,
congeneT'y,cyperus,Umn.;sehaenus, Linn.; Linn., Spec., 66. Ha le radici tuberose,
chrysitrix Linn.; scirpus , Linn.; erio- odorose; i culmi cilindrici, diritti, alti due
phorus, Linn ; fuirena, Linn.: mnpania, piedi circa, grossi inferiormente quanto un
Linn. Quindi vi sono stali aggiunti anche piccolo dilo, privi di foglie, abbreviati
i seguenti mariscuf, Vahl; melancranis, insensibilmente verso la sommit, per cui
V'ahi ; Jimbristyles, Vahi ; abilgardia, quando si fanno scorrere tra le dita, com
Vani; elyna, Schrad.; dichromena , Mx.; pariscono articolali. I fiori sono disposti
hypaelytrum , Rich.; paginaria, Rich.; in parecchie spighette, che formano una
lepironia , Rich. ; trichophorum , Pers.; ombrella terminale e composta. Cresce
diaphora,ljOor.;chaetospora, Brow.; ijo- lungo le rive dei ruscelli, nelle Indie, in
/e^ij, Brow. ; arthrostylit , Brow.; cV/o- Egitto e in America.
rizandra, Brow.; chondrar.hne , Brow.; Cipero di spighe compatte, Cyperus con-
orobolus , Brow.; elaeocharis, Brow.; che ges/us, Willd., Spec. i, pag. 271. Ha le
forse da ritornarsi al genere scirpus; radici fibrose; i culmi cilindrici, striali,
beer, Benuv.; papyrus . Beaur.; nerno- alti due piedi, gueruiti inferiormente ili
chloa, Beaur.; hymenochaeta , Beauv. foglie lineari, glabre, alle quanto i culmi;
I generi a fiori ermafroditi raccolti in le spighette ravvicinate in capolino, com
racemo, sono : cladium, P. Brow.; ga/mia, poste di sei fiori circa, e disposte in una
Forsl.: machaerina, Vahl; rhyncospora. ombrella di molti raggi , sostenendo delle
Valli; Upidosperma Labili.; dulichium, ombrellelle di tre a cinque raggi ; te squam
Ven.\lampocarya, hrovi.;evandra, Brow.; ine calicine siibulate, striate porporine mi
caustis, Brow.; carpha, Brow.; catagy- ste di venie; l'ombrella generale con un
na, Beauv.; lasiochaeta , Beau*.; cyhn- involucro alla -base di cinque fnglioline
drosperma, Beauv. Quest'ultimo genere disuguali , una delle quale molto larga.
oder forse a confondersi rol carpita. Cresce nella China.
U.na nuova analisi di tutti questi ge Cipero gioncbiforue , Cyperus juncifor-
neri cagioner probabilmente una nuova mis, Desf., FI. Ali., r, pag. 42, t. 7,
riduzione, e ne ravviciner alcuni. (J.) fig. f ; Cyperus distachyos , AH., Anct.
CIPERELLA. ( Bot. ) Cyperella. Questo FI. Ped. 48, t. 2, fig. 5; volgarmente
nome che il Cordus aveva dato a una giunco pie d'uccello. Ha la radice stri
specie di giunco, juncus campestri*, Limi., sciante, perenne; culmi cilindrici, tenui,
ora lumia campestri*, fu poi dal Micheli quasi cilindrici, guerniti iH foglie sola-
adoperalo per indicare diverse specie di menle alla base, alti ila sei pollici a un
schaenus. V. Seneso. (J.) piede; i fiori disposti in spighette lan
CIPERINA. ( Ornit. ) In qualche parte ceolate lineari, sessili, riunite da due
d' Italia cosi chiamasi la lodola cappellac fino a sei nella parte laterale e superiore
cia, Alauda cristata, Linn. (Ch. D.) dei fusti, con alla base una specie d'in
-CIPERO. {Boi.) Cyperus, genere di piante volucro di due foglioline, una delle quali
monocotiledoni, della famiglia delle cipe- il prolungamento delle spighette c
racee e della triandria monoginia lei molto pi lunga dell'altra n' sempre
Linneo, cosi essenzialmente caratterizza pi corta. Cresce in {spagna , in Barbe-
to: glume, in luogo di calice univalvi, ria, nei luoghi paludosi delle rive del
uniflore, embriciate, e disposte su due Varo, a Nizza, e nel resto d'Italia.
file opposte, in spighette compresse; co " Questo cipero insieme rol cyperus
rolla nulla; tre slami con filamenti cor- distachyos, Willd., slato riportalo al
li, con antere bislunghe; un ovario su- cyperus mucronatus , Willd. Il Cupani
.pero, sovrastato da uno stilo filiforme (ffort. Cath., pag. 104) indica questa spe
terminato da Ire stimmi capillari; un cie colla frase di Junculus ptmicida du
.seme Ira ciascuna squamma ralieina plici, nigra. (A. B.)
l'asse della spighetta. Cipero d'ora sola spiga, Cyperus mono-
I ciperi sono piante erbacee, di foglie stachyos, Linn. Mani. 1-60. Ha le radici
strette, graminiformi, che hanno i -fiori leggermente tubercolose, e odorose; molli
disposti in spighe capitate, o disposte ad culmi filiformi, triangolari, disposti a cesto,
.ombrella spuria. Se ne conoscono moltis alti da otto a dieci pollici circa, con al
sime specie; e lo Sprengel uella 16* edi cune foglie alla base lineari, si reti issi me,
zione del suo Systerna vegeiabilijtm , nej un poco pi corte dei culmi. I fiori sonp
CIP ( 488 ) CIP
riunii! in una sola spiga terminale, ovile, sui margini, scannellate superiormeale;
leggiermente compressa , composta Ji i fiori raccolti in un fascelto terminile,
squamine embriciate, le superiori molto poco composto, sessile, o corlissimimeoli
fitte, un poco mucronate, le inferiori las peduncolato, corimboso, follo, coli' ime
se, e terminale da una resta. Ciascun fiore lucro universale di tre a cinque fogliolin-
non ha che uno stame e due stimmi. disuguali, e alcune di esse d'una lun
Cresce nell'America meridionale. ghezza dupla ed anche tripla di quelli
Cipero d' Ungheria , Cyperus pannonicus, del fascelto, spinoso-cigliate al margini,
Lini)., Suppl. io3; Jacq., Fior. Austr specialmente verso l'apice; lo stilo sem
App., pag. 29, t. 6; Ha i culmi tenui, plice collo stimma bifido. Cresce nel
un poco triangolari, provvisti di foglie reame di Napoli all'isola d'Ischia, nei
alla hasc soltanto , e disposti a cespuglio; vaporari, dove il termometro del Rem-
i fiori formanti delle spighette ovali alluri mur segna una temperatura di 40 1 W.
gate , bruno-nericce , sessili , riunite late Fiorisce nell'agosto. (A. B.)
ralmente tre o quattro insieme; l'invo Cipero idea , Cyperus hydra, Mi., FI
lucro costituito da tre o quattro foglio- Bor. Amcr., 1, pag. 17. Ha le mli'l
line , due delle quali sempre pi lunghe forniate di lunghe fibre strisciatili, mu
delle spighette. Questa pianta cresce in nite a certe disianze di tuhercolelli,
Austria, in Ungheria, in Ispagna , nei dai quali hanno vita poi nuove piante. I
Pirenei. culmi sono semplici, tenui, triangolari, alli
Cipebo fascicolato, Cyperus fascicularis, un piede al pi, guerniti solamente
Lanih., Jllustr., n. 708, lab. 38, vol base di foglie si rette , subulate , acute,
garmente giunco a capolino. Ha le foglie spesso ricurve in fuori. I fiori formane
tulle radicali, ed i culmi triangolari, alli delle spighette lineari, strettissime, acole,
da un piede a un piede e mezzo; i fiori brunicce , quasi sessili , disposte in m
disposti in spighe lineari, giallo-pallide, in una ombrella semplice, terminale, ^
numerosissime, capitate in punta di pe raggi mollo squagliali; gli esterni lunst
duncoli cortissimi e formanti una spe uno a due polliti; gl'interni cortissimi
cie di corimbo compatto, provvisto alla con un involucro alla base di quattro f>
base d'un involucro di quattro a sei fo- gliolinc spesso pi corte dell'ombrella me
glioline disuguali. Cresce nei luoghi umidi desima. Cresce naturalmente nei campi
verso Nizza e in Barberia. coltivali della Carolina, della Virgin,
** Questa specie che pure il cyperus della Florida ed al Porto-Ricco. Dee an
fascicularis del Decnndolle Fior. Fr. 3, noverarsi Ira le piante che pi noecian
pag. 722, n. 1804, del Duby, Bot. Gali., alla cultura, riproducendosi con una feri-
1, pag. 483, n. 7, del Loiseleur Deslong liti e rapidit da maravigliare , sia pn
rhainps, Fior. Gali., edit. 2, toni. 1, pa semi, sia per radici, sia per I libercoli , S
33, n. 6, si riuniste ora al cyperut glo- che son queste provviste.
bosus, Vahl, e non da confondersi, come Cipero scuro, Cyperusfuscus, Lino., Spie.
han fallo alcuni botanici in ispecie 69 volgarmente giunco nero. Ha la radi't
francesi, col cyperus fascicularis del De- fibrosa , annua ; i culmi triangolari, pW;
sfontaines, riporlalo alla specie seguente. visti di foglie solamente alla base, racco! 1
Cipero di molte spighe, Cyperus polysta- in cesto, alli due * sei pollici. I fiori bi
chfos, Willd., Spec, 1, par. 1, pag. 275, mano delle spighette lineari lanceoli'f-
n. 224; Vahl, En., 2, pag. 3i5 n. 45; brune , riunite molle insieme sopra pe
Roein. et Sch., Syst veg., 2, p. 175, n. duncoli disuguali e deposte in ombrelle
5i; Ten., Fior. Nap., 3, pag. 42; Syll., terminali, quasi sessili, con un imoluor
pag. 3i, n. 2; Cyperus polystachys alla base di tre foglioline disuguali, imi10
Spreng., Syst. veg., 1, pag. 219, n. 61; pi lunghe dei raggi della ombrella. I <"
Cyperusfascicularis, Desf., Fior. Ati.. sono bianchicci, triangolari. V. la Ti'-
pag. 44 ! volgarmente cipero d'Ischia, 823. Trovasi nei prati palustri in Itali*'
giunco delle fumarole- Ha la radice con in Francia, in Alemagna, in Svizien, nel
molle fibre ramose, pubescenti ; il culmo Nord dell'Affrica ec.
lungo dodici ed anrhc quatlorJici pollici, '* Questo cipero lo stesso del erpe-
triangolare, gracile, ma rigido, eretto, perj rus virescens, Ruching., Bor. dei *
un certo trailo inferiormente foglioso, fen-, pag. ir. (A. B.)
quindi nudo dei lutto; le foglie pi corte Cipero giallastro, Cyperus Jlattsetm*
del culmo, lineari acuminale, strette, ca Linn., Spec, 68; volgarmenle bottone-
renale sul dorso, spesso cigliato-spinulose no. Quesla specie ha P abito della PrfCt"
CIP ( 489 ) CIP
ilcnle, e n'ha quasi la medesima altezza; 3. Zucchero liquido;
ma ne ili versifica per i colmi e le foglie 4- Albumina;
pi lenui, e massime per le spighette 5. Gomma;
lanceolate, giallastre, e per i semi lenli- 6. Acido malico;
colari , neri, abbreviate alla base e ali n. Materia veneto-animale;
sommit. Cresce nei prati umidi e palu o. Sostanza analoga al concino ;
dosi, in Francia, in Svizzera, in Ale 9.0 Sali di potassa e di calce;
magna, in Italia, in Barberia ec. io.0 Ossido di ferro.
Cipero liscio, Cypero glaber, Lina, fieli., La fecola amilacea vi esiste in maggior
179; volgarmente giunco liscio, giunco proporzione degli altri materiali. L'olio
Veronese. Ha le foglie tulle radicali, dal fisso che vi sta nella proporzione d' un
mezzo delle quali sorge un culmo trian- sesto, d'un bel colore ambreato, d'un
golare, alto tre o quattro pollici, termi sapore non sgradevole, aromatico canfo
nato da un'ombrella con un involucro rato.
alla base di sei foglioline, e colle spi Ha una densil di 0,918.
ghette giallo-verdicre, agglomerate, merc poco solubile nell'alcool , ed un poco
di fuscelli peduncolati. Questa specie pi nell'etere.
che annua, indicala in Francia nel Rimati facilmente saponificato dagli al
Delfinalo, nella Linguadoca , nei Pirenei cali, nel che d pi oleato e meno mar-
e in Italia. garalo dell'olio d'oliva. (A. B.)
** Si riferiscono a questa specie il cy- Cipero scialiso, Cyperus olivaris, Tare.
perus brachystachys , Presi , il cyperus Tozz. , Man. della Soc. Ital. , lom. i,
pietas, Ten., e il cyperus parrus. (A. B.) par. a, pa. 338; Beri., Fior., Ital., 1,
Cipero cosmi stibii.i . Cyperus esculenlus, pag. 367; Sav., Bot. Etr., a, pag. 29;
Linn., Spec., 67; volgarmente, babbagigi, Roem. etSch., Mant.,2, pag. 1 20,; Morelt.,
dolcichini, dolzolini, mandorla di terra, Dee, a, pag. 7, 11.0 i^ ; Cyperus railico-
mandorla terrestre, frasi, zizzole terre sus, Sihlh. et Sai., Fior. Graec. Prodr.,
stri, cipero dolce, cipero esculento etio i,pag. 3o; et Fior. Graec, 1, pag. 45, lab.
pico, bacicci, cabbasisi di Trapani. Ha la 3a; Link, Hort. reg. Berol., 1, pag. 3i5,
radice strisciale , perenne, provvista qua Dialrich. in Willd., Spec. edit., 6, lom. 1,
e l di tubercoli bislunghi o rotondali; par., 1, sect., a, pag. 268 ; Cyperus ro-
la quale produce dei culmi triangolari, tundus, Guss., Fior. Sic. Prodr-, 1 , pag.
alt da lei a dodici pollici. Le foglie sono 4a, et Suppl., 1, pag. 10; Ten., Fior.
tulle radicali, lunghe quasi quanto i cul JVap., 3, pag. 44 ; et Sytl., pag. 3a, n.
mi, strette, carenale; i fiori disposti in 6; Sebasl. et Maur., Fior. Rom. Prodr.,
.spighette lineari, tinte d'un color rosso pag. 32, n. 57; Decani]., Fior. Fr., 5 ,
ferrugineo, rette da peduncoli ramosi, pag. 3; mi Conf. e Brugo., Giorn. di Fis.,
disuguali , e disposte in una ombrella dee. a, tom. 5 pag. 32i, excl. syn.; Cy
mollo fitta, provvista alla base d'un in perus tetrastachys , Presi., Cyper. et
volucro di quatlro o cinque foglioline. Gram. Sicul., pag. 14,' Cyperus esculen
** Questo cipero non si trovato mai lus, Sav., Fior. Pis., 1, pag. 40; Cyperus
spontaneo nel conlinenle italiano , ma so longus, Turi., Specim. plant. agr. Clav.,
lamente vi si coltiva fin da tempo mollo pag. 6; Cyperus alter exilis, Cacs., De
antico per gli usi economici, in ispecie plant., lib. 4 , cap. 61, pag. 189; Cype
nel Veronese. Nella Sicilia , dice il Gus- rus rotundus vulgaris , Casp. Bauh.,
sone l'averlo in alcune localit trovato Theatr., pag. 210; Ambroi., Phytol^ r,
spontaneo. (A. B.) pag. 190 ; Mich., Jfov. plant. ger., pag.
I tubercoli della radice hanno un sa 45, n. 6; et Cat. plant. Hort. Fior., pag.
por dolce, gradevole, e mollo simile a 3i, n. 3; volgarmente cippero colle ra
quello delle castagne. Si mangiano essi dici o/ifari, cipero d'Italia, cipero fra
crudi in quei paesi dove questa pianta si, scialino , ghianda della terra , uliva
comune. Gli Spagnoli se ne servono per di padttle, zizzole terrestri. Questo cipe
fare una sorta di orzata. ro, comunissimo in Toscana, nel Geno-
" Si conosce un'analisi chimica delle vesalo e in altre parli d'Italia, fu con
radici del cipero commestibile falla dal fuso con allre ipecie di cipero, finch il
Lesa ni di Nantes, che n'ebbe i maleriali prof. Olt. Targioni Tozzelti nel 1806 lo
che seguono: riconobbe per una specie distinta, pub
1 0 Fecola amilacea ; blicandone i caratteri nelle Memorie della
a. Olio fuso; Societ Italiana. La radice fibrosa, ca
cip ( 49o ) CIP
pollala ramosa, stolonifera su periormeni e; nn., Amoen. Acad. 4, pag. 3oi; Spec.,
gli stoloni alquanto pi grossi, con ar 68; Willd; Enum, 1 , pag. ?5, n. r6,
ticolazioni munite "l'uria squamnia ovata non Spec; Beri., Fior. /tal; 1, pag. a5g.
lanceolata, acuminata e di molte strie, no n.o 5. Allion., Fior. Ped., a, pag. 374,
dosi, tuberosi, coi tubercoli ovoidi rome n. a352; Balb., Fior. Tour., pag. 8;
un'oliva, quasi l'asciati, radicanti, (ra di Poli., Fior. Veron., 1, pag. 53; Sav.,
loro remoti, scuri esternamente, bianchi Bot. Etr., 2, pag. 27; Cyperus Austra-
internamente, duri, di consistenza legnosa lis, Schrad., Fior. Germ., I, pag. 116.
farinacea, non oleosi, di sapore amaro ed Gus. Plani, rar., pag. 379; Cyperus
ingrato, odorosi come la cunzia, cyperus aquaticus , italicus, ec. , Mich , Nov. pi.
/ongus. Questi tubercoli rimanendo nel gen., pag. 45, n. 12; Seguier, Suppl; pag.
terreno danno origine a nuore radici 68, lab. 2, fig. a; Cyperus aquaticus,
fibrose e a nuovi stoloni , e cosi servono annuus, Mich., loe. cit., n. i3; Moni.,
alla riproduzione della pianta. I culmi Cat. stirp. agr; Bonon., Prodr. , pag.
sono lunghi un piede cirra, triangola 14, tab. 1, fig. 1; volgarmente giunco can
ri, nudi., lisci, rivestili di foglie ra nellino. Ha la radice fibrosa, stolonifera
dicali, scannellate superiormente, carenate sul collo; gli stoloni articolali, grassi,
di sotto, dove sono leggermente glauche, provvisti alle articolazioni d'una squa ro
strettissime e talora quasi lineari , vagi ma ovato-lanceolata , acuta; il culmo e
nali, lunghe quanto i culmi, e in mag le foglie come nel cipero liscio, cyperus
gior copia che nelle altre specie. I fiori glaber , Linn., se non il culmo pi
sono terminali , raccolti in un'ombrella grosso e pi robusto, e varia in lun
spuria di sette peduncoli disuguali, spi ghezza da un piede a due otre piedi; i
gati, gli esterni pi lunghi, gl'interni fiori in ombrelle spurie ora semplici, ora
sempre pi corti, tereli, vaginali alla ba arcicomposle , ed in capolini sottilissi
se, coli' involucro universale di tre a cin mi , eiliudraeei o globosi, alcuni dei quali
que. Lo stilo lungo, lo stimma tripar sessili o quasi sessili in punta dei raggi
tito, lunghissimo. I semi sono bislungi , dell'ombrella medesima e nel centro di
triangolari, abbreviati alle due estremit, essa; e indistintamente tulli sessili o quasi
glabri. Questa pianta fiorisce nel luglio sessili nelle specie pi stentale. L'invo
e nell'agosto; e moltiplicandosi prodigio lucro universale di tre a sei foglioline,
samente peste alle coltivazioni : ma pu somigliando nel rimanente il cyperus po-
riuscir utile lungo i fiumi per tener ferme lystachyus , Willd. Lo stilo semplice,
le ripe. lo stimma trifido. Cresce comune in Ita
Cipero del Tenori, Cyperus Tenorii,VreL, lia, t perenne e fiorisce in settembre.
Fior. Sicul. i pag. XLVIII; Link, Hort, Cipero difforme , Cyperus difformis,
reg. Berol., i , pag. 3(8 ; Cyperus Te- Linn., Amoen. Acad., pag. 3oa ; Spec.,
norianus. Koem. et Sch., JUant., , pag. 67; Mant. alt., pag. Sai; Bert., Fior.
544 ; Cyperus aureus, Ten., Fior. Nap., II. I, pag. 260, n. 6; Balb., FJench.
3, pag 45, lab. 101; Cyperus pallidus, recent. Stirp., pag. 4; Moretta Dee., \,
Sav., Cat. di piani. Egiz., pag. 23, 3i ; pag. 5; Guss., Fior. Sicul. prodr^ 1,
volgarmente dolzolini annui , babbagigi pag. 4; Suppl. I, pag. 9; Lois. Des-lon-
Minori. Ha la radice fibrosa e stolonifera gch., Notte., pag. i52; Pluk., Phyt-,
.sul collo; gli stuluni un poro pi grossi tab. 192, fig. 3; volgarmente giunco delle
di esse o della stessa tenuit , coi tuber risaje. Ha la radice fibrosa ; il culmo
coli senza zone; i culmi alti da un palmo triangolare, grosso, ma debole, inferior
.lino ail un piede ed anche pi; le foglie mente per un cerio spazio coperto dalle
larghe anche due linee, talora pi corte guaine delle foglie, nel rimanente nudo;
e talora lunghe quanto i culmi, i quali, le foglie lnnghe da una a due linee, alte
ugualmente che le foglie, somigliano il cy- quasi quanto il culmo, o un poco pi,
.perus fuscus. I fiori sono raccolti in una nel resto simili a quelle della specie
ombrella spuria terminale , semplice , e precedente; i fiori in ombrella spuria, ter
decomposta, coi raggi lassamente spigati, minale, semplice, in capolini globosi,
coll'involucro universale quasi di Ire fo peduncolati, sessili nel centro. L'involu
glie che superano l'ombrella; Jo stilo tri- cro universale di due a tre foglioline, una
fido. Cresce in diversi punti d'Italia; delle quali lunghissima e mollo pi alla
perenne e fiorisce nel luglio e nel set della ombrella. Cresce in Italia; annuj
tembre. e fiorisce in estate e in autunno.
Cipeeo agglomerato, Cyperus glomeratus, Opero di spighe mjmerose, Ciptrus my-
CIP ( 49' ) CIP
Hostachys, Tenor., Syll., pag. 33 n. i3, glie sessili; l'involucro universale di tre
non Fior. Nap; Beri; Fior, /fa/., i, pag. foglioline disuguali, una delle quali lun
371; volgarmente scialino calabrese. Ha ghissima ; lo stimma bipartito ; i semi
il culmo grosso quasi quanto la specie se obovali, compressi, con strie longitudinali,
guente, alla quale mollo affine, allo un glabri. Cresce in Italia in molla copia
piede; le foglie larghe due linee, poco nu nei luoghi palustri; ed perenne. (A. B.)
merose molto scabre ai margini, alle quanto Cipero cohzia, Cyperus longus, Linn.,
il culmo; i fiori in ombrella spuria, termi Spec, 67; volgarmente cipero oilorato ,
nale, arcicomposla , un poco corta, ri citntia, erba paludina, giunco lungo,
sultante da spighe peduncolate, quasi giunco odorato, giunco quadrello , giunco
sessili, eoo involucro uuiversale di tre triangolare , quadrelli , scialino qua
foglioline, disuguali, mollo scabre sul drettato. Ha la radice strisciante, perenne;
margine, una di esse molto pi lunga, un culmo triangolare, allo due a tre pie
lo stilo corto semplice, con lo stimma di , guernilo inferiormente di foglie linea
tripartito, allungalo; i semi bislunghi,1 ri, carenale; i fiori disposti in spighette
acutamente triangolari, liscissimi, glabri. rosso-biondicce, lineari, rette da pedun
Cresce in Calabria, perenne e fiorisce coli ramosi , disuguali , formanti delle
nel luglio e nell'agosto. ombrelle! le, le quali pure fanno parie
Di questo cipero non fatta menzione d'un' ombrella pi considerabile, munita
nelle species plantarum pubblicate di alla base di quattro a sei foglioline, ed i
recente dal Dietrich. peduncoli della quale hanno talvolta una
Cipero del morti, Cyperus Monti, Linn, lunghezza di sei a olio pollici. Le squam
il., Suppl., pag. ioa ; Roem. et Sch., ine calicine sono compattissime. Cresce
Syst. 89, 1, pag. 207, n. 149; Dielr. in in Italia, in Francia, ec, nei fossi sul
\V ilici -s Spec. edit. 6, lom. 1, par. 1 , margine delle acque, e nei paduli.
sect. 2, pag. 298 ; Allion., Fior. Peti., 2 Le radici di questo cipero, poich
pag. 275, n. 2356; Balb., Fior. Tour., hanno un gradevole odore aromatico, si
jwg. cfretFlor. TVcr., 1, pag. a3; Poli in., usano dai profumieri; e poich sono an
Fior. Veron^ 1, pag. 57; Bert., Fior. che leggermente amaTe, s'adoperano in
Italie, 1, pag. 372, n. i4; Sav., Bot. medicina come toniche < emenagoghe e
Etr.% 2, pag. 29; Sab. et Maur., Fior. diuretiche.
Hom. proar., pag. 23; Ten., Via*, in Cipero tordo, Cyperus rotundUs, Linn.,
Abrua., pag. 44, o. 36; Fior. Nap., Spec, 67; volgarmente cipero tondo, ci
3, pag. 48; Syll-, pag. 32, n. 10; Decand. pero orientale. Questa specie somiglia
Fior. Fr., 3, pag. 146, n. 1804, et 5, mollo la precedente, differendone soltanto
pag. 3oa ; Cyperus serotinus , Moni., per le radici che hanno le fibre striscian
Cat. stirp. agr. Bonon., pag. 2. 12, tab.
ta ti, e che sono a certe distanze come ri
fig. n. 3 , Mieli., Nov: pi. gen., pag. gonfie a guisa di tubercoli ovali, d'un
45, n. 9; Vab, En., 2, pag. 35o, n. 1 12; sapore acre ed amaro. Cresce in Italia
Cyperus glaber , Tur., Specim. plani, e nel mezzogiorno della Francia. (L. D.)
agr. Clav., pag. 6 ; Gramen cyperoides CIPERO D'AMERICA. (Bot.) distinta
aquaticum, Triumph., Dbserv. pag. 64. volgarmente con questo nome una specie
volgarmente stiance di padule. Ha la radice di calamo. (Lem.)
fibrosa, strisciante, cogli stoloni gracili, re- CIPERO DELL'INDIE. (Bot.) Nome vol-
rnotamente articolati, provvisti alle artico- gare d'una specie di curcuma. (Leu.)
lazioni di una squamnla ovale-lanceolata , CIPEBOIDI. (Bot.) Cyperoides. Sinonimo
ritolto acuminala, che colla guaina mem di ciperee. V. Cipekek. (J.)
branosa riveste superiormente lutto l'in- CIPIPA. (Bot.) Si d questo nome alla fe
ternodio lubulare ; il culmo grosso, trian cola levala dalla radice del mauioc,
golare , alto due a lire piedi , glabro su quando si siringe per ispremerne il sugo.
gli angoli; le toglie lineari, internamente Questa fecola che va a depositarsi in
spongiose, carenato-triangolari, scannel fondo del vaso nel quale cola il sugo in-
late, alte quanto il culmo o pi, od an dicato, bianca come quella di patate e
che pi corte, larghe da due a Ire linee, l'amido del grano , e pu servire agli
ora glabre, ora leggermente scabre sul slessi usi. L'Aublel ne fa menzione nel
margine , specialmente nella parte supe Supplemento alle Piante della Guiana,
riore; i fiori in ombrella spuria, termi Pa?- 72- (J0 . , .
naie, arcicomposla, coi raggi per lungo! CIPO DE CARIJO. {Bot.) La davilla
tratto c remotamente spigali, colle spi- 1 brasiliana, Decand., Prodr. o davilla
CIP ( 49 ) GIP
rugosa, Aug. Sl.-Hil., distinta con que " CIPOLLINA. (Bot.) Nome volgare del-
sto nome ni Brasile, dove, al riferir di Vallium schacnoprasum. V. Aglio. (A. B.)
Augusto de Sainl-Hilaire , la scorza e le " CIPOLLINE. (Bot.) Nome volgare del
foglie di questa pianta per avere un sa leucojum aestivum e del leucojum vtr-
pore acerbo, si usano come astringenti. num. (A. B.)
Questa specie un frutice di fusto ram CIPOLLINO. (Min.) una delle rocce cri
picante, di ramoscelli irsuti, ili foglie bi stalline a base calcarla , che contengono
slunghe, con denti remotissimi e poco di della mica come parte costituente essen
stinti, ruvide e glabre di sopra, ed irsulo- ziale. La sua struttura generalmente
villose sul nervo medio ed ai dati della saccaroide, ma per lo pi fssile. Sfolti
pagina inferiore , rette da un picciuolo pezzi che si veggono nella collezione di
villosissimo inferiormente; di peduncoli De Dre, si distinguono per un notabil
e di pedicelli irsuti, i quali sorreggono numero di caratteri.
dei fiofi verdognoli. (A. B.) Quello trovalo presso Courmayeux
CIPOLLA. (Ittiot.) V. Cepola. (I. C.) grigio giallognolo , di grana minuta; la
" CIPOLLA. (Bot.) Nome volgare e spe mica in pagliuzze allungate , egual
cifico deWallium ccpa, L. V. Aglio. (A. B.) mente disseminate; la struttura fissile,
CIPOLLA BIANCA. (Conch.) Nome sotto Quello del Monte Ceuisio grigio ac
il quale i mercanti di oggetti di storia ciaio: la mica abbondante e continua;
naturale indicano talvolta una grossa spe ha un aspetto talcoso; la strutturai
cie di chiocciola, cio V Selix gigantea. fissile, e le sfoglie sono talvolta ondulate.
(De B.) Finalmente, presso Monferrato, se ne
" CIPOLLA CANINA. (Bot.) Nome vol presentato d'un color bigiolino; la mica
gare dell' hyacinthiis corrioni*, usato dal talcosa vi abbondante e quasi conti
Cesalpino,dal Soderini e dal Mattioli.) A. B.) nua; ma lo schisto argilloso vi raro.
"CIPOLLA CIMICIATTOLA.(.0af.)Nome Il cipollino s'incontra pure in molti
volgare dell' orchis coriophora. (A. B.) altri luoghi, a Schmalzgrube in Sassonia,
"CIPOLLA CIPRESSINA. (Bot.) Nome in Corsica, ec. Proveniva anticamente
volgare dell' orchis pyramidalis. (A. B.) d'Egitto, n le sue cave sono pi cono
" CIPOLLA DA DUE FOGLIE. (Bot.) sciute.
Nome volgare dell'orcAif bifolia. (A. B.) E cosa essenziale Io stabilire una dif
" CIPOLLA DI CATALOGNA. (Boi.) ferenza Ira il calcano saccaroide puro, e
Nome volgare dell' allium ascalonicum, la roccia calcaria da noi chiamata cipol
(A. B.) lino, trovandosi esso frequentemente in
CIPOLLA DI LUPO. (Bot.) Questo nome strato subordinato al calcano saccaroide.
dato a una variet di zucca e al bole^ Il nome di cipollino, applicato a questa
tus luridus, SchaefT. (L. D.) (Lui.) roccia da molti marmisti, significa cipolla
" CIPOLLA DI SERPE. (Bot.) Nome vol piccola , per la rassomiglianza che si
gare dell'orcAi'j bifolia e dell''hyacinthus creduto scorgere nelle disposizioni delle
comosut. (A. B.) sue vene con quella delle sfoglie delle
" CIPOLLA MARINA. (Bot.) Nome voi cipolle. Gli antichi hanno molto adope
gare delle Scilla maritino. Linn. V. Scil rala quesla roccia , e pare che la rice
la. (A. B.) vessero da Callistos nell'isola d'Eubei.
CIPOLLA MUSCHIATA. (Bot.) Nome voi La testa d'Alessandro, il Bacco indiai,
gare dell' hyacinthus muscari Lino., o il Torso, la statua d'Esculapio, la testi
mascari ambrosiacum, Mill. (L. D.) d'Ippocrate, ec, ed un buon numero
" CIPOLLA SALVATICA. (Bot.) Nome di colonne, sono stale fatte col cipolliun
volgare dell' hyacinthus comosus. (A. B.) statuario. (B.)
" CIPOLLA SQUILLA. (Bot.) Nome vol " CIPOLLONE. (Bot.) Nome volgare del
gare della Scilla maritima. Linn. V. l' hyacinthus comosus. (A. B.)
Scilla. (A. B.) " CIPOLLONE BIANCO CO'FIORI A
" CIPOLLACCIO. (Bot.) Con questo nome RAPPA. (Bot.) Ha questo nome volgare
volgare s'indicano indistintamente V hya presso il Micheli V ornithogalum iuM-
cinthus comosus, Vornithogalum pyrenai- latum. (A. B.)
cum e Vornithogalum narbonense. (A. B.) "CIPOLLONE BIANCO SPIGATO.^ )
" CIPOLLACCIO GIALLO. (Bot.) La Nome volgare dell' ornithogalum narbo
pianta che ha questo nome volgare nense presso il Micheli. (A. B.J
il Micheli, l' ornithogalum |" CIPOLLONE SALVATICO. (Bot.)
(A. B.) Nome volgare ieV allium macicum.(l.&)
CIP ( 4g3 ) CIP
CIPON. (Boi.) L'albero co< nomimi! o alla dello in Francia cypre c/tauve ed alla
Guiana ha (ertilo per l'Aublel ili tipo Luigina cypre semplicemente. (J.)
.ri un genere particolare detto ciponima. CIPREA , Cypraea. (Malacot.) Genere di
V. ClPONIMA. (PolK.) molluschi conchiliferi della famiglia degli
CIPONIMA. ( Bot.) Ciponima, genere .li! angiostomi , ordine dei sifonobranchi ,
piante dicotiledoni della famiglia delie classe dei paracefalofori , stabilito da Lin
ebenacee e della poliandria monoginial neo, ed anco dai conchiliologi che lo
del Linneo, m-i caratterizzalo; calice] avevano preceduto , adottalo da tutti
mollo piccolo, peloso, di cinque rintagli;] quelli che sono venuti dopo di lui, per
corolla lubulosa, rigonfia alla base, corno! un notabil numero di belle conchiglie,
strozzata sollo il lembo, che dividesi in' che non solo si distinguono per la loro
cinque lobi concavi , allungali ; circa' forma singolare, specialmente nell'angu
trenta slami disposti in due file, inseriti! stia dell'apertura, come ancora per il lu
sull'orifizio della corolla, coi filamenti! stro e per la liscezza della superficie, lo
riuniti alla base, colle antere rotondate^) che ha loro meritato i due nomi fran
ovario supero mollo piccolo, sovrastato cesi sotto i quali sono conosciute. La de
da uno stilo peloso e ila uno stimma ra nominazione di porcelaine , porcellana ,
pitalo. Il frullo una bacca ovale, con desunta dal loro aspetto, ha per prevalso
tenente un nocciolo legnoso, di due logge fra i dotti, mentre quella di pucelage,
e disperino. pulcellaggio , non pi adoperata che
Questo genere del quale auloro l'Au-| dal popolo, e specialmente dai marinari.
blet, slato per alcuni botanici riunita Adanson forse il solo naturalista che
al symplocos , col quale, per dir vero, l'abbia scenlifieamente adottata. Sullo
ha molle relazioni. studio che abbiamo fatto dell'animale di
CtPONiiii della Guiana, Ciponima gaia una grossa specie di ciprea , portata da
nentis , Vii hi., Guian., lab. 2a6 ; Sym Quoy e Gaimard , della spedizione del
plocos ciponima , Will I.; volgarmente capitano Freycinet, abbiamo potuto ca
cipon. Albero di fusto alto selle o olio ratterizzare questo genere un poco pi
piedi, d'un legno bianco e rivestito completamente di quel che non fosse
d'una scorza bigia. I ramoscelli sono stato fallo innanzi a noi , Tale a dire ,
guerniti di foglie alterne, picciolate, gla prendendo in considerazione l'animale e
bre, ovali-bislunghe, acuminate, intieri* la sua conchiglia, nel seguente modo:
sime, coperte, mentre son giovani, d Animale ovale, allungato, involuto, gasle-
peli di color carnicino. I fiori sono asocl ropodo , che ha da ambedue le parli un
lari, riuniti in mazzetti con quattro o largo lobo appendicolare un poco ine
cinque squamine alla base, contornale di guale, del mantello, fornito internamente
peli rosei; i peduncoli cortissimi; le bac d'una fascia di cirri tentacolari, che pos
che ovali e ncricce. Quest'albero cresce sono curvarsi sulla conchiglia e nascon
alla Guiana. (Pula ) derla; testa provveduta di due tentacoli
CIPPER. ( Ornit. ) L' uccello conosciuto] conici molto lunghi; occhi assai grandi
sotto questo nome in qualche parte d' I- alla cima d' un rigonfiamento che ne
talia, , secondo Buffon, il lordo sasscllo, forma parte; tubo respiratorio del man
Turdus iliacui, Linn. (Ch. D.) tello assai corto o quasi mancante, e for
* OPPER. {Bot.) Presso diversi autori malo dal ravvicinamento dell'estremit
si legge cosi il nome di cipero. V. Cipe- anteriore dei suoi due lobi ; orifzio ovale
bo. <A. B.) trasverso, alla cima d'una specie di ca
CIPRE o CHIPRE. {Bot. ) Il Duhamel vit, in fondo alla quale risiede la vera
nel suo Trattalo degli alberi parla d'un bocca fra due labbra grosse e verticali;
|>ino cosi nominato al Ci nula, e Io ca un nastro linguale, armato di dentini e
ratterizza dai coni armati di punte e dalle prolungato nella cavit viscerale ; ano
foglie che in numero di Ire escono dalla all'estremit di un tubetto situato per
stessa guaina. Quest'albero non punlo l' affatto in addietro nella cavila bran
ricordalo nelle opere di botanica, se non chiale; organo eccitatore linguiforme, che
che nella Nuova-Enciclopedia viene, ina comunica per un solco esterno con l'ori
con dubbio, citato come pianta che possa fzio del canale deferente, pi addietro
essere una variet del pinus taeda. Giova di esso. Conchiglia ovale, convessa, molto
avvertire di non confondere quest'albero liscia, quasi completamente involuta; spira
colla condia myxa, Linn., dotta cypre per l'allatto posteriore, piccolissima, spesso
o ois cypre , n col cupressus disticha. nascosta da uno strato calcano , vitreo,
Datoti, delle Sciente Nat. Voi. VI. Sa
CIP ( 494 ) CIP
depositalo dai lobi del mantello; aper che possono riconoscersi una pupilla ed
tura longitudinale angustissima , un poco un'iride. Vi abbiamo certamente potuto
arcuala, lunga quanto la conchiglia , a osservare un cristallino ben considerabi
margini rientrati , dentati o non dentali le. La mussa cefalica si prolunga inollrt
in tutta la loro estensione, e smarginala in avanti per via d'una varice labiale
alle cime. tanto eslesa da formare una specie di
Il corpo d'una ciprea, consideralo nella tromba di grossi margini, e con un ori
totalit, ha una forma ovale, come la sua fizio rotondo e pieghettato a stella. Rei
conchiglia; per realmente costituito fondo della cavila formala ila questa va
da una specie di lamina assai larga, ben rice, e eh' rivestila da una lamina epi
poco grossa, involuta o revoluta sopra s dermica cornea ed irrcgolarmenlc pie
medesima laleralmeplc , o in una dire ghettata, trovasi la vera bocca fra due
zione perpendicolare al suo asse longitu grosse labbra verticali. Non vi sonodenli
dinale. per composto delle medesime al suo margine superiore; ma la faccia
parti di quello degli altri molluschi con inferiore della cavila orale occupata da
chiliferi a conchiglia spirale. La massa una massa linguale armata di dentini, e
lei visceri avviluppata da un mantel che si prolunga a molta distanza nella
lo, che ingrossa a misura che pi ci ac cavit viscerale; l'ano quasi per Psf-
costiamo ai suoi margini, of' precisa falto alla parte posteriore del lalo destro,
mente diviso in due lobi molto allunga all'estremit di un tubetto rilevalo edi
tati , da una fessura heu profonda si da retto in addietro sotto il lobo destro del
vanti come dietro; ma ci che offre di mantello. Da quanto abbiamo dello sulla
pi singolare, si che vedesi aumentalo disposizione ili questo mantello , cosa
>!a ambedue le parli ili appendici larghis evidente che la cavit respiralrice assai
simi ; quello da destra un pco maggiore grande e largamente aperta. Contiene an
nell'altro a sinistra, evidentemente pi teriormente e sul dorso dell' animale due
grosso e fornito di parecchi ordini ili branchie pellinifonni , assai grandi; la
cirri tentacolari, non gi sui margini, prima, anleriore o destra, assai pi grande
ma verso il mezzo della loro faccia in dell'altra, in forma di ferro di cavallo
terna , ove formano una fascia longi posteriormente aperlo, ed in quest'aper
tudinale. Il tubo respiratorio cortis tura situata la piccola , i di cui due
simo, talch pu considerarsi come man rami formano un triangolo, che ha pure
cante; ma viene supplito in parte dal il suo vertice in avanti. In mezzo allato
modo col quale i due lobi del mantello destro si vede, nell'individuo maschio (il
si ravvicinano in avanti per passare dalla solo che abbiamo dissecato), il temine
smarginatura della conchiglia. La parte del suo apparato della generazione, come
superiore del corpo delle cipree sempre pure lo slesso appendice eccitatore: il
formata dalla massa dei visceri della di primo sbocca molto addietro in un angu-
gestione e della generazione , come l' in gusto orifzio, che si continua per meno
feriore lo dal piede , che per offre la di un solco scavato fra due labbra al
particolarit di essere molto grande, ova quanto grosse, fino alla radice e lungo
le, allungato, un poco men largo poste una parte dell'organo eccitatore, il quale,
riormente che avanti, ov' inoltre Ira- sempre sguainato e aderente lungo il
versalo da una fessura submarginale. Ci fianco destro, considerabile, cilindroide,
che presenta di pi Singolare , si che depresso e con un solco nella met basi
vedesi attaccato al corpo, in tutta la lun lare del suo margine anteriore. E I|JC"
ghezza della sua faccia dorsale, per via di calo verso il terzo anleriore del corpo ed
un peduncolo o muscolo coluraellare, as occupi circa la lunghezza del terzo medio-
sai compresso, ma quasi tanto largo quan- Il rimanente dell'organizzazione de"e
l'esso, e composto d'un nolabil numero cipree non ci sembrato differire da
di fasce! li muscolari, separati da scanala quanto osservasi negli altri sifonobran-
ture. Il qual muscolo seguila del rima chi, almeno secondo ci che abbiamo po
nente, come al solito, la direzione della tuto vedere sopra individui nei qual'
spira della conchiglia , e vi si attacca in liquido conservatore non aveva potuto
tutta la sua lunghezza. La testa grossa convenientemente agire sui visceri pro
e ben distinta. Reca un paio di grossi fondi, atteso il modo col quale il p>**'e
tentacoli conici, allungati, ed al loro lato chiudeva completamente tutta l'apertura
esterno, sopra un piccolo rigonfiamento, della conchiglia. Quello per che ci e
grandissimi occhi, nei quali dice Adanson slato possibile di osservare, ci baster per
CIP ( 495 ) CIP
concepire la formazione c la modificazione tro le altre, in modo che l'ultima oltre
ilei loro involucro conchilifero. passa le prime verso la circonferenza del
Il quale involucro ha sempre 1' esalta l'apertura; ma touo molecole essenzial
forma <lel corpo dell' animale che lo ha mente calcane, prodotte da lutti i pori
costituito, vale a ili re che ovale, allun della superfcie esterna ilei lobi del man
gato , convesso sopra, depresso ed aperto tello, che si dispongono le une accanto
sotto, evidentemente involuto; la spira, alle altre, le une sopra le altre , in un
piccolissima, i h' ad una cima, e che al modo irregolare; dal che risulta maggior
l'altra ha una smarginai lira pi o meno densit, uno stalo come vitreo, come di
distinta: ma, secondo l'et, considerabil- porcellana, senza tracce Hi strie d'accre
meule diversifica non solo nella forma scimento, e finalmente un pulimento lu
della sua apertura, lo che succede in molli stro, pi o meno completo per la conti
altri generi di conchiglie , ma anco nella nua confricazione dei lobi del mantello,
sua struttura, nella grossezza, ed eziandio parti estremamente molli, morbide, e che
nel suo sistema <.i colorazione e nel suo producono l'effetto del miglior brunitoio.
colore. Il qua! deposito muta pertanto la strut
Una giovane conchiglia di ciprea tura della conchiglia; ma evidente che
ovale-allungata , cilindrica o subcilindri- ci non pu succedere senza che la sua
ca, pili larga davanti che dietro, sottilis grossezza non sia ancora pi o meno ron-
sima e per lo pi colorita da fasce tra siderabilmenle aumentata , secondo l'et
sversali. Bench non abbia epidermide, dell'animale e le parti del mantello. Lo
heu si veggono alla sua superficie le strie che produce dapprincipio il ristringi
d'accrescimento. A queH'e|>oca la spira, mento dell'apertura, e quindi la dentel
per quanto assai piccola , assai visibile latura dei suoi margini, poi le profonde
ed appuntata; ma specialmente nell'a ed oblique smarginature delle due estre
pertura si trovano le maggiori differenze. mit , la completa occlusione della spira,
in generale mollo grande, primiera e finalmente il cangiamento pi o meno
mente perch il margine rolumellare apparente del sistema di colorazione ed
scavalo, un poco torlo in avanti, e non anco nel colore. I due lobi del man
realmente formalo che dal rigiro della tello, dapprincipio assai corto, agiscono
spira, ed in sec ondo luogo perch il mar un poro sui margini dell'apertura, ed
gine destro, assai sottile, tagliente, non egualmente depositano sovra essi della
ha vei una tendenza a ricurvarsi interna materia vitrea , che assume la forma
mente. La quale apertura in addietro denticolata, a motivo dell'impressione,
non tocca totalmente l'estremit della attraverso a loro, dei fascelti distinti
conchiglia, e presenta anteriormente una del muscolo columellare. A misura che
specie di allargamento o di sboccatura questi lobi maggiormente si allunga
piuttosto che una vera (marginatura. no, il deposilo acquista in estensione
Quando la conchiglia a lai grado di fino a che quello d'una parte giunga a
sviluppo, tanto diverso da ci eh' ella sa toccare l'altro, lo che produce la linea
r, essendo giunta al suo completo stalo, pi o meno sinuosa, e pi a sinistra che
che lo slesso Adansou, il quale ha osser a destra, la quale osservasi sul dorso di
vali vivi questi animali, ne ha formato una ciprea adulta. per sempre molto
un genere particolare sotto il nome di pi grosso sui margini: primieramente
peribolo, probabile che le espansioni perch le espansioni palici I i sono anche
laterali del mantello non esistano e non esse pi grosse alla loro radice che ai
sieno considerabili ; ma quando esse lo margini, specialmente quando hanno molla
divengono, e che allora l'animale, per dilatazione; inoltre sono per lo pi ad
strascicarsi comodamente, cosi reti . a un mezzo stalo d'estensione che a quello
sollevarle a destra ed a sinistra sul suo completo, e finalmente probabile che.
dorso, in modo che i cirri tentacolari di quando l'animale non pi atto a ri
vengano esterni e marginali, la conchi prodursi , queste espansioni diminuiscano
glia allora sulla quale necessariamente si anch'esse di estensione e si riducano a
ripiegano, principia a provare delle con non uscire che un poi'o dall'apertura.
siderevoli modificazioni per la materia La conchiglia allora sembra deprimersi
calcarla che appoco appoco depositano. e l'apertura maggiormente si ristringe,
Primieramente nella struttura: poich in denlellandosi , s'incrosta per cosi dire
simil caso non sono pi Iantine inuccose in avanti come in addietro, e produ
e calcane, che si dispongono le une deli- ce quelle specie di canali obliqui che
cip ' (4 6 ) CIP
si ricurvano alle cime, e talvolta ancora alla sua conchiglia, o per riempire i fori
oltrepassano d'assai la lungheria della che vi erano siali falli , sono sempre ir
vera conchiglia, che allora completa; regolari , non colorili e non hanno U
pare infatti che in questi animali, u mi- struttura lamellare del rimanente delh
tura che la vecchiezza progredisce , le conchiglia ? Le quali differenze nella
forze muscolari e le propriet vitali di grandezza d'individui adulti della mede
minuiscano, la massa inorganica aumenti sima specie, possono d'altronde facilmente
in grossezza, in densit, e che il rislrin- spiegarsi per qualche diversit nelle cir
giruenlo dell'apertura loro impedisca ili costanze esterne, favorevoli o svantaggio
situarsi nelle circostanze favorevoli per se, o per il cibo, o per il riposo ed auro
continuare un'esistenza che non deve pi per l' esposizione alla luce.
aver luogo. Da quanto abbiamo delto, I costumi e le abitudini delle cipree
agevol cosa il concepire, olire ai cangia non offrono certamente nulla di molla
menti di struttura e di forma d'una con singolarit; ma in generale sono ben |ioco
chiglia di ciprea, quelli di sistema ili co conosciute, )K-r quanto ne abbiamo una
lorazione ed anco di colore , poich nella piccola specie sulle nostre coste; Adan-
conchiglia propriamente detta il colore son e anco il solo aulure che ne abbia
proveniva dagli slessi margini del man parlalo. Le cipree abitano specialmente
tello, forse allora senza espansione, men sulle coste e soprattutto nelle buche degli
tre, nella conchiglia adulta, la superfcie scogli, e sembra che pur s'internino nella
esterna di questi lobi deposila le mole rena. Il senso della visla in loro pi
cole calcarie altrimenti colorite. forte che in qualunque altro genere della
Da quanto abbiamo stabilito su falli medesima classe, come polrebhesi crederlo
d'organizzazione incontrastabili, evi dalla grandezza dei loro occhi, lo che
dente che una ciprea in giovent , ed stalo confermalo da Adanson, il quale
anco in un'eia media, deve considerabil- per ha velluto che , quando siffatti
mente differire da quello che nel suo animali si strascicano , si avviluppano
sialo adullo. Lo che appunto deve scu tanto completamente nei lobi del lom
sare i naturalisti che hanno potulo fare mantello, che si riguarderebbero a primi
della medesima specie di conchiglia pi visla per molluschi tulli nudi, come lf
specie differenti con semplici variet di aplisie. Quando vogliono rientrare nella
cl, e quelli ancora i quali, come Adan- loro conchiglia, questi lobi rientrano eoa
son , hanno potuto formarne generi di molla prontezza, ma non succede cos per
versi. uscirne, poich ci fanno con la massima
In quanto all'ipotesi immaginala da lentezza, come al tasto, e lor bisogna un
Bruguires per spiegare tome si trovino tempo competente per avvilupparsi to
delle cipree adulte di grandezze ben di talmente. Di buon grado supponghiamo
verse, la quale consiste nell' ammettere che nell'acqua le cipree si servano dei
che questi animali abbandonano la loro lobi del loro mantello per nuotare, rome
conchiglia quando non sufficientemente le bulle, e che allora, al pari di esse,
granile per contenergli , come un poco sieno arrovesciale, col piede in sii; sup
vien praticato dai crostacei, non solamente posizione che per affacciamo solo per
possiamo assicurare che il fallo erroneo, analoga. Nulla abbiamo del rimanente
ma neppure l'analogia pi forzala non trovato sui. costumi delle cipree. Sono
permeile il supporlo. Come, infalli, gli esse carnivore? inghiollono tult'intiera la
animali che pi di qualunque altro te loro preda? Ci sembra probabile, non
mono l'azione delle circostanze esterne, per certo. In quanto al loro modo di
che escono dall'uovo con una conchiglia copula, alla forma delle uova, te, nulla
gi da lungo tempo formala, onde cerla- assolutamente ne sappiamo.
ncnte impedire quest'azione sopra un Le cipree si trovano in tulli i mari,
tessuto tanto muccoso quanto il loro, po giacch ve ne ha una piccolissima specie
trebbero essi vivere, supponendo che il nella Manica, e forse pi al nord, ed una
loro corpo potesse slaccarsi dalla tonchi, mollo pi grossa nell'Adriatico; ma bi
glia, e s|iecialmenle svolgersi e liberarse sogna convenire che la patria di questo
ne , coi loro organi pi importanti quasi genere realmente fra i tropici, e so
per l'affai In sconcili, e poi formare un'al prattutto nel mare delle Indie , ove
tra conchiglia? Le esperienze di Rau- si trovano le pi grosse e le pi belle
mur non hanno esse dimostralo che i specie.
pezzi i quali una chiocciola pu produrre Le specie di questo genere sono, <
CIP ( li97 ) CIP
quanlo pare, assai numerose e suscettibili Gmel., pag. 3398, n. 4 ; Enc. meU tav.
li una ben nolabil variet di colore, pro 35o, fig. 1 , a, b. Conchiglia ovale-bislun
veniente non solamente dall'et, come ga, subcilindrica, bianca giallognola, or
stato osservato di sopra, ma ancora da nala di macchie ciple di lionato bruno o
cause non conosciute o da localit, talch internamente di questo colore sopra , e di
assai difficile il distinguerle, giacch i quattro grandi macchie quadrate brune
caratteri desunti dalla l'orina seno di molta nerastre sullo, violacea dentro ; quaranta
difficolt, non forse per riconoscersi, ma due denti da una parte e trentanovc dal
almeno per esprimergli altrimenti che l'altra. In giovent cinta da tre larghe
con figure. Gmelin ne definisce centoven- fasce pi cupe e da due bianche.
tuna specie, che divide in quattro sezio Dell'Oceano delle grandi Indie.
ni, secondo che la spira o non visi La Cipbea lepbe, Cypraea testiceli-
bile; che la conchiglia ottusa , ombili- noria, Linn., Gmel., pag. 399, n. 5;
cata , e ribordala: De Lamarck non ne Enc. met., lav. 35 1 , fig. o; volgarmente
caratterizza pel che sessantotto specie la Lepbe. Gran conchiglia ovale-bislunga,
viventi, per quanto ve ne sicno eviden subeilhidrica , un poco depressa alle due
temente molte nuove. Finalmente, L)u- cime , sfumala di lionato , di castagno e
clos , che ha preparata una speciale mo di bianco, e sparsa di punlolini di lai '
nografia di questo genere , ne distingue colore.
almeno una ventina di pi dell'autori Dell'Oceano delle grandi Indie.
degli animali invertebrali. Vi sono molte La Oriu'.A Mauritania, Cypraea mau-
specie in questo genere che godono di un ritiana, Linn., Gmel., pag. 3407, n.4>i
distinto posto fra le conchiglie rare o ri Enc. mei. lav. 35o, fig. 2, a, b. Conchi
cercate. Alcune sono adoperate per fare glia ovale, sublriquelra , gibbosa sopra,
delle' tabacchiere, e fra le altre la ciprea depressa sotto, compressa sui lati, lionata
grand' Argo. bruna macchiala sopra, lionata rossa bionda
Poich ci sembra quasi impossibile lo o lulla nera sollo.
stabilire delle divisioni un poco distinte Dei mari dell'Isola di Francia, dell'In
fra le specie di questo genere, preferiamo dia e di Giava.
di disporle per ordine di grandezza , o La Ciprea geogbafica, Cypraea map
almeno quanto ci sar possibile. pa, Linn., Gmel., pag. 3397, n, 2; Enc.
La Ciprea occhiuta, Cypraea oculata, mei., tav. 352, fig. t\, volgarmente la
Linn., Gmel., pag. 3(jo3, n. 18; Cy Carta geografica. Conchiglia ovale-
praea cervina, De Lamarck, Anim. inveri., venl ricosa, a spigoli assai rotondi, bianca
lom. 7, p. 3j5, n. i; Enc. mei., tav. o leggermente rosea, ornata di macchiette
352, fg. 3i ~, volgarmente il Firmauekto. bianche sodo, e d'una linea dorsale ra
Conchiglia ovale, venlricosa, lionata o mosa sopra; interno paonazzo; denli in
castagna , sparsa di numerosissime mac numero di Irenlasei da una parie, e di
chiette o goccioline bianche , rotonde , quarantadue dall'altra.
molto ftte; interrotte sopra da una fascia Dell'Oceano delle grandi Indie.
longitudinale quasi diritta , pi pallida ; Pare che gli individui giovani di que
il labbro destro violaceo internamente. sla specie manchino di fasce.
Dei mari dell'America. La Ciprea ababica, Cypraea arabica,
La Ciprea essaktema, Cypraea exan- Linn., Gmel., pag. 33g8 , u. 3 ; Enc.
tliana, Linn., Gmel., pag, 33gy, n, i, e mei., tav. 352, lg. 1 , 2 e 5. Conchiglia
Cypraea zebra, pag. 34oo, n. 8; Enc. ovale-venlricosa , depressa sollo, bianca,
mei., lav. 349, fig. a, b,c,d, e; volgar con una linea dorsale non ramosa e con
mente I'Argo falso. Coni biglia ovale, macchie brune sui margini, sopra; liona
cilindrica, lionata, sparsa di grandi mac ta; i denti dell'apertura castagni soliti.
chie bianche, tonde, suboccllaie; fascia Dell'Oceano delle grandi Indie.
dorsale longil udinale , pallida; interstizio Gli individui non adulti sono ceneri
paonazzo; i denti dell'apertura castagni. ni, con fasce trasversali scalate di bruno..
V. T..v. 334. La Ciprea arabicula , Cypraea ara-
Quesla spec ie, in giovent, traversala Hcnla , De Lunik., pag. 3ijg , n. 54.
la fasce binili he sopra un fondo rossiccio. Conciliglieli a ovale, marginata, depressa
Proviene dall'Oceano delle A ni il le ed sollo, bianca, con specie di caratteri bruni
comune nelle collezioni. lionati sul dorso; i Iati carnicini, mac
Le Cipbea Abgo , volgarmente il chiali di paonazzo; i denti dell' apertili*
cbakd'Abgo, Cypraea Argus, Linn., bianchi.
CIP (498 ) CIP
Delle cosle occidentali del Messico. La Ciprea sorcio, Cypraea ratlus.
De Lamarck conviene che sh una spe De Lamk., Aninv, inveri., lom.< j, pa
cie assai vicina alla Cypraea arabica, ma 58o, n 10; Enc. mei., tav. 35 r , ftp. '4
assai pi piccola. Duclos creile the sia Conchiglia ovale, ventricosa . convfsii,
realmente una semplice variet. biancastra o livida, con macchie irrego
La Ciprea arlecchina , Cypraea ii- lari pi o meno confluenti, brune rosse
strio, Linn., Gmcl., pag. 34o3, n. I2u; bionde o castagne sul dorso, e con uni
Cypraea amethystea, 34oi, n. io; Cy pi grande nella vicinanza della spira.
praea reticulata, Gmel., pag. 3420, n. E una specie che sembra mollo vicini
io3 , Enc. mei., lav. 35i , fig. i . , b. alla Ciprea lepre; peraltro pi rigopli.i
Conchiglia ovale, rigonfia o subgibbosa , o meno allungala.
lionata, ornata ili macchie bianche ocel Non se ne conosce la palria.
late, subpoligone, mollo fitte e ben cir La Ciprea sanguinolenta , Cypraei
coscritte sopra, e ili macchie nere sui lati; mus, Linn., Gmel., pag. 3^07, n. ^3;
il disotto un poco paonazzetlo. Enc. met., tav. 554, fig. 1 > volgarmente
Delle coste del Madagascar. il Leopardo, la Pugnalata. Conchiglia
Gli individui incompleti sono turchi corta, ovale, gibbosa, soprattutto poslc-
nicci o violacei , con fasce trasversali e riormenle, sublubercolosa; cenerina, scre
nebulosit sagittale. ziala di bruno, con una lima donale
I.a Ciprea gocciolata , Cypraea pit bianca, accompagnala sui lati da mae-
tata. Conchiglia un poco gibbosa, ornala cbielle se 11 rissi me, e posteriormente ili
di macchiette nere, mal terminale, sopra un'altra pi grande e sanguinolenla- I
un fondo bianco giallognolo; la linea denti dell'apertura castagni, e quindici
dorsale Malia aurea ; venlisei denti da una a sedici per parie.
parie dell'apertura, venlinove dall'altra. Dell'Oceano d'America e del Medi
Questa specie , della quale ignorasi la terraneo.
palria, e che si trovala indicata nella La Ciprea ventricolo, Cypraea ven
collezione del Museo, differisce ella dalla tricida*, De Lamk., loc. cit., lom. 7,
Ciprea ligrina? pag. 38i, n. i3. Conchiglia ovale, con
La Ciprea boffona, Cypraea scurra, vessa, senza esser gibbosa, grossa, pe
Limi., Gmcl., pag. 3^ 09, n. 122; Enc. sante; castagna, con una macchia dor
mei., lav. 35a , fi. 3. Conchiglia ovale, sale bianca, lanceolata, ed i lati cene
cilindracea, bianca livida, con caratteri rini, lividi, trasversalmente lineolali.
lionali e con macchie dorsali, rotonde, Dei mari della Nuova-Olanda.
pallide; i lati punteggiali di bruno. Gli individui giovani hanno quattro
Questa specie, mollo rara , proviene fasce rosse sotto i margini bruni neri.
dall'Oceano delle granili Indie. La Ciprea aurora , Cypraea auran-
La Ciprea livida , Cypraea stercora tium, Linn., Gmel., pag. 34o3 , n. mi
ria, Linn., Gmcl., pag. 3399, n. 6; Chemn., Conch., 11, toni. 180, fig. >"3"
Enc. mei., tav. 35io, fig. 5. Conchiglia e IJ38; volgarmente 1' Arancia. Conrbi-
ovale, ventricosa, gibbosa, o scrignula, li glia ovale , ventricosa , quasi globulo"
vida e bianca verdognola, senza linea dor di un colore ranciato uniforme sopra,
sale, con qualche rara macchia, rossa bianca sotto; i denti dell'orifizio tl'tin
bionda, sopra; i denti dell'apertura, assai vivace ranciato.
numerosi (3i-28), filli, bianchi; i loro Questa bella conchiglia, lunga Ire pol
inlerslizii scuri; l'interno paonazzo. lici e mezzo , proviene dai mari Iella
Dei mari occidentali dell' Affrica. Nuova-Zelanda ; rarissima nelle colle
Questa specie, che Adanson ha de zioni , e per conseguenza assai cara.
scritta sotto il nome di majet, chia La Ciprea tigre , volgarmente li
mala dai mercanti il coniglio, quando Pelle di tigre, Cypraea tigris, Lio"-"
perfetta, e la scaglia, allorch non ha Gmel., pag. 34o8 , n. 44, e Cyprc<
testaceo il suo strato posteriore, ed al feminca, pag. 34og, n. 47. Conchit'u
lora offre quattro fasce brune assai mal assai grossa, ovale, vcnlrir sa, nio'lo
formale o nebulose, sopra un fondo gri convessa, massiccia, bianca lurcliinirtHi
gio paonazzo ; allora per pi allungata ornala di numerose e grandi macchie nere,
ed il numero dei suoi denti non che rotonde, sparse, e d'una linea dorsale
di 28-25. diritla, ferruginea sopra, hiancliimn
Duclos riguarda questa specie per una sotto; ventitr denti tulli bianchi |*r
semplice variet della seguente. margine, talvolta ventisei a venlinove.
CIP ( 49; ) CIP
Questa specie, eh' bellissima eil assai nazzo: ventiquattro a venticinque den
comune nelle collezioni , proviene lai tini paonazzi.
mare delle Indie, dal Madagascar finn Dell'Oceano delle grandi Indie.
alle Mollicene, (iraelin la ilice pure del In giovent questa specie non ha i lati
mare Adriatico, lo che pi dubbio arenacei, u l'interno paonazzo. Bisogna
Siccome si trovano degli individui com certamente riferirle la Cypraea crassa,
pleti ili diverse grandette, che vengono Lamk., pag. 34ai , n. 108; Lisi., Conch.,
riferiti a questa specie, Bruguires e De tav. 664, fig- 8, ch' pi massiccia c special
Lamarck si sono basati su ci per ap mente assai pi grossa (quallro pollici).
poggiare la loro ipolesi, che le cipree La Ciprea topo, volgarmente il Topo,
abbandonano la loro conchiglia , quando Cypraea lurida, Linn., Gmel., pag.
troppo piccola , per formarsene un'altra. 3401, n. 11 ; Enc. mei., tav. 54 fig. a.
In giovent la ciprea tigre offre tre Conchiglia ovale, un poco bislunga, di
fasce , composte ognuna di due specie di color grigio topo o lionato pi o meno
macchici le nere. puro, con due zone bianche poco appa
La Ciprea tighina, Cypraca ligrinn. renti sul dorso , e con due macchie nere
De Limili., loc. ci/., pag. 38a, n 16; alle cime; vcntilrea sedici dentini bianchi.
Cypraen gultata , Ann. del Mus., pag. Delle coste del Senegal.
/}53, n." 16, Enc. mei., tav. 353, fi. 5. La Ciprea isarella, volgarmente l'I-
Conchiglia ovale, un poco veni rirosa, sabella, Cypraea isabella, Linn., Gmel.,
biancastra, ornala di macchiette punti pag. 3409, n. 49; Encicl. met. , tav.
formi, brune, sparse , e ci' una linea dor 355, fig. 6. Conchiglia mediocre, ovale
sale, ondulata, ferruginea sopra; bianca bislunga, subcilindrica, lionata cenerina
.sotto. Come la precedente, dalla quale o carnicina, con due fasce trasversali pi
assai poco differisce, proviene dai mari pallide, poco visibili , e con due macchie
dell' India. Una rara variet castagna terminali ranciale; denti dell'apertura
rossastra cupa, che nasconde i punii ilei piccolissimi, mollo ftti c numerosi (tren
quali tigrata. totto a ventolto).
La Ciprea virata, Cypraea vinosa. Dalle coste del Madagascar.
Liuti., Gmel., pag. 3421 , n. 109; Bo Un individuo, portalo da Gaudichaud,
llii un., Recr., 3, fig. a5o. Conchiglia ova bianco sauro.
le , bianca vinata sopra , con macchie ro La Ciprea ceseri.va, Cypraea cine
tonde, lenlicolari, nere nel mezzo e rea, Linn., Gmel, pag. 3402 , n. iG,
rosse bionde o paonazze alla circonfe Martini, Cond., 1, tav. 25, fig. 254 e
renza; una linea dorsale bianca; l'in 255. Conchiglia sottile, ovale-bislunga,
terno paonazzo. poco convessa, cenerina rossiccia o ros
Del mare Mediterraneo e dell'Oceano. sastra , con due fasce trasversali bianche
La Ciprea talpa, Cypraen talpa. pallide o turchinicce; tutta la sostanza
Linn., Gmel., pag. 34oo, n. g; Enc. del deposito bianca , senza macchie nere
mei., tav. 353, ng. 4, volgarmente Latte terminali.
e Caff. Conchiglia ovale bislunga, sub- Dell'Oceano asiatico.
cilindrica, lionata, come listata, con Ire Ci sembra che questa specie sia una
zone bianche pallide trasversali; i tali variet della ciprea caurica.
e il disotto bruni nerastri; quaranla- La Ciprea sordida, Cypraea sordida.
uove dentini eguali tulli bruni per mar De Lamk., loc. cit., pag. 387 , n. 24.
gine. Conchiglia ovale, venlricosa, lionata pal
Dei mari dell' India e delle coste del lidissima o grigia carnicina , con due zone
Madagascar. bianche poco visibili superiormente , e
Questa specie non sarcbb'ella un in con puntolini nerastri, finissimi, irrego
dividuo giovane della Ciprea Argo oj lari, sui lati; denti dell'apertura viola-
d'una specie vicina? rei, fitti, piccoli, in numero di venti
La Ciprea carneola, Cypraea car quattro da una parte, e di diciassette
neo/a, Linn., Gmel., pag. 3400, n. 7; dall'altra.
Enc. mei. , tav. 354 , fig. 3. Conchiglia Duclos crede che questa specie sia una
ovale-bislnnga , lionata pallida, con Ire o variet della precedente.
quattro fasce trasversali, rossastre, pi La Ciprea hevosa, volgarmente la
cupe sul dorso; i lati come arenacei per Gragnolata, Cypraea vitellus , Linn,,
una noi ibi I quantit di puntolini bian Gmel., pag. 3407, n. 42, Encicl. met.,
castri; il disotto bianco; l'interno pao- tav. 354, fig. 6. Conchiglia ovale, ven.
CIP ( 5oo ) CIP
Irfcosa, subconvessa, lionata, con Ire grossi denti, mollo distanti , bianchi; gli
fasce pi cupe , poco ilislinte, graziosa intervalli ranciali; l'interno violaceo.
mente ornata li macchiette bianche lattee Dell'Oceano indiano.
opra; i lati bruni, arenacei, substriali La Ciprea pera, Cypraea pyram.
vcrticalmenle ; il disotto bianco, l'interim Linn., Gmel., pag. 34n, n. 5(), Enc
turchino-paonazzo; denti mediocri, ila mei., lav. 343, fig. I. Conchiglia ovale,
ventiquattro a venlicinquc da una parte un poco allungata, a margini non lis
e tenti a ventuno dall'altra, e lutti tati, rossa bionda ferruginea o rossastri,
bianchi. subfasciala e con macchie bianche sul
La Ciprea testa di serpe, volgar dorso; i lali e il disotto crocei o gialli
mente la testa di serpe, Cypraea ca rossicci; i denti dell'apertura bianchi.
put serpenti*, Linn., Gmel., pag. 3ijo6. Dell'Oceano AtTricano e ilei Mediter
n. 3c), Enc. mei., lav. 354 i "% 4- Con raneo, del golfo di Taranto e dell'A'Iru-
chiglia ovale, subtriquel ra , mollo de lico, poich probabilmente la Cypraea
pressa e larghissima sotto, subcareoala cinnamomea dell'Olivi.
sopra ; di color corneo, reticolata di I giovani individui hanno i lati bu
rosso biondo e di bianco in mezzo al chi e il disotto carnicino.
dorso, bruna nerastra sui lati; l'apertura La Ciprea lince, volgarmente la Pic
biancastra, con quindici a quattordici chettata, Cypraea lynx, Linn., Gmel.,
denti molto forti, lutti bianchi. pag. 3409. n. 48, e Cypraea squnlim,
Dei mari dell' India ed anco di quello pag. 3420, n. 101 ; Enc. mei., tav. 355,
del Senegal. una comunissinia conchi fig. 8, a, b. Conchiglia ovile, un poco
glia, che ha paonazzo l'interno. bislunga, venlricosa, scalala di bruno
L'individuo giovane gridellino, con sopra un fondo lionato e ricoperta sui
una fascia trasversale bruna. lati, nello sialo adulto, da una specie
La Ciprea fasciata, Cypraea zona- di vernice lattea , sparsa di alcune mac
ria, Linn., Gmel., pag. 34i4i n. 119. chie tonde, brune cupe; il disotto biin-
Chemn., Conch., 10, tav. 1 45, fg. i3/J^ co; l'intervallo dei denti rancialo, ven
Conchiglia ovale, cenerina turchiniccia, ticinque denti da una parte, e ventitr
con tre fasce l'ormale da fiamme rosse dall'altra.
bionde, ondulate sul dorso, e con mac Dell'Oceano indiano, fino dal Eib-
chie porporine sopra un fondo bianco da gascar.
ambedue le parli; undici ben grossi denti La ciprea lince giovane cinta da Ire
da un lato dell'apertura, e tredici dal fasce brune assai mal formale.
l'altro. La Ciprea abbronzata^ Cypraea afa
Delle coste .di Guinea. tta. De Lamk., loc. cit., pag. 38o, n. 3o,
una specie assai vicina alla Cypraea Chcmn., Conch., 10, tav. 1 45, fig. i3ji,
una'ala. Una variet talvolta tutta volgarmente I1 Agata abbronzata. Con
bianca; al Museo ha ricevuto il nome chiglia ovale, venlricosa, convessa, scavali
di Cypraea alba. e come ombilicala alla spira, bruna ros
La Ciprea miliare, Cypraea miliaris.. siccia, con tre zone scure e due chiarr;
Linn., Gmel., pag. 3420, n. 106, Mar i lali e la faccia inferiori neri.
tini, Conch, 1, tav. 3o , fig. 3a5. Con Dell'Oceano asiatico.
chiglia ovale, venlricosa , gialla livida, La Ciprea rosicchiata, volgarmenlt
sparsa di punti bianchi e di macchie o la Punteggiatura bianca , Cypracn ero
celiate pallide sopra; i lati biancastri, sa, Linn., Gmel., pag. 34i5, n. 8j,
punteggiati ditionato o di rosso biondo; Enc. mei., lav. 355, fig. 4i 1 *
qualche lineetta di tal colore alle due chiglia ovale-bislunga, solida, a ro.irjim
cime; sellici o quindici dentini , spazieg grossi e rigonfii; gialla verdognola, ormi1
giati ai margini; l'interno paonazzo. di punlolini bianchi e di macchie ocel
Dell'Oceano delle grandi Indie. late, brune e bianche, superiormente
La Ciprea rosola, Cypraea vario- rare; i margini e il disotto, bianchi, coi
laria. De Lamk., loc. ci/., pag. 387, n. una macchia trasversale media , hrooJ.
27, Encicl. mei., lav. 353, fig. 2. Con da ambedue le parti; quindici grosjissimi
chiglia ovale, grossa, massiccia; il dorso defili spazieggiati, tulli bianchi, come
giallognolo, sparso di macchie bianche; pure i loro intervalli.
i lati ingrossati, bianchi, con macchie Dell'Oceano Indiano.
rosse porporine; apertura mollo larga, La Ciprea cadrica , volgarmente u
contornata da ambedue le parli da sedici Pelle di Sojiaro, Cypraea cauriea, Ldi
CIP ( 5oi ) CIP
Gmel., pag. 34i5,n.83; Enc. mei., la. cbie quadrate lionate rotte bionde, pun
856, fig. io. Conchiglia ovale-bislunga, teggiale di bruno, e con i loro angoli che
solida, gialla livida, coli punti lionati so si prolungano o formano altre macchie
pra , talvolla con l' indizio di Ire 7one disposte sopra; i denti dell' apertura gial
Eiti scure mal formale; i lati ingrossali, li ; l' interno paonazzo.
ianchi, con gocciole brune nerastre; di Patria non conosciuta.
ciotto a venti denti, mollo grossi, bian L' individuo conservato al Museo
chi; l1 intervallo rancialo. quasi tulio bianco, con una sola macchia
Dei mari dell'India e del Madagascar. irregolare, a margini pi bruni del rima
La Ciprea ocellata, Cypraea ocel- nente; una specie assai vicina alla Cy
/a/o, Limi. Gmel., pag. 3417, n. yi; praea olivacea.
Enc. mei., tav. 355, ng. 7. Conchiglia La Ciprea rondine, Cypraea hirurulo,
ovale, a dorso rigonfio, submarginala, di Liun., Gmel., pag. 34ii, n. 55; Cy
un giallo lionato o cannella , sparsa ili praea felina, pag. 34ta, n. 66; Enc.
punii bianchi e di occhietti neri contor met., lav. 356, fig. 5 e i5. Conchiglia
nali da un cerchio bianco sopra, con una piccola, ovale, cenerina turchiniccia, con
linea media, stretta, livida; i lati punteg due zone bianche un poco scure, e con
giali di porporino; il disotto bianco; due punti neri alle cime; venlidne fitti
l'interno paonazzo; diciassette a diciolto denti al margine destro, sedici a dicias
denti. sette al sinistro; l'interno paonazzo.
Patria non conosciuta. Dell'Oceano Indiano.
La Ciprea crivello , Cypraea cribra Una variet (Martini, Conch., 1, tav.
rla. Limi., Gmel , pag. 34 4-> 80, Enc. 28, fig. i83 e 284) ovale-bislunga ed
mei., tav. 355, fig. 5; volgarmente I' Argo un poco pi grande; un'altra, egualmente
piccolo. Conchiglia ovale-bislunga , su- pi allungata , punteggiata di lionato,
bombilicala al vertice, ornata sopra ili con una larga macchia dorsale rossiccia,
macchie ovali bianche, fitte, sopra un e ci pare che abbia assai meno denti al
fondo color cannella; i lati e il disotta l'apertura (dodici a quindici), e manca
bianchi; diciassette a diciolto denti assai delle macchie terminali. Potrebbe essere
grossi e lutti bianchi. una specie distinta.
Questa specie, assai comune nelle col La Ciprea ondata , Cypraea undata.
lezioni, siala portala dai naturalisti De Lamk., loc. nit., pag. 3g3 , n. 4<> i
della spedizione del Capitano Freycinel. Enc. mei., tav. 356, fg. 11. Conchiglia
La Ciprea tordo , Cypraea turdus. sottile, ovale, ventricosa, convessa, oni-
De Lamk., loc. ci'/., pag. 3ga , n. 3C; bilicala, castagna, con due zone bianche
Enr. mei., lav. 355, fig. 9. Conchiglia ova rigate di linee lionate, sagittale, che la-
le, veutricosa, rigonfia, oviforme , ad aper scian pure tre zone brune; denti tutti
tura dilatata anteriormente, di un bianco bianchi, in numero di venti e di diciotto.
leggermente turchiniccio, sparso di punti Patria non conosciuta.
rossi biondi, ineguali e dispersi sopra, Una variet ornata di linee bianche
bianca sotto. longitudinali , anguste e ondale. Questa .
Patria non conosciuta. specie sembra poco differire dalla seguen
La Ciprea olivacea, Cypraea ovum , te, della quale certamente una variet.
Lino., Gmel., pag. 34 13, n. 65; Cypraea La Ciprea sagittata, Cypraea ticzac,
olivacea , De Lamk., pag. 392, n. 3jj Limi., Gmel., pag. 3410, n. 54; Enc.
Martini, Concli., t, lav. 37, fig. 378 e met., tav. 356, fig. 8, a, b. Conchiglia
379. Conchiglia ovale-bislunga, cilindra- piccola, ovale, biancastri o cenerina, or
cea, gialla verdognola, mescolala di mac nata di linee strette, pallidissime, ele
chioline lionate e fitte sopra; bianca pal gantemente sagittale, talora longitudinali,
lida sui lati e sotto. talvolta interrotte da tre fasce giallognole.
Coste dell'isola d' Amboina. Patria non conosciuta.
In giovent questa specie ha tre fasce La Ciprea plaveola , Cypraea Jla-
turebinicce. veola, Liun., Gmel., pag. 34>6, n.86;
La Ciprea testa di db ago, Cypraea Cypraea acicnlaris , Linn., Gmel., pag.
stolida, Lio-; Cypraea rubiginosa, Lin., 34i 1 , n. 107 , Cypraea [flaveola , De
Gmel., pag. 34ao, u.u 1 i3-,Chemn.,Conc/i., Lamk., pag. 394, n.4a; Enc. met., tav.
11, lav. 180, fig. 1743 e 1744- Conchiglia 356, fig. 14. Conchiglia ovale, un poco
bislunga , c iliudracea , poco venlricosa convessa, marginala, solida , giallognola
bianca livida o cenerina, 1011 due ruac- sopra, bianca sotto, ed ornala sui lati di
Diiion. <lelle Sciente fiat fai. l'I'.
CIP ( 5o2 ) CIP
punii bruni; diciassette e sedici o ovale-bislunga , <1' un bianco leggermente
quattordici denti tutti bianchi, come pure roseo, sparso di punti rossi bruni, molto
1 interno. radi; l'apertura giallognola.
Patria ignota. Non se ne conosce la patria.
E una specie mollo vicina all'ocellata, La Cipbea pisello, Cypraea cicerculs,
forse il suo individuo giovane. Ci sembra Linn., Gmel., pag. 3419, n. 98; Enc.
evidente che la CypraeaJtaveola di Linneo met , lav. 355, fig. 1, o, b. Conchiglia
sia Mentir con quella ili De Lamarck assai piccola, globulosa, convessa, subro-
La Ciprea ihsangcikata , Cypraea slrata alle due estremit e con numero-
sanguinolenta, Linn., Gmel., pag. 3406. sissimi punti elevati, granulosi, che for
n. 38. Eric, mei., lav. 356, fig. 12. Con mano una linea dorsale cava; color bianco
chiglia sottile, ovale-bislunga , cenerina o giallo pallido, apertura angustissima.
turchiniccia, fasciala di bruno o di lio Dell'Oceano delle grandi Indie e del
nato; i 'ali incarnali, paonazzi, punteg Mediterraneo, secondo Gmelin.
giati di rosso sanguigno; V interno pao La Cipbea pkhla, Cypraea Iota, Linn.
nazzo; veni un piccoli denti al margine Gmel., pag. 3402; n. i5 ; Mari., Conch.,
destro, sedici a diciassette al sinistro. 1, lav. 3o, fig. 322. Conchiglielta orale,
Patria non conosciuta. convessa, oltremodo liscia; il ri borilo Jcl
Questa specie ha talvolta le sue fasce lalo destro con punii cavi al suo mar
brune, decomposte in macchie gine superiore; colore tutto bianco; diciotto
La Cipbea por aria, Cypraea pararla , a diciassette denti flli ai due margini.
Linn.. Gmel., pag. 3^ 17, n. 92; Mar- Dell'Oceano asiatico, secondo De La-
iiu:. Cond., 1, lav. 21J , fig. 23? e 238. marck ; dice Gmelin che trovasi nel
Conchiglia ovale , lionata rossiccia , con mare Adriatico; ma il catalogo di Ren-
punti bruni sparsi, talora subocellati; i ieri non ne contiene il nome.
lati e il disotto bianchi porporini e leg La Ciprea Gi.oBt.TTo, Cypraea fio-
germente paonazzi, senza macchie. buius , Linn., Gmel, pag. 3419, n. 99;
Delle coste del Senegal. Enc. met., tav. 356, n 2. Conchiglia
La Ciprea obsacchiotto, Cypraea ur- ovale, venlricosa, subroslrata alle cime,
tel/us , Linn. Gmel., pag. 34ir, n. 58; quasi liscia, senza linea dorsale, lionata
Enc. met., tav. 356 , fig. 6. Conchiglia o rossa bionda dappertutto, con qualche
ovale-bislunga, bianca, con tre zone rosse punto hruno sparso sopra; ventitre a
bionde, ineguali; le estremit e i lai: ventun denti piccolissimi.
punteggiati ili bruno. Dell'Oceano asiatico.
Dell" Oceano delle grandi Indie. mollo vicina alla Cypraea ricerca
La Ciprea asinello, Cypraea asel/us la ; pare che sia per lo pi tutta bianca
Linn., Gmel., pag. 3^n, n. 56; Enc o giallognola che punteggiata.
ract., lav. 356, fig. 5; volgarmente il Mic La Ciprea affine, Cypraea affimi,
cio. Conchiglielta ovale-bislunga, bianca Linn , Gmel., pag. 3420, n. 100; Koorr,
lattea, con Ire macchie trasversali brune f'ergn., 6, lav. 21, fig. 7. Conchiglia bi
nerastre; i denti dell'apertura ineguali slunga, subroslrata , liscia, gialla, eoo
e diciassette per margine. un occhio per parte anteriormente.
Dell'Oceano asiatico ed affricano. Non se ne conosce la patria.
La Cipri-.a A coli.abe, Cypraea mo- La Ciprea ovdlata , Cypraea ornila
iiilaris. De Laiuk., pag. 3g6 , 11. 47 ; De Lamk., pag. 3g8, n. 52 ; Enc. mei .
Petiv, Gar., lav. 97, lg. 10. Conciligli; tav. 355, fig. 2, a, b. Conchiglia orile,
ovale, bianca, con Ire zone pallidissime globulosa, convessa, liscia, sodile, mar
i denti dell'apertura in numero di veni ginala solamente dalla parte destra; aper
sul margine destro, e di diciassette sul tura larghissima, dilatata e con denti
sinistro. cortissimi sul inargine columellare; color
Dell'Oceano asiatico. bianco.
Questa specie differisce ella realmente Questa specie, della quale ignorasi la
dalla precederne? Non lo crediamo, bench patria, potrebbe essere un individuo gio
sia un poco pi corta. vane.
La Cipbea cacature di mosche, Cy- La Ciprea stellata, volgarmente u
prara atomaria, Linn., Gmel., pag. 34 12, Stellata , Cypraea helvofa , Linn..
n 67; Enc. mei., lav. 355, fig 10; Cy Gmel., pag. 3417, n. 90; Enc. meU
praea stercus muscarum , De Lamk.. tav. S56, fig. i3. Conchiglia sublriqnetra,
pag. 396 , (1. r\S. Conchiglia piccola , gibbosa, fortemente marginala, con wu
CIP ( 5o3 ) CIP
serie <li pori cavi lungo le varici; color madagascariensis , Linn., Gmel., pag.
bianco, sparso di macchie rosse Monde 3429, n. 96; List., Gonch., tav. 710,
substelliforini sopra, d'un bruno lionato fig. 61. Conchiglia bianca, subrostrata alle
sui lati e lanciato solto; l'interno vio cime, tubercolosa sopra, con strie tra
laceo; quattordici a quindici denti per sversali ondulale; color bianco.
margine. Delle coste del Madagascar.
hi giovent pare che sia quasi pao In che differisce questa specie dalla
nazza superiormente. precedente?
La Cipbea albella, Cypraea albella. La Cipbea lisiacina, Cypraea lima-
De Lamk, pag. 44-> n. Co. Conciliglieli.! cina, De Lamk., pag. 4o, n. 58; Mar-
ovale, dilatata dalle parti, piana sotto, lini, Conc/t., 1, tav. 29, fig. 3 IX Con
ovvero un poco scutiforme; bianca sopra chiglia ovale-bislunga, coperta di tuber-
e sotto, giallognola sui lati. coletti poco elevali , inegualissiini e ben
Dei mari dell'Isola di Francia. , se separati, senza formare rughe trasversali
condo Duclos , la Cypraea helvola sbuc come nella specie precedente; cenerina,
ciala. paonazza o bruna; i tubercoli bianchi,
La Cipbea beRosa, volgarmente il le estremit rannate, l'apertura lionata.
Poac.ELi.ino tebbestbe, Cypraea sta- Dei mari della Nuova-Olanda.
p/ijriaea , Lino., Gmel. , pag. 3^ 19, n. 97; Questa specie potrebbe essere una va
Enc. iutl.. lav. 356, Mg. 9, a, 6. Picco riet della Cypraea staphylaea, poich
lissima conchiglia ovale, poco convessa, le differenze nell'aggetto dei tubercoli,
subroslruta, tutta piena di luhcrcolelli o nella loro concatenazione, nella gran
punti elevali , biancastra, sopra un fondo dezza dei solchi dell'apertura, sono tulli
un poco lionato o lilla; le estremili attributi d'un eia meno avanzala.
gialle crocee; apertura assai larga, con La Cipbea cobis, Cypraea moneta,
diciannove denti per margine, che si eri Linn., Gmel., pag. 34 '4 > n ' > Enc.
gono a cresta senza oltrepassare le varici. mei., lav. 3G6, fig. 3i; volgarmente la
Palriri non conosciuta, ma probabil moneta di Guinea. Conchiglie! la ovale,
mente I* Australasia. depressa , piana solto, di margini grossis-
La Cipbea postulata , Cypraea pu simi, un poco nodulosi ; colore unifor
stillata. De Lamk., pag. 4" 1 n- 56; me, bianco giallognolo, talvolta limone
Lister, Cond., lav. 710, fig. G2? Con sopra, bianco sotto; dodici e unitici denti
chigliella ovale, coperta di verruche ro all'apertura, talvolta meno.
tonde, pi grasse nel mezzo, rossa ran Dei mari dell'India, delle coste delle
ciala o crocea , sopra un fondo cenerino Maldive, e dell'Oceano atlantico.
superiormente; il disotto bruno con sol Questa conchiglia, tanto comune nelle
ehi trasversali bianchi; venticinque ilenli collezioni e che Gmelin dice pure del
da una parte, diciassette a diciollo dal Mediterraneo, raccolta dalle donne sulle
l'altra, che lutti si continuano a creste rive dello isole Maldive, tre giorni dopo
le quali oltrepassano le varici. il plenilunio ed avanti il novilunio, e
Delle coste occidentali del Messico. quindi trasportata al Bengala, a Siam,
La Cipbea gbanulosa, volgarmente il in America, ov' adoperala dai Mori come
Vaioolo, Cyprara nncleiis, I/inn.,Gmel., moneta.
pag. 3418, n. g5 ; Enc. mei., tav. 355 La specie comune ha due paia di tu
fig. 3. Conchiglia ovale, subroslrala, for bercoli posleriormenle, i due anteriori dei
temente rihordata, coperta da un notabil quali sono sempre pi distinti; per lo
numero di tubercoli granulosi , ineguali pi il suo dorso diviso da una stretta
bianchi che lasciano una linea dorsale linea gialla.
profonda , e che formano una serie lungo Ne possegghiamo un individuo d'un
i ribordi; color bianco, cenerino e fer bel color limone e che lascia scorgere
rugineo; apertura angustissima , con ven Ire fasce trasversali nere, le di cui varici
licinque denti da una parie e quindici non sono tubercolose, ed ha diciassette
a diciollo dall'altra , che tulli si erigono denti ben grossi per margine.
a creste le quali oltrepassano le varici. La Cipri a ittebika, Cypraea Uteri
Delle granali Indie; una variet un na , De Lamk., loc. cit., pag. 387, p. 25.
poco depressa, e bianca paonazzella, Conchiglia ovale-bislunga, bianca giallo
delle coste d'Olaili, ov' adoperata per gnola, mescolala d'una sodatura verde,
far collane. traversata ila due linee brune, distanli
La Cipbea del Madagascab , Cypraea sopra, biancastra sotto.
Gii ( 5o4 ) CIP
Patria non conosciuta. Secondo Duclos, La Ciprea porcellino, Cypraea oni-
una semplice variet della Cypraea scus , De Lamk., pag. 42 1 n. 63; Mar-
moneta. lini, Cotteli., 1, tav. 29, fig- 3o6 e 3oj;
La Ciprea varicosa , Cypraea obve- Cypraea pediculus, var. b, Limi., Gmel.
lata. De Lamk., pag. 401, n. 60. Con Conchiglia ovale, globulosa , ventriera,
chiglia ovale, a margini assai rigonfii , subvessicolosa , di apertura larghissima e
senza nodosit e pi elevali del dorso, di con strie trasversali, lisce, ramose; color
color turchiniccio, circoscritto da una bianco rossastro, senza macchie.
linea gialla poco apparente, i margini Dell'Oceano americano.
bianchi , come pare il disotto. Ci sembra evidente che sia una va
Dei mari della Nuova-Olanda. riet della precedente, come aveva cre
una specie evidentemente stabilita dulo Linneo.
sopra una mostruosa variet della prece La Ciprea granello di uso, Cyprata
dente, ed infalli stata trovata fra un oryza , De Lamk., pag. 43, n. 65, Cy
nolabil numero d'individui di quella praea pediculus, Linn., Gmel., Adans.Se-
specie, provenuti, a dir vero, dalla neg., tav. 5, fig. 3, il Bitou. Conchiglielta
Nuova-Olanda; in seguilo non ne ab ovale, globulosa, non marginata al borio
biamo mai vedute altre. Duclos ne forma destro, con strie trasversali ollremodo
una variet della seguente. lisce, che traversano il solco dorsale, d'al
La Ciprea abello , Cypraea annulus. tronde ben distinte; tutta bianca.
Lina., Gmel., pag. 34 15, n. 8a, Enc. Dell'Oceano d'Asia e d'Affrica.
mei., tav. 356, fig. 7. Conchiglia ovale, probabilmente ancor questa une
di margini depressi, lisci; biancastra, ta semplice variet della Cypraea pediculus,
lora turchiniccia; il dorso circoscritto da Adanson, eh' dello stesso parere, dice
una linea gialla. che il numero delle scanalature varia da
Delle coste Ielle Molucche, e, come quindici a trenta.
dicesi, di quelle d'Alessandria nel Me La Ciprea costellata, Cypraea co-
diterraneo. slata, Linn., Gmel., pag. 34 18, n. 94;
ancor questa una specie mollo vi Knorr., Verga., 6, tav. i5, fig. 7. Con
cina alle due precedenti; il numero dei chiglia pi allungata della Cypraea pe
denti della sua apertura di tredici da diculus, con strie trasversali finissime e
una parte, e di undici dall'altra. di color carnicino molto chiaro.
La Cipbea raggiante, Cypraea ra Non se ne conosce la patria.
diatisi De Lamk., pag. 4oai n- "a. La Ciprea coccinella, Cypraea cocci
Conchiglielta quasi orbicolare, larga e nella, De Lamk., pag. 4<>4, u. 66; Enc.
depressa (Olio, con solchi trasversa 1 che mei,, tav. 356, fig. 1, b. Conchiglielta
partono dall'apertura, e risalgono fino ovale, ventricosa, ad apertura dilatata
alla linea dorsale, cava, ingrossala e anteriormente; il borilo destro pi lungo
subtubercolosa sopra i suoi margini; co del sinistro e marginalo; strie trasversali
lore rosso pallido. lisce e non interrotte dalla mancanza del
Delle coste occidentali ilei Messico. solco dorsale: bigiolina , lionata o rosea,
La Ciprea pidocchio di mar, vol con macchie o senza.
garmente il Pidocchio di mare, Cypraea Patria non conosciuta , secondo De La-
peticuius , Linn., Gmel_, pag. 3418, n. marck. per molto comune sulle coste
93 ; Enc. met , tav. 356 , fig. 1 , a, Con della Manica.
chiglielta ovale, veni ricosa, marginata al ancor questa una specie mollo vi
bordo destro, con strie trasversali uni cina alla Cypraea pediculus, dalla quale
poco granulose, che dall'apertura vanno solo differisce per la mancanza del solco
ad un solco dorsale largo e non toc dorsale.
cano le cime; colore roseo , con alcune La Ciprea australe , Cypraea austra-
macchie nere o brune, che formano or lis , De Lamk., pag. 44i n- ^7-
dinariamente tre fasce; i denli dell'a chiglietta ovale, col bordo destro pi
pertura, in numero di sedici da una lungo del sinistro e marginalo; le strie
parte e di quattordici dall'altra, formano trasversali interrotte, con una linea dor
delle creste che oltrepassano il margine sale debolmente accennala; color bianco,
e si continuano fino al solco dorsale. con qualche macchia carnicina pallida.
Questa specie, coraunissinia nelle col Dei mari della Nuova-Olanda.
lezioni, proviene dall'Oceano delle An- La Ciprba bollata , Cypraea ballata,
tille, e forse dal Mediterraneo. Maton e Rakelt, Soc. linn. di Lond. ,
' CIP ( 5o5 ) CIP
lom. 8, pag. 121, n. a. Conchiglietla lindrca , assai marginata , specialmente
subglobulosa , liscia, senza strie e tulta al bordo destro, molto pi luugo del si
bianca senza macchie. nistro; color roseo sopra, che passa ap
Della Manica, e fra le altre ilelle co poco appoco al bianco puro dei margini
ste di Cherhurgo , secondo Ue Gerville. e della faccia inferiore.
La Ciprea bottone di bosa, Cypraea Non se ne conosce la patria.
rosea, Duelos. Piccolissima conchiglia Abbiamo veduto un individuo lungo
bullata, quasi globulosa e di un grazioso dodici a quindici linee nella collezione
color roseo. del Museo.
La Ciprea granello di grano, Cy Bisogna aggiungere a queste specie, de
praea trincea , Dufresne , Coli. Mus. scritte da De Laraarck, quelle che Gmelin
Conchiglia pi grossa appena della pre ha introdotte nel suo catalogo , e che noi
cedente e bruna vinata dappertutto. ci limiteremo a quasi semplicemente in
Delle Anlille. dicarle, giacch in generale non ci sem
La Ciprea pisello oDonoso, Cypraea brano stad li le che sopra figure. Faremo
lathyrus, Dufresne, Coli. Mus. Conchi- dapprincipio osservare che Gmelin divide
chigliella globulosa, lucente per la fi le specie di questo genere in Ire sezioni
nezza delle strie; impressione dorsale poco, su caratteri che sono, a quanto pare ,
distinta, tutta bruna sopra, con leestre-j semplici gradi di sviluppo.
milk biancastre ; diciassette denti per Nella prima sezione, il di cui princi-
margine. pal carattere consiste nella spira pi o
Delle rive dell'isola di Francia. meno visibile, sono
Possegghiamo uua conchiglia del Me La Ciprea di Venel, Cypraea Ventili,
diterraneo, delle isole Hires, che rife Linn., Mus. Lud. Vlr., 569, n. 186;
riamo a questa specie. Petiv-, Gaz., lav. g5, fig. i3. Conchiglia
La Ciprea trigonella, Cypraea tri sublurbinata , con punii giallognoli sul
gonella , Dufr., Coli. Mus. Conchiglia dorso, e bruni alle cime; l'apertura rossa
ovale, un poco convessa, l'apertura au bionda.
gusta, contornata da ventitr denti da La Ciprea pragile, volgarmente il
una parie, e di venticinque dall'altra; Pont'unghero, Cypraea fragilis, Limi..
colore tutto rosso aurora sopra; la varice loc. cit., 570, n. 188; Gualt., Test.,
bianca , con macchie quadrate brune ne tav. 16. Q. Conchiglia turbinala, ovale,
rastre. glauca, ondata e subfasciala ili bruno,
Dei mari della Nuova-Olanda. eh' , a quanto pare, un individuo gio
In giovent questa specie ha tre fasce vane della Cypraea stercoraria.
cbiare leggerissime. La Ciprea a goccioline, Cypraea gat
La Ciprea marezzata , Cypraea mar- taia, Gmcl., pag. 3412, n. i5; Gualt ,
morata. Coli. Mus. Conchiglia ovale, tav. 16, fig. 1. Conchiglia sottile, gibbosa,
un poco convessa posteriormente, ornala lionata, macchiata di bianco, bianca sotto,
di quattro zone brune, marezzale, e di coi denli gialli , e che potrebbe essere
tre bianche mal terminate. la Cypraea vitellns giovane.
Non se ne conosce la patria. La Ciprea piombata, Cypraea plum
una specie vicina alla Cypraea car bea, Linn., Grael., pag. 34o3, n. 17;
neo!a . Martini, Conch., 4, tav. 26, fig. a56.
La Ciprea punteggiata , Cypraea Conchiglia subturbinata, sottile, piom
punctata , Collect. Mus- Conchiglia ova bala , con quattro fasce ondulate e variate
le, molto convessa, tutta bruna, sparsa di turchino e di bruno sul dorso, lineate
di puntolini bianchi. dei medesimi colori verso i margini.
Patria non conosciuta. Delle coste della Guinea.
Questa specie, che abbiamo trovata Ancor questa potrebbe essere un indi
nella Collezione del Museo, molto vi viduo giovane della Cypraea stercoraria.
cina alla ciprea sanguinolenta (Cypraea La Ciprea ferruginea, Cypraea fer
mus), e per conseguenza pare che molto ruginosa, Linn., Gmel., pag. 34o3, n.
differisca dalla ciprea che Graelin, pag. 19; Martini, Conch., lav. 26, fig. 260-
34i4i n. 1 1 5, ha egualmente chiamata 262 Conchiglia sottile, allungala , giallo
Cypraea punctata. gnola o turchiniccia, con macchie fer
La Ciprea cilindrica, Cypraea cylin- ruginee; l'interno turchino. Non sareb-
drica, Dufr., Collect. Mus. Conchiglia b'ella la Cypraea caurisaf
grossa, solida, ovale, allungata, subei-j La Ciprea livida, Cypraea livida y
CIP ( 5oi , ) CIP
Lina. Gmel , pag. 3/foZ, n. ao; List., La Ciprea insudiciata, Cypraea con-
Cond., tav. 656, fig. i. Conchiglia sot spurcata, 34o5, 32; Born, Mus. caes
tile, allungata , d1 un sol colore, gialla o Vindob. Test., lav. 8, fig. 1. Turbinai,
rossastra sopra , punteggiala <li bruno bianca turchiniccia , unita e marchiala ili
sullo. Poi rebb' essere un individuo gio bruno, pare ancor questa un individuo
vane della Cypraea sordida. giovane della Cypraea stercoraria.
La Ciprea gibbosa, Cypraea gibbo . La Ciprea rifasciata, Cypraea bifa-
Linn., Gmel., pag. 34o3, n. 21, List., sciata, 34o5, 33, id. ibid-, fig. 3. Con
Cond., tav. 665, fig. 7. Conchiglia sot chiglia lunga quasi quattro pollici , bi
tile, gibbosa, dorso nebuloso, fasciato slunga, porporina scura, cod una fasc'u
per traverso. egualmente probabile che gialla ed un'altra bianca piti ,1 rei la; il
sia un individuo giovane della Cypraea lembo nero. Se fosse una Cypraea sor
stercoraria, ovvero una specie vicina dida , sarebbe assai grande.
alla Cypraea rattus. La Ciprea cilindrica , Cypraea cy-
La Ciprea toruinata, Cypraea tur lindrica , 34o5, n. 34 ; id. ibid., fig. 10.
binata, Linn., Gmel., pag. 3404, n. 22; Conchiglia cilindrica , turchina chiara
Born , Mus. caes. Vind. Test., tav. 8, sopra, macchiala di scuro sui lati e con
fig. 6. Conchiglia turbinata, ovale , glau due macchie brune alle cime, i margini
ca , con macchie angolose pi pallide. bianchi: probabilmente la Cypraea
una specie vicinissima alla sua Cypraea lurida ovvero una specie vicina.
fragilis , come fa osservare il medesimo La Ciprea rotonda , Cynraea teres ,
Gmelin. In quanto alla sua varil B 34o5, 35; Schroet., Einl. in Cond., 1.
(List., Conch., tav. 675, fig. 22), ci pag. 161, tav. 1, Ig. 7. Conchiglia cilin
sembra probabile che sia un individuo drica, bianca; i margini variati di freghi
giovane della Cypraea sanguinolenta o stretti, gialli, mollo radi, e con Ire fa
sordida. sce scure ondale sul dorso. Non sarebb'elb
La Ciprea di Venere, Cypraea ve la Cypraea andata o una specie vicina'
nerea, Linn., Gmel., pag. 3404, n. 23; La Ciprea ovale, Cypraea ovata,
Bon., Recr., 3 , pag. 262. Conchiglia bi 3405, 36, id. ibid., 1 , pag. i65, n. 120
slunga, bruna, con macchie gialle do Conchiglia sottilissima, fragile, sln-lla.
rale, a fasce eslernamenle e turchina un poco marginala, punteggiala di brune
dentro; un individuo giovanissimo della giallognolo, con Ire fasce pi scure, nul
Cypraea exanthema. formale, sul dorso. Crediamo che sia
Le Cypraea purpurascens , albida, ru- Cypraea lynx , giovanissima.
fescens , transucens , punctutata , che La Ciprea minuta , Cypraea minuta.
seguono sotto i N. 24, 25, 26, 27, 28, 3406, 37, id., ibid.,t>. 121. Conchijdii
e rappresentale nel Giuli., lav. 16, fig. bislunga, di color fior di pesco, con le
A, B, C, D, G, c P, sono ugualmente estremila gialle sopra , bianche , un poco
conchiglie giovani, giacch la spira punteggiale sollo; il vertice nero; li
mollo visibile, e che ci sembrano dover conchiglia giovanissima della Cyprac:
riferirsi (Ile Cypraea sordida ed isabella. helvola.
La Ciprea tigrina, Cypraea tigri- La Ciprea fasciata, Cypraeafascia
na, n. 28; Sba , Mus., 3, tav. 76. fig. ta, 3406, 116; Chemn., Cond., 10, paj
12, pare che sia una Cypraea tigris gio 100, lav. l44, fig- 334. Conchiglia tur
vane, che ha le macchie pi rade e pi binala, glauca, marginala, gibbosa so
lunghe. Non sarebb'ella allora la Cypraea pra , con Ire fasce scure; l'inlcrno glauco.
gattaia, sopraddescritla ? Delle rive della Guinea. Non sarebbe
La Ciprea dubbia, Cypraea dubia, ancor questa la Cypraea sordida, gin-
34 15, 3o; Sba, Mus., 3, tav. 76, fig. vane ?
i5 , forse la Cypraea talpa o la Cy La Ciprea regira, Cypraea regina.
praea carneola. 3406, 117, Chemn., Cond-, 1, tav. 11,
La Ciprea tripasciata , Cypraea tri- fig. 207, 208. Conchiglia gibbosa, bninj
fasciata, 34o5, 3i; Knorr, Verga., 6, glauca, con macchie testacee e bumbe
tav. 18, fig. 2. Conchiglia turbinata, triangolari, e tre fasce trasversali. L'in
sottile, bruna turchiniccia , con Ire fasce terno nero glauco. Possegghiarao qursli
.giallognole, variate di bruno, potrebbe conchiglia , ma non sappiamo precisa
ssere .midi" ella un individuo giovane mente di quale specie sia un individuo
della Cypraea stercoraria ovvero una giovane.
Cypraea undata. La Ciprea ondulata , Cypraea undn
GIP ( 5o7 ) GIP
lata, 3406, 118; Chcmn. Conch., 10, in modo da porre allo scoperto uno strato
pag. 120, lav. 1 44t ''g- 337. Conchiglia turchino verdognolo dell'individuo gio
turbinala, bruna, ondulata , e slum.il, 1 vane della conchiglia.
di bruno turchiniccio, con fasce pi La Ciprea clandestina , Cypraea clan
cupe. destina , 3410, 52. Conchiglielta liscia,
Dell' isola di Francia. E forse ancor livida, bianca, senza macchie sotto, con
questa un individuo giovane della Cy una o due fasce giallognole, trasversali,
praea stercoraria. e con strie del medesimo colore , finissi
La Ciprea bislunga, Cypraea oblonga, me , sopra.
3.4 1 0, 88; Born, Mas. cacsar. Vnd.' Dell'India. Questa specie probabil
Test., tav. 8, fig. 14. Conchiglia ovale] mente identica con quella indicala da
bislunga, turchiniccia, punteggiala e mac De Lamarck sotto il nome di Cypraea
chiala di bruno sopra, bianca sotto e suii monilaris.
lati. La Ciprea cerchiata , Cypraea suc
La seconda sezione, per le specie ot- cinola, 3410, 53, Lino., Mus. Lud.
tusc e di spira non visibile, vale a dire Ulr., 5?5, n. 197. Conchiglia rotonda
presso a poco perfette, non ne com alle cime ed al suo margine interno. Non
prende che quattro meritevoli di esser sarebb'ella la Cypraea Iota?
citate, cio: La Ciprea erronea, volgarmente il
La Cu' ni: a reticolata, Cypraea re- Berretto pollacco, Cypraea erronea,
ticulum , 3407, 4">i Martini, Conch., 1, 34i 1, 57; Linn., Mus. Lud. Ulr., 577,
lav. 2G, fig. 25g , ch', a quanto pare, n. 202. Conchiglia con una macchia te
un semplice grado di sviluppo della Cy stacea eguale. probabilmente una sem
praea caput serpentis , il di cui deposito plice variet della Cypraea stolida.
labiale non ancora formalo. La Ciprea maculata, Cypraea ma-
La Ciprea flammea , Cypraea flam culosa , 3412, 60; Bonanni , Recr., 3,
mea , 3408, 45; Valent., Abh., tav. 4, fig. 259. Conchiglia stretta, allungala,
fig. 3o. Conchiglia ovale, ottusa poste variata alla cima del dorso di macchie
riormente, anteriormente rotonda e va carnicine, gialle pallide e glauche, ven
riala di macchie gialle ondate: proba tre di cerva o subminiacee sui lati;
bilmente la ciprea gocciolata , gi de i denli dell'apertura bianchi. Secondo il
scritta. Bonanni trovasi talora in Sicilia con fa
La Ciprea olivastra, Cypraea oli- sce trasversali.
facea, 3-joH, 40', Mattini, Conch., 1, Quesla specie potrebbe essere la Cy-
lav. 3i, fig. 332. Conchiglia ovale, oli praea cinnamomea dell'Olivi o la Cy-
vastra, sfumata di giallo e macchiala di praea sordida
bruno sopra , depressa e bruna chiara La Ciprea tan, Cypraea palla, 34 12,
sotto, turchina dentro; i denti bianchi. 61; Martini, Conch., 1, tav. 26, fig.
Dice Gmelin che questa specie vicinai 269, 271. Conchiglia sottile, bianca o
alla Cypraea tigris , lo che non ci seni-! bruna chiara sopra, tan sui lati, con
bra. Non sarebb' ella piullosto la Cypraea fasce trasversali e con una linea longi
/grina? Non certamente la ciprea oli tudinale pi chiara. senza dubbio la
vastra di De LamarcU. Cypraea carneola.
La Ciprea ambigda, Cypraea ambi La Ciprea indiana, Cypraea indica,
gua, 3409, 5o; Slia, Min.. 3, lav. ?5, 34,12, 62; Rumph., Mus., tav. 39, fig.
tig. 3o. Conchiglia piriforme , scura, mac H. Conchiglia cilindrica, variata sopra
chiata e sfumata di pi chiaro; l'orse da specie di caratteri o meglio da cel
la Cypraea stercoraria. lette contornale di bruno sopra un fondo
La terza sezione per le specie ombi- pi chiaro; qualche macchia rossa nera
licate, vale a dire nelle quali Tacere stra sui lati; i denli dell'apertura lio
scimento dell'ultimo giro e delle due nati. E evidentemente una variet della
labbra inaddietro oltrepassa il vertice e Cypraea histrio.
sembra in cavarlo, ne contiene un mag La Ciprea nebulosa, Cypraea nebu
gior numero da citarsi. losa, 34i3, 68, List.. Conch., tav. 688,
La Ciprea onice, volgarmente il Nic fig. 35. Conchiglia bislunga, gibbosa,
colo, Cypraea onyx, 34io, 5i;Gualt., bruna, macchiata di lionato. Non sareb-
Test., 1, i5, fig. N, pare che sia una b' ancor questa una variet della Cypraea
Cypraea caput serpentis , dalla quale stercoraria? Dice Gmelin ch' vicina
slato tolto lo strato superficiale del dorso. alla Cypraea olivacea.
CIP ( 5o8 ) CIP
La Ciprea stillata, Cypraea stel Cypraea turdus ; liscia , bianca e di
lata, 34i3, 70; Bonanni, Recr., 3, fig. pinta di filli punti lionati.
248. Conchiglia sottile, molto liscia, ce La Ciprea lionata, Cypraea fuln,
nerina, punteggiala di macchiette roton 34 3 1 74; Gualt., lav. i3, fig. 5. Con
de , castagne. Questa specie , che proviene chiglia solida, bislunga, lionata, con mar-
dall'Indie, e che Gmelin ha erroneamente chie brune in serie e con due fasce scu
descritta con strie trasversali, elevale, re. I lati e il disotto crocei. certi-
sembra molto vicina alla ciprea lordo mente la medesima specie di quella delle
di De Lamarck. figure M e P.
La Ciprea ocroleuca, Cypraea ochro- La Ciprea a bocca bianca , Cjprm
leuca, 34i 3, 69 id. ibid., 244. Conchi- leucostoma , 34i3; 75; Guall,, lav. i(,
glia bianca giallognola, come ricoperta fig. A. Conchiglia bislunga, gibbosa, sfu
.1 a un velo bianco, sparsa di macchie li mata di bruno e di turchino, e mac
vide. Non sarebb'ella un individuo gio chiata di nero sui lati; l'apertura biaoa
vane della Cypraea lynx? Non ella la Cypraea ocellata?
La Ciprea giallognola, Cypraea sub La Ciprea lineata, Cypraea lineata.
biava, 34i3, 71, Gualt., lav. i3, fig. D 341 3, 76; Mus. Gottwald, tav. 2, fi.
Conchiglia un poco allungala, gibbosa, 7, F. Conchiglia ovale, lineata sopra;
liscia, giallognola. forse la Cypraea lembo macchialo. forse la Cypraet
sordida. ziczac.
La Ciprea leocogastra, Cypraea leu- La Ciprea clatrata , Cypraea can
cogaster , 34i3, 72, id. ibid., fig. F. cellata, 3^i4, 77; id. ibid., lav. 5, fi;.
Conchiglia bislunga , porporina sopra , 18 e 19. Conchiglia ovale, gibbosa, co
bianca sotto. Non sarebb'ella la Ciprea perta di macchie reticolale. Non sarcbb'eli.
ranciata? la Cypraea histrio ?
La Ciprea variolosa, Cypraea vario La Ciprea gialla, Cypraea lutea.
lata, 34i 3, 73, id. ibid., fig. M, N, O, 3414, 78; Gronov., Zoophyt., lav. '<(
P, Q e TT. Conchiglia bislunga-ollusa fig. 17. Conchiglia bislunga, stretta, scu
con due fasce e con macchie bianche. ra, con due fasce bianche sopra, gialb .
Gmelin riunisce sol lo il medesimo no punteggiata di bruno sotto.
me delle specie probabilmente distinte. La Ciprea castagna , Cypraea badk
La figura M rappresenta una conchi 34i4, 79; Bytem. Appar., tav. Il, k
glia liscia, lionata, sparsa di macchiette 57. Conchiglia bislunga , gibbosa , casu-
bianche e con due fasce di tal colore. I gna , punteggiala di bruno e di bianco
margini dell'apertura hanno un color La Ciprea punteggiata , Cfprm
croceo mollo vivace. Non conosciamo al panciata , 34 1 4 , 1 ' 5 ; Mara., 2, pag. 5^
tra specie che riunisca questi caratteri. Conchiglie! la , della grandezza della Cr-
Le figure N ed O appartengono evi praea ziczac , ovale , bianca , punteggia!"
deiilemente alla medesima specie. L: di rosso biondo; apertura bianca.
conchiglia liscia , bianca, con punlolin La Ciprea sporca , Cypraea spara,
bruni e bifasciata sul dorso , con macchie 34l6, 87. Conchiglia ovale, liscia, laV-
nere porporine sui lati. marginata , giallognola , sfumata ili sul
La figura F pare che sia identica con lo; i lati punteggiali di bruno.
la figura M , con questa differenza che Questa specie, secondo Gmelin ,
ha tre fasce mal formale sul dorso; ma non cita ne figura u sinonimo, protief
tulio il ventre ed i lati sono crocei, lo dal Mediterraneo; talora livida, JW*;
che egualmente vedesi nella Cypraea na , senza macchie, ed anco senza dui1
Mvola, la quale raramente cerchiala, sui margini, lo che prova che l'ha ;
e che, quando lo , ha i cerchi un poco duta nella sua giovent. Potrebbe dir
paonazzi. che fosse una Cypraea lynx giovine,
La figura Q rappresenta una conciligli.1 che per non conoscesi nel Mediterranea
liscia, bianca, sublurchiniccia , dipinta La Ciprea frangiata, Cypraea fa-
di punlolini bruni, con due zone pi briata, 3420, 102; Martini, Conche
chiare, mal formate. Sarebb'ella una tav. 26, fig. 263 264. Conchiglia bianca
Cypraea livida? L'Olivi riferisce questa o grigia, con macchie e fasce trasversali.
figura alla Cypraea cinnamomea, che ferruginee, obliterale: i margini dell'a
non ha fasce ed tutta di color cannella. pertura macchiali di paonazzo. Sotto il
La figura TT potrebbe rappresentare primo strato questa conchiglia rossa.
Ja specie che De Lamarck ha chiamala La Ciprba sanooigsa, Cypraea erta*
CIP ( 5o9 ) CIP
la , i^a, io3; Guall., i5, Bg. E. Con quelle che s'incontrano allo stalo fossile
chiglia gibbosa, turchiniccia, punteggiala nei soli strali pi recenti della creta cal
ili rosso biondo sopra, bianca sui lati e carla, ed a nostra notizia non ne sono
follo; i margini dell'apertura laUolla siale trovate che nel calcariu rozzo, o
color limone. negli strali 1 he pu credersi rappresen
La Ciprea .stiletta, Cypraea angusta, tarlo.
34ai, 110; Guall., Tesi. lav. i3, fig Per quanto il uumero delle specie fos
QQ. Conchiglia stretta, bruna, con mac sili sia mollo considerabile, ben lungi
chie rnssicce sui lati. E ancor questa dallo slare in proporzione 1011 quelle chp
una specie che mollo somiglia alla Cy si trovano allo sialo vivente, e ci senza
praea turdus di De La march. dubbio proviene, in parie, dall'essere
La Ciprea simile, Cypraea simili* , molte di queste ultime distinte dai soli
3431, in; Guai., i3, fig. R. Conchglia, colori che mancano per quelle fossili;
bislunga, gibbosa, giallognola, punteg spesso per no hanno le specie che si
giala di bianco, con una macchia nera trovano nel Piacentino.
stra sui margini. una semplice variet Ciprea leporiia , Cypraea leporina, Lamk.,
della Cypraea erosa. Anim. inveri eh., Ioni, j , pag. lo4, n. 1;
La dirai* striata, Cypraea striata. Cypraea leporina , Ann. del Mus., voi.
34ai, 11 a, Guall., il), fig. F. Conchiglia iti, pag. 104, n. 1. Conchiglia ovale,
convessa, mollo piccola, bianca turchi un poco convessa, oscutamente margina
niccia, punteggiala di bruno sopra, gialla la, a faccia inferiore egualmente un poco
tolto e striata da una parie. convessa; lunghezza ventilila linea, rus
La Ciprea DIbVa China, Cypraea sile dei contorni di Dax.
chinensis , 34*1, n3; Argenv., Cond., Ciprea sam'.uixolenta , Cypraea mus,
lav. 18, fig. Z. Conchiglia bislunga, so Lamk., loc. cit., Ann. ibid; pag. io5,
lida, mollo lustra, nel maggior modo u. a. De Lamarck crede che sia identica
marezzata; le labbra color d'aurora. Sa con la specie vivente, della quale reca
rebbe ella la Cypraea helvolaf il nome, per guanto abbia perduti quasi
La CiPRRA UMiillA, Cypraea pu del lutto i suoi colori. Fossile di Firen
silla, 34ai, <>4i "l-i '6id., fi. C. Con zuola e del Piacentino.
chiglia turchiniccia, con macchiel le bru Ciprea pircla, Cypraea pyrula, Lamk.,
ne, che formano tre fasce. Sarebb'ella loc. cit-, Cypraea pyrula, Ann., ibid.,
la Cypr-aea monilarist n. 3. Conchiglia ovale, gibbosa, ottusa,
Finalsmenle, dobbiamo dire, terminan stretta alla base, a bordo marginalo; lun
do quest'articolo, che Duclos, nella mo ghezza, venti linee. Fossile del Piacen
nografia da esso fatta di questo genere, tino. La sua forma vicinissima alla
ne indica undici specie nuove, o almeno Cypraea adusta.
che non sono caratterizzate da De La- Ciprea dtricolata , Cypraea ut ricalata ,
marck. Eccone i nomi : Cypraea gibbo , Lamk., loc. cit., Cypraea utriculata ,
maculata, candida, cylindrica, larva, Ann., ibid., n. 4. Conchiglia ovale, ven-
spheroides , madagascariensis , chrysa tricosa, rigonfia, un poco ombilicata,
li* , rosea, gruma e striata. oscuramente marginata; anch'essa molto
Non conosciamo in un modo cerio fra si accosta alla Cypraea adusta, ed un
queste nuove specie che la Cypraea poro scavata presso la spira, che appena
rosea ; le Cypraea gibbo a cylindrica comparisce; per pi scorciata e pi
sono forse identiche con quelle rosi chia convessa, ed incolore; lunghezza, dicias
male da Gmelin, lo che non per sette linee. Fossile di Firenzuola nel
certo. Ne abbiamo pure trovata una sotto Piacentino.
il nome di Cypraea cylindrica , nella Ciprea rossa bioeida, Cypraea rtifa, Lamk.,
collezione del Museo. In quanto alle al loc. cit.; Cypraea rujfa, Ann., ibid. n.
tre otto specie, non le conosciamo in 5. De Lamarck dice che non differisce
verun modo. dall'analoga vivente citala, che per l'al
Gray ha pubblicata nel Zoologica! terazione dei suoi colori; lunghezza, di
Journal di Londra una nuova monografia ciassette linee. Fossile del Piacentino.
di questo genere, e Sowerby ne ha pure Ciprea amica, Cypraea antiqua, Lamk.,
descritte e rappresentale molte specie loc. cit., Cypraea an'iijua, Ann., ibid.,
nuove. (Da B.) n. 6. Conchiglia ovale, bislunga, ven
CIPREA , Cypraea. (Foss.) Le conchiglie tri cosa , senza varice, depressa tolto, e
di questo genere sono nel numero di di bocca angusta: lunghezza tredici li
Diiion. delle Sciente Nat. fot. Fi.
GIP ( 5o ) CIP
lice. Fossile della valle ili Ronca, nel possano applicarsi i caratteri sovracren-
Vicentino. nali. A S. Felice ed in altre locali li del
Ciprea ruderale , Cypraea rujernlis , dipartimento lell'Oise si trovano delle ci
Laink.. loc. ci/., Cypraea ruderali* , pree ohe banno circa un pollice di lun
Ann.. ibid., i.*^. Com biglia ovalc-hislun- ghezza, ed il margine destro dell1 aper
ga , oscuramente marginata ai due lati; tura con diciassette a diciollo denti , c
lunghezza , olio linee. Fossile "Iella valle (un una grossa varice. Il margine sini
ili 11. tira, stro appena dentellate; la spira non t
Ciprea nii.ii.iM. Cyprneafnbagna, Lanik., apparente, ed il guscio non grosso. Pare
/or. cit.', Cypraea fabagiiui, Ann., ibid., doversi credere che queste conchiglie a|>-
n. 8; Knorr, lav. C, 111, voi. 2? an p.irlcngano alla ciprea gonfiala; ma si
Cypraea nmygdalum. Brore., Cond., trovano a Chaiiniont , diparlinienlo del
fuss. subajip., lab. 2. fig. 4? an Cypraea l' Oise, e raramente a Grignon , delle
/ymoities, Brongii., Tesi, ilei Vicentino, cipree lunghe dodici a quindici linee, che
lav. 4, l?. 1 1 ? Conchiglia ovale, un poco hanno il margine destro, rome pure il
venlricosa, un [>oco convessa sollo, etl sinistro, con diciassette a diciollo denti,
oscuramente Marginala ila una parte. La e la spira non apparente; mancano per
sua forma vicina a quella della Cy di varice al margine destro, ed il loro
praea Jlavicula ; ma senza cavila ilislinla guscio grosso; difficile raccertarsi se
presso la spira; lunghezza, talora venlisei queste differenze costituiscano specie, ov
linee. Fossile delle vicinanze ili Torino. vero se sia una semplice variet della
Cipria fi.a vieni,a , Cypraea Jlavicula, medesima; lo che pu egualmente dirsi
Lanik. , loc. cit; Cypraea Jlavicula, della Cypraea spirata e della Cypraea
Ann., ibid., n. 9. Conchiglia ovalc-bi decorticata che seguono.
slunga, venlricosa. marginala da una jiarte,[CiPREA Di Haoteville, Cypraea spirata.
a dorso giallognolo, sparso di punti bian Del'. Conchiglia ovale, convessa, con venti
chi; la sua forma un poco vicina 11 a venlun denti sui margini della sua
quella della Cypraea Jlaveola. : lunghez apertura; col bordo destro, non margi
za, tredici linee. Fossile del Piacentino. nalo, e con la spira a perentissima : lun
Ciprea ambigua, Cypraea ambigua, Lmk.,{ ghezza, tredici linee. Fossile dei matti-
loc. cit.; Cypraea ambigua, Ann., ibid.J ioni conchiliferi di Haulevi^e, diparli-
n.* 10. Conchiglia ovale, venlricosa, ri-' menlo della Manica.
strinla alle due cime, un poro convessa Cipria srucciata, Cypraea decorticata.
sollo e ad apertura curva: lunghezza,! Del". Conchiglia ovale, venlricosa, ri
nove linee. Fossile delle vicinanze di! si rinta alla base, con una grossa varice
Bord, deposilalo nella collezione dell al margine destro, e con diciassette a
Musco. I diciollo dcnli per parie all'apertura; lun
Cipra gospiata , Cypraea in/lata, Lamk.,i ghezza sedici linee. Fossile di Manlelan
loc. cit.; Cypraea infiala, Ann., ibid., nella Turena e di Thorign presso Angers.
n. 11, e lom. 6, lav. 44' ' Cn Ciprk a dell' Ahgi, Cypraea andegaveruis.
chiglia ovale, venlricosa, gonfiala, un Def. Questa specie sembra ben distinta,
pneo gibbosa, e col bordo destro, marginato. giacch ha venlollo a venlinove dentisi
De Lainarck dire che questa specie ha margine destro della sua apertura. bi
tredici linee di lunghezza, e che trovasi slunga ed un poro depressa sollo; lun
a Grignon , diparlinienlo di Senna ed ghezza, tredici a quattordici linee. Fos
Oise, e nel Piacentino. L'identit delle sile di Thorign e di Sceaux presso
specie a distanze lanlo grandi, tal Angers.
mente rara da poter credere che fosse Ciprea colombaria, Cypraea colombaria,
stala erronea l'indicazione della localit Lanik., loc. cit., Cypraea columbaria,
per quella del Piacentino, che De La Ann., ibid-, n. la. Conchiglia ovale-bi
inarck avrebbe avula solt'occhio. slunga, un poco venlricosa, col bordo
Nella Conclt. subapp. il Brocchi an esterno marginalo, e col superiore un
nunzia che trovasi la Cypraea infiala poco prolungalo: lunghezza, quasi un
nel Piacentino: ma, secondo la descri pollice. Ha le maggiori analogie con la
zione e la figura di questa specie, che Cypraea sanguinolenta; peraltro on
si trovano negli Annali , quest'autore non poco pi convessa. Questa specie fa parie
ha dovuto riconoscere pi di noi di della Collezione del Museo , ma non sap
r|uale si trattasse, poich non faci! cosa piamo ove sia stala trovala.
il sapere precisamente a qual conchiglia. Ciprea dattilata, Cypraea dactrlosa
CIP ( 5n ) CIP
L.imk., loc. cit.* Cypraea dactylosa* alle Antille. Non abbiamo veruno esem
Ann., ibid.* n. i3. Conchiglia bislunga, pio che questa specie siasi trovala nelle
ciliudracea, veni rii osa , oli usa, trasversal- vicinanze di Parigi. mollo proba
nienle striala, col borilo esterno margi bile che le Cypraea re/usa e Cypraea
nalo, e che oltrepassa anteriormente la- avellana ( Sow., Min. Cond.* tav. 3y8,
perlura: lunghezza, se<lici lince. De La- fig. 3 e ,3 ), che si trovano fossili nella
mari k non sembra cerio che sia data Ir contea di Suffolk, in Inghilterra, sicno
vaia a Grignon; crediamo infatti che non semplici variet di questa specie.
vi s'incontri. Trovasi a Mourhy-le-Chalel, Ciprea coccinella, Cypraea coccinella *
dipartimento ilell'Oise, una ciprea che Lamk. Quest'autore annunzia che tro
le mollo analoga; manca per, come vasi questa specie allo stalo fossile a
lo annunzia De Lamarck,ili una finissima Grignon, ina non abbiamo veruna noli-
stria interposta in ciascuno dei maggiori zia che siavi stala incoili rata. La Cy
interstizi!, e quelle da noi vedute hanno praea spltoeriridala * che trovasi fossile
sole dieci linee di lunghezza. in Italia, e la Cypraea coccinelloides
A Nhou , dipartimento della Manica, (Sow., Mia. Cond.* Iv. 3^8, fig. 1 ),
si trovano delie conchiglie che hanno le la quale incontrasi fossile in Inghilterra,
maggiori analoge con quella di Mouohy- sembrano aver molla analogia con la
le-Chalel ; sono per assai pi veni ricose, Cypraea coccinella.
ed hanno piti di un pollice ili lunghezza. Nella descrizione dei fossili delle vici
Abbiamo assegnalo a questa s|>eeie il nanze di Bord, Basterai ri dice che
nome di Cypraea Georgii; ma possi trovasi questa specie a Dan, a Grignon,
bile che sia una semplice variet della ad Angers ed a Sainl-l.gcr , presso Nan
Cypraea dactylosa. tes; ma non conosciamo specie analoga e
Ciprea spericolata, Cypraea sp/iaericu- senza solco dorsale die nel Piacentino.
lata* Laiuk., loc.. cit.., Cypraea splineri. Ciprea pisolila, Cypraea pisolino* Lamk.,
culaia* Ann., ibid.* n. 14. Conchiglia loc. cit.; Cypraea pisolino* Ann., iid.,
suhglobulosa , gonfiata , trasversalmente n. 16. Conchiglia globulosa; liscia sul
striala e col bordo esterno marginalo dorso; non rostrata alle cime; la sua
lunghezza, otto linee. Fistile del Pia apertura i curva, ed il ventre in parte
centino. Questa ciprea si accosta alla solcato: lunghezza, cinque linee. Fossile
Cypraea. oniscus per la sua grandezza ed di S. Clemente, di Thorign e di Sreaux,
aspello; manca per di solco dorsale , e presso Angers. La sua analoga vivente
la sua apertura non dilatata. Fare che non finqui conosciuta.
il Brocclii {loc. cit.) l'abbia contusa con Ciprea ovuliporme, Cypraea ovuliformis*
la Cypraea pediculus * che dice trovarsi Lamk., loc. cit.; Cypraea ovulata * Ann.,
nell' Adriatico e nel Mediterraneo. Pos- ibid * u. 18. Conchiglia ovale, gonfiala,
segghiamo diverse variet della Cypraea ottusa alla sua parte superiore , liscia, con
pediculus* ma non ne abbiamo mai ve una varice al lato destro della sua aper
dute di questi due mari , n tampoco tura, che ba dei dentini; lunghezza,
delle nostre coste. Trovasi a Purtvendres cinque linee. Fossile della Tureua, di
una variet della Cypraea coccinelia* S. Clemcnle e di Thorign.
ed un'altra piccola specie analoga, che Trovasi la sua analoga allo sialo vi'
non forse descritta ; bruna, liscia, venie nella Manica, e Montagli le ha
lucente, con la spira apparente. Si veg- ssegnalo il nome di Crpraea rotula.
gono le strie trasversali, ma non formano Ciprea slegaste, Cypraea elegans* Def.
veruna prominenza sul dorso della con Conchiglia ovale, gonfiala, ventrirosa,
chiglia, ove non vedesi solco dorsale. Po oli usa alla sua parte superiore; ad aper
trebbe darsi che fossero individui giovani tura curva e coperta da strie longitudi
Iella Cypraea coccinella * che in quella nali distintissime, tagliate ad angolo retto
localit di un colore pili bruno che nella da eguali strie trasversali. Fossile di H. Ni
Manica. liville, di Gap e di Mouchy-le-Chalel.
Ciprea pidocchio di ai are, Cypraea pedi- Questa specie una Ira le pi graziose
ctdus * Lamk., loc, cit.; Cypraea pedi conchiglie, non connine, n conosoesi
culus* Ann., ibid., n. i5. Sembra che veruna specie vivente che possa riferir-
siavi idcnl ita perfetta, per la Torma e visi.
per la grandezza, fra la specie fossile , Cypraea annulus * Limi.. var.\ Brooc,
la quale trovasi nella Tureua e nei loc. cit , tav. 2, fig. 1. Il Brocchi an
oolorni d' Angers, e quella che vive nunzia che trovasi nel Piacentino allo
CIP ( Sia ) CIP
sluto fossile quMtu specie che vivo presso Ira uuloaria di una ciprea ch dovevi
Alcs-.au I ria ed Amboiua. essere molto grande, giacch ha pi di
Cypraea porcelini , Brocc, loc. cit., due pollici e inezio di lunghezza sopri
(aT. 2, fig. a. Conchiglia ovale-bislunga, un pollice e mezzo di larghezza ; in
ottusa alla sua p.irlc superiore, assotti dicalo che sia itala trovata in una gros-
gliala e marginala alla base, e con alcuni sissima pietra a Maria-Galante.
lenii poco apparenti al margine destro: Cipbea ni Ddclos, Cypraea Duclosiana,
lunghezza , pi ili due pollici. Fossile del Bast., loc. cit., lav. 4s fig. 8. Conchiglia
Piemonte e del Piacentino. Questa specie marginala, coperta di pustole rotonde,
ha qualche analogia con la Cypraea iynx. col solco dorsale , e con 1' apertura mollo
Cypraea tlongata , Brocc, laT. i, fig. rugosa; lunghezza, nove linee. Fossile
a. Conchiglia subcilindrica , un poco di Dai.
appuntata, ad apertura diritta, con circa Nell'opera sopraccitata. Basterei an
trentacinque denti dalla parte destra, e nunzia che nei contorni di Bord si
di spira non apparente: lunghezza, sedici trovano la Cypraea annuiti!, la Cypraea
linee. Fossile del Piacentino e del Pie annularia , la Cypraea leporina (a Dax),
monte. Questa specie non ha conservato e la Cypraea lyncoides. (D. F.)
verun colore. CIPREA A CARATTERI ARABICI.
Cypraea physis, Brocc, loc. ci/., lav. (Cond.) E, secondo Bruguires, U Cy
a, fg. 3. Conchiglia ovale, gonfiata, col praea hebraea, Linn. (De B.)
margine destro, leggermente dentala, co CIPREACARNICINAFASCUTA^ConeA.)
perta di macchie lionate*, bianca sui lati E la Cypraea carneola , Linn. (Da B.)
o tutta gialla bruna: lunghezza , quasi CIPREA D'AGATA; (Conch:) Damimi,
due pollici. Fossile del Piacentino. Que zione mercantile della Cypraea sterco
sta specie, non sarchi)' ella identica con raria. (Db B.)
la Cypraea Jlavicula di De La marcii? CIPREA DI CARTAGENA. {Conch.) E
11 Brocchi dice con molta ragione che la Cypraea mm, Limi. (Un B.)
la struttura semplice delle cipree fossili CIPREA FLAGELLATA. (Conch.) Deno
lie rende fastidiosa ed incerta la loro| minazione mercantile della Cypraea ita-
cl.issazione , e vi ha luogo infatti di le-i Iella, Linn. (De B.)
mere che siavi qualche raddoppiatura in CIPREA GOCCIOLATA. (Conch.) Variet
alcune specie descritte da quel dotto na-
" Lamarck della Ciprea
" , jCIPREA ligriua. (De(Conch.)
SCRIGNUTA. B.) Nome
turalista, ed in quelle di De
che provengono dal Piemonte e dal Pia mercantile d'una specie di Ovula di
centino. Bruguires, Bulla verrucosa , Linn.. tipo
Nella Memoria sui terreni del Vicen del genere Calpurno di Dionisio di Moni
tino , Alessandro Brongniart annunzia tori. (De B.)
che ne ha trovale a Ronca almeno quat CIPREA TESTA DI SERPENTE. (ConcA.)
tro specie, due delle quali si accostano la Cypraea caput serpentis, Linn.
AVinJlata di Lamk., ed all' amygdalum (De B.)
del Brocchi. Una terza, alla quale h CIPREA UOVO. (Conch.) Denominazione
assegnalo il nome di Cypraea lyncoides, sotlo la quale i mercanti di conchiglie
(lav. 4, fg. 1 1 ), si trova nelle montagne indicano talvolta l'ovula delle Moluccbe,
li Torino. La quarta, da esso chiamata Ovula ovijormis di De Laiuarck, Bulla
Cypraea annularia ( lav. 4 > ^g- IO h ha ovum, Linn. (De B.)
molta analogia con la seguente , e po CIPREITI. (Foss.) Alcuui autori hanno
trebbe essere la fabagina, Lamk., e fi indicalo con questo nome le conchiglie
nalmente Brongniart ha riconosciula I. fossili del genere Cypraea. (De B.)
Cypraea annulus (Brocc, loc. cit., lav " CIPRESSA. (Hot.) Nome volgare d'una
2, fig. i ), che ha trovala a Ronca. variet del cupressus sempervirens , a
Cypraea oviformi* , Sow., lav. 4- Con rami distesi, eh' il cupressus expensa,
chiglia molto gonfia, quasi sferica, ad Targ. in Spieng., e ilei cupressus hori-
apertura curva ed oscuramente dentala: tontalis, Mill. et Targ. (A. B.)
lunghezza, quasi due pollici; larghezza, CIPRESSA [Erbs]. (Bot.) Nome volgare
un pollice e mezzo. Fossile di Highgate del tialictrum angnstifolium. (A. B.)
in Inghilterra. Questa specie par.; che sia CIPRESSI SALATI. (Bot.) Nome vol
distinta da tutte le altre per la sua forma gare della tamarix gallica. (A. B.)
sferica. ClPRESSINA.(Zro/.) Nome volgare Jella
Possegghiamo il nucleo interno in pie- tamarix gallica. (A. B.)
CIP ( 5i 3 ) CIP
* CIPRESSINA [Ebba]. (Bot.) Nome vol I di dua anni: questi amenti sono roton
gare MVeuphorbia cyparissias, Linn. dali bernoccoluti quando sono maturi; il
V. Eufobmo. (A. B.) che succede nei primi giorni della pri
* CIPRESSINI. (Bot.) Nome volpare del mavera, nel qual tempo compariscono
l' orchis piramidali* , Linn. V. Obchide. pure i primi fiori.
(A. B.) Questa specie ha due variet notabili
CIPRESSINI GRANDI. (Bot.) Nome per la differenza del loro abito. La prima
volgare dell' orchis militari*, Linn. V. e il cipresso coniane piramidale, detto
Obchide. (A. B.) volgarmente cipresso maschio, che ha
CIPRESSINO. (Bot.) Nome volgare della che ha i ramoscelli strettamente addossali
santolina chamaecyparissv*, Linn-, delta sul tronco che n' quasi del tutto rico
anche abrotano femmina. (J.) perto , ed in modo da non rimaner
CIPRESSO. (Bot.) Cupressus, Lino., genere penetrato dai raggi solari. La seconda il
di piante dicotiledoni, apetale , dicline, cipresso comune a ramoscelli aperti, detto
della famiglia delle conifere , Juss., e volgarmente cipresso o cipresso fem
della monecia monadtlfia del Linneo , mina: in questa variet i rami formano
cosi caratterizzato: fiori maschi in amento col tronco un angolo aperto; il che la
ovoide , composto di circa venti squamme ravvicina d'assai alla forma delle tuie ,
peliate , ed opposte; calice nullo; quattro e simili alberi della slessa famiglia. Le
stami con antere sessili, d'una loggia: regioni australi dell'Europa, e principal
fiori femmine in amento quasi globuloso, mente le isole dell'Arcipelago ci dauno il
composto d'otto o dieci squamme pari cipresso comune allo slato salvatico.
mente peliate ed opposte, nella parte in Avvi pochi giardini all'inglese che
terna delle quali sono da quattro a otto manchino di cipressi , la coltivazione dei
ovari , sovrastati da uno stimma cilindri quali si accresciuta in un modo no
co, fistoloso, aperto in punta. A questi tabile, massimamente dappoich il gusto
ultimi fiori succede un cono (strobilo) per la natura semplice e selvaggia suc
globuloso, formato dall'aggregazione delle ceduto ad uu lusso che le era cotanto
squamine, ciascuna delle quali copre dei estraneo. Si moltiplicano unicamente per
seroi bislunghi, minuti, angolosi, addos semi. A lai effetto si colgono gli strobili
sali tra loro, attaccati all'asse comune, quando le loro squamme sono per aprirsi,
e al gambo delle squamme. il che suole accadere nel maggio; e si
I cipressi sono alberi o grandi arbo scuotono per levarne i semi, i quali nei
scelli -sempre verdi, e s'avvicinano alle climi caldi o temperati, come in Italia,
tuie e ai ginepri per le loro foglie spesso si seminano a poca profondila in una
embriciate e per la forma del fruito, che terra leggiera, mantenendoli umidi: ma nel
ha per carattere essenziale l'aprirsi me clima di Parigi e nel nord della Francia,
diante la separazione delle squamme im riescon meglio quando si pungono sopra
piantale come tanti chiodi in un centro slufa, anzich in qualunque altra manie
comune. ra. Questi semi nascono in capo a un
Si couosconoora circa nove specie dici- mese; e i giovani cipressini, i quali giova
Eresso , due delle quali sono naturali del preservare dai geli che loro nocerebbero
evanle, quattro delle Iudie o del Giap per esser troppo teneri, sono dopo un
pone e Ire dell'America meridionale. anno in grado d' esser trapiantali, e dopo
Omesso comune, Cupressus sempervivens, quattro , d'esser messi al |>os(o. Divenuti
Linn., Spec, i/fii; Gaertn., Fruct., a, robusti sopportano le fredde invernale.
pag. 64 , lab. 91 , fig. 5 ; Larak., Dict. Ma nullaoslanle, i geli straordinari, quelli
Encyci., 2, pag. 241; volgarmente cipres per esempio del 1709 e del 1788, ne fe
so, ancipresso, arcipresso. Quest'albero cero perir molti , o pi o mena li dan
altissimo: ha il tronco grosso, rivestilo di neggiarono. bene avvertire di non met
una corteccia scura; il legno duro, com tere i semi di cipresso troppo sotterra;
patto, pallido, venato di rossiccio, d'odore imperocch ritardano a germogliare, e
soave ed acuto; i ramoscelli addossali al talvolta eziandio non germogliano.
fusto", le foglie verdi cupe, glabre, appun 11 cipresso coltivasi con molta diligenza
tale, persistenti, opposte ed embriciate su nell'Arcipelago, del pari che nel Levan
quattro file; gli amenti maschi giallicci, te; e stando alle relazioni di Teolrasloe
lunghi Ire lince e numerosi; gli amenti di Plinio il quale in proposito di questa
femmine verdicci , pi radi , retti da pic {rianta, ha mollo aggiunto a quanto stalo
coli ramoscelli nati d'ordinario sul legno ascialo dal primo, pare anche che di tali
cip ( r 1 4 ) GIP
piatile vi siano stute tempre fin da tempo rileviamo che dai Greci questi antichi
remoto. Gli abitanti dell'isola di Creta, riti religiosi erano siali trasmessi ai Ro
oggi Camlia , davano in dote delle loro mani. Di che fino a'd nostri, stando
figlie un cerio numero di questi 1 Ij ri; alle relazioni dei viaggiatori , rimangon
il perch fino ai nostri tempi, il cipresso vestigi in Grecia ed in Roma. Presso i
distinto in quell'isola con un sopran popoli dell'Europa gi soggiogali dagli
nome che equivale al Ialino dos filine. antichi Romani , il cipresso rimasto
In ali ri tempi si ecsoiava la variet simbolo della morte, della tristezza e
della cipresso maschio, e le si davano della immortalit.
delle forme bizzarre come quelle date al ** Al Messico, nel cimitero di Sani i-
latto. Ma si cessalo ili sfigurare in lai Maria di Tesla, due leghe e mezza da
modo quest'albero, ed ora gli si lascia Ouxaca, un enorme cipresso, tenuto in
quella forma piramidale ebe gii natu venerazione dai naturali, che lo appel
rale , e che oltremodo pi bella e pi lano sabino, e dagl'Indiani vicini. Ha
pittoresca. A lui si destinano le parli una circonferenza non minore di cenlo-
solitarie dei parchi e dei giardini', per venliselte piedi inglesi , ed un'altezza di
lui si popolano di memorie quei vasti centoventi piedi circa: rispetto alla sua
ricini i, che debbon essere l'ultimo nostro massa meno frondoso dei piccoli alberi
soggiorno; e se presso un'urna funebre il che lo attorniano; alcuno dei suoi rami
cipresso segnale di doglia e di morte, lungo trenta piedi. Il Corlcz, nella
altres l'emblema della immortalit; im Storia della conquista d'Oaxaca, lo ri
perocch, e le urne e i sepolcri pi non corda per la maggior meraviglia da lui
esistono, ed il suo sempre verde fogliame veduta, e diceche sotto l'ombra di que
resistendo ai rigori delle stagioni . ha gi sto enorme vegetabile, pigli riposo la
traversali diversi secoli: e se I. livella i sua piccola armala europea. (A. B.)
rovi e le ortiche pungenti e le rose ca Il legno di cipresso ha una lunga du
nine si assiepano sopra una pietra sulla rala , come quello della maggior parte
quale scolpilo il nome di un qualche degli alberi resinosi: gli anlichi lo cre
benefattore della umanit, e la tolgono ai dettero incorruttibile, e per ne facevano
nostri occhi, il cipresso sta l come per dei forzieri per chiudervi gli oggetti pre
invitarci a rintracciarla e a reclamare il ziosi e serravano in scatole di cipresso le
tributo di una lacrima. opere dei poeti , che eran degne di pas
E nolo ad ognuno, che, secondo la sare alla immortalit: onde Grazio nella
ingegnosa mitologia degli amichi Greri, il sua Poetica:
fanciullo Ci|>arisso segnando di cedere alle sperarmi* carmina fingi
brame d'ApolJo, fu da lui trasformalo in Posse linenda cedro, ri laevi serranda cupresso.
cipresso, per vrndicaui quel nume d'un Gli antichi inoltre si servivano di questo
rifiuto i he offendeva il suo orgoglio. Al legname per gli usi ordinarj, e massime
riferire di Teofrasto, il cipresso era sacra
al Dio dei morti, per la ragione, che per la coslruzion delle rase e dei navgli
taglialo una volta il tronco di quest'al come apparisce da quei versi di Virgilio:
bero, non ne sorgono pi nuovi rampolli. danl utile ligniti
Era antica usanza dei Romani il met Tsarigiis pinoli doniibits cedruoiqite , cuprrs-
tere sul Immilli ilei trapassali un ramo sostpte.
scello di cipresso, ed anche il cingerne Georg., H, v. J3.
olle fronde i cadaveri; ed era segnale Il legno di cipresso ottimo per far
di 1 ut lo il vederne una rama alle porle delle pili// ite nelle citt fortificate, poi
Ielle case. Le ceneri degli eroi erano ch per lungo tempo resiste all'azione
chiuse in bare di cipresso, ed i roghi de deU'aria; ed i giovani rami possono riu
stinali a consumare i corpi erano formali scir buoni pali da vigne.
li quest'albero. Il perch Virgilio rap I falli seguenti provano per qua! l ui. >
presenta i Troiani occupati a pianger Mi serie il' anni pu questo legno resistere
celio, e ad alzargli un rogo. all'ingiuria degli elementi. Leon Rillisla
Principio pinguem taedis et robore s-cto Alberti riferisce quanto appresso: u lo ho
Ingente! struxere pyram: cui frondibus airis u considerato mediante la Nave di Tr.tia-
Intesa! lalera, et ferales aule dipresso! h no, la quale a' giorni passali, mentre
CoBStitimnt u che io disten leva le cose che io h.nrrvj
Aekid , VI, e. i |. u composte, si cav del lago della Ki
Da altri passi in Ovidio e in Luciano lt eia , dove ella era slata lasciala, e! soni-
CIP ( 5.5 ) CIP
u inersa sotto Tacque pi ilie mille tre- con quella. Un altro carattere non meno
u cento anni, che il legno dell'arcipresso, essenziale, quello che i suoi semi pro
u era duralo in essa egregiamenle. Ella ducono sempre lo stesso albero e non due
u eri falla <la lalo .li fuori ili tavole variet rome il cipresso comune. Ha per
k doppie, ed impeciale di pece Greca, patria il Levante, e coltivasi in diversi
u. c on pezzami di panni lini, et sopra vi giardini e presso diversi curiosi in Eu
u havevano falla una scorza di piastre ropa.
u di piombo, fermandole con chiodi di Quanto abbiam detto della natura c
ia bronzo (rame) n. degli usi del cipresso comune, da ap
Le porte di S. Pietro di Roma che plicarsi anche a questo cipresso.
dall' imperalor Costantino ilurarono fino Cipresso filadelfico , Cipressits thyoi-
ad Eugenio IV, cio ottocento anni circa, des. Limi., Spec, 1422; Mi., Arb. km.,
erano ili legno di cipresso; e quel papa 3, pag. 20, t. 3 ; volgarmente cedro bian
le lolse per soslituirvene altre di bronzo. co. un grandissimo albero, imperocch
Finalmente per dar fine a queste cita s'alza nel suo paese natio fino a settanta
zioni, clic non sarebbero le ultime, di e ottanta piedi, sopra un tronco, che di
remo clic il Fougeroux osserv nel 1786 rado ha un diametro maggior di Ire pie
che certe palanche fatte di ripresso an di, e che ricoperto d'una scorza rosso-
dato male per il freddo del 1709, e po bianchiccia , filamentosa , dalla quale ,
ste dal Duhamel-du-Menreau intorno ad quando inlacrata, trasuda una resina tra
una cocomeraia a Denainvillers, sussiste sparente che non scola mai se non in
vano ancora saldissime, dopo aver servilo quantit piccolissima. Ha le foglie persi
per cinquantasei anni; dovecch per Ca stenti , piccole, acute, con una gianduia
vanti conveniva ogni dieci o dodici anni dorsale, embriciate e compatte sopra i
lisi.Mirarle per esser di quercia o di qua ramoscelli pi piccoli, i quali hanno di
lunque allro legname. verse facce depresse. I fiori sono di poca
Dalla resina die scola dalle incisioni apparenza; i maschi si compongono di
falle sul tronco dei cipressi da distili sq 11 mi meli ine pei lice 11 ale , ciascuna ' Ielle
guere, per esserne del lutto differente quali ha due antere nella faccia interna;
una sostanza bianca, vermiforme, la quale i femmine hanno un ovario di due luti
somiglia dei piccoli pezzclli di gomma mi. A questi ultimi fiori succedono dei
adragante. Questa materia polrehb' egli coni mollo piccoli, baccilbrmi, di super
darsi che fosse una specie di vegetazione ficie sguagliata, azzurrognoli in autunno,
crittogama, del genere naemospora, Pcrs., nel qua! tempo s'aprono e spargono mi
o pure, come crede il Duhamel, una so nutissimi semi.
stanza analoga alla manna ilei luricc?EI Quest'albero cresce nei luoghi umidi
invero questo autore ha osservato che le c paludosi dell' America sei leni rionale ,
npi si danno gran pena per islam-aria e dalla Carolina lino al Canada ; nelle quali
portarla nel loro alveare. coni rade peraltro non trovasi in molta
* Fu credulo in anlico che la resina copia se non dalle rive dell'Oceano fino
lei cipresso polesse col suo odore disin a circa cinquanta miglia dentro terra.
fettar l'aria. Quindi Ippocrale abbruci Cres'-e lentissimamente , imperocch in
intorno ad Alene, nella famosa peste di trecento anni non acquista un diametro
che parlano Tarilo e Lucrezio, molle ca di due piedi; ed il Michaux sopra un
taste di cipresso; quindi l'aria d^rela, individuo che ancor non aveva che ven-
poich quivi i cipressi abbonila vano, era I un pollici e sei linee di diametro, ha ri
lai medici orientali giudicala ottima per scontrati ilugenlo novantaselle strali annui.
coloro che erano malati di polmoni. Il legno del cedro bianco si lavora fa-
(A. B.) cilmenle per esser leggiero, gentilissimo,
Le coccole di cipresso, o siano i trulli, e di grana fine. Quando ben stagionato
sono astringenti, ed in altri tempi erauo| ed stato per un cerio lempo esposto
usale rome febbrifughe: ma ora non sol alla luce, piglia un color roseo, ed un
pi in uso. odore aromalico molto aculo. Resiste per
Cipresso di rami orizzontali , Cuprei lunghissimo tempo alle ingiurie dell'at
sus horizontalis , Mill., Dici., n. 2; mosfera, la qual propriet congiunta al
volgarmente cipresso, cipresso femmina l'altra della sua leggerezza, lo fa usare
Questa specie diversifica dalla precedente in parecchie citta degli Stati-Uniti, dopo
per le foglie glauche c per i rami oriz ch' stalo ridotto in piccole tavole sot
zontali: quindi a torto stata confusa tili, dette volgarmente assicelle, che ser-
CIP ( 5i6 ) CIP
vono per la copertola delle caie. In altri appena grossi quanto una ciliegia ordi
tempi era adoperato in fai delle arma naria, e contenenti dei semi corti, quasi
ture per le costruzioni, poich allora era rotondati, compressi e angolosi. Questo
pi comune. cipresso cresce naturalmente in Asia; ed
Assicurasi che tutto il territorio di Fi voce, quantunque non ben confermala,
ladelfia era iu origine coperto d'una fo che s'incontri nei dintorni di Goa alle
resi di cedri bianchi , il legname dei Indie. come naturalizzato ora in Por
quali servi alla costruzione delle case di togallo, dove conosciuto col nome ili
quella citta. Ora assai rari vi son ilivenut' cedro di Bussaco per essere stato da
gli alberi d'un gran diametro; e sola firima coltivato nel convento dei carnie-
mente in qualche parte prossima ai pi itani di Bussaco, a quattro leghe da
estesi paduli , dove questa specie cresce Coirabro. Pu ridursi al clima del mez
in abbondanza , viene anche adesso ado zogiorno di Francia ed a quello d' Italia:
perata nelle costruzioni. ma nel Nord convien coltivarlo in cassa,
Del legno del cedro bianco se ne fa da tenersi in tempo d'inverno nell'aran
gran consumo agli Stali-Unil i nei lavori ciera. Trovasi in diversi giardini d'Eu
dei bottai necessari agli usi domestici ; e ropa.
questo ramo d'industria in certo modo Delle altre specie di questo genere non
concentrato in Filadelfia, dove occupa nu darem qui che la semplice indicazione
merosi operai che lavorano non solamenlr per non allungar di soverchio questo ar
per il consumo del paese, ma anche per ticolo.
il commercio di fuori; e questi operai Cipresso a ramoscelli perduti , Cupres
vi son tulli cedarcoopers , cio, bolla sus penduta , Tliumb., Fior. Jap., s65.
da cedro. Finalmente de' pircoli ramo Cresce nel Giappone come il seguente.
scelli se ne fa carbone tenuto in gran Cipresso del Giappone, Cupressus japo-
conto per la fabbricazione della polvere aica, Thurab. loc. cit.
dn cannone , e col legno, quando ben Cipresso falso ginepro, Cupressus juni-
secco, se ne fa del bellissimo nero d perrides, Linn., Spec, i4>2. origi
fumo. nario del capo di Buona-Speranza.
Nel i?36 questa specie fu trasportala Cipresso da incluso, Cupressus thunifera.
in Europa: ma non vi slata dappoi Humb. et Don pi. Questa specie, "urabolJt
ugual-
moltiplicata il' assai, n 1' utilit che essa niente che la seguente, fu dall'Hu
pu dure late da incoraggiare a farne e dal Bonpland (Nov. gen. et Spec.
delle coltivazioni in grande : e per non for scoperta al Messico.
mer mai che un oggetto di semplice cu ClPBKSSO A FOGLIE DI SaRIRA ,
riosit. In oltre il suo crescere con so sabinoides, Humb. et Bonpl., loc. cit.
verchia lentezza un ostacolo di pi Il cipresso di foglie distiche,
far riguardar vantaggiosa in qualunque distica, Linn. forma ora il genere
contrada la sua moltiplicazione; e si pu tenia o taxodium. (L. D.)
altres intravedere che nello stesso suo " CIPRESSO DEI MAGHI. (Bot.) Nome
paese natio questa pianta aneler col tempo volgare del jnniperus sabina. V. Giri-
ognor pi a diminuire, perch in ragione pr. (A. B.)
che la popolazione crescer, gl'indigeni CIPRESSO FEMMINA. (Bot.) Nome
non gli lasceranno pi i secoli necessari volgare d' una variet del cupressus stm-
11' intero suo crescimeulo, sostituendo! perwrens, Linn., e del cupressus ftori-
alberi che siano d'una venuta pi rapida zontalis, Mi 11. V. Cipresso. (A. B.)
e che siano d'assai pi atti a sodisfare ai CIPRESSO MASCHIO. ( Bot. ) Non
desideri che in generale hanno gli uomini volgare d'una variet del cupressus Sem-
di conseguire ilei godimenti facili e pronti pervirens, Linn. V. Cipresso. (A. R)
Cipresso Di PoaTOGALLo, Cupressus glauca. CIPRIA. (Ornit.) Applicavasi anticamente,
Larak., Dict. enc, 2, pag. 2^3; Cupressus in Italia, questo nome e quello d' uccello
lusitarum , Willd., Spec., 4i Pa? 5 1 1 ; di Cipro, al volatile al quale stata im
Ha delle foglie glauche , embriciate su posta la denominazione francese di becce-
quattro file; dei ramoscelli pendenti, che figue, beccafico, per quanto non costitui
facilmente lo distinguono dagli altri cipres sca una specie reale, e sembri uno stalo
si, al che si possono aggiungere i fiori particolare della balia , Muscicapa atri-
maschi numerosi, terminali, sessili, gial capilla, Gmel., il di cui maschio va sog
lastri, i frutti in coni rotondali turchi getto a notabili cangiamenti di mantello.
nicci prima che siano del tutto secchi. (Ce. D.)
CIP ( 5r7 ) CIP
" CiPRlCARDIA^Cr/jrsccW/a. (Conc/i.y loro cerniera; sono convesse verso il mez
Genere <H conihiglie, bell'ordine degli zo; alcune sono lisce, ed altre coperte di
acefali lestarei, e fletta famiglia dei miti-, punlolini cavi. Se ne vede la figura nei
lacei, slabililo da De Lamarck per alcune Vel. del Musco, n. 3cj, fig. 1 e 2. Se ne
cardile di Bruguires, che hanno diviso trovano delle simili nella rena di Riini-
in due o in Ire il denle che resta sollo ni. (D. F.)
il vertice. La loro forma bislunga, ed CIPRINA, Cyprina. (Cond.) De Lamarrk
i lati ineguali. La Chama oblonga, Gm., ha proposto questo nuovo genere di con-
Chemn., VII, pag. 13^, lav. 5o, tig. 5o/j rhiglie per la venere d' Islanda e per al
e 5o5 , o Cardila carina/a, Enr., lav. cune altre specie vicine , che hanno un
234, f'g- 2, ovvero Cipricardia di Gui lungo scavo sotto gli apici. V. Venere,
nea, Blainv., Malac, LXV bis, fig. 6, V. la Tav. 933. (De B.)
il lipo di questo genere. V. la Tav. 474 CIPRINO, Cyprinas. (Iltiol.) Gran genere
e g32. (F. B.) di pesci, della famiglia dei giiinopomi,
CIPRIDE. Cypris. (Crosf.) Genere d'en- e che contiene infinite specie e variet.
lonioslracei slabililo da Mllller, per col Quasi tulli i ciprini vivono nelle acque
locarvi piccole specie ad occhi sessili, col dolri, e servono all'alimento dei popoli
corpo proietto ila due valve di sostanza dell'interno dei continenti; dovrebbero
calcaria o cornea , conchiliformi; , lo che dunque essere ben conosciul'1: peraltro
ci ha falto applicare alla famglia che le questo genere sialo lascialo mollo im
comprende il nome di bilestacci ovvero perfetto dalla maggior parie degli ittio
Ostracini. Le cipridi hanno gli orchi logi. L'Arledi e Linneo ne avevano assai
riuniti in un solo, e non separali rome male aggruppale e caratterizzale le spe
nei lincei; le loro antenne sono semplic cie; Bloch ne aveva pubblicale delle
e non ramificate rome nelle dafnie ; final figure mollo utili: ma De Lacpdc il
menle, non sono villose rome nelle rile primo che abbia schiarila questa materia,
ree con le quali hanno molla analoga ed ha portalo il numero delle specie a
ma terminale da una specie di c iocca di sellatila, senza le variet e le specie che
peli ovvero a penicillo. ne ha con molla ragione distraile.
Geoffroy, nella sua Storia degli inselli Cuvicr ha formalo del genere Ciprino
lei coniorni di Parigi, ha descritta sollo una vera famiglia. Ira i suoi pesci ma-
il nome di monoculo a conchiglia lunga lacotlerigii addominali , e le assegna i
una fra le specie di questo genere (Cy- seguenti caratteri:
pris pubera), eh' molto conosciuta nelle Senta pinna adiposa; bocca poro squar
ncque stagnanti e nei pantani dei boschi ciata , mascelle deboli, per lo piti senta
I pesci e gli uccelli palmipedi se ne ci denti, e col margine formato dalle ossa
bano. V. la Tav. 715. (C. D.) intermasstilar i faringeefortemente den
CIPRIDE, Cypris.(Foss-) Un piccolo cro tate ; raggi branchiali poco numerosi ;
staceo di questo genere stato trovalo corpo scoglioso ; intestino senza ciechi.
fossile <la De Dre, in un ralcario d' ac Il medesimo naturalista ha per conse
qua dolce della Baline-Dallier, presso Vi- guenza slabililo in altrettanti gruppi di
chy-les-Bains; ha circa una linea di lun stinti, i pesci del genere Ciprino, ed ogni
ghezza; un seno che presenta il suo mar gruppo ha una parlicolar denominazione.
gine anteriore gli d una figura renifor Perci i ciprini che hanno la dorsale
me. Mollo si avvicina alla forma delle lunga ed armala, come pure l'anale, d'una
cipridi, strigala ed ornata. Il seno si spina dentellata per secondo raggio, co
tualo verso il mezzo della conchiglia stituiscono il sottogenere Cabi-ui.nl (Cy
Al genere Cipride bisogna certamente prinas).
riferire un corpo che ha l'apparenza di Quelli che hanno la dorsale e l'anale
una conchiglielta bivalve, e che trovasi corte, con una grossa spina, per secondo
nel deposilo marino di Grignon, presso o terzo raggio della dorsale, e quattro
Versailles; questa specie di conchiglia ha cirri al labbro superiore, formano il sol-
una sola mezza linea di larghezza sopra logenere Barbio (Barbus).
una minor lunghezza; ledue valve sono Quelli che hanno queste medesime
spesso riunite insieme, ed una delle loro pinne corte e senza spine, con cirri, ap
cime pi appuntata dell'altra. Pe partengono al sottogenere Gobione (Gobio).
quanto abbiamo trovato un buon numero Quelli che hanno i caratteri prece
li queste conchiglie, non abbiamo mai denti, con scaglie assai piccole, sono del
potuto accertarci se avessero denti alla sottogenere Tisca (Tinca).
Dion- delle Sciente Nat. Fot. FI. 65
CIP ( 5i 8 ) CIP
Quelli che hanno la tornale pi prende CIPRIPEDIO. (Bot.) Cypripedium, gene-
lei gobioni, e<l i cirri sul mezzo ilei lab nere di piante monocotiledoni, apetale,
bro superiore, sono Cubisi (Cirrhinus)- epigine, della famiglia delle orchidee e
Quelli che mancino ili spine e ili cirri, della ginandria diandria del Linneo, cosi
sono Scardole ( Abramis ), quando la caratterizzalo: calice diviso in cinque 0
loro anale lunga e la dorsale corta , e sei parli irregolari , qua Uro o cinque delle
Labeo.vi {Labeo\ quando lunga. quali superiori o laterali, ed una infe
Le Alboi.e (Leuciscus) hanno la dor riore rigonfia, ventrirosa, concava, in for
sale e Panale corte, e mancano di spine ma di scarpa (la qual parte detta nettario
e di cirri. dal Linneo, e labhretlo da molti allrr,
Finalmente, i Gonorinchi {Gonorhyn- vien considerala ila alcuni per una co
chus) mancano di cirri, hanno la dorsale rolla , mentre le altre partisi riguardami
piccola, superiormente alle calope, e gli per il calice propriamente detto); due
opercoli e la membrana delle branchie antere che riposano sopra il pistillo; un
coperti di scagliette. V. alle parole Gin- ovario infero, sovrastato da uno siilo che
DOPonr, Albula, Bbbio, Carpione, Go- finisce in uno stimma carnoso. Il frullo
worinco, Gobione, Scardola, Labeonl, una cassula ovale bislunga , deiscente
Tinca, fi. C.) in Ire valve, e contenente in una sola
M CIPRINO. (Min.) Denominazione appli loggia molli e piccolissimi semi.
cala ad un Idocraso cuprifero trovalo a I cipripedi sono piante erbacee, pe
Tellemarken in Norvegia. V. Idocraso. renni, di foglie in fiere , alterne, vaginali;
(Delafosse, Dii. clas. di St. nat., tom. di fiori solitari o raccolti in piccol nu
5., pag. 283. mero in cima del fusto, generalmente
CIPRINODONTE , Cyprinodon. (Tttiol.) mollo grandi e d'un aspetto grazioso.
Genere di pesci della famiglia dei cilindro- * Questo genere non ere in principio
somi, e che forma il passaggio fra le pe- mollo ricco di specie; il Willdenow non
cilie ed i ciprini. Gli vengono assegnati i ne menzion che dieci, e dopo di lui
seguenti caratteri: ne sono siale scoperte altre cinque. Tulle
Quattro rugg ni/e branchie; denti a queste piante pare appartengano esclu
pel di velluto, quelli della fila anteriore sivamente alle parli settentrionali dei
a ganvetti; denti conici, assai forti alla due continenti; poich sei ne sono stale
faringe ; catope poco in addietro. trovale nel nord dell'America, e le altre
La parola ciprinodonle greca (WKOl- nove sono indigene dell'Asia al di li
del 3o ili latitudine boreale, e di queste
V0$, cyprinus e 0<70Vt, deus), e significa una soltanto d' Europa.
ciprino dentato. Cipripedio calzare, Cypripedium calceo-
Il ClPBINODONTE VARIEGATO, Cyprino- lus , Linn.. Spec., l^lfi; volgarmente
don variegatus, Laepde, la soia spe scarpa di Venere, scarpa della Vergine,
cie conosciuta in questo genere. un fior farfallone , damnsonio bastardo dei
pesce della baia ili Charles-Town, scoper moderni, lonchite dipinto, Cosmo san
to, descritto e disegnalo da Fosc. Morde dalo di Pausania. Ha il fusto strialo,
con molla forza appena vien preso. glabro, alto da otto pollici a un piede,
rappresentalo di grandezza naturale, tav. guernilo di quattro o cinque foglie ovali
i5, tom. 5., della storia dei pesci di De lanceolate, grandi, glabre in ambe le pa
Larpde. fi. C.) gine, con nervi longitudinali: i fiori so
CIPRINOIDE, Cyprinoides. (rttiol.) litari all'estremit dei fusti , o qualche
stalo applicalo questo nome specifico a volta in numero di due od anche di tre.
diversi pesci, nei quali si credulo tro posti gli uni al disotto degli altri, colle
vare qualche rassomiglianza coi ciprini. divisioni superiori e laterali del calice in
Vi ha perci un brorciolo ciprinoide , numero di quattro, si rettamente lanceo
Gobius cyprinoides, Pallai, un mormiro late, verdicce. o tinte d'un color porpora
ciprinoide. mormyrus cyprinoides, Limi. scuriccio, col labbrello giallastro. Questa
V. Brocciolo e Mormiro. pianta che fiorisce nel maggio e nel giu
pure il nome di un sermone d' A- gno , cresce in diverse parli d'Europa,
merica (Salmo cyprinoides, Linn.), che come in Italia, in Francia; e trovasi an
De Laepde colloca fra i suoi Caracini, che nella Siberia , nel Giappone e nel
Characinus cyprinoides , e Cnvier pone l'America set le ni rionale.
fra i suoi Curimali, Curimata edentulus. Vien coltivala in qualche giardino: n
V. Caracikoi Cd-binata. (I. C.) (F. B.), ili (tifile circa al terreno e alla esposi
CIP ( 59 ) CIP
zinne, richiedendo un posto fresco, ma nadensr . Mi., il rypripeJum rrginae''
non >overehinmrnle umilio. ed un terric Wall. (A. B )
cio ili MO[U, CiPRiPEnio basso, Cypripedium Immite ,
CIPRIPEDIO PUBESCENTE , C'Ypiiptllio pilbe- Willd., Spec, 4 . pag. 144. Il fusto di
scens, Wi lil., Hort. Berol , i, pag. i3, questa specie uno scapo nudo, gracile,
I. l3; et S/>ec.. 4, pag. 1 4 3. Questa specie alcun poco pubescente, guernito alla base
pare rhe sulle prime manifesti lai somi di due foglie ovali bislunghe, e termi
glianza eolia precedente, che ne la ili resi i nalo da un fiore inclinato, colle divisioni
una variet: ma esaminandola attinia- superiori del calice lanceolate, pi corte
mente, riconosecsi ben presto die ella ha del labbrello sfeso anteriormente, e por
differenze ili tal momento ila l'orinare una porino. Cresce nei lunghi di monte, nel
specie ilislinla.Eil invero, tulle le parli ile] l'America sei leni rionale , dalla Carolina
fiore sono intieramente gialle; l'appet- fino al Canada.
ilice onde Icrminalo lo siilo, bislunga, Cipripedio di ior grande, Cypripedium
triangolare, ripiegala in basso, invere ili mucronibori, Willd., Spec, !\ , P*B" '4'-
essere ovale e roncava; finalmente le To La prim ip.il differenza Ira quesla specie,
glie sono pubescenti. Questa pianta ere la seguente ed il cipripedio calzare sta
sie ualuialmcnie Iun*:o le ripe ilei fiumi, nel lobo dello siilo, eh' cuoriforme,
nei terreni sabblonosi della Carolina. aruminalo, inclinalo, e nel labbrello rhe
** Cipripedio di fiori r.iAM.i, Cypripe- rinchiuso e Mentitalo nell'orifizio, non
diian flavescens , Keilaut. Questa orchi che pi grande delle altre divisioni cali-
dea nativa dell'America Imi cale, e presso cine, acuminale esse pure. Trovasi in Si
lo Sprcr.gel (Syst. veg 3, pug. 7^5) re beria.
gistrala insieme col cj pripedium calceo- Cipripedio ventricoso, Cypripedium ven-
lus P, Linn., e col cypripedium calceo- tricosum, Willd., Spec, 4, pag- '4^- L'a-
lus , Mx., come variet della specie pre bilo di questa pianta lo slesso di quello
cedente. V. la Tav. 442. (A. B.) del cipripedio calzare; ma ne diver
Ci PR ipkdio bianco, Cypripedium canditlum, sifica il lobo dello siilo per essere in
Willd., Spec, 4, pag. >42- Questa orchidea forma di ferro di freccia e concavo; il
s'avvicina mollo al cypripedium calceolus, labbrello poi sfeso anteriormente, e pi
Linn., qui sopra descritto: ma n' due corto delle altre divisioni calicinc. Cresce
volle pi piccola; ha le foglie bislun nella Siberia orientale.
ghe, lanceolate; il fiore bianco, cui lobo Cipripedio punteggiato, Cypripedium gut-
dello siilo lanceolato. Cresce nella Feusil- latum, Willd., Spec, 4, pag. i45; Cal
vania. ceolus minor, flore vario , Amman.,
Cipbipedio Di fiore piccolo, Cypripedium Rulli., pag. 1 33 , n. 177, t. 22. Ha il
parviflorum, Willd., Spec, 4i I"g. '43. l'usto di un'altezza non maggiore di Ire
Ha il fusto foglioso, con un fiore in punta, a quattro pollici, guernito inferiormente
terminale che ha le fogliolinc cabrine di due foglie ovali, aliente, e terminalo
tinte d'un verde sucido, con macchie da un fiore tinto di rosso e di bianco, ed
si-m ine; il labbrello giallo con macchie esalante un soavissimo odore; il lobo dello
brune, ed il lobo dello stilo triangolare siilo inlaccalo, e il labbrello pi
ed acuto. Questa orchidea cresce nella grande delle altre divisioni del calice,
Virginia. le quali jmo otliisc. comunissimo nella
Cipripedio mirabile. Cypripedium specta- Siberia, dove, stando alle relazioni del
bile., Linn., Spec, 4s Ha f"" Gtuelin, gli abitanti l'usano in decozione
sto peloso, ugualmente che le foglie, le contro la epilessia.
quali sono ovali bislunghe, acute in pun Il cypripedium calceolus, <J, Linn.,
ta. I fiori son grandi, solitari, o talvolta rientra in questa specie, la quale, se
due insieme nella parte superiore dei fu condo il Fischer, cresce anco a Mosi a.
sti, colle Ire divisioni esterne catine, (A. B.)
ovali, ottuse, bianche, pi corte del Cipripedio del Giapponi*., Cypripedium a-
labbrello, che grandissimo, sfeso ante ponicum, Tinnii) . Fior. Jap., pag. 3o;
riormente , e porporino. Questa pianta ef Icun. Jap., dee., 1, (ab. i.Ha il fuslo
cresce nel Canada. peloso, guernilo nella sua parte media di
* Si riferiscono a questa specie il cy due foglie rotondale, quasi opposte, e
pripedium calceolus "/ , Limi., il cypri terminalo da un flore, che ha il labbrello
pedium album, Ail., il cypripedium cn-{ sfeso anteriormente, pi corto dei sepali,
ed il lobo dello stilo ovale, acuminalo.
CIP ( 5ao ) C1R
Questa piani fu scoperta al Giappone piccola iu tutte le sue parti. Ha il
ilal Thunberg. ulbo bislungo; il fusto diritto, lungo da
Cipripedio arietiso , Cypripedium arieti sei a olio pollici, provvisto d'una sola
num , Ail., Hort. Kew., edit., 2, voi. 5, foglia terminale e di due fiori; le foglie
p;ig. 222. Ha il fusto loglioso; il calice radicali, glabre, lineari , spadiformi , la
di sei divisioni, col labbrello in forma di taulina simile, ma pi certa, diverse al
sacco e spronato. Questa orchidea vien in tre foglie spalacee, bislunghe, concave,
dicata come indigena del nord dell'Ame acuminale, lunghe un pollice e mezzo
rica. (L. D.) circa. La corolla bianca, ed ha le tre
" CIPRO. (Sol.) Ha questo nome volgare divisioni esterne bislunghe, le interne
una variet della vilis vinifera. Limi ovali, pi corte; lo stimma infundibo-
La lawsonia inermi* , Linn., pure liforme, bianco, diafano; il fruito una
della cipro e ciprus. V. Vite, Alcanha cassula bislunga.
(A. B.) Cipcra bassa, Cipura liumilis , Kunlh in
CIPRUS. (Bot.) V. Cipeo. (A. B.) Humb. et Bonpl., Nov. Gen., 1 , pag.
CIPSELA (Bot.) V. Cissela. (Mass.) 320. Ha il bulbo ovale ; il fusto cilindri
C1PURA. (Bot.) Cipura, genere di piante co, lungo due o tre pollici, terminalo da
monocotiledoni, della famiglia delle iridee due o tre fiori ; le foglie radicali linea
e della triandria monoginia del Linneo , ri, spadiformi, lunghe Ire o quadro pol
cos essenzialmente caratterizzalo: corolla lici, una sola cauliua della stessa forma;
(calice) divisa in sei parli, col tubo cor diverse foglioliuc spalacee, lanceolate, con
tissimo, e colle tre divisioni interne del cave, acuminale, le superiori pi piccole; la
lembo pi piccole delle esterne; tre slami corolla bianca, colle tre divisioni esterne
liberi , attaccati sul tubo della corolla diritte, ottuse, mucronate, ubo va li, cotte
un ovario infero, trigono, sovrastato dallo Ire interne il doppio pi corte, reflesse
i stilo grosso, parimente trigono, collo alla sommit, segnate alla base da una
stimma di tre divisioni intiere. Il frullo macchia triangolare, cuoriforme, glandu-
ima canuta bislunga, di Ire logge poli- losa, contornala di giallo; lo stimma colle
sperme. divisioni pelalifortui; una cassula di Ire
Questo genere che dallo Schreber ebbe logge, contendili dei semi distribuiti in
il nome di manica , comprende piante due file. Cresce nel reame della Nuova-
originarie per la massima parte dell' A-j Granata presso Handa.
merica meridionale. Hanno le radici bul Cipura della Martisicca, Cipura marti-
bose, il fusto erbaceo, le foglie nervose, nicensis , Kunlh in Humb. et Bonpl.,
spadiformi, vaginali; i fiori terminali, spa- A'ov. Gen., 1, p. 32 1 ; Iris martinicen-
lacei. sis, Jacq., Amer., 7, lab. 7; Curi., Bot.
Si distinguono le seguenti specie. Magai., lab. 47> Trimetia lurida, Sa*
Cipura palustre, Cipura paludosa, Aubl., lisb., Trans. Hort. Soc, 1 , pag. 280.
Guian., lab. i3; Lamk., lltustr., lab. 3o; Ha i fusti alti un piede e pi , termi
Curi., Bot. Mag., lab. 646; Alarico pa nali da Ire a cinque fiori; le foglie ra
ludosa, Willd. Ha i bulbi rotondati e dicali lineari spadiformi , un poco pi
carnosi; le foglie tutte radicali sottili corte dei fusli, una sola foglia caulina
strette, appuntale, lunghe pi d'un pie lunga mezzo pollice; diverse foglioline
de, dal mezzo delle quali sorge un fusloj spalacee, lunghe un pollice, ver-icce,
nudo , tenue , lungo un mezzo piede , striale, acuminale; la corolla gialla, colle
provvisto all'apice di due foglie e d'al divisioni esterne grandi, cuoriformi a ro
cune altre molto pi corte in forma di vescio, segnate alla base da due macchie
spala. I fiori ebe s'alzano fra mezzo di rosso bionde, colle interne concave, re
queste foglie spalacee, sono peduncolati, flesse alla sommila, d'una piccolezza qua
bianchi o azzurri, contenuti ciascuno in drupla di quella delle divisioni esterne*
una vera spala membranosa, bislunga, Cresce alla Marliuicca. (Poir.)
acuta. Cresce alla Guiana nelle umide CIRCADAVETHA. (Bot.) Il connurus pia
savane. naius ha queslo nome portoghese presso
ClPDHA DI FOGLIE DI . GRAMIGNA , Cipura il Rheed.
graminea, Kanlh in Humb. et Bonpl., CIRCAEA. (Bot.) Questo nome col quale i
JVov. Gen., 1 , pag. 32o. Questa specie moderni botanici hanno distinto un lor ge
raccolta sulle rive dell' Orenoco, presso nere di piante (V. Circea), fu per Diosco-
. la cill di San-Tommaso, s'avvicina mol riiie e Plinio attribuito a una specie che or
rissimo alla precedente, ma n' moIlo| pi non conosciamo, e che a quel che
CIR ( 53i ) era
pare, diversifica molto da quelle a cui ti zione fu quesla pianta dai buoni vecchi
poi dato il medesimo nome. Imperocch, adoperata negl'incantesimi.
quanluuque la descrizione lasciatane non
sia delle pi complete, basta pure a pro Hic ego gaepe lupum fieri, et se miniere sylva
vare che la cireneo luieliana non pu in Moerin , atque aairaas itnis excire sepulcris,
Verun moilo essere la cireneo degli anti Atque satas alio vidi traducere messes.
chi. E a dir vero, quest'ultima circea, Virg., Eli. 8, r. 9j.
secondo Plinio , somiglia allo slry- Ma ora queste
ctnus coltivato (solano nero, solarium ni-
grum, Linn., secondo diversi commenta herbas, atque incantata lacerti*
lori); ha un picco! fiore nero; un seme A incula cura magno risuque, joeoque videres.
piccolo come quello del miglio, contenuto ilor., Sat. 9, r. 49-
in casside allungate a guisa di corna;
una radice tripla o quadrupla, lunga un Ha pure avuti usi in medicina come
mezzo piede, bianca, odorosa, d'un sapor vulneraria e risolutiva: ma ora del
caldo: quesla pianta cresce sugli scogli! lutto dimenticala.
esposti al sole. Quindi Plinio passa a par-|Ci rcea siu.\t\.\a. Circaea alpina, Limi.,
lare delle propriet della circaea: ma Spec, 12; Fior. Dan., lab. 210 circea
inutile l' interlenere davvantaggio sopra minore, erba maga minore. Quesla spe
una pianta, che, come abbiamo detto, cie diversifica dalla precedente per es
ora ignota ai botanici. (L. D.) ser mela pi piccola in tulle le parti, per
** CIRCtVEAE. (Sol.) V. Circee. (A. avere il fusto e le toglie glabre, ed inoltre
B.) queste ultime pi distintamente inlaccale
CIRCAETUS. (Ornit.) Denominazione la a cuore alla base, e pi lustre. Quesla
tina del genere Circeto. V. Circeto. piani,1 cresce nei luoghi umidi ed om
(Ch. D.) brosi delle montagne in Italia, in Fran
CIRCANEA. (Ornit.) L'uccello al quale gli cia, iti Aleniagua, in Svizzera, in In
antichi applicavano questa denominazione ghilterra er. (L. D.)
per il suo volo circolare, , a quanto * Si riunisce a quesla specie la cir
sembra, l'albanella reale , Falco pygar- caea minima, Linu., Mani, alt., p. 3i6,
gus, Linn., e Circus gallinarius, Savig. ricordata anche dal Colonna. (A. B.)
(Ch. D.) CIRCEA DEL DALECAMPIO. (Bot.)
CIRCEA. (Bot.) Circaea, genere di piante V. Circea parigina. (A. B.)
dicotiledoni, polipetale, periginie, delia CIRCEA PARIGINA o DEL DALE
famiglia delle onagrariee e della dian- CAMPIO. (Bot.) Presso il Pona cosi
dria monoginia del Linneo, i cui prin indicala indistintamente la circaea lute-
cipali caratteri sono i seguenti ; calice tiana. V. Circea, (A. B.)
di due foglioline caduche; corolla di due CIRCEE. (Bot.) Circaeae. Il Decau-
petali cuoriformi; due stami; un ovario dolle (Prodr., 3, pag. 61.) ha stabilita
infero, turbinato, sovrastalo da uno stilo sotto questo nome la quarta trib nella
con stimma inlaccalo. Il frullo una cas famiglia delle onagrariee , e le assegna i
sida piriforme, di due valve, di due logge seguenti caratteri; calice con tubo che
monosperme. non oltrepassa l'ovario, diviso, deciduo;
Circea maggiore, Circaea lutetiana, Linn., frutto cassulare, ovato-glol>oso ; due stami,
Spec, la; Fior. Dan., lab. 256; voi con uno che si converte in pelalo.
garmente circea, circea parigina , circea Le uircee sono piante erbacee o suffruti
del Dalecampio, erba di S. Stefano, cose, di foglie opposte, picciuolale, cuori
erba da incanti, erba maga, erba dei formi o ovate. I generi compresi in quesla
maghi. Ha il fusto diritto, peloso, alto trib sono due, il circaea, da cui questa
un piede e pi, guernito di toglie oppo trib piglia il nome, ed il /upezin. V.
ste, ovali, acute, pubescenti, appena cuo Onagrariee. (A. B.)
riformi alla base, e leggiermente dentale C1RCELL10, Circellium. (Emoni.) Ge
agli orli. I fiori bianchi o rossicci, com nere ci' inselli coleotteri penlaracri, della
pariscono nel giugno, luglio e agosto, e famiglia dei Lamcllicorni, stabilito da La-
sono disposti in lunghi racemi all'estre treille, che gli assegna i seguenti carat
mila del fusto e dei ramoscelli. Questa teri: corpo emisferico, convesso; addome
pianta c resce nei boschi ombrosi ed umidi quasi semicircolare; margini laterali del
in Europa e in America. corsaletto diritti o non dilatali nel loro
Rei tempi d'ignoranza e di sopenti- j mezzo; sema sculello; il clipeo con cjual-
CHI ( 5a: ) C1R
Ir o ci dentellature. Gli Atenchus genere della famiglia dei funghi ilrlP
Baccltus , ed Hollandiae , del Fabrcio , iline delle mucedinee . serie Ielle bistot-
appartengono a questo genere. (F. B.) dee, nel Melodo del Linrk. Eccone ica-
CI RCELLIUM.l.Eeifom,) Denominazione ratini : Fibre opache, dislese, tenui,
Ialina del genere Circellio. V. Circellio inarcate e confuse; sporidii trasparenti,
(F. B.) quasi fusiformi, sparsi e fugaci.
CIRCETO. ( Ornit. ) Vieillot ha stabilito Quello genere lei quale i autore il
questo genere , in Ialino circattus , per Nes, conia la specie seguente.
l'uccello volgarmente conosciuto sotto il ClRClr^OTRlCO IN FORMA DI MACCHIA, Cirri-
nome di biancone. Falco gallicus. Limi., notrichum maculi/orme . Nes, Trail,
die sar descritto all' articolo Poiana, ove tab. 5 , fig. 66. Comparisce sulle foglie
si troveranno indicati i caratteri assegnali morte a guisa di piccole macchie o punii
da Vieillot alsuonuovo genere. V. Poia neri olivastri, simili a fiocchetti setacei.
na. (Oh. D.) (Lem.)
CIUCI A. (Ornit.) Questo nome, ch'era stalo CIRCOLAZIONE. [Fisiol.) Bench nullis
isolatamente adoperalo ila qualche antico simi fenomeni vitali presentino una veri
autore , fu applicato da Linneo , rome circolazione, e quello della vita medesima
epiteto, alla marzaiola estiva, Anas cir- sia di tal genere, questa parola, in fisio
cia. (Cn. D.) logia , si applica propriamente al molo
CIUCI NALK. (Bot.) Crcinalis. Si .tanno del fluido nutritivo, del sangue, che, in
esempi di foglie cireinali nella gloriosa fatti , ritorna senza interruzione versoi
superba, nella flagellarla indica, nell punii dai quali era partito.
mutisia decurrens , ce. Nelle quali piante Il corpo riceve il suo nutrimento pel
la sommila delle foglie si prolunga in mezzo della circolazione. Negli animili
una lunga punta rotolala sopra se slessa, che ne mancano , il fluido nulrilito,
come un riccio di capelli. Le piante della estratto dagli alimenti, passa immediati-
famiglia delle felci sono, prima del loro mente alle parti che deve nutrire, poi
sviluppo rotolate sopra se slesse dalla som ch trovasi , fino dal moruenlo delia
mila alla base. Le spighe ili fiori dell'e sua estrazione , proprio ad adempire i
liotropio e d'altre borraginee , quella del tale scopo. Non cos pu dirsi per fi
giusquiamo ee., son pure rotolate sopra animali che hanno una circolazione: la
se stesse prima del loro sviluppo: le quali materia nutritiva, eslratta dagli alimenti,
spighe si svolgono a misura che i fiori ha bisogno, in essi, di certe preparai
sbocciano. Nei semi della cherleuleri le quali si operano in organi particola"
cotiledoni sono parimente rotolali sopra che il sangue deve necessariamente
se slessi da un capo all'altro. (Mass.) dare a cercare.
CIRCINALIS. {Bot.) V. Cucinale. (Mass.) Il fluido nutritivo penetra tulli gli or
CIHCINAR1A. (Bot.) Circinnra. L'Ach gani, e si estende fino alle loro ullim;
rius distingue con questo nome la seconda molecole. Estrallo dagli alimenti , entra
divisione del suo genere permeila , nella nelle vene, ove riceve una prima nidi
quale si comprendono i lielieni che hanno ficazione; di l passa nel petto, per le
l'espansione (thallus) quasi membranosa nire a contatto con l'aria atmosferica;
distinta stella ed n stretti rullagli, piani poi. percorre un altro sistema di vas-
o convessi, ed a contorni rotondati. V cio le arterie, e giunge alla loro estre
Farmeli*. mit capillare, sede della nutrizione."
Il Link ha dato il nome di circinnra si spoglia di quanto aveva acquistale
a un genere da lui stabilito nella fami finalmente , rientra , per questi vasi ca
glia dei licheni , e cos caratterizzalo: pillari arteriosi in quei capillari vendi
concet Incoio glnboloso, pellucido, sparso per arricchirsi nelle vene d'un ni10
in un tessuto fioccoso delicatissimo, im fluido nutritivo, estratto da nuoti ali
merso in un tallo rruslaceo, vescicoso, menti; e questo molo gli comuni'10
e granuloso. Per tipo ti questo genere dagli organi per i quali passa, e che sono
il Link assegna il lichen rupicola del destinali
Non si a avrebbe
trasmetterglielo.
peraltro che un idei
l' Hoffmann, che la urceolara Hojf-
manni , variet B dell' Acharius. V. la assai imperfella delle vie che il san?"*
percorre, se, dal prospetto generale che
Tav. i4o* (Lem.)
abbiamo
C1RCINOTRICHUM. (Bot.) V. Circino- sistema vascolare mostralo, ci rappresentassimo 1
TR1CO. (Li m rome un sistema co
CIRCINOTRICO. {Bot.) Circinothricum ,| stantemente semplice , come un en*
CIR ( 5aJ ) CIR
che, per mezzo delle me diramazioni . lir nel ramo e lascer dei segni non
versasse le sue acque in quelle il1 un altro equivoci del suo passaggio sulle trachee
canale, per dove fossero ricondotte alla e sulle false trachee; il tessuto vicino
loro coraun sorgente. La circolazione ha rester pi coloralo, ed il liquore potr
questa estrema semplicit nei soli animili talvolta seguirsi fin nelle foglie. Se que
delle ultime classi ; in quelli d'un online sto ramo si capovolta e se ne fa tuffar
superiore , si compone di due o di Ire nel liquore la sommila, della quale siasi
sistemi cireolatori! parziali; di pi, le ar tolta la punta, il liquore s'innalzer per
terie, come le vene, si riuniscono talvolta gli slessi canali che hanno servilo alla
fra loro, e presentano allora con molla prima ascensione. Se si fora fino alla mi
regolarit la figura d'una relicolalura; in dolla il tronco d'un pioppo o d'un olmo
altri casi, si veggono delle vene finire in nel tempo dalla vegetazione, il succhio
vasi capillari per poi comunicare con al uscir dai grossi vasi del legno, e prin
tre vene, ec. ec. cipalmente da quelli che sono vicini al
Nel gran circolo percorso dal sangue centro. Se si incide un albero in modo
questo comunica con organi di diversi che in una parte del tronco rimanga sol
sima natura, che gli fanno subire varie tanto un cilindretto legnoso che lenga in
modificazioni , e che ne estraggono o ne comunicazione la base e la sommit del
compongono le sostanze che loro stalo l'alloro, il succhio continuer a salire,
concesso ili produrre: i testicoli vi pren n rester interrotta la vegetazione: ma
dono gli elementi del seme; il fegato, ove tolgasi lutto il legno e si lasci in
quelli della bile; i reni, quelli dell'orina; tatta solamente la scorza, il succhio s'ar
riceve l'ossigeno dai polmoni , cede ai rester e l'albero cesser di vegetare. In
muscoli la sua fibrina, ed ai vasi linfa torno a ci vedami l'esperienze del Kei-
tici la linfa; iu una parola, somministra chel, del Bonnel, del Colla, del Coulon,
gli elementi di tutte le sostanze e di del Link e del Mirbel.
tutte le materie che s'incontrano nel Da questi falli e da molli altri si
corpo dell'animale che nutre. dedotta questa conseguenza, cio, che il
Non noto ancora come la materi succhio va dalle radici fino nelle foglie,
nutritiva passi allo stalo di sangue, e per o dalle foglie verso le radici, per mezzo
quali concorsi succeda questo cambia dei grossi vasi del legno, e massime per
mento. Per lo che non abbiamo, per cosi quelli che son vicinissimi alla midolla,
dire, considerato finqu questo liquido e che questo succhio s'estende dal centro
che per una specie di escipienle del alla circouferenza merc dei pori e delle
fluido nutritivo. Tutto per induce a fenditure del tessuto.
credere che sia esso appunto la sostanza Se ora si consideri la enorme quantit
nutritiva, e che quella estrada dagli ali d'umido che le piante nel corso della lor
menti non acquisti la propriet ili assi vita assorbono, e si ponga mente che
milarsi al corpo dell'animale, che quando l'acqua comune invece d'essere in per
si combinala al sangue in modo da fetto sialo di purezza, conlien sempre
formarne parte integrante. V. Sangue e delle diverse sostanze minerali disciolle,
Chilo. non recher sorpresa che le materie ve
Le forze che imprimono al sangue il getabili diano, coli' analisi, delle terre, dei
proprio moto , non sono forse tulle co sali ec.
nosciute, n le medesime in tulli gli ani Quando ricomincia la vegetazione, pri
mali che hanno circolazione. ma che le foglie sieno sviluppale, e che
Nelle prime classi del regno animale, col loro mezzo, siasi stabilita una co
il cuore ne il principal motore. Le piosa traspirazione, il succhio sale nei
arterie vi contribuiscono anch'esse; ma vegetabili legnosi; e siccome non ha
questi organi presentano delle variet esilo, riempie non solamente i vasi del
nella loro struttura , analoga o azione, legno e dell'alburno, ma spesso anche
che arrecano notabili modificazioni nel tulio il tessuto cellulare ; il che rendesi
moto del sangue. Faremo meglio cono manifesto in primavera nelle belule, nelle
scere queste differenze all'articolo Cuo vili e in altri vegetabili ricchissimi di
re. V. questa parola ed anco Asterie. succhio.
(F. C.) Quando le foglie sono sviluppate, il
CIRCOLAZIONE. (Bot.) Se la parte infe succhio sale quasi unicamente per il cen
riore d'un ramo carico di foglie s'im tro; imperocch le radici, il tronco, > rami
merge in un liquore coloralo, questo sa- ed i ramoscelli hanno una comunicazione
CIR ( 5*4 ) CIR
centrala, ed i grossi vasi fanno capo nel il succhio elaborato che sviluppa il Ics.
cuore lei ramoscelli. suto vien dal cenlro e dalla sommili del
Vi sono siali alcuni fisici che han cre vegetabile. Sul corpo legnoso del tronco
dulo che il succhio circolasse come il d'un ciliegio, verso l'estremit dei raggi
sangue, ed in conseguenza hanno am midollari , il Duhamel vide formarsi il
messo delle vene e delle arterie nel si cambio in gocce mucillagginose e risane
stema organico dei vegetabili: ma questa r re la scorza; ed allorquando si Ci inu
teoria non stata confermata dalla espe forte legatura sul tronco il' un albero di-
rienza. Il tessuto vegetabile, non presenta col iledone o gli si toglie un anello di
nulla di simile colle vene e colle arterie; scorza , il sugo che dai rami va alle ra
e quando si consideri che il tronco d'un dici, sviluppa incessantemente una prolu-
albero privato della punta continua a beranza al di sopra del legaccio o nel
vegetare, convien convincersi che il suc labbro superiore della ferita.
chio non circola a guisa del sangue. Se nel corso dell'anno gli orli della
Altri hanno immaginalo che le radici ferita rimangono separati, e perci non ri
inviassero del succhio alle toglie durante stabiliscono la comunicazione diretta delle
il giorno, e che le foglie inviassero del radici col tessuto della scorza, il Ireneo si
succhio alle radici durante la notte. Ma secca alla base , le radici cessano di cre
ceco a che si riduce questo fenomeno. scere, il suri i impnio diminuisce di giorno
Quando dopo una calda e asciutta gior in giorno, e l'albero illanguidendo muore
nata, sopravviene una notte fresca con dopo due o tre anni; poich i fluidi che
nebbia, con pioggia o con rugiada, l'aria vanno dal centro alla circonferenza non
contenuta nelle piante si condensa, e le sono in tal copia da nutrire la parie
foglie invece di traspirare, assorbono del del libro posta pi basso della ferita, e
l'aria o dell'acqua per riempire il volo da determinare la formazione di nuoie
che s' formalo. radici.
Se in tali circostanze si fa un intaglio Quanlo ho gi dello risguardo alla cir
sul tronco, il succhio che sicuramente colazione, si applica pi particolarmente
dovr esser divenuto stazionario losloch ai dicoli ledoni che ai monocotiledoni.
i vasi ne furon pieni, escir dal labbro su Ma io non avrei che poche parole da
periore della ferita ( Esperienze del Rai, aggiungere perch questa teoria s* adatti
del Willougby e del Touge) , e le foglie alle due classi. Ciascun filamento dei mo
allora succeranno molla pi acqua, di nocotiledoni, , sotto certe relazioni, come
quello che se il tutto fosse rimasto nello il corjvo legnoso lullo intiero dei dicotile
sialo naturale. doni. Il succhio sale per i grossi vasi ; i
Il succhio si elabora nelle parli gio sughi propri si depositano nel tessoto
vani, e produce i sughi proprj ed il cellulare che li circonda ; ed il cambio
cambio. che comparisce alla superficie dei fila
I sughi proprj riempiono talvolta i menti, d origine a un nuovo tessuto le
vasi del legno e della scorza , nel qual gnoso e pareuchimatoso. Si vedano le
caso vanno soggetti ai medesimi movi belle esperienze che sulla circolazione
menti del succhio, col quale si confon delle care, degli equiseti e d'altri tege-
dono. Talora questi sughi si distinguono labili ha falle il eh. Prof. Amici. V.
assai bene dal succhio per il posto ch'essi l'art. Cara, Nutrizione.
occupano, trovandosi situali in alcune Rispetto ai funghi, ai licheni, alle
lacune della scorza e della midolla , dove ipossilee e alle altre piante aeolilede*
pare abbiano movimenti ascendenti e di che mancano di trachee , di false W"
scendenti. chee e di vasi porosi, pare che i M*
II cambio il cominciamento di una si espandano tratto, trailo, nel loro tes
nuova organizzazione. II succhio elabo suto , senza seguire strade fisse e regol'11'
ralo nei vasi impercettibili della mem
brana vegetabile, la nutrisce e la svilup Cause del succiamento, della traspi
pa. II tessuto membranoso appena for razione e della circolazione.
mato, intieramente penetralo dal fluido
che lo alimenta, sembra non esser altro Parecchi fisici dei due ullimi secoli
che una semplice mucillaggine, ed al erano il' avviso che il succiamenlo dei
lora detto cambio. Siam certi che que vasi ( V. SncciAHBNTo ) risultasse unica
sta sostanza non pu depositarsi nei vasi mente dallo svaporamento dei fluidi, ea-
particolari, e che non ha movimento : ma gioitalo dal calore. Il succiamento delle
CIR ( 5a5 ) CIR
(adici delle foglie e la circolazione l' aria non qui che un veicolo messo iu
ascendente dei fluidi, erano, a parer loro, azione dalla temperatura.
il risullamento dell'attrazione capillare L'attrazione capillare poi tende sicu
dei tubi. Ma queste ipotesi e molte al ramente a introdurre e a ritenere nel
tre , dedotte dalle leggi generali della tessuto vegetabile una quantit conside
fisica, non rispondono a questa grande rabile d'umido, e per questa ragione
obbiezione, cio, che nei vegetabili morii chiaro ch'ella giovi alla nutrizione. Ma
non osservasi n succiamenlo, n traspira il tessuto vegetabile, privo di vita, non.
zione , n movimenti regolari dei fluidi . cessa d'essere igrometrico, poich questa
quantunque le forme organiche non dif propriet risulta da forme, che la morte
feriscano sensibilmente da quelle dei ve non distrugge : laonde non sapremmo
getabili in piena vegetazione. Quindi spiegare certi movimenti del succhio che
stalo d'uopo ricorrere olla forza vitale, si manifestano unicamente nel vegetabile
che per il naturalista lo stesso che la vivente per le sole leggi dell'attrazione
attrazione per il fisico , un effetto gene capillare.
rale a cui si riportano, come a una causa Conci udesi da lutti questi fatti, chela
prima, tutti i fenomeni particolari che forza vitale ha un'azione nei movimenti
concorrono a produrlo. del succhio, nonch negli altri fenomeni
Direm dunque che il succiamenlo, la della vegetazione.
traspirazione e la circolazione dipendono Il primo effetto della vita vegetabile,
dalla forza vitale : ma poich noi vediamo intendo del succiamenlo , palese sola
che questa forza non agisce sempre con mente nelle giovani parti , come il li
una uguale intensit, ed inoltre i suoi bro, le foglie, e la estremit delle radi
effetti sono modificati da cause esterne, ci. II libro l'organo essenziale del suc
ci resta a conoscere queste cause e la ciamenlo. Un ramo pu succiare i fluidi
influenza, che ciascuna di esse esercita senza che abbia foglie , bottoni , radici ,
tu' fenomeni della vegetazione. Il calo ma non senza libro,' ed inoltre debbo
rico annoverasi tra le cause la cui azione ricordare che i bottoni , le foglie e la
la meno equivoca : indipendentemente estremit delle radici , che in un albero
dai determinare di per se la evaporizzazio in piena vegetazione , coadiuvano tanto
ne, agisce anche come stimolante della ir potentemente al succiamenlo, non sono
ritabilit, perocch vi vogliono gradi di- che sviluppi del libro.
Tersi di calore perch specie svariate en Finch i vasi non sono ripieni di suc
trino in succhio, essendo ciascuna specie chio, il succiamenlo pu succedere indi
dotata d'una forza particolare, merc di pendentemente dalla traspirazione. Gli
cui sopporta , senza risico d'andar a alberi entrano in succhio prima che s'a
male , un abbassamento di temperatura prano i bottoni, e gl'individui ai quali si
pi o meno considerabile. tolgono le foglie ed i rami nel tempo della
L' azione della luce cagiona la scom vegetazione, continuano per qualche tem
posizione del gas acido carbonico e lo po a succiare i fluidi colle proprie ra
sviluppo dell'ossigeno; il qual fatto dici.
provato dall'esperienza , malgradoch le Nei climi temperali, al ritorno di pri
teorie chimiche non ne possano render mavera e quando l'elevazione della tem
ragione. peratura eccita la irritabilit vegetabile,
Il fluido elettrico ha sicuramente una le giovani radici dei vegetabili legnosi
quab.be influenza sulla vita vegetabile; cominciano a succiare, ed il succhio si
intorno al qual proposilo non abbiamo alza e s'ammassa nei fusti e nei rami.
peraltro fino ad oggi nulla di positivo. In questo tempo si trovano le foglie sem
forse da credere che l'accrescimento stra pre contenute nelle gemme; la traspira
ordinario delle piante, quando il cielo zione presso che nulla , e la minima
tempestoso , dipenda pi dalla luce diffusa ferita fatta sui vegetabili cagiona una
del giorno e dal calore umido dell'atmo perdila considerabile di succhio. La in
sfera, che dall'azione del fluido elettrico. cisione dell'acero zuccherino nell'Ame
La rarefazione e il condensamento del rica settentrionale si fa iu aprile, quando
l' aria contenuta nei vasi, contribuiscono la terra tutta coperta di neve ; nel qual
a' movimenti dei fluidi. La pianta, col mese pure s'empion di succhio la vite
mezzo dell'aria, agisce come una tromba e la betula di Europa. In questo tempo
premente e aspirante : ma questo effetto dunque si riconosce chiaramente l'effetto
muove dalle variazioni atmosferiche, e. d'una forza interna propria al tegola
Dizion. delle Scienze Rat. Voi. VI.
cm ( 5aG ) CIR
bile; imperocch losloch il succhio co dei rami in capo a quindici o diciotto
mincia a muoversi, il sucriamcnlo ilei mesi.
libro non rimane arresi alo per un ahbas- Il soverchio calore ed umido dei piai
wmenlo notabile ili lemperalura. Ma Ir situali Ira' tropici recano qualche modi-
gemme imbevute di fluido, non indugiano ficazioue nell' andamento lei fenomeni
sviluppare, e da indi in poi le cose pi della vegelatione: ma, sia che vuoili, ri
gliano un altro aspetto. Il succhio, dap si riconosce sempre l' influenza delle oim
prima quasi stagnante, si lancia nei vasi gi indicate. Mirbkl, Eiein. (Miss.)
ron una fona prodigiosa, penetra nei pio CIRCONDANTI [Fogli*]. (Bot.) Fola
vani ramoscelli , si distribuisce nelle fo cii ctimsepientin. Si dicono cos quelle
glie, e pr luce ad un tempo la materia foglie le quali essendo disposte orinoli-
Iella traspirazione, i sughi propri ed il talmente, passano , nel tempo del sonno
cambio. o riposo della pianta, a pigliare una di
Per tutto il lungo corso di tempo che rezione pressoch verticale, e disposte ad
le foglie copiosamente traspirano, il suc imbuto intorno alla cima del fusto in
chio trascinalo verso l'estremila, e i volgono i giovani ramoscelli ed i fiori
ramoscelli s'allungano, ma il vegetabile come per difenderli dagli agenti oociti.
non cresce in diametro. Appena che la Se n'hanno eseinpj nella mandragora,
traspirazione si rallenta, il rrescimento nello stramonio, negli amaranti, nella
ilei ramoscelli s'arresta , i sughi nutritivi malva del Per cr. (A. B.)
vanno verso la circonferenza e il vege CIRCONDANTI V ASSE [ N'estousi \
tabile ingrossa. (Boi.) Nervitli circum-axiles. 11 pla-
Sul principio dell'estate, le foglie gi cenlario presenta ilei cordini vascolari
dure traspirano cos poro, che il succhio ora in un solo corpo med'anle il tessuto
s'ammassa nei vasi come in primavera. cellulare, come nei giglio, nel rododen
Questa soprabhomlanz i dunque di nutri dro, ee., ora distinti e separali , come
mento in un tempo che il calore accelera nella porlulacca, ora collocali Ira le alu
la traspirazione ed anima tulle le forze come nelle crocifere, ora addossale sopra
vitali, fa ben presto sviluppare i bottoni l'asse centrale del fruito, dal quale
terminali; dacch compariscono le giovani si separano nel tempo della deisetnu
foglie, il movimento ilei succhio si rista rome nell' epi/oiium, nnWacnothera, fe
bilisce, e il vegetabile s'allunga. Il rin lici quale ultimo caso il Mirbel indica
novamento della vegetazione contimi.' questi cordoni, da lui delti nervati, col-
fino a che i freddi invernali non T arre l'epilelo di circum-axiles. (Miss.)
stano: ma anche allora la traspirazione CIRCOS. (Orni/.) V. CiacBs. (Ch. D.)
e la nutrizione non sono totalmente in CIRCOS. (Fofj.)Sono siale cos chiamatele
terroltr. Nel quale stalo, l'albero ila punte degli echini fossili piriformi. V-
paragonarsi a quelli animali dormienti Poste d'echini. (D. F.)
che passano l'inverno in un assideramento CIRCOSCRIZIONE. (Bot.) Una linea che
letargico. si suppone passare per i punti pi promi
Un freddo accidentale, o la soppres nenti d'un corpo, determina la circoscri
sione dei canali necessari alla traspirazio zione di questo corpo medesimo. Una fo
ne, prolunga il riposo delle piante al di glia , per esempio, quantunque abbia il
l del tempo ordinario. Diversi alberi, ri contorno interrotto da angoli rientranti o
ferisce il Thouin , essendo stali ila lui da divisioni pi o meno profonde, e delta
inviati in Russia al conte Dimi loff, ed ovale o reniforme o lanceolata nella i
essendo stali inessi in una ghiacciaja per circoscrizione^ allorch la linea che pass
aspettare che giungesse il tempo oppor dal vertice delle principali divisioni, tra
tuno alla piantagione, accadde che ve ne scurando gli angoli rienlranli, descnte
rimasero alcuni dimenticali, i quali vi una figura o reniforme o lanceolata , et
passaron l'estate senza che dassero alcun (Mass.)
segno di vila , e quindi vegelaron benis CIRCUM-AXILES [Nevuli]. ( Boi- ) *
simo quando nell'anno vegnente furon Circondasti l'asse [Neh volisi} (M*-11
piantati. Qualche volta accade che degli "CI RCUMPOSITIO. ( Boi. ) Denominali""
alberi trapiantali non sviluppano nel primo latina di margotto. V. Margotto. (A. B.)
anno, compariscono come morii, ma che CIRCUMSCISSA. [Capsula]. (Boi.)
nell'anno secondo cresrono con un rigo Capsula circumscissa, Pisside. (Mas!
glio tutto nuovo. Si son veduti dei pali CIRCUMSCR1PTIO. (Bot.) V. Cisxosai-
ficcati nel suolo barbicare e produrre zio* e. (Mass.)
CIK c 5a7 ) GIR
CIRCUMSEPIENTIA [Folia]. (Boi.) V. CIRIGOGNA. (Bot.) Il chelidonium majus
Circosdahti [Foglie]. (A. B.) ha questo nome volgare nei dintorni di
CIRCDS. (Ormt.) Questa parola che, in Verona , secondo il Pollini e il Seguier.
Ialino, sinoninia del /.ty/.z;, terzo spar
viere d' Aristotele , e stala adoperala ila CIRILLA. (Boi.) Cyrilla, genere di piante
Brisson, nel suo genere Sparviere, per dicotiledoni a fiori completi, della fami
indicare la sezione dei falchi di padule. glia delle ericinee e della pentandria mo-
Bei listelli ha poi formato il genere Cir- noginia del Linneo, cosi caratterizzato:
cus, cir stato adottalo da Savigny, da calice mollo piccolo quasi turbinato, di
Cuvicr e da Vieillot, e che comprende cinque rimagli; cinque pelali un poco
rigidi, aperti in stella, conniventi alla
i folco aeruginosus, rufos, pygurgus. base; cinque slami alterni coi petali; uno
cyaneus, albicans ( tav. color, di Buff. siilo sovrastalo da due o tre stirami. Il
424, 4^ ' 41 3, 4"<>i 4^9)i i quali, se frutto una bacca supera , di due logge
coudo Cnvier, formano due sole specie, indeiscenti,
descritte e rappresentale in diverse et. seme sospeso ina ciascuna delle quali un
un pedicello in cima del
V. Poiana. (Ch. D.)
" C1REGIA. (Bot.) V. Cieiegia. (A. B.) l'asse del ricettacolo.
" CIREGIOLO. (Bot.)\. Ciriegiolo.( A.B.) dalla Questo genere, come chiaro risulta
" CIRENA, Cyrena. {Cond.) Genere di ziale, esposizione del suo caratlere essen
presentala dal Jfichaux, non da
conchiglie dell' ordine degli acefali testa
cei, della famiglia dei Cardiacei, stahililo riunirsi aVitea, malgrado l'opinione di
qualche botanico , e le relazioni che in
da De Laniarck , che gli assegna i se contrami fra questi due generi, i quali
guenti caratteri: conchiglia massiccia, on poi differiscono
jioco triangolare ed obliqua, ricoperta da da non poter esserin neppur modo nei loro fruiti,
un'epidermide; tre denti cardinali. Le slessa famiglia. V. Cybilla collocali e Itea.
nella
Cirene abitano i fiumi. La Tellina Jlu- ** Di questo genere autore l'inglese
minea, Chemn. Cond., loin. 6 , tav. 3o, Garden, che gli diede il nome dell'illustre
fig. 322 , 323 , la Venus coaxans , ir/., Cirillo
tav. 32, fig. 336, ovvero Cyrena cejrla- ouorato napoletano, medico e naturalista,
nica, Lara., Enr. mei. pen., tav. 302 , Il quale,dagli scienziati e dai buoni tutti.
fig. 4i 'a Venus boreali*, Chemn., Ioni. nostri non perch in tempi tristissimi dai
mollo lontani, bene amava la
j, tav. 39, fig. 3 1 2-3 1 , e Cyclas caro-
liniana, Bosc , Conch., tom. 3, lav. 18, che; patria, fu condannalo a morir sulle for
fig. 4< appartengono a questo genere. Le domandata ed offertagli grazia, ov'egli al tiranno
specie fossili sono mollo abbondanti nei (reco qui lel'avesse, u rispose sdegnato
contorni di Parigi. V. Deshayes, Conch dell'eia nostra)parole del maggiore storico
non volere domandar gra
foss., tom. 1, lav. 18 19. (F. B.) zia ai tiranni, e poich i suoi fratelli
CIRHUELA DE FRATLE. (Bot.) Nell'er morivano, voler morire ancor esso; n
bario del Per di Giuseppe di ludica
trovasi indicato con questo nome una desiderio alcuno portar con s di MI
nialpighia, che il Cavanilles descrive e mondo che andava a seconda degli adul
teri, dei fedifragi, dei perversi. La co
figura sotto il nome di malpighia arme- stanza medesima, che mostr coi detti,
niaca. (J.)
" CIRIEGIA, o CIREGIA. (Bot.) Nome mostr coi fatti per immacolato
volgare del frullo del cerasus vulgaris. eCirilla sereno n. (A. B.)
della Carolina; Cyrilla ca-
V. Ciliegio. (A. B.)
" CIRIEGIO. (Bot.) Nome volgare del roliniana , Mi., Fior. Bor. Am. 1, pag.
157; Cyrilla racemi/lora , Limi., Mant.
cerasus vulgaris. V. Ciliegio. (A. B.) 5o ; Itea cyrilla, L' Harit. Stirp., lab.
" CIRIEGIOLA. (Bot.) una variet di 66;
vite comune, vitti vinifera, L. V. Vite. lab. Itea caroliniana, Lamk., ///. gen.,
147, fig. 2. Arboscello originario della
(A. B.)
" CIRIEGIOLO, CIREGIOLO. (Bot.) Carolina e coltivalo a Parigi nel giardino
Sono indicati indistintamente con questo del re e in alcun allro giardino d'Europa.
nome volgare il cerasus vulgaris, Lois.. Ha un tronco allo cinque o sci piedi; i
il cerasus r.hamaecerasus , Lois, e il ramoscelli allerni, i pi giovani dei quali
ravvicinali a verlicillo; le foglie alterne,
cerasus avium. V. Ciliegio. (A. B.)
CIRIER JAUNE. ( Bot. ) V. Cbrajoi.o glabre, lanceolate, intierissime, mediocre
mente picciolate , lunghe due pollici e
giallo. (Lem.) p'rii; i fiori bianchi, piccoli, pcdiccllati,
CIR ( 528 ) CIR
disposti in racemi semplici, ascellari, e Ptergibranchi, stabilito dal Dottor Leacb,
come verticillati, con una brattea setacea e che ha per caratteri proprii: addomi
alla base di ciascun pedicello. Il calice composto di sei articoli; occhi granulati.
persistente , di cinque rinlagli ovali lan Questo genere appartiene , secondo esso,
ceolati, acuminali; i petali d'una gran alla terza razza della sua famiglia delle
dezza tripla , ovali bislunghi , situati so Cimotoade. Comprende una sola specie,
pra il ricettacolo, leggermente concavi la Cirolana di Cranch, Cirolana Cran-
alla sommit, conniventi alla base; gli chii. II suo corpo liscio, punteggiato:
slami pi corti della corolla, colle antere l'ultimo articolo dell' addome triango
cuoriformi, rotondate, bifide alla base; lare e rotondo alla cima: abita le coste
l'ovario posto sopra un disco piccolissimo; occidentali della Gran Brettagna, ed e
lo stilo corto. Il frutto una piccola stalo scoperto da Cranch. Questo genere,
bacca, mediocremente carnosa, ovaie acu ch' vicino alle Euridici, potrebbe fon
minala dallo stilo. esser riunito alle Cimotoe. V. Cucitoi.
Cirilla delle AktiLLe, Cfrilla umilianti. (Audouin , Diz. class, di St. nat., tom.
Mx., loc. ci/., i, pag. i58. Questa specie 4 pai;. i56.)
dislinguesi appena dalla precedente, della CIRQUrNCHUM. (Sfamm.) V. Chieqdii-
quale forse nou che una variet. Hai CHDW. (F. C.)
le foglie piccole grosse, coriacee e non CIRQUINSON. (Mamm.) Denominatone
membranose , pi allungale, ottuse, senza generica applicata agli armadilli , alla
nervi apparenti; i racemi pi voluminosi; Nuova-Spagna, e che Buffon ha assegnala
la corolla pi corta dei pedicelli. Cresce all' armadillo a testa di donnola, di Grew,
alle ntille. (Foie.) Dasrpus cinctus, Linn. (F. C.)
" Queste due specie formaron da prima * CIRRATO. (Tttiol.) conosciuta sotto
presso il Linneo una sola specie sotto la questo nome una specie di squalo, Squa-
indicazione di cyrilla racemi/tor. II lus cirratus, Gmel.. Scyllium cirratum,
Michaux fu quegli che le distinse in due. Cuv. V. Scillio. (F. M. D.) (F. B.)
(A. B.) * CIRRATULO, Cirratulus.(Annel.) Ge
CIRITA-MARI. (Boi.) Riferisce il Rheede nere stabilito da De Lamarck (St. nat.
esser questo il nome bramino della volka- degli Anim. inveri., tom. 5, pag. 3oo)
meria inermis. (J.) nella sua famiglia delle Echiuree, e che
CIRLO, Cirlus. (Ornit.) I nomi di cirlus ha, secondo esso, per caratteri : corpo al
in latino, e di cirlo in italiano, che in lungalo, cilindrico, annui. ilo. provvclulo,
dicano degli Tivoli, sono stati applicati in sui lati del dorso, d'una fila di cirri se
un modo tanto incerto da non potere tacei, lunghissimi, distesi, quasi dorsali,
precisamente determinare le specie che i e di due ordini di corte spine , situati
diversi autori hanno avute in mira. Pe sotto; due fascelti di cirri egualmente
raltro sembra certo che il cirlus , o zi- lunghissimi, opposti, portati innanzi ed
volo dell'Olina, Uccelliera, pag. 5o, sia inserti sotto il segmento anteriore; bocca
lo zivolo nero , Emberiza cirlus , Lin. sotto l'estremila anteriore, con un oper
Emberiza sepiaria, Briss., e che il cir colo rotondo; occhi alle cime di una li
lus stullus dell' Aldrovando, cirlo matto nea falcata , situata sul segmento capiti-
dei Bolognesi, sia lo zivolo, mucialto, forme. De Lamarck riferisce a questo
Emberiza eia ili Linneo; mentre lo zi- genere , sotto il nome di Cirratulo bo
volo pagliato dell'Olina, il di cui abito reale, Cirratulus borealis, il Lumbricus
presenta pi giallo , sarebbe lo zivolo cirratus di Ollon Fabricio. ( Fauna
giallo, Emberiza citrinella,\na. (Ch. D.) Groenland., pag. 281, fig. 5.) Questa spe
CIRLO MATTO. (Ornit.) V. Cielo. (Ch. cie abita i mari del Settentrione, e tro
D.) vasi nella rena. V. Tav. ri55.
CIRLUS. (Ornit.) V. Cielo. (Ch. D.) Savigny (Sist. degli Annelidi, pag. i<>4 )
CIRLUS STULTUS. (Ornit.) V. Cielo. propone per questa specie, alla quale ne
(Ce. D.) associa varie altre, lo slabilimenlo d'un
CIRMETRE, HUMETCHE, KEMETRI. nuovo genere della sua famiglia dei Lom
(Bot.) Dice il Dalechampio esser questi i brichi , sotto il nome di Clitel/io. V.
nomi arabi della pera. Il Delile, nella sua Clitellio. (Audouin, Diz. class, di St.
Flora d'Egitto, indica il nome di kom- nat., tom. /j, pag. i5j.)
mitrih come sinonimo di pero. (J.) " CI RRATULUS. (Annel.) Denominazione
" CIROLANA, Cirolana. (Crost.) Genere latina del genere Cirratulo. V. CieeaTOlo.
dell'ordine degli Isopodi , sezione degli (F. B.)
CtR ( 5=9 ) CIR
" CIRRHIBARBUS. (Ittioi.) Denomina- 1 tre grandi in cima al maio, ed otto sotto
zione latina del genere Cirribarbo. V.| la punta della mascella inferiore.
ClRRIBARBO. (F. B. ) Se ne conosce finqui una sola specie
ClRRHIFERUS.(.Bor.) V. Cirroso. (Mass ) delle Indie, di' lionata uniforme. (F.
CIRRHIFORMIS.(flo<.)V.CiRRoso.(MAss.) B.)
CIRRHINUS. ( Illiol. ) Denominazione CIRRIFERO. (Bot.) V. Cirroso. (Mass.)
Ialina del sollogenere Cirrino. V. Cirri- CIRRIFORME. (Bot.) V. Cirroso. (Mass.)
ko. (F. B.) " CIRRINO, Cirrhinus. (Ittioi.) Solloge
CIRRHIPEDA. (Malacentomoz.) Denomi nere formato da Cuvier nella famiglia dei
nazione Ialina della classe dei cirripedi. Ciprini. V. Ciprino. (F. B.)
V. Cirripedi. (De B.) CIRRIPEDI, 0 CIRROPODI, Cirrhipeda.
CIRRHIS. (Ittioi.) Kl'piJ ovvero Xtpp'tJ, (Malacentomoz.) Questo gruppo di ani
una parola adoperata da alcuni natura mali, confuso da Linneo fra i suoi testa
listi greci per indicare una specie di pesce cei multivalvi , collocato erroneamente
dal Poli con i calamai, sotto il nome di
che il Gesnero, sulla testimonianza del brachiata, stabilito dapprincipio da Cu
Varino, crede che sia Y Adonis\ per quanto vier come un
Oppiano ne faccia un essere tutto diverso. consideralo peronline di molluschi, stato
Secondo quest'ultimo, si rilira nelle pie De Lamaruk, nel una classe distinta da
che stalo imitato da
tre ; Difilo ci riferisce che ha una carne molti zoologi moderni. De Blainville, ri
floscia e sana per lo stomaco. Molli hanno guardandogli per interraedii
confuso questo pesce col ceris ; ma le ed agli entomozoari , ne aicostituisce malacozoari
inesatte notizie che possegghiamo non prima classe del sotto-tipo che a tale efla
possono servirci n per distinguernelo, n
per classarlo convenientemente. V. Ceris. fetto ha indicalo sotto il nome di mala-
cenlomozoari ovvero di inolluscarlicolati.
(I. C.)
ClRRHlTES.(/io/.)Denominazione latina Si possono infatti riguardare per animali
articolati, avviluppali in un mantello
del genere Cirril. V. Orbite. (I. C.) pi o meno calcario: perci Lalreille,
CIRRHOPETALUM. (Boi.) V. Cirro- tom. 24 della 1* edizione del Dizionario
petalo. (A. B.) di Storia naturale di Dlerville, gli pone
CIRRHOSUS. (Bot.) V. Cirroso. (Mass.) dopo i vermi. I generali caratteri di que
CIRRHULOS. (Ittioi.) Kt'p'puXes , se sta classe possono cosi esprimersi :
condo Varino, il nome greco d'un pesce Corpo simmetrico subglobuloso , co
che non sappiamo a qual genere riferire. nico, ricurvo sopra si medesimo, poste
E d'altronde slato ordinariamente confuso riormente terminato (superiormente per
col Ceris e col CibRBis. V. questi arti la sua posizione), da una specie di coda
coli. (I. C.) conica , articolata , con appendici cirri
CIRRHUS. (Zool.) V. Cirro. (De B.) formi assai lunghi, cornei, articolati,
CIRRHUS. (Ornit.) V. Cirro. (Ch. D.) da ambedue le parli; rudimenti delle
CIRRHUS. (Bot.) V. Cirro. (Mass.) membra degli entomozoari; decomposi
CIRRI. (Ittioi.) V. Babbette. (F. M. D.) zione delle branchie dei malacozoari , e
** CIRRI. (Polip.) Pron ha cosi chiamati che servono come di tentacoli.
i lunghissimi tentacoli ili molle Meduse, Testa non distinta, senza occhi ni
come pure le loro divisioni o appendici. tentacoli; bocca inferiore (qui superiore
Bory de Saint-Vincent Io estende alle per la posizione ricurva del corpo ) con
specie di ciglia, delle quali, come vieti appendici laterali , pari , articolati , ci-
supposto, sono provveduti gli organi ro liati, o con mascelle. Organi della re
toloni o qualche allra parte di certi In- spirazione branchiali, pari, laterali, ed
fusorii. (Laraouroux , iz. class, di St. in numero variabile, alla base di alcuni
nat., tom. 4, pag. ih1].) fra gli appendici ; ano medio terminale
** CIRRIBARBO, Cirrhibarbus. (Ittioi.) alla base d' un lungo tubo, nel quale
Genere di pesci dell'ordine degli acanto! sboccano gli organi della generazione.
lerigii, e della famiglia dei goibioidi, sta Avviluppato in un mantello o involu
bilito de Cuvier, che lo ha smembrati cro carnoso , diviso posteriormente e
dal numeroso genere Blennius di Lin inferiormente , consolidato da un mag
neo. I cirribarbi hanno , con la forma giore o minor numero di pezzi cal
dei clini (V. Cli.no), i denti a pel di vel cara.
luto, ed oltre ad un piccolo tentacolo sul Tutti gli animali ben poco numerosi
l'occhio, e ad uno alla narice, ne recano | i quali compongono questa classe vivono
CIR ( 53o ) CIR
finali piti o meno immediatamente ai Famiglia II.
corpi submarini, in una posizione molto
analoga a quella degli ultimi molluschi I Pollicipedi, Policipedidea. Il corpo
lamellibranchi, vale a dire, con la testa molto compresso sopra, e coperlo di pezzi
in gi e l'ano in sii, non mai per odi calcarii.
rado internali nei corpi. Com' essi, fanno Questa famiglia comprende i generi
sempre agire i loro appendici per deter Pemalashe , Scalpello e Pollicipede.
minare una corrente d' acqua che loro V. questi articoli.
arrechi il nutrimento ; ma la solidit di
questo apparalo, come pur quello della Ordine a.0
masticazione fa credere che possano im
padronirsi d'animali inleri. probabi Gli Acamtozomati , Acamptozomata.
lissimo che, come gli acefalofori lamelli- II corpo sessile, tulio avviluppalo di pezzi
fcri , sieno veramenle ermafroditi. Il calcarii che formano una specie di con
lungo tulio nel quale sboccano gli organi chiglia aperla superiormente, e chiusa
della generazione, serve ad essi a fissare da una specie di opercolo.
le loro uova sui corpi ai quali si trovano
vicini. La loro organizzazione, eh' siala Famiglia I.
esposta agli articoli Anatifa e Balano,
ben poio differisce, per gli organi spe I Corondlidi, Coronulidea. Conchiglia
ciali della nutrizione ed anco della ge di sei pezzi, membranosa sopra.
nerazione, da quanto vederi negli ullimi Sono i generi Tcbicinella, Corono la,
molluschi acefali ; ma per quelli della Cbenolobia, che la compongono. V. que
locomozione e del sistema nervoso , vi sti articoli.
sono degli evidenti ravvicinamenti con
gli enlomozoari. Famiglia II.
Questa classe, che forma un sol genere
in Linneo, cio il genere Lepas, stala
successivamente sempre pi suddivisa , I Balanidi , Balanidea. Conchiglia
primicramenle in due generi , Lepas e chiusa inferiormente da una base calca-
Balanus , e finalmente dal Dott. Leach, ria ; opercolo compresso, bivalve.
che ne ha costituilo l'argomento d'un Questa famiglia divisa in due sezio
lavoro parlicolare, del quale ci decidiamo ni, secondo la forma del pezzo calcano
a dar l'analisi tanto pi facilmente, in che costituisce la base. La prima, che ha
quanto che, senza di ci, alcuni tra i la base ciatiforme o iufundibuliforme,
nuovi generi che vi sono stabiliti avendo comprende i generi Pirgoha, Creosia ed
nomi che cominciano per lettere antece Acasta ; la seconda , che ha variabile la
denti, si troverebbero essi necessariamente forma della base , contiene egualmente
taciuti. tre generi, Balano, Conia e Clisia. V.
quesli diversi articoli. (De B.)
Classe. Cirripedi. CIRRIS. (Ornit.) Virgilio parla, nelle sue
Egloghe, ili un uccello di tal nome, che
ha dalo luogo, per parte dello Scaligero,
Ordine i. dell' Aldrovando e di altri naturalisti, a
varie ricerche dalle quali parrebbe risul
I Caxpilozomati , Campylozomata. tare che fosse l'airone piccolo ovvero la
Corpo peduncolato, flessibile, che supe pavoncella di padule, Ardea garzella, o
riormente finisce a clava, provveduto di Ardea nycticorax, Linn. (Ch. D.)
pezzi calcarii, e diviso superiormente ed CIRR.ITE, Cirrhiles. (Ittiol.) Commerson
anleriormente. stalo il primo a indicare questo genere
sopra una specie di pesce che aveva os
servala nei mari delle Indie. De Lac-
Famiglia I. pde , Dumril e Cuvier l' hanno conser
valo sotto la medesima denominazione;
I Cinebidi, Cineridea. Pezzi calcarii quest'ultimo autore lo ha collocato nella
assai piccoli; il corpo non mollo com quarta trib della famiglia dei percoMi,
presso superiormente. fra i pesci acanlolterigii. Appartiene alla
Questa famiglia comprende generi famiglia dei diraeredi della Zoologia ana
Orio e Ciber. V. questi articoli. litica.
CIR ( 53 t ) CIR
I cirriti , vicinissimi ai lulinni, hanno calamai c dei generi vicini, ed anco, a
i seguenti car.illeri : quanto pare, i prolungamenti carnosi eh?
Una sola pinna dorsale; raggi infe sono sulla tesla di alcuni uccelli , come
riori pettorali pi grossi e pi lunghi nella folaga, fatica. Avanti Plinio, sem
degli altri, non forcuti , bench artico bra, secondo Varrone, che significasse una
lati , e liberi alla loro cima ; gli ante ciocca di capelli lunghi, inanellali o ric-
riori riuniti dalla pelle , in modo da ciuli; Fedro se ne serve per indicare le
simulare seconde pinne pettorali : preo frange d'un mantello. Al risorgimento
percolo finamente dentellato. delle lettere si riunirono queste due idee,
Questi pesci facilmente si distinguono ed intendendo con tal parola dei capelli
Idi cheilodattili per avere essi ilei raggi arricciati o plessili , in greco plocamoi
pettorali totalmente liberi superiormente ovvero thriches , venne applicata alle
alle pinne pettorali , e dai polinemi e eminenze carnose ch'escono dalla lesta
dai polidaltili che hanno due pinne dor di certi animali come corna, per esempio
sali. nelle chiocciole, vale a dire a veri tenta
Abilano i mari dei paesi caldi; le spe coli, lo che corrisponde al vocabolo ceraia
cie ne sono fnqul poro conosciute. d'Arislolele, tradotto con la parola cor-
II Cibeite macchiato, Cirrhites ma mia, dal Gaza. Gli aut 'ri di botanica
culatas , Lacp. Pinna caudale rotonda; l'applicarono poi ad una specie di fila
color generale bruno; numerose larghe menti allungati, ordinariamente ravvolti
macchie bianche e alquanto piccole nere; a spirale o a succhiello, e fin d'al
un aculeo all'opercolo; il corpo, la coda lora la sua ortografa fu mutala in cirri,
ed una parte degli opercoli ricoperti di cirrhi , lo che le diede una specie di
.'caglietle che mancano sulla lesta; la ma greca fsonoma. E slata recentemente
scella superiore protrattile; denti esterni eslesa questa parola agli appendici arti
ad ambedue le mascelle, mollo discosti; colali, cornei, pi o meno duri, dei ba
gli interni piccolissimi e ftti come quelli lani e delle aliatile, vale a li re a vere
<f una lima. Questa specie stata scoperta membra, e formando una classe di siffatti
da Commerson. animali fu ad essi applicalo il nome di
Il Cihrite partebiko, Cirrhitts pan- cirripedi, o di animali a piedi cirrosi, lo
therinus; Snarus pantherinus , Lacp. che veramente non . Finalmente alcuni
Pinna caudale rotonda; scagliette sulla credendo forse clic il vocabolo cirro ,
testa; mascella inferiore armala di quat cirrhus, cos scritlo provenisse dal gre
tro denti pi lunghi degli altri, e simili co, e volendo evitare una denominazione
ai laniari dei mammiferi, e rialzata con ibrida, hanno indicati questa classe sotto
tro la superiore, quando la bocca chiu il nome di cirropodi , lo che realmente
sa ; macchioline rotonde, nere ed ineguali; significa animali coi piedi d'un colore
sparse sulla tesla , sugli opercoli e sul intermedio al giallo ed al bianco. Secondo
venire. queste osservazioni, bisogna dunque scri
Questo cirrite stalo disegnalo da vere cirripedi, qualora persistasi Dell'a
Commerson sopra un individuo preso nel dottare tal nome per indicare la classe che
grande Oceano equinoziale. De LacpJe contiene le analife, ec, per quanlo sia
lo ha collocalo fra gli spari; Dumcril lo realmente inesatto; c per cirri, almeno
ha riconosciuto per un cirrite. Cuvier in zoologa, dovranno intendersi dei pic
dice che il mare delle Indie eziandio coli prolungamenti cutanei, cilindrici,
abitalo da qualche cirrite. (I. C.) vermiformi, pi o meno irritabili e rav
CIRRITES. ( Ornt. e Min. ) V. Cia- volti, che si trovano sparsi in un molo
RITI. (F. B.) regolare o irregolare sulle diverse parli
CIRRITI , Cirrites. ( Ornit. e Min. ) del corpo degli animali, e soprattutto
Gli antichi cos chiamavano alcune pie degli animali molluschi , e specialmente
tre che dicevano trovarsi nello stomaco sui margini del mantello delle ostriche,
dello Sparviere , ed alle quali venivano pettini o d'un buon numero di altri
attribuite delle virt medicinali. ( Bory lamellibranchi , riserbando il nome di
de Saint-Vinccnl, Di*, class, di St. nat., tentacoli a prolungamenti pi sviluppa
tom. 4 , pag. 160.) ti, muscolo-cutanei, pi volontari!, che
CIRRO. (Zool.) Nome Iradollo dalla pa per lo pi si trovano simmetricamente di
rola latina Cirrus e non Cirrhus, ado sposti alla parie anteriore degli animali, o
perala da Plinio come sinonima di bar a coppie sulla tesla , ovvero in cerchio
ba , per indicare i piccoli tentacoli dei attorno alla bocca. Quando saranno molto
CIR ( 53* ) CIR
lunghi , come nelle idre , potranno chia trova nn solo per piede, ed ordinaria
marsi tentacoli cirrosi. La denominazione mente il cirro superiore.
di ciglia rimarr alle specie di peli pi Nell'ordine dei Lomhricini , non esi
o meno tosti , ma assai corti. stono piedi, e per conseguenza neppur
Cirro in alcuni autori pur sinonimo cirri , Io che pu egualmente dirsi del
di barbette ; nei pesci, per esempio, d'onde quarto online, quello cio delle Irudioee.
sono stale desunte le denominazioni di ( Auilouin, Dii. class, di St. nat.% toni.
cirrite e di cirrigero. 4, pag. 157. )
Illiger ha inoltre eslesa questa parola a CIRRO. (Hot.) Cirrhus. Appendice filifor
penne il ili cui stelo lunghissimo manca me, semplice e ramosa, diversamente attor
di barbute, o che le ha solamente brevis tigliata o rotolala, per mezzo della quale
sime, ovvero alla sua cima. (De B.) certe piante s'attaccano a' corpi vicini.
CIRRO, Cirrhut. ( Ornit. ) Merrem , nel Questo filamento nasce o dall'ascella delle
suo Tentamen naturali! systenialis avium, foglie come nella passiflora, o dalla parte
pag. i '(. intende per cirrhus delle penne opposta come nella vile, o sopra il pic
lunghe, criniforrui, le quali, partendo di ciuolo nel posto delle stipole come nella
sopra agli occhi, ricadono lungo il collo; srailace orrida. Accade sovente che il pic
ed Illiger, Prodromus aviurn, pag. 190, ciolo d'una foglia composta abbia di que
definisce il cirrhus per un lunghissimo sti filamenti nella parte superiore, anzi
stelo, senza barbe, o con barbe cortissi ch delle foglioline, come nel pisello,
me, e che spesso ne ha solamente in nella cicerchia ec. V. Capbeolo. (Mass.)
punta. (Ca. D.) " CIRROLO. (Bot.) Cirrolus, genere
CIRRO, Cirrus. (Annel.) Nome adope della famiglia delle licoperdacee . cosi ca
rato da Savigny ( Sist. degli Annelidi , ratterizzato : peridio semplice, globoloso,
pag. 8.J per indicare degli appendici che membranoso, e che si rompe irregolar
spesso accompagnano i remi dei piedi mente alla sommit; colonnetta avvolta a
negli Annelidi, specialmente nell'ordine spirale e che dopo la rottura del peridio si
delle Nereidee. I cirri sono riletti tubu svolge elasticamente ; sporuli piccolissimi,
losi, subarticolati, comunemente retratti globulosi.
li, molto analoghi alle antenne. Sono, Questo genere fu stabilito dal Martius
dice Savigny, le antenne del corpo. Il per la specie seguente.
qual paragone esattissimo, ed i nostri Cierolo giallo, Cirrolus Jlavus , Mari-,
proprii lavori sulla natura dagli appen Nov. Acad. act. cur., t. X. Cresce il
dici del corpo degli Animali articolati Brasile sul legname imporrato. Ha i pe
perfettamente lo confermano. I cirri dei rnii piccoli, sessili, giallastri; la colon
remi dorsali o cirri superiori sono co nella tinta d'un color roseo cupo. (A. B.)
stantemente pi lunghi degli inferiori. " CIRROLUS. (Bot.) V. Ciebolo. (A. B.)
Nella famiglia delle Afrodite, i cirri su CIRRONIUS. (Ittiol.) Uno fra i nomi del
periori mancano per l'affa Ilo alla seconda Cirrite macchialo. V. Cirrite. (I. C.)
coppia dei piedi , alla quarta, alla quinta, " CIRROPETALO. (Bot.) Cirrhopttalum.
ed anco alla settima, alla nona, all'un Il Lindley (Bot. Bcg., n 0 832 , oclobr.
decima , e cosi di seguilo fino alla vige- 1824) stabili sotto questo nome un genere
simalerza ed ancora alla vigesimaquinta d' orchidee , che cosi caratterizz: lab-
inclusive; al contrario, nella famiglia brelto libero, o riunito soltanto colla base
delle Nereidi, i cirri superiori si veg prolungata della colonna; labhrello un-
gono a tutti i piedi senza interruzio guicolalo, piano, le pi volte intierissimo
ne, lo che pu egualmente dirsi nella fa- e carnoso; sepali laterali, acuminalissimi,
miglia delle Eunici ed in quella dellej il superiore carnoso. Questo genere lo
Antiuomi ; in due generi di questa fa slesso del tygoglossum stabilito poste
miglia , nelle Cloeie e nelle Fleioni , si J riormente al Lindley dal Reinwardt neh
veggono dei cirri soprannumerarii; nelle, Gazzella botanica di Ratisbona. Conta
prime, osservasi un cirro soprannumera-j sei specie, quattro delle quali son nuove.
rio ai remi superiori delle quattro alle Crescono tutte nell'India orientale. (A. B.)
cinque prime coppie dei piedi; e nelle CIRROPODI. (Malacentomox.) Nome
seconde , ogni remo superiore ne ha che Cuvier (Regno aniro., loca. II , pag.
uno. 5o4> ) ha adoperalo per i corpi organiz
Nel secondo ordine, quello cio delle zali contenuti nel genere Lepas di Lin
Serpulee, i cirri mancano per l' affatto | neo. Sull'esempio di Lamarck, si usa
ovvero in parie ; allorch esistono, se ne pi ordinariamente la denominazione di
CIR ( 533 ) CIR
Cirripedi. V. Ciaairaoi. (Desbayes, Di*, ctylis humilis, o con dubbio Vatractylis
class, di St. nat* tom. i, pag. 160.) cancellata: ma pare che sia d'avviso che
CIRROSO, CIRRIFERO, CIRRIFORME. tulle le vere atraetylis del Linneo pos
(Bot.) Cirrhosus , Cirrhiferus , Cirrhi- sano riportarsi al suo cirsellium ; il per
formis. Il picciuolo comune Ielle foglie ch egli applica, ad esempio del Vaillant,
della cicerchia, del pisello e di molte altre il nome di atraetylis a piante differen-
leguminose , porta delle foglioline nella tissime, che costituiscono il genere ken-
sua parte interiore, e prolungasi nella trophyllurn del Necker. Altri botanici
superiore in veri cirri; ed per detto vogliono che chiamando, come il Gaer
cirroso o capreolato. I tralci della vile, tner, cirsellium le specie a calatidi co
i picciuoli della smilace orrida, i pedun ronate, si dicono atraetylis quelle a ca
coli del cardiospermo , hanno dei cirri latidi senza corona; altri poi propongono
distinti, i quali non provengono da una per queste ultime il nome bacamo , dato
metamorfosi della parte su cui si trovano; in altri tempi dal Vaillant a una pianta
il perch son delti cirriferi. I picciuoli del tutto diversa. Finalmente, i botanici
della fumaria capreolata, della clemalilide in generale non vanno d'accordo sull'ap
d'Oriente ec, si avvolgono e fanno le veci plicazione del nome cirsellium, non che
di cirro; onde hanno avuto il nome di sulle specie provviste d'una corona, sul
cirriformi. (Mass.) sesso e sulla forma dei fiori di questa co
CIRRUS. (Zool.) V. Cibo. (De B.) rona. Finch esatte osservazioni non ab-
" CIRRUS. (Annel.) V. Cubo. (F. B.) bian recata nuova luce sulla quistione, noi
CIRRUS. (Foss.) Sowerby, Minerai Conch., ci avvisiamo di conservare il genere
ha assegnati a questo genere i seguenti atraetylis del Linneo , senza distrug
cara ti eri : gerne le specie a calatidi coronale. ( .
Conchiglia univalve a spirale, conica, Cass.)
senza columella, che forma un infundi CIRSIO. (Bot.) Cirsium [ Cinarocefale ,
bolo sotto, e che ha i giri assieme ria Juss ; Singenesia poligamia superflua ,
niti. Linn.]. Questo genere di piante della fa
Questo genere ha molta analogia col miglia delle sinantere rientra nella no
genere Trochus di Lamarck ; ma ne dif stra trib naturale delle carduinee, trai
ferisce per P assoluta mancanza della co- generi onatrophe e orthocentron.
luniella. I cirsi ebbero dal Tournefort caratteri
Sowerby ne ha descritte tre specie, il tali, che male gli distinguevano dai cardi,
cirrus acutus , il cirrus nodosus , ed il perocch ei diceva il periclinio del cir
cirrus plicatus. Se ne trovano le figure sium non essere spinoso , come quello del
alla tav. 1 4 > della sua opera sopraccitata carduus : laonde il Linneo riun questi
Queste conchiglie sono state trovate due generi sotto il nome comune di car
nel Derbyshire in Inghilterra, e ne ab duus. L' Adanson poi sent l'importanza
biamo una nella nostra collezione , che di ristabilirli, e distinse i cini dal pappo
ci stata data da Sowerby. (D. F.) colle squaminettine barbate , e i cardi
CITRSELLIUM. {Bot.) V. Cibsellio. (E. dal pappo colle squamraettine barbettate:
Cass. ) qual distinzione stala cou ragione am
CI RSELLIO. (Bot.) Cirsellium. Le calatidi messa dalla maggior parte ilei botanici.
<le\V atraetylis gummifera , Linn., sono Per altro dal Willdenow sialo male
senza corona; quelle dell' atraetylis hu- a proposilo al nome di cirsium sosti
milis , Linn-, sono coronate, e quelle del- tuito quello di cnicum, che il Vaillant
Vatraetylis cancellata, Linn., sono ora co aveva gi consacralo al cardo santo, e
ronale, ora senza corona. La corona delle che dipoi il Linneo ha applicato a certi
atraetylis che ne mancano, , per quanto cirsi. Giusta la distinzione adansoniana ,
dicesi, liguliflora . e secondo alcuni femi- si riferirebbero tra'cirsi circa a ses.anla
niflora, e secondo altri neutiflora. Slancio specie dette volgarmente cardi e cardoni,
a questo, convien egli dividere il genere piante tulle erbacee, di foglie spinose,
atraetylis del Linneo in due generi, uuo sessili o decurrenti, di calatidi terminali,
elei quali comprenderebbe le specie a ca composte di fiori ora porporini, o bian
latidi senza corona, e l'altro le specie a chi per variet, ora giallastri. Ma noi
calatidi coronale? Il Gaertner ha pro per osservazioni di non poco momento
posto, sotto il nome di cirsellium, un falle sul cirsium arvense , Lamk., per
nuovo genere , caratterizzalo dalla corona la descrizione d'una nuova specie di cir
(iella calatide, al quale riferisce Vatra- sium, di che facemmo argomento di
Dizion. delle Scienze Nat. Fot. VI. 67
CIR ( r>ty ) CIR
ima nostra lezione, ilei hi nel 1 marzo ovari allungali, pi o meno flaccidi, grin-
iSa3 alla Societ filomatica di Parigi, vi lori, corrugati, contenenti un falso ovulo
siamo convinli essere queste <lue specie che li riempie e non cresce mai ; pappo pi
dioiche , carattere sufficiente a distin corlo e composto di squnmmcttine meno
guerle genericamente dalle altre specie numerose che nella calatide femmina.
che hanno le calatili i composte di fiori Corolle pi grandi e pi patenti. Slami
androgini. 11 perch or siamo d'avviso con filamento come sagrinolo o guernilo
di riunirle in un sol genere a cui, poi di papille tubcrroliformi ; antera granile
ch la prima di esse cirsium arvense , e piena di pulviscolo : Falsi slinimalo-
pur ile'.ta volgarmente erba da vari fori mollo guernili di collettori papilli-
ci, e poich il nome di cirsium de fernii, e complelamenle coalili, talch i
rivato da una parola greca clic suona solchi sono nulli o quasi nulli.
varici , sembra ben fallo di rilasciare Cirsio stoppione, Cirsium arvense, Lamk.;
questo medesimo , nome di cirsium. Decand.; Serrntula arvensis, Limi.; Car
Tranne le due piante in discorso, tulle dini* arvensis , Sm.; Cnicus arvensis,
le altre hanno per noi e per altri bota Hoff'm.; volgarmente cardo emorroidale,
nici servilo o a formare lei nuovi ge erba da varici , cardo stoppione , dito
neri o ad arricchire di specie dei gi ne , scardaccione , scardiccione , stra
formati. V. Erioforo, Ehiolepide, Ono- mi , stoppione, stroppioni. Per mala
tbofe. Laura, Lofiolepide. sorte vi son poche piante che siano pi
Ci premesso, veniamo alla descrizione comuni di quesla, la quale si propaga in
dei caratteri generili secondo la nostra modo nei campi da renderne desolali
riforma. gli agricoltori. E nulla ostante non
Dioico: Calatidefemmina composta di meno vero il dire che quesla pianta me
fiori regolari. Periclinio ovoide, inferiore desima cotanto volgare, siala non an
ai fiori , composto di moltissime squam-, cora ben conosciuta dai botanici , im
me regolarmente embriciate, addossale, perciocch presenta una particolarit
coriacee, con un nervo che forma nella mollo notabile, la quale era finora sfug
parie superiore una sorta di gianduia gila all'allenzionc d'ognuno.
bislunga, pi o meno manifesta; le Quesla sinanlera li radice perenne.
squamine cslernc ovali-lanceolate, termi Pel corso di pi di dieci anni noi con
nate da un'appendice cortissima, non ad tinuammo in ciascun anno noi tempo
dossata, diritta, subnlala, un poco spine della fioritura fino al i823, a osservare
scente; le intermedie c le interne bi un individuo di questa specie, l'unico che
slunghe lanceolate , terminale da un'ap si trovasse nella Scuola di botanica del
pendice non addossala, rigida, lanceolata giardino del re a Parigi; e trovammo
o lineare subulata, scariosa, colorala. Cli- costantemente sterili i frulli ed imper
nanto alquanto piano, grosso, carnoso, fetti gli starai.
cali molle fimbriette lunghe, disuguali, Roberto Brovtn stabil che la stria
libero , filiformi laminate. Ovari bislun tala tincloria fosse una pianta dioica.
ghi, compressi, glabri e lisci, con un or- Noi sospettammo che il cirsium arvense
liccetlo apicilarc, e sostenente un girello; potesse essere nel medesimo caso; quinJi
arcola basilare, larga, quasi orbicolare , per assicurarcene osservammo nel corso
appena obliqua ; pappo lungo, lionato su dell' eslate del i8a3, una quantit quasi
periormente, composto di numerose sq uam- innumerabile d'individui che vegetavan
meltine, disuguali, pluriseriali , filiformi, nei campi e in molte altre diversissime
barbate. Corolle con lembo diviso quasi localit; e la nostra congettura rimase del
fino alla base da incisioni presso a poco tulio verificata da queste osservazioni,
uguali. Falsi stami con filamento glabro delle quali ecco i risullamenti.
e liscio; antera mezzo abortita, piccolis Il cirsium arvense veramente dioi
sima, arida, scuriccia, priva assolutamente co , imperciocch quesla pianta ha tutte le
di polviscoo, anche prima della fioritu calatidi unisessuali per la i mperforaiione
ra. Siili di due slimmatofori coalili in del sesso maschio, o del sesso femmina
completamente e formanti colle lor parti e ciascun individuo non che delle ca
libere dei solchi ilimmatici con labbra latidi d'un medesimo sesso nello sia'0
assai remole; collettori appena manifesti, perfetto.
quasi nulli. Calatide maschia composta diffidi cosa il valutare, anche ap
di fiori quasi regolari. Periclinio e eli prossimativamente, la proporzione, sicu
nanto come nella calatide femmina. Falsi ramente variabilissima , del numero tfi
CIR ( 53S ) CIR
individui dei due tessi. Tuthtvi* ci slirnmalici non si sono ancora allontana
.enihrato riconoscere, almeno in diversi te. Ove si esaminino questi solchi poro
luoghi, che il numero dei maschi e?quello tempo dopo lo sbocciamento della corol
delle femmine erano presso a poco ugua la', sopra della quale si sono gi elevati,
li, coniando tulli gl'individui sparsi in compariranno apertissimi e larghissimi
un medesimo campo o in un medesimo per l'allonlaiiamenlo delle loro labbra,
spazio di terreno bastantemente esleso e ma vi si scorger ancora alcun globelto
circoscritto da confini naturati. di polviscolo. Sopra a fiori sbocciati da
Paragonando fra loro le parli del fiore pi lungo tempo, s'incontrano quasi sem
maschio e le parti analoghe o corrispon pre i solchi slimmatici pi o meno guer-
denti del fiore femmina, notammo le nili di polviscolo giallo, il quale vi ade
differenze che ora esporremo. risce e vi stalo necessariamente portalo
La maggior parte dei frutti provenuti dal vento. Con maraviglia abbiamo soventi
dai fiori d'una calatide femmina conten volte notata la copia di questo polvi scolo
gono un embrione benissimo costituito. che talora riempiva i solchi , e che di
Molti frulli di questa medesima calatide rado trovasi sparso sulle allre parli dei
sono sterili, sicuramente per non aver fiori femmine: talch fummo quasi sul
provala l' influenza della fecondazione punto da ammettere una attrazione miste
maschile , la quale in ogni specie dioica riosa, esercitala a certa distanza sul pol
va per necessit soggetta al caso. Il pappo viscolo dai solchi slimmatici. Ma appare
pi lungo e composto di filamenti pi pi verisimile che i globuli polviscolari
numerosi che nel maschio. sparsi in ogni luogo dal vento, cadano
Il falso ovario dei fiori maschi pi quasi subito in terra, o siano Isasportali
o meno flaccido, grinzoso, corrugalo, di nuovo nell'aria, quando nel loro corso
perch prolungato ed ha la parte supe non abbiamo incontralo che corpi indif
riore crislata, e perch il falso ovulo che ferenti per essi. All'incontro poi quelli
vi si contiene non occupa che la parie fra questi globuli che per una buona
inferiore. L'ovario dei fiori femmine ventura si sono condotti sui solchi slim
pi corto, pi resistente, liscio, ed il suo matici, vi rimangono fissi per un agglu
ovulo lo riempie del tulio fino nlla tinamento, o forse anche per una specie
sommit. Il falso ovulo maschio non in- di succianiento.
trossa ma persiste lungo tempo dopo la I falsi stimmatofori del fiore maschio
oritura senza appassire. Un'esatta ana si alzano mollo sopra alle altiere e alla
lisi di questo corpo risolverebbe' ella corolla; sono molto guernili di collettori
forse la gran questione, cio che il germe papilliformi , e sono completamente coa
dell'embrione preesista alla fecondazione? liti , di modo che i solchi slimmatici si
Quantunque non abbiamo potuto fare con riducono nulli o quasi nulli, non aperti,
esattezza quest'analisi tanto difficile, ci e segnado come uua semplice linea su
sembralo che questo corpo non con perficiale, e punto profonda. Questi stim
tenga alcun germe d'embrione, e che matofori non portano quasi mai globuli
allro non sia che una semplice massa polviscolari , quantunque siano papilla! i
continua, omogenea, piana, carnosa, un ed abbiano attraversato il tubo anterale,
poco acquosa, massime verso il centro, e dal quale ha espulso tutto il polviscolo;
pi compatta presso la superficie. pro che, sebbeno abbondantissimo, non se ne
babile che questa massa corrisponda a ritrova punto sulla calatide maschia ,
ci che forma l' inviluppo dell'embrione tranne qualche granellino sui collettori fili
nei semi fertili. formi della base degli sliminalofori. Que
Lo stilo dei fiori femmine s'alza al di sti grancllini di polviscolo si conservano
sopra della corolla coi suoi due stiramato- bianchi, o bianchicci, o non divengono
fori, che sono coalili ma imperfettamente, giallastri che pi tardi, e pi dilliril-
in modo che la loro parte libera forma mente che sui solchi slimmatici dei fiori
due profondi solchi slimmatici laterali. I femmine. Da questi fatti concludemmo i.
collettori sono appena sensibili o quasi che i falsi sliinmalofori maschili tolgono
nulli sugli stimmatofori femminei. In intorno ai loro collettori tutto il polvi-
tutto il tempo della fioritura gli stim scolo contenuto nell'antere, ma che non
matofori contenuti nella corolla esatta conservano questo polviscolo se non per
mente chiusa non possono ricevere un ch i venti lo trasportino altrove; a.
sol granello di polviscolo, ed per que che i globuli polviscolari depositati sui
sta ragione che le labbra dei loro solchi solchi slimmatici vi soffrono un'altera-
GIR ( 536 ) CIR
la quale non subiscono , almeno fetti nel fiore femmineo, crederono fino
cos compiutamente, quando si trovano allora che i fiori del tarchononthus fos
depositati altrove; la quale alterazione si feni ermafroditi; e questa falsa suppo
rende manifesta all' esterno per un cam sizione era stata causa d'altri errori molto
biamento di colore. pi gravi confutali villoriosinieiile in
Le antere del fiore maschio sono gran qualche memoria (1).
di , lunghe , che uguagliano ed anche ol L'individuo del cirsium arvense, col
trepassano la sommit della corolla; sono, tivalo a Parigi nel giardino del re, e del
come questa, colorate e piene di polvi- quale abbiamo gi parlato, un individuo
scolo bianco. Appena che i falsi slimma- femmina, i di cui frulli erano sempre ste
tofori hau traversato il tubo an Ieri le, rili, perch non vi era in queslo giardino
le antere si trovano tutte vuote di poi veruno individuo maschio della medesima
viscolo, e tuttavia sono sempre fresche e specie, e cosi questi frutti non potevano
colorate e quando poi si seccano, non rimaner fecondati. Tuttavia questi me
divengono mai nere, ma giallastre e bian desimi frutti mostravanoall'esterno d'essere
chiccie, mentre i loro filamenti all'in in buono stato e maturi: ma aprendogli,
contro appassiscono e anneriscono dopo vi trovammo l'ovulo allo stalo di polpa
remissione del polviscolo: questi fila acquosa, senza che avesse fallo alcun
menti sono come sagrinali o guerniti di progresso dopo la fioritura: ed infine
papille tubercoliformi. quest'ovulo era risecchito nei fratti pi
Le false antere del fiore femmina, os vecchi. Si noti che l' individuo in pro
servate in qualunque epoca nel tempo posito era , nella scuola di botanica, col
della fioritura ed anche durante l'antesi, locato in molta vicinanza d'altre specie
cio prima dell'apertura o sbocciamento di cirsium a fiori ermafroditi, il polvi-
della corolla, sono sempre meno aborti scolo dei quali poteva benissimo essere
te, piccolissime, aride, assolutamente prive trasportato dal vento sopra i suoi stimmi,
di polviscolo. Il filamento sul quale slauuo e tuttavia la fecondazione non successe
queste antere , glabro e liscio, e rimane mai.
sempre colorato come la corolla , anche Nello slesso locale esisteva un'altri
fin dopo la fecondazione; il che preci pianta, coltivatavi sotto il nome di str
samente l'opposto nel fiore maschio. rotula gigantea, e della quale ignorisi
La corolla dei fiori maschi grande, la patria e l'origine. Avendola molto ac
ed ha il suo tubo molto inarcato in fuori; curatamente osservata, riconoscemmo noa
s'alza molto al di sopra del periclinio, poter essa appartenere al genere serratala,
e si ripiega o si rovescia sopra di lui ma essere un vero cirsium, vicinissimo
dopo lo spargimenlo del polviscolo. al cirsium arvense, e dal quale tuttavia
La corolla dei fiori femmine pi pic ben distinto; essere questa nuova specie
cola , pi corta , pi diritta , meno pa dioica , rome quella della quale abbiamo
tente della corolla dei fiori maschi; ha parlato, ed il giardino del re non pos
il lembo mollo pi corto, il tubo pi sedere di questo cirsio che il solo indi
lungo e molto meno inarcato in fuori viduo femmina. Proponemmo nel 1823 di
E qui cade opportuno il notare che g- nominar cirsium dioicum questa pianta
neralrnente presso le siuanlere il grado d'al notabile, che fiori nel settembre del i8aa:
terazione della corolla comparisce esalta ma poi nel 1826 giudicai meglio fallo
mente proporzionale al grado d'aborto de chiamarla cirsium praealthum. Questa
gli stami. La corolla semplice del cirsium sinanlera la seguente.
arvense pochissimo alterata , vale a Cirsio sublime, Cirsium praealthum, Kob,
dire , pochissimo diversa dalla corolla ma- ann. 1826, Cirsium dioicum , Nob., aniL,
schia , perch i suoi stami , quantunque i8a3 ; Serratula gigantea , Giard. del re;
sterili , sussistono , e non hanno sofferto Serratula setosa Willd. Specie dioica.
che una sconciatura parziale e incompleta Individuofemmina. Radice perenne. Fu
Lo slesso accade presso qualche altra sto erbaceo, eretto, allo quattro o cinque
sinanlera, e precisamente presso il tar- piedi , ramoso , un poco angoloso, striato
chonanthus camphoratus , che dioico , alquanto glabro. Foglie alterne, sessili,
come fu per noi dimostrato nel 1816, contornate da piccole spine in forma di
nella mia Memoria su questo arboscello.
Ma tutti i botanici tratti in errore dalla (1) V. Bull. Jet Scienc. nat. Aot 1816,
somiglianza delle corolle maschie e fem pag. 117-, Journ. de phjrs., Karl 1*175 li.
mine e dalla esistenza degli stami imper juillet, 1818, pag. 19-
CIR ( 537 ) GIR
aghi , le inferiori lunghe nove pollici lo aveva tolto a qualche
larghe Ire pollici, un poco pubescenti, specie di serratola, Ira cui il cirsium
bislunghe lanceolate, quasi in forma di praealthum Irovavasi situato. Ci ne ri
picciuolo alla base, pi o meno profon chiama a memoria, che uni osservazione
damente incise sui lati in lobi intieri, analoga fu per noi falla sul cirsium or
rotondali alla sommila ; le foglie su tense. Par dunque che queste piante non
periori dei ramoscelli lunghe due pollici possano esser fecondale che dal maschio
circa, larghe intorno a sei linee, glabre, della loro propria specie , e che conse
lisce, lustre, lanceolate, ottuse alla som guentemente siano nella impotenza di
mili, imitando le foglie del salcio e del produrre degl' individui ibridi. Non sap
l'alloro. Calatidi femmine, alle otto li piamo se sia ben provalo che certi ve
nee, del tutto analoghe a quelle del getabili possano produrne: ma sembraci
cirslum arvcnse, peduncolate nella parie indubitato che questa facolt negata a
superiore nuda dei ramoscelli, e disposte tulle le piante dicline, e massime alle
in pannocchie corimbiformi, terminali. Pe- piante dioiche. Imperocch , ove accadesse
riclinio ovoide, inferiore ai fiori, for il contrario, si vedrebbero ogni giorno
mato da moltissime squamme regolar avere origine da queste piante tanti pro
mente embriciate, addossate, uninervie, dotti ibridi, quasimente quante sono le
contornate da lunghi peli lanosi; le esterne razze naturali, ed il tipo di ciascuna
ovali lanceolate, coriacee, terminate da specie o si perderebbe, o non sarebbe pi
un'appendice cortissima, non addossata, riconoscibile in mezzo a tante sue varia
diritta, subulala, un poco spinescente; zioni.
le intermedie e le interne bislunghe Le nostre osservazioni sui cirsium ar
lanceolate, terminate da un'appendice vense e praealthum danno nuove prove
non addossata, rigida, lanceolata, sca convenienlissime in appoggio di quanto
ricai , rossa. Clinauto grosso, carnoso, fim stabilimmo nel 18 12, concernente lo stimma
briato. Fruiti compressi, bislunghi, gla delle carduinee, nella prima Memoria
bri , lisci ; pappo largo , composto di sulle sinanlere. Ed in vero, non possiamo
s<]u,immettine numerose, filiformi, barbu pi dubitare che questo stimma risieda,
te. Corolle porporine, con lembo diviso come l'avevamo dello, sui margini della
quasi fino alla base da incisioni presso faccia interna piana degli sliramalofori ,
a poco uguali. Antere mezzo abortite, e che le papille che ne cuoprono la faccia
piccole, aride, scure, prive di polviscolo, esterna convessa, non siano punto stim-
anche prima della fioritura. Stirnmatofori matiche, come era per l'avanli creduto.
coaliti incompletamente, e formanti colle Il che di per s cliierissimo ; poich i
lor parli libere dei solchi stimmatici con falsi stirnmatofori del fiore maschio sono
labbra molto remole. guernilissimi di papille sulla lor faccia
Quantunque non abbiamo osservato l'in esterna convessa , e che i margini della
dividilo maschio, possiamo supporre con lor faccia interna piana sono confusi ,
molta verisimiglianza che in questa spe come il rimanente, in una sola massa per
cie noti vi ha, tra gl'individui dei due la coalizione completa che gli riunisce;
sessi, altra differenza che quella che esiste dovecch sugli stirnmatofori del fiore fem
tra il maschio e la femmina del cir mina, che son quasi privi di papille, que
sium arvense, come abbiam di sopra mo sti margini restano liberi e formano dei
stralo. solchi apertissimi. Notisi che l1 ovario
Gli ovari dell'individuo femmina del del fiore maschio essendo privo d'un
cirs'mm praealthum, esistente a Parigi ovulo, l'imperfezione del sesso femminile
nel giardino del re , contengono tulli un in questo fiore dee attribuirsi al difello
ovulo: ma veruno di questi ovari diviene di stimma.
un fruito fertile; poich l'ovulo per non In questi ultimi (empi si tent di
esser fecondato dal maschio, riman sempre scuotere o di rovesciare la teoria dell'e
in uno slato d'imperfezione. Tuttavolta sistenza dei sessi nei vegetabili. Ma sem
abbiamo osservalo che quasi tutti i solchi brami che gli autori di questi attacchi,
stimmalici erano copiosamente guerniti a vero dire un po'lemerari, si trove
di globuli polviscolari. Questo polviscolo, rebbero imbrogliali a spiegare i falli per
sicuramente estraneo alla pianta in discor noi osservali sui cirsium arvense e praeal
so, poich le di lei antere ne mancano, thum; e i loro imbarazzi su questo pro
non poteva essere depositato sopra i suoi posilo comparirebbero agli occhi miei, lo
stimmi se non che dal Tento. Il quale confesso, il risullamenlo il pi sodisfa
CIR ( 538 ) CIR
conte delle osservazioni in ducono. (E tetragoni verso li cima; le foglie sono op
CASS. ) poste, picciuolate, glabre, ellittiche, acute
CIHSIUM. (Bot.) V. Cmsto. (E. Cass.) in amhe le estremila, leggermente crenu-
CIRTA (Bot.) Cyrta, genere di piante che lale verso la putita; i peduncoli sodo
pare s'avvicini alla famiglia delle sapo- asrillari, pi lunghi dei picciuoli , e sor
tacee , ed appartiene alla decandria reggono tre fiori circa, pcdicellati, con
monoginia del Linneo, cosi caratteriz un involucro alla base, rigonfio, caduco,
zalo: calice di cinque denti ; corolla cam di Ire foglioline lanceolate ; la corolla
panulata . di cinque divisioni; dieci sta il doppio pi lunga del calice, ha il tubo
mi; un ovario supero; uno stilo, con uno incurvato, l'orifizio ingrandito, il lembo
stimma semplice. Il fruito una drupa patente e disugualmente quinquelobo; i
bislunga, conlenente un nocciolo solcato due filamenti l'ertili sono ricurvi ed in-
Questo genere, ilei quale autore eriti nell'ingresso ilei tubo. Il frullo
Loureiro, conia la specie seguente. una bacca bislunga, biloculare, polisper-
Cirta rustica, Cyrta agresti*, Lour., ma , coi semi piccoli, disposti a file inar
Fior. Codi., i, pag. 34 1. Arboscello di cale, e incurvale indentro.
fusto alto da olio a nove piedi, diviso in " Questa specie era gi stala per il
ramoscelli dislesi, guernilo di foglie gla Forster ( Prodr., n. 236 ) indicala col
bre, alterne, ovali, acuminale, legger nome di besleria biflora. (A. B.)
mente dentale sul contorno. I fiori sono CiRTAsdra in mazzetti, Cyrtandra cymo
bianchi, quasi terminali, raccolti molli ta , Vahl, loc. cit.; Besleria cymosa,
insieme sopra un peduncolo comune : Forst., Prod., n. 237. Quest'arboscello
hanno il calice persistcnle, ciatiforme; cresce nell'isola di Tannu, ed ha i fasti
il tubo clella cordila corto, lungo quanto divisi in ramoscelli tenui cotonosi verso
il calice; il lembo grande, patente, la punta, coperti d'una polvere ferrugi
di sei rinlagli lanceolati; gli slami in nea , gnernili di foglie opposte, piccino-
seriti in fondo della corolla, coi fila late, lunghe da sei a sette pollici, ovali,
menti corti, dilatati alla base, colle an ellittiche , dentale e crenulate, disuguali
tere bislunghe, inarcale, allaccale in in uno dei loro lati, leggermente acumi
tutta la loro lunghezza ai filamenti; l'o nale, glabre di sopra, pubescenti di sotto;
vario rotondalo, acuminalo; lo siilo subo- i peduncoli pubescenti, ascellari, 'jnghi
lalo, pi lungo degli slami. Il frullo un pollice, con molti fiori raccolti in
una drupa bislunga, cotonosa , acuta alle mazzetti; i pedicelli pubescenti, semplici
due estremila , inarcala a mezza luna, o ramosi. (Poir.)
contenente un nocciolo bislungo, solcato, ** Cihtandra stamiuea, Cyrtandra tta-
aculo in punta. Cresce alla Coccincina. mi'ne, Vahl., Enum., 1, pag. io5; Justi-
(Poia.) cia parasitica, Lamk., ///. gen., 1, pag.
CIRTANDRA. (Boi.) Cyrtandra, genere 42. Ha le foglie bislunghe dentellate,
di piatile dicotiledoni, a fiori completi, uguali alla base; il fusto radicante; i pe
monopetali, irregolari, della famiglia delle duncoli cimosi, aggregati; gli stami pro
personale (i), e ilei la diandria monogi minenti, diritti. V. la Tav. 1025. Cresce
nia del Linneo , cosi essenzialmente ca a Giava.
ratterizzalo: calice di cinque rinlagli, Olire queste specie se ne conoscouo ora
quasi bilabiati; corolla irregolare, quiii- altre undici descritte dal Jack , e tulle
queloba ; quattro o cinque slami ; due dei native di Sumatra. Esse sono:
quali fertili, gli altri sterili; uno stilo; Cihtakdra FRUTESCENTE , Cyrtandra fru-
uno stimma bilaminalo. Il frullo una tescens. Suffruticosa; di foglie lanceolate
bacca di due logge polisperme. dentale a sega, glabre di peduncoli ascel
Questo genere conia le seguenti specie. lari Infiori.
f Specie arborescenti e fruticose- Cirtawdra rugginosa, Cyrtandra ruggi
nosa. Fruticosa; di fusti creili; di foglie
On r.vMm a Dt due fiori, Cyrtandra biflora, ovalo-lanceolale, dentale a sega , glabre,
Forst., Gen., p.6,Vahl ,'Symb., et num. di peduncoli ascellari, uniflori, fascicolali,
PI.; Lamk., ///. gen , lab. ri. Arboscello ed ugualmente che i calici, viscoso-pelosi.
scoperto nell'isola d'Olahili, i falli del
quale si dividono in ramoscelli glabri, J-J- Specie erbacee.
(i) Ora questo genere e tipo nell'ordine
naturale d'una nuova famglia , detta delle Cirtakdha ni foglie grandi, Cyrtandra
ClRTANDREE. (A. U.) macrophylla. quasi eretta ; di foglie am
CIR C 539 ) CIR
piissimo, quasi rolondo-ovate, acute, den tive; ovario circondato da un disco glan-
tale a tega , glabre , una delle quali in duloso, di due logge, comparendo qual
forma di stipola; di peduncoli pi corti che volta quadrangolare; ciascuna loggia
dei picciuoli, coir involucro nionofillo. polisperma, stilo semplice che finisce in
Cihtandra MACcniA i a , Cyrtandra macu uno stimma formato da due laniinctte e da
lata. Bissa; di foglie cuoriformi, quasi due lobi. Il fruito una cassula o una
rotondate, acute, seghettate, glabre di bacca biloculare, bivalve e polisperma,
sopra, leggermente villose di sotto; di coi tramezzi opposti alle valve e divisi
corolle macchiate. in due lamine divergenti e ripiegale in
Cirtandra bicolore , Cyrtandra bicolor. dietro, dove sul loro orlo libero si trovano
Alquanto eretta; di foglie cuoriformi, i semi: dalla qua! disposizione risulla clic
lanceolate, accartocciate sul margine, gla a prima vista il fruito comparisce di
bre di sopra, villose e porporine di sotto, quattro logge.
di peduncoli pi corti del picciuolo. Le cirlandree o cirtandracce sono erbe
Cirtandra irsuta , Cyrtandra /{irsuta, o arbusti di foglie semplici , d'ordinario
Ascendente, pelosa; di foglie cuoriformi opposte, non stipolate; di fiori ascellari,
ovale, leggermente ottuse, crenate; di del tulio simili a quelli delle bignoniee.
fiori raccolti in piccol numero in capolini Questa nuova famiglia arricchita dal suo
irsuti, con involucro bipartito. autore, oltre del genere cyrtandra, an
Cirtahdra glabra, Cjrtandra glabra. Di che del didymocarpus del Wallich e di
foglie lungamente ovale, seghettate, gla due altri generi, che il Jack nomina la-
bre; di peduncoli abbreviati, con invo xonia e aeschynanthus.
lucro monofillo- Questa famiglia debb'ella rimaner se
Cirtaicdra scompigliata, Cyrtandra in parala dalle bignoniee? Coloro che pa
conila. Eretta, irsuta; di foglie ovato-el ragoneranno i caralteri che le d l'aulorc
liti iche, seghettate, di peduncoli abbre con quelli delle bignoniee, non vi scor
viali, con involucro difillo. geranno differenza che possa autorizzare
Cirtahdra peltata, Cyrtandra pettata. a formarne neppure una semplice sezione.
Ascendente; di foglie lungamente picciuo Ed in vero, l'organismo del lore e quello
lale, pettate, ovate, acuminate, seghet del frullo sono assolutamente lo stesso
tate, glabre; di peduncoli abbreviati. nell'uno e nell'altro. Nei generi tecoma,
Cirtahdra carnosa, Cyrtandra carnosa. spathodea, ce, appartenenti alle vere bi
Rampicante; di foglie disuguali, carnose, gnoniee, il tramezzo del pari opposto
intierissime , cotonose di tolto, alcun alle valve come nelle cirtandracee. Nei
obliquamente bislunghe, lanceolate, altre generi martynia e sesamum, il frullo
minimo, cuoriformi, acuminale; di pe quantunque di forma differente, lo stesso
duncoli abbreviali, con involucro difillo. che nelle cirtandracee, cio i tramezzi
Cirtahdra dosata, Cyrtandra aurea. Alla; sono incompleti, si biforcano interior
d' una foglia quasi rotonda ovata , acu mente in due lamine ricurve in fuori,
minata, segheltata, sericea; di fiori rac talch non si congiungono nel centro, e
colti in capolini folli, q".i i sessili. (A. B.) la cassula realmente uniloculare, ( A.
CIRTANDRACEE. (Bot.) V. Cirtahdree. Richard).
(A. RlRHARD.) CIRTANTO. (Bot.) Cyrtanthus , genere di
CIRTANDREE o CIRTANDHACEE. piante monocotiledoni a fiori incompleti,
(Bot.) Cyrtandreae vel cyrtandraceae. della famiglia delle narcissee e della
Il dottor Guglielmo Jack. ( Journ. Soc. esandria monoginia del Linneo , cos
Linn., Ioni. 14, pag. 23) propose una essenzialmente caratterizzalo: corolla (ca
nuova famiglia, che avrebbe per tipo il lice , Juss.) tubulala , clavata, di sei Tin
genere cyrtandra, e che quantunque tagli ovali bislunghi; sei slami inseriti
vicina alla famiglia delle bignoniacee, ne sul tubo della corolla, conniventi in
sarebbe distinta in alcuni punii. Noi da punta; ovario infero, sovrastato da uno
remo intanto i caratteri come sono slati stilo con stimma leggermente trifido. Il
esposti dal dott. Jack, dopo di che ci ri frullo una cassula di tre logge, di Ire
escir pi agevole a confrontarli con quell valve polisperme.
delle scrofulariee e delle bignoniee : calice Parecchie specie di questo genere erano
monosepalo diviso: corolla monopetala , state da prima poste tra'crini, ed altre
ipogina, d'ordinario irregolare, e quin- tra le amarillidi. Lo Schreber aveva in
3ueloba ; quattro slami riuniti due a due. dicalo col nome di cyrtanthus un altro
ue antere dei quali qualche volta abor genere che per l'Aublcl ebbe quello di
CIR ( 54o ) CIR
posoqueria, nome che doveva essere, e imbutiforme, tinto di color zaffenno c
che ili fatto gli stalo conservato. V. d'un rosso scarlatto. Coltivasi nei giar
Poscqubria. dini , come pianta d1 ornamento.
Le principali specie ili cirlanlo sono ** La timmia obliqua , Gin. sinonimo
tulle originarie del rapo di Buona-Spe di questa specie. (A. B.)
ranza. Cirtanto rigato, Cyrtanthus pittata,
ClRTAK'TO DI FOGLIE STRETTE, CyrtantlUt Desf., Vl. de Mus., 9, lab., 63; Redolii,
angustifolius , Ail.; Willd.; Curi., Bot. Lil., voi. 4 1 tah. 182. Questa bella speri
Magaz., lab. 171 , non Jacq.; Crinum con facilita si riconosce per le righe rose
angusti/'olium, Linn., Suppl. ig5, Ama- 0 longitudinali che con eleganza tagliar
ryllis cylindracea, L'Herit., Sert. Angl., il lembo della corolla a fondo bianco.
i5. Ila i fusti diritti, nudi, i quali so 1 fiori escono raccolti in ombrella da
stengono diversi fiori mollo eleganti, tinti una spala di due valve acute, legger
d'un bel color rosso scartano, tulli in mente colorate; il tubo della corolla
clinali. Questi fiori escono da una spala lungo, tenne, verdiccio, cilindrico , e fi
di due Ibglioliue un poco acute; il tubo nisce in un lembo imbutiforme, di tei
della corolla allungato, cilindrico, leg lobi ovali, un poco acuti. Le foglie sono
germente curvo. Il lembo di sei rimagli strette lineari , lunghe quanto i colmi.
corti, ovali, olitisi ; gli slami non promi (Poir.)
nenti; le antere bislunghe, pendenti. Le ** Cirtanto odoroso , Cyrtanthus odo-
foglie sono tulle radicali, glabre, strette, rus , Ker, Bot. Reg., 5o3 ; Roem. et
lineari, ottuse, scannellale superiormen Schult., Syst. 7, pag. 895; Montila odo
te, lassamente patenti. ra , Herb., App., pag. 29. Questa specie
* A questa specie si riferiscono la di fiori piccoli , in numero forse ili
timmia angusti/olia, Gm., e la monella quattro, colla corolla lungamente tobu-
angusti/olia , Herb. App., pag. 24. (A. B.) losa, leggermente eretta, colla fauce stret
Cirtanto ventricoso, Cyrtanthus ventri- tamente turbinata, colle lacinie del lembo
cosus , Willd.; Cyrtanthus angustifo quasi remote, ottuse, colle antere incline
lius, Jacq., Hort. Schaenbr., 1, pag. nella fauce , alterne , tre delle quali il
4o, lab. 76 , exl. syn. Questa spe doppio pi corte. Le foglie >on verdi.
cie diversifica dalla precedente per le fo Cirtanto pallido , Cyrtanthus pallidui,
glie pi strette, risorgenti e noti patenti; SimJ, Bot. Mag., 2471, Roem. et Sentili-,
per gli scapi colorali; per il tubo della Syst , 7, pag. 897; Amaryl/is UvagiM-
corolla ventricoso e non cilindrico. Il lembo fa, Don, Cantai., ed. 8. pag. 98; Montili-
piano e non risorgente; gli slami ascen Herb., App. Questa specie vicina al cirunlo
denti; la spala rosso-sanguigna; i fiori ventricoso, ne differisce per i fiori mollo
riuniti in un'ombrella terminale, inodori pi pallidi, per la corolla che va rego
e rossi vivaci; i filamenti rossicci alla base; larmente stringendosi dal lembo alla ba
l'ovario d1 un porpora rossiccio. se , appena rigonfia nel mezzo. Ha il
** Questa specie per alcuni riunita bulbo bislungo fosco; le foglie acute,
al cyrtanthus spiralis, Burch. Le si ri lineari-lanccotate, carenate, erello-palen-
ferisce la monella ventricosa , Herb., li; lo scapo porporino; la spala lanceo'
App., pag. 29. (A. B.) lato-solobala, purpurescente.
Cirtanto di foglie OBLIQUE, Cyrtanthus Lo Sprengel (Cur. post., pag. iJ4)"'
obliquus,k\\ ;Willd.; Jacq., Hort. Schaen guarda questa specie come la slessa de:
br., lab. y5 ; Andr., Bot. Repos., tab. 265; cyrtanthus collinus, Burch.
Crinum obliquum, Linn., Suppl.; Ama- Cirtanto dei colli, Cyrtanthus collinus
ryllis umbella, L'Herit,, Sert. Angl., Burch., Bot. Reg., 162. Roem. et Schult
j5, tab. 16. Questa bella pianta ha le Syst.,-), pag. 898; Monella glauca.
radici provviste d'un grossissimo bulbo; Herb., App., pag. 29. Ha il bulbo glo
le foglie tutte radicali, piane, lanceolate, boso ovato, cogl' integumenti alquanto
ottuse, lunghe un piede e pi, larghe foschi; le foglie assottigliate preso li
due pollici, obliquamente curve; gli scapi base, canalicol.it e rotolate, quasi porpo
pi lunghi delle foglie, rosso-biondicci rine, lineari , glauche ; lo scapo cilindri
verso la punta , ricoperti d' una polvere co, glauco, grosso quanto una mediocre
glauca, terminali da una spala di molte penna da scrivere, pi corto delle '>'?'"
divisioni , dalla quale escono da dieci a la spata contenente da dieci fiori , lan
dodici bei fiori pendenti, peduncolati e ceolata, sfacelala, pi lunga dei pedicelli,
disposti ad ombrella; il tubo della corolla l'ombrella inclinata; la corolla scarlatta-
CIR ( 54 1 ) cm
colle lacinie del lembo rotondale ali1 a- CIRTO, Cyrtus. (Entom.) Questo nome che
pice; gli stami che non oltrepassano l'a
pertura del tubo. significa scriguuto , dal greco /CUpTSJ ,
Cibtanto stbiato , Cyrtanthus striatus , era stato applicato da Lai re il le ad un
Herb., Bot. Mag., 2534; R-oem. et Scindi., piccolo genere d'insetti ditleri, senza suc
Syst., 7, pag. 898 ; Amaryllis falcata , ciatolo ovvero nascosto in una cavila fron
Lee. Ha il bulbo scoro; le foglie lunghe tale, come pure la tromba, e con le an
un piede , larghe cinque linee circa , ili tenne senza pelo isolalo , laterale , per
un verde intenso, con delle macchie rosse conseguenza della famiglia degli aploccri.
alla base , lineari , assottigliate in ambe Poich questo nome di cirto era stalo
le estremit, e alquanto ottuse; lo scapo assegnalo da Bloch ad un genere di pe
lungo otto pollici, grosso quanto una sci, il Fabricio non volle adottarlo, e
penna di locia, rossiccio; la spala lunga prese da Meigen il nome di acrocero,
pi d'un pollice, rossiccia, acuta all'a ch'era stato dato ad un insello per 1' af
pice dove d'un verde pi intenso, fram fatto diverso, identico con V Empis ace-
mista colle brattee, contenente Ire fiori; phala di Villcrs, e col Syrphus giibus
i peduncoli lunghi quasi un pollice, ros dei primi scritti del Fabricio. Lalreille
si, incurvati all'apice; il primo fiore gli ha poi applicata un'altra denomina
quasi pendente, gli altri inclinati ; il tubo zione. V. Tav. 28. V. Acrocebo ed Oc-
curvalo, rosso vermiglio, con delle strie code. (C. D.)
gialle infra gli slami; il lembo reflesso; CIRTOCARPA. (Bot.) Cyrtocarpa, ge
le lacinie ovate, alquanto ottuse. Questa nere di piante dicotiledoni, appartenente
specie fu raccolta al capo di Buona-Spe- alla decandria monoginia del Linneo,
ranza dall'Herbert. cosi caratterizzato: calice di cinque di
Cibiamo d'un fiore, Cyrtanthus uni/lo visioni, nervoso venoso; corolla coi pe
riti, Ker , Bot. Reg., t. 168; Roem. et tali patenti; e parimente nervoso-venosi;
Schult., Syst., 7, pag. 899; Cyrtanthus disco orbicolare, con dieci crenature ,-
angustiJblius,1L.er, Reis., pag. 28; Ama stimma quasi quadrili lo. Il fruito dru
ryllis clavata , L' Herit., Sert. n. 2 ; paceo con cinque tubercoli, nascosto dal
Willd., Spec. a , pag. 52 ; Puir., Enc. calice , dalla corolla e dagli stami persi
Sappi. 1 , pag. 3 16; Cinti uncina clava- stenti.
lum, Herb., App., 3o; Bot. Mag., 2291 Questo genere fu slabilito dal riuniti
Ha una foglia solitaria, lineare, glauca , per la specie seguente.
alquanto eretta, pi alla o d'ugual altezza Cibtocabpa alta, Cyrtocarpa procera,
dello scapo, che lercie, eretto, grosso Ruiilh. ; Spreng., Cur. post. Syst. veg-,
quanto il culmo del frumento, glauco pag. 161. Albero altissimo , di foglie pen
rossiccio inferiormente, terminato quasi nate, di fiori pannocchiuli , bianchi. Cre
tempre da un fiore pedicellalo, contenuto sce nella Nuova-Speranza. (A. B.)
in una spala di due foglioline lineari as CIRTOCHILO. (Bot.) Cyrtochilum, genere
sottigliale, il doppio pi lunghe del pe di piante monocotiledoni, a fiori incom
dicello eh' verde cupo; la corolla incli pleti, irregolari della famiglia delle or
nata pochissimo, bianchiccia, con sei strie chidee e della ginandria diandria del
esterne, equidistanti, longitudinali, le la Linneo, cos essenzialmente caratterizza
terali di color fuoco. to: cinque petali quasi uguali , unguico-
Cibtanto mimmo, Cyrtanthus pumilio, lali, patenti o reflessi; il sesto (il lab
Hoem. et Schult., Syst., 7 , pag. 900 ; bro) cortissimo, convesso, crislalo, non
Ait., Kew., ed. 1, pag. 4'5; ed. 2, pag. spronalo, solcalo alla base, colla colonna
323; Amaryllis pumilio, Willd., Spec, alala in punta; un'antera terminale, co
a , pag. 5o; Ker, Jour. of Se, 2 , pag. perchiata; il polviscolo riunito in due
348 ; Re, pag. 6 ; Amaryllis humitis , masse! le posate sopra un pedicello co
Link, Emuii.. 1, pag. 3i3. Ha una foglia mune.
radicale, stretta alla base; lo scapo terete, Questo genere intermedio Ira l'on-
allo un palmo, verdiccio , terminato da cidium e V epidendrum , differendo da
un fiore contenuto in una spala ili due entrambi principalmente per il labbro
foglioline lineari , subolate , riposanti corto e convesso; dal qual carattere ha
1' una sull'altra alla base, pi lunghe del ricevuto il nome di cyrtochilum, com
tubo della corolla; la quale infundibuli- posto delle parole greche zupre?, con
forme, uguale, ed ha le lacinie rotolate; gli
slami inclinali, alterni, pi corti. (A. B.) vesso, gCsACCi labbro.
Dition. delle Sciente Nat. Poi. lrI. 68
CUI C Mr- ) CHI
I rirlucbiii sono erbe parasite , origi evidentemente un genere inlermeJio
narie ilelP America meridionale, ili radici a quello delle mie e ilei soleni , ed al
bulbose; di scapi panuocchiuti. Tra que meno assai vicino alle panopce. Fri le
ste piatile couvieu riportare le due se sette od otto specie di questo genere. ai
guitili. teremo , i. la rirlodera massiccia, crr-
CmTocoir.o ondulato, Cyrtocliilum ondu fodera incrassatu, mya siliqua. Chemn..
latimi, Rimili in Hiimh. el Boiipl., Nov. voi. XI, pag. 193, fi. 198; 2 la citte-
gen., i, pag. 349, lab. 84. Questa orchi dera incrostala , cyrtodera incrostata,
dea, vicinissima all' epidendritrn puncta- Bull. Soc. lil., 11. aa, an. VII, fg. 5,1
tum, Limi., ha un bulbo allungalo; gli B, eh' mollo allungata, e coperta d'uu
scapi lunghi sci piedi, sparsi ili squamine vernice nerastra; 3. la cirtoilera ovale,
concave; 1 ramoscelli ilessuosi , pannoe cyrtodera ovalis, loc. cit., fg. 4- o'>-
rhiutl; le foglie tutte radicali, piane, le, cenerina, liscia, con Ire linee liouale
lanceolate, un poco colorate, lunghe un trasversali; giallognola inlernanienle. E
piede; i fiori pedicellali; i pelali piani slata osservata dal Soldani presso Messi
ovali, unguicolati , ondulati, apertissimi, na, sulle rive del mare, nella rena. Dm-
scuri, i due interni pi piccoli, mac din vi riferisce inoltre la mya edtntula
chiali di giallo e di bianco; il labbro di l'allas, arctica di Moller, ed anco la
ovale, lanceolato, pendente, corto, d'un mya byssifera del Fahricio, Faun. della
color roseo latteo eslernamcnle , giallo Gracili., di cui Olivier ha formato il suo
internamente , screzialo ili bianco e di genere Bissomia. V. Bissosiia. (De B.)
rosso, con tubercoli cristali alla base; la CI RTO PO DIO( Bot.)Cyrtopodium. Il Bron 0
colonna alata bilateralmente alla sommit. (Hort. /few., edit. nov.) stabili questo ge
Questa pianta fu scoperta sopra alcune nere per alcune specie di cymiidium
rocce , in vicinanza del borgo dell'Ascen della famiglia delle orchidee, cosi carat
sione e Paramo-de-las-P.i[>as. terizzandolo: labbro o petalo inferiore
Cihtocbilo flessibile, Cyrtocliilum flexu- della corolla genicolato nella unghiella ,
osum, Kunth., loc. cit. Ha le radici bul e profondamente trilobo , gli altri cinque
bose; gli scapi ramosissimi; i ramoscelli distinti ; polviscolo distribuito in Ai"
scuri, triangolari, palenlissimi, sparsi di m.isselle bilobe posteriormente.
.squamine ovali, membranose; le foglie Cibtopodio dell' Andkrso , CrrtaP0'
tutte radicali, piane, coriacee, lanceolate, dium Andersonii, K. Brovr.; Anur., Boi-
con nervi prominenti; i fiori lungamente Rep., pag. 65i, lab. i5i , CymUdum
pedicellati, colla corolla die ilivien scura Andersonii, Lamb. Ha il labbro stretta-
seccandosi, e che ha i petali reflessi, i Ire moni e unguicolalo ; i lobi laterali diva-
esterni ondulali, spatolati, il superiore rieali, quello di mezzo pi corto e in
ottuso, i laterali uguali, un poco pi cavalo. Cresce nelle Indie occidentali -
lunghi, i due interni acuii, ottusi, on (Pois.)
dulali, col labbro convesso, ovale, acu ** ClRTOPODIO DEL WoODFOBD, CfrtopO-
to, reflesso, tubercoloso, (-risialo alla base, dium Woodfordii, Sims. Ha il labbrelto
un poco saldalo colla colonna. Cresce a ventricoso; i lobi laterali pi corti 'li
pie delle alle montagne a Paramo-de-las- quello di mezzo che verrucoso. Cresce
Achupallas. (Poir.) al Brasile.
CIRTODERA,Crr/aierrt. (Cond.) Genere La orchidea che il nostro Radili rac
di conchiglie della famiglia dei pilorida- colse al Brasile , e che poi ( Man. i>
li , stabilito da Daudin , nel Bullonino Sfoderi, tom. 19, pag. 221, lab. 6) di
della Societ filomalica, n. 23, e che stinse col nome di cyrtopodium gialli-
pu caratterizzarsi: conchiglia allungala, forum, riguardati dallo Sprengel (Cf-
equivalve, inequilalerale, ianle alle due post., pag. 3o8 ) per la medesima spfl*
estremit; vertice poco sensibile; cerniera della precedente. (A. B.)
quasi mancante, rimpiazzala da una pr CIRTOPOGONO. (Bot.) Cyrlopogon.
luberanza callosi, irregolare, su ciascuna genere di piante monocotiledoni della fa
valva; ligamento esterno e posteriore; miglia delle graminacee e della triandna
impressione muscolare doppia. Non cono- diginia del Linneo, cos caratterina'0-
scesi l'animale di queste conchiglie; ma fiori in racemo; calice maggiore della
assai probabile che poco differisca da corolla, colle valve cuspidate, self**'
quello delle Mie , fra le quali Linneo corolla bivalve, con una delle valve bi
aveva poste le specie di questo genere, fida all'apice, con una setola
<:be De l.aiuurck ha chiamato Glicimere. flessuosa tra le lacinielle.
CIR ( 543 ) CIS
Il Palisot ile Beauvois ha stabilito quc-j mente da una membrana quasi sjiongios.i,
slo genere per una specie, cyrtopogon di molte logge.
dicliotomam ohe il Michaux riferisce Ira Questo genere stalo stabilito dal
le aristidi, sotto la indicazione il1 aristidti Wallich per la specie seguente.
dichotoma. Questa graminacea cresce nella Cirtotropide carnicina, Cyrtotropis car
Carolina. (A. B.) nea, Wallioh., PI. as. rar., Londr. (i83o),
* CIRTOSIA. (Bot.) Cyriosia. Il Blume lab. 62. Questa pianta cresce nelle alte
ha stabilito, sotto questa denominazione, montagne ilei Nepal. (A. B.)
un genere d'orchidee , cosi caratterizzato ^CIRUELA. (Bot.) V. Ciriiuela. (J.)
labbretlo intierissimo; inasselte polvisro-jCIRUELO. (Bot.) Nome dato dagli Spi
lari inarcate; colonna priva di ale alla nuoli al prugno, ed anche alla spondias
base. (A. B.) myraiolanus, che ha un frullo simile a
CIRTOSPERMO. (Bot.) Cyrtospermum. una prugna, e che al riferire del Jacquin,
Il Ralinesque indir col nome di cyrto delta prunier d1 Espagne, (i.)
spermum trifoliitum una umbellifera,ch" CIRULUS. (Ornit.) V. Cirlds. (Ch. D.)
il sison ctnade.nse, Limi. Spec. 363, e CIS. (Entom.) Lalreille ha rosi chiamali
che il Decandolle (Prodr., 4, p;ig- 118- dei piccolissimi coleotteri , vicini agli
119) ha fatta tipo del suo genere crypto- anobii ed ai boslrichi. Vivono negli aga
taenia. V. CaiTTOTENiA. (A. B.) rici secchi. Sono tetrameri, ed hanno le
CIRTOSTILIDK. (Bot.) Cyrtostilis , ge loro antenne a clava perfoliata ; per que
nere di piante monoculileiloni a fior ir sto doppio carattere , hanno maggiore
regolari della famiglia delle orchidee e analogia coi bostrichi che con gli anobii.
della ginandria diandria del Linneo, cosi Il boslrico del boleto appartiene a que
caratterizzato: corolla quasi bilabiata, di sto genere. V. Bostbico ed Anoeio. (C. D.)
sei petali mutici, i quattro laterali paten CISANO. (Ornit.) Denominazione italiana
ti, quasi uguali, l'inferiore d'una forma del cigno , anas cygnus , che pur chia
diversa, prolungalo, intiero, ottuso; due masi cesano. (Ca. D.)
callosit alla base; la colonna semicilin CISIOLA. (Ornit.) Nome veneziano delle
drica , dilatala all'apice; due masseltei rondini. (Ch. D.)
polviscolari compresse in ciascuna delle CISSA. (Ornit.) Greca denominazione della
due logge d' un'antera terminale , persi gazzera, ch' stata genericamente appli
stente; le logge ravvicinate. cata a quest'uccello da Barrre, Orni-
Il Brown autore di questo ge thologiae Specimen novum , pag. 45, e
nere. che pure indica dei cassici. (Ch. D.)
Cihtostimde remforme, Cyrtostilis reni CISSAMPELO. (Bot.) Cissampelos. Di
Jormis, Brow., Nov.-Holl., 1 , pag. 3i2. questo genere della famiglia delle meni-
Questa specie si avvicina mollo agli acianti spermee e della diecia monadelfia del
per l'abito. Ha le foglie rovesciate sul Linneo, stalo parlato sotto la denomi
proprio pedicello. Cresce al porto Jack nazione di caa-peba. V. Caa-peba. Giover
son, nella Nuova-Olanda. (Pois.) peraltro qui aggiungere, che le due spceie
** Lo Sprengel (Syst. veg., 3, pag in che il Linneo fece consistere il genere
714) aggiunge a questo genere anche la cissampelos , furono per il Decandolle
cyrtostilis reflexa , che l' epipactis re- (Syst. regn. veg , 1, pag. 532 ) estese dap
Jlexa, Labili.; pianta che cresce alla prima fino a venluna, e quindi ( Prodr.,
Nuova-Olanda nella Terra-biemen, e che 1, pag. 100) fino a venlotto, e pi re
Ila molta somiglianza coli' acianthus bi- centemente per Curzio Sprengel ( Syst.
Jlius , Brow. (A. B.) veg. 3. pag. 910; Cur. post., Zi-j) fino
CIRTOTROPIDE. ( Bot. ) Cyrtotropis , a Irentadue. Tulli questi c'issarli peli sono
genere di piante dicotiledoni della famiglia esolici all'Europa , e sono tulli senza usi,
delle leguminose, vicino al dolichos e al tranne un solo, il cissampelos pareira,
kennedya, cosi caratterizzato: calice bi Lanik., la cui radice othcinalmenle co
labiato, col labbro superiore d'un sol nosciuta sotto il nome di pareira brava.
dente, coll'inferiore di Ire denti ; corolla V. Pareira brava. (A. B.)
papilionacea, col vessillo reflesso, bicalloso * CISSAMPELOS. (Bot.) V. Cissahpelo.
alla base, colla carena lineare, falcifor (A. B.)
me, lunghissima , ascendente, difilla, colle CISSANTEMO. (Bot.) Cyssanthemon. V.
ale cuneiformi, abbreviate, divaricate; Cyclamihus. (.)
stami diadelfi. Il fruito un legume ses CISSARON. (Bot.) V. Citharon. (i.)
sile, lineare compresso, coperto iuterna- CISSELA o CIPSELA. (Bot.) Cypsela. La
GIS ( 544 ) CIS
risscla, il cerione, e il carcerulo sono tre Hanno il corpo e le elitre allungate, < i
sorte ili frulli che rimangono sempre il secondo articolo delle antenne cilin
chiusi e dei quali il Mirimi ha composto drico ed unito. II Fabricio gli coltoci
l'ordine dei frutti carcerulari. La cissela con le sue Fiata; gli Achilus di Kirbj
poi il frutto ili tutte le piante della (Linn. Trans., XII, XXII, i3), pocodit-
gran famiglia delle sinanlere, fa corpo col feriscouo dai cissii. (F. B.)
calice, e 11 coronato dal lembo prolun CISSIO. {Bot.) Cfssion. V. Hedeha. (J.)
gato spesso in squamine , in reste , o in " CISSITE , Cissites. ( Entom. ) Genere
pappo; contiene un solo seme che ha la dell'ordine dei coleotteri e della l'amidi 1
sna attaccatura nella base della loggia. delle Ori.ile. stabilito da Latreille (Nuot.
L'embrione manca di perispermo; e 1 l)iz. di St. Nat., 1* ediz., tom. i, Ut.
sua radicina riguarda l'ilo. 1, pag. 154.) e poi convertito (Genera
Questo frutto distinto dal Linneo col Crust. et Ins., tom. II , pag. 213.) io
nome di seme nudo ; dal Necker con una divisione del genere Oria. La qual
quello irachena; dal Richard con quello divisione comprende le Orie che hanno
il' achenium ; e dal Link con quello u ace- la lesta pi stretta del corsaletto; La
nurn. (Mass.) treille vi riferisce l' Storia testacea del
CISSELEA. ( Bot. ) Crpselea, genere d Fabricio. V. Oria. (Gurin, Di*, class,
piante dicotiledoni della famiglia delle di St. nat., tom. 4, pag. i65.)
portalacee e della triandria monoginia " CISSITES. (Entom.) Denominazione la
del Linneo , cosi essenzialmente caratte tina del genere Cissile. V. Cissite. (F. fi.)
rizzato: calice colorato, di cinque divi CISSITIS, CITTITES, o CIYTES. {Mi*.)
sioni; veruna corolla; due o tre stami Plinio, e qualche altro antico autore ap
un ovario libero, uniloculare, sovrastato plicavano questo nome ad nua pieln
da uno stilo bifido. Il frutto una cas- bianca nella quale si vedevano come im
sula d'una sola loggia, deiscente l ras ver pronte di foglie d'edera. Non sappiamo
salmente e contenente un gran numero a qual sostanza riferire questa pietra.
di semi inseriti sopra un ricettacolo cen (B.)
trale. CISSO. (Bot.) Cissus, genere di piante di
il Turpin stabil questo genere per la cotiledoni, della famiglia delle vinijtrct
specie seguente. della tetrandria monoginia del Linneo,
Cissblea distesa. , Cypselea humifusa cos essenzialmente caratterizzalo: calice
Turp., Ann. Mas. Paris, VII, pag. 219 di quattro denti; quattro petali caduchi,
lab. la. Millegrana et Codone, Ilerb. non aderenti alla sommit ; quattro slami
Suria. Pianticella erbacea di radice a fit inseriti sopra un disco che ciDge l'ora
tone e fibrosa ; di parecchi fusti distesi , rio nella sua met inferiore; uno siilo
glabri, cilindrici; di foglie piccole, oppo sovrastalo da uno stimma semplice. N
ste, picciuolate, glabre, intiere, obovali, frutto una bacca supera, di due logge-
dilatate alla base in una membrana sti d'uno o di pi semi. Questo genere ti;
polare , laciniata, amplessicaule. I fior cinissimo alle viti ne diversifica per |
son piccoli, verdicci, ascellari, solilarj , petali patenti , aperti e non calinoti
peduncolati; le divisioni del calice ovali, nella parte superiore. Accade alle Tolte
colorate nei contorni; le due esterne pi che i frutti abortiscono, e allora le due
piccole ; due o tre stami inseriti alla base logge si riducono a una sola, e cos suc
del calice, alterne coi lobi ; le antere bi cede dei semi.
lobate; l'ovario supero, rotondalo, con * Questo genere, vicinissimo alle tfc
quattro solcature; uno siilo corto, con se ne allontana per i petali patenti, ip""
due divisioni divergenti ; gli stimmi sem e non adesi fra di loro alla sommila, 1
plici. Il frutto una cassula ovale, d'una modo da formare una calittra. Vi0
sola loggia, ricoperta dal calice, deiscente alcune specie che invece di quattro p""
circolarmente alla base; i semi molto sentano cinque divisioni nel calice e ne'|*
minuti, reniformi, attaccati sopra un ri corolla, e invece di contar quattro slami,
cenacolo lihero, ovale e centrale. (Poni ne contau cinque. Ora, questo carattere
** CISSIO, Cixias. (Entom.) Genere d'in ha servilo al Michaux per isUbilire i
setti dell'ordine degli Emitteri, e delli genere ampelopsis. Mentre i carallen di
famiglia delle Cicadarie, stabilito da La questo genere si vedranno all'art. AjtpI'
Ireille. (Gener. Crust. et Insect., toni lossidk, noi darem qui la descriiio'
, pag. 16G.) I cissi rassomigliano, a prima delle specie riunitevi , insieme eoo que"1
isla, a piccole cicale propriamente delle. dei cissi propriamente detti.
GIS ( 5/{5 ) CIS
f. Foglie semplici, angolose o lobate. volte biforcali. I pedicelli sono disposti
ad ombrella; le bacche hanno la forma di
Cisso A foglie di vite , Cissus vitiginea, una pera, e sono della grossezza d'un pi
Lina., Spec., 170; Plak., Sfant., 27, t. sello.
337, fig. 4; Vahl, Symb., 3 , pag. 18. Cisso sicioide , Cissus sicyoides , Linn.,
Arboscello delle Indie orientali; di fusto Spec, 170; Plum., /con., 209 , fig. 2;
sarmentoso , pubescente ugualmente che Sloan., Jam*, tab. 1 44 s fig- 1 5 Lamk.,
i rami, guernito di foglie alterne, pic- ///. gen., tab. 84, fig. 1. Ha i fusti gla
ciuolate, cuoriformi, rotondate , un poco bri, cilindrici, rampicanti; le foglie gla
angolose e dentale, cotonose di sotto; di bre, un poco grosse, ovali, cordate , con
fiori mollo piccoli, tomentosi di fuori , dentellature setacee, distese ; i fiori dispo
disposti in ombrelle composte ; di bac sti in pannocchie ramose , dapprima di
che ovali, azzurrognole, mucronate dallo cotome, poi terminale in ombrella. Cre
stilo. sce alla Giamaica e alla Guadalupa.
** Il cissus vitiginea, Lour., Coch., Cisso shilaci.no, Cissus smilacina, Kunth
1, pag. 106, arboscello di foglie glabre, in Humb. et Bonpl., Nov. gen. am., 5,
dentellate, trilobe, di bacche quasi ro pag. 224; Decand., Prodr., 1, pag.628;
tonde, per il Decandolle, Prodr., Cissus sycioides,Vo\t.,Suppl., 1, pag. 104,
1, pag. 627, distinto col nome di cissus ex Humb. Bonpl. et Kunth. Ha le foglie
cocliinchinensis , e creduto una variet ovate bislunghe , quasi acuminale , obli
di questa specie. (A. B.) quamente troncate alla base, glabre di so
Osso ni posto compresso, Cissus cornpres pra, soleato-angolate e rigidette di sotto,
sicaulis , Ruiz et Pav., Fior. Par., 1 ugualmente che i ramoscelli; i peduncoli
tab. too. Ha i fusti spesso distesi e ra glabri e cimosi. Cresce lungo le rive om
dicanti, rampicanti, tetragoni, articolati brose del fiume della Maddalena.
compressi, pubescenti ; le foglie parimente Cisso ovato, Cissus ovata, Lamk., ///. gen.,
pubescenti, ovali, cordate, intiere, den n. 1G19; Irsiola teandens, P. Brow.,
tellate, talvolta quasi trilobe; i capreoli Jam., t. 4, fig- I, 2 e* Lamk. Ha le fo
semplici ; i fiori gialli , disposti ad om glie ovale, acuminate, glabre in ambe le
brella, retti ila peduncoli parziali, dico- pagine , col contorno guernito di deuli
tomi ; le bacche t rigone , rotondate, por minuti, setacei e fitti; i ramoscelli tere-
porine scure. Cresce nel Per. ti. Cresce alla Guadalupa.
Cisso cotonoso, Cissus tomentosa, Lamk., Questa specie s'avvicina molto al cis
III. gen., n. 161 3. Questa specie, rac sus sicyoides, Linn., ma n' distinta per
colta dal Commerson all' isola di Bor le foglie ovate, non cordate. pure forse
bone, notabile per le foglie grosse, co da riferirsi a questa medesima specie il
riacee, quasi di cinque angoli, verdi cupe cissus smilactnum , Poir. non Kunlh.
disopra, coperte d'una lanugine scuri (A. B.)
e quasi nera di (otto, rette da un pic ** ClSSO DI FOGLIE LAEGHB, CSSUS latifolia,
ciuolo compresso, articolato, alquanto Vahl, Symb., 3, pag. i%excl. syn. Lamk.;
pubescente. Funis crepitans, major, Rumph., Amb.,
"* Lo Spreugel riferisce questa specie 5, tab. 164, fig- 1; volgarmente vile ele
al cissus capensis, Thunb. (A. B.) fante. Ha le foglie cordale , ovate , acu
Cisso ampelosside, Cissus ampelopsis, Peri., minate, contornale da denli setacei, gla
Synops. ; Ampelopsis cordata , Mx. bre di sopra, ferrugineo-villose di sotto;
Amer. Ha i fusti glabri; le foglie ovali, i rami tetragoni , le slipule bislunghe.
cordale , glabre , appena pubescenti d Cresce nelle Indie orientali.
sollo lungo i nervi, quasi trilobe, denta Cisso glauco, Cissus glauca, Roxb., FI.
te; i fiori disposti in racemi quadrifidi Ind., 1, pag. 4^5; Decand., Prodr. 1, pag.
i petali e gli stami in numero di cin G28 ; Cissus lalifulia, Lamk., Dict., pag.
que. Cresce nell'America settentrionale, 3o, non Vahl; Schumaba valli , Rhed.,
lungo il fiume Savannah. V. Ampelos- Malab., 7, lab. N ; volgarmente vite
side. elefante del Madagascar. Ha i fusti no
Osso di foglie sinuate, CiSSUS repanda, dosi e rampicanti ; le foglie grandissime,
Vahl, Symb., 3, pag. 18. Originario del cordale , acuminale , tratto tratto quasi
l'Indie orientali. Dislinguesi per i ramo lobate, contornate da denli setacei, gla
scelli flessuosi, articolati, cotonosi; per le bre in ambe le pagine, ugualmente che
foglie cordale , sinuate o lobate , villose i picciuoli e i peduncoli ; le stipole lar
mentre son giovani; per peduncoli tre] gamente solcale, olluse; le cime decom
CIS ( 546 ) CIS
poste; le bacche monosperme. Cresce al parati ed asciutti li mescolano con altri
Madagascar e nelle Indie orientali. (A. erbaggi.
B.) Osso di fiori piccoli , Cissus micraatha.
Cisso rampicante, Cissus repens , Lamk.. Poir., Encycl. Suppl., pag. io5. Ha i ra
Dict. n. 9 ; Neriam pulii, Rhed., Ma- moscelli gracili ; le foglie glabre , ovali
lab., 7, tab. 48. Arboscello di fusti ram lanceolate, disugualmente trilobe, quasi
picanti, articolali; di foglie glabre, ovali inliere; i fiori piccolissimi , in ombrelle
cordate, leggermente dentate, rossicce sul di cinque raggi; la radice tuberosa. Cre
contorno; di fiori disposti in ombrellette sce a S. Domingo.
molto regolari; di bacche rotondate, ros Cisso angolato, Cissus ungulata. Lami.,
sicce, monosperme. ///. gen., ir 36i4- Ha le foglie quasi
M II cissus cordata, Roxb., FI. Ind., pentagone, cotonose e cenerine disotto
pag. 4^5 , si riporta a questa specie. cogli angoli brevi, appena acuti e creno-
(A. B.) lali; le ombrelle folle, costituite ila pe
Osso antartico, Cissus antarctica, Veni., duncoli piani, pi lunghe Ielle foglie;
Choix des pi., lab. 21; Cissus glandu le bacche piccole, in forma di pera , tinte
Iosa, Poir., Encycl., Suppl. a." 14. Que d'un porpora scuriccio. r~* Cresce "-'''Indie
nell'Indie
sta pianta s'avvicina mollo al cissus orientali.
ovata e al cissus canescens, del Lamark, Cisso di foglie cuoriformi. Cissus cordi-
dai quali dislinguesi per le foglie pi folio, Linn., Spec; Burro., Am., I. a5o,
grandi, glabre, grosse, coriacee, quasi lu fig. 3. Questa specie , originaria delle
stre, ovali, slargale, con dentellature las contrade pi calde d'America, diversifica
se , con diramazioni nervose nelle cui dal cissus tomentosa, Lamk., per le fo
ascelle una glandulelta villosa , rolon glie molto pi sottili, quasi trilobe, coi
data; per i fiori carichi di peli lionati; denti piccolissimi, angolose, per la lanu
per una bacca glandulosa di due logge, gine folta e lionata.
e di quadro semi ossei. I picciuoli ed i ** Cisso di stipole adesb, Cissus aditala,
rami son rivestiti d' una lanugine ferru Roxb., 1, Fior. Ind., pag. 4o3. Ha le fo
ginea. Cresce nella Nuova-Olanda. glie rotondate, cordate, acuminale, con
"* Il cissus timidininna , Brouss., e la tornale da denti setacei, glabre di so
vitis kanguruh dei giardinieri rientrano, pra, vellutate di sotto, ugualmente che
secondo il Decandolle , in questa specie. 1 ramoscelli tereli; le stipole ovalo-orbi-
(A. B.) colale, adese, gibbose nel centro, sca-
* Cisso bianchiccio , Cissus canescens , riose al margine; i fiori inclinali; le bac
Larak., ///. gen., n. 1620; Rimili, in che nere , in forma di pera. Cresce nel
Humb. et Bonpl., Nov. gen. am., 5, pag. l'Indie orientali.
323. Ha le foglie ovali allungate, oblique Cisso FOLiGiRoso , Cissus fuliginea, Kunlh
o disuguali sui lali, come a guisa d in Hunb. et Bonp., Tiov. gen. amer. 5,
cuore, dentate, quasi cotonose e bian- pag. 224. Decand., Prodr. 1, pag. 6ag.
chicce di sotto; i rami angolati; i pedun Ha le foglie di color ruggine fuliginoso,
coli e le cime villoso-cotonose. Cresce al quasi rolondo-ovate , profondamente cor
Perii. date remotamente dentellate, rigidelte di
* Cisso quadrangolare, Cissus quadran- sopra, ricoperte d'una lanugine molle,
gularis, Forsk.. Fior. Aegypt-, 33; le. nella prie inferiore incise in Ire o cin
t. 2 ; Roxb., Fior. Ind., 1 , pag. 426 ; que lobi, nella superiore intere; i ramo
Decand., Prodr.. I, p. 6a8; Pio*., Phyt., scelli tereli ed ugualmente che i pedun
3 10 , fig. 6; Funis quadrangularis , coli, irsuti o cotonosi. Cresce lungo le ri
Rumph , Ama., 5, lab. 44- fi?- 2, Rhed , ve del fiume della Maddalena.
Malab., 7 , lab. 41- Ha i fusti rampi Cisso di Giava , Cissus giavana , Decani
canti, articolali, quadrangolari; le foglie Prodr., 1, pag. 628; Spreng., Syst. veg, '
glabre, triangolari, un poco carnose, las pag. 447- Ha le foglie quasi cordale, ow-
samente dentale; i fiori bianchicci; le lo-lanceolale acuminale, glabre, quw
bacche rotondate, lisce e rossicce; la ra dentale a sega, olle dentellature sela*i
dice tuberosa. Cresce nell'Arabia ed alfa fitte; i ramoscelli quasi tereti, solcali;
Cocincina. i peduncoli trifidi, quasi corimbosi Cre
Gli abitanti dell'Egitto e del Bengala sce a Giava.
mangiano i ramoscelli di questa pianta. Il Decandolle caratterino questa spe
A tale effetto li sbucciano, li fanno boi cie sopra un esemplare comunicatogli
lire o macerare nell'acqua, poi cos pre- Coulon.
CIS ( 547 ) CIS
Molle altre specie rientrino in questa Lour., e che forse una variet del cis
divisione, che per amore >ii brevit la sus acida, Linn., ha le foglie ternate ,
sciamo qui di descrivere. (A. B.) carnose, glabre; le foglioline ovate, den-
tato-seghettato-acute ; i ramoscelli su Do
j-j- Foglie ternate, palmate o alate. lati. Cresce nelle siepi alla Giamaica e
a Sumatra. (A. B.)
Cisso d'Oriente , Cissus orientalis , Lamk., Cisso carnoso, Cissus carnosa , Lamk.,
///. gen., tab. 84, fig. 2; Decani!., Prodr., Dict., 1, pag. 3i; Roxb., FI. Ind., 1,
1, pag. 632. Ha i fusti glabri, ramosi, pag. 427- Funis crepitans major, Rum-
rampicanti; le foglie amplie, lungamente ph., 5, t. 166. fig. 2; Tsjori valli, Rhed.,
picciuolale, pennate o bipennate, con Ma/ab., 7, tab. 9. Ha le radici vischiose
ciascuna pinnula picciuolata , composta e carnose; i fusti glabri; le foglie terna
di tre fogliolinc ovali, dentate, incise, te; le foglioline molli, ovali, acute; i
quasi angolose; i fiori bianchi verdicci; fiori piccoli, roseo-scuri; le bacche neric-
il peduncolo dicotomo alla sommit, so ce. Cresce nelle Indie orientali.
stenente delle ombrellette semplici o bi Cisso di foglie PEDATE, Cissus pedata,
forcale. Questa pianta fu scoperta nella Lamk., Dict., 1, pag. Si; Belutta tsjori-
Persia dal Mirhaux, ed coltivata a Pa valli, Rhed., Malab., 7, tab. 10; Roxb.,
rigi nel giardino ilei re e in altri giardi FI. Ind., 1, pag. 43 1; Decand., Prodr,
ni d' Europa. 1, pag. 632. Ha le foglie pedate , divise
Il cissus connivens dell'isola del Mada in selle o in nove foglioline, pubescenti
gascar si ravvicina moltissimo a questa di fatto, lanceolate, acuminale dentate a
specie. sega; le stipole cordate; i rami e i picciuoli
Cisso acido, Cissus acida, Linn.; Plum., bianchi; le bacche bianche , di quattro
Ieon., lab. 25g. Pluk., Almag., tab. i52. lobi depressi. Cresce nelle Indie orientali.
fig. 2. Questa pianta originaria dell'A La pianta della quale d il Rhede la
merica ed coltivata in alcuni giardini figura , mostra d'avere i fiori quinquefidi.
d'Europa. Ha i fusti rampicanti, ramo Cisso di foglie differenti, Cissus hetero-
sissimi; le foglie carnose, tinte di un phylla, Poir., Enc. Suppl., 1, pag. 107.
bel verde, composte di tre foglioline ovali, Questo cisso che cresce a Giava, dove fu
cuneiformi, dentate, incise alla sommit, raccolto dal Labillardiere, ha le foglie
d'un sapore acido; i fiori erbacei, di composte di cinque foglioline sguaglialis-
sposti in ombrellette due o tre volle bi sirue nella lor forma , le superiori rom
forcato. Cresce nelle contrade pi calde boidali, le inferiori ovali, ottuse. Il fu
d'America. sto fistoloso e striato.
** A questa specie si riferisce il si- Cisso di foglie palmate, Cissus palmata,
cyos angulata , Linn. , Spec. , ed 1 Poir., Enc. Suppl. 1, pag. 107. Ha i ra
pag. ioi3. moscelli un poco tetragoni, sarmentosi ; le
Osso alato, Cissus alata, Jacq., Am.T foglie palmato-ternate , o [lionate; le fo
23, t. 82, fig. 10; Cissus tri/oliata? glioline sessili, strette, lanceolate, con
Linn., Spec., pag. 170; Sloan., Hist., 1, delle dentellature setacee. Cresce all'isola
paig. 233, t. 1 44 - Ha le foglie ternate di Francia , e fu scoperto dal Commerson.
irsute; le foglioline ovato-cordate, den ** Cisso salubre , Cissus salutaris, Kunlh
tate a sega; i rami membranosi, angola in Humb. et Bonpl., Nov. gen. Am., 5,
ti. Questo cisso che s'arrampica sugli al pag. 225 ; Decand., Prodr., 1, pag. 63o.
beri , cresce nella Giamaica e alla Carta- Ha le foglie ternate, rigidetle di sopra,
gena. irsute e ferruginee di sotto; i rami te-
Cisso lustro , Cissus lucida , Poir., Enc. reti, ed ugualmente che i picciuoli, al
Sttppl; 1, pag. 106. Questo cisso molto quanto scabri e striati. Cresce nei luoghi
affine al precedente, ne differisce per aridi della Nuova-Andalusia , presso Que-
le foglie ternate, glabre, coriacee, lustre tepe e Cumana, dove la sua radice
per le foglioline ovate dentellate setacee; con vantaggio usala contro l'idropisia.
per i rami compressi , tetragoni, appena Cisso caustico, Cissus caustica, Jass., Fior,
alali, glandulosi. Cresce alla Caienna. ant., t. 16. Ha le foglie temale; le fo
Cisso Tal foliato, Cissus tri/oliala, Jacq., glioline ovate ottuse; i rami tereti, ge
Am-, pag. 23. Svr., Obs., pag. 5o ; Sloan. minati , succolenti ; i picciuoli scannel
Jam., t. 142, fig. 5, 6? Questa specie che lati; i fiori di color di sangue e disposti a
non dee confondersi n col cissus tri/o- corimbo. V. la Tat. 801. Cresce nelle,
Hata , Linn., n col cissus trij'oliata , isole Caribee. (A. B.)
CIS ( 548 ) CIS
Cisso bi motti piccoli, Cissits microcar- mente ottuse; i peduncoli Iridili, eoo
pa , V;ih I., Egl.. i, iG; Plum, Icon., lab. molte dicotomie; i frutti glabri, ovali,
359, li. 4- Questa specie notabile per piriformi. Questa specie fu scoperta dal
la piccolezza delle sue bacche allungate Commersou nell'isola-di-Francia.
Ha i ramoscelli angolosi; le foglie terna Cisso striato, Cissus striata, Ruiz et Pai.,
te; le foglio'ine sessili, lanceolate, un Fior. Per., 1, lab. 100. Questa specie,
poco mucronate, glabre, con nervi rosso- come anche le due seguenti, fu scoperti
biondicci; la foglioliua terminale p?dicel- nel Per dal Ruiz e dal Pavon. Ha i fu
lala; i fiori in ombrella ili quattro raggi sti rampicanti, striati, ramosissimi; i ra
un poco cigliati. Cresce nelle Indie orien moscelli pubescenti; le foglie digitate,
tali. composte di tre o cinque foglioline eb
* Cisso cenerino, Cissus cinerea, Laink., bre, lanceolate, dentate a sega; i pic
///. gen., n 1624. si ricoperto lutto di ciuoli pubescenti; i fiori gialli; le bacche
una lanugine cenerina; ha le foglie ter d' un porpora nero.
nate, alquanto grosse, pubescenti; le fo- Cisso granelloso , Cissus granulosa,
glioline seghettate, le laterali quasi cor Ruiz et Pav., Fior. Per., t, tab. 101,
dale; i racemi angolosi; i picciuoli le- fg. A. E glabro tu tulle le parti; hai
reti. Cresce nelle Indie orientali. ramoscelli leggermente tetragoni, granel
* Cisso obovalb, Cissus obovala , Vahl, losi ; le foglie composte di cinque foglio-
Symb., 3, pag. 19. Ha i fusti rampicanti; line obovali, dentale superiormente; i
i capreoli bifidi; le foglie ternate; le fo- fiori gialli ; le baerhe nere.
glioline glabre, intiere, obovali, quella del Cisso di foglie oblique, Cissus obliqua.
mezzo pedicellata; i picciuoli tricolomi, Ruiz et Pav , Fior. Per.; 1 , lab. 101,
pi lunghi delle fogliee Iriflori. Cresce fig. B. Ha i fusti rampicanti, tetragoni,
nell' isola di S. Croce. striati; i giovani ramoscelli pubescenti;
Cisso di foglie acute , Cissus acutifolia, le foglie lungamente picciuolale, gemine
Poir., Erte. Suppl., I, pag. 106. Ha i Ta o ternate, ovali, cuoriformi, pelose, den-
moscelli angolosi, quasi compressi; le lale a sega; le ombrelle di Ire o quattro
foglie ternate, membranose, glabre; lej raggi; i fiori gialli.
foglioline ovate, dentate, appena lobate, Cisso f.deraceo , Cissus hederocea , Vtn.
coi lobi acuti. Cresce nell' Indie orientali. Ampelopsis quinauefolia , Mx. , fior.
Cisso di foglie ottuse , Cissus oclusifolia, bor. am. , 1 , pag. 160 ; volgarmente
Lamk., Dici. Quesla pianta originaria vite del Canad. Il fusto di questa spe
del Malabar, ha dei fusti rossicci e rampi cie, la quale ora appartiene al genere
canti; le foglie ternate; le foglioline un ampelopsis (V. Ampelosside), si dilige
poco carnose, ed un poco confluenti alla quasi fin dalla base in numerosi r.im'-
base , ovali lanceolate , dentate nel lor scelli sarmentosi , radicanti , capaci ili
nascere ; i fiori rossicci ; le bacche roton giungere ad una considerabile allena,
date, scuricce, mucronate, monosperme. rampicandosi lungo il tronco degli alberi,
* Questo cisso per alcuni riunito al su le muraglie , e di crescere alle volle
cissus crenata , Vahl , Symb., 3 , pag. in un solo anno fino a venti piedi. M
19 , e per altri al cissus trfoliata, Limi , foglie sono composte di tre e soventi
qui sopra indicato come sinonimo del volte di cinque foglioline ovali, glahre,
cissus alata, Vahl. coriacee, dentale sui contorni, picciuolale,
La vitis trifolia , Linn. Spec, 293, e riunite in un sol punto d' inserzione in
pianta pur ricordata dal Rumilo (Jlmb., cima d' un picciuolo comune. I fiori so
5, t. 166, fg. 2), per il Decandolle piccoli, verdicci, disposti in punta dei ra
( Prodr., 1, pag. 63i ) riferita al cissUs moscelli in racemi patenti, ramosi, e
crenata, Vahl, a cui all'incontro lo' formanti delle specie di pannocchie. lx
Sprengel (Syst. veg., 1 , pag. 449) ri bacche contengono quallro o cinque
porla solamente il cissus trilobata, Lamk., mi. Questo arboscello originario dell A-
che il Decandolle ( loc. cit., pag. 629 ) merica set leni rionale, dove cresce Mit
adotta come specie distinta e particolare ralmente dalla Virginia fino al Canada-
(A. B.) Coltivasi da lungo tempo in Europa ,c
Cusso mappia , Cissus mappia , Lamk.,///. facendo di s una bella comparsa, quando
gen., n. i63i. Ha i ramoscelli articolati, se ne coprono pergolati, e le muragli
glabri e compressi; le foglie quasi bi- esposte al nord : nel che riesce benissi0
pennate; le pinnule composte di tre fo a cagione dei suoi ramoscelli che s ap
glioline pedicellate, ovali, intere, legger piccano come l'ellera. Si moltiplica fa
CIS ( 549 ) CIS
cilmente per temi, pur margotti, e per stilo. II frutto una c.tssula che rac
mazze: indifferente in quanto al ter chiude una colonna centrale, dalla cui
reno e all'esposizione- sommila pendono alcune placente libere.
Cisso di foglie digitate, Cissus digitata, Questo genere fu stabilito dal Brovtn.
Lanik., ///. gen., n. 1627. Saelantlius , ClSTABTE A FOGLIE DI SpRENGELIA, CyStan-
Forsk. Questa specie rhe s'avvicina mollo the Sprengelioides, Brow., Nov.-Holl., 1,
alla precedente, ha le bacche pelose, con
quattro solchi. Le sue foglie cuocendole pag. 555; |3 foliis brevioribus , Brow.,
divengono acidissime, e sono usale come loc. cit. un arboscello che per l'abito
febbrifughe in Arabia. (Poia.) somiglia le sprengelie, ed ha i ramoscelli
CISSOFILLO. (Bot.) Cyssophylon. V. Cy- segn iti il' anelli dopo la caduta delle fo
CLAMINUS. (J.) glie. Queste sono bislunghe, scssili , pa
CISSOPE, Cissopis. (Ornit.) Vieillot ha tenti, ricurve, mollo pi corte nella va
formalo sotto il nome francese di pillu- riet /3. I fiori sono terminali, solitari.
rion e sodo quello di cissops in Ialino, Cresce alla Nuova-Olanda nel pendio set
desunto dal greco, xt'cTja , pica, e <i><|/ , tentrionale delle montagne in luoghi om
vultas, il tuo 1 2/| 0 genere, nella sua fa brosi. (Poir.)
miglia dei collurioni o velie ( lanius. CISTEAE. (Bot.) V. Cisteb. (3.)
Linn.), il quale corrisponde ai belili di CISTEE, CISTINEE. (Bot.) Cisteae, ci-
Cuvier. I soli caratteri generici assegnali stineae. Famiglia di piante , appartenente
dal celebre Professore, consistono in un alla classe delle ipopetale, 0 a corolla
becco grosso , corlo , convesso da ogni polipetala, inserita, ugualmente che gli
parte , leggermente compresso verso la slami , sul sostegno del pistillo. Figlia
cima ; Vieillot vi aggiunge i seguenti : il nome da cistus, uno dei generi prin
mandibula superiore smarginala e curva cipali di questa famiglia, ed cosi
alla punta; l' inferiore pi corta, diritta; caratterizzala : calice monolito di cin
le narici rotonde ed aperte ; la bocca ci que divisioni profonde ; corolla com
bata sugli angoli; i dili esterni riuniti posta di cinque petali; stami distinti ed
alla loro base. in numero indefinito ; ovario sovrastalo
La sola specie che compone finqul que da un solo stilo e da un solo stimma. Il
sto genere, il pillurion bicolore di Vieil frutto una cassida di una sola loggia,
lot [Lanius picatus, Lath., e Lanius le- deiscente in tre valve , ora di pi logge
verianus, Shaw), di cui Illiger forma una deiscenti nella parte superiore. I semi
Tanagra, rappresentata negli Uccelli sono in gran numero ed attaccali a pla
d'Affrica di Levaillant , tav. 60, sotto il cente che riposano nel mezzo delie valve.
nome di pie pie-griche , gazzera velia. L'embrione contenuto in un perispermo
Questo dotto ornitologo l'ha desi lilla ne) carnoso e sottile ha la radichi.) ripiegata
tomo 2.0, pag. 26, della prima delle sue su i lobi. 1 fusli sono frutescenti od er
opere , presso a poco della lunghezza bacei; le foglie di rado alterne, nude o
della nostra velia grossa, ma un poco pi accompagnate da stipule; i fiori sono di
massiccia di corpo; il suo abito composto sposti in spiga o in corimbo umbellato.
di due soli colori , cio il nero lustro ed delQuesta famiglia affine alle ligliaeee
il bianco puro, distribuiti come sulla no pari che alle violacee , le quali for
stra gazzera comune, che rappresentai; marono un tempo una sezione in appen
in piccolo dal belilo. Questa specie, che dice ad essa, e che poi ne furono tolte
si trova alla Guiana ed al Brasile, vi perch costituissero un ordine distinto:
molto rara. V. la Tav. 178. (Cb. D.) talch le cistee si riducono ora a due
CISSOPIS. ( Ornit. ) Denominazione latina generi che sono il cisto e l'eliantemo,
del genere Cissope. V. Cissofe. (Ch. D.) ben caratterizzali per la forma della loro
CISSUS. (Bot.) V. Cisso. (Poik.) cassulu, e contenenli ciascuno molle spe
CISTANTE. (Bot.) Cystanthe, genere Iella cie. (J.)
famiglia delle epacridee e della pentan CISTELA. (Entom.) Geoffroy aveva appli
dria monoginia del Linneo, cosi essen calo questo nome al genere che abbiamo
zialmente caratterizzato: calice fogliaceo descritto sollo il nome di Birro. (C. D.)
corolla e.il il triforme, deiscente trasver CISTELA, Cistela. (Entom.) Genere d'in
talmente, troncala, persistente nella parte selli coleotteri eteromeri ovvero coli quat
interiore; cinque stami persistenti, inse tro articoli ai soli tarsi posteriori, e che
riti tul ricettacolo; squamine nulle: uno abbiamo posti nella famiglia degli Odkb-
riLi o Silvicoli, poich le loro elitre tono
Dhion dtlle Sciente Ifat. Fot. Vi. 69
CIS ( 55o ) CIS
dure, larghe, e le antenne filiformi e non CISTELA. (Boi.) V. Cistilla (Mass.)
aii articoli granulali. V. queste parole. " CISTELENIAE. (Enlom.) Denomina-
Siffatti coleotteri hanno il corsaletto zione Ialina della famiglia delle Cistele-
anteriormente angustalo e slargato dalla nie. V. Cistelekib. (F. B.)
parte ilelle elitre , mentre quasi qua USTELEME , Cisteleniae. [Emm.)
drato negli elopi e nei serropnipi, e presso Famiglia dell'orline dei coleotteri , se
a poro rotondo o circolare nelle pirocroe zione degli Eteromeri , stabilita da La-
e nelle orie ; inoltre, la loro lesta pic Ireille (Gener. Crust. et Ins., Ioni, a,
cola, inclinata, con gli occhi falli Pormi pag. ii)3 e 225)",posta quindi ( Cornili,
e con le antenne lunghe, spesso dentellate gener., pag. 148 e 2o5) con quella dei
Abbiamo inutilmente cercata l'etimo Tenebrionili, e riunita pi tarli (Regno
logia del nome di cistela rh' stalo dap anim. di Cuv.) a quella degli Stenelilri.
principio adoperato da Geoffroy, come La famiglia delle cislelcnie, com'era stala
un nome anticamente assegnalo ad insetti originariamente fondala, comprendeva i
da lui non conosciuti, e sotto il quale generi Cislela , Edemera , Rinomami e
aveva indicali coleotteri eh1 erano stati Hinosimo. V. Stehelitbi. (Auilouin, Dit.
chiamati da Linneo, birri , birrhus. Pay- class, di St. nat., tom. 4, pag. 169.)
kull, nella sua Fanna svedese, ed il Fa- CISTELLA , Cistitla. (Boi.) La prie (il
bricio, hanno ripresa la denominazione concettacelo) che nei licheni contiene i
di cistela ; ma dipoi, qnesti autori ne se corpi riproduttori, ha ricevuto dei nomi
pararono varie specie che hanno descritte differenti, a sei onda delle sue differeoli
sotto i nomi di Allenile e di Atope. (V forme. Il concettacelo che pol la il nome
Allecula ed Atopa.) Queste ultime sono di ciste!la o cisto la, globoso e chiuso
infatti diversissime, giacch hanno cinque mentre giovane; si apre quando ma
articoli ai tarsi , e perci appartengono turo, mostrando allora nel suo centro una
alla famiglia degli Sternossi ; ma le alle- fungosit che serviva di plarentarlo a
cule non ne diversificano che per l'in dei seminuli raccolti in mazzetti. V.
serzione delle antenne, non sull'occhio, Sperofobi. (Mass.)
ma anteriormente. CISTENA, Cistena. [Anne!.) Genere
Finqu poco si conoscono le abitudin dell'ordine delle Serpulee e della fami
delle cistele, ma vi ha luogo di credere glia delle Anfilrili, stabilito dal Dotlor
che le loro larve vivano nel legno. Gli in Leach (Encycl. Brit. suppl., tom. I, paf-
selli completamente sviluppali si trovano 452), e di cui Savigny (Sisl. degli An-
sui fiori. Fra le specie di Francia e di nelidi, pag. 89) ha formata la prima trib
Toscana, citeremo : del suo genere Anfilena. Leach descrive
La Cistela cebauboide, ditela ceram una sperie sotto il nome di Cistena Pai-
boides. Tulla nera, ad elitre lionate, con lasii , e ne d una figura (loc. ci/., la.
otto serie di punti cavi. V. Tav. 272 26) nella quale Savigny ha creduto ri
E la mordella a stucci gialli , striai conoscere l'Aufitlena dorata, Amphicltna
di Geoflroy. Si trova nei boschi, sugli auricorna. Questo nuovo genere e l'u
alberi e sui fiori , ove rimane letargica nica specie da esso contenuta non deb
con le letture.. bono per conseguenza adottarsi. (Audouin,
La Cistela zolfina , ditela sulfu Dit. class, di St. nat., tom. 4, pag- 169 )
rea. Quest'insetto ch' comunissimo sui CISTIBRANCHI. (Crost.) Lalreille ha pro
tigli , iiell' epoca della loro fioritura posto d'indicare sotto questo nome un
stalo chiamalo da Geoffroy il tene ordine della classe dei crostacei, che hanno
brione giallo. le branchie vessirolari. (C. D.)
tulio giallo pallido, zolfino, ad eli CISTICAPNO. (Bot.) C/sticapnos. genere
tre striale, e con gli occhi neri. di piante dicotiledoni a fiori polipetali,
La Cistela or ima topo, Cistela ma irregolari, vicino alle papaveracee , *J
rina. Nera, con le zampe e con l'elitre appartenente alla diadelfta decandriaM
striale gialle. Linneo, cosi essenzialmente caratterista'0-'
Geoffroy l'ha chiamala mordella calice li due foglioline opposte e raJu"
stucci lionati zolfini. che; corolla quasi labiata, o papilionu-
La Cistela a SPALLIMI. Cistela hume- cea, composta di quattro petali irregolari,
ralis. Nera, un punlo sulla base dell'e come quelli del fumosterno , fumarvi ,
litre, e le zampe gialle. ugualmente che gli stami. II frullo ud
La Cistela mobio; Allecula , Fab. cassala membranosa , uniloculare conle-
Tull i nera, a zampe pi pallide. (C. D.) nuta in un grande involucro rigonfie'
I
CIS ( 55 i ) CIS
quasi glolx>loo, bivalve, e che interna lo, c la vescica ordinariamente assai pic
mente comunica colla cassula per mezzo cola , si trovano costantemente avvilup
li filamenti disposi i a tela di ragno. Que pati da un sacco celluioso, pieno d'un
sta rassula occupa il centro sotto la forma fluido acquoso, e sempre nel tessuto cel
l'un aste; ed ovale bislunga, un poco lulare subperiloneale , epatico, pleurico,
compressa , diafana e membranosa nel cerebrale ed anco muscolare dell'uomo,
mezzo; ingrossala agli orli, filiforme nelle dei mammiferi ovvero dei pesci. II Ru--
due estremit, Cuna sola loggia indei- dolfi ne conia quindici specie, che sud
scenle, contenente molli seroi assai pic divide in due sezioni, secondo la forma
coli, inseriti sulle pareli interne degli del corpo. Fra le specie della prima se
orli della cassula. zione, che hantio il corpo rugosissimo,
Questo genere notabile per i carat come articolato, e che sono dieci, cinque
teri del frullo qui sopra esposti e giusta delle quali dubbie, citeremo:
i quali il Boerbaave e dopo di lui il Il Cisticerco fascicolare, Cysticercus
Gaerlner si risolsero ad escludere ila que fascicolarti, Eneicl. metod., tav. 3o,, fig.
sto genere le fumarie, malgrado clic que 11-17, che ha il corpo allungalo, depres
ste vi si ravvicinino per tulli gli altri so, con una vescichetta caudale, subglo-
caratteri. bulosa, c la lesta subtelragona, senza col
Cisticapno d'Affbica , Cyslicapnos afri lo, e prolungata in una specie di piccolo
cana, Gaerln., Fruct., 3, pag 161, lab. muso, fornito di gancettini. Questo ver
5; Buerh., Lugd., t, lab. 3io, sed me, d'un pollice e mezzo a sette pollici
/con mala ob capsutam trivalvem ; Pluk., di lunghezza su tre linee di larghezza
Alm., lab. 335, fig. 3. Pianta del capo anteriormente, si trova per lo pi nel
li Buona-Speranza , di fusti gracili, te fegato dei rosicalori come dei sorci, dei
neri, erbacei, deboli, ramosissimi, dif topi, ec. V. la Tav. 1071.
fusi e rampicanti, lunghi da un piede a Il Cisticebco fistolare, Cysticercus
lue piedi; di foglie distanti, quasi due fistularis, Rudolfi , Entoz., lab. XI, fig.
volle alale, bianco-giallastre o rossiccie, 2. Il suo corpo cori issi mo, un poco ro
colle diramazioni del picciuolo lasse, poco tondo, e terminalo da una -vescica lun
numerose, sostenenti Ielle foglioline gla ghissima, subcilindrica. sialo trovato
bre, ovali, intiere, o incise in uno o da Chabert nel petto d'un cavallo.
due lobi, con alcune di queste stesse di II Cisticebco a collo sottile , Cy
ramazioni prive di foglie, e terminale sticercus tenuicollis Rudolfi , Tamia
invece da un capreolo capillare e ramoso. globosa e verrucosa, Encicl. metod., tav.
I fiori sono riuniti tre o quattro insieme 39, fig. t-5 , secondo Goze. II corpo
sopra peduncoli opposti alle foglie e pi un poco rotondo , piccolo e posterior
corti di queste. I frutti sono pendenti, mente terminalo da una vescica subglo-
vescirolosi; grandi quanto una piccola bulosa , ed anteriormente da una testa
noce. Questa pianta coltivasi a Parigi nel subletragona , con un piccolo rostro ci
giardino del re e in alcun altro giardino lindrico, fornito di gancetti, sostenuti da
d'Europa. (Poir.) un collo corto pi angusto di esso. Que
CISTICEBCO, Cysticercus. (Entoz.) Ge sta specie coronnissima nel peritoneo c
nere di vermi intestinali, stabilito dallo nella pleura degli animali ruminanti e
Zeder, e adottalo dal Rudolf!, per un dei porci. V. la Tav. 107 i.
certo numero di specie che Pallas, Goze Il Cisticebco pirifobmf. , Cysticercus
> Graelin ponevano con le tenie, e che pyriformis , Zeder, Encicl. metod., tav.
Bloch , Schranrk ed Abilgard hanno se 39, fig. 6-8. Il corpo rotondo, piccolo,
parale sotto i nomi d'idatigene, kermes attenualo anteriormente, e terminato da
vesiculares , oesicariae , hydatidae. I una vescica quasi eguale e subglobulosa;
caratteri sono: corpo allungalo, depresso, il rostro cortissimo, con piccolissimi
rugosissimo, rigonfialo posteriormente in gancetti, ed il collo mollo sottile. Questa
un vescica caudale piena d'acqua, an- specie si trova comunemente nel perito
teriorrnenle terminato da un rigonfia neo dei conigli.
mento cefalico con quattro succiatoi , e Il Cisticerco del tessuto cellulare,
liberamente contentilo in una vessica Cysticercus cellulosa, Rudolf.; Vermis
esterna , membranosa e semplice. Questi vesicularis, Brera, Vermi, pag. 14, tav.
animali, i quali realmente non diversifi a, fig. 8-9. Corpo cilindrico, pi lungo
cano dalle idalidi che per aver sempre della vescichella caudale, trasversale, ellt
pi allungalo il corpo propriamente del- tica; la testa tetragona, prolungala iu un
CIS ( 55a ) CIS
piccolo rostro rotea. lo, forni lo di gauccl- La cistina , come stalo dello, costi
li ; il collo cortissimo . un poco pi grosso tuisce di per s degli intieri calcoli ori
anteriormente. Questa specie stala tro nari umani, nei quali comparisce traspa
vata nel tessuto cellulare dell1 uomo e di rente , irregolarmente cristallizzala e Ji
molle scimmie, ed quella appunto la color giallo sudicio.
quale, comunissima nel grasso del porco , Precipitala per mezzo dell'acido ardito
determina la malattia conosciuta in que ila una sua dissoluzione bollente ili po
sti animali sotto il nome di panico. Trovasi tassa causlica, si ottiene con un lento
pure con molta frequenza nel plesso co raffreddamento in puri cristalli, che sodo
roide ilei cervello umano. V. la Tav. 1071 lamine esagone, scolorile e trasparenti.
In quanto alle specie della seconda se Queste lamine compariscono pi volumi
zione, che hanno il corpo poco rugoso e nose e tali da somigliare dei prismi esa
liguliforme, e che costituiscono il genere goni regolari, quando la cistiua, essendo
Vessicaria ili Schranck, sono in numero di ili vini 1.1 nell'ammoniaca caustica, si fa
cinque soltanto; ma pare che tutte, presso cristallizzare col rilasciarla ad una spon
a poco, sieno dubbie, tanto sono mal co tanea evaporazione.
nosciute. Sono stale trovale nel fegato Esposta all'azione del fuoco in vasi
dei pesci. (Db B.) aperti non si fonde, ma arde con fiamma
CISTICI , Cystici. ( Entoz. ) la deno verde azzurra , e spande un odore arre
minazione assegnata dal Rudolf! al suo ed acido, ch' carati erislico della cistina,
quinto ordine degli enlozoari,caratterizzato e che ha una analogia lontanissima con
dall'avere il corpo, in maggiore o minor quello del cianogeno.
parte, formalo da una vescica piena d' Per le altre propriet vedasi l'art. C11-
acqua. Contiene i generi Cisticbrco (Ida- coli orinari umani, Tom. 4i l'-'r- 497*
tide degli autori francesi), Cenuro ed
Echinococco. V. questi diversi articoli ed Composizione.
Entozoari. (De B.)
" CISTICO [Ossido]. (Chim.) V. Cistina, Il Prout e il Lassaigne hanno analii-
Calcoli orinasi dmani. (A. B.) zala la cistina, ma non concordali gran
CISTICOLA. (Ornit.) Specie del genere cosa nei risultamenti otienuli, e che sono
Silvia, Sylvia cistico/a, Ternm., che ha i seguenti:
volgarmente il nome di Beccamoschino Prout Lassaigne
V. Regolo. (F. B.)
CISTIDICOLA,C/j/i'</ico/o. (Entoz.) un Azoto ii,85
nome di genere immaginato da Fischer per Carbonio . i9 8
indicare un verme intestinale che aveva Idrogeno . 5,12
trovato nella vescica natatoria d'un car Ossigeno . 53,i5
pione, e che appartiene al genere Fis
sola di De Lamarck, ovvero a quello Storia.
chiamalo dal Rudolfi Ofiostomo. V. que
sti articoli. (Db B.)
" CISTIFELLEA. (Anat.) Cosi chiamasi La cistina fu scoperta dal WolUston.
dagli anatomici la vescichetta del fiele. Dopo di lui, c stala ritrovata dal Marcel,
(F. B.) dallo Slroineyer, dal Buclmer , dal Las
CISTINA. (Chim.) Di questa sostanza saigne, dal Robert, dal Walcbuer e JaJ
stalo parlalo dallo Chevreul in questo Venables. Essa, olire a formare i calcoli
Dizionario all'art. Calcoli, sotto la de orinari dell'uomo, entra ancora nella com
nominazione data dal Wollaslon d' os posizione di qualche calcolo di cane. W
sido cistico, che il Berzelius ama bene in vero, il Lassaigne esegu sur un caW"
di cambiare in quella di cistina, come di cane l'analisi della cislina, di che ab
pi significante la natura di una tal biamo qui dati i prodotti. (A. B.)
sostanza. Siccome nell'anno, e fu nel " CISTINGIA, Crstin'ia. (Moli.) Maklea'
1817, in che l'insigne chimico pari (Trans, lin. XIV, 3 parte), ha sUbililo
gino , collaboratore di questa opera , con questo nome nell'ordine dei mollu
non conosceva quel tanto che poi negli schi acefali senza conchiglie un solloge-
nere per alcune specie da esso smembrate
anni successivi stalo osservato intorno dal
alla natura di questo materiale, noi ci numeroso genere Ascidia di Linneo.
avvisiamo cader qai l'opportunit di po (F. B.)
tercene intertenere. CISTO. (Bot.) Cifias, genere di pile
CIS ( 553 ) CIS
dicotiledoni, polipetale, ipogine, della , d'odore aroma
famiglia delle cistee e della poliandria tico, conosciuta col nome di ladano.
monoginia del Linneo, cosi caratterizza Cisto di Creta , Cistiti creticus , Linn-,
lo: calice di cinque foglioline persistenti, Spec, 738 ; volgarmente ladano. Ar
uguali; cinque pelali uguali, disposti a busto cespuglioso, di fusti spesso distesi
rosa, starai numerosi; un ovario supero, alla base, divisi in ramoscelli guernili
sovrastato da uno stimma semplice. Il di foglie ovali spatolate agli orli, grin
frutto una cassula di cinque a die zose, coperte di peli corti, ed abbre
logge poi ispirine, e d'altrettante valve, viate in picciuolo alla base. I fiori di
in ciascuna delle quali un divisorio nel color porporino e larghi due pollici cir
mezzo della lor faccia interna. ca, sono terminali ai ramoscelli, e retti
Questo genere si compone di venticin da peduncoli molto corti. Questo cisto
que o venlisei specie , quasi tulle naturali che cresce nell'isola di Candia ed in
del mezzo giorno d'Europa, ed in generale quelle dell'Arcipelago, e nella Siria (i),
delle contrade che si avvicinano al bacino d quella sostanza gommoresiiiosa , rosso-
del Mediterraneo. Una sola specie trovasi nericcia e d'un odore molto piacevole,
al capo di Buona-Speranza ; undici abi della ladano. I Greci ne fanno la ricolla
tano nei dipartimenti meridionali dell: con uno stumeuto particolare, simile ad
Francia, ed un maggior numero in Ispa- uu rastrello, che in luogo di denti tiene
gna o in Portogallo. attaccale diverse strisce di cuoio. Nei forti
I cisti sono arbusti o arboscelli di fo caldi quando il tempo in calma, pas
glie semplici ed opposte ; di fiori pedun sano ripetutamente tali strisce sui cespu
colati , ascellari o terminali , assai grandi gli di questo cisto; dimodoch la sostanza
e di un aspetto grazioso. Questi fiori si vischiosa che ne ricopre le foglie si at
sviluppano successivamente gli uni dopo tacca a quelle strisce, dalle quali ne vieu
gli altri, n rimangono sbocciati che per lolla raschiandola con coltelli. Ai tempi
brevissimo tempo: ed accade assai spesso di Dioscoride, non solamente si ricoglieva
che i loro pelali cadono nel giorno stesso il ladano usando questa pratica, ma stac
che si sono aperti. cavasi anche quello che si era ammassato
II Linneo aveva riunito tra i cisti il sui peli delle capre che pasturavano le
genere telianthemum del Tournefort : foglie di questo arbusto.
ma noi seguendo l'esempio del Jussieu e Adoprasi il ladano in medicina per uso
di parecchi altri botanici, abbiam creduto esterno come resolulivo, e per uso in
dover considerare questi due generi come terno come Ionico ed astringente.
distinti ; il perch tratteremo separata Cisto bianchiccio, Cistus alhidus, Linn.,
mente dell'ultimo all'articolo Eliantemo. Spec. ; Cistus mas primus, Gius.,
I fiori dei cisti hanno, come abbiam detto, Hist. 68. Questa specie un arbusto alto
una durata brevissima: ma siccome molti Ire o quattro piedi, diviso in ramoscelli
di questi fiori sbocciano in un medesimo opposti, cotonosi, guernili di foglie ovali
tempo sullo stesso individuo e si succe bislunghe , bianchiccie in ambe le pagine,
dono pel corso di tre settimane o un mese, d'una delicata superficie. I fiori termi
per se ne coltivano parecchie specie nei nali ai ramoscelli riposano sopra pedun
giardini. Conviene nel nord della Francia coli lunghi un pollice circa; sono di un
piantarle in vasi, per poterle in inverno colore porporino o roseo, ed hanno una
riporre nell'aranciera, non sopportando larghezza di due pollici. Cresce sulle col
esse il freddo di quella stagione- Si mol line aride e sassose dell'Italia, della
tiplicano per barbatelle e per semi: que- Francia, in Spagna ec.
st' ultimo metodo da preterirsi agli altri Cisto a foglie di sinfito, Cistus symphy-
due, come quello che pu dare delle va- ti/blius, Lamk. Dici, enc, pag. i5; Ci-
riel. Sarebbero a desiderarsi delle va stus vaginatus, Jacq., Hort. Schve'ibr.,
riet a lor doppio, poich inolio pro 3 pag. 17 t. 282. Arbusto allo da cinque
babile che esse avrebbero un'esistenza a sei piedi, di ramoscelli pelosi, bian
meno efimera. chicci, guernili di foglie lanceolate pelo
In Isp igna e in Italia, dove molti cisti se , lunghe da quattro a cinque pollici ,
s'alzano dai sei fino agli otto piedi, se larghe due, rctle da picciuoli connati alla
De fanno delle faste! la per bruciare, e
massime per scaldare forni e fornaci. Vi () * Questo cisto trovasi pure in Sicilia,
sono alcune specie che trasudano in mag dove il Ciipani fu il primo a indicarlo, come di
giore o minor quantit una materia vi- mostra il Griuiont. (A. B.)
CIS ( 554 ) CIS
lidie e formanti una guaina. I flori con dauo dalla superficie superiore , ugual
grandi i rossicci e disposti nella cima di mente che i ramoscelli, una specie di la
ramoscelli. V. la Tav. 345. Questo cislo dano. I fiori son bianchi assai granili di
cresce in Affrica. sposti da quattro a olio insieme in una
Curo Ladam Febo , Cisius Itidanferus , specie di ombrella che riposa sulla som
Linn., Spec. Cistus ledon primum mila di un peduncolo allungalo, e ter
anguslfolium , Gius., Hist. 77; volgar minale ad un ramoscello. V. la Tai.
mente ladano, ladano di Portogallo. Que 346*. Questo cislo cresce in Italia , in
sto arboscello alto da quattro a cinque Spagna e nel mezzogiorno della Francia.
piedi, ha le foglie lanceolate lineari, quasi Cisto a foglie di pioppo . Cistus populi-
sessili, glabre di sopra, cotonose e bian folius, Linn., Spec. 736; Ledon lati/o-
chicce di sotto; i fiori tulli bianchi o lium secunduin majus et mirius, Clus.,
segnali alla base dei pelali da una roac Hist. 78. Questa specie s'alza (reo quat
cbia tinta di un color rosso cupo, mollo tro pollici: ha le foglie picciuolale cuori
belli, larghi da due a Ire pollici, retti da formi, glabre di sopra e di sodo; i pe
peduncoli ascellari o terminali, carichi di tali son bianchi, assai grandi, redi ila pe
brattee opposte. Questa specie cresce in duncoli ramosi. Quest'arboscello cresce in
Spagna, nel Portogallo e in Provenza. Italia, in Spagna, nel Portogallo ed in
I giovani ramoscelli e la superficie su Francia verso Narbona. (L. 1) )
periore delle giovani foglie di questa " Cisto a foglie di salvia, Cistus sal-
pianta lasciano nel calore diurno trasu vifolius , Linn., Spec., y38; WilM., Spec.,
dare una sostanza vischiosa odorosissima, 3. pag. 1 184 ; AH., Pel.. 2, pag., 101;
analoga al ladano somministralo dal cisto Poli., Fior. Frspag. 180; Guss., Proir-,
di Creta, e che gli Spagnuoli raccolgono 3, pag. 1 1 ; Clus., Hist., I , pag 70;
facendo bollire le rime ili questa specie volgarmente cisto salvi/olio, cisto fem
nell'acqua, alla superficie della quale ve mina , trentine , scornabecco , spana
nendo a notare la resina, ne questa con berrette, muccoli. Frutice senza stipole;
facilil tolta. di foglie picciuolale, ovale, ottuse, inule
Cisto ledo, Cistus ledon, Lam., Dici, io ambe le pagine per peli stellali, le
enc. a pag. 17. un piccolo arbusto pi giovani quasi tomentose di sodo; di
allo da uno a duo piedi, di foglie lan peduncoli lunghissimi, solitari, uniflori 0
ceolate, connate alla base, glabre di sopra, I rifiori, irsuti. I fiori son bianchi, di rado
grinzose ed un poco colouose di sotto; gialli, pendenti prima di sbocciare, coi
di fiori bianchi d'una grandezza mediocre, petali coperti di folli peli stellali. Cresce
disposti in numero di quallro o cinque nell'Europa australe, dove fiorisce nel
in piccoli corimbi situali alla sommit di l'aprile e nel maggio.
peduncoli mollo lunghi e terminali. I Cisto affine, Cistus affmis, Berlol. in
calici di questi fiori sono ricoperti da Guss.. Prodr., 2, pag. 12; le-, 200, fi.
copiosi peli bianchi. Questa specie cresce 1 ; Cup., Panph., 1, t. 2. Frutice ili
in Italia, nel mezzogiorno della Francia foglie lineari lanceolate, sessili, Irinmie,
e particolarmente nei dintorni di Narbona di sopra glabre, ili sol lo reticolale, villose,
e di Montpellier. quasi vischiose ; di racemi terminali, sem
I giovani ramoscelli e le foglie ili que plici. Ha le foglioline calicine eslerne
slo cisto sono ricoperte d'un umore vi cordale ovate, villosissime, bralleifornii.
schioso analogo al ladano. Cresce in Sicilia dove fiorisce nell'aprile
Cisto elegante, Cistus formosus, Curi., e nel maggio.
Hot. Mag., n. 264, t. 264. Questa specie Questo cisto mollo affine per l'abito
ha le foglie obovali, quasi lanceolate, e per i fiori bianchi piccoli al cistus
scabre e con Ire nervi; i peduncoli ed monspelienis , Limi., dal quale per altro
i calici dei fiori pelosi; le corolle gran sempre distinto per le foglie mollo glu
di, gialle e segnate alla base di cia tinose, verdi scure e assai pi larghe,'
scun pelalo da una macchia sanguigna non mai glauche, pulverulente nella pa
Questa specie cresce nel Portogallo. gina inferiore, e per le foglioline calicine.
Cisto ladbino, Cistus laurifolius, Linn. Cisto mus no, Cistus monspeliensis, Linn.,
Spec. 734. Queslo arboscello allo da tre Spec* 737; Poli., Fior. Ver., 2, pi?-
a sei piedi, ha le foglie ovali lanceo 180; Guss., Prodr., 2, pag. i3; SaT.,
late, acute, picciolale , glabre di so Hot. Etr., 3, pig. 127, n. 463. Cu|i,
pra , hianchicce e cotonose di solto : Hort. Cath., pag. 52; Panph., 3, I. 58;
queste foglie mentre son giovani, irasu- volgarmente trentine, imbrentino, in
CTS ( 555 ) CIS
trentine, muschio, mustio, pisciacane, cularis , Gius., loc. cit. Ha le foglie come
rimbretano , rimbrenline , tignamica, ti- quelle della variet a; i peduncoli al
gnamicone. Frutice ili Coglie lineari-lan lungati.
ci-oliie, sessili, In nei' vie. leggermene Cisto villoso, Cistus villosus, Linn-, Spec.,
glabre <li sopra, pulverulente glauche la- Syst. veg., 4 ih; Sav , Bot. Elr., 2, pag.
cunoso-relicolate quasi vischiose di sotto; 127, n. 'p; volgami ente cisto maschio,
di racemi terminali, semplici , quasi se rosolajo. Frutice di foglie quasi rolondo-
condi. Ha le foglioline calicine esterne orale, rugose, quasi tomentose irsute,
ovali-lanceolate, villosissime. Cresce lungo tinte d'un bel verde, retle da picciuoli
i li li del Mediterraneo, e fiorisce nellV solcati, connato-vaginanli ; di peduncoli
prile e nel maggio. uniflori o Infiori , colle foglioline calci
Cisto fastigiato, Cistus Jastigiatus, Guss., nali acute, ed ugualmente che i pedun
Prodr., 2, pag. i3; Helianthemum li coli, peloso-villose. Cresce nell'Europa
banotis, Guss., Cat. Hort., R. Bocc, pag australe. (A. B.)
3o; Helianthemum umbellatum , Presi., " CISTO DI VIRGINIA. (Bot.) Nome
Sor. Sic, i, pag. 118, excl. fgn.; Ci volgare dell' azalea viscosa, (A. B.)
stus rosmarini, Clip,, Panph., i , t. 19; * CISTOGASTER. (Enlom.) Denomina
Raf., t. 35. Ha un fusto fruticoso, eretto: zione Ialina del genere Cistogaslro. V.
le foglie sessili, strettamente lineari, ro Cistogasteo. (F. B.)
tolale ai margini, bianche, reticolale, " CISTOGASTRO , Cistogastcr. (Entom.)
trinervie di sotto, estremamente glabre Genere d'insetti dell'ordine dei dilteri e
di sopra, le pi giovani glulinoso-vi- della famiglia degli alericeri , stabilito da
schiose; i peduncoli terminali, umbcllato- Latreille che lo ha smembralo dal nume
fast igiati ; le foglioline calicine pelosissime, roso genere Musco di Linneo. I cisloga-
acute; le brattee villose, concave, acu stri hanno l'addome rigonfio, come ves-
minale, decidue. Cresce in Sicilia, e fio sicoloso o ovoide, con le separazioni degli
risce nel maggio e nel giugno. anelli poco distinte; le antenne mollo pi
Ha tal somiglianza col rosmarinus of corte della faccia della lesta , col terzo
ficinalis , che veduto a certa distanza articolo pi lungo del precedente, quasi
pu con esso facilmente confondersi. quadralo, un poco pi largo e rotondo
Cisto maschio, Cistus incanus , Linn in cima. Questo genere sialo confuso
Spec. , 737 , volgarmente cisto rosso. con quello Gjrmnosoma di Meigen , e
Frutice di rami bianchi , quasi cotonosi, Tachina del Fubricio. (F. B.)
di foglie sessili, spatolate, rugose, quasi C1ST0IDI. (Bot.) V. Cistee. (J.)
cotonose, bislunghe, acute, cortamente CISTOLITI (Foss.) Questo nome^era an
pelose, Irinervie, abbreviate, connaie ticamente applicalo alle punte d'echini
verso la hase, le inferiori ondulale sul fossili che hanno la forma clavala. V.
margine, le superiori lineari lanceolate Ponte d'Echini. (D. F.)
Ha i pelali tinti d'un rosso pieno, cuo CISTOMORFA. (Bot.) Cistomorpha.U
riformi a rovescio, crenulati, col l'unghie Decandolle (Syst. nat. veg., 1, pag. 427)
gialle. Cresce neh" Europa meridionale, registr come sinonimo MV hibbertia so-
fiorisce in aprile. ligna, Brow., la cistomorpha lanceolata,
Cisto del cu pam , Cistus cupanianus , che poi (Prodr., 1 , pag. 74) ha dimen
Presi, Hor. Sic, pag. 117; Guss., Prodr., ticala. (A. B.)
1, pag. i5. Fruticoso di fusto eretto; CISTOMORPHA. (Bot.) V. Gstomoiifa.
di foglie quasi cordale allungate, rette (A. B.)
Ja picciuoli dilatali, solcali; di pedun CISTOPTERIS. (Bot.) V. Cistottehidb.
coli quasi Infiori, muniti superiormente (A. B.)
<J' unni brattea solitaria , lanceolata , di CISTOSE1RA 0 CISTOSIRA. (Bot.) Cy-
sepali villosi. Questo cisto che cresce in Stoseira vel Cystosira, genere di piante
Sicilia e che fiorisce nel maggio, conta crittogame della famiglia delle alghe, or
le seguenti tre variet. dine delle fucacee, cos caratterizzalo:
a Cisto vm riccio , Cistus virescens , frondi ramose, cilindriche; con foglioline
Guss., loc. cit. Ha le foglie meno coto sessili, filiformi o lineari; vescichette in
nose ; i peduncoli corli. nate nei ramoscelli o nelle foglioline;
6. Cisto bi ancheggia ri; , Cistus ca- concetlacoli terminali, rotondali, granel
nescens , Guss., loc. cit. Ha le foglie losi, assottigliali alle due estremit, mu
bianche cotonose; i peduncoli corti. cronati o dentellati.
e. Cisto vkddmcolahk , Cistus pedun- Le specie di questo genere apparirne-
CIS ( 556 ) CIS
vano alla 5.a sezione dell'antico genere CtSTOSBIRA A FOGLIE D* ABROTANO, CySftr
Jitcus del Lamouroux, e differiscono dai seira abrotanfolia, Ag.; Stackh., Ntr.
cystoseira dell' Agardh per l'esclusione brit., tab. 14; Engl. bot., tab. 2i3o;
delle specie seguenti : cystoseira banksii; Fucus abrotanifblius. Limi : Fucus com-
triquetra; quercifolia ; osmundacea ; *o- pressus, Esp.; Wulsf.; Fucus fimbriata,
steroides ; siliquosa ; paradoxa ; axilta Lanix. Cresce nei mari Atlantico e Me
risi swartzii -platylabium ; siliquastrurn; diterraneo. V. Foco.
tondasti; decipiens ; dorycarpus. Le spe Cistoseira dell' Hope, Cystoseira Hop't,
cie cystoseira axillaris e cystoseira Ag., Icon., ined., lab. 2; Cystoseira con
dorycarpus possono esser collocale nel catenata. Limi. Ha la fronde pennata ;i
genere staekliousia , proposto dal La rami filiformi, inermi, i superiori oppo
sti; le vescichette concatenale, ed usual
mouroux.
Il carattere dei filamenti frammisti mente che i ricettacoli lanceolate. Cresce
colle elitri della fruttificazione, dato dal- nei mari Atlantico e Mediterraneo.
l'Agarilh come distintivo del genere cy Cistoseiba nodolabia , Cystoseira noi*-
stoseira dal genere sargassum non laria , Ag.; Fucus nodularia , Meri.,
punto particolare delle cistoseire; im Mem., lab. i5. Ha la fronde ramosissima,
perocch incontrasi in moltissime specie flaccida; i rami compressi, ancipiti, disti
d'altri generi, e manca in alcune di que ci; le vescichette ovali; i ricettacoli so
ste in discorso. Il qual carattere dipende litari. Cresce lungo i lidi della Nuoia-
sovente dal grado maggiore o minore di Olanda.
maturila della fruttificazione. (1Ji.ma.ii. Cistoseira sguagliata, Cystoseiraiscori,
Ag.; Sow., Engl. bot., lab. 2i3i; Fuetti
Guillon.)
** ClSTOSElRA IN FORMA DI SCOPA , CyStO- foeniculaceus , Limi.; Fucus discort,
seira ericoides, Turn., Hist., lab. 191 Linn. Cresce nel mare Atlantico. V.
Fuco.
Fitcus ericoides , Limi.; Fucus se/agi Cistoseiba
noides , Limi.; Fucus erica marina fibrosa, Cystoseirafibrosa. A.
Gmel.; Fucus tamariscifolius , Huds. Fucus fibrosus, Turn., Hist., lab. m
Fucus corniculatus , Esp.; Fucus abro- Chauvin., Alg. n. 5o; Huds.; Fucus ir
tanoides , Esp. Cresce nei mari Atlantico taceus , Huds.; Fucus baccatus, Goti-
Cresce nel mare Atlantico e in quel!'
e Mediterraneo. V. Fuco.
del Nord. V. Fuco.
Cistoseiba in forma di SF.no , Cystoseira Cistoseiba
sedoides, Ag.; Desf., Fior. Atl., tab. culata, Ag.; pannocchiuta, Cystoseira peni-
260; Fucus sedoides, Desf. Cresce nei Hist., tab. 176. Fucus panicuatus , Tura..
lidi della Nuniidia. V. Fuco. Ha la fronde ramosissi
Cistoseira mirica, Cystoseira myrica, Ag ma, lerete; i rami patenti, raggianti, ar
Ginel.. Fuc., tab. 3 , fig. 1 ; Turn., lab ticolali; i ricettacoli terminali, pannoc-
chiulo-glomerati. Cresce lungo i lidi delli
192; Fucus myrica, Gmel.; Fucus se
Nuova-Olanda. (A. B.)
ticulosus , Forsk.; Fucus antennulatus CISTOSIRA.
Deli). Ha la fronde ramosissima; i ram (Bot.) V. Cistoseiba. (Bi-
tereli, allungali, muricati; i ramoscell mam. Guillon.)
quasi disiii hi. che ingrossano in tanti ri CISTOTTERIDE. (Bot.) Cistoptcris. I!
cettacoli e vescichette. Cresce nel mar Bernardi aveva chiamalo con quello x*
un genere di felci, che del pari che 1 1
Rosso. dontopteris dello stesso autore, appar
Cistoseira mdricata, Cystoseira muricata tengono al lygodium dello Swirrs, 4
Ag.; Fucus muricatus , Turn., itisi. hydroglossum del Willdenow. V. I>
tab. 12; Chauvin., Alg., n. 25. Ha h
fronda ramosa, irsuta; i rami filiformi Glosso. Pi tardi, il Disvaux ha mini-
bario del Museo di storia naturale J'
gl'inferiori che portan le foglie; queste Parigi distinto con queslo medesimo tK!
lineari nervose; le vescichette sferiche
moniliformi ; i ricettacoli cilindrici, ter un genere ch'ei separa dagli aspii***
dello Swartz, e che corrisponde al (f>&
minali. Cresce in quel tratto di mare che aspidium del Decandolle. Ma , por
divide Sumatra da Giava. nome tTaspidium deve piuttosto pp'iar'1
Cimosi ira barrata, Cystoseira barbata a quelle specie , il carattere delle qua
Ag.; Fucus barbatus, Turn., Jlisi.. lab ha maggior relazione col lignificato '
25o ; Fucus J'oeniculaceus, Gmel.; Fucus questo nome, noi siamo d'avviso,"*
abis, |3, Berlol. Cresce nei mari Al lan dividendo gli aspidium dello Sfnrli'
ino e Medilerraneo. V. Fuco. convenga meglio riserbar il nome -
cir ( 557 ) CIT
atpidiumi ad esempio ili Roberto Brown,'CITAMKRDU.(.ffof.)Al riferire del Rhede,
alle specie clie hanno il tegumento ro-j distinto con questo nome malabarico
tondo e pellaio, e dare quello ili cisto- il menispermum glabrum. (J.)
pteris agli aspidii del Decaiulolle. V " C1TARELLA, Citharella. (Conch.) De
Aspidio. nominazione specifica d'una Voluta, Vo
I caratteri del genere cistopteris sa luta citharella, Brong. V. Voluta. (F.B.)
rebbero gli appresso: cassule riunite in CITARESSILO. (Bot.) Citharexylum, ge
gruppi rotondali, ricoperti da un tegu nere di piante dicotiledoni della famiglia
mento lanceolato o setaceo, inserito alla delle verbenacee e della didinamia an-
base nella parie inferiore del gruppo giospermia del Linneo, cosi essenzialmente
delle cassule sul dorso medesimo del caratterizzato: calice rampanulalo, persi
nervo, e trasversalmente a questo nervo, stente , di cinque denti, o troncato al
ed estendendosi al di l di questo gruppo l'orlo; corolla imbutiforme, col tubo pi
verso la sommit della fronde nella di lungo del calice, col lembo piano, di cin
direzione medesima seguita dal nervo que lobi quasi uguali; quattro stami di
che porta il gruppo delle cassule. dinamici, qualche volta cinque; un ova
Sono per la massima parte europee o rio supero, sovrastato da uno stilo con
di paesi temperati le specie che si rife stimma capitato. Il frutto una bacca
riscono a questo genere. E noi citeremo che contiene due nocciolelti di due logge.
in particolare: i. Vaspidiumfragile; a. Questo genere si compone di circa dieci
Vaspidium montanum; 3. Vaspdium rhoe- specie, lulle originarie dell'America me
ticum ; 4- Vaspdium regium; 5. Vasp ridionale, dove son conosciute volgar
dium aJpinum ; 6 Vaspidium bulbiferum. mente coi nomi francesi di cole/c/ . gui-
Le quali felci servono di tipo a questo tarin e bois de guitare; imperocch dai
genere falegnami di quelle regioni n' tenuto
La forma e la direzione del tegumento in gran pregio il legno per farne delle
allontanano mollo questo genere dai veri chitarre ed altri strumenti da musica.
aspidii dagli alirii,e lo ravvicinano, Sono alberi o arboscelli di foglie sem
piuceb ad ogni altro genere, a quello di- plici , opposte , talvolta alterne; di fiori
cksonia. Infatti le ilicsonie non ne dif terminali o ascellari, disposti in racemi o
feriscono, che per i gruppi delle cassule in spighe lasse.
inseriti alla estremila dei nervi sull'orlo Citabessilo cr.KEMKo, Citharexylum cine-
della fronde, e non verso il mezzo di reum, Limi.; Jacq., Amer., tab. 118,
questo nervo medesimo: del resto poi il Plukel., Almag.. 162. Albero di S. Do
modo d'inserzione e la direzione del te mingo e della Marlinicca , coltivato a
gumento sono gli slessi. La forma gene Parigi nel giardino del re, e in altri giar
rale delle frondi delle cistotteridi con dini d' Europa. Ha un I ronco alto da
ferma questa analogia , e s'avvicina molto quindici a venti piedi ; i ramoscelli gla
a quella delle dicsooie, ma queste sono bri, tetragoni; le foglie opposte, ovali
sempre pi piccole e pi delicate. Esse, bislunghe, tinte d'un bel verde, lustre
per cos dire, sono nei climi temperali, di sopra , con qualche pelo lanoso alle
le rappresentanti d'un genere quasi esclu ascelle dei nervi nella pagina inferiore,
sivo delle regioni equinoziali. ( Ad. Bro.x- rette da peduncoli che hanno in cima
ghiaht.) due o tre glandule concave; i fiori pic
CISTUDA, Cistuda. (Erpetol.) Genere coli, bianchi, odorosi, disposti in spighe
formalo da Fleming nell'ordine dei Che- diritte, terminali; le bacche rotondale,
lonii, ed in quell a suddivisione che com rosse o scuricce.
prende le testuggini loricate. (F. B.) Il cytharexylum quadrangulare, Lin.,
CISTULA. (Bot.) V. Cistella. (Mass.) Jacq., Hort. Vend., lab. 22 , poco di
CISTUS. (Bot.) V. Cisto. (L. D.) verto dal precedente. Cresce alla Marli
CITA-MATAKI. (Bot.) I Bramini, al ri nicca; ed lo stesso del citharexylum
ferire del Khede, distinguono con questo mudatimi dello Swartz, Prodr.
nome il cupi dei Mala barici, che la ron- Citaressilo 01 Fioai codati , Citliarexy-
deletia asiatica del Linneo o la webera lum caitdatum, Linn., non Svi.; Citha
corymbosa del Willdenow. (J.) rexylum erectum , Sw., Prodr.; Jacq.,
CITAMBEL. (Bot.) Specie di ninfea dell Icon. rar., 3, tab. 5oi. In questa spe
costa Malabarira, descritta dal Rhede e cie i ramoscelli sono cilindrici ; le fo
che la nymphaea pallida del "Willde- glie quasi ellittiche o obovali , ottuse ,
novr. (J.) inlaccale, intierissime; i fiori disposti in
DUion. delle Scienze ttat Voi. Vi. 70
Gir ( 558 ) CIT
lunghe spighe, terminali, diritte o pen subserratum, Sw., Fior. Ind. occid. ir-
denti; il calice troncalo all'orlo. Questa box-elio allo da dieci a dodici piedi ; di
pianta cresce alla Giaroraaica. ramoscelli glabri, tetragoni ; di foglie tv
Citaressilo villoso , Citharexylum villo- gide, lustre, allungate, appena dentellate;
sum, Jacq., Icori rar., I, tao. 118; Ci di racemi diritti, terminali, col alia
tharexylum tomentosum ? Encycl., Suppl, pubescente e di cinque denti, coH'oriftw
il Deslonlaines , nel suo Catalogo del della corolla villoso. La bacca roton
giardino del re, riun due piante, che io data rossa quando matura. Fu scopato
credeva distinte; imperocch gl'individui dallo Swarlz nella Nuova-Spagna.
che per me si esaminarono, dell'isola di Il cilharexylum menalcoardium,S*^
S. Tommaso, non mi presentarono i ca o citharexylum paniculatum, Gaertn.,ap-
ratteri che il Jacquin indir per il suo ci parliene al genere premna del Linneo
tharexylum tomentosum (i ). Nella pianta per l'abito e per il calice di quattro
che io ho osservata, i ramoscelli sono ci denti. Il lembo della corolla di quadro
lindrici , bianco-cenerini , i pi giovani lobi; lo stimma di due lobi; le bacche
tetragoni; le foglie coriacee, ovali-lanceo rosse , piccole, di quattro logge. QubU
late, acute, tomentose di sotto, intieris specie ha il tronco gracile; i ramoscelli
sime, con grossi nervi; i fiori disposti in tetragoni, le foglie ovali, acute, venate,
racemi semplici , terminali , diritti , un reticolate. Ella cresce alla Giammai,
poco inclinali; il calice campanulato, di ed la premna retcttlata , Juss., Jnn.
cinque grossi denti ovali; i frutti ovali, Mus., voi. 7. V. Presina.
simili a quelli del berberi. " 11 Persoon chiam citliarexylumpulte-
Citaressilo di cinq.ce stami, Citharexylum rulentum quella pianta che per il Boi-
pentandrum , Vent., Uort. Cels., tab. tei (Hort. Madr.) si riporta al cilha
47. Arboscello allo da dodici a quindici rexylum quadrangulare, e per Io Spreo-
piedi. Ha i fusti cenerini; i ramoscelli gel (Syst. veg., 2 , pag. 764.) Ella i di
tetragoni; le foglie ovali bislunghe, pu stinta per la polvere cenerina onJe h
bescenti di solto, profondamente dentate coperti i fusti e le foglie, e per le foglie
superiormente; i fiori d'un bianco sudi ovali e dentate a sega. Cresce nell'i-
cio; il calice pubescente, di cinque denti raerica meridionale. (Poir.)
acuti; cinque stami; l'ovario globuloso, " Altre specie si aggiungono a quelo
di cinque lobi poro distinti. Questa genere, come 1 0 il citharexylum Ber-
specie fu scoperta dal Hiedl a Porto- ferii, Spreng., raccolto alla Giaroaicadal
Ricco. Borier; a. il citharexylum qmUense ,
Citahssilo di grandi foglie, Cilharexy Spreng., o citharexylum molle, Ktralh;
lum macrophyllum, Poir., Enel., Suppl. 3. il citharexylum reticulatum, BonpL
Specie notabile per le foglie amplie, pic- nativo del Per; sj. il citliarexjlmn
ciuolale , membranose , ovali lanceolate, itlicifolium, Bonpl., nativo di Quito; 5
glabre, acuminate, disuguali alla base; i il citharexylum spinosum , Kuolh , na
fiori disposti in una pannocchia termi tivo .lei Per. (A. B.)
nale, composta di racemi opposti; il ca CITAR INO, Citharinus. {Ittiol.) Curia la
lice glabro, di cinque denti. Questa spe COi) chiamata una delle divisioni da so
cie fu raccolta alla Caicnna da Giuseppe stabilite nel numeroso genere dei sermo
Martin. ni , la quale forma attualmente un genere
Citaressilo ni fogli 11 molli, Citharexylum secondario , ma bene stabilito , nella fa
molle, Jacq., Fragm., pag. 9, lab. 17. miglia dei Dermotteri. V. DtiuionuK
Questo arboscello, del quale ignoriamola Sermone.
patria, s'alza da quattro a cinque piedi, Oltre ai caratteri comuni a tulli i ser
e dividesi in ramoscelli tetragoni, guer- moni, i citarmi ne presentano alcuni eie
niti di foglie opposte , molli al tatto , sono loro particolari, e che possono c
quasi ovali, dentale, acute. I racemi sono esprimersi.
diritti, villosi, terminali ; il calice di cin Bocca depressa, trasversalmente scor
que denti; la corolla bianca, di cinque ciata alla cima del muso, il di cui mar
lobi rotondati. gine superiore tuttoformato dalle osm
Citaressilo dentellato , Citharexylum infermassi/lari, e dovele massMaripte-
cole e senza denti , occupano solamente
(1) "Lo Spretici (Sjst. veg., a, pag. 763-4) la commettitura ; lingua e palalo Usa ;
pur d'avviso di registrarle come dee specie pinne adiposa e caudale quasi tutte co
distinte. ( A. B.) perte di scaglie.
CIT ( 559 ) CIT
Eiporremo all'articolo Sermone il modo Vessa, nel maggior rr.oilo glabra , non den
di distinguere i citarmi du tutti i pesci ticolata sui suoi margini, tutta bianca , o
collocati nei generi vicini. dipinta di raggi bruni o finalmente tutta
IINepasch, Citharinus nefasch; Sal bruna, turchiniccia al suo margine ante
mo niloticus, Hasselq.; Salmo aegyplius, riore; lo sculetto bruno e gibboso; la
Gmel. Le due mascelle armate d' un no- lunula non distinta, e le ninfe sono
tabil numero di denti fitti su varii ordi ianli. Proviene dall'Oceano Indiano, ove
ni, sottili e bifidi alla cima; quelli della trovasi all'imboccatura dei fiumi. Vi
mascella inferiore pi lunghi degli altri; ancor riferita la Venus tiberina, Gmel.,
dorso verdognolo. Gualt. , Test., tav. 77, fig. A., eh' or-
Questo pesce abita il Nilo; gli arah bicolare, angtislata nei due sensi e con
10 chiamano nefasch. La sua carne molto la lunula ovale. Proviene dai mari delle
apprezzala; giunge talvolta al peso di Indie. V. la Tav. 846. (De B.)
cento libbre. CITEREA, Cylherea. (Foss.) Le conchi
Il ClTARIHO ASTRO NOTTURKO , Citlla- glie fossili di questo genere si incontrano
rinus nitoticus; Serrasalmo cilarino, nei soli strali marini che si trovano su
Geoffr. , Pesci d'Egit., lav. 5, flg. a, e periori alle crete calcarle. Le specie ne
3. Piccolissimi denti alla mascella superio sono mollo numerose; presenteremo la
re solamente; il corpo elevato; il ventre descrizione delle principali.
senza spigolo n dentellature. (I. G.) La Citbrea scutellaria , Cylherea
CITAVANACU {Boi.) Secondo il Rhede scutellaria , Larak. , Ann. del Mus. Con
questa la stessa pianta tlell'aranacu , che chiglia suborbicolare, depressa, coperta
il ricino comune. (I.) di leggiere strie d'accrescimento; larghez
* CITELLUS o Citillus. (Mamm.) Agri za, due pollici e quattro linee ; lunghez
cola parla sotto questo nome del souilic, za , quasi Ire pollici. Le sue valve sono
specie del genere Spermofilo, Spermophi- poco massicce. Trovasi in un monticello
lus citillus, F. Cuvier, Arctomys citil- di rena quarzosa , a Bracheux , presso
. lus Pali., Gmel., Desra., Glis clttllus , Beauvais.
Ersi., Mas citillus, Linn. V. Spermo La Citerea sehisolcata, Cylherea se-
filo. (F. C.) (F. B.) misulcata, Lamk., loc. cit. tom. 12, tav.
CITEREA, Cylherea, Cythere, Milli. , 4o., fig. 3. Conchiglia quasi triangolare ,
Cytherina, Lam. (Crost.) Queste deno col margine superiore rolondo, mediocre
minazioni che sono quasi sinonime d mente convessa, col corsaletto cavo, e coi
quella di Cypris,soao state applicate ad margini angolosi. solcata trasversalmente
un genere vicino a quest'ultimo; le spe sopra il suo lato anteriore, ed il rima
cie di entomnslracei oslracini che riunisce nente della conchiglia liscio; larghezza,
solo ne differiscono per aver pelose le un pollice. Trovasi a Grignon , presso
antenne, invece di mostrar dei peli alla Versailles; ad Hauteville, dipartimento
sola estremit libera, come un penicillo. Iella Manica, ed in quasi tutto il calca-
Mailer ha rappresentati questi animaletti rio conchilifero delle vicinanze di Parigi.
. nella tavola 7" della sua opera sugli En La Citerea lucente , Cylherea niti-
tomoslracei. V. la Tav. 715. (C. D.) dula, Lamk., loc. cit., medesima tavola
CITEREA , Cylherea. (Conch.) Genere di fig. li Conchiglia ovale, convessa, lucente,
conchiglie bivalvi, stabilito da De Lamar- e con strie trasversali fini e poco apparen
ck, dapprincipio sotto il nome di mere- ti; larghezza un pollile e mezzo. Ha le
trix , per alcune specie di veneri, le qua maggiori analogie con la venus laeta di
11 realmente non ne diversificano che per Linneo. Trovasi a Grignon ; in diverse
avere, dei tre denti apicali o cardinali, localit nei contorni di Parigi, e nella
il medio ovvero il pi grosso intero, eil Turena.
inoltre un dente laterale preapicale, poco La Citerea liscia, Cylherea polita,
discoito, che non trovasi nelle vero ve Lamk., medesima tavola, fig. 6. Conchi
neri. Del rimanente, l'animale e tutte glia ovale, liscia, ad apici piccoli, non
le altre parli della conchiglia sono simili rigonfii , ricurvi ed appuntali, larghezza,
La specie che serve di tipo a queslo ge undici linee. Trovasi con la precedente
nere, chiamata da De Laman-k citerea ed a Siena.
labiata, cylherea labiata, venuS mere La Citerea levigata, Cylherea lae-
trix, Linn., volgarmente la meretrice, vigata, Lamk., loc. cit.,, medesima ta
e rappresentata nel Gualtieri, tav. 76 vola, fig. 5. Questa specie vicina alla
fig. c, una conchiglia massiccia, con- venus tetrix di Chemnilz , per la sua
CIT ( 56o ) CIT
forma trasversalmente bulunga; per segnalo a quello di cerli entomoslncn ,
nien granile, e sembra che abbia avuti fu adottala la denominazione di Mulioot.
ilei colori raggianti. liscia e lustra; la V. Molione. (C. D.)
sua larghezza di iliciotto linee , e la ' C1TERIDE. (Boi.) Cytheris, generer
lunghezza , ili dieci ; la sua lunula cuo piante monocotiledoni della famiglia drlle
riforme. Trovasi a Courlagnon, presso orchidee e della sinumiria monaeja
Reims, ed a Grignon. una fra le con del Linneo, cosi caratlerizzalo: sepali pa
chiglie bivalvi le pi comuni in questa tenti, quasi uguali, i laterali adeii ali:
ultima localit. , base dello sprone , il superiore parallelo
La Citbhba slegaste, Cytherea eie- coi pelali membranacei pi larghi , ri
gans , medesima tavola, ti. 8. Conchiglia curvo; labbrello spronato, piano, trilobo,
suborbicolare, coperta da strie trasver col disco crislato; corolla corta . alali,
sali e lucenti; la lunula ovale; larghez eia vaia; antera membranacea, <li due lo-
za , ol lo linee; lunghezza , sei linee. Mollo ge, con otto masselte polviscolari uguali.
somiglia alla seguente specie eh' assi- Questo genere stato stabilito dal Liu
pi grande. Trovasi a Grignon. ti le y per la specie seguente.
La Citebba di bord, Cytherea bur- ClTERIDE DI FOGLIE CUORIFORMI, Cfters COr-
digalensis, Lamck., Ann. del Mus. Questa difolia, Lindi., The Gen. and Sptc. of
graziosa specie coperta di scannellature Orch. n. 3^50, Land. (i83i). Pianta ti-
parallele ai margini; mediocremente bacea, terrestre ; di foglie piane, picciuo-
convessa, ed il suo guscio non massic late ripiegate ; di scapo terminale; i
cio; la sua larghezza di due pollici fiori piccoli. Cresce alle Indie sulle mon
tre quarti. Ha le maggiori analogie con tagne di Ssllct (A. B.)
la precedente, e tanto somiglia alla Ve- CITHARELLA. (Conch). V. Citaeelu.
nus erycina di Linneo, che vive nell'In (F. B.)
dia, ed alla quale slato applicato, per CITHAREXTLUM. (Boi.) V. Citarusim.
la sua bellezza, il nome di cedo nulli, (PolR.)
che De Lamarck indotto a credere che CITHARINUS. (Ittiol.) Denominazione la
le due specie fossili sieno semplici variet tina del genere Cilarino. V. Citauso.
di quest'ultima. Trovasi a Laugnan, presso (I. C.)
Bord, ov' comunissima. CITHARON, Cissaron. (Bot.) Questi due
Fossegghiamo gli avanzi d' una conchi nomi si trovano presso il Ruellio, con-
glia ch' slata trovata a Samminiato in menlalore di Dioscoride, dati indislinu-
Toscana, e che sembra appartenere alla mente all'ellera e al cisto. (J.)
medesima specie ; ma la conchiglia intera CITHRUS. (Ittiol.) Belon ha applicai
doveva avere pi di tre pollici e mezzo questa denominazione al Pleurontclis
di larghezza , ed il guscio ha pi di sei limando, Linn., Platessa limanda,Gi+
linee di grossezza verso il mezzo dell; V. Platessa. (I. C.)
conchiglia. CITICISTO. (Bot.) Cyticistus. Il Burnunn
La Citer i a !>' Italia , Cytherea ita padre nel suo Thesaurus zeyl-, d'ulin-
lica, Def. Questa specie ha pi di tre gueva con questo nome uua pianta che
pallici di larghezza. Ha le maggiori ai suo figlio nella Flora indica ha riferita
logie con quella che trovasi vivente nel al cistus aeglepticans. (J.)
Mediterraneo, volgarmente chiamata la CITIGRADI (Entom.), cns cimi'
meretrice; peraltro sulla fossile si veg velocemente Latreille ha cos chiamala
gono alcune carene trasversali lontanissi una sezione dei ragni filatori, pur delti
me le une dalle altre, le qnali mancano ragni-lupi, le di cui femmine portai"
sull'altre. Trovasi nel Piacentino. le loro uova in un bozzolo di seti,
Si conoscono ancora la Citerea tkl- hanno cura dei propri figli nella loro f-
LIRARIA, la ClTRREA DELTOIDE , la ClTE venl. Tali sono i generi da esso chia
rea coebuliha di De Lamarck., delle mali Cleno, Ossiope , Dolomcle e Licoa-
quali si veggono le figure negli Ann. del (C. D.)
Mus. ioni. XII., tav. 4-,' la Citekba CITILLUS. (Mamm.) V. Citellds. (F. C.)
lahellosa, Def., che trovasi a Roma e " CITINEE. ( Bot. ) Cytineae; Roberto
nel Piacentino, distinguesi per le lamine Brown (Trans. Linn. Lond., voi. 1 3) h
elevate che la cnoprono. (D. F.) arricchito il sistema naturale d'una nuora
CITERKA, Cytherea. (Entom.) Questo no famiglia a cui ila il nome di ciliittt ed
me era stato applicato dal Fabricio ad un assegna i seguenti caratteri: Oori uni**-
genere di ditteri; ma, poich era gi as suali , monoici o dioici ; calice ailerrnl*
:

CIT ( 56 i ) CIT
ed infero nei generi cytinus e rafflessia, in forma di colonna, terminalo da uno
libero e supero nel nepenthes , col lembo stimma carnoso, segnato da otto solchi. Il
di quattro o cinque divisioni embriciate; frutto una bacca ovale, concava di otto
stami in numero ila olio a sedici ed an logge contenenti molti piccoli semi ro
che piti, mouadelfi e sinanleri, coi fila tondati.
menti riuniti in modo da formar una Di questo genere non ti conosce che
colonna centrale e cilindrica colle antere una sola specie.
estrorse e ili due logge, deiscenti in un Citino ir-ocisnos, Cytinus hypocistis, Linn.,
solco longitudinale nei generi cytinus e Syst. veg., 826 ; volgarmente ipocislide ,
raJJHessia riunite in cima dell' androforo, ippocistide, ippocisto. Ha il fusto grosso,
e formanti una massa quasi sferica; ova un poco succulento, alto da due a tre polli
rio infero o supero nel modo che or ora ci; rossiccio o giallastro, guernito, in vece
abbiam detto, d'una o di quattro logge, di foglie, di squammette embriciate, car
e di quattro a otto trofospermi parietali, nose e dello slesso color della pianta. I
situali longitudinalmente e ricoperti d fiori sono piccoli , quasi sessili , rossicci ,
moltissimi ovuli; stilo cilindrico o nullo, e raccolti in numero di cinque a dieci,
terminalo da uno stimma diviso in tanti in cima del fusto. V. la Tj\v. 887. Questa
lobi, quanti sono i trofospermi; semi pianticella cresce parasita sulle radici di
contenuti in un endocarpo carnoso, con cesti legnosi nelle parli meridionali d'Eu
un embrione eretto , ascellare e dicotile ropa ed in Barberia.
done. Il sugo dei frutti dell' ipocistide acido
Si riferiscono a questa famiglia i generi ed aslringentissimo. Nel mezzogiorno della
cytinus rafflessia,enepenthes. Ma Achille Francia pratica di spremerlo dai frutti
Richard d'avviso che quantunque questi e convertirlo in un estratto o conserva.
generi si rassomiglino in alcuni punti In altri tempi i medici ne facevano un
della loro slruttura, mal possano ravvici uso maggiore che adesso, amministrandolo
narsi tra di loro per un'assoluta differenza nelle emorragie, nelle dissenterie, nelle
d'abito ; ed inoltre riguarda i sopra espressi diarree, nelle gonorree ribelli ec. Sia ora,
caratteri come molto incompleti, non co massime a Parigi, quasi del tutto caduto
noscendosi del lutto l'organismo degl'in in disuso. (L. D.)
dicati tre generi. Ed invero, egli dice, CITINO. (Bot.) Scytinum. Il Cavanilles
ci sono ignoti il frutto del cytisus, e per distinse con questo nome i legumi indei
conseguenza la struttura del seme e del scenti, i quali sono moltiloculari per ef
l'embrione; n si sono ancora bene osser fetto dell' endosperma che si serra ad
vati i fiori femmine delle rafflessie. Non dosso a ciascun seme, e lo circonda, come
conosciamo compiulamenle che l'organi nella cassia Senna , nella ceratonia si-
smo del solo nepenthes, l'embrione del iiauosa, nella mimosajulibrissin. V. Le
quale, comparso a cagione della sua est rema gume. (A. B.)
tenuit, come monocotiledone al Gaertner, ' CITISINA. (Chim) Principio particolare
fu poi dal Richard padre riconosciuto e vegetabile.
descrtto come dicotiledone. (A. B.)
CITINO. (Boi.) Cytinus, genere di piante Propriet.
dicotiledoni apetale, epigine, della famiglia
delle aristolochiee (1) e della ginandria La ciliiina in forma d'eslrallo di color
dodecandria del Liuneo, i cui fiori sono giallo.
monoici ed offrono i seguenti caratteri: Ha un sapore amaro nauseanle.
fiori maschi terminali; calice persistente, Esposta all'aria ne assorbe l'umidit.
coloralo, carnoso, tuboloso campanula difficilmente solubile nell'alcool con
to, col lembo quadrifido; corolla nulla; centrato, e solubilissima nell'alcool al
otto slami che hanno i filamenti mona lungato d'acqua.
lelfi, e delle antere raccolte in globo con solubile nell'acqua , insolubile nel
un rudimenlo di stimma : fiori femmine l'etere.
laterali ; calice come nei maschi ; un ova Disciolta nell'acqua non spiega veruna
rio infero sovrastato da uno stilo grosso, azione sulla carta tinta colla laccamuffa ,
n su quella tinta colla curcuma.
La maggior parie dei sali , come l'a
(i) ** Questo genere stato per il Brown cetato di piombo, i nitrati di mercurio
tolto dalla famiglia delle artstochee , ed e d'argento, i solfati di ferro e di rame,
stato fatto tipo di una nuora famiglia per lu'
detta delle CiTINBE. (A. B.) e g' idroclorati di calce, di h.irile, di
\

CIT ( 562 ) CIT


stromiana e di stagno, non inducono al filamenti coaliti nei tre quarti della loro
cun precipitalo in questa soluzione. lunghezza; un ovario supero, bislungo,
La citisina ha un'azione energica, come sovrastalo da uno stilo semplice. 11 frullo
purgativa ed emelica, sulla economia ani un legume bislungo, di due valve, di
male. una sola loggia, contenente pi seroi re
niformi e compresssi.
Stato naturale ed Estrazione. I citisi sono alberi di mediocre gran
dezza, e pi spesso arboscelli di foglie
La citisina esiste naturalmente nel cy- alterne, ordinariamente ternate, qualche
tisus laburnum , da cui ha tolto il nome, Tolta alale di fiori disposti in racemo o
e nell'arnica montana. Per ottenerla si in ombrella,osoIamente due o tre insieme,
trattano i semi di citiso con alcool; ed tanto all'estremila dei ramoscelli, quanto
avutone un estratto alcoolico, si fa discio nelle ascelle delle foglie. Quasi la meli
glier nell'acqua, se ne filtra la soluzione, dell specie cresce in Francia , e la mas
la quale, fdlrata, s'assoggetta all'azione sima parte delle altre indigena del rima
dell'acetato di piombo per separarne la nente d' Europa. Parecchie specie di ge
materia colorante e gli acidi. Si fa poi nista e di spartium del Linneo mancando
traversare questa soluzione medesima da dei caratteri di questi due generi, sono
una corrente di gas idrosolforico il quale stale collocale tra'citisi, coi quali avevano
precipita tulio l'acetato di piombo che maggiori relazioni.
vi pu esser rimasto disciolto: dopo di Si conoscono ora piti di quaranta spe
che si procede ad una seconda filtra cie di citisi; e noi parleremo dei pi
zione, quindi ad una evaporazione del notabili.
liquore filtrato, merc della quale otte La pianta che I Greci e i Romani di
niamo la citisina sotto forma d' estratto. stinguevano col nome di citiso, era presso
loro tenuta In mollo pregio. Talch, frai
c7*i. primi Aristomaco o Anfiloco ne scrissero
dei trattati speciali che non son giunti
La citisina pu essere adoperata in fino a noi; e tra1 secondi, Plinio e Giu
medicina in luogo dell'arnica e dei semi mella, hanno estesamente parlato sulla
di citiso; perocch in dose infinitamente cultura del citiso. Da quel che dicono
minore di quella in che si impiegano le questi due ultimi, pardi raccogliere eie
parli di queste piante, produce gli effetti gli antichi lo coltivassero per servirsene
medesimi; ed stato in oltre osservato che principalmente come pianta ili foraggio;
cinque grani di essa equivalgono a tre imperocch erano d'avviso che un tal
grani di tartaro emetico. Lo Chevallier nutrimento dassc molto latte alle vacche.
avendone trangugiali otto grani, pat una Il citiso vlen spesso ricordato nei versi
specie di avvelenamento. di Virgilio, dove si fa allusione a tal pro
priet di al piacere che i greggi avevano
Storia. per questa pianta.
Li scoperta di questa materia do .... * Won me pascente captila*,
vuta allo Chevallier e al Lassaigne. Presso Florentem cjtisum et salice* carpetis amoras.
alcuni sempre controverso se ella debba Eclog. I, v. 78.
Florenlem cjtisum sequitur Usciva capella.
noverarsi Ira'principii particolari vegeta Eclog. II, t. 6}.
bili propriamente detti; e vi ha chi la Sic cytiso pastae distentent ubera vareae.
riguarda, come il Peschier, per una so Eclog. IX, r. Si.
stanza identica alla ciclamiuina. V. Cicla- At cui lactis amor, cytisum lotosque freqnen1*
MINISA. (A. B.) Ipse numi, solsasqne feriti praticauibin herl*-
CITISO. {Boi.) Cytisus, genere di piante Guirc. Ili, r. 3o^.
dicotiledoni, polipetale, perigine , della Ma n Virgilio, n Columella, n Pli
famiglia delle leguminose e della diiidel- nio hanno lasciata esatta descrizione Wla
Jia decandria del Linneo, cosi essenzial lor pianta: il che stato causa che i
mente caratterizzato: calice monofillo, bi moderni non hanno per lungo tempo sa
labiato, col labbro superiore di due denti, pulo a quale specie riferire il citiso degli
coli' inferiore di Ire; corolla papilionacea, antichi- Giusta una Memoria pubblicala
con vessillo rilevato, con ale e con ca su tal argomento dall' Amoureui, sii creJe
rene conni venli, che inviluppano gli or ora che questa pianta non sia da riferir
gani della generazione; dieci srimi con
CIT ( 563 ) CIT
ad alcuna delle specie per noi chiamate V ornamanto dei giardini all' Inglese*. I
cito, ma che sia la medica arborea, n lunghi racemi gialli dell'avorniello , for
dicago arborea, Lud. mano in mezzo ai boschetti e ai ciudi di
verzura un graziossimo contrasto coi fiori
-j- Foglie ternate; fiori disposti in racemi. rosei o porporini dell'albero di Giuda,
cercis si/iquastrum, e del lilac, syringa
Citiso avouxiello , Cylitus laburnum , vulgaris, o colle belle palle di neve del
Liun., Spec, 104; Lois., in Nov. Duhara., viburno roseo, viburnum opalus.
5, pag. i45 : I. 45; volgarmente abor- L'avorniello e il ciliso alpino meritano
nielto , anagiri minore, avornello , avor d' essere coltivali non solamente come
niello , avorno , borniello , brendoli, cion piante di- piacere, ma ancora come piante
dolino, eghelo, maggio ciondolino, mag utili; il perch debbono richiamare l' at
gio ciondolo, majella, majo, laburno, li- tenzione dei proprietari e degli agri
burno, ebanofalso. Alberoallo da quindici coltori. 11 legname durissimo, flessibi
a venti piedi. Hai ramoscelli rivestili d'una le, elastico, e sta mollo tempo senza
scorza unita, verdiccia, guerniti di foglie imporrare; credesi che gli antichi Galli
lungamente picciuolate, composte di Ire l'adoperassero per farne degli archi; ed
foglioline, ovali bislunghe, glabre di sopra, oggi pure in qualche parte del Macon-
un poco setacee e bianchicce di sotto; i nois, i campagnoli ne fanno degli archi
fiori gialli, riuniti molti insieme e for che conservano tutta la loro forza ed
manti dei racemi del tutto pendenti, col elasticit per un mezzo secolo. Per il
calice corto e campanulato. I frutti sono quale uso uno di questi alfieri vi detto
legumi allungati, depressi, leggiermente arbois o arc-bois, cio arco di legno.
pelosi , contenenti da uno a otto semi Nei cantoni dove questi citisi sono co
reniformi. L'avorniello naturale dei muni se ne fanno dei cerchi, dei pali ila
boschi di montagna in Aleniagna , in Au vile e dei remi. Questo legno scuriccio
stria, in Svizzera, in Italia , e in molle e divien nerastro nel centro, allorch gli
parti della Francia. Coltivasi nei giardini alberi hanno degli anni ; nel quale stalo
e nei boschetti, come pianta d'ornamento. mollo venato, e piglia con facilit un
Ha una variet di foglie screziate ili color bel pulimento, per cui ricercalo per
giallo-bianchiccio, ed un'altra di fiori diversi lavori dai tornitori e dagli eba
: raccolti in corti racemi. Fiorisce nel nisti.
maggio. Gli animali ruminanti, e specialmente
Citiso alpino, Cytisut alpinus, Willd. , le capre ed i montoni, possono, senza
Enum. ffort. Berol., 767; volgarmente averne danno, nutrirsi delle foglie d'avor
anagiri minore, anagiri primo, avor niello e di ciliso alpino, malgrado che
niello, maggio ciondolo. Questa specie di queste riescano emetiche e purgative per
versifica dalla precedente per avere le fo l'uomo. Le quali propriet pare risiedano
glie glabre di sopra e di sotto, e solamente in un grado notabile nei legumi e nei
cigliate agli orli, per i legumi glabri, con semi, ed infatti alcuni individui che igno
una arricciatura dorsale, ed infine per ravano questo, avendo voluto cucinare
formare un albero pi alto che resiste una data quantit di baccelli d'avorniello
ai pi rigidi inverni, dovecch nel nord come si fa dei fagiuoli freschi , rimasero
d'Europa i forti freddi tanno spesso tulli dopo averli mangiati, soppresi da
perire l'altra specie fino alle barbe. Il vuomili, ed ebbero copiosi scioglimenti di
citiso delle Alpi cresce naturalmente in corpo: ma questi casi si calmarono ben
Scozia, in Savoia e in Ungheria, in Italia. presto senza che succedessero cose peg
Fiorisce nel giugno. giori. I medici potrebbero giovarsi di
Il citiso avorniello e il citiso alpino questa osservazione , e merc di nuovi
restaron per lungo tempo confusi come saggi determinando la giusta dose in che
variet l'uno dell'altro , e lo sono ancora le foglie ed i fruiti di questi citisi hanno
per alcuni botanici. Gli autichi conobbero la facolt di agire come purgativi, po
il primo, che Plinio chiam laburnum, trebbero essi sostituirsi fino a un certa
dal qual nome latino sembrano in Italia punto alla sena.
derivati i volgari di aborniello , avorniel Questi due citisi sono inoltre molto
lo, avorno , e in Francia e in Svizzera di salvatici; e tranne i terreni acquitrinosi
aubours, albours, albois. Questi due ci e quelli di pura argilla, allignano facil
tisi, e massime il primo, eh' . molto pi mente in qualunque caso: di che il Ma-
sparso , sono nei bei giorni di maggio 1 lesherbes fece la felice sperienza nelle suo
CIT ( 564 ) CIT
terre. Egli semin e piant di citisi avor bislunghe, verdi cupe, glabre di sopra,
nielli sette iugeri di marna argillosa ; e leggermente pubescenti di sollo; i fiori
n'ebbe lai buon successo, che questa terra gialli, pedicellati, con una brattea lineare
nella quale diverse piantagioni erano stale alla base, col calice piccolo, campanulata,
latte in un medesimo tempo, e che sem coperto di peli coni e setacei, col vessil
brava destinata a una slerilit eterna lo, le ali e le carene quasi della stessa
ora ricoperta da un bosco d'una buona lunghezza. I legumi sono bislunghi, coni-
Tendila. La miglior pratica per molti pressi , inarcali, coperti di peli corti e
plicare i citisi quella di propagargli bianchicci. Questo citiso cresce natural
per semi. I quali si spargono sul finire mente in Aleraagna, in Austria, io Un
di marzo o sul cominciare d' aprile, in un gheria, in Italia, in Francia verso Monl-
terreno ben lavorato, ed un mese dopo pellier; e s'incontra nei luoghi aridi e
si vede spuntare la giovane pianticella. lungo i confini dei boschi.
vero che riescirebbe pi utile di seminar Coltivasi nei giardini, dove i numerosi
gli nel posto medesimo, dove debbono ri racemi ilei fiori cagionano un effetto
manere, perch gli alberi non avendo da mollo grazioso nel tempo della fioritura,
patire le diverse Irapiantagioni crescereb il che accade nel giugno e nel luglio.
bero pi belli: ma dall'altro canto le se Poich s'alza poco, s'innesta sopragli
mente in pieno campo vanno soggette a avornielli, e cos trovandosi sopra un allo
molli inconvenienti; imperocch conviene fusto, fa Ji se mostra pi vaga.
usare d'una cura particolare per fare sar Citiso di foglie piegate, Cytisus com-
chiare e rincalzare i giovani piantoni, al plicatus, Decand., Fior. fr. n. 38n;
trimenti questi acquistano poco, e biso Lois. in Nov. Duham., 8, pag. 1^7, I.
gna circondargli da larghi fossati per te 47 , fig. 1 ; Adenocarpus pannfolius ,
nerne lontani i bestiami, i quali pasco Decand., Fior. fr., tom. 5. pg. 55o;
landosene gli distruggerebbero intiera volgarmente citiso ramoso. un arbo
mente, o per lo meno ne rilarderebbero scello allo da cinque a sei piedi , di
il crescere delle piante in un modo viso in numerosi ramoscelli, pelosi men
considerabile; e per aver tutto questo vi tre son giovani, guerniti di foglie picciuo-
vorrebbero gravi spese. Quindi che noi late, composte di tre foglioline ovali al
crediamo sia preferibile di allevare i lungale, pubescenti o anche pelose, spesso
citisi nei vivai, e di piantargli in piena piegale in due nella loro lunghezza. I
terra solamente quando hanno acquistala fiori son gialli, peduncolati , riuniti da
tal forza, da non aver pi bisogno di al venli a cinquanta insieme in racemi ler-
tra cura particolare , e da non aver pi minali ai ramoscelli ; hanno il calice at\i
da temere il dente dei bestiami. Tutto pi corto della corolla , d cmqu denli
questo pu avvenire verso il quinto e acutissimi e coperli di peli glanduloii 1
sesto anno. legumi sono compressi rosso-scuri, e co
L'avorniello ed il citiso alpino ere perti parimente ili peli glandulosi. Questo
scono con molta rapidit; e non rara ciliso ama i terreni sabbiosi, e cresce na
cosa il vedere in autunno delle messe di turalmente in Ispagna, in divcrseproiin-
cinque a sei piedi sopra ad alberi che cie del mezzogiorno della Francia e in
erano siali scapezzali al finir dell'inverno; Italia. I suoi lunghi racemi di fiori che
ed uno di quest'alberi che aveva un'et compariscono nel maggio e nel giugno,
di trenta a quaranta anni fu da noi mi fanno un effetto grazioso, per cui qoes
surato e trovammo che aveva una circon pianta merita un posto nei giariioi di
ferenza di venlisei pollici, all'altezza di piacere.
un piede da terra. ** Si riferiscono a questa specie il ff-
Citiso nkheggiante , Cjtisus nigricans , tisus divaricatasi Herit., il cjtisus pv-
Lino., Spec. io^i, Lois. in Nov. Duham., vifolins, La 111., e lo sparimi compili*
5, pag. 1 4y, t. 46, fig. i; volgarmente tum, Limi. (A. B.)
maggio , citiso spigato. Questa specie CiTrso foglioso, Cytisus foliosus, U*
non forma che un piccolo arboscello allo rit., Sterp., 184., Curi., Nov. Ifa
Ire o quattro piedi. Ha molti ramoscelli t. 4^6; Adenocarpus fotiosus.,Deaid<
gracili, pubescenti verso la sommit, di Fior. fr. , tom., 5, pag. 549- Qufsla 'P^
sposti a cespugli, e lermiuatida un racemo eie somiglia molto la precedente, la se
guente, e il citiso di Tolona: differisce
di fiori, diritto, lungo da tre a sei pol dalla prima per le foglie pi numerose-
lici, le pi volle semplice; le foglie pie
nuotale, composte di tre foglioline ovali pi compatte, e per i calici semplice-
CIT ( 565 ) CIT
metile pubescenti e non glandolo!i ; dalla esposti al sole , e lungo i confini dei
seconda, per i fiori meno numerosi, per boschi, in Itpagna, in Italia e in molte
le foglie non cotonose, e pi. specialmente parli del mezzogiorno della Francia.
per i legumi coperti di peli corti , ri Vedesi spesso coltivata nei giardini, dove
gidi e terminali da una glandola ; final presenta un aspello molto grazioso nel
mente , dal citiso di Tolone, per le foglie maggio e nel giugno, per i moltissimi
pi allungale, e massime per i fiori di fiori, di che si ricopre in quel tempo. Es
sposti in racemo, e non raccolti in capo sendo mollo cespugliosa, se ne possono fare
lino o in ombrella. Cresce alle isole Ca delle piccole chiuse che resistono bene al
narie-, e coltivasi negli orti botanici, dove taglio: ma se vuoisi che conservi una
durante l'inverno si tien riposta nell'a forma graziosa o qualunque altra che le si
ranciera. vuol dare, convien tosarla dopo la fioritura.
Citiso pannocchioto, Cytisus panicula- Quando si ama che sia d'alio fusto, s'in
tus , Lois. in Nov. Duhara., 5. pag. nesta sull'avorniello. rusticissima, e ab-
148; Cytsus canaritnsis , Linn. Spec, bench originaria del mezzogiorno, resista
997. Quesla specie s' avvicina mollo alla allo scoperto nel clima di Parigi g' in
precedente, dalla quale diversifica perle verni pi rigorosi, senza che ne soffra
foglie intieramente coperte di peli corti sensibilmente. Produce inoltre molli ram
e compatii che le rendon bianchicce; per polli, i quali danno un mezzo di molti
le foglioline ovali, non allungate e non plicarla con facilit, senza ricorrere ai
mai piegate longitudinalmente; per i fiori semi. Tutti i ruminanti avidamente ne
disposi! in racemi numerosi, i quali for divorano le foglie, i teneri ramoscelli ed
mano tutti insieme in cima ai ramoscelli i fiori.
una bella pannocchia; infine per i legumi Citiso a foglie di liso , Cytisus linifo-
coperti di peli molli, distesi e non glan lius, Lamk., Dici, arie, 3, pag. 249;
dolosi. Questo arboscello cresce natural Genista linifolia , Linn., Spec, 997. Ar
mente nelle isole Canarie; e coltivasi busto allo da due a tre piedi; di ramo
negli orti botanici, dove in inverno si scelli gracili, angolosi, guernili di foglie
conserva nell'aranciera. sessili, composte di tre foglioline lineari,
Citiso a foglie d* aragibidb, Cytsus ana- verdi di sopra, setacee e bianchicce di
gyrius , Lherit. , Stirp. 184. I giovani solto; di fiori d'un giallo poro intenso,
ramoscelli di questo arboscello sono pe retti da peduncoli corti, e disposti alla
losissimi, gucrniti di foglie composte estremit dei ramoscelli in racemi lunghi
di tre foglioline lanceolate, acutissime, da uno a due pollici. Questa specie cresce
glabre di sopra, setacee di sotto. I fiori naturalmente nel Levante, in Barberia,
tono d'un giallo un poco intenso, dispo in Ispagna, ec; trovasi anche nelle isole
sti all'estremit dei ramoscelli in ra d'Hieres. Nel nord della Francia passa
cemi poco guernili. I legumi sono coperti l'inverno nell'aranciera.
di peli glandolosi. Questo citiso origi
nario di Spagna , e coltivasi in diversi ff Foglie M'tej lori in racemi.
giardini; in quello del rea Parigi richiede
l'aranciera in inverno.
** Di quesla specie sinonimo la ge Citiso dssl Woiga , Cytisus wolgaricus ,
nista viscosa, Willil. (A. B.) Linn. fil. Suppl., 3ay ; Cytisus pinna-
Citiso ni foglie sfssu.i, Cylisus sessifolius, tus, Pali., Fior. Ross., 1, pag. 73, t. 47.
Linn., Spec., 10^1; Lois. in Nov. Duham., Arboscello alto da sei a otto piedi, di ra
5, pag. 149, t. 4->i <; volgarmente moscelli rossicci,e leggermente pubescenti,
citiso finestrino , citiso sessilijolio , guernili di foglie alate, composte da un
maiella , trifoglio dei giardinieri. Ar dici a diciassette foglioline ovali o quasi
boscello diviso fui dalla base in numerosi rotonde e pubescenti. I fiori sono d' un
ramoscelli, formando un cespuglio allo ila bel color giallo, riuniti da cinque a otto
sei a sette piedi. Le foglie riposano sopra insieme in racemi ascellari, retti da un pe-
picciuoli corti, e si compongono di tre duncolo comune, pi lungo delle fogfic;
foglioline rotondate o ovali, leggermente hanno il calice bislungo, peloso e glan-
acuminale. I fiori son gialli , disposti in doloso , la met appena pi lungo della
cima dei ramoscelli in racemi corti, poco corolla. I legumi lunghi un pollice o poro
guernili; i legumi bislunghi, compressi, pi, e coperti di peli glandolosi, sono ri
glabri , nericci quando son maturi. Que gonfi e quasi cilindrici, invece d'essere
sla specie cresce naturalmente nei luoghi' compressi come negli altri citisi; onde
Dion dalle Sciente Nat. Voi. VI. 7'
CIT ( 566 ) CIT
che questa pecie allontanasi da questo parli meridionali e temperate d'Europi.
genere e pare s'avvicini al genere coluteci. Cresce naturalmente in Italia, in Isnagu,
Questo arboscello indigeno dei paesi in Austria, e in molte parli della Fran
Lagnali dal Wolga; e nel clima di Parigi cia. Coltivasi allo scoperto nei giardini,
coltivasi allo scoperto. dove si mantiene fiorilo dalla fine di
** Si riferiscono a questa specie il aprile fino al luglio.
cytisus pinnatus. Pali., il cytisus nigri- ** Il cytisus supinus. Pali, non Jacq.,
cans, Pali, non Lino., e il cajanus vol- la stessa specie di questa. (A. B.)
garicus, Spreng. (A. B.) Citiso capitato , Cytisus capilatus , Jacq.,
FI. Austr., 1, pag. 22, lab. 33. Questa
fff Foglie ternate; fiori in ombrelle specie non diversifica dalla precedente, che
o ascellari. per esser meno alla, per avere i ramo
scelli pi gracili, sempre distesi; i fiori
Citiso di Tolose , Cytisus teonensis , non mai ascellari, ma sempre terminali.
Lois., Fi. Gal/., 446; Nov. Duham., 5, Questo citiso cresce naturalmente in Ita
pag. i55, t. 4?i 2; Adenocarpus te lia, in Austria e in Francia, dove trovasi
onensis, Decand. , Flor.fr., tom. 5, pag. nei Pirenei , nel Poitoa , nella Borgo
G5o. Questa specie s'avvicina molto al gna ce. Fiorisce nel giugno e nel luglio.
cytisus complicatiti, Decand.; ma n' ** Si debbono riunire a questo citi
ben distinta per il piccol numero dei il cytisus supinus. Linn. non Pali, non
fiori, che sono da due a sei in cima dei Jacq., il cytisus hirsutus , Lamk. non
ramoscelli, dove le pi volle sono disposti Linn., e la viborgia capitata , Moencb.
in una sorta d'ombrella, prolungandosi ! (A. B.)
rarissimamente in grappolo imperfetto, c [Citiso di fiori bianchi, Cytisus Icucan-
massime poi per avere il calice pubescente, thus, Waldsl., Plant. Hung., pag. iJi,
non glandoloso, e contornalo alla base da lab. i32. Questa specie vicinissima si
tre piccole brattee ovali lanceolate. Questo cytisus hirsutus, e al cytisus capitatiti:
citiso cresce naturalmente in Provenza, nei ma diversifica dalla prima per le foglie
dintorni di Tolone, nella Linguadora c glabre di sopra; per i fiori bianchi che
in Italia. hanno i calici quasi glabri quanto le fo
Citiso biancastro , Cytisus candicans , glie; dalla seconda per i fiori parimente
Lamk., Dict. enc, 3, pag. 248. Var. a ; bianchi, non lutti terminali, perocch
Genista candicans, Linn., Spec., 997; alcuni di essi sono disposti due a due 0
volgarmente ginestra biancastra. Arbo Ire a tre nelle ascelle delle foglie. Crwe
scello alto da cinque a sei piedi ; di nelle foreste d' Ungheria , e in Italia
ramoscelli gracili* solcali, guernili di nu sulle colline presso Torino.
merose foglie picciuolaleoquasi essili,com Citiso disteso , Cytisus supinus, Jacq., Fi.
poste di tre foglioline ovali, pubescenti; Austr., 1, pag. i5, tab. 20. un pic
di fiori gialli , disposti quattro o sei in colissimo arboscello di ramoscelli gracili,
sieme in ombrellelte terminali e laterali. cilindrici , distesi, coperti, ugualmente che
Cresce naturalmente in Italia, enei mezzo nella pagina inferiore delle foglie ed i ca
giorno della Francia. Non teme il freddo lici , di peli corti e bianchicci; di fo
c pu esser piantato allo scoperto nel clima glie composte di Ire foglioline orali bi-
di Parigi. Fa di se mostra vaghissima nel sluughe, pubescenti di sotto. I fiori retti
tempo (Iella fioritura per la copiosa quan da peduncoli corti, sono d'ordinario di
tit di fiori di cui si ricopre. sposti due a due nelle ascelle delle foglie,
Citiso w.svTO,Cytisus hirsutus. Jacq., Obs., ed hanno i calici lunghi. Cresce in Austria,
4, pag. 11, lab. 96. Arboscello alto da in Ungheria e in Siberia ; e fiorisce
lue a tre piedi, diviso iu molli ramo nell'aprile e nel maggio.
scelli risorgenti, irsuti, guerniti di nume " Il cytisus lotoides, Pourr., e
rose foglie picciuolale, composte di tre fo bargia supina, Moench, sono "la riguar
glioline ovali rotondate, pubescenti. Ha darsi per questo medesimo citiso. (A. R)
i fiori grandi, tinti d'un giallo intenso, Citiso porpohiho, Cytisus purpurea*, Jaccj-.
disposti soventi volle da sei a dodici in Fior. Austr., 5, pag. 54, App~, t- Ifi-
sieme in una specie d'ombrella terminale, Questo citiso somiglia alquanto il preW"
c qualche altra volta anche collocati due dente: ma l'essenziale differenza fra en
o tre insieme nelle ascelle delle foglie. Il trambi sta Dell'esser questa specie, tranne
calice bislungo, molto irsuto come il il contorno del calice c l'unghiella ">c
legume. Questo citiso indigeno delle sono un poco pelosi, tutta glabra, ed a-
GIT ( 56 ) GIT
che nell'avere le fogliolinc lanceolate e prima vista questa specie la diresti la gi
i petali porporini. Cresce in Austria e in nestra di Spagna: ma ne differisce per
Italia. le foglie composte di tre fogliolinc pic
Citiso d'Austria, Cytisus Austriacus, I .imi.. cole lineari e per i ramoscelli solcati,
Spec, 1042; Jacq., Fior. Austr., 1, pag. spesso nudi alla sommit. I fiori sono pic
iG, t. 21. Questo citiso ha molta relazione coli, bianchi peduncolati, riuniti molti
col cytisus capitatus , dal quale si allon insieme nelle ascelle delle foglie, e no
tana per i ramoscelli risorgenti; per le tabili per un odore gralissimo e per un
foglie coperte di peli distesi e bianchici'i, aspetto grazioso. I legumi son glabri. Que
i quali danno a tutta la pianta un aspetto sto arboscello cresce al picco di Tenc-
argentino, massime quando questa pianta riffa.
osservasi nel suo paese nativo; perch Citiso titiTLQ*o,Cytisus triflorus, L'Herit.
coltivala ella perde una quantit de'suoi Stirp. 184; Nov. Buliam., 3 , p. 162, t.,
peli. Cresce in Italia, in Austria, in Un 46, fig. 2. Questa specie ha i ramoscelli
gheria, in Siberia. A Parigi nel giardino risorgenti guernili di foglie composte di
del re, dove vicn coltivata, fiorisce nel foglioline ovali bislunghe, pubescenti,verdi
giugno e nel luglio, continuando spesse cupe; i fiori d'un bel giallo, disposti le
volte fino all'autunno. pi volte tre a tre nelle ascelle delle
** Avverte il Tausch (Fiora , i83o, foglie, e sparsi in molla copia lungo i
n. 16, pag. 242) che questa specie va ramoscelli; il calice cortissimo, campanu
ria talmente nella forma delle foglie e lato, di due labbra poco manifeste e non
nella pubescenza, che nelle frasi diagno distintamente dentate. I legumi sono com
stiche di questo citiso dovrebbero tali pressi, nericci e pelosi. Questo arboscello
caratteri omettersi del tutto: le foglio- cresce naturalmente in Barberia,inlspagna,
line sono lineari, lanceolate, bislunghe, in Italia, ed in Francia nella Linguadoca,
ovali, acute o ottuse; i giovani rami e nella Provenza, in Italia, nell'isola di
le giovani foglie pi o meno setolose o Corsica.
villose. (A. B.) Citiso spinoso, Cytisus spinosus, Lamk.,
Citiso prolifero, C/f/f/tfproliferus, Linn., Dict. enc, 2, pag. 247; Spartium spi-
fil., Supp/.,SzS; Vent., Plant. nov., i3, nosum, Linn., Spec, 997; volgarmente
t. i3. In questa specie i giovani ramo sparzio spinoso. Questo arboscello s'alza
scelli sono rivestiti d'una peluvia cortis ila Ire a quattro piedi , e si divide in
sima, bigiognola, e guernili di foglie ramoscelli glabri, solcali, guernili di pic
pirciolale, composte di tre fogtraline bi cole spine. Ha le foglie picciolale, com
slunghe ellittiche, glabre di sopra, seto poste di tre foglioline ovali, quasi gla
lose di sotto. I fiori sono bianchi, dispo bre; i fiori gialli, peduncolati, disposti
sti da quattro a otto insieme in om da Ire a sei insieme, lauto nelle ascelle
brelle ascellari, dal mezzo delle quali delle foglie, quanto verso la estremit delle
sviluppasi spesso un ramoscello do|K> la spine, in 1111 racemo incompleto: il calice
fioritura ; hanno il calice bislungo, peloso, campanulato, rome troncalo, glabro, non
ugualmente che il legume. Questo citiso formando n labbra n denli distinti, e
originario dell'isole Canarie. Nel clima d'una piccolezza quintupla o sestupla di
li Parigi, fa d' uopo tenerlo in casse, per quella della corolla. I legumi son glabri,
metterlo in tempo d'inverno nell'aran compressi, slargali sul dorso a guisa d'em
ciera. brice. Cresce nel mezzogiorno della Fran
Citiso argentino, Cytisus argenleus, Linn., cia. (L. D.)
Spec, 1043. E nn suffrul lice legnoso alla * Citiso infesto, Cytisus infestus, Guss.,
base, e diviso in ramoscelli numerosi, pa Prodr. 3, pag. 372 ; Spartium spinosnm
tenti, quasi erbacei, lunghi da sei a otto Ucria, H. Pan., pag. 298 non Linn.;
pollici, guernili di foglie ternate, quasi Cytisus spinosus, Cup., H. Cat/i., pag.
glabre di sopra , setolose e bianchiccie di 64; ^cia Mattinoli, Cast. H. Mess.,
sotto, rette da picciuoli assai lunghi. I pag. 1. Arbusto di rami e di spine striate
fiori son gialli, spesso riuniti tre insieme angolate; ili foglie picciuolalc, ternate,
in cima ai rami, ed hanno la corolla pi eolle foglioline ohovale, serirec di solto,
grande ilei calice. Questa pianta cresce spesso smarginate all'apice ; di fiori riu
naturalmente nel mezzogiorno d' Europa. niti pi d'uno, qualche volta solitarii,
Citiso odoroso, Cytisus fragratisi Lamk., nelle ascelle, gialli, odorosi , retti da pe
Dict. enc, 2, p,ig. 249; Spartium su- duncoli lunghi una o duelnee,colle brattee
pranubium , Linn. fil., Sappi., 319. A e i calici troncati, sericei; di legumi coni-
CIT ( 5(38 ) CIT
pressi, iugroisali siri dorso, rTtstili eli rldii semplici , che formano delle speci<
folli peli argentini. Cresce in Sicilia. di prolungamenti un poco storli , duri,
Questo citiso ha l'abito del precedente, ma che si ammolliscono o si dissolvono
lai quale nulladimeno diversifica per i nell'acqua.
legumi sericeo-argenlini , non neri ma Il Frics , autore di questo genere, lo
verdi quando sono perfetti, per le foglie nomin dapprima bostrychia , nome cui
sericee di sotto, che non divengono scure poi sostitu l'altro di cytispora, pro
seccandosi. posto dall' Ehrenberg , e lo fece ricco
Citiso lanoso, Cytisus lanigerus, Decand. di diciotlo specie, tolte per la massimi
Prodr., 2, pag. i54; Guss. Prodr., 2, parte dalle sphaeria del Tode e del Per-
pag. ; Spartium lamigerum , Desf., soon e dalle naemaspora del Persoon,
Fior. Ati., 2, pag. i35; Spartium vii- provviste d' un ricettacolo. Il genere
/ostini, Poir., Poy. en Bari., 2, pag. 207. cryptosphaeria del Greville, fondalo sulla
Calycotome villosa, Link; Spartium spi sua cjftospora pinastri, identico a questo.
nosum, Brot., Fior. Las., a, pag. 85. Le citispore vivono come immerse
Arbusto di rami striali spinosi, di foglie nelle cortecce degli alberi, per cui si
ternate, colle foglioline obovalo-ellittiche, distinguono dal genere sphaeronema che
inferiormente quasi sericee di fiori ascel conta specie sugherosa ed immerse >
lari raccolti, coHe brattee e coi calici met.
troncati, foltamente villosi; di legumi Di questo genere vicinissimo allo sphae
alquanto lurridi, inpreseuli sul dorso irsuto- ria, secondo il Fries, descriveremo U spe
lanos. Cresce in Sicilia e nel rimanente cie seguente.
d'Italia, in Grecia e nel nord dell'Af Iitispora fugace, Cytispora fugax, Fria,
frica. (A. B.) Sysl. mycol., 2 , pag. 544 > Pariolark
CITISO CAIAN. (Bot.) Caia. (L. D.) fugax , Bull., Champ., pag. 187 , Ub.
CITISO DEGLI ANTICHI. {Bot.) Si crede 432, fg. 2, Sphaeria pustulata, Hoffra.,
ora che la pianta cosi nominata sia la Crypt., lab. 5, fg. 5. Forma sulla scoru
medicego arborea, L. (L. D.) dei ramoscelli dei salci e dei oocciuoli
CITISO DELL'INDIE. (Bot.) V. Caia certe pustole prominenti, lentiformi, e sal
(L. D.) date colla epidermide, si compone di piccole
CITISO GINESTRA. (Bot.) Cytiso-genista cellule nere, circolarmente disposte in
Con questo nome il Tournefort indicava torno a una colonna centrale, e ricoperte
un genere ch'ei formava per la ginestra d'un umore gelatinoso e abbondante. Il
da spazzole , tanto comune in Italia disco di questa crittogama piano e ili
in Francia, distinguendolo dal genista per colore difiliggiue; ed i piccoli ramoscelli
le foglie inferiori ternate come quelle del o cirri son tenerissimi e pallidi. (Lia.}
citiso, e le superiori semplici come quelle " Le altre specie sono:
della ginestra. Il Linneo riun l'unica 1 , la cytispora coccinea , Fr., che
specie del genere turnelbrziano allo spar cresce sulla scorza dei rami della rotini*
tium sotto la denominazione di spartium pseudacacia. Le si riferiscono la naema
scoparium. Ma il Lamarck confondendo spora coccinea, Robert., e la bostrychii
il genere spartium con quello genista. coccinea, Spreng.
chiama la specie in discorso genista sco 2.0 la cytispora rubescens, Fr., oh-
parla. Egli avverte che i due generi del slrychia rubescens, Spreng., che cresce
Linneo si fondano sopra caratteri insuf sulla scorza del sorbo e del susino.
ficienti e non esistenti in tutte le specie: 3. la cytispora chrysosperma, Fr-
il perch ci siamo indotti ad ammettere che cresce sulla scorza del pioppo, e <*
l i riunione del Lamarck. Ove si volessero ha per sinonimi la bostrychia chrp'-
conservare i due generi, si potrebbe, a spora , Fr., la naemaspora chrysospe-
csempiodclTourneforl, nominare sparlium ma, Pers.,e la sphaeria cirrhata,Sai>
quelle specie che hanno un legume mo 4- la cytispora carphosperma. Fin
nosperino, e rilasciare nel genere genista che cresce sui rami di alberi diflren" >
quelle che lo hanno polispermo. (J.) e che la stessa che la cytispora xfntlio-
CITISPORA. ( Bot.) Cytispora, genere dell sperma, Fr., la cytospora ribis, fchrenb.,
famiglia delle ipossilee, trib delle citi- e la bostrychia carphosperma, Spiti'?-
sporee , cos caratterizzalo: peritecio cel 5. la cytispora globi/era , Fr., che
lulnso, ruoli iloi:ula re, di cellule differenti, cresce sulla corteccia della spirata ,"*
tutte riunite da formare un'apertura co li/olia, e che corrisponde alla boti1}'
nnine, allungala, d'oude nascono degli spo- chia gfabulifera, Fr. (A. B.)
CIT ( 569 ) CIT
" CITISPOREE. (Bot.)Cytifporeae. Terza soda, di magnesia c di ferro sono solu
trib che Adolfo Brongniart stabilisce bilissimi nell'acqua. ,
netta famiglia delle ipossilee. I caratteri I citrali di calce e di zinco vi sono
di questa trib sono i seguenti: ricella- poro solubili.
colo deiscente per mezzo d'un orifizio I citrati di barile, di mercrio e di
rotondato; teche nulle. Ignoriamo se gii argento non lo sono punlo, o appena.
sporali siano nudi. I citrati si possono distinguere dagli
Le cilisporee si compongono degli ap altri generi di sali solamente per l'ef
presso generi; i sphaeronema , Fries; fetto a nno o pi reagenti. Per quando
2.0 Cytispora, Ehrcnb.; Fries Syst.; bo- in una analisi vegetabile s'incontra un
strychia, Fries, Act. ffolm., (1818); 3. sale che si suppone essere un citrato,
Pilidium , Kunze; 4- Leptottroma , conviene, se solubile, precipitarlo col-
Fries; sacidium? Nes; schizoderma , l' idroclorato di calce, decomporre il pre
Chr.; 5. Leptothyrium, Kunze ; 6. Ac- cipitato ben lavato, col mezzo dell'a
ctinothyrium ? Kunze ; 7.0 Phoma , cido solforico (V. Citrico [Acido]), e ve
Fries. V. Micologia. (A. B.) dere se l'acido ottenuto possegga delle
CITLI. (Mamm.) Fernandez indica con propriet che appartengano all'acido ci
questo nome una lepre scodala del Bra trico. Nel caso che il sale non fosse so
sile, il Leprus brasiliensis, Lino. (F. C.) lubile, e che non fosse di natura calcare,
CIT-NAQUARI. (Bot.) Riferisce il Rhede farebbe d'uopo decoraporlo col sotlocar-
esser questo il nome bramino della me- bonalo di potassa bollente, neutralizzare
listoma aspera. (J.) l'eccesso d'alcali coli' acido idrorlorico, e
CIT-OCTI. (Bot.) Nome Bramino, secondo precipitare la soluzione coli' idroclorato di
il Rhede del calophryllum calaba. (.) calce.
CITRACCA. (Bot.) Nome volgare dell'a- " I citrati precipitano i sali di piom
splenium ceterac. V. Cetracca. (Lem.) bo, come fanno quasi lutti i sali , il cui
CITRAGGINE. ( Bot. ) Nome volgare arido vegetabile. Il precipitalo che ne
della melissa officinalis , Linn. V. Me risulla diseiolto dall'ammoniaca. (A. B.)
lissa. (A. B.)
C1TRAGO. (Bot ) Il Gesnero distingueva Citrato d'Ammoniaca.
con qufslo nome la melissa officinalis.
Linn. V. Melissa. (J.)
CITRANGULA. (Bot.) Il Monardez ha dato Composizione.
questo nome al cedm. V. Cedro. (J.)
CITRATI. ( Chim. ) Combinazioni saline Secondo il Vauquelin, 36 parti d'acido
dell'acido citrico colle basi salificabili. citrico cristallizzato o idrato neutraliz
zano 48 parti d'un carbonaio d'ammo
Composizione. niaca che contenga 43 di base per 100:
il che per la composizione del cifralo di
questa base medesima, d, tenendo conto
Nei citrati l'acido neutralizza una quan di 6,12 d'acqua contenute nelle 36 parli
tit di base la quale contiene la quarta d1 acido.
parte del di lui ossigeno. Cosi 100 parti
d'acido nelle quali vi ha 54,83i d'ossi Acido 100
geno, neutralizzano una quanlil di base Ammoniaca 6n,i
che contiene 1 3,588 d'ossigeno. Il qual
risullamento fu per il Berzelius dedotto Propriet.
dall'analisi del citrato di piombo.
solubilissimo nell'acqua , e perch
Caratteri generali. cristallizzi conviene che la sua soluzione
sia un poco concentrata.
I primi citrali ad esser conosciuti fu I suoi cristalli son prismi allungati.
rono esaminati dal Vauquelin, cio i ci La sua soluzione acquosa non d pre
trati d'ammoniaca , di potassa, di soda, cipitalo cristallino, quando vi si versa del
di barile, di calce, di magnesia, di fer l'acido citrico, o dell'acido idroclorico,
ro, di zinco, di mercurio, e d'argento. come avviene al tari rato il' ammoniaca,
Quindi per le cure d'altri valenti chi quando vi si versa dell'acido tarlrico, o
mici giungemmo a conoscerne molti allri. dell'acido idroclorico: tulio questo ha
I citrati d'ammoniaca, di potassa , di luogo perch non esiste sopracitrato poco
CIT ( 57o ) CIT
solubile del pari che del sopra laTiralo sollocarbonato di calce cristallizzalo e
poco solubile. trasparente, per essere neutralizzato.
Giusta il calcolo, questo sale for
Citrato d'Argento. malo di:
Composizione. Acido 100
Calce f,25i
Acido citrico 100
Ossido d'Argento .... 196,223 II Gay Lussac, e il Thcuard l'hanno
trovalo formato di
Propriet.
Acido 68,83 ... 100
Ha un sapore metallico. Calce 31,17... 4^>a9
E insolubile nell'acqua. Ed io di
decomposto dall'acido nitrico; il Acido 66 ... 100
che spiega, secondo Vauquelin, perch Calce 34 . . 5 1 ,5
non si ottiene precipitalo versando l'a
cido citrico nel nitrato d'argento. Preparazione.
Esposto alla luce annerisce.
Distillandolo si ottiene un acido ace Faremo osservare che quando il ci
tico concentratissimo, tua che ha uuodorr trato di calce o i suoi elemenli esistono
leggermente empireumalico, dei gas, del in dissoluzione, sia in un sugo di pianta,
carbone e dell'argento metallico chi sia in un'acqua che ne sia stala silurala,
comparisce sotto forma d" una vegetazione. si ottiene esponendo questi liquidi all'a
Preparazione. zione del fuoco, un precipitato granel
loso che citrato di calce.
L'acido citrico disciolto nell'acqua si
unisce all'ossido d'argento umido. Ma il Citrato di protossido di Ferro.
miglior melo lo d'ottenere il citrato d'ar
gento consiste nel precipitare del nilralo Propriet.
d'argento merc d'una soluzione di ci
trato di poi.invi. Si filtra il lutto, e dipoi La soluzione di questo sale evaporili
si lava con acqua stillala il precipitato. che sia, divieti nera come l' iorhiosiro.
Il residuo duttile finch caldo: mi
Citrato di Barite. freddandosi (lividi secco e friabile. S'
deliquescente, quantunque solubilissimo
Composizione. nell' acqua.
** E solubile nel citrato di polaisa.
Dolici parti d'acido citrico cristalli/, (A. B.)
zalo, limili, secondo il Vauquelin , i', Preparazione.
parti di citrato di barite secco.
Secondo il calcolo, questo citrato 1 La soluzione d'acido citrico discrasie
formato di : il ferro con gas idrogeno. Il liquore ci*
Acido 100 ne resulta bruno, e con l'evaporazione
Barile 129,4 12 spontanea lascia depositare dei piccoli
cristalli di citrato di ferro.
Preparazione.
*' Citrato di deutossido di Fkrso.
L'acqua di barite versala in una solu
zione d'acido citrico, non vi pr luce pre una massa salina scura , rossiccia.
cipitalo alcuno, se non quando l' acido facilmente solubile nell'acqua. ' A- W
del tutto o quasi del tulio neutralizzato.
Citrato di Magsesia.
Citrato di Calce.
Composizione.
Composizione.
Il Vauquelin dice che 36 parli "<
Secondo il Vauquelin, i'\ parli d'acido acido citrico cristallizzalo, saturano k"
citrico cristallizzalo richieggono 18 di parli di sollocarboiialo di magnesia.
CIT ( 57 ) CIT
Secondo il calcolo, questo sale for sale triplo, l'ammoniaca del quale non
malo di: era possibile che si sviluppasse nel vuoto.
Acido 100 Preparazione.
Magnesia 35,ai5
Si oltiene precipilando del nitrato di
Propriet. piombo per mezzo del citrato di polassa.
11 Vauqtielin ha osservato un feno Citrato di Potassa.
meno notabilissimo sulla cristallizzazione
di questo sale. Una soluzione che era Composizione.
stata concentrata fino a consistenza di
sciroppo chiaro, rilasciata a se stessa, si Parli 36 d'acido cristallizzalo saturano
rapprese tull'ad un trailo in capo a Ci parli di carbonato di polassa cristal
quattro giorni in una massa sola , e nel- lizzato.
1 istante t he precesse alla solidificazione, Secondo il calcolo, questo sale for
si vide il liquore recarsi nel centro , mato di :
dove una massa solida funghiforme si
sollev all'altezza di ia centimetri ( 4 Acido , . . 100
poli. 5 lin.) Polasvi , . . . . 79,929
Cubato di Mkrcobio. Propriet.
Propriet. Cristallizza difficilmente per esser so
lubilissimo nell'acqua.
Il citrato neutro di mercurio, sebbene deliquescente.
insolubile nell'acqua, ha un fortissimo decomposto dall'acqua di barite.
sapore mercuriale. Gli acidi citrico, idroclorico, ce, non
E decomposto dall'acido nitrico. producono precipitalo granuloso, cristal
Sotto l'azione del fuoco si riduce in lino, come accade quando questi acidi si
acido acetico concentrato, in acido car versano in soluzioni di ossalalo e di tar-
bonico senza miscuglio d'idrogeno, in trato di potassa.
mercurio e in un carbone leggiero. II citrato di polassa decompone tulli i
sali solubili, le basi ilei quali formano
Preparazione. dei citrati che non son solubili nell'acqua.
Messa una quantit d' acido citrico Citbato di Soda.
concentralo in conlatlo con del perossido
di mercurio, si produce una viva effer Composizione.
vescenza. L'ossido imbianca, e si rappi
glia in una massa solidissima. Versando Parli 3G d'acido citrico saturino ',a
dell'acqua su questa musa, si produce una parli di sollocarbonato di soda secco.
specie d'emulsione, che allorquando con- Giusta il calcolo, questo sale for
ceni rasi al fuoco , tramanda un odore malo di:
acetico.
Acido 100
ClTBATO DI FlOBBO. Soda 53,4 iG
Composizione. Propriet.
Secondo il Berzclius , questo sale Cristallizza in prismi di sci pani senza
formalo di : piramidi.
Ha un sapore salso scippilo.
Acido 34,18 100 Tenuto all'aria, perde dell'acqua edi-
Ossido di piombo . . G5,8a . . 190 venla opaco, senza che si riduca in pol
Propriet. vere.
Una parie di questo sale disciolta ila
Lo stesso Vauquclin osserv che era i.y> d'acqua.
solubile nell'ammoniaca, e che formava un L'acqua di barite procede un precipi
CIT ( 57 ) CIT
tato copioso nella soluzione <K questo Citrato d'Itteia.
sale.
L'acqua di calco non Io precipita. Tut E insolubile.
tavia il Vauquelin d'avviso che si forma
del cilralo di calce. Citrato di Nichel.
Il solfalo di zinco non Io precipita.
Per l'aspetto e per il modo suo d'agire,
Citrato di Zinco. questo sale somiglia il tarlralo di nichel.
Composizione. Citrato di Rane.
Giusta il calcolo, formalo di : in cristalli d'un verde chiaro.
E solubile nell'acqua cabla, dalla quali-
Acido 100 si ottiene cristallizzato, per via di raffred
Ossido di Zinco Cg,5 damento.
Propriet. Citrato di StronziA3a.
Ha on sapore metallico simile a quello Somiglia il tartralo di slronziana, dal
del solfato di zinco. quale differisce per non precipitarsi, che
L'acqua fredda non ne discioglie che colla evaporazione.
0,00 1 del suo peso.
Citrato di Torikia.
Preparazione.
Propriet.
L'acido citrico disciolto nell'acqua e
messo in contatto collo zinco, produce Insolubile nell'acqua quando c ali"
uno sviluppo di gas idrogeno; ed a mi stalo neutro; solubilissimo quando ali?
sura che l'azione diminuisce, si depositano sialo di sopracilralo: la qual soluzione
dei piccoli cristalli di citrato brillanti e somministra evaporandola, una massa xi-
riuniti in piastre. (Ca.) ropposa incrislillazzabile che ha un sapore
pi acido che astringente.
"Citrato di Allumina. Tanto l'uno che l'altro di questi sili
sono solubili nell'ammoniaca caustica, la
E insolubile nella acqua, e solubile in sciando dopo l'evaporazione dell'eccesso
un eccesso d'acido. di quest'alcali volatile, uua massa gom
mosa trasparente, e perfettamente solubile
Citrato di Cadmio. nell'acqua.
E sotto forma d'una polvere bianca Preparazione.
crislallina.
E pochissimo solubile nell'acqua. Questo sale preparasi come il tartralo
di torinia.
Citrato di protossido Cererio.
Citrato d'Uranio.
Le soluzioni di protossido di Cererio
non restano intorbale dall'acido citrico, E in una massa gialla poco solubile
ma s bene dai citrati , i quali vi eccitano
un precipitalo di protossido cererio in Citrato di Vanadio.
solubile nell'acqua e solubile in un ec
cesso d'acido citrico. Propriet.
Colla evaporazione questo precipitalo
si trasforma iu una massa gommosa, che iucristallizzabile, e somministra una
trattata coll'alcool abbandona l'eccesso massa estrattiva, screpolala, di colore az
d'acido, e si costituisce in un cilralo neutro. zurro mollo intenso.
Torna con molta difficolt e con molla
Citrato di Glccinia. lentezza a disciogliersi nell'acqua frolli,
e la soluzione che ne risulta perfetta-
Si secca in una massa gommosa. mefite azzurra.
CIT , ( 573 ) CIT
solubile nel!' ammoniaca; cJ allora Preparazione.
la soluzione assume un colore scuro gial
lastro , che va a poco alla volla a perdersi, S' ottiene mescolando una soluzione di
in ragione che il vanadio passa a.l un pirocitrato di potassa o di calce con una
grado d'oscillazione maggiore, merc del soluzione d'acetato di piombo. Allora il
l'ossigeno atmosferico. nuovo precipitato sj precipita in una ma
teria gelatinosa, che a guisa dell'allumina,
Citrato di Zircokia. si prosciuga all'aria in forma gelatinosa.
solubile nell'acqua. (A. B.) Pirocitrato di Potassa.
CITRATI [Piao-]. (Chim.) I pirocilrati sono
combinazioni saline risultanti dalla coni Propriet.
binazione dell'acido pirocitrico colle basi
salificabili. Cristallizza in piccioli aghi bianchi ,
inalterabili all'aria, solubili in 4 parli di
Pirocitrato di Barite. acqua. La qual soluzione non precipita i
nitrati di barile e d'argento; ed in ci
Composizione. sta una differenza Ira questo sale e il pi
rocitrato di barile. (Ch.)
Lassaigne CITREOLUS (Boi.) 11 Cesalpino distin
gueva con questo nome il citriolo comune,
Acido 4^i9 IOO cucumis suttvus . Linn., e il popone ser
Barile 56, i 127,372 pentino, cucumis flexuosus, Limi., che
il cucumis anguinus Jlexuosus del Lo-
Propriet. belio. (J.)
CITRICO [AcidoJ. (Chim.) Acido vegeta
solubile in i5o parti d'acqua fredda bile.
e in 5o parli d'acqua bollente circa.
Composizione.
Preparazione.
L'acido citrico si compone d'ossigeno,
L'acqua di barite saturala d'acido piro di carbonio e d'idrogeno nella propor
citrico, lascia in capo a qualche ora e in zione di :
un luogo fresco, precipitare del pirocitralo
di barite sotto forma di grani cristallini Gay-Lussac e Tlienard Berzelius
in peso in peso ia volume
Ossigeno 5.{,j4 .
Pirocitrato di Calck. Carbonio . . . 33,8 11 . . . 4 1 ,H .
Idrogeno . . . 6,33o . . . 3,11 .
Composizione.
100,00
Lassaigne
Acido 34 IOO Stato naturale.
Calce GG 194,117
Incontrasi allo stalo libero, pochissimo
Propriet. o punto imbranato d'acido malico, nel
sugo del limone, del cedrato, del vacci-
Cristallizza in aghi, disposti a foglie ili nium oxycoccus , del vaccinium vitis
felce, i quali contengono o, 3o d'acqua idaea, del prunus padus , del solanum
li cristallizzazione. dulcamara, del cynosbatos , ec.
Ha un sapore acre. I frulli del ribes grossularia, del ribes
Si discioglie in 25 parti l'acqua a io. rutrum , del vaccinium myrtil/iun , del
crataeguS aria, del prunus cerasus, della
Pirocitrato di Piombo. fragaria vesca, del rnbus clmmaemorus,
del rubuf idaeus, contengono, come
Composizione. l'osserv lo Scheele, ugual quantit d'a
cido malico e d'acido citrico.
Acido 33,4 . . io" Le foglie di guado ci han dalo mollo
Ossido di piombo . 66,6 . . . 2o3 citrato di calce, che si deposila dal loro
Dizion. delle Sciente Hot. l'ai. l'I. 7a
CIT CIT
Ugo, quando questo evaporasi dopo che a met circa; s lascer raffreddare; e
n' itala coagulala la materia vegelo- ventiqualtr'ore si decanter una soluzione
animale. Il Vauquelin ha incontrato il di acido cilrico, soprannolanle al solfilo
citrato di calce nei cavoli, e ugualmente di calce gi formatosi; il qual solfato la
che il citrato di magnesia nel sugo d: vato con acqua, e riunite insieme le la
cipolla. vature e l'acido, si proceder a uua nuoii
** L'acido citrico esiste pure nelle uve concentrazione. Nel caso che si depositi del
prima che siano mature. (A. B.) solfalo di calce, converr lasciar raffred
dare, e decantare in seguilo la soluzione
Estrazione dell'acido citrico come la prima volta. In lutti i casi. quando
del sugo di limone. si abbia un liquido chiaro e sufficiente-
menle concentralo, si rilascer a se stesso,
Si scorzano i limoni con un coltello, onde ottenere l'acido sotto forma di cri
la lama del quale si ha cura non rimanga stalli; ed ove questi non fossero incolori,
in contatto del sugo: cosi ridotti in poi far di mestieri lavarli con un poca di
pa , si rilasciano per uno o pi giorni a acqua fredda, poi ridiscioglierli nell'acqua
s slessi in un luogo fresco, dopo di che e far cristallizzare la soluzione. L'acido
si spremono. Il sugo che n'esce si chiude citrico preparato con questo metodo,
in bottiglie, e queste si raetlon poi in un puro, quando disciolto nell'acqua, non
luogo caldo, dove si tengono per tre o precipita fiocchi di carbonato calcareo,
quattro giorni. Allorch il sugo ha abban nel tempo che si neutralizza col soltocar
donata la materia che teneva sospesa, ed bonato ili potassa e non intorba il nitrato
divenuto del tutto chiaro, si decanta di barite allungalo.
diligentemente sopra un filtro di carta
bigia-, si versa il sugo filtralo in un vaso Estrazione dall' acido citrico
di porcellana, di gres, d'argento o di d'acido malico.
platino, e s'espone al fuoco; quindi vi
si getta a poco alla volta , ed in pic
cole porzioni, del sottocarhonalo di calce, Si lira colla evaporazione fino a consi
e si aspella, prima di aggiugnerne del stenza di miele il sugo vegetabile conte
nuovo, cbc non faccia pi effervescenza nente questi due acidi. Si Iralla il resi
l'altro gi messo. V'ha produzione di acido duo con alcool a o, 816, nel che ri-
carbonico, e di citrato di calce che si man separata una materia d'apparenu
precipita. Neutralizzatosi l'acido citrico gommosa. Si procelle alla filtrazione del
del sugo , di che abbiamo un criterio liquore, che contiene i due acidi, e poi
quando non accada pi effervescenza col si slilla il liquore filtrato onde levarne
soltocarbonato di calce, si getta il tulio l'alcool. Il residuo che n'avanza si scioglie
sopra un filtro. Il liquido filtrato contiene in un volume d'acqua uguale a quello
del sugo Iraltalo; quindi si satura con sotto-
/queste due carbonato di calce : per la quale opera
zione si produce del cilrato e del sop"
i. Una materia gommosa. L sostanze si malato di calce, che rimangono nel liquo
a.0 Una materia gialla a- trovavano
gi unite re. Il quale filtralo e fallo bollire per
slringente. nell'acido qualche minuto, se ne precipita solamente
citrico. il citrato di calce, che si separa col filtro,
3. Del malato acidulo si lava, e poi si tratta come il citrato pre
di calce. parato col sugo di limone. Riguardo alb
estrazione dell'acido malico rimasto kI
In quanto al citrato di calce rimasto liquore. Vedasi l'art. Malico [Acino}
sul filtro, vi si passa pi volte dell'acqua I due metodi qui sopra descritti
stillata : quindi si fa seccare. dello Sebeele.
Quando supponiamo che il citrato di II Berzelius ha dimostralo che IVi''0
calce ottenuto sia ben secco e perfettamente cilrico levalo dal cilrato di calrfi e
puro, si scalderanno una temperatura un acido puro, ma bens una csaw*"
di 90 circa 5oo parli d'acqua acidulata zione d'acido e d'acqua nella proporzio
da 61 parli d'acido solforico che abbia ne di
una densit di i,85; dipoi vi si aggiun
geranno a poco alla volta 100 parti di Acido 83 ... 10
citrato di calce; si concentrer il tutto fino Acqua 17 . . .
CIT ( 5*5 ) ciT
E poich ao,5 d'acqua contengono 18,1 nche
<V ossigeno, ne segue che quest'acido con ero)'. in acido acetico , secondo il F om
tiene il terzo della quantit d'ossigene Quando si trattano, come lo ha fatto
contenute nell'acido. il Westrumb, 60 grammi d'acido citrico
Parti 100 di quest'acido cristallizzato con 200 gr. d'acido nitrico del commer
esposto a una temperatura di 118 a 122, cio, si ottengono 3o gr. d'acido ossalico;
perdono da 8,58 a 86 d'acqua senza che con 3oo gr. se ne ottengono solamente
si scomponga; il che precisamente la i5 gr. ; lilialmente con 600 gr. non se
met dell'acqua che esso conteneva. n'otlengon che semplici solubili tracce.
a.) Propriet Jisiche deW idrato Quest'ultimo risultamenlo spiega perch
cTacido citrico. lo Scheele non pot osservare la conver
sione dell'acido citrico in acido ossalico.
Il Dlz l'ha ottenuto sotto la forma In tulli i casi si produce dell'acido mali
di prismi romboidali, coi pani inclinati co, dell'acqua e dell'acido carbonico.
fra di loro di circa 60 a 120,0 e termi L'acido citrico cristallizzato non pati
nali in ambe le parli da sommit di sce scomposizione spontanea: ma le sue
quattro facce che intercettavano gli an soluzioni allungate non indugiano ad al
goli solidi. terarsi.
Questo idrato ha un sapore molto acuto, Distillandolo, si fonde, rigonfia, sviluppa
ma che divien piacevole quando l'acido dell'acqua un acido euipireumatieo par
disciolto in molla acqua. ticolare^ detto pirocitrico dell' acido ace
** Ha un peso specifico di 1,617 (A. B.) tico , dell'olio empireumalico, dell'idro
geno carbonato, dell'ossido di carbonio :
b.) Caso iu cui r acido citrico agisce nella storta rimane del carbone.
per affinit risultante (1). Vi ha chi ha dello che otlenevasi un
sublimalo d'acido citrico indecomposlo:
Parti 75 d'acqua alla temperatura d ma io non ne ho ottenuto in una mia
18 disciolgono secondo il Vauqueliu 100 distillazione. Ed ove sia vero che una por
d'acido citrico. zione di quest'acido passi inalterata alla
L'acqua bollente ne discioglie 12 volte distillazione, con vien concludere dalla mia
il suo pesoj secondo il Diz. esperienza che vi son dei casi nei quali
La soluzione d'acido citrico attacca il possa restare disciolta nei prodotti liquidi.
ferro, lo zinco, e lo stagno.
Non ha azione sull'arsenico, sull'anti Usi.
monio, sul bismuto sul mercurio, sull'ar L'acido citrico usato per fare una
gento, sull'oro e sul platino; sorta di limonata secca. AI quale effetto
Non precipita i nitrati d'argento e di si mescola quest'acido con zucchero pol
protossido di mercurio. verizzalo e con un poco cToleo-saccharum.
Qualunque sia la proporzione in che Una tal limonala conservasi in bocce ben
si mescoli colla potassa, non olliensi pre chiuse, e viene adoperala nelle stamperie
cipitato cristallino. delle tele di cotoue. Finalmente parecchi
L'acido citrico deliquescente in una sughi che lo contengono sono impiegali
atmosfera umidissima. per condimento. (Oh.)
Quest'acido disciollo dall' alcool
Parti 100 d'acido citrico secco unen Storia.
dosi alle basi salificabili per formar dei La scoperta di quest'acido dovuta
citrati richieggono per saturarsi unaquan allo Seheele (A. B.)
tit di base che contenga 1 3, 588 d'ossi- CITRICO [Acido) [PIRO-]. (Chim.) Acido
gene, cio, il quarto dell'ossigeno conte-! particolare prodotto dalla distillazione del
nulo nell'acido: il che slato dimostrato! l'acido citrico.
dal Berzelius.
Composizione.
c.) Caso in cui P acido citrico agisce assaigne
per l'affinit dei suoi elementi. (2)
Ossigeno 43,5
L'acido solforico concentralo converte Carbonio < . . 4y,5
l'acido citrico in acqua , in carbone , ed Idrogeno 9
^0 () Vi la nota n. 1 del Tom. V , p*g
1 ,000

-
Gir ( 5;G ) CIT
Ha l.i medesima capacit ili saturazione da Scliwencfeld il buoarino, Frinitila
dell' aciilo citrico. spinili , Linn. (Ch. D.)
CITRINELLA. {Ornit.) L' uccello indicalo
Propriet. da Sildi.d I con questo nome, lib. 3. ilelU
2.a parte del suo Saggio sulla storia na
Cristallizza quasi sempre in una ni issa turale della Scozia, pag. 18, lo litol-
formala ili piccoli intrecciali. giallo, al quale Linneo lia pure applicalo
incoloro. questo epiteto, Emberiza citrinella.
Non ha odore. Linn. (Ch. D.)
Ha un sapore acido e leggermente " L' Ablrovando, tom. a, pag. 863, rosi
amaro. chiama il raperino, Fringlla serimu ,
solubilissimo nell'acqua e nell'al Linn. (F. B.)
cool. CITRIOLO oCITRlUOLO. (Bot.) Nome
La sua soluzione acquosa arrossa for volgare del cucumis sntivus . L. V. Po-
temente la laccamuffa. po!cb. (A. B.)
Non precipita n l'acqua di calce, n " C1TRIUOLO. {Bot.) V. Citbiolo. (A. B.)
quella di barile, almeno istantaneamente, CITROSMA. {Bot.) V. Cedbosha. (Poa.|
n la maggior parte delle soluzioni me CITRULLUS. ( Bot. ) Questo nome .lei
talliche. Trago quello del cocomero o mellone,
Precipita l'acetato di piombo e il ni anguria di G aspero Bauhino e del Tour-
trato di protossido di mercurio. nefort, cucurbita cilrullut del Linneo.
Gittalo sopra un corpo caldo, questo V. Cucurbita. (J.)
acido si fonde, si riduce in vapori bian CITRUS. {Bot.) Il Linneo consacr qneilo
chi, piccanti, e lascia un indizio di car nome ad un genere ch'ei form col riunire
bone. Vaurantium, il citreum e il limon M
Distillalo in una storta, d un liquido Tourneforl, e di che stalo parlalo al
oleoso, giallastro, acido, e una porzione l'art. Cedbo. Ma di questo genere a cui
non alterala d'acido. gli antichi davano il nome di maini mi-
Si combina alle basi , e forma con esse dica o malus persica , non conoscevano
dei sali delti pirocitrati. V. Citbati che una sola specie, et) usavano all'in
[P.ao-]. contro del nome citrus per indicare un
albero d' Affrica , che noi ora non coi
Preparazione. sciamo, ma che pare fosse una peritai
cipresso, o almeno avesse molla relaiione
con quel genere. Imperocch Plinio (lib
Distillando l'acido citrico in una storta i3, cap. i5) parlando drgli altari ili ci-
di vetro, s'ottengono due liquidi aci rrur, dice che per le foglie, per l'odore e
uno acquoso e l' altro oleoso: si decanta il pel tronco somigliano il cipresso femmi
primo liquido; si lava il secondo con na, ed anche il cipresso maschio; ed J-
acqua , e si riunisce la lavatura al pro giunge che i pi bei citrus venivano in
dotto acquoso della distillazione; si neu altri tempi dal monte Ancorano nella
tralizza il liquido con acqua di calce, si Mauritania citeriore: ma essi son or<
filtra, ed il liquore filtralo si precipita spenti.
con acelato di piombo. 11 piroritralo di Le mobilie, e massime le tavole, falle
piombo formatosi, lavato e stemperalo con questo legno erano temile in lai pre
nell'acqua, si assoggetta in seguito all'a gio ed eran cosi ricercale dagli aii'iehi
zione dell'acido idrosolforico. Nella quale Romani , che le pagavan carissime. L'e
operazioue formasi del solfuro di piombo normi somme a che andava una di qunfe
e l'acido pirocitrico messo in libert, ri tavole, possono darci una giusta idea <*H
man disciolto nell'acqua; si filtra il li grado in cui era presso di loro salilo q"-
quore, si evapora, s'ottiene l'acido cri sto genere di lusso. Plinio, nel luogo fi
stallizzato. lalo, narra che il prezzo di alcune larole
di questo legname sialo da un raillione
Storia. a un millione e mille quatlrwrnlo mila
sesterzi, che equivalgono Ira'cento ei
Questo acido fu dal Lassaigne otte cenlo quaranta mila franchi, moneta fran
nuto allo stalo di purezza e fu descritto cese: lo che, aggiunge il naluralisla latino,
nel 1822. (Cb.) tanto caro, quanto il prezzo d' un fon'o
CITRINA. (Ornit). L'uccello cosi chiamato di terre, quand'anche ve ne fosse fi*
GIT ( 577 ) CIU
meritasse una lai somma. Luciano e Pe reiro , il dolichos urens del Linneo,
tronio alludono a queste preziose tavole ed aveva servito all'Adanson per formare
nei versi seguenti : un genere particolare sotto la denomina
zione di mucuna. (Poir.)
tantum Maurisia genti CITTAMETHON. {Bot.) V. Helsihe. (J.)
Rohora diviliae, qnarum non norerat usuro: CITTAMPELOS. (Bot.) V. Helsine. (J.)
Seti citri contenta comi* vivebat et umbra. CITTITES. (Min.) V. Cissitis. (B.)
In nemus ignotum noitrae venere secures, CITTOS. (Bot.) V. Cisso, Hedera. (J.)
Kxtremoque epulas, raensasque petirimus orbe.
Lue. Fars., lib. IX, t. 4*6. CITT-RANA-NIMBA. (Boi.) Nome bra
mino dato alla limoniti acidissima , ar.
Ecce afris erutn terris boscello della famiglia delle auranziacee.
Citrea V. Limoni*. (J.)
Petr., Sat., pag. 4". CITULA, Citula. (Ittiol.) Cuvier ha appli
cato questo nome ad un genere della fa
Plinio si inoltre assai inlertenulo nel miglia degli atrattasomi , da esso stabilito
parlare delle tavole di citrus, e ci ha la accanto ai Soghrrelli ed alle Seriole.
sciale le dimensioni delle pi belle , e i (V. questi articoli.) Gli assegna per carat
nomi di coloro ai quali erano apparte teri, oltre a quelli che appartengono ai
nute. sugherelli , d'avere i primi raggi delle
La maggiore era quella fatta fare da loro pinne dorsale ed anale allungati e
Tolomeo, re di Mauritania; imperocch falciformi, come pure le loro pinne pet
aveva un diametro di quattro piedi, e torali.
una grossezza di tre pollici, ed era com Ne indica una sola specie senza descri
posta ili due pezzi che combagiavano cosi verla, (f. C.)
bene, da non riconoscerne le commettiture: CITULA. (Ittiol.) A Roma cosi chiamasi
il perch questa tavola era pi raara- il pesce S. Pietro, Zeusfaber, Linn. V.
vigliosa, che se fosse stala d'un sol pezzo. Zeo. (I. C.)
Di queste ultime, cio di quelle d' un sol CITUS. (Ittiol.) Willughby ha indicalo
pezzo, ne annovera due : una aveva qual sotto questo nome il ghiozzo, Cottus
tro piedi meno nove linee di diametro , gobio, Linn. V. Gniozzo. (I. C.)
e cinque pollici e tre linee di grossezza; '* CIUCA (Mamm.) una fra le volgari de
l' slira aveva quattro piedi e tre pollici nominazioni dell'asina. V. Asina e Ca
di diametro ed un solo pollice e mezzo vallo. (F. B.)
di grossezza. La prima ebbe il nome da ** CIUCO. (Mamm.) uno fra i nomi vol
Noruio, liberto dell'imperatore Tiberio, gari dell1 asino. V. Asino e Cavallo.
al quale questa tavola apparteneva ; la (F. B.)
seconda poi era di questo imperatore. CIUFFETTI. (Bot.) Ha questo nome
Pi che dalla qualit naturale degli al volgare la centaurea moschata. (A. B.)
beri, facevano, per quanto appare, dipen CIUFFETTO (Ornit.) Nella Storia degli
dere la bellezza di queste tavole da certi Uccelli, tav. 4'9, 420i na questo nome la
scherzi che accompagnavano la parte del Scorza ciuffetto, Ardea ralloides, Scop.
legno che le formava; e sappiamo inoltre V. Airone. (F. B.)
da Plinio che adoperavasi un solo nodo CIUFFETTO. (Ornit.) II nome di houpette,
proveniente dalle radici, e che i nodi na che noi cosi traduciamo, applicato alla
scosti in terra erano pi ricercati e tenuti Tanagra col ciuffo di Caienna, di Buffon,
in maggior pregio, di quelli che prove Tanagra cristata, Linn., e Tachyphonus
nivano dal tronco degli alberi. La bel cristalli!, Vieill. (Ch. D.)
lezza maggiore poi di queste tavole con CIUFFI, Pennae aiiriculaeformes. (Or
sisteva nel colore; e si amavano princi nit.) Gruppi di penne pi lunghe delle
palmente quelle le cui splendide venature altre, spesso erigibili, che trovatisi supe
avevano una tinta come quella di viuo riormente agli occhi in varii uccelli ra
melato, ed erano pi stimabili in ragione paci notturni, come nel gufo reale, nel
delle differenti degra dazio ii e delle onde l'allocco, nell'allocco di padule, nell'as
irregolari o bizzarre on le erano marmo siolo, ec (F. B.)
rizzale e per cui pigliavano la somiglianza CIUFFO, Cristo. (Ornit.) Quest'ornamento
della pelle ili tigre, di pantera o anche della testa di molti uccelli consiste in
della coda del pavone. (L. D.) penne pi lunghe delle altre, che ordi
CITTA. (Bot.) Questo genere che trovasi nariamente formano un ciuffo pi com
nella Flora della Coccincina del Lou- pleto nei maschi che nelle femmine , le
GI ( 578 ) civ
quali ne sono spesso mancanti. Talora che reca un ciuffo nei tempi fredJi
le penne del ciuffo sono naturalmente non lo mostra quando la stagione cal
erette ; talvolta il ciuffo non che una da. Lo stesso autore fa pure osservate
riunione ili penne lunghe e strette, po che gli uccelli ornali d'un ciuffo sono
sate sul vertice, che un poco eopravan mollo rari al Paraguai, e che per quanto
zano posteriormente, e che l'uccello, siffatto ornamento riguardisi in generale
quando agitalo, erige per l'effetto d come il Misi ini ho del maschio, qua
una contrazione muscolare della medesi sempre comune ai due sessi.
ma natura di quella che fa rizzare Si chiamano pi particolarmente pen-
peli dei mammiferi compresi da terrore micchi, i ciuffi composti d'un fastello
o infiammati di collera. di penne rastremale, come nel pavone,
Si veggono ciuffi nella maggior parte iiell' uccello reale, ovvero a formi Ji
delle famiglie d'uccelli. Se ne osservano spiga, come nello spicifero. (Ch. D.)
negli alcioni o uccelli S. Maria, nelle ** Chiamasi egualmente ciuffo la riu
lodole, nei monachini, nelle quaglie, nione di peli o di penne sollevale sopra le
nelle anatre, nei cacichi , nei colibr, altre, posla in qualunque parie del corpo
nelle coracie, nei cuculi, nei fagiani, degli animali. (F. B.)
nelle raiotere, negli aliuzzi, nei tuffetti, CIUFFO AL COLLO. (Ornit.) Questo nome
nelle pesciaiole, negli aironi, nei merli, applicato ad un uccello-mosci ili Geen
nelle cince, nelle passere, nelle balie, na , Trochitus ornatili, Gmel , e ad un
negli uccelli-mosche, nelle otarde, nei gallinaceo, fagiano di monte col ciuffo
picchi , nei piccioni, nei promeropi , al collo, Tetras huppe-col, Temm., Te-
nelle rupicole, nelle lanagre, ec. trao cupido. Latti. (Cu. D.)
Finalmente i ciuffi, secondo il posto CIUFFOLOTTO. (Ornit.) Una fra le
che Occupano al vertice o all'occipite, denominazioni volgari della Pyrridt
la loro situazione diritta o ricurva, la vuigaris, Briss. V. Monachino. (F. B.)
loro direzione sviluppala o ripiegala, e la " CIURLETTO. (Ornit.) Nel Pisano cosi
loro forma e lunghezza , somministrano chiamato l' Anthus campestri!, Bechsl.
dei caratteri proprii a far distinguere le V. Pispola. (F. B.)
specie. Infatti, il ciuffo pendulo in ad " CIURLETTO. (Ornit.) Nella Storia de
dietro nel fagiano dorato, nell'anatra gli Uccelli, lav. 452, ilislinta con que
col ciuffo della Luigiana, nella marzaiola sto nome la Tringa minuta, Leisler. V.
della China, nella caucroma , nella sgarza Tsinga. (F. B.)
ciuffelto, nel chiurlo col ciuffo, nella CIURLOTTELLO. ( Ornit. ) Denomi
moretta turca, noi piviere col ciuffo, ec; nazione volgare del JYumenim teauiro-
suscettibile di erezione a volont nella' stris, Vieill. V Cbidrlo. (F. B.)
bubbola, nei cacat; longitudinale ed in!*. CIUflLOTTINO. (Ornit.) Nella Provili
forma di semicerchio, prominente sul eia Pisana ha volgarmente questo nome
becco, nella rupicola, nel cefalottero; l' Anthus campestri!. Bechsl. V. Pispo
formalo di penne decomposte o le di cui la. (F. B.)
barbe sono separate le une dall'allre, nel;. CIURLOTTO. (Ornit.) Nel Pisano cosi
fagiano coronato delle Indie; composto chiamasi il Numenius araaata, Lalh. V.
di penne strette e come scalale , un Chioklo. (F. B.)
poco inclinate in addietro, ma con la .. CIURLOTTO MARINO o NERO. (Or-
punla ricurva in avanti, negli ldtori;| 4 Vecchiano conoscesi volgarmente
tresversalmente posalo nel re degli aluz- sotto queslo nome il raiguatlone. Ibis
zi posalo in addietro nell'argo: mitri- falcine/lus^'TeiamLyi Ibis. (F. B.)
forine nel luraco, ed in frma <Ii pen-j~CIDRt
Macchio nell'airone bianco a berretto | LOTTO MARINO. (F. B.)
nero. " CIURLOTTO PICCOLO. (Ornit.) Nelli
Il D'Azara espone nel Tomo i. dei | Provincia Pisana ha questo nome vobjjre
auoi uccelli del Paraguai, pag. 6. della I il Numenius phaeopus, Lath. V. Cbi"-
traduzione francese, un'opinione contra lo. (F. B.)
ria a qu dia di coloro che riguardano i CIVAIA. (Boi.) Si usa in agricoltura
ciuffi ed i pennacchi come un effetto del d'indicare con questo nome tulli i semi
calore del clima americano. Crede che il che si ricolgono da piante leguminose 0
calore, dilatando la pelle e le fibre, debba baccelline, come i fagioli, le fave, le *
fare abbassare le penne della testa degli cerchie ec. (A. B.)
uccelli, e cita in esempio il chingolo, CIVETTA, Strix. (Ornit.) Bench questi
C1V ( 579 ) CIV
denominazione <olo applichisi volgarmente non sono tate tradotte, e qui non potre
a rerle specie d'uccelli rapaci notturni, mo presentare che l' analisi delle divisioni
sar qui considerata per una traduzione proposte da Savigny, in quella parte che
della parola strix, nel senso generale che ha pubblicata del suo Sistema degli Uc
le ha dalo Linneo, e ci limiteremo a di celli d'Egitto e di Siria , e da Cuvier nel
videre l'intera famiglia in due sezioni, suo Regno animale.
la prima delle quali abbraccer le specie Savigny assegnando all'intera famiglia
che hanno sulla testa delle penne ordi dei rapaci notturni la denominazione di
nariamente erette a ciuffi, e l'altra quelle civette, ululae, ha divise le specie che
che nou hanno veruna penna prominente. ha potuto esaminare, in cinque generi
Vi sono, infatti, tante analoge fra i rami ai quali ha applicalo i nomi di noctua ,
di questo gran genere, che, se conve- scops, bubo, syrnium, strix. Il becco,
nevol con lo stabilirvi delle sezioni per la cera, le narici, le orecchie, i ciuffi,
agevolare le studio delle specie, non an le unghie, considerate in ciascuno di que
cora forse il caso di formarvi dei ge sti generi , gli hanno offerto i seguenti
neri particolari, che cessano di essere risultati.
comparativi quando siamo costretti a de ifcccoinclinalissimonei tre primi, meno
sumerne i pi distinti caratteri da parli inclinalo nel quarto, allungato e quasi
diverse da quelle dalle quali usasi rica diritto alla base nel quinto.
vargli , e di assegnar loro eziandio per Cera gibbosa da ambedue le parti nel
base le respelli ve proporzioni di queste primo, appena lateralmente convessa nel
parli medesime. secondo.
I caratteri che presentano gli uccelli Narici piccole nel primo, nel secondo
rapaci notturni, consistono in un becco e nel quarto; grandi nel terzo e nel quinto,
compresso, corto, adunco, ed inclinato ed in quanto allo loro forma, rotonde e
fino dalla base, eccettualo nel barbagianni; discoste nel primo, ovali nel secondo,
la in.mdi buia superiore mobilissima, e un poco oblique nel terzo, trasversali nel
l'inferiore a bacino unito e con un leggiero quarto, e longitudinali nel quinto.
spigolo; una cera membranosa sul margine Orecchie mediocri, mancanti d'opercoli
anteriore , ove sboccano le narici roperte nel primo e nel secondo; orecchie esterne
da peli diretti in avanli; una lesta grossa grandi ed opercolate negli altri tre.
o nel maggior modo ricca di penne; occhi Ciuffi mobili nel seoondb e nel terzo,
grandissimi , diretti in avanti, ed incassati e per I" affatto mancanti nel primo, nel
in orbite larghe, concave, circondati da quarto e nel quinto genere.
un discodi penne toste e decomposte, le Unghie semplici nei primi quattro ;
quali , anteriormente , ricuoprono la cera , l'unghia intermedia crenulata sul margine
e posteriormente l'orecchio; la pupilla interno nel quinto.
suscettibile di dilatarsi e di ristringersi Le specie collocale dall' aulore nei suoi
senza cessare di rimaner rotonda; le pal cinque generi sono, per il primo, la ci
pebre contornale da ciglia che somigliano vetta, noctua gaux; perii secondo, l' as
a piumelte; la lingua leggermente cana- siolo, scops ephialles; per il terzo, l'al
licolala, papillosa nella sua met poste locco, bubo otus e l'allocco d'Egitto,
riore, e smarginata in cima; la bocca mol bubo ascalaphus; per il quarto, il gufo
to squarciala; i tarsi talvolta nudi, ma in salvatico, syrnium ululans; e per il quinto,
tulle le specie europee vestili fino ai il barbagianni , strix flammea.
diti, e spesso ancora fino verso le unghie, Cuvierdivide gli uccelli rapaci notturni
di penne corte e lanose; il dito esterno in otto sezioni o sotlogeneri, secondo la
suscettibile di girare in addietro; le unghie presenza ola mancanza di ciuffi, l'estensio
molto retrattili e con la punta tagliente; ne delle orecchie, la grandezza del cerchio
le remiganti dentellate sul margine ester di penne che cingono gli occhi, ec.
no; la prima pi corta eia terza pi lunga; La prima sezione, composta di allocchi,
dodici rettrici flessibili. otus, comprende le specie che hanno sulla
Pare che Tengmalm abbia fatto, sulla fronte due ciuffi , e l'orecchio con una
famiglia degli accipilrini notturni, un la- conca che si stende a semicerchio dal
Toro particolare e proprio a spargere becco fino verso il vertice, e che for
molla luce sul miglior moilodi distribuirne nita anteriormente d'un opercolo mem
le specie; ma 1 memorie dell'Accademia branoso. Le specie postevi dall'autore, sono
di Stockholmper l'anno 1793, ove trovasi il grand' allocco a ciuffi corti, strix asca
il suo trattato, scritte in lingua svedese, laphus, Sav.: l'allocco comune, strix
C1V ( 58 > ) CIV
ora/, Limi.; l'allocco di padule , strix a quelle che costituiscono i loro generili
ulula, e brachyotos, Gmel.;ed il grande caratteri. La loro enorme pupilla lasci m.
allocco d'America, strix tubo e virgt- entrare troppi raggi, abbigliano pere
niana, Gcuel. in pieno giorno , e la maggior parie delle
La seconda lezione (le elvelle, ulula) specie non veggono bene che al sorgere
comprende le specie che hanno il becco dell'aurora o al sopraggiungere del cre
e l'orecchio degli allocrhi , non per i loro puscolo ; se per non hanno che quali
cium, come la gran civetta grigia di assai brevi momenti per cacciare quanlo
Svezia, strix liturata, Relz., e la civetta le notti sono oscurissime , allora ad essi
del Canada, strix nebulosa, Gnu-I. pi agevole l'impadronirsi degli uccelli e
Le specie della terza sezione, ovvero i dei piccoli mammiferi , che sono aiMor-
barbagianni, strix, Sav., hanno l'orec mentali o assonnati : ed il senso dell' udito
chio grande quanto quello degli allocchi , probabilmente rinforzalo dalle grandi
un opercolo ancor pi considerabile, ed cavit del loro cranio in comunicazione
il becco curvo solamente verso la cima. con l'orecchio, rende eziandio pi ener
La strix flammea, Limi., la sola ci gici questi mezzi onde scuoprire la loro
tala dall'autore. preda. La poca forza che ha in essi
La conca degli uccelli della quarta se l'apparato del volo, e le loro penne
zione non consiste che in una cavit ovale a barbe sottili e finamente pcluviaie.
la quale non occupa la met dell'altezza gli pongono pure in grado di avvici
del cranio; mancano di ciuffi, ed i loro narsele senza roraore , e di piombare
piedi sono impennati lino alle unghie: sono sovr'essa improvvisamente- La vaslildelU
i gufi salvatici, syrnium, Sav., e per loro gola agevola egualmente ad essi i
specie quello che fra noi conoseesi sotto mezzi di trarre vantaggioso parlilo dal
il nome di gufo sabatico, Strix aluco e poco tempo che possono impiegare nella
stridula, Linn. ricerca del loro sostentamelo, laddove
I gufi reali, bubo, Cuv., che solo dif gli accipitrini diurni seno obbligali a
feriscono dai gufi salvatici per avere i mettere in pezzi gli animali che hanno
ciuffi, formano la quinta sezione, nella predati; i notturni, dopo aver loro rollo
quale si trova il gufo reale, strix bubo, il cranio, gli iughiollono per lo pi Inl-
Linn. l' interi , e rigettano, dopo la digestione
Le civette coi ciuffi, delle quali Le- delle carni, le ossa, i peli o le penne in
vaillant ha pubblicala una specie, e che pai Ioli ole. Stando sempre a coppie, il mo
sono gufi, i quali hanno i ciuffi pi di do col quale cacciano non fa loro perder
scosti e situati pi in addietro , e diff tempo nel disputarsi il cibo che, in man
cilmente erigibili al di sopra della linea canza di uccelli e di piccoli maromifen.
orizzontale, costituiscono la 6.a sezione. consiste in rei t ili ed in inselli.
La settima composta i. delle civette, Vi sono delle specie, come le Strix
noctua, Sav., che mancano di ciufti, e nyetea, le civette sparviere, la riveli!
le di cui orecchie non hanno l'apertura comune , le quali cacciano anco di giorno,
pi grande di quella che vedesi negli al ma, in generale, la loro vista disturbala
tri uccelli; queste specie si suddivono i. da una luce troppo viva, e meni re il soie
in civette sparviere, surnia, Dumr., che sull'orizzonte, questi uccelli si ritirano
hanno la roda graduata; 2. in civette a nelle buche degli alberi e dei muri. Tal
coda corta coi dili impennati , come la volta stanno rannicchiati sui rami, ed al
strix nyetea, Linn., la civetta comune, lora le cince, i pettirossi, i filunguelli,
la civetta rossa bionda ; 3. in civette che le ghiandaie, i merli, ec. , vengono al
hanno la coda corta e i dili nudi , come assalirgli, la quale antipatia ha dalo Ino*1
la civetta lionata, la civetta nera, la ci alla caccia della Fistierella, caccia eie
vetta a collare; 4< in civette che hanno solamente pu farsi con buon sucres
i tarsi e i diti nudi, come la civetta nu- un'ora avanti il finir del giorno; giacete
dipede. al momento del suo cadere gli urcrl'ellii
L'ottava ed ultima sezione comprende lungi dall'essere invitali dall' imilsiwne
gli assioli, Scops Sav., the hanno le orec del grido del loro nemico, si sforzano a
chie a fior di testa, i dischi imperfetti, fuggirne la persecuzione.
ed i ciuffi analoghi a quelli dei guf e Abbiamo gi veduto che gli accintimi
degli allocchi. notturni hanno le due mandibole mobili
Gli accipitrini notturni presentano al come quelle dei pappagalli; per la qui!
l'osservatore molte altre particolarit olire conformazione del becco possono minai
CIV ( 58' ) CIV
ciare ooloro che gli si avvicinano, con una; Ne possegghiamo tre, cio il gufo reale,
scricchiolala che risulla dal raschiare fra l'allocco e l'assiolo, presso i quali possono
loro le mascelle; erigono contemporanea aggrupparsi le altre specie o variet.
mente le penne, stendono le ali, e fanno Gufo beale, Slrix bubo , Linn. Que
diversi moli che sembrano ridicoli. Do st'uccello, ch' rappresentalo in colori
minano a loro riguardo delle opinioni po nella tavola 83 di Frisch , nella 435* di
polari mollo sfavorevoli , e che fanno di Buffon , e nella 25.a di Lerrin , ha, dal
menticare i servigii da essi resi all'agri l' est remila del becco fino a quella della
coltura, distruggendo i piccoli animali coda, ventidue pollici di lunghezza ; ha
rosicatori. I quali pregiudizi! derivano circa venticinque pollici di sbraccio , e le
certamente dall'impressione che fa nascere sue ali si estendono fino ai Ire quarti della
la loro voce lamentevole nelle ore del coda, che ha dieci pollici ; il suo becco ,
silenzio in cui tutti gli esseri riposano; nero , lungo due pollici ; la sua pupilla
le loro grida lugubri, associate all'idea nera, l'iride gialla crocea, ed i suoi
dei sepolcri, sono un sinistro presagio occhi sono contornati ila un cerchio di
per il volgo quando sono sentiti sulla casa penne arruffale , la di cui circonferenza
di un malato dai parenti rattristali che grigia nerastra. La sua grossa testa , i
ne temono la morte. Bench questa su ciudi che la sopravanzano e le parli su
perstizione abbia pur credilo presso le periori del tuo corpo sono ondate e va
popolazioni americane, sembra che nella riale di nero e di un rosso biondo lio
Florida e nella Nuova-Georgia, venga ri nato; la sua gola biancastra; il petto
guardato l'allocco per un segno di sa ed il venire presentano delle macchie lon
viezza , perch i sacerdoti se ne decorano; gitudinali nere e delle fasce trasversali ,
ina la facolt d'invesligare l'avvenire pu brune e mollo strette, sagittale, sopra
egualmente servire alla spiegazione di que un fondo rossiccio; i tarsi sono coperti
st'emblema per un uccello anticamente fino all' unghie da una folta peluvia e da
consacrato dai Greci a Minerva. penne giallognole; la coda si compone
Le buche dei massi, i casolari, le travi di dodici penne eguali. La femmina, la
dei vecchi edifizii , sono i luoghi ove gli di cui gola non bianca, ha le tinte pi
uccelli notturni fanno per le pi i loro chiare. V. la Tav. 198.
nidi, che pur talora si trovano nei cesi" Questa specie, che sembra suscel libile
dell'erbe o nelle buche che certe specie di variazioni mollo considerabili nella
scavano da loro medesime in terra. Le fem grandezza e nelle linle, si Irova nelle di
mine vi parloriscono due a quattro uova, ed verse regioni dell'Europa, e s'incontra
i figli nascono coperti d'una folta peluvia. in varie parti del globo; ma , pi comu
Se, come abbiamo gi fallo osservare, ne in Germania ed in Russia , lo meno
lo stato della scienza non permette di se in Francia ed in Inghilterra. I massi e
guire, per l'enumerazione delle molle le vecchie torri abbandonale, le chiese fuor
specie della gran famiglia delle civette, i di mano, i vecchi castelli, i boschi delle
metodi che abbiamo esposti di sopra, e montague, sono i luoghi specialmente ri
dove non sono tulle annoverate, questa cercali dal gufo reale , che mai non ve-
circostanza far evitare l' inconveniente desi nelle pianure, e che poco si appol
di estendere a generi secondarli o a sol laia sugli alberi. Tollera pi facilmente
togeneri, delle denominazioni specifiche la luce degli altri uccelli notturni. Per
che traggono la loro origine da idee falsr ci parte pi presto per la caccia, e rientra
o discordi, come quella di due, condot pi tardi nella mattina. Gli animali che
tiero, proveniente dall'erronea supposi preferibilmente ricerca sono i topi comu
zione che le quaglie, al momenlo della ni, quelli di bosco, le talpe, i conigli, i
loro partenza, fossero guidate dagli alloc leprotti: prelcndesi ancora che assalga i
chi, e quella di chat-huant, gufo gallo, capriuoletli. In mancanza di questa preda,
che associa degli esseri di natura ben di si getta sui pipistrelli, sulle serpi, sulle
versa , per la ragione che si credulo ri Iucerlolc, sui rospi, sui grossi inselli. Fri
conoscere, nella testa depressa dell'uccello sch, che ne ha mantenuti in schiavit ,
e nel suo sguardo, una specie di somi e che dava loro da mangiare dei pesci ,
glianza con un mammifero. ha osservato che prima d'inghiottirgli ne
. I. Civette coi ciuffi. rompevano le lische, come hanno cura di
rompere le ossa dei mammiferi, e che
Le specie di questa sezione hanno ge dopo qualch* ora rigettavano dal bacco,
neralmente i nomi di al/occhi o di gufi ed in pallottole, le lische non digerite,
Diiion. delle Scienze Nat. Voi. VI.
CIV ( 58 ) CIV
come ci pure effettuati per le ossa ed i citt : cos pi volle ne dimorano nella
peli degli .in muli. Quesli uccelli ricusa cupola del nostro Duomo, ove vivono
vano costantemente di bere; non bisogna dando la caccia ai piccioni , ai topi , ai
Sit concluderne che in libert punto non gatti ec. In qualche luogo, ma non in
CTano, giacch vari i uccelli rapaei diurni Toscana, che sappiamo, adoprasi per U
sono stali veduti bere nascondendosi , caccia, cio per richiamare qual zimbello,
quando trovano l'occasione di soddisfare in un'ampia tesa di pauie gli uccelli diur
ad un bisogno che il loro genere di vita ni, come ghiandaie, merli, lordi, ec.
rende d'altronde poco frequente. (F. B.)
Pare che la grossa corpulenza di questi Le specie o variet che sembrano av
uccelli non sia di ostacolo alla loro leg vicinarsi al gufo reale per la grandezz.it
gerezza n allo sviluppo delle loro forze; e per il loro mantello, sono:
poich nell'ora del crepuscolo s'inalzano Il Gero beale d'Italia, di Brisson,
a molta altezza, e vantaggiosamente so ovvero Gufo beale d'Atene, rappresen
stengono l'incontro dei numerosi branchi talo nell' Aldrovaudo, p.ig. 5 io, negli Spi
delle cornacchie , che disperdono, e fra i cilegi! d'Edwards, lav. 227, ed in Selig-
quali fauno anco qualche preda; accade mann, tom. 7, lav. 6, il quale solamente
loro ben spesso di battersi anco con le ne differisce per un abilo pi cupo e per
poiane, e ili togliere ad esse la preda. i suoi piedi pi corti e pi rastremali.
Nelle altre ore del giorno, il gufo reale Il Gufo beale di Lappo.ua, Strix
vola pi basso, ed anco a fior di terra. scandiaca, Gmel. Retz., che ha il corpo
Quesl' uccello serviva nella falconeria bianco, con macchie nere , e cbe , simile
per farla caccia al nibbio. Onde renderne alla Strix nyetea, eccettuati i suoi ciuf
la figura ancor pi straordinaria, gli si fi, probabilmente una variet proJolla
attaccava una coda di volpe, e, quando dal clima , la quale , d'altronde , non
si posava nella campagna, il nibbio, che conosciuta che per una figura di Rud-
Io aveva veduto, veniva a porsi virino a beck.
lui onde soddisfare alla sua curiosit, e Il Gufo beale d'Affrica, Buio :
dava cosi al cacciatore il tempo di avvi pensis Daud. , di cui Levaillanl In
cinarsi tanto da potergli sparare il colpo. data un'eccellente figura, tav. 40 della
Con un espediente della medesima natura, sua Ornitologa , e che ha il corpo sola
i fagianai, che si erano procurali un gufo mente un poco pi piccolo e pi lotto.
reale, ponevano la sua gabbia sopra un Il Gufo beale della Vibgihia, Strix
posaloio, in un luogo scoperto ove si virginiana, Gmel., Edw., lav. 60; Selig-
riunivano le cornacchie, e dove lor si ti manu, tom. 3, lav. i5, e eh' Ellis chiama
rava facilmente, adoperando la cerbottana allocco coronato , nel suo Viaggio alla
invece dello schioppo, per non spaventare baja d'Hudson , tom. 1 , pag. 55. Vieil-
> fagiani. lol, che ha rappresentalo quest'allocco
Nelle buche dei massi ed in quelle delle nella lav. 19 della sua Storia degli Uc
vecchie mura fabbrica generalmente il celli iteli' America settentrionale, lo in
gufo reale il suo nido, composto di ra dica per una specie particolare sotto il
moscelli ili legno secco, intrecciati di nome di allocco dei pini , e lo descrive
sottili radici , e coperto internarueule di della lunghezza di diciotlo pollici; ha le
foglie. Il qual nido, che ha circa tre pie penne del collaretto nere e rosse bionde
di di circonferenza, non contiene che due alla loro base, la cravatta bianca, il collo
a tre uava rotonde, bianche bigioline, e varialo di rosso biondo e di bianco; delle
pi grosse di quelle di gallina. I figli sono strisce trasversali, strette e nerastre, sulle
voracissimi, ed il loro nido sovrabbouda parli inferiori del corpo , che offrono ,
di provvisioni. d'altronde, un mescuglio di rossiccio e
Il grido del gufo reale, ch'esprime di bianco; il disopra del corpo spano di
huihon , houhou , pouhou , fortissimo. macchie e di punii nerastri , e le penne
Quando l'uccello affamato, questo grido delle ali e della 1 oda rigate sotto di fa
assai lento; allorch per agitato dalla sce nere, trasversali.
paura, pi precipitalo, e somiglia a Il grand' Allocco d' AbduKA, Bubo
quello degli uccelli rapaci diurni. magellanici!?, Gmel , Var., e lav. color,
"* In Toscana abitano i gufi reali nelle di Buffon, 835, sotto il nome d'allocco
boscaglie dei monti, nelle grotte o negli delle terre magellaniche, che , a quanto
edifizii rovinati: qualche volta si stabili pare, identico col jacurutu del Marcgn-
scono ancora nelle grandi fabbriche delle vio, Hitt. Nat. Bras., e col nacarvl*
CIV ( 583 ) CIV
del D'Aura, n. 4a- Quest'uccello abita suo becco largo tredici linee; le penne
i grandi boschi, e si appollaia abitual arruffate che sopra ricadono sono to
mente sui rami ilei mezzo degli alberi ste, bianche ed hanno la punta nera. Gli
pi alli e pi (olii delle foreste, sulla occhi, che hanno l' iride d'un bel giallo,
rima dei quali fabbrica il suo nido. 1 suoi sono contornati da un cerchio di penne
figli, iu numero di due, assumono la li arricciale, biancastre, con la punta bru
vrea itegli adulti appena hanno perduta na; quelle che formano il giro esterno
la loro prima peluvia. La total lunghezza delle orecchie sono nerastre alla base, e
di quest'uccello di diciassette pollici; la loro cima variata di macchiuzze
i suoi ciuffi , che abbassa a piacere, hanno rosse bionde e biancastre. I ciuffi sono
trenta linee di altezza; le parti superiori composti di sci penne diritte , brune ne
del suo corpo hanno delle strisce sagit rastre, lionate al margine esterno, e pi
tale, con punti rossi biondi chiari, sopra pallide alla loro frangia interna , con
un (ondo bruno , e le parli inferiori sono macchioline nere. probabile che il nu
rigale trasversalmente di bruno e di bianco. mero di queste penne varii , poich Le-
Il Gufo reale della Ldigiana, Bubo win ne ha trovate nove, e Temminck
ludovicanus , Duud., che Mauiluyt ha dieci. La lesta, il collo e il dorso sono
descritto nell'Enciclopedia melodica , e il variati di bruno, di biancastro e di ros
di cui mantello meno scuro che nel siccio; il petto ed il ventre sono lionati,
nostro, ma che, d'altronde, noti ne di con macchie longitudinali brune , le di
versifica che per una grandezza un poco cui inferiori formano specie di steli ra
inferiore. mosi che slaccano aopra un fondo bianco,
Il GOFO BEALB DEL ClILAS, Strx e sono accompagnale da striscinole scure
ceylonensis , Gmel., rappresentalo nelle sagittale. Altre strisce trasversali del me
Illastr. di Brown, tav. 4, sotto il nome desimo colore, bens regolari e pi larghe
di grand'allocco a ciuffi del Ceilan, ha sulle penne delle ali che sa quelle della
un piede e undici pollici inglesi di lun coda , no fanno risaltare il colore lionato.
ghezza; i suoi ciuffi sono corti, diritti ed I tarsi e i diti sono coperti d'una peluvia
appuntali; le parli superiori brune [ni rossa bionda; il suo becco e le unghie
tide , rossastre , e rigale di nero ; le parli sono nerastre. L'abito della femmina ha
inferiori bianche giallognole, con strisce meno rsso biondo di quello del maschio,
d'egual colore; le penne delle ali e della ed il fondo ne grigio bianco; ha sulla
coda rigale di nero , di bianco e di rosso gola uno spazio tutto bianco. I giovani
pallido. Ci che parrebbe maggiormente sono rossi biondi biancastri avanti la lo
allontanare questa specie dal gufo reale . ro muda ; la coda e le ali sono grige ,
ad onta della sua elevata statura, la con numerosi punii bruni , e con sette
circostanza che i suoi tarsi sono nudi fino od olio fasce trasversali brune cupe; la
alle ginocchia, come pure nella specie, faccia bruna nerastra. La (avola colorita
assai pi piccola, la quale conosciuta ili Buffon, n. 39., stata fatta proba*
sotto il nome di allocco nudipede. bilraente sopra un individuo tuttora in
L' Allocco di secco grosso. Vieillot quello slato, ove le orecchie, appena vi
descrive sotto questo nome, strix cras- sibili , sono pur presenlate in un modo
sirosirs, un allocco lungo circa diciolto tanto pi difettoso in quanto che, in
pollici, ch'esiste al Museo di Storia na questa specie, sono lunghe cbme la met
turale di Parigi, e il di cui becco, gros della lesta.
sissimo e della massima robustezza, Quest'uccello, assai comune in Fran
bruno nerastro. 1 suoi ciuffi sono neri, cia, ove passa tulio l'anno, si trova pure
il collaretto bigiolino, con un margine in Inghilterra, in Germania, in Svezia:
nero; il suo abito biancastro sparso di abita ordinariamente nelle foreste, nelle
moltissime strisce trasversali, brune; i caverne delle rupi, nelle case rovinale,
diti sono pelosi. Non conoscesi il paese ove fa sentire nel corso della notte un
natale di quest'uccello. gemito lamentevole c/ow, cloud, che len
L'Allocco, Strix otus , Limi., I-risi h, tamente pronunzia, e con un tono gra
tav. 99: Bri. Zool. tav. B 4, Rg- ' ve. Il suo cibo consiste in topi di bosco,
Questa specie, molto comune in Francia, topi comuni, sorci, talpe, ed in coleot
ha Ire. liei a quattordici pollici di lun teri. Fabbrica il suo nido nelle burhe
ghezza dal vertice fino alla cima della degli alberi, e spesso s'impadronisce di
coda , di cui le ali oltrepassano un poco quelli abbandonati dalle poiane e dalle
l'estremit, e tre piedi di sbraccio. Il gozzere; vi partoriste quattro o cinque
CIV C ) CIV
uova bianche, quali tonde, e che sono mancanti di ciuffi, ed stato la crasi
rappresentate da Lenin con una tinta delle raddoppiature, che lo hanno fallo
giallognola, lav. 6., n- i. del primo vo chiamare talora strix ulula, talvolta strix
lume dei suoi uccelli della Gran-Brelta- brachyotos. Le penne raggianti che con
gna. I figli, bianchi appena nati, assu tornano i suoi occhi, sono nere alla base,
mono quali he colore in capo a quindici poi bianche, e con puntolini neri, bruni
giorni: allorch s vuole allevargli, bi e gialli alla circonferenza. La testa e le
sogna cavargli dal nido ancor giovani, parli superiori ed inferiori del corpo of
giacch pi tardi ricusano qualunque frono delle macchie longitudinali nere
specie di cibo. sopra un fondo giallo ocraceo. Le ali, che
Gli allocchi hanno 1' abitudine di fare oltrepassano la co.la , sono bianche sotto,
dei gesti bizzarri, che gli antichi carat con tre o quattro fasce brune; la coda,
terizzavano per satirici, motus satyricos, d'un giallo pi pallido, ha quattro o cin
e Buffon ha dimostrato su ci l'errore que di tali fasce, ed il suo margine
degli anatomici dell' Accademia delle bianco. Le gambe sono impennate fino
Scienze , che avevano attribuito alla da all'origine dei diti; il becco e le unghi
migella di Numidia, Ardea virgo, il sono nere. La femmiaa ha delle macchie
nome di giocolalore e di buffone, che bianche sulle penne fcapolari e sulle let
Aristotele applicava agli allocchi, e che trici alari ; le loro penne secondarie hanno
potevano egualmente appartenere ad altri la punta bianca, ed il mantello , in
uccelli notturni , attesoch i gesti dei generale, meno cupo; i giovani hanno la
quali si tratta si riducono ad un conte faccia nerastra.
gno di sorpresa, ad un frequente girar Questa specie, rarissima in Francia,
di collo, a movimenti di testa in s ed arriva, nei mesi di settembre e d'ottobre,
in gi, ad un scricchiolar di becco, a in Olanda ed in Inghilterra , ov' mollo
trepidazioni di gambe , ed a moli di piedi comune. Ne parte in primavera per tra
dei quali portano un dito talora indie sferirsi nell'Europa settentrionale, ove,
tro, talvolta innanzi. secondo Temminck, nidifica sulla terra,
"* L'allocco non mollo raro in To su qualche eminenza, e nei pabuli, in
scana; abita nei boschi: per il solilo in mezzo all'erbe alle. Nel giorno sta nasco
inverno in quei di piano, in estate in sta nei boschi , e la sera va in traccia
quei di monte. Non sappiamo che covi della sua preda, la quale consiste in topi,
in Toscana. (F. B.) uccelletti ed insetti. Pare che quest'uc
Dopo l'allocco a cravatta bianca, Otus cello si trovi pure in America, eJ anco
albicollis , Daud., che veramente una alle isole Sandwich, nel mar Pacifico.
semplice variet del nostro allocco co ** Probabilmente l'allocco di pailule n
mune, ecco quelli che, perla grandezza a passare l'estate sui monti, o nei pa'
o per altre considerazioni , pi o meno transalpini, giacch mai in questa stagione
ad esso si accostano. ne abbiamo veduti nella pianura Pisana,
L' allocco di padole , Strix brachyo- ove d'altronde assai comune nelle altre.
tos e Strix ulula , Gmel. ; gufo di orec In autunno ed in inverno abita le nostre
chie corte, delSounini, e civetta o allocco giuncaie e le rive dei paduli, talch al
a ciuffi corti, Cuv., rappresentalo iu colori lora accade spesso di vederne alzare quando
in Frisch, tav. ioo; nella Zoologa Bri si battono questi luoghi con i cani, cer
tannica, tav. B, IV, fi. 3, nelle tav. cando i beccaccini , i re di quaglie, le
color, di Buffon , n. 438 , ed in Lewin, gallinelle, i voltolini, ce. Sono allora cras
n.? 25, sotto il nome di allocco dei bo sissimi e molto buoni a mangiarsi. Nel
schi. Quest'uccello che ha tredici pollici loro stomaco abbiamo sempre trovali <ki
di lunghezza, non ha ciuffi mollo visibili. topi acquaiuoli (Lemmus amphihias,i
Secondo Linneo e Buffon, questi ciuffi topi campagnuoli (Mus arvalis), dell'
non consistono che in una sola penna, e pispole, dei pett'azzurri , ed altri anima
per quanto, secondo il Rczio e Temminck, letti proprii ai luoghi umidi {Savi, Or-
ve ne sieno due o Ire per parte , non nit. Tose. , tom. i. . pap, ?3.)
possono vedersi quando l'animale morto L'Allocco a ciuffi prostrati, Si"'
ovvero in uno stato tranquillo; il solo griseata, Lai h. Questo uccellodellaGuiana,
timore lo risolve ad erigerle. La qual cir descritto da Levaillant nella pag. i'4J>
costanza, unita alla relativa piccolezza e rappresentalo nella lav. 43 dell su
della sua testa , ha determinalo varii au Ornitologa di Affrica, sotto il nome <!
tori a porre quest'allocco fra le civette civetta a ciuffi bianchi, sembrato a Co
CIV ( 585 ) CIV
Ter che solo differisca dai gufi per avere riori brune cenerine, le inferiori fer
i ciufh lunghi e flessibili, situati pi in ruginee e ticchiolate.
dietro, e di pi difficile erezione. gran L'Allocco macchiato, Strix macu
de quanto il nostro allocco comune. Le lata, Vieill. Questa specie, descritta dal
sue ali in riposo arrivano alla met della D'Azara, n. 44-, sotto il nome di nacu-
coda, che ha rotonda la cima. Le parli rata macchiato, ha quattordici pollici
superiori sono brune rosse bionde, imper di lunghezza, e pi di tre piedi di sbrac
cettibilmente rigate d'un bruno pi scuro, cio. I ciuffi sono neri internamente, e
con macchie bianche sparse su qualcuna bianchi fuori; dal basso dell'occhio parte
delle lettrici alari , sulle scapolari e sulle da ambedue i lati un listello nero e largo
barbe esterne delle prime penne delle al! due linee, che, ritornando disopra all'oc
e della coda. Il corpo inferiore bianco chio, va a riunirsi con quello della parte
rossiccio, con strisce brune finissime; i opposta per una specie di marezzatura
tarsi sono impennati fino alle prime arti nera e rossa bionda. Le penne del pileo
colazioni dei diti; le unghie sono brune, sono nere nel mezzo e lionate al loro
ed il becco giallo. Questa specie assai margine; quelle delle parli superiori sono
rara. nerastre, col ceulro e coi margini d'un
L'Allocco ascalafo, o Allocco d'E bianco giallognolo, pieno di linee e di
gitto, Bttbo ascalaphus., Sav. , Sist. , punti bruni; il mento bianchissimo;
pag. 5o., e tav. 3., Kg. 2. della gran l'o la gola, il petto e i lati del corpo sono
pera sull'Egitto. Questa specie, trovata variali di macchie lunghe e nere, e d'un
in Scozia , di dove slata mandata a poco di giallo pallido sopra un fondo
Pennant , e eh' rappresentala nella Zoo bianco; il venire di quest'ultimo co
logia Britannica , tav. B., III. pi lore ; i tarsi sono rossicci , ed il becco
grande un quarto dell'allocco comune. I nero.
suoi ciuffi sono corti e formati d'un L'Allocco ticchiolato, Strix macu-
buon numero di penne; le parti supe losa, Vieill. Questa specie, che vedesi
riori del corpo sono lionate , con mac al Museo di Storia naturale di Parigi ,
chie brune e vermicolate; le parli in ov' stata portala dal Capo di Buona-
feriori sono rigate in traverso da strette Speranza da Pron , presso a poco della
linee. grossezza del gufo salvai ico. Le parli su
L'Allocco del Messico, Strix mexica periori del corpo sono ticchiolate di bian
naed americana, Gmel.; Asio mexicanus co; i ciuffi sono larghi; le parti inferiori
ed americanus , Briss.; allocco stridulo, sono trasversalmente rigate d' un bruno
Vieill., Storia degli uccelli dell'America nero sopra un fondo bianco ; la coda
settentrionale, tav. 20. Quest'uccello, traversala da sette fasce alternativamente
ch' il feliceps americanus di Barrre, il brune e bianche; il basso ventre, il sot
lecolotl dei Messicani, l' amiskoho degli tocoda ed i tarsi sono bianchi. Le sue
abitanti della baia d'Hudson, il canot dei uova sono quasi della grossezza di quelle
Canadesi , il houhou dei coloni di S. Do di gallina, e tutte bianche.
mingo, grande quanto il nostro alloc L'Allocco della China, Strix sinen-
co; ha i ciuffi nerastri, la faccia bian sis , Dami, e Lath. Quest'uccello, di
castra , con le penne del collaretto nere; verso dal gufo reale della China , variet
un fascetto di piume, di stelo nero, e del nostro gufo reale indicato da Man
che sono mescolate di rosso .biondo e di iluvi, grosso quanto l'allocco comune.
bianco sulla gola ; il pileo mescolato di Sonneral, nella pag. i85. del a. tomo
bruno e di nero ; il collo ed il dorso ri del suo viaggio alle Indie orientali, lo
gati longitudinalmente di nero sopra un descrive col pileo, col collo posteriore,
fondo giallognolo; macchie sagittale ed col dorso, col groppone, con la coda e
altre irregolari sulle lettrici delle ali con le lettrici alari d'un bruno rossiccio,
fasce nere trasversali sulle penne delle con lineette nere ondulale; ha quattro
ali e della coda , che ha il fondo ferru fasce trasversali alle penne medie, ed al
gineo; merlature sopra una delle penne cune macchie bianche rossicce alle pi
dell". da e sulla met d' un'altra ; le parti grandi; la penue della fronte bianche,
inferiori mescolate di rosso biondo , di la testa anteriore e la gola rosse bionde
bianco e di nero; i tarsi e i diti coperti chiare, una fascia nera, longitudinale,
d'una peluvia rossiccia ; il becco e le un e che si slarga alla sua cima su tulle le
ghie nere. La femmina, ch' l' allocca penne di quest'ultima parte; il petlo,
americano di Briwon , ha le parti supe il ventre e le cosce rossi biondi pi cu
CIV ( 586 ) CIV
pi, non una fascia nera longitudinale , sloch dalla brevit di queste penne suf
ch' trasversalmente divisa da altre fa ficientemente lunghe da distinguersi anco
sce bianche; il becco ed i piedi neri. nell1 uccello raorlo, ha probabilmente dato
L'Allocco del Coroma.ndel, Slrix co- lungo a varii sbagli sulle indicazioni di
romanda, Daud. e Lath. Specie un terzo individui presentati come specie partico
pi piccola della precedente, fattaci co lari, bench tanto poco diversifichino ilal-
noscere dal medesimo viaggiatore, chel'ha l' assiolo da non essergli associali. Tali
chiamata allocco piccolo della costa del sono la Strix carniolica, dello Scopali, la
Coromandel , e che ha le parti superiori Strix puichella, ovvero allocco gentile,
grige lionate con macchie bian he rossicce di Pallas, la Strix deminuta , ovvero al
sul margine esterno di ogni penna, qual locco nano dello stesso aulore, la Slrix
che fascia trasversale di quasi1 ultimo co torca del Celti; e quest'ultimo uccello
lore sulle penne medie delle ali, di alcune ofTre l'occasione di osservare con qual fa
macchie rolonde sul margine esterno delle cilit si propaghino gli errori di nomen
grandi; tre fasce trasversali bianche ros clatura. Tulli gli autori che fanno men
sicce sulle penne della coda; le parti in zione di quest'assiolo citano, per primi
feriori rossastre e divise da fasce trasver e sola autorit, la storia degli uccelli ili
sali nere e semicircolari, i piedi vestiti Sardegna, fatta dal Celti, pag. 6o, e per
ili penne del medesimo colore, fino alla quanloin quella pagina e nelle Ire seguen
cima dei diti; il becco e le unghie ti, la torca sia nominata almeno dodici
nere. volte, e l'autore vi confessi che la princi-
Stedman parla, tom. 3., pag. 3 l, del pal differenza da lui osservata fra questo
suo viaggio al Surinam , d' un uccello uccello e l'assiolo, consista nel numerodelle
notturno, che alla Guiana chiamasi ou- penne dei suoi ciuffi, uon solamente Grae-
rou-coucou, secondo il suo grido; quanto lin, Latham, Daudin e il Sennini, hanno
per ne dice di particolare ci fa solamente uniformemente presentato I' uccello di
conoscere che ha i ciuffi, e che il suo Sardegna come una specie pari icolare, mi
mantello bruno chiaro, eccettuati lagola lo hanno tutti chiamalo zorca, ed scom
ed il ventre, che sono bianchi e fram parso il vero e primitivo nome.
mischiati di qualche macchia grigia. Ag L'assiolo si trova in quasi tulle le re
giunge, sulle abitudini dell1 uccello, che gioni dell'Europa, ed anco dell' antico
entra nelle case ove sono dei inalali, e continenle, ma dappertutto poco romunr,
dove forse invitalo dal lume che vi si rarissimo in Olanda, ed ancor sembra
tiene nel corso della nolle; le quali uo- che non trovisi in Inghilterra. I topi di
lizie sono per insufficienti per far rico bosco, quelli comuni, gli scarabei , le fa-
noscere la specie della quale facciamo qui Iene sono il suo principale alimento. Si-
parola solamente per la sua grandesta, che difica nelle buche degli alberi, e vi par
l'autore paragona a quella del piccione torisce due o quattro nova bianche e ro
L* Assiolo , Strix scops, Linn. lav londe. Pare che non abbia l'abitudine di
colorili Buffon, 436. Questo uccello, lungo viaggiare, la quale pur manca nelle altre
circa sette pollici, ha leali estese quanto specie della medesima famiglia; e, bench
la coda. Il suoabilo, che somiglia a quello l'abbondanza dei piccoli quadrupedi abbii
del torcicollo, offre un grazioso mesco potuto dare accidentalmente luogo a riu
glio di grigio, di rosso biondo, di bruno nioni in certe parti , ancor dubbio che
e di nerastro, dominando il bruno nelle si;i un uccello erratico.
parli superiori, ed il grigio nelle infe ** Carlo Dumonl, che nel leslo originale
riori. Alcune strisce longitudinali nere vi francese di queslo Dizionario, tomo o.,
sono traversale da linee brune, vermico- pag. gf, anno 1817, parl lungamente
lale , e vedesi una serie ili macchie bian delle civette, inser nel tomo 48." di della
castre alle scapolari. I piedi sono coperli opera, pag. 191 , unno 1827, un partico
fino all'origine dei dili da penne grige lare articolo sull'assiolo, che noi crediamo
rossicce, mescolale di macchie brune; il conveniente di qui riunire, poich inte
becco e i diti sono bruni. Bench i suoi ressanti sono le notizie relative a questa
ciuffi sieno composti di sci ad otto penne, specie di ucrello rapace notturno. (F-B)
Linneo e sul di lui esempio, il Rezio ve Avendo posteriormente conosciuta I
ne hanno supposta una sola. Il quale er memoria dello Spallanzani su quest'uc
rore ben singolare , e che certamente pro cello, eh' inserita nei suoi viaggi alle
viene dal cattivo slato dell1 individuo che due Sicilie, traduzione di Toscan , Ioni.
m servito alla prima descrizione, pillilo- G, pag. 112, e seg., ne faremo qui l'i
CIV C 587 ) CIV
alisi poich sono bastantemente prege rarsi il loro entomofago alimento, se ne
voli le osservazioui di quell'autore. sono fuggili.
L'assiolo non , come la civelta, il Lo stesso osservatore ha allevate in co
gufo reale , il barbagianni , ili abituai re mune due nidiate ; la prima di assioli e
sidenza nella Lombardia; non vi che l'altra di civette. Questi uccelli hanno
li passo, e vi giunge nell'Aprile, per diversi istinti. La civelta lacera la sua
lo pi appaiato; sceglie il suo domicilio preda col becco, come i falchi, ed im
nelle regioni sparse di boscose colline, ma mediatamente la inghiotte; 1' assiolo dopo
raramente sulle montagne elevate. Lo Spai-' averla divisa, la prende con le articola
lanzani aprendo Io stomaco di molti in zioni del piede, e la porta alla bocca,
dividui e in diverse occasioni , ha ricono come fa appunto il pappagallo. Il natu
sciuto che il suo cibo consiste in vermi rale della civetta tanto ritroso quanto
terrestri ed in insetti. Quest'uccello, nel docile quello dell'assiolo; e le civette
corso del giorno, sta all'ombra , nei bo sono lauto crudeli, che non solamente
schi; posato sopra uu rami) d'albero, vi hanno divorati due dei loro compagni as
resta immobile, con le sue orecchie ap sioli, ma parecchie civette, poste in una
puntale, erette. Si pu accostarsegli nella medesima gabbia, ne hanno divorala una;
maggior vicinanza, e non fugge che per mentre gli assioli, che hanno nel becco e
andare a nuovamente nascondersi nella nelle unghie delle armi presso a poco
foltezza del fogliame. Verso la sera , esce eguali, non fanno che dar la caccia agli
dal suo domicilio, si appollaia sopra un insetti; lo che dimostra che, non la forza
albero, in un luogo aperto, e canta. La precisamente, ma il coraggio e l'ardire,
sua voce, che si fa sentire ogni notte decidono della superiorit negli animali.
nella bella stagione, consiste in un fischio Alcune esperienze fatte dallo Spallan
corto, e frequente, ch'esprime 1 presso zani gli hanno provato che gli assioli non
a poco il suono della parola chivi. distinguevano in vermi modo gli oggetti
La femmina depone cinque o sei uova in una completa oscurit; perci sono
nelle buche degli alberi , senza prendersi stali chiamati uccelli crepuscolari. Infat
la briga di nidificare. I figli, che sono ti , il lume d' una candela posta in faccia
gi adulti e possono volare nel mese di ad un piccol foro del casotlino ov'erano
Luglio, seguitano, la notte, i loro geni- slati chiusi, bastava per rendergli avver
lori per riceverne l'imbeccala, fino a che tili; e senza luce non mutavano di posto,
abbiano imparato a mangiare da se ed u per quanto affamati e con della carne in
persaguitare le cavallette, i grilli, gli sca loro vicinanza. Quando il lume della luna
rabei ed altri insetti. Si separano allora , batteva nella stanza, si trovavano can
ed oguuno vive solitariamente, senza per giali di sito dopo la notte, ma rimane
allontanarsi ancora dal paese nativo. vano nello slesso luogo, allorch l'oscu
Per quanto gli assioli facciano una sola rit era stata completa. Finalmente, uno
covata l'anno, abitano la Lombardia fino di qu-sli uccelli avendo spento il lume
al principio d'Ottobre. In quell'epoca con un'ala, il primo ch'era in aria cadde
divengono grassissimi, quelli specialmente in terra sul momento. Ma bench il chia
dell'anno precedente, e la loro carne sa rore delle stelle sia sufficiente per l'as
rebbe un buon cibo, se non avesse un siolo, l'epiteto di crepuscolare punto non
odore un poco salvai ico. I cacciatori, per gli conviene, giacch, sebbene insufficiente
invitargli, imitano il loro grido, verso il per noi, pu bastare per dirigere il volo
crepuscolo della sera, e questi uccelli ven dell' uccello nelle campagne e sommini
gono ad appollaiarsi sugli alberi pi vi strargli i mezzi di esercitare le sue pic
cini. La loro particolare emigrazione deve cole rapine.
probabilmente attribuirsi all'inopia degli La diminuzione della luce quella che
insetti dei quali si pascano; mentre gli determina gli uccelli notturni ad uscire
altri uccelli notturni cacciano, in ogni dal loro domicilio, come' l'aumento gli
tempo, le talpe , i topi e gli uccelletti. Vi obbliga a rientrarvi.
ha luogo a credere che passino in Affrica. Come gli altri uccelli rapaci, gli assioli
Lo Spallanzani ha allevati parecchii as che lo Spallanzani aveva presso di s
sioli da esso presi nell'epoca in cui erano punto non bevevano; peraltro ricercavano
appena coperti d'una leggera peluvia. In l'acqua per bagnarsi, e ne erano talmente
capo ad un mese erano divenuti molto do- avidi, che ovunque ne trovassero un ba
iuestici;quando per non hanno pi avuto cino pieno, non tralasciavano di tuffar-
bisogno delle cure dell'uomo per procu visi, anco nel colmo dell'inverno.
CIV ( 588 ) CIV
I maschi spesso cantavano la notte, nel o poco fronzuto, ed imitando il loro canto
mese di maggio, e le femmine stavano col fischio. Quei che sono nelle viciname,
sempre in silenzio. rispondendo al fischio vanno a posarsi
II gufo reale e l'allocco portano sem sull'albero sotto di cui il cacciatore, ed
pre eretti i loro ciuffi; l'assiolo abbassa espongonsi rosi ai suoi colpi. Quando poi
spesso i suoi. nel giorno i nostri coutadini ne scuo-
Per quanto Buffon riguardi per un prono qualcuno nascosto fra i rami, ecco
fatto costante che gli uccelli rapaci ma il modo con cui il pi delle volle riesce
schi sono un terzo pi piccoli delle loro loro di prenderlo. Uno fra essi pnne un
femmine, lo Spallanzani non ha osservata cappello in rima ad una pertica della
alcuna differenza nei due sessi, negli as lunghezza necessaria per arrivare all'assio
sioli e nelle civette. lo, ed insieme con un compagno armalo
Secondo Buffon, quando gli assioli, che d'altra pertica, alla cui estremila vi sono
sono rarissimi, emigrano, hanno l'abitu due o tre paniuzzi disposti a ventaglio,
dine di riunirsi in branchi. Il dotto Ita va all'albero ove l'uccello nascosto. Al
liano, che ha veduti con la massima fre lora il primo facendo girare lentamente
quenza questi uccelli nelle Alpi o negli il cappello , adagio adagio si accosti al
Appennini, aggiunge che vengono tutti l'assiolo. Quello, che di giorno vi distin
appaiali in primavera , che se ne ritor gue poco, rimati sorpreso alla vista d'un
nano solilarii in autunno, e che successi oggetto per lui s strano, in esso fissagli
vamente spariscono, senza che se ne veg occhi, attentissimamente lo gu.mla , e
gano mai, n ricercarsi, n riunirsi, per non fa alcuna attenzione all'altro con
effettuare la loro partenza. tadino che di dietro , quatto quatto,
" l'Assiolo l'unica specie di uccello gli si accosta , e gli pone addosso i pa
rapace notturno che emigra da uno ad niuzzi. (Savi, Ornit. Tose, tom. i. pat.
un altro continente. Egli passa 1' inverno 74, e seg.)
nell'Affrica e nell'Asia settentrionale, Gli allocchi pi piccoli della specie co
1' eslale nelle parli meridionali d'Europa. mune , e la di cui descrizione deve , i
Tostoch comincia a farsi sentire il te quanto sembralo, ravvicinarsi piuttosto
pore della primavera egli ritorna da noi, all'assiolo, sono:
ed in quelle dolci e quiete serate, prima L'Allocco baukamosa. St. . indiai,
ancora che il rusignolo incominci a can Gmel., e S/rix bakkamunn , Lath. Tro
tare , odonsi gli Assioli , che sparsi sui vasi ai Ceilan , ov' poro comune , e For
pioppi delle nostre campagne, formano un ster l'ha descritto e rappresentato nella
concerto strano, ma piacevolmente me sua Zoologa inrtiana, pag. i3., e Ut. 3.
lanconico , unendo il loro fischio mono della edizione del 179,5. Quest'uccello,
tono, e ripetuto ad uguali intervalli, con lungo da sei a sette pollici, ba i ciuffi
Io stridulo gracidare d' innumerabili cori composti di molte penne , rosse bionde
di raganelle. Questo fischio, che assai bene scure; la faccia cenerina pallida, ed il
s'imita con la parola chi, si seguita a collaretto marginato di nero; la lesta
udire nelle serate d'estate, ma siccome allora e il dorso sono bruni nerastri, con punti
sono gli assioli quasi sempre occupati rossi biondi chiari; le feltrici delle ali
nella educazione dei figli, pi di rado, e grige, con alcune linee strette, nere; le
per meno tempo essi cantano. In libert penne hanno delle verghe alternative nere
non si cibano che d'insetti: almeno nello e bianche; il petto rosso bimdo , con
stomaco di pi e pi diecine non ab macchie nere, sagittale: i tarsi sono se
biamo trovato altro che avanzi di scara minudi.
bei , locuste , grilli , ec. Le osservazioni L'Allocco asio, Slrix asio, Gmel. t
dello Spallanzani sono pur conformi alle Lath. Questa specie , rappresentala nel
nostre su questo punto; ond' che cre tomo i., tav. 7., della Storia naturai?
diamo abbiano errato quei naturalisti , i della Carolina, di Catesby ; nel tomo 2
quali asseriscono nutrirsi gli assioli an tav. 11., n. 117; della Zoologa artica
cora di piccoli vertebrati. La delicatezza di Pennant, 1* ediz., e nel tomo
del becco e degli artigli prova essa pure tav. ai., della sloria degli uccelli dell A-
che sono destinati solo a ghermire e di merica settentrionale di Vieillot, ha otto
vorare piccoli animali, e deboli. a nove pollici di lunghezza. l'assiolo
Nelle notti di primavera, quando sono della Carolina, di Virey , nell'edizione di
iti amore , facile uccidere dei maschi , Buffon pubblicata dal Sonnini. Trovasi
nascondendosi ai piedi d' un albero secco negli Stati-Uniti ed anco nella Groanh-
CIV ( 589 ) CIV
dia, ov' conosciuto sullo il nome di e fitte, giallognole, nere e bianche opa
iintitok, come pure alla baia d'Hudson, che; le medesime strisce si veggono sul
ov'c chiamato cob-a-dee-cooclt. La l'accia collo anteriore, sulla gola e sul petto, il
di quest'allocco offre un mescuglio di di cui fondo bianco ferrugineo; il
rosso biondo, di nero e di bianco; le ventre bianco sudicio, con macchie
parli superiori sono variale di nero so bislunghe, brune; le ali e la coda sono
pra un l'ondo rosso biondo; il petto di quest'ultimo colore, con ondulazioni
bruno, con strisce c macchie bianche, rosse bionde pallidissime. La peluvia che
vedendosene pure tulle ali; la parte alla cuopre i tarsi ed i piedi lionata ; il becco
della gola ed il ventre sono bianchi ; i giallognolo, ed i piedi di color corneo.
tarsi ed i dili coperti di penne rosse Allocco cabure , Strix brasiliensis ,
bionde anteriormente, e bianche sudice Gmel., e Gufo cabar, Buff. 11 Mar-
posteriormenle; il becco e le unghie egravio ha descritto, pag. 212. della sua
sono di color corneo. storia naturale del Brasile, questo allocco
Questi allocchi, che in primavera sog della grossezza della tordela gazzina, Tar
giornano nei boschi, frequentano nell'in diti pilaris, Limi.; ha le parli superiori
verno le case rurali della Peiwilvania e del corpo brune, con macchiette bian
della Nuova-Yorck , e purgano le capan che sulla testa e sul collo, e con altre
ne dai sorci e dai topi; i loro occhi sono pi grandi, del medesimo colore sulle
talmente abbagliati dalla luce diurna, ali, che toccavano la base della coda; il
che si lasciano allora prendete con le petto ed il venire grigi biancastri, con
mani. Il maschio e la femmina, che ri macchie scure; finalmente, i ciuffi mo
mangono appaiali tutto Panno, fabbricano, bili da ambedue le parti della testa. Il
nelle buche degli alberi, un nido ove la Marcgravio aggiunge che quest'uccello si
femmina depone quattro uova bianche. addomestica facilmente , che fa delle buf
L'Allocco choliba, Strix choliba, fonere, fa scricchiolare il becco, e vive
Vieill- Quest'uccello, descritto dal D'A- di carne cruda. Per questa descrizione ,
zara sotto il n. 48- della sua Ornitolo il cabure si avvicinava evidentemente al
gia del Paraguai, ha un poco pi di l'assiolo Europeo; ma l'identit sembra
otto pollici ili lunghezza. Ci che offre ancor pi positiva con la specie che il
di pi singolare nel suo mantello, si D'Azara ha descritta sotto il n. 49- dei
una gran macchia nera, falciforme, la suoi uccelli del Paraguai , ed alla quale
quale, estendendosi dalla base ilei ciuffi i Guarani applicano lo stesso nome di
fino al basso dell'angolo dell'apertura del cabure, con la sola aggiunta d' un ac
becco, cuopre le orecchie; e sulle sca cento acuto, che non si creduto dover
polari , una fila di penne bianche , con mettere sull'e nell'opera latina del Marc
la punta nera. Le penne delle altre parti gravio, e che per conseguenza sar stato
lei suo corpo hanno, in generale, il omesso nella versione francese di quel
centro nerastro, ed il rimanente punteg l'articolo. Peraltro, il Sounini , in una
gialo di bruno chiaro. 11 becco, turchino nota della sua traduzione del libro spa-
pallido, giallognolo in cima. Del re gnuolo del D'Azara, si fonda sui seguenti
sto, il D'Azara ha osservata poca regola caratteri, onde riguardare P uccello per
ri; a nel mantello dei diversi individu una civetta di nuova specie: i. che il
da lui posseduti. cabure sarebbe assai pi grande della tor
Pare che quest'allocco abbia molla ana dela gazzina, mentre non ha che circa
logia col precederne, non solo per la sua sei pollici ; 2.0 che mancherebbe dei ciuffi
grandezza e per la sua abitudine di vi che avrebbe l'uccello del Marcgravio, di
vere nelle case, come ancora per l' cendo il medesimo Azara che alzando
strema sensibilit della sua vista e per 1 le peune un poco arricciale della testa
facilit con la quale pu prendersi di del suo , ha chiaramente riconosciuti
giorno. Depone due o Ire uova bianche questi ciuffi, che dapprincipio non aveva
e sferoidali, nelle buche degli alberi distinti; 3. che il Marcgravio rappre
senza nidificarvi. senta il cabur d' un naturale inclinato
L'Allocco lineato, Strix lineata, alla familiarit, mentre quelli siali alle
Vieill., quasi lungo quanto l'allocco vali dal D'Azara gli sono sembrali molto
asio , men per grosso. I suoi ciuffi sono irascibili. Facilmente si concepisce la
ricchissimi di penne; la faccia rossa nullit o la debolezza di queste conside
bionda, con punti neri; il pileo ed il razioni, ed il cabur non polendo essere
in. mieliti sono traversati da fasce strette contemporaneamente un allocco coi ciuf-
Dizion. dtllt Scienze Nat. Voi. FI. 74
crv ( 59o ) CIV
fi, ed una civetta senza ciuffi, tulio fa Hardt, St. N. G. Vieillot ha rappresen
credere che siavi raddoppiatura nell'in talo un individuo giovane nella lat. i!
dicazione della civella cabur , Slrixfe- della sua storia naturale degli uccelli del
rox , Vieill., dopo 1* ammissione del gufo. l' America settentrionale. Quest'uccello,
Le particolarit falle conoscere dal D'A- grosso quanto il gufo reale , ma ili teila
zara sul volatile probabilmente unico del assai pi piccola, ha circa due piedi di
quale si tratta, sono per ili tanto inte lunghezza, c le sue ali, le <li cui quattro
resse da nou doverle qui omettere. prime penne sono seghettate, non oltre
I cabur abitano le grandi foreste; si passano la mel.'i della roda. Gli inditi hi
appollaiano verso il basso degli alberi, e giovani sono d' uu abito scuro, con strise
ne preferiscono i rami troncali o poco sulla testa e sul dorso; gli adulti otTrooo
vestiti di foglie. La loro covala, che suc un bianco nitro pi o meno screzialo Ji
cede nel novembre, ili due uova , che macchie nere, ed i vecchi sono lutti biao-
depongono negli alberi vecchi, senz'ap chi; il becco , quasi lutto nascosto dalle
parenza di nido. Gli abitanti del Para- penne arruffate che lo circondano, e
guai affermano che i cabnr hanno il nero; i piedi sono impennali fino alle
coraggio di cacciarsi sotto le ali di lutti unghie.
gli uccelli, senza eccettuarne le penelopi L'harfang abita le regioni pi setten
ed i caracari, di attaccarsi, di divorar trionali dell'Europa e dell' Ara erici, n
loro i fianchi, e di cos uccidergli. Il trovasi al di qua della Svezia. Alla baia
D' Azara riguarda, infatti, il cabur per d'Hudson, ove soggiorna lutto l'anno, d
uno fra gli uccelli pi vigorosi , attesa la caccia in pieno giorno alle penici di
la sua statura. montagna, le quali, con i fagiani di monte,
L'Allocco a fuorte bianca, Strix con le lepri , coi sorci e coi topi, formano
albifrons, Lath. Quest'uccello, trovato il suo abituale alimento. Nidifica tulle
al Canada, e del quale Shaw ha pub rupi scoscese, o sui vecchi pini delle re
blicata una buona figura nel tomo 5., gioni glaciali. La sua covala contiate :-.
pag. ini delle sue Miscellanee di Storia due uova bianche , marchiate di aera. 1
naturale, grande quanto il nostro as Calmucchi traggono presagii dal volo di
siolo; oltre alla fronte eh' tutta bianca, questi uccelli, dei quali rispettano li
le penne della faccia sono frangiate del vita.
medesimo colore ; la testa ed il corpo supe Bench Levaillant presenti la citelli
riore sono bruni , e l' inferiore giallo lio bianca, rappresentala nella taf. padella
nato, con fasce trasversali brune sul petto, sua Ornitologia d ' Affrica , per una specie
e con macchie bianche sotto le ali, che particolare , e faccia osservare che le ali
sopra sono rigate di nero e di bianco. di questa civetta oltrepassano la coda*
L'Allocco hodipede, Strix psilopoda, mentre essa mollo pi lunga nelihtr-
che Vieillot ha rappresentato nella tav. fang, che d'altronde ha la testa pi pic
22 della sua storia naturale degli uccelli cola e pi svelte le forme, Temutine. e
dell'America settentrionale sotto la deno Cuvier riguardano quest'uccello per un
minazione di bubo nudipes. Questa specie vecchio harfang , mal preparalo. No u
lunga otto pollici e tre lince abita le sarebbe luogo al medesimo ravvicinamento
grandi isole Anlille. Le parti superiori per la civetta wapacuthu, Strix mfm
sono brune, con macchie bianche e con cuthu, Gmel. e Lath., che trovasi alla
strisce nere. Le penne alari hanno il mar baia d' Hudson , e che Vieillot ba descritta
gine esterno rosso biondo chiaro, e si veg nel tomo pag. 47-, dei suoi uccelli
gono delle fasce brune pallide sulle penne dell'America settentrionale, lunga circa
caudali. La gola ed il petto sono bruni ventidue pollici , le gote e la gol d'cS
cupi, con linee trasversali e punti rossi bel bianco, l'estremila delle penne dei.'
biondi; il ventre, grigio bianco, rigato lesta nera; le scapolari e le lettrici dell'
li nerastro. I piedi e i diti senza penne ali bianche, con lince trasversali e macchie
sono giallognoli, come pure le unghie. rossastre; le penne delle ali e della coda
V. Civetta kodipede. nere e rosse pallide irregolarmente; le
parli inferiori bianche sud ice, con 'inec
. II. Civette senza ciuffi* di coda simili a quelle delle scapolari; i piedi et
mediocre ed eguale* i diti coperti ili una bianca peluvia. I
ovvero Civette propriamente dette. soli motivi sui quali Vieillot si appo??'1
Civetta harfako, Strix nyclea, Linn. per riguardare il wapaeulhn come u
tay. color di Buffon , N. /(58 , e di Ed- specie distinta dall' harfang, sono die n
CV ( 59 ) CIV
non emigra, che nidifica a terra in un verso sulle ali, e dalla maniera coti cui
mucchio di borraccina ; che, secondo Hut- i colori sono insieme uniti, l'uccello com
chins, la covala della femmina sarebbe parisce , a prima vista, tulio fdigginoso.
di cinque a dieci uova, c che i figli sono Lalham t he ha trovala sopra uno dei due
vestiti d'un abilo biancastro, mentre individui , sui quali ha falla la sua de
quelli delPharfaiig lo hanno bruno. scrizione, una fascia si rei la, mancante di
Gran Civetta gbigia di Svezia, Slrix penne, la quale eslendevasi dal petlo lino
iiturata, Relzius. L'autore svedes descrive all'ano, ne ha tratta da questa circostanza
quest'uccello dalla grossezza dell'harfang; la conseguenza per indicare i sessi-, se
ha le penne le quali formano il cerchio che per non proveniva da un' accidentalit,
contorna gli occhi , bianche sudice , con derivava certamente dalla giovent, e Dau-
le frange mescolale di bianco, di bruno din ha forse avuto un giusto motivo nel
c di nero, la testa bianca scura, con una riguardare la civetta cenerina per una sem
linea bruna che parte dalla base della plice differenza d'et con la civetla ne
rnandibula superiore; il dorso e il man bulosa, la quale abita i medesimi luo
tello licchiolali di bianco, sopra un fon ghi, nidifica nelle (lesse localit , con ma
do grigio; le parli inferiori rigate longi teriali analoghi, e vi depone due uova
tudinalmente di nero, sopra un fondo simili.
bianco, le penne anali e le gambe bian Civetta di Lafposia, Strix lapponica.
che, la coda pi lunga delle ali , e mac Il Rezio ha descrillo quest'uccello, lom.
chiata di grigio e di bianco. Quest'uccello pag. 79 della sua edizione della Fau
abita le montagne della Svezia. na svedese, di Linneo, sul manoscritto
Il Rezio parla della civetla nebulosa , inedito del 5." fascicolo del Maseum
o del Canada, Strix nebulosa di Gmel. carlsonianum di Sparmann; e sarebbe de
e di Lalham, e gli sembra che sia la me siderabile che si potesse verificare , su
desima specie, non dubitandone Teruminck; molli individui, se sia realmente una spe
Cuvierper indica positivamente per una cie nuova; la descrizione che ne ha data
specie distinta la riveli del Canada, non annunzia, a quanto pare, un abito
eh' un poco minore della precedente , nel suo stato perfetto; nonostante credia
ha il col! "'I il petto striati in traverso, mo ben fallo di qui riportarla. Questa
e non lo. -..\v\linalraenle , di bruno e di civetta a presso a poco grossa quanto
biancastro, il dorso bruno a macchie il gufo reale ; manca per di ciuffi.
biancastre , ed il ventre biancastro a lu Il suo becco giallo; la faccia e la testa
cignoli bruni. la medesima specie che sono cenerini bruni , e il dorso di que-
Vieillot ha descritta e rappresentala, tom. st' ultimo colore; le lettrici alari hanno
i., pag. 45., e lav. 17 dei suoi Uccelli delle strie cenerine, sopra un fondo bru
d'America. La baia d'Hudson il suo no, le penne delle ali e della coda pre
paese nativo; lo abbandona per nell'au sentano delle macchie e delle linee brune
tunno onde ritirarsi nella Pensilvania, e e cenerine; le parti inferiori, cenerine
sotto un clima men rigido, ove fa la cac pallide, offrono molte macchie e strisce
cia ai conigli ed alle pernici. Quando ri brune , le une trasversali , le altre longi
torna alla baia d'Hudson, vi fabbrica sugli tudinali.
alberi , nel mese di marzo, un nido com- ( ivetta jougod. Vieillot ha descritta
poslo, esternamente , di steli d'erbe e ili sotlo questo nome una civetta della Chi
ramoscelli secchi, ed internamenle, di na, che Lalham ha indicata, nel sup
penne e di soslanze soffici; vi partorisce plemento del suo Index ornilhologicus ,
due a quattro uova bianche. pag. 16., n. i5., sotlo la denominazione
Civetta ceklbima, Slrix cinerea, Gmel. di Strix sinensii , gi applicata ad un
Vieillot ha descritto, solto il nome di allocco. Quest'uccello ha sedici pollici di
civetla screziala, nei suoi Uccelli di Ame lunghezza; le parli superiori sono rosse
rica , tom. 1 , pag. 48 , quest'uccello che bionde brune cupissime, con numerose
trovasi alla Terra di Labrador, ov e chia macchie bianche, e di forme diverse,
malo dai naturali omissew athinetou: ha sulla lesta e sul collo posteriore ; le quali
diriotto pollici ili lunghezza. Le parli su macchie sono trasversali sul dorso e sulle
periori del corpo offrono un mescuglio di ali; la faccia rossa bionda, la gola
cenerino e di nerastro; il petlo ed il ven bianca , e le parli inferiori hanno su
tre presentano grandi macchie brune scu tutte le penne quattro strisce trasversali,
re, disperse sopra un fondo biancastro; nere e strettissime; i tarsi e la met dei
alcune fasce cenerine si stendono par Ira- diti sono coperti d'una petuvia rossa

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CIV ( 59 3 ) CIV
bionda chiara; la parte mula dei diti gote e la lesta, che sono d'un brano
gialla , il becco e le unghie nere. cioccolata, rome pure il dorso. La coli
Quest'uccello trovasi egualmente a Gia- rigala sollo da fasce trasversali brune
va, ed stalo applicato il nome ili Strix sopra un fondo bigiolino; il pel lo el il
javanica ad un rapace notturno del me ventre sono bianchi rossicci uniformi;
desimo paese, che Wurrab ha descritto le penne dei tarsi bianche e le unghie
tanto succintamente da non poter rico nere.
noscere se sia una specie particolare. Que Gufo salvatico, Strix aluco , Gmel.;
ll'autore si limitato a dire che il suo tav. 94. e 95. di Frisch, e lav. color. Ji
corpo cenerino, con scalatore rossicci-, Buffon , n. 44 1 ( il maschio); Strix stri,
con macchie bianche sul dorso, e con dilla, Gmel.; tav. 96. di Frisi h, e lai.
altre nere sulle parli inferiori, il di cui color di Buffon, n. 437. (la femmina 1.
fondo bianco giallognolo, pi cupo sui Quest'uccello, di cui Buffon ha iletcriilo
lati. il maschio sodo il nome ili Indotte, eli
Civetta a collabe, Strix torquata , Daud. femmina con quello di chat-ltmnl ,
Quest'uccello presenta l'occasione di os stalo per lungo lempo un oggetto il'iu-
servare quanto i naturalisti debbano usare cerlezza fra i naturalisti. lungo quat
avvertenza nello stabilire le specie. Se tordici a quindici pollici, ed ha grossa
il D'Azara, che ne ha allevati parecchi la lesta. Ambedue i sessi sono Japper-
individui nidiaci, non avesse potuto os tulto coperti di macchie longil uJinali
servargli nelle loro diverse livree, non brune , incise sui lati da dentellature
potremmo supporre i considerabili can trasversali, ed hanno inoltre' sulle pen
giamenti del loro mantello, e riconoscere ne scapolari , Terso il margine ante
che la civetta a maschera nera di Le- riore dell'ala, delle macchie bianche t-
vaillant, Ornit. d'Affrica , tav. 44--> Strix sai larghe. Ci che ha contribuito a far
personata Daud., la civetta ad occhiali, riguardare i maschi e le femmine pr
Strix perspir.illata, Lath., tav. 107. specie differenti , si che il fondo dei
Iella Synopsis di quest'autore, e la ci mantello, bruno bigiolino nel maschio,
vetta a collare di Levaillant , tav. 4^-, rossiccio nella femmina , alla quale ns-
non sono che una medesima specie in somigliano i giovani dell'anno. L'itile e
diverse eia. Levaillant aveva bene osser sempre bruna. V. la Tav. 198.
vato che l'individuo rappresentalo nella Il gufo salvatico essendo molto sottopo
sua 44-a 'avola era un giovane ; era per sto a variare nei colori dell'abito. (
diffidi cosa il supporre che tutta la parte Scopoli ha descritte come specie nomi
nera della faccia dovesse successivamente nali le Strix soloniensis , s/lnestrily
sparire per dar luogo alle lunghe penne alba, nociuti , e rufa, che con troppa
bianche che circondano gli occhi della facilit sono state ammesse da Gnielin e
civetta a collare; e nonostante la descri da Latham, e che sono pissale nelle
zione di quest'autore, il quale annun opere francesi sollo i nomi di rivetta di
zia che eccettuala la maschera, l'uccello Sologna, silvestre ovvero con gli occhi
aveva su tulio il corpo anteriore, l'abito verdi, bianca o a ventre bianco, nollm.
cotnoso e d'un bel bianco, ben si ac e rossa bionda o ferruginea , bench pro
corila con quella del D'Azara, il quale babilmente non sieno che differenie di
dire che le penne dei suoi avevano le et o accidentali variet.
barbe tanto fini e tenui, che air occhio Questi uccelli si trovano in tutta l'at
ed al tallo parevano cotone bianco; nel ropa , fino nelle regioni pi settentrio
tempo medesimo, le successive variazioni nali. I boschi sono la loro ordinaria ih-
sono tanto bene esposte dall'ultimo, che mora, e passano tulio il giorno sui n
l' identit sembra fuori di dubbio fra il degli alberi pi frondosi, nelle f*
nacurulu senza ciuffi (uccelli del Fara- macchie di agrifoglio, nei lassi, e 0
guai , n. 43.) e le Strix personata , vecchi tronchi. La sera , n'escono per fa'
perspicillata e torquata. la caccia agli uccelletli, alle talpe- "
L'uccello adulto, che, per la gran topi di bosco, alle ranocchie, e! 'S*5
dezza, occupa il punto di mezzo fra il talvolta ai coleotteri. L' inverno "e
Gufo reale ed il Gufo salvai ir si distin sono alcuni che si accostano fc 5
gue per i suoi due larghi sopraccigli lazioni, e penetrano nelle capanne; m
bianchi , e per le penne del medesimo ritornano al bosco di buon mattino-
colore che gli formano una specie di Fanno un largo nido negli alberi vuoti,
barba sulla quale risaltano il collare, le ma ben spesso s'impadroniscono di que1,1
CIV { 593 ) CIV
abbili.Tonali dai gheppi , dalle cornacchie brune; i suoi piedi sono coperti di una
e dalle gazzcre, e la femmina vi parto cortissima peluvia, ch' pi rara sui diti.
risce quattro o cinque uova biancastre e La femmina ha, in generale, tinte pi
rotonde , grosse presso a poco come quelle chiare e pi distinte.
di gallina, che sono rappresentale nella Questa specie , numerosa ed assai co
la. 6., n. 3, del i. volume di Lewin. mune in quasi tutta l'Europa, non lo
** Il gufo salvalico abita in Toscana meno al Capo di Buona-Speranza , ove
sempre i boschi; nel giorno sta nascosto subisce le medesime variazioni che nei
fra i rami. comunissimo nei boschi nostri climi freddi. Levaillant ve l'ha
delle campagne Pisane. Si ciba di topi , velluta con la faccia e con tutto il corpo
uccelli , rettili , ec ma dei primi, e par inferiore d'un rossiccio uniforme, ch'
ticolarmente di quei di campagna (Mus la livrea del maschio nella sua giovent;
decumanus , Linn.) e dei tetlaioli (Mus talvolta il rosso biondo delle parli infe
tectorum, Nob.) ne fa grandi stragi. Nel riori si trova sparso di freghi neri, tale
l'inverno del 1825-26. uno di questi uc essendo la femmina nella sua infanzia.
celli si stabil nell'Orto Botanico di Pisa, Nello stalo adulto il maschio ha il corpo
e vi si trattenne fino al tempo degli inferiore d' nn bel bianco, e la femmina
amori, nutrendosi dei topi che vi chiap ha sulle medesime parti delle macchie
pava: nel giorno stava rimpiattato in longitudinali , nere e strette. Il barba
una bassa Sughera posta in luogo anche gianni si trova pure nell'America setten
mollo frequentato, e non si impauriva trionale, ove ha potuto passare dal set
punto passandogli vicino , e nemmeno tentrione dell'Europa, e nell'America
fermandosi ad osservarlo. In qualche luo meridionale , ove si sar diffuso , e dove
go di Toscana , per esempio a Piligliano, stato riconosciuto dal Harcgravio , se
si addomestica per servirsene di zimbello condo il quale i Brasiliani lo chiamano
come si fa delle civette. ( Savi , Ornic. tuidara , e dal D'Azara, il quale ci fa
Tose, Tomo i. pag. 81. 83.) sapere, da una parte, che il nome di
Barbagiakhi, Strix flammea, Gmel: sttinda, da lui applicato ad un'altra spe
Quest'uccello rappresentato in colori cie, propriamente quello del barbagianni
nella 97.' tavola di Frisch, nella tav. B. al Paraguai , e dall'altra, che la parola
della Zoologa britannica, e nella 44-* spagnuola lechuta, presa da Buffon per
di Buffon, non per nella 474 a ^el lue~ sinonima della civetta, appartiene al me
lesimo autore, ch', per isbaglio, citata desimo uccello.
in varie opere, per quanto sia consacrata Il barbagianni si avvicina quasi sem
al francolino di monte. I barbagianni pre alle abitazioni, ove rende molli ser
hanno il becco diritto fino verso la cima, vigli, distruggendo i topi, i sorci, i topi
mentre arcuato verso la punta negli ragni; mangia pure i pipistrelli e gli
altri rapaci notturni; la qual circostan scarabei. Pretendesi che nell'autunno, i
za, che ha servito per lo stabilimento barbagianni vadano a visitare, di notte,
di sottogeneri a Savigny ed a Cuvier, i lacci tesi per prendere le beccacce ed
infatti di molta importanza ; abbiamo i lordi, che uccidano gli uccelli i quali
per esposte, sul principio di quest'arti vi sono sospesi, ingbioltano i pi piccoli
colo, le cagioni che hanno impedito di luti' interi, e pelino i pi grossi. Nel
avervi riguardo nella disposizione delle l'inverno, se ne trovano spesso cinque
specie descritte in questo Dizionario. o sei riuniti nelle buche ilei muri vec-.
Il barbagianni ha tredici a quattordici chi , nelle torri delle chiese, e l , come
pollici di lunghezza. I suoi occhi sono pure negli alberi vuoti delle vicinanze,
contornati da un gran cerchio di penne questi uccelli, nel mese di aprile, e tal
bianche, rasi ramai e e sericee; l'iride volta alla fine di marzo, fabbricano un,
gialla (Savigny l'ha trovata nera nell'indi nido nel quale entrano ben pochi mate
viduo da lui descritto in Egitto); il becco, riali, e dove depongono cinque o sei
bianco all'origine, bruno in cima. Il nova bianche, che Lenin ha rappresen
dorso mescolato di lionato e di cene tale nella tav. 6. n. 2. Come nelle altre
rino, o di bruno, graziosamente ticchio- specie della medesima famiglia, queste
lato di punti bianchi, chiusi tutti fra uova sono rotonde, e non hanno la forma
due punti neri , ed il suo ventre talora che ad esse Buffon attribuisce.
bianco, talvolta lionato, con punteggia I barbagianni, escendo dal loro domi
ture brune o senza La sua coda, bianca cilio, sembrano piuttosto capitombolare
e pi corta delle ali, ha cinque fasce che volare, finch abbiano preso un certa
GIV CIV
equilibrio. Pu darsi che difficilmenle ra, il chichiclli , strix chkhictli, Gmel.,
riesca di allevare gli individui adulti pro che ha nella statura , nel colore e nelle
curatisi per mezzo di reti poste all'in-' abitudini , molla analoga con la specie
gresso dei loro donne ilii ; ci per mollo precedente, e vi ba tanlo pi luogo osi
facile quando sono giovani, e l'autore di credere che sia infatti il medesimo uc
quest'articolo ne ha falla egli medesimo cello, poich ambedue abitano i laghi, e
l'esperienza, senza per essergli riuscito si cibano di ranocchie e di altri rettili.
di addomeslicargli , e di far loro soppri Civetta bruna, Strix fasca. Vieillot ha
nere il fischio c/tei ,chei, ed i segni di descritta sollo questo nome una elvella
mostrativi della loro avversione per la che trovasi a S. Domingo ed a Porlo-
(chiavilo. Ricco, e che richiede, come la preceden
" Grida spessissimo nella notle. L te, di essere meglio esaminala prima di
sua voce fioca e debole, e produce per riconoscerla |>cr una s|iecie costante. 1
10 pi un romore simile a quello che fa due individui che hanno servito alla sua
un uomo russando fortemente. Dimora descrizione avevano 1' abito bruno su
nelle buche o nelle crepe delle fabbriche tulle le parti superiori, con macchie bian
semidirute , nelle soIli II e o fra le travi castre a lacrime sulle ali, e bianco sulle
degli edifizii. La Cupola ilei Duomo di parti inferiori , con macchie brune di
Firenze, il celebre Camposanto di Pisa, ilivcrse grandezze; il collaretto, grigio
la mura urbane ed un'infinit d'altri in uno , era biancastro nell'altro; le
luoghi, ne sono popolatissimi. Di giorno penne della coda erano brune , con
sia sempre nascosto, ed esce alla caccia macchie bianche esternamente sulle la
soltanto dopo il tramontare del sole. Al terali , e bianche internamente, con lar
lora gira con grande attivit in traccia ghe fasce trasversali brune; i dili dei
dei lopi, o dei pipistrelli, o per sorpren piedi pelosi; il becco e le unghie di co
dere qualche albergo d'uccelli: e se per lor corneo.
disgrazia impara una colombaia , ad uno Civetta ad ali e coda pasciate, Strixfa-
per sera uccide e porla via tulli i pic sciata, Vieill. Questa civetta, portata dalla
cioni. [Savi, Ornit. Tose, tom. Marlinicca , ha tredici a quattordici pol
pag. 83. ) lici di lunghezza. Le parti superiori, come
Civetta della Georgia , Strix georgica, pure la gola ed il petto, sono brune, con
Lalh. Quest'uccello, lungo quindici pol macchie sagittale rosse giallognole; alcune
lici, che si trova alla Nuova-Georgia, ha delle penne scapolari sono brune rossir-
11 becco giallo, le parli superiori brune ce; le penne primarie sono rigale di
e variale ili fasce giallognole ; la gola ed bruno e di bianco , e si veggono delle
il petto bruni pallidi , con strisce tra fasce trasversali brune pallide alle secon
sversali biancastre; il ventre giallo chia darie ; alcune fasce opache sulla coda, e
rissimo e rigalo longitudinalmente di sollo ali re brune e bianche; macchie
rosso bruno ; le penne delle ali e della longitudinali brune sul venire , che ha
coda brune e incrociale da quattro o rossiccio il fondo. I dili sono nudi e
cinque fasce bianche; la peluvia dei tarsi gialli.
d'una tinta pallila. Civetta di Caiknna , Strix cayanensii,
Questa descrizione annunzia un uccello Gmel. Quest'uccello, rappresentato nelle
giovane, il di cui mantello non ha an la, color, di Buffon , n. , sodo il
cora acquistala la sua perfezione , e le nome di gufo salvaliro di Caieuna . e
due specie di strisce sulle parli Inferiori presso a poco della grossezza del pih
indicano delle analogie con la civetta ne salvalico europeo , ha tutto il mantello
bulosa. rosso biondo e rigalo trasversalmente di
Civetta tolchiqdatli, Strix tolchiquatli , linee brune, ondulale e sireti issime, sulle
Gmel. Questa civelta della Nuova-Spagna parli superiori ed inferiori; le penne del
talmente riera di penne da comparir collaretto sono bianche sudice; l'iride
grossa quanto una gallina , bench sia gialla , il becco carnicino , e le ungi"'
mollo pi piccola. 11 suo mantello un nere.
znescuglio di lionato, di nero, di bianco, Civetta soikda, Strix suinda, Vieill. U'
di bruno, ed i suoi piedi sono coperti di cello che il D'Azara ha descritto allo
penne bianche lionate. Fernandez , che questo nome , sulla testimoniami
parla di quest'uccello, cap. ioj della sua Noseda, N. 45. dei suoi uccelli del Pa-
Storia naturale della Nuova-Spagna, de raguai, ha quattordici pollici e mei
scrive al capitolo 18 della medesima ope di lunghezza. Le penne arruffile, che
GIV ( S95 ) CIV
gli circondano gli occhi , sone brune con avendogli fallo presumere che fosse re
linee nerastre, e con un poco di bianco centemente scavata, l'ha falla aprire, ed
all'angolo anteriore dell'occhio. Le penne ha trovalo nel fondo un uovo di fresco
che cuoprono la testa , il collo e la gola, partorito sopra uno slralo di borraccina,
sono nerastre nel centro, e brune rossicci di steli d'erbe e di radici secche. Ag
sui margini; le parti superiori del corpo giunge che la covala di questa specie
sono nerastre e ticchio!.ile di grigio ros composta ili due uova candide , quasi
siccio, variato di bruno. Si veggono sul sferoidi, grosse quanto quelle d' una tor
petto, che ha una tinta pi chiara, delle tora, e che il proprietario dell'abita
strisce longitudinali sottilissime; il ventre zione ove questa civetta era stabilita, ha
rossiccio e vi sono alcune macchie lun vedulo dei pulcini, coperti tuttora d'una
ghe ed appuntate sotto l'ala. I tarsi, im semplice peluvia, comparire all'ingresso
pennali lino ai diti, sono grigi chiari. 11 della buca, ove si rintanavano appena
Sonni ni riferisce quest'uccello alla civetta qualche persona vi si avvicinava. Senza
o gran civetta di San Domingo, di Buffon permettersi di rivotare in dubbio nessuno
Strix dominicensis, Linn. Il suinda,raro di questi falli, non possiamo per rima
al Paraguai, frequenta le campagne sco ner pienamente convinti che il cunicolo
perte, ove caccia volando in linea retta, il quale serve d'asilo alla progenilura
a cinque o sei piedi superiormente al dell'uccello, sia totalmente da lui scava
terreno, come il falco cappone. Non entra to. La civella della quale parliamo noti
nei boschi , n si appollaia sugli alberi il solo volatile il quale nidifichi nelle
e si nasconde nei cunicoli degli armadilli, buche scavale in terra dai mammiferi ,
senza scavarsene da se medesimo; col pure ed allorch stalo riconosciuto che al
depone le sue uova. cune specie congeneri, come il suinda,
Civetta cunicolabia, Strix cunicularia s'impadroniscono di vecchi cunicoli, come
("mici. Quesf uccello, ch' pur conosciuto un istinto d'egual natura ne induce altri
sotlo i nomi di civetta di Coquimbo, ci ad appropriarsi i nidi abbandonali da di
vetta coniglio, pequen , ha nove a diec versi uccelli, perch supporre in loro
pollici di lunghezza. Si vede superior delle abitudini le quali, ad onta della
mente ai suoi occhi una fascia bianca assai forza dei loro piedi e della forma del
larga, e due cerchi, uno biancastro e becco, sarebbero ben difficili a concepirsi?
l'altro grigio, sulla faccia; il corpo su pe Che al momento in cui la civetta trova
riore ed il petto sono bruni testacei e un cunicolo nel quale vuol fissare il suo
bigioliui, con molte macchiette bianche, domicilio o il nido, ne ingrandisca l'in
che s'ingrandiscono sulle ali; la coda gresso, otturato dai guasti e dalle frane,
traversata da fasce brune; il ventre e le siffatta operazione assai semplice e natu
penne anali sono bianche bigioline; le rale; quando per sono stali veduti questi
ali toccano la cima della coda, l'iride cunicoli tanto grandi da potersi chiamare
giallognola, il becco cenerino; le zampe covili, e, per conseguenza, assai pi vasti
sono tubercolose e con peli corti; i diti di quel che avrebbero richiesto i bisogni
sono adunchi e neri. dell'uccello, potremo immaginarcene sieno
Trovasi quesl' uccello a San Domingo, unicamente suo lavoro?'
al Chili, e in diverse regioni d'America, Civetta boobok, Strix boobok, Lath. L'uc-
ove abita i luoghi scoperti, e si pasce di cello cosi chiamalo alla Nuova-Olanda,
piccoli mammiferi, di rettili e d'insetti. ha circa dodici pollici di lunghezza ; 1
Abbiamo veduto che la civetta suinda sua testa rigala e il dorso macchiato di
vive nei cunicoli che trova beli' e fatti, giallo; la gola, di quest'ultimo colore,
ed in ci nulla eravi di straordinario; ma ha delle strisce e delle macchie brune;
il P. Feuille ha per il primo asserito il ventre, ferrugineo, ha delle macchie
che questa si scava da s medesima i suoi irregolari d'una tinta pi pallida; la pe
cunicoli, che il Molina chiama, sulla d luvia giallognola, con ticchiolalure brune.
lui testimonianza, vasti covili. Lo stesso Civetta ondulata , Strix undulata, Lath.
fatto accertalo da Vieillol, il quale dice, Questa specie, grossa quanto la preceden
tom. I. della sua storia naturale degli te, ed egualmenle poco conosciuta, si
uccelli dell'America settentrionale, pag. trova nell'isola di Norfolk: ha qualche so
4g, aver veduta egli medesimo una ili miglianza con l'allocco di padule, special
queste buche, rotonda e simile a quella mente nelle parti superiori; le lettrici
d'un coniglio, profonda due piedi. La delle ali hanno delle macchie bianche alla
freschezza della terra sparsa sui margini cima ; la testa, la gola e le parli inferiori
CIV ( 59 ) CIV
sono ondulate di bianco; le penne del tarso soggiorna raramente nei boschi, eccet
sono gialle; i diti nudi e le unghie nere; tuato nelle regioni settentrionali, e pre
il becco piombalo. ferisce luoghi ove sono casolari e torri
Civetta della Nuova-Zelanda , Strix No- abbandonale; vede, di giorno, assai me
vae Zelandiae. Gmel., Strix fulva , glio degli altri uc celli notturni , e si eser
Lalh. Quest'uccello, portalo da Forster cita pur talvolta alla caccia delle rondini
dalla Nuova-Zelanda , e che Daudin e e degli altri uccelletti; pela, avanti di
Vieillol hanno chiamalo civetta lionata, mangiargli, quelli dei quali s'impalro-
non deve audar confuso con la Strix nisce, e, non potendo inghiottire lult'in-
cayennensis , al quale Cuvier ha appli leri i topi comuni e quelli di bosco, gli
cala la medesima denominazione ; lungo lacera col becco e con le unghie Ni liti.
da dieci ad undici pollici, tutto bruno sui ledi, e per il solito ai pioli dei
sul dorso, ed ha il margine delle penne cammini , nelle buche dei muri vecchi,
lionato sul rimanente del corpo; le sue sotto i tetti delle torri e delle chiese, e
gambe sono brune e punteggiate di bian nei tronchi degli alberi, e vi partorisce,
co; il suo becco, di color corneo, ha quasi allo scoperto, due, quattro o cin
nera la punta. que uova bianche, rotonde, e pi pic
Civetta cojiuke, Strix passerina, Gmel.; cole di quelle di piccione. (F. fi.)
Strix noctua. Reti. Quest'uccello, rap ** l'uccello rapace noi l urno pi co
presentato nella tav. color, di Buffon, mune in Toscana. Non vi ha quasi abita
n." 4^9, ha nove pollici di lunghezza zione di contadino, sul letto della quale
dalla punta del becco fino alla cima delle non stia la elvella: non vi fabbrica
unghie. Sussistono tuttora fra i diversi vecchia nelle cui mura sieno burbe 0
autori, sulle civette comuni d'Europa, spacchi , ove non vivano pi coppie <li
delle discrepanze di ben difficile concilia quesli uccelli : ed inoltre una quantit
zione. La Strix passerina di Gmelin e non piccola, vive nelle cavit degli al
di Latbam si riferisce alla Strix noctua beri e nei massi non mollo lontani dal
del Rezio , ed alla civetta o civetta pic l' abitalo. Sono uccelli che meno degli
cola di Buffon; ma la Strix passerina altri congeneri temono la luce del sole,
del Rezio non pi il medesimo uccello; cosicch non di rado vedo:isi anche nel
e mentre la Strix noctua e la Strix giorno slanciarsi dall' albero , o dalla
Tengmalmi sono da lui considerate per buca del muro dove slavano nascosti , ad
sinonime, Temminck, e Meyer formano dosso ai piccoli animali che passano a loro
ima specie particolare della Strix Teng vicini. Ma l'epoca per essi la pi adat
malmi , ovvero dasypus, e ne costitui tata alla caccia , come per le altre Stri
scono una terza della Strix acadica, Limi, gi, il nascere ed il tramontare del sole:
(che il Rezio ravvicina alla sua Strix pas i grossi insetti, i rettili, i topi, i pipi
serina), associando a quest'ultima specie strelli, le passere, le ballerine, er, fan
la Strix pygmaea di Beclislein , e la ri no il loro ocl in,ino , e prediletto cibo.
vellini di Levuillanl, uccelli riguardati Appena hanno scoperto alcuno di questi
da Cuvier per appartenenti alla civetta animali, se ne sono ad una giusta di
comune. Nella necessit di seguitar qui sianza, loro piombano addosso quasi ad
una di queste distribuzioni, successi vament e ali chiuse, lo afferrano con una zampa,
descriveremo le tre specie ammesse da e tornano poi al luogo da cui sono par
Meyer e da Temminck. lili. L, conia loro vittima sospesa agli
* La prima, cio la civetta comune, artigli, rimangono in quiete per qual
ha le parti superiori .grigie brune, coti che tempo, avanti d'ucciderli con due
grandi macchie bianche irregolari , il o tre colpi di becco. Se un uccello,
petto bianco puro, e le parti inferiori prima di mangiarlo lo pelano, e se un
bianche rossicce, con macchie brune ce quadrupede, lo spellano con la massimi
nerine; i diti coperti di qualche pelo destrezza, e lasciano la pelle, che sera-
bianco; il becco bruno biancastro; la cera pre trovasi rovesciala, cio col pelo''
bruna olivastra; le narici rotonde , l'iride di dentro. Come le altre strigi, ki
piccolissima e gialla. La femmina solo di civetta il costume di gridare nella nolle,
versifica dal maschio per alcune macchie e particolarmente nel tempo degli amori.
rossicce sul collo e per le tinte un poco Allora anche in mezzo alle citt pai P"
meno vivaci. Questa civetta, che trovasi polite, ove sempre ne abita un gran nu
in quasi tutte le parli dell'Europa, non mero, seni usi i loro gridi aspri e mo
yi tanto comune quanto il barbagianni; notoni, creduti d'un augurio siuutro
CIV ( 597 ) CIV
dalle deboli menti delle vecchiarelle, ed ra pisana si prescelgono le nate sopra i
anche riguardati come indizio certo di tetti : quelle nate nei tronchi degli alberi
morie quando si odono vicino alla fine meno si apprezzano , credendosi comune
stra d'un maialo. Del resto, hanno le mente essere pi deboli, ed aver penne
civette un canto eh' loro particolare , e pi fragili e vetrine. In alcuni luoghi
che assai bene si pu scrivere con le se della Toscana si fa la caccia anco alle vec
guenti sillabe : cu cu tio , cu cu tio , do, chie , o per adoprarle come zimbello, o
fio, ripetuto pi volte di seguito. Ma per mangiarle , giacch quando sono grasse
sempre non lo stesso: allre volte sono assai delicate, e saporite. Per far
una specie di sordo sgnaulio, altre un questa caccia, va l'uccellatore sul venir
gemito flebile e prolungato, al sommo della sera in una valletta, spogliata d'al
spiacevole e tetro, dimodoch sono in beri , arbusti , o qualunque altro posa
qualche modo compatibili quelle persone toio, ma circondala da boschi, o non
ignoranti e superstiziose , che sentendo lontana dall'abitato-, e nel suo mezzo pone
voci s strane nelle ore in cui il silen sei, o sette bastoncelli guarniti di paniuz-
zio e l'oscurit della notte d forza ai zi. Egli poi sdraiatosi in terra , e nasco
terrori dell'immaginazione, attribuiscono sto o con frasche . o sotto qualche cespu
poteri soprannaturali agli autori di tali glio, imita i varii gridi delle civette.
orride voci. Nonostante tutte le cattive Tutte quelle delle vicinanze , allora ac
prevenzioni che vi sono per le civette, corrono nella vallata, e svolazzando da
moltissime se ne allevano , e si tengono un luogo all' altro, incappano quasi sem
domestiche in Toscana. In grazia delle pre nel vischio. (Savi, Ornit. Tose. tom.
loro gesticolazioni mimiche, delle conti I." pag. 77, 78 e 79.)
nue riverenze che fanno con la testa e ** Una confusione indicibde e regnata
col corpo, sono adattate pi d' ogni altra fino ad ora nella sinonimia di quest'uc
strige a risvegliare la curiosit, e a ri cello, giacch i veri caratteri dalla spe
chiamare attorno di loro gli uccelli diur cie Linneapa non trovandosi registrati in
ni: di pi, essendo cosi comuni, ed edu alcuno scritto, tutti gli autori chiamano
cabili cosi facilmente, sono preferite a Strix passerina la specie pi piccola del
tutte le altre loro congeneri per ado loro paese. Adesso il Principe di Musi-
perarle nelle cacce come zimbello. Nel gnano, con quella scrupolosa esattezza che
Luglio, nell'Agosto, e nel Settembre, caratterizza i suoi scritti, ha chiaramente
girando pei borghi , e piccole citt di sviluppato questo nodo, dando della no
Toscana, accanto a' quasi tutte le botte stra civetta un'esatta sinonima (1).
ghe , se ne vede un numero grandissimo Dalle sue osservazioni adunque risulta
montate sopra le loro grucce o sostegni che la Strix passerina di Linneo
foderati di rosso, che attente, e con quella, che il Temminck chiama acadica,
paura osservano ogni moto del padrone mentre dai Tedeschi , Francesi , ed Ita
e maestro, e fanno continuamente in liani (e dallo slesso Temminck) quel no
chini a quei che vedon passare. Esse sono me Linneano slato applicato alla nostra
10 strumento principale d'un gran nu civetta comune : da alcuni fra g' Inglesi
mero di cacce, per esempio quella dei alla Strix Tengmalmi, e dal solo Wilson
codibianchi, dei pettirossi, strisciarle , alla Strix acadica di Lithani. II Reiio
lodole, ec, cacce tutte facili , che richie fu il primo che distinguesse la elvella no
dono poca spesa, assai profittevoli, e che strale applicandole il nome di Strix no-
per conseguenza sono nei giorni di festa , ctua; perci secondo il principio fissalo
11 sollievo e la delizia d'un gran numero d'adottar sempre quei nomi che sugli al
di manifattori. L'educazione che debbono tri godono priorit , seguendo l' esempio
avere le civette per queste cacce, d'im del Lichtenstein , e del Principe di Mu-
parare a scendere dalla gruccia sulla ter signano, la nostra civetta col nome di
ra , e dipoi ritornare sulla gruccia ; al Strix noctun dovr esser chiamata. Ec
cune ve ne sono che da s slesse ese cone adunque la sinonimia.
guiscono questi movimenti, ma il numero Strix noctua , Relz. , Fauna Svec. ,
maggiore ha bisogno d'esservi incitate pag. 85, sp. 35.-Licht., Cat., sp. 618.
dall'uccellatore mediante il filone.
Quelle per addestrarsi a volar sulla regno (1) Osservazioni sulla seconda edizione del
gruccia, ed a fare i ritornelli, come d" animale del Baron Cuvicr , di Carlo
Luciano
cesi dai cacciatori, ordinariamente si pren e n. degliBonaparte, inserite nei fascicoli io.
Annali di Storia naturale, ebe si
dono quando sono nidiacee. Nella pianu-l pubblicano a Bologna.
Vision, delle Saitnze Nat. Voi. VI. 75
CIV ( 598 ) CIV
Sarnia noctua, Bonap., Osservazioni, ec. vaillant , Uc. d1 Affr., voi. 1., lav. Ifi. Ha
Strix passerina, Gmelin? SysI., 1, p. soli sei pollici di lunghezza, e le sue ali
296, sp. 12-Lath., Ind. 1, pag. 65, sp. non oltrepassano l'origine della coda,
46.-Meyer e Wolf, Tasch. Deulsch. V6g.,: mentre ne toccano la cima nella prima
1 pag. 80, sp. 8-Temm., Man. d'Orn. , specie. Lunghi peli, diretti in avanti, par
r, pag. g2.-Ranzani, Elementi, Tom. Ili, tono dalla base del becco; le parti supe
pari, VII , pag. 161. riori sono brune scure sulle ali, sulla
Noctua glaux , Savign. testa e sulla coda , con numerose mac
Athene passerina, Soie- chiette bianche sulla fronte e sulle gote;
Strix nudipes, Nilss. Ornit. le parli inferiori sono bianche , con mac
Noctua minor, Raii, Syn., p. 26, sp. 5. chie longitudinali brune; la coda rigata
Noctua minima, Strix funerea. Fri- ila quattro fasce bianche, molto strelle.
sch. Vorst. den Vog. , 11, lav. 10. La l'cmmiii.1 si riconosce alle tinte pi
Noctua, Aldr., Ornit., Tom. I., pag. cupe, ed alle scalature gialle delle mac
543, tav. 544-545. chie bianche delle parti superiori. Questo
Civetta nostrale, Storia degli uccelli uccello, di cui Levaillaut, a sua confes
tav. 86-87. sione, non conosce il paese nativo, abita
Buffon, Tavole color. N. 43g. secondo Temminck, le regioni settentrio
La seconda specie , la Civetta capo- nali dell'Europa, e s'incontra talvolta
grosso , Strix Tengmalmi, Linn., la Ci nelle grandi foreste della Germania set
vetta tkhgmalm , di Temminck, che le tentrionale. Come la specie precedente,
assegna per sinonima la civetta d'Uplanda nidifica nelle aneline, o nelle buche dei
del Sonnini, e la Strix dasypus di Be massi, depone due uova bianche, e s
chstein e di Meyer, ha otto pollici 1 pasce dei medesimi animali. Quest'uccello
qualche linea; la coda e le ali sono pi pare che sia identico con la civelta rossa
lunghe in proporzione che nella specie bruna , descritta da Vieillot nei suoi uc
precedente. II maschio ha i tarsi e i dilii celli di America, pag. 49- , e che si trora
vestili fino alle unghie d' un'abbondantis nelle regioni settentrionali di quella parta
sima peluvia; le parli superiori sono rosse del mondo.
bionde brune, con scalai ure nerastre; la ClVETr* nudipede, Strix nudipes, Diad.
parte alla della lesta e del collo offre delle e Lalb. Questa specie, che Vi ha
macchie bianche rotonde, il becco giallo rappresentata nella tav. 16, dei suoi uc
c T iride gialla lucente. La femmina rap celli d'America, ha selle ad otto pollici
presentala nella tav. B. 5. della zoologia di lunghezza. Le pirli superiori sono di
Britannica di Pennant, un poco pi un color tan, scurissimo, con linee ne
grossa, ed ha le parti superiori brune rastre sopra, e con macchie bianche sulla
bigioline , con macchie bianche , rotonde fronte e sulle ali ; la sua gola grigia ;
sulla testa e sulle penne delle ali ; una il suo pello ed il ventre sono bianchi
macchia nera fra l'occhio ed il becco; le sudici con macchie brune e liriformi ; i
parti inferiori variate di bianco, e la pe-j piedi e le unghie sono brune. Vi ha
luvia dei piedi e dei diti di quest'ultimo molta analoga fra quesl' uccello e 1' al
colore. Questa civetta, che abita la Svezia, locco nudipede, che si trovano ambedue
la Norvegia, la Russia, si trova pure in a San Domingo ed a Porto-Ricco; e poi
Germania, nelle abetine, e si vede tal ch i ciuffi non sono visibili negli indi
volta in Francia, nei Vosgi e nel Giura; vidui morii, potrebbe darsi che la civetta
nidifica nelle buche degli abeli, ove par nudipede, pi attentamente esaminala,
torisce due uova bianche pure, e si ciba fosse suscettibile di osservazioni eguali a
di topi, di falene, di scarabei o talvolta quelle gi da noi fatte sull'allocco caburr.
di uccelletti. Civetta falenoidb, Sfrix phalaenoides ,
** propria delle regioni boreali; pure Daud. e Lath. Questi specie, descrilt
qualche individuo ne stalo preso nelle sopra un individuo ucciso all'isola delu
alpi italiane. Ne abbiamo veduti alcuni Trinila dal capitano Baudin, non ha pi
individui conservali nel Museo di Torino, di sei pollici di lunghezza; il suo man
siali presi in Piemonte. (Savi, Ornit. tello lionato sul corpo, con sei macchie
Tose. , tom. I., png. 80.) bianche sulle lettrici delle ali ; le parti
La terza specie, ovvero la Civetta inferiori sono variate di bianco e di rosso
timmea, Strix acadicn , Gmel. ; Strix biondo; le ali ricuoprono la coda, ch'
passerina, Rclz.; Strix pygmaea, Bechst corta; i tarsi e i dili hanno la loro pe
Strix pusilla, Dauci., la civellina di Le- luvia rossiccia , il becco e le unghie sono
CIV C 599 ) CIV
stre. Vieillol ha rappresentala questi hanno delle macchie brune e bianche, di
nella tav. 1 5 dei suoi uccelli ame varie forme; eguali macchie si veggono
sul fondo bruno delle penne alari; la coda ,
lunga sei pollici, alternativamente ri
Uvette senza ciuffi, di coda gata di bianco e di bruno , la gola bruna
lunga e scalata nerastra ; il becco, giallo fino dalla base,
ovvero Civette-sparviere. ha la cima tanto superiore che inferiore
nerastra; l'iride gialla chiara; i piedi
sono impennati fino alle nnghie. Questa
Queste civette , alle quali Dumril ha specie, che nidifica sugli alberi, e caccia
/ applicato il nome di surnie, surnia, sono pi di giorno che di notte , vive di topi
tuttora assai mal conosciute. Quelle che e d'insetti; abitando ordinariamente nelle
hanno ricevuto, da diversi autori, i nomi regioni artiche, raramente di passo in
di Strix uralensis,funerea, hudsonia,ac- Germania , n mai si vede nei pesi pi
cipitrina, e che vivono nelle regioni arti meridionali.
che, non formano probabilmente che due Levaillant ha descritte, nella sua Orni
sole specie, ed il principal motivo che fa tologia d'Affrica, tre altre civette, le quali
anco riguardarle come reali, la differenza sembrano riferirsi alle civette sparviere.
che trovasi nella loro respettiva statura, La prima la Civetta choucou, Strix
l'una essendo, a quanto pare, un terzo chouchou, Latti. Questo uccello , trovato
pi grande dell'altra. da Levaillant in Affrica, nel paese d' Au-
Civetta dell'Ubai. , Stria; uralensis,Fal teniquoi , e il di cui maschio rappre
las, Viag. ed Appendice, N. a5; Strix sentato nella tav. 28. della sua Ornitolo
macroura, Meyer. Secondo quest'ultimo gia, molto si avvicina, per la sua forma
autore e Temminck , questa civetta ha allungata, alla civetta caparacoch , e si
quasi ventidue pollici di lunghezza, dalla potrebbero confondere, osservando le ta
cima del becco sino a quella della coda; vole non colorite. Le sue ali piegate si
la sua faccia rigata di grigio chiaro e estendono fino al mezzo della coda, ch'
di brano, e tutto il fondo del mantello scalata come quella del cuculo europeo;
del primo colore; le parli superiori sono al qnale il choucou eziando somiglia per la
irregolarmente macchiale d' un bruno ce cortezza dei suoi piedi, i d cni diti hanno
nerino , e le inferiori hanno delle macchie egualmente la facolt di posare a coppie,
e delle strisce simili; le ali e la coda sono girando l'esterno in addietro, e cosi rav
trasversalmente rigate di grigio, e la coda vicinandosi al pollice. Gli occhi di que
eh' nel maggior modo scalata e lunga st'uccello sono ranciatl vivissimi, il pileo,
dieci pollici e mezzo, ha d'altronde sette il collo posteriore ed il mantello, sono
fasce trasversali, cenerine biancastre; l'iri grigi bruni rossicci ; le lettrici delle ali
de bruna; il becco, nascosto sotto i lunghi hanno, inoltre, delle macchie bianche,
peli della faccia, giallo; i tarsi e i diti e le penne sono orlate del medesimo co
sono vestiti d'una folta peluvia, eie un lore: fra le dodici penne della coda, le
ghie sono acnte e lunghissime. Questa due del mezzo sono del medesimo grigio
specie, che abita la Lapponia ed il set delle ali; le altre hanno le barbe interne
tentrione della Svezia e della Russia , biauche, e le esterne rigate da fasce tra
altrove ovunque rara. I topi comuni , sversali di questo colore, sul medesimo
quelli di bosco, le pernici di montagna fondo! tutte le parti inferiori sono co
e i pi piccoli uccelli costituiscono il suo perte di penne sericee d'un bel bianco,
cibo. the si stendono fino alle unghie.
Civetta capakacoch, Strixfunerea, Gmcl. Il choucou non comincia la sua caccia
Strix nisoria, Meyer. Questa spurie, alia che dopo il crepuscolo, lo che opposto
quale Mpyer e Temminck assegni"! per all' abitudine del caparacoch, che vola e
sinonimi la civetta a coda lunga, di Si caccia anco in pieno giorno. Il choucou
beria, Buffon, tav. color. 463; V kawk- non cessa di ripetere, volando, le sillabe
owl, Edw., Birds., tav. 62 ; la Strix hud- cri-cri-cri , che pronunzia in nn modo
sonia, Gmel. , il gufo salvatico del Ca-' pi precipitalo quando passa vicino al
nad e quello della baia d'Hudson, Strix, l'uomo o ad un animale qualunque. Levail-
canadensis e freti Budsonii, Briss. e la lant non sa ove questi uccelli si ritirino
Stria; accipitrina, o civetta del mar Ca durante il giorno; ma giudica, al loro
spio, di Pallas, Append., N. 24, lunga' odore, che si ricoverino nelle buche degli
soli quattordici pollici; le parti superiori] alberi. La femmina di quest'uccello non
CIV ( 600 ) CIV
differisce <lal maschio che per essere un poco hibou , Nocino, sprinta. Il Gocciamo hi
pi piccola, e per un bianco meno puro indicata sotto questo nome la larva della
sotlo il corpo. nottua del cardoncello. (C. D.)
La seconda la Civetta, choucoohou, " CIVETTA CAPOGROSSO.(0rm7.)De-
Strix nisuella , Latb. e Daud., e tav, nominazione volgare della Strix Teng-
3g di Levaillant. Quest'uccello, presso a muimi, Linn. V. Civetta. (F. B.)
poco della grossezza dell' allocco , pi " CIVETTA NOSTRALE. (Ornit.) Nella
allungato, ed i suoi piedi sono pi lun Slori.1 degli Uccelli , tav. 86, 87, cosi
ghi ; le sue ali piegate si estendono ai tre chiamata la civetta comune, Strix pv-
Suarti della coda ; la sua gola ornata serina* Lin. V. Civetta. (F. B.)
'una specie di collare o placca bianca; " CIVETTA [Caccia cos la]. Con quota
le parti superiori sono grige pi o meno specie di caccia si prendono molli uc
Tariate di bianco, e le inferiori hanno le celli silvani, cio codibianchi , pettirossi,
distribuzioni pi regolari; la coda ri batticode, lodole, ec. Gli arnesi necessarii
gala sotlo di bruno nero e di bianco sono il gabbione, i panioni ed una ci
ocraceo ; le penne sericee dei tarsi sono vetta bene ammaestrata , montala sulla
grige biancastre; gli occhi sono d'un sua gruccia. Di tutto ci munito il cac
giallo topazio cupo , ed il becco nero, ciatore, avanti lo spuntare del giorno, va
come pure le unghie. La femmina, pi nel luogo ove ha destinato incominciare
piccola del maschio nella specie prece le sue tese. Appena l'oscurit tanto dis
dente, sembrata a Levaillant pi grossa sipata da poter distinguere chiaramente
in questa, ed ha meno bianco nel man la campagna , egli Conficca in terra la
tello. Questi uccelli, che vivono nei bo gruccia della civetta , e l'attornia , alla
schi, girano solamente di notte. distanza di cinque o sei braccia . con i
La terza finalmente la Civetta bu- panioni ftti in terra, ed un poco incli
hcl, Strix huhulu, Lalh. Bench questa nati. Ci fatto, si nasconde dietro qualche
specie sia rappresentata nella tav. 41 del-l cespuglio o in qualche fossa , e ai fi la
l'Ornitologia di Affrica, Levaillant con-J svolazzare la civetta, imitando nel tempo
fessa di averla ricevuta da Caienna con stesso il fischio dei diversi uccelli. Ttm
un cartellino nel quale diceva che vola dopo, tutti quelli che sono ad ma lai
e caccia in pieno giorno. grossa quanto distanza da poter sentire il fischio, 0 ve
l'allocco di padule. Tutto il corpo dere la civetta , accorrono intorno alla,
scuro e nerastro , screziato di macchie tesa volando da una zolla all'altra, e de
bianche, pi larghe sotto il corpo e pi siderosi forse di meglio esaminare quel
piccole sulla testa; le penne medie e le l'uccello per loro s strano, montano sui
piccole lettrici delle ali hanno il loro panioni. Le loro zampe ed ali allora si
margine bianco; l'ala, d'un color caff invischiano talmente, che non polendosi
cupo, non oltrepassa il mezzo della coda, pi sostenere si abbandonano, ed il loro
eh marezzata da tre linee bianche irre proprio peso slaccandogli dal panione gli
golari , terminate di bianco , e rotonda fa cadere fra le zolle, ove rimangono in
alla cima; i tarsi sono coperti di penne capaci di muoversi. Altri in quel tempo
nerastre, macchiate di bianco; il becco e ne vengono, e come i primi s'invischiano,
i diti sono gialli. (Ch. D.) cadono ec, talch spesse volte , dieci 0
" CIVETTA. (Ornit.) Denominazione vol dodici si prendono nella medesima tesa,
gare della Strix passerina, Lin. V. Ci senza che il cacciatore muovasi dal suo
vetta. (F. B.) posto. Questa caccia dura fino verso le
CIVETTA. (Ornit.) In qualche parte d'Italia ore nove della mattina. Diversifica in
applicasi il nome di civetta e quello di qualche parte quando si tende ai petti
uvetta all'allocco di padule, Strix ulula, rossi. Allora il cacciatore, la mattina dopo
Linn., che, secondo Salente, chiamasi che la guazza asciugata, va per le mac
civette ad Avignone. (Co. D.) chie, per le fratte, lungo i boschi e sie
* CIVETTA. (Ittiol.) Denominazione vol pi, in quei luoghi ove sa abbondarci
gare della Myliobalis aquila, Dumr. V. pettirossi. Subilo che ne ode qualcuno
Miliobatidb. (F. B.) cantare si ferma, pone due o tre panioni
CIVETTA. ( Conch. ) Denominazione sopra il macchione in cui nascosto il
mercantile del Buccinavi neritoideum. pettirosso , nei luoghi ove suppone che
(F.B.) 1' uccelletto aiuter per meglio osservare
CIVETTA. (Enlom.) la denominazione] la civetta. Dipoi fitta la gruccia in terra,
d'una falena che pur chiamasi allocco con il gabbione accanto, e ad una giusta

A
CIV ( 60. ) CIV
disianza dalla macchia, egli si ritira e si Adoperali pure la civetta per prendere
nasconde dietro qualche albero o cespu le lodole, facendola svolazzare sopra la
glio. Se il pettirosso ha veduta la civetta, gruccia, o sopra una tacchetta, o volare
poco sta a comparir fuori del suo nascon sciolta, ma con un largo pezzo di carta
diglio, e nel mutar posto, nel saltellare attaccato alle pastoie. (Savi, Omit. Tose,
da un rametto in un altro per meglio font, i. pag. 223, 245, e 246, e tom. 2.0
osservarla, accade quasi sempre che in pag. 64.) V. all'articolo Civetta, la spe
contra un panione,e ci resta invischiato: cie comune, cio la Strix passerina,
se poi ci non segue, e che avendo tro Gmel.
vato un luogo da cui pu soddisfare co CIVETTE. (Ornit.) V. Civetta. (Ch. D.)
modamente la sua curiosit, e da quello CIVETTE, (lutai.) Secondo Bosc, applicasi
pi non si muova , allora il cacciatore fa S[uesto nome, sulle rive della Loira in-
scendere dalla gruccia la civetta, e nascon eriore , ad anguillette che vi si prendono
dendola dietro il gabbione, obbliga nuo in immensa quantit, e che sono mangiate
vamente il pettirosso a mettersi in moto dai poveri. (I. C.)
per poterla esaminare. La buona riuscita CIVITELLA. (Bot.) Si conoscono in
di questa caccia dipende dall'abilit del Toscana, sotto i nomi volgari di civitella
l' uccellatore, nel saper conoscere quali e di civitella bianca due variet appar
saranno i posti ove il pettirosso ander tenenti a due specie distinte, di grano.
di preferenza per esaminare la civetta, e La prima il triticum aestivum, spica
nel mettervi convenientemente i panioni alba; e la seconda il triticum hyber-
Siffatto genere di cacccia nel maggior num , spica alba subaristata. V. Grano.
modo proficuo, poich si prende una (A. B.)
grandissima quantit di pettirossi, aven ** CIXIUS. (Entom.) Denominazione la
done un solo uccellatore, in un giorno, tina del genere Cissio. V. Cissio. (F. B.)
presi fino a centocinquanta e dugento. CIYTES. (Min.) V. Cissixij. (B.J

Fide del Tono VI.


DELLE

ISTORIE FIORENTINE
DI

TRADOTTE DAL PADRE


STANISLAO GATTESCHI
COL TESTO A FRONTE IN LATINO
E CORREDATO DI ROTE,tg)ED INCISIONI IN BAME

MANIFESTO D'ASSOCIAZIONE

Griovan Michele Bruto, cittadino veneto, molto conosciuto dai letterali italiani, e
mollo pi dagli oltramontani, per le varie opere che scrisse, le quali in ogni tempo
furono tenute in gran pregio.
Una delle sue pi famose l'Istoria fiorentina, che contiene il periodo di circa
130 anni, cio dal 1370 al 1492- La scrisse instigato dai ricchi fuorusciti fiorentini
i quali, dopo che Cosimo primo prese il dominio della Toscana, eransi ritirati in
Lioue , ove egli pure abitava, e ivi la fece pubblicare in latino, come quasi tutte
le sue opere in quella lingua sono scritte.
Sommi uomini chiari per lettere e per ingegno si accinsero a voltarle nella no
stra favella per pubblicarle tradotte; pure niuna di queste traduzioni comparve alla
luce, e solo esci in Lione nel i565, tre anni dopo che il Bruto avea fatto stampare
le sue istorie , un proemio col titolo Difese dei Fiorentini contro le accuse del Gio-
vio, e fu volgarizzamento di Scipion Federigo Alberti. Tal primo saggio ci basta
per far deplorare la perdita della traduzione intera delle Istorie fiorentine che l'Al
berti dichiarava aver fatto, e avrebbe pubblicato, come prometteva, se non avesse
sentito dire che il Bruto voleva aumentare e ripulire le istorie gi stampate. Questo,
per quanto ci noto, non avvenne; e intanto non avemmo l'egregia traduzione
dell'Alberti. Il sottoscritto, che da gran tempo desidera di dare volgarizzate le delle
istorie del Bruto, supponendo che elleno giacessero nella polvere di qualche libreria,
ne ha fatto ricerca; ma iufruttuose e vane sono tornate le sue cure. Non ha dunque
trovato miglior compenso che ricorrere a persona versta nello studio degli antichi
classici latini , e nota per altri letterarii lavori , affidandole la traduzione di queste
istorie, nelle quali Michel Bruto sparse quanto di pi elegante, e diremo anche di
pi difficile , in esse pot ritrovare.
Questa ristampa avr il vantaggio di essere arricchita:
I. Della traduzione del proemio e della istoria, eseguila con tutta diligenza dai
gi nominato padre Stanislao Gatteschi.
II. Della vita dell'autore scrtta dal C. Giammaria Mazaucchtlli , e con giunte
e note del eh. cavaliere professore Sebastiano Ciampi. ''
III. Di nuova prefazione scritta dal traduttore su la materia, il merito e l'in-
lendimento dell'opera.
IV. Di varie illustrazioni e note del traduttore , dirette a dichiarare alcuni passi
oscuri e alcuni fatti diversamente narrali da autori che scrissero di quei tempi.
Per render filialmente pi compiuta e pi bella l'edizione, l'ha arricchita di
interessanti incisioni in rame, eseguile dai primarii artisti toscani, che rappresentino
i ritratti delle persone le quali figurano in queste istorie, ed i fatti pi celebri che
in esse si narrano: ed i quali ritratti sono stati quasi tutti ricavati da auliche pittare
dell' I. e R. Galleria di Palazzo Vecchio , che tuttora esistono qual monumento eterno
della grandezza dei nostri avi.
Il grato accoglimento che il sottoscritto spera in favor della presente intrapresa
lo incoraggisce a pubblicarla in associazione ai seguenti

PATTI:
L'edizione sar eseguita in due volumi in 8. col lesto a fronte, e verr distri
buita in 16 fascicoli.
Ogni slampa in rame coster 56 centesimi; ogni foglio di 16 pagine, trenta cen
tesimi di franco-, e il prezzo totale dell'opera non oltrepasser le Lire 4-
Ogni mese ne uscir un fascicolo.
VmcBSzo Batelu.
854613

3^

THE UNIVERSITY OF CALIFORNIA LIBRARY

4 J C: (r

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